Colori & Sapori SETTEMBRE 2021 in Veneto - Viaggi, Sapori, Territorio
In questo numero:
Saluti da Vicenza Vicenza nelle foto e nelle cartoline d’epoca: un viaggio attraverso la memoria del Novecento
La Terra tra i piedi Itinerari tra l’Igna e il Chiavone Nero. Intervista all’autore Giulio Dalla Ricca
Benvenuti a Schio Scopriamo il sito ufficiale del turismo di Schio
Valli 400 Storia, idee, mercato, futuro
Andar per mercati Il piacere di parlare con i produttori, un viaggio tra storie e sapori
Inoltre:
Festa del Bacalà - Social Food - Villa Giusti Suman - Tempo di Vendemmia
Colori & Sapori - Aprile 2021 - Allegato di La Piazza e Lira&Lira
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Tempo di Vendemmia Come avvicinarsi al fantastico mondo del vino? I dati previsionali della vendemmia 2021 in Veneto riportano che nel vicentino “le gelate inverno-primaverili hanno posticipato i progressivi stadi di sviluppo della vite ritardando la fase di maturazione di circa una settimana rispetto agli anni precedenti” e che “gli eventi grandinigeni di luglio hanno compromesso lo stato vegeto-produttivo dei vigneti colpiti, interessando comunque solo una piccola parte del territorio vicentino”. Mentre si parla di un calo stimato della produzione, anche se per alcune zone si ritiene che la produzione possa essere in linea con i livelli quantitativi dello scorso anno, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Federico Caner, intervenuto alla 47^ edizione del focus sulle previsioni vendemmiali, sottolinea che la parola chiave per la vendemmia 2021 resta ‘Qualità’. E di questo siamo lieti, ma non siamo qui per parlare di vendemmia e di vino da un punto di vista prettamente tecnico. Siamo qui per rivolgerci, tra i nostri lettori, a quanti sono lì che si domandano cosa significhi Cuvée, a quelli che di fronte all’amico esperto che parla di terroir, barrique, bouquet, etc. corrono su Google a cercare un dizionario di francese, a coloro che,
durante una cena con la nuova fiamma vorrebbero non dover chiedere al Sommelier di suggerirgli di nascosto i vini più adatti ai piatti scelti. Senza dimenticare di chi ancora non sa destreggiarsi con le sigle DOC, IGT, DOCG, ma mente per non fare brutta figura. Ci rivolgiamo ai comuni mortali che amano il vino e che vorrebbero saperne di più, anche solo per proprio interesse personale, perché se conosci ciò che mangi e ciò che bevi, il piacere è doppio, l’esperienza è più gratificante. Per fortuna settembre è un mese di grande fermento anche per quel che riguarda gli eventi dedicati al vino, tra degustazioni, festival, iniziative delle singole cantine e produttori, ma anche per i corsi relativi al mondo del vino. La domanda è: quale scegliere? Dipende da quali sono le vostre
aspettative, da qual è l’obiettivo che volete raggiungere e da quanto tempo, oltre che da quante risorse economiche, volete investire per la vostra passione. Perché si può partire dai tanti corsi di avvicinamento al vino organizzati da cantine ed enoteche, dove non si pretende di diventare un professionista degustatore, ma di imparare a godersi un buon calice di vino, di acquisire qualche termine tecnico, affinare un po’ i sensi e, appunto, avvicinarsi con più consapevolezza a questo mondo. Oppure si può scegliere, senza avere subito velleità di carriera, di partire già da un CORSO PER SOMMELIER, corso di qualificazione professionale articolato in più livelli, un percorso che richiede maggiore studio e impegno, ma che consente poi di decidere, una volta che ci si è appassionati, se continuare con i livelli successivi o se fermarsi a quella che è già una significativa base per conoscere e apprezzare meglio il mondo del vino e che consente di approcciarsi ai produttori, ai vitigni, al territorio, agli strumenti della degustazione con maggiore confidenza. Visite didattiche in cantina, degustazioni in cui confrontarsi anche con gli altri partecipanti del corso, i kit con gli “strumenti” di degustazione, i libri di testo: tutto ciò che occorre per rendere questa esperienza completa e memorabile. Non possiamo orientarvi nella scelta, ma speriamo di avervi incuriosito e stimolato a cercare il percorso che fa al caso vostro, magari facendovi consigliare dall’enoteca di fiducia o da chi lo ha già fatto. Che sia un corso di avvicinamento al vino o un corso per aspiranti sommelier, una cosa è certa: il mondo del vino è un meraviglioso viaggio e avere la cartina per orientarsi e la guida giusta, consente di non perdersi e di godersi ancora di più l’esperienza.
Colori & Sapori ne culinaria del vicentino e a valorizzare e custodire i prodotti tipici e le eccellenze del territorio.
Benvenuti a Schio Scopriamo il sito ufficiale del turismo di Schio Spesso abbiamo presentato ai nostri lettori siti web e pagine social dedicate a promuovere il turismo nel vicentino, con l’intento di offrire un ventaglio di informazioni e di suggerimenti per poter scoprire tutto quello di cui si può godere a pochi passi da casa propria: ville e dimore storiche, parchi, percorsi enogastronomici o di cicloturismo, visite nelle fattorie didattiche. E adesso che finalmente, con tutte le precauzioni e le direttive del caso, è ripartito il mondo degli eventi e delle manifestazioni, questi portali sono punti di riferimento per non perdersi nessuna iniziativa, soprattutto a settembre, dove le condizioni meteo sono ancora clementi e il clima ideale. Questa è la volta di VISIT SCHIO, sito ufficiale del turismo della città scledense. Nella sezione SCOPRI si può scegliere, a seconda dei propri interessi, se approfondire la propria conoscenza della città dal punto di vista storico e culturale, delle chiese e dei luoghi di culto, della natura, dell’archeologia industriale, nonché dei palazzi storici.
C’è anche una sezione dedicata allo scrittore Ernest Hemingway e al suo rapporto con la città di Schio, oggetto di un progetto che si chiama “HEMINGWAY A SCHIO” realizzato all’interno del PON “Ambasciatori digitali del nostro patrimonio. Ereditare dal passato, trasmettere al futuro”, nel quale 25 studenti dell’indirizzo Classico-Linguistico dell’Istituto Tron-Zanella hanno scoperto la figura di questo autore conosciuto in tutto il mondo, attraverso l’analisi e l’interpretazione dei suoi scritti. Molti anche i percorsi e le proposte didattiche tra collina, campagna, percorsi archeologici o della grande guerra, il percorso Agritour dea Molonara, di cui abbiamo parlato, la Romea Strata ed altre interessanti proposte. C’è n’è una particolare, il Sentiero di Fiaba, un sentiero tematico per bambini e famiglie lungo il quale si sviluppa un percorso narrativo. Potete anche scoprire le esposizioni permanenti, ad esempio il Museo Mineralogico, il Museo IV Novembre, la Sala Espositiva di S. Bakhita, l’Esposizione dei fermomodellisti, la Sala delle Turbine e il Museo delle Farfalle. Passiamo alla sezione VIVI, dedicata sia a chi a Schio ci vive che a quanti vengono da fuori città e vogliono trascorrere una giornata o un fine settimana all’insegna del gusto, dell’ospitalità e dello shopping. In quanto al gusto, Schio ci tiene molto a proporre con semplicità e vivacità sapori e profumi in grado di arricchire la tradizio-
Se poi vogliamo completare la visita alla città, il calendario della sezione EVENTI E MANIFESTAZIONI offre qualche spunto per visite guidate, mostre e spettacoli di danza e musica e le iniziative CUORE DI SCHIO, il nome dell’associazione di operatori economici di Schio nata nel corso del progetto di valorizzazione del centro storico promosso dal Comune di Schio e alcune Associazioni di Categoria, in primis Confcommercio – Mandamento di Schio, con il contributo di Regione Veneto.
Non vi resta che visitare il sito www.visitschio.it e programmare la vostra prossima visita!
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www.festadelbaccala.com. La prenotazione è consigliata, tramite form di prenotazione sul sito della manifestazione o telefonicamente allo 0444658148. Allo stand enogastronomico e agli spettacoli si accede tramite Green Pass, come da DPCM del 23/07/2021 n. 105. Possibilità di effettuare un tampone rapido all’ingresso al costo di € 5.
Festa del Bacalà Torna la gustosissima manifestazione dedicata a sua maestà il baccalà. A Sandrigo dall’8 al 20 settembre C’è grande fermento per questo attesissimo appuntamento, giunto alla sua 34° edizione. Quest’anno reso ancora più speciale dalla concomitanza delle Giornate Italo-Norvegesi, a ricordare il gemellaggio con l’isola di Røst, dove, con il naufragio di Piero Querini nel 1431, è iniziato il lungo viaggio dello stoccafisso per arrivare in Italia. Un evento, la Festa del Bacalà, cui la Pro Sandrigo tiene moltissimo, organizzata in piena sicurezza, senza rinunciare alla tradizione, con la collaborazione di tutti gli attori locali che si impegnano a promuovere il territorio e a valorizzarne le tradizioni.
Cosa ci aspetta alla Festa del Bacalà? Degustazioni, attività culturali, gite turistiche e il consueto appuntamento con Bacco&Bacalà. La Piazza Centrale ospita uno Stand da 400 posti a sedere. Ogni serata è caratterizzata da una specialità gastronomica a base di Bacalà, tra tradizione e
creatività, per soddisfare tutti i gusti: dalla lasagnetta gratinata agli gnocchi di patate fatti a mano, dai classici bigoli alle mezzelune di pasta fresca, l’immancabile polenta e altre specialità tutte da gustare. Per i più piccoli e per chi non mangia baccalà sono previste delle alternative, così da poter trascorrere l’evento insieme a familiari e amici. E la specialità della serata finale il 20 settembre sarà il risotto di Grumolo delle Abbadesse, altra eccellenza del nostro territorio. Non mancheranno DJ Set e spettacoli di musica live in un’area dedicata con 150 posti a sedere e un mercatino dell’artigianato e dei prodotti locali nei fine settimana, nonché la Mostra in Oratorio Trissino ed alcune escursioni con guida naturalistica durante il periodo della manifestazione: camminata nel centro storico di Sandrigo, passeggiata lungo il Tesina e la biciclettata da Sandrigo a Breganze tra campagne e cantine. E per gli amanti del vino, torna Bacco&Bacalà: il 12 settembre serata di wine&food tasting in collaborazione con Emmebi Bevande di Marostica, i Ristoratori del Bacalà di Sandrigo e la Confraternità del Bacalà alla Vicentina. Vini del territorio e non solo abbinati a ricette a base di baccalà. Il programma completo della Festa sul sito
Un’iniziativa importante per il territorio, che attira molti visitatori da fuori Regione e che la Pro Loco Sandrigo porta avanti con dedizione e impegno e, vista la situazione contingente, con sforzi non indifferenti per garantire che la manifestazione si svolga nel pieno rispetto delle regole e in sicurezza per partecipanti, staff e volontari.
Per questo chiediamo ad Antonio Chemello, Presidente della Pro Sandrigo, con che spirito hanno affrontato l’organizzazione di questa edizione: “La affrontiamo con lo spirito più positivo, consapevoli di esserci impegnati e di aver cercato di organizzare tutto nella massima sicurezza. Abbiamo avuto il coraggio di proporlo l’anno scoro, nonostante tutto, anche su invito della Regione a non rinunciare, a dare una sferzata di ottimismo, pensando all’indotto legato a questa manifestazione e facendo lavorare i ristoratori. Dal green pass al punto tamponi fino al distanziamento, abbiamo seguito tutte le linee guida e preso tutte le misure necessarie, anzi abbiamo adottato ulteriori accorgimenti. La responsabilità è grande, ma sono fiducioso, perché ho una squadra di collaboratori eccezionali, siamo rodati perché sono diversi anni che organizziamo questa festa, mi sento quindi più tranquillo, affrontiamo questa festa con il giusto entusiasmo.
Viva il Baccalà alla vicentina, vi aspettiamo!.”
Colori & Sapori combina svago, attività fisica e conoscenza delle realtà locali; si tende a coinvolgere e a far conoscere rifugi, aziende agricole, piccole attività locali.
Le Guide Piccole Dolomiti Escursioni, educazione ambientale e avventura Come nasce l’associazione Le Guide e come è composto il vostro team? “Le Guide” nascono nel 2000, passando attraverso varie forme societarie arrivano all’attuale associazione sportiva nel 2015. La mission del gruppo si evolve, matura, ma non cambia sostanza in tutti questi anni, rimane infatti la volontà di valorizzare il territorio e le professionalità legate al territorio, quali le Guide Naturalistico Ambientali e le Guide Alpine. Attualmente, nell’associazione le Guide operano otto Guide Naturalistiche-ambientali, una Guida Alpina e una segretaria. Siamo tutti appassionati dell’ambiente naturale e montano, molti di noi hanno un percorso di studio legato alle scienze naturali, scienze forestali e scienze geologiche, alcuni si occupano anche di agricoltura, apicoltura e promozione turistica.Vengono svolte attività per gli associati, da anni si ha buon legame con le scuole vicentine per la proposta di attività specifiche; vengono realizzate escursioni ma anche viaggi in collaborazione con agenzie e tour operator; si sono svolte inoltre attività di progettazione di eventi, valorizzazione di itinerari, scrittura di testi naturalistici con soggetti privati o enti pubblici. Che tipo di esperienze proponete e dove vengo-
no organizzate le escursioni? Le escursioni in giornata vengono organizzate soprattutto nel Vicentino, prevalentemente sul territorio montano delle Piccole Dolomiti e del Monte Pasubio, ma anche nel territorio collinare fino alla pianura. Vengono organizzate uscite di giornata, week end in montagna e settimane di trekking. L’attività si propone a piedi, in bici o con le racchette da neve nel periodo invernale. Alcuni dei percorsi più frequenti sono il sentiero dei Grandi Alberi a Recoaro Terme, la strada delle 52 gallerie sul Monte Pasubio, l’Alpe di Campogrosso, il Monte Novegno. In questi anni non si è solo camminato, si è lavorato alla progettazione di sentieri naturalistici e storici e collaborato ai contenuti dei pannelli illustrativi. Attraverso la collaborazione con agenzie del settore, si realizzano viaggi nel territorio italiano, in paesi europei (Croazia, Spagna…) ed extraeuropei (Africa, Islanda…). Si tratta di viaggi a piedi, itineranti che consentono un tipo di vacanza attiva che
Che tipo di attività organizzate per bambini e ragazzi in merito ad educazione ambientale, alimentazione e scoperta del territorio? L’educazione ambientale è sempre stata uno dei settori “forti” delle Guide, in vent’anni di attività abbiamo operato con le scuole di ogni ordine e grado. Ci sono proposte e modalità diverse per raccontare il mondo naturale e le nostre esperienze sul campo hanno coinvolto dai bambini dell’asilo fino ai ragazzi delle scuole superiori. Le proposte di educazione ambientale vengono presentate alle scuole e prevedono dei temi che si affiancano ai del programmi scolastici mediante interventi in classe associati a escursioni sul territorio. Le escursioni in ambiente naturale sono senza dubbio indimenticabili perché si cerca di trasmettere un’abitudine all’osservazione. La natura è intorno a noi, basta guardare da vicino una pigna di pino mugo per scoprire un piccolo universo, basta raccoglie resti di insetti per raccontare una storia, basta seguire un cattivo odore per ritrovare un serpente schiacciato. Si trasmettono anche nozioni di flora e la fauna locali, di Grandi Alberi, di forme
d’acqua ed energie rinnovabili, di storia locale, ma è solo facendo vivere ai ragazzi una esperienza diretta in ambiente che si cerca di formare degli esseri viventi consapevoli e rispettosi.
Facebook: Le Guide Piccole Dolomiti www.csleguide.it
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Villa Giusti Suman Alle pendici delle colline di Zugliano, la nostra visita guidata in questa villa erede di una storia secolare Una calda domenica di agosto, il rintocco delle campane della Chiesa di Santa Maria e San Zenone: la nostra visita guidata di Villa Giusti inizia così, con Giulio che ci accoglie e che ci spiega, innanzitutto, che ci troviamo in quelle che sono le pendici meridionali delle Bregonze, colline che si presentano isolate rispetto al resto del gruppo montuoso dell’Altopiano. E già qui scopriamo alcune cose interessanti sul territorio circostante e alcune ipotesi sull’origine del nome Bregonze. Giulio ci fa notare subito la forma particolare della Villa, stretta ed allungata, al di fuori dei canoni palladiani, cosa che le conferisce un particolare e scenografico aspetto di quinte teatrali, ottenuto nel XVII secolo, dopo diversi interventi ed aggregazioni a partire da un nucleo originario, forse del ‘400. Quando entriamo nel piano nobile, capiamo subito che ci troviamo di fronte ad un patrimonio artistico importante, con le sale che colpiscono per la ricchezza delle decorazioni pittoriche e degli affreschi. Cinque sale, ognuna caratterizzata da un proprio tema iconografico e dal proprio linguaggio stilistico. Ogni sala è come un libro pieno di storie e di aneddoti da raccontare e la nostra guida ci accompagna in questo percorso, il cui filo conduttore è l’illusio-
ne pittorica di un’apertura verso l’esterno, verso paesaggi reali ed immaginari, e nelle quali vige la resa illusionistica di trame architettoniche ben definite. Partiamo dal Salone Centrale, detto della Genesi, con scene bibliche riprese, tramite stampe ed incisioni, dagli episodi ideati da Raffaello nelle Logge Vaticane (la guida ci ha messo alla prova, chiedendoci di cercare un errore in uno dei quadri che raffigurano scene della Genesi…andate a visitare la villa e scoprite se siete degli attenti osservatori). Sotto il soffitto a carte dipinte, ci incamminiamo per scoprire gli affreschi delle altre sale: La Sala della Musica, detta anche della Gerusalemme Liberata, per via delle raffigurazioni di episodi celebri del poema di Tasso. E qui ci immergiamo nel racconto di guerre, incantesimi e amori impossibili. E’ tempo di passare alla Sala delle Fontane, tra vedute scenografiche di giochi d’acqua, palazzi fatiscenti, rovine, statue e, nel registro superiore, animali da cortile (anche qui, una curiosità da scoprire). Entriamo in una Sala intitolata alle Divinità Olimpiche, raffigurate come statue
monocrome scandite da colonne corinzie. Non solo divinità, ma anche segni zodiacali e allegorie delle stagioni, un richiamo con la vita agreste della Villa. E nell’ultima sala, detta dei Cavalieri, che scopriamo che il Principe Azzurro è esistito, davvero. E come e dove è nato il croissant. Piccole curiosità che catturano la nostra attenzione, circondati dai ritratti di cinque condottieri su cavalli impennati, protagonisti della battaglia di Vienna del 1683 contro le forze ottomane, di cui Giulio ci spiega le vicende. Una bellissima visita, che merita di essere fatta con una guida esperta e appassionata, per trasformarla in una esperienza grazie alla quale imparare molte cose interessanti e immergersi in mondi ed epoche diverse. Vi abbiamo incuriosito? Aperta ogni terza domenica del mese…da non perdere!
www.villagiustisuman.it www.prolocozugliano.it INFO E PRENOTAZIONI PRO LOCO ZUGLIANO 3711766552 prolocozugliano@gmail.com Il termine Bregonze, secondo il Trumper e la Vigolo, deriverebbe dal gallico briga ‘collina, monte’ (derivato brigant ‘eminente, elevato’). Sarebbe la stessa radice, con varianti, di Berici, di Breganze e di Bregonza presso Brogliano. Secondo l’Olivieri e il Pellegrini alla base di questi toponimi ci sarebbero, invece, i nomi propri Bregontius, Brigit e Brigantia, quest’ultimo pure nome di una divinità celtica avvicinabile a Minerva e alla quale erano associati alcuni culti, tra i quali alcuni legati all’acqua. Potrebbe trattarsi di nomi comuni e propri che hanno la stessa radice in una lingua (in parte ricostruita) preromana. In conclusione: il nome Bregonze e Brigantia hanno la stessa radice, ma il primo non sembra derivare dal secondo.
Colori & Sapori Sono previsti dunque una serie di seminari, i quali si terranno tutti nel medesimo luogo e al medesimo orario: Teatro San Sebastiano (Valli del Pasubio, Via Roma, orario 20-22) la cui traccia, schematicamente, è la seguente:
Valli 400
Storia, idee, mercato, futuro Nel 2021 ricorrono i 400 anni del mercato domenicale di Valli del Pasubio. Da una serie di documenti reperiti dall’amministrazione comunale presso la biblioteca Bertoliana di Vicenza è emerso infatti che già nel 1621 si svolgevano attività di vendita ambulante nel centro del comune valleogrino.Il reperimento di questo documento storico ha dello straordinario. Un mercato che ha una rilevanza per un territorio che va al di là della Val Leogra, e che diventa un tratto distintivo della domenica di tanti vicentini.
Il paese di Valli del Pasubio vuole dunque celebrare questa ricorrenza andando a realizzare un grande evento per festeggiare i 400 anni del mercato, che si chiamerà VALLI 400. Nella settimana del 20-26 settembre 2021, si realizzeranno una serie di eventi che si propongono di promuovere un cammino di ripartenza del territorio, andando ad affrontare e proporre soluzioni al tema dello spopolamento della montagna, valorizzando le ricchezze di un territorio straordinario dal punto di vista naturalistico, montano e delle risorse idriche.
Martedì 21 Settembre Abitare a Valli del Pasubio, quali possibilità? Durante questo appuntamento verranno presentate le azioni che l’amministrazione sta intraprendendo per favore il ritorno alla residenzialità in contrada nel nostro territorio. A questo primo seminario sarà presente in videoconferenza il dottor Luca Mercalli, celebre meteorologo e scrittore, autore fra gli altri del libro “Salire in montagna”;
Mercoledì 22 Settembre Panoramica storica del comune di Valli del Pasubio Alla presenza dello storico Andrea Savio, si traccerà il profilo della comunità di Valli, a partire dal 1621 in avanti. Durante questo appuntamento verrà presentato un romanzo inedito, edito dallo scrittore Andrea Tessaro, dal titolo La valle dei sassi che ridono;
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Giovedì 23 Settembre Valli del Pasubio, la miniera d’oro blu Nel contesto di questo appuntamento, saranno presentate tutte le azioni che l’amministrazione da oltre due anni sta sviluppando, intessendo relazioni istituzionali per arrivare alla creazione di un distretto dell’acqua. Come pochi sanno, tutti i quattro comuni che possono vantarsi di avere acqua di sorgente e impianti di imbottigliamento in Veneto si trovano nel comprensorio delle Piccole Dolomiti vicentine: Valli del Pasubio, Recoaro Terme, Torrebelvicino e Posina.
Venerdì 24 Settembre Indagini sull’abbandono (o recupero) del territorio Al mattino (orario 8.15 – 13) verrà realizzato un seminario assieme all’Ordine degli Agronomi Forestali, per una rinnovata gestione armonica del bosco, dal titolo Bosco o foresta: la scelta (obbligata) dei territori. Un convegno tecnico per i dottori agronomi e forestali a cura di progetto CAREGA (PSR Veneto 2014/2020). Alla sera invece verranno presentati al pubblico i risultati del lavoro realizzato negli ultimi mesi da Amministrazione Comunale ed un gruppo di volontari, che hanno realizzato un questionario, somministrato a una rilevante serie di campioni: – neo residenti e neo emigrati da Valli del Pasubio – residenti nel comune tra i 18 e 35 anni
L’obiettivo di questo lavoro è quello di capire le motivazioni dell’abbandono (o del rientro) alla montagna, un problema che attanaglia tutti i comuni alpini e appenninici d’Italia. Presente alla serata il sociologo Andrea Membretti dell’università di Pavia, fondatore dell’associazione Riabitare l’Italia, col quale si discuterà del tema spopolamento e ritorno alla montagna. Sabato 25 Settembre Restituzione di Valli 400 alle autorità e stampa, partendo dalle ore 17 con un momento istituzionale nella sala consigliare del municipio. Alle 17.45, breve conferenza tenuta dall’associazione Slowfood sul tema del Mangiare a chilometro zero. Alla sera, ore 20 in Teatro San Sebastiano, prima proiezione del docufilm realizzato dal documentarista Andrea Colbacchini Ereditare la scelta. Evoluzione di una Civiltà Rurale. Racconti di esperienze imprenditoriali agricole e di ricettività. Durante la serata verrà poi presentato il progetto dell’associazione Agritour.
Per finire, nelle giornate di Sabato 25 e Domenica 26 Settembre, verrà realizzata una mostra mercato, con espositori locali e non. I turisti potranno apprezzare l’artigianato e il cibo prodotto nel territorio.
La mostra si terrà nelle seguenti vie e piazze: – Piazza dei Caduti – Via Roma – Via Campo Marzo – Via Tezze – Piazzale delle scuole Nella giornata di domenica 26, la Pro Loco Valli proporrà uno stand gastronomico al piazzale delle scuole.
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Andar per mercati
insieme due fratelli fino al miele prodotto da una famiglia di apicoltori che da oltre quarant’anni si dedica con passione a questo mondo. E poi le eccellenze del territorio, il Mais Marano, il riso di Grumolo delle Abbadesse, la Ciliegia di Marostica, la soppressa, i formaggi. Ad ogni stand ci siamo fermati per portare a casa un pezzo di campagna, un po’ di territorio e qualche racconto. Un tripudio di colori, profumi e gusti familiari o completamente nuovi, nel rispetto della stagionalità, della ricerca, del recupero della tradizione, di un modo di produrre lento, dove la qualità prevale sulla quantità.
Il piacere di parlare con i produttori, un viaggio tra storie e sapori Abbiamo già avuto occasione di parlare di Campagna Amica visitando il Mercato Coperto di Vicenza e raccontando di questo progetto di Coldiretti che ha come cardini principali la territorialità, la stagionalità e la creazione di un legame diretto tra produttori e consumatori. Questa volta cogliamo l’occasione della nostra visita a “Campagna Amica ad Asiago” che si è svolta il 22 agosto presso il Parco Millepini, per tornare a parlare di produttori locali del territorio e per ascoltare le loro storie, i loro sogni e i loro progetti.
Se la comodità del supermercato viene incontro alle nostre esigenze quotidiane di velocità e ottimizzazione del tempo e se di certo molti negozi sono sempre più attenti a selezionare prodotti locali e del territorio, andar per mercati consente di rendere
il fare la spesa un’esperienza unica, nella quale assaggiare, scoprire nuovi prodotti e varietà, ascoltare i progetti e le storie di chi ha scelto un altro modo di coltivare la terra, capire quanto è affascinante ma difficile la vita dell’agricoltore. Si scoprono anche prodotti e progetti che hanno un impatto sociale importante, perché coinvolgono persone in difficoltà e danno loro un’opportunità di riscatto. Si prendono tanti spunti per organizzare gite con la famiglia, perché apicoltori, fattorie didattiche, agriturismi sono pronti ad accogliere a braccia aperte quanti vogliono scoprire come si produce ciò che portiamo a tavola e sentirsi nuovamente più a contatto con la natura. E si possono portare a casa eccellenze e prodotti tipici del territorio. In un unico luogo, un viaggio tra tante storie, sapori e prodotti diversi, è bastato porre qualche domanda e porsi in ascolto, dedicare un po’ di tempo ed essere desiderosi di imparare cose nuove, con curiosità e rispetto. Dalle conserve con il broccolo fiolaro e altre specialità confezionate a mano con cura (tanto belle da essere delle originali idee regalo), al pane e le focacce realizzate con i grani antichi, da varietà di frutta e verdura molto particolari alla cui produzione si dedicano
Questo è un invito a considerare questi mercati come un’esperienza, come un percorso di riavvicinamento alla natura e ai suoi ritmi e alla ricchezza che può offrire. Solo così impareremo il valore e il rispetto per il cibo e magari a sprecare meno e ad acquistare meglio. Scoprite quelli vicini a voi, prendetevi il giusto tempo, portate i bambini, loro vi insegneranno a curiosare con gli occhi di chi si stupisce ancora per una zucchina a forma di fiore, una patata viola, per la laboriosità delle api, per gli animali, i fiori, il profumo del pane, per le cose semplici e buone.
Colori & Sapori Preparazione Sciacqua le lenticchie secche e falle bollire in acqua con una foglia di alloro per 30/40 minuti, a seconda della tipologia di lenticchia usata. Scola. In una padella versa un filo d’olio, affetta finissimo lo scalogno e fallo stufare. Versa lo scarto di carote e cuoci dieci minuti a fuoco medio, reidratando con qualche cucchiaio di acqua. Sala e metti da parte.
Social Food La rubrica della vicentina Daniela Boscariolo, autrice del Blog Timo e Lenticchie
buttare le fibre che si producono. Se per la frutta possiamo usarle per fare delle belle torte, per la verdura ci sono altre soluzioni. Possiamo metterle nei minestroni, fare degli appetitosi involtini, poi? Possiamo imparare ad andare con ordine nell’inserire le verdure. Per esempio mettiamo per prime le carote, poi togliamo gli scarti dal contenitore e proseguiamo col resto. Con gli scarti di carote, o li versiamo a crudo a pranzo nell’insalata, oppure li trasformiamo in appetitose eco polpette di carote e lenticchie. Eco polpette carote e lenticchie #iononspreco Lenticchie e carote, due ingredienti che in casa (almeno nella mia) non mancano mai, ecco allora una veloce maniera per portare in tavola delle appetitose eco polpette carote e lenticchie. Ormai, chi ama la cucina naturale conosce i benefici di un centrifugato o un estratto di frutta o verdura il mattino o nelle pause dai pasti. Ma a volte, anzi sempre, dispiace proprio dover poi
Ingredienti: • 3 carote (fibre di scarto) • 150 gr lenticchie secche • 1 scalogno • 40 gr fiocchi di avena • 1 cucchiaio erbe aromatiche (miste) • 1 pizzico paprika • 1 pizzico sale marino integrale • 1 pizzico pepe
Aggiungi le lenticchie e insaporisci bene per altri 5 minuti aggiungendo la paprika e il timo, maggiorana tritati finemente. Trita nel frullatore 20/30 gr di fiocchi d’avena e metti da parte. Passa al mixer il composto di lenticchie e carote, unendo i fiocchi tritati fino alla giusta consistenza per preparare le polpette. Regola di sapore, e metti in frigorifero a rassodare una mezz’oretta. Prepara le polpette passandole poi nei fiocchi di avena interi. Se hai tempo puoi cuocerle al forno a 180 gradi una ventina di minuti, oppure passarle in padella con un filino d’olio fino a doratura. Consigli e conservazione: Se avanzi polpette puoi congelarle, in frigorifero si mantengono per un paio di giorni. Puoi proporle in formato burger e farcire un panino. Puoi usare le lenticchie rosse così da velocizzare i tempi di cottura. Se non hai fibre di carota da estratto basta grattugiare delle carote fresche.
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Brownie al cioccolato farciti alla corniola Da noi si chiamano Corniole (così, al femminile, sono chiamati nel Vicentino) e con questa confettura ho preparato i brownie al cioccolato farciti alla corniola. C’è un paese che si chiama Cornedo, nella Valle dell’Agno, e il suo nome deriva proprio dall’albero di corniolo e dal frutto selvatico che crescono sulle sue colline. Ogni anno in agosto, di solito, si tiene la Festa della Corniola con questo meraviglioso prodotto DE.CO.
La corniola è davvero un frutto antico. Già Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. ne narrava le sue proprietà benefiche. I romani consumavano sia frutti freschi che la marmellata ed usavano il legno per costruire armi, ruote e molto altro. Il corniolo contiene un’elevata quantità di vitamina C, mucillagini, tannini, acido malico ed ha proprietà astringenti e febbrifughe, note già dal Medioevo. Rilevante l’azione antiossidante di questo frutto e secondo il “Journal of toxicology and environmental health”, nel succo delle corniole sono presenti anche elevate quantità di calcio. Con i cornioli o corniole come le chiamiamo qui, si possono fare mille ricette, metterle in salamoia, fare lo sciroppo, il risotto, il liquore o la confettura
Ingredienti: • 220 gr di farina di tipo 2 • 180 gr di acqua • 220 gr di latticello di soia • 1 cucchiaino di aceto di mele per il latticello • 40 gr di olio di mais • 90 gr di zucchero dulcita • 50 gr di cacao amaro • 1 bustina di lievito bio vegan per dolci • un pizzico di sale • 200 gr di cioccolato fondente • mezzo barattolo di confettura di corniole Preparazione Per prima cosa prepara il latticello di soia, cioè scalda il latte di soia fino a 85 gradi, versate un cucchiaino di aceto di mele, mescola e lascia che coaguli. Serve a dare sofficità ai dolci soprattutto quando usiamo farine un po’ deboli. In planetaria o con un mixer monta l’acqua, l’olio e il latticello per qualche minuto. Setaccia la farina con il cacao, il pizzico di sale e il lievito.
Unisci gli ingredienti liquidi a quelli secchi e montiamo ancora un pochino. Prendi una teglia rettangolare rivestita di carta forno, versa l’impasto (anche se sembra liquido) e passa in forno caldo a 180 gradi per 15/20 minuti finché con lo stuzzicadenti risulta cotto. Lascia raffreddare, taglia orizzontalmente e poi farcisci con la confettura di corniole. Alla fine, taglia a quadratini di 5 cm per lato. Fai sciogliere a bagnomaria la cioccolata fondente, lascia leggermente raffreddare e pennella la superficie dei brownies. Spolvera di granella di nocciole o mandorle.
Colori & Sapori
La terra tra i piedi Itinerari tra l’Igna e il Chiavone Nero. Intervista all’autore Giulio Dalla Ricca Com’è nato il progetto della guida “La Terra tra i piedi”? Quando finii la scuola secondaria pensai che i mesi che avrei avuto davanti potevano essere impiegati anche per investire energie sul territorio. Dopo essermi informato, capii che il Servizio Civile Nazionale poteva essere l’opportunità più vicina a quanto stavo cercando, così presentai domanda all’UNPLI (Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia). In quei mesi era aperta la possibilità di svolgere il Servizio presso il Consorzio Pro Loco Medio Astico, allora con sede nella “Casetta rossa” di Thiene. Dopo il colloquio fui scelto e iniziai a conoscere quella realtà. Il SCN si definisce come la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio della Patria e della promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio. I volontari, nell’anno in cui sono impiegati, sono tenuti a seguire le attività
dell’ente e a sviluppare un progetto. Nel mio caso il progetto s’intitolava “Provincia di Vicenza: le radici della propria identità”. Dopo essermi arrovellato per dare concretezza ad un titolo tanto bello quanto indefinito, pensai che un itinerario che unisse i monumenti storici e artistici del territorio potesse fare al mio caso. L’idea piacque al presidente Giorgio Rossi e a tutti i presidenti delle quattordici Pro Loco del Consorzio, così diedi avvio al piano. Innanzitutto girovagai per il territorio e frequentai le biblioteche per informarmi sulla sua storia, poi, grazie al supporto delle Pro Loco e di alcuni esperti, tracciai un percorso escursionistico ad anello di tre giorni che, partendo da Thiene, toccasse i colli di Sarcedo, le balze di Breganze, Fara Vicentino, Salcedo, Calvene, le colline delle Bregonze e terminasse in città. Poco alla volta la carta del territorio prendeva forma, i testi descrittivi si allungavano, la conoscenza del territorio si faceva più sicura e il passo più deciso. All’itinerario principale aggiunsi altri percorsi per dare la possibilità ai camminatori di adattare il tracciato alle loro esigenze. Dopo un anno di lavoro il progetto poteva dirsi concluso, come il periodo di Servizio Civile. I testi rimasero nel cassetto. Solamente un paio di anni dopo, grazie al
fatto che il Consorzio aveva continuato a credere nell’idea, fu possibile divulgare il tutto nella forma di una breve guida. Il risultato finale, oltre all’anello principale di circa 52 km, descrive otto brevi varianti. Ciascun percorso è corredato da succinte schede storiche, artistiche e culturali sui principali luoghi d’interesse: le chiese di origine medievale quali San Pietro in Bodo, Santa Maria e San Biagio a Zugliano, le torri colombare e il maglio di Breganze, le contrade collinari con i capitelli e i roccoli, le ville signorili come villa Giusti – Suman. Sono queste le “radici” del progetto, ne-
cessarie per guardare al territorio in modo consapevole. Proprio in quest’ottica, alla fine, si trova una descrizione del mondo contadino che animava nei decenni passati le terre attraversate: non è un revival nostalgico, né una celebrazione del tempo che fu, ma uno strumento per leggere il paesaggio. Alla fine di ogni giornata, inoltre, si trovano i riferimenti per l’alloggio e il ristoro più vicini. Tra gli itinerari presenti nella guida, ne hai uno del cuore? Sono tutti interessanti i percorsi descritti, ciascuno per un motivo diverso: uno per l’amenità dei siti, l’altro per l’opacità della storia a volte sconfinante nella leggenda dei monumenti che tocca, un altro ancora per il panorama sui capannoni abbaglianti che rivestono la pianura. Certamente le Bregonze, specie nelle forre più umide, nei prati solatii, lungo le acque gorgoglianti dei rii o presso un segno religioso, possono regalare momenti di particolare distensione psicofisica.
Colori & Sapori
Saluti da Vicenza
cartolina postale più antica in mio possesso risulta spedita nel 1877; essendo il 1874 l’anno delle prime emissioni postali, questa è un esemplare molto interessante. Il suo valore economico è però ininfluente. Non c’è nessun collaboratore al progetto Salutidavicenza.it: gestisco in autonomia sito e social networks (Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e un canale video YouTube), quando il tempo concede spazi.
Vicenza nelle foto e nelle cartoline d’epoca: un viaggio attraverso la memoria del Novecento Un viaggio nel passato, attraverso le cartoline e le storie che le accompagnano. Com’è nata l’idea del sito Saluti da Vicenza? Non un’idea, ma una scelta. Pubblicare per un editore e apparire tra i volumi presenti in libreria oppure preferire uno spazio nel web e ottenere visibilità sfruttando gli algoritmi informatici? Cambiano gli strumenti non i contenuti, pur considerando alcuni autori migliori del sottoscritto. Entrambe le modalità comportano rischi e investimento di tempo, energie e denaro. Sarebbe curioso, invece, chiedersi come nascono le passioni; la mia ha avuto origine da un blocchetto di cartoline regalatomi dalla nonna materna, quand’ero ragazzino.
“Mille saluti e tanti baci” con una cartolina spedita nel lontano 1898. Questo raro esemplare fu tra i primi realizzati a Vicenza con la stampa a colori litografica.
Cartolina “estiva” con alcuni giovani braccianti, ospiti della colonia a Costozza di Longare.
2 luglio: il Maresciallo d’Italia Pecori Giraldi, circondato da numerose autorità, partecipa all’annuale Commemorazione dei Caduti sul Monte Pasubio. Non c’è datazione sulla cartolina, ma l’onorificenza a Maresciallo d’Italia gli fu conferita nel giugno 1926, mentre l’inaugurazione del Tempio Ossario risale al 26 agosto dello stesso anno. Edizioni Santacatterina, Schio.
Quante cartoline avete raccolto nel tempo e qual è quella più antica? Nel sito sono inserite anche fotografie antiche, come pure recita la descrizione che l’accompagna “Vicenza nelle foto e nelle cartoline d’epoca”. Non tengo il conto del materiale raccolto ad ogni acquisto di un documento, una fotografia, una cartolina postale. Nel mio archivio sono presenti anche alcuni vecchi manifesti, riviste e giornali datati tra fine Ottocento e metà anni trenta del Novecento. Comunque la
In un mondo inondato da immagini e parole, dove tutto scorre e si perde in fretta sui social e nel web, quanto bello sarebbe non solo collezionarle, ma anche tornare a scriverle e riceverle le cartoline? Negli ultimi tempi notiamo un preponderante ritorno del disco in vinile; segnale inequivocabile di una passione che non conosce età, neppure tra i collezionisti. L’auspicio che possa accadere anche per le cartoline postali è il migliore evento che possa accadere.
Stefano Bacci