GustoLocale La PIazza 819

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DICEMBRE

N° 011 ANNO I

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Vino al Vino

Champagne

e l ta a N i d e tt e ic R Sformato di panettone al cioccolato bianco e arancia

a Tav ola con Don Marco Pozza

Sacerdote, giornalista, scrittore e conduttore televisivo

by

interviste Vinusiane Giovanna Romeo Master Sommelier



Gustolocale vi augura buone feste!

Food Drink and Music Selezioni musicali, ottimo vino e piatti squisiti per la tua serata perfetta!

DAL 7 DICEMBRE AL 6 GENNAIO 1$7$/( a Vicenza

Da sempre, a dicembre, le feste sono un momento di riunione di intere famiglie che di fronte al cenone della vigilia o al pranzo di Natale, ritrovano il piacere di stare insieme. Un’occasione di convivialitĂ importante in cui la positivitĂ dell’incontro e dello scambio sono giĂ utili non solo all’umore, ma anche al benessere. Che sia al ristorante o a casa, la tavola diventa quindi il luogo per eccellenza dove ci si ritrova, magari dopo tanto tempo, tutti insieme. Soprattutto a Natale, il profumo e il sapore del cibo rappresentano un ĆŹOR LQYLVLELOH che collega il nostro cervello e il nostro cuore ai ricordi d’infanzia, quando la mamma preparava il suo piatto forte nelle occasioni speciali. E non c’è Natale senza SDQHWWRQH o SDQGRUR! Non c’è Capodanno senza ]DPSRQH o FRWHFKLQR. Non ci sono tavole imbandite senza un buon vino, spumante o FKDPSDJQH che sia! Stefano Bertuol incontra in questo numero una master sommelier d’eccezione, *LRYDQQD 5RPHR, che vanta collaborazioni giornalistiche per prestigiose riviste enogastronomiche. La nostra chiacchierata “A Tavola con‌â€? ha invece come protagonista GRQ 0DUFR 3R]]D, attualmente cappellano al carcere di massima sicurezza “Due Palazziâ€? di Padova. Un inconWUR VSHFLDOH GL ULĆŽHVVLRQH DWWUDYHUVR LO TXDOH pDOLPHQWDUHq LO QRVWUR VSLULWR ,QĆŹQH spunti, idee ed LQWHUYLVWH a ristoratori dell’alto vicentino da leggere, come sempre, in questo “gustosoâ€? inserto da staccare e conservare! La redazione

Albero di Natale in piazza dei Signori, Mercatini in corso Fogazzaro, piazza San Lorenzo, contra’ Cesare Battisti e FRUVR 3DOODGLR DSHUWL ƏQR DO JHQQDLR GDO OXQHGÇ DO JLRYHGÇ GDOOH DOOH YHQHUGÇ VDEDWR H SUHIHVWLYL GDOOH D PH]]DQRWWH GRPHQLFD H IHVWLYL GDOOH DOOH ,Q SLD]]D San Lorenzo sarà allestito il villaggio dedicato all’artigianato creativo con incontri, laboratori e spettacoli. Presenti anche una selezione dei migliori prodotti di artigianato, hand-made, antiquariato e vintage, specialità enogastronomiche, inoltre spettacoli, laboratori, magia... e in piazza Biade la pista di pattinaggio su ghiaccio. Centro storico - Vicenza

DOMENICA 8 DICEMBRE 0(5&$7,12 ', 1$7$/( ( p48$-$'$<q D 3LRYHQH Tradizionale mercatino di Natale con prodotti tipici dell’artigianato ed hobbistica. In contemporanea si svolgerĂ la nona edizione del “Quajadayâ€?, con preparazione e vendita per asporto della rinomata quaglia allo spiedo della Confraternita di LevĂ . In un’atmosfera natalizia unica nel suo genere, si potranno trovare bancarelle di varie tipologie e degustazione di prodotti tipici quali caldarroste, YLQ EUXOĂ„ GROFL FLRFFRODWR H PROWR DOWUR { Orario: dalle ore 9.00 alle ore 19.00 &HQWUR VWRULFR di 3LRYHQH 5RFFKHWWH ĆŹQR DOOD Birreria Vecia

DOMENICA 15 DICEMBRE &2/$=,21( ( 0(5&$7,12 ', 1$7$/( LQ )LODQGD $ GLFHPEUH WRUQD OD &ROD]LRQH LQ ƏODQGD XQ appuntamento nato per incontrarsi e condividere assieme delle esperienze. Un’occasione per scambiarci gli auguri, davanti a una fetta di panettone e una tazza di cioccolata calda. Per questo Natale, come nelle tradizioni piÚ classiche, abbiamo organizzato un mercatino natalizio. Ospiteremo artigiani locali con le loro creazioni, un’occasione speciale per i tuoi regali. Orario 10.30 – 19.30 7UHFHQWRVHVVDQWDJUDGL Via Card. Gaetano De Lai, 10 - 0DOR

LUNEDĂŒ 16 DICEMBRE /$%25$725,2 ', 7257$==$ D 6FKLR

Inserto al numero odierno de Aut. Tribunale Vicenza n. 497 del 05.04.1985

/o,QIRUPDJLRYDQL WL DVSHWWD{OXQHGÇ GLFHPEUH {SHU festeggiare assieme il Natale con un Mini lab per la realizzazione GL{WRUWH LQ WD]]D DO PLFURRQGH 6L IDUÂť XQD ULFFKLVVLPD WRUWD DO cioccolato: buona, calda, perfetta per le gelide giornate invernali (e veloce, tanto veloce!). Vieni con il tuo maglione natalizio, la tua tazza (deve essere alta!) e noi mettiamo gli ingredienti. Ăˆ previsto un premio al miglior maglione natalizio. La partecipazione è gratuita (previa iscrizione) ed è rivolta a giovani tra gli 11 e i 30 anni.

EDITRICE | Pubblistudio PubblicitĂ s.r.l. Via Lago di Lugano, 15 - 36015 Schio (VI)

,QIR %UHDN %R[ (4° piano) del Faber Box 9LD 7LWR /LYLR 6FKLR

',5(7725( 5(63216$%,/( | Paolo Zami

SABATO 21 DICEMBRE

REDAZIONE | Tatiana Branchi, Stefano Bertuol redazionepubblistudio@gmail.com

<($56 2) %5 +$5/(<

352*(772 *5$),&2 | Studio Pasquariello 67$03$ ( /(*$725,$ | /LWRWLSRJUDĆŹD $OFLRQH

“Io e la mia Harley vogliamo festeggiare le nozze d’argento insieme a voi, a suon di musica, birra, bruschette e non solo! Ti aspettiamo per una notte di puro divertimento ed allegria!â€? Special guest della serata: Adelina Putin rockdjset ,speaker radio tv e anchorwoman. ( VH SRUWL OD WXD PRWR OD SULPD ELUUD WL VDUÂť RĆŞHUWD Torta nuziale per tutti! Ingresso libero - :DOODFH 3XE 9LD )RJD]]DUR 6DQGULJR

SABATO 28 DICEMBRE 6$1 9,72 :,&.(' )(67,9$/

Questo inserto è stato creato in collaborazione con la rivista Gustolocale. Tutte le immagini, articoli, contenuti, elaborati ed estratti dalla rivista Gustolocale sono ad uso esclusivo di Pierregi di Paolo Gasparin - Schio (VI). Eventuali utilizzi impropri senza previa autorizzazione scritta da parte nostra saranno perseguiti a norma di legge. Le collaborazioni in testi o foto sono gratuite e sono di completa proprietĂ della Pierregi. Ăˆ vietata la riproduzione, anche parziale, di redazionali e di avvisi pubblicitari senza autorizzazione scritta dell’editore.

Metal weekend al Bar al Circolo di San Vito di Leguzzano con ingresso gratuito. Evento organizzato all’interno della sala del circolo ARCI con ampio spazio e palco appositamente allestito. Esibizione di: Evilsonic - Slipknot tribute; Irrenhaus - Rammstein tribute; Celtic Funeral - Slayer tribute Dalle 18:00 aperitivo e street food nell’ampio parcheggio con possibilità di cenare DOOoDSHUWR H DOOoLQWHUQR GHO ORFDOH 'DOOH LQL]LR GHOOR VKRZ OLYH LQJUHVVR JUDWXLWR 9LD 3 *LUDOGL 6DQ 9LWR GL /HJX]]DQR


La vigilia di Natale Magia e ritualitĂ di una cena che ogni anno è un evento. Per ritornare, tutti quanti, di nuovo un po’ bambini

/D YLJLOLD GL 1DWDOH D FDVD PLD Ăƒ VHPSUH VWDWD YHUDPHQWH VSHFLDOH QRQ WDQWR SHU OoDWWHVD GHL GRQL TXHOOL HUDQR JLÂť DUULYDWL LO JLRUQR GL 2JQLVVDQWL H GL 6 /XFLD R SHU OoDUULYR GHO 6 1DWDOH FKH FRPH RJQL DQQR DYUHL IHVWHJJLDWR VROR FRQ L PLHL JHQLWR UL H VHQ]D SDUHQWL DKLPĂƒ WURSSR ORQWDQL PD SHU XQ LQVLHPH GL HPR]LRQL H VXJJH VWLRQL FKH VL YLYHYDQR TXHO JLRUQR Il massimo era avere con noi OD QRQQD PD terna, una meravigliosa nonna lombarda FKH PL KD ULHPSLWR GL XQ DĆŞHWWR HVDJHUDWR PD DQFKH GL WDQWL DĆŞHWWXRVL FRQVLJOL ULFRUGL DQHGGRWL riguardanti la vita sua e degli incredibili personaggi del suo paese. Il giorno della Vigilia la nonna assumeva ai miei occhi un’aria particolare, un’intensitĂ FKH YHGHYR ULĆŽHVVD SXUH LQ PLD PDGUH 3HU prima cosa avrebbero dovuto preparare il SUDQ]R per il giorno successivo e questo comportava un notevole impegno in cucina nel proporre un menĂš tradizionale in cui ORUR GXH VL LGHQWLĆŹFDYDQR SLHQDPHQWH 0LD nonna all’DQWLSDVWR non era abituata, questo era per lei un piatto quasi sconosciuto e non delle tradizioni sue, mentre il primo dovevano essere WRUWHOOLQL LQ EURGR

Con la sfoglia fatta in casa, naturalmente, e con dentro un ripieno la cui ricetta è diventata un segreto di famiglia. Ricordo che la nostra grande cucina veniva invasa dai SURIXPL esalati da un PLVWR di carni che si cucinava a fuoco basso per parecchio tempo, mescolato con garbo e spiato di tanto in tanto. A cottura ultimata si procedeva ad una fase che aspettavo sempre con gioia: si agganciava il tritacarne ad una spianatoia, ed allora entravo in campo io, addetta all’operazione di girare OD PDQRYHOOD 0HQWUH VXOOH ĆŹDPPH VL OHVsavano il FDSSRQH e un FRWHFKLQR solo cremonese, si arrostiva la IDUDRQD DUURVWR e cuocevano biete e spinaci, nonna e mamma erano intente alla preparazione dei WRUWHOOLQL. Questo sortiva sempre XQR VWUDQR HĆŞHWWR VX di loro. Le rifaceva andare indietro con la PHPRULD e si mettevano a raccontare come era sempre stata per WUDGL]LR ne la “loroâ€? vigilia di Natale. Il menu che la nonna preparava quella sera era completamente diverso da quello del giorno successivo e necessitava di una lunga preparazione. In quell’occasione la tavola massiccia che troneggiava nella sua indimenticabile cucina doveva avere sempre una tovaglia bianca, ricamata, rigorosamente in tessuto di Fiandra con le iniziali di mio nonno anche sui tovaglioli. Di SRUFHOODQD tedesca invece il servizio dei piatti che la ricoprivano e scintillavano al bagliore del fuoco che ardeva nel gigantesco camino e delle candele accese per ricordare i de-

funti di famiglia. Al momento stabilito, prima di servire solennemente la Cena della 9LJLOLD, i bambini di casa, impugnando candele accese, seguivano il bisnonno Pietro che dava la sua “benedizioneâ€?. Prima ad ogni ambiente della casa, barchesse e rustici compresi, con acqua benedetta, ed LQĆŹQH DOOD WDYROD DSSDUHFFKLDWD 6ROR GRSR quel momento aveva inizio la cena della 9LJLOLD. Si mangiavano JQRFFKL FRQ VXJR GL PDJUR (semplice sugo al pomodoro condito con burro e parmigiano), OXPDFKH LQ XPLGR, DQJXLOOD PDULQDWD con mostarda accompagnate da un YLQR URVVR, corposo, del Piemonte o dell’Oltrepò, PDVFDUSRQH DO FRJQDF con il 3DQHWWRQH 0RWWD, avvolto da una carta azzurra stampata a soli blu, fatto arrivare da Milano. Prima del FDĆŞĂƒ, un pezzo di WRUURQH 9HUJDQL friabile, distribuito dal bisnonno a tutti i commensali. /H WUDGL]LRQL GL IDPLJOLD QRQ ĆŹQLYDQR OÇ PiĂš tardi, allo scoccare della mezzanotte, gli uomini di casa svegliavano i famigliari per far bere loro l’DFTXD appena attinta dalla IRQWDQD della corte. Il mattino di Natale tutti erano un po’ frastornati per il sonno e il rituale della serata precedente, ma si apprestavano di buon grado a rimettersi a tavola, cominciando con un piatto fumante di tortellini in brodo di mia nonna che, immancabilmente, racchiudevano la quintessenza delle sue abilitĂ culinarie. 'L XQD FRVD VRQR FHUWD DQFKH LO SURVVL PR 1DWDOH L WRUWHOOLQL VXOOD PLD WDYROD QRQ PDQFKHUDQQR


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Il Re dell’inverno il pregiato Radicchio rosso di Asigliano Veneto 8Q SLFFROR &RPXQH YLFHQWLQR DL FRQĆŹQL FRQ OH SURYLQFH GL 3DGRYD H 9HURQD YDQWD XQ SURGRWWR DJULFROR GL TXDOLWÂť Ăƒ LO UDGLFFKLR URVVR GL $VLJOLDQR 9HQHWR Il UDGLFFKLR URVVR YDULHWÂť 9HURQD è una ci FRULD che si presenta nelle tipologie SUHFR ce e WDUGLYD. La piĂš pregiata è la medio-tardiva raccolta a dicembre, presenta un cespo ovale compatto, con foglie di colore rosso scuro e nervatura centrale bianca, ben evidente. Il UDGLFFKLR URVVR DG $VLJOLDQR viene colWLYDWR LQ GLYHUVH WLSRORJLH DYHQWL GLĆŞHUHQti scalaritĂ di raccolta: in forma SUHFRFH è disponibile sul mercato da RWWREUH a tutto novembre; in quella WDUGLYD, che dopo un periodo di forzatura si caratterizza per consistenza croccante e un colore piĂš vivace e gusto amarognolo, è pronta al consumo da dicembre a gennaio inoltrato.

Viene coltivato nell’area del %DVVR YLFHQWL QR per la spiccata vocazione orticola della composizione del terreno, fertile e leggero, oltre che per l’abbondanza di acque. Il cuore della coltivazione del radicchio è $VLJOLDQR 9HQHWR, comune all’estremitĂ meridionale della provincia. A quest’area di elezione si aggiungono i Comuni di Poiana Maggiore, Noventa Vicentina, Sossano, 2UJLDQR H OoDUHD EHULFD ĆŹQR D 9LFHQ]D GRYH il radicchio viene coltivato su terreni prevalentemente alluvionali.

8Q SUHJLDWR FRQFHQWUDWR GL PLQHUDOL YLWDPLQH H YLUWĂ” Il radicchio rosso contiene piccole concentrazioni di diversi minerali, tra i quali spiccano il SRWDVVLR e il FDOFLR. Il radicchio previene le malattie dell’invecchiamento e ha anche notevoli proprietĂ GHSXUDWLYH, diu UHWLFKH (per la presenza dell’inulina), WRQLFKH e ODVVDWLYH grazie alla sua particolare composizione. Ha un originale VDSRUH GRO FH DPDUR ed è ricco di sostanze utili all’organismo quali i sali minerali e le YL tamine come l’DFLGR IROLFR e la YLWDPLQD (. Le verdure rosse devono il loro colore agli DQWRFLDQL (polifenoli che hanno proprietĂ antinĆŹDPPDWRULH DQWLDOOHUJLFKH HG DQWLYLUDli), sostanze molto utili al mantenimento della salute dei vasi sanguigni e importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Il radicchio rosso contiene solo FDORULH SHU HWWR e risulta, pertanto, essere molto utile anche in un regime GLHWHWLFR LSRFDORULFR

,Q WDYROD Il radicchio è ottimo abbinato al ULVR dei produttori di *UXPROR GHOOH $EEDGHVVH per ottenere VTXLVLWL ULVRWWL, oppure FRWWR DO IRUQR Ăƒ XQR VĆŹ]LRVR FRQWRUQR 3HU SRterlo gustare appieno però si può proporre un’LQVDODWLQD FRQ UDGLFFKLR, PHOH H QRFL come DQWLSDVWR.



I MILLE SAPORI DEL PANETTONE Scopriamo il caposaldo irrinunciabile di ogni cena o pranzo di Natale &RPH VL SRWUHEEH WHUPLQDUH XQ SUDQ]R VHQ]D JXVWDUH XQ SDQHWWRQH" (G Ăƒ JLXVWR FKH LO 3DQGRUR VLD SUHSRWHQWHPHQWH HQWUDWR D VRVWLWXLUH LO YHFFKLR FDUR SDQHWWRQH" Mentre il Pandoro, forse per la sua relativamente giovane etĂ , resta fedele alla tradizione, con il SDQHWWRQH VL VWD IDFHQGR VHPSUH SLĂ” GLĆŻFLOH OD scelta: se è vero che, una volta, questo dolce poteva, al massimo, essere senza uvetta e qualche saccente lo voleva senza canditi, ora basta entrare in un supermarket per restare‌. Fulminati! Li troverete con e senza uvetta, alti, bassi, con doppia lievitazione, farcitura, glassatura. Troverete panettoni, pampepati, pandori, panforti. Ma andrete oltre: troverete il 7DUWXIRQH, quello al limone, con zabaione che fuoriesce al taglio, mille altre combinazioni possibili, dentro scatole di cartone o di latta, in confezioni prestigiose o in sacchetti di plastica!

Ora si producono panettoni per davvero tutti i gusti, togliendo un po’ la sua essenza di dolce della tradizione

Una volta il panettone lo si inseriva, nel pranzo natalizio, fra il cappone ed il bicchiere di spumante e diveniva una specie di VLJLOOR GL JDUDQ]LD della festa in corso. E a ogni “Befana del Vigileâ€? che si faceva in cittĂ , montagne di panettoni si trovavano ai piedi della pedana, agli incroci da dove HJOL GLULJHYD LO WUDĆŻFR

Le strade si popolavano di pubblicità del panettone: ricordo l’angelo in tunica rossa, con l’aureola fatta da una A, dell’Alemagna, o la M della Motta, anch’essa rossa, dalla quale scivolavano fette di un dorato panettone. E, come fossero l’Inter o il Milan, c’era chi tifava per la Motta o per l’Alemagna!

Ora provate ad entrare in un supermercaWR H UHVWHUHWH VEDORUGLWL SHUĆŹQR GDL QRPL come dicevo prima. I Grandi Classici, poichĂŠ ormai ci sono le linee, proprio come i tailleur nella moda, propongono panetWRQL D IRUPD GL SURĆŹWHUROHV R GL 6DLQW +RnorĂŠ. Un’altra linea si ispira ai gelati: panettoni truccati da Zuccotto, o come dei Maxibon. Ăˆ in corso XQD EDEHOH GL PDUFKL GL IRUPH GL ĆŹUPH FKH WROJRQR DO SDQHW WRQH OD VXD HVVHQ]D e lo fanno divenire un dolce dell’industria con prezzi che, a volte, sono inferiori a quello del pane. Mistero della produzione industriale!

Meglio tornare al “Pan de Toniâ€? secondo la leggenda che vede il panettone fatto da un fornaio milanese, Toni, che, ovviamente, lo fece per amore. Altra leggenda vede un ricco, Ughetto, che, LQQDPRUDWRVL GHOOD ĆŹJOLD GHO IRUQDLR $GDOJLVD divenne garzone di bottega e rapito dall’amore, inventò questo “Pan de Toniâ€?.



Câ€™Ăˆ PANETTONE E PANETTONE: sceglietelo con attenzione one /oLPSRUWDQ]D GHOOoDUWLJLDQDOLWÂť Âť H JOL LQJUHGLHQWL GL SULPD TXDOLWÂť WÂť 3DVVDWH VXOOo$XWRVWUDGD D ĆŹQH JLXJQR YLFLQR D 9HURQD VĆŹRUHUHWH OR VWDELOLPHQWR della Motta e sentirete un profumo di forno che non è estivo, dovrebbe essere invernale. ChissĂ quanti conservanti vengono messi nell’impasto. E l’uvetta che viene inserita a giugno è, certamente, dell’anno prima: ma non dovrebbe essere dell’anno in corso, PRUELGD H SURIXPDWD" &RVÇ VL Ăƒ ULQVHFFKLWD

Alcuni pasticcieri producono ancora il panettone con ingredienti naturali cosĂŹ come vuole la tradizione

Si userĂ vaniglia e non vanillina, si starĂ lontano dagli aromi se la parola non sarĂ seguita da “naturaleâ€?, dagli emulsionanti (mono- e digliceridi degli acidi grassi) che servono a mantenere fragrante il panettone per diversi mesi. In pratica ci dovrĂ essere farina, burro, tuorli d’uovo, vaniglia, zucchero, uvetta e cubetti di arancia, lievito naturale e SRFKH DOWUH VHPSOLFL FRVH. 0D DQFKH TXL FL YXROH DWWHQ]LRQH H ĆŹGXFLD nel proprio fornitore: ci sono pasticcieri che appioppano panettoni artigianali pĆŹQWLq RVVLD LQIRUQDWL GD ORUR PD FRQ composti industriali giĂ pronti.

&RPH GLIHQGHUVL" Il palato ci dirĂ la veritĂ , anche se tardi. ,O SUH]]R" Non sarĂ certamente a buon mercato: indicativamente un panettone costerĂ DWWRUQR DL b 6H FH QH IDQQR XQD GHFLQD GL IHWWH YHQJRQR FLUFD b OoXQD Ma se vogliamo sentire la bontĂ di questo dolce tipicamente aromatico, la fragranza ed i sentori di agrumi e di burro, il piacere di un sapore della memoria, di un gusto conosciuto, Ăƒ EHQH QRQ SULYDUVL GL TXHVWH SLFFROH WHQWD]LRQL LQVHJXHQGR XQ ULVSDUPLR GL SRFR FRQWR

semel in anno vale la pena di trattarsi bene!

Ma c’è ancora il panettone semplice e buono? Dove si deve andare a cercarlo? Alcune industrie tendono a fare prodotti di un certo livello a prezzi che sono ancora competitivi ma siamo, sempre, in presenza di qualcosa che viene fatto secondo procedimenti che poco o nulla hanno a che fare con l’artigianalitĂ .

Bisogna, allora, rivolgersi a pasticcieri che producono in proprio panettoni seguendo quelle che sono le UHJROH WUDGL]LRQDOL HG XVDQR SURGRWWL GL SULPDULD TXDOLWÂť

QualitĂ , tradizione e un pizzico di innovazione sulle vostre tavole S.P. del Pasubio 417/419 - VICENZA - tel 0444.362830



e t t e c i R atale

di N t o n e l o c o u af

Lo sformato di panettone è un dolce molto goloso che ci permette anche di utilizzare in modo alternativo il panettone avanzato dalle feste natalizie. Un dessert sfizioso da servire a fine pasto o per un dopo cena in compagnia.

6/8 por o zio zioni n ni

SFORMATO di PANETTONE

al cioccolato bianco e arancia 1

2

Scaldare il latte con il burro, sbattere i tuorli con lo zucchero unirli al latte caldo e cucinare per 1 minuto a fuoco basso, incorporare il cioccolato bianco, e lavorare con una spatola per ottenere una crema omogenea, (metà tenerla da parte per il servizio). ) Riunire in una piccola casseruola il succo e le scorze d’arancia,il Grand Marnier, lo sciroppo o di d zucchero, bollire e ridurre della metà , incorporare incorp por la metà della crema al cioccolato bianco e la gelatina ammorbidita nell’acqua fredda e ODVFLDU UDƪUHGGDUH TXLQGL XQLUH JOL DOEXPL ODVFLDU UDƪUHGGDUH TXLQGL XQLUH JOL D DOE montati a neve e la panna. Aggiungere il panettone taglia tagliato ato a dadini, versare e il composto negli appo appositi os stampini e lasciar rassodare in frigo per 6/8 ore.

3

dagli Togliere da agl gli stampini gl li sformati e centro disporne uno al cen nt di spolverare ogni piatto spolvera are di zucchero a velo e ser rvi con servire crema al cioccolato e q qu qualche ĆŹOHWWR GL EXFFLD GoDUDQFL LD ĆŹOHWWR GL EXFFLD GoDUDQFLD

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Ricetta dello Chef Francesco Dall Santo Sa

INGREDIENTI • JU SDQHWWRQH VHQ]D FDQGLWL • FXFFKLDL GL VXFFR GoDUDQFLD • OD VFRU]D GL DUDQFLD • FXFFKLDL GL *UDQG 0DUQLHU • FXFFKLDL GL VFLURSSR GL ]XFFKHUR • 200 ml latte

• WXRUOL H DOEXPL • J EXUUR • JU ]XFFKHUR • J FLRFFRODWR ELDQFR • J SDQQD PRQWDWD • IRJOL GL JHODWLQD

o t i t e p p n A o u B


NOVA Una nuova stella che brilla ancora piĂš luminosa a Isola Vicentina

8Q QXRYR LQL]LR SHU OR VWRULFR HGLĆŹFLR FKH LQ SLD]]D DG ,VROD 9LFHQWLQD RVSLWDYD ĆŹQ GDOOoLQL]LR GHO VHFROR VFRUVR OD SLĂ” DQWLFD RVWHULD GHO SDHVH ÂŁ 129$ EDU SDVWLFFHULD ULVWRUDQWH H ORFDQGD FKH L WLWRODUL GHO ORFDOH DPDQR GHĆŹQLUH pDWHOLHU GHO GROFH H VDODWRq

0DWWHR %LDVLR e 3DROR 5L]]L sono i due giovani cuochi che, in societĂ con 3DROR &HFFKHWWR che ha acquistato l’antico stabile, hanno intrapreso un’impegnativa ma ammirevole avventura: recuperare un ORFDOH FKH Ăƒ VWDWR XQ SXQWR GL ULIHULPHQWR SHU JOL LVRODQL SHU SLĂ” GL XQ VHFROR - Da cosa nasce questo nome? ÂŤPrincipalmente dalla storia di questo locale. Agli inizi del Novecento era nato come osteria “Stella d’Oroâ€? ed il suo simbolo era una stella a nove punte che appariva con l’insegna, fuori dall’ingresso. Successivamente, tra le due guerre mondiali, è camELDWR LQ p6WHOOD 5LVRUWDq ĆŹQR DJOL DQQL o quando le storiche gestioni sono passate di mano ed anche il nome del locale è stato XOWHULRUPHQWH PRGLĆŹFDWR /D QRVWUD LQWHQzione è stata quella di recuperare non solo OoLQWHUR HGLĆŹFLR PD DQFKH OD VXD LGHQWLWÂť storica, per cui abbiamo scelto Nova, riferendoci a quella enorme esplosione nucleDUH FKH ID VÇ FKH OD VWHOOD GLYHQWL PROWR SLĂ” luminosa. Un auspicio di rinascita, in sintesi. Abbiamo poi scelto l’appellativo di “ateOLHUq FKH LQ IUDQFHVH VLJQLĆŹFD pODERUDWRULRq per denotare il carattere artigianale del nostro lavoroÂť.

- I lavori per l’area locanda sono ancora in corso ma il vostro atelier di dolce e salato Ăƒ JLÂť DSHUWR HG HĆŻFLHQWH ÂŤAbbiamo aperto a luglio mettendo a disposizione un piano terra del tutto rinnovato in un’atmosfera calda e moderna. Disponiamo di un’accattivante sala bar per le colazioni, uno spazio per le pause pranzo e un ambiente molto accogliente, la nostra p6DOD &RQYLYLRq FKH SXĂ? RVSLWDUH ĆŹQR DG una ventina di persone per cene, meeting aziendali o eventi privati. La locanda, invece, sta prendendo forma e contiamo di poter dare il via all’accoglienza prima dell’inizio della primavera. Stiamo completando sette camere, di cui un appartamento completo di cucina, una suite con terrazza ed una stanza dedicata a persone con disabilitĂ . All’ultimo piano, invece, è disponibile la terrazza “Panoramaâ€?, con una bellissima vista sulla Chiesa Convento di S. Maria del Cengio e sulle nostre montagne, dove degustare drink ricercati e “spunciotiâ€? inediti o dove poter organizzare feste su prenotazione. In futuro, poi, realizzeremo anche un ristorante serale, con una piacevole sorpresa che ora non sveliamo Âť. 'DO SXQWR GL YLVWD GHOOoRĆŞHUWD GHO JXVWR quali sono le vostre peculiaritĂ ? ÂŤLa nostra è una produzione artigianale H GDOOH GHO PDWWLQR ĆŹQR DOOH GL VHUD RĆŞULDPR DL FOLHQWL XQoHVSHULHQ]D GL JXVWR GDOOD FROD]LRQH DO SUDQ]R ĆŹQR DOOoDSHULWLYR serale. Il nostro laboratorio di pasticceria interna studia e realizza prodotti di pasticceria e micro pasticceria, oltre al salato, con una particolare attenzione anche all’estetica del prodotto. Abbiamo anche un’accurata selezione di vini e prodotti locali da degustare in loco oppure da acquistare. Ogni mattina prepariamo il pane fresco in quattro formati: cioppone con lievito madre, pane al latte, ciambella a base di Mais Marano di Isola Vicentina e SDQH LQWHJUDOH FRQ ĆŹFKL H QRFL

Produciamo anche “ le ciacoletteâ€?, fragranti cioppini classici, al nero di seppia e alle erbe aromatiche oltre ai nostri biscotti “gialetiâ€?. Il menu cambia mensilmente e s’ispira a ricette della tradizione e del territorio, ma con un tocco giovane e creativo. Il tutto accompagnato da un buon calice di vino, selezionato dai nostri sommelier. Alle 18, poi, diamo il via al momento aperitivo, servito con quattro stuzzicanti proposte salate a base di salumi locali, pizza gourmet, crostini al burro di malga e acciughe del Cantabrico e formaggio di malgaÂť. - Ci avviciniamo alle feste, cosa ci possiamo aspettare da Nova? ÂŤInnanzitutto i nostri quattro panettoni: “Il panettone di Darioâ€? (il nostro pasticcere), FRQ FLRFFRODWR ELDQFR FDĆŞĂƒ H OLTXRUH DOOD prugna; “Il panettone di Matteoâ€?, con cioccolato, fragole e pepe rosa; “Il panettone di Paoloâ€?, con marasca, zenzero e limone candito e il “Il panettone Classicoâ€?, preparato con lievito madre vivo, farine scelte, burro e uovo di altissima qualitĂ . Prepariamo anche pacchi natalizi. Per Natale e Capodanno, inoltre, abbiamo predisposto dei menu appositi da asporto, su prenotazioneÂť.

3LD]]D 0DUFRQL ,VROD 9LFHQWLQD 9,

7HO NOVA Atelier Dolce e Salato




TRA SANTI E MAIALI Cotechino e zampone vanno molto d’accordo, come se fossero... parenti!

Ăˆ anche vero che il secondo è un poco piĂš giovane del primo ed ha un blasone piĂš importante, che lo lega a Modena in modo indissolubile, come lo è la Ghirlandina o il Lambrusco‌ Povero lo è certamente se si pensa che il nome del cotechino origina la materia prima di cui è composto: usare le FRWHQ ne per accrescere il disponibile a tavola non deve essere stata una grande “penVDWDq H FRVÇ ĆŹQR DO n LO FRWHchino fu regolarmente ignorato dall’arte salumiera, FKH HUD VWDWD LQĆŽXHQzata dalle scuole dei pastori di Verica. Quando erano liberi dagli impegni della custodia delle greggi insegnavano l’arte della macellazione ai valligiani.

/oRULJLQH GRYH H TXDQGR La prima volta che si parla di cotechino è in un calmiere GHO ĆŹQR DG DOORUD essendo un prodotto volgare non fu mai soggetto a calmieraggi... Ma si originò, allora, anche lo ]DPSR ne: il primo riconoscimento ducale è del 1776 quando Francesco III, Governatore di Milano, mandò a prendere da ModeQD FRQ JUDQGH XUJHQ]D p]DPSHWWL d’ottima pastaâ€?.

Un’altra storia, narrata dallo storico Marco Cesare Nannini, dichiara che la prima produzione di zamponi è di Mirandola ed è del 1511. In quell’anno la cittĂ era stretta da assedio dalle truppe di Papa Giulio II, in contrasto con la famiglia Pico. Sembra che gli assediati cominciassero a salvare le risorse alimentari insaccando parti di impasti poveri in cotenne ravvolte a manicotto. Poi invalse l’uso di scuoiare lo zampetto anteriore e QDFTXH FRVÇf OR ]DPSRQH 6L FXRFLRQR GD IUHGGR, in una ]DPSRQLHUD (una volta ce n’erano anche per cottura a vapore), con acqua che freme.

,Q WDYROD Se parliamo di come è composto uno zampone, quali carni debbano essere usate, quali siano i profumi che ciascun produttore usa, entriamo in un mondo in cui le eguaglianze sono molto poche: la carne deve essere di VSDOOH FROOR WHVWD SROSDFFL si deve usare anche JXDQFLDOH ed ottenere un dosaggio di grasso e magro perfetto. Poi sale, pepe, QRFH PRVFDWD,cannella UHJLQD e FKLRGL GL JDURIDQR (e ciascuno ha le sue quantità ). Riempita la zampa di maiale si va verso la VWXIDWXUD, la EUHYH VWDJLRQDWXUD ed è pronto per essere mangiato... tutto! Guai a lasciare quella perfetta guaina che porta a perfezione questo cocktail di carni suine...

3HU DFFRPSDJQDUH Non calerĂ mai di tono e resterĂ , fumante, colloso ed attaccaticcio nella nostra mensa invernale, con contorni di vario tipo: dai IDJLROL LQ XPLGR, con SXUĂƒ, spi naci, salse. Sono in grosso calo le lentic FKLH che nell’immaginario popolare sono ancora in gran vista: forse perchĂŠ sono bene auguranti.


NON SOLO COTECHINO... Dal cotechino da cui è nato lo zampone sono poi derivati altri insaccati che sono simili e vanno tutti consumati bolliti. Nel secolo scorso si faceva uno ]DPSRQH DO FHGUR: nella concia si aggiungeva un trito di cedro candito, mescolato a Malvasia bianca...

CAPPELLO DA PRETE Come un tricorno antico ha l’impasto del cotechino o dello zampone e viene usata la sottile cotenna della pancia del maiale.

SASSOLINO o SASSOLESE Utilizza la stessa cotenna morbida della pancia ma va DUURWRODWR D IRUPD FLOLQGULFD H SXÍ HVVHUH DƪHWWDWR interamente (non ha, evidentemente, unghietti in fondo)


o n V i l a o n iV storie terre e sapori

Lo Champagne

6DSHWH FKH Ăƒ QDWR FRPH YLQR GROFH"

(VLVWH XQD QHIDVWD XVDQ]D TXHOOD GL VHUYLUH FRQ LO GROFH XQ YLQR VHFFR VSXPDQWH &KDPSDJQH FRPSUHVR Anche se poco alla volta sta divenendo sempre maggiore la conoscenza del fatto che, con un dolce, ci vuole sempre un vino dolce, questa brutta consuetudine ancora resta in molte famiglie italiane.

Tuttavia, questo errore ha una radice storica: lo champagne nacque come vino spumante dolce. La sua invenzione è attribuita al monaco 'RP 3HULJQRQ, che nel eri 1688 iniziò, nella cantina dell’abbazia di +DXWYLOOLHU gli esperinte, menti per trasformare il vino locale, giĂ leggermente spumante, SLq LQ TXHOOR FKH L QHPLFL GHO QXRYR PHWRGR GHĆŹQLURQR pVDOWDWDSSLq La ricetta originale è indicativa della natura del prodotto: pree la scrive di aggiungere ad ogni barilotto di vino, prima di iniziare FKH fermentazione in bottiglia, una OLEEUD GL ]XFFKHUR, VHL SHVFKH FDWD tagliate a fette, TXDWWUR VROGL GL FDQQHOOD e una QRFH PRVFDWD in polvere. sec e Il trionfo degli champagne molto secchi, il declino del demi-sec ell’alla totale scomparsa dei doux sono opera dei primi decenni dell’alumatro secolo, ma nelle abitudini della grande massa dei consumando i tori è rimasta, evidentemente, l’eco della Belle Epoque, quando a era, viveur terminavano i loro festini con lo champagne che allora ripetiamolo, soprattutto GROFH. Quando poi arrivarono in Europa, in modo masituati siccio, i clienti da oltre Atlantico, abituati dottò al gusto secco del whisky, si adottò la nuova formula ed un nuovo nome: goĂťt americain. minare Da noi è meglio terminare il pranzo con un 0RVFD WR IUL]]DQWH e profumato, un RWWLPR 7RU FRODWR o un 5HFLRWR, senza guardare tropSR ROWUH FRQĆŹQH

%587 5(6(59( 9LWLJQR 40% Chardonnay, 40% Pinot 0HXQLHU 3LQRW 1RLU

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MAISTRELLO quando Natale significa PANETTONE!! /D 3DVWLFFHULD 0DLVWUHOOR Ã JL» SURQWD SHU XQ GROFH 1DWDOH H

/D JDUDQ]LD GHL SURGRWWL DUWLJLDQDOL GHO ODERUDWRULR GL 9LOODYHUOD JXLGDWR GDO WLWRODUH *LDQFDUOR 0DLVWUHOOR Ã LQGLVFXWLELOH: GRSR HVVHUVL FODVVLƬFDWR QHO DO SULPR SRVWR QHOOD FDWHJRULD SDQHWWRQH WUDGL]LRQDOH Go,WDOLD DO p3DQHWWRQH 'D\q, e premiato dal maestro Iginio Massari, è entrato quest’anno nella cinquina vincente della medesima manifestazione per la categoria p0LJOLRU SDQHWWRQH FUHDWLYRq . Nato per promuovere le eccellenze italiane, l’evento è promosso da importanti aziende, iscrivendo in gara ben 580 panettoni.

0DLVWUHOOR ha dunque dimostrato, ancora una volta, l’DOWR OLYHOOR GHOOD SDVWLFFHULD YLFHQWLQD Maistrello è sempre alla ricerca di QXRYH LGHH ma con elementi costanti: la scelta degli ingredienti di prima e l’attenta lavorazione artigianale del prodotto alimentare.

&oà SDQHWWRQH H SDQHWWRQH Giancarlo Maistrello seleziona personalmente gli LQJUHGLHQWL utilizzando bacche di vaniglia di Tahiti e del Madagascar; arance di Calabria candite al naturale, prodotte in vasche a cielo DSHUWR VHQ]D FRQVHUYDQWL H QRQ WUDWWDWH FRQ VROƬWL FKH FRVÇ PDQWHQJRQR WXWWL JOL ROL HVVHQ]LDOL in un concentrato di aromi; uvetta australiana; farina, burro di alta qualità , uova provenienti da galline allevate a terra o a cielo aperto, non in gabbia o, men che meno, in batteria; lievito madre dal sapore caratteristico, per una lunga lievitazione naturale, che consente di ottenere un panettone più digeribile. E poi c’è la SUHSDUD]LRQH: per concludere l’intero procedimento, occorrono circa RUH. Risultato? 8Q SURGRWWR GDO JXVWR HTXLOLEUDWR H FKH ODVFLD OD ERFFD SXOLWD FRQ XQD VWUXWWXUD PRUELGD H OHJJHUD HG XQ SURIXPR IUHVFR SUHFLVR H DYYROJHQWH GDOOoDURPD SHUVLVWHQWH

, SDQHWWRQL GHOOD SDVWLFFHULD 0DLVWUHOOR GL 9LOODYHUOD UDSSUHVHQWDQR TXLQGL XQ SURGRWWR GL HFFHOOHQ]D GHOOD SDVWLFFHULD QRVWUDQD sia per composizione che per bontà , e proprio per questo VRQR PROWR ULFKLHVWL. Per non correre il rischio di non riuscir ad assaggiarne uno, è opportuno

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Don Marco Pozza 6DFHUGRWH JLRUQDOLVWD VFULWWRUH H FRQGXWWRUH WHOHYLVLYR

Un viaggio di speranza tra fede, carcere e panettoni solidali 8Q LQFRQWUR FKH SUREDELOPHQWH FRQ LO WHPD GHO pJXVWRq KD SRFR D FKH IDUH PD FKH FRPXQTXH VD pDOLPHQWDUHq LO QRVWUR VSLULWR H OH QRVWUH FRVFLHQ]H Don Marco Pozza ha un modo semplice e allo stesso tempo profondo di rivolgersi alla gente, con un linguaggio moderno ed una mentalitĂ aperta. QualitĂ che rappresentano sicuramente la chiave della popolaritĂ del sacerdote di Calvene: non solo religioso, non solo giornalista, non solo conduttore e scrittore ma, soprattutto, un comunicatore che riesce a trovare il punto d’incontro tra giovaQL H QRQ VROR H IHGH {6L GHĆŹQLVFH pXQR VWUDFcio di prete al quale Dio s’intestardisce ad accreditare simpatia, usando misericordiaâ€?. 'RQ 0DUFR Ăƒ SLĂ” GLĆŻFLOH RJJL DUULYDUH al cuore delle persone, soprattutto quelle piĂš giovani che non hanno gli stessi riferimenti cristiani delle vecchie generazioni? †/D VĆŹGD Ăƒ ULPDVWD OD VWHVVD ULXVFLUH D WRFcare il cuore della gente quand’è distratta, per accenderlo, è sempre stato il fascino di chi si avventura nel rischio dell’educare.

Se c’è una cosa che cambia continuamenWH Ăƒ OD GLVWUD]LRQH VL DĆŻQD VoDVVRWWLJOLD WL prende e ti porta dove vuole. Arrestarla, e DUUHVWDUVL SDUH VHPSUH SLĂ” GLĆŻFLOH $QFKH l’educazione alla fede vive della medesiPD GLĆŻFROWÂť /D JHQHUD]LRQH GL PLD QRQQD diceva: “Credo!â€?, all’epoca di mia mamma andava di moda dire: “Non credo!â€?. La generazione di oggi si è spinta oltre: “PerchĂŠ dovrei credere?â€? Chiaramente piĂš l’insigniĆŹFDQ]D GL 'LR SHQHWUD L FXRUL SLĂ” OD JHQWH si lascia interrogare da esperienze forti, che odorino di vita, che rendano evidente il sapore della fede. Un certo catechismo, val bene dirlo, fallisce il bersaglio: o Dio ha a che fare con la mia vita (e la smettono di raccontarcelo come una serie di frasi da imparare a memoria), oppure manco io saprei cosa farmene di un’idea, seppur grande. La vita non cambia in virtĂš di un’idea, ma di un incontro. Succede ovunque: con Dio dovrebbe funzionare diversamente?Âť.

'RQ 0DUFR 3R]]D FODVVH +D UHDOL]]DWR FRQ 3DSD )UDQFHVFR{GXH libri intervista ed è cappellano presso il carcere Due Palazzi di Padova. Ha condotto a TV2000 il programma “Ave Mariaâ€?. Dal 30 novembre è su Rai Uno nella trasmissione “A Sua Immagineâ€?, in collegamento dall’Armenia con la rubrica “Le ragioni della speranzaâ€?. I suoi racconti e i suoi “messaggiâ€? possono essere seguiti sul sito “sullastradadiemmaus.itâ€? e sulla pagina Facebook “Sulla strada di Emmausâ€?.

- Un appellativo che le era stato dato in passato è stato quello di “don spritzâ€?. Un riferimento simbolico all’aperitivo simboleggiante il modo di evangelizzare i giovani negli ambienti che oggi frequentano piĂš assiduamente. 4XDQWR KD LQĆŽXLWR QHOla sua popolaritĂ questo soprannome? ÂŤIn quell’appellativo abitano gli inizi della mia avventura di sacerdote. Non mi piace, perchĂŠ io sono “don Marcoâ€?, ma lo accetto per due motivi: perchĂŠ chi l’ha coniato apparteneva ai “paganiâ€? che non andavano in chiesa e, dunque, vi ha nascosto un’immagine di Chiesa sentita vicina al vissuto della gente: piazze, festa, condivisione. Certo, WXWWR Ăƒ LQL]LDWR FRVÇ 3RL DQFKoLR VRQR GHQtro l’evoluzione della specie: ho salvato il SULQFLSLR DQQL GRSR LO 3DSD OoDYUHEEH GHĆŹnita “Chiesa in uscitaâ€?) e ho cercato di perfezionare lo stile. La cosa consolante, però, è che in questi quindici anni di sacerdozio la mia immagine di Chiesa è sempre stata questa: fuori, ai bordi, nelle scarpate. Fossero VWUDGH SLD]]H R JDOHUH OÇ KR VHPSUH SHQVDto che fosse nascosto il volto vero di DioÂť. - A cosa è dovuta, secondo lei, la crisi di vocazioni sacerdotali? ÂŤIo so com’è iniziata la mia vocazione: GDOOoLQFRQWUR FRQ XQ SUHWH XRPR FRVÇ IHOLFH d’esserlo, da farmi nascere dentro una domanda, la piĂš curiosa: “PerchĂŠ non potrei GLYHQWDUH FRVÇ DQFKoLR"q 2JJL OD YRFH GL 'LR è disturbata da milioni d’interferenze: catturarla – e lasciarsi catturare da lei – è sempre piĂš arduo. Forse un certo modello di sacerdote è andato in crisi: l’uomo che vive GD VROR LO VXSHUHURH GHJOL DĆŞHWWL OoXRPR tutto-fare, quello che ha sempre la risposta pronta a tutte le domande. Noto una cosa,


I PANETTONI DEL CARCERE

per un Natale solidale

però: che laddove il prete non nasconde la sua umanitĂ , anche la sua miseria, la gente ancora s’interroga sul perchĂŠ della sua scelta. E, interrogandosi, lascia aperta una fessura alla sua vocazioneÂť. - In tutte le religioni il cibo è considerato un dono di Dio o degli Dei, e l’atto di alimentarsi diventa quindi un momento di ringraziamento all’entitĂ superiore che l’ha donato all’uomo per assicurarne la sopravvivenza. In questo senso, quale dovrebbe essere il rapporto di un buon cristiano con il cibo? ÂŤPurtroppo non ho un bellissimo rapporto con il cibo. Mi piace vedere la gente a tavola, queVWR VÇ DWWRUQR DO FLER FL VL UDFFRQWD OD YLWD VL costruiscono storie e ci si prende cura del proprio corpo. Per un cristiano, poi, sapere che il Dio in cui crede si è fatto cibo – pane – è un invito ancor piĂš grande a prestare attenzione a cosa mangia, come mangia, perchĂŠ mangia. Son solo suggestioni di uno che, oggi, mangia per stare in piedi e basta. Anche Cristo lo “mangioâ€? per stare in piedi: ma questa è tutta un’altra storia. Oppure è la stessa, letta in modo rovescio. Che un giorno, forse, mi raddrizzerĂ anche l’altraÂť. - Attualmente è cappellano al carcere “Due PaOD]]Lq GL 3DGRYD 4XDQWR Ăƒ GLĆŻFLOH IDU WURYDUH o ritrovare la fede a chi ha perso la strada? ÂŤIn realtĂ , a me non spetta far ritrovare la fede alle persone detenute. Confesso, se serve, che in materia di fede molti di loro mi han sorpassato abbondantemente: non sono un granchĂŠ come uomo, nemmeno come prete. E poi la fede non si perde mai: al massimo cessa di plaVPDUH OD YLWD OH VL LQLHWWD XQD ĆŹDOD GL DQHVWHVLD 3HUĂ? ULPDQH /D VĆŹGD LQYHFH Ăƒ WXWWoDOWUD D GHOOD gente che ha sbagliato strada, fare ritrovare la strada di casa. Qui la vera occasione non è incontrare Dio, prima di tutto, ma incontrare se stessi: se non (ri)trovano la loro bellezza perduta, faticheranno a trovare la voglia di andare incontro a Dio. Che, misteriosamente, li aspetta per aiutarli a ritrovarsi. E’ un bellissimo cane che si morde la coda: ma Dio e l’uomo, dalle nostre parti, sono facce della medesima medagliaÂť.

- Al Due Palazzi il progetto della “Pasticceria Giotto dal Carcere di Padovaâ€? è un’iniziativa che ha un duplice valore: di reinserimento socio/lavorativo e solidale. Come funziona e quali sono le iniziative per il Natale? ÂŤLa prima immagine che ho impressa del mondo del carcere – fotografata nei primi giorni in cui ho iniziato quest’avventura a Padova – è l’immagine di due mani che, in pasticceria, stanno impastando il lievito del panettone. Dalle mani, per dare una carezza, sono risalito al volto: mi ha impressionato, l’avevo visto tante volte nei giornali, in televisione. Era un uomo accusato d’aver ammazzato della gente, in modo barbaro. In quell’istante ho pensato: “Guarda te, Marco: le stesse mani che hanno premuto un grilletto, dopo vent’anni stanno impastando la fragranza di un dolce. Mutare la destinazione d’uso delle mani, di una vita, è possibile. Ricordalo!â€? Per me la grandezza di questo lavoro del tutto artigianale (gestito dalla cooperativa Work Crossing) è tutto qui: riGDUH XQ VLJQLĆŹFDWR QXRYR DJOL DUQHVL SULPRUGLDOL delle nostre mani. Costruendo qualcosa di buono, poi, la gente si ricorda d’essere ancora capace di bontĂ , di bellezza, di gusto: e questo non è poco nella terra del fallimento. Lavorano la materia e, senz’accorgersene, lavorano su se stessi. Un capolavoro d’ingegneria umanaÂť.

Materie prime ricercate, lunga lievitazione naturale e manualitĂ , per XQ WRWDOH GL{ RUH GL ODYRUD]LRQH, UDFFKLXVH LQ XQ LPSDVWR VRĆŻFH H profumato dal gusto equilibrato. Sono il “segretoâ€? dei panettoni realizzati alla Pasticceria Giotto del carcere di Padova: una tensione all’HFFHOOHQ]D DVVROXWD{ FRQLXJDWD DG XQ{SURJHWWR VRFLDOH{FKH ULHPSLH LO FXRUH H FKH RĆŞUH OD SRVVLELOLWÂť D tante persone di tornare ad una vita fatta di dignitĂ . , SDQHWWRQL GHO FDUFHUH VL SRVVRQR DFTXLVWDUH QHL SXQWL YHQGLWD FRQYHQ]LRQDWL RSSXUH RQOLQH DO VHJXHQWH LQGLUL]]R

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CLEMENTINE di CALABRIA IGP le migliori arrivano dalla a Piana di Sibari 7XWWR QDVFH GD XQ LQFURFLR WUD DUDQFLR DPDUR H PDQGDULQR

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L’origine di tutti gli agrumi (Citrus) è l’In dia e l’(VWUHPR 2ULHQWH e le varie specie KDQQR UDJJLXQWR Oo(XURSRD{ LQ WHPSL GLYHUVL 6HPEUD FKH LO SULPR VLD VWDWR LO{ce GUR ben noto tra gli antichi Romani come pSRPR GL 3HUVLDq, seguito dal OLPRQH e l’DUDQFLR DPDUR, ma la loro coltivazione è stata introdotta nel Mar MediterraQHR{VROR QHO ; VHFROR GDL 6DUDFHQL

Secondo alcune fonti, l’origine di questo agrume sarebbe accidentale, e il primo frutto fu scoperto da )UD &OÄPHQW 5R dier{ GD FXL DYUHEEH DQFKH SUHVR LO QRPH QHO JLDUGLQR GHO VXR RUIDQRWURƬR D 0LVserghin, in $OJHULD. Ma non si esclude l’ipotesi che l’ibrido sia molto più antico e provenga dalla Cina o dal *LDSSRQH e che il religioso lo avesse solo introdotto nel Mediterraneo. Dopo le prime ibridazioni, agli inizi del ;; VHFROR, fu presto evidenWH FKH VL WUDWWDYD GL XQD QXRYD VSHFLH{GL Citrus (Citrus reticulata Blanco), dato che le caratteristiche rimanevano inalterate nel tempo e la riproduzione sistematica dell’agrume non dava alcun problema. Dopo decenni di FROWLYD]LRQH VSHULPHQ tale i frutti conservavano le qualità dei primi ibridi, ed erano sempre più richiesti dal consumatore. Dal la clementina è uno degli agrumi stabilmente presenti sul mercato italiano e, negli ultimi decenni, il frutto più venduto dopo le arance.

Racchiusa WUD LO{ PDU -RQLR { OD 6LOD{ HG LO PDVVLFFLR GHO{ 3ROOLQR, giace la piana di Sibari, la più estesa delle pianure calabresi, dove si concentra il GHOOD SURGX ]LRQH WRWDOH GHOOH FOHPHQWLQH, frutti che deliziano il palato con la loro irresistibile dolcezza, il gusto intenso e aromatico e l’assenza di semi all’interno della polpa.

La FROWLYD]LRQH dell’DUDQFLR GROFH invece è stata introdotta dai 3RUWRJKHVL QHO ;9, VHFROR PHQWUH ULVDOH DGGLULWWXUD DO ;,; VHFROR{OoDFTXLVL]LRQH GHO PDQGDULQR. In ,WDOLD la produzione di agrumi si concentra nelle regioni meridionali, con la Sici lia{LQ SULPD ƬOD VHJXLWD GDOOD Calabria{FKH produce circa un quarto della produzione nazionale e che primeggia nella coltivazione delle clementine, nate da un incrocio tra arancio amaro e mandarino.

/H FOHPHQWLQH GL &DODEULD KDQQR RWWHQXWR LO{PDUFKLR ,*3 ,QGLFD]LRQH *HRJUDƬFD 3URWHWWD


dal 1940 la clementina è uno degli agrumi stabilmente presenti sul mercato italiano e, negli ultimi decenni, il frutto piĂš venduto dopo le arance. 0DXUR )HGHULFR GHOOD &RRSHUDWLYD 1D WXUD 3LĂ” GHOOD SLDQD GL 6LEDUL SURGXFH H FRPPHUFLDOL]]D FOHPHQWLQH VX WXWWR LO WHUULWRULR QD]LRQDOH H DQFKH DOOoHVWHUR - Quali sono le caratteristiche della piana di Sibari che favoriscono la produzione di questo agrume? ÂŤInnanzitutto i fattori pedo climatici, che fanno di questo territorio, l’habitat naWXUDOH{ GHOOH SLĂ” SUHJLDWH FOHPHQWLQH /D GLĆŞXVLRQH QHO FRPSUHQVRULR GL TXHVWoDgrume ha trovato riscontro grazie alla predisposizione dei suoi terreni, dotati d’elemento silicei e con un fattore ph neutro. $QFKH GDO SXQWR GL YLVWD{FOLPDWLFR{HVLVWRno condizioni favorevoli, per la vicinanza dei monti e l’assenza della traiettoria dei venti. Il microclima di questa zona risulta TXLQGL LGHDOH H ID VÇ FKH OD SLDQD GL 6LEDUL risulti la zona piĂš vocata in assoluto per la coltivazione delle clementineÂť. - Siamo giĂ in piena stagione di raccolta. /R VFRUVR DQQR OH{FOHPHQWLQH GHOOD SLDQD GL{6LEDUL KDQQR UDJJLXQWR LO WRS GL TXDOLtĂ . Come sta andando quest’anno? ÂŤMeglio dello scorso anno! Siamo molto soddisfatti; la produzione si annuncia abbondante e di eccezionale qualitĂ . La stagione di raccolta è partita molto bene ad ottobre con le “primizieâ€? e proseguirĂ ĆŹQR D IH IHEEUDLR FRQ OD PDWXUD]LRQH delle “tardiveâ€?Âť. - Avete risentito del maltempo di questi ultimi giorni? ÂŤSinceramente no. La nostra azienda è molto attenta a salvaguardare le coltivazioni e quindi abbiamo predisposto tutto il necessario per IDU VÇ FKH OH SURGX]LRQL siano protette nel mi-

gliore dei modi. In questo senso, non abbiamo risentito delle abbondanti preFLSLWD]LRQL JUD]LH DG XQ HƯFLHQWH VLVWHPD di scolo. Non posso negare, tuttavia, che in passato non abbiamo avuto problemi: l’anno in cui a novembre le temperature sono state troppo elevate per la stagione, molte clementine sono marcite e tutto il UDFFROWR QH KD VRƪHUWR–

essere commercializzati, a condizione che QRQ YHQJDQR PRGLĆŹFDWH OH FDUDWWHULVWLFKH organolettiche. Il trattamento di deverdiz]D]LRQH GRYUÂť HVVHUH HĆŞHWWXDWR VHFRQGR le modalitĂ stabilite dalle competenti autoritĂ nazionali e sotto il loro controlloÂť.

( SHU ĆŹQLUH Ricordiamo anche che la Clementina di Calabria è un IUXWWR ULQIUHVFDQWH, diure WLFR e possiede elevate quantitĂ di YLWD mina C, SRWDVVLR, FDOFLR e IRVIRUR. Ottimo alleato in caso di diete, poichĂŠ ha un basso contenuto calorico, è largamente impiegata anche per la preparazione di OLTXRUL, VRUEHWWL, marmellate, WRUWH. - Quali sono le caratteristiche principali SHU LGHQWLĆŹFDUH GHOOH EXRQH FOHPHQWLQH" ÂŤCi sono delle caratteristiche minime di qualitĂ per le quali i frutti devono essere: interi, sani; la buccia liscia, facile da togliere, non deve presentare macchie o alterazioni derivanti da gelo, ammaccature o lesioni cicatrizzate. La polpa deve risultare succosa e priva di semi. Il gusto è un perfetto equilibrio fra dolce e agro, da PDQJLDUH IUHVFD R EHUH LQ VXFFR { I frutti, poi, devono essere stati raccolti con cura: la raccolta, infatti, rientra nelle operazioni di pre-normalizzazione che contribuiscono all’ottenimento di un buon prodotto. I frutti devono essere quindi VXĆŻFLHQWHPHQWH VYLOXSSDWL DG DYHUH XQ grado di colorazione adeguato, tenendo conto della durata del trasporto e della distribuzione. Solo i frutti che rispondono a tali criteri di maturazione possono

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BIOSAPORI /H /H PLJOLRUL LGHH UHJDOR SHU XQ 1DWDOH HFRVRVWHQLELOH S Per diminuire la nostra impronta ecologica sul territorio, e piĂš in generale sul pianeta, e contribuire ad uno stile di vita a il piĂš sostenibile possibile l possiamo cominciare da piccole azioni quotidiane, tra cui la scelta di una spesa alimentare che prediliga cibi a basso impatto ambientale, come quelli derivanti da agricoltura biologica. /D VFHOWD GHO pELRq GXQTXH QRQ Ăƒ XQD VWUDGD FKH VHJXH HVFOXVLYDPHQWH OoDVSHWWR VDOXWDUH GL XQD SHUVRQD PD DQFKH SLĂ” LQ JHQHUDOH TXHOOR GHO SLDQHWD ,O PRQGR %LRVDSRUL VRGGLVID OH HVLJHQ]H GL FKL ULFHUFD XQR VWLOH GL YLWD VDQR H QDWXUDOH ÂŤBiosapori è il marchio di supermercati VSHFLDOL]]DWL QHOOD YHQGLWD GL SURGRWWL ELRORJLFL LQ 9HQHWR s DĆŞHUPD 'DQLHOD %HOIDWWR GHOOo8ĆŻFLR 0DUNHWLQJ H &RPXnicazione dell’azienda-. /D QRVWUD PLVVLRQ{Ăƒ TXHOOD GL DJHYRODUH OH SHUVRQH QHOOoDFTXLVWR GL SURGRWWL ELROR JLFL D SUH]]L GL YHQGLWD HTXL, che siano sostenibili per il produttore e per il consumatore. Biosapori rappresenta un articolato XQLYHUVR LQWHUDPHQWH GHGLFDWR DO PRQGR GHO ELRORJLFR, formato da cinque punti cardine: un Market del Bio, con un vasto assortimento di prodotti biologici alimentari confezionati e sfusi; un’(UERUL steria, con prodotti naturali per il benessere e per la cura della persona, servizio di consulenza e consiglio; una &DĆŞHWWH ria SHU XQD{ %LR&ROD]LRQH DOOoLQVHJQD GHO benessere e del gusto; una *DVWURQRPLD H %LVWURW FKH RĆŞUH FXFLQD ELRORJLFD FRQ XQD VSHFLDOH DWWHQ]LRQH{ D SDUWLFRODUL HVLgenze e scelte alimentari, per pausa pranzo gustosa e sana; una *DVWURQRPLD GD DVSRUWR, su prenotazione, per eventi; una /LQHD %LRVDSRUL, con prodotti biologici a marchio BiosaporiÂť. - Negli ultimi anni, secondo lei, si è piĂš coscienti di questo tipo di responsabilitĂ nei confronti dell’ecosostenibilitĂ ? Nota, in questo senso, una maggiore attenzione alla scelta dei prodotti biologici? ÂŤI dati degli ultimi anni mostrano un progressivo DXPHQWR GHL FRQ VXPDWRUL che hanno iniziato ad acquistare prodotti biologici. Un cambiamento che si inserisce in una ULYROX]LRQH FXOWXUDOH che vede le

persone sempre piĂš DWWHQWH DOOoLPSDWWR GHOOH SURSULH VFHOWH, non solo alimentari, sulla societĂ e sull’ambiente. I negozi specializzati nella vendita di prodotti biologici, come Biosapori, hanno contribuito VLQ GDOOoLQL]LR D GLĆŞRQGHUH TXHVWD FXOWXUD e continuano a lavorare con passione per consentire ai clienti di avere una scelta ampia e di qualitĂ e gli strumenti conoscitivi per comprendere l’impatto che il proprio stile di vita, compreso ciò che mangiamo e i prodotti che scegliamo per la cura di noi stessi e della nostra casa, possono avere sul benessere proprio e del mondo che li circondaÂť. - Una buona idea per il Natale, ecosostenibile, dalla qualitĂ garantita, che mette in primo piano la propria salute e quella dei nostri cari, potrebbe essere quella di regalare prodotti biologici. Quali sono le proposte di Biosapori? ÂŤNei nostri punti vendita ci si può lasciare ispirare da un assortimento molto ampio per comporre delle speciali ceste di Na WDOH GD UHJDODUH alle persone care, con SURGRWWL ELRORJLFL FHUWLĆŹFDWL GL TXDOLWÂť accuratamente selezionati e buoni. Si possono scegliere panettoni e pandori tradizionali, dolci natalizi senza glutine e YHJDQL FRVÇ FRPH YLQL ELRORJLFL H ELRGLQD-

mici del territorio, pasta di grani antichi, olio extra vergine e vari condimenti, cioccolato da mercato equo e solidale, miele, composte e perchĂŠ no‌frutta di stagione! E mentre si fa la spesa, ci si può ferPDUH D EHUH XQ FDĆŞĂƒ H PDQJLDUH XQ GROFH di nostra produzione o gustare le nostre proposte per il pranzo. Tante idee regalo anche nel Reparto Erboristeria, dove i nostri professionisti dedicati sapranno consigliarvi il UHJDOR SLĂ” DGDWWR, a scelta tra cosmetici naturali, oli essenziali, tisane, GLĆŞXVRUL FDQGHOH ODPSDGH GL VDOH OLEULf regalare benessere è il modo migliore per celebrare queste festivitĂ . Quest’anno anche le FRQIH]LRQL saranno sempre di piĂš DOOoLQVHJQD GHOOD sobrietĂ e della VRVWHQLELOLWÂť, con shoppers, ceste e scatole in cartone e decorazioni ispirate alla natura. E dopo le feste, vi aspettiamo per continuare a prendervi cura di voi stessi, dei vostri cari e del mondo che vi circonda.

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PUNTI VENDITA IN PROVINCIA DI VICENZA 7KLHQH - Via delle Arti, 3 Vicenza - Viale Mercato Nuovo, 46 Vicenza - Via G.Battista Quadri 85/H %DVVDQR GHO *UDSSD - Viale A. De Gasperi, 19 6DQ *LXVHSSH GL &DVVROD - Via G. Puccini, 15

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Il carrello della spesa

di

e r b m e c i D

3HU DOFXQL GLFHPEUH{Ã LO PHVH SLÔ EHOOR GHOOoDQQR perché arriva il Natale, si prendono le ferie e VL PDQJLD D YRORQW» senza sentirsi tanto in colpa. &L SHQVHU» Oo(SLIDQLD D SRUWDUH YLD OD YRJOLD GL{FLEL FDORULFL Quindi, con molta probabilità , a dicembre il nostro carrello della spesa sarà più pieno del solito. Avremo voglia di comprar dolci, ma ULFRUGLDPRFL GHOOD IUXWWD GL VWDJLRQH. A dicembre c’è una EHOOD YDULHW» GL{IUXWWD ULFFD GL YLWDPLQD &{ GDJOL DJUXPL ai kiwi, H{WURYLDPR WXWWH OH GLƪHUHQWL{YDULHW» GL PHOH. 7URYLDPR{OH SLÔ EXRQH YHUGXUH LQYHUQDOL{FRPH L{FDYROL{H OH YHU]H, GD{XVDUH QHOOH ]XSSH FRQ OoDJJLXQWD GL cereali. Da Nord a Sud se ne prepara almeno una versione diversa per regione. Arrivano anche le EDUEDELHWROH URVVH e il VHGDQR UDSD.

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IL TORRONE 8Q WLSLFR GROFH QDWDOL]LR DO SDUL GL SDQHWWRQH H SDQGRUR

C’è morbido, che non crocchia sotto i denti, c’è ricoperto di cioccolato, si compra alto, basso, a peso nelle bancarelle natalizie.

Pochi prodotto come questi sono legati alle FestivitĂ : il WRUURQH è venduto per circa l’85% durante le feste natalizie. Nella nostra cultura culinaria ne esistono tantissimi tipi e tra gli ingredienti vi sono DOEXPL GoXRYR, miele, ]XFFKHUR e IUXWWD VHFFD WRVWDWD come nocciole, mandorle, pistacchi.

Questo nome non abbandonò piÚ questa squisitezza. 3HQVDWH FKH ƏQR DO VHFROR VFRUVR LO WRUURQH OR IDFHYDQR L SDQHWWLHUL DOOD ƏQH GHO FLFOR GL ODYRUD]LRQH GHO SDQH XVDQGR LO forno ancora caldo e proteggendo con cialde il torrone dopo cottura.

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Da sempre

Anche qui il mercato si è appropriato e ci presenta torroni con FLRFFRODWR e QRFFLROH. A Napoli si fa una “galantina di fruttaâ€? che è un torrone con una FRUD]]D GL 3DQ GL 6SDJQD ripiena di pasta di PDQGRUOH e canditi, VSHQQHOODWR GL PDUPHOODWD GL DOELFRFFKH e FRVSDUVR GL PDQGRUOH‌ Ad Alba si fa solo con miele e QRFFLROH e a L’Aquila due sorelle hanno una ricetta top-secret ed in Sicilia il cavaliere Condorelli li ha fatti diventare FRPH GHL FLRFFRODWLQL, con ricoperture dai diversi sapori e colori.

Il torrone è un GROFH DQWLFKLVVLPR, presente nella nostra tradizione culinaria da moltissimo tempo. Parrebbe che il termine “Torroneâ€? derivi dal latino “torreoâ€? (abbrustolire) o “torrereâ€? (tostare) con ULIHULPHQWR DOOD WRVWDWXUH GHOOH PDQGRUOH H GHOOH QRFFLROH. Certo si è che il moderno torrone si deve a SDVWLFFHUL FUHPRQHVL che, per le nozze di Bianca Maria Visconti, prepararono un dolce che aveva la forma dell’imponente mponente torre di Cremona, il 7XUULRQH. UULRQH.

TORRONE o MANDORLATO? DORLATO? /D GLĆŞHUHQ]D WUD L GXH Ăƒ HVLJXD e sta nel metodo di lavorazione oltre che nella zona di produzione: le cittĂ natali del torrone sono Cremona e Benevento, mentre il Mandorlato si lavora nel paese di Cologna Veneta in provincia di Verona. Se per entrambi si utilizzano miele, albume d’uovo e zucchero, nel 0DQGRUODWR di Cologna Veneta sono presenti VROR OH PDQGRUOH, mentre nel 7RUURQH

troviamo SLĂ” SLĂ” WLSRORJLH WLSRORJLH GL GL IUXWW IUXWWD VHFFD D JXVFLR quali: nocciole, pistacchi, arachidi, mandorle, semi di sesamo o noci.

3LFFROL FRQVLJOL 1RQ FRPSUDWH VWHFFKH WURSSR SLFFROH: sono meno friabili di quelle di maggior dimensione &RQVHUYDWHOR DO IUHVFR: preferibilmente in vasi di vetro, perchÊ teme l’umidità .


e n a i e s t u s i n v i r inte V Giovanna Romeo

0DVWHU 6RPPHOLHU &ROODERUDWULFH SHU ULYLVWH HQRJDVWURQRPLFKH

GIOVANNA ROMEO milanese FODVVH - Laurea in Scienze Giuridiche - Sommelier professionista FISAR - Esperto Assaggiatore Onav - Master Wine Academy presso ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana - Studia Giornalismo presso %HOOHYLOOH 7<3(({6FXROD GL scrittura Collaborazioni giornalistiche: - Wine Meridian - James Magazine - L’Arcimboldo Rivista Enogastronomica 9LQRH&LER ( 1RQ 6ROR{

Ha frequentato CAMPARI Academy

Custode dell’assaggio, scrittrice per indole, globe trotter per passione. Milanese doc e mamma a tempo pieno WUD XQD FHQD JRXUPHW H XQD SDVVHJJLDWD WUD L ĆŹODUL Master Sommelier Alma Ais ed Esperto Assaggiatore Onav, sogna di vivere in Provenza sorseggiando Rosè. Di chi stiamo parlando? Vi presento Giovanna Romeo. Segno dell’Ariete. Laurea in Scienze dei Servizi Giuridici. Ma non è la sua vocazione. 6FRSULDPR LQVLHPH FKL Ăƒ TXHVWD DĆŞDVFLQDQWH UDFFRQWDWULFH GL OXRJKL H YLQL

- Ăˆ stato il rigore degli studi giuridici D SRUWDUWL WUD L ĆŹODUL H OH FDQWLQH" ÂŤNo. La mia passione da 19enne, terminato il OLFHR VFLHQWLĆŹFR HUD OD PHGLFLQD 3HU FXL FKLHsi ai miei genitori di poter iscrivermi a quella facoltĂ . Ma i miei non ne erano entusiasti, in quanto sarebbe stato un percorso molto lungo, e quindi scelsi di fare giurisprudenza che a quel tempo era ancora di quattro anni. Il vino è arrivato dopo. Ăˆ infatti abbastanza recente l’ingresso in questo mondo. Risale a 15 anni fa ed è nato dalla passione, dal piacere e dalla curiositĂ di una persona che ama profondamente capire tutto ciò che intraprende. E, in questo caso, capire e “snocciolareâ€? cosa c’è nel bicchiereÂť. - I tuoi titoli sono tutti degni di nota. Tra tutti, spicca il Master Sommelier Alma. Che giĂ dalla partecipazione è di per sĂŠ premiante, essendo un corso a numero chiuso e molto selettivo. ÂŤAlma Wine Academy è un percorso che non molti decidono di fare. Ma anche perchĂŠ non è molto conosciuto. Ăˆ piĂš nota, chiaramente, la scuola nazionale di cucina che crea davvero dei talenti. Alma Wine Academy parte dall’Associazione Italiana Sommelier. Viene GHĆŹQLWR FRPH LO TXDUWR OLYHOOR $,6 FKH SHUĂ? LR non ho fatto, essendomi diplomata con Fisar.

Ho voluto frequentare il corso perchĂŠ aspiravo ad arrivare ad un livello di preparazione superiore, piĂš completa e complessa. Mi sono diplomata con una tesi che riguardava la BarEHUD GHO 0RQIHUUDWR H QHOOR VSHFLĆŹFR DOOD QHRQDWD HUDYDPR QHO '2&* GHO 1L]]D Eravamo in quindici, due donne solamente e una delle due ero io!Âť. - Numerosissime e prestigiose le tue collaborazioni giornalistiche con riviste web e non del settore enogastronomico. Ce ne racconti qualcuna? ÂŤLa piĂš importante collaborazione è quella nata con Wine Meridian, che mi sta dando tantissimo. Ăˆ un orgoglio per me collaborare con loro. Hanno un approccio al mondo del vino che riesce a conciliare entrambi i miei aspetti: quello di comunicatore da un punto di vista della degustazione, del piacere del calice che faccio attraverso i tasting, e il racconto dell’emozione collegata. Inoltre mi viene data la possibilitĂ di scrivere articoli particolarmente interessanti, sulle varie sfaccettature del mondo del vino e di “descrivereâ€? nuovi luoghi del vino, come la Repubblica di Moldova, che ho avuto il piacere di visitare recentemente. Quando mi leggerete, sarò giĂ stata ambasciatrice di Wine Meridian al Merano Wine Festival, ospitata a The Circle | People | Lands

9LQXV (YHQWL *XVWR /RFDOH Quando l’amico Paolo Dal Cucco, editore de La Piazza, mi ha informato del progetto “GUSTO LOCALEâ€? e mi ha chiesto se volessi farne parte, la mia risposta è stata viscerale H LVWDQWDQHD †6Ç – Il mio ruolo sarĂ quello di intrattenervi mensilmente con interviste, racconti e storie di personaggi che ho avuto l’opportunitĂ e la fortuna di conoscere, attraverso l’attivitĂ di Vinus Eventi, e di conoscere insieme a voi, nuove persone che abbiano da raccontare tutto ciò che concerne il “Gustoâ€?. Nella sua accezione piĂš ampia.


a cura di

Stefano Bertuol

&KL VRQR | Experiencies, un evento dentro all’evento dedicato al mondo del vino e non alle singole cantine o denominazioni. Uno spazio del linguaggio innovativo, dove il vino e il cibo si raccontano in modo pop e dove è bandita l’autoreferenzialitĂ . Un’altra collaborazione è quella con il prestigioso James Magazine. James Magazine è il lusso del piacere, tra champagne e grandi vini, arte, ristoranti, viaggi, resort esclusivi, spirits e sigariÂť. - Ma possiamo dire, che oltre ad essere una comunicatrice del vino, una consultant per i grandi player dell’enologia, hai anche l’onore e il piacere di scoprire e far conoscere piccole realtĂ ? ÂŤSi! Devo dire che, potendo viaggiare e avendo la curiositĂ di conoscere, ho veramente il piacere di scovare piccolissime cantine che, alle volte, non sono neanche inserite in alcun canale distributivo. Proprio di poco tempo fa, la mia visita in Umbria, sulle colline di Assisi, a scoprire tre etichette. Si tratta di piccole aziende familiari che faticano a mettersi sul mercato quindi, con il mio “raccontarleâ€?, cerco di farle conoscere al grande pubblicoÂť.

- Ringrazio Giovanna Romeo per la gentile disponibilitĂ , ricordando anche la sua collaborazione alla “Guida delle Eccellenze Enogastronomiche del Vicentinoâ€? de “Il Giornale di Vicenzaâ€? ed invito tutti i lettori a seguirla sui social e a leggerla sulle prestigiose riviste. ÂŤGrazie a te, Stefano, e a tutti coloro che mi leggono perchĂŠ sono la forza del mio lavoro. Ringrazio ancora Wine Meridian che mi ha dato la possibilitĂ di partecipare alla redazione della Guida delle eccellenze vicentine e, soprattutto, al panel di degustazione. Ăˆ stato un momento formativo molto interessante, perchĂŠ mi ha permesso di scoprire e approfondire la conoscenza di un territorio. Spero ci sia una seconda edizione l’anno prossimo e di avere la possibilitĂ di parteciparviÂť.

Di professione faccio qualcosa che è molto legato al pEXRQ JXVWR H DOOD EHOOH] ]Dq. Forse questo, seppur indiretto legame, mi ha portato a ricercare il buono e il bello in ogni cosa. Questa ricerca mi ha spinto a sviluppare anche dei percorsi sui temi del FLER e del YLQR, a me cari. Ma non solo. L’amore che ho nello stare con la gente e le mie attivitĂ precedenti, mi hanno permesso di conoscere molte persone e di sviluppare molti interessi. E, da curioso quale sono, scoprire cose e fare esperienze nuove. NonchĂŠ approfondire argomenti dei quali avevo solamente i rudimenti e di condividerli con voi. Condivisione che ha preso corpo con la fondazioQH QHO QRYHPEUH GHO GL Vinus – Un Gruppo per Bene. Un gruppo di organizzazione e promozione di eventi nell’ambito dell’HQRJDVWUR QRPLD PD QRQ VROR FRQ LO ĆŹQH XOWLmo della sensibilizzazione dell’opera di Maria Teresa Nardello, a Lakka in Sierra Leone.


NATALE IN TAVOLA p&HUFDUH GL ULXQLUH LQ XQD ORJLFD VHTXHQ]LDOH L ULWL JDVWURQRPLFL GHOOD )HVWD SHU HFFHOOHQ]D LO 1DWDOH Ăƒ GL JUDQGLVVLPD GLĆŻFROWÂťq

Ăˆ questa una festa che oscilla fra la VDFUDOLWÂť PDV sima della nascita del Cristo e la SDJDQLWÂť dei cibi che riuniscono la famiglia e sono testimonianza di riti che si perpetuano in assoluta eguaglianza, anno dopo anno. Sono, quelle del Natale, feste che si spostano dalle cerimonie religiose alla serena felicitĂ dei riti della famiglia, cioè dalla chiesa alla cucina a ricordo che il mangiar bene (e tanto, nel tempo andato) era l’espressione di una festivitĂ che giovava sia allo spirito sia al corpo.

Ma se è vero che alcune feste religiose impongono i cibi che si caratterizzano con la festa stessa (pensiamo all’agnello per Pasqua o alla bòndola co la lĂŠngoa dell’Ascensione, nel vicentino o all’anatra veneziana GHOOR VWHVVR JLRUQR LO 1DWDOH Ăƒ IHVWD FKH VL GLĆŞHUHQ]LD per diversi motivi. In primis ci pone di fronte a GXH PRPHQWL OLWXUJLFDPHQWH LP SRUWDQWL: la vigilia e la gioiosa ricchezza della festa. Momenti che si traducono nel PDQJLDU GL PDJUR GHOOD YLJLOLD e, per contro, nella JLRLRVD JUDVVD JDVWURQRPLD GHOOD IHVWa. In secundis ci si pone molto meno davanti ad un “mangiare unicoâ€? tipico di altre festivitĂ , in quanto la famiglia porta con sĂŠ i riti che le sono propri e che s’idenWLĆŹFDQR VROR SDU]LDOPHQWH LQ XQ conte contesto alimentare globale. Do Dobbiamo fare una precissazione: OD WUDGL]LRQH Ăƒ, LQ GHĆŹQLWLYD OD VWRULD GL WXWWL QRL, ciò che ci accomuna in cibi, riti, usanze d’ogni genere. Tanto piĂš vi è stato spostamento di gente all’interno della nostra Italia piĂš la tradizione si è trasportata ovunque.

Il Natale ci pone davanti a due momenti contrapposti: il mangiar magro della vigilia e la gioiosa gastronomia della festa

&RVÇ L ULWL GHOOD IDPLJOLD SRUWDQR D piatti, qui da noi, che sono inusuaOL SHU LO SRVWR RYH VL ULVLHGH H FRVÇ convivono con i nostri bigoli con la sardea della Vigilia, o la polenta e scopeton o i corgnoi, i tortelli di zucca della Padania o i tortelloni di magro del bolognese o il capitone meridionale. Accanto a questi prodotti “principeâ€? della gastronomia delle Feste ve ne sono però alcuni che sono uguali in tutt’Italia, e che sono il complemento del Natale: parliamo di 3DQHWWRQH e 7RU URQH, naturalmente. Ricordatevi però che sono ipercalorici, ma, del resto, il disastro calorico lo si è gia prodotto con tutte le altre portate!

L’intimitĂ del Natale nasce dentro le case, con quel senso di pace interiore che il poeta chiarĂŹ con questi versi: “Dal cielo scende e dalla strada sale il soave sgomento del Nataleâ€?

Buone Feste!


Sformato di Zucchine al pomodoro e basilico su salsa di asiago

• Insalatina di mare tiepida alla mediterranea su misticanza e salsa vinegret

• Risotto ai carciofini con mantecatura di asiago

• Lasagnetta fatta a mano al profumo di mare

• Filetto di manzo black angus ai mirtilli e merlot con radicchio spadellato e carciofo alla romana

• Grigliata Imperiale di Mare capesante, astice, scampi e gamberoni

• Semifreddo al torroncino K-Farm

• Brindisi di mezzanotte con pandoro e panettone acqua, vino della casa e caffè COMPRESI

Perchè passare le Feste in compagnia di

K-FARM

. )DUP è la PLJOLRU ORFDWLRQ per trascorrere le festività in famiglia o in compagnia di amici, perché da K-Farm è come sentirsi a casa SURSULD! I piatti sono WUDGL]LRQDOL ma anche LQQRYDWLYL Le ricette fanno parte della storia culinaria veneta, ma con qualche tocco di PRGHUQLW», per rendere i menu sempre attuali, curiosi, originali. La location sorge ai margini della collina del Tirondolo a San Tomio di Malo, tra le larghe arcate di Villa Castellani Manni, un HGLƬFLR GHO SULPR 5LQDVFLPHQWR, sapientemente ristrutturato, con interni molto ampi e ben arredati ed un SDUFR HVWHUQR FRQ SLVFLQD.

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o o c t t a a i i p d l e o n Z

Capricorno dal 22 dicembre DO JHQQDLR

,O &DSULFRUQR Ăƒ SLXWWRVWR PRGHUDWR{QHO FRQVXPR GHO FLER{H DWWHQto nello scegliere materie prime SRFR FRVWRVH.Ama i SLDWWL ULJR URVDPHQWH WUDGL]LRQDOL: la cucina della nonna è la sua preferita anche se non disdegna pietanze piĂš elaborate o esotiche. Certo, si concede delle cene fuori di tanto in tanto ma la sua passione è SUHSDUDUH ULFHWWH JXVWRVH FRQ OH VXH PDQL. ,O{SDQH IDWWR LQ FDVD{Ăƒ SHU OXL XQoDELWXGLQH VDQD FKH SHUPHWWH DQche di risparmiare. Pizze, focacce, ciambelle e torte salate sono la sua passione. 1RQ VRSSRUWD FKL VSUHFD LO FLER e, se invitato, mangerĂ tutto per rispetto del padrone di casa e anche per chi non può permettersi un buon pasto.

Forse non tuttisanno che‌ Ambiziosi e anche un po’ alteri, i nativi del Capricorno sono governati dal pianeta saggio dello zodiaco, Saturno, che trasmette a questi esemplari zodiacali tenacia, perseveranza e lungimiranza. Sono nati sotto questo segno: &LFHURQH (3 gennaio 106 a.C.) *LRYDQQD Go$UFR JHQQDLR .HSOHUR GLFHPEUH 0ROLĂƒUH JHQQDLR ,VDDF 1HZWRQ{ GLFHPEUH Benjamin )UDQNOLQ{ JHQQDLR /RXLV 3DVWHXU{ GLFHPEUH *LRYDQQL 3DVFROL{ GLFHPEUH 0DR 7VH 7XQJ{ GLFHPEUH 3LHUR $QJHOD{ GLFHPEUH 8PEHUWR (FR{ JHQQDLR Cassius &OD\ 0XKDPPDG $OL +DM { JHQQDLR 'DYLG %RZLH (8 gennaio 1947) -RVHS *XDUGLROD{ JHQQDLR 5LFN\ 0DUWLQ GLFHPEUH 1971) -XGH /DZ{ GLFHPEUH .DWH 0RVV (16 gennaio 1974) %UDGOH\ &RRSHU{(5 gennaio 1975) 0DWWHR 5HQ]L{ JHQQDLR .DWH 0LGGOHWRQ{ JHQQDLR /H%URQ 5D\PRQH -DPHV{ dicembre 1984) /HZLV +DPLOWRQ{(7 gennaio 1985) 0DUFR 0HQJRQL{ dicembre 1988) 1H\PDU GD 6LOYD 6DQWRV -Ă•QLRU{ IHEEUDLR

Il cibo preferito dei CAPRICORNO? ,O{&DSULFRUQR{SUHIHULVFH piatti sani e tende a rifuggire i sapori troppo forti, che alla lunga possono stancare. Soprattutto d’inverno apprezza molto un bel piatto di cassoeula o dei fumanti tortellini in brodo. Ovviamente a Natale è d’obbligo il SDQHWWRQH.

Lo sai che... fu un veronese ad inventare il pandoro? ÂŁ SURSULR LO VLPEROR GL 9HURQD XQR GHL GXH GROFL GL 1DWDOH

( VH Ăƒ YHUR FKH LO SDQHWWRQH RQH KD VXELWR LQ TXHVWL DQQL TXHVWL DQQL PROWLVVLPH YDULD]LRQL DULD]LRQL QHOOD SUHSDUD]LRQH QHO JXVWR QHOOD FRQIH]LRQH D]LRQH QHO JXVWR R QHO HOOD OD FRQ RQIH IH]L ]LRQ RQH H LO 3DQGRUR UHVWD VDOGR QHOOD VXD WUDGL]LRQH VWD VDOGR QHOOD VXD WUDGL]LRQH GL VHPSOLFLWÂť GL VRĆŻFLWÂť H GL GHOLFDWH]]D

Diverse sono le credenze sulla sua origine: sembra che sia nato nel 5LQDVFLPHQWR, quando i ricchi banchetti si concludevano con dolci di forma conica, GHFRUDWL FRQ IRJOLH GoRUR. Da qui il nome pan de oro. Secondo altri il pandoro nascerebbe da un antico dolce che i veronesi chiamavano nadalin, a forma di stella, perchĂŠ lo si mangiava a Natale. Resta in ogni modo assodato che questo dolce veronese costruisce il suo successo subito dopo l’UnitĂ d’Italia e solo negli anni ’50 del secolo scorso divenne un prodotto industriale che compete, per numeri e bontĂ , con il panettone. 6RĆŻFH H OHJJHUR, dal delicato sentore di vaniglia e dal caratteristico color giallo paglierino, è ULFFR GL EXUUR ed ha le stesse componenti della brioche. Fu 0HOHJDWWL che RWWHQQH QHO “l’attestato di privativa industrialeâ€?, cioè il EUHYHWWR, e preparò il primo pandoro dentro ad uno stampo di forma conica con le costole. 6SROYHUDWR GL FDQGLGR ]XFFKHUR D YHOR YDQLJOLDWR esclamò “Xe proprio pan de oro!â€? e questo nome QRQ Ăƒ VWDWR SLĂ” PRGLĆŹFDWR 7UHQWoDQQL GRSR XQ JDU]RQH GL bottega, Ruggero Bauli, inizia nella sua bottega veronese i primi esperimenti per migliorare il pandoro. A distanza di non molto tempo sono divenuti nomi conosciuti in tutto il mondo per i loro capolavori di ghiottoneria.




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