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Lo Schiocco
Lo strano albero di via Rossi
È iniziata una primavera anomala. Non soltanto perché mancano le piogge e sarà grasso che cola se si riuscirà ad arrivare a fine giugno senza razionare l’acqua, ma perché la prima specie arborea a fiorire quest’anno sembra sia stata questa pianta misteriosa, palesemente non autoctona, già denominato “albero delle mascherine”.
Gli esperti botanici lo stanno studiando per individuarne le origini. C’è il sospetto che sia una specie importata dalla Cina, forse nata in laboratorio, i cui semi potrebbero essere sfuggiti via per un colpo di vento, arrivando fin qua. La strana pianta produce un fiore che in gergo botanico è stato de- nominato “mascherinus pandemicus”, che a quanto pare ha una fioritura fugace che dura al massimo otto ore, poi appassisce e cade e al suo posto ne nasce un altro. Il “mascherinus pandemicus” sbocciato qui in via Rossi, è di un bianco candido ma pare possa fiorire con colori diversi su uno stesso albero, e fa parte della variante chiamata FFP2. C’è però chi nega con forza questa teoria e sui social grida al complotto, sostenendo che l’albero non esiste e sia un’invenzione dei poteri forti, di Soros e delle grandi case di fitofarmaci. Vedremo come evolveranno le ricerche su questo caso non del tutto chiaro. [S.T.]
Copertina
Stefano Tomasoni
Lei nega in modo deciso, e in effetti si tratta soltanto di una suggestione, ma la domanda qualcuno se l’è già fatta: e se Giulia Andrian fosse la candidata sindaco del centrosinistra alle elezioni Comunali dell’anno prossimo? Fresca di subentro a Leonardo Dalla Vecchia nell’incarico di capogruppo del Pd in consiglio comunale, già candidata a consigliere alle ultime Regionali e alla Camera nelle Politiche del settembre scorso, Andrian ha dalla sua due carte a favore: predica l’unità del centrosinistra e lavora per raggiungerla cercando i punti di contatto invece di quelli di divisione; e poi è donna, e sotto questo profilo potrebbe fare da contraltare alla probabile candidata sindaca della maggioranza uscente, l’attuale vice di Orsi, Cristina Marigo. Certo saranno altre dinamiche a far emergere il candidato del centrosinistra, ma intanto la suggestione ci può stare. Giulia Andrian di origine è padovana, per la precisione di Montagnana. È lì che ha vissuto fino a una quindicina di anni fa, contribuendo a gestire la piccola azienda di arredamento del padre. Poi nel 2008, dopo il matrimonio, essendo il marito di Schio, si è trasferita in riva al Leogra, dove ha cominciato un’altra vita. Prima professionale, e poi politica.
“Io ho sempre voluto insegnare, mi ero iscritto a lettere per quello, poi è stata una necessità entrare in azienda, per aiutare la famiglia – spiega -. Ho studiato lavorando, fino alla laurea. Quando poi mi sono trasferita qui ho preso la strada dell’insegnamento, ho frequentato la scuola di specializzazione a Bressanone, tre anni impegnativi dividendo lo studio con il lavoro e la famiglia”.
Ora Andrian insegna lettere alle scuole medie dell’Istituto comprensivo “Tessitore” e, in parallelo, collabora da tempo con la casa editrice Erickson sui temi della didattica inclusiva, attraverso la produzione di testi e attività di formazione per insegnanti. La politica come e quando entra nella sua vita? “Sull’onda dell’entusiasmo per la nascita del Pd. Era il 2008, c’era al governo Berlusconi e io non riuscivo ad accettare le leggi ad personam. Mi sono iscritta e ho cominciato a fare la semplice militante, aiutando nel volantinaggio nel quartiere, dando il mio contributo. Col tempo, un’esigenza di cui mi sono resa conto era quella di attrarre i giovani: mi pareva che al partito mancasse una scuola di formazione e che potesse essere utile avviarla, anche come strumento per avvi-