Si riparte_La Piazza n 855

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.a.R.L. .S S 8 0 9 1 e n ie h T l Il volto giovane de

Ne parliamo con Carlo Pasin, Responsabile del Settore Giovanile Scolastico e della Scuola Calcio.

Mi occupo anche per questa stagione della Scuola Calcio, per le quali si organizzano dei tornei e dei raggruppamenti non agonistici, in cui il risultato ha una valenza secondaria rispetto alla crescita individuale ed emotiva dei bambini, che sono in un’età in cui possono avere delle preoccupazioni non necessariamente legate all’attività sportiva come ad esempio scolastiche e familiari. Quest’anno, da un punto di vista prettamente tecnico, abbiamo puntato ad una doppia formazione per l’attività di base: calcio vero e proprio e futsal ovvero il calcio a 5, abbiamo notato infatti che le squadre più importanti a livello regionale e nazionale cercano di dare alle categorie Pulcini ed Esordienti questo tipo di formazione dove il contesto più ristretto ti porta ad avere maggiore contatto col pallone, a dover fare dei movimenti di smarcamento particolari e dove puoi giocare con un manto che rende più veloce ed intenso il gioco; tutto ciò porta un apprendimento più veloce e con delle basi più solide e qualitative per i bambini. Ovviamente ci siamo avvalsi di alcuni formatori speci fici per questa disciplina. Questa doppia formazione è coadiuvata da un terzo allenamento al sabato mattina con un laureato in Scienze Motorie, cosa molto apprezzata dai genitori perché, in particolare in questo ultimo anno, vuoi il Covid, vuoi le abitudini sedentarie, i bambini sono sempre più fermi e fanno molta meno attività fisica. Senza dimenticare la valenza di socializzazione dello sport, per restituire ai ragazzi quelle interazioni perse durante la pandemia. Siamo una Scuola Calcio riconosciuta dalla FIGC e questo porta ad avere degli standard qualitativi particolari, che vanno mantenuti anno per anno: uno è quello di avere degli allenatori patentati UEFA in tutte le categorie, dalle più alte fino ad arrivare ai Primi Calci e Piccoli Amici, comprese tutte quelle intermedie, inoltre abbiamo due convenzioni, con un medico nutrizionista che si occupa di disturbi alimentari e con una psicoterapeuta che può aiutare i ragazzi, su indicazione dei genitori che lo richiedono, in momenti particolari della loro fase evolutiva. L’obiettivo però, nel prossimo biennio è quello di raggiungere il titolo di Scuola Calcio Élitè, attraverso un progetto con il calcio femminile. A partire dal 1° luglio di quest’anno lei è anche il Responsabile del Settore Giovanile e Scolastico. Esatto, che si compone della squadra Giovanissimi, di due squadre Allievi, dell’ Under 18 e della squadra Juniores, categorie dove il risultato e le classi fiche contano, in quanto

attività agonistica, per un totale di più di 100 ragazzi. Tra l’altro possiamo vantare di essere tra le pochissime società ad avere la nuova categoria Under 18, riservata all’annata 2004 che già da quest’anno gareggerà nel campionato Regionale. La cosa però che ci rende più orgogliosi è avere avuto un incremento di quasi il 25% delle iscrizioni, grazie ovviamente alle fondamenta solide delle stagioni sportive scorse ma anche al fatto di essere riusciti a trasmette il nostro concetto di calcio inclusivo e partecipativo, al servizio della città e dell’aspetto sociale. Tornando al progetto del calcio femminile… Cogliamo l’occasione per fare un po’ di pubblicità alla cosa per rivolgerci alle bambine e alle ragazze che vogliono giocare a calcio. Abbiamo avuto una Presidentessa donna per nove anni e seppur il mandato si sia concluso, abbiamo ottimi rapporti di collaborazione ed anzi siamo convinti che sarebbe importante avere all’interno delle società sportive degli elementi femminili per vedere le varie dinamiche da un punto di vista diverso, se non migliore in alcuni casi. Servirebbe inoltre un cambiamento culturale ed un’attività di sensibilizzazione importante non tanto per avvicinare la ragazze al nostro sport ma più che altro per rendere il calcio vicino ed adeguato a loro. Nell’alto vicentino c’è un polo di sei Scuole Calcio… Tra cui due Élitè, questo fortunatamente ci porta ad avere sempre uno stimolo a migliorarsi, all’insegna di una sana competizione e del miglioramento dell’offerta formativa da offrire ai tesserati ed alle loro famiglie. La concorrenza costruttiva e le varie sinergie, a mio parere, saranno infatti il futuro di questo sport. Siamo stati inoltre fortemente soddisfatti della grande partecipazione all’OPEN DAY del 4 settembre e quindi partiamo con grande entusiasmo! Abbiamo la fortuna di avere una storia tale, per cui chi gioca per questi colori, gli restano addosso per tutta la vita. Lo Stadio trasuda storia, la Società trasuda storia, la città ama il calcio. Per cui quando i bambini ed i ragazzi indossano questa maglia, si emozionano, si vede che sembra stiano giocando per la squadra per cui tifano e per la loro città. Questo senso di appartenenza che, a livello sportivo, ti da sempre quel qualcosa in più!



Finalmente si balla Finalmente si torna a scuola: scuola di Tango, di vita e di allegria. Ballare il tango aiuta il cuore e l’anima, fa bene dopo una giornata di lavoro ed è un luogo sicuro dove fare amicizia. Ecco perché è vita! Patrizia Gasparin, docente tanguera, ha aperto la sua scuola “Tangostudio” 13 anni fa. Nella sua scuola sono passati i migliori maestri, ha organizzato eventi e milonghe importanti e ha addirittura portato i suoi allievi nella terra del tango: l’Argentina. Il Tango non è un ballo fine a se stesso, coinvolge i sensi e la sfera affettiva, ti rapisce e non puoi più farne a meno. Oggi, assieme a Diego Chandia, secondo ai Mondiali di Tango 2019, apre i corsi per la stagione 2021/2022. A seconda del livello e della zona in cui abiti, puoi iscriverti ed entrare nella grande famiglia di Tangostudio. Data la situazione la scuola ha deciso di accettare solo coppie, i single dovranno quindi chiedere tra gli amici

chi desidera divertirsi, imparare e aprire le porte a nuove emozioni. Patrizia ha pensato anche a chi sa già ballare organizzando lezioni di pratica per affinare lo stile e fare esperienza insieme ad altri ballerini. Ti aspettiamo. Se hai bisogno di parlare con Patrizia, chiama il numero 335 625 6836



e! gli errori da non commetter Le ferie ormai sono terminate quasi per tutti e si comincia a sentire il bisogno di rimettersi in forma dopo la giusta pausa fatta di relax e qualche vizio di troppo. Del resto a Settembre i buoni propositi ci sono tutti e l’allenamento è di certo il più gettonato… Di seguito, quindi, 5 consigli utili, o meglio ancora, 5 cose da non fare in palestra: 1) SNOBBARE IL RISCALDAMENTO Lo so, è parecchio seccante dover perdere tempo al tapis roulant o, peggio ancora, fare stretching. Questi esercizi servono per allungare i muscoli e renderli elastici e flessibili, pronti per un allenamento basato sulla forza. Inoltre favoriscono il recupero muscolare post-allenamento e lo smaltimento dell’acido lattico. Se ci mettiamo che prevengono dagli infortuni muscolari… 2) NON RICARICARE LE ENERGIE Ok, siamo iscritti in palestra per dimagrire o per scolpire il bel pettorale che già possediamo, ma è anche opportuno sapere che il nostro corpo ha bisogno di energie da “investire” nell’allenamento. È quindi buona norma mangiare bene e, soprattutto non risparmiare sulle energie ingerite, durante i giorni di allenamento.Per questo è importantissimo affidarsi ad un nutrizionista che sappia guidarci e darci uno stile di vita sano e sostenibile nel tempo… 3) SOLO CARDIO-FITNESS Gli esercizi cardio sono molto importanti. Riducono il livello di colesterolo nel sangue, favoriscono l’abbassamento della

pressione, dimezzano il rischio di diabete e malattie cardiovascolari. In più, si perdono un sacco di calorie. Solitamente una persona che ha come obiettivo il dimagrimento, è ben contenta di fare solo cardio-fitness. Sbagliato! I migliori risultati si ottengono abbinando il cardio con un allenamento basato sulla forza, per accelerare il metabolismo! 4) NON FARSI SUBITO LA DOCCIA Interrompere allenamento presuppone un abbassamento della temperatura corporea. Il nostro corpo, dopo essersi surriscaldato durante lo sforzo, ritorna a temperatura naturale in breve tempo. In questo intervallo cerchiamo di non avere ancora indosso i vestiti sudati. Tralasciando la puzza, il contatto con i vestiti bagnati può causare acne sul corpo! 5) NON REIDRATARSI Uno degli errori più comuni che si commette andando in palestra è quello di bere poca acqua. Già allenamento fa perdere molti liquidi, quindi è meglio stare vigili sui sintomi della disidratazione. Fate la pipì di un giallo intenso (quasi arancione)? Dovreste bere più acqua. Quando vi allenate avete la bocca asciutta e sensazione di alitosi? Necessita più acqua. Il vostro battito cardiaco è irregolare? Mancanza d’acqua. Mettetela come volete, ma se avvertite anche crampi, vertigini e sbalzi di umore è ufficiale: Dovete reidratarvi!



A quale età si può iniziare a fare sport? 0-3 anni: l’attività ideale è il nuoto perché si può iniziare fin dai primi mesi di vita. Quando il bambino inizia a camminare, le passeggiate sono consigliate per introdurre l’attività fisica nella sua quotidianità (circa 20-30 minuti, per 3 giorni a settimana). 3-5 anni: introdurre qualche semplice regola e alcuni attrezzi, come la palla, aiuta i bambini a stabilire le prime associazioni positive tra esercizio fisico e divertimento. Un’altra attività ideale, oltre al nuoto, è la ginnastica (artistica o psicomotoria), che aiuta a sviluppare la coordinazione, il senso del ritmo e dell’equilibrio, oltre che la percezione di sé e dello spazio. Anche la corsa andrebbe incoraggiata, perché a quest’età è un’attività naturale per il bambino. 6-10 anni: è il momento in cui si raggiunge il massimo potenziale di sviluppo e di coordinazione, necessari per iniziare ad imparare le diverse tecniche sportive. A quest’età lo sport insegna la disciplina, ma anche a socializzare, a gestire la competizione e accettare vittorie e sconfitte. Scegliere lo sport più adatto non è solo questione di valutare le caratteristiche tecniche delle singole attività. È infatti fondamentale capire quale disciplina si adatti meglio alla personalità del bambino. Lo sport come espressione della personalità individuale del bambino Quando un bambino si impegna a praticare uno sport per la prima volta, ci sono delle componenti psicologiche che non dovrebbero essere sottovalutate. In generale, le attività sportive possono essere suddivise in: Sport individuali senza contatto, ad esempio il nuoto, la corsa, il tennis, la ginnastica, l’atletica, lo sci e il ciclismo. Sono tutti sport che richiedono un particolare sforzo intellettuale per sostenere la fatica. Si adattano soprattutto a personalità determinate, perché il bambino è gratificato dall’idea di riuscire a svolgere in autonomia un’attività tecnicamente difficile. Sport individuali di contatto, come la scherma e le arti marziali. Richiedono una grande capacità di concentrazione e contribuiscono alla crescita psicologica. Sono attività sportive adatte sia a bambini impulsivi e iperattivi che, al contrario, a bambini più riflessivi e timorosi. Nel primo caso lo sport insegna a controllare gli slanci e a seguire le regole del gioco senza fare e farsi male. Nel secondo caso, invece, i bambini imparano a prendere decisioni più istintive, a sviluppare sicurezza e autostima. Sport di squadra di contatto, tra cui calcio, basket e rugby. Sono attività che sviluppano l’attitudine a collaborare e aiutano a sentirsi parte di un gruppo. Il focus è posto sull’obbiettivo comune e sull’impegno di squadra; inoltre, i bambini imparano a rispettare le diverse caratteristiche e ruoli dei compagni e a condividere con loro vittorie e sconfitte. Sport di squadra senza contatto, ad esempio la pallavolo, utile per imparare a giocare collaborando e aiutando i compagni in difficoltà. È particolarmente indicato per bambini tranquilli, non portati al contatto fisico, ma determinati, perché aiuta a migliorare le capacità decisionali nei momenti decisivi. Un discorso a parte va fatto per la vela, difficilmente catalogabile nelle categorie precedenti. Si tratta comunque di un’attività sportiva molto formativa, che permette al bambino di stare a contatto con la natura e a rispettarla in tutti i suoi aspetti. Dal punto di vista della crescita psicologica, aiuta ad affrontare l’imprevisto e a superarlo, nonché a sapersi gestire in autonomia nelle situazioni più critiche.



Cos’è il dog human fitness, cane o ri p ro p il n co re fa a d t or il nuovo sp Fare attività fisica in modo regolare assicura benefici al nostro corpo, sia a livello fisico che mentale. Ma se viviamo insieme ad un peloso non dovremmo forse assicurarci anche del suo di benessere? Muoversi non fa bene solamente all’uomo, anche gli animali ne hanno bisogno, sono nati per stare in movimento e dunque, specialmente se abbiamo un cane in appartamento abituato a star fermo per necessità e mancanza di spazio, l’ideale per la sua salute sarebbe farlo allenare insieme a noi: complice la maggiore sensibilità nei confronti degli animali domestici diventati ormai veri e propri membri veri della famiglia, nasce l’idea di nuova pratica sportiva indicata per entrambi, il Dog Human Fitness.

Questo particolare allenamento, oltre a far bene ad entrambi, è anche un modo per addestrare il proprio cane e migliorare la relazione che abbiamo con lui attraverso il gioco. Un’ora di esercizio fisico svolta insieme al proprio cane assicura significativi benefici ad entrambi. In periodi come questi, poi, dove fare attività fisica all’aria aperta è ormai diventata una consuetudine per chi non vuole rinunciare alle sue buone abitudini quotidiane, correre al parco con il cane è diventata un’attività entrata a pieno titolo tra i workout più apprezzati nel mondo dello sport. Dog Human Fitness: cos’è e come funziona Nata per coniugare l’attività fisica con tutti i benefici legati ad uno stile di vita sano, uniti alla condivisione di momenti ricreativi con il proprio animale domestico, il Dog Human Fitness è un particolare tipo di allenamento durante il quale ci si può allenare assieme al proprio amico a 4 zampe, generalmente per circa un’ora.



Ginnastica in acqua, grire a im d er p re o li ig m o d n o m il Il vantaggio, rispetto all’attività fisica fatta in palestra, sta nel fatto di essere sospesi nell’acqua. E quindi si fa meno fatica e sono consentiti sforzi che in palestra non potreste fare. Le migliori tipologie di ginnastica in acqua GINNASTICA IN ACQUA Preziosa per dimagrire, senza grandi sacrifici. Ma utile anche per fermare l’avanzata della cellulite, tonificare i muscoli e il sistema cardiovascolare e riattivare la circolazione sanguigna, massaggiare gambe e caviglie, migliorare la postura di spalle e addome, scioglie le articolazioni e contrasta l’artrosi, aiuta in caso di mal di schiena, favorisce il rilassamento. Tutti questi vantaggi non sono legati solo all’attività fisica, molto completa e coordinata, ma al fatto che stando sospesi nell’acqua la fatica diminuisce mentre aumentano i risultati dello sforzo, nettamente superiori a quelli di una palestra. Ci sono pochissime controindicazioni praticare ginnastica in acqua: è sconsigliato o poco consigliata a chi soffre di insufficienza cardiaca o respiratoria e di allergia al cloro della piscina.



5 buoni motivi per ballare

1 Aiuta a pensare meno ai problemi quotidiani: ognuno di noi ha diversi pensieri che dovrebbe scrollarsi di dosso. Nel momento in cui iniziamo a muoverci a tempo di musica i pensieri negativi scompaiono. 2 Permette di fare nuove conoscenze: incontrare persone al di fuori dal nostro gruppo di amici e conoscere nuove persone migliora il nostro stile di vita 3 Spinge a ritrovare l’autostima: imparare un passo difficile, memorizzare la coreografia assegnata o anche solo guardarsi allo specchio mentre ti muovi da soddisfazione. Ballare ci aiuta a capire che siamo all’altezza della situazione e che, se ci impegniamo, riusciamo nelle cose che voglia 4 Spinge ad imparare a esprimere le nostre abilità: aiuta a conoscere meglio il nostro corpo e ad esprimere le nostre emozioni con più sicurezza. Tutto questo ci aiuterà a scoprire le abilità che rendono ognuno, speciale, non solo nel ballo. L’obiettivo non è diventare un ballerino professionista, solo imparare a lasciarsi andare 5 Invita a vivere le emozioni liberamente: ballare è una vera e propria terapia. La consigliano come metodo educativo per i bambini piccoli perché stimola e forma il loro carattere, ma è una terapia adatta a ogni età come stimolo per vivere le emozioni con più serenità. Tutto questo aiuta a sentirsi meglio fisicamente e psicologicamente




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