IL GRAN CALDO È NEMICO DEL CUORE E DELLA PRESSIONE
Il caldo e l’afa possono mettere a rischio il cuore e la pressione: i consigli del Cardiologo Bassan per un’estate senza brutte sorprese. Affrontare il grande caldo non è facile per nessuno, soprattutto quando il colonnino del mercurio va ampiamente oltre i 30 gradi, come è accaduto nella prima parte del mese di luglio. Lo è un po’ di più per chi ha disturbi al cuore e deve ricorrere ai farmaci per mantenerlo in equilibrio. «Se normalmente viene raccomandato un ricorso regolare ai farmaci – spiega il cardiologo Luciano Bassan – chi soffre di ipertensione deve avere l’accortezza di fare dei controlli durante i mesi estivi» Questo perché il caldo, per effetto della Vasodilatazione, tende ad abbassare la pressione e può essere quindi necessario ridurre se non addirittura sospendere la terapia, soprattutto se si tratta di diuretici. «L’importante – precisa lo specialista – è che la decisione non venga mai presa autonomamente, ma solo dopo aver consultato il medico». QUALI SONO I SINTOMI A CUI PRESTARE ATTENZIONE? Sudore e spossatezza sono i primi sintomi a cui prestare attenzione, ma si possono manifestare pure «vertigini e veri e propri svenimenti – spiega il dottor Bassan – tutti sintomi che potrebbero ricondurre alla pressione bassa». Ma sono anche altri i segnali da non sottovalutare in questo periodo. «Se si gonfiano le gambe e compaiono edemi o diminuisce la quantità di urina, significa che qualcosa non funziona. Quando poi manca il respiro anche a riposo, nelle ore notturne, e per riuscire a dormire bisogna ricorrere a due o tre cuscini, è un chiaro sintomo che qualcosa non va». QUALI RISCHI SI CORRONO SENZA I DOVUTI CONTROLLI? Il rischio maggiore, secondo il dottor Bassan «si corre quando, alla comparsa di valori pressori alti, soprattutto se si va in montagna, si decide autonomamente di ricorrere ad un farmaco. Questo può essere molto dannoso – spiega – perché la pressione si alza per un paio d’ore, anche come conseguenza di uno sforzo o di un’arrabbiatura. Questo provoca agitazione e la fa alzare ulteriormente. Accade però che l’effetto del medicinale continua anche per 10-12 e c’è il rischio che la pressione si abbassi più del dovuto».
ESISTE LA VACANZA IDEALE PER UN CARDIOPATICO? «La vacanza ideale per chi soffre di cuore – suggerisce il cardiologo – è preferire i luoghi freschi e, se proprio si deve andare a mare, evitare di esporsi al sole e uscire a camminare nelle ore più calde e dopo i pasti». Importante non dimenticare di mettere in valigia tutti i farmaci necessari a coprire il periodo dedicato alla villeggiatura e, soprattutto, non prendere decisioni autonomamente. Meglio fare una Visita Cardiologica prima di partire per non rischiare sorprese. Anche l’attività fisica va fatta con moderazione: «Meglio ricavarsi uno spazio al mattino presto o alla sera e senza voler stabilire il proprio record personale: la regola è tornare a casa avendo ancora un po’ di fiato».
ALCUNI CONSIGLI CHE TUTTI POSSONO METTERE IN PRATICA? Bere molta acqua, rigorosamente naturale, evitare le grandi abbuffate, vestirsi con tessuti naturali e uscire solo nelle ore più fresche rimangono le regole auree per affrontare queste torride estati. Regole che valgono per tutti e ancora di più per i cardiopatici. Se la salute comincia dalla tavola, mai come nei mesi più caldi è importante scegliere cibi leggeri: «Suggerisco frutta e verdura, evitando o riducendo carboidrati e dolci». Sì, ma il gelato? «Dà un bel refrigerio, ma alla fine è zucchero ed è sconsigliato mangiarlo tutti i giorni. Se si vuole fare l’eccezione e bere una birra o mangiare una fetta di torta, magari per festeggiare qualcosa, va bene, ma non dovrebbe diventare una costante». In fatto di abbigliamento, il medico consiglia di indossare abiti larghi, possibilmente in fibre naturali, come lino o cotone e, quando il caldo si fa insopportabile, di concedersi anche più di una doccia al giorno «meglio senza bagnoschiuma, per non rischiare di irritare la pelle».
Dott. Bassan Luciano, Medico Chirurgo Specialista in Cardiologia – Cardiologo. Presso Poliambulatori San Gaetano è disponibile l’ambulatorio di Cardiologia senza attese contattando il numero 0445372205 o scrivendo al numero WhatsApp 327 4310025 Ricordiamo che è sempre attiva la prenotazione tramite l’App ufficiale di Poliambulatori San Gaetano.
PANACE DI MANTEGAZZA non toccate questa pianta aliena invasiva, è pericolossissima e provoca ustioni Il panace di Mantegazza è una pianta aliena invasiva e fototossica che mette a rischio la biodivestità e la salute umana La pianta, il cui nome fu un omaggio dei botanici emile Levier e Stepane Sommier al loro amico antroplogo Paolo Mantegazza, è stata importata a scopo ornamentale nel 1800 e, a partire dai giardini privati, si è diffusa e inselvatichita, insediandosi in prati, rive dei fiumi e luoghi incolti. Il panace di Mantegazza produce si propaga da 1500 a 100000 semi l’anno che si propagano con il vento ad ampio raggio, raggiungendo anche i 100 metri di distanza o attaccandosi anche al pelo degli animali. Riesce a diffondersi, quindi, con una rapidita paurosa e per questo cosniderata una delle specie aliene invasive più pericolose. Oltre a minacciare la flora autoctona, il contatto con le sue foglie provoca ustioni sulla pelle e cecità. COS’È IL PANACE DI MANTEGAZZA E PERCHÉ È PERICOLOSO Il panace di Mantegazza (Heracleum mantegazzianum) è una pianta erbacea biennale che appartiene alla famiglia delle Apiaceae, originaria del Caucaso. I primi esemplari furono importati come piante ornamentali e per le proprietà mellifere all’inizio del 1800 e messi a dimora in parchi pubblici e giardini privati. Si tratta di una specie resistente e invasiva, che oggi cresce spontaneamente in diverse aree d’Europa, tra cui il Nord Italia e che risulta inserita nella Lista nera poiché pericolosa per l’ambiente e per la salute umana. In assenza di parassiti e malattie e grazie alla sua velocità di riproduzione, infatti, il panace di Mantegazza è riuscito a diffondersi molto rapidamente e a entrare in competizione con la flora autoctona. Inoltre, le popolazioni di panace sono infatti così dense da non consentire la crescita di altre piante. Trattandosi di piante di dimensioni notevoli, la crescita di queste piante provoca anche danni alle infrastrutture. La presenza di esemplari di panace aumenta poi il rischio di erosione sui pendii. La pericolosità per l’uomo è invece dovuta alla sua linfa, che contiene molecole fototossiche chiamate furanocumarine. A contatto con la pelle umana e in presenza di radiazioni solari, queste molecole causano ustioni anche gravi e cicatrici che possono persistere diversi anni, mentre il contatto con gli occhi può portare a cecità.
Dati i rischi che il panace rappresenta per la biodiversità, per l’ambiente e per la nostra salute, la pianta è oggetto di operazioni di monitoraggio ed eradicazione ed è vietato commercializzare, piantare o diffondere i semi di questa specie. COME RICONOSCERE IL PANACE DI MANTEGAZZA Il panace di Mantegazza è una pianta erbacea, caratterizzata un fusto spesso oltre i 10 centimetri, cavo e spesso macchiato di rosso e da da foglie basali lunghe fino a tre metri, profondamente divise in tre segmenti appuntiti. Durante i mesi estivi il panace produce fiori bianchi o giallo-verdastri riuniti a ombrelle che possono raggiungere i 50 centimetri di diametro. Dopo la fioritura, il panace produce numerosi frutti, acheni lunghi circa 12 centimetri e larghi 6-8 centimetri, che disperdono migliaia di semi alati ad alto tasso di germinazione. I semi possono essere trasportati dal vento o dall’acqua e riescono a germogliare anche a distanza di sette anni. Il panace cresce facilmente nei terreni incolti, nei prati, lungo le rive dei corsi d’acqua e ai bordi delle strade. Le piante di panace raramente vengono confuse con specie simili per via delle loro notevoli dimensioni. Gli esemplari possono infatti raggiungere i 3-5 metri di altezza. Il panace di Mentegazza ha delle caratteristiche inconfondibili che possono autarci a riconoscerla ed evitarla. In particolare: Il colore delle foglie , un verde chiaro brillante tendente al giallo con profonde lobature; L’aspetto del tronco, molto spesso e robusto, con striature rosso scuro e contornato da peli irti, simile a quello del carciofo; Il diametro e l’imponenza dell’ombrella che è la più grande tra le ombrellifere; L’altezza e la mole che sono molto superiori a quelle dell’angelica e della panace comune, le due piante con cui spesso viene confuso; L’aspetto a forma di uovo dei frutti e del loro involucro che, nel momento della fioritura rimane attaccato alla base dell’ombrella e tende ad appassirsi. Se incontrate il panace allo stato spontaneo prestate attenzione e non toccate la pianta. Se invece il panace cresce nel vostro giardino, dovrete eliminare le infiorescenze prima che vadano a seme oppure estirpare le piante. Entrambe le operazioni devono essere effettuate indossando guanti, indumenti a maniche lunghe e protezioni per il viso. Dopo aver eliminato le piante è consigliabile piantare altre specie per evitare che il panace ricresca.
Estate: consumare più acqua e cibi idratanti L’acqua è vita, il nostro organismo è composto per circa il 70% da acqua , ciò di cui ci nutriamo contiene per lo più acqua e soprattutto è necessario garantire un adeguato apporto di acqua tutti i giorni, in qualsiasi stagione, per rimanere in salute. Tuttavia in alcuni periodi dell’anno, come in estate, occorre fare maggior rifornimento di acqua e cibi idratanti. Per quali ragioni? Con l’aumento delle temperature il corpo perde più liquidi, attraverso la sudorazione e il respiro: questi liquidi vanno quindi integrati. Assieme all’acqua si perdono anche sali minerali e vitamine idrosolubili, per questo oltre a bere più acqua è opportuno consumare cibi idratanti e ricchi di minerali e vitamine, in particolare frutta e verdura. Avere un’idratazione adeguata quindi non solo favorisce uno stato di benessere generale e aiuta a eliminare le tossine, ma evita anche ulteriori problemi che la disidratazione comporta: dalla stipsi a problemi più seri come malori e stato confusionale. Fabbisogno di acqua giornaliero Il nostro organismo necessita di circa 3 litri di acqua al giorno: un litro e mezzo viene introdotto attraverso gli alimenti e il restante litro e mezzo con l’acqua bevuta. Se normalmente viene consigliato di consumare circa 8 bicchieri di acqua al giorno, d’estate i bicchieri dovrebbero arrivare a 10. Complessivamente con alimenti e acqua l’introito del giorno estivo dovrebbe essere intorno ai 2 litri circa. I cibi più idratanti Quali cibi e bevande sono quindi da preferire per soddisfare le necessità di acqua durante la bella stagione? Innanzitutto vanno scelti i cibi più “acquosi”, come la frutta, in particolare anguria e melone, la verdura, il latte, i succhi di frutta, lo yogurt, sorbetti e gelati alla frutta. Meglio assumere bevande poco o per niente zuccherate.
Per gli anziani, che spesso bevono poco d’estate, si consigliano passati e creme di verdura. Per la merenda dei bambini si può optare per ghiaccioli e gelati alla frutta, senza esagerare perché sono alimenti ricchi di zuccheri e anche grassi. Via libera invece a spremute, frullati e frappè a base di frutta e latte, centrifugati, verdura, latte e yogurt. Naturalmente, più acqua che tra l’altro, non fornisce calorie, ma se calcica con almeno 200 mg di calcio per litro è un’ottima fonte per integrare questo minerale, considerando che la popolazione italiana ne assume meno del fabbisogno giornaliero. Mantenere un’idratazione adeguata nelle varie situazioni. Va ricordato che è importante mantenere un’idratazione adeguata in qualsiasi situazione: infatti semplicemente respirando si perdono tra i 250-350 millilitri di acqua al giorno. Per questo motivo bisogna tenere presenti alcuni accorgimenti: È bene idratarsi con più frequenza se si verifica un aumento della sudorazione, o in caso di diarrea o vomito. Bisogna fare attenzione quando si è in montagna, perché in alta quota si tende a urinare più spesso e la frequenza respiratoria aumenta. Il fabbisogno di acqua aumenta durante gravidanza e allattamento, va da 2 fino a 3 litri per le donne che allattano. Se si sente molto caldo, bagnare il corpo per diminuire la temperatura. Per concludere, l’acqua non solo ha effetti positivi sulla salute e il benessere dell’organismo, ma ha anche risvolti da un punto di vista estetico: rende la pelle più liscia e conferisce forma e rigidità ai tessuti.
FARMACUP E’ un nuovo servizio disponibile in farmacia con il quale è possibile prenotare in tempo reale alcune prestazioni specialistiche, che saranno erogate nel distretto di prenotazione. COME SI UTILIZZA? È necessario avere la ricetta rossa o il promemoria bianco del proprio Medico di Base, che conosce tutte le prestazioni prenotabili presso le Farmacie, il tesserino sanitario e il tesserino di esenzione (se presente). IN QUANTO TEMPO SI HA LA RISPOSTA? In tempo reale è possibile conoscere la disponibilità di posti, la sede in cui verrà erogata la prestazione, la data e l’ ora fissata per l’appuntamento. La Farmacia consegnerà un promemoria scritto della prenotazione, che servirà anche per il pagamento del ticket.
COSA E’ POSSIBILE PRENOTARE CON IL FARMACUP? Si possono prenotare le seguenti visite specialistiche: - PRIMA VISITA CARDIOLOGICA CON ECG - PRIMA VISITA CHIRURGICA VASCOLARE - PRIMA VISITA DERMATOLOGICA - PRIMA VISITA DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE - PRIMA VISITA ENDOCRINOLOGICA - PRIMA VISITA GASTROENTEROLOGICA - PRIMA VISITA GINECOLOGICA - PRIMA VISITA OTORINOLARINGOIATRICA - PRIMA VISITA ORTOPEDICA - PRIMA VISITA UROLOGICA/ANDROLOGICA - PRIMA VISITA ANGIOLOGICA - VISITA PNEUMOLOGICA
Elenco Farmacie abilitate del Distretto 2 Alto Vicentino • VIANELLO DOTT. LUCA ARSIERO • AI DUE GIGLI SNC BREGANZE • BREGANZESE DOTT. SALVATORE MENGA BREGANZE • ALL’ANGELO CALTRANO • DE ANTONI MIGLIORATI STEFANIA CALVENE • SAVEGNAGO CARRE’ • PASIN DI PIETRO & C SNC CHIUPPANO • DAL ZOTTO DR. EBER COGOLLO DEL CENGIO • PASQUALINI FEDERICO SAS DI FEDERICO PASQUALINI E C. FARA VICENTINO • DR. BOSCHETTI GIAMBATTISTA LUGO DI VICENZA • ALLA CARITA’ DOTT. MARCHIORO PIETRO IGOR MALO • SANTA LIBERA DOTT. NICOLIN PAOLO V. MALO • COGATO DOTT. ANTONIO MARANO VICENTINO • DE ANTONI DR. LORENZO MARANO VICENTINO • DOTT.SSA GIULIA SRL MARANO VICENTINO • FRIGO BRUNO MONTE DI MALO • S. ROCCO SNC MONTECCHIO PRECALCINO • PEDEMONTE PEDEMONTE • ALLA MADONNA DR. ROHR SNC PIOVENE ROCCHETTE • MELE DR. ALBERTO SALCEDO • ALLA MADONNA DI ENRICO TRABALLI S. VITO DI LEG. • AL REDENTORE SAS SARCEDO • AL COROBBO SNC SCHIO • AMALDI SCHIO • BREDA SNC SCHIO • FARMACIAPIU’ GIAVENALE - SCHIO • GIA’ TOMMASI DELLA DR.SSA CHEMELLO PAOLA SCHIO • PASUBIO SNC SCHIO
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S. CROCE SNC SCHIO SELLA SCHIO AL REDENTORE THIENE AL SANTO CHIARELLO DR. DAVIDE THIENE ALLA MADONNA DI CINZANO DR. PIERANTONIO THIENE ALLE DUE SIRENE DI TERMINI SARA E C. THIENE DELLA CONCA THIENE PRETTO DR.SSA MARINA THIENE EREDI CHEMELLO DR. GIORGIO SAS TORREBELVICINO CORRADIN MARIA GISELLA VALLI DEL PASUBIO MACCAFERRI DR. CHIARA VALLI DEL PASUBIO DE SANTIS DR. LAURO VELO D’ASTICO SAN LUIGI SNC VILLAVERLA IMMACOLATA SAS ZANE’ MARCHIORO SNC ZANE’ FIDES DI BUORA DR.SSA KATY ZUGLIANO SIGNORINI SNC ZUGLIANO
IL PAGAMENTO DEL TICKET La Farmacia rilascia uno stampato che riporta l’importo da pagare, con il quale ci si può rivolgere alle Casse Ticket E’ IMPORTANTE SAPERE CHE: Le Farmacie abilitate presenti nel territorio del Distretto 2 Alto Vicentino prenotano le prestazioni specialistiche esclusivamente presso le strutture pubbliche e convenzionate del Distretto 2 Alto Vicentino.
TUTTO IL BELLO DEL CALCIO A THIENE Il neo Presidente della società rossonera Claudio Menaldo ci racconta con entusiasmo i progetti per la nuova stagione Si può parlare di calcio sotto molti punti di vista. Non essendo una rivista sportiva, noi lo facciamo dal punto di vista umano, relazionale e sociale. Sì, perché anche il calcio può avere un ruolo sociale importante, di aggregazione, di condivisione, non solo per compagni di squadra, allenatori, dirigenti, ma per i genitori dei ragazzi delle giovanili, per le istituzioni, per la città tutta. Così Claudio Menaldo ci coinvolge sin da subito, con passione, umiltà e grande umanità. Da neo Presidente ringrazia Silvana Dal Ferro e Alberto Parisotto, rispettivamente Presidente e Coordinatore Tecnico dimissionari, e tutta la Dirigenza e il gruppo che ha portato il Thiene nuovamente in Prima Categoria e che lascia al nuovo gruppo dirigenziale un testimone importante,
che viene raccolto con consapevolezza ed entusiasmo e con nuovi progetti da portare avanti sia per quanto riguarda la prima squadra che per il settore giovanile. “Non siamo professionisti”, dice il Presidente “ma vogliamo gestire squadre e società con la professionalità e la managerialità di una Srl”. E quando si parla di inclusione, si intende nel vero senso della parola: le nuove tessere soci, che comprendono anche l’abbonamento, rappresentano una sorta di azionariato partecipativo, che vuol dire un coinvolgimento attivo nel progetto del calcio thienese. “Tutti verranno ascoltati. Vogliamo che il calcio diventi un vero e proprio patrimonio dei thienesi, nel senso più ampio del termine.” Per quanto riguarda la squadra, il Presidente è certo che il gruppo sia già all’altezza della Prima Categoria e che, se ci sarà qualcosa da migliorare, si valuterà in corso d’opera. Si lavorerà sodo e tutti uniti per raggiungere un obiettivo importante: tornare in eccellenza. Ci vorranno qualche anno, tanto impegno e, di questo ne è convinto il Presidente, sarà necessario costruire e puntare su un buon settore giovanile. Tutto deve funzionare come un’orchestra, in armonia, e il nuovo Responsabile del Settore Giovanile, Carlo Pasin, è di certo
un ragazzo giovane e pieno di entusiasmo. Ci sono già degli allenatori per il settore giovanile e, in un paio d’anni, l’obiettivo è quello di iscrivere almeno due squadre a livello regionale. Gli chiediamo se la vittoria del Campionato Europeo abbia dato l’esempio che una squadra vincente non è basata solo sui grandi campioni e sulla tecnica, ma sul senso di appartenenza, sull’entusiasmo e sulla solidità del gruppo. “Nelle nostre categorie dilettantistiche, in realtà, è sempre stato così. Se non crei gruppo, se uno non trascina l’altro anche nei momenti di crisi, di certo non si va avanti. Noi, da questo punto di vista, abbiamo un gruppo molto unito, tra calciatori, allenatori, dirigenti, tutti. Vogliamo estendere questo entusiasmo e coinvolgere tutta la città…e anche le squadre avversarie. In tutte le categorie vorrei che il cosiddetto Terzo Tempo fosse un momento di aggregazione, dove, a partita finita, ci si lascia tutto alle spalle e si passa una mezz’ora in compagnia, all’insegna della sportività.” Il Presidente non dimentica di ringraziare, tra gli altri, anche il Comune, che sta aiutando la Società a cercare i campi e gli spazi per i ragazzi delle giovanili, perché c’è tanta partecipazione e tante le squadre formate. Quando si parla di coinvolgimento di tutta la città, si può non pensare ai bambini? Molto probabilmente, quando riapriranno le scuole, si organizzerà un concorso dedicato ai bambini delle elementari per disegnare la mascotte del Calcio Thiene. Avanti tutta, quindi, in questo nuovo percorso. Facciamo un grande in bocca al lupo al Thiene 1908!
ORGOGLIO SCLEDENSE NEL MONDO DEL RALLY Ottimo debutto per Nicolò Brunello su Peugeot 208 R2B al Rally Valli della Carnia Buona la prima. Nicolò Brunello affiancato da Andrea Dal Maso ha condotto una gara di alto livello imponendosi al Rally Valli della Carnia nell’affollata categoria R2B e portando la Peugeot 208 preparata dal team Ms Munaretto alla conquista dell’oro di classe. Il Rally Valli della Carnia, gara valida per la quarta zona, è andato in scena il 26 e 27 giugno 2021 e ha visto prendere il via da Ampezzo ben tredici equipaggi nella classe R2B. Tra questi, con il numero #39 sulle fiancate e al debutto assoluto nella categoria, Nicolò Brunello, pilota di Schio classe 1993, che, per la prima volta, è stato affiancato da Andrea Dal Maso. Un debutto con un risultato tanto desiderato e inatteso. Ma sin dai primi metri alla guida della Peugeot 208 R2B del team veneto Ms Munaretto, il ventottenne ha trovato un ottimo feeling. Infatti, nelle sei prove speciali (tre da ripetersi due volte) per un totale di circa 63 chilometri cronometrati, Brunello ha usato la testa: nel primo giro di prove ha preso le misure, posizionandosi al secondo posto di classe, per poi imporsi nel secondo loop e giungere al traguardo con un vantaggio di oltre 50 secondi sul primo degli inseguitori.
“Me la sento già mia”, queste le parole di Nicolò appena terminati i giri di shakedown. Dopo aver avuto un assaggio del potenziale della vettura, il feeling instaurato è migliorato chilometro dopo chilometro lasciando tutti stupiti per la grande capacità di adattamento del giovane pilota nel guidare quest’auto. “Una soddisfazione unica vincere fuori casa. Sono molto felice per questa vittoria, per il feeling immediato con l’auto e per il lavoro svolto insieme ad Andrea. Un risultato che non mi sarei aspettato ma che desideravo e per il quale ho cercato di dare tutto me stesso. Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto in questa impresa” ha detto Brunello al termine della gara. Il pilota scledense ha iniziato la sua carriera nel 2018 ed ha all’attivo sei gare, di cui tre vittorie di classe. Per il proseguo della stagione, l’obiettivo è quello di essere al via ad altre gare, tra cui quella di casa: il Rally di Schio in programma a fine novembre.