Puglia da Vivere | anno 1 numero 3 settembre - ottobre 2011

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€ 2,50 omaggio

anno 1 numero 3

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - S1/LE • cod. SAP n° 30912178-001

settembre

ottobre

2011

Per i odic o d i Cu lt ura Enogastronomic a e d i Acc oglienza Tu ris tic a

Grappoli al sole,

distese di vigneti a perdita d’occhio Il r itmo della tar anta ti “morde”

Cister nino: il bianco che seduce

La stor ia… nelle fosse del gr ano

pag. 45

pag. 80

pag. 16 verardi edizioni edizioni del gusto

Fiera del Levante, finestra sul Paolo Leo, futuro il successo in un sor so

pag. 54

pag. 22



€ 2,50 omaGGio

a n n o 1 nu m e ro 3

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - S1/LE • cod. SAP n° 30912178-001

settembre

ottobre

2011

con il patrocinio di

P e r I o d I C o d I C u Lt u r a e n o g a s t ro n o m I C a e d I aC C o g L I e n z a t u r I s t I C a

Grappoli al sole,

distese di vigneti a perdita d’occhio Il r itmo della tar anta ti “morde”

Cister nino: il bianco che seduce

pag. 45

pag. 80

La stor ia… nelle fosse del gr ano

pag. 16

Fiera del Levante, finestra sul PaoLo Leo, futuro il successo in un sor so

pag. 54

pag. 22

verardI edIzIonI edIzIonI deL gusto

PROVINCIA DI BARI

PROVINCIA DI BRINDISI

PROVINCIA DI LECCE

PROVINCIA DI TARANTO

città DI LECCE

direttore responsabile lucia accoto segreteria loredana verardi in redazione lucia accoto silvia capolupo albina olive redazione@pugliadavivere.it commerciale luciano caricato vito de mola commerciale@pugliadavivere.it grafica verardi produzioni grafica@pugliadavivere.it

CAMERA DI COMMERCIO DI TARANTO

Si ringrazia: Paolo Leo, titolare dell’azienda Cantine Paololeo s.r.l. Dario Schina, Chef del Ristorante L’Araba Fenice (Brindisi) Luigi Derniolo, presidente dell’Associazione Pasticceri Salentini Paolo Emilio Arrighi, Sommelier AIS Puglia

Collaborazioni Le fotografie de “Il biscotto di Ceglie”, “Le Luminarie”, “L’oro verde di Puglia” sono state realizzate editore sede via benedetto croce 23 73100 Lecce - Italy tel. e fax +39 (0) 832.520050

dal fotografo Massimo Cordellla Le fotografie di “Turistica.. mente libera” sono state realizzate dal fotografo Alessandro De Matteis. Le fotografie di “Idee di gusto” sono state realizzate dal fotografo Fabio Mollica Adattamento e traduzione inglese di Domenic Vaccaro

www.pugliadavivere.it Puglia da Vivere Registrazione presso il tribunale di Lecce il 22 Marzo 2011 n° 1085

Nel precedente numero le fotografie di "Idee di gusto" sono state realizzate dalla fotografa Francesca Speranza La riproduzione, anche parziale, degli articoli e delle fotografie pubblicate in Puglia da Vivere senza la preventiva autorizzazione dell'editore non è consentita. Le fotografie presenti nella rivista rimangono proprietà dei rispettivi autori. L'inserzionista che pubblica immagini si assume la totale responsabilità circa quanto pubblicato e solleva l'editore circa le responsabilità civili e penali.

stampa Arti Grafiche Panico - Galatina (LE)


[pdv] • 4

Cornetteria

Rosticceria

Sfizierie

aperti anche a pranzo Via B. Croce, 30 • 73100 - Lecce • Tel. 0832.315219


[pdv] • 5

[ in questo numero ] 7 [ editoriale la tarantola dei racconti nel morso dei ricordi tra verità e sogno ]

45 [ turistica... mente libera “pizzicati” dalla notte della taranta a melpignano il morso della tradizione popolare in concerto ]

10 [ spighe di tradizione il biscotto di ceglie, amore al primo assaggio ]

54 [ turistica... mente libera dalla fiera del levante la rinascita per il sud ]

68 [ comuni... terre da vivere cisternino, il bianco delle mura a calce e la seduzione della poesia del sud ]

16 [ spighe di tradizione nel grembo della terra il raccolto di una vita le fosse del grano e la loro storia ]

76 [ l'oro verde di puglia olio e bellezza uso e proprietà dell’olio extravergine d’oliva ]

22 [ menti intraprendenti paolo leo in un sorso il sapore della tradizione ]

82 [ guida ai piaceri della tavola al trabucco, per conquistarti con il profumo del mare ]

31 [ i segreti dell'arte luminarie e la festa di colori in un merletto di luci ]

39 [ ritratti di ospitalità hotel masseria santa lucia, moderna eleganza per un’accoglienza d’altri tempi ]

86 [ idee di gusto i colori dell’orto e il profumo della brezza marina ]

89 [ peccati di gola sibilla, il candido sapore della vita ]

59 [ di... vino profumo vendemmia, il sapore della passione in acini di vita ]


[pdv] • 6


Editoriale di Lucia Accoto

A

La tarantola dei racconti

[pdv] • 7

nel morso dei ricordi tra verità e sogno

volte le parole appaiono un po’

straordinario. Come se quello non bastasse da sé come

bugiarde, quasi un soffio di vento per

straordinario momento di vita. Eppure, in modo timido,

cullare ricordi. Cambiano di racconto

occorreva una sorta di banco di prova come un animo

in racconto, figlie del tempo fedele a se

pacificato dall’orgoglio di andare avanti senza perdere

stesso. Così i ricordi sembrano le storie

la propria anima anche nel piegarsi, a volte, a voleri

di tutti. Dietro non ci sono grandi segreti, ma l’intensità

autoritari. Le storie, quelle vere ed autentiche, bisogna

delle parole, prima ancora di averle comprese. Quale

saperle raccontare. Molti si aspettano qualcosa di

sostegno può dare la verità a paragone di una storia?

singolare, di nuovo, dietro le parole. A dirlo sono gli occhi

Quando la paura ci immobilizza come una statua non

che tradiscono uno sguardo sognante, di attesa. Perché

aspettiamo, certo, che l’ossuta verità accorra in nostro

no, a volte sembriamo un po’ bambini al momento

aiuto. Quello che ci vuole è il calore di una storia.

di andare a nanna, oppure dei tarantolati colpiti dal

Abbiamo bisogno di sentirci placati dalla sicurezza di

senso dei racconti. Le storie si impossessano di noi. Ci

una bugia. Quante volte siamo stati condotti in modo

stordiscono, ci fanno battere il cuore, all’impazzata. Ci

dolce ed imprevedibile verso racconti gradevoli, quelli

pizzicano per ricordarci di stare attenti alle trame mai

dei nonni. Il loro occhietto cominciava a brillare, di

concluse. Io me ne andavo contenta a sognare altrove

soddisfazione, nel momento in cui incrociavamo le

dopo aver vissuto con la fantasia le parole dei nonni

gambe per ascoltare ciò che non avremmo mai sentito,

attraverso i racconti, d’incanto e tristezza. Ero felice

in casa, da altri. Piano piano mollavano la presa su quel

come i bambini quando, dopo le feste, stringono in

bruscolo di verità lasciandolo cadere solo quando erano

mano caramelle. Dolce il suono della voce narrante,

certi di aver attirato attenzione e meraviglia. Una buona

dolci le storie, dolci i momenti di affettività. Puglia da

storia affascina di più rispetto ad un frammento di verità.

Vivere è il racconto di luoghi, di successi imprenditoriali,

E i nostri nonni lo sanno da sempre. Sapevano che per

di storie semplici ma affascinanti, di tradizioni ed eventi

raccontare storie di fame, di miseria, di disperazione, di

singolari. Una ragnatela di sentimenti intrappolati in una

dignità avrebbero dovuto mesciarle con qualcosa di

gabbia senza sbarre da cui non si vorrebbe uscire mai.


[pdv] • 8

The “tarantola” of stories,

Editoriale di Lucia Accoto

its bite of recollections between dreams and truth

S

ometimes words can appear a little

extraordinary. As if those elements by themselves

exaggerated, with just a breath of wind

were not enough for an extraordinary moment of life.

needed to change memories. They

Yet, in a shy way, it needed a sort of test like a spirit

transform from one account to the next,

tamed by pride, to go on without losing their soul even

the truth is a product of time. So these

when submitting, at times, to authoritarian demands.

memories seem to belong to everyone. There are no

One must know how to tell the real and authentic

great hidden secrets but the intensity of the words which

stories. Many expect something unique and new

captivate you even before you understand them. What

behind the words. This is visible in the eyes of the listener

comfort can the truth give compared to a story? When

betrayed by their dreaming stare. Why not, for at times

fear immobilizes us like a statue we naturally don’t expect

we seem to be little children at bedtime, or as if affected

that the raw truth to rush to our aid. What is needed

by tarantism, infected by the essence of the stories. The

is the warmth of a story. We need to feel appeased

stories take possession of us, leave us stunned, they

by the safety of a lie. How many times have we been

make our hearts race, in a crazed state. They pinch us

captivated by the gentle pleasant and unpredictable

to remind us to beware of the never ending plots. I was

stories of our grandparents? Their eyes would sparkle

glad to go off to bed and dream after living, through

with satisfaction when we cross our legs seated on the

imagination, the words of our grandparents through their

floor to hear what we had never heard before either at

stories full of enchantment and sadness. I was as happy

home, or by others. Little by little they would release their

as a child who holds on to the sweets they have received

hold on the speck of truth only when they were certain to

for the holidays. Sweet is the narrators voice, sweet are

have attracted our attention and wonder. A good story

the stories, sweet are the moments of affection. Puglia

fascinates much more than just a fragment of truth. And

da Vivere is the story of places, entrepreneurial success,

our grandparents have always known this. They knew

simple but fascinating stories, traditions and unique

that to tell stories of hunger, poverty, desperation and

events. A web of feelings trapped in a cage without bars

dignity they would have to mix them with something

from which you would never want to escape.


[pdv] • 9

pelle - tessuti c a p i s u m i s u r a e r i pa r a z i o n i p e l l e Via del mare , 2 - lecce te l . 0 8 3 2 5 2 0 9 0 9 - c e l l . 3 2 8 9 5 4 0 0 2 0 w w w. n a d i a l o m b a r d o. c o m


[pdv] • 10

Spighe di tradizione

Il Biscotto di Ceglie,

amore al primo assaggio

V

eniva a casa, dopo pranzo prima di ogni vigilia delle feste. Si incamminava lenta lungo la via della tradizione,

determinata a lasciarla in eredità. Un giorno senza preavviso. L’aspettavo sulla porta, impaziente. Tenendole la mano, le mie dita annodate alle sue, la facevo salire in cucina. Con sé portava poche cose, tra cui un sorriso e una profonda serenità d’animo. E questo bastava per vedere il sole anche dalle finestre chiuse. Lei aveva stabilito, solo con l’abitudine, che l’aiutassi a preparare i dolci. Così ero stata avviata, per anni, all’iniziazione


[pdv] • 11 nel regno fatto di farina, marmellate e zucchero. All’inizio seguivo con lo sguardo i gesti, delicati, di lei. Un po’ per intrattenermi e un po’ per istruirmi alla preparazione de “U Piscquett’l” mi chiamava a sé per dirmi che tutto passa dalle cose semplici, per non perdere niente, per ricordare che l’amore, nella sua genuinità, ha bisogno di essere costruito pezzo dopo pezzo. E mi raccontava la storia della tradizione del Biscotto di Ceglie Messapica, città d’arte in provincia di Brindisi e capitale della gastronomia pugliese. La raccontava così come lei la conosceva, così come, a sua volta, le era stata narrata diventando, in famiglia, la custode ufficiale della ricetta, ma non l’unica erede. Nelle cerimonie più importanti, quelle che affermavano la propria posizione o grazie alle quali si poteva farsene una nuova, non mancava mai “u piscquett’l” un dolcetto di pasta di mandorle tostate, a forma di cubetto irregolare,


[pdv] • 12


[pdv] • 13

farcito con marmellate di

proprio in quelle circostanze si

l’infusione frutti di qualsiasi

ciliegie o uva ed aromatizzato

stringevano rapporti di lavoro

tipo. E il biscotto di Ceglie

da lievi fragranze di agrumi.

e future unioni. Tutti avrebbero

Messapica è tutt’ora preparato

Un tempo, non troppo lontano,

apprezzato la bontà dei dolci

in casa come si faceva una

alla vigilia dei banchetti

e l’abilità delle donne. Con un

volta e vanta una lunga

nuziali, cresime o battesimi,

passaparola, sincero quanto

tradizione. Oggi è venduto in

le nonne e le mamme si

veloce, l’operosità delle

forni, bar e pasticcerie locali.

davano da fare per preparare

famiglie sarebbe divenuta

I giusti dosaggi e i tempi di

i biscotti. La cucina, si sa, era

ancor più proficua. I biscotti

cottura del biscotto, candidato

una cosa da femmine, libere

erano preparati in casa con

a diventare prodotto D.O.P,

di scegliere almeno tra i

mandorle tritate, zucchero

sono gelosamente custoditi

fornelli. E alle feste bisognava

e miele ed innaffiati da

dalle donne di tradizione

fare bella figura. Del resto

ottimo rosolio, utilizzando per

contadina, che la povertà,


[pdv] • 14 ma non l’ingegnosità, ha reso forti ed originali. Con i capelli raccolti le più giovani, e con i fazzoletti legati dietro la nuca le più anziane, erano pronte a rimboccarsi le maniche. Posizionate una accanto all’altra, in semicerchio, alcune pelavano mandorle sgusciate e bollite quanto basta per ammorbidire la pellicina marrone, altre invece preparavano la tostatura in forno per conferire al biscotto il tipico colore bruno e la macinatura fine delle mandorle, prodotte sempre a Ceglie. I gesti erano gli stessi da sempre, mandati giù a memoria certe che, prima o poi, le parole di chi avrebbe assaggiato i dolci sarebbero tornate utili. E in effetti i commenti sarebbero stati preziosi. Per la preparazione del biscotto si usa il frutto del mandorlo ben stagionato al sole di agosto e settembre, successivamente sgusciato per ricavarne il seme. Tutte le mandorle si macinano in pezzetti a grana fine non omogenea. Poi si impastano su un ripiano di marmo o di acciaio con zucchero, miele, scorzetta di limone grattugiata, rosolio di agrumi e tante uova quante ne occorrono


[pdv] • 15

The Biscuit of Ceglie, love at first bite

A little to be entertained and a little

a sweet toasted almond paste

to be taught the preparation of

shaped like an irregular cube, filled

"U Piscquett' l" he called me to

with cherry jam and flavored

tell me that everything

with subtle citrus fragrances. At

comes from the simple things.

one time, not too long ago,

“Do not lose anything, remember

the biscuit was prepared for

that love, in its purity, needs to

large parties: weddings, christenings,

be built piece by piece”. And

communions. Today this biscuit, still

the biscuit of Ceglie, a city of

traditionally prepared, is a candidate

art in the province of Brindisi and

to become a Denomination of

Puglia’s gastronomical capital, is

Protected Origin. (D.P.O.)

perché il composto risulti

leggermente infarinata e cotti

abbastanza duro. Spesso le

in forno preriscaldato per 15-20

bambine si sedevano sullo

minuti. Facoltativa è una lieve

sgabello per seguire le fasi

glassatura a base di zucchero

dell’impasto percependo la

e cacao.

solennità di quel momento. Unite al destino di molte. Le

“U piscquett’l” ha il sapore

donne di casa parlavano in

dolce e tostato della storia.

tono confidenziale, a volte a

Ad ogni morso si sente il

bassa voce, senza mai alzare

profumo di casa, della terra

gli occhi dall’impasto che

di Ceglie, dall’apparente

lavoravano a mano fino ad

austerità di un ex roccaforte

ottenere delle strisce larghe e

messapica. Il dolce tipico

lunghe. Sul bordo spalmavano

della tradizione contadina è

la marmellata che si ricopre

inserito nel Consorzio per la

ripiegando la strisciata su se

la tutela e la valorizzazione

stessa. Infine arrotolavano

per incentivarne la diffusione,

delicatamente l’impasto,

l’alta qualità e la tenuità del

dopo averlo lavorato ancora,

prodotto. Il biscotto di Ceglie,

in modo da inglobare al

infine, ha anche il sapore dei

centro la marmellata. I filoncini

racconti della nonna, semplici

venivano tagliati a quadratini

ma sorprendenti come un

e messi in una teglia

abbraccio inaspettato.


[pdv] • 16

Nel grembo della terra il raccolto di una vita. Le fosse del grano e la loro storia Fossa scoperchiata per l'operazione di carico

C

erte storie

silos sotterranei, un tempo,

prendono

destinati alla conservazione

vita e

cerealicola. Le fosse del

riecheggiano

grano si estendono ai piedi

dalle “fosse

della città, quasi come un

del grano”. E’ lì che si legge la

servo al cospetto del proprio

libertà e la fatica conquistate

signore. Esse rappresentano

con l’ardore di cambiare le

un’importante testimonianza

cose, la vita. Basta allungare

del passato. Occupano

lo sguardo a Cerignola, città

un’area di 26.000 mq, ma

della Daunia, per capire

la loro storia non ha confini,

cosa significhino storia dei

sono conosciute in tutta la

grandi e storie di uomini,

Puglia. Oltre seicento le fosse

alla sola vista degli antichi

del grano che nel secolo


[pdv] • 17

Particolare dell'imboccatura di una fossa con relativo cippo scorso rappresentavano

Sovrintendenza per i Beni

di certo avrebbe cambiato

tutto. Il loro numero era di

Artistici, Archeologici e Storici

la giornata di lavoro. Sapere

1.100, si ritiene che alcune

della Puglia.

cosa sarebbe successo sopra i piedi di tutti, risucchiati nella

risalgano all’età romana, mentre la maggior parte al

Tutte le mattine, all’alba,

pancia della terra, perché

medioevo. Considerata la

scrutavano il cielo per

“sfossatori”, era nell’ordine

loro elevata valenza storica,

prevedere che tempo

delle cose, come guardare

da circa trent’anni, alcune

avrebbe fatto. Un’abitudine

le proprie terre, fertili, ed

di esse sono soggette ad

che non avrebbe aggiunto

assicurare grano alla gente

un vincolo di tutela della

nulla alla quotidianità, ma

grazie ad una buona


[pdv] • 18

conservazione. L’estrazione del frumento dalle fosse richiedeva una vera e propria organizzazione di esperti operai. Ecco, quindi, la figura degli sfossatori. Uomini robusti, forti, in salute e anche dotati di coraggio. Il pericolo, si sa, è sempre in agguato e quando serpeggia sotterraneo si ha meno possibilità di scorgerlo in tempo. Prima di scendere nella fossa veniva calata con delicatezza una candela. Una precauzione necessaria per assicurarsi che il ricambio dell’aria all’interno fosse sufficiente, e in base alla persistenza della fiamma si stabiliva la presenza di ossigeno. Alla fine il ventre della terra chiamava a sé gli operai. Nel suo grembo accoglieva e custodiva il frutto del raccolto di un anno di duro lavoro, che sarebbe servito a sfamare le famiglie di Cerignola o della Capitanata. Quindi, scendeva uno sfossatore a riempire i cestelli che venivano

Veduta delle fosse e dei magazzini delle compagnie degli sfossatori Le fotografie in quest'articolo sono di Pierluigi Falcone. fonte fotografica: http://it.wikipedia.org/wiki/Piano_delle_Fosse_del_Grano


[pdv] • 19 tirati su con corde. Il grano

Le fosse possono contenere

di forma circolare e sfiora

prelevato veniva, poi, misurato

circa cinquecento quintali di

la superficie. Esternamente

riempiendo un recipiente in

prodotti cerealicoli. Le pareti

presentano un cordolo di

legno ed infine stoccato in

interne venivano tinteggiate

pietra locale che ne delimita

sacchi.

a latte di calce, oggi invece

l’apertura e le protegge dalle

per il rivestimento si usa

infiltrazioni di acqua piovana.

La fossa presenta una

il cemento, per evitare il

La fossa è chiusa, infine, da

cavità a forma di campana

contatto diretto del prodotto

assi di legno ricoperti a loro

ricavata nel terreno sotto

con il terreno. Le fosse del

volta da un cumulo di terra.

il livello stradale. All’interno

grano sono rivestite di

L’elemento tipico delle fosse

si conservavano cereali,

pietra come il pavimento,

è rappresentato da un cippo

mandorle, fave e semi di lino.

o in mattoni. L’imbocco è

di pietra sul quale venivano

Veduta parziale delle Fosse Granarie di Cerignola


[pdv] • 20 incise le iniziali del proprietario ed un progressivo numero della fossa. Era indispensabile numerarle per l’identificazione e la localizzazione su un’area vasta. Oggi, davanti alle fosse del grano, non possiamo che leggere la storia dei nostri antenati, di chi le ha costruite e lavorate con amore, ricevendone beneficio per un raccolto conservato bene. Oggi condividiamo con gli occhi l’eredità lasciataci dai nostri padri, senza tristezza, ma

Particolare di un magazzino

con tanto orgoglio.

In the womb of the earth the harvest of a lifetime. The wheat pits and their history

Some stories come to life and are

and flax seed. The extraction of

echoed by “the wheat pits" It is

wheat required the ability of skilled

there that you learn about the hard-

workers, the "sfossatori" (workers

won freedom with the passion to

specialized in extracting stored

change things and change life. You

produce from an underground

just need to take a look at Cerignola,

silo). The pits cover an area of

the Daunian (an ancient people

26,000 square meters near the city

of Apulia) city, to understand the

center. Given the high historical

true meaning and history of man

value, the 600 or more wheat pits, of

and civilization along with the mere

which 200 are still in use today, are

sight of the ancient underground

under the protection of the Artistic,

silos, once used for the storage

Archaeological and Historical

of cereals, almonds, beans

Heritage Office of Puglia.


[pdv] • 21

Località Grotta Monaca OT R A N TO cell. +39 320 01 12 729 www.ladolceriva.it • info@ladolceriva.it


[pdv] • 22

MENTI INTRAPRENDENTI

Paolo Leo Lucia Accoto

il sapore della tradizione in un sorso

L

o ricordo bene, da sempre.

per continuare il viaggio nei ricordi. Gli

Quando si annusa si

stessi che continuano a farsi strada senza

chiudono gli occhi per

mai screpolarsi davanti alle parole.

sentire i sogni, quelli che il tempo porterà, un giorno,

Ancora oggi dopo tanti anni, troppi, oltre

a piccole dosi. A sorsi. A volte sembra di

un secolo, sembra di fiutare lo stesso

sentire un sussurrare distante. Un soffio di

profumo. E l’azienda vitivinicola Paolo Leo

genuina semplicità. Inutile resistere alla

sprigiona ancora l’odore della passione che

forza della magia, delle emozioni. Tutto

pigiata, goccia dopo goccia, stilla onde di

filtra, a gradi, per inebriare i sensi, per

sensazioni. Violente come lo stesso desiderio

catturare l’indefinito che ognuno vorrebbe

e tormento. Dolci, invece, per chi intende

a sé, come un mondo a parte. Lontano, da

fuggire ad occhi aperti. Il lavoro dei padri ha

annusare, ancora. E le storie, quelle che

sfiancato le loro braccia spezzando il ritmo

parlano di famiglie, di tradizione, di terra,

di un’esistenza votata alla fatica e segnata

si raccontano a fil di labbra e sguardo

dal rispetto. L’orgoglio non è mai avvizzito.

penetrante tanto da emanarne il calore. Le

Niente è franato tra luci e ombre degli anni a

storie strappano la profondità dell’anima

venire. Il bisavolo Leo, agli inizi del novecento,



[pdv] • 24 travagliava con la zappa le terre sassose e

dell’indifferenza per un lavoro che ha dato

piene di serpi della Masseria Monticello. Ci

vigore al territorio, alla dignità di uomini

piantava l’uva, il suo vitigno. Piantava anche

capaci di solcare la storia della tradizione.

le radici della storia di famiglia, di quel

Oggi è ancora un erede, l’omonimo Paolo

passato che non può tornare, ma che resiste

Leo, a guidare l’azienda a sud di Brindisi,

annodato nelle mani dei figli che hanno

nel cuore del Salento, a San Donaci. Un

sentito e voluto la lenta carezza del tempo.

luogo, una storia, un marchio per raccontare

Il nipote Paolo Leo, poi, eredita la terra dove

i sapori e i profumi di una passione che

si sentiva l’odore selvatico degli uomini che

fermenta e pulsa ogni giorno come se fosse

la lavoravano sotto il sole e quello della vita

il primo. Anzi, di più. Dietro ogni bottiglia

tenuta in piedi dai tralci di vite. Tra fatica e

di vino c’è l’amore di cinque generazioni

sudore Leo costruisce la cantina. Passano

che hanno saputo trovare il gusto della

gli anni e niente è scivolato sotto le crepe

vita offrendo un sorso di respiro a quanti


[pdv] • 25

ne sanno apprezzare il senso, il sapore e il

Paolo Leo conquistano il gradino più alto del

sacrificio. L’azienda Paolo Leo ogni anno

podio nel concorso enologico internazionale

produce 35.000 quintali e 2 milioni di

del Vinitaly 2010. L’orgoglio della cantina,

bottiglie. Bilancio che negli ultimi due anni è

“Fiore di Vigna” riceve, infatti, la medaglia

stato dilatato per l’aumento della domanda

d’oro. L’imprenditore Paolo Leo ci conduce,

sul mercato. La Paolo Leo è un’azienda

quasi per mano per non perderci nei

moderna con una sede di 17.000 mq.

venticinque ettari di superficie vitaia, nei

Dispone di una linea di imbottigliamento

meandri di una cantina dove si legge la

completamente automatizzata. Permette,

storia di famiglia con sguardo al futuro.

inoltre, una capacità di 50.000 ettolitri di vino e 500 barrique francesi ed americane

L’azienda Paolo Leo segue il filo della

per l’invecchiamento. Nel panorama

tradizione. Cosa, invece, spinge l’erede

internazionale, in un mercato sempre più

dell’omonima cantina a diversificarsi?

agguerrito, trionfa l’eccellenza. La qualità e

La costante attenzione verso l’evoluzione delle

la purezza dei vini del Salento. E le cantine

abitudini alimentari e dei consumi, insieme


[pdv] • 26


[pdv] • 27

alla ricerca continua dell’ottimizzazione del rapporto prezzo-qualità dei vini offerti. Il legame con le origini, la terra, è un punto di partenza, ma si continua a strizzare l’occhio al futuro. In che modo? Noi lavoriamo con la consapevolezza e la ferma decisione di offrire ai consumatori vini che rispecchiano, sin nel loro corpo, gli odori, i sapori e il carattere della terra da cui traggono origine, ma resi superiori sempre più dalle moderne tecnologie. I vini Paolo Leo hanno ricevuto riconoscimenti importanti. Quanto il settore vitivinicolo oggi è valorizzato e tutelato? In Puglia, o ancora meglio nel Salento, la mia terra, il settore vitivinicolo continua ad essere


[pdv] • 28

“merce dei più forti”, grandi imprenditori del

La sua è una storia di famiglia. Un ricordo

Nord! I consorzi di tutela ci sarebbero anche,

che la emoziona ancora oggi?

ma purtroppo spesso non riescono a tutelare

I profumi delle uve appena pigiate nel

i produttori e, non imponendo prezzi bloccati

vecchio “Palmeto” di famiglia: inconfondibili si

per i mercati esteri, paradossalmente finiscono

sprigionavano dai vecchi fermentini ancora

per agevolare l’economia del Nord.

esistenti. Gli stessi profumi che cerchiamo ogni anno e ad ogni vendemmia di risentire,

Cosa offre Paolo Leo per i palati più

spesso con successo, nella nostra nuova

esigenti?

realtà aziendale.

Vini importanti per i più esigenti. Vini giovani e freschi per i pratici; dai bianchi ai rosati

A volte basta un sorso, un solo bicchiere di

e dulcis in fundo… alle bollicine! Tutti

vino per annusare la vita; passata, presente

rigorosamente salentini e quindi provenienti

e futura. Ad ogni grappolo un sospiro, di

da uve autoctone.

gioia e soddisfazione. Dall’odore pesante


[pdv] • 29

del mosto, la vita stretta alla tradizione, alle

Colore, intensitĂ , sapore, tutto, in un sorso, ha

origini, al territorio. Paolo Leo, insieme alla

il gusto della vita, della storia di famiglia. Un

moglie Roberta ed ai figli, Nicola e Stefano,

racconto dal sapore buono, come le cose

hanno saputo sentire il richiamo della natura

semplici.

per rispettarla ancora, come una volta.

The wines of Paolo Leo and the scent of tradition

The passion of the earth in a sip

I remember it well, as it was in the

and namesake, Paolo Leo, who

very beginning. When you smell

runs the company situated south of

it you close your eyes to immerse

Brindisi, in San Donaci located in the

yourself into dreams, those which

heart of Salento. A place, a history,

time will one day bring to you, in

a brand to reveal the tastes and

small doses as if you were taking

smells of a passion that pulsates and

small sips. At times you seem to hear

ferments each day as if it were the

a whisper from far away. A breath

first. Behind every bottle is the love of

of genuine simplicity. Even today

five generations who have been able

after so many years, even after a

to find the taste of life by offering a sip

century, it seems to give off the same

of breath to those who appreciate

aroma. And the Paolo Leo winery still

the sense, taste and sacrifice. On the

releases the scent of passion, pressed

international scene, in an ever more

drop after drop, setting off waves of

competitive market, the excellence of

sensations. Today it is still the heir

the Paolo Leo wine cellars triumph.


w living in finibus terræ [pdv] • 30

Il borgo "DELLE ANTICHE ROTTE" nasce come complesso di dimore dislocate sui vari corpi per offrire ai Suoi Ospiti la possibilità di vivere una vacanza a stretto contatto con le bellezze del Salento, un un clima di relax e benessere, seguendo una filosofia che si può definire slow living.

Slow l

Slow living in finibus terræ

Borgo DELLE ANTICHE ROTTE - ANDRANO Lecce Italy tel +39 329 6102295- +39 329 2596457


I Segreti dell'arte

[pdv] • 31

Luminarie e la festa di colori in un

merletto di luci

L

’inchiostro nero nel buio della sera è tinteggiato dai colori della vita. Pennellate di arte attraverso lampadine.

Tutto sembra un vasto orizzonte come se fosse un arcobaleno. Merletti di luce e astri colorati disegnano il cielo nelle sere di festa. E in Puglia le feste patronali tracciano i segni di devozione e quelli dell’arte in un unico antico percorso, dove memoria autentica e civiltà


[pdv] • 32


[pdv] • 33

contadina si mescolano alle profonde valenze del vivere quotidiano e alla sua cultura. I passi per le vie dei centri abitati sono lenti, cadenzati dalla meraviglia. Quasi una religiosa approvazione per il lavoro dei maestri paratori che abilmente rendono possibile un quadro dai tratti spettacolari. Lo sguardo è rapito, sequestrato dalla combinazione dei colori e dalla traccia artistica che ne viene fuori. Gli artigiani delle luci giocano una partita non facile, sino all’ultima lampadina. I maestri paratori, come i F.lli Mariano a Scorrano, con le loro creazioni dal comune del sud Salento hanno conquistato il mondo, da Sanremo a Milano, dal Giappone agli Stati Uniti, apprezzati, stimati, cercati come acqua nel deserto. I loro allestimenti lasciano a bocca aperta e catturano l’approvazione di tutti soprattutto per la loro imponenza. E gli artisti del cielo colorato sprigionano vibrazioni nell’animo di quanti ne ammirano la straordinarietà dello spettacolo. Al passaggio delle enormi impalcature colorate si illumina il cuore,


[pdv] • 34

brilla lo sguardo e si accende la fantasia. Chiunque si sente sovrano di se stesso nell’attraversare il mosaico di lampadine, migliaia e migliaia, montate seguendo ancora antichi metodi artigianali. Avvitate su pezzi di legno d’abete dalle forme tortuose o geometriche, i disegni sembrano uncinetti variopinti. Per mantenere il significato festoso delle luminarie spesso le singole lampadine vengono colorate in modo diverso, anche se l’uso di luce bianca, magari con effetti di movimento, può essere usato come metafora della neve. In passato le luci delle parature si ottenevano con l’olio, poi si passò al carbonio sino a giungere all’elettricità che permise di realizzare meravigliosi ricami di luce. I maestri paratori accendono notti da sogno. E in effetti sembra di vivere un sogno ad occhi aperti. Una magia dalla quale neanche il pizzico della realtà disturba l’incanto. Nasce così, per devozione, e dal grande lavoro dei paratori, la cascata di luci. La maestosa coreografia incornicia le vie del paese, motivo di vanto per gli artigiani delle parature. A luci spente si nota la fatica, il sudore, si vede la tecnica, la professionalità, il lavoro


[pdv] • 35

di squadra e il nome di chi accende

monili in oro, dono dei devoti piĂš fedeli,

la fantasia. Gli edifici lussuosamente

ma le luminarie ne esaltano la bellezza

illuminati e gli sfolgoranti corridoi di luci

accendendo la religiositĂ in ognuno di

fanno da scenario alle processioni che

noi. Piace a tutti vedere le luci sospese

si snodano lungo le principali strade dei

nel cielo, abbandonarsi nei colori della

paesi. I santi patroni fanno il giro delle

gioia e sentirsi abitanti del castello di luci

strade ingioiellati e ornati da preziosi

e fede.


[pdv] • 36


[pdv] • 37

Illuminations and the festival of colors in a lacework of lights

The ink black darkness of the night is

royalty passing through the mosaic

painted with the colours of life.

of thousands and thousands of

Brush strokes of art through lighting.

lights still mounted following the

A lacework of coloured lights and

old traditional methods.

stars illuminate the festival’s evening

Fixed to pieces of twisting or

sky. These masters of decorative

geometrically shaped pine, the

lighting release the vibrations in

designs seem a crochet of colors.

the soul of those who admire the

The masters of decorative lighting

extraordinary nature of the show.

illuminate these nights of dreams

The heart comes alight, the

giving the sensation of experiencing

eyes sparkle and the imagination

a dream with eyes wide open.

shines when passing among the

A magic from which not even

huge scaffoldings of coloured lights.

the hint of reality could break the

Anyone would feel as if they were

spell.


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[pdv] • 39

Ritratti di ospitalità

Hotel Masseria Santa Lucia,

moderna eleganza per un’accoglienza d’altri tempi

C

amminando sulla spiaggia addormentata sotto sparsi punti luce, è facile credere di essere finiti nel rifugio dell’innocenza. Il paesaggio

più che tranquillo in realtà sembra una fantasia scivolata sulla pelle per aggraziarsi gli occhi. Le tinte calde di Costa Merlata, marina di Ostuni, l’aria frizzante e l’orizzonte lontano come il principe azzurro parlano la lingua dell’accoglienza, del relax e tutto fa risuonare l’aria. E il Grand Hotel Masseria


[pdv] • 40


[pdv] • 41

Santa Lucia lascia una interpretazione del luogo nei cuori della gente che lo legge con sguardo incantato. Si è trascinati senza fatica in un’antica masseria, una costruzione fortificata tipica della zona, che offre soggiorni tranquilli per chi intende ricordare la propria vacanza come un sogno divenuto realtà. Il Grand Hotel Masseria Santa Lucia ha conosciuto un rinascimento turistico grazie anche alla ristrutturazione del posto. È sbocciato come una camelia. Mantenendo l’asse preesistente negli spazi che ospitano la hall, la reception, il bar e la sala ristorante, si è pensato, poi, di ampliarli con delle nuove aree che accolgono le camere. 131 le camere, ampie e confortevoli, che dispongono di un patiogiardino, parte delle quali dislocate nel cuore della struttura, e parte in villette con ingresso indipendente. Tutte sono elegantemente arredate. L’hotel dispone


[pdv] • 42 di una piscina molto suggestiva e per gli

a disposizione degli ospiti per continuare il

amanti dello sport è possibile trovare campo

merletto di una vacanza dorata.

di calcetto, campo di tennis, campo da golf ridotto, tiro con l’arco, palestra Tecnogym.

Grand Hotel Masseria Santa Lucia alimenta

Gli ospiti avranno garantito anche il

i sogni di tutti. È un luogo in cui ci si sente

parcheggio custodito e potranno accedere

appagati anche dal trionfo di una scelta

alla sala lettura. A ridosso della struttura, a

più che giusta. Sensibili all’ammirazione

circa cinquecento metri dal mare, si ha la

di eleganza e dettagli, il posto contagia

possibilità di tuffarsi nelle splendide acque di

pensieri e fantasia.

Ostuni. In spiaggia, ombrelloni e lettini, sono


[pdv] • 43

Hotel Masseria Saint Lucia, modern elegance which offers a welcome of other times

Walking along the beach in a sleepy

who read it with enchanted eyes.

state under scattered points of light,

131 large comfortable rooms which

it is easy to believe one has ended

feature a patio - garden. Part of

up in the refuge of innocence. The

them are located in the heart of

more than peaceful landscape

the structure and the others in villas

seems like a fantasy which glided

with private entrances. The hotel

over our skin and delights our

has a very impressive swimming

eyes. The warm colors of Costa

pool. Sports fans have the use of

Merlata, the marina of Ostuni, the

the following facilities, a football

crisp air and the distant horizon

pitch, tennis court, reduced size

like Prince Charming, captivate us

golf course, archery area, and a

with the language of hospitality

gym with Technogym equipment.

and relaxation which echo in the

The complex is located only about

air. And the Grand Hotel Masseria

500 meters from the sea making

Santa Lucia leaves an image of this

it possible to enjoy diving into the

place in the hearts of the people

beautiful waters of Ostuni.


mar mer gio

ven

settembre settembre settembre

settembre

20 21 22

23

mer

21

settembre

gio

22

settembre

sab

G. DE CATALDO In giustizia

01

Dall’autore di Romanzo criminale, il libro di una vita da magistrato, la storia di un uomo che crede ancora nella giustizia.

ottobre

NARRATIVA cartonato con costa telata

In Italia i giudici sono considerati, a seconda dell’umore del giorno, politicizzati e artefici di complotti ai danni di personalità pubbliche, strenui difensori della Costituzione oppure casta asservita al grande capitale. Ma solo chi, come Giancarlo De Cataldo, svolge questa professione da trent’anni può costruire, con sagacia e ironia, una cronistoria capace di illuminare il ruolo di un magistrato nel nostro Paese. Questo è appunto un libro che racconta l’Italia “attraverso le vicende di chi ha lottato, di chi si è difeso e di chi è stato condannato. E di chi tutti costoro ha dovuto giudicare”. Attraverso alcuni casi giudiziari esemplari – da Adriano Sofri a Marta Russo alla Banda della Magliana – De Cataldo ci descrive gli ingranaggi complessi e controversi del potere giudiziario in Italia. Entrando nel vivo delle questioni aperte e scottanti degli ultimi venticinque anni, ci mostra come sia proprio a partire dalle aule dei tribunali che noi italiani possiamo riflettere su cosa siamo diventati. Un libro che non offre ricette miracolose per una giustizia perfetta, ma che cerca di raccontare come stanno le cose, al di là delle isterie della politica e della cronaca.

13 x 20 cm pp. 192 Euro 17,00 Settembre 2011

GIANCARLO DE CATALDO è nato a Taranto e vive a Roma, dove è giudice presso la Corte d’Assise. Tra i suoi romanzi ricordiamo Teneri assassini (Einaudi 2000), Romanzo criminale (Einaudi 2002), dal quale sono stati tratti l’omonimo film di Michele Placido e una serie tv, L’India, l’elefante e me (Rizzoli 2008) e I Traditori (Einaudi 2010).

POST-IT

L’autore sarà ospite al Festivaletteratura di Mantova.

POST-IT

“La giustizia è un’aspirazione. Non si può mai darla per scontata. Bisogna lottare di continuo per realizzarla, specialmente in questo momento in cui troppi sembrano volerne fare a meno.” – Giancarlo De Cataldo

Contatti stampa:

rosanna.paradiso@rcs.it, tel. 02.50952730

Contatti radio-tv:

s.eco@rcs.it, tel. 06.84484340

1

sab

08

ottobre


[pdv] • 45

Turistica… mente libera

“Pizzicati” dalla Notte della Taranta.

A Melpignano il morso della tradizione popolare in Concerto

V

oci,

altro stornello perché c’è

memoria

chi ama cantare le storie a

e musica.

voce calda, percependo

Quella

le vibrazioni del cuore.

della

Scavando si trova, sempre,

tradizione salentina, dal

la sorgente di ostinata

ritmo accelerato come

follia. Trepidazione del

palpiti incontrollati, figli di

morso della tarantola, il

un impeto che brucia senza

ragno che conduce alla

confini, che morde l’anima

linea del fuoco. In tanti,

senza riserva alcuna. Ci

aggrappati al battito di

sono istanti, lunghi quanto

un ciglio, cercano l’ombra

un ricordo, in cui si avverte

della luna, la luce delle

l’odore del passato. Lo si

stelle e il calore delle voci

annusa ascoltando un

in una notte senza tempo,


[pdv] • 46

la Notte della Taranta. E Melpignano, comune della Grecìa Salentina, da quattordici anni, a fine agosto, diventa il luogo, il paesaggio da non perdere per il concertone finale del più grande festival europeo dedicato alla musica di tradizione. Fili d’erba, muretti a secco, ulivi, fichi d’India sembrano un mondo a parte, ma dall’altra parte del mondo tuonano all’orecchio le voci dei cantori. Testimonianza di notevole valenza artistica, di quel Salento crocevia di popoli, di razze, di culture che grida il suo amore per la tradizione che sa anche fondersi con altri linguaggi musicali che vanno dal world music al rock, dal jazz alla sinfonia. Nessun tremito d’ansia nella gola dei cantori, prima dell’evento. Il sussurro dei loro intimi pensieri si perde nel venticello di chiacchiere



[pdv] • 48


[pdv] • 49

che accompagnano sempre l’attesa. Poi il cicaleccio s’interrompe e tutti gli sguardi si indirizzano all’Orchestra popolare della Notte della Taranta che accoglie sul palco anche artisti di fama nazionale ed internazionale. Ad esibirsi Justin Adams e Julden Camara, Ballakè Sissoko, Sud Sound System ed altri ancora. E lui, Ludovico Einaudi, il Maestro concertatore, dopo la meravigliosa performance dello scorso anno al centro del ventre che accoglie suoni e voci di tradizione,


[pdv] • 50


[pdv] • 51

nella piazza di Melpignano

originalità. Il ritmo, i suoni,

cultura popolare, nelle

cerca negli occhi di lo

tutto è al di là dei limiti delle

stanze notturne dell’anima

segue, la complicità

parole. Di quelle verità che

si fonde il sogno di un

assoluta, la capacità

cullano ed incantano, che

viaggio nelle note della

all’ascolto. Seduce ancora

ti intrappolano al proprio

passione, dei canti di “cunti”

con il suo minimalismo

interno così come la tela

di vita quotidiana di un

sentimentale quanti non

del ragno risucchia, prima

tempo ormai lontano, ma

hanno voluto perdere

ancora che lo faccia

pur sempre frutto di un

i ritmi della tradizione

la tarantola, pensieri e

pizzico di magia. L’edizione

salentina proiettata in una

volontà. Sotto un manto di

targata 2011 del festival

dimensione di globale

stelle e con la legge della

musicale de La Notte della


[pdv] • 52

Taranta, un tour itinerante

i punti luce di tante notti

dalle tarantole. Secondo le

di tredici tappe che attrae

lasciate passare all’amore

credenze popolari, coloro

migliaia di spettatori, è stata

per la tradizione.

che cadevano in uno stato di choc si risvegliavano

dedicata alla memoria del grande cantore Uccio

L’evento in sé ha lo scopo

solo grazie alla musica.

Aloisi, scomparso lo scorso

di valorizzare e recuperare

Chi veniva morso dal

ottobre. Nella sua voce, nel

la pizzica salentina, una

ragno danzava, e musicisti

suo timbro c’era la forza

danza vivace che ha

specializzati suonavano

che schizza verso l’alto, fino

origine nell’antichissimo

tamburelli, violini, armoniche

a raggiungere lo specchio

rito di guarigione delle

ed altri strumenti musicali.

di cielo per polverizzarsi tra

tarantate, persone morse

Oggi il tarantismo è


[pdv] • 53 scomparso, ma la danza

popolare della Notte della

rimane tanto da essere

Taranta. A fine agosto,

diventata patrimonio della

nel concertone finale, a

cultura del Salento. La Notte

Melpignano, il cuore degli

della Taranta si configura

spettatori affonda entro

come uno dei principali

i confini della fantasia

fattori della rinascita

guidata dalle leggi della

culturale ed artistica della

musica popolare. Tra voci,

Puglia.

memoria e musica si ascolta quel canto che pizzica

Le voci dall’anima tarantata

l’anima. Niente riesce a

conquistano un’intera

vincere l’ultima nota, né la

piazza e vanno oltre i confini

stanchezza, né le scintille di

di una terra che risuona

rubino negli occhi di chi sa

di sussurri e di orgoglio. Il

cogliere il soffio della vita.

convento degli Agostiniani si offre come sfondo per una strada che non interrompe il virtuosismo dell’Orchestra

“Stung” by the night of the Taranta A taste of folklore tradition in concert at Melpignano

Lucia Accoto

Voices, memories and music. Those

warmth of the voices in a night lost in

of the tradition of Salento, of the rapid

time, “the night of the Taranta”. And

rhythm of uncontrolled heartbeats,

Melpignano, a small village in the

the result of a passion which burns

Grecìa Salentina (in the heart of the

without restriction, which bites the

province of Lecce), has for the last

souls without reservation, some. There

fourteen years at the end of August,

are moments when you feel the scent

become the place to be for the final

of the past. Breathing in is listening

concert of the biggest European

to another ditty because there are

festival dedicated to traditional music.

those who love to sing their stories

On stage, in addition to the traditional

with a passionate voice, feeling the

musicians of Salento are artists of

vibrations of the heart. Many are

national and international fame, all

captivated in the blink of an eye,

accompanied by the “Orchestra

searching for the shadow of the

della Notte della Taranta”. Conducted

moon, the light of the stars and the

by Ludovico Einaudi.


[pdv] • 54

Dalla la rinascita per il Sud

I

n un momento

da solo. È conosciuto,

in cui crollano le

cercato, eppure occorre

borse, si chiudono

affinare il marchio di una

molti rubinetti

regione che si rimbocca

dell’economia,

le maniche per svegliarsi,

da Bari arrivano segnali

ogni giorno, con nuove

di opportunità per il

prospettive. In altre parole

Sud e l’Italia. Certo, i

bisogna offrire di più, per

segnali vanno capiti e le

ricevere meglio. E la Fiera

opportunità prese al volo.

del Levante di Bari, giunta

A volte, basta un niente

alla sua 45esima edizione,

per perdere tutto. Ma la

rappresenta uno dei più

Puglia, terra d’orgoglio,

importanti appuntamenti

vive un dinamismo

fieristici del meridione con

economico e culturale

i suoi 2mila espositori ed

che consente una visione

oltre 1milione di visitatori.

quasi ottimistica degli affari

Con un occhio sempre

di oggi. Il brand Puglia

più attento all’est Europa

potrebbe anche viaggiare

e al vicino Oriente, la


[pdv] • 55

campionaria internazionale

Galleria delle Nazioni,

la cultura e la tradizione

si è affermata, ancora una

Salone dell’arredamento,

di una regione e di un

volta, come strumento

Motus. Fiore all’occhiello

popolo da sempre legato

efficace per la diffusione

della campionaria di

alla terra. A Bari si è parlato

di saperi e circolazione

quest’anno sono state

anche di federalismo,

di merci tra i paesi del

le mostre. Le prime tre

d’immigrazione, di

bacino del Mediterraneo.

hanno riguardato San

sensibilizzazione al

All’interno della Fiera

Nicola (simbolo della

dialogo interreligioso e

del Levante targata 2011

città di Bari), le antiche

d’informazione. La Fiera del

numerose sono state

monete e le farfalle. La

Levante rappresenta una

anche le fiere di settore,

quarta ha riguardato il

storia ancora viva, che si

oramai realtà consolidate:

tema dei tratturi, strade

scrive anno dopo anno,

Agrimed, Business Centre,

senza tempo. Un modo

un’usanza unificatrice tra

Edil Levante Abitare,

per ripercorrere la storia,

le regioni, una sinergia da


[pdv] • 56

custodire. Chiaro il percorso del presidente della Fiera, Gianfranco Viesti, che intende promuovere il quartiere fieristico come spazio aperto permanente alla città, alla regione, al territorio. Si deve trattare con le reti che portano al mondo la qualità italiana. Il quartiere fieristico può e deve diventare opzione

che ha avuto straordinari

ridefinizione della Fiera,

forte per la città di Bari e

meriti negli anni e nei

avviato nella primavera

per la regione, terminale

decenni passati, ma che

del 2011”. C’è, quindi, una

della città adriatica e

oggi richiede un profondo

nuova missione da portare

crocevia del levante. Per

rinnovamento. Segnerà

avanti. Quella di fornire

Viesti, la 45esima Fiera del

una tappa importante del

all’economia un’occasione

Levante è l’ultima della

processo di complessiva

per conoscere nuove

vecchia tradizione. “Questa edizione della campionaria segna una svolta“– ha riferito il presidente della Fiera del Levante – “perché sarà l’ultima edizione di una manifestazione con le caratteristiche che abbiamo ereditato dalla storia. Una manifestazione


[pdv] • 57 opportunità, scambiare

Vendola, il presidente

idee, stabilire contatti ed

della Provincia di Bari,

investire su nuove rotte.

Francesco Schittulli. Prima

L’inaugurazione della

volta sul palco, invece, per

Fiera del Levante è stata

il presidente della Fiera

orfana della parola del

Gianfranco Viesti, e per il

Presidente del Consiglio dei

presidente della Camera

Ministri, Silvio Berlusconi. E

di Commercio, Sandro

l’assenza del Premier, per

Ambrosi. Grandi numeri e

il Governatore di Puglia -

contenuti di alto livello si

Nichi Vendola, rischia di far

sono registrati per l’edizione

diventare l’apertura della

2011 di Agrilevante,

campionaria una cerimonia

rassegna internazionale

locale, un fatto politico

delle macchine, degli

residuale, la sanzione

impianti e delle tecnologie

della marginalità del

per l’agricoltura. La

Mezzogiorno. Il parterre è

rassegna ha raggiunto

stato tutto pugliese. Presenti

i 45 mila metri quadrati

il ministro per i Rapporti con

di esposizione, 30 mila al

le Regioni, Raffaele Fitto,

coperto e 15 mila nelle

il sindaco di Bari, Michele

aree esterne. La Fiera del

Emiliano, il presidente

Levante cresce in bilancio,

della Regione Puglia, Nichi

prospettive ed ambizione.

Silvia Capolupo

From the Fair of Bari the rebirth of the South

The Fiera del Levante of Bari, now in its 45th edition, is one of the most important fairs of the south with its 2 thousand exhibitors and over 1 million visitors. With an eye pointed always closer towards Eastern Europe and nearby Asian countries, the international trade fair has established itself, once again, as an effective tool for the spreading of knowledge and circulation of goods between the countries of

the Mediterranean basin. Within the Fiera del Levante there are also numerous trade fairs which are now consolidated realities: Agrimed, Business Centre, Edil Levante Abitare, Nations Gallery, Living room furniture, and Motus. The 2011 edition of the Fiera del Levante will mark an important step in the process towards the overall redefinition of the international trade fair.


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I T


Di‌vino

[pdv] • 59

profumo

Vendemmia, il sapore della passione in acini di vita

A

lcuni facevano solo atto di presenza. Pochi, in

veritĂ , per lo piĂš donne sole e ragazzini. Gli unici che, non avendo famiglia da portare avanti, potevano fermare il tempo, a guardare. Le une sedute, al vespro, a ricamare sui gradini di casa, una dote come assaggio di ricordi da vivere e da sognare.


[pdv] • 60

Gli altri a giocare sino a sera quando la stanchezza solletica le palpebre. Tutti, accompagnati dalla curiosità, scendevano in strada, dapprima con gli occhi verso il gruppo di vendemmiatori e poi, a passi lesti, per non perdere nulla di quanto da lì a poco sarebbe accaduto, si conquistavano un pezzo d’asfalto. Si avvicinavano in silenzio, all’inizio, formando un semicerchio. Dalla fessura, come una porta aperta per origliare bene, si facevano strada suoni, ordini e profumi. La festosità della vendemmia rievoca la fine dell’estate e forse l’inizio della noia. Nei campi già nudi, lungo i filari si sente il profumo di uva matura. Nei vigneti si


[pdv] • 61

sprigiona il sapore della

l’uva raggiunge la piena

api iniziano a mangiarla

fatica e tra il sole pungente

maturazione, nel sud d’Italia

andando perduta. L’uva

e le nuvole veloci passa

alla fine di agosto, va

si raccoglie in secchi

già la magia del gusto,

raccolta. Se viene lasciata

di plastica non troppo

inebriante. Quando

sulla pianta gli uccelli e le

capienti per impedire lo


[pdv] • 62

schiacciamento degli acini. È necessario, però, evitare di raccogliere uva bagnata (di pioggia, rugiada e nebbia): in questo modo l’acqua potrebbe alterare la qualità del mosto. La vendemmia non avviene nelle ore più calde della giornata per impedire l’inizio di fermentazioni indesiderate.


[pdv] • 63

Nelle mani a conca di

beffardo. E ancora dolce

manuale e meccanico.

uomini e donne, odorosi di

e poi amaro. È come

I vini di alta qualità e gli

sudore, si forma il calice più

godere di un suono, di una

spumanti necessitano di

ambito agli dei. I grappoli di

canzone, delle canzoni

manodopera, di gente

uva sfuggiti alle loro cesoie

popolari che si intonano,

esperta, capace di operare

finiscono sulle labbra per

tra i filari, per allontanare

una scelta selettiva dei

ristoro, leggero. Chicchi

stanchezza e avvicinare i

grappoli. Questo comporta

tondi, sodi, succosi per un

segreti della passione. Due

un evitabile aumento dei

sapore fino, gradevole e

i metodi di raccolta dell’uva,

costi di produzione. In altri


[pdv] • 64

casi, la vendemmia avviene

C’era chi trovava il gusto

confondevano tra indaffarati

attraverso macchine capaci

di pigiare l’uva con i piedi

e curiosi per ricevere uno

di raccogliere l’uva. Si

nudi nelle vasche che si

sguardo d’intesa. Un sì a

riducono costi e tempo, ma

riempivano di torbido succo,

labbra serrate, ma fatto di

anche qualità.

e chi, dopo aver affondato

occhi innamorati che sanno

le gambe in quel vino

di sangue e passione. Teneri

Quando arrivava il gruppo

selvaggio, si riposava sotto il

e freschi i chicchi d’uva

di vendemmiatori con il

pergolato in attesa di piatti

come le promesse a mezza

carico del giorno, nell’aria

colmi di sapori e tradizione.

voce, per un sogno che ha

si sentiva odore di festa.

C’erano anche coloro che si

inizio, a sorsi.


[pdv] • 65


[pdv] • 66

The grape harvest, the taste of passion in the fruits of life

In the fields already bare, along

southern Italy, they are ready to

the rows of vines, you can smell

be harvested. Through the cupped

the perfume of ripened grapes.

hands of hard working men and

The taste of hard worked is emitted

women, the chalice of the Gods is

from the vines and between

formed. Round, firm, fruity, pleasant

the stinging sun and the fast

and aòmost mocking to mortals.

moving clouds one discovers

And yet sweet and then bitter.

the magic of its intoxicating

Tender, fresh wine grapes, like a

taste. When the grapes reach full

whispered promise of a dream that

maturity at the end of August in

began in sips.


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[pdv] • 68

Comuni… terre da vivere

Cisternino,

il bianco delle mura a calce e la seduzione della poesia del sud

Lucia Accoto

M

i fermai presso un

chiusi in luoghi come in uno specchio.

portone con bianchi

Il riflesso a volte proietta, più del dovuto,

pilastri di pietra.

anche ciò che vorremmo non incontrare

Il sole mostrava

e ricordare. Perché è la mente ad essere

un’immagine chiara.

succube di momenti di vita messi in chiaro

L’incedere silenzioso dello sguardo

da una tagliente realtà. Inarcai la schiena

trattenne ogni dettaglio. Sarebbe sembrata

sapendo che sarei stata risucchiata dalla

una stravagante fantasia, ma non era un

luce. Immersi una mano nel catino pieno

paese di illusioni. Anche chi è cresciuto

d’acqua che trovai poco più avanti. Con

nelle sue strade sapeva farsi largo tra

l’indice disegnai una croce. L’acqua si

i colori, in fondo cos’è la vita senza

divise e tra le dita iniziò a scorrere una

l’affascinante carezza dei sensi. Poca

storia. Le gocce d’acqua si fecero parole.

cosa. Eppure, per un attimo, avrei fatto a

All’unisono mi dissero che lo scudo

meno di cadere nell’alchimia di profumi

sormontato da una corona è suddiviso


[pdv] • 69 a croce di Sant’Andrea sotto i colori del rosso e dell’oro. Al centro c’è un pastorale d’argento accostato da due rose orlate di porpora. Avevo in..crociato un paese in provincia di Brindisi, Cisternino, che mi raccontava la sua storia con la magia della natura. Avanzai a passi lenti lungo le strade sentendomi alitare in faccia il fiato umido di una mattina di settembre. Il labirinto di vicoli, cortili ciechi, piccole scale esterne, archi e balconi fioriti mi assomigliarono ad una tela sulla quale il dipinto nascondeva corridoi segreti, quelli dell’anima. Già. L’anima avrebbe parlato a bassa voce, avrebbe biascicato ciò che gli occhi raccontano a prima vista. E la storia sarebbe stata ancora più penetrante. Nei momenti in cui mi lasciai andare alla leggerezza dei pensieri, mi fermai ad osservare il riflesso del sole sul bianco abbacinante dei muri. Quel bianco pareva sospeso in un cielo azzurro punteggiato da filamenti di soddisfazione. Le lunghe giornate dietro la scrivania mi risvegliarono in petto l’antica eccitazione delle fughe per i borghi. Sorrisi per la tenace azione. I vicoli continuano a sussurrare storie d’amore, di passione, di attaccamento alla terra, alla

fotografia di Luxing: http://www.panoramio.com/user/29505/


tradizione. Cisternino, nella Valle d’Itria, trasuda seduzione e i pensieri malinconici di un poeta riuscirebbero a sciogliersi in inchiostro. Nei loggiati di pietra di palazzi antichi vidi disposte file di vasi di terracotta in cui erano stati piantati gerani rossi insieme ad un arcobaleno di altri fiori. I loro colori si allungavano verso tutto e l’aria divenne più civettuola. La fiamma della vita che procede con orgoglio si rifletteva nelle mie pupille brillando come diamante. La contemplai con maggior rispetto. La calma che invase l’animo rimase per tutto il tragitto. Quando il borgo tace è bello camminare sulle chianche in un gioco di luci ed ombre voluto da sottopassi, viuzze strette, archi. La sensazione di trovarsi in mezzo ad uno scenario nuovo dove lo sguardo si posa ovunque mi rianimò come non mai. Le speranze si mescolarono allo splendore del sole, alla bellezza dei monumenti, mentre avanzavo con slancio nel cuore di Cisternino. La Torre normanno-sveva, recentemente restaurata, domina anche gli animi più ribelli portandoli alla serenità conquistata. Alta 17 metri, costituiva l’ingresso principale della città. Sulla sua sommità è posta una piccola statua di San Nicola. La Chiesa Madre di San Nicola è stata edificata nel XIV secolo su di un’antica chiesa paleocristiana dei monaci Basiliani. Al suo interno vi sono due sculture in pietra viva del XVI sec. di notevole valore, realizzate dall’artista Stefano da Putignano: una

fotografia di Luxing: http://www.panoramio.com/user/29505/

Madonna con Bambino, nota come la


[pdv] • 71

fotografia di Michele Miccoli: http://www.panoramio.com/user/2079159/


[pdv] • 72


[pdv] • 73

Madonna del Cardellino, ed un piccolo tabernacolo. Meritano anche una sosta il Palazzo Vescovile e il Palazzo del Governatore. Il primo costruito nel 1650, con stile tardo rinascimentale su cui si notano gli stemmi del vescovo-barone. Il secondo, del XVI sec., presenta un elegante prospetto a triplice balconata con elementi decorativi rinascimentali. Il Santuario della Madonna d’Ibernia, a tre chilometri dal centro abitato, è legato ad una leggenda. Si narra che sarebbe stata proprio la Vergine, con un’apparizione, ad indicare il luogo esatto dove sarebbe sorto il santuario a lei dedicato. Il terreno circostante è ricco di reperti risalenti ad epoca romana e medievale. Trovai un’espressione più che appropriata dei miei sentimenti nel vivere la città di Cisternino. Borgo nel quale si trovano i prodotti dell’artigianato in legno o in pietra, oppure le ceste ed i rosari. Balbettai parole, all’inizio, dettate dalle gocce di lacrime asciugate dal calore di un luogo. Cisternino mi offrì coraggio e mi guardai in giro con occhi gravidi d’interesse. Niente tradì le aspettative. Tutto fu entusiasmo verso la vita e la segreta bellezza che si estende a perdita d’occhio.

Lucia Accoto fotografia di Luxing: http://www.panoramio.com/user/29505/


fotografia [pdv] • 74di Hans Sterkendries: http://www.panoramio.com/user/68287/

Cisternino, among white lime walls the seduction of the poetry of the south

I stopped at a door with white

humid breath of a wet September

stone pillars. The sun showed

morning. The labyrinth of alleys,

a clear image. The silent effect

closed courtyards, small outdoor

of my gaze captured every

staircases, arches and balconies

detail. It would have seemed an

decorated with flowers in bloom,

extravagant fantasy, but it was not

seemed like that of a canvas on

a land of illusions. Even those who

which the painting hid secret

grew up in the streets knew their

corridors, those of the soul. I

way through the colors. I leaned

was enchanted by the Norman-

away knowing that I would be

Swabian tower, the Cathedral of St.

drawn into the light. In Cisternino, in

Nicholas, the Bishop's Palace and

the province of Brindisi, I advanced

the Governor’s palace. Cisternino

with slow steps along the streets

gave me courage and I looked

feeling my face touched by the

around with eyes full of interest.


[pdv] • 75


[pdv] • 76

L’oro verde di Puglia

Olio e bellezza Uso e proprietà dell’olio extravergine d’oliva

O

lio e

come trattamento di

bellezza.

bellezza erano conosciute

Nutrimento

dai popoli più antichi tanto

e

dai paesi del Mediterraneo quanto da quelli Arabi.

trattamento. II filo d’olio

I fenici lo battezzavano

scivola anche lungo le vie

“oro liquido”, gli egizi lo

della salute del corpo sia

usavano per ammorbidire

come alimento che sotto

la pelle e per rendere lucidi

forma di cosmetico. Le

i capelli, nella Grecia antica

proprietà dell’olio d’oliva

gli artisti lo adoperavano


[pdv] • 77

per i massaggi. La dermocosmesi moderna riscopre l’olio extravergine d’oliva per la cura esterna della pelle. I saponi, i bagnoschiuma e i prodotti detergenti a base di olio d’oliva in genere hanno un’azione idratante, emolliente ed antinfiammatoria e sono consigliati in casi di pelle secca o sensibile. L’olio d’oliva, inoltre, nutre e rinforza la cheratina delle unghie. È utilissimo per la bellezza e la salute dei capelli, li nutre e li ammorbidisce in quanto rigenera la fibra capillare. Oltre ad usare i prodotti facilmente trovabili in commercio è possibile utilizzare l’olio extravergine d’oliva anche per ricette fai da te per viso, corpo e


[pdv] • 78

capelli. Come dire, i rimedi della nonna funzionano sempre, non tradiscono mai e sono sempre attuali. L’olio extravergine d’oliva può essere usato come struccante. Si bagna in acqua calda un batuffolo di cotone. Si toglie l’acqua in eccesso e si versa qualche goccia di olio, passando su viso e collo. In questo modo si toglie delicatamente il trucco e, se si vuol fare a meno del tonico, con un altro batuffolo intriso in un po’ di olio si può massaggiare per bene il viso e sciacquare via tutto con sapone delicato. Per lo scrub, invece, bisogna mischiare olio d’oliva ad una manciata di sale grosso (o fino se si ha la pelle sensibile): strofinare sulla pelle del corpo e risciacquare. Il metodo è efficace anche per la pelle secca di gomiti e


[pdv] • 79

talloni. Per chi ha unghie

Attenua, inoltre, le cicatrici

fragili occorre usare olio e

della pelle o le smagliature.

limone, rinforzanti naturali, preparando una miscela

Ce n’è abbastanza per chi

composta da due cucchiai di

usa l’olio extravergine d’oliva

olio e uno di succo di limone,

in modo salutare. Di fronte ad

poi miscelando bene tutto:

una bottiglia d’olio d’oliva fate

massaggiando ogni sera

scivolare la consapevolezza

le unghie con il composto

per fondere benessere e salute,

ottenuto i risultati saranno

alimento e trattamento di

sorprendenti. Usato, invece, su

bellezza per un corpo in forza.

tutto il corpo dopo il bagno, l’olio ammorbidisce, tonifica e rivitalizza l’epidermide.


[pdv] • 80

Olive oil and Beauty Usage and properties of extra virgin olive oil

Olive oil and beauty. Nutrition and

usually have a moisturizing,

treatment. A trickle of olive

soothing and anti-inflammatory

oil slides down along the

effect. Olive oil is also useful against

healthy ways of the body both

the weakening of hair and hair

as in the way of food and in

loss, making them shiny

the way of cosmetics. Modern

and regenerating the hair fibre.

dermocosmetics rediscovers the

Used all over the body after a

use of extra virgin olive oil

bath helps softens, tones and

for external skin care. The

revitalizes the epidermis. It also

soaps, bath foams and cleaning

softens the skins scars or stretch

products made of olive oil

marks.


[pdv] • 81

IMPIANTI P U BBLICITARI

A D V E R T I S I N G

S O G L I A N O C AV O U R ( L E ) I NFO: 3 3 3 . 1 2 6 4 8 9 1


[pdv] • 82

Guida ai piaceri della tavola

Al Trabucco, per conquistarti con il profumo del mare

S

i raccolgono bracciate di magia senza dividere i pensieri. Tutto è trasparente come acqua di fonte. L’eco ed il respiro del

tempo sarebbero rimasti incastrati nelle cavità del cuore. Quando il sole scivola all’orizzonte non si possono dimenticare i crepuscoli dell’estate che salutano gli animi. Si vuol trattenere i tramonti fin dove gli occhi vogliono vedere. È facile nuotare a lungo, con i pensieri, prima di prendere la rincorsa e planare verso i sorrisi. Tutto è silenzioso e chiaro lungo


[pdv] • 83

Punta San Nicola, a Peschici, nel Gargano. In alto, in cima, a picco sul mare l’astro del tramonto si fa strada attraverso strisce fiammanti di colore. Al Trabucco, ristorante abbarbicato sulle rocce, il fascino di un paesaggio incantevole la fa da padrone. Il locale è informale. Si mangia pesce fresco pescato in giornata dal trabucco stesso, imponente macchina da pesca realizzata in legno ed oggi simbolo culturale della civiltà costiera garganica. Si mangia, quindi, sul mare in una struttura che riporta indietro nel tempo. È naturale fermarsi a guardare dalla cerniera delle finestre per dondolarsi, in sintonia con le onde, sul trapezio dei ricordi. Il panorama affascina al Trabucco e la cucina conquista insieme al profumo del mare. La scia di buono si sente nella brezza. Si annusa ogni cosa al Trabucco e si respira il sapore del tempo. La struttura in legno vivo è a dir poco attraente e suggestiva, agita i sensi ed il panorama cattura l’anima come una magia che vuoi ripetere e vivere, ancora. C’è emozione nell’aria, al Trabucco. Ci si attacca al proprio istinto come un battello al molo. E così la tradizione di un luogo e il fascino del ristorante sembrano una nuova nascita, in una notte senza luna, di fine estate.

Albina Olive


[pdv] • 84

Al Trabucco, conquering you with the scent of the sea An abundance of magic is

long as your eyes desire to

gathered without sharing

see them. Swimming for a

its thoughts. Everything is

long time seems effortless

clear as spring water. The

when filled with thoughts,

echo and breath of time

before launching yourself

would have remained

and gliding towards

trapped in the chambers

the smiles of the sun.

of the heart. When the sun

Everything is silent and

slips on the horizon you

clear along Punta San

cannot forget the summer

Nicola, at Peschici, in the

twilights that greet the

Gargano National Park.

spirits. It wants to hold

High on the coastline,

onto the sunsets for as

overlooking the sea at


[pdv] • 85

sunset, the sun makes its way

in time. It is natural to stop and

the least. It stirs the senses and

through flaming streaks of colour.

look out of the hinged windows,

the view captures the soul like

At “Al Trabucco”, a restaurant

swinging back and forth, one with

a magic spell that you want to

perched on the rocks, the charm of

the waves, on a trapeze made

repeat and experience again and

a beautiful landscape welcomes

of memories. The view from the

again. There is excitement in the

you. The restaurant is informal. You

Trabucco enchants and its kitchen

air, at the Trebuchet. It stays tied to

can eat fresh fish caught daily

conquers along with the smell

its instincts as a boat to the dock.

from their own fishing machine, an

of the sea. The perfumed trail

The tradition of this place and the

impressive structure made of wood

of goodness is felt in the breeze.

charm of its restaurant resemble

which is a cultural and historical

One takes in everything at the

a new birth in a late summer’s

symbol of the Gargano coast’s

Trabucco and breathes the taste

moonless night.

way of life. We eat on the sea in

of time. The live wooden structure

a structure which takes us back

is attractive and impressive to say


[pdv] • 86

Idee di gusto

I colori dell’orto e il profumo della brezza marina

M

i girò intorno con le

e il profumo delle parole, ascoltate un

mani intrecciate dietro

tempo tra pentole e mestoli. Aveva bisogno

la schiena. Trasudava

della magia delle storie per migliorarsi tra i

curiosità. Fece un passo

fornelli. Respirò profondamente. Una ricetta

in avanti come per

è solo una formula. Bisogna mantenere

mettersi al centro della scena. In quell’attimo

accesa la fiamma della passione che

d’orgoglio, non si lasciò vincere dal timore

giuda i movimenti e l’estro in cucina. L’odore

di sbagliare. La sua vita sarebbe stata più

degli ingredienti, come sempre evocativo,

piacevole se avesse portato sempre con

portarono alle brezze marine. E gli aromi

sé i sapori e gli odori della casa materna.

che seguirono fecero venire l’acquolina in

Non volle altro che il gusto dei ricordi. Lavorò

bocca. Lei parlava con il profumo delle sue

a testa china, lottando contro le emozioni

pietanze.


[pdv] • 87


[pdv] • 88

The colors of the garden and the scent of sea breeze I walked around with hands clasped behind my back. Exuding

curiosity. I stepped forward as if to get me on center stage. In that moment of pride, I didn’t allow myself to be overcome by the fear

Gnocchetti ai gamberi al gusto mediterraneo Ingredienti per 4 porzioni: ∙∙ 500 gr gnocchi di patate ∙∙ 1 piccola melanzana ∙∙ 1 piccola cipolla ∙∙ 5/6 pomodorini ∙∙ 150 gr di gamberi sgusciati ∙∙ 100 gr di olio extra vergine di oliva ∙∙ 1/2 bicchiere di vino bianco ∙∙ una piccola manciata di prezzemolo ∙∙ 4/5 foglie di basilico ∙∙ sale pepe q.b.

of making mistakes. His life would have been more pleasant if he had always carried the tastes and smells of his family home with him. He wanted nothing other than the taste of memories. He

Vini consigliati

worked hard with his head down, fighting the emotions and the

Nella preparazione di

smell of the words, once heard among the pots and ladles. He

questo gustoso primo si

needed the magic of the stories to better himself in the kitchen.

usano ingredienti con

He breathed deeply. A recipe is merely a formula. I must keep the

una lunga persistenza,

flame of passion alight that guides my movements and inspiration

molto saporiti; gli

in the kitchen. The smell of the ingredients, evocative as always,

gnocchi hanno una

would lead to the sea breezes. And the spices which followed left

certa grassezza.

one’s mouth water. He spoke with the scent and aroma which came from his food.

Per non perdere tutti questi sapori e profumi e per non rischiare di

Preparazione

essere coperto, il vino che consiglio è un

Tagliare a julienne la melanzana e farla

mezzo mestolo di acqua e cuocere per un

soffriggere in metà dell'olio. Scolarla ed

paio di minuti a fuoco vivo. Un vino spumante, che

adagiarla su carta assorbente. Cuocere gli gnocchi in abbondante Tritare la cipolla e soffriggerla in un tegame:

acqua salata, al primo bollore scolare gli

quando sarà imbiondita, aggiungere i

stessi ed unirli al condimento preparato

gamberi ed pomodori a pezzi, soffriggere

precedentemente, saltare ed aggiungere il

leggermente, aggiungere sale pepe ed una

prezzemolo ed il basilico tritati. Impiattare e

parte del prezzemolo, sfumare con il vino

servire.

bianco. Ad evaporazione del vino, aggiungere

rosato, ma bollicine!

sia rosato, da profumi intensi di croste e lieviti, frutti rossi: Donna Lisetta di Leone de Castris, Melarosa di Cantine Due Palme A cura di Paolo Emilio

A cura di Dario Schina, Chef del ristorante

Arrighi (sommelier AIS

L’Araba Fenice (Brindisi)

Puglia)


[pdv] • 89

Peccati di gola

Sibilla,

il candido sapore della vita

E

Luigi Derniolo, Presidente dell’Associazione Pasticceri Salentini

ra abituata a preparare la

dell’infanzia di tutte. A maggio, vestita di

scorta di marmellata. Era

bianco, offriva fiori bianchi alla Madonna.

un lavoro che faceva in

Una fila di vergini fino all’altare. Avrebbe

cortile, al fresco. Metteva

dato qualsiasi cosa per tornare indietro,

un pentolone di frutta di

ma doveva controllarsi per non sciogliere

stagione sul fuoco e si copriva le braccia

lo zucchero in malo modo. Il baccano di

con vecchi panni. Doveva essere cauta.

pentole, l’odore delle mandorle avevano

Gli schizzi avrebbero potuto bruciarle la

risvegliato il suo istinto. E così veniva rapita

pelle nel rimestare il composto. Quando,

dalle emozioni. Come un poeta gioca

poi, apriva il barattolo di marmellata

con le parole, così lei giocava con gli

l’odore la riportava a quel pomeriggio,

ingredienti e le dosi, per riuscire a strappare

dolce e faticoso. Al ricordo del frutteto,

un dolce piacere. Lo sapeva, era una

quando portava pesche e albicocche

sibilla, conosceva perfettamente quello

nella gonna arrotolata e nella cesta, ai

che sarebbe stato. A tutti sarebbe piaciuto

sorrisi e alle chiacchiere sibillate a mezza

cadere nell’incantesimo dell’amore.

voce. Ora il candore dello zucchero,

Sapeva, anche, che bastava un morso per

invece, faceva da sfondo ad un'immagine

gustare la vita, candidamente.


[pdv] • 90


Preparazione

[pdv] • 91

Sibilla

Macinare le mandorle con lo zucchero ed incorporare il cacao. Per il pan di spagna: incorporare al pan di spagna della marmellata di albicocche ed aromatizzare con dello Strega.

Ingredienti: ∙∙ Pasta di mandorla al cioccolato ∙∙ Pan di spagna all’albicocca ∙∙ Crema al burro alla nocciola ∙∙ Cioccolato fondente Per la pasta di mandorle: ∙∙ Mandorle ∙∙ Zucchero ∙∙ Scorza di limone ∙∙ Cacao in polvere

Vini consigliati Cioccolato, pasta di mandorla e nocciola sono una parte degli ingredienti utilizzati, tutti con un’incredibile persistenza aromatica intensa.

Per la crema al burro alle nocciole: alla crema al burro classica aggiungere della

Necessita di un vino dolce,

pasta di nocciola delle langhe.

un vino che amalgami tutti In una fornella di alluminio adagiare uno

gli ingredienti, rendendoli

strato di pasta di mandorle alla nocciola.

complici di una esplosione di

Aggiungere uno strato di crema al burro alla

sapori, un vino che ne esalti

nocciola ed uno di pan di spagna, chiudere

tutti i profumi non li confonda

il tutto con un altro strato di pasta di

e non li copra. Ben Ryè passito

mandorle. Sfornare e ricoprire di cioccolato.

di Pantelleria di Donnafugata.

Luigi Derniolo, Presidente dell’Associazione

A cura di Paolo Emilio Arrighi

Pasticceri Salentini

(sommelier AIS Puglia)

Sibilla, the pure taste of life

back to that afternoon, sweet and tiring. Filling her with the memory of the orchard, when she took the peaches and apricots in her rolled

She was used to preparing a stock

up dress and in a basket, to the

of jam. It was a job which was done

smiles and chatter whistled in a low

in the yard, out in the open air. She

voice. Now the white of the sugar,

would put a pot of fresh fruit of the

however, was the backdrop to an

season on the fire and cover the

image of everyone’s childhood. In

handles with old pieces of clothes.

May, all dressed in white, she would

She has to be cautious. The splashes

offer white flowers to the Madonna,

of the boiling contents could burn

with a row of virgins all the way to the

the skin while stirring the mixture.

altar. She would have given anything

Then, when she would open the

to go back in time, but she had to

jar of jam, its smell would take her

control herself so as not to make a

mistake in the adding of the sugar. The clamour of pots and the smell of almonds had aroused her instinct. And so she was taken away by emotions. As a poet plays with words, so does she play with the ingredients and doses, to be able to conjure up a sweet pleasure. She knew what it was, a whisper, and she knew exactly what it was going to be. All would have liked to fall under the spell of love. She also knew that one taste was enough to savour life openly and innocently.


[pdv] • 92


puglia

[pdv] • 93

bari

che

ospita

le strutture ricettive pugliesi in evidenza

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[pdv] • 94

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[pdv] • 95

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