Anno XV | N° 3 | 25 febbraio 2014
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Sommario
16 Direzione, Redazione, Marketing
via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)
Editore
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6
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42
Grafica e Immagine
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Produzione
Walter Castiglione - w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222
Editoriale 5
Farmacoeconomia
PARLIAMONE Tra noi
Farmacia clinica
Il rapporto Oasi della Bocconi
Interventi
Al passo con i tempi
PRIMO PIANO Incontri
Marco Nocentini Mungai
Mercato
Consuntivo 2013
Attualità
Tre pianti e un sorriso
Ecm
Il diabete mellito
La mancata aderenza alla terapia La lombalgia secondo l’Ebp
6
Nutraceutica
11
Diritto
Il controllo del peso A non domino
Fisco
Il contratto di rete 12 16 20 24
Immagini
33
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38
Stampa
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RUBRICHE
Spigolature 57 Iniziative 58 Dalle aziende
61
Consigli per le vendite
62
Farmacisti di carta
64
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a seguito dell’acquisizione del ramo d’Azienda della società Novadynamics. DARI:
ambroxolo
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(firma)
La nuova rete di agenti, forte del know-how costruito in anni di attività con 5) Artw. Devel. Manager
6) PDF trasferito in TVS:
PDF definitivo per la stampa (firma)
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Editoriale
Buone notizie La primavera si avvicina portando con sé alcune buone notizie, finalmente. Sempre in crescita, per esempio, i numeri del Banco Farmaceutico, quest’anno con 3.561 farmacie aderenti e 350.000 farmaci raccolti: in 13 anni sono stati donate, con questa iniziativa di straordinaria umanità, oltre tre milioni di confezioni di medicinali, per un valore superiore ai 20 milioni di euro. Scendendo poi nelle questioni spinose che turbano i sonni dei farmacisti, ottima la sentenza numero 278/2014 del Tar Puglia, sezione di Lecce, che respinge il ricorso di un titolare di parafarmacia che vorrebbe vendere nel suo esercizio medicinali di fascia C. Nella sentenza si legge che se si vendessero nelle parafarmacie «medicinali soggetti a prescrizione medica, ciò equivarrebbe a poter commercializzare tali medicinali senza osservare il requisito della pianificazione territoriale. Pertanto, gli interessati potrebbero stabilirsi in ogni luogo e a proprio piacere, con il rischio di una concentrazione di parafarmacie nelle località considerate più redditizie e quindi più attraenti e, per le farmacie situate in tali località, con il rischio di vedere diminuire la propria clientela e, di conseguenza, di essere private di una parte significativa dei loro introiti». Quante volte l’abbiamo scritto, quante volte i titolari di farmacia hanno fatto presente queste ovvie conseguenze di una liberalizzazione senza senso che ora - in linea con la recente sentenza della Corte di Giustizia europea, peraltro - anche un tribunale amministrativo finalmente sottolinea? Terza ma non ultima bella notizia ci arriva dal Lazio, dove l’associazione dei titolari di farmacia ha ottenuto un altro bel successo, dopo un accordo sulla Dpc che fa invidia a tutte le altre Regioni e dopo aver sollevato la questione del commercio parallelo, con grande eco mediatica. I titolari guidati da Franco Caprino sono riusciti a far inserire le farmacie nel percorso attuativo sperimentale delle case della salute, avviato dalla Regione. Nel decreto del Governatore del Lazio si legge infatti che le case della salute saranno collegate tra loro «con le strutture di ricovero pubbliche e private accreditate, con le Unità di cure primarie esterne alla struttura, con le farmacie pubbliche e private e con gli altri presidi presenti sul territorio, per garantire un’offerta di servizi tale da assicurare l’efficace presa in carico dei cittadini e il coordinamento delle risposte da garantire». Il processo di deospedalizzazione insomma vede nel Lazio il farmacista protagonista ed è davvero un punto fermo importante per la categoria, che dovrebbe imparare a fare tesoro delle esperienze di eccellenza, clonandole. 5 gennaio 2014
di Laura Benfenati
Parliamone Tra noi
D
opo vent’anni di lotte, il proble-
“economiche” si sono ridotte di numero da
ma della sanità italiana non è
228 a 143 in due anni.
più il deficit. Anche se il Paese
«Il tasso di crescita della spesa sanitaria italia-
invecchia e il cittadino ha bi-
na, 0,3 per cento annuo negli ultimi tre anni, è
sogno di cure lunghe e costo-
tra i più contenuti d’Europa», annuncia Longo.
se, il Servizio sanitario nazionale ha cessato
«Nel 2012, anno di massima crisi, il Ssn, che ha
di spendere di più di quello che ha. Ma questo
ridotto il disavanzo di un altro 17 per cento, può
è avvenuto a caro prezzo: oltre sei milioni di
dire di aver quasi azzerato il deficit. Malgrado
italiani secondo l’Istat sono tagliati fuori dalle
il finanziamento del Fondo sanitario nazionale
cure. Sarebbe ora di pensare ad assicurazioni
sia sceso da 111,3 a 111 miliardi di euro, le Regio-
integrative, o a finanziamenti “intelligenti”, ma
ni riescono a tenere ferma la spesa da tre anni.
la gestione della sanità è affidata alle Regioni,
Ciò ne conferma la capacità di programmare e
e poco se ne parla in Parlamento. Difficilmente
far rispettare i tetti di spesa».
avremo grandi riforme, mentre milioni di citta-
Tuttavia, la sobrietà ha avuto conseguenze.
Tra luci
dini rinunciano a esami e visite ambulatoriali, e to della sanità pubblica tracciato dal Rapporto
Il difficile accesso alle prestazioni
Oasi 2013 dell’Università Bocconi e presentato
Fatta cento la spesa per la salute nei Paesi
dall’economista Francesco Longo: un dossier
dell’Organizzazione mondiale della sanità, il
che fotografa le Asl fino a tutto il 2012 (ma a
Ssn spende il 77 per cento contro l’83 del Re-
novembre si presenta il rapporto 2014) e offre
gno Unito e il 74 della Spagna; il restante 23
notizie fresche rispetto a Censis e Istat, news
per cento è costituito da spesa privata. Ma dei
registrate dall’osservatorio ideale costitui-
trenta e passa miliardi di spesa sanitaria pri-
to dalle Aziende sanitarie. Che a loro volta,
vata, solo un decimo sono mediati dal mondo
causa crisi e accorpamenti, per essere più
assicurativo e dai fondi integrativi; il resto è
gli investimenti tecnologici crollano. È il ritrat-
In Italia poco spazio per le assicurazioni private in sanità Spesa sanitaria pubblica, out-of-pocket e privata tramite assicurazioni (2011)
43
Nota: i valori riportati all’interno delle colonne rappresentano la percentuale di ogni componente di spesa rispetto al totale del Paese.
4 11
1 10 9 14 2 15 8 12 11 25 5 13 5 16 15 2 16 12 19 14 17 6 8 3 6 7 2 15 9 19 9 20 20 37 10 1 27 9 6 5 26 15 23 26 23 35 46 84 86 65 86 85 70 76 76 76 77 70 81 75 83 77 74 61 64 31 9 10 64 84 65 71 60 46 35 59
Lu ss U.S em .A . No bur r v go Sv egia izz e Da Ola ra ni nd m a a Ca rca na A d Ge ust a rm ria an Be ia Fr lgio an Irl cia an S da Fi vez nl ia an di a UK It Sp alia ag Gr na P Re or ec p. to ia Sl ga o l Re vac lo p. ca Un Cec gh a Po eria lo Ru nia s Br sia as il Ci e na In di a
56 31
Spesa pubblica
Spesa out-of-pocket
Il Rapporto Oasi dell’Università Bocconi rilancia il ruolo delle mutue integrative. Deficit Ssn azzerato ma molti italiani sono tagliati fuori dalle cure di MAURO MISERENDINO
spesa sostenuta dal cittadino di tasca propria (figura 1). Questa spesa privata nel 2012 è scesa del 2,8 per cento, un dato mai visto prima. «Viene smentita l’idea secondo cui la spesa privata aumenta al decrescere dell’offerta sanitaria pubblica; in realtà questa spesa è legata al reddito, che è diminuito», spiega Longo.
Spesa privata (assicurazioni)
Nota : i valori riportati all’interno delle colonne rappresentano la percentuale di ogni componente di spesa rispetto al totale del Paese.
In ordinata, si riporta la dimensione della spesa complessiva per la salute in ciascun Paese mentre in ascissa ci sono 27 paesi Oms, per ciascuno dei quali la figura spiega - fatta cento la spesa totale quanta parte in percentuale è coperta dallo Stato o da istituzioni pubbliche, quanta parte è sborsata direttamente dal cittadino e quanta infine mediata dalle assicurazioni
«Nel 2012 si rileva un calo medio dell’11,5 per cento nei consumi di esami e visite specialistiche nel Ssn. Ci sono rischi di under-treatment per alcune fasce di pazienti, e si è accresciuto
Fonte: Elaborazioni su dati WHO 2013
Figura 1
6 febbraio 2014
il divario produttivo di prestazioni tra Regioni
Parliamone Tra noi
Emilia Romagna, Trentino e Friuli in cima agli investimenti
e ombre
Regione
Media inv. in 7 anni
Spesa pro capite 2011 in euro
Piemonte
59
1.897
Valle d’Aosta
77
2.343
Lombardia
65
1.826
Prov Bolzano
90
2.224
Prov Trento
105
2.239
Veneto
59
1.763
Friuli VG
101
2.056
Emilia Romagna
110
1.847
Liguria
62
2.062
Toscana
95
1.882
Marche
39
1.812
Lazio
64
1.959
Abruzzo
31
1.798
Umbria
58
1.828
Campania
31
1.759
Molise
43
1.934
Puglia
29
1.769
Basilicata
52
1.867
Calabria
22
1.816
Sicilia
39
1.757
Sardegna
51
1.967
Media Italia
59
1.924
Riportiamo qui il confronto tra gli investimenti medi pro capite effettuati nelle 21 Regioni e Province autonome nel periodo 2004-2010 per singola Regione e la spesa pro capite nell’anno “qualunque” 2011, per dare una dimensione del coraggio di alcune Regioni come l’Emilia Romagna che si lasciano ampi margini d’investimento in sanità.
Tabella 1
come sottolinea il fondatore del Cergas Elio
bassa media nazionale (tabella 1). All’arretra-
Borgonovi), bloccando il turnover, tagliando
mento del parco macchine corrisponde il ridi-
sulla qualità e gli stock di dispositivi medici.
mensionamento dell’ospedale. Impegnative e schede di dimissione parlano chiaro: in un
L’ospedale chiude a chi ha bisogno
contesto dove i ricoveri impropri sono scesi di
forti e deboli». Dove non ci si mettono le deli-
Il contenimento della spesa ha inoltre compor-
per cento del 1998 al 30,8 del 2012), i ricove-
bere per chiudere i confini in uscita, come quel-
tato, non solo nelle Regioni in piano di rientro,
ri globali - in termini di schede di dimissione e
la campana poi ritirata, è la crisi a impedire alle
un abbattimento degli investimenti tecnologici
giornate di ricovero - sono scesi di ben venti
famiglie di curarsi in altre Regioni.
e infrastrutturali. Dei circa 1.800 euro per abi-
punti in undici anni, tra 2001 e 2012. L’atroce
I deficit poi nelle Regioni del Sud restano die-
tante che la sanità pubblica spende per ogni
conclusione è che sono scesi di più i ricoveri
tro la porta. I ritardi nei pagamenti portano un
residente in Italia, solo 59 sono stati investiti.
non considerati impropri. E infatti, restano dif-
aggravamento del contenzioso con le aziende
Si tratta di un tasso medio in linea con l’Europa
fuse pratiche spesso inutili, come i parti cesa-
in Campania, Lazio, Calabria, Sicilia. Nelle Re-
ma solo 22 euro sono stati spesi in Calabria e
rei che al Sud sono aumentati dal 36 al 43 per
gioni in piano di rientro il pareggio di bilancio
29 in Puglia contro i 110 dell’Emilia Romagna;
cento in quattordici anni, nel timore di denunce
si è raggiunto tagliando anche singoli fatto-
e si sono sgonfiati gli investimenti in Regioni-
al ginecologo in caso di “guai”. «Il sistema»,
ri produttivi (occhio però: «Non sostituendo
locomotiva come la Lombardia, che per ogni
prosegue Longo, «mostra anche indicatori di
una ferrista si uccide un’équipe di eccellenza»
abitante ora spende 65 euro, in linea con la
efficienza, come quelli per l’appropriatezza
7 febbraio 2014
quindici punti in quindici anni (trend dal 44,9
Parliamone Tra noi
di alcune terapie. Il nostro Paese, per esem-
di assistenza. Moirano cita le prestazioni of-
per rendere possibile l’accesso ai farmaci sal-
pio, ospedalizza meno degli altri su patologie
ferte in gravidanza. Interpellato da Elio Bor-
vavita, imbastendo con l’Asl partnership che
come asma, broncopneumopatia ostrutti-
gonovi, non sa dire se il Patto per la salute
possono essere rese possibili dalla crescita di
va, complicanze del diabete: siamo al quarto
Stato-Regioni sarà in grado in questi mesi
nuove figure (appunto, il Market access head,
posto per ricoveri evitabili, 155 ogni 100.000
di rivedere i Lea ma dice che «in questi an-
che contratta le modalità dell’accesso ai pro-
abitanti» (figura 2).
ni essi sono stati di fatto tagliati bloccando
dotti innovativi con i responsabili Asl).
il turn-over e aumentando le liste d’attesa,
Altro tema chiave, l’e-health. Langue la coper-
Il territorio non offre alternative
in pratica scoraggiando i cittadini dal fruire
tura dei processi diagnostico-terapeutici sul
dell’assistenza del Ssn. Le Regioni dovreb-
territorio e la telemedicina. Mentre dall’infor-
A fronte della crisi dell’ospedale, per quanto
bero avere il coraggio di applicare la legge
mazione alla dimissione è tutto informatizza-
attiene le cure primarie restano «marginali gli
135 sulla spending review e di dimensionare
to, nei processi territoriali - in particolare nella
investimenti nell’adeguamento e nella riconfi-
le reti d’offerta pubbliche e private, in pratica
continuità assistenziale - non ci sono realizza-
gurazione degli spazi fisici ove vengono erogati
di dire cosa offrono e cosa tolgono».
zioni informatiche. L’introduzione del Fascicolo
i servizi». Le soluzioni organizzative trovate sul
sanitario elettronico può essere una soluzione
territorio spesso tamponano cambiamenti
Farmaci ed e-health
per risolvere lo zero sulla continuità assisten-
organizzativi quale può essere la chiusura di
Il Rapporto Oasi può essere suddiviso in tre
ziale; ma la colpa dello stallo a volte non è tutta
un piccolo ospedale, ma manca un pensiero
macrocapitoli: quadro di riferimento, temi di
dell’organizzazione sanitaria.
strategico forte, anche perché alle prospettive
policy, innovazioni gestionali. Tra queste ultime,
Il direttore generale della sanità lombarda Wal-
già precarie del direttore generale si aggiunge
la presentazione del dossier si è soffermata su
ter Bergamaschi alla presentazione di Oasi ha
l’incombere degli accorpamenti. In Emilia Ro-
come cambia il rapporto tra azienda sanitaria e
ricordato che sebbene il sistema informativo
magna la nuova geografia delle Asl prefigura
Regione e sulle regole d’ingaggio tra industria
sociosanitario lombardo renda possibile legge-
un’azienda per milione di abitanti, un esempio
farmaceutica e Ssn. Ne ha parlato Itala Lise,
re i 25 milioni di documenti in esso immagazzi-
di «snellimento del pensiero».
Market access head di Bayer: il produttore di
nati, solo il 20 per cento dei file è consultato e
Il Rapporto registra poi una scarsa legitti-
farmaci oggi si rivolge in certi casi un po’ meno
solo il 15 per cento dei medici di famiglia utilizza
mazione politica, soprattutto di manager e
ai medici e un po’ di più alle Aziende sanitarie,
questa possibilità in modo sistematico.
direttori generali. «Si confondono i costi del management con quelli della politica», dice Longo, «si imputa di spreco la gestione della sanità, e però intanto il Lazio abbassa a 117.000
Siamo al quarto posto per appropriatezza nei ricoveri
perito. Giovanni Fattore, un altro economista Cergas, indica «il rischio che il Ssn per coprire i bisogni offra servizi di qualità decrescente. Oggi non è tempo di grandi riforme che ribaltino l’attuale assetto pubblico/privato, ma resta urgente finanziare almeno la long term care, le prestazioni agli anziani non autosufficienti e, in
58
17 21 31 20 21 21
350 300 250
364 310 230 200 150
26 14
206 277
servizi sanitari regionali (Agenas) individua per i fondi integrativi del Ssn uno spazio ulteriore per coprire prestazioni obsolete e inutili attualmente ricomprese nei Livelli essenziali
228 147 217 248 201
100
183 150
139
7 154
50 44 121 53 167 37
0
74 48 69
Asma
seconda battuta, le cure odontoiatriche». Fulvio Moirano presidente dell’Agenzia dei
213
243
19 23 18
48 35
76
21
16
37 44 28
15 10 138 126 19
19
11
20
92 79 31
43
71 15
da S. Re A A. p. ust Sl ri ov a Da acc ni a m ar ca No U rv K eg Po ia lo n Be ia Un lgio gh Fi eria nl a Ge ndi rm a a Ca nia na Re d p. a Ce Sp ca ag n Ol a an da Sv ez ia Ita Sv lia izz e Fr ra Po anc rt ia og all o
Il settore assicurativo non ha certo fin qui sop-
400
an
Un ruolo per i fondi integrativi
450 39
U.
direttore di struttura».
Numero di ospedalizzazioni evitabili (asma, Bpco, diabete) per 100.000 abitanti, 2009
500
Irl
manager, che ormai guadagnano meno di un
Numero di ospedalizzazioni evitabili per 100.000 ab.
euro lordi il range massimo stipendiale dei suoi
BPCO
Complicanze del diabete
Nella figura i ricoveri evitabili ogni 100.000 abitanti in venti Paesi europei più gli Usa. In ordinata il numero di ospedalizzazioni ogni 100.000 abitanti: l’Irlanda è regina per ospedalizzazioni evitabili per la Bpco, la Slovacchia per l’asma, ancora Irlanda e (relativamente) Finlandia per il diabete; con 409 ricoveri l’Irlanda è regina d’inappropriatezza mentre la performance italiana è la quarta migliore dopo Portogallo (primo a sorpresa), Svizzera e Francia. Fonte: Elaborazioni su dati WHO 2013
8 febbraio 2014
Figura 2
Parliamone Tra noi
NUOVO
VICKS FLU TRIPLA AZIONE.
AIUTA A RIDURRE 6 SINTOMI DEL RAFFREDDORE E DELL’INFLUENZA, SENZA DARTI SONNOLENZA. Contiene paracetamolo, fenilefrina e guaifenesina per alleviare i 6 sintomi:
✓ Mal di testa ✓ Dolori muscolari ✓ Febbre ✓ Mal di gola ✓ Congestione nasale ✓ Tosse grassa Non provoca sonnolenza. Una gran parte dei consumatori ritiene che sia importante che i farmaci per tosse e sintomi del raffreddore non provochino sonnolenza durante la giornata Una bevanda calda che dà sollievo. La maggior parte dei consumatori trova conforto in una bevanda calda quando ha i sintomi del raffreddore
È un medicinale a base di guaifenesina, paracetamolo e fenilefrina. Leggere attentamente 9 il foglio illustrativo. Evitare l’uso prolungato. I medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio febbraio 2014illustrativo. Non somministrare a bambini di età inferiore ai 12 anni. Aut. Min. Sal. 15/10/2013
Parliamone Interventi
Evitare la conflittualità interna alla categoria dovrebbe essere una priorità ma non da tutti è considerata tale. Riflessioni su come cambia la professione di Franco Ceccarelli
S
arebbe una consolazione per la
Al passo con i tempi
nostra debolezza e per i nostri beni se tutto andasse in rovina con la stessa lentezza con cui si produce e, invece, l’incremento è
graduale, la rovina precipitosa». Questa frase di Seneca rispecchia la situazione della categoria. C’è un detto toscano che rende l’idea: «Il ben
non singoli per i quali la propria sopravvivenza
che viene modificato o un’isola pedonale che
d’un anno se ne andò in un giorno». Sì, cari
prescinde dalla sopravvivenza del collega vici-
ti coinvolge. Le variabili sono molte e non pre-
colleghi, siamo proprio in questa situazione:
no. Ma questa è anche la nostra debolezza, non
vedibili ma solo intuibili. E l’incognita delle “ca-
quello che era vero e certo due anni fa oggi non
rendersi conto che è in gioco la sopravvivenza
se della salute”? Quanti feriti più o meno gravi
lo è più. Che fare? Chi è al passo con i tempi?
dell’intera categoria e non che qualcuno potrà
si porteranno dietro? E il sindacato cosa fa? O
Chi investe in innovazione, aumenta gli spazi
salvarsi e altri no. O ci salviamo tutti o muoria-
sono distratto o tace.
espositivi, aumentando l’offerta dei prodotti e
mo tutti, casomai con tempi diversi. Non è una
Tempo addietro la nostra presidente ebbe a
dei marchi, adotta sistemi di meccanizzazione
gran consolazione.
dichiarare che circa 800 colleghi erano in diffi-
che lasciano più tempo al farmacista di dialo-
Mi domando: cui prodest? A chi conviene crea-
coltà. Tutte cicale o travolti dalla crisi? Ma i dati
gare con il cliente per “consigliare” altri acquisti
re e sostenere questo clima di conflittualità tra
attuali parlano di un aumento di colleghi in dif-
mentre un robot porta a banco i prodotti della
aderenti alla stessa categoria? A chi interessa
ficoltà o la situazione sta migliorando? C’è un
ricetta medica o della richiesta spontanea. Più
che la categoria sia debole, ergo acquistabile.
grande distributore di farmaci internazionale
tempo, quindi, dedicato alla vendita del se-
Un gruppo forte e coeso è difficilmente ag-
che dichiara con orgoglio, che condivido, di
condo o terzo prodotto. Ma anche chi installa
gredibile da investitori, un gruppo lacerato e
avere 12.000 farmacie sparse in tutto il mondo.
sistemi elimina code, sempre per consentire
reso debole dalle stesse scelte che hanno fatto
Quando le ha acquisite erano tutte con bilanci
al cliente, non più angosciato dalla ferrea fila, di
aumentare il giro di affari, investendo risorse
floridi o in crisi? E quanto gli sono costate? Una
spaziare e non solo con lo sguardo, tra scaffali e
non proprie ma derivanti da leasing o prestiti
volta, una volta e mezzo il giro d’affari o, co-
offerte. Stile Gdo.
bancari è facilmente aggredibile. In questa cri-
me credo, valutate sulla base della redditività
Mi domando se questo è il futuro o se questo
si che ha preso tutti chi è più in difficoltà, senza
dell’esercizio? O, peggio ancora, semplicemen-
è solo quello che qualcuno vuole sia il futuro
nemmeno rendersene conto? Chi ha maggiori
te vendute per pagare i debiti contratti proprio
della farmacia italiana. Quanti di noi si ricono-
esposizioni con banche e fornitori. Se per un
con quel fornitore? L’illusione di avere una far-
scono in questa farmacia fatta di offerte, orari
qualsivoglia motivo finisce o stagna la crescita,
macia valutabile in base al volume è ormai un
dilatati, ferie non più fruite, e tutto quanto fa
cosa succede? Non è più in grado di far fronte ai
sogno. Chi acquisterebbe un’azienda decotta
business? Quanti di noi vivono realtà comple-
soli interessi, figuriamoci a restituire il capitale.
con un grande fatturato e zero redditività? Ma
tamente diverse da questo apparente Eldorado
E la stagnazione o il regredire del fatturato pos-
soprattutto, quanto sarebbe disposto a pagar-
fatto di fatturati in crescita a tutto discapito - è
sono derivare non necessariamente da cattiva
la? Mi appello alla vostra saggezza: vive meglio
bene dirlo senza falsi pudori - di altri farmacisti,
gestione ma anche da un collega che segue
un collega con una farmacia piccola ad alta red-
cioè colleghi? Una oculata politica di sindacato
la stessa strada, innovando, dilatando esposi-
ditività o un collega con una farmacia con forte
dovrebbe prescindere da logiche di marketing
zione, offerte e orari ma anche dall’apertura di
fatturato e scarsa redditività perché le iniziati-
spinte all’eccesso. Capisco che sia utopia con-
nuove realtà come previsto o da un senso unico
ve poste in essere per sostenere il fatturato si
vincere i colleghi che siamo una categoria e
che si crea e uno che si toglie o un parcheggio
mangiano il margine?
11 febbraio 2014
Primo piano Intervista
Il presidente in trincea Molti dei guai della farmacia italiana partono dalla Toscana. Il progetto della Regione è chiaro, secondo il presidente di Urtofar, Marco Nocentini Mungai: creare una struttura “apparatocentrica” e distribuire tutti i farmaci in Diretta e in Dpc. Il sindacato non può permettersi di cedere di LAURA BENFENATI
UN FARMACISTA “POLITICO” Marco Nocentini Mungai nasce nel 1956 a Firenze, ove studia e si
professionale di Firenze e membro del Consiglio di amministra-
laurea in Farmacia nel 1979. Abilitatosi alla professione lo stesso an-
zione di Credifarma dal 1998 al 2000. Impegnato nel settore della
no, si iscrive all’Ordine professionale di Firenze e inizia la sua attività
distribuzione intermedia cooperativa, ha ricoperto la carica di pre-
di farmacista; è titolare di farmacia dal 1982. I primi impegni nella
sidente, vice presidente e presidente del Consiglio di sorveglianza
attività di categoria risalgono al 1988, quando diviene presidente
della società Fardis s.c.a.r.l.; infine, dal 2009 a oggi ricopre la carica di
dell’Agifart (Associazione giovani farmacisti toscani) e membro
presidente del Consiglio di sorveglianza della società Cofardis s.p.a.,
fondatore di Fenagifar, la Federazione delle associazioni dei giovani
nata dalla fusione delle due più importanti cooperative dell’area
farmacisti. Nello stesso anno entra a fare parte del Consiglio della
fiorentina. Nell’ambito del mondo del farmaco ha partecipato alla
Associazione titolari di Firenze, divenendone presidente una prima
Commissione tecnica del ministero della Salute per la conversione
volta dal 1993 al 2001 e successivamente e fino a oggi dal 2005.
delle confezioni di insulina da 40 a 100 UI, all’Executive Commitee
Nel mondo del sindacato ha ricoperto ruoli anche a livello regionale
of Europharm c/o OMS Coopenhagen dal 2000 al 2001, alla Com-
(vice presidente di Urtofar dal 1993 al 2001 e dal 2005 al 2011) e na-
missione terapeutica regionale istituita presso la Regione Toscana
zionale (membro del Consiglio di presidenza di Federfarma dal 1996
dal 2007 al 2012 ed è frequente la sua presenza nelle Commissioni
al 2001 con cariche anche di tesoreria e vice presidenza nazionale)
per l’esame di Stato presso l’Università degli studi di Firenze. è stato
e dal 2011 a oggi è presidente della Urtofar. Inoltre, per due manda-
relatore in numerosi convegni ed eventi aventi come argomento il
ti (1993 - 1996 e 2001 - 2003) è stato vice presidente dell’Ordine
mondo del farmaco.
12 febbraio 2014
Primo piano Intervista
S
iena, Pisa, Pistoia: sembra che
Qual è la situazione finanziaria delle farma-
molti dei guai della farmacia
cie toscane in questo momento? La media
italiana partano dalla Toscana.
ricetta, è noto, è tra le più basse d’Italia.
E il presidente dei titolari, Mar-
Nel 2013 la media ricetta è stata di 13 euro,
co Nocentini Mungai, vive in
come nell’anno precedente, e la Distribu-
trincea, con un interlocutore che nessuno gli
zione diretta ha raggiunto livelli che noi giu-
invidia, Loredano Giorni, il responsabile del
dichiamo molto negativi. Su 1.130 farmacie,
servizio farmaceutico della Regione, che con
circa 100 sono in una situazione finanziaria
i farmacisti non è mai stato tenero. Come
pesantissima e ci sono 15 richieste di con-
se non bastasse, Nocentini viene accusa-
cordato preventivo, tutte degli ultimi mesi.
to in Toscana di essere troppo “politico”, lui che era il predestinato da Giorgio Siri alla sua
A che punto siamo a Siena, dove una de-
successione ai vertici del sindacato naziona-
libera dell’agosto scorso ha previsto la
le: a Pistoia lo chiamano “il principino” e non
consegna dei farmaci da parte delle Asl, a
sempre affettuosamente. Cominciamo la no-
malati cronici ricoverati in Rsa, tramite ser-
stra chiacchierata proprio da lì, dalla provincia
vizio postale?
sospesa per un anno dal sindacato regionale
Sulla questione di Siena, insieme all’associa-
per insubordinazione.
zione provinciale e a Federfarma nazionale abbiamo inoltrato ricorso, abbiamo perso la
Non c’era altra strada, se non quella della
sospensiva e attendiamo il giudizio di merito
sospensione?
entro qualche mese. Nutriamo perplessità
Io non parlerei di insubordinazione, né di una
sulle Poste come vettore, per motivi tecnici
punizione da parte di Urtofar. La nostra è sta-
e professionali, ma non è questo il punto: la
ta una presa di distanza politica dall’azione
Distribuzione diretta, sia essa a domicilio, sia
dell’associazione di Pistoia, che ha violato la
nelle strutture dei servizi farmaceutici, sta
linea del sindacato regionale, contraria all’al-
mettendo in difficoltà le farmacie toscane
largamento della Distribuzione per conto ad
e potrebbe portare a una loro chiusura. Noi
risparmiare ma si rischia di distruggere l’as-
altre molecole al di fuori di quelle comprese
siamo assolutamente contrari a qualsiasi
sistenza farmaceutica sul territorio.
nell’accordo sul Pht regionale allargato. I pi-
suo ampliamento.
stoiesi hanno incluso nella Dpc gli antipar-
Avete dati sui costi della Distribuzione diret-
kinson e i farmaci per la Bpco, due categorie
E a Pisa, dove una sperimentazione dell’U-
ta nella Regione Toscana?
terapeutiche in più. L’Urtofar al congresso
niversità Sant’Anna prevede addirittura la
C’è uno studio in corso ad Arezzo, condot-
regionale di Montecatini di due anni fa ave-
consegna dei medicinali, da parte delle Asl,
to dal Centro consulenze ricerche e forma-
va deliberato di non accettare alcun accordo,
tramite la ditta Farexpress?
zione (Cref), di cui si attendono i risultati nei
né regionale né locale, di allargamento della
Stessa questione, contestiamo la diretta e an-
prossimi mesi e che porteremo all’attenzio-
Dpc e Pistoia l’ha fatto, mettendo in difficoltà
che il vettore. Abbiamo impugnato la delibera e
ne della Regione. Le modalità di attuazione
politica il sindacato di fronte all’assessorato.
siamo in attesa del giudizio del Tar.
della diretta sono molto diverse da Asl a Asl:
L’assessore al nostro primo incontro, dopo lo
a Grosseto viene realizzata con lo sportello
strappo di Pistoia, mi ha rinfacciato che la linea
A metà settembre la Regione ha inviato una
dei servizi farmaceutici, a Firenze con l’assi-
che io sostenevo non era condivisa da tutte le
circolare ai direttori generali delle Asl, invitan-
stenza domiciliare ai cosiddetti pazienti fragili,
province e questo ha confermato la necessità
doli a fare Distribuzione diretta per i farmaci
a Siena nelle residenze sanitarie e con le po-
di una presa di distanza politica da Pistoia.
interessati da momentanee irreperibilità nelle
ste, a Pisa con Farexpress. Nel medio termi-
farmacie.
ne, questo tipo di organizzazione comporta
Il sindacato regionale però si è spaccato.
Fa parte tutto dello stesso disegno, con mo-
maggiori spese per le strutture pubbliche,
No, direi di no, le altre province sono compatte.
dalità diverse lasciate alle iniziative delle sin-
se solo le si volesse vedere. Chiaro che se si
Fra un mese l’associazione pistoiese rientrerà
gole Asl. Questo progetto crea una struttura
pensa soltanto al prezzo di acquisto dei far-
in Urtofar ma la posizione del sindacato regio-
“apparatocentrica” che quindi, nonostante il
maci, comprati a gara con sconti molto più alti
nale non è cambiata e ci auguriamo che si ri-
prezzo d’acquisto conveniente, genererà per
di quelli praticati alle farmacie, la situazione
componga una linea unitaria.
forza costi. Non solo non è il modo giusto per
sembra molto vantaggiosa ma non è reale.
13 febbraio 2014
Primo piano Intervista
E i farmaci innovativi, a suo parere rientreranno in farmacia, ora che è stato approvato l’emendamento del senatore Mandelli? Le Regioni, la sua per esempio, non continueranno a perseguire la strada intrapresa di potenziamento della diretta? Lo vedremo, a oggi la tendenza in Toscana è esattamente opposta: non solo non c’è intenzione di riportare gli innovativi in farmacia ma c’è anche quella di toglierle i non innovativi. Mi auguro che si torni a un’uniformità di comportamento tra le varie Regioni e io penso che l’emendamento di Andrea Mandelli sia molto utile in questo senso, perché non possiamo avere farmacie di serie A e di serie B a seconda di dove sono ubicate. A Pistoia sostengono che l’unica strada da percorrere sia quella della pharmaceutical ca-
re e che il muro contro muro, da lei attuato con la Regione, sia controproducente. La pharmaceutical care può essere un strada ma non abbinata all’estensione della Distribuzione per conto. I commercialisti ci hanno chiarito che se passiamo a un modello di questo tipo non falliscono soltanto 150 farmacie ma 500, perché si ferma il flusso finanziario. Come può un sindacato firmare un accordo che porta al fallimento metà dei suoi associati? Non resta Molte di queste questioni sarebbero state
che oggi rischia di essere smantellato: nelle
che la linea della resistenza. In realtà il dialogo
risolte con il cambio di remunerazione delle
farmacie più piccole, le rurali, per le quali la so-
con la Regione Toscana è complessivamente
farmacie, che per voi è più urgente che in al-
pravvivenza è legata al fatturato Ssn, il livello
buono su tutte le altre questioni, a eccezione di
tre Regioni. Ha qualche speranza che a questo
di ricavi da ricetta in Toscana è al di sotto della
questa su cui c’è una distanza siderale.
punto si riesca ad arrivare alla meta?
linea di pareggio.
Il cambio di remunerazione andava fatto quat-
In altre Regioni però hanno ottenuto molto di
tro anni fa e l’Urtofar lo ha fatto presente più
E dunque le farmacie stanno fallendo. Quali
più per la Dpc.
volte al sindacato nazionale. L’accordo con
sono quelle più in crisi?
Noi abbiamo compensi più bassi sulla Dpc del
Aifa era sostenibile e fermava l’emorragia di
Quelle che si erano esposte finanziariamente:
Pht ma volumi più alti rispetto ad altre Regioni.
redditività delle farmacie. Oggi è un passag-
in tre anni la spesa territoriale convenzionata
gio ineludibile e ci si deve arrivare con grande
toscana è passata da 620 a 480 milioni di euro.
Altra questione spinosa che la categoria do-
attenzione ai parametri, perché la situazione
La crisi poi non ha certo aiutato. Stanno fallen-
vrebbe affrontare è quella delle aggregazioni
è peggiorata rispetto a un anno fa. Il modello
do farmacie di tutti i tipi, per tre fattori: il calo
tra medici: cosa sta accadendo in Toscana?
deve essere misto, con una quota fissa e una
della spesa Ssn, la riduzione di quella privata
Non ritiene che la questione sia stata sotto-
percentuale, e compensi per prestazioni ag-
e gli investimenti - talvolta eccessivi - che le
valutata dal sindacato nazionale?
giuntive come, per esempio, la verifica dell’a-
banche non hanno sostenuto. Il sistema si è
L’aggregazione attraverso le case della salute
derenza alle terapie, in base alle proposte dei
sovraesposto. In certi casi c’è stata anche una
è un serio problema, perché rischia di essere
farmacisti piemontesi. La premessa al cambio
cattiva gestione ma i numeri non si giustifica-
un ulteriore elemento di smantellamento della
di remunerazione è però che le Regioni e lo Sta-
no con i casi singoli: questa è una questione
capillarità del servizio farmaceutico.
to vogliano preservare il servizio farmaceutico,
di sistema.
La soluzione è quella adottata dalla Regione 14 febbraio 2014
Primo piano Intervista
Lazio, dove hanno inserito le farmacie nel
tendono a migliorare il servizio ai farmacisti.
la farmacia può esprimere professionalità e
Chronic Care Model senza modificare le mo-
Per quel che riguarda il forum, è stimolante e
avere un ritorno economico. Non credo inve-
dalità distributive del farmaco e operando in si-
utile l’incontro con i colleghi europei: è un os-
ce che ci possano essere sviluppi importanti in
nergia e non in sovrapposizione con i medici di
servatorio importante organizzato in quattro
futuro per quel che riguarda i ricavi del Ssn ma
medicina generale, per una corretta complian-
riunioni all’anno, in cui si confrontano le si-
dovremo comunque ritornare a una situazione
ce delle terapie e per iniziative di prevenzione.
tuazioni professionali ed economiche delle
di sostenibilità, cambiando la remunerazione e
farmacie nei diversi Paesi.
ridimensionando la Distribuzione diretta. Ogni
Con la sentenza della Corte di giustizia è stata messa al sicuro la fascia C, secondo lei? Io credo che quella sentenza sia molto importante perché va oltre la fascia C e ribadisce l’importanza della programmazione territoriale della farmacia. Il legislatore europeo ci dice che
Io non escluderei l’entrata di soci di minoranza non farmacisti: questo potrebbe portare risorse al sistema e consentirebbe alle società di realizzare meglio i servizi
la pianta organica è uno strumento a tutela della salute ed è evidente che non soltanto l’uscita della fascia C dal canale ma anche
Alliance Boots evoca in molti farmacisti la
titolare dovrà valutare in quali campi specializ-
l’ampliamento della Distribuzione diretta to-
paura delle catene. Diventeranno una realtà
zarsi: io vedo in futuro una farmacia che sceglie.
glierebbe risorse al sistema.
nel nostro Paese, secondo lei? Esistono già, con la privatizzazione delle comu-
Nel 2015 i titolari dovranno intanto scegliere
La farmacia dei servizi rimarrà una bel-
nali. Catene reali private ancora non ce ne sono
un direttore e verranno prepensionati. Non
la proposta utopistica o, a suo parere, si
e non diventeranno una realtà senza l’entrata
ritiene che si dovesse condurre una battaglia
concretizzerà?
del capitale privato nelle società dei farmacisti.
sindacale un po’ più aggressiva contro questa misura assurda?
No, esiste già, non è una utopia. Spesso i servizi sono riconosciuti dai cittadini ma non
Lei è favorevole all’entrata del capitale nella
è soltanto una delle norme piuttosto originali
dai pubblici amministratori e in molti casi non
proprietà delle farmacie?
che hanno colpito la nostra categoria negli ul-
sono remunerati. Ogni farmacia deve sce-
Io su questo tema, e ne sono convito da quin-
timi anni. Credo che su questa specifica que-
gliere in quali servizi specializzarsi: socio-am-
dici anni, aprirei una riflessione seria e concre-
stione la battaglia non possa essere sospesa,
ministrativi, professionali, legati alla presenza
ta, allentando i vincoli, per esempio quello che
anzi debba essere ripresa con convinzione.
di altri operatori sanitari, inerenti al benessere.
impedisce la proprietà di più di quattro farma-
Non si può essere presenti in tutti i settori. La
cie. Io non escluderei l’entrata di soci di mino-
Qual è il suo parere sulla decisione dell’asso-
farmacia garantisce quotidianamente orari
ranza non farmacisti - perché non le stesse
ciazione di Treviso di uscire dal sindacato e
amplissimi, il servizio notturno e la consu-
cooperative? - questo potrebbe portare risor-
fondare Farmacieunite?
lenza professionale gratuita. Si dimentica poi
se al sistema e consentirebbe alle società di
Io ritengo che sia preferibile un sindacato uni-
che gestisce mediamente un assortimento di
farmacisti di realizzare servizi che da sole non
co, capace di sintetizzare posizioni diverse,
circa 10.000 referenze, quasi quanto un Iper-
possono avviare. L’argomento dell’entrata del
anche attraverso un dibattito vivace. Divisi si
coop che conta un centinaio di dipendenti.
capitale nelle società di farmacisti evoca tutta-
è più deboli.
via ancora timori nella categoria. Lei per lungo tempo è stato identificato co-
Lei è impegnato nel mondo cooperativistico ed è membro dell’European phar-
Come vede il futuro della farmacia italiana?
me colui che poteva coagulare tutta “l’armata
macists forum di Alliance Boots. Non c’è
All’interno di un quadro unitario, ogni farmacia
Brancaleone” delle forze di opposizione all’at-
contraddizione?
deve capire quale sia la sua reale vocazione e
tuale dirigenza di Federfarma. Si candiderà a
Assolutamente no. Anzi. Io ritengo che la di-
quindi sviluppare determinati aspetti dell’at-
maggio?
stribuzione intermedia dei farmacisti sia una
tività professionale ed economica a seconda
Non so nemmeno se lo farò in Toscana. Al
tutela enorme per la categoria, ancora di più
della sua specifica realtà. In futuro, fermo re-
momento sono molto concentrato sulle pro-
in questo momento di difficoltà per la farma-
stando la professionalità di base comune, ve-
blematiche locali, a breve sarà rinnovata la
cia. Rappresenta una sorta di concorrenza
do una farmacia che si differenzierà. C’è tutta
compagine regionale, cui competerà collegial-
virtuosa, un elemento di garanzia positivo
un’area importante del benessere e della pre-
mente la valutazione della posizione toscana
del mercato, in cui le grandi multinazionali da
venzione - come sottolineava in una recente
verso il rinnovo degli organi nazionali. A mag-
un lato e le aziende dei farmacisti dall’altro
intervista a Punto Effe Ettore Novellino - in cui
gio, comunque, mancano ancora due mesi.
15 febbraio 2014
Primo piano Mercato
Stabilità in cerca di crescita Due puntate per affrontare il tema del sell out nelle farmacie, con una panoramica dei comparti e dei principali trend del 2013. In questo numero il dettaglio di etico e Sop/Otc di CHIARA FAUDA
S
enza alcun dubbio le condizioni
sostanziale stabilità, a cui corrisponde an-
a pezzi ed è dimostrata anche dall’analisi degli
generali del mercato della sani-
che un numero invariato di ingressi, aspetto
ingressi, che sono sostanzialmente in linea con
tà non sono state favorevoli al-
questo molto rilevante. Stabili anche i volu-
il 2012: +1,1 per cento sul totale anno e -1,3 sulla
la crescita del canale farmacia
mi nelle categorie del commerciale, poten-
media giornaliera. Sostanziale stabilità anche
negli ultimi anni. Le scadenze
zialmente più influenzabili dalle politiche di
nell’ambito commerciale, che rappresenta a
delle coperture brevettuali, le dinamiche di
liberalizzazione».
valore circa un terzo dell’attività della farmacia
contenimento della spesa pubblica, la con-
Vediamo più in dettaglio l’analisi ed i trend che
(38,4 per cento): + 2,9 a valori e +0,7 a volumi».
trazione generale dei consumi hanno de-
ne emergono. I dati di consuntivo del 2013
terminato la riduzione non trascurabile del
(tabella 1) mostrano nel loro complesso che
fatturato complessivo della farmacia, an-
l’attività della farmacia media italiana è so-
Dinamiche dei comparti: l’etico
cora legato per il 62 per cento al farmaco
stanzialmente stabile rispetto all’anno pre-
L’etico registra nell’anno una sostanziale sta-
su prescrizione. Elena Folpini, responsabile
cedente: il giro d’affari annuo medio regge e
bilità a valori (-0,2 per cento), a fronte di un
della Divisione ricerche di mercato di New
si conferma a 1.615.411 euro. «La stabilità»,
incremento nei volumi di vendita (+2,5) che
Line, osserva che «il consuntivo 2013 mo-
spiega Folpini, «si legge nelle variazioni com-
testimonia la crescita della domanda verifi-
stra comunque sul fatturato globale una
plessive di +0,9 per cento a fatturato e di +1,8
catasi nel comparto.
16 gennaio 2014
Primo piano Mercato
Fatturato della farmacia italiana nel 2013 ETICO
Giro d’affari della farmacia media italiana 2013
COMMERCIALE
Fatturato in euro
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
GLOBALE
1.615.411
+0,9
100,0
+1,8
ETICO
994.688
-0,2
61,6
+2,5
694.342
-3,4
43,0
+0,1
NON MUTUABILE
175.621
+3,5
10,9
-0,7
GENERICO
124.725
+14,9
7,7
+12,4
COMMERCIALE
620.724
+2,9
38,4
+0,7
SOP
42.726
+1,2
2,6
-1,3
OTC
100.880
+1,6
6,2
-1,3
477.118
+3,4
29,5
+1,6
MUTUABILE
38% 62%
Fonte: Campione New Line
Grafico 1
PARAFARMACO
Entrando nel dettaglio di singoli sottocomparti, si osserva che l’unico dato in calo è il fattura-
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio - dicembre 2013
Tabella 1
to del farmaco mutuabile di marca (-3,4 per cento): le scadenze brevettuali e la diffusione del farmaco generico hanno provocato, infatti,
Graduatoria aziende farmaco generico 2013
una maggiore pressione concorrenziale, cui ha
Azienda
Fatturato in euro
Δ% valore
quota %
fatto seguito una generale riduzione dei prezzi
1
TEVA
27.608
+15,1
22,1
degli originator. Folpini evidenzia che «questo
2
MYLAN
25.297
+12,2
20,3
fenomeno ha implicato per la farmacia media
3
SANDOZ-HEXAL
17.237
+16,3
13,8
italiana una perdita di oltre 24.000 euro nell’an-
4
DOC GENERICI
17.096
+17,2
13,7
no. Si noti che quest’anno, rispetto a quanto
5
EG
16.617
+13,5
13,3
accaduto nel 2012 (in cui si era registrato un
6
ZENTIVA-SANOFI
4.558
+48,9
3,7
-8,3 per cento rispetto al 2011), la diminuzio-
7
PENSA PHARMA
1.959
+22,4
1,6
ne di valore è stata inferiore a causa del mino-
8
RANBAXY
1.841
+11,5
1,5
re ammontare di scadenze brevettuali legate
9
ACTAVIS ITALY
1.320
+36,7
1,1
a molecole importanti. La stabilità dei volumi
10
ALMUS
1.263
-11,1
1,0
venduti (+0,1) mostra, invece, che la domanda
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio - dicembre 20133
di farmaco mutuabile di marca non è calata,
Tabella 2
anche in conseguenza del fatto che la maggior parte di questi prodotti continua a coprire le pri-
Se ci focalizziamo sull’andamento delle princi-
dell’andamento di mutuabile, non mutuabile e
me posizioni nei rispettivi ambiti terapeutici».
pali aziende (tabella 2) nell’ambito del generico
generico permette di spiegare i risultati com-
Sempre restando nel mondo dell’etico è inte-
troviamo, sia a volumi sia a fatturato, tutti i segni
plessivi registrati nel comparto etico. La sta-
ressante osservare l’andamento del farma-
positivi che ci si poteva aspettare. Il mercato del
bilità osservata a fatturato è dovuta in parte
co non mutuabile: stabile (-0,7 per cento) a
generico è caratterizzato dalla presenza di di-
all’incremento di fatturato del generico - che in
volumi e in crescita a valori (+3,5 per cento),
versi attori che ne detengono quote importanti
valori assoluti corrisponde a circa 16.000 euro
grazie all’aggiustamento dei prezzi di listino di
(superiori al 10 per cento), prima fra tutte Teva,
per la farmacia media - che da solo non com-
diverse referenze.
che copre quasi un quarto dell’intero mercato, e
pensa però il calo del mutuabile, a causa della
Il farmaco generico cresce sia a pezzi (+12,4
Mylan a seguire con una quota del 20 per cen-
sua minore incidenza sul fatturato totale (7,7
per cento) sia a fatturato (+14,9), in linea con
to. Tra quelle aziende la cui quota di mercato è
per cento contro il 43,0 del farmaco di marca)».
quanto già accaduto nel 2012 (+15,8 a valori e
inferiore si osservano però andamenti sull’anno
Il raggiungimento del risultato del -0,2 per cen-
+18 a volumi nel 2012 rispetto al 2011); anche
molto interessanti a testimonianza delle buone
to è ottenuto anche grazie al contributo del
la sua quota sul fatturato complessivo della
potenzialità offerte dal comparto, in primis il
non mutuabile che cresce, in valore assoluto, di
farmacia ha guadagnato nell’anno quasi un
+48,9 per cento a fatturato di Zentiva-Sanofi.
quasi 21.000 euro medi per farmacia rispetto
punto percentuale.
«Va sottolineato», dice Folpini, «che l’analisi
al 2012. «Il confronto tra la stabilità a volumi di
17 gennaio 2014
Primo piano Mercato
Sempre in ambito commerciale il parafarmaco,
Classifica gruppi terapeutici Sop/Otc per fatturato realizzato nella farmacia media italiana 2013 Azienda TOTALE SOP/OTC
che rappresenta il 29,5 per cento del fatturato medio annuo della farmacia, cresce del 3,4
Fatturato in euro
Δ% valore
quota %
143.606
+1,5
100,0
1
ANALGESICI, ANTIPIRETICI
14.526
+3,0
10,1
2
TOSSE E MALATTIE RAFFREDDAMAMENTO
12.960
+5,4
9,0
3
DOLORI ARTICOLARI E MUSCOLARI TOPICI
11.745
+5,6
8,2
4
ANTIINFIAMMATORI, ANTIREUMATICI
10.743
+8,0
7,5
5
LASSATIVI
9.707
-6,4
6,8
6
VASOPROTETTORI
8.848
-3,6
6,2
7
ANTIDIARROICI, ANTIMICR. INTESTINALI
8.680
-3,2
6,0
8
STOMATOLOGICI
7.169
+4,4
5,0
9
RINOLOGICI
6.778
+3,1
4,7
10
OFTALMOLOGICI
6.473
+2,2
4,5
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio - dicembre 2013
Tabella 3
a valori e rimane di fatto stabile a pezzi (+1,6). Un primo sguardo alle categorie che lo compongono (tabella 4) rivela che a fatturato, a parte la stabilità nell’anno di dermocosmesi e igiene, tutti gli altri sottocomparti registrano buoni segni. L’andamento generale, stabile o in lieve crescita, di Sop, Otc e parafarmaco rivela la capacità della farmacia, anche in un periodo di crisi e di contrazione generale dei consumi, di resistere alla forte concorrenza extra canale. «Dati i trend rilevati», conclude Folpini, «è evidente che, se non saranno modificate le regole, l’etico da solo non potrà più essere sufficiente a sostenere la redditività della farmacia. D’altra parte nell’area dell’extrafarmaco si intravedono opportunità importanti, soprattutto se per
Giro d’affari parafarmaco 2013
Fatturato in euro
extrafarmaco intendiamo quell’ambito corollaΔ% valore
quota %
Δ% pezzi
rio alla ricetta che ha ancora come obiettivo la
PARAFARMACO
477.118
+3,4
100,0
+1,6
cura e la prevenzione e dove la figura profes-
ALIMENTI E DIETETICI
152.228
+4,3
31,9
+0,6
sionale del farmacista ha un valore davvero
SANITARI
140.108
+4,2
29,4
+2,5
distintivo rispetto agli altri canali».
DERMOCOSMESI
79.114
-0,2
16,6
-0,6
IGIENE
52.414
+0,5
11,0
+2,3
FITOTERAPIA
17.336
+10,2
3,6
+6,9
OMEOPATIA
17.353
+5,3
3,6
+1,0
VETERINARIA
17.204
+5,9
3,6
+4,4
1.361
+2,0
0,3
-0,3
ALTRO
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio - dicembre 2013
Nel prossimo numero andremo a indagare i risultati del parafarmaco e le specificità delle categorie e dei prodotti che appartengono a questo comparto.
mutuabile e non mutuabile», prosegue Folpini,
per entrambi. Uno sguardo ai principali grup-
elaborazioni e dati a cura di new line ricerche di mercato
e la crescita del generico rivela che la maggio-
pi terapeutici (tabella 3) che compongono il
I dati riportati nell’articolo si rife-
re domanda di farmaco etico che si è registra-
comparto di Sop/Otc (che pesano per il 68
riscono alle vendite rilevate su un
ta nel 2013 è stata sostanzialmente assorbita
per cento sul totale) rivela che le variazioni
campione di 4.500 farmacie, sta-
dal generico stesso. Alla stessa conclusione si
generali a valori e volumi non riflettono un
tisticamente rappresentativo del
giunge osservando l’andamento delle quote a
andamento omogeneo delle varie categorie
mercato italiano. I valori nelle tabelle
volumi dei tre sottocomparti rispetto al totale
ma piuttosto sono la risultante del contribu-
e nei grafici indicano la vendita me-
dell’etico: i due punti percentuali aggiuntivi con-
to contrapposto dei vari gruppi. Da una parte
dia ponderata per farmacia.
quistati dal generico nell’anno compensano il
buoni segni positivi di analgesici e antipireti-
La suddivisione nelle principali cate-
calo delle quote di mercato di mutuabile e non
ci, tosse e malattie da raffreddamento, dolori
gorie del farmaco e del parafarmaco
mutuabile».
articolari e muscolari topici, antinfiammatori
è realizzata a partire dalla Banca Dati
e antireumatici (nei primi posti del ranking
Federfarma e perfezionata attraverso
Tabella 4
Commerciale
a fatturato) e di stomatologici, rinologici e
uno studio continuo mirato alla costru-
I prodotti Sop e Otc restano stabili rispetto al
oftalmologici più in basso in graduatoria.
zione di mercati omogenei per area te-
2012, segnando rispettivamente un +1,2 per
Dall’altra segni negativi di lassativi, vasopro-
rapeutica e per bisogni di consumo.
cento e un +1,6 a fatturato e un -1,3 a pezzi
tettori e antidiarroici. 18 gennaio 2014
Primo piano Mercato
19 gennaio 2014
Primo piano Attualità
Tre pianti e un sorriso Quattro storie vere, specchio della realtà che sta vivendo la categoria, dal fronte dove, in questo momento, molte farmacie e molti farmacisti si giocano la sopravvivenza di Franco Falorni Commercialista (Pisa)
N
el mese di dicembre mi è ca-
a tempo pieno, due farmacisti part time (di cui
infatti lo “stipendio” che il titolare si era attri-
pitato di vivere quattro storie
uno è Giuseppe), un magazziniere tutto fare a
buito per non generare squilibri finanziari era
vere che meritano di essere
tempo pieno e una magazziniera part time (Ri-
stato inferiore a quello percepito dal farmaci-
raccontate perché sono, in par-
nalda). L’orario di apertura della farmacia è pari
sta collaboratore.
te, lo specchio di come è stato
a quarantaquattro ore settimanali. La produt-
A questo punto, la corda si era tesa al massi-
vissuto da molti farmacisti il 2013 e quali pro-
tività media degli addetti compreso il titolare
mo, Albino doveva intervenire, doveva supe-
spettive si possono prevedere per gli anni che
(ricavi totali/addetti totali) risultava essere di
rare il suo ruolo di ammortizzatore sociale (tra
abbiamo davanti.
circa 250.000 per addetto; produttività molto
l’altro non riconosciuto da nessuno!), doveva
bassa considerati l’orario di apertura, il mix dei
Giovedì 5 dicembre (primo pianto)
superare quel senso di carità cristiana che
ricavi, la ridotta proposta di servizi. La farma-
l’aveva portato fino a oggi a guardare i suoi
cia negli ultimi cinque anni ha visto i suoi ri-
collaboratori come persone e non come nu-
Il dottor Albino Conti mi chie-
cavi erodersi per effetto sia della diminuzione
meri di matricola di una busta paga. Doveva,
de di andare nella sua farma-
del valore/ricetta sia dello spostamento dei
infine, trovare quel coraggio di parlare ai col-
cia per aiutarlo a licenziare
clienti dal centro alla periferia, dove è più faci-
laboratori per comunicare loro la necessità
Giuseppe e Rinalda.
le trovare parcheggi, proposte commerciali e
di licenziare. Il coraggio è una virtù? Cos’è il
Albino ha una farmacia media, 1.400.000 di
servizi aggregati. Per la farmacia Conti il 2013
coraggio? Coraggiosi si nasce o si diventa?
ricavi totali di cui 40 per cento Ssn e il resto
è stato veramente difficile: l’ulteriore contra-
Esiste una palestra per allenarci a diventa-
vendite libere. La farmacia Conti è ubicata in un
zione dei ricavi non ha permesso più, come
re coraggiosi, mantenendo i principi fondanti
centro cittadino dove si trovano altre farma-
avveniva in passato, di essere neutralizzata dal
dell’etica e della morale? Albino non era na-
cie. Vi lavorano, oltre al titolare, due farmacisti
minor prelievo personale effettuato da Albino;
to coraggioso, da ragazzo suonava il flauto
20 febbraio 2014
Primo piano Attualità
L’attenzione dei collaboratori era distratta,
Venerdì 6 dicembre (secondo pianto)
forse non si rendevano conto del tema che
Crizia è una giovane farmacista titolare. Dopo
stavamo trattando, forse pensavano che te-
un allenamento quinquennale come collabo-
nessi una inutile lezioncina. La mia relazione
ratrice in una grande farmacia, lei e la sua fami-
si concluse con la necessità di prendere prov-
glia decisero di impegnarsi per acquistare una
vedimenti forti, definitivi e veloci. Tradotto: ta-
farmacia tutta loro. Siamo nel 2008, un anno
gliare 40.000 euro di costi, considerando che
pericoloso perché la domanda
era impossibile prevedere nei prossimi anni,
di farmacie aveva raggiunto, in-
per la farmacia, una crescita di ricavi pari a
spiegabilmente, il suo massimo.
150.000 euro; inoltre, tenendo presente che i
La domanda di farmacie era al-
costi generali non erano comprimibili, balzava
tamente maggiore dell’offerta e,
evidente che la scure si doveva abbattere sui
pertanto, il valore di avviamento
costi del personale.
era schizzato a due volte i ricavi totali. A vol-
La distrazione si trasformò in attenzione e i
te si toccavano anche le due volte e mezzo e
cuori battevano forte. A un tratto i dieci occhi
anche tre. Impossibile? Assurdo? Pazzesco?
conversero su un unico punto: Albino.
No. La compravendita della farmacia, pur es-
traverso e il suo sogno era quello di suonare
Albino, che aveva più volte informato i suoi
sendo gonfiata, reggeva anche perché in quei
in un’orchestra sinfonica. Poi, quando era ap-
collaboratori dello stato di crisi della farmacia,
momenti vi erano dei mezzi finanziari - ban-
pena laureato, morì il padre farmacista e da
senza però approfondire i motivi e le azioni che
che e distributori intermedi - che oppiavano
quel giorno abbandonò, per spirito cristiano,
avrebbe dovuto adottare per mettere in sicu-
un’analisi economica di lungo periodo. In quel
il suo sogno murandosi in farmacia. Oggi, pe-
rezza l’azienda, fece un grande respiro e parlò.
momento non si parlava ancora di crisi benché
rò, Albino, titolare della farmacia che la fami-
«Ho fatto tutto il possibile per mantenere i po-
vi fossero state le lenzuolate di Bersani che
glia Conti deteneva da 150 anni, era diventato
sti di lavoro ma, oggi, devo tagliare dei costi e,
avevano contribuito a far riflettere sul futuro
coraggioso. Dopo aver acquisito consapevo-
dopo aver fatto varie considerazioni, ho deciso
del sistema-farmacia.
lezza del suo stato economico-finanziario
di licenziare Giuseppe e Rinalda».
Nel 2008 a Crizia e alla sua famiglia capitò di
aveva deciso che se non avesse preso prov-
Dopo queste parole perentorie ho guardato i
comprare una farmacia vicino a casa. I para-
vedimenti radicali e chirurgici avrebbe messo
due bersagli. Giuseppe è uscito sbattendo la
metri di valutazione erano quelli di mercato
informazioni condite di totale trasparenza.
a repentaglio, oltre al suo patrimonio finanziario e professionale, anche il posto di lavoro dei restanti collaboratori. Quindi il coraggio nasce dalla consapevolezza del proprio stato? Dagli obiettivi chiari che si vogliono raggiungere? Dal saper recidere con possenti cesoie i muri di filo spinato
A questo punto, la corda si era tesa al massimo, Albino doveva intervenire, doveva superare il suo ruolo di ammortizzatore sociale, tra l’altro non riconosciuto da nessuno
che famiglia, storia e status hanno costruito intorno a un giovane che amava la musica? Quindi se coraggiosi non si nasce, coraggiosi possiamo diventare.
porta lasciando in farmacia tre parole: «Bella
con la possibilità di un incremento importante
Con questi presupposti e con tanta determi-
riconoscenza Albino»; mentre Rinalda con un
dei ricavi. «Un’opportunità che non dobbia-
nazione Albino affrontò tutti i suoi collaboratori.
pianto dignitoso ricordava a tutti di essere ve-
mo assolutamente perdere», disse la madre.
Facemmo una riunione in farmacia nell’ora di
dova con un figlio disoccupato.
«Chiederemo prestiti, metteremo in vendita
chiusura. Dopo aver mangiato pane e mor-
In quel momento mi sono reso conto di quanto
alcuni nostri immobili, ma non possiamo per-
tadella e fatto qualche chiacchiera di con-
sia facile fare il commercialista, come sia faci-
dere questa opportunità».
venienza ci sistemammo tutti nell’ufficio e lì,
le dare consigli protetto da una scrivania e dai
Tutta la famiglia, fatto l’investimento, indebi-
Albino, mi presentò ai presenti, chiedendomi
numeri di bilancio che impongono scelte dure,
tandosi e non vendendo al momento immo-
di illustrare la situazione critica vissuta sia dal
come sia facile vivere lontano dal fronte dove in
bili, si è dedicata anima e corpo alla farmacia,
sistema farmacia italiano sia dalla farmacia
questo periodo, molte farmacisti e farmacie si
al loro sogno. Negli anni successivi tutto be-
Conti. Parlai e, come mia abitudine, fui ricco di
giocano la sopravvivenza.
ne, i flussi finanziari prodotti erano sufficienti
21 febbraio 2014
Primo piano Attualità
Il problema di Crizia era la perdita della speranza, il sapore amaro di una sconfitta professionale oltre che imprenditoriale
aziendale, non era la complessità delle opera-
portare dei dolcetti per festeggiare la nostra
zioni che era chiamata a svolgere per la prima
ospite. C’era molta allegria. Finalmente Mar-
volta, non era il sacrificio di lavorare ventiquat-
co poteva dire “basta” a un lavoro dipendente
tr’ore su ventiquattro. Il problema di Crizia era
per diventare “Il farmacista” di un paese, an-
la perdita della speranza, l’assaporare il sapo-
che se piccolo. Marco mi raccontava che ne-
re amaro di una sconfitta professionale oltre
gli ultimi mesi il suo datore di lavoro gli aveva
che imprenditoriale. Il problema di Crizia era la
ridotto l’orario e questo fatto aveva generato
rinuncia all’orgoglio di essere farmacista. Non
in lui la sindrome del precario: certezze zero!
a mantenere l’equilibrio con i flussi in uscita
avrei raccontato questa storia se non avessi
Lucia non si aspettava la nostra festa anche
nell’attesa di vendere gli immobili promessi.
conosciuto Crizia dalle aule dell’università, per
se improvvisata, e insieme a Marco mi infor-
La farmacia aveva aumentato il fatturato e
il suo sorriso, il suo ottimismo, il suo credere
mava dei loro programmi già fatti. Vendere
anche la famiglia di Crizia era cresciuta; infatti
in una missione svolta principalmente al ser-
casa e trasferirsi con il figlio piccolo in questo
in due anni si era sposata e aveva avuto una
vizio del cittadini. Crizia continuava a piangere
nuovo paese. Prima di venire a parlare con
bambina (futura farmacista, secondo la pro-
confessandomi che non riusciva a condividere
me avevano visitato l’attuale dispensario che
fezia della nonna).
questo peso di sconfitta con la sua famiglia.
sarebbe diventato la sede farmaceutica vin-
Il 2013 è stato l’anno della crisi. Una crisi di
Non voleva affliggerli.
ta da Marco. Avevano parlato con il sindaco,
tutto: economica, finanziaria, di nervi. Crizia,
È facile dire che Crizia non doveva fare l’in-
con il medico e con la proprietaria dell’unico
venerdì 6 dicembre, era venuta a parlarmi. Ab-
vestimento se non aveva la certezza della
negozio presente in paese che teneva affis-
biamo analizzato i suoi dati, abbiamo pianifi-
copertura finanziaria, ma è altresì vero che la
so fuori della porta un cartellone con scritto
cato degli interventi, abbiamo condiviso che la
crisi di sistema che stiamo vivendo non era
«Si vende di tutto e a tutti». Attualmente il
vendita degli immobili promessi anni prima non
prevedibile. Se la distribuzione intermedia
dispensario è gestito dal titolare della farma-
era più procrastinabile. A un certo punto della
avesse continuato a offrire lo stesso credito
cia limitrofa. Tutti i colloqui avevano gonfiato
conversazione, però, Crizia ha iniziato un pian-
di fornitura, se le banche avessero continua-
un’onda emotiva che si rompeva in un’escla-
to convulso. Chiedendo scusa per il suo stato
to a confermare gli affidamenti, se il mercato
mazione congiunta da parte di Marco e Lucia:
emotivo, mi diceva che non ce la faceva più a
immobiliare non si fosse bloccato se, se, se.
«Che bello».
sostenere un peso così gravoso. Mi raccontava
Se tutto funzionasse come prima, la farmacia
Dopo aver ascoltato i due coniugi e le loro
che lei, il marito e i suoi genitori si erano impe-
di Crizia non avrebbe problemi o meglio non
aspettative, chiedo alla ragioniera, che segue
gnati al massimo nell’attività familiare; infatti,
sarebbe caduta in una prostrazione tale da
l’ufficio contabilità farmacie, i dati statistici delle
erano tutti solidali nel trovare soluzioni e a pro-
creare in lei una crisi di identità e di rinuncia.
vendite del dispensario vinto da Marco ma at-
digarsi in sacrifici, ma ora, si rendeva conto che
Rivedrò Crizia in febbraio, con la speranza che
tualmente gestito da un farmacista mio cliente.
tutte le iniziative portate avanti con passione e
abbia seguito i miei consigli: condividere il pe-
Come il radiologo legge la lastra con lentezza,
professionalità venivano neutralizzate dalla vi-
so con tutta la famiglia, vendere l’immobile al
riflessione e un atteggiamento imperscruta-
sione ottusa del governo centrale e territoria-
prezzo che oggi il mercato offre, riappropriar-
bile, io leggo i dati delle vendite.
le che, tagliando in modo irrazionale la spesa
si del Caduceo e viverlo con orgoglio, passio-
«Allora?», mi chiede Lucia.
sociale (farmaceutica), non teneva conto dei
ne e professionalità.
Taccio e continuo a confrontare i dati storici tra
danni collaterali che si creavano
dispensario e farmacia.
tadini e delle imprese-farmacia.
Venerdì 13 dicembre (terzo pianto)
Anche la distribuzione interme-
Marco e Lucia sono marito e moglie
tabilità e dico ai coniugi marchigiani che la
dia aveva contribuito a generare
marchigiani. Lui farmacista dipen-
potenzialità del dispensario, futura farmacia,
tensioni; infatti tutto a un tratto
dente con orario ridotto, lei casalin-
è talmente esigua che non promette nulla di
si era svegliata chiedendo ai far-
ga. Sono venuti a trovarmi in studio
buono. I 500 abitanti totali tra paese e frazioni
macisti rientri veloci o piani di rientro comun-
a Pisa perché si aspettavano una conferma
potranno produrre massimo 150.000 di ricavi
que impegnativi, considerato che le banche
della decisione già presa: accettare la vinci-
totali, pari a un utile lordo di circa 30.000 eu-
avevano ristretto il proprio credito riducendo
ta di una sede di un paesino che conoscevo
ro, non considerando ammortamenti e oneri
gli affidamenti o, addirittura - richiamandosi a
molto bene.
finanziari necessari per arredi e attrezzature.
Santa Basilea - rifiutando di continuare il rap-
Li accolsi con un caffè, e visto che quel gior-
«Maaa...», mi corregge Marco, «ci sarà un’in-
porto bancario.
no era l’onomastico di Lucia, chiesi a Cecilia,
dennità lorda di 12.000 euro da parte della
Il problema di Crizia non era la sua situazione
la mia eccellente e fidata collaboratrice, di
Regione».
sul territorio nei confronti dei cit-
22 febbraio 2014
«Allora?», mi chiede Marco. Riconsegno i dati alla responsabile della con-
Primo piano Attualità
La correzione dell’aspirante titolare è giusta.
in quanto unità essenziale al sistema salute.
Il neo babbo, oltre al lavoro quotidiano in far-
Quindi rifaccio i conti: all’utile lordo di 30.000
Ma se questo è vero, se è necessario difen-
macia, vive il Sistema farmacia con la sua
aggiungo i 12.000 lordi del contributo regio-
dere questa “pietra d’angolo”, perché non
presenza attiva nel sindacato, nella coopera-
nale e sottraendo Enpaf e tasse, restano per
stabilire una remunerazione soddisfacente
tiva, nell’Agifar provinciale senza rinunciare a
vivere 26.600.
per i farmacisti che vi lavorano e le famiglie
seguire il suo Pisa nella mitica curva nord.
«Tutto sommato, dice Lucia, sono circa
che condividono con il titolare gestione, sa-
Il sorriso esploso dalla foto di Gabriele è un
2.200/mese, sempre di più dei 1.200 euro
crifici e missione; una remunerazione tale da
sorriso al futuro ed è il sorriso fresco di due
percepiti, oggi, come dipendente».
legittimare la loro professionalità e la dignità
giovani che hanno investito, senza se e sen-
Evitando di apparire volutamente negativo,
dell’essere persona.
za ma, in famiglia e farmacia.
cerco di far capire a Lucia che per rendere
Il sorriso è l’antidoto per neutralizzare i corvi;
non per 12 mesi ma per 15, in quanto i colla-
Martedì 31 dicembre (un sorriso)
boratori dipendenti percepiscono quattordici
«Oggi alle ore 10,27 è nato Ga-
sistema salute e con esso la fine
mensilità più il trattamento di fine rapporto in
briele. Mamma e figlio stanno
della pietra angolare-farmacia.
caso di pensionamento, dimissioni o licen-
bene e io sono a mille! Nicola».
Il sorriso esplosivo di Nicola corri-
ziamento. Quindi non dobbiamo parlare di
Insieme al messaggio sms c’era
sponde a un impegno incondizio-
2.200/mese ma 1.770/mese.
la prima foto di Gabriele in brac-
nato nel partecipare attivamente
«Sempre di più di ora», incalza Lucia.
cio alla mamma sotto lo sguardo
alla costruzione del futuro di suo
Insisto, facendo presente che in caso di futuro
di babbo Nicola.
figlio, con la consapevolezza che
pensionamento, un collaboratore dipenden-
La foto era un’esplosione di sorrisi. Tutti e tre
i cambiamenti di fase, i passaggi di orbita de-
te avrà un vitalizio pari all’importo dell’ultima
sorridevano, anche Gabriele sembrava che
vono essere guidati con conoscenza, corag-
busta paga percepita; mentre come titolare la
sorridesse, ma il sorriso che “bucava” di più era
gio e gioia.
pensione sarà di circa 500 euro mese.
quello di Nicola. Un sorriso che diventava chia-
L’entusiasmo di Lucia barcolla e si spegne
ve per aprire o inventare nuovi scenari di vita.
Conclusioni
nel momento in cui scocco l’ultima freccia
Nicola è un giovane farmacista che da poco
Il messaggio che non smetterò mai di urla-
avvelenata: la loro morte civile in caso di ac-
più di un anno è entrato a far parte, chiamato
re a Nicola e a tutti i giovani è di non mollare
cettazione della sede farmaceutica. Il conto
dal padre Francesco, nella società che ge-
le speranze; di continuare a guardare avanti
economico, infatti, non può prevedere i costi
stisce la farmacia di famiglia. Il padre, oltre a
prendendo coscienza delle seguenti parole:
omogeneo il confronto devo dividere i 26.600
per esorcizzare coloro che spendono parole di pessimismo, che teorizzano la fine del
competitività, imprenditorialità, resilienza, professionalità, tutti.
Il sorriso esplosivo di Nicola corrisponde a un impegno incondizionato nel partecipare attivamente alla costruzione del futuro di suo figlio, con la consapevolezza che i cambiamenti di fase, i passaggi di orbita devono essere guidati con conoscenza, coraggio e gioia
◆ Competitività: perché sempre più nei pros-
simi anni si svilupperà una dinamica competitiva tra Stati, aziende e persone. ◆ Imprenditorialità: perché per gestire il cam-
biamento, cercando di restare sul mercato, occorre essere imprenditori; si rende, pertanto, urgente partecipare a programmi di formazione vera su tutto ciò che riguarda l’imprenditorialità. Resilienza: è la capacità di saper far fronte
relativi all’eventuale assunzione di un farma-
trasferirgli una quota di società, gli ha trasfe-
◆
cista che possa sostituire periodicamente
rito l’amore per la professione e il coraggio
agli eventi.
la giovane coppia. Lucia, avvelenata da una
per affrontare le difficoltà che si incontrano
◆ Professionalità: far bene le cose.
freccia cattiva, guarda Marco e sfoga in un
nel gestire una “cosa” che si chiama azienda;
◆Tutti: l’impegno personale deve essere mes-
pianto la sua delusione.
difficoltà dovute prevalentemente alla man-
so a disposizione di tutti, al fine di garantire al
Non so che decisione abbiano preso i due co-
canza di formazione imprenditoriale di base;
Sistema farmacia la prerogativa di soggetto
niugi ma il mio pensiero è andato, ancora una
difficoltà che in un momento di crisi, come
universale.
volta, agli amministratori, ai politici e a tutti
quello vissuto in questo periodo, produco-
Tre pianti e un sorriso sono quattro storie con
coloro che, nelle occasione pubbliche, si riem-
no incertezze nella gestione corrente e nella
un unico denominatore: l’amore e la difesa sia
piono la bocca nel difendere la micro farmacia
programmazione del futuro.
della farmacia sia della professione.
23 febbraio 2014
ECM Il diabete mellito
Diabete, prevenzione delle complicanze acute e croniche Abstract Il diabete è tra le prime cause di dialisi, amputazione non traumatica degli arti inferiori, eventi cardiovascolari (infarto miocardico, ictus, vasculopatia periferica, eccetera), cecità. Queste copatologie contribuiscono a incrementare in modo esponenziale la percentuale di morbilità e inabilità (con evidenti ripercussioni sui costi sanitari e sociali) nonché di mortalità. La prevenzione e lo screening delle complicanze croniche è possibile ed efficace. La conoscenza degli strumenti operativi di intervento deve essere allargata a tutte le figure professionali che collaborano nella gestione della malattia, al fine di prospettare correttamente al paziente diabetico i percorsi diagnostico-terapeutici opportuni in relazione allo stadio della malattia
Angela A. Rivellese, Raffaella Mazzarella Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia Università Federico II, Napoli
Introduzione
Complicanze acute del diabete mellito
Il diabete mellito è una patologia cronica che può portare a complicanze croniche macrovascolari (cardiopatia ischemica, vasculopatia cerebrale e periferica) e microvascolari (retinopatia, nefropatia e neuropatia). Il 50 per cento dei diabetici muore per patologie cardiovascolari (principalmente infarto del miocardio e ictus) e il 10-20 per cento per insufficienza renale. Dopo circa quindici anni di durata di malattia circa il 10 per cento va incontro a un importante calo del visus come conseguenza della retinopatia diabetica e circa il 2 per cento a cecità. Le complicanze acute del diabete sono chetoacidosi, sindrome iperglicemica iperosmolare e ipoglicemia. Esse, almeno per quanto riguarda le prime due, a differenza di quelle croniche che sono in continuo aumento, sono in diminuzione e, infatti, i ricoveri per tali complicanze sono diminuiti del 51 per cento, con un andamento simile negli uomini e nelle donne. Da questi dati si evince l’importanza di fronteggiare l’impatto di questa patologia, che richiede continue cure mediche e attività educative finalizzate all’autogestione, al fine di ridurre il rischio di complicanze.
Chetoacidosi La chetoacidosi interessa tipicamente i diabetici tipo 1 di giovane età, spesso all’esordio della malattia diabetica, ma può interessare anche le età più avanzate e comparire occasionalmente anche in diabetici tipo 2 in condizioni di stress. La chetoacidosi è una condizione di squilibrio tra disponibilità di insulina ed esigenze metaboliche dell’organismo. Vi è un deficit di azione insulinica associato a un aumento degli ormoni controregolatori (glucagone, catecolamine, cortisolo, ormone della crescita). Tale squilibrio è responsabile di profonde alterazioni a carico del metabolismo dei carboidrati (iperglicemia indotta da attivazione della gluconeogenesi epatica e della glicogenolisi), del metabolismo lipidico (attivazione della lipolisi, aumento dell’ossidazione degli acidi grassi liberi con conseguente aumentata produzione di corpi chetonici) e del metabolismo idroelettrolitico (disidratazione e acidosi metabolica). Spesso, alla base di una chetoacidosi vi è un fattore precipitante: può trattarsi di 24
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un’infezione, oppure di un’insulinizzazione inadeguata (per accidentale o volontaria mancata somministrazione di insulina, o mancato incremento della posologia insulinica durante malattie intercorrenti o durante terapia con farmaci che peggiorano il compenso glicemico, come i cortisonici). I sintomi di esordio più comuni sono poliuria, polidipsia, perdita di peso, dolore addominale spesso associato a vomito. La chetoacidosi è caratterizzata da iperglicemia (glicemia > 250 mg/dL), aumento dei chetoni (nel sangue e nelle urine) e acidosi (pH arterioso < 7,3 e/o livelli di HCO3 < 15 mEq/l). L’aumentato rischio di mortalità che ancora si associa alla chetoacidosi implica la necessità di interventi educativi mirati a prevenire questo rischio, quali un corretto autocontrollo glicemico, un’adeguata gestione di malattie intercorrenti con aumento della quantità di insulina effettuata e adeguata idratazione e misurazione domiciliare della chetonemia in caso di iperglicemia persistente (tabella 1). È necessario che il paziente sia istruito sul grado di pericolosità per la salute dei livelli di chetonemia rilevata e su quali misure adottare in caso di riscontro positivo della stessa. Le raccomandazioni dell’American Diabetes Association suggeriscono di misurare i chetoni in pazienti con diabete tipo 1 durante malattie acute, eventi stressanti, in presenza di iperglicemia protratta (> 250 mg/dL), durante la gravidanza o quando vi siano sintomi di iperchetonemia o chetoacidosi (nausea, vomito o dolore addominale). Un aspetto fondamentale è rappresentato dall’educazione all’interpretazione dei valori di chetonemia rilevati e quali valori implichino un intervento (tabella 2). Si ritiene generalmente che valori di chetonemia superiori a 0,5 mmol/l siano anormali. Di conseguenza in presenza di iperglicemia in pazienti insulino trattati (> 250 mg/dL) e con chetonemia > 0,5 mmol/l è necessario educare la persona a un intervento che implica un’intensificazione del monitoraggio glicemico con la ripetizione della chetonemia, la somministrazione di boli supplementari di insulina, l’idratazione. Il paziente va inoltre informato che valori di chetonemia > 3 mmol/l devono essere considerati un’emergenza medica in quanto il rischio di chetoacidosi è molto elevato. In soggetti particolarmente a rischio di scompenso chetoacidotico un valore soglia più basso può essere preso come riferimento. In particolare, pazienti in trattamento con microinfusore possono trarre giovamento da un intervento già per valori di chetonemia ≥ 0,3 mmol/l.
Algoritmo decisionale rivolto al paziente con diabete tipo 1 Glicemia
Chetonemia
Consigli
> 250 mg/dL
< 0.5 mmol/l
◆ Rischio di chetoacidosi
assente
◆ Idratazione ◆ Somministrare boli
supplementari di insulina per ridurre la glicemia ◆ Ripetere la misurazione dopo due ore > 250 mg/dL
0.5-3 mmol/l
◆ Esiste il rischio
di chetoacidosi
◆ Riposo e idratazione ◆ Somministrare boli
supplementari di insulina per ridurre la glicemia ◆ Ripetere la misurazione dopo un’ora e se necessario ogni ora > 250 mg/dL
> 3 mmol/l
◆ Emergenza medica
(rischio molto elevato di chetoacidosi)
Tabella 2 infezioni delle vie urinarie), eventi cardiovascolari acuti (infarto del miocardio, ictus), traumi estesi, condizioni di aumentato carico osmotico (nutrizione enterale o parenterale, trattamento con soluzioni ipertoniche per via e.v.), condizioni che possono determinare grave perdita di liquidi (terapia massiccia con diuretici tiazidici o dell’ansa; dialisi peritoneale). Come la chetoacidosi è caratterizzata da grave iperglicemia, marcata disidratazione e aumento dell’osmolarità sierica, ma non c’è chetosi o acidosi. La mortalità è intorno al 15 per cento, potendo risultare anche più alta nelle fasce di età più avanzate. Nella SII la carenza insulinica risulta meno grave di quella osservata nella chetoacidosi diabetica e la funzione beta cellulare residua è comunque sufficiente a inibire la lipolisi e a prevenire la formazione dei corpi chetonici. L’esordio si caratterizza per il lento e insidioso sviluppo di iperglicemia, iperosmolarità e disidratazione molto più marcate della chetoacidosi diabetica ma in assenza di iperchetonemia o acidosi. I sintomi più comuni, che possono svilupparsi nel giro di alcune settimane, sono: poliuria, intensa polidipsia, nausea, vomito, disidratazione grave (il deficit di fluidi può arrivare fino a 10-12 litri) e disturbi dello stato di coscienza fino al coma. La diagnosi viene posta sulla base di una glicemia molto elevata (anche > 2.000 mg/dL), iperosmolarità (> 330 mOsm/kg), assenza o lieve aumento dei chetoni sierici, pH ematico > 7,3, obnubilamento del sensorio che può mascherare i sintomi della patologia sottostante. Gli interventi educativi per la prevenzione della SII sono analoghi a quelli della chetoacidosi.
Sindrome iperglicemica iperosmolare (Coma iperosmolare non chetoacidosico) La Sindrome Iperglicemica Iperosmolare (SII) si realizza generalmente nei pazienti con diabete tipo 2, soprattutto se anziani, con compenso glicometabolico scadente, in concomitanza di processi infettivi intercorrenti (polmoniti,
Strategie per prevenire la chetoacidosi diabetica ◆ Educazione
Ipoglicemia L’ipoglicemia (glicemia < 70 mg/dL) è una complicanza che può verificarsi nei pazienti con diabete tipo 1 e 2 in terapia insulinica o con alcune classi di ipoglicemizzanti orali. Vengono definiti tre gradi di ipoglicemia: il grado lieve, dove sono presenti solamente sintomi neurogenici (come tremori, palpitazioni e sudorazione) e l’individuo è in grado di autogestire il problema; il grado moderato, dove a questi sintomi si aggiungono sintomi neuroglicopenici (come confusione, debolezza), ma dove l’individuo è
◆ Autocontrollo glicemico
◆ Adeguata gestione delle malattie intercorrenti ◆ Monitoraggio domiciliare dei chetoni ◆ Boli supplementari di analogo rapido ◆ Idratazione
◆ Riduzione ma non eliminazione dell’insulina se il paziente non si nutre ◆ Identificazione e monitoraggio dei pazienti ad alto rischio
Tabella 1 25
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Complicanze microangiopatiche Ruolo dell’iperglicemia Il principale fattore di rischio delle complicanze microangiopatiche del diabete è l’iperglicemia. Diverse sono le ipotesi patogenetiche proposte, tra le principali quelle che coinvolgono la via dei polioli, lo stress ossidativo e la glicazione non-enzimatica (figura 1). Molti dati epidemiologici mettono in relazione valori di HbA1c e complicanze microangiopatiche. Inoltre, studi di intervento come il DCCT condotto in soggetti con diabete tipo 1, e gli studi Kumamoto e UKPDS condotti in soggetti con diabete tipo 2, hanno dimostrato come il miglioramento del compenso glicemico sia associato alla riduzione dell’incidenza di complicanze microangiopatiche (retinopatia, nefropatia e neuropatia) e alla loro progressione. Pertanto, per prevenire le complicanze microvascolari il primo obiettivo è il raggiungimento di un compenso glicemico ottimale. Le raccomandazioni riguardanti i target glicemici da raggiungere nel trattamento del diabete sono le seguenti: ◆ Il trattamento del diabete deve essere attuato tempestivamente in ogni paziente al fine di ottenere valori di HbA1c stabilmente inferiori a 7 per cento, valori che consentono di prevenire l’incidenza e la progressione delle complicanze microvascolari. ◆ Obiettivi glicemici più stringenti (HbA1c ≤ 6,5 per cento) dovrebbero essere perseguiti in pazienti di nuova diagnosi o con diabete di durata < 10 anni, senza precedenti eventi cardiovascolari. ◆ Obiettivi di compenso glicemico meno stringenti (HbA1c 7-8 per cento) dovrebbero essere perseguiti in pazienti con diabete di lunga durata > 10 anni soprattutto se con precedenti eventi cardiovascolari o una lunga storia di inadeguato compenso glicemico o fragili per età e/o comorbilità. In particolare in questo gruppo di pazienti l’approccio terapeutico deve essere tale da ridurre al minimo il rischio di ipoglicemie.
ancora in grado di autogestire il problema; il grado grave, dove l’individuo presenta uno stato di coscienza alterato e necessita dell’aiuto o della cura di terzi per risolvere l’ipoglicemia (tabella 3). Secondo la “regola del 15” l’ipoglicemia lieve-moderata dovrebbe essere trattata assumendo 15 g di carboidrati (preferibilmente tre zollette di zucchero o zucchero sciolto in acqua o 125 ml di una bibita zuccherata o di un succo di frutta o un cucchiaio da tavola di miele), rivalutando la glicemia dopo quindici minuti e ripetendo il trattamento con altri 15 g di carboidrati sino a che la glicemia non risulti superiore a 100 mg/dL. Il trattamento delle ipoglicemie gravi (dove l’individuo non è in grado di assumere nulla per bocca) richiede l’assistenza di terzi per un trattamento per via sistemica: utilizzando siringhe preriempite di glucagone in una situazione extraospedaliera. Le persone a stretto contatto con i diabetici o quelli a cui sono affidati devono essere a conoscenza del problema ed essere istruiti alla somministrazione del farmaco per via intramuscolare o sottocutanea. In caso di ricovero ospedaliero o comunque in una situazione in cui sia possibile un rapido accesso endovenoso, è indicata l’infusione in 1-3 minuti di 15-20 g di glucosio in soluzioni ipertoniche al 20 o al 33 per cento (per esempio 80 ml di glucosata al 20 per cento, oppure 50 ml di glucosata al 33 per cento). In tutti i casi di ipoglicemia è necessario che, dopo l’infusione di glucosio, la somministrazione di glucagone o l’assunzione dei carboidrati semplici venga assunta anche una certa quantità di carboidrati complessi (30 g di pane integrale o due fette biscottate o un pacchetto di crackers integrali) per evitare il ripetersi della crisi ipoglicemica. La prevenzione è la strategia più importante per ridurre il rischio di ipoglicemia. Pertanto è indispensabile informare sempre il paziente in terapia con farmaci ipoglicemizzanti del rischio ipoglicemico, renderlo edotto sulle cause, sul riconoscimento e sul trattamento.
Complicanze croniche del diabete mellito
Nefropatia La nefropatia diabetica si manifesta nel 20-40 per cento dei pazienti diabetici ed è la principale singola causa di nefropatia allo stadio terminale. A causa della maggiore prevalenza del diabete tipo 2, oltre l’80 per cento dei pazienti diabetici sottoposti a terapia dialitica è rappresentato da soggetti affetti da questa forma di diabete. La storia naturale della nefropatia diabetica può essere suddivisa in cinque stadi evolutivi: Stadio I (iperfiltrazione): aumento del GFR (Glomerular Filtration Rate) e ipertrofia renale. A parte l’aumento del volume, la morfologia renale è normale. Stadio II: presenza di normale albuminuria, normale o elevato GFR. In questo stadio cominciano a svilupparsi alterazioni strutturali quali l’espansione della regione mesangiale e l’ispessimento della membrana basale glomerulare. Stadio III (nefropatia incipiente): presenza di microalbuminuria, normale o aumentato GFR. Stadio IV (nefropatia clinica): presenza di macroalbuminuria e proteinuria. Normale o ridotto GFR, iniziale progressivo aumento della creatininemia. Stadio V (insufficienza renale terminale): caratterizzata dai sintomi dell’uremia; tutte le strutture renali presentano sclerosi e vi è necessità di terapia sostitutiva. La microalbuminuria è il più precoce marcatore clinicamente rilevabile di nefropatia. Si definisce microalbuminurico un paziente con valori di albuminuria di 20-200 μg/min (o 30-300 mg/die) e macroalbuminurico un paziente
Le complicanze croniche del diabete mellito si dividono in microvascolari e macrovascolari (tabella 4). Le prime sono strettamente legate all’iperglicemia, le seconde al concorrere di diversi fattori di rischio.
Classificazione dell’ipoglicemia Grado lieve
Sintomi
Gestione
Adrenergici
Autogestione da parte del paziente
◆ Tremori ◆ Palpitazioni ◆ Sudorazione ◆ Formicolii ◆ Ansia
Grado moderato
Neuroglicopenici ◆ Confusione
Autogestione da parte del paziente
◆ Stanchezza ◆ Senso di stordimento ◆ Difficoltà
di concentrazione
◆ Irritabilità
Grado grave
Alterazione dello stato di coscienza
Necessario l’aiuto di terzi
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L’UKPDS ha dimostrato, inoltre, che il controllo della pressione arteriosa può ridurre la velocità di evoluzione della nefropatia diabetica. Pertanto, valori di pressione arteriosa < 130/80 mmHg e < 125/75 mmHg nei pazienti con proteinuria >1 g/die sono raccomandati dalla maggior parte delle linee-guida. È inoltre noto che i farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina sono i più efficaci nel ridurre l’albuminuria a parità di efficacia antipertensiva.
Complicanze del diabete mellito ◆ Chetoacidosi
Complicanze acute
◆ Sindrome iperosmolare
iperglicemica
◆ Ipoglicemia ◆ Nefropatia
Microangiopatiche
Screening Per la prevenzione della nefropatia diabetica le linee guida prevedono di eseguire annualmente un test per valutare l’escrezione renale di albumina ed escludere la presenza di microalbuminuria, nei diabetici di tipo 1 con durata del diabete > 5 anni, in tutti i diabetici di tipo 2 iniziando alla diagnosi di diabete e nelle donne diabetiche in gravidanza. La creatinina sierica dovrebbe essere misurata annualmente in tutti gli adulti con diabete indipendentemente dal grado d’escrezione urinaria di albumina. La creatinina sierica da sola non dovrebbe essere usata come misura della funzionalità renale, ma piuttosto essere utilizzata per stimare con formule validate il volume filtrato glomerulare ed eseguire una stadiazione della malattia (tabella 6).
◆ Retinopatia ◆ Neuropatia
Complicanze croniche
◆ Cardiopatia ischemica
Macroangiopatiche
◆ Vasculopatia cerebrale ◆ Vasculopatia periferica
Tabella 4
Patogenesi delle complicanze microvascolari del diabete mellito Iperglicemia cronica
Attivazione via dei polioli
Retinopatia La prevalenza della retinopatia diabetica è strettamente correlata alla durata del diabete e può considerarsi come la causa più frequente di nuovi casi di cecità tra gli adulti di età compresa tra 20-74 anni. Le più recenti casistiche su coorti di pazienti seguiti dai Servizi di Diabetologia italiani evidenziano una prevalenza di retinopatia del 42 per cento di cui circa il 25 per cento sono forme proliferanti o lasertrattate. La prevalenza di cecità è intorno allo 0,5 per cento. La prevalenza della retinopatia proliferante è pari al 23 per cento nei pazienti con diabete mellito tipo 1, al 14 per cento nei pazienti con diabete tipo 2 insulino-trattati e del 3 per cento in pazienti con diabete mellito tipo 2 non insulino-trattati. La retinopatia diabetica viene distinta in due forme: retinopatia proliferante e non proliferante (figura 2). Tale classificazione ha una base anatomopatologica (nella retinopatia non proliferante le lesioni sono contenute nell’ambito del tessuto retinico, mentre nella proliferante invadono il corpo vitreo) e consente di tenere distinti quadri clinici con caratteristiche diverse
Glicazione proteine ↑ Radicali liberi di O2
↓ Ossido nitrico
↑ AGE (prodotti di glicosilazione avanzata) Danno del microcircolo
MICROANGIOPATIA
Figura 1
con albuminuria > 200 μg/min (o 300 mg/die). Oltre a costituire un marcatore precoce di nefropatia, la microalbuminuria è un indicatore di aumentata mortalità cardiovascolare, tanto da rappresentare un fattore di rischio cardiovascolare indipendente. La prevenzione e il trattamento della nefropatia si basano sull’ottimizzazione del compenso glicemico e pressorio. Diversi studi di intervento hanno, infatti, dimostrato che la gestione intensiva del diabete, con l’obiettivo di raggiungere valori glicemici quanto più possibile vicini alla normoglicemia, è in grado di ritardare l’insorgenza di microalbuminuria e la progressione dallo stato della microalbuminuria a quello della macroalbuminuria. Nel diabete di tipo 1, il DCCT ha dimostrato che lo stretto controllo glicemico riduceva il rischio di microalbuminuria di circa il 20-30 per cento. Nel diabete di tipo 2, lo studio UKPDS ha mostrato una riduzione (pari al 30 per cento circa) della percentuale di pazienti che hanno sviluppato microalbuminuria dopo nove anni dall’inizio dello studio nel gruppo a trattamento intensivo. È interessante notare come il beneficio di un controllo glicemico prolungato perduri anche quando i pazienti non sono più sotto stretto controllo glicemico. Infatti, lo studio EDIC (follow-up del DCCT) e il follow-up dell’UKPDS hanno dimostrato che i pazienti in stretto controllo glicemico durante lo studio avevano nel follow-up un minor rischio di sviluppare sia micro che macroalbuminuria.
Classificazione della retinopatia diabetica Assenza di retinopatia diabetica Retinopatia diabetica non proliferante ◆ lieve ◆ moderata ◆ avanzata (grave o pre-proliferativa)
Retinopatia diabetica proliferante
Maculopatia edematosa ◆ edema maculare non clinicamente significativo ◆ edema maculare clinicamente significativo Maculopatia ischemica
Oftalmopatia diabetica avanzata Linee-guida retinopatia diabetica 4/12/2002
Figura 2
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autonomica ha una prevalenza di circa il 20 per cento nei diabetici (17-21 per cento nel diabete tipo 1 e 16-22 per cento nel tipo 2). Età, durata della malattia, tipo di diabete, compenso metabolico e fattori di rischio cardiovascolare sono fattori associati alla sua comparsa. Essa si associa a un’aumentata mortalità, soprattutto cardiovascolare. Infatti clinicamente si può presentare con tachicardia a riposo, intolleranza all’esercizio fisico, ipotensione ortostatica, ischemia cardiaca silente, sindrome da denervazione cardiaca, fino alla morte improvvisa. Da qui nasce l’esigenza di una maggiore attenzione allo screening per la neuropatia autonomica, che potrebbe permettere una riduzione della mortalità nei diabetici affetti da tale complicanza. La neuropatia gastrointestinale è comune e può colpire qualsiasi tratto, provocando disfagia, gastroparesi, stipsi, diarrea, incontinenza fecale. La gastroparesi deve essere sospettata in pazienti con controllo glicemico irregolare, o con importanti sintomi gastroenterici senza altre cause apparenti. La localizzazione urogenitale è causa di disfunzione vescicale e disfunzione erettile. Infine, possono essere compromessi sia la funzionalità delle ghiandole sudoripare, sia la capacità di riconoscimento dei segni dell’ipoglicemia. Il cardine della prevenzione e della terapia della neuropatia diabetica è rappresentato dall’ottimizzazione del controllo metabolico, che per il momento è l’unica modalità di intervento di provata efficacia in grado di interferire con la sua naturale evoluzione. Il raggiungimento di un controllo metabolico adeguato consente di prevenire l’insorgenza o arrestare la progressione del danno neurologico indotto dal diabete sia nella componente somatica sia in quella autonomica del sistema nervoso periferico. Il DCCT ha definitivamente dimostrato che un buon controllo metabolico fin dai primi anni di malattia (prevenzione primaria) consente di ridurre del 71 per cento il rischio di sviluppare una neuropatia clinica confermata dagli esami strumentali e del 59 per cento quello di presentare a distanza di cinque anni anormalità della conduzione nervosa dei nervi sia motori sia sensitivi degli arti nei diabetici di tipo 1. Risultati simili si sono ottenuti per quanto riguarda la neuropatia autonomica valutata a livello dell’apparato cardiovascolare. Anche nel diabete tipo 2 è stato evidenziato come un miglior controllo metabolico sia in grado di ridurre l’insorgenza di neuropatia periferica (valori di conduzione nervosa e di soglia di sensibilità vibratoria significativamente migliori nel gruppo che seguiva il trattamento intensivo rispetto a quello che seguiva la terapia convenzionale). Risultati simili sono stati ottenuti per i parametri relativi alla neuropatia autonomica cardiovascolare.
sia dal punto di vista terapeutico che prognostico. All’osservazione del fondo oculare si possono osservare le seguenti lesioni: microaneurismi, emorragie, essudati duri, noduli cotonosi, anomalie microvascolari intraretiniche, edema retinico e proliferazione fibrovascolare, la cui comparsa identifica la forma proliferante. Le evidenze scientifiche oggi disponibili hanno dimostrato che, mediante programmi di screening e trattamento della retinopatia diabetica, è possibile ridurre drasticamente la cecità da diabete. Nello studio DCCT, lo sviluppo e la progressione di retinopatia sono risultati significativamente meno frequenti nei pazienti in trattamento intensivo: il rischio di retinopatia si riduceva del 76 per cento nella coorte in prevenzione primaria e del 54 per cento in quella in prevenzione secondaria. Analogamente, lo studio UKPDS ha dimostrato una riduzione del rischio di complicanze microangiopatiche (retinopatia e nefropatia) del 25 per cento nel gruppo in trattamento intensivo rispetto a quello convenzionale. In aggiunta alla glicemia, molti altri fattori sembrano aumentare il rischio di retinopatia diabetica. La presenza di nefropatia è associata alla retinopatia. L’ipertensione arteriosa è un ben definito fattore di rischio per lo sviluppo di edema maculare ed è associata alla presenza di retinopatia diabetica proliferante, così come la dislipidemia rappresenta anch’essa un fattore di rischio indipendente di retinopatia diabetica. È quindi evidente che l’ottimizzazione del compenso glicemico e del controllo pressorio sono i punti essenziali per la riduzione di comparsa e progressione della retinopatia.
Screening I pazienti con diabete tipo 1 devono effettuare una prima valutazione del fondo oculare entro 3-5 anni dall’insorgenza del diabete, quelli con diabete tipo 2 subito dopo la diagnosi, in quanto il diabete poteva essere già presente in precedenza. I successivi esami, in entrambi i tipi di diabete, devono essere ripetuti almeno ogni due anni in assenza di lesioni, in presenza di retinopatia non proliferante lieve o moderata ogni sei mesi, in casi di retinopatia più avanzata i controlli saranno ripetuti a giudizio dell’oculista (tabella 6). Neuropatia La neuropatia diabetica è una temibile complicanza del diabete mellito che in Italia colpisce il 28 per cento delle persone affette da questa malattia. Essa è definita come una patologia del sistema nervoso periferico che, in assenza di altre cause di neuropatia, è dimostrabile nelle persone diabetiche. Esistono diverse forme cliniche di neuropatia periferica diabetica che si differenziano per patogenesi, decorso e prognosi. La Polineuropatia Distale Simmetrica (PNDS) rappresenta la forma clinica più frequente (oltre il 90 per cento dei pazienti con neuropatia è affetto da PNDS) e nella grande maggioranza dei casi essa è responsabile di deficit di sensibilità distale che si evidenziano con l’esame clinico e/o con opportuni test strumentali (tabella 5). Tra i fattori di rischio della PNDS vi sono il compenso metabolico, la pressione arteriosa, i lipidi plasmatici, la durata del diabete, l’indice di massa corporea, il fumo di sigaretta e il consumo di alcool. La PNDS comporta un aumentato rischio di mortalità, specie se è presente una compromissione del sistema nervoso autonomico, ed è un importante fattore di rischio per lo sviluppo delle ulcere podaliche che, a loro volta, rappresentano assai spesso il primo di una tragica sequenza di eventi che si conclude con l’amputazione di parti più o meno estese degli arti inferiori. La neuropatia
Classificazione della neuropatia diabetica Neuropatia periferica
Neuropatia autonomica
Polineuropatia simmetrica distale ◆ sensitivomotoria cronica (dolorosa e non) ◆ dolorosa acuta
Può coinvolgere: ◆ sistema cardiovascolare ◆ sistema gastrointestinale ◆ sistema genitourinario ◆ termoregolazione
Poliradicolopatia diabetica ◆ dolore grave e invalidante nella distribuzione
di una o più radici nervose
Mononeuropatia ◆ disfunzione di un nervo cranico
o periferico isolato
Tabella 5 28
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Screening delle complicanze croniche del diabete mellito Complicanze microvascolari
Screening
Nefropatia
◆ Valutazione una volta all’anno della microalbuminuria (nel diabete tipo 1 dopo 5 anni di malattia, nel tipo 2 alla diagnosi). ◆ Determinazione una volta all’anno della creatininemia indipendentemente dal grado d’escrezione urinaria di albumina. ◆ Stima con formule del volume filtrato glomerulare con conseguente stadiazione di malattia.
Retinopatia
◆ Valutazione del fondo oculare nel diabete tipo 1 entro 3-5 anni di malattia, nel tipo 2 alla diagnosi. ◆ Ripetizione dell’esame del fondo oculare ogni 2 anni in assenza di lesioni. ◆ Ripetizione dell’esame del fondo oculare ogni 6 mesi in presenza di retinopatia non proliferante lieve o moderata. ◆ Controlli ripetuti a giudizio dell’oculista in casi di retinopatia più avanzata.
Neuropatia
◆ Prima valutazione (sensibilità tattile, dolorifica, sensibilità vibratoria, test cardiovascolari) nel diabete tipo 1 dopo 5 anni di malattia,
nel tipo 2 alla diagnosi.
◆ Successive valutazioni con cadenza annuale. ◆ Alla diagnosi di polineuropatia simmetrica distale, inserimento in un programma di educazione specifico per il piede diabetico.
Complicanze macrovascolari ◆ Cardiopatia ischemica ◆ Vasculopatia cerebrale ◆ Vasculopatia periferica
◆ Esame dei polsi periferici e ricerca di soffi vascolari ogni anno. ◆ ECG basale ogni anno. ◆ Determinazione dell’indice di Winsor (se normale può essere rivalutato a distanza di 3-5 anni). ◆ Ogni 1-3 anni nei diabetici con rischio cardiovascolare elevato anche:
- ecocolordoppler carotideo - ecocolordoppler degli arti inferiori (se indice di Winsor < 0,9 o arterie incompressibili) - test provocativi di ischemia (ECG da sforzo o scintigrafia/ecografia miocardia da stress)
Tabella 6
Screening Lo screening della neuropatia deve essere eseguito in tutti i diabetici tipo 2 alla diagnosi e nei diabetici tipo 1 dopo cinque anni di durata della malattia. Le successive valutazioni devono avere cadenza annuale. Lo screening della polineuropatia periferica deve essere effettuato utilizzando semplici test clinici, quali la valutazione della sensibilità pressoria mediante il monofilamento di 10 g e della sensibilità vibratoria all’alluce mediante diapason, preferibilmente inseriti in un sistema strutturato a punteggio. Qualora sia diagnosticata la polineuropatia simmetrica distale, è utile che il diabetico sia inserito in un programma di educazione specifico per il piede diabetico, allo scopo di prevenire le ulcerazioni e le amputazioni. Lo screening per la neuropatia autonomica cardiovascolare può essere effettuato con l’ausilio di una batteria di semplici e riproducibili test cardiovascolari che si basano sulla modificazione della frequenza cardiaca o della pressione arteriosa (tabella 6). I test della frequenza cardiaca più utilizzati sono il deep breathing (serie di espirazioni e inspirazioni profonde), la manovra di Valsalva (espirazione forzata contro resistenza) e il lying-to-standing (alzarsi e mettersi in piedi dopo essere stati sdraiati su un lettino).
diabete e le loro interazioni, è importante sottolineare che i risultati più importanti, in termini di riduzione della mortalità totale, della mortalità cardiovascolare e degli eventi cardiovascolari (oltre il 50 per cento) si sono ottenuti con un intervento intensivo teso all’ottimizzazione di tutti i fattori di rischio cardiovascolare. Pertanto, solo un approccio globale alla malattia, non limitato al controllo glicemico, ma esteso alle diverse componenti del rischio, può consentirci di ridurre in maniera clinicamente significativa l’impatto delle complicanze macroangiopatiche sulla mortalità e morbilità del diabete. I principali fattori di rischio cardiovascolare sono le alterazioni lipidiche, l’ipertensione e il fumo di sigaretta.
Fattori di rischio ◆ Dislipidemia L’alterazione lipidica più comune e più tipica del diabete è rappresentata dall’ipertrigliceridemia, che si associa a diminuzione del colesterolo HDL, aumento delle LDL e HDL più piccole e dense, aumento delle lipoproteine ricche in trigliceridi in fase postprandiale. L’insieme di queste alterazioni costituisce la cosiddetta “dislipidemia diabetica”, che sicuramente contribuisce all’aumentato rischio cardiovascolare caratteristico dei diabetici. Nonostante le alterazioni più tipiche siano rappresentate dalla dislipidemia aterogena, anche nel paziente diabetico l’aumento del colesterolo LDL è il principale fattore lipidico di rischio cardiovascolare. Sulla base dei risultati ottenuti negli studi di intervento le principali linee-guida indicano come obiettivo ottimale un valore di colesterolo LDL < 100 mg/dL per tutti i diabetici. Nei pazienti in prevenzione secondaria, a rischio cardiovascolare molto elevato per la copresenza di altri fattori di rischio, livelli di colesterolo LDL ancora più bassi (< 70 mg/dL) potrebbero rappresentare un’opzione terapeutica aggiuntiva. Ulteriore obiettivi della terapia sono il raggiungimento di valori di trigliceridi < 150 mg/dL e di colesterolo HDL > 40 mg/dL nell’uomo e > 50 mg/dL nella donna.
Complicanze macroangiopatiche Il diabete mellito è considerato un importante fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione del processo aterosclerotico, responsabile, a sua volta, di aterosclerosi ed eventi clinici in differenti distretti (cerebrale, coronarico, splancnico, aortico e degli arti inferiori). Le malattie cardiovascolari sono la causa principale di mortalità e di morbilità dei soggetti diabetici. In Italia i diabetici presentano un eccesso di mortalità pari al 30-40 per cento rispetto alla popolazione non diabetica, eccesso che sembra ridursi in presenza di un’assistenza strutturata e specialistica. Considerando la molteplicità dei fattori di rischio cardiovascolare presenti nel
29 febbraio 2014
ECM Il diabete mellito
Cardiopatia ischemica La malattia aterosclerotica dei vasi coronarici è particolarmente frequente nelle persone con diabete ed è responsabile dell’aumentato rischio di angina e infarto del miocardio. L’incidenza di infarto del miocardio nelle persone con diabete è di 2-4 volte più elevata rispetto alle persone senza diabete. Inoltre i pazienti diabetici sono più colpiti dalle complicanze dell’infarto (aritmie, insufficienza cardiaca) e presentano una mortalità più elevata, sia durante il ricovero in ospedale sia nel primo anno dopo la dimissione. Il buon controllo dell’iperglicemia e dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare (dislipidemia, ipertensione arteriosa, fumo) sono un’efficace misura di prevenzione primaria e secondaria degli eventi coronarici nei pazienti con diabete. Altre manifestazioni di danno cardiaco nel paziente diabetico sono dovute alla presenza di un danno del sistema nervoso autonomo cardiovascolare (neuropatia autonomica cardiovascolare) che si associa a tachicardia a riposo, incapacità di adattare la frequenza cardiaca in risposta all’esercizio fisico, ipotensione ortostatica, aritmie fatali e morte improvvisa. È stata inoltre descritta una malattia cardiaca primitiva, la miocardiopatia diabetica, caratterizzata da disfunzione cardiaca in assenza di coronaropatia documentabile e di ipertensione arteriosa. La patogenesi è complessa e non ancora completamente conosciuta. L’iperglicemia è il meccanismo patogenetico più importante del danno cellulare cardiaco che porta progressivamente a fibrosi miocardica. Clinicamente è caratterizzata da alterata distensibilità miocardica che decorre lungamente asintomatica, disfunzione diastolica ed evoluzione verso lo scompenso cardiaco.
Il controllo del profilo lipidico completo (colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi e colesterolo LDL calcolato mediante formula di Friedewald se trigliceridi < 400 mg/dL) deve essere effettuato almeno annualmente e a intervalli di tempo più ravvicinati in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo terapeutico. Nei diabetici con dislipidemia sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi le modifiche dello stile di vita (dieta ipocalorica in presenza di sovrappeso e obesità, dieta povera di grassi saturi e colesterolo, ricca di fibre, incremento dell’attività fisica) e l’ottimizzazione del controllo glicemico. Le statine sono i farmaci di prima scelta per la prevenzione della malattia cardiovascolare. Nei diabetici con ipertrigliceridemia, sia in prevenzione primaria sia in secondaria e con valori ottimali di colesterolo LDL, la terapia con fibrati, niacina o acidi grassi omega-3, quasi sempre in associazione con statine, può essere presa in considerazione. ◆ Ipertensione arteriosa Anche l’ipertensione arteriosa è una comorbilità comune nel diabete ed è un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di patologia cardiovascolare. Studi clinici dimostrano che nei soggetti diabetici la riduzione dei valori pressori a < 130 mmHg per la sistolica e < 80 mmHg per la diastolica si associa a riduzione degli eventi coronarici e ictus . Sulla base di questi dati un obiettivo pressorio < 130/80 mmHg è quindi raccomandato dalla maggior parte delle linee-guida, anche se più recentemente obiettivi meno stringenti di pressione arteriosa sistolica (< 140 mmHg) vengono indicati sulla base di dati che non mostrano effettivi miglioramenti in termini di eventi cardiovascolari con valori pressori più bassi. La pressione arteriosa deve essere misurata a ogni visita. Valori di pressione sistolica > 130/140 mmHg o diastolica > 80 mmHg devono essere confermati in un giorno differente nell’arco di un mese. La pressione arteriosa deve essere misurata ogni tre mesi nei pazienti in trattamento antipertensivo e ogni 4-8 settimane durante la fase di definizione della dose efficace per il raggiungimento degli obiettivi terapeutici. I farmaci di prima scelta sono: ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II, calcioantagonisti e diuretici per la loro provata efficacia nel ridurre gli eventi vascolari nel paziente diabetico. Una terapia d’associazione (due o più agenti a dosi massimali) si rende spesso necessaria per raggiungere gli obiettivi terapeutici. Fondamentale è anche un corretto stile di vita. ◆ Fumo Nei diabetici fumatori vi è un rischio aumentato di morbilità e di morte prematura associate alle complicanze macroangiopatiche. Smettere di fumare è un processo complesso e difficoltoso data l’esistenza di una dipendenza fisica e psicologica. Il semplice invito a smettere di fumare da parte del medico ha un effetto modesto, con un tasso di sospensione compreso tra 2, 5 e 14,7 per cento. L’utilizzo della terapia nicotinica sostitutiva (gomme, inalatori, cerotti) è efficace nell’aumentare il tasso di sospensione di 1,5-2 volte ma non ci sono evidenze sulla sua efficacia in coloro che fumano meno di quindici sigarette al giorno. Otto settimane di terapia sembrano avere un’efficacia pari a trattamenti di maggiore durata. Il trattamento con bupropione, clonidina o con amitriptilina può aumentare il tasso di sospensione del fumo, ma non è scevro da effetti collaterali. Da alcuni anni è in commercio un altro farmaco, la vareniclina, con l’indicazione per la sospensione del fumo negli adulti. La frequenza di ripresa dell’abitudine al fumo, dopo sospensione, oscilla tra il 23 e il 40 per cento. È pertanto importante la persistenza dell’intervento educativo, anche dopo la sospensione del fumo.
Vasculopatia cerebrale Il diabete mellito costituisce un importante fattore di rischio di ictus ischemico. La prevalenza di tale patologia nei soggetti di età > 65 anni è del 6,5 per cento, leggermente più alta negli uomini (7,4 per cento) rispetto alle donne (5,9 per cento) e il diabete costituisce uno dei più importanti e documentati fattori di rischio modificabili di ictus. Lo studio di Framingham, infatti, ha rivelato che l’incidenza dell’infarto cerebrale su base aterotrombotica nella popolazione di età compresa tra 45 e 74 anni, dopo correzione per multipli fattori confondenti, è circa due volte maggiore nei pazienti con diabete mellito rispetto ai non diabetici. L’ipertensione arteriosa costituisce il più importante fattore di rischio modificabile di ictus nel paziente diabetico ed è ampiamente dimostrato che la sua correzione farmacologica costituisce oggi la migliore possibilità di prevenzione primaria e secondaria dello stroke. Inoltre, tra le classi di farmaci antipertensivi, sembra delinearsi un ruolo cerebro-protettivo indipendente dei sartani. La prevenzione primaria e secondaria dell’ictus si avvale poi di altre misure terapeutiche, quali la riduzione della colesterolemia mediante statine, la correzione dello squilibrio glicometabolico, l’impiego degli antiaggreganti piastrinici. Vasculopatia periferica La storia naturale delle arteriopatie periferiche è anch’essa in stretta relazione con la gravità della coronaropatia e vasculopatia cerebrale, essendo l’aterosclerosi una malattia polidistrettuale. Il tasso di sopravvivenza di pazienti claudicanti è di circa il 50 per cento a dieci anni e il decesso è, in genere, conseguente all’insorgenza di eventi cardiovascolari maggiori. Gli scopi della terapia dell’arteriopatia periferica sono: ◆ evitare la progressione dell’aterosclerosi attraverso la correzione dei fattori di rischio, evitando possibilmente il manifestarsi di lesioni trofiche e gangrena o comunque cercando di limitarne l’estensione; 30
febbraio 2014
ECM Il diabete mellito
◆ allungare la distanza di marcia se il paziente accusa il sintomo claudicatio, migliorando così la qualità della vita; ◆ migliorare la sopravvivenza, prevenendo gli eventi cerebro e cardiovascolari fatali e non fatali. Pertanto le linee guida suggeriscono, come primo approccio terapeutico, un intervento volto alla correzione di tutti i fattori di rischio presenti.
◆ ECG basale; ◆ determinazione
dell’indice di Winsor (rapporto tra pressione arteriosa sistolica misurata alla caviglia e pressione arteriosa sistolica misurata al braccio); se normale può essere rivalutato a distanza di 3-5 anni. Nei diabetici con rischio cardiovascolare molto elevato per presenza di multipli fattori di rischio cardiovascolari è utile eseguire ulteriori approfondimenti strumentali (da ripetersi ogni 1-3 anni, a seconda dei risultati ottenuti): ◆ ecocolordoppler carotideo; ◆ ecocolordoppler degli arti inferiori (se indice di Winsor < 0,9 o arterie incompressibili); ◆ test provocativi di ischemia (ECG da sforzo o scintigrafia/ecografia miocardia da stress) (tabella 6).
Screening della malattia cardiovascolare È consigliabile che sia effettuato annualmente in tutte le persone con diabete a partire dalla diagnosi della malattia. Tutte le persone con diabete, indipendentemente dal livello di rischio, devono eseguire annualmente: ◆ esame dei polsi periferici e ricerca di soffi vascolari;
Test
Modalità di partecipazione al corso Punto Effe, per il 2014, propone 3 corsi FAD per complessivi 37,5 crediti formativi, aperti a tutti i farmacisti territoriali. è possibile fruire dei corsi esclusivamente in combinazione con l’abbonamento alla rivista. Per maggiori informazioni www.edracorsi.it
1) LA CHETOACIDOSI DIABETICA È CARATTERIZZATA DA:
5) PER RIDURRE IL RISCHIO E LA PROGRESSIONE DELLA RETINOPATIA DIABETICA:
a) Glicemia > 250 mg/dL, aumento della chetonemia e della chetonuria, acidosi (pH arterioso < 7,3 e/o livelli di HCO3- < 15 mEq/l) b) Glicemia > 250 mg/dL, aumento della chetonemia e della chetonuria, ma non acidosi c) Poliuria, polidipsia, disidratazione, vomito.
a) b) c) d)
d) a+c
è importante ottimizzare il compenso glicemico è importante ottimizzare il compenso glicemico e il controllo pressorio è necessario ripetere mensilmente l’esame del fondo oculare anche in assenza di retinopatia è importante ottimizzare esclusivamente il controllo pressorio
6) NELLA NEUROPATIA DIABETICA:
2) L’IPOGLICEMIA: Si presenta solo nei pazienti in terapia insulinica Va prevenuta informando il paziente sul rischio ipoglicemico ed educandolo a riconoscerne i sintomi di esordio Non può essere trattata in un contesto extraospedaliero è sempre responsabile di alterazioni dello stato di coscienza
a) La forma più frequente è quella autonomica b) La forma autonomica si associa a un’aumentata mortalità cardiovascolare c) I test cardiovascolari sono utilizzati per lo screening della neuropatia periferica d) Tutte le precedenti
3) LE COMPLICANZE CRONICHE MICROANGIOPATICHE DEL DIABETE SONO CORRELATE PRINCIPALMENTE A:
7) LE COMPLICANZE CRONICHE MACROVASCOLARI:
a) b) c) d)
a) b) c) d)
a) b) c) d)
Ipercolesterolemia Fumo, dislipidemia Iperglicemia Nessuna delle precedenti
4) NELLO SCREENING DELLA NEFROPATIA DIABETICA:
Sono legate solo all’iperglicemia Caratterizzano esclusivamente il diabete tipo 2 Sono legate alla presenza di diversi fattori di rischio quali ipertensione, dislipidemia, fumo Comprendono anche la nefropatia
8) PER LO SCREENING DELLE COMPLICANZE MACROANGIOPATICHE È NECESSARIO SEGUIRE ANNUALMENTE:
a) La microalbuminuria va valutata ogni anno alla diagnosi nel diabete tipo 2 e dopo cinque anni dalla diagnosi nel diabete tipo 1 b) La creatinina sierica deve essere misurata annualmente nei pazienti diabetici indipendentemente dal grado d’escrezione urinaria di albumina c) a+b d) La creatinina sierica non può essere utilizzata per stimare il filtrato glomerulare
a) b) c) d)
31 febbraio 2014
Esame dei polsi periferici e ricerca di soffi vascolari ECG basale Determinazione dell’indice di Winsor Tutte le precedenti
Primo piano Farmacoeconomia
PRIMO CORSO 2014
fad
12
CREDITI FORMATIVI ECM P2-2014
Il diabete mellito: prevenzione, tutela assistenziale, servizi sanitari territoriali Responsabile Scientifico:
Ettore Novellino Direttore Dipartimento di Farmacia, Università degli studi “Federico II” di Napoli Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società consortile di Diagnostica e Farmaceutica Molecolare - Presidente della Conferenza Nazionale dei Direttori di Farmacia e Farmacia Industriale - Direttore del CIRFF (Centro Interdipartimentale di ricerca in Farmacoeconomia e Farmacoutilizzazione) dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” - Professore ordinario di Chimica farmaceutica e tossicologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Punto Effe propone 3 corsi FAD per l’anno 2014, per complessivi 37,5 crediti formativi, realizzati con la pubblicazione dei Dossier che costituiscono i contenuti di base. I corsi sono realizzati da Edra Lswr S.p.A. che ha conseguito accreditamento ECM FAD (Rif.n° 4252) presso la commissione Nazionale per la Formazione Continua. Edra Lswr S.p.A. è accreditata dalla Commissione nazionale ECM a fornire programmi di formazione continua per tutte le professioni. Edra Lswr S.p.A. si assume la responsabilità per i contenuti, la qualità e la correttezza etica di questa attività ECM.
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CREDITI FORMATIVI ECM PER 3 CORSI FAD
Modalità di partecipazione: La Fad di Punto Effe è aperta a tutti i Farmacisti territoriali. È possibile fruire dei corsi esclusivamente in combinazione con l’abbonamento alla rivista. Modalità di fruizione: Autoapprendimento con tutoraggio Durata della formazione: 8 ore, articolate su 6 moduli didattici, Punto Effe n° 1 – 2 – 3 – 4 – 5 e 6 ObiettivO Del pRiMO cORSO: Il Corso si propone di offrire ai discenti gli strumenti culturali necessari per la comprensione dei fattori che condizionano lo sviluppo di diabete al fine di identificare correttamente gli individui a rischio e di promuovere le corrette procedure per la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia e delle sue complicanze. Particolare enfasi verrà data all’intervento farmacologico al fine di consentire ai partecipanti di conoscere i vantaggi e gli effetti collaterali di ciascun principio attivo utilizzato nella cura del diabete nonché dei possibili rischi legati alla combinazione di farmaci diversi. Si intende, pertanto, offrire ai partecipanti gli strumenti culturali per consigliare ed educare gli utenti in relazione allo stile di vita, i percorsi diagnostico-terapeutici, la prevenzione primaria, secondaria e terziaria e il corretto uso dei farmaci. Avvio e conclusione del corso: L’avvio del corso è fissato in data 7 gennaio 2014. La compilazione e superamento dei questionari di valutazione dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2014, data di chiusura del corso stesso. Questionario di valutazione: L’erogazione dei crediti formativi è subordinata al superamento dei questionari di valutazione (75% di risposte esatte totali), e allo svolgimento del percorso formativo dei 6 moduli didattici.
32 febbraio 2014
Per maggiori informazioni: www.ecm33.it
Primo piano Farmacoeconomia
I costi della mancata aderenza alla terapia La professionalità del farmacista risulta a oggi sottoutilizzata in azioni di empowerment del paziente, anche se i sistemi sanitari di alcuni Paesi europei appaiono sempre più consapevoli della possibilità di giovarsi delle sue competenze di Enrica Menditto, Centro di ricerca in farmacoeconomia e farmacoutilizzazione (Cirff), Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli Federico II
A
oggi le politiche di incentiva-
non appropriato dei farmaci si associa, infatti,
Tra le maggiori aree di inappropriatezza ri-
zione all’appropriato utilizzo
a un maggior rischio di eventi avversi e com-
entrano la mancata aderenza alle terapie
dei farmaci costituiscono una
plicanze con ripercussioni negative sostan-
farmacologiche, le potenziali interazioni tra
delle priorità in sanità pubblica
ziali non soltanto sul benessere dei pazienti,
farmaci, gli errori di terapia e l’utilizzo non
in considerazione sia dell’im-
ma anche sui costi degli interventi sanitari,
ottimale dei generici.
patto positivo che possono avere sulla spesa
comportando una consistente dispersione di
In particolare, la mancata aderenza alle terapie
sanitaria complessiva, sia del conseguente
risorse ed effetti traslativi di spesa tra diversi
farmacologiche costituisce una problematica
miglioramento in termini di salute. L’utilizzo
comparti del settore sanitario.
sanitaria che, nel corso delle ultime decadi, ha
33 febbraio 2014
Primo piano Farmacoeconomia
secondo le modalità indicate dal medico rap-
di geriatria dell’Agenzia italiana del farmaco.
presenta un aspetto cruciale del trattamento
Tutti questi fattori, insieme, influenzano nega-
farmacologico, soprattutto nel caso di patolo-
tivamente l’aderenza alle prescrizioni mediche
gie croniche per le quali una buona prognosi è
e i costi della spesa sanitaria.
legata a una adeguata e regolare assunzione
Quando si parla di non aderenza si intende
alla terapia, che spesso è invece disattesa. Un
un’incompleta attuazione delle prescrizioni,
principio che, probabilmente, è tenuto in scar-
una prematura interruzione della terapia e il
sa considerazione dai pazienti, con sostanziali
fallimento di un programma terapeutico.
ripercussioni negative non soltanto sul proprio
In realtà, in maniera più precisa, è possibile
benessere ma anche sui costi degli interventi
scomporre il concetto di aderenza alle tera-
sanitari.
pie in due componenti: compliance e persi-
L’aderenza e la persistenza al trattamento
stenza, ossia qualità e durata dell’assunzione
farmacologico, pur rappresentando i fattori
del farmaco.
chiave per ottenere una significativa riduzione
Il concetto di compliance fa riferimento al-
della morbilità e della mortalità e per ottimizza-
le modalità di assunzione di un farmaco in
re l’uso delle risorse economiche, rimangono
un numero sufficiente di dosi, in accordo con
un aspetto poco valutato negli studi controllati
le prescrizioni mediche. La persistenza ri-
e poco considerato nella pratica clinica.
guarda invece il periodo di tempo in cui il pa-
Questa problematica assume maggiore rile-
ziente assume il farmaco prescritto in modo
vanza nei pazienti con un’età superiore ai 65
continuativo.
anni che tendono ad avere più malattie cro-
Per ottenere una copertura terapeutica ot-
C
niche a lungo termine e a ricevere un maggior
timale bisognerebbe avere un livello di ade-
M
numero di prescrizioni farmacologiche. In ge-
renza pari ad almeno l’80 per cento dell’intero
Y
nerale, gli anziani mostrano una copresenza di
periodo di trattamento. Risultati provenienti
CM
più malattie croniche, o multimorbidità, condi-
da studi osservazionali hanno sollevato grandi
MY
CY
assunto i contorni di un fenomeno dalle rilevanti conseguenze sanitarie ed economiche. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità si stima che, in Europa, il costo della non aderenza alle terapie farmacologiche sia pari a 125 miliardi di euro l’anno. I livelli
CMY
Circa il 50 per cento dei soggetti più anziani riceve un numero di farmaci superiore a cinque e il 10 per cento di essi arriva a ricevere un numero di farmaci superiore a dieci
di aderenza al trattamento, nei pazienti affetti da malattie croniche, risultano inadeguati con percentuali che non superano il 50 per cento,
zione che nella maggior parte dei casi richiede
preoccupazioni in merito all’entità del sotto-
comportando un aumento sia della morbilità
un regime di politerapia. Dalle analisi dei profili
trattamento nella pratica clinica corrente, ri-
e della mortalità sia dei costi sanitari. La testi-
prescrittivi nella reale pratica, risulta, infatti,
portando un tasso di persistenza alle terapie
monianza di quanto sia considerato rilevante il
che circa il 50 per cento dei soggetti più anziani
croniche non superiore al 40-50 per cento.
problema dell’aderenza terapeutica è desumi-
riceve un numero di farmaci superiore a cinque
Livelli di aderenza insoddisfacenti sono stati in
bile dal numero crescente di pubblicazioni su
e il 10 per cento di essi arriva a ricevere un nu-
particolar modo riscontrati nei trattamenti con
tale argomento, che non si limitano all’analisi
mero di farmaci superiore a dieci. La politerapia
farmaci ipolipemizzanti, antipertensivi e più in
degli aspetti quantitativi ma cercano di indivi-
può associarsi al rischio di reazioni avverse ai
generale nei trattamenti di natura cronica.
duarne anche i fattori predittivi. L’utilità di tali
farmaci, comportando scarsi esiti in termini di
studi consiste nel supportare i decisori nel va-
salute e aumentando il rischio di ospedaliz-
Ospedalizzazioni evitabili
lutare come l’aderenza alle terapie possa va-
zazioni con aumento dei costi diretti e indiretti
I costi economici di tale fenomeno derivano da
riare tra i diversi pazienti e come questa possa
per il Servizio sanitario nazionale. Nondimeno,
un’aumentata domanda di assistenza sanita-
impattare sugli esiti sanitari sia in termini clinici
prescrizioni di farmaci non ottimali sono molto
ria, dal momento che i benefici clinici vengono
sia in termini di utilizzo di risorse.
comuni nei soggetti anziani, così come ripor-
disattesi. Ciò si traduce direttamente in costi di
Assumere i farmaci in maniera continuativa e
tato in un recente studio pubblicato dal Gruppo
ospedalizzazione più elevati, e maggior ricorso
34 febbraio 2014
K
Primo piano Farmacoeconomia
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35 febbraio 2014
Primo piano Farmacoeconomia
a ulteriori risorse del Servizio sanitario. Studi
precise che permettano loro di capire l’impor-
ricerca quadro. Un esempio è l’Action Group
condotti in merito, come quello di Sokol et al
tanza di una corretta assunzione del farmaco,
A1 dell’European Innovation Partnership on
relativo a quattro condizioni croniche tra cui il
di come comportarsi nel caso di una mancata
Active and Healthy Aging, avviato nel 2012 e
diabete, ha mostrato come un elevato livello
assunzione, di come identificare e gestire un
supportato dalla Commissione Europea, che
di aderenza alla terapia nel diabete fosse as-
evento avverso quando compare.
ha messo in atto attività, azioni pilota, iniziative comuni e sinergie tra i vari paesi europei,
sociato a minori costi correlati alla malattia, in virtù di tassi di ospedalizzazione più bassi nei
Programmi educazionali
volte a identificare e misurare azioni in grado
pazienti maggiormente aderenti ai propri regi-
In tal senso appaiono incoraggianti i risultati
di aumentare l’aspettativa di vita attiva e ri-
mi terapeutici.
di programmi educazionali rivolti a pazienti
durre la disabilità attraverso il miglioramento
Interessanti risultati sono riportati in una re-
con patologie croniche. Tali programmi han-
della qualità della prescrizione e l’aderenza al
cente analisi condotta dall’Ims Institute for
no indotto un aumento dei livelli di aderen-
trattamento.
Health Care Informatics, che ha stimato l’im-
za alle terapie, con conseguenti benefici in
patto economico dell’utilizzo non appropriato
termini sia di natura clinica sia economica. In
dei farmaci in 186 Paesi tra cui l’Italia. Lo studio
tale contesto si è rivelato strategico il ruolo
ha considerato sei malattie croniche di elevato
del farmacista, la cui professionalità risulta
Bibliografia
impatto quali diabete, osteoporosi, scompen-
a oggi sottoutilizzata in azioni di empower-
◆
so, Hiv, iperlipidemia, ipertensione, stimando
ment del paziente, anche se i sistemi sanitari
in circa 300 miliardi di dollari i costi derivanti
di alcuni Paesi europei appaiono sempre più
dall’utilizzo non ottimale delle terapie farma-
consapevoli della possibilità di giovarsi delle
cologiche. Si evidenzia come i due terzi di
competenze dei farmacisti in tal senso.
questi costi siano attribuibili a circa dieci mi-
Azioni volte al miglioramento dell’aderenza
Lo studio ha considerato sei malattie croniche di elevato impatto quali diabete, osteoporosi, scompenso, Hiv, iperlipidemia, ipertensione, stimando in circa 300 miliardi di dollari i costi derivanti dall’utilizzo non ottimale delle terapie farmacologiche
lioni di ospedalizzazioni evitabili, equivalenti
possono giocare un ruolo chiave nel miglio-
a circa 140 miliardi di dollari. In particolare, la
rare la soddisfazione e la qualità dell’assi-
voce associata alla più consistente disper-
stenza adeguata alle esigenze dei pazienti
sione di risorse è risultata la non aderenza
e nel ridurre i farmaci inutilizzati e utilizzati
alla terapia, con un valore pari a quasi il 50 per
impropriamente, aumentando anche quello
cento del totale. Tale costo corrisponderebbe
che è il profilo di costo-efficacia delle tera-
a circa 105 miliardi di euro per il 69 per cento
pie. Tali azioni vanno inquadrate nell’ambito
attribuibili a ospedalizzazioni.
dell’organizzazione del sistema sanitario nel
Tra le cause principali di una non appropriata
suo complesso e devono prevedere il coin-
terapia farmacologica si individua la scarsa
volgimento di tutte le parti interessate, dai
motivazione dei pazienti, nonché la loro scar-
pazienti agli operatori sanitari, ai responsabili
sa educazione alla salute e la conseguente
politici e alle aziende produttrici di medicinali.
mancata percezione del rischio derivante da
La comunità scientifica internazionale si sta
cure imprecise e discontinue.
muovendo in tal senso intraprendendo azio-
Di fatto, mancano studi che mettano in evi-
ni concrete a livello nazionale ed europeo
denza quali interventi siano da considerare più
riguardo questa tematica, che rappresenta
efficaci per migliorare l’utilizzo dei farmaci nella
uno degli argomenti prioritari dei prossimi
pratica. I pazienti necessitano di informazioni
programmi di sanità pubblica e in quelli di 36 febbraio 2014
Advancing the responsible use of medicines. IMS Institute for Healthcare Informatics; 2012. ◆ Cramer JA, Roy A, Burrell A, et al. Medication compliance and persistence: terminology and definitions. Value Health 2008;11:44-7 ◆ http://ec.europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm?section =active-healthy-ageing. Ultimo accesso Novembre 2013. ◆ Lee JK, Grace KA, Taylor AJ. Effect of a pharmacy care program on medication adherence and persistence, blood pressure, and low-density lipoprotein cholesterol: a randomized controlled trial. JAMA 2006; 296(21):2563-2571. ◆ Onder G, Bonassi S, Abbatecola et al. High Prevalence of Poor Quality Drug Prescribing in Older Individuals: A Nationwide Report From the Italian Medicines Agency (AIFA). J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2013 Aug 2. ◆ Osterberg L, Blaschke T. Adherence to medication. The New England Journal of Medicine 2005; 353(5):487-497. ◆ Sabaté E. Adherence to Long-Term Therapies: Evidence for Action. Geneva, Switzerland: World Health Organization; 2003. ◆ Witticke D, Seidling HM, Klimm H-D, Haefeli WE. Do we prescribe what patients prefer? Pilot study to assess patient preferences for medication regimen characteristics. Patient Preference and Adherence 2012; 6:679–684.
Primo piano Farmacoeconomia
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Primo piano Farmacia clinica
Lombalgia: approccio secondo Ebp L’obiettivo che il farmacista clinico deve soddisfare è quello di definire gli eventuali rischi con il riconoscimento delle red flags (pertinenza medica) e delle yellow flags , di cui può prendersi carico in fase sia acuta sia cronica di Corrado Giua Marassi, Master Clinical Pharmacy Università di Milano-Cagliari PharmD e Stefano Miggos Ricercatore Società italiana farmacia clinica - PharmD
L
a lombalgia è il disturbo osteoar-
sanitaria. Il farmacista di comunità è la figu-
da risultati che spesso si sovrappongono al
ticolare più frequente e colpisce il
ra sanitaria più accessibile e spesso viene
buon andamento naturale del sintomo. Per-
50 per cento dei soggetti con età
consultato per questo sintomo. Sebbene le
tanto si cercherà di fornire le più importanti
superiore ai 60 anni. Quasi l’80
ricerche cliniche vadano nella direzione del-
raccomandazioni per il consiglio al paziente
per cento della popolazione a un
la “demedicalizzazione” del mal di schiena,
adulto con lombalgia aspecifica acuta o cro-
certo punto della vita presenta lombalgia. Il
terapie vengono ancora proposte all’interno
nica, alla luce delle più accreditate evidenze
mal di schiena ha ricevuto crescente atten-
di molteplici discipline, e nuove si affacciano
e linee guida internazionali sulla diagnosi e
zione, divenendo una delle principali cause
di continuo alla ribalta, spesso senza reali
sul trattamento del mal di schiena secondo
di morbosità, assenza dal lavoro e spesa
evidenze, spinte dal mercato e giustificate
l’Evidence based practice.
38 febbraio 2014
Primo piano Farmacia clinica
La lombalgia non specifica
- rapporto postura-dolore: clinostatismo, or-
Il mal di schiena (Mds) acuto è rappresentato da dolore, con presenza o meno di limitazio-
tostatismo e seduto; ◆ impotenza
funzionale e ripercussione
farmacologica. I Fans sono un rimedio sintomatico efficace nella lombalgia acuta per os. Non ci sono differenze
sull’attività lavorativa;
di efficacia fra un Fans e l’altro (a dosi standard),
◆
risposta ai precedenti trattamenti;
e i miorilassanti sono efficaci nel ridurre il dolore,
con possibile irradiazione posteriore alla coscia
◆
fattori di rischio: fisici, psicosociali e lavorativi.
la tensione muscolare e aumentare la motilità
ma non oltre il ginocchio. Ha una durata inferio-
I suddetti punti schematizzati rappresentano
dopo una, due settimane, ma vi sono effet-
re a quattro settimane. Si parla invece di Mds
la base di partenza del processo clinico per
ti collaterali come evidenziato recentemente
subacuto quando la sintomatologia si pro-
definire o formulare il sospetto di cause gravi
anche da una specifica nota Aifa. Per quanto
trae oltre il mese fino a tre mesi. La lombalgia
(red flags: tumore, frattura, infezione, eccete-
riguarda i Fans, si possono avere seri effetti col-
acuta o subacuta si verifica in persone senza
ra, vedi tabella 1) o semplicemente di lombo-
laterali, particolarmente ad alte dosi e negli an-
una storia di disagio cronico ed è tipicamente
sciatalgia e lombocruralgia.
ziani; l’ibuprofene, seguito dal diclofenac, ha più
correlata a eventi precedenti o a incidenti. Per
È importante rassicurare e fornire informazio-
basso rischio di complicazioni gastrointestinali
esempio, eccessivo esercizio, sforzi, traumi,
ni in particolare ai pazienti con lombalgia acuta
e il paracetamolo prescritto a intervalli regolari
stress. Questi episodi raramente richiedono
o cronica, al fine di ridurre lo stress e illustrare
riduce la lombalgia, nello stesso modo dei Fans.
test diagnostici ulteriori che non siano una
come limitare il dolore e prevenire le recidive
Il paracetamolo è, per la sua efficacia e profilo di
storia dettagliata e un esame fisico. Se i sinto-
controllando anche la postura soprattutto al la-
sicurezza (massimo 3 g die), il farmaco di prima
mi si protraggono oltre tre mesi si parla di lom-
voro. La raccomandazione di evitare l’inattività
scelta, mentre i Fans lo sono di seconda. Il pa-
balgia cronica; si definisce ricorrente quando
è presente in tutte le linee guida, scoraggiando
racetamolo con oppioidi deboli (per esempio
gli episodi acuti si ripresentano dopo un perio-
quindi il riposo a letto e incoraggiando il ritorno
codeina) può essere un’efficace alternativa
do di benessere.
al lavoro e alle normali attività. Bisogna inoltre
ne funzionale, avvertito fra il margine inferiore dell’arcata costale e le pieghe glutee inferiori,
intervenire sui fattori bio-psico-sociali interve-
Diagnosi differenziale e trattamento
nendo nell’individuazione delle yellow flags. Il
Le considerazioni che faremo nascono dalla
non farmacologiche risulta essere molto fre-
valutazione delle evidenze cliniche indicate
netico, sicuramente le evidenze sottolineano
nelle Linee guida (Lg) internazionali al Mds
l’importanza di una buona attività fisica ma vi
(Mal di schiena), che hanno avuto maggior
è una certa discordanza sul beneficio di eser-
punteggio dagli organismi di valutazione. Dalla
cizi specifici e strutturati. Non sono considerate
loro analisi deriva che l’anamnesi è sufficiente
nelle Linee guida e non sono assolutamente
per valutare il paziente in prima istanza, porre
raccomandate la terapia fisica e tens oltre che
diagnosi differenziale e stabilire il trattamento,
la trazione con supporti lombari (mai) e la back
ma non consente di definire la causa di lombal-
school in fase acuta.
gia aspecifica, che può essere confermata con
Il massaggio, lo yoga e il rilassamento progres-
l’esame obiettivo fatto dal medico. L’obietti-
sivo sono considerati trattamenti controversi
vo che il farmacista clinico deve soddisfare è
ma non sconsigliati in quanto a basso rischio.
Raccomandazioni relative alle red flags
quello di definire gli eventuali rischi con il rico-
La manipolazione spinale e la terapia cognitivo-
◆ Età di insorgenza inferiore a 20 anni
noscimento delle red flags (pertinenza medi-
comportamentale risultano indicate in tutte le
trattamento di tale sintomatologia con terapie
Condizioni da eliminare (red flags) ◆ Tumori ◆ Sindrome della cauda equina ◆ Infezioni ◆ Fratture ◆ Spondilite anchilosante ◆ Patologie infiammatorie
Tabella 1
o più di 55 anni
ca) e delle yellow flags di cui il farmacista può
Linee guida. In dettaglio, la manipolazione spi-
◆ Traumi violenti recenti
prendersi carico in fase sia acuta sia cronica.
nale è consigliata entro le prime sei settimane
◆ Dolore progressivo, non meccanico
L’anamnesi deve mirare a valutare:
nei pazienti acuti che non sono tornati alle nor-
◆ Dolore toracico
◆
età e sesso;
mali attività, facendo attenzione alle controin-
◆ Uso prolungato di corticosteroidi
◆
studio del dolore:
dicazioni e agli effetti benefici a breve termine.
◆ Abuso di droghe, Hiv
- sede: lombare, glutea, dorso-lombare;
Per quanto riguarda la terapia farmacologi-
- insorgenza: insidiosa, acuta, post traumatica;
ca, questa riveste una maggiore importanza
- caratteristiche del dolore: urente, trafittivo,
in condizione di lombalgia acuta, dove si mira
gravativo;
ad alleviare il dolore dovuto dallo spasmo mu-
- irradiazione: dorsale, fianco, coscia;
scolare, mentre nella lombalgia cronica rive-
- orario del dolore: continuo, diurno, notturno;
ste una maggiore importanza la terapia non 39 febbraio 2014
Tabella 2
◆ Malessere generale ◆ Deformità ◆ Febbre ◆ Perdita di peso
Tabella 2
Primo piano Farmacia clinica
Si è scelto di non includere alcun trattamento invasivo, dato che nella maggior parte dei casi si trattava di evidenze sfavorevoli o controverse
però netta la controversia sul trattamento del
specifiche per quel paziente. Dopo aver accer-
Mds con questa ultima strategia farmaco-
tato qual è il sintomo principale e qual è lo stato
logica, pertanto bisogna aspettare ulteriori
della persona, cominciare l’indagine attraverso
studi per rafforzare l’eventuale alto grado di
una serie specifica di domande. Vediamo nella
evidenza di questi farmaci per il Mds.
tabella 4 quelle specifiche per un paziente che
Nella tabella 3 viene riportato il riassunto dei
si presenta con un mal di schiena.
trattamenti consigliati. Il criterio adottato nel-
La maggior parte dei pazienti che si recano
la risoluzione dei conflitti è stato quello di pri-
in farmacia ha solo un mal di schiena di tipo
vilegiare le Linee guida di miglior qualità e, nel
aspecifico (95 per cento) che può risolversi
dubbio, gli interventi potenzialmente meno
spontaneamente con il tempo o con la terapia
quando Fans o paracetamolo da soli non con-
rischiosi per i pazienti. In particolare si è scelto
conservativa. Tuttavia il farmacista deve es-
trollano adeguatamente il dolore ma hanno ef-
di non includere alcun trattamento invasivo,
sere consapevole che l’età del paziente può
fetti collaterali quali costipazione e sonnolenza.
dato che nella maggior parte dei casi si trat-
influenzare la diagnosi. Raccogliere i dati sulla
Non vi sono giustificazioni di efficacia di oppioidi
tava di evidenze sfavorevoli o controverse.
storia completa è di fondamentale importan-
di grado maggiore. Se non vi sono risultati con
za quando si valuta un paziente prima di sta-
Domande da rivolgere al paziente con Mds
bilire se siamo di fronte a un paziente con Mds
steroidi epidurali possono ridurre a breve termine il dolore radicolare, ma vi sono poche
Le capacità comunicative del farmacista rive-
delle condizioni più gravi da eliminare e da ri-
prove che siano efficaci per il mal di schiena
stono un ruolo molto importante nella gestio-
mandare al medico (tabella 5).
senza radicolopatia. Le infiltrazioni nei trigger
ne e nell’individuazione delle problematiche
Numerosi studi hanno dimostrato che in più
e nei legamenti non sono raccomandate nella
che affliggono il paziente. Il farmacista dovrà
di tre quarti dei casi in cui i pazienti hanno
lombalgia acuta e gli steroidi per via sistemi-
essere in grado, attraverso la sua capacità di
semplicemente esposto la loro storia clinica
ca possono essere utili per brevi periodi nelle
interrogare il paziente, con quesiti specifici, di
e la loro problematica a personale sanitario la
forme con interessamento radicolare. Facendo
giungere a una diagnosi differenziale.
diagnosi rilasciata era corretta. Questa per-
riferimento alle Linee guida, tutte indicano, per
Le domande da porre al paziente saranno
centuale sale leggermente se al colloquio è
il trattamento conservativo, le infiltrazioni di
acuto o cronico con l’opportuna valutazione
il trattamento farmacologico, in prima scelta il paracetamolo seguito dai Fans e assunti a intervalli regolari e mai in associazione. Per il Mds cronico il trattamento con tali farmaci deve essere di breve periodo. Quando
Raccomandazioni principali: trattamenti consigliati Mal di schiena acuto
Trattamenti attività fisica
si propone al paziente un Fans bisogna fare
manipolazione spinale
attenzione agli effetti collaterali, per esempio i rischi per il sistema cardiovascolare e per quello gastrointestinale, soprattutto nei sog-
terapia cognitivo comportamentale Trattamenti acuti non farmacologici
massaggio
getti anziani. Le Linee guida inglesi, in partico-
rilassamento progressivo
lare, indicano l’associazione dei Fans con un
yoga
Ipp (Inibitore di pompa protonica) nei soggetti con più di 45 anni. I miorilassanti non vengono considerati dall’elaborato inglese mentre tutte le altre Linee guida lo consigliano in as-
trattamento multidisciplinare
Trattamenti acuti farmacologici Mal di schiena cronico
antidolorifici miorilassanti Trattamenti
sociazione a Fans in quei soggetti che non ri-
attività fisica
spondono ai soli antinfiammatori. Per quanto
rilassamento progressivo
riguarda antidepressivi, oppiacei e noradrenergici o serotoninergici, questi non appaio-
Trattamenti cronici non farmacologici
manipolazione spinale terapia cognitivo comportamentale
no per niente nelle Linee guida europee per il
back school
trattamento in fase acuta ma vengono consi-
trattamento multidisciplinare
gliati in caso di pazienti cronici. Diversamente le altre Linee guida li consigliano come ultima
Trattamenti cronici farmacologici
strategia in fase sia acuta sia cronica. Risulta
antidolorifici miorilassanti
Tabella 3 40 febbraio 2014
Primo piano Farmacia clinica
segni non verbali, così da poter dispensare i
Domande da porre al paziente con mal di schiena
migliori consigli fornibili sulla base della competenza clinico-farmacologica e della cono-
DOMANDA
RILEVANZA
Età?
otto i 15 anni: nonostante questa sintomatologia sia comunemente S riportata negli adolescenti, i bambini hanno una maggiore incidenza di cause identificabili e potenzialmente gravi, per esempio spondilolisi, malignità e la malattia di Scheuermann. Tuttavia recenti studi hanno sottolineato che il peso dei libri delle cartelle scolastiche sono una delle maggiori cause di Mds nei bambini. Fare attenzione se il bambino esercita sport o lo ha esercitato di recente. Da 15 a 30 anni: più probabili discopatia, trauma e gravidanza. Da 30 a 50 anni: più probabile osteoartrosi, discopatia. Più di 50 anni: più probabile osteoporosi e disordini metabolici delle ossa (malattia di Paget).
Sede del dolore?
Se il dolore è oltre il ginocchio probabile lombosciatalgia.
Insorgenza?
Una lombalgia che è acuta e con improvviso esordio è probabile che sia dovuta alla tensione muscolare nella regione lombosacrale e quindi non grave. Il paziente afferma di aver effettuato recentemente uno sforzo (sport, giardinaggio, eccetera) o che il dolore è iniziato quando si è piegato in avanti. Un Msd con insorgenza insidiosa dovrebbe essere considerato con cautela.
Disabilità?
I pazienti con ernia del disco hanno difficoltà a stare seduti per lungo tempo. Le cause meccaniche al dolore sono esacerbate dall’attività fisica e alleviate dal riposo. Le cause sistemiche del mal di schiena solitamente peggiorano con il riposo e disturbano il sonno.
Debolezza o intorpidimento?
Devono essere valutati approfonditamente con visita medica.
Tabella 4
Trigger Point. Condizioni da rinviare assolutamente al medico SINTOMO/SEGNO
POSSIBILE PERICOLO/RAGIONE PER INVIARE AL MEDICO
Febbre
infezione
Dolore che si irradia dalla zona lombare
sciatica
Persone giovani o anziani (<25 e >55anni)
possibile sinistra patologia spinale
Intorpidimento
possibile sinistra patologia spinale
Dolore progressivo e persistente con peggioramento
possibile sinistra patologia spinale
Perdita di peso
possibile sinistra patologia spinale
Sensazione di malessere
possibile sinistra patologia spinale
Incontinenza vescicale e intestinale
sindrome della Cauda equina
Mal di schiena al di sopra della zona lombare
rimandare al medico
I sintomi persistono dopo 4 settimane
richiede investigazione del medico per identificare Mds subacuto
Tabella 5 associata una visita medica e aumenta anco-
comunicative per fornire e ottenere dal pa-
ra di più se vengono effettuati accertamenti di
ziente tutte le informazioni necessarie per ri-
laboratorio da parte del medico.
lasciare una diagnosi differenziale corretta. Le
Poiché, come già segnalato, la farmacia di
capacità comunicative dovranno essere per-
comunità è il presidio sanitario territoriale più
tanto sviluppate nella tecnica di interrogato-
facilmente accessibile ai pazienti, è essenzia-
rio, nella tecnica di ascolto attivo del paziente
le che il farmacista possieda ottime capacità
e infine nella tecnica di interpretazione dei 41 febbraio 2014
scenza delle principali linee guida specifiche per il problema di quel paziente.
(Gli autori dell’articolo dichiarano: che non hanno alcun conflitto di interesse in merito; che l’articolo non costituisce delle Linee guida; che i suggerimenti contenuti non sostituiscono in alcun modo il parere del medico).
Cos’è la farmacia clinica? La farmacia clinica è una materia di studio presente nei piani didattici universitari rivolti alla professionalizzazione del farmacista nel campo clinico. Si sviluppa negli anni Sessanta e il termine “clinica” non implica necessariamente un’attività all’interno di un ambiente ospedaliero, ma vuole sottolineare il fatto che l’attività svolta è legata alla salute del paziente. Ciò comporta che tutti i farmacisti, sia di comunità sia ospedalieri, siano in grado di svolgere le attività di farmacia clinica. L’area funzionale della farmacia clinica è preposta al coordinamento di tutte le attività farmaceutiche orientate alla promozione di un uso razionale e appropriato del farmaco e finalizzate alla diffusione delle conoscenze utili a migliorare il processo di selezione, prescrizione e impiego del farmaco, del diagnostico e del dispositivo medico. In particolare, nell’ambito dell’area di farmacia clinica si dà rilievo all’attività di monitoraggio e valutazione delle terapie, con l’obiettivo di promuovere comportamenti appropriati e uniformi nell’ambito di specifiche aree clinico-terapeutiche. Il centro dell’attenzione è dunque il singolo paziente o più in generale ancora la popolazione in trattamento con farmaci, e non il singolo medicamento. Le attività di farmacia clinica possono influenzare il corretto utilizzo dei farmaci in tre diverse fasi della prescrizione: prima, durante e dopo la formulazione della terapia.
Primo piano Nutraceutica
Nutraceutici e controllo del peso Sovrappeso e obesità sono rischi globali, da scongiurare anche attraverso l’uso di prodotti naturali a supporto di un’alimentazione corretta di Alberto Ritieni Chimica degli alimenti, Università di Napoli Federico II
L’
Organizzazione
del-
ai normopesi e a ciò vanno anche aggiunti i
proprio problema di salute pubblica paragona-
la sanità ha lanciato da tempo un
mondiale
maggiori rischi per le patologie cardiocirco-
bile a una epidemia di proporzioni globali e sti-
grave allarme, indicando l’obesi-
latorie: infarti, ipertensione, angina, cancro al
ma che entro il 2015 oltre 1,5 miliardi di persone
tà, il sovrappeso e l’inattività fisi-
colon, alla prostata, al rene e al seno. Inoltre, gli
saranno quantomeno in sovrappeso.
ca tra i principali fattori di rischio
oversize hanno problemi di respirazione e arti-
Il sistema salute Italia investe oltre 20 miliar-
per lo sviluppo di malattie non trasmissibili.
colari, oltre a essere esposti a un maggiore ri-
di euro per l’assistenza sanitaria e il welfare
Le conseguenze dell’obesità e del sovrap-
schio di diabete mellito tipo II, alla depressione
per circa 5 milioni di persone, di cui il 16 per
peso si traducono in un rischio di morte pre-
e a maggiori difficoltà nel recupero postchirur-
cento è classificato come “obeso grave”.
matura maggiorato del 50 per cento rispetto
gico. L’Oms classifica l’obesità come un vero e
Storicamente il trattamento e la prevenzione
42 febbraio 2014
Primo piano Nutraceutica
dell’obesità e del sovrappeso prevedono l’a-
Succo di mirtillo
capsaicina e l’altro utilizzato come controllo
dozione di diete ipocaloriche, maggiore atti-
È un nutraceutico molto interessante, che si
continuando la dieta iperlipidica. Il primo grup-
vità fisica, modifiche comportamentali, terapie
ottiene dal succo fermentato di mirtillo. Testa-
po riduceva il livello d’insulina e dell’ormone
farmacologiche e, non ultima, la chirurgia ba-
to sui topi, ha dimostrato come i fenoli antios-
proteico leptina, per cui un nutraceutico basa-
riatrica. Il mercato dei prodotti per il controllo
sidanti, di cui è ricchissimo, abbiano reali effetti
to sulla capsaicina può contrastare l’obesità,
del peso è oggi ripartito tra gli acceleratori me-
benefici sul controllo del peso. Il succo di mir-
sopprimere le risposte infiammatorie e facili-
tabolici dei grassi e termogenici; gli inibitori del-
tillo, trattato con un ceppo di Vaccinii Serratia,
tare l’ossidazione degli acidi grassi nel tessu-
la degradazione delle proteine; i soppressori
somministrato a topi obesi e a topi obesi e dia-
to adiposo e/o del fegato che sono coinvolti
dell’appetito, per dare una maggiore sensa-
betici riduce del 35 per cento i livelli di glucosio
nell’insulino-resistenza. L’integrazione giorna-
zione di pienezza; infine i prodotti che bloccano
ematico nel primo gruppo e riduce il peso e la
liera a base di capsinoidi dimostra che si perde
l’assorbimento dei grassi a livello intestinale.
sensazione di fame eccessiva nel secondo.
peso con soli 9 mg di diidrocapsiato (capsinoide) perché aumenta il dispendio energetico
La nutraceutica può mettere in campo diversi principi per contrastare l’aumento di peso,
Licthi
postprandiale; con una dose elevata di diidro-
per controllarlo una volta raggiunti gli obiet-
Un’ulteriore famiglia di nutraceutici deriva dai
capsiato si aumenta di circa 100 kcal i consumi
tivi ponderali adeguati e per facilitare uno
polifenoli, che modulano positivamente il peso
energetici in una persona di 100 kg. I capsinoidi
stile di vita salutistico, evitando le patologie
corporeo e la distribuzione dell’adipe in senso
danno effetti termogenici molto simili a quelli
correlate all’obesità, come diabete mellito e
sottocutaneo piuttosto che viscerale. Que-
della capsaicina, ma non producono gli effetti
epatosteatosi.
sti polifenoli, a basso peso molecolare, sono
collaterali a livello gastrointestinale tipici della
estratti dalla polpa del Litchi, ma la casistica è
capsaicina proponendosi, quindi, come nutra-
Il tè verde
limitata a soli diciotto soggetti randomizza-
ceutici di maggiore interesse e con un maggio-
Il tè verde è una fonte ricca in epigallocatechin-
ti in due gruppi. Le metodologie applicate (Tc
re sviluppo.
gallato (EGCg) ed è considerato un potenziale
dell’addome, valutazione di insulino-resisten-
“nutraceutico dimagrante” perché innalza il
za e adipochine) dimostrano il calo ponderale,
Resveratrolo
metabolismo energetico e accelera l’ossida-
la riduzione della circonferenza vita, una mi-
Il resveratrolo è chimicamente da considerarsi
zione degli acidi grassi. Inoltre ostacola la cre-
gliore sensibilità insulinica e un aumento della
un fenolo non flavonoide ritrovato nella buccia
scita delle cellule adipose e l’assorbimento di
adiponectinemia. È ancora da valutare l’effetto
dell’acino d’uva e nel vino rosso, a cui è attri-
lipidi aumentando la loro eliminazione dall’or-
di questi nutraceutici basati su estratti di Licthi
buita azione antitumorale, antiinfiammatoria
ganismo. Le dosi efficaci corrispondono a
e somministrati ai pazienti proponendo una
e di fluidificazione del sangue. Può inoltre li-
3-10 tazze di tè verde al giorno, ma non sono compatibili con il nostro stile di vita, anche per le possibili problematiche tossicologiche del tè ancora poco note. Sono commercializzati estratti secchi di tè verde titolati al 60 per cento in EGCg ricavati da Camellia sinensis oppure estratti secchi titolati al 60 per cento in acidi boswellici ricavati da Boswellia serrata,
Il resveratrolo è chimicamente da considerarsi un fenolo non flavonoide ritrovato nella buccia dell’acino d’uva e nel vino rosso, a cui è attribuita azione antitumorale, antiinfiammatoria e di fluidificazione del sangue. Può inoltre limitare l’insorgenza delle placche trombotiche
che regolano la funzionalità intestinale, contrastano i radicali liberi e facilitano la riduzione di peso. Questi nutraceutici, a differenza degli
dieta ricca in polifenoli, sulla falsariga di chi
mitare l’insorgenza delle placche trombotiche.
antinfiammatori classici (Fans) e dei corti-
adotta la dieta mediterranea.
L’interesse per il resveratrolo è associato al
costeroidei, non danno intolleranza gastrica,
cosiddetto “paradosso francese”: nonostan-
anzi si sono dimostrati gastroprotettivi verso
Capsaicina e capsinoidi
te la dieta ricca di grassi, i francesi mostrava-
l’ulcera provocata dall’alcol e dai farmaci ga-
Una ricerca dell’Università di Ulsan (Corea del
no un’anomala e minore incidenza di malattie
strolesivi. La Boswellia serrata, inoltre, intera-
Sud), pubblicata su Obesity, suggerisce che
cardiache e di obesità, associabile molto pro-
gisce positivamente con alcune isoforme del
il peperoncino può controllare il peso corpo-
babilmente al loro consumo di vino. Recente-
citocromo P450, con i Fans e con i cortisonici,
reo. Lo studio è stato condotto su topi obesi
mente questa attività antiossidante e alcune
facendo ridurre le posologie dei farmaci an-
che, nutriti con una dieta iperlipidica per dieci
proprietà benefiche relative al resveratrolo si
tinfiammatori a tutto vantaggio dei pazienti e
settimane, dopo 70 giorni erano suddivisi in
sono rivelate frutto di studi non rigorosi che
del sistema assistenziale pubblico.
due gruppi di cui uno supplementato con la
hanno originato dati non riproducibili.
43 febbraio 2014
Primo piano Nutraceutica
Tali dati dimostravano che una dose giornaliera di resveratrolo può migliorare il profilo metabolico delle persone obese influenzando la produzione degli ormoni peptidici adipocitochine, che risultano alterati come livelli negli obesi con sindrome metabolica e che vanno a stimolare la sintesi del tessuto adiposo. Gli studi condotti su cellule di grasso umano indicano che quando sono esposte a 1beta interleuchina (IL-1B) producono pro-infiammatori e il resveratrolo riduce del 16-36 per cento l’espressione delle citochine. La supplementa-
Dal 10 al 30 per cento della popolazione anziana non assorbe la vitamina B12 alimentare in modo efficiente; quindi gli ultracinquantenni dovrebbero soddisfare la Rda (Dose giornaliera consigliata) con alimenti arricchiti con vitamina B12 o assumendola con un integratore
zione giornaliera di resveratrolo per 30 gg può migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre il picco di zuccheri nel sangue dopo un pasto. Uno studio sull’uomo ha dimostrato che l’assunzio-
B12-ormone sazietà induce un aumento “cli-
portatori di stent coronarici e nemmeno un
ne di una dose di 1-2 gg di resveratrolo al gior-
nicamente rilevante” dei livelli ematici dell’or-
nutraceutico proponibile per il controllo del pe-
no per quattro settimane migliora la sensibilità
mone e che l’effetto è sostenuto. L’uomo ha
so. La vitamina B12 è comunque controindicata
all’insulina nelle persone anziane (età media 72
una maggiore capacità di assorbimento della
nelle prime fasi della malattia di Leber (atrofia
anni); inoltre i nutraceutici basati sul resveratrolo
vitamina B12 e del complesso B12-hPYY: se
ereditaria del nervo ottico). La vitamina B12 tra
garantiscono un suo corretto assorbimento fi-
presenti in gomme masticate dopo un pasto e
i poco frequenti effetti collaterali riporta: pruri-
no al 70 per cento senza gli effetti negativi do-
qualche ora prima del pasto successivo indur-
to, rash, esantema transitorio e orticaria, ma è
vuti al consumo di alcol.
rebbe una diminuzione del senso di appetito.
anche possibile che causi diarrea e trombosi
In generale, il resveratrolo non ha controindi-
L’ormone hPYY dopo un pasto è rilasciato nel
vascolare periferica.
cazioni; tuttavia la sua struttura chimica, che
sangue proporzionalmente alle calorie as-
è considerata simile a quella degli estrogeni
sunte e la vitamina B12 lo protegge nel tran-
Acido linoleico coniugato
sintetici, gli permette di interagire con i recet-
sito nel sistema digestivo, impedendo la sua
Gli acidi linoleici coniugati sono una famiglia,
tori per gli estrogeni, con possibili conseguen-
inattivazione gastrica. Le linee guida italiane
meglio nota come Cla, formata da vari isomeri
ze anche sullo sviluppo del tumore al seno,
suggeriscono 1 mcg/die come valore medio
con differenti funzioni, tra le quali una interes-
che devono essere ulteriormente indagate.
di fabbisogno per l’adulto normale; durante la
sante attività antiobesità. Questa proprietà è
A solo scopo precauzionale è sconsigliata la
gravidanza si consiglia di aumentare la dose
correlata alla loro capacità di ridurre il fabbiso-
assunzione di integratori a base di resvera-
fino a 1,20 mcg al giorno e a 1,50 mcg al giorno
gno di energia perché stimolano l’ossidazione
trolo durante la gravidanza. Studi condotti su
durante l’allattamento. Dal 10 al 30 per cento
degli acidi grassi e inibiscono la lipogenesi. Le
ratti evidenziano lo sviluppo di nefropatie con
della popolazione anziana non assorbe la vita-
preparazioni commerciali di Cla sono ottenute
assunzioni di resveratrolo oltre la dose critica,
mina B12 alimentare in modo efficiente; quindi
da olio di cartamo o di girasole in un ambien-
considerata di 300 mg/ die kg.
gli ultracinquantenni dovrebbero soddisfare la
te alcalino, dando una miscela di Cla conte-
Rda (Dose giornaliera consigliata) con alimenti
nente circa il 40 per cento dell’isomero 9,11 e
arricchiti con vitamina B12 o assumendola con
il 44 per cento dell’isomero 10,12 anti obesi-
La vitamina B12 (cobalamina) è una vitamina
un integratore. Un eccesso di alcol per oltre due
tà. Alcuni studi sui Cla, da prodotti lattiero-
“essenziale”. Ne è stata presa in considera-
settimane può ridurre l’assorbimento di vita-
caseari derivanti dai ruminanti o ottenuti per
zione la somministrazione con le gomme da
mina B12 dal tratto gastrointestinale, riducendo
sintesi, dimostrano la loro capacità di contra-
masticare, al fine di stimolare l’ormone della
così l’efficacia del nutraceutico. La vitamina B12
stare l’obesità femminile e di ridurre il grasso
sazietà PYY, promuovendo la sensazione di
va però usata con cautela nei pazienti sottopo-
addominale. Purtroppo pare che i Cla diano
pienezza e una indiretta perdita di peso corpo-
sti ad angioplastica, poiché un carico intrave-
effetti positivi solo per le prime dodici setti-
reo. La vitamina B12 complessa l’ormone PYY
noso di acido folico, vitamina B6 e vitamina B12,
mane di utilizzo, dopodiché il nostro organismo
proteggendolo nel transito gastro-intestinale
seguito da una somministrazione orale giorna-
cessa di ricevere benefici da questi integratori.
e permettendone l’assorbimento nel sangue,
liera dopo uno stenting coronarico, potrebbe
Gli effetti positivi dei Cla sono in parte vanificati
dove poi mostra tutti gli effetti sazianti. Nei
aumentare i tassi di ristenosi. Un mix di que-
dagli effetti collaterali; per esempio si osserva-
test sui topi si è osservato che il complesso
ste vitamine non va raccomandato ai pazienti
no stetosi epatica o problemi alla milza. Inoltre,
Vitamina B12
44 febbraio 2014
Primo piano Nutraceutica
i Cla antagonizzano l’attività del gene che ridi-
la curcumina ha un effetto ipolipemizzante, ri-
metabolica in generale. Gli studi sono però di-
stribuisce il grasso (Ppra), portando a insuli-
ducendo il grasso epatico, e agisce da antidia-
scordanti sul controllo dell’obesità e l’apporto
noresistenza e a delipidazione. L’uso dei Cla fa
betico perché direttamente interagisce con gli
di calcio e dei test limitati sembrano suggerire
accumulare gli acidi grassi liberi nel sangue, nel
adipociti, i macrofagi, i miociti e le cellule pancre-
che l’aggiunta di supplementi di calcio o di lat-
fegato e nel muscolo e se il consumo energetico
atiche, oltre a migliorare l’insulino-resistenza,
ticini possa facilitare il calo ponderale. Il calcio
non è sufficiente a ossidarli, ne possono conse-
l’iperglicemia e la dislipidemia. La curcumina può
può combinarsi con gli acidi grassi nel lume
guire iperlipidemia, iperglicemia e lipodistrofia.
provocare indesiderati effetti pro-ossidanti; in
intestinale, formando saponi non assorbibili
La stessa combinazione dei Cla con il cromo
alcuni studi su animali si sono ravvisati effetti
mentre la riduzione di calcio sembra facilitare
picolinato, un integratore alimentare usato per
collaterali come l’alopecia e una riduzione della
la deposizione di trigliceridi negli adipociti.
prevenire o curare deficit di cromo che è neces-
pressione sanguigna. Studi clinici sull’uomo con
sario per usare il glucosio nelle cellule in risposta
alti dosaggi (2–12 gg) di curcumina mostra-
Conclusioni
all’insulina, sembra non dare effetti misurabili
no effetti collaterali quali nausea e diarrea. La
L’obesità è da considerarsi una malattia cro-
sul controllo del peso. Sulla base dei vari studi
curcumina chela il ferro e sopprime l’ormone
nica la cui terapia farmacologica attualmente
oggi accessibili si può concludere che i Cla sono
epatico epcidina, causando così una potenzia-
è meno sviluppata rispetto a quella indicata
dotati di un piccolo, ma comunque significativo,
le carenza di ferro che può essere un effetto
per altre patologie croniche. Le terapie combi-
effetto sul controllo del peso corporeo.
da non sottovalutare. Infine, i soggetti affetti da
nate sono verosimilmente più efficaci di quelle
calcolosi biliare non devono assumere curcumi-
attuali perché le monoterapie tendono a un
Curcumina
na perché induce la contrazione della colecisti,
plateau a sei mesi con un calo ponderale fino al
La curcumina è un pigmento derivato dalla
scatenando per esempio coliche biliari.
5 per cento mentre le terapie combinate rag-
studiata nella terapia dell’obesità e della sindro-
Calcio e vitamina D
derale del 5-10 per cento. I nutraceutici hanno
me metabolica. La curcumina si lega selettiva-
Una serie di studi ha suggerito una relazio-
mostrato effetti benefici sull’obesità e sull’e-
mente al recettore cannabinoide CB-1, agendo
ne inversa tra un maggiore introito di calcio
quilibrio energetico con rari effetti collaterali,
come antagonista, e permette di ridurre l’in-
e il dimagrimento specie della massa grassa
ma il loro uso deve essere comunque guidato
take alimentare e il peso corporeo. Nell’uomo
oltre che un minore controllo della sindrome
dalla Medicina basata sull’evidenza (Ebm).
giungono il plateau più tardi e con un calo pon-
spezia turmeric, usata per fare il curry, molto
Primo piano Legale
A non domino La dismissione delle partecipazioni comunali nella società di gestione delle farmacie
possa essere ragionevolmente ricondotto a una di tali ipotesi e possa così superare il vaglio del riconoscimento amministrativo, da parte dell’autorità sanitaria, a norma dell’articolo 12, comma 3, della Legge n. 475/1968.
I vizi della gara Appaiono infatti evidenti i vizi che inficiano
a cura dello studio dell’avvocato bruno riccardo nicoloso Firenze - Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
insanabilmente una tale iniziativa (se mai) adottata da un Comune, il cui diritto d’esercizio di una farmacia comunale non è connesso alle quote societarie che detiene nella società partecipata di gestione, che è la proprietaria dell’azienda organizzata in forma d’impresa per la conduzione temporanea della farmacia. Ne consegue che: ◆ in primo luogo: il Comune non possa trasfe-
rire il diritto d’esercizio della farmacia, se non insieme all’azienda a questo afferente, che non è sua, e non ne possa disporre se non d’intesa con la società di gestione che ne è proprietaria; ◆ in secondo luogo: ad avvenuta cessione del-
le quote societarie già appartenute al Comune nella società di gestione, la società non sia più una società partecipata e non possa così mantenere la gestione della farmacia comunale, se non attraverso un nuovo affidamento (magari in forma concessoria) di tale gestione a seguito di un nuovo procedimento a evidenza pubblica; ◆
in terzo luogo: la società di gestione non
possa comunque rendersi titolare del diritto d’esercizio della farmacia a seguito della eventuale sua trasformazione in una società spe-
U
ziale (personale) di farmacisti idonei (articolo 7, comma 1, Legge n. 362/1991), non essendole
na delle sorprese riservate ai cul-
partecipate di gestione delle farmacie comunali
stata assegnata la relativa titolarità a seguito di
tori del diritto civile è quella data
e della conseguente titolarità del diritto d’eser-
una gara a evidenza pubblica alla quale non ha
dall’effetto traslativo di un diritto
cizio delle farmacie che di recente hanno pub-
partecipato, e non potendole essere conferita
in deroga al principio di ragione
blicato i Comuni in adempimento degli obblighi
tale titolarità dall’assegnatario delle quote so-
comune per cui nemo plus juris
di cui all’articolo 14, comma 33, della Legge n.
cietarie già appartenute al Comune, atteso che
in alium transferre potest quam ipse haberet:
122/2010 sulla dismissione delle relative parte-
a tali quote non è connessa la titolarità del dirit-
è in una parola l’incontro con l’efficacia dell’ac-
cipazioni, se mai riferibile alle società di gestione
to d’esercizio della farmacia comunale.
quisto di un diritto da chi non sia legittimato a
delle farmacie comunali (contra, Corte dei conti
disporne che, in via eccezionale, può verificarsi
sezione regionale Marche, 7 agosto 2013, n. 57).
I vizi del riconoscimento
in materia di possesso e di eredità apparente,
Si può sollevare subito i diciotto lettori presbiti
Queste trancianti considerazioni fanno ra-
ma anche in materia di simulazione o di trascri-
di questo osservatorio legale da ogni ragione-
gionevolmente ritenere che ben difficilmente
zione, facendo salvo l’acquirente in buona fede.
vole dubbio con il dire che l’acquisto della ti-
l’autorità sanitaria locale, competente in ma-
A queste ipotesi viene da pensare nel legge-
tolarità di una farmacia comunale a seguito di
teria, possa riconoscere il trasferimento del
re alcuni bandi d’asta delle quote delle società
un tale procedimento a evidenza pubblica non
diritto d’esercizio della farmacia comunale e
46 febbraio 2014
Primo piano Legale
dell’azienda a questa afferente (articolo 12,
trasferimento della titolarità della farmacia co-
362/1991. Il che può essere attuato dal Co-
comma 3, Legge n.475/1968) in favore della
munale che va ben oltre il borderline, con ogni
mune, previa intesa con la società di gestione
società di gestione se pure questa dovesse
conseguente responsabilità di chi l’abbia adot-
(magari tradottasi in un mandato), attraverso
avere cambiato oggetto e compagine socia-
tato e di chi ne abbia tratto profitto: con il che
un unico procedimento d’evidenza pubbli-
le. Ciò, a tacer del fatto che la stessa autorità
sarebbe ben difficile ricondurre una tale ano-
ca con la fissazione di un prezzo base d’asta
sanitaria potrebbe invece attivare un procedi-
malia al principio di convalescenza degli atti
che valuti le due componenti: quella del diritto
mento per la decadenza del Comune del diritto
amministrativi illegittimi.
d’esercizio della farmacia e quella dell’azien-
d’esercizio della farmacia (articolo 12, comma
da a questo connessa, il cui retratto, quanto
11, Legge n.475/1968) che provocherebbe la
L’alternativa
alla prima componente spetterà al Comune
conseguente assegnazione a concorso della
L’opzione che può essere offerta al Comune,
e quanto alla seconda componente spetterà
farmacia divenuta vacante (articolo 9, Legge
titolare del diritto d’esercizio di farmacie co-
alla società di gestione che, posta in liquida-
n. 475/1968).
munali gestite attraverso una società parte-
zione, ne dividerà pro quota il retratto tra lo
Non appare decisivo invocare, al riguardo, un
cipata, per ricondurre nell’ambito della piena
stesso Comune e il socio privato. Il tutto sen-
qualche immotivato provvedimento di segno
legalità l’attuazione del disposto dell’articolo
za scomodare un illegittimo trasferimento
contrario (se mai) già adottato da una qual-
14, comma 33, della Legge n. 122/2010, è
della farmacia a non domino che appare ben
che autorità sanitaria in casi di specie, cui ha
quella della cessione del diritto d’esercizio
più aleatorio di quello che può occorrere a Les
fatto usbergo solo l’acquiescenza, ma che non
della farmacia in uno all’azienda a questo af-
joueurs de cartes di Cezanne, se rispettano le
può fare certo vincere l’aleatorietà di un tale
ferente a norma dell’articolo 12, della Legge n.
regole del gioco.
In forma concessoria
house), salvo l’obbligo per l’ente locale affidante di motivare in modo
Uno dei punti controversi in materia di gestione delle farmacie co-
adeguato e di dare conseguente pubblicità alla scelta delle forma di
munali è quello relativo ai moduli previsti dall’ordinamento seziona-
gestione (articolo 34, commi 20 e 21, del Dl 179/2012 convertito nella
le sulle farmacie (articolo 9, Legge n. 475/1968 come modificato
Legge n. 221/2012): peraltro, stante la non tassatività dell’articolo 9
dall’articolo 10, Legge n. 362/1991) e i moduli previsti dall’ordinamen-
della Legge 475/1968, l’assenza di una norma positiva che autorizzi
to generale sui servizi pubblici locali (articolo 113, T.U. n. 267/2000
la dissociazione tra titolarità e gestione non pare rappresentare un
e successive modificazioni ribadite dall’articolo 34, commi 20 e 21,
ostacolo insormontabile all’adozione (anche per la gestione di una
Legge n. 221/2012): in una parola se sia limitata alle forme di gestione
farmacia comunale: nde) del modello concessorio: mentre l’obiettivo
in economia o mediante enti strumentali (aziende municipalizzate e
del mantenimento in capo al Comuni delle proprie prerogative di ente
consortili) e mediante enti autonomi (società a dominanza pubblica
che persegue fini pubblicistici può essere tra l’altro garantito - in caso
o partecipata) previste dall’ordinamento sezionale ovvero possano
di affidamento in concessione a terzi (di una farmacia comunale: nde)
essere gestite anche nelle forme in house, societarie e concessorie
- dalle specifiche regole di gara, e più precisamente dagli obblighi di
previste dall’ordinamento generale.
servizio pubblico da imporre al concessionario, idonei a permettere un
La prima soluzione, già sostenuta dalla Corte dei conti (da ultimo: Se-
controllo costante sull’attività del gestore e la garanzia di uno standard
zione di controllo della Lombardia 24 ottobre 2012, n. 446) e dal giudi-
adeguato di tutela dei cittadini».
ce amministrativo (da ultimo: Tar Piemonte, 14 giugno 2013, n.767) si
Tale dictum, secondo cui i moduli di gestione delle farmacie comunali
è evoluta nella seconda, sia in fase cautelare (Tar Lombardia, Brescia,
si aggiungono (e non sostituiscono) i moduli di gestione dei servizi
ordinanza 15 gennaio 2013, n. 20, confermata dal Consiglio di Stato,
pubblici locali, è stato più recentemente confermato, per quanto ri-
ordinanza 19 aprile 2013, n. 1435), sia in fase di merito, con la sentenza
guarda l’affidamento di una farmacia in forma concessoria, dal Tar
del Tar della Lombardia, Brescia, 13 novembre 2013, n. 951, secondo
dell’Emilia Romagna, Parma, ordinanza, 17 gennaio 2014, n. 3. Di tal
cui «a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 190/2012
che questo modulo sembra offrire un’idonea alternativa alle altre
(e al successivo Dl. 179/2012 convertito nella Legge n. 221/2012) in
forme di gestione previste dal coordinamento degli ordinamenti
tema di affidamento dei servizi pubblici, si deve far riferimento alla
(sezionale e generale) per la conduzione delle farmacie comunali:
disciplina comunitaria e ai principi ricavabili dall’elaborazione giuri-
ciò in particolare per quanto riguarda i Comuni con meno di 30.000
sprudenziale della Corte di Giustizia: ne consegue che, per i nuovi
abitanti cui sembrano inibite le altre forme di gestione dei servi-
affidamenti, gli enti locali possono oggi scegliere tra le tre forme di ge-
zi pubblici locali, a norma dell’articolo 14, comma 33, della Legge n.
stione desumibili dall’ordinamento comunitario (gara per la scelta del
122/2010 (seppure rimangano salve quelle di cui all’articolo 9 della
gestore, gara per il socio di una società mista, affidamento diretto in
Legge n. 475/1968).
47 febbraio 2014
Primo piano Fiscale
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Primo piano Fiscale
Il contratto di rete Opportunità innovative per il terzo millennio di IVAN LIBERO NOCERA, avvocato in Torino e dottore di ricerca presso la scuola Sant’Anna di Pisa e giulio sensi, Laboratorio Farmacia, Pisa
N
egli ultimi anni si è assistito a un
“rete d’imprese”, definito dalla dottrina qua-
i bisogni degli utenti, in modo da riposizionare
declino della grande impresa di
le «l’insieme di relazioni di tipo cooperativo e
questo presidio sanitario diffuso sul territorio
produzione e delle concentra-
tendenzialmente stabili tra due o più imprese
riducendo i costi, uniformando quantità e qua-
zioni di queste, fortemente “ge-
formalmente e giuridicamente distinte, anche
lità dei servizi offerti e rimanendo competitivi.
rarchizzate”, a fronte dell’ascesa
concorrenti, tra le cui attività esista o si ge-
A livello legislativo si è tentato di rispondere alle
di un modello imprenditoriale “relazionale”. Un
neri una qualche interdipendenza ed emerga
esigenze di flessibilità e, al contempo, di piena
sistema di piccole e medie imprese specializ-
un’esigenza di coordinamento alla quale la re-
autonomia decisionale e stabilità del rapporto,
zate in lavorazioni complementari di prodotti
te risponda ricorrendo a strumenti di governo
con una disciplina, pur scarna e priva di coordi-
complessi che, pur mantenendo la loro auto-
diversi, formali e informali, contrattuali e non»
namento sistematico con gli altri contratti, che
nomia giuridica e decisionale, operano in ma-
(Lamiceli, “Le reti di imprese: modelli contrat-
possa agevolare lo sviluppo di innovazione e
niera coordinata mediante relazioni reticolari
tuali di coordinamento”, in Reti di imprese tra
competitività secondo logiche di mercato.
e di coordinamento più o meno stabili, realiz-
regolazione norme sociali, a cura di Cafaggi,
zando svariate forme di aggregazione. Ciò è
Bologna, 2004).
Un rapporto flessibile
stato reso necessario in seguito all’esigenza
Appaiono dunque sempre più necessarie
Il contratto di rete è regolato dall’art. 3, comma
delle imprese della società post-industriale
forme di collaborazione, includendo anche le
4-ter e ss. del Decreto legge n. 5 del 2009 n.
di creare piattaforme di relazione sempre più
partnership pubblico-privato in materia di in-
33 del 2009, successivamente modificato con
complesse, in modo da conseguire economie
novazione, in modo da rispondere all’esigenza
la Legge n. 99 del 2009, e ulteriormente in-
di scala idonee a renderle competitive in un
di una disciplina concernente forme di collabo-
novato dalla Legge n. 122 del 2010 (“manovra
mercato sempre più globalizzato, mantenen-
razione reticolare tra imprese e organismi pub-
correttiva”), e dal Dl Sviluppo n. 83 del 2012.
do i costi transattivi contenuti. Si è dunque af-
blici di ricerca e di policy.
Il legislatore italiano definisce esplicitamente il
fermato nella prassi imprenditoriale, allo scopo
In ambito farmaceutico l’aggregazione in rete di
contratto di rete, affermando all’art. 3, comma
di far fronte alla natura frammentaria del no-
più farmacie risponde alla finalità di individua-
4-ter della suddetta legge, che questi con-
stro capitalismo industriale, il fenomeno della
re e gestire in maniera più efficace e efficiente
siste nel contratto con cui «più imprenditori
49 febbraio 2014
Primo piano Fiscale
perseguono lo scopo di accrescere, individual-
ad alcuni limiti. Infatti non deve venir meno l’a-
parti possono scegliere se costituire un nuo-
mente e collettivamente, la propria capacità
desione del contribuente al contratto di rete;
vo soggetto) ma si configura come contratto
innovativa e la propria competitività sul mer-
la riserva non può essere utilizzata per finalità
plurilaterale con comunione di scopo tra più
cato e a tal fine si obbligano, sulla base di un
differenti dalla copertura di perdite; l’agevola-
parti tra loro indipendenti. Il contratto di rete è
programma comune di rete, a collaborare in
zione non può essere superiore a un milione
essenzialmente, appunto, un contratto, ossia
forme e in ambiti predeterminati attinen-
di euro; infine, gli investimenti devono essere
un atto di autonomia privata che permette ai
ti all’esercizio delle proprie imprese ovvero a
realizzati entro l’esercizio successivo alla de-
soggetti partecipanti alla rete di modulare e
scambiarsi informazioni o prestazioni di natura
stinazione alla rete. Il vincolo maggiormente
modellare lo strumento del contratto a secon-
industriale, commerciale, tecnica o tecnologi-
rilevante è però quello costituito dalla circo-
da delle concrete necessità. Ciò si può osser-
ca ovvero ancora a esercitare in comune una o
stanza per cui il risparmio fiscale può essere
vare sia nelle ipotesi in cui si origina una rete
più attività rientranti nell’oggetto della propria
concesso nel limite complessivo, per tutte le
prettamente contrattuale a rilievo meramente
impresa».
imprese italiane, di 14 milioni di euro per cia-
interno (subfornitura, franchising, licenza di
Dalla lettera della norma emerge, dunque,
scuno degli anni 2012 e 2013.
brevetti), sia nelle fattispecie dove si costitu-
come si tratti di un contratto intrinsecamente
Le reti costituiscono, quindi, forme di collabo-
iscono reti organizzative a rilevanza esterna
connotato dallo scopo di accrescere, indivi-
razione che presuppongono l’indipendenza e
(cooperative, consorzi, società consortili), ov-
dualmente e collettivamente, la capacità inno-
il mantenimento dell’autonomia delle singole
vero ancora nelle reti in forma mista: il contratto è comunque il fulcro regolativo.
Dalla lettera della norma emerge, dunque, come si tratti di un contratto intrinsecamente connotato dallo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la capacità innovativa e la competitività sul mercato. Aspetti dei quali la farmacia italiana oggi ha notevolmente bisogno
I suddetti modelli, pur rispondendo a funzioni differenti, sono ascrivibili al medesimo genus della rete contrattuale. Visto che si tratta essenzialmente di un contratto, è possibile plasmare il contenuto della rete in modo tale da renderlo più consono alle esigenze della realtà socio-economica delle imprese e dell’attività economica che costituisce il cardine dell’organizzazione dei rapporti che si
vativa e la competitività sul mercato. Aspetti
imprese partecipanti, a differenza dei gruppi
svolgono all’interno della rete. Di conseguen-
dei quali la farmacia italiana ha notevolmente
di società nei quali invece si è in presenza di un
za, è ben possibile combinare altre tipologie di
bisogno oggi. Tali obiettivi devono essere per-
controllo che si traduce in direzione e coordi-
contratto e inserirle nel contratto di rete. In tal
seguiti sulla base di un programma comune di
namento. Si promuove, dunque, un interesse
modo si avrà un negozio che pur presentando
rete, il quale deve indicare gli obblighi in capo
comune legato a un progetto imprenditoriale
caratteri simili a un consorzio, a un franchising
a ciascuna impresa, consistenti, secondo una
strategico che deve coniugarsi con quello delle
o a un’associazione in partecipazione, risulterà
scala crescente, nel mero scambio di informa-
singole imprese che continuano a svolgere in
“immerso” nel contratto di rete.
zioni o prestazioni, nella collaborazione nell’e-
autonomia la propria attività parallelamente a
La duttilità dell’istituto comporta, infatti, la
sercizio imprenditoriale, fino a potere anche
quelle della rete: si “mette in rete” la capacità di
possibilità di creare nuove modalità di colla-
realizzare una stretta interrelazione con l’eser-
fornire in maniera flessibile ma rapida i prodotti
borazione, superando gli schemi contrattuali
cizio in comune di un’attività d’impresa.
e servizi che il cliente richiede.
tradizionali per costituire reti di imprese com-
L’adesione a tale contratto è favorita dalla
La rete funge infatti da elemento di coordi-
plesse, in grado di governare segmenti, anche
previsione alle imprese partecipanti alla rete
namento o interazione o collaborazione tra le
rilevanti, della filiera produttiva.
di agevolazioni di carattere fiscale, ammini-
imprese a essa partecipanti, mentre l’assun-
strativo e di accesso al credito. In particolare, si
zione delle scelte strategiche permane in capo
I soggetti partecipanti
dispone una sospensione d’imposta: gli utili di
a ciascuna impresa separatamente, sebbene
È evidente che l’istituto del contratto di re-
esercizio, destinati a investimenti finalizzati alla
in funzione del perseguimento dello scopo
te si possa applicare all’impresa farmacia. La
realizzazione del programma di rete e accanto-
comune di cui al contratto che le vincola in
normativa richiede che i protagonisti siano
nati in un’apposita riserva, sono sottratti dalla
rete. La differenza con l’associazione tempo-
soggetti che esercitano attività d’impresa, in
base imponibile per il pagamento delle imposte
ranea d’imprese, come anche dal consorzio,
forma sia individuale sia associata, e quindi
sui redditi (si veda in proposito l’art. 2-quater
si individua proprio nella caratteristica per cui
imprenditori individuali, società di persone e di
Dl n. 78/2010). È opportuno tuttavia precisare
il contratto di rete non dà normalmente vi-
capitali, cooperative, consorzi, imprese sociali.
che il suddetto vantaggio fiscale è sottoposto
ta a un nuovo soggetto giuridico (anche se le
Il contratto di rete deve essere concluso per
50 febbraio 2014
Primo piano Fiscale
Organizzazione dello spazio, posizionamento strategico del prodotto e percorsi creati ad hoc per guidare il cliente. Innovazione tecnologica e cura per il dettaglio, uniti alla massima esigenza del cliente e ad uno studio approfondito del layout, rendono vincente ogni ambiente. La farmacia non deve essere solo un luogo funzionale, ma deve sia comunicare che emozionare il cliente. 51 febbraio 2014
Primo piano Fiscale
l’esercizio di attività economiche rientranti nei
l’enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti
Secondo una progressione d’intensità si po-
rispettivi oggetti sociali delle imprese parteci-
da ciascuna impresa partecipante e le modali-
trebbe costituire una rete “più intensa” avente
panti, tuttavia, data l’ontologica eterogeneità di
tà di realizzazione dello scopo comune. La rete
come oggetto la collaborazione finalizzata a
obiettivi e interessi della rete, possono legarsi
tra farmacie tende naturalmente a soddisfa-
uno scopo comune, pur mantenendo un ele-
alla rete, sebbene come interlocutori legati da
re i bisogni di salute e benessere del cliente/
vato livello di indipendenza giuridica ed eco-
vincoli contrattuali esterni senza accedere ai
paziente, adottando un approccio struttura-
nomica: si potrebbero coordinare attività
benefici della rete, gli enti pubblici non esercen-
to che individua tutti gli aspetti del servizio,
complementari dirette a un risultato finale
ti impresa, le università, i dipartimenti, i centri
in sintonia dinamica con le caratteristiche del
unitario oppure creare un marchio comune per
di ricerca, associazioni di volontariato. Infatti
proprio contesto di riferimento.
attività svolte individualmente dalle imprese,
nella lettera a del nuovo art. 4-ter, si affianca il
un logo che caratterizzi i prodotti a marchio o
“nome”, proprio di non imprenditori, alla “ditta,
L’oggetto della rete
ragione, denominazione sociale” dei parteci-
La rete rappresenta uno strumento assai
Infine, un grado “massimo” di intensità di colla-
panti. Possono, pertanto, far parte del contratto
flessibile, che può prevedere formule diver-
borazione potrebbe giungere fino a configurare
di rete anche enti pubblici che hanno per ogget-
se. Così, sarà possibile una rete “leggera”, che
una rete che si riferisca all’esercizio in comune
la “filosofia” alla base della rete.
di attività da parte delle farmacie partecipanti alla rete, comprendendo forme miste di coor-
La rete rappresenta uno strumento assai flessibile, che può prevedere formule diverse. Così, sarà possibile una rete “leggera”, che consente per esempio di condividere informazioni dirette alla produzione di innovazione o relazioni con terzi tenuti a svolgere la prestazione principale
dinamento e svolgimento in comune di attività complementari, come la ricerca o la gestione di logistica o di reti telematiche, o lo svolgimento di attività dirette a migliorare la qualità di prodotti e servizi, rispondendo alla domanda di servizi supplementari. La farmacia potrebbe sfruttare la sua articolata e diffusa presenza sul territorio per valorizzare il ruolo strategico di centro
to esclusivo o principale un’attività di impresa
consente per esempio di condividere infor-
polifunzionale del sistema sanitario, innovando
non necessariamente commerciale; così come
mazioni dirette alla produzione di innovazione
in funzione della necessità di rispondere alla
aziende senza scopo di lucro, non essendo pre-
o relazioni con terzi tenuti a svolgere la pre-
crescente domanda di salute, in modo da po-
clusa la possibilità di realizzare reti miste in cui
stazione principale. Le farmacie potrebbero
tenziare l’assistenza territoriale. In particolare,
siano presenti soggetti con e senza scopo di
affidare una determinata attività a una sin-
si potrebbero mettere in rete, estendendone la
lucro. Non esiste, inoltre, alcun impedimento alla
gola impresa, oppure condividere la funzione
possibilità anche alle piccole farmacie, una se-
stipula di un contratto di rete tra imprese legate
“Marketing e comunicazione”, oppure scam-
rie di servizi ad alto contenuto socio-sanitario;
da rapporti partecipativi o collegate tra loro.
biarsi informazioni professionali e commer-
attività di co-work avvalendosi di farmacisti
Per quanto attiene la partecipazione alla rete,
ciali (dati, eccetera).
liberi professionisti specializzati (in gestione,
il contratto ha una struttura aperta, sarà quindi
Una “rete di farmacie” potrebbe ben sostene-
in cosmesi, omeopatia, allestimento vetrine,
possibile che nuovi soggetti entrino a far parte
re e gestire, in accordo con l’amministrazione
eccetera) che possono integrare in maniera
della rete. Il contratto, pertanto, dovrà necessa-
pubblica e secondo le norme, la creazione di
flessibile la forza lavoro delle varie farmacie (o
riamente prevedere i criteri di adesione di nuovi
data-base integrati in senso regionale o nazio-
coprire turni notturni o altro). La rete, dunque,
soggetti, fermo restando il rispetto dei suddetti
nale, magari collegati ad altri database istituzio-
consentirebbe anche alle piccole farmacie di
requisiti soggettivi. Tali criteri potranno indicare
nali. Una rete “in rete” al servizio della salute del
divenire “farmacia dei servizi” al pari delle altre
anche specifiche caratteristiche soggettive e
cittadino e degli obiettivi sanitari e di gestione
più grandi e realizzando l’ideale dell’uguaglian-
oggettive per i nuovi aderenti, ovvero subor-
delle risorse e lotta agli sprechi degli enti pub-
za dei cittadini nell’accesso ai servizi.
dinare l’adesione a deliberazioni con maggio-
blici è oggi alla portata del sistema farmacia.
ranze qualificate dei membri o addirittura con
Una rete “leggera” potrebbe, inoltre, scambiare
l’unanimità degli stessi. La legge richiede l’indi-
sia informazioni sia prestazioni, governando per
Fondo patrimoniale e governance
cazione degli obiettivi strategici e delle attività
esempio segmenti di filiera attraverso scambi
Coerentemente con la caratteristica della
comuni poste a base della rete, che dimostrino
di prestazioni diretti alla fornitura di componen-
flessibilità che connota l’istituto, si consen-
il miglioramento della capacità innovativa e del-
ti o “parti” di servizio al produttore finale che
te alla rete di scegliere se dotarsi o meno di
la sua competitività sul mercato, e l’individua-
possono comprendere anche scambi tra sub-
un fondo patrimoniale, come di un organo
zione di un programma di rete, che contenga
fornitori di diverso livello.
comune. Il fondo patrimoniale potrà essere
52 febbraio 2014
Primo piano Fiscale
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PAD 25 STAND A60-B59
Primo piano Fiscale
costituito dai conferimenti dei singoli parteci-
rete di uno strumento di trasparenza patrimo-
l’esecuzione del contratto, e gli attribuiranno la
panti per tutti gli scopi della rete. In tale ipotesi,
niale e contabile che i terzi, siano essi imprendi-
rappresentanza nei confronti dei terzi. Nel caso
dovranno essere stabiliti i criteri di valutazio-
tori, creditori o enti che erogano finanziamenti,
in cui, invece, vi sia un contratto di rete senza
ne dei conferimenti che ciascun contraente si
possano valutare e ritenere affidabile e in man-
organo comune, si affiderà ai partecipanti la ge-
obbliga a eseguire per la sua costituzione e le
canza del quale, probabilmente, sarebbero più
stione collegiale, con la possibilità di delegare un
relative modalità di gestione.
difficilmente erogabili anche elargizioni di natura
soggetto partecipante o esterno alla rete allo
Al fondo patrimoniale così formato si applicano,
pubblica e/o comunitaria a fronte della sopra
svolgimento di compiti specifici, attraverso l’im-
giacché compatibili, le disposizioni dettate in
descritta separazione patrimoniale che rende
piego del mandato che potrà essere generale o
tema di consorzi, di conseguenza: non si potrà
i partecipanti alla rete tendenzialmente non re-
per uno specifico affare.
richiedere la divisione finché dura il contratto; i
sponsabili per le obbligazioni da questa assunte.
Il recente Dl Sviluppo-Bis n. 179/2012 è interve-
creditori dei partecipanti non potranno aggredi-
è comunque opportuno che il contratto preveda
nuto sull’istituto del contratto di rete afferman-
re il fondo; per le obbligazioni assunte in nome
l’assunzione da parte dei partecipanti dell’obbli-
do che anche se «prevede l’organo comune e
della rete da chi ne ha la rappresentanza, i terzi
go di sostenere pro quota e annualmente alme-
il fondo patrimoniale, questi non è necessa-
potranno far valere i loro diritti esclusivamente
no le spese di gestione ordinaria del contratto.
riamente dotato di soggettività giuridica, salva
sul fondo patrimoniale comune; per le obbli-
Per quanto riguarda la responsabilità patrimo-
la facoltà di acquisto della stessa ai sensi del
gazioni assunte dall’organo gestorio della rete
niale, il legislatore fa rinvio, poiché compatibile,
comma 4-quater ultima parte». A differenza
per conto dei singoli contraenti questi ultimi ri-
alla disciplina sul consorzio (in particolare agli
del passato quindi, se i contraenti lo desiderano
sponderanno solidalmente con il fondo. In caso
artt. 2614 - 2615 c.c.) che prevede la responsa-
possono far assumere al contratto di rete sog-
d’insolvenza nei rapporti tra contraenti il debito
bilità sussidiaria e solidale dei consorziati. Tut-
gettività giuridica, con le relative conseguenze
dell’insolvente si ripartisce fra tutti in propor-
tavia, tale rinvio sarà operativo solo nel caso in
sotto il profilo dell’imputazione dei beni, dell’as-
zione delle quote. Inoltre, il fondo patrimoniale
cui le parti non abbiano previsto diversamente:
sunzione di dipendenti, del bilancio (come una
potrà essere formato dai vari patrimoni desti-
quindi sarebbe possibile evitare meccanismi di
società vera e propria). Coerentemente con la
nati costituiti dalle imprese partecipanti ovvero
sussidiarietà. La rete non può avere una partita
suddetta facoltà, la legge n. 134/2012 stabilisce
facendo ricorso alla costituzione, da parte delle
Iva, tuttavia può essere dotata di un codice fi-
che «l’organo comune agisce in rappresentan-
società aderenti alla rete, di un patrimonio de-
scale di rete.
za della rete quando essa acquista soggettività
stinato ai sensi dell’art. 2447-bis c.c.
Qualora si escluda la soggettività (come detto
giuridica e, in assenza della soggettività, degli
In ogni caso le somme corrisposte a titolo di
facoltativa) del contratto di rete, il fondo sarà in
imprenditori, anche individuali, partecipanti al
corrispettivo del servizio sono integralmen-
comunione, per cui le varie imprese saranno
contratto, salvo che sia diversamente disposto nello stesso, nelle procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni,
Il contratto di rete rappresenta uno strumento che le farmacie, in particolar modo le piccole e medie, hanno a disposizione per rispondere alle nuove sfide che l’economia globalizzata odierna presenta. La realtà imprenditoriale deve infatti convivere con la flessibilità che il mercato richiede
nelle procedure inerenti a interventi di garanzia per l’accesso al credito e in quelle inerenti allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di innovazione previsti dall’ordinamento, nonché all’utilizzazione di strumenti di promozione e tutela dei prodotti e marchi di qualità o di cui sia adeguatamente garantita la genuinità della provenienza». In conclusione, il contratto di rete rappresen-
te deducibili dal reddito di impresa, tanto ai fini
cotitolari. È importante precisare inoltre che nel
ta uno strumento che le farmacie, in particolar
dell’Irpef, quanto ai fini dell’Irap. L’unica condizio-
caso in cui si escluda la soggettività la rete non
modo le piccole e medie, hanno a disposizione
ne è che le spese siano ascrivibili all’attività della
può fallire.
per rispondere alle nuove sfide che l’economia
farmacia, come recita la legge (art. 75, comma
Il contratto di rete può indicare, trattandosi an-
globalizzata odierna presenta. La realtà im-
5, del Tuir), spese deducibili se e nella misura
che qui di una mera facoltà, un organo comune
prenditoriale deve infatti convivere con la fles-
in cui si riferiscono ad attività o beni da cui de-
incaricato dell’esecuzione del contratto, pre-
sibilità che il mercato richiede, sfruttando le
rivano ricavi o altri proventi che concorrono a
cisandone i poteri, anche di rappresentanza,
sinergie e la fiscalità di favore che il contratto di
formare il reddito. È quindi importante prevedere
e le modalità di partecipazione di ogni impre-
rete può offrire, in modo da avere margini di svi-
una rendicontazione contabile secondo le rego-
sa all’attività dell’organo: i partecipanti, dun-
luppo decisamente maggiori rispetto a quelli
le dettate per le società di capitali, per dotare la
que, daranno mandato agli organi gestori per
che si avrebbero continuando ad agire da soli.
54 febbraio 2014
Primo piano Fiscale
55 febbraio 2014
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DIS32014
.it
Spigolature
a cura della redazione
Nasce Rete sviluppo cooperative farmaceutiche
Un accordo tra due importanti cooperative della distribuzione intermedia quello ap-
Congresso Sifap a FarmacistaPiù Si terrà a Roma il 4, 5 e 6 aprile prossimi il quinto congresso della Società italiana dei farmacisti preparatori, nell’ambito di FarmacistaPiù, prima edizione dell’evento dedicato al mondo della farmacia che verrà ospitato dal Palazzo dei congressi dell’Eur. “Il farmacista preparatore si confronta con l’Europa” è il tema al centro del congresso Sifap, che si propone di affrontare nel dettaglio le questioni di maggiore attualità. Dall’evoluzione legislativa riguardante i preparati magistrali all’applicazione integrale delle norme di buona preparazione agli orientamenti europei in materia di prodotti naturali. Per ulteriori informazioni: www.sifap.org, info@sifap.org.
pena siglato tra il lombardo Ctf Group Scrl e l’abruzzese Safar Soc. Coop. E così è nata Rscf, Rete sviluppo cooperative farmaceutiche, che oggi può vantare numeri
Gestionali: nasce Farma3tec
ragguardevoli: 3.500 le farmacie servite,
Recentissima la fusione tra Farma tre Informatica e Farma&tec, dalla quale è nata Farma3tec, società di sviluppo gestionali per farmacie e di servizi di consulenza per la farmacia. L’unione delle due aziende produttrici di software per farmacia, sul mercato da oltre trent’anni, dà origine, attualmente, a un portafoglio di circa 4.500 clienti (3.500 farmacie e 1.000 parafarmacie). La sede legale sarà a Roma mentre le sedi principali restano quelle storiche di Vignola (Modena) e Chiusi (Siena).
10 le Regioni raggiunte con 42 Province coperte, 800 milioni di euro il fatturato sviluppato su base annua dal nuovo Gruppo. Alla fusione si accompagna la nascita di un network italiano di farmacie che conta a oggi circa 400 farmacie localizzate in Lombardia, Piemonte, Liguria, Triveneto, Marche, Abruzzo, Molise e Lazio, che
Agifar Agrigento in udienza dal Papa
opereranno sul mercato nazionale sotto la comune insegna Farmatua, fino a ieri un marchio Safar. Il nuovo gruppo, tengono a sottolineare i promotori, «non è il risultato di una fusione, operazione che non avrebbe consentito di mutuare le consolidate esperienze di entrambe le realtà e soprattutto di tutelare l’individualità e la peculiarità delle due ragioni sociali coinvolte, ma di una formula contrattuale premiante e nuova: il contratto di rete per effetto del quale il gruppo opera già sul mercato con il nome di Rete sviluppo cooperative farmaceutiche».
Farmacia dei servizi: un convegno a Milano Ricco di motivi di interesse il p ro g ra m m a del prossimo appuntamento del ciclo di convegni “Farmacia Evoluzione”, organizzato da Paola Gallas Networking e previsto per il 13 marzo a Milano, all’Hotel Enterprise. Focus sulla farmacia dei servizi, con la partecipazione un nutrito panel di addetti ai lavori, provenienti dal mondo accademico, aziendale e delle rappresentanze di categoria. Per informazioni e iscrizioni: www.farmaciaevoluzione.it, info@farmaciaevoluzione. 57 febbraio 2014
Lo scorso mercoledì 29 gennaio 2014, una delegazione di Agifar Agrigento e dell’Associazione farmacisti volontari di Agrigento ha incontrato papa Francesco in Vaticano. L’incontro era stato richiesto a suggello delle attività di soccorso e solidarietà che entrambe le associazioni hanno svolto negli ultimi anni e delle numerose iniziative rivolte ai più bisognosi della provincia. Il presidente di Agifar Agrigento Silvia Nocera ha consegnato al papa la “Preghiera del farmacista” e la maglia simbolo delle due associazioni agrigentine, con cui, più volte, è stato prestato soccorso ai profughi che ormai da più di due anni cercano riparo sulle coste siciliane.
Iniziative
di giuseppe tandoi
Nuovi orizzonti “Salute, visione di valore”, un incontro a Milano per discutere sulle prospettive del sistema sanità. E per presentare FarmacistaPiù
particolare, hanno dovuto necessariamente
l’attenzione sull’Italia del nuovo millennio il
optare per una nuova filosofia assistenziale.
trend è ben chiaro: dal 2000 al 2006 il Fondo
Non più finanziamenti a pioggia nel contesto
sanitario nazionale è cresciuto mediamente
di un welfare che garantisce tutto a tutti, ma
del 7 per cento annuo; dal 2007 al 2010 la cre-
investimenti sempre più contenuti e maggiore
scita media è stata dell’1,4 per cento; nel 2011 si
attenzione alla prevenzione e alla medicina del
è assistito invece a un calo assoluto, nominale
territorio. Il passaggio al wellness non è certo
e reale. E siamo arrivati a oggi con un Patto per
immediato, ambizioso il target finale: far sì che
la salute 2013-2015 ancora in attesa di una fir-
gli anni in più che ci sono concessi con il pro-
ma e con un sottofinanziamento del Fsn, per i
lungarsi della vita media siano anni all’insegna
prossimi anni, di circa 8 miliardi di euro. Cosa ci
della buona salute. Con tante grazie da parte
aspetta? Secondo Schoenheit potremmo as-
della sanità pubblica, che spenderebbe meno.
sistere all’avvio di una rivoluzione copernicana
Il paradosso è quello che vede convergere, in
nella gestione del sistema sanità. Non più una
tempi di crisi, due modelli di assistenza, ame-
governance ex post, fatta di deficit e di ripia-
ricano ed europeo, finora considerati antite-
ni, ma una governance di sistema nel nome
tici. Gli Usa puntano a estendere la copertura
dell’appropriatezza, della deospedalizzazione,
sanitaria a più ampie fette di popolazione ma
di spese per l’innovazione ma cum grano salis,
l trentunesimo piano del Pi-
la copertura universale, in voga dall’altro lato
dei servizi sul territorio. Anche quelli in farma-
rellone, simbolo della Milano
dell’Oceano, è un principio da rivedere. Al-
cia, certo. Purché il sistema farmacia italiano
del boom, si è discusso delle
tre sono le parole d’ordine attuali, prima tra
non subisca altri scossoni. Lo sottolinea con
sorti del sistema salute. Oc-
tutte una: razionalizzazione dei budget. «A
forza Andrea Mandelli, presidente Fofi e se-
A
casione, l’evento organizzato
proposito di Europa», sottolinea Schoenheit,
natore della Repubblica: «Molte farmacie oggi
da Edra-Lswr per presentare FarmacistaPiù,
«va registrato il sostanziale fallimento del
vacillano e non c’è da meravigliarsene. Negli
la tre giorni dedicata alla farmacia che si terrà
Libro bianco per la salute (2008-2013) del-
ultimi anni abbiamo assistito alla contrazione
ai primi di aprile a Roma per poi essere repli-
la Commissione europea, che prevedeva, al
del fatturato Ssn - tra tagli dei prezzi e dif-
cata nel 2015 a Milano, nel quadro, appunto,
termine del quinquennio, l’unificazione dei
fondersi dei generici - alla liberalizzazione dei
dell’Expo. In apertura Michele Perini, presi-
diversi modelli sanitari. Non è avvenuto, ma
canali di vendita, Gdo e parafarmacie. A questo
dente di Fiera Milano, ricorda che manca poco
in compenso la Commissione rilancia, pro-
vanno aggiunti i ritardi dei pagamenti da parte
più di anno al primo maggio, il giorno del via
ponendo un nuovo libro bianco: La salute per
delle Asl. Risultato: aumentano le sofferen-
ufficiale, e che i visitatori previsti sono circa
crescere (2014-2020). Senza più l’obiettivo di
ze verso i grossisti e le difficoltà finanziarie in
venti milioni.
uniformare i vari sistemi ma quello di puntare
genere. Sul piano dei rapporti con le istituzio-
a ridurre le differenze, ponendo come base
ni, poi, il problema di fondo è che la categoria
Passaggi obbligati
comune il driver dell’innovazione». Prevenzio-
deve confrontarsi con interlocutori che ragio-
Il titolo della relazione di Gadi Schoenheit, vice
ne; riduzione degli eventi secondari; sviluppo
nano solo secondo criteri di economicità».
presidente di Doxa Pharma, è emblematico:
delle cure primarie; salute come ricchezza che
Una visione realistica del momento che non
“Dal welfare al wellness”. Le parole inglesi
contribuisca a sostenere il Pil; web of life, da
fa dimenticare a Mandelli gli obiettivi raggiunti
rendono forse tutto più soft, ma la verità è
intendersi come miglioramento delle tecnolo-
dalla Fofi negli ultimi anni, tra gli altri la legge sui
che i sistemi sanitari occidentali, ed europei in
gie applicate alla sanità. Se poi concentriamo
servizi in farmacia e la sperimentazione della
58 febbraio 2014
Iniziative
pharmaceutical care, centro nevralgico della professione che si rinnova. Un auspicio, per il breve termine? Rendere più strette e proficue le relazioni con i medici. Ad ascoltare c’è anche Amedeo Bianco, presidente degli Ordini dei medici (Fnomceo) e senatore egli stesso. Crede, Bianco, «in una filiera della salute che diventi il prototipo dell’innovazione. Occorre investire in sanità e quando si parla di budget da tagliare si ricordi che la spesa pubblica e privata per la sanità italiana è sotto la media europea».
Investire sul futuro Una bella sfida quella di credere nel futuro e investire anche in tempi di crisi. Lo sta facendo Giorgio Albonetti, presidente di
Non più finanziamenti a pioggia nel contesto di un welfare che garantisce tutto a tutti, ma investimenti sempre più contenuti e maggiore attenzione alla prevenzione e alla medicina del territorio
Edra-Lswr, che chiude la serata al Pirellone. Presenta il gruppo editoriale che ha fondato un anno fa, insieme a Roberto Frassinelli, e che si è man mano arricchito di nuove testate (Punto Effe compresa) e di nuove attività. Il 2013 si è chiuso con i risultati attesi e le premesse per il 2014 sono più che buone. In tempi di catastrofismo profuso a piene mani, occorre osare, fa intendere Albonetti. In bocca al lupo a lui, e a noi. E appuntamento a FarmacistaPiù.
P41-2013
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❏ esprimo il mio consenso al trattamento in base all’informativa di cui sopra 60 Data
gennaio 2014
Firma
dalle aziende
Un nuovo business model Chiesi Farmaceutici sempre più vicina al farmacista e al paziente
Centro ricerche Chiesi di Parma
C
hiesi Farmaceutici, con l’ac-
migliore del punto vendita sia a rafforzare
innovativi nelle aree terapeutiche respira-
quisizione del ramo d’azienda
sempre più il rapporto di fiducia esclusivo tra
toria e della medicina specialistica. Nel 2013
della società Novadynamics,
il farmacista stesso e il paziente.
l’azienda ha realizzato un fatturato di oltre
focalizza la sua attività, oltre
La rete di agenti gestirà in farmacia brand
1,2 miliardi di euro, in crescita a due cifre
che sul medico, anche sul far-
storici quali, per esempio, Clenil A per aero-
rispetto al 2012. Il Centro Ricerche di Par-
macista e sul paziente.
sol e Fluibron, e altri come Brexidol, Flomax,
ma, i laboratori di Parigi (Francia), Rockville
Alla rete di informazione medico scientifica,
Clody e Nebul, oltre alla linea di dispositivi
(Usa), Chippenham (Uk) e il team di R&S
che continuerà a sostenere e consolidare
elettromedicali come Clenny per aerosol.
della neoacquisita società danese Zymenex
proposte terapeutiche importanti e ricono-
collaborano ai programmi preclinici, clinici e
sciute dalla classe medica, Chiesi oggi affian-
Il Gruppo
registrativi del Gruppo. Chiesi impiega circa
ca una rete di agenti dedicata alla farmacia,
Chiesi Farmaceutici è un gruppo internazio-
3.900 persone, 480 delle quali dedicate ad
con l’obiettivo di instaurare un dialogo sem-
nale orientato alla ricerca, con oltre 75 anni
attività di ricerca e sviluppo.
pre più costante con il farmacista, che porti sia
di esperienza e con sede a Parma. Chiesi
Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a visi-
a sviluppare nuovi servizi per una gestione
ricerca, sviluppa e commercializza farmaci
tare il sito www.chiesi.com.
61 gennaio 2014
Consigli per le vendite
di elena bottazzi
Benessere femminile Lo stato di salute psicofisico della donna in menopausa è lo scopo dell’integratore proposto da Guna, un supporto naturale che associa principi attivi vegetali e probiotici
Profem è un integratore alimentare innova-
all’azione antiossidante) e melatonina (con
tivo che associa principi vegetali e probiotici,
capacità di riequilibrare i ritmi circadiani) è
studiato per sostenere il benessere psico-
fondamentale nella pulsatilità ormonale e per
fisico della donna in menopausa.
mantenere l’equilibrio neurovegetativo.
Profem si caratterizza per tre nuclei d’azione.
Il terzo nucleo contiene sei importanti ceppi
Il primo contiene isoflavoni derivati da soia,
batterici selezionati e specifici in forma “mi-
Pueraria lobata e trifoglio rosso: la loro asso-
croincapsulata”, ad attività probiotica do-
ciazione esplica un’efficace azione di control-
cumentata, necessari per la biodisponibilità
lo sulla sintomatologia vasomotoria anche
degli isoflavoni, abbinati a frutto-oligosacca-
intensa che si manifesta durante il periodo
ridi a corta catena (Fossc), indispensabili per
menopausale.
sostenere la vitalità dei lattobacilli.
Il secondo nucleo, con thè verde (che assicu-
Confezionato in bustine, è privo di glutine, latto-
ra una marcata attività antiaging secondaria
sio e glucosio.
ACNE E SEBO
IGIENE AURICOLARE
Un programma dermocosmetico completo, per pelli grasse con imperfezioni e a tendenza acneica: Keracnyl, dei Laboratoires Dermatologiques Ducray, che propongono una riformulazione della Crema Keracnyl Pp e del Gel Detergente. Una maggiore concentrazione di mirtocommuloni e di acido ursolico nel brevetto Myrtacine®, in grado di limitare la proliferazione batterica e favorire la diminuzione dei punti rossi e delle imperfezioni cutanee. L’estratto di Sabal serrulata riduce l’iperseborrea. La linea Keracnyl può essere associata a trattamenti topici con retinoidi e perossido di benzoile, per contrastare i possibili effetti collaterali e migliorarne la tollerabilità.
I Laboratoires Gilbert hanno ideato A-Cerumen, una formula da utilizzare per l’igiene auricolare, come prevenzione o trattamento, per adulti e bambini a partire dai 6 mesi. A base di tensioattivi di origine naturale, che lavorano in sinergia e si fissano sul tappo di cerume, frammentandolo e garantendone la dissoluzione. In particolare, il sodio lauroil sarcosinato è bioassimilabile e compatibile con le cheratine, dunque poco aggressivo per la pelle e non richiede risciacquo. Il saccarosio laurato è un agente bagnante che aiuta a rammollire il tappo di cerume, biodegradabile e senza riasciacquo, non irrita gli occhi e la pelle. Disponibile sia in monodose sia in spray.
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62 febbraio 2014
Consigli per le vendite
CEROTTO BALSAMICO
DETERSIONE DELICATA
Quando il raffreddore e il naso chiuso arrecano disturbo ai più piccoli, si può proporre il Pad balsamico notte con oli essenziali di Halykoo. Può essere applicato anche agli indumenti; la matrice brevettata, attivata dal calore corporeo, emana vapori balsamici che avvolgono il bimbo per tutta la notte, decongestionando le alte vie aeree. L’eucalipto, da agricoltura biologica certificata, svolge un’azione decongestionante e anti-irritante, liberando le alte vie respiratorie e aiutando così il bambino a dormire meglio.
Cotoneve presenta le nuove Salviette struccanti e le Salviette intime, imbustate singolarmente. Le prime detergono delicatamente viso, occhi e labbra rimuovendo trucco e impurità, senza bisogno di risciacquare. Con olio di argan e latte di mandorla, esercitano un’azione rigenerante e idratante sulla pelle. Nelle Salviette Intime, la speciale combinazione di estratto di cotone, dall’azione idratante, dell’aloe vera e della calendula, dalle note proprietà lenitive, permettono l’uso anche sulle pelli più delicate e sensibili. L’estratto di baobab conferisce infine un’azione protettiva. In puro cotone naturale, dermatologicamente testate e biodegradabili.
ARIA PIU’ PURA Ambiente purity di Green Remedies è uno spray corpo e ambiente caratterizzato da una combinazione di oli essenziali, estratti erbali ed Essenze Floreali Australiane. Può essere vaporizzato sulla pelle, per un effetto purificante e rinfrescante, oppure spruzzato nell’ambiente, soprattutto se frequentato da molte persone, dove si stanno vivendo momenti difficili. Utilizzato in qualunque momento in luoghi chiusi dona una sensazione di ritrovato benessere.
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CONTRO IL GONFIORE
STOP ALLA FLOGOSI Contro l’infiammazione acuta e cronica dell’organismo, quattro enzimi con elevata efficacia se combinati sinergicamente: bromelina, che riduce l’edema e la flogosi, papaina, dalla spiccata attività antinfiammatoria, tripsina e chimotripsina, utili per favorire il drenaggio del focolaio infiammatorio: questo è l’integratore in compresse Wobenzym® Vital di Named. L’attività immunomodulante degli enzimi è completata e rafforzata dalla presenza di bioflavonoidi e vitamine per sostenere le difese immunitarie. 63 febbraio 2014
Liftycol Pancia Piatta è l’integratore alimentare di Medestea in compresse, studiato per agire sui fattori che causano il gonfiore addominale. Grazie ai due complessi contenuti, Entero Comfort complex (melissa, Fucus, lattoferrina, carciofo foglie, lattasi) e Digesty Dren complex (enzimi, carciofo capitula, meliloto), Liftycol Pancia Piatta è efficace fin dalle prime assunzioni e aiuta a contrastare l’eccessiva fermentazione a livello intestinale, favorendo la digestione, la regolarità del transito e l’eliminazione dei gas intestinali. Inoltre, grazie alla giusta quantità di lattasi, aiuta la digestione di lattosio.
Farmacisti di carta
Il tempo è una casa larga Ricordi, riflessioni, prose e poesie di Franco Tugnoli, titolare di farmacia a Imola, pubblicista e scrittore “Diversamente” è una parola conosciuta che,
Ora, è accaduto che a forza di sentire esclama-
da un po’ di tempo, ha trovato un elegante
re, certo amichevolmente, “come porti bene i
modo di utilizzo: seppur ammantata d’ipocri-
tuoi anni”, ho invece deciso, per amor di preci-
sia, svolge il compito pietoso di definire qual-
sione, di definirmi “diversamente longevo”.
cosa o qualcuno in modo opposto a ciò che è.
A me sembra più giusto, e vorrei spiegare
Per esempio: persona “diversamente abile”
perché.
significa che non lo è affatto, anche se spiace
Anzitutto, la vecchiaia è un problema, forse il più
non possa venir chiarito “quanto” diversa-
difficile della vita, che va affrontato con corag-
mente lo sia (come, forse, qualche soggetto
gio, cercando di superare il frequente stato di
preferirebbe).
impreparazione e di disagio nel passaggio che
Ma tant’è: ormai i “diversamente” si sprecano;
conduce da young a young old fino a old old.
e sembra difficile arginarli.
Soprattutto in questo difficile tempo in cui è la
Com’è il caso che mi riguarda. Infatti, avendo
giovinezza a essere pomposamente mitizzata.
superato la soglia degli “anta” - che rappre-
E ancora: dobbiamo evitare di definirci “vecchi”,
senta, com’è noto, una soglia d’allarme (sem-
termine fastidioso che si può appunto sostituire
bra quasi specifica per le donne che ne fanno
con “longevi”, più lusinghiero, se non altro per-
soprattutto una questione estetica, mentre si
ché la longevità pare non abbia finitezza.
trascura il fatto che molte conseguenze sono di
Oppure rifarci alla battuta del novantenne Ma-
tipo definito “cognitivo”; dunque, non soltanto
rio Soldati - “Io vecchio? No vegliardo!” - che
di interesse femminile) - mi trovo nella disponi-
non è uno svincolarsi dalla realtà: è piuttosto
bilità di inserirmi nella classe dei “diversamen-
uno sprone per non farsi mancare gli scopi,
te”. In sostanza, essendo pervenuto a superare
non lasciar correre gli anni ma impadronirsene,
l’opera
gli ottant’anni, potrei attribuirmi - considerato
riempirli di curiosità e di progetti.
È un “zibaldone” di racconti, poesie e riflessioni questo nuovo libro di Fran-
che, pur con benevolenza, dispongo ancora di un discreto stato di salute fisica e mentale - la
(Da Il tempo è una casa larga. Rime e prose in
co Tugnoli. Sul filo dell’emozione, del
qualifica di “diversamente giovane”.
dieci stanze, Pendragon, 2013, pp. 19-20)
ricordo, del ritorno a un tempo che non c’è più ma anche del giudizio, anche morale (perché no?), sui tempi di
l’AUTORE
oggi, così densi di incertezze e timori.
Franco Tugnoli è, a dir poco, un uomo poliedrico e ricco di entusiasmi. Titolare di farmacia a
Difficile consigliare, tra le tante pagine
Imola, è conosciutissimo tra gli addetti ai lavori per la lunga militanza nelle rappresentanze
belle ed emozionanti, quelle assolu-
di categoria, oltre che per la sua attività pubblicistica sulle testate di settore. Sempre in pri-
tamente da non perdere. Ci proviamo
ma linea nel commentare, con acutezza e ironia, i mutamenti della professione. Alla quale,
lo stesso: leggete “Vita e dintorni” (pp.
da alcuni anni, ha affiancato la passione per la scrittura. Ha pubblicato, per le Edizioni Pun-
13-14): brevi note, flash sul passato e
to Effe, Helga, la traccia (2005), e, per Pendragon, Vita e dintorni (2001), La scelta di Beba
sul presente, sull’amore e l’amicizia.
(2004) Voglia di cielo (2007), Basta un trillo (2008), Aspettando l’inverno (2010).
Sulla vita, appunto.
64 febbraio 2014