35/queste istituzioni 1980/1 ° semestre
RUOLO DEL GOVERNO E PARTITI
3/ Iniziativa e collegialità: per una riorganizzazione del Governo, di Sergio Ristuccia
La diagnosi compiuta da Carlo Chimenti sul fascicolo n. 27 « La forma di governo dopo le elezioni del '79: riflessioni sulle origini di una democrazia bloccata » individuava l'atipicità della forma di governo italiana nel fatto che « da noi non si è instaurata, in via convenzionale, né una formula di alternanza né una formula consociativa per la partecipazione dei partiti al potere, né una variante riconducibile in qualche modo all'una o all'altra formula ». La ricostruzione delle vicende politiche e costituzionali degli oltre trent'anni di regime parlamentare post-fascista, una ricostruzione convincente e piena di suggestioni, conduceva l'A. a concludere che l'impossibilità, per i partiti, di valorizzare con scelte chiare gli elementi di alternanza o di consociazione presenti nel sistema costituzionale derivava dalla penalizzazione inflitta ai partiti maggiori dalla « zavorra elettorale »: cioè dal voto ripetitivo e stabilizzato che ai partiti dà un elettorato abituato a votare compattamente: non però per civismo, come spesso si ripete retoricamente, ma per indiflerenza o per disprezzo della politica. In qualche modo l'A. suggeriva un accordo fra i partiti per demitizzare il voto e per riconsiderare il sistema elettorale. Naturalmente i partiti sembravano un anno fa e sembrano oggi ben lontani da raccogliere questo suggerimento. Anche se aumenta l'astensionismo e il fenomeno delle schede bianche o annullate. Una campagna contro il mito del voto è stata compiuta per le elezioni dell'8 giugno 1980, appena conclusa, dal Partito radicale ma con obiettivi lontani da quelli che aveva presenti Carlo Chimenti: il quale, in so-