INNOVAZIONE INNOVATION
Nuove frontiere nell’analisi degli alimenti
New frontiers in food analysis
SICUREZZA
SAFETY
Il ruolo dei detergenti nella resistenza antimicrobica
The role of detergents in antimicrobial resistance
PEST CONTROL
Parassiti nella
filiera alimentare
Parasites in the food supply chain
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SOMMARIO IGIENE ALIMENTARE/FOOD HYGIENE
IN COPERTINA/COVER
Dal 1960, la storia di due generazioni unite dalla capacità di comprendere ed attuare continuamente i cambiamenti imposti dalla dinamica del mercato e dall’evoluzione dei consumatori con la coerenza e la forza d’animo derivanti dall’impostazione etica che mai deve cambiare. Rubino Chem è un’industria 4.0 e ha ottenuto la certificazione standard internazionale ISO 9001:2015 che stabilisce i requisiti per un sistema di gestione per la qualità.
Since 1960, the story of two generations united by the ability to understand and continuously implement the changes imposed by the dynamics of the market and the evolution of consumers with the coherence and strength of mind deriving from the ethical approach that must never change. Rubino Chem is an industry 4.0 and has obtained the international standard ISO 9001:2015 certification which establishes the requirements for a quality management system.
INNOVAZIONE INNOVATION
S 8
Tecniche omiche: la nuova frontiera nell’analisi degli alimenti
Omic techniques: the new frontier in food analysis
Elena Consonni
CASE HISTORY
S 16
Centro Carni Company: un esempio di best practices
Centro Carni Company: an example of best practices
Elena Consonni
ERRATA CORRIGE:
S 8
S 16
Segnaliamo che nell’articolo “Il metodo Seek and Destroy” pubblicato sul numero 01/2024 di Dimensione Pulito sono state riviste le dichiarazioni attribuite al dott. De Lucia. Leggi l’articolo completo dal QR code.
Please note that In the article "Il metodo Seek and Destroy" published in issue 01/2024 of Dimensione Pulito, statements attributed to Dr. De Lucia were revised. Full article available scanning the QR.
IMPIANTI FOOD PLANTS
S 20
L’acqua nell’industria alimentare
Water in the food industry
Stefania Milanello
SICUREZZA SAFETY
S 30
Resistenza agli antimicrobici: cause e conseguenze di un problema per la catena alimentare
Antimicrobial resistance: causes and consequences of a problem for the food chain
Francesca De Vecchi
DISINFESTAZIONE PEST CONTROL
Graziano Dassi
S 38
Gli antiparassitari nella filiera alimentare
Pesticides in the food supply chain
S44
Una novità nella lotta agli scarafaggi
A novelty in the fight against cockroaches
S 50
Filiera alimentare a 360° e il controllo dei roditori
All-around food supply chain and rodent control
S 20 S 30
S 50
Tecniche omiche: la nuova frontiera nell’analisi degli alimenti
Negli ultimi anni, grazie alla disponibilità di strumenti d'analisi sempre più performanti, si sono resi possibili nuovi metodi di indagine più performanti ma ancora molto costosi e di non facile interpretazione, ma destinati ad affermarsi in un futuro prossimo
Elena Consonni giornalista esperta in scienze e tecnologie alimentari
S•8 DIMENSIONE PULITO | 04/2024 IGIENE ALIMENTARE
INNOVAZIONE
Luigi Lucini, docente di Chimica agraria alla Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica
La nuova frontiera dell’analisi degli alimenti è rappresentata dalle tecniche omiche. Si tratta di metodi molto evoluti, che prevedono la raccolta e l’analisi statistica di un gran numero di dati nello stesso intervallo di tempo, per descrivere nel dettaglio un sistema biologico.
“Con l’espressione tecniche omiche –spiega Luigi Lucini, docente di Chimica agraria alla Facoltà di Scienze
Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica - intendiamo degli approcci analitici che vanno a caratterizzare una intera classe di molecole. Per esempio, la genomica che è la prima delle tecniche omiche ad essere adottata, caratterizza l'intero genoma, cioè tutti i geni di un organismo. Sono arrivate poi la trascrittomica, che identifica quali geni sono trascritti, la proteomica, quando questi geni sono copiati e tradotti in proteine, e la metabolomica che descrive i metaboliti, cioè i composti chimici presenti all'interno di una cellula all'interno di un tessuto e anche in un alimento”.
Questi approcci si sono resi possibili negli ultimi anni grazie all'evoluzione delle tecnologie di analisi, cioè alla disponibilità di strumenti d'analisi sempre più performanti. “Le tecniche che permettono di effettuare queste analisi - sottolinea - sono principalmente la spettrometria di massa e la risonanza magnetica nucleare. Si tratta però di strumenti però molto evoluti, rispetto a quelli classici, che permettono di individuare 20 o 30 composti chimici in una matrice. Adesso si possono misurare 7.000-10.000 composti diversi, a
seconda dipende dalla tecnica adottata, con una sola analisi”.
UN APPROCCIO NUOVO
Ma al di là delle possibilità offerte dalle innovazioni in ambito analitico, l’applicazione delle tecniche omiche in ambito alimentare prevede un cambio di mentalità. “Alla mia generazione - racconta - è stato insegnato che il metodo scientifico prevede un'ipotesi, che va verificata tramite un esperimento scientifico. Le scienze omiche sono un cambio di prospettiva: nel caso di un sistema molto complesso è molto difficile formulare un'ipotesi specifica precisa, allora il lavoro viene definito hypotesis free. Si lavora in maniera non mirata, cercando di caratterizzare completamente il sistema, che può essere appunto la cellula, l'organo, il tessuto o l'alimento, come nella mia attività”.
Una delle possibili applicazioni delle tecniche omiche in ambito alimentare è l’identificazione di frodi. “Per esempio - racconta Lucini - se dovessi usare le tecniche omiche per individuare se un olio etichettato DOP è invece proveniente da un’altra zona, dovrei analizzare diverse annate di quell’olio
OMIC TECHNIQUES: THE NEW FRONTIER IN FOOD ANALYSIS
In recent years, thanks to the availability of increasingly high-performance analysis tools, new methods of investigation have become possible, but they are still very expensive and not easy to interpret. Still, they are destined to become established in the near future
The new frontier in food analysis is omic techniques. These are highly evolved methods that involve the collection and statistical analysis of a large number of data in the same time interval to describe a biological system in detail.
"By the expression omic techniques - explains Luigi Lucini, professor of agricultural chemistry at the Faculty of Agricultural, Food and Environmental Sciences at Catholic University - we mean analytical approaches that go to
characterize an entire class of molecules. For example, genomics, which is the first of the omic techniques to be adopted, characterizes the entire genome, that is, all the genes in an organism. Then came transcriptomics, which identifies which genes are transcribed, proteomics, when these genes are copied and translated into proteins, and metabolomics, which describes metabolites, that is, the chemical compounds present within a cell within a tissue and also in a food."
These approaches have become possible in recent years due to the evolution of analysis technologies, that is, the availability of increasingly high-performance analysis tools. "The techniques that enable these analyses - he emphasizes - are mainly mass spectrometry and nuclear magnetic resonance. However, these
are highly evolved instruments, compared to the classical ones, which allow the detection of 20 or 30 chemical compounds in a matrix. Now you can measure 7,000 to 10,000 different compounds, depending on the technique used, with a single analysis."
A new approach
But beyond the possibilities offered by innovations in analytics, the application of omic techniques in food involves a change of mindset. "My generation - explains Lucini - was taught that the scientific method involves a hypothesis, which must be tested through a scientific experiment. Omic science is a change of perspective: in the case of a very complex system it is very difficult to formulate a specific precise hypothesis, then the work is called hypothesis
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senza cercare nulla in particolare, e trattare i risultati ottenuti con tecniche di statistica evolute per evidenziare l’impronta chimica di quell’olio, al di là della singola annata. Questa impronta chimica diventa il marcatore che identifica l’olio proveniente da quella zona. Se in un campione di olio non ritrovo questo stesso marcatore, significa che non proviene da quella zona”.
I marcatori evidenziati con l’applicazione delle tecniche omiche possono essere quindi utilizzati, come in questo caso, per definire l’origine geografica di un prodotto, oppure la sua qualità (per esempio per individuare una molecola che è sempre presente quando il caffè viene apprezzato, o una che invece è
associata al gusto rancido delle nocciole….), o ancora possono essere collegati a un effetto antiossidante degli alimenti.
“Tramite le tecniche omiche - commenta Lucini - si ottengono dataset molto molto ampi, quelli che chiamia-
mo i big data, che vanno poi interpretati per capire quali sono le differenze tra due condizioni di alta e bassa qualità, tra un prodotto originale e uno adulterato, tra uno sano e uno difettato… Gli ambiti di applicazione sono davvero ampi. Questi marcatori,
free. You work in an untargeted way, trying to completely characterize the system, which can be precisely the cell, organ, tissue or food, as in my work."
One of the possible applications of omic techniques in food is the identification of frauds.
"For example - Lucini says - if I were to use omic techniques to identify whether an oil labeled PDO is instead from another area, I would have to analyze several vintages of that oil without looking for anything in particular, and treat the results obtained with advanced statistical techniques to highlight the chemical fingerprint of that oil, beyond the single vintage. This chemical fingerprint becomes the marker that identifies the oil from that area. If I don't find this same marker in an oil sample, it means it doesn't come from that area."
The markers highlighted through the application of omics techniques can then be used, as in this case, to define the geographic origin of
a product, or its quality (for example, to identify a molecule that is always present when coffee is appreciated, or one that is instead associated with the rancid taste of hazelnuts...), or they can even be linked to an antioxidant effect of foods. "Through omic techniques - Lucini comments - we obtain very large datasets, what we call the big data, which must then be interpreted to understand what are the differences between two conditions of high and low quality, between an original product and an adulterated one, between a healthy one and a defective one... The areas of application are really wide. In fact, these markers can be used to advocate for the consumer, to think about how to design new foods that are healthier or are better liked... In short, they can be used depending on the purpose. The potential of these techniques is really high, because when you have so much information and you are able to interpret it correctly you can apply it in so many ways."
Cost, a limit to overcome
Are omic techniques therefore destined to become the reference methods for food analysis? Probably not in the immediate future, because of their cost and the complexity in interpreting the results. "The instrumentation needed to generate such a large amount of data - he points out - can cost 8-10 times more than similar instruments used for more traditional analyses. In addition, static analysis of the data collected requires high-level skills in this area. For these reasons, for now, these are new technologies, the diffusion of which is mostly limited in research, but I must say in recent years even some very structured companies, the big players in the food industry, are beginning to adopt these methods, as are the laboratories of the Agencies in charge of food control. Large companies can employ them in research and development, to develop products that can respond as much as possible to the benefits required by the market,
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INNOVAZIONE
infatti, possono essere utilizzati per difendere il consumatore, per pensare come disegnare nuovi alimenti che siano più salutari o siano più apprezzati…. Insomma si possono utilizzare in funzione dello scopo. La potenzialità di queste tecniche è veramente alta, perché quando si hanno a disposizione tantissime informazioni e si è capaci di intepretarle correttamente è possibile applicarle in tantissimi modi”.
IL COSTO, UN LIMITE
DA SUPERARE
Le tecniche omiche sono quindi destinate a diventare i metodi di riferimento per l’analisi dei prodotti alimentari?
Probabilmente non nell’immediato, a causa del loro costo e della complessità nell’interpretare i risultati.
“La strumentazione che serve per generare una tale mole di dati – precisa – può costare 8-10 volte più degli analoghi strumenti utilizzati per analisi più tradizionali. Inoltre l’analisi statica dei dati raccolti richiede delle competenze di livello elevato in questo ambito. Per questi motivi per ora si tratta di tecnologie nuove, la cui diffusione è per lo più limitata in ambito di ricerca, ma devo dire negli ultimi anni anche
alcune aziende molto strutturate, i big player dell’industria alimentare, cominciano ad adottare queste metodiche, così come i laboratori degli Enti deputati al controllo degli alimenti. Le grandi aziende possono impiegarle nella ricerca e sviluppo, per mettere a punto dei prodotti che possano rispondere il più possibile ai benefici richiesti dal mercato, ma anche per verificare le caratteristiche qualitative delle materie prime al momento del conferimento; le autorità di controllo per individuare frodi in commercio messe in atto a danno del consumatore”.
Nonostante i costi Luigi Lucini auspica una maggiore diffusione di questo approccio analitico. “La tecnologia –afferma - va a vantaggio dell'azienda che lavora bene e del consumatore.
C'è da augurarsi che i costi si abbassino e che queste tecniche diventino più accessibili e quindi siano più impiegate”.
TECNICHE OMICHE
E BIOLOGICO, UN CASO STUDIO
Le tecniche omiche sono al centro del progetto di ricerca “Omic technologies for consumer food engagement: innovazione nella tracciabilità degli
alimenti biologici e fiducia del consumatore”, realizzato da EngageMinds Hub – Consumer, Food & Health Research Center, e finanziato dall’Università Cattolica tra gli indirizzi di ricerca a interesse strategico, con la collaborazione interdisciplinare di diverse facoltà e dipartimenti dell’Ateneo. Il progetto ha l’obiettivo di indagare la percezione dei consumatori in merito all’idea dell'impiego delle tecnologie omiche a favore della tracciabilità e valutazione nutrizionale delle verdure e della frutta biologiche, richiamando l'attenzione sulle principali implicazioni in termini di salute e sostenibilità di questo tipo di innovazioni. Negli ultimi anni - come è emerso nel convegno organizzato nell’ambito del progetto di ricerca, che si è svolto all’Università Cattolica, campus di Cremona - è aumentata la richiesta da parte dei consumatori di cibi biologici. Nel mese in cui sono state effettuate le rilevazioni, il 40% degli italiani ha consumato prodotti di questo tipo almeno tre o quattro volte a settimana; i più amanti del genere sono i giovani (62%), i laureati (47%), e le persone originarie delle regioni del Sud e Isole (48%).
but also to verify the quality characteristics of raw materials at the time of delivery; the control authorities to detect fraud in commerce put in place to the detriment of the consumer." Despite the costs, Luigi Lucini advocates more widespread use of this analytical approach. "The technology - he says - benefits the company that works well and the consumer. There is hope that costs will come down and that these techniques will become more accessible and thus be more widely used."
Omics and biological techniques, a case study
Omic techniques are at the center of the research project "Omic technologies for consumer food engagement: innovation in organic food traceability and consumer trust," carried out by EngageMinds Hub - Consumer, Food & Health Research Center, and funded by the Catholic University among the research direc-
tions of strategic interest, with the interdisciplinary collaboration of several faculties and departments of the University.
The project aims to investigate consumer perceptions of the idea of using omics technologies for traceability and nutritional assessment of organic vegetables and fruits, drawing attention to the main health and sustainability implications of this type of innovation.
In recent years-as revealed at the conference organized as part of the research project, which took place at the Catholic University, Cremona campus-has been increasing consumer demand for organic food. In the month in which the surveys were carried out, 40 percent of Italians consumed such products at least three or four times a week; the most fond of the genre are young people (62 percent), college graduates (47 percent), and people from southern regions and islands (48 percent).
In particular, the organic foods most con-
sumed by Italians are fresh eggs (69 percent), vegetables (66 percent) and fruits (62 percent), chosen because they are considered healthy, natural and environmentally friendly. Indeed, it is widely believed that organic foods contain fewer pesticides and are produced by processes that pay special attention to safety. However, consumers are not that knowledgeable about organic certifications and for this reason may be misled in their purchases.
It is at this point that omic technologies come into play, which make it possible to assess whether a food product is truly organic by going to consider certain parameters that "traditional" certifications do not evaluate, for example, how the food is stored and transported. Food traceability, in this context, is considered an important tool for ensuring food quality and safety, characteristics that can influence consumer purchases.
"From the study - explains Greta Castellini,
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In particolare, gli alimenti biologici più consumati dagli italiani sono le uova fresche (69%), gli ortaggi (66%) e la frutta (62%), scelti poiché considerati salubri, naturali e rispettosi dell’ambiente. È infatti opinione diffusa che i cibi biologici contengano meno pesticidi e siano prodotti con processi che prestano una particolare attenzione alla sicurezza. Tuttavia, il consumatore non è poi così preparato rispetto alle certificazioni biologiche e per questo motivo può essere indotto in errore negli acquisti.
È a questo punto che entrano in gioco le tecnologie omiche, che permettono di valutare se un prodotto alimentare è davvero biologico, andando a considerare alcuni parametri che le certificazioni “tradizionali” non valutano, per esempio come l’alimento viene conservato e trasportato. La tracciabilità degli alimenti, in questo contesto, è considerata uno strumento importante per garantire la qualità e la sicurezza alimentare, caratteristiche che possono influenzare l’acquisto da parte dei consumatori.
“Dallo studio - spiega Greta Castellini, ricercatrice di Psicologia dei Consumi presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica - emerge che la maggior parte degli italiani (79%) non ha mai sentito parlare delle tecnologie omiche applicate al cibo. Dopo aver presentato e spiegato det-
tagliatamente tali tecnologie e il loro potenziale ai partecipanti dello studio, questi ultimi le hanno considerate interessanti (54%), positive (58%) e non pericolose (55%). Tuttavia, sembrano emergere delle incertezze riguardo alla necessità di introdurre queste nuove tecnologie alimentari”.
Infatti, il 43% ritiene che l’utilizzo delle tecnologie omiche possa essere evitato in quanto non necessario ai fini della certificazione biologica di un alimento. In media, il campione dell’indagine ha affermato di essere disposto a pagare circa il 9% in più per gli ortaggi certificati con tecnologie omiche rispetto a quelli non certificati con tali tecnologie.
“A oggi le certificazioni a supporto sono principalmente cartacee - sostiene Luigi Lucini - e quindi più facilmente soggette a frodi, si auspica quindi il ricorso nei prossimi anni a queste nuove tecnologie omiche, quantomeno in un’ottica di verifiche a campione”.
“Tecnologico e biologico è un binomio che può suonare stridente per il consumatore - dichiara Guendalina Graffigna, direttrice di EngageMinds Hub – Consumer, Food & Health Research Center, Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica , campus di Cremona e coordinatrice del progetto - in generale più incline ad assimilare le tecnologie alimentari ad un concet-
to di artefazione invece che percepirle come alleate per migliorare la sicurezza di un alimento. Dallo studio che abbiamo condotto, le evidenze raccolte indicano che è fondamentale implementare programmi di educazione e sensibilizzazione rivolti ai consumatori al fine di alfabetizzare sui processi di certificazione del biologico e accrescere la fiducia verso l'adozione di avanzate tecniche di analisi, quali quelle omiche, a favore della tutela dei consumatori.”
“I risultati della ricerca - aggiunge Giulia Sesini, dottoranda presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica - evidenziano il ruolo centrale della fiducia negli enti certificatori per stimolare l’adozione delle nuove tecnologie alimentari, senza dimenticare l’importanza ricoperta dagli atteggiamenti verso il cibo più in generale”. I consumatori attribuiscono difatti una crescente rilevanza alla componente etica dei prodotti, fattore determinante nella scelta di cibi certificati tramite nuove tecnologie. “Da un punto di vista psicologico – sottolinea - è inoltre fondamentale differenziare i consumatori in base alle proprie abitudini di consumo per dare forma a una comunicazione mirata e personalizzata che vada a rassicurare in particolar modo i consumatori di cibi biologici sull’integrità del prodotto”.
“Anche i dati raccolti attraverso uno
researcher of Consumer Psychology at the Faculty of Agricultural, Food and Environmental Sciences at the Catholic University - it emerges that most Italians (79 percent) have never heard of omics technologies applied to food. After presenting and explaining these technologies and their potential in detail to the study participants, the latter considered them interesting (54%), positive (58%) and not dangerous (55%). However, uncertainties seem to be emerging regarding the need to introduce these new food technologies."
In fact, 43 percent believed that the use of omics technologies could be avoided as unneces-
sary for the purpose of organic certification of a food. On average, the survey sample said they were willing to pay about 9 percent more for vegetables certified with omics technologies than those not certified with such technologies.
"To date, the supporting certifications are mainly paper-based - says Luigi Lucini - and therefore more easily susceptible to fraud, so it is hoped that these new omics technologies will be used in the coming years, at least from the perspective of spot checks”.
“Technological and organic is a binomial that can sound jarring to the consumer - says Guendalina Graffigna, director of EngageMinds Hub
- Consumer, Food & Health Research Center, Research Center in Psychology of Consumption and Health at the Catholic University, Cremona campus, and coordinator of the project - in general more inclined to assimilate food technologies to a concept of artifact instead of perceiving them as allies to improve the safety of a food. From the study we conducted, the evidence gathered indicates that it is essential to implement education and awareness programs aimed at consumers in order to become literate about organic certification processes and increase confidence in the adoption of advanced analytical techniques, such as omics, in favor of
S•12 DIMENSIONE PULITO | 04/2024 IGIENE ALIMENTARE
INNOVAZIONE
studio sperimentale - afferma Paola Iannello, docente della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica - confermano una certa apertura tra i consumatori nei confronti dell’introduzione delle tecnologie omiche. I risultati, infatti, mettono in evidenza che i prodotti etichettati come omici vengono mediamente valutati, sia dal punto di vista estetico che del gusto, in maniera del tutto simile ai prodotti eti-
chettati come biologici. Anche l’intenzione di acquisto espressa dai consumatori nei confronti dei prodotti omici e biologici è pressocché la medesima, ed è decisamente più elevata rispetto all’intenzione di acquisto espressa nei confronti dei prodotti ‘convenzionali’. Favorire nella percezione del consumatore questa ‘vicinanza’ potrebbe rivelarsi una modalità funzionale ed efficace per introdurre sul mercato pro-
dotti alimentari certificati attraverso le tecnologie omiche”.
CONCLUSIONI
Insomma, i presupposti a un maggiore impiego delle tecniche omiche ci sarebbero, anche se oltre a superare le barriere di costo, sarà necessario comunicare correttamente come e perché si utilizzano, per vincere le resistenze del consumatore.
consumer protection."
"The results of the research - adds Giulia Sesini, a doctoral student in the Faculty of Psychology at Catholic University - highlight the central role of trust in certifying bodies in stimulating the adoption of new food technologies, without forgetting the importance held by attitudes toward food more generally. In fact, consumers attach increasing importance to the ethical component of products, a determining factor in choosing foods certified through new technologies. From a psychological point of view - she stresses - it is also essential to differentiate consumers according to their consumption
habits in order to shape targeted and personalized communication that goes to reassure organic food consumers in particular about the integrity of the product”.
"The data collected through an experimental study - says Paola Iannello, professor of the Faculty of Psychology at Catholic University - also confirm a certain openness among consumers toward the introduction of omic technologies. The results, in fact, highlight that products labeled as omic are, on average, evaluated, both from the point of view of aesthetics and taste, quite similarly to products labeled as organic. The purchase intention expressed by consumers toward omic
and organic products is also about the same, and is significantly higher than the purchase intention expressed toward 'conventional' products. Fostering this 'closeness' in consumer perception could prove to be a functional and effective way to introduce certified food products through omic technologies to the market."
Conclusions
In short, the prerequisites to increased use of omics techniques would be there, although in addition to overcoming cost barriers, it will be necessary to properly communicate how and why they are used, to overcome consumer resistance.
S•13 DIMENSIONE PULITO | 04/2024
Come garantire la salubrità di un alimento?
L’igiene e la sicurezza alimentare sono di fondamentale importanza nell’industria alimentare.
Un alimento non sicuro, può compromettere la salute del consumatore, e può anche danneggiare l’azienda produttrice sia dal punto di vista economico che di immagine. Come possiamo garantire la qualità e la sicurezza di un alimento?
Per prevenire i problemi igienici e garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari, è essenziale controllare tutti le fasi della preparazione a partire dall’acquisto delle materie prime, al confezionamento del prodotto finito e alla successiva distribuzione sulle nostre tavole.
È importante sottolineare che la normativa italiana in materia di sicurezza alimentare è molto rigorosa e prevede controlli frequenti da
parte delle autorità competenti, ma è l’azienda stessa il punto cruciale dell’operazione. È dovere e responsabilità dell’azienda seguire rigorose norme igieniche ed effettuare regolari controlli di igiene. Questi controlli devono essere condotti da personale qualificato e competente, in grado di individuare e risolvere tempestivamente eventuali problemi. Inoltre, è importante adottare misure preventive come la formazione del personale, la pulizia e la disinfezione costante degli ambienti di lavoro con l’utilizzo di detergenti e disinfettanti specifici meglio se certificati. Solo attraverso un impegno costante e un controllo attento è possibile garantire la sicurezza alimentare e la fiducia dei consumatori.
Applicando tutte le procedure in conformità alle norme igieniche, si ha la sicurezza di produrre un alimento di qualità, ma come garantirlo? E se fosse sfuggito qualcosa?
In un’azienda alimentare è necessario che si applichino anche dei sistemi di controllo oggettivi, rigorosi e costanti nel tempo.
Per effettuare dei test di verifica oggettivi ci si è sempre affidati all’esecuzione di tamponi microbiologici sulle superfici da controllare, per poi inviare i tamponi stessi al laboratorio per la successiva analisi. Que sti test fornisco risultati sicura mente precisi e oggettivi ma purtroppo tardivi.
La relativa facilità con cui un alimento si può con taminare e la sempre più capillare catena di distribu
zione, necessita di una risposta estremamente rapida sul livello igienico degli ambienti in cui gli alimenti vengono prodotti.
informazione pubblicitaria
È indispensabile che non si continui ad usufruire di un ambiente o di una superficie non correttamente sanificata, per non aumentare il rischio biologico durante la produzione.
Per ottenere un’informazione rapida e precisa sulle condizioni igieniche di una superficie, molte aziende alimentari hanno adottato una procedura semplice da svolgere ma estremamente veloce nel fornire il risultato (circa 10 sec.). Gli addetti alla produzione effettuano il Test dell’ATP utilizzando il Bioluminometro e i relativi tamponi monouso.
Il test di basa sulla ricerca di ATP (Adenosin Trifosfato), una molecola che si trova in tutte le cellule viventi e quindi è un indicatore di sporco organico. I residui organici,
infatti, sono il terreno ideale per la proliferazione batterica e quindi questo test fornisce indicazioni oggettive sul rispetto degli standard di pulizia.
Tra gli strumenti presenti sul mercato, il Bioluminometro EnSure Touch di Hygiena LTD è indubbiamente il più facile da utilizzare. La sua struttura simile a un normale smartphone con il menù ad icone e il display touch screen lo rende intuitivo e adatto a tutti gli operatori.
Tra i punti di forza dell’utilizzo del sistema Bioluminometro – tamponi per la verifica dell’igiene di una superficie, non c’è solo la velocità con cui si ottiene la risposta, ma anche la capacità di registrare e analizzare i dati ottenuti. Il nuovo Bioluminometro EnSure TOUCH è dotato di un
sistema di raccolta e analisi dati basata sulla connettività WiFi, che permette la registrazione e il salvataggio dei dati in tempo reale. Nel momento in cui l’operatore effettua il tampone, il responsabile può collegarsi al cloud e visualizzare il risultato ottenuto da qualsiasi postazione di lavoro. In questo modo i rischi di contaminazione vengono visualizzati e riconosciuti in tempo reale e si possono così applicare immediatamente le necessarie azioni correttive. La raccolta sistematica dei dati di monitoraggio offre la possibilità di tracciare e definire l’andamento dei risultati dei test su più posizioni/aree di applicazione per pianificare eventuali azioni a lungo termine e semplificando la gestione generale del rischio
biologico.
L’analisi dei dati raccolti può essere utile anche per la verifica dell’efficacia delle metodiche di pulizia applicate, così coinvolgendo anche gli addetti, si può redigere un programma di miglioramento continuo del livello igienico della produzione per garantire un ambiente sempre più pulito e sicuro per tutti coloro che lo frequentano. In conclusione, i problemi igienici nell’industria alimentare possono avere gravi conseguenze sulla salute dei consumatori e sull’azienda stessa. Fortunatamente il progresso tecnologico ci può fornire gli strumenti adatti per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari e scongiurare qualsiasi pericolo per il consumatore.
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Centro Carni Company: un esempio di best practices
Dalle mezzene alle nuove battute al coltello, percorriamo il ciclo di lavorazione della carne bovina in una storica azienda veneta
Elena Consonni giornalista ed esperta in tecnologie alimentari
Culture, care, control: sono le tre parole che racchiudono la filosofia di Centro Carni Company, azienda di Tombolo (PD) che opera da oltre 40 anni nella lavorazione della carne bovina. I termini usati per descrivere i valori aziendali esprimono il costante impegno nei confronti del cliente - consumatore finale e operatore del settore - nell’offrire qualità, sostenibilità e innovazione costante in ogni gamma di prodotto. Il core business dell’azienda è il disosso, seguito dalle successive lavorazioni della carne, per una potenzialità giornaliera di 80 tonnellate. Oggi l’azienda, che conta 200 dipendenti, si sviluppa su una superficie di 14.000 mq coperti. Esporta in 21 Paesi e nel 2023 ha registrato un fatturato di 153 milioni di euro.
Per capire come si esprime concretamente la forte enfasi prestata agli
aspetti igienico-sanitari, ripercorriamo il ciclo di lavorazione della carne insieme a Nicole Fantinato, responsabile assicurazione qualità di Centro Carni Company, a partire dal ricevimento delle materie prime: le mezzene, gli anteriori e i posteriori.
“La sezione di ricevimento della merce in entrata - spiega Fantinato - è dotata di una stazione di sanificazione perché ogni operatore che entra deve avere mani e scarpe igienizzate. Quando arrivano i camion, i nostri operatori salgono nelle pedane e iniziano a sca-
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CASE HISTORY
Nicole Fantinato responsabile assicurazione qualità di Centro Carni Company
ricare la merce, controllando che i documenti corrispondano a quello che è effettivamente arrivato. Verificano poi il mezzo, sia la temperatura, sia lo stato di pulizia ed effettuano un primo controllo visivo del capo.”
Le mezzene passano poi alla zona di pesatura dove ogni capo viene pesato ed etichettato per creare il lotto di produzione che seguirà tutto il flusso
produttivo. Viene poi effettuato un secondo controllo, sulla base della classificazione SEUROP, uno strumento imposto dalla normativa comunitaria per assicurare una migliore trasparenza del mercato e garantire la corretta applicazione dei prezzi, che consente di valutare la conformazione della mezzena e lo stato di ingrasso.
“Tutti i dati raccolti in accettazionespiega - vengono monitorati, per permettere una corretta valutazione della merce fornita.”
SALA DISOSSO:
IL CUORE DELL’AZIENDA
Superata la fase di accettazione, le mezzene passano alla sezione disosso, uno snodo centrale in cui gli addetti, ai tavoli di lavorazione, separano manualmente i diversi tagli anatomici. Le lavorazioni sono effettuate in funzione dei prodotti che si desiderano ottenere e messi sottovuoto. In alcuni casi il taglio è già pronto per essere immesso sul mercato, in altri è destinato a ulteriori lavorazioni. Tutti i trasporti avvengono su nastro e prima di lasciare la sala il prodotto viene esaminato da un metal detector, per verificare l’assenza di residui metallici.
“Abbiamo messo a punto, inoltre, dei sistemi che ci permettono di valutare la resa lavorazione della carne, valutando quindi gli standard di quanto effettuato sulla materia prima lavorata, il tutto per migliorare l’operato quotidiano e i prodotti destinati ai diversi utilizzi: dal sottovuoto ai prodotti porzionati dai burger alla new entry: la battuta al coltello”.
PARTICOLARI ACCORTEZZE PER LA BATTUTA
La battuta al coltello è l’ultimo nato tra i prodotti della gamma Centro Carni Company, che ha deciso di inserirsi in un segmento di grande valore nell’ambito del mercato della carne. In Italia nel 2023 sono stati venduti 1.712.887 kg, confermando un trend crescente. Le vendite di tartare hanno registrato un aumento del +2,9% nel 2022 rispetto all'anno precedente e dello +0,46% nel 2023 rispetto al 2022. Trattandosi di un prodotto destinato al consumo crudo, la realizzazione di questa linea ha richiesto particolari accortezze, che hanno portato l’azienda veneta a un’ulteriore innalzamento dell’asticella della qualità. Infatti per la sua produzione è stata
CENTRO CARNI COMPANY: AN EXAMPLE OF BEST PRACTICES
Culture, care, control: these are the three words that encapsulate the philosophy of Centro Carni Company, a company from Tombolo (PD) that has been operating in the processing of beef for over 40 years. The terms used to describe the company values express the constant commitment towards the customer - final consumer and operator in the sector - in offering quality, sustainability and constant innovation in every product range.
The company's core business is deboning, followed by subsequent meat processing, for a daily potential of 80 tons. Today the company, which has 200 employees, spreads over a covered area of 14,000 m2. It exports to 21 countries and recorded a turnover of 153 million euros in 2023.
To understand how the strong emphasis placed
on hygienic-sanitary aspects is concretely expressed, let's retrace the meat processing cycle together with Nicole Fantinato, quality assurance manager of Centro Carni Company, starting from the receipt of the raw materials: the half-carcasses, the front ones and the rear.
“The section for receiving incoming goods - explains Fantinato - is equipped with a sanitization station because every operator who enters must have sanitized hands and shoes. When the trucks arrive, our operators climb onto the platforms and begin to unload the goods, checking that the documents correspond to what actually arrived. They then check the vehicle, both the temperature and the state of cleanliness and carry out an initial visual inspection of the garment."
The half-carcasses then move to the weighing
area where each item is weighed and labeled to create the production batch that will follow the entire production flow. A second check is then carried out, based on the SEUROP classification, a tool imposed by community legislation to ensure better market transparency and guarantee the correct application of prices, which allows the conformation of the half-carcass and the state of fattening to be assessed.
“All the data collected during acceptance - he explains - are monitored, to allow a correct evaluation of the goods supplied.”
Deboning room: the heart of the company
Once the acceptance phase has been completed, the half-carcasses move on to the deboning section, a central hub where the workers at the
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realizzata un’apposita sala all’interno degli stabilimenti dell’azienda, dove vengono portati al maggior livello di sicurezza possibile gli standard igienici già presenti in tutto lo stabilimento.
“In questa sezione – afferma Fantinato – sono autorizzate a entrare solo le persone che si occupano di questo
processo. Il processo - precisa - è organizzato in modo che gli operatori manipolino il meno possibile la carne. Un punto chiave nel mantenimento di elevati livelli di sicurezza è l’adeguata sanificazione. Questo non si discosta da quello che facciamo in tutto lo stabilimento. La ricerca e sviluppo
di questa gamma - sottolinea inoltre Fantinato - ha richiesto diverso tempo, per la messa a punto della sala. Prima di andare in produzione abbiamo fatto diverse prove”.
La Battuta al Coltello You&Meat è disponibile in due varianti di gusto che prevedono l’impiego di carne Aber-
processing tables manually separate the different anatomical cuts. The processes are carried out according to the products you wish to obtain and placed under vacuum. In some cases the cut is already ready to be placed on the market, in others it is destined for further processing. All transport takes place on belts and before leaving the room the product is examined by a metal detector to verify the absence of metal residues.
“We have also developed systems that allow us to evaluate the meat processing yield, thus evaluating the standards of what has been carried out on the processed raw material, all to improve the daily work and the products intended for different uses: from vacuum to portioned products from burgers to the new entry”.
Special precautions for the knife-cut
Knife meat is the latest addition to the Centro Carni Company range of products, which has decided to enter a high-value segment of the meat market. In Italy in 2023, 1,712,887 kg were sold, confirming a growing trend. Tartare sales recorded an increase of +2.9% in 2022 compared to the previous year and of +0.46% in 2023 compared to 2022.
Since this is a product intended for raw consumption, the creation of this line required particular attention, which led the Venetian company to further raise the quality bar. In fact, for its production, a special room has been created within the company's factories, where the hygiene standards already present throughout the factory are brought to the
highest level of safety possible.
“Only people who deal with this process are authorized to enter this section” – states Fantinato.
The process - he specifies - is organized so that the operators manipulate the meat as little as possible. A key point in maintaining high levels of safety is adequate sanitization. This is no different from what we do throughout the plant.”
The research and development of this range - Fantinato also underlines - required some time to fine-tune the room. Before going into production we did several tests."
You&Meat Knife-cut is available in two flavor variants which involve the use of sired Aberdeen Angus meat from the Centro Carni
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deen Angus sired proveniente dagli allevamenti della filiera di Centro Carni Company e di scottona. L’azienda sta già lavorando per proporre al consumatore nuove referenze.
LA QUALITÀ INIZIA IN ALLEVAMENTO
Sì perché se la battuta è il fiore all’occhiello dell’azienda, la qualità del
prodotto parte dalla selezione delle materie prime, che avviene in gran parte attraverso una filiera controllata dall’azienda, costituita da 17 tra allevamenti e macelli, in prevalenza veneti, per oltre 40 mila capi allevati ogni anno. Le attività che aderiscono al progetto di filiera si impegnano al rispetto di un protocollo condiviso con Centro Carni Company, che prevede l’applicazione delle tecniche e delle procedure derivanti dalla grande tradizione dell’allevamento italiano, nel totale rispetto degli standard legati al benessere animale.
Dalle aziende coinvolte passano oltre 700 capi al mese, ed è previsto un ulteriore aumento dei bovini allevati in Italia per conto di Centro Carni Company. Il progetto vuole garantire la massima qualità al consumatore finale, impegnandosi al continuo monitoraggio dell’animale. Ogni punto della filiera è fondamentale: dall'igiene degli ambienti al monitoraggio dello stato di salute del capo, fino all’alimentazione. Di conseguenza, tutti gli operatori che aderiscono al progetto vengono qualificati nel completo rispetto del Disciplinare.
LABORATORIO, PICCOLO MA EFFICIENTE
A verificare la sicurezza del prodotto c’è il laboratorio interno. “È un laboratorio microbiologico piccolo ma funzionale per le necessità del nostro autocontrollo - spiega Nicole Fantinato, responsabile della qualità di Centro Carni Company. Qui effettuiamo le analisi sul prodotto in ingresso, che servono anche per la valutazione dei fornitori e
i controlli a campione nelle varie fasi della lavorazione e lungo tutta la shelf life. Ovviamente non mancano le analisi sulle superfici a contatto, che devono essere pulite e sanificate.”
Ogni anno effettuiamo circa 3000 analisi microbiologiche, eseguite sia dal nostro laboratorio interno che affidate ad un laboratorio esterno.”
Company and Scottona supply chain farms. The company is already working to offer new products to consumers.
Quality begins on the farm
Yes, because if the knife-cut is the flagship of the company, the quality of the product starts from the selection of raw materials, which occurs largely through a supply chain controlled by the company, made up of 17 farms and slaughterhouses, mainly from Veneto , for over 40 thousand animals raised every year.
The activities that join the supply chain project are committed to respecting a protocol shared with Centro Carni Company, which involves the application of techniques and
procedures deriving from the great tradition of Italian breeding, in total compliance with the standards linked to animal welfare.
Over 700 animals per month pass through the companies involved, and a further increase in the number of cattle raised in Italy on behalf of Centro Carni Company is expected. The project aims to guarantee the highest quality to the final consumer, committing itself to continuous monitoring of the animal.
Every point in the supply chain is fundamental: from the hygiene of the environment to the monitoring of the health of the garment, up to nutrition. Consequently, all operators who join the project are qualified in full compliance with the Regulations.
Laboratory, small but efficient
The internal laboratory verifies the safety of the product. “It is a small but functional microbiological laboratory for our self-control needs - explains Nicole Fantinato, quality manager of Centro Carni Company. Here we carry out analyzes on the incoming product, which also serve to evaluate suppliers and carry out random checks at the various stages of processing and throughout the shelf life. Obviously there is no shortage of analyzes on contact surfaces, which must be cleaned and sanitized."
Every year we carry out approximately 3000 microbiological analyses, performed both by our internal laboratory and entrusted to an external laboratory."
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L’acqua nell’industria alimentare
La qualità dell’acqua impiegata nei processi produttivi influenza la qualità organolettica dell’alimento finito e la sua sicurezza, la durata e l’efficienza di impianti e attrezzature, i costi di manutenzione
Stefania Milanello esperta in tecnologie alimentari
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IMPIANTI
L’acqua è utilizzata nella produzione primaria, l’agricoltura e la zootecnia, per l’irrigazione e per l’abbeveraggio degli animali, nei processi produttivi dell’industria alimentare. Viene utilizzata come ingrediente, come acqua di processo per la detergenza e sanificazione, per il controllo delle temperature di processo e per il condizionamento degli ambienti. L’acqua utilizzata nell’industria alimentare deve essere sicura e per questo subisce trattamenti per eliminare patogeni e impurità. La qualità dell’acqua impiegata in un processo produttivo influenza la qualità organolettica dell’alimento finito e la sua sicurezza, l’efficienza del processo produttivo, la durata degli impianti e delle attrezzature, i costi di manutenzione.
LA RETE DI DISTRIBUZIONE
La rete che distribuisce acqua potabile può essere sottoposta a fenomeni di corrosione e incrostazione correlati all’acqua stessa. Per questo, occorre prevedere il comportamento dell’acqua nella rete di distribuzione, conoscendo alcuni parametri, usati per definire un indice numerico di stabilità
(Langelier o Ryznar) grazie al quale si comprende se l’acqua tenderà a formare depositi di calcio carbonato o sarà aggressiva per i metalli. La prevenzione e il controllo dei fenomeni corrosivi, attraverso trattamenti con inibitori di corrosione, diminuisce i livelli di contaminazione batterica. Per garantire un’elevata qualità dell’acqua impiegata nell’industria alimentare è quindi necessario garantire l’assenza di incrostazioni e biofilm delle reti di distribuzione.
QUALITÀ DELL’ACQUA
La direttiva 98/83/CE, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 31/2001 circa la qualità delle “acque destinate al consumo umano”, stabilisce le norme di qualità che devono soddisfare tutte le acque, trattate o non trattate, destinate a uso potabile, culinario o per la preparazione di cibi in ambito domestico, e tutte le acque utilizzate in un’impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle la cui qualità non può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale. La stessa
direttiva, all’articolo 6, precisa che i parametri di qualità prestabiliti per le acque impiegate nelle imprese alimentari devono essere garantiti fino al punto di utilizzo. Il D.Lgs. 31/2001 stabilisce che il titolare dell’impresa alimentare è responsabile della qualità dell’acqua impiegata nel ciclo di produzione nel punto in cui l’acqua è utilizzata nell’impresa. Per acqua impiegata nel ciclo di produzione si intende sia quella usata come materia prima, sia quella per il processo, il lavaggio dei prodotti o dei macchinari. Ciò non significa che l’acqua deve essere “potabile” per tutti gli impieghi aziendali, ma solo per quelle fasi del ciclo produttivo nelle quali la sua qualità può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finito (le acque tecnologiche non devono essere “potabili”). Il D.Lgs. 31/2001, nell’allegato 1 parte A, indica i parametri microbiologici. Le industrie che impiegano l’acqua come alimento spesso adottano come criteri di qualità quelli dell’acqua destinata all’imbottigliamento. L’allegato 1 parte B indica, invece, i parametri chimici. L’allegato 1 parte C prende in considerazione i parametri indicatori. Inoltre,
WATER IN THE FOOD INDUSTRY
Water is used in primary production, agriculture and animal husbandry, for irrigation and for watering animals, in the production processes of the food industry. It is used as an ingredient, as process water for cleaning and sanitization, for controlling process temperatures and for air conditioning. The water used in the food industry must be safe and for this reason it undergoes treatments to eliminate pathogens and impurities. The quality of the water used in a production process influences the organoleptic quality of the finished food and its safety, the efficiency of the production process, the life of the systems and equipment, and maintenance costs.
The distribution network
The network that distributes drinking water can be subjected to corrosion and encrustation
phenomena related to the water itself. For this, it is necessary to predict the behavior of the water in the distribution network, knowing some parameters, used to define a numerical stability index (Langelier or Ryznar) thanks to which it is understood whether the water will tend to form calcium carbonate deposits or will be aggressive for metals. The prevention and control of corrosive phenomena, through treatments with corrosion inhibitors, decreases the levels of bacterial contamination. To guarantee high quality of the water used in the food industry it is therefore necessary to guarantee the absence of encrustations and biofilms in the distribution networks.
Water
quality
Directive 98/83/EC, implemented in Italy with
Legislative Decree no. 31/2001 regarding the quality of "water intended for human consumption", establishes the quality standards that must satisfy all water, treated or untreated, intended for drinking, culinary use or for the preparation of food in the home, and all water used in a food business for the manufacture, treatment, conservation or placing on the market of products or substances intended for human consumption, excluding those whose quality cannot have consequences on the healthiness of the final food product. The same directive, in Article 6, specifies that the pre-established quality parameters for water used in food businesses must be guaranteed up to the point of use. Legislative Decree 31/2001 establishes that the owner of the food business is responsible for the quality of the water used
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in the production cycle at the point where the water is used in the business. By water used in the production cycle we mean both that used as raw material and that for the process, washing of products or machinery. This does not mean that the water must be "drinkable" for all company uses, but only for those phases of the production cycle in which its quality can have consequences on the healthiness of the finished food product (technological waters must not be "drinkable").
Legislative Decree 31/2001, in Annex 1 part A, indicates the microbiological parameters. Industries that use water as food often adopt those of water intended for bottling as quality criteria. Annex 1 part B indicates the chemical parameters. Annex 1 part C takes the indicator parameters into consideration. Furthermore, in relation
to the parameters of pH, conductivity, sulphates and chlorides, regardless of their limits, the water must not be aggressive. Iron has a maximum limit of 200 µg/L set to guarantee the organoleptic characteristics of the water, reduce the risk of deposit formation and facilitate the microbiological control of the distributed water. Manganese (maximum limit 50 µg/L) gives water an unpleasant taste, can give rise to the formation of dark deposits in pipes and can alter the color of the water. Chlorine coverage is always recommended, so much so that a minimum disinfectant residue of 0.2 mg/L is required by the legislative decree in question.
Treatments
Water treatments for the food industry, such as
in relazione ai parametri di pH, conducibilità, solfati e cloruri, indipendentemente dai loro limiti, l’acqua non dovrà essere aggressiva. Il ferro ha un limite massimo di 200 µ g/L fissato per garantire le caratteristiche organolettiche dell’acqua, ridurre il rischio di formazione di depositi, facilitare il controllo microbiologico dell’acqua distribuita. Il manganese (limite massimo 50 µ g/L) conferisce all’acqua un sapore sgradevole, può dar luogo alla formazione di depositi scuri nelle condutture e può alterare la colorazione dell’acqua. La cloro copertura è sempre consigliata, tanto che un residuo di disinfettante minimo di 0,2 mg/L è previsto dal decreto legislativo in questione.
I TRATTAMENTI
I trattamenti delle acque per l’industria alimentare, quali addolcimento, scambio ionico, osmosi inversa, filtrazione, sono fondamentali e riguardano sia le acque primarie sia quelle di scarico, al fine di renderle idonee al contatto con gli alimenti e per i diversi processi tecnologici. Per questo devono essere rimossi microrganismi, inquinanti organici e inorganici, metalli, sali o gas in eccesso ecc. L’acqua viene utilizzata per le operazioni di lavaggio e sanificazione degli ambienti
softening, ion exchange, reverse osmosis, filtration, are fundamental and concern both primary and waste water, in order to make them suitable for contact with food and for the various technological processes . For this reason, microorganisms, organic and inorganic pollutants, metals, excess salts or gases, etc. must be removed. Water is used for washing and sanitizing operations of environments and equipment or in different phases of the production cycle, for example in exchangers, in refrigeration, but also as an ingredient.
The technologies and treatments available to make water suitable for the company are different, including: membrane and UV filtration systems, ion exchangers, reagent dispensers, anti-corrosion treatments. Membrane filtration is
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IMPIANTI
e delle attrezzature o in diverse fasi del ciclo produttivo, ad esempio negli scambiatori, nella refrigerazione, ma anche come ingrediente. Le tecnologie e i trattamenti a disposizione per rendere l’acqua idonea in azienda sono diversi, tra cui: sistemi di filtrazione con membrana, a UV, scambiatori di ioni, dosatori di reagenti, trattamenti anticorrosione. La filtrazione con membrana si basa sull’utilizzo di membrane semipermeabili in grado di trattenere i solidi in sospensione e altre sostanze, separandole dall’acqua, senza ricorrere a prodotti chimici. Si tratta inoltre di un processo che avviene a basse temperature. La filtrazione con membrana può essere micro, ultra e nanofiltrazione e osmosi inversa. Il diametro dei pori delle membrane di microfiltrazione varia da 0,1 a 10 µ m. Con l’ultrafiltrazione si utilizzano membrane con pori di circa 0,002-0,1 µ m in grado di rimuovere i microrganismi, compresi alcuni virus. Per la rimozione di sali dall’acqua si utilizzano la nanofiltrazione e l’osmosi inversa. Quest’ultima in particolare rimuove oltre il 99% del contenuto salino. Si tratta di una tecnica costosa. Le membrane vanno pulite periodicamente con lavaggi in corrente o in controcorrente, ad aria, con l’utilizzo di prodotti chimici e, nel
caso, sostituite.
Per abbattere la carica microbica delle acque vengono utilizzati anche i raggi UVC, senza alterarne le caratteristiche chimiche e organolettiche. La luce UV-C (2537 Å) altera il DNA dei microrganismi, impedendone la replicazione.
Grazie agli scambiatori di ioni si possono rimuovere sali dall’acqua, rendendola più dolce e/o deionizzata. Vengono rimossi in particolare gli ioni di calcio, magnesio e bicarbonato, responsabili della formazione di incrostazioni negli impianti. Le resine per lo scambio ionico non sono in grado di asportare prodotti organici, virus o batteri.
L’industria degli alimenti e delle bevande utilizza molta acqua, sia come ingrediente sia per il lavaggio, il trasporto, il riscaldamento o il raffreddamento di ingredienti e prodotti. Si parla sempre di più di utilizzo sostenibile delle risorse idriche. In questo senso, le aziende alimentari adottano sistemi per riutilizzare le acque di processo. La produzione agricola utilizza l’acqua degli scarichi per l’irrigazione o per l’acquacoltura, l’acqua di raffreddamento può essere riutilizzata per operazioni di lavaggio, così come quella di trasporto per la produzione di ghiaccio, acqua calda o vapore,
sempre nel rispetto degli standard qualitativi al fine di garantire la potabilità dell’acqua, anche a scopi di pulizia.
L’UTILIZZO DI VAPORE
L’acqua nell’industria alimentare viene utilizzata anche sotto forma di vapore direttamente o indirettamente a contatto con l’alimento. Il calore del vapore aiuta a eliminare potenziali contaminanti microbici, ma non possibili inquinamenti, derivanti dalla caldaia, dall’eccessiva presenza di sali nell’acqua, da fenomeni corrosivi sull’impianto, da eventuale microflora termoresistente. Le goccioline di vapore possono contenere solidi disciolti e sospesi presenti nell’acqua della caldaia che potrebbero contaminare gli alimenti o provocare danni agli impianti. Per questo è importante la generazione di vapore pulito, che dipende dalla caldaia, dall’acqua di alimentazione, dal sistema di distribuzione.
L’ACQUA NELLA SANIFICAZIONE
L’acqua è uno dei veicoli primari per la sanificazione all’interno del processo produttivo, presente nel prelavaggio, nelle soluzioni detergenti e disinfettanti, nel risciacquo intermedio e finale. La durezza è uno dei parametri
based on the use of semi-permeable membranes capable of retaining suspended solids and other substances, separating them from the water, without resorting to chemical products. It is also a process that takes place at low temperatures. Membrane filtration can be micro, ultra and nanofiltration and reverse osmosis. The pore diameter of microfiltration membranes varies from 0.1 to 10µm. Ultrafiltration uses membranes with pores of approximately 0.002-0.1 µm capable of removing microorganisms, including some viruses. Nanofiltration and reverse osmosis are used to remove salts from water. The latter in particular removes over 99% of the salt content. This is an expensive technique. The membranes must be cleaned periodically with current or counter-current
washing, with air, with the use of chemical products and, if necessary, replaced. UVC rays are also used to reduce the microbial load in the water, without altering its chemical and organoleptic characteristics. UV-C light (2537 Å) alters the DNA of microorganisms, preventing their replication.
Thanks to ion exchangers, salts can be removed from the water, making it softer and/or deionized. In particular, calcium, magnesium and bicarbonate ions are removed, responsible for the formation of encrustations in the systems. Ion exchange resins are not capable of removing organic products, viruses or bacteria.
The food and beverage industry uses a lot of water, both as an ingredient and for washing, transporting, heating or cooling ingredients and
products. There is more and more talk about the sustainable use of water resources. In this sense, food companies adopt systems to reuse process water. Agricultural production uses waste water for irrigation or aquaculture, the cooling water can be reused for washing operations, as well as transport water for the production of ice, hot water or steam, always in compliance with quality standards in order to guarantee the potability of the water, also for cleaning purposes.
The use of steam
Water in the food industry is also used in the form of steam directly or indirectly in contact with the food. The heat of the steam helps to eliminate potential microbial contaminants, but not possible pollution, deriving from the
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per valutare la “bontà” dell’acqua da utilizzare durante i processi di sanificazione. Essa può essere temporanea quando i sali precipitano e formano calcare, oppure permanente se i sali rimangono disciolti. Un’acqua dura riduce l’attività dei prodotti detergenti e disinfettanti, aumentandone il consumo, al fine di ottenere il risultato voluto. Il calcare inoltre ripara i microrganismi e rende le operazioni di disinfezione più complicate. Più l’acqua è dura, più il pH aumenta e deve essere tenuto sotto controllo grazie all’aggiunta di un acido, perché un pH alcalino potrebbe creare problemi di corrosione. Il calcare da solfato, così come quello da silicato non viene sciolto dagli acidi, e può essere evitato con l’utilizzo di appositi detergenti contenenti sequestranti. La loro presenza determina fenomeni di corrosione e la formazione di cattivi odori. Inoltre neutralizzano l’azione di alcuni agenti lubrificanti utilizzati in determinate attrezzature. Per tale motivo è consigliabile che i solfati siano inferiori a 30 mg/l e i silicati a 8 mg/l. Anche i colloidi devono essere tenuti sotto controllo perché favoriscono, tra l’altro, la formazione di biofilm e di depositi.
Se l’acqua è troppo dura va addolcita ad esempio con addolcitori a scambio
ionico. In alternativa, in commercio ci sono detergenti dotati di potere sequestrante per prevenire la precipitazione del calcare, grazie a sequestranti, ovvero molecole che formano
legami con gli ioni responsabili del calcare, quali calcio, magnesio, rame, ferro, formando complessi solubili, impedendo di conseguenza la formazione di depositi.
boiler, from the excessive presence of salts in the water, from corrosive phenomena on the system, from any heat-resistant microflora. The steam droplets may contain dissolved and suspended solids present in the boiler water which could contaminate food or cause damage to systems. This is why the generation of clean steam is important, which depends on the boiler, the feed water and the distribution system.
Role of water in sanification
Water is one of the primary vehicles for sanitization within the production process, present in the pre-wash, in detergent and disinfectant solutions, in the intermediate and final rinse. Hardness is one of the parameters for evaluat-
ing the "goodness" of the water to be used during sanitization processes. It can be temporary when the salts precipitate and form limestone, or permanent if the salts remain dissolved. Hard water reduces the activity of detergent and disinfectant products, increasing their consumption, in order to obtain the desired result. Limescale also repairs microorganisms and makes disinfection operations more complicated. The harder the water, the more the pH increases and must be kept under control by adding an acid, because an alkaline pH could create corrosion problems. Sulphate limescale, like silicate limescale, is not dissolved by acids, and can be avoided by using special detergents containing sequestrants. Their presence causes corrosion phenomena and the formation of bad
odors. They also neutralize the action of some lubricating agents used in certain equipment. For this reason it is advisable that sulphates are less than 30 mg/l and silicates less than 8 mg/l. Colloids must also be kept under control because, among other things, they favor the formation of biofilms and deposits. If the water is too hard it should be softened, for example with ion exchange softeners. Alternatively, there are detergents on the market with sequestering power to prevent the precipitation of limescale, thanks to sequestrants, i.e. molecules that form bonds with the ions responsible for limestone, such as calcium, magnesium, copper, iron, forming soluble complexes, preventing resulting in the formation of deposits.
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L’innovazione che guarda al futuro
L’innovazione è il filo conduttore che accomuna l’intera produzione Igeax e orienta lo sviluppo di prodotti efficienti e sicuri in grado di soddisfare le specifiche esigenze del settore alimentare. La gamma in continua evoluzione si è recentemente arricchita di nuovi strumenti progettati per superare brillantemente ogni sfida, dalla preparazione del cibo alla pulizia delle superfici. A tal riguardo, i raschietti in polipropilene rappresentano una soluzione completa e utile in tutte le fasi: disponibili nella versione rigida e flessibile, sono ideali sia quando si processano alimenti molli e semiliquidi sia per la rimozione di residui da ogni tipo di superficie tra cui piani delicati, recipienti tondeggianti e bordi sottili. Ugualmente versatili, i nuovi pennelli sono imbattibili nei lavori di precisione: grazie alla rasatura a punta, garantiscono una distribuzio-
ne uniforme degli alimenti e una rimozione completa dello sporco dagli spazi più ristretti e difficili da raggiungere.
Tra le novità in gamma vi è anche una soluzione appositamente pensata per le temperature elevate: le speciali spazzole con fibre in PPS resistenti fino a 200°C sono progettate per rimuovere i residui da piani di cottura, griglie, teglie, padelle e superfici calde in generale. In particolare, lo spazzolino è ideale nei lavori di precisione mentre la spazzola è indicata per la pulizia intensa di superfici ampie.
la tracciabilità lungo l’intera filiera
Raschietti, pennelli e spazzole si distinguono inoltre per la speciale marcatura ecosostenibile che assicura
Innovation looking to the future
Innovation is the common thread that runs through all of Igeax’s production and guides the development of efficient and safe products that meet the specific needs of the food industry. The ever-evolving range has recently been enriched with new tools designed to brilliantly overcome any challenge, from food preparation to surface cleaning. For these purposes,
polypropylene scrapers are a complete and useful solution at all stages: available in hard and flexible versions, they are ideal when processing soft and semi-liquid food as well as for the removal of residues from all kinds of surfaces including delicate tops, rounded containers and thin edges. Just as versatile, the new brushes are unbeatable for precision work: thanks
Le novità non si esauriscono qui, da oggi la linea Hygiene offre uno strumento di prevenzione in più per favorire l’igiene e la sicurez-
za degli alimenti, tutelando la salute del consumatore: i prodotti sono ora disponibili in arancione, ampliando così ulteriormente la gamma di articoli Igeax in codice colore.
to their pointed trimming, they ensure even distribution of food and complete removal of dirt from the narrowest, hard-to-reach spaces. Among the new products in the range there is also a solution specially designed for high temperatures: special brushes with PPS fibres resistant up to 200°C are designed to remove residues from hobs, grills, pans and hot sur-
faces in general. In particular, the brush is ideal for precision work, while the small brush is suitable for intensive cleaning of large surfaces. Not only that, from now on the Hygiene line offers one more preventive tool to promote food hygiene and safety, protecting consumer health: products are now available in orange, further expanding the colour-coded Igeax range.
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FULCRON. The solutions for mechanical washes with professional dishwashers
In the Ho.Re.Ca. segment, the increasingly strict regulations on food hygiene are driving industry operators to raise their cleaning standards.
Fulcron, a brand owned by Arexons, presents its Professional Dishwasher Detergents, which ensure highly professional results for mechanical washing with professional dishwashers and for their care and maintenance.
The Dishwasher Detergent, thanks to its excellent degreasing and sequestering properties, is particularly effective in removing grease and dry food residues. It is a concentrated alkaline low-foaming detergent, effective in soft, medium, and hard water conditions. Its composition reflects Arexons’ commit-
ment to the environment, as it is free of Chlorine, EDTA, and NTA. It is available in a 5 or 20-liter tank. The Dishwasher Rinse Aid, available in 5 or 10-liter tank, is a concentrated acid additive, ideal for the final rinse phase, which contains raw materials that ensure quick and impeccable drying without leaving unwanted streaks.
In addition to the detergents for large dishwashers, the line includes Fulcron Lavabar, in a 5-liter container, suitable for glassware machines and small dishwashers. It has excellent cleaning power, capable of removing even the most stubborn stains such as coffee, tea, lipstick, chocolate, and milk. The formulation is free of EDTA and NTA.
Fulcron also pays particular attention to the care and maintenance of professional dishwashers by offering Dishwasher Descaler. This product, available in a 5-liter tank, prevents corrosion and blockages, eliminating lime scale buildup and grease residues. Its formula does not introduce phosphates into the environment, which are considered harmful to the aquatic environment and responsible for the problem of eutrophication.
Fulcron Dishwashing Detergent is the specific product for manual dishwashing. Its neutral pH formulation is gentle on hands and respects dishes, ensuring deep and residue-free cleaning. The high-quality
surfactants in its composition ensure a degreasing and shining action, removing even the most stubborn dirt. It is available in a one-liter bottle and is also perfect for pre-soaking operations before automatic washes, pre-treating dishes, and facilitating the removal of encrustations and grease.
With the range of Professional Dishwasher Detergents, Fulcron continues to demonstrate its commitment to professional cleaning with targeted and innovative solutions. But not only that, Arexons, of which the Fulcron brand is part, is committed to sustainability by studying formulations that are increasingly environmentally friendly.
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Le soluzioni di FULCRON per i lavaggi meccanici con lavastoviglie professionali
Nel settore Ho.Re.Ca., le sempre più stringenti norme sull’igiene alimentare, spingono gli operatori del settore a elevare i loro standard di pulizia.
La linea di Detergenti Lavastoviglie Professionali di Fulcron, marchio di proprietà di Arexons, garantisce risultati altamente professionali per il lavaggio meccanico con lavastoviglie professionali e per la loro cura e manutenzione.
Il Detergente Lavastoviglie, grazie alle eccellenti proprietà sgrassanti e sequestranti, è particolarmente efficace nella rimozione di grasso e residui secchi di cibo. È un detergente concentrato alcalino a bassa schiuma, efficace in presenza di acque dolci, medie e dure. La sua composizione rispecchia l’impegno di
Arexons per l’ambiente, in quanto priva di Cloro, EDTA e NTA. È disponibile nel formato da 5 o da 20 litri.
Il Brillantante Lavastoviglie, in tanica da 5 o 10 litri, è un additivo acido concentrato, ideale per la fase finale di risciacquo, contenente materie prime che assicurano un’asciugatura rapida e impeccabile, senza lasciare aloni indesiderati.
Oltre ai detergenti per grandi lavastoviglie, la linea comprende il prodotto Fulcron Lavabar, nella tanica da 5 litri, adatto per macchine lavabicchieri e piccole lavastoviglie. Ha un’ottima capacità detergente, in grado di rimuovere anche le macchie più ostinate come quelle di caffè, tè, rossetto, cioccolata e latte. La formulazione è priva di EDTA e NTA.
Anche alla cura e alla manutenzione delle lavastoviglie professionali Fulcron dedica una particolare attenzione proponendo il Disincrostante Lavastoviglie. Tale prodotto, disponibile nel formato da 5 litri, previene i danni da corrosione e otturazione, eliminando gli accumuli di calcare e i residui di grasso.
La sua formula non comporta l’immissione nell’ambiente di fosfati, considerati dannosi per l’ambiente acquatico e responsabili del problema dell’eutrofizzazione.
Fulcron Detergente Piatti è, invece, il prodotto specifico per il lavaggio manuale delle stoviglie. La sua formulazione a pH neutro è delicata sulle mani e rispetta le stoviglie, garantendo una pulizia profonda e senza residui. I
tensioattivi di alta qualità presenti nella sua composizione assicurano un’azione sgrassante e brillantante, rimuovendo anche lo sporco più ostinato. È disponibile nel flacone da un litro ed è perfetto anche per le operazioni di ammollo prima dei lavaggi automatici, pretrattando le stoviglie e facilitando la rimozione di incrostazioni e unto.
Con la gamma Detergenti Lavastoviglie professionali, Fulcron continua a dimostrare il suo impegno nel campo della pulizia professionale con soluzioni mirate e innovative. Ma non solo, Arexons, di cui il marchio Fulcron fa parte, si impegna nel campo della sostenibilità con lo studio di formulazioni sempre più attente all’ambiente.
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Fulcron offre una gamma completa per la pulizia e l’igiene di qualsiasi ambiente, domestico e professionale. Grazie alla continua ricerca, i prodotti Fulcron offrono elevate prestazioni in termini di efficacia e rapidità d’azione e minimizzano l’impatto ambientale.
Fulcron è un brand di proprietà di Arexons S.p.a. scopri di più su www.fulcron.it
Resistenza agli antimicrobici: cause e conseguenze di un problema per la catena alimentare
Detergenti e disinfettanti sono un’importante misura di protezione della salute pubblica. Sono strumenti fondamentali anche per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari
Francesca De Vecchi Tecnologa alimentare
Le corrette procedure di controllo dell’igiene dei processi di produzione prevedono il ricorso a detergenti e disinfettanti, secondo una metodologia pianificata in relazione ai pericoli connessi con una data produzione. L’utilizzo ha tuttavia alcune controindicazioni o, forse sarebbe più corretto dire, dei punti critici da gestire con particolare attenzione anche in relazione al concetto di sviluppo di una resistenza.
La resistenza antimicrobica (AMR) è infatti la capacità di un microrganismo di resistere all’azione di un agente antimicrobico, mediante una mutazione
genetica o il trasferimento di geni di resistenza da un microrganismo ad un altro. È un fenomeno che avviene naturalmente, con meccanismi diversi, come forma di adattamento all’ambiente per acquisire appunto l’abilità di resistere a molecole potenzialmente in grado di uccidere o arrestare la crescita (1). La conseguenza è dunque che i trattamenti diventano inefficaci e i microrganismi sopravvivono. Il fenomeno coinvolge sia agenti patogeni sia batteri alterativi e commensali che traggono benefici dalla loro associazione con l’uomo (e sono generalmente innocui) ma che possono costituire
un serbatoio di geni di resistenza, trasferiti tra specie batteriche nell’uomo e negli animali.
Va fatta prima di proseguire una precisazione. Per molto tempo si è parlato più comunemente di resistenza agli antibiotici, cioè a farmaci utilizzati per trattare le infezioni batteriche. Si è scelto più di recente di usare il termine “antimicrobico” perché più ampio, comprendendo non solo i farmaci ma anche tutta una serie di altri agenti infettivi come virus, protozoi, funghi responsabili potenzialmente di altrettante malattie. Tanto i primi quanto i secondi meritano la stessa attenzio-
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SICUREZZA
ne quando si ragiona in termini di resistenza, per cui è razionale usare il termine ombrello “antimicrobica”, per un problema – la resistenza - che ha assunto ormai proporzioni globali (2).
L’uso di sostanze ad azione antimicrobica per eliminare i patogeni e controllare la diffusione delle malattie infettive ha rappresentato certamente una svolta nella medicina. Se da un lato
quindi la resistenza ha ripercussioni dirette e indirette sulla salute pubblica, perché diminuisce la risposta alle terapie aumentando il rischio di decessi causati dalle infezioni (sia nell’uomo
ANTIMICROBIAL RESISTANCE: CAUSES AND CONSEQUENCES OF A PROBLEM FOR THE
Detergents and disinfectants are an important public health protection measure. They are also fundamental tools for ensuring the safety of food products
Correct hygiene control procedures for production processes include the use of detergents and disinfectants, according to a methodology planned in relation to the dangers associated with a given production. However, its use has some contraindications or, perhaps it would be more correct to say, critical points to be managed with particular attention also in relation to the concept of developing resistance.
FOOD CHAIN
Antimicrobial resistance (AMR) is in fact the ability of a microorganism to resist the action of an antimicrobial agent, through a genetic mutation or the transfer of resistance genes from one microorganism to another. It is a phenomenon that occurs naturally, with different mechanisms, as a form of adaptation to the environment to acquire the ability to resist molecules potentially capable of killing or stopping growth (1).
The consequence is therefore that the treatments become ineffective and the microorganisms survive. The phenomenon involves both pathogens and spoilage and commensal bacteria that benefit from their association with humans (and are generally harmless) but which can constitute a reservoir of resistance genes, transferred between bacterial species in humans and animals.
A clarification must be made before continuing. For a long time, resistance to antibiotics, that is, to drugs used to treat bacterial infections, was most commonly talked about. More recently it has been chosen to use the term “antimicrobial” because it is broader, including not only drugs but also a whole series of other infectious agents such as viruses, protozoa, fungi potentially responsible for as many diseases. Both the former and the latter deserve the same attention when thinking in terms of resistance, so it is rational to use the umbrella term
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sia negli animali da allevamento, per esempio), dall’altro, nella filiera alimentare, può avere importanti ricadute sulla sicurezza dei prodotti, perché limita le possibilità di agire verso patogeni responsabili di tossinfezioni veicolate dal cibo. La catena di approvvigionamento alimentare infatti offre condizioni in cui il trasferimento del gene di resistenza può avvenire attraverso molteplici percorsi, destando preoccupazione per il profilo igienico degli alimenti (3). I batteri resistenti agli antimicrobici derivati da animali destinati alla produzione alimentare inoltre possono diffondersi all’uomo attraverso
l’ingestione o la manipolazione di alimenti contaminati da batteri zoonotici come Campylobacter, Salmonella o Escherichia coli, dal contatto diretto con gli animali o, più raramente, dalla contaminazione ambientale.
Le infezioni da batteri resistenti agli antimicrobici diventano un problema di salute pubblica nel momento in cui non riescono ad essere curate con i farmaci solitamente utilizzati e di sicurezza alimentare, se impediscono la cura degli animali da carne.
Limitare la diffusione del fenomeno di resistenza è quindi una priorità di salute pubblica globale. Sebbene molti
fattori contribuiscano all’aumento della resistenza antimicrobica nei batteri che infettano l’uomo, l’uso di antibiotici sia in ambito clinico umano che per gli animali da produzione alimentare è fra i principali responsabili. Nel tempo però sono state sollevate alcune preoccupazioni in merito alla possibilità di co-selezione (cioè, tra sostanze chimiche per l’igiene alimentare e la ridotta suscettibilità antimicrobica).
Quindi, se fra le cause che hanno elevato il problema a fenomeno planetario, viene anche ipotizzato l’uso di biocidi è corretto ragionare in merito a queste sostanze per diffondere un uso più consapevole fra gli operatori della filiera.
Vediamo nell’ordine la situazione attuale e le implicazioni dell’ampio fenomeno della resistenza.
AMR: LA SITUAZIONE EUROPEA
L’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha già lanciato l’allarme sulla crescente minaccia della resistenza antimicrobica, stimando che oltre 35mila persone muoiono ogni anno a causa di infezioni resistenti agli antibiotici nell’Unione europea (UE), in Islanda e in Norvegia. Tanto che il 13 giugno 2023 è stata adottata anche una raccomandazione
“antimicrobial” for a problem - resistance - which has now assumed global proportions (2). The use of substances with antimicrobial action to eliminate pathogens and control the spread of infectious diseases certainly represented a turning point in medicine. Therefore, if on the one hand resistance has direct and indirect repercussions on public health, because it decreases the response to therapies, increasing the risk of deaths caused by infections (both in humans and in farm animals, for example), on the other, in food supply chain, can have important repercussions on product safety, because it limits the possibilities of acting against pathogens responsible for foodborne infections. In fact, the food supply chain offers conditions in which the transfer of the resistance gene can occur through multiple pathways, raising concerns about the hygienic profile of foods (3).
Antimicrobial-resistant bacteria derived from food-producing animals can also spread to humans through ingestion or handling of food contaminated with zoonotic bacteria such as Campylobacter, Salmonella or Escherichia coli, from direct contact with animals or, more rarely, from environmental contamination.
Infections caused by bacteria resistant to antimicrobials become a public health problem when they cannot be treated with the drugs usually used and food safety, if they prevent the care of meat animals.
Limiting the spread of resistance is therefore a global public health priority. Although many factors contribute to the increase in antimicrobial resistance in bacteria infecting humans, the use of antibiotics in both human clinical settings and for food-producing animals is among the primary
culprits. Over time, however, some concerns have been raised regarding the possibility of co-selection (i.e., between food hygiene chemicals and reduced antimicrobial susceptibility).
Therefore, if the use of biocides is also hypothesized among the causes that have elevated the problem to a global phenomenon, it is correct to think about these substances to spread a more conscious use among operators in the supply chain.
Let’s see in order the current situation and the implications of the broad phenomenon of resistance.
AMR: the European situation
The European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) has already raised the alarm about the growing threat of antimicrobial resistance, estimating that over 35,000 people die every year from antibiotic-resistant infections in the Europe-
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SICUREZZA
(4) del Consiglio relativa all’intensificazione delle azioni dell’UE per combattere la resistenza antimicrobica in un’ottica “One Health”, che interessa cioè la salute umana, la salute animale, la salute delle piante e l’ambiente insieme; l’azione deve avere carattere transfrontaliero perché l’AMR non può essere affrontata da un singolo settore in modo indipendente o da singoli paesi. Gli obiettivi da conseguire entro il 2030 devono raccogliere gli sforzi di tutti e sono: una riduzione del consumo complessivo di antibiotici, preferenze specifiche per gruppi di antibiotici e la mitigazione delle infezioni causate da agenti patogeni che sono spesso resistenti a più antibiotici contemporaneamente.
Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ed Ecdc pubblicano annualmente in modo congiunto un monitoraggio sull’antibiotico resistenza nell’Unione. Secondo l’ultimo rapporto (5) emesso la situazione è più o meno stazionaria rispetto agli anni precedenti, ma comincia finalmente ad emergere come la riduzione dell’uso di antibiotici negli animali (allevati per la filiera alimentare e destinati all’alimentazione umana), possa far diminuire il fenomeno, soprattutto relativamente ad alcuni batteri.
Il rapporto presenta i principali risultati del monitoraggio sulla resistenza antimicrobica in Salmonella spp., Campylobacter jejuni e C. coli nell’uomo e negli animali destinati alla produzione alimentare e delle relative carni. Tanto per gli animali quanto per le loro carni, vengono analizzati anche i dati sulla resistenza antimicrobica di Escherichia coli che svolge la funzione di indicatore commensale (e vedremo in seguito l’importanza di un monitoraggio), su E. coli produttrici di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL)-/AmpC beta-lattamasi (AmpC)−/carbapenemasi (CP) e sulla presenza di Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA).
I risultati e le tendenze descritte dall’ultimo report sono coerenti con quelli degli anni precedenti. La resistenza antimicrobica in Campylobacter (in particolare in C. coli) e in alcuni ceppi di batteri della Salmonella rimane elevata. Campylobacter proveniente dall’uomo e da animali destinati alla produzione alimentare continua a mostrare una resistenza molto elevata alla ciprofloxacina, un antimicrobico che viene frequentemente usato per combattere le infezioni nell’uomo. La resistenza combinata agli antimicrobici di importanza critica, definita come
resistenza a due diversi antimicrobici specifici, è risultata bassa, in generale, in Salmonella, Campylobacter ed E.coli Come anticipato, sebbene siano state riscontrate variazioni individuali fra i vari Stati membri dell’UE, i principali indicatori mostrano che sono stati compiuti progressi significativi nella riduzione della resistenza antimicrobica negli animali destinati alla produzione alimentare in diversi Stati membri. Sebbene siano risultati da tenere monitorati, la buona notizia sarebbe quindi che le politiche di contenimento possono portare a risultati tangibili. Il problema della resistenza dipende non solo dall’uso di antimicrobici nella filiera alimentare ma anche dall’uso umano. L’incidenza delle infezioni da Klebsiella pneumoniae resistente è aumentata di quasi il 50% tra il 2019 e il 2022. E sono pochissimi i trattamenti efficaci disponibili. Secondo Andrea Ammon, direttore dell’ECDC, bisogna tenere alta l’attenzione sul problema, perché, nonostante alcuni progressi, la resistenza antimicrobica rimane una sfida significativa nell’UE. Per raggiungere gli obiettivi per il 2030 è indispensabile intensificare gli sforzi per ridurre l’uso non necessario di antibiotici e migliorare le pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni”.
an Union (EU). , Iceland and Norway. So much so that on 13 June 2023, a Council recommendation (4) was also adopted on the intensification of EU actions to combat antimicrobial resistance from a “One Health” perspective, i.e. affecting human health, animal health , plant health and the environment together; the action must be cross-border in nature because AMR cannot be addressed by a single sector independently or by individual countries. The objectives to be achieved by 2030 must gather everyone’s efforts and are: a reduction in the overall consumption of antibiotics, specific preferences for groups of antibiotics and the mitigation of infections caused by pathogens that are often resistant to multiple antibiotics simultaneously. EFSA (the European Food Safety Authority) and ECDC jointly publish annual monitoring of antibiotic resistance in the Union. According to the
latest report (5) issued, the situation is more or less stationary compared to previous years, but is finally starting to emerge as the reduction in the use of antibiotics in animals (bred for the food chain and intended for human consumption), can reduce the phenomenon, especially in relation to some bacteria.
The report presents the main findings of monitoring of antimicrobial resistance in Salmonella spp., Campylobacter jejuni and C. coli in humans and animals intended for food and meat production. For both animals and their meat, data are also analyzed on the antimicrobial resistance of Escherichia coli which acts as a commensal indicator (and we will see the importance of monitoring later), on E. coli producing beta-lactamases extended-spectrum (ESBL)-/AmpC beta-lactamase (AmpC)−/carbapenemase (CP) and on the presence of methicil-
lin-resistant Staphylococcus aureus (MRSA).
The results and trends described by the latest report are consistent with those of previous years. Antimicrobial resistance in Campylobacter (particularly C. coli) and some strains of Salmonella bacteria remains high. Campylobacter from humans and food-producing animals continues to show very high resistance to ciprofloxacin, an antimicrobial that is frequently used to fight infections in humans. Combined resistance to critical antimicrobials, defined as resistance to two different specific antimicrobials, was low overall in Salmonella, Campylobacter and E.coli. As anticipated, although individual variations were found across EU Member States, key indicators show that significant progress has been made in reducing antimicrobial resistance in food-producing animals in several Member States. Although these results need to be
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BIOCIDI E RESISTENZA: IL PROBLEMA DELLA
CONCENTRAZIONE
Come dicevamo l’altro imputato è la possibile resistenza generata dall’uso inappropriato di detergenti e disinfettanti. Di recente sono stati pubblicati studi con l’intento di dimostrare un possibile rischio di sviluppo di resistenza antimicrobica, in seguito all’uso di biocidi così come di una relazione tra l’uso di biocidi nella produzione alimentare e lo sviluppo di resistenza. Sebbene molti riportino l’isolamento di ceppi batterici resistenti agli antimicrobici negli alimenti, mancano prove certe che si possa attribuire la resistenza all’uso di biocidi. Inoltre, sebbene esista un rischio teorico di causalità, molti degli studi condotti per dimostrarlo sono studi in vitro, condotti cioè in condizioni non reali: che utilizzano isolati batterici coltivati o addestrati in laboratorio, trattati con concentrazioni subletali (al di sotto di quelle raccomandate dall’industria alimentare) di disinfettanti o agenti igienizzanti.
I biocidi o gli agenti igienizzanti svolgono un ruolo cruciale in varie fasi della filiera alimentare. Sono ampiamente utilizzati per la pulizia e la disinfezione delle aree di allevamento del bestia-
SICUREZZA
monitored, the good news would therefore be that containment policies can lead to tangible results. The problem of resistance depends not only on the use of antimicrobials in the food chain but also on human use. The incidence of resistant Klebsiella pneumoniae infections increased by almost 50% between 2019 and 2022. And there are very few effective treatments available. According to Andrea Ammon, Director of the ECDC, attention must be kept high on the problem, because, despite some progress, antimicrobial resistance remains a significant challenge in the EU. To achieve the 2030 goals, it is essential to intensify efforts to reduce unnecessary use of antibiotics and improve infection prevention and control practices.”
me, comprese le strutture e i veicoli di trasporto. Trovano largo impiego nella produzione alimentare, nella disinfezione delle attrezzature, dei contenitori e degli ambienti di produzione e di vendita al dettaglio. Il loro utilizzo, come dimostrato nel corso dei secoli, garantisce lo stato igienico degli ambienti di lavorazione, controllando lo
sviluppo di patogeni e di microrganismi alterativi. Un dato inequivocabile arriva dall’Interagency Retail Listeria monocytogenes Risk Assessment degli Stati Uniti che ha stimato che il rischio previsto di listeriosi, derivante dal consumo di prodotti pronti al consumo affettati o preparati nei reparti di gastronomia al dettaglio, aumenta di circa il
Biocides and resistance: the problem of concentration
As we were saying, the other defendant is the possible resistance generated by the inappropriate use of detergents and disinfectants. Studies have recently been published with the aim of demonstrating a possible risk of development of antimicrobial resistance following the use of biocides as well as a relationship between the use of biocides in food production and the development of resistance. Although many report the isolation of antimicrobial-resistant bacterial strains in foods, there is a lack of clear evidence that resistance can be attributed to the use of biocides. Furthermore, although there is a theoretical risk of causality, many of the studies conducted to demonstrate it are in
vitro studies, i.e. conducted in non-real conditions: using bacterial isolates grown or trained in the laboratory, treated with sublethal concentrations (below those recommended by the food industry) of disinfectants or sanitizing agents. Biocides or sanitizing agents play a crucial role at various stages of the food supply chain. They are widely used for cleaning and disinfecting livestock areas, including transport facilities and vehicles. They are widely used in food production, disinfection of equipment, containers and production and retail environments. Their use, as demonstrated over the centuries, guarantees the hygienic state of the processing environments, controlling the development of pathogens and spoilage microorganisms. An unequivocal data comes from the
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Rubino Chem, igiene e sicurezza
Nei settori del food e della ristorazione, il rischio di contaminazione è sempre
in agguato. Mantenere standard igienici elevati è indispensabile per garantire la sicurezza di clienti e lavoratori, la salvaguardia della reputazione e per soddisfare i requisiti normativi. Ecco perché affidarsi a prodotti professionali è fondamentale.
Rubino Chem , esperto nel settore della pulizia professionale, comprende l’importanza della sicurezza alimentare e offre soluzioni performanti per rispondere alle esigenze di questi settori. La linea HiMiX Professional con i suoi prodotti, Protection 24H e Olè Es -
Rubino Chem, hygiene and safety
In the food and catering sectors, the risk of contamination is always lurking. Maintaining high standards of hygiene is essential to ensure the safety of both customers and workers, safeguard reputation, and meet regulatory requirements. That’s why relying on professional products is crucial. Rubino Chem, an expert in the field of professional cleaning, understands the importance of food
safety and offers high-performance solutions to meet the needs of these sectors. The HiMiX Professional line, with its products, Protection 24H and Olè Essenza Ultra, proves to be a reliable ally in ensuring high hygiene standards in a simple and lasting way.
HiMiX – Protection 24H is a multi-purpose detergent based on quaternary ammonium salts. Its ready-to-use formula
senza Ultra , si dimostra un alleato affidabile per garantire standard igienici elevati in modo semplice e duraturo.
HiMiX – Protection 24H è un detergente multiuso a base di sali d’ammonio quaternario. La sua formula pronta all’uso evapora rapidamente, non lascia aloni e non richiede risciacquo. Grazie alla sua speciale composizione, è in grado di rimuovere efficacemente germi e batteri con una semplice azione meccanica, garantendo una protezione fino a 24 ore su tutte le superfici, anche dopo numerose manipolazioni. Il prodotto è conforme agli standard H.A.C.C.P. ed è estremamente versatile, adatto a interventi su tutti i tipi di superfici e arredi.
HiMiX – Olè Essenza Ultra è un detergente profumato e concentrato. La sua formula pronta all’uso spolve-
ra, deterge, deodorizza e profuma ambienti e superfici. È efficace nella pulizia quotidiana di tutte le superfici dure, diradando la polvere grazie alla sua formula antistatica ed eliminando gli odori sgradevoli, rilasciando nell’ambiente una fragranza persistente e gradevole.
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evaporates quickly, leaves no streaks, and does not require rinsing. Thanks to its special composition, it effectively removes germs and bacteria with simple mechanical action, providing protection for up to 24 hours on all surfaces, even after numerous manipulations. The product is compliant with H.A.C.C.P. standards and it is extremely versatile, suitable for interventions on all types of
surfaces and furnishings.
HiMiX – Olè Essenza Ultra is a scented and concentrated detergent. Its ready-to-use formula dusts, cleans, deodorizes, and perfumes environments and surfaces. It is effective in the daily cleaning of all hard surfaces, reducing dust thanks to its antistatic formula and eliminating unpleasant odours, releasing a persistent and pleasant fragrance into the environment.
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SICUREZZA
41% se non vengono eseguite attività di pulizia, lavaggio e sanificazione. Sebbene i biocidi siano fondamentali per la sicurezza e l’igiene alimentare, qualsiasi prova che il loro uso corretto o improprio possa contribuire alla comparsa di batteri con un fenotipo
resistente agli antibiotici, non dovrebbe comunque essere ignorata (6).
Al di là del mancato nesso di causalità sperimentalmente provato fra biocida e resistenza, vanno comunque osservate le corrette modalità di impiego. Non solo l’uso (o abuso) di farmaci,
dunque, ma anche l’utilizzo di sostanze ad azione antimicrobica può favorire il fenomeno della resistenza rendendo sempre più difficile trovare strategie per limitare o contenere la diffusione di microrganismi indesiderati. Negli ambienti di produzione alimentare
Interagency Retail Listeria monocytogenes Risk Assessment of the United States which estimated that the expected risk of listeriosis, deriving from the consumption of sliced or prepared ready-to-eat products in retail delicatessen departments, increases by approximately 41% if no cleaning, washing and sanitizing activities are carried out. Although biocides are critical to food safety and hygiene, any evidence that their correct or improper use may contribute to the emergence of bacteria with an antibiotic-resistant phenotype should not be ignored (6).
Beyond the lack of experimentally proven causal link between biocide and resistance, the correct methods of use must still be observed. Not only the use (or abuse) of drugs, therefore, but also the
use of substances with antimicrobial action can favor the phenomenon of resistance, making it increasingly difficult to find strategies to limit or contain the spread of unwanted microorganisms. In food production environments, compliance with the manufacturer’s instructions for use must be guaranteed, as well as avoiding dilution of the biocide’s active agent, for example by applying it in contexts where biofilm is present. The biofilm present in processing environments offers protection to microorganisms against cleaning and disinfectant agents by reducing or preventing their access through the presence of exopolysaccharides, polymers that make up the external skeleton of the biofilm, which increases in thickness with the passage of time. Furthermore, the state of nutrient de-
privation of the organisms within the biofilms acts as a further stress factor, increasing, given the mutual proximity, the possibility of genetic exchanges and therefore the passage of resistance between one organism and another.
The discussion must be extended to the application of good production practices and therefore not only to the correct use of sanitizing products or the elimination of biofilm from all contact surfaces through appropriate practices, but ultimately to the application of GMP as a method of I work to mitigate the risk of resistance arising. Disinfectants are complex formulations, containing one or more biocides and a series of excipients or adjuvants that enhance their activity or have their own activity. It is true that the concentrations of chemical
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deve essere garantito il rispetto delle istruzioni per l’uso del produttore, nonché l’evitare la diluizione dell’agente attivo del biocida, per esempio applicandolo in contesti dove sia presente biofilm. Il biofilm presente negli ambienti di lavorazione offre protezione ai microrganismi contro gli agenti detergenti e disinfettanti riducendone o impedendone l’accesso attraverso la presenza di esopolisaccaridi, polimeri che costituiscono lo scheletro esterno del biofilm, che aumenta di spessore con il passare del tempo. Inoltre, lo stato di privazione di nutrienti degli organismi all’interno dei biofilm agisce come ulteriore fattore di stress aumentando, visto la vicinanza reciproca, la possibilità di scambi genetici e dunque il passaggio di resistenza fra un organismo e un altro.
Il discorso va esteso all’applicazione delle buone pratiche di produzione e quindi non solo all’uso corretto dei prodotti sanificanti o all’eliminazione del biofilm da tutte le superfici di contatto attraverso pratiche appropriate, ma in definitiva all’applicazione alle GMP come metodo di lavoro per mitigare il rischio che insorga una resistenza. I disinfettanti sono formulazioni complesse, contenenti uno o più biocidi e una serie di eccipienti o
coadiuvanti che ne potenziano l’attività o hanno una propria attività. È pur vero che le concentrazioni di sostanze chimiche, che possono favorire l’adattamento fenotipico del microrganismo (e quindi sviluppare una resistenza), sono significativamente al di sotto dei livelli raccomandati per l’uso ai fini dell’igiene alimentare ma un’applicazione inappropriata per esempio con la diluizione dei principi attivi, o il mancato raggiungimento delle popolazioni microbiche (ad esempio, se rimane sporcizia organica sulle superfici o biofilm) possono costituire un rischio per la resistenza antimicrobica. In conclusione, la limitazione dell’uso di antimicrobici nella produzione agricola primaria di prodotti alimentari (vegetali e animali) è senz’altro l’azione prioritaria a livello globale per ridurre al minimo il rischio che si sviluppi una resistenza alle molecole e ai principi attivi di difesa dai patogeni e dovrebbe essere raggiunta aderendo alle buone pratiche agricole e alle buone pratiche veterinarie in materia di farmaci, con uno sforzo collettivo. Per quanto riguarda i biocidi e l’applicazione in ambito alimentare è comunque bene, sia in un’ottica generale di prevenzione della resistenza sia di efficacia dell’azione di pulizia e disinfezio-
ne degli ambienti, attenersi a una corretta applicazione secondo le istruzioni del produttore. Non ultimi - secondo gli esperti - particolare impegno va dedicato all’elaborazione e messa in pratica di programmi di pulizia che dovrebbero considerare gli scenari peggiori. Le attività di verifica e monitoraggio dovrebbero comprendere l’ispezione visiva e altri mezzi per garantire la rimozione dei materiali proteici o dello sporco organico durante la pulizia e l’applicazione della concentrazione effettiva o del tempo di contatto del biocida.
Fonti consultate per questo articolo
1) Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 20222025
(2) FAO, 2020
(3) Antibiotic Resistance and Food Safety: Perspectives on New Technologies and Molecules for Microbial Control in the Food Industry. https://www. mdpi.com/2079-6382/12/3/550
(4) Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (5) Efsa.europa.eu
(6) Relationship of Sanitizers, Disinfectants, and Cleaning Agents with Antimicrobial Resistance https://www. sciencedirect.com/science/article/pii/ S0362028X22102310
substances, which can favor the phenotypic adaptation of the microorganism (and therefore develop resistance), are significantly below the levels recommended for use for food hygiene purposes but an inappropriate application for example with the dilution of active ingredients, or failure to reach microbial populations (for example, if organic dirt remains on surfaces or biofilms) can pose a risk for antimicrobial resistance.
In conclusion, the limitation of the use of antimicrobials in the primary agricultural production of food products (vegetable and animal) is certainly the priority action at a global level to minimize the risk of developing resistance to the molecules and active ingredients defense against pathogens and should be achieved by adhering to good agricultu-
ral practices and good veterinary practices regarding medicines, with a collective effort.
As far as biocides and application in the food sector are concerned, it is still best, both from a general perspective of preventing resistance and the effectiveness of the cleaning and disinfection action of environments, to follow correct application according to the manufacturer’s instructions. Last but not least - according to experts - particular effort must be dedicated to the development and implementation of cleaning programs that should consider the worst-case scenarios. Verification and monitoring activities should include visual inspection and other means to ensure removal of protein materials or organic fouling during cleaning and application of the effective concentration
or contact time of the biocide.
Sources consulted for this article
1) Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025
(2) FAO, 2020
(3) Antibiotic Resistance and Food Safety: Perspectives on New Technologies and Molecules for Microbial Control in the Food Industry. https:// www.mdpi.com/2079-6382/12/3/550
(4) Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
(5) Efsa.europa.eu
(6) Relationship of Sanitizers, Disinfectants, and Cleaning Agents with Antimicrobial Resistance https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/ S0362028X22102310
S•37 DIMENSIONE PULITO | 04/2024
Gli antiparassitari nella filiera alimentare
Nel realizzare questa breve nota sugli antiparassitari ho cercato di mediare le motivazioni emozionali che sempre più prendono piede nella popolazione e le esigenze oggettive che ne giustificano l’utilizzo. Nel mio scrivere non prendo in esame chi da entrambe le parti ne fanno una bieca speculazione
Graziano Dassi
Mi pare calzante la figura della mitologia greca di Ermes (Mercurio per i latini) che, condannato da Zeus a dire la verità, riuscì a negoziare la condanna accettando di essere vincolato a dire la verità ma di non essere costretto a dire tutta la verità. E, scaltro come era, dicendo delle verità parziali riusciva a sostenere tesi spudoratamente menzognere.
Vero è che viviamo un momento di mutamenti così rapidi che la dialettica non è più il metodo che attraverso la interazione di due o più tesi contrapposte diventa uno strumento di indagine per avvicinarsi alla verità, ma lo strumento per ottenere consensi. Sia come sia una cosa è certa non sono in possesso di tutta la verità, ma
S•38 DIMENSIONE PULITO | 04/2024 IGIENE ALIMENTARE
DISINFESTAZIONE
La schistosomiasi (detta anche bilharziosi o distomatosi sanguigna) è una parassitosi causata da Platelminti del genere Schistosoma. Il serbatoio del parassita sono gli individui infestati cronicamente: i bovini possono essere serbatoi di S. japonicum. Gli ospiti intermedi sono molluschi gasteropodi d'acqua dolce, differenti a seconda della specie in questione. La malattia ha forme acute e croniche, diverse a seconda delle specie in causa e degli organi o tessuti coinvolti. La malattia è causa di quasi 10.000 morti all'anno. (Wikipedia)
è altrettanto vero che non ho l’obiettivo di sostenere tesi menzognere. L’obiettivo è promuovere una riflessione e possibilmente delle convinzioni basate su dati oggettivi, ove possibile definiti da numeri. Per fare ciò inizio a riportare delle cifre relative ai danni che i parassiti arrecano all’agricoltura nei paesi latino americani (Tab. 1).
Per quanto concerne la produzione dello scorso anno di mais la cifra stimata è di 850 mln di tonnellate ragion per cui se la percentuale di perdite fosse sempre del 40% si otterrebbe la cifra astronomica di 350 mln di t andate perdute. Più dell’intera produzione annua del Brasile.
Nella speranza che l’evoluzione agronomica e le migliori tecniche di lotta ai parassiti dimezzino la percentuale
di perdita con la diminuzione di utilizzo di antiparassitari, le cifre ci indicano che molto rimane da fare.
UNO SGUARDO ALLE
PARASSITOSI IMPORTANTI IN ALCUNE NAZIONI AFRICANE
A volo radente menziono, a puro titolo esemplificativo, la lotta alla locusta del deserto, alla mosca tsè tsè (vettore della tripanosomiasi o malattia del sonno), alle zanzare malarigene e la lotta alle limacce per contrastare la bilharziosi. In questo quadro di per sé allarmante il ruolo dell’educazione sanitaria, del rispetto dell’ambiente e l’introduzione di strategie di lotta sostenibili gli antiparassitari hanno una parte insostituibile. Naturalmente là dove servono, per il tempo che servo -
no, erogati al giusto dosaggio e nella giusta misura.
PAESI ASIATICI
Nel complesso continente asiatico mi limito a citare le numerose problematiche relative alla filiera del riso (Cina 212 milioni di t a seguire l'India con 178,3 e il Bangladesh con circa 55 milioni) per il settore agricolo e la malaria per la salute pubblica. Per dare un’idea di quanto incida la malaria nel mondo i dati per il 2017 sono 219 milioni di casi di infezione malarica con 435.000 decessi. Certamente il dato è impressionante e immaginando l’impegno tecnico ed economico che coinvolge la comunità scientifica, le varie organizzazioni (in primis l’OMS) e le varie Nazioni per debellare questo flagello è impossibile non provare un certo stupore di come un piccolissimo insetto riesca a tenere in scacco cotante risorse. In una scala enormemente più piccola riporto un esempio emblematico: in un allevamento industriale di suini da ingrasso in provincia di Lodi da alcuni anni si riscontra un deprezzamento di alcuni tagli nobili (cosce) perché le punture delle zanzare lasciano un
PESTICIDES IN THE FOOD SUPPLY CHAIN
In producing this brief note on pesticides, I have tried to mediate the emotional motivations that increasingly take hold in the population and the objective needs that justify their use. In my writing, I do not examine those on both sides who make it into a blatant speculation
The Greek mythological figure of Hermes (Mercury for the Latins) who, condemned by Zeus to tell the truth, managed to negotiate the sentence by accepting to be bound to tell the truth but not to be forced to tell the whole truth, seems fitting to me. And, astute as he was, by telling partial truths he managed to support shamelessly lying theories.
It is true that we live in a moment of such rapid changes that dialectics is no longer the method
which, through the interaction of two or more opposing theses, becomes an investigative tool for getting closer to the truth, but the tool for obtaining consensus.
Be that as it may, one thing is certain that I am not in possession of the whole truth, but it is equally true that I do not have the aim of supporting false theses. The objective is to promote reflection and possibly beliefs based on objective data, where possible defined by numbers.
To do this I begin to report some figures relating to the damage that parasites cause to agriculture in Latin American countries.
As regards last year's production of corn, the estimated figure is 850 million tonnes, which is why if the percentage of losses were always 40% we would obtain the astronomical figure of 350 million tonnes lost. More than Brazil's entire
annual production. In the hope that agronomic evolution and better pest control techniques will halve the percentage of loss with the reduction in the use of pesticides, the figures show us that much remains to be done.
A look at important parasites in some African nations
I mention, purely by way of example, the fight against the desert locust, the tsetse fly (vector of trypanosomiasis or sleeping sickness), malarial mosquitoes and the fight against slugs to combat bilharzia. In this already alarming picture, the role of health education, respect for the environment and the introduction of sustainable control strategies, pesticides play an irreplaceable part. Naturally where they are needed, for the time they are needed, delivered
S•39 DIMENSIONE PULITO | 04/2024
(Tab.1) Danni da parassiti all'agricoltura Paesi latino americani
TIPO DI COLTIVAZIONE PERDITA DI PRODUZIONE PER ATTACCHI PARASSITARI RIFERITI ALLA SECONDA METÀ DEL XX SECOLO I DATI ATTUALI NON SONO RIUSCITO A REPERIRLI
25 %
(MAIS) 40 %
34 %
CANNA DA ZUCCHERO 39 %
33 %
CAFFÈ 42 %
COLTURE A SEMI MINUTI 27 %
segno sulle carni. A titolo di cronaca l’integrazione fra la disinfestazione in atto sul territorio comunale e quelle adottate in ambito aziendale ha ridotto il problema, che pur tuttavia permane sia pure in forma assai ridotta. La tesi che sostengo potrebbe essere letta come un atteggiamento polemicamente controcorrente, ma non lo è nel modo più assoluto. Mi limito a cambiare la prospettiva con cui si osserva il fenomeno. E a ben guardare mi pare che il mio punto di vista sia valido anche per la plastica e gli antibiotici. Infatti, non sono gli antiparas-
sitari, le plastiche e gli antibiotici i colpevoli, ma il loro errato uso. (Tab. 2). La fonte è la Food and Drug Administration - risalgono ad alcuni decenni fa. Sarebbe interessante vedere come la migliorata competenza professionale e la maggiore coscienza ambientalista abbia modificato le cose e magari il numero totale dei casi indagati da cui sono state ricavate le percentuali.
CONCLUSIONI
Nell’ambito dei servizi di disinfestazione nell’ambito della filiera alimentare sempre più si sottolinea a ragion
veduta l’importanza del monitoraggio e della valutazione dei risultati. Dal mio punto di osservazione mi sentirei di affermare che là dove le norme volontarie sono state tradotte in comportamenti virtuosi (gestionali, strutturali e tecnico-professionali) il livello igienico ambientale e produttivo è migliorato in modo significativo.
at the right dosage and in the right measure.
Asian countries
In the complex Asian continent, I will simply mention the numerous problems relating to the rice supply chain (China 212 million tonnes, followed by India with 178.3 and Bangladesh with around 55 million) for the agricultural sector and malaria for public health.
To give an idea of how much malaria affects the world, the data for 2017 are 219 million cases of malaria infection with 435,000 deaths. Certainly the data is impressive and imagining the technical and economic commitment that involves the scientific community, the various organizations (primarily the WHO) and the various nations to eradicate this scourge, it is impossible not to feel a certain amazement at how a very small insect manages to keep so many resources in check. On an enormously
smaller scale, I report an emblematic example: in an industrial fattening pig farm in the province of Lodi, for some years there has been a depreciation of some noble cuts (thighs) because mosquito bites leave a mark on the meat. For the record, the integration between the disinfestation in place in the municipal area and those adopted within the company has reduced the problem, which nevertheless remains, albeit in a much reduced form.
The thesis I support could be read as a polemically counter-current attitude, but it is not absolutely so. I limit myself to changing the perspective with which the phenomenon is observed. And upon closer inspection it seems to me that my point of view is also valid for plastic and antibiotics. In fact, it is not pesticides, plastics and antibiotics that are the culprits, but their incorrect use.
Report on all cases of accidental poisonings
(Tab. 2) Rapporto su tutti i casi di avvelenamenti accidentali (infausti e no) riscontrati negli Stati Uniti d'America
(unfortunate and otherwise) found in the United States of America.
The source is the Food and Drug Administration - they go back a few decades. It would be interesting to see how improved professional competence and greater environmental awareness have changed things and perhaps the total number of cases investigated from which the percentages were obtained.
To sum up
In the context of disinfestation services in the food supply chain, the importance of monitoring and evaluating results is increasingly underlined. From my point of observation I would say that where voluntary standards have been translated into virtuous behavior (managerial, structural and technical-professional) the level of environmental and production hygiene has improved significantly.
S•40 DIMENSIONE PULITO | 04/2024 IGIENE ALIMENTARE
DISINFESTAZIONE
PRODOTTI FARMACEUTICI 57,9 % SOSTANZE PER LAVAGGIO E LUCIDATURE 12,0% COSMETICI 4,9 % ANTIPARASSITARI 4,9% TREMENTINA E COLORI 4,5 PIANTE VELENOSE 3,9 PRODOTTI PETROLCHIMICI 3,7 GAS E VAPORI 0,6 VARIE 6,3 IGNOTE 1,3
RISO
GRANOTURCO
COTONE
-
-
-
BANANE
-
-
Soluzioni innovative nel nuovo catalogo Copyr
Il 2024 ha visto un importante rinnovamento del catalogo Copyr dedicato ai professionisti della disinfestazione che si è arricchito oltre che di nuovi prodotti, di contenuti tecnici, nuove sezioni e consigli di utilizzo. Tra le novità più importanti spiccano
Only PyTM Microcaps, a completamento della linea Only Py TM, e il nuovo Goliath Gel New, che vanno ad aggiungersi all’innovativa KenyaSafe Py Plus e all’attrezzatura di riferimento per la nebulizzazione ULV, ossia il Nebulo EVO a Batteria. Only PyTM Microcaps è un insetticida concentrato microincapsulato ad ampio spettro d’azione. Contiene Piretro, un prin-
cipio attivo di origine vegetale che si ricava dai fiori di una pianta della famiglia delle Asteraceae, il Tanacetum cinerariifolium. Le microcapsule che contengono il Piretro sono realizzate con materiali di origine vegetale e libere da microplastiche. Le caratteristiche fisiche del formulato rendono Only PyTM Microcaps l’insetticida ideale per la difesa degli ambienti domestici, civili e industriali da insetti nocivi. Only PyTM Microcaps è efficace fino a una settimana dal trattamento contro zanzara comune e zanzara tigre per trattamenti all’interno e intorno alle abitazioni. È adatto per il controllo di zanzare, insetti striscianti, infestanti delle derrate, pulci e zecche che comunemente infestano gli ambienti civili,
domestici, industriali, zootecnici e le aree verdi. Le caratteristiche fisico-chimiche del formulato rendono possibile l’utilizzo con pompe irroratrici manuali e a motore, atomizzatori, compresi i nebulizzatori ULV (solo in ambienti interni).*
Goliath Gel New è il gel di BASF distribuito da Copyr. Goliath® Gel New è un’insetticida con azione attrattiva efficace contro vari tipi di scarafaggi: blattella germanica (Blattella germanica), blatta orientale (Blatta orientalis), blatta americana (Periplaneta americana) e blatta marrone o blatta dei mobili (Supella longipalpa) presenti allo stadio di sviluppo di ninfe e adulti.*
*Il testo corrisponde a quanto riportato in etichetta.
Innovative solutions in the new Copyr catalogue
In 2024, Copyr revamped its pest control catalog, adding new products and enhancing it with technical information, new sections, and usage tips.
Notable additions like Only PyTM Microcaps, which complements the existing Only Py line, and the new Goliath Gel New were introduced, along with the innovative KenyaSafe Py Plus and the benchmark ULV misting equipment, the Nebulo EVO Battery. Only PyTM Microcaps is a
broad-spectrum microencapsulated insecticide containing Pyrethrum, a plant-derived active ingredient extracted from a flower of the Asteraceae family, Tanacetum cinerariifolium. The microcapsules containing Pyrethrum are made from plant-derived materials and are free from microplastics. The physical characteristics of the formulation make Only PyTM Microcaps the ideal insecticide for protecting domestic, civil, and industrial envi-
ronments from harmful insects. It remains effective for up to a week against common mosquitoes and tiger mosquitoes for treatments inside and around homes. It is suitable for controlling mosquitoes, crawling insects, stored product pests, fleas, and ticks commonly found in domestic, civil, industrial, livestock, and green areas. The physical and chemical properties of the formulation allow for use with manual and motorized sprayers, atomizers, including
ULV misters (indoors only).*
Goliath Gel New is the BASF gel distributed by Copyr in Italy. Goliath® Gel New is an attractively effective insecticide against various types of cockroaches: German cockroach (Blattella germanica), Oriental cockroach (Blatta orientalis), American cockroach (Periplaneta americana), and Brown-banded cockroach (Supella longipalpa) in nymph and adult stages.* * information provided on the label.
copyr.eu informazione pubblicitaria
Nuvex Smoke: insetticida fumogeno a base di piretro autorizzato per l’impiego nelle industrie alimentari
Nell’ambito delle operazioni alimentari, il controllo degli insetti è una priorità assoluta per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti. In questo contesto, Nuvex Smoke emerge come un’opzione altamente efficace, grazie alla sua formulazione innovativa basata sull’estratto di piretro, un potente principio attivo di origine vegetale.
POTENZA NATURALE DEL PIRETRO
NELL’ELIMINAZIONE
DEGLI INSETTI
La natura vegetale del piretro rende il Nuvex Smoke perfettamente idoneo all’applicazione nelle industrie alimentari, poiché offre un’alta efficacia nei confronti degli insetti senza ricorrere a sostanze attive di
derivazione chimica.
La formulazione di Nuvex
Smoke consente una distribuzione uniforme del piretro all’interno degli ambienti trattati, raggiungendo anche gli angoli più nascosti e difficili da raggiungere. In questo modo,
si elimina la necessità di interventi mirati, garantendo una copertura completa e una maggiore efficacia nel controllo degli insetti.
La tecnologia di questo prodotto assicura quindi una rapida dispersione del principio attivo nell’am-
biente consentendo un’azione istantanea sugli insetti presenti.
SICUREZZA E CONFORMITÀ
ALLE NORMATIVE
Grazie alla sua formulazione a base di piretro, Nuvex
Smoke rispetta i rigorosi standard di sicurezza e igiene imposti nel settore alimentare. Questo insetticida fumogeno non lascia residui sulle superfici trattate e non presenta rischi significativi per la salute umana o l’ambiente circostante.
È registrato presso il Ministero della Salute come PMC (Presidio Medico Chirurgico) e riporta in etichetta diversi campi d’impiego tra cui l’industria alimentare.
Nuvex Smoke: pyrethrum-based smoke insecticide authorized for use in food industries
Within the purview of food operations, insect control stands as an absolute priority to ensure the safety and quality of products. In this context, Nuvex Smoke emerges as a highly effective option, owing to its innovative formulation based on pyrethrum extract, a strong plant-based active ingredient.
Natural power of pyrethrum in insect removal
The plant-based nature of py-
rethrum makes Nuvex Smoke perfectly suitable for application in food industries, offering high efficacy against insects without resorting to chemically derived active substances. The formulation of Nuvex Smoke allows uniform distribution of pyrethrum within treated environments, reaching even the most hidden and hard-to-reach corners. This eliminates the need for targeted interventions, ensuring
complete coverage and greater effectiveness in insect control. The technology of this product therefore ensures a rapid dispersion of the active ingredient in the environment, allowing instant effect on the present insects.
Safety and regulatory compliance
Thanks to its pyrethrum-based formulation, Nuvex Smoke adheres to the
stringent safety and hygiene standards imposed in the food sector. This smoke insecticide leaves no residues on treated surfaces and does not present significant risks to human health or the surrounding environment.
It is registered with the Ministry of Health as a Medical Device and indicates various fields of application on its label, including the food industry.
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gli impianti automatizzati Presidi Medico Chirurgici (New-Wall ® Reg. n° 21329Newthrin ® Reg. n° 19494Nuvex ® NO PBO Reg. n° 20867). Prima dell’uso, leggere attentamente l’ etichetta e le informazioni sui prodotti.
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Una novità nella lotta agli scarafaggi
Premesso che la novità non è né tecnica né “entomologica”, ma risiede nel contesto ambientale. Ovvero si tratta di bonificare un piccolo edificio da anni utilizzato come sgabuzzino delle cose “che potrebbero servire”, cosa che poi non accade, per cui si era trasformato in un ricettacolo di polvere e in qualche riga negli inventari
Graziano Dassi
S•44 DIMENSIONE PULITO | 04/2024 IGIENE ALIMENTARE
DISINFESTAZIONE
Lstruttura è una palazzina di due piani costituita da un locale seminterrato di poco meno di 200 m2 con accesso per mezzo di una rampa. Un ex garage con un locale caldaia e una scala interna per accedere al piano rialzato costituito da tre locali più servizi igienici. Il primo piano è una sorta di open space con servizi e il tetto è costituito da un terrazzo. Corre voce che sarebbe più economico abbattere il tutto e costruire ex novo, ma che possibili intoppi burocratici abbiano indotto alla ristrutturazione. Sono voci di corridoio che poco coinvolgono la ditta servizi incaricata delle pulizie edili, della disinfestazione e dello sgombero materiali che viene affiancata da elettricisti dipendenti della società incaricati di sostituire il vecchio impianto elettrico con uno a norma.
Il primo incontro effettuato in remoto ha come ordine del giorno la stesura di un disciplinare tecnico, la relativa stima di costi, tempistica, garanzie ed eventuali penali da inserire nei contratti di affidamento. Le fasi principali richieste riguardanti la disinfestazione e disinfezione preliminari hanno come obiettivo garantire che i successivi in-
terventi di sgombero e ristrutturazione avvengano in condizioni ottimali. L’unica informazione fornita è che non vi erano tracce di roditori, ma era stata riscontrata una infestazione di blattelle germaniche, ragni, porcellini di terra e insetti vari. Le principali garanzie da fornire consistevano nel fatto che il materiale destinato alla discarica non fosse “abitato”, che gli ambienti post disinfestazioni non presentassero inquilini abusivi e, naturalmente, che gli addetti che successivamente avrebbero operato nei locali a vario titolo lo potessero fare in assoluta sicurezza. Nello stilare la relazione mi ronzava nella mente il trinomio che dovrebbe sempre, a parer mio, guidare la nostra professionalità: - la tecnica deve suggerire le soluzioni; - l’economia indirizzare le scelte (NB: economia non significa il prezzo più basso);
- la politica (intesa come gestione a tutto tondo) stabilire le priorità e la pianificazione.
SOLUZIONI TECNICHE
RIGUARDANTI LA DISINFESTAZIONE
I tempi stretti e la necessità di garanti-
re il risultato senza il rischio di residui attivi ha indirizzato la scelta degli insetticidi verso formulati ad azione abbattente, privi di effetti residuali e con un’ottima azione stanante.
Per le attrezzature di erogazione la scelta si è rivolta verso delle irroratrici a batteria dotate di lancia con ugello di erogazione a ventaglio regolabile in modo da poter regolare la sospensione insetticida a diverse micronizzazioni e il vantaggio di poter utilizzare una sola attrezzatura.
La modalità di applicazione consisteva in un intervento centripeto ovvero dal perimetro esterno verso il centro, trattando il pavimento e le pareti con l’ugello regolato a metà corsa in modo da poter “bagnare bene” evitando il più possibile sgocciolamenti.
Il materiale e le attrezzature dismesse furono micro-irrorate dando un giro ulteriore alla ghiera dell’ugello con l’obiettivo di avere il massimo della copertura possibile.
Per le canaline dell’impianto elettrico invece l’ugello è stato aperto al massimo per avere il getto il più ristretto possibile e la massima distanza di erogazione consentita dall’attrezzatura. NB: non vi era passaggio di corrente
A NOVELTY IN THE FIGHT AGAINST COCKROACHES
The structure examined in this article is a two-storey building consisting of a basement room of just under 200 m 2 with access via a ramp. A former garage with a boiler room and an internal staircase to access the mezzanine floor consisting of three rooms plus toilets. The first floor is a sort of open space with services and the roof consists of a terrace. There is a rumor that it would be cheaper to tear down everything and build from scratch, but that possible bureaucratic obstacles have led to the renovation. These are rumors that do little to involve the service company in charge of building cleaning, disinfestation and material clearing, which is supported by electricians employed by the company in charge of replacing the old electrical system with a compliant one.
The first meeting, held remotely, has as in its
agenda the drafting of a technical specification, the related estimate of costs, timing, guarantees and any penalties to be included in the assignment contracts.
The main phases required regarding preliminary disinfestation and disinfection aim to ensure that subsequent clearing and renovation interventions take place in optimal conditions.
The only information provided was that there were no traces of rodents, but an infestation of Blattella germanica, spiders, wood pigs and various insects had been found.
The main guarantees to be provided consisted in the fact that the material destined for the landfill was not "inhabited", that the post-disinfestation environments did not have illegal tenants and, naturally, that the workers who would subsequently operate in the premises in vari-
ous capacities could do so in absolute safety. While drawing up the report, the trinomial that should always, in my opinion, guide our professionalism was buzzing in my mind: - the technique must suggest solutions; - the economy directs choices (NB: economy does not mean the lowest price); - politics (understood as all-round management) establishing priorities and planning.
Technical solutions regarding disinfestation
The tight deadlines and the need to guarantee the result without the risk of active residues have directed the choice of insecticides towards formulations with a knockdown action, without residual effects and with an excellent rooting out action.
S•45 DIMENSIONE PULITO | 04/2024
elettrica. Per le operazioni di finissaggio si è chiuso l’ugello al massimo in modo di poter erogare una nebbia grossolana. I consumi sono stati di poco meno di 90 L all’1% di concentrazione (superfici orizzontali + erogazione nell’aria ambiente + materiale da smaltire + alcuni punti da ripassare) pari a un litro di formulato commerciale.
Gli ambienti sono rimasti chiusi per poco più di 75 ore. Il montante ore è stato di 6 ore per un tecnico e contemporaneamente 6 ore di un operatore generico.
OPERAZIONI DI
DISINFEZIONE
Alla riapertura si è proceduto a una disinfezione utilizzando un nebulizzatore con un disinfettante regolarmente registrato. NB. Non ho ulteriori informazioni sui consumi e il montante ore.
CONCLUDENDO
Al termine delle operazioni descritte la Direzione ha preteso primo una dichiarazione formale che garantisse che le operazioni fossero state eseguite a regola d’arte e, secondo, che una circostanziata ispezione effettuata in contraddittorio fra il referente
della ditta appaltatrice e il supervisore aziendale, dichiarasse l’avvenuta eradicazione dalle blattelle.
Dopo di che si è proceduto allo sgombero del materiale e alle pulizie edili. Una nota positiva è stata che al termine di dette operazioni non sono state osservate blattelle girovaganti a dimostrazione che i trattamenti erano stati effettuati in modo professional-
mente corretto e che i disciplinari avevano indicato linee guida efficaci. Per quanto mi è dato sapere nessun altro lavoro di ristrutturazione è in atto. Aggiungo che sono rimasto positivamente stupito delle richieste effettuate da un geometra (tale era la scolarità del coordinatore aziendale dei servizi) fossero così circostanziate e concrete.
For the dispensing equipment, the choice was towards battery-powered sprayers equipped with a lance with an adjustable fan-shaped dispensing nozzle so as to be able to adjust the insecticide suspension to different micronizations and the advantage of being able to use a single piece of equipment.
The application method consisted of a centripetal intervention, i.e. from the external perimeter towards the center, treating the floor and walls with the nozzle adjusted halfway so as to be able to "wet well" avoiding drips as much as possible.
The disused material and equipment were micro-sprayed by giving an additional turn to the nozzle ring with the aim of having the maximum coverage possible.
For the electrical system ducts, however, the nozzle was opened to the maximum to have the jet as narrow as possible and the maximum dispensing distance allowed by the equipment.
NB: there was no electrical current flowing. For the finishing operations, the nozzle was closed to the maximum in order to be able to deliver a coarse mist.
Consumption was just under 90 L at 1% concentration (horizontal surfaces + delivery into the ambient air + material to be disposed of + some points to be reviewed) equal to one liter of commercial formulation.
The rooms remained closed for just over 75 hours.
The total hours were 6 hours for a technician and at the same time 6 hours for a general operator.
Disinfection operations
Upon reopening, disinfection was carried out using a nebulizer with a regularly registered disinfectant.
NB. I have no further information on consumption and hours.
In conclusion
At the end of the operations described, the Management first demanded a formal declaration guaranteeing that the operations had been carried out in a workmanlike manner and, secondly, that a detailed inspection carried out jointly between the contact person of the contracting company and the company supervisor, declared the eradication of cockroaches has occurred. After which the material was removed and the building was cleaned. A positive note was that at the end of these operations no wandering cockroaches were observed, demonstrating that the treatments had been carried out in a professionally correct manner and that the regulations had indicated effective guidelines. As far as I know, no other renovation work is underway. I would add that I was positively amazed that the requests made by a surveyor (such was the education of the company services coordinator) were so detailed and concrete.
S•46 DIMENSIONE PULITO | 04/2024 IGIENE ALIMENTARE
DISINFESTAZIONE
I nnovative automatic spray can insecticide
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NUOVA FORMULA con Piretrine pure, Geraniolo ed MGK® -264
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Medical Device with insecticidal action, use with caution. Always read the label and product information before use. Attention is drawn to the hazard warnings and symbols on the label. The text in the specifications corresponds to the label approved by the Ministry of Health. È un Presidio Medico Chirurgico ad azione insetticida, usare con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e sui simboli di pericolo riportati in etichetta. DISCOVER MORE
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Vebi Tech. DK Extreme l’evoluzione
della microincapsulazione
spersibilità del prodotto, la -
sule è di origine vegetale,
La formulazione, inoltre, di-
fatici, aromatici e clorurati, tutte caratteristiche che rendono il nuovo prodotto una soluzione per la lotta
stro laboratorio R&D e che si sposa con il percorso di -
è adatto per il controllo di insetti volanti e striscianti che comunemente
La Divisione Vebi Tech si rivolge alle aziende e ai professionisti della disinfestazione, offrendo un’ampia gamma di prodotti e soluzioni con molteplici tipi di formulazioni e principi attivi per la lotta a roditori e insetti nocivi. Inoltre, l’assortimento si completa con diserbanti, repellenti, disinfettanti, lampade a luce U.V., attrezzature per la sanificazione e soluzioni naturali per la cura del verde. Ricerca continua, investimenti in innovazione e miglioramento costante: sono gli elementi che contraddistinguono il dipartimento Ricerca e Sviluppo di Vebi Tech. La Divisione vanta una profonda conoscenza del settore, frutto del lavoro di tecnici esperti, speri-
mentazione sul campo e in laboratorio, sinergie di idee in collaborazione con professionisti, enti accreditati, clienti, fornitori e Università.
Vebi Tech garantisce attività di consulenza, formazione e supporto agli operatori del settore e alle aziende, attraverso corsi pensati ad hoc per soddisfare le esigenze specifiche del cliente. Infatti, l’obiettivo è affiancare i nostri clienti nell’individuazione del problema, analizzandone ogni aspetto per un intervento mirato, radicale ed efficace.
Oggi le moderne aziende di disinfestazione scelgono attentamente i prodotti, valutano l’efficacia nell’ambito di interesse, per il preciso target e sono attenti alle caratteristiche tecniche che devono
essere sempre più orientate alla salvaguardia dell’ambiente e delle persone.
Dal laboratorio R&D di Vebi Tech nasce DK Extreme, insetticida concentrato microincapsulato ad ampio spettro d’azione.
Il prodotto si inserisce all’interno della linea DK ovvero la gamma di insetticidi in formulazione microincapsulata studiata dall’azienda che garantisce una doppia azione: l’effetto immediato, abbattente ottenuto dal principio attivo libero e l’effetto residuale, duraturo nel tempo grazie al graduale rilascio dello stesso contenuto nelle microcapsule.
DK Extreme è un’evoluzione dello storico DK 10.2: la microincapsulazione è innovativa, la struttura è a “guscio
infestano gli ambienti civili, domestici, industriali, ambienti zootecnici e aree verdi. È efficace per il trattamento contro: zanzare comuni e zanzara tigre, vespe, mosche, mosca cavallina, blatte, formiche, pulce e zecca.
Le caratteristiche fisico-chimiche del formulato rendono possibile l’utilizzo con qualsiasi tipologia di attrezzatura compresi i nebulizzatori ULV (solo in ambienti interni) e termonebbiogeni.
DK Extreme elimina gli insetti presenti al momento del trattamento e previene l’insorgere di successive infestazioni fino a 2 settimane.
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Filiera alimentare a 360° e il controllo dei roditori
Nell’affrontare e risolvere al meglio i problemi della lotta ai parassiti nella filiera alimentare un suggerimento di semplificare le cose, definire gli obiettivi e chiarire i tempi e le modalità di realizzazione potrebbe essere d’aiuto
Graziano Dassi
L’obiettivo che mi prefiggo deriva da una giovanile esperienza sportiva: dovevo insegnare a dei bambini a nuotare. Premetto che mi avevano "rifilato" quelli che avevano paura dell’acqua. In quei lontani tempi lo stile natatorio di riferimento
era quello a rana. Dopo due lezioni mi sono scoraggiato: i ragazzini erano un disastro e fra i motivi c’era anche quello che io stesso non amavo e non sapevo neppure nuotare bene a rana. Che fare? Un papà dei miei discepoli mi disse: “Ma li faccia giocare, a me
interessa che sappiano stare a galla, non devono diventare dei campioni”. Una affermazione ovvia e piena di buon senso per cui tutti a giocare e poi tutti attaccati al bordo a fare le bollicine. Ovvero, prendere fiato poi immergere la faccina in acqua e sof-
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DISINFESTAZIONE
fiare fuori il fiato facendo le bollicine; poi tirare fuori la testolina respirare e, pronti via, fare di nuovo le bollicine.
Alla fine delle dieci sedute tutti stavano a galla interpretando in modo assai fantasioso uno stile libero, soprattutto libero. E tutti si sentivano dei piccoli Tarzan.
Probabilmente la premessa è fuori tema, ma volevo solo sottolineare che nell’affrontare e risolvere al meglio i problemi della lotta ai parassiti nella
filiera alimentare un suggerimento di semplificare le cose, definire gli obiettivi e chiarire i tempi e le modalità di realizzazione potrebbe essere d’aiuto. Lo slogan dell’esposizione sarà: “Sarò breve, fin dall’età della pietra…” Per iniziare un breve excursus sulla produzione mondiale di alcune derrate, tanto per avere un’idea delle dimensioni in cui ci muoviamo. Poi un esempio di lotta mirata in viticultura. E, tanto per semplificare l’esposizione, un rapido
sguardo ai messaggini e alle informazioni che transitano in internet in un giorno e di come le traduce in informazioni (e denaro); per poi proporre un metodo per redigere un disciplinare tecnico-operativo di derattizzazione.
EXCURSUS SULLA PRODUZIONE MONDIALE DI ALCUNE DERRATE
Per quanto riguarda la produzione mondiale di riso, secondo le ultime stime della FAO nel 2022 la produzione mondiale di riso è diminuita del 2,4%, passando a 772,3 milioni di tonnellate (512,8 milioni di tonnellate su base lavorata) dai 791,6 milioni di tonnellate del 2021.
Ad agosto, l'International Grain Council (IGC), che riunisce i principali Paesi importatori ed esportatori del mondo, ha previsto una produzione mondiale di grano di 784 milioni di tonnellate nel 2023-24, in leggero calo del 2,4% rispetto all'anno precedente.
I volumi globali di nocciole ammontano invece a 1.230.128 tonnellate, in linea con le stime precedenti e meglio del raccolto 2021/22, pari a 1.165.150 ton.
Considerazioni:
L’obiettivo è produrre questi volumi nel rispetto dell’ambiente e in modo
ALL-AROUND FOOD SUPPLY CHAIN AND RODENT CONTROL
In addressing and best solving the problems of pest control in the food chain, it is useful to define the objectives and clarify the timeframe and manner of implementation
The goal I aim to achieve through this article comes from a youthful sporting experience: I had to teach some children to swim. Let me start by saying that those who were afraid of water had "foisted" me. In those distant times the reference swimming style was breaststroke. After two lessons I got discouraged: the kids were a disaster and among the reasons there was also that I didn't like them myself and I didn't even know how to swim breaststroke well. What to do? One of my disciples' father told me: "But let them play, I'm interested in them knowing how to stay afloat, they don't
have to become champions." An obvious statement full of common sense whereby everyone plays and then everyone sticks to the edge to make bubbles. That is, take a breath then immerse the face in water and blow out the breath making bubbles; then pull out the little head, breathe and, ready to go, make bubbles again. At the end of the ten sessions everyone was afloat interpreting a freestyle, especially free, in a very imaginative way. And everyone felt like little Tarzans.
The premise is probably off topic, but I just wanted to underline that in addressing and solving the problems of fighting parasites in the food supply chain as best as possible, a suggestion to simplify things, define the objectives and clarify the times and methods of implementation could be useful.
The slogan of the exhibition will be: "I will be brief, since the Stone Age..." To begin, a brief excursus on the global production of some foodstuffs, just to get an idea of the dimensions in which we move. Then an example of targeted struggle in viticulture. And, just to simplify the exposition, a quick look at the messages and information that pass through the internet in a day and how it translates them into information (and money); to then propose a method for drawing up a technical-operational rodent control specification.
Overview on the world production of some foodstuffs
As regards world rice production, according to the latest FAO estimates, in 2022 world rice production decreased by 2.4%, to 772.3 million
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sostenibile. La domanda è come e in quanto tempo. È la stessa domanda che ogni industria della filiera alimentare dovrebbe porsi nel dialogare con le ditte di servizio.
UN ESEMPIO DI LOTTA MIRATA
IN VITICULTURA
È innegabile che fra la difesa fitosanitaria in agricoltura e nel mondo della disinfestazione vi siano non poche analogie, fra cui la lotta mirata. Fra le tante fantascientifiche applicazioni tecnologiche che stanno prendendo piede in viticoltura vi è quella dei droni erogatori di fitofarmaci. Detta così la notizia potrebbe non suscitare tanta meraviglia, ma il drone è munito di un sistema che visualizza i filari e le singole piante di vite e tratta solo quelle malate. La qual cosa è sicuramente degna di strappare un applauso.
Considerazioni:
Ora mi immagino dei droni che svolazzano in un capannoni spaventando i piccioni al pari delle poiane di una poiana di Harris (Parabuteo unicinctus) oppure a monitorare qualche roditore in cerca di cibo, oppure a ispezionare qualche punto critico in cerca
di tignole o qualche Oryzaephilus.
UN RAPIDO SGUARDO
ALLE INFORMAZIONI
CHE TRANSITANO IN INTERNET IN 60 SECONDI
I ricercatori hanno scoperto che in un minuto su internet avvengono acquisti tramite e-commerce per una cifra che supera i 900mila dollari. I messaggi scambiati su WhatsApp nello stesso lasso di tempo sfiorano i 38 milioni, le mail invece svettano a quota 187 milioni al minuto, più bassi gli sms che però si difendono con un ottimo 18 milioni di scambi in 60 secondi. Nell'ambito dei social network, in un minuto, Facebook conta 973mila login, Twitter 481mila tweet e Snapchat fa registrare la notevole cifra di 2,4 milioni di video pubblicati.
Quello che più mi impressiona è come questa immensa mole di dati venga elaborata e tradotta in informazioni che dal punto di vista economico abbiano un valore tanto alto da creare imperi come quello di Google (ed è solo un esempio). Ma ho scoperto che per tradurre i dati in un valore misurabile in dollari o in euro il segreto è
la capacità di selezionare e correlare i dati in modo da diventare un efficace strumento di strategie commerciali. I dati in sé da soli non avrebbero nessun pratico valore!
Considerazioni:
In una scala assai più limitata di dati, ma comunque importante, mi è accaduto in alcune grandi aziende alimentari dove i report di monitoraggio avrebbero richiesto molte ore per essere lette, elaborate e tradotte in aggiornamento alle azioni di disinfestazione. Mi pare quindi opportuno porre l’attenzione al fatto che non sono i dati rilevati (che in ogni caso devono essere esatti), ma nella capacità di modificare gli interventi rendendoli uno strumento di miglioramento dei servizi. Tanto più necessari alla luce delle nuove norme che regolamentano la lotta ai roditori.
DISCIPLINARE TECNICO-OPERATIVO DI DERATTIZZAZIONE E CRITERI PROGETTUALI
Valutazioni preliminari atte a definire i criteri progettuali (non prendo in esame la o le specie di roditori presenti,
tonnes (512.8 million tonnes on a processed basis) from 791.6 million tons in 2021.
In August, the International Grain Council (IGC), which brings together the world's main importing and exporting countries, forecast global wheat production of 784 million tonnes in 2023-24, down slightly by 2.4% compared to last year. Global volumes of hazelnuts amounted to 1,230,128 tonnes, in line with previous estimates and better than the 2021/22 harvest, equal to 1,165,150 tonnes.
Observations: The goal is to produce these volumes respecting the environment. The question is how and in how long. It is the same question that every industry in the food supply chain should ask itself when communicating with service companies.
An example of targeted struggle in viticulture
It is undeniable that there are many similarities between phytosanitary defense in agriculture and in the world of disinfestation, including
targeted control. Among the many science fiction technological applications that are taking hold in viticulture is that of drones dispensing pesticides. Put like this, the news may not cause much surprise, but the drone is equipped with a system that displays the rows and individual vine plants and treats only the diseased ones. Which is definitely worthy of a round of applause.
Observations: Now I imagine drones fluttering in a shed, scaring pigeons like a Harris's buzzard (Parabuteo unicinctus), or monitoring some rodent in search of food, or inspecting some critical point in search of moths or some Oryzaephilus.
A look at the information that travels across the internet
Researchers have discovered that in one minute online purchases are made via e-commerce for a sum exceeding 900 thousand dollars. Messages exchanged on WhatsApp in the same period of time are close to 38 million, while
emails stand out at 187 million per minute, while text messages are lower but defend themselves with an excellent 18 million exchanges in 60 seconds. In the context of social networks, in one minute, Facebook has 973 thousand logins, Twitter 481 thousand tweets and Snapchat records the remarkable figure of 2.4 million videos published. What impresses me most is how this immense amount of data is processed and translated into information that from an economic point of view has such a high value as to create empires like that of Google (and this is just one example). But I discovered that to translate the data into a measurable value in dollars or euros, the secret is the ability to select and correlate the data in such a way as to become an effective tool for commercial strategies. The data itself would have no practical value!
Observations: On a much more limited scale of data, but still important, it happened to me in some large food companies where the moni-
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DISINFESTAZIONE
dando per note le diverse tecniche operative):
1) Valutare l’infestazione in atto e la pressione di infestazione in atto.
2) L’obiettivo è valutare se ci sono gli estremi per una derattizzazione in continuo (permanent baiting).
NB. Nella relazione sarebbe utile specificare se le condizioni “di alto rischio” sono eliminabili e se SI fare una previsione del tempo necessario. In ogni caso la relazione dovrebbe essere rinnovata anno per anno.
3) Se le condizioni di derattizzazione in continuo sono ravvisate resta la buona pratica di eliminare i punti esca non soggetti a consumo purché le ispezioni confermino la non presenza di roditori. Naturalmente se il non consumo coincide con una presenza murina la prima cosa da fare è cambiare l’esca per valutare che non sia un problema di appetibilità; oppure passare a un'altra tecnica come le trappole a cattura multipla o tagliole.
4) Se le condizioni ambientali sono coerenti con le pratiche di derattizzazione a tempo determinato si procede secondo le indicazioni riportate in etichetta integrate con le buone prati-
che che l’ars disinfestandi suggerisce. Le linee guida del disciplinare deve indicare (dando per scontata l’ottemperanza delle norme cogenti e di quelle volontarie se ve ne sono):
A) Le reciproche responsabilità nello spirito di darsi una mano e non di mettere davanti le mani.
B) Gli obiettivi che ci si propone e i tempi di realizzazione.
C) I criteri di valutazione dei risultati.
D) Il periodo di tempo massimo che deve trascorrere fra un aggiornamento e l’altro.
Nel punto A) riporterei anche come l’Azienda e la Ditta di servizio intendono collaborare nella logica della prevenzione e della manutenzione anti-intrusione.
UNA PRECISAZIONE
La realizzazione di un programma di derattizzazione deve essere economico, la qual cosa non significa “regalata”. La Qualità ha un prezzo ed entrambe le parti ne devono essere consapevoli. Sottolineo che quanto affermato è valido per ogni tipo di attività.
toring reports would have required many hours to be read, processed and translated into updates for disinfestation actions. It therefore seems appropriate to me to pay attention to the fact that it is not the data collected (which in any case must be accurate), but the ability to modify interventions, making them a tool for improving services. All the more necessary in light of the new rules regulating the fight against rodents.
Technical-operational regulations for rodent control and design criteria
Preliminary assessments aimed at defining the design criteria (I do not examine the species of rodents present, taking the different operational techniques as known):
1) Evaluate the current infestation and the current infestation pressure.
2) The objective is to evaluate whether there are conditions for continuous rodent control (permanent baiting).
NB: In the report it would be useful to specify whether the "high risk" conditions can be eliminated and if YES to make a forecast of the time necessary. In any case the relationship should be renewed year by year.
3) If continuous rodent control conditions are identified, it remains good practice to eliminate bait points not subject to consumption as long as inspections confirm the non-presence of rodents. Naturally, if non-consumption coincides with a murine presence, the first thing to do is to change the bait to assess whether it is not a palatability problem; or switch to another technique such as multi-catch traps or leghold traps.
4) If the environmental conditions are consistent with the fixed-term rodent control practices, proceed according to the indications on the label integrated with the good practices that a correct pest control suggests.
The guidelines of the specification must indicate (taking for granted compliance with the mandatory and voluntary regulations if there are any):
A) Mutual responsibilities in the spirit of helping each other and not giving up.
B) The objectives set and the timescales for implementation.
C) The criteria for evaluating the results. The maximum period of time that must pass between one update and another.
In point A) I would also report how the Company and the service company intend to collaborate in the logic of anti-intrusion prevention and maintenance.
A clarification
The implementation of a rodent control program must be economical, which does not mean "given away". Quality has a price and both parties must be aware of this. I underline that what has been stated is valid for every type of activity.
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I metodi della soppressione Animal Welfare. Elettrocuzione e anidride carbonica
Come è ben noto a tutti i professionisti del Pest Management, la gestione dei roditori sinantropici è imprescindibile al fine di garantire, sia a livello territoriale e comprensoriale pubblico, sia in ambito produttivo e abitativo, condizioni di igiene e sicurezza idonee agli esseri umani e agli animali non target. Nel corso degli anni i sistemi e i prodotti impiegati per il controllo dei roditori sono stati molteplici, passando dal trappolaggio all’impiego di sostanze chimiche. Gli anticoagulanti di seconda generazione hanno avuto negli ultimi 50 anni un primato assoluto, tuttora detenuto, sebbene siano considera-
ti estremamente pericolosi e dannosi per l’ambiente e gli animali non target e influiscano negativamente sul benessere animale.
È nata così nel tempo la necessità di progettare nuovi dispositivi che, pur garantendo un elevato livello di efficacia, sopprimessero topi e ratti nella maniera più rapida e indolore possibile.
A testimonianza di come per le autorità europee la via intrapresa ai fini della gestione del controllo dei roditori sia sempre più orientata ad un uso di sistemi non-chimici, nel 2018, con l’obiettivo di ridurre l’uso delle sostanze biocide e valutare l’impatto sul benessere animale dei dispositivi alternativi di
controllo per roditori esistenti sul mercato, nasce il gruppo di lavoro NoCheRo, Non-Chemical alternatives for Rodent Control.
E così che, al fianco e come alternativa alle classiche spezzacollo a molla, sono stati introdotti sul mercato nuovi dispositivi e metodiche di soppressione in grado di rispondere all’esigenza di tutelare il benessere animale: sia le trappole ad elettrocuzione che quelle ad anidride carbonica, nascono proprio per rispondere a questo bisogno. Le trappole ad elettrocuzione mirano a completare un ciclo di cattura/soppressione in un arco di tempo non superiore ai 2 minu-
The methods of Animal Welfare suppression. Electrocution and carbon dioxide
Over the years, the systems and products used for rodent control have been numerous, ranging from trapping to the use of chemical substances. Second-generation anticoagulants have had an absolute primacy in the last 50 years, still held, although they are considered extremely dangerous and harmful to the environment and non-target animals, negatively impacting animal welfare. Designing new devices that, while ensuring a high level of effectiveness, suppressed mice and rats in the quickest and most painless way possible, respon-
ded to an increasingly strong need to protect animal welfare. This is how, alongside and as an alternative to the classic spring neckbreakers, electrocution and carbon dioxide traps were introduced onto the market. There are various electrocution trapping systems on the market or those that exploit the biocidal action of carbon dioxide but none of these systems allows multiple captures, which in the case of severe infestations is crucial for rodent control to be carried out effectively. To overcome this problem, Ekommerce has developed and
presented two new versions of Ekomille to the Pest Management market: the CO2 and Z versions. Ekomille Z is equipped with an electrocution suppression system. Thanks to the presence of four “suppression chambers” and a impeller, with which the system is integrated, the mouse or rat, once suppressed, is transferred to the lower tank, leaving the machine free from obstructions and ready to make a new capture. Ekomille CO2 is currently the only system that integrates a carbon dioxide delivery mechanism for the painless suppression of mice
and rats. It has obtained biocidal registration for the control of the black rat and is being extended on the label for the gray rat and house mouse. The system is highly efficient as it delivers carbon dioxide directly into the capture tank, suppressing rodents in an extremely short time frame: approximately 12-15 seconds for mice and 20-35 seconds for rats. The speed and guarantee of effectiveness make Ekomille CO2 the fastest and most reliable system for the suppression of mice and rats currently present throughout the world.
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ti, sfruttando una scarica elettrica ad alto voltaggio (circa 9.000 V) e basso amperaggio. L’infestante, investito dal passaggio di energia elettrica subisce una paralisi della funzione muscolare, che ne impedisce la fuga. Le scosse si susseguono fino a provocare un arresto cardiaco con conseguente morte del roditore. Sul mercato sono disponibili
dispositivi ad elettrocuzione sia per topi che per ratti. Tuttavia spesso e volentieri, soprattutto le trappole ad elettrocuzione per ratti non consentono catture multiple rendendo necessaria la rimozione delle carcasse dopo ogni singola cattura. Per ovviare alle problematiche descritte e proprie delle classiche trappole ad elettrocuzione Ekommerce ha sviluppato e presentato al mercato del Pest Management un upgrade di Ekomille. Ekomille Z - questo il nome dell’ultimo modello della nostra linea di dispositivi per la cattura multipla di roditori sinantropici – è integrato di un sistema di soppressione ad elettrocuzione. Grazie alla presenza di quattro “camere di sop-
pressione” e di una girante, di cui il sistema è integrato, il topo o il ratto non appena soppresso, viene trasferito nel serbatoio inferiore, lasciando la macchina libera da ingombri e pronta ad effettuare una nuova cattura. A proposito delle trappole ad anidride carbonica nel panorama mondiale esistono solo due prodotti che ne sfruttano l’azione tossica per inalazione quale sistema di soppressione. Il primo, ad uso esclusivo di una grande multinazionale del Pest Management, impiega la CO2 per la soppressione di topi ma consente solo catture singole. La versione CO2 di Ekomille, nata quale completamento della linea animal friendly, è attualmente l’u-
nico sistema che integra un meccanismo di erogazione di anidride carbonica per la soppressione indolore di topi e ratti. Ha ottenuto la registrazione biocida per il controllo del ratto nero ed è in fase di estensione in etichetta per ratto grigio e topo domestico. Il sistema è altamente efficiente poiché eroga l’anidride carbonica direttamente nel serbatoio di cattura, sopprimendo i roditori in un arco di tempo estremamente breve, circa 12-15 secondi per i topi e 20-35 secondi per i ratti. La velocità e la garanzia di efficacia rendono Ekomille CO2 il sistema più veloce e affidabile per la soppressione di topi e ratti attualmente presente in tutto il panorama mondiale.
ekommerce.it
Ottimizzare i costi di derattizzazione Un caso di studio
La sostituzione dell’esca e una ripianificazione degli interventi ha consentito di azzerare i danni derivanti dall’azione dei roditori e dimezzare il costo complessivo del prodotto utilizzato
Francesco Gullo
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DISINFESTAZIONE
Il caso di studio presentato in questo articolo è relativo ad un hub satellite di una piattaforma alimentare ubicata in centro Italia. Poiché dal sito principale i vettori trasportano derrate alimentari (a base di farina) presumibilmente infestate da roditori appartenenti alla specie Rattus norvegicus, nei siti satelliti si verificano danni variabili a seconda delle annate sia sulle strutture sia sugli alimenti. Nel 2022 i consumi di esca anticoagulante sono stati rilevati a gennaio e a dicembre, ed erano bassi. Nonostante la bassa popolazione murina apparentemente sotto controllo, sono stati tuttavia osservati danni sia sulle infrastrutture, sia sugli alimenti specialmente quelli in transito dalla piattaforma principale (a base di farina) in trasferimento. Danni accettabili da un punto di vista di valutazione del rischio, ma che hanno indotto l’impresa addetta alla derattizzazione e la proprietà ad alzare il livello di guardia ed adottare soluzioni innovative. Nel 2023 il piano di derattizzazione ha visto la sostituzione dell’esca anticoagulante (Bromadiolone) con Selontra e una ripianificazione degli interventi con l’obiettivo di ridurre i danni diret-
ti ed indiretti. Il programma di derattizzazione ha previsto l’abbinamento delle esche chimiche a trappole multicattura (modello Tin Cat) usate anche nel 2022. Nelle aree interne sono state utilizzate 132 trappole multicattura, posizionate nei percorsi di passaggio dei roditori e in prossimità delle fonti alimentari facilmente aggredibili. Il controllo esterno invece è stato gestito con 74 contenitori porta esche riforniti con 120 grammi di Selontra assicurati al contenitore grazie al foro centrale presente nel blocco stesso. I contenitori sono stati posizionati in modo da creare una barriera nel perimetro esterno e una zona di protezione ulteriore nel reparto stoccaggio delle derrate in transito all’ingresso dell’edificio.
La scelta di Selontra è stata fatta per diverse ragioni:
• riduzione dei quantitativi di prodotto per il controllo della popolazione;
• l’appetibilità del prodotto osservata in precedenti impieghi effettuati dall’impresa di disinfestazione;
• la velocità di azione del Colecalciferolo, permessa dal suo meccanismo d’azione che induce ipercalcemia che genera inappetenza e mortalità in brevissimo tempo;
• la possibilità di adottare la tecnica del permanent baiting, che con Selontra è possibile qualora l’impresa disinfestatrice valuti un alto rischio di infestazione. L’azienda è stata monitorata continuamente da gennaio a dicembre 2023, con controlli sistematici al fine di valutare i consumi di esca e le catture (operazione analoga è stata condotta nel 2022). I risultati sono stati molto interessanti in quanto all’interno dello stabilimento non sono stati osservati né danni, né segni di presenza di roditori peraltro confermati dalle trappole che non hanno catturato nessun muride. Anche all’esterno dello stabilimento nella zona di transito delle derrate non sono stati osservati danni agli alimenti né alla struttura come invece successo nel 2022. A differenza dell’anno precedente quando pochissimi contenitori furono visitati dai roditori e il consumo di esca era pressoché nullo, nel 2023, Il 25% dei contenitori ha registrato (vedi foto) pasturazione con consumi di esca principalmente nei mesi di aprile (con consumo moderato), agosto (con consumo moderato) e tra novembre e dicembre (con consumo elevato). I consumi maggiori sono stati rilevati nelle aree più esterne
OPTIMIZING DERATIZATION COSTS: A CASE STUDY
The case study presented in this article is about a satellite hub of a food platform located in central Italy. As carriers transport foodstuffs (flour-based) presumably infested with rodents belonging to the species Rattus norvegicus from the main site to the satellite sites, variable damage occurs depending on the year on both structures and foodstuffs. In 2022, the consumption of anticoagulant bait was recorded in January and December and was low. Despite the low murine population seemingly under control, damage was nevertheless observed on both infrastructure and food, especially those in transit from the main (flour-based) transfer platform. Damage that was acceptable from a risk assessment point of view, but prompted the deratization company and the property to raise the guard level and adopt innovative solutions.
In 2023, the deratization plan saw the replacement of anticoagulant bait (Bromadiolone) with Selontra and a re-planning of interventions with the aim of reducing direct and indirect damage. The deratization program included the combination of chemical baits with multi-catch traps (Tin Cat model) also used in 2022. In indoor areas, 132 multi capture traps were used, placed in rodent passage routes and near easily attacked food sources. External control, on the other hand, was managed with 74 bait containers stocked with 120 grams of Selontra secured to the container by the central hole in the block itself. The containers were positioned in such a way as to create a barrier in the outer perimeter and an additional protection zone in the food storage area in transit at the building entrance.
Selontra was chosen for several reasons: - reduction of product quantities for population control;
- the palatability of the product observed in previous uses made by the pest control company;
- the speed of action of Cholecalciferol, allowed by its mechanism of action that induces hypercalcemia generating inappetence and mortality in a very short time;
- the possibility of adopting the permanent baiting technique, which is possible with Selontra if the pest control company assesses a high risk of infestation.
The site was continuously monitored from January to December 2023, with systematic checks in order to assess bait consumption and
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e più lontane dallo stabilimento. L’aumento dei consumi nel 2023 è legato a due fattori, da un lato l’aumento della popolazione autoctona, per effetto della presenza di incolti e rifiuti in aree limitrofe all’impianto ma anche ai vettori che trasportano con gli alimenti i ratti da una piattaforma all’altra. Ciò significa che sia la barriera protettiva esterna sia le postazioni nell'area di transito degli alimenti hanno contribuito al controllo perfetto della popolazione, e che Selontra ha permesso di azzerare i danni. Nonostante la maggiore pasturazione il quantitativo di prodotto utilizzato è stato molto inferiore all’esca anticoagulante utilizzata negli anni precedenti, grazie alla riduzione dello smaltimento dell'esca non consumata dopo 35 gg di intervento, con un costo complessivo del prodotto dimezzato ed un risultato migliore non avendo rilevato nessun danno. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati dunque permette di concludere che con il prodotto utilizzato si è ottenuto il risultato atteso in termini di riduzione dei danni, ottimizzando allo stesso tempo i costi. Tutto ciò è stato possibile grazie al presidio qualificato del personale dell’impresa di disinfestazione che ha indotto l’azienda ad
estendere l’impiego di Selontra a tutti i siti lavorativi.
L’IMPRESA
Romana Ambiente S.r.l. è un’impresa di Pest Control (derattizzazione, disinfestazione, allontanamento volatili, trasporto rifiuti pericolosi, disinfezione e sanificazione) che opera da decenni nel mercato nazionale. I suoi principali clienti appartengono a Industrie Farmaceutiche, Industrie Alimentari, Strutture Ospedaliere, Allevamenti, Grande Distribuzione Organizzata, Facility Ma-
nagement e Enti Pubblici e Privati. La politica della Società è sempre stata quella di garantire al cliente una fornitura "full service" dei servizi, al tempo stesso è sempre stata impegnata nell’introduzione di nuove tecnologie e nuovi prodotti al fine di aumentare l’efficienza gestionale, operativa e la qualità dei servizi prestati. Romana Ambiente possiede numerose certificazioni, è socio AIDPI (Associazione Imprese di Disinfestazione Professionali Italiane) ed è iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali in diverse categorie.
captures (similar operation was conducted in 2022). The results were very interesting in that neither damage nor signs of rodent presence were observed inside the plant, also confirmed by the traps that did not capture any murids. Even outside the plant in the transit area of the foodstuffs, no damage to food or structure was observed as was the case in 2022. In contrast to the previous year when very few containers were visited by rodents and bait consumption was almost zero, in 2023, 25% of the containers recorded pasturing with bait consumption mainly in April (with moderate consumption), August (with moderate consumption) and between November and December (with high consumption). The highest consumption was found in the areas outermost and furthest from the plant.
The increase in consumption in 2023 is related to two factors, on the one hand, the increase in the native population, due to the presence
of uncultivated land and garbage in areas surrounding the plant but also to the vectors that transport rats with food from one platform to another. This means that both the outer protective barrier and the stations in the food transit area contributed to perfect population control, and Selontra allowed zero damage. Despite the increased baiting the amount of product used was much less than the anticoagulant bait used in previous years, with an overall cost of the product halved and a better result as no damage was detected. The achievement of the set goals therefore allows us to conclude that with the product used, the expected result in terms of damage reduction was achieved while optimizing costs. All this was possible thanks to the qualified manning of the pest control company's staff, which led the company to extend the use of Selontra to all work sites.
About the company which performed the ser-
vice: Romana Ambiente S.r.l. is a Pest Control company (pest control, bird removal, hazardous waste transport, disinfection and sanitization services) that has been operating in the national market for decades. Its main clients belong to Pharmaceutical Industries, Food Industries, Hospital Facilities, Livestock Farms, Large Scale Retail, Facility Management, and Public and Private Entities.
The Company's policy has always been to guarantee the customer a "full service" supply of services, at the same time it has always been committed to the introduction of new technologies and new products in order to increase management and operational efficiency and the quality of the services provided. Romana Ambiente holds numerous certifications, is a member of AIDPI (Association of Italian Professional Pest Control Companies) and is registered with the National Register of Environmental Managers in several categories.
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1 Source: Lucart Sustainability Report, 2013-2023, considering 1L beverage cartons.
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