AiCARR Journal #68 - Strutture ricettive | Climatizzazione estiva

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#68 Organo Ufficiale AiCARR

ISSN:2038-2723

LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R

ANNO12 - MAGGIOGIUGNO 2021

DL 183/2020 PROROGHE ANTINCENDIO PER STRUTTURE RICETTIVE CASE STUDY RESORT DAL RECUPERO DI UN EDIFICIO STORICO MODERNI IMPIANTI IDRONICI IN AMBITO ALBERGHIERO POMPE DI CALORE MULTIFUZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI UN COMPLESSO TURISTICO CHILLER RAFFREDDATI CON ACQUA DI MARE PER MITIGARE L’ISOLA DI CALORE

ORIGINAL ARTICLES

A THEORETICAL STUDY OF AIR CHANGE IN ITALIAN SCHOOLS: ENERGETIC ASPETCS, AIR QUALITY AND SARSCOV2 INFECTION RISK ASSESSMENT PART 1 APPROCCIO TEORICO SUL RICAMBIO D’ARIA NELLE SCUOLE ITALIANE: ASPETTI ENERGETICI, QUALITÀ DELL’ARIA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INFEZIONE DA SARS-COV-2 (PARTE 1) VERSO GLI EDIFICI ZEROCARBON: SCENARI DI RETROFIT PER UN HOTEL IN ITALIA TOWARDS ZERO-CARBON BUILDINGS: RETROFIT SCENARIOS FOR A REFERENCE HOTEL IN ITALY

STRUTTURE RICETTIVE CLIMATIZZAZIONE ESTIVA

POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - GIPA/LO/CONV/003/2013.


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Periodico Organo ufficiale AiCARR

EDITORS IN CHIEF Francis Allard (France) Filippo Busato (Italy) HONORARY EDITOR Bjarne Olesen (Denmark) ASSOCIATE EDITORS Karel Kabele (Czech Republic) Valentina Serra (Italy) SCIENTIFIC COMMITTEE Ciro Aprea (Italy) William Bahnfleth (USA) Marco Beccali (Italy) Umberto Berardi (Italy) Anna Bogdan (Poland) Alberto Cavallini (Italy) Iolanda Colda (Romania) Stefano Corgnati (Italy) Annunziata D’Orazio (Italy) Filippo de’ Rossi (Italy) Livio de Santoli (Italy) Marco Dell’Isola (Italy) Giorgio Ficco (Italy) Marco Filippi (Italy) Manuel C. Gameiro da Silva (Portugal) Cesare M. Joppolo (Italy) Dimitri Kaliakatsos (Italy) Essam Khalil (Egypt) Jarek Kurnitski (Latvia) Renato M. Lazzarin (Italy) Catalin Lungu (Romania) Anna Magrini (Italy) Zoltán Magyar (Hungary) Rita M.A. Mastrullo (Italy) Livio Mazzarella (Italy) Arsen Melikov (Denmark) Gino Moncalda Lo Giudice (Italy) Boris Palella (Italy) Federico Pedranzini (Italy) Fabio Polonara (Italy) Piercarlo Romagnoni (Italy) Francesco Ruggiero (Italy) Luigi Schibuola (Italy) Giovanni Semprini (Italy) Jorn Toftum (Denmark) Timothy Wentz (USA) Claudio Zilio (Italy)

DIRETTORE RESPONSABILE ED EDITORIALE Marco Zani MANAGEMENT BOARD Filippo Busato Paolo Cervio Luca Piterà Erika Seghetti Marco Zani EDITORIAL BOARD Carmine Casale, Paolo Cervio, Pino Miolli, Marco Noro, Luca Alberto Piterà, Gabriele Raffellini, Valentina Serra, Luigi Schibuola, Claudio Zilio COORDINAMENTO EDITORIALE Erika Seghetti redazione.aicarrjournal@quine.it ART DIRECTOR Marco Nigris GRAFICA E IMPAGINAZIONE Fuori Orario - MN Hanno collaborato a questo numero: Cristina Becchio, Filippo Busato, Alberto Cavallini, Stefano Paolo Corgnati, Giulia Crespi, Giovanni Curculacos, Stefano Nardulli, Luca Alberto Piterà, Luigi Schibuola, Antonio Sindoni , Chiara Tambani, Gianluca Turchetto, Rocco Luciano Uva, Luca Zordan Pubblicità Quine Srl Via G. Spadolini, 7 – 20141 Milano – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 dircom@quine.it Responsabile della Produzione Paolo Ficicchia Traffico, Abbonamenti, Diffusione Rosaria Maiocchi Editore: Quine srl – www.quine.it – traffico@quine.it Presidente Giorgio Albonetti Amministratore Delegato Marco Zani Direzione, Redazione e Amministrazione Via G. Spadolini, 7 – 20141 Milano – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 e-mail: redazione.aicarrjournal@quine.it Servizio abbonamenti Quine srl, Via G. Spadolini, 7 – 20141 Milano – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 e-mail: abbonamenti@quine.it Gli abbonamenti decorrono dal primo fascicolo raggiungibile.

Stampa Aziende Grafiche Printing srl – Peschiera Borromeo (MI)

AiCARR journal è una testata di proprietà di AiCARR – Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione Via Melchiorre Gioia 168 – 20125 Milano Tel. +39 02 67479270 – Fax. +39 02 67479262 www.aicarr.org Gli articoli presenti all’interno di AiCARR Journal sono il risultato di una libera e personale interpretazione dei relativi autori. In nessun caso le idee espresse dall’autore possono essere considerate come parere di AiCARR. Nel caso in cui qualche diritto di autore sia stato involontariamente leso, si prega di contattare l’autore dell’articolo, al fine di risolvere ogni possibile conflitto.

Crediti Formativi Professionali per gli autori di AiCARR Journal Grazie all’accreditamento di AiCARR Journal presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, agli ingegneri iscritti all’Albo che forniranno contributi alla rivista verranno attribuiti 2,5 CFP ad articolo pubblicato. Per la proposta di articoli, potete scriverci all’indirizzo di redazione: redazione.aicarrjournal@quine.it SUBMIT YOUR PAPER Tutti i membri dell'associazione possono sottoporre articoli per la pubblicazione. Ricordiamo che dal 1 aprile 2014, tutti i contributi autorali sono sottoposti a Blind Peer Rewiew. www.aicarrjournal.org

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Aderente

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EDITORIALE

DOI: 10.36164/AiCARRJ.68.03.01

OLTRE LA PANDEMIA

Beyond the pandemic

“Oltre” è un memorabile album di Claudio Baglioni,

ancora sufficientemente chiaro il fatto che gli impianti

e anche il titolo dell’ultimo congresso nazionale degli Ingegneri a cui ho partecipato in presenza nel settembre .

di ventilazione con recupero di calore rappresentino uno strumento decisivo nella grande partita dell’efficienza energetica. E se la ventilazione consente di risparmiare

Oltre è una parola che mi piace, non la puoi vedere ma la puoi percepire.

energia, perché non comprenderla all’interno del paniere degli interventi incentivabili a livello fiscale? Dovrebbe

Nel clima di progressiva, cauta e fiduciosa ripresa, con positivi segnali di riaperture per il commercio e il turismo, AiCARR non può che guardare con speranza al futuro, anche se “prudenza” è la parola

valere per il settore residenziale sia per il terziario.

d’ordine. Nell’attesa di capire cosa accadrà nel prossimo autunno, al momento nessuno si deve permettere

in detrazione l’impianto di ventilazione quando esso contribuisca a evitare la formazione di muffe e condense

di abbassare la guardia perché la paura di una nuova ondata e di nuove chiusure è troppo forte.

interstiziali. Se da un lato può deludere il fatto che la ventilazione sia incentivabile solo in questo caso, d’altro canto è pur sempre un inizio, e l’auspicio è che l’azione culturale di AiCARR contribuisca a progredire,

Oltre il buio c’è il fuoco dei nostri progetti, che

Fortunatamente una recente FAQ di ENEA in tema Superbonus ammette la possibilità di portare

grazie al vissuto diventano più ambiziosi e importanti, mettendo in gioco l’esperienza acquisita. Nuove sensibilità si sono sviluppate non solo tra gli addetti ai lavori ma anche e soprattutto nel grande pubblico e presso le istituzioni con le quali dobbiamo cercare di essere sempre

ad andare “oltre”, e di vedere finalmente riconosciuta pienamente anche la tessera della ventilazione nel mosaico dell’efficienza energetica degli edifici.

più fortemente in connessione. La qualità dell’aria non ha effetto solo sul comfort, ma è un cardine della nostra salute.

“sbandato”, ci aspettano nuove sfide, e speriamo vivamente di poterle affrontare senza schermi interposti, a cominciare dal º Convegno Internazionale AiCARR di Vicenza del - settembre, al quale stiamo lavorando per renderlo

Oltre la paura, oltre l’incubo, c’è la passione per il nostro lavoro, passione per la comprensione della tecnica e della sua applicazione, passione per il sapere, per l’impiantistica e l’efficienza energetica. La consapevolezza del ruolo fondamentale degli impianti di ventilazione nei confronti della salute è ormai diffusa, peccato non sia

Oltre questo tempo che Ivano Fossati definirebbe

vivibile in presenza, come speranza di una ripartenza delle attività associative nel segno della condivisione di persona, del confronto, per ripartire con nuova energia. Oltre la pandemia, AiCARR c’è. Filippo Busato, Presidente AiCARR

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#68


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Editoriale 4

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Novità prodotti 8

NORMATIVA DL 183/2020 e proroghe per l’adeguamento antincendio di strutture ricettive esistenti

Il 30 giugno 2021 è prevista la scadenza di presentazione della SCIA parziale, mentre il 31 giugno 2022 è il termine entro il quale adeguare le strutture esistenti L.A. Piterà

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#68 AiCARR Informa 62

RETROFIT Restauro di un edificio storico trasformato in struttura alberghiera Il Dogana Resort di Molfetta è un esempio di riuso di edifici storici, con riqualificazione impiantistica e ottimizzazione delle prestazioni energetiche, mediante l’uso di sistemi in pompa di calore e recuperatori non invasivi R.L. Uva, S. Nardulli

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OTTIMIZZAZIONE ENERGETICA Moderni impianti idronici in ambito alberghiero Unità polivalenti e modulazione della portata d’acqua direttamente all’anello primario per quattro nuove strutture alberghiere a Mestre (VE) G. Curculacos, G. Turchetto, L. Zordan

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RISPARMIO ENERGETICO Pompe di calore multifunzione per la riqualificazione di strutture ricettive Analisi degli interventi effettuati su un complesso turistico siciliano al fine di ridurne i consumi energetici connessi alla climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria A. Sindoni

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ORIGINAL ARTICLES Verso gli edifici zero-carbon: scenari di retrofit per un hotel in Italia Towards zero-carbon buildings: retrofit scenarios for a reference hotel in Italy Giulia Crespi, Cristina Becchio, Stefano Paolo Corgnati

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A theoretical study of air change in Italian schools: energetic aspects, air quality and Sars-CoV-2 infection risk assessment – Part 1 Approccio teorico sul ricambio d’aria nelle scuole italiane: aspetti energetici, qualità dell’aria e valutazione del rischio di infezione da Sars-CoV-2 - Parte 1 Filippo Busato, Alberto Cavallini

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STRATEGIE DI CLIMATIZZAZIONE Chiller raffreddati con acqua di mare per mitigare l’isola di calore in zone turistiche ad alta densità ricettiva Risultati di un’analisi del fenomeno isola di calore urbana nel Lido di Jesolo che prevede la sostituzione dei chiller raffreddati ad aria (ACC) con sistemi raffreddati ad acqua di mare (SWCC) L. Schibuola, C. Tambani


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interno salutare. Il primo è il Filtro Ultra-Pure PM2,5 di Toshiba, che cattura fino al 94% del particolato fine, con un diametro superiore a 2,5 micrometri, il secondo è lo ionizzatore al plasma Toshiba alloggiato all’interno di HAORI che cattura e neutralizza le particelle contaminate di dimensioni micrometriche (virus e batteri). L’elevata qualità dell’aria viene mantenuta a lungo grazie alla vaschetta di drenaggio, facile da smontare e pulire, e alla batteria “Magic Coil” di Toshiba con funzione autopulente. Inoltre, l’innovativo sistema di regolazione del flusso d’aria HADA Care di Toshiba migliora la distribuzione dell’aria all’interno della stanza e protegge i livelli di umidità della pelle. La forma e la corretta posizione dell’aletta genera un flusso indiretto, che fa circolare l’aria nella parte superiore della stanza, per rendere omogenea la temperatura e aumentare i livelli di comfort. HAORI viene fornito con un elegante telecomando. Il suo moderno frontale in tessuto spazzolato nero offre un aspetto e una sensazione che si addicono a questa elegante unità di condizionamento. Le funzioni intuitive del telecomando includono la selezione della potenza e le modalità “ECO” per ridurre i costi energetici, e “Hi-power” per il raffreddamento o il riscaldamento rapidi. Viene fornito anche un supporto magnetico per il facile posizionamento a parete. Il Wi-Fi integrato, preconfigurato in fabbrica, consente il controllo di HAORI tramite l’APP “Toshiba Home AC Control”, che include la programmazione settimanale. Tra le nuove funzionalità anche il monitoraggio dell’energia e il completo controllo vocale grazie alla compatibilità con i sistemi di riconoscimento vocale Home Assistant di Google e Alexa di Amazon. https://www.toshibaclima.it

CLIMATIZZATORE CON PURIFICATORE INTEGRATO LG DUALCOOL Atmosfera è il nuovo climatizzatore con purificatore integrato mono e multi split (9000 e 12000 Btu), che permette di migliorare il comfort e l’efficienza domestica. Grazie a un percorso a tre fasi che utilizza sensore PM 1,0, diffusore di ioni e filtro magnetico, consente, infatti, di rimuovere le micro-particelle inquinanti presenti nell’aria. Il sensore PM 1,0, posto sul lato dell’unità interna, rileva le più sottili particelle di polvere, oltre ad altri particolati nocivi in sospensione nell’aria, e, quando necessario, avvia il sistema di purificazione. Il diffusore di ioni posizionato nella parte superiore dell’unità emette in ambiente oltre 5 milioni di ioni negativi, che si attaccano alle particelle di polvere microscopiche; infine, tramite attrazione elettrostatica, tali particelle vengono attirate dal sistema di filtrazione magnetico HAF (High Air Flow), caricato positivamente, che le trattiene, emettendo in ambiente aria sana e pulita. Inoltre, lo Smart Display consente di controllare in tempo reale la qualità dell’aria interna attraverso semplici indicatori numerici (concentrazione di PM 10, PM 2,5 e PM 1,0 in µg/m3), evidenziando le condizioni attuali e i progressi dell’operazione di purificazione dell’aria. La massima efficienza energetica e livelli di silenziosità senza precedenti sono garantiti, invece, dall’innovativo compressore LG DUAL Inverter™ che consente di raffrescare l’ambiente con una velocità fino al 40% superiore e di risparmiare fino al 70% di energia rispetto ai cli-

matizzatori tradizionali. Grazie alla tecnologia Wi-Fi integrata, LG DUALCOOL Atmosfera può essere gestito da remoto attraverso in modo semplice e intuitivo attraverso l’app LG e, grazie alla compatibilità con Google Assistant, è possibile dialogare con il climatizzatore e comandarne le principali funzioni con l’utilizzo della voce. www.lg.com/it


MANUTENZIONE SEMPLIFICATA All Easy Pro è la soluzione di Midea che semplifica le operazioni di installazione e manutenzione per installatori e consumatori: il montaggio di All Easy Pro richiede solamente una vite e meno di sette minuti. A renderlo possibile è un sistema brevettato, pratico e innovativo, che permette di fare a meno di attrezzi o complicate istruzioni. Pulire il ventilatore e la vaschetta di scarico condensa è facile grazie al design innovativo a 1 vite che permette lo smontaggio in 1 minuto per un risparmio di tempo e denaro. All Easy Pro è igienico e pratico: il filtro superiore è mantenuto in posizione da 6 connettori magnetici e può essere rimosso in modo semplice per effettuare la pulizia in qualsiasi momento si riveli necessaria e mantenere un livello di qualità dell’aria ottimale nel tempo. Il climatizzatore All Easy Pro di Midea non solo riduce i tempi necessari per l’installazione e la manutenzione, ma consente anche di essere installato in condizioni più restrittive rispetto ad altri prodotti simili. La distanza di rispetto dal soffitto è di soli 5 cm, garantendo comunque un raffreddamento ottimale. Il prodotto ha dimensioni estremamente compatte (L795 A-295 P-220 mm) anche se le aperture per il transito dell’aria sono ottimizzate in modo da garantire un maggiore spazio per l’ingresso e l’uscita dell’aria. All Easy Pro è estremamente silenzioso e, grazie alla regolazione lineare della velocità del ventilatore, è possibile selezionare il regime di rotazione della ventola tra 100 valori di velocità, in modo da personalizzare secondo le proprie preferenze il volume d’aria e consentire il funzionamento anche al di sotto della soglia di percezione del rumore. Il climatizzatore è collegabile alla rete WiFi di casa per accedere all’interfaccia di controllo remoto con estrema facilità, grazie all’apposita chiavetta USB Midea Smart Kit. Controllare il comfort di casa propria non è mai stato così semplice grazie all’applicazione Midea Air e alle tecnologie di voice control. Grazie all’integrazione con le tecnologie di ultima generazione Echo Voice Command by Amazon Alexa, Google Home e Apple HomeKit si potrà “chiedere” al climatizzatore il meglio per il proprio comfort. La classe di efficienza energetica in raffreddamento di All Easy Pro è A+++ e la soglia minima di funzionamento in modalità riscaldamento è pari a una temGli umidificatori adiabatici della serie NEB sono facili da installare, richiedono pochisperatura esterna di -20 °C. La funzione sima manutenzione, hanno costi di esercizio ridottissimi, possono essere installati a Intelligent Eye assicura il massimo risparparete o appesi, funzionano con acqua normale o demineralizzata. NEB e mini NEB: mio energetico, attivandone la modalila soluzione ideale per l’umidificazione di grandi e piccole celle di conservazione di tà sull’unità interna quando non viene frutta e verdura. rilevata presenza di occupanti nell’ambiente, riducendo così i costi energetici fino al 25%. CUOGHI s.r.l. https://www.midea.com/it/

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Novità Prodotti UNIRE EFFICIENZA ED ESTETICA È sempre più ampia, articolata ed efficiente, la gamma di climatizzatori Baxi per uso residenziale. Disponibili in molteplici combinazioni (MONO, DUAL, TRIAL, QUADRI e PENTA Split) per soddisfare le più svariate esigenze installative, BAXI ASTRA e il nuovo arrivato BAXI HALO sono dotati di un design moderno ed elegante e garantiscono un’elevata efficienza (classe energetica A++ in raffrescamento e A+ in riscaldamento) e silenziosità (fino max 20 dBA in modalità silenzioso) per un comfort di qualità nell’ambiente in cui si soggiorna. Altro tratto comune a entrambe le gamme è la presenza di una doppia serie di alette (verticali e orizzontali) a forma di foglia per una distribuzione uniforme dell’aria. Puntano inoltre su manopole di chiusura (e non più sulle tradizionali viti) per lo smontaggio del carter, garantendo così una manutenzione più snella e veloce.

Baxi Astra, molteplici combinazioni e facilità di installazione La gamma di climatizzatori d’aria DC inverter in pompa di calore Baxi Astra è caratterizzata da un design moderno dal colore bianco opaco. La gestione da remoto con smartphone o tablet è disponibile come optional grazie al modulo WI-FI (fornito come accessorio) costituito da una chiavetta USB Plug&Play. Le combinazioni possibili sono numerose, sia Mono (4 versioni da 9000 a 24.000 Btu/h) che Multi Split (4 versioni da 7000 a 18.0000 Btu/h), e l’installazione dell’unità interna è facile grazie al pannello inferiore removibile. Questo consente di montare a muro l’unità interna prima di aver collegato i tubi e di effettuare una rapida connessione degli attacchi gas senza smontare l’intero carter e senza inclinare l’unità, riducendo notevolmente i tempi di installazione.

Baxi Halo, efficienza, comfort e sicurezza (di serie) Con la nuova gamma di climatizzatori d’aria DC inverter in pompa di calore Baxi Halo (in foto), Baxi unisce all’efficienza il controllo del comfort. È infatti possibile controllare il dispositivo tramite App grazie a una chiavetta WI-FI DI SERIE. Massima attenzione anche alla qualità dell’aria per la presenza dello ionizzatore (anch’esso DI SERIE). In altre parole, il modulo WI-FI permette di gestire facilmente il climatizzatore attraverso lo smartphone, mentre la ionizzazione dell’aria, che contrasta funghi, batteri e muffe, ha un effetto benefico sulla salubrità dell’ambiente climatizzato. L’esclusivo design squadrato, moderno ed elegante, è compatto e disponibile sia nella versione bianco lucido che nero specchiato. Sia la versione Mono che Multi Split di Baxi Halo è disponibile in tre modelli da 9000 a 18.000 Btu/h. Le unità esterne sono comuni per Baxi Astra e per Baxi Halo.

Gestione locale del comfort con telecomando facile e intuitivo La gestione del comfort avviene localmente grazie al telecomando con display a cristalli liquidi fornito di serie e completo di doppia tastiera con menù ra-

pido in superficie. L’App Air Connect e il modulo WI-FI consentono di controllare da remoto i climatizzatori Baxi Astra (accessorio) e Baxi Halo (di serie). Air Connect è l’applicazione che consente di avere il pieno controllo della temperatura e del comfort della propria casa, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Con un semplice tocco si può accendere/spegnere il climatizzatore, impostare la modalità di funzionamento, la velocità del ventilatore, l’oscillazione verticale e orizzontale delle alette, numerose funzioni attive, il timer, ecc. Air Connect è semplice da utilizzare e non comporta alcun impatto visivo (il modulo WI-FI viene inserito nell’apposito alloggio dietro il pannello frontale del climatizzatore). La programmazione oraria, facile e intuitiva, consente di abbinare tutto il comfort desiderato a un elevato risparmio energetico. Inoltre, con la stessa App, è possibile controllare più apparecchi (climatizzatori Multi Split provvisti del modulo WI-FI).

Sintesi tra funzionalità e performance Oltre all’elevata efficienza energetica e all’utilizzo del nuovo gas R32, i dispositivi si distinguono per gli ampi limiti operativi (da -15 a +52 °C), la presenza di filtri antibatterici che raccolgono e fermano le impurità dell’aria tra cui virus e batteri, la versatilità di installazione (possibilità di collegare l’unità interna dal retro, da destra e da sinistra), il ventilatore dell’unità esterna modulante e dal profilo aerodinamico, e le funzioni Auto restart (il funzionamento riprende automaticamente in caso di assenza di tensione), Anti discomfort (che evita correnti di aria fredda nel funzionamento invernale) e Stand-by (0,5 W per l’ottimizzazione dei consumi). www.baxi.it


CALDAIE A CONDENSAZIONE A IDROGENO Una nuova gamma di caldaie a condensazione innovative, digitali, green. Sono le nuove Vitodens serie 100. Le nuove Vitodens serie 100 introducono un’importante novità: sono infatti certificate H2 Ready per il funzionamento con una percentuale fino al 20% di idrogeno miscelato al gas metano. L’importanza dell’introduzione dell’idrogeno come combustibile è facilmente intuibile: si può ottenere da una sostanza disponibile in natura in grandi quantità, l’acqua, è possibile ricavarlo in maniera sostenibile (idrogeno “green”) e la sua combustione produce solo vapore acqueo. L’impiego su vasta scala dell’idrogeno “green” ha potenzialmente un impatto enorme sull’ambiente in termini di riduzione delle emissioni inquinanti; per questo è considerato il combustibile del futuro ed è al centro delle strategie politiche in ambito energetico. Accanto al tema della combustione a idrogeno, la nuova gamma di caldaie murali e caldaie compatte con potenzialità da 3,2 a 32 kW si segnala anche per altre caratteristiche innovative, che ne assicurano performance di prim’ordine. Innanzitutto i componenti brevettati realizzati con materiali di qualità eccellente. Il bruciatore Matrix Plus, con la sua superficie in acciaio inossidabile concepita per resistere alle alte temperature e per ridurre al minimo le emissioni di NOx, offre una maggiore affidabilità e un minor impatto ambientale, con la combustione controllata elettronicamente e automaticamente dal sistema Lambda Pro. Il cuore della caldaia è lo scambiatore di calore Inox-Radial in acciaio inox che apporta grandi vantaggi in termini di durata e resistenza, permettendo di condensare i fumi attraverso un unico passaggio per un effetto autopulente: la condensa che si forma sullo scambiatore o che arriva dalla canna fumaria viene utilizzata per la pulizia nella parte esterna dello scambiatore stesso, garantendo prestazioni elevate di condensazione nel tempo ed efficienza energetica fino al 98%. www.viessmann.it


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NUOVA UNITÀ POLIVALENTE AERMEC CPS A PIÙLIVELLI DI TEMPERATURA Unità polivalente plug and play per raffrescamento, riscaldamento a media temperatura, riscaldamento ad alta temperatura e produzione A.C.S. La soluzione innovativa per gli impianti idronici a più livelli di temperatura

L’

edilizia si evolve verso gli edifici ad energia quasi zero, con prescrizioni sempre più stringenti in termini di riduzione dei consumi e di impiego di energie rinnovabili. In ambito civile, ad esempio, molti edifici richiedono, per gran parte dell’anno, la disponibilità di riscaldamento e raffrescamento contemporaneamente su molti ambienti serviti. AERMEC, sempre al passo con i tempi, presenta CPS, la nuova soluzione che rivoluziona il modo di realizzare le centrali termo-frigorifere e che risponde a queste nuove richieste del mercato. Le nuove unità della serie CPS raffrescano, riscaldano a diversi livelli di temperatura e producono acqua calda sanitaria con unità unica ad elevata efficienza per applicazioni alberghiere, residenziali, industriali e del terziario. CPS di Aermec unisce, in un’unica macchina, l’efficienza della nuova polivalente aria-acqua NRP, con struttura V-block e in versione 4 tubi e le prestazioni delle pompe di calore booster WWB ad altissima temperatura. Da questa unione nasce una nuova polivalente compatta che garantisce il raffrescamento, riscaldamento a diversi livelli di temperatura e acqua calda sanitaria e produce acqua fino a 73 °C, con impiego prevalente del recupero termico in presenza di richiesta di raffrescamento. La presenza in un’unica piattaforma di due unità ad elevatissimo contenuto tecnologico ed elevatissime prestazioni, collegate idraulicamente tra loro e dotate di regolazione ottimizzata per la gestione del sistema permette di ridurre drasticamente i tempi di progettazione e installazione dell’impianto e gli spazi richiesti. È particolarmente indicata per tutte quelle applicazioni che richiedono la contemporanea disponibilità di raffreddamento e riscaldamento,

soprattutto se richiesto a più livelli di temperatura quali: gli alberghi e le strutture ricettive, i centri commerciali, gli edifici polifunzionali e in alcuni casi applicazioni industriali e di processo (es. processi alimentari, lavanderie industriali ecc.). Inoltre, il recupero termico dell’unità polivalente e l’elevata efficienza delle macchine impiegate rende questa soluzione energeticamente ed economicamente conveniente per nuove realizzazioni e per riqualificazioni di impianti esistenti. L’efficienza della nuova polivalente aria-acqua NRP permette di sfruttare il recupero termico nella produzione contemporanea di caldo e freddo. L’impiego di parte del calore proveniente dalla polivalente per la preparazione di acqua calda sanitaria, grazie all’innalzamento della temperatura effettuato dalla seconda pompa di calore booster WWB, la pompa di calore acqua-acqua per altissima temperatura, permette di sfruttare la contemporaneità per produrre acqua calda sanitaria con recupero termico, soprattutto nella stagione estiva. CPS, come tutte le soluzioni che Aermec propone, ha come priorità il rispetto dell’ambiente. Per soddisfare le esigenze progettuali richieste dall’impianto CPS infatti permette di sfruttare in larga misura fonti di energia rinnovabile sia per la climatizzazione che per la produzione di acqua calda sanitaria. È pertanto la soluzione idonea per soddisfare i requisiti sempre più stringenti dei nuovi edifici NZEB, gli edifici ad energia quasi zero che prevedono la riduzione dei consumi e l’impiego di energie rinnovabili. CPS è inoltre dotato di regolazione a microprocessore completo di tastiera touch screen dedicata per gestire, modificare e visualizzare in forma grafica i parametri operativi delle due unità in tutte le condizioni di lavoro dell’impianto. Disponibile in 3 taglie con potenza da 164 a 490 kW in potenza frigorifera, CPS garantisce un’alta efficienza energetica anche ai carichi parziali.


Novità Prodotti FILTRO ACCESSORIO PER LA QUALITÀ DELL’ARIA Mitsubishi Electric presenta Plasma Quad Connect, un filtro accessorio innovativo che, tramite una barriera elettrostatica, permette di abbattere virus, batteri, muffe, polveri sottili e altri inquinanti indoor. Plasma Quad Connect si basa sulla tecnologia Plasma Quad, il sistema di filtrazione a marchio Mitsubishi Electric per l’abbattimento degli inquinanti indoor. Test condotti presso il Microbial Testing laboratory Kobe Testing Center della QTEC – Japan Textile products Quality and Technology Center – hanno dimostrato che Plasma Quad è in grado di inattivare con successo fino al 99,8% dei virus, compreso SARS-CoV2, dei batteri e muffe presenti nell’aria, eliminando il 98% degli allergeni (ad esempio i pollini), il 99,7% degli acari e di polveri, il 99% del PM 2,5 sospeso in aria. Plasma Quad, già di serie nel modello top di gamma Kirigamine Style, tramite l’accessorio Plasma Quad Connect permette sia ai nuovi sia agli attuali clienti di dotarsi di un innovativo accessorio che consentirà di ottenere la massima qualità dell’aria e di rinnovare qualsiasi unità di climatizzazione a marchio Mitsubishi Electric. http://it.mitsubishielectric.com/it/

La nuova era per la gestione dell‘energia termica sta arrivando

Pionieri dei dispositivi di campo HVAC 1975 – Belimo inventa il primo attuatore con montaggio diretto sulla serranda. 1999 – Viene lanciata la prima valvola a sfera di regolazione al mondo. 2012 – L‘innovativa Belimo Energy ValveTM vince numerosi premi e riconoscimenti. 2017 – Con la nuova gamma di sensori, Belimo punta ancora a diventare leader di mercato . Il 10 Giugno 2021 Belimo presenta online la nuova era per la gestione integrata dell‘energia termica. Iscriviti e prendi parte a questa emozionante transizione. Registrati su

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Novità Prodotti MINI VRF CON R32 Panasonic Heating & Cooling Solutions presenta la nuova linea Mini ECOi serie LZ2 con refrigerante ecocompatibile R32, che consente di ridurre l’uso di oltre il 20% di refrigerante e abbassare del 75% i livelli di GWP. Una gamma completa, grazie anche alla presenza di unità mini da 8 e 10 HP in R32 uniche sul mercato, e adatta per progetti da 300 fino a 10.000 m2 di superficie. La nuova linea gode di un’elevata efficienza con un miglioramento dei valori di SEER e SCOP, basti pensare ad esempio che l’unità da 4 HP in R32, con capacità nominale in raffrescamento pari a 12,1 kW e in riscaldamento pari a 12,5 kW, ha un valore SEER pari a 8,5 rispetto all’unità con refrigerante R410 con SEER pari a 8,01 e un SCOP di 5,05 rispetto ai 4,94 del modello con R410A. Migliorano anche le prestazioni in raffrescamento con temperature esterne che adesso arrivano a un massimo di 52 °C. La nuova linea Mini ECOi R32 è compatibile con le nuove cassette 4 vie 90x90 (attualmente disponibili) e canalizzate flessibili (in arrivo a partire da metà anno) della linea VRF di Panasonic. Le nuove unità interne sono dotate di tecnologia esclusiva nanoe™X basata sui benefici dei radicali ossidrilici, che consente di inibire la possibile proliferazione di muffe, virus e batteri riducendo eventuali cattivi odori. Un sistema che permette di mantenere un’elevata qualità dell’aria degli ambienti interni 24/7. Panasonic conduce ricerche sulla tecnologia nanoe™X da oltre 20 anni, sin dal 1997, e ne ha verificato l’efficacia in varie applicazioni, tra cui l’inibizione di alcuni microorganismi patogeni (batteri, funghi e virus) e allergeni. Recentemente è stata verificata l’efficacia inibitoria anche contro il coronavirus SARS-CoV-2 tramite una serie di test realizzati da Texcell, un’organizzazione di ricerca globale specializzata in test virali, clearance virale e immunoprofiling dell’Istituto Pasteur di Parigi. I Mini ECOi serie LZ2 R32 presentano sistemi di controllo facili da usare sia per l’installatore che per l’utente finale. Le unità sono dotate del controllo cablato standard e sono compatibili con le soluzioni CONEX di Panasonic disponibili sia nella versione semplificata e sia con Bluetooth®. CONEX è il sistema avanzato di Panasonic che offre una serie di vantaggi per le unità compatibili grazie alla gestione da remoto degli impianti tramite uno smartphone o un tablet. Le nuove unità Mini ECOi LZ2 sono inoltre compatibili con tutti i dispositivi di controllo PACi ed ECOi esistenti per assicurare un monitoraggio completamente personalizzato. Una nuova serie di unità esterne, che grazie alla compattezza degli apparecchi, l’ingombro limitato e il peso ridotto assicurano la massima flessibilità di progettazione sfruttando anche la lunghezza delle tubazioni. Unità che possono essere inserite in ogni tipo di spazio facilitando la progettazione da parte dell’installatore. L’avanzata tecnologia Panasonic permette, in modalità “Silent”, un contenuto calo di capacità così da consentire l’installazione anche in ambienti in cui è richiesto un basso impatto acustico mantenendo alte prestazioni. I nuovi modelli sono stati totalmente riprogettati per garantire un’installazione flessibile per tutti i tipi di ambienti commerciali e, grazie all’ampia gamma di potenze disponibili, anche per ambienti residenziali. Più in dettaglio, l’unità MF3 canalizzata può essere posizionata sia in verticale che in orizzontale con-

sentendo di modificare l’orientamento dell’aspirazione dell’aria anche in senso perpendicolare. Per rispettare le normative relative ai sistemi che utilizzano l’R32, Panasonic ha installato sulla nuova serie LZ2 l’esclusiva funzione integrata Circulation Air Flow, utile alla miscelazione dell’aria onde evitare il ristagno del refrigerante R32 in ambiente. Tutta la nuova gamma di unità interne VRF serie B è compatibile con i Mini ECOi serie LZ2 e può essere dotata del rilevatore di perdite di refrigerante (incluso nelle canalizzate flessibili MF3), CZ-CGLSC1, con il fine di garantire una maggiore flessibilità e sicurezza nelle installazioni. www.aircon.panasonic.eu/IT

UNITÀ POLIVALENTE A PIÙ LIVELLI DI TEMPERATURA Unità polivalente plug and play per raffrescamento, riscaldamento a media temperatura, riscaldamento ad alta temperatura e produzione A.C.S. Le unità nuove multi-funzione AERMEC CPS sono al servizio degli edifici residenziali e delle strutture ricettive che richiedono la contemporanea disponibilità di riscaldamento e raffrescamento degli ambienti servi-

ti, e di acqua alta temperatura (in uscita dalla macchina fino a 73 °C) per esigenze di riscaldamento e/o produzione A.C.S. Per la versatilità delle funzioni e i limiti operativi estesi, oltre che per la facilità di installazione, le unità AERMEC CPS sono anche impiegabili all’interno di processi industriali di varia tipologia. Realizzate ottimizzando l’abbinamento impiantistico tra unità polivalenti ariaacqua a 4 tubi AERMEC serie NRP (con compressori scroll e refrigerante R410A), e pompe di calore acqua-acqua per la produzione di acqua calda ad alta temperatura AERMEC serie WWB (con compressori scroll e refrigerante R134a), le nuove unità AERMEC CPS permettono di operare in spazi ridotti, con considerevole risparmio nei tempi di progettazione e installazione, e con logiche di gestione ottimizzate e collaudate per avere un sistema plug and play di elevata affidabilità ed efficienza. AERMEC CPS rappresenta pertanto la soluzione ideale sia nelle nuove realizzazioni che nelle riqualificazioni impiantistiche. www.aermec.com


UN NETWORK PER RIMANERE SEMPRE INFORMATI BITZER contribuisce allo sviluppo dell’internet delle cose nel settore della refrigerazione e del condizionamento: BITZER Digital Network offre ai propri utenti importanti informazioni relative a prodotti e applicazioni per tutti i prodotti BITZER. Fra questi rientrano per esempio il monitoraggio online, i report sul funzionamento dei compressori e un ausilio immediato per la ricerca degli errori. La base di tutto questo è costituita dal cloud messo a disposizione da BITZER, così come dal know-how e dai prodotti IQ dello specialista della refrigerazione e del condizionamento. In combinazione con un’analisi mirata dei dati nasce quindi una soluzione innovativa sul mercato che aiuta i partner BITZER ad allestire e ampliare una propria infrastruttura di servizi digitali, consentendo loro di beneficiare della facilità di collegamento ai propri sistemi di refrigerazione e permettendo sia l’accesso remoto sia la risoluzione dei problemi in tempo reale.

BITZER e aprirli in BDN. All’occorrenza, i diversi livelli di autorizzazione per i prodotti registrati possono essere gestiti in autonomia. Per il collegamento cloud, BITZER mette a disposizione un gateway completamente preconfigurato che consente agli utenti di cominciare subito con l’integrazione e l’uso. Accesso a myBITZER: www.bitzer.de/it/it/mybitzer/ Accesso all’app BITZER SPOT: www.bitzer.de/it/it/tools-archive/apps

Infrastruttura di servizi digitali Con BDN gli utenti possono sia sorvegliare i componenti dei propri impianti frigoriferi da una prospettiva globale, sia realizzare analisi dettagliate. Ciò comprende ogni aspetto: dalla banca dati elettronica dei pezzi di ricambio alla documentazione online, passando per i software di selezione e il monitoraggio dei compressori, fino all’analisi avanzata. BDN consente di registrare tutti i prodotti BITZER e di ottenere in questo modo accesso a importanti informazioni tecniche, certificati e omologazioni. Inoltre, questo strumento consente di caricare documenti relativi all’applicazione e di gestire le attività di manutenzione. Per i prodotti IQ di BITZER è inoltre possibile il collegamento cloud: ciò consente il salvataggio e l’analisi dettagliata dei dati di funzionamento dei compressori con una risoluzione mai vista prima. Il report sul funzionamento dei compressori fornisce agli utenti informazioni pratiche da utilizzare per migliorare tutti gli aspetti delle prestazioni del sistema, così come per risolvere gli errori. In caso di anomalie, una notifica viene inviata direttamente alla persona associata. In questo modo è per esempio possibile evitare uscite non necessarie dei tecnici del servizio di assistenza e ridurre (se non impedire del tutto) i tempi di fermo non previsti degli impianti frigoriferi.

Accesso tramite myBITZER e app SPOT Singoli utenti e imprese possono accedere a BDN tramite il portale myBITZER. Qui è possibile creare e gestire componenti, così come interi impianti e sedi, con pochi clic sui relativi terminali. Inoltre, tramite l’app BITZER SPOT o altri lettori di codici QR, è possibile registrare i prodotti

GAMMA PRODOTTI Refrigeratori aria/acqua Pompe di calore aria/acqua Refrigeratori acqua/acqua Pompe di calore acqua/acqua Climatizzatori di precisione Unità polivalenti aria/acqua Unità motocondensanti Unità motoevaporanti Condensatori remoti Free cooling Roof-Top

MACCHINE DEDICATE AL SETTORE ALIMENTARE COSTRUTTORI DI UNITÁ PER IL CONDIZIONAMENTO E PROCESSO INDUSTRIALE ACM Kälte Klima®, da oltre 15 anni, è presente con i propri macchinari nel settore agroalimentare per garantire la produzione e trasferimento del freddo per la climatizzazione degli spazi lavorativi e di conservazione che, da sempre, risulta essere la prima misura igienica di prevenzione e sicurezza nella filiera alimentare. ACM Kälte Klima® dispone di una vasta gamma di configurazioni per le sue macchine, al fine di fornire ai clienti la massima personalizzazione: tutte le unità si adattano ad una varietà di conformazioni impiantistiche che coprono un ampio raggio di obiettivi e necessità.

via dell’Industria, 17 Arzergrande (PD) - Italy

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Novità Prodotti SISTEMA DI OTTIMIZZAZIONE PER IMPIANTI IDRONICI CENTRALIZZATI Negli edifici commerciali il sistema di climatizzazione è il maggior responsabile del consumo di energia, rappresentando quasi la metà dei consumi totali. Un sistema di ottimizzazione della centrale termo frigorifera può contribuire ad abbattere i consumi di energia e di conseguenza i costi di gestione. Clivet ha sviluppato INTELLIPLANT soluzione di ultima generazione per l’ottimizzazione della centrale termo frigorifera. Dedicato ad applicazioni di medie e grandi dimensioni sia in ambito Comfort che per Processi Industriali, INTELLIPLANT rappresenta la migliore soluzione per garantire in piena sicurezza il funzionamento in regime di massima efficienza di tutti gli elementi che compongono la centrale, comprendendo le unità termo frigorifere, i gruppi di pompaggio dei circuiti primari e secondari nonché i dispositivi sorgente. Il suo principio di funzionamento si basa sull’utilizzo delle curve prestazionali di ogni singola unità per determinare la migliore combinazione da attivare al fine di soddisfare il fabbisogno energetico di impianto riducendo al mininmo il consumo elettrico. Gli stessi parametri prestazionali di progetto consentono inoltre di valutare la presenza di eventuali deviazioni funzionali rispetto ai parametri operativi acquisiti in tempo reale dal campo, stimando nel contempo le principali cause origine dei possibili malfunzionamenti. INTELLIPLANT può controllare tutte le unità Clivet di media e grande potenza, tra cui chillers, pompe di calore a media e alta temperatura, unità multi-funzione per la produzione contemporanea e indipendente di acqua calda e refrigerata. INTELLIPLANT controlla tutti i principali elementi della centrale: • Unità termo frigorifere per la produzione di acqua calda e refrigerata in impianti a 2, 4 e 6 tubi • Controllo dei gruppi di pompaggio dei circuiti primari, secondari e sorgente, sia a portata fissa che a portata variabile • Controllo dei dispositivi sorgente per lo smaltimento dell’energia in eccesso quali dry coolers e torri evaporative • Controllo di pompe e valvole sorgente per la gestione delle temperature di reimmissione in applicazioni ad acqua di pozzo e falda • Gestione delle valvole solenoidi e modulanti di impianto per la calibrazione delle portate nonché delle miscelanti per il controllo delle temperature

Configurazioni impianto Grazie alla sua capacità di determinare in modo dinamico le logiche di controllo, INTELLIPLANT garantisce la possibilità di combinare nello stesso impianto unità di diversa tipologia e natura, conferendo la massima flessibilità nelle scelte progettuali: • Unità di uguale o diversa potenza equipaggiate con compressori fissi e inverter • Chiller standard con soluzioni free-cooling per la produzione di acqua refrigerata • Unità con sorgente ad aria e ad acqua • Chiller e unità multifunzione in impianti a 4 tubi per la produzione simultanea e indipendente di acqua calda e refrigerata • Chiller, unità multifunzione e pompe di calore ad alta temperatura in impianti a 6 tubi per la produzione simultanea e indipendente di acqua refrigerata e di acqua calda sia per uso riscaldamento che sanitario.

Manutenzione preventiva Per una completa tranquillità dei conduttori degli impianti, INTELLIPLANT integra al suo interno un evoluto motore di indagine diagnostica che consente di valutare eventuali deviazioni prestazionali delle singole unità rispetto ai parametri operativi definiti in sede di progetto e di stimare le possibili cause origine dei malfunzionamenti. INTELLIPLANT classifica la diagnostica su tre distinte aree “elettrico”, “idraulico” e “frigo” con il fine di agevolare l’identificazione della sezione che ha originato la possibile anomalia funzionale. Sulla base delle analisi effettuate dai parametri acquisiti dal campo, INTELLIPLANT elabora un “trouble shooting” e propone al personale in campo le azioni da eseguire per effettuare una completa ed efficiente verifica dei componenti di sistema, abbattendo tempi e costi. INTELLIPLANT consente quindi di evolvere le attività di Service passando dalla convenzionale “Manutenzione Ordinaria Programmata” a una più efficiente “Manutenzione ad Eventi” (Condition Based Maintenance) che tiene in considerazione le reali condizioni operative per prevenire fermi impiantoi derivanti da guasti e rotture improvvise.

Gestione energia INTELLIPLANT consente all’utente di consultare i parametri energetici di impianto in modo intuitivo e professionale. Facility Managers ed Energy Manager possono accedere ai dati di efficienza tramite una dashboard disponibile anche su tablet e smartphone per visualizzare l’andamento dei profili di energia termica prodotta ed elettrica assorbita su base giornaliera, settimanale, mensile e annuale. Un report dedicato può essere scaricato in locale oppure inviato per mezzo email a una lista di utenti selezionati. www.clivet.com


REFRIGERATORI E PDC CON R32 Rhoss presenta WinPACK ECO: la nuova gamma di refrigeratori d’acqua e pompe di calore condensata ad aria con compressori scroll e gas refrigerante ecologico R32. La scelta ideale per chi ricerca l’ecosostenibilità nei propri progetti, grazie all’utilizzo del nuovo gas ecologico R32. La nuova gamma copre una potenza frigorifera da circa 150 a 350 Kw, nella versione T alta efficienza e Q Super silenziata, ed è disponibile in 9 taglie di refrigeratori e pompe di calore reversibili. I nuovi modelli sono caratterizzati da: • Progettazione ottimizzata con il gas ecologico R32 a basso GWP • Elevata efficienza energetica, ben oltre i limiti minimi previsti dalla normativa Ecodesign. • Gestione Master/Slave integrata • Recuperatore di calore parziale con pompa e valvola miscelatrice • Chiller e pompe di calore con indice stagionale SEER fino a 4,89. • 3/4 gradini di parzializzazione per una migliore modulazione e una elevata efficienza ai carichi parziali • Ampia gamma di accessori • Detraibilità e incentivi fiscali • 3 Innovazioni Patent Pending: • Nuove logiche di regolazione che, attraverso algoritmi predittivi, ottimizzano il funzionamento delle unità, migliorandone l’efficienza durante tutto l’anno; • Sistema di distribuzione del refrigerante che ottimizza il funzionamento dell’unità, migliorando prestazioni ed efficienza nel funzionamento in pompa di calore; • Nuovo accessorio EOLO – Estensione e Ottimizzazione Limiti Operativi di funzionamento. https://www.rhoss.com/it

SOLUZIONI PER IL FREDDO A NOLEGGIO I VANTAGGI DEL NOLEGGIO • opportunità di evitare investimenti gravosi • evitare la svalutazione dei macchinari • possibilità di utilizzare gli impianti solo per il tempo necessario • macchine sempre efficienti e assistite

A CHI NOLEGGIARE INDUSTRIE che usano il freddo di processo • manutenzioni straordinarie • picchi di produzione • unità di back up in stand by • emergenze CANTINE (industrie enologiche) • freddo di processo solo per brevi periodi OSPEDALI • manutenzioni ordinarie/straordinarie • guasti • unità di back up in stand by CANTIERI • climatizzazione temporanea ORGANIZZATORI DI EVENTI • congressi / fiere • mostre / concerti • eventi sportivi / piste di pattinaggio • televisione / cinema

Anche in ambito industriale, il noleggio di apparecchiature per il raffreddamento garantisce continuità alle vostre attività principali: qualora vi troviate ad affrontare un’emergenza, si presenti un picco produttivo inaspettato, o abbiate pianificato un’attività di assistenza e manutenzione programmata più o meno lunga, BRENTA RENT è in grado di fornirvi, in 24h, le macchine per il raffreddamento di cui avete bisogno. I nostri tecnici vi aiuteranno a capire quali apparecchiature siano più adatte al vostro caso, in base alle vostre esigenze applicative, sede e progetto, così da fornirvi un sistema di refrigerazione completo ed affidabile. BRENTA RENT propone il noleggio di macchine per la refrigerazione industriale o per il raffrescamento come una vera e propria soluzione alternativa o comunque come un intervento a supporto degli impianti fissi già presenti, sia per utilizzi di breve durata che per scelte aziendali come il noleggio a lungo termine.

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Brenta Rent Srl Via Dell’Industria, 17 • 35020 Arzergrande (PD) - Italy T +39 049 5800034 • F +39 049 9724623 • Mobile +39 347 0554982 www.brentarent.it • brenta@brentarent.it

Anniversario 2004-2019


Novità Prodotti VMC PER LA QUALITÀ DELL’ARIA Da numerose inchieste sull’inquinamento indoor emerge che l’aria che si respira negli ambienti chiusi è 5 volte più inquinata di quella esterna, causando molti problemi alla salute degli occupanti. Trascorrendo l’80/90% della giornata in ambienti chiusi, il tempo di esposizione agli inquinanti è nettamente superiore che all’aria aperta. In un momento storico come quello che stiamo vivendo il problema della qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti domestici o negli uffici, diviene ancora più importante. La tossicità dell’aria indoor può dipendere da impianti di riscaldamento, materiali da costruzione, fumo di sigaretta, muffe, umidità eccessiva e prodotti per la pulizia. Se parliamo poi di uffici, ambulatori e sale d’attesa, a tutto questo si aggiunge l’andirivieni di persone che possono essere portatrici di virus e batteri. È chiaro quindi che ventilare gli ambienti chiusi aiuta a migliorare il microclima e a respirare aria più pulita. Spesso però si agisce con metodi inefficaci o insufficienti. Aprire, ad esempio, le finestre determina una inutile e costosa dispersione di calore. Mai come in questi tempi un’abitazione non può prescindere dall’essere un ambiente sano dove l’aria che si respira viene costantemente rinnovata e ripulita dagli inquinanti. Da diversi anni VORTICE fornisce sistemi di ventilazione che oltre a mantenere alta la qualità dell’aria assicurano comfort ambientale e ridotti consumi di energia, elementi indispensabili per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. La qualità dell’aria negli ambienti indoor è un tema fondamentale per questa Azienda che da sempre si prende cura della salute e del benessere delle persone, applicando le più innovative tecnologie. I Sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), che permettono all’aria proveniente

dall’esterno di entrare nelle abitazioni opportunamente filtrata (senza aprire le finestre), sono entrati nel Catalogo VORTICE da oltre 10 anni e oggi hanno raggiunto alti livelli di performance ed efficacia. I prodotti VORTICE legati alla VMC e al recupero calore vanno sempre più nella direzione dell’innovazione e del risparmio energetico e il loro utilizzo rientra nelle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazioni di edifici. Disponibili in un grande numero di varianti, diverse per taglia e tipologia di installazione, questi apparecchi filtrano l’aria immessa negli ambienti. I nuovissimi recuperatori di calore Monostanza VORT HRW 30 e 40, ad esempio, facili da installare e caratterizzati da ridottissimi costi di gestione, garantiscono bassi consumi, un elevato valore di scambio termico e sono programmabili da telecomando a seconda delle condizioni ambientali interne ai locali. Il Sistema BRA.VO, poi, è il passo dell’Azienda verso la smart home. Gli apparecchi VORTICE, possono infatti interagire tra di loro autonomamente al variare della qualità dell’aria interna ed esterna rilevata da appositi sensori così da ventilare le stanze in modo intelligente cambiando l’aria solo quando è il caso e garantendo così costanti condizioni di comfort e salubrità. Poiché oltre a cambiare e depurare l’aria è importante anche sanificarla, VORT SANIKIT è il nuovo dispositivo di sanificazione espressamente pensato per la sanificazione dell’aria che attraversa i recuperatori di calore centralizzati adatti al settore residenziale. Grazie alla tecnologia della fotocatalisi svolge un’efficace azione contro virus e batteri e contro cattivi odori, allergeni muffe, spore e acari, contribuendo così a preservare la salute degli occupanti. www.vortice.it

VALVOLE DI BILANCIAMENTO PER IL RISPARMIO ENERGETICO Watts offre ai professionisti del settore una gamma completa di valvole di bilanciamento statiche e dinamiche che, se utilizzate, possono assicurare le migliori prestazioni energetiche degli impianti di climatizzazione al servizio degli edifici.

Valvola statica serie CF Watts propone un’innovativa soluzione tecnica con la valvola statica di bilanciamento, Serie CF. Questo prodotto della famiglia iDROSET è l’ideale per tutte le applicazioni di riscaldamento, raffrescamento e acqua sanitaria. La tecnologia brevettata da Watts consente con una semplicissima rotazione del volantino la taratura e lettura immediata su quadrante della portata fluente con un risparmio di tempo del 80% rispetto a una valvola statica tradizionale. Non sono infatti richiesti costosi strumenti di lettura esterni, né corsi di formazione o abilità specifiche. La valvola Serie CF di Watts, disponibile nella versione filettata da DN ½"- 2" si può installare in qualsiasi posizione nel rispetto del senso di flusso indicato sul corpo. Per ogni modello, presenta il più ampio campo di lavoro presente sul mercato di portata minima e massima regolabile. Le valvole di bilanciamento Serie CF sono realizzate con un design moderno, hanno il corpo principale in ottone e materiale composito e sono fornibili complete di gusci preformati di coibentazione.

Valvole dinamiche MH e DYN In presenza di impianti con distribuzione a collettore, la portata complessiva dei circuiti idronici può variare in base al raggiungimento della temperatura impostata in un determinato ambiente e alla conseguente apertura/chiusura del ramo del circuito mediante l’attuatore elettrotermico. Le buone prestazioni dell’impianto a portata variabile introducono però gli inconvenienti dovuti alle variazioni dinamiche delle pressioni differenziali. La soluzione tecnica innovativa e brevettata proposta da WATTS con la valvola Serie MH di regolazione della pressione differenziale (DPCV) annulla queste variazioni a monte del collettore di distribuzione.

Grazie alla facile installazione e regolazione, agendo sull’apposita manopola di regolazione e controllando il livello di portata sugli indicatori di livello (flussimetri) dei singoli circuiti, la valvola di bilanciamento automatica Serie MH consente di facilitare il bilanciamento idraulico, eliminare i picchi di pressione stabilizzando la rete, evitare i rischi di rumorosità dovuta all’elevata velocità del fluido. Mediante l’uso di questa valvola, quando un circuito si chiude, la portata sugli altri circuiti rimane costante. Allo stesso tempo compensa eventuali variazioni idrauliche a monte (ad esempio variazioni in altri collettori) mantenendo costante la pressione in uscita (a valle). DYN è invece la valvola di bilanciamento dinamica progettata da Watts per mantenere costanti le portate sui singoli terminali degli impianti di condizionamento e riscaldamento, che agisce come valvola di controllo indipendentemente dalla pressione differenziale del circuito (PICV). La valvola Serie DYN riunisce in un unico corpo compatto le funzioni di intercettazione, di controllo, regolazione della pressione differenziale, di pretaratura della portata e nei modelli che lo prevedono è anche completa di prese di misura. La valvola (DN 15-32) è equipaggiata con cartuccia di regolazione per ΔP fino a 400 kPa ed è dotata di connessione filettata M30x1,5, accoppiabile con attuatori lineari WATTS ON/OFF serie 22C, 22CX, 22CX5, 26LC e modulanti serie EMUJC. Grazie al gruppo di regolazione, la valvola DYN può modulare la portata della pressione lungo tutta la corsa dell’attuatore, indipendentemente dalla preregolazione. https://wattswater.it/


Informazioni dalle aziende

HFO E POMPE DI CALORE: UNA SOLUZIONE VINCENTE PER UN FUTURO SOSTENIBILE I

sistemi a pompa di calore sono diventati una tecnologia sempre più riconosciuta per le utenze domestiche in Europa. La crescita dinamica delle installazioni di pompe di calore contribuisce in modo significativo a rendere i sistemi di riscaldamento più sostenibili. Sostituendo l’uso di combustibili fossili e riducendo il consumo di energia elettrica con la tecnologia delle pompe di calore, le famiglie possono beneficiare sia del risparmio sui costi che della riduzione delle emissioni di CO2, con implicazioni positive per i gas serra. Le pompe di calore sono più efficienti su nuove installazioni. Grazie alle alte temperature di flusso raggiunte tramite la moderna tecnologia delle pompe di calore, esse possono anche essere installate in edifici esistenti e ristrutturazioni per produrre miglioramenti di efficienza e ridurre l’impatto ambientale, rendendole adatte ad ogni tipo di abitazione e superficie di installazione. In una situazione dove il Green Deal dell’UE aiuta a promuovere l’accelerazione della decarbonizzazione, guidando la regione verso un’economia neutrale per il clima, i refrigeranti HFO (idrofluorolefine) giocano un ruolo chiave. In linea con questa filosofia, Chemours è fiera di aver sviluppato una gamma di soluzioni refrigeranti che ottimizzano le applicazioni delle pompe di calore: Opteon™ XL41 e Opteon™ XL20. Queste miscele di HFO hanno un basso GWP (potenziale di riscaldamento globale), il che significa che rappresentano una soluzione sostenibile e a lungo termine per l’industria. Le soluzioni Opteon™ XL permettono alle pompe di calore di operare ai loro migliori livelli prestazionali e di ridurre il loro impatto ambientale.

Prestazioni ed efficienza delle pompe di calore Le pompe di calore convertono l’energia termica immagazzinata nell’aria, nell’acqua o nel sottosuolo in energia di riscaldamento. Inversamente, possono trasferire e raffreddare il calore residuo da un’abitazione all’ambiente esterno, contribuendo a coprire le esigenze di riscaldamento, raffreddamento, ventilazione, acqua calda sanitaria in un modo efficiente dal punto di vista energetico, rispetto alle tecnologie di riscaldamento e raffreddamento tradizionali. Rappresentano inoltre un’alternativa più efficiente ai sistemi elettrici di riscaldamento dell’acqua sanitaria e del pavimento. La complessità del sistema della pompa di calore richiede che i progettisti e i produttori degli impianti ottimizzino le prestazioni sia dei componenti che dell’intero sistema, considerando tutti i fattori che possono migliorare le prestazioni dell’impianto nella sua globalità. Le moderne pompe di calore possono sfruttare le proprietà termodinamiche di un refrigerante efficiente per ottimizzare i singoli componenti e il modo in cui lavorano come un unico sistema. I refrigeranti a basso GWP come Opteon™ XL41 e Opteon™ XL20 possono migliorare sia le prestazioni che l’efficienza del sistema. Sono incredibilmente versatili, permettendo prestazioni eccellenti in una vasta gamma di applicazioni. I sistemi a pompa di calore ottimizzati che utilizzano i refrigeranti Opteon™ XL consentono intervalli di temperatura operativi più ampi, garantendo temperature dell’acqua sanitaria più elevate, oltre a una maggiore efficienza e un’estensione della copertura operativa della pompa di calore.

Benefici in termini di costi Questi refrigeranti aprono nuove possibilità nello sviluppo di sistemi a pompa di calore sostenibili e convenienti dal punto di vista del produttore di pompe di calore. Opteon™ XL41 (R-454A) è un’alternativa a basso GWP all’R-410A con prestazioni comparabili, il che consente di ridurre

al minimo i costi associati e la necessità di una significativa riprogettazione dei progetti basati su R410A. Opteon™ XL20 (R-454C) è una soluzione a bassissimo GWP (GWP<150) adottata dai principali produttori di pompe di calore per la sua versatilità e sostenibilità a lungo termine. Se associato a un’ottimizzazione dei componenti (scambiatori di calore, valvola di espansione, regolatore) nei nuovi sviluppi delle pompe di calore, Opteon™ XL20 consente prestazioni di sistema superiori in una vasta gamma di applicazioni. Un ulteriore vantaggio essenziale della gamma di refrigeranti Opteon™ XL è che sono facili e sicuri da maneggiare, immagazzinare e installare, contribuendo a ridurre i costi complessivi di gestione. Soprattutto se paragonati alle alternative di refrigeranti A3, i refrigeranti Opteon™ XL permettono anche una gamma più ampia di opzioni per le applicazioni interne, dove la superficie di installazione ridotta potrebbe rappresentare una limitazione. Per i produttori di impianti a pompa di calore impegnati nel rispetto dell’ambiente, i refrigeranti Opteon™ XL rappresentano una soluzione che riduce al minimo l’impatto ambientale e l’uso di energia, migliorando al contempo le prestazioni, la sicurezza e la longevità. Scarica la nostra infografica, www.opteon.com/PompediCalore, in cui sono illustrati i vantaggi chiave dell’utilizzo degli HFO nei sistemi a pompa di calore.


Normativa

DL 183/2020 e proroghe per l’adeguamento antincendio di strutture ricettive esistenti Il 30 giugno 2021 è prevista la scadenza di presentazione della SCIA parziale, mentre il 31 giugno 2022 è il termine entro il quale adeguare le strutture esistenti L.A. Piterà*

Q

UELLA DELL’ADEGUAMENTO delle strutture ricettive esistenti con oltre 25 posti letto in termini di prevenzione incendi è una storia che inizia nel lontano 1994 con la pubblicazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere (Governo italiano, 1994). Da

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allora i termini per adeguare le strutture esistenti sono stati più volte prorogati, l’ultima volta con il decreto mille proroghe (Governo italiano, 2020) che ha posticipato tale termine al 31 giugno 2022 per le strutture esistenti alla pubblicazione del DM del 1994 (Governo italiano, 1994) purché rispettino certe condizioni, e per quelle in possesso dei

requisiti per l’ammissione a quanto previsto dal piano straordinario biennale di adeguamento antincendio (Governo italiano, 2012). Più prossima, entro il 30 giugno 2021, è prevista la scadenza di presentazione della SCIA parziale nella quale si deve attestare



il rispetto di almeno quattro tra le prescrizioni così come previste delle specifiche regole tecniche di Prevenzione Incendi, relative a: • ascensori scale e montacarichi; • compartimentazioni; • corridoi; • impianti idrici antincendio; • locali adibiti a deposito; • reazione al fuoco dei materiali; • resistenza al fuoco delle strutture; • scale; • vie d’uscita ad uso esclusivo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; • vie d’uscita ad uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali. Ad esclusione delle strutture ricettive con meno di 25 posti letto, che non sono soggette ad alcun adempimento formale nei confronti del Comando Vigili del Fuoco e che devono essere già tutte adeguate, è interpretazione comune l’applicazione, anche alle proroghe successive, di quanto previsto dalla nota n. 16419 del 28 novembre 2018 del Ministero dell’Interno. Con tale nota si precisa che per le strutture ricettive turistiche ed alberghiere, ricadenti nelle casistiche ammesse, sussiste la possibilità di beneficiare del regime di proroga anche presentando la SCIA parziale oltre il termine previsto, allegando però una dichiarazione dalla quale risulti che, “medio tempore”, l’attività sia stata sospesa, eventualmente anche per la chiusura stagionale, oppure mantenuta in esercizio parziale con un numero di posti letto inferiore alle soglie di assoggettamento alle procedure di prevenzione incendi. Si evidenzia inoltre che eventuali altre attività presenti all’interno della struttura ricettiva, ad esempio autorimesse, locali di pubblico spettacolo, centrali termiche e gruppi elettrogeni, devono essere anch’essi conformi alle specifiche disposizioni di prevenzioni incendi. Resta inteso che per poter usufruire delle proroghe dei termini per le strutture ricettive con oltre 25 posti letto è indispensabile l’ammissione al Piano straordinario biennale di adeguamento. Gli indirizzi applicativi delle disposizioni previste dal DM del 16 marzo 2012 (Governo italiano, 2012) di applicazione del piano straordinario sono definiti dalla Circolare del Ministero dell’Interno prot. 5949 del 24 aprile 2012, la quale fornisce il modello dell’istanza corredata dell’attestazione relativa al possesso dei requisiti tecnici di sicurezza antincendio di ammissione al Piano straordinario, che deve essere firmata da un tecnico abilitato e alla quale devono essere allegati i seguenti documenti: • relazione tecnica descrittiva ed eventuali elaborati grafici che rappresentino il possesso dei requisiti di sicurezza antincendio necessari per l’ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio; gli elaborati grafici vanno

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CLASSIFICAZIONE DELLE STRUTTURE RICETTIVE

La Figura 1 mostra la classificazione delle strutture ricettive, tra quelle ricomprese al numero 66 dell’Allegato I del DPR 151 (Governo Italiano, 2011).

Attività n.66 Strutture Ricettive

Struttura all’aperto?

Posti letto > 50?

Posti letto > 100?

SI

NO

SI

NO

3B ‐ Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico ‐ alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 25 posti‐letto; Strutture turistico‐ricettive nell’aria aperta (campeggi, villaggi‐turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone.

1A ‐ Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico ‐ alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 25 posti‐letto; Strutture turistico‐ricettive nell’aria aperta (campeggi, villaggi‐turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone.

4C ‐ Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico ‐ alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 25 posti‐letto; Strutture turistico‐ricettive nell’aria aperta (campeggi, villaggi‐turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone

2B ‐ Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico ‐ alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 25 posti‐letto; Strutture turistico‐ricettive nell’aria aperta (campeggi, villaggi‐turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone.

Figura 1 – Classificazione delle attività ricettive BOX 1

BOX 2

PIANO DI ADEGUAMENTO • Entro il 1 marzo 2014 - Presentazione della domanda di ammissione. • Entro il 30 giugno 2021 - Presentazione della SCIA parziale attestante il rispetto di almeno 4 delle condizioni indicate dal comma 1122, lettera i), dell’art. 1 della L. 205/2017. • Entro il 30 giugno 2021 - Adempimento di cui al punto precedente nei territori colpiti da particolari eventi calamitosi (comma 1122 R dell’art. 1 della L. 205/2017). • Entro il 31 dicembre 2022 - Adeguamento alle vigenti disposizioni di prevenzione incendi. • Entro il dicembre 2022 - Adempimento di cui al punto precedente nei territori colpiti da particolari eventi calamitosi (comma 1122 R dell’art. 1 della L. 205/2017). Albergo con capienza inferiore a 25 posti letto, indipendentemente dalla data di realizzazione: • Deve essere già adeguato alle misure previste nel Titolo III del DM 1994. Albergo con capienza superiore a 25 posti letto ed esistente alla data di entrata in vigore del DM 1994: • I lavori di adeguamento devono essere completati e deve essere disponibile il Certificato di Prevenzione Incendi in corso di validità o deve essere stata presentata la SCIA prima dell’1 marzo 2014. • Se i lavori di adeguamento non sono stati completati, bisogna: 🞍 aver presentato l’istanza di ammissione al Piano di adeguamento prima dell’1 marzo 2014; 🞍 essere in possesso dei requisiti previsti dall’art. 5 del DM 2012; 🞍 presentare entro il 30 giugno 2021 una SCIA parziale, attestante il rispetto di almeno 4 delle prescrizioni indicate dal comma 1122 lettera i), dell’art. 1 della L. 205/2017, e completare i lavori di adeguamento entro il 31 dicembre 2022. Gli adempimenti in questione sono a loro volta fissati al 30 giugno 2021 (SCIA parziale) e al 31 dicembre 2022 (adeguamento) nei territori colpiti da particolari eventi calamitosi (comma 1122 R dell’art. 1 della L. 205/2017); nel caso di esercizio chiuso fino al completamento dei lavori di adeguamento, occorre presentare la SCIA prima dell’apertura. Albergo realizzato dopo l’11 maggio 1994: • Deve essere già adeguato alle misure previste del DM 1994 e, se di capacità ricettiva superiore a 25 posti letto, deve essere dotato di Certificato di Prevenzione Incendi o deve essere stata presentata la SCIA.


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presentati solamente nel caso in cui tali informazioni non siano desumibili dalla documentazione già agli atti del Comando Provinciale dei VVF; • dichiarazioni o certificazioni relative agli impianti previsti nei requisiti di sicurezza antincendio necessari per l’ammissione al piano straordinario, oltre alla documentazione relativa alla gestione della sicurezza; • programma di adeguamento alle vigenti disposizioni di prevenzione incendi, contenente la descrizione sintetica delle attività da svolgere. La circolare prevede che possano essere accettate domande di ammissione al Piano straordinario consegnate oltre il termine della scadenza, purché contengano la dichiarazione sostitutiva di atto notorio dalla quale risulti che, “medio tempore”, l’attività sia stata sospesa, eventualmente anche per chiusura stagionale, oppure mantenuta in esercizio con un numero ridotto di posti letto.

Strutture ricettive in zone colpite da calamità Viene prorogato al 31 dicembre 2022 il termine per l’adeguamento delle strutture localizzate: • nei territori colpiti dagli eccezionali eventi metereologici verificatisi a partire dal 2 ottobre 2018, così come individuati dalla Deliberazione del Consiglio di Ministri dell’8 novembre 2011. • nei territori colpiti dagli eventi sismici del Centro Italia avvenuti nel 2016 e 2017, così come individuati dalla Legge 229 del 15 dicembre 2016. • nei comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio dell’isola di Ischia per gli eventi sismici verificatasi il 21 agosto 2017. Per avere la proroga bisogna presentare la SCIA parziale al Comando VVF entro il 30 giugno 2021.

Strutture ricettive all’aperto Per le strutture turistiche ricettive all’aperto, quali campeggi e villaggi turistici, con capacità ricettiva superiore a 400 persone, si deve fare riferimento alla regola tecnica per la progettazione, la costruzione e l’esercizio del DM del 2014 (Governo italiano, 2014), così come modificata dal DM del 2 luglio 2019, che ne ha sostituito interamente l’allegato. Nel caso di interventi di “completa ristrutturazione” di un’attività esistente, bisogna rispettare le disposizioni per le attività nuove, mentre in tutti gli altri casi ci si deve riferire al Capo II del DM 2014 (Governo Italiano, 2014) oppure, in alternativa, al “Metodo proporzionale della caratterizzazione sostanziale ai fini antincendio metodo” come previsto dal Titolo II dello stesso DM. In ogni caso, queste attività avrebbero dovuto adeguarsi alla nuova disciplina secondo le seguenti scadenze: • entro il 7 ottobre 2020 per i requisiti di sicurezza di cui all’art. 6 del DM del 2014, comma 1, lettera a) e comma 2, lettera a); • entro il 7 ottobre 2017 con riferimento ai requisiti di sicurezza di cui all’art. 6 del DM del 2014, comma 1, lettera b) e comma 2, lettera b).

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I termini risultano così prorogati per effetto della disposizione di cui al comma 2-bis, all’art. 4 del DL 192/2014, e alle disposizioni di cui al comma 11-ter dell’art. 5 del DL 244/2016, comma 11-ter. Entro ciascuna delle scadenze segnalate, doveva essere presentata la SCIA ai sensi dell’art. 4 del DPR 151 (Governo italiano, 2011). Inoltre, il progetto da allegare all’istanza preliminare di cui all’art. 3 del medesimo DPR 151 (Governo italiano, 2011) dovrà indicare le opere di adeguamento ai requisiti di sicurezza sopra elencati. L’obbligo di adeguamento non sussiste in caso ci sia: • il possesso di atti abilitativi riguardanti anche la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio, rilasciati dalle competenti autorità ai sensi del comma 1 dell’art. 38 del DL 69/2013; • la pianificazione, ovvero lavori di realizzazione, modifica, adeguamento, ristrutturazione o ampliamento anche in corso, sulla base di un progetto approvato dal competente Comando provinciale dei Vigili del fuoco, ai sensi dell’art. 3 del DPR 151 (Governo italiano, 2011).

Rifugi alpini Per i rifugi alpini si deve fare riferimento al DM 2014 (Governo italiano, 2014a), che fissa i termini per l’adeguamento alle nuove norme delle attività esistenti al 14 aprile 2014. Le attività esistenti con capienza superiore a

25 posti letto si sarebbero dovute adeguare entro il 31 dicembre 2017 ai requisiti previsti in termini di impianti elettrici, estintori (incluso il punto 26.3, lettera h), ove pertinente) segnaletica di sicurezza, gestione della sicurezza, addestramento del personale e istruzioni di sicurezza; per tutti gli altri punti della regola tecnica la scadenza per l’adeguamento era fissata al 31 dicembre 2019, scadenza di adeguamento anche per le attività con capienza inferiore a 25 posti letto per tutti i punti della regola tecnica. L’esclusione dalle scadenze è prevista nei casi in cui alla data del 14 aprile 2014 era già stata presentata la SCIA ai sensi dell’art. 4 del DPR 151 (Governo italiano, 2011) oppure erano stati pianificati o erano in corso lavori di ristrutturazione o ampliamento, sulla base di un progetto approvato dal competente Comando provinciale dei Vigili del fuoco, ai sensi dell’art. 3 del DPR 151.  * Luca A. Piterà, Segretario Tecnico di AiCARR

BIBLIOGRAFIA ∙ Governo italiano. 1994. Decreto Ministero dell’Interno del 9 aprile 1994. Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere. Gazzetta ufficiale del 20 maggio 1994, n. 116. Roma. Poligrafico dello Stato. ∙ Governo italiano. 2011. Decreto del Presidente della Repubblica del 1° agosto 2011, n. 151. Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Gazzetta ufficiale del 22 settembre 2011, n. 221. Roma. Poligrafico dello Stato. ∙ Governo italiano. 2012. Decreto Ministero dell’interno del 16 marzo 2012. Piano straordinario biennale adottato ai sensi dell’articolo 15, commi 7 e 8, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, concernente l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi delle strutture ricettive turistico-alberghiere con oltre venticinque posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell’interno 9 aprile 1994, che non abbiano completato l’adeguamento alle suddette disposizioni di prevenzione incendi. Gazzetta ufficiale del 30 marzo 2012, n. 76. Roma. Poligrafico dello Stato. ∙ Governo italiano. 2014. Decreto Ministero dell’Interno 28 febbraio 2014. Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture turistico - ricettive in aria aperta (campeggi, villaggi turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone. Gazzetta ufficiale del 14 marzo 2014, n. 61. Roma. Poligrafico dello Stato. ∙ Governo italiano. 2014a. Decreto Ministero dell’Interno del 3 marzo 2012. Modifica del Titolo IV - del decreto 9 aprile 1994, in materia di regole tecniche di prevenzione incendi per i rifugi alpini. Gazzetta ufficiale del 15 marzo 2014, n. 62. Roma. Poligrafico dello Stato. ∙ Governo italiano. 2020. Decreto Legge 31 dicembre 2020 n. 183. Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, EURATOM) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del Regno Unito dall’Unione europea. Gazzetta ufficiale del 31 dicembre 2020, n. 323. Convertito in legge con al L. 26 febbraio 2021. Roma. Poligrafico dello Stato.


Informazioni dalle aziende

TERMOREFRIGERATORE AD ASSORBIMENTO A METANO, CONDIZIONAMENTO E ACQUA CALDA GRATUITA “MADE IN ITALY” D

a diversi anni ROBUR collabora con prestigiosi Centri di Ricerca internazionali per studiare e testare soluzioni per il riscaldamento e la climatizzazione ad alta efficienza e ridotto impatto ambientale. La più recente cooperazione tra l’Azienda Bergamasca e il prestigioso Centro di Ricerca Universitario del PoliMi è stata dedicata alle prove prestazionali di uno dei refrigeratori a gas cardine dell’offerta ROBUR, il modello GA ACF HR. Il termorefrigeratore ad assorbimento a metano con recupero di calore GA ACF HR è un refrigeratore da 18 kW frigoriferi dalle caratteristiche uniche, in quanto in grado di condizionare e contemporaneamente produrre acqua calda gratuita proprio grazie al sistema di recupero del calore del quale è dotato. Questa peculiarità rende l’unità particolarmente versatile e ideale per l’installazione ad esempio presso hotel, centri wellness e sportivi, quindi in tutte quelle realtà impiantistiche dove è richiesta una abbondante quantità di acqua calda sanitaria anche durante la stagione estiva, ma risulta ideale anche negli impianti con centrali di trattamento dell’aria per soddisfare gratuitamente la potenza termica richiesta ad esempio dalle batterie di post-riscaldamento L’efficienza globale testata dalle prove prestazionali realizzate dal PoliMi ha raggiunto valori anche superiori al 150%: in particolare con acqua fredda a 7 °C e temperatura dell’acqua in uscita da recuperatore a 60 °C è stata del 120%, mentre con acqua in uscita dal recuperatore a 50 °C è stata del 153%. Questi dati rafforzano e sanciscono la versatilità dell’unità che, in condizioni ottimali (A35W7 e acqua di recupero a 30/40 °C), è in grado di toccare picchi di efficienza totale oltre al 180%. In aggiunta a questa indubbia qualità energetica, si aggiunge la capacità del termorefrigeratore GA ACF HR di ridurre fino all’86% il fabbisogno di energia elettrica rispetto ai refrigeratori elettrici tradizionali, grazie al prevalente utilizzo di metano/GPL. Tale caratteristica fa dei refrigeratori ROBUR la scelta ideale per tutte quelle installazioni nelle quali la soluzione di climatizzazione non debba pesare sul fabbisogno elettrico dell’edificio oggetto di intervento. Un ulteriore vantaggio dei refrigeratori ROBUR è l’esenzione dalla norma F-Gas in quanto non impiegano fluidi refrigeranti climalteranti (HFC), ma solo refrigeranti naturali non oggetto di restrizione né di obblighi di denuncia negli appositi registri. Il termorefrigeratore ad assorbimento a metano con recupero di calore ROBUR GA ACF HR viene vantaggiosamente utilizzato in accoppiamento con le pompe di calore ad assorbimento ROBUR, per offrire al mercato soluzioni integrate di produzione di energia termica e frigorifera ad altissima efficienza. ROBUR rende difatti disponibili gruppi termo-frigoriferi pre-assemblati completi di collegamenti idraulici, gas ed elettrici, predisposti anche per un monitoraggio remoto funzionale e prestazionale, in grado di fornire acqua calda per riscaldamento, acqua fredda per il condizionamento e acqua per usi igienico sanitari, con la massima flessibilità ed efficienza, costruiti specificamente in base alle esigenze di progetto e di impianto.

Dettaglio dell’installazione Robur presso Funghi Valentina, Minerbio (BO)

Termorefrigerazione MADE IN ITALY: ROBUR GA ACF HR Grazie alla possibilità di produrre acqua calda fino a 75 °C, il chiller GA ACF HR può inoltre trovare efficace impiego in molteplici processi produttivi, un valido esempio è l’installazione effettuata presso Funghi Valentina di Minerbio (BO), azienda che dal 1980 coltiva funghi in serra. Le batterie delle centrali di trattamento aria, deputate alla climatizzazione delle serre, sono infatti alimentate da una serie di gruppi preassemblati Robur, in grado di fornire acqua refrigerata con contemporanea produzione di acqua calda gratuita per le batterie di post-riscaldamento delle stesse unità di trattamento aria oltre che ad integrare il riscaldamento dei locali a servizio delle serre di coltivazione. L’installazione ROBUR, con capacità totale in riscaldamento di 318 kW e capacità totale in condizionamento di 746 kW, ha permesso un’importante riduzione sia della potenza elettrica impegnata (riduzione di oltre 300 kW di potenza elettrica rispetto ad una soluzione tradizionale con refrigeratori elettrici), sia dei costi di funzionamento (quantificabili in circa il 20% rispetto a una soluzione elettrica). ROBUR, azienda che ogni anno investe il 7% del fatturato nell’area R&D, sviluppa e produce sistemi per il riscaldamento e la refrigerazione, incluso il modello GA ACF HR, caratterizzati da alta efficienza e basso impatto ambientale esclusivamente MADE IN ITALY.

Esempio di schema di impianto di un gruppo termofrigorifero preassemblato con pompa di calore reversibile (GAHP-AR) e termorefrigerante (GA ACF HR)

Robur S.p.A. – Via Parigi, 4/6 24040 Verdellino/Zingonia (Bergamo) Tel. 035.888.111 www.robur.it – informa@robur.it


Case study

Restaurodi un edificio storico trasformato in struttura alberghiera Il Dogana Resort di Molfetta è un esempio di riuso di edifici storici, con riqualificazione impiantistica e ottimizzazione delle prestazioni energetiche, mediante l’uso di sistemi in pompa di calore e recuperatori non invasivi Di R. L. Uva *

Prefazione

Di S. Nardulli*

Il case study presentato nell’articolo che segue riguarda i lavori di ristrutturazione di un edificio del ‘600 trasformato in struttura alberghiera. Ovviamente il recupero e restauro di tali edifici comporta, di conseguenza, un notevole studio di progettazione e in particolare l’applicazione di tecniche necessarie per la realizzazione di impianti che siano rispettosi della storia dell’edificio e, nello stesso tempo, siano rispettosi dell’ambiente Quali sono gli obiettivi che il settore dell’edilizia dovrà raggiungere per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica al 2050? In particolare, gli obiettivi che il renovation wave si pone sono: • raddoppiare il tasso di rinnovamento nei prossimi

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dieci anni per ridurre le emissioni; • stimolare la ripresa; • ridurre la povertà energetica. Entro il 2030, ben 35 milioni di edifici potrebbero essere ristrutturati, migliorando la qualità della vita dei cittadini e garantendo ambienti più salubri. Si ipotizza che si potrebbero creare fino a 160.000 posti di lavoro nel settore delle costruzioni green. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, nell’introdurre il webinar promosso da “Green building council Italia“ tenutosi alla fine del 2020, ha fotografato quello che sarà il grande piano di rinnovamento dell’edilizia nell’ambito del “Green deal europeo” e del “Next generation EU”. In questa strategia, ha affermato, “il tema ambientale non può essere considerato se non nella sua dimensione

complementare a quella sociale e culturale. Salvare il pianeta non può essere considerato un optional”. Grazie ai fondi del “Next generation” (in Italia Recovery fund), che deve aiutare gli investimenti nella transizione verde, sono previsti stanziamenti per l’Italia di 74,3 miliardi di euro per finanziare strumenti come il superbonus. La promozione della riqualificazione edilizia passa anche attraverso l’adozione di protocolli energetico-ambientali. Un recente studio della Boston housing authority ha mostrato che “vivere in una casa


green permette di ridurre del 47% la possibilità di ammalarsi. La Finanza climatica deve essere considerata strumento imprescindibile per accelerare l’azione sul clima e gestire in modo efficace rischi e opportunità associati ai cambiamenti climatici”. Inoltre si evidenzia che si è conclusa il 16 dicembre scorso la consultazione sulla bozza di “Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale” (Strepin), predisposta dai ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Infrastrutture con la collaborazione dell’Enea, che il Governo dovrà adesso finalizzare al più presto e presentare alla Commissione Ue. La strategia è costituita da un insieme di misure tecniche, fiscali e normative che dovrebbero stimolare gli interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio italiano, costituito da 12,42 milioni di edifici residenziali e 1,57 milioni non

residenziali con consumi medi molto differenziati a seconda della destinazione d’uso. In generale, la Strategia conferma le linee guida del Piano nazionale energia-clima (consolidamento e integrazione di Ecobonus e Bonus Casa con premi per gli interventi con migliore costo-efficacia e di riqualificazione profonda) velocizzando le procedure di incentivazione. Nel residenziale saranno favoriti gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici, qualora i costi connessi al retrofit non siano tali da giustificare l’intervento. In questo ambito sarà stimolata la “deep renovation”, anche attraverso forme di incentivazione come premi in cubatura, abbattimento delle tasse di trasferimento di proprietà e riduzione delle imposte municipali. Inoltre, scatteranno obblighi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti in corrispondenza delle “finestre di opportunità”, ovvero i momenti in cui sono previsti interventi importanti di ristrutturazione. Anche per il terziario privato saranno valutati obblighi di riqualificazione energetica nelle finestre di opportunità, “adeguatamente supportati da incentivi e meccanismi di promozione”, e promossi interventi di demolizione e ricostruzione.

Per quanto riguarda gli incentivi, piuttosto che istituire strumenti “ex novo” la strategia punta a razionalizzare gli strumenti esistenti e ad estendere la platea dei soggetti beneficiari. Saranno valutate agevolazioni finanziarie per gli interventi di efficienza integrati con quelli di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’edificio o con la realizzazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, ma anche misure come la rimodulazione della tassazione sugli immobili ad alta efficienza energetica o sui quali si effettuano interventi di riqualificazione energetica contestualmente a quelli di messa in sicurezza. Tutto questo dovrebbe portare a un tasso di riqualificazione annuo nei settori residenziale e terziario compreso tra 0,8 e 4% tra il 2020 e il 2030 con possibilità di investimenti valutati al 2030 in 6,8 mld €/anno che significano per il nostro settore una grossa opportunità di lavoro. In questa logica di recupero ed efficientamento si inserisce l’intervento al “Dogana Resort” realizzato nella città di Molfetta (Bs).

Cenni storici

palazziata” di proprietà della nobile famiglia de Luca e destinato e utilizzato come Seminario sino al 1760, quando fu oggetto di imponenti lavori di ristrutturazione per poi essere utilizzato come sede della Dogana marittima e come Uffici della Capitaneria di Porto. Successivamente alla cessazione del suo uso, il bene è entrato in possesso del Demanio; infine, all’interno del programma Valore Paese, il manufatto è pervenuto all’attuale proprietà attraverso Cassa Depositi e Prestiti, che nel 2019 ha deciso di farlo rinascere come resort nel cuore di una terra vocata all’accoglienza, con il mare davanti, approdo

e orizzonte, meta di viaggi e di partenze alla scoperta del Mediterraneo mare nostrum, benessere e sogno. 35 camere sobrie ed essenziali, impreziosite da dettagli di stile come le verande in pietra o le docce emozionali che accolgono l’acqua da una cupola, o gli antichi anfratti, forni e pozzi nelle volte a botte. Gli arredi “su misura” curati da sapienti artigiani del particolare: ferro, legno, pietra, tessuti. Chiaramente l’edificio storico (in Figura 1) non era dotato di impianti significativi, le ultime utilizzazioni avevano comportato la introduzione di impianti elettrici e rudimenti di impianti termici.

Per la città di Molfetta il recupero del Palazzo ex Dogana Vecchia ha rappresentato l’occasione per ripensare, riposizionare e promuovere il carattere e l’identità straordinaria di questa Città pugliese ricca di storia, cultura, monumenti e tradizioni marinare. Il Dogana Resort di Molfetta è una struttura ricettiva ricavata in un palazzo storico del 1655 costruito sull’originario sito di una “casa

* Stefano Nardulli, S.T.A. Società semplice tra Professionisti, Delegato Territoriale AiCARR per la Puglia

Figura 1 – Dettagli dell’edificio storico

#68

27


Gli impianti nella trasformazione dell’edificio in attività ricettiva

Tabella 1 – Caratteristiche della pompa di calore ad espansione diretta di tipo VRF utilizzata per le utenze poste al piano primo

Gli impianti tecnologici, installati per la particolare nuova destinazione d’uso di resort a 5 stelle, rispondono ai criteri di edificio in classe energetica elevata, rispettoso del recupero storico e valorizzazione delle strutture. Nonostante il vincolo cui l’edificio è sottoposto, si è agito sia sull’involucro esterno (non sulle murature esterne, tutte in pietra, ma sostituendo gli infissi esterni con altri ad alta performance, coibentando e controsoffittando l’ultimo piano) che sugli impianti termici, con l’obiettivo di individuare soluzioni progettuali che potessero far raggiungere all’edificio prestazioni energetiche significative Sono stati installati impianti termici ad alta performance, poco invasivi e con unità esterne compatibili con i vincoli imposti dal vincolo gravante sull’edificio.

Model

PURY-P300YNW-A

Power source

3-phase 4-wire 380400-415 V 50/60 Hz kW

33,5

kcal/h

30.000

BTU/h

114.300

Power input

kW

7,54

Current input

A

12,7-12,0-11,6

EER

kW/kW

4,44

Indoor

W.B.

15,0~24,0 °C (59~75 °F)

Outdoor

D.B.

-5,0~52,0 °C (23~126 °F)

kW

37,5

kcal/h

32.300

BTU/h

128.000

Power input

kW

8,38

Vincoli

Current input

A

14,1-13,4-12,9

I principali vincoli a base delle scelte di progetto, sono stati gli spazi esterni ristretti per la installazione delle unità di condizionamento, l’impossibilità di sfruttamento di acqua di falda o marina, la necessità di salvaguardare le strutture esistenti (volte a botte, corpo scala centrale come barriera non attraversabile agli impianti, salvaguardia delle strutture storiche, etc.).

COP

kW/kW

4,47

kW

33,5

kcal/h

30.000

BTU/h

114.300

Power input

kW

6,80

Current input

A

11,4-10,9-10,5

COP

kW/kW

4,92

Cooling capacity *1 (Nominal)

Temp. range of cooling

Heating capacity *2 (Max)

(Nominal) *2

*1 Indoor: 27 °C D.B./19 °C W.B. (81 °F D.B./66 °F W.B.), Outdoor: 35 °C D.B./24 °C W.B. (95 °F D.B./75 °F W.B.) *2 Indoor: 20 °C D.B. (68 °F D.B.), Outdoor: 7 °C D.B./6 °C W.B. (45 °F D.B./43 °F W.B.)

I criteri di progetto Eppure sono stati progettati e raggiunti i principali parametri normativi di una struttura ricettiva ad alto livello, con i seguenti essenziali criteri progettuali. Tutti gli ambienti, dotati di climatizzazione estiva e invernale, hanno: • controllo delle condizioni termo-igrometriche interne, con mantenimento delle stesse a valori adeguati, in funzione delle attività svolte; • immissione di aria esterna, debitamente filtrata,

• riduzione dei costi di esercizio mediante l’utilizzo di recuperatori energetici; • sistema di controllo di tipo centralizzato per l’ottimizzazione della gestione.

in quantità conforme alla vigente normativa, UNI 10339/95 con conseguente eliminazione dell’aria viziata; • distribuzione dell’aria immessa senza fastidiose correnti d’aria o ristagni; • livelli di rumorosità ambiente minimi, conformi alla normativa vigente;

0,

85 P (A 2 ce lb nt er ro go 1, ) P3 75

45

0

0,

85

DX

kg

P (A 2 S lb X er

P5

00

P go 3 D X 24 )

1,

1,

24

35

0

35

0

PR

+P

kg

S(z

P4

00

1,

24

35

0

kg

P (A 1 ce lb 0, ergontro 92 )

P4

on

e

50

co

m

kg

un

25

i)

0

92

P (S 2 D PA X 1, Alb 04 er 6

go

00

)

25

0,8

5

50

kg

P3

0,

P3

kg

1

P2

50

kg

cavedio 1

0,8

5

0,

0

74

40

0,

74

0

M /R

E/ ra P d

0 kg

Kit idra se ulic p. o 15

/R

RGOL

M

ATI

camino ø200 1,

0 kg

NI PE

35

DIGLIO

ø 1"1/4

8

cavedio 3 A PA

07

IMATIC A

2,

BIOCL

5

TTURA

C 25 alda 0 ia KW G

STRU

0,

77

sc a ambi e Popias ator tra mpa AC e di S ric irc

8 AC AC CU S MU 10 LO 00 l.

Gr 10 uppo 00 kg Elett ro

ge

no

2,

2

olo

0,

predisposizione impianti cucine/catering

0,

ø 2"

cavedio 2

AC AC CU S MU 10 LO 00 l.

PA03

ø 2"

im trat pian AC tam to S en to

verifica statica carichi piscina predisposizione impianti

DECKING LOUNGE

PIANTA COPERTURA

Figura 2 – Planimetria della copertura

28

#68

POOL LOUNGE

AC AC CU S MU 10 LO 00 l.

9

ø 1"1/2

E/ AC P S


Scelte progettuali

Figura 3 – Unità esterne e terrazza panoramica 5

AE 6000 mc/h area utile 0,4 mq

UTA1

7

250x250 UR01 Ps

A

ø500

650 mc/h

09

11

2,21

discesa 750mc/h

STF

8

EXT+AE 3000 mc/h area utile 0,2mq

9

mc/h

+2,50(A) +1,95(A)

400

VKB 1000

200

0

15

VKB

h

0,9

09

BR 1

mc/ 250

+2,45(A) VKB 1000

0,17

0,3

10

1

+1,85(A)

BR 2

+2,50(A)

4

5

ø300

STF

0 x20 200

354

+2,55(A)

02

01

hc 3.25 hi 1.90

250

0

250mc/h 200x200

0 200 VKB

12

collettore pavimento radiante

200x100

+2,55(A)

h

9

10

400x200

03 mc/

11

350+100 200

400x200 collettore pavimento radiante

8

5.05 12

450x200

450x200

ø300

472

04

dim. 301x828x816

150mc/h

750mc/h

+1,00(A)

13

UR350mc/h

0

UR1000 mc/h dim. 364x1000x1160

B

30

12

0 200

h

VKB

hc 3.05 hi 1.75

7

STF

16

discesa Psem

mc/

27

+2,45(A)

6

discesa Psem

0

0 x20 300

dim. 364x1000x1160

+1,00(A)

05

F32

UR1000 mc/h

discesa

250

0,09

+1,80(A)

hc 3.70 hi 3.00

3,59

3

150mc/h

hc 3.15 hi 1.95 +1,00(A)

2

+2,55(A)

3,77

300x 200

ø250

3.40

06

+1,60(A)

07

+2,90(A)

0

BR 1

x20

1,1

02

Particolare corpo scale di accesso esterno alla spa dell'albergo

500

200

400x 200

ø400

800x +1,40(A)

hc 3.15 hi 2.10

PART 7

PART 6 Particolare impianto ascensore portatori di handicap e montacarichi

Pulitura dei gradini e sottogradini esistenti

F50

0,17

14

PART 5

Particolare impianti ascensori all'interno del vano scala

BR 2

12

UR1 000 mc/h dim. 364x 1000 x116 0

13

1,7

STF

PSe 650 m mc/ h

0,17

ø400

cappa

PART 4

BR 1

10

12

08

EXT+AE 6000 mc/h area utile 0,4 mq

6 ø 120 AE e EXT locali tecnici 150 mc/h

400 0 mc/ h

200 0 mc/ h

Estrazione Cucina 1000x250

0.00

+1,00(A)

4

400x200

300x200

200x200

250 mc/h

F50

F50

125mc/h

125mc/h

250 mc/h

250 mc/h

F50

F32

F40

F32

3

dim 900x732x250h

PART 1 Pedana elevatrice per portatori di handicap

2

A

PIANTA PIANO RIALZATO

1

Controsoffitti in cartongesso

BANCHINA SEMINARIO

CAMERE

Pavimento radiante

SPOGLIATOIO DONNA SPA

CAMERA 21 BAGNO 21

BAGNO 12

h SDF

F2

5

h 245

CAVEDIO 3

h 245

BAGNO 13

BR 300x100

TOILETTE DONNA SPA

h 245

BR 300x100

h 245

CAVEDIO 1

PAEe EXP ø300 solo protezione antivolatile

F20 CAMERA 13 h 245

dn10

SPOGLIATOIO UOMO SPA

2

CAMERA 12

h SDF

F25

200x15

F15

300x20

F40

0

h 245

BR 300x100

F20 F20

02

BAGNO 10

F15

02

200

dn1

200

300x

h 245

h 245

BAGNO 14

h 245 F32

ø30 0 ø30 0

400x250

250x200

STF

BR 300x100

F50

h 245

+ 11.77

dn127

STF

200x150

dn102

DISIMPEGNO

h SDF

BAGNO 19

BR 300x100

h 245

BAGNO DI VAPORE

0 INGRESSO SPA UTENZA DOGANA RESORT

BAGNO 20

F1

5

CAMERA 18

CAMERA 19

hF40 245

BR 300x100

+ 10.33

RELAX

CORRIDOIO 05 P. SECONDO

10.47

h SDF

F2

0

CAMERA 20 h SDF +

h SDF

LOGGIA C. 15

+ 10.47

dn102h 245

BR 300x100

h SDF

TOILETTE SPA

F2

200x100 200x100

h 245

dn102

F40

5

DISIMPEGNO TECNICO

400x250

200x150

CAMERA 17

F1

dalla Unità Recupero in copertura

CAVEDIO 2

BAGNO 17 h 245

h SDF

SPA-WELLNESS

+ 10.47

ANTIBAGNO SPA

CORRIDOIO 03 P. SECONDO

MONTACARICHI + 11.65

BR 300x100

CAMERA 16

SCALA SPA +2 / +3

+ 10.33

SCALA +2 / +3

F40

h 245

TOILETTE STAFF SPA

+ 10.33

TRANSETTO SUD P. SECONDO

+ 9.05

000

200

dn1

h SDF

02

dn1

02

400x

UR1

02

F25

200

h 245

+ 10.47

ASCENSORE

400x BAGNO 16

dn1 BR 300x100

TRANSETTO NORD P. SECONDO

h 245

BR 300x100

BR 300x100

hF20 245

CAMERA 15

Pavimento radiante a zone U.E. Small 8HP U.I. cassette F15 n°3 U.I. cassette F20 n°1 U.I. pavime. F20 n°2 U.I. contros F25 n°1 URecup +batt+Umifif. 1000 mc/h

DISIMPEGNO SPOGLIATOIO

90°

RECEPTION SPAF1 5

DISIMPEGNO SCALA SPA

dn1

dn102

dn102

BAGNO 15

h 245

CORRIDOIO 04 P. SECONDO

F25

F15

h 245

TOILETTE UOMO SPA

h 270

CORRIDOIO 01 P. SECONDO

h SDF

h 245

dn102

300x

GALLERIA P. SECONDO

CAMERA 10

BAGNO 11

dn250

0

2 dn10

P.

F2

IO 02

BALCONE C. 14

PAEe EXP ø300 solo protezione antivolatile

+ 10.33

0

CORRIDO

SECO NDO 200x20 0

BR 300x100

h SDF

CAMERA 14

0

00

SCALA TERRAZZO +2 / +3

SPOGLIATOIO DONNA SPA

F2

CAMERA 11

h SDF

10

2

UR

dn10

TRATTAMENTI

F2

0

VASCA BAGNO 18

LOGGIA C. 16

h SDF SAUNA

LOGGIA C. 17

BALCONE C. 18

PIANTA PIANO SECONDO

BALCONE C. 19

DOCCIA EMOZIONALE

BALCONE VASCA SPA

SUITES

Figura 4 – Pianta dell’edificio

NUMERI E DATI DI PROGETTO

La scelta progettuale, per la climatizzazione degli ambienti è quindi stata quella di utilizzare tanti impianti a pompa di calore ad espansione diretta, con raffreddamento in aria, ciascuna a servizio di porzioni definite di albergo (piani) e tanti sistemi a recupero di calore per l’estrazione e l’immissione di aria primaria. Il sistema edificio meno disperdente-impianto termico a pompa di calore ad espansione diretta, con impianto a volume di refrigerante variabile, con ottimi COP ed EER, e l’utilizzo di recuperatori di calore ad alta efficienza, ha infatti permesso il raggiungimento di alte performances con la Classe Energetica A4. La soluzione ad espansione diretta è stata preferita a quella idronica sia per le dimensioni e i pesi ridotti delle unità esterne, che per le minori dimensioni delle tubazioni di distribuzione del fluido frigorigeno rispetto all’acqua, con inoltre ben evidenti miglioramenti in termini di prestazioni energetiche. Ad esempio, in Tabella 1 sono evidenziate le caratteristiche della pompa di calore ad espansione diretta di tipo VRF, utilizzata per le utenze poste al piano primo, con valori di COP invernali ed EER estivi di livello certamente maggiore dei corrispettivi valori di rendimento di una pompa di calore idronica. Gli alti valori stagionali di questi parametri sono certamente stati alla base delle scelte energetiche effettuate e hanno avuto conferma nel monitoraggio dei consumi nella prima parte dell’utilizzo della struttura alberghiera, anch’essa martoriata dai problemi pandemici del 2020.

Destinazione finale: Hotel Dogana Resort: Camere (35), posti letti (91), SPA e Wellness, Ristorante, Sala cinema, Roof Garden Superficie: 1.000,00 + 1.000,00 banchina antistante m2 ca. Volume: 18.000,00 m3 Importo lavori totale: 5.048.543,06 € Importo impianti tecnologici: 1.312.971,40 € Periodo di esecuzione: 2016 – 2019 Committente: Dogana Vecchia srl – Imprese DEBAR spa, RESTA srl, EDIL.CO. srl Imprese impiantistiche: F.L. F.lli LOIUDICE srl (fluidi), TecnoElettra srl (Elettrici) Progettazione e D. LL. opere edili e strutture: arch. F.P. Arbore, ing. N. Stefanelli, NCBARCHITETTURA arch. R.Emanuele e arch. S.Balasso. Progettazione e D.LL. impianti tecnologici: Studio Uva Ingegneri Associati Condizioni termoigrometriche esterne Inverno 0 °C; U.R. 80% Estate 36 °C; U.R. 50% Condizioni termoigrometriche interne (Tolleranze: T ± 1 °C, UR ± 5%) Sale pranzo – Camere Inverno 20 °C; U.R. 50% Estate 26 °C; U.R. 50%

Soluzioni tecniche La individuazione, sulla copertura, delle zone su cui installare le unità esterne dell’impianto CDZ (condivisa con la Soprintendenza) ha orientato la scelta del sistema di climatizzazione, con macchine di dimensioni contenute e pesi ridotti e l’esclusione di UTA centrale per l’aria primaria. Sono pertanto stati progettati impianti a Volume Varabile di Refrigerante per la particolarità di avere unità esterna compatte, componibili, non eccessivamente alte per evitare l’impatto visivo, e una distribuzione del fluido vettore frigorigeno possibile con tubazioni di piccolo diametro, rispetto a quelle idroniche, quindi compatibili con le dimensioni dei cavedi individuati. Gli impianti sono stati suddivisi in zone tipologiche, ciascuna indipendente, per un totale di 7 Sistemi di climatizzazione, del tipo VRF, Classe A/A, e sono state fatte verifiche per il rispetto delle norme UNI EN 378. In Figura 2 la planimetria della copertura con la indicazione della zona non significativa, nel contesto del terrazzo, su cui sono installate le Unità Esterne e del percorso delle tubazioni sino ai n°3 cavedi verticali individuati nella struttura, mascherate sul parapetto verticale del terrazzo.

#68

29


Le unità esterne sono state raggruppate come Figura 3 e mitigate acusticamente e visivamente da fioriere sul prospetto verso l’esterno e da barriera a verde, verso l’interno, in modo da poter usufruire del meraviglioso terrazzo panoramico, con vista sul porto e sulle torri della Cattedrale. La compartimentazione interna dell’edificio e la determinazione non invasiva, sulla struttura storica esistente, dei cavedi di passaggio tubazioni e canalizzazioni, con l’individuazione delle zone ribassabili interne, per ogni piano, ha comportato la scelta delle apparecchiature interne (FC orizzontali in controsoffitto e recuperatori) e il loro posizionamento. Si veda la Figura 4. Quali Unità per il Trattamento dell’Aria Esterna, sono stati adottati recuperatori di calore totale, serie Lossnay, a flussi incrociati con serranda di by-pass, filtro G3, motore DC, efficienza di scambio entalpico maggiore del 70% e di temperatura superiore all’80%, crescente con la diminuzione della portata, come da curve caratteristiche riportate in Figura 5. Da questi recuperatori, sono derivate le Canalizzazioni in controsoffitto per le aree a soffitto piano e a pavimento per zone con soffitti a volta/botte. Sistema di supervisione installato Per quanto riguarda la regolazione dei parametri termoigrometrici e la supervisione dell’impianto di condizionamento si è utilizzata la regolazione propria del sistema VRF integrata con il sistema di gestione alberghiero in reception (Figura 6), per: • Visualizzazione planimetrie grafiche; • Modo di funzionamento; • Temperature set point aria e ambiente; • Velocità del ventilatore; • Anomalie (codice e messaggio esteso di descrizione); • Segnalazione filtro sporco; • Programmazioni orarie timer, giornaliero e settimanale; • Programmazione temperatura di mantenimento estiva e invernale; • Autodiagnosi e funzione di test run delle unità • Monitoraggio indiretto della quantità del refrigerante del sistema; • Controllo sistemi di ventilazione e recupero interbloccati o indipendenti; • Archivio storico degli eventi e dati di consumo; • Monitoraggio e ripartizione deiei consumi percentuali, etc.

Conclusioni La Regione Puglia promuove il recupero di edifici storici nelle zone centrali delle città, evitando consumo ulteriore di suolo per nuove iniziative turistiche e recuperando il notevole patrimonio storico architettonico esistente. In questo ambito il recupero del Palazzo ex Dogana Vecchia ha rappresentato l’occasione per proporre un notevole esempio di ristrutturazione intelligente ed efficiente, nel pieno rispetto della

30

#68

Figura 5 – Efficienza recuperatori a flussi incrociati

Figura 6 – Sistema di supervisione

storia e dell’importanza dell’edificio che ora fa bella mostra di se sul waterfront, recuperato, di Molfetta, tornato ai suoi antichi splendori. La struttura ricettiva Dogana Resort, climatizzata essenzialmente con un sistema ad espansione diretta di tipo a Volume Variabile ad alte performance energetiche e recuperatori di calore efficienti, ha raggiunto, grazie al miglioramento dell’efficienza dei nuovi infissi e alle ottime prestazioni del sistema VRF, la ottima classe energetica A4 (Figura 7) e buon punteggio di sostenibilità ambientale (protocollo Itaca) pari a 2,33. 

ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

CODICE IDENTIFICATIVO: 04_2019

VALIDO FINO AL: 11/10/2029

DATI GENERALI Nuova costruzione

Oggetto dell'attestato

Destinazione d'uso Residenziale

Intero edificio

Passaggio di proprietà

Non residenziale

Unità immobiliare

Locazione

Gruppo di unità immobiliari

Ristrutturazione importante

Classificazione D.P.R. 412/93: E1(3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari

Riqualificazione energetica

Numero di unità immobiliari di cui è composto l'edificio: 1

Altro:

Dati identificativi Regione: PUGLIA

Zona climatica: C Anno di costruzione: 1713

Comune: MOLFETTA Indirizzo: via Chiesa Vecchia, 5

Superficie utile riscaldata (m2): 2 116.47

Piano: 0

Superficie utile raffrescata (m2): 2 116.47

Interno:

Volume lordo riscaldato (m3): 12 232.16 Volume lordo raffrescato (m3): 12 232.16

Coordinate GIS: Lat: 41°12'9'' Long: 16°35'49'' Comune catastale Subalterni

MOLFETTA (BA) - F284 da

18

a

18

\ da

Sezione a

\ da

Foglio a

55

Particella

\ da

1738

a

\

Altri subalterni

Servizi energetici presenti Climatizzazione invernale

Ventilazione meccanica

Illuminazione

Climatizzazione estiva

Prod. acqua calda sanitaria

Trasporto di persone o cose

PRESTAZIONE ENERGETICA GLOBALE E DEL FABBRICATO La sezione riporta l'indice di prestazione energetica globale non rinnovabile in funzione del fabbricato e dei servizi energetici presenti, nonché la prestazione energetica del fabbricato, al netto dei rendimenti degli impianti presenti.

Prestazione energetica del fabbricato INVERNO

Prestazione energetica globale

ESTATE

Più efficiente

A4

Riferimenti EDIFICIO A ENERGIA QUASI ZERO

CLASSE ENERGETICA

A3 A2

A4

A1 B C

Gli immobili simili avrebbero in media la seguente classificazione: Se nuovi: A2 (145.87)

Se esistenti:

EPgl,nren

D E

94.8410 kWh/m²anno

F G

* Rocco Luciano Uva, Studio Uva Ingegneri Associati – Socio Aicarr

Meno efficiente

Pag. 1

Figura 7 – Attestato di prestazione energetica


Informazioni dalle aziende

DIGITALIZZA IL TUO IMPIANTO IDRICO SANITARIO CON HYCLEEN CONNECT Accesso remoto via cloud per il monitoraggio digitale e l’ottimizzazione dell’impianto di acqua potabile

O

ra la digitalizzazione offre i suoi vantaggi anche alla nostra acqua potabile: GF Piping Systems presenta la nuova soluzione cloud Hycleen Connect per l’accesso remoto centrale e il monitoraggio digitale di uno o più impianti di acqua potabile. Integrazione digitale all’Hycleen Automation System (AS), Hycleen Connect rende ancora più facile garantire una qualità elevata dell’acqua potabile in complessi edilizi come uffici, hotel e ospedali. Questa soluzione però è perfetta anche per le unità abitative più grandi, in quanto gli amministratori degli immobili o i Facility Manager possono controllare centralmente ogni giorno da remoto tutti gli impianti. Finora la lettura delle informazioni sullo stato del sistema richiedeva la presenza di una persona sul posto. Con Hycleen Connect invece i dati degli impianti sono sempre disponibili in modo digitale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, indipendentemente dall’ubicazione. La qualità dell’acqua erogata è tenuta sotto controllo ventiquattr’ore al giorno dal sistema automatizzato con funzione di allarme, e i valori misurati vengono registrati a prova di falsificazione. Per i responsabili questo significa un potenziale di risparmio elevato. Esso è legato alla maggiore efficienza di gestione degli impianti, all’ottimizzazione della quantità di acqua di risciacquo o del consumo energetico per l’acqua calda, e tutto questo tramite un bilanciamento idraulico perfetto e a una identificazione ed eliminazione dei guasti più preciso.

Facile da installare e facile da attivare Accesso al servizio con abbonamento mensile Il sistema Hycleen AS viene utilizzato con successo negli edifici già da alcuni anni. Garantisce temperature dell’acqua stabili tramite un bilanciamento idraulico, lava i tubi e registra tutti i dati. Il controllo dello stato del sistema richiedeva fino ad ora però una persona sul posto per leggere i dati, scaricarli e analizzarli. Per il regolare monitoraggio mancavano spesso il personale e una visione di insieme degli impianti. Per l’igiene dell’acqua potabile, tuttavia, trascurare i controlli può avere effetti nocivi per la salute. La nuova soluzione cloud Hycleen Connect è progettata proprio per risolvere questo problema. Il suo sviluppo si

fonda sul principio Plug & Play. Si installa infatti in pochi minuti e viene gestita poi facilmente mediante una dashboard intuitiva. In questo modo è possibile monitorare mediante accesso remoto da un’unica posizione uno o più impianti Hycleen AS, nello stesso edificio o in più edifici. Per il collegamento cloud la centralina di comando Hycleen Master viene collegata a Internet. Successivamente, acquistando la licenza per Hycleen Connect (abbonamento) si accede subito da remoto all’impianto. È un abbonamento mensile – studiato su misura per le necessità del cliente e con tempi flessibili (può essere disdetto mensilmente). Individuare i guasti, risolverli e ridurre i costi Hycleen Connect offre una panoramica live dell’impianto. I valori misurati attuali relativi agli impianti di acqua potabile, acqua calda e acqua fredda vengono raffigurati in chiare dashboard. Ma si possono leggere anche valori precedenti, cronologie delle temperature, quale posizione valvola prevaleva e in quale momento, unitamente ai valori massimi e minimi. Gli amministratori degli edifici riescono quindi a vedere in anticipo dove potrebbe prefigurarsi un difetto o il guasto di una sezione del sistema. Questo per gestirli preventivamente e non agire solo dopo, ad esempio quando manca l’acqua calda e gli utenti si lamentano. A questo scopo il sistema dispone anche di un rilevamento del guasto quando le temperature non rientrano nel campo desiderato. In questo caso è possibile notificare automaticamente un allarme ai responsabili per poter correggere fisicamente il difetto nel più breve tempo possibile. Ottimizzazione dell’impianto a livello di igiene, efficienza energetica e comfort I dati salvati offrono una base notevolmente più solida per l’analisi dell’impianto di acqua potabile e l’identificazione dei potenziali di ottimizzazione. L’apparecchio mette a disposizione anche report per assicurare l’igiene, ridurre i costi energetici per l’approvvigionamento di acqua calda e aumentare il comfort degli utenti. Per maggiori informazioni su Hycleen Connect: www.gfps.com/it


Ottimizzazione energetica

Moderniimpianti idronici in ambito alberghiero Unità polivalenti e modulazione della portata d’acqua direttamente all’anello primario per quattro nuove strutture alberghiere a Mestre (VE) G. Curculacos, G. Turchetto, L. Zordan *

F

INO A NON MOLTI ANNI FA gli impianti HVAC venivano concepiti e realizzati, nella maggior parte dei casi, con circuiti a portata d’acqua costante. Solo in tempi più recenti l’evoluzione tecnologica dei sistemi di produzione, pompaggio e regolazione ha portato alla realizzazione di impianti con portata d’acqua variabile, ma generalmente limitata al solo anello secondario. L’adozione di sistemi a portata costante, considerando l’andamento climatico del Centro — Sud Europa e la conseguente forte variabilità della richiesta energetica degli involucri, equivale a far circolare nell’impianto un fluido vettore con un basso, se non bassissimo contenuto entalpico, per la maggior parte del tempo, con evidenti inefficienze e perdite economiche.

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Lo sviluppo tecnologico, in particolare di hardware e software, permette oggi di adottare un approccio integrato alla progettazione impiantistica, realizzando sistemi di trasferimento dell’energia termo frigorifera alle utenze molto più efficiente, attraverso un unico anello primario, in cui è possibile realizzare una completa modulazione della portata d’acqua. Noti in letteratura con l’acronimo VFPP (Variable Flow Primary Pumping), i sistemi idronici con modulazione della portata d’acqua direttamente al primario permettono di ottenere sia una sensibile riduzione dei costi d’esercizio (OpEx) che, in molti casi, un contenimento dell’investimento per la realizzazione dell’impianto stesso (CapEx), specialmente se quest’ultimo risulta di media — grande potenza ed è realizzato con più refrigeratori in parallelo.

L’intervento edilizio Il caso studio in oggetto si riferisce a un’applicazione impiantistica afferente a un intervento edilizio di rilevante importanza, che ha visto la realizzazione di quattro nuove strutture ricettive a Mestre (Venezia), in un’area urbana denominata “Cà Marcello”: intervento che rientra in un progetto molto più ampio di riqualificazione urbanistica avviato dal Comune di Venezia, nell’area immediatamente esterna alla stazione ferroviaria. L’investimento, che ammonta a circa 75 milioni di Euro e che oltre alla


realizzazione di quattro strutture alberghiere per complessivi 3.000 posti letto, ha previsto anche la realizzazione di un parcheggio multipiano e una serie di sistemazioni accessorie, è stato sostenuto finanziariamente da un investitore austriaco che poi lo ha assegnato a una serie di brands internazionali quali Leonardo Hotels, il Gruppo Plateno, Stay City e Wombat’s Hostels. Nel corso degli anni, prima dell’intervento di riqualificazione (Figura 1), questa area ha avuto diverse destinazioni d’uso tra cui parco ferroviario e poi luogo di ricovero e di riparazione dei treni, fino a essere poi totalmente dismessa, divenendo un quartiere con una forte sofferenza sia sul profilo sociale che funzionale. Quindi l’intervento, benché abbia sicuramente introdotto degli elementi di complessità a livello di viabilità e comunicazione, ha comunque contribuito a riqualificare in modo significativo tutta l’area.

Figura 1 – Vista aerea prima dell’inizio dei lavori di riqualificazione, anno 2015 (fonte: Google earth)

Gli hotel oggetto del progetto

Figura 2 – Particolare di Leonardo Royal Hotel

Tabella 1 – Riferimenti e principali caratteristiche dei fabbricati oggetto dell’intervento edilizio ATTIVITÀ RICETTIVO ALBERGHIERA

Il progetto ha visto la realizzazione di quattro alberghi che insistono su nuove piastre commerciali, collegati con un passaggio pedonale direttamente alla stazione ferroviaria e che sono raccordati con dei parcheggi multipiano, sia di uso pubblico che a uso privato. La nostra attenzione si incentrerà in particolare su uno di questi alberghi, il Leonardo Royal Hotel, ovvero l’edificio di più ampia dimensione sia in volume che per quantità di camere, ma che presenta lo stesso schema impiantistico di tutti gli altri alberghi i quali — in sede di progetto — sono stati identificati come fabbricati R1, R2, R3, R4, con caratteristiche come dalla Tabella 1. Il Leonardo Royal Hotel (R1), in Figura 2, si sviluppa su una superficie complessiva di circa 9.300 m2, conta 11 piani e poco meno di 500 posti letto.

Riferimento Fabbricato

Superficie [m2]

N. Piani

N. camere/n. posti letto

R1

9.315

11

244 / 480

R2

6.130

9

208 / 416

R3

6.155

8

112 / 578

Il progetto preliminare

R4

7.360

10

175 / 494

Riferimento Fabbricato

Superficie [m2]

N. Piani

C1

530

1

C2

135

1

C3

85

1

Riferimento Fabbricato

Superficie [m2]

N. Piani

P1 – Parcheggio Pubblico

8.700

5

P2 – Parcheggio Privato

9.015

6

In Tabella 2 vengono riportati i principali dati di calcolo e di simulazione energetica relativi al progetto preliminare, validi ai fini della certificazione e basati sulla norma tecnica UNI TS 11300. Stiamo parlando quindi di un involucro con un volume di circa 32.000 m3, con indicatori di rapporto superficie disponibile su volume pari a 0,31 da cui si evince chiaramente l’entità e l’importanza del sistema. Una considerazione interessante in ottica di ottimizzazione energetica globale estate/inverno, che potrebbe essere generalizzata a tutti i recenti edifici costruiti specialmente nel Nord Italia, riguarda le trasmittanze che l’attuale standard progettuale conduce a valori decisamente molto — se non troppo — bassi. Si veda la Tabella 3. Quello che infatti sempre più frequentemente si rileva sul campo è che questa tipologia di nuovi edifici, dal punto di vista del fabbisogno energetico, sono praticamente tutti quasi autosufficienti in periodo invernale, ovvero soddisfano le condizioni climatiche interne richieste con i soli apporti endogeni o di irraggiamento. Parallelamente la

ATTIVITÁ COMMERCIALI

PARCHEGGI

Tabella 2 – Principali dati di calcolo e di simulazione energetica relativi al progetto base per Leonardo Royal Hotel Descrizione

V [m3]

S [m2]

S/V [1/m]

Su [m2]

θint [°C]

φint [%]

Condizionamento invernale

31.534

9.648

0,31

7.990

20,0

50,0

Condizionamento estivo

31.534

9.648

0,31

7.990

26,0

51,3

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fase estiva diventa critica, con un costante incremento del fabbisogno frigorifero. La quantità di aria esterna che necessariamente si deve trattare e immettere, pesa in modo significativo sul bilancio energetico complessivo dell’edificio; fortunatamente oggi giorno i sistemi di recupero utilizzati presentano efficienze molto elevate, soprattutto in fase invernale ma in quota parte anche in regime estivo, per cui gli edifici presentano dei profili di fabbisogno energetico (in particolar modo nella stagione invernale) fortemente limitati dalle caratteristiche delle trasmittanze e fortemente contenuti dalle caratteristiche dei sistemi di recupero. Si veda la Tabella 4 in merito al numero e alle portate d’aria di ricambio considerati nel progetto preliminare. In Tabella 5 sono indicati i valori nominali di prestazione energetica per riscaldamento, per acqua calda sanitaria e per il raffrescamento, oltre che per la ventilazione, illuminazione e per altri tipi di servizi. In questa fase iniziale del ciclo di progettazione, per quanto concerne la produzione e distribuzione dell’energia, lo schema ipotizzato prevedeva un sistema di distribuzione tradizionale, diverso quindi da quanto è stato poi implementato in fase di progetto esecutivo — costruttivo. La classificazione energetica A3 proposta (Figura 3), è stata poi confermata in sede di certificazione energetica APE, con un indicatore di fabbisogno di 250 Kwh/m2 anno. In Tabella 6 viene riportato uno specchietto riassuntivo dei carichi termici per riscaldamento e raffrescamento dell’intera struttura; si tratta di 110 kW di fabbisogno termico per il riscaldamento (simulazione invernale che non tiene conto degli apporti interni) e di un fabbisogno di 256 kW per il raffrescamento. Il trattamento dell’aria pesa per 332 KW per la fase di riscaldamento e 540 kW per la fase di raffrescamento; si può quindi notare come vi sia un netto sbilanciamento di fabbisogno verso il carico estivo. Per quanto riguarda il recupero aeraulico, a fronte di una quantità di aria trattata da progetto di circa 58.000 m3/h (in questa fase preliminare non è stato considerato il trattamento estivo dell’ambiente cucina) e tenendo conto del fatto che siamo in presenza di unità di trattamento aria dotate di recuperatori statici a flussi incrociati, è stata imposta nella simulazione una efficienza di recupero aeraulico medio in fase invernale del 50%, mentre in periodo estivo è stata fissata una efficienza media di recupero di circa il 15%. Da un punto di vista fisico, il progetto di base prevedeva l’impiego di due gruppi idronici polivalenti di potenza nominale pari a circa 370 kW frigoriferi l’uno, potenza termica nominale di circa 460 kW, operanti in parallelo e affiancati da un generatore termico modulare a gas per integrazione e backup. I gruppi termo frigoriferi prevedevano le pompe primarie a portata costante, installate a bordo unità.

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Tabella 3 – Principali valori delle trasmittanze per Leonardo Royal Hotel (progetto preliminare – involucro edilizio) Cod. Descrizione

Trasmittanza U Trasmittanza media [W/m2K] [W/m2K]

M1

Parete esterna

0,190

0,209

M2

Parete esterna setto cls

0,235

0,249

M6

Parete esterna setto cls cappotto esterno 0,214

0,228

P2

Solaio piano terra

0,162

0,190

P4

Solaio interpiano vs esterno

0,276

0,276

S2

Soffitto copertura

0,247

0,295

Tabella 4 – Ricambi d’aria considerati nel progetto preliminare per Leonardo Royal Hotel Numero di ricambi d’aria (media nelle 24 ore) N. Descrizione

Valore di progetto [Vol/h]

Valore medio 24 ore [Vol/h]

1

0,50

0,30

Zone comuni a ventilazione naturale

Portate d’aria di ricambio (solo nei casi di ventilazione meccanica controllata) N.

Portata G [m3/h]

Portata GR [m3/h]

ηT [%]

1

57.600

57.600

70%

dove: G Portata d’aria di ricambio per ventilazione meccanica controllata GR Portata dell’aria circolante attraverso apparecchiature di recupero del calore disperso ηT Rendimento termico delle apparecchiature di recupero del calore disperso

Tabella 5 – Indici di prestazione termica ed energetica del progetto preliminare di Leonardo Royal Hotel Indici di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale dell’edificio Valore di progetto EPH, nd

46,82

kWh/m2

Valore limite EPH, nd, limite

52,22

kWh/m2

Verifica (positiva/negativa)

Positiva

Indici di prestazione termica utile per la climatizzazione estiva dell’edificio Valore di progetto EPC, nd

23,16

kWh/m2

Valore limite EPC, nd, limite

24,44

kWh/m2

Verifica (positiva/negativa)

Positiva

Indice di prestazione energetica globale dell’edificio (Energia primaria non rinnovabile) Valore di progetto EPgl, nr

250,64

kWh/m2

Indice di prestazione energetica globale dell’edificio (Energia primaria) Prestazione energetica per riscaldamento EPH

78,58

kWh/m2

Prestazione energetica per acqua calda sanitaria EPW

92,07

kWh/m2

Prestazione energetica per raffrescamento EPC

91,54

kWh/m2

Prestazione energetica per ventilazione EPV

67,95

kWh/m2

Prestazione energetica per illuminazione EPL

48,30

kWh/m2

Prestazione energetica per servizi EPT

2,72

kWh/m2

Valore di progetto EPgl, tot

381,16

kWh/m2

Valore limite EPgl, tot, limite

442,94

kWh/m2

Verifica (positiva/negativa)

Positiva

Nelle esecuzioni di tipo alberghiero, specie se si opera in Veneto o comunque in pianura Padana, la scelta di affiancare un sistema di produzione termica tradizionale con caldaie alle pompe di

calore elettriche è ancor oggi giustificato dal fatto che in alcuni periodi dell’anno il clima locale è caratterizzato da svariate giornate mediamente


fredde (1÷4 °C) con fortissimi tassi di umidità e/o con presenza di nebbie: come noto la concomitanza di tali fattori in questi specifici range di temperatura/umidità risulta particolarmente critica per le macchine elettriche reversibili, in particolare dovuta all’elevata frequenza di intervento dei cicli di sbrinamento. È stato quindi previsto che le

unità polivalenti siano utilizzate come fonte principale per fornire l’energia termica e l’energia frigorifera all’impianto, pre — riscaldando l’acqua calda sanitaria: esse scaricano l’energia su due sistemi di accumulo (caldo e freddo) che servono sia da inerziale che per modulare gli sbrinamenti, ma sono comunque affiancate per il riscaldamento, per i post — riscaldamenti e per la produzione di ACS da un sistema modulare a gas supplementare. La produzione termica è ovviamente gestita

Figura 3 – Certificazione energetica Tabella 6 – Valori di carico riassuntivi per riscaldamento e raffreddamento dell’intera struttura Carichi di progetto Riscaldamento [kW]

Raffrescamento [kW]

Dispersioni/Apporti

110

256

Trattamento Aria

332

540

Apporto Aria

-

-155

TOTALE

442

641

Figura 4 – Schema di principio del sistema idronico “VFPP” (Variable Flow Primary Pumping) per un impianto con nr. 2 unità polivalenti operanti in parallelo

in sequenza (anche nelle simulazioni di certificazione energetica) prediligendo in primis sempre il funzionamento delle unità polivalenti.

La variante d’impianto: il sistema “VFPP” Rispetto al progetto iniziale è stata proposta all’investitore e poi realizzata una variante migliorativa che ci porta a ragionare su un impianto a portata d’acqua variabile a singolo anello primario “VFPP” che insiste direttamente sulle utenze, quindi con un unico sistema di pompaggio esterno modulante. A garanzia della affidabilità del sistema e del successo dell’operazione, si è ritenuto corretto rivolgersi a un costruttore di gruppi frigoriferi in grado di fornire e garantire l’intero sotto — sistema idronico VFPP; non solo fornire, ma anche gestire, coordinare e modulare i gruppi polivalenti, le pompe centrifughe e i relativi inverter, le valvole di intercettazione e di bypass e in generale tutto quanto necessario, affinché il sistema gestisca autonomamente tutte le variabili in campo, evitando qualsiasi problema di interferenza, di interfaccia e in particolare di “pendolazione” che, in mancanza di un coordinamento complessivo, si potrebbe verificare, soprattutto in presenza di carichi fortemente parzializzati. In Figura 4 viene riportato uno schema di principio del sistema idronico “VFPP” abbinato a due unità polivalenti funzionanti in parallelo. Un’altra variante che è stata introdotta — e questo ha comportato una modifica significativa della taglia dei gruppi frigoriferi polivalenti (Figura 5) — è stata la richiesta da parte del Brand di prevedere potenza sufficiente per la climatizzazione di tutta l’aria di rinnovo della cucina, quindi per aria di ventilazione ordinaria e di integrazione del flusso di cappa. Rispetto al prospetto preliminare si è reso necessario intervenire con un incremento della potenza frigorifera pari a ulteriori 250 kW: il fabbisogno estivo potenziale si è ovviamente portato a valori nettamente più alti e si è reso necessario un aumento della taglia dei gruppi polivalenti successivamente installati (vedi Tabella 7). Nell’ambito della variante è stata inoltre prevista l’installazione di un set di strumenti per la misurazione puntuale dell’energia elettrica consumata (energy meter con trasformatori amperometrici) e dell’energia termica resa (misuratori di portata), in modo da poter determinare istante per istante i valori di EER e di COP del sistema: queste informazioni sono rese disponibili al gestore degli impianti, al fornitore del sistema frigorifero ed eventualmente a terzi, direttamente via WEB browser In Figura 6 è riportata la struttura progettuale dell’impianto di variante. Come si può notare, i due sistemi di pompaggio a portata variabile (uno per il lato caldo e uno per il lato freddo) risultano esterni ai gruppi frigoriferi e sono posizionati sui ritorni dell’impianto; dal punto di vista tecnico questa è stata ritenuta

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la scelta migliore, al fine di consentire un lento e progressivo incremento della portata d’acqua durante la fase di avviamento e/o di inserzione dei gruppi, evitando quindi repentine riduzioni della portata d’acqua in fare transitoria. I due rami di bypass, con le relative valvole modulanti, si possono individuare piuttosto facilmente nello schema. Da ultimo, anche i sistemi di accumulo sono entrambi posizionati sui ritorni.

La disposizione in copertura In Figura 7 si riporta lo schema progettuale e la foto aerea relativi alla disposizione in copertura dei gruppi polivalenti e delle UTA, nonché alla distribuzione delle reti aerauliche e idrauliche. Si nota che per motivi di spazio i gruppi polivalenti hanno necessariamente trovato una collocazione decentrata, sia rispetto alla posizione dalle centrali di trattamento aria (posizione individuata in coordinamento con l’architettura), sia rispetto al locale tecnico che ospita la sottostazione di pompaggio che quindi, come si vede, risulta piuttosto lontana dai gruppi stessi.

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Figura 5 – Gruppi frigoriferi polivalenti installati

Tabella 7 – Caratteristiche principali dei gruppi polivalenti installati presso Leonardo Royal Hotel Descrizione Pompa di calore polivalente aria/acqua per impianti a 4 tubi del tipo ad alta efficienza energetica, con n. 4 compressori ermetici tipo “scroll” e ventilatori assiali. Unità in versione silenziata LN operante con fluido R410A.

La posizione dei trasduttori di pressione

Prestazioni dichiarate conformi a EN 14511-2011 Potenza frigorifera nominale

411 kW

Un altro aspetto interessante riguarda la scelta della posizione dei trasduttori di pressione necessari al regolatore di sistema VFPP per modulare la portata d’acqua. Considerando infatti: • l’architettura dell’impianto e le calate verticali principali; • la posizione dei sistemi di produzione dell’energia e delle unità di trattamento aria; • la posizione dei sistemi di accumulo e di pompaggio; • i rami potenzialmente più sfavoriti in termini di perdite di carico; si è deciso di implementare nr. 3+3 punti di lettura della pressione differenziale (tre per il lato caldo e tre per il lato freddo), come evidenziato in Figura 8. In un impianto così complesso infatti, una sola coppia di punti di misura non sarebbe sicuramente sufficiente a garantire la corretta regolazione: questo aspetto deve essere tenuto in attenta considerazione in fase di progetto, per garantire un adeguato funzionamento complessivo, senza andare ad inficiare le potenzialità insite nel sistema VFPP. Il sistema VFPP è preso in carico da un PLC generale di regolazione e supervisione fornito direttamente dal costruttore dei gruppi frigoriferi: tale regolatore analizza tutti i parametri e i flussi d’acqua nei singoli gruppi, i differenziali di temperatura e di pressione, anche quelli delle sonde decentrate, (Cfr. DeltaT e DeltaP), integra tutte le informazioni e adatta il funzionamento del sistema alle effettive richieste, garantendo sempre anche una portata d’acqua minima attraverso gli scambiatori nelle condizioni di parzializzazione del carico. Si veda Figura 9. Tutte le condizioni e variabili di funzionamento

EER

3,06

Potenza termica nominale

433 kW

COP

3,28

Potenza frigorifera in modalità recupero totale

386 kW

Potenza termica in modalità recupero totale

504 kW

TER (Total Efficiency Ratio)

7,51

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Figura 6 – Schema dell’impianto realizzato in variante migliorativa – portata variabile direttamente all’anello primario VFPP (Variable Flow Primary Pumping)

sono rese disponibili a un sinottico, il cui livello di approfondimento è personalizzabile in funzione del livello di dettaglio desiderato e del livello di autorità dell’utente In estrema sintesi il plc di regolazione del sistema VFPP effettua: • la gestione della termoregolazione dell’impianto

attraverso la lettura di apposite sonde di temperatura; • la compensazione climatica (caldo e freddo) anche con controllo dei livelli igrometrici medi in ripresa; • la gestione della portata d’acqua e quindi del sistema di pompaggio;


• la gestione delle valvole di bypass ovvero delle portate minime d’acqua; • la gestione, attraverso i gruppi frigoriferi, delle valvole di intercettazione su ciascun ramo; • la supervisione (accessibile anche da remoto, via WEB browser); • l’integrazione dei parametri di funzionamento e di campo, per la determinazione degli indici di efficienza puntuali; • L’attivazione delle caldaie, decidendone l’impiego: ⚬ come sistema ausiliario (sostituzione); ⚬ come sistema di integrazione termica, che consente alle caldaie di attivarsi contestualmente al funzionamento delle unità polivalenti nel momento in cui — per qualche motivo — i sistemi in pompa di calore non riescono a soddisfare i livelli termici minimi sui collettori di mandata.

Analisi dei dati

Figura 7 – Disposizione in copertura dei gruppi polivalenti, delle UTA con vista dei canali e delle reti idroniche (schema costruttivo e foto aerea)

Figura 8 – Posizione dei punti di lettura della pressione differenziale previsti a progetto (cfr. circuito freddo)

Figura 9 – Sinottico del sistema di regolazione e di supervisione del sistema VFPP

Per quanti riguarda l’analisi dei dati, va premesso che quelli qui presentati non hanno valore di certificazione, perché ricavati con gli strumenti di misura e le sonde presenti a bordo delle macchine, la finalità, quindi, è quella di fare una valutazione qualitativa del comportamento del sistema; l’altra cosa da tener presente è che l’hotel durante l’arco temporale di acquisizione (estate — inverno 2019-20), ha operato sempre a carico sensibilmente ridotto e che poi, a cause delle circostanze legate alla pandemia, non è stato possibile continuare il monitoraggio che sarà tuttavia ripreso appena possibile. Stagione Estiva Analizzando i grafici dell’estate 2019 — quindi ad albergo avviato da poco — e osservando l’andamento della potenza frigorifera richiesta rispetto alla temperatura esterna (Figura 10), vediamo che esiste un comportamento omogeneo tra le due variabili, anche se le potenze richieste al sistema manifestano forte variabilità in funzione di condizioni climatiche e tasso di fruizione della struttura. Si nota inoltre che il picco massimo di produzione di energia frigorifera è pari a circa 450 kW, quindi abbastanza lontano da quelle che erano le valutazioni iniziali, ma teniamo conto che l’hotel era sotto utilizzato e che anche le cucine non erano in pieno servizio. Purtroppo l’estate 2020 è stata fortemente influenzata dalla pandemia per cui non si è potuto per ora ripercorrere questa analisi. Per quanto riguarda le efficienze di sistema, pur con i limiti legati agli errori strumentali dei dispositivi a bordo macchina, le registrazioni mostrano una coerenza degli andamenti dell’indice EER con le variazioni delle condizioni al contorno e un suo valore medio in linea con i dati teorici attesi. Si veda Figura 11. Stagione Invernale È interessante notare come in autunno inoltrato sia evidente una richiesta termica alle unità

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polivalenti che — trascurando alcuni picchi — arriva al massimo solo a circa 140 KW ma con una presenza continua di fabbisogno frigorifero, non particolarmente elevata ma comunque costantemente presente. Si veda la Figura 12. Relativamente all’efficienza energetica, la Figura 13 riporta un andamento di riferimento dei principali indici COP (Coefficient of Performance) e TER (Total Efficiency Ratio) nel mese di novembre: è interessante notare un coerente andamento con le condizioni al contorno, ma soprattutto la presenza sostanzialmente costante del recupero di calore, con una produzione di energia frigorifera derivata. Apparentemente il valore di EER risulta piuttosto basso, ma deve essere appunto considerato che nella stagione invernale la ragion d’essere prevalente dell’assorbimento elettrico dei gruppi è legata alla produzione di energia termica (caldo), mentre la frigorifera risulta essere un prodotto derivato e “gratuito”, per cui l’identificazione dell’indice EER stesso perde di significato. In pieno inverno (Figura 14 — dicembre) si è rilevata sempre una condizione di elevata parzializzazione, (con l’hotel che presentava un basso tasso di occupazione). In queste condizioni si nota che l’andamento del fabbisogno dei carichi termici non supera i 180÷200 kW, a fronte di temperature esterne prossime agli zero gradi, quindi vicine a quelle di progetto; inoltre, esiste anche a dicembre una — seppur minima quanto costante — presenza di fabbisogno frigorifero. Le efficienze invernali riportate nella Figura 15 seguono un andamento omogeneo con le temperature esterne e si nota come COP e TER rilevati oscillano nell’arco di un range atteso. Anche qui si nota una costante, seppur minima, presenza di carico frigorifero con un indice EER derivato.

Aspetti in via di perfezionamento La criticità principale che si sta analizzando in questo momento è legata, in primis all’elevata dimensione di sviluppo delle reti, aspetto che ha reso necessario prevedere dei punti di bypass terminali, per garantire che non ci siano degli elevati ritardi di fornitura dell’energia termica o frigorifera alle utenze terminali. La scelta progettuale di adottare dei sistemi di sfioro è in fase di approfondimento: si sta ragionando se inserire al posto dei sistemi di sfioro meccanici dei sistemi pilotati dalla regolazione dei ventilconvettori, in modo da definire un’apertura delle valvole (di sfioro) soltanto in condizioni di sovra alimentazione in termini di pressione, oppure in condizioni di chiusura di un numero importante di valvole terminali a 2 vie dei ventilconvettori stessi.

Conclusioni I sistemi idronici a portata variabile VFPP rappresentano sicuramente una evoluzione in ambito impiantistico, con un approccio più moderno e attento alla distribuzione del carico termofrigorifero.

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Agosto 2019 Potenze Macchina 1 + Macchina 2

kW 450

°C

400

35

30

350

25 300 250

20

200

15

150

10 100

5

50

Termo

Frigo

Text 0

0

Figura 10 – Andamento della potenza frigorifera richiesta rispetto all’andamento della temperatura esterna Agosto 2019 Efficienze Macchina 1 + Macchina 2

5,0

°C

4,5

35

30

4,0

25

3,5 20 3,0 15 2,5 10

2,0 1,5

EER

TCool_in

TCool_out

5

Text

1,0

0

Figura 11 – Andamento dell’efficienza estiva EER di sistema (macchina 1 + macchina 2)

kW 200 180

Novembre 2019 Potenze Macchina 1 + Macchina 2

Termo

Frigo

°C

Text

35

30

160 140 120

25

20

100 80 60

15

10

40 20 0

5

0

Figura 12 – Potenze termiche frigorifere rese dal sistema polivalente nel mese di novembre L’esperienza (tutt’ora in corso) ha evidenziato una serie di vantaggi sia in termini di semplificazione impiantistica che di ottimizzazione energetica: tuttavia questi impianti richiedono necessariamente — più che altri — una solida e accurata progettazione iniziale, sia in termini di analisi dei flussi energetici che di distribuzione idronica, in modo

da strutturarli nel modo più bilanciato possibile. Anche alla luce di quelli che sono i valori emersi dai monitoraggi in oggetto, dal punto di vista generale si conferma la necessità di riconsiderare le procedure di calcolo standard,


affinando la parte estiva, oggi basata ancora su sistemi che utilizzano valori medi; di qui la necessità di ripensare il dimensionamento di picco delle macchine termofrigorifere. La

5,0

kW

nostra impiantistica deve necessariamente iniziare a ragionare sempre di più in termini di fabbisogno energetico estivo, e quindi anche i sistemi di produzione dovrebbero essere diversificati per garantire maggiori potenze disponibili in fase estiva,

°C

Novembre 2019 Efficienze Macchina 1 + Macchina 2

46

4,5

41

4,0

36

3,5

31

3,0

26

2,5

21

2,0

16

1,5

11

1,0

6

0,5

1

COP

0,0

EER

TER

THeat_in

THeat_out

Text

-4

Figura 13 – Focus sui principali indici di efficienza rilavati a novembre, con EER derivato

kW 200

Dicembre 2019 Potenze Macchina 1 + Macchina 2 Termo

Frigo

Text

°C

25

180

20

160 140

15

120 100

10

80 60

5

40 20

0

0

Figura 14 – Andamento delle potenze termiche e frigorifere in funzione della temperatura aria esterna (dicembre)

4,0

Dicembre 2019 Efficienze del Sistema Macchina 1 + Macchina 2 COP

EER

riducendo le potenze — e quindi gli investimenti — in regime invernale. Inoltre, gli impianti realizzati per le strutture alberghiere come questa, con una occupazione fortemente variabile e che in alcuni periodi diventa estremamente ridotta, meriterebbero un frazionamento più spinto. Attenzione dovrebbe essere posta anche alla produzione dei fluidi termo vettori a temperature le più adatte per l’uso, con differenziazione di quelle per terminali idronici e per le UTA. Un ulteriore aspetto che andrebbe assolutamente approfondito e implementato, in quanto strettamente legato alle considerazioni sulla potenza assorbita (a sua volta connessa alla movimentazione dell’acqua), riguarda un’ipotesi di aumento dei salti termici dei circuiti perché, soprattutto in presenza di impianti che producono energia termo — frigorifera a bassa entalpia (ad esempio a 45 °C in inverno e a 7÷8 °C in estate), questi consentirebbero di ridurre la quantità di acqua da veicolare e quindi il consumo energetico. In ottica di gestione, va sottolineata la decisiva importanza della supervisione e dell’analisi delle prestazioni estesa nel tempo, ossia l’importanza di una gestione reale dei sistemi di monitoraggio energetico: è fondamentale riuscire a convincere l’investitore a ragionare in termini di Opex e non solo Capex, installando i sistemi di monitoraggio e di supervisione necessari per rilevare le prestazioni e attivare anche delle logiche di conduzione dell’impianto che non si basino sulla banale manutenzione dei componenti, ma su un controllo accurato e attento di come l’impianto stesso si comporta e di quali interventi si possono implementare, nel tempo, per una continua ottimizzazione delle efficienze. Da ultimo, sarà importante sfruttare l’opportunità di ripensare il concetto di efficienza energetica complessiva, adeguandolo alla meteorologia del paese di collocazione dell’edificio, sia nelle zone più a nord dell’Italia e — a maggior ragione — quelle che sono le zone più a sud, considerando che i nostri edifici non sono collocati nel Nord Europa e non necessitano quindi di prestazioni in regime invernale così spinte come quelle che la Normativa sembra voler costantemente portare a percorrere. 

TER

3,5 3,0 2,5 2,0

* Giovanni Curculacos, TFE Ingegneria SRL — Socio AiCARR Gianluca Turchetto, TFE Ingegneria SRL Luca Zordan, Swegon Italia — Socio e membro del Consiglio Direttivo AiCARR

1,5 1,0 0,5 0,0

Figura 15 – Andamento degli indici di efficienza energetica rilevati a Dicembre (indice EER derivato)

BIBLIOGRAFIA

∙ Integrazione di sistema e modulazione della portata d’acqua nelle moderne centrali termofrigorifere – Ing. L. Zordan [2016]

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Risparmio energetico

Pompe di calore

multifunzioneper la riqualificazione di strutture ricettive

Analisi degli interventi effettuati su un complesso turistico siciliano al fine di ridurne i consumi energetici connessi alla climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria Di A. Sindoni*

40

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L

A STRUTTURA OGGETTO del caso studio

sorge all’interno di un meraviglioso parco a pochi chilometri da Sciacca, la “città delle terme”, borgo marinaro che unisce eleganza barocca, suggestioni arabe e atmosfere medievali. Composto da 4 strutture – 2 Resort e 2 Club –, un centro termale con Spa e un grande centro sportivo, il complesso turistico Sciaccamare oggi rappresenta una delle più grandi strutture ricettive nel nostro territorio. La società proprietaria Aeroviaggi S.p.A., porta da tempo avanti iniziative ed azioni in favore dell’ambiente e del territorio in termini di attenzione ai consumi e adozione di adeguate norme di comportamento. In questa direzione, ha varato una vera e propria “Green Policy”. Con particolare attenzione

al risparmio energetico e con la voglia di investire ancora sull’energia solare, rinnovabile e pulita. Il progetto è stato redatto nel 2018 per partecipare all’avviso pubblico bandito dalla Regione Sicilia per il sostegno alle Attività Turistico Alberghiere per la diminuzione dei consumi di energia negli usi finali, nell’ambito del progetto POR-FESR Sicilia 2014-2020 – OT4– Linea di intervento 4.2.1. Nel presente lavoro sono stati valutati i fabbisogni energetici per la climatizzazione e per la produzione di acqua calda sanitaria, che, come è noto, rappresentano più della metà dei consumi energetici di una struttura ricettiva. Un’attenta analisi dei dati sui consumi ha consentito di valutare le prestazioni degli impianti esistenti e possibili azioni strategiche per l’integrazione di nuovi sistemi tecnologici, finalizzate ad un uso efficiente dell’energia e dei consumi. Le analisi sono state effettuate tramite i dati acquisiti dai consumi registrati negli anni precedenti. In primo luogo, sono state definite le stagioni di calcolo e sono stati ricavati i fabbisogni

e gli indici di prestazione energetica per il riscaldamento, il raffrescamento e per la produzione di acqua calda sanitaria. Successivamente è stata analizzato l’impianto a fluido proposto che rappresenta una soluzione innovativa alle molteplici esigenze di una struttura ricettiva, che vuole mantenere alto il livello di comfort degli ambienti ed il benessere degli occupanti ottimizzando le risorse energetiche, evidenziando i vantaggi della scelta di macchine multifunzione nel produrre simultaneamente acqua calda e acqua refrigerata. Ricordando la definizione di Sito produttivo riportata nel documento del Ministero dello Sviluppo Economico, denominato “CHIARIMENTI IN MATERIA DI DIAGNOSI ENERGETICA NELLE IMPRESE AI SENSI DELL’ARTICOLO 8 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 102 DEL 2014”, ovvero definito come “una località geograficamente definita in cui viene prodotto un bene e/o fornito un servizio, entro la quale l’uso dell’energia è sotto il controllo dell’impresa”, per molti aspetti il complesso di Sciaccamare piuttosto che un sito unico è stato considerato e modellizzato come un macrosito composto dalle quattro strutture alberghiere. Ognuno dei quattro Resort è stato considerato infatti come una località geograficamente definita e nel quale viene fornito un servizio in maniera autonoma.

La vecchia centrale termica e il sistema di climatizzazione

Figura 1 – Centrale termica ad acqua surriscaldata

Figura 2 – Ripartizione energia primaria

La produzione di fluido termovettore per l’assolvimento dei fabbisogni di climatizzazione invernale e produzione di ACS dell’interno complesso era affidato a 3 generatori di calore ad acqua surriscaldata, alimentati a gas metano, di potenza termica utile complessiva 5 MWt, il vettore così prodotto veniva inviato alle sottostazioni per i servizi tecnologici presenti in ognuna delle quattro strutture alberghiere, all’interno del quale trovano alloggio i sistemi di scambio termico per la produzione di ACS e acqua tecnica a temperature variabili fra i 50 °C ed i 75 °C impiegata per la climatizzazione invernale e per altri usi (centro termale). Il percorso delle tubazioni è rilevante: la distanza fra la centrale termica e la struttura più distante in linea d’aria, è circa 1,1 km, con un dislivello massimo di circa 55-60 m. Si veda la Figura 1. La climatizzazione estiva era affidata a nr.4 Gruppi frigoriferi condensati ad aria, di potenza complessiva 3 MWf, collocati in prossimità delle singole strutture ad un’opportuna distanza dall’immobile per evitare fenomeni di inquinamento acustico. Per quanto concerne l’elaborazione del modello energetico del Sito, i processi, le attività svolte e le utenze all’interno sono state suddivise in accordo sia con la guida operativa elaborata da ENEA sia, soprattutto, in accordo con le più recenti: • “Linee guida sul monitoraggio energetico nella GDO” del 17/03/2017; • “Linee Guida per l’introduzione di metodologie di misura nell’ambito delle diagnosi energetiche

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del settore bancario del 13/06/2017”; • “Linee Guida per il Monitoraggio energetico degli edifici per le diagnosi energetiche ex art. 8 del d.lgs. 102/2014” del 18/10/2017.

Consumi Energetici I vettori energetici utilizzati presso il Sito in esame sono: • l’energia elettrica acquista dalla rete; • il gas naturale; • carburante (gasolio e benzina) per autotrazione. Nella diagnosi per il calcolo dei consumi totali e degli indici di prestazione energetica del sito, sono stati considerati i consumi relativi all’anno 2017, confrontandoli ove possibile con i dati relativi agli altri anni precedenti disponibili. Il totale dei consumi energetici per l’anno di riferimento, ovvero il 2017, espresso in tonnellate di petrolio equivalenti, è pari a 1.546,58 TEP. Il vettore energetico preponderante nei consumi di energia primaria è l’energia elettrica con il 69%. Segue il gas naturale impiegato per alimentare la centrale termica e le cucine con quasi il 30%. Decisamente inferiore risulta l’aliquota ascrivibile ai carburanti, con una percentuale pari all’1%, ovvero pari a 11 TEP. Si veda la Figura 2. L’energia elettrica all’interno del complesso è distribuita per mezzo di un anello in media tensione, cui sono interconnesse n.7 cabine di trasformazione MT/bT. In base ai dati di consumo di energia elettrica forniti dal Cliente, si nota un consumo quasi costante fra il 2015 ed il 2016, con un calo pari al 2%. Fra il 2016 ed il 2017 si registra invece un incremento del 7%. Si vedano le Figure 3 e 4. Entrando nel dettaglio dei consumi delle singole utenze si nota che le variazioni nei consumi di gas riflettono le variazioni nel numero di presenze fra i vari resort. Nel periodo di riferimento il complesso di Sciaccamare ha consumato 565.760 Sm3 di gas naturale. Dall’analisi dei dati, si evince che i consumi della centrale termica ammontano a quasi il 90% dei consumi totali di gas naturale del Sito. Equamente distribuiti, con percentuali di circa il 2%-3% risultano invece le percentuali di consumo di gas naturale dei resort sul totale. Si vedano le Figure 5 e 6.

Figura 3 – Andamento consumi di energia elettrica del Complesso turistico

Figura 4 – Andamento del prelievo durante la stagione

Figura 5 – Ripartizione consumi gas tra le aree

Indicatore di prestazione generale In base alle linee guida ENEA, la destinazione d’uso generale del Sito è stata assunta in Servizi [m2 ]. La superficie considerata ai fini del calcolo dell’IPG generale del Sito, è assunta pari alla somma delle aree climatizzate. Le variabili che influenzano le prestazioni energetiche di una struttura turistica, in particolare per strutture con una varietà di servizi offerti particolarmente variegati, sono molteplici; basti considerare l’influenza dei gradi-giorno, delle presenze e anche degli stessi modelli comportamentali assunti dalla clientela. Gli stessi indici di benchmark reperibili in letteratura tecnica sono calcolati su differenti variabili e/o

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Figura 6 – Consumi gas naturale


Figura 7 – Consumi energia primaria vs presenze

Figura 8 – Indice di prestazione generale vs presenze

Tabella 1 – Confronto fra i consumi del Sito ed i risultati del modello energetico elaborato per i vettori energetici

combinazioni di variabili. Pertanto, come meglio articolato nei paragrafi seguenti, quando possibile gli indici generali di prestazione sono calcolati, oltre che sui m2 di superficie, anche sui seguenti fattori: • Presenze; in modo da fornire uno scenario completo delle prestazioni del Sito e poterlo confrontare con gli indici reperibili in letteratura. Nel periodo di riferimento, l’indice di prestazione generale per il complesso alberghiero è stato pari a: Ipg = Consumi energia primaria Sclimatizzata = 1.546,58/ 60.163 = 25,70 * 10-3 TEP/m Calcolando l’indice generale in funzione delle presenze annue, si ottiene: Ipg = Consumi energia primaria Presenze annue = 1.546,58/270.941 = 57,08 * 10-4 TEP/presenze Da un punto di vista economico-energetico, in base alla spesa sostenuta dal Committente per l’approvvigionamento dei vettori energetici nell’anno di riferimento, per il sito in esame si ottiene infine: Ipg = Spesa energetica Presenze annue = 1.017.821/270.941 = 3,75 €/presenze Interessante appare inoltre effettuare il confronto fra i consumi di energia primaria mensili e le presenze di Figura 7. Come si nota in Figura 8 il valore mensile dell’IPG appare costante e confrontabile durante i mesi della stagione turistica da aprile ad ottobre. Il valore di marzo riflette le operazioni di riapertura e messa a regime delle varie utenze. Enorme il valore di dicembre, presumibilmente legato alle operazioni di riapertura durante le festività natalizie dei resort a seguito della chiusura autunnale.

Modello Energetico Il modello energetico elaborato per ricostruire i consumi energetici delle differenti utenze è stato confrontato con i consumi del Sito estrapolati dai documenti forniti dal Committente ai fini di una sua validazione. Si riporta in Tabella 1 il confronto fra i consumi del Sito ed i risultati del modello energetico elaborato per i vettori energetici. In base al modello energetico elaborato i servizi generali risultano l’area più energivora, spicca per consumo in termini di energia primaria, la voce climatizzazione ed ACS. Tale voce infatti pesa per quasi il 61% dei consumi di energia primaria. Si veda Figura 9. In termini economici si conferma il trend mostrato dall’energia primaria: i servizi generali con l’82%, rappresentano l’area che pesa maggiormente sulla spesa energetica del Sito, importante l’incidenza che riguarda l’illuminazione e la climatizzazione, rispettivamente pari a circa il 15% ed al 51% degli oneri economici sostenuti dal Committente per l’approvvigionamento energetico del Sito. Si veda Figura 10.

Soluzione adottata Figura 9 – Ripartizione percentuale dei consumi di energia primaria

In base ai risultati del modello energetico, la climatizzazione è l’utenza più energivora del complesso.

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I costi di esercizio del vecchio impianto termico erano particolarmente onerosi, per ovvi motivi: • condotte termoidrauliche per la distribuzione del fluido termovettore particolarmente estese, con conseguenti elevate perdite di carico ed alti consumi di energia elettrica per i sistemi di spinta; • cospicue dispersioni termiche durante la distribuzione del fluido termovettore, per l’utilizzo di acqua surriscaldata a 145 °C; • elevati costi di manutenzione della centrale termica e frequenti interventi di riparazione delle condotte idrauliche con più di 30 anni di vita; • caldaie presenti in centrale termica con una età di servizio avanzata, oltre i 20 anni, con sensibili riduzione dei rendimenti dei generatori di calore. La climatizzazione estiva, invece era soddisfatta da centrali frigorifere dedicate una per ogni albergo, anch’essi con una vita media superiore ai 15 anni. Per quanto evidenziato, tenendo conto della forte stagionalità della struttura ricettiva e del fatto che il fabbisogno frigorifero e la produzione di acqua calda per usi sanitari e per usi tecnologici (Centro Benessere e Termale) spesso e contemporanea, si è prevista l’installazione di pompe di calore del tipo polivalente ad alta efficienza che in questi casi mostrano dei benefici interessanti. In particolare, si è valutato di centralizzare gli impianti di climatizzazione a livello di singolo albergo, il modello di pompa di calore proposto è del tipo multifunzione ad elevata efficienza per il piccolo e medio terziario in grado di produrre energia termica e frigorifera in modo contemporaneo ed indipendente (in Figura 11). Prendendo in esame il singolo albergo, le pompe di calore sono state installate all’esterno, in sostituzione della vecchia centrale frigorifera, la potenza termica necessaria è stata suddivisa su due macchine per ogni struttura di potenza complessiva 766 kWf – 890 kWt. La necessità di produrre acqua calda ad alta temperatura 70 °C sia per usi tecnologici, che per i cicli antilegionella, viene garantita dall’utilizzo di nr. 2 macchine tipo booster (pompe di calore acqua/acqua) che consentono, grazie all’utilizzo di un refrigerante R134a di raggiungere temperature sino 78 °C ideali per i nostri utilizzi, la

Figura 10 – Ripartizione della spesa energetica

potenza complessiva installata 450 kWt. In base alle macchine presenti sul mercato, la scelta consigliata per le pompe di calore principali è stata di adottare unità dotate di doppio circuito, di cui almeno uno con compressore equipaggiato con un inverter DC. Si veda Figura 12. L’attivazione progressiva e sequenziale dei due circuiti, contestualmente con la modulazione permessa dall’inverter garantisce l’ottimale inseguimento del carico termico del Sito e di mantenere elevate prestazioni anche ai carichi parziali. Il ciclo termodinamico che contraddistingue un’unità frigorifera standard prevede che la produzione di energia frigorifera per l’ambiente climatizzato, produca energia termica da smaltire nell’ambiente esterno tramite il condensatore della macchina. Una macchina multifunzione è invece in grado di recuperare in parte o in tutto il contenuto entalpico dell’energia termica da smaltire, producendo acqua calda a temperature intorno a circa 40-45 °C, questa a sua volta grazie all’utilizzo dei booster può essere innalzata sino a 70 °C. Durante i periodi in cui la macchina eroga contemporaneamente energia termica e frigorifera, si registrano efficienze globali anche prossime a 7. Ulteriore vantaggio dell’intervento deriva dalla ottimizzazione nella gestione dell’impianto di climatizzazione: grazie ai moderni sistemi di controllo il Committente

Figura 11 – Pompe di Calore Multifunzione

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sarà infatti in grado di monitorare e gestire le macchine mirando pertanto ad un’ottimizzazione del loro impiego ed eliminando eventuali sprechi. Oggi ogni albergo è completamente autonomo dal punto di vista della climatizzazione e per la produzione di acqua calda sanitaria.

Analisi economica Nello specifico, ai fini delle analisi tecnico-economiche di seguito riportate si è considerato l’impianto per singolo albergo con n.2 pompe di calore con le caratteristiche tecniche riportate in Tabella 2. Il carico frigorifero considerato, così come desunto dal modello energetico elaborato, è stato distribuito mensilmente in funzione di opportuni fattori di contemporaneità. Il carico termico mensile è stato invece ricostruito a partire dai consumi mensili di gas naturale della centrale termica e distribuendolo in funzione delle presenze mensili fatte registrare da ogni albergo. Si è assunto in questa sede, per semplicità di analisi,

Figura 12 – Booster in pompa di calore acqua/acqua


Tabella 2 – Caratteristiche tecniche delle macchine

Figura 13 – Simulazione energetica della modalità di copertura della richiesta frigorifera del Sito

Figura 14 – Simulazione energetica della modalità di copertura della richiesta termica (climatizzazione + ACS) del Sito

Tabella 3 – Risparmi energetici stimati

di non prevedere caldaie ausiliarie alimentate a gas che possano supportare i servizi termali del centro, in caso di emergenza. Ne consegue che in queste prime analisi il consumo di gas naturale post-intervento risulta azzerato. Le simulazioni condotte sono state effettuate per singola struttura si riportano i risultati per il singolo intervento, infine, un’analisi riepilogativa dei benefici, che la realizzazione reiterata dell’intervento sulle quattro strutture, evidenzia la bontà della soluzione adottata. Il calcolo dei risparmi economici di seguito riportato è stato effettuato considerando i seguenti prezzi medi: • energia elettrica di 0,142 €/kWh; • gas naturale pari a 0,334 €/Sm3. Le Figure 13 e 14 riportano invece l’analisi delle modalità di copertura delle esigenze termiche e frigorifere del Sito dalle pompe di calore. La riqualificazione degli impianti di climatizzazione presso le strutture costituenti il complesso Sciaccamare permette di stimare i risparmi in termini di energia primaria riportati in Tabella 3. Considerando che nel periodo di riferimento il complesso ha consumato 1.546 TEP, ciò significa una riduzione di quasi il 22% in termini di consumi di energia primaria. Le stime inoltre non tengono conto degli ingenti costi di manutenzione che il Committente ha sostenuto per la conduzione della vecchia centrale termica e pertinente sistema di distribuzione.

Conclusioni La riqualificazione dell’intero impianto di climatizzazione ha rappresentato una importante soluzione con cui migliorare le prestazioni di tale comparto. Il potenziale di risparmio in termini di energia primaria è consistente. Considerando infatti, i soli interventi trattati in questo articolo, si è ottenuto un risparmio di circa 337 TEP. In termini economici un tale potenziale di risparmio energetico si tradurrebbe in una riduzione della spesa per l’approvvigionamento dei vettori energetici sul numero di presenze di ospiti dall’attuale 3,75 €/presenza a 3,25 €/presenza, ovvero una riduzione pari quasi a 0,50 €/presenza, che per il soli servizi di climatizzazione e produzione acqua calda per usi sanitari si traduce in un risparmio del 28,7%. La sensibilità e l’attenzione mostrata dal Committente nei confronti di tematiche quali la sostenibilità ambientale ed il risparmio energetico si esprime anche nella volontà di interventi di ristrutturazione importante sui propri Siti nell’ottica di adattare le strutture ai più moderni standard del comparto turistico alberghiero e nella consapevolezza che la competitività delle imprese del settore è rafforzata dai risparmi sui costi operativi conseguenti alla realizzazione di tali interventi di efficienza energetica.  * Antonio Sindoni, GSA Gruppo Sindoni Associati, Delegato AiCARR Sicilia Occidentale

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Official Journal of AiCARR – Italian Association of Air Conditioning, refrigeration, heating and ventilation

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ORIGINAL ARTICLES

Promuovere la sinergia tra i mondi della ricerca, delle aziende e delle professioni Continua la pubblicazione della sezione dedicata ad articoli con contenuti tecnico-scientifici presentati secondo gli standard internazionali, fortemente voluta dal Comitato Scientifico che crede nella sinergia tra mondo della ricerca, mondo delle aziende e mondo della professione: la ricerca mette a disposizione delle aziende e dei professionisti strumenti utili per lo sviluppo delle loro attività e da loro riceve continui stimoli. In questo senso, il Comitato Scientifico ritiene indispensabile che gli articoli presentati in questa sezione siano contemporaneamente caratterizzati da rigore scientifico e utili a tutti i lettori di AiCARR Journal. In questo numero sono presentati due lavori. Il primo è in lingua italiana ed è intitolato “Verso gli edifici zero-carbon: scenari di retrofit per un hotel in Italia”: si tratta di un’analisi effettuata attraverso la simulazione termoenergetica dinamica di interventi riqualificazione di un edificio/hotel, composta da diversi scenari composti da interventi sull’involucro e sull’impianto. Il secondo è la parte prima (di due) di un lavoro in lingua inglese riguardante la ventilazione nelle scuole. Vengono confrontati in questa prima parte gli effetti energetici e microclimatici dell’aerazione e della ventilazione meccanica. Nella seconda parte verranno valutati gli aspetti di qualità dell’aria e stima del rischio di contagio da Sars-CoV-2. Il Comitato Scientifico ringrazia gli Autori.

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ORIGINAL ARTICLE

AiCARR Journal / Vol 68, n. 3, 48 - 51, 2021

Giulia Crespi1*, Cristina Becchio1, Stefano Paolo Corgnati1

Verso gli edifici zero-carbon: scenari di retrofit per un hotel in Italia Towards zero-carbon buildings: retrofit scenarios for a reference hotel in Italy

1 TEBE-IEEM Research Group, Energy Department, Politecnico di Torino, Italy

*Corresponding author:

DOI: 10.36164/AiCARRJ.68.03.02

Giulia Crespi

Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24 10129 Torino, Italy giulia.crespi@polito.it tel +39 011 0904507

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Sommario

Abstract

Il settore degli edifici sta vivendo una progressiva transizione energetica verso la sua decarbonizzazione, necessaria per raggiungere l’ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 90% entro il 2050 definito dalla Commissione Europea. Oltre al ben noto concetto di edificio ad energia quasi zero, si sta diffondendo quello di edificio zero-carbon, che via via sta interessando tutte le tipologie edilizie, tra cui gli hotel, oggetto della ricerca. Con l’obiettivo di valutare la possibilità di raggiungere gli obiettivi zerocarbon per questa categoria, il cui impatto energetico-ambientale è significativo, un hotel di riferimento e diversi scenari di retrofit sono stati simulati tramite il software EnergyPlus, in due località italiane, Milano e Bari. Il lavoro, proponendo i risultati nella forma di indicatori energetici e ambientali, ha messo in luce le difficoltà incontrate nel raggiungere gli obiettivi zero-carbon per gli hotel. Parole chiave: ▶ Transizione energetica ▶ Edificio zero-carbon ▶ Reference Hotel ▶ Simulazione energetica dinamica ▶ Scenari di retrofit

The building sector is experiencing a progressive energy transition towards its decarbonization, needed to achieve the ambitious target of 90% emissions reduction by 2050 defined by the European Commission. Next to the well-known definition of zeroenergy building, the concept of zero-carbon building is taking hold, increasingly involving all building typologies, among which hotels, which are the main focus of the research. With the aim of investigating the possibility of achieving the ambitious zero-carbon targets for this building category, which energy and environmental impact is recognized, a reference hotel and diverse retrofit scenarios were simulated through EnergyPlus software, in two Italian cities, Milan and Bari. The work contributed to highlight the difficulty for the hotels under investigation in achieving the defined zero-carbon targets, proposing the main results in the form of energy and environmental metrics, tailored for the hotel category. Keywords: ▶ Energy transition ▶ Zero-carbon building ▶ Reference Hotel ▶ Energy dynamic simulation ▶ Retrofit scenarios

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Giulia Crespi, Cristina Becchio, Stefano Paolo Corgnati

Introduzione I problemi sollevati da un cambiamento climatico sempre più evidente hanno sollecitato una maggiore attenzione verso il tema delle emissioni di gas serra in atmosfera e della loro riduzione nei prossimi anni. Come tutti i settori economici, quello del turismo ha notevoli impatti sulla vita delle persone e sull’ambiente. Da un punto di vista ambientale, le strutture alberghiere consumano una quantità significativa di risorse e di energia; si è stimato, infatti, che nel 2005 l’intero settore del turismo abbia contribuito a circa il 5% delle emissioni globali di gas serra e che circa il 20% di queste sia stato prodotto dal settore alberghiero (UNWTO, 2008). Inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, con un modello di sviluppo business-as-usual, le emissioni di CO2 del settore cresceranno del 161% entro il 2035 (rispetto alle emissioni registrate nel 2005) (UNWTO, 2008). Nonostante l’impatto che le strutture ricettive hanno dal punto di vista ambientale ed energetico, esistono ancora pochi lavori volti a valutarne le potenzialità di miglioramento. Il settore, infatti, risulta particolarmente frammentato in termini di dimensione e tipologia delle strutture e servizi offerti (Buso et al., 2017a) e una buona parte dei consumi degli hotel è legata alla loro complessità e multifunzionalità, agli elevati livelli di comfort e benessere da garantire agli ospiti, al lavoro continuato, dedicato al soddisfacimento delle richieste degli ospiti (si parla infatti di una natura orientata al servizio (Buso et al., 2017b). Inoltre, nonostante il ruolo che le strutture ricettive giocano nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, poca ricerca è presente in letteratura riguardo il tema degli zero-carbon building (ZCB) per gli hotel (Crespi et al., 2021). Per tutte le ragioni sopra riportate, gli hotel sono stati selezionati come caso studio, avente tre obiettivi principali: i) identificare possibili definizioni ZCB applicabili agli hotel; ii) definire un Reference Hotel (RH), rappresentativo di una quota del settore italiano (e precisamente degli hotel 4 stelle); iii) simulare e modellare tramite il software EnergyPlus l’RH e una serie di ipotesi di retrofit (sia di involucro sia di impianto), per valutare la loro potenzialità di riduzione delle emissioni rispetto allo stato di fatto.

Materiali e metodi Una ricerca bibliografica sul tema zero-carbon ha messo in luce la complessità del tema, dimostrata dall’assenza di una definizione globalmente accettata e adottata e di una chiara metodologia di calcolo (Crespi et al., 2021). Il lavoro ha preso in considerazione tre definizioni di ZCB (una inglese e due australiane), per valutare la loro applicabilità al caso studio. Tutte le definizioni considerano le emissioni generate dai servizi di riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, illuminazione e ventilazione, ma differiscono nel conteggio delle emissioni legate all’utilizzo delle apparecchiature elettriche da parte degli occupanti: in particolare, la definizione inglese di zero-carbon building non considera del tutto questa quota di emissioni (Zero Carbon Hub, 2014), la definizione australiana di zerocarbon building considera le emissioni generate dalle apparecchiature della sola cucina (ASBEC, 2011), mentre la definizione australiana di zero-carbon occupied building tiene conto di tutte le emissioni generate da un edificio (ASBEC, 2011). Per quanto riguarda la destinazione d’uso, soltanto la normativa inglese tratta il tema degli edifici non residenziali, riconoscendone la peculiarità e la differenza rispetto al settore residenziale, definendo la conformità ai target ZCB in termini di riduzioni percentuali delle emissioni di gas serra rispetto a un edificio di riferimento (avente stessa forma e dimensioni dell’edificio in esame), proponendo traiettorie differenti a seconda della destinazione d’uso (DCLG, 2011). La normativa prevede tre scenari di riduzione delle emissioni: low, medium e high e per la categoria in esame

ORIGINAL ARTICLE vengono indicati target diversi per hotel a 3 stelle (riduzioni del 40%, 53%, e 63%) e a 5 stelle (riduzioni del 29%, 33%, e 35%) (DCLG, 2011). Facendo riferimento alla metodologia di calcolo inglese per gli edifici non residenziali, sono stati identificati e valutati diversi scenari di retrofit, le cui emissioni sono state confrontate rispetto a un edificio di riferimento appositamente costruito, per verificare la possibilità di raggiungere i target percentuali definiti. Il Reference Hotel (RH), riportato in Figura 1, è stato definito a partire dal modello del Department of Energy americano di “Large Hotel post 1980” e modificato in termini di definizione delle zone termiche, stratigrafie, schedule e impianti, perché fosse rappresentativo di una porzione delle strutture ricettive italiane, e in particolare della categoria di hotel 4 stelle, aperti tutto l’anno, e con più di 100 stanze (Crespi et al., 2021).

Figura 1 – Rappresentazione 3D del Reference Hotel Figure  – D representation of the Reference Hotel

L’RH, modellato e simulato utilizzando il software EnergyPlus, presenta una superficie condizionata di circa 11’345 m2 e ha 7 piani, di cui uno interrato. È suddiviso in 21 zone termiche, che comprendono reception, camere da letto, locali tecnici, ristoranti, cucina, sala conferenze e palestra (Crespi et al., 2021). Stratigrafie e materiali costruttivi sono stati definiti con riferimento al progetto TABULA (Ballarini et al., 2014). Inoltre, ogni zona termica presenta assunzioni differenti in termini di set-point di temperatura, apporti interni e schedule, fissate secondo le norme vigenti. Con riferimento a (Winiarski et al., 2006), l’impianto HVAC è caratterizzato da caldaia a gas per riscaldamento e acqua calda sanitaria e chiller per il servizio di raffrescamento; sistemi variable air volume (VAV) sono installati in tutti i locali, ad eccezione delle camere da letto dove sono presenti ventilconvettori. L’RH è stato simulato per due zone climatiche differenti, Milano (zona climatica E) e Bari (zona climatica C), con l’obiettivo di analizzare come il clima influisca sulla selezione delle misure in grado di garantire le riduzioni maggiori di emissioni di gas serra. A partire dal modello di riferimento è stato possibile modellare e simulare diverse misure di retrofit, a livello sia di involucro edilizio sia di impianto, per verificare il raggiungimento dei target inglesi di zero-carbon hotel. Gli interventi considerati sono riportati in Tabella 1, suddivisi tra misure di retrofit di involucro (MRI) e misure di sistema impiantistico (MRS). La Tabella 2 riporta la definizione dei modelli simulati, ognuno caratterizzato da una diversa combinazione di MRI e MRS. In particolare, si sono considerati due possibili scenari di riqualificazione energetica (Crespi et al., 2021): il primo scenario consiste nella riqualificazione dell’impianto e delle apparecchiature installate, senza modificare l’involucro edilizio, mentre il secondo scenario simula un retrofit completo, intervenendo anche a livello di involucro edilizio. In totale, il lavoro comprende 2 RH e 30 ipotesi di retrofit, 15 per ogni località.

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AiCARR Journal / Vol 68, n. 3, 48 - 51, 2021

Tabella 1 – Ipotesi di retrofit a livello di involucro (MRI) e di sistema impiantistico (MRS) Table  – Retrofit assumptions at envelope (MRI) and energy system (MRS) level Ipotesi Retrofit: INVOLUCRO

Ipotesi Retrofit: SISTEMA IMPIANTISTICO

MRI 1

Isolamento a cappotto in EPS per pareti verticali e copertura (le ipotesi dipendono dalla località, in modo da ottenere trasmittanze termiche coerenti con i requisiti imposti nelle diverse zone climatiche (MiSE, 2015))

MRI 2

Installazione di infissi con doppio vetro basso-emissivo e telaio in metallo con taglio termico (le ipotesi dipendono dalla località, in modo da ottenere trasmittanze termiche coerenti con i requisiti imposti nelle diverse zone climatiche (MiSE, 2015))

MRS 1

Sostituzione degli apparecchi luminosi esistenti con sistemi LED

MRS 2

Installazione di sistemi VAV nelle camere e recuperatori di calore nelle UTA + installazione di caldaia e chiller più performanti

MRS 3

Installazione di solare termico + solare fotovoltaico sulle superfici disponibili

MRS 4

Installazione di solo solare fotovoltaico sulle superfici disponibili

MRS 5

Collegamento a rete di teleriscaldamento

MRS 6

Installazione caldaia a condensazione con efficienza 0,95

MRS 7

Installazione boiler elettrico con efficienza 0,95

MRS 8

Installazione pompa di calore aria-acqua con COP 4

Tabella 2. Modelli simulati con il software EnergyPlus1 Table  – Models simulated through EnergyPlus software Modello

Misure considerate

Modello

Misure considerate

M0/B0

RH

M0_legge/B0_legge

RH+MRI1+MRI2

M1/B1

MRS1

M1_legge /B1_legge

MRI1+MRI2+MRS1

M2/B2

MRS1+MRS2

M2_legge /B2_legge

MRI1+MRI2+MRS1+MRS2

M3/B3

MRS1+MRS2+MRS3

M3_legge /B3_legge

MRI1+MRI2+MRS1+MRS2+MRS3

M4/B4

MRS1+MRS2+MRS3+MRS5

M4_legge /B4_legge

MRI1+MRI2+MRS1+MRS2+MRS3+MRS5

M5/B5

MRS1+MRS2+MRS3+MRS6

M5_legge /B5_legge

MRI1+MRI2+MRS1+MRS2+MRS3+MRS6

M6/B6

MRS1+MRS2+MRS4+MRS7

M6_legge /B6_legge

MRI1+MRI2+MRS1+MRS2+MRS4+MRS7

M7/B7

MRS1+MRS2+MRS4+MRS8

M7_legge /B7_legge

MRI1+MRI2+MRS1+MRS2+MRS4+MRS8

1 M = Milano; B = Bari; la dicitura “legge” è usata per indicare i modelli con retrofit dell’involucro secondo le normative vigenti.

Risultati Gli scenari sono stati confrontati in termini di emissioni di gas serra, ottenendo risultati compresi tra 103 e 160 kgCO2eq/(m2·anno) per i modelli di Milano e tra 97 e 164 kgCO2eq/(m2·anno) per i modelli di Bari, ad eccezione dei modelli M0 e B0, che presentano emissioni maggiori (180 e 170 kgCO2eq/(m2·anno) per Milano e Bari, rispettivamente). Inoltre, i risultati ottenuti in termini di riduzione percentuale delle emissioni dei diversi modelli (calcolati rispetto a M0 e B0) per le tre definizioni di ZCB considerate sono riportati in Figura 2, in ordine crescente di riduzione percentuale di emissioni, e sono confrontati con i target considerati, calcolati come media tra i valori per gli hotel 5 stelle e 3 stelle precedentemente citati, e risultanti pari a -35%, -43% e -49%. Per quanto riguarda la definizione australiana di zero-carbon occupied building (caso III), i target medium e high sono inaccessibili per tutti gli scenari di retrofit, mentre un numero significativo di scenari raggiunge e supera il target low (riduzione del 35%). Al contrario, nelle altre due definizioni (inglese, caso I, e australiana, caso II), in cui le emissioni legate alla presenza degli occupati sono totalmente (caso I) o parzialmente (caso II) non considerate, i target risultano più facilmente accessibili. Appare chiaro, quindi, il peso delle apparecchiature elettriche, che contribuiscono circa al 30% delle emissioni totali, e che rendono la definizione australiana di zero-carbon occupied building la più completa per edifici energivori come gli hotel. I grafici mettono in luce l’influenza del clima: le condizioni climatiche del luogo in cui l’edificio è situato influiscono sulla scelta della

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combinazione più efficiente per una determinata località. Infatti, concentrandosi sul caso III, a Bari (Fig. 2b) la combinazione dell’isolamento limite di legge con la tecnologia della pompa di calore aria-acqua (B7_legge) garantisce la riduzione maggiore di emissioni (-43% per il caso III). A seguire, si trovano il modello con caldaia a condensazione (B5_legge, -41%) e quello con pompa di calore unito all’isolamento base del modello di riferimento (B7, -40%). Nel caso di Milano (Fig. 2a), invece, i modelli che garantiscono le riduzioni di emissioni maggiori sono quelli con isolamento limite di legge in cui è utilizzato il gas naturale per soddisfare il fabbisogno di riscaldamento e di acqua calda sanitaria: a Milano, infatti, la riduzione di emissioni maggiore si ottiene per il modello con caldaia a condensazione (M5_legge, -43%), seguito dai modelli con caldaia tradizionale (M3_legge, -41%); segue poi il caso con teleriscaldamento (M4_legge, -40%). I risultati ottenuti permettono di collegarsi al tema del “whole building approach” introdotto dall’EPBD Recast (European Parliament, 2010), secondo cui qualsiasi edificio debba essere studiato come un complesso sistema involucro-impianto. Infatti, per ottenere un edificio altamente efficiente e, quindi, per minimizzarne i consumi, non è sempre premiante (anche in termini di comfort termico) agire solamente sull’involucro edilizio, ma, al contrario, è fondamentale trovare il giusto compromesso tra un involucro con buone prestazioni termiche e una configurazione impiantistica efficiente, che sia adeguata per il caso analizzato, in funzione delle condizioni climatiche e dei bisogni degli occupanti (Crespi et al., 2021). Inoltre, il concetto


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Giulia Crespi, Cristina Becchio, Stefano Paolo Corgnati

di ZCB è strettamente legato all’utilizzo di risorse rinnovabili, e infatti i modelli più prestazionali considerano l’utilizzo di tecnologie rinnovabili (pannelli fotovoltaici e/o collettori solari) per soddisfare parte dei consumi energetici. Nonostante questo, l’integrazione di fonti rinnovabili incontra vincoli dovuti al sito e alla tipologia di edificio (e.g. la presenza di ombreggiamenti solari, la mancanza di spazio sufficiente sul tetto, ecc.) che rendono difficile il raggiungimento dei target zero-carbon per tutte le tipologie di edificio. Per restituire graficamente queste considerazioni, si è definito un nuovo indicatore, in grado di esprimere con chiarezza la distanza dei modelli simulati dallo scenario di riduzione high (-49%), calcolando la superficie mancante di pannelli fotovoltaici necessaria per garantire una riduzione delle emissioni del 49% rispetto ai RH, secondo le tre definizioni ZCB discusse in precedenza. I risultati sono riportati in Figura 3, per i modelli di Milano, mettendo in evidenza la disparità tra le definizioni e il grande squilibrio tra la produzione di energia da fonti rinnovabili in situ e la domanda di energia richiesta dagli edifici in esame, soprattutto considerando il caso III.

Figura 2 – Riduzioni percentuali di emissioni di CO2eq e target ZCB: a) Milano (in alto); b) Bari (in basso). Caso I: definizione inglese di zero-carbon building; caso II: definizione australiana di zero-carbon building; caso III: definizione australiana di zerocarbon occupied building Bari (bottom). Case I: English definition of zero-carbon building; case II: Australian

Figura 3 – Percentuale di superficie PV mancante, per gli hotel a Milano e per le tre definizioni ZCB considerate

definition of zero-carbon building; case III: Australian definition of zero-carbon occu-

Figure  – Percentage of missing PV surface, for Milan hotels and for the considered

pied building

ZCB definitions

Figure  – Percentage COeq emissions reductions and ZCB targets: a) Milan (up); b)

Conclusioni I risultati ottenuti hanno messo in luce la complessità energetica degli hotel, le cui significative emissioni inquinanti sono legate alle caratteristiche intrinseche di questa categoria edilizia, ai servizi energivori offerti e alle elevate condizioni di comfort e benessere da garantire agli occupanti. Gli hotel infatti vengono identificati come strutture human-centric, in cui la soddisfazione degli ospiti è messa in primo piano. Queste condizioni rendono difficile il raggiungimento dei target zero-carbon definiti dalla metodologia di

calcolo inglese, sottolineando la necessità di definire obiettivi di riduzione degli edifici differenziati per destinazione d’uso. Le definizioni di zero-carbon building analizzate nel paper limitano la loro analisi alla scala dell’edificio. Nonostante questo, però, proprio a causa dei vincoli per l’installazione di tecnologie rinnovabili dei singoli edifici, messi in luce dal lavoro, è necessario ripensare alla definizione di edificio zero-carbon, in modo da estendere i confini dell’analisi, spostando l’attenzione dal singolo edificio, alla scala del distretto o della città.

CONFLITTO DI INTERESSE Gli autori dichiarano che non esistono conflitti di interesse di ordine economico o di altro tipo sull’articolo. BIBLIOGRAFIA Australian Sustainable Built Environment Council (ASBEC). Defining zero emission buildings – Review and Recommendations: Final Report. 2011. I. Ballarini, S.P. Corgnati. V. Corrado, Use of reference buildings to assess the energy savings potentials of the residential building stock: the experience of TABULA project. Energy Policy 2014; 68: 273-284. T. Buso, S.P. Corgnati. A customized modelling approach for multi-functional buildings – Application to an Italian Reference Hotel. Applied Energy 2017a; 190: 1302-1315. T. Buso, F. Dell’Anna, C. Becchio, M.C. Bottero, S.P. Corgnati. Of comfort and cost: Examining indoor comfort conditions and guests’ valuations in Italian hotel rooms. Energy Research & Social Science 2017b; 32: 94-111. G. Crespi, C. Becchio, S.P. Corgnati. Towards Post-Carbon Cities: Which retrofit scenarios for hotels in Italy? Renewable Energy 2021; 163: 950-963.

Department for Communities and Local Government (DCLG). Zero Carbon non-domestic buildings. Phase 3 final report. 2011. European Parliament. Directive 20/31/EC of the European Parliament and of the Council of 19 May 2010 on the energy performance of buildings, Recast. 2010. Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE). DECRETO 26 giugno 2015. Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici. 2015. D.W. Winiarski, W. Jiang, M.A. Halverson. Review of Pre- and Post-1980 Buildings in CBECS – HVAC Equipment. 2006. World Tourism Organization, United Nations Environment Programme and World Meteorological Organization (UNWTO, UNEP and WMO). Climate change and tourism: Responding to global challenges. 2008. Zero Carbon Hub. Zero Carbon Homes and Nearly Zero Energy Buildings. UK Building Regulations and EU Directives. 2014.

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AiCARR Journal / Vol 68, n. 3, 52 - 55, 2021

Filippo Busato 1*, Alberto Cavallini2

A theoretical study of air change in Italian schools: energetic aspects, air quality and Sars-CoV-2 infection risk assessment Part 1 Approccio teorico sul ricambio d’aria nelle scuole italiane: aspetti energetici, qualità dell’aria e valutazione del rischio di infezione da Sars-CoV-2 Parte 1 1 Telematic University Mercatorum, Rome, Italy 2 University of Padova; Manens-TiFS SpA, Padova, Italy

*Corresponding author:

DOI: 10.36164/AiCARRJ.68.03.03

Filippo Busato

Via Panizza 37 36100 Vicenza (VI), Italy filippo.busato@unimercatorum.it tel +39 347 1207174

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Abstract

Sommario

Schools are definitely among the highest densely occupied indoor environments with continuous occupation. According to the present knowledge about airborne carried diseases, the infection risk for SARS-CoV-2 could reach to significant values especially in poor ventilating conditions. The infection risk can be reduced by dilution of the viral agent concentration, provided by air-change, whether by infiltration, aeration (window opening) or mechanical ventilation. The present work, after a brief survey on ventilation requirements for schools in Italy, compares different strategies to account for dilution both in terms of infection risk control and of energetic and comfort aspects. The paper is split into two parts: this part 1 deals with energetic aspects, while the second one will examine air quality and SarsCoV-2 risk assessment. Each part has its own specific nomenclature and methodology. Keywords: ▶ SARS-CoV-2 ▶ Mechanical ventilation ▶ Air change ▶ Infection risk ▶ Airborne disease

Le scuole sono sicuramente gli ambienti a più elevato tasso di occupazione continuo. Secondo le attuali conoscenze a proposito delle infezioni che si possono diffondere per via aerobica, il rischio di contagio per SARS-CoV-2 può raggiungere valori elevati soprattutto negli ambienti con scarsa ventilazione. La riduzione del rischio si può ottenere anche attraverso la diluizione della concentrazione dell’agente virale, che avviene per infiltrazione d’aria, aerazione (apertura delle superfici mobili, finestre), ventilazione meccanica. Il lavoro, dopo una sintetica disamina dei requisiti italiani di qualità dell’aria nelle scuole, confronta le diverse strategie per la diluizione sia in termini di contenimento del rischio di contagio sia in termini energetici e di comfort. L’articolo si divide in due parti: la parte 1 tratterà gli aspetti energetici, la seconda i temi della qualità dell’aria e del rischio di infezione da Sars-CoV-2. Ciascuna parte ha la propria terminologia e metodologia. Parole chiave: ▶ SARS-CoV-2 ▶ Ventilazione meccanica ▶ Ricambio d’aria ▶ Rischio di infezione ▶ Malattie trasmesse per via aerea

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Filippo Busato, Alberto Cavallini NOMENCLATURE t: time [h, s] V: volume [m3] rn: fresh (outdoor) air renewal factor [h-1] ρ: air density [kg m-3] ρref: air density at reference conditions [kg m-3] T: temperature [°C] Te: outdoor temperature [°C]

Introduction Schools are among the highest densely occupied environments with continuous occupation. It can be understood that during the Sars-CoV-2 pandemic special attention was given in order to perform an accurate evaluation of the infection risk in the classroom indoor environment, with the different double goal of fighting the pandemic and maintaining the fundamental services for the community (i.e. schools) as active as possible. The school re-opening programme after lockdown periods has drawn immediate attention to health and safety condition, then to ventilation, since it is ever more widely supported that the SARS-CoV-2 virus can survive as airborne [1]. A consistent review study [2] analyzes how different factors such as ventilation rates, direction of airflows, and relative position of susceptible and infected individuals can affect the probability of infection in the indoor environment with several airborne diseases. The Wells-Riley model [3] has been recognized as a suitable predictive method for assessment of the infection risk for air carried particles, as widely supported by recent literature [4]. Several papers were published on the probability of infection in indoor environments according to different HVAC plant type [5], and special attention was also given to the context of school rooms. Virologist Christian Drosten recently stressed on the importance of ventilation for German schools [6], stating that ventilation is a major prerequisite to run schools in a healthy mode. The previously quoted papers evenly agree that a great deal in the reduction of infection risk is played by the dilution of viral charges by means of air change, that occurs through: • infiltration from openings (windows), due to pressure difference between inside and outside; • aeration from open windows, due to temperature/pressure difference between inside and outside; • mechanical ventilation. Air change implies as well effects on comfort and energy consumption, since infiltration and aeration do not control the internal air distribution and increase the net energy demand of the building with no chance of heat recovery. Indeed aeration by opening windows at regular intervals (i.e. at the class change) can cause sudden air temperature drops (in winter) then generating discomfort, while mechanical ventilation systems can be equipped with heat recuperators and provide a better air distribution and ventilation efficiency.

Materials and methods Assessment of Italian rules In Italy a National Decree from 1975 [7] (withdrawn in 1996 but still referred to) had set the technical rules for school buildings with special reference (for the scope of this work) to: • floor area per occupant; • window area per floor area, for daylighting; • basic comfort conditions (temperature and relative humidity range) to be controlled by ventilation. Unfortunately the Italian school building stock is quite poor in terms of ventilation systems; though in some Regions and in new buildings the systems may be present, those systems are sometimes of the type

Ti: Tf: u: a: Bi: Fo:

initial temperature [°C] final temperature [°C] average windspeed [m s-1] thermal diffusivity [m2 s-1] Biot number Fourier number

with air recirculation, that have their own well known critical aspects [5]. According to different school grades, the floor area per occupant ranges between 1.8 and 2.0 m2, while the window area per floor area should range between 1/7 to 1/5. Aeration, infiltration and ventilation models adopted The main task of the paper is that of comparing, from the energetic and infection risk assessment points of view, the consequences of infiltration, aeration or ventilation in a school room. The starting point is that of assuming an average school room based on the prescriptions of the Italian Decree [7] for a 25 people class. According to the decree the minimum floor area is 49 m2, and 10 m2 of window area are enough to satisfy the highest demanding 1/5 range window area / floor area requirement. Considering a ceiling height of 3 m the volume of the room is 147 m3. A simplified model was built to account for window opening (aeration) and infiltration. The air in the room follows a “well-mix” model that also accounts for heat transfer between walls and ambient air, and for the contribution of the heating system. The initial air temperature and wall temperature is 20 °C. The heat transfer between air and the walls is governed by a fixed convection coefficient that is 10 [W m-2 K-1], and the internal wall temperature follows the model of a semi-infinite wall, according to the following formula [8]:

Θ = erf (Y ) + e Bi×(1+Bi×Fo) × erfc (Y + Bi × Fo ) Formula 1 – Semi-infinite wall temperature model response

Where Y=

x 2 a×t

Being x the considered depth, t the time [s], and Θ=

T - Ti Tf - Ti

Diffusivity is set to 8*10-7 m2 s-1. The heat transfer surface area is taken as the total room inner surface except for the wall with windows, and is equal to 106.35 m2. The contribution of the heating system (radiator) is calculated from a peak power of 3.41 kW at winter design temperature, corresponding to a water supply temperature of 75 °C and reduces according to UNI EN 442 formulas, considering a minimum supply temperature of 55 °C at 16 °C of outdoor temperature, with a linear sliding supply temperature control. When the outdoor temperature increases above 16 °C, no further contribution by the heating system is considered. To estimate the air flow from window opening [m3 s-1] the model of UNI EN 16783-7:2018 [9] was referred to, with reference to the following formula (44): ρ A 0,5 Q = ref × w ×max Cwnd × u2 ; C st × hw × T - Te ρ 2

(

)

Formula 2 – Air flow from window opening

Where Cst is the coefficient taking into account stack effect in airing calculations equal to 0.0035 s-1 K-1, Cwnd is the coefficient taking into account wind speed in airing calculations equal to 0.001 s m-1

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AiCARR Journal / Vol 68, n. 3, 52 - 55, 2021

and hw the height of the center of window considered equal to 1,5 m. The procedure to estimate infiltration is also presented by CIBSE [10], while here the air flow by infiltration is rather calculated according to UNI EN 12207:2017 [11] for different air-tightness classes of windows. For the opening of 10 m2 assumed in this work, class 1 of air tightness corresponds to 75 m3 h-1 of air infiltration, while class 2 corresponds to 39.9 m3 h-1. The school room is considered to operate from 8 to 13 hour, 5 days a week, from September 15th to June 15th, thus including the full winter season. Hourly weather data were assumed from UNI-CTI official database [12]. The following different Italian locations were selected: • Padova, average wind speed 2.1 m s-1, 2 383 HDD (Heating DegreeDays) • Torino, average wind speed 0.9 m s-1, 2 617 HDD (Heating DegreeDays) • Roma, average wind speed 1.3 m s-1, 1 415 HDD (Heating DegreeDays) • Napoli, average wind speed 3.2 m s-1, 1 034 HDD (Heating DegreeDays)

Results Air change by window opening and room temperature Considering the regular working schedule of a school, it is assumed that the window opening is likely to occur at the end of each class hour. Some simulations were run considering 5 min (300 s) and 10 min (600 s) of window opening time. At first it is considered to only open ½ of total window surface, so 5 m2, hw = 1.5 m, Ti = 20 °C. Figures 1 and 2 show the total volume of air change after 300 and 600 s of window opening, with 5 m2, hw = 1.5 m, Ti = 20 °C, for different average wind speed values and outdoor temperatures. It can be seen that the different wind speed only affects the result at mild outdoor temperatures. Figures 3 and 4 show the final room air temperature after 300 and

600 s of window opening with 5 m2, hw = 1.5 m, Ti = 20 °C, for different average wind speed values and outdoor temperatures. It can be seen that small differences can be appreciated due to wind speed at mild outdoor temperature, whereas the effect of heating shut-off above 16 °C outdoor temperature can be significant. As it can be seen by comparing Figure 5 to Figure 2, if the window surface opening is doubled (from 5 to 10 m2), with hw = 1.5 m, Ti = 20 °C, the effect doesn’t obviously reach that of doubling the opening time. Some calculations where then run for a better understanding of the problem. Figure 6 shows the influence of center window height on the total air change at the end of the 300 s period, while Figure 7 reports the effect of the initial air temperature on the total air change at the end of the 300 s opening period. Energy & HVAC calculations Following the air change calculations, it is interesting to consider the effect in the net energy need of the room. Thermal need for window opening summarizes the thermal energy need to restore Ti both on the ambient air side and on the wall side. The thermal energy needs for window opening and infiltration were compared to those generated by a mechanical ventilation system providing supply and extraction for 735 m3 h-1 (rn of 5 as per the Law), with a recuperator efficiency referred to sensible heat of 75%, and an electric consumption of 180 W. The system is considered to be operated 1206 h y-1 (according to the previously assumed scheduling). The results are summarized in the following Table 1, considering the opening of 10 m2 of window for 5 min at the end of each class hour. As it can be seen, the winter loss due to window opening and infiltration, Room air temperature after 300 s 25.0

Air change after 300 s

20.0

250.0

200.0

Air change volume (m3)

0 (m/s) 1 (m/s)

150.0

2 (m/s) 3 (m/s)

100.0

Room temperature (°C)

0 (m/s) 15.0

2 (m/s) 10.0

50.0

4 (m/s)

-10.00

-5.00

0.0

-5.0

-15.00

-10.00

-5.00

0.0

0.00 5.00 10.00 Outdoor temperature (°C)

15.00

20.00

25.00

Figure 1 – Air change after 300 s, 5 m2 of window opening

3 (m/s)

5.0

4 (m/s) -15.00

1 (m/s)

0.00

5.00

10.00

15.00

20.00

25.00

Outdoor temperature (°C)

Figure 3 – Room air temperature after 300 s, 5 m2 of window opening Figura  – Temperatura dell’aria nel locale dopo  s,  m2 di finestra aperta

Figura  – Ricambio d’aria dopo  s,  m2 di finestra aperta Room air temperature after 600 s 25.0

Air change after 600 s 400.0

20.0

350.0 0 (m/s) 1 (m/s)

250.0

2 (m/s)

200.0

3 (m/s)

150.0

4 (m/s)

-15.00

100.0

54

-10.00

-5.00

0.0

1 (m/s) 2 (m/s)

10.0

3 (m/s) 5.0

-10.00

-5.00

0.0

4 (m/s)

0.00

5.00

10.00

15.00

20.00

25.00

-5.0

50.0

-15.00

0 (m/s)

15.0

Room temperature (°C)

Air change volume (m3)

300.0

-10.0 0.00 5.00 10.00 Outdoor temperature (°C)

15.00

20.00

25.00

Outdoor temperature (°C)

Figure 2 – Air change after 600 s, 5 m2 of window opening

Figure 4 – Room air temperature after 600 s, 5 m2 of window opening

Figura  – Ricambio d’aria dopo  s,  m2 di finestra aperta

Figura  – Temperatura dell’aria nel locale dopo  s,  m2 di finestra aperta

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ORIGINAL ARTICLE

Filippo Busato, Alberto Cavallini Air change after 300 s

Air change (m3) after 300 s

400.0

450

350.0

400 0 (m/s) 1 (m/s)

250.0

2 (m/s)

200.0

3 (m/s)

150.0

4 (m/s)

100.0

300

-15.00

-10.00

-5.00

hw = 1.75 m

250 200

hw = 2 m

150 100

50.0 0.0

hw = 1.5 m

350

Air change volume (m3)

Air change volume (m3)

300.0

50 0.00 5.00 10.00 Outdoor temperature (°C)

15.00

20.00

25.00

-15

-10

-5

0

0 5 10 outdoor air temperature (°C)

15

20

Figure 5 – Air change after 300 s, 10 m2 of window opening

Figure 6 – Air change after 300 s, 10 m2 of window opening

Figura  – Ricambio d’aria dopo  s,  m2 di finestra aperta

Figura  – Ricambio d’aria dopo  s,  m2 di finestra aperta

Table 1 – Net energy balances (recuperator efficiency 0,75)

Air change (m3) after 300 s 450

Tabella  – Fabbisogno netto di energia (efficienza del recuperatore ,)

Padova

Summer AHU (kJ)

1 523 551

507 077 - 75 906

- 24 678 2 115 877

- 107 473

Torino 1 589 063

531 088 - 69 053

- 23 109 2 216 067

- 94 774

Napoli

692 132

250 936 - 199 168

- 63 071 1 047 079 - 258 664

Roma

912 554

327 177 - 243 413

- 76 602 1 365 210

Discussion and conclusions The calculations and results shown are based on the assumption of a “well-mix” air model. This is a conservative approach both in terms of: • air change ratio, since the flow rate established by the initial indooroutdoor temperature difference is reduced during the opening by the consequent decrease of the average room air temperature; and of • energy calculations, since a reduction in air flow during the window opening time also reduces the temperature drop and then the energy need to restore initial conditions.

350

Ti = 21 °C

300

Ti = 22 °C

250

Ti = 23 °C

200 150 100

- 314 157

though never providing a rn above 2, can sum up to over 2 000 MJ. On the other hand the heat demand due to mechanical ventilation (AHU), though providing a rn of 5, reaches the value of 2 300 MJ. In terms of electric consumption, it amounts to 217.1 kWh y-1.

Ti = 20 °C

400

Air change volume (m3)

Winter Winter Summer Summer Winter opening infiltration opening infiltration AHU (kJ) (kJ) (kJ) (kJ) kJ)

25

50 -15

-10

-5

0

0 5 10 Outdoor temperature (°C)

15

20

25

Figure 7 – Air change after 300 s, 10 m2 of window opening Figura  – Ricambio d’aria dopo  s,  m2 di finestra aperta

If these results are compared to the prescriptions of the Italian Law [7], it can be concluded that: • a single hourly window opening, whether lasting 5 min or 10 min is never able to reach the recommended rn of 5 (735 m3 h-1 for the case considered); • air change rate in mild conditions (around 10 °C outdoor air temperature) is quite poor, hardly reaching a rn of 1.5; • room air temperature at the end of window opening time can be quite low especially at low temperatures, thus implying discomfort (partly compensated by radiant temperature), health risk and moreover for the task of this study, a high energy consumption.

CONFLICT OF INTEREST The Authors declare the absence of economic or other types of conflicts of interest in all of the phases of the paper preparation. REFERENCES [1] Morawska L, Cao J., Airborne transmission of SARS-CoV-2: The world should face the reality. Environment International 2020; 139; 105730; https://doi. org/10.1016/j.envint.2020.105730 [2] Ai Z.T., Melikov A. K., Airborne spread of expiratory droplet nuclei between the occupants of indoor environments: a review. Indoor air 2018, https://doi. org/10.1111/ina.12465 [3] Sze To G.N., Chao C.Y.H., Review and comparison between the Wells–Riley and dose-response approaches to risk assessment of infectious respiratory diseases. Indoor air 2010; 20; 2-16; https://doi.org/10.1111/j.1600-0668.2009.00621.x [4] Buonanno G., Stabile L., Morawska L., Estimation of airborne viral emission: Quanta emission rate of SARS-CoV-2 for infection risk assessment. Environment International 2020; 141; https://doi.org/10.1016/j.envint.2020.105794 [5] A. Cavallini, F. Busato, F. Pregliasco, Remarks on the air recirculation in HVAC sy- stems during the SARS-CoV-2 outbreak: the case of all-air ducted plants, AiCARR Journal, 2020, vol. 63 n.4, pp. 50-55, doi:10.36164/AiCARRJ.63.04.03 [6] Der Spiegel, 2021, https://www.spiegel.de/international/germany/ interview-with-virologist-christian-drosten-i-am-quite-apprehensive-

about-what-might-otherwise-happen-in-spring-and-summer-a-f22c04955257-426e-bddc-c6082d6434d5 [7] DM 18/12/1975, Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica (English Translation Technical Specification for school buildings), Official Bulletin from Italian Republic. [8] Bonacina et. Al, Trasmissione del calore, Cleup Padova (IT), 1975 [9] UNI EN 16798-7:2018, Energy performance of buildings - Ventilation for buildings - Part 7: Calculation methods for the determination of air flow rates in buildings including infiltration (Modules M5-5), UNI [10] CIBSE Guide A: Environmental design, Ch 4.6 Assessing natural ventilation and air infiltration rates, 2006 [11] UNI EN 12207:2017, Windows and doors – permeability – classification, UNI [12] https://www.cti2000.it/index.php?controller = news&action = show&newsid = 34848, UNI-CTI Italian weather dataset [13] Gammaitoni L, Nucci M. C., Using a Mathematical Model to Evaluate the Efficacy of TB Control Measures. Emerging Infectuous Diseases 1997, vol. 3, n. 3, 335-342

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55




Strategie di climatizzazione

Chillerraffreddati con acqua di mare per mitigare l’isola di calore in zone turistichead alta densità ricettiva Risultati di un’analisi del fenomeno isola di calore urbana nel Lido di Jesolo che prevede la sostituzione dei chiller raffreddati ad aria (ACC) con sistemi raffreddati ad acqua di mare (SWCC) Di L. Schibuola, C. Tambani*

I

L FENOMENO ISOLA DI CALORE URBANA (UHI), oggi accentuato dal riscaldamento globale, sta aumentando la sua influenza negativa sulla resilienza urbana, sul consumo energetico degli edifici e sul comfort durante l’estate. Le strategie di mitigazione dell’effetto UHI sono normalmente focalizzate su azioni relative al progetto urbano quali l’uso di superfici altamente riflettenti e l’aumento della vegetazione. Tuttavia, per quanto concerne il calore antropogenico prodotto negli edifici, i benefici di una possibile riduzione del calore rilasciato all’esterno dai sistemi di condizionamento viene spesso sottostimato. Una soluzione efficace consiste nel trasportare altrove il calore emesso dai condensatori dei refrigeratori usando l’acqua come fluido di trasferimento. L’uso sistematico di acqua di mare per raffreddare i refrigeratori (chiller) in un’area urbana costiera viene qui indagato in condizioni dinamiche con riferimento non solo al fenomeno UHI, ma anche alla domanda di raffreddamento degli edifici e alle prestazioni dei chiller. L’analisi estesa alla stagione balneare è applicata a una zona urbana scelta nel Lido di Jesolo.

58

#68

Descrizione del caso studio e sua modellazione In assenza di un piano regolatore, negli anni 50-70 l’area investigata ha conosciuto un frenetico sviluppo caratterizzato da una completa saturazione edilizia a diretto contatto con il fronte mare. La porzione studiata, delimitata in Figura 1, è circa un rettangolo di dimensioni 620x262 m (162.440 m2) ed è tagliata da una strada che è la principale passeggiata nelle ore serali e notturne e quindi piena di ristoranti, negozi e bar posti di solito al piano terra di edifici residenziali. Numerosi alberghi sono presenti. La stagione turistica è concentrata tra inizi giugno e metà settembre. Pertanto di norma è presente solo il condizionamento estivo. La modellazione mediante archetipi viene usata per valutare la domanda energetica degli edifici su scala urbana. L’intero stock edilizio dell’area è suddiviso in categorie in base alle caratteristiche che determinano la domanda energetica. Per ciascuna categoria un edificio archetipo è stato selezionato e usato per la simulazione dinamica delle prestazioni energetiche mediante il codice EnergyPlus,

[1], ottenendo così il profilo orario del carico di condizionamento dell’archetipo. Questa domanda divisa per l’intero volume dell’edificio fornisce un’intensità specifica della domanda. Moltiplicando l’intensità per il totale volume degli edifici di una categoria si ottiene la relativa domanda totale. In questo modo la totale richiesta di condizionamento dell’area è valutata sommando le richieste delle varie categorie. Gli archetipi selezionati in questo studio sono quattro sia per gli alberghi che per gli edifici residenziali [2]. Una parte considerevole degli edifici residenziali presenta attività commerciali al piano terra. Il file climatico utilizzato nelle simulazioni è stato costruito a partire dai dati di una stazione meteorologica in zona rurale e quindi non influenzati da effetti urbani. La temperatura dell’acqua di mare è presa a


Figura 1 – Collocazione dell’area investigata nell’impianto urbano (a)

(b)

(c)

Figura 2 – Carichi di raffreddamento simulati con il file rurale per gli archetipi hotel 3 e residenziale tipo 3 in una settimana di agosto (a), distribuzione della domanda totale nell’area nei mesi estivi (b) e rispetto alla destinazione d’uso (c)

Figura 3 – Schema dell’impianto analizzato Tabella 1 – Dati principali della rete di raffreddamento Maximum simultaneous cooling demand of the condensers required from the network (kW)

14874

Maximum water flow rate of the cooling closed network (m3/h)

2558

Maximum tube sizes Di/De (mm) and maximum length of single closed loop circuit (m)

515/630 --1190

Maximum seawater flow rate (m3/h)

4263

Tube sizes Di/De (mm) and length of the seawater circuit (m)

705/800 --210

Peak electric absorption of the pumping system (kW)

278 kW

2 m di profondità vicino all’area investigata. Tali dati si riferiscono al 2017. A titolo esemplificativo, la Figura 2a riporta i profili orari dei carichi di condizionamento in una settimana di agosto per un archetipo alberghiero e uno residenziale. In questo caso le simulazioni usano il file meteo rurale. Figura 2b mostra la ripartizione percentuale della domanda nei quattro

mesi estivi simulati. Agosto è chiaramente il periodo più importante, settembre è quasi trascurabile. In Figura 2c la ripartizione è riferita all’uso dei volumi condizionati. Le quote relative ad alberghi e residenze sono simili e predominanti rispetto a quella degli esercizi commerciali. Il programma UWG (Urban Weather Generator) è stato utilizzato per calcolare i valori orari della temperatura media dell’aria all’interno della zona urbana [3] e in questo modo generare un file meteo

urbano EPW (EnergyPlus weather) utilizzabile da EnergyPlus. Questo software combina una valutazione a scala urbana con un modello di simulazione degli edifici basato su EnergyPlus. I dati di input sono i dati meteo rurali e informazioni sulla morfologia urbana e caratteristiche della vegetazione. Per gli edifici quelli di EnergyPlus. Per gli impianti richiede un’efficienza (EER) media dei chiller. In questo caso furono assunti valori tipici pari a 3,5 nel caso dei chiller raffreddati ad aria ACC (Air Cooled Chiller) e 4,5 per quelli raffreddati ad acqua di mare SWCC (Sea Water Cooled Chiller). Valori confermati dai risultati ottenuti. Il calore rilasciato all’esterno dagli impianti e quello causato dal traffico veicolare costituiscono il calore antropogenico, contributo importante al fenomeno UHI. L’area ha però un traffico limitato e di sera diventa isola pedonale. Nel caso ACC tutto il calore rilasciato dai condensatori è stato considerato, con gli SWCC invece viene considerato allontanato dalla zona urbana. Per queste due alternative UWG ha calcolato due diversi EPW, nel primo caso chiamato UHI_1 e nel secondo UHI_2.

La proposta impiantistica e la sua modellazione La proposta consiste nella sostituzione degli esistenti ACC con SWCC centralizzati, uno per edificio, raffreddati da una rete a due tubi d’acqua costruita nell’area analizzata e raffreddata con acqua di mare. In dettaglio, ciascun chiller prende la portata d’acqua richiesta per il raffreddamento del suo condensatore dalla tubazione di mandata mediante una pompa dedicata e la restituisce sulla tubazione di ritorno. La rete forma un anello chiuso collegato a una centrale localizzata vicino al mare. Qui uno scambiatore a piastre è interposto tra il circuito di prelievo dell’acqua di mare e l’anello chiuso di raffreddamento al fine di evitare lo sporcamento dei condensatori. La rete è dimensionata in base alla simulazione dei carichi termici degli edifici e alle prestazioni dei relativi chiller usando il clima urbano ottenuto con UWG. La Figura 3 mostra lo schema dell’impianto. Sono previste tubazioni in PE interrate. I principali dati della rete sono in Tabella 1, maggiori dettagli in [2]. Il pompaggio previsto è basato su tre pompe sia per la rete urbana che per il circuito aperto dell’acqua marina dove il punto di restituzione è a 50 m da quello di prelievo onde evitare interferenze. Per ridurre l’assorbimento elettrico delle pompe il loro controllo è fondamentale. In presenza di frequenti periodi a carico ridotto, un numero ridotto di pompe può lavorare alternativamente oltre che con portate variabili grazie alla tecnologia inverter. Tale controllo mantiene un salto di 5 °C per la rete urbana e 3 °C per il circuito acqua di mare. In questo modo si raggiunge un risparmio del 83% sul consumo elettrico del pompaggio rispetto al caso di portate costanti. Normalmente in queste centrali sono previsti due scambiatori e due

#68

59


filtri che lavorano alternativamente per esigenze di manutenzione. Tuttavia adottando un solo filtro autopulente mediante inversione intermittente dei flussi d’acqua, l’esperienza [4] ha mostrato un basso livello di sporcamento degli scambiatori. ACC e SWCC sono entrambi provvisti di compressori scroll multipli e usano R410 come refrigerante. Ciascun archetipo presenta solo un chiller. Negli alberghi più piccoli due compressori installati in un solo circuito refrigerante o due circuiti con due compressori ciascuno negli alberghi più grandi. Ciascun archetipo residenziale presenta una sola centrale frigorifera e sistemi di condizionamento basati su fan coil. Invero nel residenziale sono qui attualmente più diffusi obsoleti sistemi split aria-aria autonomi mentre la soluzione fan coil è più diffusa nel commerciale. In ogni caso per le nuove centrali SWCC un sistema centralizzato di produzione del freddo con contabilizzazione individuale del consumo è la soluzione migliore. Per questo motivo si è considerato più corretto nel confronto SWCC e ACC considerare in entrambi i casi la stessa soluzione centralizzata evitando di introdurre per ACC un’ulteriore penalizzazione connessa a una produzione autonoma. Torri evaporative per raffreddare i chiller sono invece praticamente inesistenti in Jesolo. Comunque il loro uso non è la soluzione dato che semplicemente traslano il carico termico da sensibile a latente aumentando l’umidità relativa esterna pure fondamentale nel comfort umano. Il diagramma di flusso della procedura di modellazione dei chiller è riportato in Figura 4. Una procedura di calcolo quasi stazionaria è stata utilizzata [2]. Ad ogni passo di calcolo, le curve delle prestazioni fornite dal costruttore forniscono la potenza (Pcfl) e l’efficienza (EERfl) in condizioni di funzionamento a pieno carico in funzione dei valori simultanei della temperatura del freddo prodotto e della temperatura dell’aria esterna (ACC) o della temperatura dell’acqua di raffreddamento del condensatore (SWCC). L’efficienza effettiva EER è ottenuta moltiplicando EERfl per il Part Load Factor (PLF). Il PLF è valutato in base al Capacity Ratio (CR) come rapporto tra potenza effettiva resa, pari alla domanda, e la potenza Pcfl. La curva del PLF qui usata proviene da test di laboratorio e si riferisce a un controllo di potenza a due stadi per ogni circuito refrigerante essendoci due compressori. Il consumo elettrico è il rapporto tra la potenza fornita e EER.

Valutazione del fenomeno UHI La Figura 5 mostra il confronto tra i profili di temperatura dell’aria esterna del clima rurale e di quelli urbani calcolati con UWG nel caso di uso di ACC (UHI_1) oppure nel caso SWCC (UHI_2). Confronto riferito a tre giornate di ciascun mese estivo. Una netta differenza è evidente. Le temperature UHI_1 sono sempre le più alte mentre le UHI_2 si posizionano intermedie tra UHI_1 e quelle rurali. La condizione termica urbana peggiore è quindi quella

60

#68

Data provided by the manufacture Map of full load cooling capacity values depending on: -Outdoor air temperature (ACC) -Condenser inlet temperature (SWCC) -Outlet temperature at the evaporator

Map of EER values under full load conditions, depending on: -Outdoor air temperature (ACC) -Condenser inlet temperature (SWCC) -Outlet temperature at the evaporator

PLF curve, depending on CR

Assessment of (hourly values): - Pcfl - EERfl

-Outdoor air temperature (ACC) (measured) -Condenser inlet temperature (SWCC) from sea water temperature (measured) -Cooling load (simulated) -Outlet temperature at the evaporator (fixed)

Actual parameters (hourly avg)

Calculation of (hourly values): - CR

Assessment of (hourly values): - PLF

Calculation of hourly values of EER

Final result - chiller performance Figura 4 – Diagramma di flusso del calcolo delle prestazioni di un chiller

Figura 5 – Profili di temperatura nei tre climi considerati riferiti a tre giorni per ogni mese. Le corrispondenti intensità UHI e contemporanee velocità del vento sono pure riportate nel caso ACC. In Figura 5 sono anche riportate le intensità UHI, definite come differenza tra la temperatura urbana e la corrispondente temperatura rurale, e la velocità del vento. L’intensità UHI è efficacemente ridotta con SWCC rispetto ad ACC. Il profilo del vento indica una sua chiara influenza nel ridurre l’effetto UHI. In Figura 6a le temperature medie dell’aria nell’intera giornata, solo diurne o notturne sono riportate per ciascun mese e per l’intera estate come pure le differenze percentuali di queste temperature. La Figura 6b mostra le corrispondenti intensità UHI. A livello stagionale, nelle ore diurne l’effetto UHI_1 causa un incremento medio del 3,2% rispetto alla temperatura rurale mentre UHI_2 solo del 2,0%. Questo significa che

la tecnologia SWCC riduce l’aumento urbano del 37% rispetto a ACC nelle ore diurne. Si noti che durante la notte l’effetto UHI è sempre maggiore. In questo caso l’incremento medio notturno è del 5,7% con UHI_1 e del 2,7% con UHI_2. Pertanto il vantaggio della tecnologia SWCC è confermata da una riduzione dell’effetto UHI del 53% durante la notte. Analogamente le intensità medie della Figura 6b indicano una maggiore mitigazione durante la notte usando SWCC dovuto dal maggiore effetto UHI rispetto al periodo diurno.


Valutazioni energetiche e ambientali Per ciascuna categoria di archetipi considerata nella modellazione urbana, la Figura7a mostra il confronto dei fabbisogni stagionali di raffreddamento simulati con EnergyPlus con i tre diversi file climatici. Le differenze percentuali sono pure riportate. Forti variazioni nella domanda di raffreddamento evidenziano significative differenze nel contributo di ciascuna categoria dovute alle diverse dimensioni e numerosità presenti

nell’area. Comunque l’effetto UHI ha una chiara influenza nell’aumentare il fabbisogno di raffreddamento di tutti gli archetipi. Tuttavia gli incrementi percentuali sono abbastanza diversi per gli alberghi e gli edifici residenziali. Nella condizione UHI_1 la domanda di raffreddamento residenziale è più sensibile all’effetto UHI di quella degli alberghi. Questo probabilmente è causato dall’orario di condizionamento nel residenziale che esclude la mattina e poi è concentrato nella rimanente parte del giorno quando il fenomeno UHI è più accentuato (specie la notte). La tecnologia SWCC attenua questa tendenza grazie a un minore incremento della temperatura urbana. In

(a)

(b)

Figura 6 – Medie mensili e stagionali della temperatura nei tre climi considerati e loro differenze percentuali a). Le corrispondenti intensità UHI sono riportate in b)

(a)

(b)

Figura 7 – Domande stagionali di raffreddamento di ciascuna categoria con i tre climi considerati e differenze (%) nei casi UHI_1 o UHI_2 rispetto al rurale (a), domande totali nell’area mensili e stagionali e relative differenze (%) (b)

Figura7b è riportata la domanda totale di raffreddamento dell’area analizzata per ciascun mese e per l’intero periodo stagionale nelle tre diverse condizioni climatiche. L’incremento totale con UHI_1 rispetto al clima rurale è del 12,9% mentre con UHI_2 è solo il 5,7%. Conseguentemente la riduzione percentuale di questo incremento grazie a UHI_2 è pari al 55,8%. Per quanto riguarda la distribuzione mensile, la quota relativa a settembre è modesta, tuttavia l’effetto UHI rimane abbastanza regolare. I risultati confermano che i fabbisogni degli edifici in area urbana simulati con file rurali sono sottostimati anche se comunque la tecnologia SWCC riduce questa sottostima. La Figura 8a mostra gli EER medi mensili e stagionali riferiti a tutti i chiller presenti nell’area con le due tecnologie ACC o SWCC e i conseguenti risparmi in termini di energia primaria ottenuti grazie a SWCC rispetto a ACC. L’assorbimento elettrico relativo al pompaggio è pure considerato per la rete urbana e il circuito acqua di mare. In tutti i mesi il confronto evidenzia le migliori prestazioni di SWCC dovute ai più favorevoli livelli termici del mare rispetto all’aria esterna. Vantaggio accentuato dall’effetto UHI nell’area urbana che naturalmente penalizza solo nel caso ACC. Un attento controllo del pompaggio permette di limitare la riduzione causata dal relativo consumo elettrico del EER stagionale che passa da 4,56 a 4,37 finale a fronte di un EER medio stagionale pari a 3,57 con ACC. Alla fine il risparmio energetico grazie alla tecnologia SWCC raggiunge il 23,5%. In Figura 8b il calore totale rilasciato in area urbana dagli ACC e quello trasferito altrove nel caso SWCC sono riportati in termini di potenza media per unità di superficie dell’area. Il migliore EER degli SWCC causa una minore quantità di calore rispetto agli ACC. Gli elevati apporti termici confermano la loro influenza sulla UHI nel caso ACC e il beneficio legato alla tecnologia SWCC. Minore consumo di energia elettrica per il condizionamento significa anche minore emissione di CO2 per produrla come mostrato in Figura8b.

Conclusione

(a)

(b)

Figura 8 – EER mensili e stagionali con SWCC e ACC, risparmi di energia primaria (Ep) con SWCC anche considerando il pompaggio (SWCC+p) (a). Potenza termica media per unità di area evacuata con l’acqua o rilasciata nell’aria ed emissione di CO2 in ton. relativa all’energia elettrica consumata nei due casi SWCC o ACC (b)

RIFERIMENTI

[1] U.S. Department of Energy. EnergyPlus. 2019. https://energyplus.net. [2] Schibuola L., Tambani C., Performance assessment of seawater cooled chillers to mitigate urban heat island, Applied Thermal Engineering, 2020. [3] Bueno B, Norford L, Hidalgo J, Pigeon G. The urban weather generator, Journal of Building Performance Simulation 2013. [4] Schibuola L., Scarpa M., Experimental analysis of the performances of a surface water source heat pump, Energy and Buildings, 2016.

La mitigazione UHI così raggiunta è accompagnata da un significativo risparmio energetico e riduzione dell’emissione di gas serra. Invero i vantaggi di tale rete potrebbero essere estesi al riscaldamento invernale se presente, considerando l’installazione di pompe di calore invertibili. Nello scenario di cambiamento climatico previsto per il prossimo futuro, l’attuale previsione, purtroppo negativa, suggerisce un incremento dei benefici. La tecnologia SWCC può dare anche un valido aiuto in presenza di eventi estremi quali le ondate di calore e pertanto è in grado di aumentare la resilienza urbana.  * Luigi Schibuola, Università Iuav di Venezia, Consiglio Direttivo AiCARR Chiara Tambani, Università Iuav di Venezia

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AiCARR informa La progettazione degli impianti di climatizzazione negli edifici NZEB Il D.Lgs. 192/2005 impone che dal 1 gennaio di quest’anno tutti gli edifici di nuova costruzione siano “edifici a energia quasi zero”, i cosiddetti NZEB, e definisce NZEB un edificio ad altissima prestazione energetica. È ormai chiaro che, per conseguire le prestazioni richieste dalla vigente legislazione per un edificio NZEB, sia indispensabile una progettazione integrata di involucro e impianto e che per la realizzazione di tali edifici siano essenziali la progettazione e la gestione di impianti a basso consumo energetico. In quest’ottica, AiCARR Formazione propone in diretta online il nuovo corso sulla progettazione di impianti HVAC negli edifici NZEB, in programma in diretta web il 30 settembre e il 1 ottobre. Il corso affronta dal punto di vista pratico la progettazione e gestione di impianti a basso consumo energetico, ed entra nel dettaglio di alcune scelte fondamentali per il corretto dimensionamento e funzionamento delle apparecchiature, temi generalmente non considerati nelle norme. Inoltre, presenta una serie di considerazioni e indicazioni utili per affrontare, scegliendo la tipologia impiantistica più adeguata, la progettazione di un impianto HVAC&R a servizio di un edificio NZEB le cui caratteristiche di involucro siano state opportunamente definite e condivise fra i progettisti. Sono previsti CFP per ingegneri e periti industriali. Il calendario  settembre e  ottobre

Ottimizzare il risparmio energetico con il recupero di calore dall’aria espulsa È fortemente legato al tema del risparmio energetico, e quindi interessante per i professionisti che operano a vario titolo nel settore, il corso dedicato al recupero di calore dall’aria espulsa, in programma in diretta web il 7 e l’8 ottobre prossimi. Il corso affronta il tema dell’efficienza del recuperatore, ponendo a confronto, per sottolinearne limiti e differenze, la Norma UNI EN 308 “Scambiatori di calore - Procedimenti di prova per stabilire le prestazioni dei recuperatori di calore aria/aria e aria/ gas” e il metodo ASHRAE per la determinazione dell’efficienza del recuperatore. Vengono inoltre introdotti due concetti molto importanti per il calcolo delle prestazioni energetiche del recuperatore di calore - efficienza utile e COP - spiegando come calcolare il COP del sistema che comprenda anche le prestazioni del generatore dell’impianto. Dopo aver passato in rassegna le principali tipologie di recuperatori, ci si sofferma sui criteri per operare una scelta corretta in funzione di fattori quali i carichi termici, il clima, la località e la tipologia di impianto. Il corso si conclude con indicazioni utili al fine di condurre un’analisi energetica ed economica in relazione all’impiego di un recuperatore di calore. Il corso prevede CFP per ingegneri e periti industriali. Il calendario  e  ottobre

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Iscrizioni al 52º Convegno internazionale AiCARR

È attiva la sezione del sito AiCARR dedicata al 52° Convegno internazionale, dove sono disponibili gli abstract delle relazioni accettate dal Comitato Scientifico, informazioni sull’evento periodicamente aggiornate, le quote di partecipazione e il form per l’iscrizione. A questo proposito, l’Associazione sta lavorando per organizzare la trasmissione del Convegno in diretta online e, contemporaneamente, se i provvedimenti sanitari in vigore a settembre lo permetteranno, lo svolgimento in presenza, presso la sede dell’Università di Vicenza. In attesa di conoscere l’evoluzione della situazione, è ora possibile registrarsi al Convegno corrispondendo la quota online, che verrà con-

siderata come acconto sulla quota in presenza per chi deciderà di partecipare di persona, se l’evento verrà proposto anche in modalità frontale. Ricordiamo che il Convegno, patrocinato da ASHRAE, REHVA, IEQ-GA e Consiglio Nazionale degli Ingegneri, offre uno spazio di dibattito su uno dei temi più “caldi” del momento: il ruolo che gli impianti HVAC possono giocare nel migliorare la salute e la qualità di vita delle persone, anche alla luce della pandemia da Covid-19. Gli abstract presentati contestualizzano il tema in diversi ambiti – scolastico, museale, sanitario – e propongono studi e soluzioni innovative per la salubrità dell’aria interna, unita all’efficienza energetica e al comfort.

Incontri fra AIA e AiCARR, i prossimi appuntamenti

Proseguono gli incontri nati dalla collaborazione fra AiCARR e AIA, Associazione Italiana di Acustica: appuntamenti in diretta web caratterizzati dall’intervento di quattro giovani esperti in acustica e in impiantistica e dalla partecipazione di due moderatori senior, di AIA e di AiCARR, con l’obiettivo di offrire una panoramica articolata su diversi argomenti di competenza delle due Associazioni e di interesse per un’ampia platea di professionisti, con il rilascio di Crediti Formativi Professionali. Gli Incontri fra AIA e AiCARR, proposti di venerdì dalle 13.00 alle 15.30, si sono aperti il 14 maggio con il webinar focalizzato sul tema della gestione di

big data in ambito energetico e acustico, seguito l’11 giugno dall’appuntamento dedicato alla riqualificazione energetica e acustica del patrimonio edilizio contemporaneo. Il terzo webinar è in programma il 24 settembre e si occuperà del rumore degli impianti energetici, in particolare degli impianti di cogenerazione e refrigerazione. Il ciclo di incontri si concluderà il 15 ottobre con il webinar sugli aspetti di comfort globale (acustico, termoigrometrico, visivo) nell’ambiente interno ed esterno. Si ringraziano gli sponsor del ciclo di Incontri fra AIA e AiCARR: Svantek Italia Srl e Wolf Italia Srl.

Impianti di ventilazione: non sono un lusso, ma necessità Il Presidente di AiCARR Filippo Busato è intervenuto il 28 aprile scorso al Tavolo di Filiera delle Pompe di Calore, organizzato da Amici della Terra e Assoclima. Busato ha trattato il tema della qualità dell’aria e osservato come i sistemi di ventilazione integrati a efficienti impianti di climatizzazione, unitamente alla filtrazione dell’aria, siano una necessità, non solo in termini di salute e comfort, ma anche di risparmio energetico. In quest’ottica, ha suggerito il Presidente di AiCARR nel corso del suo intervento, l’installa-

zione di impianti VMC dovrebbe essere contemplata fra gli interventi sostenuti da ecobonus. Il video dell’intervento è disponibile sul canale Youtube di AiCARR.


AiCARR informa

www.aicarr.org

Da AiCARR, un impianto VMC per una scuola superiore AiCARR, grazie al contributo della Consulta Industriale, doterà il laboratorio dell’Istituto Superiore “Puecher Olivetti” di Rho di un impianto di ventilazione meccanica. Questa tipologia di impianti, prevista dalle disposizioni del decreto del 18 dicembre 1975, fino a oggi quasi sempre disattese, si rende sempre più necessaria a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Nei mesi scorsi AiCARR ha più volte ribadito che l’apporto di aria esterna attraverso la VMC migliora la qualità dell’ambiente interno, con ricadute positive sulle condizioni igieniche e sulla salute di studenti e personale scolastico, e che il ricambio d’aria mediante ventilazione meccanica si conferma assolutamente più efficace ed energeticamente efficiente rispetto alla sola apertura delle finestre. Ora, per concretizzare quanto affermato in documenti, comunicati e appelli alle Istituzioni, AiCARR ha stipulato con l’Istituto Superiore “Puecher Olivetti” un protocollo d’intesa al fine di realizzare iniziative finalizzate a promuovere la cultura dell’efficienza energetica e della qualità ambientale interna, delle tecnologie impiantistiche e dell’ergonomia, anche tramite l’organizzazione di attività laboratoriali, workshop,

seminari tematici, incontri, campagne di sensibilizzazione, a mezzo stampa o internet, social, TV, articoli, applicazioni per smartphone, indirizzate sia agli studenti e ai docenti dell’Istituto, sia al territorio di riferimento. “Con questo primo accordo nell’ambito della scuola, iniziamo a lavorare sul territorio offrendo esempi concreti di applicazioni tecnologiche finalizzate a migliorare gli standard di vita scolastica. Il mondo della scuola e degli edifici pubblici va ammodernato, e l’attuale crisi sanitaria ha dimostrato l’impellenza di questa necessità”, ha dichiarato il Presidente di AiCARR. “La collaborazione con AiCARR consente al nostro Istituto di operare positivamente su due fronti: la tutela della salute, tema di particolare delicatezza in tempo di pandemia, e la crescita professionale dei docenti e degli studenti che saranno coinvolti nei progetti condivisi tra scuola e Associazione. Confidiamo che nel prossimo futuro vi siano ulteriori opportunità per condividere occasioni formative di rilievo, come appunto quella che coinvolge i nostri studenti nell’installazione dell’impianto VMC presso il laboratorio di termica”, ha dichiarato il Dirigente Scolastico dell’ISS “Puecher Olivetti”, Emanuele Contu.

Conferme internazionali alle posizioni di AiCARR su SARS-CoV-2 e ventilazione A livello internazionale arrivano importanti conferme alle posizioni di AiCARR sulla possibilità di trasmissione via aerea del SARS-CoV-2 e sul ruolo fondamentale della ventilazione degli spazi confinati nella riduzione dei rischi di contagio. L’OMS ha infatti recentemente pubblicato, con il supporto di esperti a livello globale, una roadmap che indica come migliorare e assicurare una opportuna ventilazione indoor alla luce della pandemia, prendendo in esame differenti contesti – sanitari, non residenziali e residenziali – e i diversi sistemi di ventilazione, meccanica o naturale. Anche l’ASHRAE Epidemic Task Force si è nuo-

vamente espressa sul tema, rilasciando una dichiarazione che afferma in modo più incisivo rispetto alle precedenti posizioni la possibilità di trasmissione aerea di SARS-CoV-2 in ambienti confinati e il ruolo che i sistemi ventilazione e condizionamento dell’aria possono svolgere nel ridurre tale modalità di contagio. Si tratta di conferme particolarmente rilevanti in quanto, nell’aprile dello scorso anno, l’OMS e il CDC sostenevano che la trasmissione del virus avveniva tramite droplet e superfici contaminate, e non per via aerea, attribuendo di conseguenza ai sistemi di ventilazione meccanica un ruolo marginale.

Al via l’edizione 2021 del Premio Tesi di Laurea AiCARR ha pubblicato il bando relativo all’iniziativa più attesa e apprezzata dai neolaureati: il Premio Tesi di Laurea, che mette in palio 4 borse di studio del valore di 2500 euro ciascuna per altrettante tesi focalizzate su tematiche inerenti l’efficienza energetica e il benessere sostenibile. L’edizione 2021 è rivolta ai Soci Studenti AiCARR che abbiano conseguito la laurea magistrale in un’Università italiana, discutendo la propria tesi di laurea nel periodo settembre 2020-luglio 2021 compresi. I vincitori, che riceveranno la comunicazione entro il 30 settembre prossimo, oltre al premio in palio avranno visibilità su tutti i canali di comunicazione AiCARR: la newsletter, il perio-

dico AiCARR Journal e i social network. Inoltre, fra le tesi vincitrici, verrà scelta dalla Giuria la tesi meritevole di partecipare alla REHVA Student Competition. La domanda di partecipazione dovrà essere inviata alla Segreteria AiCARR entro e non oltre il 30 luglio (solo per le sessioni di laurea di fine luglio il termine è il 23 agosto), secondo le modalità indicate nel bando pubblicato sul sito di AiCARR.

manutenzione degli impianti tecnologici” fornisce una panoramica ampia ed esaustiva sui temi dell’efficienza energetica nell’ambito della conduzione, esercizio e manutenzione degli impianti tecnologici al servizio delle diverse utenze. Al termine del corso, i partecipanti sapranno comprendere e proporre un contratto di manutenzione e avranno cognizione delle varie figure manutentive coinvolte e della loro gestione, inoltre saranno in grado di discernere tra i vari tipi di manutenzione ottimizzandone la scelta in base alla tipologia applicativa, sapranno redigere istruzioni operative per identificare e verificare il livello di manutenzione realizzato e, anche attraverso esempi concreti, sapranno come fare e cosa richiedere a chi svolge la manutenzione. Il corso, che prevede CFP per ingegneri e periti industriali, rappresenta un’interessante occasione di aggiornamento in un ambito specialistico che richiede figure professionali dalle solide competenze tecniche, gestionali e normative. Il calendario --- ottobre

Collaudo e strumenti di misura, appuntamento a ottobre con il corso in diretta streaming Le attività di collaudo di un impianto di climatizzazione rappresentano una vera e propria specializzazione che richiede sia le nozioni specifiche del progettista sia quelle dell’installatore, unitamente a un’adeguata conoscenza del quadro normativo e legislativo. Il modulo, proposto in modalità FAD nel Percorso Specializzazione, è suddiviso in due parti: nella prima parte verranno presentati gli strumenti di misura maggiormente utilizzati in fase di collaudo, nella seconda parte verranno illustrate le procedure di misura applicate agli impianti ad aria e ad acqua. Obiettivo del corso è offrire ai partecipanti – installatori, progettisti, responsabili degli impianti - le conoscenze base per effettuare in autonomia le misure necessarie alla verifica degli aspetti funzionali e dimensionali degli impianti di climatizzazione. Il calendario  e  ottobre

In autunno, una nuova edizione del corso sul Commissioning Dopo l’ottima esperienza dello scorso anno, verrà organizzato in ottobre a Milano, presso una struttura dove sarà garantito il pieno rispetto delle norme anti-Covid, il Percorso Specialistico dedicato al Commissioning,unapropostaformativaunicanelsuogenereinItalia. Il Percorso si rivolge ai professionisti che desiderano aggiornare le proprie competenze puntando ai mercati internazionali e alla specializzazione su un processo sempre più diffuso anche nel nostro Paese. Inoltre, è pensato per coloro che sono in possesso dei requisiti necessari e intendono affrontare l’esame di certificazione per Commissioning Authority che AiCARR Formazione propone periodicamente in partnership con Bureau Veritas. Nel corso delle giornate di lezione verranno affrontati tutti gli argomenti necessari a fornire una dettagliata conoscenza del Commissioning: Concept Pre-Design, Design, Construction, Occupancy, Operation, Retrocommissioning. Le ore di teoria saranno affiancate da un’approfondita esercitazione che permetterà un riscontro pratico di quanto appreso a lezione. Verranno richiesti Crediti Formativi Professionali per ingegneri e periti industriali. Il calendario del corso verrà pubblicato a breve sul sito di AiCARR Formazione. Tutte le informazioni relative ai corsi sono pubblicate sul sito www.aicarrformazione.org


ABBONATISU

Fascicolo

DOSSIER MONOGRAFICO

FOCUS TECNOLOGICO

#66

Progettazione e salute

Ventilazione e filtrazione

#67

Edifici scolastici

Antincendio ed evacuazione fumi Speciale ISH

#68

Strutture ricettive

Sistemi ibridi

#69

Qualità ambientale e comfort

BIM

#70

Retail

VRF

#71

Impiantistica terziario

Integrazione rinnovabili

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per avere la copia cartacea e la copia digitale in anteprima

NZEB SARS-CoV-2

#63

#62

ANNO11 - GIUGNO 2020

ORIGINAL ARTICLES

ENERGY ANALYSIS BASED ON DYNAMIC SIMULATION OF INDUSTRIAL HEATING BY RADIANT MODULES WITH CONDENSING UNIT ANALISI ENERGETICA BASATA SULLA SIMULAZIONE DINAMICA DEL RISCALDAMENTO INDUSTRIALE MEDIANTE MODULI RADIANTI CON UNITA’ DI CONDENSAZIONE STUDIO NUMERICO PER L’EFFICIENTAMENTO DI UNA SERRA TRAMITE POMPA DI CALORE GEOTERMICA E UN SISTEMA DI DIFFUSIONE MEDIANTE CONDOTTE MICROFORATE NUMERICAL STUDY FOR THE EFFICIENCY OF A GREENHOUSE SYSTEM USING GEOTHERMAL HEAT PUMP AND AN AIR DIFFUSION SYSTEM WITH MICROFORATED DUCTS THEORETICAL AND ACTUAL ENERGY BEHAVIOUR OF A COST OPTIMAL BASED NEARLYZERO ENERGY BUILDING PRESTAZIONE ENERGETICA IDEALE E REALE DI UN EDIFICIO AD ENERGIA QUASI ZERO

LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R

NORMATIVA SUPERBONUS 110%: GLI INTERVENTI AMMISSIBILI CRITERI DI PROGETTAZIONE NZEB CASE STUDY UFFICIO, RIQUALIFICAZIONE AD ALTA EFFICIENZA SCUOLA IN CHIAVE NZEB CURIOSITÀ STORICHE DAVID BOYLE, L’INVENTORE DEL COMPRESSORE AD AMMONIACA

NZEB

POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - GIPA/LO/CONV/003/2013.

ANNO11 - SETTEMBRE 2020

#65

LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R

ANNO11 - OTTOBRE-NOVEMBRE 2020

NORMATIVA SUPERBONUS 110%, IL DECRETO REQUISITI LOGICHE DI CONTROLLO PER OTTIMIZZARE I SISTEMI DI CLIMATIZZAZIONE CASE STUDY RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI UNA CENTRALE TERMO-FRIGORIFERA RISTRUTTURAZIONE AD ALTA EFFICIENZA DI UN EDIFICIO DI PREGIO ARTISTICO BEST PRACTICE CENTRALE DI CONDIZIONAMENTO OTTIMIZZATA SENZA IMPIEGO DI CAPITALE

ISSN:2038-2723

LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R

ANNO11 - DICEMBRE 2020

NORMATIVA CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE NEI BLOCCHI OPERATORI CEN/TC 156, REQUISITI UE PER LA VENTILAZIONE PER GLI OSPEDALI COME GESTIRE GLI IMPIANTI OSPEDALIERI IN PANDEMIA TAVOLA ROTONDA OSPEDALI, QUALE FUTURO POST-COVID? SALE OPERATORIE ISO5 E RICIRCOLO DELL’ARIA, CONFRONTO ENERGETICO BENESSERE ED EFFICIENZA ENERGETICA PER L’AMBULATORIO CANADESE

ORIGINAL ARTICLES

ORIGINAL ARTICLES

PROBABILITÀ DI CONTAGIO A GRANDE DISTANZA PER VIA AEREA DA SARSCOV2 NELLE SCUOLE ITALIANE PROBABILITY OF AERIAL LONG-DISTANCE INFECTION FROM SARS-COV-2 IN ITALIAN SCHOOLS REMARKS ON THE AIR RECIRCULATION IN HVAC SYSTEMS DURING THE SARSCOV2 OUTBREAK: THE CASE OF ALLAIR DUCTED PLANTS APPROFONDIMENTI SUGLI IMPIANTI A TUTT’ARIA CON RICIRCOLO DURANTE LA PANDEMIA SARS-COV-2 ENERGY PERFORMANCE AND ECONOMIC VIABILITY OF ENHANCED HYBRID PCM THERMAL STORAGES USING ALUMINUM FOAMS FOR SOLAR HEATING AND COOLING PRESTAZIONI ENERGETICHE E FATTIBILITA’ ECONOMICA DEGLI ACCUMULI TERMICI PCM IBRIDI POTENZIATI CHE UTILIZZANO SCHIUME DI ALLUMINIO PER IL RISCALDAMENTO E IL RAFFREDDAMENTO SOLARE

INDUSTRIA

SCUOLE E COVID-19

POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - GIPA/LO/CONV/003/2013.

#64

Organo Ufficiale AiCARR

LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R

Edifici per la sanità COVID-19

ISSN:2038-2723

ISSN:2038-2723

Organo Ufficiale AiCARR

Organo Ufficiale AiCARR

ISSN:2038-2723

NORMATIVA CLIMATIZZAZIONE E PREVENZIONE INCENDI SPECIALE SCUOLE AI TEMPI DEL COVID-19 LE SOLUZIONI PER GARANTIRE UNA BUONA QUALITÀ DELL’ARIA RECUPERO TERMICO NELL’INDUSTRIA EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DI UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI MICROCOGENERAZIONE IN UN’AZIENDA AGRICOLA

Interventi trainanti Rinnovabili

Organo Ufficiale AiCARR

Industria Scuole e COVID-19

SARS-COV-2

THE USE OF GEOTHERMAL HEAT PUMP SYSTEMS FOR CLIMATISATION IN HOT CLIMATES L’USO DI POMPE DI CALORE GEOTERMICHE PER LA CLIMATIZZAZIONE NEI CLIMI CALDI USE OF ENERGY PERFORMANCE CERTIFICATES DATA REPOSITORIES IN URBAN BUILDING ENERGY MODELS UTILIZZO DELLE BANCHE DATI DEGLI ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENERGETICA NEI MODELLI ENERGETICI DEI PARCHI EDILIZI MITIGARE IL RISCHIO DI TRASMISSIONE AEREA DI SARS-COV2 NELLE AULE SCOLASTICHE MEDIANTE VENTILAZIONE NATURALE E IMPIANTI VMC MITIGATING THE AIRBONE RISK TRANSMISSION OF SARS-COV2 IN SCHOOL CLASSROOMS VIA NATURAL AND MECHANICAL VENTILATION

INTERVENTI TRAINANTI RINNOVABILI

POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - GIPA/LO/CONV/003/2013.

ORIGINAL ARTICLES

UN NUOVO MODELLO PER IL SISTEMA ENERGETICO NAZIONALE ED EUROPEO: LE COMUNITÀ ENERGETICHE A NEW MODEL FOR THE NATIONAL AND EUROPEAN ENERGY SYSTEM: ENERGY COMMUNITIES ANNUAL THERMAL PERFORMANCE OF VENTILATED ROOFS IN DIFFERENT CLIMATES: AN ENERGY ANALYSIS PRESTAZIONI TERMICHE ANNUALI DI TETTI VENTILATI IN CLIMI DIVERSI: UN’ANALISI ENERGETICA

EDIFICICOVID-19 PER LA SANITÀ

POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - GIPA/LO/CONV/003/2013.

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Sistemi Ibridi Commerciali Baxi Hybrid Power

caldaie a gas di alta potenza (singole o in cascata) e gestiti da un Hybrid manager, è la soluzione ibrida pensata da Baxi per la riqualificazione di edifici residenziali esistenti, palazzine e condomini con impianto centralizzato.

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FA C T O R Y

Ottimizzazione del risparmio energetico

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