#83 Organo Ufficiale AiCARR
ISSN:2038-2723
LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R
ANNO14 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2023
NORMATIVA LE NOVITÀ NELLA REVISIONE DEL REGOLAMENTO F-GAS CAM E QUALITÀ DELL’AMBIENTE INTERNO PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITÀ, UNA PANORAMICA BUILDING INFORMATION MODELING SUPPORTO BIM PER ANALISI LCA SUGLI EDIFICI DIGITALIZZAZIONE AL SERVIZIO DELLA MATERIAL INTENSITY OTTIMIZZAZIONE MULTI-OBIETTIVO E LIFE CYCLE THINKING CASE STUDY PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN AMBITO OSPEDALIERO RIQUALIFICAZIONE IN CHIAVE NZEB PER L’ASILO NIDO
PROGETTAZIONE SOSTENIBILE BIM/BACS
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Periodico Organo ufficiale AiCARR n. 83 novembre-dicembre 2023 www.aicarrjournal.org EDITORS IN CHIEF Francis Allard (France) Claudio Zilio (Italy) HONORARY EDITOR Bjarne Olesen (Denmark) ASSOCIATE EDITORS Karel Kabele (Czech Republic) Valentina Serra (Italy) SCIENTIFIC COMMITTEE Ciro Aprea (Italy) William Bahnfleth (USA) Marco Beccali (Italy) Umberto Berardi (Italy) Anna Bogdan (Poland) Busato Filippo (Italy) Alberto Cavallini (Italy) Iolanda Colda (Romania) Stefano Paolo Corgnati (Italy) Francesca R. d'Ambrosio (Italy) Annunziata D’Orazio (Italy) Filippo de’ Rossi (Italy) Livio de Santoli (Italy) Marco Dell’Isola (Italy) Giorgio Ficco (Italy) Marco Filippi (Italy) Manuel C. Gameiro da Silva (Portugal) Cesare M. Joppolo (Italy) Dimitri Kaliakatsos (Italy) Essam Khalil (Egypt) Risto Kosonen (Finland) Jarek Kurnitski (Latvia) Renato M. Lazzarin (Italy) Catalin Lungu (Romania) Anna Magrini (Italy) Zoltán Magyar (Hungary) Rita M.A. Mastrullo (Italy) Livio Mazzarella (Italy) Arsen Melikov (Denmark) Gino Moncalda Lo Giudice (Italy) Gian Luca Morini (Italy Boris Palella (Italy) Federico Pedranzini (Italy) Fabio Polonara (Italy) Piercarlo Romagnoni (Italy) Francesco Ruggiero (Italy) Giovanni Semprini (Italy) Jorn Toftum (Denmark) Timothy Wentz (USA)
REDAZIONE Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Erika Seghetti | Coordinamento Editoriale – redazione.aicarrjournal@quine.it Hanno collaborato a questo numero | Giorgio Bo, Paolo Borin, Giulia Bortolotto, Maurizio Cellura, Gianluca Demaria, Martina Deplano, Antonino D'Amico, Ygor Fasanella, Andrea Fornasiero, Sara Gaio, Luca Giacomo Invidiato, Alessandra Lisiero, Sonia Longo, Marta Mainardi, Alessio Miatto, Francesco Montana, Paola Moschini, Luca Alberto Piterà, Giuseppe Romano. MANAGEMENT BOARD Giorgio Albonetti Luca Alberto Piterà Erika Seghetti Claudio Zilio EDITORIAL BOARD Umberto Berardi Filippo Busato Marco Noro Massimiliano Pierini Luca Alberto Piterà Giuseppe Romano
AiCARR journal è una testata di proprietà di AiCARR – Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione Via Melchiorre Gioia 168 – 20125 Milano Tel. +39 02 67479270 – Fax. +39 02 67479262 www.aicarr.org Gli articoli presenti all’interno di AiCARR Journal sono il risultato di una libera e personale interpretazione dei relativi autori. In nessun caso le idee espresse dall’autore possono essere considerate come parere di AiCARR. Nel caso in cui qualche diritto di autore sia stato involontariamente leso, si prega di contattare l’autore dell’articolo, al fine di risolvere ogni possibile conflitto.
Crediti Formativi Professionali per gli autori di AiCARR Journal Grazie all’accreditamento di AiCARR Journal presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, agli ingegneri iscritti all’Albo che forniranno contributi alla rivista verranno attribuiti 2,5 CFP ad articolo pubblicato. Per la proposta di articoli, potete scriverci all’indirizzo di redazione: redazione.aicarrjournal@quine.it SUBMIT YOUR PAPER Tutti i membri dell'associazione possono sottoporre articoli per la pubblicazione. Ricordiamo che dal 1 aprile 2014, tutti i contributi autorali sono sottoposti a Blind Peer Rewiew. www.aicarrjournal.org
PUBBLICITÀ Costantino Cialfi | Direttore Commerciale – c.cialfi@lswr.it – cell. 346 705086 Ilaria Tandoi | Ufficio traffico – i.tandoi@lswr.it SERVIZIO ABBONAMENTI abbonamenti.quine@lswr.it – tel. 02 864105 Abbonamento annuale (6 fascicoli): 55 € PRODUZIONE Antonio Iovene | Procurement Specialist – a.iovene@lswr.it – cell. 349 1811231 Grafica e Impaginazione: Marco Nigris Stampa: Aziende Grafiche Printing srl – Peschiera Borromeo (MI) EDITORE Quine srl Sede legale Via Spadolini, 7 – 20141 Milano www.quine.it – info@quine.it – tel. 02 864105
Testata Associata
Aderente
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EDITORIALE
F-GAS ED EMISSIONI EVITATE: QUANTO “PESA” L’EUROPA? Il 4 e 5 ottobre scorsi a distanza di poche ore sono stati proposti due atti, uno in Europa e uno negli USA che segnano un passaggio pressoché definitivo verso la progressiva eliminazione di una serie di fluidi refrigeranti HFC (idrofluorocarburi) che hanno dominato il mercato degli ultimi decenni. Il 4 ottobre, il cosiddetto Trilogo europeo ha trovato un accordo sul testo di revisione del regolamento UE 517/2014, noto come regolamento F-gas, mentre il 5 ottobre l’Environmental Protection Agency (EPA) ha annunciato nuove regole nell’ambito dell’American Innovation and Manufacturing Act che permette appunto all’EPA di legiferare in tema di fluidi HFC. Il documento europeo fissa dei limiti nell’immissione sul mercato di fluidi usando come unità di misura le tonnellate equivalenti di anidride carbonica: al 2030, le emissioni equivalenti di anidride carbonica dovute agli F-gas immessi nel mercato scendono a circa il 5% del valore di riferimento del 2015. Sia l’atto europeo che quello americano fissano dei limiti di Global Warming Potential (GWP) massimo per i fluidi refrigeranti utilizzabili in diverse categorie e tipologie di prodotto. In un articolo all’interno di questo numero, vengono riportati i dettagli. Focalizzando l’attenzione sul condizionamento dell’aria, al di là delle scadenze più o meno imminenti e della diversa suddivisione in tipologie di prodotto, vengono di fatto sottoposti a progressiva eliminazione i fluidi che hanno GWP superiore 750 in Europa e 700 negli USA, mentre per alcune tipologie il limite di GWP scende a 150 negli USA o impone l’uso di refrigeranti naturali in Europa. Al di là dei valori di GWP, la notizia importante è che fluidi frigorigeni a cui eravamo abituati, come R134a e R410A sono destinati a sparire in tempi relativamente brevi. Le emissioni evitate fino al 2050 a seguito dell’adozione della normativa F-gas nell’Unione Europea, relativamente ai settori della refrigerazione e del condizionamento dell’aria, sono stimate in circa
136 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Il dato sale a 876 milioni di tonnellate negli USA. Secondo l’EPA, il beneficio ambientale sarebbe legato soprattutto alla maggiore efficienza che avranno le macchine e i sistemi operanti con i nuovi fluidi. Lascio a ciascun lettore le valutazioni su queste stime dell’EPA. Certamente, l’efficienza delle macchine e dei sistemi ha un ruolo fondamentale per la riduzione delle emissioni di sostanze che contribuiscono all’effetto serra, anidride carbonica in primis. In questi giorni ho letto un rapporto del “Collaborative Labelling and Appliance Standards Programme” (CLASP) che ha analizzato il mercato dei condizionatori per uso domestico (room air conditioners, RAC, prevalentemente di tipo split) in sei paesi del Sud-est asiatico: Indonesia, Malesia, Filippine, Thailandia, Vietnam e Singapore; complessivamente questi Paesi hanno una sessantina di milioni di abitanti in più rispetto all’Unione Europea e sono tutti Paesi con clima molto caldo e umido. Il mercato locale di RAC nel 2021 è stato di 8,6 milioni di unità. Il 74% di questi dispositivi è risultato di efficienza bassa ovvero inferiore a quella minima consentita per il mercato cinese. Se i sei paesi citati imponessero almeno gli standard di efficienza adottati in Cina, senza alcun cambiamento di fluidi frigorigeni attualmente in uso, le emissioni evitate al 2050 sarebbero pari a 639 milioni di tonnellate per i soli climatizzatori domestici Pur sottolineando che il confronto tra i dati non è del tutto omogeneo, dal momento che i modelli di previsione utilizzati per Europa, USA e per i sei paesi del Sud-Est asiatico non sono identici, si osserva che le emissioni evitate in USA fino al 2050 sarebbero 6,4 volte quelle europee. Nel Sud-Est asiatico, pur considerando il solo settore dei RAC, semplicemente adeguando l’efficienza agli standard cinesi e senza alcun cambio di refrigerante, le emissioni evitate sarebbero 4,7 volte le emissioni evitate in Europa per l’intero settore della refrigerazione, condizionamento dell’aria e pompe di calore a seguito dell’introduzione della nuova normativa sugli F-gas. Claudio Zilio, Presidente AiCARR
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#83
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Editoriale 4
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NORMATIVA Nuove sfide e opportunità per il settore RACHP: la revisione del regolamento sui gas fluorurati
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AiCARR Informa 61
Le nuove disposizioni si pongono l’obiettivo di ridurre ulteriormente in Europa le emissioni in atmosfera. Vediamo le nuove regole per l’immissione di F-gas L. A. Piterà
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Novità prodotti 8
PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITÀ
Misurare e certificare la sostenibilità, a che punto siamo?
Una breve panoramica degli strumenti di rating a disposizione per certificare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del costruito P. Moschini
CRITERI AMBIENTALI MINIMI CAM e qualità dell’ambiente interno Come emerge dalla realizzazione del nuovo padiglione presso l’Ospedale Infermi di Rimini, i CAM spingono a ripensare la progettazione fin dalle sue prime fasi, per porre l’attenzione non solo sull’efficienza energetica del sistema edificio-impianto ma anche sulla sostenibilità intesa come benessere degli occupanti G. Romano, A. Lisiero, A. Fornasiero, M. Deplano
RICERCA Ottimizzazione multi-obiettivo e Life Cycle Thinking applicati agli edifici: l’esperienza dell’Annex 72 dell’IEA-EBC Presentazione di una serie di casi di studio che evidenziano l’importanza dell’applicazione di processi di ottimizzazione per individuare le opzioni metodologiche, le scelte progettuali e le azioni di retrofit più adatte a migliorare le performance globali degli edifici in una prospettiva di ciclo di vita S. Longo, M. Cellura, A. D’Amico, F. Montana
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BIM LCA basata sul BIM per l’edilizia residenziale italiana Panoramica sulle possibili relazioni tra analisi LCA e BIM, con un caso studio a supporto S. Gaio, G. Bortolotto, A. Miatto, L. G. Invidiato, P. Borin
MATERIALI DA COSTRUZIONE Material Intensity degli edifici residenziali italiani: digitalizzazione BIM e analisi computazionale Lo studio esplora la situazione degli edifici residenziali italiani costruiti nell’ultimo decennio al fine di analizzare come la quantità media di materiale utilizzato per unità di area e volume sia correlata alle caratteristiche geometriche e alle tecnologie costruttive adottate. Dimostrando l’importanza della tecnologia BIM Y. Fasanella, A. Miatto, P. Borin, M. Mainardi
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NZEB Riqualificazione energetica in chiave NZEB di un asilo nido Analisi di una soluzione progettuale, con relativi costi di realizzazione e tempi di rientro dell’investimento, che ha consentito all’edificio di passare dalla classe energetica F alla classe A4 M. Maramonti, A. Arteconi, E. Pierangeli
CASE STUDY Progettazione sostenibile in ambito ospedaliero: la nuova sede dell’I.R.C.C.S Istituto Ortopedico Galeazzi in area Ex Expo Milano Analisi delle scelte impiantistiche effettuate, che hanno consentito alla struttura di ottenere la certificazione LEED V4, rating Gold G. Bo, G. Demaria
Novità Prodotti POMPA DI CALORE CON R32 Daikin lancia VRV5, soluzione in Pompa di Calore aria-aria, che garantisce raffrescamento e riscaldamento tutto l’anno. La lunghezza delle tubazioni fino a 1.000 m agevola l’installazione in applicazioni commerciali di ogni tipologia e dimensione. Inoltre, la possibilità di scegliere tra cinque livelli di rumorosità fino a 41 db (A) assicura la conformità ai requisiti di pianificazione urbana, migliorando al tempo stesso il comfort. Progettato appositamente per il refrigerante R32, il nuovo VRV5 Pompa di Calore contribuisce alla decarbonizzazione degli edifici commerciali. Il refrigerante R32 ha un ridotto potenziale di riscaldamento globale (Global Warming Potential GWP) pari a 675 e conduce il calore più efficacemente del refrigerante R410A, con conseguente minor carica necessaria. In definitiva, l’R32 permette una riduzione delle potenziali emissioni dirette di CO2 equivalente del sistema fino al 71%, in linea con le normative F-gas sui gas fluorurati. Inoltre, le nuove Pompe di Calore hanno un’efficienza stagionale maggiore (fino al 9,1%) rispetto ai modelli precedenti, riducendo il loro impatto indiretto. La tecnologia Shirudo brevettata da Daikin soddisfa i requisiti legali della norma IEC60335-240, uno standard di prodotto specifico che fa riferimento alla leggera infiammabilità dell’R32. Le misure di controllo del refrigerante integrate in fabbrica, tecnologia Shîrudo, sono certificate da terze parti e consentono l’installazione dei sistemi VRV5 in qualsiasi edificio e per qualsiasi metratura della stanza. La Tecnologia Shîrudo elimina la necessità di studi aggiuntivi, e spesso complessi, ogni volta che vengono modificati i dettagli dell’installazione e/o la disposizione degli spazi. Come le altre serie di unità esterne VRV5, il nuovo VRV5 in Pompa di Calore è compatibile con un’ampia gamma di unità interne in R32 appositamente progettate, incluse le barriere d’aria Biddle, offrendo la massima flessibilità per ogni configurazione del sistema. www.daikin.it.
UNITÀ A RECUPERO DI CALORE Un sistema di ventilazione avanzata a recupero di calore è essenziale per qualsiasi progetto che necessiti di un ambiente sano e confortevole, fornendo aria filtrata fresca e senza odori. A tale scopo Panasonic presenta la nuova serie ZY, che garantisce un corretto apporto di aria esterna con livelli termoigrometrici ottimali, sia durante i mesi invernali, quando l’aria è più secca, sia nei mesi estivi. La nuova serie ZY di ventilazione a recupero di calore (ERV) è composta da 9 modelli, compresa la taglia da 2.000 m3/h, tutti integrati con motori EC dotati di impostazioni di controllo indipendente per l’alimentazione e lo scarico dell’aria. Le unità possiedono una pressione statica esterna fino a 150 Pa con filtri F7 integrati su tutti modelli. Oltre a ciò, la nuova serie ZY è in grado di recuperare fino all’83% dell’energia termica, fornendo una ventilazione bilanciata ed efficiente dal punto di vista energetico. L’elevato tasso di recupero ottimizza così il costo di esercizio. Nei nuovi modelli sono integrate due serrande antiricircolo – un’esclusiva Panasonic – che hanno il fondamentale ruolo di impedire che l’aria fluisca nella direzione errata quando l’ERV è spento o non in funzione. Inoltre, l’ERV è disponibile con tre opzioni di connessione: controllo di gruppo con un massimo di due sistemi ERV, connessione diretta all’interruttore di alimentazione di campo e, infine, opzione di connessione ai sistemi di riscaldamento e raffreddamento.
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#83
La serie ZY è inoltre dotata di un intuitivo telecomando. Il controller può essere integrato a un sistema di gestione BMS tramite connessione RS485. www.aircon.panasonic.eu/IT_it/
CHILLER CONDENSATO AD ARIA PER INSTALLAZIONE ESTERNA La nuova serie Large EVO (WiSAT-YEE1) di Clivet è oggi presente sui mercati: si tratta di un chiller condensato ad aria per installazione esterna, dotato di refrigerante R32, realizzato in due versioni energetiche: Excellence (EXC) range di capacità 110 – 226 kW e Premium (PRM) range 125 – 252 kW. Large EVO (WiSAT-YEE1) ha numerosi punti di forza. Fra i quali: • Soluzione Eco-sostenibile e basso impatto ambientale. L’utilizzo del refrigerante R32, a basso GWP (Global Warming Potential = 675), ha un impatto ambientale inferiore del 70% rispetto al tradizionale R-410A (GWP = 2088). • Tecnologia all’avanguardia. Compressori rotary/scroll con tecnologia inverter, ventiCONFORMI CLASSE A - UNI EN ISO 52120-1 latori DC a elevata efficienza energetica e Prestazione energetica degli edifici regolazione continua della velocità, batterie condensanti a microcanali in alluminio, sono alcune delle tecnologie adottate che consentono di: • Fornire all’impianto solo l’energia richieSoluzioni IAQ sta, in ogni condizione operativa, intelligenti per • Seguire il carico anche in condizioni di edifici nuovi forte parzializzazione, • Assicurare elevati valori di efficienza, o esistenti riducendo così i costi di gestione, • Garantire una corrente assorbita nulla allo spunto. • Elevata silenziosità. La serie Large EVO propone 3 livelli acustici, da scegliere in base alle necessità, senza modificare le dimensioni dell’unità: • Versione acustica base con confanatura compressori • Versione acustica silenziata (LN): www.belimoiaq.it –3 dB(A) rispetto alla versione standard • Versione acustica supersilenziata (EN): Se non si misura qualcosa, non si può migliorarla. –6 dB(A) rispetto alla versione standard Passiamo circa il 90% della nostra vita in ambienti chiusi e respiriamo 12.000 litri d’aria al giorno • Gestione del funzionamento in cascata. Large dando per scontato che l’aria negli edifici sia “sana”. Indoor Air Quality (IAQ) significa conoscere le variabili invisibili dell’aria che respiriamo quali umidità, temperatura, CO2, inquinanti organici EVO è progettato per collegare fino a 8 unità volatili, particolato, radon e monitorarle per poterle poi regolare al meglio. La norma UNI EN ISO in una rete locale, raggiungendo una capa52120-1 definisce come sia indispensabile dotare ciascuna stanza di sistemi di ventilazione «on-demand». Scopri il nostro nuovo sito www.belimoiaq.it dedicato alle soluzioni IAQ normative cità massima del sistema di 2016 kW. Questo di riferimento, una sezione specifica per l’ambito della scuola, casi studio e tanto altro. permette di realizzare una centrale termica di elevata potenza e contemporaneamente di aumentare l’affidabilità dell’intero sistema Ti aspettiamo al grazie ai molteplici circuiti Pad. 6P - Stand D37 www.clivet.com Local partner on IoT & HVAC
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Normativa
Nuove sfide e opportunità per il settore RACHP: la revisione del regolamento sui gasfluorurati Le nuove disposizioni si pongono l’obiettivo di ridurre ulteriormente in Europa le emissioni in atmosfera. Vediamo le nuove regole per l’immissione di F-gas
L.A. Piterà*
P
er ridurre le emissioni di F-gas e contribuire
• una mancanza di incentivi per la tran-
18 ottobre 2023 scorso dal Consiglio
agli obiettivi climatici dell’UE, nel 2014 era
sizione verso tecnologie alternative a
Europeo, al quarto Trilogo e dopo che
stato adottato il regolamento (UE) n. 517/2014
basso GWP;
erano trascorsi circa sei mesi in cui si
(Unione Europea, 2014), che prevede una riduzione
• una mancanza di armonizzazione
era creata una situazione di impasse,
progressiva delle quantità di F-gas immesse sul mercato
delle norme tecniche e di sicurezza
che generava incertezza sul mercato.
dell’Unione, nonché una serie di divieti e restrizioni per
per l’uso di fluidi alternativi;
Le nuove disposizioni, che entre-
l’uso di tali sostanze in determinati prodotti e apparecchia-
• una mancanza di informazioni e sensi-
ranno in vigore a valle dell’approvazione
ture. Il Regolamento ha determinato una significativa ridu-
bilizzazione tra i consumatori e gli
del Parlamento, si pongono l’obiettivo
zione delle emissioni di F-gas, stimata in circa 60 milioni
utenti finali.
di ridurre ulteriormente in Europa le
di tonnellate equivalenti di CO2 nel periodo 2015-2019,
Per affrontare queste sfide e allineare il
emissioni nell’atmosfera e contribuire
ma, secondo la valutazione della Commissione europea,
Regolamento agli obiettivi del Green
a limitare l’aumento della temperatura
presenta alcune lacune e limiti che ne riducono l’effica-
Deal e della normativa europea sul
globale, in linea con l’Accordo di Parigi.
cia e l’efficienza, tra cui:
clima, il 5 aprile 2022 la Commissione
Le regole per l’immissione di F-gas sono
• una scarsa applicazione e rispetto delle norme da parte
ne ha presentato una proposta di revi-
le seguenti:
degli operatori economici e delle autorità nazionali;
sione. L’accordo è stato ufficializzato il
• nel 2024 dovrà esserci un taglio del
10
#83
Nuove regole sui gas fluorurati: le principali misure per il settore del condizionamento dell’aria
31%, come già previsto dall’attuale
La proposta proibisce dal 2027 l’uso
Reg. (EU) 517/2014, che prevede per
di gas refrigeranti con GWP >150 su
il prossimo anno una quota di 56,7
pompe di calore monoblocco e condi-
Mton CO2e.;
zionatori d’aria di piccole dimensioni
Il panorama degli impianti per la refrigerazione e per
• nel biennio 2025-2026, la riduzione
(potenza nominale Pn < 12 kW) e ne
il condizionamento subirà un’imponente rivoluzione con
è confermata a 42,9 Mton CO2e.,
prevede l’eliminazione totale nel 2032,
l’applicazione della proposta di regolamento. Le Tabelle 1,
corrispondente a un taglio del 48%
con l’eliminazione totale degli HFC al
2, 3 e 4, mostrano una sintesi delle principali disposizioni
rispetto al valore del 2023, pari a 82,3
2050. Per impianti di condizionamento
suddivise per tipologia di macchine.
Mton CO2e.;
e pompe di calore split con gas fluoru-
Manutenzione e gestione degli impianti
• nel triennio 2027-2029 la quota totale
rati, il divieto totale è concordato per
sarà ulteriormente dimezzata, arri-
il 2035, con scadenze ravvicinate per
La proposta di nuovo regolamento pone restrizioni
vando a circa 21,7 Mton CO2e.
tipologie ad alto potenziale di riscalda-
anche al mercato degli impianti esistenti ai fini della
mento globale. Esenzioni sono previ-
gestione e della manutenzione degli impianti. In Tabella
ste per garantire la sicurezza, e l’ac-
5 sono riportate le scadenze per la manutenzione.
• nel triennio 2030-2032 si arriverà a una quota di circa 9 Mton CO2e. La Figura 1 mostra un confronto tra la ridu-
cordo contempla la possibilità di rila-
zione prevista dall’attuale regolamento e
sciare quote aggiuntive per le pompe
la proposta di nuovo regolamento.
di calore, se necessario per il raggiun-
La revisione del regolamento
Controlli delle perdite e sistemi di rilevamento perdite
gimento degli obiettivi di diffusione
propone l’istituzione di un divieto di
Per quanto concerne i controlli periodici, la Tabella 6
previsti da REPowerEU.
mostra una sintesi delle prescrizioni previste dalla propo-
commercializzazione per diverse cate-
Nel complesso, la proposta del
gorie di prodotti contenenti idrofluoro-
nuovo regolamento F-gas dal 2025
Gli operatori di apparecchiature contenenti HFC o
carburi (HFC), tra cui frigoriferi dome-
introduce significative restrizioni per
miscele HFC/HFO, con una quantità ≥ 500 ton CO2e o ≥
stici, refrigeratori, schiume e aerosol.
mitigare l’impatto ambientale, con
100 kg di HFO devono assicurarsi che tali dispositivi siano
Inoltre, amplia il divieto dell’uso di
divieti progressivi sull’uso di HFC in varie
dotati di un sistema di rilevamento delle perdite. È inol-
alcune apparecchiature a gas fluorurati,
applicazioni, con particolare attenzione
tre obbligatorio da parte degli operatori di tali apparec-
con l’eccezione di casi legati a questioni
a inalatori medici, schiume, pompe di
chiature controllare il corretto funzionamento di questi
di sicurezza, come ad esempio l’instal-
calore e aerosol tecnici. Di seguito è
sistemi almeno una volta ogni 12 mesi, al fine di garan-
lazione in ambienti civili.
riportato un focus su quanto previsto
tire tempestivamente la segnalazione di eventuali perdite
per il solo settore RACHP.
all’operatore o a una società di servizi.
Per quanto riguarda le scadenze.
120
sta di nuovo regolamento.
Regolamento 517/2014
Nuova proposta di Regolamento
115,2
100 82,3 80
60
56,7 42,9
43,9
40
38,4
21,7 20 9,1
9,1
9,1
8,4
8,4
8,4
6,8
6,8
6,8
4,1 4,1 4,1 3,2 3,2 3,2 1,6 1,6 1,6 0,8 0,8 0 0 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041 2042 2043 2044 2045 2046 2047 2048 2049 2050
FIGURA 1
Confronto tra la riduzione prevista dall’attuale regolamento, in blu, e la proposta di nuovo regolamento, in verde
#83 11
TABELLA 1
Scadenze per l’immissione sul mercato di macchine e impianti per la refrigerazione stazionaria (Allegato IV alla proposta di revisione del regolamento (UE) n. 517/2014) dal 2022
dal 2025
dal 2026
dal 2030
Refrigeratori e congelatori uso domestico
-
-
solo naturali
-
Refrigeratori e congelatori commerciali autonomi
-
GWP ≥ 150
-
-
Altre apparecchiature autonome per refrigerazione (esclusi chiller), con esclusioni per problematiche di sicurezza
-
GWP ≥ 150
-
-
Sistemi di refrigerazione (esclusi chiller e le precedenti categorie)
-
GWP ≥ 2.500 escluse app. per raff. prodotti a T < –50 °C
-
GWP ≥ 150 con esenzioni per la sicurezza
Sistemi di refrigerazione centralizzata, sistemi multipack per uso commerciale con Pn≥40 kW circuito primario
GWP ≥ 1.500
-
-
-
Sistemi di refrigerazione centralizzata, sistemi multipack per uso commerciale con Pn≥40 kW circuito secondario
GWP < 150
-
-
-
TABELLA 2
Chiller per refrigerazione, conservazione e condizionamento dell’aria
Portale gas fluorurati e controllo quote La Commissione istituirà un portale elettronico per gestire le quote CO2e, le licenze di importazione/export, e la rendicontazione. Sarà interconnesso con l’ambiente
dal 2027
Dal 2032
Chiller con Pn ≤ 12 kW
GWP ≥ 150
Solo naturali con esenzioni per sicurezza
Chiller con Pn > 12 kW
GWP > 750 con esenzioni per sicurezza
doganale dell’UE.
Misure di monitoraggio contro il commercio illegale La Commissione potrà adottare atti delegati per integrare norme riguardo ai controlli sul rispetto degli obblighi e sui requisiti per il commercio, incluso il tracciamento dei gas fluorurati, e specificare i criteri per i controlli delle autorità nazionali e i requisiti per la custodia temporanea, i regimi doganali e il transito dei gas fluorurati con meto-
TABELLA 3
Scadenze per i sistemi autonomi di condizionamento dell’aria e pompe di calore (sono esclusi i chiller) dal 2020
dal 2027
dal 2030
dal 2032
Condizionatori plug-in e spostabili
GWP ≥ 150
-
-
solo naturali
Apparecchiature plug-in e monoblocco con Pn ≤ 12 kW
-
GWP ≥ 150
-
solo naturali, con esenzioni per sicurezza
Apparecchiature plug-in e monoblocco con 12 kW > Pn ≤ 50 kW
-
GWP ≥ 150 con esenzioni per sicurezza
-
-
Altre apparecchiature con Pn > 12 kW
-
-
GWP ≥ 150 con esenzioni per sicurezza
-
dologie di tracciamento.
Contenitori ricaricabili e non Dal 2025 sono proibiti nell’UE l’importazione, la
TABELLA 4
Scadenze per gli impianti split per impianti di condizionamento dell’aria e pompe di calore
commercializzazione, la fornitura, l’uso e l’esportazione
dal 2025
di contenitori non ricaricabili per gas fluorurati a effetto serra elencati nell’Allegato I e nell’Allegato II-sezione 1 della proposta di regolamento, rispettivamente HFC e
Sistemi monosplit (con meno di 3 kg di gas HFC)
dal 2027
dal 2029
-
dal 2033
dal 2035
-
Solo naturali con esenzioni per la sicurezza
-
Solo naturali con esenzioni per la sicurezza
GWP ≥ 750
-
-
GWP ≥ 150, con esenzioni per la sicurezza
-
-
GWP ≥ 150, con esenzioni per la sicurezza
-
Solo naturali con esenzioni per la sicurezza
-
GWP ≥ 750, con esenzioni per la sicurezza
GWP ≥ 150, con esenzioni per la sicurezza
-
R1234yf, R1234ze, R1233zd, R1336mzz(E), R1336mzz(Z), che siano vuoti o riempiti completamente o parzialmente. Tali contenitori possono essere conservati o trasportati solo per essere successivamente smaltiti. Le imprese che mettono in commercio contenitori ricaricabili per gas fluorurati a effetto serra devono presentare una dichiarazione di conformità, dimostrando l’esistenza di accordi vincolanti per la restituzione dei contenitori ai fini della ricarica. Questi accordi devono identificare chiaramente i soggetti coinvolti, i loro impegni obbligatori e gli accordi logistici correlati e devono essere vincolanti 12
#83
Sistemi multisplit aria-acqua (Pn ≤ 12 kW, sistemi idronici) Sistemi multisplit aria-aria (Pn ≤ 12 kW, sistemi VRF-VRV) Sistemi multisplit aria-aria e ariaacqua (Pn > 12 kW, sistemi idronici e VRF-VRV)
-
-
anche per i distributori che forniscono i contenitori agli
REQUISITI DI SICUREZZA
utenti finali. L’omissione di tali accordi equipara di fatto
I requisiti di sicurezza, in base alle specificità dell’applicazione e del sito, sono stabiliti dal Diritto
l’immissione in commercio dei contenitori ricaricabili a
dell’Unione Europea o dal Diritto dello stato membro.
quella dei contenitori non ricaricabili, soggetta a sanzioni
Possono derivare da documentazione tecnica o norme non giuridicamente vincolanti, purché siano
come specificato nell’Allegato IV, punto 1 – nota b.
conformi al diritto dell’Unione Europea o del singolo stato membro.
BOX 1
Tassazione La proposta di nuovo regolamento prevede misure di tassazione al fine di coprire i costi amministrativi di attuazione. A tale scopo, introduce il prezzo di assegnazione della quota di HFC, pari a 3,00 €/ton CO2e da aggiustare in base all’inflazione; dal momento che la tassazione è legata al GWP del fluido refrigerante, il suo impatto sarà minore quanto minore sarà quest’ultimo.
Export e Import
BIBLIOGRAFIA
∙ Unione Europea. 2014. Regolamento (Ue) n. 517/2014 del parlamento europeo e del consiglio del 16 aprile 2014 sui gas fluorurati a effetto serra e che abroga il regolamento (CE) n. 842/2006. Gazzetta Ufficiale Europea. Bruxelles.
WEBGRAFIA
∙ Unione Europea. 2023a. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri = CELEX:52023AP0092&qid = 1700417909628. Bruxelles. ∙ Unione Europea. 2023b. https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-14053-2023-COR-1/en/ pdf.Bruxelles.
Per quanto concerne le apparecchiature fisse di refrigerazione, i sistemi di condizionamento dell’aria e le pompe
TABELLA 5
Scadenze per la manutenzione degli impianti di condizionamento dell’aria e le pompe di calore
di calore, dal 1° gennaio 2026 è vietato l’export delle appa-
fino al 1° gennaio 2026
dal 1° gennaio 2026
dal 1° gennaio 2032
Gas con GWP > 2500 (vergini)
Sì
No per manutenzione e assistenza di macchine
-
Gas con GWP > 2500 (rigenerati) etichettati in conformità all’art.12 paragrafo 6 del regolamento
Sì
Sì
No per manutenzione e assistenza di macchine
recchiature con GWP ≥ 1000 verso gli Stati extra UE. Sono esclusi da questo divieto i sistemi per le attrezzature militari e i prodotti e le attrezzature che rispondono ai requisiti riportati nell’allegato IV della proposta di regolamento. A partire dal 2028 è vietata l’importazione e l’esportazione di qualsiasi HFC o prodotti o apparecchiature contenenti tali gas da e verso Stati che non hanno aderito al Protocollo di Montreal e al relativo emendamento di Kigali.
Sanzioni La proposta di regolamento demanda agli Stati membri la definizione di norme efficaci, proporzionate e dissuasive per le violazioni, tra cui multe, confisca, esclusione temporanea dai contratti pubblici, e divieti commerciali, compatibili con la direttiva sui reati ambientali e gli ordinamenti nazionali.
Prossimi passi Il testo definitivo dovrà essere votato in sede di Parlamento nel mese di gennaio 2024, per poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e quindi entrare in vigore venti giorni dopo. Si ricorda che i Regolamenti europei a differenza delle Direttive non necessitano di un atto di recepimento da parte degli Stati membri ma entrano in vigore direttamente secondo le modalità previste in fase di pubblicazione. * Luca A. Piterà, Segretario Tecnico di AiCARR 14
#83
n
Gas con GWP > 2500 (riciclati) elencati nell’Allegato I della proposta di regolamento (HFC)
È possibile utilizzarli a patto che siano stati recuperati da tali apparecchiature e che vengano utilizzati solo dall’impresa che ne ha effettuato il recupero durante l’attività di manutenzione.
Gas con GWP < 2500 (rigenerati), ad esempio R32 e R410A TABELLA 6
No per manutenzione e assistenza di macchine
Non ci sono scadenze temporali.
Controlli periodici almeno 3 mesi
Apparecchiature con HFC o miscele HFC/HFO < 50 ton CO2e, o con contenuto di HFO < 10 kg. Apparecchiature con contenuto di HFC o miscele HFC/HFO ≥ 50 ton CO2e e < 500 ton CO2e o con contenuto di HFO ≥ 10 kg e < 100 kg Apparecchiature con contenuto di HFC o miscele HFC/HFO ≥ 500 ton CO2e, o con contenuto di HFO ≥ 100 kg
almeno 12 mesi
almeno 24 mesi
-
Sì
Sì, se è installato un sistema di rilevamento delle perdite
-
Sì
Sì, se è installato un sistema di rilevamento delle perdite
-
Sì
Sì, se è installato un sistema di rilevamento delle perdite
-
-
-
almeno 6 mesi
Le Pompe di calore dal tuo punto di vista
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Protocolli di sostenibilità Mondadori Duomo (Milano MI) LEED v4 ID+C: Retail – Livelllo Gold
Misurare e certificare la sostenibilità, a che punto siamo? Una breve panoramica degli strumenti di rating a disposizione per certificare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del costruito P. Moschini*
E
ra il 1987 quando Gro Harlem Brundtland, presi-
ovvero lo «[…] sviluppo che consente
a diventare, negli ultimi anni, un vero e
dente della Commissione mondiale su Ambiente
alla generazione presente di soddisfare
proprio movimento che sta cambiando in
e Sviluppo (World Commission on Environment
i propri bisogni senza compromettere
maniera significativa la nostra vita di tutti
and Development, WCED) istituita nel 1983, presentava il
la possibilità delle generazioni future di
i giorni. Niente di nuovo oggi si può fare
rapporto “Our common future” (Il futuro di tutti noi), formu-
soddisfare i propri».
se non è sotto l’egida della sostenibilità.
lando una linea guida per lo sviluppo sostenibile ancora
Da allora il concetto di sostenibilità è
Tra i settori che per primi sono stati
oggi valida. Nasceva così il concetto di sviluppo sostenibile,
cresciuto in maniera esponenziale fino
coinvolti dall’onda green si trova il
16
#83
mondo dell’edilizia. Secondo il rapporto
di un edificio e il calcolo dell’impronta
della Global Alliance for Buildings and
di carbonio.
Un grande aiuto arriva dal modello di economica circolare: uno schema di produzione e consumo che implica
Construction presentato alla COP25
Il primo passo per raggiungere
condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondiziona-
di Madrid, edifici, abitazioni e settore
obiettivi di sostenibilità ambientale è
mento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti, in modo
dell’edilizia sono responsabili del 39%
ridurre il fabbisogno, non solo energe-
da estendere il ciclo di vita dei prodotti e degli edifici il
di tutte le emissioni globali di anidride
tico, ma anche idrico e di risorse natu-
più a lungo possibile.
carbonica nel mondo.
rali in generale, seguito a ruota dalla soddisfazione di tale fabbisogno con
Verso il green building
tecnologie efficaci e sostenibili come
I sistemi che misurano la sostenibilità olistica dell’intervento edilizio
Spesso si tende a credere che chi
fonti energetiche rinnovabili, sistemi
Un protocollo di sostenibilità è uno strumento di
si occupa di edilizia sostenibile sia
di gestione efficienti, materiali riciclati e
misura delle prestazioni dell’edificio in tutti gli ambiti della
guidato esclusivamente da tematiche
acqua di recupero. È necessario abbrac-
sostenibilità stessa. Per la maggior parte delle persone
ambientali, ma non è così, la sostenibi-
ciare una visione olistica che spazia
greenbuilding si traduce in efficienza energetica e rispar-
lità ambientale abbraccia necessaria-
dalle prestazioni idrico-energetiche al
mio in termini economici, nei costi di gestione o poco più;
mente e costantemente anche quella
comfort, dalla sostenibilità alla salubrità
invece, la questione è ben più ampia. Non a caso, per chi si
sociale ed economica. Il World Green
dei materiali, dalla progettazione alla
occupa di certificazioni di sostenibilità, progettare e realiz-
Building Council, per esempio, definisce
gestione del cantiere e all’operatività
zare in maniera sostenibile significa affrontare il progetto
il green building come «un edificio che,
dell’immobile.
di un edificio in maniera olistica, con un team multidisci-
nella sua progettazione, costruzione o funzionamento, riduce o elimina gli impatti negativi, e può creare impatti positivi, sul nostro clima e sull’ambiente naturale. I green buildings preservano preziose risorse naturali e migliorano la nostra qualità della vita». Il concetto di sostenibilità, nella sua definizione corrente, prevede l’integrazione di tre elementi (triple bottom line): società, economia e ambiente. Nessun progetto “green” può escludere uno di questi tre aspetti; quindi, il concetto di sostenibilità è qualcosa di più complesso della semplice ecologia. Un green building è un edificio concepito per essere performante e sostenibile, tanto dal punto di vista dell’impronta ecologica, quanto da quello del benessere di chi lo abita. La progettazione integrata diventa pertanto un approccio fondamentale per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e deve essere necessariamente supportata da strumenti sempre più evoluti per l’analisi del comportamento del sistema edificio-impianto e per l’analisi dell’impatto ambientale
Bernina 7 (Milano MI) LEED v4 BD+C: C&S - Livello Platinum e BREEAM In-Use International - Livello Excellent; Progettazione Architettonica: Il Prisma; Direzione Lavori: Il Prisma. Image credits: BAMSphoto
#83 17
plinare di professionisti, prendendo in considerazione una
LEED
tenance – per edifici esitenti in uso;
serie di elementi misurabili attraverso alcuni indicatori
LEED, acronimo di Leadership in
• LEED for Neighborhood Develop-
come suolo, acqua, energia, materiali, qualità ambientale
Energy and Environmental Design, è il
ment – per sviluppi urbano e/o di
interna, il tutto con budget certo e tempi sotto controllo.
protocollo per edifici green più diffuso
quartiere di nuova costruzione e/o
Negli ultimi anni, inoltre, si sono aggiunti sistemi di
a livello internazionale. Sviluppato nel
di rigenerazione/riqualificazione;
certificazione maggiormente legati alla sfera sociale e
1993 da U.S. Green Building Council
• LEED for Homes / Residential – per
del benessere dell’occupante che stanno trasformando
(USGBC) è arrivato in Italia nel 2007
in modo tangibile il modo in cui gli edifici sono proget-
diventando in poco tempo lo stru-
tati e la loro vita all’interno.
mento principe per la certificazione
di città.
L’edilizia sostenibile usa specifici sistemi di misura e valu-
immobiliare anche nel nostro Paese.
Il protocollo si sviluppa in aree tema-
tazione, alcuni sviluppati a livello nazionale come CasaClima
La certificazione LEED fornisce un
tiche all’interno delle quali troviamo
Nature e Itaca, altri riconosciuti a livello internazionale e
quadro di riferimento per la realizza-
Prerequisiti, parametri che devono
comunemente utilizzati anche in Italia come gli statunitensi
zione di edifici sostenibili, altamente
obbligatoriamente essere assolti per
LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) di
efficienti e salubri.
poter certificare l’edificio, e Crediti,
edifici residenziali, • LEED for Cities – per intere città o parti
USGBC (U.S. Green Building Council), WELL dell’Internatio-
Il sistema di valutazione promuove
criteri che possono essere perseguiti
nal WELL Building Institute, Living Building Challenge di ILFI
e riconosce le performance virtuose
(a discrezione del team) e per i quali
(International Living Future Institute) e l’inglese BREEAM
degli edifici in aree chiave dal punto
viene assegnato un punteggio. Le
(Building Research Establishment Environmental Asses-
di vista ambientale, sociale e della
aree temariche per il protocollo LEED
sment Method).
salute. La certificazione LEED prende
BD+C sono: Integrative Process (IP);
Si tratta di sistemi a punteggio che valutano e certifi-
in esame le prestazioni energetiche
Location & Transportation (LT); Sustai-
cano le prestazioni degli edifici non solo dal punto di vista
e idriche, l’uso di materiali a ridotto
nable Sites (SS); Water Efficiency (WE);
energetico, ma anche in relazione agli impatti sull’am-
impatto ambientale, la gestione dei
Energy & Atmosphere (EA); Material &
biente, alla sostenibilità sociale e sulla salute e il benessere
rifiuti prodotti in cantiere e in fase d’uso,
Resources (MR); Indoor Environmental
delle persone che ci vivono. La certificazione da ente terzo
la qualità ambientale interna e il benes-
Quality (IEQ); Innovation (I); Regional
non solo garantisce la qualità del processo di valutazione
sere degli occupanti, nonché la scelta di
Priority (PR).
basato su metodologie condivise e imparziali, ma permette
siti sostenibili, con l’obiettivo globale di
Il sistema LEED si basa su 4 livelli di
anche di comunicare il livello prestazionale raggiunto.
ridurre le emissioni di CO2 equivalente
certificazione in funzione del punteggio
dell’edificio.
ottenuto con i crediti perseguiti (consi-
Gli aspetti caratteristici dei green building, intesi come edifici progettati, costruiti e gestiti secondo criteri di effi-
È possibile applicare il protocollo
derando tutti i Prerequisiti ottenuti):
cienza energetica e idrica, risparmio delle risorse naturali,
LEED a tutte le tipologie e destina-
• Certified | tra 40 e 49 punti
comfort e benessere degli occupanti, rispetto del ciclo idro-
zioni d’uso nonché dell’intero ciclo di
• Silver | tra 50 e 59 punti
logico, aumento delle biodiversità, riduzione dell’effetto
vita dell’edificio, dalla fase di proget-
• Gold | tra 60 e 79 punti
isola di calore, incentivazione della mobilità alternativa, ridu-
tazione, costruzione e di gestione e
• Platinum | da 80 punti in su
zione delle emissioni di gas serra, etc., permettono di avere
manutenzione.
Il punteggio massimo ottenibile è 100
vantaggi riconosciuti dal mercato immobiliare che trovano
Vi sono 6 principali famiglie di rating
punti, con ulteriori 10 punti bonus che si
riscontro e garanzia nelle certificazioni di sostenibilità.
LEED all’interno delle quali vi sono più
trovano nelle aree Innovazione e Priorità
protocolli definiti in base alla destina-
Regionale, mentre il punteggio minimo
nibili, che si tratti di vendita o di affitto, contraddistingue i
zione oggetto di certificazione:
per ottenere la certificazione è 40 punti.
green building in Italia così come all’estero. Il fabbisogno
• LEED for Building Design and
In Italia a oggi ci sono 610 edifici certi-
energetico decisamente inferiore rispetto a quello di un
Construction – per edifici di nuova
ficati di cui 400 Gold e oltre 100 Platinum.
edificio tradizionale, abbinato all’impiantistica evoluta
costruzione e/o ristrutturazioni
e a sistemi di generazione di energia da fonti rinnova-
importanti;
L’incremento del valore commerciale degli edifici soste-
WELL
bili, permette tempi di ritorno dell’investimento iniziale
• LEED for Interior Design and
Sviluppato dall’International Well
molto brevi, senza dimenticare il benessere abitativo e le
Construction – per la certificazione
Building Institute dopo oltre 6 anni di
esternalità positive che questi edifici portano al contesto
di spazi interni,
ricerca in campo medico, il protocollo
urbano e geografico in cui si inseriscono. 18
#83
• LEED for Building Operations and Main-
WELL è incentrato sulla qualità degli
spazi chiusi (dove si trascorre in media
sabilizzarsi verso gli obiettivi di diver-
più del 90% del tempo) con l’obiettivo
sità, equità, inclusione e accessibilità.
di migliorare la salute e il benessere dei
Il sistema di certificazione WELL è di tipo
suoi occupanti. IWBI lancia WELL v1 nel
olistico e si suddivide in 10 categorie
2014 e 4 anni dopo esce con la nuova
denominate Concept su cui interve-
versione WELL v2 pilot, per poi andare
nire per migliorare il benessere degli
a consolidarsi nel 2020 con la versione
occupanti di un edificio: Air; Water;
WELL v2.
Nourishment; Light; Movement; Ther-
In un periodo in cui la consapevolezza sulla salute e il benessere sono in
mal Comfort; Sound; Materials; Mind; Community.
aumento, gli standard di certificazione
Ogni Concept si compone di
WELL rappresentano una risorsa fonda-
Precondition, requisiti che devono
mentale per edifici e organizzazioni. Gli
essere obbligatoriamente ottenuti, e
spazi certificati WELL vogliono creare
Optimization, parametri facoltativi ai
ambienti sani e salubri che migliorino la
quali corrisponde un punteggio.
vita dell’uomo attraverso l’alimentazione,
La certificazione WELL si basa su 4
la forma fisica, la salute e il benessere.
livelli di certificazione in funzione del
Tutte le Features si basano su indi-
punteggio ottenuto con le Optimiza-
catori che sono di tipo prescrittivo o
tions perseguite (considerando tutte
prestazionale. I primi richiedono l’instal-
le Preconditions ottenute):
lazione di specifiche soluzioni tecno-
• Bronze | tra 40 e 49 punti
logiche e strategie di progettazione
• Silver | tra 50 e 59 punti
Testing Organization. I test prestazionali prevedono prove
oppure la redazione di policy, mentre i
• Gold | tra 60 e 79 punti
in campo al fine di valutare gli inquinanti di aria e acqua,
secondi forniscono soglie specifiche da
• Platinum | da 80 punti in su
la quantità di luce interna, i livelli di rumore e il comfort
rispettare, oggettive e misurabili.
Il punteggio massimo ottenibile è 100
termico.
WELL Performance Testing Agent in campo per WELL Performance Verification
Oltre al più noto protocollo WELL
punti, con ulteriori 10 punti bonus che si
La certificazione ha scadenza e va rinnovata ogni 3 anni.
Building Standard, la famiglia WELL si
trovano nelle aree Innovazione, mentre
Per garantire il mantenimento nel tempo della qualità e
compone di altri Rating System con
il punteggio minimo per ottenere la
delle prestazioni dell’edificio, è previsto il caricamento
focus specifici:
certificazione è 40 punti.
annuale di documenti sulla piattaforma WELL Online
• WELL Health & Safety Rating: supporta
A differenza di LEED, dove l’iter di
per dimostrare la soddisfazione degli occupanti, l’attività
sviluppatori e operatori nell’im-
certificazione è documentale e avviene
manutentiva svolta e i risultati del monitoraggio costante
plementare strategie per proteg-
tramite una piattaforma LEED Online (a
e dei test in campo.
gere i propri dipendenti, visitatori
meno di LEED Residential che prevede
e stakeholder e creare spazi interni
la figura del LEED Green Rater in campo),
sicuri, sani e salubri;
WELL prevede una verifica documen-
• WELL Performance Rating: aiuta le
tale tramite la piattaforma WELL Online
organizzazioni a implementare le
e una in campo attraverso la WELL
migliori pratiche per il monitorag-
Performance Verification.
In Italia a oggi ci sono 19 edifici certificati WELL Buildign Standard di cui 4 livello Platinum e 9 Gold.
Altri Rating in breve Oltre a LEED e WELL, tra i protocolli maggiorente riconosciuti sul mercato si trovano i rating system BREEAM,
gio continuo e le prestazioni delle
La WELL Performance Verification è
Living Building Challenge, Fitwel, RESET Air, JUST e GRESB.
principali metriche IEQ – Indoor
uno degli elementi chiave che distin-
BREEAM è una metodologia di valutazione della soste-
Environmental Quality relative alla
gue WELL dalle altre certificazioni degli
nibilità ambientale, sviluppata nel 1988 nel Regno Unito
qualità dell’aria, dell’acqua, al comfort
edifici, è realizzata da un WELL Perfor-
dal Building Research Establishment (BRE).
termico, all’acustica, all’illuminazione
mance Testing Agent, soggetto indi-
Si tratta di una tra le certificazioni più rilevanti a livello
e all’esperienza degli occupanti;
pendente e imparziale, che esegue la
internazionale, ideata per monitorare, valutare e certifi-
• WELL Equity Rating: consente alle
visita in campo e i test prestazionali
care la sostenibilità degli edifici.
organizzazioni di agire e di respon-
per conto di una WELL Performance
La certificazione BREEAM – Building Research Establish-
#83 19
ment Environmental Assessment Methodology – prevede di adottare pratiche sostenibili in fase di progettazione e costruzione degli edifici e a seguire, nei processi di gestione e manutenzione. Il protocollo BREEAM, attraverso un sistema a punteggio, valuta i differenti fattori che influiscono sull’impatto ambientale, sociale ed economico nell’intero ciclo di vita dell’edificio in esame. Il protocollo Living Building Challenge è lo standard americano di sostenibilità più avanzato al mondo. Si tratta di una filosofia, di uno strumento di advocacy e di un programma di certificazione della sostenibilità che, attraverso il conseguimento degli imperativi contenuti all’interno di macro aree chiamate Petali, vuole portare ogni
Convegno Aicarr ad Arese. P. Moschini. Prestazioni misurabili dell’edificio: la nuova frontiera del benessere degli occupanti
tipologia di progetto a essere totalmente rigenerativo avendo un impatto positivo all’interno del territorio in
Conclusioni
cui è collocato. Il protocollo si applica a edifici di nuova
lutarsi attraverso la lente della giusti-
costruzione Buildings, ristrutturazioni Renovations, parchi
zia sociale e dell’equità diventando
Sicuramente oggi non mancano stru-
e le infrastrutture Landscape & Infrastructure, quartieri,
organizzazioni JUST. Il programma
menti per misurare la sostenibilità, che sia
campus, distretti o paesi Neighborhood.
JUST è uno strumento volontario di
di un edificio, di una organizzazione o di
Fitwel, è uno standard americano efficace e dai costi
trasparenza per le organizzazioni, un’e-
una città. Trasparenza e condivisione dei
contenuti, che vuole migliorare la salute e la produttività
tichetta “nutrizionale” per organizza-
dati, monitoraggio continuo e validazione
degli occupanti attraverso interventi mirati di progetta-
zioni socialmente giuste ed eque.
da ente terzo sono tre elementi essenziali
zione e policy dei luoghi di lavoro. Fitwel si augura un
Questo approccio richiede l’analisi di
per fare Green e non Greenwashing.
futuro più salubre nel quale ogni edificio sia predisposto
una serie di indicatori relativi all’orga-
«Misurare e monitorare per gestire al
a supportare il benessere degli occupanti e delle comu-
nizzazione e ai dipendenti. Ogni indi-
meglio», questo è certamente uno dei
nità circostanti. Esso si basa sull’idea che ogni ufficio possa
catore prevede la richiesta di evidenze
concetti chiave dei protocolli di sosteni-
essere trasformato attraverso interventi specifici e graduali
semplici, ma specifiche e misurabili in
bilità che ha due finalità molto chiare, da
in un posto di lavoro più salubre, indipendentemente dalle
modo che all’organizzazione sia rico-
un lato permette di confrontare tra loro le
sue dimensioni, dall’anno di costruzione e dalla posizione.
nosciuto un livello pari a Una, Due Tre
performance di edifici differenti, dall’altro
L’US Centers for Disease Control and Prevention (CDC)
o Quattro Stelle, valore che poi viene
mette in condizioni i gestori degli immo-
e il General Services Administration (GSA) guidano lo
sintetizzato in modo elegante su un’e-
bili di operare in modo informato in un’ot-
sviluppo di Fitwel, raccogliendo input e analizzando più
tichetta. L’Istituto inserisce a sua volta
tica di efficientamento continuo. Discorso
di 3.000 studi scientifici. Il Center for Active Design (CfAD)
in maniera trasparente le informazioni
analogo vale per le organizzazioni.
è l’ente promotore di Fitwel, ne segue la diffusione e i
dettagliate dell’azienda nel database
suoi sviluppi futuri.
pubblico.
Da non sottovalutare è infine la trasparenza comunicativa delle
RESET Air è uno standard di monitoraggio continuo e
Il rating GRESB (Global Real Estate
certificazioni di sostenibilità. Il livello
comunicazione per la qualità dell’aria interna che defini-
Sustainability Benchmark) certifica
raggiunto è visibile pubblicamente,
sce i requisiti legati al monitoraggio, all’installazione, alle
le performances di sostenibilità dei
può pertanto essere ragione di vanto
prestazioni attese, alla manutenzione e alla reportistica.
portafogli immobiliari basata su criteri
per chi ha raggiunto un livello elevato
I progetti ottengono la certificazione RESET Air quando
di Environmental, Social and Corpo-
oppure di stimolo al miglioramento per
vengono raggiunti gli obiettivi di prestazione operativa.
rate Governance (ESG). Le aziende, in
chi ha raggiunto un livello basso, perché
Lo standard RESET Air può essere applicato a tutte le tipo-
questo modo, possono rendicontare
anche le generazioni future possano
logie e destinazioni d’uso.
e comunicare le loro performances di
soddisfare i propri bisogni.
JUST segna l’inizio di una nuova era nella trasparenza
sostenibilità basata su criteri ESG agli
aziendale, che va ben oltre il concetto di parità di genere.
investitori con riferimento a un bench-
ILFI invita le organizzazioni di tutto il mondo ad auto-va-
mark internazionale di dati.
20
#83
* Paola Moschini, Macro Design Studio
n
NPG
POTENZA, EFFICIENZA E COMFORT A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE
POLIVALENTE DA ESTERNO CONDENSATA AD ARIA, PER SISTEMI A 2 E 4 TUBI La serie NPG assicura la produzione simultanea e indipendente di acqua calda e di acqua refrigerata; sono disponibili due versioni: ad alta efficienza o ad alta efficienza silenziata. Il doppio circuito frigorifero e l’impiego di valvole di espansione elettroniche assicurano la massima efficienza stagionale. La macchina impiega il fluido refrigerante di nuova generazione R32, che permette di ridurre notevolmente l’impatto sull’ambiente. Grazie al sistema di controllo PCO5, è possibile attuare una regolazione completa tramite la tastiera Touch screen da 7”, con il vantaggio di poter salvare tutti i dati su SD card. Inoltre, la funzione Master-Slave consente di controllare due unità in parallelo, massimizzando il rendimento del sistema. Grazie alla modalità Night Mode, è possibile impostare un profilo di funzionamento silenziato, ideale per le ore serali.
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Criteri ambientali minimi
CAM e qualità dell’ambiente interno Come emerge dalla realizzazione del nuovo padiglione presso l’Ospedale Infermi di Rimini, i CAM spingono a ripensare la progettazione fin dalle sue prime fasi, per porre l’attenzione non solo sull’efficienza energetica del sistema edificio-impianto ma anche sulla sostenibilità intesa come benessere degli occupanti G. Romano, A. Lisiero, A. Fornasiero, M. Deplano*
S
e fino a qualche tempo fa la legislazione in
zione, ma anche di implementazione
locali e inquinamento elettromagne-
ambito edilizio si è rivolta prevalentemente agli
di pratiche di cantiere. Inoltre, sin dalla
tico e da radon.
aspetti tecnici, quali la sicurezza e la funziona-
loro prima versione, pubblicata con il
lità di un edificio, il progressivo riconoscimento dell’effetto
D.M. 24/12/2015, i CAM hanno intro-
degli edifici sul benessere e sulla qualità della vita degli
dotto specifici criteri per il benessere
La qualità dell’ambiente interno
occupanti ha portato ad una maggiore attenzione verso
ambientale interno e la salubrità, analo-
La qualità dell’aria
tale argomento, che si riscontra, ad esempio, all’interno
gamente alle certificazioni energeti-
La qualità dell’aria interna è influen-
dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)[1].
co-ambientali degli edifici nazionali e
zata da diversi fattori, tra cui la qualità
I CAM orientano la progettazione su più aspetti, al
internazionali, quali LEED, BREEAM e
dell’aria esterna, i materiali da costru-
fine di rendere il processo di progettazione e realizza-
ITACA, affrontando la questione su più
zione con cui è realizzato l’edificio, il
zione il più trasparente e sostenibile possibile, a livello
fronti: qualità dell’aria, comfort termoi-
layout architettonico e il sistema
territoriale e urbanistico, di efficienza energetica e idrica,
grometrico, comfort acustico, adegua-
impiantistico[2].
della selezione dei prodotti e dei materiali da costru-
tezza dell’illuminazione naturale dei
22
#83
L’adozione di un sistema di venti-
lazione meccanica ha il vantaggio di
Low-polluting fino alla Non Low-pol-
materiali da costruzione di sostanze potenzialmente
garantire un preciso ricambio d’aria
luting, a seconda delle caratteristiche
nocive, tra le quali il toluene, la formaldeide e i COV, mentre
all’interno dell’edificio, permettendo la
dell’edificio stesso.
il secondo affronta la questione della concentrazione di
diluizione dei contaminanti, il controllo
All’interno dei CAM, per il calcolo
radon nel suolo, un problema diffuso in Italia e respon-
dell’umidità e una migliore miscelazione
con EN 16798, è richiesto di adot-
sabile di malattie tumorali[4], imponendo un livello di
dell’aria[3]. In quest’ottica, i CAM hanno
tare le portate d’aria per il rispetto dei
concentrazione medio annuo inferiore a 200 Bq/m2, un
introdotto l’obbligo della ventilazione
livelli qualitativi previsti per la catego-
limite nettamente più stringente rispetto alla normativa
meccanica negli edifici pubblici, rico-
ria II (Medium) nel caso di interventi
previgente in materia[5].
noscendo la sua efficacia rispetto alla
importanti come nuove costruzioni e
semplice aerazione, i cui requisiti minimi
ampliamenti, mentre è sufficiente la
devono comunque essere rispettati. Il
categoria III (Moderate) nel caso di inter-
Il comfort termico è fondamentale per il benessere
criterio 2.4.5 – Aerazione, ventilazione
venti meno invasivi, come le ristruttu-
psicofisico dell’uomo: è stato dimostrato, infatti, che uno
e Qualità dell’aria indica due norme
razioni e le riqualificazioni energetiche,
scostamento di un grado dalla temperatura ottimale può
alternative per la determinazione delle
in cui può risultare più complesso inse-
causare una riduzione della produttività del 2%[2]. In lette-
portate: la ormai storica UNI 10339:1995
rire un impianto di ventilazione mecca-
ratura tecnica sono stati proposti diversi modelli per descri-
oppure la più recente UNI EN 16798-1
nica. Una nota interessante emerge
vere il comfort termico; i CAM, nel criterio 2.4.6 – Benessere
del 2019, che fa parte del pacchetto di
dal fatto che la minore portata d’aria
termico, indicano come riferimento il modello derivato
norme EPBD. Le due norme affrontano
è permessa fintantoché si rispettano
dagli studi di Fanger, descritto nella UNI EN ISO 7730, che
il problema della portata con approcci
i requisiti di benessere termico. Inoltre,
si basa sul concetto che il benessere termico sia influen-
diversi: la prima definisce le portate
si sottolinea l’importanza, oltre che del
zato da sei parametri: due legati alla persona, quali l’atti-
minime (per persona o per superficie)
consumo energetico, anche del rumore
vità fisica e l’abbigliamento, e quattro legati all’ambiente,
in base alla destinazione d’uso dell’am-
e del possibile ingresso dall’esterno di
ovvero la temperatura dell’aria, la temperatura media
biente, mentre la seconda propone tre
agenti inquinanti, evidenziando quindi
radiante, la velocità dell’aria e l’umidità dell’aria. L’insieme
metodi per la definizione delle portate,
la centralità della qualità dell’ambiente
di questi parametri permette di effettuare un bilancio di
in modo da dare più flessibilità al proget-
nella progettazione degli edifici.
energia termica sull’intero corpo, sulla base del quale è
Il benessere termico
tista. Il tasso di ventilazione degli edifici
I CAM affrontano il problema della
possibile prevedere la sensazione termica, sia essa calda,
come definito dalla EN 16798 tiene
qualità dell’aria anche da un altro punto
fredda o neutra, che percepirà una persona. La sensazione
conto, da un lato, della qualità dell’aria,
di vista, ovvero da quello della presenza
termica viene quantificata attraverso il Voto Medio Previ-
con categorie dalla I (livello elevato) alla
di inquinanti interni, attraverso due
sto (PMV), a partire dal quale è possibile calcolare anche
IV (livello basso, accettabile sostanzial-
criteri: il criterio 2.5.1 – Emissioni negli
un secondo parametro, la Percentuale Prevista di Insod-
mente solo per edifici esistenti) e, dall’al-
ambienti confinanti (inquinamento
disfatti (PPD), che indica la percentuale di persone che
tro, della qualità degli edifici, che può
indoor) e il criterio 2.4.12 – Radon. Il
si trovano a disagio a seconda di una specifica combi-
andare dalla Very Low-polluting, alla
primo limita le emissioni prodotte dai
nazione dei parametri di comfort. Esistono poi fonti di discomfort locali, quali la velocità dell’aria, la differenza verticale di temperatura dell’aria tra la testa e le caviglie,
TABELLA 1
la temperatura del pavimento e la differenza di tempe-
Limiti di comfort secondo la UNI 7730 Stato termico nel suo complesso
ratura radiante, o asimmetria radiante.
Disagio locale
I CAM richiedono il raggiungimento della classe di comfort B secondo la UNI 7730, sia per quanto riguarda il
PD [%] causato da
Categoria PPD [%]
PMV
DR [%]
Differenza verticale di Pavimento o Asimmetria temperatura caldo radiante freddo dell’aria
A
<6
-0,2 < PMV +0,2
< 10
<3
< 10
<5
B
< 10
-0,5 < PMV +0,5
< 20
<5
< 10
<5
C
< 15
-0,7 < PMV +0,7
< 30
< 10
< 15
< 10
comfort complessivo che quello locale; i limiti dei parametri di comfort per le diverse classi sono indicati nella Tabella 1. In tema di asimmetria radiante, è opportuno sottolineare come il criterio 2.4.8 – Dispositivi di ombreggiamento influenzi il comfort termico: l’imposizione di un limite massimo di trasmissione solare totale, permette di ridurre gli apporti termici che possono causare discomfort, soprat-
#83 23
tutto durante la stagione estiva. L’unica eccezione dei CAM
TABELLA 2
Valori livelli di illuminamento naturale in base alla destinazione d’uso degli edifici
a tale richiesta riguarda le soluzioni architettoniche orienLivello di illuminamento di riferimento verificato per almeno il 50% dei punti di misura [lux]
Livello di illuminamento minimo di riferimento verificato per almeno il 95% dei punti di misura [lux]
Altre destinazioni d’uso*
500
100
funzionalità dell’orologio biologico e influenza l’attività
Scuole primarie e secondarie
500
300
mentale e fisica dell’uomo[2]. I CAM riconoscono questa
Scuole materne e asili nido
750
500
esigenza nel criterio 2.4.7 – Illuminazione naturale, nel
* i valori possono essere ulteriormente incrementati come per le altre destinazioni d’uso se richiesto dalla Stazione Appaltante.
tate alla captazione della radiazione, come le serre solari. Il comfort visivo L’esposizione alla luce naturale favorisce la corretta
quale, per tutti i locali regolarmente occupati, sono individuati specifici valori minimi di illuminamento, calcolati come definito dalla norma UNI EN 17037 in base alla destinazione d’uso dell’edificio oggetto dell’appalto. La norma prevede il superamento di due livelli, il primo di riferimento (Target Illuminance) per almeno il 50% dei punti della griglia di calcolo all’interno del singolo locale e il secondo di riferimento minimo (Minimum Target Illuminance) per il 95% dei punti della griglia di calcolo. In entrambi i casi ci si riferisce al superamento del livello di illuminamento per almeno il 50% delle ore di disponibilità di luce diurna nel corso dell’anno. La Tabella 2 sintetizza le richieste dei CAM per le diverse destinazioni d’uso degli edifici per i due livelli di riferimento dell’illuminamento per tutti i locali regolarmente occupati. Nel caso in cui ci si trovi in una situazione per cui non sia possibile ottemperare ai livelli di illuminamento prescritti, come nel caso di ristrutturazioni che non coinvolgono la modifica dell’involucro trasparente o interventi su edifici vincolati, i CAM richiedono di garantire un fattore di luce diurna pari al 2% per tutte le altre destinazioni d’uso e al 3% per gli asili nido e le scuole materne, primarie e secondarie. Per il calcolo del fattore di luce diurna, il criterio richiama
TABELLA 3
Confronto tra D.P.C.M. 5 dicembre 1997 e CAM Edilizia adottati con DM 23 giugno 2022 DPCM 5/12/1997
CAM Edilizia 2022
Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di facciata, D2 m,nT,w [dB]
45
43
Descrittore del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti di differenti unità immobiliari, R’w [dB]
55
56
Descrittore del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti di differenti unità immobiliari, L’nw [dB]
58
53
Livello sonoro corretto immesso da impianti a funzionamento continuo in ambienti diversi da quelli di installazione Lic (UNI 11367) / Leq (DPCM 5/12/97) [dB(A)]
25
28
Livello sonoro massimo corretto immesso da impianti a funzionamento discontinuo in ambienti diversi da quelli di installazione Lid / LASmax [dB(A)]
35
34
Isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]
-
55
Isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]
-
50
Livello di pressione sonora di calpestio normalizzato tra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, L’nw [dB]
-
53
Isolamento acustico normalizzato rispetto ad ambienti di uso comune o collettivo dell’edificio collegati mediante accessi o aperture ad ambienti abitativi, DnT,w [dB]
-
30
-
Variabile tra 0,4 s e 1,3 s in base alla destinazione d’uso dell’ambiente
Indice
le norme UNI EN 17037, UNI 10840 e UNI EN 15193-1 per la verifica dei diversi parametri.
Tempo di riverbero, T [s]
Si può osservare che i requisiti per la penetrazione della luce naturale nei locali devono essere ottemperati contemporaneamente a quanto richiesto dal criterio 2.4.8 – Dispositivi di ombreggiamento, e pertanto è richiesta una specifica attenzione durante la fase progettuale al
norma UNI EN 12464-1, per garantire
lampade a LED per abitazioni, scuole e
fine di evitare eventuali conflitti con altri criteri, tra cui il
il corretto comfort visivo per lo svol-
uffici con durata di vita utile di 50.000
sopracitato 2.4.6 - Benessere termico.
gimento delle attività degli occupanti
ore, al fine di minimizzare l’impegno
Oltre agli aspetti della luce naturale, i CAM prevedono
degli edifici, l’adozione di sistemi di
manutentivo nel tempo.
specifici requisiti per l’illuminazione artificiale. Il crite-
regolazione dipendenti dall’occupa-
rio 2.4.3 – Impianti di illuminazione per interni, richiede
zione e dall’illuminazione naturale, per
infatti il rispetto dei livelli di illuminamento individuati
ottimizzare il consumo energetico e
Le prestazioni ambientali minime
per le diverse destinazioni d’uso dei singoli locali dalla
i livelli di illuminazione, e l’utilizzo di
richieste all’edificio sono definite in
24
#83
Il comfort acustico
termini di requisiti acustici passivi (UNI
• l’applicazione dell’indice dell’isola-
accessi o aperture ad ambienti abitativi, dovrebbe essere
11367) e di qualità acustica degli spazi
mento acustico normalizzato di parti-
prevista esclusivamente in corrispondenza delle pareti
(UNI 11532)[6]. Nella Tabella 3 si riporta il
zioni fra ambienti adiacenti della
tra ambienti accessori collettivi e ambienti abitativi di
confronto tra i valori richiesti dal D.P.C.M.
stessa unità immobiliare, DnT,w, è rela-
un’unità immobiliare (ad esempio si effettua la verifica
5 dicembre 1997 e i requisiti minimi per
tiva agli ambienti “completamente
tra sale di attesa ed ambulatori ma non tra ambienti
l’applicazione dei CAM.
delimitati” destinati al soggiorno e alla
abitativi e corridoi).
Come si evince dalla Tabella 3 i CAM
permanenza di persone. Secondo tale
impongono il rispetto di un numero di
definizione potrebbero essere esclusi
parametri maggiore rispetto alla norma-
dalla verifica anche ambienti il cui
I campi elettromagnetici sono una fonte di inquina-
tiva vigente. Per quanto riguarda i para-
normale utilizzo prevede il manteni-
mento non trascurabile all’interno di un ambiente, i cui
metri già normati dal legislatore, le diffe-
mento delle porte di ingresso aperte
effetti sono ancora poco noti e sono attualmente sotto
renze risultano contenute entro 3 dB,
(è dibattuto, ad esempio, il caso delle
esame da parte delle più grandi organizzazioni internazio-
con l’esclusione del livello di rumore
degenze, che, per effetto delle porte
nali, tra cui l’OMS[7]. Il criterio CAM 2.4.10 – Inquinamento
di calpestio per il quale i CAM impon-
mantenute normalmente aperte,
elettromagnetico negli ambienti, benché non imponga
gono il rispetto di un limite massimo
potrebbero essere intese quali volumi
dei valori limite, fornisce precise indicazioni progettuali
più cautelativo (5 dB in meno rispetto
non completamente delimitati);
al fine di limitare l’esposizione ai campi elettromagnetici,
• l’applicazione dell’isolamento
sia a bassa (ELF) e che ad alta frequenza (RF), oltre che
Per quanto riguarda la applica-
acustico normalizzato rispetto ad
riaffermare la necessità di rispettare la normativa di riferi-
zione della norma UNI 11367 si speci-
ambienti di uso comune o collet-
mento all’interno di edifici che prevedono la permanenza
fica quanto segue:
tivo dell’edificio, collegati mediante
di persone oltre le quattro ore giornaliere[8].
al D.P.C.M. 5/12/1997).
Altre fonti di inquinamento
Il caso studio Su incarico conferito dall’AUSL Emilia-Romagna è stato redatto il Progetto definitivo relativo alla realizzazione di un Nuovo Padiglione presso l’Ospedale Infermi di Rimini, previa demolizione di alcuni corpi esistenti. Si veda Figura 1. Di seguito una disamina della strategia progettuale adottata per il soddisfacimento di alcuni criteri CAM. Criterio 2.4.7 – Illuminazione naturale L’intervento in oggetto, non trattandosi di una scuola, ricade nel caso “Altre destinazioni d’uso”, per cui è stato verificato l’illuminamento di 500 lux per almeno il 50% dei punti di misura e di 100 lux per almeno il 95% dei punti di misura all’interno di ciascun locale, in entrambe i casi per almeno la metà delle ore di luce diurna nel corso dell’anno. Conformemente a quanto indicato nella norma UNI EN 17037, per le simulazioni è stata adottata una griglia di calcolo posta sul piano di lavoro, ovvero ad una altezza dal pavimento pari a 85 cm. Tenuto conto della specificità dei locali, le griglie di calcolo sono state adattate individuando la superfice utile degli ambienti per effettuare la verifica; sono state quindi escluse le superfici inerenti a zone di passaggio chiaramente individuabili in quanto FIGURA 1
Estratto immagine satellitare con evidenziati gli interventi previsti, così ripartiti: in rosso è indicato l’edificio in costruzione, in verde i parcheggi pertinenziali e in azzurro la localizzazione della nuova elisuperficie
non soggette a presenza continuativa. Le verifiche sono state effettuate mediante simula-
#83 25
zioni numeriche, come indicato dalla norma UNI EN 17037, Metodo 2 (Calcolo dei livelli di illuminamento), con l’impiego di software specialistico, basato sul codice di calcolo più accreditato a livello tecnico-scientifico per la simulazione della luce naturale, Radiance, sviluppato a partire dal 1985 nell’ambito delle attività di ricerca del Lawrence Berkley National Laboratory. Per la verifica del superamento dei livelli di riferimento (Target Illuminance e Minimum Target Illuminance) è stato realizzato un modello geometrico dettagliato a partire dal modello BIM di progetto, a cui sono state applicate le caratteristiche fisiche di riflessione e trasmissione luminosa delle superfici. In particolare, per la riflettività sono stati impiegati i valori acromatici di riferimento suggeriti dalla
FIGURA 2 Rappresentazione esemplificativa dello studio dell’illuminamento per i livelli di riferimento (Target Illuminance) nei singoli locali regolarmente occupati (Piano 0)
norma UNI EN 17037, per ovviare alle possibili variazioni di colore dei materiali di finitura che potrebbero avvenire in fase costruttiva. Il fattore di trasmissione luminosa per le vetrate è stato assunto pari al 70% per tutti i serramenti verticali, e del 60% per i lucernari, in base a specifiche scelte progettuali e alle attuali tecnologie per i pannelli vetrati. Il calcolo dei livelli di illuminamento è stato effettuato
FIGURA 3
Pareti leggere normalmente utilizzate tra ambienti ospedalieri vs pareti leggere con lastra intermedia
su tutti i locali regolarmente occupati, ovvero in cui sono previste attività lavorative continuative e/o residenziali per almeno un’ora al giorno, con esclusione quindi dei locali
pareti tra ambienti abitativi confinati
zione fonoisolante, è necessario che
caratterizzati da occupazioni molto brevi o occasionali,
con particolari esigenze di privacy/
il progetto impiantistico (Figura 4) nel
quali sale d’attesa, locali colloqui, medicherie, postazioni
quiete, come ambulatori, studi medici,
suo complesso sia impostato in modo
infermieristiche e locali cucina o relax.
uffici e degenze, non risulta sufficiente
da non interrompere la continuità
I risultati delle analisi, di cui si riporta in questa sede
sempre la soluzione di parete leggera
delle pareti tra ambienti e preveda,
un’immagine esemplificativa in Figura 2, hanno permesso
in cartongesso di spessore almeno
per quanto possibile, l’assenza di fora-
di dimostrare la conformità puntale del progetto a quanto
100 mm con 2 lastre per lato (Rw certifi-
ture passanti. La soluzione più oppor-
richiesto dai CAM sia per i valori di riferimento che per i
cato superiore a 54 dB), che solitamente
tuna è quella di far passare i rami prin-
valori minimi di illuminamento, con modeste carenze per
viene adottata per gli ambienti ospe-
cipali della rete impiantistica lungo i
alcuni locali, derivate principalmente dal vincolo rappre-
dalieri, poiché a causa delle numerose
corridoi interrompendo con le dira-
sentato dall’adiacente edificio preesistente.
forature impiantistiche, non è tecnica-
mazioni secondarie esclusivamente
mente possibile ottenere in opera il
le pareti verso il corridoio (pareti già
livello richiesto dalla norma UNI 11367.
necessariamente meno performanti
Per il rispetto del valore di isola-
per la presenza delle porte di ingresso).
L’applicazione dell’indice DnT,w pari a 50 dB rela-
mento richiesto risulta pertanto neces-
Per ottimizzare la resa delle parti-
tivo all’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra
sario adottare stratigrafie che preve-
zioni, è necessario prevedere, per
ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare incide
dano la presenza di almeno una lastra
quanto possibile, lo sfalsamento dei
in modo rilevante nella progettazione sia per l’elevata
intermedia in cartongesso, con il conse-
fori dei sanitari e delle tracce impian-
prestazione richiesta, soprattutto in considerazione delle
guente aumento dei costi e la riduzione
tistiche, se presenti su entrambe le
esigenze impiantistiche degli ambienti ospedalieri, sia
della superficie netta degli ambienti
facciate della parete, e la sigillatura dei
per il numero di ambienti che rientrano nella verifica. Si
rispetto alla superficie lorda comples-
fori. Per un’ulteriore mitigazione delle
veda Figura 3.
siva a disposizione.
perdite di fonoisolamento è possibile
Criterio 2.4.11 – Comfort Acustico Progettazione partizioni interne
Per il raggiungimento di tale requisito minimo, per le 26
#83
Inoltre, per garantire la presta-
usare, in corrispondenza delle scatole
degli ambienti), limitandosi a indicare uno o più valori in relazione alla destinazione d’uso. Inoltre, vengono riportati tempi di riverberazione di riferimento, molto contenuti, anche per spazi accessori e connettivi (come scale e ascensori) con basse esigenze di comfort acustico. Per contenere la riverberazione negli ambienti si ricorre generalmente all’adozione di controsoffitti fonoassorbenti, all’inserimento di pannelli fonoassorbenti a parete o a soffitto (baffles) o ad arredo fonoassorbente. FIGURA 4
Progetto impianto di climatizzazione – Distribuzione canalizzazioni aria
Nel caso in questione si è prescritto l’utilizzo di un controsoffitto fonoassorbente per degenze, studi medici, e uffici del personale sanitario. Per gli ambienti con particolari necessità di igiene (degenze isolate) non è stato
elettriche, dei rivestimenti intumescenti
di ingresso agli ambienti con Rw certi-
possibile adottare controsoffitti fonoassorbenti poiché le
che consentono di ripristinare l’integrità
ficato almeno pari a 26 dB con conse-
caratteristiche non acustiche (come pulibilità e sanificabi-
della parete dal punto di vista antincen-
guente incremento dei costi dell’opera.
lità, asetticità, in primo luogo, ma anche la tenuta, la dura-
dio e acustico. Per quanto riguarda la verifica dell’indice dell’isolamento acustico
bilità e infine l’aspetto estetico) sono risultate prioritarie. Qualità acustica degli spazi: controllo della riverberazione
Conclusioni
normalizzato rispetto ad ambienti di
Tra i criteri viene richiesto che gli
L’adozione dei CAM nella progettazione degli edifici
uso comune o collettivo dell’edificio
ambienti interni siano idonei al raggiun-
pubblici, e in particolare delle nuove strutture ospedaliere,
collegati mediante accessi o aperture
gimento dei valori indicati per il tempo
ha comportato, tra le altre cose, la necessità di migliorare
ad ambienti abitativi, risulta necessaria
di riverberazione dalla norma UNI 11532
le prestazioni acustiche e di approfondire gli studi sulla
la selezione, in linea di massima, di porte
(che non fa alcun riferimento al volume
radiazione solare, nella sua componente positiva (illuminazione naturale) e negativa (rientrate solari estive). L’applicazione dei criteri può comportare, a fronte
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
[1] Ministero della transizione ecologica – Decreto 23 giugno 2022 – “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi.” [2] Mujan, I., Anđelković, A. S., Munćan, V., Kljajić, M., & Ružić, D. (2019). Influence of indoor environmental quality on human health and Productivity - A Review. Journal of Cleaner Production, 217, 646–657. doi:10.1016/j.jclepro.2019.01.307 [3] Tran, V. V., Park, D., & Lee, Y.-C. (2020). Indoor air pollution, related human diseases, and recent trends in the control and improvement of Indoor Air Quality. International Journal of Environmental Research and Public Health, 17(8), 2927. doi:10.3390/ijerph17082927 [4] Istituto Superiore di Sanità (2022). Protezione dal Radon. https://www.iss.it/protezione dal-radon [5] Decreto legislativo 31 luglio 2020, n.101 – “Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/ Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell’articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117.” [6] Prof. Ing. Mauro Strada, Ing. Alessandra Lisiero et al. – Criteri Ambientali Minimi: caso pratico di progettazione acustica di un ospedale. [7] Istituto Superiore di Sanità. Campi Elettromagnetici - Aspetti epidemiologici. https://www.epicentro.iss.it/campi-elettromagnetici/epidemiologia [8] Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003 – Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz.
dell’aumento delle performance dell’edificio, degli effetti sul costo di costruzione dell’opera. In quest’ottica, i CAM spingono a ripensare la progettazione fin dalle sue prime fasi, come mostrato dal caso studio, per porre l’attenzione non solo sull’efficienza energetica del sistema edificio-impianto ma anche sulla sostenibilità intesa come benessere degli occupanti. Per una corretta progettazione degli spazi risulta quindi necessaria la combinazione delle esigenze architettoniche e impiantistiche e dei bisogni legati al comfort e alla qualità dell’ambiente interno, estendendo sempre di più il concetto di “progettazione integrata” e raggiungendo livelli di complessità tali da rendere indispensabile il ricorso alle metodologie BIM attraverso la creazione di un vero e proprio twin digitale.
n
* Alessandra Lisiero, Andrea Fornasiero, Martina Deplano, Manens s.p.a. Giuseppe Romano, Manens s.p.a – membro del Consiglio Direttivo 2023-2026 AiCARR
#83 27
Ricerca
Ottimizzazione multi-obiettivo e Life Cycle Thinking applicati agli edifici: l’esperienza dell’Annex 72 dell’IEA-EBC Presentazione di una serie di casi di studio che evidenziano l’importanza dell’applicazione di processi di ottimizzazione per individuare le opzioni metodologiche, le scelte progettuali e le azioni di retrofit più adatte a migliorare le performance globali degli edifici in una prospettiva di ciclo di vita
S. Longo, M. Cellura, A. D’Amico, F. Montana*
L’
industria delle costruzioni causa il 37% delle
zero energy and emission building”. Lo
di energia da tecnologie alimentate da
emissioni di CO2 e consuma oltre il 34% della
scopo è quello di rendere gli edifici alta-
fonti rinnovabili [2].
domanda energetica mondiale [1]. In questo
mente efficienti dal punto di vista ener-
È stato valutato che l’energia consu-
contesto, la riduzione dei consumi energetici e degli
getico e di raggiungere un consumo
mata durante la fase d’uso di un edifi-
impatti ambientali valutati sull’intero ciclo di vita degli
netto di energia ed emissioni nette di
cio rappresenta il 70-90% del consumo
edifici ha acquisito un ruolo strategico per la decarbo-
gas climalteranti pari a zero nella fase
energetico totale dell’intero ciclo di vita
nizzazione del settore edile.
operativa. Tale condizione può essere
[3–5]. Per questo motivo, la maggior
Uno dei concetti identificati per supportare la transi-
ottenuta attraverso il miglioramento
parte delle politiche esistenti mirano
zione verso edifici a basso consumo energetico e a basse
delle prestazioni energetiche dell’invo-
a ridurre i consumi e le relative emis-
emissioni di carbonio è rappresentato dal paradigma “net
lucro e degli impianti e la produzione
sioni di gas serra durante questa fase,
28
#83
trascurando i cosiddetti impatti “incor-
zione di un problema di ottimizzazione
In genere, l’ottimizzazione delle prestazioni energeti-
porati” in altre fasi.
multi-criteriale o multi-obiettivo. L’ot-
che dell’edificio è orientata verso la riduzione del fabbiso-
Tuttavia, con il passaggio dalle
timizzazione è una branca della mate-
gno energetico, preferibilmente con soluzioni passive, e
costruzioni tradizionali a quelle a basso
matica applicata che sviluppa metodi
successivamente attraverso un’adeguata progettazione
consumo energetico, l’energia incor-
per trovare punti massimi e minimi di
di sistemi di condizionamento e ventilazione.
porata diventa non trascurabile, in
una Funzione Obiettivo (FO) modi-
I modelli di valutazione delle prestazioni energetiche
quanto se da un lato la quota di energia
ficando i valori assunti dalle variabili
includono descrizioni dettagliate della geometria dell’e-
operativa diminuisce, dall’altro l’ener-
[11]. Esempi di FO possono essere: costi
dificio, dei materiali da costruzione, delle caratteristiche
gia incorporata cresce a causa dell’im-
operativi, consumo energetico, emis-
dei corpi illuminanti, delle apparecchiature, dei sistemi
piego di maggiori quantità di materiali
sioni di gas serra e impatti ambientali
di condizionamento e ventilazione. Questi modelli pren-
e di sistemi tecnologici complessi [6–9].
basati sul ciclo di vita, ecc.; a seconda
dono in considerazione anche le funzionalità correlate
Questo fenomeno è denominato “phase
del numero di FO, i problemi di otti-
agli utenti, destinazione d’uso e tasso di occupazione.
shifting”: gli interventi per la riduzione
mizzazione possono essere a obiettivo
degli impatti della fase d’uso provocano
singolo o multi-obiettivo.
Gli strumenti software che implementano gli algoritmi per simulare le prestazioni termiche degli edifici sono noti
un aumento dell’impatto incorporato,
Di seguito si riportano i risultati
come di Building Performance Simulation (BPS). EnergyPlus
che può annullare parzialmente o total-
di un lavoro sviluppato nell’ambito
e TRNSYS sono tra i BPS più utilizzati, sia nelle applicazioni
mente i benefici ottenuti in termini di
della Subtask 3 “Case studies” Acti-
di ricerca che di progettazione avanzata, ma esistono altri
miglioramento delle prestazioni ener-
vity 3.3 dell’Annex 72 “Assessing Life
tool ampiamente utilizzati quali Virtual Environment, IDA,
getico-ambientali globali dell’edifi-
Cycle Related Environmental Impacts
Pleiades+Comfie, Enerweb, Lesosai e Thermo.
cio [10]. Altro aspetto da considerare
Caused by Buildings” dell’International
Tutti questi software implementano la metodologia
quando si fa riferimento alla proget-
Energy Agency – Energy in Buildings
del bilancio termico risolvendo le equazioni risultanti dal
tazione è quello economico: sebbene
and Communities [12], che ha avuto
bilancio energetico applicato su ciascun componente
i costi operativi si riducano grazie a un
come obiettivo la selezione e analisi di
dell’involucro [13,14] e utilizzano modelli su misura per
ridotto consumo energetico durante
casi studio sul tema dell’ottimizzazione
la ventilazione naturale e i sistemi di condizionamento e
la fase d’uso, potrebbe verificarsi un
applicata agli edifici per la definizione di
ventilazione dell’aria. Con riferimento alla valutazione delle
incremento dei costi di costruzione e
soluzioni ottimali da un punto di vista
prestazione ambientali degli edifici, questa può essere
di gestione. In particolare, la Direttiva
ambientale, energetico ed economico
effettuata attraverso l’applicazione della metodologia Life
Europea sulla prestazione energetica
tra diversi scenari di progettazione o
Cycle Assessment (LCA), una metodologia standardizzata
nell’edilizia [2] evidenzia la necessità
ristrutturazione.
a livello internazionale dalle ISO 14040 [15] e ISO14044 [16]
di raggiungere l’equilibrio tra gli inve-
Nel seguito, dopo una breve descri-
che consente di valutare i potenziali impatti ambientali
stimenti e i costi energetici risparmiati.
zione sugli approcci che possono essere
dell’intero ciclo di vita di prodotti e servizi. Come indicato
Pertanto, la progettazione e/o ristrut-
impiegati per la valutazione degli aspetti
dalla normativa, uno studio LCA è composto da quattro fasi,
turazione di edifici caratterizzati da
energetici, economici e ambientali del
ciascuna delle quali interagisce con le altre secondo un
ridotti consumi energetici/emissioni
sistema edificio-impianto, vengono rias-
processo iterativo: definizione dell’obiettivo e del campo
rispetto agli edifici tradizionali, necessita
sunti i risultati dei casi studio con riferi-
di applicazione, analisi dell’inventario, valutazione dell’im-
di un approccio olistico che coinvolga
mento agli approcci metodologici adot-
patto e interpretazione dei risultati.
la valutazione dell’energia primaria e
tati e le soluzioni progettuali individuate.
dell’impatto ambientale sull’intero ciclo di vita, la determinazione dei costi e altri aspetti quali ad esempio il comfort termoigrometrico, aspetti spesso in conflitto tra di loro e difficili da valu-
Concentrandosi sul settore edilizio, esiste uno specifico quadro metodologico LCA per la valutazione delle
Valutazione energetica, economica e ambientale di un edificio
prestazioni energetiche e ambientali illustrato nelle norme EN 15978 [17] e ISO 21931 [18]. Gli impatti derivanti da una LCA di un sistema/prodotto possono essere suddivisi
Le prestazioni energetiche di un edifi-
in impatti incorporati e impatti legati alla fase operativa
cio dipendono dai principi della termofi-
del sistema. Gli impatti incorporati sono quelli che fanno
La ricerca di una soluzione ottimale
sica e sono strettamente influenzate dai
riferimento all’approvvigionamento delle materie prime,
che coinvolga gli aspetti suddetti può
fenomeni del trasferimento di calore e di
alla fabbricazione dei materiali e attrezzature, alla costru-
essere effettuata attraverso la risolu-
massa tra l’ambiente interno ed esterno.
zione, manutenzione e fine vita dell’edificio, mentre la
tare simultaneamente.
#83 29
parte operativa si riferisce al consumo di energia e acqua
si possono classificare in studi con
ma ciò non esclude anche l’utilizzo di
durante la vita utile [19–21].
approccio di ottimizzazione a obiet-
altri indicatori di impatto ambientale.
I risultati di una LCA sono espressi attraverso indica-
tivo singolo [25,27–31] e studi basati su
Da una panoramica sugli indica-
tori di impatto che descrivono un fenomeno specifico
un approccio di ottimizzazione multi-o-
tori valutati, vi sono quelli più comune-
e gli indicatori generalmente utilizzati nel settore edile
biettivo [23,25,26,30,32,33].
mente utilizzati negli studi LCA applicati
sono, tra gli altri: Global Warming Potential (GWP); Ozone
Per quanto riguarda gli strumenti
agli edifici [43,44]; ovvero: GWP in tutti
Depletion Potential (ODP); Acidification Potential (AP);
di ottimizzazione sono stati utilizzati:
gli studi esaminati [23,25–33]; ODP in
Photochemical Ozone Creation Potential (POCP); Eutrophi-
• il plug-in di Galapagos Rhinoceros
[25,28,29,31]; AP in [25,28,29,31]; EP, ADP
cation Potential (EP); Abiotic depletion potential (ADP); Cumulative Energy Demand (CED) o Primary Energy (PE). L’analisi economica può essere sviluppata con molte-
in [27,28,31]; • il plug-in di Octopus Rhinoceros in [25,30];
in [29,31], POCP in [25,28,29,31], CED in [25,26,32,33], fabbisogno di energia primaria rinnovabile e di energia prima-
plici approcci per la valutazione di:
• il plug-in GOAT Rhinoceros in [29,30];
• costi di investimento;
• l’algoritmo MOBO [40,41], in [26,32,33];
• costi di investimento e di esercizio;
• MATLAB [42] in [32].
gli aspetti economici degli interventi
• costi di investimento, di esercizio e di manutenzione
La maggior parte dei casi studio hanno
[23,26,30,32], e in particolar modo
utilizzato algoritmi euristici, e in partico-
in [23,30] sono stati valutati i costi di
• costi globali, ovvero tutti i costi che si verificano durante
lare modo algoritmi genetici. L’applica-
costruzione, in [26] i costi di investi-
la vita degli edifici, compresi i costi di trattamento del
zione di tali algoritmi è solitamente prefe-
mento e operativi e in [32,33] i costi di
fine vita dei materiali da costruzione.
rita a causa della caratteristica non lineare
manutenzione.
Quando l’analisi economica di un edificio ha come obiet-
del fenomeno analizzato. Tra questi:
Dai risultati dell’applicazione di
tivo la valutazione dei costi durante l’intero ciclo di vita
• Algoritmi di ottimizzazione a obiet-
un’ottimizzazione multi-obiettivo,
e/o ristrutturazione;
ria non rinnovabile in [28,29,31]. Solo alcuni studi hanno valutato
si può adottare la metodologia Life Cycle Costing (LCC),
tivo singolo:
comprendenti i costi, le performance
standardizzata dalla norma ISO 15686-5 [22].
༸ Algoritmi evolutivi [27,28,31];
energetiche e gli impatti ambientali, si
Principali caratteristiche degli studi esaminati: tipologia di edifici, software, approcci e algoritmi I casi studio esaminati fanno riferimento all’utilizzo di alcune tecniche di ottimizzazione applicate sia alla progettazione di nuovi edifici che alla ristrutturazione di quelli esistenti. Nel dettaglio, tre studi si sono concentrati sulla progettazione ex novo [23–25], mentre i restanti si focalizzano sulle azioni di retrofit [26–33].
༸ Algoritmi evolutivi CRS2 [29,30]; ༸ Algoritmi genetici HypE [25].
• Algoritmi di ottimizzazione
evince che alcuni indicatori sembrano non essere in conflitto. Ad esempio, in [25] gli autori hanno osservato che il
multi-obiettivo:
CED, il GWP e il POCP tendono nella
༸ Algoritmi genetici [30];
stessa direzione, mentre in [26,32,33]
༸ Algoritmi genetici HypE [25];
༸ Algoritmi genetici NSGA II [23,26];
༸ Algoritmi genetici OmniOptimi-
zer [32,33].
si dimostra che la stessa relazione si riscontra per l’energia incorporata, il GWP e i costi di investimento. Invece, i costi di investimento e gli impatti incor-
Un altro algoritmo utilizzato è il “Branch
porati sono solitamente in conflitto
Diversi sono i software utilizzati per modellizzare le
and Bound”, applicato nella seconda fase
con la domanda di energia operativa
caratteristiche dell’edificio, per valutare il consumo ener-
di un approccio a doppio step da [32].
[26,32,33] e con le emissioni di gas serra
getico durante la fase d’uso e per eseguire il processo di ottimizzazione. Per la modellizzazione sono stati utilizzati:
di ciclo di vita [23]. Funzioni obiettivo e variabili
Diverse sono le variabili utilizzate
CAD Rhinoceros [34] impiegato in [25,27–31], CAD 3D
Le FO dei casi di studio possono
nei processi di ottimizzazione:
SketchUp [35] in [26,32] e Pleiades [36] in [23]. Il calcolo del
essere raggruppate in tre categorie:
• Variabili di progettazione;
fabbisogno energetico è stato condotto invece mediante
prestazione energetica, impatti ambien-
• Variabili relative agli elementi di invo-
l’utilizzo di software BPS; EnergyPlus [37] è utilizzato in
tali calcolati sul ciclo di vita o incorporati
[26–28,30,32], mentre alcuni studi [25,29,33] hanno basato
e valutazioni economiche.
lucro opaco e trasparente; • Variabili relative alle tecnolo-
i calcoli energetici sul metodo stagionale quasi-stazio-
La domanda energetica della fase
nario descritto nella norma europea EN ISO 13790 [38] o
operativa e le emissioni di gas serra di
secondo la norma tedesca DIN V 18599 [39].
ciclo di vita e/o incorporate sono due
• Variabili che descrivono le caratteristi-
delle funzioni obiettivo più adottate,
che degli impianti di climatizzazione.
Con riferimento al processo di ottimizzazione gli studi 30
#83
gie alimentate da fonti di energia rinnovabile;
La valutazione delle variabili e della
problema di ottimizzazione vincolata
dei vincoli sui parametri e dalla raccolta dati. Il terzo step
loro interdipendenza nell’ottimizza-
in un problema non vincolato intro-
rappresenta invece la fase esecutiva del processo itera-
zione degli edifici è un compito diffi-
ducendo una penalità artificiale per la
tivo di ottimizzazione basato su un criterio di conver-
cile ed è richiesto un diverso livello di
violazione del vincolo.
genza su una specifica funzione di fitness, ovvero quella
dettaglio per le diverse FO. Ad esem-
Infine, per semplificare l’inclusione
funzione che permette di associare a ogni soluzione uno
pio, gli impatti ambientali incorporati
degli aspetti economici e ambientali
o più parametri legati al modo in cui quest’ultima risolve
degli interventi possono essere consi-
riducendo sforzo e tempi di calcolo, sono
il problema considerato. In particolare, a ogni iterazione
derati lineari; al contrario, il compor-
utilizzati dati economici e ambientali
l’algoritmo di ottimizzazione introduce una perturbazione
tamento termofisico dell’edificio ha
secondari, cioè provenienti dalla lette-
sulle variabili modificandone il valore assunto all’iterazione
un andamento non lineare e l’effetto
ratura o da database ambientali (Ecoin-
precedente e creando un nuovo modello di edificio sul
di una combinazione di interventi è
vent v2, KBOB 2009/1, Ökobau, EPD) [45].
quale vengono ricalcolati le performance energetiche, gli
diverso dalla somma dei singoli effetti. In alcuni casi, è possibile applicare
impatti ambientali ed economici. Gli impatti ambientali Inquadramento metodologico
incorporati sono ottenuti direttamente moltiplicando le
un’analisi parametrica per risolvere la
Sebbene ogni studio abbia proprie
variabili selezionate dall’algoritmo per gli impatti ambien-
complessità del calcolo, riducendo i
peculiarità e deve essere analizzato nel
tali specifici per unità di riferimento selezionata. Gli impatti
tempi computazionali e identificando
caso specifico, dall’analisi dei risultati è
della fase d’uso sono calcolati moltiplicando il fabbiso-
le variabili necessarie.
stato possibile identificare un processo
gno energetico ottenuto dal processo simulativo per gli
Il numero di soluzioni trovate in
metodologico generale, rappresentato
impatti ambientali specifici per unità di riferimento sele-
un processo di ottimizzazione può
in Figura 1, che funge da guida per l’ap-
zionata. Il processo iterativo termina quando la funzione
essere limitato attraverso l’inclusione di
plicazione dell’iter di ottimizzazione.
di fitness generata soddisfa il criterio di convergenza o
vincoli nel modello. Tuttavia, l’aggiunta
Nel dettaglio, il primo step prevede
quando viene raggiunto il numero massimo di iterazioni.
di vincoli a un problema di ottimizza-
la modellazione geometrica e termofi-
Infine, nell’ultimo step, i risultati ottenuti vengono esami-
zione può avere l’effetto di rendere
sica della configurazione iniziale dell’e-
nati, al fine di individuare i valori delle variabili e le solu-
complicata la risoluzione. Per gestire
dificio. Il secondo step è caratterizzato
zioni progettuali ottimali da adottare.
tale complessità possono essere adot-
dall’inquadramento del processo di
tati diversi approcci come l’adozione di
ottimizzazione attraverso la definizione
funzioni di penalità, che convertono il
della FO, delle variabili, degli algoritmi,
Soluzioni progettuali Sulla base dei risultati degli studi analizzati si possono delineare alcune soluzioni progettuali focalizzate su alcuni aspetti specifici, quali involucro edilizio, sistemi alimentati a energia rinnovabile, influenza del clima e del tasso di occupazione. È opportuno sottolineare che i risultati sono validi per ogni specifico caso studio e non possono essere estesi a un generico edificio. • Involucro edilizio: fissato il sistema di climatizzazione, vengono identificate diverse soluzioni per migliorare le prestazioni energetiche dell’involucro edilizio, con l’eccezione del caso studio [28], in cui la scelta ottimale è quella di non apportare alcuna modifica all’involucro quando è presente un sistema di riscaldamento a pompa di calore alimentato da energia elettrica rinnovabile. Tra i materiali isolanti, utilizzati per migliorare le performance dell’involucro, sono da preferire quelli a base naturale rispetto a quelli sintetici in quanto garantiscono ridotti impatti ambientali; la valutazione è opposta se l’obiettivo è quello di limitare i costi [30].
FIGURA 1
Workflow del processo di ottimizzazione
• Sistemi alimentati a energia rinnovabile: in [23], gli autori
#83 31
hanno sottolineato che l’isolamento dell’involucro edilizio con uno spessore ottimale dovrebbe essere correlato all’installazione di pannelli fotovoltaici per ottimizzare sia i costi di installazione che le emissioni di gas serra. In [33], è stata studiata l’installazione di un sistema fotovoltaico e di collettori solari termici sul tetto di un edificio residenziale; tuttavia il processo di ottimizzazione ha preferito il collegamento a un sistema di teleriscaldamento invece che ai collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria. • Condizioni climatiche: in [26,33], gli autori valutano le prestazioni dello stesso edificio al variare del contesto climatico evidenziando un aumento dello spessore dello strato di isolante con la rigidità del clima. • Tasso di occupazione: in [23,24], gli autori hanno confrontato diversi scenari di occupazione e i risultati hanno evidenziato che, sebbene alcune soluzioni sono indipendenti dalla tipologia dell’abitazione, altre sono altamente influenzate da questo aspetto, ad esempio le caratteristiche dei sistemi impiantistici. Infine, è emerso che, quando l’obbiettivo è l’ottimizzazione degli aspetti ambientali o economici, l’analisi dovrebbe essere effettuata sull’intero ciclo di vita, in quanto l’esclusione di una o più fasi può portare a soluzioni non ottimali.
Conclusioni Nel presente articolo si è presentata una panoramica sull’esperienza di ricerca dei membri dell’Annex 72 dell’IEA EBC sull’applicazione di processi di ottimizzazione per individuare le opzioni metodologiche, le scelte progettuali e le azioni di retrofit più adatte a migliorare le performance globali degli edifici in una prospettiva di ciclo di vita. L’analisi dei casi studio ha evidenziato che diversi sono stati gli approcci, i software, gli algoritmi, le funzioni obiettivo, le variabili e i vincoli utilizzati in tali processi. La complessità del problema rende difficile tracciare delle linee guida generali sul processo di ottimizzazione delle scelte progettuali da adottare al fine di massimizzare le prestazioni. Tuttavia, è stato possibile identificare una procedura comune che, step by step e caso per caso, partendo dallo sviluppo del modello dell’edificio, permette di identificare le soluzioni ottimali sia in fase di progettazione che di retrofit. Per ulteriori dettagli si rimanda a [12].
n
* Sonia Longo, Maurizio Cellura, Antonino D’Amico, Francesco Montana, Università degli Studi di Palermo 32
#83
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Informazioni dalle aziende
LA VMC PUNTUALE (O PER SINGOLO AMBIENTE) L
a qualità dell’aria interna e il comfort ambientale sono fattori essenziali per il benessere delle persone. Anche per questo, il sistema di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) per singolo ambiente si è affermato come soluzione all’avanguardia per avere sempre aria fresca, pulita e confortevole all’interno degli spazi residenziali.
Qualità dell’aria: la priorità assoluta La qualità dell’aria degli ambienti interni è una questione di primaria importanza, considerando che passiamo la maggior parte del nostro tempo all’interno dei fabbricati. Alcuni studi stimano che trascorriamo circa il 90% del tempo all’interno degli edifici. La VMC per singolo ambiente, nota anche come sistema di ventilazione decentralizzata o puntuale, rappresenta un notevole passo avanti nella gestione della qualità dell’aria.
Filtrazione dell’aria La VMC impiega filtri avanzati che catturano particelle sospese nell’aria, quali polveri, pollini, allergeni e inquinanti. Questi filtri svolgono un ruolo cruciale nel migliorare la salute respiratoria e ridurre le reazioni allergiche, contribuendo a un ambiente più salubre.
Eliminazione degli odori Grazie al sistema per la circolazione costante d’aria, la VMC contribuisce a eliminare gli odori sgradevoli, in cambio di aria fresca e pulita.
Controllo dell’umidità La VMC rimuove efficacemente l’umidità dall’interno degli ambienti, prevenendo la formazione di condensa e il proliferare di muffe e batteri. Il controllo dell’umidità non solo migliora la qualità dell’aria ed il comfort abitativo, ma contribuisce – nel lungo periodo – anche a preservare l’integrità strutturale dell’edificio.
Riduzione degli inquinanti Interni Gli inquinanti interni, come i composti organici volatili (COV) e il biossido di carbonio (CO2), possono accumularsi negli spazi chiusi. La VMC li rimuove costantemente, contribuendo a un ambiente più sano e confortevole.
Comfort senza confronti Oltre a garantire una qualità dell’aria superiore, la VMC per singolo ambiente offre un livello di comfort che va ben oltre i tradizionali sistemi di ventilazione. Ecco alcuni dei vantaggi più significativi: • Silenziosità La VMC puntuale è un sistema dalle eccellenti performance acustiche che permette, grazie anche alla regolazione delle velocità del ventilatore, di raggiungere il massimo comfort. • Personalizzazione Un grande vantaggio della VMC per singolo ambiente è la possibilità di personalizzare il controllo della ventilazione in ogni stanza. Ciò consente ad ognuno di regolare la quantità
di aria fresca in base alle proprie preferenze, realizzando un ambiente su misura. • Efficienza Energetica La VMC per singolo ambiente è in grado di recuperare il calore dall’aria espulsa e utilizzarlo per preriscaldare l’aria immessa, riducendo così i costi energetici. • Impatto Ambientale Positivo La VMC per singolo ambiente non solo offre vantaggi diretti in termini di qualità dell’aria e comfort, ma ha anche un impatto positivo sull’ambiente. Riducendo il consumo di energia e mantenendo una temperatura interna costante, contribuisce a una minore emissione di gas serra, a tutto vantaggio della sostenibilità. Valsir ha considerato tutti questi fattori nello sviluppo di Brezza60, la soluzione ad hoc per la ventilazione meccanica controllata di singoli ambienti. Brezza60 rappresenta, grazie alla sua semplicità di installazione, la soluzione ideale sia per interventi di nuova costruzione sia di ristrutturazione. La regolazione smart della velocità, il sensore crepuscolare unito a quello di umidità e la possibilità di connettere nella stessa rete più apparecchi garantiscono il massimo benessere. Anche per questo, la Ventilazione Meccanica Controllata per singolo ambiente rappresenta una svolta significativa nell’interior design, poiché unisce una qualità dell’aria superiore ad un comfort senza eguali. I vantaggi della VMC puntuale sono molteplici: dall’eliminazione degli odori all’efficienza energetica, al controllo dell’umidità e alla personalizzazione del sistema in ogni ambiente.
BIM
LCA basata sul BIM per l’edilizia residenziale italiana Panoramica sulle possibili relazioni tra analisi LCA e BIM, con un caso studio a supporto S. Gaio, G. Bortolotto, A. Miatto, L. G. Invidiato, P. Borin*
I
l settore edilizio è, nell’Unione Europea, respon-
di greenwashing e costituisce un mezzo
impatti ambientali anche durante la
sabile del 40% dei consumi energetici e del 36%
utile a porre basi per orientare le politi-
progettazione, al fine di compiere scelte
delle emissioni di gas serra (Annibaldi et al., 2020).
che ambientali.
orientate alla sostenibilità. Lo scopo del
È inoltre tra i maggiori consumatori di risorse naturali e
Al contempo, la metodologia BIM
presente lavoro è duplice: da un lato
causa della produzione di circa un terzo della totalità dei
sta aumentando in modo costante
costruire dei modelli LCA per i princi-
rifiuti (Fnais et al., 2022). In un contesto che, a seguito
la sua diffusione. Secondo OICE, per
pali materiali caratterizzanti l’edilizia resi-
dell’Accordo di Parigi del 2015, mira alla decarbonizza-
quanto riguarda il settore pubblico, i
denziale italiana, ricercando gli impatti
zione e al raggiungimento dell’impatto zero entro il 2050,
bandi BIM sul totale degli affidamenti
ambientali di un prodotto medio tra
il tema della sostenibilità ambientale in edilizia è un argo-
per servizi di architettura e ingegne-
quelli presenti sul mercato, dall’altro,
mento oggetto di grande attenzione. Tra i vari strumenti
ria emessi nel 2022 sono, in numero,
condurre delle analisi LCA cradle to
che vengono adottati per svolgere valutazioni in mate-
il 18,8% del totale (+87,8% rispetto al
gate sull’archetipo edilizio della casa
ria, molti operatori si rivolgono alla metodologia LCA in
2021), mentre in valore il 47,6% del
residenziale.
quanto rappresenta una procedura di valutazione rigorosa
totale (+484,3% sul 2021).
Analisi LCA sugli edifici
e scientifica applicabile alla stima dell’efficacia, in termini
In questo contesto, un’efficiente
di sostenibilità ambientale, di scelte strategiche proget-
integrazione BIM–LCA risulta fonda-
Nel settore edilizio la metodologia
tuali o produttive che orbitano attorno al settore edilizio.
mentale per consentire ai progetti-
LCA è applicabile a più livelli, in funzione
Un approccio di questo tipo è mirato a evitare fenomeni
sti di effettuare considerazioni sugli
dei quali sono definiti i confini dell’ana-
34
#83
FIGURA1
Schematizzazione della metodologia LCA a scala di edificio in conformità a UNI EN 15804 (immagine di Bortolotto G. e Gaio S.)
lisi. Si possono svolgere valutazioni sul
mentre si dicono cradle to gate with
Ad oggi i database più usati – sia come fonte di dati
singolo prodotto edilizio, su soluzioni
options quelle che, in via opzionale,
secondari internamente alle EPD, sia per svolgere analisi a
costruttive (ad esempio interi pacchetti
considerano anche alcuni degli aspetti
livello di edificio – sono GaBi e Ecoinvent, entrambe risorse
murari), su un intero edificio e sono in
delle successive fasi di costruzione, uso,
a pagamento affidabili ma non specifiche per il settore
atto percorsi per consentirne l’applica-
fine vita o recupero.
delle costruzioni. Sono inoltre attualmente allo sviluppo
zione a scala urbana e territoriale. Per
Nella normativa internazionale è
banche dati nazionali dedicate all’edilizia, costruite con i
quanto riguarda le fasi del ciclo di vita
attribuito un ruolo molto importante alla
dati delle EPD pubblicate dalle aziende. In Italia nel 2019
dell’elemento oggetto di studio, invece,
Dichiarazione Ambientale di Prodotto
ha avuto inizio il progetto Arcadia (ENEA, 2023) mirato
gli stadi che possono essere considerati
(Environmental Product Declaration –
alla realizzazione di una banca dati LCA nazionale a oggi
nelle analisi sono riportati nella norma-
EPD) redatta dai produttori di materiali
reso disponibile al pubblico gratuitamente.
tiva UNI EN 15804 (British Standards
edili sulla base di analisi LCA riguardanti
Institution, 2012), e possono essere
il ciclo di vita dei prodotti dall’estrazione
schematizzati come in Figura 1.
delle materie prime alla distribuzione,
L’individuazione del BIM quale il più promettente stru-
Secondo questo schema si defi-
con talvolta analisi di scenario sulla fase
mento a supporto dell’integrazione tra processo edilizio
niscono cradle to grave le analisi che
d’uso e il fine vita. Oltre alle EPD dei
e Life Cycle Thinking è legata al fatto che il BIM si confi-
riguardano tutte le fasi dall’estrazione
singoli produttori, altre informazioni utili
gura concettualmente come un database che contiene,
di materie prime per i prodotti edili (A1)
allo svolgimento dell’LCA sono otteni-
mostra e calcola informazioni, graficamente tangibili e
allo smaltimento dell’edificio conclusa
bili da diverse banche dati, gratuite o
non, che correlano dati a specifici oggetti.
la sua vita utile (C4) e, in via opzionale,
a pagamento, che offrono dati più o
Sono stati individuati vari metodi per classificare le
considerazioni su riuso e riciclo. Sono
meno specifici riguardo agli impatti di
strategie che combinano gli approcci BIM e LCA. Si consi-
invece cradle to gate le analisi che inclu-
vari prodotti relativamente a diverse
dera la suddivisione, proposta da molti articoli, in cui sono
dono le sole fasi di produzione (A1-A3),
aree geografiche.
descritti tre livelli per l’interazione tra le due metodolo-
Supporto BIM per analisi LCA sugli edifici
#83 35
gie: convenzionale o manuale; statico o semi-automatico; dinamico o automatico (Safari & AzariJafari, 2021). L’approccio manuale è stato il primo a essere considerato, attorno al 2012. Consiste nell’estrazione automatizzata di dati quantitativi dal modello BIM mediante un material takeoff e nella loro esportazione in un foglio di calcolo che sarà poi utilizzato come base per il calcolo dell’impatto ambientale dell’edificio mediante l’interazione con i risultati dell’analisi LCA su materiali e sistemi contenuti nel modello, condotta a parte con software
FIGURA 2
Schematizzazione dell’approccio statico all’integrazione BIM - LCA (immagine di Bortolotto G. e Gaio S.)
dedicati. In questo tipo di approccio, che è ritenuto il più convenzionale, il carico di lavoro per l’utente è notevole e l’intero processo è molto esposto all’errore umano e alla perdita di dati. Inoltre, non è realisticamente applicabile da
spondenti materiali reali con i relativi
progettazione esecutiva, ma inesatto
parte di progettisti scarsamente formati in materia di LCA.
impatti ambientali.
in una fase preliminare del progetto in
I metodi di tipo semi-automatizzato, meglio noti come
In relazione al livello di dettaglio
cui si ragiona al più sulle diverse tecno-
metodi statici, svolgono dal punto di vista concettuale le
richiesto ai dati impiegati nelle analisi,
logie costruttive e non sulla scelta di un
stesse operazioni previste per il calcolo manuale, ma per
si apre una prima questione legata
preciso prodotto tra i vari disponibili sul
farlo sfruttano una serie di strumenti software che permet-
alla conduzione di LCA in relazione a
mercato. Si evidenzia dunque la neces-
tono di automatizzare l’operazione e restituire i risultati
modelli BIM: è fondamentale tenere
sità di condurre un parallelo tra Level Of
LCA con intervento minimo da parte dell’utente. Si tratta
in considerazione qual è la fase della
Information Need delle componenti del
di approcci definiti come statici perché non si assiste a una
progettazione a cui l’analisi fa riferi-
modello BIM e specificità delle analisi
integrazione vera e propria delle informazioni ambientali
mento. Spesso gli studi sull’interope-
sugli impatti ambientali per condurre
nel BIM e il flusso delle informazioni è monodirezionale
rabilità BIM - LCA reperibili in letteratura
considerazioni rigorose durante tutte
dal BIM all’LCA: è possibile rappresentare un solo stato
trascurano il livello di accuratezza della
le varie fasi della progettazione (Santos
del progetto per volta e qualsiasi modifica richiede la
progettazione e di conseguenza la tipo-
et al., 2019).
riesportazione dei dati e un nuovo calcolo. Trattandosi
logia di dati che deve essere utilizzata
di un calcolo automatizzato il tempo richiesto all’utente
per le considerazioni ambientali.
Per consentire un’integrazione su larga scala di BIM e LCA che sia appli-
per rieseguire l’operazione non è elevato come nel caso
Supponendo che si possa disporre
cabile nella quotidianità della pratica
dell’approccio manuale; dunque, un metodo di questo
di ogni tipo di informazione relativa
professionale e che produca informa-
tipo consente di effettuare agevolmente confronti tra
all’edificio – anche se al momento
zioni affidabili sugli impatti ambientali
modelli che rappresentano diverse soluzioni progettuali,
quest’assunzione non è veritiera – i
dell’edificio, emerge la necessità dello
ma non si tratta ancora di un’interoperabilità completa
dati possono essere divisi in:
sviluppo di una serie di standard che
tra LCA e BIM (Genova, 2019).
• generici (dati secondari tratti da data-
riguardino sia la modellazione BIM sia
Oggi la ricerca è rivolta verso l’implementazione di metodi dinamici e automatizzati per eseguire analisi LCA correlate alla modellazione BIM che consentano una rela-
base come Ecoinvent), • specifici (primari dichiarati dai produttori come per le EPD),
i modelli LCA. Tali strumenti normativi dovrebbero essere volti a definire univocamente, tra le altre cose, i livelli di infor-
zione bidirezionale tra il database BIM e l’LCI (Life Cycle
• medi (derivanti dalle medie di dati
mazione richiesti per ciascuno specifico
Inventory). Un approccio di questo tipo consente di moni-
primari di diversi produttori italiani).
stadio della progettazione, le strutture
torare in tempo reale gli impatti ambientali durante tutte
In un’integrazione BIM-LCA basata su un
dati da utilizzare e la loro organizza-
le fasi della progettazione. I dati ambientali diventano
approccio parametrico, come nel caso
zione. Solo su queste basi, congiunta-
parte integrante del modello BIM e possono essere estratti
dei metodi dinamici automatizzati, i dati
mente allo sviluppo di adeguati data-
direttamente dallo stesso. Per fare ciò, già nelle librerie
più adatti all’implementazione sareb-
base regionali, sarebbe possibile svilup-
materiali del modello deve essere previsto un parametro
bero quelli specifici, il che si rivelerebbe
pare strumenti che non abbiano un
legato al database di dati ambientali, in questo modo si
particolarmente utile al momento della
settore di applicazione limitato, che
crea una connessione tra i materiali usati nel BIM e i corri-
scelta tra diversi prodotti a livello di
esulino dall’ambito accademico legato
36
#83
a specifici casi studio e che forniscano
tivo. Per fare ciò sono stati consultati
In seguito alla realizzazione di modelli LCA dei singoli
risultati accurati e tra loro realmente
numerosi articoli scientifici, siti di
materiali e prodotti edili è stato realizzato un LCIA (Life
confrontabili.
associazioni dedicate ai singoli sotto-
Cycle Impact Assessment) per ottenere gli impatti
settori e EPD rilasciate dalle aziende.
ambientali di ciascuno di essi fino al momento della
L’applicazione nel settore residenziale
2. Realizzazione dell’analisi LCA Per ogni materiale, è stato possibile
consegna in cantiere. Il calcolo è stato svolto sia a livello di singolo materiale sia a scala di edificio.
Oltre all’analisi dell’integrazione
realizzare uno specifico LCI (Life
Relativamente al caso studio della casa singola in late-
dell’analisi LCA con metodi BIM, il
Cycle Inventory) contenente tutte
rocemento, si osserva in primo luogo la composizione
presente lavoro ha lo scopo di svolgere
le informazioni ottenute riguardo i
dell’edificio relativamente ai diversi materiali che lo costi-
l’analisi degli impatti ambientali per
cicli produttivi.
tuiscono. Le considerazioni sono condotte sulle percen-
degli archetipi dell’edilizia residenziale
I dati sono stati riordinati all’interno di
tuali di incidenza in massa dei diversi materiali rispetto al
italiana, in riferimento ad alcuni prodotti
tabelle Excel in cui sono stati riportati
totale dell’edificio e si evidenzia che i calcestruzzi, struttu-
da costruzione particolarmente carat-
tutti i valori di input e output delle
rali e non, rappresentano più della metà del totale seguiti
terizzanti (Miatto et al., 2023)
varie fasi del processo. Sono stati poi
dai laterizi che da soli costituiscono più di un quarto della
inseriti all’interno del programma
massa dell’edificio. L’isolante in EPS, per via della sua ridotta
suddiviso in tre fasi principali:
OpenLCA in cui sono stati creati i
densità, per quanto sia una componente non trascurabile
1. Ricerca bibliografica
process corrispondenti alle varie fasi
a livello volumetrico, ha un peso molto ridotto sul totale. I
Per tutti i materiali individuati, è stata
del ciclo produttivo necessarie alla
prodotti per i quali è stato condotto l’LCA, rappresentano
svolta una ricerca finalizzata alla
realizzazione dei prodotti finiti e fino
il 93,04% della massa totale della struttura così come è
comprensione del loro ruolo all’in-
al conseguente trasporto in cantiere.
stata modellata dai colleghi.
terno del mercato nazionale e defi-
3. Calcolo e analisi degli impatti
L’analisi LCA, condotta come somma dei contributi di
nirne nel dettaglio il ciclo produt-
ambientali attraverso pratiche BIM
ciascun materiale ai vari indicatori di impatto ambientale,
L’intero flusso di lavoro può essere
produce i risultati riportati in Tabella 1. L’integrazione con il BIM è stata svolta attraverso il software One Click LCA® (Figura 4), software a pagamento per LCA e LCC (Life Cycle Costing) che offre un plug-in per Revit®, ma anche integrazioni per ArchiCAD®, Solibri®, Rhinoceros® e altri software che consentono una rapida estrazione di dati dal modello e un’esecuzione in cloud delle valutazioni LCA. Il database è costruito sulla base di Ecoinvent integrato con i dati di EPD e altre fonti riferite a diverse aree geografiche. Nella personalizzazione di questo studio, i valori provenienti da LCI sono stati inseriti nella piattaforma, per generare i risultati presentati.
Conclusioni Dai risultati delle analisi, emerge che spesso a contribuire su scala maggiore agli impatti ambientali di un edificio sono i materiali e i prodotti con un’incidenza in massa più elevata sul computo totale, tuttavia, non vi è una correlazione diretta tra percentuale in massa e percentuali di impatto ambientale e, in alcuni casi, elementi di massa ridotta possono dare contributi non trascurabili. In questo senso risulta fondamentale ampliare lo sguardo anche all’impatto sugli indicatori dei componenti di impianto FIGURA 3
Incidenza in massa sul totale dell’edificio dei vari materiali di una casa monofamiliare
HVAC e idraulico.
#83 37
FIGURA 4
Analisi condotta all’interno del tool OneClick LCA
TABELLA 1
Indicatori di impatto ambientale per il caso studio della casa singola in laterocemento
GWP
ODP
AP
EP
POCP
ADPE
ADPF
[kg CO2eq]
[kg CFC-11 eq]
[kg SO2 eq]
[kg PO4eq]
[kg NMVOC eq]
[kg Sb eq]
[MJ]
6,277E+04
9,255E-03
3,930E+02
8,974E+01
3,379E+02
9,628E-01
1,418E+06
Infine, durante la conduzione delle analisi, si è osservato che vi sono alcuni ostacoli all’impiego diretto di quantità di materiali estratte da modelli BIM per la conduzione di analisi LCA e sono stati individuati una serie di requisiti informativi, in modo da estrarre dati che siano già coerenti con le functional unit con cui vengono realizzati gli LCA per la categoria di prodotti considerati e per ciascun elemento si deve poter calcolare l’incidenza delle componenti non modellate che hanno però impatto ambientale rilevante. * Gaio Sara, Bortolotto Giulia, Invidiato Luca Giacomo, Università degli Studi di Padova Miatto Alessio, Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization Borin Paolo, Università degli Studi di Brescia 38
#83
n
BIBLOGRAFIA
∙ Annibaldi, Valeria, Federica Cucchiella, and Marianna Rotilio. 2020. “A Sustainable Solution for Energy Efficiency in Italian Climatic Contexts.” Energies 13 (11): 2817. https://doi.org/10.3390/en13112817. ∙ Fnais, Abdulrahman,Yacine Rezgui, Ioan Petri,Thomas Beach, JonathanYeung, Ali Ghoroghi, and Sylvain Kubicki. 2022.“The Application of Life Cycle Assessment in Buildings: Challenges, and Directions for Future Research.”The International Journal of Life Cycle Assessment 27 (5): 627–54. https://doi.org/10.1007/s11367-022-02058-5. ∙ British Standards Institution. 2012. Sustainability of Construction Works. Environmental Product Declarations. Core Rules for the Product Category of Construction Products. (BS EN 15084:2012). ∙ ENEA. 2023. “Arcadia: Approccio Ciclo Di Vita Nei Contratti Pubblici e Banca Dati Italiana LCA per l’uso Efficiente Delle Risorse.” Accessed November 13, 2023. https://www.arcadia.enea.it/. ∙ Safari, Kaveh, and Hessam AzariJafari. 2021. “Challenges and Opportunities for Integrating BIM and LCA: Methodological Choices and Framework Development.” Sustainable Cities and Society 67 (April): 102728. https://doi.org/10.1016/j.scs.2021.102728. ∙ Genova, Gianluca. 2019. “Bim-Based Lca throughout the Design Process: A Dynamic Approach.” In WIT Transactions on the Built Environment, 192:45–56. WITPress. https://doi.org/10.2495/BIM190051. ∙ Santos, Rúben, António Aguiar Costa, José D. Silvestre, and Lincy Pyl. 2019. “Integration of LCA and LCC Analysis within a BIM-Based Environment.” Automation in Construction 103 (July): 127–49. https:// doi.org/10.1016/j.autcon.2019.02.011.
Informazioni dalle aziende
RETROFITTING A BETTER LIFE D
opo anni di eccellente servizio nei confronti dei principali costruttori italiani all’interno del mercato B2B, la filiale italiana del gruppo tedesco ebm-papst, produttore di ventilatori e motori ad uso industriale, offre un nuovo servizio di supporto a progettisti, tecnici, installatori e clienti finali che necessitano soluzioni nel campo della ventilazione in ambito RETROFIT e si propone come un punto di riferimento in tutte le situazioni di progettazione e/o sostituzione che coinvolgano il mondo della movimentazione dell’aria con un alto livello di efficienza energetica. Forti di una lunga esperienza maturata sul campo nel corso degli anni, i tecnici-commerciali presenti nella sede di Mozzate (CO) sono disponibili ad offrire le conoscenze sviluppate nel mondo della ventilazione al fine di risolvere i principali problemi di efficientamento energetico attraverso la sostituzione di ventilatori obsoleti, principale elemento energivoro. Oltre all’ufficio commerciale, la filiale italiana dispone di un ufficio tecnico e qualità, struttura aziendale che garantisce grande supporto ai clienti in tutte le fasi di acquisto, a partire dalla progettazione iniziale, assicurando quindi un ottimo servizio di pre e post vendita del prodotto ebm-papst. Presso la nostra casa madre, inoltre, lavorano oltre 500 ingeneri che si occupano dello sviluppo tecnologico di tutti i prodotti, promuovendo in modo particolare lo sviluppo del motore elettronico. I settori sui quali possiamo fornire soluzioni di REVAMPING coinvolgono numerosi campi, tra cui condizionamento, refrigerazione e riscaldamento. La nostra gamma di oltre 15.000 prodotti diversi include ventilatori con motore a rotore esterno a commutazione elettronica DC ed EC in esecuzione assiale, centrifuga, radiale, tangenziale e compatta, oltre che motori e motoriduttori DC a spazzole e brushless. Disponiamo di documentazione tecnica per ogni famiglia di prodotto, con la possibilità di rilasciare le principali informazioni in
formato cartaceo oppure elettronico, attraverso le quali effettuare la scelta corretta per l’applicazione in fase di studio. Disponiamo, inoltre, del software “FanScout”, che consente la selezione di ventilatori semplicemente definendo la famiglia di prodotto e le prestazioni richieste. È dunque possibile individuare tutte le caratteristiche del ventilatore nello specifico punto di funzionamento, potendo quindi simulare la situazione relativamente a rumorosità, potenza assorbita, efficienza statica e risparmio energetico. Quest’ultimo punto può essere ampiamente analizzato grazie ad un’analisi LCC ottenuta attraverso il confronto di diverse tipologie di ventilatori, di famiglie o di differente contenuto tecnologico. Questa analisi risulta importantissima nell’ambito del RETROFIT: è possibile studiare e confrontare i consumi in essere con quelli simulati dal software indicando con ottima approssimazione il risparmio che si potrà ottenere. Si ha quindi garanzia che, una volta effettuata la sostituzione, il risparmio simulato sia del tutto simile a quello reale, definendo le tempistiche di payback, break-even-point e quindi il ritorno sull’investimento (ROI). Forniamo inoltre consulenze telefoniche ed effettuiamo sopralluoghi studiando insieme a voi la soluzione migliore in funzione della sostituzione necessaria. I requisiti sempre più stringenti in termini di efficienza energetica richiedono un aggiornamento costante della tecnologia: ebm-papst ha la risposta giusta, con prodotti di ultima generazione che addirittura superano le normative vigenti. Il motto della nostra azienda è Engineering a better life: una tecnologia all’avanguardia ed un’efficienza elevata per una vita migliore ed un mondo migliore. Con il retrofit vogliamo portare questa tecnologia anche nelle unità già esistenti come garanzia di un netto risparmio energetico: aspetto fondamentale che diventa risorsa per affrontare le sfide produttive che le aziende italiane stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi anni.
Materiali da costruzione
Material Intensity degli edifici residenziali italiani: digitalizzazione BIM e analisi computazionale Lo studio esplora la situazione degli edifici residenziali italiani costruiti nell’ultimo decennio al fine di analizzare come la quantità media di materiale utilizzato per unità di area e volume sia correlata alle caratteristiche geometriche e alle tecnologie costruttive adottate. Dimostrando l’importanza della tecnologia BIM Y. Fasanella, A. Miatto, P. Borin, M. Mainardi*
N
egli anni recenti c’è stato un crescente inte-
zione costituiscono ben il 55% delle
armato [3]. Non sorprende, infatti, che
resse sullo stimare la quantità di materiali
estrazioni annuali di materiali [2] e
il settore delle costruzioni sia tra i prin-
presenti negli ambienti urbani [1]. Questo
che addirittura il 95% di esse è desti-
cipali responsabili della concentrazione
interesse deriva anche dal fatto che i materiali da costru-
nato alla produzione di calcestruzzo
di anidride carbonica nell’atmosfera. In
40
#83
questo senso, con l’accordo di Parigi del
e la vastità del contesto, risulterebbe
A tal fine, in prima istanza, sono state individuate cinque
2015 le Nazioni Unite si impegnano a
eccessivamente oneroso esaminare le
diverse tipologie di edifici (Figura 1): la casa mono-fami-
ridurre del 55% le emissioni di gas serra
peculiarità di ciascun edificio singolar-
liare (SFH, Single Family House), la casa bi-familiare (SDH,
rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 e
mente. Di conseguenza, si è scelto di
Semi Detached House), il condominio di piccole dimen-
inoltre l’Europa mira a diventare la prima
sviluppare archetipi di edifici che riflet-
sioni (MAB, Medium Apartment Building) e il condomi-
economia e società a impatto climatico
tessero le caratteristiche geometriche e
nio di grandi dimensioni a sviluppo verticale (LABv, Large
zero entro il 2050 [4].
costruttive più diffuse. L’impiego della
Apartment Building vertical) e orizzontale (LABh, Large
In quest’ottica, questo studio è
tecnologia BIM e delle sue potenzialità
Apartment Building horizontal), già individuati in un prece-
proposto di esplorare la situazione
si rivela fondamentale per raggiungere
dente studio sull’incidenza del laterizio [5]
degli edifici residenziali italiani costru-
questo obiettivo.
Sono state poi individuate le caratteristiche geome-
iti nell’ultimo decennio al fine di analizzare come la quantità media di mate-
triche e costruttive medie di ciascuna delle categorie
Il caso studio
menzionate. Grazie ai dati ricavati dalla banca dati ISTAT
riale utilizzato per unità di area e volume,
Come anticipato, lo studio si concen-
[6], [7] sono state definite le volumetrie medie di ciascuna
comunemente nota come Material
tra sugli edifici residenziali costruiti negli
Intensity, sia correlata alle caratteristiche
ultimi dieci anni in Italia. L’obiettivo è
Successivamente, grazie invece ai dati ricavati dal
geometriche e alle tecnologie costrut-
realizzare un set di dati caratteristico
progetto Tabula [8], [9] sono state individuate le strati-
tive adottate. Per compiere questa
che rispecchi la situazione del numero
grafie e i materiali più utilizzati.
analisi, è necessario creare una rappre-
totale degli edifici. Il punto di partenza è
La tecnologia costruttiva considerata è quella in late-
sentazione digitale quanto più fedele
quindi l’individuazione di un archetipo
rocemento, in cui sono state individuate diverse tipolo-
possibile del panorama edilizio italiano.
di edificio che incarna le caratteristiche
gie di pareti verticali, di pavimentazione, e di serramenti
Tuttavia, considerando la complessità
medie del panorama edilizio.
(esempio della casa mono-familiare in Figura 2). La strut-
abitazione per categoria di edifici (Tabella 1).
tura portante è a telaio in calcestruzzo armato. Le pareti esterne sono in muratura e si dividono in 9 tipologie per rispettare gli standard normativi sull’isolamento termico: senza rifodera, con rifodera interna o esterna e con isolamento in lana di roccia, fibra di legno oppure XPS. Le partizioni verticali interne invece si dividono in laterizio o cartongesso. I solai sono in laterocemento costituiti da uno strato di alleggerimento di pignatte in laterizio, una cappa in calcestruzzo e si differenziano per la presenza o meno del sistema radiante di riscaldamento, la finitura è in piastrelle di ceramica. Le finestre invece variano per dimensione (da 140 × 160 cm a 240 × 160 cm) e per materiale: legno, PVC o alluminio. Negli ultimi anni si è vista un’ampia diffusione della tecnologia costruttiva in legno e per questo motivo si è FIGURA 1
deciso di considerare anche quest’ultima nello studio
Le cinque tipologie di edifici individuate
(Figura 3). In questo caso le pareti esterne sono costituite da una struttura portante che può essere di tre tipologie:
TABELLA 1
in pannelli X-LAM, a telaio in legno o a struttura ventilata;
Volumetrie medie delle singole abitazioni per categoria di edificio di appartenenza
l’unico isolamento utilizzato è la lana di roccia.
SFH
SDH
MAB
LABv/LABh
Superficie utile [m2]
122,55
102,72
77,03
68,37
Volume utile [m3]
330,90
277,35
207,97
184,07
Volume lordo [m3]
628,20
526,54
394,82
350,46
rama edilizio italiano, in questa ricerca viene utilizzato
1
2
6
30
il metodo Monte Carlo per la definizione di una simu-
Numero di abitazioni per fabbricato
BIM e metodo Monte Carlo Viste le difficoltà di una riproduzione esatta del pano-
#83 41
FIGURA 2
FIGURA 3
Tipologie costruttive in laterocemento
lazione della realtà al fine di una estrapolazione di dati quanto più attinente possibile alla situazione reale. Questa tecnica viene utilizzata per produrre una serie di risultati sulla base di un intervallo di input variabile sfruttando la distribuzione di probabilità. All’aumentare del numero di iterazioni delle variabili, infatti, aumenta anche la precisione dei risultati.
TABELLA 2
Tipologie costruttive in legno
Esempio di codifica e classificazione di una parete esterna in muratura
Codice del tipo
WLL.EXT.1.PLS.BRC.XPS.PLS
EF.Number
EF_25_10_25
EF.Description
External walls
Ss.Number
Ss_25_13_50_51
Ss.Description
Masonry wall leaf systems
Il paniere iniziale di input è l’insieme delle variazioni geometriche degli edifici e le possibili configurazioni delle tecnologie costruttive che vengono adottate, mentre il
TABELLA 3
Esempio di codifica e classificazione dell’intonaco e del laterizio per la tabella Product
numero di iterazioni viene fissato a mille per ogni cate-
Codice del materiale
PLS
BRC
goria di edifici (7000 quindi in totale), in considerazione
Pr.Number
Pr_35_31_64_01
Pr_20_93_52_15
dei limiti di tempo e dei software a disposizione.
Pr.Description
Acrylic plaster
Clay bricks
Per ogni archetipo costruttivo è stato quindi realizzato un modello BIM che rispecchia le caratteristiche medie individuate al capitolo precedente e che funge da punto di partenza per la generazione dei mille modelli. È stato
mente, il BIM si è rivelato essenziale a
è stata necessaria l’implementazione
possibile quindi generare un modello BIM per ogni itera-
questo fine. I modelli, oltre a permet-
di una codifica e l’utilizzo di una clas-
zione, le cui caratteristiche geometriche e tecnologiche
tere il calcolo automatico delle quantità
sificazione per la nomenclatura degli
fossero continuamente modificate rispetto al modello
volumetriche dei materiali, mettono in
elementi costruttivi. Grazie all’utilizzo
precedente e a quello successivo.
relazione tra loro gli elementi costrut-
della classificazione inglese Uniclass,
Un altro passaggio cruciale per questo studio, che
tivi e gli spazi, offrendo la possibilità di
in mancanza di una sua pari a faccette
viene fatto a ogni iterazione, è l’esportazione dei dati
generare una particolare profondità di
specifica per il mercato italiano, e a
complessivi dei materiali (material takeoff ) di ogni modello.
analisi.
una codifica appositamente realizzata,
Per generare un dataset, infatti, è necessario conoscere la
Il significato dei dati, tuttavia, non
ogni elemento presente all’interno dei
quantità dei materiali utilizzati in ogni edificio e, nuova-
è scontato e immediato, per questo
modelli è stato identificato univoca-
42
#83
mente minimizzando così gli errori di interpretazione e la perdita di dati, e aumentando la loro leggibilità. In Tabella 2 è riportato un esempio di identificazione di un tipo di parete esterna in muratura, mentre in Tabella 3 sono riportati degli esempi di classificazione di alcuni materiali. Come è possibile notare, sono stati classificati sia i prodotti edili che gli elementi tecnici, in modo da poter garantire futuri approfondimenti di questo studio. Per rendere possibile tutto ciò sono state adottate la modellazione parametrica in Autodesk Revit, per la definizione dei modelli degli archetipi degli edifici e l’implemenFIGURA 4
Diagramma del volume utile medio dei mille modelli per ogni archetipo
tazione di classificazione e codifica, e la programmazione visuale in Dynamo per la scelta degli input, la modifica dei parametri e l’esportazione delle quantità dei materiali.
Risultati I dataset estratti dai modelli sono stati organizzati in tabelle in cui viene riportata prima la volumetria totale di ogni materiale all’interno di ogni edificio e poi quella stessa volumetria divisa in base al tipo di elemento costruttivo a cui appartiene. Grazie alla strutturazione delle informazioni tipica del BIM sono stati fatti dei ragionamenti sia a livello di edificio nel suo complesso sia di specifica tipologia di elemento all’interno della singola abitazione. Da un punto di vista prettamente urbanistico, dalle analisi più generali si è evinto come ci sia una proporzionalità inversa tra la volumetria della singola abitazione e FIGURA 5
Relazione tra il volume del laterizio e il volume lordo delle singole abitazioni dell’archetipo corrispondente
il numero di abitazioni per edificio: più il complesso residenziale è grande, minore è la volumetria dedicata a ogni singola abitazione (Figura 4). Si potrebbe affermare che la differenza di volumetria utile risieda nella considerazione o meno di locali tecnici e ambienti comuni, tuttavia, andando ad analizzare la volumetria lorda si nota come in realtà la proporzionalità rimane invariata. Osservazioni più di dettaglio possono essere effettuate sui materiali utilizzati. Leggendo il grafico in Figura 5, relativo alla relazione tra la volumetria del laterizio e la volumetria lorda dell’abitazione, ci si aspetterebbe che venisse rispettata la relazione di proporzionalità diretta anche nel caso dell’uso di calcestruzzo armato. Come si può notare dal grafico in Figura 6, questa tendenza non viene rispettata. Analizzando le quantità di questo materiale divise per elemento di appartenenza si scopre che il fattore che determina questa apparente incoerenza è la presenza di un piano interrato per i garage nei condo-
FIGURA 6
Relazione tra il volume del calcestruzzo e il volume lordo delle singole abitazioni dell’archetipo corrispondente
mini, che invece non è presente nelle tipologie di abita-
#83 43
zioni mono- e bi-familiari. Essendo realizzato prevalentemente in calcestruzzo armato, quindi, il piano interrato fa registrare un notevole aumento di utilizzo di questo materiale nelle tipologie abitative condominiali. La Figura 7 invece analizza il rapporto tra i tre principali materiali da costruzione all’interno dello stesso archetipo di tipologia abitativa, in questo caso l’abitazione mono-familiare. Come si può notare, la poca variabilità della struttura portante a telaio garantisce una distribuzione molto più omogenea del calcestruzzo rispetto al laterizio, che è utilizzato in 9 diverse tipologie di muratura, e soprattutto rispetto al legno che risulta il più variabile in funzione delle dimensioni dell’edificio e della tipologia di pacchetto costruttivo utilizzato. Si nota inoltre che l’abitazione in legno necessita di un dispendio volumetrico medio di materiale inferiore rispetto al laterocemento, come evidenziato dalla posizione della linea gialla.
FIGURA 7
Relazione tra calcestruzzo, laterizio e legno all’interno della casa monofamiliare
Conclusioni e sviluppi futuri I risultati ottenuti in questa ricerca hanno evidenziato il diverso impatto che hanno i materiali da costruzione sugli edifici aprendo le porte a numerose discussioni – basate su dati a supporto – dall’utilizzo della tecnologia costruttiva in legno piuttosto che del laterocemento in termini di sostenibilità, all’adozione di nuove soluzioni architettoniche per diminuire l’utilizzo del calcestruzzo a causa della realizzazione dei piani interrati. L’approccio qui adottato inoltre si propone come spunto per essere replicato in altri ambiti oltre a quello architettonico delle componenti edili, aprendo allo studio di quelle impiantistiche o all’applicazione nell’edilizia industriale. Risulta quindi evidente come una banca dati strutturata secondo modelli digitali BIM e classificazioni edilizie in accordo con UNI EN ISO 12006-3, potrebbe permettere una analisi di Material Intensity continua durante la fase di asseverazione degli interventi, a scala locale, regionale o nazionale. Ciò garantirebbe un continuo aggiornamento sull’incidenza delle costruzioni sulla sostenibilità di un territorio. * Ygor Fasanella, Marta Mainardi, Università degli Studi di Padova Alessio Miatto, Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization Paolo Borin, Università degli Studi di Brescia
44
#83
BIBLIOGRAFIA
[1] M.-J. Fu, H.-Y. Wu, D.-R. Jia, e B. Tian, «Evolutionary history of a desert perennial Arnebia szechenyi (Boraginaceae): Intraspecific divergence, regional expansion and asymmetric gene flow», Plant Divers, vol. 43, n. 6, pagg. 462–471, dic. 2021, doi: 10.1016/j.pld.2021.04.002. [2] F. Krausmann et al., «Global socioeconomic material stocks rise 23-fold over the 20th century and require half of annual resource use», Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 114, n. 8, pagg. 1880–1885, feb. 2017, doi: 10.1073/pnas.1613773114. [3] E. G. Hertwich et al., «Material efficiency strategies to reducing greenhouse gas emissions associated with buildings, vehicles, and electronics—a review», Environmental Research Letters, vol. 14, n. 4, pag. 043004, apr. 2019, doi: 10.1088/1748-9326/ab0fe3. [4] C. Gerten, S. Fina, e K. Rusche, «The Sprawling Planet: Simplifying the Measurement of Global Urbanization Trends», Front Environ Sci, vol. 7, set. 2019, doi: 10.3389/fenvs.2019.00140. [5] A. Miatto, C. Sartori, Bianchi, M., P. Borin, A. Giordano, S. Saxe, e T. Graedel,. «Tracking the material cycle of Italian bricks with the aid of building information modeling.», Journal of Industrial Ecology, 2021 https://doi.org/10.1111/jiec.13208 [6] ISTAT, «Dati Istat sulle nuove costruzioni», vol. 18, 2020. [7] ISTAT, «StatBase». Consultato: 16 ottobre 2022. [Online]. Disponibile su: https://www.istat.it/it/ dati-analisi-e-prodotti/banche-dati/statbase [8] I. Ballarini, S. P. Corgnati, e V. Corrado, «Use of reference buildings to assess the energy saving potentials of the residential building stock: The experience of TABULA project», Energy Policy, vol. 68, pagg. 273–284, mag. 2014, doi: 10.1016/j.enpol.2014.01.027. [9] V. Corrado, I. Ballarini, e S. P. Corgnati, Building Typology Brochure-Italy Fascicolo sulla Tipologia Edilizia Italiana nuova edizione. 2014.
Informazioni dalle aziende
L’INNOVAZIONE DEI SISTEMI DI SICUREZZA BAUWATCH AL SERVIZIO DEI PROGETTI EDILIZI E INFRASTRUTTURALI IN ITALIA S
i avvicina la fine dell’anno anche per il settore delle costruzioni: tempo di bilanci, di analisi dei risultati ottenuti e di conseguente studio delle soluzioni più opportune alle criticità rilevate. Dallo studio dei dati resi disponibili dalle associazioni di categoria nazionali, è emerso che furti e vandalismo sono ancora due delle minacce che gravano maggiormente sul comparto. Due fenomeni, questi, che possono causare ingenti danni economici per le imprese non solo per il costo delle attrezzature rubate ma anche per l’effetto indesiderato dei ritardi che si possono verificare nell’operatività progettuale. Anche se sembra esserci ancora molta preoccupazione per queste situazioni fra le aziende interessate, notizie positive arrivano dal mercato che si è arricchito di soluzioni all’avanguardia in grado di far fronte al crescente bisogno di protezione del settore. Stiamo parlando dei sistemi di sorveglianza temporanea e semipermanente di BauWatch, l’azienda olandese, presente in Germania, Inghilterra, Belgio, Francia, Spagna e Polonia, che è di recente approdata in Italia, presentandosi ufficialmente al Me-Made Expo dello scorso novembre. Durante la fiera BauWatch, che vanta
7000 sistemi attivi, 98000 intrusioni gestite e 21 milioni di allarmi analizzati nel 2022, ha presentato le sue torri mobili di videosorveglianza, Green Light e Solar, vero sinonimo di innovazione e comprovata garanzia di sicurezza per siti in costruzione, parchi solari, progetti infrastrutturali, cantieri nonché parcheggi, immobili commerciali e campi agricoli. “Le torri che sono state in mostra al Made-Expo - spiega Laura Casparrini, Managing Director di BauWatch Italia, sono collegate alla centrale operativa BauWatch 24 ore su 24, con 3 videocamere a disposizione: una con funzionalità antisabotaggio, le altre due con una portata di 50 metri. GreenLight, in particolare, dispone di una potente luce verde visibile da lontano, garantendo l’effetto deterrente che, di fatto, consente a BauWatch di gestire preventivamente ben il 95% delle intrusioni. Con un funzionamento simile a GreenLight è Solar, che, per la presenza dei pannelli solari e dell’alimentazione d’emergenza, rappresenta la soluzione ideale per i cantieri senza elettricità, in modo del tutto ecologico e autosufficiente”. Le torri, orientabili e in grado di seguire l’evoluzione del cantiere, sono inoltre dotate di un altoparlante attraverso il quale la centrale operativa può intimare agli intrusi l’immediato allontanamento. Un controllo remoto completo e la possibilità di visualizzare l’area di copertura, in tempo reale, completano la soluzione offerta da BauWatch. “Sicuri dell’efficacia dei nostri sistemi - riprende la parola Casparrini abbiamo deciso di approfittare della fine dell’anno per fare qualcosa in più ed offrire un periodo di test a tutti i clienti che sono desiderosi di affrontare definitivamente la problematica della sicurezza notturna e nei momenti di chiusura dei propri siti. Con questa proposta intendiamo aiutare le imprese a prendere consapevolezza dei grandi benefici che l’implementazione di questa tecnologia porterà al settore dei progetti edilizi e infrastrutturali nel nostro Paese”. Info su www.bauwatch.com
NZEB
Riqualificazione energetica in chiave NZEB di un asilo nido Analisi di una soluzione progettuale, con relativi costi di realizzazione e tempi di rientro dell’investimento, che ha consentito all’edificio di passare dalla classe energetica F alla classe A4 M. Maramonti, A. Arteconi, E. Pierangeli*
C
ome è possibile intuire dai movimenti socio-
obbiettivo. Uno tra questi è sicuramente
energetica dei nostri edifici. Ad oggi, lo
economici adottati dall’UE negli ultimi anni,
l’edilizia che, essendo tra i maggiori
standard energetico individuato dall’U-
il vero obiettivo dell’Europa per il futuro è il
responsabili dell’emissione di gas ad
nione Europea per le nuove costruzioni
raggiungimento della neutralità climatica ed energetica.
effetto serra, ha visto, negli anni più
è l’edificio nZEB (Nearly Zero Energy
Dinnanzi a questa sfida, sono stati individuati diversi settori
recenti, regolamentazioni sempre più
Building), definito come: “un edificio
produttivi su cui investire per il raggiungimento di tale
stringenti al fine di ridurre la richiesta
ad altissima prestazione energetica, il
46
#83
Il caso di studio L’edificio oggetto di studio (Figura 1) è un Asilo Nido situato in un Comune facente parte della Città Metropolitana di Milano, realizzato secondo i dettami dell’edilizia prefabbricata dei primi anni ’80. Il Nido si sviluppa su un unico piano, quello terreno, fatta eccezione per la centrale termica, la quale si trova nel piano interrato. L’intero edificio misura una superficie di 872.50 mq. All’interno vi è presente un piccolo cortile, mentre all’esterno è presente una scala che collega la centrale termica con il piano terreno. La copertura è una copertura piana e si estende per 1190.40 mq. FIGURA 1
Essendo una struttura realizzata nel pieno del “boom”
Inquadramento urbano dell’immobile
edilizio, in cui tecnologia e cura per la realizzazione degli edifici venivano messe in secondo piano, presenta una scarsa prestazione di isolamento dell’involucro esterno.
cui fabbisogno energetico molto basso
una riduzione notevole del fabbisogno
L’impianto di riscaldamento dell’edificio è caratterizzato
o quasi nullo dovrebbe essere coperto in
energetico, in modo tale che il bilancio
da una doppia caldaia a condensazione per la produzione
misura molto significativa da energia da
annuale dei flussi di energia primaria sia
del calore, la quale alimenta sia i terminali di emissione
fonti rinnovabili, compresa l’energia da
prossimo allo zero.
per il riscaldamento del Nido (radiatori a termosifone),
fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”.
Il lavoro di ricerca illustrato a seguire nasce dalla volontà della società di inge-
sia un boiler di 500 l, utilizzato come accumulo inerziale dell’ACS (acqua calda sanitaria).
Dal punto di vista progettuale un
gneria Enertech Solution s.r.l. di appro-
edificio nZEB non ha una vera e propria
fondire le tematiche relative agli edifici
regola univoca, ma piuttosto dei principi
nZEB. Nello specifico, si è andati ad
Il primo step dello studio consiste nella raccolta e
da rispettare. Il primo riguarda l’involu-
analizzare, tramite un caso studio, quali
nell’analisi dei dati delle bollette degli ultimi anni. Tali dati
cro che deve garantire prestazioni termi-
interventi siano necessari per rendere
sono necessari per individuare i consumi reali del Nido, i
che elevate, in modo tale da ridurre il
tale una struttura facente parte dell’e-
quali forniscono un metro di giudizio nella realizzazione
fabbisogno energetico sia durante il
dilizia scolastica degli anni ‘80, indi-
del modello energetico e inoltre risultano necessari per
periodo invernale che in quello estivo.
viduando strategie di progettazione
calcolare i risparmi ottenibili dal salto di classe energetica.
Un secondo aspetto fondamentale è
che permettano, anche alle strutture
Raccolti i dati delle bollette si è passati alla fase di
l’utilizzo di tecnologie impiantistiche
già esistenti, il raggiungimento dello
modellazione energetica, con l’obiettivo di realizzare un
che permettano di produrre energia
standard imposto per i nuovi edifici.
modello che si avvicini il più possibile al comportamento
da fonti rinnovabili, sfruttando le risorse
Sono poi stati analizzati i relativi costi
reale dell’edificio. Per fare ciò ci si è serviti del software di
naturali presenti nel contesto in cui l’edi-
di realizzazione e i tempi di rientro
calcolo Edilclima. Questa fase del lavoro svolto è iniziata
ficio è integrato. Tutto ciò deve garantire
dell’investimento.
con l’individuazione e l’inserimento all’interno del software
La modellazione energetica dell’edificio
di tutti i componenti disperdenti dell’edificio, ovvero tutte le superfici confinanti con l’esterno o con locali non climatizzati. In particolare, le superfici disperdenti dello specifico caso studio sono: • la parete esterna (codice Muro M1); • la copertura (codice Soffitto S1); • la fondazione contro terra (codice Pavimento P1 - Figura 2); • il solaio verso centrale termica (codice Pavimento P2). A questi componenti d’involucro è stata poi aggiunta la FIGURA 2
Stratigrafia pavimento P1
parte interna M2, che seppur non essendo tra i compo-
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nenti disperdenti del Nido, permette di compartimentare la superficie dell’edificio e suddividerlo in locali, permettendo inoltre di calcolare la superficie netta di ognuno di essi. Una volta modellati i componenti opachi si passa all’inserimento dei componenti finestrati, ovvero tutte le superfici trasparenti presenti nella struttura. Completata l’individuazione e l’inserimento di tutti i componenti disperdenti dell’edificio, si passa alla fase di modellazione. La modellazione grafica (Figura 3) consente a Edilclima di determinare automaticamente le superfici disperdenti dei singoli locali e dell’intero edificio, diretta-
FIGURA 3
Rappresentazione 3D del modello grafico
FIGURA 4
Stratigrafia di progetto della parete esterna (codice muro M1)
mente da un modulo grafico con caratteristiche molto simili a quelle di un qualsiasi software CAD. All’interno del software sono state riportate graficamente tutte le componenti d’involucro inserite precedentemente, fatta eccezione per i ponti termici, i quali sono individuati automaticamente da Edilclima. Per concludere la modellazione dell’edificio, sono stati inseriti i dati dell’impianto e, successivamente, i profili di accensione dell’impianto stesso e i fabbisogni elettrici degli ausiliari. Il software Edilclima permette di dividere la modellazione dei due sistemi, riscaldamento e acqua calda sanitaria. Il metodo di calcolo utilizzato è quello proposto dalla normativa UNI EN ISO 13790. Per accertarsi che il modello energetico realizzato tramite le ipotesi effettuate sia coerente con la realtà, è stato fatto un confronto dei dati tra consumi ricavati dal software e i consumi in bolletta precedentemente calcolati; in particolare sono stati suddivisi i consumi annui dei due vettori energetici, gas e elettricità. In particolare si è verificato che la variazione percentuale dei consumi attribuiti al gas non fosse maggiore • installazione di impianti di produzione
del 5% rispetto ai consumi standard reali, mentre per i
L’analisi ha evidenziato e confermato
consumi di energia elettrica la variazione percentuale è
la bassa prestazione termica di tutto
ritenuta adeguata se inferiore del 20%. Tale assunzione
l’involucro edilizio; mentre dal punto
• intervento di efficientamento dell’illu-
sull’energia elettrica è relativa al fatto che il modello ener-
di vista impiantistico è stata eviden-
minazione interna tramite relamping.
getico realizzato non tiene in considerazione le potenza
ziata la necessità di introdurre sistemi
Partendo dalla prima area di intervento,
assorbita da tutti i dispositivi esterni alimentati ad ener-
tecnologici che permettano l’utilizzo
si è deciso di aumentare la capacità di
gia elettrica, ma solo i consumi provenienti dall’impianto
delle energie rinnovabili. Dalle analisi
isolamento dell’edificio andando a
di illuminazione e dai fabbisogni noti di apparecchi d’im-
effettuate sono stati identificati quattro
sostituire tutte le finestre presenti nel
pianto (es. pompe di circolazione).
grandi macro-interventi necessari per il
Nido con nuovi infissi caratterizzati da
raggiungimento dell’obiettivo:
telai in PVC e da un triplo vetro, che
• aumento della prestazione energetica
permette la creazione di due camere
L’analisi degli interventi necessari Ottenuto un modello energetico accurato dell’edificio, si passa alla fase di individuazione di interventi migliorativi atti al raggiungimento della classificazione nZEB. 48
#83
dell’involucro edilizio; • installazione di un nuovo impianto termico;
di energia da fonti rinnovabili;
d’aria che ne aumentano notevolmente le prestazioni energetiche dell’involucro trasparente. Con la sostituzione di
rivestimento di 15cm sempre in lana di roccia, accompagnato dagli strati di impermeabilizzazione; la nuova copertura è completata con una struttura in listelli di legno su cui è posizionata la lamiera di rivestimento esterno in materiale riflettente, questo permette di creare un’intercapedine d’aria ventilata tra rivestimento esterno e impermeabilizzante. FIGURA 5
Stratigrafia di progetto del solaio piano terra (P1)
Per le pavimentazioni (P1 e P2) si è scelto di intervenire andando ad installare un sistema a pannelli radianti a pavimento, il quale prevede l’inserimento di nuovi strati tra cui: una lastra in EPS di circa 3cm, uno strato di caldana additiva per pannelli e la nuova pavimentazione. Questo intervento sulle pavimentazioni è, a differenza degli altri, più di natura impiantistica, poiché la performance energetica non subisce un netto miglioramento come per le componenti d’involucro M1 e S1. Per quanto riguarda l’impianto termico si è scelto di procedere con la sostituzione del sistema di generazione esistente con una pompa di calore del tipo aria/acqua e con la sostituzione dei terminali di emissione con pannelli radianti a pavimento. Tale soluzione permette da un lato
FIGURA 6
Confronto fabbisogno di energia termica per ACS-Energia termica prodotta dall’impianto solare termico
di eliminare la fornitura di gas metano e concentrare i consumi sulla sola energia elettrica e dall’altro di lavorare a temperature di mandata del fluido termovettore più basse (circa 35 °C) riducendo anche le dispersioni termiche nella rete di distribuzione. È stata poi prevista la sostituzione dell’accumulo per la produzione di ACS con un nuovo accumulo inerziale che permette di integrare la produzione dell’impianto solare termico, che si prevede di installare in copertura. Per il dimensionamento dell’impianto è stato utilizzato il metodo proposto dalla UNI TS 11300-4. La norma propone una procedura di calcolo basata sul metodo F-Chart per
FIGURA 7
Schema funzionale impianto di riscaldamento, stato di progetto
il calcolo della quota di fabbisogno di energia termica soddisfatta da sistemi solari termici (Figura 6). La scelta di utilizzare 15 collettori permette di ridurre notevolmente il fabbisogno di energia termica per ACS non coperta
tutte le componenti finestrate è stato
scelta è ricaduta su uno strato di isola-
dall’impianto, andando a massimizzare la copertura nei
progettato anche un nuovo sistema di
mento in lana di roccia di 15cm per la
mesi di maggio e settembre. Nei mesi estivi, in cui il nido
ombreggiamento a veneziane esterne
parete perimetrale esterna (M1) (Figura
non è occupato al 100%, il fabbisogno di ACS è piena-
frangisole.
4) che, combinata all’insufflaggio dell’in-
mente coperto dall’impianto installato.
Per la parte di involucro opaco, si è
tercapedine d’aria, permette una ridu-
L’insieme degli interventi sopra descritti consente di
deciso di intervenire in primis tramite
zione drastica della trasmittanza termica.
ottenere la configurazione di impianto illustrata in Figura 7.
l’inserimento di un cappotto termico
Per il solaio di copertura (S1) si
Infine, vengono proposte della modifiche all’impianto
sulle superfici a diretto contatto con
è scelto di aumentare la prestazione
elettrico, necessarie per ridurre il fabbisogno di energia
l’ambiente esterno. In particolare, la
energetica tramite l’applicazione di un
elettrica richiesta dall’edificio. In particolare, si interviene
#83 49
sostituendo i punti luce installando lampade con tecnologia LED a basso consumo e, andando anche ad aumentare la copertura da fonti rinnovabili, con l’installazione di un impianto fotovoltaico. Il dimensionamento dell’impianto è stato fatto in conformità alla norma UNI/TR 11328-1 e ha tenuto conto delle modifiche apportate al sistema di generazione dell’impianto di riscaldamento e del nuovo fabbisogno di energia termica richiesto dall’edificio. Si è scelto quindi di installare un impianto fotovoltaico di 4 kW composto da 15 pannelli. Gli interventi scelti garantiscono il raggiungimento della classe energetica A4 - edificio ad energia quasi zero
FIGURA 8
Confronto fabbisogno di energia elettrica-Energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico
FIGURA 9
Estratto dell’Attestato di Prestazione Energetica stato di progetto
FIGURA 10
Confronto del fabbisogno di energia primaria globale pre e post-intervento di riqualificazione
FIGURA 11
Confronto fabbisogno di energia termica per riscaldamento pre e post-intervento di riqualificazione
(Figura 9).
Il confronto tra lo stato di fatto e lo stato di progetto Individuati gli interventi migliorativi che permettono di raggiungere la classe energetica nZEB, si vanno a riportare gli stessi sul modello energetico di partenza per valutarne gli effetti. Per effettuare il confronto tra i due modelli energetici realizzati, si analizzano i consumi di energia primaria associata. Come evidenziato dal grafico riportato in Figura 10, il primo confronto viene effettuato sul consumo globale di energia primaria, evidenziando una riduzione del 79% del fabbisogno di energia primaria globale e un aumento del consumo dell’energia rinnovabile. Dopo aver dimostrato il notevole impatto avuto sui consumi globali dell’edificio, possono essere analizzati i singoli servizi di riscaldamento e produzione di ACS. Come evidenziato dal grafico riportato in Figura 11, l’aumento della prestazione dell’involucro edilizio garantisce una notevole riduzione della domanda termica per il riscaldamento, riducendo la richiesta 89% su base annua. Si riporta in Figura 12 la riduzione percentuale mensile dei consumi per il servizio di riscaldamento. Si vanno quindi ad evidenziare i miglioramenti ottenuti per il servizio di produzione di ACS. In Figura 13 si riporta un confronto dei fabbisogni soddisfatti dai generatori; grazie all’utilizzo dei pannelli solari evidenziamo un annullamento dei consumi nei mesi più caldi, mentre nei mesi invernali, la riduzione percentuale del fabbisogno di energia termica oscilla tra il 40 e il 70% come riportato dal grafico illustrato in Figura 14. Per valutare la convenienza economica dell’intervento 50
#83
di riqualificazione energetica previsto e i tempi di ritorno dall’investimento, è stato redatto un computo metrico estimativo. Il valore stimato in euro per la realizzazione della riqualificazione è di 563.570,93 €. L’intervento è in grado di garantire un risparmio annuo in bolletta che con i prezzi riferiti al 02/12/2022 si aggira attorno ai 18.850 €. Tale valore, sommato agli incentivi ottenibili mediante Conto Termico, incentivo rilasciato per la riqualificazione energetica sia per le Pubbliche Amministrazioni sia che FIGURA 12
Riduzione percentuale mensile del fabbisogno di energia termica per il riscaldamento
per privati, garantisce un ritorno dai costi d’investimento in 13 anni (Figura 15). Come evidenziato dal grafico, nei primi 5 anni dall’investimento si ha un notevole recupero della spesa iniziale grazie all’incentivo erogato dal GSE, mentre dal 13° anno si ha il completo ritorno dall’investimento iniziale.
Conclusioni L’obiettivo di trovare una soluzione progettuale tale da consentire al Nido di passare dalla classe energetica F alla classe A4 (nZEB) è stato raggiunto. La soluzione proposta garantisce all’edificio una riduzione dei consumi FIGURA 13
Confronto fabbisogno di energia termica per la produzione di ACS pre e post-intervento di riqualificazione
globali di energia primaria del 79% e un aumento del 461% sull’utilizzo di energia primaria prodotta da fonti rinnovabili. Lo studio ha anche dimostrato che a fronte dell’elevato investimento iniziale, la classe energetica raggiunta permette in tempi ragionevoli (13 anni) di rientrare nei costi di investimento, grazie soprattutto agli incentivi erogati dallo Stato italiano, senza i quali i tempi sarebbero dilatati notevolmente. Inoltre, essendo energicamente più indipendente, l’edificio non subisce le variazioni di prezzo dell’energia. È quindi possibile concludere che gli edifici ad ener-
FIGURA 14
Riduzione percentuale mensile del fabbisogno di energia termica per la produzione dei ACS
gia quasi zero debbano rappresentare uno standard di progettazione; questo non solo per strutture ex novo, ma anche per tutti gli interventi di grandi ristrutturazione, cosicché si possa aumentare le prestazioni energetiche della totalità del parco immobiliare esistente.
n
* Mattia Maramonti, Beta Progettazioni S.r.l. Alessia Arteconi, Università Politecnica delle Marche Elena Pierangeli, Enertech Solution S.r.l.
FIGURA 15
Analisi flusso di cassa cumulativo
#83 51
Case study
Progettazione sostenibile in ambito ospedaliero: la nuova sede dell’I.R.C.C.S Istituto Ortopedico Galeazzi in area Ex Expo Milano Analisi delle scelte impiantistiche effettuate, che hanno consentito alla struttura di ottenere la certificazione LEED V4, rating Gold G. Bo, G. Demaria*
L
a nuova sede dell’IRCCS Galeazzi, entrata in
fica denominato MIND (Milano Innova-
specialistiche in ambito ortopedico e
funzione nell’agosto 2022, è ubicata nell’ area
tion District). Il nuovo complesso ospe-
cardiovascolare, la ricerca e la forma-
ex Expo Milano 2015 e rappresenta, insieme allo
daliero unifica i centri d’eccellenza del
zione. Focalizzata sulla qualità nell’as-
Human Technopole e all’Università Statale, uno dei poli più
Gruppo San Donato – il primo gruppo
sistenza e sull’innovazione tecnologica,
importanti del costruendo distretto dell’eccellenza scienti-
ospedaliero privato italiano – per le cure
la struttura è estremamente evoluta
52
#83
anche sotto il profilo della sostenibilità
tita allestendo dei sistemi impiantistici
per la presenza degli incentivi legati ai certificati bian-
come dimostra il fatto di aver ottenuto
che sono in grado di assicurare il rego-
chi e alla riduzione delle accise sul costo di acquisto
la certificazione LEED V4, rating Gold.
lare funzionamento dell’attività sanita-
del gas metano;
In coerenza con il tema generale
ria anche in condizioni di emergenza
2. Garantire sempre il trasferimento di calore: mediante
di questo numero della rivista, nel
siano esse legate:
gruppi frigoriferi a pompa di calore. Il trasferimento
presente articolo sono descritte le carat-
• al verificarsi di guasti e/o anomalie
di calore negli ospedali è molto importante perché i
teristiche tecniche e prestazionali dei
anche di grave entità (evento cata-
fabbisogni simultanei di energia termica e frigorifera
sistemi di produzione energetica con
strofico) nell’erogazione dei servizi
sono sempre presenti sia in inverno (raffrescamento di
particolare riferimento agli aspetti affe-
e/o delle fonti energetiche primarie
ambienti con presenza di elevato calore endogeno), sia
renti la sostenibilità ambientale da essi
da parte delle infrastrutture urbane
soprattutto in estate (post riscaldi). Com’ è noto quando
perseguita.
esistenti: la nuova sede dell’IRCCS
si verifica in tutto o in parte questa condizione, una delle
Galeazzi è infatti in grado di funzio-
due energie (la minore) viene prodotta gratuitamente;
nare “in isola” (no energia elettrica, no
3. Sfruttare nel migliore e più completo dei modi le fonti
gas, no teleriscaldamento, no acqua
rinnovabili termiche presenti nel sito le quali nel caso
potabile);
specifico consistono in una consistente disponibilità
Principi informatori I principi informatori che sono stati posti alla base delle scelte progettuali sono sati principalmente i seguenti:
• al verificarsi di guasti e/o anomalie
di acqua di falda (portata emunta pari a 500 m3/h).
• elevata affidabilità e continuità di
di apparecchiature e componenti
Come verrà meglio descritto nel seguito tale fonte
installati all’interno del complesso
rinnovabile viene sfruttata in modo termodinamico
• elevata sostenibilità.
ospedaliero, grazie all’ adozione dell’
in inverno mediante pompe di calore idrotermiche
L’ affidabilità di esercizio è stata perse-
adeguato numero di apparecchi di
e in modo diretto in estate mediante scambiatori di
guita adottando i seguenti criteri:
riserva.
calore (free coolig diretto);
• in primo luogo prevedendo delle
In merito alla sostenibilità ambientale e
4. Utilizzare macchine frigorifere funzionanti con gas
soluzioni impiantistiche quanto più
di conseguenza al risparmio energetico
refrigeranti low GWP o preferibilmente ultra low GWP;
possibile funzionalmente semplici,
il ruolo dei sistemi di produzione ener-
5. Ottimizzare il salto termico dei fluidi termovettori, che
razionali e soprattutto collaudate con
getica è risultato certamente tutt’altro
risulta pari a 7 °C sia nel caso dell’ acqua refrigerata
esito positivo in analoghi interventi;
che secondario, essendo questo edificio,
(7/14 °C), sia nel caso dell’ acqua calda circuiti a media
• in secondo luogo diversificando
al pari di tutti moderni ospedali, carat-
temperatura (45/38 °C) in modo da ridurre le portate
quanto più possibile lo sfruttamento
terizzato da elevati consumi energetici
e di conseguenza i consumi parassiti di energia elet-
delle fonti energetiche presenti nel
termici e frigoriferi.
trica dovuti ai pompaggi;
esercizio;
sito al fine di incrementare la resi-
In ragione di ciò l’ottimizzazione dei
6. Garantire la gestione e il monitoraggio degli impianti
lienza e la flessibilità del loro impiego.
suddetti sistemi di produzione energe-
mediante sistemi di “Building Management System”
In presenza infatti di una pluralità di
tica ha perseguito gli obiettivi qui di
(BMS) integrati con sistemi “Energy Management
sorgenti, ridondanti e alternative fra
seguito elencati:
System” (EMS). L’integrazione delle due piattaforme
loro, non solo si incrementa notevol-
1. Produrre in modo combinato l’ener-
(BEMS) consente di garantire in misura estremamente
mente l’ affidabilità funzionale, ma si
gia elettrica e il calore mediante
dettagliata e capillare non solo la gestione centralizzata
minimizzano i costi di esercizio giac-
impianti di cogenerazione/trige-
di tutti gli impianti, ma anche e soprattutto il costante
ché viene data ai gestori la possibilità
nerazione. La cogenerazione/trige-
monitoraggio e la costante registrazione dei consumi
di scegliere in ogni circostanza le fonti
nerazione negli ospedali è infatti
energetici dei vari sistemi impiantistici presenti nel
economicamente più convenienti;
molto conveniente sia dal punto
complesso edilizio, in modo da tenere sotto preciso
• non ultimo garantendo una facile ed
di vista energetico per la presenza
controllo tutti i flussi energetici sia entranti, sia uscenti.
efficace manutenibilità degli impianti
continuativa 24 ore su 24 di elevati
realizzati che sono ubicati in spazi e
consumi contemporanei di ener-
locali tecnici ben precisi, sufficien-
gia elettrica e di energia termica e/o
temente dimensionati, di facile e
frigorifera, sia soprattutto dal punto
comodo accesso.
di vista economico per i minori costi
termovettori:
dell’energia elettrica auto prodotta e
• vapore tecnologico a 8 bar utiizzato per produrre vapore
La continuità di esercizio è stata garan-
Le centrali di produzione dell’ energia termica e frigorifera Il progetto prevede la produzione dei seguenti fluidi
#83 53
pulito per l’ umidificazione dell’ aria e vapore sterile per la centrale di sterilizzazione; • acqua calda alta temperatura (90-75 °C) che viene utilizzata per il solo riscaldamento finale dell’ acqua calda
ASSORBITORE A DOPPIO EFFETTO PORTATA: 1.000 kg/h
CENTRALE TERMICA
VAPORE
STERILIZZAZIONE PORTATA: 1.000 kg/h
INSTALLATA: 11 MWt RICHIESTA: 7 MWt PORTATA VAPORE: 16.000 kg/h
UMIDIFICAZZIONE UTA PORTATA: 7.030 kg/h
sanitaria; • acqua calda media temperatura (45-38 °C) che viene utilizzato per tutte le restanti utenze calde; • acque refrigerata (7-14 °C) che viene utilizzato per tutte
PRERISCALDO ACS POTENZA: 500 kWt
POTENZA TERMICA
ACQUA A MEDIA TEMPERATURA (45 °C)
INSTALLATA: 21,8 MWt RICHIESTA MINIMA: 13,3 MWt RICHIESTA MASSIMA: 15,1 MWt
INTALLATA: 9,9 MWt (+7 MWt emergenza) RICHIESTA MINIMA: 5 MWt RICHIESTA MASSIMA: 6,9 MWt
PANNELLI RADIANTI – POSTRISCALDI VENTILCONVETTORI POTENZA: 920 kWt BATTERIE CALDE UTA PORTATA ARIA: 1085100 m3/h POTENZA MINIMA: 3.640 kWt POTENZA MASSIMA: 5.505 kWt
le utenze fredde. Le Figure 1 e 2 riepilogano le potenze dei suddetti fluidi termovettori e le relative utenze servite.
UTA EDIFICIO ALTO (ARIA PRIMARIA + TUTT’ARIA) PORTATA ARIA: 892.600 m3/h POTENZA MINIMA(*) : 2.960 kWt POTENZA MASSIMA (**) : 4.830 kWt (*) Pot. Min : tu� i recuperatori a�vi (**) Pot. Max : sistema di recuperatore più gravoso ina�vo
Centrale di cogenerazione/trigenerazione Il sistema integrato di produzione dell’energia elettrica
POTENZA TERMICA – ALTA TEMPERATURA (90°C) INSTALLATA: RICHIESTA:
termica e frigorifera ha previsto fin da subito l’installazione di due cogeneratori (cfr. Figura 3) di potenza elettrica pari
FIGURA 1
a 800 kWe ciascuno e la predisposizione di spazi per un’e-
UTA EDIFICIO BASSO (ARIA PRIMARIA + TUTT’ARIA) PORTATA ARIA: POTENZA:
192.500 m3/h 680 kWt
PRODUZIONE ACS
2,12 MWt 1,2 MWt
POTENZA: 1.200 kWt
Riepilogo potenze termiche
ventuale futura implementazione della potenza elettrica cogenerata mediante un terzo gruppo. I due cogeneratori sono costituiti da motori endotermici alimentati a gas metano con i seguenti tre livelli di
CENTRALE FRIGORIFERA
PANNELLI RADIANTI POTENZA: 875 kWf
recupero termico: I. recupero sui gas di scarico mediante caldaia a recupero a tubi di fumo per produrre complessivi 1.060 kg/h (530+530 kg/h) vapore a 8 bar, che viene impiegato
VENTILCONVETTORI CIRCUTI AUSILIARI POTENZA: 750 kWf
POTENZA FRIGORIFERA INSTALLATA: 18,2 MWf RICHIESTA MINIMA: 14,6 MWf RICHIESTA MASSIMA: 15,1 MWf
CONDENSAZIONE COMPRESSORE POST COOLING SALE OPERATORIE POTENZA: 325 kWf BATTERIE FREDDE UTA PORTATA ARIA: 1.085.100 m3/h POTENZA MINIMA: 12.625 kWf POTENZA MASSIMA: 13.120 kWf
in inverno per la produzione di vapore tecnologico in alternativa ai generatori di vapore e in estate per alimentare un assorbitore a doppio effetto di potenza frigorifera pari a 1.000 kWf con EER ≥ 1,44; II. recupero sull’ olio motore e sull’ acqua di raffreddamento camicie motore per produrre 930 kWt (465+465 kWt) di acqua calda ad alta temperatura (90 °C) che viene utilizzata per il riscaldamento finale
UTA EDIFICIO ALTO (ARIA PRIMARIA + TUTT’ARIA) PORTATA ARIA: 892.600 m3/h POTENZA MINIMA (*): 10.550 kWf POTENZA MASSIMA(**): 11.045 kWf (*) Pot. Min : recuperatori a�vi (**) Pot. Max : recuperatore più gravoso ina�vo
FIGURA 2
Riepilogo potenze frigorifere
FIGURA 3
La centrale di cogenerazione
dell’ acqua calda sanitaria Il surplus di potenza recuperata ancora dipsonibile viene scaricato sulla rete acqua calda a media temperatura (45 °C) mediante un circuito a spillamento che ne garantisce la priorità di utilizzo, in modo da saturare sempre e comunque il funzionamento della centrale di cogenerazione (cogenerazione ad alto rendimento CAR). III. recupero sul raffreddamento dell’ aria di sovralimentazione (secondo stadio aftercooler) per produrre 134 kWt (67 + 67 kWt) di acqua calda a bassa temperatura (< 40 °C) che viene impiegata per il preriscaldo dell’ acqua calda sanitaria.
54
#83
UTA EDIFICIO BASSO (ARIA PRIMARIA + TUTT’ARIA) PORTATA ARIA: POTENZA:
192.500 m3/h 2.075 kWf
L’ EDIFICIO
Centrale termica di produzione vapore tecnologico a 8 bar
Il nuovo ospedale è una compatta costruzione in linea a sviluppo verticale, di superficie complessiva pari a circa 150.000 m2 (parcheggi esclusi), con altezza media di interpiano di 5,5÷6 m e un’altezza totale pari a 94 m. Esso risulta così articolato:
La centrale termica di produ-
• basamento ipogeo (piano interrato prevalentemente destinato a parcheggio);
zione del vapore tecnologico (vapore
• corpo a piastra con 4 livelli fuori terra;
“sporco”) è composta da 3 generatori di
• corpo in elevazione con ulteriori 12 livelli fuori terra.
vapore PN 10 a tubi di fumo completi
La piastra comprende gli spazi per l’accoglienza di pazienti e visitatori, tutti i principali reparti per l’emergenza/urgenza, la
di economizzatore sui fumi per il preri-
diagnostica ambulatoriale e strumentale, le prestazioni e le degenze medico-chirurgiche diurne, i servizi sanitari e gene-
scaldo dell’acqua di alimento, alimen-
rali (cucina, mensa, spogliatoi, centrale di sterilizzazione, laboratori), le aree direzionali, le attività accademiche. Il corpo
tati mediante bruciatori misti gas/gaso-
in elevazione ospita invece le aree ad alta intensità di cura comprendenti i blocchi chirurgici (principale e di day surgery),
lio di tipo modulante con controllo in
per un totale di 25 sale operatorie di cui 4 ibride, le sale per emodinamica-elettrofisiologia e 25 letti di terapia intensiva
continuo della combustione in funzione
ortopedico-traumatologica, cardiochirurgico-vascolari e coronarica. Ai livelli superiori sono presenti i reparti di degenza
della percentuale di ossigeno rilevata
per oltre 600 posti letto.
sui fumi. Essi sono eserciti a 8 bar e
Gli impianti HVAC ed elettrici, oltre alle centrali antincendio e gas medicali, sono attestati nel polo tecnologico che occupa
hanno ciascuno una portata di vapore
la fascia settentrionale del lotto e accoglie:
pari a 5.000 kg/h cad.
• centrali idriche (livello –1);
Vale infatti la pena di sottolineare
• centrale frigorifera (livello terra);
che la taglia dei generatori di vapore è
• centrali termica a vapore e centrale di cogenerazione (livello + 1);
stata scelta per consentire il funziona-
• torri evaporative e dissipatori di calore (copertura).
mento in isola dell’ospedale. In queste
Nell’edificio principale sono inoltre presenti piani tecnici ai livelli –1 (dorsali primarie termofluidiche, servizi logistici,
eccezionali condizioni il riscaldamento
manutenzione), 7 (centrale di condizionamento e produzione ACS) e 15 (centrale di condizionamento).
dell’ospedale viene garantito dai gene-
La portata dell’ aria esterna complessivamente trattata è pari a circa 1.085.000 m3/h.
ratori di vapore in funzionamento a
La copertura piana è prevalentemente occupata da un impianto fotovoltaico di potenza pari a 481,6 kWp.
gasolio tramite scambiatori di calore a fascio tubiero in grado di produrre acqua calda a 90 °C (potenza 1.200 kWt) e acqua calda a 45 °C (potenza 3.500 +
serbatoi sono dimensionati per garan-
di teleriscaldamento con funzione di integrazione/riserva
3500 kWt).
tire il funzionamento a pieno regime per
dell’ acqua calda a media temperatura (45 °C). Sono instal-
almeno 3 giorni consecutivi di tutti gli
lati 3 scambiatori: due da 2.400 kWt ciascuno e uno da
impianti termici dell’ospedale.
1.200 kWt per un totale di 6.000 kWt.
Teleriscaldamento
Centrale termo-frigorifera
In prossimità della centrale termica medesima sono ubicati in posizione interrata 2 serbatoi di stoccaggio gasolio da 15 m3 cad per l’alimentazione di emergenza dei generatori di vapore. I
È presente l’ allacciamento alla rete
La produzione dell’acqua calda a media temperatura (45 °C) e dell’acqua refrigerata a bassa temperatura (7 °C) viene effettuata in una centrale termo-frigorifera, di cui la Figura 4 riporta una vista, che produce in modo integrato i due fluidi termovettori maggiormente utilizzati dai terminali di utenza degli impianti HVAC. Il funzionamento della centrale termofrigorifera è principalmente caratterizzato dallo sfruttamento quale fonte rinnovabile termica dell’ acqua di falda presente in notevole quantità nel sottosuolo. Viene infatti emunta mediante 5 pozzi artesiani una portata pari a 500 m3/h di acqua di pozzo che dopo essere stata termicamente
FIGURA 4
Centrale termo-frigorifera
sfruttata viene in quota parte utilizzata per il reinegro delle torri evaporative e per la restante parte immessa
#83 55
nel canale perimetrale realizzato per Expo 2015 che poi scarica nel fiume Olona. Lo sfruttamento dell’acqua di falda quale fonte rinnovabile termica avviene nelle seguenti due modalità: • in inverno per alimentare tre pompe di calore acqua/ acqua (sfruttamento termodinamico), avendo cura di privilegiare mediante la configurazione idronica illustrata in Figura 5 il trasferimento di calore. Se l’ acqua refrigerata torna già “calda” dalle utenze fredde (> 7 °C) si reduce la portata dell’ acqua di pozzo sul primario dello scambiatore e si opera pertanto in trasferimento di calore parziale o totale; • in estate per effettuare in sequenza prima il free cooling diretto per la produzione dell’acqua refrigerata a 17 °C che alimenta i pannelli radianti a soffitto e poi in serie il free cooling diretto per la produzione dell’acqua refrigerata a 18,5 °C che alimenta le batterie di preraffreddamento delle UTA. Poichè lo scarico avviene in un canale è stato possible sfruttare l’ acqua di pozzo fino alla temperatura di 24 °C. Pertanto, considerando prudentemente che la temperatura dell’ acqua emunta sia pari a 16 °C la potenza geotermica rinnovabile sfruttata risulta pari a ben 4.650 kWt. Poiché si può cautelativamente ritenere che la potenza elettrica spesa per la movimentazione dell’acqua di falda (emungimento + distribuzione + re-immissione in falda) sia come ordine di grandezza pari a circa 0,25 kWe/(m3/h), l’ERR di questa modalità di produzione dell’ energia frigorifera risulta elevatissimo e pari a: m3 1 ⋅ 8[∆t ]⋅1163 , h = 37, 2 EERfreecooling = 0, 25
FIGURA 5
Collegamenti idronici pompe di calore acqua/acqua
Lo schema di principio di Figura 6 illustra le modalità di utilizzo dell’ acqua di falda e i relativi livellli termici. È importante da ultimo sottolineare che questo è per altro l’ unico modo concretamente fattibile per produrre energia frigorifera mediante fonti rinnovabili termiche.
Centrale termo-frigorifera: la produzione dell’ acqua calda a media temperatura (45 °C) La produzione dell’acqua calda a 45 °C (salto termico 7 °C) viene effettuata con i seguenti criteri di priorità: 1. scambiatore di smaltimento in saturazione della potenza termica prodotta da cogeneratori di potenza pari a 1.260 kWt. Per garantire la priorità di funziona56
#83
FIGURA 6
Schema di principio sfruttamento invernale ed estivo dell’ acqua di falda quale fonte rinnovabile termica
CONSUMI DELLE ELETROPOMPE E DEI VENTILATORI Nella simulazione energetica sono stati calcolati, ora per ora per tutti i giorni dell’anno, i consumi elettrici “parassiti” delle elettropompe di circolazione dei fluidi termovettori a porata variabile e dei ventilatori delle UTA. La potenza elettriche complessivamente assorbite dai gruppi di
FIGURA A
Energia elettrica consumata dalle elettropompe
pompaggio presenta valori di punta superiori a 600 kWe e l’energia elettrica annualmente consumata è stimata pari a circa 700 MWh/anno. Il grafico di Figura A riporta l’ andamento della potenza elettrica assorbita dalle elettropompe. Il periodo con maggior consumo è quello estivo, infatti in questo periodo si registrano le massime portate sia di acqua calda a media temperatura, sia di acqua refrigerata a bassa e media temperatura, sia di acqua di pozzo e infine di acqua di torre. Ancora più significativa è l’energia elettrica che si stima sarà consumata dai ventilatori delle UTA, che risulta pari a circa 7.000 MWh/anno. Viene quindi confermato quanto sia importante adottare tutti i possibili accorgimenti e tutte le possibili scelte progettuali volte a minimizzare tali consumi parassiti. In particolare: salti termici dei fluidi termovettori elevati, possibilità di escludere o quanto meno attenuare la ventilazione nei reparti che non vengono utilizzati durante FIGURA 7
Pompe di calore idrotermiche con compresore a vite controllato da inverter e refrigerante R-1234ze
le ore notturne, ventilazione DCV (demand controlled ventilation) nelle aree ad affollamento fortemente variabile quali ad esempio le sale di aspetto, ecc.
TAB ELLA 1
Prestazioni gruppi frigoriferi a vite in funzionamento come pompa di calore idrotermica con sorgente fredda acqua di falda Evaporatore
Condensatore
Potenza termica [kW]
1.050
1.300
mento sui restanti sistemi di produzione tale scambia-
Temperatura ingresso [°C]
13
38
tore è previsto idronicamente collegati in spillamento
Temperatura uscita [°C]
7
45
sul circuito di ritorno a 38 °C dell’acqua calda a media temperatura;
Potenza elettrica [kW]
255
COP (100% del carico)
5,1
2. tre pompe di calore idrotermiche (cfr. Figura 7) di
R-1234ze
potenza pari a 1.300 kWt cad. con compressori a vite
Refrigerante
azionati da inverter ad elevata efficienza (COP = 5,1) e TABELLA 2
Prestazioni gruppi frigoriferi a vite in funzionamento c ome gruppi frigoriferi raffreddati ad acqua di torre Evaporatore
Condensatore
Potenza termica [kW]
1.180
1.380
Temperatura ingresso [°C]
14
29
Temperatura uscita [°C]
7
36
Potenza elettrica [kW]
202
EER (100% del carico)
5,85
Refrigerante
R-1234ze
funzionanti con gas ultra low GWP R1234-ze. In estate una o due delle suddette macchine rimangono operative in funzionamento a pompa di calore per effettuare i post riscaldi in trasferimento di calore, le restanti lavorano come gruppi frigoriferi condensati ad acqua di torre. Le Tabelle 1 e 2 riportano le prestazioni di queste machine nelle due differenti condizioni di eserciazio; 3. tre scambiatori di integrazione/riserva alimentati dalla rete di teleriscaldamento di potenza termica complessiva pari a 6.000 kWt;
#83 57
4. due scambiatori di emergenza (funzionamento in isola) a fascio tubiero alimentati a vapore di potenza termica complessiva pari a 7.000 kWt.
Centrale termo-frigorifera: la produzione dell’ acqua refrigertata a bassa temperatura (7 °C) La produzione dell’acqua refrigerata a 7 °C (salto termico 7 °C) viene effettuata con i seguenti criteri di priorità: 1. assorbitore a doppio effetto a bromuro di litio di potenza pari a 1.000 kWf alimentato in estate dal vapore
FIGURA 8
Le torri evaporative sulla copertura del polo tecnologico
recuperato dal cogeneratore. Anche in questo caso TABELLA 3
per garantire la priorità di funzionamento sui restanti
Prestazioni gruppi frigoriferi centrifughi raffreddati ad acqua di torre
sistemi di produzione tale macchina frigorifera sarà idronicamente collegata in spillamento sul circuito di ritorno dell’acqua refrigerata; 2. uno o due gruppi frigoriferi a pompa di calore con compressori a vite già in precedenza descritti operanti in trasferimento di calore; 3. tre gruppi refrigeratori d’acqua con compressore centrifugo monostadio a levitazione magnetica azionato da inverter ad elevatissima efficienza (Part Load
Evaporatore
Condensatore
Potenza termica [kW]
3.000
3.480
Temperatura ingresso [°C]
14
29
Temperatura uscita [°C]
7
36
Potenza elettrica [kW]
480
EER (100% del carico)
6,25
NPLV AHRI 550/590-2003)
10,91
Refrigerante
R-1234zd
Efficiency NPLV ≈ 11) e funzionanti con gas ultra low GWP R1234-zd di potenza frigorifera pari a 3.000 kWf
CENTRALE FRIGORIFERA Potenza installata: 18,2 MWf
ciascuno. I condensatori sono raffreddati mediante 6 torri evaporative di tipo assiale a circuito aperto con motori controllati da inverter installate sulla copertura
N° 1 ASSORBITORE A DOPPIO EFFETTO 1 MWf
N° 3 GRUPPI FRIGORIFERI CENTRIFUGHI (3 MWf cad) 9 MWf
FREE COOLING DIRETTO MEDIANTE ACQUA DI FALDA 4,6 MWf
del polo tecnologico, come illustrato in Figura 8, aventi
N° 3 GRUPPI FRIGORIFERI IN POMPA DI CALORE A VITE (1,18 MWf cad) 3,54 MWf (1,3 MWt cad) 3,9 MWt
UTENZE AR7
ciascuna una potenza termica di 2.550 kWt. La Tabella 3 riporta le prestazioni di queste machine frigorifere;
CENTRALE TERMICA – MEDIA TEMPERATURA (45 °C) Potenza installata: 16,9 MWt
4. i restanti gruppi frigoriferi a vite operanti con conden-
N° 2 SCAMBIATORE VAPORE DI BACKUP (3,5 MWt cad.) 7 MWt
sazione ad acqua di torre. La Figura 9 riassume le caratteristiche dimension ali di
N° 1 SCAMBIATORE ALTA/MEDIA TEMP. SATURAZIONE SMALTIMENO POTENZA COGENERATORI 1,26 MWt
*
N° 3 SCAMBIATORI TELERISCALDAMENTO 6 MWt
UTENZE AC45
tutti i sistemi di produzione energetica in precedenza descritti.
CENTRALE TERMICA – ALTA TEMPERATURA (90°C) Potenza installata: 2,16 MWt
Stima delle prestazioni energetiche
N° 1 SCAMBIATORE VAPORE 1,2 MWt
In sede di progetto sono stati condotti delle simu-
N° 2 SISTEMI RECUPERO SULL’OLIO MOTORE E SULL’ACQUA DI RAFFREDDAMENTO CAMICIE MOTORE (0,48 MWt cad.) 0,92 MWt
PRODUZIONE ACS
lazioni termo energetiche su base oraria volte a stimare le prestazioni dei sistemi di produzione energetica in
CENTRALE TERMICA – VAPORE Potenza installata: 11 MWt
precedenza descritti e i relativi consumi. In particolare
N° 2 CALDAIE RECUPERO COG. (0,34 MWt cad.) 0,68 MWt
sono stati calcolati i fabbisogni energetici orari dovuti alle seguenti utenze: • fabbisogno energia termica delle batterie di preriscaldamento e post riscaldamento utilizzate per il tratta58
#83
*
N° 3 GENERATORI DI VAPORE (3,45 MWt cad.) 10,35 MWt
Scambiatore con funzionamento in priorità su tu� gli altri sistemi di produzione per saturare la cogenerazione
FIGURA 9
RIEPILOGO POTENZE DEI SISTEMI DI PRODUZIONE ENERGETICA INSTALLATI
UTENZE VAPORE
mento dell’aria primaria; • fabbisogno energia termica delle batterie di preriscaldamento e post riscaldamento utilizzate per il trattamento dell’aria relativo agli ambienti climatizzati mediante impianto a tutt’aria; • fabbisogno di energia termica dovuto alle dispersioni attraverso l’involucro edilizio; • fabbisogno di energia termica dovuto alla produzione di acqua calda sanitaria; • fabbisogno di vapore per umidificazione; • fabbisogno di vapore per la sterilizzazione; • fabbisogno di energia frigorifera per le batterie di raffredFIGURA 10
Andamento annuale stimato dei carichi termici, carichi frigoriferi e temperatura aria esterna al bulbo secco
damento e deumidificazione utilizzate per il trattamento dell’aria primaria; • fabbisogno di energia frigorifera per le batterie di raffreddamento e deumidificazione utilizzate per il trattamento dell’aria relativo agli ambienti climatizzati mediante impianto a tutt’aria; • fabbisogno di energia frigorifera dovuto alle rientrate termiche attraverso l’involucro edilizio e ai carichi endogeni; • fabbisogno di energia frigorifera per gli impianti ausiliari. Il grafico di Figura 10 riporta l’andamento dei carichi
FIGURA 11
Percentuale di saturazione delle pompe di calore
termici e frigoriferi unitamente a quello della temperatura dell’aria esterna a bulbo secco in base a quanto indicato nell’anno meteorologico tipo considerato. Vale la pena di sottolineare che, contrariamente a quanto si sarebbe indotti a pensare, la potenza termica richieste in estate risulta superiore a quella richiesta in inverno. Ciò è dovuto da un lato alla scarsa incidenza delle dispersioni termiche invernali in relazione ai carichi endogeni presenti (i moderni ospedali si “scaldano da soli”), dall’ altro all’efficienza dei recuperatori di calore delle UTA che limitano fortemente l’intervento delle batte-
FIGURA 12
Percentuale di saturazione gruppi frigoriferi centrifughi
rie calde in inverno, in special modo quelle di preriscaldo. Diversamente in estate, le esigenze di raffrescamento e soprattutto di deumidificazione dell’ aria esterna comportano un forte dispendio di energia frigorifera e un conseguente dispendio di energia termica richiesta dal necessario postriscaldamento. Per ciascun sistema di produzione energetica sono stati generati dei grafici che ne visualizzano le percentuali di utilizzo durante il corso dell’anno. Si riportano a titolo di esempio i grafici relativi al funzio-
FIGURA 13
Percentuale di saturazione free cooling mediante acqua di pozzo
namento delle pompe di calore, dei gruppi frigoriferi centrifughi e del freecooling estivo mediante acqua di
#83 59
falda. Naturalmente i cogeneratori e il gruppo frigorifero ad assorbimento presentano percentuali pari al 100%. Come illustra la Figura 11 le pompe di calore sono altamente sfruttate in trasferimento di calore durante il periodo estivo in quanto, come è già stato evidenziato, vi è una forte richiesta contemporanea di energia frigorifera e termica. I gruppi frigoriferi centrifughi funzioneranno a integrazione della potenza frigorifera richiesta. L’utilizzo del free cooling attraverso acqua di pozzo è massimo nel periodo estivo nel quale c’è richiesta di potenza frigorifera dalle UTA e dai pannelli radianti. In inverno e nelle mezze stagioni il free cooling è sempre utilizzato a servizio delle UTA che raffreddano le cabine elettriche.
FIGURA 14
Suddivisione percentuale stagionale energia termica prodotta dai generatori
FIGURA 15
Suddivisione percentuale stagionale energia frigorifera prodotta dai generatori
I diagrammi a torta di Figura 14 e 15 riportano la suddivisione percentuale di energia termica e frigorifera prodotta da ciascun sistema di produzione.
Considerazioni conclusive Dalla simulazioni condotte relativamente alle prestazioni dei molteplici sistemi di produzione energetica presenti risulta evidente che: • i cogeneratori sono attivi e sfruttati tutto l’anno al massimo della loro capacità (7.500 h/anno tenendo conto dei farmi per manutenzione); • i generatori di vapore lavorano soprattutto in inverno quando l’esigenza di vapore per umidificazione dell’aria è più alta, e in misura minore nelle mezze stagioni. In estate sono attivi solo per produrre il vapore richiesto, in modo discontinuo, dalla centrale di sterilizzazione, essendo il vapore prodotto dai cogeneratori utilizzato nell’ assorbitore; • l’acqua di pozzo è significativamente utilizzata in tutte le stagioni (pompe di calore o free cooling); • l’assorbitore bistadio opera solo nella
• le pompe di calore lavorano in trasferimento di calore
• i gruppi frigoriferi centrifughi lavo-
tutto l’anno, ma soprattutto in estate. La commutazione
rano in tutte le stagioni, anche in
del circuito di condensazione verso le torri evaporative
inverno benchè venga data prio-
Sarà interessante poter confrontare,
rappresenta dunque solo uno scenario di emergenza;
rità alle pompe di calore. Il funziona-
dopo qualche anno di funziona-
• il teleriscaldamento, considerato nella simulazione ripor-
mento in inverno di queste ultime è
mento, le prestazioni reali dell’ impianto
tata in questo articolo econonomicamente meno conve-
ridotto (con conseguente riduzione
rispetto a quelle simulate in sede di
niente rispetto alle pompe di calore, ha dunque funzione
della produzione di energia frigorifera)
progetto.
di riserva. Nel caso risultasse economicamente più conve-
essendo relativamente bassa la richie-
niente rispetto alle pompe di calore (anche in funzione
sta di potenza termica ed essendo
della tariffa di tipo “take or pay”), il sistema di regola-
data priorità al calore prodotto dai
zione provvederà a invertire la sequanza di attivazione;
cogeneratori;
60
#83
stagione estiva.
* Giorgio Bo, Gianluca Demaria, Prodim srl – Torino
n
AiCARR informa
www.aicarr.org
a cura di Lucia Kern
Psicrometria, IAQ e comfort: i primi Fondamenti 2024
Oltre 60 abstract per il Convegno internazionale AiCARR ringrazia tutti coloro che, in risposta al Call for Papers, hanno inviato i loro abstract per partecipare come relatori al 53° Convegno internazionale dal titolo “Dagli NZEB agli ZEB: gli edifici dei prossimi decenni per un futuro salubre e sostenibile”, che si terrà il 12, 13 e 14 marzo 2024 in occasione di Mostra Convegno Expocomfort, a Fieramilano Rho. Il Comitato Scientifico del Convegno ha approvato oltre 60 abstract, ora disponibili sul sito, che declinano l’attualissimo tema della transizione da NZEB a ZEB in lavori inerenti approcci progettuali
innovativi, nuovi sistemi di monitoraggio e controllo, nuovi componenti e sistemi, con relativi approfondimenti del loro impatto sul consumo energetico, sul comfort termoigrometrico, acustico, visivo, di qualità dell’aria, aspetto sempre in primo piano, e sulla salubrità degli ambienti. Numerosi e particolarmente interessanti sono i casi di studio presentati. Ricordiamo che AiCARR offre agli autori interessati la possibilità di pubblicare gli articoli, accettati dopo revisione, sui proceedings indicizzati Scopus E3S Web of Conferences.
La qualità dell’aria interna, abbinata al comfort di chi soggiorna negli ambienti, è un tema essenziale per i professionisti che si occupano di progettazione, collaudo e manutenzione degli impianti ad aria, tenuti anche a conoscere le proprietà e le trasformazioni psicrometriche dell’aria umida. Per offrire queste competenze a chi entra nel mondo della progettazione termotecnica, AiCARR Formazione propone in diretta web dal 13 febbraio i tre moduli dedicati a psicrometria, comfort termoigrometrico e qualità dell’aria interna, che aprono il Percorso Fondamenti 2024. Questi argomenti si confermano di particolare interesse e attualità, data anche la sempre elevata attenzione degli addetti ai lavori, e non solo, nei confronti della qualità dell’aria indoor. Il calendario completo del Percorso Fondamenti è pubblicato sul sito di AiCARR Formazione. CFP: per ingegneri Il calendario 13 e 14 febbraio: Psicrometria: fondamenti e trasformazioni psicrometriche 20 e 21 febbraio: Il comfort termoigrometrico 29 febbraio e 1 marzo: La qualità dell’aria interna
I risultati del Premio Tesi di Laurea 2023 Sono state annunciate le tesi vincitrici del Premio Tesi di Laurea AiCARR, edizione 2023. Questi i titoli delle tesi e i nomi degli autori: • “Building heating load prediction for optimal control of hybrid heat pumps: evaluation of an autoregressive model and energy analysis”. Marco Bizzarri - Università degli Studi di Pisa Dipartimento di Ingegneria Energetica • “Strumenti e linee guida progettuali per la ventilazione meccanica nelle aule scolastiche mediante simulazioni CFD”. Andrea Lena - Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Meccanica • “Polymer dispersed liquid crystal glazing as a smart façade technology: characterisation, modelling and control”. Joseph Roberts - Università degli Studi di Bolzano - Dipartimento di Ingegneria Energetica • “Multi-scalar energy modelling and solar analysis
for the urban built environment: the case study of Toronto, Canada.” Francesca Vecchi - Politecnico di Torino Dipartimento di Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico-Ambientale Da parte dell’Associazione i complimenti agli autori e all’autrice delle tesi e un ringraziamento a tutti i partecipanti.
L’industria al centro del 40º Convegno nazionale AiCARR di settembre “Strategie e tecnologie per un’industria competitiva, energeticamente efficiente e pulita” è il titolo del 40° Convegno nazionale che si terrà a Peschiera del Garda il 26 settembre 2024. Dopo il webinar sugli interventi migliorativi per l’efficienza nell’industria e accanto al percorso di AiCARR Formazione dedicato alla gestione dell’energia nel settore industriale, AiCARR torna a occuparsi di strategie e tecnologie mirate
a rendere più energeticamente sostenibile un settore che in Italia si attesta al terzo posto per consumi di energia, con poco meno del 25% del fabbisogno energetico finale. Circa il 40% di questi consumi è soddisfatto tramite energia elettrica, una percentuale leggermente inferiore attraverso l’utilizzo di gas naturale. Queste cifre evidenziano un significativo potenziale di riduzione dell’utilizzo di energia primaria non
Caratteristiche dell’involucro edilizio e calcolo dei carichi termici per un progetto a regola d’arte Il punto di partenza per la progettazione del sistema edificio-impianto risiede nei calcoli che permettono di determinare il fabbisogno di energia per la climatizzazione invernale ed estiva e che sono strettamente collegati alle caratteristiche dell’involucro edilizio. In quest’ottica, AiCARR Formazione propone nel Percorso Fondamenti i tre moduli, in programma in diretta streaming a partire 6 marzo, che illustrano rispettivamente le caratteristiche termofisiche dell’involucro edilizio e il calcolo dei parametri prestazionali termici, nella stagione estiva e in quella invernale. Un appuntamento da non perdere per i professionisti più giovani che intendono acquisire le basi per una progettazione a regola d’arte. CFP: per ingegneri Il calendario 6 e 7 marzo: Caratteristiche termofisiche dell’involucro edilizio 18 e 19 marzo: Calcolo dei carichi termici estivi 21 e 22 marzo: Calcolo dei carichi termici invernali
AiCARR informa Percorso Sanità: al via da febbraio con il modulo Fondamenti L’apprezzato Percorso di AiCARR Formazione dedicato al tema della progettazione degli impianti meccanici in ambito ospedaliero, ormai noto come Percorso Sanità, ritorna dal 27 febbraio prossimo in diretta web con il modulo Fondamenti. Dedicato a progettisti junior, tecnici di strutture sanitarie, personale ASL, progettisti non termotecnici, il modulo affronterà i seguenti argomenti: Psicrometria e requisiti normativi e progettuali degli impianti di climatizzazione; Fondamenti su ventilazione e controllo della contaminazione; Fondamenti di impianti di riscaldamento e ventilazione (con esempi per le zone ordinarie delle strutture sanitarie); Fondamenti di impianti di climatizzazione (con esempi per le degenze ordinarie); Centrali termiche, generatori di calore, sicurezza; Centrali ed impianti idrici-Cenni al trattamento acqua; Macchine e fluidi frigorigeni - Centrali frigorifere. Il Percorso Specialistico, che proseguirà come di consueto con il corso Base e con il modulo Specializzazione, è affidato a docenti fra i migliori esperti in materia. CFP: per ingegneri. Il calendario del modulo Fondamenti 27 e 28 febbraio, 6 e 7 marzo
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rinnovabile per rispettare i vincoli di decarbonizzazione posti dall’Unione Europea. Oltre a questo, bisogna considerare che la persistenza di costi energetici più elevati in Europa potrebbe rendere meno competitive le produzioni europee rispetto a Paesi come Stati Uniti e Cina e che, allo stesso tempo, la decarbonizzazione dell’industria rappresenta una sfida cruciale per le aziende che desiderano partecipare alla lotta contro il cambiamento climatico e rispettare gli standard nazionali ed europei sulle emissioni di gas serra. In quest’ottica, un minor consumo di energia per unità di prodotto può essere ottenuto sfruttando un aumento dell’efficienza energetica con l’utilizzo di tecnologie di produzione e di impianti e macchinari più innovativi, oltre che con un cambiamento nelle modalità organizzative e gestionali del processo produttivo. Con il suo 40° Convegno nazionale AiCARR intende presentare contributi di interesse per il settore HVAC, e non solo, incentrati sulla valutazione dell’effetto di azioni per il risparmio energetico, relative all’aumento dell’efficienza energetica e all’installazione di impianti a fonte rinnovabile utili a ridurre il fabbisogno energetico del settore industriale, e in particolare il consumo di gas naturale.
a cura di Lucia Kern
Le nuove strategie di integrazione di componenti innovativi per la sostenibilità energetica ed ambientale, il benessere e la salubrità dell’ambiente lavorativo, assieme ai nuovi approcci per la progettazione dei fabbricati e degli impianti saranno i temi principali del Convegno. Il Call for Papers verrà pubblicato prossimamente.
AgorAiCARR, a ogni domanda una risposta
A marzo, il primo modulo del Percorso Legionella, con certificazione EGL Prende il via l’8 marzo il modulo “Il problema Legionella: conoscenze di base”, che apre il Percorso Specialistico completo dedicato al rischio Legionella nella gestione degli edifici, ideato per il completamento delle conoscenze di base e l’approfondimento delle indicazioni fornite in materia dalle Linee Guida del Ministero della Salute. La partecipazione al Percorso consente di sostenere un esame di certificazione delle competenze professionali acquisite, certificandosi come Esperto in Gestione del rischio Legionellosi (EGL), grazie alla collaborazione di AiCARR Formazione con
Domanda: “Qual è la normativa vigente per il trattamento delle acque impiegate negli impianti per la climatizzazione invernale con temperatura superiore a 110 °C? E quale la normativa vigente per il trattamento delle acque impiegate negli impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento?” Risposta: “In merito al trattamento dell’acqua per impianti di climatizzazione invernale con temperatura superiore a 110 °C non c’è una norma univoca corrispondente alla UNI 8065 del 2019, che disciplina quanto sopra ma per temperature fino a 110 °C. Il suggerimento che le posso dare è fare riferimento alle norme per i generatori a tubi da fumo o a tubi d’acqua, rispettivamente la UNI EN 12953-10 del 2005 e la 12952-12 del 2005”. Questa domanda è stata pubblicata da un nostro
Socio in AgorAiCARR, il servizio online utilissimo per chi ha dubbi e quesiti di natura professionale, tecnica o normativa. La rubrica, riservata agli associati, permette di scegliere fra diverse aree tematiche e di porre un quesito, ottenendo da un Socio identificato da AiCARR come esperto nella materia una risposta qualificata che può essere di interesse per tutti i lettori. Per usufruire di AgorAiCARR è sufficiente accedere all’area dedicata del sito, cliccare sul link “Accedi al servizio” previa autenticazione Socio, cercare l’argomento di interesse e, se il quesito non è ancora stato posto, pubblicare la domanda.
Direttiva Case green, la nota di AiCARR Per approvare la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (Case green) è necessario rispettare la specificità del patrimonio edilizio dei singoli Paesi tra cui l’Italia, un Paese in cui gran
parte del patrimonio edilizio residenziale è stato costruito prima del 1991 e, quindi, la ristrutturazione profonda degli edifici più vecchi richiederebbe tempi decisamente più lunghi rispetto a
AiCARR informa
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quelli decisi in sede europea, e con costi elevati. Al contempo, le misure di efficientamento degli edifici sono da accogliere positivamente in termini di crescita sia perché condurranno verso la decarbonizzazione e quindi verso un futuro sostenibile, sia perché genereranno nuove opportunità di lavoro per tutti gli attori della filiera. Questa la nota diffusa da AiCARR riguardo i risultati della prima riunione tra Consiglio Ue, Commissione europea e Europarlamento sulla direttiva Case green (Direttiva EBPD). Il testo è stato già approvato a marzo 2023 dal Parlamento europeo e prevede la ristrutturazione entro il 2033 di tutti gli edifici abitativi nelle classi E, F, G.
a cura di Lucia Kern
Il prossimo incontro tra le istituzioni Ue è previsto per dicembre.
l’Ente di certificazione Bureau Veritas – CEPAS. In particolare, il primo modulo in programma illustra nel dettaglio i singoli capitoli delle Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi del Maggio 2015. Dopo una breve presentazione della situazione normativa vigente a livello nazionale e regionale con cenni a riferimenti internazionali, le lezioni si soffermano sui criteri per una corretta progettazione impiantistica finalizzata ad una riduzione del rischio di proliferazione delle legionelle. L’analisi del rischio Legionella viene contestualizzata in strutture sia nuove sia esistenti. CFP: per ingegneri. Il calendario 8, 11 e 18 marzo
Pubblicata in Gazzetta UE e in vigore dal 20 novembre la RED III Il 31 ottobre scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE la nuova direttiva sulle energie rinnovabili (Renewable Energy Directive), la cosiddetta “RED III”. Ricordiamo che il principale target della Direttiva è che gli Stati membri si impegnino affinché entro il 2030 la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia sia pari almeno al 42,5% (superando così il precedente 32% previsto dalla RED II), con un ulteriore impegno non vincolante a livello collettivo per il raggiungimento del 45%, attraverso contributi volontari nazionali o misure a livello europeo. Ogni Stato membro dovrà dunque contribuire a questo obiettivo comune, attraverso il raggiungimento di target settoriali riguardanti trasporti, industria, edifici, teleriscaldamento e teleraffrescamento, al fine di accelerare il processo di integrazione delle energie rinnovabili negli ambiti in cui si è rivelato più lento. In particolare, per quanto riguarda l’industria, la RED III stabilisce che l’uso delle energie rinnovabili dovrà essere aumentato annualmente dell’1,6%. Gli Stati membri hanno convenuto che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria provenga da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 60% entro il 2035. Uno “sconto” del 20% su tali requisiti potrà aversi a due condizioni: se il contributo nazionale degli Stati membri all’obiettivo generale vincolante dell’UE soddisfa il contributo previsto; se la quota di idrogeno da combustibili fossili consumata nello Stato membro non sarà superiore al 23% nel 2030 e al 20% nel 2035. La Direttiva prevede per gli edifici un obiettivo indicativo di almeno il 49% di energia rinnovabile nel 2030. I target per il riscaldamento e il raffrescamento aumenteranno gradualmente, con un incremento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030. Il tasso medio annuo minimo applicabile a
Formazione con certificazione per i Responsabili dell’igiene degli impianti tutti gli Stati membri è integrato da incrementi indicativi supplementari calcolati specificamente per ciascuno Stato membro. Per raggiungere più rapidamente gli obiettivi di incremento delle tecnologie “green” e di riduzione della dipendenza da combustibili fossili, la RED III introduce indicazioni atte a snellire e velocizzare le procedure di approvazione, da parte delle Autorità nazionali, dell’iter riguardante la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile o per l’adeguamento di quelli esistenti. Gli Stati membri designeranno “zone di accelerazione” per le energie rinnovabili in cui i relativi progetti, che dovrebbero essere privi di impatti ambientali importanti date le peculiarità dei siti, saranno oggetto di procedure di autorizzazione semplificate e rapide, con un limite massimo di 12 mesi; inoltre, la diffusione delle energie rinnovabili sarà considerata di “interesse pubblico prevalente”, il che limiterà i motivi di obiezione giuridica ai nuovi impianti. La RED III è in vigore dal 20 novembre e gli Stati membri avranno, a partire da tale data, 18 mesi di tempo per recepire le misure nella legislazione nazionale. Il testo della Direttiva è disponibile sul sito di AiCARR, nella sezione Normativa/Legislazione/ Comunitaria previa autenticazione Socio.
AiCARR Formazione, con il suo percorso specialistico in due step, unico in Italia, qualifica ormai da anni figure professionali (Categoria B - Addetti alla manutenzione e Categoria A - Responsabili dell’igiene) secondo quanto previsto dalle Linee Guida del Ministero della Salute, recepite con l’Accordo Stato-Regioni del 5/10/2006 e riprese dalla Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro. È in programma dal 22 febbraio, in modalità FAD, il modulo MA02 dedicato a chi ha preso parte al modulo MA01 e ideato per la formazione del personale di Categoria A: 20 ore di lezione che si vanno ad aggiungere alle 36 del modulo MA01 per un totale di 56 ore di formazione. Grazie alla collaborazione di AiCARR Formazione con ICMQ, anche al termine di questo modulo è possibile sostenere un esame di certificazione delle competenze acquisite, conseguendo un titolo riconosciuto su tutto il territorio nazionale e in qualsiasi contesto lavorativo. CFP: per ingegneri. Il calendario 22 e 23 febbraio, 4-5-19-20 marzo 28 marzo: esame di certificazione Tutte le informazioni relative ai corsi sono pubblicate sul sito www.aicarrformazione.org
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ANNO14 - MAGGIO-GIUGNO 2023
RESIDENZIALE
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POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - GIPA/LO/CONV/003/2013.
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Industria e terziario
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LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R
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NORMATIVA INTEGRARE L’IEQ NELLA EPBD ASSOCIAZIONI STORIA E OBIETTIVI DI REHVA NEXT.COM, IL PROGETTO PER UN COMFORT PERSONALIZZATO IMPIANTI E COMFORT ACUSTICO NEGLI EDIFICI CASE STUDY IAQ NELLE GALLERIE DEGLI UFFIZI DI FIRENZE MICROCLIMA INTERNO E RUOLO DEGLI OCCUPANTI: IL CASO DI ARPA UMBRIA CONFRONTO DELLE PRESTAZIONI DI PAVIMENTI RADIANTI CLASSIFICAZIONE DEI FILTRI PER CONTAMINANTI MOLECOLARI GESTIRE IL CLIMA NELLE AREE ALTAMENTE SENSIBILI
Progettazione sostenibile BIM/BACS
#83
ISSN:2038-2723
ISSN:2038-2723
Organo Ufficiale AiCARR
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LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R
CONTRATTI DI PRESTAZIONE ENERGETICA: PUBBLICATA LA UNI CEI EN 17669 U-CERT, IL PROGETTO PER UNA CERTIFICAZIONE A MISURA D’UOMO RELAZIONE TRA POVERTÀ ENERGETICA E APE IL RUOLO DELLE PDC NELLE COMUNITÀ ENERGETICHE SOCIAL HOUSING A SIRACUSA CLIMATIZZARE CON IL PROPANO MISURATORI DI PORTATA A ULTRASUONI PER LA CONTABILIZZAZIONE RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA CON I PCM
FOCUS TECNOLOGICO
Pompe di calore Sistemi ibridi
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ISSN:2038-2723
DOSSIER MONOGRAFICO
LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R
ANNO14 - OTTOBRE 2023
NORMATIVA NUOVA DIRETTIVA SULL'EFFICIENZA ENERGETICA ASSOCIAZIONI STORIA E ATTIVITÀ DI IIR/IIF POMPE DI CALORE: LO STATO DELL'ARTE IN ITALIA MODELLI DI DIMENSIONAMENTO DI IMPIANTI GEOTERMICI CASE STUDY IMPIANTO CON POMPA DI CALORE MULTISORGENTE RIGENERAZIONE URBANA DI UN QUARTIERE RESIDENZIALE SISTEMI IBRIDI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IN CONDOMINIO, DUE CASI DI STUDIO
ISSN:2038-2723
Organo Ufficiale AiCARR
#80
Qualità dell’ambiente interno Ventilazione/Filtrazione
Organo Ufficiale AiCARR
Residenziale Climatizzazione
Fascicolo
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ANNO14 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2023
NORMATIVA LE NOVITÀ NELLA REVISIONE DEL REGOLAMENTO F-GAS CAM E QUALITÀ DELL’AMBIENTE INTERNO PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITÀ, UNA PANORAMICA BUILDING INFORMATION MODELING SUPPORTO BIM PER ANALISI LCA SUGLI EDIFICI DIGITALIZZAZIONE AL SERVIZIO DELLA MATERIAL INTENSITY OTTIMIZZAZIONE MULTI-OBIETTIVO E LIFE CYCLE THINKING CASE STUDY PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN AMBITO OSPEDALIERO RIQUALIFICAZIONE IN CHIAVE NZEB PER L’ASILO NIDO
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