Sostenibilità per un settore in trasformazione
EDITORIALE
Povera Italia malata di crometofobia
Maggio è il mese che vedrà protagoniste due importanti manifestazioni fieristiche: Lamiera a Milano e poi SPS Italia a Parma. Il contesto economico, basato sugli ultimi dati forniti dalle associazioni di categoria, è tutto sommato positivo nonostante proseguano alcune problematiche che ci stiamo trascinando da parecchio tempo quali la difficoltà di reperimento di materie prime, componenti elettriche e elettroniche e caro energia.
Ma in questi giorni tiene banco un’altra questione che in modo più o meno indiretto interessa l’intero comparto manufatturiero: il ritardo del nostro paese rispetto alle misure previste dal PNRR. La faccenda è più delicata di quanto si pensi se si considera che l’Italia avrebbe tante, forse troppe, aree che necessitano di un intervento di risanamento urgente. Dalla seconda relazione presentata dalla Corte dei Conti sullo stato di attuazione del PNRR sembra invece che, a fronte di somme importanti incassate (67 miliardi di euro più 21,8 miliardi della terza tranche), il tasso di attuazione finanziaria è pari al 6%. In altri termini, a oggi solo il 6% dei fondi disponibili è stato speso.
Questo significa che l’enorme mole di soldi che avrebbero potuto e dovuto trasformare in meglio la nostra nazione ha invece messo in risalto le solite italiche mancanze. In realtà, gli euro spesi sono 23 miliardi, il 12% dei soldi disponibili da qui fino al 2026, ma da questa cifra vanno tolte quelle misure confluite nel PNRR come i crediti di imposta di Transizione 4.0 e i bonus edilizi. Questo triste andazzo ha fatto dire ad autorevoli esponenti del Governo che “alcuni interventi da qui a giugno 2026 non possono essere realizzati”, con tanti saluti ai fondi messi a disposizione dall’UE.
Letteralmente la Crometofobia è la paura di spendere denaro per qualsiasi scopo. Scomodare la scienza in questo caso è forse più un esercizio letterale, ma di fatto la paura o l’incapacità di spendere fondi europei non è nuova al nostro paese. Fatta salva la buona volontà di alcune piccole realtà comunali che, seppure per progetti meno ambiziosi, hanno saputo sfruttare le opportunità derivanti dai finanziamenti provenienti dall’Europa, a livello nazionale sembra che la gestione di quantità così elevate di denaro, ma soprattutto dover rendere conto seriamente di come vengono spesi i soldi pubblici, siano problemi insormontabili.
fabio.chiavieri@ammonitore.it
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I vantaggi derivanti dall’applicazione di queste due tecno logie nel settore manufatturiero sono molteplici tracciando di fatto la strada verso la transizione ecologica delle imprese
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MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
#4 Anno 79 - Maggio 2023
A PAGINA10 ISSN 0003-1925
Fabio Chiavieri
A PAGINA 6
A PAGINA 20 FIERE ED EVENTI A PAGINA 22 FIERE ED EVENTI
ITMA torna in Italia
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NEWS
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MECCANICA ITALIANA
Primo semestre 2023 all’insegna della stazionarietà
L’erosione delle marginalità che lo scorso anno ha caratterizzato i bilanci delle imprese, sommata alle nuove difficoltà, continua a pesare sull’industria meccanica italiana. È quanto emerge dal sondaggio diffuso da Anima Confindustria alle aziende associate, che ha evidenziato tendenze poco incoraggianti per il settore. Da quanto risulta, più di un’azienda su due (59%) prevede un fatturato con valori simili o in calo nel primo semestre del 2023, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una situazione che risente anche della recente eliminazione delle agevolazioni fiscali ai bonus edilizi, di cui alcuni comparti rappresentati da Anima finora hanno beneficiato.
«I dati che emergono dal sondaggio di Anima dipingono una situazione di stabilità precaria per il comparto» ha commentato Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria. «Nonostante la recente stabilizzazione dei prezzi energetici, la meccanica italiana sta subendo gli effetti dell’onda lunga dei rincari di energia e gas, esasperati dalla guerra in Ucraina, che dallo scorso anno sono andati ad aggravare uno scenario di instabilità generale, caro-prezzi e inflazione galoppante. Lo stop alle cessioni dei crediti sui bonus, poi, è andato a minare quelle misure che negli ultimi anni hanno fatto da vero e proprio traino per molti comparti della nostra industria, oltre ad avere avuto un ruolo cardine nel perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione ed efficientamento energetico. Lo sconto in fattura in particolare – continua Nocivelli – ha rappresentato la condizione fondamentale per accedere al Superbonus e all’Ecobonus per molte famiglie e imprese che altrimenti ne sarebbero rimaste
RISORSE UMANE
escluse, accelerando così lo sviluppo economico e green del paese. Un circolo virtuoso paragonabile a quello alimentato dal Piano Industria 4.0, che aveva avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo dell’industria consentendo la realizzazione di massicci investimenti per l’innovazione e la competitività. Ad oggi la preoccupazione, confermata dal sondaggio, è che nelle condizioni attuali l’industria meccanica abbia scarsi margini di crescita; per questo le imprese chiedono a gran voce che siano attuate strategie a medio-lungo termine».
Più incoraggianti le prospettive dell’export, che si conferma solido per i settori dell’industria meccanica rappresentati da Anima, sulla scia del trend positivo del 2022 che ha visto il comparto esportare oltre la metà dei propri prodotti. Secondo il sondaggio, il 40% delle imprese prevede valori stabili per il primo semestre del 2023; il 20% degli intervistati prevede un calo di oltre il 5%, ma un’azienda su tre ipotizza una crescita del 5%, a conferma di quanto l’eccellenza tecnologica del made in Italy sia apprezzata all’estero.
Bonfiglioli Consulting investe sulle persone
Bonfiglioli Consulting, società di consulenza, inizia il nuovo anno con un piano di ampliamento dell’organico funzionale ai futuri obiettivi di sviluppo.
www.ammonitore.com n. 4 maggio 2023
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Testata Associata
A un anno dall’acquisizione della maggioranza di Octagona (51%), specializzata in servizi di international business, il Gruppo Bonfiglioli oggi conta oltre 100 collaboratori e 12 uffici nel mondo, uno dei pochi gruppi italiani di consulenza a vocazione internazionale. È in questo contesto che si inseriranno le nuove figure, una decina tra senior, neolaureati e tirocinanti, ricercate dall’azienda con quartier generale a Bologna per tutte le sedi italiane (Bologna, Milano, Padova): ingegneri per l’area consulenza, figure in ambito commerciale e training specialist per la Lean Factory School®, la “fabbrica in miniatura” di Bonfiglioli Consulting. La scuola offre una formazione dall’approccio pragmatico basata sul Lean World Class®, la metodologia esclusiva che consente l’applicazione operativa del Lean Thinking all’intera catena del valore. Il Lean World Class® rappresenta l’evoluzione del Lean Thinking e del WCM (World Class Manufacturing), amalgamando i due approcci e portando il rigore metodologico del WCM sull’intero flusso del valore. Il Lean World Class® ha una struttura modulare articolata su differenti pilastri tecnici e manageriali che interagiscono tra loro al fine di creare le condizioni necessarie al raggiungimento dell’eccellenza operativa.
“Per far succedere le cose bisogna che le persone si convincano. La centralità delle persone è assoluta - spiega Michele Bonfiglioli, amministratore delegato di Bonfiglioli Consulting
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– Per concretizzare il miglioramento all’interno delle aziende nostre clienti, cerchiamo di individuare e coinvolgere gli entusiasti per natura”. Le nuove risorse avranno l’occasione di lavorare in un’azienda pioniera del Lean thinking in Italia, che promuove la cultura di impresa e il miglioramento continuo. Orari flessibili, smart working, budget personale da dedicare alla propria formazione, welfare aziendale, collaborazione con prestigiosi istituti universitari e di ricerca e confronto costante con le best practice nazionali ed internazionali caratterizzano l’ambiente di lavoro.
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Disponibile il catalogo aggiornato Yamawa 2023
Sul sito di Yamawa Europe è disponibile l’edizione aggiornata del catalogo generale europeo di utensili per filettatura interna ed esterna del produttore giapponese, che quest’anno celebra i 100 anni dalla sua fondazione.
Il catalogo aggiornato, disponibile solo in versione elettronica, contiene le ultime novità di prodotto, a cominciare dalla serie VU Z-PRO di maschi a macchina che amplia la disponibilità di taglie e filettature: VUSP per fori ciechi, con diametro fino ad M24 nelle filettature M ed MF, mentre per i VUPO la disponibilità è ora M2-M24 (da M16 disponibili nelle versioni M ed MF). Si aggiungono poi i VUPO e VUSP con gambo lungo, nello standard JIS ed il tipo VUSP CH, maschio ad imbocco corretto con foro assiale per l’adduzione del refrigerante. Infine, a completamento della serie VU, l’ingresso del nuovo VUSP E(1.5P) ad imbocco corto.
Altri prodotti introdotti nel catalogo generale con l’aggiornamento 2023:
• Il ritorno a stock standard dei maschi VASP NPT specifici per acciaio inossidabile, disponibili nelle dimensioni da NPT 1/8” a NPT 1”.
• Sempre in tema di maschiatura di acciaio inox, la serie VA si amplia con l’introduzione del tipo con imbocco corto VA-SP E(1.5P) per fori ciechi, nelle dimensioni M3-M20 e MF8x1-M16x1.5
• Per la serie MH, il nuovo maschio a rullare MHRZ con gambo lungo per applicazioni su acciai al carbonio di media durezza (2035 HRC) e acciai legati, nelle dimensioni M6-M12 e MF10x1.25-MF16x1.5 e il maschio MHRZ DIN 376 M16x2.
• I nuovi maschi MHSL Mini specifici per la filettatura di corpi fresa o utensili a fissaggio meccanico
Il catalogo aggiornato di Yamawa Europe è disponibile in formato elettronico all’indirizzo: https://bit.ly/40a8yHy
Yamawa è un marchio distribuito in Italia in esclusiva da Sorma S.p.a. (www.sorma.net )
Nuovo catalogo on line per i martinetti
meccanici con vite a sfere
Il Gruppo Servomech presenta sul sito www.servomech.it l’innovativo catalogo per i martinetti meccanici con vite a sfere. Alto rendimento, elevata velocità lineare, funzionamento con ciclo di lavoro anche continuo, consumi energetici ridotti rappresentano il connubio ideale per maggiore produttività degli impianti, tra prestazioni sempre più elevate e costi competitivi.
L’incessante ricerca di nuove soluzioni per il movimento lineare, sempre più performanti, a ridotti consumi e grande affidabilità ha portato Servomech a introdurre importanti novità nel nuovo catalogo, già disponibile nella versione on-line all’indirizzo www.servomech.it, dedicato ai martinetti meccanici con vite a sfere che abbinano al gruppo riduttore un azionamento lineare con vite a sfere, anch’esso di produzione interna Servomech, e permettono di ottenere, rispetto alla soluzione tradizionale con vite trapezoidale, alcuni importanti vantaggi, tra cui elevate velocità lineari, cicli di funzionamento anche continuo, assenza di usura della madrevite e assenza di giochi assiali. L’utilizzo di mar tinetti con vite a sfere porta
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dunque ad una maggiore efficienza globale e ad una maggiore durata del sistema di azionamento lineare, oltre che al dimezzamento dei consumi energetici e delle potenze installate. Oltre alla possibilità di effettuare il calcolo documentato della durata del ciclo di vita, consentendo di prevedere gli interventi di manutenzione e di sostituzione delle parti.
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TRANSIZIONE ENERGETICA
Il futuro per DKC ha un nuovo alleato: DKC Energy. La nuova Business Unit che l’azienda ha presentato ufficialmente in occasione della partecipazione a K.EY a Rimini, dal 22 al 24 marzo. La nuova Business Unit rappresenta l’evoluzione del Gruppo verso la transizione energetica. DKC non è nuova all’innovazione e ha sempre abituato i propri clienti e stakeholder a un rapporto di affiancamento reciproco che consolidasse esperienze e bisogni. Su questo presupposto è nata la nuova realtà, dedicata alla proposta di tecnologie e soluzioni per il mercato dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili. Il plus su cui DKC ha puntato è la capacità di offrire progetti all-in-one a progettisti e installatori: i nuovi dispositivi DKC Energy si integrano con le linee consolidate di DKC – quali Combitech e Cosmec per la protezione dei cavi elettrici, Conchiglia con gli armadi in vetroresina e Hercules con i condotti sbarre per media/grande potenza e per piccole utenze – offrendo un pacchetto completo di prodotti per installazione ai professionisti di settore.
Prodotto di esordio della Business Unit DKC Energy è E.Charger, il dispositivo di ricarica auto in versione monofase e trifase, pensato per offrire un’esperienza di ricarica sem-
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plice e intuitiva per utenti privati e per aziende sia per interno che per esterno. E.Charger si contraddistingue per la sua flessibilità e per il suo design essenziale, che lo rende adatto a qualsiasi ambiente; facile e immediato nell’installazione, può essere utilizzato anche con tessere RFID, rendendo semplice anche una
gestione multi-utenza sia in contesti industriali che civili.
te l’apposita web app, che garantisce un utilizzo a portata di click. Con DKC Energy, la vision del Gruppo cavalca la nuova sfida energetica del futuro e lo fa con la forza di un know how consolidato Made in Italy che abbraccia l’innovazione in nome di una rinnovata attenzione per l’ambiente, le risorse e le persone.
La carenza dei materiali continua a rallentare l’industria meccanica nel 2023
Nei primi mesi del 2023 la scarsa reperibilità delle materie prime continua a pesare sull’industria meccanica italiana, ingenerando rallentamenti e ritardi sull’intera catena di fornitura. È quanto emerge dalla settima edizione del Focus materie prime di Anima Confindustria, l’osservatorio congiunturale dedicato alle commodity di maggiore interesse per le imprese del comparto. Lo studio condotto dal prof. Achille Fornasini, responsabile del Laboratorio per l’analisi delle Dinamiche dei Sistemi e dei Mercati finanziari dell’Università degli studi di Brescia e coordinatore dell’Osservatorio congiunturale di Anima, analizza l’attuale scenario di rallentamento economico connotato dalle incertezze derivanti dal conflitto russo-ucraino, dall’inflazione e dalle ricadute delle conseguenti manovre monetarie restrittive.
Pietro Almici, vicepresidente di Anima Confindustria, commenta «Il contesto in cui l’industria meccanica si sta muovendo è complesso: da un lato, la crisi energetica appare in buona misura rientrata; il costo dei noli marittimi si è ridimensionato e, rispetto agli ultimi anni, si notano miglioramenti sui rincari esplosi con la pandemia e aggravati dalla crisi geopolitica. Al contempo, però, stanno tornando delle criticità e il rischio di andare incontro a nuovi aumenti è concreto. La carenza di materiali e microchip provoca rallentamenti che ricadono su tutta la supply chain, con ritardi degli ordini per le aziende che già patiscono la generale incertezza dei mercati.
Da un recente sondaggio diffuso da Anima – prosegue il vicepresidente Almici – è emerso che un’azienda su tre nella prima metà dell’anno sta registrando ritardi negli incassi dai clienti, mentre otto aziende su dieci registrano aumenti dei costi e prevedono marginalità ridotte nel primo semestre del 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto ci sia stato un miglioramento, infatti, i prezzi di materiali fondamentali per la nostra manifattura, tra cui l’acciaio, si mantengono ancora alti rispetto ai valori pre-pandemici. Un aspetto che, insieme alla difficoltà di reperire manodopera specializzata, costituisce un ostacolo nel percorso di buona ripresa che l’industria meccanica sta attraversando».
«Allo scenario che sta caratterizzando la blanda ripresa globale – commenta Achille Fornasini – partecipano anche gli effetti della stretta sincronizzata
delle politiche monetarie volte al controllo degli alti livelli inflativi con i conseguenti aumenti dei tassi d’interesse e delle ricadute negative sia sugli investimenti e sui finanziamenti delle imprese, sia sull’indebitamento degli Stati. Le banche centrali saranno molto impegnate nel trovare il giusto equilibrio tra limitare l’ulteriore instabilità dei mercati finanziari e assicurare lo sradicamento dell’alta inflazione.
In questo quadro le nostre imprese, che in questi ultimi anni così difficili hanno dimostrato di saper reagire a ogni shock con rapidità ed efficienza,
ridimensionano gli allarmi sui costi energetici ma al contempo vedono crescere la minaccia dell’inflazione e dei tassi in rapido aumento, fino a qualche mese fa considerate variabili irrilevanti. Da recenti indagini – conclude Fornasini – emerge come i nuovi pericoli incombenti vissuti dalle aziende derivino dalla domanda in contrazione e dalla scarsità di manodopera: fattori in crescita ai quali si aggiunge l’apprensione per l’impatto del rialzo dei tassi sull’attività aziendale, che spinge a riconsiderare le tempistiche di incasso e di pagamento e ad adottare forme di copertura finanziaria».
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Sempre in tema di gestione, DKC ha realizzato il Portale Energy che consente di ottimizzare e garantire i controlli di consumi, fornitura e settaggi di ricarica. Accedere al Portale Energy è semplice e veloce ed è fruibile da qualsiasi device anche tramiIN PRIMO PIANO
DKC Energy la business unit del futuro
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Dispositivi anticaduta e sistemi di sicurezza
Una tecnologia unica nel suo genere
SITEMA, acronimo di SIcherheitsTEchnik im MAschinenbau (tecniche di sicurezza nella costruzione di macchine), ha fatto della progettazione e produzione di sistemi anticaduta e freni lineari su barre lisce il proprio punto di forza. Già attiva dal 1979, oggi l’azienda tedesca è in grado di offrire un’ampia gamma di prodotti, ad azionamento idraulico, pneumatico, meccanico ed elettrico per svariati campi applicativi
La storia di Sitema inizia oltre quarant’anni fa con la costruzione del primo dispositivo anticaduta inventato da Adolf Rastetter. Nel 1979, Rastetter, che lavorava come Product Manager di ascensori, rimase sconvolto da un incidente che accadde negli Stati Uniti, motivo per cui decise di migliorare la sicurezza degli ascensori idraulici. Fino ad allo-
ra, il carico era sostenuto dalla colonna d’olio di un cilindro idraulico installato direttamente sotto la cabina e responsabile del suo sollevamento. In seguito a guasto a una tubazione o a una valvola, l’ascensore precipitava. Rastetter pensò che se fosse riuscito a convogliare la notevole forza peso della cabina dell’ascensore nel corpo del cilindro idraulico, l’ascensore avrebbe potuto essere sostenuto dal corpo e sarebbe stato protetto dal pericolo di caduta. Dopo lunghi studi ecco l’idea geniale: proprio come un lottatore che sfrutta a suo favore l’energia e il peso dell’avversario, l’energia della massa da bloccare poteva essere utilizzata per generare le forze necessarie. Nacque così un sistema di serraggio ad autoalimentazione che aderiva alla barra del pistone e bloccava il carico spingendolo contro il sistema di serraggio, che di conseguenza si contraeva. La forza di tenuta sulla barra è direttamente proporzionale al carico e all’energia dell’ascensore. Sulla base di questo principio, Rastetter realizzò i primi prototipi e li sottopose al TÜV responsabile per la sicurezza degli ascensori. I test di collaudo vennero superati con successo. Nacquero così i primi “dispositivi bloccapistone”, un nome ancora utilizzato nel gergo degli ascensori. Per trasformare la tecnologia in un successo commerciale e per fondare un’azienda di successo, erano necessari una serie di step: definire altri campi applicativi promettenti, creare sistematicamente una gamma di prodotti completa, elaborare basi teoriche, organizzare la produzione e molto ancora. Grazie a Dr. Ing. Erich Schmalenbach, progettista di rinomata esperienza, Rastetter riuscì a sviluppare e realizzare altre idee. Inoltre, serviva un concetto di marketing e un nome del prodotto adatto a tutti i campi applicativi. Nacque così il termine “testa di serraggio”, una definizione che
accomunava dispositivi bloccapistone, dispositivi anticaduta, sistemi di ritenuta e molto ancora. Da lì alla nascita di Sitema il passo fu breve. Nel 2009 l’azienda passo al 100 % alla Famiglia Schmalenbach dove oggi viene gestita dal figlio Ing. Moritz Schmalenbach
SiForce Technology: un marchio, una garanzia Questa tecnologia, unica nel suo genere, conosciuta a livello mondiale come “bloccaggio auto stringente”, è oggi riconoscibile grazie al marchio SiForce (Self Intensifying Force).
«SiForce non è solo il marchio di un dispositivo, ma soprattutto identifica la nostra tecnologia. Ricordo, infatti,
che la peculiarità dei nostri sistemi anticaduta è quella di non sbloccarsi finché sono sotto carico. Per sbloccare il dispositivo occorre che la macchina dia contemporaneamente pressione al dispositivo stesso e un comando di risalita al carico. Solo quando il carico viene assunto nuovamente dalla macchina, SiForce si sblocca. È un avantaggio enorme per la sicurezza degli operatori soprattutto in fase di guasto della macchina o di manutenzione della stessa» spiega l’ing Giorgio Gamberale, responsabile commerciale per l’Italia e il Sud Europa di Sitema. La forza del sistema di bloccaggio autostringente Sitema non deriva dalle molle, ma dall’energia del carico in discesa che deve essere
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di Fabio Chiavieri
SICUREZZA
SiForce è un marchio Sitema che identifica il principio del “serraggio autostringente”
Da sinistra Giorgio Gamberale e Nico Malorgio rispettivamente Responsabile commerciale per l’Italia e il Sud Europa di Sitema e Junior Sales Manager per l’Italia e la Svizzera Teste di bloccaggio Sitema KFH montati orizzontalmente su pressa piegatrice
Sistema anticaduta KR Sitema applicato a una tranciatrice
frenato; mentre nelle applicazioni orizzontali si sfrutta la forza motrice da smorzare. La testa di serraggio SiForce viene mantenuta aperta da pressione idraulica o pneumatica, mentre per la chiusura viene depressurizzata. Durante il fissaggio di un carico in funzionamento normale, il carico viene fermato dall’azionamento del macchinario e bloccato dalla testa di serraggio. Il sistema di bloccaggio si appoggia, a tal fine, in un primo momento solo allo stelo, senza accumulare forza di tenuta. Il carico è comunque già fissato, il che viene indicato dalla testa di serraggio con un apposito segnale. Il bloccaggio può poi essere rimosso con una semplice pressurizzazione.
«Il sistema SiForce ha rivoluzionato il modo di progettare in sicurezza delle presse idrauliche / pneumatiche tradizionalmente affidata a sistemi di blocco idraulico / pneumatico, cremagliere e quant’altro. Oggi, molti utilizzatori impongono ai costruttori di presse a capitolato l’utilizzo dei sistemi anticaduta Sitema» dice
Gamberale. In ambito meccanico, i sistemi anticaduta SiForce vengono oggi applicati su presse a iniezione, presse idrauliche, termoformatrici, tranciatrici, portastampi, macchine speciali ecc.
La gamma prevede diverse versioni: K/T, KR/T, KRP/T, K/TA ecc.
Gli anticaduta idraulici K/KR vengono impiegati quando è necessario assicurare carichi sospesi contro una caduta o un abbassamento involontario. Il serraggio viene rilasciato mediante pressione idraulica o pneumatica a seconda della progettazione della scelta del costruttore della pressa.
Il dispositivo anticaduta viene attivato se viene a mancare la pressione sui pistoni di sollevamento, in tale situazione le ganasce di presa si appoggiano alla barra per effetto delle molle che bloccano il carico. Per tale motivo, questi sistemi vengono definiti auto-stringenti e non aprono sotto sollecitazione. La forza di serraggio, però, viene generata solo quando la barra si muove in direzione
del carico.
In tale situazione le ganasce di presa vengono tirate automaticamente sulla barra in posizione di serraggio dalla forza di attrito automatica. Quando la sollecitazione continua a crescere, la barra rimane ferma indipendentemente dal carico, fino a quando non viene raggiunta la forza di attrito.
Una volta superato questo limite, il dispositivo anticaduta frena il movimento della barra e annulla l’energia cinetica della massa in caduta. Il rilascio del bloccaggio avviene solo se viene dato alla macchina il comando di far risalire il carico. I dispositivi KR/K sono disponibili con portate da 10 fino ad oltre 1100 kN. Questi valori rappresentano il valore massimo per la forza peso esercitata sul dispositivo anticaduta. La forza di arresto con barra asciutta o lubrificata è almeno pari a 2xM il valore indicato, ma mai superiore a 3,5x M il valore indicato.
I sistemi KRP sono ad azionamento pneumatico.
Un marchio noto anche in Italia
I sistemi anticaduta Sitema SiForce sono utilizzati dalla maggior parte dei costruttori italiani di presse. Il mercato italiano, d’al-
• Non è possibile il rilascio sotto carico, per la massima sicurezza contro il rilascio accidentale.
• Finché il sistema di serraggio chiuso non viene sottoposto a carico (stato di sicurezza), è sufficiente pressurizzare per sganciare (non è necessario sollevare il carico).
• Lo sgancio della testa di serraggio sottoposta a carico (per es. dopo arresto di emergenza) è soltanto possibile, se il carico è stato rimosso dalla stessa. Questo garantisce automaticamente il passaggio sicuro del carico a un altro sistema (per esempio un azionamento). Per scaricare è sufficiente
tronde, è il secondo per importanza dopo il mercato tedesco per Sitema come ci conferma Giorgio Gamberale: «Negli ultimi anni la nostra azienda ha vissuto in Italia una crescita continua e costante. Dopo il momento di crisi dovuto al Covid, il 2022 è stato un anno record avendo superato anche i periodi d’oro del 2018 e 2019.
Qualità e affidabilità del prodotto e servizio al cliente pre e postvendita sono alla base del nostro successo. L’affidabilità è importantissima trattandosi di sistemi anticaduta e di freni di sicurezza che garantiscono la sicurezza delle macchine e persone. Mentre l’assistenza rapida e capillare rappresenta un valore aggiunto per il cliente qualora ci fossero dei fermi macchina causati da un mal funzionamento del nostro dispositivo.
«Le previsioni sono molto buone anche per quest’anno tanto che per poter presidiare meglio il territorio italiano verrò affiancato dall’ingegner Nico Malorgio, in qualità di Junior Sales Manager, un giovane brillante con alle spalle un’importante esperienza in Audi.» Sitema vanta molteplici referenze tra alcuni dei più importanti costruttori di presse e soluzioni speciali per lo stampaggio italiani e internazionali.
Si ringrazia la ditta Sitema GmbH & Co. KG per la documentazione tecnica e le immagini fornite
semplicemente sollevare il carico e non è necessario esercitare ulteriori forze (nessuna corsa di svincolo).
• Rilascio automatico lento in caso di utilizzo su un cilindro.
• Il sistema di serraggio viene messo sotto carico solo se davvero necessario. Il risultato è una lunga durata (valori B10D fino a 6 milioni).
• Fattore di sicurezza >2 incluso.
• Certificati DGUV DIN EN 692 e altri…
• I carichi fino a 220 kN possono essere bloccati anche con sistemi pneumatici.
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I VANTAGGI DELLA TECNOLGIA SIFORCE IN SITESI
La gamma prodotti di Sitema
Realtà aumentata e Intelligenza Artificiale: tecnologie digitali al servizio del Field Service Management
I vantaggi derivanti dall’applicazione di queste due tecnologie nel settore manufatturiero sono molteplici tracciando di fatto la strada verso la transizione ecologica delle imprese
di Fabio Chiavieri
All’interno della quarta rivoluzione industriale caratterizzata dalla digitalizzazione dei processi di produzione e della loro gestione, la Realtà Aumentata (RA) ulteriormente potenziata da logaritmi di Intelligenza Artificiale (IA) si sta prepotentemente diffondendo nelle aziende manufatturiere portando maggiore efficienza in fase produttiva e rendendo le infrastrutture più sicure e sostenibili con evidenti risparmi di costi. RA e IA possono essere applicate a differenti processi aziendali dalle attività di marketing a quelle di formazione fino alla produzione e al Field Service Management (FSM). Quest’ultima attività coinvolge tecnici,
ingegneri e operatori che ogni giorno eseguono sul campo la manutenzione correttiva e preventiva sugli asset al fine di massimizzare la soddisfazione degli utenti di un determinato servizio.
Il FSM ha subìto un’evoluzione nel corso degli anni; inizialmente si trattava di un servizio più reattivo che entrava in funzione quando un asset smetteva di funzionare correttamente: in quel preciso momento veniva inviato, in maniera “reattiva”, il tecnico per individuare la problematica, massimizzandone, se possibile, costi e percorsi necessari a raggiungere clienti piuttosto che impianti produttivi. Oggi, il FSM è una prestazione “attiva” grazie alla possibilità da parte dei tecnici manutentori di impiegare
dispositivi mobili, quali tablet o smartphone, che consentono di eseguire preventivamente queste visite garantendo l’Uptime, ovvero, la continuità del servizio.
Il FSM del futuro Sempre di più il manager del FSM deve confrontarsi con nuove sfide. La globalizzazione dei mercati mette in contatto tecnici con differenti formazioni, lingue e culture; allo stesso tempo gli asset sono sempre più complessi. Con l’avanzamento tecnologico, infatti, è aumentata anche la complessità dei macchinari e, di conseguenza, anche la difficoltà degli interventi che richiedono la presenza dei manutentori più esperti costretti a spostarsi da un capo all’altro del mondo prolun-
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DIGITALIZZAZIONE
Field Service Management
Gisella Di Martino, Product Marketing OverIT
Andrea Cumin, Solution Engineer Senior Manager OverIT
Il principale vantaggio derivante dalla RA consiste proprio nel diverso approccio alle attività manutentive attraverso collaborazioni virtuali, formazione e istruzione tecnica a distanza
gando i tempi di fermo macchina e, quindi, i costi per le aziende. Si pone, pertanto, anche il problema di come trasferire le competenze specialistiche all’intera organizzazione. Motivo per cui, sta acquisendo sempre più importanza la formazione a distanza su nuovi processi o attività complesse. Il FSM del futuro è il crocevia delle best practice technology quali la RA, il Machine Learning, l’IoT fino alla robotica avanzata.
Il principale vantaggio derivante dalla RA consiste proprio nel diverso approccio alle attività manutentive attraverso collaborazioni virtuali, formazione e istruzione tecnica a distanza.
«Con il software Next-Gen FSM Platform, OverIT ottimizza le operazioni essenziali del FSM in tutti quei settori dove la gestione degli asset lineari, il GIS e la mobilità offline rivestono un ruolo fondamentale – dice Gisella Di Martino, Product Marketing dell’azienda.
«Con la nostra soluzione è già possibile la collaborazione da remoto tra due tecnici dislocati in due parti diverse del mondo grazie alla funzionalità di Field Collaboration. Nel prossimo futuro, tuttavia, sarà un robot dotato di IA, in grado di interpretare una mole infinita di dati e conoscenze, a fornire indicazioni su come agire per risolvere un problema al tecnico che sta operando sul campo. L’obiettivo è quello di poter contare su una manutenzione predittiva per calcolare il tempo residuo prima di un guasto. A tale scopo, il Next-Gen FSM Platform è dotato di una funzione che sfrutta alcune tecnologie dell’IoT che consentono agli utenti di visualizzare e analizzare i dati dei parametri più importanti per valutare in diretta il corretto funzionamento di un asset.»
Quindi, mentre la RA interviene nell’azzerare le differenze di conoscenze e competenze tra tecnici differenti, riducendo gli errori, favorendo rapidamente la condivisione del know-how, accorciando i tempi di risoluzione dei problemi, l’IA mette a disposizione gli strumenti per accumulare i dati e l’esperienza pro-
dotti in real-time per poi diffonderli all’interno dell’intera organizzazione.
In concreto, l’integrazione tra RA e IA consente di seguire da vicino alcuni asset tecnologici, indicizzare foto e video, tradurre in tempo reale, creare di workflow operativi ecc. Tutto ciò concorre alla realizzazione di una expertise aziendale sempre a disposizione del manutentore che può decidere in maniera autonoma e proattiva come comportarsi.
Realtà aumentata e Intelligenza artificiale nelle aziende manufatturiere
Le aziende manufatturiere per continuare a essere competitive non possono interrompere il processo di transizione digitale che hanno intrapreso. E per farlo devono puntare sull’innovazione indotta dalle nuove tecnologie digitali quali la RA, l’IA, il Machine Learning, il Digital Twin ecc.
«OverIT si interfaccia con le medie e grandi imprese – spiega Gisella Di Martino – ma oggi questi sono argomenti che stanno riscuotendo l’interesse di aziende di tutte le dimensioni. L’attenzione verso questi temi, in particolare per il Service Collaboration, è esplosa, spiace a dirlo, con l’avvento della pandemia, durante la quale c’è stata un’oggettiva difficoltà a spostarsi non solo tra nazioni differenti, ma anche all’interno dello stesso Paese. Oggi sono molte le aziende che danno un servizio di Collaboration ma la peculiarità di OverIT è quella di offrire anche la parte di gestione della conoscenza, come spiegato in precedenza, che lega RA e IA.»
In ambito manufatturiero, l’utilizzo di tecnologie digitali e, in particolare, di tecniche di FSM, ha come vantaggio principale l’incremento congiunto di efficienza e sicurezza. Come già spiegato, gli operatori hanno infatti la possibilità di portare a termine il loro compito in modo più efficiente sfruttando, per esempio, istruzioni vocali step by step o smart glasses che consentono di svolgere il lavoro a mani libere, ma soprattutto il sup-
porto da remoto in grado di fornire informazioni aggiuntive sull’asset che l’operatore sta inquadrando attraverso il suo dispositivo portatile.
«Nel settore manufatturiero, oltre alle operazioni di manutenzione, esistono altri casi di impiego molto interessanti – dice Andrea Cumin, Solution Engineer Senior Manager OverIT. Secondo la nostra esperienza molto interesse destano le applicazioni di Safety Walk,
Specializzati nel Field Service Management
OverIT è un’azienda italiana specializzata nel Field Service Management che, grazie a prodotti all’avanguardia, garantisce ai propri clienti un aumento della produttività, dell’efficienza e della sicurezza. Riconosciuta come “Visionaria” dalle principali società di consulenza e ricerca IT, quali Gartner, IDC e Forrester, OverIT opera al servizio delle imprese nei settori: Industria e Manifatturiero, Energia & Utility, Telco, Trasporti & Infrastrutture, Servizi. Il know-how maturato in oltre 20 anni di esperienza concreta e operativa le ha per-
che sono controlli di routine che vengono fatti sullo stato di salute dell’impianto di un sito produttivo attraverso l’esecuzione di check list digitalizzate, e di Factory Acceptance Test che consente l’ispezione delle apparecchiature e dei componenti prima della consegna al cliente o dell’ispezione finale. Prima della nascita del nostro software queste attività venivano fatte in presenza, oggi grazie a esso possono essere tranquillamente remotizzate sempre grazie all’utilizzo di smart device.»
messo di trasformare i processi di centinaia di aziende, lanciando una nuova era del Field Service Management, caratterizzata dalla consuntivazione delle attività completamente a mani libere. Facendo affidamento su tecnologie innovative quali la Realtà Aumentata e l’Intelligenza Artificiale per l’ottimizzazione delle attività sul campo e la collaborazione tra le risorse, i clienti di OverIT sono in grado di migliorare le performance operative di oltre 150.000 risorse, con minori costi e maggiore soddisfazione per la loro clientela.
OverIT ha lanciato Next-Gen FSM Platform 2023 Wave One. Questa prima release del 2023 soddisfa le necessità dei clienti espandendo le funzionalità di Field Service Management (FSM) e LAM nelle aree di schedulazione, dispatching e mobile empowerment e orientandosi sempre più all’integrabilità, estensibilità e configurabilità. Grazie a Next-Gen FSM Platform 2023 Wave One, OverIT introduce nuove e importanti funzionalità, apportando notevoli benefici in termini di supporto sia
ai dispatcher nella gestione della schedulazione, prendendo in considerazione le criticità che si possono verificare durante la giornata, sia ai tecnici in campo che ora possono sfruttare le funzionalità GIS in tutti i comparti aziendali, anche in modalità offline. Inoltre, i tecnici potranno affidarsi anche all’efficacia della funzionalità voice-powered virtual assistant per ricevere supporto ed essere guidati durante le operazioni di diagnostica e l’esecuzione delle attività assegnate.
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La nuova release introduce importanti aggiornamenti
SALDATURA
Placcatura con tecnologia laser wobbling per applicazioni Oli&Gas
Attualmente la realizzazione degli strati di riporto superficiali anticorrosione è affidata alle tecnologie di saldatura ad arco elettrico più collaudate. Commersald Impianti, in collaborazione con IPG Photonics Italia, ha messo a punto un’alternativa ai classici impianti per la realizzazione dei riporti superficiali in grado di offrire una considerevole riduzione dei tempi di esecuzione, garanzia della composizione chimica fin dal primo strato di deposizione e riduzione degli sprechi di materiale alto legato
La lega conosciuta con la denominazione commerciale “Inconel 625” è una nota superlega a base di nichel Ni-Cr- Mo, che è principalmente rafforzata dall’effetto di indurimento per soluzione solida di molibdeno nel nichel, e può anche essere rafforzata dalla precipitazione di fasi intermetalliche chiamate γ” (Ni3Nb). Per l’Inconel 625, la presenza di molibdeno garantisce un’eccellente resistenza alla corrosione non ossidante, mentre il cromo e il nichel conferiscono resistenza alla corrosione ossidante. L’Inconel 625 possiede eccellenti proprietà meccaniche, eccezionale resistenza alla corrosione e buona saldabilità. Per queste caratteristiche, tale lega è ampiamente applicata nella realizzazione di componenti per i settori: aerospaziale, chimico, nucleare, navale e soprattutto per il settore Oil & Gas. Tuttavia, il costo elevato ne ha limitato l’applicazione nelle industrie in forma massiva. Beneficiando della buona saldabilità e dell’elevata duttilità, tale lega può essere impiegata come rivestimento superficiale per contrastare i fenomeni di corrosione. La realizzazione dei riporti superficiali avviene normalmente a mezzo di processi di saldatura per fusione per risparmiare ovviamente sui costi del materiale senza sacrificare la resistenza alla corrosione dei componenti. Attualmente, buona parte dei fabbricanti impiega i processi di saldatura più consolidati, per esempio: il processo ad elettrodo infusibile con protezione di gas inerte GTAW, il processo a filo continuo GMAW e l’arco sommerso SAW. In termini di efficienza produttiva, tali processi riescono a fronteggiare le esigenze del fabbricante, tuttavia a causa della sistematica fusione parziale di quello che è il substrato da rivestire, comunemente definita diluizione, si hanno conseguenze dirette sulla composizione chimica del deposito. Come conseguenza, necessariamente si incrementa il volume di deposito per raggiungere la composizione
chimica nominale della lega che viene riportata superficialmente. Non a caso, nell’esecuzione di tali overlay, è facile riscontrare in procedura l’indicazione dell’esecuzione di minimo due passate di saldatura. Tuttavia, con l’ausilio di processi alternativi è possibile garantire la composizione chimica fin dalla prima passata. Nel caso di questo studio è stato impiegato il processo laser, utilizzando come sorgente un laser in fibra di IPG Photonics, collegato con un impianto di deposizione polveri messo a punto da Commersald Impianti. Attraverso questo processo è stato realizzato un rivestimento in Inconel 625 su substrato di acciaio al carbonio al fine di valutare: la composizione chimica del rivestimento anche su spessori inferiori previsti dalle specifiche tecniche, l’efficacia e l’efficienza del processo paragonando i risultati con quelli ottenuti dai laboratori IIS su un medesimo tipo di saggio, ma realizzato con impianto GMAW convenzionale montato su robot antropomorfo.
L’impianto IPG/Commersald
L’impianto utilizzato è costituito da
una sorgente laser in fibra IPG Photonics – IPG YLS 6000 mostrata in figura 1.
La sorgente è caratterizzata da: un fascio di potenza compreso tra 1,5 e 3 kW, una macchia focale del diametro di 1,8 mm e una distanza di lavoro, Wd, variabile.
Di particolare rilievo risulta essere la tecnologia impiegata in questo sistema laser, ovvero, un sistema di oscillazione del fascio luminoso, detto wobbler, che permette di impostare la geometria dell’oscillazione; la figura descrivibile da questo moto può essere:
l Circolare;
l Lineare;
l Figura “8”;
l Figura “∞”;
Figura 1 - Dettaglio dell’unità per la generazione del fascio laser
Figura 2 - Panoramica dell’impianto per riporto laser e polveri di Commersald Impianti
Figura 3 - Dettaglio della testa laser e dei 4 canali per la distribuzione delle polveri
Figura 4 - Dettaglio della camera di accumulo delle polveri per il riporto
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Tecnologia laser Prima parte
di Pietro Consonni, Matteo Pedemonte, Alessio Bazurro Istituto Italiano della Saldatura Alberto Sgarbi
Commersald Impianti S.r.l. Marco Franzosi IPG Photonics Italia S.r.l.
Fig. 1
2
Fig.
3
Fig.
4
Fig.
Realizzazione dei saggi
Le prove sperimentali sono state effettuate in modo da mettere a confronto i risultati ottenuti con la tecnologia laserwobbling (Commersald/IPG) e quelli ottenuti mediante processo convenzionale GMAW (IIS). Per queste prove il materiale base è una piastra di acciaio al carbonio S355 – in accordo a UNI EN 10025-2 – delle dimensioni 100 x 200 x 50 mm. L’esecuzione dello strato di riporto è stata distinta in singola e doppia passata. Attualmente, la maggiore difficoltà operativa sta proprio nel garantire la composizione chimica nominale del deposito con i processi convenzionali con la tecnica a singolo strato. Poiché i processi ad arco elettrico provocano una maggiore diluizione vengono eseguiti almeno due strati di riporto, per confronto è stato eseguito anche il singolo strato. Il processo laser, invece, data la minore dimensione della zona fusa d’interfaccia può portare a risultati ottimali fin dalla prima passata di deposito, tuttavia, il limite potrebbe essere generato dallo spessore finale del riporto stesso, il cui valore può variare in accordo alle esigenze di fabbricazione. Ciascun campione è stato preparato lavorando la superficie mediante fresa, ottenendo una rugosità di Ra 6.3, e sgrassato con solvente organico. Il riporto è stato eseguito senza preriscaldo del substrato.
Le Tabelle 1 e 2 riassumono schematicamente i parametri di processo.
I campioni realizzati possono essere distinti con il seguente schema:
l A1 e B1: riporto realizzato con laser wobbling in singola passata (Figure 6 e 8).
l A2 e B2: riporto realizzato con laser wobbling in doppia passata (Figure 7 e 9).
l C1 e C2: riporto realizzato con GMAW+robot in singola e doppia passata (Figure 10 e 11).
Tabella 1 - Parametri operativi processo laser
interessante ricavare alcuni numeri inerenti ai processi come: il tempo totale di esecuzione e il quantitativo di deposito consumabile utilizzato.
Questa valutazione può essere utile come paragone tra le due tecnologie in termini di risparmio di tempo e di consumabili: l per il processo laser si ha un flusso di caduta polveri pari a 2 kg/h (33 g/min) ed un tempo di realizzazione pari a 121 s per un singolo strato, per un totale nominale di 66 g di polveri consumate.
l Per il processo GMAW si ha una velocità di avanzamento del filo pari a 7,5 m/min (diametro 1,2 mm, 4,3 kg/h) ed un tempo di realizzazione pari a 222 s per un singolo strato, per un totale di 265 g di filo consumato.
Ne consegue un risparmio di consumabile di un fattore di circa 1:4 e un tempo di esecuzione ridotto a circa la metà a favore del processo laser.
Figura 5 - Schema del sistema di distribuzione e trasporto delle polveri
Figura 6 - Riporto realizzato in singolo strato con processo laser/polveri – A1
Figura 7 - Riporto realizzato in doppio strato con processo laser/polveri – A2
Figura 8 - Riporto realizzato in singolo strato con processo laser/polveri – B1
Figura 9 - Riporto realizzato in doppio strato con processo laser/polveri – B2
Figura 10 - Riporto realizzato in singolo strato con processo GMAW/robot – C1
Figura 11 - Riporto realizzato in doppio strato con processo GMAW/robot – C2
Velocità avanzamento (1 strato)
m/min
1 strato 0,6 m/min
Tasso di deposito 2 kg/h
Movimento testa “Grecato”
Scostamento passate 2,5 mm
Portata gas (polveri) – Argon 100% 2 l/min
Portata gas (protezione) – Argon 100% 15l/min
Tempo di esecuzione per strato di riporto 121 s
Tabella 2 - Parametri operativi processo GMAW-robot
GMAW + Robot Comau (IIS)
Corrente 219 A (7,5 m/min)
Tensione 24,5 V
Velocità di avanzamento 600 mm/min
Stick-out 18 mm
Diametro filo 1,2 mm
Portata gas (protezione) – Argon 100% 18 l/min
Movimento testa “Grecato”
Sovrapposizione passate 3 mm
Oscillato (weave)Forehand
Lunghezza onda 3 mm
Modalità di avanzamento
Ampiezza onda 6 mm (sx/dx)
Inclinazione torcia 10° from vertical plane
Tempo di esecuzione per strato di riporto 222 s
Nella Figura 12 è mostrato un esempio di riporto eseguito con il processo laser/polveri, mentre nella Figura 13 è riportata una panoramica dell’isola robot in dotazione al laboratorio IIS. Riguardo all’esecuzione dei saggi risulta
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Laser wobbling (Commersald/IPG) Potenza 2 kW Stand-off distance 13 mm Frequenza wobbler 200 Hz Ampiezza wobbler 3,0 mm Modalità wobbler Circle Velocità avanzamento (2 strati) 1 strato 1,0 m/min 2 strato 0,8
Fig. 5
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Fig. 9
Fig. 10
Fig. 11
Prove non distruttive: liquidi penetranti Sui saggi realizzati sono stati eseguiti i controlli superficiali con liquidi penetranti a contrasto di colore secondo procedura interna IIS LSP 101P. Nelle Figure 14, 15 e 16 vengono riportate le immagini del controllo eseguito su ciascuno dei campioni realizzati. Non sono state rivelate indicazioni rile- vanti in ciascuno dei campioni controllati.
Figura 12 - Esempio di saggio al termine dell’esecuzione del riporto laser/polveri
Figura 13 - L’impianto GMAW/robot in dotazione ai laboratori IIS.
Figura 14 - PT eseguiti sui saggi A1 e A2. Indicazioni rilevanti non presenti. Il rumore di fondo è generato dall’elevata rugosità finale caratteristica del procedimento di riporto impiegato.
Figura 15 - PT eseguiti sui saggi B1 e B2. Indicazioni rilevanti non presenti. Il rumore di fondo è generato dall’elevata rugosità finale caratteristica del procedimento di riporto impiegato.
Figura 16 - PT eseguiti sui saggi C1 e C2. Si rivela un poro localizzato sulla chiusura sul campione C1 Prove distruttive: analisi chimica Dai saggi realizzati, successivamente, sono stati ricavati i provini per l’analisi chimica, effettuata tramite spettrometro Thermo Scientific ARL 3460 OES. L’analisi chimica per i campioni A1, A2, B1, B2, C1 e C2 è stata effettuata a due profondità, a 0,5 e 1,0 mm dalla superficie del riporto; nella Tabella 3 vengono riportati i risultati. Per confronto, nelle Tabelle 4 e 5 si riportano le analisi chimiche delle polveri e del filo impiegati. Nei riporti eseguiti con processo laser non si rilevano valori di diluizione significativi: l’analisi chimica effettuata evidenzia che la composizione del riporto corrisponde all’analisi chimica delle polveri. Diversa è la situazione per i riporti realizzati con processo GMAW: sul riporto eseguito in singola passata è possibile notare una crescente quantità di ferro in diluizione. Al contrario, nel riporto eseguito in doppia passata, il secondo strato essendo depositato direttamente su lega e non sul substrato risente meno della diluizione, infatti i va-lori di ferro, seppur crescenti con la profondità di prelievo, risultano essere contenuti.
Prove distruttive: prova di corrosione
I campioni sono stati successivamente sottoposti ad una prova di corrosione effettuata in accordo alla norma
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Fig. 12
Fig. 13
Fig. 14
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Fig.
Fig.
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ASTM G48, mantenendo i provini nella soluzione di cloruro ferrico (FeCl3) per 24 ore alla temperatura di 40 °C (Figura 17). Ciascun provino è stato ricavato tagliando la placcatura a circa 1 mm dalla superficie, dopodiché la superficie non esposta è stata lavorata con carta abrasiva, grana P500, in modo tale da interferire il meno possibile con le prove di corrosione (Figura 18). Nella Tabella 6 vengono riportati i relativi risultati. I riporti realizzati con doppio strato non hanno evidenziato perdite di peso significative e non sono stati osservati danneggiamenti derivanti dal processo ossidativo, né sulla parte esterna (superficie as welded) né su quella interna (lato taglio). Diversamente, i provini ricavati dai campioni realizzati con tecnica monostrato manifestano una perdita di peso maggiore ed è inoltre possibile osservare zone di corrosione.
Figura 17 - Attrezzatura impiegata per le prove di corrosione secondo ASTM G48 Figura 18 - Preparazione dei provini per le prove di corrosione
Memoria presentata alle Giornate Nazionali di Saldatura, GNS11, Workshop “Tecnologia della saldatura e dei processi di giunzione”, 02-03 Dicembre 2021, Porto Antico di Genova, Centro Congressi, Genova e pubblicata nella Rivista Italiana della Saldatura 6 2022, pp. 631-645
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riporti Campione A1 B1 C1 A2 B2 C2 Dist. Sup. [mm] 0,5 1,0 0,5 1,0 0,5 1,0 0,5 1,0 0,5 1,0 0,5 1,0 C 0,016 0,015 0,016 0,015 0,020 0,023 0,016 0,013 0,002 0,015 0,013 0,014 Si 0,368 0,394 0,384 0,403 0,036 0,041 0,378 0,407 0,387 0,404 0,025 0,028 Mn 0,398 0,392 0,393 0,393 0,052 0,089 0,397 0,395 0,393 0,393 0,019 0,025 Cr 20,98 20,99 21,16 21,22 20,40 19,51 21,12 21,20 21,38 21,37 21,31 21,15 Mo 9,470 9,470 9,320 9,300 8,260 7,690 9,480 9,550 9,280 9,300 8,910 8,790 Nb 3,736 3,750 3,663 3,683 3,440 3,240 3,698 3,777 3,643 3,682 3,620 3,588 Ni 64,20 64,12 64,34 64,11 60,19 55,84 64,44 64,21 64,45 64,35 64,17 63,20 Fe 0,662 0,705 0,550 0,700 7,280 13,53 0,310 0,271 0,270 0,330 1,820 2,890 Tabella 4 - Composizione chimica delle polveri C Si Mn Cr Mo Nb Ni Fe Polveri Koy Inconel 625 0,01 0,40 0,40 20,9 8,8 3,49 64,30 0,67 Tabella 5 - Composizione chimica del filo C Si Mn Cr Mo Nb Ni Fe Filo ESAB ERNiCrMo-3 0,02 0,06 0,04 22,7 8,6 3,50 64,7 0,30 Tabella 6 - Risultati della prova di corrosione effettuata sui riporti Campione Area [cm2] Peso prima della prova [g] Peso dopo la prova [g] Rateo di corrosione [g/cm2] A1 11.23 5.0725 4.9075 0.0147 A2 9.26 2.6443 2.6440 <0.0001 B1 10.25 4.9176 4.8828 0.0034 B2 5.76 1.7821 1.7819 <0.0001 C1 10.46 4.9483 4.8674 0.0077 C2 11.21 3.7867 3.7866 <0.0001
Tabella 3 - Analisi chimiche dei
Bibliografia 1) API SPEC 6D, Specification for pipeline and piping valves. 2) Procedura interna IIS LSP 101P, Procedura generale di controllo con liquidi penetranti. 3) Verbale di conformità 10204 3.1, Analisi chimiche polveri OAW PAW 625P. 4) Welding Filler Metal, OK Autrod NiCrMo-3 Data sheet. 5)ASTM G48, Standard test method for pitting and crevice corrosion resistance stainless of steels and related alloys by use of ferric
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Fig.
Fig. 18
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AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Smart manufacturing
Innovazioni per l’industria manifatturiera
In un’area dedicata alle soluzioni di automazione per il Manufacturing, Mitsubishi Electric ha mostrato le caratteristiche di tutti i prodotti e come è possibile integrarli in soluzioni mirate a risolvere esigenze e problematiche specifiche
Mitsubishi Electric è uno tra i pochi fornitori mondiali ad avere un portafoglio prodotti completo per tutta l’automazione industriale, dalla parte elettromeccanica fino al controllo numerico, comprendendo robot industriali e collaborativi, inverter, PLC, pannelli operatore, motion control, SCADA e molto altro. Tutti i prodotti Mitsubishi Electric sono in grado di dialogare fra di loro, aumentando le performance di comunicazione e facilitando l’integrazione nei sistemi. Il tutto per soddisfare le esigenze dei clienti e offrire soluzioni scalabili a tutti i livelli.
Ciò rappresenta un importante vantaggio e beneficio per i clienti, che possono fare riferimento a un unico partner per tutto quello che riguarda l’automazione delle proprie macchine o impianti, facilitando così le operazioni di manutenzione e aumentandone l’affidabilità.
In occasione di Mecspe 2023, Mitsubishi Electric ha pensato di illustrare ai visitatori le caratteristiche dei prodotti e le loro possibili integrazioni attraverso un’apposita area dedicata a soluzioni di automazione per il Manufacturing, con un’apposita grafica, rappresentante una linea di produzione. Non solo, nell’ambito delle applicazioni di asservimento delle macchine utensili tramite Cobot lo stand Mitsubishi Electric si è arricchito di un’isola robotizzata composta da una rullatrice monoslitta Serie RP dell’azienda lombarda ORT Italia, con il controllo numerico M8V e robot collaborativo MELFA Assista.
«Al di là di avere una gamma prodotti davvero completa – sottolinea Paolo Soroldoni, Mechatronics CNC Manager di Mitsubishi Electric – la cosa importante è che possiamo soddisfare qualsiasi esigenza dei nostri clienti offrendo il prodotto giusto, che siano un piccolo System Integrator piuttosto che un utilizzatore finale con necessità molto più complesse. Spesso, soprattutto per quanto riguarda i CNC, abbiamo contatti diretti con il costruttore delle macchine e insieme a lui studiamo la soluzione migliore. Questa è la nostra filosofia e al contempo un valore aggiunto che ci viene riconosciuto. Un esempio concreto è proprio l’isola
robotizzata che abbiamo presentato al nostro stand durante Mecspe. In realtà, non si trattava di una demo, ma di una soluzione chiavi in mano già venduta, esposta come esempio concreto di partnership tra Mitsubishi Electric e un costruttore di macchine.»
Lo stato dell’arte dei moderni CNC M8V è la serie di controller progettata per supportare le strategie mirate alla trasformazione digitale. Si tratta dell’evoluzione della già innovativa serie M8 ma, rispetto a quest’ultima, fornisce prestazioni ancora più all’avanguardia combinate con un’infrastruttura intuitiva e di facile utilizzo, rappresentando l’evoluzione della tecnologia CNC in ottica Industry 4.0, poiché dispone di Wi-Fi integrato ed è stata sviluppata per supportare le strategie mirate alla digitalizza-
zione della produzione e abilitare le applicazioni di smart manufacturing.
«Il successo dell’M8V è stato tale per cui lo stiamo proponendo a tutti i nostri clienti, nuovi e vecchi, con indiscutibili vantaggi – dice Paolo Soroldoni. In effetti, negli ultimi due anni stiamo acquisendo molti nuovi clienti anche in ambiti prima impensabili. Grazie all’integrazione di alcuni algoritmi di IA e funzioni possiamo infatti soddisfare le esigenze dei costruttori di macchine per la lavorazione della lamiera, in particolare macchine di taglio laser, per cui stiamo sviluppando applicazioni con risposte molto positive.»
Precisione e velocità sono inoltre caratteristiche distintive di questo innovativo CNC oltre alla combinazione tra la CPU dedicata, l’innovativa tecnologia di controllo OMR-CC e il controllo automatico del carico di taglio aiuta le aziende a minimizzare i tempi di lavorazione beneficiando di una grande accuratezza. Queste peculiarità consentono, infatti, di creare prodotti di alta qualità, riducendo i tempi di ciclo almeno dell’11% rispetto ai modelli precedenti, abbassando inoltre gli errori di percorso del 15%. Le applicazioni di lavorazione dei metalli possono inoltre beneficiare di un elevato numero di assi per i centri di lavorazione e i sistemi di tornitura, nonché di capacità di elaborazione dei segmenti fini raddoppiate, che possono arrivare a 540 chilo-blocchi al minuto.
Grazie al collegamento diretto alle reti WLAN, la serie M8V è un fattore abilitante chiave per ambienti IIoT (Industrial Internet of Things) mira-
ti alla produzione ‘smart’ basata sui dati. Grazie a un design originale che garantisce l’immunità dai disturbi sulla rete, gli utenti possono azionare e monitorare le macchine utensili CNC con affidabilità e in sicurezza ovunque e in qualsiasi momento tramite dispositivi connessi, come i tablet.
Il cuore di questa serie di controller CNC è anche la facilità d’uso. L’interfaccia con pannello interattivo supporta i gesti multi-touch a 4 punti di contatto, offrendo all’utente un’esperienza d’uso analoga all’utilizzo di uno smartphone. Grazie al design intuitivo, gli utenti possono controllare e monitorare con facilità i parametri chiave di processo.
Inoltre, la programmazione è semplificata e razionalizzata grazie alla procedura guidata Job Lathe che indirizza gli utenti all’installazione e alla configurazione. L’interazione con il controller è quindi estremamente semplice, anche per il personale privo di competenze in G-code. Particolare molto interessante che permettono a questi CNC di fare parte di soluzioni di automazione integrata con robot di asservimento è la funzione DRC (Direct Robot Control), che consente agli operatori di macchine utensili di programmare rapidamente i robot direttamente dal pannello CNC, senza competenze specialistiche. Parlando di prodotti futuri, Paolo Soroldoni non ha dubbi sulle tecnologie cardine.
«Intelligenza Artificiale, per quanto riguarda l’ottimizzazione della produzione e degli scarti, e Metaverso
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di Fabio Chiavieri
In occasione di Mecspe 2023, Mitsubishi Electric ha pensato di illustrare ai visitatori le caratteristiche dei prodotti e le loro possibili integrazioni attraverso un’apposita area dedicata a soluzioni di automazione per il Manufacturing
Riduci gli sprechi di risorse
Il74% dei lavoratori prende più panni del necessario per evitare di doverne andare a prendere altri*
Aumenta la produttività con i dispenser Tork Performance
I dispenser Tork Performance ® sono progettati per essere collocati esattamente dov’è più necessario: presso le postazioni di lavoro. La gamma completa di dispenser Tork comprende formati versatili, diverse opzioni di montaggio e vari tipi di panni adatti a ogni attività.
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di più su:
Tork, un marchio di Essity
* Ricerca Tork sugli operatori di macchine (luglio 2019)
Scopri
www.tork.it/riduzionedeirifiuti
Industriale, attualmente impiegato soprattutto in ambito Educational, sono certamente due tra le principali tecnologie che caratterizzeranno le soluzioni del prossimo futuro e su cui Mitsubishi Electric sta investendo molto in Ricerca e Sviluppo.»
Massimo livello di integrazione e flessibilità
Mitsubishi Electric ha ospitato presso lo stand di Mecspe 2023 la rullatrice monoslitta RP18 prodotta da ORT Italia, azienda di Ticengo (CR) che dal 1964 opera nel settore delle macchine per i processi di rullatura, integrata con l’innovativo controllo numerico M8V e il robot collaborativo MELFA Assista di Mitsubishi Electric.
«La scelta di puntare su un robot collaborativo in questa applicazione –spiega Simone Farruggio, Product Specialist Engineer Robot di Mitsubishi Electric– è dovuta al fatto che una soluzione di questo tipo permette di non installare i sistemi di protezione attorno alla macchina utensile con evidenti vantaggi di costi e di spazio. Un altro elemento interessante è la facilità e flessibilità di programmazione, perché con il cambio formato o con il cambio della posizione di prelievo e deposito dei pezzi è possibile con il cobot eseguire una guida manuale per l’auto apprendimento.»
La rullatrice ORT Italia è una macchina di nuova generazione caratterizzata da una struttura estremamente rigida ma allo stesso tempo compatta, dotata di una serie di soluzioni tecniche innovative per la riduzione dei tempi di set up (“regolazione automatica dell’ inclinazione teste”, ricerca automatica della fase dei rulli ed Energy Saving).
Le macchine rullatrici della serie RP possono essere fornite in versione “C” con cambio meccanico, Inverter e PLC oppure in versione “CN” con servomotori, riduttori epicicloidali e PLC. Sono tutte macchine universali, che possono lavorare sia in passata (grazie alla possibilità di inclinare i mandrini porta-rulli) che a tuffo.
Il controller M8V montato sulla rullatrice ORT RP18 garantisce la massima qualità e precisione del prodotto. A sua volta, grazie a un semplice cavo Ethernet, il CN si interfaccia con il robot collaborativo MELFA Assista, che consente di automatizzare operazioni di asservimento tradizional-
mente eseguite in modo manuale. Infatti, il MELFA Assista permette di integrare nella rullatrice le operazioni di carico/scarico dei prodotti e di rullatura in maniera automatica, senza dover effettuare alcun tipo di modifica meccanica all’area di lavoro, grazie anche alla possibilità di lavorare in sicurezza e senza barriere in collaborazione con l’operatore.
Inoltre, il controllo numerico M8V si interfaccia tramite bus in CC-Link IE Field direttamente con il robot, senza necessità di cablaggio.
«Nel corso degli ultimi anni, abbiamo portato avanti l’idea di integrare alle nostre rullatrici asservimenti che consentono l’uso della macchina senza l’esigenza della presenza fisica dell’operatore che tradizionalmente caricava i pezzi manualmente – dichiara Maurizio Concolino, Direttore commerciale di ORT Italia. Il sistema di automazione con robot collaborativo che abbiamo presentato a Mecspe,
grazie anche alla collaborazione con Mitsubishi Electric, è una soluzione che proporremo sempre di più ai nostri clienti, soprattutto per coloro che lavorano nei settori Aerospace, piuttosto che Automotive, o che si dedicano ad applicazioni speciali a maggior valore aggiunto. I vantaggi derivanti dall’utilizzo di un cobot, sebbene l’ap-
plicazione sia di recente realizzazione, già si stanno manifestando in tutta la loro evidenza. Per esempio, l’operatore può avvicinarsi al sistema di caricamento in modo sicuro senza dover superare barriere fisiche di protezione la cui presenza, peraltro, occupa spazio prezioso all’interno delle officine meccaniche.»
M8V è la serie di controller progettata per supportare le strategie mirate alla trasformazione digitale
I cobot MELFA Assista di Mitsubishi Electric possono collaborare con gli operatori garantendo massima sicurezza, grande efficienza ed elevatissima ripetibilità pari a ±0,03 mm.
Il MELFA Assista supporta inoltre operazioni flessibili. È stato progettato in modo da operare in modalità collaborativa, ovvero a bassa velocità, durante le operazioni che prevedono l’interazione con l’uomo. Dotato di una centralina di sicurezza, il MELFA Assista può passare a velocità più elevate quando non ci sono operatori presenti all’interno dello spazio di lavoro: ciò consente di utilizzarlo anche in modalità “high speed”. Per le aziende, questo significa avere a disposizione due robot in uno, massimizzando il ritorno sull’investimento.
Ma non solo. Offre anche la funzionalità di “Direct Teaching”, che permette agli operatori di muovere manualmente il braccio robotico nelle posizioni richieste dall’attività, che possono poi essere salvate all’interno del programma premendo il pulsante di “teach” sul suo tastierino incorporato. È disponibile, inoltre, un software di programmazione visual, che rende il cobot particolarmente facile da utilizzare e riassegnare ad altre attività poiché non sono richieste competenze specifiche di programmazione.
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Collaborare in sicurezza
La rullatrice monoslitta RP18 di ORT Italia integrata con l’innovativo controllo numerico M8V e il robot collaborativo MELFA Assista di Mitsubishi Electric
Da destra: Paolo Soroldoni, Mechatronics CNC Manager di Mitsubishi Electric, Maurizio Concolino, Direttore Commerciale di ORT Italia, Mattia Valtorta, Application Engineer, Mechatronics CNC Division Mitsubishi Electric, Silvia Miglioli, Responsabile Software di ORT Italia, Simone Farruggio, Product Specialist Engineer Robot, Mitsubishi Electric Factory Automation
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MACCHINE UTENSILI
Sostenibilità e risparmio
La responsabilità d’impresa è l’impegno di SORALUCE verso l’ambiente, i propri clienti, la società e il suo staff
Da sempre in SORALUCE, azienda di riferimento nel settore delle tecnologie di fresatura, alesatura e tornitura verticale per il mercato italiano, lo sviluppo sostenibile e il rispetto dell’ambiente sono fattori chiave indiscutibili per il futuro. Lo sviluppo sostenibile è un principio fondamentale per SORALUCE che collabora con i propri clienti per progettare e sviluppare un’ampia varietà di soluzioni sostenibili di fresatura, alesatura e multitasking.
Con un approccio di sostenibilità strutturato e proattivo, l’azienda parte di Danobatgroup, la divisione macchine utensili della Corporación Mondragón, una delle holding più importanti d’Europa, ha messo in atto un piano d’azione a breve e medio termine per migliorare il proprio sistema di gestione della sostenibilità perseguendo impegni, politiche e azioni tangibili sulle principali questioni con informazioni dettagliate sull’attuazione, seguite da una rendicontazione di so-
stenibilità significativa sulle azioni e sugli Key Performance Indicators.
A tal fine, si impegna continuamente nella riprogettazione dei propri prodotti e processi, riducendo il consumo di energia e lubro-refrigeranti, introducendo materiale riciclabile, inserendo sostenibilità e responsabilità sociale nella cultura e nei processi aziendali.
Responsabilità verso l’ambiente: il sistema ECO DESIGN L’azienda ha creato una nuova ge-
nerazione di macchine a portata d’uomo, progettata per ridurre al minimo il consumo energetico e i materiali di consumo. In accordo con le normative ISO 14006, SORALUCE realizza macchine con il sistema ECO DESIGN e con la più recente ed innovativa tecnologia per ridurre l’impatto ambientale e allo stesso tempo aumentare la produttività della macchina. SORALUCE è infatti la prima società nel settore delle macchine utensili ad ottenere, nel 2010, la certificazione per il Design di Prodotto e lo Sviluppo del Sistema di Gestione dei Processi (ECO DESIGN). Per diminuire l’impatto ambientale, gli aspetti più significativi nel ciclo di vita delle fresatrici sono la riduzione del consumo energetico, del materiale durante la fase di produzione dei componenti idraulici e l’utilizzo di un sistema di cambio utensile automatico. L’attenzione riposta nei confronti di questi aspetti, ha portato ad una riduzione dell’11% dei consumi nella produzione, del 16% dei consumi di elettricità e lubrificante, rispettivamente, durante l’uso e ad un risparmio annuale dei consumi della macchina del 16%, avendoli portati da 187, 2 MW/h/anno a 156 MW/h/anno.
Responsabilità verso la società: the home of innovation
L’innovazione è al primo posto in tutti i prodotti e le soluzioni che l’azienda sviluppa e molte delle tecnologie che guidano il settore della macchina utensile sono state sviluppate da SORALUCE. L’atteggiamento innovativo, caratteristica distintiva dell’azienda, è accompagnato da un impegno e una vocazione costanti per fornire un servizio alla società. Grazie ai continui sviluppi tecnologici, SORALUCE migliora la efficienza, la produttività, la precisione e la capacità di adeguamento ai processi concreti di produzione dei propri clienti, avendo cura, durante il processo, di tutti gli aspetti e fornendo tecnologie intelligenti in continua evoluzione, rispondendo oggi alle domande di domani.
L’incremento della produttività
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A cura della redazione
3
Figura
Ergonomia per l’operatore e ottima visibilità delle lavorazioni con la massima sicurezza
della macchina
Nei differenti settori merceologici, oggi più di ieri sempre più esigenti, lo sviluppo di soluzioni di produzione tecnologicamente avanzate, che riducono i tempi di lavorazione e offrono elevata disponibilità e precisione, è la chiave per affrontare le diverse sfide di produzione. Le soluzioni devono inoltre ridurre al minimo i tempi di fermo macchina, i tempi di carico/scarico di pezzi o le operazioni accessorie, ottimizzando così i tempi di cambio teste e utensili. Inoltre, devono consentire la produzione non presidiata, dove l’intervento dell’operatore è minimo, ma l’affidabilità è garantita. SORALUCE offre un’ampia gamma di soluzioni per la realizzazione di pezzi con differenti morfologie e dimensioni, in grado di soddisfare le esigenze dei vari settori, totalmente focalizzate sul raggiungimento della massima produttività e sulla garanzia di un’estrema precisione in lavorazione. Grazie allo sviluppo tecnologico di soluzioni di fresatura e alla sua competenza ed esperienza nell’ingegneria meccanica, la società è in grado di fornire soluzioni personalizzate e adattate alle esigenze di produzione del cliente, progettate per rispondere ad ogni specifica applicazione. Le sue attrezzature di produzione consentono di ottimizzare i tempi di lavorazione, riducendo i tempi morti e con il minimo intervento dell’operatore. Le soluzioni SORALUCE sono molto affidabili ed efficienti, oltre ad essere macchine estremamente precise e di semplice gestione.
La Silver Medal 2021 di Ecovadis
Per il raggiungimento della sostenibilità, SORALUCE è stata premiata con la Silver Medal 2021 dall’ente di certificazione indipendente Ecovadis, un riconoscimento che attesta, una volta di più, quanto l’azienda sia attenta ai temi della sostenibilità e quanto sia attiva sul fronte della responsabilità sociale.
EcoVadis, affidabile piattaforma per le va-
lutazioni della sostenibilità aziendale all’interno delle catene di approvvigionamento globali, valuta ogni azienda in base a criteri di prestazione ambientale, sociale ed etica. I criteri sono basati su standard internazionali di responsabilità sociale d’impresa
(CSR), come i principi del Global Compact, le convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), lo standard Global Reporting Iniziative (GRI), lo standard ISO 26000 e i principi CERES, e in base al continuo impegno delle aziende a imple-
mentare pratiche sociali e ambientali nelle loro operazioni. La metodologia di valutazione include la valutazione della qualità del sistema di gestione della sostenibilità di un’azienda attraverso le sue politiche, azioni e risultati.
Versatilità e possibilità di configurazioni multiple
LA MASSIMA EFFICIENZA PER LA TUA PRODUZIONE
Le profilatrici Dallan, specifiche per lamiere sottili, grazie ai loro brevetti vi consentono di aumentare i profitti grazie alla massima ottimizzazione della materia prima, riduzione dei costi energetici, elevata automazione e altissima produttività con velocità fino a 240 metri al minuto. Dal 2020 Dallan, unica nel panorama internazionale, ha inaugurato la propria Academy che include Libri, Podcast e Masterclass: queste ultime sono straordinari webinar che ogni due settimane spiegano nel dettaglio un nuovo impianto in funzione, e ve ne sono già più di 54 disponibili.
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Maggio 2023 www.ammonitore.com 21 Dallan S.p.A. Via per Salvatronda, 50 31033 Castelfranco Veneto (TV) - Italia T +39 0423 734111 info@dallan.com - dallan.com Iscriviti QUI alla Masterclass!
Dallan Amministratore Delegato Dallan S.p.A.
Andrea
Pad 15p - Stand 12
Contrastare gli sprechi di tempo e materiali nei reparti produttivi
Una ricerca condotta dal marchio Tork rivela che nell’industria, un gran numero di addetti in produzione viene inutilmente interrotto almeno 20 volte durante la giornata lavorativa per prendere o smaltire panni per la pulizia e l’igiene. Inoltre, lo studio rivela che spesso vengono presi più panni del necessario per evitare troppe interruzioni. Per aiutare le aziende a combattere gli sprechi, Tork ha creato il calcolatore gratuito degli sprechi Tork Motion, che consente alle aziende di misurare l’impatto di un posizionamento inefficace dei panni per la pulizia
La riduzione degli sprechi per aumentare la produttività è un principio fondamentale della Lean Manufacturing: quell’insieme di metodi e strumenti per portare l’azienda verso un’organizzazione efficiente che consenta di produrre ottimizzando le risorse. Per comprendere meglio come migliorare l’efficienza Tork, un marchio Essity, ha condotto una ricerca* nei reparti di produzione. I risultati mostrano che il posizionamento dei panni, se non ottimizzato, può generare sprechi di tempo e di prodotto, oltre a causare stress tra i lavoratori.
La ricerca mostra che:
- Il 44% dei lavoratori interrompe il lavoro almeno 20 volte durante la giornata per procurarsi o smaltire i panni.
- Il 74% degli addetti prende più panni di quelli necessari, per evitare di dover andare a prenderne altri.
- Il 69% dei lavoratori dichiara di essere stressato se viene interrotto nel suo lavoro quando ha molto da fare.
- Il 90% dei lavoratori concorda che avere Dispenser di panni industriali robusti e professionali a portata di mano, supporterebbe la pulizia, l’efficienza e la loro soddisfazione.
Sistema di erogazione Tork Performan-
ce® - progettato per ogni tipo di attività
La soluzione consiste nel posizionare i panni sulla postazione di lavoro, in modo che gli operatori delle macchine non debbano percorrere alcuna distanza per prenderli. Ma poiché gli ambienti di produzione sono vari, può essere difficile trovare una soluzione adatta a ogni azienda. Ecco perché i dispenser Tork Performance® sono stati progettati con una serie di opzioni di montaggio uniche e flessibili, che consentono di posizionarli dove sono più necessari, a portata di mano dell’operatore. Questa caratteristica progettuale elimina efficacemente la causa principale degli spostamenti inutili e degli sprechi di materiale evidenziati dallo studio.
“Grazie alla nostra conoscenza dell’ambiente produttivo, siamo in grado non solo di aiutare le aziende a identificare nuove fonti di spreco, ma anche di fornire una soluzione al problema. I nostri prodotti possono aiutare le aziende a migliorare continuamente riducendo gli sprechi di tempo e di prodotto”, ci spiega Riccardo Trionfera, Direttore Commerciale di Essity Professional Hygiene. Un nuovo strumento di facile utilizzo:
il calcolatore dello spreco di tempo per gli spostamenti Nell’intento di sostenere i clienti nella loro ricerca di riduzione degli sprechi, Tork ha sviluppato un nuovo strumento gratuito di facile utilizzo: il Calcolatore degli sprechi. Questo strumento basato sul web consentirà alle aziende di comprendere rapidamente quanto il posizionamento dei dispenser incida
realmente sul lavoro quotidiano degli operatori. Per saperne di più su come ridurre gli sprechi di tempo e di prodotto e per esplorare il sistema di erogazione Tork Performance, visitate il sito www.tork. it/riduzionedeirifiuti
*Fonte: Ricerca Tork sugli operatori di macchine (Luglio 2019)
Marposs punta sulla e-mobility e acquisisce la tedesca MeSys
L’azienda bavarese MeSys entra a far parte del Gruppo emiliano, specializzato in sistemi di misura, ispezione e testing, dopo un’operazione che amplierà il novero di tecnologie fornite da Marposs alla filiera produttiva delle batterie.
Il Gruppo Marposs, leader mondiale nella fornitura di strumenti per la misura, l’ispezione ed il testing, in ambiente di produzione, ha annunciato l’acquisizione di MeSys, azienda tedesca che da oltre 30 anni è specializzata in sistemi di misurazione senza contatto e senza radiazioni per materiali piani molto sottili e flessibili. Attraverso questa operazione, la multinazionale emiliana punta a essere sempre più protagonista della E-Mobility, integrando il suo portfolio di tecnologie per l’industria automotive con nuove applicazioni specifiche per la produzione degli elettrodi e dei separatori impiegati nelle batterie agli ioni di litio (Li-Ion). Grazie ai dispositivi sviluppati da MeSys sarà possibile ampliare la gamma di soluzioni dedicate al processo di produzione delle celle batterie, consolidando la strategia che
ha permesso a Marposs di diventare sempre più competitiva nel settore E-Mobility, soprattutto grazie ai sistemi avanzati per il test elettrico, di durabilità e di tenuta delle celle, dei moduli e dei pacchi batteria delle auto. Gli strumenti di misura sviluppati da MeSys adottano una tecnologia a ultrasuoni per il controllo in linea delle operazioni di spalmatura, calandratura, estrusione, rivestimento e laminazione dei materiali della cosiddetta ‘converting industry’ (lamine di metallo, carta, tessuti, film plastici, gomma, etc.). I sistemi a ultrasuoni misurano senza contatto e senza alcuna contaminazione parametri come lo spessore, la densità, il peso e l’umidità di fogli e pellicole. Inoltre, grazie all’integrazione con le tecnologie di proprietà Marposs, come sonde confocali, sensori laser e telecamere, sarà possibile sviluppare nuove soluzioni per la misura e l’ispezione ottica delle superfici.
«L’acquisizione di MeSys si inserisce nell’ambito di un processo che abbiamo intrapreso nel 2016, con l’obiettivo di sviluppare una gamma completa di soluzioni dedicate al settore della
mobilità elettrica – ha dichiarato Stefano Possati, Presidente del Gruppo Marposs. L’industria automotive è sempre stata uno dei nostri mercati di riferimento e in questi anni abbiamo investito impegno e risorse per anticipare l’evoluzione di questo comparto e mantenere la stessa competitività con tecnologie e soluzioni innovative».
«Grazie al Gruppo Marposs – ha aggiunto Eva Knorr, Managing Director di MeSys – entriamo in una dimensione più grande e competitiva, che
migliorerà i nostri prodotti e le future capacità di sviluppo. Crediamo che la reputazione di Marposs servirà da volano di crescita per MeSys e grazie alla presenza globale del Gruppo potremo portare i nostri sistemi di misurazione anche in altri mercati finora irraggiungibili».
L’accordo inoltre permetterà a Marposs di acquisire nuove competenze, creare sinergie e sviluppare opportunità nei settori della ‘Converting Industry’ dove tradizionalmente non è presente.
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Bystronic sempre più vicina ai clienti Italiani
Seguendo la strategia di Gruppo, Bystronic Italia ha deciso di non partecipare a Lamiera 2023 e di concentrare i propri sforzi organizzando una serie di eventi locali a stretto contatto con i nostri clienti su tutto il territorio nazionale, dove avremo modo di esporre le ultime novità tecnologiche di questo 2023.
Contattateci per farne parte: sales.it@bystronic.com
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FIERE
LIGNA 2023
Sostenibilità per un settore in trasformazione
Dal 15 al 19 maggio l’industria del legno si dà appuntamento ad Hannover, dall’Italia arriveranno oltre 250 espositori
Seguendo le linee di sviluppo attuali e future della digitalizzazione, il tema centrale della “Trasformazione dell’industria del legno” traccerà a LIGNA 2023 una panoramica di scenari sostenibili per l’industria del legno e del mobile, e di soluzioni per l’artigianato del legno. La trasformazione in atto nel settore comporta il cambiamento e l’evoluzione dei processi e delle tecniche di lavorazione e include sia l’automatizzazione e la digitalizzazione dei processi, sia l’applicazione di nuovi materiali e di nuove tecnologie. LIGNA 2023 dimostrerà come sia possibile ottimizzare efficienza, qualità e sostenibilità della lavorazione del legno ad esempio attraverso l’apprendimento automatico. In quanto tecnologia chiave, la progressiva digitalizzazione produce cambiamenti radicali nell’intera catena del valore del comparto, e non solo in ambito industriale, ma anche a livello artigianale. Vero e proprio processo di trasformazione organico ed evolutivo, la digitalizzazione sta influenzando positivamente tutti gli ambiti: dalla strategia all’organizzazione della produzione e della logistica, alla vendita, all‘assistenza post-vendita.
Champions League dell’industria del legno
“LIGNA è per l’industria del legno quella che la Champions League è per il mondo del calcio”, afferma Oliver Kunzweiler, Director Central Marketing del Gruppo Weinig, annunciando, per LIGNA 2023: “Ci misuriamo in una costruttiva competizione per assicurare ai clienti le migliori soluzioni possibili. Su 5.000 m² presenteremo innovativi impianti di grandi dimensioni per le imprese industriali, ma anche macchine stand-alone per l’artigianato. I nostri clienti possono godere dei vantaggi della trasformazione digitale grazie a impianti interamente progettati da noi, comprensivi di pacchetti per la soluzione di qualsiasi problema, che consentiranno loro non solo di ottenere una redditizia produzione, ma anche di affrontare con successo il diffuso problema della carenza di personale qualificato. Possono inoltre contare sull’ottima collaborazione consentita dai nostri LifeTime Services, che assicurano un’efficace manutenzione e la
fornitura pianificabile delle parti di ricambio ovunque nel mondo in ogni fase di vita dell’impianto”.
LIGNA detta stimoli e tempi a livello internazionale LIGNA accompagna da anni l’evoluzione in atto, dando stimoli al settore e dettandone i tempi a livello internazionale. La “Trasformazione dell’industria del legno” è in effetti l’evoluzione naturale dei riusciti temi conduttori dell’edizione 2019 (“Lavorazione integrata del legno – Soluzioni su misura”) e 2017 (“Produzione connessa”).
Il tema sarà completato e arricchito da tour guidati ibridi in tedesco e in inglese e dai contenuti di alto profilo degli appuntamenti in calendario sul LIGNA. Stage, oltre che da eventi speciali mirati per l’artigianato, per l’industria, per il settore forestale e per la sicurezza dell’IT.
Dal campione nascosto alla grande azienda che opera a livello globale Numerose aziende che espongono a LIGNA 2023 contribuiscono con i loro sviluppi alla “Trasformazione dell’in-
dustria del legno”: dai cosiddetti Hidden Champions - i “campioni sconosciuti” - della meccanica ai global player. L’austriaco Felder Group, uno dei maggiori offerenti di macchine per la lavorazione del legno, esporrà ad esempio soluzioni robotiche interamente automatizzate. L’azienda tedesca Dieffenbacher Holding GmbH & Co. KG dimostrerà come si possono trasformare impianti produttivi di tipo tradizionale in veri e propri “impianti intelligenti” attraverso soluzioni per il recupero energetico e misure per il miglioramento dell’eccellenza operativa e per la promozione della sostenibilità di impianti per pannelli a base legno. Il Gruppo IMA Schelling presenterà tra l’altro una bordatrice con gestione automatica dei bordi, una foratrice continua per la produzione di lotti di pezzo singolo, una sezionatrice automatizzata con gestione robotizzata per una elevata produttività, e il suo software end-to-end “aimi”. “A LIGNA vogliamo suscitare nei nostri clienti e partner la curiosità per le nostre innovazioni e i nostri sviluppi degli ultimi anni”, dice Wolfgang Rohner, CEO di IMA Schelling. “In fiera potremo esporre solo alcune di queste innovazioni, molte altre soluzioni sono state realizzate negli ultimi anni in progetti personalizzati per i clienti. LIGNA rimane la fiera di riferimento per il settore. Soprattutto dopo questa lunga pausa, ci aspettiamo interessanti colloqui con amici di tutto il mondo.”
La forza di innovazione dell’Italia come acceleratore della trasformazione
Tra gli espositori italiani che saranno presenti ad Hannover Biesse Group, SCM Group e Cefla Finishing. Mentre Cefla Finishing ottimizza con la sua avanzata tecnologia processi come la verniciatura e il rivestimento delle superfici, SCM supporta la lavorazione del legno con l’integrazione di tool digitali per la produzione supportata da computer (CAM) e il controllo numerico computerizzato (CNC) e presenterà in fiera un’ampia gamma di macchine CNC, centri di lavoro, segatrici, macchine per il trattamento del legno e molto altro. Biesse esporrà invece un impianto integrato con soluzioni per il taglio e il nesting dei pannelli collegate tra di loro da SmartConnection, un software per la gestione interna degli ordinativi.
La conoscenza di base consente alle imprese artigiane di investire con successo
Per le imprese artigiane del settore del legno, l’implementazione delle tecnologie digitali rappresenta anche una particolare sfida. Quando si integrano nuove tecnologie, infatti, la mancanza di know-how tecnico può portare in fretta a qualche difficoltà. LIGNA si propone pertanto agli artigiani anche come il luogo più adatto per accrescere le loro conoscenze di base così da poter sfruttare pienamente i vantaggi della digitalizzazione. Anche temi come la “sicurezza dei dati” avranno un ruolo importante ad Hannover.
Per altre informazioni sulla manifestazione: www.ligna.de
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ED EVENTI
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Torque Die &
PATENT PENDING
Solo 3,5 rotazioni per bloccaggio/sbloccaggio
Ripetibilità <0,005 mm
Forza di tenuta fino a 100 Kn
Ampia superficie delle griffe (Forza bloccaggio Pull Down 18 Kn a 20 Nn)
Ganasce autocentranti
Auto-compensanti
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ITMA torna in Italia
Archiviato un 2022 positivo il meccanotessile italiano guarda con ottimismo all’anno in corso. Nel 2023, dopo otto anni, ITMA, la più importante fiera del settore, torna in Italia, negli spazi di Fiera Milano-Rho (8-14 giugno). È l’occasione per esaltare l’eccellenza della tecnologia italiana e per stimolare nuovi investimenti nella filiera tessile
di Cristina Gualdoni
Organizzata da CEMATEX, il comitato che a livello europeo raggruppa le associazioni meccanotessili di nove Paesi (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito), ITMA è una fiera itinerante che si tiene ogni 4 anni dal 1951 e che coinvolge mediamente 150.000 visitatori. Una vetrina fondamentale per le nuove soluzioni operative, un vero e proprio market place in grado di offrire ai partecipanti straordinarie possibilità di business.
Così Roberto Luongo, direttore generale di ICE, ha aperto la scaletta degli interventi della conferenza stampa, a testimonianza del peso che il settore meccanotessile italiano ricopre negli scenari macroeconomici del sistema Italia: “L’industria meccanotessile italiana rappresenta per il nostro Paese uno dei comparti produttivi di punta per la sua spiccata proiezione sui mercati internazionali. Le nostre tecnologie tessili sono considerate di livello qualitativo elevato, e per noi di Agenzia ICE questo rappresenta un elemento di grande orgoglio e soddisfazione, che ci spinge a sostenere in maniera sempre più convinta e decisa le aziende italiane, attraverso una collaborazione efficace, ormai consolidata e collaudata, con l’Associazione di categoria. ITMA rappresenta un’occasione unica per l’industria meccanotessile italiana, per l’elevato numero di espositori e per le decine di migliaia di visitatori che abitualmente attira. Come ICE abbiamo dunque predisposto, d’intesa con ACIMIT, un articolato progetto finalizzato alla promozione del settore meccanotessile italiano attraverso la valorizzazione dei tre driver che lo contraddistinguono: tecnologia, digitalizzazione e sostenibilità. Avremo un incoming di 140 top buyer esteri provenienti da 25 diversi
paesi; a corredo, una intensa e diffusa campagna di comunicazione, in Italia e all’estero che contribuisce significativamente ad incrementare la presenza alla manifestazione di operatori professionali da tutto il mondo. Diversi gli eventi di formazione, incentrati principalmente sulle novità presentate dalle aziende italiane a ITMA 2023, con particolare attenzione al tema delle tecnologie sostenibili e ai processi di digitalizzazione. E poi ci sarà la premiazione degli Italian Textile Technology Awards, organizzati da ICE e ACIMIT. Verranno premiati i 18 studenti più meritevoli, provenienti dalle Università tessili presenti in quei Paesi in cui sono attivi o invia di realizzazione i Centri Tecnologici di Formazione Tessili Italiani: Bangladesh, India, Mongolia, Pakistan, Perù e Vietnam”. Un comparto in salute Alessandro Zucchi, presidente ACIMIT, ha, poi, fornito un quadro
sull’andamento del meccanotessile in Italia, esponendo i dati di preconsuntivo 2022. Ad oggi sono circa 300 le aziende del settore attive in Italia e circa 12.900 gli addetti impiegati, per un valore produttivo nel 2022 di 2,6 miliardi di euro.
Sia la produzione sia le esportazioni italiane di macchine tessili hanno registrato un aumento superiore al 10% anche se l’87% di questo valore è stato realizzato all’estero. L’export italiano si è diretto soprattutto in Asia e in Europa. Complessivamente, le due aree hanno assorbito il 79% delle vendite estere: Cina, Turchia, India e Stati Uniti sono state le principali destinazioni delle vendite italiane all’estero nel 2022.
“I risultati positivi non cancellano, tuttavia, gli ostacoli che le aziende devono ancora affrontare in questo periodo - ha affermato il presidente di ACIMIT. - Le criticità conseguenti alla pandemia da Covid-19 sono state amplificate dal persistere del conflitto russo-ucraino. Anche in questo primo scorcio del 2023 permangono condizioni avverse al business, quali l’alta inflazione, i freni al funzionamento delle catene del valore, prezzi delle materie prime energetiche al di sopra della media degli ultimi anni. Tuttavia, le previsioni elaborate dal nostro Ufficio Studi indicano un miglioramento nella seconda parte dell’anno e nel triennio 2024-26 che ci fanno ben sperare”.
Di fronte a queste previsioni ITMA 2023 potrebbe rappresentare il volano capace di stimolare gli investimenti nel settore tessile, non solo quello italiano. “Le nostre aziende confidano molto nell’evento del prossimo giugno, - ha commentato Zucchi.
- Lo dimostrano le cifre sulla presenza italiana alla manifestazione: quasi 400 espositori, circa 36mila metri quadrati, con un aumento della superficie occupata di oltre il 20% rispetto all’edizione precedente tenutasi a Barcellona. Il 30% dell’area espositiva totale a ITMA sarà targato Italia”.
Shaping the Future
Durante la conferenza stampa sono state presentate le diverse iniziative che ACIMIT, con il supporto di Agenzia ICE ha messo in campo per promuovere la partecipazione italiana alla manifestazione fieristica di giugno. “Grazie all’indispensabile sostegno economico e organizzativo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Agenzia ICE, - ha precisato Zucchi,stiamo promuovendo la presenza delle aziende italiane a ITMA attraverso un nutrito numero di iniziative. Tra queste voglio ricordare le diverse delegazioni di operatori tessili stranieri che porteremo in fiera, oltre a quelle che tra il 2022 e il 2023 abbiamo ospitato in Italia per consolidare i rapporti commerciali con molti Paesi di interesse per i nostri costruttori. Un’altra iniziativa importante è la mostra fotografica che sarà allestita negli spazi fieristici e che ripercorrerà la storia del meccanotessile italiano attraverso le immagini delle sue aziende protagoniste”.
Particolarmente significativa è stata anche la campagna promozionale attraverso i canali social e quelli tradizionali. Il concept che contraddistingue tutta l’attività di comunicazione ACIMIT verso ITMA 2023 è SHAPING THE FUTURE. “Il settore meccanotessile italiano, - ha spiegato il presidente di ACIMIT, - negli ultimi anni ha dimostrato di saper guardare avanti, di mettere a frutto ingegno e potenzialità interne, per creare innovazione e consolidare una leadership tecnologica ormai affermata e riconosciuta a livello internazionale Shaping the future è un concetto che indica la volontà dei costruttori italiani di essere protagonisti dello sviluppo dell’intera filiera tessile, capaci di tracciare percorsi virtuosi che testimoniano il carattere propositivo dell’intero comparto e che permettono di plasmare il futuro del settore attraverso i tre pilastri, sostenibilità, digitalizzazione e tecnologia, che sono anche i temi cardine di ITMA 2023”.
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FIERE ED EVENTI
Sostenibilità, digitalizzazione e tecnologia per trasformare il mondo del tessile “Trasformare il mondo del tessile”: è sulla scia di questo claim che ITMA 2023 si accinge ad aprire le sue porte. All’edizione milanese di ITMA si parlerà soprattutto di sostenibilità
e digitalizzazione.
Alessandro Zucchi: “La filiera tessile si sta indirizzando verso processi produttivi sempre più competitivi, dove la riduzione dei costi produttivi, attraverso un minore consumo di acqua, energia e materie prime, si combina
con l’attenzione all’ambiente. Altrettanto importante è la trasformazione digitale in essere delle aziende, un processo, quello della digitalizzazione, che permetterà ai fornitori di tecnologia e ai loro clienti di operare in modo sempre più costruttivo ed efficiente”.
Movimentazione vincente
Interroll ha disegnato il futuro dell’intralogistica con l’innovativo concetto di piattaforma. Qualità, semplicità di funzionamento e di design, risparmio energetico e sostenibilità. Per ogni peso, per ogni mercato, per ogni esigenza.
Proprio sui temi della sostenibilità e della digitalizzazione hanno concluso i lavori, portando la loro testimonianza, cinque aziende associate ACIMIT: Flainox, Itema, Marzoli, Salvadè, Sperotto Rimar. Il loro intervento ha evidenziato la validità dei progetti che ACIMIT ormai da qualche anno sta portando avanti in materia di sostenibilità e digitalizzazione, vale a dire il progetto Sustainable Technologies, con la Green Label come fulcro dell’iniziativa, e la certificazione digitale denominata ACIMIT Digital Ready.
Entrambi i progetti testimoniano l’impegno dei costruttori italiani in due ambiti di importanza strategica per il consolidamento della leadership italiana nel settore anche nel futuro. Con la Green Label, la targa verde che certifica le performance ambientali ed economiche dei macchinari tessili italiani, le aziende aderenti si impegnano a ridurre l’emissione di CO2 delle proprie macchine, attraverso un costante miglioramento tecnologico. Con la Digital Ready, invece, si intende standardizzare i dati produttivi e gestionali delle macchine tessili italiane e la loro capacità di integrazione digitale presso il cliente. “Siamo convinti, - ha concluso il presidente di ACIMIT, - che il futuro della filiera tessile che vogliamo plasmare abbia come fondamento un’offerta tecnologica sostenibile e digitalizzata”.
interroll.it
Fiera Milano-Rho 8-14 giugno
400 espositori
36mila metri quadrati, aumento della superficie occupata di oltre il 20% rispetto all’edizione precedente 30% dell’area espositiva totale targata Italia www.itma.com
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ITMA
Potenti frese Xill·tec® – come Plug & Play
Con le frese Xill·tec® MC230 e MC233 Advance Walter ha già introdotto due famiglie di frese in metallo duro integrale potenti e universalmente applicabili: per tutti i materiali ISO P, M, K, N e S e per tutte le comuni applicazioni di sgrossatura e finitura e strategie di fresatura. Nella seconda fase introduttiva, il costruttore di utensili di Tubinga completa il suo programma: con frese Xill·tec® da due a otto taglienti con diametri da 2 a 25 mm e lunghezze di taglio da 1 a 5 × Dc. Con le versioni lunghe, Walter soddisfa la tendenza alla fresatura dinamica come applicazione standard nel settore universale. Uno dei principali vantaggi consiste nella possibilità di utilizzare l’intera lunghezza dell’utensile, con conseguenti volumi di truciolo più elevati. Inoltre, esistono diverse geometrie, ciascuna sviluppata per un’applicazione, un materiale o una strategia di lavorazione specifici.
Alla famiglia base Xill·tec® MC230 Ad-
Sensori di contrasto
Diversi tipi di luce e un alloggiamento compatto: Il nuovo sensore di contrasto KRT 3C di Leuze può essere integrato in modo flessibile nei processi di imballaggio grazie alla sua capacità multicolore e alle sue dimensioni ridotte.
Con il sensore di contrasto KRT 3C, Leuze presenta il più piccolo sensore di contrasto mai realizzato per l’industria del packaging. Gli operatori dell’impianto beneficiano di un dispositivo compatto che può essere utilizzato in molti modi diversi: Il KRT 3C rileva in modo affidabile e preciso la posizione anche in presenza di piccole differenze di contrasto e con superfici
vance si aggiungono anche le nuove frese Xill·tec® della famiglia MC233 Advance. Queste sono state progettate con separatori di trucioli e sono quindi adatte a volumi di truciolo elevati, ad esempio nella sgrossatura dinamica. In altre parole, per applicazioni in cui è importante mantenere i trucioli corti e trasportarli via in modo sicuro nonostante i lunghi taglienti. Entrambe le frese hanno una vita utensile maggiore di circa il 30% rispetto alla concorrenza, a velocità di taglio identiche e a parità di materiale e volume di taglio. Il fattore decisivo è costituito da geometrie le cui spirali disuguali si adattano al numero di denti e alla lunghezza del tagliente, in combinazione con la nuova e resistente qualità universale WK40TF con rivestimento TiAlN. Questa è stata sviluppata e prodotta da Walter appositamente per gli utensili di fresatura in metallo duro integrale Xill·tec®.
lucide o materiali altamente riflettenti. Ciò è reso possibile dalla funzionalità multicolore: la luce rossa, verde e blu, nonché la luce bianca e la luce rossa laser non lasciano passare inosservato alcun oggetto o etichetta stampata. In questo modo gli utenti possono selezionare la sorgente luminosa giusta per qualsiasi materiale e il colore del marchio di contrasto per i loro processi di imballaggio ed etichettatura.
Spazio ristretto? Nessun problema! Il KRT 3C rileva i contrasti in modo molto preciso e affidabile, con un tem-
Nell’industria dell’imballaggio, i prodotti sono spesso confezionati in sacchetti tubolari. I sensori rilevano i marcatori di contrasto stampati e determinano quando il film di imballaggio viene tagliato. Con i sensori di contrasto KRT 3C, questo è sempre possibile grazie alla funzionalità multicolore, anche con materiali con diverse combinazioni di colori o toni di grigio.
Poiché il colore della luce emessa determina l’affidabilità del rilevamento dei marcatori di contrasto, i nuovi sensori di contrasto KRT 3C di Leuze utilizzano tre diversi tipi di luce. Ciò consente ai clienti di selezionare la sorgente luminosa appropriata per ogni tipo di materiale e per ogni colore di marcatore di contrasto nei processi di imballaggio o etichettatura.
po di risposta di soli 50 μs (laser: 125 μs) e un jitter del segnale minimo. Ciò consente di ottenere una produttività ottimale della macchina. Vantaggio in spazi ridotti: Con le sue dimensioni ridotte di 11 x 32 x 17 mm, il sensore è progettato per spazi di installazione ristretti. Ciò significa che può essere montato praticamente ovunque. Gli utenti possono configurare facilmente
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il KRT 3C tramite l’interfaccia IO-Link integrata. Questo velocizza anche il cambio di formato del prodotto.
Molto resistente L’alloggiamento è robusto: soddisfa i gradi di protezione IP67 e IP69K. Il KRT 3C è anche certificato ECOLAB. È quindi in grado di gestire anche detergenti aggressivi.
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