L'Ammonitore n.6 settembre

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EDITORIALE

Considerazioni pre-BIMU

#6 Anno 80 - Settembre 2024

www.ammonitore.com

MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

A poco meno di un mese dall’inizio della 34ma BIMU, vale la pena analizzare il contesto economico in cui si svolgerà la manifestazione. Per prima cosa dobbiamo sottolineare con orgoglio che l’industria italiana della macchina utensile rimane un’indiscussa protagonista nel panorama internazionale, quarta per export e consumo e quinta per produzione. Tuttavia, se l’export traina ormai da anni il comparto, il mercato interno è il primo a risentire dei momenti di difficoltà. La situazione politica internazionale è sicuramente causa di incertezza che, come ormai noto, frena gli investimenti, eppure, anche per il 2024, l’export proseguirà con il suo trend positivo (è atteso un nuovo record) mentre la domanda domestica mostrerà ancora segnali di debolezza partiti già nel 2022. La situazione dovrebbe migliorare ora che è stato emanato il testo ufficiale del piano Transizione 5.0, un po’ come accaduto con i vari provvedimenti dedicati a Industria 4.0. Ben più delicata è la questione legata all’auto elettrica. Il rallentamento delle vendite ha indotto molte case automobilistiche a rivedere i propri piani con conseguenze pesanti sull’occupazione. Non un bel segnale se si pensa al bando europeo che entrerà in vigore nel 2035 sulla produzione di auto con motori endotermici. Le domande, quindi, sorgono spontanee: in che direzione devono andare gli investimenti? Questa indecisione non è solo una perdita di tempo rispetto a un provvedimento che risulterà alla fine da rispettare o, al limite, di poco rinviabile? E poi c’è il grande enigma di come potranno riconvertirsi le aziende di casa nostra, e non solo, specializzate nella componentistica meccanica. Quali settori potranno sostituire buona parte della domanda dell’industria automobilistica che inevitabilmente verrà a mancare? Verso la fine della Seconda guerra mondiale la quasi totalità dell’industria manifatturiera europea si era trasformata in industria bellica: a pensare male si commette peccato ma spesso ci si azzecca (cit.).

Un buon segnale invece arriva dagli ultimi dati relativi alla BIMU 2024. Sono risultate oltre 650 le imprese che hanno già confermato la partecipazione. Rispetto all’edizione passata la presenza degli espositori diretti è cresciuta del 10% mentre sono pressoché raddoppiate le adesioni pervenute dall’estero, a dimostrazione che l’Italia continua a essere un punto di riferimento industriale a livello globale.

Terminiamo facendo gli auguri di buon lavoro a Riccardo Rosa eletto presidente di UCIMU Sistemi per Produrre per il biennio 2024-2025. f.chiavieri@lswr.it

INTERVISTA

EFFICIENZA ENERGETICA

Soluzioni per un’automazione più efficiente

L’efficientamento energetico di macchine e impianti rappresenta un tema molto caro alle aziende. Le tecnologie digitali intervengono positivamente nella gestione intelligente dell’energia portando vantaggi alle imprese e all’ambiente

Al cuore dei robot INTERVISTA

A meno di un mese dal debutto della seconda edizione di RobotHeart, tra i padiglioni di 34.BI-MU dal 9 al 12 ottobre 2024 a fieramilano Rho, abbiamo intervistato l’ingegner Domenico Appendino Presidente SIRI, Associazione Italiana di Robotica e Automazione

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Fabio Chiavieri

IN PRIMO PIANO

Interroll entra a far parte dell’Innovation Network di Omron in qualità di “Alliance Partner”

Interroll, fornitore leader di soluzioni per la movimentazione dei materiali, è entrato a far parte del network di System Integrator OMRON (Innovation Network) in qualità di “Alliance Partner”. Con questa collaborazione, Omron integra la sua gamma di soluzioni flessibili di automazione industriale andando incontro alle esigenze dei produttori in diversi settori. “Siamo lieti di dare il benvenuto a Interroll, un’aggiunta preziosa al nostro Innovation Network ha dichiarato Daniel Rossek, EMEA System Integration Manager di Omron. “L’esperienza di Interroll nella fornitura di soluzioni di topper standard per i nostri robot mobili autonomi (AMR) offrirà ai nostri clienti una maggior flessibilità e scelta nell’ottimizzare le attività di movimentazione dei materiali. Insieme, ci impegniamo a fornire soluzioni innovative in grado di offrire la massima efficienza e produttività per i nostri clienti”.

dell’Innovation Network di Omron rappresenta un’opportunità unica per Interroll. Combinando i nostri punti di forza, siamo

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Un esempio della gamma Interroll è il robusto modulo superiore LCP AMR, un trasportatore progettato specificamente per la movimentazione di prodotti leggeri sugli AMR.

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che cos’è la fiera delle soluzioni industriali?

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Come per le edizioni francesi, SEPEM è un salone che si distingue per il suo approccio pratico e orientato alle esigenze concrete delle aziende, mettendo in contatto diretto i fornitori di soluzioni tecniche con i responsabili della produzione, della manutenzione e della logistica trovando idee ed ispirazioni in una sola giornata di visita.

SEPEM Torino si propone di valorizzare l’industria del territorio, rinforzando il tessuto industriale locale e supportandone il dinamismo. Inoltre, intende offrire soluzioni concrete agli stabilimenti produttivi di ogni filiera industriale, proponendo un’offerta equilibrata di espositori selezionati per rispondere alle necessità specifiche dei distretti industriali locali.

L’evento mira anche ad accompagnare le evoluzioni tecnologiche tramite dimostrazioni e momenti di formazione, fa-

cilitare l’incontro tra imprese e risorse professionali qualificate e ottimizzare al massimo i tempi di visita dei decisori e delle loro squadre tecniche.

Con questi obiettivi - il 3 e 4 dicembre a Lingotto Fiere - SEPEM Torino si conferma un appuntamento imprescindibile per le imprese che puntano ad ottimizzare le operazioni industriali.

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Boom del mercato italiano che nel 2030 varrà 140 miliardi di dollari (+24%)

Numeri in forte crescita per la logistica italiana che, secondo le ultime stime, potrà contare su un tasso di crescita annuo composto del +3,71% nel periodo 2024-2030: 6 anni in cui il mercato italiano crescerà per un valore di quasi 30 miliardi di dollari. Sono però diverse le sfide da affrontare per proseguire questo trend di crescita. Dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale all’attenzione per la logistica green, Innovalab, convention organizzata a Bologna da Due Torri, ha messo di fronte gli esperti del settore per un’attenta analisi del settore. Il mercato della logistica italiana può sorridere grazie a una crescita costante che non sembra intenzionata a frenare nemmeno nei prossimi anni. Secondo gli ultimi dati riportati da Mordor Intelligence il valore del trasporto merci e della logistica in Italia arriverà a superare i 140 miliardi di dollari nel 2030 con un tasso di crescita annuo composto del 3,71% nel periodo 2024-2030. A fare da traino anche l’aumento delle vendite al dettaglio nel 2023 (+2,8% su base annua) con l’e-commerce cresciuto del 13% e arrivato a un valore di 47,7 miliardi di dollari. L’analisi sottolinea anche l’intenzione dell’Italia di spostare l’attenzione verso il trasporto merci su rotaia, investendo oltre 117 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni e approvando piani d’investimento per un valore di 5,8 miliardi di dollari per lo sviluppo delle infrastrutture portuali entro il 2026. Il comparto è atteso da molte novità nei prossimi anni, partendo dallo sviluppo di nuove tecnologie con l’intelligenza artificiale che sarà sempre più alleata delle aziende. Non sarà, però, dimenticato il lato umano, anzi le aziende dovranno impegnarsi ancora di

più per essere attrattive e offrire rapporti di lavoro equi.

Ecco allora quali sono le 7 sfide che dovrà affrontare il settore della logistica emerse grazie agli esperti del settore in occasione di Innovalab 2024:

1. Digitalizzazione dei processi e AI: permettono di automatizzare compiti, migliorare rotte e tracciabilità ottimizzando processi e supply chain.

2. Green Logistics: dal riuscire a sfruttare al meglio l’intermodalità al rinnovo del parco mezzi, fino a un packaging attento all’ambiente.

3. Attrattività: manca personale al settore della logistica che deve saper attrarre lavoratori con stipendi adeguati e condizioni di lavoro eque.

4. Aggiornamento delle infrastrutture: è urgente per aumentare l›efficienza, la competitività e la sostenibilità del settore

5. Semplificazione e uniformità: con la necessità di regole e leggi uguali in tutte le regioni che non complichino il lavoro ad imprenditori, manager e lavoratori

6. Rapporto con i lavoratori: c’è bisogno di maggior dialogo e i lavoratori devono sentirsi più ingaggiate e tutelate.

7. Flessibilità e collaborazione: la logistica deve essere flessibile nonostante il mondo del lavoro si stia irrigidendo. Serve collaborazione tra clienti e fornitori.

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Industria delle macchine utensili: crescita sostenuta

nel 2023, prospettive più caute per il 2024

L’anno 2023 si è confermato positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, con un nuovo record di produzione, trainato soprattutto dall’export, nonostante il calo della domanda interna. Tuttavia, le previsioni per il 2024 indicano un leggero calo del settore, con una contrazione della raccolta ordini registrata nel primo semestre dell’anno

Secondo quanto illustrato da Barbara Colombo, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel corso dell’Assemblea dei soci, alla quale ha partecipato anche il presidente di CONFINDUSTRIA Emanuele Orsini, il settore si è confermato come uno dei protagonisti sullo scenario internazionale, classificandosi al quinto posto nella produzione mondiale e quarto sia per export che per consumo.

I risultati del 2023

I dati consuntivi elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU mostrano che, nel 2023, la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione ha raggiunto i 7,6 miliardi di euro, registrando un incremento del 46% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è dovuto principalmente all’ottimo andamento delle esportazioni, che hanno toccato il valore record di 4,2 miliardi di euro, con un incremento del 218% rispetto al 2022.

D’altro canto, il consumo domestico è calato del 78%, attestandosi a 5,8 miliardi di euro, influenzando negativamente le consegne dei costruttori italiani, che sono scese dell’11% a 3,4 miliardi di euro, e le importazioni, calate del 3% a 2,4 miliardi di euro.

I mercati internazionali

I principali mercati di sbocco per l’industria italiana nel 2023 sono stati gli Stati Uniti (567 milioni di euro, +175%), seguiti da Germania (359 milioni, +172%), Cina (286 milioni, +266%), e Francia (247 milioni, +282%). Altri mercati importanti sono stati Polonia, Turchia, Messico, Spagna, India e Regno Unito.

Previsioni per il 2024

Le previsioni per il 2024 indicano un leggero rallentamento dell’industria, con una produzione prevista a 7,45 miliardi di euro, in calo del 2,2%. Si prevede un ulteriore aumento delle esportazioni, che dovrebbero raggiungere i 4,35 miliardi di euro (+3%), segnando così un nuovo record. Tuttavia, il mercato interno mostrerà segnali di debolezza, con le consegne in calo dell’8,6%, fermandosi a 3,1 miliardi di euro, e una riduzione del consumo domestico del 7,1%.

Particolarmente preoccupante è la raccolta ordini per i costruttori italiani: nel primo semestre del 2024, l’indice UCIMU ha registrato una flessione del 17,3%, con un calo degli ordini interni (-18,7%) e esteri (-16,2%). Questa tendenza riflette l’incertezza e l’instabilità del contesto economico, sia a livello nazionale che internazionale.

Sfide e proposte per il futuro

Secondo la presidente Barbara Colombo, dopo un biennio di forte crescita, l’industria italiana sta affrontando un

momento di difficoltà, dovuto in parte alla debolezza del mercato interno e all’incertezza legata alla Transizione 5.0. Questo programma, che integra la digitalizzazione con l’efficienza energetica, rappresenta una grande opportunità per il settore, ma la mancanza di decreti attuativi ha portato molti operatori a posticipare gli investimenti.

Colombo ha sottolineato l’importanza di rendere operativa la Transizione 5.0, ma ha anche sollecitato il governo a considerare un’estensione del termine di utilizzo dei fondi fino al 2026, per evitare che i tempi compressi penalizzino i costruttori italiani, favorendo di fatto gli importatori.

Formazione e occupazione

Un altro tema centrale è la necessità di personale qualificato per gestire le macchine di ultima generazione. Per rispondere a questa esigenza, UCIMU ha potenziato il progetto “UCIMU Academy”, che mira a ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro attraverso collaborazioni con ITS e

premi per le tesi di laurea. Un’iniziativa particolare è “ROBOTGAMES”, un concorso che coinvolgerà giovani delle scuole secondarie di secondo grado in sfide di robotica e automazione industriale.

Internazionalizzazione

L’export resta una priorità per le imprese italiane del settore, con paesi come Stati Uniti, Cina, India, Vietnam e Messico tra i mercati più promettenti. Tuttavia, Colombo ha evidenziato che esportare non è sufficiente e che le aziende devono strutturarsi meglio per essere competitive a livello globale. A tal fine, UCIMU ha avviato reti d’impresa in India e Vietnam, con l’obiettivo di rafforzare la presenza italiana su mercati strategici. Colombo ha concluso sottolineando l’importanza dell’appartenenza all’Unione Europea, fondamentale per poter influenzare le politiche economiche e industriali a livello continentale, e la necessità di potenziare le risorse a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese italiane.

di Cristina Gualdoni

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ROBOTICA

INTERVISTA

Al cuore dei robot

A meno di un mese dal debutto della seconda edizione di RobotHeart, tra i padiglioni di 34.BI-MU dal 9 al 12 ottobre 2024 a fieramilano Rho, abbiamo intervistato l’ingegner Domenico Appendino Presidente SIRI, Associazione Italiana di Robotica e Automazione

RobotHeart, organizzato da EFIM-Ente Fiere Italiane Macchine, rappresenta l’appuntamento di riferimento in Italia dedicato al settore dei robot industriali rivolto a tutti i settori manifatturieri: dalla meccanica alle macchine utensili, dall’elettronica all’automotive, dal food and beverage al farmaceutico, dalla logistica al packaging, dal biomedicale alla cosmetica. Se il numero di adesioni dei maggiori player del comparto della robotica è già da alcuni mesi più che soddisfacente, all’ottimo successo dell’iniziativa si aggiunge un ulteriore elemento trainante: la disponibilità degli strumenti governativi di incentivo alla acquisizione di tecnologie di ultima generazione. Lo scorso 26 luglio, infatti, è stato finalmente pubblicato il decreto attuativo di Transizione 5.0, rendendo il timing di RobotHeart, ma di tutta la BIMU in generale, perfetto. Tra l’altro, il nostro Paese, secondo gli ultimi dati ufficiali di IFR, International Federation of Robotics, continua a ottenere positivi risultati nel comparto. Nel 2022, l’Italia si è infatti posizionata al sesto posto nella classifica mondiale per numero di robot installati, con una quota di mercato del 16% all’interno dell’UE e un incremento delle installazioni dell’8%, pari a 11.475 unità. RobotHeart è patrocinata da SIRI,

l’associazione italiana di robotica e automazione, il cui Presidente, Domenico Appendino, è uno dei referenti italiani di maggior spicco per il settore della robotica. L’occasione, pertanto, era troppo ghiotta per lasciarsi sfuggire un’intervista con l’ingegner Appendino che ringraziamo.

Ingegnere, innanzitutto le chiedo di commentare le previsioni IFR sui dati della robotica che verranno presentati ufficialmente in autunno.

L’ultima previsione ufficiale di World Robotics per il 2023 rispetto al 2022 parlava di un +7% nel mondo di robot vendutiti attribuibile a una crescita diffusa così suddivisa: +7% Asia, + 3% Europa, + 6% America. Chiaramente era basata su una speranza di miglioramento generale delle tensioni e dei conflitti in essere nel mondo che non si è verificato ma, al contrario, la guerra in Medioriente ha solo complicato la situazione. Detto ciò, se i dati fossero confermati, sarebbero da considerarsi molto buoni tenendo conto che il 2022 e il 2021 hanno fatto registrare crescite record dell’ordine del 30%, addirittura superiori in termini assoluti al 2018, recuperando totalmente il precedente crollo legato al Covid. Il contesto sopra descritto però non fa certamente bene agli investimenti in generale e più ancora di quelli in beni strumentali per cui nel corso del 2024 si sono fortemente moderate le speranze di crescita della robotica nel mondo e anche dal nostro osservatorio italiano abbiamo dovuto constatare che in Italia alcune politiche di annuncio di incentivi per l’industria 5.0, giunti con estrema lentezza, hanno ulteriormente congelato gli investimenti nel nostro Paese.

Sempre IFR fa riferimento a cinque motori di crescita, tra cui spicca l’IA e il machine learning. Quali sono le applicazioni di queste due

tecnologie che meglio si sposano con i robot?

Si tratta di due aspetti che di fatto riguardano l’applicazione dell’IA nella robotica e che portano ancora più flessibilità a un’automazione che era già flessibile. Grazie ad algoritmi specifici di IA i sensori saranno sempre più performanti conferendo ai robot più autodeterminazione e il machine learning permetterà loro di acquisire capacità di parziale auto programmazione destinata a crescere nel tempo. Faccio però presente che l’utilizzo dell’IA porta con sé molte riflessioni tra cui anche quella relativa al tema dei consumi energetici e quindi sulla sua sostenibilità.

C’è un settore che a suo avviso è destinato a superare gli altri per le applicazioni robotiche? E perché? Rispondo prima con dei dati e poi con alcune considerazioni. Nel corso di circa una decina di anni le installazioni nel comparto automotive sono passate dal 42% al 25% (dato 2022) men-

tre l’industria elettrica/elettronica è cresciuta dal 20% al 28% balzando al primo posto. Questo ribaltone è accaduto anche in Asia, ma non in Europa dove al primo posto troviamo ancora l’Automotive e al secondo posto il settore metalmeccanico che, peraltro, è al primo posto in Italia. Personalmente, se dovessi indicare un comparto con le maggiori percentuali di crescita per i robot, direi il General Industry di cui sono parte la Logistica, indicata come settore con ampi margini di incremento, e la Metalmeccanica. Non mi stupisce quindi che l’Italia ne sia in un certo senso il Paese precursore.

IA e machine learning sono anche tecnologie abilitanti di Industria 5.0 che, come sappiamo, spinge verso interventi concreti per creare un cambiamento positivo secondo una logica umano-centrica. In questo contesto quale può essere il ruolo del robot? La robotica collaborativa farà ulteriori passi avanti?

di Fabio Chiavieri

Mi piace ricordare sempre che il robot nasce con una logica umano-centrica. È stato pensato oltre che per aumentare la produttività anche per sollevare l’uomo dai lavori più pericolosi, pesanti o anche solo ripetitivi che possono essere per lui dannosi. Le nuove tecnologie applicate al robot, come appunto l’IA, ne accre-

scono questa capacità ampliando i suoi campi d’applicazione. La robotica collaborativa, che ha il grande merito di far uscire il robot dalle “gabbie” e farlo lavorare a stretto contatto con l’uomo, è sempre più diffusa nelle piccole e medie industrie e ne è un esempio tipico. In questo ultimo decennio SIRI ha organizzato molti

eventi che hanno messo in luce questi aspetti della robotica e devo dire che ormai in tutto il mondo, ovviamente non solo per merito di SIRI, il concetto di robot “amico” dell’uomo, quale strumento sempre più potente che migliora la qualità del lavoro umano, è più ampiamente diffuso e recepito.

Qual è il suo parere sui cosiddetti “umanoidi” e la loro reale applicazione nel comparto manifatturiero?

In questo momento sappiamo che ci sono un paio di grandi case automobilistiche che stanno puntando all’impiego di umanoidi. Personalmente, credo che sia più un fatto di marketing che di esigenza reale. La storia industriale dell’automazione ci insegna che il rapporto prezzi/complessità rispetto alle funzioni operative sia determinante. Non bisogna poi dimenticare la relazione complessità/ affidabilità. Il sogno della “fabbrica al buio” dei primi anni ’70 è stato abbandonato perché il rapporto costi/benefici non era sostenibile. Ben vengano in ogni caso queste innovazioni concettualmente spinte da ciò che abbiamo vissuto con la pandemia e che stanno avvicinando i due mondi della robotica industriale e della robotica di servizi. Ma la considerazione ultima è che gli automatismi devono avere un senso logico ed economico.

La frenata sull’elettrificazione dei motori potrebbe incidere su progetti già avviati soprattutto nel comparto auto?

Parto dal presupposto che la corsa all’elettrificazione dell’automobile ha motivazioni molto discutibili e probabilmente dettate da alcuni interessi a mio parere non generali. Un’auto elettrica ha molti meno componenti di una tradizionale con motore endotermico o ibrida, per cui prima di partire in modo così drastico si sarebbe dovuto fare più attente considerazioni di carattere industriale includendo la valutazione della distribuzione nel mondo delle relative tecnologie e delle reali conseguenze ecologiche considerate in modo complessivo. Il fatto che ora si stia facendo marcia indietro non fa che aumentare l’incertezza che già c’era sul mercato perché alimenta il continuo cambiamento delle linee guida che possono portare più o meno automazione robotizzata nelle linee produttive. La conseguenza immediata è ancora una volta il freno agli investimenti.

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INTERVISTA

Investimenti nella digitalizzazione leva per la crescita

In occasione della recente edizione di SPS Italia, abbiamo incontrato Andrea Bianchi, Presidente ANIE Automazione per capire quale sarà il ruolo dell’associazione in epoca Industria 5.0

Che l’automazione industriale sia un comparto altamente strategico all’interno di un mercato caratterizzato dall’avvento di Industria 4.0 prima, e dai nuovi paradigmi di Industria 5.0 ora, lo si vede dai dati diramati dall’”Osservatorio dell’industria italiana dell’automazione” durante la scorsa edizione di SPS Italia 2024. Nel 2023, l’Automazione industriale, manifatturiera e di processo ha proseguito nel percorso espansivo degli anni precedenti, sostenuto dalla crescente domanda di automazione e digitalizzazione dei processi produttivi. Il fatturato aggregato ha registrato una crescita annua a valori correnti dell’11,7 per cento, beneficiando di una domanda vivace soprattutto sul fronte interno. Il fatturato Italia nel dettaglio per segmenti merceologici ha evidenziato una crescita diffusa, con andamenti sostenuti per le tecnologie della meccatronica e automazione discreta (azionamenti elettrici) e del networking e controllo (PLC-I/O, HMI, IPC).

E’ proseguita l’espansione anche del segmento Software, dove l’andamento degli ordinativi conferma la tenuta anche nei prossimi mesi. In crescita le esportazioni (+5,7 per cento in media d’anno), in uno scenario di progressivo indebolimento della domanda internazionale.

Secondo l’Osservatorio però il 2024

non sarà altrettanto felice, perlomeno valutando le sensazioni delle imprese del settore che evidenziano un peggioramento già iniziato nella seconda metà dello scorso anno.

I motivi sono ben noti ma, per comodità del lettore li ricordiamo: gli

elevati rischi al ribasso nello scenario economico, le tensioni geopolitiche, gli effetti delle politiche monetarie restrittive, a cui si aggiungono le perduranti difficoltà sul fronte degli approvvigionamenti e della gestione magazzini delle aziende clienti. In

questo quadro si conferma strategico il supporto agli investimenti offerto dalle politiche di incentivazione dei Piani 4.0 e 5.0 che stanno portando i primi frutti.

Dice Andrea Bianchi incontrato durante la kermesse parmense: “Nel

di Fabio Chiavieri

2023 il nostro comparto ha avuto un andamento positivo. Il dato di consuntivo parla di un valore di mercato di oltre 8 miliardi di euro che rappresenta una crescita del 14% rispetto al 2022. Si tratta di un dato leggermente inferiore alle previsioni, ma da leggersi come un buon segnale considerati alcuni fattori frenanti come l’incertezza geopolitica e le problematiche legate all’approvvigionamento di componenti elettronici e materie prime. Per il prossimo futuro il sentiment delle imprese associate evidenzia un peggioramento delle attese, con una domanda non stimolata dagli investimenti perché, a loro volta, frenati anche dall’alto costo del denaro. In un tale contesto diventano ancora più cruciali gli incentivi a disposizione delle imprese volti a continuare a stimolare gli investimenti: il piano Transizione 4.0 ha avuto una forte incidenza sull’ottimo andamento del mercato dell’automazione che ha raggiunto livelli di crescita anche a due cifre, esclusa la parentesi del 2020.”

Le aziende stanno ancora affrontando e implementando i paradigmi di Industria 4.0 che già incombe Industria 5.0 con il relativo piano di transizione. Si tratta di un’evoluzione per così dire “naturale”? Come impatterà sulle imprese?

Si guarda con interesse al Piano Transizione 5.0 che si focalizza sugli interventi a favore della sostenibilità e dell’efficientamento energetico; tuttavia, allo stato attuale non sussistono gli elementi per un giudizio definitivo sulla misura che auspichiamo possa tradursi, anche con dei correttivi in corsa, in un reale fattore incentivante la domanda. Va chiarito bene che il 5.0 non sostituisce il 4.0, ma lo estende verso gli obiettivi di risparmio energetico. Per le PMI la transizione verso Industria 4.0 rimane un obiettivo primario, ma è corretto rilevare che è ancora “in corso d’opera”. È richiesta, perciò, ancora molta consapevolezza da parte di tutti gli attori per raggiungere risultati soddisfacenti.

Ci aspettiamo che nella seconda parte del 2024 gli investimenti nel Piano Transizione 5.0 possano fungere da volano per una ripresa del settore che oggi vede una dinamica degli ordinativi piuttosto blanda.

Qual è il ruolo che Anie Automazione svolge in questo ulteriore passaggio evolutivo?

Stiamo ultimando la realizzazione, con il contributo di diverse aziende associate, di un Vademecum Transizione 5.0 sulle componenti di apporto delle tecnologie immateriali e materiali per il raggiungimento delle soglie di riduzione dei consumi richieste per accedere alle maggiorazioni di incentivo. Due gli obiettivi principali sottesi al Vademecum: il primo è promuovere nelle aziende industriali (soprattutto le PMI) la consapevolezza che gli investimenti nell’area della digitalizzazione sono una leva per la crescita e per ottenere benefici anche in termini di efficienza e sostenibilità; il secondo è creare coscienza del fatto che digitalizzazione e sostenibilità sono e devono essere intesi come percorsi convergenti, oramai mandatori, per una maggiore competitività e resilienza del nostro sistema produttivo.

Intendiamo svolgere, quindi, un ruolo educativo nei confronti del mercato che ci porterà a realizzare anche degli eventi sull’applicazione del Piano Transizione 5.0: strumento abbastanza complesso con diversi passaggi burocratici che richiederà un supporto informativo da parte dell’associazione alle aziende associate che, a loro volta, dovranno poi confrontarsi con i clienti per l’implementazione del piano.

La sostenibilità è un punto cardine di Industria 5.0 e di sostenibilità si parla oggettivamente molto. Quanto è davvero importante oggi adottare modelli di sviluppo sostenibili per un’azienda in un mercato globale che non sempre condivide gli stessi valori?

Anche se il valore della sostenibilità non è uniformemente condiviso nel mondo, adottare modelli di sviluppo in tale direzione è diventato sempre più cruciale per le aziende operanti in un mercato globale e ciò per diverse ragioni. Innanzitutto, le aziende che adottano pratiche sostenibili migliorano la loro reputation. Un marchio riconosciuto per il suo impegno - nel senso più ampio ovvero ambientale, eco-

nomico e sociale - può attrarre più clienti, in particolare tra i consumatori consapevoli e le nuove generazioni che approcciamo il mondo del lavoro con una visione più articolata. Non dimentichiamo che la sostenibilità può essere un fattore chiave di differenziazione rispetto ai concorrenti.

Molti Paesi, inoltre, stanno introducendo regolamentazioni ambientali più rigorose. Le aziende che già adottano pratiche sostenibili sono meglio preparate a conformarsi a queste normative, evitando multe e sanzioni. Pratiche sostenibili spesso comportano un uso più efficiente delle risorse riducendo i costi operativi, e l’adozione di modelli sostenibili spesso stimola l’innovazione, portando a processi più efficienti e a nuovi prodotti o servizi.

C’è poi una crescente disponibilità di capitali destinati a investimenti ESG (ambientali, sociali e di governance). Governi e organizzazioni internazionali offrono incentivi e finanziamenti e le aziende che già si muovono in quest’ottica possono accedere più facilmente a questi fondi e a misure d’incentivazione.

Le aziende sostenibili ed etiche, infine, sono spesso più apprezzate dai dipendenti, in particolare dalle nuove generazioni, e un impegno verso la sostenibilità può contribuire anche a creare un ambiente di lavoro più positivo. Quindi, adottare modelli di sviluppo sostenibili non è solo una questione di conformità o reputazione, ma rappresenta una strategia essenziale per garantire la resilienza e il successo a lungo termine delle aziende in un mercato globale sempre più complesso e interconnesso. La trasformazione che sta affrontando il comparto manifatturiero comporta, infatti, un cambio di mentalità: da una visione della sostenibilità come impegno e costo a un nuovo vantaggio competitivo. Anche se i valori non sono uniformemente condivisi, i benefici derivanti da tali pratiche superano di gran lunga i costi iniziali, rendendo la sostenibilità un imperativo strategico per le imprese moderne.

La digitalizzazione dei sistemi produttivi sembra aver avvicinato i giovani, al mondo del manufacturing. È una sensazione che avete anche voi come associazione?

In tal senso state quali iniziative state supportando per poter avere delle figure professionali più preparate a entrare nella fabbrica digitalizzata?

Le transizioni in corso, digitale e green, unitamente alla transizione energetica e al nuovo paradigma dell’Industria 5.0 stanno generando nelle aziende del settore l’esigenza di poter disporre di nuove competenze o comunque di competenze che solo di recente hanno cominciato a essere incluse nei programmi scolastici.

L’introduzione di tecnologie 4.0 nei processi produttivi e i conseguenti cambiamenti nei modelli di organizzazione del lavoro richiedono infatti una revisione profonda ed un aggiornamento delle competenze dei lavoratori a tutti i livelli. Le nuove competenze necessarie non sono solo di natura tecnologica, ma sono anche legate alla capacità di gestire in modo diverso i processi, di assumere nuovi ruoli organizzativi e di agire ed interagire in modo più proattivo e autonomo nelle nuove organizzazioni manifatturiere.

Un primo ambito di competenze che dovranno essere rafforzate sono quelle di base, con particolare riferimento alle competenze STEM, cioè in materia di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, e a quelle digitali, ovvero le capacità di utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie dell’informazione. Questo è il principale tema alla base della carenza di risorse da inserire nelle aziende: i giovani sono spesso focalizzati su percorsi al di fuori del mondo STEM e quindi lontani dal settore industriale. Sono diverse le attività che le imprese, assieme al mondo accademico e scolastico, stanno portando avanti in ambito education e anche ANIE si sta impegnando in iniziative volte a generare interesse nei giovani e alla creazione di percorsi formativi con una maggiore focalizzazione sui più recenti trend del mondo manifatturiero. Il fatto che i giovani si avvicinino al sistema produttivo grazie alla digitalizzazione può essere sicuramente vero, anche se non dispongo di evidenze statistiche. Resta, comunque, prioritario operare in modo sinergico per offrire ai giovani gli strumenti e le competenze per entrare nel settore industriale con le giuste basi.

EFFICIENZA ENERGETICA

Soluzioni per un’automazione più efficiente

L’efficientamento energetico di macchine e impianti rappresenta un tema molto caro alle aziende. Le tecnologie digitali intervengono positivamente nella gestione intelligente dell’energia portando vantaggi alle imprese e all’ambiente

Le soluzioni avanzate nel campo dei sistemi per la gestione intelligente dell’energia permettono ai produttori di macchine e impianti di poter realizzare applicazioni sempre più “smart”, compatte, affidabili ed efficienti assecondando le esigenze di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità di sistemi e prodotti. Questa è la logica con cui Eaton ha partecipato alla scorsa edizione di SPS Italia.

Abbiamo incontrato Massimo Bartolotta, Commercial Operations Manager Italy di Eaton: “Torniamo a SPS dopo tre anni e lo facciamo con alcune

novità che seguono le attuali tendenze tecnologiche del mercato a partire da Industria 5.0, per arrivare al tema della sostenibilità. Inoltre, anche se non è un trend generale del mercato, ma sicuramente un motivo di impegno e soddisfazione per Eaton, un tema su cui puntiamo è l’esportazione di macchine nel Nord America.

Con riferimento a Industria 5.0 abbiamo portato in fiera una macchina refrigerante realizzata in collaborazione con un nostro partner che monta un PLC Eaton della serie XV che orienta la ricetta in base alle esigenze del cliente: trattandosi di una macchina per gelato, i parametri in gioco sono gusti, temperatura e tempistiche di lavorazione. Abbiamo inoltre dedicato un intero pannello con esposta tutta la nostra offerta che porta dal dispositivo al cloud, per dimostrare che da remoto possiamo fare diagnostica al 100% sul singolo dispositivo attraverso visualizzazione, comando e manutenzione preventiva.

Le esportazioni di macchine nel Nord America rimangono per Eaton un capitolo caldissimo. Oltre ai prodotti sempre dotati di certificazione UL/ CSA, necessaria per esportare negli USA e in Canada, forniamo un servizio di formazione su machine builder, quadristi per automazione, end users e distributori.

La sostenibilità trainerà il mercato nel prossimo futuro. Già a SPS di Norimberga dello scorso novembre l’attenzione su questo tema e il livello di offerta contenutistica sono stati elevatissimi, ma anche a Parma l’interesse sui processi e prodotti sostenibili non è da meno. In fiera abbiamo portato una gamma di soluzioni molto completa.

Per esempio, anche grazie all’acquisizione di Cooper che include il marchio Bussmann, ormai diversi anni fa, il nostro pacchetto di fusibili vanta oggi un catalogo di oltre 70mila codici tra cui una nicchia dedicata alla corrente continua impiegata in applicazioni quali Electrical Vehicles, Energy Storage ecc. Non manca ovviamente tutta la parte di contattori in continua Eaton.”

Focus: gestione intelligente dell’energia

Fedele alla propria mission, ovvero, rendere l’energia sicura, efficiente e affidabile, con l’intento di migliora-

re la qualità della vita di coloro che utilizzano i propri prodotti e servizi, Eaton ha portato a SPS alcune soluzioni per rispondere a una serie di esigenze, come: o Semplificare l’architettura delle macchine:

• Colonnine di segnalazione compatta SLC: semplici ed essenziali, si adattano a un’ampia varietà di applicazioni. Combinando le più avanzate funzionalità con un design elegante e compatto, consentono di preservare l’aspetto estetico dei sistemi in cui vengono integrate, come macchine, nastri trasportatori, sistemi logistici o anche casse dei supermercati. Tutti i modelli sono dotati di tre elementi luminosi a luce continua di colore rosso, giallo e verde e, in molti di questi, la luce rossa può funzionare in modalità lampeggiante. Il modulo acustico, opzionale, emette invece un suono intermittente a 70 decibel per garantire che il segnale sia chiaramente percepibile.

• S711: il softstarter si posiziona nella fascia Mid-Range del mercato; tra le versioni “Compact” (DS7) e “Premium” (S811+).

L’intera famiglia è prodotta in 4 grandezze costruttive con grado di protezione IP20 ed IP00.

o Facilitare l’automazione industriale in ottica industry 5.0:

• easyE4: oltre 25 anni dopo il lancio del primo “easy”, il relè di controllo easyE4 di Eaton è diventata la prima scelta per le applicazioni di automazione di bassa e media

complessità. È equivalente, in termini di funzionalità, a un piccolo controllore logico programmabile (PLC).

o Rispondere alle richieste del mercato DC (corrente continua):

• Breaktor®: la tecnologia per la protezione dei circuiti, rivolta al settore dei veicoli elettrici, combina le funzionalità di fusibili, pirointerruttori e contattori in un unico dispositivo coordinato. Offre una protezione rapida, sicura e affidabile per le batterie, i sistemi di carica rapida e gli inverter a potenza elevata.

o Educare sull’offerta UL alla luce delle novità del NEC2023: • Eaton sta attualmente promuovendo, sul territorio, una serie mirata di eventi di formazione e, in fiera, ha portato un wall dedicato con il portafoglio prodotti ad hoc per il mercato UL. “Oggi conta molto saper offrire delle soluzioni con un buon grado di customizzazione e questo si può fare grazie alla flessibilità dei software – spiega Bartolotta. Il caso della mantecatrice di gelato presentata in fiera è emblematico: la macchina ha un pannello ad hoc per il cliente, il che significa che la maschera è realizzata con un PLC programmato per le specifiche esigenze di quel cliente. Inoltre, quando un cliente entra in contatto con la nostra azienda sa di poter contare sul servizio di una multinazionale presente in ogni parte del mondo e ciò significa reperibilità del prodotto e assistenza assicurata.”

di Fabio Chiavieri
Macchina per gelato dotata di PLC XV Eaton programmabile in base alle necessità del cliente
Massimo Bartolotta, Commercial Operations Manager Italy di Eaton

I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio

È un principio che applichiamo in tutte le nostre creazioni da oltre 100 anni. Progettiamo soluzioni personalizzate di rettificatura senza centri che si distinguono per forte identità e grande attenzione ai dettagli. Garantiamo sempre processi di rettificatura perfetti “al micron”, e la perfezione non è un dettaglio.

(Leonardo da Vinci)

ECONOMIA E MERCATI

SEMICONDUTTORI

Costruire la componentistica del futuro

L’Europa verso l’obiettivo di una produzione integrata di semiconduttori

di Tobias Wölk,

La crisi del coronavirus ha esposto senza pietà la dipendenza degli Stati Uniti e dell’UE dai produttori di chip asiatici. Mentre la domanda di semiconduttori esplodeva, le linee di produzione si fermavano, specialmente nell’industria automobilistica. È il momento che la produzione di chip in Europa riparta. Secondo lo “European Chip Act”1, la quota europea di produzione di semiconduttori dovrebbe aumentare al 20 per cento entro il 2030. Sul piano dell’architettura finanziaria lo European Chips Act mobiliterà 43 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati, di cui 3,3 miliardi dal bilancio dell’Ue e a giugno 2023 sono stati approvati finanziamenti per circa 100 progetti europei. Ma quanto di questo approccio è davvero sensato, se il complesso e laborioso processo che prevede test, assemblaggio e confezionamento dei chip oggi continua ancora svolgersi quasi esclusivamente nei paesi asiatici a basso costo del lavoro? Senza una strategia complessiva che includa una produzione olistica nella nostra regione, l’obiettivo rimane parziale. Siamo convinti che l’Europa possa raggiungere una vera sovranità nella produzione di semiconduttori solo attraverso una catena del valore completamente europeizzata, dalla produzione front-end a quella back-end. Non solo abbiamo bisogno di più fabbriche di produzione, ma anche di una regionalizzazione delle industrie di lavorazione. Altrimenti, continueremo a essere vulnerabili alle interruzioni della catena di approvvigionamento globale e la nostra dipendenza dall’Asia continuerà a permanere. Un mercato europeo dei semiconduttori potrà essere veramente indipendente solo se tutte le fasi di produzione verranno dislocate nel nostro Continente.

Produzione di semiconduttori - un processo globalizzato Riportare la produzione di semiconduttori in Europa è più facile a dirsi che a farsi. Oggi è un processo altamente globalizzato, dove persino le aziende leader nella progettazione di chip esternalizzano la produzione a società esterne. Ad esempio, TSMC a Taiwan, il principale fornitore e produttore di semiconduttori a contratto, produce chip per aziende come Apple, Intel e Nvidia. Le varie fasi di produzione sono distribuite in diverse regioni del mondo. Le principali sono: la produzione front-end, ossia quella dei cosiddetti wafer - sottili dischi di silicio – che vengono forniti di circuiti e lavorati in modo tale che alla fine si creino i chip. Segue la produzione back-end, che comporta il test, l’assemblaggio e il confezionamento (TAP in breve) dei chip. Molti grandi produttori di semiconduttori hanno deciso di esternalizzare la produzione back-end, meno differenziata e più laboriosa, a fornitori di servizi specializzati nel mercato asiatico per risparmiare sui costi. Questi fornitori esterni sono conosciuti come Outsourced Semiconductor Assembly and Test Vendors

(OSAT) e svolgono questo lavoro per conto delle grandi aziende di semiconduttori. Nove dei dieci maggiori fornitori OSAT del mondo si trovano nella regione Asia-Pacifico (sei a Taiwan, tre in Cina).

Nulla funziona senza chip: la risposta dell’Europa alla sua dipendenza dalla Cina e dagli USA Questo complesso processo produttivo rende le catene di approvvigionamento globali dei semiconduttori particolarmente fragili. Le tensioni geopolitiche, in particolare a Taiwan, i disastri naturali o le crisi globali come la pandemia di COVID-19 possono tagliare fuori una grande parte delle aziende europee dalle forniture di semiconduttori. Dopotutto, nove aziende industriali su dieci in Europa si affidano ai semiconduttori e l’80 per cento li considera indispensabili. Questa tecnologia hardware è anche essenziale per supportare gli obiettivi di digitalizzazione, di espansione dei data center cloud e delle capacità dell’intelligenza artificiale. Il piano dell’UE di rafforzare la produzione europea di semiconduttori può quindi sembrare ovvio. Come suddetto, a metà del 2023 l’UE ha adottato il cosiddetto Chip Act - il pacchetto di misure da 43 miliardi di euro destinato ad attirare investi-

menti pubblici e privati, promuovere la ricerca e l’innovazione e preparare l’Europa per future crisi di approvvigionamento. I rappresentanti dell’UE si sono prefissati un obiettivo ambizioso: aumentare la quota europea del mercato globale dei semiconduttori dall’attuale livello di circa il 10 per cento al 20 per cento. Questo non è un compito facile, soprattutto perché gli Stati Uniti hanno già presentato il loro CHIPS and Science Act nell’estate del 2022 e fornito 52,7 miliardi di dollari in finanziamenti.

Solo l’investimento non basta: le sfide della rilocalizzazione della produzione

Il piano ambizioso dell’UE sarà difficilmente realizzabile nel contesto attuale della produzione di semiconduttori. La semplice rilocalizzazione della produzione front-end non risolverà la dipendenza dell’Europa dai semiconduttori: le capacità OSAT devono essere aumentate nella stessa misura della produzione front-end. Altrimenti, la localizzazione della produzione di semiconduttori in Europa rimarrà incompleta e inefficace, poiché i chip dovranno comunque essere inviati all’estero per essere resi pronti all’uso.

La distribuzione globale della produzione delle diverse larghezze di

struttura dei semiconduttori rende ancora più difficile la produzione puramente europea. Più piccole sono le larghezze di struttura, più potenti ed efficienti sono i semiconduttori e quindi anche i dispositivi finali. Nel dicembre 2020, le larghezze di struttura di ≥ 0,18 micrometri rappresentavano circa il 49 per cento della capacità europea. Questi semiconduttori appartengono a una generazione più vecchia e sono installati in quasi tutti i dispositivi elettrici odierni. Tuttavia, ciò significa anche che se l’Europa vuole coprire la propria domanda con la produzione locale, la produzione deve essere moltiplicata.

Manca anche la manodopera adeguata a raggiungere obiettivi così ambiziosi. Secondo i calcoli di PwC Strategy, potrebbe esserci una carenza di circa 350.000 lavoratori entro il 2030 per raggiungere l’ambizioso obiettivo del 20 per cento dell’UE. Attualmente c’è già una carenza di circa 62.000 lavoratori qualificati nell’industria dei semiconduttori in Germania, in particolare nei campi dell’ingegneria elettrica, della meccatronica e dello sviluppo software. Un altro grande collo di bottiglia è la dipendenza dalla produzione di silicio cinese. Il silicio, la materia prima più importante per i microchip, è prodotto in gran parte in Cina - solo nel 2023 il paese ha prodotto circa 6,6 milioni di tonnellate di silicio, circa dieci volte di più del secondo paese produttore, la Russia. Gli esperti confermano che la disponibilità a prezzi più bassi rappresenta un vantaggio competitivo per la Cina che non deve essere sottovalutato nella produzione di celle solari. Questa dipendenza rende anche l’Europa vulnerabile alle tensioni geopolitiche e alle interruzioni della catena di approvvigionamento. L’Europa deve quindi non solo costruire capacità produttive e manodopera qualificata, ma anche garantire una fornitura affidabile e indipendente di materie prime.

L’UE è ancora lontana dalla produzione autonoma di semiconduttori L’obiettivo dell’UE di raggiungere una quota di mercato globale del 20 per cento nella produzione di semiconduttori entro il 2030 è senza dubbio ambizioso. Attualmente, infatti, non ci sono né fondi sufficienti né abbastanza lavoratori qualificati disponibili per realizzare questo obiettivo. Per affrontare le sfide attuali, la produzione di componenti deve essere considerata in modo olistico. Occorre che l’Europa diversifichi le sue catene di approvvigionamento di semiconduttori e le distribuisca due diverse regioni per evitare dipendenze. Una stretta collaborazione tra industria, governo e istituzioni (quali università e scuole) è cruciale per formare e attrarre la manodopera qualificata necessaria. Allo stesso tempo, devono essere rimosse le barriere burocratiche e aumentati in modo consistente gli investimenti in ricerca, sviluppo e infrastrutture. Solo attraverso un approccio coordinato e integrato l’Europa può realizzare la sua visione di un’industria dei semiconduttori forte e indipendente, ed essere in grado di competere con successo nel mercato globale.

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Giunti elastici

I giunti elastici, utilizzati per la prima volta nel diciannovesimo secolo, sono componenti meccanici essenziali per l’accoppiamento di motori e alberi rotanti. Questi dispositivi hanno due obiettivi principali: compensazione dei disallineamenti e smorzamento

La loro capacità di adattarsi a una vasta gamma di condizioni operative e la flessibilità nel design li rendono insostituibili in molte applicazioni.

I giunti torsionalmente flessibili utilizzano solitamente inserti elastomerici, che sono materiali polimerici con proprietà elastiche. La versatilità dei giunti elastomerici è data anche dal fatto che questi inserti sono disponibili in diverse durezze, misurate in scale Shore, e sono spesso codificati con colori (rosso, verde, blu, giallo, grigio) per indicare le loro proprietà specifiche, come la rigidità torsionale, il comportamento smorzante e la capacità di carico. La scelta del giusto elastomero dipende dalle esigenze specifiche dell’applicazione, come la necessità di maggiore flessibilità o resistenza alle vibrazioni.

Alcune applicazioni richiedono l’utilizzo di giunti flessibili ma realizzati in materiali particolarmente resistenti, come l’acciaio: è il caso dei giunti creati per resistere alle sostanze aggressive utilizzate nell’industria alimentare per detergere gli impianti, nel rispetto gli elevati standard di igiene richiesti.

In questo caso l’esigenza di flessibilità può essere soddisfatta con giunti a soffietto metallico, torsionalmente rigidi, che grazie alla sua particolare conformazione conferisce flessibilità al giunto.

Aree di applicazione I giunti elastici sono particolarmente utili in applicazioni dove gli alberi non sono perfettamente allineati e il processo produttivo genera vibrazioni.

I settori che più comunemente utilizzano questi giunti includono:

- Industria della Carta: nell’industria della carta, i giunti elastici sono utilizzati nei grandi rulli che pressano e asciugano la carta. Questi rulli devono allinearsi perfettamente per evitare strappi o pieghe nel prodotto finito. L’u-

ROBA-ES è un giunto elastico di collegamento tra alberi ad innesto plug-in progettato per assorbire e smorzare le vibrazioni nelle servotrasmissioni altamente dinamiche. In aggiunta, grazie al suo nucleo in elastomero resistente ai fluidi, offre un comportamento di smorzamento selezionabile utilizzando inserti in elastomero con diverse durezze Shore. L’inserto in elastomero pretensionato permette di trasmettere la coppia senza gioco compensando allo stesso tempo il disallineamento degli alberi; l’innesto plug-in rende adatti i giunti ROBA-ES anche al montaggio alla cieca.

Esenti da manutenzione, resistenti ai detergenti e alle alte temperature, i giunti ROBA-ES sono torsionalmente flessibili ma comunque da due a quattro volte più rigidi rispetto alle trasmissioni a cinghia dentata.

I giunti ROBA-ES sono disponibili anche nella versione ATEX. Gli inserti in elastomero sono l’elemento centrale del giunto ROBA-ES. Le loro caratteristiche di coppia, di rigidità, di smorzamento e di disallineamento definiscono il campo di impiego e il comportamento del collegamento degli alberi.

Grazie all’uso di un nuovo tipo di poliuretano e di uno speciale stampaggio a iniezione è stato possibile ottenere una notevole precisione dimensionale e uniformità dei denti dell’inserto in elastomero. I denti degli inserti in elastomero sono smussati lateralmente per facilitare il montaggio alla cieca. Gli inserti in elastomero resistono molto bene agli oli minerali puri (oli lubrificanti) ed ai grassi anidri; altrettanto buona è la resistenza a combustibili quali benzina normale, gasolio o petrolio. Il materiale utilizzato per gli inserti ad elastomero è resistente all’idrolisi. Al contrario di quanto accade con altri tipi di poliuretano, il contatto, anche prolungato negli anni, con acqua (anche acqua di mare) non comporta alcuna modifica essenziale delle caratteristiche meccaniche.

Smartflex è un giunto a soffietto metallico senza gioco, affidabile, flessibile e resistente. Collegare gli alberi e trasmettere le coppie in modo torsionalmente rigido e senza gioco, compensando così il disallineamento angolare, assiale e radiale, è il compito di Smartflex, progettato da Mayr per una varietà di applicazioni, comprese le servotrasmissioni. Questo giunto è caratterizzato da tempi di montaggio brevi grazie alla semplicità del sistema di fissaggio all’albero. L’eccellente compensazione dei disallineamenti riduce le forze indotte sui cuscinetti degli alberi e l’usura. Il sistema di costruzione modulare di Smartflex facilita la gestione del magazzino garantendo consegne rapide: il soffietto metallico e gli anelli di serraggio sono uguali per tutte le esecuzioni di una stessa grandezza e si montano sugli alberi utilizzano boccole di riduzione, facilmente inseribili negli anelli di serraggio. Questo permette di coniugare livelli di scorte minimi e disponibilità pressoché immediata: la maggior parte dei modelli standard vengono consegnati in 24 ore.

so di giunti elastomerici consente un certo grado di flessibilità e compensazione dei disallineamenti, garantendo una produzione di carta di alta qualità. Un giunto rigido in questa situazione aumenterebbe il rischio di danneggiamento della carta a causa dell’impossibilità di adattarsi a lievi disallineamenti.

Smartflex è adatto alle applicazioni ad alta dinamica: i movimenti d’inerzia minimi rendono sicura la trasmissione anche a velocità elevate, mentre la compensazione elevata dei disallineamenti elimina la più frequente causa di rottura dei giunti a soffietto tradizionali, garantendo durata e affidabilità nel tempo.

Come abbiamo visto, il soffietto metallico dello Smartflex è realizzato interamente in acciaio inossidabile, resistente alla corrosione e perfetto per applicazioni dove sono impiegati frequentemente agenti detergenti aggressivi, come nell’industria alimentare.

- Energia Eolica: nelle turbine eoliche, i giunti elastici collegano il generatore all’asse delle pale. Questa applicazione richiede la capacità di assorbire shock e vibrazioni causati da variazioni di velocità del vento. Un giunto elastomerico permette al sistema di adattarsi a queste fluttuazioni senza trasmettere vibrazioni eccessive al generatore, massimizzando così l’efficienza energetica e la durata dell’impianto. Un giunto rigido non fornirebbe lo stesso livello di smorzamento delle vibrazioni, potenzialmente causando danni prematuri al generatore e altre componenti della turbina.

- Settore Navale: nel settore navale, i giunti elastici sono impiegati per collegare i motori alle eliche. Questi giunti devono compensare i disallineamenti tra gli assi d’elica e motore e dalle variazioni di carico sulla nave. L’utilizzo di giunti elastomerici aiuta a ridurre lo stress sui sistemi di propulsione e sulla trasmissione meccanica. Un giunto rigido in questa applicazione potrebbe aumentare il rischio di guasti meccanici.

- Industria alimentare: nell’industria alimentare, come abbiamo visto, la necessità di sottoporre i macchinari a frequenti e intense pulizie con detergenti aggressivi rende talvolta preferibile l’utilizzo di giunti interamente in acciaio inossidabile. Per questo si può ricorrere ai giunti a soffietto metallico.

Anche i giunti elastomerici possono peraltro trovare impiego nell’industria alimentare: in determinate applicazioni dove la loro resistenza alla corrosione è adeguata, migliorano la produttività e la sicurezza delle operazioni. Sono utili nelle linee di

imbottigliamento e confezionamento, dove la precisione e la delicatezza nel trattamento del prodotto sono cruciali. I giunti elastomerici possono ridurre gli shock meccanici e le vibrazioni, proteggendo così sia la macchina

che il prodotto, il che è particolarmente importante per contenitori di vetro o altri materiali fragili.

Inoltre, in macchinari come i miscelatori o le pompe dosatrici, che hanno cicli di lavoro di-

scontinui con frequenti avvii e arresti, i giunti elastomerici assicurano un funzionamento fluido e limitano gli stress meccanici. Questo è essenziale per mantenere la consistenza e la qualità dei prodotti alimentari lavorati. Un altro esempio può essere trovato nelle macchine di riempimento asettico, dove i giunti elastomerici sono utilizzati per allineare con precisione i meccanismi di riempimento con i contenitori. Questo allineamento accurato è vitale per prevenire fuoriuscite e contaminazione durante il processo di riempimento.

In tutti questi casi, i giunti elastomerici sono scelti per la loro capacità di compensare disallineamenti, per la facilità di manutenzione e per le loro proprietà di smorzamento che contribuiscono alla longevità delle attrezzature e alla continuità operativa, aspetti fondamentali per l’efficienza produttiva nel settore alimentare e delle bevande.

Come scegliere il Giunto Elastomerico Giusto

La selezione di un giunto elastomerico richiede la considerazione di vari fattori:

- Capacità di Carico: corrisponde alla massima coppia che il giunto può trasmettere.

- Durezza Elastomerica: determina la rigidità torsionale e la capacità smorzante.

- Ambiente Operativo: include la presenza di oli, temperature estreme e l’esposizione a sostanze chimiche.

Determinare quale giunto inserire in un progetto non è banale, ma il supporto di esperti del settore può essere utile. Mayr mette a disposizione diversi strumenti per aiutare il progettista in questa fase, dal configuratore di prodotto online che, inserendo alcuni dati chiave del progetto, in pochi passaggi permette di identificare esattamente il giunto che occorre, fino alla consulenza prestata senza impegno dai tecnici dell’azienda, in

grado di identificare la soluzione più adatta all’interno dell’ampio catalogo o se necessario di progettarne una ad hoc.

Vantaggi Unici dei Giunti Elastici La selezione del giunto appropriato è cruciale per il successo di qualsiasi applicazione meccanica. I giunti elastici offrono vantaggi unici che li rendono indispensabili in molte situazioni:

- Riduzione dell’Usura: proteggono gli organi meccanici riducendo l’usura dovuta a disallineamenti e vibrazioni.

- Mantenimento delle Prestazioni: assicurano una trasmissione di potenza efficiente nonostante le imperfezioni nell’allineamento.

- Versatilità: con diversi materiali e durezze disponibili, possono essere adattati a una vasta gamma di applicazioni.

- Tolleranza ai Disallineamenti: a differenza dei giunti rigidi, che richiedono un allineamento quasi perfetto, i giunti elastici possono tollerare disallineamenti senza causare usura o danni ai componenti collegati.

- Smorzamento delle Vibrazioni: l’abilità di assorbire e dissipare energia dovuta alle vibrazioni protegge le macchine da usure e guasti prematuri, un vantaggio non replicabile dai giunti non elastici.

- Manutenzione Ridotta: la riduzione dell’usura dei componenti connessi significa meno fermi macchina e minori costi di manutenzione.

Fra i giunti Mayr che dimostrano flessibilità, i più apprezzati dall’industria sono i giunti a elastomero ROBA-ES; per determinate applicazioni anche i giunti a soffietto metallico Smartflex, di per sé torsionalmente più rigidi ma resi flessibili dalle caratteristiche peculiari del soffietto metallico, sono molto utili. Vediamoli in dettaglio.

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Cresce il fatturato Henkel nel primo semestre 2024, migliorano anche i profitti

Nel primo semestre 2024, nonostante il perdurare delle complessità legate allo scenario economico, Henkel ha registrato una buona crescita del fatturato in termini organici e un solido incremento della profittabilità, confermando il suo proficuo percorso di crescita. “I risultati della prima metà dell’anno sono nel complesso molto soddisfacenti, a dimostrazione del fatto che siamo seguendo la strategia giusta e che la nostra focalizzazione sulla crescita fondata sul purpose sta generando un successo tangibile”, ha detto il CEO di Henkel, Carsten Knobel.

“Nel primo semestre, tanto la crescita organica del fatturato quanto l’incremento dei profitti sono stati sostenuti da entrambe le divisioni. L’integrazione di Consumer Brands è stata più che positiva e le iniziative strategiche che abbiamo intrapreso hanno avuto un effetto rilevante sui ricavi, i margini lordi e i profitti. Abbiamo ripensato la struttura organizzativa di Adhesive Technologies per essere ancora più vicini ai clienti, avviando alcuni cambiamenti che contribuiranno significativamente allo sviluppo di Henkel. Anche il flusso libero di cassa è stato solido, superando i valori già alti della prima metà del 2023. Questo ci offre

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Il “nuovo” prende forma da un’estensione del “precedente” nella progettazione ergonomica, funzionale ed estetica nel lavaggio di minuterie e componentistica meccanica.

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la possibilità di fare altri investimenti mirati per il nostro business e il nostro futuro, potenziando marchi, tecnologie e innovazioni. Stiamo inoltre portando avanti progetti importanti in fatto di sostenibilità e digitalizzazione per rafforzare ancora di più la nostra posizione competitiva”, ha aggiunto Knobel.

“Considerando questi risultati, siamo ottimisti sulla seconda parte dell’anno e già a metà luglio abbiamo rivisto al rialzo le previsioni per l’anno fiscale 2024. Stiamo facendo ciò che avevamo promesso e siamo sulla strada giusta per una crescita ancora più profittevole. Rispetto agli obiettivi economici di medio e lungo termine, siamo convinti di poterli raggiungere già nel medio periodo”.

Previsioni per l’anno fiscale 2024 Le stime per l’anno fiscale in corso, aggiornate lo scorso 3 maggio, sono state riviste al rialzo il 17 luglio in considerazione delle aspettative più alte rispetto ai profitti della divisione Consumer Brands, sostenuti dai maggiori investimenti nel marketing a supporto delle innovazioni. Le previsioni tengono comunque conto dei rincari delle materie prime che potranno verifi-

IFP Europe ridefinisce il modello imprenditoriale: un equilibrio tra economia di gestione, rispetto per l’ambiente e continua innovazione, tracciando nuove strade nell’ecologia industriale.

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carsi nella seconda metà dell’anno.

A livello di Gruppo, per il 2024 Henkel continua a stimare una crescita organica del fatturato compresa tra 2,5 e 4,5%. Lo sviluppo di Adhesive Technologies è atteso tra 2,0 e 4,0%, quello di Consumer Brands tra 3,0 e 5,0%. Il tasso depurato di ritorno sulle vendite (margine EBIT) è ora previsto tra 13,5 e 14,5% (prima: tra 13,0 e 14,0%), con Adhesive Technologies tra 16,0 e 17,0% (invariato) e Consumer Brands tra 13,0 e 14,0% (prima: tra 12,0 e 13,0%). Per quanto riguarda l’utile depurato per azione privilegiata (EPS), l’incremento è stimato tra +20,0 e +30,0% a tassi costanti di cambio (prima: tra +15,0 e +25,0%).

Andamento del fatturato e dei profitti nel primo semestre 2024 Nonostante il complesso scenario economico, il fatturato di Henkel ha raggiunto i 10.813 milioni di euro nei primi sei mesi del 2024, con un andamento in termini nominali pari a -1,0%. La dismissione delle attività in Russia ha influenzato negativamente il fatturato nominale nei precedenti trimestri, ma l’azienda è riuscita a recuperare nel secondo trimestre 2024 (Q2: 5.496 milioni

di euro, +3,4%). Le oscillazioni valutarie hanno ridotto i ricavi nell’ordine dell’1,9% (Q2: +0,2%), mentre acquisizioni e disinvestimenti hanno pesato per il 2,1% (Q2: +0,3%). Le recenti acquisizioni di Seal for Life e Vidal Sassoon hanno avuto al contrario un impatto positivo: in termini organici, ovvero depurato dagli effetti dei cambi e delle operazioni straordinarie, il fatturato di Henkel è cresciuto del 2,9% (Q2: +2,8%).

Il fatturato di Adhesive Technologies è cresciuto in termini organici del 2%. Lo sviluppo è stato dettato soprattutto dai mercati Mobility & Electronics, Craftsmen, Construction & Professional (Q2: +2,6%). La divisione Consumer Brands ha registrato una crescita organica del 4,3% con il contributo di tutte le aree di business (Q2: +3,3%). La componente del prezzo ha certamente condizionato l’incremento dei ricavi; i volumi hanno visto una ripresa rispetto al primo semestre 2023 e al primo trimestre di quest’anno, pur continuando a essere influenzati dalle misure di ottimizzazione del portafoglio già intraprese.

Nella prima metà del 2024, il fatturato in Europa ha avuto un incre-

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mento organico dell’1,8% (Q2: +1,2%). Nella regione IMEA, Henkel è cresciuta a doppia cifra del 21,0% (Q2: +13,7 %). Il mercato del Nord America ha subito un calo dell’1,6% (Q2: -0,2%), in America Latina l’andamento del fatturato è stato sostanzialmente piatto (Q2: +2,7%). La regione Asia/Pacific ha visto invece una crescita pari al 5,5% (Q2: +7,5%).

Il margine operativo depurato (EBIT depurato) è passato dai 1.254 milioni di euro del primo semestre 2023 ai 1.610 milioni di euro della prima metà di quest’anno, con un aumento del 28,4% dovuto in particolare alla forte crescita del margine lordo. Il tasso depurato di ritorno sulle vendite (margine EBIT depurato) ha visto di conseguenza il significativo incremento di 340 punti base, dall’11,5 al 14,9%.

L’utile per azione privilegiata (EPS) è cresciuto a 2,46 euro (anno precedente: 1,35 euro). L’utile depurato è aumentato del 30,5% a 2,78 euro dai 2,13 euro dello stesso periodo dell’anno scorso. Il notevole risultato è stato raggiunto grazie soprattutto allo sviluppo del margine operativo depurato. A tassi costanti di cambio, l’utile depurato per azione privilegiata ha visto un incremento del 32,9%.

Il capitale circolante netto è sceso di 0,9 punti percentuali rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, da 6,1 a 5,2%.

Il flusso libero di cassa ha raggiunto quota 772 milioni di euro, dunque sopra il valore della prima metà del 2023 (749 milioni di euro), riflettendo il maggior flusso di cassa derivante dalle attività operative.

Al 30 giugno 2024, la posizione finanziaria netta ammontava a -1.440 milioni di euro (12 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Nota: il comunicato stampa integrale è disponibile in inglese su Henkel.com

RS Italia riconferma la Certificazione per la Parità di Genere

Con un punteggio di 84/100, RS Italia ottiene per il secondo anno consecutivo la Certificazione per la Parità di Genere Uni/Pdr 125:2022, migliorando ulteriormente il proprio punteggio. Questo importante riconoscimento rappresenta una conferma dell’impegno aziendale nel promuovere una cultura fatta di best practice, formazione, rispetto ed esaltazione dell’unicità di tutto il personale. Promuovere una cultura inclusiva è un pilastro cardine della strategia di RS Italia. Marcello Candotto, Head of People di RS Italia ha dichiarato: “Sono orgoglioso del fatto che RS Italia abbia ottenuto per il secondo anno la Certificazione per la Parità di Genere. Questo riconoscimento speciale conferma il nostro impegno continuo nel creare un ambiente di lavoro dove ogni persona si senta accolta, rispettata e valorizzata per ciò che è, garantendo che ogni individuo possa raggiungere il suo pieno potenziale senza ostacoli legati al genere. Il nostro obiettivo è costruire una cultura aziendale che promuova attivamente l’uguaglianza di opportunità e il rispetto reciproco”. Il mantenimento della certificazione si inserisce all’interno del percorso di D&I (Diversity & Inclusion) che l’azienda sta percorrendo e lo arricchisce ulteriormente, attestando l’impegno instancabile nell’attuare misure concrete per colmare il divario di genere e creare un ambiente di lavoro equo, senza stereotipi e discriminazioni.

Workshop e formazione sul tema

D&I

A giugno - in occasione del mese del Pride – RS Italia ha organizzato una serie di workshop tenuti dall’attivista, formatrice e podcaster Irene Facheris, esperta di parità e convivenza tra le differenze.

L’attivista ha guidato i dipendenti in un percorso di formazione e consapevolezza sul tema degli spettri di genere e sul mondo LGBTQIA+, offrendo suggerimenti su come creare un ambiente aperto e accogliente per tutti. Durante il workshop, Irene Facheris ha presentato una panoramica dettagliata delle tematiche di D&I, seguita da momenti di riflessione collettiva.

Massimiliano Rottoli, Managing Director di RS Italia, ha commentato: “Siamo estremamente orgogliosi del nostro impegno verso le pari opportuni-

tà. Per noi, l’inclusività non è solo una questione di responsabilità sociale, ma è un pilastro fondamentale della nostra cultura aziendale. Continueremo a sostenere iniziative che promuovono l’uguaglianza di genere e a creare un ambiente di lavoro dove tutti possano sentirsi a proprio agio”.

Promuovere l’Empowering Femminile

L’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha recentemente conferito a RS Italia una targa di riconoscimento per aver sostenuto il progetto “Obiettivo EFFE- Empowering Femminile per un Futuro più Equo” e l’iniziativa ”EFFE Summer Camp”.

Obiettivo EFFE è un progetto multidisciplinare e pluriennale di ricerca e formazione concepito per promuovere l’empowerment femminile in Italia attraverso una serie di iniziative mirate a sviluppare competenze e consapevolezza tra le giovani donne. Tra le attività principali del progetto vi sono stati workshop, seminari e incontri con esperti del settore, volti a fornire strumenti pratici e teorici per affrontare le sfide del mondo professionale. Il progetto ha coinvolto numerosi partecipanti, creando un ambiente di apprendimento inclusivo e stimolante.

EFFE Summer Camp, parte integrante del progetto Obiettivo EFFE, è un campo estivo di educazione finanziaria e all’imprenditorialità pensato per ragazze adolescenti, tenutosi tra il 10 e il 15 giugno presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Durante il camp, le partecipanti hanno avuto l’opportunità di prendere parte a numerosi workshop e attività pratiche, focalizzati su temi quali leadership, sviluppo personale e competenze professionali.

“Il riconoscimento ricevuto dall’Università di Milano Bicocca è una testimonianza del nostro impegno continuo per creare una società inclusiva e stimolante. In RS Italia, crediamo fermamente che la diversità sia una risorsa e ci impegniamo quotidianamente per valorizzare le differenze, promuovendo iniziative che supportano lo sviluppo personale e professionale di tutte le persone che abbiamo accanto” conclude Marcello Candotto.

Discipline STEM: RS Italia punta sui giovani

Per sostenere la presenza femminile

nelle discipline STEM e contribuire a ridurre il gender gap in questo settore, RS Italia ha avviato una collaborazione con l’associazione Girls Tech nell’ambito del proprio piano

ESG Per un mondo migliore. Grazie a questa partnership, il 27 settembre, presso gli uffici di Sesto San Giovanni, l’azienda organizzerà una serie di workshop STEM rivolti a bambine e bambini di età compresa tra i 7 e i 15 anni.

I workshop includeranno tre laboratori didattici dedicati alla robotica, al gaming, al coding e all’elettronica di base. Queste attività laboratoriali, offerte gratuitamente, mirano a far sperimentare le nuove tecnologie in modo creativo e divertente, offrendo a tutti l’opportunità di avvicinarsi al mondo STEM.

Massimiliano Rottoli, Managing Director di RS Italia, ha dichiarato:

“La collaborazione con Girls Tech è un esempio tangibile di come le nuove generazioni possano superare i pregiudizi e gli ostacoli che, troppo spesso, impediscono alle donne di esprimere il proprio potenziale nel mondo della tecnologia. Abbiamo voluto fare qualcosa di concreto per invitare tutte le ragazze e i ragazzi a combattere per ciò che desiderano essere, a superare le paure e i limiti imposti dalla società. Lottare per l’uguaglianza di genere significa costruire un mondo in cui le differenze non siano barriere, ma punti di forza, ed è solo attraverso un impegno collettivo e costante che possiamo sperare di vedere realizzata la piena parità di genere nel settore dell’innovazione e della tecnologia, creando così uno spazio in cui tutti possano prosperare senza distinzioni”.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito it.rs-online.com

Murrelektronik partecipa all’IO-Link Day

Murrelektronik parteciperà il prossimo 1° ottobre all’IO-Link Day - Palazzo De Rossi - Sasso Marconi (BO). Il convegno-mostra, dedicato al protocollo di comunicazione industriale, riunirà i professionisti dell’automazione industriale che condivideranno novità e best practice sull’IO-Link, standard di riferimento nella comunicazione industriale.

L’appuntamento è organizzato dal Consorzio PI Italia, associazione che promuove lo sviluppo della comunicazione attraverso protocolli PROFINET, PROFIBUS e IO-Link. Martedì 1° ottobre gli esperti di settore nel campo

della comunicazione industriale presenteranno la tecnologia, le architetture e le applicazioni IO-Link attraverso interventi e casi studio.

Le tematiche affrontate in questa seconda edizione toccheranno numerosi argomenti, fra i quali safety, IA, wireless, smart profile e machine learning. Ed è proprio sull’ambito safety che si baserà l’intervento di Murrelektronik previsto al mattino. “L’IO-Link Day è un appuntamento immancabile per la diffusione e la condivisione delle conoscenze e delle innovazioni tecnologiche tra gli operatori del settore, un momento

di aggiornamento indispensabile” afferma Maurizio Bardella, Direttore Tecnico di Murrelektronik Italia, che seguita: “Murrelektronik quest’anno vuole entrare nel dettaglio concentrandosi su un aspetto importante che è quello del safety. La sicurezza sulle macchine è una tematica chiave dell’automazione: attraverso l’IOLink è possibile predisporre sistemi di sicurezza funzionali che rispondano appieno alle normative e che diano la totale garanzia di protezione per gli operatori”.

L’intervento “Tech: Safety” di Bardella è previsto per le ore 10.20.

ANTEPRIMA

Dal 9 al 12 ottobre 2024, a fieramilano Rho, va in scena la 34esima edizione di BI-MU, la principale manifestazione italiana dedicata all’industria costruttrice di macchine utensili a asportazione e deformazione, robot, automazione, digital e additive manufacturing, tecnologie ausiliarie e abilitanti. Unica mostra di settore in Italia di vero respiro internazionale, la prima ad aprirsi al mondo della connettività per l’industria, BI-MU rilancia la sua proposta presentando Tutte le facce dell’innovazione.

Accanto alle macchine uten-

sili e ai sistemi di produzione sono 8 i temi di esposizione dedicati a: Robot, Additive, Digital, Metrologia, Sistemi di trasmissione potenza, Trattamenti termici di superficie, Compositi e Consulenza.

A completare l’offerta espositiva è l’approfondimento culturale tematico affidato, come da tradizione, al ricco programma di incontri, a cura di organizzatori ed espositori, ospitati nell’arena BI-MUpiù.

A ciò si aggiunge uno speciale progetto dedicato all’education con l’obiettivo di avvicinare, anche durante la manifestazione, il mondo della scuo-

Dal 9 al 12 ottobre 2024, a fieramilano Rho

la alle imprese che hanno la forte esigenza di poter contare su giovani motivati e preparati a operare nelle fabbriche del futuro.

Promossa da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da EFIM-ENTE FIERE ITALIANE MACCHINE, 34.BI-MU è un evento sostenibile, gestito e organizzato secondo i principi della sostenibilità, ambi

entale, economica e sociale, certificato ICIM ISO 20121.

100% Comoli Ferrari.

100% Solution è il traguardo che si concretizzerà in nuovi livelli di experience a it’s ELETTRICA 2024, in programma al MiCo dal 10 al 12 ottobre, allargando sempre più la visione dalla liera al network, aprendo a nuove professionalità, a soluzioni di well living che al centro hanno sempre l’individuo: nel quotidiano, nello studio, al lavoro, nella cura di sé e degli altri. Il nostro obiettivo, con voi, è concertare le migliori soluzioni e costruire nuove opportunità con entusiasmo e determinazione.

Soluzioni Avanzate di Rettifica di Danobat e le sue Consociate Overbeck e Hembrug

Nel campo della produzione industriale, precisione ed efficienza sono fondamentali.

Danobat, leader nel settore delle macchine utensili, insieme alle sue consociate Overbeck e Hembrug, offre soluzioni di lavorazione all’avanguardia che stabiliscono nuovi standard di qualità e prestazioni. Quest’anno, alla prestigiosa fiera BIMU, Danobat presenterà le sue soluzioni innovative, tra cui la rettificatrice LG-1000, che i visitatori avranno l’opportunità di vedere in azione.

Danobat: Pionieri della Precisione Danobat è all’avanguardia nello sviluppo di macchine per la rettifica avanzata, progettate per soddisfare le rigorose esigenze di vari settori industriali. La sua esperienza copre diverse tecnologie di rettifica, tra cui la rettifica cilindrica, senza centri e verticali a tavola rotante. Queste macchine sono rinomate per la loro solidità, precisione e versatilità, che le rendono ideali per applicazioni nei settori automobilistico, aerospaziale, eolico, ferroviario, subfornitura e molti altri.

L’impegno dell’azienda per l’innovazione è evidente nel continuo sviluppo di soluzioni software intelligenti e sistemi di automazione. Questi progressi non solo migliorano la precisione dei processi di rettifica, ma aumentano anche la produttività e riducono i costi operativi. Le macchine Danobat sono progettate per integrarsi perfettamente negli ambienti di produzione moderni, assicurando che i clienti possano soddisfare le crescenti richieste di componenti di alta qualità e precisione.

Overbeck: Precisione nella Rettifica Interna

La consociata Overbeck è specializzata in soluzioni di rettifica interna. Le macchine Overbeck sono progettate per offrire un’accuratezza e una finitura senza pari nella rettifica di superfici interne. Questo in particolare per settori molto esigenti come l’aerospaziale e il medicale, dove le tolleranze sono estremamente strette e la qualità delle superfici interne può influenzare significativamente le prestazioni del prodotto finale.

La gamma Overbeck include rettificatrici di alta precisione per interni, esterni e raggi, capaci di lavorare pezzi con profili, raggi e materiali complessi. Queste macchine sono dotate di sistemi di controllo avanzati che garantiscono qualità costante e alta produttività. L’integrazione delle soluzioni di rettifica Overbeck nel portafoglio dei prodotti Danobat arricchisce la sua capacità di offrire soluzioni di rettifica complete e personalizzate ai suoi clienti.

Hembrug: Maestria nell’Hard Turning Hembrug, un’altra consociata di rilievo di Danobat, porta la sua esperienza nell’hard turning, un processo che offre lavorazioni ultra-precise di componenti in acciaio temprato. Le macchine di tornitura ultra-precisa Hembrug raggiungono finiture superficiali e precisioni dimensionali equivalenti ai processi di rettifica tradizionali. Questo le rende un’opzione attraente per i produttori che cercano di migliorare l’efficienza senza compromettere la qualità. La tecnologia di hard turning sviluppata da Hembrug è particolar-

mente vantaggiosa per settori che richiedono alta precisione e qualità superficiale superiore, come i settori dei cuscinetti, degli stampi e delle matrici. Le macchine Hembrug vengono progettate tenendo in considerazione rigidità e stabilità termica, garantendo prestazioni costanti anche nelle condizioni più esigenti. Combinando le tecnologie di hard turning e rettifica, Hembrug offre una soluzione versatile che soddisfa le diverse esigenze della produzione moderna.

Guida nella scelta tra hard turning e rettifica

Sarebbe auspicabile avere standard definiti nei casi in cui il cliente non ha specifiche chiare per determinare se un pezzo debba essere lavorato di hard turning di precisione o di rettifica. Oggi è ancora determinante lavorare con fornitori con profonda esperienza in entrambi i processi per fornire consigli imparziali. Quando si tratta di prendere questa decisione per i propri pezzi, è utile collaborare con un esperto in grado di fornire indicazioni precise. La decisione dipende da una varietà di fattori e la soluzione potrebbe non essere affatto ovvia, anche per ingegneri di produzione esperti. Danobat è in una posizione unica per fornire tale supporto, in quanto produce sia macchine di rettifica di precisione, sia le più accurate macchine per hard turning e può

affrontare lo studio delle applicazioni senza pregiudizio verso l’una o l’altra.

Presentazione della LG-1000 alla BIMU

Alla prossima fiera BIMU, Danobat presenterà la rettificatrice LG-1000, un chiaro esempio della sua tecnologia all’avanguardia. La LG-1000 è progettata per la rettifica di precisione di pezzi di medie e grandi dimensioni, offrendo caratteristiche quali:

• Alta Produzione: Funzionalità come un mandrino a trasmissione diretta, una testa portamola dotata di asse B azionato da un motore torque senza gioco all’inversione e velocità periferica della mola fino a 120 m/s rendono la LG ideale per produzioni ad alto volume e lotti flessibili.

• Alta Precisione: La LG-1000 vanta un’eccezionale accuratezza, rendendola ideale per applicazioni che richiedono tolleranze strette.

• Versatilità: Capace di gestire una varietà di materiali e geometrie dei pezzi, questa macchina è adatta per diverse applicazioni industriali.

• Costruzione Robusta: Il design robusto della macchina ne aumenta la durata e l’affidabilità, garantendo prestazioni a lungo termine.

I visitatori della fiera BIMU avranno la possibilità di vedere la LG-1000 in funzione, e scoprire dal vivo le sue alte prestazioni e la qualità di finitura

superiore che può raggiungere. Sinergia e Innovazione

La sinergia tra Danobat, Overbeck e Hembrug crea un valore unico per i loro clienti. Sfruttando i punti di forza di ciascuna consociata, Danobat può offrire soluzioni complete che coprono un’ampia gamma di applicazioni di rettifica e hard turning. Questo approccio integrato non solo semplifica il processo di fornitura per i clienti, ma assicura anche che ricevano le soluzioni più efficaci ed efficienti per le loro specifiche esigenze. Inoltre, l’impegno per l’innovazione condiviso da Danobat e le sue consociate promuove il continuo miglioramento delle sue tecnologie e processi. Questa dedizione al progresso assicura competitività nel tempo ai suoi clienti, in un mercato in continua evoluzione. In conclusione, Danobat, insieme a Overbeck e Hembrug, fornisce soluzioni di rettifica e hard turning all’avanguardia, che soddisfano i più alti standard di precisione ed efficienza. La loro competenza combinata e l’impegno per l’innovazione li rendono un partner di fiducia per le aziende che cercano di migliorare le loro capacità produttive e ottenere una qualità superiore nei loro prodotti. Non perdere l’opportunità di vedere la LG-1000 in azione alla fiera BIMU e di sperimentare in prima persona l’eccellenza che Danobat porta nel mondo dell’ingegneria di precisione.

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DKC presenta la sua offerta per l’automazione di fabbrica

34.BI-MU è la fiera di riferimento per l’industria manifatturiera italiana, è la vetrina dove vengono presentate al pubblico le novità nel campo dell’automazione della fabbrica. Ed è Fiera Milano Rho il luogo dove il Gruppo DKC, da mercoledì 9 a sabato 12 ottobre, intende ribadire il proprio ruolo di realtà impegnata nell’innovazione e nella fornitura di soluzioni tecnologicamente avanzate indispensabili a consentire la digitalizzazione dei processi produttivi.

A 34.BI-MU i visitatori dello stand C43 ubicato nel padiglione 13 avranno l’opportunità di scoprire come le soluzioni offerte dal Gruppo DKC rispondano in modo efficace alle esigenze dei costruttori di macchine utensili e impianti. Molte le soluzioni proposte durante le quattro giornate della fiera pensate specificatamente per gli OEM operanti nei settori più diversi, ogni prodotto, progettato e realizzato interamente in Italia e invariabilmente concepito per offrire ai machine builders una gamma vasta e completa di soluzioni personalizzabili e su misura in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza.

È questa una prerogativa che distingue l’intero catalogo di proposte che il Gruppo DKC mette a disposizione di OEM, di system integrator e di utilizzatori finali per le loro necessità in termini di carpenterie e di climatizzazione per quadri elettrici, di soluzioni per la gestione dell’energia e dell’edge computing e di sistemi di protezione cavi nell’ambito dell’impiantistica.

Sono prodotti studiati perché siano tra loro semplicemente e perfettamente integrabili, per essere in grado di gestire con successo qualsiasi tipo di problematica in un’ottica che pone

il cliente nel ruolo di partner con cui portare a compimento un progetto. È un approccio al mercato che costituisce la ragione ultima del successo riscontrato dal Gruppo DKC, favorito da una ragione su tutte: la capacità di assicurare tanto ai costruttori di macchine quanto agli end users e agli specialisti in integrazione di si-

stemi, non solo la messa a loro disposizione di tutto ciò di cui necessitano, ma anche la certezza che ciascuna di queste tipologie di prodotto è quanto di meglio il mercato sia in grado di offrire in termini di innovazione, affidabilità, efficienza e longevità. Questa filosofia si rifletterà pienamente sulle soluzioni innovative e

all’avanguardia che gli esperti del Gruppo DKC illustreranno ai visitatori dello stand C43 del padiglione 13, in primis agli OEM specializzati nel campo dell’automazione industriale. A cominciare dalla Linea Cosmec, la cui gamma articolata di soluzioni per la protezione di cavi elettrici composta da sistemi plastici e metallici (inclusi guaine flessibili, tubi rigidi e accessori) sono sinonimo di massima affidabilità e di sicurezza per ogni tipo di installazione, incluse quelle esposte a potenziali rischi di urti, intemperie ed incendi. Il Gruppo presenterà poi ai professionisti operanti in questo comparto le sue soluzioni bordo macchina della Linea RamBlock, comprendenti le casse CE e CDE per installazione a parete, gli armadi componibili CQE e monoblocco CAE e CAES per installazione a pavimento e i sistemi a braccio portante e pulpiti per varie esigenze operative. Sempre nell’ambito dell’automazione industriale a 34.BI-MU un focus particolare sarà dedicato alla Linea Combitech, una gamma di soluzioni per la protezione e il sostegno dei cavi nella costruzione di impianti elettrici mediante sistemi di canalizzazioni metalliche altamente resistenti, funzionali, durevoli ideali ad un loro utilizzo in ambienti corrosivi. Presso Fiera Milano Rho sarà poi possibile constatare la qualità garantita dalla Linea RamBatt, gruppi statici di continuità UPS e convertitori di tensione e frequenza UNIVAR e TRIVAR utili a prevenire interruzioni e sovratensioni nel sistema produttivo, e dalla Linea RamKlima, condizionatori per quadri elettrici, disponibili in versioni da parete, tetto, incasso e semi incasso e ventilatori filtro per aerazione e raffreddamento, capaci di garantire prestazioni estremamente competitive.

Incontrare a 34.BI-MU gli esperti del Gruppo DKC per scoprire le più recenti novità di prodotto e per discutere in merito alle esigenze specifiche di ciascun visitatore è un’opportunità da non perdere!

Viteria, bulloneria e fissaggi industriali

Fissaggi per costruzioni

Sistemi di assemblaggio e installazione

Tecnologia per la produzione di viteria e bulloneria

Stoccaggio, distribuzione e attrezzature di fabbrica

Informazione, comunicazione e servizi

Innovazione e affidabilità per le macchine utensili

igus conferma la partecipazione alla 34ª edizione di BI-MU, la principale manifestazione italiana dedicata all’industria costruttrice di macchine utensili, robot, automazione, digital e additive manufacturing, tecnologie ausiliarie e abilitanti (Fieramilano Rho - 9/12 ottobre 2024). All’interno dello spazio espositivo (pad. 13 – stand C23), lo specialista delle motion plastics presenterà una vasta gamma di soluzioni innovative progettate specificatamente per il settore delle macchine utensili I visitatori avranno l’opportunità di scoprire le ultime novità del catalogo igus, tutte caratterizzate da massima affidabilità ed eccellenza qualitativa, supportate dalle garanzie più lunghe del mercato, recentemente estese a 4 anni.

Soluzioni best seller in primo piano Allo stand di igus i riflettori saranno puntati in particolare sui best seller più apprezzati dal mercato italiano, tra cui le catene chiuse R2.1

Realizzate in materiale igumid, resistono ai trucioli caldi e, con specifici accorgimenti, anche incandescenti, proteggendo efficacemente i cavi durante le operazioni di fresatura e tornitura. Disponibili con altezze interne di 26, 40, 48 e 75 mm, le catene R2.1 presentano coperchi apribili internamente o esternamente al raggio e assicurano un’ottima tenuta per carichi addizionali e autoportanze elevati grazie ai robusti doppi denti di fermo.

Innovazione per le rotazioni nelle macchine utensili

In mostra a BI-MU anche la gamma completa di componenti messi a punto da igus per le rotazioni nelle macchine utensili, tra cui i cavi per applicazioni torsionali, il sistema di alimentazione in rotazione RBR, la

twisterband HD e l’esclusiva catena portacavi multiasse triflex®. Si tratta di soluzioni innovative, in grado di risolvere efficacemente le principali complessità legate alla guida di cavi e tubi idraulici o pneumatici nelle operazioni di tornitura e avvitamento. Ideali per un ampio spettro di applicazioni in rotazione anche le ralle in polimero PRT, disponibili in varie versioni - con dentatura interna o esterna, con o senza fermi angolari - che consentono rotazioni fluide a secco, ad esempio nelle tavole girevoli, anche con carichi elevati.

Sistemi lineari

La gamma igus per il mondo delle

macchine utensili include anche i sistemi lineari della serie drylin W Completamente esenti da lubrificazione, questi assi lineari assicurano ottime proprietà di scorrimento e resistenza all’usura, anche a velocità elevate. Caratteristiche essenziali in questo settore ultra-tecnologico dove spesso gli impianti operano su 3 turni, 7 giorni su 7.

Smart plastics e LCA per la transizione 5.0 Tra le novità in mostra a BI-MU anche l’ampio range di soluzioni firmate igus per la transizione 5.0, la nuova direttrice verso cui si sta muovendo tutta l’industria. Duran-

te la manifestazione, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire come queste tecnologie possono agevolare il settore delle macchine utensili. Le smart plastics, dotate di sensori intelligenti, permettono un monitoraggio continuo dei singoli componenti, e consentono di programmare efficacemente interventi di manutenzione predittiva. Inoltre, sistemi di low cost automation e strumenti digitali avanzati, come l’app igusGO, ora disponibile anche in italiano, consentono di ottimizzare i processi produttivi delle macchine utensili, agevolando l’attività di ingegneri e progettisti.

In anteprima a BI-MU “Machine Shop Excellence”: la guida interattiva verso l’eccellenza nella produzione dedicata alle

La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon in occasione della sua partecipazione a BI-MU, la biennale internazionale della macchina utensile, robotica, automazione, digital e additive manufacturing presenterà Machine Shop Excellence, lo strumento pensato per aiutare le officine a comprendere il proprio livello di digitalizzazione e offrire informazioni su come intervenire. Il settore delle officine meccaniche sta vivendo una fase di importanti cambiamenti, rinnovandosi profondamente grazie ai progressi tecnologici, alle richieste della supply chain e a vari fattori esterni. Adattarsi e crescere in un contesto caratterizzato da trasformazioni così rapide e pervasive può risultare difficile senza il supporto adeguato e le risorse necessarie. Hexagon si è quindi impegnata a condurre un’analisi comparativa globale del mercato delle officine, al fine di costruire una visione dettagliata sullo stato della digitalizzazione e della trasformazione del settore.

Grazie allo strumento di analisi comparativa

all’avanguardia Machine Shop Excellence, da compilare in forma completamente anonima in meno di 5 minuti, le officine possono ora scoprire la propria posizione rispetto a migliaia di officine meccaniche e definire i prossimi passi per raggiungere l’eccellenza nella propria officina meccanica. Il file rouge che caratterizza la presenza di Hexagon a BI-MU e che sarà immediatamente riconoscibile presso lo stand dell’azienda, sarà “Design, Make, Inspect”, un approccio integrato che abbraccia ogni fase del ciclo di vita del prodotto con soluzioni integrate che migliorano l’efficienza, la qualità e l’innovazione nel processo di sviluppo e produzione. Tra le soluzioni presente a BI-MU, i visitatori potranno vedere all’opera applicazioni CAD/CAE per la progettazione, software CAM e tecnologie di automazione per la produzione così come strumenti di metrologia e ispezione laser per il controllo qualità, accompagnati da analisi dei dati e soluzioni di intelligenza artificiale per ottimizzare i processi produttivi.

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