w w w. c a s a e c l i m a . c o m
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
CINQUE PIANI NERAZZURRI AD ALTA TECNOLOGIA
ISSN: 2038-0895
N. 80 I Anno XIV I SETTEMBRE 2019 I Bimestrale
THERMAL COMFORT Il colore influenza la percezione della temperatura? CERTIFICAZIONE Il parquet ecologico deve essere marchiato Ecolabel DENTRO L’OBIETTIVO Progettazione multidisciplinare tra antico e moderno INVOLUCRI ATTIVI E ADATTABILI Come l’edificio produce energia
CASE HISTORY Residenza universitaria di design
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010 Organo ufficiale
SISTEMI RADIANTI Gli impianti “invisibili”
CON ARIAPUR DI VALSIR NON SENTIRAI PIÙ CATTIVI ODORI abbinato alla cassetta tRoPea s: silenZiosa, aFFiDabile e Di GRanDe QUalitÀ
aRiaPUR Aspirazione combinata dal vaso WC e dall’ambiente Estremamente silenzioso Dotato di motore brushless di ultima generazione* per garantire consumi ridotti m 3/h
80-100* m3/h di ricambio aria garantiti Disponibile anche con lampada led integrata*
tRoPea s Cassetta silenziosa grazie al contenitore realizzato in materiale fonoassorbente Self cleaning
Componenti interni realizzati con materiali che ostacolano la formazione del calcare Risparmio idrico grazie alla regolazione dello scarico a 6/3 - 4,5/3 - 4/2 litri Componenti interni certificati secondo la UNI EN 3822 in classe silenziosità I a 3 e 5 bar Oltre 270 modelli di placche disponibili
* Versione AriApur100Led
ARIAPUR80 Ariapur è la soluzione di areazione per il bagno, l’innovativo sistema combinato con la cassetta WC silenziosa Tropea S. Cattura i cattivi odori direttamente dal WC aspirandoli ed eliminandoli prima che si diffondano nell’ambiente e, grazie al sistema di ventilazione della placca aspirante, elimina anche il vapore della doccia.
www.valsir.it
Altherma H Hybrid
Il futuro è ibrido La perfetta sintesi tra caldaia a gas e pdc elettrica La pompa di calore Altherma H Hybrid, abbinata alla caldaia a condensazione Daikin, crea il sistema ibrido perfetto: 1. In riscaldamento, sceglie automaticamente la fonte più conveniente in termini economici: la pompa di calore elettrica, la caldaia a gas o il funzionamento combinato, garantendo un’efficienza superiore del 35% rispetto alla sola caldaia, 2. Utilizza fino al 60% di energia rinnovabile per riscaldare la casa, migliorandone la classe energetica con un aumento del suo valore fino al 12%, 3. Valorizza l’impianto fotovoltaico già installato, 4. Installazione facile e rapida: non richiede la sostituzione di radiatori e tubazioni, 5. In sostituzione di una caldaia, consente di accedere al Conto Termico per max 1.300 euro* di rimborso, direttamente sul C/C entro 2 mesi. *info su www.daikincontotermico.it Altherma H Hybrid + Caldaia preesistente
Altherma H Hybrid, abbinata a una caldaia già esistente (anche non Daikin) la nobilita creando un sistema ibrido bivalente: 1. Grazie a un controllo evoluto di semplice installazione, l’utente può scegliere, in base ai prezzi di gas ed elettricità, quale tecnologia utilizzare: condensazione o pompa di calore, 2. Il collegamento tra pompa di calore e caldaia è agevole perchè il refrigerante si trova in un circuito sigillato, quindi l’abbinamento si risolve in un semplice allacciamento idraulico (non richiede il possesso del patentino F-Gas).
Scopri di più su daikin.it
BIMESTRALE Organo ufficiale di:
Comitato consultivo Carla Tomasi (Finco) Angelo Artale (Finco) Giorgio Albonetti (Quine) Marco Zani (Quine) Comitato scientifico Antonio Arienti (Aif) Alfio Bonaventura (Aifil) Cesare Boffa (Fire) Gianfranco Borsatti (Anfus) Sergio Fabio Brivio (Finco) Francesco Burrelli (Anaci) Paolo Cannavò (Fecc) Riccardo Casini (Unicmi) Davide Castagnoli (Anacs) Innocenzo Cipolletta (Aifi) Italo Cipolloni (Anisig) Daniela Dal Col (Anna) Gianluca De Giovanni (Assofrigoristi)
Caterina Epis (Fondazione Promozione Acciaio) Nicola Antonio Fornarelli (Acmi) Fabio Gasparini (Assites) Potito Genova (Assobon) Gabriella Gherardi (Aises) Donatella Guzzoni (Sismic) Iginio Lentini (Union) Giuseppe Lupi (Aipaa) Antonio Maisto (Assoverde) Carlo Miana (Assoroccia) Laura Michelini (Anfit) Fabio Montagnoli (Pile) Francesco Morabito (Assografene) Daria Pasini (Archeoimprese) Paolo Pastorello (Restauratori Senza Frontiere) Marco Patruno (Fisa) Massimo Poggio (Fias) Carmine Ricciolino (Aiz) Walter Righini (Fiper) Marcello Rossetti (Aicap) Kristian Schneider (Ari) Angelo Sticchi Damiani (Aci) Daniele Succio (Anipa) Paolo Taglioli (Assoidroelettrica) Eleonora Testani (Ancsa) Bruno Ulivi (Ait)
Fondata da Andrea Notarbartolo Direttore responsabile Marco Zani Redazione Silvia Martellosio redazione.casaeclima@quine.it Grafica e Impaginazione Grupo Asís
Pubblicità Quine Srl 20141 Milano - Via G. Spadolini, 7 - Italy Tel. +39 02 864105 - Fax +39 02 70057190 - dircom@quine.it Traffico, Abbonamenti, Diffusione Rosaria Maiocchi Editore Quine srl - www.quine.it Presidente Giorgio Albonetti Amministratore Delegato Marco Zani Direzione, Redazione e Amministrazione 20141 Milano - Via G. Spadolini, 7 - Italy Tel. +39 02 864105 - Fax +39 02 70057190 e-mail: redazione@quine.it Servizio abbonamenti Quine srl, 20141 Milano – Via G. Spadolini, 7 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 e-mail: abbonamenti@quine.it Gli abbonamenti decorrono dal primo fascicolo raggiungibile. Costo copia singola: euro 2,30 Stampa Aziende Grafiche Printing Srl – Peschiera Borromeo (MI) Casa&Clima è stampata su carta certificata Chlorine Free Iscrizione al Tribunale di Milano N.170 del 7 marzo 2006. Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 12191 Responsabilità Tutto il materiale pubblicato dalla rivista (articoli e loro traduzioni, nonché immagini e illustrazioni) non può essere riprodotto da terzi senza espressa autorizzazione dell’Editore. Manoscritti, testi, foto e altri materiali inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. Tutti i marchi sono registrati. INFORMATIVA AI SENSI DEL D.LGS 196/2003 Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter e ettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal D.Legs.196/2003. Titolare del trattamento è Quine srl, via G. Spadolini 7, 20141 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Legs 196/2003.
© Quine srl - Milano Associato Anes Aderente
80
SETTEMBRE 2019
30 4 EDITORIALE
35 DENTRO L’OBIETTIVO
42 Cinque piani con vista
6 NOVITÀ PRODOTTI
panoramica per la nuova sede dell’Inter
14 TECH
di Erika Seghetti
ETICHETTA ECOLABEL
23 Il parquet ecologico
deve essere marchiato Ecolabel di Domenico Adelizzi
THERMAL COMFORT
48 IN COPERTINA w w w. c a s a e c l i m a . c o m
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
CINQUE PIANI NERAZZURRI AD ALTA TECNOLOGIA
48 Progettazione
davvero la percezione della temperatura? di Laura Bellia, Francesca Romana d’Ambrosio Alfano, Francesca Fragliasso, Boris Igor Palella e Giuseppe Riccio
SPECIALE SISTEMI RADIANTI
35 Gli impianti “invisibili” di Patrizia Ricci
N. 80 I Anno XIV I SETTEMBRE 2019 I Bimestrale
THERMAL COMFORT Il colore influenza la percezione della temperatura? CERTIFICAZIONE Il parquet ecologico deve essere marchiato Ecolabel
INVOLUCRI ATTIVI E ADATTABILI Come l’edificio produce energia
multidisciplinare tra antico e moderno di Alberto Casalboni, Gianluca Corvina e Matteo Guidi
CASE HISTORY Residenza universitaria di design
SISTEMI RADIANTI Gli impianti “invisibili”
Organo ufficiale
SERVIZIO A PAGINA
WORK IN PROGRESS
30 Il colore influenza
ISSN: 2038-0895
DENTRO L’OBIETTIVO Progettazione multidisciplinare tra antico e moderno
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010
Hanno collaborato a questo numero Domenico Adelizzi, Deborah Annolino, Assocaaf, Laura Bellia, Alberto Casalboni, Valentina Ciolli, Gianluca Corvina, Francesca Romana d’Ambrosio Alfano, Fondazione Promozione Acciaio, Francesca Fragliasso, Davide Gigli, Sara Giona, Matteo Guidi, Laura Maturi, David Moser, Francesco Nesi, Boris Igor Palella, Patrizia Ricci, Giuseppe Riccio, Erika Seghetti
IN QUESTO NUMERO
54 Ri-costruire nel
costruito: edificio completo
42
PROGETTAZIONE SOSTENIBILE
di Davide Gigli
63 Edilizia sostenibile alle
PROGETTI DI RICERCA
58 Involucri attivi e
pendici dell’Himalaya
adattabili: come l’edificio produce energia di Valentina Ciolli, Sara Giona, Laura Maturi e David Moser
a cura di Deborah Annolino e Francesco Nesi
CASE HISTORY
68 Residenza universitaria di design
di Fondazione Promozione Acciaio
CONSULENZA FISCALE
74 La compensazione del credito IVA
a cura di Assocaaf
AIFIL
58
68
76 Il settore delle insegne luminose e della comunicazione visiva
EDITORIALE
I tempi della giustizia in Italia. Un problema anche per le imprese
ANGELO ARTALE, Direttore Generale Finco
Con tempi fuori controllo viene annullato uno dei collanti più profondi della società civile: la certezza del diritto
Occorre fare un breve cenno anche a coloro che il diritto lo amministrano, ovvero i magistrati. È certo che i mezzi a disposizione della giustizia sono pochi; così come è assodato che il giudice non può essere sottoposto a una ordinaria disciplina di produttività. Oltre che indipendente, infatti, deve essere libero nel suo tempo: se giudicasse ciascuno di noi, non ci piacerebbe sapere che l’ha fatto velocemente per una questione di efficienza, magari tralasciando qualche particolare a nostro favore nell’iter di formazione della sentenza. È altrettanto comprovato però che i giudici in media lavorano poco; sicuramente sotto la media dei normali professionisti e dirigenti del nostro Paese, con ovviamente molte eccezioni (direi, ad esempio, in Cassazione). Si sente sempre solo parlare di insufficienza degli organici e delle strutture. Cosa vera. Così come è vero che molti magistrati hanno pagato con la vita il proprio servizio. Saremo loro per sempre grati, ma non è di questo che stiamo parlando.
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n.80 www.casaeclima.com
“
I tempi dell’intero sistema giudiziario sono ormai fuori controllo. Viene così annullato quello che è uno dei collanti più profondi della società civile, ovvero la certezza del diritto a garanzia di investitori, imprese, lavoratori e cittadini
“
D
opo la recente decisione del Consiglio superiore della magistratura (CSM) di allungare il periodo estivo nel quale non sono possibili udienze ordinarie, ritengo – purtroppo – opportuno tornare sul tema della giustizia. I tempi dell’intero sistema giudiziario, sia penale che civile, sono ormai fuori controllo. Di fatto viene così annullato quello che è uno dei collanti più profondi della società civile, ovvero la certezza del diritto a garanzia di investitori, imprese e lavoratori, oltre che naturalmente dei cittadini.
Parliamo del fatto che le cause durano tre, cinque o più anni; del regime di maternità delle donne magistrato, tutto particolare. Parliamo dell’assoluta mancanza di controllo degli aspetti organizzativi da parte dei magistrati preposti e del CSM; di giudici che in sede di udienza hanno appena letto le carte. Parliamo del fatto che – una volta superato il concorso – un magistrato non è più, di fatto, sottoposto ad alcuna verifica da parte di chiunque su qualsiasi aspetto. È chiaro che generalizzando, come detto, si pecca di semplicismo – e si fa torto ad alcuni – ma occorre fare qualcosa. Compito a ben guardare difficile, visto che nel nostro Parlamento la categoria è veramente ben rappresentata. E sia consentito, appunto, un cenno finale, critico, su un aspetto più generale, ma non meno importante: il fenomeno delle “sliding doors”, che vede magistrati entrare e fuoriuscire dall’arena politica.
NUOVA LINEA AQUAREA GENERAZIONE J IN R32
NUOVO GAS REFRIGERANTE
La famiglia Aquarea di Panasonic, soluzione ad alta efficienza per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria, si amplia con l’introduzione della linea All In One Generazione J con refrigerante R32. I nuovi modelli rappresentano una soluzione a basso impatto ambientale, flessibile nella progettazione e ancora più efficiente in riscaldamento con un COP pari a 5,33 (modello da 3kW) .
Scopri le novità su:
Aquarea Alta Connettività All in One Generazione J Monofase: A++ ErP 55°C
A++ ErP 35°C
A ACS
,33 5COP ALTA CONNETTIVITÀ
60°C
-20°C
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MODALITÀ RISCALDAMENTO
TEMPERATURA MANDATA
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BMS CONNETTIVITÀ
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DI GARANZIA SUL COMPRESSORE
www.aircon.panasonic.eu
NOVITÀ PRODOTTI
Terrazzi e balconi protetti nel tempo Costantemente esposti agli agenti atmosferici, gli spazi esterni necessitano di particolari attenzioni: è importante scegliere materiali adeguati e di alta qualità non solo per gli arredi, ma anche che per le finiture, proteggendo le pavimentazioni anche per favorire il corretto deflusso delle acque meteoriche. Studiato per chiudere e rifinire le piastrelle, Proterrace Drain Drip è un profilo brevettato da Progress Profiles. Se non salvaguardato con le opportune soluzioni tecniche, il frontalino di terrazzi e balconi potrebbe permettere all’acqua di insinuarsi in piccole fessurazioni, causando seri problemi di tenuta. Per questo l’azienda ha messo a punto un profilo che non solo protegge i bordi frontali, a filo o sporgenti delle piastrelle, ma assicura anche l’idoneo deflusso dell’acqua. Proterrace Drain Drip è dotato di un distanziatore per il corretto posizionamento e di una striscia adesiva in poliuretano a cellula aperta che impedisce al silicone di ostruire i fori di drenaggio, evitando lo scalzamento degli ancoraggi e danni al frontalino. Il nuovo profilo, realizzato in alluminio verniciato a polvere semilucido o goffrato e disponibile in diverse tonalità, dal bianco al grigio antracite, dal beige al color testa di moro, crea una perfetta continuità con gli interni. L’azienda veneta mette a disposizione una vasta gamma di profili che assicurano l’integrità del massetto sottostante e rifiniscono il bordo della pavimentazione esterna, decorando gli spazi con linee sobrie ed eleganti: Proterrace Drain FDP, Proterrace PCG, Proterrace PCJ, Proterrace PC e Proterrace PTER, in alluminio verniciato colorato o in acciaio inox. Tutti sono dotati di aletta di ancoraggio traforata per il fissaggio al supporto e di piccoli fori per un provvisorio fissaggio con i chiodi; inoltre per ciascun modello sono disponibili elementi di raccordo per angoli esterni e giunzioni.
www.progressprofiles.com
Il climatizzatore che si pulisce da solo Akebono Frost Wash è il climatizzatore a R32 di Hitachi Cooling&Heating in classe A+++ sia in raffrescamento che in riscaldamento per applicazioni mono e multisplit. Il climatizzatore integra la funzione Frost Wash che cattura, congela e lava via polvere, muffe e impurità, garantendo l’igiene del condizionatore e un ambiente sano. La funzione è impostata in automatico ed è gestibile autonomamente anche da telecomando. Ha una durata tra i 20 e i 90 minuti che varia in base alla temperatura e all’umidità presenti nell’ambiente climatizzato. I componenti interni sono rivestiti in acciaio inox, materiale che riduce la percentuale di batteri di oltre il 99% e di polveri per il 62%. Il sensore di presenza rileva le persone nel locale climatizzato e quando questo si svuota attiva la modalità risparmio energetico. L’unità interna, disponibile in tre nuance (bianco, lucido, opaco e satinato), coniuga ricerca estetica ed elevata tecnologia e presenta le stesse dimensioni (295x210x900 mm) per tutte e tre le taglie (25, 35 e 50). Con il 4 way swing la diffusione dell’aria è regolabile in base alle specifiche esigenze e sempre omogenea. La silenziosità – con 20 dB(A) – è tra le più alte del mercato. Infine, grazie all’App Hi-Kumo – disponibile e completamente gratuita su Apple Store e Google Play – si controllano accensione e spegnimento, modalità di funzionamento e temperatura del condizionatore direttamente da tablet e smartphone. L’azienda estende la garanzia dei climatizzatori residenziali a 5 anni e dal 1° luglio 2019 è possibile acquistare i condizionatori con uno sconto immediato del 50% con il Decreto Crescita.
www.hitachiaircon.it
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n.80 www.casaeclima.com
POMPA DI CALORE
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
Ridurre i costi in bolletta azzerando l’inquinamento Più efficace delle pompe di calore in commercio, TINA è in grado di sostituire le vecchie caldaie a combustibile fossile in ogni tipo di edificio esistente
TINA
“
Il modello di riscaldamento proposto elimina i combustibili fossili da casa, è orientato all’impiego delle fonti rinnovabili “non emissive”, al rispetto dell’ambiente e al risparmio in bolletta. La nostra soluzione consente di farlo anche sul patrimonio edilizio esis,tente, senza ricorrere alla sostituzione dei terminali di calore e a ristrutturazioni invasive, onerose e sconsigliabili
“
Riscaldare e raffrescare casa abbandonando gas, gasolio o GPL, risparmiando sulla bolletta e – allo stesso tempo – facendo del bene all’ambiente è possibile. Basta scegliere la soluzione giusta. Lo conferma l’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, secondo cui l’adozione di una pompa di calore (PdC) ad alta temperatura è in grado di portare vantaggi ambientali e risparmi nelle diverse tipologie di edificio (appartamento, villetta, ufficio e condominio). L’applicabilità, però, si gioca sul concetto di alta temperatura, ovvero sulla capacità di produrre acqua calda tra i 70 e gli 80 °C con elevata efficienza e in qualsiasi condizione climatica.
Ferdinando Pozzani, AD di TEON
GENERATORE DI CALORE A ZERO EMISSIONI TEON, azienda interamente italiana, ha brevettato e realizzato TINA, generatore di calore a zero emissioni in grado di sostituire caldaie in qualunque edificio, senza intervenire sull’impianto, con enormi vantaggi ambientali ed economici. TINA estrae calore gratuito dall’acqua di falda, dal terreno o da altre fonti energetiche disponibili per trasferirlo all’ambiente da riscaldare, utilizzando una minima quantità di energia elettrica. TINA può soddisfare ogni tipo di utenza producendo acqua calda fino a 80 °C con un rendimento (COP) superiore a 3,2. TINA è una tecnologia che porta vantaggi all’ambiente e al portafoglio: oltre il 50% di risparmio sul metano e oltre il 70% su gasolio o GPL. Non a caso il prodotto è stato chiamato TINA, ovvero There Is No Alternative.
COME FUNZIONA? TINA è costituita da un’unità monoblocco che può essere utilizzata con ogni tipologia di impianto di riscaldamento e/o raffrescamento, come – ad esempio – radiatori tradizionali (progettati e dimensionati per qualsiasi temperatura media di funzionamento) e termoventilconvettori. Essendo stata progettata per sopportare intemperie, TINA nasce per installazioni all’esterno, ma può essere collocata anche in locali tecnici. Nella versione idrotermica o geotermica vengono realizzate una o più sonde a circuito aperto, ovvero chiuso. TINA utilizza refrigerante naturale a bassa pressione. Attraverso un doppio setpoint modula la temperatura di mandata all’impianto in base alle condizioni climatiche esterne e la temperatura di mandata per l’ACS. Grazie alle temperature raggiunte (80 °C) può svolgere il ciclo anti-legionella.
TEON S.r.l. Via G. Fara, 20 • 20124 – Milano (MI) Tel. 02.49484500 • www.teon.it | info@teon.it
NOVITÀ PRODOTTI
In classe A+++ Nel mese di giugno, Panasonic Air Conditioning ha introdotto sul mercato la nuova linea di pompe di calore Aquarea All In One J Generation, efficiente e rispettosa dell’ambiente grazie all’utilizzo del refrigerante R32. Da settembre, sulla base di una classificazione dell’efficienza energetica più rigorosa (terza fase di attuazione dei Regolamenti ERP), la linea si conferma nella classe energetica più alta, la classe A+++. In grado di garantire un elevato livello di benessere anche con temperature esterne fino a -20 °C, le pompe di calore sono caratterizzate da unità esterne più silenziose rispetto ai modelli precedenti. La gamma è migliorata anche in termini flessibilità di installazione: la lunghezza massima delle tubazioni frigorifere è ora pari a 50 metri (per le unità da 7 e 9 kW) e la distanza in altezza, tra sezione interna ed esterna, raggiunge 30 metri. I nuovi modelli sono compatibili con la piattaforma Aquarea Smart Cloud, semplice sistema di controllo da remoto per l’utente finale, e con la piattaforma Aquarea Service Cloud, dedicata ai professionisti del settore per una completa visualizzazione a distanza dei parametri di funzionamento.
www.aircon.panasonic.eu
Terminale d’impianto con radiant technology Olimpia Splendid presenta Bi2 Air, il ventilradiatore che riscalda, raffresca, deumidifica e filtra l’aria di casa, distinguendosi per l’originale design integrale ultraslim premiato con il Good Design Award. Realizzato con un unico pezzo frontale monoscocca di soli 12,9 cm di spessore, consente un’installazione semplificata (a pavimento o a parete) e una facile manutenzione. Bi2 Air è un terminale d’impianto disponibile anche nella versione con tecnologia radiante: un’innovazione italiana di Olimpia Splendid che unisce i vantaggi di un ventilconvettore a tecnologia tangenziale e di un motore brushless DC, alle proprietà di un pannello radiante tubolare che, coinvolgendo l’intera area frontale, assicura un’elevata potenza irraggiata, un aumento della convenzione naturale e una messa a regime dell’impianto più rapida.
www.olimpiasplendid.it
Pompe centrifughe con sensore di pressione integrato Le gamme NBE (giunto di accoppiamento rigido) e NKE (giunto di accoppiamento flessibile) di Grundfos sono composte da pompe centrifughe normalizzate, non autoadescanti, ad aspirazione assiale e mandata radiale. Si tratta di pompe affidabili e robuste per l’approvvigionamento idrico, l’aumento di pressione all’interno di impianti industriali e di sistemi HVAC. Da oggi le pompe NBE e NKE sono disponibili in due versioni: con sensore (Serie 2000) e senza sensore. Entrambe sono dotate di motore elettrico integrato a magneti permanenti con livello di efficienza IE5. La Serie 2000 consente il controllo della pressione differenziale proporzionale senza aggiungere ulteriori sensori nel sistema di tubazioni. Le pompe hanno inoltre la possibilità di altri modi di controllo in base alla versione/dimensione; ad esempio, controllo differenziale di pressione costante, curva costante. Le gamme NBE/NKE Serie 2000 sono disponibili con motore a due poli fino a 11 kW e a 4 poli fino a 7,5 kW.
www.grundfos.com
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n.80 www.casaeclima.com
CONTROLLO DEL FUOCO
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
Centrale di allarme antincendio Con l’introduzione del meccanismo per schede a slitta, le centrali PROFILE Flexible possono essere dimensionate a misura per le diverse condizioni applicative e, in caso di modifica o ampliamento del sito, possono essere espanse e adattate alle nuove necessità PROFILE Flexible di Zettler è un potente sistema di rivelazione incendi e di allarme che utilizza la MZX Technology, tecnologia originariamente studiata per l’utilizzo in condizioni avverse. Il sistema quindi è altamente resiliente ad agenti esterni quali i disturbi elettrici – che comprendono le interferenze dovute a segnali elettrici provenienti da altri dispositivi – e altre cause di falsi allarmi. Con l’introduzione di un meccanismo con slot card, le centrali possono essere realizzate su misura per i requisiti applicativi specifici, proteggendo l’ambiente. In caso di cambiamenti o ampliamenti del sito, il sistema può essere facilmente esteso per soddisfare le nuove esigenze. La centrale è stata specificamente progettata per offrire una maggior capacità di loop e la possibilità di condividere i loop per una maggior flessibilità di esecuzione del sistema e una riduzione dei costi di installazione. L’interfaccia utente con touch screen offre una guida sensibile al contesto ed è stata progettata secondo principi ergonomici per rendere semplice ogni operazione. Funzioni quali i LED sensibili allo sfioramento con informazioni di stato dettagliate assicurano una risposta immediata a tutti gli eventi del sistema. L’impianto unisce la semplicità di utilizzo con numerose innovazioni che significano per l’utente finale del sistema una riduzione dei costi per tutta la durata d’esercizio. La gamma PROFILE Flexible offre soluzioni di rivelazione incendi integrate per molte applicazioni tra cui hotel, uffici commerciali, ambienti sanitari, stabilimenti industriali e di produzione.
www.zettlerfire.com
Caratteristiche ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
Interfaccia utente guidata (GUI) con touchscreen Accesso senza chiave grazie ai tag RFID Display a LED Meccanismo di espansione a slot Telaio di montaggio Maggior capacità di loop Involucri più grandi Box batterie Disponibilità di loop condivisi Un sistema scalabile che cresce assieme alle esigenze
NOVITÀ PRODOTTI
Caldaie a condensazione con scambiatore brevettato L’offerta Baxi per la sostituzione di caldaie convenzionali si amplia con EVOlution PRIME, una gamma di caldaie murali a gas a condensazione per il riscaldamento e la produzione istantanea di acqua calda sanitaria, caratterizzata dallo scambiatore brevettato da Baxi. Con le sue spire in acciaio inox (Ø 28 mm) autopulenti ad ampi passaggi, lo scambiatore garantisce un maggior rendimento termico, una sensibile riduzione delle perdite di carico e un minor rischio di intasamento grazie alla diminuzione di eventuali depositi. La chiusura a Quarter Block, inoltre, facilita gli interventi di manutenzione, mentre la totale assenza di saldature lo rende ancora più affidabile.
Tre modelli
La gamma di caldaie murali si articola in tre modelli da 26 e 30 kW: il modello 26 Mago (dotato di serie del cronotermostato Baxi Mago con Wi-Fi integrato per gestire il comfort domestico direttamente da App e per accedere direttamente alla detrazione del 65%) e i modelli 26 e 30 (per i quali Baxi Mago è disponibile come accessorio). Grazie alle dimensioni ultracompatte (700x395x279 mm), al peso contenuto (26 kg), alla staffa di fissaggio fornita di serie, agli agganci in vista per il montaggio a parete e all’accesso frontale alla connessione elettrica, i tempi di installazione e collegamento della caldaia vengono drasticamente ridotti. La presenza degli stessi interassi degli attacchi idraulici delle caldaie convenzionali Baxi, inoltre, consentono una vantaggiosa compatibilità, che semplifica le operazioni di sostituzione. Non da meno sono la presenza dello scarico sdoppiato orientabile fornito di serie, la possibilità di regolazione e spegnimento manuale della temperatura di riscaldamento, la funzione spazzacamino per l’analisi immediata della combustione, il display LCD retroilluminato, la regolazione (e spegnimento) manuale della temperatura dell’acqua sanitaria e il pratico accesso frontale alle connessioni elettriche ma anche al manometro e al tasto di reset. Grazie alla tecnologia a condensazione, alla pompa ad alta efficienza e alla serie di termostati ambiente modulanti (disponibili come accessorio) la gamma garantisce consumi energetici ridotti.
Gruppo combustione e gruppo scambiatore
Il nuovo gruppo di combustione in grado di combinare le performance dello scambiatore in acciaio inossidabile con i vantaggi di un bruciatore di nuova generazione e, grazie al nuovo gruppo idraulico, dal design semplice e affidabile, garantisce prestazioni elevatissime e la massima durabilità nel tempo.
www.baxi.it
Allocazione di Refrigerante Rigenerato Certificato Oggi Daikin offre un’ulteriore opportunità di riduzione dell’impatto ambientale dei sistemi di condizionamento con la nuova iniziativa di “Allocazione di Refrigerante Rigenerato Certificato”. Scegliere un prodotto con Allocazione di Refrigerante Rigenerato permette di evitare l’introduzione sul mercato di gas vergine per oltre 300.000 tonnellate di CO2 equivalente l’anno.
Cosa significa?
La denominazione Allocazione di Refrigerante Rigenerato Certificato, esclusiva di Daikin, è una garanzia per il cliente per quanto riguarda la qualità e la quantità del refrigerante rigenerato. Certificato da un laboratorio esterno, il refrigerante rigenerato utilizzato da Daikin è della stessa qualità del refrigerante vergine e risponde agli standard AHRI700. Un processo di audit indipendente garantisce che il gas rigenerato sia amministrativamente allocato al 100% alla carica di fabbrica di due gamme prodotte nello stabilimento di Ostenda: unità VRV IV+ a recupero di calore e Mini VRV IV serie S a doppio ventilatore. Ciò significa che queste due gamme, grazie al recupero e alla rigenerazione del refrigerante all’interno dell’Unione Europea, supportano il regolamento F-Gas.
www.daikin.it
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n.80 www.casaeclima.com
Radiatore drappeggiato Un delicato, ma distintivo effetto plissé laterale caratterizza Plisset, il nuovo modello di radiatore Ridea. Leggerezza, alte performance e un’estetica elegante lo rendono più accattivante di un classico modello tubolare in acciaio. Appartenente alla collezione Ridea by Al-Tech, Plisset è un radiatore estruso prodotto utilizzando interamente alluminio recuperato da scarto, i cui elementi si contraddistinguono per la particolare forma laterale che richiama un drappeggio. Un dettaglio che ne valorizza l’estetica senza trascurare la resa termica che per questo modello è molto elevata: la versione 60 cm ha una resa di 122 w/el, quella 80 cm di 115 w/el, quella di 180 cm 301,4 w/el e quella di 200 cm 327,6 w/el. L’efficienza è garantita anche dalla possibilità di installazione in impianti moderni che utilizzano acqua a bassa temperatura. Un altro plus è la facilità di installazione: non presenta riduzioni – in quanto dotato di 6 possibili connessioni dirette all’impianto – ed è modulare, quindi particolarmente adatto sia per nuove realizzazioni sia per ristrutturazioni senza dover ricorrere a interventi murari. Plisset è disponibile nella versione idraulica in diverse altezze e in un’ampia palette di finiture così da rispondere meglio alle diverse esigenze stilistiche e progettuali del cliente. Nella versione bassa si impreziosisce di una cover in alluminio estruso che richiama le geometrie della silhouette e garantisce maggiore sicurezza.
www.ridea.it
www.casaeclima.com n.80
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NOVITÀ PRODOTTI
Pompa di calore aria/acqua per applicazioni residenziali Ad oggi, la scelta di installare pompe di calore è confinata soprattutto a edifici indipendenti, dotati di un ampio spazio esterno possibilmente nascosto. STØNE di Innova, grazie al suo layout innovativo e al design minimale, può essere posizionata completamente a ridosso del muro dell’abitazione, integrandosi in modo elegante. Nella versione a incasso o semi incasso, invece, può scomparire completamente e/o parzialmente nel muro. La PdC può essere applicata anche in contesti commerciali e permette grande versatilità di posizionamento come, ad esempio, in modalità schiena-schiena, consentendo un’installazione modulare fino a 200 kW in un spazio ridotto di installazione rispetto alle soluzioni tradizionali. La pompa di calore utilizza il refrigerante R32 a basso impatto GWP in tutte le grandezze della versione monoblocco e nelle versioni splittate fino alla potenza di 9 kW. Nelle versioni splittate da 12 a 20 kW viene utilizzato il refrigerante R140a.
Controllo dell’impianto
Il web server Butler è il sistema che l’azienda ha sviluppato per gestire da rete locale e da remoto un intero impianto di climatizzazione invernale ed estiva. Il sistema consente di collegare, attraverso una rete seriale, la pompa di calore, la ventilazione meccanica e i ventilconvettori. È possibile impostare un calendario settimanale a fasce orarie, creare scenari a zone, modificare le impostazioni affinché la casa sia al giusto livello di comfort nel momento in cui serve. Dopo la configurazione di rete, si possono visualizzare stato e impostazioni di ogni dispositivo attraverso un computer, un tablet o uno smartphone.
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Risciacquo automatico per i wc meno usati Hygiene+ è il nome della tecnologia di risciacquo automatico ideata da Viega per assicurare la massima igiene e sicurezza agli impianti di acqua potabile. Le placche di risciacquo con funzione Hygiene+ sono dotate di una funzione di risciacquo automatico (a batteria o collegato a rete elettrica) che si attiva dopo un certo periodo di non-utilizzo per evitare stagnazioni d’acqua e il conseguente proliferare di germi e batteri. La funzione, programmabile sia in termini di tempo che di volume di acqua, permette di attivare un risciacquo forzato di tutta la linea di acqua fredda ottenendo la massima efficacia in presenza di un allacciamento in serie o ad anello del bagno. Viega lavora da anni alla ricerca di soluzioni che possano assicurare la tutela della qualità dell’acqua sia in ambito domestico che in luoghi pubblici come ospedali, case di cura, strutture alberghiere, centri sportivi o termali, che rappresentano i luoghi con maggior rischio di contaminazione. Le caratteristiche organolettiche dell’acqua sanitaria vengono spesso modificate da fattori chimici o più semplicemente da formazioni batteriologiche determinate da una cattiva progettazione o manutenzione dell’impianto di acqua potabile. Un buon impianto è garanzia di qualità nel tempo ed è importante prevedere accorgimenti specifici che consentano di ricambiare l’acqua regolarmente all’interno delle tubazioni al fine di limitare il biofilm che, per definizione, protegge e fornisce nutrimento ai batteri.
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Pompa di calore aria/acqua Vitocal 200-S è la pompa di calore aria/acqua split modulante con tecnologia inverter ad alta efficienza, con montaggio flessibile dell’unità esterna (a terra o a parete) e classe di efficienza energetica A++. Pensata da Viessmann per il riscaldamento e il raffrescamento in ambito domestico con potenzialità utile fino a 14,7 kW, Vitocal 200-S si caratterizza per il design innovativo e garantisce ottimi valori di prestazioni e di efficienza grazie alle elevate performance nel funzionamento in caldo e in freddo e alla notevole silenziosità delle unità esterne, progettate in conformità all’Advanced Acoustic Design (AAD). È inoltre predisposta per l’ottimizzazione del consumo della corrente autoprodotta mediante impianto solare fotovoltaico, permettendo di risparmiare sui consumi. Gestibile da smartphone con l’App Vicare, la pompa di calore è certificata dai marchi europei EHPA e Keymark, garanti di efficienza ed elevata qualità dei prodotti in conformità alle normative europee. Vitocal 200-S è un’ottima soluzione per installazioni in contesti residenziali a schiera o in quartieri con fitta urbanizzazione, poiché consente di rispettare le normative di legge sulle emissioni sonore.
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SISTEMI DI POMPAGGIO
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
Impianti idronici di refrigerazione negli edifici per uso commerciale Risparmio energetico e comfort per l’utente finale grazie alle pompe Grundfos Negli edifici per uso commerciale il consumo di energia è il costo operativo più significativo. Efficientando le applicazioni HVAC, gli edifici commerciali possono ridurre le spese, aumentare il valore delle proprietà immobiliari e migliorare il comfort degli utenti. Tradizionalmente, l’acqua refrigerata circola attraverso un semplice schema di pompaggio primario a flusso costante. Progettare sistemi di pompaggio efficienti a flusso variabile attraverso l’installazione di pompe a velocità variabile può comportare un risparmio di circa il 40% sui costi operativi dell’impianto, rispetto agli impianti a flusso costante convenzionalmente utilizzati. Negli impianti a portata variabile, una valvola di bypass va installata sulla linea comune tramite un controller collegato a un flussometro per rego-
lare la portata. Tuttavia, la soluzione che garantisce il minor costo del ciclo di vita dell’impianto è l’installazione di una pompa by-pass: questo è possibile grazie alle pompe TPE2 e TPE3 Grundfos. La pompa è controllata in modalità ΔP costante, assicurando una pressione invariata e una portata minima nel chiller. La pompa sostituisce la valvola di bypass, il controller e il flussometro. Pertanto, ci sarà un costo iniziale per l’acquisto e la messa in servizio della pompa, ma i minori costi energetici e di manutenzione garantiranno un rapido ritorno dell’investimento e il risparmio durante il ciclo di vita dell’impianto. GRUNDFOS Pompe Italia S.r.l. Via Gran Sasso, 4. 20060 – Truccazzano (MI) Tel. 02.95838112 – www.grundfos.com
TECH
Fotovoltaico con accumulo integrato per dimezzare i costi Dal Texas un sistema compatto, efficiente ed economico che combina pannelli solari e inverter in carburo di silicio
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INVERTER IN CARBURO DI SILICIO Alla base di questa innovazione c’è una nuova tecnologia di inverter in carburo di silicio, chiamato M4, che svolge la funzione principale di trasformare l’uscita CC dei moduli fotovoltaici in corrente alternata a media tensione. Oltre ad avere dimensioni decisamente più ridotte e compatte
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L’idea che vogliamo veicolare è che le utility potranno fare un uso dell’energia solare diverso rispetto a quello a cui si è abituati. Combinando questo tipo di soluzione con la nuova tecnologia dei semiconduttori, i futuri sistemi di energia solare offriranno molteplici funzioni e nuovi tipi di connessioni. Questo è soltanto uno dei tasselli della rete intelligente del futuro
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ormai noto che il futuro del fotovoltaico dipende dalle tecnologie legate all’accumulo, ma c’è ancora molta strada da percorrere nello sviluppo di sistemi di storage a basso costo e ad alta efficienza. Un contributo importante arriva dalla Cockrell School of Engineering dell’Università del Texas, che ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di dollari da parte del DOE (Dipartimento dell’Energia statunitense) per sviluppare un impianto fotovoltaico con accumulo integrato compatto ed economico. A capo del progetto c’è il professore Alex Huang, che con il suo team ha già raggiunto un traguardo importante: secondo i primi risultati il sistema che accorpa pannelli solari e batterie è in grado di ridurre del 50% i costi normalmente associati a questo di tipo di impianti. “Abbiamo bisogno di raggiungere una maggiore efficienza nella conversione dell’energia solare – afferma Huang. Questo ci ha portato a proporre un design che consenta di collegare direttamente l’impianto solare al sistema a media tensione, anziché passare attraverso un altro trasformatore. Abbiamo anche aggiunto alcune multi-funzioni; in particolare per l’integrazione dello storage di energia e per fornire altri servizi alla rete energetica”.
Alex Huang, professore a capo del progetto
rispetto ai tradizionali sistemi, l’inverter M4 ha una maggiore efficienza e dei costi di installazione inferiori. In più, è dotato di un controllo integrato della frequenza che previene i blackout in rete e garantisce un funzionamento efficiente e affidabile tramite backup di alimentazione. Incorporando le funzioni del trasformatore nel sistema di generazione di energia solare, M4 può anche promuovere l’adozione di energia
pulita da parte delle utility, offrendo nuove funzionalità e strumenti avanzati che possono cambiare il modo in cui operano i sistemi di alimentazione. Ad esempio, il sistema di batterie a bassa tensione nell’M4 può essere caricato direttamente tramite pannelli solari o attraverso un collegamento alla rete elettrica esistente. Da lì, tale potenza può essere scaricata di nuovo sulla rete in qualsiasi momento.
Soluzioni innovative in pompa di calore per il comfort residenziale
R32
STØNE
R32 Refrigerante Classe energetica
Pompa di calore aria/acqua
Silenziosa
La pompa di calore che rivoluziona il concetto di unità con installazione da esterno.
InnovAPP
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BUTLER, il controllo evoluto dell’impianto
made in Italy
TECH
Bandiere per la produzione simultanea di energia eolica e solare Dal Regno Unito un dispositivo a bandiera che unisce la tecnologia piezoelettrica con quella delle celle fotovoltaiche per produrre energia pulita
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Vento e sole sono caratterizzati da intermittenze che possono essere vicendevolmente compensate. Generalmente il sole non splende durante il maltempo e viceversa non c’è vento nelle giornate assolate. La chiave di volta è quindi la raccolta simultanea di energia solare ed eolica in un’ottica di compensazione
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andiere in grado di catturare contemporaneamente energia solare ed eolica. L’innovazione porta la firma dell’Università di Manchester nel Regno Unito e utilizza delle strisce piezoelettriche che raccolgono energia quando il dispositivo si agita al vento e celle fotovoltaiche flessibili che catturano l’energia solare. “Sotto l’azione del vento, le bandiere che abbiamo costruito si piegano da una parte all’altra in modo ripetitivo, un movimento noto anche come oscillazione del ciclo limite – ha spiegato Jorge Silva-Leon, autore principale dello studio. Questo le rende perfettamente adatte per la produzione uniforme di energia dalla deformazione dei materiali piezoelettrici. Simultaneamente, le celle fotovoltaiche portano un doppio vantaggio: agiscono come una massa destabilizzante che innesca
Andrea Cioncolini, co-autore dello studio
l’insorgenza di sventolamento a basse velocità del vento, e ovviamente sono in grado di generare elettricità dalla luce solare”.
ALIMENTARE I SENSORI AMBIENTALI IN UN’OTTICA DI SMART CITY Per essere onesti, le bandiere non generano molta elettricità, ma la scommessa è quella di poterle utilizzare per alimentare i sensori ambientali che monitorano diversi parametri
come: l’inquinamento atmosferico, i livelli sonori e la temperatura, così come i piccoli dispositivi elettronici portatili. Tutto questo in un’ottica di smart city. I ricercatori hanno testato le bandiere in varie condizioni di vento, calmo e forte, e con esposizione alla luce costante, e il risultato è stato una potenza di circa 3-4 milliwatt orari. Secondo il team, ci sono margini di miglioramento agendo sul design del dispositivo.
L’ACQUA È FONTE DI VITA. Basta questa ragione per fare dell’acqua potabile la nostra più grande priorità. L’acqua è il bene più prezioso sulla Terra. Ecco perché Viega accetta la propria responsabilità di leader del mercato ponendo l’igiene dell’acqua potabile al centro dei suoi obiettivi, affrontando ogni giorno le sfide per migliorare i sistemi di installazione. Attraverso un programma di formazione di altissimo livello Viega favorisce uno scambio di conoscenze specialistiche, sia in termini normativi sia di tecnica d’installazione. Viega. Connected in quality.
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TECH
Batterie al litio-zolfo ad alta densità energetica Grazie a un catodo ibrido a base di particelle di zolfo puro e solfuro di molibdeno, le batterie al litio-zolfo potrebbero raggiungere i 400 Wh/kg e i 700 Wh/L
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razie a un’ottima densità energetica e a un peso leggero, le batterie al litio-zolfo sono una delle alternative più promettenti alle tradizionali batterie agli ioni di litio. Le batterie prodotte finora però hanno riscontrato un ostacolo rilevante: lo zolfo è contenuto nel catodo che può essere costruito in due modi e che può avere un’alta densità energetica in termini di peso (gravimetrico) o di volume (volumetrico). Una cosa esclude l’altra e questo vuol dire che si può ottenere una batteria piccola ma pesante, oppure leggera ma grande. È questo il limite che un team di ricerca composto da MIT, Samsung Advanced Institute of Technology, Tongji University, Chinese Academy of Sciences e Songshan Lake Materials Laboratory ha cercato di risolvere. Come? Sviluppando un nuovo catodo di zolfo ibrido costituito da una combinazione di particelle di zolfo puro e solfuro di molibdeno a fase di Chevrel. Il risultato finale è un elemento altamente conduttivo che non richiede un grande quantitativo di carbonio: circa il 10% rispetto al 20-30% necessario per i tradizionali catodi di zolfo.
Cristalli plastici ecologici per sostituire i gas refrigeranti Sviluppato un composto organico solido ed eco-sostenibile che potrebbe rappresentare un’alternativa ai gas liquidi attualmente utilizzati nei sistemi di condizionamento
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n team di scienziati dell’Università di Cambridge – in collaborazione con l’Università Politecnica della Catalogna e l’Università di Barcellona – ha trovato un’alternativa ai tradizionali gas che vengono utilizzati nei sistemi di condizionamento, altamente dannosi per l’ambiente. La soluzione risiede nei cristalli plastici di glicole neopentilico (NPG) che, secondo i ricercatori, potrebbero sostituire gli idrofluorocarburi e idrocarburi, dando vita a impianti di condizionamento più ecologici, sicuri ed efficienti.
UN COMPOSTO ORGANICO ED ECO-SOSTENIBILE Il sistema di refrigerazione proposto dal team è allo stato solido. Invece di comprimere ed espandere i gas, il nuovo sistema utilizza un materiale solido, come il glicole neopentilico, che è un composto organico economico ampiamente utilizzato per sintetizzare poliesteri, vernici, lubrificanti e plastificanti. L’effetto refrigerante si ottiene ponendo sotto pressione i materiali per mezzo di un campo magnetico, elettrico o attraverso una compressione meccanica, che ne comporta un’alterazione della struttura microscopica. In questo modo le molecole dei cristalli, di forma sferica, ruotano liberamente e producono un effetto termico simile a quello prodotto dai comuni gas refrigeranti. Il vantaggio non è soltanto ambientale ma anche di prestazioni.
BATTERIA A TRE STRATI ALTAMENTE PERFORMANTE
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I sistemi di condizionamento che utilizzano HFC e HC sono anche relativamente inefficienti. Questo è importante perché la refrigerazione e il condizionamento dell’aria sono responsabili di più di un quinto dell’energia prodotta in tutto il mondo e la richiesta di raffreddamento sta aumentando
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Utilizzando il nuovo catodo, il team ha costruito una batteria a tre strati con una capacità di 1.000 mAh, con prestazioni che superano già quelle delle batterie esistenti, senza considerare che la tecnologia non è stata ancora ottimizzata. Generalmente, la densità di energia delle batterie agli ioni di litio commerciali supera i 265 Wh per chilogrammo e 700 Wh per litro, mentre le attuali batterie al litio-zolfo possono raggiungere i 400 Wh in entrambi i casi. La nuova batteria ibrida al litio-zolfo riesce attualmente raggiungere oltre 360 Wh per kg e 581 per L, il che significa che ha già una densità gravimetrica migliore rispetto agli ioni di litio e una densità volumetrica migliore rispetto ad altri dispositivi al litio-zolfo. Il team ritiene che, con lavoro di ottimizzazione, la batteria potrebbe raggiungere i 400 Wh/kg e i 700 Wh/L.
Xavier Moya, ricercatore della Royal Society nel Dipartimento di Scienza dei Materiali e Metallurgia di Cambridge
Il clima perfetto, la massima silenziosità Vitocal 200-S: la pompa di calore più efficiente e silenziosa per riscaldare e raffrescare la casa I vantaggi di Vitocal 200-S: _ risparmio energetico e rispetto per l‘ambiente sfruttando il calore naturale dell‘aria _ la pompa di calore può riscaldare in inverno e raffrescare in estate _ l‘unità esterna più silenziosa sul mercato _ impianto sempre sotto controllo tramite smartphone _ estensione di garanzia fino a 5 anni (su richiesta) _ massima efficienza: A+++
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Ricaricare il cellulare in spiaggia Ispirato alla natura e ai suoi frutti, Spikkio è un pannello fotovoltaico che accumula e restituisce l’energia necessaria a ricaricare i nostri dispositivi
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i chiama Spikkio l’arredo sostenibile Made in Italy che accumula e restituisce l’energia necessaria a ricaricare il proprio telefono cellulare, con energia pulita, rimanendo al fresco sotto l’ombrellone. La “ricarica” è il punto di forza del nuovo progetto firmato BioStile per l’estate 2019. Facile da applicare sull’ombrellone, in uno appunto dei suoi spicchi, è disponibile con formula noleggio direttamente presso il lido che ha scelto di dotarsene. Con Spikkio il “pieno” di energia pulita è assicurato, senza spostarsi dal proprio ombrellone. Gli stabilimenti che si doteranno dell’arredo progettato da BioStile potranno noleggiarlo ai bagnanti, a un costo giornaliero irrisorio, insieme a
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lettini e ombrellone. L’arredo, come tutti gli oggetti di BioStile, si distingue per il design e offre un valore aggiunto ai servizi per chi vuole godersi pienamente il relax. Grazie alla semplicità d’uso Spikkio è stato già adottato in alcuni dei principali stabilimenti della riviera romagnola.
ANCHE DI NOTTE Spikkio è una soluzione progettata secondo tre principi: design made in Italy, innovazione ed efficienza energetica. L’estetica accompagna e valorizza le funzioni intelligenti del nuovo oggetto, tra cui l’illuminazione notturna grazie all’accumulo di energia, durante le ore del giorno, del pannello
fotovoltaico. Ispirato alla natura e ai suoi frutti, Spikkio è un pannello fotovoltaico realizzato da progettisti bolognesi che mettono al primo posto il benessere della persona e dell’ambiente. Il modulo è stato disegnato a mano e ciascuna cella è orientata in modo da catturare la maggior quantità di luce nell’arco della giornata. Questa energia, soprattutto in vista degli eventi estivi sui lidi, può regalare un’atmosfera unica, nelle ore notturne, trasformandosi in luce. Grazie alla potenza di circa 35 Wp il pannello può garantire illuminazione, sotto le stelle, alimentando un mini-frigo a 12 volt. Per chi volesse maggiore comfort e più servizi in una volta sola, può integrare Spikkio con pentale, dispositivo da tavolo per la ricarica di tutti i device (smartphone, tablet etc).
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ETICHETTA ECOLABEL
Il parquet ecologico deve essere marchiato Ecolabel Quali sono i criteri per l’assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica ai rivestimenti del suolo in legno? DOMENICO ADELIZZI www.casaeclima.com n.80
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ETICHETTA ECOLABEL
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on la pubblicazione sulla G.U. dell’Unione Europea del 2 febbraio 2017 della Decisione (UE) 2017/176 della Commissione, del 25 gennaio 2017, la Commissione europea ha stabilito i criteri per l’assegnazione del marchio di qualità ecologica dell’UE (Ecolabel) ai rivestimenti del suolo a base di legno, sughero e bambù. Quest’ultima è possibile solo se il produttore è in grado di rilasciare una dichiarazione attestante la piena osservanza dei criteri tecnico-gestionali che oggettivano l’utilizzo di manufatti fabbricati in modo sostenibile, secondo l’approccio fondato sull’analisi del ciclo di vita, che limita il consumo energetico, e sul ridotto utilizzo e basso livello dei residui dei composti pericolosi. Questi criteri portano alla produzione di manufatti durevoli, di elevata qualità e capaci di fornire un reale e fattivo contributo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico interno.
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CHI PUÒ BENEFICIARE DEL MARCHIO? Il Regolamento europeo ha stabilito le corrette definizioni dei materiali e manufatti a base legno e vegetali che possono beneficiare del marchio Ecolabel se si applicano tutti i requisiti tecnici e ambientali stabiliti dalla Commissione Europea.
Elementi primari di legno. Fibre, sfogliati, piallacci, residui e segatura di legno provenienti da foreste, piantagioni, pasta dell’industria cartaria e/o da legno riciclati da utilizzarsi accoppiandoli con collanti. Materiali a base-legno. Sono i pannelli di fibre di legno ad alta (HDF) o a media densità (MDF), di particelle o chips (truciolari, OSB-WB), di sfogliati (compensato o multistrato) o di listelli o lamelle di legno massello (paniforti o lamellari). Il termine “materiale a base-legno” si riferisce anche ai semilavorati compositi realizzati con il supporto di un pannello ligneo e il rivestimento della superficie con fogli di plastica, laminato plastico, resine, lamine di metallo o con materiali lignei da rivestimento come piallacci di legno multilaminare e precomposto. Rivestimenti al suolo a base di legno. Sono definite pavimentazioni di legno (o rivestimenti murali) se costituite da un pezzo di legno massello con una linguetta e scanalature laterali, oppure da un pannello multistrato su cui sono incollati diversi strati di legno. Un rivestimento di legno può essere di tante forme (listello, doga, quadro, listone, etc.) con la superficie non finita e levigata dopo l’installazione, quindi finita in loco, oppure prefinita in fabbrica.
È il marchio volontario di qualità ecologica proposto dall’Unione Europea per promuovere i prodotti che durante l’intero ciclo di vita hanno minore impatto ambientale. Lo schema certificativo del marchio è gestito da organizzazioni designate (organismi competenti), nominate da ciascuno Stato Membro. Questi organismi valutano le domande di concessione del marchio Ecolabel in base alla definizione del gruppo di prodotti e dei criteri pubblicati dalla Commissione Europea per ciascun gruppo e per tipo di prodotto, oltre che dal Regolamento del Consiglio e del Parlamento Europeo concernente il sistema comunitario di
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assegnazione del marchio di qualità ecologica. I prodotti che recano il marchio di qualità ecologica europea, rappresentato dal logo con la forma di una margherita, sono beni di largo consumo scelti secondo i criteri di selezione fissati dagli Stati Membri e dalla Commissione Europea, che mira a premiare sia l’eccellenza ambientale, sia i livelli prestazionali di manufatti largamente utilizzati come i pavimenti di legno, sughero e bambù.
Credit: Freepht@Pixabay
IL MARCHIO ECOLABEL
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Rivestimenti al suolo a base di sughero. Sono i rivestimenti per suolo o murali aventi il sughero come elemento principale. Il granulato di sughero è mescolato con un legante e poi fatto indurire, oppure composto da diversi strati di sughero (agglomerato/impiallacciatura) pressati con un collante. I rivestimenti di sughero possono essere suddivisi in piastrelle di sughero naturale (che hanno come principale elemento un agglomerato di sughero da utilizzare con una finitura) e in pannelli di sughero lavorato (composti da diversi strati, tra cui un pannello di fibre, aventi come componente principale un agglomerato di sughero o come soluzione tecnica il sughero, da utilizzare con uno strato di usura di finizione). Rivestimenti al suolo a base di bambù. Sono i rivestimenti costituiti da bambù massello o agglomerato o composito o stratificato con lamelle oppure ridotto a striscioline amalgamate e incollate con adesivo e compattate ad altissima pressione.
REQUISITI, CRITERI E SPECIFICHE PER OTTENERE L’ECOLABEL REQUISITI Come scritto in precedenza, per ottenere il marchio europeo di qualità ecologica i rivestimenti di legno,
Limiti per i contaminanti nel legno, nel sughero e nel bambù riciclati e nelle loro fibre o trucioli Sostanza Contaminante
Valore Minimo (mg/kg materiale riciclato)
sughero e bambù per pavimentazioni e pareti devono ottemperare a requisiti generali che soddisfino non solo la riduzione degli impatti sugli habitat naturali e sulle rispettive risorse, ma garantire anche la riduzione del consumo energetico, delle sostanze tossiche o inquinanti rilasciate nell’ambiente, delle sostanze pericolose presenti nei materiali e nei manufatti, garantendo così la sicurezza e l’assenza di rischi per la salute nell’ambiente abitativo; inoltre, devono fornire informazioni tali da consentire al consumatore di usare il prodotto in maniera efficiente, riducendo al minimo l’impatto ambientale complessivo.
CRITERI Il Regolamento europeo prevede l’applicazione di undici criteri da riportare sul marchio di qualità ecologica europea, ossia: materie prime, uso di sostanze pericolose, processo di produzione, gestione dei rifiuti, fase d’uso, emissione di sostanze pericolose, emissioni di composti organici volatili (VOC), imballaggio, idoneità all’uso, informazioni per i consumatori, informazioni da riportare sul marchio di qualità ecologica.
Arsenico (As)
25
Cadmio (Cd)
50
SPECIFICHE
Cromo (Cr)
25
Per ogni criterio la Direttiva Europea stabilisce le specifiche tecniche che devono essere soddisfatte per l’ottenimento il marchio.
Rame (Cu)
40
Piombo (Pb)
90
Mercurio (Hg)
25
Fluoro /F)
100
Cloro (Cl)
1.000
Pentaclorofenolo (PCP
5
Oli di catrame (Benzo(a) pirene)
0,5
MATERIE PRIME Tutti i materiali a base legno, sughero e bambù devono provenire da foreste gestite secondo i principi e le misure per una gestione sostenibile delle foreste. Il produttore deve avere una politica di acquisizione sostenibile del legno e un sistema per rintracciarne e verificarne l’origine, seguendolo dalle foreste al primo punto di ricevimento. Inoltre, deve documentare l’origine di tutto il legno e garantire che provenga da fonti legittime. Legno, bambù e sughero non devono provenire da aree protette o per le quali è in corso il processo ufficiale per definirle tali, oppure da foreste antiche e di alto valore ambientale, definite da procedure nazionali, a meno che gli acquisti siano pienamente conformi alla regolamentazione nazionale in materia di tutela ambientale. Infine, è bene sapere che dal 1° gennaio 2013 www.casaeclima.com n.80
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ETICHETTA ECOLABEL
almeno il 70% del legno massello e il 40% dei materiali a base di legno contenuti nei prodotti di legno dotati del marchio di qualità ecologica immessi sul mercato devono provenire da foreste gestite in modo sostenibile e certificate come tali da regimi di certificazione terzi indipendenti, sulla base dei criteri elencati al paragrafo 15 della Risoluzione del Consiglio del 15 dicembre 1998, relativa a una strategia forestale per l’Unione Europea e successivi sviluppi, oppure da materiali riciclati.
LEGNO E MATERIALI RICICLATI Il legno, i trucioli o le fibre riciclate, impiegati nella produzione di materiali a base legno (input), devono come minimo essere conformi alla norma emessa dell’associazione European Panel Federation (EPF), di cui al paragrafo 6 del documento «EPF Standard for delivery conditions of recycled wood» del 24 ottobre 2002. La quantità totale di materiale riciclato deve rispettare i limiti indicati nel prospetto n° 1 annesso al sopraddetto documento. Si ricorda che con il termine truciolo di legno si intende pezzetti di legno trattato post-consumo, derivati da processi di spezzettatura, frantumazione, segatura e così via, provenienti – nella maggior parte dei casi – da segherie e altri processi industriali simili. Di seguito, i trucioli di legno saranno compresi all’interno della definizione di materiale riciclato. Si ricorda che il truciolo trasportato al produttore di pannelli è considerato come un rifiuto, soggetto quindi a regolari controlli normativi e, di conseguenza, trattato propriamente prima di essere inglobato in un nuovo pannello di legno. Una volta processato in un pannello di legno, il materiale non è più rifiuto,
quindi il controllo normativo non è più necessario. Il materiale riciclato dovrà conformarsi con le disposizioni dello standard dell’EPF Industry, come riportato nel paragrafo 5 del documento.
SOSTANZE IMPREGNANTI E CONSERVANTI Le pavimentazioni di legno, bambù e sughero non devono essere impregnate. In particolare il legno massello, dopo il taglio, non deve essere trattato con sostanze o preparati contenenti sostanze presenti in uno dei seguenti elenchi: classificazione dei pesticidi raccomandata dall’OMS, categoria di pericolo 1a (estremamente pericolosi); classificazione dei pesticidi raccomandata dall’OMS, categoria di pericolo 1b (molto pericolosi). Inoltre, il trattamento del legno deve essere eseguito in accordo con la Direttiva del Consiglio n° 79/117/CEE, del 21 dicembre 1978, relativa al divieto di immettere in commercio e impiegare prodotti fitosanitari contenenti determinate sostanze attive, e con la Direttiva 76/769/CEE, contenente provvedimenti degli Stati Membri riguardo la restrizione sul marketing e sull’uso di certe sostanze e preparazioni dannose.
SOSTANZE PERICOLOSE NEI RIVESTIMENTI E NEI TRATTAMENTI SUPERFICIALI A tal proposito, in sintesi, il regolamento Ecolabel prevede i seguenti requisiti generali: a. requisiti concernenti le sostanze pericolose per i trattamenti del legno grezzo e dei materiali vegetali applicabili anche ai rivestimenti e ai trattamenti superficiali;
Requisiti per le emissioni
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Valore limite dopo 28 giorni in una camera di prova ventilata (cfr CEN/TS 16516) in mg/m3 d’aria
Tipo di prodotto
Composto
Pavimentazioni di legno massiccio Pavimentazioni di legno multistrato Rivestimenti del suolo di legno impiallacciato
VOC totali meno acido acetico (CAS 64-19-7)
Rivestimenti del suolo di sughero Rivestimenti del suolo di bambù
VOC Totali
Rivestimenti di laminato plastico
VOC Totali
< 0,16
Tutti i rivestimenti del suolo
COSV Totali
< 0,1
Pavimentazioni di legno massiccio Pavimentazioni di legno multistrato Rivestimenti del suolo di legno impiallacciato
Valore R per sostanze soggette a concentrazioni minime di interesse (LCI) meno l’acido acetico (CAS 64-19-7)
≤1
Rivestimenti del suolo di sughero Rivestimenti del suolo di bambù Rivestimenti di laminato plastico
Valore R per sostanze soggette a LCI
≤1
Tutti i rivestimenti del suolo
Sostanze cancerogene
< 0,001
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< 0,3
b. le sostanze chimiche classificate come “nocive per l’ambiente” dal fabbricante/fornitore conformemente al sistema di classificazione comunitario (28a modifica alla Direttiva 67/548/CEE) devono rispettare i due seguenti limiti: ■■ possono contenere fino al 5% di composti organici volatili (VOC);
pitture e vernici a umido non devono superare i 14 g/m2 di superficie e la quantità applicata di VOC non deve superare i 35 g/m2; c. le sostanze chimiche classificate come “nocive per l’ambiente” conformemente alla direttiva 1999/45/CE non devono essere aggiunte alle sostanze e ai preparati per il trattamento superficiale. ■■
Alcune norme tecniche e altre specifiche da ottemperare per l’ottenimento del marchio NORMA TECNICA
TITOLO DEFINIZIONI DEL RIVESTIMENTO DEL SUOLO
EN 12466
Rivestimenti Resilienti per pavimentazioni – Vocabolario
EN 13329
Pavimentazioni Laminate. Specifiche, requisiti, metodi di prova
ISO 14012
Etichette e Dichiarazioni ambientali. Asserzioni ambientali auto-dichiarate (Etichettatura Ambientale di Tipo II°) EMISSIONI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (VOC)
CEN/TS 16516
Prodotti da costruzione. Valutazione del rilascio di sostanze pericolose. Determinazione delle emissioni in ambiente interno
EN 717-1
Pannelli a base legno. Determinazione del rilascio della formaldeide. Emissione della formaldeide con il metodo della camera
EN 717-2
Pannelli a base legno. Determinazione del rilascio della formaldeide. Rilascio con il metodo dell’analisi del gas
EN 120
Pannelli a base di legno. Determinazione del contenuto di formaldeide. Metodo di estrazione detto metodo al perforatore MATERIE PRIME
EN 1243
Adesivi. Determinazione della concentrazione della formaldeide libera in condensati di ammino e ammido-formaldeide
ISO 8124-6
Safety for toys. Part 6 Certain phthalate esters in toys and children products IDONEITÀ ALL’USO
EN 425
Rivestimenti resilienti e laminati per pavimentazione. Prova della sedia con ruote
EN 660-1
Rivestimenti resilienti per pavimentazione. .Determinazione della resistenza all’usura. Prova di Stuttgart
EN 685
Rivestimenti resilienti, tessili e laminati per pavimentazione. Classificazione
EN 1534
Parquet e pavimentazioni di legno. Determinazione della resistenza all’indentazione (Brinell). Metodo di prova
EN ISO 10874
Rivestimenti resilienti, tessili e laminati per pavimentazioni. Classificazione
EN 12104
Rivestimenti resilienti per pavimentazioni. Piastrelle di sughero. Specifica
EN 13329
Pavimenti di laminato. Specifiche, requisiti e metodi di prova
EN 13696
Pavimentazioni di legno. Metodi di prova per la determinazione dell’elasticità, della resistenza all’usura per abrasione e della resistenza all’impatto
EN 14978
Rivestimenti di laminato per pavimentazione. Elementi con strato superficiale a base acrilica, trattati con fascio elettronico. Specifiche, requisiti e metodi di prova
EN 15468
Rivestimenti di laminato per pavimentazioni. Elementi a stampa diretta con strato superficiale di resina. Specificazioni, requisiti e metodi di prova
ISO 24343-1
Rivestimenti resilienti e laminati per pavimentazioni. Determinazione della penetrazione e dell’impronta residua; Parte 1. Impronta residua www.casaeclima.com n.80
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ETICHETTA ECOLABEL
Tuttavia, i prodotti possono contenere fino al 5% di composti organici volatili (VOC) come da Direttiva 1999/13/CE del Consiglio. Se il prodotto deve essere diluito, il tenore del prodotto ottenuto non deve superare i valori soglia sopra menzionati. La quantità applicata (pitture/vernici a umido) di sostanze nocive per l’ambiente non deve superare 14 g/m2 di superficie e la quantità applicata (pitture/vernici a umido) di VOC non deve superare i 35 g/m2.
che un prodotto sia idoneo all’uso se è conforme a uno standard, a un’omologazione tecnica europea o a una specifica tecnica non armonizzata, ma riconosciuta a livello comunitario. Il marchio di conformità «CE» della Comunità Europea per i prodotti da costruzione fornisce ai produttori un attestato di conformità facilmente riconoscibile, ritenuto sufficiente nella presente situazione.
EMISSIONI DI FORMALDEIDE
Il prodotto dovrà essere venduto corredato d’informazioni per l’utilizzatore, contenenti consigli sull’uso corretto e ottimale del prodotto, dal punto di vista generale e tecnico nonché sulla sua manutenzione. Sulla confezione e/o nella documentazione allegata al manufatto devono figurare almeno le seguenti informazioni: a. indicazione che al prodotto è stato assegnato il marchio di qualità ecologica europeo con una spiegazione breve ma specifica del suo significato, oltre alle informazioni generali fornite nel secondo riquadro dell’etichetta; b. consigli per l’uso e manutenzione del prodotto. Tali informazioni dovranno evidenziare tutte le istruzioni del caso, in particolare per la manutenzione e l’uso dei prodotti, così come è utile indicare le caratteristiche d’uso del prodotto, come: il comportamento nei confronti dell’assorbimento dell’acqua, la resistenza alle macchie, la resistenza ai prodotti chimici, la preparazione necessaria della superficie sottostante, le istruzioni di pulitura e i tipi consigliati di agenti detergenti e gli intervalli di pulitura. Le informazioni devono comprendere inoltre eventuali indicazioni sulla durata potenziale del manufatto in termini tecnici, espressa o come media, o come intervallo di valori; c. un’indicazione del circuito di riciclo o smaltimento del prodotto finale post utilizzo (spiegazione per fornire al consumatore le informazioni sulle possibili elevate prestazioni della pavimentazione, sia essa di legno, bambù o di sughero); d. informazioni sul marchio di qualità ecologica dell’UE denominato Ecolabel.
Le emissioni di formaldeide da sostanze e preparati usati nel trattamento superficiale devono essere inferiori a 0,05 ppm. Il richiedente e/o il suo fornitore dovranno esibire la scheda di sicurezza dei materiali, una dichiarazione equivalente di conformità a questo requisito unitamente alle informazioni sulla formulazione del trattamento superficiale e attestati di prova rilasciati da laboratori accreditati, che attestino il rispetto dei limiti fissati dalla Normativa EN 717-1 e o altre normative emesse successivamente.
CONSUMO DI ENERGIA È proposta una formula per il calcolo dell’energia consumata nel processo di produzione che tiene conto, oltre che del consumo effettivo di energia, anche della percentuale di materia prima proveniente da foreste certificate e di materiale riciclato. Il consumo di energia si riferisce alla sola fase di produzione ed è calcolato come energia media annua consumata durante il processo di produzione (esclusi impianti di riscaldamento), dalla materia prima grezza al pavimento di copertura finito.
GESTIONE RIFIUTI Il richiedente del marchio Ecolabel dovrà fornire la documentazione riguardante le procedure adottate per il recupero dei sottoprodotti del processo. La documentazione dovrà contenere le seguenti informazioni: tipologia e quantità di rifiuti recuperati; tipo di smaltimento e informazioni sul riutilizzo (interno o esterno al processo di produzione) dei rifiuti e dei sottoprodotti nella fabbricazione di nuovi prodotti.
IMBALLAGGIO Per l’imballaggio degli elementi da posa per pavimentazioni possono essere utilizzati: materiali facilmente riciclabili, materiali ottenuti da fonti rinnovabili, materiali destinati a essere riutilizzati. Il richiedente del marchio dovrà fornire una descrizione dell’imballaggio del prodotto e una dichiarazione attestante la conformità a questo criterio.
IDONEITÀ ALL’USO Il prodotto deve essere idoneo all’uso. La relativa documentazione può includere dati ottenuti mediante opportuni metodi di prova ISO, CEN (Norme EN) o equivalenti, quali procedure di prova nazionali o interne all’azienda. Si dovrà redigere una dichiarazione d’idoneità all’uso del prodotto basata sulle informazioni riguardanti l’impiego ottimale da parte dell’utilizzatore finale. In conformità al nuovo Regolamento europeo per le costruzioni n°995, si presume 28
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INFORMAZIONI PER I CONSUMATORI
CONCLUSIONI Nell’invitare i lettori a visitare il sito europeo www.ecolabel.eu per avere maggiori informazioni, è indubbio che un prodotto marchiato con la margherita Ecolabel assume una più che elevata importanza poichè, oltre a essere un elemento di garanzia di sostenibilità e qualità del prodotto, infonde a milioni di consumatori europei – e non solo – quella fiducia e sicurezza che, purtroppo, anche per il comparto delle pavimentazioni di legno, bambù e sughero spesso manca. Benché allo stato attuale ci siano solo due produttori in Europa che possono fregiarsi del marchio Ecolabel, si è più che certi che nel prossimo futuro molti altri avvieranno lo schema certificativo stabilito dalla Commissione Europea. In questo modo, i consumatori avranno a disposizione parquet, pavimentazioni a base di legno, bambù e sughero marchiati con la margherita europea.
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THERMAL COMFORT
Il colore influenza davvero la percezione della temperatura?
È
diffusa l’ipotesi – nota come hue-heat hypothesis – che una luce o un colore caratterizzati da lunghezze d’onda collocate verso l’estremità rossa dello spettro visibile vengano percepiti come caldi, mentre quelli con lunghezze d’onda verso l’estremità blu come freddi. Conseguentemente, una luce con bassa temperatura di colore sarà descritta come calda, mentre una con elevata temperatura di colore sarà individuata come fredda. L’ipotesi implica che i parametri ambientali che determinano il comfort termico interagiscano con la tonalità dei colori. Riguardo a questa interazione, la letteratura è ambigua: i diversi modi di manipolare il colore, i tipi di risposta e le metodologie utilizzate finora rendono difficile comparare gli studi precedenti e quindi trarre conclusioni definitive. Al fine di verificare l’effetto delle condizioni di illuminazione, in questa indagine verrà prima di tutto presentata la caratterizzazione di una stanza sperimentale in grado di riprodurre scenari di illuminazione con diverse temperature di colore in condizioni termo-igrometriche controllate. In secondo luogo, saranno discussi i risultati preliminari di un’indagine soggettiva basata su un protocollo speciale.
LA CARATTERIZZAZIONE DELLA STANZA SPERIMENTALE Il setup dell’illuminazione I test sono stati eseguiti nel Laboratorio di Fotometria e Illuminotecnica del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università Federico II di Napoli, in una stanza a forma di L composta da due 30
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FIGURA 1. Piantina della stanza sperimentale
I risultati di un’indagine soggettiva dimostrano l’influenza del colore sulla percezione termica delle persone e – conseguentemente – la cosiddetta hue-heat hypothesis LAURA BELLIA1, FRANCESCA ROMANA D’AMBROSIO ALFANO2, FRANCESCA FRAGLIASSO1, BORIS IGOR PALELLA1, GIUSEPPE RICCIO1 Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Napoli Federico II, Italia Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Salerno, Italia
1
2
differenti spazi rettangolari. Lo spazio più ampio è equipaggiato con un controsoffitto in cui sono installate diverse sorgenti luminose, tra cui i due apparecchi LED a incasso utilizzati per l’esperimento. L’area è un ambiente neutro: tre tende bianche coprono le pareti perimetrali e un’altra, una volta chiusa, divide le due parti della stanza. Nello spazio più piccolo si trova l’unità di controllo DALI (Digital Addressable Lighting Interface), necessaria per gestire gli apparecchi. Si tratta di un pannello touch screen che consente di impostare facilmente diversi set di luci, variando l’emissione del flusso luminoso degli apparecchi e la relativa temperatura di colore correlata (CCT). I LED utilizzati per l’esperimento sono a regolazione bianca, con le seguenti specifiche: ■■ flusso luminoso = 4280 lm ■■ potenza = 51 W ■■ indice di resa cromatica (CRI) > 80. La tecnologia di regolazione del bianco consente di cambiare CCT nel range 3000-6000 K. Per l’esperimento sono stati impostati due scenari di illuminazione: il primo (Scenario 1) caratterizzato da 3000 K CCT, mentre il secondo (Scenario 2), contraddistinto da 6000 K CCT. Per entrambi i CCT, il flusso luminoso è regolato in modo tale che il corrispondente illuminamento sul piano di lavoro sia pari a circa 300 lx.
Il setup termo-igrometrico La misurazione dei parametri fisici che influiscono sulla sensazione termica è stata effettuata mediante lo speciale Comfort Data Logger – INNOVA 1221 dotato di sensori per la temperatura dell’aria, le temperature radianti del piano, la velocità dell’aria, il punto di rugiada e la temperatura del pavimento. Inoltre, sono stati utilizzati tre sensori HOBO U12 Temp/RH/2 per la misurazione della temperatura dell’aria e dell’umidità relativa. La taratura della sala prove è stata effettuata
FIGURA 2. Fotometria dei LED della stanza
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THERMAL COMFORT
impostando il sistema HVAC (un’unità split di Aermec) nell’intervallo da 18 °C a 25 °C e quindi misurando tutte le quantità fisiche ogni minuto per 15 minuti. La procedura è stata ripetuta tre volte.
IL SONDAGGIO La procedura 31 donne e 35 uomini di età compresa tra i 15 e i 38 anni hanno preso parte all’esperimento. I soggetti sono stati guidati uno a uno nella sala prove (con temperatura fissata a 20 °C) e sono stati invitati a compilare la prima parte di un questionario con informazioni generali (ad esempio: età, altezza, peso, eventuali problemi di salute,etc.). Poi è stato chiesto loro di rimanere all’interno della stanza per 10 minuti, in modo da adattarsi alle condizioni ambientali. Durante questo periodo, sono stati invitati a fare delle parole crociate. Una volta sperimentate le condizioni della stanza, è stato dato un segnale sonoro per indurre i soggetti a riempire la sezione del questionario incentrata sulla percezione termica. Dopo aver valutato il questionario, i soggetti sono stati invitati a lasciare la stanza per 10-15 minuti in modo tale da cambiare lo scenario di illuminazione. Quindi sono stati accompagnati nuovamente nella stanza dove è stata ripetuta sia la procedura di adattamento che la somministrazione del questionario.
Il questionario Il questionario è stato diviso in due sezioni: informazioni personali (compresi i vestiti indossati al momento dell’indagine) e comfort termico. Un’ultima domanda ha riguardato il possibile effetto delle condizioni ambientali sull’abilità di gioco. Nella presente indagine considereremo il voto di percezione termica (Thermal Sensation Vote, TSV) ottenuto dai questionari espresso sulla tipica scala a 7 punti, da -3 (freddo) a +3 (caldo), calcolato come valore medio dei voti attribuiti all’ambiente. Le analisi statistiche sono state eseguite mediante il test t-student a due parti, assumendo una significatività statistica μ = 0,10 e verificando che P(T≤t) < P(μ).
Analisi oggettiva Il tasso metabolico fissato a 1,3 si adatta bene alle attività sedentarie, mentre i valori di isolamento dell’abbigliamento sono stati valutati dai questionari e corretti tenendo conto della velocità dell’aria e del movimento del corpo. Infine, il calcolo degli indici PMV e PPD – necessari per la valutazione oggettiva delle condizioni generali di comfort termico – è stato effettuato a partire dai valori misurati
FIGURA 3. Distribuzione normalizzata della potenza dello spettro LED
mediante il pacchetto TEE, un software speciale dedicato alla valutazione di ambienti termici progettati in accordo con gli standard internazionali.
RISULTATI E DISCUSSIONE Dal momento che i voti delle percezioni termiche in condizioni di luce “fredda” (6000 K) risultano sistematicamente inferiori a quelli osservati in caso di luce calda (3000 K), i dati riassunti nella Tabella 1 sembrano confermare la hue-heat hypothesis per il campione di soggetti indagati. Queste differenze non devono essere attribuite a fenomeni aleatori, ma sono statisticamente significative, come confermato dalla verifica del t-test per il campione globale e per ciascun sesso. Per lo scenario di illuminazione a 3000 K (luce calda) la sensazione termica registrata dai questionari è tipica di condizioni leggermente calde (media TSV = 0,76) con una percentuale di persone che hanno espresso un TSV≥1 pari al 60%. Al contrario, in presenza di luce fredda (6000 K), il TSV medio si riduce a 0,30 e la percentuale di coloro che sentivano caldo o leggermente caldo
TABELLA 1 - Somma dei valori TSV e relative deviazioni standard dall’indagine soggettiva, in funzione dello scenario di illuminazione Donne
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Uomini
Totale
3000 K
6000 K
3000 K
6000 K
3000 K
6000 K
0.58±1.03
0.16±0.73
0.91±0.85
0.43±0.81
0.76±0.95
0.30±0.78
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FIGURA 4. Foto della stanza sperimentale con i due diversi scenari di illuminazione (3000 K a sinistra e 6000 K a destra)
è scesa al 38%. Inoltre, è stata osservata una crescita dal 32 al 49% degli intervistati in condizioni neutre e un aumento di intervistati che sentivano leggermente freddo (dal 6 al 14%). In caso di scenario di illuminazione “calda” il 54% delle donne (66% dei maschi) ha votato “caldo” o “leggermente caldo”, mentre il 32% degli intervistati
ha espresso condizioni neutre (43% per i maschi); in condizioni di luce “fredda” la percentuale di donne che ha votato TSV≥1 è scesa al 29% (46% nel caso dei maschi). Di conseguenza, la percentuale di donne che non sentiva né freddo né caldo è aumentata dal 32 al 55% (dal 31 al 43% nel caso dei maschi).
FIGURA 5. Risultati dell’indagine soggettiva con le due scene di luce in condizioni invernali
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SPECIALE NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Norme di prodotto ■■
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■■
UNI EN 1264 (parte 1, 2, 3, 4, 5). Progettazione, installazione, prove di laboratorio e metodologie di calcolo della resa per i sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento annegati nelle strutture. UNI EN 14037 (parte 1, 2, 3, 4, 5). Specifiche tecniche e requisiti dei pannelli radianti prefabbricati sospesi a soffitto per riscaldamento e raffrescamento, con intercapedine d’aria tra la struttura e il corpo scaldante, alimentati con acqua a temperatura minore di 120°C. La norma definisce inoltre i dati generali aggiuntivi che il costruttore deve fornire agli operatori del settore per assicurare la corretta applicazione dei prodotti. UNI EN 14240. Condizioni e metodi di prova per determinare la potenza frigorifera dei soffitti radianti in raffrescamento.
LE TIPOLOGIE
Norme di sistema ■■
UNI EN ISO 11855. Progettazione dell’ambiente costruito – Progettazione, dimensionamento, installazione e controllo dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento radianti integrati. I metodi si applicano ai sistemi integrati a parete, a pavimento o a soffitto senza spazi d’aria intorno. Non si applicano ai sistemi a pannello con spazi d’aria intorno che non siano integrati nella struttura dell’edificio. Nella norma sono riportati due metodi di calcolo per la determinazione della curva caratteristica (ovvero della resa dei sistemi radianti): il metodo semplificato (formule) e le simulazioni FEM o FDM. La norma, scritta all’interno del Gruppo di lavoro ISO WG8, riguarda i sistemi annegati e in parte si sovrappone come contenuti alle UNI EN 1264, che, insieme alle UNI EN ISO 11855, sono i principali riferimenti legislativi per questi impianti. Le due norme indicano come calcolare la resa dell’impianto, il dimensionamento, danno indicazioni per SEGUE A PAGINA 37
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G
li impianti di raffrescamento e riscaldamento radiante attualmente offrono soluzioni e tecnologie capaci di garantire benessere ed efficienza sotto il profilo energetico. Si tratta di una tecnologia versatile e innovativa, il cui panorama normativo e tipologico è complesso e in continua evoluzione: a pavimento, a soffitto oppure a parete; a basso e alto spessore; ad alta oppure a bassa inerzia; a secco oppure realizzati in opera; per edifici nuovi oppure da riqualificare. Queste sono le principali tipologie e soluzioni di sistemi radianti, costituiti da tubi a serpentina in materiale plastico oppure in rame nei quali circola acqua a una temperatura di circa 35 °C in riscaldamento e 18 °C in raffrescamento. Per la loro grande versatilità, tali impianti rappresentano un’ottima soluzione per gli edifici residenziali, gli uffici, le strutture sportive, gli edifici per il culto, gli edifici storici e anche per gli edifici industriali. Sia in fase di riscaldamento che di raffrescamento, i sistemi radianti operano a bassa differenza di temperatura, con temperature vicine a quelle dell’ambiente da climatizzare, determinando un’elevata qualità dell’ambiente interno unitamente a un’elevata efficienza energetica. Rispetto a un tipo di riscaldamento o raffrescamento tradizionale, i sistemi radianti assicurano fino a un 40% di risparmio energetico grazie a una migliore e più rapida distribuzione del calore all’interno dell’edificio o della singola abitazione. La bassa temperatura del fluido che alimenta gli impianti radianti li rende particolarmente adatti a essere abbinati a caldaie a condensazione, pompe di calore, pannelli solari termici e altre fonti di calore alternative e sistemi di distribuzione quali, ad esempio, il teleriscaldamento. L’abbinamento a fonti energetiche rinnovabili aumenta risparmio economico ed energetico, oltre a comportare un beneficio per l’ambiente.
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A pavimento, a soffitto oppure a parete: queste sono le tre tipologie di sistemi radianti. I sistemi a soffitto, che rappresentano un’alternativa a quelli a pavimento, sono sempre più utilizzati negli edifici residenziali; soprattutto negli uffici, oltre che negli edifici industriali, nelle strutture alberghiere e ospedaliere. Garantiscono infatti un alto livello di comfort e la perfetta integrazione con la struttura. Sul mercato si trovano pannelli radianti modulari in alluminio, sistemi in cartongesso e con tubazioni capillari. Possono essere utilizzati sia in edifici nuovi che da ristrutturare,
sistemi radianti
■■
permettendo di nascondere l’impiantistica senza o con limitate demolizioni. A differenza del pavimento, la superficie non viene occupata dagli elementi d’arredo. Vengono installati in aderenza, realizzati in opera, oppure a controsoffitto, costituiti da moduli pre-assemblati. Possono essere realizzati anche con tubi annegati all’interno. I sistemi radianti a parete sono adatti sia per il riscaldamento che per il raffrescamento degli ambienti. L’isolante può essere collocato immediatamente dietro ai tubi oppure come strato aggiuntivo rispetto all’isolamento termico previsto dalla normativa. I tubi installati in aderenza alla muratura consentono di ottenere un sistema con maggiore inerzia. Tuttavia in questo caso occorre prevedere uno spessore maggiore per l’isolamento termico della muratura per limitare le perdite di emissione. Tre le tipologie a parete: tubazioni inserite in pannelli prefabbricati sagomati; elementi prefabbricati con tubazioni preinserite; sistemi radianti realizzati in opera. Per quanto riguarda gli impianti a pavimento, non esiste un unico genere di sistema radiante. Le diverse tipologie variano in funzione dello spessore, della destinazione d’uso e delle caratteristiche del pavimento. La distinzione più importante riguarda l’inerzia termica, ovvero la capacità di trattenere il calore: su questa base, i pavimenti radianti si dividono in sistemi ad alta e bassa inerzia.
IMPIANTI A PAVIMENTO AD ALTA INERZIA Sono gli impianti di riscaldamento più indicati per edifici che richiedono un riscaldamento costante durante l’intero corso della giornata come ospedali, case per anziani, manifatture e siti industriali. La posa prevede l’annegamento delle tubazioni nel massetto. Questo tipo di intervento può richiedere uno strato aggiuntivo tra la soletta e il rivestimento. Per gli edifici residenziali e il terziario, il mercato offre diversi tipi di sistema radiante a pavimento ad alta inerzia: dalle tubazioni in pannelli prefabbricati sagomati a quelle fissate su rete metallica tramite clip, fino alle tubazioni vincolate allo strato di supporto tramite clip o tubazioni autofissanti. Per gli edifici industriali, invece, i sistemi radianti possono essere articolati in tubazioni fissate alle barre o fissate su rete elettrosaldata e traliccio di armatura.
l’installazione e presentano metodi sia per i test in laboratorio che per le simulazioni degli elementi finiti. Si tratta di norme fondamentali per i sistemi radianti perché prescrivono i limiti di resa, dimensionali, di temperatura, compresi quelli per gli isolanti, e sono una fonte di informazione indispensabile per le aziende del settore e per i progettisti. ISO 18566. Building environment design – Design, test methods and control of hydronic radiant heating and cooling panel systems. La norma ISO 18566, presto in revisione, riguarda i pannelli radianti a soffitto, ovvero i sistemi composti da una parte attiva (elementi con tubazioni nelle quali circola acqua) e una intercapedine d’aria retrostante. È una norma decisiva perché riporta limiti e indicazioni utili per aziende e progettisti circa il calcolo della resa dei sistemi radianti a soffitto, il dimensionamento e l’installazione.
La UNI/TR 11619 Nel 2016 è stata pubblicata la norma UNI/TR 11619:2016 dal titolo “Sistemi radianti a bassa temperatura – Classificazione energetica”. La norma definisce i riferimenti normativi e la metodologia di calcolo per la determinazione dell’indice di efficienza definito RSEE (Radiant System Energy Efficiency) dei sistemi radianti a bassa differenza di temperatura (pavimento, parete, soffitto) abbinati a strategie di regolazione, bilanciamento e pompe di circolazione. Questo indice rappresenta un indicatore complessivo che coinvolge la stratigrafia, i componenti del sistema radiante, le logiche di regolazione e gli ausiliari. La classificazione energetica va dalla classe AAA (RSEE > 0.98) alla D (RSEE < 0.88). La determinazione dell’indice globale RSEE prevede il seguente iter: ■■ Valutazione dell’efficienza di emissione ■■ Valutazione dell’efficienza di regolazione ■■ Valutazione del bilanciamento e dell’efficienza dei circolatori ■■ Calcolo dell’indice di efficienza globale del sistema RSEE RSEE = ηe * ηrg * ηbal * ηcirc SEGUE A PAGINA 38
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SPECIALE Prescrizioni sui sistemi radianti
PAVIMENTO RADIANTE A BASSA INERZIA
Altre prescrizioni collegate alla posa delle pavimentazioni in funzione dei materiali e della tipologia di posa per i sistemi radianti a pavimento: ■■ UNI 11371:2017. Massetti per parquet e pavimentazioni di legno – Proprietà e caratteristiche prestazionali ■■ UNI CEN/TS 15717:2008. Parquet – Linee guida generali per la posa in opera ■■ UNI 11493-1:2016. Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete – Parte 1: Istruzioni per la progettazione, l’installazione e la manutenzione ■■ UNI 11515-1:2015. Rivestimenti resilienti e laminati per pavimentazioni – Parte 1: Istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione ■■ UNI 11322:2009. Rivestimenti lapidei per pavimentazioni – Istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione.
Chiamati anche sistemi a secco, sono gli impianti di riscaldamento più innovativi perché realizzati con materiali prefabbricati che riducono lo spessore, alleggeriscono il massetto e garantiscono prestazioni ottimali in termini di efficienza energetica. Sono i sistemi più indicati negli interventi di ristrutturazione. Tra i principali vantaggi troviamo la velocità di riscaldamento dell’edificio concorrenziale rispetto alle tempistiche imposte dai tradizionali radiatori o da altri impianti di riscaldamento. Rispetto a un sistema radiante tradizionale, l’impianto a bassa inerzia è rapido da posare e dopo l’installazione è subito calpestabile. Questa tecnologia, inoltre, richiede un 30% in meno di spessore in confronto agli altri sistemi radianti a pavimento.
Efficienza energetica Nella UNI/TS 11300-2:2014, dal titolo “Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l’illuminazione in edifici non residenziali”, sono descritti i rendimenti di emissione, regolazione e distribuzione che devono essere utilizzati nel calcolo del rendimento medio stagionale. Secondo la UNI/TS 11300-2, il rendimento di emissione per sistemi radianti a pavimento ηemissione = 0.99, a soffitto ηemissione = 0.97 e a parete ηemissione = 0.97.
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QUADRO NORMATIVO Nel contesto normativo, una prima sostanziale suddivisione per i sistemi radianti a pavimento, parete e soffitto è data dalle seguenti due categorie: ■■ Sistemi radianti annegati (a pavimento, parete e soffitto); ■■ Sistemi radianti con intercapedine di aria (a soffitto oppure a parete). Una seconda suddivisione è quella tra norme di prodotto – che dovrebbero definire i requisiti e le prestazioni dei sistemi radianti per i produttori – e quelle di sistema, che dovrebbero contenere le prescrizioni per l’utilizzo di sistemi radianti negli edifici, utilizzate dai progettisti nella realizzazione dei calcoli e del dimensionamento degli impianti. È accaduto che le norme pubblicate dal CEN/TC 130 (norme di prodotto) e dal CEN/TC 228 (norme di sistema) si siano a volte sovrapposte con contenuti in contrasto, come nel caso della EN 15377-2, che poco dopo la sua pubblicazione è stata ritirata perché in contrasto con la EN 1264.
BIBLIOGRAFIA ■■ ■■
www.q-rad.it Norme Tecniche di riferimento
sistemi radianti
Cosa offre il mercato A bassa inerzia termica Ideale per le ristrutturazioni e caratterizzato da una veloce messa a regime, il sistema Renova Ultra per impianti di riscaldamento e raffrescamento è la soluzione ribassata a pavimento firmata Chemidro by Wavin. Testata per mantenere lo spessore di 10 mm di massetto sopra il tubo e conforme con i requisiti minimi imposti dalla norma UNI EN 1264-4, la soluzione offre all’installatore la possibilità di effettuare la posa del tubo anche in diagonale. Il sistema prevede un pannello in polistirene espanso sinterizzato (EPS) ad alta densità, additivato con grafite, pensato per minimizzare lo spessore di isolante, mantenere un’elevata resistenza termica e fornire la resistenza meccanica necessaria al superamento dei relativi test. Rivestito in foglia rigida e composto da nocche piccole e ben distribuite, in modo da aumentare l’uniformità di spessore del massetto, il pannello è pensato per l’accoppiamento con il tubo multistrato Tigris di spessore 14 mm. La combinazione tra Renova Ultra e Tigris DN 14 permettere all’installatore di ridurre lo spessore del sistema radiante e di ottenere una veloce messa a regime dell’impianto, rendendo il sistema particolarmente indicato sia per riscaldamento che per raffrescamento.
www.wavin.com
A basso spessore Loex home Three Silence è il sistema di riscaldamento e raffrescamento radiante a pavimento a basso spessore (solo 5,7 cm di ingombro comprensivi di massetto) con isolamento acustico, studiato per ristrutturazioni e nuove abitazioni residenziali. Il sistema utilizza l’isolante acustico Three Silence, studiato appositamente dal reparto R&D dell’azienda per ridurre il rumore da calpestio, il pannello isolante piano Xenergy EVO ad alte prestazioni e la barra di fissaggio in PVC riciclato per l’ancoraggio della tubazione Loex PE-Xa da 14x2 mm (anche in versione Engel) dotata di barriera ossigeno. La copertura si ottiene tramite lo speciale massetto di soli 3 cm prodotto da Knauf e certificato da Loex per la tenuta ai sovraccarichi, che soddisfa le richieste di bassa inerzia termica per le nuove costruzioni a basso consumo e migliora il rendimento medio stagionale grazie all’elevata conduttività termica. Il metodo di posa si adatta a qualsiasi tipo di costruzione e garantisce velocità e precisione. Già calpestabile a 18 ore dal getto, l’impianto può essere avviato dopo soli sette giorni dall’installazione.
www.loex.it
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SPECIALE Climatizzazione radiante per soffitto e parete I pannelli radianti a soffitto e a parete Zehnder Nic, distribuiti uniformemente sul soffitto, imitano l’effetto termico esercitato dal sole, assicurando un piacevole e confortevole calore. Il sistema di climatizzazione radiante, inoltre, è adatto anche per il raffrescamento degli ambienti. Rispetto ai generatori di aria calda o fredda tradizionali, i pannelli radianti rappresentano una soluzione particolarmente pulita. Il calore e il fresco prodotto è privo di correnti e non mette in circolazione la polvere. Il fissaggio dei pannelli avviene tramite profili metallici standard per pannelli in cartongesso, posizionati in modo da garantire l’inserimento tra un pannello e l’altro dei collettori lineari di alimentazione dei circuiti interni dei pannelli stessi. I collettori lineari sono realizzati in tubo multistrato con barriera all’ossigeno Ø 20 x 2 mm e comprendono i raccordi Zehnder per il collegamento dei tubi da Ø 8 x 1 mm in polietilene con barriera all’ossigeno dei circuiti interni ai pannelli. La finitura finale della superficie radiante deve avvenire secondo le modalità standard per i pannelli di cartongesso (stuccatura e rinforzo con nastri di rete o carta nei giunti, primer impregnante, decorazione finale a pittura, spatolatura, etc.). Tutti i collegamenti idraulici tra i circuiti e collettori delle linee di adduzione lineari sono realizzati con raccordi che consentono una veloce realizzazione delle linee di alimentazione. Grazie a collettori lineari posti in adiacenza dei pannelli viene garantito un collegamento idraulico in parallelo dei singoli moduli in modo da mantenere costante la perdita di carico, anche al variare del numero dei moduli collegati. Risulta quindi vantaggioso per la semplificazione dell’avviamento dell’impianto. Il sistema radiante può essere utilizzato a una pressione massima di 4 bar (ad una temperatura del fluido di 40°C).
www.zehnder.it
Riscaldamento e raffrescamento radiante per la ristrutturazione Super D di RDZ è un pannello bugnato in polistirene espanso sinterizzato additivato con grafite, prodotto in conformità alla normativa UNI EN 13163 e stampato in idrorepellenza a celle chiuse. L’elevata resistenza meccanica (≥ 500 kPa) e i pratici incastri sui quattro lati consentono una posa a regola d’arte, semplice e affidabile. La superficie superiore, sagomata con rialzi di 16 mm, favorisce l’agevole alloggiamento del tubo in polibutilene Ø 12x1.3 mm. Nella versione da 10 mm Super D è ideale per la climatizzazione a pavimento di edifici oggetto di restauro o riqualificazione energetica. Grazie al ridotto spessore della lastra bugnata, al potere isolante della grafite e all’abbinamento con massetti di soli 10 mm che garantiscono adeguata resistenza meccanica, offre tutti i vantaggi di un sistema radiante a pavimento tradizionale, con un ingombro contenuto (3,5 cm esclusa pavimentazione) e una velocità di messa a regime quattro volte superiore. La grande versatilità e le elevate performance lo rendono adatto all’installazione nel settore residenziale e terziario dove assicura massimo comfort abitativo ed elevato risparmio energetico in ogni stagione.
www.rdz.it
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sistemi radianti Pacchetto per sistemi a pavimento radiante La semplicità di una soluzione all-in-one. È la proposta Radiant Systems di Giacomini, il pacchetto per sistemi a pavimento radiante che include tutti i componenti necessari per installare impianti di riscaldamento e raffrescamento in qualsiasi contesto abitativo o lavorativo. Klima New Building rappresenta il sistema ideale per le nuove costruzioni e in tutti i contesti che non richiedono bassi spessori di installazione. Utilizzabile con una vasta gamma di pannelli isolanti, questo prodotto garantisce performance eccezionali in termini di isolamento termoacustico. Klima Renew è nato, invece, per le situazioni in cui lo spessore disponibile per l’installazione è particolarmente ridotto, come nel caso delle ristrutturazioni. Il sistema può essere realizzato con gli speciali pannelli in materiale plastico Spider, Spider Slim, oppure con pannelli in fibrogesso. Klima Dry è il sistema radiante senza massetto, perfetto per ristrutturazioni e altri contesti in cui è preferibile non gravare eccessivamente sulle strutture sottostanti alla superficie del pavimento. Infine, per tutti i contesti in cui non è possibile la posa di altri sistemi radianti oppure è necessaria un’integrazione di calore, l’azienda ha ideato Klima Wall, sistema radiante a parete capace di offrire livelli di comfort omogenei in tutti gli ambienti. All’interno di un impianto a pavimento radiante svolgono una funzione fondamentale i collettori, che approvvigionano idraulicamente ogni circuito con la portata necessaria per il funzionamento ottimale. Non tutti gli impianti, però, hanno le stesse esigenze. Per questo Giacomini ha studiato una gamma completa di collettori, dai semplici terminali di distribuzione ai gruppi premontati che integrano miscelazione e distribuzione dell’acqua. Nei moderni impianti di climatizzazione radiante anche il raffrescamento estivo è diventato un’esigenza imprescindibile, a cui oggi è possibile rispondere al meglio abbinando all’impianto una macchina per la deumidificazione dell’aria. L’azienda ha quindi messo a punto una linea di soluzioni per la deumidificazione e la ventilazione meccanica controllata, che prevede anche la possibilità di rinnovo dell’aria e free-cooling.
www.giacomini.com
Sistema radiante a soffitto ispezionabile Studiato per adattarsi flessibilmente in ambito terziario, il nuovo sistema radiante a soffitto ispezionabile Rehau offre massime prestazione termiche e acustiche, consentendo di realizzare strutture sospese ispezionabili in qualsiasi momento senza attrezzi particolari. Composto da pannelli in gesso rivestito rinforzato in fibra di legno da 15 mm, con circuito radiante pre-installato internamente, da uno strato posteriore di isolamento EPS 035 DEO di pari spessore e da una parte a vista in lamiera metallica microforata in acciaio ribassata di 8 mm rispetto alla sottostruttura, il nuovo sistema consente una distribuzione del calore omogenea e ottimali valori di resa termica in riscaldamento e in raffrescamento certificata secondo la UNI EN ISO 11855-2:2015. Il miglioramento delle performance acustiche è garantito da uno foglio TNT (tessuto non tessuto), opportunamente inserito tra la lastra in acciaio e quella in cartongesso, per un sistema completo dalle proprietà termoacustiche elevate.
www.rehau.com
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Credits: Marco Cappelletti
DENTRO L’OBIETTIVO
Cinque piani con vista panoramica per la nuova sede dell’Inter ERIKA SEGHETTI
Credits: Marco Cappelletti
Physical branding e flessibilità al centro della progettazione dell’headquarter nerazzurro nel quartiere di Porta Nuova a Milano
LA SEDE IN NUMERI La nuova sede dell’Inter, progettata da DEGW e FUD – brand del Gruppo Lombardini22 – occupa gli ultimi cinque piani (dal 6° al 10°) di un’ala dell’edificio, per una superficie complessiva di 4.000 m2 in cui sono distribuite oltre 200 postazioni di lavoro. Alla superficie indoor si aggiungono gli 800 m2 della terrazza panoramica, una piattaforma aperta e dispiegata sulla città, pensata per accogliere momenti di relax, meeting, pranzi, eventi privati e dj set. Protetto da pergolati e quinte vegetali, lo spazio è caratterizzato da una porzione di prato sintetico a emulare un mini campo da calcio.
Credits: Marco Cappelletti
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no spazio moderno, ultra tecnologico e con ampie viste sulla città. Dopo dieci anni l’Inter cambia casa, lasciando la storica sede di Corso Vittorio Emanuele per spostarsi in una delle aree protagoniste dello sviluppo rigenerativo di Milano, il quartiere di Porta Nuova. L’edificio che ospita il nuovo headquarter di FC Internazionale Milano è il The Corner, un palazzo vetrato e dal design contemporaneo, di proprietà di Generali, frutto della riqualificazione integrale di una struttura degli anni ’70, curata dallo studio Atelier(s) Alfonso Femia.
OPEN SPACE
Il rapporto con la città e con gli spazi esterni, cuore del progetto, è interpretato con uno stacking plan progressivo che modula i diversi piani, riservando all’operatività un maggior rapporto visivo con l’ambiente urbano, mentre alle funzioni più relazionali i livelli più panoramici, con ampie viste sulla città. In una progressione verso l’alto, i piani 6°, 7° e 8° sono dedicati alle funzioni operative, il 9° è adibito ad area condivisa per ospiti e incontri con le realtà esterne, il 10° alle aree Executive e Sport, mentre l’11° alla terrazza.
FLESSIBILITÀ E TRASPARENZA Gli spazi sono caratterizzati da un’alternanza equilibrata tra workplace e aree di supporto, in linea con gli attuali trend di progettazione. I principi di flessibilità e trasparenza trovano applicazione nella creazione di pareti attrezzate nel loro spessore con nicchie e luoghi di conversazione, o strutture aperte che delimitano, in open space, aree informali con comode sedute. Le finiture in legno e la presenza diffusa di verde infondono negli uffici un’atmosfera calda e domestica,
Credits: Marco Cappelletti
INTEGRAZIONE CON LO SPAZIO URBANO
PANNELLI DIVISORI NELL’AREA UFFICIO
mentre la riconoscibilità corporate si esprime in alcuni punti strategici dello spazio e soprattutto in background, grazie ad accorti accostamenti di colori e materiali. I pavimenti, ad esempio, sono in moquette blu negli uffici chiusi, in moquette grigia negli open space e in vinilico grigio nella circolazione.
SHARED SPACE Questi valori sono stati “rinforzati” nelle aree condivise del 9° piano, dedicato all’accoglienza di ospiti e agli eventi. Qui troviamo la reception principale, biglietto da visita per tutta la società, con il social wall che veicola i contenuti direttamente www.casaeclima.com n.80
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DENTRO L’OBIETTIVO
dai canali social ufficiali; la Trophy Room, un’isola circolare di trofei in ambiente open coronata da un anello continuo di immagini sospese, come un fregio di icone in movimento; la Media Room, anche dedicata alle sessioni di training, iconicamente sottolineate da un soffitto di luci lineari che disegnano un campo da calcio; l’Inter Heritage, un luogo esperienziale dove vive la storia della squadra, con l’esposizione di memorabilia e la celebrazione del Club supportate da una quinta vetrata tecnologica. E infine la sala Orologio, il cui nome deriva dal ristorante in cui venne fondato il Club, dove il bancone bar e le diverse sedute invitano anche a una convivialità food & beverage. Completati da una lounge
e due meeting room riconfigurabili, sono tutti spazi flessibili e adattabili a molteplici usi.
Credits: Marco Cappelletti
PHYSICAL BRANDING
INTER HERITAGE
FUD, brand del Gruppo Lombardini22 specializzato in branding e comunicazione, in collaborazione “co-creativa” con il Club e con Alkemy, ha dato vita a uno spazio dedicato esclusivamente all’Inter, ma eliminando l’esigenza di vederne il logo. A partire dalla storia della squadra e dai suoi valori, il Physical branding ha trasformato gli spazi in strumenti di comunicazione, con l’obiettivo di creare una vera e propria esperienza di brand. L’intervento ha coinvolto tutta la sede, in primis il sistema di segnaletica, con pittogrammi sviluppati sui concetti di asimmetria e movimento basati sull’astrazione delle bandiere delle nazioni che hanno segnato la storia della squadra. Ogni meeting room ha la propria brand identity, dedicata a un Paese del mondo legato alla storia dell’Inter. Il potere del colore nelle bandiere è quello di riuscire a rappresentare l’anima della nazione, con parallelismi semantici tra cromie e significati patriottici. L’obiettivo è stato quello di realizzare delle stanze “parlanti”, capaci di raccontare una storia e intrattenere e stupire gli ospiti.
SCHEDA PROGETTO CLIENTE: Internazionale Milano 1908 Spa LUOGO: Viale della Liberazione 16-18, Milano AREA: 4.000 m2 TIPOLOGIA: Uffici FINE LAVORI: 2019 BUILDING: Atelier(s) Alfonso Femia
Credits: Marco Cappelletti
DEGW: interior design, fit out, direzione lavori ■■ CLIENT LEADER: Alessandro Adamo ■■ DESIGN LEADER: Giuseppe Pepe ■■ SENIOR ARCHITECT: Valeria Romanelli ■■ ARCHITECT: Maria Giovanna Manfredi, Lucia Torchiana
MEDIA ROOM 44
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FUD: Physical Branding, direzione artistica ■■ CLIENT LEADER: Domenico D’Alessio ■■ DESIGN LEADER: Lorenzo Casanova ■■ DESIGNER: Nicolò Gerico, Pietro Cedone, Paolo Piccinini
SISTEMA DI SEGNALETICA
Credits: Marco Cappelletti
MEETING ROOM ARGENTINA
THE CORNER, UN NUOVO LANDMARK PER IL DISTRETTO DI PORTA NUOVA una nuova identità, partendo dall’idea che quella angolare sia una posizione privilegiata per esprimere al meglio un rapporto percettivo con il contesto urbano circostante. SEGUE A PAGINA 46
Credits: Stefano Anzini
Il progetto The Corner ha previsto la riqualificazione di un edificio degli anni ’70 collocato all’angolo tra viale della Liberazione e via Melchiorre Gioia a Milano. Un corpo articolato e complesso a cui è stata data una nuova vita e
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DENTRO L’OBIETTIVO
Riqualificazione e sopraelevazione
Credits: Stefano Anzini
I principali interventi realizzati hanno riguardato la sopraelevazione di due piani dell’edificio esistente, il rifacimento di tutte le facciate – inclusi i fronti verso la corte interna e quelli del corpo basso – la riqualificazione dell’attacco a terra, comprensivi di portici, pensilina e tre hall, e il rinnovamento integrale del sistema impiantistico. Al fine di valorizzare l’edificio e la sua collocazione sono stati poi realizzati nuovi spazi a terrazzo, sia in copertura sia al di sopra del corpo basso all’interno della corte. È stata infine svolta una razionalizzazione del layout interno degli uffici per ottenere la massima capienza di postazioni lavorative.
Nuove facciate ad alte prestazioni Entrando nel dettaglio degli interventi, il progetto ha previsto la completa demolizione delle facciate esistenti e la loro sostituzione con tipologie di chiusure verticali differenti, che potessero rispondere al meglio alle diverse condizioni climatiche e di contesto.
Facciata continua e a bow windows
Credits: Stefano Anzini
La facciata su via Melchiorre Gioia si compone di un doppio sistema. Il primo è una facciata continua che sfila davanti ai solai e pilastri esistenti e che ha caratteristiche di tenuta termica e idrica. A questa si appende un sistema a cellule composto di bow windows a forma tronco-conica, cinque delle quali sono a sbalzo rispetto al filo facciata, e quindi calpestabili. Le tipologie di vetri presentano colorazioni differenti che vanno dal blu al grigio.
Facciata a serramenti Per il fronte su viale della Liberazione è stata invece scelta una semplice facciata a serramenti. I pilastri e i solai esistenti sono “carterizzati” attraverso una struttura rivestita con lastre in cartongesso e una lastra resistente all’acqua. I serramenti sono montati in quattro posizioni differenti: filo esterno, filo interno, inclinata a sinistra e a destra. Questo permette di ottenere una grande “vibrazione” della facciata, enfatizzata anche dalla presenza di vetri di colorazione differente.
DETTAGLIO FACCIATA A BOW WINDOWS
Facciate a montanti e traversi
Credits: Stefano Anzini
La facciata relativa alla corte interna e al prospetto di via Bordoni si può ricondurre a una facciata montanti e traversi collegata a filo esterno rispetto al filo solaio e pilastri.
Sistema impiantistico In termini impiantistici, l’intervento di riqualificazione ha previsto l’installazione di un impianto di riscaldamento/ raffrescamento con pannelli radianti a soffitto. Nelle facciate
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FACCIATA A SERRAMENTI
maggiormente sollecitate dalla radiazione solare si è optato per l’integrazione con ventilconvettori a pavimento.
Certificazione Leed Gold
L’edificio è dotato di 6 UTA, per una portata complessiva di 90.000 mc/h con recuperatore di calore entalpico, pompe di calore e gruppo frigo. Nel piano interrato trovano spazio una caldaia a gas e gruppi di pompaggio.
A queste soluzioni si affianca una serie di strategie volte a garantire la sostenibilità ambientale dell’edificio. Sul fronte della qualità dell’ambiente interno e del comfort, si è investito su sistemi di ventilazione in grado di garantire un ricambio d’aria efficace e la riduzione di sostanze contaminanti e su una progettazione attenta all’illuminazione naturale e alle viste sull’esterno. Attenzione è stata posta anche ai consumi idrici, con sistemi efficienti di recupero delle acque meteoriche e dispositivi per monitorare e ridurre i consumi di acqua nell’edificio. Nella scelta dei materiali, infine, sono stati privilegiati quelli sostenibili e frutto di riciclo. L’insieme di queste soluzioni e strategie ha consentito all’edificio, attestato in Classe A, di ottenere anche la certificazione Leed Gold.
Impianto fotovoltaico in copertura Parte dei consumi dell’edificio viene soddisfatta da un impianto fotovoltaico in copertura, che occupa una superficie complessiva di 280 m2. Il sistema, composto da 200 pannelli con con potenza di picco pari 250 Wp, è in grado di produrre, stando alle stime, 40817 kWh e di contribuire al risparmio di circa 22 tonnellate di CO2 all’anno.
SCHEDA PROGETTO LUOGO: Viale della Liberazione 16-18, Milano COMMITTENTE: Generali Real Estate SGR spa, Fondo Mascagni
PROGETTO ARCHITETTONICO, URBANISTICO PRELIMINARE E DEFINITIVO, PROGETTO PAESAGGISTICO: Atelier(s) Alfonso Femia/AF517 ARCHITETTO MANDATARIO: Alfonso Femia COORDINAMENTO: Simonetta Cenci INGEGNERIA STRUTTURALE: FOR engineering INGEGNERIA IMPIANTISTICA: FOR engineering IMPRESA: CGG – Gilardi Costruzioni RESPONSABILE DI PROGETTO: Marco Corazza, Alessandro Bellus
DESIGN TEAM: Alessandro Bellus, Simonetta, Cenci, Marco Corazza, Vanesa Carbajo Fernàndez, Alfonso Femia, Vera Messana, Matteo Luciani, Andrea Lucchi, Francesca Zampetti
DIREZIONE ARTISTICA: Alfonso Femia
Credits: Stefano Anzini
PROGRAMMA: riqualificazione dell’edificio di
VISTE ESTERNE
Generali collocato all’angolo tra Viale della Liberazione e Viale Melchiorre Gioia a Milano
SUPERFICIE: 17.864 m2 DIREZIONALE: 3.374 m2 CALENDARIO: 2014 – in corso
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DENTRO L’OBIETTIVO
Credits: Federico Galli | www.fotografiadicantiere.it
Progettazione multidisciplinare tra antico e moderno Completamente ristrutturato nel rispetto dei canoni architettonici tipici degli edifici rurali bolognesi, questo antico casolare fa rivivere l’architettura del XVIII secolo ALBERTO CASALBONI, GIANLUCA CORVINA E MATTEO GUIDI* *Polistudio A.E.S.
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n edificio inserito in un contesto spettacolare, quello del resort di Palazzo di Varignana a Castel San Pietro Terme (BO), dove recentemente è stata ultimata anche la trattoria “Le Marzoline”, edificio progettato all’interno del contesto storico del resort.
L’ORIGINE Il progetto ha un’origine molto lontana. È immerso in un luogo unico nel suo genere, con un’architettura risalente al XVIII secolo e un parco circostante di circa 20 ettari. L’idea iniziale della committenza era quella di riqualificare il vecchio edificio esistente per creare degli uffici; successivamente si è pensato a degli appartamenti, fino ad arrivare al progetto finale: una trattoria. Le esigenze del committente erano di avere un luogo dove si potessero coniugare due attività non sempre di facile convivenza: la mensa e la trattoria. Si è trattato di una progettazione multidisciplinare – realizzata con tecniche innovative e cura dei particolari – che ha coinvolto tutto lo staff di Polistudio. Al progetto hanno infatti contribuito l’ing. Alberto Casalboni, presidente di Polistudio A.E.S., gli architetti Gianluca Corvina, Pietro Marsciani, Valeria Ferri e Marco Fabbri e l’ingegnere Matteo Guidi.
sagoma del vecchio edificio, mentre i prospetti, il layout distributivo, la sistemazione esterna e tutte le tecnologie costruttive sono state ideate dal team di progettazione nella fase esecutiva. L’input della committenza è stato quello di rispettare i canoni architettonici tipici degli edifici rurali delle colline bolognesi, ovviamente rivisitati in chiave moderna. Nella progettazione è stata prestata particolare attenzione alla
LA TRATTORIA L’attività ristorativa si sviluppa su due piani. Tra il piano terra (230 mq) e il primo piano (230 mq) ci sono in tutto circa 100 posti a sedere. Al piano terra, dove sono previsti una quarantina di posti a sedere, si trovano la cucina, la zona del pass mensa, la sala e una piccola zona bar. Al primo piano è presente una saletta riservata per una ventina di persone e un open space per altre quaranta persone. Al piano interrato (400 mq) invece sono stati predisposti i locali di servizio e le dispense, mentre l’area esterna può contare su una superficie di 4.000 mq.
IL NUOVO PROGETTO
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Si è trattato essenzialmente di un intervento di demolizione e fedele ricostruzione di un edificio esistente. Per questo, a livello volumetrico, è stata mantenuta la
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DENTRO L’OBIETTIVO
COMFORT E LUCE Per creare un ambiente intimo e riservato, internamente sono stati scelti apparecchi per l’illuminazione in ottone dallo stile classico con luce calda e un po’ soffusa. È stata data molta importanza anche all’aspetto visivo e alla luce naturale, in modo da poter godere del paesaggio anche mentre si è seduti a tavola. Ad esempio, al primo
DUE ATTIVITÀ IN UN’UNICA STRUTTURA Come già accennato, la sfida principale è stata quella di coniugare due esercizi ristorativi nella stessa struttura: mensa e ristorante. Due attività molto differenti tra loro, con esigenze e clientela variegate e con due gestioni distinte. In questa sfida è stato fondamentale il supporto di Letizia Marondoli che, per conto della proprietà, ha preso a cura il progetto, intervenendo sia nelle scelte progettuali che nell’avvio di tutta l’attività.
piano l’altezza di imposta delle banchine è più bassa rispetto al classico metro di altezza. In questo modo si può godere del panorama verso la via Emilia, con la pianura che caratterizza la zona e la struttura ricettiva di Palazzo di Varignana frontistante la trattoria stessa. Esternamente non poteva mancare la particolare cura del verde; per questo motivo sono stati realizzati ampi spazi verdi caratterizzati da piante autoctone (lecci, querce, ulivi).
DEHOR ESTERNO Fiore all’occhiello del giardino è sicuramente il dehor, realizzato dalla ditta Raggini Sun Project. Il pergolato consente di avere una zona coperta per circa 150 posti a sedere. Si tratta di una struttura a nove pergole con teli a impacchettamento, tende laterali a scomparsa e luci a LED. Il dehor permette di mangiare all’aperto durante la bella stagione, di godere del panorama e della natura circostante. Per via del suo successo, il dehor è stato implementato con l’inserimento di un barbecue e di una cucina da esterno.
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morfologia del territorio, al rapporto con il paesaggio circostante e naturalmente alla funzionalità dell’edificio in relazione alle esigenze della committenza. Per questo sono stati scelti materiali propri del territorio e confacenti al contesto. Si è optato per legno, cotto, pietre naturali e finiture adatte a un territorio collinare agricolo. Infatti, il legno e la pietra evocano la naturalità e si armonizzano ai paesaggi rurali. Sono stati scelti i colori della terra, i toni caldi e i materiali del territorio, tralasciando i colori saturi e le superfici brillanti che contrastano con i toni morbidi del paesaggio. Il risultato è quello di un rustico rivisitato; un edificio caratterizzato da forme semplici, ma – al tempo stesso – emotivamente accogliente.
Essendo il contesto territoriale collinoso e molto variegato, questa sfida non poteva che essere affrontata attraverso una progettazione tridimensionale. In questo modo è stato possibile tenere in considerazione tutti i fattori per riqualificare nel miglior modo possibile l’edificio esistente e l’area circostante. Grazie all’utilizzo del Building
Information Modeling (BIM) è stato possibile rappresentare graficamente il contesto morfologico. Tenendo conto anche della dotazione impiantistica particolarmente ricca che la committenza ha voluto per questa struttura, la progettazione BIM ha permesso di integrare le esigenze di tutte le discipline e di accorciare i tempi di progettazione e realizzazione. Inoltre, ha contribuito a ottimizzare le scelte sia tecniche che estetiche.
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PROGETTAZIONE TRIDIMENSIONALE
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DENTRO L’OBIETTIVO
SCELTE IMPIANTISTICHE Il progetto degli impianti del ristorante è stato condotto nell’ottica di realizzare un edificio efficiente. Essendo caratterizzato dalla presenza di una cucina, delle relative cappe di estrazione e da un affollamento discontinuo durante il giorno con picchi nelle ore di pranzo e cena, gli impianti sono stati progettati per ottimizzare il funzionamento in questo tipo di regime. Il sistema di generazione del calore è affidato a due pompe di calore aria/acqua ad alta efficienza che, oltre ad alimentare gli impianti di riscaldamento e raffrescamento estivo, vengono utilizzate per il riscaldamento dell’acqua e per usi igienico-sanitari. All’efficienza generale del sistema di produzione di acqua calda sanitaria contribuisce anche la presenza di un impianto solare termico in copertura, dimensionato per i fabbisogni legati all’utilizzo in cucina. Le sale interne sono caratterizzate da un impianto radiante a pavimento, utilizzato in inverno per il riscaldamento. In estate, invece, il raffrescamento viene erogato attraverso fancoil incassati a soffitto, che si sposano gradevolmente con l’architettura interna.
Ventilazione Il ricambio d’aria dell’intero edificio è garantito da una unità di trattamento aria con recupero entalpico ad alta efficienza energetica. Nell’ottica di perseguire l’ottimizzazione dei consumi energetici, l’impianto di ventilazione, come quello di riscaldamento e raffrescamento, viene gestito dal sistema di regolazione e supervisione. 52
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Riscaldamento e raffrescamento
In particolare, durante il funzionamento dell’edificio negli orari in cui non è presente il pubblico, gli impianti restano accesi in modalità “riduzione”. Questo permette di limitare le portate d’aria di rinnovo al minimo, riducendo i consumi energetici ed evitando sprechi. Negli orari di massima occupazione, il sistema funziona alla sua massima portata, garantendo salubrità agli ambienti e benessere per gli utenti. La portata d’aria di rinnovo è inoltre legata, mediante implementazione di opportune logiche sul sistema di Building automation, al funzionamento delle cappe di estrazione della cucina. La portata d’aria di rinnovo e la relativa estrazione vengono modificate in automatico dal sistema, al fine di compensare
le estrazioni delle cappe di cottura e di mantenere sempre positiva la pressione interna all’edificio. Questo permette di ridurre gli sprechi dovuti alle infiltrazioni d’aria. Gli impianti tecnologici installati, il livello di BACS previsto, l’utilizzo di pompe di calore e di pannelli solari termici e fotovoltaici – uniti alle elevate prestazioni termiche dell’involucro edilizio – hanno permesso di raggiungere la classe energetica A.
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IL PARERE DEL CLIENTE Il riscontro avuto è stato molto positivo. L’attività ristorativa sta avendo successo, il luogo piace alla clientela e la committenza è soddisfatta. Si tratta di un posto unico nella zona. È infatti uno dei pochi ristoranti del territorio che, durante la bella stagione, permette di mangiare all’aperto in uno spazio gradevole e ampio. Questa – accompagnata dalla grande cura per il cliente e per i sapori del territorio – è una caratteristica fondamentale per “Le Marzoline”.
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WORK IN PROGRESS
Ri-costruire nel costruito: edificio completo Il progetto di risanamento energetico di una costruzione monofamiliare a Bolzano con abbattimento delle barriere architettoniche. Nel corso del 2018 – e su alcuni numeri del 2019 – sulla nostra rivista sono stati pubblicati diversi articoli che hanno raccontato l’evoluzione del cantiere (partito a ottobre 2017). Ora, dopo un lungo percorso, possiamo affermare che l’edificio è completo DAVIDE GIGLI*
*Davide Gigli Studio d’Architettura
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inalmente ci siamo: la casa è quasi completa. Mancano alcuni elementi interni e un percorso burocratico di chiusura dei lavori e – dopo quasi due anni tra progetto e cantiere – possiamo tirare le somme. In questo articolo conclusivo lasceremo parlare le immagini e non ci addentreremo in contenuti tecnici dettagliati.
LA STRUTTURA È stato un percorso lungo e complesso, costellato da momenti di euforia e stanchezza, come spesso accade, ma penso di potermi ritenere soddisfatto del risultato ottenuto. La casa è gradevole, ben inserita nel contesto e rispetta tutti i vincoli urbanistici, il grande scoglio iniziale. La volumetria realizzata è al di sotto del massimo possibile, ma risulta bilanciata con le esigenze del cliente e con un rapporto costi/benefici soddisfacente. Aggiungere altro volume in altezza non avrebbe di fatto migliorato la qualità abitativa o di vita in generale, ma avrebbe comportato soltanto ulteriori costi di costruzione e gestione.
IMPIANTO FOTOVOLTAICO. Sul tetto piano è stato collocato l’impianto fotovoltaico da 5.76 kWp che consente di recuperare i maggiori costi dati dalle numerose dotazioni elettriche che l’edificio ha richiesto www.casaeclima.com n.80
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WORK IN PROGRESS ACCESSIBILITÀ E COMFORT Gli spazi interni della casa, tutti completamente accessibili, sono comodamente fruibili in sedia a rotelle. L’elevatore interno ha una cabina ampia e in circa un minuto porta dal piano terra al secondo piano. Naturalmente non possiede la velocità di un ascensore tradizionale, ma il sistema idraulico a olio che spinge la cabina consente di contenere i consumi (circa un terzo rispetto a un sistema a funi). Il dato più interessante in termini di comfort è però la temperatura interna che, nonostante il caldo intenso di questa estate, si è mantenuta stabile. Ricordiamo che in alcuni giorni del mese di giugno la temperatura esterna ha raggiunto i 40 °C di giorno e circa i 25 °C di notte. Dato che la casa non è ancora abitata, in un primo momento le temperature sono salite; questo perchè le finestre avevano gli oscuranti completamente aperti e non era stata fatta alcuna ventilazione né manuale, né meccanica. È bastato però chiudere gli oscuranti esterni – soprattutto al primo e secondo piano – e lasciare aperte alcune finestre in posizione basculata per far scendere in un paio di giorni la temperatura interna a circa 26-27 °C e mantenerla stabile senza l’utilizzo degli impianti. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla massa della costruzione che abbina un muro prevalentemente di pietra con un isolamento in lana di roccia da 18 cm, quindi “pesante”.
SOTTOTETTO
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SCALA INTERNA
Da questi dati è lecito supporre che, una volta a regime, la gestione della temperatura e della qualità dell’aria interna richiederà un consumo di risorse molto basso.
SISTEMAZIONI ESTERNE In dirittura d’arrivo troviamo anche le sistemazioni esterne. Per garantire una buona permeabilità del terreno e ridurre il surriscaldamento dovuto all’albedo dei materiali (maggiore per l’erba rispetto all’asfalto o ai materiali lapidei), a terra è prevista la posa di verde carrabile e a giardino. Sul perimetro del giardino sono state piantate vite americana e gelsomino, che pian piano andranno a riempire in verticale i muri di confine. Completano il giardino un ulivo, un acero e una piccola zona sul retro destinata alla coltivazione di ortaggi e verdura.
CONCLUSIONI Aver contribuito attraverso questo progetto a migliorare la qualità della vita di una persona, se non addirittura di un’intera famiglia, è per me la soddisfazione più grande. Ovviamente non posso negare che anche i commenti positivi dei passanti aiutano a superare con un sorriso la stanchezza per il lungo lavoro.
“Nonostante gli ultimi conteggi in merito al calcolo energetico non siano ancora stati conclusi, la costruzione dovrebbe essere certificata CasaClima B”
DETTAGLIO TERRAZZO
CUCINA
VERDE CARRABILE www.casaeclima.com n.80
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Credits: Ivo Corrà©/Eurac Research
PROGETTI DI RICERCA
PV INTEGRATION LAB, infrastruttura per l’integrazione di sistemi fotovoltaici in edifici e reti, presso il NOI Techpark di Bolzano
Involucri attivi e adattabili: come l’edificio produce energia Si chiama “EnergyMatching” il progetto di ricerca internazionale guidato da Eurac Research che ha come obiettivo lo sviluppo di un involucro energeticamente attivo, economicamente vantaggioso e adattabile alle esigenze architettoniche dell’edificio VALENTINA CIOLLI, SARA GIONA, LAURA MATURI E DAVID MOSER Eurac Research
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Onyx Solar, produttore di vetro fotovoltaico trasparente per edifici e l’olandese Tulipps, che sviluppa un sistema di sottostruttura innovativo per l’integrazione dei moduli FV. Grazie al supporto di queste aziende i ricercatori di Eurac Research stanno sviluppando e implementando il cosiddetto “Solar Window block” (Figura 1 e 2). Questa soluzione consiste in una finestra prefabbricata con macchina di ventilazione, ombreggiatura automatica adattiva e moduli fotovoltaici integrati. Il modulo fotovoltaico si offre a diverse possibilità di integrazione, come le configurazioni su aggetto, a davanzale e verticale, rendendo così possibile un’ottima flessibilità progettuale. L’elettricità generata può alimentare un sistema di ventilazione con recupero di calore decentralizzato o essere utilizzata per l’autoconsumo all’interno dell’edificio.
Credits: Eurac Research e Eurofinestra
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uando si ristruttura un edificio bisogna prima di tutto avere un approccio che tenga conto degli aspetti di approvvigionamento energetico, della sostenibilità e dell’uso di fonti energetiche rinnovabili. Gli edifici oggi sono più che semplici unità autonome che consumano energia: si stanno trasformando sempre più in elementi attivi che producono, utilizzano e forniscono energia all’intera rete. Soprattutto a livello europeo, questo cambiamento porta con sé anche il passaggio da un sistema energetico nazionale centralizzato – basato su combustibili fossili – a un sistema decentrato rinnovabile e interconnesso in cui gli edifici consumano, ma al contempo producono energia. Il progetto EnergyMatching, a cui lavorano 17 partner europei coordinati dal centro di ricerca applicata Eurac Research di Bolzano, ha preso il via nell’ottobre 2017 e si concentra sullo sviluppo di diverse soluzioni di involucro edilizio – con annesso impianto HVAC (Heating Ventilation and Air Conditioning) – consentendo una raccolta ottimale di energia rinnovabile e, allo stesso tempo, l’interazione con i sistemi energetici sia a livello di edificio che di distretto. La politica UE sta incentivando la riduzione della domanda energetica degli edifici dell’80% entro il 2050 attraverso interventi di retrofit energetico e l’edilizia residenziale, che rappresenta la componente più importante del patrimonio edilizio europeo, è responsabile dei due terzi del consumo energetico totale. È proprio a livello di edificio che il progetto andrà a introdurre soluzioni per integrare fonti energetiche rinnovabili, massimizzare la loro raccolta e ottimizzare lo scambio con la rete energetica globale (energyLAN) per una maggiore condivisione energetica.
SOLUZIONI DI INVOLUCRO ATTIVO “ADATTABILI”
FIGURA 1. Componenti e specifiche tecniche delle 3 diverse configurazioni del “Window block”
Credits: Eurac Research e Eurofinestra
Il primo passo prevede lo studio di tecnologie di involucro attivo che siano il più possibile “adattabili” ai vari contesti, rispettose dell’estetica dell’edificio e al tempo stesso performanti. Il concetto di “adattabilità” trova in questo contesto diverse declinazioni: non è solo la capacità delle soluzioni d’involucro proposte di adattarsi alle diverse condizioni atmosferiche, urbane, normative, oltre che alle caratteristiche e funzioni dell’edificio, ma anche la capacità di adeguare il profilo dei carichi alla produzione locale di energia rinnovabile, nonché la capacità dell’involucro sviluppato di interagire con l’ambiente esterno, influenzando positivamente le prestazioni energetiche dell’edificio e il comfort interno. Tutte le soluzioni saranno sviluppate con l’obiettivo specifico di non superare di oltre il 20% i costi standard convenzionali di ristrutturazione dell’edificio (nell’ordine dell’11-17%), supportati da una rigorosa ottimizzazione di progettazione, materiali, processi e un PBT (Pay Back Time) tra i 5 e i 9 anni, a seconda delle specifiche condizioni di contesto, del tipo di implementazione all’interno dell’edificio e del modello di business utilizzato.
IL “SOLAR WINDOW BLOCK” Il progetto di ricerca è completato dal know-how di grandi aziende sia italiane che estere, come ad esempio Eurofinestra, produttore di infissi, Pellini Industrie, produttore di schermature solari, l’azienda spagnola
FIGURA 2. Modello 3D del blocco solare della finestra che integra moduli fotovoltaici da utilizzare come persiane scorrevoli www.casaeclima.com n.80
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PROGETTI DI RICERCA
Il telaio della finestra ad alto isolamento può ospitare l’elettronica di controllo e una batteria adatta per l’alimentazione autonoma. Le aziende partner sono attualmente al lavoro per produrre tre prototipi utili per valutare la funzionalità del progetto a livello di produzione, assemblaggio e funzionamento, nonché a testare il concetto di isola elettrica basato sulla generazione fotovoltaica, l’accumulo di energia e la ventilazione meccanica della soluzione.
TEST IN LABORATORIO E INSTALLAZIONE Una volta assemblati i prototipi, è stata effettuata una campagna di test di laboratorio per verificare l’intera catena di montaggio, le prestazioni, la funzionalità e la robustezza dell’insieme e dei suoi componenti, misurando l’accoppiamento energetico finale delle diverse configurazioni di blocchi solari nelle loro versioni off-grid. I test sono iniziati lo scorso mese di giugno presso il laboratorio PV Integration Lab di Eurac Research del polo tecnologico NOI a Bolzano. Il laboratorio è un’infrastruttura all’aperto in grado di testare in condizioni reali le prestazioni elettriche di moduli e sistemi fotovoltaici sia “liberi” che integrati in strutture architettoniche, nonché di verificare l’impatto di impianti collegati a sistemi di accumulo sulle reti elettriche. Grazie a questi test i ricercatori sono in grado di fornire risposte ai più comuni quesiti posti da produttori di pannelli, progettisti, installatori e rivenditori come, ad esempio, quanta energia produce un sistema prefabbricato di facciata con moduli integrati trasparenti o opachi, o quale tipologia di inverter utilizzare. Conclusa la fase di test, alcune delle configurazioni del blocco finestra saranno finalmente testate sul campo e installate in tre edifici reali posti a diverse condizioni geoclimatiche. Il primo edificio su cui sarà installata la nuova tecnologia, indicativamente in autunno, si trova proprio in Italia, a Campi di Bisenzio, Comune dell’area metropolitana di Firenze, ed è di proprietà di Casa S.P.A. che è partner del progetto. Si tratta di un’unità abitativa plurifamiliare costruita nel 1984, comprendente dodici unità abitative su quattro piani, con un consumo energetico annuo di 145.175 kWh/m2, una superficie di facciata di 1.100 m2 su un lotto di 2.800 m2 (Figura 3).
SOLUZIONI LEGGERE ED ESTETICHE BIPV CLICK-&-GO Oltre alla finestra solare prefabbricata, il progetto svilupperà soluzioni di fotovoltaico integrato “Click-&-go”, leggere ed estetiche, come moduli a base vetro-vetro e compositi, questi ultimi sviluppati dal centro di ricerca spagnolo Tecnalia. I moduli vetro-vetro avranno come base le tecnologie del silicio cristallino (c-Si) e del silicio amorfo (a-Si). In aggiunta, saranno sviluppati anche moduli compositi leggeri opachi, basati sulla tecnologia dell’incapsulamento, che utilizza materiali compositi rinforzati con fibre. L’enfasi dei lavori iniziali si è concentrata sull’estetica e varie soluzioni innovative sono state finora implementate in prototipi su piccola scala utilizzando fibre, veli e additivi di resina colorati. Questi moduli saranno dotati di una tecnologia click-&-go che funge da soluzione di sottostruttura facile da installare.
SUPPORTARE LA PROGETTAZIONE PRELIMINARE DEL BIPV Un terzo filone del progetto vede i ricercatori coinvolti nell’implementazione del cosiddetto “EnMa-mod”, uno strumento innovativo che supporta la progettazione del fotovoltaico integrato. Il tool prende come input la forma e la domanda elettrica di un edificio, i parametri tecnico-economici e le condizioni meteorologiche. I risultati e i dati elaborati possono essere un valido supporto per i progettisti nell’identificare la capacità ottimale del sistema e le migliori aree di installazione. Lo strumento, sviluppato da Eurac Research, combina CAD 3D, tecniche di ray-tracing, confronto orario tra domanda elettrica e produzione, finanza quantitativa di base e tecniche di ottimizzazione. I principali fattori in gioco sono la scala e la forma della domanda elettrica (lungo il giorno e lungo le stagioni), e la disponibilità di radiazione solare (comprese le ombreggiature, il percorso orario del sole e gli effetti stagionali). L’obiettivo finale dello strumento, già testato presso i tre edifici reali del progetto (Figura 3) è quello di potenziare le installazioni del BIPV, fornendo una visione chiara e credibile delle prestazioni energetiche ed economiche dell’impianto nel corso della sua vita utile. L’ottimizzazione del sistema BIPV nella progettazione architettonica iniziale può garantire la redditività dell’investimento e fornire un vincolo creativo nel concetto di progettazione iniziale, facilitando l’integrazione architettonica del BIPV.
Credits: Eurac Research
IL PROGETTO
FIGURA 3. L’edificio plurifamiliare di Campi di Bisenzio (FI), uno dei tre casi studio reali sui quali sarà installata la nuova tecnologia di finestra prefabbricata 60
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Questo progetto ha ricevuto un finanziamento dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea nell’ambito della convenzione di sovvenzione n. 768766 www.energymatching.eu
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PROGETTAZIONE SOCIALE
La delegazione ZEPHIR in Buthan.
Edilizia sostenibile alle pendici dell’Himalaya Zero emissioni e alti tassi di felicità: l’Istituto di ricerca ZEPHIR ha dato vita all’Energy Research Center, un progetto pilota per portare in Bhutan lo standard Passivhaus a cura di DEBORAH ANNOLINO* e FRANCESCO NESI** *Responsabile Ufficio Stampa ZEPHIR **Direttore ZEPHIR
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PROGETTAZIONE SOCIALE
L’ESEMPIO DEL BHUTAN: PAESE A ZERO EMISSIONI Il Bhutan è la nazione che produce meno CO2 al mondo (carbon-negative) e rappresenta un esempio “green” di sostenibilità a 360 gradi. Il territorio, che si estende per circa 38.000 km2 e con una popolazione di 750.000 abitanti, è coperto per il 72% da boschi e foreste e conta la presenza di circa 800 milioni di alberi.
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Stiamo lavorando a un progetto importante che porterà il Bhutan a essere un Paese ancora più sostenibile. Attraverso il training dei membri del governo bhutanese applichiamo i principi Passivhaus in punta di piedi, perché i limiti energetici a cui si punta sono molto bassi rispetto ai nostri standard europei. La buona notizia è che si inizia a parlare di efficienza energetica e a implementare i primi esempi di comfort abitativo. L’efficienza energetica appare l’unica soluzione credibile e sostenibile per un Paese che fa della felicità il proprio vanto
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a novembre 2011 l’istituto di ricerca ZEPHIR si pone nel panorama nazionale come centro di eccellenza in grado di offrire soluzioni di risparmio energetico a livello di progettazione degli edifici per andare a quantificare e realizzare in opera il benessere abitativo. ZEPHIR è la principale appendice mediterranea del Passivhaus Institute, che ha scelto proprio l’istituto con sede a Pergine Valsugana (TN) come partner di riferimento per la diffusione dello standard Passivhaus a livello territoriale e, in generale, con tutti gli altri partner del Mediterraneo. Ancora una volta ZEPHIR valica i confini nazionali portando avanti, ormai da più di un anno, una collaborazione con il Bhutan, uno stato situato alle pendici dell’Himalaya tra Cina e India. Il Governo del paese asiatico, infatti, ha affidato al team ZEPHIR e a un partner locale la definizione del nuovo standard energetico del Bhutan attraverso il progetto MoWHS (Ministery of Work and Human Settlement). Da agosto 2018 a oggi ZEPHIR affianca e forma le autorità locali bhutanesi nella creazione di una strategia per lo sviluppo di livelli energetici sostenibili che riguardino soprattutto gli edifici locali in una prospettiva a lungo termine.
FRANCESCO NESI, direttore nazionale di ZEPHIR
Grazie a questa ricca vegetazione il Bhutan riesce ad assorbire le proprie emissioni, creando il cosiddetto carbonsink, letteralmente “pozzi di assorbimento di carbonio” che sottraggono CO2 dall’atmosfera. L’attenzione verso l’ambiente è uno degli obiettivi primari delle politiche del governo bhutanese. Infatti, nella conferenza sul clima di Parigi del 2017, il Bhutan ha promesso di impegnarsi a mantenere coperto di foreste, per sempre, almeno il 60% del territorio nazionale.
Prerogativa fondamentale del piccolo paese asiatico è quindi rimanere un paese a zero emissioni di anidride carbonica e diventare una nazione capace di assorbire il carbonio dei paesi limitrofi. L’idea è quella di trasformare il Bhutan in un “villaggio della felicità”, in cui il benessere dei cittadini non venga misurato in base al Prodotto Interno Lordo (PIL), ma seguendo un indice particolare: la Felicità Interna Lorda (FIL). Il FIL deriva dall’analisi qualitativa e quantitativa di vari indicatori: benessere psicologico, uso del tempo, diversità culturale, economia, ambiente, condizione fisica, impiego, benessere sociale e situazione politica. L’energia del Paese deriva quasi interamente dall’acqua che scorre nei ruscelli di montagna, tanto che la sua economia dipende dall’esportazione di energia idroelettrica, di cui il 70% viene venduto all’India. Pur rimanendo esportatore di energia elettrica, negli ultimi anni le autorità locali hanno notato un calo di queste esportazioni a causa di un incremento del consumo di energia a livello domestico, perlopiù a base elettrica. Questo – unitamente alle conseguenze tangibili del surriscaldamento globale – mette a repentaglio la continuità della sostenibilità economica ed ecologica della regione. Il Bhutan ha quindi deciso di implementare le proprie strategie di efficienza energetica legate al settore edilizio, che contribuisce al 15% del suo consumo energetico totale. È qui che entra in campo ZEPHIR con il suo know-how. La sfida, anche in questo caso, è sviluppare
componenti e soluzioni low cost ad alte prestazioni, attraverso un programma di formazione continua. Passivhaus come target a lungo termine si conferma approccio robusto e credibile per il comfort e l’efficienza energetica, anche in Paesi come il Bhutan.
PROGETTANDO IL FUTURO Il progetto intrapreso da ZEPHIR prevede la valutazione delle prestazioni energetiche e di comfort degli edifici esistenti bhutanesi sulla base di audit energetici eseguiti su 50 edifici esistenti “campione” distribuiti sull’intero territorio e rappresentativi anche di diverse tecniche costruttive: pietra, legno, terra battuta, calcestruzzo e mattoni. Partendo dal clima molto rigido della regione, dovuto alla vicinanza dell’Himalaya, l’architettura bhutanese è caratterizzatada edifici tipici della tradizione locale. Sul territorio è possibile trovare differenti costruzioni dalle diverse conformazioni strutturali con elementi architettonici molto particolari: oltre a diversi edifici residenziali, si trovano le Dzongs (Fortezze) simili a castelli ed utilizzate come uffici per l’amministrazione pubblica, i Chorten (Stupa) ossia i monumenti funerari buddhisti, i Lhakhang i monasteri usati per i monaci e per i loro studi preparatori ed infine le Yue Chiml (le fattorie). Durante le trasferte di ZEPHIR in Bhutan e nei dieci mesi del progetto è stato possibile apprendere l’architettura tradizionale bhutanese e le www.casaeclima.com n.80
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PROGETTAZIONE SOCIALE
peculiarità della cultura locale per poter implementare soluzioni progettuali più adatte al luogo basate su un approccio cost-optimum. Con i tecnici e i rappresentanti del settore governativo Department of Engineering Services, si sono inoltre svolte attività di sopralluogo e misurazioni, quali – ad esempio – il Blower Door Test per caratterizzare le prestazioni tipiche degli attuali fabbricati. Esso permette di misurare l’ermeticità di un edificio imponendo una determinata differenza di pressione tra interno ed esterno. In questo modo è possibile rilevare le perdite d’aria dell’involucro edilizio e valutare il flusso (o tasso) di ricambio dell’aria. Poiché alle infiltrazioni d’aria corrispondono carichi termici che l’eventuale impianto di riscaldamento/condizionamento deve compensare, il Blower Door Test è fondamentale per valutare il comportamento termico-energetico degli edifici, specialmente se si vogliono raggiungere elevate prestazioni. La maggior parte delle costruzioni del Bhutan presentano differenti carenze strutturali a livello energetico; le case, infatti, non sono ben coibentate e l’uso sempre più consistente di cemento armato, frutto di un processo di modernizzazione della società locale, ha fatto aumentare le importazioni di materiale dall’estero con un maggiore dispendio di manodopera. Il valore medio del coefficiente di trasmittanza U dell’involucro termico degli edifici bhutanesi è compreso tra 1 e 1.5 W/m²K, sia per costruzioni storiche che per edifici domestici. La rivoluzione culturale di ZEPHIR consiste nell’aver proposto lo studio di soluzioni di riqualificazione adeguate sia in termini energetici sia economici per mantenere gli obiettivi energetici ed economici del paese, mirando a un sempre maggiore potenziamento del comfort e dell’efficienza energetica degli edifici. In primis, è previsto un miglioramento dei serramenti di porte e finestre delle costruzioni presenti sul territorio. Grazie ad alcuni test svolti, è stato creato un modello replicabile che permette, con alcune semplici modifiche di falegnameria, di avere il 25% di efficienza energetica in più ottimizzando al contempo anche la tenuta all’aria. Il Governo del Bhutan, con il progetto MoWHS, ha scelto di migliorarsi sul lungo termine e ha per questo divulgato un
Energy Report che racchiude i risultati della ricerca per una successiva implementazione pratica a livello normativo.
L’ENERGY RESEARCH CENTER: IL PROGETTO CONTINUA Con questo presupposto ZEPHIR ha finalizzato il progetto pilota Energy Research Center, con sessioni di formazione aperte sia ai dipendenti del Governo sia a consulenti locali: team working, meeting e attività di comunicazione in termini di efficienza energetica e comfort abitativo. L’importanza del coinvolgimento della popolazione e degli addetti ai lavori si traduce in una politica sostenibile efficace, che è sempre più un modello globale da cui trarre ispirazione e che si basa soprattutto sulla radicata convinzione culturale dell’importanza dell’ecosistema, considerato un patrimonio imprescindibile per la sopravvivenza e il benessere individuale e sociale. Il progetto MoWHS sta contribuendo a seminare e diffondere nel Paese le conoscenze base in termini energetici e di comfort, punto di partenza per migliorare le condizioni abitative locali. Al fine di arrivare a un cambiamento concreto in termini di efficienza energetica è necessario intervenire con azioni specifiche su aree particolari. In questo senso, il Bhutan nel futuro deve puntare ad aumentare gli incentivi per gli interventi sostenibili negli appalti, a sostenere la fornitura responsabile dei materiali nei cantieri, a supportare la manodopera e tutto il settore della manifattura, a mettere in pratica i protocolli edilizi sostenibili, a incentivare a livello governativo l’uso di materiali sostenibili a livello locale e a promuovere la formazione di maestranze locali qualificate, quasi assenti al momento attuale. L’esperienza in Bhutan rappresenta quindi un esempio replicabile in altri paesi in via di sviluppo e conferma, ancora una volta, il ruolo di rilievo che assume ZEPHIR nello sviluppo di progetti di edilizia sostenibile in ambito nazionale e internazionale.
ZEPHIR PASSIVHAUS ITALIA L’istituto di fisica edile ZEPHIR Passivhaus Italia nasce nel novembre 2011 come naturale prosieguo di un’attività pluridecennale in ambito di costruzioni ad altissima efficienza energetica e comfort abitativo. Fondato da un’idea del suo direttore, Dr. Phys. Francesco Nesi, negli anni ZEPHIR Passivhaus Italia si è accreditato a livello nazionale come unico referente ufficiale per Passivhaus e a livello internazionale seguendo progetti nZEB/Passivhaus sotto il profilo di consulenza energetica, impiantistica e fisico-edile, analisi finanziarie di cost-optimality per interventi di nuova costruzione/ retrofit etc. Completano l’offerta di ZEPHIR Passivhaus Italia servizi di: formazione specialistica su Passivhaus per progettisti ed imprese di costruzione/artigiani, supervisione e certificazione Passivhaus di edifici nuovi o ristrutturazioni, sviluppo di prodotto e certificazione di componenti Passivhaus (finestre, porte, sistemi costruttivi etc.), traduzioni tecniche, consulenza per imprese di costruzioni, partecipazione a progetti di ricerca privati o a finanziamento pubblico (provinciali/regionali/europei/internazionali). ZEPHIR Passivhaus Italia rivende il PHPP 9, il software di progettazione Passivhaus, in esclusiva per l’Italia ed il manuale tecnico-divulgativo “PASSIVHAUS” edito da Maggioli Editore e a firma di Francesco Nesi (info su: http://shop.passivhausitalia.com). Da più di 5 anni ZEPHIR Passivhaus Italia organizza la conferenza nazionale Passivhaus, seguita costantemente da un cospicuo numero di partecipanti.
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Credits: Oskar da Riz
CASE HISTORY
Residenza universitaria di design Una residenza universitaria in vetro e acciaio da 449 posti letto sorge nell’area milanese del polo studentesco Bicocca FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO
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IL PROGETTO ARCHITETTONICO
’obiettivo del progetto Residenze Milano Internazionale è di realizzare, all’interno dell’area del polo studentesco Bicocca, un nuovo e grande edificio adibito a residenza per chi studia nel quartiere universitario. L’immobile prevede la costruzione di un mix funzionale di alloggi e camere per complessivi 449 posti letto. Si compone di 15 piani fuori terra e di 2 piani interrati, per un totale di 17 piani costruiti. I posti letto sono tutti collocati tra il primo e il quindicesimo piano dello stabile, mentre il piano terra e il primo piano interrato sono destinati a spazi comuni; il secondo piano interrato è adibito a locali tecnici. A caratterizzare visivamente l’edificio è un’alternanza tra facciate vetrate tamponate con vetri di quattro diverse colorazioni e rivestimenti metallici di colore bianco. Un rigore geometrico che dialoga con gli edifici circostanti.
Il contesto urbano in cui si erige la Nuova Residenza Universitaria è omogeneo, concepito e pensato da un unico progettista, l’architetto Vittorio Gregotti. È suo, infatti, il masterplan che ha definito la costruzione dell’intera area. Il progetto architettonico, che nasce su una delle poche aree rimaste libere, si è dovuto confrontare con una serie di elementi propri degli edifici circostanti che hanno contribuito a definire alcuni aspetti: il volume, gli allineamenti e la morfologia. Gli architetti e la committente hanno deciso di progettare un edificio che fosse di grande immagine e che si distinguesse per il design, pur dialogando con gli edifici adiacenti. La scelta è ricaduta su un edificio monolitico e monomaterico, uniforme alla complessa omo-
Credits: Oskar da Riz
FACCIATA OVEST-EST. Dettaglio orizzontale. Connessione facciata-rivestimento
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CASE HISTORY
geneità del sito e in piena sintonia con il contesto, con l’utilizzo di elementi architettonici specifici e materiali garanzia di pulizia formale, sfruttando tecniche costruttive che rispondono a precise esigenze spaziali quali l’acciaio e il vetro.
FACCIATA GEOMETRICA L’alternanza di tamponamenti verticali e superfici vetrate definisce visivamente le funzioni e gli spazi interni dell’edificio all’esterno. Le porzioni vetrate più piccole sono state adottate per le camere e gli alloggi, mentre le grandi e caratterizzanti pareti vetrate sono state utilizzate per identificare le aree comuni e collettive ai diversi piani. Una scelta che, oltre a circoscrivere una sistematica metodologia progettuale, genera una precisa gerarchia spaziale tra privato e collettivo che si riscontra anche attraverso l’uso di macro-ordini e doppie altezze interne. In quest’ottica, per favorire ulteriormente la comunicazione dell’edificio con l’ambiente, è stato deciso di rendere interamente trasparente il piano terra per poter meglio coinvolgere i passanti su quanto avviene all’interno.
PROSPETTO NORD-OVEST
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DATI DI PROGETTO COMMITTENTE: Fondo Immobiliare di Lombardia Comparto Uno, gestito da Investire SGR Spa PROJECT MANAGER: Ing. Fabiola Cerri DIREZIONE LAVORI GENERALE: D&D srl PROGETTO ARCHITETTONICO: Goring and Straja Studio – Arch. Giacomo Sicuro, Arch. Costanza Gammieri;
Credits: Alex Filz
COSTRUTTORE (CHIAVI IN MANO): PICHLER Projects srl PROGETTO STRUTTURA IN C.A.: Arching srl – Ing. Alessandro Rossi PROGETTO STRUTTURA METALLICA: Steel Project Italia srl – Ing. Giovanni Costa PROGETTO IMPIANTI: Ebner Associates Italia – Ing. Paolo Picozzi, Ing. Gianfranco Lo Cigno
Il progetto è stato promosso da InvestiRE SGR SpA, società di gestione del Fondo Immobiliare di Lombardia-Comparto Uno, e rientra tra gli investimenti del Sistema Integrato dei Fondi di housing sociale, il cui investitore di riferimento è il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA) gestito da CDP Investimenti SGR SpA. L’intervento è stato sviluppato in stretta collaborazione e convenzionato con il Comune di Milano.
Credits: Oskar da Riz
L’orientamento dell’edificio, obbligato da esigenze urbanistiche, ha offerto spunti per lo studio di particolari punti focali/visivi. Le facciate principali permettono di estendere lo sguardo verso le direttrici verdi est-ovest (il Parco Nord e il Parco Lambro), mentre dalla facciata sud si privilegia la vista verso lo scenario urbano del centro storico. La facciata geometrica si “muove” utilizzando finestre strombate e orientate che favoriscono il soleggiamento degli ambienti interni. Le strombature sono “disegnate” secondo l’andamento solare.
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CASE HISTORY SPAZI COMUNI AMPI, LUMINOSI E VERDI Al fine di offrire più spazio e luce alle camere quasi tutti i servizi comuni sono collocati al piano terra e al primo piano interrato tra cui cucine, sale mensa, sale studio, sala musica, bar ecc., dove gli studenti possono “vivere e crescere” in collettività. Questa decisione progettuale rende sia più efficiente la distribuzione degli alloggi e delle camere ai piani, sia più immediata la comunicazione tra i giovani inquilini abituati a “condividere” e, molto spesso, già utilizzatori di uno o più servizi di sharing economy. La progettazione di un patio di forma lunga, ma poco profonda, permette una maggior illuminazione naturale degli spazi conviviali di cui è dotato il complesso studentesco. Il progetto ha altresì previsto un giardino/ patio pavimentato con pareti verdi. L’uso di reti permette di gestire la crescita delle essenze in modo tale che possano coprire tutti gli elementi architettonici: pareti, recinzione, travi a vista. Le piante contribuiranno a completare l’idea progettuale generale con lo scopo di realizzare uno spazio aperto dal carattere urbano destinato ai giovani, con una bassa manutenzione e con piacevoli scenografie alla vita studentesca.
STRUTTURE PORTANTI IN ACCIAIO
Credits: Oskar da Riz
Protagonista in questo progetto la carpenteria metallica. L’edificio nasce con una struttura portante con colonne e travi in acciaio (tot. 550 tonnellate), che costituisce l’ossatura dello studentato, e solai di tipo slim floor. Le strutture prevedono una trave principale a sezione mista con profilo composto saldato a doppio T e pioli disposti in anima alla trave; pannelli alveolari in calcestruzzo armato precompresso H 160 mm e armatura a taglio; soletta di completamento di 50 mm di spessore da gettare dopo la posa della armature a taglio nel pannello e della rete elettrosaldata di estradosso. Il pacchetto di
copertura si sviluppa su una superficie di 730 mq con solaio slim floor di spessore 210 cm, barriera al vapore 4 mm; stiferite 10 cm; massetto pendenza di spessore medio 10 cm e doppia guaina bituminosa 4+4 cm. I solai copriranno una superficie di 11.000 mq sviluppandosi con solaio slim floor di spessore 210 mm (160 alveolare + 50 getto integrativo); getto integrativo spesso 50 mm e armatura strutturale con rete per 47.000 kg circa. Tra le opere di carpenteria minore sono predisposti pannelli di spessore 60 mm – 54 mq a mascheramento degli impianti di copertura, parapetti in acciaio verniciato smalto opaco per un totale di 335 mq per le scale interne con annessi corrimano in acciaio satinato, prevista una scala di sicurezza in acciaio zincato, pannelli modulari metallici, in piatti verticali e tubi orizzontali zincati e verniciati per 184 mq di recinzione e rivestimento delle pareti in rete elettrosaldata zincata filo tre maglia 15x15 – mq 250. La progettazione integrata, il ciclo di vita degli immobili, le performance tecnologico-costruttive dei processi progettuali vanno oggi di pari passo con la sostenibilità economica, sociale ed ambientale delle nuove istanze dell’abitare, del vivere contemporaneo e della sicurezza. Si chiede al prodotto edilizio di essere efficiente: questo significa flessibilità, resilienza, qualità di prestazione. E’ importante lasciare spazio a nuovi prodotti, a tecnologie moderne di realizzazione che prestano particolare attenzione ai costi di gestione. Le peculiarità della carpenteria metallica e l’ampio ricorso all’acciaio strutturale hanno garantito la progettazione di un edificio con criteri avanzati di ecocompatibilità e risparmio energetico, nel pieno rispetto dei vincoli paesaggistici, sicuro di fronte alle azioni sismiche, efficiente e ad alta redditività, coniugando gli aspetti di socialità e collettività propri degli studentati, considerando, inoltre, eventuali cambi di destinazioni d’uso futuri. Una tecnologia costruttiva in grado di realizzare opere dal grande valore architettonico e, nello stesso tempo, funzionali e capaci di rispondere alle richieste di un mercato in evoluzione.
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CONSULENZA FISCALE
La compensazione del credito IVA Utilizzo in compensazione del credito IVA annuale e/o infrannuale, anche alla luce dei benefici premiali ISA a cura di ASSOCAAF
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a Manovra correttiva (articolo 3 D.L. 50/2017) ha previsto la riduzione da 15.000 a 5.000 euro del limite annuo di utilizzo dei crediti che scaturiscono dalle dichiarazione fiscali (IVA, Irpef, Ires, Addizionali, Irap, etc.). Il limite di 5.000 euro si applica con riferimento agli importi utilizzati in compensazione orizzontale (non vanno, pertanto, considerate le compensazioni effettuate nell’ambito della medesima imposta, anche se effettuate tramite il modello F24) e va verificato con riferimento a ogni singola imposta che deriva dalla dichiarazione (non si tiene pertanto conto del credito risultante complessivamente dalla stessa). I contribuenti (persone fisiche o giuridiche) che vogliono utilizzare in compensazione orizzontale importi superiori a 5.000 euro devono ottenere il rilascio del visto di conformità (articolo 35 D.Lgs. 241/1997) da parte dei soggetti abilitati iscritti nel registro tenuto dalla Direzione Regionale delle Entrate, o, in alternativa, per le società di capitali soggette a controllo contabile (articolo 2409-bis cod. civ.), la sottoscri-
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zione della dichiarazione da parte dei soggetti che esercitano il controllo contabile che attesta l’esecuzione dei controlli di cui all’articolo 2, comma 2, D.M. 164/1999.
DICHIARAZIONE IVA 2019 PER ANNO 2018 Per quanto riguarda l’utilizzo in compensazione orizzontale del credito IVA anno 2018 derivante dalla presentazione della dichiarazione IVA 2019, l’utilizzo fino alla soglia di 5.000 euro è consentito già dal 1° gennaio 2019, mentre l’utilizzo per importi superiori a 5.000 euro può essere effettuato solo a partire dal 10° giorno successivo a quello di presentazione telematica della dichiarazione IVA 2019, munita di visto di conformità. Il modello di dichiarazione IVA 2019 relativo all’anno d’imposta 2018 deve essere presentato entro il termine del 30 aprile 2019. Vi è la possibilità di apporre il visto di conformità, dopo il 30 aprile 2019, con la presentazione di una dichiarazione integrativa.
CREDITO IVA TRIMESTRALE 2019: MODELLO IVA TR I contribuenti IVA che realizzano, nel trimestre, un’eccedenza di imposta detraibile superiore a 2.582,28 euro e che intendono chiedere (in tutto o in parte) il rimborso di questa somma o l’utilizzo in compensazione per pagare anche altri tributi, contributi e premi, devono presentare il modello IVA TR. Non tutti i contribuenti IVA possono chiedere a rimborso o utilizzare in compensazione il credito IVA infrannuale. I contribuenti IVA che possono presentare il modello IVA TR sono i seguenti: ■■ contribuenti che esercitano esclusivamente o prevalentemente attività che comportano operazioni soggette a imposta con aliquote inferiori a quelle dell’imposta relativa agli acquisti e alle importazioni; ■■ contribuenti che effettuano operazioni non imponibili (articoli 8, 8-bis e 9 del Dpr n. 633/1972) per un ammontare superiore al 25% del totale complessivo di tutte le operazioni effettuate; ■■ contribuenti che hanno effettuato nel trimestre acquisti e importazioni di beni ammortizzabili per un ammontare superiore ai 2/3 del totale degli acquisti e delle importazioni imponibili; ■■ contribuenti non residenti e senza stabile organizzazione nel territorio dello Stato, identificati direttamente (articolo 35-ter del Dpr n. 633/1972) o che hanno nominato un rappresentante residente nel territorio dello Stato; ■■ contribuenti che effettuano in un trimestre solare, nei confronti di soggetti passivi non stabiliti in Italia, operazioni attive per un importo superiore al 50% di tutte le operazioni effettuate, riferite alle seguenti attività: prestazioni di lavorazione relative a beni mobili materiali; prestazioni di trasporto di beni e relative prestazioni di intermediazione; prestazioni di servizi accessori ai trasporti di beni e relative prestazioni di intermediazione; prestazioni indicate nell’articolo 19, comma 3, lettera a-bis del Dpr n. 633/1972 (articolo 8 della legge comunitaria 217/2011. Se si chiede l’utilizzo in compensazione del credito IVA, l’utilizzo in compensazione del credito infrannuale è consentito solo dopo la presentazione dell’istanza (modello IVA TR). Il superamento, inoltre, del limite di 5.000 euro annui, riferito all’ammontare complessivo dei crediti trimestrali maturati nell’anno, comporta: 1) l’obbligo di utilizzare i predetti crediti a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione dell’istanza di rimborso/compensazione; 2) per i contribuenti che intendono utilizzare in compensazione il credito per importi superiori a 5.000 euro annui (elevato a 50.000 euro per le start-up innovative), l’obbligo di richiedere l’apposizione del visto di conformità di cui all’art. 35, comma 1, lett. a), del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 o, in alternativa, la sottoscrizione da parte dell’organo di controllo sull’istanza da cui emerge il credito (art. 3, comma 2, del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96). Il limite di 5.000 euro va calcolato tenendo conto dei crediti trimestrali richiesti in compensazione orizzontale in tutto l’anno.
Per la compensazione devono essere utilizzati esclusivamente i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Fisconline o Entratel). In caso di invio telematico del modello IVA TR senza l’apposizione del visto di conformità o la sottoscrizione dell’organo di controllo i sistemi telematici dell’Agenzia delle entrate scarteranno gli F24 presentati con compensazioni orizzontali di crediti IVA per importi superiori a 5.000 euro. Il modello IVA TR deve essere presentato telematicamente entro l’ultimo giorno del mese successivo al trimestre di riferimento, direttamente dal contribuente o tramite intermediari abilitati ad Entratel. Se il termine cade di sabato, domenica o in un giorno festivo, è prorogato al primo giorno feriale successivo. Per quanto riguarda la correlazione tra i crediti IVA trimestrali e il credito IVA derivante dalla dichiarazione IVA annuale l’Agenzia delle entrate (circolare n. 16/2011) ha chiarito che il credito IVA derivante da dichiarazione IVA annuale e i crediti IVA derivanti dai modello IVA TR relativi allo stesso anno non interferiscono tra di loro: al raggiungimento della soglia riferita al credito IVA annuale non concorrono le eventuali compensazioni orizzontali di crediti IVA relativi ai primi tre trimestri dello stesso anno. Anche per il modello IVA TR, vi è la possibilità di apporre il visto di conformità, dopo la scadenza prevista, con la presentazione di una dichiarazione integrativa, a condizione che entro il termine dell’ultimo giorno del mese successivo al trimestre di riferimento sia stato presentato il modello IVA TR ordinario.
NOVITÀ ISA Per i contribuenti soggetti ai nuovi ISA, con livello di affidabilità fiscale almeno pari a 8, vi è la possibilità di effettuare la compensazione orizzontale (senza visto di conformità) del credito IVA (annuale o trimestrale) fino ad euro 50.000 annui. I contribuenti che, per il periodo d’imposta 2018 (risultante dal modello Redditi 2019), raggiungeranno un livello di affidabilità fiscale almeno pari a 8 (anche per adeguamento) potranno fruire dei benefici IVA solo a partire dal 2020. Il credito IVA interessato dai descritti vantaggi premiali non è quello riferito all’anno 2018 (inserito nella dichiarazione IVA 2019), bensì quello dell’anno 2019 (risultante dal modello IVA 2020) o quello dei primi tre trimestri del 2020. I benefici premiali spettanti ai fini IVA per i contribuenti “affidabili” per il 2018, riguardano: ■■ la compensazione del credito IVA dell’anno 2019; oppure ■■ di quello riferito ai primi tre trimestri del 2020, nei limiti complessivi di euro 50.000. Conseguentemente, se il contribuente compensa il credito annuale del 2019 per euro 50.000 (con altri tributi) non potrà fruire di un ulteriore beneficio in merito alla compensazione del credito per i primi tre trimestri del 2020, per i quali dovrà applicare le regole ordinarie (compensazione libera fino ad euro 5.000).
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AIFIL
Il settore delle insegne luminose e della comunicazione visiva Tre semplici, ma importanti domande per capire passato, presente e futuro dell’Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose. L’intervista a Alfio Bonaventura, Presidente Nazionale AIFIL AIFIL rappresenta le imprese delle insegne luminose. Nonostante il comparto sia di rilevante importanza in Italia, ci può spiegare come mai tale settore gode ancora di poca visibilità? Effettivamente, fino a qualche anno fa, il settore non godeva di tanta visibilità. Ma, dopo il duro lavoro svolto dalle dirigenze da me presiedute, posso oggi affermare che la tendenza è cambiata. Prima si attuava una politica poco rilevante verso l’esterno: si pensava quasi esclusivamente alla formazione del personale dipendente delle aziende socie e si organizzavano corsi e seminari a loro dedicati. Successivamente, con il cambio di politica, c’è stata un’apertura a tutte le aziende, il che ha comportato una più alta partecipazione e il progressivo aumento dei soci. Oggi possiamo vantare anche rapporti con il Governo: basti pensare che due anni fa è stata approvata una nostra proposta di legge da parte del Ministero della Semplificazione, allora presieduto dal Ministro On. Marianna Madia, che si rese conto della nostre difficoltà
In questi ultimi cinque anni abbiamo fatto importanti passi verso l’incremento dei nostri soci e la nostra visibilità verso l’esterno nell’ottenere i permessi per la collocazione delle insegne di esercizio. Inoltre, il precedente Ministro dei Beni Culturali, On. Dario Franceschini, emise un Decreto Legge per semplificare il posizionamento delle insegne d’esercizio nei centri sottoposti a vincolo paesaggistico. Nel 2015 abbiamo iniziato a sensibilizzare i nostri soci, a convertire i componenti per la fabbricazione delle insegne con parti che possano essere smaltite non più come rifiuti speciali e a utilizzare componenti non inquinanti, quindi eco-compatibili. Da qui nasce la proposta di un tour che ha toccato le principali città italiane, chiamato Green
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ALFIO BONAVENTURA, Presidente Nazionale AIFIL
Tour, con cui abbiamo chiesto al Governo di classificare le insegne come già viene fatto per gli elettrodomestici. Abbiamo riscontrato molto interesse. Tuttavia non si è potuta ancora dare un’etichetta green alle insegne.
Quali sono le normative attualmente in vigore in materia di maggior interesse per l’Associazione e per le imprese rappresentate? La nostra attenzione è rivolta all’ottenimento delle autorizzazioni amministrative per poter esporre i nostri manufatti. Abbiamo ottenuto dei risultati con la Legge Madia e Franceschini, ma il cammino è ancora lungo. Ancora oggi, a distanza di due anni dall’approvazione della legge, molti Comuni o non conoscono la Legge in questione o non la attuano. Incontriamo, infatti, notevoli difficoltà a far capire che sono obbligati ad applicare la normativa. Pertanto, bisognerà lavorare ancora per far sì che venga attuata la Legge in vigore e lavorare sul Codice della Strada per rivedere determinati divieti o procedure che oggi riteniamo obsoleti.
Per quanto riguarda l’Associazione, state pensando a una riorganizzazione della stessa per rendere più efficiente la mission e contribuire a una sua migliore e maggiore visibilità? Ad esempio, mediante la partecipazione a fiere di settore... Certamente. La novità in assoluto è il cambio di sede legale e operativa. Dopo 51 anni dalla nostra nascita a Milano, oggi siamo a Roma, più vicini alle istituzioni. Inoltre, abbiamo deliberato l’ingresso in Finco dove abbiamo portato sia la sede legale che la nostra operatività, stringendo una collaborazione che renda più efficaci le nostre azioni in termini di rappresentanza politica con supporto legislativo. Come ogni anno, inoltre, parteciperemo al Viscom Italia a Milano, evento molto importante per chi si occupa di comunicazione visiva. Saremo presenti con una novità, uno stand dove oltre ad Aifil ci sarà anche Finco, nonché Aicap e Anacs, sigle importanti nel settore della comunicazione. Nel corso di tale evento sarà organizzato un seminario dove verranno affrontate problematiche di interesse delle quattro organizzazioni. AIFIL non si ferma, è sempre in continua evoluzione. A settembre 2019 da Catania partirà il progetto Sign Itinerary, un approfondimento tecnico e specifico sui materiali e i prodotti che possono essere utilizzati per realizzare le nostre insegne, con un confronto
diretto con le case madri e con tecnici specializzati. Il tour proseguirà per tutto il 2019 nelle città di Bari, Cagliari e Roma. Nel 2020 le città interessate saranno Pisa, Torino e Milano, con conclusione a Treviso dove verrà svolta la nostra Assemblea Nazionale. Invito i lettori a venire al Viscom Italia a ottobre, dove saremo lieti di conoscervi presso il nostro stand.
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SOCI FINCO ACMI Associazione Chiusure e Meccanismi Italia Presidente: Nicola Fornarelli Vice Presidente: Antonio Gramuglia Presidente Onorario: Vanni Tinti AICAP Associazione Aziende italiane Cartelli ed Arredi Pubblicitari Presidente: Paolo Buono Vice Presidente: Giuseppe Strippoli Segretario Nazionale: Paolo Moleri Direttore Generale: Angela Pirrone AIFIL Associazione Italiana Fabbricanti Insegne luminose Presidente: Alfio Bonaventura Vice Presidenti: V italiano Mantovani Segretario: Claudio Rossi AIPAA Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica Presidente: Giuseppe Lupi Vice Presidente: Michele Brambati Direttore: Tommaso Spagnolo AISES Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza Presidente: Gabriella Gherardi Vice Presidente: Toni Principi AIT Associazione Imprese Impianti Tecnologici Presidente: Bruno Ulivi Vice Presidenti: Riccardo Cerrato, Carlo Antonio Gandini Segretario: Roberto Vinchi AIZ Associazione Italiana Zincatura Presidente: Carmine Ricciolino Vice Presidente: PierLuigi D’Ambrosio ANACI Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari Presidente: Francesco Burrelli Segretario: Andrea Finizio ANACS Associazione Nazionale Aziende di Cartellonistica Stradale Presidente: Franco Meroni Vice Presidente: Elena Orlandi Direttore: Paolo Bertaggia ANCSA Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli Presidente: Eleonora Testani Vice Presidente: Enzo Ciabatta Direttore: Alessia Lentini ANFIT Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy Presidente: Laura Michelini Vice Presidente: Marco Rossi Direttore: Dario Poletti
ANFUS Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini Presidente: Gianfranco Borsatti Vice Presidente: Massimo Pistolesi Segretario generale: Sandro Bani ANNA Associazione Nazionale Noleggio Autogru e Trasporti Eccezionali Presidente: Daniela Dal Col Vice Presidente: Angelo Gino Past President: Sergio Pontalto ANIPA - FIAS Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua Presidente: Daniele Succio APCE Associazione per la Protezione delle corrosioni elettrolitiche Presidente: Giuseppe Landi Direttore: Matteo Robino ARCHEOIMPRESE Associazione Italiana Imprese di Archeologia Presidente: Daria Pasini Vicepresidenti: Monica Girardi, Luca Mandolesi ARI Associazione Restauratori d’Italia Presidente: Kristian Schneider Vice Presidente: Irene Zuliani Segretario: Paola Conti ASSITES Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti Presidente: Fabio Gasparini Vice Presidenti: Loris Di Francesco, Nereo Sella ASSOBON Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed Ordigni Residui Bellici Presidente: Potito Genova Consigliere: Stefano Gensini ASSOFRIGORISTI Associazione Italiana Frigoristi Presidente: Gianluca De Giovanni Vice Presidente: Franco Faggi Direttore: Marco Masini
ASSOIDROELETTRICA Associazione dei Produttori Idroelettrici Presidente: Paolo Pinamonti Direttore Generale: Paolo Taglioli ASSOROCCIA Associazione Nazionale costruttori opere di difesa dalla caduta di massi e valanghe Presidente: Carlo Miana Vice Presidente: Diego Dalla Rosa Direttore Generale: Bruno Zanini ASSOVERDE Associazione Italiana Costruttori del Verde Presidente: Antonio Maisto Vice Presidente: Pasquale Gervasini Segretario Generale: Federico Ospitali
CNIM Comitato Nazionale Italiano Manutenzione Presidente: Aurelio Salvatore Misiti
FIAS Federazione Italiana delle Associazioni Specialistiche del Sottosuolo Presidente: Massimo Poggio Vice Presidenti: Mauro Buzio, Stefano Chiarugi
SISMIC Associazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Sismici per il Cemento Armato Presidente: Donatella Guzzoni Direttore: Roberto Treccani
AIF – FIAS Associazione Imprese Fondazioni consolidamenti - indagini nel sottosuolo Presidente: Antonio Arienti
UNICMI Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti Presidente: Guido Faré Vice Presidente Vicario: Donatella Chiarotto Direttore Generale: Pietro Gimelli
ANIG HP – FIAS Associazione Nazionale Impianti Geotermia – Heat Pump Presidente: Gabriele Cesari
UNION Unione Italiana Organismi Notificati Presidente: Iginio S. Lentini
ANISIG – FIAS Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche Presidente: Italo Cipolloni
ACI Presidente: Angelo Sticchi Damiani
FIPER Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili Presidente: Walter Righini Vice Presidente: Hanspeter Fuchs, Federica Galleano Direttore: Vanessa Gallo
ANAS Spa - Azienda Naz. Autonoma delle Strade Presidente: Claudio Andrea Gemme Amministratore Delegato: Massimo Simonini
FIRE Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia Presidente: Cesare Boffa Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti Direttore: Dario Di Santo
CASEITALY Srl Presidente: Laura Michelini
Burlandi Franco Srl Amministratore Unico: Fabrizio Burlandi
CSI S.p.A. Presidente: Antonella Scaglia Vice Presidente: Alessandro Ciusani Amministratore Delegato: Vincenzo Ruocco
FISA – FIRE SECURITY ASSOCIATION Fire Security Association Presidente: Marco Patruno
GRAVILI Srl Amministratore Delegato: Antonio Gravili INCO INGEGNERIA Spa Amministratore Unico: Aldo Muller
FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO Presidente: Caterina Epis Direttore Generale: Simona Maura Martelli
IN&OUT Spa Presidente: Angelo L’Angellotti Amministratore Delegato: Sergio Fabio Brivio e Nicola Lippolis CFO Direttore Generale: Sergio Fabio Brivio Interbau Srl Presidente: Giuseppe Cersosimo
PILE Produttori Installatori Lattoneria Edile Presidente: Fabio Montagnoli Tesoriere: Palmiro Bartoli
LAPI Spa - Laboratorio Prevenzione Incendi Spa Presidente: Massimo Borsini Vice Presidenti Cda e Consiglieri: David Borsini e Luca Ermini M3S Spa Presidente: Ulderico Granata
RSF Restauratori Senza Frontiere Presidente: Paolo Pastorello Vice Presidenti: Carla Tomasi e Alessandra Morelli
PONTINA STAMPI Srl Presidente: Catiuscia Boscato CEO: Gianpiero Di Girolamo
Per ulteriori informazioni sulle Associazioni federate potete consultare il sito Finco www.Fincoweb.org - Area associate
COMITATO DI PRESIDENZA FINCO
Carla Tomasi Presidente Finco
Gabriella Gherardi Ing. Francesco Vice Presidente Burrelli Vicario con delega a Vice Presidente Finco Organizzazione e Filiere
Daniela Dal Col Consigliere Incaricato Filiera Macchine e Attrezzature
Fabio Gasparini Consigliere Incaricato Sviluppo Associativo
Walter Righini Consigliere Incaricato Filiera Rinnovabili
Lino Setola Consigliere Incaricato della Filiera Mobilità e Sicurezza Stradale
Angelo Artale Direttore Generale
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Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
PREFABBRICAZIONE NON FA RIMA CON OMOLOGAZIONE
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
N. 74 I Anno XIII I SETTEMBRE 2018 I Bimestrale
CERTIFICAZIONE LEED PLATINUM PER IL PRYSMIAN HQ
RINNOVABILI Nonostante la crescita, il traguardo è ancora lontano CONTRATTI EPC Principi generali ed elementi chiave SCHERMATURE SOLARI In principio fu la tenda, ora sono schermature CASE STUDY Isolamento interno con materiali “naturali” PROGETTAZIONE EFFICIENTE Passivhaus in clima caldo? Si può!
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LA CASA ITALIANA CHE HA CONQUISTATO LA CINA
N. 76 I Anno XIII I NOVEMBRE/DICEMBRE 2018 I Bimestrale
DESIGN SISTEMICO Progettare per la sostenibilità GRATTACIELI NZEB Sfida possibile? SOLAR DECATHLON DUBAI Prefabbricati: i mattoni del futuro COPERTURE Soluzioni complesse per rispondere a requisiti termo-acustici
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010
FOTOVOLTAICO INTEGRATO Cosa c’è dietro l’angolo?
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DENTRO L’OBIETTIVO Cinque piani di X-Lam
TAMPONATURE Progettazione antisismica e riqualificazione energetica
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N. 77 I Anno XIV I GENNAIO/FEBBRAIO 2019 I Bimestrale
SERRAMENTI, MATERIALI PERFORMANTI E TECNICHE DI POSA
PARQUET E SISTEMI RADIANTI, CONVIVENZA POSSIBILE?
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ZERO ENERGY Housing negli Emirati Arabi Uniti
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WORK IN PROGRESS Riflessioni di metà cantiere
E-MOBILITY Ricaricare in condominio
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SMART CITY La tecnologia digitale migliora la qualità della vita
CONTRATTI EPC Applicazione in ambito pubblico
SISTEMI FOTOVOLTAICI Minimizzare i rischi
GREEN BUILDING Design e ambiente: un sodalizio possibile
N. 75 I Anno XIII I OTTOBRE 2018 I Bimestrale
NZEB IN ITALIA Pochi, ma buoni?
NZEB Ridurre i costi di edifici a consumo energetico quasi zero
INTERVISTE La sfida della progettazione multidisciplinare
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Materiali naturali e qualità dell’aria indoor
PROGETTAZIONE Climatizzazione di un albergo diffuso in contesto vincolato
EDIFICI IN LEGNO Pregi e difetti
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Fascicolo Fascicolo Mese Mese Speciale Fiere Fiera
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