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Apparecchiature

Apparecchiature e

componentistica elettrica

Il settore sta subendo pesanti contraccolpi in seguito all’epidemia di Covid 19. Nel 2020 si è registrata una battuta d’arresto della fase di crescita strutturale, che nel 2019 ha coinvolto i segmenti dei componenti per impianti e dei componenti e sistemi per trasmissione e distribuzione di energia. La domanda con maggiori potenzialità è legata all’utilizzo di tecnologie innovative

a cura di Massimo Poletti

Le previsioni dei risultati del settore delle apparecchiature e componentistica elettrica per il 2020 dipendono dall’impatto dell’epidemia di Covid 19 sul quadro macroeconomico e sulla domanda nazionale ed estera.

I numeri del settore

Un importante elemento in grado di influenzare i risultati del 2020 è l’implementazione di misure di contenimento dell’epidemia come la sospensione dell’attività produttiva nel periodo 26 marzo/4maggio, come stabilito dal DPCM del 22 marzo 2020 (e successiva modifica del 25 marzo), che ha imposto il blocco ai codici Ateco ritenuti non essenziali. Il settore in esame ha potuto continuare a operare, ma il provvedimento ha interrotto l’attività in numerosi ambiti, tra cui le costruzioni. CRESME ipotizza un nuovo crollo degli investimenti in edilizia, sia nel segmento dei rinnovi (-17,2%), sia in quello delle nuove costruzioni (-9,7%), con effetti rilevanti sulla domanda settoriale, anche nel medio/lungo periodo. Inoltre, il blocco di buona parte dell’attività manifatturiera e la riduzione dei servizi di trasporto pubblico ha determinato una netta contrazione della domanda di energia, con possibili ripercussioni sugli investimenti nel settore della componentistica e delle apparecchiature elettriche. Il carattere internazionale dell’emergenza sanitaria determina ripercussioni anche sull’andamento degli scambi con l’estero. Particolarmente rilevante il risultato delle esportazioni, cui è destinato poco più del 37% della produzione nazionale. In considerazione di tali elementi, si è ipotizzato per il 2020 uno scenario di base che implica: • una graduale ripresa delle attività a partire dalla riapertura avvenuta a maggio; • l’assenza di ulteriori periodi di lockdown; • una ripresa lenta, ma progressiva dell’economia; • la presenza di un pieno supporto della politica economica e monetaria.

In questo contesto si valuta una flessione della produzione complessiva pari al 13÷14% nel 2020, con una ripresa nel corso dell’anno successivo, anche se ci si attendono livelli ben inferiori a quelli del 2019. In uno scenario pessimistico – che presuppone la necessità di attuare ulteriori periodi di lockdown, anche se non estesi a tutto il Paese, nell’ultima parte dell’anno e un maggiore impatto sull’andamento dell’economia, con una ripresa più incostante degli indicatori – la produzione del settore potrà subire una contrazione più prossima al 18÷20%. Per quanto riguarda il 2019, la produzione settoriale ha superato i 9,4 miliardi di euro, realizzando un incremento del 2,3% rispetto all’anno precedente ed evidenziando un rallentamento del trend positivo che ha interessato sia la domanda interna, sia quella estera. Sotto il profilo dei singoli segmenti emerge che: • i componenti e sistemi per impianti rappresentano il segmento principale (41,8% della produzione). Nel 2019 si è evidenziato un incremento produttivo del 5,3%, trainato dal mercato interno (+6,3%). Importante per il risultato l’apporto del materiale da installazione e dei prodotti legati allo Smart Metering. Al contrario, la domanda proveniente dall’estero ha concluso l’anno con una contrazione prossima al 3%, penalizzata dalla debolezza del contesto europeo (primo mercato di sbocco con una quota vicina al 70%) e dall’andamento differenziato delle aree extra UE. Segnali incoraggianti da Nord Africa e Nord America; • le soluzioni energia per trasporti, industria e infrastrutture hanno mostrato un’inversione di tendenza rispetto al passato, con una calo del 2,8% legato alla debolezza della domanda interna in ambito sia industriale, sia delle infrastrutture e dei trasporti. A peggiorare il quadro, le esportazioni hanno fatto segnare una contrazione del 4% a causa dell’incertezza che ha caratterizzato i vari mercati di riferimento (Europa in primis); • i componenti e sistemi per la trasmissione e la distribuzione di energia si sono mantenuti ampiamente positivi (+5,9%), nonostante un rallentamento rispetto al 2018. A fare da traino è stata la domanda nazionale (+11,3%), influenzata positivamente dal percorso di rinnovamento tecnologico a sostegno dell’ammodernamento delle reti. Sostanzialmente stabile l’export (+0,4%), a seguito di dinamiche differenziate nelle aree extra UE, cui corrisponde circa il 55% del flusso complessivo, e di un andamento più vivace dei mercati europei (Fonte: ANIE – dati di settore 2019).

Analisi della domanda

La domanda complessiva settoriale è destinata a subire una battuta d’arresto nel 2020, dopo un andamento espansivo che durava ormai da alcuni anni, con picchi estremamente positivi (come il 2015 ed il 2018) ed altre annualità con incrementi meno rilevanti. Il mercato interno è atteso, infatti, in calo del 12÷13%, a fronte di una flessione della produzione industriale del comparto manifatturiero del 17,9% nei primi sette mesi dell’anno, rispetto all’analogo periodo del 2019, con

conseguenze sia sulla domanda di energia, sia sugli investimenti in un settore cruciale per i costi delle imprese come è quello energetico. Si ricorda che la domanda settoriale è legata prevalentemente alle innovazioni e all’utilizzo delle energie alternative. Anche l’edilizia, dopo la leggera ripresa mostrata negli ultimi anni, ha subito un importante contraccolpo con il blocco dei cantieri durante il lockdown e il differimento degli interventi non urgenti, soprattutto in ambito privato. L’andamento del comparto dell’edilizia avrà una significativa ricaduta sul settore, principalmente per quanto riguarda le componenti destinate agli interventi nell’edilizia abitativa e negli uffici (sia di nuova costruzione, sia per ristrutturazioni). Per il medio periodo l’evoluzione della domanda interna è legata alla ripresa della produzione industriale e all’effettiva realizzazione d’interventi in campo energetico programmati dall’Amministrazione statale, dagli Enti locali o dalle aziende pubbliche. Analogo il quadro dell’export, che incide per quasi il 40% sulla produzione settoriale e che subisce le ripercussioni dell’attuale congiuntura e dell’andamento dell’emergenza sanitaria nelle diverse aree geografiche. Dal punto di vista strutturale, il mercato globale vede, da un lato, una domanda energetica crescente (grazie all’espansione nella maggior parte delle aree mondiali), dall’altro, una serie di criticità, quali: • il ritorno a interventi protezionistici in ambito economico (un esempio le politiche dei dazi attuate da USA e Cina), che si ripercuote sugli scambi internazionali; • l’instabilità politica di alcune aree, con l’inasprirsi di crisi politico/militari (ad esempio, Medio Oriente); • l’incertezza in aree da tempo attese in espansione (su tutte l’Africa), con effetti sugli investimenti.

Appare, inoltre, in crescita la concorrenza dei produttori locali.

Nonostante ciò, il buon posizionamento delle imprese nazionali certifica un andamento costante nei flussi commerciali complessivamente esportati, in assenza di shock come quello che sta interessando il 2020.

Criticità dei mercati di sbocco

Sul mercato interno va ricordato come la crisi economica degli anni scorsi abbia impattato in maniera molto pesante sul comparto edile. Pertanto si ritiene che, al di là delle conseguenze dirette dell’emergenza sanitaria sull’andamento dell’edilizia, nel medio/lungo periodo ci saranno ripercussioni determinate dagli effetti negativi dell’epidemia sul quadro macroeconomico e sulla propensione ad investire. Il comparto energetico, a sua volta, ha risentito per alcuni anni di una domanda in calo che ha portato a rinviare investimenti in infrastrutture e in ammodernamenti. Ciò ha impattato in misura diversa sul segmento delle soluzioni per energia e su quello della trasmissione e distribuzione di energia. Le attese, anche alla luce delle nuove esigenze evidenziate durante il lockdown, sono però per un insieme d’investimenti anche superiori a quelli in precedenza previsti, miranti ad un diffuso rinnovo degli impianti, ad una maggiore interconnessione tra le reti e ad una migliore efficienza e sicurezza del servizio (ad esempio, la copertura dei picchi della domanda energetica privata nei mesi estivi o a fronte di un maggiore ricorso allo smart working). I settori più innovativi (installazioni di rinnovabili per edilizia privata, domotica) tardano,

invece, ad affermarsi per le poche risorse disponibili per le famiglie e per una ancora diffusa “ritrosia culturale” verso l’uso di nuove tecnologie. Per quanto riguarda l’esportazione, cui è destinato quasi il 40% della produzione settoriale, a livello geografico i prodotti hanno come principale destinazione l’Europa Occidentale, anche per l’impatto significativo degli scambi infragruppo. La capacità di presidiare mercati più interessanti in termini di sviluppo e potenzialità (Est Europa con particolare riferimento al mercato polacco, Medio Oriente) e di competere con produttori locali (Asia, Sud America) resta una delle chiavi di volta della presenza italiana sul mercato internazionale nel medio periodo.

Evoluzione tecnologica

Il mercato della trasmissione e distribuzione di energia sta attraversando un periodo di innovazione produttiva, legato alle nuove fonti di generazione di energia (rinnovabili, shale oil e shale gas). C’è una prima ripresa degli investimenti nel settore oil, sebbene in questo ambito vanno tenute presenti le recenti decisioni legate ai livelli produttivi da parte dei Paesi Opec e Opec Plus (che comprendono altri 10 Paesi, tra cui la Russia). Prosegue l’espansione della “green technology”, rallentata dalla presenza sul mercato di combustibili più inquinanti, ma a prezzo più basso e fruibili con tecnologie già sperimentate. Le decisioni delle nazioni più propense ad un uso più ampio di tecnologie energetiche meno impattanti, tra l’altro, non compensano le politiche energetiche dei Paesi attualmente più energivori (Cina, India, ecc.) o le politiche estrattive dei grandi produttori di idrocarburi (USA, Russia, Arabia Saudita). Per quanto riguarda i trasporti, se si sta ampliando l’utilizzo di automobili con motorizzazioni ibride e elettriche, resta invece lontana la possibilità di sostituire i veicoli da trasporto commerciale con modelli meno inquinanti. Sono in atto e proseguiranno nei prossimi anni importanti interventi relativi all’energy storage e alla gestione dei consumi e dei picchi di domanda. I produttori di apparecchiature, componenti e sistemi per la distribuzione e trasmissione d’energia hanno come cliente l’industria dell’energia. Il mercato si è sempre più internazionalizzato nel corso degli ultimi anni, in

Opportunità

Le opportunità per le aziende del settore si possono evidenziare in termini di: ● elevate barriere all’entrata; ● elevata differenziazione di prodotto; ● ripresa della domanda, in particolare in ambito internazionale, nel medio e lungo periodo; ● normative nazionali per la riqualificazione degli edifici e per lo sviluppo e l’utilizzo di fonti energetiche non inquinanti; ● ammodernamento delle reti di distribuzione dell’energia; ● sviluppo delle “smart grid” e di prodotti legati alla domotica.

un processo che appare destinato a proseguire anche nel medio/lungo periodo. In Italia e nei Paesi Occidentali in genere si tratta prevalentemente di un mercato di innovazione/sostituzione, alimentato sia dall’entrata in vigore di normative ambientali più severe e di regolamentazioni relative al risparmio energetico, sia dalla necessità di integrazione delle reti non tradizionali, sia dalle implementazioni delle “smart grid”.

Analisi dell’offerta

La struttura produttiva del settore è molto frammentata; ne fanno parte (fonte Istat 2018 dati relativi ai codici Ateco 27.11 e 27.12) 2.344 imprese (circa 1.420 società di capitali e circa 924 quelle di persone), localizzate principalmente nelle regioni del Centro/Nord. Il settore è caratterizzato dalla presenza di grandi e medie aziende, la maggior parte delle quali a capitale estero e appartenenti a importanti gruppi internazionali legati a vario titolo al settore dell’energia. Va rilevato il progressivo accorpamento di imprese, mediante acquisizioni e/o fusioni, legate ad una strategia di riorganizzazione con lo scopo di massimizzare la produttività e ridurre i costi. Tale situazione appare più significativa per le realtà di medio/grandi dimensioni, in particolare quelle con prodotti specifici o componenti di impianti. La gamma dei prodotti offerti dalle imprese del settore è estremamente ampia, in particolare nel segmento relativo a componenti e sistemi, sia per assortimento, sia per numero di varianti di ogni prodotto; questa caratteristica impone cicli produttivi flessibili e rende la logistica un fattore competitivo cruciale. Piuttosto diffuso anche il “conto terzismo”, con rapporti anche significativi tra le realtà settoriali più grandi e quelle di minori dimensioni presenti sul territorio.

Concentrazione delle imprese

La concentrazione nel settore è in leggero aumento per effetto della crescita delle imprese di maggiori dimensioni, che tendono a rafforzare il proprio posizionamento mediante acquisizioni di realtà con tipologia di produzione che completino la propria offerta. Si evidenzia, inoltre, una concentrazione differente all’interno delle singole aree d’affari.

Minacce

Elevata incidenza dei costi delle materie prime

La voce relativa agli acquisti di materie prime e semilavorati, legata quindi rispettivamente a prezzi e accordi con subfornitori, appare la principale componente di costo per le aziende settoriali. A seguire gli importi relativi alle lavorazioni di terzi ed al costo del lavoro. Molto significativi gli scambi infragruppo.

Razionalizzazione della produzione

La tendenza all’aumento dei costi di approvvigionamento delle materie prime e dei semilavorati e la forte competizione sui prezzi finali, si traducono in un aumento della spinta alla riorganizzazione delle imprese. Gli effetti delle azioni intraprese sull’organizzazione interna delle imprese e sulla struttura del settore sono principalmente: • tendenza alla concentrazione, tramite macro interventi a livello di acquisizione di gruppi, d’incorporazioni e di fusioni; • estensione dell’offerta verso tecnologie complementari al materiale elettrico: automazione, illuminotecnica, sistemi di Le minacce per le aziende del settore si possono concretizzare in: ● calo della produzione industriale nazionale e flessione della domanda estera per effetto dell’epidemia di Covid 19; ● nuovo crollo del comparto dell’edilizia, importante driver per la domanda; ● ciclicità della domanda; ● aumento della concorrenza e di fattori di rischio sul mercato internazionale; ● lentezza degli interventi infrastrutturali per carenza di risorse economiche e ritardi autorizzativi; ● maturità del prodotto nei segmenti più tradizionali; ● elevata frammentazione del settore; ● lentezza dell’affermazione delle soluzioni più innovative (es. diffusione della domotica).

sicurezza, sistemi di comunicazione, pannelli solari; • sviluppo di partnership locali sui mercati esteri più importanti; • investimenti in ricerca e sviluppo mirati ai segmenti con maggiori prospettive di applicazione nel medio periodo.

Scenario competitivo

La concorrenza è estremamente elevata, in particolare tra i grandi operatori internazionali, che giocano un ruolo di primo piano sul mercato globale. La spinta alla concentrazione sta portando alla costituzione di grandi gruppi multinazionali attraverso l’assorbimento di imprese importanti nei singoli Paesi. Va rilevato un continuo incremento della concorrenza da parte di operatori locali in alcune zone geografiche (Asia e Centro/Sud America). In questi casi, la concorrenza, dapprima esclusivamente su prodotti con un apporto tecnologico relativamente basso, va ampliandosi anche verso prodotti di maggior valore.

Innovazione di prodotto e di processo

La ricerca d’innovazione si conferma come uno dei principali fattori competitivi nel settore e si basa su un’intensa attività di R&S da parte delle imprese maggiori. Il livello d’innovazione è alto principalmente nell’area della media tensione, inferiore nell’area della bassa tensione e caratterizzato dall’introduzione costante di nuove tecnologie per la domotica.

Variabili critiche

Le variabili critiche per le aziende del settore si possono identificare con: ● riorganizzazione produttiva in atto all’interno dei grandi gruppi; ● massimo sfruttamento delle sinergie infragruppo; ● attenzione all’efficienza produttiva e alla gestione dei costi di produzione; ● mantenimento della presenza internazionale; ● per i prodotti più dinamici: innovazione; ● per i prodotti più maturi: ampiezza di gamma; ● rete distributiva e assistenza pre e post vendita; ● razionalizzazione dei costi di ricerca anche mediante alleanze e joint venture; ● attenzione allo sviluppo della domanda di prodotti legati allo stoccaggio, gestione del consumo e dei picchi di domanda di energia.

L’innovazione tecnologica è una costante di tutti i prodotti legati al settore dell’energia, dato il grande sviluppo delle fonti rinnovabili, che ha richiesto nuove applicazioni nel campo delle interconnessioni di rete e della gestione/distribuzione dell’energia prodotta. Legati all’energia rinnovabile sono gli sviluppi di inverter trifase per installazioni per il mercato domestico in Europa, mentre apparati diversi (monofase e split phase) sono studiati per il mercato americano. Altre innovazioni sono legate ai sistemi di accumulo di energia, sempre per il residenziale (sistema di accumulo con batterie al litio). Nell’area della distribuzione dell’energia una delle innovazioni di prodotto più importanti è relativa all’implementazione delle “smart grid” che consentono di far viaggiare l’energia elettrica da più nodi rendendo la rete “autonoma”, in grado cioè di rispondere tempestivamente alla richiesta di maggiore o minore consumo di uno o più utenti e rendendo immediata e ottimale la gestione come un vero e proprio organismo intelligente. Tali reti sono attualmente in fase di realizzazione e rappresentano una potenzialità di produzione importante per gli operatori del settore. Un altro impulso all’innovazione viene dall’affinamento del quadro legislativo europeo, finalizzato a migliorare gli standard di

sicurezza, affidabilità, risparmio energetico, impiego di energie alternative e compatibilità con l’ambiente.

Bibliografia

Start “Apparecchiature e componentistica elettrica”, edizione settembre 2020 Questo studio è realizzato da Cerved ON_Marketing Services, la divisione Cerved che ti consente di conoscere il mercato in cui operi e far crescere il tuo business. Vuoi approfondire le evoluzioni del tuo settore di riferimento? Scrivi a sales@cervedon.com

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