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L’industria dell’illuminazione
L’industria
dell’illuminazione
In questo periodo, le aziende del settore dell’illuminazione, come tutti gli altri comparti industriali, hanno dovuto far fronte alle difficoltà legate al cambiamento di alcuni aspetti strutturali, organizzativi e di approccio al mercato e alla necessità di riorganizzare le proprie attività, garantendo soprattutto la sicurezza dei propri dipendenti
a cura di Maurizio Gambini
Gli effetti della pandemia sull’economia mondiale sono emersi nel 2020 in tutta la loro incisività. Il Fondo Monetario Internazionale prevede, alla fine dell’anno, una contrazione del PIL mondiale, mentre il calo stimato dal Centro Studi Confindustria per l’Italia porta i livelli del Prodotto interno lordo indietro di 23 anni. Anche l’industria Illuminotecnica italiana deve affrontare questa situazione globale dell’economia con strategie mirate a un rapido recupero basato soprattutto sull’innovazione.
Ne parliamo con Aldo Bigatti Presidente di ASSIL, l’Associazione federata ANIE Confindustria, punto di riferimento per le aziende produttrici di apparecchi, componenti elettrici per l’illuminazione, sorgenti luminose e LED.
Alla luce della situazione sanitaria che stiamo attraversando, quali sono stati i risultati del mercato illuminotecnico italiano nel 2020 e quali le prospettive per quest’anno?
«Nel I semestre del 2020 la chiusura delle attività e le difficoltà legate alla gestione della fase della pandemia, hanno portato ad un crollo del fatturato. In particolare, nel secondo trimestre l’industria illuminotecnica ha registrato una flessione di oltre il 40% (Fonte: elaborazioni ANIE su dati ISTAT). Nel terzo trimestre del 2020, il tasso di caduta dell’8% nel confronto annuo è notevolmente più contenuto rispetto a quanto emerso nei trimestri precedenti, risentendo di una debole ripresa del +2,1% del fatturato nazionale e, in particolare, di un recupero nel corso dei mesi estivi, con il superamento della fase più critica di lockdown. Nel terzo trimestre del 2020 emerge un disallineamento nelle tendenze del fatturato interno ed estero per il comparto Illuminotecnica. A fronte della crescita del fatturato nazionale, sull’andamento delle esportazioni continua a riflettersi uno scenario internazionale critico con un calo del 19,1% delle vendite estere. Occorre considerare che questi dati sono il risultato di situazioni molto diversificate. Infatti, il nostro
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Aldo Bigatti, Presidente di ASSIL
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comparto è caratterizzato da settori applicativi molto differenti tra loro e legati a diverse tipologie di “go to market”, che hanno risentito della crisi in maniera diversificata. In generale, i primi dati forniti dalle nostre imprese indicano previsioni di stabilità per il primo trimestre di quest’anno».
Come ha reagito il settore alla situazione che si è venuta a creare in seguito alla pandemia? Quali sono state le principali strategie adottate?
«In primis, le imprese hanno dovuto fare fronte alle difficoltà legate alla necessità di riorganizzare le proprie attività, garantendo la sicurezza dei propri dipendenti. Pertanto, dove possibile, l’introduzione dello smart working è stata una delle prime misure introdotte. Nel corso delle survey condotte dalla nostra Associazione durante l’anno, per misurare l’impatto della pandemia sulle imprese del settore, le aziende hanno sempre evidenziato anche l’effetto negativo della mancata partecipazione alle fiere di settore sulla propria attività. A questo si sono aggiunte difficoltà legate agli approvvigionamenti delle materie prime e dei componenti, che hanno causato un rallentamento nella produttività, e le problematiche legate ai trasporti, con il problema delle merci bloccate ai confini nazionali nel primo periodo pandemico e, in seguito, all’aumento dei costi. La pandemia ha avuto un impatto particolarmente negativo anche sull’attività commerciale delle imprese, che hanno dovuto riorganizzare la propria attività di vendita, l’approccio ai diversi canali distributivi e, in alcuni casi, rivedere gli accordi contrattuali con i propri agenti. Per superare questa situazione, le principali strategie segnalate dalle imprese hanno riguardato l’individuazione di canali di vendita alternativi e l’implementazione della comunicazione on line. Inoltre, il calo di ordini e fatturato ha portato le aziende ad effettuare tagli dei costi fissi e ad accedere alle misure di sostegno alle imprese promosse dal Governo, in particolare la cassa integrazione. Nella prima fase del lockdown, attraverso ANIE, ci siamo rivolti a Istituzioni e Governo affinché fosse consentito alle imprese del nostro settore di continuare a produrre e fornire i prodotti d’illuminazione, quali parte della generale sicurezza
degli impianti. Infatti, questi sono necessari a supportare la funzionalità di servizi essenziali quali ospedali, case di cura, strade, magazzini, siti di produzione, negozi (ad esempio, alimentari e forniture sanitarie, come mezzo di disinfezione o come parte di dispositivi medici). Inoltre, abbiamo promosso la richiesta di maggiore sostegno alle imprese dell’intera filiera, al fine di scongiurare la possibile chiusura di numerose attività e le inevitabili ripercussioni sull’economia nazionale».
Quali insegnamenti resteranno di questo complicato periodo che stiamo attraversando?
«Questa pandemia ha cambiato definitivamente alcuni aspetti strutturali, organizzativi e di approccio al mercato da parte delle imprese. Con il dilagare dell’emergenza sanitaria, molte imprese sono state obbligate a introdurre il lavoro da remoto rapidamente e in modo poco strutturato. In questi mesi ci si è resi conto di vantaggi e svantaggi legati all’introduzione dello smart working, che sicuramente proseguirà anche a pandemia conclusa in maniera più contenuta e strutturata. In futuro, il consolidamento di questa modalità di lavoro dovrà strutturarsi su una regolamentazione efficace che consenta di effettuare il controllo dei risultati, sulla riorganizzazione dei luoghi di lavoro e sulla sicurezza delle reti aziendali. Inoltre, le modalità con cui le imprese dialogano con il mercato sono mutate. L’attuale necessità di mantenere il distanziamento sociale ha enfatizzato l’importanza che il contatto diretto ha soprattutto nei rapporti commerciali, in particolare per le imprese italiane a cui viene riconosciuta la capacità di creare empatia e consolidare rapporti strategici con clienti e stakeholers. Anche il mondo delle fiere cambierà per sempre: non è più possibile, infatti, il mantenimento di format tradizionali. Durante questo complicato periodo le imprese hanno capito che esistono altri strumenti per promuovere la propria attività. Pertanto, non sono più disposte a sostenere grandi investimenti se le fiere internazionali non saranno in grado di giocare un ruolo strategico per lo sviluppo futuro del comparto, garantendo il coinvolgimento di operatori e stakeholders interessati e la copertura di mercati strategici».
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Qual è oggi e come evolverà il ruolo dell’ASSIL sul mercato italiano e internazionale?
«ASSIL è sicuramente un punto di riferimento per le imprese produttrici, ma non solo. Grazie alla capacità di garantire informazione e formazione, supporto e assistenza tecnica, ASSIL è fondamentale per le imprese del settore che necessitano di comprendere e adeguarsi alla normativa e alla legislazione che regolamenta l’illuminazione a livello nazionale e internazionale. Grazie all’importante contributo del mio predecessore nel ruolo di Presidente, Massimiliano Guzzini, la nostra
Associazione ha rafforzato ulteriormente la propria partecipazione attiva nella definizione, difesa e armonizzazione della normativa e legislazione del nostro settore e ha promosso maggiore focus sui temi del mercato, trend e innovazione. In particolare, a livello europeo è stata ulteriormente potenziata la presenza di ASSIL in LightingEurope dove, oltre alla partecipazione attiva dello staff dell’Associazione in tutti i working group e nell’Association Committee da parte della Direzione Generale, siamo presenti nell’Executive Board. Questo ci ha consentito e ci consentirà anche in futuro di essere parte attiva nella definizione della Strategic Raodmap di LightingEurope e di lavorare proattivamente allo sviluppo legislativo comunitario, tutelando e rappresentando gli interessi delle imprese italiane, sempre in un’ottica di confronto e collaborazione con le altre associazioni europee. Inoltre, la nostra Area Tecnica coordina e presidia numerosi tavoli e gruppi di lavoro, a livello nazionale e internazionale, seguendo e influenzando attivamente lo sviluppo e l’attuazione della normativa di settore. Partecipiamo a 70 gruppi di lavoro e comitati in Enti di normazione italiani e internazionali come CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), CENELEC (Comitato Europeo di Normazione Elettrotecnica), CEN (Comité Européen de Normalisation), IEC (International Electrotechnical Commission) e ISO (International Standard Organization). A livello nazionale abbiamo e stiamo ancora lavorando per il potenziamento dei rapporti con i principali attori istituzionali della nostra filiera (AIDI, ANIE, APIL, ASSOLUCE, ENEA e FME, solo per citare alcuni esempi), con l’obiettivo di fare sistema».
Creare una corretta cultura della luce è uno degli obiettivi dell’Associazione. Attraverso quali iniziative e collaborazioni è possibile aggiornare e formare gli operatori della filiera dell’illuminazione?
«Come già accennato in precedenza, ASSIL è punto di riferimento per il comparto dell’illuminazione anche grazie alla vasta e sempre aggiornata offerta formativa dedicata in particolare alle imprese del settore. L’attività formativa dell’Associazione è iniziata oltre un decennio fa, nel 2009, e offre una pianificazione annuale di incontri e corsi a titolo gratuito per le nostre imprese. Il nostro catalogo formativo a oggi vanta più 30 titoli e questo ci consente di supportare le singole imprese su specifiche richieste, offrendo corsi di formazione aziendali sviluppati in base alle particolari esigenze. A partire dal 2017, in collaborazione con AIDI abbiamo avviato anche il progetto formativo e culturale “Formazione in Luce”, con l’obiettivo di aggiornare e formare gli attori della filiera dell’illuminazione, per promuovere l’aggiornamento del personale delle aziende e di liberi professionisti e per lo sviluppo di un mercato di qualità. Le 4 edizioni sin qui svol-
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te hanno visto la partecipazione di oltre 970 professionisti della luce, con l’erogazione di oltre 290 ore di formazione e un totale di 48 corsi. Visto il successo delle edizioni sin qui svolte, AIDI e ASSIL hanno deciso di dare continuità al progetto, che in questa V edizione prevede l’erogazione di 10 corsi in modalità on line sincrona a partire dal prossimo 13 aprile e con conclusione a novembre 2021. Infine, ASSIL organizza da ormai 5 anni l’iniziativa aperta a tutte le imprese del settore Lighting Open Day, appuntamento di approfondimento sulle tematiche tecniche di maggiore interesse per l’industria dell’illuminazione. In occasione dell’ultima edizione, ad esempio, abbiamo parlato di Apparecchi UV, coinvolgendo AUSL Toscana, e presentato il Technical Statement ASSIL. che definisce l’inquadramento normativo per la corretta apposizione della marcatura CE in prodotti per il trattamento di ambienti mediante l’emissione UV, abbiamo illustrato il Regolamento (UE) 2019/2020, che introduce nuovi requisiti di progettazione ecocompatibile per sorgenti luminose e unità di alimentazione, il Regolamento (UE) 2019/2015, che introduce nuovi requisiti per l’etichettatura energetica delle sorgenti luminose e, soprattutto, grazie all’interessante contributo dell’associazione inglese Lighting Industry Association, abbiamo illustrato l’impatto della Brexit sul mondo dell’illuminazione. Questi sono solo alcuni esempi, che si affiancano ai numerosi incontri su svariati temi strategici per il nostro comparto che la nostra Associazione ha organizzato e promosso nell’ultimo decennio».
Quale ruolo può avere il mondo della distribuzione elettrica nello sviluppo sia del mercato, sia della cultura della luce?
«Il mondo della distribuzione rappresenta senza dubbio uno snodo fondamentale della filiera dell’illuminazione e, anche in questo caso, è fondamentale che tutti gli attori del comparto distributivo interessati al nostro settore siano correttamente informati e formati sulle caratteristiche tecniche dei prodotti e sull’evoluzione tecnologica in atto nel nostro comparto, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e il mantenimento di un mercato di qualità. Attraverso la corretta formazione degli addetti alle vendite è possibile fornire agli utenti finali le informazioni utili per effettuare una scelta consapevole e individuare i prodotti più idonei alle proprie necessità. Inoltre, il prossimo 1° settembre 2021 entrerà in vigore il nuovo Regolamento (UE) 2019/2015 sull’etichettatura energetica delle sorgenti luminose. La novità principale è il ritorno a una classificazione compresa fra le lettere “G” ed “A” (dalla meno alla più efficiente). Le classi esprimeranno indici inferiori a quelli ai quali siamo oggi abituati. Questo
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perché le migliori classi erano ormai “sature” e non vi era possibilità di meglio distinguere i nuovi prodotti che man mano saranno resi disponibili e per i quali servirà una differenziazione anche rispetto a quelli che oggi esprimono la migliore efficienza disponibile. Da qui la decisione dell’Unione europea di imporre il “riscalaggio” delle etichette sin qui elaborate e di imporre un termine entro il quale completare la commercializzazione delle cosiddette “vecchie” etichette, quelle che saranno già presso i distributori o i rivenditori alla data del 1° settembre. Per le lampade il termine è stato fissato in 18 mesi, ben oltre quanto disposto per altri prodotti, in ragione del fatto che l’etichetta energetica è obbligatoriamente stampata sull’imballo delle lampade e che le unità interessate dal passaggio dalla vecchia alla nuova etichetta potrebbero essere in tutta Europa nell’ordine di diversi milioni. I distributori e i rivenditori che saranno in possesso delle lampade con la vecchia etichetta non hanno nulla di che preoccuparsi, perché fino al 28 febbraio 2023 tali prodotti potranno essere venduti agli utilizzatori finali senza alcuna necessità di riscalarne l’etichetta e, dunque, senza incorrere in alcun provvedimento amministrativo. Per questo la nostra Associazione sta lavorando all’elaborazione di materiale informativo e iniziative con l’obiettivo di informare al meglio distributori e rivenditori su questa tematica. Inoltre, con ANIE operiamo congiuntamente con la convinzione che le nuove tecnologie, gli obiettivi di sostenibilità ambientale e digitalizzazione rappresentano una grande opportunità per lo sviluppo di un mercato di qualità e valore. Sarà indispensabile rafforzare ulteriormente la sinergia esistente per promuovere l’efficienza dell’intera filiera, migliorando le collaborazioni a livello centrale e territoriale».
In considerazione del rapido sviluppo delle sorgenti LED, quali nuovi traguardi si potranno raggiungere in termini di efficienza energetica e di comfort degli utenti?
«La tecnologia LED negli scorsi anni ha consentito il conseguimento di importanti obiettivi in termini di efficienza energetica, ma rimangono ancora margini considerevoli di miglioramento. Rispetto ai primi progetti realizzati, la tecnologia LED è migliorata ulteriormente sia in termini di efficienza, sia di qualità della luce emessa. Inoltre, oggigiorno sono largamente diffusi sul mercato sistemi e tecnologie in grado di rispondere alle diverse necessità, di efficienza e comfort, come sistemi di rilevazione presenza, sistemi di regolazione per garantire livelli di luce adeguati e sistemi di controllo della luce diurna, per integrare l’illuminazione elettrica quando la luce diurna è disponibile. Inoltre, il rapido sviluppo di sistemi IoT e l’integrazione dei sistemi d’illuminazione con altre applicazioni, specialmente in ambito urbano e stradale, promuoveranno la creazione di nuovi servizi per le città e i cittadini. L’illuminazione artificiale ricopre un ruolo fondamentale nelle nostre attività quotidiane. Pertanto, nella progettazione di impianti d’illuminazione di nuova generazione, oltre ai criteri di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, è necessario effettuare un’attenta valutazione dell’influenza che la luce ha sulla visione, l’emotività, il ritmo circadiano e, più in generale, sulle prestazioni delle persone. Le tecnologie legate all’illuminazione stanno sempre più evolvendosi per poter soddisfare le esigenze quotidiane degli individui, anche in termini di comfort e benessere. Ricerche scientifiche hanno dimostrato l’influenza diretta che temperatura, colore e l’intensità della luce esercitano sulla capacità di concentrazione, sui cicli sonno/veglia e sulle performance delle persone. Su questo principio si fonda la Human Centric Lighting (HCL), caratterizzata dall’utilizzo della luce artificiale e dell’integrazione luce naturale/luce artificiale quale mezzo per garantire il benessere dell’individuo attraverso il mantenimento regolare dei ritmi circadiani. Lo sviluppo della tecnologia LED rappresenta senza dubbio il driver per lo sviluppo dell’industria europea ed italiana dell’illuminazione che, congiuntamente alle scoperte scientifiche legate agli effetti biologici dell’illuminazione e la rapida evoluzione dell’elettronica, agevolerà il passaggio a sistemi di illuminazione dinamica, in grado di assicurare la migliore e più efficiente illuminazione in ogni situazione».
Come s’inserisce il crescente diffondersi dell’IoT nel mondo illuminotecnico?
«L’inarrestabile e pervasivo processo di digitalizzazione sta radicalmente modificando non solo i nostri modelli di business, ma l’intera società in cui viviamo. La maggiore complessità dei prodotti e la crescente necessità da parte dei consumatori di soluzioni personalizzate potrà essere sostenuto solo da quelle aziende che sapranno stare al passo con l’innovazione e l’informatizzazione dei processi. Da una parte, i sistemi d’illuminazione avanzati e la tecnologia LED rappresentano una piattaforma ideale per la trasmissione di dati. Tradizionalmente, l’integrazione tra elettronica e luce è sempre stata difficoltosa a causa delle caratteristiche tecnologiche delle sorgenti tradizionali. I LED, invece, sono essi stessi componenti semiconduttori e grazie alle loro caratteristiche tecnologiche consentono facilmente l’integrazione di ulteriori funzioni come, ad esempio, proprio la trasmissione di dati. Inoltre, l’illuminazione rappresenta una piattaforma particolarmente attrattiva per la diffusione dell’Internet of Things in prima battuta per la capillarità delle sue reti. L’illuminazione è ovunque ed è già connessa alla rete elettrica. Inoltre, gli apparecchi a LED di ultima generazione rappresentano il supporto ottimale per l’integrazione di ulteriori funzionalità, non strettamente connesse all’illuminazione. La luce si scopre elemento per creare nuovi servizi basati sulla velocità di trasmissione delle informazioni, a vantaggio degli utenti: per esempio durante la visita di un museo, grazie all’attivazione di sensori, permette di ottenere informazioni intelligenti attraverso App, ci dà informazioni di videosorveglianza in tempo reale per il traffico e i parcheggi all’interno della città, rileva i flussi di occupazione all’interno dei luoghi di lavoro, dove l’ottimizzazione degli spazi è oggi vitale, e, nel
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retail, può essere utile per conoscere determinati comportamenti di acquisto».
Qual è il peso dei sistemi d’illuminazione nell’ambito della Domotica e della Building Automation?
«Secondo l’Istituto di ricerca Research and Markets, il mercato totale della building automation e del controllo degli edifici ha raggiunto oltre 120 miliardi di dollari, con un tasso di crescita medio del 10% annuo. In questo contesto, l’istituto evidenzia che i sistemi HVAC e d’illuminazione causano i maggiori consumi di energia in un edificio. Automatizzando questi sistemi è possibile risparmiare fino al 30% del consumo energetico complessivo dell’edificio. Inoltre, la Building Automation contribuisce a ridurre i costi complessivi di manutenzione dell’edificio, fornendo la diagnosi precoce dei problemi operativi delle apparecchiature. Fino ad oggi i sistemi di automazione sono stati concepiti quasi esclusivamente ai fini della supervisione con l’affermazione di protocolli eterogenei e accese discussioni sulla convergenza verso un unico standard per l’automazione dell’edificio. L’avvento dell’IoT ha introdotto la concreta possibilità d’integrare sistemi eterogenei che possono comunicare tra loro attraverso nuove architetture che dal Cloud si sono estese all’IoT. In questo contesto, i sistemi d’illuminazione intelligenti potrebbero assumere un ruolo di rilievo per il raggiungimento degli obiettivi di massimizzazione del risparmio energetico, garanzia del comfort e della sicurezza degli occupanti. In ANIE siamo presenti nei gruppi di lavoro in cui vengono approfondite le potenzialità collegate al processo di ammodernamento degli edifici in chiave digitale, le opportunità in termini di servizi e le applicazioni offerte da una sempre più capillare diffusione delle tecnologie interconnesse in logica IoT. Sussistono, purtroppo, ancora diversi ostacoli alla diffusione delle tecnologie più evolute poiché il calcolo del payback si limita, sovente, alla valutazione economica del risparmio conseguibile grazie alla riduzione dei consumi energetici e ai minori costi di manutenzione. Le moderne tecnologie possono, però, contribuire alla realizzazione di impianti d’illuminazione in grado di influenzare positivamente i parametri fisiologici e le prestazioni psico/attitudinali delle persone. I benefici in termini di comfort e benessere per le persone, derivanti dalla corretta progettazione e installazione di sistemi Human Centric Lighting, purtroppo sono parametri qualitativi non quantificabili, ma possono creare condizioni ottimali per supportare e agevolare le persone nello svolgimento delle proprie mansioni. Nei luoghi di lavoro, ad esempio, garantire luce di qualità e adeguatezza del compito visivo significa aumentare la concentrazione del lavoratore e ridurre il rischio di errori, fattori che incrementano la produttività».
Quali nuove sorprese ci riserva l’evoluzione tecnologica?
«Nell’immediato non si prospettano novità eclatanti. Ci aspettiamo che la maturazione della tecnologia LED, dei sistemi di controllo e gestione e il rapido processo di digitalizzazione in atto, possano portare al crescente utilizzo di sistemi d’illuminazione evoluti e integrati che, oltre a garantire i massimi livelli di efficienza energetica e di qualità della luce emessa, sappiamo integrarsi con applicazioni in grado di offrire nuovi servizi a supporto del comfort, del benessere e della sicurezza delle persone. Lo sviluppo tecnologico del nostro settore segue le direttive della Strategic Roadmap di LightingEurope, al cui sviluppo ASSIL contribuisce attivamente, sfruttando il potenziale della LEDificazione e della sostenibilità al fine di fornire prodotti d’illuminazione sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, per abbracciare in pieno il modello di economia circolare. Inoltre, l’aumento del valore dell’illuminazione per la società dipenderà soprattutto dallo sviluppo di sistemi d’illuminazione intelligenti e della Human Centric Lighting, supportati dal sempre più rapido processo di digitalizzazione. Alcuni recenti studi scientifici su ambienti come ospedali e case di cura e per anziani confermano che una corretta illuminazione è fondamentale per il benessere delle persone. Negli ambienti ospedalieri un’adeguata illuminazione può svolgere un ruolo molto importante per migliorare la qualità della vita dei pazienti. L’esposizione temporale luce/ buio nell’arco delle 24 ore è fondamentale, ad esempio, per la rigenerazione cellulare, perché i cicli cellulari dipendono dai segnali dell’orologio biologico, la cui attività è regolata dalla qualità, dall’intensità e dai tempi della luce. È evidente l’importanza di promuovere sistemi d’illuminazione dinamica e personalizzata in base alle diverse esigenze dei degenti. Anche nelle case di cura un intervento d’illuminazione su misura può avere un impatto positivo sul sonno, sull’umore e sul comportamento dei pazienti con malattia di Alzheimer, ad esempio. Negli ambienti di lavoro e nelle scuole l’illuminazione progettata in base agli effetti visivi, biologici ed emotivi degli individui supporta dipendenti e scolari nello svolgimento delle proprie attività. Una buona illuminazione oltre a consentire la corretta visione, contribuisce ad aumentare la concentrazione e a ridurre l’affaticamento. Infine, sarà indispensabile sfruttare appieno il potenziale dell’illuminazione nella digitalizzazione, grazie sia alla tecnologia LED per una migliore e più efficiente illuminazione, sia ai componenti digitali in grado di offrire funzionalità aggiuntive, come ad esempio la raccolta dei dati a supporto della gestione e personalizzazione dei servizi integrati, del controllo e gestione dei consumi, nelle attività di manutenzione, solo per citare alcuni esempi».