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Organizzato da Il 28 e 29 settembre 2022 una serie di eventi online dedicati alla cultura del pulito e alle sue applicazioni nei settori sanità, horeca, civile, industria, commercio, trasporti SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, DIGITALIZZAZIONE, SALUTE PUBBLICA: LE NUOVE SFIDE DELL’IGIENE redazione.cleaning@quine.it IL CONVEGNO DEL PULITO PROFESSIONALE SAVE THE DATE 28 - 29 SETTEMBRE 2022
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01/2022 | DIMENSIONE PULITO 7 S SOMMARIO / ANNO 31 N.1 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 Periodico mensile edito da
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Quando la differenza TREND bagno che calza pennello www.bluerosso.it LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE IDROTERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE E DELL’AUDIO PROFESSIONALE www.audiofader.com WEBSITE AGGIORNATO MAGAZINE MENSILE DIGITALE IVO GRASSO e MASSIVE ARTS Lo studio di modernoregistrazione SALVATORE ADDEO L’amore per l’SSL STRUMENTI principi programmazione AVID PRO TOOLS DOCK soluzione per tutti IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI OPERA NEL CAMPO DELLA PULIZIA INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E FACILITY MANAGEMENT www.casaeclima.com L’INFORMAZIONE EFFICIENTE, COMPLETA E IN TEMPO REALE OLTRE 200.000 UTENTI MESE Organo ufficiale FINCO LA RIVISTA CHE HA PORTATO LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN ITALIA STORIA ITER PROGETTUALE Passo obbligato grande opportunità A SCUOLA DI EFFICIENZA Per PENSARE, PROGETTARE COSTRUIRE SOSTENIBILE www.commercioelettrico.com Organo ufficiale FME IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO DAL 1952 IL PERIODICO D’INFORMAZIONE PER INGEGNERI E ARCHITETTI NEWSLETTER – L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VIA MAIL Ogni 15 giorni raggiunge oltre 42.000 iscritti FOCUS SPECIALE Innovazione cambiamento Un CNI eletto per dare risposte In USA volano le infrastrutture Eucentre per ricostruire la sicurezza Ancora trattative consultazioni? 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Un anno logistica MATERIA www.bluerosso.it LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE IDROTERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE E DELL’AUDIO PROFESSIONALE www.audiofader.com WEBSITE AGGIORNATO QUOTIDIANAMENTE MAGAZINE MENSILE DIGITALE IVO GRASSO e MASSIVE ARTS Lo studio di modernoregistrazione SALVATORE ADDEO L’amore per l’SSL ALTERNATIVI IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI OPERA NEL CAMPO DELLA PULIZIA INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E FACILITY MANAGEMENT www.pulizia-industriale.it DA 50 ANNI LA VOCE AUTOREVOLE DEL CLEANING www.casaeclima.com L’INFORMAZIONE EFFICIENTE, COMPLETA E IN TEMPO REALE OLTRE 200.000 UTENTI MESE Organo ufficiale FINCO LA RIVISTA CHE HA PORTATO LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN ITALIA MEDAGLIE D’ORO UNA SCELTA A SCUOLA DI EFFICIENZA Per PENSARE, PROGETTARE COSTRUIRE SOSTENIBILE www.commercioelettrico.com Organo ufficiale FME IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO 1952 IL PERIODICO D’INFORMAZIONE INGEGNERI E ARCHITETTI – L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VIA MAIL raggiunge oltre 42.000 iscritti FOCUS SPECIALE PartiteIVAdalprossimoanno eletto per dare risposte In USA volano le infrastrutture Eucentre per ricostruire la sicurezza Ancora trattative consultazioni? 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10 30 24 SPECIALE Sistema Scuola ➥
Arco è un’azienda chimica certificata UNI EN ISO 9001: 2000 e ISO 14001 che formula e produce prodotti
mercato
di
e RSA
esercizi
e
ambientali
e imprese, guida alla scelta del miglior valore a cura di Simone Ciapparelli
rivolti al
delle pulizie e sanificazioni industriali, all’industria alimentare, al catering e alle convivenze. L’azienda considera molto importante anche l’assistenza, l’aggiornamento e la collaborazione con gli operatori del settore, offerta da Arco Informa, con incontri di addestramento.
retro
Hanno collaborato: Vincenzo Cama, Cristina Cardinali, Fabio Chiavieri, Simone Ciapparelli, Chiara Dassi, Graziano Dassi, Luca Ilorini, Andrea Massignani, Maurizio Pedrini, Alex Pezzin, Loredana Vitulano
SI PARLA DI
4CleanPro LXII www.4cleanpro.com Alca Chemical 30, LXII www.alcachemical.it Allegrini 30, LXII www.allegrini.com Arco 30, XVII www.arcochimica.it
BASF LXX www.pestcontrol.basf.it Bayer LXXVII es.bayer.it Comac XXIII www.comac.it Diversey 30 www.diversey.it Evoksan LXII www.evoksan.com Falpi XXXVI www.falpi.com Filmop 45 www.filmop.com
Germo 30 www.germo.it Hygenia LXII www.hygenia.it
Icefor 30 www.icefor.com
Industrie Celtex XXXV www.industrieceltex.com
Italchimica 30 www.italchimica.it
Kemika 30, XXIX www.kemikaspa.com
LR Flavours LXII www.lrindustries.it
Newpharm L www.newpharm.it
Orma LXII www.ormatorino.com
Paperdi LXII www.paperdi.it
Paredes 30, XVIII www.paredes.it
Polychim XLIX www.polychim.it
RARO 30 www.rarosrl.com
Rubino Chem LXII www.rubinochem.it
Spray Team LX www.sprayteam.it
Tekna Chem 40 www.teknachem.it
TTS LXII www.ttsystem.com
Vebi LIX www.vebitech.it
Werner&Mertz 30 www.wmprof.com
Zep Italia 22, 30 www.zep.it
INDICE INSERZIONISTI
DIMENSIONE PULITO
4CleanPro 8 Arco I Copertina Evoksan 9 Filmop 45 Interclean Amsterdam 39 LR Flavours 33
MK 28 - 29 Paperdi 6 Rubino Chem II Copertina Synclean 4 – 5 TEKNA CHEM 41 Zep Italia 23
SPECIALE SISTEMA SCUOLA
Alca Chemical VI Angelini Pharma XIII - XXXIII Bayer XV Basf LXXI Comac II Copertina Kemika I Copertina Falpi XXXVII Hygenia VIII Industrie Celtex III MK IV - V
Newpharm LI Orma LXV Paredes XIX PestMed LXXV Polychim XLIX Spray Team LXI TTS XXIV - XXV Vebi LXIX Vioxten/Medicaline XLIV – XLV
Ridurre la dipendenza europea per le MATERIE PRIME
A colloquio con il dr. Alberto Claudio Tremolada, rappresentante di ADACI (Associazione Italiana Acquisti e Supply Management) e task force european coordinator Aesc di Erma (European Raw Materials Alliance) voluta dall’Unione Europea a fine 2020, con l’obiettivo di contenere la dipendenza del Vecchio Continente per le materie prime critiche da Paesi terzi
La pesantissima escalation dei costi delle materie prime sta seriamente investendo il comparto dei produttori del professional cleaning, al pari di qualsiasi ambito dell’industria italiana, con conseguenze ad oggi difficilmente prevedibili. All’edizione 2021 di ISSA PULIRE abbiamo incontrato un esperto che, con il suo intervento all’ISSA Theatre ha suscitato grande interesse, il dottor Alberto Claudio Tremolada. Rappresentante italiano all’Erma, la realtà voluta in sede UE al fine di pensare ed attuare strategie per ridurre la dipendenza dell’Europa in questo ambito di vitale importanza degli approvvigionamenti, è un imprenditore e manager esperto in vari campi, socio in diverse realtà manifatturiere, con una spiccata competenza nel mondo del cleaning. Lo abbiamo intervistato a trecentosessanta gradi, approfittando della sua preziosa visione europea.
10 DIMENSIONE PULITO | 01/2022 E E CONOMIA
Maurizio Pedrini Giornalista di settore e direttore tecnico della rivista Dimensione Pulito
Presentiamo, innanzitutto, il “biglietto da visita” di ADACI: chi ne fa parte e di cosa si occupa questa associazione?
“ADACI (Associazione Italiana Acquisti e Supply Management) è stata fondata nel 1968 e associa tutti i professionisti dell’area acquisti e supply chain di diversi settori merceologici, riconoscendo loro il ruolo primario e strategico all’interno dell’azienda. Tra gli scopi primari perseguiti, ricordo: l’aggiornamento delle conoscenze, delle competenze e delle professionalità dei propri aderenti attraverso l’organizzazione di workshop e convegni sui temi specifici degli acquisti, della logistica e del supply chain management, oltre ad eventi, tavole rotonde, sessioni di benchmarking; la promozione dei percorsi di attestazione di qualificazione professionale ADACI; lo sviluppo delle attività formative, di affiancamento e di consulenza.
ADACI è socio fondatore di IFPSM (International Federation of Purchasing and Supply Management) e partecipa attivamente alle iniziative internazionali per la diffusione della cultura del Procurement e della Supply Chain”.
Qual è il campo d’azione dei vostri associati, in riferimento soprattutto alla filiera del professional cleaning?
“I nostri associati appartengono anche al settore dell’ecosistema professional cleaning, ma soprattutto sono tutti ‘Clienti’ delle aziende che hanno come loro purpose ‘il wellness delle persone e degli ambienti aziendali’, perché è questo di cui si occupa a pieno titolo di professional cleaning come attività”.
Analizziamo la situazione italiana e delle principali criticità emerse in questi ultimi anni, sia a seguito delle pandemia da SARS CoV 2, sia a causa dell’impennata dei costi delle materie prime, della difficoltà di reperire le stesse e i preziosi elementi della componentistica sui mercati internazionali, dello spropositato aumento della bolletta energetica. Come si è giunti alla grave crisi attuale? “Un battito d’ali a Wuhan, dove sono stati accertati i primi casi di SARS CoV 2 a fine 2019, ha generato un uragano mondiale, che ancora ci sta investendo. Prendendo a prestito la mitologia greca scoperchiando il vaso di Pandora delle criticità conosciute da anni di dipendenza Europea su energia – materie prime – semiconduttori (chip) - shipping e non solo.
La genesi è responsabilità nostra: parte da molto lontano, quando si
è deciso negli anni ‘50 e ‘60, prima gli Stati Uniti e a seguire tutti i Paesi occidentali, che la Cina e tutti i Paesi in Via di sviluppo fossero un’opportunità a basso costo per trasferire le produzioni, facendo seguire in diversi casi anche la ricerca & sviluppo. Basti pensare, ad esempio, all’India per il software con il distretto di Bangalore. Con le stesse modalità, anche per l’energia e le materie prime, non ci si è posti come fattore fondamentale critico per la competitività degli Stati Europei la dipendenza da pochi paesi quali Australia - Cile - Cina - Congo - India - Myanmar (terre rare fornitore per il 15% della Cina ) - PerùPaesi Arabi - Russia. L’importante era potersi approvvigionare al costo più basso possibile, una scelta che per l’Italia - la quale nella geografia energetica e mineraria dipende molto da questi Paesi - si è rivelata assai poco azzeccata. Enrico Mattei (fondatore di Eni) aveva compreso per tempo i rischi della dipendenza e del non essere attore protagonista del mercato energetico, ma purtroppo non ha potuto terminare la missione per la sua prematura dipartita in un incidente aereo. Se infine aggiungiamo l’attivismo di Paesi come la Cina per le concessioni sfruttamento delle risorse minerarie da paesi quali il Congo, che da solo detiene oltre il 60% delle riserve di Coltan mondiale
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necessario per gli apparecchi elettronici, si può dedurre come il quadro generale sia di costante criticità per l’Europa”.
Poi ci sono cause geo-politiche, come la delicata situazione politica in certi Paesi dell’Est sotto la sfera d’influenza della Russia o lo strapotere della Cina… “In effetti, queste criticità si manifestano anche quando per il gas Cina e Russia usano le loro risorse come ‘martello economico e politico’ nelle trattative. Un esempio su tutti: le sanzioni alla Bielorussia e Russia o lo stop della Germania alla certificazione di operatività del gasdotto Nord Stream 2 hanno portato Vladimir Putin a far chiudere parzialmente il rubinetto di Gazprom. L’effetto che ne è seguito è stato l’immediato rialzo dei prezzi gas naturale Dutch TTF (riferimento settore) ad oltre Euro 170 megawatt al 23 dicembre 2021, quando a luglio 2021 quotava poco sopra Euro 35 sempre per megawatt”.
Come potremo uscire da questa grave situazione che rischia di paralizzare la produzione industriale e affossare l’economia italiana? È possibile azzardare qualche anticipazione?
“Fare previsioni a breve termine è difficile considerato, per esempio, che per i semiconduttori (chip) i produttori come Intel e Tmsc parlano del 2023 come orizzonte temporale per una stabilizzazione; mentre per il 2022 permane lo squilibrio fra domanda ed offerta. Criticità che dovrebbe rientrare con l’avvio dei nuovi plant nel 2023/2024 previsti in Arizona – Giappone ed altri siti. Bisogna tener presente che sono necessari dai 18 ai
24 mesi dalla posa prima pietra con investimenti di diversi miliardi di dollari. Però, se scorriamo la classifica dei principali produttori mondiali, notiamo che esistono solo due società Europee fra le prime quindici, in caso di altri cigni, bianchi o neri, quali Paesi si pensa saranno privilegiati negli approvvigionamenti? Non è difficile capirlo. Sul medio e lungo periodo le criticità rimangono e potranno acuirsi, specialmente in termini di disponibilità - prezzi o martello politico, per la maggior richiesta di energia greenmaterie prime dovuta alla transizione ecologica, dipendenza come sopra descritta e regulatory sempre più stringenti in materia di carbon footprint. Si tenga presente che i carbon credits, secondo molti operatori, rappresentano un business perché potrebbero diventare liquidità alternativa per le aziende. Sempre che le strategie d’azione Europee, condivise dai vari Paesi appartenenti all’UE, ignorando gli egoismi ed estremismi ambientali di parte, non virino velocemente verso una limitazione della dipendenza da Paesi come Cina e Russia, facendo coesistere circolarità (con i secondary materials), fonti fossili e rinnovabili, regulatory meno stringenti. È bene, però, non farsi troppe illusioni: si tratta
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infatti di un percorso irto di difficoltà, considerando gli interessi economici in essere dei vari Paesi appartenenti all’Unione Europea: per esempio, la Germania è il primo partner economico Europeo della Cina. Senza contare la pressione delle lobbies per difendere gli interessi delle categorie rappresentate e, non ultimo i ‘mal di pancia’ elettorali.”
Secondo lei, una certa autonomia europea per le materie prime e le risorse energetiche rappresenta solo un sogno o potrebbe essere realmente perseguita?
“Innanzitutto va detto chiaramente che nessun Paese al mondo è indipendente o potrà esserlo in futuro: per esempio la Cina importa dal Myanmar circa il 15% del suo fabbisogno di terre rare. Ma sicuramente agendo con opportune strategie, si potrebbero minimizzarne sia gli impatti ambientali relativi all’export-import – che comportano movimento di merci con emissioni in atmosfera - sia quelli economici e sociali, implementando le azioni che ho descritto in precedenza”.
In riferimento al mercato italiano, quali sono le principali difficoltà del momento, ma anche le
opportunità, soprattutto alla luce del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?
“I fondi Europei destinati al PNRR sono un’opportunità per il nostro sistema economico di realizzare interventi e riforme strutturali spesso rimandati, per recuperare la competitività di sistema declinata nei decenni recenti e riprendere a crescere con vigore. Consideriamo che la crescita del nostro PIL si attestava su una media appena sopra l’1%, contro oltre il 2% di media degli altri Paesi appartenenti all’UE 27 (dati Unione Europea periodo 2013 - 2019). Le difficoltà si possono intravedere negli interessi economici e politici di singoli attori - privati e pubblici - finalizzati a tirare la coperta, peraltro molto corta, dalla propria parte, senza curarsi che il bene comune è primario su tutto il resto. Non è socialismo, ma buon senso: più il potere di acquisto derivante da attività economiche aumenta
per tutti, più vengono immesse risorse nel sistema attivando una ‘circolarità finanziaria’ virtuosa non sempre a debito”.
Come vede lo sviluppo della sostenibilità ecologica e della digitalizzazione nel nostro Paese, con i relativi processi di transizione: andiamo incontro a percorsi “lacrime e sangue”, in termini occupazionali?
“A seconda di come la si vuole vedere, obbligo o opportunità, avrà comunque dei costi economici e sociali rilevanti. Pensiamo solo al settore automotive si parla di oltre 60.000 persone In Italia che dovrebbero ricollocarsi (secondo dati Anfia). Ma siccome uno dei driver principali resta la finanza consiglio di leggere il punto di vista sui tempi della sostenibilità di Larry Fink, un dirigente d’azienda statunitense, cofondatore e presidente del colosso finanziario BlackRock.
SI VOLESSE,
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SE
L’ITALIA POTREBBE ESSERE PROTAGONISTA E BEN RAPPRESENTATA IN EUROPA INCIDENDO SIGNIFICATIVAMENTE SULLE SCELTE IN MATERIA ECONOMICA E SOCIALE
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Un invito ad abbracciare i dogmi della sostenibilità non solo ambientale per un modello di business più sostenibile, duraturo ed appetibile per chi decide l’allocazione delle masse finanziarie gestite o proprie. Sull’onda dell’adozione sempre più diffusa di pratiche E.S.G., che diverse società fanno firmare anche ai loro fornitori per contemplarli nella vendor list, vedasi anche cosa suggerisce PricewaterhouseCoopers (PwC), un network multinazionale di imprese di servizi professionali, operativo in 158 Paesi, che fornisce servizi di consulenza di direzione e strategica, revisione di bilancio e consulenza legale e fiscale”.
Lei fa parte di Erma, una realtà molto importante a livello europeo: ci vuole raccontare in breve la sua esperienza? Sappiamo che, purtroppo, l’Italia in ambito europeo in tanti settori non è nella stanza dei bottoni ed è scarsamente rappresentata. Erma (European Raw Materials Alliance) è stata voluta dall’Unione Europea a fine 2020, in particolare dalla Presidente Ursula Von Der Leyen e dal Commissario agli affari Interni Therry Breton, per mettere in campo piani d’azione al fine di ridurre la dipendenza Europea per le materie
prime critiche da paesi terzi (Action Plan on Critical Raw Materials). Diversificando l’approvvigionamento, migliorando l’efficienza delle risorse e la circolarità, promuovendo al contempo l’approvvigionamento responsabile in tutto il mondo (al riguardo vedere regulatory già in essere sui conflict metals). Oltre 500 membri di importanti istituzioni private e pubbliche focalizzati sulle esigenze più urgenti, ovvero aumentare la resilienza dell’UE nelle catene di approvvigionamento di terre rare, batterie e celle a combustibile. Attività iniziate a febbraio 2021 con già un action plan pubblico in fase avanzata di operatività (Rare Earth Magnets and Motors: a European Call for Action) ed un secondo, che sarà operativo a inizio 2022, su materiali per lo storage e la conversione dell’energia, come batterie, celle a combu-
stibile, solare, idrogeno e altri sistemi di stoccaggio e conversione energia alternativa. Piani che prevedono fondi da allocare per diversi miliardi di euro su progetti innovativi presentati e approvati che avranno impatti diretti e indiretti non solo sull’economia dei singoli paesi. Per il secondo action plan ricopro il ruolo di Task Force European Coordinator AESC (con 31 membri di 11 Paesi) unico italiano eletto nelle quattro task force, e parte dei soli 6 membri italiani rispetto ad una forte presenza di persone di altri Paesi. Non posso essere più esaustivo, avendo sottoscritto un accordo di riservatezza, ma se da un foglio bianco inizio 2021 si è già arrivati in Erma a un action plan, ovvero ad un percorso operativo, significa che - se si volesse - l’Italia potrebbe essere protagonista e ben rappresentata in Europa, incidendo significativamente sulle scelte in materia economica e sociale. Per far questo, ovviamente, necessitano competenze - conoscenze ed esperienza specifica, come mi è stato chiesto dal team leader task force di dimostrare per ricoprire il ruolo, e soprattutto una maggiore attenzione delle istituzioni private e pubbliche”.
In particolare, per il mondo del Facility Management e degli approvvigionamenti del nostro Paese, quali sono le ricadute?
“Il facility management è per IFMA (International Facility Management Association) un approccio integrato che, attraverso la progettazione, pianificazione ed erogazione di servizi di supporto all’attività principale dell’azienda, mira ad aumentare l’efficacia dell’organizzazione e a renderla capace di adattarsi con facilità e rapidità ai cambiamenti del mercato.
Non è più solo pulizia, sanificazione e gestione, ma un ecosistema fondamentale per aumentare il benessere aziendale, più di un costo, un vantaggio competitivo. Il World Economic Forum ha stimato che, tra il 2011 e il 2030, si registrerà a livello globale una perdita cumu-
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lata di PIL di 47 mila miliardi di dollari a causa di malattie croniche, connessa alla spesa per prestazioni sanitarie e previdenza sociale, ridotta produttività, assenze da lavoro, disabilità prolungata e riduzione dei redditi per i nuclei familiari interessati. L’ambiente di lavoro è il luogo strategico e privilegiato per promuovere un processo attivo di empowerment dei lavoratori attraverso politiche di ‘change of habit’, volte alla riduzione dei fattori di rischio per la salute. Le ricadute per il comparto delle attività di servizi per edifici e paesaggio, conta 79.524 aziende (dati Monitora Italia), anche solo prendendo gli E.S.G. e nuovi regulatory Europei sulla transizione ecologica, saranno importanti. Ma attenzione l’altro rovescio della medaglia sono per esempio la gestione waste e la compliance con gli EPR. La responsabilità estesa del produttore, ‘Extended producer responsibility’ (EPR) può essere definita come un approccio di politica ambientale nel quale iI produttore di un bene è responsabile anche della fase post-consumo, ovvero della sua gestione una volta diventato rifiuto. La Direttiva (UE) 20 18/851 parte integrante del Pacchetto Europeo sull’Economia Circolare, descrive in materia di EPR per assicurare un utilizzo accorto, efficiente e razionale delle risorse naturali. Rimando anche al report Wellness at Work di PricewaterhouseCoopers (PwC)”.
Economia circolare, abbattimento delle emissioni in atmosfera, eliminazione dei motori endotermici dal 2035 e altre Direttive: l’accelerazione del percorso di sostenibilità ambientale impresso dalla UE rappresenta un problema o una stimolante sfida?
“Per l’economia circolare porto l’esempio cinese, che può sembrare contraddittorio ma rientra nelle loro strategie - si legga Sun Tzu. La roadmap di luglio 2021 pubblicata dalla National Development and Reform Commission (NDRC) incoraggia le aziende a migliorare il riciclo e utilizzare tecnologie di produzione pulite per contribuire a un’economia circolare entro il 2025. Il piano copre settori industriali come
CHI È ALBERTO CLAUDIO TREMOLADA
Milanese di nascita con formazione economica. Imprenditore/manager e socio in diverse realtà manifatturiere e del beverage (L’Ambrosiana - Divine Ignis - Technologies Group) ed investitore in start-up. Attualmente manager di Metatech Group Fonderie e responsabile competence center manufacturing e fiere ADACI. Ha messo la sua vocazione imprenditoriale e manageriale al servizio di Erma come task force european coordinator Aesc e di VeniSia quale mentor startup. Da sempre è convinto che ci siano anche soluzioni alternative per la sostenibilità economica e sociale del business. Per questo si impegna a fare cultura come contributor di riviste di settore, formatore e speaker su circular economy - design - materiali e tecnologie. È consulente senior quando le aziende vogliono cogliere le opportunità e i vantaggi differenzianti dei mercati non solo per gli acquisti.
acciaio, cemento, metalli e minerario, petrolchimico e settori a valle, tra cui edilizia, elettronica, automobili, plastica e imballaggi. La NDRC mira ad aumentare il tasso di resa delle principali risorse, inclusi combustibili fossili, acciai, metalli e biomasse, del 20% dal 2020, il che significa una maggiore produzione economica con lo stesso utilizzo di risorse, con il consumo di energia e acqua per unità di PIL da ridurre di 13,5% e 16%. Sono inoltre definiti obiettivi di efficienza anche per i rifiuti solidi e nel 2017 ha emesso un divieto su 24 tipi di importazione di rifiuti solidi. Le politiche per progetti di economia circolare potrebbero includere sostegno e vantaggi fiscali, strumenti di finanza verde tra cui obbligazioni, prestiti. Fitch Ratings prevede che un numero maggiore di emittenti cinesi attingerà al mercato per progetti di economia circolare nei prossimi anni, tra le spinte la neutralità per il carbon footprint. La Cina attualmente produce circa un terzo delle emissioni totali di carbonio del mondo ogni anno (oltre 10 miliardi di tonnellate), come emerge da oilprice.com.
In Europa può essere opportunità o enorme criticità, a secondo degli inte-
ressi specifici. Cosa fare? Ci sono le soluzioni per trasformare criticità in opportunità competitive. Per il mio pezzetto di competenza, non solo in ambito istituzionale, il 2022 mi vedrà impegnato in una serie di attività e condivisioni per fare cultura - formazione – networking e sostegno alle imprese che vorranno cogliere i vantaggi che il mercato offre”. ■
RIFERIMENTI
European Raw Materials Alliance (ERMA): www.erma.eu
Associazione Italiana Acquisti e Supply Management (ADACI): www.adaci.it
Associazione Nazionale Filiera Industria (Anfia): https://bit.ly/3mviglQ
BlackRock: www.blackrock.com/it/investitoriprivati/2021-blackrock-lettera-clienti
PricewaterhouseCoopers (PwC): https://pwc.to/3EoXlHc
European Commission, Regulatory già in essere sui conflict metals: https://bit.ly/3qdmyzu
European Commission, Action Plan on Critical Raw Materials: https://ec.europa.eu/docsroom/ documents/42852
ERMA, Rare Earth Magnets and Motors: a European Call for Action: https://erma.eu/app/ uploads/2021/09/01227816.pdf
International Facility Management Association (FIMA): www.ifma.it
Wellness at Work report di PwC: www.pwc.com/ it/it/publications/docs/pwc-adapt-wellness-atwork.pdf
Oilprice: https://oilprice.com/Energy/Coal/WhyChina-Cant-Quit-Its-Coal-Addiction.html.
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Gestione RIFIUTI, una nuova VOCE per l’Italia
Claudia Mensi sarà dal 2023 il nuovo Presidente della Federazione europea imprese di gestione rifiuti (FEAD). Una grande occasione, per il nostro Paese e le sue imprese, per svolgere un ruolo di primo piano a livello europeo
Maurizio Pedrini, giornalista di settore e Direttore tecnico rivista Dimensione Pulito
Nel corso dell’Assemblea Generale della Federazione Europea delle imprese che operano nel settore dei servizi ambientali e nella gestione dei rifiuti (FEAD) Claudia Mensi, Laboratory Manager della multiutility A2A, in rappresentanza dell’Associazione Imprese Servizi Ambientali (FISE Assoambiente), è stata nominata Vice President e Incoming President . La dottoressa Mensi affiancherà l’attuale Presidente FEAD, Peter Kurt per il 2022 e subentrerà alla Presidenza nel 2023. La FEAD, attraverso le Associazioni nazionali di categoria ad essa aderenti, tra cui FISE Assoambiente per l’Italia, rappresenta ben 18 Paesi europei e 3.000 aziende con 320.000 addetti, che gestiscono circa il 60% del mercato dei rifiuti urbani e oltre il 75% dei rifiuti industriali e commerciali in Europa, con un fatturato annuo complessivo di circa 75 miliardi di euro. Abbiamo incontrato la neo eletta, per rivolgerle alcune domande e conoscere i suoi progetti.
Innanzitutto, come è maturata la sua nomina a Vice President e Incoming President della FEAD? Si aspettava di assumere un incarico così prestigioso? “Collaboro da anni a questo gruppo di lavoro come rappresentante di FISE Assoambiente, uno dei soci fondatori
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di FEAD e, quando si è presentata l’occasione del rinnovo della presidenza di questa Federazione Europea, il Direttivo ha pensato di fare il mio nome, in vista dell’assemblea del 10 dicembre. Io sono rimasta un po’ sorpresa ma anche convinta di poter dare il mio apporto. Collaboro infatti da dieci anni con i gruppi europei e mi sento pronta a ricoprire questo nuovo ruolo. Va detto comunque che questa non è la prima presidenza italiana, in quanto anche in passato abbiamo avuto un presidente italiano, ma è la prima volta che viene eletta una donna”.
Un dato doppiamente positivo, considerando la carenza di rappresentanza italiana in seno ad importanti organismi europei: è d’accordo?
“Direi che questo è un dato oggettivo, anche se negli ultimi anni, a dire il vero, si è vista una partecipazione maggiore, specialmente a livello tecnico.
Quindi di fatto sono anche contenta di questo aspetto, perché ritengo che per noi sia giunto il momento di farci vedere non solo dal punto di vista tecnico ma anche con la capacità di saper gestire delle situazioni a livello europeo, coordinandoci efficacemente con le nostre associazioni italiane di riferimento per svolgere un efficace gioco di squadra. Del resto, nel nostro caso, si tratta di un giusto premio, perché ritengo che FISE, a suo tempo, sia stata assai lungimirante nel partecipare alla fondazione di FEAD, in quanto a quei tempi si credeva poco nel ruolo italiano in ambito europeo e prevaleva piuttosto la tendenza a subire le decisioni altrui”.
CHI È
CLAUDIA MENSI
Claudia Mensi ha ricoperto negli ultimi vent’anni incarichi di grande responsabilità in campo ambientale e nel settore della gestione rifiuti in Italia.
In A2A dal 2005, è oggi Laboratory Manager e occupa un ruolo chiave per la gestione di impianti di trattamento rifiuti urbani e industriali e per le attività normative nazionali e internazionali, nonché per la gestione delle attività analitiche nei laboratori interni dell’azienda. Mensi è anche membro del Comitato di Vigilanza e Controllo per il combustibile secondario recuperato.
assunto un ruolo rilevante in campo produttivo, perché non si tratta soltanto di un servizio pubblico essenziale nell’ambito dei rifiuti urbani, ma ha anche delle ricadute immediate sulla salubrità dell’ambiente e dei contesti. Perciò si tratta di un settore che sta crescendo anche per effetto del recupero, e quindi grazie alla possibilità di recuperare dai rifiuti materie prime che poi servono nuovamente all’industria. La gestione integrata dei rifiuti si è rivelata come una delle fonti di approvvigionamento più costanti di materie di grande utilità e anche nell’ambito della produzione di energia. Il pacchetto normativo dedicato all’economia circolare vincola i Paesi membri dell’UE al raggiungimento di due fondamentali obiettivi. Il primo è il riciclo di almeno il 55% dei rifiuti urbani entro il 2025. Questa quota è destinata a salire al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035. Il secondo obiettivo è il riciclo del 65% dei rifiuti di imballaggi entro il 2025 (70% entro il 2030) con obiettivi diversificati per materiale. Quindi un grande sforzo, in particolare per il recupero dei rifiuti domestici e commerciali ma anche un decisivo vincolo alle normative di scarto, in quanto potremo al massimo arrivare al 10%.
Possiamo analizzare brevemente le principali problematiche al centro dell’attenzione del vostro settore in ambito europeo e quali sono le priorità?
La gestione dei rifiuti rappresenta una delle principali sfide strategiche per la realizzazione della cosiddetta transizione ecologica: come pensa vada affrontata?
“Credo senz’altro che la prima esigenza sul tappeto sia quella di un approccio libero dai preconcetti con i quali spesso si approccia questa tematica. Il settore dei rifiuti negli ultimi anni ha
“I temi da affrontare sono parecchi: iniziative collegate al Green Deal, Tassonomia verde, revisione del Regolamento sulla movimentazione transfrontaliera dei rifiuti waste management and chemicals solo per citarne alcuni. Temi sui quali è mia intenzione dar voce anche alle esigenze delle imprese italiane. L’Italia, comunque, non parte certamente da posizioni di coda nel contesto europeo: abbiamo, infatti, il più basso consumo domestico di materia prima mentre siamo ai primi posti per indice di produttività delle nostre risorse. Quest’ultimo rappresenta un importante indicatore perché significa che siamo in grado di generare un buon valore da
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quelle impiegate, senza contare – infine – che siamo al vertice continentale anche per volume di materiali recuperati utilizzati in processi produttivi. Rispetto agli ultimi dati sui rifiuti urbani resi noti dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale) sulla produzione e sullo smaltimento dei rifiuti urbani, nel 2020 in Italia il recupero della materia ha rappresentato un’operazione prevalente, con circa il 51% dei rifiuti gestito a tal fine. In sostanza, direi che come numeri non siamo messi male: però, per difendere un primato europeo di cui possiamo andare giustamente orgogliosi, è necessario affrontare e risolvere alcuni gravi problemi, a partire dal contesto normativo, che appare decisamente troppo farraginoso”.
Rispetto a quali tematiche pensa di poter apportare il maggior contributo?
“Vorrei portare le significative esperienze maturate, soprattutto negli ultimi anni, dalle imprese italiane che rappresento. Sono consapevole che noi italiani, in Europa, possiamo vantare un know how particolarmente apprezzato, ma lo sviluppo è decisamente frenato da un contesto normativo troppo rigido, che ne condiziona pesantemente l’operatività. Senza essere presuntuosi, è bene sottolineare che siamo molto apprezzati all’estero, dove però i nostri partner sono spesso spaventati, non solo dal carico burocratico e dai vincoli legislativi, ma anche dall’incertezza e dalla confusione che regna sovrana nella modalità di approccio al settore. Tutti noi sentiamo la minaccia di questa Spada di Damocle che pesa sulle nostre teste”.
Certo, però, anche le Direttive e le dinamiche europee risultano a volte contraddittorie e minacciose per il nostro Paese. O mi sbaglio?
“Vi è talvolta un’erronea percezione, a livello diffuso, del loro significato profondo. Personalmente ritengo che
LA
siano utili ed aiutino, in alcuni ambiti, a fare chiarezza mettendo un po’ d’ordine nella situazione, a volte caotica, che viviamo in Italia. Credo che si debba fare estrema attenzione al loro momento evolutivo, in quanto molte di
esse sono ancora in divenire e non sono state emanate né pubblicizzate. Come Stato membro e fondatore dell’Unione Europea dovremmo senz’altro farci sentire di più, ma questo è un compito della politica”.
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PIÙ GRANDE URGENZA DEL NOSTRO PAESE NON È LA MANCANZA DI INVESTITORI, BENSÌ LA SEMPLIFICAZIONE, LA SBUROCRATIZZAZIONE E LA DIGITALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ CHE RIGUARDANO LA GESTIONE DEL RIFIUTO E L’ECONOMIA CIRCOLARE
Quello della gestione dei rifiuti nel nostro Paese rappresenta ancora un capitolo abbastanza doloroso e ricco di contraddizioni: come si posiziona l’Italia in ambito europeo e quali sono le principali criticità da affrontare?
“Come le dicevo, l’Italia si posiziona tra i best performer in Europa proprio per la capacità di recuperare materiali dai rifiuti: la percentuale è cresciuta costantemente negli ultimi anni, ma –purtroppo – non siamo stati in grado di incrementare significativamente la quota di recupero energetico, che è rimasta sostanzialmente costante dal 2009 ad oggi, il che si è tradotto nel ricorso continuo alla discarica. Tanto per farle un esempio con un Paese a noi vicino, siamo ai livelli della Germania degli anni 2000. Il lavoro da compiere, come può ben capire, è ancora parecchio”.
Questo è un dato grave e problematico, proprio alla luce della pesante crisi energetica che stiamo vivendo: si ha la sensazione che il nostro sia un Paese incapace di guardare al futuro e programmare le proprie scelte, costantemente alle prese con continue emergenze. Lei non crede?
“Condivido pienamente il suo giudizio: i flussi delle raccolte differenziate hanno tenuto conto di alcune filiere del riciclo, in qualche caso anticipando addirittura gli obiettivi prefissati, mentre sui dati dello scorso anno hanno sicuramente pesato tantissimo le restrizioni della domanda conseguenti al contenimento del SARS CoV 2, con un parziale recupero solo nella seconda parte dell’anno. Ribadisco che per attuare una vera transizione ecologica nel nostro Paese, servirebbe anzitutto un’effettiva semplificazione normativa, con molti incentivi all’uso di prodotti riciclati. La crescita di rifiuti riciclati è comunque costante, analizzando – per esempio – il riciclo degli imballaggi, notiamo che nel 2020, nonostante la pandemia, la percentuale di imballaggi riciclati sul territorio nazionale ha raggiunto il 73%, aumentando di oltre 3 punti rispetto al 2019”.
Dunque, complessivamente, le scelte politiche che riguardano la gestione dei rifiuti diventano sempre più importanti: con quali scenari?
“È un panorama a macchia di leopardo.
Gli scenari, per quanto riguarda le altre filiere, sono articolati e diversi, sia in ambito nazionale che europeo, sia come target di raccolta che utilizzo e riciclo. La crisi di alcuni settori, come l’automotive e l’edilizia, con la consistente riduzione della domanda, ha causato un crollo dei prezzi delle materie prime che ha interessato anche i materiali riciclati. Oggi, come ben sappiamo, la situazione è radicalmente opposta: i più importanti Paesi fornitori - in primis la Cina, ripartita in anticipo rispetto agli altri - hanno investito tantissimo sia sull’acquisto di materie prime, che sul recupero delle stesse, facendone incetta e scorta. Ragion per cui, oggi la vendita avviene in quantità limitate. Questo fenomeno, ovviamente, sta determinando spropositati aumenti dei prezzi, sempre più esponenziali, dei materiali in commercio. In definitiva, questi eventi ci fanno comprendere quanto sia fragile il Sistema Paese Italia, ma anche quello europeo e quanto entrambi dipendano dalle politiche economiche di altri Stati. Ecco perché il riciclo è essenziale, non
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soltanto per la transizione ecologica, ma anche per una vera e propria resilienza del sistema economico e sociale. È necessario investire parecchio sulla creazione di un mercato e di una cultura che siano in grado di valorizzare correttamente, anche nell’industria, con gli opportuni strumenti, i materiali prodotti da riciclo, scoraggiando l’impiego di materie prime vergini”.
A suo avviso, il PNRR pone le premesse e offre concreti strumenti per andare in questa direzione nei tempi, ormai strettissimi, imposti non solo dall’evolversi delle problematiche ambientali, ma anche dalle direttive sempre più stringenti dell’UE?
“Non le nascondo affatto le mie e le nostre perplessità a questo riguardo. FISE Assoambiente aveva già segnalato al ministro Cingolani alcune evidenti criticità, specie in relazione ai progetti dedicati ai rifiuti e all’economia circolare da finanziare, ritenendo che sarebbe stato molto meglio investire su strumenti economici di mercato, capaci di premiare delle efficienze organizzative. Le risorse che alla fine sono state destinate al comparto dei rifiuti appaiono, purtroppo, insufficienti per il gap impiantistico del nostro Paese. In ogni caso, se riuscissimo a spendere bene le risorse assegnate, sarebbe già un successo, un passo avanti verso un riequilibrio della situazione impiantistica, assolutamente necessario nel nostro Paese,
dove la più grande urgenza non è la mancanza di investitori, bensì la semplificazione, la sburocratizzazione e la digitalizzazione delle attività che riguardano la gestione del rifiuto e l’economia circolare. Per esempio sarebbe di vitale importanza annunciare la riforma dei procedimenti amministrativi per il rilascio di nuove autorizzazioni. Inoltre, per quanto ci riguarda, il PNRR non coglie né rappresenta un’altra criticità, ovvero l’assoluta necessità di dotare il Paese di adeguati impianti non solo per il trattamento delle frazioni, che vengono raccolte separatamente, ma anche per poter gestire gli scarti che attualmente conferiscono in misura notevole in discarica, oppure all’estero”.
Quali passi andrebbero realizzati per coinvolgere maggiormente l’opinione pubblica del nostro Paese, facendo crescere una cultura che consideri finalmente i rifiuti come preziosa risorsa economica, nell’ottica della sostenibilità e della transizione ecologica?
“Credo che serva, soprattutto, un grande sforzo per fare chiarezza nella comunicazione istituzionale, perché essa – se ben realizzata – può svolgere un compito davvero prezioso. In questa fase, così delicata e complessa per il futuro del Paese, credo vi sia l’assoluta necessità di coinvolgere tutti gli attori sociali chiamati a dare il loro contributo per raggiungere l’obiettivo. Le persone rappresenteranno il punto di partenza e d’arrivo di questo percorso, tenendo lo sguardo proiettato sulle giovani generazioni, che dovranno esserne protagoniste. Da qui la necessità di una comunicazione che si adatti ai tempi, alle esigenze dei cosiddetti nativi digitali e sia in grado di adoperare al meglio i nuovi social media, mediando tra le esigenze di informazione tecnico scientifica e un’efficace pratica divulgativa ed educativa”. ■
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servizi
sanificazione ambientale
artificiale applicata
Cleaning, tra innovazione robotica
digitalizzazione dei
gestionali
controllo
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imprese di pulizia di
del Multiservizio, del Facility Management e della digitalizzazione 4.0” LIVE WEBINAR Gli Incontri di Coordinati e moderati da Maurizio Pedrini, giornalista
settore
direttore
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ospedalieri e di pulizia alla prova del nove del mercato: opportunità e problematiche da sciogliere” “Le nuove frontiere della
nelle camere degli hotel: vantaggi competitivi della misurazione di correttezza ed efficacia delle operazioni di cleaning”. “L’intelligenza
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Pulito
ICS – DISTRIBUTION, la nuova gamma detergenti ZEP per la distribuzione
UN PERCORSO COMUNE TRA CLIENTE E FORNITORE
Nel mondo della distribuzione HORECA si affaccia la nuova linea di detergenti professionali ICS – Integrated Cleaning Systems - creata da Zep, produttore leader di ausiliari chimici di manutenzione civile e industriale. La gamma ICS mira a ottenere l’attenzione di un ampio raggio di utilizzatori, serviti dai migliori distributori italiani e internazionali che cercano le soluzioni più efficaci e moderne da offrire ai loro partners commerciali. Negli oltre 80 anni trascorsi al fianco dei propri clienti la ricerca, la competenza e la sostenibilità sono state le basi della filosofia di Zep nella proposta di soluzioni professionali di detergenza. Da questa esperienza nasce la gamma ICS Distribution, una selezione delle storiche formulazioni Zep per applicazioni nel settore Hospitality.
PARTNERSHIP GLOBALE
L’ampio spettro di applicazioni, la riconosciuta qualità e l’impegno di Zep sono il cuore della proposta ICS, tesa a supportare il distributore e i suoi clienti nel raggiungimento dei loro stessi obiettivi e rendere quindi concreto il concetto di Global Partnership. Per Zep significa stabilire un percorso in comune col cliente, affiancandolo nell’analisi delle esigenze specifiche e fornendo la giusta soluzione, l’assistenza e il training sull’uso corretto all’applicazione dei prodotti. Con la gamma ICS Distribution Zep ha voluto concentrarsi su quello che sa fare meglio, ossia ottimizzare e rendere più semplice il lavoro degli utilizzatori finali.
Il catalogo ICS si compone infatti dei più efficaci formulati dedicati a cucina e HACCP, ambienti, bagno, camera e igiene delle mani, realizzati anche sulle indicazioni degli stessi operatori di settore. Oggetto della massima attenzione sono stati anche i confezionamenti e le concentrazioni di alcuni prodotti di grande consumo, calibrati per il raggiungimento di un risparmio economico nella gestione d’impresa e sulla doverosa attenzione all’ambiente. In questo difficile frangente pandemico è stato inevitabile rivedere e rinnovare parte dei disinfettanti di gamma. I nuovi formulati, pronto uso e concentrati, sono oggi divisi in due tipologie, base alcolica e sali quaternari d’ammonio, per fornire la soluzione professionale su misura a ogni problema legato alla disinfezione di ambienti e superfici.
PERCHÉ SCEGLIERE ICS
Ottimizzare tempo e qualità del lavoro è un binomio finalmente realizzabile con prodotti e sistemi rapidi, efficaci e dal costo in uso estremamente contenuto. Scegliere il giusto prodotto è importante per definire la propria identità e lo stile dell’approccio con i clienti, siano essi strutture ricettive o clienti finali dei loro servizi. Ovunque la soddisfazione dell’ospite sia l’obiettivo d’impresa, Zep in qualità di partner offre le soluzioni più efficaci per rendere più sicura l’esperienza di soggiorno dal punto di vista dell’igiene e la cura degli ambienti.
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MICROBI e superfici: l’importanza di una corretta PULIZIA
Numerosi studi sono stati pubblicati sul trasferimento di agenti patogeni tra mani e superfici e sulla sopravvivenza dei patogeni su di esse, dimostrando come un approccio igienico mirato sia fondamentale per uccidere o inattivare i residui microbici a cura di Simone Ciapparelli
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La scienza ha dimostrato molte volte come gli organismi patogeni siano in grado di sopravvivere su una varietà di superfici e materiali con cui le persone entrano in contatto abitualmente nella loro vita quotidiana. Questa capacità di sopravvivere dipende da molteplici fattori, tra cui la temperatura, l’umidità relativa, le proprietà fisiche del materiale superficiale e l’eventuale presenza di una matrice protettiva o di un biofilm, come le secrezioni respiratorie di esseri umani o animali, che incorpori questi organismi.
Pertanto, molti potenziali agenti patogeni possono sopravvivere su materiali duri o morbidi per ore o addirittura giorni ed essere in grado di infettare eventualmente individui suscettibili: abbiamo infatti visto che condizioni croniche come malattie cardiache, renali e polmonari sono fattori di rischio estremamente significativi per la malattia da SARS-CoV-2.
La possibilità che un virus si diffonda tramite fomiti (oggetti inanimati che possono trasportare e diffondere malattie e agenti infettivi) dipende innanzitutto dalla capacità del virus di mantenere l’infettività mentre si trova sulla superficie del fomite. Fattori intrinseci, come la tipologia di virus (con involucro o senza involucro), proprietà del fomite (poroso o non poroso), ceppo virale e titolo di inoculazione virale, influiscono sul potenziale di sopravvivenza totale del virus, che può essere di ore, giorni o settimane. Uno studio recente ha stabilito che SARS-CoV-2 può sopravvivere fino a 2-3 giorni su plastica e acciaio inossidabile, 4 ore su rame e fino a 24 ore su cartone.
LA “RETE DI CONTAMINAZIONE
DELLE SUPERFICI”
I punti di contatto comuni negli ambienti pubblici, di lavoro e domestici possono essere facilmente contaminati da individui malati, oppure che si stanno riprendendo o si sono ripresi da una malattia, ma sono ancora infetti e continuano a diffondere virus. Le superfici contaminate fungono quindi
COS’È CIRI
Il Cleaning Industry Research Institute è una società senza scopo di lucro con sede ad Albany, NY, fondata per promuovere la scienza nel settore della pulizia e nelle sue affiliazioni. Attraverso la ricerca scientifica, CIRI sensibilizza riguardo l’importanza di una pulizia efficace e cerca di trasmettere questo messaggio implementando strategie come la promozione della pulizia pensata per preservare la salute e controllare le infezioni, la comunicazione dei risultati di ricerche basate su tecniche e pratiche di pulizia efficaci, la promozione dell’importanza delle operazioni di pulizia, restauro e manutenzione nel preservare la salute e l’igiene pubblica.
da serbatoi di una vasta comunità microbica che si accumula nel tempo man mano che gli aerosol infettivi si depositano sulle superfici e il numero di contatti con mani e dita contaminate continua ad aumentare. Studi dimostrano che le mani sulle quali sono presenti virus possono contaminare fino a sette altre superfici. Quando tocchiamo un oggetto, trasferiamo organismi su quella superficie e/o accumuliamo organismi sulle nostre mani. In un ambiente affollato, una superficie contaminata da una persona può essere toccata da molte altre persone che poi toccano a loro volta altre superfici. Ciascuna di quelle superfici contaminate può essere nuovamente toccata da altre persone, e così il processo di contatto e contaminazione continua.
Uno studio approfondito sulla contaminazione microbica relativamente al contatto umano con le superfici pubbliche è stato condotto per un periodo di quattro anni in quattro città degli Stati Uniti. I siti chiave e le superfici campionate hanno incluso centri commerciali (telefoni, tavoli, maniglie, scale, pulsanti di ascensori, servizi igienici, controsoffitti); aeroporti (braccioli, carrelli portabagagli, fontanelle, scale, telefoni, servizi igienici); stazioni degli autobus (panchine, corrimano, pulsante di chiamata, braccioli, distributori automatici); banche (pulsanti bancomat, penne, banconi); palestre (panchine, maniglie per armadietti, attrezzi ginnici, corrimano, maniglie, servizi igienici); sale cinematografiche (braccioli, fontanelle, telefoni, videogiochi, maniglie); parchi (panchine, fontane); e
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I NDAGINE
oggetti personali (borse, zaini, cartelle, superfici domestiche). I risultati hanno mostrato che il 25% dei campioni raccolti era positivo alle proteine dei virus, il 20% per i marcatori biochimici, il 93% alla conta delle colonie batteriche, il 7% ai coliformi totali e l’1,5% ai coliformi fecali. Le attrezzature per parchi giochi per bambini sono state identificate come superfici prioritarie per ulteriori ricerche sulla presenza e la potenziale esposizione a organismi che causano malattie infettive.
Lo studio ha anche indagato sul potenziale di trasferimento della contaminazione nell’ambiente interno. Tre ambienti di ufficio sono stati monitorati dopo l’inoculazione artificiale di superfici di uso comune con un tracciante in resina copolimerica. Dopo aver toccato superfici contaminate, l’86% degli impiegati di tre uffici separati ha trasferito il tracciante in resina nelle proprie mani, mentre l’82% ha trasferito la resina su superfici aggiuntive. Dopo l’inoculazione di un rubinetto del bagno e della maniglia della porta di uscita, la resina si è diffusa più comunemente
sulle mani, sui volti, sui telefoni e sui capelli dei dipendenti. Da un telefono comunitario inoculato, la resina si è diffusa più frequentemente su mani, viso, capelli, scrivanie, bicchieri, tastiere, penne e maniglie delle porte.
La resina è stata trovata anche su una vicina fontana di acqua potabile. Infine, da un pulsante di una fotocopiatrice inoculato, la resina si è trasferita su documenti copiati e originali, apparecchiature informatiche e mani e volti dei dipendenti. Cinque dei volontari sono stati accompagnati a casa per ulteriori campionamenti e, 20 minuti dopo essere arrivati a casa, è stata trovata resina sulle mani di tutti i soggetti, sugli oggetti personali (zaini, borse, chiavi) e sulle superfici domestiche (maniglie delle porte, interruttori della luce, piani di lavoro e elettrodomestici da cucina). Pertanto, le fasi combinate di tale studio hanno sottolineato l’importanza della pulizia e della disinfezione dei punti di contatto comuni, insieme all’attenzione all’igiene delle mani, al fine di ridurre il rischio di trasmissione di agenti infettivi che causano malattie.
FATTORI DI INFEZIONE
La semplice presenza di virus sui fomiti non si traduce direttamente nella capacità di infettare o nell’estensione della potenziale patologia associata agli agenti. Ci sono tre fattori chiave che forniscono una comprensione sommaria del potenziale degli agenti infettivi di causare malattie agli esseri umani: la dose infettiva, la virulenza e lo stato immunitario dell’individuo. Per ogni malattia infettiva esiste un numero approssimativo di agenti infettivi necessari per l’inizio del processo patologico e, per alcune malattie, quella dose infettiva è stata determinata mediante sperimentazione animale e/o umana.
Tale fattore può essere potenziato se l’agente microbico possiede virulenza, cioè una maggiore capacità di causare malattie a causa di una varietà di fattori genetici. Infine, le persone con una funzione immunitaria inadeguata e/o fattori di rischio dovuti a malattie croniche sono rese più suscettibili all’azione degli agenti infettivi, specialmente se tali individui sono esposti a una dose infettiva significativamente elevata. Pertanto, ci sono molte variabili associate al processo della malattia infettiva, in particolare per i patogeni respiratori virali, in cui la trasmissione può avvenire esclusivamente per inalazione, o contatto diretto, o contatto indiretto, o una combinazione di due di essi, o anche tutti e tre. Pertanto, vi è il vantaggio di un approccio a più livelli alla prevenzione della trasmissione delle malattie attraverso l’uso delle mascherine, attraverso il distanziamento sociale, il lavaggio e l’igienizzazione delle mani e la pulizia e la disinfezione delle superfici riconosciute come potenziali serbatoi di contaminazione microbica. Attraverso l’impiego di volontari è stata dimostrata la trasmissione diretta di virus del raffreddore. Il rinovirus è stato trasmesso dai soggetti infettati sperimentalmente ad altri soggetti riceventi: attraverso il contatto con le mani, in 11 casi su 15 si è sviluppata l’infezione. I risultati hanno mostrato
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che il virus sulle mani dei donatori è stato trasferito alle dita dei riceventi in 20 casi su 28 (71%) di esposizioni a contatto con la mani della durata di 10 secondi. In uno studio successivo sulla trasmissione per contatto indiretto condotto dagli stessi ricercatori, giovani adulti sani hanno toccato per circa 5 secondi superfici precedentemente contaminate da donatori infetti. Cinque dei 10 destinatari (50%) hanno sviluppato un’infezione dopo l’esposizione a manici delle tazze di caffè contaminati da virus e 9 su 16 (56%) si sono infettati dopo l’esposizione a piastrelle di plastica contaminate.
L’IMPORTANZA DELLA PULIZIA E DELLA DISINFEZIONE
Oggi, la necessità di una pulizia basata sul mantenimento della salute è più importante che mai. L’approccio igienico mirato prevede la pulizia manuale con detergente, seguita dall’applicazione di un disinfettante appropriato registrato EPA, o l’uso di un detergente disinfettante monofase, seguito da un ulteriore potenziamento antimicrobico fornito dall’uso di una salvietta disinfettante o di uno spray disinfettante recante l’approvazione EPA appropriata per l’uso contro il coronavirus SARSCoV-2.
Il processo di pulizia rimuove, attraverso l’attrito, sporco, secrezioni respiratorie e altre sostanze che possono bloccare o interferire con l’azione antimicrobica del biocida. SARS-CoV-2 è un virus con un involucro lipidico molto suscettibile alla dissoluzione da parte dei detergenti, che contribuiscono quindi direttamente all’inattivazione del virus o a renderlo molto suscettibile alle azioni di tutte le classi di disinfettanti. L’importanza della pulizia delle superfici, combinata con l’igiene delle mani nell’ambiente non sanitario, è stata sottolineata dai risultati di un recente studio di ricerca applicata che ha studiato la diffusione della contaminazione virale attraverso le mani dei lavoratori e le superfici chiave in un edificio di uffici con 100 dipendenti che utilizzano 41 singoli uffici e 116 cubicoli.
Utilizzando un surrogato del virus sulle mani di alcuni lavoratori e sulle superfici chiave, è stata dimostrata la diffusione della contaminazione e si è riscontrato che un intervento con disinfettante per le mani e disinfettante per superfici riduce significativamente le concentrazioni virali su mani e fomiti.
Le superfici più contaminate sono risultate essere il frigorifero, le maniglie dei cassetti e i rubinetti del lavandino
nella sala pausa, insieme alla barra di spinta sull’uscita principale dell’edificio, i distributori di sapone nel bagno delle donne. I risultati di tale studio sottolineano il valore di un approccio a più livelli alla riduzione del rischio di trasmissione di malattie infettive da superfici contaminate in ambienti pubblici, di lavoro e domestici. La combinazione di pratiche di igiene delle mani e pulizia e disinfezione delle superfici massimizza la riduzione del rischio di trasmissione di agenti patogeni da contatto, poiché sia il potenziale di deposito di agenti patogeni sulle superfici, sia la loro rimozione dalle superfici tramite attaccamento alle dita e alle mani, sono notevolmente ridotti.
Una volta stabiliti i protocolli di pulizia e disinfezione per i punti ad alto contatto all’interno di un ambiente chiuso, l’elemento chiave per ridurre l’esposizione umana e il potenziale di trasmissione di agenti infettivi è la frequenza con cui vengono eseguiti tali protocolli. Infatti, è stato dimostrato che una migliore pulizia dei pavimenti e dei banchi nelle scuole riduce i sintomi delle vie respiratorie superiori. ■
Fonte: Ciri, Contact Transmission of Infectious Disease Agents: The Science and Implications for Cleaning and Disinfection of Surfaces
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MARKA, protezione profonda professionale
Marka, brand di MK spa, da oltre 60 anni si impegna nella ricerca di soluzioni sempre più sicure, innovative ed efficaci per la pulizia e l’igiene degli ambienti professionali. Le formulazioni Marka nascono da una ricerca costante e dall’ascolto attento delle esigenze del cliente.
Marka con i suoi sistemi di pulizia, interamente realizzati in Italia con materie prime di alta qualità, si pone un unico obiettivo: garantire la Protezione Profonda Professionale in tutti gli ambienti e contesti operativi pubblici e privati.
La ricerca e l’innovazione di Marka è anche nella comunicazione, attraverso un pack razionale ed equilibrato, con etichette intuitive che accolgono tutte le informazioni necessarie all’utilizzatore per implementare un’attività di cleaning e di igienizzazione in piena sicurezza, garantendo una pulizia profonda in tutti gli ambienti.
MARKA - UNA GRANDE INNOVAZIONE, IN OGNI PRODOTTO
Marka offre soluzioni che rispondono in modo innovativo ai più diversi bisogni di pulizia e igiene. Per questo ogni prodotto Marka nasce da anni di studio e di ricerca. Le nostre formule sono il frutto di un accurato lavoro scientifico a cui ci dedichiamo con passione, per più di 3500 ore all’anno. Nei nostri laboratori investiamo in tecnologie all’avanguardia e professionalità d’eccellenza. Ogni giorno lavoriamo per tener fede al nostro impegno
con il consumatore: realizzare prodotti sempre più straordinari, in anticipo sui tempi.
MARKA - VALORE 100% ITALIANO
Marka è 100% italiano. L’intera filiera è interna all’azienda, dal design di prodotto alla formulazione chimica, dal confezionamento all’etichettatura. Ogni singola fase della produzione è rigorosamente controllata per garantirvi i più alti standard di qualità. Abbiamo un laboratorio di ricerca, un reparto dedicato alla cosmetica e uno autorizzato alla produzione di PMC. E soprattutto, una passione e una creatività tutte italiane.
MARKA – I SISTEMI
L’offerta di prodotto di Marka è stata fondata su 3 pilastri: detergenza, igiene e sostenibilità. È su questi tre pilastri che nascono le nuove linee di Marka per i professionisti:
Marka Sistema Detergenza: garantire ad ogni settore della pulizia professionale la soluzione più performante. L’eccellenza delle formule, la specializzazione dei prodotti, l’ampiezza della gamma garantiscono la massima efficacia, la qualità del risultato e un vantaggio competitivo in termini di costo in uso. Un sistema con prodotti che coprono tutti gli ambienti e le superfici, dalla cucina, al bagno, ai
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pavimenti fino a superfici specifiche come plexiglass e pannelli solari.
Marka Sistema Igiene: garantire la massima protezione alle persone, per igienizzare e sanificare gli ambienti e le attrezzature in ogni ambito di applicazione: HO.RE.CA, grande distribuzione,
industria alimentare e cosmetica, comunità pubbliche e private. La gamma Sistema Igiene è stata costruita per offrire ai clienti ed agli utilizzatori delle soluzioni altamente performanti che possano garantire un profonda igienizzazione in tutti gli ambienti.
Marka Sistema Ambiente: garantire la salvaguardia dell’ambiente con prodotti Ecolabel e concentrati giusta dose, utilizzando materie prime sostenibili e rinnovabili, packaging completamente riciclabili e permettendo di ridurre fino all’80% l’immissione di plastica nell’ambiente. Marka Sistema Ambiente nasce con l’obiettivo di guardare oltre, tutelando l’ambiente e le persone.
Crediamo in una partnership basata sul servizio.
Chi sceglie i prodotti Marka sceglie un mondo di attenzioni. Con ogni cliente si costruisce una relazione di fiducia basata su un ascolto attivo e problem solving, supportandolo con corsi di formazione, consulenza, servizi personalizzati e assistenza tecnica e commerciale.
Marka Academy
Ogni anno più di 1200 ore sono dedicate alla formazione, con moduli di formazione specifici e differenziati per collaboratori e partner dei nostri clienti e per gli utilizzatori finali. I corsi Marka sono dedicati a dipendenti, agenti, collaboratori e partner dei propri clienti.
Marka Service
Marka offre assistenza tecnica sui prodotti e sui sistemi di erogazione (proposta, installazione, collaudo, verifica), sia prima che dopo la vendita. Supporta il proprio cliente con soluzioni commerciali e di comunicazione dedicate, fornendo assistenza logistica e garantendo opzioni di distribuzione flessibile.
Marka Consulting
Marka supporta il cliente nel controllo qualità: monitora, verifica e stila report periodici del rispetto delle procedure e degli obiettivi. Si occupa del controllo dei costi fornendo un’analisi preventiva dei costi in uso per una corretta valutazione dei progetti di gara. www.markacleaning.com
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Detergenti e sanitizzanti alla PROVA del NOVE
Fabio Chiavieri
I prodotti detergenti e sanitizzanti si sono rivelati fondamentali nella lotta al Covid-19 vista la sua capacità di sopravvivere su svariate tipologie di superfici e materiali che vengono quotidianamente a contatto con le persone. Se, quindi, le aziende del settore hanno da una parte beneficiato di una maggiore richiesta da parte del mercato, dall’altra devono fare i conti, come tutto il mondo manifatturiero, con l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime
M M ERCATO
La nostra rivista da sempre sottolinea l’importanza di mettere al sicuro da virus e batteri superfici e ambienti, con i quali le persone vengono a contatto quotidianamente, attraverso una corretta pulizia. Lo scoppio della pandemia, come era prevedibile, ha acceso i riflettori su questa esigenza aumentata dalla gravità della situazione emergenziale che stiamo vivendo. Da questo contesto sono stati sviluppati protocolli di pulizia e disinfezione basati sulla combinazione di pratiche di igiene delle mani e pulizia e disinfezione delle superfici che hanno messo al centro dell’attenzione i prodotti detergenti e sanitizzanti come armi principali per mettere in atto un’azione mirata alla distruzione del virus. A questa impennata di consumi, il mercato ha reagito con un’offerta adeguata che ha molto spesso fatto rivedere le strategie di molte aziende le quali, giocoforza, hanno concentrato la loro attività su questo genere di prodotti spostando perfino il proprio core business. Con il trascorrere del tempo la situazione è andata via via normalizzandosi, lasciando posto a un più misurato risalto al tema dell’igiene, ma anche a nuove sfide per le imprese. Ogni genere di crisi, infatti, genera nuove situazioni di mercato accompagnate spesso da speculazioni per cui a fenomeni inflazionistici si accompagnano gli aumenti dei prezzi di energia e materie prime che rischiano di mettere a repentaglio la ripresa del comparto manifatturiero nel suo complesso. Anche le aziende del settore detergenti e sanitizzanti devono fare i conti con questa complessa situazione che, di fatto, rallenta le consegne e spinge verso un aumento dei prezzi al consumatore.
RICERCA E SVILUPPO IN EPOCA COVID
Come già evidenziato, la presenza del Sars-CoV-2 ha acceso i riflettori sull’importanza della pulizia e della disinfezione dei punti di contatto comuni. In che
maniera questo nuovo livello di attenzione ha influenzato la vostra attività di Ricerca e Sviluppo?
“Con lo scoppio della pandemia – dice Rosella Albalustro, amministratore delegato di Alca Chemical – ci siamo trovati, come un po’ tutte le aziende del settore, a dover affrontare una serie di problematiche che erano indipendenti dalla nostra volontà: la fretta e l’incertezza del contesto, un cambio totale nel modo di concepire la pulizia che è sempre più coincisa con la sanificazione, una domanda che di punto in bianco è aumentata esponenzialmente. Nonostante tutto, Alca ha interpretato il momento come un’opportunità per aiutare i nostri clienti, fornendo soluzioni che fossero sul serio delle proposte di valore, in grado di supportare le aziende che si rivolgono a noi.
Il laboratorio chimico quindi è stato in un certo senso messo sotto pressione ma, allo stesso tempo, ha avuto modo di avviare (con tempi che visti oggi hanno dell’incredibile) una serie di sviluppi che ci hanno portato già durante il primo lockdown a presentare una serie di prodotti pensati per rispondere alla crescente urgenza di lavorare in sicurezza. Disinfettanti per ambienti monouso di gel lavamani ideati appositamente per agire sul Coronavirus, per esempio sono stati subito immessi sul mercato con quello che, possiamo dire, è stato uno sforzo incredibile ed esaltante.”
Sull’importanza dell’attività di Ricerca e Sviluppo è concorde anche Susanna Santon, amministratore di Germo: “La presenza e successiva diffusione del SarsCoV-2 ha portato a una richiesta spasmodica di prodotti disinfettanti,
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Rosella Albalustro, amministratore delegato di Alca Chemical
Susanna Santon, amministratore di Germo
ERCATO
soprattutto ad azione virucida, che abbiamo cercato di soddisfare nel migliore dei modi aumentando i turni di lavoro e le ore straordinarie. Il nostro comparto di Ricerca e Sviluppo è stato attivato da subito al fine di perfezionare le formule già presenti e testare tutti i formulati per garantire ai nostri clienti l’utilizzo di un prodotto di qualità e realmente efficace contro l’insidioso Coronavirus.”
“Icefor – spiega Sergio Antoniuzzi, presidente dell’azienda – ha sempre capito l’importanza dell’igiene, in quanto essa ha come obiettivo il mantenimento, il potenziamento e la promozione della salute del singolo individuo e della collettività. L’igiene inizia con una buona pulizia, ma si completa con una disinfezione.
Icefor da tempo produce disinfettanti concentrati con diversi principi attivi al fine di distruggere efficacemente tutti gli agenti patogeni pericolosi per la salute dell’uomo. Con l’avvento del Sars CoV-2 il nostro reparto di ricerca e sviluppo ha investito in prodotti a base di dodecilamina che a differenza dei quaternari di ammonio hanno una più alta efficacia. Nell’ultimo anno il nostro dipartimento di ricerca e sviluppo ha sviluppato, registrato e inserito nel nostro assortimento nuovi disinfettanti PMC testati virucidi, battericidi, fungicidi e levuricidi.”
“Le nostre attività di Ricerca e Sviluppo - afferma invece Francesco Ramundo, Group Sales Coordinator Raro - sono state sempre orientate a sviluppare prodotti disinfettanti superconcentrati
a basso impatto ambientale e sicuri per l’utilizzo degli operatori. A seguito della presenza del SarsCoV-2 abbiamo posto l’attenzione su disinfettanti/sanificanti e virucidi da utilizzare in azione combinata con macchine, attrezzature e accessori per facilitare l’uso e avere il massimo dei risultati.”
“Il tema della trasmissione dell’infezione da Sars-CoV-2, di sopravvivenza del virus su diverse superfici e di efficacia dei prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione dei locali - spiega Luca Cocconi, Amministratore delegato Arco Chimica - ha sicuramente sollecitato il nostro laboratorio di ricerca e sviluppo nella creazione di prodotti totalmente in linea con le normative vigenti e che potessero rispondere in modo tempestivo alla richiesta di mercato.”
“Diversey non ha mai smesso di fare Ricerca & Sviluppo – spiega Olivia Marinelli, Cluster Digital Marketing & Communication Manager di Diversey –considerando che TASKI è nato negli anni 70 nel cleaning ospedaliero, implementando metodologie professionali che ci obbligano quotidianamente a rinnovarci ed essere il punto di riferimento del mercato.
Contro il SARSCoV-2 ci siamo concentrati a studiare dei nuovi sistemi e prodotti efficaci ma con attenzione alla sostenibilità e alla comunità.”
“All’interno della nostra gamma – ci racconta Luca Pattarello, Director of R&D, Quality, Regulatory Division Italchimica – sono presenti referenze specifiche per la pulizia e la disinfezione degli ambienti professionali,
che si sono rivelate indispensabili nel momento in cui la pandemia ha creato sul mercato il bisogno di prodotti specifici per prevenire la diffusione di Sars-CoV-2. Quello che abbiamo fatto è stato ampliare la gamma dei test a supporto dell’efficacia dei prodotti, per dimostrarne l’idoneità durante i trattamenti previsti. Inoltre, abbiamo focalizzato l’attenzione sull’informazione: da sempre Italchimica cerca di migliorare la chiarezza delle informazioni, le nostre etichette sono infatti di facile e immediata comprensione grazie all’immagine del campo d’impiego, la rappresentazione del pH, il dosaggio e un QR Code per la visione immediata dei video tutorial e della scheda di prodotto.”
“In realtà Werner & Mertz Professional - spiega Marco Chiapponi, Procurator - sta continuando a innovare investendo in un modello produttivo concretamente circolare. Purtroppo, la pandemia ha spostato il focus dei clienti verso l’uso dei disinfettanti. Il problema che si è verificato nella prima fase riguardava la mancanza di materie prime, non la necessità di formule nuove perché molti PMC disponibili sul mercato avevano già un’efficacia dimostrata su SARSCov-2. Il metodo che noi suggeriamo prevede comunque prima un passaggio con un detergente per rimuovere lo sporco e poi la disinfezione quando necessaria.”
Compito di un’azienda è anche quello di sensibilizzare l’opinione pubblica relativamente al fatto
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Sergio Antoniuzzi, presidente Icefor
Francesco Ramundo, Group Sales Coordinator Raro
Luca Cocconi, Amministratore delegato Arco Chimica
che vivere in un ambiente pulito significhi migliorare la qualità della vita. Tutte le società più evolute si caratterizzano per una maggiore attenzione ai livelli di pulizia e sicurezza degli ambienti in cui si vive.
“Negli ultimi anni – racconta Matteo Marino, presidente di Kemika – potrei dire negli ultimi 15 anni abbiamo assistito, in Italia, a un progressivo peggioramento degli standard di pulizia negli ambienti comuni. E questo in tutti gli ambiti, sia civili che sanitari. È chiaro come la pandemia sia riuscita a sensibilizzare velocemente l’opinione pubblica, in maniera purtroppo drammatica.”
Ma la scommessa riguarda il post-pandemia. Cosa succederà quando saranno abbassati i livelli di attenzione? Quanto rimarrà di ciò che ci ha insegnato questo drammatico periodo? Torneremo a tagliare indiscriminatamente le risorse dedicate alla pulizia e sanificazione degli ambienti o rimarremo convinti che l’igiene sia un bene al quale non si possa rinunciare?
“Kemika ha sempre dedicato molte risorse alla ricerca e sviluppo e, prima ancora della diffusione del Covid, avevamo registrato numerosi formulati come Presidi Medico Chirurgici efficaci
anche contro i virus. Questo ovviamente ci ha consentito di essere preparati ad affrontare, in maniera pressoché immediata, la grande crescita della domanda di questi formulati che si è verificata e mantenuta in questi ultimi due anni. Abbiamo inoltre registrato nel corso del 2020 altre specialità a base di alcool etilico tutti PMC tra cui segnalo un gel idroalcolico per la disinfezione delle mani disponibile anche in versione liquida e un formulato per la disinfezione delle superfici.”
L’emergenza aiuta l’ingegno: così potremmo sintetizzare le parole di Girolamo Lo Presti direttore commerciale di Paredes Italia: “La nostra storia
Olivia Marinelli, Cluster Digital MarketingCommunication Manager Diversey
Luca Pattarello, Director of R&D, Quality, Regulatory Division Italchimica
Marco Chiapponi, Procurator Werner & Mertz Professional
si fonda sull’igiene delle mani – lavaggio e asciugatura – che nei decenni si è allargata all’igiene delle superfici. Premesso ciò, l’emergenza epidemiologica ci ha indirizzato a sviluppare gli elementi che rendessero più semplice e agevole all’utenza l’utilizzo dei prodotti e servizi atti a minimizzare questi rischi. Un esempio: lo sviluppo di un totem distributivo comunicativo denominato Goccia, adatto all’uso anche per i disabili e senza meccanismi elettronici; oltre ai vantaggi ambientali che porta rispetto ad un sistema a batteria, non rischia di interrompere l’erogazione all’utenza per guasti o mancati passaggi di servizio.”
Michela Bottiglieri, European R&D and Regulatory affairs Director del gruppo Zep Europe, individua nel fatto di avere un laboratorio di ricerca interno un valore aggiunto. “L’igiene gioca un ruolo fondamentale nella vita quotidiana e il periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo ne mette in luce l’importanza. Per tale motivo avere un laboratorio di ricerca all’interno dell’azienda permette di distinguersi nel mercato. Ci permette di trasformarci, di evolvere velocemente per rispondere alle richieste del mercato e ai problemi che nascono ogni giorno dalla contrazione del mercati.”
“Il laboratorio di Ricerca e Sviluppo di Allegrini - spiega Maurizio Allegrini, Amministratore Delegato di Allegrini - si è attivato sin dalle prime settimane dell’emergenza Covid al fine di formulare una soluzione conforme alle indicazioni del Ministero della Salute
e dell’Istituto Superiore di Sanità, sia nella versione pronta all’uso che concentrata affiancandola alla vasta gamma di prodotti igienizzanti e disinfettanti. Accanto alle attività di ricerca e sviluppo, Allegrini ha portato avanti richieste di autorizzazione di prodotti in deroga al Regolamento Biocidi e ampliato l’offerta con altre referenze, dall’atomizzatore per la sanificazione ambientale alla bomboletta spray universale. Non da ultimo, proprio in questo periodo, è stata lanciata la partnership con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri che segna il sodalizio tra scienza e industria con l’obiettivo di diffondere una cultura del pulito che si fonda su solide basi scientifiche grazie all’introduzione di protocolli di igiene testati.”
ECOSOSTENIBILI, MA QUANTO SOSTENIBILI?
Anche il tema dell’ecosostenibilità, in un mercato molto delicato come quello dei prodotti detergenti e sanitizzanti, gioca un ruolo fondamentale. Resta da capire come le aziende, in questo momento, possano suddividere equamente gli sforzi tra innovazione e sostenibilità e a come condividerli tra fornitori e clienti.
Non ha dubbi Rosella Albalustro: “Per noi la sostenibilità è una missione, ci crediamo e non pensiamo sia un semplice strumento per operazioni di green washing, ma una chiave per leggere il
proposito con cui agiamo. Abbiamo sempre pensato che vivere così il nostro ruolo di operatore della chimica, tenendo conto che siamo per forza di cose immersi in un contesto dove l’impatto ambientale è tangibile, ci obbliga quindi a dare una visione concreta di come vediamo il settore e il mondo che ci circonda. Non è un caso che se oggi guardate il catalogo Alca trovate sempre più prodotti Ecolabel, o prodotti concentrati (che permettono di usare meno plastica) o anche soluzioni iperconcentrate con packaging sempre più piccoli e completamente riciclabili.”
“In Germo – spiega Susanna Santon –innovazione e sostenibilità viaggiano da sempre sullo stesso binario e da diversi anni produciamo energia per autoconsumo. Tutti i prodotti vengono formulati seguendo le normative vigenti e la fabbrica di produzione è costantemente adeguata alle esigenze produttive con particolare attenzione all’ambiente. Gli investimenti di rinnovamento, l’ottimizzazione degli impianti uniti all’organizzazione della produzione consentono il rispetto di tutti i requisiti normativi in ambito ambientale applicabili all’organizzazione. Germo non produce scarti se non quelli riciclabili di plastica e cartone e non è soggetta alla normativa sulle emissioni in atmosfera in quanto non lavora composti inquinanti per l’aria.”
Sergio Antoniuzzi sottolinea che “La proposta Icefor si articola su detergenti ‘green’ a 360°, ovvero che presentano formule con materie prime con un basso impatto ambientale derivanti da fonti vegetali rinnovabili, dotati di
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M ERCATO
Matteo Marino, presidente di Kemika
Girolamo Lo Presti direttore commerciale di Paredes Italia
Michela Bottiglieri, European R&D and Regulatory affairs Director Zep Europe
certificazione R.S.P.O. - Roundtable on Sustainable Palm Oil, con tensioattivi non testati sugli animali né derivanti da essi (loghi Ecobiovegan e Ecobiocontrol, ndr.) confezionati in imballaggi in plastica 100% riciclata post-consumo certificata Plastica Seconda Vita, che assicurano la rintracciabilità dei materiali, imballati in scatole di cartone FSC, pallettizzati con un film 100% riciclato. Le nostre linee di prodotto ecologiche presentano nelle formule solventi derivati dalla glicerina vegetale con alta efficacia e bassa volatilità, non rientranti nella categoria dei composti organici volatili (VOC), volti a tutelare la salute respiratoria degli utilizzatori e a ridurre l’inquinamento domestico.” “Il connubio tra ecosostenibilità e detergenza professionale da sempre sembrano essere un mondo idilliaco, quasi irraggiungibile per noi produttori –afferma Luca Cocconi – ma soprattutto per l’utilizzatore finale che con grande difficoltà diverge le abitudini di consumo a modalità alternative. Siamo stati tra i vincitori dell’edizione 2021 del progetto Ecodesign, l’iniziativa promossa da CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi)
che premia le aziende produttrici e utilizzatrici di imballaggi che nel biennio 2020-2021 hanno rivisto i propri packaging in ottica eco-sostenibile. Il riconoscimento è stato assegnato a Paper Dose, la nostra monodose di detergente caratterizzata da un packaging in carta, una scelta economica, di spazio ma, soprattutto, che sposa una detergenza priva di confezioni in plastica.”
“Lo stimolo dettato dalla regolamentazione dei nuovi criteri ambientali minimi e l’impegno che da sempre Diversey investe sulla formulazione di nuovi detergenti/disinfettanti, ci ha portato a presentare negli ultimi anni 2 importanti principi attivi, efficaci contro il coronavirus e non solo, non classificati con etichettature di pericolo – dice Olivia Marinelli. Questo garantisce efficacia nella detergenza e disinfezione, sicurezza dell’operatore, ecosostenibilità e rispetto delle superficie. Le gamme Oxivir e Sure ci permettono di offrire delle soluzioni sicure ed efficaci per tutte le applicazioni.”
“Qualità dei formulati e alte concentrazioni degli attivi sono le principali armi con le quali si può ridurre l’impatto ambientale – dichiara Matteo Marino Kemika ha sempre avuto una spiccata propensione alla vendita di prodotti di qualità e questo ci permette di affrontare le nuove sfide ecologiche con grande fiducia. La sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questi concetti non può che giocare a nostro favore. Abbiamo un cospicuo numero di formulati a marchio Ecolabel, una serie di prodotti rispondenti alla nuova norma CAM e quattro specialità certificate BIO CEQ. Inoltre, proponiamo
una serie di sistemi di dosaggio che consentono la corretta diluizione dei prodotti, evitando sprechi.”
Il segreto di tutto, secondo Girolamo Lo Presti, è il consumo consapevole. “La nostra filosofia EcoAttitude®, che nasce nell’ormai lontano 1995, è incentrata nel mantenere lo stesso livello di igiene ma evitando gli sprechi di consumabili. Lavorando molto anche con la PA e gli Ospedali, siamo da sempre dovuti essere qualche passo davanti alle richieste del mercato e le riforme legislative in ambito ambientale. Le richieste di innovazioni nell’ecosostenibilità sono dunque incentrate sulla scelta delle materie prime ma anche sul loro uso consapevole e senza sprechi.”
“Per quanto riguarda l’ecosostenibilità - afferma Francesco Ramundo - stiamo lavorando da tempo per rendere tutti i prodotti di produzione a bassissimo impatto ambientale mentre 5 prodotti sono cam e altri 10 prodotti li stiamo certificando. Lo sforzo e l’impegno della Ricerca e Sviluppo è quello di ricercare MP naturali, con l’obiettivo di rendere efficaci i prodotti finiti con stessa efficacia dei prodotti con MP tradizionali. Si lavora sugli imballi, etichette, cartoni, e metodo di produzione.”
“Italchimica - risponde Luca Pattarello - per il secondo anno consecutivo, ha presentato volontariamente e reso pubblico il suo Bilancio di Sostenibilità al fine di evidenziare gli obiettivi di miglioramento dell’azienda verso tutti gli stakeholders di riferimento. Tale report è stato esaminato dal Global Reporting Initiative - GRI e pubblicato nel database internazionale dei Report di Sostenibilità GRI. Da anni abbiamo raccolto l’importante sfida di contribuire alla sostenibilità ambientale: grazie al nostro Bilancio di Sostenibilità coinvolgiamo i nostri stakeholders sulla tematica dell’ecosostenibilità e mostriamo il nostro impegno costante verso prodotti sempre più ecologici. Da poco, infatti, abbiamo implementato la nostra famiglia di prodotti Ecolabel, certificando la nostra linea lavanderia Quantum.”
Un futuro sostenibile per tutti è la vision del gruppo Zep Europe come ci spiega Michela Bottiglieri. “Zep è un’impresa che fa dell’innovazione uno dei driver più importanti con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei clienti senza
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Maurizio Allegrini, Amministratore Delegato Allegrini
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dimenticare quella che è la nostra vision di un futuro sostenibile per tutti. Partiamo dal concetto che la sostenibilità non deriva solo e unicamente dal prodotto e dal suo ciclo di vita ma anche da come il consumatore viene educato all’uso consapevole di esso. La sinergia fra la nostra ricerca e i nostri esperti di settore ci permette non solo di formulare in modo innovativo, scegliendo materie prime a basso impatto ambientale e con un alto profilo di sicurezza, ma anche di guidare i nostri clienti nell’uso mirato dei prodotti, per trovare soluzioni specifiche ai loro problemi.”
“Per noi - sostiene Marco Chiapponi - l’innovazione significa sostenibilità. In Werner & Mertz, da quasi vent’anni ormai, questi due concetti sono diventati sinonimi. Abbiamo investito per innovare il nostro modello produttivo anticipando gli stessi temi del Green Deal che l’Europa si è posta come obiettivo. Clienti e fornitori sono posizionati su una catena del valore che aborra il green washing e lavora per fare ogni giorno delle scelte sostenibili concrete a tutela delle generazioni future.”
“L’impegno ecosostenibile - racconta Maurizio Allegrini - è parte integrante della cultura e del business aziendali. Per questo, abbiamo appena pubblicato la Politica di Sostenibilità aziendale e abbiamo avviato il nostro percorso ESG che ci porterà al primo Report di Sostenibilità 2022 di prossima uscita. Il documento, il cui focus è una sostenibilità a tutto tondo, ambientale, sociale e di governance, tiene conto degli obiettivi assegnati a tutte le funzioni aziendali, fornendo risposte concrete alle domande dei nostri stakeholders su un futuro più sostenibile: in primo luogo, con riferimento al processo di produzione e al plant ove esso si sviluppa, nonché tramite lo sviluppo di iniziative, partnership, collaborazioni e formazione volte a garantire il benessere delle persone, delle comunità e il rispetto dell’ambiente; in secondo luogo, nella progettazione e nello sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale quali quelli della linea di prodotti certificati Ecolabel.”
CRISI ENERGETICA E DI MATERIE PRIME: LA NUOVA SFIDA DA AFFRONTARE
L’aumento del prezzo dell’energia e la carenza di materie prime rischiano di compromettere la tanto invocata ripresa. Quali strategie state adottando per sopperire totalmente o in parte a queste problematiche?
“L’energia è la sfida di domani, per tutto il mondo e non solo per le azienderisponde Rosella Albalustro. Strutture come le nostre, che producono di continuo, devono necessariamente misurarsi con le difficoltà crescenti nell’approvvigionamento e nell’utilizzo della stessa, senza contare i costi crescenti che citavi e che evidentemente sono un problema se si vuole progettare uno sviluppo sostenibile. In Alca affrontiamo la questione con il concetto del buon senso: cerchiamo di ottimizzare, come si faceva una volta, tenendo un occhio al portafogli che male non fa, ma anche al fatto che ogni risparmio in campo energetico è un impatto negativo in meno sul resto del mondo.
Con riferimento alle materie prime, nel futuro l’idea è scostarsi sempre più da una produzione che ci leghi a materie rare e sempre più complesse da approvvigionare, magari puntando a risorse rinnovabili e sempre meno inquinanti.”
“L’aumento dei costi energetici è un aspetto che inevitabilmente ci troviamo ad affrontare come tutte le altre imprese – ammette Susanna Santon. Germo è già munita da diverso tempo di un effi-
ciente impianto fotovoltaico, quindi, ci siamo attivati per organizzare al meglio il reparto della produzione accorpando, per esempio, miscelazioni compatibili e attivando una manutenzione costante degli impianti per ridurre i consumi. Per quanto riguarda le materie prime, il nostro reparto acquisti si è organizzato per effettuare una cernita dei fornitori più veloci pianificando acquisti mirati, sia di materie prime che di imballi, che possano soddisfare le esigenze di produzione di una grande varietà di prodotti, facendo scorta dei componenti di uso più frequente.”
“L’aumento dei costi energetici e le difficoltà nel reperire le materie prime - interviene Luca Cocconi - stanno rendendo particolarmente difficoltoso il normale flusso produttivo del nostro comparto e non solo. Diviene fondamentale intraprendere strade che portino all’ottimizzazione totale della struttura e pertanto dell’offerta da presentare al mercato. Sicuramente il totale controllo dei consumi del detergente all’interno di un cantiere di pulizia rappresenta la migliore soluzione per il cliente.
Ormai dall’inizio della pandemia da Covid-19 siamo tutti sottoposti a prezzi di acquisto delle materie prima totalmente al di sopra delle condizioni commerciali standard. Lo scenario economico corrente, la difficile reperibilità delle materie prime e l’enorme aumento dei costi, sfavorisce in modo totale l’organizzazione produttiva.”
Le strategie a lungo termine sono quelle adottate da Diversey, come racconta Olivia Marinelli: “La nostra linea comune da sempre è legata a offrire soluzioni che abbiano un minor impatto
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ambientale, come ad esempio: sistemi di erogazione che prevedano la creazione di una soluzione chimica pronta all’uso direttamente in cantiere, ci permette di risparmiare fino al 38% della logistica; equipaggiamenti intelligenti brevettati permettono alle nostre lavasciuga TASKI SWINGO di impiegare fino a 30% in meno di acqua; innovativi aspirapolveri TASKI AERO che assorbono il 40% in meno di energia elettrica rispetto ai tradizionali aspirapolveri. Come tutti i comparti siamo anche noi toccati dalla mancanza di materie prime. Fortunatamente grazie a una supply chain preparata e specializzata stiamo calmierando l’emergenza.”
“La filosofia di Icefor, che si contraddistingue dal resto del mercato per le scelte volte a tutelare l’ambiente sia in fase di realizzazione (tutto il ciclo produttivo) che di prodotto stesso, ci ha spinto già nel corso del 2021 a scegliere di appoggiarci a un fornitore di energia ‘green’ per la nostra azienda – dice Sergio Antoniuzzi. Abbiamo deciso di acquistare energia prodotta al 100% da fonti energetiche rinnovabili sul mercato libero, certificata dal GSE, mediante rilascio di una Garanzia di Origine (GO), che ne attesta la pro-
venienza green (idroelettrica, eolica, solare, geotermica e altre fonti rinnovabili). Purtroppo, non ci possiamo sottrarre all’aumento dei costi energetici, ma possiamo fare scelte virtuose guardando al futuro del nostro Pianeta. Fortunatamente nei prossimi anni le scelte sostenibili non saranno più facoltative, ma diventeranno un obbligo formale per tutte le aziende.” Sottolinea poi l’eccezionalità della situazione: “Trattasi di una congiuntura negativa che coinvolge tutto e tutti. I prezzi delle materie prime, degli imballaggi, dei trasporti, dell’energia e dei servizi segnano una corsa al rialzo che non ha precedenti.” Anche Kemika punta su fonti di energia alternativa per il proprio fabbisogno, come ci dice Matteo Marino: “Gli impianti di riscaldamento e l’energia termica necessaria al nostro sito produttivo deriva completamente da fonti di energia vegetale (gusci di nocciole, sfridi vegetali ecc.). Anche l’energia elettrica utilizzata nel nostro stabilimento deriva dal sole e viene prodotta da circa 2.000 mq di pannelli solari installati sul tetto dell’azienda. L’andamento dei prezzi delle materie prime invece, è oggi assolutamente fuori controllo. Sono saltate tutte le
logiche di compravendita che hanno guidato i nostri buyers fino ad oggi. Non esiste quasi più trattativa, considerando il fatto di trovare la disponibilità di alcune materie prime già elemento sufficiente per procedere all’acquisto. I prezzi subiscono giornalmente incrementi elevati senza alcuna logica percepibile e se la trattativa non viene conclusa in tempo reale è possibile che nell’arco di qualche ora il prodotto non sia più disponibile o lo sia a un prezzo ulteriormente aumentato.”
“È chiaro che la magnitudine di questi aumenti avrà qualche ripercussione lungo la nostra filiera ma combattiamo per ridurre questa conseguenza al minimo in attesa di un auspicata politica del Governo che sia più sistemica e affidabile nel tempo che i semplici sussidi annunciati come per esempio hanno fatto in Francia presso la nostra casa madre – dichiara Girolamo Lo Presti. Detto questo, sia noi, come ramo distributivo e commerciale, che i nostri siti produttivi Paredes Fab siamo certificati ISO14001 da 15 anni oramai. Nel 2019 abbiamo anche certificato i nostri prodotti con la ISO14067 – Carbon Footprint. In un momento storico come questo, con l’aumento esponenziale
OSSERVATORIO SUL MERCATO DELLA DETERGENZA
a cura di Cristina Cardinali
Un paio di volte all’anno l’Osservatorio Assocasa mette in luce le dinamiche del settore dei detergenti e dei prodotti per la manutenzione della casa. La pandemia e la paura di nuove crisi sanitarie, l’impiego sempre più largo di tecnologie digitali e consumi da e-commerce, l’attenzione verso le tematiche della sostenibilità e dell’impatto sull’ambiente chiamano Assocasa al compito di intercettare processi e tendenze, informare aziende e consumatori, comprendere e anticipare i tempi per rispondere alle trasformazioni del futuro.
In particolare, l’Osservatorio dello scorso 21 ottobre, realizzato in collaborazione con NielsenIQ, ha evidenziato come, tra i comparti del Cura Casa, nell’ultimo anno siano cresciuti solamente i coadiuvanti lavaggio e i prodotti per la manutenzione, mentre gli altri comparti hanno sicuramente sofferto di un effetto controcifra rispetto alla grande crescita registrata nel 2020. Il comparto dei detergenti, che rappresenta il 55% del fatturato Cura Casa, mostra invece un
calo rispetto all’anno precedente (-2,1% a valore), trainato dal segmento bucato di cui decrescono in primo luogo i detergenti lavatrice liquidi (-1,7%). Non tutti i segmenti del mondo detergenti hanno però registrato un trend negativo: cresce infatti il segmento stoviglie e Lavastoviglie (+1,8%), guidato dall’incremento delle vendite dei detergenti per lavastoviglie (+6,6%). Anche il comparto dei disinfestanti è in sofferenza (-4,4%), con un peso del 6% sul Cura Casa, a causa della decrescita del segmento insetticidi per volanti (-8,3%) seguito dagli insetticidi per elettroemanatori. Infine, considerando il comparto “Altro”, che pesa il 4,5%, viene registrata una crescita del +19,4%, guidata dai preparati disinfettanti. Benessere e sostenibilità restano due importanti elementi di traino di questa crescita. In questo contesto l’industria della detergenza ha guardato, con molta più attenzione, anche alla sostenibilità per combattere sprechi e promuovere la convenienza, la praticità d’uso e il benessere in generale.
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dei costi energetici, peraltro in un comparto così energivoro come il nostro, ci impegna ancora di più a ottimizzare i nostri consumi e diversificare le fonti di approvvigionamento. L’argomento delle supply chain è oramai sotto la lente d’ingrandimento da due anni; è evidente che ha creato dei problemi sui tempi e costi di approvvigionamento delle materie prime. Detto questo credo che i nostri clienti abbiano avuto un buon servizio, nonostante le difficoltà, anche nei momenti più concitati della crisi epidemiologica.”
Francesco Ramundo spiega: “Per quanto riguarda i costi energetici e di ecosostenibilità la ricerca e sviluppo è attiva per sviluppare prodotti e cicli di lavaggio da effettuare a bassa temperatura ottenendo ottimi risultati con la riduzione della bolletta energetica. Per quanto riguarda la mancanza di alcune materie prime, siamo stati costretti a ricercare MP alternative comportando la riformulazione di parecchi formulati sostenendo tutti i costi che ne derivano da questa attività, ricerche delle MP alternative, riformulazione dei prodotti con tutti i vari test di efficienza, stabilità.”
Fa un discorso di principio più che di necessità Michela Bottiglieri: “Con un
consumo sostenibile possiamo rendere l’economia più equa e umana. Dobbiamo puntare a fare di più e meglio ma con meno. La sostenibilità non è un’opzione, è una normale evoluzione del concetto stesso di cambiamento che ognuno di noi deve mettere in atto perché è importante capire che impatto avranno nei prossimi decenni le scelte che siamo chiamati a fare oggi. La pressione sulla catena di approvvigionamento sta ovviamente influenzando anche il mondo della chimica e quindi anche noi. L’impossibilità di produrre nei tempi prefissati a causa della scarsità di materie prime ci ha spinto a essere ‘velocemente’ creativi e a trovare soluzioni alternative a livello di formulati e prodotti finiti grazie anche al knowhow disponibile a livello corporate.” “Abbiamo in atto investimenti ingenti per usufruire maggiormente di energie rinnovabili - ci racconta Luca Pattarello Inoltre, scegliamo fornitori qualificati, ovvero che rispettino il nostro stesso pensiero legato all’ecosostenibilità ed altri severi standard qualitativi da noi imposti. Infine, ci impegniamo costantemente nell’ottimizzare ed efficientare i nostri processi: un recente investimento è stato l’acquisto di nuovi macchinari di
soffiaggio “full-electric” con consumi nettamente minori di quelli oleodinamici precedentemente in uso. Per il secondo problema, ci troviamo in un periodo storico mai vissuto in precedenza. Da sempre, e ancor più in questo periodo, per ogni materiali approviamo più fornitori così da tutelare le forniture ai nostri clienti. Il nostro reparto Ricerca&Sviluppo gestisce inoltre innumerevoli progetti mirati alla ricerca di materie prime innovative in grado di sostituire, a parità di performance, quelle che maggiormente possono essere colpite da una scarsa disponibilità.”
“I nostri stabilimenti - interviene Marco Chiapponi - sono alimentati da energia rinnovabile al 100%. Certo, siamo in una filiera e la situazione energetica che stiamo vivendo impatta su ogni operatore economico.
Per quanto riguarda le materie prime, essere una multinazionale di grandi dimensioni aumenta il nostro potere contrattuale. A prescindere da questo la situazione di approvvigionamento è comunque complessa e il nostro Purchasing Department di Mainz sta gestendo la situazione al meglio.”
“Nonostante il caro energia che impatta gravemente su prezzi e approvvigionamenti - spiega Maurizio Allegrini - la filosofia green, oggi imprescindibile, continua a guidare le nostre azioni, anche in campo energetico: in questo senso, la scelta fatta da Allegrini di disporre di pannelli in grado di produrre energia che viene rivenduta rappresenta un monito verso l’ambiente e le generazioni attuali.
Anche il settore chimico industriale è colpito dalla scarsità delle materie prime e da ciò che ne deriva. Per fare un esempio, l’assenza di butilglicole e butildiglicole ci ha portato a valutare nuove formulazioni alternative, ugualmente valide e in grado di sopperire alla mancanza dei prodotti che li contenevano. In generale, Allegrini sta affrontando quotidianamente problematiche interne alla supply chain che investono tantissimi prodotti anche basici come ad esempio, la carta.” ■
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L’igiene secondo TEKNA CHEM
Durante l’emergenza Covid19 TEKNA CHEM, azienda nota per la produzione di calcestruzzo e materiali da costruzione, ha riconvertito un’area dello stabilimento in Brianza alla produzione di una nuova linea di prodotti igienizzanti, chiamata Sanatek. Una scelta che ben si lega alla filosofia aziendale del fondatore Silvio Cocco, presidente della Fondazione Istituto Italiano per il Calcestruzzo, e alla volontà di tutelare la salute del Paese e salvaguardare i posti di lavoro. Dal calcestruzzo agli igienizzanti il passaggio è stato breve dal punto di vista concettuale. L’azienda poteva contare su solide conoscenze di ricerca e innovazione nel settore della chimica. Proprio come i materiali da costruzione realizzati ormai da decenni, i prodotti igienizzanti Sanatek recano i claim “Azione rapida” e “Attivo in dieci secondi”. La parziale riconversione di TEKNA CHEM ha consentito la produzione di igienizzanti per le mani, per le superfici e per i tessuti. Spray studiati anche per pulire a fondo gli elettrodomestici, inodore e senza residui, nebulizzatori per vestiti, adatti a igienizzare le tute da lavoro degli operai. Dispositivi di protezione che si aggiungono alla linea già presente di prodotti per la pulizia di pavimenti
industriali e disincrostanti per calcestruzzo. Per la nuova produzione, è stato rafforzato il laboratorio di ricerca con nuovo personale competente nei settori della cosmetica e della cura della pelle.
La linea di prodotti Sanatek è stata appositamente progettata per la cura e l’igiene della persona e dell’ambiente, e la sua particolare formulazione è in grado di ridurre efficacemente in pochi secondi germi e batteri presenti sulla cute e sulle superfici. Dietro la linea SANATEK c’è esperienza, passione e tecnologia, per prodotti sicuri ed allo stesso tempo efficaci.
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Appalti e IMPRESE, GUIDA alla scelta del miglior VALORE
Scegliere a quale fornitore di servizi di pulizia affidarsi è un compito delicato che richiede la presa in considerazione di diversi fattori, allontanandosi da un approccio che consideri solo la convenienza del prezzo a cura di Simone Ciapparelli
Prima di selezionare un fornitore di servizi di pulizia, il primo passo consiste nel valutare le specifiche esigenze della propria organizzazione. Consultare vari utenti e indagare sul “bisogno dietro il bisogno” è il primo passo per stabilire i
giusti criteri in base ai quali verrà scelto un fornitore. Essere chiari su ciò che è richiesto a livello tecnico e organizzativo sarà fondamentale per valutare correttamente se le competenze di un’impresa di pulizie corrispondono ai requisiti. Nel caso di appalti riguardanti servizi di pulizia, è importante consi-
derare, in primo luogo, che la pulizia è un servizio ad alta intensità di manodopera in cui quest’ultima rappresenta circa l’85% dei costi totali. Ciò significa che la pressione sui prezzi avrà conseguenze dirette sul personale, sulla conoscenza e sull’esperienza dei team, sul resto dei costi e sulla rilevanza data
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agli aspetti di innovazione e sostenibilità. Pertanto, è essenziale spostare l’attenzione da una selezione unicamente basata sul prezzo a una scelta basata sul miglior rapporto qualità/ prezzo.
Per aiutare le organizzazioni pubbliche o private ad orientarsi nella scelta, dalla progettazione del bando di gara all’aggiudicazione dell’appalto, di un servizio di pulizia di qualità, EFCI - European Cleaning and Facility Services Industry (la federazione europea che riunisce le organizzazioni professionali nazionali del settore delle pulizie e dei servizi) ha stilato The Selecting Best Value Guide, una guida sviluppata congiuntamente con UNI Europa e finanziata dall’Unione Europea che punta ad assistere il committente nella procedura di appalto sottolineando i vantaggi derivanti dalla scelta di servizi di qualità. Con questa guida, le parti sociali intendono aiutare il lettore a capire come includere e misurare la qualità e gli aspetti sociali nelle procedure di appalto. Basandosi su questi principi, EFCI consiglia di rispettare le seguenti raccomandazioni in materia di appalti di servizi di pulizia, in modo da basare tutte le fasi e passaggi della procedura di appalto pubblico (dalla progettazione al selezione, aggiudicazione e attuazione) sul principio del miglior valore piuttosto che del “prezzo più basso”.
IL RUOLO DELLE ANALISI DI MERCATO
È molto importante collaborare con le aziende di pulizia durante tutto il processo di appalto, stabilendo allo stesso tempo relazioni costruttive mantenendo una parità di condizioni tra gli offerenti in modo da garantire il rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento. Durante la fase preparatoria, ciò può essere ottenuto conducendo analisi di mercato. A questo proposito, si consiglia di: ■ Condurre le ricerche contattando l’Associazione nazionale che rappresenta le imprese di pulizia del proprio Paese (Anip per l’Italia) per ottenere assistenza e consigli da un organo sopra le parti. Le associazioni nazionali possono infatti contare su specialisti dedicati e guide per l’assistenza degli acquirenti nella preparazione delle offerte. ■ Condurre una consultazione preliminare di mercato intervistando i candidati e contattando gli altri soggetti interessati al fine di predisporre al meglio la procedura di appalto. Le azioni da compiere consistono nell’informare le imprese di pulizia sull’appalto pianificato e chiedere all’operatore economico come intende soddisfare i requisiti dettati dall’appalto, affinché gli operatori orientati sulla qualità possano essere specifici nella loro offerta.
IL CRITERIO “MEAT”
Per i criteri di aggiudicazione, si incoraggiano le amministrazioni aggiudicatrici a superare i criteri basati unicamente sul prezzo per abbracciare il criterio “Meat” (most economically advantageous tender), che consiste in un approccio incentrato sul miglior rapporto qualità/prezzo. In fase di aggiudicazione, gli acquirenti pubblici dovrebbero assicurare che le offerte non siano valutate solo in base al prezzo ma piuttosto consentano di competere sulla base di criteri tecnici e qualitativi. Si raccomanda di respingere le offerte anormalmente basse e valutare le offerte di prezzo attraverso il modello proporzionale. Applicando questo modello, la differenza di punti diventa minore maggiore è la differenza di prezzo. Inoltre, si ottiene una distinzione più chiara tra le offerte che si collocano molto più in alto rispetto al prezzo più basso (ad esempio, un prezzo del 100% più alto rispetto al prezzo più basso, segna ancora la metà dei punti).
UTILIZZO DEI CRITERI CORRETTI
Si consiglia agli acquirenti di non utilizzare il numero di ore come criterio di punteggio: un contratto di pulizia è basato sui risultati e non sullo svolgimento di un’attività; utilizzare il numero di ore come criterio di punteggio nella
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gara metterebbe, in determinate situazioni, l’acquirente di servizi di pulizia in una posizione simile a quella di un datore di lavoro diretto.
Le amministrazioni aggiudicatrici e gli acquirenti dei servizi di pulizia dovrebbero prendere in considerazione anche i seguenti aspetti nella definizione dei criteri di aggiudicazione o delle condizioni di prestazione dell’appalto. Le amministrazioni aggiudicatrici e gli acquirenti dei servizi di pulizia sono invitati a prendere in considerazione anche i seguenti aspetti nella definizione dei criteri di aggiudicazione dell’appalto o le condizioni di prestazione:
cazione operativa e rapporto con il cliente nella gara e nel contratto.
■ Qualifica ed esperienza del personale: nella gara dovrebbero essere incluse referenze circa l’esperienza e le qualifiche del personale che svolgerà i servizi di pulizia richiesti (compresi i riferimenti alla formazione e/o alle competenze);
■ Sostenibilità ambientale del servizio di pulizia: la gara può fare riferimento ai sistemi di gestione ambientale (nazionali, europei o internazionali, come ISO 14001 o equivalenti), materiali e prodotti utilizzati (richiesta di certifica-
sono utilizzare specifiche disposizioni per lavorare secondo obiettivi strategici di sostenibilità ambientale, come il Green Public Procurement (GPP), cioè gli acquisti verdi della Pubblica amministrazione. Si raccomanda di includere tali disposizioni attraverso una valutazione delle offerte effettuata esclusivamente sulla base dei criteri fissati nelle gare, come stabilito dalla Direttiva 2014, e non su elementi esterni legati alla politica generale di CSR delle imprese appaltatrici.
■ Comprendere la pulizia diurna nei criteri di esecuzione: Mantenere la pulizia diurna nei criteri di esecuzione avrebbe conseguenze positive immediate sull’equilibrio vita-lavoro dei lavoratori e sul riconoscimento complessivo dei servizi da parte di chi utilizza i locali in cui si effettua il servizio di pulizia. Nello specifico, l’aumento della pulizia diurna comporta una diminuzione degli orari frazionati.
■ Organizzazione dell’esecuzione del contratto: al fine di garantire il controllo della qualità per tutta la durata del contratto, si suggerisce di richiedere una descrizione di metodi e politiche utilizzate per verificare le routine di qualità e la conferma che gli standard di qualità sono stati raggiunti (es. certificati ISO) e includere le specifiche di gestione del contratto, pianifi-
zioni ambientali o altre equivalenti, garanzie di uso efficiente delle risorse naturali e ridotto uso di sostanze chimiche e disinfettanti ove possibile), formazione del personale in tema di eco-sostenibilità, impatto dei trasporti, corretto utilizzo di materiale per la pulizia e prodotti.
■ Green Public Procurement (GPP): le amministrazioni aggiudicatrici pos-
■ Trasferimento di impresa: I contratti di servizi di pulizia sono soggetti a trasferimento della normativa sulle imprese, che stabilisce che, in caso di cambio di appaltatore, la società entrante deve assumere il personale dell’impresa uscente. Perciò, dato che il costo del lavoro ammonta in media all’80% del prezzo indicato nelle offerte delle imprese di pulizie, è fondamentale che il bando di gara includa informazioni sul personale da assumere in caso di trasferimento di imprese. Questo è un obbligo legale che molto spesso non viene rispettato dai committenti pubblici. Si ritiene, invece, che tutti i requisiti risultanti da tale obbligo debbano essere presi in considerazione dagli acquirenti nella redazione delle clausole di gara d’appalto, soprattutto in materia sociale e di integrazione. ■
Fonte: EFCI, EFCI’s recommendations for quality-based procurement of cleaning services, 2021 (www.efci.eu)
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Un AIUTO concreto contro i batteri
Icarrelli sono gli strumenti principali di supporto all’operatore nello svolgimento del servizio di pulizia e sanificazione ma proprio per la loro funzione possono divenire veicolo di contagio e trasmissione di batteri: pulirli e sanificarli minuziosamente con cadenza giornaliera è dunque fondamentale.
Da sempre i carrelli di Filmop vengono realizzati in polipropilene ad alta densità, rendendo tutti i componenti facili da pulire, dalle ruote alle maniglie, passando per porte, pareti e cassetti. Inoltre, si caratterizzano per superfici non porose che non assorbono lo sporco.
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IGIENE
La lezione della pandemia
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Il problema degli ambienti confinati
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Anche le zecche vanno a scuola
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RETE SCUOLA
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XX
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Pulizia ma non solo Maurizio Pedrini CISL SCUOLA
Le iniziative del sindacato Maurizio Pedrini SICUREZZA SUL LAVORO
Misure per la tutela della salute Andrea Massignani
VISIT US Booth 12.605- Hygenia
IGIENE
XXX
La lezione della pandemia
Maurizio Pedrini
SANIFICAZIONE
XXXVIII
Il problema degli ambienti confinati Vincenzo Cama
TENDENZE
XLVI
Scuole sanitizzate dall’ambiente al trasporto
Luca Ilorini
TRATTAMENTO ARIA
LII
La salubrità dell’aria nelle scuole Maurizio Pedrini
RUBRICA
LXII
Oggi sul mercato a cura di Loredana Vitulano
PEST CONTROL
LXVI
Una derattizzazione “dimenticata” Graziano Dassi
LXXII
L’importanza del monitoraggio nelle scuole Chiara e Graziano Dassi
LXXVIII
Anche le zecche vanno a scuola
Alex Pezzin
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SPECIALE SISTEMA SCUOLA
LXVI
XXXVIII XLVI LII
PULIZIA, ma non solo
Per Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale rete scuola di Cittadinanzattiva, la prevenzione della diffusione del Virus SARS CoV 2 passa attraverso la massima attenzione alla sanificazione, disinfezione e igienizzazione degli edifici scolastici. L’associazione lamenta l’assenza di sistemi di ventilazione adeguati che garantiscano la salubrità dell’aria respirata nei locali di questi delicati luoghi indoor.
X DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S RETE SCUOLA SPECIALE SISTEMA SCUOLA
Maurizio Pedrini Giornalista di settore Direttore tecnico rivista Dimensione Pulito
Con l’emergenza dettata dalla pandemia da SARS CoV 2 la scuola italiana ha dovuto far fronte ad un vero e proprio tsunami, che si è abbattuto in primis sui dirigenti scolastici e, a cascata, su docenti, collaboratori scolastici, alunni e famiglie. Le disposizioni pervenute in due anni dal Miur, in materia di procedure di sicurezza, in particolare dell’apposita Guida Inail con le molteplici indicazioni operative e dei vari protocolli, pur importanti, ma a volte contraddittori e di non facile interpretazione, altalenanti tra lezioni in presenza e a distanza, hanno messo a dura prova presidi e figure di riferimento, quali DSGA (Direttori dei Servizi generali e Amministrativi), RSPP (Responsabili dei Servizi Prevenzione e Protezione), medici competenti, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e quanti – a vario titolo – ruotano con precisi incarichi nei rigorosi processi previsti dalle disposizioni ministeriali, chiamati ad un rapporto di stretta e intensa collaborazione con le Asl e le strutture sanitarie preposte. Il punto più critico è stato certamente il lockdown, con l’attivazione della Dad (Didattica Digitale a Distanza), che ha messo a dura prova la pazienza di docenti e famiglie, assolutamente impreparati a questo tour de force davanti a PC, tablet e smartphone. Certamente, però la complessa macchina organizzativa attivata per garantire salubrità e sicurezza degli ambienti, in chiave di prevenzione dei contagi, ha imposto uno sforzo immane e un surplus di lavoro al personale impegnato ogni giorno con grande stress ed affanno non solo nelle nuove incombenze (controlli temperatura corporea e aerazione delle aule durante le lezioni, registrazioni ingressi, supervisione uso dei dispositivi di protezione individuale, ecc.), ma nelle nuove esigenze con uso di prodotti e tecnologie mirate, connesse alla sanificazione e disinfezione delle superfici dei locali. Abbiamo chiesto
ad Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale rete scuola Cittadinanzattiva, di raccontarci, in questa intervista, come una delle maggiori associazioni italiane ha monitorato la situazione, raccogliendo il disagio, ma anche tentando di trarre da questa esperienza una preziosa occasione per affermare con forza la centralità della sanificazione, pulizia e dell’igiene, non solo per la prevenzione della SARS CoV 2, ma per la salubrità e il benessere di chi frequenta quotidianamente gli edifici scolastici.
Anche se non siete in possesso di un quadro complessivo, frutto di un’indagine sistematica, quale idea vi siete fatti del modo in cui il mondo della scuola ha affrontato l’emergenza dettata dalla pandemia SARS CoV 2?
“Grazie alle moltissime scuole di ogni ordine e grado ‘fidelizzate’ a Cittadinanzattiva in circa 20 anni di impegno con campagne, progetti ed altre attività, abbiamo potuto seguire l’enorme sforzo e l’immediata risposta di tutto il personale scolastico per tentare di reagire all’inaspettata emergenza pandemica che ci attanaglia da quasi due anni. Tutte le scuole del Paese hanno operato
con prontezza, mettendo in atto da subito, anche nel primo lock down e nel periodo estivo, tutto quanto fosse stato loro richiesto per adeguare gli spazi, per riorganizzare la didattica on line, per fornire agli studenti dispositivi elettronici, ecc. Il punto a nostro avviso è un altro: troppo tardivamente le nostre istituzioni nazionali (ed alcune regionali hanno aggiunto degli aggravi ulteriori, come la Campania e la Puglia) hanno messo a fuoco un programma articolato ed efficace e risorse adeguate ma, per di più, senza interloquire e tenere conto delle reali esigenze degli studenti e del personale scolastico. La scuola è stato l’ultimo luogo a riaprire in presenza, provocando danni gra-
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Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale rete scuola di Cittadinanzattiva
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vissimi a livello sociale, psicologico e di apprendimento su bambini/e ma, soprattutto ragazzi/e, che peseranno moltissimo negli anni a venire; è stato perso tempo prezioso per l’individuazione di spazi aggiuntivi per la didattica (non ancora risolto); gli investimenti per gestire l’emergenza non sempre si sono rivelati oculati e di qualità, ma, soprattutto l’assenza di ascolto e di coinvolgimento di studenti, personale scolastico, famiglie ed associazioni ha pesato moltissimo nell’individuazione delle priorità, dei tempi, delle procedure da mettere in campo. Poiché l’emergenza non è finita occorre da subito cambiare strategia”.
In particolare, come sono stati recepiti i provvedimenti in materia di prevenzione e sicurezza, relativi alle procedure di sanificazione e disinfezione da mettere in atto per la pulizia di superfici, arredi e materiali scolastici, soprattutto in caso di presenza di persone positive?
“Nel 2020 credo si sia fatto davvero molto, da parte delle istituzioni scolastiche, nidi compresi, nell’applicare in modo puntuale tutto quanto richiesto in termini di procedure di sicurezza, anche riguardo a quelle di pulizia e di sanificazione degli arredi, dei materiali, degli ambienti scolastici. Con l’andare del tempo, anche vista la minore trasmissibilità del virus attraverso le superfici e gli oggetti e, per contro, la maggiore trasmissibilità via aerosol, l’attenzione si è concentrata maggiormente su distanziamento, uso generalizzato e corretto delle mascherine, ventilazione delle aule, pur con i limiti, noti, legati al fatto che le scuole non dispongono né di misuratori di CO2 né di sanificatori dell’aria, di aeratori, ecc. Un fronte nuovo, quest’ultimo sul quale sarà necessario prevedere nuovi investimenti. Per il resto, anche grazie al mantenimento del perso-
nale aggiuntivo, si è continuato ad applicare le operazioni di pulizia quotidianamente, soprattutto ad inizio e a conclusione della giornata scolastica e a procedere a sanificazioni delle classi via via poste in quarantena”.
In che modo hanno inciso i vari protocolli, specialmente quello emanato dall’Inail, con la guida intitolata “Gestione delle operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione nelle scuole. Istruzioni per l’uso”, nel rendere più incisiva ed efficace la pulizia di classi e plessi scolastici?
“Non disponiamo di riscontri quantitativi in merito a ciò. Abbiamo, però, numerose attestazioni del fatto che ci sia stata una certa omogeneità su tutto il territorio nazionale rispetto all’applicazione concreta sia della Guida Inail che del documento ‘Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia, 28 agosto 2020’, elaborato dal Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno
A suo parere, ai Dirigenti Scolastici, sono state fornite direttive chiare, puntuali e incisive per le attività di pulizia, disinfezione e sanificazione a scuola?
“I documenti messi a disposizione e sopra citati hanno rappresentato un punto di riferimento importante anche se sappiamo che ciò che conta è la traduzione pratica, puntuale e costante, di quanto scritto e ciò era ed è dovuto essenzialmente alla capacità organizzativa, di gestione e di controllo sia da parte del Dirigente scolastico di ciascun istituto sia ad opera del DSGA (Direttore dei servizi generali e amministrativi) suo braccio destro per tali funzioni. Quest’ultimo, infatti, oltre a sovrintendere, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili, organizza autonomamente l’attività del personale ATA nell’ambito delle direttive del dirigente scolastico, attribuendo ad esso incarichi di natura organizzativa ed eventuali prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo”.
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Kessler, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto”.
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I collaboratori scolastici, stando a quanto vi risulta, hanno avuto un’adeguata formazione in merito all’uso di prodotti, all’attuazione di procedure e all’impiego di tecnologie specifiche, richieste dalle particolari condizioni di lotta al virus?
“La formazione di tutto il personale non scolastico è un fattore fondamentale per la gestione della sicurezza in ambito lavorativo (d.lgs. 81/2008) così come nella gestione dei processi di pulizia e sanificazione dell’ambiente scolastico. Non ci risulta che i collaboratori scolastici abbiamo usufruito di una specifica formazione (che ha invece riguardato i referenti Covid all’interno della scuola, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità) in tal senso, ma solo della trasmissione, da parte del Dirigente scolastico e/o del DSGA delle informazioni via via emanate, riguardanti tali aspetti. Ciò rappresenta una criticità sulla quale sarebbe auspicabile un intervento centralizzato, anche con modalità da remoto, così come realizzato, con successo, per i referenti Covid delle scuole”.
Quali criticità sono emerse, in questo specifico ambito legato alla pulizia e sanificazione e,
più in generale, nelle strategie di lotta alla diffusione della SARS CoV 2 nelle scuole (distanziamento, uso mascherine, impiego banchi monouso, installazione e manutenzione di sistemi di ventilazione e impianti di filtrazione dell’aria ecc.)?
Le principali criticità nella lotta alla diffusione della SARS Covid 19 nelle scuole hanno riguardato, a nostro parere, la quasi totale assenza di tracciamenti (anche quando i numeri di contagi lo avrebbero consentito), la mancanza di interventi significativi sui trasporti urbani, soprattutto nelle grandi città, la mancanza di un numero significativo di aule per garantire un adeguato distanziamento tra gli studenti (si parla di 40.000 o 20.000 aule ancora mancanti e anche la discordanza numerica la dice lunga!); l’opacità nella trasmissione dei dati relativi ai contagiati nelle scuole sia tra il personale scolastico che tra gli studenti; l’assenza di sistemi di ventilazione adeguati all’interno degli ambienti scolastici; la complessità di applicazione delle regole nella gestione delle quarantene. I recenti provvedimenti di questi giorni non ci sembra vadano nella direzione della semplificazione di tale gestione e ancor di meno nella soluzione delle criticità di questa fase”.
Pulizia delle superfici, prevenzione della diffusione di virus e agenti patogeni nell’aria delle scuole, progettazione e costruzione di nuove strutture scolastiche sono temi apparentemente lontani, ma che si intersecano, nel senso che un edificio moderno, sicuro ed efficiente, rimanda all’idea di migliori condizioni igieniche a garanzia della salubrità e della salute di alunni e personale scolastico. Questa, in Italia, è una prospettiva ancora lontana?
“Condizioni igieniche adeguate, di salubrità, di sicurezza interna e strutturale sono aspetti integrati che riguardano i diritti alla salute, al ben-essere, alla sicurezza che devono essere garantiti a tutti coloro che lavorano e studiano in un istituto scolastico. Nel nostro Paese, purtroppo, per quasi venti anni si è investito pochissimo in questa direzione, non considerando la scuola. Nell’ultimo quinquennio si è invertita la rotta ma occorreranno molti anni, risorse costanti e impegno di tutte le istituzioni nazionali, regionali e locali, affinché si possa recuperare il tempo perduto. Certamente il PNRR rappresenta un’ottima opportunità anche se non risolutiva date le condizioni in cui versano più della metà delle oltre 40mila scuole italiane”.
La scuola in presenza è stata certamente vissuta in maniera diversa fra Nord e Sud del Paese e le carenze infrastrutturali degli edifici scolastici sono emerse con forza. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di arieggiare le aule ricambiando l’aria, grazie ad adeguati impianti aeraulici; oppure ad edifici con aule abbastanza spaziose da rendere possibile il distanziamento sociale degli alunni. Come ha impattato
XIV DIMENSIONE PULITO | 01/2022
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SPECIALE SISTEMA SCUOLA
RETE SCUOLA
il Covid 19 in situazioni così diverse e articolate?
“Il ricorso, pure necessario alla Dad, è stato vissuto con difficoltà un po’ in tutte le aree del Paese a causa dell’impreparazione da parte di gran parte del personale scolastico, dell’assenza di dispositivi per migliaia di studenti, dell’inadeguatezza infrastrutturale della rete in tante zone del Paese, soprattutto interne. Rispetto ai sistemi di aerazione e alle aule disponibili e adeguate, in realtà le differenze che abbiamo riscontrato non sono tanto di ordine geografico quanto legate alla sottovalutazione diffusa dell’importanza della salubrità degli ambienti didattici (aerazione, illuminazione, temperatura, spazio vitale) e alla tipologia di scuola. È rarissimo, infatti, trovare sistemi di ventilazione nelle aule anche di edifici di recente costruzione così come l’assenza di aule e dunque il sovraffollamento in migliaia di casi, si concentra maggiormente negli istituti secondari di II grado, prevalentemente nei licei classici e scientifici, in modo piuttosto omogeneo sul territorio nazionale. Negli altri ordini di scuola (infanzia e primaria soprattutto) il problema è meno sentito perché l’effetto della denatalità sta già provocando effetti tangibili in termini di numero di aule e di studenti per classe”.
A suo parere, l’emergenza sanitaria, che purtroppo stiamo ancora vivendo, che ha posto al centro dell’attenzione sia l’importanza della pulizia e sanificazione degli ambienti scolastici, sia la necessità di un’adeguata preparazione del personale preposto, potrà avere delle positive ricadute per un’attenzione maggiore dell’opinione pubblica e del governo sui temi dell’igiene a scuola? “Credo che da questo punto di vista la pandemia abbia obbligato a note-
voli passi in avanti in merito a ciò. Basti citare a mo’ di esempio il caso che Cittadinanzattiva denuncia da anni perché ci sia sapone, asciugamano, carta igienica nei bagni delle scuole così come la necessità che le scuole si dotino di prodotti igienici e macchinari adeguati a realizzare una efficace, quotidiana pulizia e sanificazione di arredi e ambienti scolastici. Così come ci battiamo da sempre perché vengano riviste le norme relative al numero di alunni per classe, modificate dal DPR 81 del 2009, di cui chiediamo l’abrogazione, affinché vengano
accanto ad esso occorre prevedere una programmazione e degli investimenti costanti per almeno altri 10 anni per mettere mano a un patrimonio di edilizia scolastica vetusto (età media per edificio di 53 anni) e in gran parte non sicuro strutturalmente (il 54% privo di agibilità statica) e sismicamente (solo il 5% è stato adeguato dal punto di vista sismico). Un altro effetto positivo determinato dall’emergenza sanitaria è non solo riscontrabile nella maggiore attenzione e responsabilità verso i comportamenti individuali e collettivi, ma pure nel
garantiti livelli adeguati di ‘spazio vitale’ per gli studenti e salubrità degli ambienti di apprendimento. A questo riguardo, i prossimi investimenti dovranno necessariamente riguardare sia l’acquisto di misuratori di CO2 che quello di sanificatori/ aeratori per gli ambienti delle scuole unitamente all’acquisizione di spazi più ampi e più ‘flessibili’ da adibire alle aule o meglio ai nuovi spazi di apprendimento che sempre di più dovranno contraddistinguere le nostre scuole. Il PNRR rappresenta un’occasione da non perdere ma
notevole aumento dei progetti, intrapresi dalle scuole, anche con l’ausilio di soggetti esterni come Cittadinanzattiva, riguardanti l’educazione sanitaria e quella scientifica. La pandemia ci ha insegnato, infine, che la formazione del personalesia quello preposto alla sicurezza interna che quello alla pulizia e all’igiene degli arredi e degli ambientiè un investimento prezioso che non dovrà essere abbandonato neanche quando, ci auguriamo il prima possibile, saremo fuori da questa terribile pandemia. ■
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BLU RTU PLUS: il disinfettante pronto all’uso firmato ARCO CHIMICA
In ogni ambiente dove sono presenti molte persone è sempre necessario porre attenzione a tutte le attività di pulizia e disinfezione al fine di ridurre al minimo eventuali infezioni, contagi, allergie. È pertanto necessario prestare particolare attenzione alle modalità di pulizia dei locali, alle sostanze utilizzate e programmare una pulizia ambientale più accurata per ridurre il rischio di diffusione e di deposito negli ambienti interni di quantità significative di batteri, virus, allergeni, polveri e animali oinsetti indesiderati.
Una corretta ed efficace pulizia e disinfezione eseguita a “regola d’arte” consente di gestire non solo la normale attività, ma anche quella emergenziale.
A venire incontro a queste esigenze di protezione è ARCO con il nuovo disinfettante BLU RTU PLUS, con Presidio Medico Chirurgico N°20826 del Ministero della Salute. BLU RTU PLUS è un disinfettante inodore pronto all’uso ad azione sgrassante per la pulizia di tutte le superfici. È attivo contro batteri, virus e funghi. Può essere impiegato in molteplici situazioni e nei più svariati ambiti: Sanitario (es: ospedali, case di cura, studi medici, ambulatori, farmacie)
Luoghi di comunità (es. scuole, impianti sportivi, palestre, condomini, strutture industriali, negozi, centri benessere, scuole).
Mezzi di trasporto di persone o merci (es. autovetture, camion, treni, aerei, navi)
Industria alimentare (es. laboratori di produzione, macellerie e salumifici, industria dolciaria, panetterie, industrie di lavorazione di carne, pesce e verdure)
Piccola e grande ristorazione (ristoranti, bar, hotel, mense, gastronomia, gelaterie, banchi di vendita);
Ideale per i piani H.A.C.C.P e per la disinfezione di prese e griglie di ventilazione dei condizionatori.
Blu Rtu Plus è disponibile nel formato trigger da 750ml con spruzzino.
01/2022 | DIMENSIONE PULITO XVII D DISINFETTANTI
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L’IGIENE delle mani nasce dalla SCUOLA
L’igiene oggi più che mai è argomento di interesse e preoccupazione per le famiglie e le scuole. La difficile gestione del personale tra quarantene, positivi e assenze oltre che le preoccupazioni dei genitori che chiedono garanzie per i figli e allo stesso tempo si domandano come poter tutelare loro stessi i compagni e il personale scolastico sono solo due degli aspetti che in questo periodo sono all’ordine del giorno nell’ambiente scolastico.
Il Covid ha sottolineato e mostrato alcune lacune e problematiche del settore scuola. Gli istituti infatti non sempre sono preparati e pronti a garantire sicurezza per quanto riguarda l’igiene e soprattutto non sempre trattano e affrontano la tematica salute nella didattica annuale.
La materia prima è importante, ma anche l’insegnamento al suo giusto utilizzo e al non spreco fanno davvero la differenza.
Una vera sicurezza per i nostri bambini e ragazzi si può ottenere con l’offerta di una serie di garan-
zie in materia di pulizie e di igiene dei luoghi da loro frequentati, ma anche e soprattutto con un’educazione all’igiene.
COME FARE TUTTO QUESTO?
Paredes Italia da circa 6 anni ha puntato molto sull’educazione, di bambini e ragazzi, all’importante tema dell’igiene delle mani. Fondamentale per l’azienda sviluppare questa tematica già da bambini senza far mancare nel quotidiano i materiali necessari per mettere subito in pratica le nozioni e le importanti informazioni apprese durante i laboratori e gli incontri. La possibilità che Paredes Italia vuole offrire è quella di educare all’igiene e dare il giusto peso e valore alla tematica attraverso incontri, laboratori ad hoc in classe e in occasioni di importanti eventi scientifici come il Festival della Scienza. I bambini saranno consapevoli e daranno il giusto valore alla loro igiene, comprendendone il peso e l’importanza nella società. Conoscenza che può fornire loro
anche un valido supporto per superare momenti di paura generati da una pandemia mondiale. La conoscenza genera infatti benessere e rende liberi da paure infondate.
Oggi, con l’emergenza Covid, più che mai questa tematica è diventata una costante nel nostro quotidiano.
Imparare il corretto lavaggio delle mani, l’azione svolta dal sapone e dal gel igienizzante oltre che il come utilizzare la carta asciugamani può essere non così scontato e banale perché anche tra gli adulti spesso si hanno delle lacune in merito.
L’azienda Paredes Italia è continuamente alla ricerca di nuove modalità e strade per dare un contributo sempre più efficace e importante all’educazione all’igiene.
La sua presenza attiva nelle scuole parte dal presupposto che da sempre crede che l’igiene debba partire dai bambini.
Il progresso, quello vero, a cui Paredes Italia aspira è generazionale e avviene solo attraverso l’educazione e la comprensione che parte dall’infanzia, già dalla scuola materna. www.paredes.it
XVIII DIMENSIONE PULITO | 01/2022 I IGIENE DELLE MANI
Le iniziative del SINDACATO
condotte personali in materia di igiene e pulizia”, spiega il segretario nazionale della CISL Scuola, Salvatore Inglima, “la massima attenzione è stata rivolta a favorirne l’adozione e il rispetto da parte degli alunni, specie quelli delle fasce d’età più basse”
Maurizio Pedrini Giornalista di settore Direttore tecnico rivista Dimensione Pulito
Anche il sindacato è stato duramente coinvolto, in prima linea, con le proprie articolazioni nazionali e territoriali, per dare attuazione ai DPCM e ai protocolli di prevenzione e sicurezza volti a contenere i contagi da Covid 19. Un compito delicato e complesso, svolto in stretta sinergia con il MIUR, i Dirigenti Scolastici, le rappresentanze sindacali RSU attive negli Istituti Scolastici. La CISL Scuola, forte di un forte ruolo di rappresentanza e concertazione, si è particolarmente distinta in questo sforzo, sensibilizzando i propri iscritti con iniziative di formazione e proponendo un proprio vademecum con preziosi consigli operativi rivolti ai docenti e ai collaboratori scolastici, impegnati in una sfida tanto imprevedibile quanto complessa, che ha trovato nella pulizia, sanificazione e disinfezione delle aule e dei vari ambienti della scuola il proprio asse portante. Abbiamo chiesto al segretario nazionale Salvatore Inglima, con delega alle politiche della sicurezza
XX DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S I NTERVISTA C ISL S CUOLA SPECIALE SISTEMA SCUOLA
“Sulle
sui luoghi di lavoro, di tracciare un bilancio del grande sforzo intrapreso dalla sua organizzazione sindacale e, più in generale, da tutto il personale della scuola per mettere in atto le misure straordinarie adottate dal Governo per arrestare la pandemia da SARS CoV 2.
Durante questo difficile ed estenuante periodo di pandemia da SARS CoV 2, il sindacato da lei rappresentato si è impegnato a mantenere aperte le scuole, adottando tutte le procedure di prevenzione finalizzate alla massima sicurezza per alunni, docenti e personale: che importanza hanno avuto, nell’ambito dei vari interventi, le misure specificamente dedicate alla sanificazione delle aule e degli ambienti frequentati dagli alunni?
“La Cisl Scuola, sottoscrivendo il 14 agosto 2021 il Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione dopo averlo ripetutamente sollecitato, ha dato prova di considerare la ripresa in sicurezza delle attività didattiche in presenza come un’assoluta priorità, pur avendo sempre evitato atteggiamenti oppositivi nei confronti del ricorso alla DAD, quando si è reso inevitabile, lavorando anzi per dare a questa modalità inedita di lavoro una opportuna regolazione contrattuale. Il feed back pervenuto dai nostri iscritti ha confermato sensibilità, attenzione, ma anche un salto di qualità degli investimenti da parte degli Istituti Scolastici nella scelta di attrezzature, prodotti mirati e tecnologie per curare il più possibile sanificazione, disinfezione e igienizzazione delle aule e dei luoghi scolastici indoor”.
Più in generale, come è stata affrontata dalle scuole l’emergenza legata alla pandemia, non solo in termini di prevenzione igienico sanitaria, ma specialmente di rispetto dei protocolli, senso di abnegazione e flessibilità del personale nel far fronte a situazioni organizzative inedite e complesse?
“Le scuole hanno riorganizzato gli aspetti relativi ai protocolli di igienizzazione/sanificazione degli ambienti, assicurando anche la rimodulazione degli spazi interni per garantire il dovuto distanziamento. Il personale, Dirigente, docente e Ata, ha mostrato grande professionalità e abnegazione rispetto al dovere di garantire condizioni di sicurezza. Lo ha fatto con straordinaria attenzione alle esigenze di tutela sia del personale che degli alunni”.
A suo parere, come ha reagito il mondo della scuola all’istanza di tutela della salute della comunità scolastica mediante le varie misure previste dai DPCM governativi? Si è investito abbastanza nella formazione del personale (docente e non docente) rispetto al valore preventivo della pulizia e all’adozione di corrette prassi igieniche?
“Il personale scolastico ha mostrato grande senso di responsabilità nell’ottemperare alle prescrizioni contenute nei vari provvedimenti normativi, ivi compresi quelli relativi agli obblighi vaccinali. Basti considerare che la quasi totalità dei docenti, degli amministrativi e dei collaboratori scolastici ha completato la fase vaccinale primaria e prosegue con la cosiddetta “terza dose”. Sulle condotte personali in materia di igiene e pulizia l’attenzione è stata rivolta piuttosto a favorirne l’adozione e il rispetto da parte degli alunni, specie quelli delle fasce d’età più basse”.
Che giudizio dà delle disposizioni impartite dal Governo, attraverso i vari DPCM, per garantire le lezioni in presenza, alla luce dei dati sulla diffusione dei contagi nelle scuole: si sono rivelate efficaci? Le vostre richieste e proposte sono state recepite?
“Non sempre, purtroppo, le misure adottate dal Governo sono state di facile interpreta-
01/2022 | DIMENSIONE PULITO XXI
Salvatore Inglima, segretario nazionale della CISL Scuola
SPECIALE SISTEMA SCUOLA
ISL S CUOLA
zione e attuazione. Mi riferisco in particolare agli aspetti relativi ai tracciamenti, alla gestione delle quarantene e alla difficile riorganizzazione delle attività didattiche in condizioni di carenza di personale docente e Ata”.
Qual è stato l’apporto specifico che la CISL Scuola ha voluto dare, in concreto, sul delicato terreno della pulizia/sanificazione e igienizzazione, in termini di suggerimenti, indicazioni metodologiche ed operative per supportare l’azione dei collaboratori scolastici, specie per quanto riguarda le pulizie atte a prevenire il rischio del diffondersi dei contagi? Avete realizzato specifici manuali e/o vademecum?
“La CISL Scuola ha offerto costantemente e con enorme senso di responsabilità all’Amministrazione un prezioso e fattivo contributo nella ricerca di soluzioni percorribili, che tutelino il sacrosanto diritto alla tutela della salute degli studenti e del personale con l’altrettanto fondamentale diritto all’istruzione. Abbiamo prodotto, al riguardo, anche numerosi documenti di natura tecnica di cui in più occasioni si è tenuto conto”.
A suo parere, ritiene che l’attenzione per la pulizia, la sicurezza e la salubrità igienica degli edifici scolastici – a prescindere dall’emergenza SARS CoV 19 – siano adeguati? Cosa si potrebbe fare per migliorare questi aspetti? Ad esempio, qualche anno fa, si era ipotizzato l’intervento di imprese di pulizia specializzate per pulizie specifiche e periodiche, quali l’igienizzazione delle condotte aerauliche.
IL PERSONALE SCOLASTICO HA MOSTRATO GRANDE SENSO DI RESPONSABILITÀ NELL’OTTEMPERARE
ALLE PRESCRIZIONI CONTENUTE NEI VARI PROVVEDIMENTI NORMATIVI
“Siamo fermamente convinti che le maggiori criticità si riscontrino nella carenza di personale e nell’eccessivo carico di lavoro a cui sono sottoposti gli addetti coinvolti nella gestione delle misure di contrasto alla pandemia all’interno della scuola, fra questi anche i collaboratori scolastici per le operazioni legate alla igienizzazione, oltre ai referenti covid e ai Dirigenti per la gestione dei casi. Per quanto concerne l’intervento di ditte specializzate al fine di migliorare gli interventi di puli-
zia e igienizzazione e la salubrità dell’aria respirata da quanti vivono ogni giorno all’interno delle nostre scuole, siamo ovviamente aperti ad ogni confronto che possa rivelarsi utile alla prevenzione, alla sicurezza, alla pulizia, sanificazione e igienizzazione delle scuole, per promuovere una migliore qualità della vita in questi ambienti, chiamati a svolgere un ruolo di enorme importanza per la crescita delle future generazioni, della società civile in funzione del progresso dell’Italia”. ■
XXII DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S I NTERVISTA
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L’offerta di COMAC per una SCUOLA più pulita e SICURA
Spesso ci si dimentica che una scuola pulita influisce sulla qualità dell’educazione poiché aiuta non solo a prevenire la diffusione di virus e batteri ma anche a migliorare il rendimento degli studenti e ridurre l’assenteismo. Nelle scuole la pulizia permette infatti di rendere migliori gli ambienti e di tutelare la salute degli studenti. Devono essere luoghi puliti, accoglienti e soprattutto sicuri per i bambini, i ragazzi e tutte le persone che li frequentano. Ma si tratta anche di ambienti in cui la tipologia di sporco presente sui pavimenti è molto variegata, e per rispondere a tutte le esigenze Comac offre una gamma completa di macchine per la pulizia e la sanificazione professionale di pavimenti e superfici.
LE LAVASCIUGA PAVIMENTI COMAC PERFETTE PER GLI AMBIENTI SCOLASTICI
Partire da una pulizia accurata è fondamentale per non rendere vana la successiva sanificazione. Comac ha recentemente ampliato la sua gamma di lavasciuga pavimenti compatte con le nuovissime Vispa EVO e Vispa XL. Due modelli che pur mantenendo le dimen-
sioni ridotte, riescono ad offrire la potenza, l’affidabilità e l’innovazione tecnologica delle lavasciuga più grandi per portare la pulizia professionale ovunque, anche in piccoli ambienti. Mentre Antea, tra le uomo terra, offre robustezza, affidabilità e tecnologie che la rendono perfetta sia per la pulizia di fondo che di manutenzione degli ambienti scolastici. Tra le uomo a bordo, invece, Innova Comfort viene scelta per la pulizia nelle scuole perché comoda, semplice da utilizzare, efficace offrendo la massima discrezione nelle operazioni grazie ai dispositivi di serie per la riduzione del rumore. Tutti i modelli di ultima generazione Comac sono infatti dotati di ECO Mode, la tecnologia che consente di ridurre il livello di rumorosità delle lavasciuga rendendole adatte ad effettuare interventi silenziosi che puntano al risparmio di energia e all’aumento dell’autonomia di lavoro.
LINEA SANITIZER: SOLUZIONI PROFESSIONALI PER SANIFICARE IN MODO VELOCE ED EFFICACE
Comac ha pensato alla linea Sanitizer, una gamma di attrezzature professionali per permettere di sani-
ficare pavimenti e superfici in modo veloce ed efficace. E-Spray è la pistola spray professionale pensata per effettuare interventi ancora più veloci ma sempre efficaci. È disponibile in due versioni: E-Spray ed E-Spray Electrostatic che sfrutta il principio dell’induzione elettrostatica per distribuire sulle superfici soluzioni disinfettanti in modo efficace e uniforme. Inoltre, per semplificare le operazioni di pulizia e sanificazione Comac ha sviluppato anche la tecnologia CED – Comac Electrostatic Disinfector – che permette alle lavasciuga pavimenti uomo a bordo di lavare, asciugare e contemporaneamente nebulizzare una soluzione sanificante. www.comac.it
01/2022 | DIMENSIONE PULITO XXIII S SUPERFICI
La PULIZIA a prova di CAM
I Criteri Ambientali Minimi cambiano continuamente i driver di scelta che muovono gli appalti italiani, obbligando gli stakeholder a prendere in considerazione aspetti che prima erano considerati marginali.
Introdurre l’impronta di carbonio del servizio come criterio premiante è un piccolo passo che però innesca diversi processi a catena destinati a spostare nel tempo la competizione sul fronte ambientale, determinando una netta preferenza per i prodotti Made In Italy rispetto alle produzioni delocalizzate che implicano lunghi trasporti e quindi un maggior impatto sull’ambiente. I processi produttivi verranno così ottimizzati, ci sarà una decisa spinta verso l’impiego di energia pulita e progressivamente si imporrà l’utilizzo di materie prime a basso impatto rispetto ad altre magari più economiche ma al tempo stesso più inquinanti.
TTS ha creduto fin da subito all’importanza di comunicare in modo trasparente le emissioni legate alla produzione e commercializzazione dei prodotti, responsabilizzando in questo modo i consumatori e favorendo una scelta più sostenibile per il futuro. Dal 2018 l’azienda utilizza il software Carbon Footprint (CFP) Systematic Approach, certificato secondo la norma UNI EN ISO 14067:2018, per conteggiare le emissioni di gas a effetto serra relative a ogni fase del ciclo di vita dei propri prodotti, dall’approvvigionamento delle materie prime allo
smaltimento a fine vita (LCA - Life Cycle Assessment).
Quantificare la Carbon Footprint fornisce all’azienda informazioni utili in particolar modo per la fase di progettazione, promuovendo un design sostenibile e per le fasi di produzione e logistica, favorendo l’implementazione di un processo a basso impatto ambientale. Oltre a un utilizzo interno dei dati nell’ottica di un miglioramento continuo, la quantificazione della CO2e da parte del software certificato ha gettato le basi per il raggiungimento di importanti traguardi: il carrello Magic Line 120 è il primo prodotto in assoluto ad aver ottenuto il marchio di Carbon Footprint Italy mentre il programma di compensazione iniziato nel 2019 ha reso Magic la prima linea di carrelli carbon neutral.
PRODOTTI GARANTITI
OLTRE AI CAM
TTS si spinge sempre più in là testando e certificando gli elevati standard prestazionali e il basso impatto ambientale dei prodotti: a differenza delle semplici autodichiarazioni che non offrono alcun tipo di garanzia al consumatore, la loro sostenibilità è riconosciuta da certificazioni autorevoli rilasciate da enti
terzi indipendenti dopo un lungo e accurato processo di verifica.
Gli ultimi test effettuati sul rilascio di microplastiche in fase di lavaggio secondo la norma UNI EN ISO 23231 hanno certificato il basso impatto ambientale dei ricambi best seller di TTS, aspetto non considerato nei CAM ma che l’azienda ritiene non sia da sottovalutare: secondo lo studio “Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People” commissionato dal WWF all’Università di Newcastle (Australia), ogni anno transitano in un organismo umano 250 grammi di microplastiche ingerite attraverso liquidi e cibo, con effetti poco noti sulla salute.
In conformità a quanto richiesto dai CAM, TTS ha sviluppato un’ampia gamma di microfibre per soddisfare ogni esigenza di pulizia e ambiente, comprensiva di molteplici ricambi certificati Ecolabel UE. Il prestigioso marchio è garanzia di salvaguardia ambientale e tutela della salute: certifica l’assenza, o la presenza entro limiti molto stringenti, di sostanze nocive per la salute e l’ambiente
XXIV DIMENSIONE PULITO | 01/2022
tra cui piombo, formaldeide e biocidi. Sancisce inoltre la sostenibilità a partire dalla fase di produzione e per tutto il ciclo di vita del prodotto, la resistenza nel tempo a lavaggi, lo sfregamento e il deperimento per esposizione alla luce. Non solo microfibre, anche i carrelli TTS sono in linea con i CAM: sono infatti attrezzati con secchi in codice colore realizzati con il 97% di polimero riciclato, come molti altri componenti dei carrelli e dei contenitori della gamma TTS. L’impronta di carbonio dei carrelli in plastica è nettamente inferiore rispetto a un equivalente in metallo, sia esso in ferro o in alluminio, al di là dell’utilizzo della plastica riciclata.
MINOR PREZZO VS COSTO IN USO
Il paradigma più radicato che i CAM mirano a scardinare è la legge del prezzo più basso, aprendo le porte a soluzioni innovative che, pur essendo più costose, assicurano un netto risparmio durante la loro lunga vita.
Il concetto di costo in uso coinvolge diversi aspetti diretti e indiretti: il più evidente è il consumo di risorse legate all’utilizzo, nello specifico acqua, chimico, energia elettrica o forza lavoro e quindi tempo. Un altro aspetto meno evidente è la durata del ciclo di vita dei prodotti che si traduce in resistenza all’usura affiancandosi al tema della riparabilità, oggi particolarmente sentito considerato il regolamento Europeo sul diritto alla riparazione. Infine, rientra nel costo in uso anche il fine vita, aspetto che spesso non è considerato ma che può rivelarsi più o meno oneroso in termini economici ed ecologici. I prodotti TTS sono progettati per resistere a diversi anni di utilizzo professionale: i meccanismi vengono testati ricreando un impiego continuativo e giornaliero. Ad esempio Dosely, la stazione d’impregnazione on demand in cui TTS crede particolarmente per la sua efficienza e trasversalità, è stata testata per 207.000 ripetizioni. Inoltre, la tenuta di tutti i serbatoi che ospitano la soluzione detergente e le camere di dosaggio
vengono regolarmente testati in fase di assemblaggio. Dosely è l’esempio lampante di riduzione del costo in uso e quindi di massimo ritorno sull’investimento: è il sistema più efficiente in termini di riduzione degli sprechi di acqua, chimico e tempo dell’operatore. Riduce inoltre gli sforzi e i carichi da sollevare, rendendo le operazioni facili e adatte anche a iniziative finalizzate all’inclusione delle persone con disabilità. TTS si impegna a rendere disponibili i pezzi di ricambio delle componenti maggiormente sottoposte a usura in modo tale da estendere ulteriormente la vita dei suoi prodotti. Sono infatti infiniti gli esempi di carrelli TTS in uso da più di 10 anni e ancora perfettamente funzionanti, nonostante un normale invecchiamento puramente estetico.
“UN FUTURO PIÙ PULITO? È NELLE NOSTRE MANI!”
Lo slogan che accompagna TTS da oltre 20 anni riassume bene l’impegno verso la trasparenza e l’efficienza che si traduce in un investimento continuo di risorse per promuovere le soluzioni migliori nel medio-lungo termine per tutti gli stakeholder coinvolti: dai dipendenti ai clienti e gli utilizzatori, con un occhio di riguardo alle generazioni future.
Le buone pratiche dell’azienda sono state attestate da partner prestigiosi e riconosciute formalmente: l’ultimo traguardo raggiunto è il conseguimento della medaglia argento ECOVADIS che si aggiunge alle molteplici certificazioni aziendali che confermano l’impegno a fare sempre meglio.
www.ttsystem.com
01/2022 | DIMENSIONE PULITO XXV INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Misure per la TUTELA della SALUTE
“Non bisogna banalizzare sull’argomento pulizia e sanificazione, perchè in questi mesi così difficili, abbiamo dovuto affrontare con grande tenacia la problematica igienica, assegnandole un ruolo centrale”. L’interessante testimonianza di Carmine Salamone, consulente RSPP, Consigliere nazionale AiFOS
Andrea Massignani
AiFOS è l’associazione di categoria nazionale che rappresenta i Formatori e gli Operatori della Sicurezza sul lavoro, associando sia aziende che liberi professionisti. La sua mission è focalizzata sulla formazione alla salute e sicurezza sul lavoro rivolta sia ai lavoratori presenti in tutti gli ambienti di lavoro, sia ai formatori, intesi nel loro complesso, quali progettisti ed organizzatori, responsabili di centri e servizi, tutor e docenti, aziende organizzatrici e di promozione, affinché il proprio lavoro sia sempre più di qualità, capacità e responsabilità. Per una valutazione di come sono state affrontate le molteplici problematiche scolastiche di sicurezza, igiene, pulizia e sanificazione durante la pandemia, abbiamo incontrato Carmine Salamone, Consigliere Nazionale AiFOS, Consulente-RSPP e Docente in Istituti Regionali per la Formazione Professionale rivolta ai ragazzi in obbligo di istruzione.
Come state vivendo questo delicato periodo legato alla pandemia da Sars Cov 2 nel mondo della scuola?
XXVI DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S S
ICURE zz A SUL LAVORO SPECIALE SISTEMA SCUOLA
“Il momento, non potrebbe essere altrimenti, è molto difficile e riguarda non solo le problematiche organizzative, ma anche i rapporti tra scuola-alunni-famiglie. La scuola, da sempre luogo di incontri, crescita culturale e anche luogo di integrazione sociale, all’improvviso si è ritrovata a dover modificare ed attuare nuove metodologie didattiche in linea con le esigenze richieste per la gestione dell’emergenza da Covid-19”.
Quali nuovi compiti, attribuzioni e responsabilità sono stati assegnati agli RSPP rispetto alla gestione della sicurezza, prevenzione igienica, controllo della corretta sanificazione e disinfezione delle strutture scolastiche?
“Il primo compito è stata la creazione dei Comitati Covid-19 e le Commissioni Covid-19, richiedendo al RSPP e al Medico Competente di partecipare a tutti gli incontri per l’adozione delle misure anti-contagio. Si è da subito intuita l’importanza del ruolo del RSPP e del Medico Competente quali figure di ‘consulenti esperti’ del Dirigente Scolastico così come richiesto dal D.lgs. 81/2008. Il compito principale del RSPP e del MC ha riguardato l’attuazione dei ‘protocolli’ emessi dal Governo e dalle Circolari Ministeriali competenti, sin dalla Fase 1 di ‘lockdown’ che nella Fase 2 di ‘gestione dell’emergenza’, mettendo in pratica la chiara necessità di fare riferimento al D.Lgs. 81/2008. Appare determinante evidenziare che si è trattato di un nuovo approccio integrato nella valutazione e gestione del rischio biologico connesso proprio all’emergenza Covid-19, che non è stato per la scuola un rischio specifico, ma generico. L’istituzione scolastica, in relazione alle situazioni di pericolo venutesi a creare con la diffusione del Covid-19 e in conformità alle disposizioni legislative, essendo tenuta ad adottare tutte le misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del nuovo
virus negli ambienti scolastici si è affidata alle valutazioni e alle misure di prevenzione predisposte dal RSPP e dal MC, che sono state elaborate secondo il ‘Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro’, definito dal D.P.C.M. del 26/04/2020”.
Che problemi e criticità avete dovuto affrontare nell’organizzazione e gestione di questa fase, in particolare nella formazione del personale per le pulizie, nella scelta dei prodotti sanificanti e igienizzanti, nell’attuazione dei protocolli e DPCM e nei controlli?
“Così come richiesto dal D.P.C.M. del 26 aprile, nel Protocollo condiviso con le parti sociali del 24.4.2020, adottato dalle scuole, sono state indicate le misure di prevenzione con particolare in riferimento ai seguenti aspetti: informazione; modalità di ingresso a scuola; modalità di accesso dei fornitori esterni; pulizia e sanificazione di tutti gli ambienti scolastici; precauzioni igieniche personali; dispositivi di protezione individuale; gestione spazi comuni; organizzazione scolastica; gestione entrata e uscita dei lavoratori; spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione; gestione di una persona sintomatica; sorveglianza sanitaria; aggiornamento delle misure di prevenzione. Ogni misura adottata è stata pianificata dal RSPP e dal MC ed è stata condivisa dal RLS scolastico in aggiunta a quanto già indicato nel D.V.R. e in tutte le circolari sulla sicurezza già emanate dal Dirigente Scolastico. Sicuramente la Video-Conferenza ha permesso di poter raggiungere da subito e in modo efficace tutto il personale scolastico sia per trasferire nozioni di prevenzione, cultura della prevenzione e ha inoltre permesso di acquisire nuove competenze informatiche, anche per consentire di applicare la Didattica a distanza”.
01/2022 | DIMENSIONE PULITO XXVII
Carmine Salamone, Consigliere Nazionale AiFOS
A SUL LAVORO
SPECIALE SISTEMA SCUOLA
Secondo lei, in base all’esperienza maturata in questo periodo, il mondo della scuola ha reagito alla pandemia in modo adeguato a questa delicata emergenza?
“Sicuramente si poteva fare di più e meglio, ma grazie agli enormi sforzi di tutto il personale, dei Dirigenti Scolastici, dei Docenti, del personale tecnico-amministrativo si è riusciti a far fronte efficacemente ad un’emergenza di queste dimensioni”.
Il tema della pulizia e dell’igiene nelle scuole è emerso con forza: quanto è importante, per la vostra Associazione, nell’ambito di una più generale attenzione alla prevenzione e sicurezza delle scuole?
“Importantissimo. Non bisogna banalizzare sull’argomento, perché in questi mesi così difficili abbiamo dovuto affrontare con tenacia la problematica igienica, assegnandole un ruolo centrale. I Regolamenti hanno richiesto ed imposto la tenuta dei registri delle pulizie
aggiornati e compilati. È stata fatta la formazione del personale addetto alle pulizie, soprattutto in merito alle procedure di sanificazione e disinfezione da adottare ed applicare anche in base alla Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute per gli ambienti non sanitari. Si è assistito certamente al proliferare di procedure scritte ed istruzioni operative che ci auguriamo siano servite anche a meglio qualificare il personale addetto”.
Quindi, l’esperienza maturata in questi anni è stata preziosa? “Certamente, ha confermato in maniera inequivocabile che negli ambienti scolastici, ad alta frequentazione e intensa attività la pulizia e la sanificazione dei locali, delle
apparecchiature, delle attrezzature, degli arredi e degli strumenti di lavoro possono essere molto importanti per evitare o ridurre la possibilità di trasmissione di molte malattie note, in particolare, del Covid-19. La nostra Associazione si impegna a farsi portavoce, a tutti i livelli, di questa assoluta necessità. Abbiamo valutato con grande favore anche lo sforzo dell’Inail, che ha realizzato la pubblicazione ‘Gestione delle operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione nelle strutture scolastiche. Istruzioni per l’uso’, rivelatasi un utile supporto ai dirigenti scolastici nella gestione delle attività di pulizia, disinfezione e sanificazione nelle scuole. Operazioni che, come ricordato nella presentazione del documento, ‘costituiscono uno degli interventi primari di prevenzione della diffusione di malattie e di infezioni’.
Cosa si potrebbe fare per migliorare la preparazione dei collaboratori scolastici e degli insegnanti a questo proposito? “Come è avvenuto in questo periodo, ovvero tramite costante aggiornamento, confronti, seminari e soprattutto tenendo conto che essere parte integrante del mondo scolastico non vuol dire assolvere ad un unico compito. Significa, viceversa, partecipare in modo attivo a tutto il mondo scolastico, dall’incontro con le famiglie, agli alunni, ad occuparsi di distanziamenti, controllo degli alunni, della distanza da mantenere, essere in grado di comprendere e di adottare mettendole in atto nuove procedure”. ■
XXVIII DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S
S ICURE zz
Kemika e il Progetto SCUOLE SICURE
In questo particolare e delicato momento, che ci coinvolge tutti, Kemika ritiene che il proprio compito non possa esaurirsi nella produzione e commercializzazione di detergenti e disinfettanti destinati alla lotta al Corona Virus.
L’obiettivo principale deve essere, necessariamente, il fornire agli Istituti scolastici un preciso e professionale servizio di consulenza, formazione e addestramento delle figure che all’interno di questi ambienti svolgono e / o organizzano le operazioni di detersione e disinfezione destinate alla lotta a questa pandemia.
Con questo obbiettivo nasce “Progetto Scuole Sicure”, il protocollo che Kemika ha studiato e preparato specificatamente per i vari ambienti presenti in un Istituto scolastico. Il Protocollo si attiene a quanto comunicato, con specifiche circolari e report, dai principali Organismi qualificati, ed informa, con estrema
semplicità e chiarezza, sull’importanza, nell’uso dei disinfettanti, della corretta preparazione della concentrazione d’impiego della soluzione disinfettante in uso e il rispetto dei tempi di contatto sulle superfici che i vari principi disinfettanti necessitano. Spiega, poi, quali sono i principi disinfettanti impiegabili nel combattere il CoViD 19, entrando nel dettaglio di ogni singolo principio attivo e di questo analizzando pro e contro. Prosegue con la descrizione dettagliata di ogni singolo processo di detersione e disinfezione dei vari locali presenti in una scuola, entrando nello specifico della tecnica d’intervento da effettuarsi prima dell’apertura della scuola e negli interventi programmati periodicamente.
Il protocollo permette di pianificare le operazioni da effettuarsi nelle aule, nei servizi igienici e nelle parti comuni.
Descrive ogni singola operazione, quando questa viene effettuata impiegando atomizzatori e / o nebulizzatori o in alternativa quando viene svolta manualmente utilizzando panni in microfibra e / o panni in carta monouso.
Il Progetto Scuole Sicure prevede, se l’istituto scolastico ne fa richiesta a Kemika, di intervenire presso il plesso scolastico nella pianificazione delle attività di preparazione, avvio e controllo delle procedure da applicarsi all’interno della scuola:
Sopralluogo presso l’istituto scolastico per verificare le reali esigenze della scuola.
Pianificazione degli interventi secondo le linee guida ministeriali e a quanto riportato nel protocollo.
Formazione e Addestramento di tutto il Personale addetto alle pulizie con Training specifico sul tipo di lavoro che andranno a svolgere.
In fase di avvio delle procedure personale Kemika è presente per verificare l’esecuzione corretta delle procedure predisposte.
Dopo 30 giorni dall’avvio dei lavori viene pianificato un sopralluogo di controllo della corretta applicazione delle metodologie operative da parte degli Addetti.
Anche in questa situazione Kemika, con il Progetto Scuole Sicure, dimostra la propria presenza da protagonista sul mercato delle pulizie professionali, confermando di essere il riferimento, non occasionale ma continuo, dove gli Attori protagonisti del nostro comparto possono acquisire preziose informazioni che, trasferite nel loro lavoro quotidiano, permettono di ottenere il massimo rendimento sotto il profilo professionale ed economico.
Chiedi supporto al Team Kemika. Scrivi a info@kemikaspa.com e provvederemo ad inviarti il Protocollo di detersione e disinfezione ambientale per gli istituti scolastici.
www.kemikagroup.com
01/2022 | DIMENSIONE PULITO XXIX P PROTOCOLLI
La LEZIONE della PANDEMIA
La situazione vissuta negli ultimi due anni ha dimostrato tutto il valore dell’igiene e oggi possiamo considerarci più preparati e pronti a migliorare ulteriormente la qualità della pulizia nelle nostre scuole
Il dottor Emanuele Marcora è un giovane Dirigente Scolastico che da un paio d’anni è alla guida dell’Istituto Omnicomprensivo Europeo di Arconate e Buscate, in provincia di Milano. Ad esso fanno capo una scuola materna, due scuole primarie, una scuola secondaria di primo grado e un Liceo linguistico. Una realtà articolata e complessa che, come tutte le scuole italiane, è stata messa a dura prova dalla pandemia. Abbiamo chiesto al nostro interlocutore, particolarmente sensibile e interessato ai temi della sicurezza e dell’igiene, di raccontare la sua esperienza in prima linea nella battaglia per prevenire la diffusione del virus, con l’attuazione delle disposizioni di protezione e prevenzione che tanto hanno modificato, con molteplici conseguenze, la vita di insegnanti, alunni e famiglie.
Come ha affrontato questo lungo e difficile periodo di pandemia? Quali sono state le principali criticità emerse, legate alla gestione dell’emergenza?
“Sono entrato in ruolo come Dirigente Scolastico proprio nel primo anno di pandemia, così dopo neanche sei mesi dall’assunzione di servizio, mi sono trovato immerso in questa difficile situazione. Indubbiamente, per me e i miei colleghi,
il problema principale è stato quello di doversi confrontare con la normativa emergenziale, che dava risposte eccezionali ad una situazione straordinaria. A partire dai primi giorni di febbraio 2020 ci siamo trovati a gestire una condizione estremamente complessa e variegata. Dopo la prima fase del lockdown, che ci ha visti concentrati soprattutto sulla didattica digitale a distanza, si è
subito dopo sperimentata la necessità di mantenere aperti i servizi minimi, attuando le prime misure di sicurezza, nonostante le comprensibili paure del personale ausiliario, chiamato a operare in scuole vuote. In questa dimensione di estrema incertezza siamo stati chiamati a modificare, passo dopo passo, tutte le abitudini e le routine da sempre caratterizzano la vita scolastica”.
XXX DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S I GIENE E SANIFICA z IONE SPECIALE SISTEMA SCUOLA
Maurizio Pedrini, giornalista di settore e Direttore tecnico rivista Dimensione Pulito
Un lavoro molto intenso e complesso, che ha messo al centro il valore strategico della pulizia e dell’igiene a scuola, con tutte le problematiche ad esse collegate…
“Certamente. Ci siamo chiesti come andasse correttamente affrontata la richiesta di sanificazione e disinfezione posta come necessario e indispensabile presupposto alla ripartenza. Ma non solo: durante l’estate abbiamo compiuto un enorme sforzo di preparazione, progettazione e immaginazione in vista della riapertura dell’anno scolastico. Infatti le indicazioni che arrivavano dal governo andavano lette, interpretate e trasferite in realtà assai diverse tra loro. Il mio è un Istituto Omnicomprensivo che comprende una gamma di alunni dai tre anni, con gli anticipatari addirittura da due, fino ai diciannove, vent’anni di età. Calare quelle disposizioni in contesti assai diversi, ossia una scuola dell’infanzia, due primarie, due secondarie di primo grado e un liceo, ha comportato un grosso lavoro di equipe sia interno che esterno, facendo rete con i Comuni, le Asl e tanti altri soggetti chiamati a collaborare con noi in un enorme sforzo di riorganizzazione e riallestimento di ogni spazio didattico”.
Quali strategie e modalità organizzative avete adottato per dare attuazione ai vari DPCM, ai protocolli Inail per prevenire il contagio nelle vostre scuole?
“L’impegno a dare attuazione ai DPCM è stato quotidiano e totale: spesso ci siamo trovati di fronte a normative complesse, che ci hanno costretti a compiere un vero e proprio tour de force per applicarle alla vita di tutti i giorni. Personalmente, a questo proposito, mi ritengo fortunato perché mi sono sentito parte di una comunità dirigente territoriale che è stata capace di dar vita ad un valido gruppo di lavoro. Siamo riusciti a superare il rigido steccato delle autonomie per collaborare al
meglio, confrontandoci, ponendoci in stretta relazione e mettendoci in gioco. E’ stato fondamentale, per noi Dirigenti Scolastici, non essere soli a leggere ed interpretare una norma che, nella sua stessa formulazione, a volte è fin troppo sintetica. Spesso, da una parola o da una frase, è stato necessario compiere uno sforzo interpretativo non di poco conto andando a cogliere la cosiddetta ratio legis, per darle poi attuazione”.
Affrontiamo il tema della sanificazione e disinfezione dei locali: nel suo Istituto sono state incrementate le dotazioni economiche a disposizione per l’acquisto di prodotti, attrezzature e tecnologie?
Immagino sia stato di fondamentale importanza il rapporto con le Amministrazioni Comunali del territorio: come lo avete vissuto?
Entrambe le Amministrazioni hanno creduto sempre nella priorità della scuola, cercando fin dall’inizio della pandemia di essere ancor più al nostro fianco. Con i vari assessorati si è creata una vera e proficua sinergia, con disponibilità di tempo, personale e risorse materiali davvero notevole. Gli stessi assessori si sono messi personalmente in gioco, anche sul campo. Basti pensare al modo in cui ci hanno aiutato a far fronte alle prime piccole emergenze quotidiane, come quella del recupero del materiale scolastico dei bambini rimasto a scuola durante il lockdown. Gli amministratori comunali ci sono stati vicino anche nell’opera di riallestimento delle aule e per adeguare il distanziamento dei banchi alle nuove disposizioni”.
“Sicuramente gli investimenti finalizzati all’acquisizione di prodotti specifici per le pulizie, la sanificazione e la disinfezione, sono stati ampiamente implementati rispetto alla situazione pre-Covid. Grazie agli stanziamenti pervenuti dal Ministero, c’è stato anche qualche acquisto di attrezzature e tecnologie che mancavano e si sono rivelate assai utili, alla luce delle nuove, importanti sfide. Fin da subito, abbiamo usato prodotti testati secondo le normative, autorizzati dal Ministero della Salute con l’indicazione di Presidio Medico Chirurgico, che ci sembravano particolarmente adatti all’impiego per la sanificazione delle superfici nel nostro contesto, in questa situazione d’emergenza. In particolare abbiamo curato la disinfezione battericida, fungicida e virucida. Ci siamo pure concentrati sulla pulizia profonda delle pareti e sulla scelta delle attrezzature migliori per la sanificazione dei pavimenti con adeguati detergenti ad uso professionale. Senza poi trascurare la cura della massima igiene, con specifici interventi e prodotti, sia delle toilette che degli spogliatoi, così come dei bidoni nei quali venivano raccolte le mascherine monouso al termine del loro impiego. Abbiamo inoltre posizionato appositi dispenser con gel disinfettante per le mani all’ingresso delle classi, approfittando dell’occasione anche per sostituire quelli posizionati nei bagni. Per quanto riguarda gli acquisti di attrezzature, ci siamo orientati verso alcune idropulitrici e vaporetti, rivelatesi assai preziosi per le pulizie più profonde e accurate di certe superfici difficili. Infine, abbiamo comperato un certo numero di carrelli per le pulizie muniti di copertura superiore per svuotare i cestini dei rifiuti con chiusure di massima sicurezza, in modo
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Emanuele Marcora
SPECIALE SISTEMA
I GIENE E SANIFICA z IONE
SCUOLA
da evitare che qualcuno potesse impossessarsi di questi prodotti chimici, alcuni dei quali assai pericolosi, durante le operazioni di pulizia”.
Al riguardo, un nodo cruciale è stato proprio quello della formazione del personale, in particolare dei collaboratori scolastici: vi sono state specifiche iniziative per prepararli ai delicati compiti di pulizia loro assegnati?
“Le strategie da noi perseguite hanno dato ottimi frutti. La formazione del personale docente e ausiliario è stata particolarmente curata all’interno di uno specifico protocollo dedicato all’igiene e alla pulizia. Così, per i collaboratori scolastici si è messo a punto la redazione di un foglio firme nel quale ogni autore di qualsiasi intervento di igienizzazione di un determinato ambiente doveva apporre la propria firma, proprio per attestare sulla carta la frequenza e l’effettiva periodicità delle operazioni prefissate: il tutto per assicurare la possibilità di un effettivo controllo e verifica. Abbiamo inoltre dato vita ad un percorso di formazione straordinaria di tutto il personale, curato dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, differenziata –ovviamente – tra docenti e non. A fronte di una parte basilare, comune alle due categorie, ve ne era una specifica per i collaboratori scolastici, volta non solo a richiamare i protocolli adottati, ma anche a convincere queste indispensabili figure professionali circa la validità delle scelte compiute, offrendo loro strumenti pratici di approfondimento, per renderli maggiormente convinti e consapevoli. In effetti, la possibilità di rivolgere domande all’esperto ed avere risposte e spiegazioni mirate, si è rivelata davvero importante per superare il naturale momento di disorientamento di fronte alla necessità di uscire dalla routine di
prassi igieniche a lungo consolidate. Insomma, direi che questa formazione non solo è servita ad accettare il cambiamento, ma a condividerlo pienamente, facendo percepire al personale ausiliario la delicatezza e la rilevanza del proprio ruolo”.
Secondo lei, l’attenzione alla pulizia e alla cura dell’igiene negli ambienti scolastici c’era anche prima di questa pandemia?
Possiamo affermare che questa emergenza è servita molto sotto il profilo educativo, anche per riaffermare il valore di una cultura dell’igiene personale, forse un po’ troppo trascurata negli ultimi anni? Certamente sì. La nostra esperienza ha dimostrato tutto il valore dell’igiene, una sorta di filo rosso che ha guidato parecchi interventi educativi, con confortanti risultati, accompagnati dal valido supporto della cartellonistica appesa nei bagni indicante il modo corretto di lavare le mani. I bambini, per certi versi, sono stati più bravi degli adulti nel recepire queste salutari abitudini”.
“Per quanto mi riguarda, le assicuro che nel mio Istituto era curata eccome, al pari direi di tutti gli Istituti che hanno dei plessi dedicati agli alunni più piccoli. Le confesso, in base alla mia esperienza, talvolta alle superiori vi è meno attenzione per questi aspetti. Quando ho preso possesso delle mie funzioni dirigenziali, prima dello scoppio della pandemia, l’immediata percezione che ho avuto è stata quella di un ambiente pulito e assai curato sotto il profilo igienico. Su questa sensibilità di base ha trovato terreno fertile lo sviluppo di un’adeguata attenzione quando abbiamo preso coscienza che le superfici potevano essere veicolo della diffusione del Covid: allora la risposta
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C OM E S CE G LI DI PR OTE GG E R E L E TU E M A N I DAI VIR US ? IG IE N I Z ZA NT I E DI S I N FE T TANTI NON SONO U G U AL I . D IS I N FE T TA NT E C H E T I PR O TEGG E Per le tue mani scegli la protezione disinfettante di AMUCHINA Gel Xgerm. È un p r e si d i o m ed i co ch ir u r g i co . Reg . n . 19679 . L egge r e a tt en t a m en t e l e istr u zi on i d ’ u s o . A u t o rizz a zi one de l 21 / 06 / 2021 . E l e tt o p r odo tt o de ll’ anno a s egu it o d i un s ondagg i o ri vo lt o a 12 000 con s u m a t o ri ne ll’ anno 2021 ne ll a ca t ego ri a i g i en izz an ti c a s a e pe rs ona ELIMINA FINO AL E BATTERI 99,9% VIRUS Un igienizzante rimuove in parte virus e batteri. DISINFETTANTE IGIENIZZANTE
GIENE E SANIFICA
SPECIALE SISTEMA SCUOLA
è stata convinta e immediata, con la mobilitazione convinta di tutto il personale anche se non sono mancate le criticità, i dubbi e i momenti di difficoltà. Il clima di fiducia che siamo riusciti ad instaurare è stato fondamentale, nonostante tutto il peso psicologico di una pandemia che ormai dura da due anni. Per i collaboratori scolastici, oltre ad una rinnovata attenzione all’igiene, è emerso anche il tema della sorveglianza, col richiamo agli alunni per l’eventuale uso improprio delle mascherine o il mancato rispetto del distanziamento sociale durante gli intervalli delle lezioni”.
Quali sono i punti fermi di questa esperienza che dovranno rimanere per una maggior sicurezza degli edifici scolastici e della salubrità igienica dell’aria?
“Indubbiamente questi due anni hanno segnato una rinnovata attenzione ai temi della salute e della sicurezza sia dei lavoratori che
degli studenti. Abbiamo assistito ad una più oculata gestione degli spazi, dei turni di mensa e di tante altre situazioni. Con l’avvento del SARS CoV 2 si è dovuto mettere mano ad una serie di procedure di sicurezza relative – per esempio –alla vigilanza dei punti d’ingresso e uscita dalle scuole del nostro Istituto, che avranno una lunga vita indipendentemente dalla pandemia. Prima avevamo 350 bambini che entravano ed uscivano da un solo ingresso, mentre ora gli ingressi sono diventati due. Quanto al tema della salubrità dell’aria, è un argomento di estremo rilievo, al quale io e i miei collaboratori dedichiamo la massima attenzione. Chiunque abbia un’esperienza di vita all’interno di un’aula scolastica sa bene quale sgradevole sensazione si provi entrando in un’aula nella quale si respiri aria viziata. Senza contare la costante diffusione tra i bambini di patologie asmatiche e allergiche che, in ambienti dove l’aerazione è scarsamente curata, sono desti-
nate certamente ad aggravarsi. Al riguardo, la sensibilità da parte dei Dirigenti Scolastici nei confronti di queste problematiche sta crescendo notevolmente. Il tema meriterebbe la definizione di alcune linee guida nazionali, proprio per individuare le migliori soluzioni adatte alla scuola. Prima di investire soldi della collettività, bisognerebbe capire quali tecnologie sono più idonee, valutando attentamente costi e benefici e vagliando quali certificazioni siano richieste al produttore”.
In conclusione, quali insegnamenti si possono trarre da questa esperienza così forte e coinvolgente, che ha cambiato le abitudini igieniche nella scuola e nell’intera società?
“L’attenzione alla sicurezza, alla salute e all’igiene, nella scuola, come nell’intera società, non possono essere imposte dall’alto, ma devono diventare un patrimonio condiviso dall’intera comunità. La missione della scuola è quella di garantire la massima sicurezza, compenetrando al meglio il diritto allo studio con quello alla salute. Sono convinto, peraltro, che l’educazione all’igiene e alla pulizia, possano entrare a far parte a pieno titolo del curricolo scolastico, dall’infanzia alle superiori. Ad esempio, durante la prima fase della pandemia, i ragazzi del nostro Liceo linguistico che hanno preso parte ad un progetto europeo a distanza con Istituti Secondari di altri Paesi, hanno avuto modo di confrontarsi anche sulle misure igieniche e sugli interventi di pulizia e sanificazione intraprese per prevenire il contagio da SARS CoV 2 nelle loro scuole. Senza contare che l’introduzione dell’educazione civica come materia di studio nella scuola primaria apre spazi interessanti all’educazione alla pulizia e all’igiene attraverso percorsi didattici, ludici e di esperienze maturate sul piano pratico”. ■
XXXIV DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S
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CELTEX MEGAMINI: quando l’igiene tiene banco nelle SCUOLE
La scuola è il luogo in cui i bambini imparano fin da piccoli a rispettare ciò che li circonda, dai compagni agli insegnanti, fino agli spazi che vivono quotidianamente. Un contesto da sempre fondamentale in cui educare i futuri cittadini al rispetto delle regole e dei principi della società.
Oltre alle discipline ministeriali, è altrettanto importante affrontare temi legati alla vita di tutti i giorni. Tra gli argomenti di quella che comunemente viene definita educazione civica non dovrebbe mancare anche l’igiene, già tema di rilievo in epoca pre pandemica, oggi discorso imprescindibile per creare una maggiore consapevolezza circa la pulizia della persona e di ciò che la circonda. Ma come possiamo garantire una corretta
educazione all’igiene dei nostri alunni se ancor prima non partiamo da quella degli ambienti che essi stessi vivono quotidianamente e che in molti casi non rispettano i canoni richiesti? A chiarirci meglio questo concetto è Magda Lucchesini, Responsabile vendite per l’Italia in Industrie Celtex, azienda specializzata nella produzione di carta tissue e sistemi di dispensazione, che nel parlarci di igiene parte da uno degli spazi più critici del fuori casa e l’area bagno. “Molto spesso all’interno delle scuole italiane assistiamo ad aree bagno mal arredate, luoghi in cui la carta è erroneamente sistemata su superfici improprie o è addirittura assente. Ne è un esempio il classico rotolino di carta igienica posato sopra il WC o in altri ripiani dell’area bagno non correttamente sanificati. Una scelta dettata dal tempo, dalla mancanza di strumenti adatti o da altre motivazioni. Una gestione per niente igienica, che nella maggior parte dei casi conduce alla proliferazione di batteri pericolosi per la salute. Per garantire massima igiene all’interno delle scuole bisogna ripartire proprio dall’area bagno e in particolare dalla corretta erogazione della carta. Per farlo è necessario dotarsi di strumenti adeguati e professionali che consentano di avere a disposizione carta igienica e asciugamani sempre puliti, nonché sapone per la detersione e il lavaggio delle mani”.
Industrie Celtex risponde a queste criticità con una linea di dispenser dedicata ai bagni dell’Away from Home. Celtex Megamini è la gamma di dispenser Made in Italy pensati per l’erogazione di carta e
saponi, all’insegna di elevate prestazioni d’uso, qualità del servizio e affidabilità. I dispenser Megamini portano l’igiene del bagno ad un livello superiore, mantenendo la carta perfettamente protetta all’interno del distributore, che eroga solo gli strappi necessari nel rispetto dell’igiene e dei consumi. Una linea che spazia dai dispenser per carta igienica a rotolo e in formato piegato a quelli per asciugamani, fino ai saponi, trasformandosi in garanzia di igiene per tutta l’area bagno. Semplici da ricaricare, grazie all’apposita chiave in plastica e piacevoli nel design con le loro forme minimal, i dispenser Megamini cambiano totalmente il concetto di area bagno, che si trasforma in un ambiente professionale ed elegante.
“Il settore Away from Home e delle scuole in particolare”, conclude Magda Lucchesini, “deve comprendere quanto sia fondamentale dotarsi di strumenti professionali, alto performanti e soprattutto igienici per riappropriarsi di quella sicurezza che oggi è più che mai imprescindibile per aiutare a riprendere una normale attività scolastica in presenza”.
www.industrieceltex.com
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REA B AGNO
Magda Lucchesini, Responsabile vendite Italia Industrie Celtex
Per una PULIZIA monouso: il carrello SOLI PRO
Una corretta igiene e disinfezione dei locali scolastici o degli ambienti in cui è prevista la presenza di molte persone costituisce un buon punto di partenza alla lotta alle infezioni, ai contagi e alle allergie in qualsiasi tempo. È pertanto necessario prestare particolare attenzione alle modalità di pulizia dei locali, alle sostanze utilizzate, all’uso di materiale monouso dove necessario e programmare una pulizia ambientale più accurata per ridurre il rischio di diffusione di batteri e virus.
Durante il periodo più drammatico della “prima ondata”, Falpi ha acquisito una grande esperienza supportando in prima linea le strutture sanitarie nell’affrontare il rischio infettivo da Covid-19.
Grazie alle conoscenze acquisite e il supporto dei tecnici di Soligena ha realizzato il carrello Soli PRO e una specifica procedura di utilizzo con
prodotti usa e getta. Il metodo Soli, nato appositamente per il servizio di pulizia in aree confinate, è utiliz-
zabile anche in quei contesti non sanitari dove si renda necessario un “metodo di pulizia monouso” per limitare la possibilità della diffusione di agenti patogeni.
Soli Pro è un carrello compatto, maneggevole e funzionale, con un aspetto ordinato e professionale.
Soli Pro sfrutta lo spazio in verticale riducendo al minimo l’ingombro a terra per potersi muovere in spazi angusti, tra arredi e attrezzature; grazie a cassetti e contenitori interni offre tutti gli spazi necessari per il posizionamento della dotazione necessaria al servizio.
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XXXVI DIMENSIONE PULITO | 01/2022 A ATTRE zz ATURE
Back to school... ...in sicurezza
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Il PROBLEMA degli ambienti CONFINATI
L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) nel rapporto Covid19 n. 11/2021 del 18 Aprile 2021 fornisce indicazioni per la prevenzione dell’infezione da Sars-Cov-2 negli ambienti confinati (indoor).
Vincenzo Cama Direttore generale Kemika
XXXVIII DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S SPECIALE SISTEMA SCUOLA SANIFICA z IONESECONDA PARTE*
Per prevenire i contagi negli ambienti confinati in presenza di persone, l’ISS richiama l’importanza di effettivi e sufficienti ricambi d’aria. Questi sono indispensabili quando gli impianti di condizionamento e/o riscaldamento sono in ciclo chiuso. L’OMS (WHO) per locali non residenziali (non case di abitazione) raccomanda ricambi d’aria di 10 litri/secondo/persona. Gli impianti UTA (Unità Trattamento Aria) e gli impianti VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) sono richiamati anche dall’ISS con la raccomandazione di programmarli con portate minime di aria esterna di 10 L/s/ persona (LSP=litri al secondo per persona presente nei locali) come previsto anche dall’OMS per l’attuale situazione di pandemia da Covid19 (vedi “Roadmap to improve and ensure good indoor ventilation in the context of Covid19” WHO 2021).
Anche quando sono installate queste apparecchiature l’ISS raccomanda comunque l’apertura frequente di finestre, balconi e porte e l’uso delle mascherine. Un parametro riportato dall’OMS è anche quello del ricambio totale all’ora ACH (“Air changes per Hour”). Nelle situazioni su indicate viene raccomandato il ricambio totale del volume di aria in un’ora.
Le raccomandazioni di cui sopra sono perciò da tenere in debita considerazione per tutti quei locali dove sono presenti più persone dalle case di riposo, agli ospedali, agli uffici, banche, fabbriche, scuole, ecc.
Nessuna autorità raccomanda l’uso della disinfezione aerea in presenza di persone. L’uso di raggi UV, Ozono, Perossido di Idrogeno, Clorazione ecc., è vietato in presenza per ovvie ragioni di sicurezza, qualunque sia il sistema adottato.
LA RESISTENZA AI RAGGI SOLARI DEL SARS-COV2
Riportiamo le conclusioni di un interessante studio sulla resistenza del Sars-Cov2 ai raggi solari. L’articolo apparso sul “The Journal of
Infectious Diseases-Volume 222-15th July 2020 dal titolo “Simulated sunlight rapidly inactivates Sars-Cov2 on surfaces” fornisce indicazioni sui tempi di disattivazione del Corona virus su superfici esterne. Gli autori hanno simulato con lampade speciali allo xenon e una serie di filtri ottici l’energia solare che può arrivare su una superficie in due periodi dell’anno quali il solstizio d’estate (21 giugno) e il solstizio d’inverno (21 dicembre) ed una latitudine 40°Nord (tipo Lecce) sono stati utilizzati campioni di acciaio contaminati con saliva sintetica contenente il virus ed essiccati, riproducendo così le “droplets” del respiro di un portatore infetto.
Il risultato è stato che il virus sulle superfici si disattiva progressivamente del 90% ogni 6-8 minuti d’estate e ogni 14.3 minuti in inverno. Pertanto, d’estate in 27,2 minuti si disattiva di 10.000 volte (104 log 4) e in 34 minuti di 100.000 volte (105 log 5).
Una disattivazione di log 4 – log 5 non è più considerata infettante. D’inverno il log 4 si raggiunge in 57,2 minuti ed il log 5 in 71,5 minuti. Un altro interessante articolo pubblicato dal Journal of Infectious Diseases July 2020 M. Schuit et Al. “Airborn Sars Cov2 is rapidly inactivated by simulated sunlight”, dimostra che anche le droplets nell’aria al sole sono rapidamente disattivate con tempi molto simili a quelli visti per la disattivazione sulle superfici. Di fatto, questo può essere un falso problema perché all’aria aperta le
droplets del respiro si disperdono rapidamente semplicemente con un minimo movimento dell’aria. Lo studio anch’esso con droplets virali in saliva sintetica e luce solare artificiale, è stato condotto in contenitore chiuso con l’aria ferma. Vengono dati 8 minuti di disattivazione al 90% con luce simulata in estate e in 19 minuti in autunno-inverno. I valori sono quindi in linea con quanto visto sulle superfici. Quanto sopra conferma, se ce ne fosse bisogno, che il rischio di contagio, in particolare per la trasmissione del virus tramite le superfici, in estate è nettamente minore che nel periodo invernale.
Nella pratica lo studio sulla sopravvivenza del virus sulle superfici per esempio di sedie, tavoli all’aperto, ma in particolare di sedie sdraio in piscine e spiagge, ci insegna che se una sedia è utilizzata entro la mezz’ora dall’utilizzo precedente deve essere disinfettata nella parte al sole ma anche nella parte che era in ombra che può anch’essa essere stata ben toccata, dove la sopravvivenza del virus è maggiore, ben superiore alla mezz’ora. Invece, ho visto spesso che l’addetto, che pur coscienziosamente disinfetta la sdraio di qualcuno che va via, “spruzza” il prodotto (generalmente un disinfettante alcoolico) sulla parte frontale dello sdraio (dove era sdraiata la persona) e non sotto i braccioli o dalle altre parti toccate per lo spostamento e che sono in ombra.
Anche questa è una piccola (?) “Fake”.
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SPECIALE SISTEMA SCUOLA
LE CONCENTRAZIONI DI IMPIEGO DEI PRODOTTI DISINFETTANTI
I prodotti commerciali sono venduti a varie concentrazioni di sostanza attiva. L’Acqua Ossigenata che si compra in farmacia è al 3% in peso di Perossido di Idrogeno attivo ovvero 3 grammi di Perossido di Idrogeno in 100 grammi di acqua. Questa concentrazione corrisponde al volume di 10 litri di Ossigeno liberati da 1 litro di questa Acqua Ossigenata. Si può trovare anche al 6% (20 litri in volume). Industrialmente viene venduta al 35% (120 volumi) o al 50% (170 volumi).
Attenzione alle “Fake” tra volumi di Ossigeno liberato da un litro di Acqua Ossigenata e la concentrazione del principio attivo espresso in peso.
“Acqua Ossigenata al 20 significa 20% come Perossido di Idrogeno o 20 volumi in litri di ossigeno liberati da 1 litro di prodotto?” È necessario un chiarimento esprimendo la concentrazione in modo corretto (cioè in % in peso).
Un analogo “equivoco” si ritrova nella definizione del titolo dei prodotti Clorossidanti. In questo caso, la definizione tecnica corretta del titolo è il “Cloro attivo disponibile”
ed è questo valore che si ritrova nella letteratura scientifica per la definizione delle concentrazioni di utilizzo anti Covid19.
Anche in qualche documento ministeriale ho trovato per la disinfezione delle superfici la frase “usare Ipoclorito di Sodio allo 0,1%”. La frase è senza dubbio ambigua per il significato che le si deve dare. Di fatto, manca “allo 0,1% di Cloro attivo”.
Un disinfettante “disinfetta” solo se si verificano due condizioni:
1. Che sia provata la sua efficacia ad una certa concentrazione di Principio Attivo per un certo microrganismo.
2. Che vi sia un minimo tempo di contatto della soluzione sulla superficie da disinfettare.
Cosa si intende e come si determina la concentrazione del Principio attivo nella soluzione di impiego?
IL CALCOLO DELLE CONCENTRAZIONI DI IMPIEGO
Un prodotto disinfettante immesso in commercio è un formulato che può contenere varie altre sostanze sia esso liquido o solido (pastiglie o polvere). La sostanza fondamen-
tale è il “Principio attivo Biocida”. Questo, come nel caso dell’Ozono e del Perossido di Idrogeno (oltre l’acqua), è l’unico componente del disinfettante. In altri, il disinfettante contiene il “Principio attivo Biocida” e come nel caso dell’Ipoclorito di Sodio, dove il Principio attivo è il “Cloro attivo”, il prodotto commerciale contiene anche Idrossido di Sodio e Cloruro di Sodio oltre che acqua. Nel caso del Clorossidante in pastiglie Dicloroisocianurato sodico, il prodotto contiene composti che ne velocizzano la dissoluzione in acqua e che ne stabilizzano il titolo come riportato in etichetta.
Vi sono disinfettanti che sono a base di diversi altri “Principi attivi” come gli alcoli (Etilico e Isopropilico) o i Sali Quaternari d’Ammonio, o la Clorexidina o i Fenolici e molte altre molecole che sono state studiate con effetto Biocida.
Mi pare importante richiamare la definizione di Biocida, come riportato dall’Art. 3 del Regolamento UE n. 528/2012: “Qualsiasi sostanza o miscela nella forma in cui è fornita all’utilizzatore, costituita da, contenenti o capace di generare uno o più principi attivi, allo scopo di distruggere, eliminare e rendere innocuo, impedire l’azione o esercitare altro effetto di controllo su qualsiasi organismo nocivo, con qualsiasi mezzo diverso dalla mera azione fisica o meccanica”.
Con l’espressione “Principio attivo Biocida” nel normale uso di tale termine, ci si riferisce alle sostanze o molecole presenti nel prodotto Biocida di cui alla definizione del Regolamento UE, ai quali è imputata l’azione Biocida. Alcuni formulati ne possono avere più di una. Altre sostanze contenute in un prodotto, chiamate anche “coformulanti”, possono avere varie funzioni, tra cui quella di sinergizzare (implementare) l’azione Biocida del “Principio attivo Biocida”. Così, sostanze come i correttori di pH acidi o alcalini, i
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La tabella indica l’equivalenza tra i vari modi di definirne il titolo.
tensioattivi, i sequestranti, i solventi, ecc., giocano un ruolo importante nell’implementare l’effetto Biocida del o dei “Principi attivi Biocidi”. Tuttavia, l’elemento determinante dell’azione Biocida (o disinfettante) è sempre la concentrazione del “Principio attivo Biocida” nella soluzione d’uso, associato al tempo di contatto di tale soluzione sulle superfici o nell’aria che si vuole disinfettare in relazione ad un certo microrganismo o ad un certo “animale nocivo” (roditori, insetti, acari, uccelli, ecc.).
I Biocidi, secondo la definizione UE di cui sopra, sono divisi in 4 gruppi. Disinfettanti, Preservanti, Prodotti per il controllo degli animali nocivi, Altri Biocidi.
I disinfettanti a loro volta sono suddivisi in altre 5 categorie definite con il termine PT (Product Type). In breve, PT1 (igiene pelle), PT2 (superfici), PT3 (igiene animali o veterinaria), PT4 (igiene superfici in contatto alimenti), PT5 (trattamento acqua).
La concentrazione di impiego del “Principio attivo Biocida” nella soluzione d’uso è normalmente indicata in ppm (parti per milione) o mg/l (milligrammi per litro di acqua).
Questo modo di esprimere la concentrazione può sembrare strano ma è un modo per avere una chiara indicazione dell’efficacia del Principio attivo Biocida. In particolare, l’espressione “ppm”, cioè le parti di Principio attivo in grammi contenute in un milione di parti di grammi d’acqua è la più usata nei testi scientifici.
Nell’aria viene espresso in mg/m3 (milligrammi di principio attivo per metro cubo di aria).
Il problema è quello di avere un modo per definire una concentrazione del Principio attivo nella soluzione d’uso quando in commercio i vari Principi attivi sono venduti a varie concentrazioni diverse.
Prendiamo il caso dell’Ipoclorito di Sodio. Il “Principio attivo Biocida” è l’acido Ipocloroso liberato dal pro-
dotto quando si diluisce per l’uso. Il “titolo” dell’Acido Ipocloroso deriva da quanto Cloro puro è stato necessario utilizzare per produrlo.
In commercio si trovano prodotti con l’1% di “Cloro attivo”, con il 2%, con il 4% o altre concentrazioni di “Cloro attivo”. Al massimo si riesce a produrlo con il 15% di “Cloro attivo” per problemi di stabilità. Questi prodotti nell’uso vengono diluiti. Il quesito è: ma quale diluizione devo effettuare affinché la concentrazione del Principio attivo (in questo caso il “Cloro attivo”) nella soluzione d’uso sia “attivo” per esempio contro il Corona Virus?
L’OMS e l’ISS, in riferimento a pubblicazioni scientifiche, indicano che per disattivare il Corona Virus sulle superfici è necessario avere almeno 1.000 ppm di “Cloro attivo” che corrisponde ad una concentrazione dello 0,1% di “Cloro attivo” ed almeno 1 minuto di tempo di contatto. 0,1 su 100 equivale a 1 su 1.000 cioè 1.000 su 1.000.000 (un milione), cioè 1.000 ppm.
Avendo a disposizione un certo prodotto, contenente una certa concentrazione di Principio attivo, come per esempio il “Cloro attivo”, per trovare la diluizione giusta di 1.000 ppm si può fare questo semplice calcolo: Concentrazione di Principio attivo nel prodotto per es. 4% moltiplicato per la diluizione che si deve effettuare (y) e moltiplicare il risultato per 100.
Esempio
4 x y x 100 = 1.000 ppm cioè y= 1.000 = 2,5% 4x100 y, cioè la concentrazione percentuale da fare, è del 2.5% per ottenere 1000 ppm di principio attivo nella soluzione d’uso utilizzando un prodotto con un contenuto di Principio attivo del 4%.
Oppure nella pratica 1.000 ppm: 4 (%attivo) = 250 grammi dove 250 sono i grammi da utilizzare in 10 litri d’acqua = 2,5% Se il prodotto contiene il 2% di Cloro attivo, il 5% è la concentrazione di prodotto da utilizzare (y) per fare 1.000 ppm di Cloro attivo. 2 x 5 x 100 = 1.000 ppm
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Oppure 1.000:2 = 500 grammi dove 500 sono i grammi da utilizzare in 10 litri d’acqua = 5% Molto semplice è il calcolo per l’uso di pastiglie di Dicloroisocianurato sodico (BIOSPOT).
Una pastiglia da 3,25 grammi contiene il 33% di Cloro attivo cioè 1 grammo di Cloro attivo. Se si scioglie una pastiglia da 3,25 grammi in un litro d’acqua (equivalente a 1.000 grammi), si ha 1 grammo di Cloro attivo in 1.000 grammi 1 in 1.000 = 1.000 in un 1.000.000 = 1.000 ppm
I PMC – PRESIDI MEDICO CHIRURGICI
Per l’immissione in commercio, un prodotto Biocida deve essere registrato presso il Ministero della Sanità con la dicitura Presidio Medico Chirurgico Registrazione n° ………. oppure deve essere registrato in Europa presso l’ECHA (European Chemical Agency).
La registrazione come PMC si ottiene sottoponendo il prodotto ad una serie di test presso un laboratorio certificato. Il Ministero della Salute esamina la documentazione
e se tutto è conforme emette il decreto con il n° di PMC. Questo, allegato all’etichetta, anch’essa approvata con l’indicazione dell’officina di produzione e del n° di registro PMC, consente all’azienda di poter mettere in commercio il prodotto come disinfettante Vi sono dei test ufficiali di riferimento con le sigle UNI-EN…. Per esempio, per la verifica dell’efficacia virucida la sigla è UNI-EN 14476. Il test di verifica dell’effetto battericida sulle superfici in condizione di sporco è l’UNI-EN 13697 e così per vari altri test di verifica dell’azione biocida su altri microrganismi. Nell’attuale situazione di pandemia, organismi come l’OMS, L’ECDC (European Center for Disease Prevention and Control), l’americana CDC-USA ed il nostro ISS (Istituto Superiore di Sanità) o il nostro Ministero della Salute, hanno fornito indicazioni più alte e tempi di contatto a volte differenti da quelle indicate sulle etichette di alcuni PMC.
La seguente tabella (Tabella C) vuole riassumere quanto riportato nei documenti di tali istituzioni pubblicati negli anni 2019-2020-2021.
I principi attivi raccomandati dai su citati enti per la disinfezione anti Covid19 delle superfici sono di fatto 3:
■ Il Cloro attivo ricavato da Ipoclorito di Sodio o da Dicloroisocianurato
■ L’Acqua Ossigenata (Perossido di Idrogeno)
■ Gli Alcooli (principalmente l’Etanolo)
Alla luce di quanto sopra, appare evidente che concentrazioni inferiori o tempi di contatto non in linea con queste pubblicazioni, possono dare disinfezioni “Fake”.
Sul mercato sono presenti anche dei formulati complessi, con registrazione come PMC che hanno passato il test UNI-EN 14476, contenenti miscele di Biocidi come Sali
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Quaternari d’Ammonio con Alcooli e Clorexidina, Clorexidina con Acido Citrico, Quaternari con Acido Lattico e altri che possono vantare proprietà virucida per il Corona virus. Non si trovano registrazioni ministeriali per l’Ozono e tantomeno nell’ECHA.
Per questo Biocida la preparazione di una soluzione stabile è problematica e perciò risulta impossibile validarlo con il test UNI-EN 14476, che è quello ufficiale di riferimento. Questo prodotto ha tuttavia trovato un certo impiego come “sanificante ambientale” e merita alcune importanti considerazioni di seguito esposte.
Tabella C
TIPO DI PRODOTTO PRINCIPIO ATTIVO E CONCENTRAZIONI MINIME RACCOMANDATE
Clorossidanti
Ipoclorito di Sodio e Dicloroisocianurato
Acqua Ossigenata
Cloro attivo disponibile 1.000 ppm (0,1%)
Perossido di Idrogeno (H2O2)
Applicazione con stesura con panno 5.000 ppm (0,5%)
Applicazione con erogatori aerosol (aHP)* 15.000 ppm (1,5%)
Applicazione con erogatori gas* (HPV) 130 ppm (180 mg/m3)
TEMPO DI CONTATTO
1 minuto
5 minuti 60 minuti
Alcooli
Etanolo 70% in peso (p/p) O 78% in volume (V/V)
30-60 secondi
*Questi dati non sono ricavati dalle fonti ufficiali (di cui alla tabella D) perché questi organismi non certificano i sistemi di disinfezione aerea “No touch”. Sono dati ricavati dalla letteratura scientifica o dai produttori di erogatori, se in linea con quelli delle pubblicazioni scientifiche.
La seguente tabella (Tabella C) riporta i dati di concentrazione e tempi di contatto sui tre Principi attivi su indicati, come ricavati dalle documentazioni ufficiali ai quali il lettore può fare riferimento.
I dati si riferiscono alla disinfezione delle superfici in tempo di pandemia da Covid19.
Nella scheda seguente (Tabella D) sono indicate le fonti ufficiali dalle quali sono stati ricavati i dati presentati in Tabella C.
L’applicazione si intende con copertura della superficie che deve essere completamente bagnata. Nel caso dell’Etanolo, usato per la disinfezione delle mani con gel alcoolico,
vedere Fig. 1 secondo la procedura raccomandata dall’OMS.
La vendita è ammessa per prodotti con il PMC o come biocidi ECHA.
Per il Perossido di Idrogeno, l’ECHA ha concesso una deroga consentendo l’utilizzo della parola Biocida per il Perossido di Idrogeno che fino al 31 Dicembre 2021 può essere venduto senza registrazioni. ■
*L’articolo completo - “La disinfezione degli ambienti in tempo di pandemia. La bibliografia scientifica e quando l’incompetenza diventa Fake” - è stato suddiviso in quattro parti. La prima parte è stata pubblicata su Dimensione Pulito n.9 2021.
Tabella D ISS Istituto Superiore di Sanità Circolare del 18/03/2020 Coronavirus (pag.2) Circolare del 13/07/2020 Coronavirus (pag.7)
OMS (WHO) - Organizzazione Mondiale della Sanità WHO Guidelines on hand Hygiene 2009
OMS (WHO) Laboratory Biosafety Guidance related to Coronavirus diseases 2019 Interim Guidance 12 Feb. 2020 Art.2 comma C
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Principali Organismi Ufficiali di riferimento delle indicazioni riportate nel testo Ministero della Salute circolare del 24/02/2020 Coronavirus (pag. 5 - 6) ECDC European Center for Disease Prevention and Control Technical Report 2019 - nCOV March 2020 CDC - USA Center for Disease Control and Prevention Guideline for Disinfection and Sterilisation in Health Care Facilities - 2008 aggiornato a maggio 2019
DISINFEZIONE a prova di SCUOLA
Le nuove varianti sollecitano ad innalzare le misure di biosicurezza e attivare strategie di prevenzione con una conseguente necessità di avvalersi di disinfettanti classificati come biocidi o presidi medico chirurgici per il controllo delle contaminazioni ambientali, che possono agire da vettori dell’agente virale. La situazione pandemica ha aperto nuovi fronti commerciali, anche per utenti
non operanti specificatamente in un ambito di biosicurezza, che alle volte si sono trovati ad acquistare prodotti per la sanificazione spesso di incerta origine e di scarsa efficacia. Ciò ha spinto le Autorità Ministeriali preposte ad approvare l’entrata in vigore dallo scorso 14 Dicembre del DL 179/21 Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni in merito alla messa a disposizione sul mercato e all’uso
dei biocidi, che non solo introduce sanzioni di carattere amministrativo e detentivo in caso di commercializzazione di prodotti non autorizzati o del mancato rispetto delle condizioni di autorizzazione, ma soprattutto applica il medesimo regime sanzionatorio anche nei confronti di utilizzatori professionali e industriali che impieghino un biocida non autorizzato o usino un PMC in modo non conforme all’autorizzazione.
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Alle esigenze di totale efficacia e sicurezza, oggi più che mai necessarie soprattutto tra i banchi di scuola, risponde il disinfettante virucida ad ampio spettro Rely+On™ Virkon™, importato in Italia da Medicaline e distribuito da Vioxten, che ha dimostrato un’efficacia estremamente rapida contro il virus Sars-CoV-2, più noto come Covid-19. Questo è infatti il risultato di un recente studio commissionato attraverso il laboratorio di analisi indipendente Microbac Laboratories, Inc. in conformità con i metodi di test conformi all’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (Epa), per prodotti destinati alla disinfezione virucida delle superfici dure. Durante le analisi, Rely+On™ Virkon™ ha dimostrato un’elevata azione biocida (l’inattivazione rapida e completa del virus è stata ottenuta con un rapporto di diluizione di 1:100 in soli 60 secondi), oltre ad un’alta compatibilità con tutti i materiali e tessuti e un basso rischio chimico, con l’apprezzabile caratteristica di essere inodore. Qualità che rendono questo prodotto ideale per la sanificazione degli ambienti nelle scuole, nelle palestre e nelle mense scolastiche, oltre che impiegabile in ogni ambiente e in ogni settore.
Rely+On™ Virkon™ è quindi un disinfettante di elevato potere biocida, altamente compatibile con le superfici e di scarsa tossicità per l’uomo e l’ambiente. Il prodotto sviluppa in continuazione ossigeno e azione clorurante “in situ”, come previsto dal decreto ministeriale in vigore.
La sua formulazione è efficace contro un ampio spettro di agenti patogeni ed agisce in tempi ridotti contro batteri, virus, funghi e muffe. Inoltre, grazie alla sua formulazione one step disinfetta e deterge in una singola azione. La sua composizione e le reazioni sviluppate assicurano al prodotto la minima tossicità per l’uomo, per l’aria, le falde acquifere e il terreno.
Questo prodotto combina la flessibilità dell’applicazione con l’efficacia ad ampio spettro sulle superfici dure e in presenza di materiale organico:
■ Non provoca la comparsa di ceppi resistenti: la sua azione multipla di sui diversi componenti cellulari provoca la disintegrazione totale dei microrganismi.
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Il protocollo è semplice e può essere introdotto in ogni struttura, non necessitando di competenze specifiche, ed è il primo passo per garantire una perfetta igiene e disinfezione di pavimenti, banchi, scaffalature, giocattoli, parchi giochi, oltre che per la disinfezione di servizi igienici, mense e banchi frigo. Inoltre, è in possesso delle certificazioni EN 1276, EN 13697, EN 1650, EN 14476 e AFNOR NF 72-151 e AFNOR NF 72-171 nei confronti di Batteri, Funghi, Virus, Spore e MERS della famiglia dei Coronavirus. www.vioxten.com
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TEST SARS-COV-2 (COVID-19)
SCHEDA TECNICA RELY+ON™ VIRKON™
SCUOLE sanitizzate dall’ambiente al TRASPORTO
Proteggere studenti e personale, priorità all’ordine del giorno anche in passato per la scuola, si è evoluta rapidamente a seguito degli avvenimenti che hanno sconvolto il pianeta
Luca Ilorini Chimico e divulgatore scientifico
La pulizia e la promozione dell’igiene nell’ambiente scolastico sono veri e propri obblighi quotidiani importanti che le scuole devono intraprendere per rallentare la diffusione di situazioni pandemiche e di altre malattie infettive.
PIANI PER UNA SCUOLA SANITIZZATA
La pulizia con prodotti corretti e suggeriti dai principali players dell’universo Ho.Re.Ca. riduce i germi su superfici e oggetti rimuovendo i contaminanti e può anche indebolire o danneggiare alcune particelle di virus, riducendo il rischio di infezione dalle superfici. La pulizia delle superfici ad alto contatto e degli oggetti condivisi una volta al giorno è in genere sufficiente per rimuovere in maniera importante i microrganismi che potrebbero trovarsi sulle superfici. In alcuni stati, come per esempio nel continente nordamericano, la disinfezione è obbligatoria usando disinfettanti sull’icona List Nexternal dell’Agenzia per la protezione ambientale degli
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nismi di svariata natura. L’intensità del tempo necessario per la pulizia porta spesso ad autobus che vengono disinfettati velocemente. Quando viene eseguita la disinfezione, spesso viene data la priorità solo alle superfici ad alto contatto. Tuttavia, con i bambini che viaggiano così vicini, è fondamentale che i disinfettanti raggiungano tutte le fessure che i bambini possono toccare e dove possono nascondersi i germi. Gli operatori devono identificare una strategia di disinfezione che offra i massimi livelli di efficacia e richieda una manodopera minima: spesso i sistemi di spruzzatura e pulizia sono laboriosi in quanto ogni superficie deve essere pulita manualmente; sono suscettibili all’errore umano e raramente raggiungono i germi in tutti gli angoli dove gli stessi si nascondono, ad esempio sotto sedili e cuscini. L’utilizzo di prodotti ‘ad-hoc’ per la pulizia manuale, se fattibile, può rappresentare una procedura aggiuntiva da eseguire random, ma non può sostituire in termini di efficacia la nebulizzazione con vapore secco. Quest’ul-
tima rappresenta il metodo di erogazione della disinfezione ideale per gli autobus in quanto è una soluzione in grado di raggiungere i germi in tutte le crepe e fessure di un veicolo. Con un sistema specializzato di nebbia secca per autobus, gli operatori possono eseguire sistemi di disinfezione interamente in modalità touchless, con notevoli risparmi dal punto di vista del time consuming. Ricorrendo all’ozono inoltre, è possibile concludere dei cicli di trattamento che lasciano abitacolo e tappezzerie pulite e pronte al successivo carico di studenti. In alternativa si sta diffondendo, con sempre maggior successo, la possibilità di utilizzare un particolare processo di fotocatalisi denominato “fotoossidazione forzata avanzata”, soluzione che permette una costante sanificazione dell’aria e delle superfici per la sicurezza dei passeggeri. Attraverso questo processo si producono molecole con proprietà igienizzanti, denominate ROS (specie reattive dell’ossigeno) che vengono disperse nell’ambiente rendendolo sicuro per la salute.
SCUOLA DELL’INFANZIA: PROFUMI ALLEATI O NEMICI?
Secondo l’Agenzia per le sostanze tossiche e il registro delle malattie, i composti derivati dal petrolio - utilizzati in un’alta percentuale di prodotti profumati - possono causare difetti alla nascita e danneggiare il sistema immunitario in caso di esposizione prolungata. Questa frase è da sola indicativa dell’effetto che numerose sostanze profumanti possono causare sull’essere umano, in particolar modo sui bambini della materna. Mentre per quanto concerne la fase di sanificazione classica è possibile procedere con procedure analoghe agli istituti superiori, mettendo in atto tutte le misure necessarie a prevenire problematiche di salute agli studenti, discorsi ad-hoc riguardano le fasi successive. Sempre più spesso, in seguito alla fase di sanificazione classica si può procedere all’utilizzo di soluzioni profumanti che permettano di dare un valore aggiunto alla procedura appena conclusa. Nella gamma delle soluzioni pro-
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SPECIALE SISTEMA SCUOLA
poste per l’universo delle proposte detergenti esistono soluzioni profumanti con attività batteriostatiche di prim’ordine anche grazie ad oli essenziali ed estratti. Queste soluzioni necessitano però di accortezze nel momento in cui si propongono per la pulizia di ambienti legati alla scuola dell’infanzia e agli ambienti di asili nido. Sebbene esistano alcuni problemi con l’esposizione per inalazione alle fragranze, i loro esatti effetti sulla salute non sono stati determinati in modo definitivo. È stato proposto uno sforzo di collaborazione da parte dell’industria, delle comunità regolatorie, scientifiche e mediche come approccio migliore per comprendere l’esposizione e gli effetti tossicologici a lungo andare degli stessi. Il mondo della detergenza professionale nel suo complesso, sta guardando con sempre maggiore interesse alle evoluzioni lato ‘safety’, al fine di essere pronto con nuove uscite dedicate al settore ‘scuole’, con potenzialità di business importanti.
DALLA DETERSIONE DELLE SUPERFICI AI PRODOTTI MANI PROFESSIONALI
Nel caso dei detergenti professionali disinfettanti per pavimenti la presenza della profumazione è da stu-
diare con attenzione: molti produttori infatti evitano con successo alcune materie prime di profumeria, i famosi allergeni. È possibile realizzare linee ad hoc per l’universo degli asili nido o scuole dell’infanzia, magari attraverso l’impiego di molecole profumate dalla straordinaria resa olfattiva, ma caratterizzate da un basso profilo di tossicità soprattutto per quanto riguarda i più piccoli. Un approccio analogo è necessario, non soltanto per l’universo della sanitizzazione, ma anche per il mondo dei detergenti professionali mani utilizzati nelle grandi strutture. La necessità primaria è quella di orientarsi verso soluzioni delicate ed eudermiche, sia dal punto di vista formulistico che da quello essenziero. Si può ricorrere a tensioattivi ad azione ‘neutra’, senza necessariamente utilizzare ingredienti cosmetici, ma con la possibilità di trovare numerose soluzioni a buon mercato e dalla resa sicura. Per quanto concerne la profumazione è necessario optare per soluzioni non segmentanti, scegliendo profumi ‘mainstream’ che possano piacere ai bambini a livello generale: si tratta di soluzioni senza allergeni che rilasciano una sensazione di coccola ed avvolgenza. ■
XLVIII DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S
Ambienti puliti con POLYCHIM
Finite le vacanze invernali è tempo per molti studenti e operatori del settore di tornare tra i banchi sperando che il Covid-19 non metta di nuovo i bastoni tra le ruote alle attività in presenza. A tal fine Polychim ritiene importante ricordare a chi si occupa di manutenzione ed igiene che la salubrità degli ambienti non può prescindere da una corretta azione preliminare di pulizia svolta secondo adeguate procedure operative e utilizzando prodotti specifici. Ormai da oltre 20 mesi, nel tentativo di contrastare il Covid-19, l’attenzione si è concentrata in particolare sugli interventi di disinfezione di superfici ed ambienti mettendo in secondo piano le strategie primarie di pulizia. Questo è un grave errore perché è dimostrato che l’azione di molti disin fettanti viene inibita, o comunque fortemente limitata, dalla presenza Prodotti chimici per pulizie professionali
01/2022 | DIMENSIONE PULITO XLIX D DETERGENTI
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Dall’inizio della pandemia, le scuole sono sempre state al centro dei dibattiti riguardanti sicurezza e rischio di contagio. Per rendere questi luoghi più sicuri e garantire protezione e serenità a chi li frequenta, Newpharm® è al fianco dei professionisti della disinfezione con una linea completa di disinfettanti virucidi destinati agli ambienti civili, sostenuta da equipaggiamenti per una pratica erogazione finalizzata ad agevolare la manodopera necessaria. Per comprendere come eliminare i virus, è innanzitutto necessario avere ben chiaro che cosa sono: i virus costituiscono un raggruppamento di patogeni strettamente correlato alle cellule ospiti, che possono essere animali, vegetali o addirittura batteriche. Singolarmente non hanno modo di sopravvivere poiché impossibilitati a replicare autonomamente il proprio materiale genetico. Viceversa, batteri e funghi godono i benefici di una maggiore complessità e sfruttano la possibilità di organizzarsi in colonie capaci di rispondere a stimoli ambientali. Quanto riportato implica uno sforzo superiore per mantenere entro livelli accettabili la proliferazione di questi microrganismi, da ritenersi probabilmente più evoluti. Si potrebbe stilare una sorta di classifica nella quale primeggiano
solitarie le spore batteriche, seguite dai funghi, o miceti, poi le forme vegetative dei batteri e all’ultimo posto i virus. Ovviamente la classifica si riferisce alla resistenza opposta da queste macro categorie di potenziali patogeni alle attività di disinfezione. Dal lato pratico, ciascun test sostenuto dai disinfettanti per ottenere la registrazione PMC o biocida, definisce le tempistiche necessarie per garantire l’attività germicida contro una determinata categoria di microrganismi. Solitamente l’attività virucida si verifica in tempi molto brevi. Negli ambienti
civili, dei quali fanno parte le scuole, le pulizie avvengono quotidianamente o comunque con una certa frequenza. La detersione, termine che sommariamente circoscrive queste operazioni, allontana meccanicamente i microrganismi dalla superficie ma non può garantirne l’eliminazione.
Newpharm® ha quindi sviluppato ben tre soluzioni per detergere e disinfettare contemporaneamente le superfici; una famiglia di prodotti disinfettanti capaci di intervenire già a basse temperature sullo sporco ostinato, garantendo igiene diffusa e profonda. La novità assoluta è il nuovo virucida Bra-Newphen che va a completare la gamma in appoggio al Bra-Newsan e al Bra-Newphen 100M. Disinfettanti ad ampio spettro, con azione rivolta simultaneamente contro microrganismi nocivi senza tralasciare la detergenza. Con questa linea di prodotti, Newpharm® concede la possibilità a tutta la clientela di accedere a prodotti professionali ad elevato valore tecnologico, ampiamente testati e sicuri per gli ambienti.
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La SALUBRITÀ dell’ARIA nelle scuole
È assolutamente necessaria una maggiore attenzione alle problematiche legate all’igiene degli impianti aeraulici e alla necessità di sanificare anche questi ultimi. A colloquio con l’ingegner Gregorio Mangano, presidente di A.I.I.S.A., Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici
Maurizio Pedrini
Qualità e salubrità dell’aria a garanzia della salute di chi frequenta le scuole è divenuto un tema di scottante attualità dopo che gli studi scientifici hanno dimostrato come la diffusione del SARS CoV 2, avvenga principalmente attraverso le minuscole goccioline/bioaereosol diffuse nell’aria. Nella prima fase della terribile pandemia, dalla quale purtroppo non siamo ancora del tutto usciti, è prevalso il “fai da te” artigianale, con l’impiego di dispo-
sitivi spesso inefficaci per sanificare le aule e gli altri spazi al chiuso di questi delicatissimi luoghi comunitari. Senza contare che sono stati usati anche improbabili prodotti disinfettanti. Ora, finalmente, il Governo sembra essersi reso conto della necessità di cambiare passo, come testimoniato dai recenti stanziamenti decisi a Roma per debellare il Covid-19 a scuola, che permettono l’acquisto di apparecchiature e sistemi tecnologici adatti allo scopo. È necessario, però, un salto di qualità, con uno sforzo notevole che
preveda l’impiego di adeguati mezzi tecnologici, sia per la sanificazione e purificazione dell’aria, che per la cosiddetta “sorveglianza igienica”, ovvero la corretta gestione manutentiva e l’efficace sanificazione delle condotte aerauliche, riservando molta attenzione alla problematica della gestione dei filtri.
LII DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S T RATTAMENTO DELL ’ ARIA SPECIALE SISTEMA SCUOLA
Tutte misure che, come dimostrato dalle esperienze condotte in qualche scuola italiana all’avanguardia (assai poche, per la verità!) possono limitare al massimo, se non eliminare totalmente sia la trasmissione del virus, che ha purtroppo mietuto così tante vittime, che di altri molteplici agenti patogeni in grado di produrre pericolose malattie virali. Senza contare che oggi le patologie respiratorie, in particolare la repentina diffusione delle forme asmatiche nella popolazione infantile impongono scelte impellenti per proteggere e tutelare l’aria che bambini e ragazzi respirano negli edifici scolastici, luoghi nei quali trascorrono parecchie ore delle loro giornate. Abbiamo incontrato l’ingegner Gregorio Mangano, presidente di A.I.I.S.A, l’associazione che raggruppa le aziende degli igienisti dei sistemi aeraulici, per affrontare questa problematica, allargando la riflessione sull’importanza di una razionale e attenta gestione e sanificazione delle apparecchiature aerauliche, dato che i filtri e i canali delle condotte si sporcano e si contaminano divenendo assai rischiose, favorendo l’insorgere di gravissime infezioni polmonari, come quella causata dal batterio della Legionella pneumophila
La pandemia da SARS CoV 2 ha posto con forza l’esigenza di un’accurata e incisiva sanificazione anche delle condotte aerauliche negli istituti scolastici. Una problematica che, probabilmente, non gode ancora di un’adeguata attenzione da parte delle autorità preposte e dell’opinione pubblica. Cosa pensa, al riguardo?
“Il recente ed ancora attuale stato di emergenza legato alla pandemia da Sars-Cov-2, in effetti, ha indirizzato maggiore attenzione alle problematiche legate all’igiene degli impianti aeraulici e alla necessità di sanificare anche quest’ultimi. Mai come in questo momento si discute anche di qualità dell’aria all’interno degli ambienti scolastici. È un tema
di primaria importanza perché tocca aspetti fondamentali di salute pubblica, oltre a incidere sul benessere e sul livello di apprendimento degli stessi studenti. Sono molteplici le strade intraprese per gestire la presenza nelle classi e la forzata convivenza con il virus. Sentiamo parlare di ventilazione meccanica controllata, dispositivi di sanificazione da mettere in ogni aula, monitoraggi della CO2 ed altro ancora. Tutte queste soluzioni possono essere buoni rimedi, ma vi sono due punti essenziali che devono essere considerati con grande attenzione, sui quali vorrei soffermarmi. Innanzitutto non esiste una soluzione valida, a prescindere a priori, per ogni situazione e pertanto è necessario procedere sempre ad una preliminare progettazione. Elementi basilari per una corretta valutazione del potenziale di diffusione in ambiente del virus Sars-Cov-2 sono in via non esclusiva: la temperatura; l’umidità relativa all’aria ambiente; il tasso di ricambio dell’aria; la direzione e l’intensità dei flussi d’aria; l’aerodinamica delle goccioline/ bioaerosol in cui è presente il virus, potendo queste variabili influenzare fortemente la distanza di diffusione e di caduta ed il tempo di persi-
CHI È GREGORIO MANGANO
Gregorio Mangano, laureato in Ingegneria delle Tecnologie Industriali presso il Politecnico di Milano, è il fondatore e CEO di Techno One. Techno One progetta e realizza soluzioni al problema della qualità dell’aria e dell’acqua. I servizi offerti sono soluzioni integrate che vanno dalla verifica e certificazione della idoneità igienico-sanitaria degli impianti aeraulici (hvac) agli interventi di bonifica, sanificazione, disinfezione e disinfestazione degli stessi. Nel 2007 si iscrive ad A.I.I.S.A. (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici) e alla NADCA National American Duct Cleaners Association. Nel 2008 ottiene la Certificazione ASCS (Air Systems Cleaning Specialist) e NADCA VSMR (Ventilation System Mold Remediator. Nel 2018 segue il primo corso italiano e ottiene invece la certificazione NADCA CVI (Certified Ventilation Inspector). Dal 2013 nel Board of Directors di A.I.I.S.A. Dal 2018 Presidente di A.I.I.S.A.
stenza in aria; il rischio della zona geografica (Regione, Provincia, città). In secondo luogo, qualsiasi dispositivo va gestito e manutenuto nel tempo e inoltre ‘Quello che non c’è, non si rompe’ (Henry Ford)”.
Ritiene, più in generale, che le misure di prevenzioneprotezione e sanificazionedisinfezione adottate nel mondo della scuola siano state adeguate? Si poteva fare di più e meglio? Quali criticità non sono state adeguatamente affrontate?
“Si è spesso equiparata l’attuale pandemia ad una guerra, paragone che io ritengo non opportuno, tuttavia se è una guerra, la si combatte con le armi che si hanno: ho visto sanificare scuole con dispositivi a spalla e motore a scoppio, normalmente utilizzati in agricoltura; sanificare con dispositivi efficaci in una stanza di pochi metri quadri, palazzi interi, improbabili prodotti disinfettanti e dispositivi in grado di debellare il virus con tanto di attestazione. A marzo 2020 tutto era utile e giustificabile, di fronte ad un nemico invisibile e poco noto, ma oggi a quasi due anni di distanza, non è accettabile. È possibile valu-
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Gregorio Mangano, presidente di A.I.I.S.A.
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tare il rischio negli ambienti chiusi come le scuole ed è possibile, soprattutto, stimare il rischio di infezione, e di conseguenza mitigarlo, grazie ad una serie di interventi di tipo ingegneristico, infatti non è impossibile seguire il percorso del virus perché la generazione delle
goccioline nel soggetto contagiato, la successiva emissione delle stesse, la trasformazione in vapore e la sua trasmissione aerea fino alla deposizione nell’oggetto infettabile sono processi fisici, ben conosciuti nel campo dell’ingegneria ma sconosciuti all’area medica”.
È ormai assodato che la SARS CoV 2 è trasmessa principalmente per via aerea: quanto conta la presenza di un’adeguata ventilazione interna, con una periodica ed efficiente pulizia degli impianti che elimini dalle superfici delle condotte quei microrganismi in grado di sopravvivere ai semplici agenti disinfettanti?
PER COMBATTERE IL SARSCOV-2 È NECESSARIO UN CAMBIO RADICALE DALLA PRASSI COMUNE CHE PREVEDE SOLO L’ADOZIONE DI MISURE FARMACOLOGICHE COME LA VACCINAZIONE, INCLUDENDO ANCHE SOLUZIONI INGEGNERISTICHE COME LA STIMA DEL RISCHIO, LA VENTILAZIONE, LA MIGLIORE GESTIONE DEL TRATTAMENTO DELL’ARIA
“È vero sempre più che la comunità scientifica sta fornendo chiare prove che supportano l’ipotesi che il SARS-CoV-2 sia trasmesso principalmente per via aerea. Mi lasci affermare, con una punta di orgoglio, che il 23 luglio dello scorso anno si è svolto a Roma il consueto annual meeting di A.I.I.S.A., Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici, che mi onoro di Presiedere, il cui tema è stato: ‘La sanificazione aeraulica: tecnologia e soluzioni a confronto’. Durante il meeting sono state riproposte le dieci ragioni scientifiche che supportano collettivamente l’ipotesi che riporto solo in parte. Innanzitutto, negli hotel in quarantena è stata documentata la trasmissione a lungo raggio di SARS-CoV-2 tra persone in stanze adiacenti, ma mai venuti in contatto tra loro; inoltre, la trasmissione di SARS-CoV-2 è maggiore all’interno degli edifici che all’esterno ed è sostanzialmente ridotta dalla presenza di ventilazione interna. Infine, il SARS-CoV-2 vitale è stato rilevato nell’aria. Negli esperimenti di laboratorio, il SARSCoV-2 è rimasto infettivo nell’aria fino a tre ore con un’emivita di 1,1. È stato identificato nei filtri dell’aria e nei condotti degli edifici degli ospedali con pazienti Covid-19; tali luoghi possono essere raggiunti solo da aerosol. Veniamo ora all’apporto di aria esterna mediante la ventilazione, che è sicuramente un rimedio molto efficace, sia se avviene in modo naturale aprendo
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le finestre, sia se avviene in modo forzato meccanicamente. Riuscire ad apportare aria di rinnovo in un ambiente fa in modo di diluire i contaminanti presenti nell’aria interna, tuttavia la domanda da porsi è se la qualità dell’aria esterna sia davvero migliore di quella interna. Apportare dall’esterno aria presa, ad esempio, in una via con traffico veicolare elevato o in una zona industriale, oppure sopra il punto di raccolta e smaltimento rifiuti, ed immetterla in ambiente senza un adeguato trattamento, potrebbe peggiorare la situazione e, d’altro canto, è impossibile pensare di continuare a tenere aperte le finestre in ogni stagione. Ma introdurre delle ‘nuove’ apparecchiature richiede
collo Operativo emanato da A.I.I.S.A. per la prima volta nel 2013 dal titolo: ‘L’ispezione e la sanificazione degli impianti aeraulici’. Anche la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (Who World Health Organization) ha emanato un interessante documento intitolato: Roadmap to improve and ensure good indoor ventilation in the context of Covid19, ovvero ‘Indicazioni per migliorare e garantire una buona ventilazione interna nel contesto caratterizzato dal Covid-19’. Il documento contestualizza il rischio di contrarre la malattia Covid-19 da Sars-Cov-2 negli ambienti con presenza di persone, non adeguatamente ventilati e dove le stesse trascorrono lunghi periodi di tempo vicine”.
alti livelli di biossido di azoto nell’area in cui viveva. Sono innumerevoli gli studi scientifici che ci suggeriscono la correlazione fra Covid-19 e l’inquinamento dell’aria, ed in particolare tra il Covid-19 e il particolato aerodisperso. Alcuni studi effettuati in Italia e relativi alla Pianura Padana e altre aree del Nord indicavano una possibile relazione fra letalità collegata al virus e inquinamento atmosferico. Parecchi altri studi condotti dagli Stati Uniti alla Cina, hanno decretato come una pessima qualità dell’aria e lo smog possano avere importanti ricadute sulla pandemia in corso. È famoso lo studio della dottoressa Francesca Dominici della Harvard University che dimostra come è sufficiente anche un leggero aumento delle concentrazioni
attenzione alla loro gestione e sanificazione, perché i meccanismi di ventilazione controllata hanno organi di impianto che come i filtri e i canali si sporcano e si contaminano fino a diventare una pericolosa fonte di rischio nel tempo”.
Come si possono analizzare adeguatamente le funzionalità degli impianti, rispetto alla fondamentale necessità della loro perfetta condizione igienica?
“Le modalità operative per effettuare la corretta valutazione dello stato igienico degli impianti e per sanificarli sono correttamente identificate ed ampiamente descritte nel Proto-
Quali sono le principali problematiche e i rischi che corrono alunni e personale della scuola in assenza di questi interventi finalizzati all’eliminazione di virus e agenti? Esistono studi o ricerche condotti in Italia o all’estero al riguardo? “Nel mese di dicembre 2020 per la prima volta, il tribunale del Regno Unito riconosce ufficialmente come causa del decesso di una bambina di 9 anni, morta nel 2013, la cattiva qualità dell’aria respirata dalla vittima dovuta all’inquinamento atmosferico. Il decesso della bambina è avvenuto per una grave forma di asma di cui soffriva da tempo aggravata dagli
di polveri sottili (Pm 2.5) pari ad 1 mg per aumentare il rischio di mortalità per Covid-19 del 15%”.
A suo parere la mancanza di interventi di manutenzione e pulizia delle condotte aerauliche negli edifici scolastici è dovuta principalmente a ragioni economiche o culturali?
“Difficile dire quale dei due fattori sia prevalente, ma certo si tende a pensare che se non si vede non è un problema, ma il virus o un batterio si vede? Inoltre, se gli impianti di trattamento aria sono sporchi ed impestati si vede? E quindi si tende a pensare che se non si vede non è
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un problema. Per quanto attiene il Sars-Cov-2 per prima cosa è necessario un cambio radicale dalla prassi comune che prevede solo l’adozione di misure farmacologiche come la vaccinazione, includendo anche soluzioni non farmacologiche ma ingegneristiche come la stima del rischio, la ventilazione, la migliore gestione del trattamento dell’aria, in caso contrario, cito il professor Giorgio Buonanno dell’Università di Cassino, vivremo sempre con l’incubo dell’inverno, aspettando dell’estate come unica salvezza. Inoltre, e cito sempre il professor Giorgio Buonanno, tutti sanno che il fumo di una sigaretta, di una candela o della combustione che si svolge in cucina sono dannosi per la salute e per questo, per proteggere l’ambiente domestico ci si rivolge agli ingegneri che suggeriscono specifiche soluzioni tecniche, fornendo per esempio cappe aspiranti in cucina o aumentando la ventilazione per risolvere i problemi con le tecniche dell’ingegneria, oggi si può stimare il rischio di contagio da Covid analizzando uno scenario in qualunque ambiente chiuso, che si tratti di mezzi di trasporto, uffici, scuole, cinema, teatri, palestre e di conseguenza intervenire per abbattere il rischio riducendo l’emissione del carico virale emesso dal soggetto infetto: un esempio su tutti potrebbe essere l’uso di microfoni per gli insegnanti nelle scuole. Allo stesso modo si possono gestire i tempi di esposizione e l’affollamento, modulando l’introduzione della ventilazione”.
Perché questa scelta è di vitale importanza e andrebbe portata avanti? Cosa si potrebbe fare, in concreto, per operare in tale direzione? Cosa intende A.I.I.S.A. per “sorveglianza igienica”? “Sono molteplici le strade che possono essere percorse e indubbiamente una delle principali è quella di creare una cultura nel settore. A.I.I.S.A. nasce
LA TRASMISSIONE DI SARSCOV-2 È MAGGIORE ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI CHE ALL’ESTERNO ED È SOSTANZIALMENTE RIDOTTA DALLA PRESENZA DI VENTILAZIONE INTERNA
nell’aprile del 2004 con la volontà di operare ai più alti livelli di qualità, nel campo dell’ispezione, manutenzione e bonifica dei sistemi aeraulici, la finalità è di promuovere e diffondere una cultura per la pulizia e la sanificazione dei circuiti aeraulici nel pieno rispetto delle normative vigenti in Italia e/o recepite dallo Stato Italiano. Stiamo operando, unitamente ad altre associazioni di categoria, per istituire gruppi di lavoro che arrivino a dare
procedure condivise a tutta la filiera del mercato degli impianti aeraulici che parta dalla progettazione e realizzazione fino ad arrivare alla gestione manutentiva e alla sanificazione e che ponga particolare attenzione al tema della gestione dei filtri. A.I.I.S.A. ha negli anni svolto progetti di concerto con altre istituzioni, ad esempio con l’Inail (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) per la realizzazione di una guida ‘Impianti di
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climatizzazione: salute e sicurezza nelle attività di ispezione e bonifica’ del settembre 2017. Quando parliamo di sorveglianza igienica, facciamo riferimento alle modalità operative indicate nell’ultimo Protocollo Operativo A.I.I.S.A. per l’Ispezione e la sanificazione degli impianti aeraulici Rev. 0.1 del 30 Aprile 2018. Sorveglianza igienica per noi significa: valutazione delle problematiche igieniche ed epidemiologiche legate alla struttura; censimento degli impianti presenti e degli apparati che li compongono; consultazione e verifica di tutta la documentazione inerente gli impianti presenti; valutazione delle problematiche tecniche degli impianti; valutazione delle criticità di natura igienico-sanitaria degli impianti; valutazione delle problematiche di sicurezza relative al cantiere; analisi funzionale degli impianti (quali posizionamento presa aria esterna, efficienza e stato degli apparati filtranti, caratteristiche costruttive
dell’impianto, manutenibilità dell’impianto) aspetti fisici, quali particolato depositato sulle superfici interne dell’impianto, particolato aerodisperso dall’impianto negli ambienti indoor; aspetti microbiologici, quali presenza di agenti patogeni, presenza di muffe, presenza di cariche batteriche elevate. Le tempistiche da rispettare nello svolgimento delle visite ispettive sugli impianti, al fine di verificare lo stato igienico degli stessi, variano a seconda dell’impianto, ciascun impianto, infatti, ha una sua storia specifica e quindi solo la raccolta di dati storici permette una corretta valutazione della periodicità delle ispezioni.
Più in generale, quali sono gli elementi che dovrebbero caratterizzare una corretta “Sanificazione Attiva”, soprattutto tramite l’impiego di corrette metodologie e tecnologie?
“A.I.I.S.A. facendo seguito al meeting organizzato a Roma a luglio 2021 ha emanato la sua posizione in merito ai dispositivi di sanificazione, intitolata: ‘Gli impianti di
trattamento aria e il falso mito della sanificazione attiva’. A seguito della pandemia da Covid-19, si è assistito a una crescita esponenziale di pratiche igieniche scorrette che, definite erroneamente di ‘Sanificazione Attiva’ si limitano, in realtà, a svolgere una disinfezione, attraverso l’erogazione nel flusso d’aria degli impianti o degli ambienti di molecole e agenti con elevate capacità ossidanti (perossido di idrogeno, ozono, idrossili, ioni negativi, ecc.).
Si tratta di un tema molto delicato che presenta alcuni aspetti critici legati non tanto alla loro efficacia in senso assoluto, quanto più all’ambito dell’igiene aeraulica, ovvero alla loro specifica applicazione all’interno degli impianti HVAC. In nessun caso questi sistemi potranno configurarsi come alternativi ad un serio programma di sorveglianza igienica, da cui deriveranno le attività di sanificazione quando necessarie. Nella migliore delle ipotesi, dopo aver individuato lo strumento in grado di offrire le migliori garanzie, alla luce delle specifiche esigenze igieniche presenti negli edifici, essi potranno
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essere uno strumento complementare ad esso, a condizione che il loro funzionamento venga controllato da vicino e monitorato nel tempo. Infine, un aspetto molto spesso trascurato riguarda i costi relativi alla manutenzione di tutti i sistemi di ‘disinfezione in continuo’ che, talvolta, superano considerevolmente gli oneri previsti per le tradizionali attività di sorveglianza e sanificazione.
Ritiene, comunque, che questo difficile e delicato periodo di pandemia da Sars CoV 2 possa contribuire a migliorare la consapevolezza di opinione pubblica e istituzioni sulla necessità di investire, anche negli edifici scolastici, come in altri delicati luoghi indoor di vita comunitaria – quali ospedali, luoghi di ricovero e cura in genere, uffici, HORECA ecc. in tecnologie adeguate per l’installazione, la manutenzione e pulizia, tramite ispezioni periodiche, delle condotte aerauliche a tutela della salubrità dell’aria? Come affrontare il problema dei costi?
“La maggiore attenzione al tema della qualità dell’aria è una certezza. Nulla sarà più come prima, è viva una nuova consapevolezza nella nostra società, gli aspetti igienico sanitari sono centrali per la salute e non possono e non devono essere assoggettati alla logica del massimo ribasso. Dobbiamo cogliere con il fine ultimo di porre la salute e il benessere dell’essere vivente al centro del nostro impegno, rinunciando ad ogni faziosità ed individualismo. L’obiettivo finale è quello di tutelare la salute di tutti, dei bambini che frequentano le scuole, dei lavoratori negli uffici e nelle industrie, degli infermieri e dei dottori negli ospedali. Il problema dei prezzi è secondario, la domanda che mi faccio è: che valore ha la salute e che costo ha
PRASSI DI RIFERIMENTO UNI
a cura di Cristina Cardinali
La qualità dell’aria all’interno degli ambienti scolastici è un tema di primaria importanza perché tocca aspetti fondamentali di salute pubblica oltre a incidere sul benessere e sul livello di apprendimento degli studenti. Da alcuni studi effettuati è emerso infatti che la capacità di attenzione cala in maniera drastica al peggiorare della qualità dell’aria interna delle aule e addirittura che vi sarebbe un legame tra aumento di CO2 e diminuzione della capacità di apprendimento.
Su questo tema UNI – Ente Italiano di Normazione in collaborazione con IDM - Südtirol-Alto Adige ha sviluppato e pubblicato la Prassi di Riferimento UNI/PdR 122:2022 “Monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici scolastici - Strumenti, strategie di campionamento e interpretazione delle misure”, destinata in particolare ai dirigenti e ai gestori delle scuole pubbliche o private, ai laboratori di prova, che possono concorrere al processo di monitoraggio, e a tecnici e professionisti che si occupano di qualità dell’aria. In concreto la prassi ha il duplice obiettivo di: ■ definire una procedura operativa semplificata per il controllo della qualità dell’aria attraverso il monitoraggio di alcuni parametri indicatori, procedura che può essere applicata in autonomia dai gestori degli edifici (dirigenti scolastici, coordinatori, ecc.) senza l’appoggio di un laboratorio di prova; ■ definire le procedure che il gestore può seguire in caso di affidamento del monitoraggio a un laboratorio di prova: comprensione della problematica, come affidare l’incarico, quali parametri misurare, valutare e interpretare i risultati delle prove commissionate. Attraverso analisi strumentali e procedure chiare sarà infatti possibile tenere sotto controllo la qualità dell’aria interna al fine di migliorare complessivamente la fruibilità degli ambienti scolastici, la salute e il benessere degli studenti. La UNI/PdR 122:2022 può essere scaricata liberamente dal sito UNI.
la sua tutela? È chiaro che non si può ragionare a risorse infinite ma il crescere tumultuoso del mercato permetterà sicuramente di cogliere innovazioni tecnologiche e sinergie tali da abbattere in misura importante i costi per ogni singolo inter-
vento. Facciamo un lavoro nobile se siamo capaci con la nostra azione di fare la differenza tra il buono stato di salute e la malattia delle persone che vivono nei luoghi dove noi prestiamo la nostra opera e soprattutto nelle scuole e negli ospedali”. ■
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PREVENIRE la diffusione di VIRUS con la Linea HYGENIKX
La Divisione Vebi Tech si rivolge alle aziende e ai professionisti della disinfestazione, offrendo un’ampia gamma di prodotti e soluzioni con molteplici tipi di formulazioni e principi attivi per la lotta a roditori e insetti nocivi. Inoltre, l’assortimento si completa con diserbanti, repellenti, infestanti delle derrate alimentari, disinfettanti, lampade U.V, attrezzature per la sanificazione e soluzioni naturali per la cura del verde. Ricerca continua, investimenti in innovazione e miglioramento costante: sono gli elementi che contraddistinguono il dipartimento Ricerca e Sviluppo di Vebi Tech. La Divisione vanta una profonda conoscenza del settore, frutto del lavoro di esperti professionisti, sperimentazione sul campo e in laboratorio, sinergie di idee in collaborazione con professionisti, enti accreditati, clienti, fornitori e Università. Vebi Tech garantisce attività di consulenza, formazione e supporto agli operatori del settore e alle aziende, attraverso corsi pensati ad hoc per soddisfare le esigenze specifiche del cliente. Infatti, l’obiettivo è affiancare i nostri clienti nell’individuazione del problema, analizzandone ogni aspetto per un intervento mirato, radicale ed efficace.
Ormai da due anni la nostra quotidianità è inevitabilmente cambiata a causa dalla pandemia da Covid19. Come indicato dal Rapporto ISS COVID-19 n. 12/2021 - “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: ambienti/ superfici”, Aggiornamento del Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020, la pulizia e l’utilizzo delle corrette misure di igiene degli ambienti rappresentano un punto cardine nella prevenzione della diffusione di batteri e virus tra i quali anche il Covid-19. A questo proposito, Vebi Tech ha di recente ampliato la sua offerta con l’introduzione a catalogo di una serie di attrezzature per la sanificazione, attività ormai richiesta per garantire elevati standard di igiene negli ambienti pubblici e privati. Nasce così la Linea Hygenikx: un innovativo sistema di disinfezione delle superfici e di purificazione dell’aria che sfrutta la tecnologia di ossidazione fotocatalitica e l’emissione dei raggi UV-C con frequenza di 254 nm.
Essi, insieme alla produzione di una minima quantità di Ozono (al di sotto dei limiti di legge) e ROS, garantiscono il controllo e la sterilizzazione di aria e superfici da virus, batteri, muffe, funghi, allergeni, odori sgradevoli, ecc. I raggi UV-C sono completamente schermati dalla struttura del macchinario stesso, ecco perché non risultano dannosi per gli esseri viventi.
Come riportato nel Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020, la radiazione UV-C ha la capacità di modificare il DNA o l’RNA dei microorganismi, impedendo loro di riprodursi e, quindi, di essere dannosi.
Per le sue caratteristiche, i macchinari Hygenikx, compatti, discreti e montabili a parete, sono particolarmente indicati negli ambienti al chiuso tendenzialmente umidi e senza ventilazione, condizioni ottimali per la diffusione del COVID-19 e di altri virus. Si tratta di uffici, scuole, ristoranti, bar, ospedali, farmacie, palestre, piscine, supermercati, ecc. www.vebitech.it
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AWS. Purificare l’aria in modo SICURO e rispettoso dell’ambiente
Ispirato dalla capacità del corpo umano di autodifendersi dagli agenti patogeni nasce, in collaborazione con Spray Team, Gate e Hypogreen, il nuovo sistema di sanificazione eco sostenibile AWS (Automatic Water Based Sanitizer), il primo sistema automatico, completo e portatile di produzione e nebulizzazione ad ultrasuoni dell’acido ipocloroso: un sanificante che è stato approvato anche come disinfettante e che utilizza come base una miscela di acqua e sale (da cucina e a tampone).
Grazie al processo di elettrolisi questa miscela acquista le sue proprietà in grado di proteggere da virus, batteri, muffe e spore, e viene distribuita nella stanza in automatico, impostando altezza e metri quadri dell’ambiente.
AWS è quindi l’ideale per i piccoli ambienti, come vagoni, negozi, hotel o ristoranti. Non inquina, non genera rifiuti e non causa danni dermatologici o respiratori, come confermato dalle ricerche dell’Università degli Studi di Ferrara: proprio per questo può essere usato anche in presenza del personale.
COME FUNZIONA
Cuore del dispositivo è la cella elettrolitica a tecnologia GATE, che consente di creare una soluzione di Electrolyzed Water sanificante, semplicemente inserendo acqua e una bustina di miscela salina (marchio Hypogreen). La produzione dell’acido ipocloroso, la determinazione dell’utilizzabilità della soluzione sanificante, il corretto dosaggio della nebulizzazione e dei tempi di azione avvengono in modo completamente
automatico. L’utente è guidato in ogni passo e per il trattamento deve solamente indicare le caratteristiche geometriche del locale da trattare e attendere che il trattamento si concluda.
L’acido ipocloroso è il disinfettante più antico della natura, la stessa sostanza prodotta dai globuli bianchi per combattere le infezioni, è stato scoperto nel 1834 dal chimico francese Antoine Jérôme Balard. Nel corpo umano i leucociti (globuli bianchi) individuano e fagocitano i germi o batteri nocivi e li distruggono secernendo acido ipocloroso. È una delle poche sostanze naturali non tossiche con proprietà curative per il corpo umano ma letali per quasi tutti i batteri e germi pericolosi per l’organismo. L’acido ipocloroso (formula chimica HClO) è un potente sanificante perché ha una struttura simile all’acqua, è neutro e supera
facilmente le barriere cellulari uccidendo tutti i microrganismi dall’interno con l’azione del cloro. L’efficacia dell’acido ipocloroso è confermata dall’EPA (United States Environmental Protection Agency), dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità Italia) e l’efficacia del trattamento con la nebulizzazione è stata testata in Italia da Gate (spin-off dell’Università di Ferrara specializzata in elettrochimica e biotecnologie innovative a basso impatto ambientale) in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara, il Centro di Ricerca ENEA nell’ambito di un bando di ricerca della Regione Emilia Romagna per prodotti e servizi innovativi per combattere il Sars-COV2 e contrastare i rischi futuri di nuove pandemie. I test hanno dimostrato l’efficacia battericida e virucida oltre all’abbattimento di funghi e muffe.
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La pulizia professionale è uno degli aspetti fondamentali dell’accoglienza e l’utilizzo di adeguate tecnologie appare fondamentale per una reale igienizzazione. In particolare i modelli di lavasciuga pavimenti più compatti risultano molto utili in questo settore, garantendo un alto livello di igiene, operazioni rapide, pavimenti subito asciutti e calpestabili senza fatica. 4CleanPro propone l’applicazione, alla più piccola delle lavasciuga pavimenti presente nel suo catalogo MIRA, di un filtro assoluto di tipo HEPA classe H14 che filtra completamente l’aria aspirata garantendo così un’efficace sanificazione dell’aria di riflusso riemesso nell’ambiente. Il filtro HEPA 14 ha la capacità di trattenere il 99,95% del particolato di polvere sottile. www.4cleanpro.com
HYGENIA - MOP INTELLIGENTE
Hy-genio è il primo mop che consente di analizzare le prestazioni e sapere con precisione quanti metri quadri sono stati lavati. È un componente hardware che trasforma il mop in un sistema in grado di catturare l’effettiva attività di pulizia svolta all’interno di una struttura. Utilizzando un set specializzato e ottimizzato di sensori e algoritmi dedicati, Hy-genio fornisce informazioni in tempo reale per costruire analisi e modelli predittivi. La trasmissione dati avviene tramite rete Wi-Fi per garantire una maggiore velocità e sicurezza nel trasferimento.
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ALLEGRINI E L’IGIENE CHE FA SCUOLA
Dal 2018, quando con un importante progetto in 54 scuole di Bergamo portò in aula il tema della pulizia, Allegrini è impegnata nella realizzazione di campagne di sensibilizzazione tra i più giovani e non solo. L’obiettivo? Promuovere la cultura del pulito e dell’igiene di ambienti e persone mediante veri e propri corsi di “educazione all’igiene delle mani” e l’utilizzo di prodotti disinfettanti, come il presidio medico chirurgico Primagel Plus. Noto per le sue numerosissime certificazioni che attestano la sua attività disinfettante, battericida e virucida, Primagel Plus è un gel trasparente in soluzione alcolica di eccellente qualità che in pochi secondi disinfetta le mani lasciandole asciutte, fresche e morbide.
Da allora, la pandemia e in particolare la spiccata attenzione alla disinfezione delle mani hanno dato maggiore rilevanza alle buone pratiche di igiene che Allegrini, anticipando i tempi, aveva insegnato a grandi e piccini. È così che, grazie alla distribuzione obbligatoria di gel disinfettante all’interno degli istituti scolastici di ogni grado, si fa spazio una nuova disciplina, l’educazione all’igiene e alla salute delle persone che, oggi più che mai, è al centro di ogni studio. www.allegrini.com
LXIV DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S
VETRINA
Una derattizzazione “DIMENTICATA”
La presenza di tracce di roditori nel giardino di una scuola allarma il personale scolastico che dopo attente verifiche segnala il cattivo stato di manutenzione delle mangiatoie. Cosa fare anche in funzione della nuova normativa
Graziano Dassi
ANTEFATTO MITOLOGICO: IL POMO DELLA DISCORDIA
Il richiamo alla mitologia greca può sembrare un fuori tema ma, a parer mio, no! Ma prima torniamo al banchetto nuziale fra Peleo e Teti (i futuri
genitori di Achille) a cui erano stati invitati tutti gli dei tranne Eris, la dea della discordia, che per vendicarsi gettò sul tavolo del banchetto una mela d’oro su cui era scritto: “alla più bella”. E subito scoppiò una lite furibonda fra Era (Giunone per i latini),
regina degli dei, Afrodite (Venere per i romani), dea della bellezza, e Atena, dea della saggezza. Le tre dee si appellarono a Zeus, ma lui prudentemente si astenne ben sapendo che qualsiasi verdetto avesse espresso sarebbe incappato nelle ire delle “perdenti”. Per cui affidò il compito ad un mortale il principe troiano Paride che scelse Afrodite. Le conseguenze furono disastrose infatti diedero alla guerra di Troia.
In senso figurato, il pomo della discordia è un oggetto o un fatto che è causa di disaccordo, di contrasto e di lite fra le persone e, a ben guardare, la “derattizzazione dimenticata, è la riprova che non è facile trovare una soluzione che metta d’accordo tutte le parti.
IL LUOGO
Una scuola primaria molto bella dotata di prati, un campetto da calcio, aiuole e da alberi di varie età frutto di piantumazioni cicliche effettuate dagli scolari aiutati da nonni, zii e genitori. Le specie presenti sono quercioli (probabilmente Quercus rubra) frassini e olmi. La scuola è circondata da villette per lo più unifamiliari, pochi palazzi e (nota dolente) da una linea ferroviaria con una manutenzione inadeguata al cattivo vezzo di alcuni cittadini e viaggiatori di gettare rifiuti di natura assai varia.
LXVI DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S PEST CONTROL SPECIALE
SISTEMA SCUOLA
IL PROBLEMA
Avvistamenti saltuari di ratti dalle dimensioni degne di Jurassic Park. Basta che si vociferi di un avvistamento che “tutti i bimbi” affermIno di averne visti più di uno (la cosa carina sono le varie livree dei mantelli di questi probabili “esploratori”) provenienti dalle scarpate ferroviarie.
ANAMNESI
A parte la difficoltà di scindere la fantasia dei fanciulli e l’allarmismo di taluni adulti vi sono dati certi di cicliche presenze di Rattus norvegicus, incuranti di 12 punti esca costituiti da contenitori di sicurezza posti in luoghi nascosti e praticamente inaccessibili i cui blocchi paraffinati risultano sempre non “mangiati” e forse neppure visitati.
IL POMO DELLA DISCORDIA
Come spesso accade le dispute sono piuttosto accese: da una parte il non consumo delle esche è portato come prova dell’assenza di infestazione, dall’altra è pur vero che alcune segnalazioni sono degne di fede suffragate da alcuni abitanti delle vicine villette ove vige il fai da te.
GLI SVILUPPI ANCHE IN FUNZIONE DELLA NUOVA NORMATIVA
L’ispettore incaricato delle verifiche ha segnalato il cattivo stato di manutenzione delle mangiatoie, tuttavia il contratto prevedeva un inter-
vento ogni tre mesi per cui difficile sostenere una incuria del derattizzatore, anche se alcuni genitori affermavano che lo sporco (fotografato) dimostrava un’età pluriannuale. Nella disputa si sono inseriti anche le informazioni scaricate da Internet con obblighi normativi disattesi fra cui il più grave era una non puntuale compilazione dell’adesivo che nella metà dei punti esca era illeggibile.
LO STATO DELL’ARTE
La società incaricata del servizio ha avuto l’incarico di rimuovere i punti esca e di proporre alle Autorità preposte un protocollo adeguato alle nuove normative.
Escludendo l’uso di trappole a scatto sia perché non contemplate dal capitolato in essere sia per un
non gradito meccanismo d’azione ritenuto cruento (che peraltro sarà esaminato in fase di adeguamento del capitolato) la ditta riposizionerà 8 punti esca caricati con due prodotti rodenticidi con base alimentare differente e all’entrata delle mangiatoie sarà posta della sabbia bel livellata per valutare eventuale tracce. Entro dieci giorni i punti esca saranno controllati e entro i 35 giorni rimossi se non vi sarà segno di consumo.
Questo avveniva nel tardo autunno scorso e non vi sono stati né avvistamenti, né rilevate tracce e tantomeno consumi. Per cui, con molte perplessità, i punti esca sono stati ridotti a 4, caricati con placebo e monitorati mensilmente fino alla primavera di quest’anno nuovo. Poi si deciderà sul da farsi.
CONCLUSIONI
Tutti contro tutti. La ditta incaricata dei nuovi protocolli sta cercando di convincere la committenza dell’aumento dei costi, la committenza ribatte che gli aumentati oneri economici sono a pareggio delle manchevolezze riscontrate.
A parte questi aspetti di vita quotidiana c’è da rimarcare che il clima di incertezza sta dilagando e quasi tutti vogliono dire la loro. Ricordandomi un detto bergamasco: che abbiamo ragione o che non l’abbiamo la ragione la vogliamo. ■
01/2022 | DIMENSIONE PULITO LXVII
SPECIALE SISTEMA SCUOLA
R ATTUS NORVEGICUS
SCHEDA
NOME
INQUADRAMENTO SISTEMATICO
Phylum: Vertebrati
Classe: Mammiferi Ordine: Roditori Famiglia: Muridi
DIMENSIONI
adulto:
Lunghezza (corpo + testa): 200-270 mm
Lunghezza (coda): 170-230 mm Peso: 250-600 g
CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE
Di forma tozza, con coda glabra, grossa e più corta del corpo compresa la testa; ha orecchie piccole che non sporgono dal profilo e muso arrotondato. Il mantello è grigio-bruno con ventre biancastro. Cosmopolita ed estremamente diffuso: sia cittadino che campagnolo. Non va in letargo. Conduce vita prevalentemente sotterranea scavando gallerie e predilige i terreni argillosi (ricchi di humus e compatti). È curioso e vagabondo ed ama esplorare integralmente la zona della sua tana; è prudente ma spericolato, infatti esce anche di giorno per la ricerca di cibo. Ama arrampicarsi su piante e pareti anche verticali, ma non quanto il ratto nero.
HABITAT
Vive in colonie spesso numerose e costruisce tane sotterranee preferendo ambienti umidi, tollerando anche climi freddi. Scava lunghe gallerie fornite di numerose ramificazioni con camere per la raccolta del cibo ed altre per la cura della prole. Abile nuotatore. E’ attivo durante tutto il giorno, ma soprattutto all’alba e al crepuscolo. Si ritrova in ambienti quali: discariche, fogne, macelli, allevamenti e lungo i corsi d’acqua: vive dovunque, basta che non gli manchi l’acqua. È facile trovarlo anche nei parchi cittadini nelle vicinanze di laghetti o corsi d’acqua, sempre alla ricerca del cibo.
ABITUDINI ALIMENTARI
Assai vorace ed aggressivo, ha un regime dietetico onnivoro pur prediligendo cibi di origine animale. Può assalire persino pulcini e coniglietti. Non disprezza però piccoli insettivori, quali talpe e toporagni. Negli allevamenti di suini o di altre specie
SPECIE: Rattus norvegicus
di maggiori dimensioni è facile trovare sul corpo degli animali le sue morsicature e rosicchiature. Può devastare anche coltivazioni erbacee, ad esempio un campo di mais.
CICLO BIOLOGICO
Durata della gestazione: 22-24 gg N° parti/anno: 3-7 N° nati/parto: 5-12, nudi e ciechi Peso alla nascita: 5-6 g Maturità sessuale: a 60-90 gg dalla nascita Vita media: 1 anno
DANNI
Poiché frequenta ambienti luridi, è un potenziale vettore di ogni sorta di patologie di origine virale, batterica, protozoaria e parassitaria sia alle persone che agli animali, tra cui salmonellosi, tifo, colera, leptospirosi, rabbia, afta e la peste. Inoltre sottrae cibo e insozza le derrate con cui viene a contatto con peli, deiezioni, microrganismi e parassiti. Per facilitare i propri spostamenti, rosicchia eventuali ostacoli che trova sul cammino (imballaggi, coibentazioni di pareti, tubi, fili elettrici, porte in legno, ecc.). Tale comportamento è frequente causa di cortocircuiti.
Tecnica del trattamento Monitoraggio visivo tramite l’individuazione della presenza dei roditori (feci, rosicchiamenti, untuosità, impronte, segni di danni, avvistamenti). Eventuale monitoraggio tramite il posizionamento di esche non trattate per individuare preferenze alimentari, camminamenti e grado di infestazione.
Difesa attiva mediante sostituzione delle esche non trattate con esche avvelenate.
Tutte le esche dovrebbero essere numerate e segnate su una piantina per facilitarne il controllo e la sostituzione periodica.
Fase di mantenimento: ottenuta la riduzione o meglio l’eradicazione della popolazione murina, si impiegano esche trattate solo nei punti a rischio per il mantenimenti dei risultati.
Bisogna attuare infine le necessarie opere di risanamento ambientale.
“Personalizzare” la lotta in funzione delle caratteristiche bio-etologiche della specie: R. norvegicus predilige i “piani bassi”, le fognature, i canali di irrigazione e le discariche.
dati Ecoplan
LXVIII DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S
VOLGARE: Ratto di fogna - ratto grigio - ratto norvegico - ratto delle chiaviche - surmolotto
Banca
Crediti: Reg Mckenna
Un APPROCCIO ALTERNATIVO per il controllo dei RODITORI
Abbiamo sempre lottato per tenere i roditori lontani dalle nostre case e dalle nostre attività. Il controllo dei roditori è essenziale per ragioni di igiene pubblica. Ratti bruni, ratti neri e topi sono responsabili della trasmissione all’uomo di centinaia di malattie infettive, tra cui leptospirosi, hantavirus e numerosi batteri patogeni (Lasseur et al., 2005). Considerato il rischio di sviluppo di resistenze agli anticoagulanti di seconda generazione, è fondamentale sviluppare alternative che amplino la gamma delle modalità di azione a nostra disposizione.
POSSIBILI SOLUZIONI
In questo momento in tutto il mondo esistono quattro alternative credibili per fronteggiare il problema delle resistenze agli anticoagulanti.
La prima è l’alfacloralosio che agisce sul sistema nervoso dei roditori e diventa tossico sette-dodici ore dopo l’ingestione dell’esca. È una soluzione estremamente efficace sui topi, ma la limitata efficacia sui ratti ne ha impedito la registrazione come agente disinifestante. Inoltre, in Europa, il suo impiego è limitato agli ambienti al chiuso. Un’altra sostanza rodenticida è il colecalciferolo, efficace sia su ratti che su
topi. Il colecalciferolo agisce sull’omeostasi del calcio e il suo primo effetto è che l’animale smette rapidamente di consumare l’esca (effetto “stop-feeding”). I sintomi tossici e la morte si verificano da due a cinque giorni dopo l’ingestione di una quantità letale d’esca, un arco di tempo sufficiente ad evitare che il ratto o il topo sviluppino diffidenza nei confronti dell’esca.
Il colecalciferolo è ampiamente accettato dai roditori perché difficile da rilevare. Ad oggi non sono noti fenomeni di resistenza. Il fosfuro di zinco è un tossico acuto ed è stato ampiamente utilizzato nella gestione delle popolazioni di topi. Provoca disfunzioni cardiache e polmonari nell’arco di soli 15 minuti, ma è inefficace con i ratti che diffidano dei veleni rapidi. Inoltre, il fosfuro di zinco non è un biocida PT 14 approvato in Europa (solo il fosfuro di alluminio).
Il fosfuro di zinco è un fitofarmaco attivo contro le arvicole (Microtus arvalis e Clethrionomys glareolus). Infine, la brometalina è un agente neurotossico mai stato utilizzato in Europa ma ampiamente impiegato negli Stati Uniti contro ratti e topi. Ha un’azione ritardata come il colecalciferolo, ma i sintomi suggeriscono una sofferenza significativa negli animali. Questi principi attivi alternativi, in particolare il colecalciferolo (nei ratti e nei topi) e l’alfacloralosio (nei topi), rallentano lo sviluppo della resi-
stenza agli anticoagulanti e creano un insieme unico di strumenti per la gestione delle popolazioni di roditori. Ai professionisti del controllo dei roditori servono alternative agli anticoagulanti che integrino le soluzioni per la disinfestazione attualmente disponibili e permettano di ottenere risultati di lungo termine.
www.pestcontrol.basf.it
Fonti
Lasseur, R., Longin-Sauvageon, C., Videmann, B., Billeret, M., Berny, P., Benoit, E. (2005). Resistenza alla warfarina in un ceppo di ratti francese.
J. biochem. mol. Toxicol., 19, 379-385
Esperto di roditori e insetti con oltre 15 anni di esperienza nella gestione dei parassiti. Romain ha supervisionato numerosi progetti internazionali di gestione delle infestazioni e partecipa a progetti di innovazione e sviluppo in materia di gestione delle infestazioni. Attualmente si occupa di formazione nel settore del controllo dei parassiti.
LXX DIMENSIONE PULITO | 01/2022
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Romain Lasseur, tossicologo (PhD, MBA), fondatore di IZInovation.
La struttura chimica del colecalciferolo
pronto alla rivoluzione nel controllo dei roditori? Sta arrivando l'innovativa tecnologia "Speed Baiting"
a scoprirlo a Pestmed il 1 Aprile 2022 Resta aggiornato sul sito www.pestcontrol.basf.it per scoprire il nostro programma di formazione www. pestcontrol.basf.it
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L’importanza del MONITORAGGIO nelle SCUOLE
a cura di Chiara e Graziano Dassi
Facendo una breve ricerca sulle “presenze” di roditori nelle scuole si nota subito che il clima è quello delle emergenze. Quasi sullo stesso livello di allarme rosso, le implicazioni igienico-sanitarie connesse con questi roditori. In parallelo ci si perde nella selva di leggi, regolamenti e
circolari che si inseriscono nell’universo della derattizzazione, rafforzate dagli slogan promozionali che molte ditte del settore evidenziano nei loro proclami. L’obiettivo che mi pongo è tracciare una sorta di mappa concettuale che sia di aiuto per districarsi in un sistema che è sì complesso, ma che da molti viene reso ancora più complicato.
RISCHI IGIENICOSANITARI E TERMINI CONTRATTUALI
Non è facile non incappare in una sorta di terrorismo biologico quando si entra nell’ambito delle zoonosi, ossia malattie potenzialmente trasmissibili da questi ospiti indesiderati. Ragion per cui ne ometto l’elencazione analizzando il trinomio della Sicurezza:
LXXII DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S PEST MANAGEMENT SPECIALE SISTEMA SCUOLA
1. Esiste il pericolo? Indubbiamente Sì
2. Qual è il rischio (ovvero la probabilità che il pericolo si concretizzi)? Qui la risposta necessita di alcune precisazioni: con quale specie di roditore abbiamo a che fare? Diversi sono i rischi connessi con la presenza di un topolino piuttosto che quella di un ratto delle fogne. Inoltre, va considerato che ogni parassita e/o patogeno potenzialmente veicolato ha una sua percentuale epidemiologica di probabilità, ma soprattutto un diverso peso igienico-sanitario.
3. Nella deprecabile ipotesi che il rischio diventi una malattia conclamata, quali sono le implicazioni cliniche e le probabilità di guarigione?
Tutte domande legittime, su cui riflettere in funzione delle varie competenze e responsabilità.
MONITORAGGI: REALIZZAZIONE E PROGRAMMAZIONE
In primo luogo bisogna distinguere l’obiettivo dai mezzi per ottenerlo. L’obiettivo di fatto può essere scisso in due sottosistemi: il primo, quello auspicabile, è impedire la pre-
senza dei roditori, il secondo invece sarebbe quello di eliminare la presenza dei roditori in caso di infestazione in atto. Definito l’obiettivo, gli strumenti di prevenzione sono riassumibili negli interventi strutturali e di controllo anti-intrusione. Gli interventi anti-intrusione trovano il punto di eccellenza nella sigillatura di tutti i punti che possono rendere probabile il passaggio dei roditori. I ratti neri sono dei veri funamboli, in grado di
utilizzare i rami degli alberi come vie di accesso. Le fogne sono l’habitat di elezione delle pantegane, i topolini domestici passano in pertugi di pochi centimetri e possono viaggiare con le merci più varie mentre i topi campagnoli prediligono i prati non curati. Sono solo esempi, il compito di proporre un piano anti-intrusione trova nei tecnici disinfestatori (PCO) le competenze necessarie per indicare le opere necessarie. Basta inserire nel contratto il “cosa” fare, “come” farlo, “quando” farlo e “chi” lo deve fare. Sempre nelle competenze tecniche dei disinfestatori dovrebbe rientrare il compito di stimare la pressione di infestazione ambientale per singola specie.
Uno strumento diagnostico è il monitoraggio di tutti i punti critici con la determinazione economica della messa in sicurezza dell’edificio e delle eventuali pertinenze esterne. Sottolineo che, nella mia esperienza professionale in prima linea, il punto dolente è sempre stato quello di reperire gli stanziamenti, che in fase di emergenza bene o male si trovano, ma in fase di prevenzione non si riescono a mettere a bilancio. In caso di segnalazione di una infestazione in atto, avere cura di definire se si tratta di “esploratori” e quindi situazione occasionale o di una infestazione ormai radicata.
01/2022 | DIMENSIONE PULITO LXXIII
PEST MANAGEMENT
SPECIALE SISTEMA SCUOLA
Tabella 1 . Esempio di checklist nella fase progettuale COSA COME QUANDO CHI
Monitoraggio ambientale Ispezioni e formalizzazione planimetrica In tarda primavera PCO Pressione di infestazione dal territorio esterno
Rischio di introduzione roditori dalle linee di approvvigionamento
Valutazione del territori Ininfluente il periodo PCO
Valutazione linee di approvvigionamento Ininfluente il periodo PCO
Carenze strutturali Ispezioni ed elenco dettagliato delle cose da fare Ininfluente il periodo PCO Manutentori Elettricisti Ecc.
Grado di pulizia e punti di integrazione con le attività di disinfestazione
Valutazione critica dei disciplinari Ininfluente il periodo PCO Responsabile pulizie
Potature alberi Conteggio dei lavori da fare con determinazione delle essenze botaniche e valutazione rischi processionarie
Sfalcio prato e manutenzione siepi e gestione del secco
Stesura protocolli di pronto intervento
Tardo autunno inverno PCO Giardinieri se attrezzati altrimenti squadra di potatori
Analisi critica dei calendari dei lavori Primavera estate autunno CTO Giardinieri
Istruzioni operative al personale interessato Fase iniziale PCO
Flussi di informazione Come i vari referenti sono organizzati per le segnalazioni del caso Tutto l’anno CTO Referenti
Ecc. NB. Quanto riportato è esemplificativo, ma non esaustivo
Tabella 2 . Esempio di checklist in emergenza COSA
Monitoraggio
Determinazione della/delle specie presenti
Stima del grado di infestazione
Progetto/offerta
Iniziative del dirigente scolastico
Verifica dei risultati e collaudo
Decisioni affinché l’evento non si ripeta
COME QUANDO CHI
Identificazione delle tracce: escrementi, rosicchiature, camminamenti Analisi critica delle segnalazioni
Dalle interviste, dalle tracce, dagli avvistamenti
Dalle segnalazioni e dalle tracce
Determinazione dei punti esca, del tipo di mangiatoia di sicurezza e del tipo di rodenticida da utilizzare con relativa documentazione di legge
Pianificazione dei controlli nei tempi e nei modi prescritti dalle norme
Accettazione offerta Eventuale chiusura edificio, posizionamento cartellonistica Adempimenti burocratici
Monitoraggio per valutare lo stato dell’arte e possibilmente riapertura della scuola (in caso di chiusura)
Eventuali aggiustamenti al piano di Rat Proofing
Stesura relazione lavori Con bolle di lavorazioni, osservazioni tecniche suggerimenti
In tempo reale PCO Referente della scuola
In tempo reale PCO
In tempo reale PCO
Pressoché in tempo reale PCO
L’ideale sarebbe rendere possibile la posa delle esche o di attrezzature idonee alla derattizzazione
Dirigente scolastico Autorità amministrative Autorità sanitarie
Entro 5 gg con successivi controlli periodici PCO Referente scolastico
Possibilmente entro i fatidici 35 gg PCO Referente scolastico
A lavori ultimati PCO Referente scolastico Dirigente scolastico
A chiusura ufficiale della soluzione dell’emergenza Dirigente scolastico Ecc.
Segnalazione alle Autorità Di fine emergenza
NB. Quanto riportato è esemplificativo, ma non esaustivo
LXXIV DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S
PEST MED EXPO
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PEST MANAGEMENT
SPECIALE SISTEMA SCUOLA
TIRANDO LE SOMME
Anche cercando di semplificare il più possibile i monitoraggi che dovrebbero essere attivati nei plessi scolastici, emergono le numerose analogie con il Sistema HACCP, il che non semplifica certo il lavoro e le responsabilità delle ditte che mettono tali servizi nel loro catalogo “prodotti”. Ma, per collaborare con il Dirigente scolastico in modo informato, si allega uno stralcio del seguente documento. ■
Bibliografia
1) COSTITUZIONE ITALIANA articolo 32
2) LEGGE 25 gennaio 1994, n. 82 Disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”
3) DECRETO 7 luglio 1997, n. 274 “Regolamento di attuazione degli articoli 1 e 4 della legge 25 gennaio 1994, n. 82, per la disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”
4) DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81, “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
5) DECRETO LEGISLATIVO 3 agosto 2009, n. 106 “correttivo
6) LEGGE 13 luglio 2015, n. 107, “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, e in particolare il comma 7, lettera l, dell’articolo unico; 7) DECRETO LEGISLATIVO 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”
8) CCNL 4 agosto del 1995, modificato dal CCNL 26 maggio 1999 – CCNL 2006/2009
9) DECRETO INTERMINISTERIALE 28 agosto 2018, n. 129 “Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 1, comma 143, della legge 13 luglio 2015, n. 107”
10) ORDINANZA Ministero della Salute del 10 febbraio del 2012 11) ORDINANZA Ministero della Salute del 13 giugno del 2016
Responsabilità dirigenziale in caso di derattizzazione
VENERDÌ 26 NOVEMBRE 2021 EDSCUOLA
Responsabilità dirigenziale in caso di ritrovamento di escrementi di roditori nei pressi della mensa della Scuola dell’Infanzia. Analisi del “caso studio” e ricognizione normativa
AA: Dario Angelo Tumminelli, Carmelo Salvatore Benfante Picogna, Zaira Matera Omissis: Il Dirigente scolastico, preso atto della segnalazione di ritrovamento di escrementi di roditori, topi o ratti, dovrà effettuare senza indugio un primo sopralluogo, valutando preventivamente l’entità dell’infestazione stessa. È opportuna una prudente consultazione del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione con la verifica del documento di valutazione dei rischi (D.V.R.) dell’Istituto, ovvero controllare se, in un recente passato, nell’Istituto scolastico si era già verificato il problema segnalato e si erano stabiliti degli interventi opportuni. È necessaria la diramazione di una circolare interna d’Istituto per inibire immediatamente l’accesso a tutto il personale scolastico e degli alunni/e nei luoghi del ritrovamento degli escrementi. È conveniente inoltre non rimuovere, nel gergo tecnico, i “cacherelli”, utili per quantificare l’entità e soprattutto tipologia di infestazione.
Omissis: Il Dirigente scolastico, constatata l’infestazione, dovrà comunicare immediatamente il ritrovamento all’Ufficio Tecnico del Comune di riferimento, informandolo della relativa problematica riscontrata per attuare una urgente e idonea disinfestazione dei locali e ottenere un intervento che sia comunque il più tempestivo possibile per ripristinare la condizione ante quam
Omissis: Il Dirigente scolastico, contestualmente alla comunicazione di ritrovamento degli escrementi di roditori all’Ufficio Tecnico del Comune di riferimento, dovrà anche darne tempestiva notizia all’Autorità sanitaria, informando il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria di riferimento su quanto accaduto e ritrovato.
Il Dirigente scolastico, in caso di urgenza, potrà delegare e demandare il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi - D.S.G.A. e/o anche il primo collaboratore, autorizzando gli stessi a chiamare un’impresa qualificata per i casi di disinfestazione da topi e/o ratti, valutando l’opportunità di agire secondo l’art. 39 “Misure urgenti ed indifferibili”, del recente Decreto Interministeriale del 28 agosto 2018, n. 129 “Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 1, comma 143, della legge 13 luglio 2015, n. 107” pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 267 del 16 novembre 2018, salvaguardando in tal modo la salute degli utenti fruitori.
Il Dirigente scolastico dovrà prontamente avvisare i genitori degli alunni o gli esercenti la responsabilità genitoriale o ancora i tutori, informandoli che le mense e le cucine saranno temporaneamente chiuse chiedendo agli stessi di riprendere i propri figli prima dell’orario previsto del servizio mensa.
Il Dirigente scolastico, dovrà inoltre predisporre un apposito avviso da pubblicare sul sito ufficiale web dell’Istituzione scolastica, informando l’utenza della chiusura, per i giorni necessari, per disinfestazione di tutti i locali che coinvolgeranno non solo le cucine del plesso coinvolto. È preferibile, per ovvie ragioni, che la disinfestazione avvenga nel fine settimana.
Omissis: Il Ministero della Salute con l’Ordinanza del 10 febbraio del 2012 riguardante specificatamente l’attività di derattizzazione ha prescritto e imposto che le operazioni di derattizzazione e disinfestazione devono essere eseguite da imprese specializzate con modalità tali da non arrecare nocumento alle persone ed alle altre specie animali non bersaglio. Tali attività devono inoltre essere rese pubbliche dalle stesse ditte mediante affissione di avvisi, da esporre nelle zone interessate, con almeno cinque giorni lavorativi di anticipo. Si devono adeguatamente indicare: il pericolo per la presenza di veleno; gli elementi identificativi del responsabile del trattamento; la durata del trattamento; le sostanze utilizzate. La medesima pratica risulta confermata dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 13 giugno 2016 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 165 del 16 luglio 2016. Possono perciò essere considerate applicabili tanto nei casi delle scuole e dei luoghi di istruzione, quanto alle ipotesi di derattizzazione degli uffici pubblici.
LXXVI DIMENSIONE PULITO | 01/2022 S
Il PESCIOLINO d’ARGENTO. Un insetto che ama… scaffali e biblioteche
IPesciolini d’argento sono insetti molto agili e sono caratterizzati dal corpo di color prevalentemente grigio ricoperto di squame, che conferiscono loro riflessi lucenti. L’aspetto argenteo e il movimento rapido, che richiamano quelli di un pesce, giustificano il loro nome comune.
Dal punto di vista evolutivo sono insetti molto primitivi, atteri (privi di ali), dalla forma allungata e ventralmente appiattita, con occhi piccoli e lunghe e sottili antenne. All’estremità caudale presentano tre lunghi cerci, inoltre le femmine sono dotate di un organo ovopositore allungato a forma di stiletto.
I Pesciolini d’argento non compiono metamorfosi: lo sviluppo postembrionale è caratterizzato da un elevato numero di mute. Nel corso della vita possono subire anche più di 70 mute, dato che dopo aver raggiunto la maturità sessuale continua a mutare
ed accrescersi e vive per 2 o 3 anni. Le uova vengono deposte in gruppi da 2 a 20, a circa 3 mm di profondità all’interno di fessure, crepe ed anfratti protetti.
Un pesciolino come Ctenolepisma longicaudata non presenta differenze legate alle stagioni nel tasso di deposizione; pertanto, all’interno delle abitazioni infestate, la popolazione presenta una crescita stabile e costante durante l’anno. L’optimum di temperatura per sopravvivenza e sviluppo è tra 20 °C e 26 °C; sotto i 20 °C il ciclo vitale si allunga poiché aumenta il tempo trascorso in ciascuno stadio. Lo sviluppo si arresta a temperature sotto i 16°C, ma mentre gli stadi giovanili muoiono dopo solo poche settimane a 10°C, l’insetto adulto sopravvive anche a temperature vicine a 0°C. Può sopravvivere fino a 250-300 giorni senza cibo né acqua, poiché sono in grado di reintegrare il contenuto di acqua corporea senza bere, ma assumendo liquidi dal vapore acqueo. Ctenolepisma longicaudata frequenta spesso le abitazioni, dove si nutre di un ampio spettro di substrati, quali sostanze zuccherine, colle amidacee, alcuni tessuti, carta di vecchi libri, carta da parati, carta velina, ma anche detriti alimentari presenti all’interno
delle cucine. Si rinviene anche all’interno di magazzini di conservazione delle derrate, dove si nutre di sostanze amidacee e delle spoglie di altri insetti. L’insetto frequenta luoghi poco illuminati e gli ambienti più umidi delle abitazioni, quali bagni, cantine e soffitte e ha abitudini notturne; durante il giorno viene solitamente ritrovato in anfratti bui, come ad esempio dietro ai mobili, le librerie, sotto a differenti oggetti e in piccoli pertugi. Durante la notte può percorrere lunghe distanze alla ricerca di cibo, ma quando trova una fonte di nutrimento tende a rimanere nelle sue vicinanze.
I danni arrecati sono di interesse economico se colpiscono libri e documenti antichi, che lo rendono un importante infestante nelle istituzioni del patrimonio culturale come biblioteche, archivi e musei, dove collezioni d’arte e oggetti di grande valore possono essere irrimediabilmente danneggiati. Nei confronti di questo insetto occorre ridurre le condizioni ambientali che ne favoriscono la proliferazione, abbassando ad esempio l’umidità dei locali e rimuovendo tutte le sostanze che possano fungere loro da substrato.
Dopo il necessario monitoraggio, l’Impresa di disinfestazione può intervenire con trattamenti insetticidi, ad esempio con il gel insetticida Maxforce PLATIN di Bayer, applicato in piccole gocce in vicinanza delle aree frequentate dai Pesciolini d’argento. Usare i Biocidi con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. es.bayer.it
01/2022 | DIMENSIONE PULITO LXXVII I INSETTICIDI
Anche le ZECCHE vanno A SCUOLA
a cura di Alex Pezzin, responsabile scientifico Biblion
La primavera, si sa, risveglia un gran numero di presenze ambientali.
Tra queste, una in particolare spesso suscita (giustificate) apprensioni poiché rappresenta non soltanto una sorpresa sgradevole dal punto di vista estetico, ma anche un potenziale vettore di malattie che potrebbero
colpire noi o i nostri animali. Ultimamente, in particolare, sembra che il problema sia tornato a farsi sentire, con massicce presenze di questi acari in molteplici areali territoriali, complice un’annata caratterizzata da un clima ideale per il loro sviluppo.
L’allarme zecche è quindi tornato a suonare, in particolare in alcuni
plessi scolastici, e a farlo suonare è stata la zecca dura del cane: come per tutte le zecche dure, anche per questa, l’unica modalità di intervento per prevenire le infestazioni nelle aree verdi consiste nel mantenere l’erba tagliata e il prato pulito non lasciando gli sfalci a terra, poiché questi ultimi potrebbero formare un “sottofondo” caldo-u-
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mido che potrebbe favorire la proliferazione di questi acari. Se è vero che l’uso di prodotti antiparassitari nell’ambiente è sempre più fortemente sconsigliato e sottoposto a normative applicative (per le controindicazioni implicite in ogni farmaco), per le zecche dure del cane l’applicazione di Biocidi insetticidi adulticidi (PT18) ad azione residuale può rivestire un ruolo importante, pari a quello delle modifiche che possono essere apportate all’ambiente per renderlo meno idoneo allo sviluppo della popolazione di zecche. Questa zecca infatti tende a colonizzare le aree attorno agli edifici frequentate dai cani; in queste aree diviene fondamentale l’eliminazione o il trattamento della vegetazione che il parassita utilizza per porsi in attesa dell’ospite.
Caratteristica funzionale dei prodotti scelti deve essere in primis la
residualità, e l’applicazione ambientale deve assicurare la copertura di tutti i punti ove l’artropode può essere annidato. Anche la formulazione “in polvere” può assicurare dei buoni risultati a livello delle fessurazioni murarie perimetrali come zoccoli, battiscopa, marciapiedi e colonnati, privilegiando sempre l’uso di Biocidi a basso profilo tossicologico, possibilmente in formulazione microincapsulata per via della loro maggiore efficacia residuale oppure, nei casi di aree sensibili, di formulati a base di piretrine naturali, proprio per la caratteristica opposta. In quest’ultimo caso è bene mettere in conto di effettuare due o più trattamenti, nel caso dei plessi scolastici, nei giorni di chiusura. Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’esecuzione di dettagliati trattamenti dei punti luce (soglie e stipiti delle porte e finestre, muri
perimetrali, bordi delle aiuole e aree spesso trascurate, aree di parcheggio delle biciclette soprattutto se l’alloggiamento della ruota anteriore è in cemento).
Per quello che riguarda la copertura a protezione del proprio cane, è bene rivolgersi al veterinario: oggigiorno sono disponibili varie tipologie di antiparassitari rivolti al controllo e alla gestione delle zecche: collari (p.a. imidacloprid, flumetrina, deltametrina), gocce (p.a. fipronil, imidacloprid, permetrina) e recentemente anche pastiglie con funzione di controllo dall’interno (p.a. sistemico fluralaner): La consultazione del proprio veterinario è importante in particolare quando si tratta di utilizzare formulati sistemici. In tal senso è bene informare gli studenti, affinché suggeriscano ai genitori di ispezionare il mantello dei loro cani. ■
INQUADRAMENTO SISTEMATICO
Classe: Arachnida
Sottoclasse: Acari Ordine: Parasitiformes
Sottordine: Metastigmata Famiglia: Ixodidae
DIMENSIONI
Adulto: maschio 2,5 mm femmina, dopo il pasto, 10 mm
CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE
Dorso di aspetto cuoioso, provvisto di placche chitinose. Il corpo, piatto quando l’animale è a digiuno, può ingrandirsi notevolmente in seguito all’alimentazione, grazie all’elasticità dei tegumenti. Molto comune.
HABITAT
Sugli ospiti, soprattutto cane e gatto, ma anche volatili e mammiferi domestici e selvatici; nei prati, negli incolti, nelle cucce, nei ricoveri.
Larva: sull’ospite per nutrirsi e nel terreno per compiere la muta.
Ninfa: sull’ospite per nutrirsi e nel terreno per compiere la muta.
Adulto: sale sull’ospite per accoppiarsi;
la femmina adulta vi rimane per 8-15 giorni, periodo necessario a compiere il pasto di sangue. Discesa al suolo, muore subito dopo la deposizione delle uova.
ABITUDINI ALIMENTARI
Ematofaga, con specificità parassitaria abbastanza bassa. Resistente al digiuno: larva e ninfa per alcuni mesi, adulto per oltre un anno.
DANNI
Diretti sull’ospite: forti infestazioni possono provocare anemia, dermatosi, ipercheratosi, prurito, stati di stress, dimagrimento. L’uomo può essere occasionalmente punto. Potenziale vettore di numerose affezioni: piroplasmosi, rickettsiosi (febbre bottonosa), arbovirosi, ecc.
Fonte: banca dati EcoPlan
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SPECIE: Ixodes ricinus NOME VOLGARE: Zecca dura
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