Industry 4.0 Design n.1 marzo

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DIGITAL TWIN VERSO UN FUTURO AUTOMATIZZATO

LA PROSSIMA GENERAZIONE DELL’INTERNET OF THINGS

MANUFACTURING | INDUSTRIAL IT | AUTOMATION | MECHATRONICS #1 MARZO 2024
DesignIndustry 4.0 magazine
SOFTWARE INDUSTRIALI PER L’INDUSTRIA 5.0

CONDIZIONATORE A INVERTER

LA PROPOSTA SOSTENIBILE DI RAMKLIMA

Condizionatori Made in Italy a basso consumo energetico dotati di filtro aria di serie e grado di protezione IP54, ideali per le applicazioni più critiche.

Garantiscono elevata efficienza e bassa rumorosità, per una maggiore sicurezza degli impianti e un controllo efficiente della temperatura.

La tecnologia a inverter consente una durata di vita più lunga, assicurando notevoli benefici energetici ed economici

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Editoriale

ROBOT, DISPOSITIVI

EFFICACI PER INCREMENTARE LA SOSTENIBILITA’

PPrendendo spunto dalla Federazione Internazionale di Robotica https:// ifr.org/association che collega il mondo della robotica in tutto il pianeta, osserviamo che la robotica ha un ruolo importante per lo sviluppo sostenibile. Molti gli obiettivi di sviluppo sostenibile direttamente collegati alla robotica. Eseguire attività invasive, ripetitive e pericolose, i robot migliorano la sicurezza sul posto di lavoro, attivando l’inclusività ed un luogo di lavoro più sano e protetto. La robotica permette processi stabili, rendimenti di produzione più elevati e minori scarti, portando in definitiva a prodotti di alta qualità. La maggiore efficienza nella produzione permette di ridurre notevolmente il consumo di energia e risorse. Con il sistema decentralizzato dell’attività produttiva, tramite utilizzo di robot si riduce in modo notevole il consumo di energia e si attivano più opportunità di occupazione a livello locale. Passando ad un altro argomento. I robot sottomarini svolgono un ruolo cruciale nel sostenere e conservare gli oceani e le risorse marine, ispezionando i tubi delle piattaforme petrolifere offshore, pulendo le acquacolture, riciclando la plastica

oceanica producendo un ottimo lavoro di sorveglianza per preservare la fauna e la flora sottomarina. Inoltre i robot agricoli e forestali aiutano a ridurre al minimo l’uso di prodotti chimici e fertilizzanti, riducono la consolidazione del terreno e prevengono la desertificazione e l’erosione contribuendo così alla protezione dell’ambiente. In agricoltura, i robot contribuiscono ad aumentando l’efficienza, riducendo gli sprechi e monitorando le condizioni del suolo sono in grado di agevolare l’agricoltura sostenibile. Ad esempio droni che vengono utilizzati per uccidere gli insetti nocivi per le coltivazioni agricole. Poi attraverso robot di ispezione e manutenzione si proteggono le risorse idriche. Inoltre, l’applicazione di robot, visione artificiale e intelligenza artificiale potenzia la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti, rendendo le città e le aree abitative protette, più adattabili e sostenibili. Attivi durante la pandemia, i robot inseriscono un

contributo significativo per una vita sana e per migliorare il benessere dei cittadini. Aiutano il personale sanitario nelle attività gravose e riducono l’impegno delle attività amministrative e logistiche. Migliorano lo sviluppo e i test sui farmaci e la loro altissima affidabilità e ripetibilità permettono gli interventi chirurgici con assistenza dei robot. Il loro utilizzo si espande al riciclaggio, alla riduzione dei rifiuti e alla produzione di energia sostenibile, in linea con vari obiettivi della sostenibilità. I robot contribuiscono alla produzione di tecnologie rinnovabili economicamente sostenibili ed hanno una presenza importante nelle attività di riciclaggio, dal rilevamento dei tipi di plastica alla stampa 3D con materiali riciclati. Tramite le nuove tecnologie, la valida presenza dei robot nell’ambito dello sviluppo sostenibile continuerà ad ampliarsi, permettendo nuovi investimenti verso sfide universali. 

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EDITORIALE

4 Robot, dispositivi efficaci per incrementare la sostenibilità

NEWS

8 Il mercato del digitale italiano cresce più del PIL

10 Bilanciare i consumi e la rete con l’energy storage

12 Un anno di consolidamento e innovazione

14 Componenti a servizio completo

16 Human Oriented Robots il futuro dell’automazione

17 Analog Device e TMSC rafforzano la partnership

EVENTI

18 È partito SPS Italia on tour, la prima tappa ad Ancona

TECNOLOGIE IOT

20 La prossima generazione dell’Internet of Things

TECNOLOGIE

24 Verso un futuro automatizzato, le tappe evolutive del digital twin

28 Il ruolo degli strumenti digitali nel sostegno all’economia circolare

MACHINE TENDING

30 Un salto nel futuro della meccanica

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 1/2024 6 MARZO 2024/NUMERO #1 Contenuti MANUFACTURING INDUSTRIAL IT AUTOMATION MECHATRONICS #1 MARZO 2024 DesignIndustry 4.0 magazine
PROSSIMA GENERAZIONE DELL’INTERNET OF THINGS SOFTWARE INDUSTRIALI PER L’INDUSTRIA 5.0 DIGITAL TWIN VERSO UN FUTURO AUTOMATIZZATO
LA
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Design

BIG DATA

36 Software industriale per l’industria 5.0 umano centrica

38 Dal CAM al cuore dei Dati della Produzione

40 Analytics industriali evolute con Oracle Fusion SCM Analytics

42 Sensorizzazione wireless per la manutenzione smart

44 Industrial Operations X

46 Investimenti strategici nell’analisi della produzione e nell’IoT per l’innovazione della fabbrica intelligente

CNC

48 Controller per lavorazioni CNC serie M8V

SISTEMI EMBEDDED

52 Le soluzioni embedded istruzioni per l’uso

DIGITAL TWIN

54 Verso un futuro automatizzato

56 PRODUCT NEWS

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n. 1 Marzo 2024

Supplemento a Meccanica&Automazione di Marzo 2024

www.innovareweb.it

Redazione Direttore Responsabile

Giorgio Albonetti

Coordinamento Editoriale Area Industry

Marco Tenaglia –marco.tenaglia@quine.it – cel. 3298490024

Direttore tecnico

Carlo Marchisio

Segreteria di Redazione

Cristina Gualdoni cristina.gualdoni@quine.it – cel. 3477623887

Hanno collaborato a questo numero

Mario Gargantini, Patrizia Ricci

Pubblicità Ufficio Traffico

Elena Genitoni e.genitoni@lswr.it – tel. 0289293962

Servizio abbonamenti abbonamenti.quine@lswr.it

Abbonamento annuale € 25

Costo copia singola € 7,07 (presso l’editore)

Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349.1811231

Grafica e Fotolito Fabio Castiglioni

Stampa FAENZA PRINTING

Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su Industry 4.0 Design magazine sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03.

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Testata associata

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Industry magazine 4.0

IL MERCATO DEL DIGITALE ITALIANO CRESCE PIÙ DEL PIL

La dinamica del mercato digitale è ancora in crescita. Il suo andamento supera quello nell’economia nel suo complesso ed entro il 2026 oltrepasserà i 90 miliardi di euro

Il mercato del digitale ha confermato anche nel 2023 di essere in buona salute. Se le stime per il PIL italiano certificano un suo rallentamento e una sua crescita di pochi decimali, il mercato digitale dovrebbe segnare, negli ultimi dodici mesi, un aumento decisamente più sostenuto (+2,8%), con i Servizi ICT (+9%), Contenuti e pubblicità digitale (+5,9) e Software e soluzioni ICT (+5,8%) a trainare tutto il settore.

Marco Gay: “Malgrado l’instabilità dello scenario economico e geopolitico, l’aumento del costo del denaro, la volatilità del prezzo delle materie prime e altri fattori che gravano sulle prospettive di crescita, il mercato digitale mantiene un ruolo centrale nel guidare e far andare avanti il Paese sul doppio binario dell’innovazione e dello

sviluppo della sua economia”.

“Nel 2023, con la diffusione di soluzioni di intelligenza artificiale generativa e di ChatGPT, l’intelligenza artificiale ha catturato l’attenzione di accademia, istituzioni, imprese e cittadini, ed è stata finalmente percepita come una tecnologia rivoluzionaria, capace di saldare abilità e attività diverse, di rendere accessibili soluzioni a sfide complesse, di potenziare l’uomo nelle sue capacità naturali. Tecnologie come queste, oltre a big data, cloud e quantum computing, trasformeranno le nostre abitudini e i diversi settori produttivi del nostro Paese: dal Made in Italy, alla sanità, alla pubblica amministrazione. Faranno crescere non solo i settori, ma le filiere, portando le imprese ad aumentare di scala, di dimensione e di posizionamento internazionale”. Così Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, a commento della pubblicazione sull’andamento del digitale in Italia, condotta in collaborazione con NetConsulting cube e presentata quest’oggi a Roma. Nei primi sei mesi del 2023, il mercato digitale ha fatto registrare un valore di 38.106 milioni di euro, con una crescita del +2,5% rispetto ai primi sei mesi del 2022. Ad avere la crescita percentuale più sostenuta sono stati

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News di C.G.

i settori dei Servizi ICT (+8,8%), spinti soprattutto dal mercato Cloud (+19,8%), i Contenuti e pubblicità digitale (+6%) e i Software e soluzioni ICT (+5,7%).

Le stime hanno previsto una chiusura di 2023 su un valore di 79.209 milioni di euro per una crescita complessiva del +2,8% e con i seguenti segmenti ad avere l’andamento migliore: Servizi ICT (+9%), Contenuti e pubblicità digitale (+5,9) e Software e soluzioni ICT (+5,8%).

Per i successivi anni si ipotizza un aumento più sostenuto: +3,8% nel 2024, +4,8% nel 2025 e +5% nel 2026, con un mercato che nel 2026 potrebbe superare i 90 miliardi di euro. Nel periodo 2024-2026 tutti i comparti sono previsti in crescita.

I Digital Enabler continuano ad essere un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano, con l’intelligenza artificiale che farà registrare un tasso medio di crescita annua tra il 2023 e il 2026 del +28,2%.

“Le dinamiche del mercato digitale – prosegue Gay –sono e saranno sempre più legate a fattori che influenzano l’interazione tra trasformazione digitale, economia e capitale umano, sostenibilità e nuovi rischi globali di natura cibernetica. Vogliamo immaginare un futuro dove cambieremo il modo in cui facciamo le cose e avremo sempre più bisogno di nuove e sofisticate competenze. Cresce la domanda di profili specialistici in ambito digitale, dal developer al cloud architect, ma soprattutto cresce la domanda di figure traversali, capaci di leggere la complessità in cui operano le aziende e valorizzare il ruolo del digitale per supportare la loro operatività. Le nuove tecnologie si affermano come un alleato imprescindibile per realizzare gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica che ci siamo prefissati”. Dopo un primo capitolo sull’andamento del mercato, il Rapporto sul “Digitale in Italia” contiene un secondo capitolo sulla Cybersicurezza e una terza parte sul digitale

nella Pubblica Amministrazione.

Nel 2023 si è avuto un ulteriore aumento degli attacchi informatici; a destare maggiori preoccupazioni sono gli impatti in termini di danni procurati. La spesa per Cybersecurity in aumento (+13% nel 2023) conferma il ruolo fondamentale che essa ricopre per supportare l’evoluzione digitale delle aziende. La crescita maggiore si sta verificando nel segmento dei Servizi di sicurezza gestiti (MSS), mentre è nella Sanità (+18,7% nel 2023) e nella Pubblica Amministrazione, sia a livello centrale (+12,7%) che locale (+13,7%), che si riscontra il maggior interesse per le soluzioni di sicurezza informatica. In generale, il settore della Pubblica Amministrazione rappresenta uno dei principali attori del mercato digitale, sia per la dimensione della spesa che per le dinamiche di crescita che lo caratterizzano. Per il 2023 è prevista una crescita complessiva del +9,1%, con un corrispondente valore del mercato digitale nella PA di quasi 8 miliardi di euro.

“Il 2024 - conclude Gay - sarà un anno cruciale per il nostro Paese: avremo la leadership del G7, si rinnoveranno le Istituzioni europee e l’andamento del PNRR sarà più nitido e definito tanto sul piano dei progetti che su quello delle riforme. Sarà questo l’anno in cui dovremo dimostrare di aver compreso la “lezione” che da sempre l’innovazione ci offre: l’innovazione, infatti, non si ferma, ma possiamo decidere quanto sfruttarla. Ecco perché abbiamo oggi il dovere di essere coraggiosi e determinati per affermare una nostra leadership nel campo dell’innovazione digitale, sfruttando le tante intelligenze presenti nel nostro Paese – dall’impresa all’accademia – proiettandoci come protagonisti e partner dello sviluppo tecnologico, impegnandoci per assicurare competenze trasversali e specifiche che coniughino il nostro immenso patrimonio di conoscenza con le innovazioni alla frontiera”. 

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Marco Gay Presidente Anitec Assinform

BILANCIARE I CONSUMI E LA RETE

CON L’ENERGY STORAGE

Anche per il 2023 la domanda di energia rinnovabile è rimasta in costante ascesa in tutta Europa. Le aziende, ma anche i privati, riconoscono sempre più il valore di un investimento nei sistemi di accumulo che garantiscano una parziale o completa autosufficienza elettrica, riducendo in definitiva i costi operativi complessivi

A questo scopo Sparq, azienda tecnologica parte del Gruppo Cebon, e importante figura nell’industria dei sistemi di alimentazione e di stoccaggio energetico, ha firmato un accordo con CheckWatt società di servizi energetici che offre sistemi IT di misurazione e controllo nel campo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Questo sodalizio ha l’obiettivo di includere i sistemi ESS in una smart grid per garantire un crescente bilanciamento della rete elettrica. Ciò sarà possibile attraverso la messa a disposizione dei sistemi di accumulo laddove possono restituire in quel dato momento il massimo potenziale. Se il concetto di smart grid non è di per sé una novità assoluta, la collaborazione fra Sparq e CheckWatt rappresenta un’offerta interessante che va a

vantaggio sia delle industrie che dei consumatori privati con la promessa di un ritorno economico sull’investimento. “Crescono gli sforzi congiunti che aziende come Sparq e CheckWatt stanno compiendo per facilitare una transizione diffusa verso le energie rinnovabili” commenta Luca Negri – Sales Manager di Sparq, che seguita: “Sebbene questa novità riguarda la Svezia, è evidente che in tutta Europa qualcosa si sta muovendo”. Infatti, oltre alle regioni nordiche, le soluzioni di stoccaggio hanno guadagnato una notevole polarità in paesi come la Francia, il Belgio e anche l’Italia.

Lo scenario ESS nel nostro Paese

Per i sistemi di accumulo, il 2022 è stato un anno decisamente significativo in quanto non si è soltanto rilevata una crescita marcata bensì si è registrato il record. A dirlo sono le cifre riportate nel rapporto ANIE Osservatorio Sistemi di Accumulo. Nel solo 2022 sono state installate ben 152.075 nuove unità di energy storage il che ha consentito di raggiungere 227.000 unità funzionanti. Questa cifra corrisponda a una potenza totale di oltre 1 GWh e una capacità complessiva di 2 GWh. In confronto, nel 2021 le nuove unità installate erano state soltanto 35.000. Questi valori danno l’idea di quanto il mercato dei sistemi di accumulo sia in pieno sviluppo. Tuttavia vanno considerate però capacità e potenza messe a confronto con il fabbisogno nazionale, dal quale si può fa-

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News

cilmente capire quale sia la proporzione fra domanda e sistemi di accumulo: nel 2022 la domanda interna è stata di 295 TWh (295.000 GWh) quindi attualmente l’energy storage copre poco meno dell1%. Poco? Probabilmente no, considerato che nel 2015 i sistemi erano meno di 500 unità, i quali garantivano una potenza estremamente bassa, dell’ordine di qualche mega Watt. Secondo i valori forniti da Terna, nella produzione nazionale 2022 le energie rinnovabili (FV, eolico, idroelettrico, geotermico, ecc…) hanno registrato una capacità fra tutti gli impianti installati di oltre 60 GWh. Va fatto notare che il solo fotovoltaico ha totalizzato un incremento produttivo del 12,3% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, tornando ai numeri del rapporto ANIE, è incoraggiante che nel periodo 2021/22 i sistemi di accumulo siano passati da una media di installazione di 3.000 unità/mese a 13.000 unità/mese, con una crescita del 333%. Nel primo semestre 2023 sono stati messi in costruzione 560 MW (0,56 GW) di impianti di produzione energetica di cui il 62% impiega sistemi di accumulo; un 72% in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa, il che mostra un mercato italiano dell’energy storage in ulteriore crescita.

Sistemi di energy storage sempre più “plastici”

Come abbiamo visto dai numeri del report, l’energy storage ha conquistato in un tempo relativamente breve la fiducia degli utenti e si sta rilevando uno strumento efficace per proseguire il seppur molto lungo percorso di indipendenza energetica. Questo cammino, è bene ricordarlo sempre, non è caratterizzato da un approccio individuale ma di generazione energetica che deve guardare alla condivisione: “L’esempio della collaborazione con CheckWatt mette in evidenza lo scopo principale che è quello del bilanciamento della rete. Nei prossimi anni, la proliferazione di dispositivi, la domotica sempre più connessa e performante e naturalmente gli EV, metteranno sotto pressione in modo crescente le reti.” seguita Negri, ponendo il focus sull’intera struttura di distribuzione dell’energia e aggiunge: “Con il probabile aumento della richiesta di energia elettrica, possiamo vedere oggi già in atto molti provvedimenti per evitare l’intensificarsi dei picchi di domanda: fra questi senz’altro la smart grid può rivelarsi uno strumento efficace. Se nella maggior parte dei casi quando si parla di smart grid la tendenza è quella di accostarla alla rete di ricarica degli EV, questa impostazione può essere benissimo declinata anche verso le utenze industriali e private. Per questo motivo i sistemi di energy storage stanno diventando sempre più “plastici” adattandosi a requisiti anche molto diversi fra loro.”

Nuove norme europee, nuovi concetti di prodotto

I sistemi di accumulo, per essere sempre più performanti, richiedono un apporto tecnologico e qualitativo dei materiali. Inoltre per poter favorire la proliferazione occorrerà migliorare l’offerta e la disponibilità; in questo contesto va ricordato che alcuni aspetti come il costo delle materie prime e la loro reperibilità, mettono ancora oggi sotto pressione il mercato delle batterie industriali. Pertanto, di pari passo con la promozione dei sistemi di accumulo, andranno previste anche molte misure per rendere gli ESS sostenibili: è inutile perfezionare l’autonomia energetica se poi a farne le spese è l’ambiente a causa del delicato problema dello smaltimento delle batterie. A questo proposito, l’Unione Europea ha approvato un pacchetto di norme, riguardo l’intero ambito delle batterie, che entrerà in vigore nel 2024 e che porterà numerosi cambiamenti. Primo fra tutti è il ciclo di vita della batteria nella sua interezza nel quale si intersecano tematiche come l’economia circolare e la sostenibilità: “Uno degli obiettivi del pacchetto normativo è quello di rendere circolare il mercato della batteria industriale, dalle fasi produttive a quelle di smaltimento ed estrazione della materia ancora fruibile. In questo modo è possibile agire anche e soprattutto nelle fasi di progettazione delle celle ripensando completamente al prodotto.” prosegue Negri, concludendo “Il sistema energetico, nella sua visione futura, dovrà tenere conto di numerosi aspetti: come detto più volte le energie rinnovabili, così come l’energy storage, da soli non potranno bastare a soddisfare la crescente richiesta. Dovrà per forza di cose essere ripensato l’intero schema della distribuzione in affiancamento ai sistemi di accumulo, i quali saranno sempre più performanti. Occorrerà inoltre puntare alla distribuzione coerente, certamente attraverso le smart grid, ma anche con la previsione di un crescente numero di punti di accumulo; una “scorta” necessaria proprio come succede ora con le riserve di gas e di idrocarburi.” 

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a cura della redazione

UN ANNO DI CONSOLIDAMENTO E INNOVAZIONE

Nel corso del 2023 SDProget Industrial Software ha proseguito il proprio percorso di crescita, ottenendo risultati positivi e implementando miglioramenti significativi alla gamma dei servizi proposti

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News

L’anno appena concluso è stato caratterizzato da successi importanti, che sottolineano il costante impegno di SDProget nel fornire soluzioni all’avanguardia. Tutti i settori hanno conservato una solida competitività, contribuendo al successo complessivo dell’azienda. Il numero totale di clienti ha raggiunto la cifra di 6.680, evidenziando una marcata fiducia nella qualità e nell’innovazione dei servizi offerti.

SPAC Automazione, con la vendita di 500 nuove licenze, si conferma come uno dei software più apprezzati dai clienti. Le nuove funzionalità introdotte nella release 2024 migliorano l’usabilità e la produttività. Questo sistema professionale di progettazione, altamente automatizzato e flessibile, offre una gamma completa di funzioni specializzate e permette di affrontare con successo le diverse sfide legate alla progettazione di impianti elettrici per l’automazione industriale.

Le principali novità riguardano: la gestione dei conduttori che semplifica il lavoro del progettista e migliora la precisione nelle tabelle di cablaggio; i legami diretti tra morsetti dello schema, output disegnati ed editing che agevola le modifiche; la simbologia NEMA e la conversione degli schemi con un clic; la generazione automatica degli schemi di foratura e fresatura piastre per contenitori, quadri elettrici e armadi, che interagiscono in maniera diretta con le stazioni di foratura automatiche tra cui DrillingTech. Infine, è presente la nuova Web App Spac Wiring per il cablaggio manuale assistito del quadro elettrico.

SPAC Start Impianti 24, con 400 licenze vendute, è stata la soluzione più richiesta durante lo scorso anno per la progettazione di impianti elettrici civili, industriali e per il terziario. Le caratteristiche principali nella nuova release offrono la possibilità di importare o disegnare planimetrie, semplificando la progettazione degli impianti elettrici. Le novità riguardano sia l’ambiente planimetrico, con un ricco database di componenti e il sistema Project Center per una composizione rapida del progetto, sia l’ambiente unifilare, con l’aggiunta di simboli legati alle green technology e un aggiornamento della lista dei fili utilizzati. Inoltre, va sottolineato che il servizio di noleggio dei prodotti ha fatto registrare un significativo incremento, mettendo in luce la flessibilità offerta da SDProget ai clienti nella proposta delle tipologie di licenze perpetue o a noleggio. Quest’ultima soluzione consente loro di usufruire del software e di una serie di servizi dedicati per un periodo di 12 mesi.

Nello specifico sono stati effettuati complessivamente 112 noleggi di licenze nel settore automazione, a conferma dell’interesse e dell’adozione di questa opzione da parte degli utenti.

Spac Data Web e il continuo aggiornamento dei database

SPAC Data Web è il servizio di aggiornamento, mediante sincronizzazione online, del database dei componenti che

SDProget mette a disposizione dei professionisti che utilizzano SPAC Automazione e SPAC Start Impianti. Nel 2023 ha visto la distribuzione di 31 pacchetti dati di materiali provenienti da 14 costruttori, con aggiornamenti dei database dei cavi Tekima e Berica Cavi disponibili sul sito. Complessivamente, sono stati inseriti 6.130 codici materiali con blocchi DWG associati.

l continuo sostegno alla formazione

SDProget ha continuato a investire nella formazione nel corso del 2023, registrando un notevole aumento delle ore dedicate in aula, webinar e video lezioni tutorial su YouTube. Grazie al servizio on-demand e sessioni di formazione universitaria, l’offerta formativa è stata arricchita, consentendo agli utenti di sfruttare appieno le potenzialità dei software.

Nel dettaglio, nei corsi di formazione di Livello 1, indicati per coloro che si approcciano per la prima volta ai software CAD, sono state coinvolte ben 1579 aziende; mentre ai corsi intermedi di Livello 2 hanno partecipato ben 162 aziende con 199 iscritti, raggiungendo così un numero significativo di partecipanti.

Infine, l’aumento delle interazioni sul canale YouTube (+39%) con 43.119 visualizzazioni, il tempo di visualizzazione più lungo (+16% rispetto al 2022) e l’incremento degli iscritti (+170) testimoniano il successo delle iniziative online di formazione.

SDProget Industrial Software s.r.l.

Fondata nella metà degli anni ‘80 come attività di progettazione di impianti automatici e macchine speciali nel settore industriale, nel 1988 SDProget Industrial Software s.r.l. si specializza nello sviluppo di Software di Progettazione per l’Automazione CAD.

Attualmente, SDProget Industrial Software è leader nello sviluppo di software CAD per la progettazione nei settori dell’automazione industriale, dell’impiantistica civile, industriale e terziario e per il settore del cablaggio elettrico, con oltre 18.000 clienti con oltre 35.000 installazioni in Italia.

L’azienda impiega oggi uno staff di 30 persone nella sede aziendale di Almese e gestisce una rete commerciale di rivenditori qualificati sul territorio nazionale, oltre ad una proficua collaborazione con gli operatori della grande distribuzione elettrica.

Per informazioni:

Primaklasse S.r.l. SDProget Industrial Software s.r.l. Morgana Corti Antonella Peirolo

PR Specialist & Copywriter Marketing & Communication Management

tel. +39 039 6886101- tel. +39 011 9346666

e-mail: mcorti@primaklasse.com

e-mail: peirolo@sdproget.it

www.primaklasse.com - www.sdproget.it 

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COMPONENTI A SERVIZIO COMPLETO

Ritorna Mecspe (Bologna, 6-8 marzo 2024), l’evento di riferimento per l’industria manifatturiera: anche quest’anno la manifestazione vedrà la partecipazione di Mayr (padiglione 30/ Stand E86). I visitatori, oltre a toccare con mano le innovative soluzioni per la trasmissione di potenza e il controllo del movimento, potranno fare esperienza dell’approccio full service

Componenti innovativi e servizio completo sono la combinazione vincente che permette a Mayr, multinazionale leader nella produzione di componenti per l’industria, di supportare i clienti nella realizzazione di tutte le applicazioni, anche le più complesse. Punto di forza dell’azienda è infatti la capacità di fornire un supporto tecnico qualificato, consulenze senza impegno per identificare il prodotto più adatto in ogni situazione, consegne rapide per la stragrande maggioranza dei prodotti a catalogo grazie all’ampio e fornito magazzino in Italia e soluzioni customizzate in tempi compatibili con le esigenze della produzione.

Sicurezza per l’automazione

Fra le soluzioni che attirano maggiormente l’attenzione

dei visitatori di Mecspe rientrano sicuramente le applicazioni per robotica e automazione, sviluppate per tener conto della crescente elettrificazione degli azionamenti.

Il freno ROBA-stop-M Eco, ad esempio: una soluzione snella e ottimizzata per l’uso in serie, basata sulla popolare serie di freni motore ROBA-stop-M; o il nuovo freno lineare elettromagnetico ROBA-linearstop, un sistema con elevate forze di frenatura, in grado di agire anche dinamicamente e di convincere per i suoi brevi tempi di commutazione.

Soluzioni per cobot

Con la serie ROBA-servostop, Mayr ha sviluppato anche freni a molla per servomotori, appositamente adattati agli elevati requisiti della robotica.

Nel caso di robot leggeri, di solito si preferisce un design ad albero cavo per il passaggio dei cavi all’interno, in modo da non interferire con i cavi esterni. Grazie al suo design, la serie ROBA-servostop Cobot può essere perfettamente integrata in queste costruzioni ad albero cavo.

Monitoraggio senza sensori per freni integrati e di piccole dimensioni

Gli spazi di arresto ridotti sono importanti per la sicurezza dell’uomo e della macchina. Decisivi per la distanza

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News di C.G.

coperta durante l’arresto sono i tempi di intervento dei freni.

Mayr® offre una soluzione intelligente per il monitoraggio dei freni senza sensori. Il modulo ROBA®-brake-checker, installabile a posteriori, funziona senza sensori e, oltre a monitorare lo stato di commutazione e la temperatura critica della bobina, esegue anche un monitoraggio preventivo delle funzioni per verificare l’usura, la riserva funzionale e i guasti.

Protezione affidabile per le alte velocità

Lo stand Mayr a

rigidità torsionale.

Servizi innovativi

I visitatori allo stand Mayr troveranno ad accoglierli professionisti disponibili a supportare ogni esigenza della produzione e a presentare, oltre ai componenti, anche gli innovativi servizi: dal software di configurazione gratuito ai webinar per identificare i componenti più adatti ad ogni situazione, alla progettazione di soluzioni su misura.

Custom per passione

Le proposte customizzate rappresentano un fiore all’occhiello per Mayr, che mette a disposizione dei clienti tutta l’esperienza di un’azienda presente da oltre tre decenni in Italia e di una Casa madre sul mercato da oltre 125 anni: i tecnici dell’azienda traggono grande soddisfazione professionale dalla creazione di soluzioni inedite, che offrono ai clienti prestazioni superiori rispetto a quanto sperimentato in precedenza.

Anche nel campo dei giunti di sicurezza Mayr offre soluzioni affidabili e performanti. I giunti di sicurezza EAS®HSE ad alta velocità sono compatti, hanno un’alta densità di potenza e un ridottissimo momento di inerzia della massa: sono studiati per rispondere alle esigenze del mercato e offrire agli utenti soluzioni ottimizzate in termini di peso. Per soddisfare il trend dell’innalzamento delle velocità di utilizzo, Mayr® è anche in grado di fare un ulteriore passo avanti e ridurre ulteriormente le inerzie garantendo la necessaria

Freni su misura

Una delle applicazioni che ha avuto maggior risonanza nel 2023 ha riguardato i freni di sicurezza del robot antropomorfo Robee, esempio di alta tecnologia Made in Italy realizzato dall’azienda Oversonic. I freni Mayr sono stati adattati alle esigenze del cliente per essere il più possibile compatti e leggeri, pur garantendo un elevatissimo livello delle prestazioni: la sicurezza in un robot collaborativo che lavora a stretto contatto con le persone è fondamentale. Grazie al lavoro svolto sempre a stretto contatto con il cliente, i tecnici Mayr sono riusciti a fornire soluzioni che hanno rispettato tutti gli standard coinvolti.

Giunti ad hoc

Mayr ha realizzato anche un’interessante applicazione per un banco prova collocato in una camera semianecoica. Il giunto lamellare ROBA-DS, perfetto per questa applicazione, è disponibile con manicotto centrale in fibra di carbonio in diverse lunghezze: caratteristica fondamentale in questo caso, dovendo attraversare una parete. Ma la lunghezza di ben 1,5 metri non è stata l’unica caratteristica presa in esame per garantire un corretto funzionamento dell’applicazione: la velocità di rotazione richiesta dall’attività di testing ha reso necessaria una verifica dell’ufficio tecnico per garantire che anche in queste condizioni i disallineamenti rimanessero entro le rigide tolleranze previste. ROBA-DS ha superato brillantemente anche questa difficile prova. 

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Mecspe 2023 ROBA®-brake-checker La gamma Freni

HUMAN-ORIENTED ROBOTS

IL FUTURO DELL’AUTOMAZIONE

La tensione tra globalizzazione e rilocalizzazione, le mutate esigenze dei consumatori, l’imperativo della carbon neutrality ma anche il calo della natalità, l’invecchiamento della popolazione, la difficile reperibilità delle risorse e l’evoluzione dei valori dei lavoratori in fabbrica: i fattori che stanno plasmando l’industria manufatturiera sono molti e, per tenere il passo con questi cambiamenti e soddisfare le esigenze sociali essenziali per uno sviluppo sostenibile, l’automazione sta diventando sempre più centrale

I produttori di tutti i settori sono alla ricerca di una riduzione del consumo di materie prime e di energia, rivolgendosi agli automation provider per ottenere risposte che esulano dalla sola robotica o l’intelligenza artificiale, per inverarsi in una struttura complessiva ben congegnata di robotica fissa, collaborativa e mobile, oltre a tecnologie di monitoraggio e controllo, sensori e tecnologie di visione adattate ai rispettivi requisiti di produzione.

Ma la sostenibilità va intesa non solo come razionalizzazione economica, ovvero realizzare prodotti migliori a costi inferiori e al massimo dell’efficienza ambientale. Sono necessari ambienti di lavoro sicuri e confortevoli, che con-

sentano ai lavoratori di esprimere il loro pieno potenziale e di ricavare un senso di crescita da ciò che fanno.

A questo fine, la progettazione di macchine che supportano le persone sarà più che mai preziosa in un futuro automatizzato e sostenibile. La destrezza e la creatività umana sono indispensabili per una produzione che risponda alla diversificazione e alla personalizzazione delle esigenze dei prodotti, ed è necessario per l’evoluzione della produzione massimizzare le capacità umane.

In OMRON stiamo contribuendo a creare una società migliore attraverso tecnologie che combinano rilevamento, controllo e pensiero; nell’ambito della nostra visione a lungo termine Shaping the Future 2030 (SF2030), l’azienda si impegna a “potenziare le persone attraverso l’automazione”, nella convinzione che il ruolo delle macchine possa evolversi ed espandersi, passando dall’esecuzione di lavori per conto delle persone alla collaborazione con queste ultime.

Questa è l’essenza della macchina come la intendiamo noi, radicata nella filosofia e nelle stesse parole del fondatore di OMRON, Kazuma Tateishi: “Alla macchina, il lavoro della macchina, all’uomo, l’emozione di un’ulteriore creazione”.

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News

ANALOG DEVICES E TMSC RAFFORZANO LA PARTNERSHIP

Grazie all’accordo strategico con TSMC, tramite JASM, ADI rafforza le proprie capacità e la propria resilienza, assicurando la fornitura di chip a lungo termine e l'accesso alle ultime tecnologie a 40nm e oltre

Analog Device ha annunciato oggi la stipula di un accordo strategico con TSMC, principale fonderia mondiale dedicata esclusivamente ai semiconduttori. Lo scopo dell’accordo è la fornitura a lungo termine di wafer tramite la Japan Advanced Semiconductor Manufacturing, Inc. (“JASM”), filiale produttiva di proprietà di maggioranza di TSMC nella prefettura di Kumamoto, in Giappone.

ADI, in virtù della partnership ultratrentennale con TSMC, ha così la possibilità di assicurarsi una disponibilità aggiuntiva di tecnologie fine pitch necessarie alle piattaforme cruciali utilizzate per il proprio business, tra cui le

applicazioni wireless BMS (wBMS) e Gigabit Multimedia Serial Link (GMSL™). L’impegno congiunto mira a rinforzare la già resiliente rete di produzione ibrida di ADI, con cui mitigare gli effetti dovuti a fattori esterni supportando al contempo i mezzi per aumentare la produzione e renderla rapidamente scalare per soddisfare le esigenze dei clienti.

“La nostra rete di produzione ibrida aiuta a fornire un vantaggio competitivo ai nostri clienti. Insieme a TSMC, possiamo supportarli con forniture più resilienti, rispondere ancora più velocemente alle loro esigenze e alle mutevoli condizioni del mercato, oltre che concentrare i nostri investimenti su soluzioni di produzione innovative a vantaggio della società e del pianeta”, ha commentato Vivek Jain, Executive Vice President of Global Operations & Technology di ADI.

“L’annuncio di oggi dimostra l’impegno di TSMC nell’aiutare i clienti a soddisfare le loro esigenze di produzione a lungo termine”, ha affermato Sajiv Dalal, Executive Vice President of Business Development di TSMC North America. “Siamo lieti di espandere ulteriormente la collaborazione con ADI che contribuirà a garantire un processo costante e dinamico di innovazione dei semiconduttori con solide capacità produttive”.

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Vivek Jain, Executive Vice President of Global Operations & Technology di AD Sajiv Dalal, Executive Vice President of Business Development di TSMC North America

È PARTITO SPS ITALIA ON TOUR LA PRIMA TAPPA AD ANCONA

Il primo degli incontri itineranti organizzati da SPS Italia, la fiera di riferimento dell’automazione e del digitale per l’industria, è stato il 7 febbraio. Focus su intelligenza artificiale, robotica e meccatronica

SPS Italia On Tour, il percorso di avvicinamento a SPS Italia 2024, prende il via il 7 febbraio dal Teatro delle Muse di Ancona, con la tavola rotonda dal titolo “Innovazione in movimento: Robotica, Meccatronica e AI per l’industria manifatturiera”. I fornitori di tecnologia e le aziende dei distretti industriali marchigiani si incontrano per condividere le esigenze di mercato in termini di digitalizzazione e intercettare le case history più rappresentative che possano orientare nella trasformazione. Al centro dell’incontro le opportunità legate a robotica, meccatronica, intelligenza artificiale con una visione più ampia sull’evoluzione del lavoro e sul ruolo di primo piano dell’innovazione per la competitività del manifatturiero.

Le voci del territorio Marco Battino, Assessore all’Università, Politiche giovanili, Sviluppo imprenditoriale, Volontariato civico del Comune di Ancona: “ringrazio Messe Frankfurt Italia per l’organizzazione della tavola rotonda dedicata a robotica, meccanica e intelligenza artificiale, con un focus tecnologico definito e applicativo riferito alle esigenze e alle eccellenze della manifattura del territorio. La presenza di molti autorevoli esponenti accademici e dell’industria locale non solo rende onore alla città di Ancona che ospita l’evento, ma crea un’occasione importante di aggiornamento e di confronto per gli addetti ai lavori, oltre che di sensibilizzazione per la Pubblica amministrazione, che in questo caso ho l’onore di rappresentare come assessore allo Sviluppo imprenditoriale del Comune di Ancona. Viviamo e operiamo in un’epoca storica rivoluzionaria dal punto di vista dell’innovazione e lo sviluppo del territorio non può prescindere dalla crescita della nostra conoscenza, che deve essere profonda e radicata sulle esigenze e sulla fisionomia produttiva della nostra città Una conoscenza che giorno dopo giorno può diventare azione concreta se si raccoglie, come Ancona ha scelto di fare, la sfida della rete, che mette insieme esperienze e competenze del mondo scientifico, di quello produtti-

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Eventi
C.G.
di

vo e dei decisori politici. Raccogliere questa sfida significa modificare i nostri sistemi che, affidando ai nuovi strumenti alcuni processi produttivi, hanno la possibilità concreta di liberare energie progettuali e creative. Questa è una delle grandi opportunità del nostro momento storico e noi vogliamo coglierle appieno, nell’interesse e a servizio della crescita del nostro territorio e del benessere dei nostri cittadini.”

Marco Bentivogli, Coordinatore Nazionale BASE ITALIA, Esperto di politiche di innovazione: “come è noto, l’innovazione “non chiede il permesso”. E se questo vale da sempre il nuovo scenario sottopone il lavoro, l’industria manifatturiera ad un’accelerazione mai vista sino ad ora. L’accessibilità alle soluzioni di robotica, di meccatronica, di digitalizzazione e nello specifico di Intelligenza Artificiale sono le tecnologie abilitanti del salto di qualità che può rilanciare il sistema industriale marchigiano e dare prospettive ad un ecosistema territoriale dell’innovazione consolidato. Le 3 transizioni (tecnologica, ambientale, demografica) ci costringono ad aggiornare e ripensare posizioni che ritenevamo immutabili ma al contempo ci consentono, se ben governate di migliorare il livello di sostenibilità ambientale e sociale ma anche finanziari e industriale delle produzioni. L’appuntamento di SPS Italia è un’ottima occasione per confrontarsi su queste sfide e avere punti di percorsi e soluzioni concrete per le imprese.”

Paolo Cecchi, Project Manager Innovation & Technology Hugo Boss: “i Calzaturifici Italiani fanno parte delle aziende Manifatturiere, il valore aggiunto del prodotto finito è rappresentato dall’essere parzialmente “fatti a mano” e dal marchio Made in Italy. La nostra azienda produce calzature da Uomo da oltre 30 anni, e per poter rimanere competitiva, ha bisogno di mantenere la finitura artigianale e il marchio Made in Italy, ma allo stesso tempo ottimizzare i processi produttivi per aumentarne l’efficienza. Il progetto di innovazione che abbiamo realizzato mirava ad eliminare o ridurre al minimo le attività definite a NON valore aggiunto come quella svolte dai lavoratori per caricare e scaricare le macchine nelle fasi di cardatura e incollaggio, con un sistema di automazione. Ovviamente sia i Robot che le macchine automatiche utilizzate per svolgere l’attività, non rappresentano la novità, in quanto sono presenti sul mercato da decenni. La vera innovazione è stata l’applicazione, ovvero l’idea di manipolare qualsiasi tipo di calzatura “montata” senza bisogno di modificare le forme. Questa idea, unica nel suo genere,

ha prodotto molteplici miglioramenti: aumento degli standard di qualità del prodotto finito; un netto miglioramento dell’ergonomia del posto di lavoro (eliminando completamente i movimenti ripetitivi); riqualificazione del lavoratore che di fatto è diventato un vero e proprio operatore specializzato addetto alla linea di automazione.”

Mauro Parrini, Chief Operating & Innovation Officer Simonelli Group: “l’innovazione è uno dei valori fondanti di Simonelli Group sin dalla nascita e tutta la nostra storia è una storia di evoluzione e rinnovamento continui, prima di tutto nei prodotti. Nel corso degli anni abbiamo introdotto tecnologie all’avanguardia in grado di indirizzare il mercato: negli anni ’50 la tecnologia dell’erogazione continua ha portato alla sostituzione della macchina a leva; negli anni ’70, tra i primi nel settore, introducevamo l’elettronica; negli anni a seguire le tecnologie di miglioramento della qualità dell’estrazione e della macinatura sono state recepite nei campionati mondiali del WBC; in questi ultimi anni gli sforzi si concentrano principalmente sull’introduzione di soluzioni tecnologiche in grado di abbattere significativamente il consumo energetico e l’impatto ambientale. All’innovazione di prodotto si è affiancata, nel tempo, quella dei processi e dell’organizzazione e tutto questo ci ha permesso di essere presenti oggi in oltre 100 paesi nel mondo e rappresentare uno tra i principali player del mercato.

Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono cresciuti negli anni, specie a partire dagli anni ’90 ed anche attraverso collaborazioni con Università e Centri Studi (UNIVPM; Politecnico di Milano). Siamo orgogliosi di aver costruito nei nostri spazi, insieme ad UNICAM, il RICH: un vero e proprio laboratorio in cui effettuiamo regolari ricerche sulla chimica e la fisica del caffè. Il progetto Simple è stato un ottimo esempio di come aziende operanti in settori diversi possono collaborare nella ricerca e sviluppo, mettendo a fattor il proprio know how per raggiungere un obiettivo comune e trasversale a tutti, come può essere ad esempio quello della manutenzione predittiva”.

SPS On Tour prosegue il 27 marzo a Padova al Competence Center SMACT con il convegno dla titolo “Il ruolo delle tecnologie digitali al servizio della qualità” e a Torino il 17 aprile al Competence Center CIM4.0 con l’incontro dal titolo “I nuovi orizzonti dell’industria manifatturiera: Robotica, Automazione e Digitale per costruire un futuro più sostenibile”. 

Tecnologie IoT

LA PROSSIMA GENERAZIONE DELL’INTERNET OF THINGS

Il futuro dell’Internet of Things e dell’Edge Computing può rivoluzionare il modo in cui i processi di produzione sono organizzati e monitorati lungo le catene del valore strategiche. Nell’ambito dei programmi Horizon Europe, alcuni progetti pilota hanno permesso di valutare gli impatti dei sistemi IoT di prossima generazione e l’integrazione di tecnologie avanzate per: 5G e oltre, sicurezza informatica, elaborazione distribuita, Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata e Internet Tattile

La trasformazione digitale dei sistemi socio-economici e tecnologici avanza a grande velocità: assistiamo a una crescita esponenziale di dispositivi e sistemi connessi e delle capacità di elaborazione e analisi dei dati mentre i dispositivi diventano sempre più intelligenti nella raccolta di dati, nell’elaborazione e nella trasmissione di informazioni e nell’attivazione di azioni in tempo reale. Si delinea come centrale lo scenario dell’Internet of Things (IoT), l’internet delle cose, cioè l’infrastruttura tecno -

Llogica che consente di integrare apparecchiature, dati, potenza di calcolo e connettività, creando ambienti intelligenti dove le tecnologie digitali consentono di ottimizzare il modo in cui viviamo, lavoriamo, interagiamo. Entro il 2025 è prevista, secondo le analisi di International Data Corporation, l’implementazione di oltre 41 miliardi di dispositivi IoT e si parla ormai di IoT di prossima generazione (Next Generation Internet of Things, NGIoT). Ciò porterà a una crescita esponenziale dei dati e avrà l’ulteriore conseguenza di spingere le operazioni informatiche e l’analisi dei dati verso l’edge: il “bordo” o la periferia di una rete. L’edge

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computing, si basa su una tecnologia multilivello che consente la gestione e l’automazione dei dispositivi

IoT connessi: l’elaborazione quindi lascia l’area centrale per spostarsi a un punto più vicino (o addirittura all’interno) del dispositivo IoT. È la logica evoluzione del modello dominante di cloud computing, che evita il trasferimento di dati mission-critical nel cloud, supportando resilienza, operazioni in tempo reale, sicurezza, privacy e protezione; allo stesso tempo, riduce il consumo energetico e la nostra impronta di carbonio.

La ricerca, l’innovazione e la diffusione della Next Generation IoT avranno quindi bisogno di una forte capacità di calcolo all’edge per sostenere l’autonomia digitale dell’Europa nei futuri sistemi ICT. Ciò sarà raggiunto creando un continuum informatico – dagli sciami di dispositivi remoti fino al cloud – e prevede la creazione di piattaforme intelligenti guidate dai principali attori europei.

In questa prospettiva è stata varata la strategia IoT europea che negli ultimi tre anni, nell’ambito dei Programmi Horizon Europe, si è sviluppata attraverso incontri, analisi, forum e progetti pilota; i progetti hanno ricercato e sviluppato soluzioni che integrano le tecnologie IoT per sfruttare la forza e la leadership tecnologica europea nel contesto di una prossima generazione di dispositivi e sistemi IoT, concentran -

dosi su argomenti avanzati come: oltre il 5G, sicurezza informatica, elaborazione distribuita, Intelligenza Artificiale (AI), Realtà Aumentata e Internet tattile. Il percorso è stato condensato in alcuni White Paper che, oltre a darci una visione della attuale situazione, possono aiutare a disegnare il tragitto futuro.

Misurare gli impatti

Un primo risultato delle sperimentazioni sul campo e delle relative indagini e approfondimenti da parter degli esperi del consorzio EU-IoT, è stata la valutazione dell’impatto complessivo ottenuto dall’implementazione di Next Generation IoT; tale valutazione considera sia una componente qualitativa che una quantitativa.

L’analisi qualitativa si è concentrata sui contributi delle Research and Innovation Action (RIA) relativamente agli obiettivi di sviluppo sostenibile e sui contributi rivolti alle aree di applicazione della strategia UE-IoT, affrontando l’impatto sui sei cluster che compongono il secondo pilastro di Horizon Europe“Sfide globali e competitività industriale europea” - e cioè: salute; cultura, creatività e società inclusiva; sicurezza civile; digitale, industria e spazio; clima energia e mobilità; bioeconomia alimentare, risorse naturali, agricoltura e impatto ambientale.

Tecnologie

I risultati attesi dei progetti in termini di tecnologia, formazione professionale, utilizzo aziendale, standard e risorse politiche sono stati valutati anche rispetto alle aree principali di EU-IoT:

• le interfacce uomo/IoT, riferite ad argomenti quali l’intelligenza, le interfacce digitali (ad esempio, la Realtà Virtuale), il rilevamento digitale (ad esempio, Internet tattile) e la robotica;

• il Far Edge, con riferimento a temi quali l’intelligenza all’estremità più lontana, il miglioramento dell’elaborazione (ad esempio, dispositivi a basso consumo) e la consapevolezza del contesto;

• il Near Edge, riferito ad argomenti come l’intelligenza ai confini più vicini e il miglioramento dell’elaborazione (ad esempio, virtualizzazione e gemelli digitali);

• l’infrastruttura, con riferimento ad argomenti come il miglioramento dell’elaborazione (ad esempio, la virtualizzazione della rete) e le reti intelligenti (ad esempio, il TSN e il 5G);

• i data space, con riferimento a temi quali gli spazi dati efficienti e sicuri (ad esempio, modelli plug & play per applicazioni autonome) e la gestione degli stessi (ad esempio, la governance dei dati).

Nel complesso tutti i progetti esaminati hanno prodotto contributi rilevanti nelle sei categorie di impatto. Tutti i progetti si aspettano contributi molto rilevanti per la categoria di impatto “Digitale, industria e spazio” per quanto riguarda la digitalizzazione e le tecnologie emergenti, nonché per i contributi sulla privacy e sulla sicurezza dei dati.

Si trovano contributi significativi anche in termini di “Clima, energia e mobilità”, dove l’IoT contribuisce a una mobilità rispettosa dell’ambiente, nonché alla gestione dell’automazione intelligente; come pure si prospetta la trasformazione degli edifici in strutture intelligenti ottimizzando il consumo e la raccolta di energia anche con tecniche di intelligenza artificiale distribuita.

Nella categoria “Salute”, all’IoT si affianca il Machine Learning (ML) per supportare la formazione e la personalizzazione dei trattamenti; e ci sono esempi di utilizzo di smart mirror per l’assistenza agli anziani consentendo il rilevamento di comportamenti anomali in tempo reale.

I contributi attesi per l’area “Bioeconomia, agricoltura e ambiente” sono in linea con gli avanzamenti tecnologici in questi ambiti, nella prospettiva dell’agricoltura intelligente; gli esempi dei contributi dell’IoT sono numerosi: basterà citare i progetti per l’analisi dei pollini per l’industria del miele, o l’utilizzo di AI e ML per i sistemi automatizzati di raccolta dei funghi.

Sempre stando sulle componenti qualitative dell’analisi di impatto, ci sono contributi relativi anche alla dimensione etica, importanti per identificare i poten -

ziali problemi che possono sorgere dai diversi aspetti come la privacy, la governance dei dati, la trasparenza, la sicurezza ecc. Questa analisi aiuta a valutare gli impatti su un piano più ampio e a sviluppare tecnologie che affrontino le questioni etiche identificate cercando di evitare potenziali danni, garantendo l’equità e contribuendo a promuovere la fiducia.

E non manca una valutazione della dimensione cooperativa, che può essere valorizzata e rafforzata. Proprio per questo la EU-IoT ha avviato diverse iniziative per consolidare la cooperazione: eventi come Hackathon, pubblicazioni congiunte, conferenze, oltre a numerosi workshop per presentare progressi e casi d’uso e per favorire le discussioni sulle sfide e sulle soluzioni di interoperabilità.

Passando alla prospettiva quantitativa sugli impatti, l’analisi si basa su una raccolta di indicatori chiave di performance (KPI) di Ricerca e Sviluppo per supportare una valutazione obiettiva dell’impatto scientifico e innovativo e dell’impatto sullo sviluppo delle imprese.

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Nel complesso, il livello dei contributi alla R&S è elevato, sia in termini di pubblicazioni, sia di organizzazione di eventi scientifici, sia di advanced training; notevole è pure il livello del trasferimento tecnologico e della diffusione delle conoscenze.

Sono misurabili quantitativamente anche gli impatti dei progetti IoT sulle organizzazioni di sviluppo degli standard (Standards Development Organizations, SDO). Qui i contributi si suddividono in due categorie: il monitoraggio, dove i progetti partecipano a specifici eventi e discussioni SDO, ma non contribuiscono direttamente allo sviluppo dello standard; i contributi, dove i progetti contribuiscono effettivamente a una SDO tramite white paper, relazioni, presentazioni, dimostrazioni e altro materiale. In effetti si osserva che la maggior parte dei progetti monitora attivamente gli SDO rilevanti come IEEE, IETF, ITU-T. ETSI, ISO, CEN-CENELEC.

Questioni di skill

Un fattore cruciale della strategia EU-IoT, nella

prospettiva della NGIoT, è quello della disponibilità di competenze adeguate ovvero della presenza di risorse umane dotate degli skill necessari per fronteggiare la complessità dei progetti IoT e la accelerazione tecnologica che li determina. Un altro White Paper del consorzio EU-IoT affronta la questione attraverso un’indagine i cui risultati consentono di formulare una serie di osservazioni e indicazioni utili per chi intende sviluppare progetti IoT.

Le competenze più generali e ampiamente applicabili sono anche le più popolari e cioè quelle ampiamente utilizzate finora nell’ambito dei sistemi e delle applicazioni IoT; questo perché tali competenze consentono ai professionisti di impegnarsi in una vasta gamma di progetti e attività IoT.

Le competenze specialistiche sono importanti per segmenti e gruppi specifici di professionisti dell’IoT.. Ad esempio, ci sono competenze che si collocano molto in alto nel settore manifatturiero (ad esempio, i PLC) e competenze che si collocano molto in alto nei settori che gestiscono dati sensibili (ad esempio, l’assistenza sanitaria).

Diverse competenze trasversali (ad esempio, l’apprendimento permanente) sono molto importanti: ci sono competenze che sono state valutate oltre il 70% nella scala di importanza del sondaggio (ad esempio, capacità di gestione del tempo, capacità di gestione delle persone). I professionisti IoT di successo non possono permettersi di ignorare le competenze trasversali.

L’indagine sugli skill può essere utilizzata come strumento per raggruppare le competenze individuali in profili di competenze: è possibile impostare criteri sulle competenze classificate per associarle ai profili delle competenze.

EU-IoT fornisce tre potenti strumenti che facilitano la costruzione di profili di competenze e percorsi di apprendimento:

• anzitutto il quadro delle competenze EU-IoT, che facilita la costruzione di profili di competenze coerenti che comprendono raccolte di corsi ben strutturate e complementari;

• poi l’indagine EU-IoT, che può guidare la specificazione dei profili di competenze soggetti a criteri quali la popolarità complessiva di determinate competenze, oppure la loro rilevanza per settori specifici (ad esempio, l’industria manifatturiera); ma anche la loro complementarità: ad esempio, gli skill relativi all’analisi IoT possono essere utilizzati per formare un profilo delle competenze del data scientist IoT.

• infine il catalogo della formazione EU-IoT, che fornisce un insieme di risorse formative utilizzabili per costruire programmi di formazione che portano alle competenze chiave di un determinato profilo di competenze. 

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Tecnologie

VERSO UN FUTURO AUTOMATIZZATO LE TAPPE EVOLUTIVE DEL DIGITAL TWIN

Il Digital Twin o gemello digitale dell’opera ha rivoluzionato il mondo delle costruzioni. Allo stato attuale, tale tecnologia - ormai parte integrante della metodologia BIM- consente, grazie alla sensoristica, di gestire un edificio o un’infrastruttura fin dal progetto per continuare a farlo durante il suo intero ciclo di vita. Il Digital Twin è in continua evoluzione e non è ancora giunto al suo livello di maturità più elevato

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 1/2024 24 di C.G.

LLa definizione di Digital Twin è stata introdotta nel 2003 dal Dr. Michael Grieves: “a sensorenabled digital model of a physical object that simulates the object in a live setting”, ovvero un modello digitale abilitato da sensori di un oggetto fisico simulato in un ambiente live. Il Digital Twin è caratterizzato da sei livelli di maturità: da 0 a 5. Si parla di livello 0 per indicare le varie informazioni di un asset ottenute con sopralluoghi e sondaggi puntuali. Il livello 1 include i modelli 2D o 3D del sistema in considerazione. Il livello 2 introduce invece l’approccio BIM, con un apposito Common Data Environment (CDE) che aiuta a gestire un’opera nel suo ciclo di vita. Nel livello 3, che One Team ha sviluppato nei progetti europei di Ricerca & Innovazione (R&I), i dati di sensoristica provenienti dal campo sono integrati in tempo reale nei modelli gemelli digitali. In quest’ultimo caso, l’utente che interagisce con il Digital Twin ha anche la possibilità di accedere alle misurazioni storiche dei device Internet of Things (IoT) e a strumenti di simulazione per prevedere il comportamento dell’oggetto fisico; per esempio, sarà possibile visualizzare i consumi energetici attesi o i dati indoor sulla qualità dell’ambiente.

Digital Twin livello 4, sperimentazione europea in corso: One Team c’è

Fin qui i livelli più noti e diffusi. Il livello di maturità 4 del Digital Twin è ancora più avanzato perché permette di controllare da remoto l’edificio o l’infrastruttura. Il modulo di simulazione del livello 3 è affiancato da uno di ottimizzazione, dove differenti scenari ottenuti tramite algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI), sono confrontati tra loro e con lo stato di fatto. In un nuovo progetto di R&I (BuildON) finanziato dalla Commissione Europea, One Team sta collaborando insieme a una ventina di partner internazionali (società private e centri di ricerca) per raggiungere questo livello di maturità. La tecnologia sviluppata da BuildON sarà testata inizialmente in 5 progetti pilota in Europa, ciascuno con la sua peculiare ubicazione, condizione climatica, tipologia di edificio, configurazione del sistema energetico e utenti finali. Questi progetti forniranno sviluppi progressivi in tempo reale, possibili difetti e convalida della metodologia. Tale versione di Digital Twin ha come scopo la chiusura del ciclo di comunicazione bidirezionale tra il mondo fisico e quello digitale, applicando gli scenari previsti e le strategie di controllo ottimali.

Digital Twin livello 5, l’ultima frontiera L’ultimo gradino di maturità del Digital Twin è il

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Tecnologie

quinto. Lo step in più richiesto rispetto al livello 4 è in termini di automazione. La gestione dell’edificio o dell’asset industriale non richiede dunque più l’intervento umano e avviene attraverso un’orchestrazione e una sincronizzazione in tempo reale. In aggiunta al quarto step di maturità, il migliore scenario di ottimizzazione è scelto in maniera automatica. In ambito edilizio l’automazione è supportata dal concetto di Building Automation Control System (BACS), un sistema che include una serie di servizi dedicati al monitoraggio e alla gestione ottimizzata dell’edificio al fine di renderlo energeticamente efficiente.

GeoDigital Twin e satelliti per monitorare le infrastrutture

Un discorso a parte lo merita l’evoluzione del Digital Twin georeferenziato o GeoDigital Twin integrato nel sistema di progettazione BIM. Il GeoDigital Twin di un’infrastruttura è un collettore di dati di varie tipologie che si sviluppa all’interno dell’ecosistema BIM-GIS, dove la metodologia BIM è integrata con gli strumenti GIS. Il CDE, i sensori IoT, le tecnologie di Realtà Aumentata e Virtuale (AR/VR) e gli algoritmi di AI sono alcuni dei moduli che compongono il GeoDigital Twin. Esri

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ArcGIS Pro è certamente il software di riferimento nel modo GIS: supporta la visualizzazione, l’analisi avanzata, la gestione e la condivisione di dati. Il punto di forza del connubio BIM-GIS sta nel fatto che i file del mondo BIM (quelli di Revit o Civil 3D e gli IFC) sono importabili all’interno di ArcGIS Pro. Un altro aspetto chiave nel processo BIM-GIS è legato all’integrazione di ArcGIS Pro con il cloud di Autodesk, in particolare Construction Cloud e BIM 360 Docs. In aggiunta, il cloud di Esri (ArcGIS Online) si connette a quello di Autodesk attraverso la soluzione ArcGIS GeoBIM, che offre funzionalità di confronto tra i dati geospaziali dell’ambiente Esri con quelli di progettazione, costruzione e manutenzione provenienti dall’universo Autodesk.

Il Caso dell’ Agenzia Spaziale Europea (ESA)

Per un monitoraggio sempre più incisivo delle infrastrutture entra in scena anche l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Nel contesto del GeoDigital Twin l’analisi

dei dati satellitari con la tecnica interferometrica differenziale avanzata (A-DInSAR) ricopre un’importanza sempre più elevata, perché consente di monitorare in modo efficace e a basso costo i movimenti millimetrici nel tempo di grandi opere come ponti e viadotti, e cantieri in evoluzione. Tramite i satelliti Sentinel, l’ESA mette a disposizione un vasto numero di immagini radar (SAR) ad alta risoluzione di tutto il territorio europeo. Scaricare queste immagini per determinate aree di interesse e processarle con appositi algoritmi di AI garantisce un monitoraggio strutturale delle infrastrutture e del terreno circostante. L’obiettivo di One Team per il prossimo futuro è l’integrazione di questa tecnologia con quella BIM-GIS in un progetto di R&I con il supporto di ESA.

In questa maniera, operatori stradali e costruttori saranno in grado di tenere sotto controllo gli asset in gestione durante il loro intero ciclo di vita, dalla fase di progettazione a quella operativa, ricevendo allerte e segnalazioni qualora il monitoraggio satellitare identifichi situazioni ad alto rischio. 

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IL RUOLO DEGLI STRUMENTI DIGITALI

NEL SOSTEGNO ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Il modello dell’economia circolare si sta imponendo come nuova maniera di concepire la manifattura, tenendo in considerazione l’intero ciclo di vita di un prodotto. “Pensare circolare” significa infatti andare oltre le tecniche di buona progettazione, coinvolgendo una molteplicità di attori, anche molto distanti tra di loro, e ciascuno con caratteristiche peculiari, che devono interagire con il prodotto nelle sue diverse fasi

LLa circolarità prevede la reintroduzione del prodotto (riuso) oppure di sue parti (riciclo) nel mercato fino ad arrivare ad ottenere materie prime per nuovi cicli di produzione. Questo modello abilita la creazione di un’economia che è innanzitutto vantaggiosa dal punto di vista finanziario, oltre che per l’ambiente. Il focus principale riguarda le compe -

tenze e tecnologie impiegate nella produzione e nel disassemblaggio dei prodotti, ma affinché il processo circolare possa funzionare è necessario trasferire una quantità rilevante di informazioni a tutti gli attori coinvolti. Non solo, dunque, i dati tecnici del prodotto, ma anche informazioni in merito a come questo sia stato utilizzato e/o modificato nel tempo. È necessario quindi identificare il prodotto, conoscerlo e conoscerne la storia.

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Tecnologie
di Paolo Comi – Italtel; Martina Imarisio Neviani - AFIL

L’utilizzo degli strumenti digitali e le relative implicazioni

La disponibilità di strumenti digitali e la loro ubiquità, grazie al modello cloud, forniscono la modalità con cui trasferire e rendere disponibili dove serve, quando serve e a chi serve, le informazioni necessarie ad eseguire il giusto processo nel particolare momento della vita del prodotto.

Mantenere la proprietà del dato lungo tutta la catena e conoscere la storia del prodotto sono fondamentali per identificare gli attori e creare le condizioni che rendano vantaggioso condividere i propri dati. È inoltre importante garantire l’affidabilità dei dati e la loro immutabilità, come pure la sicurezza nella loro trasmissione. Da ultimo, è necessario permettere l’accesso ai dati ovunque e in qualunque momento.

Il progetto ReCircleMan

Tra gli attori che si occupano della transizione digitale, anche Italtel, storica azienda di telecomunicazioni e servizi ICT, sta affrontando il tema dell’economia circolare partendo dal proprio impegno nella ricerca, da una parte, e dal confronto con gli attori del mercato, dall’altra. Italtel ha messo a punto un asset digitale per il tracciamento di prodotto, accessibile con un modello cloud, che garantisce l’immutabilità delle transazioni sfruttando la tecnologia blockchain. Questo strumento digitale, sviluppato grazie al progetto ReCircleMan (finanziato da EIT Manufacturing), di fatto è un database distribuito, che traccia la storia di tutte le modifiche ad un dato e garantisce i requisiti di proprietà, accessibilità controllata, sicurezza e disponibilità dei dati.

Il problema culturale

Nonostante la flessibilità e la completezza di uno strumento digitale, uno dei principali ostacoli alla condivisione dei dati all’interno di una catena del valore è di natura culturale. Per varie ragioni, le imprese, insieme a molti altri attori della catena, considerano ancora rischioso condividere le proprie informazioni. Ci si trova, dunque, di fronte a nuovi requisiti, questa volta non di natura tecnica. Per attivare i processi di economia circolare, bisogna basarsi su nuovi fondamenti, ovvero che la condivisione dei dati sia un valore e, al tempo stesso, economia.

Le filiere produttive di Regione Lombardia ed il ruolo del Cluster AFIL

In questa sede non viene approfondita la questione culturale che sottende la decisione di condividere i dati per abilitare un nuovo modello di economia. È invece ritenuto di maggiore interesse concentrarsi sull’importanza di promuovere un dialogo tra competenze, esigenze e interessi diversificati al fine di concepire soluzioni innovative in un contesto dove apparentemente si vedono

solo ostacoli. In tal senso, un ruolo cruciale è rivestito da AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia, di cui Italtel è Socio ormai da diversi anni. Tra le sue varie attività, ad esempio, il Cluster Tecnologico Lombardo per il Manifatturiero Avanzato ha contribuito attivamente, a partire dal 2022, alla costituzione e animazione delle filiere produttive in Lombardia. Partendo dall’idea di Regione Lombardia di formalizzare tali ecosistemi presenti sul territorio regionale, AFIL ha lavorato allo sviluppo di progettualità basate sulle necessità e sfide individuate dagli aderenti alle filiere. Per lavorare in questo senso e per reperire ulteriori spunti ed idee, AFIL ha fatto affidamento sulle proprie Strategic Communities, ovvero gruppi di lavoro di cui fanno parte i membri del Cluster, nell’ottica di confronto e scambio di buone pratiche. Dalle Strategic Communities sono scaturiti molti dei progetti di filiera facilitati da AFIL e successivamente approvati da Regione Lombardia. Cultura manifatturiera e cultura digitale si incontrano proprio in tali ambiti e si contaminano nell’ottica della ricerca di una sintesi che abbia ricadute pratiche nel business e nella vita di tutti i giorni. Rispetto invece all’economia digitale non si possiedono ancora risposte complete e esaustive, ma l’impressione è quella di aver tracciato una via ed avviato un percorso che permetta di affrontare con successo le sfide ambientali, economiche e sociali. 

AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia – è il Cluster Tecnologico ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia per le tematiche del manifatturiero avanzato. Attraverso le Strategic Communities, ovvero gruppi di lavoro formati da grandi imprese, PMI, start-up, associazioni, università e centri di ricerca che lavorano su tematiche strategiche per il manifatturiero lombardo, AFIL accompagna i suoi associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso incontri tematici, workshop, webinar, matchmaking, missioni internazionali, favorendo lo sviluppo di progettualità di filiera e promuovendo la R&I anche a livello interregionale. Le Strategic Communities di AFIL ad oggi sono 6: De- and Remanufacturing for Circular Economy, Digital Transformation, Advanced Polymers, Additive Manufacturing, Secure and Sustainable Food Manufacturing e Smart Components. In particolare, la Strategic Community “Secure and Sustainable Food Manufacturing”, coordinata dal Politecnico di Milano e da Tecnoalimenti, si pone come obiettivo quello di facilitare la collaborazione tra i produttori di conoscenze e tecnologie provenienti dal mondo manifatturiero, rappresentato da AFIL, con le industrie legate alla trasformazione alimentare puntando a migliorare la sicurezza e la sostenibilità di questo importante settore della Lombardia per renderlo ancora più competitivo.

Coloro che volessero ricevere maggiori informazioni sulle attività di AFIL sono pregati di scrivere ad andrea.mazzoleni@afil.it.

Per associarsi ad AFIL visitare www.afil.it

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UN SALTO NEL FUTURO DELLA MECCANICA

Come automatizzare in sicurezza applicazioni di Machine Tending e Saldatura

MACHINE TENDING / di Sofia Rossi INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE
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Lo scorso 14 febbraio, presso la sede di Omron a Milano, si è tenuto “Un salto nel futuro della meccanica”. L’evento organizzato da Omron, leader nella produzione e fornitura di tecnologia e componenti per l’automazione industriale, in collaborazione con Schunk Italia, leader di competenza nella tecnologia di bloccaggio utensili e attrezzature e nella tecnologia di presa e di automazione e Guidetti Technology, da oltre 40 anni specializzata nelle tecnologie di saldatura, è stato interamente dedicato alle officine meccaniche, alle soluzioni robotiche complete e intelligenti per applicazioni di asservimento macchina, saldatura e finitura superficiale con un focus particolare sulla sicurezza. In chiusura, i partecipanti hanno avuto la possibilità di assistere ad una demo showcase delle ultime innovazioni tecnologiche.

In cosa consiste l’asservimento macchine?

La mattinata si è aperta con i saluti di benvenuto e una breve presentazione delle tre aziende organizzatrici dell’evento da parte di Stefano Gandolfi, Regional Marketing Manager Omron, Andrea Lolli, Sales Manager Italia Schunk e Massimo Guidetti, Owner Guidetti Technology. Quindi si è entrati nel merito della prima applicazione, l’asservimento macchina, con Daniele D’Adda, Business Developer Robotics Omron. L’asservimento macchine, noto anche come machine tending, è l’applicazione più comune per i robot collaborativi. Il significato base di asservimento è quello di fornire supporto a qualcuno o qualcosa. Nel nostro caso, l’asservimento macchine consiste nel caricare una specifica macchina con pezzi o materiali grezzi per poi scaricare dei pezzi lavorati. L’introduzione della robotica consente il superamento di alcune delle problematiche legate al machine tending e permette di affrontare le sfide di un mercato sempre più dinamico e competitivo.

Un processo di asservimento macchine robotizzato può essere ripetuto all’infinito, purché il robot continui a ricevere pezzi grezzi e la macchina continui a produrre pezzi lavorati, sopperendo così alla difficoltà sempre maggiore delle aziende di trovare lavoratori disposti ad eseguire un compito noioso e ripetitivo e riducendo il costo del lavoro, a fronte di un incremento della produttività, della qualità e della velocità, laddove il collo di bottiglia del processo è rappresentato dai tempi di carico/scarico della macchina; il tutto senza trascurare gli aspetti legati alla sicurezza, intesa sia come prevenzione delle patologie professionali legate al movimento ripetitivo dell’essere umano che come riduzione degli incidenti sul lavoro.

La robotica può automatizzare il 100% del processo, dall’apertura degli sportelli della macchina, al controllo qualità sul pezzo finito, se il tempo ciclo di lavorazione è sufficientemente lungo per permetterlo, permettendo di

aumentare il numero di pezzi/ora prodotti e consentendo alla macchina, solitamente un centro di lavoro, di lavorare ininterrottamente (24/24 – 7/7).

Machine tending e cobot

I principali Key Technical Topics riguardanti la scelta di come automatizzare il processo di asservimento macchina sono legati agli aspetti della sicurezza, della comunicazione con la macchina, della visione artificiale, se si vuole implementare anche il controllo qualità, della scelta del gripper, del playload e della distanza, sostanzialmente legati alla scelta della soluzione robotica, che può essere fissa, mobile o collaborativa. Quest’ultima, pur essendo più giovane rispetto alla robotica tradizionale, è quella che meglio si sposa con questo tipo di applicazione.

La robotica collaborativa si contraddistingue per la sicurezza: il cobot infatti nasce con una ergonomia pensata per operare anche in prossimità di operatori. Se il robot dedito all’asservimento macchine entra in contatto con una persona, le security native arrestano il movimento del braccio collaborativo. I cobot, inoltre, possono essere programmati per operare a velocità ridotta, quando una persona entra nell’area di lavoro, e riprendere la velocità standard quando questa si allontana.

Altri due aspetti rilevanti nella scelta del cobot sono la semplicità di programmazione, che può essere fatta tramite codice, drug&drop di blocchi funzioni oppure per autoapprendimento, e la sua flessibilità, particolarmente significativa nelle applicazioni di machine tending. La gamma di cobot Omron utilizzabili nelle applicazioni di machine tending è molto ampia e comprende soluzioni con uno sbraccio fino a 1900 mm per una manipolazione fino a 25kg, con o senza telecamera integrata.

Come equipaggiare il cobot per il machine tending

Dopo aver illustrato le caratteristiche delle tecnologie robotiche, è stato affrontato il tema di come equipaggiare i cobot per le due applicazioni di asservimento macchina e saldatura, presentate rispettivamente da Schunk e Guidetti Technology. Tre le soluzioni presentate da Andrea Lolli di Schunk per il machine tending: il gripper collaborativo Co-act EGP-C; MTB Machine Tending Bundle, una soluzione per automatizzare le operazioni di carico/ scarico della macchina utensile; EGU, il gripper elettrico intelligente. Il sistema di presa per applicazioni collaborative (Co-act EGP-C) deve rispettare le stesse normative che regolamentano l’utilizzo del cobot, di conseguenza la sua geometria deve essere in grado di non generare valori di pressione superiori ai valori elencati nella specifica tecnica ISO/TS 15066 durante il contatto con l’operatore, così come la forza di presa non deve superare i valori imposti nella norma nel caso in cui l’operatore inserisca parti del corpo all’interno delle dita del sistema di presa stesso. La pinza collaborativa Schunk è plug&play con tutti i cobot Omron.

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La forza esercitata sul pezzo in manipolazione deve essere tale da provocare un attrito che ne impedisca la caduta per effetto del peso. Perciò se il pezzo da movimentare supera un determinato peso oppure, come accade nel 90% dei casi nelle applicazioni di machine tending, ha una superficie unta tale da ridurre la presa per attrito, serve un sistema di presa più performante: occorre equipaggiare necessariamente il cobot con un sistema pneumatico in grado di garantire un adeguato livello di sicurezza nella presa. In questo caso, sarà necessario implementare dei sistemi di sicurezza aggiuntivi. Schunk fornisce un kit composto di single o double gripper e morsa da montare sulla macchina utensile, entrambi equipaggiati di una centralina per la gestione del sistema. Il tutto gestito tramite il cobot.

L’ultima soluzione nata in casa Schunk per le applicazioni di machine tending si chiama EGU, un sistema di presa elettrico intelligente in grado di coprire l’intera gamma di cobot Omron che consente di fare dei preposizionamenti, di riconoscere se il pezzo preso è corretto o meno e di regolare la gestione della forza in funzione del pezzo da lavorare. Il sistema di mantenimento della forza assicura fino all’80% della forza nominale della pinza anche in assenza totale di corrente garantendo la presa del pezzo in totale sicurezza. La soluzione è provvista di una serie di accessori, tra cui anche il cambio delle dita

che a Mecspe 2024 sarà presentato in versione totalmente automatica.

Come garantire la sicurezza degli applicativi: la valutazione del rischio

Partendo dall’analisi dell’applicazione specifica, Damiano Panzera, Safety Consultant Omron, ha spiegato come gli esperti di sicurezza Omron valutano la conformità della macchina alle norme vigenti nel caso di macchinari esistenti o accompagnano il cliente nel percorso di marcatura CE del macchinario, nel caso di una macchina nuova. Le norme attualmente in vigore sono la Direttiva Macchine 2006/42/EC, che regola l’immissione sul mercato e la messa in servizio dei macchinari in genere, la Directive on “the use of work equipment” UWED 2009/104/EC, relativa all’uso dei macchinari, e per l’Italia il D.Lgs 81/08, il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro.

Lo scopo principale della Direttiva Macchine è stabilire i requisiti essenziali in termini di sicurezza e protezione per la salute degli operatori, uguali in tutti gli Stati membri della UE, minimizzando I rischi associati all’uso delle machine. Dal 20 gennaio 2027, diventerà obbligatorio applicare il Regolamento macchine, che sostituirà la vecchia Direttiva Macchine.

Per quanto riguarda la robotica, la norma ISO 10218-1 “Industrial Robots Standard” specifica per i costruttori di robot industriale i requisiti necessari e fornisce una guida per la progettazione intrinsecamente sicura dei

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robot, le misure di protezione da adottare e le informazioni per l’uso necessarie. La norma descrive i pericoli di base associati ai robot e come eliminarli o ridurre i rischi correlati. Non si può applicare ai robot non industriali ma può comunque essere utilizzata in assenza di altri standard pertinenti. La norma definisce anche il passaggio da modalità manuale, Manual (C1), a quella automatica, Automatic (C2).

In modo automatico, è possibile svolgere il programma del robot alla massima velocità prevista. In modo manuale, il sistema robot limita la velocità e la coppia del robot in modo tale da consentire all’operatore di lavorare in sicurezza all’interno della cella. Il modo manuale provvede a limitare la velocità del robot, via software, a una velocità massima non superiore a 250 mm/s.

Infine, in termini di sicurezza intrinseca, la norma ISO 10218-1 stabilisce che il robot debba soddisfare un Performance Level required (PLr) = d e appartenere alla Categoria 3, in accordo con la ISO 138491. La norma ISO 10218-2, invece, specifica come integrare i robot in un sistema esistente. Questa norma, parte della ISO 102018, fornisce le indicazioni sulle soluzioni di sicurezza da adottare nell’integrazione di un robot in una determinata applicazione. La norma, applicabile agli integratori, è complementare e completiva alla ISO 10218-1 e fornisce le indicazioni su come identificare e rispondere ai particolari pericoli che si creano durante l’integrazione e l’installazione dei robot in una determinate applicazione. La norma, inoltre, include le misure di sicurezza per l’integrazione dei robot comprendendo quei rischi che si generano dall’interazione del robot stesso con l’utensile e il prodotto da lavorare.

lato, del peso del payload, ecc. OMRON Safety Services fornisce un supporto nella valutazione dell’applicazione e nella definizione degli accorgimenti da utilizzare per essere compliant con le normative.

L’applicazione di saldatura

Di fondamentale importanza è la scelta del tipo di applicazione, che può essere collaborativa, se robot e operatore condividono l’area di lavoro eseguendo operazioni simultaneamente durante il ciclo produttivo, così come indicato nella specifica tecnica ISO/ TS 15066, oppure cooperativa, quando la condivisione dell’area avviene in tempi diversi. Un’applicazione non può quindi essere considerata intrinsecamente collaborativa solo perchè utilizza un robot collaborativo, ma tutto dipende dall’applicazione. Per capire se un’applicazione è collaborativa o meno occorre effettuare una valutazione del rischio. Le norme citate forniscono indicazioni su come fare tale valutazione e suggeriscono, inoltre, la strategia da intraprendere per mitigare gli eventuali rischi emersi nel corso della valutazione stessa, a seguito della verifica delle interazioni tra robot e operatore, dei tempi di ciclo e della velocità del robot, del tipo di utensile utilizzato e di prodotto manipo-

Oltre all’applicazione di machine tending, l’evento ha previsto un focus sulla saldatura, il procedimento mediante il quale si realizza un’unione permanente, ottenendo la continuità dei materiali che vengono uniti. Si tratta di un processo nel quale tramite una torcia viene provocata la fusione localizzata dei lembi dei pezzi da giuntare, con o senza l’aggiunta di materiale d’apporto e assicurata la continuità, con caratteristiche che soddisfino i requisiti di qualità richiesti.

Nell’applicazione di saldatura, ha spiegato Massimo Guidetti, Owner Guidetti Technology, è l’esperienza del saldatore nella gestione del processo di saldatura a fare la differenza rispetto ad altri tipi di applicazioni. Questo perché la saldatura è un processo speciale caratterizzato da specifiche peculiarità e normative da rispettare.

Grazie al supporto e alla collaborazione con Omron, Guidetti Technology ha potuto trasferire il proprio expertise nel robot collaborativo, uno strumento facile da configurare per il saldatore, offrendo soluzioni rapide ed economiche per automatizzare processi come la saldatura, senza richiedere competenze specifiche in programmazione. I cobot infatti imparano rapidamente e possono rendere la produzione più efficiente. In pochi minuti, è possibile insegnare loro come collaborare con gli esseri

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umani e adattarsi in modo dinamico alle esigenze. Il successo dell’applicativo di saldatura sta proprio nella facilità d’uso, la formazione per imparare ad utilizzarlo viene fatta in giornata, e nella possibilità di operare nella stessa area di lavoro dell’operatore, sostituendolo nei lavori ripetitivi e sollevandolo dall’assunzione di posture innaturali per molte ore e dai rischi e pericoli connessi con il processo, legati allo sviluppo di calore e temperature locali molto elevate e di polveri, fumi e vapori metallici, all’emissione di radiazioni elettromagnetiche (UV, IR e visibili), che possono compromettere la salute degli operatori.

Un’altra prerogativa del sistema mostrato da Guidetti Technology è legata alle sue dimensioni compatte, in quanto il cobot occupa lo spazio di un tavolo di lavoro ed è quindi facilmente trasportabile nell’officina o esternamente in cantiere.

Questo rende l’applicativo multifunzionale, fornendo la possibilità di lavorare anche su diversi processi, quali saldatura, levigatura, saldatura di prigionieri, manipolazione, ecc. Infine, sono stati evidenziati i vantaggi della possibilità di integrazione con Industry 4.0 legati al tracciamento dei dati (in particolare di quelli passibili di certificazione), all’analisi dei cicli di lavoro, all’interfacciamento con il gestionale e alla teleassistenza.

L’automazione del processo di saldatura consente quindi dei vantaggi per la salute degli operatori, permette di aumentare notevolmente la produttività nelle fasi ripetitive e la qualità del processo con una riduzione dei costi e l’ottimizzazione dei tempi di saldatura.

La robotizzazione dei processi di sbavatura e finitura superficiale Nell’ambito dell’applicativo di saldatura, sono stati evidenziati i vantaggi dell’automazione anche nel processo di finitura post saldatura, laddove si ha la necessità di rimuovere il cordone di saldatura e di effettuare lavorazioni di levigatura, sbavatura, lucidatura/spazzolatura superficiale dei pezzi mediante tool specifici Schunk montati sui cobot Omron. Nei tool Schunk, la compensazione, di tipo assiale o radiale, può essere regolata per mezzo di un cilindro pneumatico a doppia azione per una pressione di contatto costante, indipendente dall’orientamento dell’utensile. Questo consente di compensare le differenze geometriche del profilo in lavorazione dovute alla presenza di bave irregolari oppure ad un profilo complesso da dover seguire col robot. La robotizzazione dei processi di sbavatura e finitura superficiale con tool specifici Schunk consente vantaggi in termini di sicurezza, in quanto si demandano al robot attività pericolose per la salute dell’operatore, di efficienza e produttività, perché il robot è in grado di lavorare in totale autonomia, e di affidabilità, i tools sono appositamente progettati per applicazioni gravose che li impegnano full time, e qualità. Grazie alla compensazione è possibile gestire la variabilità delle bave da asportare o seguire superfici complesse mantenendo sempre costante la forza applicata. La mattinata si è conclusa con una demo showcase delle ultime innovazioni tecnologiche illustrate, grazie alla quale sono stati mostrati tutti i vantaggi offerti dalle soluzioni proposte sia per l’applicazione di machine tending che per quella di saldatura. 

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MACHINE TENDING INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE C M Y CM MY CY CMY K

Le imprese concessionarie del marchio UCIMU, segno distintivo della più qualificata produzione italiana di macchine utensili, robot, sistemi di automazione e tecnologie ausiliarie, si propongono di mettere al centro del proprio operato l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Un impegno concreto che trova sintesi nella “Green and Blue Action”, criterio di attribuzione del Marchio UCIMU che è concesso alle associate a UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE in grado di dimostrare caratteristiche aziendali che nessuno schema di certificazione considera contemporaneamente.

Imprese concessionarie del marchio UCIMU

ABB Sesto San Giovanni MI

ADIGE Levico Terme TN

ADIGE-SYS Levico Terme TN

AUTOMATOR Corsico MI

BALCONI Varedo MB

BARUFFALDI Tribiano MI

BDF DIGITAL Sesto Fiorentino FI

BIGLIA Incisa Scapaccino AT

BLM Cantù CO

BRAGONZI Lonate Pozzolo VA

BUCCI AUTOMATIONS Faenza RA

CARLO SALVI Garlate LC

CARNAGHI MARIO Olgiate Olona VA

CARNAGHI PIETRO Villa Cortese MI

CB FERRARI Mornago VA

CMS Zogno BG

COMEC Chieti

D’ANDREA Lainate MI

DELTA Cura Carpignano PV

ELBO CONTROLLI Meda MB

ELESA Monza

FANUC ITALIA Lainate MI

FICEP Gazzada Schianno VA

FIDIA San Mauro Torinese TO

GALDABINI Cardano al Campo VA

GASPARINI Mirano VE

GHIRINGHELLI Luino VA

GILDEMEISTER ITALIANA Brembate di Sopra BG

GIUSEPPE GIANA Magnago MI

GOZIO Ospitaletto BS

GRAZIANO Tortona AL

HEXAGON Grugliasco TO

IMET Cisano Bergamasco BG

INNSE BERARDI Brescia

JOBS Piacenza

LAZZATI Rescaldina MI

LOSMA Curno BG

LTF Antegnate BG

MANDELLI Piacenza

MARPOSS Bentivoglio BO

MCM Vigolzone PC

MECCANICA NOVA Zola Predosa BO

MELCHIORRE Bollate MI

MILLUTENSIL Milano

MINO Alessandria

OMERA Chiuppano VI

OMV Caltana di Santa Maria di Sala VE

PAMA Rovereto TN

PARPAS Cadoneghe PD

PEAR Firenze

PRIMA INDUSTRIE Collegno TO

PROMAC Salzano VE

RIELLO SISTEMI DIGITAL TRANSFER Minerbe VR

ROSA Rescaldina MI

ROSA SISTEMI Legnano MI

ROTOMORS Grugliasco TO

SALVAGNINI Sarego VI

SPERONI Sostegno di Spessa PV

STREPARAVA Adro BS

TACCHI Castano Primo MI

TECNO PIÙ Tavullia PU

TIESSE ROBOT Visano BS

VACCARI Brendola VI

VIGEL Borgaro Torinese TO o a 1 gennaio 2024

www.ucimu.it

Mitsubishi Electric propone un’offerta completa in ambito software in linea con le nuove tendenze tecnologiche della trasformazione digitale e di Industria 5.0, per fornire ai propri clienti soluzioni di automazione smart complete

Software industriali

GENESIS64 di ICONICS è una suite di soluzioni HMI/SCADA da server singolo ad architettura distribuita, a 64 bit, che oltre all’acquisizione e controllo fornisce connettività ai sistemi IT aziendali.

Software industriali

per l’Industria 5.0 umano-centrica, resiliente e sostenibile

LLe aziende manifatturiere che hanno intrapreso un percorso di trasformazione digitale, iniziato con Industria 4.0 e proseguito con il nuovo paradigma di Industria 5.0 che pone il benessere dell’uomo al centro del processo di produzione, hanno, oggi più che mai, la necessità di incrementare gli investimenti nelle soluzioni di digitalizzazione e accelerare l’adozione di nuove tecnologie smart.

Mitsubishi Electric sta investendo in nuove soluzioni e in un team dedicato con l’obiettivo di essere riconosciuto sul mercato non solo come fornitore di hardware ma come un partner globale per le aziende che desiderano investire nella digitalizzazione dei propri impianti e processi.

“L’obiettivo è quello di disporre di una proposta completa per offrire ai clienti progetti chiavi in mano:

dalla fornitura dell’hardware alla messa in servizio delle macchine, fino alla supervisione dell’impianto”, spiega Emilio Persano, Business Developer SCADA & IoT della divisione Factory Automation di Mitsubishi Electric.

Uno nuovo SCADA per rispondere alle molteplici esigenze dell’IoT L’acquisizione, finalizzata nel 2019, della storica società americana ICONICS, produttrice della piattaforma Genesis 64, che conta più di 400.000 installazioni a livello mondiale, rientra tra le iniziative intraprese da Mitsubishi Electric per ampliare la propria offerta in ambito software.

“Genesis 64 non è il classico SCADA tradizionale ma è orientato al futuro dal punto di vista dell’analisi e del trattamento del dato – spiega Emilio Persano

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Sofia Rossi BIG DATA / MITSUBISHI ELECTRIC
di

-. È un prodotto che proponiamo agli OEM ma anche agli end user e ai system integrator per sviluppare le azioni di connettività verso il campo (OT) di raccolta e presentazione dei dati secondo le più moderne tecnologie utilizzate in ambito IT, offrendo la possibilità di estrapolare dai dati provenienti dal campo le informazioni da mettere in correlazione con gli altri sistemi aziendali (ERP, MES…) per un’ottima gestione del processo produttivo. Le informazioni ottenute possono aiutare l’utilizzatore a ottimizzare il processo, intervenire tempestivamente in caso di guasti attraverso una manutenzione preventiva e predittiva, migliorando l’efficienza energetica di macchine e impianti”.

Genesis 64 è una piattaforma basata su sistema operativo Windows a 64 bit ed è composta da diversi moduli che possono essere acquistati anche singolarmente per lo sviluppo di soluzioni verticali come la gestione energetica, il rilevamento e la diagnostica dei guasti, la Business Intelligence.

“In poche parole, Genesis 64 di ICONICS è una piattaforma che si basa sulla centralità del dato e sulla possibilità di trasformarlo in informazione favorendo naturalmente la convergenza OT/IT. In Italia Mitsubishi Electric sta già utilizzando Genesis 64 per importanti progetti di supervisione, controllo, raccolta e analisi dati di noti marchi del mondo Automotive e nell’ambito del Building Management System con un importante gruppo bancario italiano”, aggiunge Persano.

MELSOFT MaiLab, un tool di AI data science

MELSOFT MaiLab è il nuovo tool di data science di Mitsubishi Electric che utilizza l’apprendimento automatico (o machine learning, ML), una branca dell’intelligenza artificiale, per automatizzare la raccolta di dati da diversi sistemi, la creazione di modelli predittivi e l’estrazione di grandi volumi di dati.

MaiLab lavora in due fasi: offline e online. “La prima fase offline è quella dell’autoapprendimento, nella quale vengono trasmessi al software dei set di dati perché si addestri valutando e memorizzando il comportamento del sistema in una vasta gamma di situazioni relative ad un processo produttivo o al comportamento di una macchina”, spiega Emilio Persano. “Nella fase succes siva online, il software utilizza gli algoritmi che hanno raggiunto il miglior livello di affidabilità e che possono essere usati in real-time e in retroazione col processo o con la macchina per effettuare quei correttivi (retroazione) che ottimizzano il processo ana lizzato”.

Attraverso l’utilizzo di MaiLab i clienti sono in grado di ottimizzare il funzionamento di una macchina mentre la stessa lavora adat tando il suo comportamento e generando i

parametri che ne permettono un funzionamento ottimale. “Le caratteristiche innovative di questo software hanno riscosso interesse anche da parte dei ricercatori del CNR, che intendono testare MaiLab utilizzando alcuni set di dati preparati dai loro data scientists”, aggiunge Emilio Persano.

Simulazione in 3D con virtual commissioning e digital twin Nell’offerta software di Mitsubishi Electric è inclusa anche la soluzione di virtual commissioning e di digital twin Gemini, grazie alla quale è possibile simulare in un ambiente 3D l’ambito produttivo all’interno di un’azienda, che si tratti di una cella, un’area di produzione, una linea o una singola macchina. È possibile immaginare tanti scenari diversi e simulare il flusso di lavoro all’interno di questi scenari andando a scegliere, prima di realizzare concretamente la nuova linea o macchina, il layout che dovrà avere in base al risultato che si vuole ottenere.

“Questa soluzione permette a studi di progettazione e reparti di ricerca e sviluppo delle aziende di ottenere un notevole risparmio di tempo e di risorse, ad esempio per riprogettare le linee di produzione con lo scopo di ottimizzare i flussi produttivi, i tempi di processo, i consumi energetici o semplicemente l’aspetto logistico, oppure per testare in un ambiente 3D virtuale il commissioning di una macchina e ridurne i tempi effettivi di messa in servizio”, chiarisce Emilio Persano.

Un’offerta software pensata per un’industria umano centrica e sostenibile

Questi software industriali sono pensati in un’ottica di Industria 5.0 umano centrica, resiliente e sostenibile, in cui le parole chiave sono: riposizionare al centro l’esperienza degli operatori, produzione distribuita, catene di approvvigionamento intelligenti e iper-personalizzazione, il tutto pensato per offrire al cliente un’esperienza ‘su misura’. Il nostro obiettivo è quello di sfruttare le capacità delle macchine intelligenti unendole alla conoscenza, alla creatività e all’esperienza di chi ogni giorno opera sul campo”, conclude Persano. 

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Emilio Persano, Business Developer SCADA & IoT della divisione Factory Automation di Mitsubishi Electric. Gemini è un software di virtual commissioning e digital twin che permette di simulare in un ambiente 3D l’ambito produttivo all’interno di un’azienda.

La manifattura, in Italia come in tutto il mondo, si sta evolvendo in modo significativo anche grazie alla crescente importanza e al valore che i dati stanno acquisendo lungo tutto il processo di progettazione, produzione e service

Dal CAM al cuore dei Dati della

Produzione. Novità in casa

OPEN MIND

OPEN MIND

LLe imprese, pressate da tempi di commessa sempre più brevi e produzioni speciali in lotti piccoli con lavorazioni complesse, stanno abbandonando mercati tradizionali per specializzarsi in una produzione più smart e intelligente, avvantaggiata da un uso intelligente e integrato dei dati. OPEN MIND, presente da sempre nelle officine grazie al software CAD/CAM hyperMILL, per poter restare al fianco delle aziende, da alcuni anni ha iniziato a tracciare una nuova strategia per realizzare l’approccio Industria 4.0.

Oltre lo sviluppo del prodotto, è indispensabile rendere disponibile una piattaforma tecnologica software con cui poter produrre il miglior prodotto, al miglior prezzo ma soprattutto in modo ottimizzato. Questo ha significato, per la prima volta nella storia di OPEN MIND iniziare ad aiutare le aziende non

solo attraverso la migliore tecnologia CAD/CAM, ma anche attraverso la consulenza rispetto a nuovi modelli di organizzazione aziendale. In pratica, affrontare con le aziende una riflessione sull’uso delle macchine, l’ottimizzazione delle lavorazioni, anche attraverso l’adozione di soluzioni come il software hyperMILL VIRTUAL Machining che permette di simulare e ottimizzare il movimento della macchina utensile, analizzando in anticipo il processo di produzione, al fine di ridurre al minimo operazioni non efficienti ed errori dal grave impatto economico. Il vantaggio che ne deriva è una simulazione del codice NC che include tutti i dati provenienti dal sistema CAM, necessari per migliorare le performance produttive delle macchine, garantendo sicurezza ed efficienza nei processi di lavorazione.

Seguendo questo approccio e sfruttando queste tecnolo-

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gie che digitalizzano i processi produttivi, molte aziende già oggi riescono ad estendere la produzione verso una attività continua 24 ore su 24, con lavorazioni non presidiate perché verificate digitalmente a priori.

Un’offerta ancora più ampia per la digitalizzazione della produzione manifatturiera

Se hyperMILL VIRTUAL Machining è stato per OPEN MIND il primo punto di ingresso nell’industria 4.0, permettendo di condividere i file macchina e l’interconnessione remota con la macchina utensile, dando impulso all’efficienza, al tempo stesso, genera anche una grande espansione nella mole di dati da gestire, alla complessità e al rischio di perdere trasparenza nei processi. Il livello successivo è quindi riuscire a controllare la gestione delle attività attraverso sistemi che mettano in relazione a 360° i dati come il Manufacturing Execution System (MES).

Questo il motivo per cui, dal 2022 OPEN MIND ha deciso un ulteriore passo verso un’offerta ancora più ampia di sistemi per la digitalizzazione della produzione manifatturiera.

Acquistando il 51% della società tedesca MES Hummingbird Systems sviluppatrice del software MES Hummingbird ha potuto creare una connessione diretta tra il CAM hyperMILL e il sistema di gestione per la produzione. Una soluzione completa per il controllo e la valorizzazione dei dati di processo che porta il sistema CAM al centro dell’industria 4.0.

È stata una scelta che ha portato ad acquisire strumenti e competenze che oggi OPEN MIND può offrire, pronti alla personalizzazione, alle aziende clienti, per mantenere il medesimo approccio che unisce la vendita di tecnologia e l’affiancamento per il miglior uso della tecnologia stessa.

L’offerta OPEN MIND del sistema MES Hummingbird, come detto integrato in hyperMILL, è disponibile però anche a tutte le aziende che abbiano un sistema CAM differente.

Come  hyperMILL, anche il MES Hummingbird ha una struttura modulare, per crescere progressivamente con le esigenze e l’organizzazione aziendale. L’ambito funzionale del MES corrisponde esattamente, in ogni momento, alle esigenze produttive, semplifica il lavoro quotidiano, evita errori, organizza i flussi di lavorazione, pianifica e controlla i processi produttivi in modo agile e intelligente.

In Italia, OPEN MIND per offrire una consulenza specializzata ha stretto una partnership strategica con INNTEK, un’azienda da anni dedicata alla consulenza e allo sviluppo di sistemi MES.

Le due aziende rappresentano l’unione ideale di specializzazione e competenza per aiutare le aziende ad impostare l’ottimizzazione della produzione unendo progettazione, produzione e utilizzo efficiente delle macchine utensili.

La collaborazione garantisce oggi ai clienti OPEN MIND di poter contare immediatamente su una consulenza per verificare i vantaggi nell’uso del MES Hummingbird e definire le esigenze di partenza.

Gli esperti INNTEK saranno presenti allo stand OPEN MIND di Mecspe 2024 e agli eventi di presentazione della nuova versione di hyperMILL, a testimonianza di una attività congiunta molto stretta.

Gli obiettivi del 2024

Per il 2024, OPEN MIND è concentrata sulla consulenza verso la trasparenza e i flussi informativi di processo, identificati come i pilastri essenziali per una produzione che si proietta verso il futuro.

Francesco Plizzari Amministratore

Delegato di OPEN MIND

Italia, Spagna e Portogallo

La previsione è di un incremento delle richieste in questo ambito, in considerazione del fatto che le esigenze sono in costante aumento e numerose aziende non hanno ancora introdotto un sistema MES nelle loro attività. Hummingbird emerge come una soluzione ideale, in quanto è stata concepita specificamente per rispondere alle necessità del settore dell’ingegneria meccanica.

La tecnologia Hummingbird ha suscitato riscontri favorevoli, evidenziando come l’azienda persegua obiettivi di innovazione solidi e affidabili. L’adozione del MES è strategica non solo per arricchire il portfolio prodotti, ma rappresenta anche un passo decisivo verso la configurazione ottimale dell’intero processo produttivo. Integrando una delle soluzioni CAM di punta del mercato in un sistema MES flessibile, si fornisce agli utenti gli strumenti per affrontare le sfide future, grazie ad una interconnessione a 360° che mette in grado l’azienda di condividere i dati lungo tutta l’attività produttiva, a partire dal sistema CAM stesso. 

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Analytics

Analytics

industriali evolute con Oracle Fusion SCM Analytics

IIl settore manifatturiero oggi è estremamente dinamico e si trova ad affrontare numerose sfide quali cui la fluttuazione spesso imprevedibile di domanda e offerta, le interruzioni nella supply chain, il materializzarsi di inaspettate inefficienze nella produzione, il bisogno di identificare in modo continuativo i fornitori più adatti per gestire i ritardi negli ordini. L’agilità per prendere decisioni veloci e mettere in pratica strategie vincenti è cruciale. Purtroppo la mancanza di informazioni approfondite, frutto di una reale integrazione tra dati operativi e i sistemi aziendali più importanti, rende più difficile creare un ecosistema efficiente e nasconde alla vista sia potenziali opportunità, sia possibili rischi.

Per rispondere a queste sfide Oracle ha introdotto nella sua suite di applicazioni cloud Oracle Fusion SCM (Supply Chain Management) Analytics una funzionalità di analisi dei dati specifiche per il settore industriale, che mette a disposizione delle imprese in modo tempestivo informazioni sulle loro performance riguardo a ordini di lavoro, efficienza a livello di impianto e tutte le fasi dei processi, dalla pianificazione alla produzione. Questa nuova funzionalità connette i dati della supply chain e quelli di produzione e li unifica, così da avere maggiore accesso alle informazioni e poterle usare per prendere decisioni e migliorare la produttività.

I vantaggi di avere informazioni tempestive sulle performance degli ordini di lavoro Analizzare i dati relativi agli ordini di lavoro è molto com-

plesso e ciò rende difficile scoprire trend interessanti o ottenere informazioni significative sulle performance – ad esempio, analizzare se i tempi del ciclo produttivo sono eccessivi o se si stanno raggiungendo gli obiettivi sugli ordini. Sfruttando l’ampia gamma di indicatori di performance (KPI) già pronti e disponibili nella suite Oracle Fusion SCM Analytics, le industrie manifatturiere possono ottenere una visione sintetica e precisa dello stato di esecuzione degli ordini di lavoro e possono individuare facilmente pattern rilevanti nei tempi di ciclo, ma anche individuare le cause primarie di problemi che possono influenzare la qualità complessiva dell’output. Utilizzando delle dashboard di uso intuitivo, questi applicativi aiutano a rispondere a domande quali: “quanto tempo mi serve a produrre i miei prodotti”, “come si colloca il tempo reale di produzione rispetto al tempo previsto” o “qual è la capacità produttiva del mio impianto”. In questo modo, le industrie possono individuare facilmente colli di bottiglia nei vari stadi della produzione, il che aiuta a tenere sotto controllo i tempi e sostiene lo sviluppo di una cultura aziendale che punta a un miglioramento continuo basato sull’analisi dei dati.

Individuare anomalie nella qualità dei prodotti per avviare rapidamente azioni correttive Raccogliere in modo tempestivo dati accurati provenienti dai vari elementi di un impianto produttivo può essere difficile; dati imprecisi o incompleti possono contribuire a interpretazioni fuorvianti, che sono di ostacolo per introdurre in modo

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Tutti i vantaggi di nuova funzionalità che connette e unifica i dati della supply chain e quelli di produzione

efficace miglioramenti basandosi sugli analytics.

Con le funzionalità di Manufacturing Analytics integrate negli applicativi cloud di Oracle, i responsabili di impianto ottengono una visione complessiva e unificata della situazione effettiva, e possono identificare rapidamente dei pattern nei dati relativi ai prodotti scartati, rifiutati, eliminati o rilavorati; e persino individuare i motivi che portano agli sprechi e implementare azioni correttive. Lo strumento visualizza le informazioni in modo intuitivo ed è utilizzabile in autonomia per scoprire anomalie che impattano sulla qualità dei prodotti e rispondere a domande come “qual è la qualità della mia produzione”, “che percentuale di prodotti vengono rilavorati”, “sto raggiungendo l’obiettivo di produzione prefissato per l’impianto”, “quanto scarto ho durante la produzione” o “quanti ordini di lavoro sono completati nei tempi previsti”.

Vedere l’impatto lungo tutto il processo dalla pianificazione al prodotto finito

Una sfida significativa per le aziende manifatturiere è l’impossibilità di consolidare in modo traversale informazioni provenienti da dipartimenti chiave quali il procurement e il magazzino, il completamento degli ordini, le vendite. Questa frammentazione rende difficile individuare minacce e opportunità che incidono direttamente sulla produzione. Oracle Fusion SCM Analytics fornisce in modo preordinato dati unificati e analytics relative a produzione, procurement, inventario, aspetti finanziari, completamento degli ordini e vendite; e in più offre la possibilità di aggiungere facilmente altre fonti di dati per ottenere informazioni interconnesse e approfondite.

prime e di inventario influenzano i margini; monitorare in modo continuo ciò che accade a livello di inventario e di carenze di stock per mitigare i rischi associati alla disponibilità o meno dei componenti necessari alla produzione; prevedere potenziali problemi legati alle performance dei fornitori, aiutando a mantenere gli obiettivi di produzione.

Disporre di analisi dati olistiche relative alla supply chain permette ai responsabili della produzione di prevedere come le performance dei fornitori (ad esempio i difetti di prodotto, i ritardi nella consegna) incideranno sugli obiettivi di produzione; comprendere chiaramente come i costi di materie

Creare un sistema di informazioni utili provenienti dai dati delle applicazioni Oracle Cloud e da fonti esterne di dati Monitorare lo stato degli ordini di lavoro è impegnativo perché i dati necessari provengono da varie fonti come sensori sulle apparecchiature, registri di manutenzione, sistemi software diversi. Ed è proprio questa diversità nelle fonti dei dati a complicare l’organizzazione e l’analisi delle informazioni sugli ordini di lavoro, rendendo difficile identificare pattern rilevanti e informazioni di valore. La suite Oracle Fusion SCM Analytics nasce proprio per aiutare i responsabili di produzione a fondere facilmente le informazioni provenienti da varie fonti per ottenere una visione unificata dei dati IT e OT (Operational Technology): tale visione permette di capire le cause e gli effetti dei fermimacchina sulla qualità del prodotto o su altre metriche di produzione essenziali e permette di individuare le cause primarie delle variazioni nei processi di produzione per mitigare rischi futuri.

Una soluzione completa per l’analisi della produzione

La funzionalità di Manufacturing Analytics preintegrata nelle applicazioni Oracle Fusion SCM Analytics aiuta a prendere decisioni strategiche e soddisfare la domanda, sfruttando strumenti quali KPI e best practice, metriche, dashboard per ottenere visualizzazioni dei dati di facile utilizzo; questo potente modello di analytics inter-dipartimentali si può estendere per accogliere tipi di dati e fonti diverse; inoltre, sono previste anche funzionalità di Machine Learning. Si tratta quindi di una soluzione completa cloud-native per le esigenze di un’industria moderna, che punta all’ottimizzazione continua e al successo data-driven. 

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Manufacturing Analytics Overview Product Quality Overview Plan-to-produce cross-departmental process

Informazioni precise, professionali, in real time per un nuovo modo di intendere la manutenzione grazie ai sensori wireless di SEW-EURODRIVE

Sensorizzazione wireless per la manutenzione

smart

smart

È in atto una vera e propria rivoluzione nella manutenzione predittiva, che sta diventando sempre più smart grazie ad un approccio data-driven e soluzioni smart e sostenibili sia per l’ambiente sia per le persone, in grado di mappare la situazione della macchina, dell’impianto o dell’intero stabilimento e di intervenire in maniera mirata e tempestiva. Oggi, le aziende manifatturiere hanno a disposizione un sistema di monitoraggio e alert in tempo reale che, tramite interfacce utente semplici e intuitive e tecnologie plug-and-play, permette loro di eliminare i fermi impianto e di pianificare e ottimizzare gli interventi, senza dover prevedere consistenti e lunghi lavori di installazione.

Per rendere le attività manutentive più sostenibili, senza sprechi e senza stress, un’importante realtà multinazionale del settore Food - presente su scala globale in 23 Paesi e attiva da quasi 70 anni nel comparto dei prodotti da forno e prodotti dolciari di alta qualità, ha affidato a SEW-EURODRIVE la sensorizzazione del suo plant produttivo in Italia. Le soluzioni studiate da SEWEURODRIVE riguardano la raccolta delle informazioni dai dati vibrazionali e la loro lettura immediata e intelligente da parte dell’applicazione APPredict.

La partnership con SEW-EURODRIVE ha permesso all’azienda di ottimizzare le attività di manutenzione, ridurre i costi e soprattutto eliminare totalmente i fermi

impianto non programmati, causa di ritardi nelle consegne a grandi player del settore Quick Service Restaurant e Fast Food. Un intervento che potrebbe diventare una best practice per tutto il gruppo.

“Le aziende investono sempre di più in un nuovo modo di intendere la manutenzione, con figure preparate e dedicate a questa esigenza”, spiega Emanuele Tosato, Servitization Manager di SEW-EURODRIVE Italia. “Sta crescendo la consapevolezza che per rivoluzionare la manutenzione occorre partire dai dati, ma soprattutto dalle informazioni. Occorre, cioè, un sistema che permetta di monitorare 24/7 restituendo non solo numeri, ma fornendo le indicazioni giuste e di facile lettura sullo stato di salute del componente per intervenire tempestivamente in caso di anomalie”. Grazie ai servizi correlati alla servitization, l’azienda ha avuto subito a disposizione una guida alle attività di manutenzione e riparazione. Il fattore decisivo per l’azienda è stata proprio la tempestività. Dopo i primi sospetti relativi all’efficienza dell’impianto, sono passati solo pochi giorni dal montaggio dei sensori alla restituzione delle prime informazioni sullo stato di salute dell’impianto. Le indicazioni ricevute hanno portato immediatamente alla decisione di raddoppiare i sensori per rafforzare la mappatura.

Con APPredict, la diagnostica da remoto si fa smart

APPredict di SEW-EURODRIVE è un’applicazione

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È

web-based per smartphone, tablet e PC, progettata per monitorare lo stato di salute del motoriduttore grazie ai dati vibrazionali e ricevere supporto in tempo reale e da remoto. L’app registra i valori di temperatura e vibrazione, oltre alla gestione del cambio olio nel riduttore, e tiene in memoria fino a 2 anni i dati sul cloud SEW-EURODRIVE, esportabili in formato Excel.

Gli spettri dei grafici di APPpredict restituiscono con precisione e affidabilità il tipo di guasto e le anomalie che stanno per avvenire su macchina e componenti. L’algoritmo trasforma i dati vibrazionali in frequenza attraverso l’elaborazione numerica dei segnali: l’anomalia viene così rappresentata in maniera intuitiva nel grafico, dando per tempo il segnale di allarme. APPredict permette attraverso notifiche e-mail di ricevere per ogni singolo riduttore la manutenzione da svolgere (cambio olio, ore totali di lavoro, vibrazioni sopra la soglia di allerta, consigliando la riparazione con mesi di anticipo).

L’obiettivo è offrire un sistema sempre attivo, userfriendly ed estremamente affidabile, per eliminare la “corsa” ai guasti e integrare la manutenzione in un contesto aziendale smart, connesso e attento sia alla gestione degli sprechi di tempo e denaro sia alla salute degli operatori, che possono concentrarsi sulla programmazione degli interventi senza lo stress delle emergenze.

Grazie all’accesso diretto alla piattaforma di e-business di SEW-EURODRIVE Online Support per ciascun componente monitorato – provvisto di matricola per la sua istantanea identificazione - è possibile avviare velocemente e senza errore le procedure di riparazione, per un’ottimizzazione efficace della richiesta dei ricambi e della gestione del magazzino.

Precisione, flessibilità e sostenibilità con i sensori wireless

Già da tempo la manutenzione si muove nella direzione di prevedere in anticipo i danni ed avere un adeguato numero di ricambi in magazzino. Con i sensori wireless si è evoluta ulteriormente la visione della manutenzione facilitando l’installazione, arrivando di fatto ad azzerare i fermi impianto improvvisi.

Con l’approccio di tipo preventivo si programmano gli

interventi e gli ordini dei ricambi in base alle previsioni sull’usura dei componenti, ipotizzando le tempistiche. Ma al momento del guasto reale sarà comunque necessario interrompere la produzione e agire, anche se ciò avviene durante il momento di maggior carico di lavoro per l’azienda. Rispetto a questo approccio, i vantaggi della sensorizzazione wireless sono molteplici. Basandosi su un monitoraggio real-time delle condizioni della macchina, le previsioni degli interventi manutentivi sono molto precise e permettono di pianificare con dovuto anticipo gli stop necessari all’intervento in un momento vantaggioso per l’azienda, eliminando di fatto i fermi impianto non pianificati: questo è il fattore più impattante nella drastica riduzione dei costi e degli sprechi che offre l’approccio predittivo alla manutenzione. I sensori wireless rendono la manutenzione semplice e flessibile: l’installazione è possibile con facilità su qualsiasi tipo di motoriduttore ed è applicabile a diversi settori e diverse tipologie di impianto, anche in movimento. Un fattore che risulta particolarmente interessante per l’industria alimentare, un settore in continua evoluzione che richiede versatilità rispetto alle richieste del consumatore finale e, di conseguenza, sistemi di lavorazione e confezionamento flessibili, veloci e altamente efficienti. In particolare, la sensorizzazione è una soluzione ideale per tutti i settori per mantenere un alto livello di efficienza senza interrompere i processi produttivi, strettamente legati alla deperibilità delle materie prime. Le soluzioni di movimentazione adottate devono essere altamente automatizzate e “intelligenti” se si vogliono raggiungere gli standard di prestazioni richiesti e risultare competitivi.

La manutenzione predittiva, infine, è un asset cruciale nella strategia di sostenibilità. Intervenire per tempo sulle macchine permette di riparare e sostituire i componenti invece di rimpiazzare con il nuovo. Ne risulta quindi una riduzione degli sprechi e un impatto ridotto sull’ambiente e anche sulle persone, con meno stress per gli operatori. 

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Manutenzione predittiva FFT

Industrial Operations X

Industrial Operations X

IT e AI nell’automazione industriale

Grazie a Industrial Operations X, processi di produzione industriale adattabili e resilienti per reagire rapidamente ai cambiamenti e diventare imprese digitali sostenibili

CCon il lancio di Industrial Operations X, Siemens amplia la piattaforma digitale aperta Siemens Xcelerator e offre un portafoglio aperto e interoperabile per automatizzare e gestire la produzione industriale, consentendo processi produttivi sempre più efficienti e altamente adattivi.

Combinando in modo unico il mondo reale e quello digitale, Siemens continua a rafforzare la sua leadership tecnologica nell’automazione e nel software industriale.

Industrial Operations X è la soluzione per la progettazione, l’esecuzione e l’ottimizzazione della produzione nel nuovo mondo costituito dalla convergenza IT/ OT. Si concentra sull’integrazione di funzionalità IT e di metodi collaudati provenienti dalle operazioni software nel mondo dell’automazione: low code, edge, cloud computing e intelligenza artificiale (AI) sono combinati con tecnologie di automazione e servizi digitali leader del settore. Come risultato si ottengono impianti e linee di produzione più flessibili e modulari, in modo che i clienti possano reagire ai cambiamenti con un semplice clic.

Le potenzialità IT e software al servizio dell’automazione

Una singola fabbrica 4.0 genera in media 2.200 terabyte di dati al mese. Le soluzioni Industrial Operations X rendono questi dati fruibili, ad esempio sfruttando le capacità di analisi dell’intelligenza artificiale. Studi recenti suggeriscono che una fabbrica digitale consente di ottenere aumenti di produzione fino al 30%.

“Con Industrial Operations X, rendiamo l’OT adattabile alla velocità del software”, afferma Cedrik Neike, membro del Consiglio di Amministrazione di Siemens AG e CEO Digital Industries. “Abilitando l’Intelligenza Artificiale (IA) in officina, consentiamo ai produttori di accedere ai terabyte di dati sull’automazione bloccati all’interno delle loro fabbriche, in modo da guidarli anche nel loro percorso verso la sostenibilità”.

Per valorizzare questo potenziale, Siemens offre ai propri clienti una serie di novità, tra le quali:

 Virtualizzazione dell’automazione, grazie all’introduzione di un controllore completamente virtuale. Basato sulle funzionalità collaudate di Simatic S7-1500, il controllore logico programmabile (PLC) virtuale è indipendente dall’hardware e consente di gestire centralmente le applicazioni e di modificarle in modo flessibile per soddisfare le mutevoli esigenze dei clienti. I progetti PLC possono essere scalati con il controllo virtuale e facilmente integrati in altre offerte IT attraverso interfacce dati aperte.

 Automazione programmabile con il codice IT Simatic AX che offre ai professionisti IT un ambiente di sviluppo familiare basato su Visual Studio Code e sul controllo di versione tramite GIT e altri similari. Simatic AX è basato su cloud ed è disponibile come servizio.

 Visualizzazione per l’ambiente Industrial Edge tramite WinCC Unified per Industrial Edge che rende la gestione del software all’interno delle macchine più semplice, flessibile e sicura. È già disponibile una serie di applicazioni incentrate sull’acquisizione, la preelaborazione e l’analisi dei dati delle macchine o degli impianti.

Siemens si impegna nella continua integrazione dei più recenti progressi tecnologici IT nelle soluzioni di automazione esistenti (come Simatic S7, Simatic WinCC, Simatic PCS neo, Sinumerik). I clienti del mondo industriale potranno così beneficiare di un’ampia gamma di offerte interoperabili di Siemens e di una vasta comunità di partner.

Insights Hub: soluzioni IoT industriali collaudate Siemens integrerà MindSphere nel suo portafoglio di software operativi con un’attenzione ancora maggiore alla creazione di valore aziendale dai dati IoT. Per sottolineare questo impegno, Siemens sta trasformando MindSphere (compresi i partner e gli sviluppatori di tutto il mondo) in Insights Hub, come parte di Industrial Operations X e dell’ecosistema Siemens Xcelerator. Insights Hub sottolinea l’attenzione verso una produzione intelligente in grado di generare informazioni utili dai dati, relativi agli asset e alle operazioni, analizzando i dati in locale o nel cloud e trasformandoli in valore.

Con Insights Hub, Siemens offre ai suoi clienti soluzioni IoT industriali collaudate che includono una serie di applicazioni, come Insights Hub Quality Prediction per migliorare i processi di ispezione e la valorizzazione della qualità. Con il lancio di Industrial Operations X, Siemens rende i processi di produzione industriale più adattabili e resilienti, in modo da poter reagire rapidamente ai cambiamenti. Ciò consente ai clienti grandi e piccoli di diventare imprese digitali sostenibili. 

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 1/2024 44 BIG DATA / SIEMENS
F A B RICATION CONSTRUCTION COMPONENTSPRODUCT I O N MATERIALS ASSET INTEGRITY nelciclodi vi t a deiprodo i www.iis.it IIS | Headquarters: Lungobisagno Istria, 15A - 16141 Genova | Tel. +39 010 8341.1 | Fax +39 010 8367.780 | iis@iis.it

TeamViewer

TeamViewer

investimenti strategici nell’analisi della produzione e nell’IoT per l’innovazione della fabbrica intelligente

La disponibilità di dati in fabbrica è un aspetto cruciale per sviluppare soluzioni verticalizzate e per incrementare l’efficienza, favorire l’automazione e il controllo

TTeamViewer, fornitore leader a livello mondiale di soluzioni per la connettività remota e la digitalizzazione dell’ambiente di lavoro, per il 2024 prevede che sempre più aziende investiranno tempo e denaro nella comprensione dei processi delle officine di produzione e nell’utilizzare i dati per trasformare la fabbrica in una smart factory. Le aziende di produzione adotteranno tecnologie sempre più avanzate al fine di realizzare fabbriche intelligenti e iniziative di Industria 4.0. Grazie alla convergenza dei sistemi IT/OT, le organizzazioni saranno in grado di aumentare la qualità e la produttività dei propri processi. Non si tratta solo della connessione da remoto a un dispositivo o macchina, ma di fare un

ulteriore passo avanti raccogliendo e analizzando i dati dei processi operativi per favorire l’automazione e il controllo, nonché utilizzare la tecnologia della realtà aumentata/ realtà mista per migliorare l’usabilità e la collaborazione. In questa direzione e a conferma del suo impegno nella trasformazione digitale degli ambienti di lavoro industriali e nella convergenza tra Information and Operation Technology (IT & OT), TeamViewer ha recentemente annunciato investimenti strategici in due aziende all’avanguardia per le soluzioni di smart factory: Sight Machine e Cybus.

Collaborando con Sight Machine, TeamViewer ha l’obiettivo di potenziare la produzione basata sui dati. Sight Machine azienda statunitense e partner di Microsoft, fornisce una piattaforma di dati di produzione che raccoglie, struttura e analizza i dati delle operazioni di produzione. Utilizza applicazioni innovative di intelligenza artificiale per fornire approfondimenti in aree quali il controllo qualità, le prestazioni dell’impianto a livello di sistema e la manutenzione predittiva, consentendo decisioni basate sui

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dati che migliorano notevolmente l’efficienza operativa, la sostenibilità e la resilienza. TeamViewer e Sight Machine collaboreranno a un’offerta congiunta di prodotti e a una strategia di go-to-market per promuovere ulteriormente l’efficienza produttiva negli ambienti industriali.

Cybus, azienda tedesca di software, è specializzata in soluzioni IoT industriali per ambienti produttivi su larga scala.

L’hub di dati di Cybus raccoglie, elabora e distribuisce i dati industriali, consentendo una comunicazione continua tra dispositivi, macchine e processi eterogenei nella fabbrica intelligente. Supporta configurazioni scalabili su più siti di fabbrica ed è pensato per le attività critiche per la produzione.

Gli investimenti in Sight Machine e Cybus consentono a TeamViewer di sviluppare soluzioni software di fascia enterprise per supportare le aziende di produzione sia nella gestione dei sistemi IT sia nell’analisi dei dati.

Le soluzioni di punta di TeamViewer per il mercato enterprise

TeamViewer Tensor

TeamViewer Tensor è la soluzione cloud based a 360 gradi per la gestione remota e il controllo a distanza, compatibile con qualsiasi PC, smartphone, dispositivo headless, macchinario OT e piattaforma embedded di un’azienda enterprise, sia a livello locale che globale. Con la sua sua compatibilità, sicurezza e prestazioni all’avanguardia, TeamViewer Tensor offre una panoramica completa di tutti i dispositivi, migliorando il monitoraggio e l’assistenza, nonché la gestione degli accessi.

TeamViewer Tensor è stato progettato pensando ai team di lavoro come i dipartimenti IT o il servizio clienti, che necessitano di una soluzione unica, veloce, affidabile e

sicura, facile da integrare in ambienti esistenti come le active directory. Grazie alla sua completa verificabilità, alle certificazioni pertinenti per le aziende Tensor viene utilizzato per l’accesso remoto anche in organizzazioni con infrastrutture critiche come gli impianti di produzione e in settori altamente regolamentati come la sanità o i servizi finanziari.

Per approfondimenti: https://www.teamviewer.com/it/ products/tensor/

TeamViewer Frontline

TeamViewer Frontline è la piattaforma enterprise che integra i più avanzati strumenti AR. Sfruttando le ultime tecnologie indossabili, è in grado di semplificare il lavoro manuale ed i processi di qualsiasi settore, riducendo gli errori e i costi ed incrementando la qualità.

La piattaforma può essere integrata con ‘moduli’ applicativi specifici per rispondere a esigenze specifiche e di settore:

• L’integrazione di AiStudio con la soluzione Frontline AR offre la possibilità di costruire i propri personali processi industriali basati su AI, senza la necessità di programmazione e formazione specifica. In particolare i lavoratori potranno raccogliere dati durante le attività in modo automatizzato tramite i dispositivi indossabili.

• Con Frontline xMake, una soluzione AR in grado di assicurare maggiore rapidità di assemblaggio e lavorazione sostituendo le istruzioni cartacee con una guida digitale nel campo visivo dell’operatore, viene assicurata una qualità integrata grazie a sofisticati sensori e camere in grado di fornire i migliori risultati.

• Lo scorso anno TeamViewer Frontline Augmented Reality, applicazione approvata da SAP, è stato integrata in SAP® Digital Manufacturing per ottimizzare le prestazioni delle attività di produzione in officina. Gli ingegneri e gli addetti alle linee di produzione possono ora avvalersi delle potenti soluzioni per la gestione dei processi di lavoro basate sulla realtà aumentata di TeamViewer Frontline, visualizzando tutte le informazioni che rientrano nel campo visivo dei lavoratori, con conseguente riduzione degli errori e dei tempi di inattività, maggiore sicurezza e training più rapido per l’inserimento del personale.

Per approfondimenti: https://www.teamviewer.com/it/ products/frontline/

1/2024 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE 47 TeamViewer

Controller lavorazioniperCNC serie M8V

M8V

In occasione di MecSpe 2024 (Pad. 14 Stand A14), Mitsubishi Electric presenta l’innovativa gamma di controller per lavorazioni CNC serie M8V, che rappresenta lo stato dell’arte del controllo numerico

a cura della redazione CNC
la serie M8V di controller per lavorazioni CNC

IIl Wi-Fi integrato all’interno del sistema CN permette all’utente di gestire direttamente la rete da display, senza ricorso a fili e cablaggi, mettendosi velocemente e facilmente in connessione con i vari ambienti esterni, compresi quelli più ‘ostili’, quale l’officina, senza disturbi e interruzioni. In questo modo, grazie a una rete Wlan, è possibile monitorare le macchine utensili CNC con affidabilità e sicurezza, ovunque e in qualsiasi momento tramite dispositivi connessi, come tablet e smartphone.

La serie CNC M8V di Mitsubishi Electric offre capacità impareggiabili in termini di precisione e velocità.

La combinazione tra la CPU dedicata, l’innovativa tecnologia di controllo OMR-CC e il controllo automatico del carico di taglio aiuta le aziende a minimizzare i tempi di lavorazione beneficiando di una grande accuratezza.

Infatti, queste caratteristiche consentono di creare prodotti di alta qualità riducendo i tempi di ciclo almeno dell’11% rispetto ai modelli precedenti, abbassando inoltre gli errori di percorso del 15%. Le applicazioni di lavorazione dei metalli possono inoltre beneficiare di un elevato numero di assi per i centri di lavorazione e i

Il software NC Machine Tool Optimizer mette a disposizione una piattaforma intuitiva per la visualizzazione e il monitoraggio dei processi.

sistemi di tornitura, nonché di capacità di elaborazione dei segmenti fini raddoppiate, che possono arrivare a 540 chilo-blocchi al minuto.

Display multi-touch e user-friendly

Una caratteristica importante di questa serie di controller CNC è rappresentata dai display multitouch a quattro tocchi, sui quali è possibile utilizzare contemporaneamente quattro dita di una mano o due di entrambe le mani, rendendo molto più agevole la visualizzazione del pezzo in 3D sul display per operazioni quali rotazione, inversione, spostamento ecc. Si tratta di un aspetto molto vantaggioso e innovativo in termini di agilità e rapidità di utilizzo.

A ciò si aggiunge la semplicità d’uso che, grazie a un’interfaccia user-friendly e a un design intuitivo, permette agli utenti di controllare e monitorare facilmente i parametri chiave di processo.

Anche la programmazione è semplificata e razionalizzata grazie al conversazionale Job Lathe, che guida gli utenti nella realizzazione del pezzo da produrre in modo veloce e intuitivo. L’interazione con il controller è quindi estremamente semplice, anche per il personale privo di competenze in G-code.

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Simulazione digitale della macchina utensile

A MecSpe viene presentato anche NC Virtual Simulator, il nuovo software tool sviluppato da Mitsubishi Electric per i propri controlli numerici che permette di avere direttamente sul PC una simulazione digitale della macchina utensile da diverse angolazioni, utilizzando le stesse condizioni di lavorazione della macchina reale. NC Virtual Simulator simula il movimento del CNC in modo realistico e preciso, compresi lo smussamento, l’accelerazione/decelerazione e il ritardo nella risposta del servo. Utilizzando le stesse condizioni di lavorazione di una macchina utensile reale, questa nuova funzione fornisce una simulazione estremamente accurata. Consente di individuare i problemi prima della lavorazione effettiva, tra cui errori di lavorazione, impostazioni sbagliate e interferenze della macchina, che in precedenza non si riuscivano a rilevare fino alla lavorazione di prova. Si tratta, quindi, di una funzionalità particolarmente utile per l’utilizzatore, perché permette di aumentare l’efficienza e la produttività del lavoro. Basti pensare, ad esempio, al settore degli stampi, la cui lavorazione comporta tempi anche molto lunghi: poter individuare eventuali errori da correggere prima di mettere in lavorazione il pezzo permette un grande risparmio di tempi e di costi.

Il software NC Virtual Simulator permette di avere direttamente sul PC una simulazione digitale della macchina utensile da diverse angolazioni, utilizzando le stesse condizioni di lavorazione della macchina reale.

Smart Manufacturing per macchine a CNC Mitsubishi Electric propone anche due soluzioni software integrate in grado di massimizzare le prestazioni delle macchine CNC. L’applicazione NC Machine Tool Connector costituisce uno dei capisaldi di una Smart Factory completamente interconnessa internamente ed esternamente, in grado di raccogliere dati da qualsiasi macchina CNC, a prescindere dalla marca; consente, quindi, di trasferire efficacemente le informazioni a sistemi di livello superiore, senza dover tenere conto dei diversi protocolli di comunicazione specifici dei produttori. A tale connettore si abbina il software NC Machine Tool Optimizer per migliorare l’efficienza delle strutture produttive, in grado di interpretare le informazioni ricevute da diverse macchine utensili, dotate di qualsiasi unità CNC, e dallo stesso NC Machine Tool Connector. In questo modo si ha a disposizione una piattaforma intuitiva e integrata che permette la visualizzazione e il monitoraggio dei processi, dando, quindi, l’opportunità, di prendere decisioni basate sui dati, sia per migliorare la produzione sia per prevenire e agire preventivamente su eventuali criticità, rendendo possibile visibilità e accessibilità in tutta la fabbrica

Rullatrice di nuova generazione

Mitsubishi Electric ospita al proprio stand di MecSpe anche la rullatrice monoslitta RP18 dell’azienda lombarda ORT Italia. Si tratta di una macchina di nuova generazione caratterizzata da una struttura estremamente rigida ma compatta e dotata di una serie di innovative soluzioni tecniche per la riduzione dei tempi di set up (“regolazione automatica della inclinazione teste”, ricerca automatica della fase dei rulli ed Energy Saving). Il modello in mostra a MecSpe integra il controllo numerico M8V di Mitsubishi Electric, che garantisce la massima qualità del prodotto. A sua volta, grazie ad un semplice cavo Ethernet, il CN si interfaccia con il robot collaborativo MELFA Assista, che consente di automatizzare operazioni di asservimento tradizionalmente eseguite in modo manuale. Infatti, il cobot di Mitsubishi Electric permette di integrare nella

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rullatrice le operazioni di carico/scarico dei prodotti e di rullatura in maniera automatica, senza dover effettuare alcun tipo di modifica meccanica all’area di lavoro, grazie anche alla possibilità di lavorare in sicurezza e senza barriere in collaborazione con l’operatore. Inoltre, il controllo numerico M8V si interfaccia tramite bus in CC-Link IE Field direttamente con il robot, senza necessità di cablaggio. Il risultato è una macchina che offre il massimo livello di integrazione e flessibilità. Inoltre, la rullatrice ORT RP18 presente a MecSpe integra anche la soluzione di virtual commissioning e di digital twin Gemini, che permette di simulare l’attività della macchina in un ambiente 3D. Il software Gemini, infatti, consente di simulare in 3D l’ambito produttivo all’interno di un’azienda, che si tratti di una cella, un’area di produzione, una linea o una singola macchina. È possibile immaginare tanti scenari diversi e simulare il flusso di lavoro all’interno di questi ultimi andando a scegliere, prima di realizzare concretamente la nuova linea o macchina, il layout che dovrà avere in base al risultato che si vuole ottenere. Questa soluzione permette di ottenere un notevole risparmio di tempo e di risorse, ad esempio per riprogettare le linee di produzione con lo scopo di ottimizzare i flussi produttivi, i tempi di processo, i consumi energetici o semplicemente l’aspetto logistico, oppure per testare in un ambiente 3D virtuale il commissioning di una macchina e ridurne i tempi effettivi di messa in servizio. 

La rullatrice ORT RP18 presente a MecSpe integra il controllo numerico M8V, il cobot MELFA Assista e la soluzione di virtual commissioning e di digital twin Gemini. PROTEGGI IL TUO SOFTWARE con le più avanzate tecnologie di crittografia e offuscamento SODDISFA LE ESIGENZE DEI TUOI CLIENTI con un sistema di licenze versatile e scalabile COGLI I FRUTTI del tuo lavoro su scala globale e ripeti l’intero processo +39 035 0667070 team@wibu.com www.wibu.it +39 035 0667070 team@wibu.com www.wibu.it Iniziate ora e richiedete il vostro SDK di CodeMeter wibu.com/it/sdk CodeMeter – Un Ciclo Virtuoso Senza Fine per la Crescita del Tuo Business

Nell’attuale scenario di Industria 4.0. le soluzioni embedded sono diventate un must have. Grazie alle numerose applicazioni che offrono, queste soluzioni sono molto diffuse e conosciute.

LE SOLUZIONI EMBEDDED:

ISTRUZIONI PER L’USO

II sistemi embedded sono in grado di combinare tecnologie software e hardware allo scopo di eseguire comandi all’interno di sistemi elettronici o meccanici. Inoltre, sono progettate per operare senza la necessità della presenza umana e completare tutta una serie di task in maniera efficiente.

Sistema embedded: di cosa si tratta?

Letteralmente, il termine inglese embedded significa incorporato, proprio perché rappresenta un sistema non immediatamente visibile che è integrato all’interno di un sistema più grande o di un dispositivo. Questi sistemi sono quindi dedicati all’elaborazione dei dati e all’esecuzione di controlli e comandi allo scopo di monitorare e gestire una o più funzionalità. Un sistema embedded può essere paragonato a un piccolo computer e quindi programmabile, (e non riprogrammabile se non in modalità parziale) ma a differenza dei pc industriali è in grado di svolgere poche operazioni. Un altro aspetto importante è che questi sistemi non possono essere separati dai

sistemi che li integrano, pena la perdita di funzionalità per entrambi. I sistemi embedded sono perlopiù progettati come sistemi “special purpose”, dotati di hardware e software senza però disporre di un vero e proprio sistema operativo. Caratterizzati da dimensioni contenute e bassi consumi, non richiedono intervento umano per funzionare e sono anche in grado di sopportare eventi anomali e/o dannosi. Inoltre, i sistemi embedded più complessi possono disporre di interfacce utente (tipicamente dotate di tecnologia touch) con cui immettere le informazioni per programmare i task da eseguire.

Come è composto un sistema embedded

Al centro di un sistema embedded vi è il microprocessore, che in modo analogo al computer contiene la CPU. La CPU dialoga con le memorie RAM e ROM, rispettivamente memorie di sistema e di archivio e dove, su quest’ultima, è presente il software del sistema. Il software è progettato e testato in modo molto più accurato rispetto a quello dei computer tradizionali poiché uno dei requisiti fondamentali di questi sistemi è quello di restare attivi continuativamente per tempi molto lunghi senza produrre

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 1/2024 52 di Sandro Mascetti – CEO di MAS Elettronica Sistemi Embedded
MINA – IMX8M

errori. La CPU e le memorie sono poi collegate agli altri dispositivi che possono essere dispositivi logici programmabili, sensori e attuatori, ecc. Tuttavia è bene ricordare che un sistema embedded sarà sempre meno complesso rispetto a quello di un computer tradizionale proprio perché, sebbene possa dialogare come detto con più dispositivi, può eseguire meno compiti. La CPU può essere un microcontrollore o un microprocessore, con la differenza che questi ultimi richiedono una circuitazione più ampia poiché la memoria non è integrata. Per fare un esempio pratico l’ANITA I.MX8M Mini è un modulo general purpose progettato in formato standard industriale SMARC 2.0, che può essere declinato in moltissime applicazioni. È anche possibile trovare sistemi embedded sottoforma di SoC (System on Chip) o PLC (Programmable Logic Controller). Fra prodotti noti che consistono in sistemi embedded possiamo annoverare Android e Arduino, tuttavia anche stampanti, fotocopiatrici, decoder, elettrodomestici, strumenti di misura per l’elettronica, rientrano nel novero dei sistemi embedded.

Impieghi dei sistemi embedded

La maggior parte delle tecnologie moderne utilizza sistemi embedded su macchinari industriali, nell’elettronica consumer, nell’automotive, nel medicale e nelle telecomunicazioni. Negli smartphone, ad esempio questi sistemi sono presenti in forma multipla, ma separati, poiché vengono integrati, ad esempio, nel microfono, nella fotocamera, nei sistemi di riconoscimento biometrici oppure negli ingressi USB, e così via. In maniera analoga i sistemi embedded possono essere presenti nei macchinari medicali dove vengono integrati nei sistemi di rilevamento dei parametri vitali, attraverso sensoristica ottica, sonora e chimica, destinati a svolgere operazioni di monitoraggio, controllo e avviso in caso di anomalia.

Vantaggi dei sistemi embedded

I sistemi embedded hanno diversi vantaggi, primi fra tutti la modularità e scalabilità, requisiti indispensabili per realizzare applicazioni caratterizzate da un’estrema flessibilità. I sistemi sono quindi progettati tenendo conto della modularità che si traduce in alta customizzazione. Per quanto riguarda la scalabilità, una volta che è stato progettato, testato e ottimizzato, il sistema è pronto per essere industrializzato e prodotto in grandi quantità. È necessario considerare che, sebbene la realizzazione di una soluzione custom rappresenti un processo oneroso, nel caso dei sistemi embedded è possibile ottenere un elevato livello di personalizzazione a costi contenuti. E sempre in termini economici vi è anche l’aspetto dei consumi energetici: i sistemi embedded sono progettati in anticipo per offrire bassi consumi oltre che per monitorare l’energia assorbita dai dispositivi a cui sono integrati e rendere le applicazioni meno energivore. Le dimensioni dei sistemi embedded agevolano l’integrazione in spazi ridotti tipici, ad esempio, dei dispositivi mobili.

I sistemi embedded del domani

Come detto i sistemi embedded sono già ampiamente utilizzati in diversi settori e in una vasta gamma di applicazioni. Con la continua evoluzione delle tecnologie e della crescente diffusione di dispositivi crescerà anche l’uso dei sistemi embedded in particolar modo in ambito industriale e domotica all’interno dell’IoT e IIoT ma anche nel campo dei wearable device e nel settore applicativo che utilizza l’AI. MAS Elettronica fa della customizzazione uno dei propri tratti distintivi. Fra i prodotti customizzabili proposti da MAS Elettronica vi sono la citata CPU Anita e l’SBC MINA, Single Board Computer SBC basato sul processore multicore integrato NXP i.MX 8M Mini. 

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Anita CPU I.MX8M Mini

Digital Twin VERSO UN FUTURO AUTOMATIZZATO

Il Digital Twin o gemello digitale dell’opera ha rivoluzionato il mondo delle costruzioni. Allo stato attuale, tale tecnologia - ormai parte integrante della metodologia BIMconsente, grazie alla sensoristica, di gestire un edificio o un’infrastruttura fin dal progetto per continuare a farlo durante il suo intero ciclo di vita. Il Digital Twin è in continua evoluzione e non è ancora giunto al suo livello di maturità più elevato

La definizione di Digital Twin è stata introdotta nel 2003 dal Dr. Michael Grieves: “a sensor-enabled digital model of a physical object that simulates the object in a live setting”, ovvero un modello digitale abilitato da sensori di un oggetto fisico simulato in un ambiente live. Il Digital Twin è caratterizzato da sei livelli di maturità: da 0 a 5.Si parla di livello 0 per indicare le varie informazioni di un asset ottenute con sopralluoghi e sondaggi puntuali. Il livello 1 include i modelli 2D o 3D del sistema in considerazione. Il livello 2 introduce invece l’approccio BIM, con un apposito Common Data Environment (CDE) che aiuta a gestire un’opera nel suo ciclo di vita.

LNel livello 3, che One Team ha sviluppato nei progetti europei di Ricerca & Innovazione (R&I), i dati di sensoristica provenienti dal campo sono integrati in tempo reale nei modelli gemelli digitali. In quest’ultimo caso, l’utente che interagisce con il Digital Twin ha anche la possibilità di accedere alle misurazioni storiche dei device Internet of Things (IoT) e a strumenti di simulazione per prevedere il comportamento dell’oggetto fisico; per esempio, sarà possibile visualizzare i consumi energetici attesi o i dati indoor sulla qualità dell’ambiente.

Digital Twin livello 4, sperimentazione europea in corso

Fin qui i livelli più noti e diffusi.

Il livello di maturità 4 del Digital Twin è ancora più

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 1/2024 54 A cura di One Team

avanzato perché permette di controllare da remoto l’edificio o l’infrastruttura. Il modulo di simulazione del livello 3 è affiancato da uno di ottimizzazione, dove differenti scenari ottenuti tramite algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI), sono confrontati tra loro e con lo stato di fatto. In un nuovo progetto di R&I (BuildON) finanziato dalla Commissione Europea, One Team sta collaborando insieme a una ventina di partner internazionali (società private e centri di ricerca) per raggiungere questo livello di maturità. La tecnologia sviluppata da BuildON sarà testata inizialmente in 5 progetti pilota in Europa, ciascuno con la sua peculiare ubicazione, condizione climatica, tipologia di edificio, configurazione del sistema energetico e utenti finali. Questi progetti forniranno sviluppi progressivi in tempo reale, possibili difetti e convalida della metodologia. Tale versione di Digital Twin ha come scopo la chiusura del ciclo di comunicazione bidirezionale tra il mondo fisico e quello digitale, applicando gli scenari previsti e le strategie di controllo ottimali.

Digital Twin livello 5, l’ultima frontiera L’ultimo gradino di maturità del Digital Twin è il quinto. Lo step in più richiesto rispetto al livello 4 è in termini di automazione. La gestione dell’edificio o dell’asset industriale non richiede dunque più l’intervento umano e avviene attraverso un’orchestrazione e una sincronizzazione in tempo reale. In aggiunta al quarto step di maturità, il migliore scenario di ottimizzazione è scelto in maniera automatica. In ambito edilizio l’automazione è supportata dal concetto di Building Automation Control System (BACS), un sistema che include una serie di servizi dedicati al monitoraggio e alla gestione ottimizzata dell’edificio al fine di renderlo energeticamente efficiente.

GeoDigital Twin e satelliti per monitorare le infrastrutture

Un discorso a parte lo merita l’evoluzione del Digital Twin georeferenziato o GeoDigital Twin integrato nel sistema di progettazione BIM.

Il GeoDigital Twin di un’infrastruttura è un collettore di dati di varie tipologie che si sviluppa all’interno dell’ecosistema BIM-GIS, dove la metodologia BIM è integrata con gli strumenti GIS.Il CDE, i sensori IoT, le tecnologie di Realtà Aumentata e Virtuale (AR/VR) e gli algoritmi di AI sono alcuni dei moduli che compongono il GeoDigital Twin. Esri ArcGIS Pro è certamente il software di riferimento nel modo GIS: supporta la visualizzazione, l’analisi avanzata, la gestione e la condivisione di dati. Il punto di forza del connubio BIM-GIS sta nel fatto che i file del mondo BIM (quelli di Revit o Civil 3D e gli IFC) sono importabili all’interno di ArcGIS Pro. Un altro aspetto chiave nel processo BIM-GIS è legato

all’integrazione di ArcGIS Pro con il cloud di Autodesk, in particolare Construction Cloud e BIM 360 Docs. In aggiunta, il cloud di Esri (ArcGIS Online) si connette a quello di Autodesk attraverso la soluzione ArcGIS GeoBIM, che offre funzionalità di confronto tra i dati geospaziali dell’ambiente Esri con quelli di progettazione, costruzione e manutenzione provenienti dall’universo Autodesk.

Il Caso dell’ Agenzia Spaziale Europea (ESA)

Per un monitoraggio sempre più incisivo delle infrastrutture entra in scena anche l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Nel contesto del GeoDigital Twin l’analisi dei dati satellitari con la tecnica interferometrica differenziale avanzata (A-DInSAR) ricopre un’importanza sempre più elevata, perché consente di monitorare in modo efficace e a basso costo i movimenti millimetrici nel tempo di grandi opere come ponti e viadotti, e cantieri in evoluzione. Tramite i satelliti Sentinel, l’ESA mette a disposizione un vasto numero di immagini radar (SAR) ad alta risoluzione di tutto il territorio europeo. Scaricare queste immagini per determinate aree di interesse e processarle con appositi algoritmi di AI garantisce un monitoraggio strutturale delle infrastrutture e del terreno circostante. L’obiettivo di One Team per il prossimo futuro è l’integrazione di questa tecnologia con quella BIM-GIS in un progetto di R&I con il supporto di ESA. In questa maniera, operatori stradali e costruttori saranno in grado di tenere sotto controllo gli asset in gestione durante il loro intero ciclo di vita, dalla fase di progettazione a quella operativa, ricevendo allerte e segnalazioni qualora il monitoraggio satellitare identifichi situazioni ad alto rischio. 

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CATENE PORTACAVI PER ENERGIA

KABELSCHLEPP sostiene l’ampliamento e la produzione di energie rinnovabili con un’ampia gamma di catene portacavi innovative. Robuste tanto quanto flessibili, le soluzioni per la protezione dei cavi e la loro gestione migliorano la sicurezza e l'efficienza degli impianti e sono in grado di far fronte a condizioni ambientali difficili, ad esempio nel settore in costante crescita dell’offshore. Sia che si tratti di energia idroelettrica, eolica o fotovoltaica soprattutto, dove viene prodotta energia elettrica, vi è necessità di proteggere, guidare ed organizzare i cavi. Le applicazioni dinamiche che generano energia dal movimento rappresentano una sfida particolare per la gestione dei cavi, perché le catene portacavi devono seguire questi movimenti in modo flessibile. “In una turbina eolica, ad esempio, ci sono vari movimenti di rotazione sul meccanismo di regolazione delle pale del rotore e sulla cosiddetta navicella” spiega Jürgen Weichel, responsabile del settore Oil & Gas presso Tsubaki Kabelschlepp. “Inoltre è fondamentale proteggere con le catene portacavi le linee di alimentazione della navicella. I nostri portacavi sono adatti a tutti questi tipi di applicazione.” Kabelschlepp con i suoi prodotti sostiene non solo la produzione di energie rinnovabili, ma anche il trasporto, l’installazione e la manutenzione dei corrispondenti impianti. Un’altra particolare sfida è rappresentata dal settore Offshore e dell’energia eolica. Qui, ad esempio, vengono utilizzate navi di installazione speciali per erigere le turbine eoliche e i piloni vengono eretti da dispositivi appositamente progettati alimentati elettricamente o idraulicamente. Durante l’intero processo di installazione è fondamentale la protezione dei cavi. KABELSCHLEPP dispone di una vasta esperienza in questo settore e delle giuste soluzioni di prodotto, anche grazie a numerosi progetti su piattaforme petrolifere e di gas con condizioni ambientali simili.

La gamma ideale per applicazioni offshore “I nostri portacavi sono ideali per le applicazioni offshore” spiega Jürgen Weichel. “La nostra gamma di prodotti comprende portacavi in acciaio, poliammide e numerose soluzioni ibride. Quando le catene portacavi entrano in contatto con l’acqua del mare, utilizziamo prevalentemente acciaio INOX di alta qualità. L’utilizzatore può trarre vantaggio dalla nostra ampia gamma di prodotti e materiali, e può contare sull’ottima qualità dei nostri prodotti e sulle elevate competenze tecniche maturate.”

Ad esempio, l’utilizzo di separatori in alluminio, traversini forati o rotanti minimizza l’attrito tra il portacavi ed i cavi stessi, riducendo di molto l’usura. Inoltre, le catene portacavi consentono l’alloggio di cavi e tubi risparmiando spazio e sono particolarmente facili da mantenere grazie alle diverse varianti di apertura. Infine, i portacavi KABELSCHLEPP in acciaio a fine vita possono essere riciclate al 100%.

Oltre alla qualità die prodotti, l’utilizzatore potrà anche beneficiare della consulenza specifica per il cliente e implementazione tecnica relativa all'applicazione da parte degli esperti di KABELSCHLEPP. I singoli progetti nel campo delle energie rinnovabili sono tanto diversi cosi come lo sono le soluzioni ottimali per ognuno, le quali vengono pianificate e realizzate in stretta collaborazione con il cliente.

“Siamo fieri di contribuire in modo significativo al raggiungimento di un ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili” riassume Jürgen Weichel. “I nostri portacavi non solo migliorano la sicurezza ed efficienza dei generatori di energia e degli impianti, ma mostrano anche il nostro impegno per un futuro più ecosostenibile

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a cura della redazione
Product news DALLE AZIENDE/

IL PROTOCOLLO MQTT UN NUOVO STANDARD DI CONNETTIVITÀ E SICUREZZA PER IL SECURE INTEGRATION SERVER DI SOFTING INDUSTRIAL

Il Secure Integration Server (SIS) di Softing Industrial supporta ora il protocollo MQTT. Il protocollo migliora la connettività e la sicurezza per l'integrazione dei dati nelle applicazioni IT/OT che utilizzano servizi cloud.

Il Secure Integration Server (SIS) di Softing Industrial offre una soluzione strutturata per architetture server complesse. Combina vari server OPC UA a livello di automazione con i relativi spazi di indirizzamento. Ciò consente una mappatura standardizzata di questi spazi di indirizzamento in conformità alla specifica OPC UA Companion. I dati così forniti sono poi disponibili per le applicazioni cloud IoT tramite un'interfaccia OPC UA standardizzata. L'ultima versione del server SIS, la V1.30, integra il protocollo MQTT (versioni 3 e 5), rendendo l'integrazione dei dati più sicura e flessibile. I vantaggi più significativi includono:

√ Varie modalità di pubblicazione e "Dynamic Payload": Garantiscono un'elevata flessibilità per le diverse esigenze di scambio dati.

√ Fino a 25 connessioni MQTT: Garantire una comunicazione senza interruzioni e offre una soluzione scalabile.

√ MQTT Publisher & Subscriber: supporta il traffico dati bidirezionale per una comunicazione efficiente.

√ Impostazioni di autenticazione MQTT: Garantiscono la sicurezza e l'identificazione tra client e broker attraverso vari metodi di autenticazione, come l'utente anonimo, il nome utente o i certificati.

√ Funzione MQTT Store&Forward: Protegge dalla perdita di dati.

Il Product Manager Andreas Röck ha commentato questo sviluppo: "L'integrazione del protocollo MQTT nel nostro Secure Integration Server sottolinea il nostro impegno verso soluzioni avanzate di integrazione dei dati industriali. Le caratteristiche di sicurezza e connettività migliorate offrono ai nostri cliente nuove possibilità per trasmettere dati in modo efficiente e affidabile".

Ulteriori informazioni e dettagli sulle nuove funzionalità del Secure Integration Server sono disponibili sul sito web.

www.softing.com

MACCHINE UTENSILI A ASPORTAZIONE, DEFORMAZIONE E ADDITIVE, ROBOT, DIGITAL MANUFACTURING E AUTOMAZIONE, TECNOLOGIE ABILITANTI, SUBFORNITURA. METAL CUTTING, METAL FORMING AND ADDITIVE MACHINES, ROBOTS, DIGITAL MANUFACTURING AND AUTOMATION, ENABLING TECHNOLOGIES, SUBCONTRACTING. TUTTE LE FACCE DELL’INNOVAZIONE
bimu.it
9-12/10/2024

Product news

DALLE AZIENDE/ a cura della redazione

I ROBOT CON CERTIFICAZIONE ESD PER IL MERCATO ELETTRONICO

Mitsubishi Electric presenta la nuova versione della famiglia di robot MELFA pensata per rispondere alle esigenze del mercato elettronico.

Questi robot dispongono sia di certificazione ESD per operare in ambienti con rischio di scarica elettrostatica che di certificazione per camera bianca.

Mitsubishi Electric ha introdotto la nuova versione ESD della famiglia di robot MELFA in grado di operare in ambienti con rischio di scarica elettrostatica. Nell’industria elettronica fenomeni legati alle scariche elettrostatiche (ESD) possono essere molto dannosi per la produzione e per il personale.

La normativa di riferimento in questo ambito è la IEC 61340-5-1, che regolamenta i requisiti necessari per manipolare prodotti sensibili alle scariche.

Alcuni fattori che portano allo sviluppo di ESD sono il lavoro in ambienti con campi elettrostatici superiori a 100 V/cm, la bassa umidità relativa (<20% UR) e le basse temperature.

Inoltre, anche grandi aree di contatto durante la manipolazione potrebbero portare alla formazione di cariche per attrito (cariche triboelettriche).

I robot di Mitsubishi Electric dotati di certificazione ESD presentano alcune variazioni rispetto ai modelli standard che permettono di tutelare i componenti da eventuali scariche improvvise che potrebbero compromettere il prodotto finale. La versione di robot ESD è ideale per tutti i tipi di applicazioni che comportano la manipolazione di circuiti stampati

e schede elettroniche: assemblaggio di PCB e connettori, ispezione di componenti, test di schede e circuiti, imballaggio di componenti elettroniche, saldatura di schede elettroniche.

Questi robot dispongono anche della certificazione per camera bianca (ISO Class) rilasciata dall’Istituto Fraunhofer IPA, l’ente certificatore per questo tipo di regolamentazione. Si tratta di una certificazione molto richiesta nel settore elettronico, dove spesso vengono eseguiti test in camera bianca con ricircolo d’aria forzato per evitare alle microparticelle di entrare in contatto con il prodotto e contaminarlo.

Funzioni integrate

Nel mercato dell’elettronica vi sono requisiti molto stringenti in termini di precisione, performance e comunicazione. Per soddisfare tali esigenze di mercato, è possibile integrare l’opzione MELFA Smart Plus, una scheda che abilita una funzione che aumenta drasticamente l’accuratezza della macchina, compensando la temperatura interna del robot. A supporto delle operazioni che richiedono maggior controllo è disponibile un sensore di forza con funzioni di AI integrate che ottimizzano i parametri di posizione e velocità. La funzione MELFA Smart Plus fa parte del brand MAISART (Mitsubishi Electric’s AI creates the State-of-the-ART in technology), un marchio distinto sviluppato da Mitsubishi Electric con l’obiettivo di consentire alle aziende di ottenere i massimi benefici dall’intelligenza artificiale. Inoltre, per massimizzare le performance, il robot è spesso associato ad una tavola rotante, sulla quale sono posizionati i singoli componenti che vengono successivamente assemblati dal robot mentre la tavola gira. Per ottimizzare la configurazione, il controller dei robot Mitsubishi Electric dispone di un’apposita funzione integrata che permette di gestire fino a otto assi addizionali senza l’utilizzo di alcun hardware aggiuntivo. Sono disponibili modelli speciali che presentano il passaggio cavi completamente interno al braccio - fino al polso del robotevitando così interferenze meccaniche durante le operazioni. I robot della famiglia MELFA FR ESD sono disponibili anche in versione integrata con PLC modulare MELSEC iQ-R, che grazie al protocollo di comunicazione SECS/GEM (protocollo standard nel mondo dei semiconduttori) permette una migliore tracciabilità e condivisione dei dati raccolti. Infine, le funzioni del controller CR800 rendono possibile il movimento retrazionato del robot con tempi di risposta da 3,5ms attraverso l’utilizzo di interfacce dedicate alle singole esigenze. 

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 1/2024 58

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Da quando i robot industriali sono stati introdotti negli anni ‘50, sono cambiate in modo radicale sia le specifiche di progetto che i metodi di realizzazione. Originariamente, il loro impiego era focalizzato ad assolvere compiti ripetitivi di presa e deposito di oggetti, con requisiti di precisione poco stringenti. In seguito l’accuratezza nell’esecuzione delle traiettorie è aumentata attraverso meccaniche più leggere, azionamenti elettrici, riduttori di precisione, tutto gestito da controllori più moderni in grado di eseguire programmi di controllo delle traiettorie più avanzati. Scostamenti di traiettoria inferiori a 1 mm sono oggi molto comuni: tuttavia, c’è una comprensibile difficoltà nel momento in cui sono richieste prestazioni ancora più precise. Sono diverse le applicazioni che richiedono un livello di accuratezza inferiore a 0,1 millimetri come, ad esempio, il taglio e la saldatura laser, le tecnologie di coating o la stampa 3D, dove gli spessori di ricopertura richiedono uniformità o misure molto precise. In materia di precisione, i progettisti si sono per lo più concentrati sui sistemi meccanici, in modo da renderli il più possibile vicini a un sistema ideale. Oggi il trend tecnologico si concentra sulla maggiore capacità di calcolo e sulla tecnica di misura, finalizzate ad aumentare la precisione del controllo. Le caratteristiche e le imprecisioni del sistema meccanico possono essere integrate nel sistema di controllo, in modo da consentire una previsione di scostamento dal modello previsto. Focalizzarsi sulla calibrazione dei robot e sulle funzioni di compensazione ha generato i migliori risultati, specie nella produzione di serie.

La validazione dei robot indispensabile per la precisione finale

La norma ISO standard 9283 definisce metodi di misura

ROBOT CALIBRATI E

PRECISI CON KEBA

e criteri di calcolo riguardo a diversi aspetti della precisione. Questo standard specifica sia parametri statici che dinamici e consente di comparare facilmente la caratterizzazione dei robot, anche di diversi costruttori. Inoltre, definisce una procedura di validazione correlata a formule precise per il calcolo delle prestazioni di precisione. Tuttavia questi standard rispondono in modo generico ai requisiti di precisione e non sono completamente adeguati ai diversi livelli richiesti dalle singole applicazioni. Per questo motivo occorre determinare altri fattori, quali ad esempio lo spazio di lavoro, la forma delle traiettorie e le velocità richieste. È pertanto indispensabile effettuare verifiche incrociate sulle prestazioni di precisione raggiunte nell’ambiente di esecuzione dell’applicazione. Fattori fondamentali per l’incremento della precisione dei robot

Raggiungere la precisione richiesta per i movimenti di un robot o per una specifica applicazione, volendo minimizzare l’impegno progettuale e di conseguenza l’impatto economico, richiede una profonda conoscenza dei fattori che incidono sulla precisione, quali la geometria del robot e le caratteristiche degli organi meccanici.

Per generare un modello di compensazione affidabile, i progettisti devono essere in grado di individuare con esattezza gli elementi critici della catena cinematica. Alcuni di questi elementi possono avere un effetto significativo sull’accuratezza finale: Geometria del robot; Organi meccanici come i riduttori e le relative prestazioni in termini di elasticità, giochi all’inversione del moto, isteresi o attriti sugli ingranaggi; Limitata rigidità dovuta ad elasticità dei giunti o limiti dei cuscinetti;

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Product news
DALLE AZIENDE/ a cura della redazione

Errori dei servo attuatori; Vibrazioni;

Per ottimizzare il modello di compensazione, l’incidenza dei singoli fattori è strettamente legata al tipo di cinematica. È pertanto molto importante identificare i fattori più significativi per poter creare un modello di compensazione affidabile e specifico per ogni applicazione. Occorre anche tenere presente che maggiore sarà il numero di parametri da inserire nel modello di compensazione, maggiore sarà la complessità per effettuare la calibrazione e la validazione del modello stesso. Inoltre, un modello di compensazione complesso e con molti parametri, può risultare inaffidabile e inefficace, con il conseguente peggioramento della precisione finale.

Obiettivi dell’accuratezza

La caratterizzazione dell’accuratezza di un robot è una operazione di per sé complessa, poiché esistono differenti specifiche, le quali dipendono dalle caratteristiche della singola applicazione. Le strategie di calibrazione e compensazione di un robot possono variare a seconda delle condizioni applicative. Può capitare quindi che, dopo aver valutato i diversi fattori di influenza, si comprenda come il risultato ottimale per il controllo preciso di una applicazione possa essere raggiunto con uno sforzo inferiore rispetto a quanto ipotizzato inizialmente.

Precisione statica, assoluta e ripetibilità

Come accennato, le specifiche dei robot industriali più comuni fanno solitamente riferimento a valori di precisione inferiori a 0,1 mm. Questi valori si riferiscono alla precisione statica dove la prestazione è validata da un test: questo test misura la precisione con cui un robot è in grado di ritornare in un punto predefinito, dopo aver percorso una certa traiettoria. Tuttavia va considerato che nelle applicazioni pratiche, vi sono altri due aspetti importanti da considerare: la precisione assoluta e la ripetibilità dinamica. La ripetibilità dinamica descrive con quanta precisione un determinato percorso viene ripetuto. La precisione assoluta rappresenta il risultato di precisione più difficile da raggiungere. Infatti la precisone assoluta è definita come la tolleranza con cui un robot percorre qualsiasi percorso all’interno della sua area di lavoro, rispetto alla traiettoria programmata. Bisogna considerare però che la precisone richiesta da ogni singola applicazione può differire anche di diversi ordini di grandezza. La specifica della precisione deve tenere conto dei requisiti dell’applicazione. Per esempio: il target è un punto o un percorso? La posizione del pezzo deve essere misurata rispetto alla posizione del robot o rispetto ad altri riferimenti? Le traiettorie percorse saranno sempre le stesse o saranno diverse ad ogni ciclo? Considerando che le nuove frontiere per applicazioni robotiche di precisione sono il taglio e la saldatura laser, la verniciatura con tecnologia

ink-jet, il micro-assemblaggio e l’additive manufacturing, le tecniche di calibrazione e compensazione sono fattori determinanti per la robotica del futuro.

La risposta KEBA

KEBA propone Kemro X la soluzione hardware e software per l’analisi, la simulazione, il controllo e la calibrazione dei robot.

Kemro X_Modello dinamico robotico

I controllori robotici KEBA possono eseguire un modello dinamico per cinematiche robotiche seriali e parallele. I parametri del modello dinamico possono essere acquisiti dai dati di progetto o possono essere ricavati da una procedura di identificazione. Il modello dinamico contiene anche i parametri di attrito, la cui precisa compensazione garantisce un’elevata precisione, sia nell’esecuzione di traiettorie a bassa velocità sia in situazioni in cui i giunti invertono direzione.

Kemro X_Calibrazione robotica

Il software di controllo dei robot KEBA dispone di funzioni per la calibrazione dei robot che utilizzano laser tracker o altri dispositivi di misura esterni. I risultati della calibrazione possono essere importati direttamente nella configurazione del robot, evitando così problemi di conversione dei dati. Le avanzate funzionalità di calibrazione robotica integrate in Kemro X non considerano solo i parametri geometrici, ma anche l’elasticità degli ingranaggi.

Kemro X_Validazione del robot

Il software di controllo robotico KEBA supporta le procedure di validazione dei robot. È possibile generare programmi robotici secondo lo standard ISO 9283, eseguire le misurazioni e calcolare i risultati di precisione secondo lo standard. Quando si utilizza un laser tracker con interfaccia real-time, sono supportate le misure dinamiche. Questa funzione è particolarmente importante per le applicazioni che richiedono un’elevata precisione lungo l’intera traiettoria di movimento. L’analisi può essere utilizzata per incrementare l’accuratezza, suggerendo una migliore calibrazione, una diversa compensazione delle caratteristiche meccaniche, l’ottimizzazione dei loop di servo-controllo o anche indicazioni su dove intervenire per migliorare la meccanica.

Oltre alle citate funzionalità software, a livello hardware la piattaforma Kemro X comprende CPU di controllo e di sicurezza scalabili in grado di gestire programmi PLC, Motion e multi-robot, HMI da pannello e palmari anche con tecnologia wireless, drive muti-asse estremamente compatti ed efficienti e una gamma di servomotori molto estesa. Kemro X è in grado di soddisfare sia i più stringenti requisiti dei costruttori di robot, sia la flessibilità richiesta dai costruttori di macchine automatiche che vogliono integrare funzionalità motion e robotiche facendole interagire tra loro nella stessa piattaforma di controllo. 

Product news

EATON PRESENTA LA RACK PDU G4 PROGETTATA PER LE ESIGENZE

Eaton presenta la nuova Rack PDU G4 (quarta generazione), specificatamente studiata per soddisfare le principali esigenze dei più moderni data center, garantendo massima sicurezza e continuità di esercizio.

La Rack PDU G4 è frutto di un’approfondita ricerca e analisi delle necessità dei clienti e del mercato, che Eaton ha condotto con l’obiettivo di creare una PDU che non solo innalzasse il livello della sicurezza informatica, ma che offrisse anche significativi miglioramenti in termini di ridondanza di rete e dell’alimentazione, incrementando la capacità dei server e la flessibilità operativa, oltre che riducendo il consumo energetico.

Matthieu Jaeger, Product Manager G4 di Eaton, ha dichiarato: “Nella progettazione dei data center, è sempre complesso definire il numero di prese di tipo C13 (10 A) e di tipo C19 (16 A) necessarie. In questo contesto, la Rack PDU G4 offre una soluzione unica nel suo genere: le sue innovative prese combinate C39 collegano in modo sicuro sia i cavi di

alimentazione C14 che C20, grazie a un efficiente sistema di ritenzione dei cavi integrato e a un meccanismo di blocco che protegge il collegamento con il cavo di alimentazione. Inoltre, grazie alla produzione localizzata, la consegna delle Rack PDU G4 avviene con tempistiche particolarmente rapide”.

La nuova gamma G4 è in grado di controllare e misurare il consumo energetico per un massimo di 48 uscite combinate in un singolo chassis, con una precisione di misurazione dell’1% per ampere, volt e watt. Anche questa caratteristica è stata sviluppata per rispondere alle necessità dei clienti: la maggiore accuratezza consente di semplificare i processi di fatturazione e di registrazione dei consumi nei data center co-location.

“I dispositivi connessi sono frequentemente bersaglio di attacchi informatici: la nuova rack PDU di Eaton è pensata proprio per proteggere i server ad essa collegati da hackeraggi e altre potenziali minacce. Ha infatti ottenuto, dalle autorità indipendenti, le certificazioni UL 2900-1 e IEC 62443-4-2 per la sicurezza informatica”, ha aggiunto Jaegar.

La ridondanza della rete è un altro elemento cruciale per garantire un flusso di dati costante. La rack Pdu G4 migliora questo aspetto grazie a due porte Ethernet gemelle gB, che consentono di collegare le PDU tra loro. Supportando il collegamento di un massimo di 32 PDU su entrambi i lati, riduce al minimo gli effetti di eventuali interruzioni impreviste, consentendo inoltre di contenere i costi sugli elementi dell’infrastruttura IT non necessari (come switch e indirizzi IP aggiuntivi). È stata migliorata anche la ridondanza della rete di alimentazione: una nuova funzionalità di condivisione permette infatti alla PDU di alimentare il modulo di controllo di una seconda PDU in caso di guasto, consentendo comunque alla rete di accedere ai dati critici.

La PDU è stata progettata come soluzione end-to-end a basso impatto ambientale: oltre a prestazioni avanzate e affidabili, consente un elevato risparmio energetico. Il relè passo-passo della Rack PDU G4, disponibile solo sui modelli switched e managed, controlla l’alimentazione senza la necessità di un ingresso elettrico continuo, riducendo dell’80% il consumo di energia necessario per una PDU rack a 48 uscite, rispetto all’utilizzo di relè standard.

La PDU Rack G4 offre la flessibilità, la sicurezza e le performance avanzate necessarie per il successo delle operazioni dei data center, oggi come in prospettiva futura.

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MODLIGHT60 PRO RGB UN UNICO DISPOSITIVO PER OGNI SEGNALAZIONE

La torretta di segnalazione Modlight60 Pro RGB IO-Link di Murrelektronik è una soluzione versatile, flessibile ed economica per le applicazioni che richiedono una segnalazione chiara e affidabile.

Con 20 segmenti a LED RGB, 21 colori regolabili e 10 diversi schemi luminosi, la torretta di segnalazione Modlight60 Pro RGB IO-Link di Murrelektronik offre opzioni flessibili per una segnalazione efficace in grado di attirare l’attenzione, grazie anche alla separazione chiara tra i singoli segmenti, anche in ambienti gravosi. La luminosità dei LED può essere regolata tramite la modalità “eco” che riduce l’intensità del 50 %, così da rendere il dispositivo a basso consumo energetico. L’offerta include anche una versione dotata di buzzer con otto diverse suonerie per una segnalazione acustica personalizzata.

La torretta di segnalazione ha grado di protezione IP65 contro polvere e spruzzi, è di facile installazione e non richiede una configurazione complessa. Può essere collegata tramite un cavo M12 non schermato e messa in

funzione con o senza IODD (IO Device Description). Inoltre, può essere configurata con due differenti IODD che permettono un controllo personalizzato delle sezioni a LED RGB per quanto riguarda colori, modalità di lampeggio e animazioni dei dati di processo.

Una sola torretta, molti segnali diversi

La torretta di segnalazione Modlight60 Pro RGB presenta una varietà di modalità operative in grado di generare molteplici segnali diversi con un unico dispositivo. In modalità combinata, i singoli segmenti a LED possono essere suddivisi in un massimo di cinque sezioni per creare una classica torre di segnalazione. Dimensioni e colori di queste sezioni possono essere personalizzati. La funzione di bilanciamento permette la distribuzione automatica e simmetrica dei segmenti a LED per ottenere la massima visibilità grazie a una segnalazione che sfrutti l’intera superficie. Gli utenti possono selezionare la modalità a livelli per ottenere una rappresentazione precisa e percentuale dei processi operativi, visualizzando informazioni quali l’avanzamento della produzione o i livelli di riempimento. Nella modalità a segmenti, invece, il colore, lo schema luminoso e l’animazione di ciascun segmento a LED può essere controllata separatamente.

Modlight60 Pro RGB ha ottenuto la certificazione cURus per i mercati U.S.A. e Canada e può essere utilizzata su applicazioni dei più diversi settori, inclusi automotive, intralogistica, macchine utensili, packaging semiconduttori.

La bussola di riduzione GARANT Master Mute consente il miglior posizionamento possibile nel portautensili e un serraggio completamente avvolto per la massima forza di serraggio

NUOVA BARRA DI ALESATURA GARANT

MASTER MUTE: VIBRAZIONI

RIDOTTE

ANCHE PER I DIAMETRI PIÙ PICCOLI

Hoffmann Group amplia la propria gamma di utensili per la tornitura con la nuova barra di alesatura GARANT Master Mute: grazie al collaudato sistema di smorzamento delle vibrazioni e al design monolitico, esegue in modo affidabile fori con lunghezze fino a 5xDGARANT Master è la linea di prodotti lanciata da Hoffmann Group nel 2015 per le grandi industrie e le officine meccaniche che vogliono rendere ancora più produttive le proprie lavorazioni ad alte prestazioni con utensili particolarmente potenti e affidabili nei processi. In costante ampliamento, oggi entra a far parte della famiglia anche la nuova barra di alesatura antivibrante GARANT Master Mute, che consente di affrontare con successo lavorazioni di alesatura critiche per fori di diametro pari o superiore a 10 millimetri e in cui viene richiesta una sporgenza fino a 5xD, evitando vibrazioni dannose.

Smorzamento delle vibrazioni in tempo reale

A ridurre drasticamente le vibrazioni non è solo il design monolitico, non modulare, della nuova barra di alesatura

GARANT Master Mute, ma anche l’innovativo sistema di smorzamento che neutralizza le vibrazioni in tempo reale e consente di ottenere una superficie di alta qualità. Anche la produttività ne risulta aumentata: per diminuire le vibrazioni non è necessario ridurre i parametri, profondità di taglio, velocità e avanzamento. Inoltre, il sistema di smorzamento non richiede manutenzione, è preimpostato in fabbrica e non ha bisogno di alcuna regolazione, rendendo le barre alesatrici facili da usare ed estremamente affidabili. Anche gli utilizzatori possono trarre grande vantaggio dallo smorzamento delle vibrazioni, poiché il rumore generato durante il processo di tornitura è decisamente minore.Oltre alla barra di alesatura, entra in catalogo anche la nuova bussola di riduzione della famiglia GARANT Master Mute, che assicura il miglior posizionamento della barra nel portautensili. Rettificata con precisione, consente inoltre un serraggio completamente avvolgente e quindi la massima forza di serraggio possibile, riducendo ulteriormente le vibrazioni.

INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 1/2024 64 Product news DALLE AZIENDE/ a cura della redazione
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EDIZIONE L20E 18SPECILESIAN A SAI Distribuito agli studenti delle scuole professionali salesiane Argomenti trattati Dossier di approfondimento tematico Tutorial di aggiornamento professionale Case history selezionate dal comitato * diffusione che verrà assoggettata a certificazione Progettisti d’impianti, società di engineering, manager, esco, enti, associazioni di categoria, NumeroArgomento 47 - Novembre Dicembre Impiantistica ospedaliera
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- Ottobre Impiantistica residenziale 53 - Novembre Dicembre Edifici scolasticiPompe Quine Business Publisher I LSWR Group Via G.Spadolini 7 - 20141 Milano QUINE BUSINESS PUBLISHER I LSWR GROUP Via G.Spadolini 7 - 20141 Milano - Tel 02.86.41.05 - Fax 02.70.05.71.90 eMail: dircom@quine.it Ora anche online Cerca tra 2411 termini della meccatronica Il più completo dizionario multilingua di termini tecnici della meccatronica, contiene le traduzioni dei termini in Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Russo, Turco www.terminidellameccatronica.com per richiedere la tua copia info@quine.it Termini della Meccatronica | Dizionario internazionale di Meccatronica DIZIONARIO MULTILINGUE Dizionario internazionale di Meccatronica Mechatronics international dictionary Internationales Wörterbuch der Mechatronik Dictionnaire international de mécatronique Diccionario internacionale de procesamiento de mecatrónica Международный словарь мехатроники Termini della Meccatronica Termini della Meccatronica | Dizionario internazionale di Meccatronica DIZIONARIO MULTILINGUE Dizionario internazionale di Meccatronica Mechatronics international dictionary Internationales Wörterbuch der Mechatronik Dictionnaire international de mécatronique Diccionario internacionale de procesamiento de mecatrónica Международный словарь мехатроники Termini della Meccatronica
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