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NEWS DAL MONDO
PROBIOTICI, MICROBIOMA E SALUTE MENTALE
I probiotici e il microbiota intestinale stanno dimostrando di avere effetti benefici sulla qualità del sonno, aprendo così gli studi sull’effetto degli integratori a base di probiotici. In questa direzione si muove il recente accordo sottoscritto tra la Fondazione Edmund Mach, la School of Human Development and Health (HDH) della Facoltà di Medicina dell’Università di Southampton e l’azienda OptiBiotix Health che hanno appena avviato un progetto di ricerca per esaminare il ruolo di integratori a base di probiotici che possono modulare il microbioma per migliorare il sonno, lo stress e l’ansia. In particolare, l’obiettivo del progetto è “misurare” come i microbiomi lungo la catena alimentare possono essere sfruttati per migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti, la sostenibilità alimentare e migliorare la salute umana, con un interesse specifico per i prodotti lattiero-caseari fermentati, gli ingredienti funzionali, gli alimenti vegetali integrali, le loro frazioni bioattive (fibre, prebiotici e polifenoli) e i probiotici. Gli altri due partner di questo progetto sono la School of Human Development and Health (HDH) della Facoltà di Medicina dell’Università di Southampton, dove sarà svolto il progetto, riconosciuta a livello internazionale per la sua ricerca multidisciplinare nell’area della nutrizione e del metabolismo e l’azienda OptiBiotix Health che sviluppa composti probiotici per combattere l’obesità, il colesterolo alto, il diabete e la cura della pelle. Nella fattispecie con questo accordo viene finanziata una borsa di dottorato per studiare la capacità di prebiotici e probiotici di influenzare il sonno, lo stress e l’ansia. L’accordo include uno studio umano in doppio cieco, controllato con placebo, condotto durante un periodo di interruzione del sonno indotta da stress. La ricerca fa seguito a una serie di pubblicazioni che indicano una relazione tra il microbiota gastrointestinale, la neurobiochimica e il comportamento emotivo. Si basa sui risultati che dimostrano come i prebiotici hanno ridotto l’ansia e la depressione nei partecipanti.
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FONDI PER LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI EUROPEI
Nel 2021 sono stati destinati complessivamente 182,9 milioni di euro alla promozione dei prodotti agroalimentari all’interno e all’esterno dell’UE. Il programma di lavoro relativo alla politica di promozione si concentra in particolare sulla promozione dei prodotti e dei metodi agricoli che sostengono più direttamente gli obiettivi del Green Deal europeo, dando priorità a prodotti biologici, frutta e verdura e agricoltura sostenibile. Quasi la metà del bilancio (86 milioni di euro) sarà destinata a campagne più direttamente in linea con le ambizioni del Green Deal europeo, in particolare con la strategia “dal produttore al consumatore”. Queste campagne mirano a comunicare ai consumatori dell’Europa e del resto del mondo informazioni circa l’agricoltura biologica, l’agricoltura sostenibile nell’UE e il ruolo del settore agroalimentare sull’azione climatica e l’ambiente. Le campagne selezionate punteranno a sensibilizzare nei confronti di questi tipi di agricoltura e ad accrescere il riconoscimento dell’etichetta biologica. All’interno dell’UE saranno inoltre finanziate campagne per promuovere un’alimentazione sana e una dieta bilanciata aumentando il consumo di frutta e verdura fresche. Le campagne si prefiggono inoltre di sottolineare gli standard elevati di sicurezza e qualità, nonché la diversità e gli aspetti tradizionali dei prodotti agroalimentari europei, ad esempio, promuovendo i regimi di qualità dell’UE, come le indicazioni geografiche nell’UE. Infine, per quanto riguarda le campagne al di fuori dell’UE, si accorda priorità ai
mercati con un elevato potenziale di crescita, come il Giappone, la Corea del Sud, il Canada e il Messico. Le campagne selezionate dovrebbero migliorare la competitività e il consumo dei prodotti agroalimentari dell’Unione, ottimizzarne l’immagine e aumentare la loro quota di mercato nei paesi interessati. Un’ampia gamma di organismi, come le organizzazioni professionali, le organizzazioni di produttori e i gruppi agroalimentari responsabili delle attività di promozione, possono presentare proposte e richiedere finanziamenti. I progetti saranno valutati in funzione degli obiettivi climatici e ambientali della PAC, del Green Deal europeo e della strategia “dal produttore al consumatore”, con particolare riguardo alla sostenibilità della produzione e del consumo.
Pubblicata la relazione Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia relativa all’anno 2019. Si tratta dei controlli ufficiali degli alimenti e delle bevande che hanno la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei consumatori e assicurare la lealtà delle transizioni commerciali. I controlli ufficiali sono eseguiti in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione, della distribuzione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio e della somministrazione. I dati principali dei controlli 2019, che riguardano sia i prodotti alimentari, indipendentemente dall’origine e provenienza, destinati ad essere commercializzati sul territorio nazionale, che quelli destinati ad essere spediti in un altro Stato dell’Unione europea oppure esportati in uno Stato terzo, vengono riportati di seguito: § sono stati prelevati 45.550 campioni di prodotti alimentari, comprese le bevande, su cui sono state effettuate 126.590 analisi, con una media di circa 2,8 ricerche analitiche per campione; § dei 126.590 controlli analitici effettuati sono risultati irregolari circa lo 0,73% delle analisi. Le non conformità si concentrano prevalentemente nei prodotti di origine animale e sono principalmente di tipo microbiologico; § le ricerche microbiologiche sono state complessivamente 69.953 e hanno riguardato microrganismi, parassiti, lieviti e muffe; § i Servizi Igiene degli alimenti e nutrizione ed i Servizi veterinari dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL, hanno complessivamente ispezionato 147.769 stabilimenti dei quali 35.471 hanno mostrato infrazioni durante le ispezioni (pari al 24%); complessivamente sono state effettuate 427.853 ispezioni.