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PEST MANAGEMENT

Conoscere il target e interpretare l’ambiente

“Derattizzare” significa implementare specifiche attività di disinfestazione il cui scopo è la limitazione/riduzione della popolazione murina infestante un determinato ambiente. è certamente più appropriato parlare di “gestione dei roditori muridi”, qualora l’obiettivo sia appunto il contenimento e possibilmente l’eradicazione di ratti e topi.

Nel contesto delle industrie alimentari, non è sufficiente impiegare esclusivamente dispositivi di cattura o esche rodenticide per raggiungere il risultato: è fondamentale, invece, interpretare l’ambiente operativo, valutare i rischi, conoscere con accuratezza il proprio target e attuare misure di prevenzione efficaci.

L’individuazione corretta delle specie infestante può avere un impatto notevole sulla buona riuscita della derattizzazione. Infatti, anche se spesso sottovalutate, le infestazioni di Rattus rattus rappresentano una problematica complessa, la cui difficoltà di gestione aumenta nei casi in cui non avvenga una corretta valutazione della sorgente dell’infestazione, avendo cura di ispezionare e valutare l’applicazione di dispositivi di controllo anche ad altezze “non standard”.

La stessa individuazione delle tracce, per mezzo di accurate ispezioni periodiche - a volte anche associate ai turni di monitoraggio delle postazioni - contribuisce ad una gestione avveduta e realistica degli infestanti murini. Ciò presuppone un lavoro di squadra, che coinvolga anche il personale dell’industria alimentare, che dovrebbe essere formato a riguardo del riconoscimento delle tracce dei principali e potenziali infestanti legati al proprio stabilimento. Per quanto riguarda le pratiche di monitoraggio, le frequenze di ispezione e controllo dei dispositivi di cattura o dei consumi di esca rodenticida/esche virtuali devono essere calibrate a seguito di un’opportuna valutazione del rischio. Differenti sono invece le considerazioni relative alle modalità di cattura dei roditori, in virtù anche delle considerazioni legati al benessere animale.

VEDIAMOLO DA VICINO

Di colorazione grigio scura o nera, Rattus rattus è poco più piccolo di R. norvegicus, suo competitor alimentare. Preferisce ambienti asciutti, come solai, tetti, travature, granai, fienili e alberi: non si adatta a vivere nel terreno e non può tollerare gli ambienti umidi, ma è un buon scalatore. Quindi non scava gallerie, ma costruisce la tana in intercapedini, in fori nei muri e negli alberi. Spesso vive sugli alberi in compagnia di altri roditori, come scoiattoli. È di abitudini notturne, poiché cerca di evitare pericoli essendo molto prudente; non conosce ostacoli soprattutto quando deve raggiungere il cibo. Accumula gli alimenti nella tana ma non solo, infatti preferisce lasciare diversi mucchietti sparsi ovunque. Si nutre di granaglie, ma anche di frutti e semi.

Dispositivi collanti per il monitoraggio degli infestanti

Soluzione affidabile e sostenibile

Per descrivere i dispositivi collanti potremmo cercare prima di tutto di dar loro una definizione legata principalmente alla loro funzione: presidi di Monitoring per l’applicazione dell’IPM secondo la norma UNI EN 16636: 2015. Consentono la regolare sorveglianza degli infestanti in un dato ambiente per un periodo di tempo definito. Offrono la misura quantitativa di un’infestazione e fotografano un ambiente complesso, misurando così la bontà del Pest Proofing.

Sono uno strumento fondamentale per la raccolta di informazioni affidabili sulla presenza/assenza e sulla tipologia di infestanti, consentendo quindi riconoscimenti entomologici precisi.

Tuttavia, non sono strumenti solitari. A loro si devono accompagnare ispezioni e campionature, che hanno lo scopo di eliminare le nicchie di sviluppo e la prevenzione in ingresso.

È perciò indispensabile la scelta attenta del posizionamento dei dispositivi e la realizzazione di una rete di monitoraggio razionale. Così si minimizzano i trattamenti insetticidi in quanto la loro esecuzione può avvenire solo a seguito di una lettura critica dei dati del monitoraggio.

Ultimo, ma non ultimo: i dispositivi collanti permettono un Pest Management di qualità a costo contenuto.

È da ricordare inoltre l’importanza del loro uso responsabile durante il monitoraggio dei Muridi. Per ridurre al minimo la sofferenza animale si raccomandano: controlli frequenti, scelta dei dispositivi adeguatamente dimensionati, soppressione tempestiva dei target, allontanamento dei no-target.

Questi strumenti sono ancora migliorabili? Certo che sì. Oggi la sfida riguarda lo sviluppo di attrattivi e aromatizzazioni sempre più efficienti e calibrate, per ottimizzare e rendere sempre più selettive le catture. Sostenibilità ambientale è un altro concetto chiave. GEA promuove per la produzione delle trappole, l’utilizzo di materie prime (cartoni, carta e cartoncini) provenienti da una gestione ecologica delle foreste (certificate FSC) e il corretto smaltimento degli imballaggi. La carta siliconata di GEA è solvent free. La Ricerca in GEA è volta a sviluppare nuove miscele adesive più performanti e con maggiore durata negli ambienti difficili (ad es., polverosi). Conosciamo le criticità legate alle basse temperature e all’esposizione prolungata a raggi ultravioletti. Anche su questi fronti, ci sono margini significativi di miglioramento.

Estrema attenzione, infine, è riservata alle sostanze volatili secondarie: non devono interferire in nessun modo con l’attrattivo. Occorre scongiurare anche il più piccolo effetto repellente. In conclusione, possiamo affermare che seppure le trappole collanti abbiano una storia antica, rimangono strumento di monitoraggio attualissimo nelle mani del Trained Professional.

Davide Armiraglio,

Tecnico Commerciale Senior inPEST Italia

INPEST Italia by GEA

www.inpest.it

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