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DI PULIZIE INDUSTRIALI, SANIFICAZIONE
Speciale SANITÀ
Nuovi CAM cosa cambia per i servizi di pulizia MERCATO La digitalizzazione del Professional Cleaning
L’applicazione corretta delle procedure ANNO 30 n. 3 aprile 2021 ISSN: 2612-4068
MENSILE
E IGIENE AMBIENTALE
SOSTENIBILITÀ
FORMAZIONE
CAPITOLATI PROGETTO Preventivo nuovo cantiere, tempi e costi CRITERI CRITERI STARTUP CANTIERE Assegnazione Risorse, Prodotti, Attrezzature CONTROLLI Controlli attività ordinarie, periodiche, forniture APP CONTROLLO ATTIVITÀ I° ANALISI Analisi rispetto dei budget e conformità attività svolte II° ANALISI Conformità su utilizzo prodotti ecolabel & cam controlli ISO START La piattaforma CLOUD più avanzata nel mondo del cleaning e del facility management Cloud Veloce Real Time Personalizzabile CAPITOLATI PROGETTO Preventivo nuovo cantiere, tempi e costi CRITERI CRITERI STARTUP CANTIERE Assegnazione Risorse, Prodotti, Attrezzature CONTROLLI Controlli ordinarie, periodiche, APP CONTROLLO ATTIVITÀ I° Analisi dei conformità START La piattaforma CLOUD più avanzata nel mondo del cleaning e del facility management Cloud Veloce Real Time Personalizzabile
più del prodotti cam e ISO
traguardo
ANALISI su prodotti cam e ISO
FATTURE Emissione fatture ordinarie e straordinarie
FATTURE fatture ordinarie e straordinarie
1° traguardo
II° ANALISI
Conformità su utilizzo prodotti ecolabel & cam e
FATTURE
Emissione fatture ordinarie e straordinarie
ANALISI
Analisi rispetto dei budget e conformità attività svolte
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Controlli attività ordinarie, periodiche,
FINANZA Contabilità generale e gestione costi indiretti
FINANZA Contabilità generale e gestione costi indiretti
BILANCI
FINANZA gestione costi cantiere ed analisi EXPORT PAGHE
Bilancio di cantiere ed redditività EXPORT PAGHE
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BILANCI
Bilancio di cantiere ed analisi redditività
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END
TICKET
Connetti il cliente per comunicare
END
Connetti il cliente
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Analisi rispetto
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ed innovazione.
03/2021 | DIMENSIONE PULITO 5 Periodico mensile edito da
S SOMMARIO/ ANNO 30 N. 3 APRILE 2021 ATTUALITÀ 8 Nuovi CAM all’insegna della sostenibilità ambientale! Maurizio Pedrini TRANSIZIONE DIGITALE 18 Il professional cleaning pronto alla sfida della digitalizzazione! Maurizio Pedrini FORMAZIONE 28 Linee Guida “L’azienda nell’azienda” Mauro Martini MARKETING 34 La formazione non è un optional Fabrizio Pirovano e Marco Monti 8 28 18 SPECIALE SANITÀ ➥ IN COPERTINA
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Quando la differenza TREND bagno che calza pennello www.bluerosso.it LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE IDROTERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE E DELL’AUDIO PROFESSIONALE www.audiofader.com WEBSITE AGGIORNATO MAGAZINE MENSILE DIGITALE IVO GRASSO e MASSIVE ARTS Lo studio di modernoregistrazione SALVATORE ADDEO L’amore per l’SSL STRUMENTI principi programmazione AVID PRO TOOLS DOCK soluzione per tutti IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI OPERA NEL CAMPO DELLA PULIZIA INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E FACILITY MANAGEMENT www.casaeclima.com L’INFORMAZIONE EFFICIENTE, COMPLETA E IN TEMPO REALE OLTRE 200.000 UTENTI MESE Organo ufficiale FINCO LA RIVISTA CHE HA PORTATO LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN ITALIA STORIA ITER PROGETTUALE Passo obbligato grande opportunità A SCUOLA DI EFFICIENZA Per PENSARE, PROGETTARE COSTRUIRE SOSTENIBILE www.commercioelettrico.com Organo ufficiale FME IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO DAL 1952 IL PERIODICO D’INFORMAZIONE PER INGEGNERI E ARCHITETTI NEWSLETTER – L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VIA MAIL Ogni 15 giorni raggiunge oltre 42.000 iscritti FOCUS SPECIALE Innovazione cambiamento Un CNI eletto per dare risposte In USA volano le infrastrutture Eucentre per ricostruire la sicurezza Ancora trattative consultazioni? 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Un anno logistica MATERIA www.bluerosso.it LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE IDROTERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE E DELL’AUDIO PROFESSIONALE www.audiofader.com WEBSITE AGGIORNATO QUOTIDIANAMENTE MAGAZINE MENSILE DIGITALE IVO GRASSO e MASSIVE ARTS Lo studio di modernoregistrazione SALVATORE ADDEO L’amore per l’SSL ALTERNATIVI IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI OPERA NEL CAMPO DELLA PULIZIA INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E FACILITY MANAGEMENT www.pulizia-industriale.it DA 50 ANNI LA VOCE AUTOREVOLE DEL CLEANING www.casaeclima.com L’INFORMAZIONE EFFICIENTE, COMPLETA E IN TEMPO REALE OLTRE 200.000 UTENTI MESE Organo ufficiale FINCO LA RIVISTA CHE HA PORTATO LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN ITALIA MEDAGLIE D’ORO UNA SCELTA A SCUOLA DI EFFICIENZA Per PENSARE, PROGETTARE COSTRUIRE SOSTENIBILE www.commercioelettrico.com Organo ufficiale FME IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO 1952 IL PERIODICO D’INFORMAZIONE INGEGNERI E ARCHITETTI – L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VIA MAIL raggiunge oltre 42.000 iscritti FOCUS SPECIALE PartiteIVAdalprossimoanno eletto per dare risposte In USA volano le infrastrutture Eucentre per ricostruire la sicurezza Ancora trattative consultazioni? 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Ludovico Baldessin, Simone Cappelletti,Tommaso Caputo, Cristina Cardinali, Simone Ciapparelli, Luca Ilorini, Vincenzo Livia, Mauro Martini, Marco Monti, Maurizio Pedrini, Fabrizio Pirovano, Emanuele Scarabel, Manuela Stroili, Loredana Vitulano Distribuzione 1. Disinfestazione e servizi ambientali 2. Alberghi 3. Aziende alimentari e varie 4. Pubblici esercizi 5. Enti pubblici 6. Grande distribuzione 7. Imprese di pulizia 8. Rivenditori 9. Sanità retro
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03/2021 | DIMENSIONE PULITO 7
NUOVI CAM all’insegna della SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE!
Successo del workshop organizzato da AFIDAMP, che ha messo a fuoco la situazione attuale, alla luce della pubblicazione dei CAM sulla Gazzetta Ufficiale del 19 febbraio scorso. Apprezzati tutti gli interventi dei relatori e dei rappresentanti dei gruppi di lavoro Afidamp Macchine, Attrezzature e Detergenti
8 DIMENSIONE PULITO | 03/2021 A A TTUALIT à
Maurizio Pedrini giornalista di settore, direttore tecnico rivista Dimensione Pulito
È
stato senz’altro un workshop ricco di preziose informazioni e di spunti di riflessione, che ha stimolato la partecipazione attiva e le domande di una qualificata platea di operatori professionali frequentatori della rete, quello organizzato da Afidamp martedì 16 marzo sul tema: “Il punto sui nuovi CAM per i servizi di pulizia: cosa è cambiato?”. Trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’associazione che raggruppa produttori, importatori e distributori di prodotti, macchinari, carta e attrezzature per il pulito professionale, oltre ad altri organismi settoriali e promosso in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e ISPRA, l’incontro ha inteso approfondire quali sono le linee guida da seguire e quale impatto i nuovi CAM sono destinati ad avere sulle attività di imprese di produzione, distributori e aziende di servizi. Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 19 febbraio scorso, i criteri ambientali minimi, ovvero i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, diverranno operativi dopo centoventi giorni dall’atto formale di emanazione. Validamente moderato da Paolo Fabbri, opinionista, esperto del settore e presidente di Punto 3, il seminario è stato aperto dalla brillante relazione introduttiva di Alessandra Mascioli, coordinatore Gruppo di Lavoro CAM – Ministero della Transizione Ecologica, che ha dettagliatamente illustrato l’ambito di applicazione dei CAM, riguardante: servizi di pulizia in ambienti civili; servizi di pulizia e sanificazione in ambienti sanitari; fornitura di detergenti per pulizie ordinarie; detergenti per pulizie straordinarie; detergenti per le mani; prodotti in carta tessuto per igiene personale. I nuovi CAM, che potranno essere applicati anche durante la delicata fase della pandemia da Covid 19, si propongono
di raggiungere importanti obiettivi, soprattutto di carattere ambientale, quali: la riduzione dell’uso di sostanze pericolose; una maggiore efficienza nell’uso delle risorse, anche idriche, la minore impronta di carbonio dei servizi di pulizia.
NOVITÀ
Mascioli ha sintetizzato efficacemente i principali aspetti innovativi previsti dai Criteri Minimi Ambientali. Il primo punto evidenziato è che il legislatore ha reso uniformi i requisiti dei detergenti e dei disinfettanti: in particolare, si potranno utilizzare – con gli indubbi vantaggi che ne deriveranno – disinfettanti, senza vincolo nei formulati, anche nelle pulizie in edifici e ambienti ad uso civile. Altra importante novità: sono stati introdotti significativi requisiti di qualità sui macchinari, sui prodotti ausiliari e sui detergenti più competitivi, col preciso intento di rapportarsi con maggiore efficacia al mercato di riferimento. I nuovi CAM hanno armonizzato il più possibile i due documenti di CAM, relativi alle pulizie in ambienti civili e a quelle di pulizia e sanificazione in ambienti sanitari. Un elemento di grande rilievo, potenzialmente ricco di importanti ricadute, è la modifica del criterio premiante: sono stati infatti annullati i margini di soggettività nella valutazione delle offerte. Altro rilevante e atteso elemento innovativo contenuto nel documento legislativo è la concreta valorizzazione degli offerenti che si impegnano ad eseguire il servizio con l’impresa, il ramo d’azienda o la divisione in possesso dell’Ecolabel UE sui servizi di pulizia. Importante e sempre connessa allo sforzo teso alla sostenibilità ambientale, pure la valo-
rizzazione – con apposito criterio premiante – delle tecniche di pulizia e sanificazione innovative, che permettono la riduzione degli impatti ambientali, ottenendo così migliori risultati in termini di efficacia del servizio. Altri punti significativi: è stata approcciata l’efficacia del servizio anche nei servizi di pulizia in ambienti civili; è stato precisato il campo di applicazione dei CAM per i servizi di pulizia in ambienti civili (ambienti interni ed esterni di edifici ad uso civile, treni, aeromobili, natanti ed assimilati). È stato infine introdotto il vincolo di adottare criteri ambientali anche per gli appalti di fornitura di prodotti in tessuto carta per l’igiene personale e per i detergenti delle mani. Mascioli, ha poi approfondito le tematiche relative ai criteri di selezione e alle clausole contrattuali per le diverse tipologie di prodotto. Raffaella Alessi, Responsabile Sezione Ecolabel di ISPRA Italia ha – tra l’altro - spiegato che un’ulteriore premialità sarà assegnata a quelle aziende che, essendo in possesso di una certificazione Ecolabel per i servizi di pulizia, l’hanno ottenuta con punteggio di almeno 26 punti. La relatrice Alessi ha sottolineato, in anteprima rispetto alla comunicazione ufficiale di ISPRA che, per non svantaggiare quelle aziende che virtuosamente si sono certificate per prime ignorando la premialità data dal punteggio, verrà data loro la possibilità di integrare la documentazione senza aprire una nuova istruttoria e senza costi aggiuntivi.
ESPERIENZE
Assai apprezzata e stimolante l’esperienza riportata da Patrizia Bianconi, Referente GPP Regione Emilia Romagna, da sempre all’avanguardia nell’applicazione dei CAM, con grande attenzione alle tematiche ambientali, che ha indicato come la Regione stia lavorando in termini di formazione, cercando di standardizzare il più possibile le procedure di verifica e conformità con un effettivo controllo dei risultati. Il traguardo è quello di creare una sorta di check list che consenta a
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TTUALIT à
tutti – stazioni appaltanti ed erogatori dei servizi di pulizia e sanificazione - di operare al meglio. in maniera efficace e corretta. Molto interessante e ricco di proposte e spunti di approfondimento il contributo offerto dai rappresentanti dei gruppi di lavoro tecnici di Afidamp, che hanno lavorato in proficua sinergia con il Ministero della Transizione Ecologica, ciascuno nel proprio specifico settore, fornendo indicazioni ed esperienze d’importanza fondamen-
tale: Matteo Marino, gruppo di lavoro Chimici; Andrea Loro Piana, gruppo di lavoro Attrezzature; Alessandro Panico, gruppo di lavoro Macchine.
CERTIFICAZIONE ECOLABEL UE
In chiusura, Giulia Maggiorelli di ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha affrontato il tema dello stato dell’arte della certificazione Ecolabel UE del servizio di pulizia in Italia e in Europa, facendo notare che l’Italia è di gran lunga il Paese europeo con il maggior numero di Certificazioni Ecolabel per i Servizi di Pulizia.
NUOVI CAM promossi a pieni voti: il parere degli esperti
Al termine del workshop abbiamo interpellato alcuni dei relatori per approfondire alcune tematiche dibattute durante l’incontro.
Stefania Verrienti, direttore di Afidamp, è stata la mente organizzatrice di questo fortunato incontro. Abbiamo raccolto le sue impressioni a “botta calda”, partendo proprio dal bilancio dell’iniziativa.
Com’è maturata l’idea di organizzare questo interessante workshop e qual è stato in termini di qualità dei contenuti espressi dai relatori e partecipazione espressa dalla Rete? È soddisfatta?
Sono estremamente soddisfatta. Abbiamo avuto un numero molto alto di presenze che sono rimaste collegate fino alla fine del webinar, cioè per oltre due ore! E i numeri continuano a crescere dato che il webinar è tuttora visibile sul canale YouTube di Afidamp. Questo è sicuramente un grande risultato che ci gratifica moltissimo e con-
ferma che Afidamp è un attore molto seguito e centrale per questo settore. Gli interventi dei relatori sono stati molto interessanti. La presenza del
“LA PRESENZA DEL MINISTERO È STATA FONDAMENTALE PER SPIEGARE ALCUNI PASSAGGI E IMPORTANTI NOVITÀ RISPETTO AI CAM 2012 E 2016”.
Ministero è stata fondamentale per spiegare alcuni passaggi e importanti novità rispetto ai CAM 2012 e 2016. Tantissime le domande rivolte alla dottoressa Mascioli, responsabile del gruppo di lavoro del Ministero della Transizione Ecologica. Inoltre si è dimostrata molto interessante la presenza di ISPRA, che ho voluto a questo seminario a parlare del nuovo criterio premiante dato dalla Certificazione Ecolabel per i servizi di pulizia. Infatti è stata illustrata in anteprima la soluzione che ISPRA ha trovato alla discriminazione data dai CAM al possesso di un punteggio inferiore ai 26 punti da parte delle imprese. Afidamp ha un rapporto ormai quasi decennale con il Ministero della Transizione ecologica ed è uno storico stakeholder in tutti i tavoli che riguardano le tematiche della pulizia. Era più di un anno che i lavori del tavolo per i nuovi CAM erano terminati ed ero in contatto con la dottoressa Mascioli per capire quando sarebbero stati pubblicati. L’idea di organizzare il workshop è stata, oserei dire, quasi ovvia, perché abbiamo sempre organizzato eventi di questo tipo rivolti al settore e in particolare volevamo dare un supporto ope-
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Stefania Verrienti
rativo agli associati per spiegare quali sono tutte le novità rispetto ai vecchi CAM che usciranno di scena il prossimo giugno 2021.
Quale apporto specifico ha offerto AFIDAMP al Seminario, grazie al lavoro svolto dai vari gruppi di lavoro, che hanno operato in stretta sinergia con il Ministero della Transizione Ecologica, cooperando alla definizione di linee-guida puntuali e funzionali?
I relatori di Afidamp - Matteo Marino, Alessandro Panico e Andrea Loro Piana - hanno parlato rispettivamente per il gruppo Chimici, per il gruppo Macchine e per quello Attrezzature. Gli interventi sono stati molto chiari. Ho pensato che nessuno meglio degli stessi tecnici che hanno partecipato alle riunioni con il Ministero avrebbe saputo spiegare le principali novità ed eventuali criticità. E così è stato. Saper spiegare dal di dentro quelle che sono state le motivazioni e le alternative a disposizione aiuta tante volte gli operatori a comprendere il perché di alcune scelte. Un plauso va al Ministero dell’Ambiente che ha sempre mostrato grande apertura e disponibilità verso Afidamp e che ha addirittura preso parte ad alcune nostre riunioni interne!.
In particolare – a suo avviso – che positive ricadute sono prevedibili dall’applicazione dei nuovi CAM al settore del professional cleaning. Il settore è preparato a recepirle? A quali condizioni?
È sempre difficile poter prevedere come il settore risponderà. Io però sono fiduciosa perché le nostre aziende sono incredibilmente attente alle tematiche ambientali e su questo argomento sono molto all’avanguardia rispetto ad altri settori. Molte delle innovazioni degli ultimi anni hanno riguardato tecnologie mirate al conseguimento di migliori performance ambientali. Dall’uso di materiali riciclati per tutte le categorie merceologiche, all’attenzione al disassemblaggio, ai consumi energetici, l’industria del made in Italy ha già dimostrato di saper dare risposte concrete ad un mercato sempre più attento a questi temi. Sicuramente le aziende più flessibili e più
orientate all’innovazione avranno meno difficoltà di quelle che non si mettono mai in discussione.
Paolo Fabbri, è uno dei maggiori esperti italiani di GPP – Green Public Procurement e membro di alcuni gruppi di lavoro del Ministero dell’Ambiente per la definizione dei Criteri Ambientali Minini – CAM, presidente di Punto 3.
Quali sono le principali novità introdotte dai Nuovi CAM e che scenari si aprono per imprese di pulizia e stazioni appaltanti grazie ad essi?
In sostanza non saranno più previsti due Decreti distinti con un diverso ambito di applicazione (civile e sanitario) ma un unico Decreto – il DM 29 gennaio 2021, per l’appunto – suddiviso in due allegati. In particolare, per quanto riguarda i detergenti: per le pulizie ordinarie devono essere in possesso del marchio di qualità ecologica Ecolabel (UE) o di una equivalente etichetta ambientale conforme alla norma tecnica UNI EN ISO 14024. Possono essere utilizzati anche prodotti privi delle suddette etichette, qualora tali prodotti siano concentrati (vale a
dire prodotti da diluire prima dell’uso e con tasso di diluizione minimo di 1:100 (1%) per le pulizie “a bagnato”, oppure prodotti concentrati, con tasso di diluizione fino a 1:2, per la preparazione di prodotti pronti all’uso da vaporizzare anche con trigger) e almeno conformi ai CAM per la fornitura di detergenti per le pulizie ordinarie delle superfici, in possesso dei rapporti di Prova (derivanti da analisi prestazionale, chimica e documentale) rilasciati da un laboratorio accreditato UNI EN ISO 17025 operante sul settore chimico. Per le pulizie periodiche e straordinarie, i detergenti per gli impieghi specifici oltre a rispettare i requisiti previsti dal Regolamento (CE) n. 648/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio, qualora non siano in possesso di etichette ambientali conformi alla UNI EN ISO 14024, devono essere almeno conformi ai CAM per la fornitura di detergenti per le pulizie periodiche e straordinarie di superfici ed in possesso del rapporto di prova (derivanti da analisi chimica e documentale) rilasciato da un laboratorio accreditato UNI EN ISO 17025 operante sul settore chimico.
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■ ■ ■
E per quanto concerne i macchinari, attrezzature tessili e prodotti di carta
Paolo Fabbri
“IL CLEANING PROFESSIONALE È UN SETTORE ASSOLUTAMENTE IN GRADO DI GARANTIRE QUEL SALTO DI QUALITÀ CHE I NUOVI CAM RICHIEDONO”
Alessandra Mascioli
“NELL’IMMEDIATO
FUTURO,
PER FACILITARE
L’APPLICAZIONE
DEI CAM, SARÀ OPPORTUNO EROGARE SPECIFICA
FORMAZIONE A FAVORE DI STAZIONI APPALTANTI ED OPERATORI ECONOMICI”
A TTUALIT à
tessuto (tissue)?
Le macchine per la pulizia devono essere progettate e realizzate in modo tale da favorire la maggiore durata della loro vita utile e il riciclaggio dei diversi materiali di cui sono composte a fine vita. Relativamente alle attrezzature tessili, almeno il 30% dei prodotti in microfibra acquistati e utilizzati semestralmente devono essere in possesso di un’etichetta ambientale conforme alla norma tecnica UNI EN ISO 14024. I prodotti di carta tessuto (tissue) devono essere in possesso del marchio di qualità ecologica Ecolabel (UE) o di equivalenti etichette ambientali conformi alla norma tecnica UNI EN ISO 14024.
I saponi per mani - non ad azione disinfettante - devono essere in possesso del marchio di qualità ecologica Ecolabel (UE) o di equivalenti etichette ambientali conformi alla norma tecnica UNI EN ISO 14024.
Quanto tengono conto i criteri premianti delle esigenze di efficienza, tecniche di pulizie e sanificazione innovative da parte dei fornitori dei servizi di pulizia, con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, migliorando l’efficacia e l’efficienza del servizio?
Tra le novità più importanti vi è la possibilità per le stazioni appaltanti di premiare l’adozione da parte delle imprese di tecniche di pulizia e sanificazione innovative che, garantendo almeno la medesima efficacia in termini di igiene e qualità microbiologica, siano contestualmente migliori anche dal punto di vista ambientale. Per ottenere il punteggio premiante, deve essere dimostrata: la maggiore efficacia (vale a dire la capacità di assicurare un adeguato livello di qualità microbiologica in relazione alle specificità dell’ambiente da trattare e, di conseguenza, un adeguato livello di igiene) di tali tecniche rispetto a quelle tradizionali
per il tramite di pubblicazioni scientifiche; la capacità di ridurre gli impatti ambientali rispetto alle tecniche di pulizia e sanificazione tradizionali, tramite la presentazione di uno studio di Life Cycle Assessment comparativo conforme alle norme tecniche UNI EN ISO 14040 –14044; Il criterio, quindi, cerca di coniugare efficienza ambientale con la qualità microbiologica e l’igiene che il protocollo di pulizia deve garantire.
Perché è di fondamentale importanza che vengano valorizzati gli offerenti che si impegnano ad eseguire il servizio con il possesso dell’Ecolabel UE?
La certificazione Ecolabel UE del servizio di pulizia permette di mettere a sistema e di rendicontare le principali innovazioni ambientali dei servizi e sistemi di pulizia. In particolare i nuovi CAM prevedono che il possesso della certificazione Ecolabel UE del servizio di pulizia ottenuto con 26 punti possa essere premiato con un punteggio tecnico maggiore rispetto all’ottenimento della stessa certificazione con un punteggio compreso tra 14 e 25 punti. ISPRA metterà in condizione le imprese che si sono certificate Ecolabel UE prima della pubblicazione dei nuovi CAM – e quindi senza avere questa informazione, per prime in Europa e con un punteggio per lo più inferiore ai 26 punti – di poter essere parimenti concorrenziali nelle gare d’appalto pubbliche dando loro la possibilità di integrare la documentazione inviata in fase di domanda di certificazione.
Quale salto di qualità è richiesto ora al mondo del cleaning, ai produttori di macchine per la pulizia, alle imprese fornitrici dei servizi per tradurre operativamente i nuovi CAM?
Il cleaning professionale è un settore assolutamente in grado di garantire quel salto di qualità che i nuovi CAM richiedono. Nello specifico il DM 29
gennaio 2021, ha tenuto conto del progresso tecnico, dell’evoluzione dei mercati di riferimento e dei recenti standard di certificazione ambientale che hanno interessato il settore.
In particolare negli appalti pubblici quali sono le priorità sulle quali andranno orientati gli sforzi, sia nella fase istruttoria che in quella, delicatissima, dei controlli? I CAM prevedono un salto di qualità in termini culturali da parte delle stazioni appaltanti che devono essere in grado di valutare offerte conformi agli obblighi normativi previsti dall’articolo 34 del Codice dei Contratti. Oltre alla fase di istruttoria, molto importante è la fase di verifica della conformità in fase esecuzione di un servizio complesso come quello di pulizia. A tal proposito alcune stazioni appaltanti stanno standardizzando procedure di verifica sempre più rigorose e capillari in modo tale da evincere la reale cor-
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rispondenza tra quanto dichiarato in gara e tra quanto effettivamente svolto nella fase successiva all’aggiudicazione. ■
Alessandra Mascioli coordinatore Gruppo di Lavoro CAM – Ministero della Transizione Ecologica, ha coordinato il tavolo tecnico per la rielaborazione dei CAM. L’intervista rappresenta un’occasione importante per approfondire, con una delle persone più competenti, le novità introdotte dal nuovo decreto.
Quali sono gli obiettivi principali dei nuovi CAM, specialmente per quanto riguarda l’esigenza di perseguire la massima sostenibilità ambientale anche nel settore delle pulizie?
Gli obiettivi assunti durante la definizione di questi CAM, adottati con DM 29 gennaio 2021, sono stati quelli di rendere i CAM più efficaci nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali dei servizi, di semplificarne l’attuazione e di
renderli massimamente adeguati anche in relazione delle esigenze di gestione dell’emergenza sanitaria. In piena sintonia con le parti interessate, sono stati introdotti ulteriori e più completi criteri ambientali rispetto a quelli presenti nei CAM del 2012 e del 2016. L’applicazione di questi CAM che, grazie alla collaborazione con le Associazioni di categoria colgono a pieno le innovazioni ambientali dei settori di riferimento, consentirà dunque di conseguire la riduzione dell’uso di sostanze pericolose e di massimizzare l’efficienza nell’uso delle risorse e dell’energia in misura più significativa rispetto ai CAM di prossima abrogazione. Con questi CAM è stato inoltre esteso il campo di applicazione ad altre due categorie di forniture, i detergenti per l’igiene delle mani e i prodotti in carta tessuto per l’igiene personale, ed è stata quindi ampliata la portata della strategia in materia di appalti pubblici sostenibili.
In estrema sintesi, quali sono – a suo parere – le
principali novità, che rappresentano un reale punto di svolta dal passato?
Le novità interessanti sono diverse. In primo luogo, rispetto al CAM per le pulizie in ambienti civili adottati nel 2012, i nuovi CAM di pari oggetto segnano un cambio di passo. Contengono infatti molti più requisiti ambientali e sono di più agevole attuazione, visto che nel contesto giuridico previgente non era consentito fare direttamente riferimento alle etichette ambientali per descrivere e comprovare le caratteristiche ambientali dei prodotti. Anche il set di criteri premianti dei nuovi CAM è pregevole, sia dal punto di vista tecnico sia perché la relativa valutazione non è più, come nel caso dei criteri premianti dei CAM precedenti, di tipo soggettivo. Attraverso questi CAM, inoltre, sono stati uniformati i requisiti ambientali per i prodotti detergenti da utilizzare in ambienti ad uso sanitario e in ambienti ad uso civile. I CAM per i servizi di sanificazione adottati nel 2016 contengono requisiti ambientali sui detergenti lievemente più restrittivi rispetto a quelli contenuti nei CAM per i servizi di pulizia adottati nel 2012. Anche questo aspetto comporterà una importante agevolazione per gli operatori del mercato che sono stati disorientati da questa difformità. Ancora, rispondendo ad un’esigenza delle stazioni appaltanti, i nuovi CAM, pur avendo introdotto ulteriori criteri ambientali, specie rispetto ai CAM del 2012, rendono possibile una semplificazione dell’obbligo attuativo. I CAM di recente adozione, infatti, consentono una maggiore discrezionalità procedurale sulle modalità con le quali gestire le verifiche di conformità, ciò al fine di rendere meno onerose sotto il profilo amministrativo le verifiche in fase di offerta. Tra le altre importanti novità è anche opportuno segnalare il sub criterio premiante che valorizza le tecniche di pulizia e sanificazione innovative che consentono, a fronte di migliori effetti sulla qualità microbiologica, di ridurre ulteriormente gli impatti ambientali rispetto a quanto indicato nelle specifiche tecniche e nelle clausole contrattuali dei CAM. In ospedale, almeno per quanto abbiamo avuto modo di apprendere dalla letteratura scientifica consultata e relativa ad una di tali tecniche
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innovative, ciò si traduce nella riduzione delle infezioni correlate all’assistenza e dei costi sanitari ad esse connesse.
Lei ha coordinato il Gruppo di Lavoro CAM – Ministero della Transizione Ecologica: come avete operato? È soddisfatta del lavoro svolto?
Sin dalla stesura del primo documento di CAM settoriale, abbiamo riscontrato la massima disponibilità delle Associazioni di categoria di far effettivamente emergere le innovazioni ambientali nei mercati di riferimento. Abbiamo dunque operato in piena sintonia con le parti interessate, ANIP, Afidamp, Assocasa Federchimica che da anni percepiscono gli investimenti ambientali come importanti driver nei mercati pubblici e privati. Proprio grazie a questa proficua collaborazione, siamo estremamente soddisfatti del risultato conseguito. I CAM sono più ambiziosi dei criteri del marchio di qualità ecologica Ecolabel (UE) sui servizi di pulizia. Per tale ragione e per il fatto che questi CAM, grazie all’opportunità di far riferimento diretto alle etichette ambientali previsto all’art. 69 del D.lgs. 50/2016, contengono insita nel testo la possibilità di aggiornarsi senza necessità di successivi emendamenti, si ritiene possano rappresentare un quadro di riferimento tecnico-giuridico che potrà rimanere inalterato per almeno un altro quinquennio.
Quali indicazione forniscono i nuovi CAM per quanto concerne i criteri di selezione e le clausole contrattuali per le diverse tipologie di prodotto?
Nei criteri di selezione si fa naturalmente riferimento al possesso della registrazione EMAS o alla certificazione ISO 14001 attestanti l’adozione dei sistemi di gestione ambientale, quale mezzi alternativi per dimostrare la capacità tecnica degli offerenti ad eseguire il servizio arrecando i minori impatti ambientali. Nel caso dei ser-
vizi da rendere presso gli ambienti ad uso sanitario, il CAM prevede, quale criterio di selezione, anche il possesso della certificazione UNI EN 13549 che attesta l’adozione di sistemi di gestione della qualità specifici per le attività di pulizia e sanificazione presso le strutture sanitarie. Tuttavia, come noto, i criteri di selezione dei CAM non sono requisiti che le stazioni appaltanti hanno l’obbligo di introdurre nella propria documentazione progettuale e di gara. Le clausole contrattuali invece sono molteplici, sono obbligatorie, ed impongono l’utilizzo di attrezzature o, laddove ne è previsto l’uso, macchine con determinate caratteristiche ambientali, detergenti con formulati dai minori effetti ecotossicologici, e l’impiego di personale debitamente formato su diversi aspetti, fondamentali per gestire in maniera ambientalmente migliore i servizi. Tra le clausole contrattuali relative alle attrezzature si segnala l’obbligo di utilizzare elementi tessili in microfibra, che così come evidenziato in vari studi, consentono di ridurre il consumo di acqua e di sostanze chimiche del 95%, di diminuire del 20% il costo giornaliero del lavoro, di ridurre i costi connessi con gli infortuni sul lavoro e, rispetto all’acquisto di elementi tessili non in microfibra, di risparmiare il 60% dei costi considerando l’intero ciclo di vita. Di estremo interesse sono anche i requisiti sulle macchine che puliscono in umido, sia le clausole contrattuali che i criteri premianti, che rappresentano criteri di ecodesign innovativi, definiti per la prima volta grazie ai lavori del tavolo e la correlata formazione specifica per gestire correttamente le macchine, utile ad estendere la vita utile di tali prodotti e dei relativi componenti e di ottimizzarne le prestazioni, anche ambientali. Ancora tra le clausole contrattuali, si segnala la richiesta di utilizzare secchi ed altri contenitori contenenti una quota parte di plastica riciclata, criterio con il quale è possibile valorizzare al meglio i costi
che la collettività affronta per la raccolta differenziata, con un evidente beneficio ambientale anche legato, oltre che all’efficienza nell’uso della materia, ad una riduzione delle emissioni di gas climalteranti considerato il ciclo di vita”.
I CAM costituiscono indubbiamente un traguardo per la qualificazione ambientale nel settore degli appalti per la pulizia e la sanificazione: potranno essere applicati anche durante la fase di emergenza legata alla pandemia?
In considerazione dell’emergenza sanitaria, nei CAM di recente adozione sono stati rimossi i requisiti ambientali sui prodotti disinfettanti previsti nei CAM adottati con DM 24 maggio 2012 sui servizi di pulizia per edifici ed ambienti ad uso civile. L’ottimizzazione dal punto di vista ecotossicologico e la razionalizzazione dell’uso dei disinfettanti per gli effetti dei nuovi CAM è approcciata, anche negli edifici e ambienti ad uso civile, sulla base di un protocollo di gestione sostenibile dei disinfettanti da redigere in condivisione con la stazione appaltante, tenendo conto delle caratteristiche dei locali e delle superfici da trattare e delle esigenze di tipo sanitario. Sulla base di tale protocollo, gli operatori saranno portati a scegliere i formulati meno impattanti, ed ad utilizzarli secondo un corretto dosaggio e un’idonea frequenza, per assicurare il livello di qualità microbiologica adeguato al contesto specifico e per conseguire contestualmente una riduzione degli impatti ambientali. Un’altra novità importante anche per la gestione dell’emergenza sanitaria è che, per evitare un dumping prestazionale e per assicurare un servizio di qualità, è stata approcciata l’efficacia del servizio anche nei CAM per i servizi di pulizia in ambienti ad uso civile. Nei CAM per i servizi di pulizia e sanificazione in ambienti ad uso sanita-
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rio, inoltre, in accordo con il Ministero della Salute, sono stati indirettamente introdotti indicatori di qualità microbiologica e specifiche metodologie procedurali e di campionamento, ciò facendo riferimento a una pubblicazione scientifica elaborata da alcuni dei più autorevoli esperti di igiene sanitaria dei principali centri di ricerca specialistici a livello nazionale, in tal modo completando un aspetto fondamentale, trattato in maniera incompleta nei CAM di pari oggetto di prossima abrogazione.
Ecco dunque che, grazie a queste modifiche, i CAM sono più che adeguati per essere applicati anche durante la fase di emergenza legata alla pandemia.
Che prospettive si aprono per l’immediato futuro? Quali criticità andranno affrontate e con quali strumenti?
Per facilitare l’applicazione dei CAM, sarà opportuno erogare specifica formazione a favore di stazioni appaltanti ed operatori economici. Il Ministero della Transizione Ecologica è particolarmente impegnato su questo tema, anche grazie alla linea 1 del Progetto Competenze e Reti per l’Integrazione Ambientale e per il Miglioramento delle Organizzazioni della PA (CReIAMO PA) finanziato nell’ambito dell’Asse 1 del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020. Questi nuovi CAM, in particolare, sono già stati oggetto di approfondimenti tecnici nell’ambito di vari webinar, condotti dal personale tecnico del Ministero. In particolare hanno ricevuto formazione specifica i RUP delle sedi centrali e periferiche dell’INPS; i funzionari e i dirigenti di Roma Capitale, ciò grazie ad un Accordo di collaborazione con il MiTE mirato alla formazione in tema di appalti pubblici verdi, nonché gli associati di Assocasa e di Afidamp. Questi CAM sono stati altresì approfonditi anche in un corso di formazione organizzato dalla Scuola Nazionale della Pubblica amministrazione su “Il Green Public Procurement (GPP), per la gestione sostenibile degli appalti di lavori, forniture e servizi”.
Raffaella Alessi, Responsabile Sezione Ecolabel di ISPRA Italia, dal proprio privilegiato osservatorio, fornisce un quadro sull’importanza della Certificazione Ecolabel per le aziende italiane.
I nuovi CAM rappresentano il punto di approdo di un lungo percorso che ha visto coinvolti vari soggetti: qual è stato l’apporto specifico offerto da ISPRA Italia nell’ambito del proprio ruolo istituzionale?
ISPRA, in qualità di supporto tecnico all’Organismo Competente Italiano (Comitato per l’Ecolabel ed Ecoaudit), e in particolare la Sezione Ecolabel, viene generalmente coinvolta nella fase di revisione per verificare l’allineamento con le decisioni e dare eventuali suggerimenti.
In che modo, concretamente, i nuovi CAM rafforzano gli strumenti di sostenibilità – soprattutto con la premialità data dalla Certificazione Ecolabel –per offrire l’offerta di servizi di pulizia e sanificazione ad elevato contenuto ambientale, accrescendone la competitività nel mercato?
Le aziende che scelgono di certificarsi con il marchio di qualità ecologica Ecolabel UE sono sempre un passo avanti nella sostenibilità ambientale. Grazie all’introduzione nel Codice degli appalti (dlgs 50/2016) dell’obbligo dell’applicazione dei CAM da parte delle stazioni appaltanti si è valorizzata la qualità ambientale e il rispetto dei criteri sociali. Le richieste performanti dal punto di vista ambientale all’interno dei CAM possono essere soddisfatte, quando possibile, ovvero quando esiste una decisione relativa all’argomento stesso dei CAM, proprio grazie al possesso della certificazione Ecolabel UE. Questo chiaramente semplifica di molto il percorso alle aziende che partecipano ai bandi di gara. Infatti se si osservano le statistiche europee relative al numero di licenze Ecola-
bel UE in Europa, l’Italia è lo Stato Membro con più servizi di pulizia certificati. Questo da un lato denota un’attenzione specifica delle aziende italiane all’ambiente, dall’altro che la strada intrapresa con il Codice degli appalti è sicuramente vincente.
Le aziende che virtuosamente si sono certificate Ecolabel per prime, ignorando la premialità data dal punteggio, prevista dai nuovi CAM, saranno in qualche modo premiate da ISPRA?
Dopo una serie di valutazioni effettuate di concerto con la Sezione Ecolabel del Comitato Ecolabel ed Ecoaudit, Organismo Competente italiano, nella seduta del 26 marzo è stato deliberato che le aziende già in possesso di certificazione avranno la possibilità, senza nessun costo aggiuntivo, di inviare una integrazione ai criteri facoltativi. Sarebbe stato infatti un peccato che aziende così virtuose da intraprendere per prime il percorso dell’Ecolabel UE fossero poi svantaggiate nei punteggi assegnati dai CAM. ■
“LE AZIENDE CHE SCELGONO DI CERTIFICARSI CON IL MARCHIO DI QUALITÀ ECOLOGICA ECOLABEL UE SONO SEMPRE UN PASSO AVANTI NELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE”
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Raffaella Alessi
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www.ttsystem.com
SOLUZIONI per la pulizia a MISURA di CAM
Le linee guida riportate nei nuovi CAM per i servizi di pulizia e sanificazione riflettono l’esigenza di contenere l’impatto ambientale, promuovere l’economia circolare e ridurre gli sprechi
La sfida è chiara: rendere la pulizia sempre più green. Per raggiungere questo obiettivo il Ministero dell’Ambiente ha definito nuovi Criteri Minimi Ambientali per l’affidamento dei servizi di pulizia e sanificazione degli ambienti civili e sanitari, orientando gli enti pubblici verso il miglior acquisto in termini di sostenibilità. Il Decreto Ministeriale del 29 Gennaio 2021 racchiude una serie di specifiche tecniche, clausole contrattuali e criteri premianti che gettano le basi per una pulizia ancora più rigorosa e sostenibile, indicando l’attrezzatura da utilizzare per massimizzare i risultati e minimizzare gli impatti TTS si distingue nel panorama del Cleaning professionale per l’ampia gamma di prodotti e sistemi caratterizzati da elevati standard prestazionali e basso impatto ambientale. A differenza delle semplici autodichiarazioni che non offrono alcun tipo di garanzia al consumatore, la sostenibilità dei prodotti TTS è riconosciuta da certificazioni autorevoli rilasciate
da enti terzi indipendenti dopo un’accurata verifica.
Inoltre, l’azienda è pioniera nel campo della Carbon Footprint di prodotto (CFP): TTS è infatti la prima azienda in Italia ad avere un sistema certificato per il calcolo dell’impronta ambientale dei prodotti
SPOLVERATURA CON FRANGE IN COTONE RICICLATO
Nell’ottica di favorire l’economia circolare, i nuovi Criteri Minimi Ambientali impongono l’utilizzo di elementi tessili riciclati per le operazioni di spolveratura in edifici e ambienti a uso civile.
La gamma di frange spolvero in cotone di TTS è realizzata con filato 100% riciclato, in linea con le politiche ambientali dell’azienda che da sempre predilige l’utilizzo di materie prime derivanti da riciclo e nuovamente riciclabili a fine vita.
Le frange TTS assicurano una spolveratura efficace: catturano e trattengono
anche la più piccola particella di polvere e sporco residuale, evitandone il sollevamento e la conseguente dispersione nell’ambiente. Inoltre, sono progettate per durare a lungo nel tempo, rappresentando un ottimo investimento.
PULIZIA CON PANNI E RICAMBI IN MICROFIBRA
I nuovi Criteri Minimi Ambientali prescrivono l’utilizzo di tessili in microfibra per la pulizia di superfici e pavimenti: la speciale fibra è considerata altamente efficiente in quanto, come evidenziato in diversi studi, permette di ridurre il consumo di chimico e acqua del 95%
Secondo quanto indicato nei CAM, almeno il 30% delle microfibre utilizzate deve essere in possesso di un’etichetta conforme alla UNI EN ISO 14024, come l’Ecolabel UE.
TTS offre una gamma completa di panni e ricambi in microfibra ad alta prestazione: l’elevato potere assorbente assicura una lunga autonomia di lavaggio che si traduce in un signi-
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ficativo risparmio di acqua mentre l’efficace azione meccanica consente di rimuovere totalmente lo sporco e più del 95% dei batteri presenti sulla superficie, riducendo la quantità e l’aggressività del chimico necessari a garantire l’igienizzazione.
TTS ha ottenuto per diverse linee di ricambi in microfibra la prestigiosa certificazione Ecolabel UE, il marchio d’eccellenza ambientale dell’Unione Europea che identifica i prodotti a minor impatto ambientale.
IMPREGNAZIONE
ON DEMAND
I nuovi Criteri Minimi Ambientali prescrivono l’utilizzo di sistemi di dosaggio efficienti sotto il profilo del consumo di acqua e chimico. Tali sistemi devono consentire l’impregnazione dei tessili prima del loro uso e impedire la discrezionalità nel dosaggio di detergenti e disinfettanti. La stazione di impregnazione di TTS soddisfa pienamente quanto richiesto: Dosely permette di impregnare i panni on demand e direttamente sul carrello, regolando il dosaggio da 50 a 350 ml in base alle esigenze. Il meccanismo di regolazione è dotato di una chiave di sicurezza che permette di evitare dosaggi non sempre adeguati. Dosely assicura un notevole risparmio di acqua e chimico: l’operatore impregna solo i panni di cui si ha realmente bisogno, evitando di prepararne più del dovuto. Inoltre, l’impregnazione viene eseguita esclusivamente nella parte del panno a contatto con la superficie da pulire, non viene quindi utilizzato più chimico rispetto a quanto effettivamente necessario.
CARRELLI LAVAGGIO
I nuovi CAM consentono l’utilizzo di carrelli con strizzatore in determinate situazioni nelle quali sono considerati particolarmente appropriati: in caso di sporco bagnato di dimensioni consistenti oppure in presenza di sporco grasso o incrostato in ambienti in cui è previsto il risciacquo. L’apposita clausola contrattuale specifica che i carrelli devono essere dotati di un secchio con doppia vasca o due secchi
TTS offre un’ampia gamma di carrelli lavaggio conformi ai CAM che permettono di separare l’acqua pulita da quella di risciacquo, assicurando un alto livello di igiene. I secchi sono forniti con codice colore per rendere ancora più facile e immediata la distinzione delle tue tipologie d’acqua.
CARRELLI CON SECCHI CERTIFICATI PSV
Per incentivare il riciclo dei rifiuti e ridurre l’uso di risorse, i nuovi CAM richiedono l’utilizzo di carrelli con secchi e contenitori in plastica riciclata almeno al 50% in peso, forniti con colori diversi a seconda della destinazione d’uso. I prodotti vengono ritenuti conformi se in possesso di una certificazione che attesti il contenuto di riciclato, come Plastica Seconda Vita.
Non solo secchi e contenitori in plastica riciclata con codice colore: i carrelli TTS si distinguono per i numerosi componenti certificati Plastica Seconda Vita in quanto realizzati con alte percentuali di polipropilene derivante da riciclo. Dal 2012 TTS utilizza esclusivamente plastica riciclata premium, l’unica che permette di mantenere inalterate le tradizionali colorazioni.
IMPRONTA CLIMATICA DEI PRODOTTI
I nuovi CAM introducono un’importante novità: l’utilizzo di prodotti con una certificazione sull’impronta climatica in accordo con la UNI EN ISO/TS 14067 è considerato un criterio premiante.
TTS è la prima azienda in Italia ad aver conseguito la certificazione del CFP Systematic Approach definito nella norma UNI EN ISO 14067:2018: l’esclusivo sistema sviluppato dall’azienda permette il conteggio delle emissioni di gas serra per ogni fase del ciclo di vita dei prodotti.
Grazie all’importante traguardo raggiunto, TTS è ora in grado di calcolare la Carbon Footprint di molteplici linee di carrelli. L’azienda non si ferma però alla valutazione dell’impronta ambientale: i dati estrapolati vengono comunicati per favorire una scelta consapevole e responsabile da parte del consumatore e utilizzati per progettare prodotti sempre più sostenibili. TTS ha inoltre iniziato nel 2019 un programma di compensazione a lungo termine che ha reso Magic la prima linea di carrelli carbon neutral ■
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 03/2021 | DIMENSIONE PULITO 17
Il Professional Cleaning pronto alla SFIDA della DIGITALIZZAZIONE!
Le consistenti risorse previste, anche per le PMI, dal Recovery Fund, potrebbero dare un decisivo impulso di sviluppo al percorso di transizione digitale avviato da tempo dalle imprese del nostro settore
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Maurizio Pedrini giornalista di settore, direttore tecnico rivista Dimensione Pulito
Nei prossimi mesi il Governo dovrà investire consistenti risorse per promuovere la digitalizzazione delle imprese, potendo contare sui fondi del Recovery Fund. Dopo il Piano Nazionale Transizione 4.0, che ha dato un prezioso impulso in tale direzione, si compirà –almeno questa è la speranza – un altro passo importante, se non decisivo, per rendere sempre più competitive le nostre aziende a livello internazionale. La capacità dell’Italia di rialzarsi, superando la crisi dovuta alla pandemia da Covid 19, ritornare alla normalità socio-economica e puntare decisamente alla crescita, dipenderà anche dalla corretta e dinamica gestione dei fondi concessi dall’Unione Europea, destinati a finanziare alcuni settori considerati cruciali per la ripartenza. Almeno 123 miliardi di euro verranno usati per la transizione digitale e green del nostro Paese, fornendo un notevole impulso alla rivoluzione verde. La maggiore disponibilità finanziaria dovrà consentire alle industrie italiane, anche a quelle di dimensioni piccole e medie, di compiere scelte sempre più orientate a soluzioni digitali e innovative. Una strada a dir poco obbligata, dovendo operare all’interno di un mercato globale in cambiamento continuo, caratterizzato da una crescente competitività. Abbiamo interpellato i responsabili di
alcune aziende del professional cleaning per conoscere il loro punto di vista e capire, soprattutto, cos’hanno fatto finora e come si stanno preparando ad affrontare questa importante sfida.
INNOVAZIONE DIGITALE, UN PERCORSO OBBLIGATO
Per molte piccole e medie imprese in passato la scelta della digitalizzazione ha rappresentato un impegno economico e finanziario di fronte al quale alzare bandiera bianca: questa mentalità è stata superata?
“Sì - risponde Attilio Giannasi, direttore commerciale di Industrie Celtexla dicotomia carta-digitale è superata. Industrie Celtex applica il concetto di fabbrica integrata, dove il fattore umano è centrale nel rapporto con l’apparato produttivo, con l’ambiente e con i portatori d’interesse. Nei nuovi scenari di mercato siamo certi che la fiducia sarà la nuova moneta nelle transazioni e che le imprese piccole e medie, grazie alla digitalizzazione, potranno comunicare le loro innovazioni all’intera società”. “Rispetto al passato - sostiene Elena David, business executive advisor di Allegrini - oggi le aziende hanno acquisito maggiore consapevolezza dell’importanza che riveste la digitalizzazione e quindi c’è un approccio più aperto ai temi del cambiamento. D’altro canto però, è
bene considerare che si tratta non solo di un impegno economico, ma anche di risorse umane idonee ad affrontare il cambio culturale che la digitalizzazione porta con sé e, pertanto, l’investimento deve essere commisurato alle possibilità di ciascuna azienda in questa duplice ottica”. “La trasformazione digitale - precisa Riccardo Raimondi, general manager di RCM - è un percorso impegnativo e complesso: non si tratta, infatti, di una mera implementazione ed adozione delle nuove tecnologie. È un nuovo modo di fare impresa che punta ad un modello economico innovativo capace di superare quello tradizionale. Ciò richiede necessariamente un cambiamento della visione strategica all’interno di ogni organizzazione la costante definizione di strumenti innovativi, oltre che ad un pieno coinvolgimento degli attori coinvolti”. “I trend della trasformazione digitalespiega Sergio Antoniuzzi, presidente di I.C.E. FOR - hanno imposto alle imprese di qualsiasi dimensione sfide tecnologiche, organizzative e culturali dure da affrontare. Siamo ben consci di quanto sia importante l’Innovazione digitale per mantenere alta l’asticella della competizione dell’azienda. Siamo pertanto sicuri nell’affermare che il processo di digitalizzazione che ogni azienda ha affrontato o che si troverà ad affrontare sarà di vitale importanza per una prosecuzione dell’attività in
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Riccardo Raimondi, general manager di RCM
Attilio Giannasi, direttore commerciale di Industrie Celtex
Elena David, business executive advisor di Allegrini
MERCATO
maniera costruttiva per una crescita economicamente vantaggiosa. La digitalizzazione di un’impresa passa anche dalla propria visibilità online e dalla capacità di sfruttare i mezzi di marketing e comunicazione digitali. Noi abbiamo di recente rinnovato il nostro sito internet e creiamo contenuti ottimizzati e performanti. I nostri canali comunicativi digitali vengono costantemente aggiornati sia per i nostri clienti che per i nostri fornitori”. “A nostro avviso - risponde Giuseppe Del Duca, managing director di Isal - il terremoto digitale a cui la pandemia ci ha messi di fronte ha definitivamente tolto ogni dubbio a chi pensava che digitalizzare fosse solo una opzione. È chiaro che non tutte le aziende, specie in tempi di crisi, hanno la possibilità di investire senza un concreto supporto”. “Non ritengo - afferma Eugenio Cagna, presidente di Klinmak - che le imprese si siano arrese. Penso tuttavia che la base di partenza sia l’internet veloce per tutti e senza buchi; oggi, se manca internet nelle aziende, se ne vanno in molti a casa. Poi occorre uno schema chiaro su quello che significa digitalizzazione. Noi siamo piccoli e stiamo implementando i processi basilari per una azienda: sito, tutta la documentazione commerciale, marketing, tecnica digitale per i nostri clienti direttamente nell’area riservata
del sito, sistema gestionale evoluto”. “Assolutamente! - risponde Pasquale Fierro, Ceo di Hygenia - la tecnologia è oramai una parte preponderante del nostro reparto di Ricerca e Sviluppo, sin da quando abbiamo realizzato la nostra linea di dispenser Surf. Grazie al nostro HygeniaLAB, la divisione di Hygenia che raccoglie le indicazioni del mercato, le elabora e le trasforma prima in progetti e poi in soluzioni concrete, pensate appositamente per i clienti di Hygenia. Tra i nostri progetti, ad esempio, c’è HDS, una piattaforma digitale che permette di monitorare in maniera puntuale e precisa lo stato dei refill e delle batterie dei dispenser, oltre che controllare le autorizzazioni di accesso del personale”. La riflessione di Dante Rossetti, marketing manager di Lavorwash, è problematica: “Noasserisce convinto - per le PMI il passaggio alla digitalizzazione resterà di fatto ancora un processo gravoso; oltre alle risorse di carattere puramente economico dobbiamo pensare ad una resistenza di tipo mentale. Molte aziende ancora non hanno chiara la necessità di passare al digitale”. “Sicuramente - precisa Luca Pedrotti, sales & marketing director di Ghibli & Wirbel - con l’introduzione della legge 4.0 l’approccio da parte delle piccole e medie imprese è totalmente cambiato. Una trasformazione dovuta anche al cambia-
mento dei mercati e dei clienti: infatti, per rimanere all’interno di un mercato molto competitivo, le aziende si sono dovute evolvere e quindi hanno compreso che le strategie di digitalizzazione sono fondamentali per qualsiasi processo di crescita innovativa”.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE NELLE AZIENDE
Come sta affrontando la sua azienda la sfida della digitalizzazione? A che punto è il percorso interno di trasformazione organizzativa e dei processi produttivi legati alle soluzioni digitali? “Essity - afferma Riccardo Trionfera, direttore commerciale di Essity Professional Hygiene - ha avviato già da diversi anni un processo di trasformazione digitale sia al proprio interno, cambiando le abitudini lavorative e i metodi di comunicazione, sia nei confronti del mercato, sia dei clienti. Anche i nostri stabilimenti produttivi stanno sfruttando le opportunità offerte dalle soluzioni digitali per ottimizzare i processi e ridurre gli sprechi. Nel nuovo centro di produzione dei tovaglioli di Altopascio, abbiamo realizzato una smart plant che è all’avanguardia per quanto riguarda la digitalizzazione”. “Nell’era della digitalizzazione italiana pre-Covid - spiega Giannasi - in media
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Sergio Antoniuzzi, presidente e fondatore di ICEFOR
Giuseppe del Duca, managing director di Isal
Riccardo Trionfera, direttore commerciale di Essity Professional Hygiene
trenta imprenditori al giorno decidevano di chiudere la propria impresa in meno di dodici mesi. Il periodo di transizione in atto registra importanti ammortizzatori sociali, per cui gli effetti sono ampiamente attenuati. Seguendo i principi del Lean management, applichiamo in Industrie Celtex il modello delle quattro p (persone, processo, filosofia e problemi) a cui aggiungiamo una quinta, ovvero il pianeta. Questo ci ha consentito di sfidare quasi quotidianamente i cambiamenti legati al digitale e all’incertezza”. “Dal punto di vista produttivoriprende Cagna - ci stiamo organizzando col nuovo gestionale, tuttavia l’obiettivo rimane quello di poter operare sempre di più paperless”. “Siamo continuamente WIP – work in progress - precisa Fierro - non solo per la tecnologia da applicare ai dispenser o ai nostri prodotti, ma anche per i processi produttivi, di stoccaggio, di vendita, di interazione con i clienti”. “Direi - riprende Del Duca - che siamo a metà strada – abbiamo totalmente rivisto i processi produttivi nel 2019, supportati dalle più recenti tecnologie e metodi Lean, utilizzando anche i finanziamenti del piano Industria 4.0. Molto c’è ancora da fare, ma i nostri progetti sono già in corso di realizzazione”. “L’avvento della fatturazione elettronica tra privati - risponde Antoniuzzi - che è stata resa obbligatoria nel 2019, ha rappresentato per la nostra azienda un importante trampolino di lancio per introdurre la nostra realtà nell’era della digitalizzazione.
La fatturazione ha avuto un impatto positivo sia sul ciclo attivo che sul ciclo passivo, in particolare nel velocizzare il processo di registrazione della fattura. Inoltre ha permesso di ridurre in maniera considerevole il consumo della carta, risparmiando i costi di stampa, spedizione e conservazione dei documenti”. “A livello aziendale - precisa Rossetti - sono partiti numerosi progetti proprio per la ristrutturazione e passaggio di molte attività tramite la digitalizzazione dei processi e di procedure interne. A livello di processi produttivi stiamo affrontando e migliorando molti aspetti grazie alla
digitalizzazione”. “In questi anniinterviene Raimondi - ci siamo impegnati a introdurre progressivamente i necessari cambiamenti tecnologici, organizzativi, creativi e manageriali che hanno sortito un impatto positivo e benefico sull’intera organizzazione aziendale. Lo sforzo è stato soprattutto di carattere culturale: la strada intrapresa ha dato risultati significativi, ma siamo solo all’inizio”. “La sfida per Allegrini - afferma David - è già iniziata. Abbiamo avviato come progetto prodromico una mappatura iniziale, ben chiara su quelli che sono i bisogni dell’azienda. Ad oggi, ci sentiamo di
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Pasquale Fierro, Ceo di Hygenia
Dante Rossetti, responsabile marketing Lavorwash
Eugenio Cagna, presidente di Klinmak
MERCATO
dire che siamo sulla buona strada e, a partire da queste basi, il processo di digitalizzazione potrà partire”. “A mio parere - riprende Pedrotti - è fondamentale rimarcare la differenza tre le procedure aziendali in ambito produttivo e l’impatto aziendale che si può avere attraverso i canali classici quali internet, email e social, che oggi vengono più facilmente intesi come digitalizzazione. Digitalizzare i processi aziendali, in realtà, significa renderli più snelli, efficaci ed efficienti, coinvolgendo la parte produttiva, riuscendo perciò a collegare internet alle macchine e all’intero sistema informatico. Noi abbiamo operato in tale direzione, digitalizzando anche la produzione e aggiornando la stamperia con l’inserimento di robot: in questo modo siamo riusciti a rendere i procedimenti più precisi ed efficaci. Invece, per quanto concerne la cosiddetta digitalizzazione on line, abbiamo sviluppato portali specifici a servizio dei nostri clienti, con lo scopo di metterli in condizione di fruire di tutte le informazioni in maniera veloce e immediatamente reperibile, non essendo più legati alla richiesta di inviare documenti al commerciale customer service. In questo modo il cliente, tramite smartphone o tablet, riesce ad avere direttamente l’informazione di cui necessita nel giro di pochi secondi”.
COME IMPEGNARE LE RISORSE DEL RECOVERY FUND
Il Recovery Fund, a vostro parere, costituisce una vera opportunità da cogliere per le PMI: a quali condizioni e con quali possibili vantaggi?
“Le direttrici - afferma Cagna - dovrebbero essere due: per le aziende e per i prodotti fabbricati dalle aziende. Penso che una particolare attenzione del Recovery Fund debba essere rivolta ai produttori che investono in macchinari a ridotti consumi energetici e noi come Klinmak ci lavoriamo dal 2015. Produciamo oggi una gamma di otto modelli di lavasciuga, declinati in tre motorizzazioni cadauno con i più bassi consumi energetici del mercato mondiale delle lavasciugapavimenti. Ma purtroppo al momento non esiste ancora un mercato sensibile ed attento a questo tipo di innovazione”. “Ha toccato un tasto importantissimo - precisa Fierro - questa grande opportunità deve servire non solo per creare una occasione facilitata per connettere realtà diverse e migliorare la vita di chi eroga servizi e di chi ne usufruisce (penso a tutto il sistema sanitario ad esempio) ma gli sforzi vanno anche indirizzati in un’ottica green, che altrimenti rischiamo che, per conseguenza dell’avvento del Covid, venga dimenticata”. “Assolutamente sì - sostiene Del Duca - a patto che si realizzino semplificazioni burocratiche e finanziamenti mirati alle effettive innovazioni e ai progetti che generano valore per l’azienda e per la filiera”. “Il Recovery Fund risponde Antoniuzzi - rappresenta per l’Italia e per tutte le aziende come la nostra un’eccezionale occasione per tornare a crescere, rimuovendo ostacoli di carattere strutturale che penalizzano da troppo tempo lo sviluppo delle attività economiche e la qualità della vita. È un’occasione da non perdere perché è fondamentale che tutte le aziende italiane stiano al passo con le realtà del resto d’Europa sia dal punto di vista del settore e-commerce che per quanto riguarda l’adozione e l’attuazione di comportamenti e abi-
tudini digitali. Il progresso non deve essere mai fermato, è sempre migliorativo”. “Sarà importante - riprende Rossetti - come e quali settori saranno finanziati, aspetterei a capire le scelte del Governo e capire a livello operativo cosa sarà effettivamente finanziato. Importante capire anche cosa verrà chiesto alle aziende a livello burocratico per avere pieno accesso ai fondi”. “Abbiamo fatto due conti - spiega Raimondi - scoprendo che il Recovery Fund assegnerebbe circa un milione di euro alla nostra azienda per la digitalizzazione. Ci siamo quindi interrogati su come potremmo investirli, individuando prioritariamente tre filoni. Il primo e più importante riguarda lo sviluppo tecnologico delle macchine robotizzate. Si tratta di un percorso che abbiamo avviato da tempo, impegnando consistenti risorse, ma siamo consapevoli che i costi per portarlo avanti sono davvero rilevanti, perciò un contributo finanziario corposo si rivelerebbe davvero prezioso per fornirci la tranquillità psicologica ed economica necessarie a procedere decisamente in tale direzione”. Un secondo filone potrebbe investire lo sviluppo di sistemi d’informazione da remoto delle nostre macchine per la
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Luca Pedrotti, sales marketing director di Ghibli Wirbel
pulizia; non mi riferisco, però a quelli di cui già sono più che sufficientemente dotate le nostre produzioni, bensì a quelli di cui dovrebbero disporre i nostri clienti, dalle imprese di pulizia alla Gdo, per utilizzare in modo adeguato e utile queste innovative tecnologie, in particolare per il feedback relativo alla trasmissione dei dati da remoto. Si tratta di interventi onerosi, i quali comportano importanti investimenti, oggi assai difficilmente alla portata della committenza che impiega i nostri macchinari. Infine, un ultimo filone d’iniziativa potrebbe riguardare la digitalizzazione delle comunicazioni. Sappiamo benissimo quanto sia attualmente difficile, per noi produttori, comunicare in presenza con clienti e distributori: le fiere hanno chiuso forzatamente i battenti. Abbiamo pensato alla creazione di apposite strutture fisiche, ambienti dotati di arredi per conferenze e incontri da tenere in condizioni di massima sicurezza”. “Il Recovery Fund - spiega David - può effettivamente rappresentare un’opportunità per le PMI, anche se ancora non sono ben chiare le condizioni con cui le aziende potranno usufruire delle risorse disponibili. Certamente gli strumenti del credito d’impo-
sta si rivelano particolarmente efficaci e potrebbero essere validi anche in questa ottica”. “Credo - sostiene Pedrotti - che questa del Recovery Fund debba essere vista come un’opportunità di sviluppo e di crescita per le nostre imprese: dovremo utilizzare i fondi messi a nostra disposizione per fare investimenti, sviluppare processi, prodotti e sistemi organizzativi, rendendo le nostre industrie più competitive in ambito europeo ed internazionale. Dovremo cercare di non adoperare il R.F. solo come sistema di salvataggio per tappare buchi o per cercare di risolvere i problemi di imprese aziendali e settori produttivi, anche se sono stati colpiti drammaticamente dal Covid 19. Magari con qualche eccezione: mi viene in mente, ad esempio, il settore dell’Horeca che necessita di questi strumenti per poter sopravvivere e garantirsi un futuro. Certo è che, dove sarà possibile, bisognerà utilizzare questi fondi per rendere le PMI, in particolare quelle del professional cleaning, più competitive in mercati che oggi sono assai difficili da penetrare e richiedono alle aziende di disporre di strumenti sempre più moderni, efficaci ed efficienti”.
L’IMPATTO SUL SISTEMA PRODUTTIVO
Vi sentite preparati a cogliere gli impegni e le opportunità di questa grande trasformazione che chiama in causa la transizione digitale e green del nostro Paese, in particolare del suo sistema produttivo?
“Posso senza dubbio affermareriprende Antoniuzzi - che la nostra azienda si trova già a buon punto per quanto riguarda l’innovazione sia dal punto di vista digitale, ma soprattutto dal punto di vista green. Di recente I.C.E.FOR è stata oggetto di studio all’interno del progetto Cerca 2 - Circular Economy come Risorsa Competitiva per le Aziende – di Assolombarda con il supporto del Centro di Ricerca Green dell’Università Bocconi. Tale ricerca ha dimostrato, attraverso l’utilizzo di un tool che I.C.E.FOR ha ottenuto punti percentuali in più rispetto alla media nazionale per la sua performance di circolarità, in particolare per la dematerializzazione (sgrammatura e refill), l’ecodesign dei nostri packaging e l’utilizzo di materie prime seconde (come la Plastica 100% riciclata post consumo) e l’efficientamento del processo produttivo. Siamo orgogliosi di affermare che il gli sforzi intrapresi in questi anni stanno iniziando a portare i frutti sperati, siamo certi però che questo sia solo un punto di partenza non solo per proseguire nell’ottica della sostenibilità, ma anche per essere da esempio per altre aziende per iniziare ad intraprendere scelte più green e sostenibili”. “Non penso - risponde Cagna - che il passaggio, meglio comprensibile di transizione digitale, impatti molto per noi sulla produzione, in quanto ogni azienda del nostro settore di fatto assembla. Potrebbe invece aiutare nei processi di configurazione dei modelli, e ci stiamo lavorando. Sicuramente la digitalizzazione ha impatto nella progettazione e sull’acquisto dei costosi software relativi”. “Stiamo facendo del nostro meglio - spiega Del Duca - anche le nostre recenti certificazioni ottenute in ambito sicurezza (ISO45001) e ambiente (ISO 14001) ed in corso di ottenimento per l’energia (ISO 50001) sono rivolte a questi obiettivi”. “Sì, ci sentiamo preparati - precisa Rossetti - ma bisognerà capire le impli-
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cazioni burocratiche a cui le aziende andranno incontro. Troppo spesso in Italia la burocrazia è stata da freno a molti cambiamenti”. “Sì - afferma Raimondi - crediamo di disporre dei prerequisiti necessari a intraprendere questo impegnativo percorso, che si annuncia come una sfida carica di stimolanti traguardi”. “Riguardo alla transizione green - risponde Davidanche in questo caso, abbiamo sviluppato la piena consapevolezza che non possiamo sottrarci all’adozione di una politica di sostenibilità che riguardi i molteplici aspetti della vita aziendale a partire dai prodotti e quindi dalle materie prime: in primo luogo, quelle biodegradabili, da cui nascono la linea a marchio Ecolabel e la gamma prodotti EcologicAll, conforme ai CAM. In secondo luogo, il metodo Allegrini che ci consente di risparmiare in termini di consumi grazie all’utilizzo di detergenti superconcentrati: ciò comporta minore spreco di prodotto e riduzione di imballaggi in plastica. Infine, segnaliamo il progetto DPlanet (Do Not Disturb The Planet), un’innovativa soluzione totalmente plastic-free per il settore delle amenities (e non solo). Si tratta di pastiglie di polvere compressa a base di un’alta componente di oli vegetali, senz’acqua e senza conservanti. Avvolti in una carta riciclabile certificata fsc, questi cosmetici solidi sono soluzioni eco-friendly in risposta alle nuove esigenze del mercato; inoltre, sono realizzati senza siliconi, vegani e testati dermatologicamente”. “Più che di Green Economy - precisa Giannasi - in Industrie Celtex applichiamo i principi di Blue Economy. Un sistema produttivo virtuoso dove niente è sprecato e tutto è riutilizzato per futuri cicli produttivi. Industrie Celtex ha attuato sistemi produttivi performanti e qualitativi, nel pieno rispetto dell’ambiente. In particolare, con l’installazione di due turbine di ultima generazione all’interno delle cartiere abbiamo ridotto l’impatto ambientale, raggiungendo già nel 2019 gli obiettivi della Road map 2050. Inventiva, diversità ed ascolto
sono gli ingredienti fondamentali con i quali portiamo avanti la civiltà del pulito”. “Sicuramente - afferma Pedrotti - questa rappresenta una sfida molto ambiziosa e noi cercheremo di fare tutto quello che rientra nelle nostre corde per farci trovare pronti e usare al meglio questi finanziamenti, con l’obiettivo di essere ancor più digitalizzati e quindi più moderni ed efficienti rispetto alle richieste che ci vengono rivolte dai nostri clienti”.
OBIETTIVI PER L’IMMEDIATO FUTURO
Digitalizzare non significa esclusivamente inviare un’e-mail al posto di una lettera commerciale. Vuol dire adattare tutti i processi aziendali alle esigenze imposte dall’era digitale, dove velocità d’esecuzione ed efficienza rivestono ruoli cruciali. Quali vantaggi avete riscontrato in questi anni, adottando scelte digitali e che obiettivi vi siete dati per l’immediato futuro?
“I nostri processi aziendali interniriprende Trionfera - sono significativamente cambiati negli ultimi anni, oggi la comunicazione interna avviene quasi del tutto attraverso piattaforme digitali, così come i processi di approvazione o di assistenza. Stiamo lavorando ad un ulteriore progetto molto ambizioso che ci consentirà nell’arco dei prossimi 18 mesi di fare ulteriori passi in avanti nell’armonizzazione di processi lavorativi di tutte le nostre business unit, sfruttando le moderne tecnologie”.
“Noi - spiega Cagna - abbiamo sempre operato cercando di fare ‘l’amore’ con i potenziali clienti e non, solo con le mail ricche di contenuti e di cultura nel settore del cleaning. Sicuramente non smetteremo, ma lavoreremo sempre di più verso scelte digitali assimilabili ad una postazione presso la quale il cliente potrà attingere agevolmente e scaricarsi le informazioni di cui ha bisogno”. “In ambito produttivo - precisa Del Duca - abbiamo riscontrato enormi efficienze, che derivano in parte dalla
digitalizzazione e in parte dalla modifica dei processi decisionali e logistici, nello sviluppo prodotto, in ambito commerciale e nel service stiamo introducendo innovazioni significative che riguardano nuovi strumenti collaborativi che si svilupperanno nel biennio appena iniziato”. “Digitalizzare un’azienda - interviene Antoniuzzi - non vuol dire essere maggiormente presenti a livello digitale. Si tratta di un processo di trasformazione che coinvolge tutte le aree e i livelli di un’azienda e richiede un’attenta pianificazione a livello strategico. Se guardiamo ai vantaggi che le aziende possono ottenere dal digitale, uno di questi è sicuramente una migliore valutazione dei processi produttivi. Grazie alle tecnologie digitali, è possibile analizzare ogni step e identificare con precisione problemi e criticità. È innegabile che, nell’epoca dell’assoluta centralità del consumatore, la digitalizzazione permetta alle imprese di fornire una migliore user experience e di incrementare la qualità della comunicazione con i clienti. Grazie all’impiego di nuovi canali di vendita, come l’e-commerce o i social media, le aziende possono essere produttive 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Prima dell’avvento delle tecnologie, per le imprese era molto difficile pensare ad una strategia di internazionalizzazione aziendale. Oggi, al contrario, la digitalizzazione è in grado di favorire l’ingresso in nuovi mercati. Ma non solo, stiamo intraprendendo l’analisi dei dati aziendali per fare in modo di organizzare al meglio la nostra programmazione futura”. “A mio avviso - interviene Rossetti - digitalizzare significa ottimizzazione dei servizi, velocità di esecuzione, condivisione delle informazioni, sono solo alcuni aspetti dei vantaggi pratici che abbiamo riscontrato con il passaggio alla digitalizzazione di processi e attività. L’obiettivo è di crescere in tutti i settori, implementando sempre di più gli aspetti legati al digitale”. “Partiamo da un esempio molto attualeafferma David - anche grazie alla spinta al digitale che la pandemia ha portato
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con sé, sostituendo le interazioni in presenza a quelle virtuali e mediate da strumenti oggi comuni, ma fino ad un anno fa ancora poco utilizzati nel nostro Paese, ci siamo resi conto di quanta efficienza si può recuperare: durante il primo lockdown, infatti, essendo produttori di prodotti essenziali, abbiamo potuto mandare avanti tutta la gestione dell’azienda limitando al massimo le presenze in azienda. Allegrini si è prontamente attrezzata ed è riuscita ad assicurare a gran parte delle sue risorse la conciliazione tra lavoro e tutela della salute. Questo è il primo grande passo di un percorso lungo e ricco di interessanti opportunità, sia per l’azienda che per i suoi collaboratori. La scelta digitale restituisce vantaggi in termini, innanzitutto, di efficienza e di velocità di risposta ed esecuzione. Gli obiettivi? Maggior rigore e, soprattutto, formazione del personale, il vero asset strategico sul quale puntare per intraprendere un processo di digitalizzazione compiuto che arrivi a tutte le risorse in azienda”. “Grazie a strategie digitali costruite su idee chiare - aggiunge Giannasiabbiamo attivato nuovi segmenti di pubblico, basandoci su una strategia comunicativa che superasse i classici assetti B2B e B2C. Una comunicazione
Human to Human, volta a coinvolgere una community di persone sempre più driver decisionali dell’acquisto. Tramite i nostri profili abbiamo raccontato storie corporate e di prodotto coinvolgendo i nostri follower all’interno di esperienze social sempre più interattive”. “La digitalizzazione - riprende Pedrotti - ci è servita per portare il cliente al centro
delle nostre informazioni, quindi in futuro vogliamo rendere ancor più fruibile e immediato questo percorso per promuovere il nostro prodotto verso la clientela. Inoltre desideriamo rendere più efficienti i processi aziendali, per offrire prodotti maggiormente competitivi che costino di meno, grazie all’impiego di strumenti in grado di evitare errori di produzione”.
L’ACCELERAZIONE DETTATA
DALLA PANDEMIA
La Pandemia legata al Covid 19 ha imposto alla vostra azienda un processo di accelerazione verso il digitale? Se sì, in quali ambiti operativi, funzionali e strategici? Questo percorso ha comportato l’investimento di risorse, pur in una fase critica di mercato e a fronte di molteplici problematiche economiche?
“La nostra Azienda - spiega Trionfera - si è fatta trovare pronta a gestire le attività con le nuove regole imposte dalla Pandemia, non abbiamo dovuto fare investimenti straordinari essendo già all’avanguardia in questo campo”. “Durante la pandemia - precisa Cagna - abbiamo rifatto il sito e investito nella totale digitalizzazione di tutti i nostro documenti. Nello stesso modo abbiamo investito nel nuovo gestionale come dicevo e software di progettazione. La digitalizzazione deve essere un percorso continuo, a prescindere. “Ovviamente - afferma Del Duca - abbiamo dovuto accelerare sulle dotazioni portatili, per consentire ad un numero sempre crescente di collaboratori un lavoro a distanza che non fosse limitato
al solo telefono ed email. Questo ha anche mostrato alcuni limiti dei nostri sistemi su cui stiamo lavorando attivamente”. “In realtà - riprende Antoniuzzi - abbiamo solamente perfezionato quanto già costruito negli anni scorsi. Per quanto riguarda il nostro partner logistico, ci siamo affidati ad un’azienda in grado di garantire una tracciabilità delle consegne. In questo modo i nostri clienti sono in grado di prevedere attraverso il numero di tracking l’arrivo della merce acquistata”. “Con la Pandemia - spiega Rossetti - le attività e i processi di digitalizzazione hanno avuto un’importante accelerazione all’interno delle attività aziendali. Penso banalmente alle attività di connessione non in presenza tramite call o programmi di video conferenza. Sono stati fatti degli importanti investimenti in termini di software e programmi ad hoc. Come Lavor si è pensato ad uscire dalla crisi il prima possibile investendo il dovuto in una fase non facile per i mercati”. “Sicuramente - precisa Giannasi - il distanziamento sociale e lo smart working hanno imposto di rivedere gli incontri di persona a videoconferenze, sia con i clienti, che con i colleghi, nonché con i fornitori. Fondamentale resta l’investimento sulle persone e sulla formazione che può essere effettuata anche a distanza”.
DIGITALIZZAZIONE, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E RISPARMIO ENERGETICO
In particolare, cosa significa digitalizzare i percorsi produttivi nel mondo del professional cleaning? Quello del
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pulito è un concetto strettamente connesso all’idea di sostenibilità ambientale e risparmio energetico: fino a che punto, per la vostra azienda, la digitalizzazione può aiutare a realizzare questi obiettivi?
“Nel Cleaning Professionale - risponde Trionfera - già dal 2014 Essity ha iniziato ad investire molte risorse ed energie per lo sviluppo di sistemi IOT, che consentono agli operatori professionali di monitorare tutti gli impianti, essere costantemente informati sullo stato di servizio, il livello di rifornimento necessario e il flusso dei visitatori, per gestire le pulizie sui dati e non più solo sulla routine. I clienti che hanno già adottato questi sistemi hanno registrato una riduzione del 24% degli interventi di pulizia che sono stati concentrati e dove effettivamente era necessario; hanno ridotto dell’80% le ispezioni dei dispenser per verificare i livelli di ricarica, avendo già tutte le informazioni dal sistema, con notevoli vantaggi in termini di qualità del servizio e ottimizzazione dei costi. “Il termine digitalizzazionespiega Cagna - è molto vago ed esteso; i prossimi obiettivi sono più legati allo sviluppo di macchine sempre più sostenibili, con l’impiego unicamente delle batterie al litio. Macchine sempre più global saving sia come materiali necessari alla loro fabbricazione che come consumatrici di energia per funzionare. Solo l’essenziale! Eliminando tutti i consumi superflui”. “Pulire meglio, senza spreco di risorse - risponde Fierro Risorse di ogni tipo: denaro, tempo, prodotti, materie prime, la tecnologia in questo campo può fare la differenza”. “C’è da distinguere - risponde Del Duca - tra i processi produttivi delle aziende del cleaning, per le quali la digitalizzazione è fondamentale come per tutte le imprese di produzione, e i processi di pulizia delle imprese; in quest’ultimo caso la digitalizzazione porterà una rivoluzione nella pianificazione, nel controllo dell’uso delle macchine e delle manutenzioni, e ad una nuova gestione del lavoro, tramite il cosiddetto ‘cleaning on demand’ che permette di pulire dove
serve e quando serve”. “Con l’arrivo del 2021 - afferma Antoniuzzi - abbiamo fatto il nostro ingresso nell’industria 4.0. Abbiamo integrato nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, aumentare la produttività aziendale e la qualità produttiva dei nostri impianti”. “Oggi ci siamo accorti - interviene Rossetti - che il passaggio alla digitalizzazione è obbligato sia per ottimizzare i processi che per migliorare la qualità produttiva. Anche se possono sembrare lontani come concetti tutto viene poi ad essere utilizzato per arrivare anche ad obiettivi come sostenibilità ambientale e risparmio energetico”. “La digitalizzazione - aggiunge Raimondi - può offrire un apporto stra-
tegico alle imprese del nostro settore per quel salto di qualità richiesto, oggi più che mai, al nostro settore, forse in misura maggiore rispetto ad altri”. “La digitalizzazione legata al mondo del cleaning - precisa David - trova la sua espressione nella blockchain ‘Il Pulito Certificato’, che rappresenta la risposta tecnologica all’esigenza di comunicare l’applicazione dei protocolli di sanificazione, in una struttura alberghiera così come in una RSA: si tratta di un nuovo strumento in grado di restituire all’ospite di una struttura ricettiva/sanitaria un’esperienza digitale che garantisca l’utilizzo dei prodotti disinfettanti e delle procedure di sanificazione. Elemento determinante, infatti, risulta
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essere la percezione della sicurezza da parte dell’ospite di una struttura ricettiva: un’indagine condotta a livello mondiale all’interno di ‘EY Future Consumer Now Index’ ha rilevato che il 59% degli ospiti di un hotel intende spendere di più per esperienze che valorizzano la propria sicurezza. E la blockchain è proprio la risposta a questo bisogno in quanto certifica che i protocolli siano stati applicati correttamente”. “Credo - afferma Pedrotti - che significhi anzitutto dotare le macchine per la pulizia di soluzioni che possano consentire le riduzioni dei consumi dell’acqua e dei prodotti chimici. Rendere perciò le macchine sempre più attente a tali esigenze, specie per la parte di ecosostenibilità. Quindi occorre guardare con occhio diverso allo sviluppo del prodotto, in un’ottica di ecostenibilità, cercando di crearlo con materiali riciclati e utilizzando componentistica riciclata”.
NUOVE FIGURE SPECIALIZZATE
In questi ultimi anni avete avviato e realizzato percorsi di riorganizzazione interna in questa direzione, assumendo e formando professionisti con competenze digitali, non solo nell’area marketing (gestione sito internet, social media, ecc.), ma anche in altri ambiti aziendali strategici? Quali e con che risultati?
“I nostri reparti interni - precisa Trionfera - in questi anni si sono riorganizzati per sviluppare tutte le competenze digitali necessarie; specialmente nel settore marketing abbiamo visto i cambiamenti più significativi, con l’inserimento di specialisti dell’e-commerce, della comunicazioni sia sui social media che per quanto riguarda la visibilità dei Brand”. “Finora - interviene Cagna - il lavoro è sempre stato realizzato con un team esterno molto strutturato ed articolato, coordinato dal sottoscritto. Non riteniamo di poterci spingere verso figure dedicate, almeno al momento”. “Oltre a un reparto IT - spiega Fierro - abbiamo un reparto ReSviluppo e il nostro laboratorio HygeniaLab composto da giovani ingegneri”. “Negli ultimi anni - riprende Antoniuzzi - sono state introdotte in azienda delle nuove figure per rispondere in maniera adeguata ai cambiamenti del mercato offrendo all’azienda le proprie conoscenze e competenze. Abbiamo formato delle figure in diversi ambiti aziendali (tecnici di laboratorio, amministrazione, marketing, external ed internal sales) per portare innovazione perché crediamo che investire non solo investendo in infrastrutture, ma investire sulle persone sia la chiave del successo affinché un’azienda possa rinnovarsi e tenersi sempre aggiornata”. “Per ora - afferma Rossetti - stiamo lavorando come molte aziende con figure dedicate in ambito marketing e commerciale. Iniziamo internamente in questi mesi un processo interno per allargare ad altri ambi e reparti la figura appunto di innovation manager”. “Le crisi economiche cicliche e la pandemia - risponde Giannasi - hanno evidenziato come sia indispensabile coniugare il welfare state con il welfare aziendale, in modo da integrare sulla qualità di vita delle persone e delle proprie famiglie. Strategie manageriali
volte a migliorare il clima, le relazioni, il senso di soddisfazione e la produttività. L’esito degli investimenti privati o pubblici è determinato dal senso di responsabilità dell’imprenditore”.
“Per il marketing - risponde Pedrottiabbiamo assunto in azienda una persona che cura tutta la digitalizzazione, mentre per quanto riguarda la parte produttiva, non disponiamo ancora di questa figura, ma i responsabili funzionali sono costantemente formati ed aggiornati per prendersi cura di questo processo di cambiamento, in modo da renderlo compatibile al meglio con la nostra realtà aziendale e il nostro sistema organizzativo”.
Esiste al vostro interno la figura dell’innovation manager o avete creato altri ruoli simili?
“Nei nostri siti produttivi - racconta Trionfera - abbiamo le figure degli Innovation Manager che lavorano sulla costante evoluzione dei nostri prodotti. Anche i Product Manager delle singole business unit intervengono in questi processi di evoluzione continua portando le esperienze e le esigenze dei clienti nelle fasi di ricerca e sviluppo”. “È appena entrata nel nostro Team di lavoro - conclude Cagna - abbiamo molte idee e vogliamo realizzarle in poco tempo”. “Non ancora - risponde Del Duca - ma abbiamo partecipato a un percorso con l’associazione degli industriali rivolta a questo obiettivo”. “All’interno di Industrie Celtex”, specifica Giannasi, “la figura dell’innovation manager è incarnato da un team trasversale che affronta le opportunità legate al cambiamento e all’innovazione”. “All’interno di Industrie Celtex - specifica Giannasi - la figura dell’innovation manager è incarnato da un team trasversale che affronta le opportunità legate al cambiamento e all’innovazione”. “Ad oggi, non esiste - afferma Rossetti - ma non è escluso che l’azienda in futuro valuti la necessità di istituire questa figura”. “Non abbiamo una figura come quella dell’innovation manager”, conclude David, “ma ci stiamo muovendo tutti insieme in questa direzione, avendo in organico una prima linea che sta seguendo e integrando nei progetti aziendali il tema della digitalizzazione”. ■
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Linea Guida
Il percorso della Linea Guida si sviluppa su tre volumi. Il primo, La Cultura del pulito, evidenzia come gli aspetti culturali analizzati in profondità forniscano gli spunti per potenziare l’attività dei servizi, creare nuove opportunità lavorative sia per le imprese sia per le aziende. Apre nuove prospettive per il lavoro, creando o valorizzando le figure intermedie, come i capi servizio, le governanti, i portatori d’interessi, inserendole a pieno titolo non solo nell’attività specifica, ma quali portatori della cultura dell’ospitalità, la cultura del pulito e la sicurezza, la cultura della professione nel tessuto socio economico e nel contesto urbano.
In questo numero viene affrontato il tema della qualità della prestazione. La percezione della qualità è soggettiva: per un utente lo stesso standard è accettabile, mentre per un altro può non esserlo (qualità proposta, qualità attesa, qualità realizzata, qualità percepita).
Il miglioramento delle performance non dipende solo dall’esperienza, ma dalla corretta applicazione delle procedure. Per mantenere i livelli di attenzione è necessario coinvolgere le maestranze, fissando obiettivi da conseguire in uno spazio di tempo ben definito che dovrà ogni volta cambiare lo scenario e i relativi comportamenti. Lo sviluppo di politiche per la qualità e la produttività nei confronti dei dipendenti e collaboratori indica la volontà della direzione di incrementare la loro capacità professionale. La formazione sviluppata per ruoli comporta l’impegno dell’azienda nel valutare le possibili evoluzioni delle professionalità e le capacità tecniche di ogni individuo.
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di Formazione
Percorso
l’autore
Mauro Martini,
L’azienda
Volume Volume I II III LA CULTURA DEL PULITO • Motivazioni e presentazione • La riunione • Cristallizzazione e sviluppo, la tensione creativa • Le culture operative • La terziarizzazione dei servizi • Le fasi contrattuali • La qualità • La dorsale dell’appalto • Formare il formatore
• Il sopralluogo • La ricognizione ambientale • Rilievi metrici e numerici • Sporco e rivestimenti • Mappa delle criticità • I veicoli della trasmissione • L’analisi dei tempi • Visibilità del piano delle frequenze e delle operazioni • Fornitore e forniture L’AZIONE • Operazioni preventive • La qualità della prestazione • Operazioni della linea d’uso • Operazioni della linea luce • Operazioni della linea ombra • Operare in sicurezza • Set operativo • Attrezzi, macchine • Le risorse umane
nell’azienda Volume
L’ANALISI
PRIMO VOLUME
Capitolo 7
La qualità
1. 7.1 I punti cardine della qualità
1.7.2 Verifiche ispettive della qualità
1.7.3 Scenari indesiderati
1.7.4 Edificio esterno e aree comuni
1.7.1 I PUNTI CARDINE DELLA QUALITÀ
Ogni azienda che intende acquistare delle commesse tende ad enfatizzare oltre misura la qualità della sua proposta, sviluppando la politica dell’apparire a discapito di quella dell’essere. La situazione del mercato del lavoro, con tutte le problematiche formative e tecniche, difficilmente potrà equiparare la proposta alla realizzazione. Infine, la percezione della qualità è soggettiva, infatti per un utente lo stesso standard è accettabile, mentre per un altro può non esserlo (qualità proposta, qualità attesa, qualità realizzata, qualità percepita).
Il miglioramento delle performance non dipende solo dall’esperienza, ma dalla corretta applicazione delle procedure.
La qualità della prestazione subisce quotidianamente l’aggressione della ripetitività causata dal ripetersi delle operazioni, con la conseguente caduta dei livelli di attenzione. Per mantenere i livelli di attenzione è necessario coinvolgere le maestranze, fissando obiettivi da conseguire in uno spazio di tempo ben definito che dovrà ogni volta cambiare lo scenario e i relativi comportamenti.
Lo sviluppo di politiche per la qualità e la produttività nei confronti dei dipendenti e collaboratori indica la volontà della direzione di incrementare la loro capacità professionale. La formazione sviluppata per ruoli comporta l’impegno dell’azienda nel valutare le possibili evoluzioni delle professionalità e le capacità tecniche di ogni individuo.
Uno spunto per la definizione della politica aziendale è quello di sviluppare gli argomenti connessi all’attività che dovrebbero essere definiti proceduralmente come la selezione del personale da avviare in ogni ruolo che rappresenta un punto critico dell’azienda.
Per tutti i ruoli definiti nell’organizzazione, la norma richiede che siano determinate le responsabilità, l’autonomia decisionale e un organigramma con la descrizione dettagliata delle mansioni, tenendo presente che gli aspetti particolarmente critici del settore rendono indispensabile un forte impegno formativo.
La cultura del pulito
Maison Fresh
1.7.5 Verifiche reception e toilette pubbliche 1.7.6 Verifiche bagno e igiene 1.7.7 Verifiche camera e uffici 1.7.8 Controllo servizio
1.7.2 VERIFICHE ISPETTIVE DELLA QUALITÀ
L’esecuzione delle verifiche ispettive per controllare la corretta applicazione delle procedure e l’efficacia del sistema operativo consente la rilevazione delle conformità e non conformità e di individuare i correttivi per ripristinare comportamenti e abitudini conformi alle procedure e alle azioni preventive e migliorare l’efficacia degli interventi.
Le verifiche ispettive devono essere pianificate sulla base della complessità delle attività e in questa ottica sono stati scelti gli ambienti e le operazioni nel settore dei servizi alberghieri.
L’individuazione delle cause palesi o latenti delle non conformità e l’avviamento delle azioni necessarie per la loro rimozione o per migliorare la situazione impongono un’azione efficace di verifica delle cause e concause, evitando atteggiamenti sbrigativi o usando impropriamente come monito le minacce di allontanamento, ma valutare la necessità di incrementare la formazione e l’addestramento, controllare il set operativo, rivedere la composizione della squadra, ed
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Percorso di Formazione
essenzialmente le motivazioni e la compatibilità ambientale degli operatori e, perché no, dei quadri intermedi. È utile che sia tenuta una traccia delle attività di verifica allo scopo di permettere il confronto o il riesame successivo delle valutazioni effettuate
La registrazione delle verifiche ha lo scopo di dimostrare che le attività sono state svolte conformemente a quanto previsto nella documentazione. La qualità e lo svolgimento delle attività sono condizionati dalle caratteristiche tecniche e caratteriali degli esecutori materiali dei servizi per cui è condizione primaria definire le persone o le funzioni che hanno specifiche responsabilità nella progettazione e indicare le loro competenze. Il concetto di controllo e collaudo applicabile a questo tipo di attività si esplica generalmente nel controllo della adeguatezza delle risorse, della compatibilità ambientale degli operatori, della corretta messa in pratica delle prassi stabilite durante la progettazione e all’effettiva attuazione di tutte le attività previste dal programma. Progettazione dinamica perché può essere aggiornata in funzione dei cambiamenti organizzativi e operativi.
1.7.3 SCENARI INDESIDERATI
Il coordinatore non darà mai per scontate le relazioni rassicuranti sia provengano dalla direzione dell’albergo che dalle proprie referenti. Infatti, occorre mettere sull’avviso le referenti e tutto il personale che ogni relazione o informazione forse inesatta o pretestuosa, darà motivo di sanzioni equiparate al danno realizzato o che poteva scaturire da decisioni indotte ed errate.
In presenza di errori gravi come:
■ non eseguire un assetto
■ non effettuare il cambio biancheria
■ destinare al rifiuto oggetti del cliente
■ quando non ci sia una corretta attività di coordinamento dal punto di vista della formazione e della gestione del controllo/supporto alle cameriere
■ se la cameriera trova un mollettone o piumino sporco anche di sangue, sembra che non se ne preoccupi più di tanto Ma prosegua come se non lo vedesse
■ il personale spoglia le camere e, dalla lavanderia, ogni giorno ci arrivano telecomandi, accappatoi che vengono senza attenzione buttati in mezzo alla biancheria sporca, cattiva gestione della biancheria sporca spesso rinvenuta nei sacchi della spazzatura insieme alla stessa
■ il trasporto di acqua sporca
■ i panni sporchi visibili
■ un panno usato per pulire una superficie rischio e usato per pulire anche altre superfici
■ le inutili operazioni di lavaggio dei panni nel corso delle operazioni di pulizia
■ lasciare che i prodotti ristagnino e si deteriorino nei distributori
Deve essere attivato un percorso formativo immediato e nel caso di evidente incompatibilità destinare ad altro incarico fuori contesto alberghiero. Il controllore, con la sua relazione sulla qualità dei risultati e la produttività riscontrata, dopo aver personalmente risolto il difetto riscontrato deve fornire gli elementi per una programmazione sul recupero qualitativo di quel personale.
Il referente, dovrà occuparsi inoltre della richiesta dei materiali in via di esaurimento e verificherà che il materiale consegnato corrisponda a quello ordinato.
1.7.4 EDIFICIO ESTERNO E AREE COMUNI
Esterno edificio
Le finestre e le vetrate esterne sono pulite
Le insegne sono in buono stato e funzionanti Marciapiedi e aiuole sono pulite
30 DIMENSIONE PULITO | 03/2021
PRIMO VOLUME
La cultura del pulito
Maison Fresh
La pensilina è in buono stato con relativa illuminazione
Le bandiere sono pulite non strappate e in numero adeguato ai pennoni
Lo zerbino è in ottimo stato di conservazione e pulito
I vetri della porta di ingresso sono puliti
Le targhe istituzionali e obbligatorie per legge sono visibili e pulite (targa “albergo ****”)
L’accesso garage/parcheggio è presidiato e/o controllato
Le aree intorno all’albergo (piazzale, rampa d’accesso, aiuole) sono pulite
Aree comuni interne
L’entrata è pulita è priva di rifiuti solidi
Le superfici vetrate sono pulite ed esenti da aloni
I pavimenti sono correttamente puliti e ben conservati
Le pareti, i soffitti e i controsoffitti, sono puliti (es.: non ragnatele, ecc.)
I locali sono esenti da odori inadeguati
La temperatura è adeguata
Le bocchette di areazione/estrazione dell’aria funzionano e sono privi di residui
Tavolini e sedie sono puliti
Le piante e i fiori sono accuratamente mantenuti
La tappezzeria (tappeti e tendaggi) si presentano curati e puliti
Gli ascensori funzionano, sono puliti e curati
La pulsantiera è pulita e funzionante
I cartelli indicatori (per il bar, il ristorante, gli ascensori, ecc.) sono chiari
Le apparecchiature telefoniche aperte al pubblico e le casse automatiche del parcheggio a pagamento dovranno risultare pulite e prive di polvere, le conchiglie delle postazioni telefoniche pulite e lucide
I gradini, le ringhiere e i corrimano delle scale dovranno risultare puliti, privi di sporco e le eventuali parti cromate dovranno risultare pulite e lucide.
1.7.5 VERIFICHE RECEPTION E TOILETTE PUBBLICHE
Servizi bagagli
Addetto saluta cordialmente e da il benvenuto al momento dell’arrivo
Tutti gli ospiti vengono regolarmente salutati entrando e/o uscendo dall’albergo
I bagagli non sono lasciati incustoditi nella hall
I bagagli sono consegnati in camera entro cinque minuti dal check-in
I bagagli sono ritirati entro 10 minuti dalla richiesta (check-in)
Ai bagagli lasciati in deposito viene applicata la fascetta identificativa e rilasciata la ricevuta di ritiro
L’addetto illustra spontaneamente le dotazioni della camera
L’addetto fornisce spontaneamente l’indicazione di almeno uno dei servizi dell’albergo (es.: ristorante, fitness, sauna, ecc.)
I bagagli in camera vengono disposti nell’apposito portabagagli o appesi (non sul letto o a terra)
I carrelli portabagagli dovranno essere tenuti in ordine, puliti e concentrati nelle zone prefissate
Toilette pubbliche
I locali sono esenti da odori inadeguati
I bagni sono puliti e funzionanti
I locali sono riforniti di carta igienica, salviette per le mani e sapone
Gli specchi presenti sono senza traccia di polvere e/o aloni, peli o capelli
Le porte sono pulite, spolverate e funzionanti
I lavandini, water-closet, i pavimenti, le piastrelle, gli aspiratori, risultano puliti
L’asse e il coperchio del wc utilizzato devono essere funzionanti
Lo spazzolino del wc utilizzato è pulito
I sacchetti igienici sono disponibili nella toilette signore L’erogazione dell’acqua del lavandino utilizzato è consistente e funzionale
Lo scarico del lavandino utilizzato funziona L’estrazione aria e/o griglia sul soffitto funzionano e sono esenti da polvere e pelucchi
L’allarme bagno funziona e non viene disatteso (l’azionamento determina una immediata azione di verifica da parte degli addetti preposti)
03/2021 | DIMENSIONE PULITO 31
Percorso di Formazione
1.7.6 VERIFICHE BAGNO E IGIENE
Bagno
Il locale è esente da odori inadeguati
Gli specchi presenti sono senza traccia di polvere e/o aloni Pavimento e pareti sono puliti, esenti da aloni, peli o capelli L’asse e il coperchio del wc sono in ottimo stato puliti e stabilmente ancorati
Lo spazzolino del wc è pulito
Lo scarico del wc funziona
Lo scarico del lavandino funziona
Il rotolo della carta igienica non è scarso e termina con un triangolo, sinonimo del controllo dell’addetto È presente un rotolo di scorta debitamente confezionato (attenzione: cercarlo bene, di solito è posto nel gancio porta rotoli)
I sacchetti igienici sono disponibili
La cabina doccia e/o vasca è pulita in tutte le sue parti, sia internamente che esternamente (tende e cristalli)
Il dispositivo doccia è funzionante e non presenta residui di calcare
L’erogazione dell’acqua calda è consistente, funzionale e l’acqua calda arriva entro 30 secondi Il phon è funzionante, pulito, esente da polvere e pelucchi alla bocca e all’uscita
Il telefono è pulito e funzionante, con indicato il numero della propria camera
L’estrazione aria e/o la griglia del soffitto funzionano e sono esenti da polvere e pelucchi
Sul lavabo ci sono due bicchieri di vetro puliti e capovolti su di una salvietta
La biancheria da bagno è pulita ben riposta, stirata, gradevole al tatto e non lisa e/o strappata, fresca ed esente da agenti chimici
I prodotti di cortesia sono tutti esenti e ben disposti sull’apposito vassoietto
CHECK LIST ELEMENTI DI IGIENE
Si lava le mani
Prepara la soluzione del detergente per la pulizia Utilizza i panni monouso ove è necessario
Indossa i guanti Toglie i guanti
Deterge e disinfetta tutti i componenti
Deterge risciacqua e asciuga gli strumenti
POSITIVO INADEGUATO
32 DIMENSIONE PULITO | 03/2021
PRIMO VOLUME
La cultura del pulito
Maison Fresh
1.7.7 VERIFICHE CAMERA E UFFICI
Camere
I pavimenti in moquette dovranno essere privi di sporco, polvere, macchie e odore sgradevole
I tendaggi sono puliti e funzionanti
I letto è pulito e ordinato
Le lenzuola e le federe sono pulite e fresche, senza macchie e/o strappi e non presentano odori di agenti chimici
Il materasso è confortevole, ovvero non ci sono avvallamenti determinati da usura
Luci/applique sono pulite, prive di polvere e funzionanti
La tv, hi-fi sono privi di polvere, funzionanti e correttamente sintonizzati
La scrivania è in ordine: tutto il materiale pubblicitario e informativo è ben disposto e non danneggiato
Il cestino gettacarte è pulito, in buone condizioni ed è posizionato vicino alla scrivania
Il frigobar è funzionante, pulito al suo interno e correttamente rifornito di prodotti integri e ben disposti
L’armadio al suo interno è pulito e tutto è riposto correttamente
Nel suo insieme la camera si presenta pulita e senza tracce di polvere evidenti
Le pareti e il pavimento risultano puliti ed esenti da macchie, muffe e non presentano segni di incuria
I punti di appoggio della camera (tavolino, scrivania, ecc.) sono puliti ed esenti da aloni
Le informazioni circa le vie di esodo sono presenti e ben visibili Uffici
Le superfici piane dei banchi, dei tavoli, delle sedie, mobili o di altri arredi dovranno essere prive di polvere e lucide.
Le superfici in panno o tela dovranno risultare pulite anche per spazzolatura; la pulizia dovrà essere evidente anche sulle superfici coperte da apparecchiature quali stampanti personal computer ecc.
Le poltrone delle aree di sosta devono essere pulite e risultare prive di macchie, polvere e altre impurità
I telefoni, computer ecc. dovranno risultare privi di polvere e unto
Le aree di lavoro (banchi accettazione, biglietterie, depositi bagagli, nastri raccolta bagagli, nastri smistamento bagagli) dovranno risultare pulite ed esenti da residui di etichette o di altro materiale di scarto
I raccoglitori di carta, sia negli uffici che nelle aree aperte al pubblico, dovranno essere puliti e svuotati
1.7.8 CONTROLLO SERVIZIO
La richiesta di assistenza dell’ospite viene assolta entro 5 minuti (es: ritiro di indumenti da stirare, fornitura di accessori toilette, ago e filo ecc.)
Il personale incontrato ai piani sorride e saluta cordialmente l’ospite
L’aspetto degli addetti ai piani è curato (no barba lunga, capelli in ordine, trucco)
Gli addetti indossano la divisa e il badge col proprio nome Gli addetti bussano due volte o suonano il campanello e si annunciano prima di entrare in camera
Gli addetti non disturbano (bussando/suonando alla porta) prima delle 9:00 (a meno che lo stesso non abbia espressamente fatto richiesta di assistenza)
Non si sentono rumori che disturbano la tranquillità dell’ospite (es.: aspiratore, schiamazzi)
Gli addetti rispettano il non disturbare segnalato (led luminoso o cartellino apposito) quindi non entrano in camera ed evitano lavori rumorosi in prossimità (es.: aspirapolvere)
Ai piani gli addetti interloquiscono in maniera discreta e pacata e con un linguaggio appropriato (es.: non si chiamano a distanza alzando il tono di voce)
I corridoi non presentano segni di deterioramento (es.: moquette strappata o lisa, segni sulle pareti ecc.)
Dopo le 16:00 i corridoi sono sgombri da sacchi di biancheria rifiuti o vassoi
È presente in camera il kit per servizio di lavanderia, listino prezzi per informazioni sul servizio e apposita busta
Il servizio di lavanderia viene effettuato con puntualità e cortesia I capi riconsegnati sono ben confezionati e ben lavati e stirati La camera è esente da odori inadeguati
La temperatura all’interno della camera è adeguata Vetri e specchi sono puliti e senza aloni
CHECKLIST SMALTIMENTO
RIFIUTI
Raccoglie i rifiuti assimilabili agli urbani nei sacchi neri o bianchi
Smaltisce i suddetti rifiuti negli appositi cassonetti
Sa individuare i rifiuti speciali
Sa individuare i contenitori dei rifiuti speciali
Smaltisce i rifiuti speciali nell’apposito cassonetto
POSITIVO INADEGUATO
03/2021 | DIMENSIONE PULITO 33
La FORMAZIONE non è un optional
Il mercato cerca un venditore di terza generazione, ossia un venditore-consulente
Fino a qualche anno fa si riteneva più corretto un approccio alla vendita di tipo diretto e focalizzato soprattutto sul prodotto, ovvero il ruolo del venditore era prevalentemente centrato sulle seguenti caratteristiche:
1. pensa in termini di prodotto;
2. pensa in termini di prezzo;
3. parla invece di ascoltare;
4. uniforma la vendita.
Questo comportava una concentrazione assoluta su se stessi e quasi nulla nei confronti del cliente. Successivamente si iniziò a integrare le caratteristiche di un venditore di “prima generazione” con quelle nuove della “seconda generazione”:
1. pensa in termini di servizio;
2. ascolta per vendere;
3. consiglia il cliente.
34 DIMENSIONE PULITO | 03/2021 M MARKETING
Fabrizio Pirovano
Marco Monti
“Se pensi che la formazione sia costosa, pensa a quanto potrà costarti l’ignoranza”
- John M. Capozzi
Questa seconda generazione stava spostando velocemente l’attenzione dal prodotto al servizio, ma ancora non aveva raggiunto le competenze per mettersi completamente nei panni del cliente per offrire ciò che era più opportuno.
Solo negli ultimi anni, è emersa davvero l’importanza di un approccio “cliente-centrico” ovvero, oltre alle caratteristiche inevitabili di pensare in termini sia di prodotto che di prezzo:
1. pensa in termini di relazione;
2. ascolta attivamente per capire chi hai di fronte;
3. motiva il cliente a comprare;
4. ha sviluppato competenze digitali per arrivare ovunque, stando al passo con i tempi.
LA TERZA GENERAZIONE
Il venditore di “terza generazione” è quello più che mai gradito dal mercato di oggi.
Come fare a soddisfare appieno una clientela che non bada più solamente al prodotto offerto, ai vantaggi proposti, etc., bensì guarda moltissimo a come queste informazioni vengono trasmesse/veicolate? Sicuramente con molto buon senso e un po’ di tempo dedicato alla formazione specifica su questi approcci.
La formazione professionale è nata agli inizi del secolo scorso, quando lo scrittore Dale Carnegie si propose ufficialmente sul mercato della formazione ottenendo uno strepitoso successo. Fiduciosi del successo da lui ottenuto, ci sono stati moltissimi contemporanei che hanno cercato di fare fortuna in questo settore: alcuni riuscendo, molti fallendo. Senza dubbio oggi la formazione è un passaggio obbligato per chi desidera fare veramente la differenza. Purtroppo, nel nostro Paese alcune aziende, a volte troppe, considerano la formazione delle risorse come un costo e non un investimento e, per dirla con le parole dello scrittore John M. Capozzi “Se pensi che la formazione sia costosa, pensa a quanto potrà costarti l’ignoranza.”
Se le aziende non vogliono investire, allora lo facciano i singoli: dopotutto il know how è, e rimarrà, sempre della persona, quindi una ricchezza vera che merita molta attenzione.
DIVENTARE UN VENDITORECONSULENTE
Il venditore-consulente deve saper comunicare empatia e professionalità unitamente alla competenza specifica, affinché ciò che fa la differenza non sia solo il sapere bensì il saper trasmettere. Il venditore-consulente di terza generazione deve affrontare le più diverse tipologie di persone e saper gestire la propria emotività al meglio in ogni momento. Ha bisogno di creatività per non essere mai colto di sorpresa dalle situazioni nuove. Deve saper cogliere i segnali, anche deboli, che provengono dal mercato, dai colleghi o da altre fonti per fare le scelte più oculate. Dal punto di vista relazionale è indispensabile sapersi mettere nei panni dell’interlocutore, ovvero in seconda posizione percettiva: mentre ci si relaziona con qualcuno, dobbiamo astrarci e immaginare il nostro interlocutore che ci osserva, ci ascolta e così via. Da tale posizione diventa facile vedere il vero punto di vista dell’altro e suggerire a noi stessi, in tempo reale, come meglio comportarci.
Ciò lo si impara seguendo dei corsi di formazione specifici sulle competenze di comunicazione e persuasione finalizzate al risveglio di quei canali di successo che albergano da sempre dentro di noi e che quotidianamente lottiamo per tenere nascosti. In altri termini,
questo tipo di competenze si chiamano Intelligenza Relazionale. Oggi, per fortuna, ma anche a causa del Covid-19, esiste la possibilità di seguire un certo tipo di formazione a distanza che consente di ottimizzare i tempi di apprendimento con i tempi di trasferta che, evidentemente, sono nulli.
Ci è capitato di formare persone che, nelle pause dalla loro attività sul territorio, si sono fermate in un parcheggio dell’autogrill per seguire i contenuti che ritenevano più interessanti, consci dell’importanza di investire un po’ del proprio tempo per fare meglio quello che erano abituati a fare fino a quel momento.
Formarsi richiede un grande sforzo di umiltà e di impegno, ma i frutti che si raccolgono sono quelli che poi fanno davvero la differenza. Il tempo scorre, il mercato cambia, le persone si evolvono divenendo sempre più critiche, attente e sospettose.
Per far fronte a questo inasprirsi di difficoltà l’unico modo è quello di non esser mai colti di sorpresa di fronte a situazioni diverse dal passato. Bisogna saperlo fare e non sempre l’intuito, il fiuto o il sesto senso sono una garanzia di risultato.
Albert Einstein diceva: “se continui a fare le cose come le hai sempre fatte, continuerai a ottenere i risultati che hai sempre ottenuto”. ■
03/2021 | DIMENSIONE PULITO 35
ANNO 30 n. 3 aprile 2021 ISSN: 2612-4068 www.dimensionepulito.it MANAGEMENT Sistema sanitario ripartire dai modelli organizzativi SANIFICAZIONE Il ruolo dell’igiene nel mondo industrializzato REPORT Pratiche igieniche per prevenire la trasmissione TENDENZE Fragranze nelle corsie ospedaliere UN PERCORSO FORMATIVO PER LA CULTURA DEL PULITO SANITÀ SPECIAL E
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Hygenia è una realtà in continua evoluzione, reattiva, pronta all’innovazione e a prendersi cura dell’igiene degli ambienti e della qualità della vita delle persone, sempre guidata nella sua attività di engineering dalla ricerca di qualità e design. Nuove divisioni si sono aggiunte negli anni per offrire prodotti e servizi sempre più focalizzati sull’evoluzione dei bisogni della clientela. Ieri, oggi e domani Hygenia continua a innovare, a sviluppare, a realizzare soluzioni sempre più customer oriented.
MANAGEMENT
X
Sistema sanitario, ripartire dai modelli organizzativi Ludovico Baldessin
SANIFICAZIONE
XII
L’igiene nel mondo industrializzato: la lezione del virus Sars-CoV-2
Manuela Stroili e Vincenzo Livia
EDILIZIA SANITARIA
XIV
Potenziare la terapia intensiva Tommaso Caputo, Emanuele Scarabel, Simone Cappelletti
03/2021 | DIMENSIONE PULITO VII S
XXII XIV
HEALTH SAFETY
LE NUOVE FRONTIERE DELLA SALUTE
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ENTRA NEL FUTURO
REPORT
XXXII
Prevenire la trasmissione in ambito ospedaliero dati ISS rielaborati da Cristina Cardinali
ICA
XLVI
Ridurre le infezioni correlate all’assistenza
Cristina Cardinali
TENDENZE
LII
Fragranze nelle corsie ospedaliere tra mito e realtà
Luca Ilorini
VETRINA
LVIII
Primo Piano
Loredana Vitulano
LII
XXXII
XLVI
03/2021 | DIMENSIONE PULITO IX S
SPECIALE SANITÀ / SOMMARIO
Sistema SANITARIO, ripartire dai MODELLI ORGANIZZATIVI
L’evoluzione di questi modelli, la territorializzazione e la formazione manageriale sono le chiavi per una sanità più efficiente e moderna
Ludovico Baldessin
Le agenzie intermedie svolgono un ruolo di primo piano nello sviluppo e nella sperimentazione di modelli organizzativi. Dell’importanza di questi ultimi, abbinati ad un’adeguata formazione dei futuri manager della sanità, abbiamo parlato con Domenico Mantoan, Direttore Generale di Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), già Presidente di Aifa, Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e Province autonome e Direttore Generale dell’area Sanità e Sociale della Regione Veneto.
Dottor Mantoan, lei che ne è la guida, quali priorità ha individuato per Agenas, alla luce della crisi determinata dalla pandemia?
Oggi ancor più di ieri, il ruolo di agenzie intermedie come la nostra è molto importante, basti pensare al ruolo svolto da Iss e Aifa in questo periodo di emergenza. Il ruolo di queste agenzie va valorizzato e implementato perchè esso è molto importante; esse infatti rappresentano il terreno sul quale si incontrano, dal punto di vista tecnico e pratico, Stato e Regioni. Agenas ha fatto e può ancora fare molto per sperimentare e mettere a sistema dei modelli organizzativi. La nostra agenzia può e deve avere un ruolo importante, oltre che nel valutare questi modelli, anche nel supportare le regioni che faticano a trasformare la programmazione in organizzazione.
A proposito di modelli organizzativi, come ritiene possa trovare attuazione quello dei Proximity Care?
La pandemia ha messo in evidenza tutte le criticità del sistema sanitario emerse negli ultimi dieci anni.
Abbiamo scelto deliberatamente di avere un sistema ospedaliero snello, con un numero di posti letto inferiore a quello di molti altri paesi d’Europa. Abbiamo sviluppato molto il modello ospedaliero italiano, ma abbiamo fatto molto poco per sviluppare un modello organizzativo uniforme territoriale. Ora diventa imperativo concentrarsi sul migliorare quest’ultimo modello, un modello della prossimità, rendendolo complementare a quello attuale ospedaliero. Così facendo, riusciremo a perfezionare un modello ospedaliero che comunque si è già dimostrato tra i migliori del mondo. Alcune regioni, come Lombardia, Toscana e Veneto, hanno già sviluppato un modello del territorio; dobbiamo ripartire da queste esperienze, e fare in modo che questi modelli vengano implementati in tutta Italia. Essi devono prevedere un medico di medicina generale capace di lavorare con gli altri professionisti della sanità, come infermieri e medici specialisti, e implementare forme di organizzazione territoriale complesse. Questa è la sfida che aspetta la sanità italiana nei prossimi mesi. Non cogliere questa occasione per migliorare potrebbe portarci ad essere impreparati il giorno in cui si presenterà una nuova, grande problematica di tipo sanitario.
S X DIMENSIONE PULITO | 03/2021 SPECIALE SANITÀ M ANA g EMENT
Domenico Mantoan
Tra quelli da lei prima citati, c’è qualche caso virtuoso dal quale trarre insegnamento?
In periodo di pandemia il Parlamento ha emesso vari Decreti Legge, che hanno istituito figure come l’infermiere di famiglia, le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), la Centrale Operativa Territoriale. Al di là degli acronimi, è necessario creare un modello di presa in carico territoriale di una comunità, capace di occuparsi, oltre che dei malati, anche della popolazione sana, convincendola ad adottare uno stile di vita che permetta di preservare la salute il più a lungo possibile. Oggi l’aspettativa di vita è più alta, e questo ci porta a convivere, in età avanzata, con qualche patologia cronica. Un’organizzazione delle cure primarie che si occupi di questi due aspetti, che sono gli stili di vita e la gestione della cronicità, può essere implementata tramite l’uso dei modelli organizzativi. Un altro tema fondamentale è la formazione dei professionisti della sanità; essi devono essere in grado di gestire sia la cronicità, sia la gestione organizzativa di queste nuove formule.
Bisogna anche dare nuova spinta alla telemedicina, che diventerà di grande aiuto nel monitorare a distanza alcune patologie. Anche il fascicolo sanitario elettronico è fondamentale, perché consente alle informazioni presenti in un referto di circolare in modo veloce.
Crede che i professionisti siano adeguatamente formati per sfruttare i vantaggi derivanti dalla digitalizzazione? Dovremmo investire principalmente su due aspetti; uno è l’incremento delle competenze dei nostri professionisti dal punto di vista della gestione dell’innovazione informatica, in modo che abbiano dimestichezza anche nell’elaborazione dei dati. L’emergenza Covid ha infatti evidenziato la scarsità di professionisti in grado di elaborare i dati dal punto di vista epidemiologico. Queste conoscenze devono essere portate al livello della singola Ulss, e non possono essere solo patrimonio di poche agenzie nazionali. L’altro aspetto riguarda la mancanza, in Italia, di una scuola di management sanitario; l’organizzazione di un
sistema complesso come quello sanitario non può essere improvvisata. È necessario creare un network per la formazione dei futuri manager della sanità, creando una scuola nazionale in grado di formare la nuova classe dirigente. Durante la pandemia, la capacità di organizzarsi ha finora fatto la differenza in positivo; viceversa, chi non ha saputo apportare modelli organizzativi in grado di fronteggiare l’emergenza si è trovato in grande difficoltà. Il prodotto Salute è determinato dall’interazione dei professionisti del settore; le macchine sono importanti, ma in ambito sanitario sono fondamentali il lavoro dell’uomo e un sistema organizzativo che permetta alle diverse figure professionali di interfacciarsi tra loro.
La sua sensibilità relativamente all’importanza dell’analisi dei dati sanitari deriva anche dalla sua esperienza alla guida della Regione Veneto, un’eccellenza in questo ambito?
Ho sempre pensato che l’analisi epidemiologica del territorio fosse molto importante. In veneto abbiamo costituito l’Azienda Zero, all’interno della quale abbiamo posto il servizio epidemiologico regionale, che abbiamo sempre alimentato con dati accurati. Inserire in un database dati corretti è essenziale, perché inserire dati sbagliati porta a prendere decisioni sbagliate. In Veneto abbiamo anche creato un gruppo di lavoro multidisciplinare, composto da ingegneri, specialisti in igiene, informatici, esperti di statistica. L’elaborazione del dato ci ha permesso di prendere decisioni in modo rapido, perché nella fase più grave della pandemia non potevamo permetterci di aspettare, bisognava agire il prima possibile. Per gestire al meglio un’emergenza della portata di quella che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, è necessario disporre di dati corretti, oltre che di gruppi di lavoro in grado in grado di interpretarli e agire in modo rapido ed efficace.
03/2021 | DIMENSIONE PULITO XI
S ANI f ICA z IONE
L’IGIENE nel mondo industrializzato: LA LEZIONE del virus SARS-CoV-2
Le risorse destinate alla Sanità pubblica italiana vanno incrementate e i posti letto ospedalieri per le aree dell’urgenzaemergenza medica e chirurgica, le pneumologie, le malattie infettive e la riabilitazione vanno ripristinati e aumentati, per poter continuare a esprimere le cure adeguate a patologie prevalenti o emergenti nella popolazione
di Manuela Stroili e Vincenzo Livia
ASUGI di Trieste
Alcuni di noi se lo aspettavano. Non sapevamo che per questa volta si sarebbe chiamato SARS-CoV-2 e che sarebbe stato un Virus a RNA proveniente dalla Cina, ma sapevamo che sarebbe stato tremendo. Tra il 2019 e il 2021 nel mondo che comunica i dati, almeno 2,6 milioni di morti, in Italia oltre 102.000 deceduti per
Covid -19 di cui più di 320 medici, 80 infermieri, 28 farmacisti, con un elevato tasso di mortalità in relazione alla popolazione residente, picchi di 3.000 pazienti al giorno contemporaneamente ricoverati in Rianimazione, la saturazione dei Servizi sanitari pubblici dove avevano ridotto all’osso i posti letto, il personale e la formazione, l’overbooking dei letti di malattie infettive, pneumologie e medicine
negli ospedali. Nel 2021 prosegue la drastica contrazione delle attività non essenziali alla sopravvivenza, l’isolamento coatto delle persone, il lockdown nelle città e nei paesi di montagna, la discesa del PIL. Questo nuovo coronavirus rotondeggiante SARS CoV-2 è molto aggressivo e circola nell’aria[1], entra prevalentemente dalle vie aeree causando sia raffreddori, sia
S XII DIMENSIONE PULITO | 03/2021 SPECIALE SANITÀ
gravissime polmoniti interstiziali, ma anche congiuntiviti, gastroenteriti ed altre lesioni multiorgano. Si è visto nelle autopsie che predilige l’endotelio vascolare e provoca sincizi cellulari[2]. Sopravvive per un tempo indeterminato nell’ambiente che ci circonda adagiandosi su qualsiasi materiale e indicando la necessità di frequenti disinfezioni di tutte le superfici ed oggetti ed un lavag-
gio frequente delle mani che non devono toccare il volto, gli occhi, i capelli, la pelle. Frammenti del Virus sono stati trovati anche nelle acque urbane di scarico di Parigi, Roma e Torino. Il mondo scientifico si sta dedicando alla produzione di vaccini con tecnologie diverse, anche molto innovative e discusse per la loro sicurezza a breve, medio e lungo termine.
A distanza di un anno dall’esordio di questo nuovo coronavirus nel mondo industrializzato ben complessa si è dimostrata la ricerca delle terapie farmacologiche più idonee, quali ad esempio gli Anticorpi monoclonali, a far sopravvivere i pazienti diagnosticati nella fase iniziale della malattia da Covid 19[3];lentamente progressiva è stata la capillare diffusione dei test con i tamponi sulla presenza del Virus SARS-CoV-2 e la ricerca degli Anticorpi contro il Virus nel sangue. Molto difficili sono risultati i tracciamenti dei contatti per attivare immediate quarantene di isolamento e far funzionare le App informatiche dedicate.
Perché ce lo aspettavamo? Questo secolo ha visto una caduta dei valori di solidarietà sociale, della deontologia professionale, delle ragioni umanitarie nel vivere civile, della tensione alla crescita della qualità reale come sinonimo di evoluzione per tutti, di una formazione lavorativa concreta e adatta a modificare i comportamenti sbagliati e il trionfo di una competizione distruttiva pervasa di invidia sociale e professionale.
In ambito sanitario pubblico i segnali ben visibili sono stati: riduzione delle risorse e dei posti letto negli ospedali, stipendi fermi negli anni e non adeguati alle responsabilità dei sanitari, freni alle competenze, ridotta propensione a lavorare in gruppo, carrierismo sfrenato, furto delle idee, mobbing, disattenzione all’igiene personale e ambientale, preoccupante andamento delle infezioni nosocomiali, scarsa capacità di realizzare progetti complessi concreti, una grave assenza di autocritica che aveva portato alla crescita ad esempio della Pediatria italiana (prof. Franco Panizon: imparare dagli errori), comportamenti di burnout con danni ai pazienti da parte di sanitari non sostenuti da valori etici ecc. Nonostante tutto questo in Italia molti medici, infermieri e tecnici nel pubblico si dedicano come missionari al proprio lavoro e allo studio per acquisire le nuove conoscenze disponibili e mantengono alti livelli di professionalità, allungando la sopravvivenza di molte persone.
Orbene la riduzione di risorse in Sanità
03/2021 | DIMENSIONE PULITO XIII
SPECIALE SANITÀ
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è avvenuta in un periodo in cui il grande aumento della globalizzazione, degli scambi commerciali e di forza lavoro e i fenomeni di forte e indiscriminata emigrazione di popolazioni dai Paesi meno industrializzati verso quelli con un tenore di vita più elevato avrebbero invece richiesto quantomeno il rafforzamento dei sistemi di protezione e sicurezza socio-sanitaria con un aumento di Servizi efficienti in Sanità pubblica, in Prevenzione della diffusione delle nuove e vecchie infezioni ( SARS-Cov-2, polmoniti, tubercolosi, malattie sessualmente trasmesse, etc….) e nelle aree ospedaliere dell’urgenza. In bibliografia era già stato ampiamente previsto nel 2010 (“Vari Germi sopravvivono sulle superfici infettando persone per contatto diretto o per aerodispersione: Aspergillus, Colera, Difterite, Enterococchi, Muffe, Poliomielite, Salmonella, Sars, Tbc, etc.”[4] ). Anche nel settore Agro-alimentare il controllo dello stato di salute del personale addetto alla manipolazione di alimenti e bevande è stato ridotto, con molte tossinfezioni alimentari non denunciate, attribuendo più importanza alle procedure di lavoro piuttosto che alla verifica di quali malattie infettive e diffusive fossero portatori apparentemente sani i lavoratori. Abbiamo visto infatti preoccupanti focolai Covid nei macelli europei e americani e in alcune coltivazioni. In questo settore è indispensabile ripristinare il Libretto Sanitario individuale per ciascun addetto con gli esami di laboratorio, radiologici e tamponi da eseguire prima che il lavoratore, spesso straniero, venga immesso nei cicli produttivi per garantire la sicurezza degli alimenti per i consumatori e saltuariamente campionare gli alimenti prodotti o da somministrare[5]. Forse testando i tanti lavoratori immigrati e non inseriti nel mondo agro-alimentare e della ristorazione avremmo individuato prima i nuovi Virus e microorganismi e possiamo ancora farlo, prevenendo le prossime Pandemie che ci attendono dietro l’angolo.
AZIONI NEL NOSTRO AMBIENTE DI VITA E LAVORO
Dobbiamo cercare di eradicare il Virus SARS-CoV-2 (e contemporaneamente tanti altri microrganismi…) da tutti i luoghi di vita e lavoro con tecniche di disinfezione ambientale simili a quelle utilizzate dai cinesi, tecniche finora utilizzate ben poco, se non nelle case di riposo della bergamasca con l’aiuto dei militari russi, come abbiamo potuto vedere nei canali televisivi sin dai primi mesi dell’anno 2000 ed in qualche ambito industriale. Se guardiamo con gli occhi di tutti l’ambiente che ci circonda vediamo nelle città strade e marciapiedi sudici, caditoie colme di rifiuti, edifici sporchi, siepi spartitraffico rifugio di cartacce, come a Saigon nel 1999 grossi topi che attraversano tranquillamente strade e giardini pubblici, tra le 10 e le 12 di mattina spazzole meccaniche destinate a pulire le strade che spingono le polveri dentro i negozi di alimentari aperti, mentre le benne scaricano i rifiuti facendo respirare ai passanti le esalazioni e le polveri che fuoriescono dai sacchi, mari colmi di plastiche inquinanti, locali aperti al pubblico talmente pieni di merce esposta da rendere veramente faticose le pulizie frequenti. I rifiuti e le polveri delle strade possono contenere virus, batteri, muffe ed essere infetti, vanno asportati e smaltiti in orari in cui le persone normalmente non transitano e le attività commerciali rivolte al pubblico non sono aperte.
L’Igiene del territorio e quella ospedaliera, discipline per il cui studio esistono molte Scuole universitarie in Italia, anche per le argomentazioni sopra esposte sono diventate argomento molto difficile da approfondire nella pratica professionale sia dei Dipartimenti di Prevenzione sia delle Direzioni ospedaliere, aggiungendo che gli appalti con l’esternalizzazione degli interventi
di pulizia e sanificazione ambientale allungano i tempi dei controlli e psicologicamente deresponsabilizzano. Gli interventi quotidiani di sanificazione ambientale sono piuttosto obsoleti, in quanto il semplice lavaggio manuale con stracci e detergenti per lo più di pavimenti e tavolini non è sufficiente a raggiungere tutti i pertugi nei quali si annidano i germi e i biofilm che questi pervicacemente costruiscono creando resistenze. A mio parere quindi è necessario introdurre tecnologie innovative che ottengano radicali sanificazioni degli ambienti e creino aerosol competitivi con quelli che annidano i virus, aerosol competitivi in grado di eradicare dovunque i microorganismi dagli ambienti di vita e lavoro e di breve o lunga permanenza di pazienti e ospiti fragili non autosufficienti o immunodepressi. In Cina e nelle RSA della bergamasca finora questo metodo sembra aver funzionato.
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Lo stesso dicasi per gli impianti di condizionamento ambientale di ospedali ed edifici che ospitano pazienti o anziani fragili; la gestione degli impianti, per lo più a circolazione d’aria, è anch’essa spesso esternalizzata con minor partecipazione del personale dipendente dei servizi tecnici. Con che frequenza vengono sostituiti i filtri di purificazione dell’aria ospedaliera? I condizionatori con che frequenza
vengono puliti? Gli interventi sono efficaci? Vengono mai controllate con piastre a sedimentazione o con tecnologia più evoluta le cariche microbiche che realmente respiriamo nelle stanze dell’ospedale e che si depositano sulle superfici delle stanze in cui vivono gli ospiti, come richiede l’INAIL[6,7,8]? Dobbiamo dedicare più tempo e cura a queste attività, sia se a gestione diretta, sia se esternalizzate con appalti.
Che spazio orario occupa l’insegnamento di Igiene e malattie infettive nella formazione universitaria di base di medici, infermieri e tecnici sanitari? Perché in Italia siamo così afflitti dalle infezioni nosocomiali?
Per pigrizia, per corruzione, per carente formazione di base e per qualche deficit impiantistico - strutturale?
Garantire l’igiene quotidiana personale e ambientale per un paziente non autosufficiente è molto faticoso e complesso: indumenti, persona, capelli, unghie, secrezioni e liquidi corporei sono affidati ad un operatore sanitario che deve badare anche a non contaminarsi con il soggetto con cui si trova in una condizione di quotidiana simbiosi. Da qui l’importanza dei Dispositivi di protezione individuale (DPI) possibilmente monouso da utilizzare da parte di entrambi, in tutte le occasioni di contatto.
Nel caso delle malattie respiratorie l’utilità di questi Dispositivi di Protezione - le mascherine facciali, è risultata ancora oggi difficile da comprendere per la Popolazione generale, perché i virus e i batteri sono oggetti invisibili e si tende a sottovalutare la loro presenza e capacità di diffondersi nell’aria che respiriamo. Ci sono ancora adulti negazionisti, che portano la mascherina sotto il naso o il mento.
PERCHÉ LE MASCHERINE PER TUTTI
Sin dalla comparsa dei primi casi noti di polmoniti gravi da Covid19 l’evidenza clinica indicava che il Virus prevalentemente si trovava con il tampone oro-faringeo nel naso e in gola, quindi era molto probabile che entrasse dalla bocca e dal naso e scendesse nelle vie respiratorie dove provoca le gravi polmoniti interstiziali.
Essendo il Virus SARS-CoV-2 un “oggetto” dotato di materia, anche se di dimensioni non percepibili dall’occhio umano, una “barriera fisica” come una mascherina che copra naso e bocca infrappone un ostacolo all’ingresso del Virus nel
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In Occidente nelle nostre polveri stanno circolando un numero sempre maggiore di virus e batteri che provocano molte infezioni delle vie respiratorie
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nostro corpo impedendo il contagio e la malattia. Viste le microscopiche dimensioni purtroppo il Virus può entrare anche dagli occhi e pertanto indossare sopra la mascherina anche un paio di occhiali (da lavare spesso) ci protegge di più. Il problema sono le dimensioni dei fori dei tessuti delle mascherine: devono avere un diametro inferiore a quello del Virus, come le mascherine p 100 e FFP3. E’ opportuno che queste siano però senza la valvola/filtro anteriore, perché questa valvola consente il passaggio dei Virus e quindi non protegge le altre persone. Siccome il virus viaggia nell’aria per lo più portato da droplets, che sono goccioline di saliva di maggiori dimensioni, risultano abbastanza protettive anche le mascherine FFP2, sempre senza valvola/filtro per le persone che non curano pazienti Covid. Le mascherine inoltre vanno toc-
cate, durante e dopo l’uso, SOLO sugli elastici, perché la stoffa della maschera è la parte maggiormente infettabile.
I cinesi avevano anche segnalato la presenza di persone portatrici sane del Virus, cioè senza tosse o febbre, sicchè passavano inosservati tra la popolazione, infettandola. Questo significa che chiunque intorno a noi può avere il Virus Sars - CoV-2, senza saperlo, e può infettarci in qualsiasi momento; ma se tutti indossiamo una mascherina pulita su naso e bocca ci proteggiamo da inconsapevoli contagi e riduciamo la circolazione del Virus[9,10,11]
Per queste ragioni noi in Ospedale a Trieste, sin dai primi mesi dell’anno 2020 agli inizi della Pandemia, abbiamo iniziato ad esortare tutti i lavoratori con qualsiasi funzione ad indossare una mascherina protettiva sul volto, anche quando l’OMS e l’ISS la sconsigliavano per la popo-
lazione generale e per gli operatori in sanità non attivi nei reparti Covid escludendo il personale amministrativo diffusamente presente in sanità. “Come ci siamo ridotti” mi ha detto attraverso la mascherina un amico che gestiva un bel locale notturno nella mia città; “ebbene sì” gli ho risposto, ricordandomi quei Paesi del mondo dove le donne indossano il velo e gli uomini si alzano sul volto la kefiah di seta, lana o cotone per proteggersi dalle polveri e dalla sabbia.
In occidente nelle nostre polveri stanno circolando un numero sempre maggiore di virus e batteri che entrando da naso e bocca nel nostro corpo provocano molte infezioni delle vie respiratorie. Questi germi si depositano anche su tutte le superfici che noi tocchiamo con le mani e con i nostri abiti e ci contaminiamo, per questo motivo è molto importante lavarsi bene e frequente-
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mente le mani, non toccarsi il volto e togliersi e lavare subito almeno gli abiti da lavoro al rientro a casa.
In ospedale e negli ambulatori, dove giungono pazienti spesso clinicamente sconosciuti, è ancora più indispensabile che il personale a contatto col pubblico indossi mezzi di protezione chiamati dispositivi di protezione individuale (DPI), come cuffie, occhiali, mascherine, visiere, guanti, camici o tute monuso se in area Covid, e soprascarpe.
IL MIGLIOR UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PREVENZIONE INDIVIDUALE (DPI) E DEI DISPOSITIVI MEDICI
La strumentazione utilizzata dal Personale sanitario sui Pazienti Covid ( ma anche su tutti gli altri in generale), cioè i dispositivi medici quali fonendoscopi, misuratori di pressione, saturimetri, termometri, etc …va accuratamente disinfettata tra un paziente e quello successivo e prima di riporla a fine utilizzo. È stato importante motivare il Personale sull’uso costante dei Dispositivi di Protezione, attraverso una formazione che spieghi l’effetto “barriera” dei DPI: il Virus è un oggetto fisico che si muove nell’aria e sulle superfici, se infrappongo un ostacolo (DPI efficaci) tra lui e me il Virus non passa, ma si ferma e si deposita sull’ostacolo. Questo ostacolo però, e parliamo di mascherine, guanti, visiera, camici, tuta, vestiti, soprascarpe, va rimosso con molta attenzione perché è pieno di Virus, cioè è contaminato e può infettare. Quindi i DPI contaminati (dobbiamo assolutamente considerarli tutti contaminati dal Virus Sars CoV-2, oltrechè da altri virus respiratori) vanno eliminati con estrema attenzione, in un ambiente classificato “sporco”, prima di passare in un ambiente classificato “pulito”. Vanno inseriti in un sacco per rifiuti infetti e conseguentemente eliminati (inceneriti) in un percorso dello “sporco”, cioè in un
percorso “infetto”. Una doccia per il lavaggio completo di corpo e capelli della persona va fatta prima di uscire nelle attività esterne, classificate a bassa o nulla contaminazione. Sottolineiamo che è necessario al rientro a casa togliersi subito gli abiti e le scarpe con i quali ci si è recati al lavoro e lavarli con aggiunta di disinfettante ai normali detersivi, nonché lasciare le scarpe in un posto dove non contamini la propria abitazione. Per disciplinare, rendere più chiari e obbligare a questi comportamenti sono stati redatti Protocolli e Procedure per il rispetto delle norme igieniche e della funzione di “barriera fisica” dei DPI.
AZIONI DI MANUTENZIONE NEGLI EDIFICI
Poiché il Virus si disperde nell’ambiente, vanno considerati un
maggior numero di interventi di disinfezione degli impianti di condizionamento e di sostituzione dei filtri, una disinfezione frequente dei corridoi di accesso, delle stanze, dei bagni, degli spazi comuni e di letti, armadietti e tavolini, di telefoni, impianti televisivi e computer con tecnologie tradizionali di sanificazione ambientale ( detergenti di superficie) e a Perossido d’Idrogeno, Argento o Ozono tramite nebulizzazione che auspichiamo venga introdotta nell’uso routinario per raggiungere tutte le superfici difficilmente lavabili a mano ( soffitti, pareti, tende, armadietti, televisioni….). La garanzia dell’efficacia dei sistemi di disinfezione dell’ambiente non solo nei confronti del SARS CoV-2, ma anche verso altri Germi che ben sopravvivono sulle superfici (Clostridium difficile, Klebsiella, Pseudomonas, E.Coli, Stafilo-
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cocchi, Aspergillus,etc..) è data solo dai controlli con piastre di Petri[6] o altre tecnologie che rilevino la carica microbica reale e non presunta. Il controllo della carica ambientale residua dopo gli interventi di disinfezione va effettuato almeno mensilmente, per non avere approcci di tipo filosofico a problemi molto concreti come le infezioni nosocomiali e di comunità.
AZIONI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI NEGLI EDIFICI SANITARI E DI CIVILE ABITAZIONE
Gli impianti di condizionamento degli ospedali devono garantire la pressione negativa delle stanze con pazienti con malattie respiratorie, al fine di non contaminare gli ambienti contigui, come dovrebbe avvenire nei Reparti infettivi. L’aria estratta va eliminata all’esterno con filtri da cambiare frequentemente per ridurre anche la contaminazione degli spazi esterni. Tutti gli impianti devono assicurare la salubrità di ogni ambiente, con qualsiasi numero previsto di ricambi d’aria, in relazione all’aria immessa nelle stanze e nei percorsi comuni, con campionamenti di verifica delle cariche microbiche reali esistenti[6]. I canali di circolazione dell’aria devono prevedere la
non contaminazione crociata degli ambienti, tra un reparto e l’altro o con ambulatori e uffici. Il ritorno del riscaldamento ad acqua nei termosifoni o con nuove tecnologie che evitino la circolazione dell’aria sempre potenzialmente infetta vanno prese in seria considerazione nella progettazione di nuovi ospedali, alberghi e strutture di comunità.
LA FORMAZIONE REALE
Prosegue il nostro appello ad una migliore formazione su temi di organizzazione, lavori di gruppo e controllo con l’obiettivo finale di consentire un adeguato trattamento e cure per tutti noi, grandi anziani compresi, com’è sancito dai principi della nostra Costituzione e del nostro SSN nei quali ancora crediamo. Corsi di Deontologia ed Etica professionale sono da ripristinare dovunque; sono stati erroneamente soppiantati da quelli su budget, produttività, negoziazioni e comunicazione interprofessionale, ma sono argomenti completamente diversi.
CONCLUSIONI
Le grandi pandemie (poliomielite, difterite, peste, colera, vaiolo, febbre spagnola, MERS, SARS e influenza) nei secoli scorsi hanno indotto, oltre ai vaccini, l’introduzione della figura professionale del Medico Provinciale
e dei Servizi di Igiene Pubblica dedicati alla verifica e tutela dello stato di salute della Popolazione generale, del territorio e di quanto il benessere del territorio influisca sulla salute dei residenti (inquinamento). Questi Medici hanno scritto grandi testi e Regolamenti di Igiene che intervenivano anche sulle modalità costruttive ed abitative per evitare la vita delle persone in ambienti malsani[15,16]. La diffusione degli Ospedali con un adeguato numero di posti letto hanno rappresentato la roccaforte della Sanità italiana, garantendo la sopravvivenza anche dei pazienti anziani o con più patologie associate.
Le risorse destinate alla Sanità pubblica italiana vanno incrementate e i posti letto ospedalieri per le aree dell’urgenza-emergenza medica e chirurgica, le pneumologie, le malattie infettive e la riabilitazione vanno ripristinati e aumentati, non solo per la pandemia da Covid, ma anche per poter continuare ad esprimere le cure adeguate a patologie prevalenti o emergenti nella Popolazione italiana che finora aveva visto un aumento dell’aspettativa di vita alla nascita, grazie ai grandi interventi di programmazione sanitaria del secolo scorso, ad un’ampia disponibilità di cure in ospedale e a sani stili di vita.
Bibliografia
1. Massachusetts Medical Society, Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1, The new england journal of medicine, march 2020;
2. Bussani R, Schneider E, Zentilin L, Collesi C,Ali H, Braga L, Volpe MC,Colliva A,Zanconati F,Berlot G, F Silvestri, S Zacchigna, M Giacca, Persistence of viral RNA, pneumocyte syncytia and thrombosis are hallmarks of advanced COVID-19 pathology.In press EBioMedicine 000 (2020) 103104, journal homepage: www.elsevier.com/locate/ebiom;
3. AIFA Italia “Principi di gestione dei casi Covid-19 nel setting domiciliare e nel setting ospedaliero” Internet 9 dicembre 2020;
4. Stroili Manuela L’igiene delle superfici e la valutazione del rischio nell’edilizia ospedaliera nell’era della globalizzazione. Poster 738, SITI Congresso nazionale, Venezia,3-6/10/2010;
5. Stroili M e coll. Rilevazione e controllo dell’inquinamento microbiologico del vitto nella ristorazione ospedaliera. Atti Conf.Naz. “I rischi microbiologici del 2000 nel settore alimentare”; 81-86, Bologna1995;
6. INAIL La contaminazione microbiologica delle superfici negli ambienti lavorativi,2017;
7. ISPESL Microclima, aerazione e illuminazione nei luoghi di lavoro-Linee Guida 2006;
8. De Lorenzi S, Finzi G e coll. L’importanza del monitoraggio dell’inquinamento ambientale nelle lavanderie industriali ospedaliere. L’Ospedale n.2/ 2002;
9. Rational use of face masks in the COVID-19 pandemic.The Lancet Respiratory – Comment, 20 march 2020;
10. Associazione Asso Forma Piemonte Vademecum utilizzo mascherine con indicazioni tecniche sulle mascherine protettive 2020;
11. Ruiyun Li & coll. Substantial undocumented infection facilitates the rapid dissemination of novel coronavirus (SARS-CoV2), Science march 2020;
12. Ministero Salute e ISS (https://epicentro.ISS.it/coronavirus) report ISS 19/7/2020 e bollettino sorveglianza ISS 3/5/2021;
13. Spallanzani IRCCS. Ippolito G e coll, Recommendations for COVID198 clinical management. Infectious Disease Reports 2020; vol 12:8543;
14. Farioli Martina “Covid-19 Come minimizzare il rischio di dispersione aerea durante il supporto ventilatorio.” Presentazione, AO Sant’Orsola Malpighi, marzo 2020;
15. Regione Lombardia DGR n.52097 / 1985, Regolamento Locale d’Igiene;
16. Regio Decreto 1265/ 1934, Testo Unico Leggi Sanitarie, DPR 128,129 e 130 del 1969, Legge 833/78.
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Igiene assicurata con A-B PLUS
Per garantire alti standard igienici nelle strutture sanitarie è fondamentale pulire e sanificare regolarmente non solo gli ambienti ma anche gli strumenti di pulizia utilizzati per evitare che diventino un veicolo di contagio o una pericolosa fonte di diffusione batterica. I carrelli e le attrezzature manuali di Filmop sono realizzati in polipropilene ad alta intensità per rendere tutti i componenti facili da pulire e sanificare Inoltre, le superfici caratterizzate dall’assenza di porosità impediscono l’assorbimento dello sporco.
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Potenziare la TERAPIA INTENSIVA
Aumento del numero di posti letto e miglioramento della gestione di pazienti non infetti da Covid-19. Il caso dell’Ospedale di Camposampiero, in provincia di Padova di Tommaso Caputo1, Emanuele Scarabel2, Simone Cappelletti3
Il “Decreto Rilancio” (DL 34/2020), all’articolo 2, stabilisce che le regioni e le province autonome, al fine di rafforzare strutturalmente il Servizio Sanitario Nazionale in ambito ospedaliero, tramite apposito piano di riorganizzazione volto a fronteggiare adeguatamente le emergenze pandemiche, come quella da Covid-19 in corso, garantiscono l’incremento di attività in regime di ricovero in Terapia Intensiva e in aree di assistenza ad alta intensità di cure. La disposizione prevede, per ciascuna regione e provincia autonoma, un incremento strutturale dei posti letto di terapia intensiva determinando una dotazione pari a 0,14 posti letto per mille abitanti. La Regione Veneto, con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 782/2020, ha programmato le azioni attuative delle misure in materia sanitaria previste dal DL 34/2020 prevedendo tra le altre, per l’ULSS6 Euganea di Padova, il potenziamento del reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Camposampiero (PD).
ARCHITETTURA GENERALE DEL REPARTO
Il progetto del reparto presenta una zona open con 5 posti letto accompagnata da ulteriori due posti isolati con filtro, un posto degente singolo e due posti per degenti coronarici, che vista la loro parziale autosufficienza e il lungo periodo di ricovero nel reparto sono dotati di bagno in camera. La postazione di controllo e lavoro infermieri è collata baricentricamente nel reparto e assicura una buona vista e raggiungibilità dei ricoverati. Sono disponibili anche una shock room e un locale di bonifica. Completano l’area sanitaria un deposito farmaci, deposito pulito, deposito sporco, tisaneria e un bagno; questi ultimi due posizionati in maniera che siano fruibili al personale senza dover lasciare l’area sanitaria (Figura 1). Nella zona di supporto sono riscontrabili i percorsi di accesso del personale con filtri e bagni divisi per sesso, il filtro di accesso pazienti, ambulatorio e stanza del medico di guardia, l’attesa parenti con bagni dedicati, una stanza per i colloqui con i parenti,
una grande sala per riunioni, ulteriori depositi. I vincoli dettati dalla ristrutturazione sono molto significativi e hanno obbligato: all’eliminazione delle postazioni vuotatoio generalmente previste in corrispondenza dei filtri per infetti in favore di una postazione centralizzata; all’assenza di bagni e tisaneria in alcune delle progressive zone di contenimento infettivo (elemento che obbliga il personale alle complicate attività di preparazione anche per la sola consumazione del pasto); e, a causa di un interpiano particolarmente contenuto, alla creazione di numerose velette ribassate per l’alloggiamento dei canali dell’aria Il valore della superficie netta dei locali è pari a 995 m2 o, parametrizzando, 100 m2/posto letto; valore che, ricordate le premesse sui vin-
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coli architettonici posti dalla ristrutturazione, va quindi considerato minimo in un’eventuale programmazione e a cui vanno aggiunte tutte le superfici di servizio (connettivi principali, ascensori, spazi tecnici impiantistici, partizioni verticali) che implicitamente un’opera di questo tipo presuppone.
STRATEGIA DI PROGRESSIVO CONFINAMENTO
Dal punto di vista funzionale una delle attenzioni maggiori è stata posta alla progressiva conversione del reparto a infettivi, senza compromettere la funzionalità nei confronti di pazienti non infettivi. Innanzitutto, il reparto prevede quattro posti letto dotati di filtro di cui due, quelli delle degenze cardiologiche, potranno essere convertiti a servizio infettivo in caso di necessità. Se non convertibili le degenze cardiologiche, il progetto prevede comunque l’attuazione di una strategia di gestione epidemica articolata su più fasi. Nella prima dai due posti infetti isolabili nelle stanze dotate di filtro è possibile allargare la zona di confinamento alla degenza isolata e al relativo corridoio. La zona confinata “3 infetti” sarà accessibile dal deposito farmaci convertito a filtro e opportunamente già dotato di doppia porta e lavabo, mentre verranno impedite le altre due comunicazioni, rispettivamente verso la zona open su porta scorrevole e verso le degenze cardio, su porta tagliafuoco. Un ulteriore incremento nella capacità di accoglienza di infetti potrà essere rappresentato dalla conversione dell’area open. In questo caso il transito di accesso avverrà sempre dal deposito farmaci convertito a filtro ma in senso contrario a quello della modalità “3 infetti”. Da ultimo è prevista la possibile conversione dell’intero reparto all’accoglimento di “soli infetti”. I materiali impiegati nella realizzazione delle finiture permettono la migliore sanificabilità, i controsoffitti metallici delle zone più critiche sono comunque Figura 1
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. Planimetria dell’intervento
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interrotti da partizioni stagne che raggiungono l’intradosso del soffitto. Per i pavimenti si ricorre a PVC antistatico con tutti gli accorgimenti per renderne efficace la pulizia e sanificazione. Ogni posto letto è infine dotato di dispositivo solleva-paziente.
L’IMPIANTO AERAULICO
L’emergenza epidemica ha posto in evidenza quanto sia fondamentale l’impianto di ventilazione al fine di assicurare le migliori condizioni per pazienti e operatori. Innanzitutto, l’impianto di ventilazione si prefigge di promuovere un tasso di ventilazione superiore a 12 Vol/h con aria elaborata in una Unità di Trattamento Aria rispondente, per miglior analogia, alle indicazioni della UNI 11425. In particolare, si prevede filtrazione assoluta ai terminali di ventilazione, sezione di umidificazione a vapore, recupero termico sull’aria espulsa a doppia batteria al fine di abbattere il rischio di contaminazione incrociata, materiali costruttivi resistenti agli agenti di sanificazione più aggressivi. Il contenimento delle aree ospitanti infetti è affidato a un forte incremento della portata di ripresa,
senza compromissione alcuna dei tassi di immissione di aria nuova. Da una ordinaria sovrappressione (portata di mandata superiore a quella di ripresa), grazie a specifiche cassette di regolazione della portata o semplice attivazione o disattivazione di alcuni terminali, si potrà quindi convertire gli spazi alla depressurizzazione, contando su una sezione di ripresa dell’UTA opportunamente maggiorata. Ulteriore accorgimento dell’impianto di ventilazione consiste nello sforzo compiuto di abbassare al livello del pavimento una quota parte delle griglie di ripresa, al fine di meglio catturare gli agenti patogeni. Parte delle riprese mettono inoltre in depressione gli spazi nascosti al di sopra del controsoffitto a tenuta delle zone più critiche. Particolare attenzione è stata posta anche agli ambienti che ospiteranno i parenti e in cui le occasioni di contagio potrebbero risultare ancor più insidiose; in tali ambienti (attesa e colloqui, principalmente) si è preferita l’installazione di un impianto tutt’aria esterna con batteria di post-riscaldamento, al pari delle zone sanitarie. Tale impianto potrà quindi assicurare le migliori prestazioni
in termini di diluizione delle cariche virali e, mediante un accurato studio del lancio dei diffusori d’aria, garantire che in nessuna delle aree occupate la velocità dell’aria superi i valori critici sopra i quali è acclarata una interazione con il getto di cariche virali emesse da un eventuale portatore infetto. All’espulsione è prevista l’installazione di un contenitore filtri di sicurezza (canister) che permetta agli operatori la sostituzione in perfetta sicurezza con modalità bag-in/bag-out nel caso di emergenza epidemica. I locali ospitanti condotti in sovrappressione di espulsione (a valle dei ventilatori) sono inoltre mantenuti in depressione al fine di migliorare ulteriormente il loro livello di contenimento. La presa aria esterna è ricavata in quota su una facciata dell’edificio e si distanza di 10 metri rispetto al punto di espulsione.
RETE GAS MEDICALI
La rete gas medicali è un ulteriore punto nevralgico della gestione di una crisi sanitaria e per renderla adatta alle condizioni più gravose ci si è allineati alle più severe richieste della FD S 90-155 (Poste ou Lit de type E), con fattore di contemporaneità di reparto unitario. La consistente portata d’aria di immissione permette inoltre di mantenere sotto controllo il rischio di formazione di atmosfere sovra-ossigenate. Al capitolo successivo si presentano infine gli accorgimenti che la rete gas medicali presenta nei confronti di un guasto o evento incendiario.
CONTINUITÀ DI FUNZIONAMENTO E SICUREZZA ANTINCENDIO
Il reparto, al fine di assicurare l’organizzazione dell’esodo progressivo, deve essere suddiviso in compartimenti che permettano da ogni punto di raggiungere un compartimento al fuoco attiguo con percorsi inferiori a 30 m. Disegnare una linea di compartimento che divida in due i posti
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E DILI z IA
letto e che risparmi la sala di controllo da articolate soluzioni tecniche (porte e visive trasparenti tagliafuoco, portoni tagliafuoco scorrevoli, etc.) è da subito risultato improbabile. Si è quindi optato per una suddivisione in tre compartimenti al fuoco che permettesse agli occupanti del compartimento A, in caso di incendio nel compartimento B o C, di raggiungere le aree interne all’ospedale, senza avventurarsi in un’evacuazione tramite la scala esterna (Figura 2). Quello appena descritto è lo scenario peggiore che conclude una fase di esodo orizzontale progressivo, quello in cui le fiamme non risultano domate o in cui comunque permangono condizioni di insicurezza che consiglino l’evacuazione definitiva. Nella fase iniziale dell’emergenza i degenti devono invece trovare sistemazione nel compartimento vicino e il caso certamente più avverso è quello che veda il compartimento A come origine dell’incendio. Questo evento metterebbe fuori servizio buona parte dei posti letto, fatta eccezione per la shock room, le due degenze cardiologiche e l’ambulatorio posto in corrispondenza dell’accesso al reparto. Al fine di aumentare la capacità ricettiva del compartimento B e C sono state quindi aggiunte prese gas medicali che permettano lo stazionamento temporaneo dei degenti in attesa delle sorti dell’incendio. Sulla continuità di funzionamento giocano inoltre un ruolo cruciale gli impianti elettrici, che prevedono innanzitutto una rigorosa suddivisione per compartimento, in maniera che nessun guasto e/o incendio o l’operazione di sgancio elettrico delle squadre di soccorso metta fuori uso i servizi dei compartimenti attigui. Gli eventuali e brevi tratti di linee elettriche in attraversamento su compartimenti non serviti sono inoltre protetti al fuoco con lastre tagliafuoco, elemento che permetterà al soccorritore di operare con le migliori garanzie. Infine, tutti gli impianti elettrici sono collegati alle alimentazioni di emer-
Figura 2. Direzione dei flussi di esodo definitivo, eventuale e successivo al progressivo
genza dell’ospedale, che assicurano attraverso gruppi elettrogeni e soccorritori/UPS di adeguata potenza e autonomia la continuità di servizio anche nel caso l’anomalia provenga da fuori reparto.
1ULSS 6 Euganea – Direttore U.O.C. Servizi Tecnici e Patrimoniali
2ULSS 6 Euganea – U.O.S. Gestione Impianti e Apparecchiature
3Steam Srl – Direttore tecnico impianti meccanici
S XXVI DIMENSIONE PULITO | 03/2021
DISINFEZIONE delle calzature
Linea Stradale S.r.l. propone Germi, un prodotto innovativo per la disinfezione delle suole delle scarpe con l’utilizzo della luce ultravioletta C. È costituito da un alloggiamento metallico
e due lastre di vetro temperato da 8 mm di spessore, fori a forma di impronta di scarpa, per ogni piede dell’utente. I fori variano a seconda della dimensione per cui è stato realizzato il prodotto.
Germi rimuove virus e batteri dalle suole delle scarpe, senza l’uso di sostanze chimiche, in soli 10 secondi.
Viene attivato dopo aver posizionato i piedi sul dispositivo. I sensori posti in corrispondenza di entrambi i marcatori di posizione controllano che entrambi i piedi siano posizionati sul dispositivo:
■ il sistema si attiva solo se l’utente è in piedi sul dispositivo;
■ si spegne quando l’utente solleva uno dei piedi;
■ impedisce l’accensione al momento sbagliato;
■ stabilizza il momento in cui i piedi vengono posizionati sui marcatori di posizione.
I diodi LED informano del funzionamento del dispositivo.
La disinfezione mediante luce UV-C non danneggia scarpe o vestiti, in quanto non utilizza candeggina o altri prodotti chimici. Dispone di certificato CE e IP 53.
www.germi-uv.it
XXVII S D ISPOSITI v
O
SOLUZIONE INNOVATIVA PER LA DISINFEZIONE DELLE SUOLE DELLE SCARPE IN SOLI 10‘’ VENGONO ELIMINATI IL 99% DI VIRUS E BATTERI GRAZIE ALLA LAMPADINA UV-C PRESENTE NELL’APPARATO ADDIO AI COPRISCARPE NESSUN AGENTE CHIMICO per saperne di più visita il sito www.germi-uv.it Ultraviolet-C Antimicrobial RELIZZATO DA DIMENSIONE PULITO IDEALE PER L’AMBIENTE SANITARIO Germi è un prodotto innovativo per la disinfezione delle suole delle scarpe proposto da Linea Stradale
KUBI KID: la sicurezza dei carrelli incontra la fantasia dei bambini
Kubi Kid di Falpi è un carrello sviluppato su commissione nell’ambito di un progetto molto peculiare. Tale occasione ha offerto lo spunto per estendere la proposta dei carrelli Kubi in tutti quei contesti che sono frequentati dai bambini: dai reparti pediatrici degli ospedali, alle scuole materne, fino ai centri per l’infanzia Kubi Kid è disponibile in tutte le configurazioni della gamma Kubi e conserva pertanto tutte le certificazioni di qualità e le prestazioni della linea originale.
Agli aspetti di compattezza, versatilità ed ergonomia qui si aggiunge anche l’aspetto ludico: la possibilità di personalizzare il carrello con stickers allegri e colorati.
Il prototipo è stato realizzato applicando su un carrello di colore “lime” delle immagini che rappresentano in forma cartoonesca gli animali della giungla, dando vita a uno scenario
che può stimolare la fantasia dei bambini, distraendoli dalla situazione potenzialmente noiosa o pesante in cui si trovano, e alleggerendo le mansioni di genitori, tutori o operatori presenti.
Il design “tutto chiuso” di Kubi permette di tenere i prodotti chimici e
le attrezzature al riparo dalla straordinaria e innata curiosità dei bimbi, garantendo la loro sicurezza.
Kubi Kid è interamente personalizzabile sulla base del contesto a cui è destinato (sia nei moduli, sia nei colori, sia nella grafica degli stickers). www.falpi.com
S XXVIII DIMENSIONE PULITO | 03/2021 ATTRE zz ATURE
Nuove TECNICHE di sanitizzazione
GLI AMBIENTI
I nuovi scenari determinati dalla diffusione di un evento che nessuno aveva previsto, la diffusione di una pandemia mondiale, hanno cambiato il modo di concepire le operazioni di pulizia e sanificazione sia dei locali ad uso privato che quelli ad uso pubblico. E se nelle prime fasi della diffusione del virus ci si è trovati di fronte ad una proposta limitata e non specificatamente concepita per il bisogno che si presentava, con il passare dei mesi, gli studi scientifici e la ricerca delle aziende hanno messo a punto metodi, materiali e tecnologie in grado di dare una risposta adeguata a questa nuova emergenza. Un contesto di particolare attenzione è costituito da quello noto come settore sanitario e di tutte le strutture destinate alla promozione e al mantenimento della salute degli individui. Si tratta di ospedali, case di cura, ambulatori e laboratori sia pubblici che privati. Tutte strutture ricadenti, per quanto riguarda il rispetto della sicurezza e la salute, all’adempimento delle conformità previste nel capo I del titolo II del Testo Unico sulla Sicurezza.
UNA NUOVA TECNOLOGIA
Partendo da questi presupposti l’ingegnerizzazione di un nuovo sistema di sanitizzazione dei locali, non poteva prescindere da alcuni punti fermi. Primo fra tutti sicuramente quello relativo all’efficacia del principio attivo che veniva utilizzato, secondo la tecnologia che consentisse di permettere al principio stesso di essere efficace su tutte le superfici in modo omogeneo e in tutto l’ambiente, terzo una bassa invasività garantita da tempi brevissimi di intervento e con costi molto bassi. La tecnologia messa a punto con il sistema Saniclair costituisce attualmente la proposta più adeguata per rispondere a queste esigenze. Le macchine della gamma disponibile si basano sulla produzione di “Nebbia Secca”. Si tratta di impianti sviluppati e ingegnerizzati per generare attraverso un sistema termo chimico microparticelle di dimensione inferiori ai 3 micron prive
di umidità e con la capacità di veicolare i principi attivi sanitizzanti in tutto l’ambiente. Ed è proprio lo stato fisico delle particelle, che essendo generate in un procedimento termico sono dotate di un’inerzia che le rende capaci di diffondersi prima verso l’alto per poi saturare in modo omogeneo tutto l’ambiente.
IL PRINCIPIO ATTIVO
Seguendo le indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanita sui Presidi Medici è stato formulato un prodotto in grado di garantire una efficacia dei trattamenti delle superfici, con abbattimento dei virus e della carica batterica in modo totale e in tempi brevissimi. Al veicolo principale in grado di generare nebbia secca costituito da glicole tri etilenico sono state “abbinate” con un principio noto in farmaceutica delle
molecole più piccole di Didecil Dimetil Ammonio quaternario, ottenendo così un effetto sinergico molto potente. Gli effetti verificati da un laboratorio accreditato di microbiologia, con test effettuati con misurazione della carica batterica superficiale, hanno confermato il totale abbattimento in tempi valutati in 5 minuti.
La messa in funzione della macchina, rispondente alla normativa CE, è molto semplice e immediata e la manipolazione del liquido di sanitizzazione non comporta nessun rischio per gli operatori, come si evince dalla scheda di sicurezza. Tutti elementi che ne fanno lo strumento ideale per l’utilizzo negli ambienti sanitari da parte del personale stesso delle strutture in modo autonomo, semplice e privo di rischi. www.saniclair.it
03/2021 | DIMENSIONE PULITO XXIX
S SANI f ICA z IONE AMBIENTALE
Una linea TRASVERSALE per tutti gli ambienti da IGIENIZZARE
Che si tratti di ambienti ospedalieri, scuole, asili o palestre l’igienizzazione e la detersione delle superfici è centrale nell’ambito professionale, soprattutto in un contesto come quello odierno in cui il miglior presidio contro la diffusione del virus rimane l’attenta e consapevole detersione degli ambienti.
Amuchina Professional, da sempre sinonimo di igiene e disinfezione, propone una linea completa di prodotti appositamente pensati per assicurare la più profonda pulizia degli ambienti professionali. Dall’igiene delle piccole superfici a quello dei bagni e delle vetrate, i prodotti Amuchina garantiscono un’azione mirata ed efficace.
Amuchina Vetri Multiuso Igienizzante, in formato trigger da 750 ml, è l’alleato ideale per l’igiene delle piccole superfici. Particolarmente indicato per l’igiene e la pulizia di specchi, vetri e vetrate, il prodotto rimuove anche germi e batteri da tavoli, sedie, piani di lavoro, seggioloni, fasciatoi, comodini e mensole. Per un’azione igienizzante quotidiana basta spruzzare il prodotto direttamente sulle superfici da trattare, passare un panno pulito e lasciar asciugare. Grazie alla sua particolare formula, che non lascia residui chimici sulle superfici, il prodotto non solo è adatto per l’igiene delle superfici a contatto con gli alimenti, ma non necessita neanche di risciacquo. Amuchina Vetri Multiuso Igienizzante è anche indicato per le procedure regolate dall’HACCP.
Amuchina Multiuso Area Food è, invece, un detergente igienizzante studiato per la pulizia delle superfici dell’area food a rapida asciugatura. Appositamente pensato per l’igiene di tutte le aree di produzione e confezionamento dell’industria alimentare e della ristorazione, Amuchina Multiuso Area Food è un prodotto
indicato per tutte le superfici, anche quelle in acciaio. Per un’azione efficace, sarà sufficiente applicare il prodotto direttamente sulla superficie da trattare con un panno, strofinando sullo sporco più ostinato. Non contiene sostanze abrasive, quindi non lascia graffi e/o striature e non necessita di risciacquo. Il prodotto è particolarmente indicato per le procedure regolate dall’HACCP. Infine, Amuchina Detergente Sgrassante Tecnico è un detergente sgrassante igienizzante pronto all’uso, adatto a tutte le superfici
unte in cui sia richiesto uno sgrassaggio rapido e totale. Indispensabile per tutte le attività che operano con procedure di pulizia regolate dall‘HACCP, è inoltre in grado di eliminare perfettamente e velocemente untuosità, ditate e nicotina. Per un’azione mirata ed efficace, basta spruzzare il prodotto direttamente sulla superfice da sgrassare, strofinare sullo sporco più ostinato e ripassare con un panno pulito o carta monouso fino a ottenere una superficie asciutta e brillante.
www.amuchina.it
S XXX DIMENSIONE PULITO | 03/2021 DETER g ENTI
VAMA. Igiene e sicurezza
Gli asciugamani elettrici sono il sistema di asciugatura più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. I benefici legati al loro utilizzo si possono apprezzare sia nel breve termine che nelle dinamiche di lungo termine. L’igiene è poi l’aspetto che ad oggi è percepito come cruciale, sul quale c’è un acceso dibattito nonché numerose speculazioni. La gamma di asciugamani Vama® di ultima generazione è stata sviluppata partendo dal presupposto che velocità, efficienza e sostenibilità debbano essere indissolubilmente legate all’igiene e alla sicurezza. L’introduzione di sistemi igienici basati su filtrazione del flusso d’aria e sanificazione delle superfici interne, con modalità di funzionamento tassativamente no-touch, hanno reso i prodotti elettrici igienici e sicuri e sono stati precursori rispetto alle necessità oggi emergenti. Nel corso del 2020 i filtri con cui sono equipaggiati gli asciugamani Vama® di ultima generazione sono stati specificatamente testati in funzione anti-Covid19 da laboratorio indipendente, risultando efficaci nel trattenere droplet contenente il virus SARS-CoV-2 ed eliminandone così la presenza nell’aria in uscita dall’apparecchio.
La capacità dei filtri di diminuire i rischi della diffusione di agenti patogeni era già ampiamente affermata nel mercato ed applicata in numerosi contesti, si pensi ad esempio ai sistemi di filtrazione in ambito ospedaliero e degli aeromobili. L’efficacia rilevata nel test svolto è
un ulteriore straordinario riscontro in merito al livello di igiene e sicurezza raggiunto dagli asciugamani elettrici grazie alle tecnologie correlate, a patto che se ne faccia un uso corretto (ad esempio cambiando regolarmente i filtri) e che siano spiegate correttamente. E’ fondamentale infatti ribadire che gli asciugamani non sono una prima linea di difesa contro il virus che causa Covid-
19 e che il filtro non può in alcun modo sostituire le misure di prevenzione principali per ridurre il rischio di contagi, cioè la pulizia delle mani, il distanziamento fisico e l’uso della mascherina. Oltre a garantire efficacia, risparmio ed igiene un prodotto performante ad oggi necessita di un ultimo tassello: il comfort, in particolare quello acustico. Per asciugare le mani velocemente è inevitabile che si generi del rumore, legato alla potenza dei motori e del flusso d’aria. Questo aspetto è secondario in molti contesti ad uso pubblico, che sono rumorosi per definizione, critico invece in altri. Il nuovo modello
DRY MAX UV® di Vama® è equipaggiato di serie con un variatore di regolazione del flusso d’aria, che consente la massima flessibilità per ottimizzare le emissioni sonore a seconda della dislocazione dei servizi igienici di ciascun edificio, garantendo così il massimo comfort nell’utilizzo.
www.vama.it
03/2021 | DIMENSIONE PULITO XXXI
A z IENDE
S
PREVENIRE la TRASMISSIONE in ambito ospedaliero
La pulizia e l’utilizzo delle corrette misure di igiene degli ambienti costruiti rappresentano un punto cardine nella prevenzione della diffusione di SARS-CoV-2.
a cura di Cristina Cardinali
Recenti studi mostrano quanto la contaminazione ambientale sia rilevante e quanto questa possa essere potenzialmente centrale nella diffusione virale, sottolineando il ruolo fondamentale ed equivalente delle precauzioni da contatto rispetto ai dispositivi di protezione delle vie aeree.
MODALITÀ DI CONTAGIO
La trasmissione di SARS-CoV-2 avviene principalmente con due modalità: attraverso grandi particelle respiratorie (droplets, > 5 μm) e per contatto, diretto o indiretto. Sono state proposte anche altre vie di trasmissione che tuttavia non sono state ancora del tutto chiarite. In particolare, per quanto riguarda la contaminazione ambientale, potenziale modalità di contagio indiretta, l’evidenza emersa da precedenti studi sui coronavirus mostra che questo particolare gruppo è più stabile nell’ambiente degli altri virus con envelope4. È quindi necessario porre in atto tutte le misure essenziali a limitare la trasmissione ambientale del virus e adottare tutte le precauzioni da contatto necessarie:
S XXXII DIMENSIONE PULITO | 03/2021 SPECIALE SANITÀ REPORT
IL PULITO IMBATTIBILE
Una linea trasversale per tutti gli ambienti da igienizzare
Angelini S.p.A. Servizio Consumatori Numero Verde: 800.802.802 www.amuchina.it
DA AMUCHINA
PROFESSIONAL
SPECIALE SANITÀ
REPORT
■ limitare l’esposizione;
■ igienizzare correttamente delle mani;
■ utilizzare correttamente i dispositivi medici e i DPI;
■ sanificare le superfici e gli ambienti.
Il documento del gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni riassume i dati disponibili relativamente alle modalità di trasmissione di SARS-CoV-2, alla potenzialità del virus di contaminare e persistere nell’ambiente e su superfici inanimate. Riassume inoltre le conoscenze sull’attività dei disinfettanti nei confronti dei virus e dei coronavirus in particolare, in modo tale da poter essere guida nella scelta dei corretti presidi, e sottolinea l’importanza di integrare gli interventi di sanificazione ambientale fra le misure di prevenzione e controllo di COVID-19. In questo articolo, riportiamo le indi-
cazioni circa le modalità di sanificazione dei locali che hanno ospitato pazienti affetti o sospetti di avere acquisito la malattia nel contesto sanitario.
INDICAZIONI PER LA SANIFICAZIONE DEI LOCALI OSPITANTI PAZIENTI POSITIVI PER COVID-19
La sanificazione è l’insieme dei procedimenti e operazioni atti ad igienizzare determinati ambienti e mezzi mediante l’attività di pulizia e di disinfezione. La pulizia, procedimento atto a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti chiusi (generalmente indicati con il termine inglese indoor), è quindi l’operazione che consente di rendere le superfici visibilmente pulite. Con disinfezione s’intende il complesso di procedimenti e operazioni atti a sanificare determinati ambienti
mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni. I prodotti per la pulizia includono sapone liquido, detergenti enzimatici e detersivi. Essi rimuovono il materiale organico (es. sporco, fluidi corporei, ecc.) e sospendono il grasso o l’olio. Questo viene fatto combinando il prodotto di pulizia con l’acqua e utilizzando l’azione meccanica (es. strofinamento e frizione).
Per la maggior parte delle procedure di pulizia ambientale, selezionare detergenti neutri (pH 6-8) che siano facilmente solubili in acqua calda e fredda. I disinfettanti servono solo per la disinfezione dopo la pulizia e non sono sostituti della pulizia, a meno che non si tratti di prodotti disinfettanti-detergenti combinati. Prima della disinfezione, utilizzare un prodotto di pulizia per rimuovere tutto il materiale organico e lo sporco.
Accorgimenti da seguire per una corretta sanificazione e per una corretta gestione del materiale sono:
S XXXIV DIMENSIONE PULITO | 03/2021
Tutto inizia dalla cura degli ambienti
Prepara il tuo staff con gli strumenti giusti per la pulizia delle superfici L’importanza dell’igiene in ambito ospedaliero è sempre più evidente. In un sistema sanitario sotto pressione, mantenere gli ambienti puliti e sicuri è una priorità assoluta, una grande responsabilità per chi si trova in prima linea nella tutela della sicurezza dei pazienti e del personale. La formazione gratuita online Tork Interactive Clean Hospital, gli Educational Tools e la nuova gamma di Panni in microfibra Tork per la pulizia delle superfici rappresentano un aiuto concreto per organizzare l’attività di ripristino dell’igiene negli spazi della Sanità.
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SPECIALE SANITÀ
■ I sistemi meccanizzati di pulizia di grandi superfici devono essere evitati perché producono aerosol o disperdono la polvere nelle aree di cura del paziente come pure è sconsigliato spazzare a secco, spruzzare, spolverare. Preferire quindi le metodiche ad umido.
■ Dovrebbe essere presente un’area designata per i servizi di pulizia ambientale ed un’area per la preparazione, lo stoccaggio e il ritrattamento di attrezzature e forniture riutilizzabili per la pulizia. Quest’area dovrebbe essere uno spazio dedicato che non viene utilizzato per altri scopi. Un’area separata dovrebbe essere disponibile per il ritrattamento delle apparecchiature biomediche.
SETTING OSPEDALIERO
Gli ambienti ospedalieri che ospitano pazienti affetti da COVID-19 devono essere puliti e disinfettati almeno due volte al giorno dal personale addetto munito di adeguati dispositivi di protezione e specificamente formato per la bonifica di ambienti a rischio biologico.
Prima di procedere alla bonifica, le aree di intervento sanitario (stanze dei pazienti, aree di attesa, sale per le procedure mediche, sale di rianimazione) in cui sia stato visitato o ricoverato un caso sospetto o confermato di COVID-19, devono essere areate adeguatamente per almeno un’ora tramite ventilazione naturale o tramite l’impianto di ventilazione meccanica controllata (VCM) dell’edificio. I locali in cui sono state eseguite procedure che generano aerosol (ventilazione assistita, intubazione, somministrazione di medicinali nebulizzati, broncoscopia, ecc.) devono essere areati con ventilazione naturale per 1-3 ore (se non a pressione negativa) o tramite l’impianto di ventilazione meccanica controllata (VCM) dell’edificio prima della pulizia e prima di ammettere nuovi pazienti. Inoltre, per procedere alla sanificazione è necessario definire:
■ due diverse squadre di intervento Oppure
■ due tempi d’intervento: uno dedicato alla rimozione degli effetti letterecci e della biancheria ed uno per la pulizia e disinfezione dei locali.
Tenendo conto che la rimozione degli effetti letterecci è un’attività a rischio di aerosolizzazione, il personale addetto alla biancheria e alle lenzuola (già opportunamente formato) dovrà seguire le seguenti disposizioni:
■ Usare i dispositivi medici e i DPI come indicato dal Rapporto COVID19 n.2 /2020 nella sua ultima versione
■ Rispettare i seguenti elementi per la cura della biancheria e delle lenzuola:
» Non agitare le lenzuola e la biancheria durante il cambio.
» Non appoggiare le lenzuola e la biancheria al corpo.
» Raccogliere la biancheria sporca in contenitori chiusi (sacchi o sacconi in carrelli) manipolandola e scuotendola il meno possibile nell’ambiente prima dell’inserimento nel sacco e dell’invio all’impresa qualificata (sia essa esterna o interna all’organizzazione) addetta al lavaggio e alla sanificazione.
» Sostituire la biancheria da letto e da bagno utilizzata
S XXXVI DIMENSIONE PULITO | 03/2021
REPORT
SPECIALE SANITÀ REPORT
con biancheria sanificata da impresa qualificata (es. dotata di certificazione UNI EN 14065:2016 Tessili trattati in lavanderie).
■ Eseguire la corretta procedura di svestizione
■ Depositare dispositivi medici e DPI dopo l’uso in un sacchetto sigillato e smaltirli secondo i protocolli aziendali.
Il personale addetto alla sanificazione del pavimento e delle superfici (già opportunamente formato) dovrà seguire le seguenti disposizioni:
■ Equipaggiarsi con sovracamice impermeabile e guanti in gomma. Se le precauzioni di rimozione della biancheria sopra citate sono rispettate, è sufficiente che il personale addetto indossi una mascherina chirurgica.
■ Rispettare i seguenti elementi per la pulizia di pavimenti e superfici:
» Le superfici devono essere accuratamente pulite con un detergente neutro.
» In seguito, praticare la disinfezione mediante un disinfettante efficace contro i virus (i prodotti con attività virucida normati dalla ISO EN 14476 sono autorizzati dai mercati nazionali e possono essere utilizzati seguendo le istruzioni del produttore. In alternativa, è suggerito l’utilizzo di soluzioni a base di ipoclorito di sodio di cloro attivo allo 0,1% o 0,5%. Per superfici che possono essere danneggiate dal sodio ipoclorito, possono essere utilizzati i prodotti a base di etanolo (almeno il 70%).
» Pulire le superfici con una frangia monouso impregnata di un prodotto detergente.
» Sciacquare con acqua usando un’altra frangia monouso.
» Lasciare asciugare.
» Eseguire la corretta procedura di svestizione.
Nella sanificazione del locale:
■ Procedere dalle aree più pulite verso quelle più contaminate, ad esempio:
1. Nella pulizia terminale pulire le superfici condivise della stanza prima di passare a quelle dell’area dello specifico paziente, quindi pulire le aree e superfici a bassa frequenza di contatto prima di quelle ad alta frequenza.
2. Pulire la stanza prima del bagno.
■ Procedere dall’alto verso il basso per prevenire la ricaduta dei microrganismi su aree precedentemente sanificate; ad esempio, pulire le sponde del letto prima delle gambe; pulire le superfici verticali prima del pavimento, il quale va pulito per ultimo per asportare lo sporco che si è eventualmente depositato.
■ Disinfettare le superfici ad alta frequenza di contatto (es. sponde del letto, comodini, piani di appoggio, maniglie, pulsantiere, tutte le superfici dei bagni) con una soluzione di ipoclorito alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo, alcol etilico a 70% V/V o altro disinfettante di provata attività virucida, quindi disinfettare i pavimenti con una soluzione di ipoclorito alla concentrazione di 0,1% di cloro attivo con una frangia o un panno monouso diversa dalle due precedenti.
Per i dispositivi elettronici come tablet, touch screen, tastiere, telecomandi, seguire le istruzioni del produttore per tutti i prodotti di pulizia e disinfezione. Se non sono disponibili istruzioni del produttore, considerare l’uso di salviette pre-impregnate o panni imbevuti di prodotti a base di alcol etilico al 70% V/V per disinfettare i touch screen. Asciugare accuratamente le superfici per evitare il ristagno di liquidi. Considerare anche l’impiego di involucri sanificabili per tali dispositivi.
Si raccomanda di non spruzzare in maniera diretta i disinfettanti sopra gli eventuali spandimenti di materiale biologico, al fine di evitare la formazione di aerosol.
La pulizia di servizi igienici, lavandini del bagno così come tutte le superfici accessibili di pareti e finestre deve essere eseguita con cura.
Le apparecchiature di laboratorio utilizzate devono essere sanificate in accordo con quanto prescritto dalla ditta produttrice o in accordo ai protocolli in uso all’interno dei laboratori.
Non utilizzare un’aspirapolvere per la pulizia dei pavimenti per il rischio di generazione di aerosol.
Il personale che ha effettuato le procedure non va considerato come caso CONTATTO salvo in caso di mancata osservanza delle misure di protezione o di esposizione accidentale.
La pulizia deve essere effettuata utilizzando gli appositi dispositivi medici e di protezione individuale (DPI).
Si raccomanda l’uso di dispositivi di pulizia monouso o dedicati; i dispositivi medici e i DPI non monouso devono essere decontaminati utilizzando i prodotti disponibili (ad esempio, ipoclorito di sodio di cloro attivo allo 0,1% o etanolo al 70% V/V). Se si usano prodotti chimici per la pulizia, è importante mantenere l’ambiente arieggiato sia durante che dopo l’uso (ad es. aprendo le finestre) per proteggere la salute del personale addetto alle pulizie.
Vestizione nell’anti-stanza/ zona filtro
1. togliere ogni monile ed oggetto personale e praticare l’igiene delle mani con acqua e sapone o soluzione alcolica;
S XXXVIII DIMENSIONE PULITO | 03/2021
SVESTIZIONE DEL PERSONALE ADDETTO ALLA SANIFICAZIONE DI LOCALI SANITARI CHE OSPITANO PAZIENTI
PROCEDURA DI VESTIZIONE
COVID-19
GUANTI in lattice: curiosità e FALSI MITI
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e allo sviluppo di materiali sintetici (nitrile e vinile) in grado di rappresentare una valida alternativa per tutti coloro che avessero manifestato allergie legate al lattice. Ma il mercato si è evoluto e i rischi professionali collegati a questo materiale sono efficacemente diminuiti. Ma proviamo a fare un po’ di chiarezza riguardo ai falsi miti legati al lattice.
■ Le proteine dei guanti in lattice sensibilizzano gli individui inducendo reazioni allergiche
Non è sempre così. Da alcuni anni esistono guanti in lattice naturale a basso contenuto proteico senza polvere che mantengono il valore relativo al contenuto di proteine al di sotto di 50 μg/g, aumentandone la biocompatibilità.
■ Non sempre vengono specificate le proteine contenute nei guanti in lattice Reflexx verifica e dichiara con estrema precisione il contenuto totale di proteine del lattice presente all’interno dei propri guanti, in totale trasparenza e ad esclusivo vantaggio del cliente.
■ I guanti monouso sono di difficile smaltimento Altro mito da sfatare. Non tutti i guanti monouso sono di difficile smaltimento. I guanti in lattice, ad esempio, provengono da fonti sostenibili e rinnovabili ed hanno una biodegradabilità molto più veloce di prodotti sintetici quali nitrile e PVC (vinile). I guanti in lattice Reflexx si biodegradano nell’arco temporale di pochi anni.
Insomma, i guanti in lattice sono un’ottima scelta in termini di resistenza, durabilità e comfort. Oggi, anche ecologica e sostenibile.
Il nuovo guanto dal design anatomico Calzata destra e sinistra
03/2021 | DIMENSIONE PULITO XXXIX S g UANTI www.reflexx.com REFLEXX L1100
SPECIALE SANITÀ REPORT
2. controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri;
3. indossare un primo paio di guanti;
4. indossare sopra la divisa il camice monouso;
5. indossare idoneo filtrante facciale;
6. indossare gli occhiali di protezione;
7. indossare secondo paio di guanti.
Svestizione nell’anti-stanza/ zona filtro
Regole comportamentali: evitare qualsiasi contatto tra i dispositivi medici e i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute; smaltire i dispositivi medici e i DPI monouso nell’apposito contenitore nell’area di svestizione; decontaminare i DPI riutilizzabili; rispettare la sequenza indicata:
1. rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;
2. rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore;
3. rimuovere gli occhiali di protezione e lasciarli nel contenitore per successiva sanificazione;
4. rimuovere la maschera maneggiandola dagli elastici posteriori e smaltirla nel contenitore;
5. rimuovere il secondo paio di guanti.
EFFICACIA DEI DISINFETTANTI SUI CORONAVIRUS
I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi propongono una lista completa di prodotti disinfettanti attivi contro il SARS-CoV-2: https://www.epa.gov/ pesticide-registration/list-n-disinfectants-use-against-sars-cov-2 L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’utilizzo dei seguenti disinfettanti: alcol etilico 70% o altro disinfettante a provata attività virucida saggiata in accordo con la norma ISO EN 14476 per gli strumenti e i dispositivi medici; detersione con acqua
e detergente comune seguita da disinfezione con ipoclorito di sodio a 0,1% di cloro attivo per i pavimenti detersione con acqua e detergente comune seguita da disinfezione con ipoclorito di sodio a 0,5% di cloro libero per le superfici ad alta frequenza di contatto (sponde del letto, comodini, piani di appoggio, maniglie, pulsantiere, tutte le superfici dei bagni). In alternativa
ACRONIMI
possono essere impiegati perossido di idrogeno allo 0,5% o altro disinfettante a provata attività virucida saggiata in accordo con la norma ISO EN 14476.
Fonte: Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni. Indicazioni per la sanificazione degli ambienti interni per prevenire la trasmissione di SARS-COV 2. Versione dell’8 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 20/2020).
DPI Dispositivi di Protezione Individuale FFP2 Semimaschere filtranti antipolvere che soddisfano i requisiti della UNI EN 149 FFP3 Semimaschere filtranti antipolvere che soddisfano i requisiti della UNI EN 149
CDC Centers for Disease Control and prevention
ECDC European Center for Disease Prevention and Control
OMS Organizzazione Mondiale della Sanità ppm Parti per milione
ISO International Organization for Standardization
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MHV Hepatitis Virus - Mousevirus dell’epatite dei topi
CCV Canine CoronaVirus, coronavirus canino
TGEV Transmissible gastroenteritis coronavirus virus della gastroenterite trasmissibile MERS Middle East Respiratory Syndrome SARS Severe Acute Respiratory Syndrome
S XL DIMENSIONE PULITO | 03/2021
TAXON. Da sempre al servizio degli ospedali
Taxon produce attrezzature per la pulizia professionale di strutture ospedaliere e ambulatoriali, sino dal primo esordio sul mercato, negli anni ’50. In particolare: I carrelli della serie Microstoq, sono studiati appositamente per la sanificazione delle strutture sanitarie, rispondono alla richiesta di facilità di utilizzo e ergonomicità. Dai modelli più piccoli ai più grandi hanno tutti caratteristiche di ottima stabilità e funzionalità. Per le caratteristiche: www.taxon.it/prodotti/ carrelli-mikrostoq-line/ Le frange per pavimenti sono un altro punto di forza fra i prodotti Taxon. Grazie alla qualità dei materiali impiegati, permettono un alto grado di sanificazione e la massima sicurezza nel loro lavaggio. Sono studiati per rendere facile e veloce la rimozione e sostituzione sull’apposito telaio del bastone. Per i dettagli: www.taxon.it/ prodotti/pulizia-pavimenti-a-secco/ In occasione della pandemia da Coronavirus l’azienda ha introdotto dispositivi di protezione personale come mascherine chirurgiche, FFP2, FFP3, camici e tute protettive. Questo per rendere il più sicuro possibile il lavoro nelle attività di pulizia e sanificazione di reparti ospedalieri, strutture sanitarie e RSA.
Le tute protettive sono in PP + PE microporoso. Garantiscono la massima resistenza e un’alta protezione alla penetrazione di liquidi e particolato. La microporosità del materiale permeabile all’aria e al vapore, permette un maggior comfort riducendo il rischio di stress da calore. Anche la particolare cura con cui sono confezionate consente una buona vestibilità e un’ottima protezione e sicurezza agli agenti infettivi (vedi: www.taxon.it/tuta-protettiva/).
Nella linea di prodotti anti Covid-19 del catalogo Taxon, sono disponibili anche camici protettivi chirurgici, cuffie, copri scarpe. Tutti gli articoli di abbigliamento di protezione sono certificati CE, regolarmente registrati presso il Ministero della Salute e hanno caratteristiche di ottima resistenza, idrorepellenza, traspirazione, ventilazione, sofficità e sono inodori.
Per maggiori informazioni sui prodotti dedicati all’igiene e alla sanificazione ospedaliera visitare: www.taxon.it/ambiente-sanitario/
03/2021 S ATTRE zz ATURE ATTREZZATURE PROFESSIONALI per PULIZIA, SANIFICAZIONE e SICUREZZA negli AMBIENTI SANITARI TAXON Srl Tel. 010 9642767 | Fax. 010 9642768 taxon@taxon.it | www.taxon.it CARRELLIFRANGEMASCHERINETUTE
ALADIN: imposta i tuoi CONSUMI, garantisce il RISULTATO
Il Sistema Aladin di Arco Chimica, votato al green e al risparmio, si pone l’obiettivo di ottimizzare la diluizione e l’uso dei detergenti. Esso permette, infatti, una mirata valutazione dei consumi in funzione di tutte le operazioni di pulizia previste nei cantieri. I vantaggi assicurati dall’impiego di Aladin sono molteplici: a partire dalla notevole riduzione degli stock di prodotti chimici giacenti in magazzino e del numero delle consegne presso i cantieri. Un fondamentale plus garantito da Aladin è il controllo: non solo dei consumi, in generale, sulla base delle operazioni programmate in ogni cantiere, ma anche delle diverse tipologie di prodotti in esso impiegate. Si tratta di un sistema di cleaning sicuro per l’operatore poiché la corretta diluizione del prodotto, garantita dal sistema, permette un miglioramento o eliminazione della simbologia di pericolo da detergente super concentrato a prodotto pronto all’uso. Ultima nata in casa Arco Chimica: Aladin Dose. Un macchinario che permette varie diluizioni del medesimo prodotto in base alle operazioni di pulizia previste nel cantiere. Tecnologia di diluizione che occupa pochissimo spazio e la versione predisposta per il fissaggio a muro pesa solo 4kg. Macchinario economicamente competitivo rispetto all’offerta presente sul mercato dei sistemi di dosaggio a basso ingombro. Si tratta quindi di un investimento minimo per l’impresa di servizi con il massimo dei vantaggi a disposizione per l’aggiudicazione delle gare di appalto. Aladin Dose viene consegnata già con la combinazione di diluizioni richieste dal cliente e non necessita di allacciamento idrico.
Soluzione ideale per ospedali, studi medici, palestre, case di cura, scuole ed università ed attività commerciali in genere, Aladin Dose si attiva esclusivamente con i prodotti della
linea Aladin di Arco. La gamma prodotti offre l’opportunità di sviluppare un piano di cleaning green a 360° grazie a prodotti certificati Ecolabel e a impatto zero.
Aladin disponibile in 4 modelli: Aladin GT1, Aladin GT5, Aladin Pack e Aladin Dose.
www.arcochimica.it
S XLII DIMENSIONE PULITO | 03/2021 DETER g ENTI
Formazione ON LINE
Tork Interactive Clean Hospital Training è uno strumento online interattivo progettato per rendere il processo di formazione per la pulizia e il ripristino dell’igiene nelle strutture sanitarie coinvolgente ed efficiente. Gli esercizi mirano a garantire che i responsabili dei servizi ambientali e il loro personale possano procedere secondo queste raccomandazioni. “Sappiamo che i manager delle Facility apprezzano questo tipo di formazione e istruzione. Poiché le esigenze possono variare all’interno dell’organizzazione e nelle diverse parti di un ospedale, è importante disporre di una soluzione come Tork Interactive Clean Hospital Training a cui è possibile accedere da qualsiasi dispositivo, che consente al personale di formarsi in una varietà di ambienti “ ha affermato Thomas Bergin, Marketing Director - Healthcare, Essity Professional Hygiene. Ad accompagnare la formazione Tork Interactive Clean Hospital c’è la presentazione “Train-the-Trainer”, uno strumento sviluppato per aiutare le FSC nella formazione dei propri team. Secondo il recente sondaggio Essentials Initiative 20202021 di Essity, più di 7 persone su 10 affermano che avranno aspettative più elevate rispetto agli standard igienici degli ospedali dopo COVID19. E sicuramente il personale delle imprese di servizi è più importante che mai nell’aiutare a creare ambienti sanitari igienici, dove le persone possano sentirsi al sicuro. Tork ha una solida esperienza in materia e ha già sviluppato altre soluzioni
di formazione innovative per aumentare gli standard di igiene e supportare ambienti ospedalieri puliti e sicuri. Uno di questi è Tork VR Clean Hands, il primo corso di formazione interattivo sull’igiene delle mani, premiato nel 2020 con il prestigioso Interclean Amsterdam Innovation Award. “Ci dedichiamo ad aiutare a creare ambienti sanitari sicuri e, in definitiva, a prevenire le contaminazioni. Poiché gli addetti alle pulizie – continua Thomas Bergin - sono la prima linea di difesa, ed è importante che ricevano gli strumenti e la formazione migliori. Abbiamo sviluppato una gamma completa di servizi e prodotti per supportare il loro importante lavoro.”
Oltre agli strumenti per la formazione, Tork quest’anno presenta i Panni in Microfibra Tork per la pulizia delle superfici. I nuovi panni forniscono risultati di qualità già al primo passaggio, consentendo al personale
TORK SAPONE IN SCHIUMA ANTIMICROBICO BIOCIDA
Il nuovo Sapone in schiuma Antimicrobico è particolarmente efficace contro batteri, virus e una vasta gamma di organismi patogeni. Unisce in un’unica procedura il normale lavaggio e la disinfezione delle mani. Le ricariche in cartucce sigillate dotate di pompa monouso garantiscono l’igiene assoluta e preservano da possibili contaminazioni incrociate. Certificato PMC, privo di profumo e coloranti, è compatibile con i Dispenser Tork Elevation: la dispensazione controllata di sapone garantisce lunga autonomia e ridotte operazioni di manutenzione. Disponibile anche nella comoda e igienica versione touchless.
di procedere, il che aiuta ad avere una struttura ospedaliera sicura e pulita senza spendere più denaro. www.tork.it/la-tua-attivita/ soluzioni/panoramica/ospedali
TORK PANNI IN MICROFIBRA
Oltre agli strumenti per la formazione, Tork quest’anno presenta i Panni in Microfibra per la pulizia delle superfici. Laddove l’igiene è essenziale, è importante utilizzare prodotti per la pulizia e la disinfezione appropriati per prevenire la diffusione delle infezioni ospedaliere ed evitare le contaminazioni crociate. I nuovi panni in microfibra Tork forniscono ottimi risultati già al primo passaggio, consentendo al personale di rimuovere microrganismi, polvere e sporco meglio e più velocemente. Questi panni catturano e trattengono anche le più piccole particelle, grazie alla sottigliezza delle fibre, e raccolgono lo sporco e i microrganismi, evitando che si disperdano tutt’intorno. I panni Tork in microfibra sono riutilizzabili, disponibili in 4 colori e nella versione bianca monuso.
03/2021 | DIMENSIONE PULITO XLIII
f ORMA z IONE
S
Il ROBOT che SANIFICA con i raggi ULTRAVIOLETTI
L’emergenza della pandemia da Sars-COV-2 ha reso evidente la necessità di disporre di strumenti di disinfezione degli ambienti per ridurre il rischio di contagio.
PROJECT SRL & CO-ROBOTICS
SRL
collaborano per portare sul mercato servizi robotici Made-in-Italy per applicazioni sociali ed HCFS (Hygiene, Cleaning & Facility Services) L’azienda ha progettato e certificato CE il robot mobile MoveR-1, una piattaforma modulare e utilizzabile per la gestione di eventi sanitari come la pandemia di COVID-19 con servizi di sanificazione ambientale, tele-care e logistica. Inoltre la società ha già depositato due brevetti, uno in fase di estensione Europea, per proteggere la tecnologia proprietaria utilizzata nel robot e i servizi innovativi di sanificazione basati su intelligenza artificiale. La piattaforma MoveR-1 è il risultato di 10 anni di ricerca e sviluppo nell’ambito della robotica di servizio durante i quali i soci fondatori della Co-Robotics hanno gestito e coordinato progetti nazionali ed europei di ricerca, all’interno dell’istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna.
In particolare il robot MoVer-UV è stato progettato per la sanificazione di superfici e volumi di aria in ambienti di vita a rischio contaminazione. Il robot monta sei lampade UV-C in grado di sanificare superfici entro 2 metri di raggio in pochi minuti grazie all’energia direttamente irradiata. Il robot è stato testato in laboratori ed ospedali, incluso l’Ospedale Pediatrico Apuano di Massa Carrara e l’ospedale Don Gnocchi di Firenze. La tecnologia consente di utilizzare il robot sia sotto il controllo diretto degli operatori tramite una App, oppure sfruttare il software di navi-
gazione autonoma per automatizzare gli spostamenti e l’operatività del robot.
La struttura portante del robot rispetta standard qualitativi industriali per garantire una lunga vita operativa e la sicurezza delle persone negli ambienti.
Il robot può essere facilmente manutenuto perché progettato per essere riparato oppure aggiornato con nuovi accessori invece che rottamato. Inoltre può essere reso operativo anche da persone non esperte di robotica grazie all’utilizzo di joystick ed App intuitive.
L’azienda continua a sviluppare nuovi accessori e App per rendere sempre più funzionale ed utile la propria piattaforma robotica, in un’ottica di miglioramento continuo del prodotto. In questa ottica Co-Robotics partecipa progetti di ricerca e sviluppo volti ad integrare sempre nuove tecnologie all’interno dei propri prodotti.
www.project-informatica.it www.corobotics.eu
S XLIV DIMENSIONE PULITO | 03/2021
AMBIENTALE
SANI f ICA z IONE
Le soluzioni KÜNZLE&TASIN per il settore sanitario
Questi mesi di sofferenza e di dolore hanno messo ancora più in evidenza il ruolo fondamentale della pulizia e della sanificazione. Tale aspetto diventa chiaramente cruciale in ambito sanitario, dove aree pulite e protette sono la migliore garanzia per la sicurezza e la salute di pazienti, medici, personale infermieristico e di tutti gli operatori del settore. Come si mantiene un ambiente sicuro e protetto? Con un approccio polivalente e trattamenti diversificati, che tengano conto delle diverse tipologie di attività, superficie. Künzle&Tasin dispone nella sua gamma di prodotti dalla struttura modulare e flessibile – come la macchina multifunzione Module e la gamma di aspiratori (dry e wet&dry) D e W/D Module - che rappresentano la soluzione migliore per una pulizia efficace e completa. Disponibile in 2 varianti, con pista di pulizia da 35 e 50 cm (versione a cavo o a batteria), Module è ad oggi l’unico prodotto “compact size” sul mercato che incorpora in sé le funzioni di spazzatrice, lavasciuga e aspirapolvere/liquidi. Ciò la rende una soluzione economica (3 macchine in 1!) e indicata in ambienti anche molto diversi tra loro: dall’ambito commerciale a quello sanitario, ai servizi. In particolare, Module risulta perfetta nelle strutture sanitarie che, proprio per la loro natura polivalente e complessa, necessitano di trattamenti diversificati: dall’aspirazione delle polveri fini, al lavaggio in profondità delle superfici, alla pulizia negli angoli più nascosti
Aspirapolvere/liquidi WD Module B50 di Künzle&Tasin
sciuga e aspiratore è incredibilmente semplice e può essere svolto in poche mosse da chiunque. Ciò consente un trattamento differenziato in base alle diverse aree e pavimentazioni e alle differenti esigenze di pulizia giornaliera. Risultato finale: superfici perfettamente pulite e igienizzate.
ASPIRATORI D
E W/D MODULE
Grazie alla struttura modulare e componibile della macchina, passare dalla modalità spazzatrice a quella di lava-
Forte del successo dei modelli Module Künzle&Tasin ha poi sviluppato altri prodotti dalle caratteristiche uniche e distintive: gli aspiratori D e W/D Module Diversi per tipologia (polvere, polvere/ liquidi) capacità e dotazione, gli aspiratori D e W/D Module sono studiati per lavorare al meglio in contesti e
ambienti differenti. Una gamma diversificata per ogni esigenza di pulizia in ambito ospedaliero.
Fiore all’occhiello della gamma è l’aspirapolvere/liquidi a batteria W/D Module B50 Potente e performante, W/D Module B50 permette di lavorare a lungo ed in completa autonomia, senza la necessità di collegarsi con il cavo alla rete elettrica. Rapido ed efficiente, con la dotazione standard (batterie AGM DEEP CYCLE da 40Ah) può raggiungere fino a 2 ore di autonomia. E per lavori più prolungati, l’ampio comparto può ospitare batterie più potenti e con capacità ancora maggiore (fino a 80 Ah).
Questa elevata capacità di lavoro si combina con alti livelli di efficienza e flessibilità. Grazie ad un doppio sistema di aspirazione, W/D Module B50 è infatti in grado di operare dappertutto. Se il kit di aspirazione permette di pulire nei punti più nascosti, grazie al tergitore è possibile lavorare in “rettilineo” lungo spazi estesi senza vincoli di mobilità, semplicemente spingendo la macchina. Dunque, un mix unico di comfort, velocità e performance, perfetto sia in grandi spazi che in aree ristrette.
Con i modelli Module e D e W/D Module Künzle&Tasin conferma il suo impegno convinto per un’attività di pulizia sempre più profonda, efficace e consapevole, nel rispetto dell’ambiente e della salute di tutti.
www.kunzletasin.com
03/2021 | DIMENSIONE PULITO XLV S SUPER f
ICI
RIDURRE le INFEZIONI Correlate all’Assistenza
Ridurre le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) non solo è possibile ma per farlo ora c’è un’arma in più: un’alleanza tra Pazienti, Dirigenti-Operatori Sanitari e Istituzioni che si chiama #ALLEAMICI. a cura di Cristina Cardinali
AMICI Onlus, Associazione Nazionale per i Pazienti con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, ha recentemente lanciato la Campagna informativa sulle ICA allo scopo di favorire una nuova consapevolezza per affrontare questi rischi tutti uniti: chi necessita di una cura e chi della cura ne ha fatto una professione, una missione.
La sensibilizzazione e la prevenzione sono le armi per combattere le ICA. Corrette pratiche di prevenzione, che passano da rinnovati e adeguati protocolli, potrebbero infatti ridurre di circa il 50% l’occorrenza nel percorso assistenziale, migliorando anche l’impatto economico sul SSN.
Secondo dati di Cittadinanzattiva ogni anno in Italia circa il 5-8% dei pazienti che si recano in ospedale o nei centri diagnostici contraggono delle ICA. Si tratta di 450-700 mila casi: 1 paziente su 15 contrae un’infezione durante un ricovero ospedaliero, 1 su 100, invece, la contrae nell’assistenza domiciliare. Sempre nel nostro Paese, i decessi causati da ICA si stimano in circa 10 mila all’anno[1]
Per la stessa causa, in Europa si contano circa 37 mila decessi all’anno, mentre sono 110 mila i decessi per cui le ICA sono una concausa di morte[2].
S XLVI DIMENSIONE PULITO | 03/2021 SPECIALE
ICA
SANITÀ
Le ICA sono causate tradizionalmente soprattutto da: Candida, Clostridium difficile, Enterococchi, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus epidermidis. In netta ascesa la Tubercolosi multiresistente. Ha fatto, ovviamente, il suo ingresso il Covid, infezione che sta circolando in ogni ambiente sanitario.
Circa l’80% di tutte le infezioni ospedaliere riguarda quattro sedi principali: il tratto urinario, le ferite chirurgiche, l’apparato respiratorio, le infezioni sistemiche (sepsi, batteriemie). Le più frequenti sono le infezioni urinarie, che da sole rappresentano il 35-40% di tutte le infezioni ospedaliere. Tuttavia, negli ultimi quindici anni si sta assistendo a un calo di questo tipo di infezioni (insieme a quelle della ferita chirurgica) e a un aumento delle batteriemie e delle polmoniti. L’aumento delle infezioni sistemiche è la conseguenza di un graduale aumento dei fattori di rischio specifici, in particolare l’uso abbondante di antibiotici e di cateterismi vascolari[3]
LA RICERCA AMICI ONLUS: PAZIENTI, OPERATORI E DIRIGENTI SANITARI
Guendalina Graffigna, Direttrice EngageMinds HUB, Università Cattolica, ha illustrato una ricerca sulle infezioni che si possono contrarre in ambito sanitario, promossa e realizzata nei primi mesi del 2021 da AMICI Onlus. L’obiettivo era quello di capire come sia percepito il problema ICA da tutti coloro che sono coinvolti, ovvero Pazienti, Operatori Sanitari e Dirigenti della sanità.
Pazienti: considerando l’intero campione di 1.139 persone, 154 (il 14%) ha riportato di aver contratto un’ICA nel corso della vita; in esattamente la metà dei casi (73 su 143 rispon-
denti), l’ICA ha causato un prolungamento dei tempi di degenza, per la maggior parte dei casi superiore ai 7 giorni.
L’87% del campione ritiene che vi sia un’attenzione maggiore alle misure igienico-sanitarie dopo l’emergenza Covid, mentre il 41,2% ritiene di sentirsi abbastanza o molto esposto al rischio di contagio da Covid durante gli esami di controllo. Operatori Sanitari: l’81.5% del campione complessivo di 1048 persone, riconosce che le ICA sono un aspetto grave o molto grave nell’ambito dell’assistenza; il 69,3% ritiene che il livello di consapevolezza sia basso (30,1%) o normale (39,2%). Solo il 2,4% ritiene che vi sia una consapevolezza molto alta. Esclusi i 563 partecipanti che non sono informati, degli altri 238: 104 (il 44%; 13% sul totale) hanno indicato che annualmente è previsto uno stanziamento di risorse per il contrasto delle ICA; in 134 (il 56%; 17% sul totale) hanno indicato che non è previsto. Per la maggioranza dei rispondenti (75%) il Covid ha aumentato la portata delle ICA in ospedale e l’emergenza ha incrementato la consapevolezza del personale sanitario sulle ICA molto (25,7%) o abbastanza (48%). Per l’89% sono necessarie misure preventive più rigorose. Nella maggior parte dei casi (64%) l’emergenza Covid ha determinato l’adozione di misure specifiche. Dirigenti sanitari: la maggior parte del campione di 143 dirigenti (il 93%) ritiene che il problema sia grave (38%) o molto grave (55%). . Per la maggior parte dei rispondenti (54%) il livello di consapevolezza è alto o molto alto. Su 113 rispondenti, 66 (58%) hanno indicato che non sono previste misure e standard di sicurezza per la prevenzione. Secondo la maggior parte dei rispondenti, 27 su 45, è in crescita il trend nello stanziamento di risorse finalizzate al contrasto delle ICA negli ultimi 5 anni. I rimanenti 18 hanno indicato un trend stabile. Il 73% dei dirigenti che hanno risposto alla domanda ritengono che il Covid abbia aumentato la gravità delle ICA nell’ambito dell’assistenza ospedaliera molto o abbastanza. Nell’80% dei casi, il Covid ha determinato l’adozione di misure specifiche per la loro prevenzione. La maggior parte dei rispondenti (94%) ritiene che siano necessarie misure preventive più rigorose abbastanza (56%) o molto (38%).
03/2021 | DIMENSIONE PULITO XLVII
SPECIALE SANITÀ
ICA LA CAMPAGNA AMICI
ONLUS: I PASSI FUTURI
AMICI Onlus, ha promosso la Campagna #ALLEAMICI per sensibilizzare l’opinione pubblica, i pazienti e i loro caregiver, gli operatori sanitari e le istituzioni su questo problema. Il messaggio chiave della Campagna è: “Anche la fiducia è contagiosa”. Vengono coinvolti tutti insieme, per combattere le infezioni attraverso maggiori informazioni e descrizioni di comportamenti virtuosi e di procedure da seguire per evitare le contaminazioni negli ospedali e nei centri diagnostici. “La nostra Campagna - spiega Enrica Previtali, presidente di AMICI Onlus - si rivolge a tutti i malati MICI, che sono prevalentemente immunodepressi e quindi a forte rischio ma, alla luce della pandemia per Covid-19, anche a tutta la popolazione italiana fragile per età o perché soffre di altre patologie. Questo lavoro vuole essere la base per la costruzione di nuove regole e procedure di comportamento in grado di prevenire il fenomeno e arginarlo nel prossimo futuro”.
ASSOCIAZIONE PARLAMENTARE PER LA TUTELA DELLE PERSONE CON MICI
A livello istituzionale è nata l’Associazione Parlamentare per la Tutela delle persone con Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino, Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa, alla quale hanno aderito già tanti parlamentari. “Vogliamo essere vicini ai pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI) - afferma la Senatrice Maria Alessandra Gallone - che in Italia sono circa 250 mila. Sul piano delle Infezioni Correlate all’Assistenza sappiamo che il 13% costretto al ricovero o a effettuare esami diagnostici contrae ICA e che a causa di queste infezioni, quasi la metà dei pazienti ricoverati subisce un prolungamento della degenza ospedaliera. Ma non sono solo le
Anche la fiducia è contagiosa.
ICA il rischio per questi malati. Per interessarci ai loro problemi e trovare delle soluzioni abbiamo dato vita all’Associazione Parlamentare per la Tutela delle persone con Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino, Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa, alla quale hanno aderito già tanti parlamentari”. Pier Paolo Sileri, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute ha aggiunto: “La nascita di un gruppo interparlamentare così ampio sulle MICI faciliterà i percorsi legislativi e tutta l’opera di sensibilizzazione per ciò che ancora manca per quanto riguarda le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali nel cui ambito, in base agli studi fatti, si dimostra che 4 pazienti su 10 ritengono l’offerta socio-assistenziale, l’aiuto psicologico e quelli che sono i percorsi terapeutici non rappresentativi del gold standard ed è quindi necessario sicuramente fare qualcosa di più. Oltre alla ricerca
Insieme contro le infezioni ospedaliere
scientifica, servono anche la formazione e un’opera di prevenzione. Poi, chiaramente, bisogna investire per rimborsare, al di là dei farmaci routinari, gli integratori e altre terapie a tutti gli effetti, per le quali attualmente non esiste il rimborso. Quindi, sarà necessario creare un fondo cospicuo, da poter rimpinguare ogni anno, e credo che sarà fondamentale per questo gruppo interparlamentare agire con la prossima finanziaria, presentando emendamenti, ma anche forzando il governo a compiere un atto per favorire quello che è il percorso di diagnosi, cura, assistenza e formazione che ruota intorno a questi pazienti”.
[1] “La carta della qualità e della sicurezza delle cure per pazienti e operatori sanitari –Cittadinanzattiva, Ottobre 2020
[2] OECD: Antimicrobial Resistance: Tackling the Burden in the European Union
[3] Infezioni correlate all’assistenzaEpiCentro - Istituto Superiore di Sanità (iss.it).
S XLVIII DIMENSIONE PULITO | 03/2021
un progetto con il contributo incondizionato di
Con il patrocinio di: ANOTE-ANIGEA Associazione Nazionale Operatori Tecniche Endoscopiche/Associazione Nazionale Infermieri di Gastroenterologia e Associati - FIASO Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere - FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche - HCRM Associazione Scientifica Hospital & Clinical Risk Managers - IG-IBD Gruppo Italiano per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali - INSH Italian Network For Safety in Healthcare S.I.M.G. Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie
Evoksan: EVOPAN SYSTEM
EVOPAN SYSTEM è un innovativo SISTEMA di pulizia e igienizzazione delle superfici basato su panni in TNT monouso preimpregnati per superfici (EVOPAN MULTY) o per pavimenti (EVOPAN FLOOR). EVOPAN FLOOR, in particolare, è preimpregnato di detergente e igienizzante certificato e consente di effettuare una rapida scopatura a umido insieme a un veloce lavaggio sanificante con semplici e pratici passaggi (un panno copre 15/20 mq). EVOPAN MULTY è un panno preimpregnato sanificante certificato ed è idoneo per la pulizia e l’igienizzazione di superfici e oggetti di qualsiasi tipo. Un sistema monouso come EVOPAN SYSTEM garantisce: maggior igiene confronto ai sistemi tradizionali (non bisogna più lavare e disinfettare gli stessi stracci o tessuti) maggior praticità d’uso (nulla da preparare, sempre tutto già pronto) velocità di esecuzione (produttività ai massimi livelli) e assenza di tempi morti. Inoltre l’alta riduzione di prodotto chimico impiegato per igienizzare e l’evidente calo di consumo di plastica generato, rendono il sistema EVOPAN ottimale in tutti gli ambienti professionali, industriali, civili e sanitari: case di cura, poliambulatori, palestre, scuole, uffici e centri di ristoro generici. Per completare l’efficenza di EVOPAN SYSTEM vi è la possibilità di utilizzare anche attrezzature mirate per portare ai massimi livelli l’uso dei nostri panni.
S PANNI TNT
Guarda il video dimostrativo
MARKA DISINFETTANTI: protezione profonda
Nello scenario odierno, in cui sicurezza, protezione e igiene sono ormai dei bisogni primari, Marka mette a disposizione di enti pubblici e privati, RSA e contesti sanitari la sua gamma di prodotti disinfettanti, autorizzati dal Ministero della Salute come prodotti PMC o Biocida.
SANISPRAY Disinfettante PMC a base di alcool >70%, attivo contro virus, batteri e funghi, è ideale per una veloce e sicura pulizia e disinfezione di tutte le superfici lavabili, in ospedali, RSA, comunità, uffici e in tutti gli ambienti pubblici e privati.
SANIGEL HG è il Disinfettante mani PMC a base di alcool etilico >70%. La sua formulazione garantisce una profonda disinfezione delle mani, rendendole morbide e protette, grazie al suo potere virucida, battericida e fungicida. Sanigel HG è microbiologicamente e dermatologicamente testato, ed è delicato sulla pelle consentendone un uso continuo. Insieme ai Presidi Medico Chirurgici, Marka mette in campo anche i prodotti autorizzati dal Ministero della Salute come prodotti Biocida.
ULTRA HG Biocida è il Disinfettante superfici formulato con alcool isopropilico >70%. Consente un’efficace
pulizia e una profonda disinfezione di tutte le superfici. Ultra HG è il primo Biocida con alcool isopropilico autorizzato dal Ministero della Salute.
CLOROSPRAY Biocida, invece, è il Disinfettante a base di cloro attivo 0,3% ideale per una profonda e sicura disinfezione di tutte le superfici resistenti al cloro. La sua formula, con un attivo 3 volte superiore a quello raccomandato dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, testimonia l’elevato potere pulente e disinfettante. Ultra Hg e Clorospray coprono i segmenti PT2 e PT4, consenten-
done l’utilizzo su tutte le superfici sulle quali un alimento è prodotto, confezionato e distribuito.
CLORO GEL e WC CLORO GEL sono i Disinfettanti Biocida a base di cloro attivo, ideali per una profonda disinfezione delle superfici del bagno. In particolare, Cloro Gel è ideale per disinfettare a fondo tutte le superfici del bagno resistenti al cloro, quali vasche, lavabi e piastrelle in ceramica. La particolarità di Cloro Gel è che, se diluito, può essere utilizzato anche per una profonda disinfezione dei pavimenti. WC Cloro Gel, invece, è il Disinfettante Biocida appositamente formulato per garantire una profonda disinfezione del WC e un elevato grado di igiene nell’ambiente bagno, particolarmente soggetto a germi e batteri.
CLOR 300 è il Disinfettante Biocida a base di cloro attivo 1%:300 ppm pensato e formulato per disinfettare a fondo tutte le superfici dure resistenti al cloro. Ideale per pavimenti in gres, granito e cemento quarzato. Con i Disinfettanti PMC e Biocidi, Marka amplia la propria gamma SPI Sistema Protezione Igiene, una selezione dei suoi prodotti più performanti che garantiscono il massimo dell’igiene e della sicurezza. www.marka.biz
S L DIMENSIONE PULITO | 03/2021 DISIN f ETTANTI
DepurAir, nato per farci respirare aria pulita.
Una tripla azione che utilizza raggi UV-C per prevenire la diffusione di virus e batteri nell’ambiente.
L’emergenza sanitaria che tutto il mondo sta attraversando, sta spingendo Paesi, organismi internazionali, enti e aziende a cercare soluzioni per uscire al più presto da questa fase di pandemia.
Lindhaus, in questo difficile periodo, ha ideato, realizzato e testato una linea di macchine per prevenire la diffusione di virus e batteri negli ambienti chiusi, sviluppando un sistema a tripla tecnologia che utilizza anche gli effetti germicidi della luce ultravioletta.
È suggestivo riscontrare come si tratti dell’evoluzione di una tecnologia scoperta nel lontanissimo 1877, quando fu scoperto che la luce solare inibiva lo sviluppo di batteri patogeni in provette lasciate all’esterno. Alcuni anni dopo si scoprì che la luce UV-C, a una lunghezza d'onda di 250 nm, costituiva una forma di disinfezione molto efficace. Fu l’incipit di una storia che vide come protagonista tal William F. Wells, ingegnere sanitario dell'Università di Harvard che, negli anni ’40, dimostrò la praticità della luce UV-C per inattivare i virus presenti nell'aria.
A distanza di un secolo dagli esperimenti dell’ingegner
Wells, Lindhaus ha ideato DepurAir, un depuratore d’aria che integra la tecnologia dei raggi UV-C con altri sistemi che consentono all’aria in uscita di essere efficacemente decontaminata e filtrata.
Un risultato che si spiega con la tripla tecnologia impiegata su DepurAir. La prima funzione è quella di analizzare la quantità di micropolveri presenti nell’ambiente circostante con un analizzatore laser di particelle PM 2,5; la seconda funzione, è attivata da un sistema a lampade UV-C con 3 lampade LED; quindi, prima dell’uscita, abbiamo l’azione filtrante del filtro Hepa H13 impregnato di un una sostanza battericida-virucuida “ITP” che ha dato dei risultati eccellenti.
I test di laboratorio sulle macchine DepurAir, dimostrano che la qualità dell’aria in uscita sia a livello di filtraggio che di abbattimento di cariche batteriche migliora di oltre il 99% rispetto all’aria in entrata.
La gamma DepurAir, costruita interamente in acciao Inox, è efficace per salvaguardare la nostra salute e comprende una elegante colonnina AC, una versione Compact AC da parete o da tavolo e una Compact DC a 24V per i mezzi di trasporto e ascensori.
Lindhaus SterilAir, il sanificatore automatico a base di Perossido di Idrogeno.
La sanificazione degli ambienti e delle superfici con “Perossido di idrogeno H2O2” è un sistema omologato dal Ministero della Salute, non tossico, non cancerogeno e veloce per inibire la formazione di virus e batteri del 99,9% in pochi minuti.
La nebulizzazione fine avviene per mezzo di un potente motore Rotafil soffiante bi-stadio convogliato e di una miscela di Perossido di idrogeno a bassa concentrazione, dosata per mezzo di una pompa e di un ugello studiati per nebulizzare perfettamente fino ad ottenere un’aria quasi secca già a distanza di 50 cm.
La rotazione a 300° della bocchetta nebulizzante garantisce che tutta la stanza venga sanificata in egual misura. C’è la possibilità, selezionando la funzione dalla tastiera, di raddoppiare la concentrazione di perossido, per ambienti particolarmente contaminati e dove non sono presenti documenti e apparecchi elettronici (produzione alimentare).
L’aria in ingresso viene depurata prima di entrare nel motore soffiante, passando attraverso un filtro Hepa H13 impregnato di una sostanza germicida che garantisce un’efficienza filtrante del 99,97% a 0,3µm.
L’impegno di Lindhaus per la salvaguardia della salute si è spinta oltre, creando anche una gamma di mascherine professionali brevettate e lavabili. Dopo lunghi mesi di attesa sono ora tutte certificate in Italia Classe I – Tipo 1R e Classe I - Tipo 2R. Freedom Mask è l’unica mascherina completamente trasparente, filtrante e certificata in commercio. E’ disponibile con o senza valvola. Entrambe sfruttano la trentennale esperienza di Lindhaus sull’applicazione di filtri Hepa.
MASSIMO COMFORT
Grazie allo studio dettagliato dell’ergonomia del volto e alla guarnizione facciale in gomma morbida anallergica, Freedom Mask e Comfort Mask garantiscono il massimo comfort. La perfetta aderenza
al volto garantisce che l’ottima efficienza filtrante non venga vanificata. Allo stesso tempo l’aria espirata, uscendo soltanto attraverso il filtro, non appanna gli occhiali. Non comprime naso e bocca e di conseguenza permette di parlare più liberamente.
RISPETTO PER L’AMBIENTE
Lindhaus da sempre ha avuto un grande rispetto per l’ambiente costruendo prodotti destinati a durare nel tempo. Entrambe queste mascherine sono lavabili e riutilizzabili tenendo fede alla missione aziendale di proporre al mercato prodotti con il minimo impatto ambientale possibile. Va da sé che essendo lavabili e riutilizzabili, consentono anche un notevole risparmio di costi.
Lindhaus Freedom Mask e Comfort Mask
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
FRAGRANZE nelle corsie ospedaliere tra MITO e REALTÀ
Tra nuove tendenze e necessità del mondo ospedaliero i profumi stanno ritornando in corsia a grande velocità e decisi a non uscirne più
Luca Ilorini Chimico e divulgatore scientifico
Nel mondo della sanità legato alle grandi strutture ospedaliere e alle case di cura molto spesso è difficile la convivenza tra i numerosi prodotti del settore professionale utilizzati nell’universo detergenza e le profumazioni dal momento che spesso, soprattutto in alcuni stati, si preferisce uti-
lizzare prodotti privi di profumazioni all’interno delle strutture ospedaliere, dal momento che i profumi forieri di allergeni e sostanze pericolose a causa del loro potenziale effetto irritante sono spesso ritenuti una possibile causa di ulteriori complicazioni per alcuni pazienti molto sensibili, soprattutto a livello dermico. In realtà per molti dottori e medici pro-
fessionisti i profumi dovrebbero rappresentare un must all’interno delle strutture ospedaliere, grazie alla loro capacità di avere un effetto positivo sull’umore e il comportamento di molti pazienti, anche gravemente malati, sia esso legato a detergenti per la pulizia delle superfici oppure a spray per ambienti profumati sempre più diffusi nel settore profumato.
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*Rimozione meccanica di germi e batteri non è un biocida, è un detergente igienizzante. Disponibile
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L’HI-TECH PROFUMATO PER UNA CORSIA IGIENIZZATA
L’intelligenza artificiale supporta da sempre lo sviluppo di profumazioni che possano riuscire a trovare collocazione in settori particolari, oltre a rispondere ad esigenze particolari che si collegano a bisogni di pubblico interesse come quelli legati al trend dell’igienizzazione che rappresenta ormai una necessità irrinunciabile nelle corsie ospedaliere. Un progetto di sviluppo condotto dall’Università di Dublino, in particolar modo dalla sua spin out Kastus, parte del TU Technological University della capitale irlandese che ha elaborato una soluzione tecnologica in grado di aderire alla superficie dei tessuti profumandola al tempo stesso: l’innovativa tecnologia antimicrobica consente di proteggere e profumare numerosi supporti di varia natura che vanno dalle superfici dei banchi ospedalieri ai touchscreen dei telefoni degli operatori sanitari per permettere di innalzare sempre più il livello di sanitizzazione all’interno delle strutture ospedaliere. La soluzione tecnologica brevettata di Kastus viene spruzzata su superfici in vetro o ceramica e viene quindi fissata sulla superficie durante la cottura, talvolta in sinergia con profumazioni studiate ad hoc: una volta incorporata in modo permanente nella superficie, l’attivazione antimicrobica di Kastus è continuamente alimentata dalla luce naturale; nel momento in cui quest’ultima colpisce la superficie, la tecnologia di ultima generazione elaborata dalla start up reagisce con l’umidità nell’aria per formare specie reattive dell’ossigeno, costituiti da agenti che attaccano e distruggono costantemente i batteri nocivi che incontrano, lasciando una superficie super igienica e priva di germi. Il risultato è una superficie migliorata che fornisce protezione antimicrobica e antivirale 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per tutta la vita e che
presenta profumazioni in grado di donare una sensazione profumata di estrema diffusività ed in grado di regalare ai pazienti della struttura una più forte sensazione di igienizzazione oltre a quella già normalmente insita nella tipologia di prodotto finito in oggetto.
L’IMPORTANZA DELLA PROFUMAZIONE NELL’UNIVERSO OSPEDALIERO
Esistono numerosi studi validati a livello universitario e da parte di numerosi stakeholder che consigliano la tipologia di profumazioni che potrebbero essere inserite nelle soluzioni per la pulizia professionale delle corsie ospedaliere; soluzioni che hanno come minimo comun denominatore la possibilità di ‘migliorare’ l’esperienza di degenza del paziente all’interno della struttura ospedaliera. Indubbiamente numerosi sono gli studi scientifici che hanno esaminato gli effetti di un profumo gradevole in ambito medico: una di queste ricerche ha utilizzato ad esempio il profumo della vaniglia mentre i pazienti erano sottoposti a una risonanza magnetica per il cancro: il risultato
è stato che i pazienti hanno sperimentato il 63% in meno di ansia durante la procedura quando il profumo è stato utilizzato rispetto alla medesima situazione senza utilizzo di fragranza; sarebbe interessante promuovere l’utilizzo di profumazioni per soluzioni professionali per la pulizia delle superfici ospedaliere con decisi sentori gourmand di vaniglia, siano essi soluzioni trigger sia lavapavimenti concentrati. Gli studi hanno anche indicato che il profumo può essere utilizzato in molte applicazioni per influenzare positivamente i comportamenti e le emozioni dei pazienti e del personale ospedaliero: le strutture sanitarie sono soggette a cattivi odori umani, così come gli odori da antisettici e da altri prodotti chimici, è altamente probabile che aree diverse di qualsiasi struttura sanitaria abbiano aromi distinti e non così sottili. Gli Stati Uniti sono un paese estremamente all’avanguardia per quanto concerne questo genere di soluzioni, ad esempio il North Shore Medical Center a North Miami e il nuovissimo Lennar Foundation Medical Center nel campus dell’Università di Miami hanno avviato programmi di profumazione: Il primo sta pro-
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fumando la sua hall principale e il secondo si concentra sull’area di attesa centralizzata, la sala d’attesa del pronto soccorso, gli uffici amministrativi, la sala d’attesa degli studi femminili e le aree di medicina dello sport, abbinando sia soluzioni mediante diffusori a bastoncino di grande design e impatto visivo, sia prodotti per la pulizia di superfici con la presenza di microcapsule all’interno che possano permettere un release della profumazione prolungato nel tempo, consentendo di apprezzare l’efficacia long lasting delle stesse, ultimo ritrovato della tecnologia nell’ambito delle profumazioni per l’universo della detergenza professionale.
ODOUR-CONTROL: UNA NECESSITÀ
All’interno dell’ambito ospedaliero sono numerosi i ‘cattivi odori’ con cui è necessario convivere giornalmente e solo l’adozione di soluzioni profumate può permettere al paziente di vivere un’esperienza più piacevole all’interno dell’ambiente ospedaliero; spesso questa soluzione non è sufficiente e pertanto è necessario procedere all’introduzione di tecnologie particolari che permettano di lavorare in control odour mood. Un additivo molto utilizzato, compatibile con la maggior parte delle materie prime utilizzate nel settore essenziero, è rappresentato dal metazene incolore e neutralizzante che attacca i cattivi odori e li distrugge a livello molecolare. Le particelle di metazene si legano alle molecole più pesanti e maleodoranti e forzano un’alterazione chimica dei loro schemi elettronici, che alla fine le fa evaporare a causa della pressione di vapore molto bassa. Questo sistema di neutralizzazione di odori a doppia azione è diventato l’eliminatore di cattivi odori più potente al mondo ed è ideale per l’uso negli ospedali e in tutti i tipi di strutture di assistenza medica ed è il risultato di
anni di studi approfonditi sull’argomento. La sua evoluzione è strettamente legata sia con i progressi della tecnologia e della scienza che con le richieste del consumatore moderno per la creazione di un’arma potente per sradicare completamente i cattivi odori piuttosto che mascherarli con un bouquet temporaneo di prodotti per la cura dell’aria leggermente profumati. Il metazene rappresenta uno dei neutralizzatori di odore più efficace ed ecologicamente preferito oggi sul
senza dubbio gli odori persistenti che risultano dall’uso ripetuto degli stessi prodotti, come ad esempio gli odori di cibo stantio nelle sale dei complessi di appartamenti o sentori di urina e sudore spesso comuni nelle lenzuola dei letti ospedalieri e in determinati bagni delle strutture. A livello di strutture ospedaliere sarebbe interessante applicare soluzioni con tecnologia ‘anti-odore’ a profumazioni nell’universo agrumato e delle note citraliche dal momento che quest’ultime
mercato e la sua reputazione primaria come efficace antiodore per i cattivi odori dei bagni ha avuto un tale successo che il suo utilizzo si è espanso in molte operazioni di lavorazione degli impianti: gli stabilimenti commerciali e gli ospedali stanno diventando sempre più consapevoli della necessità di programmi di deodorizzazione per mantenere ambienti di lavoro sani con applicazioni industriali di svariata natura legati al settore professionale: alcuni esempi includono
hanno da sempre costituito le note più utilizzate nel contesto ospedaliero se abbinate al concetto ‘disinfettante’: note come limone, lemongrass e verbena sono sempre state fra le più utilizzate e di successo nell’universo della detergenza per il settore health care, talvolta in abbinamento a sentori aromatici e freschi legati alla sfera mentolata o pinacea, che aggiungono un effetto balsamico e medicale da sempre molto apprezzato da parte dei pazienti.
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ANTI FRAGRANZE nel mondo OSPEDALIERO
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Siamo nel secondo millennio, tempo nel quale possiamo constatare come la nostra vita sia intrisa di corsi e ricorsi storici legati alle nostre abitudini, tradizioni e al “modus vivendi”. Anche la scienza legata alle essenze e ai profumi segue questa teoria.
Forse non tutti sanno che nelle antiche tradizioni orientali, i profumi erano prodotti e miscelati dalla stessa figura che si occupava di visitare e guarire i malati, il medico-profumiere. A distanza di secoli la medicina denominata olistica, riconsidera la connessione tra mente e corpo attraverso diverse “specialità” tra cui l’aromaterapia (che si basa sull’utilizzo di oli essenziali) e profumo terapia (che si basa invece sull’utilizzo della fragranza). Questo approccio alle nuove frontiere della medicina rivaluta quel trattamento indirizzato a stimolare l’attività cerebrale, con l’obiettivo di ritrovare e favorire il proprio benessere attraverso le odierne e più diffuse pratiche di questa specialità. Le fragranze da noi prodotte rientrano tra le nuove tendenze e necessità del mondo ospedaliero. Questo è stato ed è la finalità dei nostri laboratori nel momento in cui sono state e verranno sviluppate le formule delle essenze che caratterizzano le nostre linee. Non solo abbiamo pensato e creato prodotti di qualità intesi come persistenza, concentrazione, ecosostenibilità, gradevolezza, ergonomicità, ma abbiamo anche considerato i benefici sensoriali che l’utilizzatore finale avrebbe potuto ottenere nell’utilizzo abituale del prodotto. È dunque evidente che abbiamo fatto tesoro di quanto tramandatoci e dopo secoli di storia, siamo ritornati ad utilizzare e riconsiderare in chiave moderna, le stesse pratiche della terapia del piacere che in passato erano riservate a una stretta cerchia di fruitori ed ora alla portata di tutti.
La linea delle essenze che oggi produciamo e distribuiamo con il marchio “Olè Ressenza“ e “Magica Essenza”, non solo racchiudono in un unico formulato le caratteristiche di Profumatore, Detergente, Deodorizzante e Spolverante, ma sono anche Igienizzanti, quindi prodotti sempre più in linea con le attuali necessità di mantenere gli ambienti e le superfici salubri rimuovendo germi e batteri. Quanto alla scelta delle fragranze, oltre al gusto personale, si può ricorrere ad alcune indicazioni, a seconda che si cerchi di ottenere un effetto tonificante, antistress, anti-
depressivo o afrodisiaco. Ad esempio, se si soffre di depressione sono particolarmente indicate le fragranze a base di neroli, gelsomino, elicriso, vaniglia, uva fragola e lavanda; gelsomino, ylang ylang, bergamotto, mandarino e camomilla sono utili nel combattere lo stress; mentre per l’ insonnia via libera ad angelica, neroli, narciso, rosmarino, iris e lavanda. Proprio per questo le nostra linee “Olè Ressenza” e “Magica Essenza” sono variegate e comprendono ventitrè referenze ciascuna sia per gli ambienti che per le superfici.
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Primo PIANO
Alcuni dei prodotti di riferimento del panorama industriale
LUMITESTER SMART, L’INNOVATIVO BIOLUMINOMETRO
KairoSafe presenta Lumitester Smart, un bioluminometro che verifica istantaneamente il livello di igiene ambientale, rilevando l’ATP e i suoi derivati, indicatori di sostanza organica e microrganismi.
Lo strumento rileva il segnale luminoso emesso dalla reazione tra campione e reagente presente sul tampone, convertendolo in un valore numerico (RLU). Il test ha una sensibilità più elevata grazie alla tecnologia brevettata A3: il tampone LuciPac A3 il vantaggio di rilevare l’ATP e i suoi prodotti, distinguendosi dai test che rilevano solo l’ATP e che possono dare falsi negativi.
Lo strumento può essere utilizzato da personale non strutturato: si raccoglie il campione con il tampone LuciPac e lo si inserisce nel Lumitester, si ottiene il risultato in 10 secondi.
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MIRA CON FILTRO HEPA
La pulizia professionale è uno degli aspetti fondamentali dell’accoglienza e l’utilizzo di adeguate tecnologie appare fondamentale per una reale igienizzazione.
ICEFOR SPA - NUOVI DISPOSITIVI MEDICI DI CLASSE IIA E IIB
Icefor SpA, oltre alla vasta gamma di PMC, presenta i primi due disinfettanti per Dispositivi Medici marcati CE, entrando così a pieno titolo anche nel settore Sanità, con prodotti specifici classificati Dispositivi Medici di classe IIa e IIb. Bromospray
DM, entra in questa veste lo storico brand Bromospray di Icefor, disinfettante idroalcolico ad azione Virucida EN14476 per superfici di dispositivi medici non invasivi, presenti negli ambulatori e in sala operatoria. Si affianca ICE Steripowder, disinfettante di alto livello ad azione Sporicida e Virucida, a base di acido peracetico in polvere, indicato per la decontaminazione e disinfezione di alto livello di strumentario chirurgico ed endoscopi. www.icefor.com
In particolare i modelli di lavasciuga pavimenti più compatti risultano molto utili in questo settore, garantendo un alto livello di igiene, operazione rapide, pavimenti subito asciutti e calpestabili senza fatica.
Per il settore ospedaliero o ad alto rischio, 4CleanPro ha previsto l’applicazione, alla più piccola delle lavasciuga pavimenti presente nel suo catalogo MIRA, di un filtro assoluto di tipo HEPA classe H14 che filtra completamente l’aria aspirata garantendo così un’efficace sanificazione dell’aria di riflusso riemesso nell’ambiente. Il filtro HEPA 14 ha la capacità di trattenere il 99,95% del particolato di polvere sottile. www.4cleanpro.com
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SPECIALE SANITÀ
Loredana Vitulano
HYGENIA. La sicurezza del MONOUSO
Molte le novità per il settore di pulizia healthcare da quando abbiamo fatto i conti con la pandemia da Covid-19. Sono infatti proprio le istituzioni sanitarie ad aver assunto un ruolo guida nell’adozione di innovativi prodotti per la pulizia usa e getta.
La determinazione delle procedure e delle pratiche di pulizia possono variare da un ospedale all’altro in termini di prodotti, attrezzature utilizzate e frequenza. Ma quello che Hygenia ha realizzato, riuscendo ad essere al passo della più moderna industria del cleaning professionale, è incorporare tutte le esperienze e le esigenze nel settore sanitario nello sviluppo dei propri prodotti, innalzando il livello di efficienza ed efficacia nelle operazioni di pulizia.
PRODOTTI DEDICATI ALLA PULIZIA MONOUSO
Hygenia ha realizzato un prodotto lo SprayHandle, che coniuga la comodità di essere portatile e leggero, e, che grazie ad un capiente serbatoio (600 ml), può essere utilizzato in ambienti diversi senza contaminazioni, con una differenziazione del telaio con codice colore blu e rosso. In più, il vantaggio di gran lunga
più importante è il livello di igiene garantito dai panni monouso , anch’essi brandizzati Hygenia e soprattutto con codice colore blu e rosso.
Grazie alla struttura a base di microfibra del panno Hygenia monouso, lo sporco viene assorbito e trattenuto e la superficie rimane pulita e priva di aloni. In più, viene creata una barriera igienica tra lo sporco e il telaio a cui è fissato il mop. Ciò garantisce che il telaio di pulizia rimanga perfettamente pulito. “Decidere di implementare il catalogo Hygenia – dice Pasquale Fierro
SPRAY HANDLE strumento ideale per sanificare i pavimenti con estrema facilità, garantendo il massimo dell’igiene con l'utilizzo di panni monouso.
CEO dell’azienda – con prodotti dedicati alla pulizia monouso, come lo sprayhandle, o il Cube box, un trasportabile con chiusura ermetica e panni monouso in TNT - è stata una scelta che abbiamo previsto in anticipo rispetto all’avvento del Covid, ma che ci ha fatto trovare pronti a soddisfare le varie esigenze e richieste di tutti gli operatori sanitari e non, che hanno trovato in questi agili strumenti la sicurezza di espletare le corrette procedure di pulizia e igiene delle superfici”.
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CUBE BOX è uno strumento leggero, pratico, facilmente trasportabile con chiusura ermetica che contiene salviette impregnabili. Ideale per sanificare tutti gli oggetti e le superfici.
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HI RISKS BY ICOGUANTI S.P.A.: PROTEGGE ANCHE DAI VIRUS!
DPI di terza categoria di tipo A contro prodotti chimici e microrganismi, compresi i virus in ottemperanza al Regolamento (UE) 2016/425. ICOGUANTI da oltre 50 anni si occupa della protezione delle mani producendo e distribuendo capillarmente guanti monouso e riusabili professionali, industriali, medicali, domestici, tra cui il guanto monouso HI RISKS, il quale per le eccellenti caratteristiche tecniche si può utilizzare in una vasta gamma di applicazioni ed ambienti diversi, ove è necessaria una protezione da molteplici agenti chimici ed agenti microbiologici, compresi i virus, in quanto ha superato la prova della determinazione della resistenza alla penetrazione di agenti patogeni (Phi-X 174 batteriofago) secondo la norma ISO 16604:2004.
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NUOVI DETERGENTI E DISINFETTANTI ITIDET
Itidet propone il nuovo disinfettante Isosan, un detergente concentrato con PMC che risponde perfettamente alle esigenze del momento: si tratta di un prodotto a base di sale quaternari di ammonio con un elevato spettro di attività, in grado di disinfettare ovunque sia necessario. Possiede inoltre un’eccellente proprietà tensioattiva.
È ideale nelle cucine professionali per disinfettare piatti, stoviglie, utensili. Da usare come disinfettante nella fase di risciacquo nelle lavanderie. Adatto anche nelle piscine utilizzando 4 litri di Isosan ogni 200,000 litri di acqua. Un’altra novità è il disinfettante biocida pronto all’uso Active Oxy 3, per la sanificazione di tutte le superfici lavabili. L’azione disinfettante dell’acqua ossigenata garantisce un’azione igienizzante profonda e sbiancante. Disponibile nei formati 1-5-10-20 lt. www.itidet.it
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Synclean azienda moderna e dinamica ma con una esperienza di alto livello e un know-how specifico nel mondo delle macchine per la pulizia industriale, dispone di un’ampia scelta di motori di aspirazione (l’azienda è distributrice ufficiale Ametek), dischi abrasivi; batterie e caricabatterie; gomme tergipavimento, spazzole, accessori e consumabili che soddisfa ogni richiesta. www.syncleanservice.com
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