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P R O F E S S I O N E
www.installatoreprofessionale.it Installatore Professionale
NUMERO 5 OTTOBRE 2021
INTERVISTA DIEGO PRATI
NUOVO RESPONSABILE NAZIONALE CNA IMPIANTI
BONUS IDRICO
FINALMENTE IL DECRETO ATTUATIVO
SUPERBONUS
IL CASO DEI PREZZI MAGGIORATI DALLE MULTIUTILITY
IBRIDO È MEGLIO? COPIA OFFERTA DA
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Sommario
OTTOB R E-N U M E RO 5/2021
’Installatore PROFESSIONALE T U T T E
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M I G L I O R A R E
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P R O F E S S I O N E
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NUMERO 5 OTTOBRE 2021
Rubriche
Installatore Professionale
INTERVISTA A DIEGO PRATI
NUOVO RESPONSABILE NAZIONALECNA IMPIANTI
6 NOTIZIE DI ATTUALITÀ 16 FISCO E DINTORNI 44 SICUREZZA IN BAGNO 52 NEWS DAL MERCATO 56 NOVITÀ PRODOTTI 60 L’INSTALLATORE NON PROFESSIONALE
BONUS IDRICO
FINALMENTE IL DECRETO ATTUATIVO
SUPERBONUS
IL CASO DEI PREZZI MAGGIORATI DALLE MULTIUTILITY
IBRIDO È MEGLIO? COPIA OFFERTA DA
IN COLLABORAZIONE CON
CON IL PATROCINIO DI:
EDITORIALE
4 Di cosa parliamo quando parliamo di “regola dell’arte” Installazioni, manutenzioni, riqualificazioni e adeguamenti devono essere realizzati a regola d’arte, ma che cosa si intende esattamente? di Lorenzo Epis INTERVISTA
18 “È ora di rivedere completamente la legislazione del settore” Facciamo il punto sulle sfide che attendono il mondo dell’impiantistica con Diego Prati, il nuovo Responsabile nazionale di CNA Installazione Impianti di Sebastian Bendinelli
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INCHIESTA
22 Il mercato nero dei gas fluorurati preoccupa l’Europa Solo nel 2019 i contrabbandieri hanno trafficato carichi di HFC fino a 31 milioni di tonnellate di CO2 equivalente attraverso i confini dell’Unione. A rischio la politica europea sul clima di Pasqualina Ciancio
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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 5 - OTTOBRE 2021
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OTTOBRE - NUMERO 5/2021
Periodico bimestrale edito da
PRESIDENTE
Giorgio Albonetti DIRETTORE RESPONSABILE
Marco Zani
CONSULENTE TECNICO
Lorenzo Epis
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COMITATO TECNICO
Enrico Celin, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Guido Pesaro, Luca Alberto Piterà IN COLLABORAZIONE CON
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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 5 - OTTOBRE 2021
N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
CON IL PATROCINIO DI:
REDAZIONE
Sebastian Bendinelli installatoreprofessionale@quine.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Pasqualina Ciancio, Lorenzo Epis, Franco Metta, Maruska Scotuzzi REALIZZAZIONE GRAFICA
Fabio Castiglioni
PUBBLICITÀ E SVILUPPO
Luigi Mingacci | Sales Manager l.mingacci@lswr.it ABBONAMENTI
Sara Biscaro | s.biscaro@lswr.it
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TRAFFICO
Ilaria Tandoi | i.tandoi@lswr.it Tel. 02 89293957 PRODUZIONE
Paolo Ficicchia | p.ficicchia@lswr.it
SUPERBONUS
SPECIALE
Un’inchiesta del Corriere della Sera mette sotto accusa i preventivi sproporzionati per caldaie e climatizzatori rispetto ai prezzi offerti dai rivenditori specializzati ITS a cura di Maruska Scotuzzi
Abbinare la pompa di calore a una caldaia a condensazione è una scelta progettuale sempre più praticata, anche grazie ai modelli performanti e ai kit proposti dalle aziende a cura della redazione
CERSAIE 2021
CASE HISTORY
26 I prezzi maggiorati dalle multiutility diventano un caso
30 Bentornato, arredobagno! La 38a edizione di Cersaie ha inaugurato il ritorno in presenza per le fiere di settore, portando a Bologna le ultime novità nel campo della ceramica e dell’arredo a cura della redazione
34 Ibrido è meglio?
48 La climatizzazione del Centro Vaccinale alla Fiera di Brescia Per raffrescare uno degli hub vaccinali più grandi d’Europa è stato scelto un nuovo chiller Daikin da 1200 kW a cura della redazione
Direzione, Redazione Quine S.r.l. - Via Spadolini 7, 20141 Milano Tel.: + 39 02 864105 | info@quine.it www.quine.it ABBONAMENTI Tel. + 39 02 864105 - abbonamenti@quine.it Costo copia singola: euro 1,30 (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) L’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Prezzo abbonamento annuo (6 fascicoli) in Italia euro 30,00. I numeri arretrati (seconda disponibilità) possono essere richiesti direttamente all’Editore, al doppio del prezzo di copertina. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato. L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni.
Stampa: ROTO3 Industria Grafica S.r.l. Via Turbigo, 11/b 20022 Castano Primo (Mi) © 2021 QUINE S.r.l. via Spadolini, 7 - 20141 Milano
Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su Industry 4.0 Design magazine sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. RESPONSABILE DATI PERSONALI QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. + 39 02 864105 Per i diritti di cui al GDPR è possibile consultare, modificare o cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti riconosciuti inviando una lettera raccomandata a: QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano .
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Editoriale
di Lorenzo Epis
DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI “REGOLA DELL’ARTE” Installazioni, manutenzioni, riqualificazioni e adeguamenti devono essere realizzati a regola d’arte, ma che cosa si intende esattamente? indispensabile che gli impianti tecnici siano realizzati a regola d’arte da personale qualificato, ma che cosa significa in sostanza il termine “regola d’arte”? Spesso, nello svolgere la propria attività, si presume di applicare la regola dell’arte, ma non sempre è così, anche in funzione di una non perfetta conoscenza di cosa rappresenta questo termine, che in realtà racchiude numerosi significati collegati ad adempimenti, leggi, norme, tutele, responsabilità e interessi economici. Il concetto di regola dell’arte ha avuto origine nel Medioevo, quando iniziarono a sorgere le corporazioni di arti e mestieri che cominciarono a introdurre regole e modi di comportamento per disciplinare e regolamentare le attività. Successivamente, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, con lo sviluppo dell’era industriale, il concetto venne adottato ed esteso a tutte le produzioni, sia di macchine sia di impianti. Attualmente il termine è molto diffuso e frequentemente utilizzato in contratti e sentenze, essendo espressamente citato dal legislatore: l’art. 2224 del Codice civile sancisce che “il pre-
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statore d’opera è tenuto a procedere all’esecuzione dell’opera secondo le condizioni stabilite dal contratto e a regola d’arte”. Questa modalità operativa è dinamica e da considerarsi in continua trasformazione, in relazione all’evoluzione delle tecnologie che oggi l’installatore ha a disposizione, ma anche all’aggiornamento continuo in riferimento ai panorami normativi e legislativi. I riferimenti normativi fondamentali In relazione agli impianti idrotermosanitari, nel nostro Paese, uno dei principali riferimenti legislativi circa la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli impianti all’interno degli edifici è il Decreto Ministeriale n. 37/2008. Tra le varie disposizioni, il Decreto indica chiaramente che: • il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti, a imprese abilitate; • il responsabile dell’impianto adotta le misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla norma-
tiva vigente in materia, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate; • gli impianti devono essere progettati e realizzati secondo la regola dell’arte, da imprese abilitate; • gli impianti progettati e realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell’UNI, del CEI, si considerano eseguiti secondo la regola dell’arte; • al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell’impianto, l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme. In considerazione di tutto ciò, è importante certificare la realizzazione a regola d’arte producendo tutta la documentazione necessaria sulle caratteristiche, le norme applicate e i risultati delle prove/verifiche di messa in servizio. Un altro documento di riferimento per il settore impiantistico è il D.Lgs. 192/2005, lo “strumento” italiano per l’attuazione delle direttive europee sulle prestazioni energetiche nell’edilizia. È la norma che contiene la definizione di impianto termico e definisce alcuni requisiti minimi prestazionali dei componenti utilizzati. Negli anni ha subito modifiche che
hanno impattato anche sulle attività di installatori e manutentori del settore idrotermosanitario. Fra le più conosciute vi sono quelle apportate dal D.Lgs. 28/2011 e dalla Legge 90/2013. Le ultime modifiche sono state introdotte a giugno 2020, con la pubblicazione del D.Lgs. 48/2020, modifiche importanti che, anche attraverso i prossimi decreti attuativi, cambieranno in modo significativo qualifiche professionali, regole dell’arte e prassi documentali. Norme giuridiche e norme tecniche In ambito tecnico e in particolare nel settore idrotermosanitario è obbligatorio, per realizzare impianti “a regola d’arte”, il rispetto delle normative, che sono articolate in due tipologie di riferimento: le norme giuridiche e le norme tecniche. Applicare le norme ne presuppone la corretta conoscenza, e lavorare a norma significa sostanzialmente fare bene il lavoro, tutelare se stessi e gli altri ed esprimere profili professionali di alto livello. Naturalmente conoscenza normativa significa anche distinguere tra norma giuridica e norma tecnica: è il presupposto fondamentale per un approccio corretto alle problematiche degli impianti che devono essere realizzati conseguendo quel “livello di sicurezza accettabile” che non è mai assoluto, ma è, al progredire della tecnologia, determinato e regolato dal legislatore e dal normatore. Per definizione, le norme giuridiche sono tutte le leggi dalle quali scaturiscono le regole di comportamento. Sono obbligatorie e vengono emanate dagli organi legislativi nazionali ed europei, e si suddividono in: • Nazionali, Regionali: rientrano in questa categoria Leggi, D.P.R., Decreti legislativi;
• Extranazionali o Comunitarie: rientrano in questa categoria le Risoluzioni, le Direttive e le Raccomandazioni. Nel settore termotecnico, caratterizzato da complessità tecniche e dalla necessità di continuo aggiornamento, le norme giuridiche non entrano in dettaglio nel merito dei requisiti, ma rinviano per questi alle norme tecniche. La norma tecnica è definita a livello europeo come il “documento, prodotto mediante consenso e approvato da un organismo riconosciuto, che fornisce regole e linee guida relative a determinate attività al fine di ottenere la miglior performance strutturale e funzionale”. I campi disciplinati dalle norme tecniche sono i più disparati: si va dai materiali ai prodotti, fino all’installazione e manutenzione di apparecchi e impianti tecnologici. Le norme tecniche non sono per loro natura obbligatorie, ma lo diventano nel momento in cui una legge o un’altra norma legislativa fa espresso riferimento ad esse. La loro applicazione costituisce un metodo corretto ed esaustivo per soddisfare i corretti standard pro-
fessionali: in pratica, chi applica le norme tecniche non è tenuto a dimostrare di avere lavorato a regola d’arte, in quanto la norma è riconosciuta dal legislatore come regola dell’arte laddove si dice espressamente che la norma tecnica ha la presunzione della regola d’arte. Il criterio del “buon padre di famiglia” Nel caso in cui non si applichino le norme tecniche, è opportuno ricordare che una definizione della regola dell’arte è quella del buon padre di famiglia, che si esplicita nel fatto che occorre agire con Perizia, Prudenza e Diligenza. In questo caso, però, è ovviamente più difficoltoso dimostrare che si è applicata la regola d’arte. Concludendo: le installazioni, le manutenzioni, le riqualificazioni e gli adeguamenti devono essere realizzati a regola d’arte, in modo da garantire professionalità e tutela, in relazione ai requisiti richiesti per garantire sicurezza, efficacia, salubrità, efficienza e tutela dell’ambiente, concretizzando e valorizzando al massimo il significato del termine professionista. N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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News
a cura della redazione
BONUS IDRICO, FINALMENTE È ARRIVATO IL DECRETO ATTUATIVO Il Ministero per la Transizione Ecologica ha pubblicato le regole per usufruire del bonus di 1000 euro per l’acquisto di vasi sanitari e rubinetteria a risparmio idrico: ecco tutti i dettagli
Il 27 settembre 2021 il Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il tanto atteso decreto attuativo del Bonus idrico, previsto dalla Legge di Bilancio 2021 (art. 1, commi 61-65, Legge n. 178/2020). Il bonus può essere richiesto una sola volta, dalle persone fisiche, per un solo immobile, per interventi di efficientamento idrico, nel limite massimo di 1.000 euro, in relazione alle spese effettivamente sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021. Saranno soddisfatte le istanze fino all’esaurimento delle risorse del “Fondo per il risparmio di risorse idriche” stanziate, pari, per quest’anno, a 20 milioni di euro.
Requisiti e condizioni
Possono usufruire del rimborso delle spese sostenute le persone fisiche maggiorenni, residenti in Italia, titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale, nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione dell’istanza, su edifici esistenti, su parti di edifici esistenti o su singole unità immobiliari, per la sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di rubinetti, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua. Il beneficio può essere richiesto anche per alcuni interventi idraulici e murari necessari per l’installazione e l’adeguamento della rete idrica, compreso lo 6
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smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti. I bonus saranno assegnati secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande fino all’esaurimento dei fondi stanziati. La somma erogata, precisa il decreto, non costituisce reddito imponibile, non rileva ai fini Isee, è alternativo e non cumulabile con altre agevolazioni fiscali riconosciute per gli stessi beni e gli stessi interventi.
La domanda si presenta online
Per ottenere il rimborso, gli aspiranti beneficiari devono presentare istanza registrandosi sull’applicazione web, “Piattaforma bonus idrico”, che sarà accessibile entro 60 giorni dalla data di registrazione del decreto (quindi entro il 26 novembre), previa autenticazione, dal sito del ministero della Transizione Ecologica. L’identità dell’istante è accertata tramite Spid o Carta d’identità elettronica. Al momento della registrazione il richiedente fornisce le dichiarazioni sostitutive che attestano: • nome, cognome, codice fiscale del beneficiario; • importo della spesa sostenuta per cui si richiede il rimborso; • quantità del bene e specifiche della posa in opera o installazione; • specifiche tecniche, per ogni bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, oltre a specifica della portata massima
d’acqua (in l/min) del prodotto acquistato; • identificativo catastale dell’immobile per cui è stata presentata istanza di rimborso; • di non avere usufruito di altre agevolazioni fiscali per le medesime spese; • le coordinate del corrente bancario/postale (Iban) su cui accreditare il rimborso. • le indicazioni del titolo giuridico per il quale si richiede il bonus (proprietario, cointestatario, locatario, usufruttuario eccetera); se non proprietario o comproprietario, degli estremi del contratto da cui trae titolo e l’avvenuta comunicazione al cointestatario/proprietario, della volontà di fruire del bonus. Inoltre, dovrà essere allegata copia della fattura elettronica o del documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del richiedente, che certifica la spesa. In caso di soggetti non tenuti a emettere fattura, può essere allegata altra documentazione idonea attestante la transazione secondo la norma di riferimento e il modello disponibile sulla piattaforma (copia del versamento bancario, attestazioni di altri sistemi di pagamento come la carta di credito, eccetera).
La verifica dei dati
Il ministero della Transizione Ecologica si avvarrà, tramite Sogei, delle informazioni in possesso dell’Agenzia delle entrate per verificare i dati identificativi dell’istante, dell’immobile e dello stato giuridico
vantato dal richiedente in relazione al fabbricato. La congruità delle caratteristiche tecniche sarà verificata dal ministero, sempre tramite Sogei, utilizzando i dati inseriti e caricati sulla piattaforma dai beneficiari. Al riguardo, il decreto precisa che le amministrazioni coinvolte integrano gli accordi di cooperazione informatica e per la consultazione delle banche dati catastali vigenti, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, da attuarsi nel rispetto dei principi di minimizzazione, limitazione della conservazione, integrità e riservatezza stabiliti dall’articolo 5 del Regolamento UE n. 2016/679.
Cause di rigetto o esclusione
Il rimborso è escluso se la richiesta risulta errata nella compilazione, incompleta di informazioni e/o degli allegati; se a seguito dei controlli si riscontrano irregolarità rispetto a quanto dichiarato; oppure all’esaurimento delle risorse stanziate.la cui scarsa professionalità ha contribuito in questi anni a rendere il mercato meno limpido”.
Per maggiori informazioni Per le richieste di informazioni sul Bonus idrico 2021 è possibile contattare il contact center all’indirizzo e-mail bonus.idrico@mite.gov.it o chiamando i numeri dedicati (attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 13:00) 06 5722.5367 e 06 5722.5390.
News
a cura della redazione
QUALIFICAZIONE OBBLIGATORIA DEI MANUTENTORI ANTINCENDIO, CONTRARIE CNA E CONFARTIGIANATO La Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha firmato il Decreto Ministeriale 1 settembre 2021 relativo ai controlli e alla manutenzione antincendio, che entrerà in vigore a un anno dalla pubblicazione, avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 25 settembre. La novità principale è l’introduzione della figura del Tecnico Manutentore Qualificato, che rende obbligatoria la qualificazione dei manutentori antincendio. Su questo punto le associazioni che rappresentano gli installatori e i manutentori, CNA Installazione Impianti e Confartigianato Impianti, avevano già avanzato le proprie critiche lo scorso marzo, sostenendo che il decreto si sovrapporrebbe inutilmente al D.M. 37/08, che contiene già una disciplina obbligatoria di selezione delle imprese abilitate a svolgere attività di manutenzione sugli impianti. Con la pubblicazione del D.M. in Gazzetta Ufficiale, le due associazioni sono tornate a far sentire la propria voce. “Il Decreto Controlli rischia di mettere in crisi migliaia di imprese di installazione impianti. Non si garantisce così la sicurezza dei cittadini”, hanno scritto in una nota congiunta, denunciando l’imposizione di ore di formazione a pagamento per i dipendenti delle imprese che operano sugli impianti
antincendio, per certificare competenze già in loro possesso. “Questo ulteriore e oneroso carico di formazione – sostengono le due associazioni – appare del tutto ingiustificato ai fini dell’acquisizione di competenze. Il nuovo decreto sembra infatti ignorare che le nostre imprese sono già autorizzate a operare in base a severi e precisi requisiti di legge per garantire l’efficienza e la funzionalità dei sistemi antincendio: il rispetto delle norme di abilitazione in vigore da 30 anni prima con la legge 46/1990 e poi con il D.M. 37/2008, la nomina di un responsabile tecnico che si assume totalmente ogni responsabilità (penale e civile) della corretta esecuzione a regola d’arte del lavoro. Chiederemo la modifica del Decreto – concludono CNA e Confartigianato – non è in discussione il rispetto del sacrosanto principio della sicurezza dei sistemi antincendio. Ma, anche i recenti episodi verificatisi a Milano e a Torino, dimostrano che la sicurezza si garantisce con un efficace sistema di controlli e verifiche periodiche e la creazione di un catasto degli impianti antincendio, non speculando sul mercato dei corsi di formazione a pagamento da caricare sulle spalle degli imprenditori”.
È un anno record per le caldaie grazie ai bonus fiscali Secondo i dati di Assotermica, nei primi sei mesi dell’anno sono state vendute 520 mila caldaie: una crescita del 90% rispetto al primo semestre del 2020, penalizzato dalla pandemia, ma anche +64% rispetto al 2019, a riprova che non si tratta soltanto di un “rimbalzo” del mercato, ma qualcosa di più. Crescono anche gli impianti ibridi – su cui vedi l’approfondimento a pag. 33 di questo numero – con 23.600 unità vendute nel semestre, rispetto alle 14 mila dell’intero 2020. A beneficiarne è una filiera di 20 mila addetti diretti, a cui si aggiungono circa 170 mila installatori. La straordinaria crescita della domanda, trainata dagli incentivi fiscali per le riqualificazioni energetiche, è confermata e riconosciuta da tutti gli operatori del settore. “Una crescita del genere è in parte inattesa, e per la verità il numero dei pezzi ordinati è persino più significativo di ciò che vediamo nelle statistiche di vendita”, ha raccontato al Sole 24 Ore Alberto Montanini, manager di Immergas e presidente di Assotermica. “Noi abbiamo assunto interinali, aumentato i turni, aperto più linee del normale ad agosto. E ci avviamo a chiudere l’anno al nuovo record di ricavi”. Il contraltare è rappresentato dalla difficoltà nel reperire la componentistica e l’aumento dei prezzi della materie prime. Nonostante le incertezze, è ragionevole aspettarsi una chiusura d’anno a un milione di pezzi venduti, dai 750 mila dell’anno scorso. “I fornitori ci chiedono visibilità di ordini per un anno, uno scenario mai visto in passato”, riferisce, sempre sulle pagine del quotidiano economico, l’amministratore delegato di Ferroli Riccardo Garrè.
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SEMPRE AL FIANCO DI CHI LAVORA NEGLI AMBIENTI BAGNO
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News GREEN PASS OBBLIGATORIO ANCHE PER GLI IDRAULICI: CHI DEVE CONTROLLARE? Dal 15 ottobre il green pass è obbligatorio per accedere a tutti i luoghi di lavoro del settore pubblico e privato, come previsto dal decreto legge 127/2021 del 21 settembre. Il lavoratore sprovvisto di certificazione verde rischia una multa da 600 a 1500 euro, la sospensione dal lavoro e dallo stipendio, ma non il licenziamento o altre conseguenze disciplinari. Multe da 400 a 1000 euro anche per il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole. Il decreto legge include nell’obbligo anche i lavoratori autonomi, come idraulici ed elettricisti: in questo caso, i clienti hanno
la facoltà ma non l’obbligo di chiedere il green pass al tecnico che si reca nella loro abitazione per svolgere un lavoro, e possono rifiutare la prestazione in caso ne sia
sprovvisto. Non si tratta però di un vero e proprio obbligo di controllo, dal momento che il cliente non coincide con il datore di lavoro (mentre, al contrario, le famiglie dovranno controllare il green pass di colf, badanti e collaboratori domestici). Allo stesso modo, l’artigiano non è tenuto a chiedere il green pass ai propri clienti. Questi aspetti sono stati chiariti dalle FAQ pubblicate sul sito del Governo all’indomani dell’approvazione del decreto, e ulteriormente confermati dal Dpcm emanato il 12 ottobre 2021 con le modalità di verifica delle certificazioni verdi.
Superbonus, scoppia il “caso” del rapporto riservato ENEA Sul Corriere della Sera del 9 ottobre 2021 è apparso un articolo di Federico Fubini, secondo cui esisterebbe un “rapporto riservato” dell’ENEA sul Superbonus 110%, all’interno del quale si noterebbero “i segni di una bolla speculativa”, dovuta al fatto che “alcuni stanno approfittando del fatto che si fa meno attenzione ai costi, perché tanto pagherà il governo tramite il debito pubblico”. Il rapporto giungerebbe alle stesse conclusioni di alcune inchieste giornalistiche indipendenti – si veda ad esempio l’articolo a pag. 26 di questo numero – notando che “il costo per ogni singola parete isolante, per ogni singolo infisso, schermatura solare o impianto di riscaldamento di nuova generazione è raddoppiato o addirittura triplicato con il Superbonus attuale rispetto all’Ecobonus in vigore fino a metà del 2020”, stimando un aumento medio del 286% sulle caldaie a condensazione, del 225% sulle schermature solari e del 208% sugli infissi. Pochi giorni dopo, però, la stessa ENEA ha negato di aver elaborato un simile rapporto: “Di fatto, in qualità di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica incaricata di raccogliere e diffondere dati in questo settore, ENEA ha fornito al Ministero della Transizione Ecologica e al Ministero dell’Economia e delle Finanze, in risposta ad una puntuale richiesta, un insieme di dati non elaborati, aggiuntivi rispetto a quelli sui valori economici che vengono diffusi a cadenza mensile sul sito”. Quello che è certo è che anche il Ministro dell’Economia Daniele Franco, nella sua audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato per la Nadef, ha parlato del rischio di bolle speculative legate all’incentivo fiscale, sottolineando che – anche se è stata confermata la proroga a tutto il 2023 – “non è sostenibile alla lunga”.
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News QUASI TRE MILIONI DI LAVORATORI EUROPEI NON POSSONO PERMETTERSI IL RISCALDAMENTO Uno studio commissionato dalla Confederazione europea dei sindacati (CES) ha concluso che, in tutta l’Unione Europea, 2,7 milioni di persone hanno salari talmente bassi da non potersi permettere di riscaldare le proprie abitazioni. Si tratta del 15% dei “lavoratori poveri” – come vengono designati nelle statistiche i soggetti che, pur avendo un lavoro, si trovano al di sotto della soglia di povertà. In questa preoccupante classifica, l’Italia occupa il sesto posto, con il 26,1% di lavoratori poveri che non sono in grado di pagare le spese di riscaldamento. A salire troviamo la Grecia, il Portogallo, la Lituania, la Bulgaria e infine Cipro. Nel nostro Paese, questa percentuale è aumentata di 5,2 punti dal 2009 ad oggi. Con la crescita dei prezzi dell’elettricità dovuta ai rincari del gas, in vista dell’inverno, il quadro rischia di aggravarsi. Per questo i sindacati europei chiedono al Parlamento di Strasburgo di salvaguardare i lavoratori dalla povertà stabilendo una “soglia di decenza” nella bozza di direttiva sul salario minimo, che stabilisca che un lavoratore non possa essere pagato meno del 60% della paga mediana e meno del 50% della paga media di ogni Stato membro. Al momento, gli stati membri che hanno un salario minimo al disotto di questa soglia sono ben 20 – mentre in Italia, com’è noto, un salario minimo di legge ancora non esiste.
CASE TELERISCALDATE “TROPPO EFFICIENTI” A BRESCIA: IMPOSSIBILE OTTENERE IL SUPERBONUS Le case allacciate alla rete di teleriscaldamento a Brescia sono in classe A3 o A4: troppo efficienti per poter accedere al Superbonus – che richiede un doppio di salto di classe (o il passaggio alla classe più alta conseguibile) – con l’isolamento a cappotto. Ma la colpa è da attribuire a un indice di conversione “eccessivo” che l’ente di certificazione avrebbe operato per conto di A2A, la municipalizzata dell’energia. Il fattore di conversione in energia primaria per le case teleriscaldate in Italia – quello che misura quanta energia non rinnovabile viene utilizzata per riscaldare le case allacciate alla rete, e che rientra nel calcolo della prestazione energetica degli edifici – è di 1,5, valido in assenza di un dato fornito dalle aziende. Secondo Federconsumatori, nel 2019 A2A ha dichiarato per Brescia un fattore di conversione bassissimo, 0,24, ulteriormente ridotto a 0,12 a giugno 2021. Risultato: quasi tutti gli edifici collegati al teleriscaldamento sono finiti nella classe più alta, la A4, pur restando di fatto energivori perché poco isolati termicamente. La stessa A2A ha riconosciuto il problema, parlando di “stortura” e chiedendo a ENEA un intervento correttivo. Dello stesso avviso l’Ordine degli Ingegneri della provincia, che chiede che sia stabilito un fattore di conversione unico a livello nazionale, o almeno l’intervento della Regione per fissare un coefficiente regionale.
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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 5 - OTTOBRE 2021
KIT RADIATORE
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IN OTTEMPERANZA ALLA NORMATIVA: COMMA 347, ARTICOLO 1, LEGGE 296/2006 “In tutti gli interventi, ove tecnicamente possibile, sono installate su tutti i corpi scaldanti valvole termostatiche a bassa inerzia termica, corredate dalla certificazione del fornitore, ovvero altro sistema di termoregolazione (di tipo modulante e agente sulla portata) con l’esclusione degli impianti di climatizzazione invernale progettati e realizzati per funzionare con temperature medie del fluido termovettore inferiore a 45 °C.”
News IL MERCATO DELL’IDROGENO VERDE STENTA A DECOLLARE La prima edizione dell’Hydrogen Innovation Report dell’E&S Group non ha dubbi: difficilmente nel 2030 sarà possibile sostituire più della metà dell’idrogeno che oggi non è “green” In Italia il mercato dell’idrogeno verde stenta a decollare e manca ancora una precisa strategia nazionale: è questa la conclusione a cui giunge la prima edizione dell’Hydrogen Innovation Report 2021, realizzata dall’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano. Edizione dedicata al tema dell’idrogeno verde, alla sua produzione dal punto di vista delle tecnologie, delle emissioni di CO2, dei modelli di business e della loro sostenibilità economica, tema di grande attualità che si inserisce nell’ampio dibattito sulla necessità di accelerare in tutto il mondo il processo di neutralità carbonica. La Strategia Europea per l’idrogeno, elaborata dalla Commissione Europea nel luglio 2020, rappresenta uno dei cardini della completa decarbonizzazione dell’economia per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica al 2050, e prevede il passaggio dell’utilizzo nei consumi finali dall’attuale 2% al 14%. Germania, Francia e Spagna
hanno già elaborato le proprie strategie nazionali, mentre in Italia al momento sono disponibili solo le Linee guida emesse dal Ministero dello Sviluppo economico lo scorso novembre. che fissano l’obiettivo di 5 GW di capacità di elettrolizzatori nel 2030 e indicano investimenti per circa 10 miliardi, di cui 5-7 per la produzione di H2 (ma non per lo sviluppo di impianti di rinnovabili alla base del processo per l’idrogeno verde), 2-3 per la realizzazione di infrastrutture e 1 per la ricerca. Ma l’energia rinnovabile di cui disporrà l’Italia al 2030 è in linea con questi obiettivi? Per rispondere alla domanda, l’E&S Group ha sviluppato due scenari: nel primo, si considera quanta elettricità da rinnovabili in più sia necessaria per coprire la differenza tra gli attuali consumi di idrogeno e quelli in programma al 2030 (i 5 GW previsti di elettrolizzatori saranno chiamati a produrre 0,2 Mton di H2 all’anno), nel secondo invece si valuta quanta ne occorrerebbe anche per
sostituire il 50% di idrogeno non “green” (più del doppio, 0,45 Mton di H2 /anno). Se nel primo scenario la capacità prevista di elettrolizzatori e una generazione di rinnovabile aggiuntiva di 7,5 GW sarebbero sufficienti, nel secondo caso assolutamente no. “Gli obiettivi per il settore dell’idrogeno dovrebbero essere integrati nella roadmap di decarbonizzazione prevista dal Fit for 55 – spiega Davide Chiaroni, vicedirettore dell’E&S Group – così da pianificare lo sviluppo aggregato delle fonti di energia rinnovabile necessario a raggiungere questi risultati. Senza l’ottimizzazione degli iter autorizzativi per permettere una crescita vera delle rinnovabili, in Italia non sarà possibile sviluppare un mercato dell’idrogeno ‘pulito’. Una nota decisamente positiva, però, viene dagli importanti investimenti stanziati all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza: 3,7 miliardi di euro, di cui 2 per l’uso di idrogeno in settori difficili da decarbonizzare”.
I diversi tipi di idrogeno Attualmente, quasi tutte le molecole di idrogeno prodotte hanno impatto negativo sull’ambiente: il 99,3% delle circa 73 Mton H2 complessive, infatti, deriva dal trattamento a vapore del metano o da gassificazione del carbone (idrogeno grigio o marrone). L’idrogeno così prodotto alimenta l’industria chimica e di raffinazione e comporta costi bassi. Il tema centrale sta tutto qui: come produrre idrogeno non solo per questi settori, ma anche per il trasporto pesante, il riscaldamento urbano o la decarbonizzazione di altri processi industriali, ad esempio la siderurgia, a costi competitivi con gli attuali ma senza emissioni di CO2 in atmosfera. I due processi coinvolti oggi in questa sfida riguardano la produzione di idrogeno blu e quella di idrogeno verde, in base ai colori definiti per distinguerli partendo dalla fonte energetica utilizzata e dalle relative emissioni di CO2 in atmosfera. L’idrogeno blu deriva dal trattamento a vapore del metano (SMR) o, più raramente, da gassificazione abbinata a tecniche di cattura della CO2 emessa. La produzione di idrogeno verde, mediante elettrolisi dell’acqua ottenuta usando elettricità da fonti rinnovabili, è il pilastro su cui ruota tutta la Strategia europea: consiste nell’alimentare mediante elettricità “pulita” una serie di celle elettrolitiche in serie, denominate stack, che consumano acqua e producono idrogeno e ossigeno. L’elettrolizzatore è costituito dagli stack e dai sistemi di alimentazione elettrica, di pompaggio e trattamento dell’acqua, di trattamento dell’idrogeno e di controllo di tutto l’impianto. Per queste tecnologie il margine di riduzione dei costi è molto ampio, in particolare con la crescita dell’industrializzazione dei processi e le economie di scala, ma – come si è visto in questi mesi – molto dipenderà anche dai prezzi che assumeranno i materiali più scarsi o prodotti in limitate aree geografiche.
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Fisco e dintorni a cura di Franco Metta
BONUS CASA, IN FUTURO CI SARÀ UN’ALIQUOTA PIÙ UNIFORME? I bonus che hanno rilanciato il settore dell’edilizia non sono sostenibili in modo strutturale: il Mef lavora su ipotesi correttive in vista della prossima manovra di bilancio “I bonus sono uno strumento importante ma hanno costi importanti che non sono sostenibili alla lunga”. Le parole del ministro dell’Economia Daniele Franco nell’audizione sulla Nadef, lo scorso 6 ottobre, sono la premessa di un intervento sui bonus per la casa che il Mef starebbe studiando per contenere i costi in vista della prossima legge di bilancio. Il ministro ha evocato il rischio di bolla e ha auspicato un ritorno graduale alla normalità per il settore dell’edilizia, che ora beneficia della spinta fiscale. Tra le ipotesi che circolano vi è l’armonizzazione delle percentuali oggi diversificate a seconda dell’intervento oggetto dell’agevolazione: ovvero 50% alle ristrutturazioni, del 65% agli interventi di risparmio energetico, del 90% al rifacimento delle facciate e del 110% alle riqualificazioni energetiche e alla messa in sicurezza degli edifici. Si tratterebbe dunque di un allineamento su una percentuale di sconto più sostenibile e uniforme per i conti pubblici, dal momento che le misure oggi in vigore corrispondono a una cifra tra i 15 e 20 miliardi di euro, non sostenibile né strutturalmente né a medio-lungo termine. Un’altra ipotesi è quella di concentrare gli aiuti per quegli interventi che favoriscono direttamente la transizione ecologica. Quindi per esempio le ristrutturazioni che comportano un risparmio effettivo su riscaldamento ed elettricità e un aumento significativo della classe energetica dell’edificio riducendo l’impatto delle abitazioni sull’ambiente.
Il reverse charge non si potrà più applicare per gli appalti di manodopera La bocciatura è arrivata dalla Commissione Europea: il governo dovrà rivedere le stime sul recupero di gettito fiscale Il reverse charge sugli appalti di manodopera, previsto nel collegato fiscale alla manovra 2020, non potrà più essere applicato. La decisione della Commissione Europea è stata resa nota dalla sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra (Leu), in Commissione finanze alla Camera, all’inizio di settembre. Di conseguenza, il governo dovrà rivedere le stime sul recupero di gettito fiscale: da questa misura, infatti, lo Stato contava di recuperare quasi 600 milioni di gettito nel 2021. Bene invece altre misure sempre contenute nel collegato fiscale alla manovra, come la stretta sui crediti superiori a 5.000 euro, utilizzabili in compensazione solo dopo che sono trascorsi dieci giorni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. Dai dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate, le compen-
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sazioni di crediti relativi alle imposte dirette, per importi annui superiori a 5.000 euro, sono state pari a 4,9 miliardi nel 2019 a fronte di 4,15 miliardi nel 2020, con una riduzione di circa 763 milioni di euro (-15,5%). Il Mef registra anche una significativa diminuzione nell’utilizzo in compensazione di falsi crediti IVA, indicati nella dichiarazione annuale da società prive di struttura e compensati fraudolentemente attraverso l’istituto dell’accollo. È risultata efficace da questo punto di vista la novità normativa che prevede il blocco alle compensazioni per le partite IVA a cui è stato notificato il provvedimento di cessazione.
Diminuisce l’evasione dell’IVA grazie a split payment e fatture elettroniche Nel quinquennio 2014-2018 il calo dell’evasione è stato di quasi 4 miliardi di euro. Positive anche le aspettative per il 2019 Uno dei principali dati messi in evidenza nella nota di aggiornamento al Def (la cosiddetta Nadef ) approvata in Cdm lo scorso 29 settembre, è il calo dell’evasione dell’imposta sul valore aggiunto per quasi 4 miliardi di euro nel quinquennio 2014-2018. E anche le aspettative per il 2019 sono buone grazie all’effetto combinato del meccanismo di scissione dei pagamenti (lo split payment) e della fatturazione elettronica. Tuttavia, secondo quanto riportato dal quotidiano economico Italia Oggi, i valori dell’evasione restano ancora molto alti. Nel 2018 infatti l’IVA non dichiarata è stata pari a 22,6 miliardi di euro mentre la dichiarata e poi non versata pari a 9,3 miliardi per un totale di 32 miliardi circa di gap. Il trend del tax gap dell’imposta sul valore aggiunto è comunque in progressiva diminuzione rispetto al 2014 quando si arrivava a quasi 35 miliardi di euro di evaso con oltre 26,5 miliardi di non dichiarato e 9,2 miliardi di dichiarato e non versato. Benché i dati non siano ancora definitivi, nella nota di aggiornamento viene riportato che l’ultimo biennio in analisi (2018 - 2019) è caratterizzato da un forte recupero legato allo split payment e anche all’altra misura di contrasto all’evasione, la fatturazione elettronica, prevista nel 2018 per alcune categorie di soggetti e generalizzata nel 2019. Il combinato effetto dei due strumenti dovrebbe portare a una riduzione del tax gap, la parte del “non dichiarato”, di circa 3,5 miliardi di euro pari a 2,4 punti percentuali di recupero.
IVA agevolata in edilizia: la nuova edizione dell’opuscolo ANGAISA Tutto su IVA 4% e 10%, cessioni di beni finiti, interventi edilizi agevolati, sanzioni e responsabilità del venditore, etc. ANGAISA ha pubblicato l’edizione aggiornata del proprio opuscolo dedicato all’IVA ridotta nell’edilizia: disponibile gratuitamente sul sito web dell’associazione (www.angaisa.it), l’opuscolo rappresenta una guida agile ed esaustiva a un tema che spesso è oggetto di grande confusione. L’edizione 2021 – come si legge nell’introduzione – fa riferimento alle consuete casistiche legate agli interventi di nuova costruzione e di recupero del patrimonio edilizio privilegiando gli aspetti concernenti la cessione dei prodotti (“beni finiti” e semilavorati) abitualmente trattati dalle aziende distributrici del settore idrotermosanitario. Sono state prese oltretutto in considerazione alcune importanti modifiche relative al “Testo Unico dell’Edilizia” (D.P.R. 380/2001), introdotte dal c.d. “Decreto Semplificazioni” (legge n. 120 dell’11 settembre 2020 di conversione del decreto-legge n. 76 del 16 luglio 2020), il quale ha modificato le definizioni di “manutenzione straordinaria” e “ristrutturazione edilizia”.
IVA ridotta nell’edilizia I beni finiti, gli interventi agevolati, le norme e le interpretazioni.
Edizione 2021
Istruzioni per l’uso
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Intervista
di Sebastian Bendinelli
All’indomani del rinnovo degli organi dirigenti della Confederazione, facciamo il punto sulle sfide che attendono il mondo dell’impiantistica con Diego Prati, il nuovo Responsabile nazionale di CNA Installazione Impianti
“È ORA DI RIVEDERE COMPLETAMENTE LA LEGISLAZIONE DEL SETTORE” 18
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la rappresentanza dei singoli mestieri. In sostanza si passerà dall’attuale configurazione di unione partecipata da portavoce di mestiere a una nuova configurazione suddivisa in 6 presidenti di mestiere, uno per ogni mestiere che compone l’unione installazione impianti (Ascensoristi, Elettrici Elettronici, Frigoristi, Riparatori elettrodomestici e Termoidraulici). Ogni presidente avrà un suo comitato esecutivo. Questa nuova configurazione ci darà la possibilità di presidiare con maggiore efficacia le problematiche Diego Prati della categoria, dando continuità alle azioni che abbiamo intrapreso fino adesso. Alle problematiche già note (la qualifica FER, la qualificazione F-Gas, l’eccessiva burocrazia) stiamo osservando una preoccupazione in merito alla continua evoluzione normativa che sta invadendo anche la sfera della qualificazione delle imprese con ulteriori adempimenti, senza intervenire alla radice del problema, che è la necessità di rivedere completamente la legislazione del settore. Occorre aprire una serie di tavoli di confronto con il legislatore e le associazioni per ricondurre e riordinare diverse disposizioni che si sovrappongono creando enormi disagi per le imprese e oltretutto disattendendo gli scopi per le quali erano state concepite.
Potrebbe essere necessaria anche una riforma del D.M. 37/08?
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iego Prati, ex Responsabile regionale Installazione Impianti di CNA Emilia Romagna, ora Responsabile nazionale di CNA Installazione Impianti. Dalla dimensione regionale a quella nazionale, quali sono i principali fronti su cui si muoverà l’associazione nel prossimo anno?
Certamente il salto è notevole: le problematiche che affrontavo come supporto tecnico al collega Guido Pesaro che mi ha preceduto ora le affronto in prima persona. Il mio avvicendamento coincide con il rinnovo degli organi dirigenti CNA che, grazie alla riforma statutaria in atto del sistema nazionale, permetterà di rafforzare
Sì, mai come adesso occorre riprendere in mano la riforma del D.M. 37. Gli ultimi provvedimenti normativi e legislativi si stanno sovrapponendo, come già detto, in maniera confusa senza tenere conto di processi che da anni sono attivi e che sono tutt’ora vigenti. È necessario rivedere in un unico contesto tutti questi provvedimenti, cercando di armonizzarli. Bisogna pensare che la 46/90 era a tutti gli effetti una legge, e quindi soprastava gli altri provvedimenti. Da lì si è passati a un decreto ministeriale, che come efficacia è inferiore, e quindi presta il fianco a decreti legislativi o altre norme che si muovono in maniera autonoma e si sovrappongono, creando il disagio che stiamo vivendo ultimamente.
Avete già avviato un’interlocuzione con altre associazioni di categoria in questa direzione? E con attori istituzionali?
Certamente, abbiamo aperto un urgente confronto con le altre associazioni di categoria, in modo particolare con le associazioni che come noi rappresentano il tessuto imprenditoriale delle imprese che operano nella realizzazione e manutenzione degli impianti. Stiamo unendo le forze per intraprendere l’apertura di un tavolo di confronto con il legislatore e con gli organismi preposti.
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Intervista
I nuovi presidenti dei 6 Mestieri dell’unione installazione e impianti Presidente Mestiere Ascensoristi
Marcolini Mara
Lazio
Presidente Mestiere Elettrici
De Angelis Claudio
Lazio
Presidente Mestiere Elettronici
Vannuzzi Alessio
Toscana
Presidente Mestiere Frigoristi
Corradini Davide
Emilia Romagna
Presidente Mestiere Riparatori Elettrodomestici
Bellachioma Lorenzo
Piemonte
Presidente Mestiere Termoidraulici e Presidente Coordinatore Installazione e impianti
Pagliarani Paolo
Toscana
Siete riusciti a ottenere l’inserimento della qualificazione FER nella misura camerale delle imprese. Da quando sarà effettiva? Cosa cambierà nel concreto?
Sì, la battaglia che CNA e le altre associazioni hanno intrapreso per ottenere l’inserimento nella visura camerale della qualificazione delle imprese che installano impianti alimentati da energie rinnovabili, si è conclusa con successo. I titoli di qualificazione FER saranno inseriti in visura camerale a decorrere dal 1° gennaio 2022. Questa risoluzione era necessaria per dare tutela e supporto alle imprese virtuose che hanno regolarmente assolto all’adempimento formativo e non ne potevano dare evidenza, e permetterà una distinzione dagli operatori poco trasparenti che concorrono in modo sleale sul mercato. Abbiamo già aperto un’interlocuzione con Unioncamere e Infocamere per cercare di trovare un modo efficace per inserire questa scrittura, pur comprendendo che ci sono diverse difficoltà: la registrazione di questa qualifica è a livello regionale, e quindi occorrerà capire qual è la banca dati che potrà essere messa a disposizione per fare in modo che il processo di inserimento avvenga in modo automatico senza particolari differenziazioni. Chiediamo che ci sia un unico metodo e un unico sistema, che tenga conto del titolo, della durata e della scadenza della qualificazione: sono queste le informazioni fondamentali che devono essere 20
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riportate, condividendo un unico standard, per evitare diverse interpretazioni regionali che rischiano di creare ulteriore confusione.
Dopo il calo dovuto alla pandemia, il mercato è ripartito, e la ripresa è trainata soprattutto dal settore edilizio. Dal vostro osservatorio, come sta andando? Le prospettive sono positive? Stiamo registrando dei segnali positivi che fanno ben sperare, grazie all’introduzione dei diversi bonus fiscali per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico degli edifici, ma anche segnali negativi dovuti alla crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime e mancanza di manodopera qualificata in grado di dare immediatamente una risposta. Si stanno stringendo enormemente i tempi per la conferma di un preventivo, con il rischio di che le aziende si espongano con l’acquisto dei materiali – parliamo comunque di imprese di modeste dimensioni, che magari non hanno neanche una capacità di stoccaggio. Questa oscillazione schizofrenica dei prezzi le obbliga a dover acquisire del materiale in tempi rapidi, e magari farne scorta, per poter poi rispondere in maniera puntuale alla richiesta dei clienti. Per non parlare del caro dell’energia e del carburante. Insomma, soltanto con il tempo sarà possibile capire che cosa comporteranno queste incognite per le imprese.
INCHIESTA
di Pasqualina Ciancio
Il mercato dei gas nero fluorurati
preoccupa l’Europa
Solo nel 2019 i contrabbandieri hanno trafficato carichi di HFC fino a 31 milioni di tonnellate di CO2 equivalente attraverso i confini dell’Unione. A rischio la politica europea sul clima
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egli ultimi anni il mercato nero degli idrofluorocarburi (HFC, o F-Gas) si è sviluppato in maniera esponenziale, in concomitanza con l’approvazione del Regolamento europeo n. 517/2014. La norma, nata con lo scopo di ridurre i gas inquinanti del 79% entro il 2030, ha imposto ai Paesi membri una riduzione graduale del consumo dei gas fluorurati, introducendo un sistema di quote e diversi obblighi, come il mantenimento di un libretto, controlli periodici delle apparecchiature e recupero e riciclo degli F-Gas. Ma il commercio illegale rischia di compromettere il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione, e vanificare l’introduzione di alternative meno inquinanti rispetto ai gas fluorurati. Le dimensioni esatte di questo mercato illegale non sono note, ma i dati di Oxera Consulting, analizzati da EFCTC (European Fluorocarbons Technical Committee ), rivelano che il commercio illegale potrebbe ammontare fino al 33% della quota di importazioni legalmente consentite nell’Unione Europea, pari a 34 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2018. Il vero problema è rappresentato dal fatto che, una volta introdotti nell’Unione, è impossibile verificare se questi gas fluorurati rientrano o meno nelle quote prestabilite dal Regolamento.
Il Regolamento europeo per la riduzione degli F-Gas
Allo scopo di “proteggere l’ambiente mediante la riduzione delle emissioni di gas fluorurati a effetto serra” riducendo gradualmente il consumo di HFC del 79%, espresso in termini percentuali di CO2 equivalente, entro il 2030, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione hanno approvato il 16 aprile 2014 il Regolamento n. 517/2014, che ha abrogato la precedente normativa sulle limitazioni ai gas effetto serra, il Regolamento (CE) n. 842/2006. Pertanto, la nuova normativa legifera in merito al contenimento, uso, recupero e distruzione di gas; impone condizioni per l’immissione in commercio dei prodotti e delle apparecchiature che li contengono e stabilisce limiti quantitativi per l’ingresso sul mercato di idrofluorocarburi. La riduzione prevista dal Regolamento sta avvenendo per fasi: le quantità di HFC immesse sul mercato vengono gradualmente ridotte mediante l’assegnazione di quote da parte della Commissione Europea ai produttori e agli importatori di HFC sfusi, oltre a una serie di divieti che interessano le applicazioni di refrigerazione e condizionamento. La maggior parte di queste limitazioni sono entrate in vigore da gennaio 2020; altre invece entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2022. In particolare, saranno vietati i frigoriferi e congelatori per uso commerciale (apparecchiature ermeticamente sigillate) contenenti HFC con potenziale di riscaldamento globale (GWP) pari o superiore a 150 N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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INCHIESTA e i sistemi di refrigerazione centralizzati multipack per uso commerciale di capacità nominale pari o superiore a 40 kW contenenti o il cui funzionamento dipende da gas fluorurati a effetto serra con potenziale di riscaldamento globale pari o superiore a 150, tranne nel circuito refrigerante primario di sistemi a cascata, in cui possono essere usati gas fluorurati a effetto serra con potenziale di riscaldamento globale inferiore a 1.500.
Recepimento della normativa europea e obblighi previsti
Figura 1. Importazioni di gas HFC dalla Cina nei Paesi confinanti con l’Unione Europea Fonte: China Source UNComtrade
In Italia il Regolamento europeo, recepito con il D.P.R. 146/2018, è entrato in vigore il 24 gennaio 2019. Il testo, approvato nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri dell’8 novembre 2018, si compone di 23 articoli e 3 allegati. I principali obblighi previsti dalla normativa sono: • mantenimento di un libretto di impianto per tutte le apparecchiature che superano un determinato quantitativo di gas frigorifero; • iscrizione delle apparecchiature al registro ISPRA con indicazione delle eventuali riparazioni effettuate e da effettuarsi con cadenza annuale; • obbligo di verifica dell’assenza di fughe di gas; • uso di personale e aziende certificate per l’installazione, la manutenzione e lo smaltimento del gas. La Commissione Europea ha dichiarato recentemente che potrebbe arrivare entro la fine del 2021 un aggiornamento dell’attuale normativa sugli F-Gas, in linea con la proposta di legge sul clima per limitare ulteriormente le emissioni inquinanti prodotte da gas fluorurati e con gli obiettivi climatici al 2030.
La dimensione del mercato illegale di F-Gas
Figura 2. Importazioni di HFC in Unione Europea dal 2016 al 2018 secondo i dati doganali
La situazione in Italia L’Italia, secondo il report di EIA, sarebbe uno dei paesi con il maggior numero di segnalazioni di attività illegali legate al commercio di F-Gas: su 228 segnalazioni in tutta Europa, 42 sono avvenute in Italia. Ad esempio, a gennaio 2021 il reparto antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha sequestrato 300 bombole fuori norma a Livorno. Le bombole, pronte per ricaricare i condizionatori delle auto, in totale, contenevano 3 tonnellate e 700 chilogrammi di gas refrigeranti a effetto serra. L’impatto ambientale, secondo quanto riportato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli “sarebbe stato pari a quello di una macchina che viaggia senza sosta per 36 milioni di chilometri”.
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Il nuovo regolamento ha ridotto notevolmente la quantità di gas fluorurati disponibili sul mercato, portando a un aumento dei prezzi e della domanda che è stato assorbito dal mercato illegale. Da un’indagine realizzata nel 2018 dall’Environmental Investigation Agency (EIA) dal titolo Doors wide open, che ha confrontato i dati del registro degli HFC e delle dogane, è emerso che nel 2018 sono stati immessi illegalmente sul mercato fino a 16,3 milioni di tonnellate equivalenti di anidride carbonica (MtCO2e) di HFC sfusi, una quantità che rappresenta oltre il 16% della quota del 2018 e si aggiunge alle importazioni illegali di apparecchiature contenenti HFC e di HFC illegali. Secondo l’indagine, le scorte illegali di gas fluorurati arrivano al continente dalla Cina passando per la Russia, l’Ucraina, la Turchia e l’Albania (Figura 1), per poi entrare nell’Unione – si ritiene – dalla Bulgaria, dalla Croazia, dalla Danimarca, dalla Grecia, dalla Polonia, da Malta, dalla Lettonia e anche dall’Italia. Anche il confronto tra i dati di import del 2017 e del 2018 ha evidenziato che nel mercato europeo nel 2017 sono state collocate 14
Che cosa si può fare?
MtCO2e di F-Gas in più rispetto al 2018 (Figura 2). Non solo, un altro indicatore interessante è rappresentato Il 9 giugno il governo federale tedesco ha approvato una norma per dalla differenza tra i dati di export cinesi e quelli di import aumentare la trasparenza lungo tutta la catena di fornitura degli HFC. Entrata in vigore il 1° agosto, la modifica alla legge tedesca sui prodotti chimici europei, che fanno presupporre l’esistenza di dichiarazioni consentirà a chiunque acquisti HFC di verificare se questi prodotti sono fraudolente (Figura 3). Un questionario compilato dai stati importati legalmente nel mercato europeo. Autorizza inoltre le autorità maggiori stakeholder del settore nell’ambito della ricerca competenti a vietare l’uso di HFC introdotti in violazione del limite della EIA ha messo in luce che circa l’80% degli interessati quota. Coloro che vendono HFC in Germania, indipendentemente da dove sono coscienti del traffico illegale di gas HFC, mentre si trovino nella catena del valore, dovranno quindi fornire la documentazione il 72% circa ha addirittura assistito o gli è stata offerta la appropriata che consenta alle autorità e agli acquirenti di verificare se il possibilità di acquistare bombole illegali. prodotto è stato commercializzato all’interno della quota prestabilita. Oxera invece ha esaminato i dati pubblici Eurostat La Germania non è la sola a imporre misure più severe per prevenire il e il database delle statistiche commerciali delle Nazioni commercio illegale di HFC. Una più diffusa consapevolezza del problema Unite Comtrade, nonché i dati sulle esportazioni cinesi, ha portato a ulteriori azioni in tutto il mercato europeo. Per esempio, il arrivando alla conclusione che il volume di HFC entrati governo italiano impone ora sanzioni fino a € 100.000 per la violazione del regolamento sui gas fluorurati. Inoltre, un decreto ministeriale congiunto in illegalmente nel mercato UE nel 2018 potrebbe aver Grecia dovrebbe imporre sanzioni amministrative e penali più gravose entro la raggiunto i 34 milioni di tonnellate di CO2. L’analisi di fine dell’anno. Oxera ha rilevato un divario inspiegabile di 19 milioni di tonnellate di CO2e nel 2018 tra le esportazioni segnalate dalla Cina verso l’UE e le importazioni che l’UE registra come provenienti dalla Cina. Questa discrepanza potrebbe trovare risposta nel mercato nero degli HFC, e coincide con la riduzione della quota di HFC consentita nel 2018. Si tratta di un volume pari alle emissioni annuali delle province di Bergamo e Brescia. In secondo luogo, è stato identificato un aumento del 40% delle esportazioni di HFC dalla Cina verso i Paesi confinanti con l’UE tra il 2016 e il 2018, con una forte accelerazione nel 2018 in concomitanza con l’entrata in vigore delle nuove quote. Questa accelerazione, secondo EFCTC, non è sufficiente a spiegare questo crescente aumento delle importazioni: c’è un eccesso di 15 milioni di tonnellate di CO2e nelle esportazioni, superiore a quello Figura 3. Differenza tra le esportazioni cinesi e le importazioni in UE giustificato dalle dinamiche di mercato. L’EFCTC ha attivato nel 2021 l’Action imprese, priva gli stati membri di entrate fiscali, finanzia Line EFCTC, una linea d’azione confidenziale e le organizzazioni criminali e danneggia i progressi verso multilingue dove cittadini e organizzazione possono gli obiettivi climatici. Inoltre, rallenta la transizione inviare segnalazioni per contribuire allo sradicamento di verso l’utilizzo di nuovi refrigeranti alternativi (HFO) queste attività illecite. Sono più di 280 le segnalazioni già con minore impatto ambientale e migliori performance ricevute. “L’applicazione non uniforme della normativa energetiche”.“Recentemente – aggiunge Revello – sono da parte degli Stati membri dell’UE ha creato per i state prese misure efficaci per affrontare il commercio criminali un’opportunità di aggirare il sistema delle quote e illegale di HFC e stiamo iniziando a vedere dei risultati. importare illegalmente gli HFC nell’UE. I contrabbandieri Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare. Possiamo vincere hanno trafficato carichi di HFC fino a un massimo di 31 la lotta e fermare il commercio illegale con un controllo milioni di tonnellate di CO2e attraverso i confini dell’UE più accurato delle catene di fornitura, con una migliore applicazione della legge e con un tracciamento più solo nel 2019. Questo equivale alle emissioni annuali di puntuale delle attività criminali. Finora, 333 organizzazioni oltre 55 milioni di automobili, circa una volta e mezza le e individui hanno firmato l’impegno di contro gli auto circolanti in Italia”, spiega Ernesto Revello, Sales idrofluorocarburi importati illegalmente, mostrando il loro and Business Development Manager di The Chemours impegno a eliminare il mercato nero degli HFC. La catena Company e membro di EFCTC, a cui abbiamo chiesto del commercio illegale si sta spezzando, un anello alla un parere sulle dimensioni del mercato illegale di HFC. volta. Ma per farlo dobbiamo lavorare insieme”. “Il commercio illegale di gas fluorurati minaccia le piccole N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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SUPERBONUS
a cura di Maruska Scotuzzi
I prezzi maggiorati dalle
multiutility diventano un caso Un’inchiesta del Corriere della Sera mette sotto accusa i preventivi sproporzionati per caldaie e climatizzatori rispetto ai prezzi offerti dai rivenditori specializzati ITS
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on vi è dubbio che gli incentivi statali per l’efficientamento energetico degli edifici abbiano portato a un decisivo rialzo delle vendite di climatizzatori e caldaie in questi due ultimi anni. Da maggio 2020, infatti, grazie alle agevolazioni introdotte dal Decreto Legge n. 34, è possibile concedere all’utente finale uno “sconto in fattura” particolarmente significativo, legato agli interventi da effettuare sull’edificio, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni fiscali previste dal Bonus ristrutturazioni (50%), dall’Ecobonus (65%) e dal Superbonus 110%. Un’opportunità di business che vede coinvolti diversi attori del mercato. A cambiare, però, sono i prezzi. 26
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L’inchiesta del Corriere della Sera
Secondo l’indagine svolta lo scorso luglio dai giornalisti Milena Gabanelli e Marco Bonarrigo per Dataroom, rubrica del Corriere della Sera, le “multiutility emettono fatture con importi addirittura triplicati rispetto a quelli proposti dai negozi, a parità di prodotto e servizio offerti”. Confrontando, infatti, diversi modelli di caldaie e climatizzatori, si è potuto verificare come lo stesso prodotto proposto dalle multiutility avesse un costo non giustificato se rapportato a quello richiesto da un punto vendita. “La vendita e l’installazione a prezzi decisamente superiore crea un danno per lo stato – spiega Gabanelli – non solo per le tasche dei consumatori”. Secondo il calcolo di Dataroom, si rischia un buco di 470 milioni di euro: una cifra, questa, che si ottiene se il ricarico viene applicato su tutte le 171.000 caldaie e 80.000
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SUPERBONUS PRIVATO
INSTALLATORE
fattura fornitura+posa+prestazioni professionali sconto in fattura di cui 50% paga con bonifico 50% sconto in fattura (a carico dello Stato) oneri di attualizzazione paga con bob
2300 1150 * 1150 250 *
totale esborso del privato
1400 *
DISTRIBUTORE
incassa da privato ceduto a distributore incassa da distributore incassa da privato
1150
totale incassato
2300
900 250
ceduto a banca incassa da banca al netto di oneri bonifica a installatore al netto di oneri oneri trattenuti a installatore oneri trattenuti da banca
BANCA o FINANZIARIA
900 -900 250 -250
riceve da distributore oneri trattenuti a distributore bonifica a distributore
1150 -250 900
NB: il distributore fattura all'installatore le prestazioni di consulenza e gestione della procedura dello sconto in fattura e la successiva cessione del credito
Come funzionano sconto in fattura e cessione del credito
condizionatori che risultano installati. I limiti di spesa, fino a 30.000 euro, sono dimensionati sui condomini e non sui singoli appartamenti. Significa che chi fattura il doppio del suo valore non rischia nulla. Peraltro, l’Agenzia delle Entrate controlla i rimborsi dei crediti, ma non la maggiorazione dei prezzi. Le multiutility interpellate giustificano i ricarichi con le spese di gestione della pratica, cioè gli adempimenti normativi necessari per ottenere la detrazione e l’anticipo del credito. Propongono all’utente finale interventi “chiavi in mano” pagabili in comode rate inserite nelle bollette. Ma se il consumatore volesse verificare e quantificare ogni singola voce non sarebbe possibile perché, difatti, non gli viene indicato un listino chiaro, ufficiale, che separi il costo del prodotto dai servizi successivi.
“Da sempre le associazioni di settore denunciano le condizioni non eque di un mercato in cui le grandi multiutility dell’energia possono permettersi molto più facilmente di offrire lo sconto in fattura e la cessione del credito, godendo di una liquidità necessaria per anticipare il costo degli interventi in attesa di recuperare i crediti fiscali dello Stato. Una disparità solo parzialmente appianata dalla possibilità di cedere i crediti anche a banche e istituti di credito.”
Il modello francese Il sistema italiano dei bonus per l’efficienza energetica presenza diverse criticità: la complicazione e la diluizione in tempi troppo lunghi del rimborso, ma anche l’applicazione indistinta del bonus, indipendentemente da criteri di reddito e dalla composizione del nucleo familiare. Il confronto con il modello francese è evidente a favore di quest’ultimo. Oltralpe, lo Stato rimborsa in soli 5 anni dal 40% al 90% dell’importo speso, in base alle fasce di reddito, e vengono svolti controlli rigorosi, non a campione come in Italia.
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Il punto di vista dei rivenditori
Il presidente ANGAISA, Enrico Celin, invitato a esprimere un parere in merito alla questione, ha riconosciuto che certamente esistono grandi catene che propongono offerte vantaggiose agli occhi dell’utente finale, che “spesso è concentrato sul prezzo, che è di gran lunga più conveniente rispetto al preventivo di partenza non incentivato, e non presta attenzione all’effettivo costo dei prodotti e del servizio e non ha una corretta percezione del risparmio che sta ottenendo”, come suggerisce la stessa Gabanelli. “Tuttavia – sottolinea Celin – occorre informare il consumatore che esistono, e in ogni città ce ne sono almeno cinque, punti vendita specializzati, a prescindere che siano associati ANGAISA o meno, in riscaldamento e climatizzazione. Queste realtà distributive, inoltre, se associate ANGAISA sono supportate dall’Associazione stessa che li rappresenta attraverso formazione, webinar, documentazione dedicata per la contrattualistica”. Quindi non si può parlare di “buco d’offerta” come sostiene Gabanelli. Alla questione privilegi delle multiutility, il presidente ANGAISA risponde:
“Non si può negare che chi normalmente offre luce e gas abbia già un contatto fidelizzato e diretto con l’utente finale. Le multiutility hanno il vantaggio dell’acquisizione diretta del credito e della rateizzazione dei pagamenti legata al rapporto postcontatore e, indubbiamente, fanno una concorrenza forte. Ma gli installatori e la distribuzione possono avere ugualmente uno spazio importante con offerte competitive rispetto alle multiutility stesse. Se è vero, infatti che i piccoli negozi si trovano – come rilevato dall’inchiesta – fuori dal business perché non concedono la cessione del credito, diversamente gli installatori possono stare all’interno di questo circuito in collaborazione con i distributori”.
La questione del controllo… e non solo
È anche su questo punto che bisogna fare chiarezza. La questione dei controlli non va sottovalutata perché una situazione di disparità così evidente necessita inevitabilmente di regole chiare che a oggi non esistono. Certo è opportuno verificare la correttezza dei preventivi presentati dalle multiutility, oltre che accertarsi del rispetto dei requisiti tecnici per godere dei benefici fiscali offerti per gli interventi di efficientamento energetico. Secondo Celin, il tema di fondo è la trasparenza e la correttezza nei confronti del proprio cliente, e, in fondo, anche dello Stato che si trova a essere vittima del rincaro dei prezzi dei colossi dei servizi energetici. “In tal senso – continua Celin – sarebbe importante valorizzare l’operato dei distributori specializzati che offrono un servizio trasparente con prezzi chiari per ogni voce in questione. Chiaramente, il supporto per la compilazione dei documenti ha un costo che non va svilito, e deve essere trasmesso in modo chiaro nel rispetto del proprio cliente”. Una questione rimane aperta: e i produttori? Come si rapportano a questa situazione? Fornendo gli stessi prodotti sia alle multiutility sia ai rivenditori specializzati? “Non entriamo nel merito delle scelte strategiche commerciali di ogni singola realtà produttiva. Tuttavia, nel rispetto di tali scelte, lancio un avvertimento – afferma Celin. È vero che molti produttori hanno in qualche modo ‘strizzato l’occhio’ alle multiutility portando in contrazione la disponibilità verso gli specializzati. È altrettanto vero che le stesse multiutility non sempre si sono avvalse di professionisti che attraverso il loro operato fossero in grado di sostenere il valore del brand rappresentato con un conseguente ritorno negativo in immagine per quest’ultimo. E, quindi, mai come ora per la distribuzione specializzata è tempo di maggiori e proficue sinergie con gli installatori e il rinnovo dei processi”.
Prezzi a confronto. Fonte: Corriere della Sera
Dicci cosa ne pensi Offri lo sconto in fattura per le pratiche di Ecobonus e Superbonus? Pensi anche tu che la concorrenza delle multiutility sia troppo forte? O al contrario lavori per una multiutility e pensi che i prezzi denunciati dall’inchiesta di Milena Gabanelli siano giustificati? Scrivici la tua opinione! Manda una mail a
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CERSAIE 2021 a cura della redazione
La 38a edizione di Cersaie ha inaugurato il ritorno in presenza per le fiere di settore, portando a Bologna le ultime novità nel campo della ceramica e dell’arredo
Bentornato, arredobagno!
L
unghe code all’ingresso per i controlli di temperatura e green pass, folla tra i padiglioni e agli stand: la 38a edizione di Cersaie si è svolta all’insegna della voglia di tornare a vedersi e incontrarsi in presenza, dopo il lungo stop alle fiere di settore imposto dalla pandemia. Dal 27 settembre al 1° ottobre hanno visitato l’esposizione bolognese quasi 63 mila persone, di cui il 38% provenienti dall’estero, nonostante il difficile contesto dei mercati internazionali e le difficoltà che permangono per gli spostamenti intercontinentali. Certo, non sono ancora i numeri delle edizioni pre-pandemia – il dato complessivo raggiunge il 56% rispetto all’edizione 2019 – ma si tratta indubbiamente di un buon “nuovo inizio” che fa ben sperare sulle prospettive di ripresa per un settore in forte crescita. Le aziende hanno fatto del proprio meglio per esporre le ultime novità all’interno di stand e allestimenti immersivi, in cui il design, le luci e i colori hanno fatto la parte del leone. Grande spazio anche agli eventi: alla Lectio Magistralis del Pritzker Shigeru Ban hanno partecipato quasi 600 persone, mentre nella Contract Hall sono stati ospitati dieci studi di architettura tra i più importanti a livello italiano ed europeo. E poi la mostra del progetto G124 voluto da Renzo Piano per la riqualificazione delle periferie con l’impegno di giovani architetti, i diciotto “Cafè della Stampa” distribuiti nell’arco dei cinque giorni, i seminari sulle lastre ceramiche alla Città della Posa, i 180 delegati del Cersaie Business.
I premi per il design
Nel corso della terza giornata sono stati assegnati i premi della 7a edizione dell’ADI Ceramics & Bathroom Design Award, pensato per valorizzare i prodotti italiani più innovativi dei comparti della ceramica e dell’arredobagno, e la seconda edizione del premio ADI Booth Design Award, che valorizza gli stand fieristici che promuovono prodotto e brand value delle aziende all’interno della fiera stessa. Quest’ultimo è stato vinto da Ceramica Sant’Agostino, Antonio Lupi, Mirage, Vallelunga & Co. e Living Ceramics. Per quanto riguarda invece l’ADI Ceramics & Bathroom Design Award, nella categoria arredobagno hanno vinto Ceramica Flaminia con Lavabo Spire (“i volumi ellittici combinano tra loro forme morbide e asimmetriche creando un lavabo che diventa un perfetto oggetto di arredo”) Arblu con Linea (“un riconoscimento alla ricerca tecnica e di design per una cabina doccia che soddisfa i bisogni di un progetto di un bagno minimale facilitando la sua installazione nel privato e nell’ospitalità”) e Relax Design con Black Label (“una strategia innovativa di design aziendale che collaborando con una squadra di designer selezionati ha realizzato sapientemente un catalogo di prodotti e proposte di arredo”). L’appuntamento è per la prossima edizione, sempre a Bologna, dal 26 al 30 settembre 2022, nella speranza che la pandemia sia stata lasciata definitivamente alle spalle. 30
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“Sono convinto che gli investimenti fatti dai 623 espositori di Cersaie 2021 abbiano avuto il miglior ritorno possibile da una fiera che ha confermato la propria importanza nazionale e internazionale presso i distributori, gli architetti, i posatori, gli operatori del real estate” — Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica
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CERSAIE 2021 visti in fiera La cabina doccia si reinventa
Sicurezza e sostenibilità Ponte Giulio ha portato a Cersaie 2021 diverse soluzioni per il bagno all’insegna della sicurezza e del comfort. Protagonista è la maniglia di sicurezza, proposta anche in grandi formati, orizzontali e verticali: quella della linea PRESTIGIO+ INTEGRA è prodotta in acciaio inox, igienico e sostenibile. Per eliminare i rischi di caduta e offrire un maggior comfort nell’area doccia l’azienda propone HUG, un sedile ribaltabile e sganciabile prodotto in tre diverse versioni per altrettante metodologie di fissaggio. Di queste due prevedono un ancoraggio per mezzo di piastre fisse, la terza prevede una piastra rimovibile che consente in pochissimo tempo di rimuovere il sedile e coprire l’attacco con una placca di design. Infine, il modulo sanitario, un sistema di installazione leggero che offre numerosi vantaggi: evita interventi edili, consente l’uso degli impianti idraulici esistenti, può essere realizzato su misura, offre maggiore flessibilità nella configurazione del bagno, può essere impiegato sia per nuovi edifici che per ristrutturazioni e consente l’ispezione degli impianti. “A Bologna abbiamo avuto la possibilità di esporre in modalità multisensoriale, provando e toccando con mano in fiera oggetti come le nuove colonne doccia, i moduli sanitari, il sedile doccia o la maniglia di sicurezza in acciaio inox”, spiega Stefano Monelli, il responsabile comunicazione dell’azienda di Orvieto.
Oltre alle cabine doccia gallery 3000, natura 4000 e pura 5000 e pura R 5000, duka presenta a Cersaie acqua 5000 new: una reinterpretazione elegante e minimale della cabina doccia più iconica dell’azienda, acqua 5000, che si rinnova nell’estetica e nella tecnologia, ridisegnando la flessibilità della stanza da bagno e conferendole una nuova funzionalità. Nella nuova versione, disponibile nelle due versioni con profili a parete o senza profili, il sistema Automatic Close & Stop – che evita urti e possibili danneggiamenti – è stato migliorato e inserito all’interno del profilo di scorrimento orizzontale, così che dall’esterno le superfici appaiono uniformi. Anche le rotelle di scorrimento, con cuscinetti a sfera regolabili in altezza, sono nascoste nel profilo orizzontale, così da poter scorrere facilmente e senza attrito. Nella versione con profili a parete, acqua 5000 new è caratterizzata da un profilo di compensazione con regolazione micrometrica: il vetro viene inserito nel profilo e fissato con due viti regolabili che consentono l’adattabilità della lastra di vetro fino a 25 mm. La superficie interna, assolutamente liscia, senza componenti o ostacoli a rilievo, facilita la cura e la pulizia della cabina doccia, esaltandone l’estetica. Le possibilità di personalizzazione prevedono differenti finiture dei profili, Cromo/Argento Lucido, Look Acciaio Inox e Nero, e due varianti di vetro: Nubes, un vetro trasparente con una serigrafia sfumata verso l’alto, e il vetro Parsol grigio Privé – un vetro Parsol grigio con serigrafia color grafite al centro e sul bordo superiore.
www.duka.it
www.pontegiulio.com
Tutte le forme del rubinetto Rubinetterie Treemme ha messo in mostra a Bologna la propria ampia offerta di rubinetti di design, a partire da Watertube, una collezione di rubinetti e soffioni doccia caratterizzata da linee essenziali e arrotondate che ricordano appunto un “tubo dell’acqua”, firmata dal designer Massimiliano Braconi. Tra le altre novità esposte nello stand dell’azienda senese, aperto da una doppia fila di rubinetti in funzione, meritano una menzione il termostatico Watt, ispirato al mondo dell’illuminazione e firmato dallo studio di architettura Q-Bic; la serie Q30, minimalista e versatile; il miscelatore 3.6, caratterizzato da una silhouette circolare e dalla cartuccia di diametro 22 mm, la più piccola cartuccia in ottone presente sul mercato. e i nuovi soffioni doccia Loop, Sipario e Origami.
www.rubinetterie3m.it 32
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Offerta completa per l’ambiente bagno Con l’obiettivo di offrire una proposta completa e coordinata, Arbi Arredobagno ha affiancato alle proprie linee di arredobagno il programma Ibra Showers, che comprende box doccia, piatti doccia, pannelli rivestimento eleganti e resistenti, vasche da bagno avvolgenti, termoarredi e accessori funzionali di design. La gamma Ibra Showers, arricchitasi recentemente dall’inserimento di box doccia con vetri da 6 e da 8 mm proposti in varie configurazioni, risulta estremamente versatile grazie anche alla possibilità di poter scegliere materiali all’avanguardia – Geacril® con finitura effetto roccia, Tekorstone® con finitura effetto ardesia, Tekno Resina®, Tekno Deimos, Laminam o Gres – con colori di tendenza e disponibili in differenti dimensioni. Abbinando l’arredo bagno Arbi con le proposte Ibra Showers, il cliente avrà la possibilità di scegliere una soluzione custom-made e completamente coordinata.
www.arbiarredobagno.it
L’arte del termoarredo L’ampia offerta di termoarredi e scaldasalviette è stata al centro dello stand di Cordivari, azienda nota per la propria capacità di innovare le forme, il design e i colori di questo oggetto sempre più presente nell’ambiente bagno – e non solo. Parola d’ordine: personalizzazione, con i radiatori d’arredo customizzabili con stampe e colori capaci di adattarsi a qualsiasi stile di interior design. Tra le novità, spiccano FEDERICA, scaldasalviette minimal, elegante ed essenziale, con elementi radianti dal diametro di 38 mm e interasse 50 mm per un’installazione ordinata e compatta; e Window, il termoarredo disegnato da Beatrice De Sanctis, nato dalla collaborazione dell’azienda con l’Università Europea del Design di Pescara e vincitore dell’iF Design Award 2020 nella categoria “BATH”. Window si caratterizza per la doppia funzionalità: da semplice e compatta piastra radiante può trasformarsi in un comodo porta asciugamani grazie alla cornice a scomparsa. Si tratta di un radiatore dai forti connotati contemporanei, con linee semplici e pulite che si integrano in uno stile attuale e ricercato. Realizzato in acciaio colorato, offre un’ampia possibilità di customizzazione e adattabilità agli ambienti bathroom.
www.cordivaridesign.it
Il fan-coil che lascia spazio alla creatività All’interno della mostra evento Contract Hall, con un allestimento ad hoc, Galletti ha portato ART-U Canvas, il fan-coil di design con pannello frontale completamente personalizzabile con qualsiasi qualsiasi colore a tinta unita, immagine o grafica ad alta risoluzione. Già selezionato all’ADI Design Index 2020, ART-U Canvas permette a designer e studi di architettura di realizzare proposte creative in perfetta sinergia con gli ambienti. StudioEffetto di Scandiano (RE), ad esempio, ha scelto ART-U Red e ART-U Black per creare ambienti in cui il contrasto cromatico e di materiali è il vero protagonista: ART-U Black, con il suo pannello in alluminio total black, si integra al meglio in un contesto minimale in cui regna lo stile; ART-U Red è collocato invece in un ambiente residenziale di carattere, ma si presterebbe anche ad arredare la sede di un brand che ne condivide l’anima appassionata. StudioEffetto lo interpreta ambientandolo in un ampio spazio, caratterizzato da differenti materiali (legno, marmo, metallo).
www.art-u.com
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SPECIALE
a cura della redazione
Ibrido è meglio? Non parliamo di automobili, naturalmente, ma di impianti termici: abbinare la pompa di calore a una caldaia a condensazione è una scelta progettuale sempre più praticata, anche grazie ai modelli performanti e ai kit proposti dalle aziende per facilitare la sostituzione degli impianti esistenti
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om’è noto, l’efficienza delle pompe di calore diminuisce con il diminuire della temperatura esterna. Questo rappresenta uno dei principali ostacoli a una maggiore penetrazione di questa tecnologia – che pure costituisce per molti versi il futuro della climatizzazione e continua a far registrare andamenti positivi nelle vendite, a tripla cifra nel 2021. Una crescita trainata soprattutto dagli incentivi per le riqualificazioni energetiche, che hanno trovato il proprio momento di massima trazione nel Superbonus 110% – di cui è stata recentemente confermata la proroga a tutto il 2023. La pompa di calore dà il meglio di sé in edifici ben isolati e coibentati: il Superbonus costituisce quindi un’occasione perfetta per abbinare i due interventi trainanti – isolamento dell’involucro e sostituzione dell’impianto di riscaldamento – e ottenere un’abitazione efficiente, con bassi consumi energetici e senza l’impiego di combustibili fossili, anche in abbinamento a un impianto fotovoltaico con accumulo e sistemi radianti come terminali. Non sempre però questo risultato progettuale “ideale” è possibile
SISTEMI IBRIDI da raggiungere: ogni edificio costituisce un caso a sé e sono molti gli ostacoli che possono sconsigliare di eliminare del tutto un generatore a combustibile. Ad esempio, negli edifici vincolati o di interesse storico-architettonico, come in molti centri storici italiani, spesso non è possibile applicare un isolamento termico a cappotto. Senza contare, appunto, le condizioni climatiche: nelle giornate più fredde la potenza della pompa di calore rischia di essere insufficiente a soddisfare il fabbisogno di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. Di conseguenza, per accelerare la diffusione delle PdC e favorire la sostituzione degli impianti termici esistenti, che sono ancora in gran parte obsoleti, si sta facendo largo l’opzione degli impianti ibridi: una soluzione progettuale che prevede, appunto, la combinazione di una pompa di calore e di una caldaia a condensazione, che interviene come “generatore complementare”, permettendo anche di ridurre la taglia della PdC da installare. I sistemi ibridi riescono infatti a combinare l’efficienza termodinamica delle pompe di calore ad aria, in condizioni climatiche miti, con l’efficacia delle caldaie, capaci di fronteggiare invece condizioni climatiche più gravose, che si verificano soltanto in un numero ridotto di ore all’anno.
Figura 1. Zone di funzionamento di un apparecchio ibrido in base alla temperatura esterna. Fonte: Assotermica, I sistemi ibridi per riscaldamento
Figura 2. Schema concettuale di un impianto con apparecchio ibrido con produzione combinata di ACS. Fonte: Assotermica, I sistemi ibridi per riscaldamento
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SPECIALE In altre parole: un sistema ibrido permette di far produrre l’energia termica richiesta al sistema che di volta in volta è più vantaggioso in base alla particolare condizione di funzionamento, permettendo un’ottimizzazione in qualsiasi condizione climatica. La produzione dell’acqua calda sanitaria può essere affidata sia a entrambi i generatori, in modalità combinata, sia demandata alla sola caldaia o alla pompa di calore. Di solito la pompa di calore opera prioritariamente per il riscaldamento: la caldaia interviene in integrazione quando la PdC non è in grado di soddisfare i fabbisogni dell’impianto. Quando è vantaggioso un sistema ibrido? Nelle ristrutturazioni, specialmente in edifici condominiali, sostituire la centrale termica con una pompa di calore richiederebbe macchinari di taglia
Occhio alle agevolazioni fiscali Per poter rientrare nelle agevolazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche (Superbonus 110% o Ecobonus 65%), entro il limite massimo di 30 mila euro per unità immobiliare, i sistemi ibridi devono rispettare i seguenti requisiti (vedi tabella di sintesi in Figura 3): • L’intervento deve configurarsi come sostituzione integrale o parziale del vecchio impianto termico e non come nuova installazione. • Il sistema ibrido deve essere costituito da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, realizzati e concepiti per funzionare in abbinamento tra loro; • Il rapporto tra la potenza termica utile nominale della pompa di calore e la potenza termica utile nominale della caldaia deve essere ≤ 0,5. • Per interventi con data di inizio lavori antecedente al 6 ottobre 2020, il coefficiente di prestazione (COP) della pompa di calore deve essere maggiore o uguale ai valori minimi fissati nell’allegato I al D.M. 6/08/2009. Per interventi successivi, il COP deve essere maggiore o uguale ai valori minimi fissati nell’allegato F al D.M. 6/08/2020; • La caldaia deve essere del tipo a condensazione e il rendimento termico utile, a carico pari al 100% della potenza termica utile nominale, deve
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Figura 3. Sistemi ibridi e Ecobonus: requisiti tecnici e documentazione necessaria per lavori a partire dal 6/10/2020. Fonte: Vademecum ENEA
essere ≥ 93 + 2 log Pn. • Per interventi con data di inizio lavori a partire dal 6 ottobre 2020, la potenza termica complessiva dei nuovi generatori installati, nel caso specifico solo la somma delle potenze delle caldaie a condensazione, non può superare per più del 10% la potenza dei generatori sostituiti, salvo che l’incremento di potenza sia motivato con la verifica dimensionale dell’impianto di riscaldamento eseguita ai sensi della norma UNI 12831. Nel caso di generatori di calore unifamiliari combinati (climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria), sono ammesse potenze nominali fino a 35 kW. • Ove tecnicamente compatibile, sono installate valvole termostatiche a
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bassa inerzia termica (o altro sistema di termoregolazione di tipo modulante agente sulla portata) su tutti i corpi scaldanti, corredate dalla certificazione del fornitore, ovvero altro sistema di termoregolazione per singolo ambiente (di tipo modulante e agente sulla portata). • Il sistema di distribuzione è messo a punto ed equilibrato in relazione alle portate. Per interventi con data di inizio lavori a partire dal 6 ottobre 2020, tale requisito è richiesto e va riportato nell’asseverazione per impianti di potenza termica utile della caldaia superiore a 100 kW. Per maggiori informazioni si rimanda al Vademecum ENEA sui sistemi ibridi, disponibile online.
SISTEMI IBRIDI elevata, considerato che le pompe di calore sono costose in termini di potenza installata. D’altro canto, la sempre maggiore quota rinnovabile imposta obbligatoriamente negli edifici di nuova costruzione spinge i progettisti ad applicare i sistemi a pompa di calore in contesti sempre più numerosi. Laddove l’integrazione del solare non porta a risultati soddisfacenti in termini di efficienza energetica, come negli edifici maggiormente energivori – come quelli non perfettamente isolati o comunque in classi energetiche più basse della B – il sistema ibrido può rappresentare la soluzione ideale per soddisfare la quota rinnovabile: la caldaia a combustibile permette di sopperire ai picchi di richiesta, mentre la pompa di calore fornisce la maggior parte dell’energia richiesta in condizioni di funzionamento “normali”. In più, i sistemi ibridi possono lavorare sia con basse che con alte temperature di mandata, e quindi possono essere usati facilmente sia in impianti di nuova costruzione, sia in sostituzione di generatori di calore in impianti esistenti. Le sole pompe di calore, al contrario, non possono funzionare in impianti ad alta temperatura. Bivalenza, limite e trivalenza Il punto di intersezione tra la potenza richiesta dagli ambienti da riscaldare in funzione della temperatura esterna e la potenza erogata dalla pompa di calore è detto “temperatura di bivalenza”: al di sopra di questa temperatura, la pompa di calore riesce a soddisfare da sola il fabbisogno dell’impianto. Quando si scende al di sotto, interviene la caldaia per sopperire al deficit di potenza della PdC, che continuerà comunque a lavorare al 100% del carico. Se la temperatura esterna dovesse raggiungere la temperatura limite operativa al di sotto della quale la PdC non può funzionare (circostanza piuttosto rara, dato che la temperatura limite si aggira tipicamente attorno a -25 °C), sarà la sola caldaia a soddisfare interamente le richieste dell’impianto (vedi Figura 1). Un terzo punto di regolazione da tenere presente è il punto di trivalenza, ovvero la temperatura alla quale è indifferente riscaldare gli ambienti utilizzando uno o l’altro dei generatori. Configurazione dell’impianto ibrido È bene specificare che un sistema ibrido non è semplicemente una “somma” tra apparecchi e tecnologie diverse, ma un sistema integrato, i cui componenti devono dialogare con un sistema di gestione unico (Figura 2). Le configurazioni più frequenti sono tre: 1. unità interna con il condensatore della pompa di calore, la caldaia a condensazione e la scheda di controllo (ed eventualmente anche il serbatoio per l’accumulo dell’ACS); 2. tutti i componenti della PdC nell’unità esterna, con un collegamento idraulico verso l’unità interna; 3. monoblocco, interna o esterna.
Parola ai produttori “Il sistema ibrido, che Baxi ha sviluppato partendo dall’analisi delle specificità climatiche italiane, sfrutta la possibilità di far intervenire la fonte energetica più performante in un dato momento, scegliendo tra le diverse fonti disponibili (sole, aria o gas) senza alcuna interruzione di sistema. Infatti, anche in condizioni climatiche particolarmente rigide, per Giorgio Cavara gestire in modo efficiente le necessità di riscaldamento e la produzione ACS, interviene la caldaia a condensazione per garantire un’assoluta affidabilità e continuità di servizio. Il sistema ibrido garantisce, quindi, il comfort sempre e nel modo più efficiente”. — Giorgio Cavara, Product Marketing Manager Residential Baxi “I sistemi ibridi Paradigma sono adatti all’uso domestico, ideali per abitazioni di medie e grandi dimensioni per soluzioni flessibili e modulabili. L’efficienza è sempre garantita da una gestione intelligente della regolazione, di semplice gestione grazie all’utilizzo della App SPA. Se integrati con i pannelli solari termici con tecnologia sottovuoto “Aqua”, raggiungono rendimenti unici sul mercato. Inoltre, se si interviene su edifici dove i sistemi tradizionali non consentono il salto di due classi Roberto Filippi energetiche, dove non è previsto l’intervento sull’involucro o non si può intervenire pesantemente sull’impiantistica esistente, un sistema ibrido Paradigma è la soluzione che permette di garantire il giusto comfort e i vantaggi delle agevolazioni fiscali.” — Roberto Filippi, Direttore Commerciale Paradigma “I sistemi ibridi Buderus sono estremamente versatili poiché si adattano alle condizioni esterne, ai costi energetici e alle reali necessità, attivando autonomamente la tecnologia più adatta, garantendo il massimo comfort e un grande risparmio. Inoltre garantiscono grande affidabilità anche in caso di interventi di manutenzione o guasti, poiché la presenza di due generatori assicura una maggiore continuità di esercizio. Infine, grazie alla reversibilità di funzionamento della pompa di calore, se l’impianto è già predisposto per distribuire acqua raffrescata – o eventualmente prevedendo alcune modifiche e integrazioni del sistema di distribuzione – la pompa di calore stessa può essere utilizzata anche durante la stagione estiva per rinfrescare gli ambienti.” — Giacomo Confalonieri, Product Manager per i sistemi ibridi e la termoregolazione Buderus “I sistemi ibridi sono una preziosa risorsa per ottenere un effettivo risultato nelle riqualificazioni energetiche. La tipicità degli impianti attualmente installati operanti ad alta temperatura, e la sostanziale impossibilità di riconvertirne la maggior parte in sistemi a bassa temperatura, impone l’esigenza di disporre di sistemi caratterizzati da elevata efficienza energetica (classe ErP A++), in grado però di operare ad alta temperatura assicurando il comfort. Legato al tema del comfort ascriviamo anche il concetto di certezza del servizio ACS. In questo ambito i sistemi ibridi, dopo aver Massimo Ghisleni assicurato un prolungato periodo di funzionamento in PdC, offrono mediante l’impiego della caldaia a condensazione il completamento del servizio richiesto, senza soluzione di continuità. Il mix di vettori energetici utilizzati per produrre elettricità in Italia e in Europa rende conveniente una pompa di calore rispetto ad una caldaia a condensazione, ma considerando il confronto tra sistemi ibridi e sistemi solo elettrici, tale vantaggio tende ad annullarsi.” — Massimo Ghisleni, Tecnico commerciale Sime
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SPECIALE che cosa offre il mercato “Take it easy” AR-Therm presenta la nuova gamma di sistemi ibridi “Easy Hybrid” realizzata per soddisfare le esigenze di installazione e per ottenere il massimo dei benefici e dell’affidabilità. Gestiti dal “kit interfaccia Easy Hybrid”, i sistemi Easy Hybrid sfruttano al meglio l’efficienza della caldaia a condensazione e della pompa di calore nel rispetto delle normative di detrazione fiscale Superbonus 110%, Ecobonus 50% e 65% e Conto termico 2.0. Il sistema ibrido Easy Blue Hybrid è un sistema progettato dalla combinazione tra la pompa di calore AR-MB/A inverter R32 aria/acqua (monoblocco) e la caldaia a condensazione ad alta prestazione BLUE. Grazie all’utilizzo dell’innovativo “kit interfaccia Easy Hybrid” è possibile individuare il set up ideale per qualsiasi tipologia di impianto ottenendo sempre il massimo del rendimento sia in riscaldamento che in raffrescamento. Easy Green Hybrid è sistema è l’integrazione perfetta tra la pompa di calore AR-MB/A inverter R32 aria/acqua (monoblocco) e la caldaia a condensazione GREEN EVO. Anche per questo sistema, il “kit interfaccia Easy Hybrid” è l’elemento fondamentale che modula e coordina la caldaia e la pompa di calore ottenendo in ogni situazione climatica il massimo del comfort e il minimo dei consumi.
www.ar-therm.com
Installazione facile grazie al kit Baxi ha lanciato un nuovo accessorio, il kit Hybrid Auriga, pensato per facilitare la riqualificazione energetica di impianti di riscaldamento e produzione di ACS pre-esistenti in appartamenti, abitazioni singole e villette. Insieme a una caldaia a condensazione della gamma Luna Duo-tec E e a una pompa di calore monoblocco Auriga, il kit permette di creare un sistema “Factory Made” con le stesse caratteristiche di un sistema ibrido. Dall’integrazione di diverse tecnologie (pompa di calore aria/acqua e caldaia a gas a condensazione), il Kit Hybrid Auriga crea un sistema integrato in un’unica soluzione dalle dimensioni compatte. Il sistema ibrido consente di ottimizzare l’economia di esercizio, prediligendo il migliore generatore di energia in una data situazione (sulla base delle condizioni meteo-climatiche e di impianto presenti) e andando a richiedere energia alla caldaia solo durante i periodi più freddi dell’anno, o quando la pompa di calore non riesce a soddisfare le richieste dell’impianto. Il kit si caratterizza per la facilità di installazione (non sono necessarie opere murarie né spostamenti dei raccordi idraulici), per la compattezza (è alto solo 18 cm, 21 cm con kit di estensione chiusura inferiore Luna Duo-tec E), per la presenza di filtro defangatore magnetico, sonda esterna e pannello comandi digitale remoto con display LCD a colori retroilluminato forniti di serie, pompa di circolazione ad alta prevalenza per circuito secondario e compatibilità con caldaie della gamma Luna Duo-tec E (1.12, 1.24, 1.28, 24, 28, 33) e pompe di calore aria-acqua monoblocco inverter Auriga da 7 e 9 kW. Il nuovo sistema ibrido Baxi viene gestito da Think easy 2.0, un’interfaccia che permette di gestire l’impianto e monitorare il corretto funzionamento di tutti i componenti idraulici ed elettrici massimizzando il funzionamento della pompa di calore per il raggiungimento del miglior comfort ambientale.
www.baxi.it
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SISTEMI IBRIDI Completa personalizzazione Buderus, marchio della divisione Termotecnica del Gruppo Bosch, da sempre è impegnato nella progettazione di soluzioni di sistema pensate per rispondere alle reali esigenze dei clienti. All’interno del portafoglio prodotti sono presenti i sistemi ibridi completamente personalizzabili, innovativi e integrabili con un’ampia gamma di accessori. In particolare, Buderus mette a disposizione due diversi tipi di soluzioni: generatori ibridi combinati o per libero abbinamento con serbatoi esterni per la produzione di acqua calda sanitaria. In entrambi i casi è possibile strutturare l’impianto scegliendo nell’ampia gamma di caldaie a condensazione, murali o a basamento, pompe di calore, collettori solari, accumulatori e il meglio della termoregolazione Buderus. Il nuovo sistema ibrido GBH212 combina la caldaia a condensazione a basamento Logano plus GB212 e la pompa di calore Logatherm WPL..AR e rappresenta la soluzione perfetta per riqualificare edifici con vecchie caldaie a basamento senza dispendiose modifiche impiantistiche. Per aumentare ulteriormente l’efficienza dell’impianto e sfruttare una fonte di energia rinnovabile aggiuntiva, è possibile abbinare il sistema ibrido al solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. Inoltre, il dispositivo di termoregolazione Buderus HM200 permette di gestire in maniera efficiente ed automatica caldaia e pompa di calore, decidendo di volta in volta quale generatore attivare o se attivarli entrambi.
www.buderus.it
Soluzione universale per trasformare la vecchia caldaia Chaffoteaux, azienda del Gruppo Ariston Thermo, propone Arianext M Hybrid Universal Link: una soluzione universale per trasformare ogni modello di caldaia (comprese le vecchie versioni a basamento) in un moderno impianto domotico per il riscaldamento efficiente. Il sistema Chaffoteaux – già predisposto per integrare un eventuale tetto fotovoltaico – è composto da una pompa di calore e da un energy manager che sceglie di volta in volta il modo più efficiente ed economico per riscaldare casa con il minor consumo. In pratica, in base alla temperatura esterna, costi del combustibile e dell’energia elettrica (inseriti nel software) l’energy manager calcola automaticamente il rendimento di ogni generatore e attiva ogni volta la combinazione di funzionamento più conveniente. È però la pompa di calore ad assicurare quasi per intero il fabbisogno energetico di un’abitazione media per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda, con un rendimento superiore al 300%. Da remoto, l’app ChaffoLink permette di impostare e gestire la programmazione giornaliera o settimanale della temperatura, verificando i consumi in tempo reale. In casa, l’accensione dell’impianto di riscaldamento e la temperatura di ogni stanza possono essere governate anche con gli assistenti virtuali di Google e Amazon.
www.chaffoteaux.it
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SPECIALE che cosa offre il mercato Adatta a tutti i tipi di riscaldamento Atria, la nuova proposta ibrida di Maxa, permette di avere un sistema ibrido perfettamente aderente alle normative vigenti e in grado di offrire un alto livello di rendimento. Atria offre versatilità, riduzione dei consumi, rispetto per l’ambiente grazie alla pompa di calore in gas R32. Ideale per un’installazione domestica-residenziale, soprattutto in situazioni dove è necessaria la sostituzione su un impianto già esistente. La gamma Atria prevede la possibilità di scelta tra caldaia da interno o da esterno ed è adatta per tutti i tipi di riscaldamento domestico: impianto radiante, radiatori, fancoil. Le sue principali caratteristiche sono: • ideale per la sostituzione di impianti esistenti; • versatilità; • riduzione dei consumi; • rispetto per l’ambiente; • risparmio garantito; • possibilità di scelta tra caldaia da interno e da esterno; • sostenibilità ambientale e diminuzione delle emissioni di anidride carbonica.
www.maxa.it
Combinazione intelligente di tecnologia ed efficienza I sistemi ibridi Paradigma sono adatti all’uso domestico, ideali per abitazioni di medie e grandi dimensioni e uniscono la tecnologia della pompa di calore ai vantaggi della caldaia a condensazione, per soluzioni flessibili e modulabili in grado di dare risposta a tutte le esigenze. La tecnologia ibrida Paradigma premia l’investimento anche con i vantaggi delle agevolazioni fiscali di Ecobonus, Superbonus e Conto Termico. In particolare, i sistemi ModuLibra abbinano in modo intelligente la pompa di calore Libra alla caldaia a condensazione, nelle opzioni Modula Plus o Modugas. L’efficienza è sempre garantita da una gestione intelligente della regolazione, che alterna in modo efficace la funzione dei due generatori sulla base delle condizioni climatiche e dei fabbisogni di riscaldamento e acqua calda sanitaria. La regolazione del sistema è inoltre di semplice gestione grazie all’utilizzo della App SPA. I sistemi ibridi ModuLibra, se integrati con i pannelli solari termici con tecnologia sottovuoto Aqua Plasma e Star, raggiungono rendimenti elevati anche quando le condizioni climatiche sono particolarmente rigide. Inoltre, il brevetto Aqua Solar System rappresenta una soluzione 100% ecosostenibile: non utilizza sostanze chimiche antigelo ma solo acqua come liquido termovettore, sfruttando un’energia pulita, gratuita e sempre disponibile.
www.paradigmaitalia.it
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SISTEMI IBRIDI Componibile e ultra-compatto SIME allarga ulteriormente la propria offerta di soluzioni ibride compatte presentando Hybrid Wall, il nuovo puffer brevettato per sistemi ibridi componibili che scompare dietro la caldaia. In soli 9 centimetri di profondità integra le funzioni di disgiuntore idraulico e accumulo inerziale per la pompa di calore, garantendo a quest’ultima un funzionamento ottimale in tutte le condizioni di impianto. Grazie alla specifica configurazione idraulica di Hybrid Wall, la pompa di calore si trova ad operare sempre sul flusso di ritorno dall’impianto mantenendo così un’elevata efficienza anche negli impianti a radiatori. L’elettronica di termoregolazione dell’intero sistema, inclusa in caldaia, attiva automaticamente il bruciatore per integrazione o per sostituzione completa, sulla base della temperatura esterna e della convenienza. Hybrid Wall si adatta ad ogni esigenza permettendo di combinare pompe di calore e caldaie a condensazione selezionate opportunamente tra l’ampia offerta di potenze e modelli SIME. I comandi remoti opzionali SIME HOME PLUS o SIME SMART, con Wi-Fi e App Sime Connect, sono infine i perfetti complementi per ottenere il massimo comfort e risparmio energetico.
www.sime.it
Per semplificare la sostituzione degli impianti esistenti HYBREER 3 di Unical è un sistema ibrido per riscaldamento/ raffrescamento ambienti e produzione ACS, concepito specificatamente per semplificare la sostituzione della caldaia di impianti di climatizzazione esistenti. È composto da: pompa di calore aria-acqua, kit di connessione idraulica, caldaia murale combinata a condensazione. Offre la possibilità di configurare la produzione di ACS in sistemi di accumulo esterni al servizio della pompa di calore e altre fonti rinnovabili come il solare termico. La pompa di calore è il modello aria-acqua HP_OWER ONE 70R/90/120R full inverter ad alta efficienza, made in Italy, supercompatta per installazione esterna. La caldaia a condensazione è invece KONm 24/35, disponibile anche in versione ad incasso (KONm INC) o con bollitore (KON B 28) con scambiatore in alluminio ultrapiatto, bruciatore a premiscelazione totale modulante. Il kit di connessione idraulica HYBREER comprende: • collettore/compensatore idraulico; • coibentazione per applicazioni caldo/freddo; • valvole di non ritorno; • staffa di fissaggio; • installazione a vista con copertura in lamiera verniciata bianca; • installazione a incasso con cassetta dedicata (opzionale); • kit circolatore di rilancio (opzionale); • kit relè per gestione caldaia di soccorso in relazione alla temperatura esterna.
www.unicalag.it
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SPECIALE che cosa offre il mercato Flessibilità e rapidità di installazione Le soluzioni ibride di Vaillant che nascono dall’unione delle migliori tecnologie e prevedono l’integrazione di due fonti di energia – il gas naturale e l’elettricità – sono concepite per offrire massimo comfort e sempre più elevata efficienza energetica, presentando ingombri ridotti e garantendo massima semplicità e rapidità di installazione. Tutti i prodotti Vaillant si integrano perfettamente e questo rende la composizione del sistema ibrido estremamente flessibile, per adattarsi alle necessità abitative di ogni singolo edificio. Il sistema ibrido Vaillant, composto dalla caldaia a condensazione murale ecoTEC plus VMW (30 e 35 kW) e dalla pompa di calore aroTHERM monoblocco (5 e 8 kW) è la soluzione ideale per le ristrutturazioni, in particolare di appartamenti, che sfrutta due diversi tipi di alimentazione: gas naturale ed elettricità. Queste due unità, integrate a sistema, assicurano riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria massimizzando comfort sanitario, efficienza energetica e guadagno di spazio nell’abitazione. Tutto con la massima semplicità e rapidità di installazione. La regolazione e la gestione dell’impianto avvengono – anche da remoto e con possibilità di utilizzare i comandi vocali – attraverso la nuova centralina climatica sensoCOMFORT VRC 720, capace di ottimizzare le prestazioni dell’intero sistema e pensata per fornire all’utente la miglior esperienza nella gestione del comfort.
www.vaillant.it
Rapido da installare e ultra-compatto Vitodens 100-E Hybrid è il sistema ibrido ultra-compatto e di rapida installazione per applicazioni residenziali monofamiliari. Il sistema è espressamente concepito per il funzionamento combinato tra la pompa di calore monoblocco Vitocal 100-A (modello A-06) e le caldaie a condensazione Vitodens 100-E da 25 kW. Adatto alla sostituzione integrale o parziale del vecchio impianto termico esistente per soddisfare il fabbisogno di riscaldamento, raffrescamento (se richiesto) e la produzione di acqua calda sanitaria istantanea da parte della caldaia, con logica di funzionamento possibile sia alternato che parallelo. La pompa di calore Vitocal 100-A soddisfa il fabbisogno termico in maniera efficiente e conveniente fino a una temperatura esterna impostabile, sotto la quale viene automaticamente attivata la caldaia Vitodens. La produzione di acqua calda sanitaria è prevista tramite la caldaia Vitodens. Ideale per la sostituzione di impianti autonomi in appartamenti condominiali. Grazie al grado di protezione elettrica IPX5 e alla profondità di soli 249 mm della caldaia Vitodens 100-E, il sistema ibrido Vitodens 100-E Hybrid si presta alla massima flessibilità di montaggio. Infatti la nuova caldaia può essere installata sia dentro casa, ad esempio all’interno del pensile della cucina, sia all’esterno, tanto in un luogo parzialmente protetto come un balcone riparato, quanto in un box a incasso nuovo o esistente. Il controllo per sistemi ibridi Living Hybrid Control (accessorio) ottimizza il funzionamento ibrido in base a indici economici e assicura gestione e monitoraggio completo del sistema in riscaldamento, in raffrescamento e in produzione di ACS per la massima sicurezza e flessibilità di esercizio. www.viessmann.it
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DI CHE COSA È FATTO UN AMBIENTE BAGNO? Dalla ceramica all’acciaio inossidabile, passando per le resine e i polimeri sintetici: breve rassegna dei materiali più utilizzati e delle loro caratteristiche biettivo di questa rubrica, fin dalla sua prima uscita, è stato quello di trattare nel modo più “esteso” possibile il concetto di sicurezza, per tale ragione crediamo sia utile affrontare, pur nei limiti di spazio disponibile, il tema dei materiali impiegati nei manufatti destinati al bagno, in modo da offrire un “vademecum” utile sia all’utente sia al tecnico progettista o installatore. La stanza da bagno, sala da bagno, o semplicemente bagno oppure toilette, è un locale adibito alla sede di apparecchi igienici, che nel corso del tempo ha assunto sempre maggior rilievo nel contesto delle case private assorbendo influenze che derivano dal living, subendo quindi le mode e le tendenze di gusto.
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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 5 - OTTOBRE 2021
Dovendo trattare di materiali, il primo aspetto da affrontare è la distinzione tra il rivestimento e il pavimento, gli apparecchi igienici e i complementi di arredo con gli accessori. Del resto, questa puntualizzazione evidenzia la sequenza con cui un bagno viene configurato. I rivestimenti Iniziamo quindi questa trattazione ponendo la nostra attenzione ai rivestimenti, con la puntualizzazione che in questo testo non verranno presi in considerazione i materiali naturali come pietre o legni. Quando pensiamo al rivestimento o al pavimento di un ambiente bagno il pensiero ci suggerisce immediatamente la ceramica. Le mattonelle, anche se condizionate dalle mode per quanto riguarda colori, formati e dimensioni, rappresentano
sostanzialmente una scelta scontata. La diversa concentrazione dei componenti, come argille, feldspati, sabbia silicea, ossidi di ferro, allumina e quarzo, determina il colore del supporto di base che potrà essere tendente al “rosso” o al “bianco”. Il processo di produzione prevede la pressatura della miscela, la smaltatura superficiale quindi, in base alle modalità di produzione e delle temperature di cottura, otteniamo le “mono-cotture”, classiche mattonelle da pavimentazione brillanti e con una superficie molto resistente, o le “bi-cotture”, che offrono un aspetto più brillante, un peso minore, ma una superficie più delicata, quindi più indicata per rivestire le pareti. Sebbene prodotto con gli stessi materiali, differisce dalle ceramiche il “grès naturale”. In questo manufatto, la differenza viene determinata principalmente dalla temperatura di cottura che oscilla tra i 1150 e i 1250 °C. In questo modo si determina la “ceramizzazione” dell’impasto, che gli attribuisce le tipiche caratteristiche di resistenza alle abrasioni, durezza dell’impasto e impermeabilità. Una delle alternative alle piastrelle in ceramica è un manufatto antico, recentemente tornato in voga: le “cementine”, o pastine di cemento. Si tratta di mattonelle a più strati che, introdotte nel mercato alla fine dell’Ottocento, ancora oggi vengono realizzate con un processo manuale sostanzialmente immutato. Su una base composta con sabbia e cemento portland, sistemata in una forma, viene “posata” una miscela di polvere di marmo bianco, cemento bianco, sabbia e pigmenti di prima qualità. Al composto si applica un’adeguata pressione che produce il calore sufficiente per fondere i materiali della miscela. Per chi non amasse le mattonelle e fosse alla ricerca di qualcosa di più naturale, la ceramica e le “cementine” possono essere sostituite dall’intonaco, ovvero, il “cemento crudo”. In pratica si tratta di un rivestimento a 3 strati dello spessore com-
preso tra 3 e 4 centimetri dall’aspetto continuo e vellutato a base di cemento, terre naturali, cere e calce. Certo si tratta di una soluzione adatta al rivestimento delle pareti, e richiede una continua manutenzione, ma dona un effetto molto particolare all’ambiente. Se invece cerchiamo prodotti più tecnologici, la fibra di vetro, il tessuto-non-tessuto o il vinile sono i materiali con cui vengono realizzate le carte da parati destinate all’uso in bagno, sottoposte a trattamenti di impermeabilizzazione prima e dopo la posa. Optare per la carta da parati anche in bagno vuol dire ottenere pareti decorative e scenografiche, grandi superfici di colore, che si estendono dal pavimento al soffitto, uniformi e prive di fughe. Infine per quanto riguarda il pavimento rimane da citare la resina, ovvero un polimero termoindurente con reazione a temperatura ambiente. Solitamente la formulazione prevede l’impiego di due agenti: la resina liquida base e l’indurente che contiene gli agenti polimerizzanti e catalizzatori come epicloridrina e l’idrossido di sodio. In alcuni casi a questi vengono aggiunti pigmenti colorati o altri inerti, ne esistono di diversi tipi e i più diffusi sono: • resina cementizia, ideale per le pavimentazioni, resistente a urti, umidità e oli; • resina epossidica, usata anche per le pareti e l’arredamento; • resina acrilica, perfetta per gli ambienti umidi e la più utilizzata per i bagni. I sanitari Concluso il capitolo “rivestimenti”, possiamo orientare la nostra attenzione ai materiali con cui viene realizzato ciò che probabilmente rappresenta l’essenza stessa della sala da bagno: vasi sanitari, bidet, lavabi, piatti doccia o vasche. Per vasi e bidet, esistono ben poche alternative: l’acciaio N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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Sicurezza in Bagno pendentemente dalle valenze tecniche e dalle caratteristiche chimiche, ciò che valorizza maggiormente questi materiali è la loro straordinaria versatilità e la varietà materica, che li rende adatti a qualsiasi forma e contesto. Il successo di questi materiali è dimostrato anche dalla proliferazione dei nomi commerciali con cui le diverse marche identificano questi minerali sintetici; per i compositi abbiamo: “Mineralmarmo”, “Silexpol”, mentre per i solid surface la scelta si amplia: Corian, Hanex, Pietra luce, Betacril, Hi-macs, Staron, Avonite, Krion, Tecnoril, Crystalplant.
inossidabile, adatto a luoghi come carceri o aree ad alto traffico di persone, o la porcellana sanitaria. Quest’ultima è un particolare tipo di ceramica formata da un impasto di caolino, feldspato e quarzo. Viene definita anche porcellana “dura” o “forte”, e ha come caratteristiche principali la capacità di non assorbire ciò con cui viene a contatto e l’elevata resistenza ai reagenti chimici. L’impasto in polvere, una volta reso fluido con l’aggiunta di acqua, viene “colato” in stampi per ottenere la forma desiderata e, una volta essiccato, viene cotto a una temperatura maggiore di 1280 °C. Se invece rivolgiamo la nostra attenzione ai lavabo, ai piatti doccia, e soprattutto alle vasche, allora la scelta si amplia. Le vasche da bagno non possono essere realizzate con la porcellana sanitaria, mentre trovano nell’acciaio vetrificato e nei materiali compositi, o gli acrilici in genere, i materiali più adatti, perché consentono la realizzazione di oggetti molto grandi con superfici articolate. Anche i lavabo e i piatti doccia hanno beneficiato dello sviluppo dei nuovi materiali, e oggi sul mercato sono disponibili articoli in solid surface – una resina composta di 1/3 di polimetilmetacrilato e 2/3 di pigmenti di allumina triidrato – o in composito minerale – composto di 3/4 di pietra dolomitica e 1/4 di resina sintetica, con trattamento superficiale che può essere il “gelcoat” o altre resine – e infine in acrilico – polimetilmetacrilato in lastre per termoformatura. L’avvento di questi materiali ha contribuito a influenzare lo stile dei prodotti, spingendo ad affinare e migliorare anche la tecnica produttiva dei materiali tradizionali per ottenere forme e spessori impensabili fino a qualche anno addietro. Indi46
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Arredi e complementi Terminato anche il capitolo dei sanitari, non resta che citare i materiali impiegati per realizzare gli arredi e i complementi. In questo caso abbiamo una certa varietà determinata dalla molteplicità dei prodotti e delle soluzioni disponibili. Per tale ragione ci limiteremo a elencare sinteticamente i prodotti più comuni indicando per ogni tipologia i materiali con cui vengono normalmente realizzati. Per gli specchi, abbiamo a parte il vetro o il cristallo, l’alluminio o i pannelli in fibra di legno qualora fossero muniti di cornici. Per ambiti particolari gli specchi vengono realizzati anche in acciaio inossidabile con trattamento di lucidatura a specchio. Anche i contenitori, o i mobili che non sono mai completamente spariti, vengono realizzati con gli stessi materiali. Quelli che un tempo erano gli “accessori da bagno” venivano realizzati con termo-plastici come “ABS” – acrilonitrile butadiene stirene, ottenuto dalla polimerizzazione del gruppo acrilonitrile-stirene con il butadiene – “Nylon” – ovvero poliammide – mentre oggi quei pochi accessori ancora in voga sono realizzati in acciaio o acciaio inossidabile, e più raramente in zamak – una lega di zinco a cui sono aggiunti altri metalli come alluminio, magnesio e rame. Ovviamente spesso capita che questi materiali si trovino combinati nello stesso oggetto. In poliuretano vengono realizzati parti di contenitori o pannelli di chiusura di mobili, mentre i sedili dei vasi sanitari e talvolta i sedili doccia o gli sgabelli sono realizzati con resine termoindurenti – le più comuni sono le ureiche e le melamminiche, che si ottengono per condensazione della formaldeide rispettivamente con urea e con melammina. Per concludere, è utile citare un nuovo materiale: “Paperstone” – composto realizzato con carta e cartoni riciclati resi poltiglia uniti da resine di origine vegetale – che si rivela particolarmente adatto per la realizzazione di pannelli, rivestimenti e contenitori.
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Case History a cura della redazione
LA CLIMATIZZAZIONE DEL
CENTRO VACCINALE ALLA FIERA DI BRESCIA
Per raffrescare gli oltre 15 mila metri quadrati di uno degli hub vaccinali più grandi d’Europa è stato scelto un nuovo chiller Daikin da 1200 kW
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uello della Fiera di Brescia è stato uno degli hub vaccinali più grandi d’Italia e d’Europa: inaugurato ad aprile 2021 nei 15.300 metri quadrati di Immobiliare Fiera (ex Brixia Expo), il centro vaccinale è rimasto attivo fino al 17 settembre. A pieno regime, ha raggiunto il traguardo di 6.100 vaccinazioni al
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giorno, con 75 linee vaccinali e una media giornaliera di 3.250 somministrazioni. Per consentire il proseguimento della campagna vaccinale anche durante la stagione estiva, l’impianto di climatizzazione del polo fieristico è stato completamente rinnovato, smantellando i chiller installati precedentemente e aumentando la potenza frigorifera totale grazie al nuovo chiller EWAD H12 TZ XRC da 1200 kW di Daikin.
Il progetto
Già prima della pandemia, Fiera di Brescia aveva deciso di dotarsi di un sistema di raffrescamento per poter accogliere eventi e manifestazioni anche in periodi diversi dell’anno. Il progetto, interrotto a causa dell’emergenza sanitaria ad aprile 2020, ha preso ufficialmente il via quando, a marzo 2021, è stata indetta una gara per la fornitura e l’installazione di un impianto di refrigerazione a seguito della riconfigurazione funzionale del polo fieristico. “I poli fieristici sono immobili che sono stati concepiti in anni in cui l’economia progrediva in maniera diversa. Anche il risparmio energetico non era tenuto così in considerazione”, spiega l’ing. Luca Fornoni, che ha seguito il progetto. I sistemi migliori per uno spazio del genere? “Quelli condensati ad aria con ottimizzazione del carico tramite l’applicazione dell’inverter sul compressore”, risponde Fornoni. “Daikin ha fornito macchine semplici ma performanti e ha seguito un iter di installazione veloce e lineare, confermandosi un ottimo partner in termini di efficienza e innovazione”. L’installazione è stata eseguita da Service R.E., del gruppo Zini Impianti, realtà specializzata nell’installazione, assistenza e manutenzione impianti di climatizzazione a Brescia e partner Aerotech di Daikin.
Parola all’installatore “La difficoltà principale dell’intervento – racconta Luciano Zini della Zini Impianti di Capriolo (BS) – è stata quella di posizionare la macchina in copertura: abbiamo dovuto adottare un’autogru di un certo livello, perché oltre al peso c’erano distanze e altre particolarità a cui bisognava prestare attenzione. Gli spazi erano piuttosto risicati, tanto che la macchina ha un posizionamento trasversale in copertura. È stata messa a 45° rispetto all’andamento del tetto: essendo molto grande, non c’erano alternative. Dal momento dell’ordine abbiamo aspettato circa 60-70 giorni, e nel frattempo abbiamo predisposto tutte le tubazioni dell’impianto, in modo che al momento della posa bisognasse solo collegarle. Abbiamo fatto tutte le attività propedeutiche per arrivare coi tubi in prossimità della macchina: una volta posizionata, dovevamo perdere meno tempo per collegarla e accenderla, perché ormai eravamo praticamente già a giugno e le temperature richiedevano l’accensione. Una volta collegata, abbiamo fatto il collaudo e la macchina ha cominciato subito a funzionare. Tempo una settimana-dieci giorni dalla posa l’impianto era già acceso e funzionante. Come Zini Impianti, oltre a occuparci del collegamento della macchina, idraulico ed elettrico, ci siamo occupati di tutte le attività propedeutiche, incluso il basamento in calcestruzzo per alloggiare la macchina e l’appalto per l’autogru. Ci siamo mossi insomma come un general contractor”.
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Case History La soluzione scelta
La nuova generazione di refrigeratori ad aria con compressore monovite a inverter integrato EWAD(H) TZ X*C offre una grande flessibilità di installazione e utilizzo, alti rendimenti energetici e un controllo preciso sia nel processo di raffreddamento che nella gestione del clima. Le soluzioni adottate hanno permesso di eliminare l’impiego delle torri evaporative e, rispetto ai refrigeratori tradizionali, la serie EWAD(H) TZ X*C risulta ideale per l’applicazione in ambiti industriali e commerciali anche grazie all’eccellente efficienza ai carichi parziali. Il compressore montato su questa gamma – funzionante con refrigerante R134A, ma è disponibile anche la variante funzionante con il fluido R1234ze a basso GWP – è ottimizzato per raggiungere la massima efficienza a pieno carico. Il Variable Frequency Drive (VFD) permette la modulazione continua della velocità di rotazione del compressore: l’elettronica di questo dispositivo, integrato nel corpo
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del compressore, è raffreddata dal refrigerante che fluisce nel circuito del chiller. Operando a velocità variabili, i motori dei compressori garantiscono un alto rendimento dell’unità a qualunque percentuale di carico richiesta: in questo modo è stato possibile adattare gli spazi della Fiera ai bisogni strutturali di
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un centro vaccinale, realizzando la conversione in tempi brevi.
Capacità di raffrescamento e riduzione dei consumi
Fino alla sua chiusura lo scorso 17 settembre, il Centro Vaccinale allestito nella Fiera di Brescia è rimasto attivo tutti i giorni dalle 8.00 a 00:00, richiedendo alle nuove macchine tempi di esercizio molto più lunghi di quelli previsti nelle normali attività svolte in ambito fieristico. Di qui la necessità di installare macchine performanti e versatili, che possono lavorare e gestire meglio i diversi carichi termici, oltre a rispondere ai nuovi standard di risparmio energetico. “L’obiettivo di Daikin è da sempre quello di realizzare prodotti e soluzioni innovative, in grado di integrarsi perfettamente all’interno di ogni destinazione d’uso, garantendo comfort ed ottime prestazioni. Siamo lieti che il nostro sistema di refrigerazione sia stato scelto per dare nuova vita a una struttura che ora è parte fondamentale e centrale per la nostra ripartenza,” ha commentato Geert Vos, Presidente e Amministratore Delegato di Daikin Italy.
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News
Dal mercato
CESSIONE DEL CREDITO E CASHBACK: DA GROHE DUE NUOVE PIATTAFORME PER INSTALLATORI Tutti i clienti vorrebbero immediatamente lo sconto in fattura del 50% per i lavori di ristrutturazione edilizia che permettono di accedere agli incentivi fiscali, ma sappiamo che non sempre è facile soddisfare questa richiesta. Tra le opzioni possibili, ci si può rivolgere a una delle piattaforme online lanciate dalle aziende del settore per assistere i propri installatori partner nelle pratiche della cessione del credito. L’ultima in ordine di tempo è quella presentata da GROHE, che offre la possibilità di cedere il credito d’imposta grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo. La nuova piattaforma – accessibile al sito www.credito.grohe.it – è facile da utilizzare e promette tempi di liquidazione estremamente rapidi. Dopo l’emissione della fattura con l’importo scontato del 50% per tutti i lavori eseguiti – non solo quelli relativi ai prodotti GROHE, pari a un valore minimo complessivo di 1.000 euro da listino – bisogna registrarsi online e fornire i documenti richiesti. La pratica viene presa in carico da un team di esperti che ne verifica la correttezza. L’idoneità è attestata da un certificato rilasciato dalla piattaforma. Entro massimo 45 giorni dall’emissione del documento, l’importo viene bonificato al professionista direttamente dalla banca convenzionata con GROHE. A supporto dei professionisti interessati, è stata attivata anche una linea telefonica diretta con i consulenti dell’azienda per dare informazioni e assistenza nel caricamento delle pratiche. “Riteniamo che sia un valido strumento per incentivare i consumatori finali nella decisione di ristrutturare o migliorare la propria abitazione, per favorire l’adozione di soluzioni, materiali e tecnologie più sostenibili nell’ambito domestico”, ha commentato Marco Limongelli, Sales Director OTC/Showroom di GROHE Italia. L’azienda ha lanciato a inizio ottobre anche una piattaforma di Cashback dedicata agli installatori iscritti al programma Loyalty Club, che avranno la possibilità di chiedere un rimborso sui prodotti acquistati fino al 31 dicembre 2021: l’iniziativa è valida su tutti i sistemi di filtrazione GROHE Blue (Home, Pure e Professional) e sui sistemi di risciacquo (cassetta a incasso, Uniset e Rapid SL). Per ottenere il rimborso basta registrarsi online inserendo i propri dati, selezionare i prodotti in promozione acquistati, caricare i documenti di acquisto e inserire il codice IBAN per ricevere entro 60 giorni dall’accettazione della pratica e direttamente sul proprio conto corrente un rimborso dal valore predefinito, da utilizzare in totale libertà e senza nessuna tassa sul valore del rimborso.
Ariston: grande successo per il servizio “chiavi in mano” di sconto in fattura Ariston è stata tra le prime aziende a offrire ai propri installatori partner un servizio “chiavi in mano” per applicare lo sconto in fattura per gli interventi di efficientamento energetico, attraverso un portale online in cui il professionista può caricare le proprie pratiche relative a Ecobonus 50% e 65% e Superbonus 110%. Oltre ad avere la possibilità di caricare in modo completo e ordinato i documenti sul portale, dove possono essere consultati in qualsiasi momento per monitorare lo stato di avanzamento, gli utilizzatori del portale possono contare anche su un team di consulenti specializzati che assiste passo per passo i professionisti, riducendo la possibilità di errore. L’iniziativa ha riscosso un notevole successo tra gli addetti del settore: “Sconto La caldaia a condensazione Ariston Alteas One in Fattura di Ariston è stato fondamentale per noi, perché ci ha permesso di gestire le pratiche senza doverci collegare ad altre situazioni o enti”, commenta Marco Fabietti di 2FKlima. Dello stesso avviso Roberto Lino di Si.Ce.As, secondo cui si tratta di “un portale molto semplice ed intuitivo”. Appoggiarsi a un portale per offrire facilmente lo sconto in fattura permette anche di aumentare le vendite e la soddisfazione dei propri clienti, come sottolinea Domenico La Morgia di S.A.T La Morgia Raffaele Srl: “È stato molto utile perché se non avessimo avuto questo strumento avremmo potuto perdere molti potenziali clienti. Invece, siamo stati i primi nella nostra zona a proporre i prodotti Ariston, acquisendo nuovi clienti e mantenendo quelli che già avevamo fidelizzato. Credo che di questi tempi non si possa fare a meno di un servizio simile nella propria azienda”.
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Aquarea Tour: prosegue la formazione Panasonic sulle pompe di calore Partito il 7 settembre, l’Aquarea Tour di Panasonic dedicato agli installatori si concluderà il 30 ottobre 2021 dopo 60 tappe dal Nord Italia alle isole. Durante le singole tappe, presso le sedi di grossisti e distributori selezionati, gli installatori hanno la possibilità di vedere in funzione le pompe di calore aria-acqua della gamma Aquarea, di conoscerne meglio caratteristiche e ambiti di utilizzo e di partecipare agli incontri formativi a cura dell’Academy Panasonic. Ogni evento viene supportato da materiale promozionale, video e dimostrazioni live. Un tour ricco di novità che permetterà agli installatori di approfondire i vantaggi ottenibili dall’installazione di queste soluzioni, per poterle poi illustrare a un utente finale più consapevole e attento alla qualità del prodotto e al rispetto dell’ambiente. “La partecipazione all’Aquarea Tour mi ha permesso di conoscere approfonditamente una nuova soluzione che ho potuto constatare essere di facile installazione e di essere comunque in grado di assicurare riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria, in qualsiasi condizione di temperatura esterna”, racconta Sascha Salvadori, installatore della società RS Termoimpianti Srl di Livorno. Questa seconda fase dell’Aquarea Tour l’obiettivo di continuare un percorso formativo iniziato con la precedente edizione, al fine di contribuire allo sviluppo delle competenze di una delle categorie di operatori professionali in maggiore evoluzione. Operatori che devono essere, sempre di più, in grado di installare prodotti e soluzioni tecnologicamente avanzate per una climatizzazione di nuova generazione, attenta all’efficienza, alla qualità dell’aria e ai consumi energetici.
TOSHIBA PER LA PRIMA VOLTA AL FUORISALONE CON HAORI Nel Fuorisalone “fuori stagione” che dal 4 al 10 settembre ha animato i distretti del design milanesi con un programma molto ricco di eventi, installazioni e presentazioni, c’era anche Toshiba con il nuovo HAORI, il climatizzatore con cover in tessuto personalizzabile grazie alla partnership con Rubelli. HAORI è stato “ospitato” al centro di “ART&DESIGN creative lab”, in via Adige 11, lo spazio dedicato alle nuove collezioni di Andrea Castrignano realizzate in collaborazione con aziende italiane e presentate in dieci “design corner”. Tutto l’allestimento è stato incentrato attorno al decoro e al colore, e alla possibilità di personalizzare ogni abitazione con estro e originalità, mescolando opere pittoriche, scultoree e design. Nei dieci micro-ambienti domestici del creative lab Castrignano esprime la propria visione dell’home decoration giocando con pattern, nuance, forme, elementi grafici e materici: ogni dettaglio concorre a dare un tocco unico e distintivo agli spazi. In questo percorso, HAORI è presente nel relax corner dedicato alla camera da letto, nella versione Cielo della linea Fiftyshades, scelta dallo stesso Castrignano. Oltre a due tessuti di serie nei colori Dark Grey e Light Grey, HAORI è personalizzabile con oltre 42 cromie di tessuti Rubelli che spaziano dalle tinte unite dell’elegante raso Liverpool (15 cromie) e dello jacquard dall’effetto cangiante Fiftyshades (19 tonalità) alle grafie di Beat (4 colori) fino ai motivi geometrici di Talete (4 colori). N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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Dal mercato
WAVIN LAB 360: UN TOUR PER CAMMINARE VIRTUALMENTE TRA I PRODOTTI Wavin Academy, il centro formativo ideato da Wavin Italia nel 2014 per permettere ai professionisti di scoprire le soluzioni dell’azienda ed essere sempre informati su nuove tecnologie e normative, da oggi è pienamente accessibile anche online. Merito di Wavin Lab 360, il nuovo tour virtuale pensato per consentire a progettisti, installatori e distributori, con un semplice click da smartphone, tablet o pc, di essere “catapultati” nel mondo di Wavin, “camminando virtualmente” tra i prodotti, consultando la documentazione tecnica e leggendo le numerose referenze. All’interno di Wavin Lab 360 gli operatori del settore idrotermosanitario avranno la possibilità di visualizzare l’ampia gamma di prodotti di Wavin per la gestione delle acque meteoriche, la distribuzione sanitaria, lo scarico delle acque reflue, la climatizzazione radiante e la ventilazione meccanica controllata. “Nonostante la pandemia ci abbia costretto a chiudere la nostra Academy, tra il 2020 e il 2021 abbiamo attivato nuove piattaforme, rivisto e adattato i nostri contenuti per offrire una formazione ancora più specifica e dato vita a oltre 30 appuntamenti online, raggiungendo più di 5.500 professionisti”, spiega Stefania Ferlin, Responsabile Marketing e Comunicazione di Wavin Italia. “La naturale evoluzione è stata quella di ricreare virtualmente l’Academy, per arrivare in modo ancora più rapido e immediato negli uffici dei progettisti, nei cantieri degli installatori e nei punti vendita dei nostri distributori. Abbiamo quindi trasformato un potenziale ostacolo in un’opportunità, creando un nuovo percorso formativo che dal virtuale (Lab 360) si sposta sul digitale (con una serie di webinar) per poi atterrare fisicamente nel nostro centro di formazione”.
Il comfort climatico dei sistemi radianti nel nuovo showroom RBM More Il comfort climatico dei pannelli radianti si può “toccare con spazio tecnico-pratico, il box di inerzia termica, è pensato per mano” all’interno del nuovo showroom di RBM More, inaugu- far provare ai visitatori i sistemi in prima persona. Sei tipologie rato in via Solferino 15 a Milano in occasione del Fuorisalone di impianto radiante, tre a pavimento e tre a soffitto, vengono 2021. L’allestimento, curato da Marco Carini, è pensato come allestite in parte con tubazioni a vista per mostrarne la reale strauna galleria d’arte. All’interno degli spazi tigrafia, per permettere di apprezzare i sistemi radianti RBM More si declinano la versatilità dei sistemi RBM More in più varianti: soluzioni a pavimento sia sotto l’aspetto tecnico prestaziocon rivestimenti in parquet, soluzioni nale che sotto quello architettonico. a parete in cartongesso, sistemi posiIl progetto di Carini permette ai visitatori di provare un’esperienza in prima zionati nella zoccolatura o nel contropersona, lungo un percorso in cui gli soffitto. Una scala porta verso il piano ospiti interagiscono direttamente con interrato, da dove si può accedere a gli impianti e le tecnologie. Esposto a una stanza vetrata esperienziale, in cui vista come un quadro di una galleria, gli impianti a vista e in azione permeto perfettamente celato nell’architettono di provare sul proprio corpo l’etura, ogni sistema è reso parte intesperienza diretta del caldo, del freddo, grante della struttura caratterizzata della profumazione, del ricircolo dell’a- FTA Series, sistema di climatizzazione radiante a ria, del silenzio. Di fronte a questa uno pavimento e soffitto dalle volte a mattoni dell’800. 54
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Daikin conquista il Sigillo Prodotto Qualità per le pompe di calore Daikin Italy ha ricevuto il Sigillo Prodotti Qualità dell’Agenzia CasaClima per le sue pompe di calore aria/acqua. I sigilli sono etichette utili per informare in maniera trasparente e chiara circa i requisiti che determinano la qualità di componenti edili, particolarmente rilevanti dal punto di vista energetico e ambientale. Per questo motivo, dopo il successo dell’introduzione dell’etichetta sulle finestre, l’Agenzia CasaClima ha esteso la certificazione di sigillo qualità* anche alle pompe di calore, in considerazione del crescente interesse verso questa tecnologia da parte del mercato e delle incentivanti politiche comunitarie incoraggianti verso un processo di “transizione energetica”. Il sigillo CasaClima per le pompe di calore fornisce una descrizione esatta del tipo di impianto e della potenza termica della macchina, riporta infatti informazioni sulla reversibilità, sulla capacità dell’impianto di garantire sia il riscaldamento che il raffrescamento, sulla possibilità di controllo a distanza, sulla possibile integrazione con l’impianto fotovoltaico, nonché sulla conformazione in monoblocco o split. Infine, il sigillo propone una scala cromatica tipo “equalizer” per i parametri di qualità più importanti come il riscaldamento, il raffrescamento, l’efficienza di produzione di acqua calda sanitaria, il livello di potenza sonoro e la sostenibilità del gas refrigerante.
IL GRUPPO GIACOMINI PREMIATO PER LA SECONDA VOLTA AL WELFARE INDEX PMI
Per la seconda volta di fila, il Gruppo Giacomini si è aggiudicato il premio Welfare Index 2021. La premiazione si è tenuta il 9 settembre, nella cornice del Teatro Eliseo di Roma, dove è stato presentato il Rapporto 2021 e sono state premiate le Aziende cha hanno saputo distinguersi nel corso dell’anno sul tema welfare aziendale. Il Gruppo Giacomini è stato premiato per la categoria “Valore al femminile: attenzione alle esigenze di vita e di carriera delle donne”. “Essere per la seconda volta a Roma a ritirare questo importante premio è una grande soddisfazione che non voglio nascondere”, commenta l’HR manager del Gruppo Giacomini Emanuele Peraldi. “L’attenzione alle tematiche di Welfare appartiene al DNA del Gruppo Giacomini, che sin dai primi anni di attività ha supportato concretamente i propri dipendenti con iniziative come la costruzione di alloggi ad affitto agevolato o come, in tempi più recenti, la realizzazione del Nido Scuola aziendale per permettere di conciliare vita personale e lavorativa. Negli anni abbiamo anche favorito la conciliazione vita lavoro utilizzando ad esempio orari di lavoro part time, che permettono alle collaboratrici di poter lavorare serenamente e nel contempo dedicarsi alla cura dei propri figli”. N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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Novità prodotti Cassetta a incasso per pareti da 8 cm Migliorata non solo nel design ma anche nella funzionalità, la nuova cassetta TECE Octa II si adatta a diverse esigenze e tipi di ceramica WC. Il collegamento idrico con filetto ½” FE superiore è compatibile con gli adattatori rapidi TECE e delle principali marche in commercio. Il tunnel di installazione, che funge da protezione durante le operazioni di muratura, ha un’apertura a zip, accorciabile senza l’utilizzo di alcuna attrezzatura. Tutta la gamma TECE Octa II prevede, inoltre, il sistema “Easy Fit” per il montaggio rapido delle placche per semplificare la fase di installazione in quanto non necessita di regolazione. L’attenzione al comfort acustico viene garantita mediante valvola galleggiante universale F10 in conformità alla DIN 4109 (rubinetteria gruppo 1). Le dimensioni della cassetta sono ridotte, 44 cm di larghezza e 50 cm nella versione per cartongesso, con un serbatoio dalla capienza massima di 7 litri. La valvola di scarico è impostabile su diversi volumi: 6 o 4,5 litri per lo scarico completo e 3 litri per quello ridotto, ma si possono ridurre ulteriormente a 4 e 2 litri. www.tece.com
Valvola di intercettazione remotizzabile K4.1 E-READY è la nuova valvola d’intercettazione singola da incasso per impianti idrici e per riscaldamento, progettata da TECO per soddisfare in modo semplice ma innovativo i nuovi bisogni della domotica. Il prodotto è disponibile nella versione base con azionamento manuale sulla quale è possibile montare il motore E100, trasformando la valvola e ampliandone le opzioni di utilizzo. La versione completa di motore E100 rende possibili l’azionamento da remoto e il collegamento ai sistemi di smart home, per una gestione degli impianti sempre più sicura e personalizzata. K4.1 E-READY con motore E100 è funzionale negli impianti sanitari o di riscaldamento, per i servizi pay-per-use e anche per alcune applicazioni nel giardinaggio. Con K4.1 E-READY l’inserimento del motore può essere effettuato in modo semplice e veloce anche in un momento successivo all’installazione, grazie alla presenza dell’attacco Snap-Fit e del connettore del cavo elettrico Molex Microfit. Fornita premontata in una cassetta ispezionabile di dimensioni estremamente compatte (profondità: 75-80 mm), la valvola K4.1 E-READY con motore E100 può essere installata in modo pratico, grazie alla flessibilità del sistema di connessione FASTEC®, in qualunque tipologia di muro. Compatta, pratica e innovativa, la valvola K4.1 E-READY con motore E100 sa anche essere elegante. L’unico elemento visibile esternamente è, infatti, la placca di copertura, disponibile in quattro raffinate finiture. www.tecosrl.it
Valvola a doppio scarico con funzionamento “a magnete” per cassette in ceramica PULSAR di Bampi è una valvola in plastica a doppio scarico che, associata al pulsante in ABS cromato, permette la sostituzione della tradizionale valvola in ottone con un prodotto tecnologicamente più avanzato e silenzioso. Il funzionamento “a magnete” consente lo scarico idrico regolabile a 2 quantità: da 3 a 4,5 litri per lo scarico parziale e da 6 a 9 litri per lo scarico totale. Durante le 2 fasi di scarico (totale o parziale) la valvola PULSAR elimina completamente l’effetto di “risucchio” provocato dalle valvole tradizionali. Il pulsante a doppio tasto PUSH DUAL è compatibile con i pulsanti installati in precedenza, senza interventi invasivi. Abbinato all’installazione della valvola PULSAR, il pulsante è dotato di funzione “ZERO pressure”, consentendo di essere premuto facilmente anche da un bambino. “L’obiettivo del progetto PULSAR è stato quello di conferire a un prodotto utilizzato come ricambio universale (in grado cioè di sostituirsi alla tradizionale valvola in ottone o plastica) peculiarità esclusive e innovative. Tra queste la silenziosità di funzionamento e la sostenibilità ambientale”, spiega Francesco Toninelli, Responsabile Tecnico di Bampi S.p.A. www.bampi.it 56
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Nuova serie di valvole a sfera per acqua sanitaria e fluidi non aggressivi Eurotis amplia la propria gamma di prodotti introducendo la nuova serie di valvole a sfera, indicate per l’utilizzo sia civile sia industriale. Si tratta di valvole a sfera da 1/4” a 4” per acqua sanitaria e per fluidi non aggressivi, valvole con dado girevole e di intercettazione per contatori e per scarico caldaia. Inoltre, Eurotis propone valvole a tre vie, mini sfera, a saracinesca e di bilanciamento, di non ritorno e di fondo; oltre a rubinetti portagomma e valvole specificatamente dedicate al settore gas. Ogni tipologia di valvola a sfera è stata realizzata con materiali studiati ad hoc per qualsiasi esigenza impiantistica, ad esempio il design delle serie 380 e 382 per acqua sanitaria ostacola il fenomeno di ristagno e la conseguente proliferazione di batteri. Inoltre, le sedi in PTFE impediscono lacerazioni derivanti da eventuali depositi di calcare e sedimenti vari. Il montaggio dell’asta all’interno è studiato “a prova di manomissione”, oltre a evitare la fuoriuscita della stessa e, conseguentemente, del fluido. www.eurotis.it
Aeratore “invisibile” con filettatura integrata CACHÉ® di Neoperl è l’aeratore con filettatura integrata che rispetta il design del rubinetto: infatti, è inserito direttamente nel beccuccio del rubinetto, diventando “invisibile”. L’aeratore nascosto permette, così, di avere rubinetti di design, dai contorni impeccabili. CACHÉ può essere avvitato direttamente nel rubinetto o nei beccucci per tubi, grazie all’apposita chiave di montaggio che facilita i processi di installazione e rimozione. L’aeratore è disponibile anche nella versione Coin Slot, grazie alla quale è possibile montare e svitare l’aeratore con una moneta. Inoltre, il bordo rompigoccia impedisce all’acqua di scorrere lungo il rubinetto e intaccarne la superficie. CACHÉ è disponibile nella versione dotata della tecnologia PCA®, che assicura il mantenimento di un flusso costante, indipendentemente dalle variazioni di pressione, a tutto vantaggio del risparmio energetico. La gamma di aeratori CACHÉ comprende inoltre modelli con sistema SLC®, Easy-To-Clean: è così garantita un’estrema facilità di pulizia e protezione dal calcare, grazie alla superficie realizzata in elastomero, che permette di rimuovere i depositi di calcare attivando il flusso e sfregandolo con un dito. Si distingue, infine, il modello Spray ITR SSR che combina la piacevolezza del flusso “rain” e il sistema che consente di orientare il getto d’acqua in modo ottimale (± 7°) per una perfetta centratura del lavabo, senza intervenire sul rubinetto, ma agendo sull’aeratore con un semplice “click”. www.neoperl.com
Piatto doccia con sistema di scarico innovativo Realizzati in materiale naturale (un composito di minerali e resine) che li rende confortevoli al tatto ed esteticamente ricercati, i nuovi piatti doccia Linear Matt di Kinedo sono caratterizzati da un sistema di scarico che permette l’installazione della piletta sia contro il muro che contro il vetro. Oltre a essere estremamente funzionale e a permettere una maggiore personalizzazione del box doccia, questo elemento dona una pulizia delle linee senza precedenti e un risultato finale dal design moderno. Disponibili in 6 diversi colorazioni (bianco, grigio, antracite, panna, greige e nero), i nuovi piatti doccia Linear Matt hanno uno spessore di 2,6 cm. Durata, igiene e resistenza, abbinate alle proprietà antisdrucciolo, sono garanzia di una completa affidabilità e di una sicura praticità d’uso. La versatilità dei materiali consente inoltre di allestire installazioni personalizzate e prevede infine la possibilità di creare interessanti richiami nell’arredo del bagno, con pannellature a parete coordinate, di estrema eleganza e raffinato design. www.kinedo.it
Novità prodotti VMC decentralizzata con pompa di calore e lampada UVC Fantini Cosmi, tramite il brand Aspira, propone una gamma completa di soluzioni per la VMC, sia centralizzata che decentralizzata, per soddisfare sia le esigenze dei piccoli locali che quelle delle grandi superfici. Aspircomfort PRO X è la nuova serie di macchine per la ventilazione meccanica decentralizzata particolarmente indicata per singoli ambienti dove non è possibile realizzare impianti canalizzati. È una soluzione completa che assolve in un’unica macchina tre funzioni diverse: ricambio dell’aria, integrazione al riscaldamento e raffrescamento, sanificazione dell’aria immessa. La presenza di lampade UVC consente di sanificare l’aria immessa svolgendo un’azione germicida. Le unità sono dotate di pompa di calore con circuito frigorifero. Il recupero termodinamico permette di immettere aria nuova nell’ambiente, riscaldandola o raffrescandola in base alle necessità e alla temperatura interna, aiutando l’impianto di climatizzazione a soddisfare il comfort interno. Le nuove macchine sono disponibili in due modelli con portate differenti: Aspircomfort PRO X 460H (per il montaggio in orizzontale a soffitto) e Aspircomfort PRO X 380V (per il posizionamento a terra in verticale). Le unità monoblocco sono pronte all’uso e non richiedono ulteriori sistemi di distribuzione dell’aria (come tubazioni e raccordi), né in immissione, né in espulsione d’aria, poiché si installano direttamente sulla parete perimetrale. www.fantinicosmi.it
Plenum per la purificazione dell’aria in ambito residenziale e terziario Il plenum Easyzone IAQ è una soluzione per installazioni residenziali e terziarie che risponde al concetto di all-in-one: migliora la qualità dell’aria, fornisce un controllo vocale e mobile, aumenta il comfort e riduce il consumo energetico grazie alla suddivisione in zone degli impianti di condizionamento e riscaldamento. Easyzone IAQ utilizza il flusso d’aria nelle installazioni canalizzate per distribuire ioni negativi in tutta la stanza permettendo così di ridurre il tempo in cui le particelle nocive come funghi, virus e batteri rimangono nell’aria. Lo strumento Plug&Play aiuta il processo di installazione ed evita configurazioni complesse, nascondendosi senza ingombro nel controsoffitto. Inoltre, la nuova soluzione di Airzone permette il controllo del clima tramite telefono cellulare, utilizzando l’applicazione Airzone Cloud che può essere integrata con le principali tecnologie di controllo vocale sul mercato. La zonificazione, invece, permette di climatizzare per stanze, spegnere le apparecchiature nelle zone non occupate e adattare la potenza delle macchine alle reali necessità delle installazioni. Questo si traduce in un risparmio energetico fino al 64%. Un’altra delle ragioni principali della suddivisione in zone è anche l’aumento del comfort che genera, poiché permette a ogni utente di scegliere la temperatura giusta in qualsiasi momento. Il plenum Easyzone IAQ diventa così uno strumento versatile che permette agli installatori di agire su quattro variabili che influenzano il benessere degli spazi interni: qualità dell’aria, connettività, risparmio energetico e comfort. www.airzoneitalia.it
Unità di VMC bidirezionale con quattro configurazioni VENTIZA HP è la prima unità di ventilazione meccanica controllata per l’edilizia residenziale progettata e realizzata interamente da Wavin Italia. Si tratta di un’unità bidirezionale caratterizzata dai lati di collegamento delle tubazioni interne ed esterne intercambiabili, così da garantire quattro diverse configurazioni. La macchina può essere infatti installata a soffitto, ma anche a parete, sia in verticale, con distribuzione verso il pavimento, oppure verso il soffitto, che in orizzontale, con tubi interni a sinistra. Non solo: il quadro elettrico, solitamente posizionato sul lato più lungo dell’unità, è stato spostato nella sezione adiacente alle tubazioni per garantire un accesso ancora più facile e immediato. La scelta dell’utilizzo di un ventilatore a portata costante, che opera a frequenze più elevate rispetto ai classici plug fan, garantisce all’unità VENTIZA HP ottime performance sul piano della silenziosità. Lo spessore del rivestimento leggermente più ampio è infatti sufficiente per limitare il rumore della macchina, che può vantare una pressione sonora a 3 metri di soli 27 dB. Non sono invece più necessari i classici silenziatori aggiuntivi, con conseguenti vantaggi in termini di spazio occupato dal prodotto. Il modello di calcolo brevettato permette all’unità di quantificare il tasso ideale di umidità dell’ambiente per poi agire in modo automatico sulla portata dell’aria. Progettata in due diverse taglie, con portata dell’aria nominale di 130 m3/h e 200 m3/h (massima di 180 m3/h e 280 m3/h), l’unità si caratterizza anche per la presenza degli scarichi in pressione, che agevolano l’espulsione della condensa e impediscono l’ingresso nell’unità di cattivi odori, la possibilità di scegliere tra un recuperatore di tipo sensibile (classe A) o entalpico (classe B), e la dotazione di due filtri in mandata a elevato potere filtrante (Coarse 60% + ePM1 60%). È compatibile con il sistema di controllo Wavin SENTIO e può essere di conseguenza comandata anche tramite l’omonima app mobile. www.wavin.it 58
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Aspiratore per il ricambio dell’aria con sensore di anidride carbonica KIT VARIO CO2 di Vortice è un sistema di ventilazione che assicura il rapido ricambio dell’aria ambiente in relazione alla concentrazione di anidride carbonica, rilevata da un apposito sensore. Pensato per spazi aperti al pubblico come uffici, sale riunioni, sale d’aspetto, negozi, bar, spogliatoi aule scolastiche e mense, ogni KIT VARIO CO2 è composto da 2 aspiratori elicoidali, installabili in corrispondenza di pareti perimetrali, finestre o vetrine, controllati da un sensore di CO2. Quando il tasso di anidride carbonica presente in ambiente, rappresentativo del suo indice di affollamento, supera il limite in precedenza impostato, il sensore attiva automaticamente i due aspiratori che funzionano in maniera combinata: uno espelle l’aria viziata e potenzialmente infetta, l’alto la reintegra con aria esterna. Il kit è ideale per gli ambienti di volumetria pari a 50 m3, 100 m3 e 350 m3 a seconda del modello, nell’ipotesi di garantire due ricambi completi dell’aria ambiente all’ora. Per l’installazione è richiesta la sola realizzazione di due fori nelle pareti, vetrine o finestre di destinazione, di diametro nominale pari a 150, 230 o 300 mm (a seconda del modello). Il display LCD grafico del sensore di CO2 facilita la configurazione iniziale del sistema e permette l’impostazione dei valori di soglia in corrispondenza dei quali la coppia di aspiratori si avvia per garantire il ricambio dell’aria, o si arresta quando vengono meno le esigenze di ventilazione. www.vortice.it
Pompa di calore aria-acqua con serbatoio ACS integrato LG Electronics estende la gamma di pompe di calore ariaacqua con il nuovo THERMA V Hydrosplit con serbatoio ACS integrato in R32: una soluzione all-in-one per garantire raffrescamento, riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria in ambito domestico. Le due unità, interna ed esterna, sono collegate esclusivamente attraverso tubazioni idroniche, senza richiedere nessuna tubazione frigorifera, garantendo maggiore flessibilità di installazione e riducendo il rischio di perdite di refrigerante. L’aggiornamento della linea THERMA V Hydrosplit in R32 garantisce un flusso idrico più uniforme grazie a tubazioni idroniche migliorate con filtri più efficaci e una maggiore compatibilità con una varietà di soluzioni, compresi gli impianti solari termici. Unità interna, serbatoio dell’acqua e tubazioni complesse sono integrate in un’unica soluzione salvaspazio. Il Compressore R1™ offre prestazioni elevate e massima efficienza in classe A+++, mentre l’intuitiva interfaccia touch offre un controllo smart, compatibile con l’app LG ThinQ™ e con i comandi vocali tramite Google Assistant. www.lgbusiness.it
Refrigeratori e pompe di calore commerciali per installazione esterna Baxi ha introdotto nel proprio portfolio prodotti i refrigeratori di liquido e pompe di calore commerciali con sorgente aria per installazione esterna Baxi BCH2-i e BHP2-i 2017-4057. La gamma BCH2-i comprende 6 versioni di unità da esterno per la produzione di acqua refrigerata. Il sistema è caratterizzato dalla tecnologia con compressore inverter ed è dotato di ventilatori elicoidali e refrigerante R410A. Le unità sono equipaggiate con due, tre o quattro compressori in configurazione tandem e trio. La gamma BHP2-i, invece, comprende 3 unità da esterno in pompa di calore per la produzione di acqua refrigerata/riscaldata con compressori ermetici rotativi di tipo scroll dedicati per l’utilizzo di R410A e ventilatori assiali: BHP2-i (reversibile), BHP2-i/SL (reversibile silenziata) e BHP2-i/SSL (reversibile super silenziata). Entrambe le gamme sono dotate di batteria di condensazione con tubi in rame e alette in alluminio, scambiatore a piastre saldo brasate e valvola di espansione termostatica. I nuovi prodotti consentono di scegliere fra tre livelli di silenziosità: la versione standard; la versione SL dove la riduzione acustica è di circa 2dBA rispetto alla versione standard e la versione SSL con un impatto acustico rispetto alla versione standard che va da -5 a -7dBA. Altre caratteristiche della gamma sono il compressore inverter modulante che abbina un compressore a velocità variabile (tramite inverter) con un compressore ermetico rotativo di tipo scroll. Il funzionamento delle unità è garantito con una temperatura esterna fino a -15°C in modalità pompa di calore e fino a 46° C nella stagione estiva. www.baxi.it N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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L’installatore NON PROFESSIONALE Notizie di cronaca e curiosità
Ieri idraulico, oggi diacono MILANO — Il bareggese Francesco Torrini è uno dei 22 seminaristi che sabato 25 settembre sono stati ordinati diaconi dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, durante una cerimonia nel Duomo del capoluogo lombardo. Classe 1993, don Francesco ha scoperto la vocazione mentre lavorava come idraulico – attività che l’ha visto impegnato presso una ditta di Milano dal 2013 al 2015. Al momento è seminarista a Lentate sul Seveso, in provincia di Monza e Brianza, dove sarà ordinato prete nel 2022. “È stata una giornata molto intensa”, ha raccontato Francesco al quotidiano online locale Prima Milano Ovest. “È la parola più scontata, ma che rende di più l’idea. Non avevo particolare ansia o paura, perché è stato il normale compimento di un cammino lungo sei anni”.
La truffa del Superbonus 110% nel bresciano BRESCIA — Un idraulico 29enne di Paitone, pregiudicato, è accusato di aver messo in piedi un vero e proprio sistema truffaldino, avendo ingannato diverse famiglie con la promessa di lavori di efficientamento energetico mai avviati. L’uomo è stato arrestato dopo che alcune delle sue vittime, abitanti nella provincia bresciana, si sono rivolte ai Carabinieri dopo aver sottoscritto contratti e versato caparre per avviare lavori di riqualificazione per accedere al Superbonus 110%, senza però ricevere mai quello per cui avevano pagato. Contattando la società il cui marchio compariva sui moduli che l’idraulico aveva fatto firmare, gli ignari clienti hanno scoperto che non c’era nessuna pratica aperta a loro nome, e che l’azienda non aveva nessun rapporto di collaborazione con l’idraulico in questione. Dopo l’arresto di quest’ultimo, altre famiglie della zona si sono fatte avanti per denunciare di essere state truffate allo stesso modo, e ci sono almeno due aziende che avrebbero accordato forniture all’idraulico – forte dei contratti già firmati come garanzia – ovviamente mai pagate.
L’antica ruota del mulino torna a girare grazie a un idraulico CUNEO — L’antica ruota del mulino della cascina di Montezemolo a Levaldigi, nel cuneese, è tornata a funzionare dopo 40 anni di attività grazie alla passione di un idraulico di 57 anni, Mauro Bertoglio, che in quel vecchio mulino oggi ha il suo magazzino. Lavorando per oltre un mese, nel tempo libero, Bertoglio è riuscito a scoprire il problema: uno dei canali che porta l’acqua alle ruote era sfondato nella parte centrale. Ora la ruota funziona, ma ancora non aziona la grande macina. “Mi piacerebbe andare oltre, cambiare i pezzi danneggiati, rimettere in asse tutte le parti e ripulire l’area affinché la ruota possa girare sempre”, ha raccontato Bertoglio a La Stampa. La sua passione per gli oggetti antichi non si ferma qui: negli ultimi mesi, scrive il cronista Devis Grosso sulle pagine del quotidiano torinese, ha rimesso in funzione anche due vecchie pompe dell’acqua azionate a mano.
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La caldaia della chiesa è da sostituire, ma il parroco non ha soldi
Minacce all’idraulico, chiesto un anno per l’ex carabiniere FERRARA — L’ex comandante dei carabinieri di Comacchio, Luca Nozza, è accusato di aver esercitato pressioni indebite sull’idraulico che stava svolgendo dei lavori nella sua abitazione. Per questo il pubblico ministero Andrea Maggioni ha chiesto per lui una condanna a un anno di reclusione per violenza privata. Nozza avrebbe messo in atto condotte “minacciose e aggressive” per indurre il tecnico a proseguire i lavori “nonostante non fosse nelle condizioni di salute per farlo” e nonostante i lavori non fossero stati interamente pagati. “Se non vieni – avrebbe detto al telefono all’artigiano, costretto a letto da un intervento all’ernia – ti faccio sequestrare tutto e faccio arrestare tuo figlio”.
UDINE — 150 mila euro per sostituire l’impianto che serve la chiesa di Santa Maria Maggiore, a Cordenons, in provincia di Udine: una cifra troppo alta per la parrocchia, già gravata dai debiti contratti in passato per la realizzazione di una nuova scuola dell’infanzia. Per questo il parroco don Angelo Grillo ha chiesto aiuto ai fedeli, facendo appello alla loro generosità per evitare che la chiesa resti al freddo durante l’inverno. La caldaia risale al 1979 e si tratta di un intervento particolarmente complesso, per rimettere a norma tutto l’impianto. “La camera della caldaia”, spiega don Grillo al Messaggero Veneto, “ha delle spaccature interne e rischia l’esplosione: non è più in sicurezza, non può essere riaccesa. L’acquisto è l’intervento minore, ma serve anche mettere a norma le tubature e i collegamenti dell’intera chiesa e per questo motivo la spesa è sostanziosa. Dovremo cioè fare intervenire tre ditte, una per la caldaia, una per la parte dei lavori edili e una per la parte elettrica”.
La foto del mese Quanti servizi offrite ai vostri clienti? Questo artigiano sicuramente vi batte… N. 5 - OTTOBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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