Installatore Professionale #5 - Ottobre 2023

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Installatore TUTTE LE NOVITÀ SU COME MIGLIORARE LA PROFESSIONE ’ PROFESSIONALE www.installatoreprofessionale.it Installatore News IN COLLABORAZIONE CON CON IL PATROCINIO DI: NUMERO 5 OTTOBRE 2023 COPIA OFFERTA DA INCHIESTA Sapere per saper fare Quanto conta la formazione sulle biomasse? SPECIALE IMPIANTI A BIOMASSA DALL’EVOLUZIONE NORMATIVA ALLE QUALIFICHE PROFESSIONALI STRATEGIE DI MARKETING IL SERVIZIO È AL CENTRO

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n. 5 ottobre 2023

www.installatoreprofessionale.it

Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile

Lorenzo Epis | Consulente Tecnico Erika Seghetti | Coordinamento Editoriale installatoreprofessionale@quine.it Collaboratori | Pasqualina Ciancio, Marusca Scotuzzi

Comitato Maurizio Lo Re, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Tecnico Diego Prati, Luca Alberto Piterà

Pubblicità Costantino Cialfi I Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086

Ilaria Tandoi | Ufficio traffico i.tandoi@lswr.it

Servizio abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105

Abbonamenti Abbonamento annuale (6 fascicoli): 30 €

Costo copia singola: 1,30 € (presso l’Editore, fiere, manifestazioni)

Arretrati: 2,60 €

Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231

Grafica e Impaginazione: Fabio Castiglioni

Stampa: GRAPHICSCALVE S.p.A.

Località Ponte Formello 1/3/4

24020 Vilminore di Scalve (Bg)

Editore Quine Srl

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Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it – info@quine.it – Tel. 02.864105

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Testata associata

EDITORIALE

4 Green a tutta forza

Le tecnologie a biomassa giocano tuttora un ruolo fondamentale per la sostenibilità

Di Lorenzo Epis

NORMATIVA

18 L’evoluzione normativa del settore biomassa

Analisi delle principali norme di riferimento per l’installazione di apparecchi uso domestico e similare

Di Stefano Balzarotti

QUALITÀ DELL’ARIA

22 Regolamenti regionali per impianti termici a biomassa: orientarsi con la guida AIEL

A cura della Redazione

COMPETENZE

26 Le qualifiche professionali per installare impianti a biomassa

L’evoluzione tecnologica dei sistemi richiede competenze e qualifiche diverse da quelle di un tempo

Di Stefano Balzarotti

FORMAZIONE

30 La formazione continua degli operatori del settore Formazione e aggiornamento di installatori e manutentori di impianti a biomassa rivestono un ruolo fondamentale

Di Giacomo Mellera

ANALISI DI MERCATO

34 Riscaldamento domestico a biomasse legnose: quali apparecchi vanno per la maggiore e perché?

Di Barbara Rigamonti

INCHIESTA

38 Sapere per saper fare

Quanto è importante la formazione in un comparto come quello delle biomasse, caratterizzato da continui aggiornamenti normativi che impongono maggiori restrizioni? Parola agli installatori

Di Marusca Scotuzzi

STRATEGIE DI MARKETING

52 Il servizio è al centro

Le aziende di installazione impiantistiche possono valorizzare ancora di più il prodotto con un miglioramento continuo dei propri servizi

Rubriche

6 ATTUALITÀ

12 NOVITÀ PRODOTTI

56 NOTIZIE DAL MERCATO

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OTTOBRE 2023/NUMERO #5 Sommario
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GREEN A TUTTA FORZA

Pochi sanno che la strada delle rinnovabili è stata aperta proprio dalle tecnologie a biomassa. Eravamo nell’anno 2000 quando la prima pianificazione europea tracciava questo percorso e indicava il primo grande obiettivo: arrivare all’anno 2020 con l’apporto energetico di almeno il 20% di fonti rinnovabili. Ci sono voluti venti anni ma l’Europa e l’Italia hanno centrato la sfida.

In Italia il risultato è stato raggiunto soprattutto grazie alla biomassa e alle relative tecnologie impiantistiche.

La crescita di questo ambito è stata,

a tratti, esponenziale e ha generato la diffusione massiva di nuove apparecchiature che hanno garantito a privati e imprese il comfort termico. Ciò nonostante questo percorso ha presentato delle complessità. La biomassa, pur rientrando nell’ambito delle fonti rinnovabili, presenta all’atto della combustione una criticità importante, ovvero quella delle emissioni inquinanti. Questo aspetto ha sempre messo in contraddizione la missione green di queste tecnologie e ha spinto i costruttori ad innovare le apparecchiature, proprio per limitare l’impatto delle emissioni in atmosfera. Anche la legislazione è intervenuta con la classificazione in stelle dei generatori a biomassa. Tale modalità identifica non solo la prestazione ma anche la capacità di rispettare l’ambiente ed è perciò nata una gara virtuosa per realizzare tecnologie green, nel pieno rispetto dei tempi moderni che stiamo vivendo. Anche la normativa è stata ampliata e oggi l’azienda installatrice ha delle procedure complete ed esaustive per garantire un’installazione ed una manutenzione a regola d’arte. Una delle novità importanti è stata certamente l’uscita della norma UNI 10389-2, attraverso la quale si può

realizzare la misurazione del rendimento di combustione. Questo è un ulteriore passaggio evolutivo che permette non solo di installare a norma, ma anche di garantire la sostenibilità del parco impiantistico già presente. Se da un lato abbiamo norme che forniscono procedure tutelanti e professionalizzanti, dall’altro lato abbiamo forme incentivanti specifiche come il conto termico.

Attraverso il conto termico l’azienda installatrice può dare ai propri clienti l’opportunità di ricevere un incentivo economico, interessante e differente rispetto ai classici sistemi detrattivi fiscali. Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) stanzia annualmente fondi importanti che vanno quindi a stimolare la vendita di impianti. Il cliente finale può difatti ricevere sul proprio conto corrente un bonifico che può coprire fino al 65% dell’investimento economico finale. È un incentivo realmente attraente che necessita solo di una pratica documentale necessaria proprio per dialogare con GSE ed ottenere quindi i relativi fondi. Se siete alla ricerca di un’alternativa allo sconto in fattura questa è una delle strade, anche perché il Conto Termico incentiva anche ulteriori tecnologie come le pompe di calore. Allora possiamo nuovamente dire “Green a tutta forza” e farci aiutare dalla biomassa e dalle sue apparecchiature che, dopo aver contribuito all’obiettivo 2020, ci porteranno verso i nuovi target 2030, assieme a tutte le altre tecnologie rinnovabili.

Il mercato, dopo una pausa in questi mesi, sta per ripartire nuovamente, anche se con una modalità differente. Spetta a noi mettere in campo tutte le strategie e salire sul treno definitivo che ha come destinazione la transizione energetica. 

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 4
Editoriale
Le tecnologie a biomassa hanno contribuito negli ultimi anni a percorrere la strada delle rinnovabili. E giocano tuttora un ruolo fondamentale

a cura della redazione

NUOVE LINEE GUIDA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI: AL VIA PROGETTO EUROPEO

Elaborare nuove linee guida operative sull’implementazione delle direttive europee per l’efficienza energetica negli edifici, da quelli a emissioni zero agli attestati di prestazione energetica (APE). È l’obiettivo del progetto europeo EPBD.wise, che è ai nastri di partenza con la partecipazione di nove soggetti di sette Paesi UE, tra i quali ENEA come partner italiano.

“Andiamo ad operare in linea con il pacchetto ‘Pronti per il 55%’ e la proposta di revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD): questo progetto mira a facilitare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi europei in materia di energia e clima, che richiedono ancora un deciso rafforzamento delle politiche nel settore dell’edilizia”, spiega Fabio Zanghirella del Dipartimento ENEA di Efficienza energetica.

La proposta di revisione della Direttiva EPBD

La recente proposta di revisione della Direttiva EPBD prevede nuovi elementi per centrare gli obiettivi dell’Unione europea su energia e clima, tra cui: gli edifici a emissioni zero (Zero Emission Buildings - ZEB) che rappresentano l’evoluzione degli NZEB (Nearly Zero Energy Building), in quanto richiedono un quantitativo molto basso di energia coperta interamente da fonti rinnovabili; i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici (National Building Renovation Plans - NBRP), strumento di pianificazione fondamentale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra degli edifici; norme minime di prestazione energetica degli edifici (Minimum Energy Performance Standards - MEPS). Questi strumenti si vanno ad aggiungersi ai passaporti di ristrutturazione degli

edifici (Building Renovation Passports - BRP), ovvero documenti che riportano tutte le informazioni relative al processo di riqualificazione di un edificio e agli attestati di prestazione energetica (APE), entrambi già previsti dalla vigente normativa europea ma rafforzati nella proposta di revisione.

“Ci proponiamo di sostenere le istituzioni degli Stati membri, in particolare di quelle di sei Paesi focus, mentre come ENEA ci occuperemo di APE e ZEB, di cui siamo task leader”, continua il ricercatore. “Partendo dall’analisi delle buone pratiche nazionali già esistenti nel contesto UE, proveremo ad adattare questi strumenti alle esigenze specifiche dei ‘Paesi focus’, prevedendo la possibilità di misurarne l’efficacia attraverso azioni di monitoraggio, rendicontazione e valutazione”, conclude Zanghirella.

L’obiettivo finale

L’obiettivo finale sarà quello di realizzare modelli replicabili che facilitino l’attuazione della legislazione europea in tutti i Paesi UE, in stretta sinergia con la Concerted Action-EPBD, la rete delle agenzie nazionali per l’energia (European Energy Network - EnR), i partner nazionali della Campagna Renovate Europe, nonché i responsabili politici e tutte le parti interessate.

Road show

Replicabilità e adattamento dei nuovi strumenti in tutti i 27 Stati membri saranno facilitati da un road show con la partecipazione di esperti e stakeholder.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 6
News

CARO ENERGIA, LE MISURE DEL GOVERNO PER CONTENERE GLI AUMENTI

All’inizio della settimana in cui vengono annunciati i dati preliminari di settembre sull’inflazione dei Paesi della zona euro, il Consiglio dei ministri ha varato il DL Energia che conferma e introduce nuove misure proprio per contrastare il caro-prezzi in favore di famiglie a basso reddito.

Si tratta di un pacchetto per complessivi 1,65 miliardi che mira ad alleggerire le bollette di luce e gas e il pieno di carburante, e tutto questo è stato deciso prima dell’avvio della sessione di bilancio con la Nota di aggiornamento (Nadef) e la Manovra finanziaria 2024.

I dati Nomisma

A mettere una certa pressione sul governo devono aver inciso anche i dati diffusi da Nomisma che a fine agosto stimava aumenti del 7-10% per le tariffe elettriche a partire dal 1° ottobre. E sul prezzo del gas sono attese bollette con incrementi fino al 20%. Il Cdm per prima cosa ha quindi prorogato il bonus sociale per luce e gas, ovvero lo sconto in bolletta riservato ai nuclei che versano in condizioni di disagio economico. Per tutto l’anno in corso ne hanno diritto i nuclei familiari con Isee non superiore ai 15mila euro annui, i percettori di reddito o pensione di cittadinanza e i nuclei con soggetti affetti da gravi patologie che usano apparecchiature salva-vita. A costoro è riservato un contributo straordinario di 70 euro per l’ultimo trimestre che sostituisce però il bonus riscaldamento che sarebbe dovuto partire il 1° ottobre.

SUPERBONUS: IN ARRIVO IL BOLLINO BLU PER SBLOCCARE LA CESSIONE DEL CREDITO

Diverse le ipotesi sul tavolo che l’esecutivo sta valutando ma si esclude categoricamente la proroga dell’incentivo con la detrazione al 110%. La conferma è arrivata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che al question time alla Camera ha ribadito che “non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute”

Il bollino blu, di cosa si tratta?

Una delle soluzioni proposte dal governo sarebbe quella di dare al Fisco la possibilità di segnalare con un bollino blu i crediti degli esodati del Superbonus in modo tale da migliorare le chance di vendita dei crediti nati prima dei provvedimenti antifrodi, varati a partire da novembre del 2021. Questa nuova certificazione dovrebbe risolvere le problematiche legate alla scarsa commerciabilità dei crediti fiscali che si sono formati prima del 16 febbraio scorso.

Grazie al bollino blu diversi crediti poco appetibili come quelli relativi a bonus facciate a causa delle numerose truffe emerse negli ultimi anni, verrebbero certificati dall’Agenzia delle Entrate che così facendo svolgerebbe un controllo preventivo su quei crediti e non successivo, in modo da tranquillizzare e incoraggiare gli acquirenti.

Chi sono gli esodati del Superbonus?

Con il blocco della cessione del credito dello scorso 16 febbraio, diversi istituti come banche e poste non hanno più accettato crediti fiscali e questo ha impedito ad una moltitudine di cittadini, si calcolano almeno 2 milioni di famiglie, di riscattare i propri crediti fiscali derivanti da prestazioni relative a superbonus e altri bonus edilizi. Infatti, le pratiche per la cessione richiedono alcuni mesi per essere istruite e la scadenza per cedere i crediti del 2022 è il 30 novembre 2023. Senza cessione si perdono le 4 annualità, le spese potranno solo essere portate in detrazione su 10 annualità a partire dal 2024, con 1 anno di ritardo, ma in tal caso molti non avrebbero la liquidità per proseguire i lavori e comunque pochissimi avrebbero sufficiente capienza fiscale per poter recuperare tutto il credito.

Poste riapre alla cessione dei crediti a ottobre

Con una nota pubblicata l’8 agosto 2023, Poste Italiane ha comunicato “la riapertura del servizio di acquisto dei crediti d’imposta a partire dai primi giorni di ottobre. Un’iniziativa in linea con le indicazioni del Governo che conferma il sostegno costante di Poste Italiane alle famiglie e al sistema Paese. L’acquisizione dei crediti sarà rivolta esclusivamente alle persone fisiche e limitata alle cosiddette prime cessioni per un ammontare massimo di 50mila euro”, conclude la nota.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 8 News

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CREDITI INCAGLIATI, ANGAISA: “IL GOVERNO INTERVENGA SUBITO O SI RISCHIA LA PARALISI

Dopo il blocco alla cessione del credito e allo sconto in fattura imposto con decreto dal Governo il 16 febbraio scorso il mondo dell’edilizia sta vivendo una situazione di caos con centinaia di migliaia di euro in crediti bloccati. La situazione è insostenibile e da diverse parti si invoca un intervento da parte del Governo. Anche l’Associazione dei distributori idro-termo sanitari si esprime in tal senso con le parole del Presidente Maurizio Lo Re: “Tutti i nostri timori si stanno purtroppo concretizzando. Lo avevamo denunciato con forza poco prima della pausa estiva: in assenza di misure urgenti e straordinarie il comparto edilizio nel suo complesso rischia di scivolare progressivamente, mese dopo mese, verso il blocco del mercato e ci sono moltissime imprese, ormai prossime al corto circuito economico-finanziario, che non possono permettersi di attendere, sperando nella prossima legge di bilancio”.

“Per quanto riguarda il nostro settore, anche il mese di luglio ha fatto registrare una flessione significativa. Il secondo trimestre ha chiuso con un -6,63% rispetto allo stesso periodo del 2022. Sono dati – sottolinea Lo Re –allineati a quelli di tutte le principali organizzazioni del comparto che, da diversi mesi, stanno sollecitando il Governo affinché venga ridefinita una strategia efficace e condivisa per il settore dell’edilizia e le filiere collegate. Senza cessione del credito e sconto in fattura, i bonus edilizi non

potranno sostenere l’edilizia e, di riflesso, l’economia nazionale, come di fatto è avvenuto in questi ultimi anni”.

Servono risposte immediate

Per l’associazione dei distributori idrotermosanitari (oltre 1000 punti vendita presenti sul territorio, per un fatturato pari a circa 6 miliardi di euro) è necessario dare risposte immediate ad alcune emergenze contingenti e di non poco conto: da quella che ha colpito i cosiddetti “esodati del Superbonus”, alla necessità di approvare la proroga del fine lavori per gli interventi condominiali, dall’enorme massa di crediti ancora incagliati e da sbloccare, all’esigenza di garantire nuove certezze a famiglie e imprese, per quanto riguarda la possibilità di pianificare e sostenere economicamente in futuro il programma di efficientamento energetico degli immobili, previsto dalla direttiva “Case Green”.

“Senza un’azione coordinata non si va da nessuna parte – conclude Lo Re – il Governo non può limitarsi a ridimensionare drasticamente gli incentivi senza tenere conto del fatto che migliaia di imprese e di famiglie sono state lasciate, inopinatamente, in mezzo al guado. E’ necessario lavorare da subito a un riordino complessivo dei bonus, prevedendo modalità di controllo ulteriormente rafforzate e tutelando in primis le famiglie a basso reddito. La nostra associazione è pronta a dare il proprio contributo”.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 10 News

IL RINASCIMENTO DEL BAGNO

Con Ceramica Dolomite nasce un nuovo mondo dell’arredobagno, dove la grande tradizione italiana del design e della manifattura si incontrano per dar vita ad un prodotto 100% Made in Italy. Ogni collezione è la testimonianza della nostra passione per l’arte del vivere, realizzata con la cura e la maestria dall’ingegno italiano. Esclusivi sanitari, mobili, accessori e rubinetterie, per trasformare il bagno in un nuovo spazio di raffinato benessere quotidiano.

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Novità prodotti

Pompa di calore top grade

Daikin Europe ha presentato la nuova Daikin Altherma 3 R MT, pompa di calore top grade in versione refrigerant split, disponibile in 3 classi di potenza da 08, da 10 e da 12 kW. Grazie ad Altherma 3 R MT, l’azienda, già leader del mercato, amplia la sua proposta di pompe di calore per il mercato della sostituzione. Daikin Altherma 3 R MT è in grado di produrre acqua calda fino a temperature di mandata di 65°C, che sono sufficienti per riscaldare le abitazioni esistenti con impianti a radiatori, mostrando risultati notevoli anche durante gli inverni più rigidi. L’unità lavora alla perfezione anche fino a temperature esterne di -25°C, riuscendo a produrre acqua calda in sola pompa di calore a 65°C senza il supporto di resistenze di back-up fino a temperature esterne di -15°C. Inoltre, la nuova pompa di calore raggiunge la classe di efficienza energetica fino A+++ in modalità riscaldamento e A+ in modalità di produzione acqua calda sanitaria. Tali performance permettono di avere un’efficienza molto alta pur mantenendo contenuto il costo della bolletta, massimizzando quindi l’efficienza energetica e, allo stesso tempo, minimizzando i consumi. Infine, anche Altherma 3 R MT risulta essere molto silenziosa grazie alla tecnologia silent: utlizzandola in questa modalità il livello di pressione sonora è di 35 dBA ad una distanza di 3 m, comparabile all’ambiente di una biblioteca.

www.daikin.it

Pannelli per rivestimento della parete doccia

Kinedo presenta Kinewall, una nuova gamma di texture studiate per i nuovi pannelli per rivestimento. Kinewall è la soluzione ideale per una ristrutturazione del bagno facile e veloce. Una soluzione che si adatta anche e perfettamente per le nuove costruzioni.

Questi pannelli murali possono essere installati su qualsiasi rivestimento, senza alcun lavoro di preparazione. I pannelli Kinewall sono realizzati in alluminio, dispongono di una superficie liscia e sono disponibili in 3 larghezze, 2 altezze e 6 motivi (Marmo Bianco, Vague, Wood, Jungle, Inox Grigio e Cemento Antracite). Una proposta varia che permette quindi di dare libero sfogo a tutti i singoli desideri decorativi.

Tra i vantaggi:

• poca preparazione delle pareti prima della posa;

• installazione mediante incollaggio, senza viti o fori;

• pannelli tagliabili e forabili per adattarsi a tutte le configurazioni.

Oltre all’installazione semplificata, questi pannelli di rivestimento si caratterizzano per la loro impermeabilità e per l’assenza di fughe rispetto ad una comune piastrellatura, garantendo una più facile manutenzione nel tempo. www.kinedo.it

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 12

VMC E DEUMIDIFICAZIONE: UNA RISORSA STRAORDINARIA PER IL COMFORT DOMESTICO!

Nel panorama attuale, sempre più attento all’efficienza energetica e al benessere abitativo, il sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC) abbinato alla deumidificazione si distingue come una soluzione all’avanguardia per migliorare la qualità dell’aria all’interno delle abitazioni, garantire un ambiente confortevole e ridurre i consumi energetici. Una soluzione che si propone di rivoluzionare l’approccio tradizionale alla climatizzazione domestica, offrendo una serie di vantaggi che influenzano direttamente il comfort percepito e i costi in bolletta.

I sistemi VMC abbinati ai trattamenti di deumidificazione giocano un ruolo cruciale a riguardo. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata sono progettati per filtrare l’aria proveniente dall’esterno, rimuovendo particelle in sospensione, allergeni e agenti inquinanti, e per recuperare il calore trasferendolo - grazie ad un efficiente scambio termico - dal flusso con temperatura maggiore a quello con temperatura minore.

L’abbinamento con i sistemi di deumidificazione permette inoltre di mantenere l’umidità relativa a livelli ottimali, prevenendo la formazione di condense e la proliferazione di muffe. Questo aspetto è di particolare interesse per coloro che soffrono di allergie o problemi respiratori, ma è vantaggioso per chiunque ricerchi un ambiente pulito e salubre.

La soluzione impiantistica del sistema VMC con deumidificazione diventa ancora più interessante se abbinata a un sistema radiante a pavimento per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo. In quest’ultimo caso, l’abbinamento al sistema di deumidifica è fortemente consigliato anche per prevenire la possibile formazione di condensa sui pavimenti. Parlando poi di benessere, il comfort di un ambiente

non dipende soltanto dalla temperatura: anche in questo caso l’umidità è un fattore determinante. La deumidificazione controllata consente di mantenere l’umidità relativa dell’aria entro limiti ottimali, evitando così una concentrazione eccessiva (e fastidiosa) di umidità. Inoltre, livelli ottimali di umidità influenzano sensibilmente la temperatura percepita!

Valsir, in questo ambito, propone una vasta gamma di unità VMC che combinano il rinnovo dell’aria interna alla deumidificazione. Soluzioni come Maxima ed Idronica possono essere installate sia orizzontalmente in controsoffitto che verticalmente in centrale termica, e sono idonee ad applicazioni residenziali per

superfici fino a 200 mq.

L’innovativo sistema di distribuzione dell’aria AriaSilent, dotato di box isolati e accessori per l’isolamento termico dei componenti, permette invece di trasportare l’aria deumidificata e raffrescata senza dispersioni termiche ed evitando la formazione di condense.

La combinazione di un sistema di VMC con la deumidificazione permette infine un utilizzo più razionale ed efficiente dell’energia. Le unità di deumidificazione contemporanee sono progettate per consumare meno energia rispetto ai sistemi convenzionali, contribuendo a ridurre i costi energetici. Inoltre, come già detto, la VMC recupera il calore dall’aria esausta, preriscaldando l’aria fresca proveniente dall’esterno. Questo scambio termico riduce la necessità di scaldare nuovamente l’aria, migliorando ulteriormente l’efficienza energetica complessiva dell’edificio. Il risultato è una riduzione dei consumi e delle spese, oltre a un impatto ambientale più contenuto.

Da ogni punto di vista, in sostanza, il sistema di ventilazione meccanica controllata abbinato alla deumidificazione rappresenta un passo avanti nella climatizzazione domestica. Attraverso la gestione intelligente dell’aria e dell’umidità offre benefici tangibili per la salute, il comfort, l’efficienza energetica e l’ambiente. Una scelta tecnologica all’avanguardia, che fissa un nuovo standard nella qualità del benessere di casa.

Località Merlaro, 2 - 25078

Vestone (BS)

valsir@valsir.it | www.valsir.it

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 13 VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
Valsir S.p.A.

Novità prodotti

Stufa a pellet minimal e innovativa

Mako è una stufa a pellet che associa le più innovative tecnologie di funzionamento ad un design accattivante, ispirato al gusto minimale nordico. Il rivestimento è realizzato interamente in acciaio verniciato. I quattro angoli smussati a 45 gradi alleggeriscono l’insieme della struttura e contemporaneamente le danno carattere. Mako è priva di fori di ventilazione frontali e la dissipazione del calore avviene attraverso una griglia in ghisa, estremamente discreta, posta nella parte superiore. La nuova tecnologia di combustione Core permette una combustione più pulita e sostenibile rispetto alle normali stufe, con un abbattimento del 40% delle emissioni di polveri sottili rispetto ai più severi limiti europei (certificazione 5 stelle ariaPulita). Rispetto ai limiti europei di Ecodesign le emissioni risultano fino a 55% più basse. Grazie all’ottimizzazione della combustione, inoltre, la pulizia del focolare diventa un’operazione rapida e semplice, il vetro rimane pulito molto più a lungo, mentre la fiamma risulta spettacolare, paragonabile al fuoco di legna. Mako è dotata di braciere autopulente per una gestione estremamente semplificata. Inoltre, la bocca serbatoio è generosa per facilitare il caricamento del pellet e, grazie alla nuova candeletta in ceramica, i tempi di accensione sono ridotti del 40% con una sensibile diminuzione anche dei consumi elettrici. Mako è una stufa canalizzata da 8 kW con la possibilità di scaldare contemporaneamente più stanze e, grazie alla tecnologia Maestro+, può essere gestita dal proprio smartphone, dal pannello di controllo a scomparsa di serie o dal telecomando fornito come optional. www.mczgroup.it

Pompe di calore multifunzione integrabili con sistema solare termico

Midea, colosso cinese leader nel settore HVAC e dei grandi e piccoli elettrodomestici, presenta M-Thermal, la nuova gamma di pompe di calore ad alta efficienza progettata per tutti i bisogni di climatizzazione, riscaldamento e produzione di acqua calda.

Le pompe di calore M-Thermal sono in grado di operare in modalità raffrescamento e riscaldamento e, con l’ausilio di un serbatoio di accumulo esterno e di un sensore per la rilevazione della temperatura opzionale, provvedere alla produzione e stoccaggio di acqua calda sanitaria. Il sistema si distingue per la grande versatilità e per le prestazioni ottimali assicurate ad ogni temperatura di utilizzo. L’eccellente rendimento rende la gamma di pompe di calore M-Thermal una soluzione per il comfort domestico indicata per tutte le stagioni, che vanta una classe di efficienza energetica A++/A+++ in qualsiasi condizione climatica. La funzione di controllo a doppia zona di M-Thermal consente di gestire contemporaneamente due terminali che operano a temperature di diffusione differenti. L’unità permette inoltre di impostare la temperatura di mandata acqua fino a 65°C per riscaldamento radiante o radiatori e fino a 60°C per la produzione di acqua calda. Il sistema è compatibile sia con impianti a bassa temperatura sia con impianti a media temperatura. Le pompe di calore M-Thermal sono equipaggiate con il pacchetto compatibilità smart Midea: dotate di comando a filo con Wi-Fi integrato, le unità sono direttamente controllabili attraverso l’app Midea MSmartHome, che consente di regolare la programmazione settimanale, monitorare la temperatura dell’ambiente e impostare i cicli di disinfezione dell’acqua calda sanitaria. www.midea.com/it

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 14

VRF a R32 per piccoli locali commerciali

Toshiba amplia la sua offerta di sistemi di climatizzazione VRF (Variable Refrigerant Flow) con una nuova pompa di calore compatta che sfrutta il refrigerante R32 a basso GWP. Il sistema MiNi-SMMS VRF R32 di nuova generazione offre il massimo comfort e la migliore efficienza energetica per i piccoli locali commerciali e residenziali di pregio. Il nuovo sistema MiNi-SMMS offre una soluzione per garantire il massimo comfort in tutte le stagioni dell´anno grazie all’ampia gamma di temperature di funzionamento, da -20°C per il riscaldamento e fino a +46°C per il raffrescamento, e al nuovo algoritmo di sbrinamento adattivo che permette tempi di riscaldamento continuo decisamente più lunghi Per soddisfare tutte le esigenze imposte dalle diverse forme e vincoli delle stanze da condizionare, sono disponibili dodici tipi di unità interne, da 0,3 HP a 5 HP, inclusa l’unità a parete di design HAORI con 43 cover differenti per un’integrazione estetica perfetta in ogni ambiente. Alcune unità sono dotate di soluzioni avanzate di filtraggio dell’aria per i progetti che richiedono un’elevata qualità dell’aria interna. Il livello comfort sonoro è ugualmente notevole, fino a 23dB(A), meno di un fruscio di foglie, mentre l’unità esterna emette fino a 52dB(A) al massimo livello di funzionamento, che gli utenti possono ridurre fino a 44dB(A) con tre livelli di modalità notturna, se necessario. Un altro vantaggio è la maggiore flessibilità offerta agli installatori, consulenti e progettisti. Ad esempio, il sistema è in grado di lavorare con tubazioni lunghe fino a 300 m e con dislivelli fino a 50 m tra l’unità esterna e quella interna. Per un monitoraggio agevole e efficace del funzionamento del sistema gli installatori e i professionisti della manutenzione possono accedere ai parametri di funzionamento connettendosi all’unità esterna o alle unità interne utilizzando l’apposito adattatore Toshiba. www.toshibaclima.it

Recuperatore di calore da controsoffitto

VORT HRI FLAT IoT di VORTICE è la nuova gamma di Recuperatore di Calore da controsoffitto compatibile con Internet of Things ed è caratterizzato dalle ridotte dimensioni. In particolare il basso spessore ne consente l’installazione a controsoffitto, utile in assenza di locali dedicati.

E’ un’unità centralizzata a doppio flusso dotata di modulo Wi-Fi in grado di connettere gli apparecchi al Cloud e consentirne la gestione anche da remoto tramite App. Tre i modelli caratterizzati da elevate efficienze di scambio termico, bassi consumi e ridotte dimensioni: VORT HRI 200 FLAT IoT, VORT HRI 350 FLAT IoT e VORT HRI 200 FLAT IoT H. Sono tutti compatibili con BRA.VO S: il nuovo sensore ambientale di VORTICE di ultimissima generazione, dispositivo per il monitoraggio della qualità dell’aria indoor. Tutti i modelli presentano un involucro in lamiera d’acciaio zincata rivestita internamente di materiale fonoassorbente resistente al fuoco e hanno attacchi di diametro nominale pari a 125 mm e 150 mm, a seconda del modello. Lo scambiatore di calore è ad altissima efficienza, del tipo a flussi incrociati in controcorrente. I ventilatori ad alta efficienza sono equipaggiati di ventole centrifughe a pale rovesce azionate da motori EC (brushless) a 3 velocità, che ne garantiscono la silenziosità, e il By-pass termodinamico è a funzionamento automatico. I filtri PM10 55% (M5) sono facilmente accessibili per la manutenzione e la protezione antigelo ad attivazione automatica, per prevenire la formazione di brina in corrispondenza dello scambiatore di calore. Il Gruppo comandi remoto, a connessione filare, consente l’accensione e lo spegnimento, la selezione della velocità di funzionamento desiderata tra le 3 disponibili e la segnalazione, mediante spia luminosa, della condizione di filtri saturi. www.vortice.it

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Novità prodotti

Pompe di calore ibride per sostituire la caldaia

SPHERA EVO 2.0 EASYHybrid è la nuova serie di pompe di calore splittate ibride da 4 a 16 kW per riscaldamento condizionamento, e produzione di ACS in ambito residenziale lanciate da Clivet. Si caratterizzano per: Massimo risparmio economico. L’utente inserisce dall’interfaccia sul frontale dell’unità il costo al kWh dell’energia elettrica, il costo al m3 del gas ricavabile dal contratto di fornitura della compagnia energetica e la tipologia prevalente di terminali presenti nell’edificio (pannelli radianti, ventilconvettori, radiatori) e la funzione €/Switch calcola e attiva a seconda delle condizioni contingenti la risorsa (pompa di calore e/o caldaia) più efficiente e conveniente, sempre privilegiando le risorse rinnovabili.

• Adattabilità ad ogni ambiente e facile sostituzione della caldaia grazie agli armadi modulari che permettono di comporre la centrale termica a seconda delle esigenze dell’utente, combinando al meglio le diverse fonti rinnovabili

• Altissima efficienza in classe A+++ con acqua a 35 °C (tipico abbinamento a pannello radianti) e classe A++ con acqua a 55 °C (tipico abbinamento con radiatori), grazie alla tecnologia inverter

• Bassissimi livelli sonori delle unità esterne, che le rendono tra le unità più silenziose sul mercato

• Ampio campo di funzionamento da -25 °C di temperatura dell’aria esterna in riscaldamento a +43 °C di temperatura aria esterna in condizionamento per adattarsi sia ai climi più rigidi che a quelli più caldi

• Temperatura dell’acqua fino a 80 °C, che le rende perfette anche per quei casi in cui si vuole sostituire la caldaia, ma mantenere i radiatori esistenti.

• Produzione di acqua a 60 °C fino a -15 °C di aria esterna con la pompa di calore

• Accumulo per acqua calda sanitaria da 150l estendibile fino a 300 litri integrato nella versione Tower o esterno nella versione BOX per adattarsi alle esigenze di ogni famiglia e per utilizzare al meglio le energie rinnovabili per l’acqua calda sanitaria.

• Possibilità di integrazione con risorse ausiliarie come il solare termico o fotovoltaico per una casa ancora più green

• Refrigerante ecologico R-32

• Grazie all’App dedicata è possibile infine gestire le funzionalità principali di SPHERA EVO 2.0 EASYHybrid, come la schedulazione dell’impianto e dell’acqua calda sanitaria dal proprio smartphone.

www.clivet.com

Supporto nella progettazione, monitoraggio e manutenzione di impianti e componenti

BITZER sostiene i propri partner con soluzioni e servizi digitali offrendo supporto nella progettazione, nel monitoraggio e nella manutenzione di impianti e componenti. La piattaforma online BITZER Digital Network (BDN), disponibile per tutti i clienti attraverso la piattaforma myBITZER, si basa sulla competenza di BITZER in fatto di compressori e crea un’infrastruttura di manutenzione per un impiego efficiente e per un’alta disponibilità dei componenti permettendo agli utenti di visualizzare e valutare i dati di funzionamento dei loro compressori tramite il modulo IQ. Per assistere gli utenti nella progettazione degli impianti e nella scelta dei prodotti adatti del catalogo è disponibile BITZER Software, un programma in 14 lingue, tramite il quale gli utenti possono visualizzare tutte le informazioni importanti, ad esempio i dati tecnici o le tabelle prestazionali. Con BEST Software è inoltre possibile gestire digitalmente i moduli IQ intelligenti, tramite cui gli utenti ottengono una panoramica sullo stato di funzionamento. Il software per i ricambi EPARTS e il software di selezione per gli evaporatori ad espansione secca smarTube completano l’offerta. https://www.bitzergreenpoint.com/

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 16
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L’evoluzione normativa del settore biomassa

Analisi delle principali norme di riferimento per l’installazione di apparecchi uso domestico e similare alimentati a biomassa solida

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 18
NORMATIVA
Di Stefano Balzarotti

li impianti termici sono fondamentali per garantire il comfort e il benessere all’interno delle nostre abitazioni. Sono responsabili della produzione di calore per riscaldare gli ambienti durante i mesi più freddi e per la produzione dell’acqua calda sanitaria per le necessità quotidiane. Tuttavia, affinché gli impianti termici siano efficienti e sicuri, è fondamentale rispettare le regole di installazione stabilite dalle normative vigenti. Queste regole sono state create al fine di garantire la corretta esecuzione dell’impianto, ridurre i consumi energetici e, soprattutto, prevenire potenziali rischi per la salute e la sicurezza delle persone.

Negli ultimi anni, l’evoluzione normativa ha portato a importanti cambiamenti nel modo di installare apparecchi a biomassa, come caldaie, stufe e caminetti. In particolare, sono state introdotte nuove regole e requisiti per garantire la sicurezza degli impianti e ridurre l’impatto ambientale.

Nuovi obblighi per garantire la sicurezza degli impianti

Una delle principali novità riguarda l’obbligo di utilizzare apparecchi con sistemi avanzati di combustione, al fine di limitare la dispersione nell’aria di sostanze nocive come il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto e le polveri sottili.

Se per qualcuno già questo è stato stravolgente, un vero e proprio “scossone” è arrivato con la pubblicazione, fra aprile e novembre 2022, di tre nuove norme:

• La UNI 10683:2022 Generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi - Verifica, installazione, controllo e manutenzione

• La UNI 10389-2 Misurazioni in campoGeneratori di calore - Parte 2: Apparecchi alimentati a biocombustibile solido non polverizzato

• La UNI 11859-1 Impianti alimentati a combustibile liquido e solido, per uso civile, in esercizio - Linee guida per la verifica dell’idoneità al funzionamento in sicurezza - Parte 1: Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione

Queste tre norme regolamentano le attività di progettazione ed esecuzione degli interventi, le attività di verifica e valutazione dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione (SEPC) e le attività di indagine strumentale sul corretto funzionamento di apparecchi e SEPC. La loro pubblicazione ha comportato la definizione di nuove tecniche,

metodologie, divieti e competenze, stravolgendo le consuete modalità operative di installatori e manutentori.

In questo articolo vedremo le principali novità.

UNI 10683:2022 Generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi - Verifica, installazione, controllo e manutenzione

Questa norma si applica agli impianti con generatori con potenza termica al focolare ≤35 kW alimentati con biocombustibili solidi di cui alle norme della serie UNI EN ISO 17225. La norma definisce i requisiti di:

• verifica, installazione, controllo e manutenzione di impianti destinati al riscaldamento ambiente, con o senza produzione di acqua calda sanitaria e con o senza cottura dei cibi

• verifica, installazione, controllo e pulizia di impianti destinati alla sola cottura dei cibi dotati di sistema di evacuazione dei prodotti della combustione;

• verifica, installazione, controllo e pulizia di impianti destinati alla sola produzione di acqua calda sanitaria dotati di sistema di evacuazione dei prodotti della combustione.

Il documento, rilasciato a novembre 2022, sostituisce la precedente versione del 2012.

È evidente il grande lavoro di aggiornamento eseguito, in particolare sulle disposizioni inerenti al sistema di evacuazione dei prodotti della combustione e all’isolamento termico, sempre più importante ai fini della sicurezza: la maggior parte degli incidenti correlati agli impianti avviene proprio per errori nella scelta dei materiali, nell’installazione e nella manutenzione dei sistemi fumari.

In riferimento al pericolo incendio è stata introdotta una nuova parte concernente disposizioni antincendio, come ad esempio i criteri di sommatoria delle potenze, nuove distanze di rispetto fra la zona di irraggiamento e materiali combustibili, quantitativi massimi di combustibile depositati nella zona di installazione del generatore di calore ecc.

Per quanto riguarda gli apparecchi dotati di impianto idronico, sono stati inseriti i riferimenti alle relative norme applicabili, come ad esempio UNI 10412 e UNI 8065.

Nuova anche la parte relativa al controllo e alla manutenzione periodica con il relativo rapporto di intervento.

UNI 11859-1:2022 Impianti alimentati a combustibile liquido e solido, per uso civile, in esercizio - Linee guida per la verifica dell’idoneità al funzionamento in sicurezza - Parte 1: Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione

Stabilisce i criteri per verificare la sussistenza

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 19
G

con il rela3vo rapporto di intervento.

dei requisiti di sicurezza dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione degli impianti ad uso civile in esercizio alimentati a combustibile liquido e/o solido, indipendentemente dalla data della loro realizzazione, al fine di stabilire se la parte di impianto oggetto di verifica può continuare o meno ad essere utilizzata nello stato in cui si trova, senza pregiudicarne la sicurezza.

Trattando esclusivamente gli aspetti di verifica, non può essere utilizzata come norma di progettazione, né di installazione, né per l’adeguamento.

Al contrario della norma di installazione, questa è una norma di verifica, pertanto descrive e giudica i difetti riscontrabili definendo se l’anomalia è tale da comportare l’idoneità al funzionamento temporaneo (per un periodo di tempo entro il quale il SEPC deve essere adeguato) o se l’anomalia è tale da comportare un pericolo imminente per la sicurezza e, quindi, la messa fuori servizio dell’impianto.

Il giudizio si basa sugli esiti di verifiche di idoneità, verifiche di funzionalità, verifiche visive e verifiche strumentali. In particolare, sulle parti di impianto non visibili e non ispezionabili, la norma prevede controlli invasivi previo smontaggio o demolizione delle strutture circostanti (cosa che potrebbe avvenire nella zona di SEPC che attraversa strutture in materiale combustibile come solette, solai, tetti).

La norma fornisce un esempio di rapporto tecnico di verifica (RTV) da utilizzare, sia come check list, che come rapporto finale, nell’esecuzione delle verifiche. Tale rapporto è un valido allegato ad un’eventuale dichiarazione di rispondenza.

UNI 10389-2:2022 Misurazioni in campoGeneratori di calore - Parte 2: Apparecchi alimentati a biocombustibile solido non polverizzato

Molto attesa e dibattuta la norma prescrive le procedure per eseguire in opera la misurazione del tiraggio e, nei casi specificati, come ad esempio caldaie e stufe a pellet con caricamento automatico, l’analisi dei prodotti della combustione e la misurazione del rendimento di combustione.

Indagini quest’ultime che per essere condotte richiedono anche controlli sul combustibile, come ad esempio la misura del contenuto idrico di legna o pellet. Verifiche di tenuta e pulizia del sistema fumario, video ispezioni, analisi del contenuto idrico ed analisi di combustione, nuove operatività che richiedono tempo, strumentazione aggiornata ed abilità pratiche oltre che teoriche, a vantaggio di nuove aperture professionali nella riqualificazione degli impianti obsoleti con diverse marginalità. Il rispetto delle regole di installazione degli impianti termici è fondamentale per garantire l’efficienza energetica, la sicurezza e il benessere all’interno delle nostre abitazioni. È responsabilità dei professionisti del settore seguire attentamente queste normative al fine di offrire un servizio adeguato e sicuro ai propri clienti e, per fare questo, servono aggiornamento e formazione. Allo stesso tempo, anche gli utenti devono essere consapevoli dell’importanza del rispetto delle regole e fare affidamento solo su professionisti qualificati ed esperti nel settore

e la manutenzione dei

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 20 NORMATIVA
norme applicabili, come ad esempio UNI 10412 e UNI 8065.
per l’installazione propri impianti termici. 
Nuova anche la parte rela3va al controllo e alla manutenzione periodica
Figura 1 - Tabella riassun0va delle norme da applicare durante gli interven0 su impian0 a Biomassa secondo UNI 10683 Figura 1 - Tabella riassuntiva delle norme da applicare durante gli interventi su impianti a Biomassa secondo UNI 10683

CONTO TERMICO CLOUD

Guida AIEL Regolamenti regionali per impianti termici a biomassa: orientarsi con la

La Guida fornisce ai cittadini tutte le informazioni per utilizzare il riscaldamento a legna e pellet rispettando le norme della propria Regione sulla qualità dell’aria

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 22 A cura della Redazione QUALITÀ DELL’ARIA

ome per altre tipologie impiantistiche, anche per gli impianti a biomassa, oltre ai regolamenti nazionali, occorre considerare i regolamenti regionali. Questi regolamenti possono intervenire in maniera più restrittiva rispetto alle disposizioni nazionali e generalmente vanno ad introdurre nuove misure per quanto riguarda ambiti

come:

• Dimensioni e potenza dell’impianto: i regolamenti regionali stabiliscono le dimensioni massime consentite per gli impianti termici civili a biomassa e la potenza massima degli stessi. Questo è fatto per garantire che gli impianti siano adeguati alle dimensioni dell’edificio e che non superino i limiti consentiti;

• Norme di sicurezza e prevenzione incendi: i regolamenti regionali stabiliscono le norme di sicurezza che gli impianti termici civili a biomassa devono rispettare per prevenire incendi ed eventuali pericoli per la salute. Queste norme possono riguardare la posizione degli impianti, la distanza minima da altre strutture, la presenza di sistemi di sicurezza, come sensori di fumo e spegnitori automatici e l’addestramento del personale;

• Norme ambientali: i regolamenti regionali prevedono leggi sulle emissioni e sulle emissioni dei combustibili utilizzati negli impianti termici civili a biomassa. Questo è fatto per proteggere l’ambiente e garantire che gli impianti siano conformi agli standard di qualità dell’aria previsti;

• Norme di manutenzione e controllo: i regolamenti regionali prevedono l’obbligo di effettuare controlli periodici sugli impianti termici civili a biomassa per verificare il loro corretto funzionamento, la manutenzione regolare delle apparecchiature e la pulizia delle caldaie per garantire l’efficienza e il mantenimento delle prestazioni ottimali;

• Autorizzazioni e certificazioni: i regolamenti regionali possono richiedere l’ottenimento di autorizzazioni e certificazioni specifiche per l’installazione e l’utilizzo degli impianti termici civili a biomassa. Questo può includere l’obbligo di ottenere un certificato di idoneità all’impianto e di sottoporsi a ispezioni periodiche per verificare la conformità agli standard di sicurezza e ambientali.

Risulta quindi fondamentale consultare i regolamenti regionali specifici della propria area per ottenere informazioni dettagliate sulle disposizioni e i requisiti specifici relativi agli impianti termici civili a biomassa.

La Guida AIEL

Per facilitare la comprensione e la corretta attuazione delle norme a scala regionale che regolano l’utilizzo di stufe e caldaie a biomassa AIEL – Associazione italiana energie agroforestali – ha reso disponibile una Guida (aggiornata al 10 febbraio 2023) ai regolamenti regionali per l’esercizio e l’installazione di impianti termici a biomassa. Uno strumento fortemente voluto dagli operatori della filiera che AIEL rappresenta e sviluppata anche con la collaborazione del MASE e delle Regioni, la Guida fornisce ai cittadini tutte le informazioni per utilizzare il riscaldamento a legna e pellet rispettando le norme della propria Regione sulla qualità dell’aria.

Dopo la pubblicazione del D.M. 186/2017, che ha introdotto in Italia la classificazione “a Stelle” degli apparecchi di riscaldamento d’ambiente e le caldaie a biomasse legnose, alcune regioni hanno deciso di disciplinare l’esercizio e l’installazione degli impianti termici a biomasse applicando la classificazione del decreto. Questa azione legislativa regionale è stata ulteriormente implementata in seguito alla sentenza di condanna all’Italia (novembre 2020) della Corte di giustizia europea per i continui superamenti dei valori limite di PM10 e NO2 (direttiva 2008/50/UE attuata con d.lgs. 155/2010). Successivamente, anche altre regioni italiane, in cui sono presenti aree di superamento, hanno iniziato un simile percorso legislativo, applicando il D.M. 183/2017.

All’interno della Guida sono quindi riassunte le norme disposte in primis dalle regioni del Bacino Padano: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, a cui si sono finora aggiunte Provincia Autonoma di Trento, Toscana, Marche, Campania e Sardegna.

L’inquinamento causato dalla combustione domestica

La combustione domestica della legna da ardere in apparecchi tecnologicamente obsoleti e condotti in modo scorretto – assieme al traffico, l’agricoltura e l’industria – è ancora oggi una delle principali sorgenti del PM10 misurato nell’atmosfera in inverno. Su questo tema purtroppo, c’è ancora scarsa consapevolezza, non solo per gli effetti negativi sulla salute collettiva ma anche per quanto riguarda le potenziali conseguenze economiche per l’Italia. Nel caso di reiterata inosservanza dei valori limite, infatti, può essere avviato un contenzioso con conseguente condanna pecuniaria. Secondo le prime stime del MASE, si tratta di circa un miliardo di euro e cento mila euro al giorno, fino a quando non saranno rispettati i valori limite giornalieri di superamento prescritti per il PM10 e l’NO2. A questa criticità si aggiunge il fatto che localmente, soprattutto nelle valli di montagna, le agenzie regionali rilevano ancora superamenti significativi del valore obiettivo (1 ng/m3) del Benzo(a) pirene, composto cancerogeno. Inoltre, è in corso una

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 23
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QUALITÀ DELL’ARIA

A cura della Redazione

Il progetto LIFE PrepAIR

Il bacino padano è una vasta area geografica situata nel nord-ovest dell’Italia, nota per essere una delle regioni più industrializzate del paese. Questa area ha sofferto di problemi di inquinamento dell’aria a causa delle attività industriali, dell’elevato traffico veicolare.

In questo contesto, il 19 dicembre 2013, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome del Bacino Padano (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Province Autonome di Trento e Bolzano) hanno sottoscritto un Accordo di Programma per l’individuazione e il perseguimento di misure comuni per la riduzione dell’inquinamento atmosferico nell’area del Bacino Padano; l’Accordo è stato recepito dalle Regioni mediante apposite delibere regionali.

fase di revisione della direttiva 2008/50/UE che con ogni probabilità abbasserà gli attuali valori limite dei superamenti. Negli ultimi dieci anni, grazie alle azioni introdotte dal Ministero e dalle Regioni e all’impegno degli operatori dei vari settori economici coinvolti, la qualità dell’aria è migliorata molto e – con riferimento alle biomasse - sono stati fatti importanti passi in avanti sul fronte del miglioramento delle tecnologie domestiche di combustione del legno, della qualità dei biocombustibili, delle installazioni, manutenzioni e conduzione degli impianti termici. In Italia è ancora attivo un imponente parco generatori tradizionali e vetusti che ostacola la necessaria accelerazione del processo di miglioramento della qualità dell’aria. I Regolamenti regionali hanno introdotto misure strutturali ed emergenziali che disciplinano l’esercizio e l’installazione degli impianti a biomasse. Il rispetto di questi regolamenti è fondamentale per velocizzare la riqualificazione energetico-ambientale del parco generatori vetusto e inquinante.

Fondamentale la sostituzione di stufe e caminetti obsoleti

La parte prevalente delle emissioni di PM10 proviene infatti da stufe e caminetti obsoleti che utilizzano tecnologie di combustione superate. Gli apparecchi a legna e pellet installati in Italia da più di 10 anni sono il 70% del parco installato, circa 6,3 milioni, e contribuiscono all’emissione dell’86% del PM10 derivante dalla combustione domestica della biomassa. Per questa ragione è importante incentivarne la sostituzione con sistemi di riscaldamento a legna e pellet moderni ed efficienti, che sono caratterizzati da emissioni di PM10 da 4 a 8 volte inferiori rispetto alle tecnologie più datate.

Il turnover tecnologico è la soluzione per contribuire

La cooperazione tra le Regioni del Bacino Padano, oltre agli Accordi di programma, ha portato allo sviluppo a partire dall’anno 2017 il progetto LIFE PrepAIR. Il progetto ha l’obiettivo di creare un coordinamento permanente tra le Regioni del Bacino Padano per la realizzazione di azioni di risanamento della qualità dell’aria in modo integrato ed armonizzato sull’intero territorio del Bacino. PREPAIR si configura, infatti, come progetto finalizzato per l’applicazione su larga scala (regionale, multiregionale, nazionale o transnazionale) di piani di risanamento ambientale previsti dalla legislazione comunitaria

Ad esempio, sono stati introdotti limiti più stringenti sulle emissioni delle industrie, degli impianti termici civili e sulla circolazione dei veicoli più inquinanti. Inoltre, sono stati adottati incentivi per promuovere l’uso di mezzi di trasporto più sostenibili, come il trasporto pubblico e le biciclette, ed il rinnovamento degli apparecchi di riscaldamento domestico alimentati a biomassa solida.

Queste azioni hanno contribuito a una riduzione dei livelli di inquinanti nell’aria nel bacino padano, sebbene rimangano ancora alcune zone con alti livelli di inquinamento, come ad esempio le grandi città come Milano e Torino. È importante continuare a monitorare e ed attuare nuove misure per migliorare la qualità dell’aria in queste aree, al fine di proteggere la salute dei residenti e preservare l’ambiente.

in modo significativo a migliorare la qualità dell’aria, ma è fondamentale anche continuare ad informare e sensibilizzare gli utenti finali, in particolare di chi utilizza legna da ardere. Una conduzione scorretta dell’apparecchio può infatti causare un incremento delle emissioni inquinanti in atmosfera, anche di dieci volte rispetto all’utilizzo ottimale.

L’auspicio è che la nuova Guida sia uno strumento utile per contribuire a far conoscere le norme esistenti ai cittadini e per “fare squadra” con le istituzioni pubbliche centrali, regionali e territoriali, con le associazioni degli operatori e soprattutto con i conduttori degli impianti. Senza una forte collaborazione tra tutti questi soggetti non sarà possibile raggiungere gli obiettivi molto sfidanti che attendono il Paese negli anni a venire. 

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 24

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L’evoluzione tecnologica dei sistemi richiede competenze, e quindi qualifiche, diverse da quelle di un tempo.

Vediamole insieme

LE QUALIFICHE PROFESSIONALI PER INSTALLARE

IMPIANTI A BIOMASSA

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 26 INSTALLATORE PROFESSIONALE
COMPETENZE
Di Stefano Balzarotti

n cerchio di sassi per contenere il fuoco e un foro nella parte alta della grotta, capanna o tenda per fare uscire il fumo all’esterno. Se mi chiedessero quale sia la prima tipologia di impianto utilizzato dall’uomo direi senza dubbio l’impianto a biomassa.

di riscaldamento (indipendentemente dalla loro potenzialità), ovvero il complesso di prodotti destinati alla regolazione della temperatura degli ambienti con o senza produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari e composti abitualmente da:

SU 4 (O5) PAGINE, DA IMPAGINARE COME COMPETENZE IP05 2022 PAG.34-35

• un generatore di calore, inclusi stufe, termo camini e caminetti;

• un sistema per lo smaltimento dei fumi;

COMPETENZE

Le qualifiche professionali per installare impianti a biomassa ‘shu%erstock_701174023

• un sistema di aerazione e ventilazione dei locali di installazione;

Nel tempo hanno preso forma le configurazioni “caminetto con canna fumaria” prima, “stufa con canna fumaria poi”, le cui realizzazioni avvenivano ad opera dei muratori sulla base dell’esperienza. Oggigiorno l’evoluzione tecnologica consente di reperire sul mercato apparecchi sempre più evoluti e performanti sia per quanto riguarda i rendimenti energetici sia per quanto riguarda le prestazioni ambientali.

L’evoluzione tecnologica dei sistemi richiede competenze, e quindi, qualifiche diverse da quelle di un tempo. Vediamole insieme

Quali qualifiche servono?

Questi apparecchi, una volta installati in modo fisso, costituiscono un impianto termico di climatizzazione invernale la cui realizzazione deve essere effettuata secondo precise regole da parte di imprese qualificate ed abilitate.

• uno o più sistemi per la distribuzione del calore. Operando su queste parti impiantistiche occorre l’abilitazione “lettera C)”, anche per installare o manutenere il solo sistema fumario (l’abitudine che sia il muratore ad occuparsi della realizzazione della “canna fumaria” è sbagliata, al massimo potrà occuparsi delle opere edilizie su indicazioni del responsabile tecnico dell’impresa abilitata “lettera c” o del progettista).

Rientrano nella lettera C inoltre:

Un cerchio di sassi per contenere il fuoco e un foro nella parte alta della gro=a, capanna o tenda per fare uscire il fumo all’esterno. Se mi chiedessero quale sia la prima ?pologia di impianto u?lizzato dall’uomo direi senza dubbio l’impianto a biomassa.

In questo articolo parliamo proprio delle qualifiche professionali necessarie per installare impianti a biomassa.

All’articolo 1 del DM 37/08 viene fatta una classificazione degli impianti in base alla tipologia. Con la lettera c) si distinguono gli impianti

• i contabilizzatori e valvole termostatiche. Con il parere 1.33 del 13 giugno 2016, il Mi.S.E. ha chiarito che l’attività di installazione dei contabilizzatori e delle connesse valvole termostatiche (meccanismi di termoregolazione che vengono installati in ogni termosifone in presenza di contabilizzatori) deve considerarsi rientrante nell’attività di installazione dell’impianto di riscaldamento. L’attività di

Nel tempo hanno preso forma le configurazioni “camine=o con canna fumaria” prima, “stufa con canna fumaria poi”, le cui realizzazioni avvenivano ad opera dei muratori sulla base dell’esperienza. Oggigiorno l’evoluzione tecnologica consente di reperire sul mercato apparecchi sempre più evolu? e performan? sia per quanto riguarda i rendimen? energe?ci sia per quanto riguarda le prestazioni ambientali.

(X FABIO: riesci a eliminare ; e . nelle ul?me 2 righe a destra?)

Figura 1- Apparecchi e relaCve norme di riferimento

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 27
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Figura 1- Apparecchi e relative norme di riferimento

Spazzacamino o installatore?

Il Mi.S.E. ha rappresentato che l’attività di mera pulizia e manutenzione ordinaria della canna fumaria (senza toccare il collegamento al sistema di evacuazione dei prodotti della combustione e compresa la video ispezione del camino) non rientra nell’ambito di applicazione del D.M. 37/2008 e può dunque essere intrapresa liberamente, non richiedendo abilitazione ad alcuna “lettera” del decreto.

Infatti, in materia di manutenzione ordinaria degli impianti, l’art.10 del D.M. 37/08 stabilisce che l’attività stessa non comporta l’osservanza dell’obbligo di cui all’articolo 8, comma 1.

A tal proposito la norma UNI 10847:2017-Pulizia di sistemi fumari per generatori e apparecchi alimentati a combustibili liquidi e solidi, distingue chiaramente tre figure professionali:

• Installatore: Azienda in possesso dei requisiti previsti dalla legislazione vigente (alla data della pubblicazione è in vigore il DM37/08) che effettua o è incaricato di effettuare operazioni di posa e messa in servizio dell’impianto termico o parte di esso;

• Manutentore: Azienda in possesso dei requisiti previsti dalla legislazione vigente (alla data della pubblicazione è in vigore il DM37/08) che effettua o è incaricato di effettuare operazioni di controllo e manutenzione con interventi atti ad assicurare il funzionamento dell’impianto termico o parte di esso;

• Operatore: Azienda qualificata e in possesso di specifiche competenze per la pulizia del sistema di evacuazione dei prodotti della combustione che non possiede i requisiti previsti dalla legislazione vigente (alla data della pubblicazione è in vigore il DM.37/08. L’attività specifica di pulizia di cui sopra deve risultare dall’iscrizione alla Camera di Commercio).

installazione dei suddetti apparecchi resta pertanto di esclusivo appannaggio delle sole imprese abilitate all’esercizio dell’attività di cui all’art.1, comma 2, lettera c del DM 37/2008 (impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali) o di quelle abilitate alla lettera c) limitatamente ai soli impianti di riscaldamento;

• gli impianti di riscaldamento con integrazione di pannelli solari termici (da associare alla lettera D per il relativo impianto idraulico di distribuzione).

Chiaramente, nel caso di connessione ad un sistema di distribuzione idronico, occorre anche “la lettera d)”, che classifica gli impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura e specie. Tali impianti sono costituiti da tubazioni e dispositivi per l’allacciamento all’acquedotto e il collegamento alla rete fognaria o agli altri sistemi di smaltimento, nonché per la distribuzione di acqua potabile e di acqua calda all’interno dell’edificio.

La norma include oltre agli impianti idrici adibiti al consumo umano anche quelli di distribuzione nell’ambito di processi produttivi (rientrano in quest’ambito anche gli impianti di alimentazione delle piscine e gli impianti di irrigazione fissi).

E per il collegamento degli apparecchi all’alimentazione elettrica serve anche la lettera“A”?

Con la lettera a) vengono identificati gli impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere.

Come chiarito dal Ministero dello Sviluppo

Economico (Mi.S.E.) nella raccolta di FAQ 2019 (scaricabile dal sito www.mise.gov.it), “l’eventuale estensione delle abilitazioni ad altre lettere, indipendentemente dal possesso dei requisiti di legge, non è necessaria qualora questa sia riferita a lavori strettamente attinenti all’esecuzione dell’impianto per il quale il soggetto è abilitato. In tali ipotesi non devono pertanto essere concesse ulteriori abilitazioni. È evidente quindi, per semplificare, che un’impresa installatrice di un impianto idraulico, per provvedere alla sua alimentazione elettrica non ha bisogno dell’abilitazione di cui alla lettera a), qualora si tratti di una semplice connessione con un impianto elettrico già esistente.

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INSTALLATORE PROFESSIONALE COMPETENZE

Sistema biomassa… sei in regola con “le FER”?

Per “energia da fonti rinnovabili” si intende l’energia proveniente da fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas.

Un impianto a biomassa è classificato “impianto FER”.

Il D.Lgs 28/2011 e smi (art.15) prevede che:

• l’installazione e la manutenzione straordinaria di impianti alimentati a fonti rinnovabili (impianti FER) siano effettuate da operatori qualificati;

• la qualifica professionale per l’attività di installazione e di manutenzione straordinaria di caldaie, caminetti e stufe a biomassa, di sistemi solari fotovoltaici e termici sugli edifici, di sistemi geotermici a bassa entalpia e di pompe di calore, è conseguita con il possesso dei requisiti tecnico professionali di cui, alle lettere a), b), c) o d) del D.M. 37/08;

• i requisiti tecnico professionali di cui all’articolo 4, del D.M. 37/08 si intendono rispettati quando le imprese sono in regola con la formazione e gli aggiornamenti richiesti dal sopracitato D.Lgs 28/2011.

A fronte di quanto sopra, sono stati definiti ed attivati dalle regioni specifici corsi di formazione ed aggiornamento.

Al fine di poter continuare a svolgere la propria attività le imprese che operano su impianti FER devono regolarizzare la formazione e/o l’aggiornamento del proprio responsabile tecnico.

Un’impresa che è in possesso dei requisiti tecnico-

professionali ai sensi del D.M. 37/08 da prima del 3 agosto 2013, non deve effettuare la formazione iniziale ma solo l’aggiornamento obbligatorio di 16 ore (la prima scadenza dipende l’iter formativo attivato dalla regione).

Le qualifiche: novità in arrivo

Alla data di pubblicazione del presente articolo, il Decreto Ministeriale n° 48/2020 (Modifiche al D.Lgs 192/2005) con l’art. 7 comma 1-ter. Prevede che:

“Con decreto del Presidente della Repubblica,… [omiss]…, sono stabiliti i requisiti degli operatori che provvedono all’installazione degli elementi edilizi e dei sistemi tecnici per l’edilizia, tenendo conto della necessità di garantire l’adeguata competenza degli operatori che provvedono all’installazione degli elementi edilizi e dei sistemi tecnici per l’edilizia, considerando tra l’altro il livello di formazione professionale, conseguito anche attraverso corsi specialistici e certificazioni. Decorsi centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del predetto decreto, gli incentivi di cui al comma 1 sono concessi a condizione che i predetti sistemi siano installati da un operatore in possesso dei requisiti prescritti.”

Nell’attesa della definizione di quanto sopra è utile considerare che a livello europeo sono disponibili norme in specifici settori per creare iter di qualificazione con due obiettivi:

1) Definire un modello comune di qualificazione;

2) Garantire la mobilità delle professioni nell’UE. In questo contesto si distingue la Certificazione volontaria secondo la Norma UNI 11657:2016 - Attività professionali non regolamentate - Figure professionali che eseguono l’installazione, la manutenzione e la pulizia degli impianti termici a legna o altri biocombustibili solidi comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza.

La specifica tecnica definisce i requisiti di qualificazione relativi all’attività professionale di coloro che operano sui generatori di calore e sugli impianti termici (e le loro componenti) a biocombustibile solido, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione. Riguarda in particolare le operazioni di installazione, manutenzione e pulizia.

N.B. ad oggi l’abilitazione professionale avviene nel rispetto delle disposizioni del D.M. 37/08. Questa norma non abilita un’impresa ma la qualifica, riconoscendone le competenze ed abilità tecnico professionali. Questa norma è sempre più usata dalle organizzazioni per la valutazione dei propri collaboratori. 

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La

formazione continua degli operatori del settore

Gli impianti a biomassa rappresentano una soluzione energetica sempre più diffusa, grazie alla loro capacità di utilizzare fonti rinnovabili come legna, pellet o altri combustibili derivati da materiale organico. Tuttavia, per ottenere il massimo rendimento da questi impianti in piena sicurezza, è necessario che gli addetti ai lavori (installatori e manutentori) siano adeguatamente formati e aggiornati sulle ultime tecnologie e normative di settore.

Le competenze necessarie per le varie attività impiantistiche sono composte da:

• una solida base teorica sui principi di funzionamento degli impianti a biomassa. Il tecnico deve conoscere e saper gestire argomenti come la combustione della biomassa, i diversi tipi di combustibili utilizzabili e le tecnologie disponibili per la produzione di calore o energia. Deve avere, attitudini relative alla progettazione dell’impianto, all’integrazione con altri sistemi (come pannelli solari termici o caldaie a gas) e alle norme di sicurezza da rispettare;

• ottime capacità pratiche. Oltre alla parte teorica, è fondamentale una buona conoscenza pratica delle varie fasi dell’installazione e della manutenzione degli impianti a biomassa. Questo include l’analisi del fabbisogno energetico del cliente, la scelta del tipo di impianto più adatto alle sue esigenze, l’installazione vera e propria e la messa in funzione dell’impianto. Durante questa fase pratica, il tecnico deve saper scegliere ed utilizzare gli strumenti e le attrezzature necessarie;

Formazione e aggiornamento di installatori e manutentori di impianti a biomassa rivestono un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza, l’efficienza e la sostenibilità di tali sistemi

• abilità nel problem solving. Il tecnico è la figura professionale che identifica e risolve eventuali anomalie in conformità alla normativa vigente, garantendo il corretto funzionamento dell’impianto. Deve quindi essere sempre aggiornato sia sotto il profilo normativo sia per quanto riguarda le migliori tecnologie disponibili offerte dal mercato per risolvere le varie situazioni.

Competenze quelle sopra descritte che si acquisiscono con la formazione, che non si limita solo alla fase iniziale, ma deve essere continuativa nel tempo. Questo perché il settore delle biomasse è in continua evoluzione, con l’introduzione di nuove tecnologie e normative che richiedono un costante aggiornamento professionale. Bisogna essere al passo con le ultime novità per poter offrire ai propri clienti soluzioni all’avanguardia dal punto di vista tecnologico ed energetico.

A chi rivolgersi

Per accedere a formazione e aggiornamento installatori e manutentori di impianti a biomassa possono rivolgersi ad associazioni professionali o società che offrono corsi

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Di Giacomo Mellera
FORMAZIONE

specifici su questi argomenti. E-team, ad esempio, grazie a collaborazioni con istituti di ricerca, enti pubblici, aziende produttrici di strumenti, di accessori ed impianti, garantisce una formazione completa ed affidabile, promuovendo inoltre lo scambio di esperienze tra gli installatori stessi attraverso incontri periodici. Formazione sempre più accessibile grazie anche all’utilizzo di piattaforme on-line che, soprattutto negli ultimi anni, hanno consentito di partecipare a webinar informativi e corsi senza dover sostenere costi e tempi per le trasferte.

Un investimento necessario

In conclusione, la formazione e l’aggiornamento degli installatori di impianti a biomassa sono fondamentali per garantire la qualità dei sistemi installati e la soddisfazione dei clienti. Solo attraverso una preparazione teorica solida e una buona conoscenza pratica delle fasi d’installazione è possibile ottenere risultati ottimali in termini di sicurezza, efficienza energetica e sostenibilità. La continua formazione professionale è quindi un investimento necessario per tutti gli addetti che operano nel settore delle biomasse. 

Le varie tipologie di corsi

Che differenza c’è fra webinar, videocorsi, corsi on-line, corsi presenziali, percorsi di formazione-addestramento e certificazione?

Un webinar è un seminario online in cui un esperto presenta e condivide informazioni su un determinato argomento. I partecipanti possono seguire il webinar in tempo reale tramite una connessione internet e interagire con l’esperto attraverso chat o domande.

I videocorsi sono corsi pre-registrati che vengono resi disponibili online sotto forma di video. Gli studenti possono accedere ai video in qualsiasi momento e studiare a proprio ritmo.

I corsi online sono corsi completi che vengono offerti interamente online. Gli studenti possono accedere ai materiali didattici, svolgere esercizi e partecipare a discussioni tramite una piattaforma di apprendimento virtuale. I corsi presenziali sono corsi tradizionalmente tenuti in aula, dove gli studenti partecipano alle lezioni fisicamente presenti. Questo tipo di corso offre l’opportunità di interagire direttamente con il docente e gli altri partecipanti. Spesso questa è la modalità preferita dalle aziende di installazione e manutenzione degli impianti a biomassa che, nella maggior parte dei casi, sceglie di organizzare l’aula presso la propria sede (corso in-house).

Il vantaggio più grande dei corsi in aula è dato dalla possibilità di poter effettuare l’addestramento pratico sull’uso di attrezzature e l’effettuazione delle indagini strumentali.

I percorsi di certificazione sono programmi strutturati che consentono agli studenti di acquisire competenze specifiche su vari argomenti e ottenere una certificazione riconosciuta al termine del percorso. Queste certificazioni possono essere utilizzate come prova delle competenze acquisite.

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LE PRINCIPALI CAUSE DI INCENDIO DI CANNE FUMARIE

Fra le cause degli incidenti registrati si distinguono errori di installazione, materiali non conformi, scarsa manutenzione, inadeguatezza dei combustibili

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SICUREZZA
cura della Redazione
A

coprendone da subito la pericolosità, soprattutto all’interno delle abitazioni, fin dall’antichità l’uomo ha cercato di “domare” il fuoco confinandolo in modo sicuro per scaldare e cucinare.

Da sempre l’insieme di opere per il confinamento, la combustione e l’evacuazione dei prodotti della combustione costituisce, per il suo uso improprio ed i suoi difetti di costruzione, il maggior rischio d’incendio delle abitazioni. La conoscenza dei pericoli e dei danni ha stimolato e reso possibile l’evoluzione tecnica di questo sistema di produzione del calore, nonché l’acquisizione di prassi operative e professionalità volte alla prevenzione degli incidenti.

Purtroppo, nella metà del secolo scorso, altre fonti energetiche hanno superato in termini di importanza e diffusione l’uso degli impianti a biomassa e questo ha contribuito alla perdita di quelle prassi operative e professionalità degli addetti ai lavori, ma soprattutto alla perdita della cultura nell’uso di questi impianti acquisita e tramandata da generazioni. Risultato: molto spesso gli impianti sono considerati solo per l’aspetto estetico, ignorandone il corretto funzionamento e la corretta manutenzione, soprattutto dell’elemento oggi più critico, quale è il sistema di evacuazione dei prodotti della combustione (SEPC).

Norme sulla prevenzione incendi, queste sconosciute

E se è vero che la conoscenza dei pericoli e dei danni correlati a questi impianti ha stimolato e reso possibile l’evoluzione tecnica, forse l’analisi delle principali cause di incidenti recentemente accaduti potrà stimolare altrettanto, soprattutto installatori e manutentori, all’osservanza delle regole.

Risulterà infatti banale e scontata ma al primo posto è doveroso citare la mancata conoscenza ed applicazione delle norme tecniche di installazione, di manutenzione e di prevenzione incendi. Generalizzando e sbagliando, nella premessa ho scritto della perdita di “prassi operative e cultura”. In realtà abbiamo ancora tutto, scritto nero su bianco, in questi documenti “tabù” chiamati norme tecniche.

Fra i difetti principali emergono:

• inadeguatezza tecnica (installazioni non a regola d’arte, soprattutto per quanto riguarda i materiali);

• scarsa manutenzione (pulizia);

• uso di combustibili non idonei come legno verniciato, contenitori di alimenti o altri materiali di scarto.

Le principali tipologie di incendi correlati all’uso di impianti a biomassa sono comunque originate dall’incendio di fuliggine, dall’incendio esterno al

camino per surriscaldamento o dall’incendio dovuto a perdite della canna fumaria.

La mancata manutenzione dei vecchi impianti Mentre sugli impianti di nuova installazione gli installatori stanno “tornando sulla giusta via della sicurezza”, per quanto riguarda gli impianti esistenti e la loro manutenzione non si può dire altrettanto.

La mancata pulizia e manutenzione delle canne fumarie è una delle cause principali di incendio. Ci troviamo spesso a giudicare eventi occorsi in presenza di canne molto sporche, con la sezione ostruita da depositi della combustione che, prendendo fuoco, trasformano il camino in una “fucina” in grado di raggiungere temperature altissime ed innescare di conseguenza le superfici adiacenti. Tutti i camini degli impianti a biomassa solida devono essere puliti almeno una volta all’anno da personale specializzato asportando tutto il materiale depositato all’interno della canna fumaria.

Un altro fattore di pericolo è costituito dall’inadeguatezza tecnica dei camini. Spesso il punto critico è l’isolamento termico insufficiente o pressoché inesistente, unitamente al mancato rispetto delle distanze di sicurezza dal materiale combustibile.

Questo fenomeno, paradossalmente, interessa maggiormente le case di recente costruzione o ultimamente ristrutturate, dove i sistemi fumari sono metallici (raggiungono temperature più elevate) ed i tetti in legno sono “ventilati” (con un’intercapedine d’aria fra l’assito ed il manto di copertura che amplifica e diffonde il “problema”).

Non è un caso che l’incendio della sola canna fumaria diventi, in genere, anche incendio del tetto.

Tutti i sistemi fumari sono oggi prodotti secondo rigorose specifiche tecniche e vengono forniti con schede tecniche, istruzioni, “etichette prodotto” e “placca camino” riportanti le designazioni delle caratteristiche in termini di resistenza al fuoco di fuliggine, classe di temperatura, modalità di funzionamento ecc. Documenti che devono assolutamente essere consultati e rispettati da installatori e manutentori nello svolgimento delle diverse attività.

Cosa dovrebbero fare gli utilizzatori finali

Con riferimento all’uso da parte degli utilizzatori finali, contribuiscono invece a preservare funzionante e sicuro l’impianto:

• la regolare manutenzione (pulizia e controllo) da parte di tecnici qualificati;

• l’uso consapevole di combustibile di buona qualità e correttamente conservato;

• la conduzione della combustione secondo le indicazioni del fabbricante dell’apparecchio, senza eccedere nelle quantità di carica. 

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S

Riscaldamento domestico a biomasse legnose: quali apparecchi vanno per la maggiore e perché?

Criteri di scelta dei dispositivi per il riscaldamento domestico a legna e pellet e i comportamenti di acquisto messi in atto dai potenziali clienti

Nel settore idrotermosanitario, l’acquisto dei prodotti da parte dei clienti finali è sempre guidato da alcuni driver più specifici rispetto ad altri settori.

Uno dei principali driver di acquisto nel settore idrotermosanitario è la necessità di sostituire o riparare impianti esistenti . Gli impianti idrotermosanitari hanno una

durata limitata nel tempo e possono richiedere manutenzione o essere sostituiti dopo un certo periodo di utilizzo. I clienti finali che si trovano in questa situazione sono spinti a cercare prodotti che soddisfino le loro esigenze specifiche in termini di dimensione, prestazioni e qualità.

Un altro driver importante è il desiderio di migliorare l’efficienza energetica degli impianti . Con l’aumento della consapevolezza sull’impatto ambientale delle attività umane, sempre più persone sono interessate a ridurre i consumi energetici delle proprie abitazioni o degli edifici in cui lavorano. Ciò porta i

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ANALISI DI MERCATO
Di Barbara Rigamonti

potenziali clienti a cercare prodotti che siano ad alta efficienza energetica, come caldaie a condensazione, pompe di calore, sistemi solari termici o altri apparecchi alimentati con fonti energetiche rinnovabili come le biomasse legnose.

La sicurezza è un altro aspetto cruciale per i potenziali acquirenti nel settore idrotermosanitario. Gli impianti devono essere conformi alle normative vigenti per garantire la sicurezza degli occupanti dell’edificio. I clienti finali sono quindi alla ricerca di prodotti che siano certificati e rispettino gli standard di sicurezza.

Inoltre, il design e l’estetica giocano un ruolo impor-

tante nelle scelte di acquisto nel settore idrotermosanitario. Molti clienti finali desiderano che i prodotti si integrino armoniosamente nell’ambiente circostante o abbiano un aspetto moderno e accattivante. Ciò è particolarmente rilevante per i prodotti visibili come rubinetteria, docce, radiatori. Atri prodotti, come caminetti e stufe a biomassa, sono oggi considerati veri e propri elementi d’arredo in basse ai quali progettare interi interventi di ristrutturazione.

Infine, il prezzo rimane un fattore determinante per molti potenziali acquirenti nel settore idrotermosanitario. Anche se la qualità e le caratteristiche dei prodotti

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ANALISI DI MERCATO

sono importanti, i clienti finali spesso cercano soluzioni che siano convenienti dal punto di vista economico. Nel fare questo occorre considerare agevolazione ed incentivi fiscali.

Indagine AIEL sui comportamenti di acquisto

È possibile esaminare meglio tutto quanto sopra attraverso un’indagine sul riscaldamento domestico condotta da SWG per conto di AIEL – Associazione italiana energie agroforestali, che ha analizzato la situazione attuale del mercato dei dispositivi per il riscaldamento domestico a legna e pellet e i comportamenti di acquisto messi in atto dai potenziali clienti.

Il risultato? In breve, interesse per gli impianti più innovativi e con minor impatto ambientale e riduzione dei consumi sono le principali motivazioni che portano a sostituire o integrare l’impianto di riscaldamento già in uso con un altro sistema alimentato a biomassa. Ma capiamo meglio analizzando nel dettaglio i dati presentati da questo studio.

Il lavoro d’analisi è stato operato a fine di marzo 2023 su un campione rappresentativo di soggetti che

Il 59,65% del campione considera la scelta di un dispositivo a legna e pellet come integrazione di altri sistemi di riscaldamento

hanno dichiarato di aver recentemente operato un’in tegrazione o una sostituzione del loro impianto di riscaldamento con uno diverso o di volerla fare a breve.

I sistemi più scelti

I dati raccolti indicano che il 59,65% del campione considera la scelta di un dispositivo a legna e pellet come integra zione di altri sistemi di riscaldamento.

Il 34% del campione privilegia le stufe a legna, seguito a brevissima distanza (33%) dagli utenti che optano per le stufe a pellet. Tra le opzioni figurano poi anche gli inserti o camini a legna (14,9%) e le caldaie a pellet (13,9%) mentre gli inserti a pellet sono stati scelti dal 4,2%.

Le motivazioni

Circa le motivazioni che hanno spinto gli intervistati a sostituire l’impianto di riscaldamento già in uso emerge che, per il 29,2% l’impianto utilizzato in precedenza con sumava troppo e con il nuovo impianto si punta a ridurre

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per passare a un sistema che abbia un impatto ambientale più contenuto

Motivazioni di carattere estetico e legate al comfort del nuovo impianto, per il 20% degli intervistati.

Possibilità di usufruire di incentivi statali e/o regionali dedicati alla sostituzione dei sistemi di riscaldamento decisivi per il 19,3%.

Per quanto riguarda le motivazioni della scelta di un dispositivo a legna o pellet emerge che:

• il risparmio in bolletta e il minore prezzo del combustibile decisivi per il 46,8% degli intervistati;

• la piacevolezza e l’intensità che garantisce il calore naturale del legno per il 30,9%;

• i limitati costi di manutenzione per il 18,1%;

• l’idea di un minore impatto ambientale per il 17%;

• disponibilità del combustibile, estetica e possibilità di scaldare anche durante eventuali blackout per il 15%.

Al contrario, la presenza di un’abitazione disposta su due piani che potrebbe risultare difficile da scaldare con una stufa (24,2%), la difficoltà di dover portare a casa il combustibile e pulire la stufa (23,2%) e l’eccessiva superficie della casa (22,7%) sono tra le motivazioni che hanno invece spinto i consumatori verso soluzioni alternative alle biomasse.

Il basso impatto ambientale è sempre più un criterio di scelta dei sistemi a biomassa

fa concentrandosi sulla tecnologia, più avanzata e sostenibile dal punto di vista ambientale. Segno che l’impegno del settore nell’innovazione tecnologica è stato riconosciuto e premiato dal mercato, anche in relazione all’emanazione di normative regionali d’utilizzo sempre più stringenti dal punto di vista dei livelli emissivi».

Il ruolo degli incentivi

A tal proposito, ricordiamo come nella scelta del prodotto da parte del cliente finale, siano sempre molto considerati i sistemi di incentivazione statali. Nel settore biomassa, in primo piano abbiamo il Conto Termico e i relativi bandi regionali che, in alcuni casi, consentono coperture finanziarie fino all’ 85% delle spese sostenute.

In conclusione, nel settore idrotermosanitario i comportamenti di acquisto dei potenziali clienti sono guidati da diversi driver specifici come la necessità di sostituire impianti esistenti, il desiderio di migliorare l’efficienza energetica, la ricerca della sicurezza, l’attenzione al design e all’estetica e il prezzo conveniente. Comprendere questi comportamenti è fondamentale per le aziende del settore al fine di sviluppare strategie efficaci per soddisfare le esigenze della loro clientela finale. 

Tecnologia a servizio del basso

impatto ambientale

«Se l’andamento del mercato del pellet di quest’ultimo anno ha polarizzato la scelta del consumatore verso stufe o inserti a legna – commenta Annalisa Paniz , direttrice generale di AIEL – quello che è davvero interessante rilevare è che, a prescindere dal biocombustibile, chi sceglie di integrare il riscaldamento di casa con un generatore a legna o pellet lo

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Anche l’estetica e il design giocano un ruolo importante nella scelta

Diamo uno sguardo agli incentivi e alle detrazioni fiscali disponibili per l’acquisto di impianti che sfruttano le biomasse

Incentivare la biomassa: strumenti e requisiti

Ormai è chiaro: l’azienda installatrice, per definirsi professionale, deve garantire servizi oltre che prodotti.

Dal 2020 ad oggi,il boom dei sistemi di incentivazione ha reso i clienti sempre più esigenti in questi aspetti, alzando di molto le aspettative sulle proposte commerciali. Questo ha reso di fatto la gestione dei documenti per la richiesta di incentivi statali il servizio principe da fornire in abbinamento all’intervento di riqualificazione energetica.

È quindi naturale che, parlando di uno specifico ambito impiantistico come la biomassa, il focus che questo fascicolo della rivista gli ha dedicato

sia chiuso con un outlook sulle possibilità di accesso a questi sistemi, legando così tutte le informazioni necessarie per avere un quadro completo della tecnologia. Nei prossimi paragrafi risponderemo perciò alla domanda: come può essere incentivato un intervento di riqualificazione energetica che comprende un generatore a biomassa legnosa? Chiaramente la risposta comprenderà anche delle considerazioni sulle possibili evoluzioni di una tecnologia che è considerata sì una fonte rinnovabile ma con ricadute inquinanti dovute ai prodotti della combustione della legna o del pellet.

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INCENTIVI
Di Giacomo Mellera

Quali impianti possono essere incentivati

Per prima cosa, occorre fare una breve introduzione ai nuovi requisiti per poter accedere a qualunque sistema di incentivazione statale, obbligatori dal 2022 e introdotti dal d.lgs. 199/2021.

Dal 13 giugno 2022 infatti l’accesso agli incentivi previsti per i generatori di calore alimentati a biomassa richiede una certificazione ambientale, con classe di qualità tra 4 e 5 stelle.

In particolare, in caso di sostituzione di impianto di climatizzazione invernale esistente già alimentato a biomassa, l’accesso è subordinato al conseguimento della certificazione ambientale con classe di qualità 4 stelle o superiore ai sensi del decreto 186 del 7 novembre 2017.

Nel caso invece di sostituzione di impianto di climatizzazione invernale esistente alimentato con altri combustibili (gasolio, GPL, gas naturale, ecc…) l’accesso è subordinato al conseguimento della certificazione ambientale con classe di qualità 5 stelle ai sensi del medesimo decreto.

Inoltre, nel caso di nuova installazione, l’accesso agli incentivi è sempre subordinato al conseguimento della certificazione ambientale con classe di qualità 5 stelle

Di fatto, tutti i generatori di classe 3 stelle sono estromessi dai sistemi di incentivazione.

Questi requisiti sono puramente legati alla possibilità di accedere alla detrazione o al conto termico: regolamenti regionali potrebbero aver introdotto a monte criteri più restrittivi in merito alla possibilità di installare oppure no l’apparecchiatura: occorre quindi considerare anche questi aspetti così come indicato nell’articolo presente in questo numero sulla pubblicazione della specifica guida AIEL.

Le detrazioni fiscali

Il quadro delle detrazioni fiscali per gli impianti a biomassa è molto semplice.

Sia il sistema Bonus Casa, ovvero le detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia, sia l’Ecobonus, ovvero le detrazioni per interventi di riqualificazione energetica, prevedono un’aliquota fissa del 50% delle spese sostenute dal cliente finale.

Entrambi i sistemi poi incentivano sia la sostituzione dei generatori già presenti che la nuova installazione.

Il Conto Termico

Molto spesso “Conto termico” viene considerato sinonimo di “biomassa” e analizzando velocemente i numeri si nota subito il perché.

Secondo il contatore di GSE aggiornato al 01/07/2023, su 631.465 richieste pervenute a partire dal 2016, circa 360.000 sono legate ad interventi legati a generatori funzionanti a legna o pellet, ben il 57% del totale!

Il vantaggio rispetto alle detrazioni fiscali, oltre all’erogazione quasi immediata su conto corrente contro la divisione in 10 anni, è anche la possibilità del conto termico di incentivare fino al 65% della spesa sostenuta contro il 50% delle detrazioni per questa tecnologia.

Altro vantaggio competitivo è la possibilità di concordare con il cliente il “mandato irrevocabile all’incasso” uno strumento che permette all’azienda installatrice di concedere un beneficio analogo allo sconto in fattura: il cliente paga soltanto la differenza tra spesa e incentivo “cedendo” l’incasso del conto termico all’installatore.

Stufe, camini, caldaie a pellet, sono tanti e vari gli interventi vantaggiosi con questo sistema.

La sola nota da aggiungere riguarda appunto le caldaie: l’obbligo di installazione di accumuli termici e i necessari adeguamenti impiantistici possono innalzare la spesa del cliente e rendere più basso l’impatto del calcolo conto termico. In questi casi si può valutare una “combinazione” con i sistemi di detrazione separando la sostituzione del generatore dall’adeguamento impiantistico.

In ogni caso, la richiesta di incentivazione da effettuare a GSE tramite portale telematico è delicata e necessita la giusta attenzione e preparazione. Il consiglio è sempre quello di affidarsi a professionisti esperti in questo ambito.

Bandi regionali

Alcune regioni (ad esempio Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, ecc…) mettono a disposizione dei bandi aggiuntivi che possono integrare richieste di conto termico già approvate da GSE per innalzare la quota incentivata e favorire gli interventi di riqualificazione energetica. Ogni regione ha proprie regole e rinnova di anno in anno questi bandi, che possono essere uno strumento interessante per rendere ancora più forte la proposta commerciale.

Il futuro della biomassa

Per prima cosa occorre sottolineare come la biomassa solida sia la fonte rinnovabile maggiormente impiegata nel settore termico, utilizzata soprattutto nel settore domestico in forma di legna da ardere e pellet. Come indicato nel PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e per il Clima “si intende incoraggiare la sostituzione degli apparecchi domestici di combustione della legna a vantaggio di quelli più efficienti e meno emissivi, che rispettano i migliori standard con classificazione ambientali (D.M. 186/2017), vagliando anche l’ipotesi di strutturare misure utili a finanziare la ricerca e l’innovazione tecnologica per questa tipologia impiantistica, al fine di migliorarne ulteriormente le prestazioni energetiche e ambientali”.

Questo ci porta a concludere con una considerazione: gli importanti obiettivi da raggiungere al 2030 e al 2050 sono strutturati partendo da una base che considera l’utilizzo della biomassa come fonte rinnovabile. Se questo dovesse cambiare, i già ardui obiettivi diventerebbero quasi irraggiungibili, richiedendo investimenti ancora più ingenti. È quindi ragionevole assumere che il futuro dei generatori a biomassa sarà ancora lungo e fondamentale per il nostro settore, considerando magari uno sviluppo tecnologico nella direzione di una sempre maggiore riduzione delle emissioni in atmosfera. 

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 39

saper fare Sapere per

… Ovvero l’importanza della formazione in un comparto come quello delle biomasse, caratterizzato da continui aggiornamenti normativi che impongono maggiori restrizioni. Cosa ne pensano gli installatori? Ci sono maggiori responsabilità? E come indirizzare correttamente l’utente finale verso la scelta di prodotti certificati e verso una installazione a regola d’arte. A queste e altre domande hanno risposto alcuni installatori, un formatore, un distributore e un’azienda produttrice.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 40 a cura
INCHIESTA
di Marusca Scotuzzi

aolo Canavese, Walter Giuliano, Roberto Gallino, Alessandro Giacone, Massimo Calleri sono gli installatori intervistati per questa inchiesta che ha come tema la formazione in ambito biomasse. Gli installatori e i manutentori, oggi, si trovano di fronte a un assetto normativo, in continuo aggiornamento, che impone nuove regole e requisiti per garantire la sicurezza degli impianti e ridurre l’impatto ambientale. Sono necessarie, quindi, competenze che si acquisiscono attraverso una formazione mirata e puntuale per poter stare al passo coi tempi. Qual è l’opinione in tal senso dei nostri interlocutori? Quali le difficoltà che incontrano ogni giorno e qual è oggi il loro ruolo in questo nuovo scenario? Non sono mancate anche riflessioni sull’andamento del mercato delle biomasse e conseguenti previsioni. Hanno dato, infine, il loro contributo Stefano Balzarotti, formatore e consulente normativo e-team; Luca Lingua e Gianluca Polla Pollin, rispettivamente direttore commerciale e direttore vendite Idroterm Srl; Piero Antoscia, responsabile commerciale Carinci Group Spa.

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 41
P

Parola agli installatori

Abbiamo chiesto a 8 professionisti il loro punto di vista sulla tematica della formazione in ambito biomasse. Di seguito le domande a cui hanno risposto:

1. Cosa è cambiato e come a livello normativo in ambito biomasse? Qual è il ruolo oggi, in relazione alle figure coinvolte, dell’installatore rispetto a prima. Ci sono maggiori responsabilità? Tutto troppo in fretta? Un commento

2. Come sta andando, in concreto, il mercato delle biomasse? Una lettura da chi è quotidianamente ‘sul campo’.

3. L’utente finale è consapevole e informato dei recenti cambiamenti normativi e della necessità di rivolgersi a un professionista qualificato? Come comunicare questi aspetti e come indirizzarlo correttamente verso la scelta di prodotti certificati e verso una installazione a regola d’arte, non ultimo un costante controllo post-vendita? Vi sentite preparati nel guidare il cliente considerando l’attuale scenario e le stringenti norme? Il servizio post-vendita e il rapporto con il distributore.

4. Installatore e formazione: quanto necessitate di supporto formativo? La vostra esperienza in tal senso.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 42 INCHIESTA

Paolo Canavese

Titolare Canavese Silvano Impianti S.r.l. Saluzzo (CN)

1. Nell’ultimo anno i cambiamenti normativi sono stati molti e le disposizioni stringenti. L’installazione non corretta del sistema fumario è stata causa di diversi incidenti: inevitabilmente si è reso necessario intervenire in modo drastico per regolamentare le attività di progettazione ed esecuzione degli impianti e le attività di controllo e manutenzione. Essendo la nostra azienda costituita da ingeneri siamo in qualche modo avvantaggiati grazie alle competenze che ci caratterizzano e siamo, oltretutto, d’accordo su queste misure anche se effettivamente siamo consapevoli che possano stravolgere le consuete modalità operative di installatori e manutentori. Tuttavia, non si poteva fare altrimenti. Del resto negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a uno screditamento della figura dell’installatore. Quando mio padre ha creato la sua azienda nel 1974, fare l’installatore significava, allora, padroneggiare il mestiere grazie all’esperienza maturata negli anni. Pensiamo ad esempio alle abilità nella saldatura. Era un vero e proprio artigiano. Ora il mondo dell’installazione è completamente diverso. Ma il troppo ‘fai da te’ non ha giovato alla categoria. Ecco perché penso che sia giusto intervenire con norme severe e garantire al mercato competenze e serietà.

2. Il mercato delle biomasse ha avuto un andamento costante nel tempo: questo è quanto possiamo rilevare considerando il territorio di nostra pertinenza. Stiamo parlando di un’utenza di nicchia sovente con proprietà prevalentemente rurale che non ha problemi di spazio. Nel 2021, la regione Piemonte ha predisposto contributi specifici per residenti che intendano rottamare stufe e termocamini o caldaie per riscaldamento domestico a biomassa legnosa e, di conseguenza, in questi due ultimi anni grazie ai contributi a fondo perduto – insieme ai vari contributi energia –stiamo sostituendo molte vecchie caldaie a biomassa con le nuove decisamente più performanti. Si tratta, quindi, oggi, di un mercato dove predomina la sostituzione rispetto al nuovo.

3. La conoscenza dell’utente soprattutto nell’ambito delle biomasse è pressoché nulla. In modo particolare, se facciamo riferimento ai repentini cambiamenti normativi. Alcuni consumatori sanno che per il riscaldamento domestico e la produzione di acqua calda sanitaria esiste un dispositivo – puffer, un volano termicoin grado di ottimizzare il funzionamento della caldaia e ridurne i consumi ma non penso vadano oltre questa conoscenza. Certamente l’installatore è un importante veicolo di informazioni corrette se l’utente finale si interfaccia con questa figura professionale. È, quindi, nostro compito informarlo indirizzarlo verso

prodotti certificati e verso una installazione a regola d’arte. Ecco perché, proprio in virtù del rispetto della normativa vigente, è doveroso comunicare anche l’impossibilità di procedere qualora mancassero le condizioni tecniche. Noi in questo siamo molto rigidi, anche perché siamo consapevoli che la responsabilità è nostra. Siamo installatori e progettisti termici per cui siamo, anche, in grado di fornire un pacchetto completo comprensivo di progettazione. Se, invece, l’utente finale ha già un suo progettista di riferimento ci occupiamo dell’installazione tout court, sempre ottemperando la normativa. Terminata la messa a punto dell’impianto rilasciamo, inoltre, un libretto d’uso, una sorta di manuale in cui sono indicati i vari generatori che sono stati installati e tutti gli adempimenti normativi da ottemperare. L’utente potrà così sapere le tempistiche di revisione con le relative cadenze periodiche, tra cui quelle di pulizia dell’impianto. Un’operazione quest’ultima di cui, per scelta, non ci occupiamo, delegando il nostro cliente direttamente ai centri assistenza. Ci sono competenze specifiche che è giusto rispettare. E il rapporto con il distributore? Penso che in ambito impiantistico, come in qualunque altro ambito lavorativo, fare squadra sia la formula vincente. Quindi, distributori, installatori, centri assistenza devono lavorare all’unisono affinché possano garantire qualità e sicurezza al consumatore. E, anche rispetto ai fornitori la fidelizzazione paga. La priorità nelle scelte che facciamo non è vincolata al prezzo, ma al valore. Per intenderci non scegliamo chi ci offre il prodotto al prezzo più basso ma chi, di fronte a un problema tecnico, facendo squadra si impegna per la migliore risoluzione possibile, nell’interesse del cliente e nella tutela delle professionalità coinvolte.

4. La formazione è importante a prescindere. L’installatore deve rimanere aggiornato e formarsi continuamente, soprattutto in questi ultimi anni caratterizzati da uno scenario installativo stravolto – in senso positivo - dall’evoluzione normativa e tecnologica. Poi dipende anche che tipo di installatore si decide di essere e a quale target di clientela ci si vuole rapportare. Ma il rischio di chi non sta al passo coi tempi è grande. Occorre anche considerare la dimensione di ogni azienda. Noi siamo strutturati e possiamo permetterci di dedicare giornate lavorative alla formazione rispetto alla quale abbiamo dedicato e stiamo periodicamente dedicando le nostre risorse. Si tratta di una scelta operata da circa una decina di anni. Ma se si vuole rimanere protagonisti in un mercato che offre molte opportunità non vi è altra via. Contrariamente, l’alternativa - apparentemente più semplice ma meno appagante - è quella di ricoprire ruoli minori in un contesto che non lascia spazio a chi non ha le competenze per competere. Significa probabilmente lavorare per aziende più strutturate o per la GDO. La sua esperienza in ambito formativo? Con Idroterm ho un ottimo rapporto e da loro seguo i corsi di formazione organizzati da e-team dai cui ho anche acquistato pacchetti di consulenza diretta. Non essendo vincolati a marchi commerciali si tratta di pura formazione.

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“L’installatore è un importante veicolo di informazioni.
È nostro compito informare e indirizzare il cliente verso prodotti certificati e verso una installazione a regola d’arte”

INCHIESTA Walter Giuliano

Titolare Giuliano Walter Fr. Murazzo - Fossano (CN)

1. Si sono aggiunte molte restrizioni. Non sono contrario. Tuttavia, se è vero che dobbiamo rispettare le norme e determinate disposizioni, altrettanto vero è che queste impongono interventi che diventano onerosi per il cliente che decisamente non è informato sulla loro complessità. Il ruolo dell’installatore, oggi, anche a fronte delle nuove norme, chiede maggiori responsabilità? Le responsabilità ci sono sempre state. Se un professionista vuole lavorare in modo serio inevitabilmente mette al primo posto la sicurezza e se ne assume le responsabilità. Diciamo che ci sono molte nuove procedure, giustamente, che salvaguardano maggiormente la sicurezza e al contempo concorrono a ridurre l’impatto ambientale. Pensiamo ad esempio alla canna fumaria, spesso inserita, in passato, a muro dal tradizionale muratore con rischi altissimi di incidenti dovuti proprio a una errata installazione e successiva manutenzione dei sistemi fumari. La norma Uni 10683:2022 va a sostituire la precedente versione del 2012 con un grande lavoro di aggiornamento e novità relativamente al controllo e alla manutenzione periodica.

2. Nella nostra area di pertinenza la domanda è buona. Un trend positivo determinato sicuramente dagli incentivi che inevitabilmente hanno contribuito ad aumen-

tare le richieste di installazioni di impianti a biomassa. Tuttavia, non sempre è possibile soddisfare le esigenze del cliente perché la tipologia abitativa potrebbe non essere compatibile con le peculiarità di questa tecnologia. Questo è un aspetto che il cliente finale non considera ma che rappresenta un vincolo. A volte abbiamo optato per un impianto diverso, a gas o metano o pompa di calore proprio perché quello a biomassa non poteva essere installato. Nel territorio dove operiamo – Fossano – le possibilità di crescita del mercato sono, comunque, alte.

3. A oggi la percentuale di clienti informati circa i recenti cambiamenti normativi è molto bassa. Non vi è sufficiente comunicazione in tal senso. Le informazioni che viaggiano sul web non sono esaustive e talvolta addirittura fuorvianti. Questo vale per gli impianti a biomassa come per altre tecnologie ma anche sugli incentivi c’è stata molta confusione. Come accennavo prima questo tipo di impianto non è compatibile con tutte le tipologie edilizie e l’incentivo non deve rappresentare il lasciapassare per qualsiasi intervento installativo. Questo occorre spiegarlo molto bene all’utente finale. Vi sentite preparati nel guidare il cliente considerando l’attuale scenario e le stringenti norme? Dobbiamo esserlo ed è necessario per garantire la sicurezza e adempiere a quanto richiesto dalla normativa, che trovo opportuna anche nelle sue forme restrittive. Il rapporto diretto con il cliente ce l’ha l’installatore. È a quest’ultimo che chiede, soprattutto se nel corso degli anni si è instaurato un rapporto di fiducia. Non possiamo disattendere le aspettative. Sono prevalentemente clienti storici quelli che decidono di installare un impianto a biomassa? Generalmente sì, ma anche mandati da alcuni nostri fornitori. Importante è, in questo ambito, il ruolo del progettista con cui si interagisce per la realizzazione dell’impianto e del Centro assistenza post vendita. L’impianto a biomassa necessita di un costante controllo post vendita? Assolutamente. A chi spetta tale controllo? Possiamo, per alcuni aspetti, adempiere noi in prima persona, ma certamente i Centri assistenza rappresentano un punto di riferimento importante preposto al controllo.

4. Credo molto nella formazione. Non ci si può non aggiornare. Noi siamo sul campo tutti i giorni e abbiamo un compito importante. E la formazione continua può garantire il giusto aggiornamento così da offrire da parte nostra un servizio a regola d’arte. Noi partecipiamo a corsi di formazione di mezze o intere giornate o addirittura di più giorni con test finali. Certo è impegnativo ma è la condizione sine qua non per mantenere quelle competenze che la stessa normativa impone. Credo, poi, che durante questi corsi – svolti presso alcuni distributori, tra cui Idroterm con cui ormai da anni si è instaurato un rapporto di fidelizzazione – sia molto importante il confronto tra colleghi, o termotecnici o periti, su problematiche rispetto alle quali i partecipanti propongono diverse soluzioni. Tutto ciò aiuta a crescere ma soprattutto aiuta a non sentirsi soli in un contesto oggi decisamente complesso.

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“La formazione è impegnativa ma è la condizione sine qua non per mantenere quelle competenze che la stessa normativa impone”

Roberto Gallino

SNC

Canale (CN)

1. Nel giro di alcuni anni il mondo dell’installazione in generale è notevolmente cambiato. Se pensiamo a chi ha fatto questo mestiere per 30 o 40 anni sicuramente la differenza è notevole e la preparazione che si richiede oggi non è certo quella necessaria diversi anni fa. Se, poi, nello specifico facciamo riferimento al mercato delle biomasse le recenti norme hanno definito chiare e precise procedure. Questo comporta necessariamente l’obbligo di aggiornarsi, di formarsi e un maggiore coinvolgimento da parte dell’installatore. Soprattutto l’utente finale ha la necessità di avere - a maggior ragione - una o più figure preposte, competenti, che siano in grado di rispondere ai diversi dubbi, far fronte alle problematiche specifiche che si presentano volta per volta e, quindi, fondamentalmente soddisfare le diverse esigenze, compatibilmente con una normativa che tuteli sicurezza e ambiente. Le nostre responsabilità – oggi – sono molte e non nego che a volte dopo aver seguito un corso di formazione - come è giusto e doveroso che sia – i dubbi sull’opportunità o meno di continuare a svolgere questa professione a volte ci sono.

2. Nel territorio in cui opero ho registrato un calo rispetto al 2021/22, a causa, principalmente del rincaro delle materie prime -pensiamo ad esempio al pellet il cui prezzo è letteralmente schizzato a fronte di un aumento della domanda e della crisi internazionale. Del resto, dipendiamo da altri Paesi anche per l’approvvigionamento di legno e questo comporta l’impennata di prezzi persino del pellet, una biomassa da molti presa in considerazione per far fronte all’aumento dei costi del gas. Gli incentivi continueranno ad esserci e rappresenteranno una preziosa opportunità ma il picco in ascesa del 2021 - dopo un decennio di andamento costante – difficilmente si ripeterà. Ora possiamo dire che ‘navighiamo a vista’. È difficile fare una previsione.

3. L’utente finale non è del tutto consapevole. Sicuramente è più informato rispetto ad alcuni anni fa ed è a conoscenza dell’evoluzione delle normative. Tuttavia, ricavando tali informazioni in modo spontaneo dai social non sempre ha una chiara visione della complessità di questo mercato. Per contro, l’effetto positivo degli incentivi è stato quello di contribuire all’installazione di prodotti certificati. Quindi, l’accesso

agli incentivi presuppone l’ottemperanza della normativa e la presenza di figure con forte competenza in grado di fornire un servizio a regola d’arte. Anche un servizio postvendita? Assolutamente sì. Il controllo costante dell’impianto è fondamentale. Non basta venderlo ed installarlo. Non ci occupiamo direttamente di questa fase ma ci facciamo carico di indirizzare i nostri clienti – sia storici sia nuovi – verso strutture di intervento, i Centri di assistenza tecnica. Noi facciamo gli installatori ed è giusto lasciare ad altre professionalità di intervenire con le proprie specificità. Ci assicuriamo, comunque, che ciò che proponiamo sia garantito della giusta assistenza. Da anni, ad esempio, collaboriamo con un Centro assistenza tecnica che si occupa di intervenire per risolvere qualsiasi problematica ed effettuare tutti i controlli come da normativa vigente.

4. In modo costante. Oggi, nel nostro settore, la formazione è un aspetto sul quale non si può prescindere: formazione generale e specifica. Noi seguiamo regolarmente i corsi di formazione e siamo stati seguiti da tempo da Idroterm. In generale i nostri distributori sono in grado di supportarci. Oggi riuscire a interfacciarsi con il proprio partner commerciale in modo sinergico consente di operare sul mercato sapendo di poter offrire al cliente finale qualità certificata.

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“Oggi riuscire a interfacciarsi con il proprio partner commerciale in modo sinergico consente di operare sul mercato sapendo di poter offrire al cliente finale qualità certificata”

INCHIESTA

Alessandro Giacone

Socio e Amministratore Delegato CFG S.r.l. Impianti Industriali Treiso (CN)

1. Il punto focale, a mio avviso, dei recenti aggiornamenti normativi riguarda le emissioni. Condivido, pertanto, le restrizioni perché in gioco vi è la sicurezza, in generale, e in particolare quella del consumatore. Non solo. Proprio l’installatore – formato e preparto - dovrebbe veicolare le informazioni al consumatore che spesso non ha presente il quadro complessivo. Soprattutto le informazioni che da solo recupera sovente rappresentano un deterrente alla scelta di un impianto a biomassa. Per contro sarebbe opportuno, nel momento in cui l’utente finale decidesse di optare per un impianto a biomassa, rapportarsi necessariamente a un professionista per capire le peculiarità di questa tipologia e la sua compatibilità con la tipologia abitativa in cui si vuole installare. Sicuramente il ruolo dell’istallatore assume maggior rilevanza rispetto a prima. Non è facile ma il mercato impone delle norme alle quali occorre attenersi. Per noi è un impegno dedicare ore alla formazione per acquisire tutte le competenze richieste: stare al passo coi tempi significa - peròinvestire tempo e denaro per garantire un lavoro a regola d’arte.

2. Negli ultimi tempi nella zona di Treiso e limitrofi il mercato delle biomasse ha subito un rallentamento. Eppure, ci sono tutte le condizioni – dal punto di vista tipologico - per l’installazione di

questi impianti. Perché allora questo contenimento della domanda?

E’ chiaro che per soddisfare in modo esaustivo i requisiti imposti dalla normativa si dovranno installare soluzioni di maggiore valore. Quindi, più costose. Questo – probabilmente – può aver contribuito a un ripensamento in fase di scelta da parte dell’utente finale. Ma credo che, il dialogo consapevole con il professionista preparato, in grado di giustificare un costo alto a fronte di una maggiore garanzia di sicurezza - proprio grazie a più scrupolose verifiche – possa aiutare nella decisione. Noi, ad esempio, garantiamo sempre il sopralluogo, senza alcun onere da parte del cliente e già questa prima fase consente un rapporto diretto e un’occasione per spiegare e informare quale impianto risulterebbe il più idoneo in rapporto alle caratteristiche dello spazio che andiamo a ispezionare.

3. Il cliente finale non è molto informato circa i recenti cambiamenti normativi e come già ho accennato, un confronto con un professionista competente, formato, più aiutare a comprendere il quadro e lo scenario in cui operiamo. Noi ci sentiamo preparati nel guidare il cliente verso la scelta di prodotti certificati e verso una installazione a regola d’arte. Tuttavia, sarebbe auspicabile uno sforzo anche da parte delle amministrazioni comunali attraverso campagne di sensibilizzazione mirate verso questo target. Quanto è importante il controllo post-vendita di questi prodotti? E’ indispensabile per due motivi: il primo riguarda la funzionalità dell’impianto che deve essere mantenuta, secondo la normativa vigente, duratura e costante nel tempo per garantire di conseguenza - secondo motivo – qualità e sicurezza. Un adeguato controllo fa sì che questi parametri siano soddisfatti. Il rapporto con il distributore? Tutto il nostro lavoro non può esimersi dal rapporto costante con il distributore che diventa partner a tutti gli effetti di un progetto che non sia solo di business ma di reciproca crescita professionale.

4. La mia azienda ha sempre condiviso questa scelta: la formazione, gli aggiornamenti costanti sono necessari. È un must. Il rischio è quello di rimanere un passo indietro con tutte le conseguenze inevitabili, oggi, in un mercato che richiede preparazione e non approssimazione. Non tutti gli installatori probabilmente sono d’accordo sulla necessità di fare formazione continua. Noi installiamo impianti a biomassa da oltre 15 anni e, quindi, possiamo dire di conoscere questo mercato e le sue evoluzioni nel tempo, sia tecnologiche sia normative. Abbiamo sempre seguito i corsi in ambito biomassa, mediamente uno all’anno, presso Idroterm e altri corsi, relativamente a tecnologie diverse, anche presso grossisti di fiducia. Continueremo a partecipare perché crediamo in quello che facciamo, anche se non è facile. Comporta sacrifici e impegno. Tuttavia, non sempre la via più semplice è quella che porta maggiori soddisfazioni.

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“Tutto il nostro lavoro non può esimersi dal rapporto costante con il distributore che diventa partner a tutti gli effetti di un progetto che non sia solo di business ma di reciproca crescita professionale”

Massimo Calleri

Titolare Termoidraulica Duemila Centallo (CN)

1. Sono cambiate le norme, sono cambiati i prodotti. È cambiato il contesto in generale. Oggi, per poter installare un impianto a biomassa occorre prendere in considerazioni molti parametri. Ogni soluzione offerta ha proprie peculiarità e richiede specifiche valutazioni in relazione ad esempio alla canna fumaria, al luogo e allo spazio a disposizione. Non dimentichiamo poi che dal giugno dello scorso anno sono in vigore i nuovi requisiti (ai sensi del dlgs n. 199/2021) per i generatori di calori alimentati a biomassa ai fini dell’accesso agli incentivi fiscali. L’accesso agli incentivi previsti per i generatori di calore alimentati a biomassa richiede una certificazione ambientale, con classe di qualità tra 4 e 5 stelle. A fronte di tale complessità è chiaro che il ruolo dell’installatore, oggi, ha un peso maggiore rispetto al passato. Gli viene richiesto maggiore rigore e l’osservazione delle norme per una installazione a regola d’arte. Per contro parliamo, di un mercato che è tuttora ancora appannaggio dell’installatore a cui il cliente finale si rivolge in quanto interlocutore di fiducia. Quindi, una grande opportunità per questa figura, se opportunamente preparata. Per esperienza personale posso confermare che al di là delle professionalità importanti – progettista, ingegnere termotecnico - con cui ci interfacciamo, il consumatore si rivolge in prima battuta a noi per il sopralluogo. E visto il rapporto che instauro con i miei clienti solo dopo questa fase è possibile verificare la fattibilità o meno dell’installazione. La professionalità deve sempre optare a favore della sicurezza e dunque occorre, necessariamente, anche comunicare un esito negativo, suggerendo nel caso soluzioni diverse.

“Chi non crede nella formazione

dal costo elevato di tali sistemi – compreso il costo del combustibile decisamente meno conveniente rispetto a 4-5 anni fa - e dalla presenza, comunque, di valide alternative come le pompe di calore. Diversa la situazione nelle valli limitrofe e nelle Langhe dove, invece, gli impianti non hanno subito una flessione.

è fuori mercato. E non sto facendo una proiezione a breve termine. Sto già indicando il presente”

3. All’utente finale manca l’informazione. E, a volte, quando c’è, non è poi così corretta. Tuttavia, la nuova generazione, grazie anche all’abilità nel cercare dati, è più aggiornata. In generale, però, come già sottolineato la richiesta e la trasmissione delle informazioni è rivolta prioritariamente all’installatore e, quindi, la loro trasmissione è demandata a questa figura. Oltre alle informazioni di cui necessita, io porto sempre il cliente a verificare un impianto in funzione. In questo caso, a differenza di stufe e camini, l’investimento è notevole ed è importante che la scelta sia ponderata. Certamente il consumatore viene da noi indirizzato verso l’acquisto di prodotti certificati ma gli vengono anche forniti degli indici di consumo/spesa sul riscaldamento a medio/ lungo termine e conseguente risparmio. Ritengo opportuno questo passaggio. Non è possibile, a mio avviso, installare un impianto di 25 mila euro senza una previsione attendibile di risparmio nel tempo. I costi di manutenzione sono un altro aspetto che va considerato. Anche in questo caso forniamo una stima di costo decennale. A fronte di quanto esposto è chiaro che il nostro operato oggi richieda una preparazione decisamente più complessa e performante rispetto a quella che aveva un installatore 20 anni fa. Una preparazione che passa solo attraverso la formazione.

2. Se parliamo del comparto stufe e caminetti possiamo affermare che si tratti di un mercato in espansione. Al contrario, le centrali a biomassa (pellet, legna, cippato) sono in diminuzione. Tali osservazioni sono, naturalmente, vincolate alla zona di mia pertinenza – Centallo -. Una diminuzione data

Ma quanto mi costi?

4. Tutti gli installatori necessitano di supporto formativo. Purtroppo, parliamo di una categoria ancora poco sensibilizzata in tal senso, che non investe come dovrebbe in formazione. Solo una piccola percentuale lo fa. Occorre, certo, scegliere anche la giusta struttura a cui affidarsi per seguire i corsi che richiedono impegno di tempo e denaro. Chi non crede nella formazione è fuori mercato. E non sto facendo una proiezione a breve termine. Sto già indicando il presente. Bisogna sapere per saper fare. La nostra professione, oggi, non può prescindere dalla conoscenza profonda delle norme dei prodotti, dei sistemi. Da oltre 10 anni frequento i corsi organizzati da Idroterm. Siamo stati tra i primi a ‘varcare la soglia’ delle loro aule – e loro stessi sono stati i pionieri in questo ambito - e da allora anche il numero dei partecipanti è aumentato. Ma c’è ancora tanto da fare.

Quanto costa un impianto a biomassa? All’unanimità gli installatori intervistati hanno dichiarato che si tratta di un investimento decisamente oneroso, variabile tra i 15.000 e i 20.000 euro. C’è anche chi ha sottolineato che probabilmente senza gli incentivi questo mercato andrebbe via via scemando. Ma chi sostiene, invece che ci sono ancora aree sul territorio nazionale dove il metano non è presente e gli impianti a biomassa rappresentano una valida soluzione.

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La parola alla produzione

Piero Antoscia

Responsabile

Commerciale Carinci Group Spa

Sora (FR)

Biomasse: qual è il punto della situazione oggi in ambito normativo?

Oggi l’obiettivo è installare generatori di calore domestici alimentati a biomasse efficienti ma soprattutto ecologici e quindi meno inquinanti. In ambito normativo, il decreto 186/17 impone la classificazione di tali generatori con le stelle, quelli più performanti ottengono le 5 stelle ambientali. Condivido parte dell’opinione comune dei cambiamenti veloci delle norme, perché di fatto anche la norma UNI 10683:2022 è un aggiornamento, sicuramente corposo, della precedente edizione del 2012 e punta i riflettori soprattutto sui sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione (SEPC) e sull’isolamento termico sempre più importante per la sicurezza. Questi aggiornamenti e linee guida per la verifica dell’idoneità al funzionamento in sicurezza del SEPC (UNI11859-1:2022)

possono preoccupare gli installatori che in generale sono poco avvezzi alla formazione anche se la responsabilità non è sempre dell’installatore, ma spesso delle aziende stesse che non comunicano in modo univoco e corretto, oltre al silenzio delle associazioni di categoria, questo è il problema di fondo. Molte aziende purtroppo non hanno imposto in modo categorico la scelta di prodotti idonei in base alle norme e ai regolamenti regionali in vigore ai propri installatori, le aziende cosi facendo non hanno ‘aiutato’ a recepire correttamente la normativa.

I fornitori sono consapevoli dei cambiamenti in atto?

I fornitori dovrebbero non solo essere consapevoli ma fautori del cambiamento e purtroppo a volte non è sempre così pur di raggiungere gli obiettivi. Il cambiamento oggi diventa l’unica strada percorribile nel nostro settore. È impensabile installare e bruciare quello che vogliamo, quando vogliamo e senza un controllo della combustione. Oggi i distributori hanno più che mai la necessità di collaborare con partner che garantiscano prodotti in regola con le normative e soprattutto che abbiano una visione più ampia del mercato e del processo di transizione energetica all’interno del quale le biomasse hanno un ruolo sempre più importante . Una visione, quindi, non solo del mercato ma di quello che il mercato regolamenta e andrà a regolamentare nel prossimo futuro. Questo significa muoversi, organizzarsi e investire – come ha fatto la nostra azienda una decina di anni fa – in anticipo, prima ancora dell’attuazione

delle norme. Oggi, infatti, tutti i nostri prodotti sono gli unici a livello europeo certificati secondo le normative europee e secondo il decreto 186/17 con le 5 stelle ambientali.

Cosa significa per voi fare formazione?

Abbiamo sviluppato un programma di formazione in sede - con due aule tecniche, oltre alla sala prove - declinato per le specifiche professionalità: formazione tecnico-commerciale per i rivenditori e agenti; formazione tecnica e normativa (UNI10683 in vigore) sia in sede sia presso il punto vendita, rivolta ai grossisti e installatori; non ultima continua formazione ai

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Sala corsi

centri assistenza tecnica. Quando intraprendiamo un percorso di collaborazione con i grossisti li invitiamo a visitare la nostra azienda, a conoscere i prodotti, il nostro processo produttivo e la nostra visione nel settore delle biomasse. Nel caso specifico con Idroterm ci siamo incontrati più volte nelle reciproche sedi prima di iniziare la collaborazione. Infine, una loro delegazione, con a capo la proprietà e con diverse figure professionali, ospiti in Carinci Group hanno potuto per alcuni giorni conoscere a fondo la nostra realtà aziendale nella sua totalità. Ritengo che sia importante conoscere le aziende, i prodotti, il progetto commerciale, il percorso tecnico e cosa si stia vendendo. Capire se un determinato prodotto può essere installato in quella abitazione e verificare ove possibile anche lo stile di vita dell’utente, se consono al prodotto richiesto. Per intenderci, se un consumatore non è in grado di alimentare una caldaia a legna non ha senso proporgliela: questo significa svolgere

consapevolmente il proprio lavoro.

“La partnership si ottiene raggiungendo le giuste intese con gli stessi obiettivi di tutta la filiera - il produttore, il distributore, l’installatore professionista e il centro assistenza tecnica - con un progetto a lungo termine offrendo prodotti di qualità al passo con le regole attuali, installandoli secondo le normative vigenti e garantire un servizio di assistenza tecnica post vendita organizzato, tempestivo e risolutivo”.

La mia è una visione di squadra, una squadra che vede tutte le figure degli operatori coinvolti responsabili ciascuno per la propria specifica competenza, opportunamente formati, per un fine comune: la sicurezza e l’efficienza dell’impianto a garanzia dell’utente e della salvaguardia ambientale.

Post-vendita: garantire il funzionamento in sicurezza

Quando instauriamo un rapporto di collaborazione con un rivenditore ci assicuriamo che quest’ultimo possa indicarci un tecnico qualificato, un CAT, sul territorio di pertinenza – che verrà poi opportunamente da noi formato - in grado di garantire la messa in funzione dell’impianto e il controllo post installazione. Offriamo senza spesa aggiuntiva la ‘prima accensione’. Il centro assistenza è svincolato dall’azienda ma ha regolare mandato per operare sulle nostre macchine dopo aver svolto un corso dedicato. In questo modo sarà possibile avere la certezza che l’impianto, a norma, funzioni bene, che sia stata eseguita la prova dei combustori e che sia garantito, quindi, il funzionamento in sicurezza.

“Il post vendita è il prodotto/servizio più importante per il rivenditore e per l’installatore che propone un prodotto tecnico, in quanto se si parte dal pre-vendita con un sopralluogo preventivo fatto dall’installatore che deve realizzare l’impianto e poi il CAT che va a fare la messa in funzione del generatore, si risolvono incomprensioni e si installa un impianto secondo le norme ed efficiente, che garantisce massime prestazioni all’utente finale”

Una breve proiezione di come sta andando il mercato delle biomasse

Dopo il boom di vendita, dovute ai bonus, delle pompe di calore, si assiste, oggi, a una maggiore richiesta degli impianti a biomassa, soprattutto alimentati a legna, a causa del forte aumento del pellet. Se osserviamo il primo semestre del 2023 il mercato totale delle biomasse è leggermente in calo ad eccezione, appunto, della forte crescita di impianti alimentati a legna. Complessivamente è un mercato che può reggere se gli impianti vengono installati a regola d’arte ed alimentati con il giusto prodotto economico come combustibile.

Un messaggio agli installatori?

È importante che visitino le aziende, che osservino e studino i prodotti. Senza preconcetti. Che stiano, quindi, al passo coi tempi. Come? Formandosi e unendo le abilità manuali alla preparazione teorica. La sfida è il salto qualitativo e l’opportunità sarà quella di affacciarsi a questo mercato da manager. Al contrario il rischio inevitabile potrà essere quello di subirlo.

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La parola alla distribuzione e a chi fa formazione

Stefano Balzarotti

Formatore e Consulente

Normativo E-team

Abbadia Lariana (LC)

Luca

Lingua

e Gianluca Pollin, rispettivamente

Direttore Commerciale Idroterm e Direttore Vendite Idroterm

Cuneo (CN)

Biomasse: qual è il punto della situazione oggi in ambito normativo?

Stefano Balzarotti: Gli installatori e i manutentori oggi si trovano di fronte a un assetto normativo che impone maggiori restrizioni rispetto al passato. Sono state introdotte nuove regole e requisiti per garantire la sicurezza degli impianti e ridurre l’impatto ambientale e di conseguenza la definizione di nuove tecniche, metodologie, divieti e competenze. In particolare, tre norme (UNI 10683:22; UNI10389-2; UNI 11859-1) pubblicate tra aprile e novembre 2022 regolamentano le attività di progettazione ed esecuzione degli interventi verifica e valutazione dei sistemi di evacuazione e le attività di indagine strumentale. Servono competenze che si acquisiscono solo con l’aggiornamento professionale, che non può rimanere temporaneo ma necessariamente dovrà diventare continuo, per poter consentire agli installatori di stare al passo coi tempi e di essere in grado di far fronte ai vincoli installativi - e non solo - degli impianti a biomassa e offrire ai propri clienti soluzioni performanti dal punto di vista tecnologico ed energetico. Questa preparazione consente loro di avere gli strumenti necessari per interfacciarsi al consumatore

finale e motivare – a volte - interventi non previsti dallo stesso ma obbligatori a causa di mancate condizioni di sicurezza. Condizioni che l’installatore formato conosce e sa che dovrà rispettare nella tutela dell’impianto e del cliente stesso.

Cosa significa fare formazione?

Luca Lingua: la formazione organizzata da Idroterm è il risultato di un lavoro di squadra che ha l’obiettivo di creare una filiera professionalmente preparata in grado di proporre soluzioni in linea con le normative e competitive rispetto alle esigenze di mercato. Collaboriamo con E-team in quanto li riteniamo il partner ideale sia a livello tecnico che formativo e conoscono a fondo le dinamiche del nostro settore grazie alla loro pluriennale esperienza; inoltre i docenti sono bravi nel creare una formazione “aperta” dove il confronto con chi opera quotidianamente sul campo diventa una sorta di tavola rotonda. Riteniamo che la condivisione delle esperienze sia fondamentale per mettere a frutto quanto appreso in aula didattica. In questo momento così delicato, dove è in atto un cambiamento normativo che necessariamente comporta un’evoluzione dei prodotti, nessun protagonista può sottovalutare la “formazione”. Idroterm investe moltissimo in questa direzione in quanto secondo noi il rivenditore gioca un ruolo fondamentale all’interno della filiera ITS; formiamo prima di tutto i nostri collaboratori e nei confronti dei clienti abbiamo optato per una formula svincolata da aspetti commerciali: per ottenere la crescita evolutiva delle persone è fondamentale che le stesse dedichino il tempo necessario alla propria crescita professionale. Al momento i risultati ci danno ragione: nel corso del 2023, con la collaborazione di E-team, abbiamo organizzato quattro seminari (coinvolgendo oltre 200 partecipanti) di cui uno interamente dedicato al tema biomassa. Per il mese di ottobre abbiamo organizzato una formazione dedicata al sistema di evacuazione fumi e analisi di combustione.

La formazione può essere uno strumento di fidelizzazione?

Gian Luca Polla Pollin: sarebbe presuntuoso pensare di legare unicamente ad Idroterm tutti i professionisti che incontriamo. Il senso di appartenenza ad una squadra è una delle nostre caratteristiche ed è un valore che cerchiamo di coltivare quotidianamente insieme ai nostri interlocutori. Riscontriamo, da chi partecipa ai corsi formativi che organizziamo, apprezzamento per la nostra professionalità ed etica. Sicuramente la passione in quanto facciamo fortifica la relazione commerciale e questo genera continuità nei rapporti e di conseguenza una buona fidelizzazione. Anche per l’installatore è importante fidelizzare il proprio cliente, di conseguenza una figura professionale formata e competente sarà capace di guidare il proprio interlocutore verso una scelta efficiente ed in linea con le normative vigenti. Non ultimo, essere in grado di individuare e proporre gli incentivi fiscali tutelando gli interessi

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INCHIESTA

del cliente può diventare una leva commerciale/decisionale vincente.

La scelta dei prodotti / fornitori

Gianluca Polla Pollin: La scelta dei fornitori ricade sempre su aziende che rispettino quanto abbiamo descritto: cambiamento del mercato, normative, evoluzione del prodotto. Collaboriamo con fornitori che siano attenti alle disposizioni normative e che, per valorizzare l’impegno profuso in ricerca e sviluppo, diventino loro stessi precursori della norma, proponendo sul mercato soluzioni e sistemi all’avanguardia. Per noi è un valore aggiunto accompagnare i nostri clienti (e collaboratori) in visita presso i nostri fornitori. Questo permette ai partecipanti di trovare riscontro in prima persona e molto spesso diventa un ulteriore momento di confronto costruttivo tra i vari protagonisti della filiera.

A proposito di servizio post-vendita…la manutenzione dopo la vendita è contemplata nei corsi di formazione? Come viene garantito il servizio post-vendita?

Gianluca Polla Pollin: L’installatore è il punto di riferimento dell’utente finale ed è il responsabile dell’impianto e della corretta installazione a regola d’arte di tutto il sistema. Per quanto riguarda il prodotto è compito del costruttore avvalersi di “centri di assistenza tecnica” preparati a supportare il cliente ad impianto avviato e nella manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso. Spesso il nostro ruolo è quello di aiutare installatore e costruttore ad identificare questa figure strategiche. I centri assistenza selezionati partecipano periodicamente ai corsi di aggiornamento organizzati dalle mandanti. Per l’installatore che cura la manutenzione del sistema impianto organizziamo attraverso i nostri fornitori momenti formativi specifici affinché siano costantemente aggiornati.

Alcune proiezioni sull’andamento di questo mercato specifico?

Luca Lingua: l’Italia ha un parco immobiliare importante, in molti casi da “riqualificare”; questo comporta una interessante prospettiva di business in quanto i proprietari di immobili affrontano la ristrutturazione non solo in funzione delle direttive europee ma anche per maggior consapevolezza e sensibilità verso l’efficienza energetica. Gli incentivi fiscali quanto sono determinanti rispetto a questo specifico contesto? Sono importantissimi e ne stimolano la crescita. L’impianto che rispetti completamente la norma, pur valorizzando l’immobile, può essere costoso, spesso oltre a quanto previsto dal committente. Questo aspetto può rappresentare un ostacolo alla vendita e l’incentivo fiscale, oltre

alle argomentazioni sostenute dall’installatore competente, è una leva decisionale di grande aiuto.

Stefano Balzarotti: Osservando l’attività normativa dell’Unione Europea inerente le fonti rinnovabili, possiamo dire che si tratta di un panorama in grande fermento. Tutti i giorni chi come e-team fa formazione attinge dai canali ufficiali dell’Unione Europea e nazionali per carpire informazioni su ciò che sta accadendo perché le discussioni a livello europeo sono in corso da mesi ed è importante rimanere costantemente aggiornati. A livello nazionale, non dimentichiamo poi, che le quattro regioni del bacino padano – Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto – hanno siglato un accordo con il ministero della Transizione ecologica (ora Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) che fissa le regole del riscaldamento a biomassa legnosa utilizzando la classificazione a stelle prevista dal decreto del Ministero dell’ambiente n. 186 del 7 novembre 2017: a ogni sistema di riscaldamento a legna e pellet è assegnato un numero di stelle da 1 a 5, maggiore è il numero di stelle, minori sono le emissioni. Ogni generatore a legna o pellet per essere installato deve avere almeno 4 stelle, che rappresentano i requisiti minimi quanto a prestazioni energetiche e ambientali. Come è stato detto da Luca Lingua, le detrazioni fiscali, il conto termico e i bonus regionali hanno consentito interventi che altrimenti non si sarebbero potuti effettuare perché non sostenibili economicamente dall’utente finale. Ritengo importantissimi gli incentivi ma altrettanto importanti la formazione e la conoscenza perché proporre un certo sistema o apparecchio in quanto può beneficiare degli incentivi è semplice, meno semplice, invece, è riuscire ad accedervi, in termine di procedure e pratiche da espletare. Soprattutto l’installatore dovrà essere in grado di installare un impianto che da subito sia conforme così da poter creare le condizioni ottimali. In tal senso la figura del progettista è fondamentale.

È un lavoro di squadra che parte con sopralluogo, studio di fattibilità, valutazione economica a cura del progettista e dell’installatore. Una struttura come quella di Idroterm è organizzata per supportare – dal punto di vista tecnico e non solo economico - questo iter procedurale. Solo con un’installazione a regola d’arte, supportata da idonea documentazione, sarà possibile richiedere l’accesso agli incentivi. Quindi, come possiamo constatare, non si tratta più di una mera sostituzione della vecchia stufa ma - dall’apparecchio più semplice a quello più complesso come una caldaia - di un vero e proprio impianto tecnologico, con tutto quanto ne consegue. 

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 51
“Il rivenditore gioca un ruolo fondamentale nella filiera ITS di conseguenza la formazione normativa spetta innanzitutto a noi attraverso enti preposti come, nel nostro caso, E-team”
Luca Lingua

Strategie di Marketing

Le aziende di installazione impiantistica possono valorizzare ancora di più il prodotto con un miglioramento continuo dei propri servizi

IL SERVIZIO È AL CENTRO

Gli ultimi anni sono stati densi di cambiamenti e il mercato degli impianti ha vissuto dei veri e propri stravolgimenti. Sono state parecchie le trasformazioni avvenute, eppure per i prossimi anni ci aspettano molte altre rivoluzioni.

Certamente una delle più importanti è quella del servizio. Cosa significa e perché il servizio sta per creare una rivoluzione?

Con questo articolo lo spieghiamo in parole semplici. Per molti anni i clienti hanno acquistato i prodotti seguendo una dinamica precisa. Le aziende di installazione illustravano le caratteristiche dei prodotti ed era appunto il professionista che veicolava queste informazioni, che erano un elemento essenziale nella trattativa commerciale. In un certo senso, per il cliente, l’accesso al prodotto avveniva attraverso l’azienda impiantista.

La rivoluzione (e talvolta involuzione) di internet

Poi, con l’arrivo di internet, questo collegamento ha iniziato a indebolirsi. Molto semplicemente i clienti

hanno avuto modo di ottenere informazioni, facilmente e velocemente, e anche le relative quotazioni. Poi con lo svilupparsi degli e-commerce hanno avuto persino la possibilità di acquistare online.

È chiaro che tutto questo ha creato anche delle distorsioni, come ad esempio la errata interpretazione delle informazioni sui prodotti e le tecnologie. Capita sovente che il cliente, attraverso internet, si faccia un’idea imprecisa. Possiamo comunque dire che oggi il cliente ha accesso al mercato del prodotto in modo più ampio, sia nel senso delle informazioni che nel senso dell’acquisto.

Il rinnovato ruolo delle aziende impiantiste

Le tecnologie hanno però bisogno di essere installate e configurate e le aziende impiantiste rimangono fondamentali per realizzare un impianto, sia in ambito domestico che professionale.

Se venti anni fa l’azienda impiantista vendeva un prodotto che poi installava, oggi le cose si stanno invertendo.

Oggi serve vendere il servizio di installazione e dopo utilizzare un prodotto. Sembra un gioco di parole ma

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2022 52
A cura di Christian Elia, General Manager eTeam
RUBRICA R

dietro c’è una strategia rinnovata. Venti anni fa i margini sui prodotti erano più ampi e questo ha fatto sì di mettere tutte le “luci” su questo. La trattativa era difatti sul prodotto e la relativa installazione era quasi un accessorio. Anche le esigenze dei clienti erano più semplici e, spesse volte, l’accessorio “installazione” era vissuto come un elemento quasi scontato.

Negli ultimi venti anni i canali con cui arrivare al prodotto sono aumentati a dismisura ed anche la possibilità di paragonare il prezzo. Inoltre anche i concorrenti si sono differenziati e sono cresciuti di numero, portando in generale ad un abbassamento dei prezzi, e certamente a una diminuzione dei margini per le aziende impiantiste.

Lo scenario, seppur complesso, presenta però un elemento interessante.

L’evoluzione tecnologica chiede a gran voce il servizio

L’evoluzione tecnologica e l’aumento delle esigenze ha portato il cliente ad avere ancora più bisogno dell’installazione e configurazione dei dispositivi e dei prodotti. In un certo senso la tecnologia può essere configurata su misura per ogni cliente e questo permette di soddisfare le differenti esigenze. Possiamo quindi dire che la maggior parte dei prodotti e della tecnologia è più accessibile in termini di informazioni e acquisto ma ha ancora più bisogno di essere correttamente installata, configurata e manutenuta.

È per questo che il servizio è al centro della nuova strategia. Le aziende impiantiste hanno la grande possibilità di mantenere la giusta rotta nel mercato del prodotto, mettendo davanti a esso la chiave di volta, ovvero il servizio.

Più i servizi sono ampi e più vanno incontro alle diverse esigenze del cliente. Più i servizi sono efficaci e maggiori sono le vendite di tecnologie che possono essere effettuate.

È chiaro quindi che migliorare e potenziare i propri servizi diventa cruciale per l’azienda impiantista. Già oggi, i clienti non stanno più scegliendo prodotti o tecnologie ma bensì soluzioni. E la soluzione viene acquistata dai clienti perché soddisfa le loro esigenze.

Il servizio aiuta l’azienda a distinguersi dalla concorrenza

Per chi è lungimirante la partita si gioca anche su un altro aspetto.

Il servizio può diventare ciò che distingue in modo netto la tua azienda dalla concorrenza. Puoi quindi creare servizi che valorizzano anche la tua unicità, questo perché le aziende sono fatte di persone con capacità e competenze specifiche. E spesse volte questo determina servizi unici che soddisfano target di clienti

in modo mirato e unico.

Per raggiungere questo obiettivo bisogna analizzare ciò che è stato già fatto. In un certo senso bisogna fare un’analisi dei propri clienti, di ciò che hanno comprato o ciò di cui hanno bisogno. L’analisi dei clienti, di ciò che ci dicono e delle loro esigenze ci permette di capire meglio verso quali servizi muoverci, migliorando quindi la propria strategia. Questo è proprio uno dei primi passi del marketing che ci permette di costruire anche la comunicazione necessaria per i clienti. Sì, perché i servizi vanno spiegati e occorre chiarire come soddisfino le varie esigenze.

Raccogliere costantemente i feedback dei clienti e utilizzarli per orientarci sempre meglio significa agire come un’azienda moderna, dotata di una strategia. I clienti di oggi e del futuro fanno da passaparola, non tanto perché hanno ricevuto uno sconto ma bensì perché hanno beneficiato di una soluzione. È questo che fa parlare i clienti, generando un effetto a catena positivo.

Un’azienda orientata verso il servizio guadagna quindi diversi vantaggi. Dalla capacità di soddisfare realmente i propri clienti a quella di attrarne di nuovi, grazie ad una comunicazione efficace, oltre ad un posizionamento migliore e più adatto al mercato attuale.

Inoltre, avendo messo il servizio al centro, l’azienda impiantista sarà più flessibile nel muoversi tra i vari prodotti disponibili, senza rischiare di rimanere bloccata su marchi che perdono di efficacia. La gara sui prodotti è tale che è giusto mettersi nelle condizioni più flessibili, proprio per trarre un vantaggio dalla competizione in atto.

Mettere al centro il servizio significa mettersi in una condizioni di miglioramento continuo, adattandosi quindi alla tendenza in atto, che è di forte evoluzione.

Mettere il servizio al centro è strategico Operare nel settore delle tecnologie ci deve anche ricordare che dobbiamo essere ancora più innovativi ed elastici rispetto ad altri ambiti ed è per questo che serve investire sul servizio. Spesso si parla di innovazione e di come essa possa potenziare la crescita di un business. Questo è proprio il caso giusto: le tecnologie e la loro installazione necessitano di un approccio innovativo e moderno. Agendo in questo modo ci garantiamo molte opportunità e torniamo ad essere centrali nel rapporto con i clienti.

Torniamo, di fatto, ad essere l’interlocutore con cui dialogare per arrivare alla soluzione.

Mettere al centro il servizio è quindi fortemente strategico e può fare la differenza, in senso positivo. Così diamo a noi stessi la possibilità di costruire e pianificare e costruire il business in modo vincente. Così ci mettiamo nella direzione migliore e più durevole, cavalcando il cambiamento e crescendo con esso. 

N. 5 - OTTOBRE 2022 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 53

In un appartamento a Cologno Monzese (MI) è stato installato un sistema a pompa di calore 2 in 1

Aquarea EcoFleX di Panasonic

Modelli installati:

• Unità interna aria-acqua WHADF0309J3E5CM

• Unità esterna S-71WF3E

• Unità interna canalizzata aria-aria CU-2WZ71YBE

PASSAGGIO DA CALDAIA A POMPA DI CALORE: UNA SCELTA POSSIBILE ANCHE IN

APPARTAMENTO

Installare anche in appartamento un sistema a pompa di calore al posto della caldaia è oggi non solo un›opzione possibile, ma anche una scelta vincente sia in termini di efficacia che di risparmio economico e di impatto ambientale. È quanto

avvenuto in un appartamento di 90mq di una palazzina a Cologno Monzese (MI), dove sono stati effettuati i seguenti interventi di ristrutturazione:

1. Sostituzione della caldaia con sistema a pompa di calore 2 in 1

Aquarea EcoFleX

2. Sostituzione del sistema di riscaldamento con pavimento radiante

3. Sostituzione degli infissi

Per il primo intervento, i proprietari – una coppia di giovani ingegneri – hanno optato per una soluzione innovativa di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria; Aquarea EcoFleX, realizzata da Panasonic Heating & Ventilation Air Conditioning che, sfruttando la tecnologia delle pompe di calore e l’esperienza acquisita nel settore,

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 54 a cura della redazione Case History

ha realizzato una soluzione 2 in 1 che combina i sistemi di climatizzazione aria – acqua e aria – aria per un comfort sostenibile ed efficiente tutto l’anno.

“Quando abbiamo deciso di sostituire la caldaia del nostro appartamento, le soluzioni applicabili erano molte. Noi siamo ingegneri e quando si tratta di prendere decisioni siamo molto analitici, in questo caso puntavamo su un impianto all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Di conseguenza, abbiamo confrontato tra loro tutte le opzioni presenti sul mercato dal punto di vista di performance, efficienza, innovazione e risparmio energetico. La nostra scelta è ricaduta su Aquarea EcoFleX di Panasonic in quanto offre funzioni uniche rispetto ai modelli presenti sul mercato, come la doppia modalità di riscaldamento, il riscaldamento continuo d’inverno e il recupero di calore d’estate. Inoltre, la sua installazione non avrebbe richiesto alcun lavoro edile aggiuntivo; infatti, non è stato necessario effettuare alcuna opera muraria in quanto il modulo interno è stato collocato in una nicchia insieme ad altri elettrodomestici, creando una sorta di ripostiglio/lavanderia. L’unità esterna invece ha trovato collocazione direttamente sul balcone senza rubare spazio utile alla casa e garan-

tendo un funzionamento silenzioso, altro aspetto per noi cruciale. L’unità canalizzata ha permesso invece di soddisfare un requisito estetico per noi importante, l’occhio vuole la sua parte e con l’aria canalizzata non avremmo avuto più bisogno di appendere macchinari ai muri di casa e disporre mobili e arredi di conseguenza. Tutto questo attraverso un unico impianto. Siamo soddisfatti della scelta effettuata. Basti pensare che, nel momento in cui abbiamo iniziato ad abitare l’appartamento lo scorso gennaio, gli infissi erano privi dei montanti laterali e, grazie alla doppia fonte di riscaldamento (radiante a pavimento e canalizzata ad aria) ogni ambiente della casa era ben riscaldato.”, commentano i proprietari dell’appartamento.

Climatizzazione e ACS

Aquarea EcoFleX è una soluzione completa a tutta gli effetti che consente, con un unico sistema a pompa di calore composto da 3 unità (un’unità esterna, un modulo interno idronico e un’unità ventilante), di gestire la climatizzazione della casa (riscaldamento/ raffrescamento) e la produzione di acqua calda sanitaria.

Risparmio energetico, e non solo Innanzitutto, il risparmio energetico, grazie alla classe energetica A++ in riscaldamento, amplificato dalla tecnologia innovativa che consente il recupero del calore prodotto: in estate, quando l’unità interna canalizzata è accesa per raffrescare l’ambiente, il calore, che normalmente viene dissipato mediante l’unità esterna, viene recuperato dal modulo interno per produrre acqua calda sanitaria in maniera quasi gratuita.

In inverno, Aquarea EcoFleX introduce una nuova funzione: la modalità doppio riscaldamento, ossia il riscaldamento simultaneo ad aria mediante l’unità interna ad espansione diretta e il riscaldamento tramite l’acqua con terminali a pavimento radiante o radiatori, dando così la possibilità all’utente di scegliere il sistema migliore con cui riscaldare l’abitazione in funzione della temperatura esterna.

Un’altra innovazione di questo sistema è il riscaldamento non stop: la pompa di calore utilizza il calore del bollitore per sbrinare, consentendo il riscaldamento continuo e ininterrotto tramite l’unità interna ad aria, a garanzia di un comfort maggiore. Nelle pompe di calore tradizionali, lo sbrinamento avviene attraverso l’inversione di ciclo, generando così il blocco temporaneo della produzione di riscaldamento.

Non meno importante la tecnologia nanoeTM X presente di serie all’interno dell’unità interna canalizzata, che consente di agire sulla qualità dell’aria interna inibendo diversi virus e batteri, allergeni, pollini e sostanze inquinanti.

Grazie alle dimensioni compatte, l’unità interna si adatta a qualsiasi stile e ambiente, integrandosi quindi perfettamente anche in un appartamento di

90mq: in questo caso, l’unità interna canalizzata è stata inserita in un controsoffitto creato ad hoc, nel corridoio tra la zona giorno e notte.

“Aquarea EcoFleX è un prodotto completo, è perfetto per ambienti sia residenziali che commerciali di piccole/medie dimensioni. Grazie alla sua completezza, si differenzia da una caldaia a gas diventando il vero e proprio cuore tecnologico della casa in grado di gestire in toto il gruppo clima e l’acqua calda sanitaria evitando emissioni di CO2 in loco. La sostituzione della caldaia è stato un lavoro semplice ed è stato fatto in tempi rapidi in quanto il prodotto stesso è progettato per garantire una facile installazione.

Io lo considero un prodotto dall’efficienza eccezionale, tanto da esporlo nel mio showroom per farlo conoscere a sempre più clienti, dando loro la possibilità di toccare con mano una pompa di calore totalmente progettata pensando al futuro.”, dichiara Leonardo Sabia, titolare della ditta In Clima, Pro Partner di Panasonic, che ha installato l’impianto. Questa soluzione ha consentito di incrementare il valore dell’appartamento stesso e di rispondere alle future direttive europee di efficientamento energetico degli immobili. 

ARISTON GROUP: A FOLLINA LA NUOVA SEDE DI THERMOWATT PROFESSIONAL

Ariston Group – tra i leader mondiali nel comfort termico sostenibile – inaugura a Follina, in Veneto, il nuovo sito produttivo di Thermowatt Professional.

Thermowatt è un’azienda storica di Ariston Group: il principale produttore di termostati e resistenze elettriche per il settore scaldacqua a livello mondiale, nonche uno tra i leader nella produzione di elementi riscaldanti per pompe di calore, elettrodomestici, applicazioni professionali e industriali. Con il nuovo stabilimento da oltre 10.000 metri quadri, Thermowatt rafforza il proprio assetto industriale e il gruppo conferma il proprio impegno a crescere in Italia, mantenendo saldo il legame con il territorio e investendo nell’aumento della capacità produttiva di soluzioni innovative, tecnologicamente avanzate e di qualita. L’investimento è anche coerente con la strategia ESG di Ariston Group: gli elementi resistivi prodotti da Thermowatt rendono possibile l’elettrificazione di diversi processi produttivi, favorendone la decarbonizzazione, mentre la scelta di mantenere la produzione vicina ai mercati di destinazione permette al gruppo di mitigare l’impatto ambientale delle proprie attivita, riuscendo nel contempo a soddisfare al meglio le esigenze dei clienti.

OLIMPIA SPLENDID, BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2022: VERSO LA NEUTRALITÀ CLIMATICA

Il Bilancio di Sostenibilità 2022 riporta l’obiettivo di Olimpia Splendid di ridurre le emissioni di gas a effeto serra (Scope 1 e Scope 2), del 30% entro il 2026, del 50% nel 2030 e di raggiungere la completa neutralità climatica entro il 2040. Un passo importante in questa direzione è stato raggiunto nel 2022, con due diversi interventi che hanno consentito di diminuire del 18% le emissioni rispetto all’anno precedente. Da un lato, la riduzione del 29% dei consumi di gas metano, dall’altro, la conversione a fonti rinnovabili del 100% dei consumi elettrici delle sedi italiane (95% dei consumi dell’intero gruppo),

grazie all’auto-consumo dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici e all’acquisto di energia certificata A2A da fonti rinnovabili. Azioni concrete che proseguiranno anche nel 2023, con il passaggio delle filiali commerciali estere all’energia sostenibile, l’attivazione di un nuovo impianto fotovoltaico nel polo logistico di Reggio Emilia e altri interventi volti ad ottimizzare i consumi dell’intero gruppo. Non da ultimo, l’ottenimento della certificazione ambientale ISO 14001, per tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività e ricercarne il miglioramento in modo coerente, efficace e sostenibile.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 56 Dal mercato News
RISULTATI ECONOMICI BILANCIO 2022 Le attività Progettazione, produzione e commercializzazione di soluzioni per l'home comfort Climatizzazione Trattamento dell'aria Riscaldamento Dati in euro 113,4 milioni Fatturato +21% rispetto al 2021 40% ricavi all’estero 6,2% 7 milioni EBITDA -29% Consumi di metano 1Consumi elettrici nelle sedi italiane al 100% rinnovabili (95% dei consumi di tutto il gruppo) 2 RISULTATI AMBIENTALI BILANCIO 2022 Le azioni -18% Emissioni rispetto al 2021 50% Energia prodotta 50% Energia acquistata Energia prodotta dai propri impianti fotovoltaici Acquisto di energia da A2A certificata da fonti rinnovabili GLI IMPEGNI PER IL 2023 Passaggio delle filiali commerciali estere all’energia sostenibile Attivazione di un nuovo impianto fotovoltaico nel polo logistico di Reggio Emilia Certificazione ambientale ISO 14001 per tenere sotto controllo e migliorare gli impatti ambientali L'OBIETTIVO ENTRO IL 2040 Il percorso di riduzione delle emissioni -50% Entro il 2030 -30% Entro il 2026 Neutralità climatica Entro il 2040 10 anni in anticipo sul Green Deal europeo
Il gruppo cresce del 21% e la fabbrica italiana raggiunge il 100% di energia da fonti rinnovabili

UNA NETTA DECARBONIZZAZIONE DELLE CITTÀ È ESSENZIALE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI CLIMATICI

Un nuovo whitepaper pubblicato da Danfoss definisce la tabella di marcia per la decarbonizzazione delle citt à . L’utilizzo delle tecnologie esistenti per rendere pi ù efficienti edifici e trasporti, insieme all’integrazione settoriale, pu ò colmare la met à del divario nella riduzione delle emissioni urbane di gas serra necessarie per contiene l’aumento della temperatura globale di 1,5°C. Le citt à sono responsabili del 70% delle emissioni globali di CO 2. Quindi, la battaglia contro il cambiamento climatico sar à vinta - o persa. Per affrontare direttamente questa sfida, Danfoss pubblica un nuovo whitepaper che definisce un percorso chiaro e realizzabile per consentire una transizione ecologica su larga scala. Il documento mostra come le misure di efficienza energetica e di elettrificazione esistenti in tutti i settori possano ridurre immediatamente le emissioni e accelerare la transizione verde nelle citt à

Commentando la pubblicazione del whitepaper, Kim Fausing, Presidente e CEO di Danfoss, ha dichiarato: “Non raggiungeremo gli obiettivi dell’Accordo di Parigi senza una netta decarbonizzazione delle città. La buona notizia è che le città offrono alcune delle migliori possibilità per ottimizzare la pianificazione urbana e accelerare una transizione ecologica, e che esistono gi nologie accessibili ed efficienti dal punto di vista dei costi in grado di ridurre le emissioni in misura sufficien te per raggiungere gli obiettivi climatici globali. Queste tec nologie sono già utilizzate tutti i giorni, ad esempio nella città di Sonderborg, nel sud della Danimarca (Progetto Zero), ma devono essere adottate più diffusamente su scala globale».

Il whitepaper, Roadmap for decarbonizing cities, si basa su una serie di fonti verificate, tra cui i dati più recenti dell’Agenzia Internazionale dell’E nergia (AIE), per dimostrare perché è necessario agire da subito. Il whitepaper mostra an che come agire e come le soluzioni che consentiranno il raggiungimento

degli obiettivi prefissati siano già disponibili. Principali indicazioni:

• L’efficienza energetica nelle citt à è essenziale per la decarbonizzazione globale. Se tutte le aree urbane e le citt à di Europa, Stati Uniti e Cina investissero in edifici ad alta efficienza energetica per il riscaldamento e il raffrescamento, contribuirebbero per il 20% al raggiungimento dell’obiettivo di 1,5°C previsto dall’Accordo di Parigi.

• L’elettrificazione dei veicoli avr à un ruolo importante. L’elettrificazione del trasporto urbano, sia privato che pubblico, è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Il 28% della decarbonizzazione necessaria per non superare l’obiettivo di 1,5°C dell’Accordo di Parigi si otterrebbe se tutte le aree urbane di Europa, Stati Uniti e Cina elettrificassero i trasporti privati e pubblici.

• Il miglioramento dell’efficienza può accelerare l’elettrificazione dei trasporti. Sia nelle autovetture che nei veicoli pesanti e nel trasporto marittimo, le misure di efficienza possono ridurre le dimensioni delle batterie necessarie, limitando così il fabbisogno di materie prime. L’aumento dell’efficienza può anche ridurre la domanda di infrastrutture di ricarica e aumentare la produttività e l’autonomia del veicolo.

• L’adozione delle tecnologie già esistenti per rendere efficienti edifici e trasporti, insieme all’integrazione settoriale, può colmare metà del divario nelle riduzioni delle emissioni urbane di gas serra necessarie per contenere l’aumento delle temperature entro il valore di 1,5°C. L’analisi illustrata nel whitepaper fornisce una tabella di marcia concreta per i sindaci, i decisori locali e gli urbanisti su come eliminare tutti i principali fattori che determinano l’impronta di CO2 delle città. Il documento esplora inoltre come le tecnologie disponibili possano migliorare le condizioni di vita dei cittadini, rendendo al contempo le nostre economie più resilienti e creando posti di lavoro. In definitiva, offre una visione olistica e concreta delle principali opportunità di decarbonizzazione

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 57

Dal mercato

CONCORSO DI ILLUSTRAZIONE

2023: OUT OF THE BOX. ENERGIA DA SUPEREROI!

Raccontare, per immagini, il valore delle scelte individuali come motore della transizione energetica. È questo lo spirito con cui Fondazione Querini Stampalia di Venezia e Viessmann Italia annunciano la seconda edizione di Out of the Box, il concorso d’illustrazione nato con l’obiettivo di sensibilizzare – attraverso forme meno convenzionali come, appunto, l’illustrazione – sui gesti che ogni giorno possiamo fare a favore della sostenibilità. Tema della seconda edizione: Energia da supereroi. Perché, con le nostre scelte tecnologiche sostenibili, abbiamo davvero il potere di cambiare il futuro che ci aspetta. Il concorso ha il patrocinio dell’Associazione Autori di Immagini e si rivolge a disegnatori e illustratori – professionisti e non. L’invito a tutti i partecipanti è quello di creare immagini che si possano rivolgere al pubblico più ampio possibile e di qualsiasi età: perché ognuno di noi ha e avrà un ruolo determinante nel disegnare il domani. È possibile iscriversi al concorso dal 31 luglio fino alle ore 13:00 del 30 novembre 2023 su concorsooutofthebox.it, dove si trovano tutte le informazioni utili.

SANITRIT È ON THE ROAD CON IL VAN ESPOSITIVO SANIVAN

Sanitrit, marchio di SFA GROUP leader nel settore delle soluzioni per il settore idraulico, annuncia il lancio del suo innovativo van espositivo itinerante, Sanivan. Questo entusiasmante progetto prevede un tour che percorrerà tutta l’Italia con numerose tappe presso i punti vendita dei Rivenditori Partner. In queste occasioni i clienti dei Rivenditori Partner avranno l’opportunità di familiarizzare con l’ampia gamma di prodotti offerti dal brand e scoprire le novità. Il tour rappresenterà una preziosa occasione per incontrare gli Esperti Sanitrit, conoscere da vicino le soluzioni avanzate dell’Azienda e ricevere consigli personalizzati. Il van itinerante sarà presente in diverse città italiane, portando con sé esperienza e la conoscenza del marchio Sanitrit. La vasta gamma di prodotti presentati durante il tour include le soluzioni di triturazione, pompe per acque grigie e chiare e prodotti per il trattamento delle acque reflue. Il marchio Sanitrit è rinomato per la sua qualità, affidabilità ed innovazione nel campo delle soluzioni idrauliche, e il van espositivo consentirà di scoprire dal vivo i vantaggi di queste soluzioni proposte. SFA Italia è entusiasta di offrire questa opportunità unica per interagire con i clienti e condividere la propria esperienza nel campo delle soluzioni idrauliche. Il tour rappresenta un impegno continuo dell’Azienda nell’offrire supporto e servizio eccellenti.

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.5 - OTTOBRE 2023 58
News

RIQUALIFICAZIONE DEL CASTEL NUOVO DI NAPOLI: L’INTERVENTO DI MAPEI

Mapei ha partecipato in qualità di Sponsor Ufficiale al progetto di riqualificazione di Castel Nuovo, il monumento simbolo della città di Napoli. L’azienda, dopo aver risposto al bando indetto dal Comune, ha deciso di attivare una collaborazione con le società Saces, Studio Discetti, Consorzio Campale Stabile e BTA per occuparsi gratuitamente dell’intera operazione: dalla progettazione alla direzione dei lavori, alla fornitura del materiale e all’esecuzione dell’opera, per contrastare le ingenti infiltrazioni che hanno degradato le coperture della Sala dei Baroni e della Torre San Giorgio. Un impegno che Mapei ha scelto di compiere per restituire valore a uno dei complessi monumentali più rappresentativi di Napoli. Costruito nel 1282 per volere di Carlo I d’Angiò – a cui deve il nome di Maschio Angioino – e designato come residenza reale, durante il Medioevo e il Rinascimento il castello ha ospitato diverse monarchie vivendo ampliamenti e rifacimenti continui. Centro della cultura nel 1300 – con la presenza a corte di Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Giotto – le mura racchiudono e raccontano quasi mille anni di storia: dalle dinastie angioine e aragonesi, alla dominazione spagnola, all’epoca borbonica.

L’intervento

Il contributo di Mapei è stato nel segno della sostenibilità e della durabilità. Grazie alle sue tecnologie è intervenuta direttamente sulla vecchia impermeabilizzazione costituita da una guaina bituminosa prefabbricata e, per la parte inerente la cupola della Sala dei Baroni, da una guaina liquida, per un totale di circa 2.500m2 di superficie.

Dopo aver eseguito un accurato idrolavaggio e riparato le parti in fase di distacco, si è proceduto con l’applicazione del rivestimento impermeabilizzante a base di resina poliureica, utilizzando specifici primer per i diversi supporti. Si è passati, infine, a colorare l’impermeabilizzazione scegliendo finiture completamente personalizzabili. Consapevole che la cultura rappresenta il fondamento e l’identità di una comunità, Mapei si è sempre impegnata nel sostegno concreto alle più importanti istituzioni sia con il coinvolgimento in progetti di realizzazione o ripristino di luoghi d’arte in tutto il mondo – tra questi il Museo Solomon R. Guggenheim di New York, la Sacrestia Aquilonare del Duomo di Milano e il Teatro San Carlo di Napoli – sia affiancando numerose realtà di valore, con le quali nel tempo è nato un lavoro di collaborazione e supporto.

N. 5 - OTTOBRE 2023 | INSTALLATORE PROFESSIONALE 59

SAMSUNG SMARTTHINGS: IL 77% DEGLI INTERVISTATI ATTENTI A RISPARMIO E TECNOLOGIA

Durante la conferenza stampa indetta in occasione di IFA 2023, Samsung ha illustrato l’obiettivo alla base della propria vision di SmartThings: consentire agli europei di concentrarsi sui temi che stanno loro più a cuore, dal risparmio energetico, alla sicurezza, all’intrattenimento di qualità, il tutto finalizzato a incrementare l’efficienza nel quotidiano. L’ecosistema SmartThings, in continua crescita, consente ai suoi 285 milioni di utenti registrati di adattare e personalizzare la casa in base alle singole esigenze, collegando e controllando più elettrodomestici e dispositivi tramite un’unica applicazione.

Ricerca sull’evoluzione tecnologica in ambito domestico

In occasione di IFA 2023 Samsung presenta una nuova ricerca sui consumatori europei per documentare l’evoluzione delle esigenze tecnologiche in ambito domestico.

Migliorare l’esperienza a casa

L’app SmartThings consente agli utenti di gestire l’intrattenimento di casa e mantenere l’ambiente domestico in sicurezza anche da remoto. Secondo la ricerca presentata da Samsung, in tutta Europa la casa continua a essere un luogo sempre più importante, ricoprendo ogni giorno molteplici ruoli: da casa a ufficio, a luogo di relax e di intrattenimento. Sette consumatori su dieci (71%) concordano sul fatto che la tecnologia abbia un impatto positivo sulla vita quotidiana, compresi le modalità di interazione con amici e familiari, la gestione delle faccende domestiche e anche gli hobby.

La tutela ambientale

Samsung si impegna a sviluppare prodotti e servizi che supportino un risparmio economico per le persone, aiutandole a dare un contributo per un pianeta migliore. Questi temi sono fondamentali anche per i consumatori, dal momento che oltre tre quarti (77%) sono alla ricerca di prodotti tecnologici che consentano di risparmiare energia, non solo per una questione economica,

ma anche per la tutela dell’ambiente. Due terzi dei consumatori (67%) ritiene inoltre importante che il proprio dispositivo sia in grado di connettersi a un’applicazione che consenta di monitorare e ridurre il proprio consumo energetico.

Con l’aumento dei prezzi dell’energia in tutta Europa, il 72% degli intervistati si dichiara preoccupato per il costo degli elettrodomestici in funzione. Per aiutare a contrastare questo fenomeno, SmartThings Energy dà la possibilità agli utenti di ottimizzare l’energia utilizzata dagli elettrodomestici in base alle effettive esigenze, riducendone l’utilizzo. Ad esempio, la modalità AI Energy di SmartThings Energy, associata alla tecnologia Ecobubble™, consente di monitorare e ridurre il consumo energetico della lavatrice fino al 70% per lavare in acqua fredda anziché tiepida.

Samsung ha inoltre collaborato con l’organizzazione mondiale per la conservazione degli oceani Ocean Wise e con il produttore di abbigliamento Patagonia per identificare delle soluzioni al problema della dispersione delle microfibre. Less Microfiber™ è un filtro esterno per lavatrice che riduce fino al 98% le emissioni di microplastiche nei cicli di lavaggio.

Investimenti in climatizzazione e riscaldamento

Proseguono gli investimenti anche in ambito di climatizzazione e di riscaldamento, un trend in continuo sviluppo per rispondere alla transizione ecologica. Le tecnologie di riscaldamento come le pompe di calore rappresentano un mercato in rapida crescita e Samsung è in prima linea. Dal 2022 le

innovative pompe di calore smart ad aria hanno visto una crescita delle vendite senza precedenti, pari al +97%. Questi sistemi di riscaldamento funzionano con serbatoi di acqua calda domestica o tramite Samsung ClimateHub che permette di regolare la temperatura di casa tutto l’anno. Anche le pompe di calore possono essere collegate all’ecosistema SmartThings affinché l’utente possa monitorare il consumo energetico e personalizzarlo in base alle preferenze. L’ultima novità della gamma di soluzioni per pompe di calore monoblocco ad alta temperatura, ovvero la EHS Mono R290, verrà lanciata a settembre.

Sbloccare il futuro con la tecnologia smart

Samsung investe in un futuro costruito intorno alle possibilità che la tecnologia può sbloccare. Uno degli obiettivi cardine per Samsung è infatti rendere la tecnologia per la casa smart più facilmente disponibile. La ricerca mostra come un quarto degli europei consideri l’inclusione di tecnologie smart un fattore chiave per la scelta della loro prossima casa, mentre oltre tre quarti degli intervistati reputa attraenti le case completamente smart (77%).

Samsung sta così lavorando per trasformare queste possibilità in realtà e investe in collaborazioni nel portare avanti questa vision. Grazie alla partnership con ABB Smart Buildings e SMA, uno dei principali produttori mondiali di tecnologie fotovoltaiche e di sistemi di storage, Samsung spera di connettere ulteriormente le persone alle proprie case, integrando le tecnologie smart nelle abitazioni prima ancora che queste vengano acquistate. Integrando i prodotti ABB e SMA in SmartThings Energy, le case possono diventare ancora più sicure, smart e sostenibili. Ciò consentirà, per esempio, di attivare gli elettrodomestici negli orari migliori, di monitorare l’uso dell’energia per regolare i consumi in base ai pattern di consumo e di ottimizzare il consumo di energia in base alla produzione di energia solare.

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