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n. 2 marzo/aprile 2023 www.installatoreprofessionale.it
Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile
Lorenzo Epis | Consulente Tecnico
Erika Seghetti | Coordinamento Editoriale installatoreprofessionale@quine.it Collaboratori | Pasqualina Ciancio, Marusca Scotuzzi
Comitato Maurizio Lo Re, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Tecnico Diego Prati, Luca Alberto Piterà
Pubblicità Costantino Cialfi I Direttore Commerciale
c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086
Ilaria Tandoi | Ufficio traffico i.tandoi@lswr.it
Servizio abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105
Abbonamenti Abbonamento annuale (6 fascicoli): 30 €
Costo copia singola: 1,30 €
(presso l’Editore, fiere, manifestazioni)
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Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231
Grafica e Impaginazione: Fabio Castiglioni
Stampa: GRAPHICSCALVE S.p.A.
Località Ponte Formello 1/3/4
24020 Vilminore di Scalve (Bg)
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36 Sempre più vicini
ITS ed elettrico sono dimensioni talmente interconnesse da non poter essere più approcciate separatamente. Cosa ne pensano gli operatori del settore? di Marusca Scotuzzi
SICUREZZA SUL LAVORO
44 Alla scoperta della legionella
EDITORIALE
4 L’orizzonte degli impianti e degli incentivi
L`azzeramento dello sconto in fattura non deve scoraggiarci, perché ci sono ancora molte opportunità da sfruttare per solcare il mare e raggiungere la meta della transizione energetica di Lorenzo Epis
TENDENZE
18 Bagno sofisticato
Uno sguardo alle ultime tendenze per arredare con stile l'ambiente bagno a cura della redazione
DETRAZIONI FISCALI
24 STOP allo sconto in fattura. E adesso?
Alla luce del D.L. 11/2023, facciamo il punto della situazione di Massimiliano Martino
RIQUALIFICAZIONE
ENERGETICA
28 Incentivi agli impianti: la direzione italiana ed europea
Le direttive europee prevedono obiettivi stringenti per la riqualificazione energetica, e quindi investimenti. Come usarli?
di Giacomo Mellera
SCENARI
32 Comunità energetiche: il futuro è oggi
La crescita delle comunità energetiche
è una grande opportunità per il mondo idrotermosanitario di Barbara Rigamonti
Il batterio della legionella può diffondersi negli ambienti grazie ai terminali degli impianti idrici e di climatizzazione. Il ruolo delle aziende impiantistiche è fondamentale a cura della Dott.ssa Soraya Ayub
48 Legionella e impianti idrici: cosa si rischia quando si installa o si fa manutenzione Come valutare, e sopratutto ridurre, il rischio di contagio di Stefano Balzarotti
STRATEGIE DI MARKETING
52 Il business? Se lo fai come un team è meglio
Far crescere la propria squadra, con un approccio di condivisione e di dialogo continuo, è la strada giusta per raggiungere i propri obiettivi aziendali a cura di Christian Elia
CASE HISTORY
54 Riscaldare edifici storici con l’idrogeno
Grazie a un progetto pilota di BDR
Thermea in 12 case olandesi verranno installate caldaie 100% a idrogeno a cura della redazione
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proprio in questi momenti che bisogna tenere il timone saldo. Mi riferisco alla tempesta dello sconto in fattura e agli ultimi provvedimenti del Governo che, difatti, hanno sostanzialmente azzerato questo strumento.
Vi parlo di tempesta perché i crediti incagliati, i cantieri bloccati e i preventivi che non possono essere mantenuti sono certamente qualcosa che andava evitato e che getta delle ombre secche sugli ultimi due anni di forte ripresa. Le fonti del Governo dicono che questo livello di spesa pubblica era insostenibile e sappiamo che questo è anche comprensibile, forse un pò meno le modalità con cui si è intervenuti. Nonostante ciò dobbiamo ricordare
a noi stessi che questa tempesta è da considerare passeggera ed è proprio per questo che il timone della nave va mantenuto saldo e dritto. Sì, perché davanti a noi c’è un mare stabile di opportunità da navigare. La rotta principale si chiama 2030. Stiamo parlando di almeno 7 anni di navigazione in cui solcheremo i mari della riqualificazione energetica e gli oceani delle rinnovabili.
E le tappe intermedie sono tante: nuove tecnologie ad alta efficienza, pompe di calore, fotovoltaico, integrazione tecnologica, comunità energetiche, ibrido, mercato dell’igiene impiantistica, biomassa, caldaie evolute, nuovi Fgas e il mercato Hvac in espansione. Queste tappe sono semplicemente le porte di ingresso a nuovi e ricchi mercati e ce ne rendiamo conto con le prime azioni dell’Europa che ha già attivato direzioni chiare con lo stimolo all’elettrificazione (RepowerEU) e al mercato del fotovoltaico e delle pompe di calore (Fitfor55). E nel mentre l’Europa aiuterà gli stati membri, inclusa l’Italia, con un supporto economico per creare nuove forme di incentivazione. Proprio perché gli obiettivi dell’indipendenza energetica sono prioritari ed essenziali, così come la decarboniz-
zazione, cioè la graduale eliminazione delle fonti combustibili fossili. Ricordiamoci comunque che abbiamo già da oggi a disposizione delle soluzioni che ci fanno uscire, più facilmente, dalla tempesta e si chiamano: Bonus Casa 50% e Eco Bonus 50-65% con detrazione fiscale, oltre al Conto Termico. Possiamo e dobbiamo sfruttare questi incentivi che danno ai clienti un vantaggio reale, chiaro e comunque importante.
datevi che avete la possibilità di proporre la detrazione fiscale in modo tutelato, cioè con dei controlli documentali che permettono di rendere certi e garantiti gli incentivi Eco Bonus e Bonus Casa. Se siamo finiti nella tempesta dello sconto in fattura è anche perché lo Stato ha inasprito i controlli e chiuso i rubinetti proprio a fronte di un uso massivo e indiscriminato di quelle risorse economiche.
Purtroppo hanno pagato anche i professionisti come voi che hanno vista azzerata quella soluzione ma è proprio dalla vostra competenza e serietà che serve ripartire e farne forza nuova, proponendo ai clienti interventi certi, garantiti e tutelati, ed è anche così che si vince questo mercato.
Quando i mercanti navigavano le tratte che li portavano alle Indie accettavano il rischio dei pirati perché l’opportunità commerciale era veramente grossa. Così possiamo pensarla anche oggi e ricordarci che le difficoltà le superiamo per un motivo molto grande: essere i protagonisti professionali del più grande mercato moderno, quello della transizione energetica.
L`azzeramento dello sconto in fattura non deve scoraggiarci, perché ci sono ancora molte opportunità da sfruttare per solcare il mare e raggiungere la meta della transizione energetica
RIDUCE E MANTIENE COSTANTE LA PRESSIONE dell’acqua nell’impianto domestico
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Il PRV appartiene alla lista di prodotti IVAR che costituisce la cosiddetta “matrice di contribuzione” per il conseguimento delle certificazioni LEED e BREEAM per gli edifici. In particolare, PRV contribuisce al prerequisito e al credito “INDOOR WATER USE REDUCTION” del protocollo LEED.
STESSO TEMPO DI UTILIZZO
L’incontro ha dato la possibilità di approfondire le principali tematiche inerenti al mondo dell’installatore termoidraulico e al suo futuro
Organizzato da E.T.V. MORELLO srl, con il patrocinio di Immergas, si è svolto presso il “Palazzo delle Professioni” a Bassano del Grappa, un interessante convegno che ha coinvolto oltre 100 aziende termoidrauliche. Relatore il Dott. Lorenzo Epis. figura di spicco nel panorama del mondo idrotermosanitario per le competenze acquisite in più di 40 anni dedicati al settore.
L’incontro ha dato la possibilità di approfondire le principali tematiche inerenti al mondo dell’installatore termoidraulico e al suo futuro. La straordinaria accelerazione verso la transizione energetica, che concretizza cambiamenti epocali, dinamici e complessi, porterà straordinarie convenienze e opportunità professionali.
Il convegno ha affrontato diverse tematiche, in funzione agli scenari operativi, alle preoccupazioni delle famiglie nell’affrontare le sempre più salate bollette energetiche, e infine il valore dei bonus come strumenti propedeutici a facilitare investimenti sostenibili. I temi emersi hanno evidenziato che il mercato degli impianti termici e di climatizzazione ha vissuto un biennio di forte crescita e di magnifici risultati dal punto di vista economico.
Un grande acceleratore è stato sicuramente il Super Bonus e, soprattutto, la dinamica dello sconto in fattura. I clienti finali hanno, difatti, goduto degli incentivi in modo decisamente favo-
revole e questo ha stimolato, fortemente, le riqualificazioni degli impianti e degli edifici. Attualmente le scelte del governo hanno limitato il Super Bonus per motivi correlati al forte impatto sui conti pubblici. E anche le cessioni dei crediti, derivanti dallo sconto in fattura, si sono fermate davanti alla volontà delle banche di bloccare le acquisizioni. Eppure la recente crisi del gas ha spinto l’Europa a cercare, con grande determinazione, la strada dell’autonomia energetica. Proprio per questo motivo sono due le parole chiave che caratterizzano il mercato attuale e futuro: efficienza energetica e rinnovabili.
L’importanza degli incentivi
E questi due obiettivi importanti si ottengono grazie ad una terza parola chiave: gli incentivi.
Infatti sono già partite, a livello europeo, diverse iniziative che hanno nomi precisi: RePower, Renovation Wave e Fitfor55. Tutte hanno la stessa finalità e cioè stimolare ulteriormente la riqualificazione degli edifici esistenti, con nuovi impianti che garantiscano l’efficienza energetica e anche l’apporto di fonti rinnovabili. Con il Pnrr l’Unione Europea aiuterà gli Stati Membri a garantire i giusti ed equilibrati sistemi di incentivi, facendo partire un nuovo ciclo economico che prende il nome di New Green Deal. L’Italia, con il suo Piano Energia Clima 2030, ha già indicato la volontà di aderire agli obiettivi comuni per ottenere l’indipendenza energetica, con step graduali al 2030, poi 2040 e infine il grande target della neutralità climatica al 2050.
Nella nostra nazione, secondo i parametri richiesti dall’Europa, 3 immobili su 4 avrebbero bisogno di interventi di riqualificazione, già entro l’anno 2030. Questo significa un mercato dalle proporzioni immense in cui gli incentivi Bonus Casa ed Eco Bonus, anche in modalità detrazione fiscale, sono già utilizzabili per dare uno stimolo ai clienti finali. E in più attendiamo che l’Italia attui le ultime Direttive energetiche, ampliando e potenziando gli strumenti d’incentivazione.
Sul versante degli impianti a fonti rinnovabili, fin da quest’anno, il mercato delle pompe di calore avrà un’ulteriore e forte crescita. Tutto questo grazie alle politiche in arrivo, finalizzate alla diffusione del fotovoltaico e alla gestione dell’autoconsumo energetico. Quindi, anche se attualmente soffriamo il blocco dei crediti e della possibilità di attuare lo sconto in fattura, gli orizzonti professionali sono rosei e densi di opportunità, e potranno garantire sviluppi interessanti ed economia locale.
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“La ripresa del comparto e l’auspicata transizione energetica ed ecologica richiedono approcci sinergici dagli operatori, una maggiore condivisione delle informazioni e convivenza di soluzioni e tecnologie ”. Sono questi gli input che hanno portato MCE - Mostra Convegno Expocomfort e ANGAISA a
rinnovare l’impegno per le prossime edizioni della Manifestazione, proseguendo e intensificando la proficua collaborazione consolidata nel tempo. L’accordo sottoscritto da Massimiliano Pierini, Managing Director di RX Italia, e da Maurizio Lo Re, Presidente ANGAISA, prevede una maggiore partecipazione diretta di MCE agli eventi associativi, organizzati su tutto il territorio italiano (nel primo semestre 2023 si terranno a Napoli, Padova e Palermo), oltre alla riconferma di tutte le agevolazioni ai soci per la partecipazione a MCE con gruppi di installatori e progettisti da tutta Italia.
“Siamo ormai di casa a MCE, nel contesto più appropriato per un confronto tra i vari attori protagonisti del comparto. – afferma Lo Re – Per potenziare competitività e strategie commerciali dei nostri associati la collaborazione con MCE si svilupperà anche attraverso studi di mercato congiunti, così da garantire valutazioni di scenario sempre più accurate”.
“Oggi è fondamentale essere sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda di chi progetta, installa o distribuisce impianti e sistemi in ambito industriale, residenziale e commerciale. – conclude Massimiliano Pierini – Si tratta di un percorso a volte in salita, ma che non può essere ritardato ulteriormente.”
Il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica pone in consultazione pubblica il Decreto del Presidente della Repubblica che armonizza la disciplina nazionale con quella europea sul riutilizzo delle acque reflue urbane depurate ed affinate per diversi usi. “Puntiamo molto - spiega il Ministro Gilberto Pichetto - sullo sviluppo di una pratica che rappresenta una risposta alla scarsità di acqua che vivono tante parti del territorio nazionale: preziosa risorsa idrica può essere messa a disposizione dell’agricoltura, in ambiti civili e industriali, per rafforzare gli ecosistemi”.
L’Italia è uno dei Paesi dell’Unione Europea che già pratica il riutilizzo delle acque reflue depurate, con tutte le più adeguate tecniche volte alla protezione della salute pubblica e dell’ambiente. Dal prossimo 26 giugno, si applicherà negli stati dell’Ue il nuovo regolamento del Parlamento e del Consiglio europeo (n.2020/741 del 25/5/2020) che definisce per la prima volta i requisiti minimi per l’utilizzo delle acque di recupero. Il testo nazionale e quello europeo si differenziano per una serie di profili, tra cui l’ambito di applicazione e diversi utilizzi, l’approccio basato sulla gestione del rischio, le categorie dei soggetti responsabili, una diversa tipologia di approccio per la verifica di qualità delle acque. Per questo, la Direzione generale Uso sostenibile del Suolo e delle risorse idriche del Ministero si è attivata per equilibrare le due discipline, con l’obiettivo di non imporre agli operatori italiani un doppio binario normativo e diffondere in maniera efficace la pratica del riutilizzo, misura virtuosa in un’ottica di economia circolare.
Expotorre un evento unico, dedicato al professionista ed al grande pubblico, alla casa, all’azienda, all’agricoltura, all’industria, al riscaldamento, all’isolamento, alle energie alternative, all’ecologia, al tetto, al clima, alle fontane, alle piscine, al recupero acqua, ai materiali per edilizia, alla domotica, all’illuminazione e al materiale elettrico.
Oltre 250 espositori, 15.000 mq di superficie espositiva per un evento straordinario, che presenta soluzioni uniche nel loro genere per i 6 settori merceologici e vi permetterà di scoprire le ultime novità, acquisire crediti formativi, partecipare a corsi di aggiornamento e formazione, workshop e laboratori.
5.418 partecipanti, 70 tra i massimi esperti del settore divisi in 26 sessioni formative e 28 associazioni partner. Questi i numeri straordinari della prima edizione di Costruire più, convegno digitale dedicato alla filiera delle costruzioni e nato dalla sinergia tra Quine e DEI.
Nella quattro giorni (7-10 febbraio) appena conclusa, alcuni dei massimi esperti in ambito accademico, istituzionale e associativo dell’edilizia in Italia, si sono avvicendati per approfondire alcuni dei temi più interessanti per il settore.
In particolare, nella prima giornata dopo i saluti del nuovo presidente del CNI Angelo Domenico Perrini e il coordinatore della RTP Armando Zambrano, si è parlato di bonus edilizi cercando di approfondire tutte le novità su Superbonus e cessione del credito presenti nel Decreto Aiuti quarter, con le nuove scadenze e obblighi previsti e l’elaborazione della documentazione da predisporre in fase di transizione. Ma non solo bonus edilizi, si è parlato anche di riduzione del rischio sismico - tema quanto mai attuale - efficientamento energetico, comunità energetiche, cappotto termico, serramenti e materiali e prodotti di nuova generazione.
Spazio poi nella seconda giornata al nuovo Codice degli Appalti, ancora in discussione in Parlamento e che ha generato dubbi e perplessità tra gli addetti ai lavori, e al futuro delle
grandi opere in Italia, speech a cui hanno preso parte anche Massimo Sessa - Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici - e Andrea Ferrante - Dirigente Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in diretta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Non poteva mancare la progettazione in BIM e la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, due temi che hanno acquisito un peso crescente per il settore e che con il PNRR e con il decreto 2 agosto 2021 ha introdotto l’obbligatorietà dell’utilizzo del BIM per le opere pubbliche che superano il milione di euro entro il 2025.
Il convegno in streaming accessibile a tutti
Se hai perso uno o più sessioni del convegno o vuoi recuperare tutte le sessioni potrai farlo al seguente link: www. costruirepiu.it. La scelta di trasmettere l’evento in streaming ha permesso a oltre 5 mila utenti di poter seguire il convegno e usufruire di un’esperienza immediata, sicura e accessibile ai più anche in differita. Inoltre il convegno è stato accreditato dal CNI con 3 CFP a giornata e anche una sessione sulla sicurezza in cantiere accreditata con 1 credito AGG RSPP/ ASPP-CSE/CSP.
Costruire Più vi aspetta con la seconda edizione per approfondire i principali trend del mondo dell’edilizia.
Il 5 Aprile del 2023 è la data cerchiata in rosso da tutti i fan del videogioco Super Mario Bros. Il nuovo film (non si tratta di un riadattamento del film del 1993!) verrà infatti distribuito nelle sale a partire da questa data. Nella pellicola prossima all’uscita, la storia è incentrata su Mario a cui presta la voce Chris Pratt, e la principessa Peach interpretata di Anna TaylorJoy che cercano di escogitare un piano per salvare Luigi, rapito dal cattivo Bowser. Inoltre vedremo anche altri personaggi della famosa saga videoludica, come Toad e Donkey Kong a cui prestano rispettivamente le voci Keegan-Michael Key e Seth Rogen. Super Mario Bros è uno dei film più attesi della stagione primaverile, presto i negozi verranno invasi da giocattoli e altro merchandising!
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Bollitore ad altissima efficienza con sistema di scambio termico a piastre brevettato, privo di sistemi di circolazione forzata.
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CARATTERISTICHE
• Impostazione di potenza per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria grazie ad una elettronica dedicata
• Facilità di installazione
• Trattamento acqua a richiesta integrabile nell’unità
• Stacco acqua non addolcita con contatore divisionale (opzionale)
• By pass con impostazione micrometrica di portata
• Puffer inerziale impianto riscaldamento/ raffrescamento (20 litri)
• Affidabilità Enolgas
Tutto è bene quel che finisce (quasi) bene. E’ stato ritrovato il furgone rubato a un idraulico in provincia di Arezzo, usato per tentare un furto in un bar. Lo scorso 20 febbraio la figlia del proprietario del furgone sparito, aveva lanciato un allarme: “Questo furto è stato una mazzata, è arrivato proprio alla fine di una lunga carriera. Mio padre ha quasi 67 anni e da maggio voleva godersi la pensione. Ma gli hanno rubato mezzo e attrezzatura. E dentro al furgone aveva anche importanti documenti relativi ai cantieri che sta seguendo”.
Il furgone alla fine è stato rintracciato in Umbria. Sono stati i carabinieri della compagnia di Città di Castello, con un equipaggio radiomobile in servizio perlustrativo, a notare il mezzo vicino a un bar/sala giochi di Città di Castello. Appena l’autoradio si è avvicinata per effettuare un controllo, due persone sono scappate a piedi facendo perdere le loro tracce. Avevano già disattivato il sistema di allarme del locale e dopo aver forzato la porta di ingresso si erano introdotti all’interno accatastando sigarette, gratta e vinci e cambia monete nel tentativo di caricare tutto sul furgone. I banditi sono così fuggiti a mani vuote. Il furgone è stato quindi restituito al proprietario: i documenti c’erano tutti. All’appello mancano 4-5mila euro di attrezzi.
Si è finto un idraulico che aveva molto fretta di raggiungere la casa di un suo cliente per una grossa perdita d’acqua che doveva riparare, quando invece era uno spacciatore. È successo a Desio, in provincia di Monza Brianza, lo scorso 17 febbraio. Nel corso di un mirato servizio di controllo, i militari della Sezione Radiomobile di Desio, hanno arrestato un 36enne, di origine marocchina, ricco di precedenti specifici, gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, una vera “primula rossa” del settore, residente a Bergamo e con svariati domicili sull’intera penisola, è stato notato dai militari mentre si aggirava con fare sospetto nei pressi del complesso di edilizia popolare di via Maestri del Lavoro, a Desio, a bordo di un’utilitaria intestata a uomo di origini calabresi ma residente nella provincia di Lecco. Nel veicolo, ben nascosti sotto il bauletto porta oggetti, i carabinieri hanno trovato i “ferri del vero mestiere”, ovvero 23 involucri contenenti sostanza alcaloide del tipo cocaina, circa 200 euro e due telefoni cellulari comunemente chiamati “citofoni”.
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TECO Fastec è l’innovativo sistema di raccorderia che rende più agevole l’installazione di un impianto idrico grazie a una connessione rapida, sicura e flessibile. Fastec permette di realizzare figure impiantistiche a volte non effettuabili con la raccorderia tradizionale. Con la sua compattezza e la sua praticità di utilizzo, rende infatti possibile compiere installazioni anche nelle situazioni più difficili e senza adoperare utensili specifici. Dopo aver effettuato il collegamento del raccordo al tubo, bastano due passaggi per ottenere una connessione robusta. È sufficiente, infatti, inserire il raccordo nella sede Fastec da collegare e abbassare il perno di bloccaggio, fino a quando si sente un “click”. Fastec è, inoltre, imbattibile negli spazi ristretti, grazie alla possibilità di ruotare i raccordi a 360° anche dopo l’installazione. Il sistema si compone di raccordi, adattatori e elementi di intercettazione ed è disponibile in due diverse misure, F13 (d.i.15 mm) e F14 (d.i. 20 mm), per consentire il collegamento a tubi di diversi diametri e materiali. I raccordi originali con connessione Fastec sono disponibili nelle gamme dei sistemi idrosanitari di tubo multistrato o PEX dei principali marchi internazionali. Questo permette di mettere la flessibilità e la modularità di Fastec a disposizione di qualunque tipologia di connessione. www.tecosrl.it
Il defangatore magnetico filettato della Serie DSPN di Watts è stato da poco introdotto sul mercato ed è considerato di ultima generazione grazie al magnete incluso nel corpo del dispositivo. Questo magnete è in grado di filtrare e trattenere qualsiasi tipo di residuo ferroso depositandolo all’interno di una “camera di raccolta” per evitare l’accumulo e l’intasamento delle tubature e degli altri componenti del circuito (come gli scambiatori) con il conseguente danno alla caldaia. Caratterizzato da dimensioni ridotte e da un attacco orientabile (può essere facilmente posto sotto-caldaia sia in orizzontale che in verticale), il defangatore Serie DSPN deve essere installato sul circuito di ritorno, sotto caldaia, ed è destinato esclusivamente agli impianti di riscaldamento per uso domestico. È inoltre possibile provvedere comodamente alla sua manutenzione svuotando la camera di raccolta (nella quale si depositano tutti i residui filtrati) ed estraendo il magnete per pulirlo. Installare un defangatore magnetico filettato della Serie DSPN ha dunque notevoli vantaggi. Prima di tutto prolunga la vita delle caldaie garantendone l’efficienza: evitando che lo scambiatore e la pompa di circolazione si ostruiscano o si danneggino, fa sì che la caldaia rimanga “pulita” e funzioni al meglio delle proprie potenzialità. www.wattswater.it
Saniswift Pro di Sanitrit, marchio leader a livello mondiale nel settore degli apparecchi sanitari di SFA Group, è la pompa per lo smaltimento delle acque chiare particolarmente adatta per un uso commerciale. Compatto e robusto, grazie al serbatoio rotoformato, Saniswift Pro garantisce alte prestazioni (fino a 9 m in verticale e per acque calde in ingresso fino a 90°C) e consente di raggiungere la colonna di scarico quando questa è lontana: le acque reflue vengono infatti “spinte” sia in verticale che in orizzontale verso la rete fognaria attraverso tubi di diametro molto piccolo (32 – 40 mm). Lo spostamento o la riorganizzazione dello spazio commerciale è quindi attuabile senza importanti interventi di muratura: i tubi possono passare dietro i mobili, essere nascosti da un tamponamento o inseriti sotto traccia. Saniswift Pro permette di collegare: lavandino, bidet, doccia, vasca da bagno, lavatrice. Non scarica il WC. www.sanitrit.it
IL RISPARMIO, L’EFFICIENZA E IL BENESSERE IN PRIMO PIANO
I ventilconvettori canalizzati monoblocco FCY e FCYI sono ideali per riscaldare e raffrescare piccoli e medi ambienti di uso civile e commerciale. Grazie alla loro tecnologia, garantiscono elevate prestazioni di portata e prevalenza, un elevato comfort acustico ed un notevole risparmio elettrico
Sono progettati per incasso orizzontale in qualsiasi tipo d’impianto da 2/4 tubi e in abbinamento a qualsiasi generatore di calore, anche a basse temperature. Grazie alla disponibilità di varie versioni e configurazioni, la possibilità di scelta tra batteria standard o maggiorata, è facile scegliere la soluzione ottimale per qualsiasi esigenza.
Per un approccio al drenaggio e all’accumulo rispettoso dell’invarianza idraulica ed idrologica, la divisione Water Management di REHAU propone RAUSIKKO, il sistema completo ideale in ogni ambito di applicazione della gestione dell’acqua piovana che previene il sovraccarico delle infrastrutture e i conseguenti allagamenti, coniugando flessibilità, sicurezza e una funzionalità duratura nel tempo. Realizzate in polipropilene vergine (PP), le celle RAUSIKKO Box permettono realizzare volumi sotterranei capaci di immagazzinare fino a 960 l/m3 e di riutilizzare interamente l’area al di sopra del bacino di accumulo, in zone residenziali ed industriali, in centri logistici, sotto a parcheggi, strade, incroci stradali o centri sportivi, risultando pratiche e flessibili tanto nell’installazione quanto nella manutenzione. Elemento distintivo rispetto a tutti i sistemi in commercio è, infatti, il canale di pulizia integrato di colore blu, che assicura un’omogenea distribuzione dell’acqua, tutela la capacità drenante, contenendo sedimenti e fango attraverso feritoie di filtraggio, e permette un semplice accesso per l’ispezione e la pulizia del sistema, per un funzionamento efficace fino a 50 anni. Rapido da posare, con la manodopera di un singolo operatore grazie alla leggerezza dei componenti e all’elevata stabilità assicurata dai perni ad incastro, senza necessità di ulteriori componenti, il sistema RAUSIKKO consente di ottenere la composizione ottimale per progetti specifici, soddisfacendo le richieste più estreme grazie alla varietà di soluzioni e alla disponibilità di mezze altezze. www.rehau.com
Viessmann lancia le nuove pompe di calore aria-acqua ad alta temperatura Vitocal 250-A e 252-A, sviluppate appositamente per gli interventi di modernizzazione degli impianti. Nel dettaglio, si tratta di pompe di calore reversibili con ciclo frigo monoblocco per un comfort di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua sanitaria in tutte le stagioni. Queste raggiungono inoltre una temperatura di mandata fino a 70°C, che permette di integrarle all’impianto a radiatori esistente. Rappresentano pertanto una soluzione ideale per le ristrutturazioni, che permette di sfruttare i benefici della pompa di calore semplicemente sostituendo la vecchia caldaia e sfruttando l’impianto di casa esistente senza interventi troppo invasivi. La loro tecnologia innovativa sfrutta il calore ambientale in modo efficiente sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento (COP fino a 5,3). L’elevata efficienza energetica, la pratica gestione tramite un’app intuitiva e il design elegante rendono le nuove Vitocal perfette sia per le riqualificazioni sia per l’installazione in nuovi impianti. Particolare attenzione è stata rivolta all’ambiente: attraverso l’impiego di un gas refrigerante naturale, R290 (propano), contraddistinto da un GWP (Global Warming Potential) particolarmente basso, il generatore di calore protegge l’ambiente e il clima aggiudicandosi l’etichetta Climate Protect+++. www.viessmann.it
Dal design elegante e ricercato, EHS Mono HT Quiet è la pompa di calore monoblocco ad alta temperatura e bassa rumorosità lanciata in Italia a fine 2022. Si tratta di una soluzione legata al riscaldamento e alla climatizzazione perfetta per il mercato delle ristrutturazioni residenziali. EHS Mono HT Quiet combina funzionalità avanzate e nuove tecnologie per raggiungere temperature dell’acqua per il riscaldamento domestico fino a 70 °C e funziona a bassi livelli di rumorosità, fino a 35 d(BA), grazie a una modalità silenziosa in 4 fasi. L’alta temperatura dell’acqua in uscita rende questa soluzione particolarmente indicata per le ristrutturazioni, sostituendo i sistemi di riscaldamento che utilizzano combustibili fossili. Inoltre, la pompa EHS Mono HT Quiet è facile da installare, semplice nella manutenzione ed è in grado di garantire in modo affidabile il 100% delle prestazioni di riscaldamento anche in condizioni estreme (temperature fino a -25 °C). Certificata Quiet Mark, questa pompa di calore ha recentemente ottenuto il premio Design Plus powered by ISH nella categoria sistemi di riscaldamento/condizionamento. www.samsung.com/climate
• La connessione rapida e sicura in due passaggi
• Imbattibile negli spazi ristretti
• Flessibile nelle configurazioni e modulare.
Minimalismo e linee armoniche. L’ambiente bagno può diventare la vera protagonista della casa con pochi elementi ben selezionati. Dalle docce e vasche da bagno ai lavabo, senza dimenticare i radiatori, diamo uno sguardo alle ultime tendenze per arredare con stile, e un tocco di eleganza, una stanza spesso ingiustamente sottovalutata
Minimal, lineare: la combinazione del lavabo in ceramica ON di Kerasan con la struttura metallica Louise interpreta un gusto metropolitano per l’arredo bagno. Essenzialità funzionale grazie alle proporzioni generose del mobile su cui poggia il lavabo e al ripiano portasciugamani. Quadrangolare (43x43x12 cm), con spigoli arrotondati e bordo sottilissimo, il lavabo da appoggio ON ingentilisce il rigore geometrico della struttura in acciaio, vetro e gres, disponibile in versione sospesa o a terra. Un insieme armonico, che si adatta ad ambienti bagno di ogni dimensione e stile, proprio in virtù della leggerezza. Realizzato interamente in ceramica sanitaria, con piletta centrale coordinata, il lavabo Kerasan ON è disponibile in più colorazioni. Nella classica versione bianca lucida è anche possibile applicare il trattamento KeraSan+Tech: uno smalto protettivo che igienizza e protegge la superficie ceramica da agenti batterici e calcare grazie a una soluzione cristallina con l’aggiunta di Nitrato d’Argento applicata in cottura. www.kerasan.it
Scultoreo, allegro, anticonvenzionale: con VIS, Axa (Gruppo Colamedici) reinventa il lavabo nel segno del colore, rivoluzionandone le proporzioni grazie a una particolare lavorazione “sottosquadro” che ammorbidisce il profilo della ceramica, con una base che curva dolcemente per restringersi quando raggiunge il vertice del lavandino. L’idea è di Giancarlo Angelelli, che ha concepito VIS ispirato da una filosofia che vede nel progettista un elaboratore di forme già presenti in natura. Una visione organica che fonda la sua efficacia sulla maestria degli artigiani della ceramica di Civita Castellana. A differenza di quanto avviene per i normali lavabi, infatti, ogni esemplare di VIS viene modellato in fase di produzione togliendo per gradi i tasselli in gesso che ne sostengono le pareti, fino a generare il particolare profilo che caratterizza la sezione longitudinale e trasversale. Cinque le misure del catino, che da alto e tondeggiante si allarga per assumere via via una forma ogivale e dal bordo più basso. Accanto alla versione più tradizionale in ceramica bianca (lucida o matt) il lavabo Axa è disponibile in più colorazioni nonché nelle originali finiture bicolor: bianco opaco all’esterno e interno in cinque tonalità lucide (Lago, Petrolio, Lime, Arancio, Tramonto e Blu). www.axaceramica.it
La collezione di vasche da bagno di Acquabella si compone di sette diversi modelli “haute couture” in grado di adattarsi a qualsiasi esigenza abitativa e di soddifare tutte le preferenze di stile. Il minimalismo del design, unito alle caratteristiche estetiche di materiali di alta qualità, permette a questi arredi di godere di una grande versatilità e di diventare una presenza decisa nella stanza da bagno. Con installazione freestanding, Chrea, Lech, Levi, Vars e Venet sono tutte realizzate in Dolotek®, materiale brevettato Acquabella, che permette di modellare le forme più complesse. La “pietra bianca” di Dolotek® consente di ottenere una texture liscia e setosa al tatto per un aspetto impeccabile. Questo materiale, realizzato con pietra dolomia e resina, è estremamente resistente all’usura e agli urti con caratteristiche d’uso superiori a quelle dei materiali tradizionali, motivo per cui viene spesso definito “ceramica del XXI secolo”. La nuova vasca Chrea si caratterizza per il design accogliente e arrotondato: il bordo, dal taglio diagonale, accentua le linee asimmetriche e dinamiche, oltre a renderla più ergonomica e comoda. Levi si ispira, invece, al movimento continuo e sinuoso delle onde del mare che incontrano la costa, un “frammento di oceano” che si riassume nella sofisticata curvatura dei bordi per una rilassante armonia visiva. Predilige linee più decise, la vasca Vars, che mantiene però le rotondità accoglienti degli altri modelli, mentre Venet, dall’aspetto rigoroso ed elegante, si caratterizza per le smussature del bordo e della base. www.acquabella.com
Dopo pura 5000 ColourArt, natura 4000 e libero 4000 Colour Up Your Life, Duka prosegue la sua tradizione in costante evoluzione e lo fa, ancora una volta, attraverso il colore. libero 3000, la cabina doccia freestanding discreta e funzionale, sintesi di un elegante equilibrio formale ed espressivo, si tinge delle nuove e brillanti finiture copper pearl, brass pearl e black pearl: il profilo verticale e il braccio di sostegno si trasformano in raffinati e ‘luminosi’ elementi decorativi, confermando la loro primaria e fondamentale funzione. Il braccio metallico, che garantisce la massima stabilità e sicurezza del cristallo, rispettando il design pulito e minimale della cabina doccia, può essere installato sia con un’angolazione di 30°, sostenendo con discrezione il vetro, sia di 90°, delineando l’entrata dello spazio doccia, suggerendo la sensazione di un profilo ‘sospeso’. La parete fissa di libero 3000, in vetro temperato di sicurezza da 6 o 8 mm, è disponibile con un’altezza fino a 205 cm e una larghezza fino a 140 cm o con tagli particolari per collocazioni particolari, come un sottotetto o in presenza di altri ostacoli architettonici. libero 3000 è la soluzione Walk In ideale per completare ambienti di ampia metratura e si adatta perfettamente anche a spazi di medie dimensioni o a quelli più complessi che si sviluppano in lunghezza; amplifica visiva- mente lo spazio catturando la luce e, grazie ai nuovi colori, la riflette creando effetti inaspettati e sorprendenti. La doccia open space abbinata al colore si trasforma in un arredo dinamico, di tendenza, rende l’ambiente bagno un luogo fluido ed emozionale. www.duka.it
Dotata di un suo carattere, la nuova colonna doccia xt486 di Cristina Rubinetterie, disegnata da Naomi Hasuike, si fa notare per il rigore geometrico, mantenendo tuttavia una particolare morbidezza nei dettagli e un’indiscutibile accuratezza nelle finiture. Il piccolo ripiano che si allunga sopra il comando, ne determina l’autosufficienza, perché, utilizzabile come superficie di appoggio, rende superfluo qualsiasi altro accessorio, dettaglio particolarmente utile nelle cabine doccia. Per assicurare l’armonia del tutto, il soffione si allinea al piano di appoggio, ribadendo lo stesso andamento e la stessa proporzione. Anziché violare, l’asimmetria del saliscendi finisce per esaltare questo gioco di forme geometriche. www.cristinarubinetterie.com
Freesystem è il radiatore in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente bagno grazie alla sua estrema versatilità. Il collettore fisso può essere applicato sia in verticale sia in orizzontale, mentre i tubi radianti, caratterizzati da diverse altezze, possono essere disposti a seconda delle diverse esigenze (funzionali, di spazio o estetiche) dando così vita a infinite combinazioni. Gli scalda salviette brevettati della linea System, disegnati dallo Studio dell’Acqua-Bellavitis per Deltacalor, sono caratterizzati da una solida anima tech. L’innovativa tecnologia “heat-pipes” prevede lo scorrimento dell’acqua solamente nel collettore a tenuta stagna, irradiando rapidamente e in modo uniforme anche i tubi connessi, garantendo una perfetta resa termica. Il design poliedrico di Freesystem ne fa l’elemento d’arredo perfetto per dare carattere ed eleganza all’ambiente bagno, senza rinunciare alla comodità di uno scalda salviette funzionale e dalla resa immediata. Freesystem è disponibile in sei versioni - di varia potenza e dimensioni - per soddisfare qualsiasi necessità.
www.deltacalor.com
Le nuove unità per la VMC completano la rivoluzione tecnologica iniziata con AriaSilent: la nuova gamma per le applicazioni residenziali – completamente sviluppata e realizzata in Italia – coniuga soluzioni tecniche al top di gamma con un’estrema semplicità di installazione, gestione e manutenzione
parametri più congeniali) contribuisce a rendere di semplice lettura, per una gestione dell’impianto estremamente intuitiva.
Anche la manutenzione è semplificata: a differenza di molte soluzioni in commercio, che utilizzano un contaore per determinare lo stato di usura dei filtri, AriosaHV è in grado di rilevare elettronicamente la necessità di eseguire pulizia e manutenzione, in funzione delle effettive condizioni di ostruzione del filtro, segnalando con puntualità (e solo quando necessario) il momento ideale per intervenire.
Lo sviluppo di AriaSilent – la soluzione di Valsir per la distribuzione dell’aria nei sistemi VMC lanciata alcuni mesi fa – ha messo al primo posto la semplificazione, dimostrando come la reinterpretazione di una soluzione impiantistica già nota al mercato possa produrre una profonda innovazione.
Lo stesso approccio ha guidato la progettazione delle unità AriosaHV, due modelli completamente inediti – disponibili nelle taglie da 150 e 250 m3/h ed in versione sensibile oppure entalpica – che si rivolgono al settore residenziale con un set di caratteristiche ineguagliate.
Se efficienza energetica e silenziosità di funzionamento sono i principali presupposti tecnologici delle nuove macchine, ogni aspetto della progettazione di AriosaHV ha fatto tesoro di anni di esperienza in questo settore. Lo scambiatore di calore in dotazione offre una superficie di scambio più ampia rispetto alla media dei dispositivi in commercio, con un tasso di efficienza che supera il 90%. I ventilatori elettronici a portata costante sono in grado di
variare automaticamente il numero di giri per garantire una portata costante in tutto l’impianto, indipendentemente dalla configurazione del sistema di distribuzione dell’aria. La nuova geometria interna assicura l’assenza di interferenze e contribuisce – assieme all’involucro in polipropilene espanso – ad abbattere ulteriormente la rumorosità.
Sono 4 le sonde di temperatura e umidità a bordo delle macchine AriosaHV (oltre a quella installata all’interno del pannello di controllo), che permettono una verifica estremamente accurata delle condizioni ambientali e, di conseguenza, una gestione puntuale di tutti i parametri di funzionamento.
Parametri che possono essere regolati attraverso il display LCD del pannello o tramite app per smartphone e tablet, grazie al modulo WiFi di serie. E che la procedura guidata di prima installazione (che permette di configurare l’unità secondo i
Dal punto di vista dell’installazione, anche le unità AriosaHV sono state progettate per snellire e semplificare le operazioni: sono così leggere che l’intervento può essere eseguito da un solo operatore, e le dimensioni compatte (solo 21 cm di altezza) ne permettono l’installazione in ogni tipo di controsoffitto o armadio. Le quattro connessioni orientabili in maniera indipendente consentono di effettuare i collegamenti senza dover riposizionare la macchina o aprire il guscio dell’unità e, soprattutto, senza smontare e riassemblare componenti. Anche all’interno della macchina gli elementi sono posizionati in modo da facilitare ogni tipo di intervento, così come la morsettiera frontale per il collegamento di una batteria per il post trattamento dell’aria e per il controllo delle unità per la deumidificazione dell’ambiente. Con AriosaHV la nuova gamma Valsir per la VMC residenziale è quindi completa. E considerate le innovazioni tecniche introdotte e le performance al top, il sistema di Valsir oggi rappresenta un nuovo standard per l’intero mercato di riferimento.
Valsir S.p.A.
Località Merlaro, 2 - 25078
Vestone (BS)
valsir@valsir.it | www.valsir.it
Alla luce del D.L. 11/2023, facciamo il punto della situazione: cosa non ha funzionato e quale futuro potrebbe esserci per le cessioni dei crediti
on l’approvazione, improvvisa, del Decreto Legge n° 11 del 16 febbraio 2023, il Legislatore ha disposto lo stop alle cessioni dei crediti, a distanza di appena un anno dalla proroga triennale fissata al 31/12/2024, introdotta dalla Legge di Bilancio 2022.
Sui motivi che abbiano determinato la brusca frenata e il clamoroso revirement, riportiamo, in sintesi, le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “abbiamo messo i conti pubblici in sicurezza”. Ecco, in dettaglio, quanto dichiarato alla stampa dal Ministro: “Interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano a 110 miliardi, l’obiettivo è dare la possibilità di gestirlo [...] i crediti d’imposta hanno prodotto anche benefici per alcuni cittadini, ma hanno posto alla fine in carico a ciascun italiano duemila euro a testa [...] è fondamentale che si riattivi la possibilità da parte degli intermediari finanziari dell’acquisto dei crediti, bloccato per l’incertezza normativa che noi in questo decreto risolviamo […] vengono meno gli alibi: serve agire di concerto, di sistema, per risolvere questo bubbone che si è creato”. Il titolare del Ministero dell’Economia parla quindi di una situazione fuori controllo, con problemi di tenuta dei conti pubblici e stabilisce delle priorità: preliminarmente va gestita la questione del pregresso (dei cd. “crediti incagliati”) e solo successivamente si effettueranno le valutazioni sul futuro delle cessioni dei crediti. In sostanza, per il momento si ferma tutto!
La disposizione normativa introdotta dal D.L. 11/2023
Precisiamo, preliminarmente, che si tratta di una norma in attesa di conversione e che, pertanto, è suscettibile di modifiche, anche radicali, che tengano conto dell’ampio coro di proteste che si sono levate pressoché unanimamente. Sono in corso di svolgimento le audizioni delle parti sociali e, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, ci sarebbero già 300 proposte di emendamento al testo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 febbraio.
L’articolo 2 comma 1 del decreto sancisce che a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto (n.d.r.: 17 febbraio 2023), non è più possibile optare per la cessione o lo sconto sul corrispettivo ai sensi dell’art. 121, comma 1, lettere a) e b), del D.L. 34/2020.
Il secondo comma del medesimo articolo 2 introduce opportunamente una clausola di salvaguardia in base alla quale è ancora possibile optare per le opzioni alternative se, in data anteriore al 17 febbraio 2023:
• risulti presentata la CILA o la richiesta del diverso titolo abilitativo per interventi diversi da quelli effettuati dai condomini;
• risulti adottata la delibera assembleare di approvazione dei lavori e risulti presentata la CILA o la richiesta del diverso titolo abilitativo per gli interventi effettuati dai condomini;
• risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici;
• risulti regolarmente registrato il contratto preliminare ovvero stipulato il contratto definitivo di compravendita dell’immobile, per i cd. “bonus acquisti”;
• siano già iniziati i lavori, relativamente agli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo.
In particolare, quest’ultima previsione è foriera di dubbi, in quanto non è dato sapere come possa essere appurata la data di inizio lavori, in assenza di titolo abilitativo. Considerando che, molto spesso, vi siano tempi di attesa molto lunghi per la consegna della merce, appare auspicabile che vengano incluse nella clausola di salvaguardia tutte quelle fattispecie per le quali sia già stato firmato l’ordine d’acquisto. Parimenti auspicabile sarebbe la possibilità di produrre una dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante la data di inizio lavori.
Certamente, chi inizia oggi un intervento potrà comunque contare sulla detrazione d’imposta, fruibile in dichiarazione dei redditi.
Le principali critiche allo sconto in fattura
Il Governo ha puntato l’indice sulla sicurezza dei conti
pubblici. Evidentemente, l’impatto sulle casse dello Stato era stato sottostimato, ma non si tratta di una colpa ascrivibile allo strumento, bensì a chi abbia erroneamente effettuato le stime.
La critica mossa dall’esecutivo, tuttavia, va approfondita.
Vi sono studi che dimostrano che, rispetto all’indubitabile onere erariale, siano parallelamente presenti effetti indotti quali maggiori entrate erariali per Iva e imposte dirette, maggiore occupazione, crescita del PIL, idonei a contribuire, in maniera significativa, alle entrate statali. In parole povere, azzerando lo sconto in fattura, si pone nel breve periodo un freno a un settore trainante dell’economia, anche se è chiaro che il settore può e deve trovare soluzioni alternative per rilanciare le proprie attività di riqualificazione impiantistica ed edilizia.
Altro capitolo da analizzare: la scarsa percezione del valore economico degli interventi sinora effettuati.
Il meccanismo introdotto dallo sconto in fattura è tanto semplice quanto efficace: spinge il soggetto privato ad effettuare interventi che, altrimenti, non avrebbe fatto
eseguire, sul presupposto che costino poco (o addirittura, niente).
L’esperienza di questi anni ci ha insegnato che, se non c’è nulla da pagare, viene a mancare un elemento essenziale di qualsiasi trattativa commerciale: la corretta ed equilibrata determinazione del prezzo. Tutto ciò ha favorito l’abnorme dilatazione dei costi, cui si è cercato di porre rimedio, tramite l’introduzione dei prezzari, che, a loro volta, hanno determinato ulteriore confusione e complicazione.
Un cane che cerca di mordersi la coda.
Terzo elemento che ha creato confusione: il caos a 360 gradi generato da una gestione priva di logica da parte dei vari soggetti, a vario titolo, coinvolti: il Legislatore, con il proliferare di una normativa caotica, a volte lasca e a volte eccessivamente stretta; l’Agenzia delle Entrate, tramite interventi interpretativi non sempre condivisibili e, talvolta, con regole, comportamenti ed istruzioni che hanno determinato molti dei nodi che oggi stiamo faticosamente provando a dipanare; le banche e i loro advisor, con procedure oggettivamente complicate e chiusure improvvise
che hanno lasciato molti contribuenti con il cerino in mano; i “furbetti”, che con piccole o grandi frodi, hanno contribuito a determinare la fine di un meccanismo che poteva continuare a portare benefici ed opportunità.
Che cosa (invece) ha funzionato
Tuttavia, non possiamo esimerci dall’evidenziare i principali effetti positivi scaturenti dall’esercizio delle opzioni alternative. Sin dall’introduzione dello sconto in fattura, il mercato delle costruzioni ha registrato una significativa ripresa; il meccanismo funziona e genera rilevanti opportunità.
Il combinato disposto di incentivi e sconto in fattura hanno consentito di dare adeguata attenzione alla necessità di investire nel settore dell’edilizia, al fine di raggiungere i target europei di transizione ecologica.
La ripresa del comparto edilizio ha determinato un effettivo moltiplicativo benefico, con evidenti ricadute positive su molteplici livelli. Il patrimonio immobiliare ha potuto beneficiare di importanti interventi di recupero e di efficientamento energetico che, nel futuro, si tradurranno in minori consumi e minori costi per la collettività. E soprattutto si è diffuso il concetto e la necessità di realizzare quella transizione energetico tanto auspicata.
Quale futuro per lo sconto in fattura?
Intravedere scenari positivi all’indomani di una chiusura così stringente, appare pura utopia; tuttavia, la partita non è ancora finita del tutto sul versante dello sconto in fattura.
Ragionando sui dati disponibili e considerando il manifesto e ampio dissenso provocato dalla novella normativa, si può provare a delineare uno scenario futuro così concepito: il momentaneo stop è finalizzato a gestire e risolvere, una volta per tutte, la questione dei crediti incagliati. In tal senso, vanno interpretate le dichiarazioni pubbliche dei membri del Governo, che quotidianamente esortano le banche a “fare il loro”, ovvero a finalizzare l’acquisto dei crediti tuttora nella pancia dei contribuenti. Da quanto emerso dalle dichiarazioni pubbliche, vi sarebbe una capienza attuale, tra banche ed assicurazioni, di almeno 17 miliardi l’anno, sufficienti a coprire l’intera esigenza, senza necessità di approvazione di nuove norme.
Quindi aumenterà il pressing governativo nei confronti degli istituti creditizi anche attraverso l’eventuale introduzione di nuovi strumenti per favorire lo sbroglio della matassa.
Ad avvenuta soluzione del problema pregresso, si tornerà a ragionare sull’opportunità e sulla sostenibilità di uno strumento che ha aperto il mercato della riqualificazione edilizia e impiantistica.
Certamente, sarà necessario razionalizzarne e, forse, limitarne l’utilizzo alle fattispecie più meritevoli; scelte da effettuarsi in base alle tipologie di interventi più idonei, con l’efficientamento energetico che, ovviamente, partirà in pole position; scelte da effettuarsi in base alle diverse soglie reddituali, tramite l’introduzione di regole che favoriscano i soggetti meno abbienti; scelte che introducano regole certe, stabili e di semplice gestione.
L’incognita è data dalla capacità di tenuta dei conti statali; la certezza è fornita dalla indifferibile necessità di incentivare e sostenere il processo di ammodernamento e di efficientamento.
Facendo tesoro degli errori commessi, si intravedono gli spazi per una ragionata reintroduzione dello sconto in fattura, certamente unito agli strumenti già esistenti come la detrazione fiscale e il conto termico.
La volontà politica certamente conta ma ha il suo peso anche la sostenibilità economica che deve trovare il punto di equilibrio anche negli investimenti dello Stato, proprio per dare nuova linfa al mercato della transizione energetica.
Le direttive europee stanno ponendo degli obiettivi stringenti in termini di riqualificazione, per raggiungere i quali sono previsti grandi investimenti. Come utilizzarli e per quali interventi?
ormai chiaro a tutti che lo sconto in fattura è tramontato.
L’iniziativa ha dato un forte stimolo all’impiantistica, soprattutto nella delicata fase post covid, e questo ha aiutato l’economia nazionale. È risultato altrettanto chiaro che il Governo non poteva mantenere un intervento economico così impegnativo per le casse dello Stato, era difatti insostenibile. Dopo tutto questo, ora è naturale interrogarsi su quale sarà il futuro dei mezzi di incentivazione per gli interventi di riqualificazione energetica.
I piani per spingere la riqualificazione: dal Fit for 55 al RepowerEU
In prima battuta occorre domandarsi: “è proprio necessario avere dei bonus statali per incentivare la riqualificazione energetica dei privati?” Per rispondere occorre analizzare il contesto europeo in cui è immerso il sistema economico italiano. Come noto, da 30 anni a questa parte, l’Unione Europea sta attivando una serie di Direttive e Regolamenti, che hanno l’obiettivo di traghettare i paesi membri verso la neutralità climatica e anche l’indipendenza energetica, con un primo step al 2030 e quello finale
entro il 2050.
Tra le ultime misure citiamo la “Fit for 55”, un provvedimento che introduce l’obbligo di arrivare al 2030 con il 40% dell’energia europea prodotta da fonti rinnovabili e con una riduzione del 55% delle emissioni di gas serra. Si è stimato che in Italia il Fit for 55 potrebbe attivare la riqualificazione di 93.000 condomini all’anno e 900.000 edifici unifamiliari ogni anno, fino al 2030.
La crisi energetica del 2022 ha spinto l’Europa a rinforzare questi obiettivi con il piano “RepowerEU”. Questo programma ha la finalità di potenziare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Per il nostro paese significherà che la produzione di energia elettrica, da fonti rinnovabili come il fotovoltaico, dovrà aumentare di 85 GW, contro i 70 previsti inizialmente dal Fit for 55. Per avere una scala di riferimento di quanto sia grande questo obiettivo, basti pensare che nel 2021, secondo GSE, risultavano prodotti 58GW da fonti rinnovabili: + 85GW significherebbe più che raddoppiare la potenza installata nell’arco di 7 anni. In generale tutti gli obiettivi relativi ai temi energetici sono rivisti in rialzo, mediamente del 20%. Questa sfida passa attraverso tre principali
sistemi di incentivazione Ecobonus, Bonus Casa e Conto Termico, considerati quindi non solo strumenti strutturali, ma anzi fondamen
I fondi del PNRR
Per accedere al Conto Termico è necessario presentare una pratica di richiesta dell’incentivo al GSE
miliardi di euro nell’immediato.
snodi: la disponibilità dei materiali, la disponibilità della manodopera specializzata e la disponibilità economica. Quest’ultimo punto è da considerare con particolare attenzione, soprattutto perché il maggiore sforzo per raggiungere questi obiettivi sarà richiesto ai privati, attraverso l’introduzione di standard minimi di prestazione degli edifici.
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Gli incentivi per raggiungere l’obiettivo 2030
maggiore sforzo per raggiungere questi obiettivi sarà richiesto ai privati, attraverso l’introduzione di standard minimi di prestazione degli edifici.
E inoltre altre iniziative saranno prese in considerazione e sviluppate nei prossimi 7 anni per supportare un mercato che è stato stimato in 309 miliardi di euro di investimenti, cumulati al 2030, e globalmente 345 miliardi di benefici economici, sempre cumulati al 2030 in termini di valore aggiunto per filiera, indotto e crescita dei consumi nazionali, oltre allo sviluppo di 470.000 nuovi posti di lavoro specializzati.
Si stima che, per raggiungere l’obiettivo 2030 in Italia, il 60% degli edifici dovrà essere riqualificato in modo importante, con anche un doppio salto di classe energetica. Europa e Italia si stanno preparando a operare massicci piani di investimento per permettere l’accessibilità di questi investimenti, a tutte le fasce della popolazione.
Si stima che, per raggiungere l’obiettivo 2030 in Italia, il 60% degli edifici dovrà essere riqualificato in modo importante, con anche un doppio salto di classe energetica. Europa e Italia si stanno preparando a operare massicci piani di investimento per permettere l’accessibilità di questi investimenti, a tutte le fasce della popolazione.
Già nel PNIEC, Piano Nazionale per l’Energia e Clima Italiano, pubblicato a fine 2019, circa un terzo del risparmio energetico necessario era consi-
Il grafico è estratto dal testo del PNIEC consultabile sul sito del MiSE
A questo piano vanno aggiunti i fondi europei destinati al nostro paese attraverso il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In seguito alla pandemia di covid-19, la priorità EU è stata quella di rilanciare le economie dei paesi membri attraverso una straordinaria iniezione di fondi per lo sviluppo. Questi fondi vengono e verranno erogati nei prossimi anni soltanto sulla base di precisi piani: in Italia attraverso il PNRR, appunto. Questo piano sviluppato su diversi ambiti contiene una parte dedicata alla sola “rivoluzione verde e transizione ecologica”. L’obiettivo è quello di sfruttare i circa 60 miliardi di euro stanziati per questa missione per incentivare gli interventi di efficienza energetica negli edifici, pubblici e privati.
Il quadro è quindi completo: gli incentivi sono uno strumento fondamentale per lo stato italiano che ne dovrà sfruttare il potenziale al massimo per accompagnare il patrimonio immobiliare verso una nuova era.
Già nel PNIEC, Piano Nazionale per l’Energia e Clima Italiano, pubblicato a fine 2019, circa un terzo del risparmio energetico necessario era considerato raggiungibile attraverso i soli sistemi di incentivazione Ecobonus, Bonus Casa e Conto Termico, considerati quindi non solo strumenti strutturali, ma anzi fondamentali.
Gli interventi che verranno maggiormente incentivati… Occorre chiedersi ora: dove e come saranno orientati questi enormi investimenti?
Il RepowerEU potenzia ancora di più
Per quanto riguarda il dove, le tre maggiori soluzioni che saranno messe in opera sono le seguenti:
• sistemi di risparmio energetico attivo, per ottenere l’indipendenza energetica e l’eliminazione dell’utilizzo delle fonti fossili dalla produzione energetica elettrica e termica. I maggiori sforzi si concentreranno nell’investire sull’installazione di sistemi per lo sfruttamento diretto delle fonti rinnovabili, puntando sulla produzione fotovoltaica. Considerando che in un edificio i consumi principali sono dati dall’impianto termico, questa soluzione sarà abbinata all’installazione di pompe di calore alimentate ad energia elettrica, proprio per sfruttare al massimo tutti i benefici derivati da questa combinazione;
• sistemi di risparmio energetico passivo, per ottenere il contenimento del consumo energetico in grado di ridurre le dispersioni termiche;
Quadro di sintesi del conseguimento dei risparmi (Mtep di energia finale)
Il grafico è estratto dal testo del PNIEC consultabile sul sito del MiSE
PNRR
• i precedenti punti saranno congiunti attraverso la terza soluzione: la gestione integrata e il controllo puntuale di tutti gli impianti e
componenti dell’edificio. Gli investimenti saranno sempre più concentrati su sistemi automatizzati utilizzanti l’IA (Intelligenza Artificiale) in modalità di autoapprendimento (Machine Learning) proprio per ottimizzare l’efficienza e ottenere risparmi straordinari.
… e come
Rispondiamo ora alla seconda parte della domanda, cioè “come” saranno orientati questi investimenti. Come visto nel PNIEC, le detrazioni fiscali sono un elemento strutturale e saranno la colonna portante dei risparmi energetici ed hanno comunque delle condizioni per poterle sfruttare. Le condizioni sono due e sono collegate al metodo di fruizione: il cliente deve avere capienza fiscale per poter accogliere il bonus e deve avere la liquidità per pagare l’intero importo della fattura fatta dal fornitore di beni e servizi.
È chiaro che l’esplosione dello sconto in fattura risiedeva proprio nella capacità di semplificare queste due condizioni e di permettere a tutti i clienti di accedere all’Ecobonus o al Bonus Casa, ma abbiamo capito che
il meccanismo era insostenibile per le casse dello Stato Italiano.
Tolto lo sconto in fattura, è auspicabile che i prossimi strumenti di incentivazione, che verranno elaborati per garantire tutti gli investimenti necessari, vadano nella direzione di garantire anche una modalità di inclusione maggiore, proprio per stimolare maggiormente il mercato e andare verso gli obiettivi 2030. L’esperienza della cessione del credito potrebbe quindi portare all’introduzione di ulteriori contributi migliorati nella forma. Sicuramente ci si aspetta dei bonus a fondo perduto, come il Conto Termico e magari potenziando i fondi concessi proprio a questo strumento.
La soluzione migliorativa, in sostanza, passa anche attraverso la riduzione dell’investimento iniziale da parte dei clienti, con degli scaglionamenti in base alle fasce di reddito e certamente maggiori e precisi controlli preventivi sull’erogazione del bonus.
Questa analisi trova conferma in un nuovo sistema di incentivazione,
in fase di pubblicazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetico, che punta a aumentare la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, attraverso anche le comunità energetiche. La bozza di Decreto divulgata dal MASE il 24/02/2023 prevede una tariffa incentivante per chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo ma soprattutto prevede anche l’erogazione di contributi a fondo perduto fino al 40% dell’investimento. Il Decreto è ora al vaglio dell’Unione Europea per la conferma definitiva in quanto sfrutterebbe una parte consistente, 2,2 miliardi di euro, dei fondi PNRR. Cifre che, rispetto alle decine di miliardi impegnati in un solo anno dal superbonus, sembrano essere insufficienti, ma la strada sembra ormai chiara: gli incentivi non saranno più un’esplosione violenta e incontrollata, ma interventi mirati e precisi per bilanciare la corsa agli obiettivi europei e la necessità di mantenere le casse statali in positivo. C’è quindi la grande occasione di organizzarsi per tempo per cogliere una grande opportunità di business, potente e continua.
La crescita delle comunità energetiche nel nostro paese rappresenta una grande opportunità per il mondo idrotermosanitario
Le comunità energetiche sono la grande novità del 2023: dal nuovo decreto di incentivazione in via di pubblicazione alle numerose pubblicità delle multiutility, dal ruolo importante nel PNRR al nuovo testo unico ARERA.
L’argomento è abbastanza vasto
e non è facile cogliere tutti gli aspetti concreti che sono connessi a questa iniziativa.
È utile quindi inquadrare il fenomeno delle comunità energetiche e dei gruppi di auto consumatori e di come possano essere importanti nel business di un’azienda installatrice.
Cos’è una comunità energetica
Il Decreto Legge 162/19 (con
i successivi provvedimenti attuativi) ha introdotto in Italia il concetto di Energia Elettrica Condivisa tra i consumatori finali, con l’obiettivo di aggregare più soggetti che producono energia elettrica localmente, attraverso fonti rinnovabili.
Con la disciplina attualmente in vigore, sono due le tipologie di configurazione: i gruppi di auto consumatori e le comunità di energia rinnovabile (CER).
Un gruppo di auto consumatori rappresenta un insieme di almeno due auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente in virtù di un accordo privato e che si trovano nello stesso condominio o edificio.
Per auto consumatore di energia rinnovabile si intende un cliente finale che, operando in propri siti, produce energia elettrica rin-
novabile per il proprio consumo e può immagazzinare o vendere energia elettrica rinnovabile autoprodotta, purché tali attività non costituiscano l’attività commerciale o professionale principale.
CER (comunità di energia rinnovabile)
Una CER (comunità di energia rinnovabile) è invece un soggetto giuridico che si basa sulla parte-
cipazione aperta e volontaria, a condizione che, anche in questo caso, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale. Nelle CER gli azionisti, o membri, che esercitano potere di controllo sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, ivi incluse le amministrazioni comunali e altre tipologie di soggetti minori. L’obiettivo di una CER è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.
A breve entrerà in vigore il nuovo Testo Integrato Autoconsumo Diffuso approvato da ARERA, che oltre ad estendere la possibilità di valorizzazione dell’autoconsumo ad un area sottesa alla cabina primaria (e non più alla cabina secondaria) e semplificare le procedure operative per la costituzione dei soggetti, estende la propria influenza a tutti i soggetti previsti dalle normative Europee, compresi gli auto consumatori individuali su rete pubblica.
Nel recente rapporto 2022 sulle comunità rinnovabili stilato da Legambiente, in Italia sono state mappate 100 comunità, di cui 35 operative.
Opportunità solo per i grandi gruppi o anche per gli installatori?
Vista la popolarità dell’argomento, molti fornitori di energia si stanno muovendo a grande velocità, sponsorizzando il proprio ruolo nell’offrire soluzioni e servizi.
Il ruolo dell’installatore è quindi escluso da questo mercato? Assolutamente no. Sicuramente per la costituzione di comunità energetiche e gruppi di auto consumatori i clienti di strutture importanti e com-
petenti nel seguire la burocrazia e nella gestione tecnico/economica della comunità stessa, ma le aziende installatrici possono dare il loro valore aggiunto attraverso la competenza tecnica, tipica di un’azienda professionale.
L’autoconsumo attraverso l’elettrificazione dell’abitazione
In un’abitazione “tradizionale” oltre l’80% dei consumi è rappresentato dai consumi termici, soddisfatti essenzialmente da gas naturale, in larghissima parte connessi al riscaldamento invernale.
Ogni anno in Italia, un’abitazione media consuma circa 2.700 kWh di energia elettrica e 1.000 mc di gas, generando l’emissione di 3 tonnellate di gas serra. Per motivi di indipendenza energetica e di riduzione delle emissioni gas serra, il consumo di gas naturale sarà sempre più ridotto.
Pensando all’esempio precedente, pensiamo di trasformare la stessa
abitazione in una casa elettrificata al 100%.
Questo è possibile farlo tramite la sostituzione della caldaia con una pompa di calore e i fornelli a gas con delle piastre ad induzione; si andrà quindi a tagliare ogni anno il consumo di 1.000 mc di gas. Chiaramente operando in questo modo aumentano i consumi di energia elettrica ma è proprio qui che il percorso di decarbonizzazione degli edifici si incrocia con l’autoproduzione di energia elettrica.
La creazione di comunità energetiche e di gruppi di autoconsumo è vantaggiosa soltanto se accompagnata dall’elettrificazione dei consumi termici delle abitazioni.
Ogni auto consumatore, o “prosumer” come recentemente viene definito un cliente che produce e consuma, ha quindi l’esigenza di rivolgersi ad un’azienda installatrice che lo accompagni nella riqualificazione della propria abitazione.
Inoltre lo stesso prosumer ha
l’ulteriore esigenza di rivolgersi a un professionista che lo guidi nell’integrazione di tutti i diversi sistemi presenti nell’edificio.
Il percorso dei prossimi anni Concludendo, la crescita delle comunità energetiche nel nostro paese rappresenta un forte traino per il mondo idrotermosanitario, che vedrà nelle pompe di calore per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria il vero punto di forza del mercato fino al 2030.
Allo stesso modo, i sistemi di controllo e gestione complessi acquisiranno una fetta di mercato sempre più ampia, puntando ad un’integrazione più definita e spinta verso l’automazione digitale.
Queste grandi opportunità sono pronte per essere colte dall’azienda installatrice moderna, capace di innovarsi e di acquisire nuove competenze fondamentali per garantire le soluzioni più idonee ai nuovi clienti di oggi.
ITS ed elettrico sono dimensioni talmente interconnesse da non poter essere più approcciate separatamente. È giunto il momento di pensare all’impiantistica come ad un’integrazione tra competenze e sistemi finora separati – elettrico e idrotermosanitario – finalizzata al risparmio e all’efficienza energetica, nonché alla sostenibilità ambientale. A che punto siamo? Lo abbiamo chiesto ad alcuni operatori del settore che hanno espresso il loro punto di vista e anche la loro esperienza professionale. Come integrano le competenze dei due settori nella quotidianità? Non potevano mancare, tra le domande, un’opinione sulle recenti disposizioni governative in merito alla cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi e un’opinione relativa allo stop, a partire dal 2029, della commercializzazione delle caldaie autonome a gas.
Abbiamo chiesto a 5 professionisti il loro punto di vista sulla tematica dell’integrazione fra comparto ITS ed elettrico. Di seguito le domande a cui hanno risposto:
1. Comparto ITS ed elettrico: sempre più vicini. A che punto siamo? La convergenza del mercato ITS/elettrico trova riscontro anche nei prodotti/soluzioni offerti: si pensi ad esempio alle pompe di calore di nuova generazione che hanno caratteristiche che dal punto di vista dell’installazione sono in linea con le competenze dell’installatore elettrico. E, viene, quindi, richiesta sempre più integrazione di competenze e un approccio alle installazioni globale. Un parere.
2. Mi può parlare della sua esperienza professionale in tal senso? Come è cambiato il suo approccio al mercato? Come si integrano le competenze dei due settori (ITS ed elettrico) nella quotidianità?
3. Home and building automation: quale futuro?
4. Cosa pensa dello stop alla cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi. Con una mossa a sorpresa, il governo ha preso questa decisione drastica per consentire da una parte di smaltire i crediti accumulati con il Superbonus e dall’altra di limitare l’impatto sul bilancio dello Stato. Alla luce delle recenti disposizioni governative come vede il prossimo scenario ITS/elettrico? Oltre a rappresentare un ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica – considerando la direzione peraltro intrapresa dall’Europa in termini di efficientamento energetico - pensa che lo stop alla cessione del credito rappresenti un danno economico a tutta la filiera dell’edilizia? In che misura?
5. Quale potrebbe essere in questo contesto il ruolo delle associazioni di categoria?
6. Un’opinione in merito allo stop, a partire dal 2029, della commercializzazione delle caldaie autonome a gas.
1. Sono ormaiInevitabile ormai. Sempre più noi idraulici abbiamo necessità di avere al nostro fianco un impiantista elettrico, preparato per capire lo schema elettrico, ad esempio della pompa di calore, della ventilazione meccanica controllata, della termoregolazione che gestisce differenti impianti.
2. Sono ormai quasi 40 anni che mi occupo di termoidraulica, ma negli ultimi 10 anni l’evoluzione tecnologica dei nostri impianti è tale che è necessaria la presenza di un impiantista elettrico, ovviamente preparato, per saper collegare, interfacciare il sistema d’impianto. Un esempio: la centralina deve gestire in automatico la pdc, la deumidificazione, la ventilazione meccanica controllata in base alle temperature est. ed interne, al fabbisogno dell’edificio e del cliente, all’umidità o meno dell’aria ecc. Certamente non è facile trovare professionisti seri. Questa è una delle maggiori criticità. Ma può fare la differenza e rendere un’impresa realmente competitiva.
3. Quando si parla di building automation si fà riferimento ai sistemi che rendono gli edifici intelligenti, ossia alla tecnologia che permette maggior controllo e automazione del funzionamento degli impianti presenti, dalla climatizzazione, ai sistemi di sicurezza, tutto è integrato e gestito in modo innovativo. Le applicazioni di queste soluzioni saranno sempre più diffuse e i tempi di diffusione saranno rapidi. Ecco perché, ribadisco, la formazione diventa un elemento fondamentale per assicurare al mercato professionisti performanti.
4. Sicuramente rappresento una voce fuori dal coro. Tuttavia, credo che lo stop alla cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi sia stata una decisione inevitabile. Non era possibile continuare con la cessione dei crediti facendo pesare al cliente oneri di attualizzazione dovuti alle banche o altre realtà, con importi assurdi e, oltretutto, con una spietata concorrenza creata proprio da realtà indipendenti dalle banche. Ora si lavora comunque e con maggiore serenità.
5.Le associazioni di categoria dovrebbero solo aiutarci, se possibile, a monetizzare tutti i crediti rimasti sul cassetto fiscale.
6. Sono assolutamente d’accordo. Abbiamo a disposizione tecnologie più sostenibili e più vantaggiose in termine di risparmio energetico e rispetto dell’ambiente.
“Negli ultimi 10 anni l’evoluzione tecnologica degli impianti è tale che è necessaria la presenza di un impiantista elettrico”
1. Si tratta della normale evoluzione del mercato. E, considerato questo trend, è inevitabile pensare a una sempre maggiore integrazione tra competenze e sistemi finora separati –elettrico e idrotermosanitario –. Occorre, tuttavia, sottolineare, la grande difficoltà a trovare professionisti completi. La carenza è proprio sulle competenze. E’ questa, a mio, parere, oggi, una evidente fragilità. Manca la formazione.
2. Ho cominciato la mia attività come impiantista idraulico. Da circa due anni abbiamo inserito l’elettrico. Noi facciamo anche assistenza oltre che installazione. Il mio servizio è, dunque, completo e a seconda delle necessità posso intervenire in modo mirato. Non è stato facile trovare professionisti qualificati, la mia scelta è stata quella di avvalermi di una figura già formata, che potesse essere interna, sempre presente in azienda e, quindi, ho investito in risorse umane. Una strategia per noi lungimirante se consideriamo appunto l’attuale evoluzione del mercato.
3. Il futuro è già in essere. Se pensiamo ai sistemi che rendono gli edifici smart inevitabilmente consideriamo il risparmio e l’efficienza energetica. E, quindi, la sostenibilità ambientale. La casa intelligente è una casa attenta all’ambiente e ai consumi e tutti i sistemi al suo interno sono pensati seguendo questo principio: parliamo di integrazione casa impianto.
4. Si è trattato di una decisione troppo repentina senza considerare o considerare poco le conseguenze sul settore edile e tutti i comparti a esso legati. E comunque una tale diposizione andava, se proprio, comunicata a fine anno, con la specifica, inoltre, di ultimare in ogni caso i lavori
in corso. Credo che in qualche modo si debba mantenere un sistema che consenta alle persone, ai cittadini di riqualificare le proprie abitazioni. Rispetto a un possibile danno economico per la filiera, sicuramente prevedo una stasi. Ora siamo ancora impegnati nella chiusura dei lavori in itinere, certamente potremo fare una reale valutazione a partire da giugno. Tuttavia, posso confermare che comincia già a calare la richiesta di preventivi.
5. Facendo parte del consiglio di categoria installatori di Confartigianato Cremona non posso che confermare l’importanza del ruolo delle Associazioni. Ora è fondamentale portare al tavolo della discussione con la politica la voce dell’intero comparto al fine di sbloccare questa situazione. Poi credo che mantenere, anche in forma minore rispetto ai precedenti la cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi possa evitare il collasso a un mercato così importante per l’economia nazionale.
6. È difficile da realizzare. E, oltretutto, l’Italia non è pronta. Forse l’idrogeno può rappresentare un’alternativa ’green’. Tuttavia l’idrogeno ha un potere calorifero, in rapporto al volume, decisamente minore del metano. Quindi, occorrerebbe aumentare la pressione dell’impianto a metano. Diciamo che non è sempre tutto così semplice. La rete gas italiana supporta l’idrogeno? Inoltre, la questione tempo ha la sua rilevanza. Sei anni sono veramente pochi.
“Una sempre maggiore integrazione tra elettrico e idrotermosanitario è inevitabile. Ma servono competenze, e quindi formazione”
1. Alla domanda a che punto siamo posso rispondere che tra i due comparti c’è molta diffidenza. Ma soprattutto diffidenza rispetto a quanto rappresenti innovazione tecnologia. Mi riferisco in particolare ai termoidraulici che ancora oggi faticano ad accettare il ‘nuovo’. Credo che ci siano evidenti differenze nell’approccio al mercato. Inoltre, mancano in ambito termoidraulico alcune competenze che, invece, sono già consolidate in ambito elettrico. Voglio fare un esempio: noi siamo anche un centro assistenza caldaie e pompe di calore. Quando devo formare una persona, anche se non ha competenze termosanitarie, preferisco selezionare un installatore elettrico perché, a mio parere, maggiormente predisposto.
2. Io ‘nasco’ come installatore elettrico. Ho avviato la mia attività nel 1998, inizialmente da solo, successivamente coinvolgendo mio fratello e via via nel tempo inserendo diversi collaboratori. Nel 2009 ho introdotto anche la termoidraulica per poter offrire un servizio il più possibile completo. Per noi è stata una scelta lungimirante visto che ITS ed elettrico sono oggi dimensioni talmente interconnesse da non poter essere più approcciate in modo separato. Certamente occorre formare i propri collaboratori in tal senso, soprattutto i termoidraulici meno inclini all’evoluzione tecnologica.
3. Il futuro sarà sempre più building automation. Nel 2004 Abbiamo ottenuto la certificazione KNX, che consente di progettare acquistare, gestire e configurare prodotti KNX. Possiamo considerarlo il linguaggio internazionale della building automation. Dai primi impianti di allora a oggi possiamo dire che vi è stato un enorme sviluppo. Ormai tutte le tecnologie, tutti gli impianti che vi sono nelle abitazioni sono sempre più interconnessi e integrati.
4. Senza incentivi sarà dura per tutti. Dico questo perché la cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi ha rappresentato per tutto il settore edilizio una grande opportunità e un evidente fattore di sviluppo per moltissime imprese. Il mercato si è decisamente ripreso anche se i dati registrati dalle aziende mostrano incrementi inevitabilmente condizionati dal momento. Per contro, a breve, si rischia, invece, di fermare i cantieri e di vedere una crescente disdetta degli ordini con la conseguenza che le principali filiere collegate all’edilizia potrebbe andare incontro a un vero e proprio collasso. Non
solo penso anche ai magazzini che di fronte a proposte non confermate avranno difficoltà a smaltire il materiale. Tuttavia, se analizziamo la situazione con lucidità la questione della cessione del credito non può essere eterna se pensata con questi parametri. Un giusto compromesso potrebbe essere quello di abbassare la cessione al 50% o al 65% così da incentivare, comunque, alla riqualificazione degli edifici.
5. Hanno un ruolo importante e dovrebbero realmente rappresentare le istanze dei propri associati che, singolarmente, non hanno alcun potere contrattuale. Se poi più associazioni con gli stessi intenti si coalizzassero e portassero al tavolo della politica un messaggio coeso, sarebbe sicuramente ancora più proficuo per tutto il settore edilizio
6. Credo e spero che ci sia in termini concreti un’alternativa e che tale obiettivo riesca a essere da stimolo per la ricerca e la messa a punto di nuove tecnologie. A oggi non credo che una visione solo elettrica possa essere da sola sufficiente. Invece, penso sia importante introdurre anche gas puliti e rinnovabili. Un esempio: l’idrogeno. Ma aggiungo anche il biometano, il syngas, tutti green gas che potrebbero veramente rappresentare il futuro sia per gli edifici esistenti (o ristrutturati) sia per quelli di nuova costruzione.
“Il futuro è della building automation, perché gli impianti sono sempre più interconnessi e integrati”
1. Sicuramente andiamo sempre più verso una integrazione del mondo elettrico con quello idrotermosanitario. Per fare un esempio, è vero che l’attivazione/funzionamento di una macchina necessita di avere personale competente in materia elettrica per gli assorbimenti, le protezioni i collegamenti delle varie sonde e le connessioni bus per le varie possibili regolazioni da interconnettere. Ma, se parliamo di tubazioni dell’eventuale refrigerante o lato impianto, sia esso ad aria, idronico o ad espansione diretta, vanno dimostrate competenze che appartengono al mondo della termoidraulica. Certamente, il valore aggiunto per il cliente è la connessione tra la pompa di calore e l’impianto fotovoltaico, che produce il vero risparmio energetico. In tal senso, la convergenza del mercato ITS ed elettrico acquisisce una maggior valenza.
2. Posso dire, con tutta sincerità, che essendo un attento osservatore del mercato, era da tempo che cercavo una collaborazione con un elettricista che ci permettesse di completare un servizio a tutto tondo dal punto di vista tecnologico; ciò è finalmente avvenuto quando ho trovato un collaboratore con affermate capacità nel campo elettrico con cui sono riuscito a condividere gli obiettivi che avevo in mente. Mi sono piacevolmente sorpreso nell’apprendere che in realtà il mercato è già orientato verso questa maggiore apertura: i nostri potenziali clienti hanno piacere di affidarsi ad un’impresa che possa prendere in mano la parte ITS e la parte elettrica gestendole autonomamente per avere un unico interlocutore con il quale potersi confrontare. Nel servizio che mettiamo in atto ci sentiamo più forti rispetto ai nostri competitor poiché ottimizziamo il lavoro, le risorse, le attrezzature e forniamo al cliente più sicurezza, garanzia e affidabilità nelle prestazioni.
3. La tecnologia ormai ha invaso tutti gli ambiti e anche la semplice quotidianità viene gestita attraverso lo smartphone; è desiderio comune poter rilevare e monitorare quante più possibili attività semplicemente collegandosi a questo apparato. Nell’ambito del mio lavoro, il controllo e la gestione della produzione di energia e dell’utilizzo della stessa, è il valore aggiunto che ogni cliente vuole poter verificare in autonomia.
4. In veste di imprenditore posso affermare che gli ultimi tempi non sono stati affatto facili; nel mio settore, i cambiamenti repentini di regole subito dopo lo stop della pandemia, hanno creato confusione e incertezza oltre ad aver vanificato molta
liquidità all’interno delle casse delle aziende, complice anche il rincaro vertiginoso dei prodotti. Nonostante ciò, ci adoperiamo per fare fronte a queste difficoltà cercando la soluzione meno onerosa e più consona per il cliente con una strategia di ‘lavoro cucito su misura’ che ci permette di trovare alternative commerciali che possano in qualche modo accontentarlo. È palese che lo stop della cessione del credito ostacoli i progetti che tanti privati avrebbero voluto intraprendere e che, di conseguenza, la famigerata transizione ecologica tenda a rallentare ma, se l’Europa vuole raggiungere un certo determinato obiettivo e l’Italia, di conseguenza, non potrà esimersi da tale impegno, qualche strumento per facilitare gli investimenti dei privati cittadini dovrà in ogni caso essere pensato
5. Sinceramente le associazioni di categoria avrebbero il compito di dimostrare ai propri associati che il loro valore di fronte alle istituzioni è elevato. Tuttavia, finora, questo non l’ho visto realizzarsi. Probabilmente le motivazioni sono due: la prima è che il ‘guaio’ è talmente grosso che, anche se le associazioni urlassero a gran voce non verrebbero ascoltate; la seconda potrebbe essere quella che le associazioni nonostante tutto non urlino a sufficienza.
6. Personalmente credo che noi, attori del mercato, siamo già pronti ad un passaggio di questo genere; diversamente chi sul mercato è sicuramente meno preparato è il cliente sia esso privato o titolare d’azienda. La maggior parte degli impianti non è idonea per essere alimentata da generatori che abbiano principi molto differenti rispetto a quelli delle caldaie; altresì i sistemi di distribuzione di energia elettrica non sono adeguati per poter gestire la maggior parte dei consumi tramite la rete. Un progetto del genere si potrà realizzare solo a fronte di un lavoro di ristrutturazione delle infrastrutture di fornitura e trasporto dell’energia elettrica nazionale; appare a questo punto che sia più uno slogan che non effettivamente un traguardo da raggiungere obbligatoriamente entro tale data.
“I potenziali clienti hanno piacere di affidarsi ad un’impresa che possa prendere in mano la parte ITS e la parte elettrica gestendole autonomamente per avere un unico interlocutore con il quale potersi confrontare”
1. Per poter raggiungere il vero risparmio energetico - e questo lo dice anche la normativa di riferimento - è necessario che ci sia sempre convergenza tra mercato elettrico e mercato idrotermosanitario. Non solo: siccome i sistemi sono sempre più complessi è altresì importante che anche il mondo informatico converga verso i primi due. Quindi l’elettricista dovrà avere competenze idrauliche ed informatiche e l’idraulico competenze elettriche ed informatiche. Certo la situazione attuale non è così lineare, anche se le nuove leve hanno certamente un approccio più trasversale. Semmai il problema con loro è la troppa digitalizzazione con la conseguenza che i concetti di più basso livello ma fondamentali del mondo dell’impiantistica sono stati messi in secondo piano e trascurati anche in ambito formativo. Succede ad esempio che un diplomato perito informatico non sappia cosa sia un indirizzo ip, cosa molto grave nel mondo dell’automazione.
2. Sono un ingegnere informatico e sono, dunque, partito da queste competenze. Il mercato italiano, oggi, ha molti installatori elettrici ed idraulici preparati. 25 anni fa, quando ho cominciato la mia attività, le competenze informatiche in ambito elettrico o idraulico erano pressoché assenti. La mia continua presenze nei cantieri mi ha permesso, da subito, di conoscere da vicino questo mondo e conseguentemente l’approccio dei suoi professionisti agli impianti. Potrei dire di essere diventato un elettricista e un idraulico evoluto pur non perdendo il mio know how informatico che è poi la base del mio lavoro. Essendo integratore di sistema e, quindi, programmando impianti, sono una figura fondamentale nei grandi cantieri. Meno nei piccoli anche se questo mercato si sta evolvendo molto rapidamente.
3. Ci sono due strade che il mercato può intraprendere: quella dell’integrazione e quella dei sistemi indipendenti tra loro. Molto spesso i costruttori del mondo idraulico tendono a realizzare prodotti oggi connessi che però non si integrano con altri e, quindi, non evoluti. Ci si trova con tante app, tante soluzioni ma pochi sistemi. Questa è la direzione sbagliata. Al contrario solo un approccio di sistema può, oltretutto, garantire un maggior risparmio energetico come peraltro previsto dalle norme di riferimento.
4. Penso che siano stati commessi due errori consecutivi: sappiamo bene che il superbonus è eccessivo, soprattutto per le casse dello stato, quindi è stato sbagliato a priori introdurre una
simile misura seppur in un momento emergenziale. Sarebbe stato sufficiente introdurlo per un periodo limitato. Quello che si chiede allo stato, poi, è un minimo di programmazione. Se si pianifica un tempo per gli interventi non si può bloccare tutto molto prima. Ci sono utenti che hanno comprato case con un certo obiettivo, c’è un mercato che si è messo in moto per rispondere a una richiesta crescente e ci sono aziende che hanno formato professionisti in tal senso. Non solo: si sono fatti stock di magazzino e si è visto da un giorno all’altro crollare un mercato che probabilmente era il giorno prima drogato e il giorno dopo sparito nel nulla. Alla domanda ‘pensa che lo stop alla cessione del credito rappresenti un danno economico a tutta la filiera?’ rispondo in modo affermativo. La filiera si era messa in moto per rispondere a una domanda che era assolutamente altissima. Il danno è inevitabile. Io stesso mi sono trovato diversi grandi ordini annullati.
5. Credo che non abbiano in questo momento un ruolo tale da poter influenzare una scelta politica. Certamente possono impegnarsi per chiedere che lo stato mantenga fede almeno agli impegni già presi.
6. Tutto ciò fa parte di un percorso di transizione verso una maggiore sostenibilità ambientale ed energetica. Mi auguro sia un impegno preso con raziocinio e che possa essere sostenuto da tutta la filiera. Il tempo per la realizzazione di questo obiettivo è breve, quindi, spero ci siano le condizioni per sostenerlo. Ricordo solo che abbiamo impianti ancora degli anni 60/70 nei condomini e, quindi, non sarà facile rinnovare questo parco. Spero ci siano degli incentivi in tal senso altrimenti le categorie più fragili non potranno cogliere queste opportunità.
“Solo un approccio di sistema può garantire un maggior risparmio energetico come peraltro previsto dalle norme di riferimento”
Il batterio della legionella può diffondersi negli ambienti grazie ai terminali degli impianti idrici e di climatizzazione. Il ruolo delle aziende impiantistiche è fondamentale
el luglio 1976 presso l’Hotel Bellevue Stratford di Philadelphia, durante la 58° Convention dell’American Legion, si verificò una grave epidemia di polmonite atipica: tra i 4.000 veterani, 221 si ammalarono e 34 morirono. L’esame batteriologico fece scoprire dei microrganismi mai riscontrati in precedenza: la malattia fu chiamata “Morbo del Legionario”.
Nel 1978, al 1° Simposio Internazionale di Atlanta, a una specie del batterio fu attribuito il nome di Legionella Pneumophila e il ceppo isolato a Philadelphia fu identificato come ceppo di riferimento. Da quel momento le segnalazioni di casi, sia sporadici che epidemici, sono divenute sempre più frequenti. In Italia, la prima segnalazione di un’epidemia di legionellosi risale al 1978 quando quattro ricercatori danesi confermarono di aver identificato 7 casi della stessa su turisti danesi che avevano soggiornato sul Lago di Garda.
Nel 1979 si riscontrarono altri 23 casi con 2 decessi in un Hotel a Lido di Savio (RA).
Nel 1981-82 da parte del CDSC (Comunicable Disease Surveillance Center) di Londra, furono segnalati altri numerosi casi di turisti colpiti da Legionellosi dopo aver soggiornato sulla costa Romagnola ed in altre parti d’Italia.
Lo stesso accadde nel 1984 dove, presso l’Ospedale “Le Molinette” di Torino, si riscontrarono ben 18 casi di Legionellosi nosocomiale. Nel frattempo, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) istituì dei Sistemi speciali di sorveglianza di questo ceppo batterico e nel 1983 l’Istituto Superiore di Sanità creò il Registro Nazionale delle Legionellosi.
Nel 1986 la Comunità Europea costituì EWGLI (European Working Group of Legionella Infections) e l’EWGLINET (European Surveillance Scheme for Travel Associated Legionnaire’s Disease), coordinato dal CDSC dell’Health Protection Agency (Hpa) di Londra.
Dal 1° aprile 2010 il programma fu trasferito a Stoccolma e venne coordinato e gestito dall’ECDC, prendendo il nome di ELDnet (European Legionnaires’Disease Surveillance network).
Nel 2000 durante una Conferenza, lo Stato, le Regioni e Le province Autonome di Trento e Bolzano emanarono le Linee Guida per sottolineare che la prevenzione fosse l’unica arma contro la Legionella.
Nel 2015 il Ministero della Salute emana le Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi.
Così facendo lo Stato riunisce, aggiorna e integra tutte le indicazioni riportate nelle precedenti Linee Guida nazionali e normative, fornendo un unico documento per agire in contrasto alla legionella.
Sono quindi passati più di 40 anni da quando la legionella fu identificata per la prima volta ma solo recentemente si è sviluppata una prassi operativa coerente e completa. Questo è importante perché attraverso le recenti Linee Guida gli operatori professionali possono agire con una metodologia
riconosciuta e considerata valida, in modo ufficiale.
Andiamo quindi alla scoperta di alcuni aspetti tecnici e scientifici che ci aiutano a comprendere meglio questo fenomeno.
La legionella pneumophila è un batterio opportunista, può cioè vivere in simbiosi con altri batteri o con le alghe azzurre e può inoltre utilizzare il parassitismo intracellulare, penetrando e moltiplicandosi in amebe, protozoi, macrofagi e monociti. La legionella pneumophila (sierogruppo 1 e 6) è quella maggiormente responsabile delle patologie umane (circa 85% dei casi), seguita dalla legionella micdadei (10% circa dei casi). Meno frequenti sono le casistiche correlata ad altre tipologie di Legionella come la durnoffii, bozemanii, gormanii, anisa e longbeachae.
La legionella è ubiquitaria e cioè vive in ambienti acquatici diversi come i fiumi, i laghi, le sorgenti, i pozzi, le acque termali, i fanghi e i terreni umidi nei quali sopravvive come parassita intracellulare di protozoi e amebe che diventano un serbatoio per la moltiplicazione e la sopravvivenza delle legionelle. Infatti, a una temperatura di 20° C i protozoi fagocitano le legionelle e le digeriscono; a 35°C quest’ultime si moltiplicano all’interno dei protozoi provocandone la morte per necrosi. Non sempre però le amebe vengono distrutte durante il ciclo vitale delle legionelle. In questa fase, più è alta la virulenza delle legionelle e maggiore sarà la probabilità che l’uomo contragga la malattia.
In ambiente naturale solitamente la concentrazione di questo batterio è bassa; quando però raggiunge gli ambienti artificiali può trovare l’habitat ideale per una veloce colonizzazione. La legionella a vita libera è poco resistente agli agenti chimici o fisici ma quando si trova all’interno dei protozoi e soprattutto all’interno delle cisti diventa molto resistente agli aumenti di temperatura e ai biocidi. La legionella può sopravvivere per molti mesi se è all’interno di protozoi o se è associata al biofilm nelle tubazioni. Il biofilm è costituito da un aggregato di batteri, protozoi e miceti che aderiscono alle irregolarità delle pareti interne di condutture ed altre strutture a contatto con l’acqua, formando delle stratificazioni che hanno come effetto la corrosione delle pareti stesse, facilitando depositi ed incrostazioni calcaree che sporgono e tendono ad occludere le tubazioni. La presenza del biofilm è essenziale per la colonizzazione da parte della legionella che trova in esso i protozoi e le amebe entro cui moltiplicarsi e svolgere il suo ciclo vitale. I batteri presenti nel biofilm acquisiscono vantaggi ecologici in quanto dispongono di nutrimento e aumentano la possibilità di trasferire virulenza e resistenza e infine sono protetti dai sistemi di disinfezione chimica e fisica. Quindi il biofilm incrementa il potenziale di sopravvivenza, facilita la proliferazione batterica e favorisce il distacco delle cellule.
La legionella è certamente da ricercarsi nell’acqua che alimenta gli impianti idrici artificiali, per questo si ritrova spesso, e in concentrazioni elevate, nell’acqua calda sanitaria di case, alberghi, campeggi, centri sportivi, ospedali, case di riposo, oltre che nelle torri di raffreddamento degli impianti di condizionamento di grandi edifici e in ogni situazione in cui l’acqua ristagna ad una temperatura inclusa tra l’intervallo di 20° C e 40° C.
Vi sono diversi fattori che quindi contribuiscono alla proliferazione della legionella e l’aumento di queste colonie batteriche negli impianti idrici e di climatizzazione alimenta un rischio per la salute delle persone che vivono negli edifici. Il batterio della legionella può diffondersi negli ambienti di vita e di lavoro proprio grazie ai terminali degli impianti idrici e di climatizzazione, ed è così che si concretizza il rischio per gli esseri umani.
L’infezione avviene prevalentemente per via respiratoria mediante inalazione di aerosol contenente legionelle oppure di particelle di polvere da essi derivate per essiccamento. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per l’impatto su superfici solide.
Si tratta di una malattia non contagiosa, di origine ambientale, della quale non è stata provata la trasmissione interumana. Infatti essa non si contrae bevendo acqua contaminata da colonie di legionelle. Il batterio raggiunge l’apparato respiratorio delle persone generando infezioni e anche precise patologie.
Con il termine “legionellosi” si intendono tutte le infezioni causate dal batterio della legionella. Tra queste troviamo il “morbo del legionario” e la “febbre di Pontiac”.
Il morbo del legionario è la forma più severa dell’infezione. È una polmonite acuta, spesso grave, che si manifesta dopo un’in-
cubazione di 2-10 giorni con disturbi simili all’influenza come malessere, mialgia, cefalea, cui seguono febbre alta, tosse non produttiva, respiro affannoso e sintomi comuni ad altre forme di polmonite. Possono essere presenti sintomi extra polmonari utili ad indirizzare la diagnosi, quali manifestazioni neurologiche, renali e digestive (nausea, vomito, diarrea). Circa il 15% dei malati va incontro a morte e tale percentuale aumenta fortemente tra coloro che contraggono la malattia negli ospedali.
La febbre di Pontiac è una manifestazione acuta similinfluenzale che deve il proprio nome ad un’epidemia acuta febbrile verificatasi nell’omonima località del Michigan (USA). Non coinvolge il polmone e si manifesta dopo 24-48 ore dall’infezione con febbre, malessere generale, mialgia, cefalea ed a volte tosse e gola arrossata, con una rapida risoluzione (2-5 giorni) .
L’infezione può manifestarsi anche in forma subclinica, cioè senza comparsa di sintomi clinici e si evidenzia solo con il riscontro di anticorpi anti-Legionella SPP (Siero Gruppo Pneumophila) in assenza di episodi di polmonite e/o forme simil-influenzali. È quindi chiaramente comprensibile che il batterio della legionella è un rischio serio e concreto per la salute delle persone.
Per questo motivo è fondamentale l’attività dei professionisti, incluse le aziende impiantistiche. L’attività professionale si concretizza nelle valutazioni di presenza legionella negli impianti idrici e di climatizzazione e nella conseguente identificazione di soluzioni finalizzate alla bonifica, disinfezione e mantenimento delle idonee condizioni di igiene e salubrità impiantistica.
Le tecnologie che permettono l’attività di disinfezione hanno raggiunto un ottimo livello, in termini di affidabilità e risultati, così come a livello procedurale esistono metodi operativi in grado di gestire diverse configurazioni impiantistiche in edifici con destinazioni d’uso differenti.
L’orientamento è quindi quello di formarsi in modo adeguato sul tema legionella proprio per garantire ai propri clienti dei servizi e delle soluzioni che siano efficaci e performanti.
Inoltre è importante ricordarci che la legionella è considerata un rischio specifico dal Decreto Legislativo 81/08 ovvero il Testo Unico sulla Sicurezza.
Questo rende ancora più evidente il bisogno di soluzioni per i clienti che hanno strutture, uffici e aziende, ovvero che operano nell’ambito lavorativo e hanno bisogno di garantire la salute e la sicurezza agli occupanti degli edifici interessati.
L’ambito della salubrità impiantistica è uno dei settori in espansione e può quindi garantire opportunità a tutte le aziende che desiderano offrire servizi professionali a valore aggiunto.
Il testo è dedicato alla progettazione degli impianti a gas in costruzioni residenziali, aggiornato alla più recente Norma UNI (UNI 7129) che ha avuto una corposa revisione e ha introdotto l’utilizzo di nuovi materiali e il miglioramento delle regole di sicurezza. Corredato di numerosi disegni progettuali, dopo una dettagliata disamina delle norme per gli impianti del gas interni di tipo domestico, il volume si rivela una guida operativa alla installazione e all’allacciamento degli apparecchi: la progettazione viene sviluppata attraverso ogni fase, dalla descrizione del cosiddetto “punto di inizio” agli apparecchi utilizzatori, fino al collaudo, illustrando i materiali da adoperare, i dispositivi di aerazione e ventilazione, i calcoli dei diametri delle tubazioni. Nei materiali digitali allegati al volume sono forniti al Professionista fogli di calcolo in Excel per il dimensionamento degli impianti.
Il contagio avviene per inalazione dell’aerosol e il rischio, per installatori e manutentori, può essere grande. Vediamo come valutarlo e soprattutto ridurlo
e aziende impiantiste, durante le normali operazioni di installazione e manutenzione, si trovano a contatto con possibili esposizioni a fonti di rischio. Uno di questi rischi è quello microbiologico, come nel caso della Legionella. Si tratta di un batterio che trova negli impianti idrici e di climatizzazione un luogo ideale dove proliferare e che può venire a contatto con le persone, che vivono all’interno degli edifici o che, come nel caso delle aziende impiantiste, lavorano sugli impianti.
In questo articolo approfondiamo quindi questo aspetto specifico e ne parliamo partendo da alcuni concetti come quello di rischio biologico.
Se ti occupi quindi di installazione o manutenzione sugli impianti idrico-sanitari e di climatizzazione allora troverai in questo articolo utili informazioni, anche sulla valutazione specifica di questo rischio e sulle possibili soluzioni.
Valutazione del rischio biologico
Iniziamo quindi con alcuni cenni sulla valutazione del rischio biologico, focalizzando poi l’attenzione al problema specifico.
Il Documento di Valutazione del Rischi (DVR) è il testo dove vengono esaminati tutti i rischi correlati alla propria azienda impiantista e dove occorre identificare e pianificare l’attuazione delle misure volte all’eliminazione o alla riduzione dei rischi ad un livello accettabile.
È all’interno del DVR che vengono evidenziati gli eventuali rischi residui non eliminabili e dove il datore di lavoro indica la necessità di utilizzo di specifici dispositivi di protezione individuale (DPI) in funzione dei rischi presenti nelle diverse fasi o attività lavorative.
L’articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08 elenca i contenuti del Documento di Valutazione Rischi e, in particolare, alla lettera “f”, prescrive l’individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici e che richiedono una valutazione tecnica secondo precise regole, nonché la necessità di una capacità professionale, una specifica esperienza e un’adeguata formazione e addestramento.
Tra questi rischi specifici è presente, per l’appunto, anche il rischio dovuto all’esposizione di agenti biologici, normato più precisamente all’interno del “Titolo XEsposizione ad agenti biologici”.
La valutazione del rischio biologico presenta delle complessità dovute principalmente alla varietà di agenti da valutare, alle interazioni interspecifiche e ambientali che possono favorirne o limitarne la proliferazione, e alla diversa risposta di ciascun individuo all’esposizione del rischio.
Per la valutazione di questa tipologia di rischio occorre infatti considerare diverse variabili e, in particolare:
Titolo X - Esposizione ad agenti biologici - Capo I art. 267 Definizioni microbiologico:
1. Ai sensi del presente titolo s’intende per:
a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni;
b) microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico;
c) coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari.
• la tipologia dell’agente biologico;
• la modalità di infezione;
• il livello di esposizione (concentrazione dell’agente e tempo di esposizione);
• la suscettibilità dei singoli individui.
Al termine del processo di valutazione del rischio il datore di lavoro è tenuto a predisporre gli interventi necessari alla riduzione, o possibile eliminazione, dell’esposizione agli agenti biologici pericolosi e quindi ad adottare le misure di prevenzione e protezione più idonee, commisurate all’entità del rischio.
Il Decreto Legislativo 81/08 classifica gli agenti biologici in quattro gruppi, a seconda del rischio di infezione.
La definizione dei gruppi è specificata all’articolo 268.
La classificazione degli agenti biologici è basata sull’effetto esercitato da tali agenti su lavoratori sani.
Essa non tiene conto degli effetti particolari sui lavoratori sensibili per uno o più motivi, ad esempio per precedenti malattie, assunzione di medicinali, immunodeficienza, gravidanza o allattamento, fattori dei quali è tenuto conto nella sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41. L’agente biologico Legionella, e in particolare la Legionella Pneumophila, appartiene al gruppo 2.
Entriamo ora nell’analisi specifica relativa alle attività di installazione e manutenzione degli impianti idricosanitari in presenza del batterio della Legionella.
La Legionella è un rischio perché all’interno degli impianti idrico-sanitari si possono formare colonie del batterio e attraverso i terminali, come rubinetti e docce, la legionella può essere respirata dalle persone e questo porta allo sviluppo di infezioni e patologie.
In che modo quindi gli installatori e manutentori possono contrarre l’infezione?
Nel caso della Legionella il contagio avviene per inalazione dell’aerosol, come quello che si sviluppa nelle fasi di sfiato dell’aria dai sistemi idrici o quello prodotto dal passaggio dell’acqua in pressione attraverso i soffioni delle docce e i rompigetto dei rubinetti. Il batterio ha
dimensioni molto ridotte (circa 5 micronmetri) e quindi attraverso l’aerosol può facilmente diffondersi in grandi quantità ed essere respirato. Le dimensioni ridotte permettono alla Legionella di raggiungere le basse vie respiratorie e arrivare fino agli alveoli dei polmoni, diventando quindi un rischio infettivo per l’intero organismo.
La legionella può diffondersi anche attraverso “polveri” come nel caso dei fondami essiccati delle torri evaporative o degli accumuli nell’impianto idrico prodotti durante le attività di manutenzione.
Purtroppo per il rischio biologico mancano metodiche di monitoraggio standardizzate per la misura della contaminazione ambientale, necessaria alla valutazione del livello d’esposizione.
Inoltre, a differenza di quanto accade per gli agenti chimici, per la maggior parte degli agenti biologici, mancando specifiche informazioni sulle relazioni dose/effetto, mancano di essere definite “dosi” utilizzabili come valori limite di esposizione.
In generale, ai fini preventivi, si considera sufficiente anche un solo microrganismo per provocare l’infezione (Dose Minima Infettante, DI0 = 1) e, quando questa condizione è abbinata ad una elevata patogenicità (capacità di
1. Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione:
a) agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani;
b) agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;
c) agente biologico del gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori;
l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;
d) agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.
2. Nel caso in cui l’agente biologico oggetto di classificazione non può essere attribuito in modo inequivocabile ad uno fra i due gruppi sopraindicati, esso va classificato nel gruppo di rischio più elevato tra le due possibilità.
3. L’allegato XLVI riporta l’elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3 e 4.
indurre una malattia in seguito ad infezione), trasmissibilità (capacità di essere trasmesso da un soggetto portatore ad un soggetto non infetto) e limitata neutralizzabilità (disponibilità di misure profilattiche o terapeutiche), l’unico intervento efficace per la prevenzione del rischio risulta l’eliminazione dell’esposizione.
Con riferimento alla Legionella, il Decreto Legislativo n.18 del 23/02/2023, attuando la Direttiva (UE) 2020/2184 concernente la qualità dell’acqua per il consumo umano, ha recentemente introdotto un nuovo approccio circa la salubrità dell’acqua, basato sulla valutazione e gestione dei rischi dell’intera catena di approvvigionamento dell’acqua potabile, a partire dal prelievo fino al punto di consegna. Nell’Allegato I è stato introdotto un parametro inerente alla presenza di Legionella nell’acqua dei sistemi di distribuzione domestici, il cui valore si misura in Unità Formanti Colonie.
Il superamento del valore limite (< 1000 UFC/l) comporta l’attuazione di misure correttive. Questo parametro è in linea, per altro, con quello già presente nelle linee guida italiane per la prevenzione della Legionella.
In relazione ai lavoratori, gli elementi che caratterizzano l’individuo a rischio sono l’età, il sesso, la presenza di malattie croniche, un sistema immunitario compromesso e abitudini di vita negative come il fumo di sigaretta.
Vi sono poi categorie generali a rischio denominate
YOPI (Young, Old, Pregnant, Immunocompromised) ovvero persone in condizioni fisiche non ottimali (anziani, ospedalizzati, individui con malattie croniche o immunodepressi).
Gli articoli 17 (comma 1, lettera a) e 271 del Decreto Legislativo 81/08, prevedono che il Datore di Lavoro individui potenziali sorgenti di rilascio del microrganismo negli ambienti lavorativi e nelle specifiche attività che possono comportare un rischio di esposizione a Legionella spp. e adotti, in relazione ai rischi accertati, le misure protettive e preventive di cui al presente titolo, adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative.
In particolare, con riferimento al comparto impiantistico, il Datore di Lavoro deve valutare la presenza di potenziali pericoli per i lavoratori, dovuti alla presenza di impianti e apparecchiature (impianti di distribuzione acqua, serbatoi d’accumulo, impianti di raffreddamento a torri evaporative/ condensatori, impianti di irrigazione, impianti di umidificazione, ecc.) in cui sono presenti fattori ambientali (acqua stagnante, sporcizia, biofilm, ecc.) che favoriscano la proliferazione batterica. Sugli impianti delle proprie strutture, come ad esempio gli uffici e i magazzini, ai fini della valutazione dei rischi, devono essere attuate le attività di valutazione tecnicoanalitica, mentre, ai fini della prevenzione e controllo, devono essere programmati interventi di manutenzione, decalcificazione e disinfezione di serbatoi, soffioni, filtri e sistemi di disinfezione dell’acqua.
Per quanto riguarda le attività di installazione e manutenzione su impianti dei clienti, il Datore di Lavoro deve attuare interventi finalizzati a ridurre al più basso livello possibile la contaminazione microbiologica, ambientale e, conseguentemente, l’entità dell’esposizione ad aerosol potenzialmente infettanti, come ad esempio:
• effettuare una valutazione preventiva degli ambienti/ impianti oggetto delle lavorazioni anche tramite questionari, come ad esempio la scheda di valutazione
“ALLEGATO 12: LISTA DI CONTROLLO PER IL SOPRALLUOGO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI” in allegato alle linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi;
• informare e formare i lavoratori;
• mettere a disposizione DPI;
• stabilire istruzioni operative di prevenzione e riduzione del rischio prevedendo attività di facile e immediata attuazione, come ad esempio ricercare il maggior ricambio d’aria possibile aprendo porte e finestre; effettuare abbondanti flussaggi, soprattutto dai terminali meno utilizzati; evitare la produzione di aerosol; utilizzare DPI usa e getta. Per la valutazione dei rischi specifici e la redazione delle relazioni tecniche, il consiglio è comunque quello di rivolgersi a consulenti specializzati che potranno anche valutare e supportare le eventuali attività di mitigazione del rischio, nel caso in cui i risultati evidenzino delle criticità.
Far crescere la propria squadra, con un approccio di condivisione e di dialogo continuo, è la strada giusta per raggiungere i propri obiettivi aziendali
Qualunque sia il business che porti avanti, oggi c’è un vantaggio competitivo che devi fare tuo: il gruppo! Significa che devi agire con un gruppo di persone a te vicino: che siano due o duecento persone conta relativamente. L’importante è che le persone diventino una squadra che punta ad un obiettivo comune. La complessità si vince con le risorse. Risorse di diverso tipo e certamente risorse umane.
Per dirla semplice: le persone. Meglio ancora: una squadra. Se vuoi darti le giuste motivazioni allora puoi dire: la tua squadra!
Suona meglio così, giusto? Avere una squadra nella nuova era del business è fondamentale. Sai, ti dico una cosa importante: il numero delle persone di un team conta relativamente. Ciò che genera veramente un risultato è la qualità delle risorse umane. Quello che rende una squadra efficace è la motivazione, ovvero i motivi per agire.
Questi motivi devono essere di diverso tipo perché ognuno ha bisogno dei suoi e devono avere in comune qualcosa che si chiama “obiettivo aziendale”.
Sai che mentre leggi questo articolo ci sono aziende, piccole medie e grandi, che mancano di avere un obiettivo chiaro?
Oppure lo hanno definito ma hanno evitato di dirlo a tutti i collaboratori. E così ognuno segue un suo obiettivo più o meno giusto, più o meno efficace.
E immagina ora di essere nelle scarpe di un cliente e di osservare queste ultime aziende. Cosa vedrà? Magari vedrà un titolare che gli parla della qualità e di come questo aspetto è fondamentale. E poi forse vedrà un collaboratore di questa azienda che effettua un sopralluogo e che agisce in modo frettoloso e caotico e presta poca attenzione a un dialogo positivo e alla giusta qualità propagandata. Coerenza. È questa una delle parole fondamentali del marketing efficace. Una parola decisiva perché fa doppio nodo con un’altra parola: fiducia. Il cliente deve provare fiducia per poter effettuare un acquisto. Per questo motivo, se tu riesci a comunicare in modo efficace a tutta la tua squadra l’obiettivo aziendale, allora metti le basi affinché la tua azienda esprima coerenza nei confronti del cliente. Questo è un messaggio che devi alimentare ogni giorno perché diventi solido e rimanga nella memoria di ogni persona della tua azienda.
E quali sono le caratteristiche di un obiettivo aziendale efficace? Te ne dico alcune decisive. Innanzitutto deve essere specifico. Dire “vogliamo aumentare il fatturato rispetto all’anno scorso” è vago. Dentro di sé ha un intento positivo e proprio per questo ha bisogno di specificità, affinché si concretizzino le giuste azioni. Dire “raggiungeremo il fatturato di € 1,5 Milioni” è specifico. Certo ha bisogni di azioni per concretizzarlo ma almeno si parte da un obiettivo chiaro. Inoltre un buon obiettivo deve essere collocato nel tempo. Ad esempio: “raggiungeremo il fatturato di € 1,5 milioni al 31/12 del prossimo anno. E i passaggi intermedi saranno: al 31/03 saremo a € 300.000, al 30/06 saremo a € 780.000 e al 30/09 saremo a € 1,2 milioni.” Vedete come la visione di questo obiettivo diventa più nitida? E in automatico vi porta a fare analisi precise per ogni trimestre e farvi domande sane quali: “come devo agire per raggiungere questi obiettivi intermedi?”.
Da una semplice domanda come questa emergono altri elementi importanti. Ad esempio potreste decidere di raggiungere quei fatturati puntando su un numero di clienti più basso rispetto allo scorso anno ma con prodotti e servizi di maggiore qualità, prezzo e margine. Questi utili ragionamenti emergono proprio perché avete dato specificità al vostro obiettivo, cioè lo avete scomposto in passaggi più piccoli e meglio analizzabili. Una sorta di microscopio che
guarda in profondità. Questa tecnica si chiama anche scomposizione in sotto-obiettivi e può essere usata anche nella gestione del personale.
Vi indico come.
Se ad esempio un collaboratore si trova in difficoltà e vi porta il quadro della situazione, è molto probabile che vi descriva il tutto come una grande complessità che è proprio come la sta vivendo ed è proprio il motivo per cui è bloccato. La soluzione è scomporre quella situazione complessa in tutte le sue sotto-parti proprio per ridurne il livello di difficoltà e renderne più semplice la gestione.
Può essere che d’istinto vi venga voglia di farlo direttamente voi ma in questo modo togliete al collaboratore l’opportunità di crescere ed evolvere o, perlomeno, tale crescita potrebbe limitarsi. Ecco perché occorre fare in modo che la soluzione la trovi il collaboratore e che voi svolgiate la funzione di facilitare il tutto e indicare la direzione giusta. Ad esempio, immaginate che una mattina il vostro collaboratore arrivi e vi dica: “sono veramente in difficoltà con la situazione al cantiere, non sono state rispettate le indicazioni e l’installazione si sta svolgendo in un altro modo. E poi ho paura che con i tempi non ci stiamo più dentro. Che faccio?”.
Può darsi che il tutto generi anche a voi un po’ di agitazione e ciò è anche legittimo. Ok, trasformate questa agitazione in energia e gestite subito al meglio la situazione. Aiutate quindi il vostro collaboratore a scomporre il problema in sotto-parti, ad esempio dicendogli: “Ok, dividimi subito la situazione nelle sue diverse fasi, dai.. inizia dalla fase di progettazione, poi quella di installazione e poi parliamo dei tempi.” Così è già più chiaro e significa guidare, in modo efficace, verso la soluzione, cioè attivare o riattivare le persone della propria azienda.
Vedrete difatti che il vostro collaboratore così orientato vi darà molte informazioni per ogni fase (o sotto-parte) e voi potrete indirizzarlo nelle migliori azioni risolutive. Dopo il dialogo, la vostra risorsa umana sarà maggiormente lucida e nelle successive situazioni tenderà ad utilizzare il metodo che lo avete aiutato ad imparare.
Lavorare in squadra, sempre!
È questa una delle ricchezze di un gruppo. Trasmettere agli altri la vostra esperienza e le vostre capacità e soprattutto facilitare la diffusione di queste competenze anche tra i collaboratori stessi. Come farlo?
Anche creando dei momenti specifici, almeno una volta al mese, in cui ognuno indicherà come ha risolto il problema più complesso che ha avuto, indicando chiaramente la soluzione che ha trovato. Così si diffonde una cultura votata alle competenze e le persone parleranno più volentieri dei problemi perché il fine sarà anche e soprattutto parlare delle soluzioni. E questo stimola un dialogo e insegna alle persone che è parlandone che le complessità si gestiscono. E mette anche il focus sulle capacità delle persone e questo è di per sé già motivante.
Per questo con una squadra vinci prima!
Grazie a un progetto pilota di BDR Thermea in 12 case olandesi verranno installate caldaie 100% a idrogeno
IIl Gruppo BDR Thermea, leader nella produzione di soluzioni intelligenti per il riscaldamento e la climatizzazione, ha lanciato un progetto pilota, primo al mondo, che prevede in 12 case abitate l’utilizzo di caldaie funzionanti 100% idrogeno
immesso nella rete di gas naturale esistente.
Un progetto pilota della durata di 3 anni
Il progetto pilota è stato avviato nella città di Lochem, nell’Olanda orientale. Le case unifamiliari, tutte costruite intorno al 1900, sono state dotate di una caldaia che brucia
idrogeno puro a zero emissioni di carbonio. L’idrogeno verrà immesso nella rete del gas esistente in una zona industriale adiacente. È la prima volta che il riscaldamento a idrogeno viene testato su questa scala in tutto il mondo.
Grazie ad una collaborazione tra BDR Thermea e l’operatore di rete Alliander, il progetto pilota
durerà tre anni, garantendo test approfonditi nel periodo invernale, quando la domanda di calore raggiunge i massimi livelli. Le case sono state volutamente scelte quali edifici residenziali storici, tenendo conto delle restrizioni alle modifiche che possono essere apportate in virtù del loro status di patrimonio culturale.
“Il riscaldamento degli edifici e dell’acqua contribuisce in modo significativo all’utilizzo di energia e alle emissioni di CO2: il riscaldamento degli ambienti rappresenta il 63,6% del consumo energetico residenziale dell’UE mentre la produzione di acqua calda sanitaria figura il 14,8%. La decarbonizzazione degli edifici è quindi un imperativo urgente e l’idrogeno è una delle tecnologie chiave per farlo, insieme alle pompe di calore completamente elettriche e alle soluzioni ibride che abbinano le pompe di calore alle caldaie a gas”, afferma Bertrand Schmitt, CEO del Gruppo BDR Thermea.
“Questo test pilota segna una
nuova pietra miliare nel percorso pionieristico che abbiamo intrapreso già da diversi anni utilizzando l’idrogeno quale vettore per la transizione energetica” dichiara Alberto Favero, Direttore Generale di Baxi SpA, “e rappresenta un’ulteriore conferma dell’intensa
attività per la decarbonizzazione che stiamo portando avanti sia come Gruppo che come azienda”.
Una recente ricerca commissionata dall’EHI (associazione europea che riunisce le maggiori industrie e associazioni del riscaldamento) e pubblicata dalla società di consulenza Guidehouse mostra che un mix di tecnologie di riscaldamento è il modo più rapido per ridurre i consumi di gas naturale del 45% nel 2030.
Le pompe di calore svolgono un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione del riscaldamento e sono perfette per le nuove costruzioni e case ben isolate. Le soluzioni ibride possono ridurre rapidamente le emissioni di carbonio negli edifici esistenti meno isolati, riducendo il consumo di gas fino al 70%. Col tempo, il consumo di gas rimanente può essere ridotto utilizzando gas rinnovabili, come l’idrogeno verde.
Viessmann, azienda leader nel settore della produzione di sistemi energetici intelligenti e sostenibili per il riscaldamento, la climatizzazione e la produzione di energia attraverso il fotovoltaico, annuncia per il secondo anno consecutivo la sua partnership con il Giro d’Italia. Durante l’evento, che si svolgerà dal 6 al 28 maggio, l’azienda, assieme al suo iconico truck in cui sarà presente il team Viessmann con i propri prodotti, seguirà da vicino la competizione dei 176 corridori che parteciperanno alla 106esima edizione del Giro, che prenderà il via dalla splendida località balneare abruzzese di Fossacesia Marina, lungo la famosa costa dei Trabocchi, per poi concludersi con la tappa finale a Roma. Anche quest’anno, durante l’evento Viessmann proporrà la sua iniziativa ViMove. Grazie a ViMove, non soltanto tutti potranno pedalare e sentirsi protagonisti del Giro, ma potranno contribuire fattivamente anche all’importante progetto internazionale di riforestazione “firmato” Viessmann: più ci si allena, più alberi verranno piantati. Oltre allo sport, anche tanto divertimento: per il secondo anno consecutivo, la carovana targata Viessmann sarà presente a ogni tappa per intrattenere i partecipanti in attesa dell’arrivo del Giro.
Riello START, la caldaia murale a gas a condensazione lanciata nel 2021, è stata recentemente nominata “Miglior Acquisto” da Altroconsumo, la più grande organizzazione indipendente di tutela dei consumatori in Italia, in un test di comparazione con altre 17 caldaie a condensazione dei principali produttori pubblicato lo scorso ottobre 2022 sul sito www.altroconsumo.it. Il modello oggetto del test ha ottenuto apprezzamento per l’efficienza e le prestazioni elevate a tutti i livelli, il comfort sanitario ottimale, le basse emissioni e il consumo ridotto di energia elettrica. Tra i 17 modelli testati, l’efficienza di START è stata valutata ai massimi livelli in ogni condizione: a carico parziale, a carico totale e in modalità estiva, cioè considerando la sola produzione di acqua calda sanitaria, senza riscaldamento. Oltre a offrire prestazioni elevate, lo scambiatore di calore sanitario, ottimizzato e prodotto da Riello, offre un grande comfort grazie alla maggiore stabilità della temperatura e alla riduzione dei tempi di attesa per l’acqua calda.
Per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, Daikin, la multinazionale giapponese leader mondiale nei sistemi di climatizzazione, riscaldamento e purificazione dell’aria, consolida il proprio impegno nel campo della formazione tecnico professionale con questo progetto destinato agli studenti degli Istituti Professionali e Tecnici. Infatti Daikin Academy prosegue anche nel 2023: già in passato ha visto la collaborazione con otto scuole dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di oltre 500 studenti coinvolti.
Collaborazione tra aziende e istituti scolastici Daikin Academy mira a sviluppare nuove sinergie nel campo della formazione tecnico professionale, con l’obiettivo di stimolare il rinnovamento e l’adeguamento della scuola alle esigenze delle imprese. L’obiettivo di Daikin Academy è, infatti, quello di offrire agli studenti delle scuole aderenti al programma, la possibilità di accedere a una formazione di settore completa, sia teorica che pratica, particolarmente incentrata anche sui temi del risparmio energetico e rispetto dell’ambiente.
“Siamo orgogliosi di poter investire in progetti di formazione per i giovani, con l’obiettivo di determinare un modello positivo d’impresa che dia una risposta al divario tra offerta formativa e competenze professionali richieste oggi dal mercato del lavoro – ha dichiarato Geert Vos, Presidente e Amministratore Delegato di Daikin Italy (in foto).
“Il progetto Daikin Academy nasce in collaborazione con gli istituti superiori nell’ottica di una sinergia che possa supportare concretamente gli studenti nel loro prossimo percorso lavorativo, scoprendo e toccando con mano una realtà sicuramente sfidante e internazionale quale quella di una multinazionale.”
In Italia si nota un forte mismatch per quanto riguarda l’istruzione e la formazione professionale. Spesso, infatti, gli studenti lamentano un divario tra quelle che sono le necessità del mercato del lavoro e le competenze offerte dal percorso di studi. Questo scarto riguarda in particolare le figure di operatori meccanici, operatori edili/elettrici, quelli della logistica e dei servizi di vendita, per i quali l’offerta formativa complessiva soddisfa meno del 70% delle richieste del mercato del lavoro (Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior).
La struttura del corso
La struttura del corso, primo nel suo genere in tutta Italia, è stata
peraltro particolarmente apprezzata da docenti e studenti che hanno più volte sottolineato l’importanza di entrare in contatto e di avere come docenti esperti del settore. Questo, infatti, favorisce ulteriormente la conoscenza diretta della tecnologia e delle norme che guidano l’innovazione portata avanti da Daikin con i suoi prodotti, permettendo agli alunni di essere in futuro professionisti maggiormente preparati di fronte alle diverse richieste da parte dei consumatori. Il percorso formativo è fortemente orientato al confronto costante con il gruppo e i docenti, oltre che all’importanza del team building, una soft skill sempre più centrale negli ambienti di lavoro. Il team formativo di Daikin, a disposizione degli studenti, è composto da diverse figure specializzate: è infatti previsto il coinvolgimento del Dipartimento Tecnico e dei Dipartimenti di pre-vendita di aria condizionata e riscaldamento per la formazione degli studenti, in modo da offrire loro la conoscenza delle caratteristiche dell’intera gamma di prodotti Daikin e delle loro applicazioni, delle dinamiche di assistenza e degli aspetti installativi e manutentivi.
“Tra le prossime sfide della scuola italiana c’è sicuramente quella di supportare maggiormente l’inserimento nel mondo del lavoro dei propri studenti. Quest’obiettivo si può raggiungere anche attraverso una maggior collaborazione con imprese e aziende che possono mettere a disposizione degli studenti le loro competenze teoriche e pratiche. In tal senso, Daikin Academy è un esempio virtuoso e concreto di un’azienda che realmente sta investendo sui giovani, permettendo loro di entrare in contatto con una realtà internazionale di primo piano” sottolinea Fabio Orazietti, Prof. della scuola I.I.S. Bramante, che per primo ha lanciato il progetto Daikin Academy insieme alla multinazionale giapponese.
Le scuole coinvolte
Daikin Academy, attivo da marzo 2021, ha visto la partecipazione di più di 500 studenti. Le sei scuole coinvolte nel progetto, ad oggi, sono l’IPSIA Sisto V di Roma, l’IPSIA G.L. Bernini di Napoli, l’IPSIA G. Marconi di Prato, l’IPSIA Pesenti di Bergamo, l’ITIS Archimede di Catania, e l’AFOL Metropolitana di Milano. Inoltre, al termine dell’edizione passata del 2022, quattro ragazzi sono stati assunti per una prima esperienza professionale di stage, due dai centri assistenza Daikin e due da aziende clienti.
CAREL rientra tra le aziende più attente al clima, secondo la classifica 2023 stilata da Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista, azienda specializzata in ricerche di mercato ranking e analisi di dati aziendali. L’elenco pubblicato lo scorso 26 gennaio 2023 riporta la lista delle 130 imprese italiane che hanno ridotto maggiormente il rapporto tra le loro emissioni di CO 2 e fatturato. CAREL compare al 29esimo posto della classifica generale, seconda tra le aziende che si occupano di prodotti e componenti industriali, solo dopo la lombarda Gefran.
L’analisi riguarda il tasso di riduzione dell’intensità delle emissioni tra il 2019 e il 2021 di 550 aziende attive nel Paese, selezionate in base al fatturato o alla quotazione nella borsa italiana. Sono stati valutati i consumi di CO 2 , suddivisi in emissioni dirette, come ad esempio l’uso di combustibili per il riscaldamento e per il parco auto e gas refrigeranti, e indirette, che derivano dalla generazione di elettricità acquistata, riscaldamento, raffreddamento e vapore.
Scegliere la qualità dei sistemi REHAU conviene sotto ogni punto di vista: anche per il 2023, infatti, l’azienda leader nello sviluppo di soluzioni innovative per il settore idrotermosanitario rinnova l’operazione a premi REHAU FOR YOU, consentendo ai professionisti che acquistano REHAU di accumulare punti e scegliere tra tanti nuovi premi a catalogo. L’apprezzato programma di fedeltà, che rientra tra i servizi ad alto valore aggiunto studiati per supportare la clientela, permetterà inoltre ai partecipanti di accedere al Quality Club 4.0, beneficiando degli esclusivi vantaggi riservati agli Special Partner REHAU Silver e Gold. Per aderire all’operazione e iniziare la raccolta punti, gli installatori interessati dovranno semplicemente registrarsi o accedere alla propria area riservata sul sito www.rehauforyou.it e caricare le fatture d’acquisto di qualsiasi prodotto del settore idrotermosanitario a marchio REHAU effettuate a partire dal 1° gennaio 2023, rispettando le tempistiche indicate nel regolamento. I professionisti potranno accumulare punti fino al 30 novembre 2023 per aggiudicarsi il proprio premio preferito, scegliendo tra le categorie Fai da Te, Tecnologia/Office, Mondo Apple, Smart Home, Tempo libero, Viaggi e una selezione riservata ai soli Special Partner REHAU.
GF Piping Systems si impegna a individuare applicazioni per i suoi prodotti e le sue soluzioni lungo l’intera catena del valore dell’idrogeno, per aumentare il potenziale sostenibile delle tecnologie dell’idrogeno. I sistemi di tubazioni polimeriche di alta qualità e prive di ioni sono necessari lungo l’intera catena del valore dell’idrogeno per trasportare in modo sicuro e affidabile diversi fluidi per il trattamento delle acque, gli elettrolizzatori, i sistemi di celle a combustibile, lo stoccaggio ad alta pressione e la distribuzione di H2. In qualità di membro attivo dell’associazione europea nel segmento dell’idrogeno, l’azienda darà forma al futuro della “carbon neutrality” e favorirà lo sviluppo della transizione energetica. “Siamo impegnati a contribuire alla crescita dell’industria dell’idrogeno con i nostri sistemi di tubazioni all’avanguardia per il trasporto sicuro e sostenibile di liquidi e gas lungo l’intera catena del valore dell’H2. Pertanto, non vediamo l’ora di confrontarci e interagire con i membri di Hydrogen Europe per creare connessioni per la vita”, afferma Rachel Bros De Puechredon, Senior Business Development Manager per il segmento di mercato dell’idrogeno di GF Piping Systems. Hydrogen Europe, con oltre 400 membri, tra cui più di 25 regioni dell’UE e 30 associazioni nazionali, è la principale associazione europea che incoraggia le politiche e le iniziative nazionali e internazionali che rafforzano il pieno sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno europee e globali e dei mercati dell’idrogeno pulito. L’organizzazione mira a promuovere la “carbon neutrality” globale promuovendo l’industria europea dell’idrogeno.
Danfoss ha ufficialmente finalizzato l’acquisizione di BOCK GmbH, leader mondiale nei compressori a CO2 e a basso GWP utilizzati nelle applicazioni di refrigerazione e riscaldamento, un accordo annunciato per la prima volta alla fine dell’anno scorso. Il completamento dell’acquisizione rafforza la posizione di Danfoss come fornitore preferito di soluzioni di refrigerazione e riscaldamento più green. L’annuncio è stato fatto in concomitanza con la comunicazione da parte di Danfoss di ottimi risultati per il 2022, che dimostrano l’enorme potenziale di crescita dei prodotti e delle soluzioni che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi climatici globali e regionali. L’unione di questi due forti marchi aggiunge i 90 anni di innovazione dei compressori di BOCK ai decenni di Danfoss come leader di soluzioni complete. La tecnologia best-in-class di BOCK rappresenta il connubio naturale per il portafoglio di compressori esistente di Danfoss e permetterà di accelerare la decarbonizzazione con soluzioni di refrigerazione e riscaldamento ecosostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico. Il team di 400 esperti e specialisti di BOCK sono entrati a far parte
SIMA, la Società Italiana di Medicina Ambientale, consiglia i prodotti VORTICE per la qualità e salubrità dell’aria derivanti dal loro utilizzo. A fregiarsi del prestigioso riconoscimento sono le VMC residenziali, nella tradizionale versione sensibile come nella nuova variante entalpica H, nonché i modelli IoT, controllabili da remoto mediante App. Analogamente consigliati sono i nuovi VORT HR 450 AVEL BOX H e VORT HR 1200 FLAT, VMC specificamente concepite per ventilare le aule scolastiche, caratterizzate da elevati standard di efficienza e da ridotte emissioni sonore, di facile impiego (il flusso d’aria di rinnovo si adegua automaticamente in base alla concentrazione di CO 2) e di rapida installazione (non è richiesta la tracciatura di complesse reti di tubazioni).
The Chemours Company (“Chemours”) (NYSE: CC), azienda chimica multinazionale leader di mercato nelle tecnologie del titanio, nelle soluzioni termiche e specializzate e nei materiali ad alte prestazioni, ha annunciato all’AHR Expo 2023 (Atlanta, Stati Uniti) il suo piano di sviluppo per le soluzioni di gestione termica di prossima generazione. Questo piano, attualmente in corso, è costituito da tre orizzonti che includono l’adozione di prodotti commerciali, la collaborazione per lo sviluppo di nuove miscele e lo sviluppo di prodotti di nuova generazione. Il primo orizzonte, l’adozione di prodotti disponibili sul mercato, include l’impegno dell’azienda a continuare a sostenere l’adozione delle sue attuali gamme prodotti, tra cui quelli con potenziale di riduzione dell’ozono (ODP) uguale a zero e a ridotto potenziale di riscaldamento globale (GWP), che offrono l’equilibrio ottimale tra prestazioni, sostenibilità e costi, e sono classificati come refrigeranti a bassa infiammabilità (A2L).Il secondo orizzonte si concentra sulle collaborazioni per identificare le miscele a ridotto GWP per indirizzare le future evoluzioni normative e per supportare il già solido portafoglio di prodotti a bassissimo GWP di Chemours come Opteon™ YF. Basandosi sul profilo di prestazioni, sicurezza e sostenibilità del suo portafoglio Opteon™, il terzo orizzonte è orientato allo sviluppo di soluzioni di gestione termica di prossima generazione. L’aspettativa di Chemours è che questa nuova tecnologia di prodotti fluorurati bilanci le proprietà critiche, dal GWP all’infiammabilità e dal profilo di degradazione alle prestazioni, per soddisfare le esigenze dei clienti in un contesto normativo in evoluzione. È intenzione dell’azienda di avere a disposizione queste soluzioni innovative e sostenibili per qualificazione con i propri clienti già dal 2025.
Frascold – leading player nello sviluppo, produzione e commercializzazione di compressori semi-ermetici a servizio dell’industria della refrigerazione e del condizionamento dell’aria – ha rinnovato la sua partecipazione a Euroshop 2023, la più grande manifestazione rivolta al Retail che ogni tre anni coinvolge i professionisti del settore. In scena a Düsseldorf dal 26 febbraio al 2 marzo, la fiera rappresenta un hotspot mondiale, dove scoprire i progetti innovativi e le ultime tendenze tecnologiche. Un evento di prestigio durante il quale lo stand di Frascold (Pad. 15, stand A39) si è reso interprete di una refrigerazione commerciale e industriale che abbraccia sempre più la sostenibilità, senza rinunciare alle prestazioni.
“Quest’anno, il focus sarà inerente ai refrigeranti naturali, nei loro diversi ambiti applicativi: dalla produzione degli alimenti e il loro stoccaggio con la CO2, fino alla loro conservazione nel Retail mediante gli idrocarburi. Protagoniste saranno le gamme TK e SK3, rispettivamente per applicazione a CO2 transcritico e subcritico, accompagnate dalla famiglia di compressori a pistoni ATEX, studiata per rendere sicuro l’utilizzo degli HC. Durante la cinque giorni, gli esperti del nostro team accoglieranno i visitatori e saranno disponibili a condividere il loro know-how e la loro expertise.” – ha commentato Livio Calabrese, Sales Director di Frascold – “Secondo recenti studi, infatti, il 2022 ha confermato una refrigerazione connotata da una crescente richiesta di soluzioni a basso GWP. Un trend determinato da molteplici fattori, tra cui normative internazionali come la rinomata regolamentazione F-Gas, punto di riferimento per la transizione dagli HFC verso opzioni ecocompatibili. Concorre all’incremento di alternative naturali anche l’implementazione di strategie di gestione energetica dei punti vendita. Queste spesso includono retrofit di impianti obsoleti con nuove apparecchiature ad alte performance, progettate con componenti in grado di assicurare una minor carbon footprint.”
Frascold valorizza la CO2
A guidare l’evoluzione verso una refrigerazione naturale è l’Europa, dove l’uso della CO2 aumenta ad un ritmo sostenuto. Secondo i dati raccolti da ATMOsphere, a settembre 2022, l’Europa conta un totale di 55.000 punti vendita a CO2 transcritico, nonché il 18,4% del mercato del food retail, mentre il settore industriale registra 2.000 installazioni circa, con una domanda di impianti di grandi dimensioni in crescita. Un risultato conseguito anche grazie allo sviluppo di tecnologie e componenti in grado di rendere la CO2 performante in ogni condizione climatica. In tale scenario, Frascold ha esposto la sua gamma di soluzioni per sistemi CO2 transcritici e subcritici, sviluppata per un’efficiente catena del freddo, a partire dalla logi-
stica del freddo. Per la prima tipologia di applicazione, in occasione di Euroshop 2023, i riflettori sono stati puntati sull’ultimo arrivato della famiglia TK, lo Z-TK. Un compressore a pistoni semi-ermetico ideale per centri di distribuzione e di stoccaggio, ipermercati e grocery store, in grado di raggiungere una portata volumetrica di 38 m3/h. Lo Z-TK è progettato per limitare al minimo le perdite, garantendo al contempo un’adeguata protezione e lubrificazione di tutte le parti in movimento, per un’operatività continua. Uno smooth running conseguito altresì attraverso una riduzione delle pulsazioni, a favore di una massima silenziosità e affidabilità nel tempo. In aggiunta, grazie al controllo di capacità meccanico, è possibile utilizzare il componente anche in presenza di stringenti requisiti di compatibilità elettromagnetica.
Idrocarburi e atex aprono a nuove opportunità Insieme alla CO2, anche gli idrocarburi vanno via via confermandosi come possibili sostituti degli HFC nella GDO, in particolare a seguito della revisione dello standard di sicurezza IEC 60335-2-89. Quest’ultima consiste nell’aumento della carica massima ammessa negli arredi a gruppo incorporato da 150gr a 500gr. Un upgrade che apre a nuovi scenari: si stima, infatti, che nel 2025 gli HC rappresenteranno l’83% del segmento della refrigerazione, in tutte le sue declinazioni. Il loro potere non clima-alterante (ODS nullo e GWP inferiore a 5), coniugato alle loro proprietà termodinamiche, li rendono equiparabili, o in alcuni casi migliori, rispetto alle opzioni sintetiche. Con la sua comprovata esperienza e conoscenza tecnica degli idrocarburi, Frascold scende in campo per affiancare i Retailer con la sua gamma di compressori a pistoni ATEX che, come anticipato dal nome, sono certificati per essere utilizzati in zone classificate a rischio esplosione. Una famiglia concepita sotto il segno dell’affidabilità, che contribuisce al contempo alla freschezza dei prodotti in presentazione. Nel dettaglio, è stato presentato il modello W, con una portata volumetrica di 228 m3/h e un motore di 70 HP. La soluzione si contraddistingue per la sua rivoluzionaria testa RSH, ossia un sistema di modulazione della capacità brevettato da Frascold al fine di ottimizzare la progettazione del sistema frigorifero attraverso il bloccaggio dell’aspirazione delle testate e all’uso di inverter. Un elemento vantaggioso sia in termini di consumi energetici che di sicurezza, anche grazie ai numerosi test sulle performance effettuati direttamente in laboratorio. Infine, il suo design riduce al minimo lo spazio necessario per l’installazione, consentendo un’ampia flessibilità d’impiego.
PIEMONTE
AT NIZZA MONFERRATO NUOVA BB S.r.l. Piazza Giuseppe Garibaldi, 55 - 14049 - Tel. 0144 79492
AL CASALE MONFERRATO DOMOGAS s.a.s. di Cavalli Elisabetta e C.
BI GAGLIANICO S.I.R.A. S.r.l.
CN MADONNA DELL’OLMO IDROTERM S.r.l.
TO CALUSO Società Italo Francese S.r.l.
TO CHIERI AQUATERM PST S.r.l.
Via Turcotti, 6/8 Z.I. - 15033 - Tel. 0142 77225
Via Matteotti, 66/68 - 13894 - Tel. 015 541653
Via Canonico F. V. Rossi, 15 - 12100 - Tel. 0171 410500
Via Marconi, 107 - 10014 - Tel. 011 9832384
Strada Fontaneto, 40-42 - 10023 - Tel. 011 9422006
TO SETTIMO TORINESE ASTON S.p.A. Strada Cebrosa, 102 - 10036 - Tel. 011 8022020
TO CIRIE’ B.P. TERMOSANITARI S.r.l.
Via Taneschie, 14 - 10073 - Tel. 011 9208975
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TO TORINO UGROTE S.p.A.
Via Giacomo Medici, 112 - 10145 - Tel. 011 740976 - 011 7711727
TO TORINO SIRT S.r.l. C.so Verona, 7 - 10152 - Tel. 011 2489914
VALLE D’AOSTA
AO AYMAVILLES I.T.S. JERUSEL GIDIO S.r.l. Frazione Folliex, 26 - 11010 - Tel. 335 7062115
LIGURIA
GE RAPALLO AFIG G. CLERICI S.p.A. Via Laggiaro, 32 - 16035 - Tel. 0185 234832
GE CHIAVARI S.I.R.E.A. di REPETTO A. & C. S.r.l.
GE GENOVA FRATELLI VILLA S.r.l.
GE GENOVA D’AMORE & LUNARDI S.p.A.
GE GENOVA PATTONO S.r.l.
GE GENOVA - PEGLI FABBRICAZIONI IDRAULICHE S.p.A.
IM SANREMO BIESSE DI CORRADINI S.r.l.
SV ALBENGA IRIS IDROTERM S.r.l.
SV CISANO SUL NEVA ANDREETTO S.r.l.
LOMBARDIA
BG ALBINO EREDI PIANTONI S.r.l.
BG PRESEZZO SORELLE CHIESA di Mazzoleni S.p.A.
BG ROGNO FARDELLI ERNESTO & C. s.a.s.
BS BORGOSATOLLO GRUPPO A.D. S.p.A.
BS BRESCIA AFIS G. CLERICI S.p.A.
BS COLOGNE ACQUATICA S.p.A.
BS DESENZANO DEL GARDA VISCONTI CARLO e GIUSEPPE & C. s.n.c.
BS RONCADELLE IDROTERMICA FARINA S.r.l.
LC CALCO PRESSIANI S.r.l.
Via G. Bontà, 95 - 16043 - Tel. 0185 310231
Via Barabino, 15 R - 16129 - Tel. 010 592095
Passo Ponte Carrega, 48 R - 16141 - Tel. 010 8355474
Via Filippo Casoni, 46 R - 16143 - Tel. 010 511741
Via Multedo Di Pegli, 4 - 16155 - Tel. 010 61731
Via Armea, 148 - 18038 - Tel. 0184 514092
Regione Bagnoli, 40a/1 - 17031 - Tel. 0182 555898
Via Benessea, 15 - 17035 - Tel. 0182 2595014
Via Sotto Provinciale, 1/4 - 24021 - Tel. 035 773405
Via Sarma, 12 - 24030 - Tel. 035 617068
Via Rondinera, 49/A - 24060 - Tel. 035 977122
Via Molino Vecchio, 165 - 25010 - Tel. 030 2501375
Via Industriale, 28 - 25126 - Tel. 030 315461
Via Rodi, 1 C/D - 25033 - Tel. 030 7156161
“Via Adige, 22 - 25015 - Tel. 030 9991100 - 030 9991101
Via Mandolossa, 59/63 - 25030 - 030-3732350
Via 11 Settembre, 10 - 23885 - Tel. 039 9911936
LC VERDERIO TIDIZERO di Trombini Gabriele - Impresa Individuale Via Antonio Gramsci 6/B - 23879 - 039 9281418
LO SAN MARTINO IN STRADA GUARNIERI S.r.l.
MI CINISELLO BALSAMO MIAR S.r.l.
MI MILANO ANGAISA
MI MILANO IDRORICAMBI S.r.l.
MI MILANO GRUPPOBEA S.p.A.
Via Gandhi, 5 - 26817 - 0371-476216
Via Monfalcone, 15 - 20092 - Tel. 02 6184118
Via G. Pellizza da Volpedo, 8 - 20149 - Tel. 02 43990459
Corso San Gottardo, 15 - 20136 - Tel. 02 58101357
Via Vincenzo Toffetti, 31 - 20139 - Tel. 02 573731
MI MILANO SO.CO.MA.S. Società Commerciale Materiali Sanitari S.p.A. Via G. Ripamonti, 402 - 20141 - Tel. 02 55213447
MN PORTO MANTOVANO IDRACO S.r.l. (Gruppo Comini)
MB BELLUSCO COLOMBO IDRO S.p.A.
MB CESANO MADERNO COMFORT FORNITURE S.r.l.
VA BUSTO ARSIZIO ABBATTISTA S.p.A.
VA CASSANO MAGNAGO HYDRA S.r.l.
VA GALLARATE RAMPONI BIAGIO s.a.s. di Ramponi Luigi & C.
VENETO
PD MONTEGROTTO TERME HYDROSS TICO S.r.l.
TV FONTANELLE CLIMASERVICE S.p.A.
TV VEDELAGO NEST GROUP RETE
TV VEDELAGO COMMERCIALE SILE S.r.l.
Via Bachelet, 65 - 46047 - Tel. 0376 1897080
Via Adda, 50 - 20882 - Tel. 039 6021174
Via Po, 14 - 20811 - Tel. 0362 501197
Via Ciro Menotti, 1 - 21052 - Tel. 0331 338111
Via Bonicalza, 44 - 21012 - Tel. 347 2458092
Via Carlo Cattaneo, 16 - 21013 - Tel. 0331 795690
Viale Dell’artigianato Vic II N. 2 - 35036 - 049 795833
Via Roma, 152 - 31043 - Tel. 0422 809306
Via del Lavoro, 19 - 31050 - Tel. 0423 401991
Via Marconi, 104 - 31050 - Tel. 0423 401410
VE CHIOGGIA ZAMBONIN S.r.l.
VE JESOLO CATTO S.r.l.
VE PORTOGRUARO NOSELLA DANTE S.p.A.
VE SPINEA S.F.I.T.I. S.p.A.
VI BASSANO DEL GRAPPA E.T.V. MORELLO S.p.A.
VI NOVENTA VICENTINA GREGOLO S.r.l.
VI SCHIO MIAZZON S.r.l.
VI SCHIO ABC SOLUTIONS S.r.l.
VR CASELLE DI SOMMACAMPAGNA SVAI S.r.l.
VR NOGARA T.F.R. CLIMA PLUS S.r.l.
FRIULI-VENEZIA GIULIA
UD TAVAGNACCO TERMONOVA S.p.A. (Gruppo Comini)
TRENTINO-ALTO ADIGE
BZ BOLZANO BAUTECHNIK S.r.l.
BZ MARLENGO TORGGLER COMMERZ AG S.p.A.
BZ ORA SANITAER HEINZE S.r.l.
BZ SAN LORENZO DI SEBATO E. INNERHOFER S.p.A.
EMILIA-ROMAGNA
BO ALTEDO DELFINO Soc. Coop.
BO BOLOGNA COMMERCIALE S.A.C.I.R. S.r.l.
BO BOLOGNA F.P. S.p.A.
BO CALDERARA DI RENO MIRA S.r.l.
FC FORLI’ IDRO ZETA S.r.l.
Via P.E. Venturini, 139 - 30015 - Tel. 041 491400
Via Pierluigi Nervi, 18/20 - 30016 - Tel. 348 3612584
Via Pordenone “a”, 13 - 30026 - Tel. 0421 281511
Via Del Commercio, 22 - 30038 - Tel. 041 990255
Viale A. Moro, 80 - 36061 - Tel. 0424 568334
Via del Progresso, 15 - 36025 - Tel. 0444 787864
Via Emilia Romagna, 12 - 36015 - Tel. 0445 575075
Via Emilia Romagna, 12 - 36015 - 0445 575075
Via Dell’ Artigianato, 58 - 37066 - Tel. 045 8293294
Via Ecce Homo, 12 - 37054 - Tel. 044-2510541
Via Alpe Adria, 6 - 33010 - Tel. 0432 1437290
Via E. Fermi, 22 - 39100 - Tel. 0471 926111
Via Prati Nuovi, 9 - 39020 - Tel. 0473 282500
Via Lahn, 1 A/B - 39040 - Tel. 0471 097000
Via Brunico, 14/B - 39030 - Tel. 0474 470000
Via Del Lavoro, 25/A - 40051 - Tel. 051 6601280
Via Dei Lapidari, 17 - 40129 - Tel. 335 8089675
Via Caduti E Dispersi In Guerra, 3 - 40139 - Tel. 051 454261
Via Turrini, 1 - 40012 - Tel. 051 727329
Via Golfarelli, 64/66 - 47122 - Tel. 0543 802711
FC FORLI’ VISANI IDROSANITARI RISCALDAMENTO S.r.l. Via Balzella, 81/B - 47122 - Tel. 0543 796651
MO CARPI NUOVA SIRT S.r.l. Via Liguria, 47 - 41012 - Tel. 059 645900
MO MIRANDOLA IDROMARKET S.r.l. Via Statale Sud, 58 - 41037 - Tel. 0535 610490
MO VIGNOLA IDROSANITAS di Luccarini Gino S.r.l.
Via C. Battisti 3 - 41058 - Tel. 059 772128
RE CORREGGIO CARBONI S.p.A. Via Mandrio 1/B-3/A - 42015 - Tel. 0522 633211
PC PIACENZA SPAZIO S.p.A. Via Mentovati, 24 - 29122 - Tel. 0523 576311
RE REGGIO EMILIA BERTANI S.p.A.
TOSCANA
Via Daniele Da Torricella, 40 - 42122 - Tel. 0522 355511
FI FIRENZE TERMOMARKET S.r.l. Via Grosseto, 27 - 50142 - Tel. 055 7322214
FI SESTO FIORENTINO CHIESSI & FEDI S.p.A. Via Prov.le Lucchese ang. Via Torta - Loc. Osmannoro - 50019 - Tel. 335 7154020
GR GROSSETO SANSIRO S.r.l. Via Smeraldo 31/33 - 58100 - Tel. 0564 451228
LI LIVORNO CLIMAX S.r.l.
LU ALTOPASCIO C.L.L.A.T. S.p.A.
LU GUAMO-CAPANNORI IDROTIRRENA COMMERCIALE S.r.l.
LU MARINA DI PIETRASANTA SANITERMO S.r.l.
LU VIAREGGIO IDRO-CENTRO-BLOP S.r.l.
Via Fabio Filzi, 31 - 57122 - Tel. 0586 422284
Via Mammianese - Localita Fonte 18 - 55011 - Tel. 0583 244400
Via Di Vorno, 4 - 55060 - Tel. 0583 932450
Via Aurelia Sud Km. 363,900 - 55045 - Tel. 0584 23388
Via Aurelia Nord, 87/A - 55049 - Tel. 0584-45909
MS MONTIGNOSO DELLA ZOPPA TERMOSANITARI di Tani Luca Viale Marina, 122 - 54038 - Tel. 0585 349410
PI PONTEDERA COMMERCIAL-THERMO S.r.l
PO PRATO FIP S.r.l.
PO PRATO TERMOPRATO S.r.l. (Gruppo Comini)
UMBRIA
PG COLLESTRADA TICCHIONI S.r.l.
PG PERUGIA BECCHETTI S.p.A.
TR TERNI CO.M.I.T.E. S.r.l.
MARCHE
AN CAMERANO IMETER S.r.l. (Gruppo Comini)
AP SAN BENEDETTO DEL TRONTO LAFENICE S.r.l.
LAZIO
LT FORMIA F.LLI ZANGRILLO S.r.l.
RM GUIDONIA MONTECELIO NIGRELLI E NIGRELLI S.r.l.
RM ROMA COICO + 3 s.n.c.
RM ROMA IDROSIEL S.r.l.
Via Don Sturzo Z.I. La Bianca - 56025 - Tel. 0587 483150
Via Mantova, 38/40 - 59100 - Tel. 0574 69931
Via Filippo Strozzi, 46 - 59100 - Tel. 0574 61081
Via Della Valtiera, 81 - 06135 - Tel. 335 7359586
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Via Aspio Terme, 193 - 60021 - Tel. 335 6623811
Via Liberazione, 152 - 63074 - Tel. 320 4048364
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Via Palombarese, 83 - 00012 - Tel. 0774 366001
Via Trionfale, 9252-54-56-58 - 00135 - Tel. 06 3382306
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BA ALTAMURA CENTRO EDILE QUARTARELLA S.r.l. Via Matera Km. 2,980 - 70022 - Tel. 080 3165211
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Via Matino, 22 - 73057 - Tel. 0833-1623989
Via Mottola Km 2,200 Z.I. - 74015 - Tel. 080 4855122
Via Pio X I I, 35/37 - 74100 - Tel. 099 7361115
Via Appia C.Da Baronia - 74027 - Tel. 099-5900149
Via Della Chimica 3-5-6 - 85100 - Tel. 0971 57101
Via Pasteur, 42 - Zona Pip - 85024 - Tel. 0972-83045
CS CORIGLIANO ROSSANO MIELE M.A.S. S.r.l. Contrada Villaggio Frassa, Snc - 87064 - Tel. 0983 854898
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