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Tropea S è progettata all’insegna della tutela delle risorse idriche. Può utilizzare soltanto 4 litri d’acqua per un risciacquo completo. Per fare un semplice paragone con le cassette tradizionali con scarico da 9 litri, una famiglia di 4 persone può risparmiare fino a 72 litri al giorno: stiamo parlando, in un anno, di oltre 26.000 bottiglie d’acqua da 1 litro!
Scegliendo Tropea S, puoi installare Ariapur. Grazie all’aspirazione combinata dal vaso WC e dall’ambiente, cattivi odori e umidità non saranno più un problema!
n. 6 novembre/dicembre 2022 www.installatoreprofessionale.it
Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Lorenzo Epis | Consulente Tecnico Erika Seghetti | Coordinamento Editoriale installatoreprofessionale@quine.it
Collaboratori | Pasqualina Ciancio, Marusca Scotuzzi
Comitato Maurizio Lo Re, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Tecnico Diego Prati, Luca Alberto Piterà
Pubblicità Costantino Cialfi I Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086 Ilaria Tandoi | Ufficio traffico i.tandoi@lswr.it
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4 Regola dell’arte 4.0 Conoscenza, formazione e specializzazione. Una ricetta antica, a cui oggi si aggiunge un nuovo ingrediente: saper essere imprenditori di Lorenzo Epis
CHILLVENTA 2022 | VISTI IN FIERA
20 Di nuovo a Norimberga Dopo quattro anni di assenza, l’edizione 2022 di Chillventa ha attirato 844 espositori e oltre 30.000 visitatori professionali a cura della redazione
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26 Il futuro è dell’Installatore Plus Il mercato della transizione energetica ha bisogno di un professionista al passo con i tempi e in grado di offrire al cliente una soluzione su misura di Lorenzo Epis
NUOVI SCENARI
28 Teleriscaldamento: tra opportunità e difficoltà
Il TLR è una tecnologia che potrebbe offrire un importante contributo alla decarbonizzazione ma è tuttora poco sfruttata di Gabriele Tedesco
SPECIALE SICUREZZA SUL LAVORO 36 Valutazione dei rischi: un processo in continuo miglioramento di Stefano Balzarotti 38 Dispositivi di protezione individuale: come sceglierli di Stefano Balzarotti 42 Rischio elettrico nell’attività termoidraulica di Giacomo Mellera 44 Intossicazione da monossido: come evitare le tragedie di Stefano Balzarotti
L’OPINIONE 48 Caro energia: ti contrasto così
Il caro energia sta condizionando l’andamento del mercato. Come? Lo abbiamo chiesto a due installatori di Maruska Scotuzzi
CASE HISTORY
52 Impermeabilizzazione di impianti eolici
Per la riqualificazione degli impianti eolici di Mazara Del Vallo e Paderborn (Germania) è stato impiegato il sistema Towersafe di Triflex a cura della redazione
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Le pompe di calore reversibili e i refrigeratori condensati ad aria NRG e NRGI sono particolarmente indicati per il riscaldamento, il raffrescamento e la pro duzione di acqua calda sanitaria nei complessi residenziali e commerciali, o per applicazioni industriali. Dotati di compressori Scroll (inverter nella serie NRGI) e refrigerante ecologico R32, consentono di ottenere la massima ef ficienza enegetica nel massimo rispetto dell’ambiente. Il dispositivo Night Mode permette di ridurre la potenza sonora nelle ore notturne. La versatilità di installazione è assicurata dall’opzione kit idronico a bordo macchina e dalla possibilità di scelta del gruppo di pompaggio più adatto
Siamo installatori ed esercitiamo un’attività che prevede l’arte nell’installa zione degli impianti. È un lavoro nobile, tanto che si parla di “regola dell’arte”. Per trovare l’origine e il significato di tutto questo bisogna addirittura tornare indietro nel Medioevo. Fu allora che le corporazioni ela borarono i primi regolamenti che aiutavano gli artigiani a creare più
facilmente grazie alle procedure. Questo serviva anche per ottenere un risultato preciso e che garantisse una determinata qualità. Nel corso dei secoli ci furono continue e cre scenti evoluzioni e la rivoluzione industriale portò con sé la diffu sione di nuovi materiali che fecero sviluppare il numero e la varietà dei prodotti e anche degli impianti. La Repubblica Italiana già dagli anni ‘60, cioè durante il boom eco nomico, iniziò a creare una nuova legislazione che portasse avanti la
regola dell’arte e le desse un ordine sempre più preciso: nascono quindi le norme tecniche. Con l’entrata in Europa il numero delle normative è aumentato sempre di più anche alimentato da una crescita tecnolo gica mai vista prima. Serviva e serve ancora oggi dare istruzioni chiare per ogni tipologia tecnica.
Oggi si parla di un grande numero di norme in altrettanti ambiti e i principali che ci interessano sono: impianti a gas, f-gas, solari, bio massa e idrici. E in più c’è tutta la legislazione che regola gli incentivi a favore dei clienti finali che pos sono essere fiscali e anche econo mici. Se da un lato questa vastità normativa potrebbe un po’ spa ventare a causa della complessità, dall’altro è anche un’occasione per specializzarsi sempre di più. La chiave di tutto è aggiornarsi, cono scere, imparare e garantire ai propri clienti la qualità che si meritano e per la quale si è pagati. È bene prendere consapevolezza piena che le modalità operative della nuova era sono sempre più legate alla conoscenza, alla formazione e alla propria specializzazione. Più vi distinguerete e più sarete ricono scibili nel mercato. Se ci pensate, molto è cambiato dall’epoca delle corporazioni ma c’è qualcosa che è rimasto uguale: l’arte deve essere fatta con qualità per dare ai propri clienti la vera e esatta risposta a ciò di cui hanno bisogno. L’unica differenza rispetto al passato è che oggi ancor prima di essere artigiani serve essere imprenditori. Anche per questo, fin dai prossimi numeri, vi daremo sempre più indicazioni utili per avere chiarezza di cosa sta accadendo sul mercato e scegliere come agire di conseguenza, anche aggiornandosi in modo intelligente. Come sempre, vince chi si pone un obiettivo di crescita e sta sempre più al passo con i tempi. Farlo nell’e poca della transizione energetica è la più grande delle opportunità da vivere con coraggio, energia e con la regola dell’arte.
“Il superbonus nasceva meritoriamente per rimettere in moto l’economia dopo la pandemia, ne abbiamo condiviso le finalità ma la realizzazione ha creato difficoltà. Segnalo a chi ha detto che si poteva gratuitamente ristrutturare che quel gratuitamente pesa nelle casse dello Stato di circa 60 miliardi di euro, con un buco di 38 miliardi”. Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto-legge Aiuti quater (o Decreto Energia).
“Secondo noi quello che non ha funzionato è che quel 110% deresponsabilizzava, questo ha portato anche a una distorsione sul mercato del costo dei materiali e c’è da dire che il benefi cio è andato prevalentemente a favore dei redditi medio alti. Abbiamo scelto di intervenire per correggere queste distorsioni e quindi il bonus passa al 90% tranne per quei condomini che hanno già deliberato gli interventi e hanno presentato la docu mentazione entro il 25 novembre”, ha detto Meloni.
“C’è stato ampio dibattito e difendo la scelta di intervenire con decreto-legge”, ha dichiarato in conferenza stampa il Mini stro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. “La decisione di concentrare in modo selettivo per i redditi mediobassi è scelta politica. Non si è mai visto nella storia una misura
che costasse così tanto per la finanza pubblica a beneficio di così pochi, le cose cambiano da oggi. La cessione dei crediti è un problema reale di molte imprese, rispetto allo stock esistente stiamo definendo una possibile via di uscita. Ribadisco che la cessione del credito di imposta è una possibilità, non un diritto”, ha detto Giorgetti. “Tutti coloro che da ora decideranno di fare questi interventi hanno la certezza di poterli detrarre dai loro redditi negli anni ma non possono avere la certezza di trovare una banca o un’istituzione che accetti la possibilità di cedere il credito di imposta, altrimenti avremmo creato una moneta, che non è stata creata”.
Ricordiamo che con il decreto-legge Aiuti quater, approvato ieri dal CdM, si anticipa la rimodulazione del Superbonus al 90 per cento per le spese sostenute nel 2023 per i condomini e si introduce la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare).
Il superbonus si applica invece al 110 per cento fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30 per cento dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Cala la bolletta gas per le famiglie ancora in tutela. Nonostante i record nei mercati all’ingrosso della scorsa estate, con l’applicazione del nuovo metodo di aggiornamento mensile dell’ARERA si sono potute inter cettare le significative riduzioni di costo della materia prima delle ultime settimane. A comunicarlo è ARERA nella tarda serata dello scorso 3 novembre.
La famiglia tipo, per i consumi effettuati nel mese di ottobre, riceverà una bolletta con una riduzione del -12,9% rispetto al costo del III trimestre 2022. In base al nuovo metodo di calcolo introdotto a luglio dall’ARERA, la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata come media mensile del prezzo sul mercato all’in grosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.
Per il mese di ottobre il prezzo della materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è quindi fissato in 78,05 €/MWh, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso. In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° novembre 2021 e il 31 ottobre 2022) è di circa 1.702 euro, +67% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° novembre 2020 - 31 ottobre 2021).
Per chi avesse ricevuto, nelle scorse settimane, una bolletta con il valore in acconto della componente CMEMm, il ricalcolo sarà effettuato nella prima bolletta utile con il valore effettivo (più basso) pubblicato oggi. Lo stesso valore CMEMm dovrà essere usato dai venditori per fatturare, a titolo di acconto, i consumi del mese di novembre nelle bollette inframensili.
Il costo del gas nel mese di ottobre ha registrato un calo rispetto al trimestre precedente ma, come ha dichiarato il pre sidente di ARERA Stefano Besseghini, non bisogna abbassare la guardia. Besseghini ha rinnovato l’invito a fare attenzione al risparmio e all’efficienza energetica.
Su questo invito è intervenuto anche Luca Binaghi, presidente di Assoclima Associazione Costruttori Sistemi di clima tizzazione, che ha posto l’accento sul costo dell’energia elettrica: “Sappiamo che decarbonizzazione e maggiore utilizzo delle fonti rinnovabili sono obiettivi prioritari se vogliamo ridurre le emissioni di CO2 e contenere gli impatti sui cambiamenti climatici. Sappiamo anche che le pompe di calore sono efficienti, contribuiscono al raggiungimento di questi obiettivi e consentono un consistente risparmio di gas. In questo momento ci troviamo però di fronte a un grosso problema dettato dagli elevati costi dell’energia elettrica che rischiano di frenare la non più rimandabile transizione energetica. Ci auguriamo che le Istituzioni lo affrontino al più presto e agiscano, come già fatto per il gas, anche sulle bollette dell’elettricità con un intervento urgente che disaccoppi l’indicizzazione del costo del kWh elettrico dal prezzo del gas e riduca l’aliquota IVA sulle bollette degli utilizzatori finali, con particolare riguardo alle abitazioni servite dal solo vettore elettrico. Ne beneficerebbero sia i singoli cittadini sia il Paese nel suo complesso”.
Poste italiane, uno degli ultimi istituti aperto alla cessione dei crediti, ferma l’acquisto di crediti fiscali legati a Superbonus e altri bonus edilizi. Come si legge in una nota sul loro sito, per “l’apertura di nuove pratiche è possibile seguire l’avanzamento delle pratiche in lavorazione e caricare la documentazione per quelle da completare”. La novità non riguarda solo Poste italiane, infatti, anche altri tra i principali istituti di credito stanno adot tando misure simili. A causa della capa cità fiscale in esaurimento molti soggetti decidono di non accettare nuove pratiche e puntano a smaltire quelle già avviate. Non si è fatta attendere la reazione delle associazioni di settore. Il CNA invita il Governo ad aprire con urgenza un tavolo con le imprese della filiera delle costru zioni e il sistema finanziario per trovare una risposta definitiva al grave problema della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi.
L’annuncio da parte di Poste Italiane di sospendere l’acquisto di crediti fiscali rappresenta un segnale fortemente nega tivo per decine di migliaia di imprese della filiera con i cassetti fiscali pieni di crediti e nell’impossibilità di venderli.
Impianto di sollevamento pronto all‘uso per l‘installazione nel pavimento
Con scarico integrato nella copertura piastrellabile.
Pompe integrate per il drenaggio delle acque sotto il livello di riflusso.
L’export fa da traino per il comparto rappresentato da Avr, l’asso ciazione federata Anima Confindustria che rappresenta i costruttori di valvole e rubinetteria. Secondo le previsioni dell’Ufficio studi di Anima, nel primo semestre del 2022 le esportazioni sono aumentate, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dell’8,8%, arrivando a rappresentare 2.682,3 milioni di euro. Incremento dovuto in parte agli aumenti di prezzo delle materie prime, ma anche sintomo dell’ap prezzamento che la manifattura italiana continua a riscuotere all’e stero grazie agli elevati standard di qualità e all’evoluzione tecnologica orientata all’efficienza. Dalle stime, più della metà delle esportazioni del settore valvole e rubinetti risulta rivolta ai mercati europei, e in particolare ai paesi UE27 (41%). Al primo posto tra i paesi di destinazione si posiziona la Germania con 303,7 milioni di euro, seguita da Stati Uniti (285,7 milioni) e Francia (206,4 milioni). Al quarto posto la Cina, che vede però una diminuzione della quota (-18%) rispetto al 2021. Dal lato delle importazioni, la Cina invece cresce del 37,8% arrivando a rap presentare una quota di poco inferiore alla Germania, così che insieme i due paesi arrivano a costituire il 60% dell’intero valore importato in Italia.
Scenari, tendenze e incognite tra caro energia ed emergenza materie prime. Questi i temi che verranno trattati il prossimo 30 novembre durante il XXIII conve gno Angaisa che si svolgerà presso il MiCo Milano Con gressi dalle ore 9.00 alle ore 13.30 circa. Dopo l’apertura dei lavori affidata a Sebastiano Barisoni, Vicedirettore Ese cutivo di Radio 24 e moderatore del Convegno, il Presidente ANGAISA Maurizio Lo Re, si soffer merà sulle priorità del programma associativo per il quadriennio 20222025; subito dopo, il Vicepresidente e Coordinatore della Commissione Innotech ANGAISA Corrado Novelli presenterà una nuova importante ini ziativa: l’attivazione della Piattaforma B2B ANGAISA per lo scambio elet tronico, fra distributori e produttori, dei documenti che compongo il ciclo dell’ordine. Massimo Minguzzi, CEO di IdroLAB, da anni partner tecnologico dell’Associazione, par lerà del valore aggiunto rappresentato dalle informazioni di prodotto, elementi fondamentali per poter cogliere tutte le
opportunità legate alla Digital Transformation. L’evento dal titolo ITS 2023, ritorno alla stabilità? Scenari, tendenze, incognite del post emergenza sarà l’occasione per fare il punto sull’attuale contesto macroeconomico e sugli scenari a lungo termine grazie alla relazione del Capo Economista di Nomisma, Lucio Poma. Luca Dondi Dell’Orologio e Roberta Gabrielli, rispettivamente Amministratore Delegato e Project Manager di Nomisma, presenteranno i risultati dell’indagine condotta su un campione rappresentativo di famiglie italiane, dedicata alla loro propensione ad investire per rinnovare e ristrutturare la casa. Immancabile poi il consueto aggiornamento sugli scenari evo lutivi dell’edilizia e della filiera ITS a cura del Direttore CRE SME Lorenzo Bellicini. L’evento è realizzato in collaborazione con le aziende Soci Sostenitori Ari ston, Fantini Cosmi, Ferrari, General Fittings, Tece Italia e Toshiba e con la partecipazione di Idro LAB (partner tecnologico).
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 241 del 14 ottobre il decreto 30 settembre 2022 del Ministero della Transizione Ecologica, recante “Prescrizioni per la posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, destinata al riscaldamento e alla clima tizzazione di edifici e misure di semplificazione per l’installazione dei predetti impianti”. In vigore dallo scorso 15 ottobre, il DM nasce con l’obiettivo di stabilire le prescrizioni per la posa in opera delle sonde geotermiche destinate alla climatizzazione degli edi fici, individuando i casi in cui applicare la procedura abilitativa semplificata (PAS) e quelli in cui l’installazione può essere consi derata attività di edilizia libera.
Il DM specifica che per considerare i lavori di installazione inter venti di edilizia libera, le sonde geotermiche a circuito chiuso devono estendersi a una profondità non superiore ai 2 metri se orizzontali, o agli 80 metri quando verticali. La potenza dell’impianto geotermico inoltre non deve superare i 50 kW, né alterare i volumi degli edifici o comportare interventi su parti strutturali.
La procedura abilitativa semplificata si applica invece agli impianti fino a 100 kW di potenza termica, le cui sonde si estendano fino a 3
metri di profondità se orizzontali o 170 metri se verticali. Per entrambe le tipologie è richiesto però l’inserimento di una serie di dati nei nuovi registri telematici creati a breve da Regioni e Province autonome. Agli enti locali spetta anche il compito di definire le modalità di controllo delle installazioni.
Prescrizioni tecniche per gli impianti geotermici residenziali
Il Decreto Sonde Geotermiche lega la progettazione degli impianti alla determinazione dei parametri termici del suolo mediante un test di risposta termica (TRT) o una campagna di indagini per la carat terizzazione del sottosuolo. Per le installazioni sotto i 50 kW è però possibile desumere tali dati anche ricorrendo a valutazioni ed ana lisi già disponibili. Per quelle sopra 50 kW viene stabilito l’obbligo di inviare ai registri telematici la relazione tecnica con i risultati del TRT o quella della campagna di indagini. Altro parametro fondamen tale da rispettare è il fluido vettore, che deve essere a basso impatto ambientale, preferibilmente acqua potabile con l’aggiunta di glicole propilenico ad uso alimentare o un altro antigelo. Il provvedimento riporta anche le prescrizioni tecniche per la perforazione e l’obbligo di qualificazione degli installatori.
Le semplificazioni introdotte nel decreto MiTE per gli impianti di produzione di calore attraverso l’uso della risorsa geo termica, rinnovabile e gratuita, destinati principalmente al riscaldamento e alla climatizzazione degli edifici sono un primo, ma ancora troppo timido passo per la diffusione di questa importante tecnologia. A sostenerlo sono ARSE (Associazione Riscaldamento Senza Emissioni) e Coordinamento FREE che, in un comunicato diffuso, sottolineano come “la semplifica zione introdotta nel decreto porterà benefici inferiori al 15-20% del potenziale conseguibile”.
È stata pubblicata a catalogo UNI la nuova edizione della UNI 9860:2022 dal titolo: “Infra strutture del gas – Condotte con pressione mas sima operativa non maggiore di 0,5 MPa (5 bar) – Impianti di derivazione di utenza del gas – Pro gettazione, costruzione, collaudo, conduzione, manutenzione e risanamento”. La norma, svilup pata dal CIG – Comitato Italiano Gas, definisce i criteri per la progettazione, la costruzione, il col laudo, la conduzione, la manutenzione e il risana mento degli impianti di derivazione di utenza del gas con pressione massima di esercizio (MOP) non maggiore di 0,5 MPa (5 bar), alimentati da gas combustibili della I, II e III famiglia di cui alla UNI EN 437.
La norma si applica inoltre agli impianti esi stenti, solo per le parti di essi oggetto di modifiche sostanziali concernenti la potenzialità e/o il trac ciato e/o la concezione dell’impianto.
Pubblicata la nuova edizione della UNI 11528:2022 “Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW –Progettazione, installazione e messa in servizio”. La norma, sviluppata dalla commissione tecnica del CIG – Comi tato Italiano Gas, fornisce i criteri per la progettazione, l’installazione e la messa in servizio degli impianti civili extradomestici a gas della 1a, 2a e 3a famiglia, con pressione non maggiore di 0,5 bar asserviti ad apparecchi sin goli aventi portata termica nominale maggiore di 35 kW, nonché alla instal lazione di apparecchi installati in bat teria o in cascata qualora la portata termica complessiva risulti maggiore di 35 kW. La norma si applica anche ai rifacimenti di impianti civili extrado mestici o parte di essi. La norma non si applica agli impianti a gas realizzati specificatam ente per essere inseriti in cicli di lavorazione industriale e a quelli trattati dalla UNI 8723 (ospitalità professionale).
per discutere dei temi cruciali e delle principali sfide che attendono il mondo dell’edilizia. Un appuntamento fondamentale per professionisti, aziende e
, per confrontarsi sul futuro di un mercato in continua evoluzione, con la partecipazione dei massimi esperti in ambito accademico, istituzionale, associativo e del mondo imprenditoriale. Il convegno prevede l’erogazione di CFP per ingegneri e architetti
platinum sponsor con il patrocinio di
Il rubinetto da incasso per intercettazione acqua ULTRA unisce praticità di instal lazione e utilizzo a un’ottimale resa estetica. ULTRA è, infatti, dotato di un gruppo di intercettazione anti-bloccaggio totalmente estraibile, che permette una manovra morbida nel tempo e il drenaggio dell’acqua nella valvola. Il rubinetto realizzato da TECO è, inoltre, pratico da installare, grazie all’utilizzo di staffe di fissaggio regola bili, canotto di protezione tranciabile e accessorio LINK con livella, per un preciso allineamento di due o più rubinetti sia in verticale, sia in orizzontale. In funzione della profondità della valvola, il canotto di protezione cantiere è tranciabile correttamen te a filo muro, una volta completati i lavori di piastrellatura o di intonacatura della parete. Come già accennato, ULTRA combina le caratteristiche tecnico-costruttive a quelle estetiche con accessori esterni di design e dallo spessore ridotto (cosiddetto “a filo muro”) per una perfetta armonizzazione con l’ambiente circostante. Gli accessori esterni sono disponibili in quattro diverse finiture cromatiche sia nella versione maniglia, sia nella versione con placca cieca (con comando interno). Il rubinetto da incasso ULTRA è, infine, presente in gamma nella versione filettata e nella versione con connessione Fastec®, il sistema di connessione rapida TECO che semplifica la realizzazione di collegamenti idrici complessi garantendo sicurezza e affidabilità, senza l’utilizzo di attrezzi. www.tecosrl.it
Watts ha realizzato la gamma OneFlow®, un innovativo si stema anticalcare che rispetta l’ambiente e conserva la qua lità dell’acqua senza l’aggiun ta di sostanze chimiche o l’uso di sali.
Rispetto ai classici addolcitori d’acqua, infatti, che si basano sul principio dello scambio io nico (le particelle di sodio sosti tuiscono quelle di calcio e ma gnesio) e richiedono l’utilizzo di sale, maggiore spazio (serbato io di salamoia etc.), oltre che la gestione di uno scarico idrico, la gamma OneFlow® di Watts sfrutta un trattamento di tipo fi sico che, tramite un media ap positamente progettato aggre ga gli ioni calcio e magnesio in microcristalli che rimangono so spesi in acqua e non si deposi tano nell’impianto idrico e negli apparecchi ad esso collegati. I vantaggi del sistema sono dun que: rispetto della salute (con servando i minerali essenziali naturalmente presenti nell’acqua come calcio e magnesio); rispetto della casa (proteggendo le tubazioni dalla formazione di calcare facilitando anche l’eliminazione di quello già pre sente e aiuta gli elettrodomestici a durare più a lungo); rispetto del Pia neta (non aggiungendo sali o sostanze chimiche potenzialmente danno se per l’ambiente, non consumando elettricità e non sprecando acqua). www.wattswater.it
La serie di termoventilatori MICROSOL® di VORTI CE, installabili a parete, sono progettati per garantire, in modo efficace e sicuro, il necessario calore in abita zioni, piccoli negozi o uffici, anche privi di impianto di ri scaldamento primario e lo spessore ridotto ne permette l’inserimento in spazi molto contenuti. Grazie all’assen za di parti in movimento, riscaldano con la massima silenziosità e sono ideali in camere da letto, oltre alla possibilità di installazione in Zona 1 dei bagni (IPX4). La serie prevede 4 modelli, differenti per dimensioni e potenza calorica erogata (potenza massima pari a 600, 1000, 1500 e 2000 W). Un termostato ambiente con funzione antigelo ne garantisce l’accensione automa tica quando la temperatura scende sotto i 5° e sono anche collegabili a un cronotermostato esterno. Inter ruttori luminosi protetti da sportello ne regolano l’accen sione, lo spegnimento e la scelta della potenza erogata. www.vortice.it
Viega ha sviluppato soluzioni per l’efficienza e la sicurezza degli im pianti industriali.
Diversi i campi di applicazione, che vanno dai sistemi per l’ac qua potabile a quelli per i fluidi di riscaldamento e raffreddamento, gli impianti antincendio e per la distribuzione di gas tecnici.
Si distinguono per la loro flessi bilità i raccordi Megapress, re alizzati in acciaio al carbonio e rivestiti all’esterno con una pro tezione di zinco-nichel. Una soluzione particolarmente indicata per gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, che utilizzano l’acqua co me fluido termovettore nei processi produttivi, e devono quindi impie gare sistemi di qualità per evitare danni agli impianti dovuti alla corro sione (causata dalla condensa) o alle forti variazioni di temperatura. Per le linee di raffreddamento viene dunque impiegato Viega Megapress, con raccordi che possono essere pressati anche sul tubo di acciaio tradizionale (serie L, M, H secondo UNI EN 10255) rivestito industrial mente con protezione anticorrosione. Per le reti di riscaldamento e te leriscaldamento è invece disponibile Megapress S per tubi d’acciaio a parete normale di dimensioni da â…œ a 4”, progettato per resistere an che alle alte temperature e dotato di o-ring di FKM. Per rendere anco ra più efficiente ogni fase di installazione Viega ha sviluppato un’intera famiglia di nuove pressatrici smart: Pressgun 6 PLUS. Estremamente compatte e maneggevoli possono essere connesse allo smartphone per impostare le diverse modalità di funzionamento, visualizzare infor mazioni utili su ogni operazione e impostare un blocco automatico per eseguire la manutenzione programmata. www.viega.it
Sanicondens Deco⁺ di Sanitrit è la pompa per con dense progettata appositamente per lo smaltimento delle acque reflue delle caldaie a condensazione con potenza massima 25 Kw. Particolarmente compatta e silenziosa, Sanicondens Deco ⁺ è ideale per caldaie installate in piccoli spa zi, come ad esempio la cucina. Grazie al suo de sign estremamente pulito, si integra perfettamen te con qualsiasi interno. È fornita con kit completo di installazione.
Da settembre 2015 è diventato obbligatorio installare solo caldaie a condensazione che permetteranno un notevole risparmio energetico e lo sfruttamento dell’e nergia rinnovabile. Tuttavia queste nuove caldaie pro vocano la formazione di acque acide di condensa che dovranno essere smaltite in maniera sicura. Per veni re in aiuto di questo problema, Sanicondens Deco⁺ è perfetta per convogliare le acque di condensa verso gli scarichi in modo efficiente. www.sanitrit.it
Samsung Electronics Air Conditioner Europe B.V. (SEACE) lancia la pompa di calore EHS Mono HT Quiet, che vanta perfor mance elevate e bassa rumorosità, ed è perfetta per il mercato europeo delle ristrutturazioni residenziali. Questa pompa di calore, dal design elegante e ricercato, è una soluzione di climatizzazione resisten te nel tempo, che combina funzionalità avanzate e nuove tecnologie per rag giungere una temperatura dell’acqua calda fino a 70°C e livelli di rumorosità di appena 35 dB(A). È in grado di garantire il 100% delle prestazioni di ri scaldamento anche in condizioni climatiche estreme (con temperature fino a -25°C e +43°C). Inoltre, l’installazione e la manutenzione dell’unità si ese guono facilmente. Nonostante le dimensioni compatte EHS Mono HT Quiet presenta uno scambiatore di calore con un’area più grande (dell’8,8% cir ca rispetto ai modelli tradizionali), in grado di trasferire il calore in modo più veloce ed efficiente. Dotata di un nuovo compressore scroll, che comprime i gas refrigeranti a pressioni molto più elevate, e di una tecnologia “Flash Injection” che, a sua volta, aumenta la portata del gas refrigerante, questa pompa di calore ad alta temperatura garantisce un funzionamento costan te anche a temperature molto basse, fino a -30°C. www.samsung.com/climate
GF Piping Systems ha sviluppato un si stema di tubazioni preisolate 3 in 1 per l’acqua refrigerata, che comprende tubi, raccordi, valvole e attrezzature. Questo sistema completo è stato utilizzato per il comfort cooling e per un’ampia gamma di applicazioni commerciali e industriali. In precedenza, i clienti si affidavano a siste mi metallici pressati e saldati o a tubi in polietilene post-isolati per coprire l’ultimo metro tra COOL-FIT 2.0 e l’unità di raf freddamento.
Il COOL-FIT 2.0 Push System colma il divario ampliando la gamma con dimensio ni più ridotte. Progettato per temperature comprese tra +5° C e +60°C, comprende dimensioni da d16 a d32. Basato sulla col laudata gamma iFIT di GF Piping Systems, il COOL-FIT 2.0 Push System offre una facile installazione plug-and- play grazie a connessioni meccaniche, tubi flessibili e tecnica di connessione modulare. Realiz zato con materiali leggeri, COOL-FIT 2.0 è l’alternativa esente da corrosione e ma nutenzione ai sistemi di tubazioni metalli che. Inoltre, grazie a queste proprietà dei materiali, il sistema può funzionare per 25 anni senza interruzioni. Il suo design 3 in 1 (composto da tubo, isolamento e guai na robusta), unito a una tecnologia di giun zione semplice ed efficiente, consente un tempo di installazione più rapido del 50% rispetto ai tubi metallici post-isolati. Gra zie al preisolamento e all’uso della plastica, COOL-FIT 2.0 riduce al minimo le perdite di pressione e ha una bassa conducibilità termica, rendendo il sistema più efficien te del 30% dal punto di vista energetico. www.gfps.com
Daikin lancia la nuova pompa di calore Altherma 3 M, disponibile ora nelle taglie 4-68 kW per le abitazioni più piccole. Tali modelli completano la gamma monoblocco in R32, precedentemente lanciata nelle classi da 9 a 16 kW. Grazie alla compattezza, alla flessibilità di installazione e alle elevate prestazioni, Daikin Altherma 3 M è perfet ta sia per le nuove abitazioni sia per la sostituzione di caldaie. Si tratta di una pom pa di calore monoblocco aria-acqua con refrigerante R32 che assicura le funzioni di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria in modo estre mamente efficiente. Punto di forza della gamma Daikin Altherma 3 M è sicuramente la sua configurazione monoblocco che, non necessitando di alcuna unità interna, le permette di essere utilizzata anche in uno spazio limitato. Daikin Altherma 3 M garantisce un’installa zione estremamente agevole grazie all’integrazione di tutti i componenti idraulici all’interno della stessa unità, compreso il circuito refrigerante. Questo per mette all’installatore di avere una soluzione unica, in tegrata e facile da gestire sia per la manutenzione sia per la messa in funzione. Anche questa gamma è sta ta studiata con un approccio attento alla sostenibili tà. Daikin Altherma, infatti, utilizza il refrigerante R32 che permette una riduzione dell’impatto ambientale del 70% e la massima efficienza energetica fino alla classe A+++ in modalità riscaldamento. www.daikin.it
Alisea potenzia le performance di Remotair®, l’innovativo sistema di monitoraggio da remoto degli impianti HVAC, con l’introduzione di nuove feature, tra cui figura un apposito sensore per la rilevazione del PM. In dettaglio, Remotair® esegue il con trollo in continuo delle unità di trattamento aria e delle condotte, grazie a un nucleo di Intelligenza Artificiale Cloud-based e all’utilizzo di dispositivi avanzati per la regi strazione puntuale dei parametri microclimatici e di eventuali anomalie. In aggiunta, mediante l’elaborazione di immagini ad alta risoluzione, Remotair® è in grado di de terminare la quantità di polveri presenti delle superfici interne e di inviare un alert qua lora il limite di 0,75 mg/100cm², definito dallo Standard NADCA ACR 2013, venga superato. Al fine di rendere la sorveglianza di Remotair® ancora più completa e per formante, Alisea ha implementato la soluzione con sensori dedicati alla rilevazione dei due PM. Inoltre, su richiesta, è possibile monitorare anche PM1 e PM4. Il siste ma invierà quindi una segnalazione al raggiungimento di determinate soglie, preimpo state direttamente dall’utilizza tore. Tra le nuove funzionalità, degna di nota anche l’apposita sezione del portale multipiat taforma online, accessibile da PC, tablet e smartphone, che consente all’utente di persona lizzare autonomamente uno o più device Remotair®, in fun zione delle esigenze. www.alisea.com
L’edizione 2022 di Chillventa ha attirato 844 espositori da 43 Paesi e oltre 30.000 visitatori professionali, che hanno finalmente avuto l’opportunità di discutere in presenza di trend e innovazioni del settore dell’HVAC e della refrigerazione
Dopo quattro anni di assenza, Chillventa è finalmente tornata in presenza. E i numeri parlano chiaro: è stato un successo. I padiglioni del centro espositivo di Norimberga hanno infatti ospitato, dall’11 al 13 ottobre scorsi, 844 espositori da 43 Paesi e oltre 30.000 visitatori professionisti, che hanno avuto l’opportunità di discutere di persona e in loco di innovazioni e tendenze per il futuro del settore della refrigerazione e HVAC. Petra Wolf , membro del consiglio di amministrazione di NürnbergMesse, ha commentato: “Siamo estremamente soddisfatti, oltre che dei numeri raggiunti quest’anno, di quello che è stato il primo incontro del settore dal vivo in quattro anni. Soprattutto, è stata l’atmosfera che si è potuta respirare nei padiglioni! Così tante persone diverse da differenti paesi, eppure avevano tutte una cosa in comune, ovunque si guardasse: lo stesso entusiasmo sui volti degli espositori e dei visitatori. Trattandosi di un settore con un enorme potenziale per il futuro, c’erano molti argomenti importanti di cui discutere. Chillventa è, e continuerà ad essere, il barometro delle tendenze e l’evento più importante a livello mondiale per il settore della refrigerazione, compresi i segmenti AC, ventilazione e pompe di calore”.
Oltre il 56 % dei 30.773 visitatori di Chillventa è arrivato a Norimberga dall’estero. Da sottolineare la qualità dei visitatori professionisti: circa l’81% è stato direttamente coinvolto nelle decisioni di acquisto e approvvigionamento delle proprie
attività. Nove su dieci sono stati soddisfatti della gamma di prodotti e servizi e oltre il 96% parteciperà nuovamente alla prossima edizione. “Questo ottimo feedback è il più grande successo per noi”, afferma Elke Harreiss , Direttore Esecutivo Chillventa, NürnbergMesse. “Dai produttori agli operatori di impianti, rivenditori, designer, architetti e artigiani, tutti erano di nuovo lì”. Anche Kai Halter , Presidente del Comitato Esposizioni Chillventa e Direttore Global Marketing di EbmPapst, è soddisfatto: “Chillventa è stata eccezionale quest’anno. Non vediamo l’ora che arrivi il 2024”.
Espositori desiderosi di tornare Questo entusiasmo per la prossima edizione è stato confermato anche dai risultati dei sondaggi inviati dagli espositori. La maggior parte degli espositori proveniva da Germania, Italia, Turchia, Spagna, Francia e Belgio. Il 94% degli espositori (misurati per area) ha considerato la propria partecipazione a Chillventa un successo. Il 95% ha stretto nuovi contatti commerciali e si aspetta di poter fare affari grazie alle conoscenze acquisite in fiera. Anche prima della fine della manifestazione, 94 degli 844 espositori avevano affermato che avrebbero esposto nuovamente a Chillventa 2024.
Un altro motivo di successo di Chillventa 2022
è stato il ricco programma di supporto che, tra presentazioni (oltre 200) e forum, ha consentito ai partecipanti di aggiornarsi, acquisire nuove conoscenze e avere un’occasione di confronto. “L’attenzione – ha affermato il dott. Rainer Jakobs, consulente tecnico e coordinatore del programma tecnico per Chillventa – si è concentrata su argomenti come la sostenibilità, la sfida della transizione del refrigerante, REACH o PEFAS e le pompe di calore su larga scala e le pompe di calore ad alta temperatura. Infine sono state presentate nuove informazioni sulla climatizzazione per i data center.” Ulteriori punti salienti del programma di sostegno sono stati i Job Corner, di nuova creazione, che hanno offerto l’opportunità di incontrare datori di lavoro e lavoratori qualificati; due presentazioni speciali sui temi “Pompe di calore” e “Gestione dei refrigeranti infiammabili”; e visite guidate da professionisti con vari temi chiave.
La prossima edizione di Chillventa si svolgerà presso il Centro Convegni di Norimberga dall’ 8 al 10 ottobre 2024 . Il giorno prima, il 7 ottobre 2024, il Chillventa CONGRESS introdurrà alla settimana dell’evento dedicato alla comunità internazionale della refrigerazione, dell’AC, della ventilazione e delle pompe di calore.
Nel contesto attuale della refrigerazione commerciale, e proprio in questo momento caratterizzato da difficoltà negli approvvigionamenti e lunghe attese, il tempo diventa una delle risorse più preziose. L’installatore, in particolare quello che opera nel canale della distribuzione, si trova a lavorare sempre più trascinato dalle urgenze provenienti dal campo che non su pianificazione a breve/medio termine delle sue attività. La possibilità poi di reperire manodopera specializzata per far fronte a una crescente domanda dal mercato è complicata da scarsità di nuove leve con competenza tecnica medio/bassa. Diventa quindi cruciale puntare all’usabilità di un prodotto e nello stesso tempo alla formazione tecnica, per permettere un’interazione intuitiva, una veloce curva di apprendimento e un efficace utilizzo, in modo da ottenere una user experience soddisfacente per il cliente. In quest’ottica Carel ha presentato in anteprima a Chillventa iJW, il nuovo controllo per refrigerazione orientato ad una esperienza “smart” sul campo. Tramite la connettività nativa NFC e Bluetooth e all’utilizzo di un’App dedicata all’installatore, iJW può guidare il frigorista nella configurazione dei più comuni tipi di applicazione grazie ad un Wizard intuitivo e multilingua, composto da domande guida e da schemi di supporto. Una volta completata la configurazione, è possibile salvare i set di parametri creati, condividerli per poterli ri-utilizzare su altri controlli, testare le connessioni elettriche e verificare infine il corretto funzionamento della macchina tramite la rappresentazione grafica di variabili istantanee o dello storico. Con l’obiettivo poi di promuovere e contribuire alla formazione tecnica verso gli installatori, Carel ha preso parte al WorldSkills Competition 2022 - Refrigeration, tenutosi in concomitanza con Chillventa, fornendo i controlli iJW e MpxPRO come parte del banco di prova per i partecipanti e ha presentato il nuovo portale Learning, al momento attivo per la regione DACH ma presto disponibile per altre regioni/lingue. www.carel.it
L’innovazione e la digitalizzazione sono elementi nei quali Clivet ha sempre investito, per rendere le proprie soluzioni ancora più efficienti, connesse e facilmente monitorabili. La Business Unit Digital di Clivet ha sviluppato tutta una serie di Digital Solutions, per ottimizzare comfort e consumi legati alla climatizzazione nei diversi settori dal residenziale, al terziario, all’industria. Per il settore residenziale la solu zione proposta è Clivet Smart Home, un sistema di gestione integrata di comfort ed energia per applicazioni residenziali che comprende:
• Pompa di calore per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria, con una gamma completa che com prende SPHERA EVO 2.0, la serie di pompe di calore aria-acqua full-electric o ibride splittate nelle versioni con o senza accumulo per l’acqua calda sanitaria, o da incasso;
EDGE EVO 2.0, l’ultima generazione di pompe di calore aria-acqua mono blocco;
• ELFOFresh EVO Sistema di rinnovo e purificazione aria con recupero termo dinamico attivo e filtrazione elettronica;
• Clivet Sinergy, l’accumulatore di energia elettrica Clivet collegabile ai pannelli fotovoltaici per alimentare il sistema dedicato al comfort e fornire l’energia a tutte le utenze domestiche per una casa e una vita 100% ad ener gia rinnovabile;
• termostati smart posizionati in ogni zona/stanza;
• ELFORoom2 terminali ambiente silen ziosi e compatti dal design elegante;
• sistema di gestione e controllo centra lizzato Control4NRG, che permette di gestire in piena sinergia tutti gli ele menti collegati per massimizzare il comfort e l’efficienza;
Clivet Eye per la gestione dell’intero sistema comodamente da remoto tramite smart-phone. www.clivet.com
Tra le novità lanciate da Frascold a Chillventa 2022, spiccano i compressori a pistone ad alta temperatura ATEX Z40-126, studiati per le pompe di calore del settore industriale. Una soluzione a isopentano, certificata ATEX che, quando associata a fonti rinnovabili, è in grado di garantire massima sicurezza e soste nibilità. Tra le peculiarità, i 6 cilindri permettono di raggiungere una tempera tura di condensazione intorno ai 160°C e produrre acqua pressurizzata fino a 100/155°C. Il compressore potrà essere utilizzato in cascata, oppure impie gando il calore di scarto per alimentare l’intero sistema, a favore di una superiore efficienza e circolarità delle risorse. Nel corso della fiera, sono state presentate le due serie di compressori a vite CX ATEX e Magnetic, le quali consentono uno spostamento volumetrico maggiore e di conseguenza, una produzione di una capacità termica superiore.
I CX ATEX, oltre a completare la proposta per le installazioni industriali, sono ideali anche per i district heating. La gamma è sinonimo di affidabilità, ren dimento e silenziosità ed è disponibile anche a idrocarburi R290 e R600a. A rendere le performance eccellenti concorrono due diversi Vi (rapporto di compressione) e la possibilità di ampliare il campo di funzionamento scegliendo un motore elettrico maggiorato. Infine, è caratterizzata da un controllo di capacità, a gradini o continuo, garantito da una valvola a cassetto, oltre ad un sofisticato sistema di separazione dell’olio a tripla azione, che ne riduce al minimo il trascinamento. Proseguendo la visita allo stand, la new entry Magnetic è il ventaglio di prodotti a vite con sigliato da Frascold per il segmento del comfort, i processi di cooling e le applicazioni con pompe di calore. Il protagonista del compressore è l’esclusivo motore sincrono IPM (Interior Permanent Magnet), composto da magneti nel rotore elettrico che eliminano il fenomeno dello scorrimento e sono garanzia di un accurato monitoraggio della velocità. Ulteriore vantaggio dell’IPM è la diminuzione della potenza assorbita rispetto a sistemi tradizionali, a favore di un risparmio energetico superiore. www.frascold.it
BITZER sostiene i propri partner con soluzioni e servizi digitali offrendo supporto nella progettazione, nel monitoraggio e nella manutenzione di impianti e componenti.
La piattaforma online BITZER Digital Network (BDN) si basa sulla competenza di BITZER in fatto di compressori e crea un’infrastruttura di manutenzione per un impiego efficiente e per un’alta disponibilità dei componenti. BITZER Digital Network permette agli utenti di visua lizzare e valutare i dati di funzionamento dei loro compressori tramite l’IQ module. La piattaforma BDN offre inoltre informazioni dettagliate sui dati dei prodotti tecnici e sui ricambi rilevanti, oltre a permettere la visualizzazione della cronologia delle manutenzioni e a offrire una documentazione online relativa ai prodotti. È disponibile per tutti i clienti attraverso la piattaforma myBITZER.
Per assistere gli utenti nella progettazione degli impianti e nella scelta dei prodotti adatti del catalogo è disponibile BITZER Software, un programma in 14 lingue, tramite il quale gli utenti possono visualizzare, mediante la versione web, tutte le informazioni importanti, ad esem pio i dati tecnici o le tabelle delle potenze. Con BEST Software è inoltre possibile gestire digitalmente gli IQ module intelligenti. In questo modo, gli utenti otten gono una panoramica sullo stato di funzionamento, ad esempio con una cronologia della messa in funzione, della risoluzione dei problemi e della manutenzione. Il software per i ricambi EPARTS e il software di sele zione per gli evaporatori ad espansione secca smar Tube completano l’offerta.
L’assortimento di servizi digitali è composto da nume rose altre app e offerte gratuite: l’app BITZER BEST è l’equivalente per smartphone di BEST Software. B-SPOT mette a disposizione tutta la documentazione commerciale e tecnica, il lettore QR code per la veri fica dell’originalità del prodotto e la localizzazione dei rivenditori autorizzati. Inoltre, hanno accesso al portale clienti myBITZER con i dati di funzionamento salvati individualmente. Il portale clienti è accessibile dal sito web dell’impresa e offre le informazioni su tutti i pro dotti chiave, oltre a contenuti e servizi individuali. Si tratta di soluzioni che semplificano al massimo l’im piego e la progettazione garantendo un risparmio in termini temporali ed economici.
www.bitzergreenpoint.com
Fra.Bo e Rubinetterie Bresciane Bonomi, entrambe parte del Bonomi Group, alla Fiera Chillventa 2022 hanno esposto un’ampia gamma di raccordi 100% Made in Italy in rame, bronzo, acciaio inox, acciaio al carbonio e ottone, specificamente progettati per soddisfare le esigenze dei propri partner industriali. In particolare, i raccordi FRABO G-SIZE e FRABO 5000 realizzati in rame Cu-DHP (CW024A) grazie al know-how e alle conoscenze tecniche acquisite con oltre 50 anni di esperienza nel settore. Le soluzioni FRABO G-SIZE sono perfette per gli impianti di refrigerazione industriale, i sistemi ad aria compressa e i sistemi di distribuzione di gas tecnici ad alta pressione. In questi campi di applica zione, le sollecitazioni statiche o dinamiche comunemente associate alle condizioni operative standard possono ridurre sostanzialmente la durata di vita del componente, con un impatto diretto e immediato sulla durata e sull’affidabilità dell’installazione. La linea FRABO G-SIZE è caratteriz zata da uno spessore maggiore delle pareti. Al fine di soddisfare tutte le esigenze dei clienti, sono stati realizzati diversi diametri che permettono inoltre di affrontare adeguatamente la maggior parte delle problematiche tecniche. L’ampia gamma disponibile può essere ulteriormente ampliata in caso di esigenze o richieste specifiche da parte del cliente. La serie di raccordi a saldare in rame Cu DHP FRABO G-SIZE è disponibile in un range dimensionale compreso tra 22 e 133mm ed è conforme alla norma europea UNI EN 1254-1. Questi prodotti sono progettati e realizzati per realizzare giunti saldati in grado di gestire elevate pressioni di esercizio e forti sollecitazioni meccaniche (applicazioni difficilmente gestibili con raccordi tradizionali e che richiedono prodotti di alta qualità e affidabilità). Tra i vantaggi principali di questi prodotti ci sono: resistenza alle alte pres sioni di esercizio, elevata resistenza alle vibrazioni ed alle sollecitazioni meccaniche. Fra. Bo e Rubinetterie Bresciane Bonomi sono in grado di sviluppare soluzioni innovative progettate su misura nell’ambito di tutte le applicazioni coperte dalla Direttiva sulle Apparecchiature in Pressione 2014/68/UE (PED). www.bonomi.it
Disporre di macchine e dispositivi connessi è ormai un must in ogni settore. Anche nel mondo del l’HVAC, occorre far dialogare gli apparati tra loro e verso l’ambiente esterno. Per questo Eliwell ha svi luppato Secure Interface, un Linux embedded PC compatto (72 x 110 x 60 mm) per abilitare la connet tività IoT in modo efficiente, intuitivo e competitivo, rendendo possibile la comunicazione con dispositivi connessi sia propri che di terze parti. Secure Inter face è in grado di connettersi con tutti i dispositivi presenti utilizzando il bus RS485 tramite protocollo Modbus, e di raccoglierne i dati e veicolarli verso il Cloud, dove apposite applicazioni effettuano l’ana lisi dei dati e abilitano la manutenzione predittiva. Trattandosi di una unità programmabile, è possibile configurare Secure Interface con qualunque profilo di controllore Modbus al fine di comunicare con ogni genere di dispositivo compatibile.
Secure Interface non solo si occupa di connessione al cloud, ma lo fa in modo sicuro attraverso Secure Connect Advisor, una VPN che permette al cliente di bypassare le tipiche restrizioni di rete, mantenendo però la massima sicurezza. Secure Interface è semplice da installare e utilizzare: quando si parla di IoT, infatti, si incorre in una serie di parametri spesso complessi da gestire. Per questo la procedura di configurazione è progettata per risultare trasparente per l’utente finale. È anche uno strumento molto potente: essendo programmabile con il linguaggio standard IEC 61131, in caso di necessità può essere configurato opportunamente grazie al software FREE Studio Plus. www.eliwell.com
i tempi.
Il futuro che abbiamo davanti ha certamente un nome e un cognome: transizione energetica. Una delle cose certe è che sarà qualcosa di unico e particolare. Vi dico questo perché il mercato della transizione energetica è caratterizzato da 3 fattori speciali: l’Unione Europea deve raggiungere l’indipendenza energetica; nuovi impianti più efficienti e a fonti rinnovabili sono la soluzione; la quasi totalità del parco impiantistico è da
È la prima volta nella storia che si genera una combinazione di questa portata. Tradotto in termini pratici significa che abbiamo davanti a noi almeno un decennio molto intenso in cui l’ obiettivo principale sarà riqualificare gli impianti esistenti. E questo è solo l’inizio. Sarà una rivoluzione silenziosa in cui i vecchi impianti saranno sostituiti da quelli nuovi: caldaie più efficienti con anche nuove soluzioni in termini di combustibili e questo insieme a pompe di calore, fotovoltaico, biomassa e certamente i nuovi refrigeranti che faranno evolvere gli impianti verso prestazioni mai viste prima.
Per comprendere meglio il futuro abbiamo bisogno di ricordarci del passato. Abbiamo vissuto mezzo secolo, dal 1950 al 2000, in cui la parola chiave era l’immobile: nuove costruzioni e un’infinità di cantieri con l’esigenza di avere impianti sempre più standardizzati. Un milione di condomini in cui l’impianto era costituito da caldaie alimentate a gas metano o gasolio. E poi cos’è successo? È arrivato il ventennio del cambiamento. Dal 2000 al 2020 ci siamo resi conto che di nuovi immobili non ne servivano più e nel frattempo un cambiamento di dimensioni ciclopiche stava per
Il mercato della transizione energetica ha bisogno di un professionista al passo con
Uno specialista che conosca le nuove tecnologie e che sia in grado di offrire al cliente una soluzione su misura
arrivare. Sì, perché nel mondo si parlava di neutralità climatica e di ridurre i combustibili fossili. Cose che qualcuno etichettava come utopiche. L’Europa intanto iniziava a dire che serviva più indipendenza energetica per i Paesi membri e una nuova legislazione nasceva con tanto di obiettivi al 2020 e poi anche per il futuro. Qualcuno sorrideva e diceva che non sarebbe cambiato molto, che tutto sommato andava bene così, che un nuovo ciclo edilizio sarebbe rinato con molte richieste di nuovi immobili. E poi pian piano qualcun altro si rendeva conto che il nuovo mercato a cui guardare era invece un altro: era quello di tutti gli impianti esistenti. Un mercato talmente grande che era difficile pure valutarne le dimensioni, d’altronde era stato generato in più di mezzo secolo di continue costruzioni immobiliari.
Il nuovo mercato della transizione
Ed eccoci arrivati, semplicemente, all’inizio di questo nuovo mercato. Si chiama transizione energetica e nella sua durata più estesa va dal 2020 sino al 2050: un trentennio unico e denso di grandi evoluzioni e trasformazioni.
Alcune di questi cambiamenti potrebbero essere talmente innovativi che è pur difficile immaginarli, altri sono più prevedibili e quindi visibili.
Una delle cose che sappiamo con certezza di questo nuovo mercato è che il protagonista non è più l’immobile.
Ora l’attore che vince l’Oscar, al centro del film, è l’impianto o per meglio dire l’integrazione degli impianti. L’edificio si è trasformato da un insieme di mattoni che conteneva gli impianti ad un insieme di impianti tecnologici protetto da mattoni. Siamo nell’epoca in cui sono gli impianti a dare il vero valore economico all’immobile. La classificazione energetica degli edifici si basa proprio su questo, cioè sulle prestazioni degli impianti e la loro capacità di produrre il miglior livello di comfort con il minor consumo possibile di energia. Questa si chiama efficienza energetica fatta con le energie rinnovabili. Ed è il sogno segreto di ogni cliente o potenziale tale.
Questo è un mercato enorme in cui i clienti sono tutte le persone e le società che vivono o lavorano in un edificio e hanno bisogno dell’efficienza energetica per risparmiare soldi e nel frattempo avere il comfort termico di cui necessitano. Questo è il mercato della riqualificazione in cui l’installatore ha un ruolo assolutamente centrale e da protagonista.
Installatore Plus, il nuovo professionista della nuova era
È proprio un’epoca nuova che ha bisogno perciò di una figura nuova che io ho chiamato Installatore Plus. Ho usato questo termine perché il nuovo
professionista si deve distingue da quello di prima. Installatore Plus è uno specialista che conosce i nuovi impianti e le nuove energie e sa valutare la tipologia di riqualificazione di cui ha bisogno il suo cliente. L’Installatore Plus fornisce la soluzione su misura e così facendo soddisfa un palcoscenico variegato di clienti con esigenze diverse. Così facendo l’Installatore Plus sarà il professionista più ricercato perché la transizione energetica è un mercato che si fa a livello operativo e pratico, installando e configurando le tecnologie. Ed è anche un mercato incentivato perché l’Unione Europea e l’Italia devono raggiungere forzatamente gli obiettivi di indipendenza energetica. Per fare questo gli incentivi economici e fiscali riservati agli impianti saranno una leva straordinaria che stimoleranno ancora di più tutti quei clienti che possiedono o utilizzano gli impianti esistenti.
Per questo mercato futuro, e anche già presente, c’è una notizia brutta ed una buona. La notizia brutta è che il mercato della transizione energetica sarà talmente importante che molti altri soggetti si stanno già interessando e vogliono trovare il modo di parteciparvi. La notizia buona invece riguarda quelli che già ci sono dentro, ovvero noi.
Chi già conosce gli impianti, le regole dell’arte e le nuove tecnologie ha un vantaggio realmente importante. Sì, perché può potenziare sempre di più le proprie competenze e avere tutti i titoli per essere identificato come lo specialista della transizione energetica, cioè l’Installatore che garantisce questo Plus ai propri clienti. L’Installatore Plus fornisce le soluzioni moderne che garantiscono l’efficienza energetica insieme al comfort abitativo permettendo l’integrazione degli impianti per far in modo che possano dialogare fra loro. Preparatevi e mettetevi ai nastri di partenza con le idee chiare.
Si vince questa gara con la determinazione, con la flessibilità, con l’aggiornamento continuo e con la voglia di dare ai propri clienti la più grande innovazione del presente e del futuro: la transizione energetica.
a transizione energetica può avvenire solo se le nostre città diventano sostenibili, e soprattutto se il sistema di riscaldamento delle nostre città diventa sostenibile”. Queste le parole d’apertura di Lorenzo Spadoni, presidente AIRU (Associazione Italiana Riscaldamento Urbano), associazione che unisce gli operatori del settore e sostiene lo sviluppo del teleriscaldamento (TLR) nel nostro paese dal 1982.
L’evento, svoltosi a Milano martedì 25 ottobre 2022 presso il Palazzo Pirelli, si intitolava TLR: una risorsa per l’Italia. L’energia utile per la transizione. Durante l’incontro sono stati discussi i temi principali dello sviluppo del TLR in Italia, delle sue difficoltà, le possibili soluzioni, del suo utilizzo per lo stoccaggio dell’energia, e si è concluso con una tavola rotonda tra esperti e dirigenti nel campo dello sviluppo sostenibile ed energia, tra cui: Luca Barberis, direttore della divisione promozione settore e sviluppo sostenibile GSE (Settore Servizi Energetici); Lorenzo Bardelli, direttore divisione ambiente ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente); Alessandro Cecchi, vicepresidente AIRU; Elisa Guiot, dirigente del settore sviluppo energetico sostenibile della regione Piemonte; Gianluca Guerrieri, dirigente per la regione Piemonte; Antonio Panvini, direttore generale del CTI (Comitato Termotecnico Italiano).
“Il riscaldamento occupa il 50% dei consumi finali dell’energia in Italia”- continua Spadoni - “di cui il 70% viene da combustibili fossili e concentrato nelle nostre città. Il TLR è capace di connettere le risorse e i bisogni territoriali attraverso l’utilizzo delle risorse rinnovabili presenti in loco e il recupero di calore dai sistemi esistenti, efficientandoli”.
I numeri del TLR in Italia
L’apertura di Spadoni al convegno introduce lo stato dell’arte del TLR in Italia. Sviluppato soprattutto al Nord, tra Piemonte e Lombardia, attualmente questa tecnologia copre circa il 3% del fabbisogno nazionale di domanda per il riscaldamento. Secondo l’ultimo annuario statistico AIRU, in Italia il TLR è presente in oltre 200 centri urbani. La rete di distribuzione conta quasi 5000 chilometri di tubature. Il 78% del calore utilizzato proviene da cogenerazione e fonti rinnovabili (bioenergie, geotermie, pompe di calore, recuperi da processi industriali e solare termico), riducendo di 1,7 milioni di tonnellate le emissioni di anidride carbonica (CO2). Per quanto possano sembrare numeri elevati, siamo ancora lontani dal reale potenziale di sviluppo del TLR.
Lo studio prodotto da Elemens (un’azienda di consulenza specializzata nel settore dell’energia) e pubblicato nel 2022 afferma che lo sviluppo dell’intero potenziale del TLR nel nostro paese si aggira tra le 4 e le 7 volte rispetto allo stato attuale. Questo migliorerebbe l’indipendenza energetica italiana, tema riemerso con forza a causa della guerra in Ucraina, riducendo di 2,12 miliardi di Sm3 l’utilizzo di gas naturale e di 5,7 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 ogni anno; un passo in più verso l’obiettivo zero emissioni previsto per il 2050.
“Bisogna rivalutare a 360 gradi il TLR- ha concluso Spadoni- “con una forte progettualità a lungo termine, sia a livello legislativo che fiscale, aiutando i cittadini a prendere scelte più ecologiche senza essere penalizzati”. Che cos’è e come funziona il TLR?
Il funzionamento base è il seguente: il fluido termovettore giunge alle sottostazioni d’utenza, ovvero degli scambiatori di calore che vanno a sostituire le tradizionali caldaie (centralizzate o monofamiliari). Qui il fluido termovettore cede la propria energia
Il TLR è una
che potrebbe offrire un importante contributo alla decarbonizzazione ma è tuttora poco sfruttata. Necessaria una strategia di incentivazione
I sistemi ATES utilizzano, come serbatoio di stoccaggio, gli acquiferi naturali a diverse profondità fino anche a 2 3 Km. In generale, tutti i prototipi ATES usano almeno due pozzi (conosciuti con il termine anglosassone “well doublet”), di cui uno per l’estrazione e l’altro per l’iniezione di acqua di falda.
• gli Low Temp. utilizzano fluidi a temperature inferiori a 25 30°C; essi sono solitamente accoppiati con sistemi di pompe di calore e migliorano l’efficienza energetica generale (è la tipologia di UTES più diffusa);
• gli High Temp. utilizzano temperature più elevate, anche maggiori di 90°C, e tipicamente serbatoi profondi; può essere facilmente accoppiato con i tradizionali o innovativi impianti di teleriscaldamento, con o senza pompe di calore
al circuito secondario (diretto all’utenza) e ritorna all’impianto di produzione/recupero del calore.
La principale caratteristica del TLR è la distanza tra il punto di produzione e i punti di utilizzazione del calore (residenziali, pubblici, commerciali e industriali), che solitamente può andare da pochi chilometri fino a un massimo di sessanta. Il fluido vettore attraverso una rete di tubazioni coibentate di mandata e di ritorno viene utilizzato per l’approvvigionamento di energia termica per il riscaldamento o il raffreddamento (teleraffrescamento) degli spazi, per processi di lavorazione e per coprire il fabbisogno di acqua calda sanitaria.
Il calore viene generato appositamente o recuperato da altri impianti come le centrali termoelettriche. Quest’ultimo processo di recupero ha un ruolo fondamentale nell’abbattimento di sostanze inquinanti e riduzione dei costi, in quanto può recuperare del calore che altrimenti verrebbe disperso. Grazie a questa caratteristica, il TLR rappresenta una delle tecnologie più efficaci per l’efficientamento energetico urbano in Italia.
Un altro importante vantaggio di questa tecnologia è lo stoccaggio di energia. Il TLR può presentarsi come un ottimo alleato delle rinnovabili contro l’aleatorietà di quest’ultime. Tema approfondito nel primo intervento di Giuseppe Mandrone, professore associato di geologia
applicata presso il Politecnico di Torino, che presenta uno studio tecnico normativo sullo stoccaggio di energia termica nel sottosuolo.
Il prof. Mandrone afferma subito che per sfruttare le opportunità offerte dal TLR non dobbiamo inventarci nulla. La tecnologia è già esistente e utilizzata in alcuni paesi europei come l’Olanda e la Danimarca, che sfruttano tramite TLR l’energia geotermica presente nel sottosuolo con successo.
Le tecnologie più diffuse e disponibili sul mercato sono le ATES (sistemi di stoccaggio negli acquiferi) e le BTES (sistemi di stoccaggio con sonde geotermiche), entrambe usate per lo stoccaggio di calore nel breve e nel lungo termine, ovvero da qualche giorno o per una intera stagione; anche se le tecnologie per lo stoccaggio stagionale sono ancora in fase di studio.
I sistemi ATES utilizzano gli acquiferi naturali come serbatoio di stoccaggio a profondità che possono raggiungere anche i 2-3 km. In generale, tutti i prototipi ATES usano almeno due pozzi di cui uno per l’estrazione e l’altro per l’iniezione di acqua in falda. In base al punto di estrazione del fluido vettore, se dalla pozza calda o dalla pozza fredda, possiamo ottenere un ciclo di TLR o di teleraffrescamento (si veda Figura 1).
I sistemi BTES prevedono, invece, l’utilizzo di sonde
geotermiche simili ai sistemi di climatizzazione con sonde verticali. A differenza dei sistemi tradizionali in cui si cerca di evitare l’interazione tra le sonde, qui invece l’obiettivo è di far interagire le sonde il più possibile. Le sonde (BHE) sono poste a una distanza minore rispetto ai sistemi tradizionali e a profondità che dipendono principalmente dalle condizioni geologiche, idrogeologiche e termo-fisiche del sottosuolo. Il fluido termovettore iniettato prima nelle sonde centrali e poi in quelle periferiche permette di mantenere un nucleo caldo. Al termine della stagione di carica il sistema può essere invertito e il calore estratto a partire dalla periferia, questo permette di ottenere un sistema di raffrescamento, sfruttando così l’impianto tutto l’anno.
Prima di raccontare la situazione in Italia, è utile considerare quella europea. Gli impianti più comuni sono quelli a bassa temperatura (max 30 °C), molto sviluppati soprattutto nei Paesi Bassi con 2500 sistemi già operativi. Tuttavia, in molti paesi europei deve ancora essere finalizzata una legislazione chiara sullo stoccaggio di energie nel sottosuolo.
La situazione non è da meno per l’Italia. Lo stoccaggio di energia termica nel sottosuolo riguarda molte normative lontane tra loro, con obbiettivi diversi e contrastanti. Questo rende difficile un processo autorizzativo che allontana gli operatori a ricorrere a questa tecnologia.
Secondo il Professor Mandrone, bisognerebbe innanzitutto agire a livello normativo integrando il quadro legislativo esistente. Le popolazioni locali che sono state informate correttamente si sono dimostrate favorevoli alle implementazioni delle tecnologie e alla costruzione di alcuni impianti pilota. Infatti, conclude il professore, ancor più importante è informare e formare su questa nuova tecnologia in modo corretto, evidenziando limiti, vantaggi e potenzialità a lungo termine sia in termini di lotta ai cambiamenti climatici, che di risparmio energetico.
Il secondo intervento proposto da Tommaso Barbetti, fondatore di Elemens, mostra un estratto del loro studio sulla potenzialità del TLR sul territorio italiano e sul suo ruolo nella transizione energetica; lo studio si intitola Il Teleriscaldamento: efficienza e rinnovabili al servizio della decarbonizzazione.
Barbetti afferma subito che per sfruttare l’intero potenziale del TLR necessitiamo di una pianificazione a lungo termine, tuttavia nel PNIEC (il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) gli obiettivi del TLR sono fermi al 2023, in controtendenza rispetto agli obiettivi nazionali sull’efficienza energetica fissati per il 2030.
– SISTEMI DI STOCCAGGIO CON SONDE GEOTERMICHEÈ una derivazione ed estremizzazione dei sistemi di climatizzazione con sonde verticali. Consiste di perfori verticali, a definire una struttura «compatta», entro cui vengono calate delle sonde (BHE), poste ad una determinata distanza (minore rispetto ai sistemi tradizionali) e profondità che dipendono principalmente dalle condizioni geologiche, idrogeologiche e termo fisiche del sottosuolo.
Il calore viene iniettato prima nelle sonde centrali e poi via via in quelle più periferiche, ottenendo una zonazione termica che consente di mantenere un nucleo caldo. Al termine della stagione di carica il sistema può essere invertito ed il calore estratto a partire dalla periferia.
Come già presentato dal presidente Spadoni, il TRL può aiutarci nell’indipendenza energetica e nella decarbonizzazione, tuttavia Barbetti sottolinea altri due aspetti difficilmente quantificabili a livello economico: la riduzione dell’inquinamento nei comuni con un miglioramento della salute e qualità della vita.
Nonostante questi benefici (semplificati in Figura 3), afferma Barbetti, il TLR incontra molti ostacoli sulla sua strada che ne impediscono il corretto finanziamento, ovvero:
• Regolatori. Lo sviluppo del TLR deve essere sostenuto da una regolamentazione più matura per tutelare i consumatori e garantire l’efficienza dei servizi;
• Incentivazione supply-side. Il TLR necessita di infrastrutture importanti, pertanto di congrue incentivazioni di capitale. Senza di essi risulta difficile poter spingere gli operatori ad attuare gli investimenti dovuti;
• Incentivazioni demand-side. L’allacciamento alle reti di TRL non gode dello stesso supporto economico come, ad esempio, le caldaie a condensazione. I benefici del TLR devo essere chiaramente comunicati al mercato per spingere l’incentivazione;
• Autorizzazioni. Le procedure per le realizzazioni di impianti di TLR risultano complesse. Bisogna avviare un procedimento di semplificazione per accorciare i tempi tra lo sviluppo e la commercializzazione.
Ovviamente, sottolinea Barbetti, senza incentivi soltanto il 30% del potenziale può essere realizzato. Lo studio promuove l’utilizzo di almeno due strumenti già esistenti. Il primo è il certificato bianco (TEE) e il secondo prevede l’ampliamento del conto termico. Anche le soluzioni che provengono da fondi statali possono essere molto utili allo sviluppo del settore, tuttavia nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) solo l’1% dei fondi è stato affidato al TLR (200 milioni di euro contro i 22,4 miliardi per l’efficientamento degli edifici).
Alla fine, conclude Tommaso Barbetti, bisogna migliorare la comunicazione in questo ambito per poter aiutare la popolazione a comprendere gli eventuali benefici che comporterebbe lo sviluppo e l’attuazione del TLR.
A seguito dei due interventi è avvenuta una tavola rotonda, ovvero un dibattito tra i tecnici del settore e alcuni dei decisori citati nella prima parte dell’articolo, chiamati a discutere sul tema. La discussione sviluppata è stata costruttiva e ricca di contenuti, in cui tutti hanno esposto la loro posizione per lo più favorevole sullo sviluppo e incentivazione del TLR in Italia.
La prima persona ad aprire il dibattito è stata Elisa Guiot, dirigente del settore sviluppo energetico sostenibile della regione Piemonte. La sua posizione è propositiva, soprattutto pensando alla realtà piemontese,
in cui il TLR è ben sviluppato cosi come nella regione Lombardia. Guiot condivide la necessità di svilupparlo (strappando un 5% dei finanziamenti dedicati al piano regionale per la transizione energetica) e di migliorarne gli incentivi in quanto porterebbero a un miglioramento della qualità dell’aria, problema particolarmente noto nella regione. Inoltre, con l’obiettivo di integrare le risorse rinnovabili del territorio, il TLR si affiancherebbe con successo al settore delle biomasse forestali, aiutando in questo modo le piccole utenze.
A seguire, Gianluca Guerrieri per la regione Lombardia ha manifestato la stessa propositività mostrata dalla regione Piemonte. Infatti, afferma Guerrieri, la Lombardia è l’unica a presentare un registro sonde. Nel loro Programma Regionale Energia Ambiente e Clima hanno l’obiettivo di portare dall’attuale potenza del TLR installata del 4% fino al 20%. Tuttavia, Guerrieri si è soffermato su una questione importante per il consumatore: ovvero la penalizzazione economica per chi prende scelte ecologiche. A titolo di esempio porta la tassazione dell’IVA per il gas al 5%, mentre per il TLR rimane al 10%, escludendola dagli incentivi con la Circolare 3 dicembre 2021, n. 17/E che riduce temporaneamente al 5% l’aliquota IVA applicabile alle somministrazioni di Gas metano per combustione per usi civili e industriali. Alessandro Cecchi, Vicepresidente AIRU, ha
poi ripreso il concetto sul risparmio di emissioni inquinanti e i benefici per la salute e l’ambiente esposto in precedenza da Guiot. Secondo uno studio congiunto dei politecnici di Milano e di Torino commissionato da AIRU e intitolato Valutazione del potenziale di diffusione del teleriscaldamento efficiente sul territorio nazionale, è possibile calcolare l’abbassamento delle emissioni in termini di riduzione di autovetture. Per quanto riguarda gli NOx siamo all’eliminazione di circa 100.000 autovetture, mentre per quanto riguarda il particolato, corrisponderebbero a un milione le autovetture tolte dalla circolazione; risultato molto significativo se guardiamo ad aree molto sensibili al problema dell’inquinamento come la pianura padana. Questi dati non sono trascurabili, anche se i benefici sulla salute sono di difficile quantificazione economica.
Il vicepresidente, infine, ribadisce la necessità di grossi incentivi per il miglioramento delle infrastrutture, questione molto importante per lo sviluppo del TLR, e soprattutto di poter aiutare i consumatori nel poter attuare scelte ecologiche senza essere penalizzati, in linea con le affermazioni del dirigente della regione Piemonte.Luca Barberis, direttore divisione promozione settore e sviluppo sostenibile GSE (Settore Servizi Energetici), dichiara che i dati in possesso sono chiari e spingono verso il TLR. Questa tecnologia permette di sfruttare le risorse locali per raggiungere gli obiettivi
nazionale tramite impianti di cogenerazione centralizzati affiancati a importanti infrastrutture di TLR, seguiti da Francia e Germania con il 15% a testa. Inoltre, conclude, investendo nel TLR di 4a generazione possiamo sfruttare un mix di rinnovabili e stoccaggio di energia per il raffrescamento estivo. Ha concluso la tavola l’ultimo intervento del direttore generale Antonio Panvini: “è importante mettere intorno ad un tavolo gli operatori e dialogare, mentre noi tecnici saremo a loro totale disposizione. Tuttavia, senza importanti investimenti risulterà molto difficile ottenere un dialogo costruttivo tra le parti”.
In sintesi, dalla discussione è emerso che il TRL risulta una tecnologia ricca di potenzialità per il futuro, che può aiutarci nel raggiungere diversi tipo di obiettivi come:
• L’indipendenza energetica: sviluppare il TLR aiuterebbe a ridurre la nostra dipendenza energetica, riducendo l’acquisto di metano da altri paesi. Un aiuto importante considerando gli ultimi eventi geopolitici;
• Il taglio delle emissioni di gas serra: il TLR potrà darci una mano nel raggiungere gli obiettivi ambientali internazionali per la riduzione del nostro impatto sul pianeta;
nazionali nella transizione energetica. Ancora più importante, ha ribadito Barberis, è portare l’attenzione ad altri livelli; ad esempio gli incentivi per il solare sono stati visti e sfruttati come opportunità economica e oggi bisogna vederli come un contributo a lungo termine per la comunità. Bisogna spostare la visione del sistema energetico su un piano di opportunità più ampio.
Sullo stesso piano di Barberis è Antonio Panvini, direttore generale del CTI (Comitato Termotecnico Italiano). Egli si è soffermato sull’importanza della comunicazione e, dunque, di migliorare il dialogo con la popolazione del luogo per aiutarla a prendere scelte che possono essere un contributo per la comunità nel medio-lungo termine. Opinione un po’ di controtendenza rispetto alla tavola rotonda è quella di Lorenzo Bardelli, direttore divisione ambiente ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). L’atteggiamento timido verso il TLR da parte dello Stato risiede nel fatto che un investimento viene visto anche come un ritorno, un profitto. Purtroppo, mancano dati sicuri che ci dimostrano la certezza di produttività di grossi investimenti nel settore. Tutto questo frena i possibili investitori e la volontà dello stato di incentivare il TLR, dando a questa tecnologia un ruolo marginale nella transizione energetica.
In risposta alle affermazioni di Bardelli, Alessandro Cecchi ha affermato che questa mentalità può portare a perdere un’occasione importante. I nostri vicini europei investono da tempo in questa tecnologia e posso farci da guida. La Danimarca ottiene l’80% del riscaldamento
• Aiutare lo sviluppo nella corsa alle rinnovabili: il TLR fa da congiunzione tra più risorse rinnovabili. Il suo sviluppo aiuterebbe ulteriormente lo sfruttamento regionale delle risorse disponibili.
Tuttavia, nonostante i benefici che apporterebbe il TLR, lo Stato ha un atteggiamento timido nei confronti di questa tecnologia che portano a scarsi incentivi penalizzando a volte il consumatore. Secondo gli esperti questo avviene in quanto la burocrazia italiana risulta ancora povera nel campo del TLR e, soprattutto, troppo complessa, disincentivando l’investimento in questo settore. È importante che lo Stato, le realtà locali e gli esperti comunicano tra loro per poter dare una spinta nello sviluppo di questa promettendo tecnologia.
Al termine della tavola rotonda il presidente dell’AIRU Lorenzo Spadoni ha preso parola per le ultime considerazioni, saluti e l’invito al 41° congresso internazionale di EuroHeat&Power (l’omologa Europea di AIRU) che si terrà dal 22 al 24 maggio 2023 a Torino, evento continentale dedicato interamente al settore del teleriscaldamento.
Ha concluso Spadoni: “Solo una mentalità orientata al futuro potrà pianificare in modo attento uno sviluppo del TLR. La tecnologia deve fare da collegamento a più settori diversi per la decarbonizzazione e soprattutto, deve inserirsi in schemi regolatori importanti in modo verticale. Dobbiamo modellare i nostri vicini europei per poter velocizzare lo sviluppo del TLR in Italia in linea con gli obiettivi internazionali per la decarbonizzazione”.
Tanti i punti su cui possiamo migliorare in tutti i sensi: qualità del servizio reso, ottimizzazione dei tempi, riduzione dei costi e riduzione dei rischi
Da anni si parla di “salute e sicurezza sul lavoro” e dal punto di vista legislativo e organizzativo è stato fatto molto e molto continuerà ad essere fatto. Negli anni purtroppo si è parlato e si continua a parlare di malattie professionali, incidenti ed infortuni. Ho vissuto la tematica della sicurezza da molti punti di vista: lavoratore, soccorritore, RSPP, formatore e anche come consulente. Di incidenti ne ho subiti, ne ho soccorsi e ne ho valutati. Le principali cause? Fretta, negligenza, incoscienza, imperizia, sottovalutazione della presenza di un pericolo e dell’eventuale danno che potrebbe causare e difficoltà nel correlare velocemente l’azione che stiamo svolgendo con i possibili rischi. Proprio per questo alla base della prevenzione e della protezione troviamo aspetti molto importanti che sono: informazione, formazione e addestramento, quest’ultimo soprattutto sulla presenza di rischi riferiti alle mansioni
e ai possibili danni oltre alle misure di prevenzione e pro tezione da attuare. La valutazione dei rischi (obbligo per i datori di lavoro) è un’analisi globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori pre senti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività. Questa valutazione è finalizzata ad indi viduare le adeguate misure di prevenzione, di protezione e a elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento, nel tempo, dei livelli di salute e sicurezza. Entrando più nel dettaglio occorre osservare anche che i rischi si dividono in rischi stocastici (anche detti gene rici) e rischi specifici. Mentre per i rischi specifici, come ad esempio rumore, vibrazioni, radiazioni, videoterminali, legionella, chimico, biologico, movimentazione meccanica dei carichi, esistono precise norme per la misurazione e la quantificazione del livello di rischio, per i rischi stocastici, come cadute dell’alto, scivolamento e taglio occorre pro cedere stimando ed assegnando dei valori di probabilità di accadimento e alla gravità del danno (Rischio = Probabilità x Danno).
Bisognerebbe andare oltre il dVdR
Quasi tutti i Datori di Lavoro hanno assolto quest’ob bligo, anche attraverso consulenze esterne. In tutte le aziende è ormai presente un documento chiamato Documento di Valutazione dei Rischi (dVdR). A volte però, nel documento di valutazione dei rischi si fatica a dettagliare le specifiche fasi lavorative in relazione ai differenti contesti lavorativi, soprat tutto nelle attività impiantistiche dove ogni luogo di lavoro è diverso. Modalità, probabilità e magnitudo d’esposizione ai vari fattori di rischio, sono caratteristici di ogni contesto d’installazione, oltre che di ogni fase lavorativa. È difficile che un documento possa contenere la soluzione a tutto. Per migliorare la gestione della sicurezza aziendale occorre ren dere i propri collaboratori capaci di analizzare e valutare i rischi. Questo non per agire una sola volta nella redazione del dVdR ma per aumentare la consapevolezza nell’analiz zare le eventuale problematiche e aumentare le probabilità di identificare le soluzioni. E questa attitudine è utile che emerga prima, durante e dopo lo svolgimento delle attività in sinergia e a contatto con i datori di lavoro. Gli accessi all’area
lavorativa, la logistica, gli orari, le attrezzature, i prodotti, i DPI e il ripristino dell’area di lavoro, questo sono solo alcuni esempi di punti su cui possiamo migliorare in tutti i sensi: qualità del servizio reso, ottimizzazione dei tempi, riduzione dei costi e infine riduzione dei rischi.
La valutazione dei rischi deve essere un processo continuo di miglioramento e di crescita per tutti. In sostanza un processo di acquisizione delle informazioni utili all’identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi nell’ ambiente di lavoro (informazione) oltre a essere un processo di elaborazione e acquisizione delle conoscenze, procedure e competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda (formazione). Questo e i futuri articoli inerenti alla sicurezza hanno proprio l’obiettivo di favorire il dialogo e lo scambio di informazioni fra le parti, affinché quanto fatto finora non resti chiuso in un cassetto ma diventi una solida base per una costante, proficua e condivisa azione di miglioramento delle condizioni di lavoro, di salute e di sicurezza.
Le cause del mancato impiego dei DPI possono essere molteplici ma spesso risolvibili grazie a una scelta oculata. Ecco gli aspetti più importanti da considerare nelle fasi di ricerca e selezione di questi accessori indispensabili
inevitabile: quando si parla di sicurezza sul lavoro la prima cosa a cui pensiamo sono i Dispositivi di Protezione Indivi duale (DPI), come i guanti, il casco, le scarpe, le mascherine, ecc. Generalmente progettati e realizzati per essere indossati, i DPI si pongono fra una o più parti del corpo e un determinato fattore di rischio, con lo scopo di evitare o limitare eventuali danni. Spesso
però, pur conoscendone l’importanza, siamo restii al loro uso. Disagio, imbarazzo, scarsa praticità: le cause del mancato impiego dei DPI possono essere molte plici ma spesso risolvibili grazie ad una scelta oculata. Ecco perché in questo articolo parleremo di alcuni aspetti importanti nelle fasi di ricerca e selezione di questi accessori indispensabili.
Iniziamo col ricordare che la scelta, la fornitura, l’addestramento all’uso, la verifica dell’effettivo uti lizzo, il controllo e la sostituzione, sono obblighi a carico del Datore di Lavoro ben definiti dalla legisla zione vigente, come ad esempio il Decreto Legislativo 81/2008 (e s.m.i.).
Oltre alle istruzioni normative, lo strumento indi spensabile nella scelta dei DPI è il Documento di Valutazione del Rischi (DVR), cioè il documento a cura del datore di lavoro dove vengono esaminati tutti i rischi presenti in azienda e pianificata l’attuazione delle misure volte alla loro eliminazione o riduzione a livello accettabile. È in questo documento che vengono evidenziati gli eventuali rischi residui non eliminabili ed è in questo documento che il datore di lavoro deve indicare la necessità di utilizzo di specifici DPI in funzione dei rischi presenti nelle diverse fasi/attività lavorative.
Con il Decreto Legge 21 ottobre 2021, n. 146 art. 13 sono state apportate modifiche al comma 2 bis dell’art. 79 del D. Lgs. 81/08 che tratta di criteri di scelta ed uso dei DPI.
Il testo dell’art. 79 del D. Lgs. 81/08, a seguito della modifica, è ora il seguente: “Articolo 79 - Criteri per l’individuazione e l’uso
1. Il contenuto dell’ALLEGATO VIII, costituisce elemento di riferimento per l’applicazione di quanto previsto all’articolo 77, commi 1 e 4.
2. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, tenendo conto della natura, dell’attività e dei fattori specifici di rischio sono indicati:
• i criteri per l’individuazione e l’uso dei DPI;
• le circostanze e le situazioni in cui, ferme restando le priorità delle misure di protezione collettiva, si rende necessario l’impiego dei DPI. 2-bis. Fino alla adozione del decreto di cui al comma 2 restano ferme le disposizioni di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale in data 2 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126 del 01 Giugno 2001, aggiornato con le edizioni delle norme UNI più recenti”. Quanto sopra riconduce i criteri per l’individuazione e uso dei DPI alla migliore pratica tecnologicamente disponibile, facendo riferimento all’edizione più aggiornata delle norme, come ad esempio:
• UNI EN 458:2016 Protettori dell’udito - Raccomandazioni per la selezione, l’uso, la cura e la manutenzione - Documento guida
• UNI EN 529:2006 integrata dalla UNI 11719:2018 - Guida alla scelta, all’uso e alla manutenzione degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie, in applicazione alla UNI EN 529:2006
• UNI EN ISO 19734:2021 Protezione degli occhi e del viso - Guida alla scelta, all’utilizzo e alla manutenzione
• UNI 11158:2015 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto - Sistemi di protezione individuale delle caduteGuida per la selezione e l’uso
• UNI 11114:2004 Dispositivi di protezione individuale - Elmetti di protezione - Guida per la selezione
• UNI/TR 11430:2011 Calzature di sicurezza, di protezione e da lavoro - Criteri per la scelta, l’uso, la cura e la manutenzione
E qui una prima indicazione operativa: l’Allegato VIII al Decreto Legislativo 81/08 contiene indicazioni di carattere generale sui DPI, contiene un elenco esem plificativo delle tipologie di DPI in base alle parti del corpo da proteggere e, soprattutto, fornisce uno schema di inventario con cui il Datore di Lavoro può correlare le parti del corpo da proteggere con i vari rischi (divisi per tipologia), ed individuare così i DPI necessari.
Ad esempio, nella Tabella 1, nella colonna “Rischio chimico/Aerosol/Fumi”, in corrispondenza della riga “Parte del corpo/Testa/Vie respiratorie”, è possibile non solo identificare la necessità di un dispositivo di protezione ma, conoscendo la natura e la concentra
Tabella 1 - Estratto Allegato VIII al Decreto Legisaltivo 81/08 - Schema indicativo per l’inventario dei rischi ai fini dell’impiego di attrezzature di protezione individuale.
Tabella 1 Estratto Allegato VIII al Decreto Legisaltivo 81/08 Schema indicativo per l'inventario dei rischi ai fini dell'impiego di attrezzature di protezione individuale. Legenda:
Legenda:
• Le lettere (codici) identificano la protezione ad un determinato inquinante - A (vapore di composto organico con punto di Ebollizione > 65°C); B (Gas e vapori inorganici); E (Gas e vapori acidi); K (Ammoniaca); P (Polveri)
• Le lettere (codici) identificano la protezione ad un determinato inquinante A (vapore di composto organico con punto di Ebolli 65°C); B (Gas e vapori inorganici); E (Gas e vapori acidi); K (Ammoniaca); P (Polveri)
• Il numero (classe) identifica la protezione ad una determinata concentrazione dell’inquinante - Classe 1 per concentrazioni di gas e vapori fino a 1.000 ppm; Classe 2 per concentrazioni di gas e vapori fino a 5.000 ppm; Classe 3 per concentrazioni di gas e vapori fino a 10.000 ppm
• Il numero (classe) identifica la protezione ad una determinata concentrazione dell’inquinante Classe 1 per concentrazioni di gas e vapori fino a 1.000 ppm; Classe 2 per concentrazioni di gas e vapori fino a 5.000 ppm; Classe 3 per concentrazioni di gas e vapori fino a 10.000 ppm
zione del contaminante presente nell’ambiente in cui si deve operare, individuare il tipo e la classe del filtro.
• comfort.
• resistenza respiratoria (direttamente proporzionale all’efficienza e che può essere causa di difficoltà respiratoria);
La marcatura completa (inclusiva degli eventuali pittogrammi) consente determinare l’idoneità di un DPI individuare il DPI idoneo occorre infatti verificare, secondo i criteri specifici di marcatura dei vari tipi di DPI, quali sono i livelli di prestazione minimi che il DPI può garantire e confrontarli con Il livello di protezione richiesto nel DVR (documento di valutazione dei rischi).
La marcatura completa (inclusiva degli eventuali pit togrammi) consente determinare l’idoneità di un DPI. Per individuare il DPI idoneo occorre infatti verificare, secondo i criteri specifici di marcatura dei vari tipi di DPI, quali sono i livelli di prestazione minimi che il DPI può garantire e confrontarli con Il livello di protezione richie sto nel DVR (documento di valutazione dei rischi).
Altri fattori che concorrono alla scelta dei DPI
I DPI, oltre che essere idonei in base alla natura del rischio da prevenire, devono anche essere comodi da uti lizzare, devono essere ergonomici e devono essere tollerati da chi li deve utilizzare (magari per qualche ora).
• elementi fisici dell’utilizzatore che potrebbero influ ire negativamente sulle prestazioni (ad esempio semi maschere o maschere intere non sono indicate per le persone che portano la barba). Lungo le linee di tenuta la barba crea infatti dei punti non ermetici. Già una barba di tre giorni riduce notevolmente l’efficacia di un dispositivo di protezione delle vie respiratorie;
I DPI, oltre che essere idonei in base alla natura del rischio da prevenire, devono anche essere comodi da utilizzare, devono essere ergonomici e devono essere tollerati da chi li deve utilizzare (magari per qualche ora).
Altri importanti fattori che influenzano la scelta possono essere:
Altri importanti fattori che influenzano la scelta possono essere:
• ambiente operativo, durata e intensità del lavoro;
• necessità di cura e manutenzione;
• la co-presenza di ulteriori rischi, che potrebbero portare a scegliere un dispositivo polivalente (come una maschera intera che protegga anche da schizzi anziché una maschera semi-facciale);
• l’esigenza di formazione e/o addestramento all’uso.
• ambiente operativo, durata e intensità del lavoro;
• tollerabilità cutanea o fisica;
• necessità di cura e manutenzione;
• comfort
• tollerabilità cutanea o fisica;
Ed ecco un altro consiglio: quest’ultime caratteristi che è meglio che vengano valutate con il fornitore di fiducia, magari attraverso una campionatura e facendo
• resistenza respiratoria (direttamente proporzionale all’efficienza e che può essere causa di difficoltà respiratoria);
• elementi fisici dell’utilizzatore che potrebbero influire negativamente sulle prestazioni (ad esempio semimaschere o maschere intere non sono indicate per le persone che portano la barba). Lungo le linee di tenuta la barba crea infatti dei punti non ermetici. Già una barba di tre giorni riduce
effettuare le prove ad un gruppo di lavoratori, un po’ come ci si comporta con le calzature o l’abbigliamento. Un fornitore professionale potrà, sulla base delle sue conoscenze dei prodotti, garantire una consulenza più mirata e presentare un’offerta rispondente alle spe cifiche esigenze aziendali. Importanti informazioni possono essere reperite anche nei siti dei fabbricanti. Occorre evitare l’acquisto da chi non fornisce informa zioni precise sulla marcatura e sui livelli di prestazione e si limita a fornire indicazioni generiche per il tipo di uso consentito.
Per la scelta del modello di dispositivo di prote zione individuale anche la normativa riserva grande importanza alla consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti come gli RLS. È dimostrato che il loro coinvolgimento previene il mancato utilizzo. Si raccomanda di far testare sul lavoro diversi modelli dello stesso DPI a un gruppo di lavoratori, chiedendo loro di giudicarne il comfort e la semplicità d’uso. Ogni utilizzatore deve avere la possibilità di scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Preposti e datore di lavoro devono poi essere di buon esempio
e usare i dispositivi proposti o prescritti, dimostrando la condivisione e la comprensione dell’eventuale disa gio dovuto all’uso. Dov’è possibile occorre introdurre gradualmente l’uso del dispositivo di protezione indi viduale soprattutto se è previsto un uso continuativo. Nel caso in cui non si riesca a ridurre o eliminare il senso di disagio bisognerà verificare se il dispositivo di protezione utilizzato è effettivamente idoneo per la mansione o l’attività svolta in quel momento.
L’uso di DPI generici, fatti utilizzare a prescin dere dalla presenza effettiva dei rischi e dal risultato della loro valutazione potrebbe interferire con l’ob bligo di usare quelli specifici per il rischio e potrebbe creare disagio ai lavoratori o introdurre altri rischi non necessari. Questo tipo di uso dei DPI non può essere imposto ai lavoratori e, ove il rischio fosse effettiva mente presente e diffuso a tutta l’azienda, sarebbe ragionevole considerare un intervento di prevenzione collettiva.
La scelta dei dispositivi di protezione individuale necessita quindi di un iter e di informazioni chiare: proprio per questo motivo vi accompagneremo con una serie di articoli dedicati supportandovi in modo concreto nel fare della sicurezza un valore importante.
Le manutenzioni e, più in gene rale, tutte le attività effettuate su apparecchiature collegate alla rete elettrica, espongono i lavo ratori a una tipologia di rischio che normalmente viene sotto valutata. Per rischio elettrico, secondo l’articolo 80 del Decreto Legislativo 81/2008, si considerano tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici e, in particolare, quelli derivanti da:
• contatti elettrici diretti e indiretti;
• innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti
a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radia zioni, innesco di esplosioni;
• fulminazione diretta e indiretta.
Sempre secondo il Testo Unico sulla Sicurezza è obbligo non delegabile del datore di lavoro valutare i rischi a cui i propri lavoratori sono esposti e mettere in atto una serie di procedure ed attività di prevenzione e protezione, ivi comprese informazione, formazione e addestramento dei dipendenti. A titolo esemplificativo, durante l’attività di manutenzione di una caldaia (Figura 1), qualsiasi operazione che comporta la rimozione del man tello (protezione primaria) è considerata a rischio elettrico.
La decisone da parte dell’operatore di togliere
Cos’è il rischio elettrico e come capire se il lavoro di manutenzione che si sta eseguendo vi rientra
a far chiarezza, applicabile quando si lavora con apparecchiature a bassa tensione (<1000 v) secondo la CEI 11 27 (norma tecnica relativa al rischio elettrico)
D.Lgs. 81/2008 - Capo III Impianti e apparecchiature elettriche - Art. 80. Obblighi del datore di lavoro
1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinchè i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; b) contatti elettrici indiretti; c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d) innesco di esplosioni; e) fulminazione diretta ed indiretta; f) sovratensioni; g) altre condizioni di guasto ragionevolmente
Figura 2- Schema esemplificativo del rischio elettrico
A titolo esemplificativo, durante l’attività di manutenzione di una caldaia (Figura 1), qualsiasi operazione che comporta la rimozione del mantello (protezione primaria) è considerata a rischio elettrico.
Figura 1 Estratto di un manuale di installazione/manutenzione caldaia: è evidente l'indicazione di rischio elettrico
Figura 1- Estratto di un manuale di installazione/manutenzione caldaia: è evidente l’indicazione di rischio elettrico
o meno tensione attraverso interruttori implica la conoscenza dei rischi dell’attività specifica e, di con seguenza, delle procedure da attuare per effettuare il lavoro in sicurezza.
In Figura 2 vi riportiamo un breve schema logico per aiutarvi a far chiarezza, applicabile quando si lavora con apparecchiature a bassa tensione (<1000 v) secondo la CEI 11-27 (norma tecnica relativa al rischio elettrico).
2. A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze; b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro; c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili. 3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1. 3-bis. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinchè le procedure di uso e manutenzione di cui al comma 3 siano predisposte ed attuate tenendo conto delle disposizioni legislative
La decisione da parte dell’operatore di togliere o meno tensione attraverso interruttori implica la conoscenza dei rischi dell’attività specifica e, di conseguenza, delle procedure da attuare per effettuare il lavoro in sicurezza
In Figura 2 vi riportiamo un breve schema logico per aiutarvi a far chiarezza, applicabile quando si lavora con apparecchiature a bassa tensione (<1000 v) secondo la CEI 11 27 (norma tecnica relativa al rischio elettrico).
Infine al Capo III del Titolo III “Impianti ed appa recchiature elettriche” viene chiaramente espresso che, per i sistemi a bassa e bassissima tensione, le attività lavorative possono essere svolte solo da personale idoneo.
In base a quali requisiti un datore di lavoro definisce i propri lavoratori idonei?
A questo proposito si deve considerare la relativa norma tecnica, CEI 11-27, che individua nelle figure PES (persona esperta) e PAV (persona avvertita) le
uniche figure idonee al lavoro in bassissima e bassa tensione (<1000 V). Queste figure sono contraddistinte da requisiti di istruzione teorica (conoscenze teoriche di livello 1A e 2A), esperienza e capacità lavorativa (conoscenze pratiche di livello 1B e 2B) e affidabilità personale (predisposizione alla cautela e alla sicurezza). L’attribuzione di questi ruoli è un compito del datore di lavoro e deve essere formalizzata per iscritto nell’am bito aziendale.
I
Inizia la stagione di riscaldamento e, come tutti gli anni, leggiamo nei notiziari di tutto il territorio nazionale di casi di avve lenamento da monossido di carbonio, sia fra gli utilizzatori degli impianti termici, sia fra gli addetti ai lavori (installatori e manutentori). È una delle cause più fre quenti di morte per intossicazione inala toria. Si verifica tipicamente per il malfunzionamento degli impianti di riscaldamento domestico (stufe, caldaie, scaldabagni, bracieri, caminetti funzionanti a gas natu rale, GPL, biomassa, gasolio e kerosene).
Fra le cause d’intossicazione rilevate dall’analisi dei casi e dai sopralluoghi di verifica effettuati su tutto il territorio nazionale, emergono sempre di più:
• cattivo funzionamento degli impianti termici dome stici (caldaie e/o scaldacqua alimentati a gas, stufe a legna, caminetti);
• installazioni irregolari, in locali non idonei (camere
da letto, bagni) o manomessi da interventi “fai da te” degli occupanti l’alloggio;
• carenza di ventilazione dei locali di installazione degli impianti, per insufficiente dimensione, manomissione o assenza dei fori di aerazione necessari per garantire un costante rinnovo dell’aria consumata nel processo di combustione;
• coesistenza nello stesso locale o in locali comunicanti (anche se su piani diversi) di più impianti termici; ad esempio il funzionamento contemporaneo di impianti alimentati a gas e di un caminetto a legna, che può influenzare notevolmente il tiraggio del condotto di evacuazione dei fumi dell’impianto a gas, creando un’accentuata condizione di reflusso dei prodotti di combustione nell’ambiente interno.
In questo numero della rivista dedicato alla sicurezza è più che mai doveroso trattare l’argomento nell’ottica dell’informazione e della prevenzione da incidenti che portano spesso a conseguenze tragiche.
controlli puntuali rivestono un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza
La prima regola è garantire azioni preventive da effettuarsi sugli impianti termici, quali controlli, veri fiche di funzionalità e manutenzioni, allo scopo di verificarne l’efficienza, la sicurezza, la funzionalità e la salubrità. Controlli, come ad esempio quelli di con formità, funzionalità e idoneità sulle aperture di venti lazione e areazione, sui sistemi di scarico dei prodotti della combustione, sull’idoneità dei locali, utili a evitare una sommatoria di eventi che in taluni casi generano le condizioni di rischio e le concentrazioni pericolose che possono generare patologie gravi, danni irreversibili e, in casi estremi, decessi.
Per meglio comprendere l’importanza di quanto fin qui descritto, occorre analizzare il meccanismo di intossicazione. Il monossido di carbonio (CO) è un gas
incolore e inodore che deriva dalla combustione incom pleta degli idrocarburi. I meccanismi su cui si basa la sua tossicità coinvolgono lo spiazzamento dell’ossigeno (O2) dall’emoglobina (il CO ha una maggiore affinità per l’emoglobina rispetto all’O2) e la riduzione del rilascio di O2 dall’emoglobina ai tessuti.
L’emoglobina è una proteina chimicamente capace di legarsi in modo reversibile con alcune molecole, come ad esempio l’ossigeno. Un facile trasferimento dell’ossi geno dal sangue ai tessuti avviene proprio grazie a questa reversibilità. L’affinità dell’emoglobina con le molecole di monossido di carbonio è circa 220-250 volte supe riore rispetto a quella per l’ossigeno e, una volta legata al monossido, forma un composto fisiologicamente inattivo che viene chiamato carbossiemoglobina, che non è più in grado di trasportare ossigeno e rimuove l’anidride car bonica con molta difficoltà. I sintomi sono correlati con il dosaggio ematico della carbossiemoglobina (COHb) nel paziente.
L’articolo 7 del DPR 74 prevede che gli installatori ed i manutentori degli impianti termici, abilitati ai sensi del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n° 37, nell’ambito delle rispettive responsabilità, devono definire e dichiarare esplicitamente al committente o all’utente, in forma scritta e facendo riferimento alla documentazione tecnica del progettista dell’impianto o del fabbricante degli apparecchi, quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l’impianto da loro installato o manutenuto, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose e con quale frequenza queste debbano essere effettuate.
La quantità di emoglobina trasformata in carbossiemo globina dipende da fattori diversi, tra i quali:
• la concentrazione di CO nell’aria;
• la durata dell’esposizione;
• dal livello di attività fisica che aumenta la ventilazione e quindi la quantità di CO assorbita;
• la capacità di per fusione polmonare;
• la superficie di diffusione polmonare.
Al contrario di quanto avviene per la sua assunzione, l’eliminazione del CO dall’emoglobina avviene molto lentamente e, per il 99%, per via polmonare. Occorrono circa 330 minuti per dimezzare la concentrazione di CO in aria ambiente, 80 minuti respirando ossigeno al 100% e 30minuti in ambiente iperbarico. Esposizioni, anche a basse concentrazioni di monossido di carbonio (200 ppm per 2 ore), sono quindi in grado di inficiare il funzionamento degli organi con maggior consumo di ossigeno generando sintomi simili a quelli dell’influenza con ottundimento, cefalea, nausea, astenia, giramenti di testa e vomito. In presenza di 1000 ppm di CO nell’aria si sopravvive circa 90 minuti. Una concentrazione di CO nell’aria pari a 2000-4000 ppm (0,2%-0,4%) provoca la morte in circa 15 minuti, dopo aver provocato perdita di conoscenza.
L’intossicazione da monossido di carbonio provoca sin tomi acuti, molti dei quali sono aspecifici. Non sono esclusi, poi, gli effetti tossici diretti a livello cerebrale. È dimostrato che molti pazienti che sopravvivono a questo tipo di intossicazioni, possono evidenziare evi denti sequele neurologiche molto variabili, come altera zioni della personalità, Parkinsonismo, alterazioni della memoria, del linguaggio, dell’apprendimento, fino alla comparsa di sindromi depressive di demenza o psicosi. Una intossicazione grave può comportare convulsioni,
obnubilamento del sensorio (visione offuscata, ipoacu sia, sonnolenza e atassia), ipotensione, rigidità muscolare generalizzata, insufficienza respiratoria, arresto cardio circolatorio, perdita di coscienza e coma. A distanza di giorni o settimane dall’esposizione, possono manifestarsi sintomi neuropsichiatrici tardivi come demenza, psicosi, parkinsonismo e alterazioni amnesiche. Con un’intossi cazione lieve si manifestano i primi sintomi, quali cefa lea, nausea e vomito. Livelli più alti di monossido di carbonio causano vertigini, astenia, debolezza, dispnea da sforzo e dolore toracico. Possono inoltre subentrare anomalie neuro-com portamentali (disorientamento, confusione mentale, difficoltà di concentrazione e irritabilità) ed effetti car diocircolatori (tachicardia, tachipnea e cardiopalmo). Dal momento che l’intossicazione può causare effetti
su diversi organi e sistemi, la sintomatologia è specifica e variabile. Ne consegue che la diagnosi non è imme diata. Per accertare una sospetta un’intossicazione da monossido di carbonio, deve essere misurato il livello di carbossiemoglobina nel sangue attraverso indagini strumentali, come ad esempio l’emogas-analisi e la pul sossimetria, che permettono si misurare la saturazione di O2 e CO, facilitando quindi la diagnosi. Altri esami possono aiutare a valutare i sintomi specifici (es. ECG per dolore toracico, TC per i sintomi neurologici). L’a cidosi metabolica può rappresentare un indizio. La dia gnosi di intossicazione da CO, a volte, è facilitata dalla contemporanea presenza di sintomi compatibili in più persone presenti nello stesso luogo. Numerosi gruppi di studio stanno valutando le con seguenze dell’accumulo di CO nell’organismo dovuto
a esposizioni ripetute per brevi periodi anche a basse concentrazioni, questo è anche il caso di installatori e manutentori di impianti termici che svolgono le attività di analisi di combustione, assistenza, pulizia e manu tenzione di gruppi termici a gas. Spesso gli operatori sono chiamati a effettuare il loro servizio in locali dove, a causa di un malfunzionamento, il gruppo termico in esame potrebbe aver rilasciato emissioni di monossido di carbonio.
Ai fini del controllo dell’esposizione a sostanze perico lose sul luogo di lavoro, i LEP (Limiti di Esposizione Professionale) definiscono il valore massimo di concen trazione aerea di una sostanza perché non diventi nociva. Generalmente i LEP sono basati sull’esposizione dei lavoratori (soggetti adulti in buona salute) a una deter minata sostanza nel corso di una vita lavorativa di qua rant’anni, per un totale di 200 giorni lavorativi all’anno. La durata dell’esposizione è normalmente rapportata a un orario lavorativo di otto ore al giorno (TWA). Per i datori di lavoro, che devono garantire che l’esposizione dei lavoratori non superi i limiti imposti a livello nazio nale, i LEP rappresentano un importante strumento per la valutazione e la gestione dei rischi e forniscono informazioni preziose per la sicurezza professionale. La concentrazione media di CO relativa a una giornata lavorativa di 8 ore (TLV-TWA, Valore Limite di Soglia - Media Ponderata nel Tempo) alla quale quasi tutti i lavoratori possono essere esposti, ripetutamente, giorno dopo giorno, senza subire effetti dannosi alla salute è di 25 ppm, limite indicato dall’ACGIH (American Con ference of Governmental Industrial Hygienists), pari a 28.63 mg/m3
Come proteggersi dal rischio
La variabilità dei luoghi di lavoro complica notevolmente la loro valutazione. Ai fini della protezione degli opera tori dall’esposizione a monossido di carbonio durante le fasi di manutenzione degli impianti termici, suggeriamo di effettuare in primo luogo i controlli “sentinella”, come ad esempio la presenza di una ventilazione efficace e l’assenza di riflussi nel locale o perdite dai condotti di scarico. Esistono poi sul mercato dei piccoli rilevatori della concentrazione di monossido di carbonio che gli operatori possono portare “nel taschino” e che permet tono una costante valutazione dell’ambiente di lavoro. Definire chiaramente ruoli e responsabilità degli addetti alla manutenzione, seguire orientamenti precisi, fornire un adeguato livello di formazione/attrezzature e instau rare un sistema di controlli regolari, è fondamentale per garantire che il lavoro venga svolto in sicurezza. È altrettanto fondamentale per installatori e manutentori attenersi alle norme di sicurezza nell’installare o manu tenere queste tipologie d’impianti.
Il caro energia ha indubbiamente influenzato l’andamento del mercato, spinto verso il “green” e verso la ricerca di tecnologie volte all’efficienza energetica. Ci sono, dunque, segnali positivi. È quanto hanno dichiarato i due installatori intervistati. È cambiato anche il rapporto tra l’impiantista e il cliente finale: quest’ultimo chiede soluzioni tecnologicamente sempre più evolute e si affida al professionista preparato e in grado di suggerire proposte ottimali in relazione al contesto considerato
Caro energia: cosa sta cambiando? Il mercato visto dall’installa tore. Un parere L’attuale contesto di crisi energetica, unitamente alla spinta verso il “green”, che già da diversi anni è in essere, ha ancor più accelerato il mercato verso la ricerca di tecnologie volte all’efficienza ener getica (sinonimo anche di risparmio energetico); nello specifico, il nostro settore è particolarmente interessato da questi cambiamenti in quanto sono ancora molti gli impianti ‘energivori’ che se sostituiti e/o migliorati potrebbero comportare un notevole risparmio eco nomico per i loro proprietari. Non trascurabile è l’aspetto occupa zionale che ne deriva, ossia la crescita esponenziale di domanda che crea opportunità di lavoro direttamente proporzionali.
Installatore e cliente finale: quali sono le richieste in questo nuovo e diverso contesto? Quanto è cambiato, se è cambiato, il rapporto?
In questo nuovo contesto cresce sempre più il numero dei clienti che richiedono preventivi per interventi di efficientamento dei loro impianti e/o addirittura di sostituzione degli stessi con soluzioni in novative ispirate sia al risparmio energetico sia al ‘green’ (quindi uti lizzo di energie rinnovabili). Tuttavia le strade percorribili in campo impiantistico sono numerose, quindi oggi ancor più di ieri il cliente vuol essere coadiuvato dal professionista nella scelta della soluzione che meglio si adatta al suo caso. Spesso cerca soluzioni ‘chiavi in mano’, quindi l’intero intervento affidato all’impiantista sotto tutti i profili (progettazione, realizzazione, ambito burocratico).
Il cliente si è fatto più esigente ma ascolta i consigli di chi opera sul campo?
Il cliente è diventato più esigente anche perché è più informato, grazie alle tecnologie digitali, prima su tutte la rete internet; tutta via spesso notiamo che le informazioni sono talmente tante e ge neriche, o addirittura estrapolate dai singoli contesti, che ingene rano nei clienti stessi confusione. Pertanto questi ultimi ascoltano sempre il professionista che si mostra essere preparato in campo impiantistico, sia dal punto di vista della scelta delle soluzioni tecnologiche che meglio si adattano al loro caso, sia dal punto di vista delle soluzioni commerciali proposte (scelta tra i vari bonus esistenti, se utilizzabili). Inoltre, spesso il cliente preferisce affidarsi all’impiantista di fiducia con cui magari si interfaccia visivamente e non ai grandi competitors che hanno digitalizzato vari passaggi.
Cosa vi sentite di consigliare in un momento come questo per aumentare l’efficienza energetica degli impianti?
Da nostra esperienza, consigliamo ai nostri clienti – e in gene
rale – ovviamente di adottare soluzioni in campo impiantistico che migliorino la resa energetica degli impianti e, quindi, che comportino anche un risparmio energetico, ma allo stesso tempo di agire anche sugli involucri delle abitazioni (che disperdono ener gia). Spesso, infatti, accade che interventi impiantistici importanti, se non accompagnati da un miglioramento delle caratteristiche dell’involucro delle abitazioni, siano resi meno performanti dal pun to di vista della resa energetica oltreché del risparmio energetico.
vostri fornitori? Quali sinergie state met tendo in atto?
I rapporti con i nostri fornitori sono come sempre improntati sulla trasparenza e correttezza. Si cerca sempre di trovare sinergica mente e nei limiti del possibile il miglior equilibrio soprattutto tra due fattori principali: prezzo dei materiali/tempi di consegna. In un contesto fortemente concorrenziale com’è quello attuale, infatti, anche un minimo risparmio sulle forniture di materiali può signi ficare sottoporre al cliente un preventivo più allettante dal punto di vista economico. Per i tempi di consegna, invece, la situazione è resa critica sia dai sempre più importanti ritardi negli approvvigiona menti dei materiali, che si ripercuotono inevitabilmente sui tempi di consegna del prodotto finito dalle case madri all’impiantista, sia dall’enorme livello della domanda di certi tipi di tecnologia (nello specifico le macchine in pompa di calore); quindi con i fornitori si pianificano attentamente le date di consegna affinché si possa indi care in preventivo un cronoprogramma attendibile di realizzazione dei lavori, sinonimo di serietà del professionista.
Cosa chiedete alle istituzioni? Chiediamo che le istituzioni siano ancor più sensibili in materia di energia rinnovabile e risparmio energetico; nello specifico che supportino adeguatamente i settori edile ed impiantistico (magari prorogando le forme di incentivo esistenti), settori i quali con corrono in maniera importante a rendere effettiva la svolta ‘green’ intrapresa a livello internazionale.
Caro energia: cosa sta cambiando? Il mercato visto dall’installa tore. Un parere In questo momento complice il caro energia stiamo notando un notevole aumento della richiesta di preventivi per la sostituzione sia di caldaie a condensazione sia di integrazione con pompe di calore. Questo incremento si è registrato a partire dal periodo successivo al covid e, come dichiarato, in concomitanza con l’aumento dei costi energetici. Rispetto alla nostra esperienza abbiamo verificato che i clienti in genere confermano i preventivi richiesti a dimostrazione della necessità di sostituire gli impianti a favore di soluzioni più gre en. Quindi, il mercato dà segnali positivi. Per contro, anche a causa della mancanza di materie prime, lamentiamo un aumento del costo dei prodotti. Perciò, paradossalmente aumenta la domanda ma di minuisce la disponibilità dei prodotti sul mercato. E questa carenza inevitabilmente concorre alla lievitazione dei costi.
Installatore e cliente finale: quali sono le richieste in questo nuovo e diverso contesto? Quanto è cambiato, se è cambiato, il rapporto?
Il rapporto tra installatore e utente finale è cambiato. Grazie alle detrazioni fiscali il consumatore è maggiormente consapevole delle opportunità che gli si offrono e vuole assicurarsi che il proprio installatore sia anche in grado di fornire tutta una serie di servizi che vadano oltre il prodotto in sé. Una delle richieste consuete riguarda ad esempio lo sconto in fattura. Rispetto a questi servizi lo stesso installatore deve dimostrare di poter espletare queste in combenze. Quindi, dimostrare le opportune competenze per poter essere performante e competitivo sul mercato. Oggi ci viene chie sto efficientamento energetico con detrazione fiscale e sconto in fattura. In sintesi c’è maggiore fiducia da parte del cliente a fronte di una maggiore e comprovata preparazione.
Il cliente si è fatto più esigente ma ascolta i consigli di chi opera sul campo?
Come dicevo, il consumatore finale si fida e accoglie i consigli di chi opera sul campo se chi li offre dimostra di essere competen te. E oggi non si può fare diversamente. L’installatore è sempre più una figura completa e preparata. I prodotti sono sempre più tecnologici ed è molto più presente l’elettronica; malgrado ci sia maggiore possibilità di accedere alle informazioni grazie ai social media, i sistemi sono effettivamente complessi. Le richieste di informazioni puntuali riguardano soprattutto la telegestione, solu zioni a pompe di calore, impianti a pavimento. Non sempre, tutta via, è possibile installare le soluzioni impiantistiche ed elettroniche teoricamente ottimali e gradite al cliente. La capacità dell’instal
latore sarà quella di spiegare, quando opportuno, l’impossibilità oggettiva di una certa installazione piuttosto che un’altra. Ad esempio nell’aerea in cui noi operiamo – Milano e hinterland – le soluzioni di integrazione dell’impianto con pompa di calore non sempre sono possibili. In genere i nostri clienti ci ascoltano e capi scono che le nostre proposte sono quelle ottimali per il contesto in oggetto.
Cosa vi sentite di consigliare in un momento come questo per aumentare l’efficienza energetica degli impianti?
Le richieste che noi riceviamo sono sostanzialmente di due tipi: sostituzione del singolo apparecchio o sostituzione dell’intero impianto, quindi riqualificazione. Relativamente a quest’ultimo consigliamo sempre, prima di procedere alla riqualificazione, di considerare l’intero involucro dell’abitazione. Se ci troviamo di fronte a una casa totalmente dispersiva il risparmio sarà decisa mente inferiore e la riqualificazione dell’impianto di riscaldamento non sarà, quindi, ottimale. A volte la riqualificazione necessita una ristrutturazione completa e non sempre questo è possibile se pen siamo ad esempio ad alcuni edifici a Milano. Tuttavia, anche un intervento di sostituzione degli infissi può già costituire un valido aiuto in termini di risparmio energetico.
Come vi rapportate ai vostri fornitori? Quali sinergie state met tendo in atto?
Noi siamo installatori fidelizzati Bosch, brand che ci fornisce, attraverso i grossisti, le caldaie. Con questo fornitore abbiamo creato un rapporto di fidelizzazione che va oltre l’aspetto com merciale. Ci vengono fornite tutte le informazioni e la forma zione tecnica e riferita anche alla normativa necessarie affinché sia possibile offrire al cliente un servizio completo. Un esem pio: la cessione del credito. Sarebbe stato impensabile evadere le moltissime richieste se non avessimo avuto come riferimento il nostro fornitore. Mai come in questo periodo è importante creare un rapporto con il proprio produttore o produttori di ri ferimento. Rispetto al numero dei fornitori sono del parere che sia meglio legarsi a un brand o comunque a pochi brand per poter entrare in relazione in modo continuativo e più approfon dito creando così sinergie proficue per entrambi. Questo vale anche per i grossisti con cui collaboriamo. Abbiamo intrapreso negli anni un rapporto di collaborazione con due/tre grosse realtà distributive a Milano che cercano, a fronte di una fideliz zazione pluriennale, di soddisfare al meglio le nostre richieste, in un momento come questo, peraltro, dove si ha scarsa reperi bilità dei prodotti.
Cosa chiedete alle istituzioni?
Chiederei una conferma, e quindi, la proroga dell’ecobonus 50% - 65% con relativo sconto in fattura strutturato come ora. Ma, al contempo un ridimensionamento del bonus 110% perché una percentuale di detrazione così elevata produce una richiesta elevata, non riuscendo poi a trovare professionisti che possano dedicarsi anche agli interventi esterni al superbonus ed aggrava la difficoltà attuale di reperire prodotti e materiali sul mercato. Inoltre, chiederei di incentivare maggiormente il fotovoltaico considerando il contesto attuale.
Uno dei requisiti principali nella progettazione e realizzazione di un impianto di energia eolica, e della sua riqua lificazione, è la durabilità. I sistemi impermeabilizzanti giocano un ruolo chiave per il raggiungimento di questo obiettivo, come dimostrano i recenti
progetti di Mazara Del Vallo e Pader born (Germania), con l’impiego di Triflex Towersafe.
A un anno e mezzo dall’entrata in esercizio del primo impianto, e2i –Energie Speciali (nata da un progetto condiviso tra F2i, Edison e EDF EN Energies Nouvelles) firma un nuovo
progetto per il parco eolico Mazara 2, un’opportunità in più per l’in tero Paese nella lunga strada verso la decarbonizzazione e la ripresa eco nomica in chiave green. Una volta in esercizio, l’impianto, costituito da otto aerogeneratori di grande taglia per una potenza complessiva di 28,8 MW, soddisferà il fabbisogno energetico di circa 26.000 famiglie e, al contempo, eviterà l’emissione in atmosfera di
circa 20.000 tonnellate di CO2.
Nella seconda settimana di maggio 2022, il personale Triflex Italia ha condotto con successo l’istruzione e il training al personale di GEKO S.p.A., alla quale è stata affidata l’im permeabilizzazione e finitura antisci volo di otto torri eoliche Vestas da 3,6 MW. Geko S.p.A., partner diretto di Triflex Italia, è infatti il general con tractor incaricato da e2i per tutte le opere civili, incluse le fondazioni delle 8 torri eoliche, per le quali ha eseguito l’impermeabilizzazione con il sistema Triflex TowerSafe.
Nel caso del birrificio di Pader born, in Germania, per garantire il funzionamento dell’impianto eolico e la continuità nella produzione di energia è stato necessario un inter vento di riqualificazione, volto a raf forzare le fondamenta dell’impianto, con i seguenti obiettivi:
• protezione a lungo termine;
• ristrutturazione rapida e indipen dente dalle condizioni atmosferiche;
• elasticità dei giunti per un assor bimento sicuro dei movimenti dei componenti;
• impermeabilizzazione sicura delle fondamenta per evitare infiltrazioni d’acqua;
• impiego di un sistema resistente ai
carichi meccanici, chimici e termici. L’impresa appaltatrice dei lavori ha optato quindi per l’impiego del sistema di impermeabilizzazione liquida Triflex Towersafe, con l’o biettivo di proteggere le fondamenta dell’impianto eolico da eventuali danni durante il funzionamento. Triflex Towersafe, sviluppato appo sitamente per l’impiego sulle torri dell’energia eolica, è stato scelto per risanare la struttura e garan tire la stabilità a lungo termine delle fondamenta. La sua forma liquida consente di impermeabi lizzare anche dettagli complessi, senza creare punti di giuntura, che
possono causare infiltrazioni di acqua e umidità. Inoltre, garantisce uno strato di impermeabilizzazione flessibile e duraturo, ottimale per resistere agli eventuali movimenti strutturali.
Triflex Towersafe, apposita mente studiato per l’impiego in impianti eolici, offre numerosi vantaggi, tra cui:
• riduzione dei costi: l’impermeabi lizzazione può essere conclusa in meno di un giorno, riducendo così i tempi di fermo;
• aspettativa di durata secondo i più elevati standard europei: equivale, come da benestare tecnico europeo, a 25 anni (categoria più alta);
• lavorabilità tutto l’anno: poiché il materiale può essere lavorato a tem perature ambiente a partire da -5 °c, il cantiere può essere gestito in tutti i periodi dell’anno;
• infinite possibilità di realizzazione: uno dei vantaggi più grandi di Triflex Towersafe è la versatilità, con possibilità di impiego in tutta l’area dell’impianto eolico. Dall’imperme abilizzazione di torre e fondazione fino a quella delle navicelle e dei locali del trasformatore, passando per le pale del rotore.
Il primo ottobre l’azienda CAME ha festeggiato i suoi primi 50 anni insieme a dirigenti e dipendenti che ne hanno fatto, e continuano a farne, la storia. A far da cornice a 50 anni di inno vazione, passione per la tecnologia e l’evoluzione, l’Headquar ters del Gruppo a Dosson di Casier alle porte di Treviso.
La storia di CAME inizia negli anni ’70 quando Paolo Menuz zo ideò FROG, il primo cancello ad apertura automatica gra zie ad un motore elettromeccanico a tenuta stagna e com pletamente interrato, divenuto iconico. Infatti, in quegli anni possedere un cancello motorizzato era uno status symbol, e l’idea di renderlo un prodotto accessibile a tanti fu vincente. Secondo step BIM BO, il primo radioco mando miniaturizzato, finalmente tascabile e maneggevole, pensa to per essere fissato al cruscotto o al para sole dell’auto, oppure riposto nella borsetta delle signore.
Gli anni ‘80 e il rap porto con gli installatori
Il primo capannone risale invece agli an ni ‘80, periodo in cui l’azienda ha intrapre so un rapporto con gli installatori per far crescere il business. Infatti, Il boom eco nomico degli anni ottanta ha significato l’evoluzione delle tecnologie e degli habitat: questo ha portato anche a una naturale evoluzione del know-how professionale. Le divisioni R&D di CAME si sviluppano maggiormente fino a diventare parti strategiche dell’apparato aziendale per poter risponde re al meglio alle nuove logiche di mercato che richiedono una produzione sempre più industriale e meno artigianale. Complice la forte domanda del mercato i risultati per CAME non tardano ad arrivare tanto che l’azienda riesce a trasfe rirsi nel suo primo capannone e, nel tempo, a creare una rete distributiva e produttiva sul territorio nazionale. CAME, contrariamente ad altre grandi aziende dell’epoca, decide di non puntare sulla pubblicità per farsi conoscere ma sulle
persone, in particolare, coloro che portano le innovazioni al consumatore: gli installatori. Attraverso investimenti mirati di marketing sulla formazione, e alla partecipazione alle fiere di settore, CAME non solo aumenta il volume degli installato ri fidelizzati ma contribuisce anche a far crescere la cultura dell’automazione.
L’espansione in Europa e nel mondo
Nei primi anni ‘90 l’azienda ha mosso i primi passi verso l’e spansione sia in Italia che in Europa, mentre l’exploit tecnolo gico porta a un forte ampliamento di gamma delle automazioni. Gli anni 2000 segnano l’inizio delle acquisizioni e dell’espan sione internazionale, nonché la capacità di CAME di intercet tare un nuovo trend, il business della “si curezza”. Arrivano poi i Grandi Progetti de gli anni 2010, come Expo Milano 2015, che successivamente hanno portato all’era dell’integrazione tra i prodotti sia propri che terzi e alla realiz zazione di importanti progetti in ambito urbano e collettivo, fino alla recente au tomatizzazione del sistema di controllo accessi per uno dei più grandi stadi del mondo in Qatar. Così l’azienda, da piccola realtà locale con 4 di pendenti e un fatturato di 3 milioni di lire a inizio anni ‘70, cre sce fino a diventare una holding da oltre 2000 collaboratori che ha chiuso il 2021 con un fatturato di 260 milioni di euro e che si appresta a chiudere il 2022 con un fatturato di circa 290 milioni di euro. In mezzo secolo la famiglia Menuzzo ha fatto molta strada e il successo li ha portati in ogni parte del mondo, soprattutto grazie all’opera di internazionalizzazione di Andrea Menuzzo, Presidente dell’azienda dal 2018. CAME oggi possiede 11 stabilimenti produttivi di cui 3 tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, e altri dislocati tra Francia, Spagna, Inghilterra, Turchia e Brasile; presidia il mercato con filiali in 20 Paesi, grazie a partner e distributori commerciali opera in 118 Paesi in tutto il mondo, e inoltre vanta 10 centri di R&D.
Vaillant Group ha lanciato il suo primo progetto di riforestazione, nel nord della Costa Rica. L’iniziativa getta le basi per raggiungere l’obiettivo di as sorbire le restanti emissioni di CO2 dell’azienda piantando le proprie foreste nei prossimi decenni. Vaillant Group e Munich Re stanno attualmente pian tando la nuova foresta emergente in Costa Rica su un’area di oltre 1.000 ettari, precedentemente destinati al pascolo. Nei prossimi 40 anni, gli alberi cattureranno oltre 600.000 tonnellate di CO2 dall’atmosfera, immagazzinan dola nel lungo periodo. Le attività di riforestazione sono certificate secondo il Gold Standard, riconosciuto a livello internazionale. Con le misure di ridu zione e compensazione delle emissioni di gas serra adottate, Vaillant Group contribuisce a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius. L’interme diario TreeTrust di Munich Re Group ha creato il progetto forestale in Costa Rica per soddisfare le esigenze di Vaillant Group e di Munich Re, mentre lo sviluppatore del progetto, BaumInvest, sta implementando le attività di rimboschimento.
“In quanto primo progetto di riforestazione, l’iniziativa in Costa Rica rappre senta per noi una componente fondamentale della nostra strategia climatica. È certificato secondo il Gold Standard, soddisfa i nostri requisiti di qualità, sicurezza e natura a lungo termine di un progetto forestale che compensi le emissioni inevitabili di CO2”, ha affermato Claudia Altenrath, Head of Sustai nability Management di Vaillant Group.
INNOVA presenta la Guida Applicativa sulle Pompe di Calore per fornire un concreto supporto ai professionisti della progettazione per individuare le più efficienti soluzioni im piantistiche in modo coerente con le forme del nostro vivere e in armonia con l’ambiente che ci circonda. La guida è un agile e interessante documento, interamente sviluppato da INNOVA che, oltre a chiarire il quadro normativo europeo nel quale ci muoveremo nei prossimi anni con una serie di approfondimenti sull’attuale e sul futuro parco residenziale europeo previsto, presenta anche un’interessante serie di casi pratici, calati su singo le realtà abitative. Infatti, la guida ha la funzione di dimostrare come le pompe di calore possano perfettamente coniugare sia un efficientamento energetico sostenibile, sia una qualità estetica e funzionale degli edifici di tipo residenziale (e non) come, ad esempio, le residenze mono e bifamiliare di nuova costruzione, i condomini di nuova costruzione con impianto autonomo, i condomini esistenti riqualificati con impianto centralizzato, gli hotel di nuova costruzione, gli edifici di edilizia non residenziale con destinazione uffici e gli edifici storici esistenti vincolati. Inoltre, il testo approfondisce anche il tema dei vantaggi derivan ti dall’integrazione delle tecnologie energeticamente più efficienti all’interno dell’edilizia a basso e bassissimo consumo energetico, “dimostrando” come la pompa di calore sia la soluzione ideale per generare il caldo e il freddo necessari per climatizzare e rendere con fortevoli gli edifici attraverso l’utilizzo del 100% di energia rinnovabile, come, ad esempio, le tecnologie solari fotovoltaiche che permettono di produrre energia elettrica o le sorgenti di energia rinnovabile terrestre (aria, acqua e terra) perfetti accumulatori naturali dell’ener gia solare termica inviata dal sole.
Il 14 ottobre si è svolta a Feltre la cerimonia di posa della pri ma pietra di un nuovo stabilimento Clivet, che occuperà una superficie di 30.000 m2 e servirà per la produzione di pompe di calore per il settore residenziale. Attenzione all’ambiente, comfort a 360° ed efficienza energetica rappresentano da sempre le chiavi del successo dell’azienda italiana, riconosciu ta come realtà di riferimento nel settore della climatizzazione. Questo importante traguardo è il risultato della forte crescita che ha portato la società, fondata a Feltre da Bruno Bellò nel 1989 per la produzione di chiller e pompe di calore, ad essere presente in Italia con 35 agenzie, 160 centri assistenza, 260 rivenditori e sui mercati internazionali con oltre 150 dipenden ti all’estero nelle 7 filiali commerciali in Inghilterra, Germania, Emirati Arabi, Russia, India, Balcani e Cina. A ottobre le filiali diventeranno 8 con l’apertura di una nuova sede in Francia. Il fatturato annuale atteso per il 2022, nonostante i problemi di approvvigionamento che hanno interessato molti settori, evi denzia una crescita del 30% sull’anno precedente trainata da un incremento delle pompe di calore di oltre il 170%.
Ariston ritorna in TV con l’emozionante campagna dal claim “Un mondo più sostenibile inizia a casa tua” che riassume perfetta mente i valori che il brand è orgoglioso di condividere ormai da tempo. Con una particolare attenzione al tema della sostenibilità, lo spot – in onda per quattro settimane su RAI, Publitalia, SKY e Discovery Media dal 16 ottobre fino al 12 novembre e in radio dal 24 ottobre fino all’11 novembre – si pone l’obiettivo di raccontare una storia di vita quotidiana reale, nella quale le scelte prese ogni giorno possono determinare il futuro delle nuove generazioni e più in generale del Pianeta. Lo spot è una chiara rappresentazione dell’ideale di comfort domestico perseguito da Ariston. Infatti, il contenuto gioca sul parallelismo tra l’ambiente domestico e quello di un meraviglioso bosco: un bambino, insieme alla propria famiglia, sta facendo un bagno nell’acqua di un lago e poi si sposta a giocare nell’erba, che si trasforma im provvisamente nel tappeto di casa. Una connessione speciale, che vuole comu nicare il profondo e importante legame esistente tra casa e ambiente. Per Ari ston, infatti, la casa rappresenta un “mi crocosmo” dove le scelte compiute da ciascuno di noi rappresentano il punto di partenza per un cambiamento che può portare a un futuro più sostenibile e di valore. Un invito quindi a salvaguardare il pianeta che si concretizza anche nella nuova gamma di prodotti Ariston come la nuova linea di pompe di calore e caldaie a condensazione presentate durante il cor so dell’anno dal brand.
Aeris Group Holding S.r.l ha presentato, in oc casione di Ecomondo 2022, IHS® (Induction Humidification System), il sistema di umidifica zione per applicazioni in diversi comparti indu striali. Brevetto internazionale depositato in Italia, Europa, Stati Uniti, Canada, India e altri paesi, il sistema IHS® è stato sviluppato da Aeris Group Holding S.r.l. nell’ambito di Horizon 2020 e nel quadro del progetto pilota “ Consiglio Europeo dell’Innovazione”. Finanziato per l’industrializza zione e divulgazione dalla Comunità Europea, ha conseguito il “Seal of Excellence” come il siste ma più efficiente ed ecologico di umidificazione da applicare nel settore tessile. Il cuore del sistema IHS® è la tecnologia di umi dificazione, che offre performance incredibili: un COPH (Coefficiente di Performance) maggiore di 40 e un SEH (tasso di Efficienza di Saturazio ne) pari al 100%. I migliori risultati raggiungibili dalla tecnologia odierna non oltrepassano, in me dia, un COPH 10 e un SEH del 50%: significa cioè che
locale o un processo, i sistemi tradizionali
ai più stringenti requisiti igienici: è l’unico
Grande successo a Light+Building Autumn Edition 2022 per Fanton, l’azienda leader nella produzione di materiale elettrico Made in Italy. L’evento, che si è tenu to a Francoforte dal 2 al 6 ottobre, ha visto la presenza di oltre 1.300 espositori da 46 Paesi, confermando si l’evento di punta nel panorama globale dei settori dell’illuminazione e dell’edilizia intelligente. Fanton è stata presente a Light+Building 2022 con uno spazio dedicato presso il Pad. 12, Stand B70. L’esposizione ha ospitato i prodotti di eccellenza dell’azienda vene ta, tra cui gli adattatori industriali, i quadri di distribu zione Ulisse, Polifemo e Hercules, le multiprese eco sostenibili in propilene riciclato certificato Relife, la linea di materiale elettrico in ceramica per impiantisti ca civile Country, i dispositivi con aggancio Keystone, le nuove serie di connettori fotovoltaici e molto altro. Per Fanton, grazie al suo catalogo ricco e variegato, è stata l’occasione di conferire un valore aggiunto alla manifestazione fieristica, con prodotti che hanno portato l’impresa a distinguersi nell’evoluzione del mercato anticipando le esigenze dell’utenza. La nuova edizione di Light+Building appena con clusa, ha rappresentato inoltre una fruttuosa opportunità per l’azienda per interagire, in presenza e digitalmente, con il proprio target di riferimento.
Si è chiusa con l’annuncio dei tre studenti migliori la prima edizione della Customer Service School, la scuola di alta formazione gratuita promossa da Samsung Electronics Italia, Randstad Italia e Salesiani per il Sociale nata per formare specialisti del Service per il territorio. La mancanza di profili tecnici adeguati in Italia è un fenomeno pur troppo in crescita: sono sempre più numerose le aziende che hanno difficoltà a reperire figure specializzate. A luglio 2022, la difficoltà di reperimento di profili specializzati ha riguardato oltre il 40% delle as sunzioni previste, circa 10 punti in più rispetto a luglio 2021 (Fonte: Unioncamere), a fronte oltretutto di un tasso di abbandono scolasti co tra i più alti in Europa.
In questo scenario si inserisce la Samsung Customer Service School, progetto nato con l’obiet tivo di sostenere l’autoimprendi torialità e fornire le competenze tecniche e relazionali per poter gestire in autonomia centri assi stenza specializzati Samsung. Il corso, totalmente gratuito, ha visto il coinvolgimento di tredici giovani, provenienti da tutta Italia, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, che hanno potuto approfondire tema tiche quali termodinamica della refrigerazione e condizionamento, elettrotecnica, elettronica e misure elettriche, basi di impianti di condizionamento e refrigerazione, proto colli di comunicazione, principi base Internet of Things, diagnostica guasti (condizionamento e refrigerazione), analisi dei dati e stesura report, elementi di Customer Service, misurazione dei processi di Customer Service, marketing dei servizi, tecniche comportamentali, imprenditoria.
Osteljano Doka e Luigi D’Angelo, entrambi studenti all’ultimo anno dell’Istituto Luxembourg di Milano e Giovanni Napolitano di Messina, sono i tre studenti che hanno raggiunto i risultati migliori nei test finali e che per questo si aggiudicano una borsa di studio del valore di cir ca 2000 euro ciascuno, che include l’iscrizione gratuita al corso per ottenere il patentino F-GAS, indispensabile per poter operare come Tecnici dell’Assistenza sugli impianti di aria condizionata, un kit di strumenti per interventi tecnici di refrigerazione/condizionamento e un ulteriore approfondimento più incentrato sui temi di management e imprenditorialità di 15 ore erogato dagli esperti di Randstad. La formazione – di 100 ore in modalità digitale e in presenza pres so l’Academy Samsung – è stata tenuta da esperti Samsung, che
mettono a disposizione il proprio know-how per formare i nuovi pro fessionisti, e da due docenti: Nadia Olivero, Professoressa associata del Dipartimento di Scienze Economiche-Aziendali e Diritto per l’E conomia presso l’Università di Milano Bicocca e da Stefania Porcu, Ricercatrice in Fisica presso l’Università di Cagliari. Tutti i tredici stu denti formati avranno la possibilità di accedere a sessioni di colloqui e coaching tenuti da HR Business, partner di Samsung, e poter così entrare nel mercato del lavoro. “Sono molto soddisfatta di aver contribuito alla prima edizione della Customer Service School di Samsung. Un progetto importante, di indiscutibile impatto sociale. Il trasferimento di competenze tecniche, imprenditoriali e relazionali utili ad un inserimento efficace nel mer cato del lavoro è la risposta più concreta e preziosa che si possa dare ai giovani di oggi”, ha dichiarato Nadia Olivero, Professoressa associata del Dipartimento di Scienze Economiche-Aziendali e Diritto per l’E conomia presso l’Università di Milano Bicocca. “Dal canto mio sono contenta di aver incontrato giovani di valore che hanno dimostrato tanto entusiasmo verso le tecniche comportamentali applicate al Customer Service, non ho dubbi sul fatto che saranno in grado di sfruttare al meglio questo ricco baga glio di conoscenze e che ricorderanno per sempre questa esperienza unica”. Stefania Porcu, Ricercatrice in Fisica presso l’Università di Cagliari, ha con cluso: “Trovo l’organizzazione della CS School un’iniziativa molto interessante e formativa. Gli studenti hanno mostrato per tutta la durata del corso interesse, attenzione e curiosità, fattori di stimolo anche per l’inse gnante. È stato un onore poterne fare parte e mi auguro che sia la prima di una serie di edizioni.”
Il progetto promosso da Samsung coinvolge il Customer Service dell’azienda, divisione impegnata nell’assistenza al cliente durante tutto il ciclo di vita del prodotto che, per il terzo anno consecutivo, ha ricevuto il riconoscimento “Campioni del Servizio – Migliori in Italia” dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza. Protagonista è stata anche la divisione Air Conditioning, che si occupa delle soluzioni clima per il mercato residenziale e business, in cui l’assistenza si trova al centro di un impegno consistente, e che amplia la disponibilità nel fornire percorsi di aggiornamento e formazione anche a operatori e a pro fessionisti del settore tramite la propria Samsung AirCon Academy. Un’autentica rete di valore che coinvolge così non solo i consumato ri, ma anche partner e fornitori.
Il bilancio consolidato di esercizio 2021, approvato dall’assemblea dei soci, parla di un anno positivo per il gruppo indu striale specializzato nella progettazione, produzione e commercializzazione di so luzioni per climatizzare, riscaldare e trat tare l’aria di casa. Olimpia Splendid ha chiuso l’anno con un incremento del 10% nel fatturato consolidato, passato da 84,3 a 93,4 milioni di euro, con un 46% dei ri cavi provenienti dall’estero e un EBITDA che si attesta all’8,7% (8,1 milioni di eu ro). Le performance registrate sono il frut to degli importanti investimenti, approvati per il piano triennale 2021-23, in innova zione, internazionalizzazione e sostenibili tà. Sul fronte della crescita oltre confine, il 2021 ha visto l’apertura della settima filia le estera di Olimpia Splendid, ad Hanno ver in Germania, che si affianca alle ormai storiche sedi europee di Madrid e Parigi e a quelle di New York (USA), Itajaì (Brasile), Melbourne (Australia) e Shanghai (Cina). Importanti anche gli investimenti degli ultimi anni sul fronte della sostenibilità. L’impatto ambientale dell’azienda è infatti oggi og getto di un rigoroso monitoraggio, finalizzato a raggiungere la completa neutralità climatica entro il 2040, con 10 anni di anticipo rispetto al Green Deal europeo.
Danfoss ha annunciato l’intenzione di acquisire, attraverso NORD Holding GmbH, il produttore di compressori BOCK GmbH, con sede a Fricken hausen, nella regione tedesca del Baden-Württem berg. Con oltre 50 anni di storia e un patrimonio in gestione di 2,5 miliardi di euro, NORD Holding è una delle principali società di gestione patrimoniale private in Germania. Sviluppando compressori per il refrigerante naturale CO2 dal 1993, BOCK è un leader tecnologico globale nel campo dei compres sori ecologici ed economici. Acquisendo BOCK GmbH, Danfoss adotta un approccio proattivo per promuovere lo sviluppo e l’utilizzo di refrigeranti a basso GWP, per contribuire a ridurre il riscaldamen to globale e garantire la competitività dell’industria. Con l’acquisizione, Danfoss aggiunge il più grande portafoglio al mondo di compressori semiermetici per refrigeranti naturali quali la CO2 (R744), idro carburi e altri refrigeranti a basso GWP, alla sua già ampia offerta di compressori centrifughi oil-free, compressori inverter-scroll, compressori alternativi, compressori a vite e unità condensatrici.
Toshiba anche quest’anno è a fianco di Fondazione Umberto Veronesi che nello scorso mese di ottobre, dedicato alla pre venzione del tumore al seno, ha ricorda to l’importanza del sostegno alla ricerca scientifica d’eccellenza e promuove, con una campagna di sensibilizzazione, una corretta informazione nella lotta dei tumori tipicamente femminili e l’adozione di stili di vita sani e consapevoli. Pink is good non è solo una campagna di comunicazio ne rivolta alle donne di ogni età, ma un progetto nato e voluto per combattere i tumori femminili grazie soprattutto al so stegno concreto alla ricerca scientifica che, in questi anni, ha finanziato il lavoro di centinaia di ricercatori capaci di identificare cure e terapie sempre più efficaci alla lotta contro queste patologie. Per tutto il mese di ottobre sono stati organizzati incontri ed eventi per promuovere e sensibilizzare le donne sull’importanza della diagnosi precoce, sulle strategie preventive e sui fattori di rischio che possono contribuire allo sviluppo delle neoplasie mammarie e altri tumori tipicamente femminili come il tumore ovarico e dell’utero.
Il Gruppo Eurofred
industriale dell’UPC e Executive MBA dell’ESADE, con oltre vent’an ni di esperienza
in ambito commerciale e di gestione generale in aziende leader del settore come Mitsubishi Electric e Groupe Atlantic. Ferran si assume la sfida di rafforzare la leadership della Società nei mercati della climatizzazione residenziale e com merciale, di potenziare le soluzioni industriali e le energie rinnovabili e di consolidare le sinergie tra le 15 aziende del Gruppo in Europa e in Ameri ca Latina. Eurofred è un pioniere e un punto di riferimento nei settori della climatizzazione e della qualità dell’aria, distribuendo in esclusiva marchi come Fujitsu, Daitsu, Fuji Electric e TATA, con un modello di business storicamente caratterizzato dalla vicinanza ai clienti e da un servizio completo. La Società è coinvolta in un processo di trasfor mazione e cambiamento culturale, con un forte impegno nella digitalizzazione e nella vendita di nuovi servizi a valore aggiunto, che completano il suo solido impegno per l’ambiente e la sosteni bilità, guidato da criteri ESG (ambientali, sociali e di buon governo) e dalla definizione di obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).
Con la nomina di Ferran, Eurofred Group si impe gna ad adottare uno stile di leadership che pone le persone e i talenti al cuore della trasformazione.
GBI LA DISTRIBUZIONE HORECA
CREDITO Finanza medio o lungo termine? SOSTENIBILITA Da trend diventerà anche business. quanto tempo? PLASTIC TAX Come evitare che diventi un boomerang PNRR Usare fondi per rinnovare strutture mezzi
WEB
Food&Beverage Distribuzone Bilanci post Covid. Le aziende ai raggi x
MERCATI WIRELESS:SMARTPHONE REPORT CONTRACTMANUFACTURING: COMEREAGENDOSETTORE
REAGENDO FEBBRAIO 2021 79
www.elettronica-plus.it LA COPERTINA di LAEMBEDDED COPERTINA di EMBEDDED Abilitare applicazioni Real Time con moduli COM Express
fatturato milioni ha limitato 6,5% Improntate massima cautela di Steinberger, chairman MASS scarsa dal dei degli finali ad trimestri sostanziale certezza. che necessitàdisostenerepolitiche crescitasostenibile medio-lunperiodo riflessi per elettronica nel complesso”. commenti l’industria elettronica
all’inizio dell’anno manda incertezze economiche avevano impatto vo performanpandemia non altro accentuare fenomeno. La combinazione fattori determinato calo fattura(-38%) calo superiore media, altri, quelli dell’Est Europa, caduta “soft” Buona tenu-
all’interno Mercati/Attualità VI AvnetSilicaaggiungeLifudalla proprialinecard NuovodisplayMicroLEDbasato tecnologiaBlackCoating VII KOEpotenzialagamma display da8” Sensore immagineCMOS tecnologia“globalshutter”per applicazioni visioneartificiale mista IX Sistemacentralizzatoper illuminazionediemergenza tecnologia integrataneicomputerportatilirugged Monitorindustrialiintecnologia multi-touch Soluzioneprontaall’usoper applicazioniindustriali
DMASS: il futuro della distribuzione www.elettronica-plus.it Oscilloscopi MXR di Keysight: 8 strumenti in 1 nuova fabbrica negli Stati Uniti
SPECIALE SPECIALE Progetti embedded: 8 soluzioni open source IoT: uno sguardo ai tool e ai componenti
provisto l’anno prossimo, inizierà 2024. società dichiarato che progetto investirà miliardi 2029.
IN QUESTO NUMERO Joseph
di postidi altamenqualificati. della
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DISTRIBUZIONE COMPONENTI ELETTRONICI Power EO L’AUTONOMIA DELLA BATTERIA NEI DISPOSITIVI MOBILI DOPO LA LEGGE DI MOORE Mercati/Attualità VI TracoPower:unagamma semprepiùcompletadi convertitorialimentatori ca/cc VI Soluzione BMS wireless abilitazioneper sistemiASIL VIII Modulodicomunicazione alimentatorisuguidaDIN VIII Rohmaumenta capacità produttivadeidispositivi dipotenzaSiC IX alimentatori DC programmabili 1500W Elettronicadipotenza:le previsionidiVicor XV Alimentazione:passato, presente futuro XVIII Tutelare salutepubblica:assistenzapreventiva perunasocietàpiùsana XXI L’evoluzionedellatecnologia progettazione produzione convertitori DC-DC XXIV semiconduttoriWBGaprono nuoveopportunitànelle applicazioni potenza XXVIII onomia batteria neidispositivimobilidopo laLeggediMoore XXXIII ione danni provocatidallatensione: alcuniconsigliutili XXXIV
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Via Pierluigi Nervi, 18/20 - 30016 - Tel. 348 3612584
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BO BOLOGNA COMMERCIALE S.A.C.I.R. S.r.l.
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MO VIGNOLA IDROSANITAS di Luccarini Gino S.r.l. Via C. Battisti 3 - 41058 - Tel. 059 772128
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