Meccanica&automazione n.2 marzo

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ISSN: 1126-4284

MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

Industry 4.0 Design #1 MARZO

M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S

magazine

TECNOLOGIE

DIGITAL SMART FLUIDICS

FLUIDICA INTELLIGENTE PER LE SCIENZE DELLA VITA

BIOMATERIALI E NANOBIOTECNOLOGIE PER LA SALUTE STAMPA 3D

IN PRIMO PIANO

SPECIALE SPS

ALL’INTERNO INDUSTRY DESIGN 4.0

#2 marzo 2023 mensile www.meccanica-automazione.com

SPECIALE

SENSORISTICA, IOT E ANALISI DEI DATI: I TRE PILASTRI DELLA MANUTENZIONE

RICERCA e INNOVAZIONE I progetti di Erion


ARMADI COMPONIBILI Modularità, efficienza e versatilità

Linea Gli armadi componibili della Linea RamBlock, offrono una vasta gamma di soluzioni applicabili in ambito di automazione industriale e della distribuzione di energia in bassa tensione. Efficienza, versatilità e modularità sono elementi distintivi dell’intera gamma che è stata progettata per facilitare le operazioni di installazione e manutenzione. L’elevato grado di protezione IP55 e di resistenza meccanica garantiscono sicurezza e affidabilità per soddisfare ogni esigenza di applicazione.




EDITORIALE di Chiara Tagliaferri

LA SENSATA ESPERIENZA

C

Come ampiamente noto nel mondo scientifico, Galileo Galilei ha suddiviso il suo metodo sperimentale di osservazione e comprensione di un fenomeno in 7 fasi. Partendo dall’ elaborazione dei dati relativi a ciò che si vuole osservare, si formulano delle ipotesi per poi verificarle, prima ricavando il maggior numero di conseguenze e previsioni, poi passando alla raccolta dati (fasi 1-4). Se l’ipotesi formulata viene confermata la si formalizza e se ne pubblicano i risultati su rivista scientifica al fine di diffonderne i contenuti e validarli ulteriormente con altri esperti del settore. Questo procedimento base di qualsiasi osservazione scientifica, Galileo lo chiamava “la sensata esperienza”. E pensate a quanta completezza contenga questa definizione se proviamo ad applicarla al concetto di sostenibilità ambientale, economica o sociale in ambito industriale. Questo numero è ricco di pioneristici esempi e di soluzioni trovate, per rispondere alla necessità di maggiore sostenibilità di processi, prodotti, metodi di produzione e organizzativi derivati proprio da questo metodo sperimentale. Ci vuole tempo e rigore e, si sa il mercato non aspetta, ma solo così si evita di perseguire strade errate o univoche o essere indicati come un’azienda che fa ecologismo di facciata (il noto greenwashing). Oggi se si vuole fare veramente innovazione occorre riuscire a rispondere in maniera incrociata alla doppia necessità di creare e consolidare il proprio vantaggio competitivo introducendo soluzioni che inneschino i cambiamenti positivi imposti dalle sfide dei Sustainable Development Goals (SDG) delle Nazioni Unite. Si

richiedono alle imprese scelte radicali sulla loro catena del valore, sulla trasformazione digitale del lavoro, sul legame con le comunità locali e sull’impronta ambientale. Si richiede un serio e corale impegno del fattore umano, della sua “sensata esperienza” e sostenibilità operativa. In un sistema sostenibile a tutto tondo, penso all’imprenditore innovatore che non è più solo chi compie operazioni economiche per lucrarne il profitto, ma deve essere colui che si assume il rischio di porre in essere quelli che lo stesso Schumpeter ha definito atti innovativi; deve, ad esempio, saper ascoltare e attingere a fonti di conoscenza interne ed esterne, che sia la mente geniale del singolo imprenditore (esemplari i casi di Elon Musk e Steve Jobs), ma anche dei dipendenti, dei singoli clienti e, perché no, anche dei competitor. Penso alla responsabilità dei comunicatori e divulgatori che devono sentirsi fieri di quanto scrivono; penso a tutta la società che deve assumersi l’onere e l’onore di ascoltare, comprendere e rispettare le indicazioni derivanti da un procedimento scientifico rigoroso, senza cercare necessariamente il losco in qualcosa che non si conosce e non si comprende appieno semplicemente perché prima non c’era. Infine penso a quanto possa essere utile una rilettura del passato il cui valore, in termini di sostenibilità, può essere riscoperto e reinterpretato grazie al supporto delle tecnologie attuali. “Possono determinarsi analogie tanto che anche le epoche più lontane ci aiutano a comprendere meglio il tempo in cui viviamo” (G.B. Vico). chiara.tagliaferri@cnr.it M &A | MARZO 2023

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SOMMARIO MARZO #2 ISSN: 1126-4284

MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

Industry 4.0 Design #1 MARZO

M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S

magazine

TECNOLOGIE

DIGITAL SMART FLUIDICS

FLUIDICA INTELLIGENTE PER LE SCIENZE DELLA VITA

BIOMATERIALI E NANOBIOTECNOLOGIE PER LA SALUTE STAMPA 3D

IN PRIMO PIANO

SPECIALE SPS

ALL’INTERNO INDUSTRY DESIGN 4.0

#2 marzo 2022 mensile www.meccanica-automazione.com

SPECIALE

SENSORISTICA, IOT E ANALISI DEI DATI: I TRE PILASTRI DELLA MANUTENZIONE

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RICERCA e INNOVAZIONE I progetti di Erion

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IN COPERTINA Gerardi SPA Via Giovanni XXIII, 101 21015 Lonate Pozzolo (VA) - ITALY Tel: +39 0331303911 www.gerardispa.com

EDITORIALE 5 La sensata esperienza

20 Tecnologie digitali flessibili e sostenibili

CALEIDOSCOPIO 8 News e novità

DOSSIER SUSTAINABLE MANUFACTURING 26 Verso un approccio circolare 28 CNC Z32 e le siluzioni D.Electron per il retrofit delle macchine utensili 30 La seconda vita degli utensili 32 La rigenerazione degli oli minerali esausti per una economia circolare

PANORAMA 12 Il tempo è denaro 14 Manifattura on-line 15 Risultati annuali di sostenibilità 16 Soraluce presente a Mecspe

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68 36 L’utensile migliore, più giusto e più longevo per il lavoro 40 I revamping e i retrofitting di Gefran Soluzioni 42 Soluzioni innovative per prodotti green più efficienti

64 I progetti di Erion: innovazione e tecnologia per il futuro

SPECIALE MANUTENZIONE PREDITTIVA 46 Sensoristica, IoT e analisi dei dati: i tre pilastri della manutenzione predittiva RICERCA E INNOVAZIONE

PRISMA 70 Prodotti

IN FABBRICA 68 Automatizzare macchine utensili datate

Movimentazione vincente Interroll ha disegnato il futuro dell’intralogistica con l’innovativo concetto di piattaforma. Qualità, semplicità di funzionamento e di design, risparmio energetico e sostenibilità. Per ogni peso, per ogni mercato, per ogni esigenza. interroll.it

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CALEIDOSCOPIO NEWS E NOVITÀ ACQUISIZIONI

MARPOSS INVESTE NELL’AI E BIG DATA ACQUISITANDO LA STARTUP VENETA DSI Il Gruppo Marposs, leader mondiale nella fornitura di strumenti per l’ispezione, la misura e il controllo in ambiente di produzione, annuncia di aver acquisito la maggioranza qualificata della startup veneta Digital Strategy Innovation (DSI), azienda specializzata in ricerca applicata nei campi dell’AI, Big Data e Data Analysis. Nata nel 2020 sulla base dei risultati scientifici sviluppati all’interno dell’Università Ca’ Foscari Venezia e sostenuta da VeniSIA, acceleratore di innovazione e sostenibilità del medesimo Ateneo, DSI fornisce servizi di consulenza in ambito IT, nell’integrazione di sistemi e servizi digitali. Grazie alla dinamicità e all’aggregazione di competenze provenienti dal mondo accademico, l’azienda ha saputo sviluppare rapidamente un ampio portfolio che include anche la progettazione e l’integrazione di sensoristica utilizzata per alimentare le piattaforme di machine learning sviluppate. Il Presidente del Gruppo Marposs Stefano Possati, ha dichiarato: “L’acquisizione di Digital Strategy Innovation garantisce un laboratorio d’avanguardia dove perfezionare i nuovi progetti in settori paralleli e complementari a quelli in cui già operiamo. Si tratta di un’operazione volta a consolidare le competenze del Gruppo nell’ambito della digitalizzazione e dell’AI, requisito fondamentale oggi per competere sul mercato. Inoltre si tratta di un’opportunità per coinvolgere

studenti e ricercatori anche nella creazione di gruppi di lavoro interdisciplinari e percorsi di formazione e consolidare il collegamento tra Marposs e le Università.” L’operazione si inserisce in una più ampia strategia di investimenti del Gruppo Marposs tramite un approccio di open innovation, pensata per acquisire e sviluppare competenze e tecnologie attingendo anche all’esterno dei propri reparti di R&D. Per la prima volta nella sua storia, Marposs ha deciso di acquisire una giovane startup, investendo sul potenziale dell’azienda e del suo personale, rafforzando le sinergie con il mondo accademico e degli Istituti di ricerca, fucina inesauribile di talento e innovazione. Il prof. Andrea Albarelli, promotore scientifico di DSI, ha dichiarato: “Già dai primi contatti è risultato subito chiaro come Marposs fosse strutturalmente e culturalmente predisposta a supportare e potenziare gli aspetti legati alla ricerca accademica e applicata che caratterizzano DSI. Si tratta di un caso poco comune in Italia, che presenta quindi tutti i presupposti per diventare esemplare, dimostrando l’efficacia e l’impatto di un trasferimento tecnologico in grado di mantenere i legami con ricerca di base e formazione”. La combinazione di expertise e la creatività dei ricercatori di DSI permetterà a Marposs di accelerare il processo di sviluppo di alcune soluzioni, soprattutto per quanto riguarda il settore della mobilità EV e il miglioramento dei servizi Digital platform e data process, mettendo a disposizione della giovane azienda tutta l’esperienza e la presenza globale del Gruppo, in modo da fornire soluzioni tecnologiche ancora più all’avanguardia ai clienti. Il dott. Andrea Gasparetto, direttore tecnico di DSI e PhD in computer science, ha dichiarato: “L’impulso che l’ingresso in Marposs determinerà per lo sviluppo di DSI, permetterà di attuare una strategia di sistematica acquisizione di nuovi talenti, soprattutto dal bacino della formazione avanzata e del dottorato di ricerca, aumentando ulteriormente le competenze a disposizione del Gruppo in tutti gli ambiti del digitale”.

P E R L E G G E R E G L I A R T I C O L I C O M P L E T I V I S I TAT E I L S I TO W W W. M E C C A N I C A - A U TO M A Z I O N E . C O M

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ACQUISIZIONI

OMERA RILEVA GIGANT ITALIA Omera prosegue il suo percorso di crescita e annuncia l’acquisizione del marchio, dei beni mobili e dei beni immateriali della ditta GIGANT, azienda storica di Calderara di Reno (BO) specializzata nella progettazione e produzione di presse oleodinamiche per lo stampaggio a freddo e a caldo. Con questa operazione l’azienda vicentina, che ha da poco festeggiato i 70 anni di storia e che nel 2022 ha conseguito un fatturato di 24 milioni di euro, rafforza la sua già significativa presenza come hub tecnologico nel campo delle macchine utensili per la deformazione della lamiera. Il brand Omera è riconosciuto a livello internazionale per la progettazione e produzione di rifilatrici bordatrici, presse meccaniche e oleodinamiche anche a

risparmio energetico, e linee automatiche per processi produttivi chiavi in mano. “Con questa acquisizione – spiega Massimo Carboniero, Amministratore Delegato e contitolare di Omera (nella foto) – abbiamo da un lato lanciato un forte segnale di vitalità con conseguenti prospettive di crescita e, dall’altro, acquisito una maggiore forza di penetrazione nel mercato anche con l’aumento del parco clienti sia in Italia che all’estero”. “Abbiamo già un portafoglio ordini che copre quasi tutto l’anno – conclude l’

AD di OMERA – e non mancheranno ulteriori operazioni nel prossimo futuro perché OMERA continui a crescere anche grazie all’alto livello tecnologico, alla qualità dei suoi prodotti e al servizio di assistenza in ogni parte del mondo.”


CALEIDOSCOPIO

Baptiste Rech

NOMINE

SEMPERIS ACCELERA LA CRESCITA IN EUROPA GRAZIE A NUOVE NOMINE

Christophe Laakmann

Semperis, pioniere della resilienza informatica basata sull’identità, sta registrando un notevole incremento nell’adozione delle proprie soluzioni di protezione delle identità ibride da parte delle aziende europee. Per sostenere e accelerare questa espansione, Semperis ha nominato Christophe Laakmann come Area Vice President (AVP) Channel & Alliances e Baptiste Rech nel ruolo di AVP, rispettivamente per la zona EMEA e per l’Europa meridionale. Dopo aver raccolto oltre 200 milioni di dollari in finanziamenti Serie C guidati da KKR, una delle somme maggiori nel settore della sicurezza informatica nel 2022, la rapida espansione di Semperis nel mercato europeo ha determinato un aumento della disponibilità della pluripremiata Identity Threat Detection and Response (ITDR) e delle soluzioni di ripristino proprietarie. Il tutto in un periodo in cui le minacce informatiche legate alle identità sono in costante aumento. Riconosciuta dal Financial Times e dal programma Fast 500 di Deloitte come una delle aziende di sicurezza informatica in più rapida crescita in America, nel prossimo anno Semperis prevede di raddoppiare il numero di dipendenti per rispondere alle richieste del mercato e alle esigenze dei clienti. In linea con questo obiettivo, Christophe Laakmann ha il compito di delineare una roadmap incentrata al 100% sulla zona EMEA, formare un team dedicato e supportare la strategia di crescita di Semperis insieme all’ecosistema di partner. Del resto potrà contare sull’esperienza nei canali di distribuzione maturata nel corso della sua carriera nelle principali aziende

del settore tecnologico, tra cui Splunk, CA Technologies, VMware e Symantec. “Non c’è momento migliore per entrare a far parte di Semperis, un vero pioniere della resilienza informatica basata sull’identità per gli ambienti cross-cloud e ibridi,” ha dichiarato Laakmann. “Semperis risponde alle esigenze della maggior parte delle aziende alla ricerca di una soluzione efficace per la sicurezza informatica.” In qualità di Area Vice President per l’Europa meridionale, Baptiste Rech ha esperienza nel settore della sicurezza e grandi competenze in questo mercato grazie agli anni trascorsi presso Splunk, Checkmarx, IBM e Lexsi. Il suo scopo è quello di consolidare e accrescere lo sviluppo di Semperis in quest’area. “Dopo 12 anni nel settore della sicurezza, Baptiste ha costruito intorno a sé un’ampia rete di contatti, a dimostrazione della sua capacità di creare e mantenere rapporti di fiducia solidi e duraturi con partner e i clienti,” ha commentato David Lieberman, VP EMEA Sales presso Semperis. CRN®, un brand di The Channel Company, ha descritto nel suo Partner Program Guide del 2022 il programma di canale di Semperis come basato sulla fornitura di lead qualificati, sul supporto congiunto per le vendite, su una formazione completa dei partner e su un impegno strategico per un modello di vendite globali incentrato al 100% sul canale. La nomina di Laakmann è un tassello chiave della strategia di Semperis per rafforzare questo modello di vendita. Inoltre, l’esperienza di Semperis nell’ambito della sicurezza di Active Directory e la sua soluzione ITDR hanno permesso all’azienda di avviare alcune alleanze strategiche.

SUPERBIKE

RIVIT SCENDE IN PISTA IN SUPERBIKE E SUPERSPORT CON IL TEAM ARUBA.IT RACING – DUCATI Il marchio Rivit sostiene le rosse di Borgo Panigale nei campionati di WorldSBK e WorldSSP per ribadire la forte vocazione territoriale nell’ambito della meccanica e dei motori ma anche l’attenzione a innovazione e ricerca. L’eccellenza dei sistemi di fissaggio incontra l’eccellenza della meccanica in una sponsorizzazione che vedrà l’azienda leader nel mercato dei rivetti e delle rivettatrici prendere parte a due dei campionati più prestigiosi del motorsport per la stagione 2023: Suberbike e Supersport. L’azienda ozzanese, attiva dal 1973 nella produzione e nella vendita di sistemi di fissaggio, fornirà infatti i propri prodotti al team Aruba.it Racing – Ducati per sostenere i meccanici nel loro lavoro di manutenzione e di messa a punto delle moto e dei box durante tutto il campionato, abbinando il proprio marchio alle rosse di Borgo Panigale. Una collaborazione che nasce per promuovere e sottolineare il collegamento tra due eccellenze del territorio emiliano, luogo che da sempre attrae e favorisce l’insediamento di imprese legate alla meccanica e ai motori. In questo ambito si colloca la scelta dell’azienda ozzanese che con Ducati e con il motorsport condivide valori e principi come l’attenzione e il supporto a ricerca e innovazione per un costante miglioramento di prodotti e performance. Il campionato delle derivate di serie, in partenza nel weekend 24-26 febbraio, si articolerà in 12 round disputati sulle più importanti piste internazionali e toccherà suolo italiano in Emilia-Romagna, a Misano Adriatico (02-04 giugno). Il team Aruba.it Racing - Ducati vedrà scendere in pista il campione del mondo in carica Alvaro Bautista e l’italiano Michael Ruben Rinaldi per la SBK, mentre in SSP correrà Niccolò Bulega. 10

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CUSTOMER CARE

APPLICATION CENTER RITTAL ED EPLAN In che modo gli integratori possono entrare nel mondo della digitalizzazione? Come possono prepararsi per il futuro? Le risposte a queste domande si trovano presso il nuovo Application Center Rittal ed Eplan di Valeggio sul Mincio, inaugurato lo scorso 26 gennaio. Qui, i clienti avranno la possibilità di confrontare il proprio il processo produttivo con i professionisti di Rittal ed Eplan, rivederlo secondo le nuove tecnologie e “toccarne con mano” la realizzazione. Con il motto “Join. Apply. Grow.”, Rittal ed Eplan offrono un ambiente in cui i clienti hanno la possibilità di testare nuovi processi produttivi nella costruzione di quadri elettrici. “L’Application Center Rittal ed Eplan è il luogo in cui gli integratori possono sviluppare i loro progetti e dove Rittal ed Eplan lavorano con il cliente su soluzioni personalizzate”, afferma Marco Villa, Amministratore Delegato Rittal Spa ed Executive Vice President Sud Europa. “L’obiettivo è di offrire ai nostri clienti un vantaggio competitivo, mostrando nuove opportunità di sviluppo per il futuro.” Questo significa che l’Application Center Rittal ed Eplan è per clienti e prospect un vero e proprio laboratorio in cui possono scoprire i vantaggi delle soluzioni software e della tecnologia di automazione, ma anche nuovi modi per aumentare l’efficienza dei loro processi produttivi. I professionisti Rittal ed Eplan forniranno supporto a coloro che operano come integratori, oppure nei settori della logistica, così come in quelli dell’automazione. Titolari di azienda, responsabili della produzione, progettisti elettrici possono attingere competenze e idee per le proprie mansioni specifiche: dalla progettazione con il software Eplan alle soluzioni di Rittal Automation Systems, fino all’ottimizzazione dell’intera catena del valore per migliorare sensibilmente i tempi di consegna, la qualità e competitività del prodotto finito.

www.marposs.com


PANORAMA I N FOR MAZ ION E DAL MON DO TECNOLOG ICO

IL TEMPO È DENARO

UNA RICERCA CONDOTTA DAL MARCHIO TORK RIVELA CHE NELL’INDUSTRIA, UN GRAN NUMERO DI ADDETTI IN PRODUZIONE VIENE INUTILMENTE INTERROTTO ALMENO 20 VOLTE DURANTE LA GIORNATA LAVORATIVA PER PRENDERE O SMALTIRE PANNI PER LA PULIZIA E L’IGIENE a cura della redazione

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o studio rivela inoltre che spesso vengono presi più panni del necessario per evitare troppe interruzioni. Per aiutare le aziende a combattere gli sprechi, Tork ha creato il calcolatore gratuito degli sprechi Tork Motion, che consente alle aziende di misurare l’impatto di un posizionamento inefficace dei panni per la pulizia. La riduzione degli sprechi per aumentare la produttività è un principio fondamentale della Lean Manufacturing: quell’insieme di metodi e strumenti per portare l’azienda verso un’organizzazione efficiente che consenta di produrre ottimizzando le risorse. Per comprendere meglio come migliorare l’efficienza Tork, un marchio Essity, ha condotto una ricerca* nei reparti di produzione. I risultati mostrano che il posizionamento dei panni, se non ottimizzato, può generare sprechi di tempo e di prodotto, oltre a causare stress tra i lavoratori. La ricerca mostra che: - Il 44% dei lavoratori interrompe il lavoro almeno 20 volte durante la giornata per procurarsi o smaltire i panni. - Il 74% degli addetti prende più panni di quelli necessari, per evitare di dover andare a prenderne altri. - Il 69% dei lavoratori dichiara di essere

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stressato se viene interrotto nel suo lavoro quando ha molto da fare. - Il 90% dei lavoratori concorda che avere Dispenser di panni industriali robusti e professionali a portata di mano, supporterebbe la pulizia, l’efficienza e la loro soddisfazione.

Sistema di erogazione Tork Performance - progettato per ogni tipo di attività La soluzione consiste nel posizionare i panni sulla postazione di lavoro, in modo che gli operatori delle macchine non debbano percorrere alcuna distanza per prenderli. Ma poiché gli ambienti di produzione sono vari, può essere difficile trovare una soluzione adatta a ogni azienda. Ecco perché i dispenser Tork Performance® sono stati progettati con una serie di opzioni di montaggio uniche e flessibili, che consentono di posizionarli dove sono più necessari, a portata di mano dell’operatore. Questa caratteristica progettuale elimina efficacemente la causa principale degli spostamenti inutili e degli sprechi di materiale evidenziati dallo studio. “Grazie alla nostra conoscenza dell’ambiente produttivo, siamo in grado non solo di aiutare le aziende a identificare nuove fonti di spreco, ma anche di fornire una soluzione al problema. I nostri prodotti

possono aiutare le aziende a migliorare continuamente riducendo gli sprechi di tempo e di prodotto”, ci spiega Riccardo Trionfera, Direttore Commerciale di Essity Professional Hygiene.

Un nuovo strumento di facile utilizzo: il calcolatore dello spreco di tempo per gli spostamenti Nell’intento di sostenere i clienti nella loro ricerca di riduzione degli sprechi, Tork ha sviluppato un nuovo strumento gratuito di facile utilizzo: il Calcolatore degli sprechi. Questo strumento basato sul web consentirà alle aziende di comprendere rapidamente quanto il posizionamento dei dispenser incida realmente sul lavoro quotidiano degli operatori. Per provare Tork Calcolatore di movimentazione improduttiva click qui https://www.tork.it/la-tua-attivita/ soluzioni/panoramica/produzione/ riduzione-deirifiuti/Calcolatoremovimentazione-improduttiva#calcolatore Per saperne di più su come ridurre gli sprechi di tempo e di prodotto e per esplorare il sistema di erogazione Tork Performance, visitate il sito www.tork.it/ riduzionedeirifiuti  *Fonte: Ricerca Tork sugli operatori di macchine


VENITE A TROVARCI AL MECSPE 29.3.–31.3.2023

MECSPE Bologna 29.–31. marzo padiglione 14 stand H23

Al MECSPE di Bologna presso lo stand congiunto di UNITED GRINDIGN GROUP STUDER presenterà la S33 con uniLoad e la S36. Venite a trovarci! studer.com

The Art of Grinding.

A member of the UNITED GRINDING Group


PANORAMA

MANIFATTURA ONLINE WEERG CHIUDE IL 2022 CON IL +33% DI FATTURATO E PUNTA A LANCIARE SUL MERCATO UN NUOVO MATERIALE A SETTIMANA

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a crescita di Weerg non si ferma. Nato per semplificare la vita dei progettisti di tutto il mondo, oggi è il primo Service Online di Manifattura in Italia e, fin dal 2015 quando è stato fondato da Matteo Rigamonti, è diventato uno dei più importanti in Europa applicando l’innovazione tecnologica a un modello produttivo cristallizzato nel tempo. Parliamo di lavorazione CNC e stampa 3D che l’azienda di Scorzè, Venezia, ha contribuito a rendere sempre più semplici e alla portata di tutti attraverso una nuova interfaccia customer centrica per rendere l’esperienza dei progettisti ancora più creativa. Il 2022 di Weerg si chiude con un fatturato di 8,1 milioni di euro (+33% rispetto all’anno precedente) e una previsione di crescita fino ad 12 milioni entro il 2023. Crescono anche la forza lavoro, che attualmente conta 40 persone (il doppio rispetto al 2019), e il numero di macchinari che ha visto un aumento del 200% dal 2019 ad oggi passando da 20 a 60, con l’obiettivo di arrivare ad 80 entro la fine dell’anno per una produzione di 4.500.000 di pezzi, contro i 3.000.000 attuali. Ma per crescere bisogna migliorarsi ogni giorno e per un’azienda ad alto contenuto tecnologico come Weerg è fondamentale. L’investimento in Ricerca e Sviluppo ha permesso (e continua a permettere) di trasformare l’innovazione della Manifattura Additiva in processi industriali garantiti, ripetibili e sempre più facilmente accessibili. Nel 2022 un investimento di 700.000 euro in IT e R&D ha permesso all’azienda di potenziare le proprie capacità e di migliorare la piattaforma rendendola 80 volte più veloce rispetto alla richiesta di 14

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preventivi offline e il 270% più rapida della precedente versione, introducendo inoltre strumenti di data visualization per ottenere istantaneamente il prezzo totale dell’ordine e i tempi certi di produzione, oltre a strumenti dotati di intelligenza artificiale per analizzare milioni di file e simulare oltre 60 lavorazioni in contemporanea, offrendo il miglior prezzo possibile sul mercato. “Abbiamo chiuso il 2022 con una crescita importante e puntiamo a fare ancora meglio quest’anno. Il 2023 si è aperto con la sfida di inserire sulla nostra piattaforma un nuovo materiale a settimana e per andare sempre più Matteo Rigamonti, fondatore e presidente di Weerg

incontro alle esigenze dei nostri clienti puntiamo all’apertura di un reparto tecnico interamente dedicato alle lavorazioni custom, oltre che allo sviluppo di nuovi servizi informatici.” commenta Matteo Rigamonti, Presidente e Fondatore di Weerg “Visto il successo del Nylon PA12 Bianco, materiale che abbiamo avuto il privilegio di poter testare e offrire in anteprima insieme a pochissimi altri service in Europa, il passo successivo sarà l’introduzione di nuovi macchinari HP dedicati proprio alla stampa del bianco, e insieme a loro anche un ampliamento del parco macchine Nexa per la stampa di resine; in ultimo abbiamo in programma di attivare servizi premium per il controllo qualità con macchine di misura CMM, scansione laser e spettrofotometri. Weerg vuole essere ogni giorno più vicina ai propri clienti ed accompagnare ogni fantasia progettuale attraverso una piattaforma semplice ma, allo stesso tempo, efficiente ed affidabile.” Weerg nasce e cresce in provincia di Venezia, ma è attiva in tutto il mondo; un business internazionale favorito anche dal customer care in 5 lingue attivo 24/7. Un mercato basato per il 50% in Italia, il 42% in Europa e il restante 8% Extra UE, che nell’ultimo anno ha evidenziato una maggiore crescita di Spagna e Francia, insieme a tutta l’area Baltica con mercati piccoli ma in forte ascesa. 

WEERG IN BREVE

Fatturato 8,1 mln € (+33%) 60 macchinari per lavorazione CNC e stampa 3D 3 mln di pezzi prodotti 700.000 € di investimenti in R&D e IT In arrivo: reparto tecnico dedicato a prodotti custom, nuovi servizi informatici e ampliamento del parco macchine


RISULTATI ANNUALI DI SOSTENIBILITÀ

SCHNEIDER ELECTRIC CHIUDE IL 2022 CON OTTIMI RISULTATI RELATIVI ALL’IMPATTO SULLA SOSTENIBILITÀ. È STATO INFATTI SUPERATO L’OBIETTIVO INTERMEDIO LEGATO ALL’IMPEGNO DI AIUTARE I PROPRI CLIENTI AD EVITARE 800 MILIONI DI TONNELLATE DI EMISSIONI DI CO2 E SONO RADDOPPIATI I PROGRESSI RELATIVI AL PACKAGING SOSTENIBILE E ALL’ACCESSO ALL’ENERGIA di C.G.

S

chneider Electric, azienda specializzata nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione, riconosciuta come azienda d’avanguardia nella sostenibilità in numerose valutazioni indipendenti in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG), ha annunciato oggi i suoi risultati annuali di sostenibilità, in parallelo ai risultati finanziari dell’anno 2022. “Nonostante l’aumento dell’incertezza geopolitica ed economica, nel 2022 siamo rimasti concentrati sull’accelerazione della transizione verso un mondo più pulito ed equo”, conferma Gwenaëlle AviceHuet, Chief Strategy & Sustainability Officer di Schneider Electric. “La stretta integrazione tra strategia aziendale, qualità e sostenibilità è un fattore di successo per fornire soluzioni di digitalizzazione, elettrificazione, efficienza e sostenibilità

con cui affrontare la crisi energetica, climatica ed il costo della vita”. Il programma Schneider Sustainability Impact (SSI) comprende 11 obiettivi globali da raggiungere entro il 2025, integrati da centinaia di obiettivi locali assegnati ai team regionali e nazionali. Il programma contribuisce al raggiungimento dei sei impegni a lungo termine di Schneider Electric, che comprendono tutta l’area ESG, a sostegno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. L’azienda rende pubblici i progressi su questi obiettivi ogni trimestre in un report dedicato.

Ecco alcuni risultati in evidenza per il Sustainability Impact nel 2022 Schneider Electric è diventata una delle prime aziende al mondo a vedere validati i suoi obiettivi Net-Zero per l›intera catena del valore dall’iniziativa Science

Based Targets.Le sue soluzioni e i servizi hanno aiutato i clienti a risparmiare ed evitare 440 milioni di tonnellate di CO2 dal 2018, con oltre 90 milioni in più solo nel 2022. Inoltre, i principali fornitori dell’azienda hanno ridotto le proprie emissioni di CO2 del 10% grazie al progetto Zero Carbon Project e il Gruppo ha avviato un impegno con i fornitori per far progredire gli standard di dignità del lavoro nella propria catena di fornitura. Il 45% di tutti gli imballaggi dell’azienda è ora realizzato senza plastica monouso e utilizza cartone riciclato, rispetto al 21% del 2021. L’azienda nel 2022 ha inoltre ampliato l’accesso a elettricità pulita e affidabile per altre 5,5 milioni di persone grazie alle sue soluzioni e ai suoi progetti e circa 70.000 persone hanno beneficiato dei programmi di formazione sulla gestione dell’energia. Infine Schneider Electric ha lanciato una Scuola di Sostenibilità per tutti i dipendenti, in modo che tutti possano comprendere realmente le sfide del Pianeta e delle Persone e fare di più al lavoro e anche nella loro vita personale. I progressi complessivi compiuti nella lotta al cambiamento climatico, nel miglioramento dell’efficienza delle risorse, nel rafforzamento della fiducia e delle pari opportunità e nell’empowerment di tutte le generazioni hanno contribuito a un punteggio di Sustainability Impact di 4,91/10 per l’intero anno, ben al di sopra dell’obiettivo di 4,70 stabilito per il 2022. Questo risultato è parte integrante degli incentivi a breve termine di Schneider Electric per gli oltre 64.000 manager del Gruppo.  M &A | MARZO 2023

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PANORAMA

SORALUCE PRESENTE A MECSPE SORALUCE SARÀ PRESENTE A MECSPE 2023 E PORTERÀ LA PROPRIA ESPERIENZA NELLA PRODUZIONE DI FRESATRICI, ALESATRICI, MACCHINE MULTITASKING E CENTRI DI TORNITURA VERTICALE di Eleonora Segafredo

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a gamma completa di prodotti e servizi di consulenza e personalizzazione delle proprie macchine è tra le più ampie nel mercato. Tutti i prodotti SORALUCE sono dotati di un elevato livello di automazione, in particolare le macchine multitasking possono svolgere lavorazioni di fresatura, alesatura, tornitura e rettifica in un unico set-up. Grazie al lavoro del proprio centro R&S IK4-Ideko, SORALUCE ha sviluppato la cosiddetta ‘macchina intelligente’, dotata di un design che garantisce maggior ergonomia e sicurezza premiato con il Red Dot Award nel 2016. Per SORALUCE, l’innovazione è al primo posto, e grazie ai sistemi all’avanguardia che sviluppa riesce ad offrire soluzioni efficaci nei differenti settori tra cui: meccanica generale, energia, oil &gas, ferroviario e beni strumentali. SORALUCE ascolta con attenzione i segnali che arrivano dal mercato e le esigenze delle aziende che vi operano per aiutarle a migliorare la propria capacità

produttiva rafforzando così la propria competitività. Gli sviluppi tecnologici di SORALUCE migliorano l’efficienza, la produttività, la precisione nei processi produttivi e nelle lavorazioni dei nostri clienti, avendo cura, durante il processo, di tutti gli aspetti. SORALUCE fornisce tecnologie intelligenti in continua evoluzione, rispondendo oggi alle esigenze di domani.

DWS- Dynamics Workpiece Stabilizer SORALUCE nel suo costante impegno per trovare soluzioni che permettano ai propri clienti di migliorare la propria produttività, durante la fiera MECSPE 2023 presenterà il sistema DWSDynamics Workpiece Stabilizer – brevetto EP3226089B1. Il sistema brevettato DWS è un dispositivo che annulla le vibrazioni integrato da un controllore di frequenza, e uno o vari attuatori inerziali che si collocano sul pezzo da lavorare. Il DWS rappresenta uno sviluppo

pionieristico per il mercato, in quanto offre una soluzione effettiva alla problematica associata alla lavorazione dei pezzi con strutture che tendono a vibrare in lavorazione, come i pezzi in acciaio elettrosaldato, migliorando le tradizionali alternative, come l’utilizzo di utensili speciali, spesso molto costosi, o l’utilizzo di soluzioni più precarie e a bassa efficacia. Uno dei suoi principali vantaggi è il miglioramento della finitura superficiale nelle aree in cui il pezzo ha una maggiore flessibilità, nonché la possibilità di aumentare la produttività poiché consente passaggi più profondi senza che insorgano vibrazioni, ma anche la semplicità d’uso, la adattabilità a pezzi di diverse geometrie e dimensioni e la sua portabilità, sono altri vantaggi che il mercato riconosce al DWS di Soraluce. Tale sistema è stato premiato con il Quality Innovation Award di Euskadi nel 2020. I principali benefici di questa tecnologia sono: • Miglioramento della finitura superficiale delle lavorazioni • Incremento della precisione

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PANORAMA • Incremento della vita utile dell’utensile • Aumento della produttività • Facilità d’uso e Maneggevolezza • Adattabilità a differenti pezzi

Fresatrice SORALUCE modello TA-D25 Inoltre, durante MECSPE 2023 presso lo stand SORALUCE verrà esposta la fresatrice SORALUCE mod. TA-D25 dotata di elevata ergonomia e flessibilità per garantire la massima produttività. La SORALUCE modello TA-D 25 è altamente flessibile grazie alla testa automatica millesimale. Questa macchina presenta corsa longitudinale di 2500 mm, corsa verticale di 1500 mm e corsa trasversale di 1200 mm. È dotata di una tavola girevole avente superficie 1.500x1.500mm e portata fino a 7.000 kg. La testa automatica birotativa millesimale di cui è dotata questa macchina ha 6000 giri/min e garantisce ottime precisioni. Tutta la struttura della macchina è in ghisa ampiamente nervata e dimensionata. È dotata di magazzino utensili a 60 posti con un braccio di cambio utensile orizzontaleverticale. Tale dispositivo motorizzato per il cambio utensile, guidato da servomotore elettronico controllato da CNC, permette di ridurre il tempo di cambio utensile. La fresatrice TA-D25 è inoltre provvista di Teleservice, software che permette all’assistenza tecnica di SORALUCE ITALIA e SORALUCE di collegarsi direttamente alla macchina e di offrire un servizio immediato ai propri clienti. Dotata di ottima rigidità e stabilità meccanica, la fresatrice mod. TA-D25 ha un’elevata capacità di asportazione truciolo e grazie alla sua flessibilità può essere configurata con teste differenti con elevate potenza e coppia. Grazie alla sua struttura totalmente in ghisa abbinata all’utilizzo delle guide lineari a ricircolo di rulli, le fresatrici della serie TA hanno ottime prestazioni anche durante lavorazioni gravose. È una macchina dotata di grande ergonomia: permette infatti l’accesso dell’operatore al piano di lavoro sia frontalmente che dal lato posteriore della macchina, permettendo all’operatore di 18

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SORALUCE ITALIA un punto di riferimento

Soraluce Italia nata nel 2001 dalla collaborazione tra SORALUCE e Giancarlo Alducci (Direttore Generale e cofondatore di SORALUCE ITALIA) per rispondere all’esigenza di garantire ai clienti italiani un punto di riferimento nel territorio per la fornitura e l’assistenza delle macchine utensili, è riuscita in breve tempo a conquistare una fetta importante del mercato, grazie anche al continuo sviluppo dei propri prodotti e all’elevato livello tecnologico che possono offrire. L’azienda italiana è composta da un team di tecnici meccatronici altamente specializzati e da un team di tecnici-commerciali che seguono il mercato italiano in prima persona. Inoltre fornisce un servizio di assistenza tecnica professionale e distribuisce nel mercato italiano fresatrici, alesatrici, macchine multitasking e centri di tornitura verticale prodotti da SORALUCE e dedicati a molteplici applicazioni industriali, e a differenti settori tra cui beni strumentali, energia, navale, meccanica generale, stampi e matrici. Danobat Group di cui fa parte SORALUCE è dotato di un proprio centro di ricerca, progettazione e prototipazione avanzato. Con un fatturato in crescita costante e l’ottenimento di ottimi risultati nel mercato italiano, oggi, Soraluce Italia è un punto di riferimento per le aziende italiane nel mondo delle macchine utensili.

essere sempre in sicurezza e di avere allo stesso tempo un’ottima visibilità dell’area di lavoro. La facile manutentabilità, unita all’ergonomia e alla struttura stessa della macchina hanno valso alla fresatrice SORALUCE della serie TA il titolo di Total Machine, ovvero una macchina costruita per l’operatore in un’ottica di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale.

Eco-design Data la sua natura internazionale ed essendo una società volta all’innovazione, SORALUCE ha creato una nuova generazione di macchine pensate per l’utilizzatore. SORALUCE è la prima

società nel settore delle macchine utensili che ha ottenuto la certificazione per la progettazione del proprio prodotto e per la gestione dello sviluppo dello stesso (conosciuto come design ecologico o eco-design), incontrando gli standard ISO 14006. SORALUCE ha ricevuto questa certificazione che garantisce una riduzione dell’impatto ambientale totale delle macchine SORALUCE pari al 18%. La new generation di macchine SORALUCE è progettata per ridurre al minimo il consumo energetico e i materiali di consumo, rispettando e sostenendo lo sviluppo dell’ambiente, esempio di efficienza e garanzia per il futuro. 


pad 16 stand C13


PANORAMA

L’autocentrante a cambio rapido ROTA THW3, premiato con il riconoscimento “iF Design Award”, consente set up brevi e intervalli di manutenzione estremamente lunghi

TECNOLOGIE DIGITALI, FLESSIBILI E SOSTENIBILI ECCO TUTTE LE NOVITÀ CHE SCHUNK PORTERÀ A MECSPE di E.S.

L’

industria meccanica sta attraversando una fase di grande transizione. La carenza latente di lavoratori qualificati, unitamente alle difficoltà legate alla supply chain, agli aspetti ambientali e ai 20

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conseguenti cambiamenti delle modalità di vendita, fanno emergere nuove esigenze. Qualche anno fa l’attenzione si concentrava esclusivamente sulla precisione e sul risparmio di tempo, ora sono necessari approcci flessibili per poter processare piccoli lotti, o

riattrezzare le macchine e configurare i dispositivi in modo più sostenibile e conveniente, con attenzione alle risorse. Le novità SCHUNK sono tecnologie per rendere i processi di asportazione più digitali, efficienti, flessibili e sostenibili.


Il CTX 350 alta qualità nella tornitura universale

in modo rapido e semplice sui moduli del sistema di serraggio a punto zero VEROS utilizzando le apposite piastre. La morsa automatica è disponibile anche nelle versioni idraulica (KRH), a molla (KRF) ed elettrica (KRE).

Varietà nel serraggio del pezzo

La serie di morse automatiche TANDEM3, dotate di sensori per monitoraggio integrati di serie, ha ora un modello aggiuntivo per il bloccaggio flessibile del pezzo: KRP3 per pezzi circolari

SCHUNK è inoltre orgogliosa della versatilità senza precedenti e le caratteristiche di manutenzione ridotta del suo autocentrante a serraggio manuale ROTA-M flex 2+2. Il mandrino dispone di 4 griffe con compensazione 2+2, a corsa lunga. Che sia circolare, cubico o di forma irregolare, ROTA – M flex 2+2 consente di bloccare pezzi di geometrie differenti su centri di fresatura/tornitura con un solo dispositivo di serraggio. Le guide a tenuta garantiscono una forza di serraggio affidabile e lunghi intervalli di manutenzione. Un altro dispositivo muli-tasking per la lavorazione di pezzi grezzi e finiti è stato ulteriormente sviluppato e ottimizzato: la nuova morsa manuale KONTEC KSC3 è protetta dalla corrosione grazie al corpo base in nichel. Il design ancora più piatto e ottimizzato, unitamente ad un’ampia varietà di ganasce offrono miriadi di combinazioni. Il mandrino incapsulato e una posizione di pulizia preimpostata della ganascia contribuiscono a ridurre sensibilmente i costi di manutenzione.

Asservimento macchina altamente performante e flessibile Come fornitore di soluzioni applicative complete, SCHUNK intende offrire ora ancora più opzioni nel campo dell’asservimento macchina automatizzato. La serie di morse automatiche TANDEM3, dotate di sensori per monitoraggio integrati di serie, ha ora un modello aggiuntivo per il bloccaggio flessibile del pezzo: KRP3. Con questa nuova morsa potente e compatta, anche i pezzi circolari possono ora essere bloccati automaticamente sia dall’esterno che dall’interno, in spazi relativamente ridotti. Come tutti i dispositivi di serraggio stazionario SCHUNK, può essere montata

Il meccanismo di compensazione di ROTA-M flex 2+2 aumenta la flessibilità d’impiego in caso di bloccaggio pezzi dalle forme geometriche più svariate

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PANORAMA

La nuova morsa manuale KONTEC KSC3

Eccellenza e sostenibilità premiate Il portautensile intelligente iTENDO² elabora dati in tempo reale e rileva l’usura dell’utensile. Nello sviluppo dei suoi prodotti, 22

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SCHUNK si concentra su approcci che consentono di risparmiare risorse ed energia. L’autocentrante a cambio rapido ROTA THW3, premiato con il riconoscimento “iF Design Award”, consente

set up brevi e intervalli di manutenzione estremamente lunghi. Gli sviluppatori del mandrino autocentrante hanno optato per una riduzione del peso, plus che riduce il fabbisogno energetico e consente accelerazioni e frenate della macchina molto più rapide. Grazie alla tenuta stagna, risulta un prodotto sostenibile in quando riduce il consumo di lubrificante fino a 10 volte rispetto a mandrini autocentranti simili. Anche il portautensile intelligente iTENDO² concorre all’ottimizzazione dei processi in maniera concreta. Questo strumento elabora dati in tempo reale e rileva l’usura dell’utensile. Oltre a un’affidabilità di processo elevata nella lavorazione, il portautensile intelligente garantisce una maggiore durata dell’utensile e un minor numero di scarti. SCHUNK offre ora il portautensile, che è stato premiato con il “German Innovation Award 2022”, in una nuova variante iTENDO² easy connect con una semplice interfaccia dati che può essere utilizzata per il monitoraggio di macchine e processi. 


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TOP


DOSSIER SUSTAINABLE MANUFACTURING

A CURA DI PATRIZIA RICCI

M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2023

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G

VERSO UN

APPROCCIO CIRCOLARE L’ATTENZIONE CRESCENTE DEL SETTORE MANIFATTURIERO VERSO LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E L’ECONOMIA CIRCOLARE PORTA A NUOVI MODELLI DI BUSINESS E PROCESSI DI PRODUZIONE INNOVATIVI. RIUTILIZZARE, RIADATTARE E RIGENERARE DIVENTANO LE PAROLE CHIAVE PER UNA MANIFATTURA IN CUI CIRCOLARITÀ SIGNIFICA ANCHE EFFICIENZA

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I

I governi di tutto il mondo stanno ponendo sempre più l’accento sulla sostenibilità ambientale. Il Green Deal europeo, uno dei programmi più ambiziosi d’Europa fino ad oggi, mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e prevede un’Europa climaticamente neutra entro il 2050. In quest’ottica, il pacchetto di proposte “Fit for 55” mira a far sì che l’UE sia “pronta per il 55 %” e a realizzare i cambiamenti trasformativi necessari nella sfera economica, sociale e industriale. Il raggiungimento di questi obiettivi include iniziative che sfruttano l’economia circolare. In questo contesto la normazione tecnica – soprattutto europea – offre il proprio supporto, non solo perché fornisce strumenti di riferimento nell’ambito della manutenzione predittiva, ma perché concorre in modo fattivo ad aiutare le organizzazioni a concorrere al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’Agenda ONU 2030. L’economia circolare è un’opportunità per trasformare l’industria manifatturiera in un’ottica di sostenibilità ambientale e, in questo scenario, la trasformazione digitale assume un ruolo rilevante. L’economia circolare, infatti, enfatizza la progettazione di prodotti facendo sì che i componenti possano essere recuperati in una fase successiva e che possano essere riciclati o rigenerati per l’uso in prodotti simili o di altro genere. I produttori devono anche cercare di utilizzare nel ciclo produttivo nuove materie prime e di provenienza sostenibile che possano essere riutilizzate il più possibile. Ciò si traduce in una minor quantità di risorse utilizzate nella produzione, meno rifiuti generati e una maggiore efficienza dei costi per i produttori. Parlare di circolarità in un contesto complesso come quello delle macchine industriali e utensili significa anche fare ricorso a tre parole chiave: riutilizzare, riadattare e rigenerare, ovvero in una parola sola, re-manufacturing, una strategia produttiva che ha avuto un rapido sviluppo negli ultimi anni, rivelandosi un trend in forte crescita e capace di creare valore. In pratica, re-manufacturing vuol dire smontare un prodotto o un componente già utilizzato, rimetterlo a nuovo e riportarlo sul mercato, determinando un triplice vantaggio: per il produttore, che guadagna di più rispetto alla fabbricazione ex novo e può più facilmente accedere a modelli di business 4.0; per il consumatore finale, che ha una spesa inferiore; per l’ambiente, meno consumo di materie prime e di energia, meno rifiuti da smaltire. Un modello di business che genera anche occupazione perché comporta attività ancora ad alto tasso di lavoro umano e consente di recuperare una parte della disoccupazione frizionale generata dall’automazione. Applicare la logica dell’economia circolare per il re-manufacturing (riutilizzo dei macchinari, manutenzione predittiva, ecc.) consente, inoltre, di risparmiare risorse preziose riutilizzando le attrezzature invece di scartarle. Si

tratta dunque di un modello di business importante per l’economia circolare, noto nel mercato italiano soprattutto come rigenerazione di un prodotto, che funziona perfettamente nella componentistica del settore meccanico e dell’automotive, nel quale, ad esempio, il risparmio è quantificabile nella diminuzione del 88% della materia vergine impiegata, nella riduzione del 56% del fabbisogno energetico e nella riduzione fino al 53% di immissione di CO2 in atmosfera. Il re-manufacturing è uno dei più importanti trend dell’industria mondiale, ed è destinato a crescere fortemente di importanza nei prossimi anni. Nel 2015, in Europa, valeva 30 miliardi di euro occupando 190.000 persone ma, secondo le stime dello European Re-manufacturing Network, arriverà a 100 miliardi nel 2030, generando circa 600.000 posti di lavoro. Accanto a questo modello, anche il retrofitting ha un ruolo attivo all’interno delle dinamiche dell’Industria 4.0 e contribuisce in maniera fondamentale allo sviluppo sostenibile previsto in Europa dall’Agenda 2030, in quanto capace di valorizzare il riciclo portando innovazione in diversi settori pur salvaguardando l’ambiente tutelandone la sostenibilità. Strettamente connesso al re-manufacturing, il retrofitting (o retrofit) punta a una rigenerazione che coinvolge principalmente un sistema di controllo piuttosto che le parti meccaniche di un prodotto, poiché è ciò che più spesso è soggetto a obsolescenza o a spazi di miglioramento. Con retrofit, infatti, si intende ammodernamento o aggiornamento ed è un termine che indica l’aggiunta di nuove tecnologie e funzionalità a un sistema già esistente per allungarne il ciclo di vita. L’obiettivo delle azioni di retrofit è quello di cambiare gli elementi esistenti per integrarne di nuovi, ottenendo una versione aggiornata analoga alle nuove produzioni in grado di soddisfare sempre le nuove esigenze del mercato e rispondere a ogni requisito normativo emerso in seguito alla produzione e all’immissione sul mercato del nuovo prodotto. Si tratta a tutti gli effetti di un aggiornamento retroattivo che trasforma il vecchio per produrre valore e implementare nuove funzioni. Per quanto riguarda il settore delle macchine utensili, comprende le procedure di rigenerazione riguardanti principalmente il sistema di controllo che consentono di ripristinare le prestazioni della macchina e migliorarne le funzionalità rispetto ai valori di partenza. In questo modo si ricavano macchini utensili moderne da impianti ormai obsoleti capaci di competere in produttività e precisione con quelle di nuova generazione. Il dossier che segue, al quale hanno partecipato alcune delle aziende più impegnate per uno sviluppo sostenibile del settore manifatturiero, mira ad illustrare le politiche in atto per l’uso responsabile delle risorse, inclusi i macchinari, e le tecnologie più innovative per rimanere sostenibili per il futuro. Buona lettura! M &A | MARZO 2023

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G D.ELECTRON Terminale OST22 e un esempio di programmazione con sistema SELCA

CNC Z32

E LE SOLUZIONI D.ELECTRON PER IL RETROFIT DELLE MACCHINE UTENSILI

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OBSOLESCENZA DEI MACCHINARI: GLI INTERVENTI MIGLIORATIVI PER DARE LORO NUOVA VITA ATTRAVERSO IL RETROFIT E L’AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO

Mantenere i propri macchinari in efficienza e garantire gli standard di precisione di lavorazione, senza impattare sulla continuità produttiva, è una esigenza sempre più urgente nel settore manufatturiero per competere in un mercato in continua evoluzione ed essere sempre al passo coi tempi. Questo porta ad una periodica revisione delle macchine, imposta anche dal crescente sviluppo tecnologico che, in generale, determina un’accelerazione dell’obsolescenza di un dispositivo. Una valida alternativa alla sostituzione dei macchinari, è oggi fornita da alcuni interventi migliorativi eseguiti allo scopo di loro dare nuova vita. In particolare, gli interventi possono contemplare sia la revisione meccanica straordinaria della macchina (revamping), per riportarla a prestazioni simili a quelle che aveva quando era nuova; sia l’aggiornamento tecnologico, sostituendo alcune componenti elettriche ed elettroniche delle parti di controllo e movimentazione assi con altre del medesimo costruttore, tecnologicamente aggiornate, con analoghe 28

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funzioni, ma tali da non comportare modifiche nelle funzioni e nel software della macchina; non ultima, la sostituzione parziale o integrale di tutte le parti elettriche e di controllo (retrofit). In questo caso le prestazioni della macchina possono anche diventare migliori rispetto a quando era nuova, soprattutto se vengono inseriti accessori che al momento dell’installazione non erano stati previsti o acquistati. A tale scopo, D.Electron, azienda fiorentina che da oltre quarant’anni è votata all’innovazione dei controlli numerici ed azionamenti e, col proprio CNC Z32, è punto di riferimento nel settore della progettazione e costruzione di CN destinati ai centri di lavoro di tutto il mondo, da sempre impegnata nella ricerca di nuove tecnologie, attenta ad uno sviluppo sostenibile, ha sviluppato diverse soluzioni. I prodotti e le soluzioni D.Electron rispondono alle esigenze dell’azienda che si appresta ad eseguire un aggiornamento tecnologico o un retrofit di una macchina, soprattutto se questa è equipaggiata


col sistema di controllo SELCA, storica e blasonata casa costruttrice italiana di controlli numerici ormai scomparsa. L’obsolescenza delle macchine utensili è infatti determinata, in gran parte, dall’elettronica di comando. Un vecchio CNC penalizza le prestazioni di una macchina ancora efficiente, oltre a diminuirne il valore patrimoniale. In particolare, quando le prestazioni meccaniche della macchina utensile sono ancora attuali, l’aggiornamento può risultare economico e conveniente.

del solo CNC, sono molto brevi: 2 o 3 giorni. Grazie ad un retrofit è possibile aumentare sensibilmente la potenza della macchina, con una serie di vantaggi in termini di incremento della produttività, della qualità e del tempo medio tra i guasti (MTBF), riduzione del tempo di fermo macchina, cicli di lavorazione più rapidi, maggiore precisione e programmazione semplificata, tecnologia aggiornata allo stato dell’arte e migliore disponibilità di ricambi. Nell’ambito del retrofit, quando la parte di motion control può essere pilotata con un riferimento analogico e può restituire un feedback con uno degli Le soluzioni software per macchine con standard gestiti da Z32, sia esso diretto dal trasduttore sistemi SELCA del motore oppure in modo simulato dall’elettronica Per dare nuova vita a una macchina utensile, del modulo di potenza, D.Electron ne consente il D.Electron propone soluzioni non solo di controllo Terminale full touch screen OST22 e la pulsantiera K22 recupero, purché i componenti siano ancora in buono degli assi, seppur digitali nel caso di retrofit stato. completo, ma anche software. Grazie a “STAMPI”, Inoltre, dato che, in passato, per la parte motion un “emulatore” di comandi del sistema SELCA, control molti costruttori di CN utilizzavano i sviluppato fin dal 2012, D.Electron consente a chi moduli di potenza Siemens© Simodrive© 611, installa il controllo numerico Z32 di recuperare progettando la sola scheda di regolazione da inserirvi integralmente le esperienze degli operatori macchina all’interno, D.Electron, dotata della stessa tecnologia e programmi di lavoro accumulati nel tempo e, allo fin dal 1996, pur avendo sviluppato una propria stesso tempo, di beneficiare dei vantaggi di avere a linea di azionamenti fino alla taglia di 200 A con disposizione un pacchetto completo di controllo e possibilità di recupero di energia in rete e con bus di azionamenti interamente digitale. comunicazione in fibra ottica, negli anni successivi La totale compatibilità all’interno di Z32 con i ha mantenuto allineato al livello tecnologico dei part program SELCA consente inoltre una serie di Stampo per bottiglie lavorato in alta finitura propri prodotti anche le schede per gestire la vantaggi per l’utilizzatore, derivanti dall’assenza di potenza Siemens©, rendendo così possibile la gestione necessità di aggiungere o togliere righe ai part program di un vecchio pacchetto basato su Simodrive© 611 al pari di un già esistenti oppure di eseguire operazioni di conversione. Inoltre, pacchetto digitale, col vantaggio di salvaguardare l’investimento. A durante l’esecuzione del part program o la ripresa di una lavorazione, questo scopo, D.Electron propone il modulo 1AXEvo, che pilota la l’operatore può manipolare righe e istruzioni identiche a quelle del scheda di interfaccia DE1103. Il modulo 1AXevo è collegato al link sistema SELCA così come, in modalità semiautomatica, impartire Z-Star2 della Master Link di Z32 e, tramite un apposito cavo, pilota comandi digitando istruzioni come nel sistema SELCA. in PWM la scheda di regolazione DE1103 che è installata all’interno Grazie a questa soluzione software, può essere utilizzato lo stesso della potenza Siemens© sia essa in configurazione monoasse che CAD-CAM usato per il sistema SELCA, senza bisogno di un nuovo biasse. La scheda contiene tutti i circuiti logici ed analogici necessari post processor. Conservando le conoscenze sul controllo SELCA, a controllare un asservimento assi di elevate prestazioni e ne genera i non occorre istruire nuovamente dal livello zero l’operatore. Vengono tempi di accensione per i transistori di potenza, ovviamente, nel caso in inoltre mantenute sia la praticità del controllo SELCA allo stesso cui la potenza Siemens© sia biasse, servono due moduli 1AXEvo da tempo beneficiando della gestione degli assi in alta velocità e supercollegare ai due canali PWM della DE1103. finitura, da sempre punto di forza di Z32. L’aggiornamento continuo Il feedback del motore, purché del controllo numerico Z32 D.Electron compatibile con quelli gestiti da Z32, e garantisce di rimanere sempre al passo l’eventuale trasduttore di posizione dell’asse con l’evoluzione tecnologica, mediante (encoder, riga ottica o altro ancora) saranno l’installazione di un prodotto interamente collegati alla 1AXEvo. Nel caso in cui progettato, prodotto e assistito in Italia. l’azionamento sia monoasse, D.Electron propone una scheda di regolazione AllLe soluzioni D.Electron per il in-one: si tratta della scheda DE1226 che retrofit porta a bordo i connettori a cui collegare D.Electron affronta i retrofit il feedback del motore e dell’eventuale avvalendosi di una struttura di specialisti, trasduttore di posizione dell’asse (encoder, proponendo consulenza tecnica e CNC riga ottica). Nel caso di utilizzo della scheda all’altezza dei tempi grazie ai sui oltre 40 DE1226, invece, non occorre installare la anni di attività nelle officine. I tempi di Terminale di macchina ZETA con opzione di emulazione SELCA attivo scheda 1AXEvo.  fermo macchina, nel caso di sostituzione M &A | MARZO 2023

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G CERATIZIT

LA SECONDA VITA

DEGLI UTENSILI

SOLUZIONI PERSONALIZZATE DI OTTIMIZZAZIONE DEL CICLO DI VITA DEGLI UTENSILI, DALLA COMPRAVENDITA AL RECUPERO DEI ROTTAMI, DALLA PRODUZIONE FINO ALLA RIVENDITA, IN UN’OTTICA DI COLLABORAZIONE A LUNGO TERMINE CON IL CLIENTE

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CERATIZIT, leader mondiale per lo sviluppo e la produzione di soluzioni innovative in metallo duro, affianca ad una gamma completa di utensili da taglio, una serie di servizi completi e di prima qualità per le aziende che vogliono essere un passo avanti rispetto ai concorrenti. Dall’approvvigionamento innovativo e veloce alla riaffilatura e al riciclo, il gruppo si pone come il partner ideale e affidabile al fianco dei propri clienti per tutta la vita dell’utensile. Storicamente, le aziende del settore manifatturiero hanno sempre cercato di rendere i processi più efficienti e produttivi. Questa ricerca implica lo sviluppo continuo di macchinari all’avanguardia e precisi, utensili da taglio migliorati e l’ottimizzazione complessiva dei sistemi di lavorazione. Tuttavia in un’ottica di economia circolare, il settore è spinto verso un nuovo approccio basato su uso più razionale delle risorse e la progettazione di prodotti il più possibile durevoli, l’utilizzo di materiali 30

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ed energie rinnovabili, da un lato, e il Revamping & Retrofitting di macchine e impianti, nonché il ricondizionamento degli utensili e il riciclo dei rifiuti e il reimpiego delle materie prime seconde, dall’altro. Un concetto di economia circolare che tocca sempre più da vicino il mondo della manifattura, che mantenendo e incrementando l’efficienza, le consente di restare competitiva rispetto ai mercati globali. Per CERATIZIT, questo nuovo approccio si traduce in servizi speciali di riprofilatura e riaffilatura degli utensili e il riciclo del metallo duro. Grazie alle ampie competenze, capacità ed esperienza all’interno del Gruppo CERATIZIT, il Team Cutting Tools di CERATIZIT è in grado di offrire anche in questi ambiti una qualità eccezionale.

Prestazioni paragonabili a quelle di un utensile nuovo CERATIZIT è conosciuta in tutto il mondo per l’alta


qualità costante dei propri prodotti e per il servizio affidabile e personalizzato per i clienti. Il pacchetto di servizi del programma ReStart di CERATIZIT comprende sia la riprofilatura che la riaffilatura degli utensili in metallo duro poiché, nonostante la massima qualità e durata, prima o poi anche gli utensili migliori raggiungono il loro limite di usura. Grazie a questi processi è possibile ripristinare superfici usurate a causa di una lunga o intensiva applicazione del prodotto o dell’utensile, permettendo al cliente di riutilizzarle anziché sostituirle, riducendo i costi operativi complessivi. Inoltre, con il professionale servizio di riaffilatura con geometrie e rivestimenti originali, CERATIZIT è quasi in grado di ripristinare le prestazioni originarie degli utensili. In effetti, dopo la riaffilatura, gli utensili soddisfano nuovamente tutti i parametri di qualità in maniera ottimale. Dopo l’analisi delle richieste del cliente e tenendo conto del materiale rimasto sull’utensile per una rilavorazione, il Team Cutting Tools di CERATIZIT elabora un’offerta precisa e competitiva, comprensiva di tutte le opzioni disponibili in modo che sia possibile scegliere la soluzione più conveniente, in base ad una valutazione onesta e trasparente. Se non è possibile rilavorare l’articolo, viene presentata al cliente un’offerta per un prodotto nuovo. Riaffilato o nuovo, il prodotto avrà sempre le tolleranze richieste.

I vantaggi della riaffilatura e rilavorazione Con il servizio di riaffilatura o rilavorazione di CERATIZIT il risparmio è doppio: riaffilare non solo è più conveniente che acquistare un prodotto nuovo, ma usufruendo di questo servizio l’azienda può eliminare anche i costi legati all’acquisto di appositi macchinari e all’impiego di personale qualificato dedicato. Rispetto a un reparto di riaffilatura interno, infatti, data l’elevata quantità di componenti e utensili in metallo duro che ogni giorno affila per i propri clienti, il team di CERATIZIT è in grado di lavorare in modo economicamente più vantaggioso. La pluriennale esperienza e approfondita conoscenza in materia di produzione e lavorazione del metallo duro, consente sempre al team di affilare utensili e componenti con le tolleranze desiderate. Inoltre, l’ampio parco macchine all’avanguardia permette di riaffilare tutti i tipi di componenti in metallo duro, anche con diametri molto grandi e molto piccoli. In questa maniera si ripristina quasi il 100% della durata utile originale e le prestazioni di lavorazione di un utensile nuovo.

Riparare invece di buttare! Se la riaffilatura non è sufficiente, CERATIZIT è in grado di

riparare o ricondizionare il componente metallo duro. Solo dopo un’attenta analisi del metallo duro, viene individuata la soluzione più fattibile e più congeniale alle esigenze del cliente. Quindi, quando è possibile smontare il prodotto, considerando inoltre varie soluzioni di montaggio, vengono riparate o sostituite le parti danneggiate, restituendo un tensile praticamente nuovo. Se non è possibile riparare l’articolo, viene inviata un’offerta per un prodotto nuovo e vengono riacquistate le parti di metallo duro caratterizzate da rottura, fornendo un buono acquisto per l’ordine successivo. In questo modo, oltre a un risparmio futuro, il cliente contribuisce anche alla gestione responsabile delle risorse primarie.

Tutela delle risorse e sostenibilità Riciclare per CERATIZIT significa trattare sempre con responsabilità l’ambiente e le risorse, completando il ciclo dalla materia prima secondaria al prodotto finito. Il Gruppo CERATIZIT ottimizza continuamente la resa non solo in processi esterni ma anche in processi interni evitando che si producano materie prime secondarie. Attraverso una strategia di gestione consapevole delle risorse primarie limitate incentrata sul riciclo del metallo duro, l’azienda punta ad incrementare sensibilmente il reimpiego dei materiali. Anche il servizio di riaffilatura disponibile per i propri clienti contribuisce in modo significativo alla sostenibilità. Grazie al riciclo dei materiali secondari, CERATIZIT limita inoltre le conseguenze dell’attività mineraria intensiva, come l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno, e aiuta a tenere sotto controllo il consumo eccessivo di energia. Il servizio prevede il riacquisto del metallo duro in base al corrente prezzo di mercato e l’organizzazione del processo completo, mettendo a disposizione del cliente contenitori di raccolta e soluzioni di trasporto gratuite per quantità specifiche. I processi di riciclo sono costantemente ottimizzati e garantiscono un maggiore rendimento dei materiali secondari. Non appena gli inserti e utensili usurati arrivano presso gli impianti di riciclo del gruppo, vengono ritrasformati in polvere con processi certificati secondo ISO 9001 e ISO 14001. Nel caso dei metalli duri, la riconversione al materiale di partenza può avvenire con due processi diversi.Un primo processo è quello di zincatura termica, in cui il metallo duro viene convertito in polvere contenente oltre il 99% di carburo di tungsteno nella sua forma originaria, cobalto metallico e altri additivi come inibitori di crescita dei granuli. L’altra possibilità è un processo chimico dove il cobalto risulta separatamente come prodotto secondario con un impiego di energia minimo. In entrambi i casi CERATIZIT collabora a stretto contatto con il proprio partner Global Tungsten & Powders (GTP) negli Stati Uniti.  M &A | MARZO 2023

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G ITELYUM

LA RIGENERAZIONE DEGLI

OLI MINERALI ESAUSTI PER UN’ECONOMIA SEMPRE PIÙ CIRCOLARE E SOSTENIBILE

TECNOLOGIE INNOVATIVE E SOLUZIONI PER LA TRANSIZIONEENERGETICA. PRODUZIONE DI BASI LUBRIFICANTI RIGENERATE E UN LABORATORIO DI RICERCA E SVILUPPO ALL’AVANGUARDIA

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La crisi energetica in corso, legata al conflitto in Ucraina e alle fluttuazioni dei prezzi dei beni energetici, ha messo drammaticamente in risalto l’importanza del recupero di materie prime seconde, e, nel caso specifico, la funzione della rigenerazione degli oli lubrificanti. La rigenerazione è il processo che meglio valorizza l’olio usato raccolto, perché consente di trasformarlo nuovamente in prodotti di alta qualità, con significativi benefici rispetto alla produzione di basi vergini. Infatti prolunga il ciclo di vita dei lubrificanti, grazie a processi tecnologici avanzati che danno vita a basi rigenerate di qualità e altri prodotti da reimmettere in cicli di utilizzo nell’industria e nei trasporti. Secondo uno studio commissionato a un importante istituto di ricerca indipendente da GEIR (Groupement Européen de l’Industrie de la Régénération), la rigenerazione è significativamente migliore per l’ambiente rispetto al processo di produzione di petrolio greggio vergine: ben il 71% di emissioni di CO2 in meno. Le circa 184 mila tonnellate di oli usati rigenerate nel 2021 hanno apportato quindi un contributo di particolare rilievo al nostro Paese, consentendo un risparmio di 82,6 milioni di euro sulla bilancia commerciale degli approvvigionamenti petroliferi. Tra i pionieri globali dell’economia circolare, Itelyum, leader nazionale e riconosciuto player internazionale nella gestione e valorizzazione dei rifiuti industriali, è rigenerazione di oli lubrificanti usati, purificazione di reflui chimici e di frazioni petrolifere, gestione responsabile di una vasta gamma di rifiuti industriali. Il processo virtuoso della rigenerazione di oli lubrificanti usati, in Italia si svolge in larga parte nei due impianti tecnologicamente all’avanguardia di Itelyum Regeneration, il più grande dei quali è situato a Pieve Fissiraga, in provincia di Lodi. Proprio in questo stabilimento, Itelyum e il Politecnico di

Milano hanno avviato lo scorso anno il “Laboratorio Dimostrativo Permanente (LDP)”: un luogo dove la ricerca accademica e lo sviluppo industriale si incontrano per sviluppare nuove applicazioni grazie alla circolarità delle risorse. Il laboratorio è infatti proiettato allo sviluppo di soluzioni tese a supportare la transizione energetica attraverso la creazione di nuove tecnologie e processi.

Il circolo virtuoso della rigenerazione In generale, la rigenerazione consente un alto rendimento: da 100 kg di olio minerale usato si ottengono circa 65 kg di olio base rigenerato, 22 kg circa di gasolio e 8 Kg di acqua restituita all’ambiente completamente depurata, consentendo così un risparmio significativo sulla bolletta energetica italiana. Infatti circa il 25% del mercato delle basi lubrificanti in Italia è costituito da basi rigenerate. La nuova normativa europea detta regole chiare e stringenti nella gestione dei rifiuti al fine di ridurre al minimo le conseguenze negative sulla salute umana e sull’ambiente. Tale direttiva infatti riconosce la priorità del riciclaggio nella gestione dei rifiuti. I livelli raggiunti dalla filiera in quasi 40 anni di attività, sono considerati un modello da tutte le altre realtà consortili di recupero di rifiuti: 6,5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato raccolto, 5,7 milioni delle quali avviate alla rigenerazione. La rigenerazione dell’olio lubrificante usato ha consentito all’Italia, fino ad oggi, un risparmio economico di 3 miliardi di euro per le minori importazioni del petrolio. Il lavoro della filiera degli oli usati non è passato inosservato all’estero, ed è diventato una best practice che ha reso esportabile il modello italiano in tutte quelle economie avanzate nelle quali il “problema olio lubrificante usato” è particolarmente significativo.

Itelyum Group

Itelyum nasce dall’esperienza pluridecennale di Viscolube, Bitolea e delle società partecipate per ricoprire un ruolo da protagonista a livello internazionale nell’economia circolare, attraverso la rigenerazione degli oli lubrificanti usati, la produzione di solventi puri e da reflui chimici e nei servizi ambientali per l’industria. Il gruppo consta di tre divisioni: Itelyum Regeneration, da oltre 50 anni leader europeo della rigenerazione degli oli minerali usati per la produzione di basi lubrificanti di qualità, attraverso un processo proprietario; Itelyum Purification, da oltre 40 anni leader di settore nella produzione e commercializzazione di solventi da valorizzazione di reflui chimici e di solventi ad alta purezza e da alcuni anni produttore di starting material per l’industria farmaceutica; e Itelyum Ambiente, che integra una gamma articolata e completa di servizi ambientali per i produttori di rifiuti speciali, con un ruolo attivo anche nel comparto della raccolta dei rifiuti pericolosi, con circa 950.000 ton/ anno raccolte, gestite e avviate a recupero e a smaltimento. Grazie anche alle recenti acquisizioni, il Gruppo oggi conta 28 aziende, 29 siti operativi, impiega più di 1.200 persone ed ha circa 35mila clienti in più di 60 Paesi nel mondo. La più recente, a gennaio di quest’anno, è quella di Ecowatt Vidardo Srl, impianto per la produzione di energia da rifiuti e frazioni scarto, che si aggiunge a quelle avvenute nell’ultimo semestre, relative alla gestione dei rifiuti portuali (Crismani, ora Itelyum Sea FVG), al trattamento e recupero di materiali e metalli (Ecologica Tredi) e nell’ingegneria e gestione di impianti trattamento acque, che hanno supportato la crescita orizzontale del Gruppo. All’interno del proprio impianto di Castiraga Vidardo, in provincia di Lodi, Ecowatt svolge l’attività di termovalorizzazione di CSS (combustile solido secondario) ricavato da rifiuti speciali non pericolosi e non riciclabili nonché da biomasse di scarto. L’impianto produce un volume di energia elettrica sufficiente a soddisfare il fabbisogno di oltre 10.000 famiglie e sostituisce la produzione di elettricità da fonti fossili, evitando le conseguenti emissioni di gas serra in atmosfera, per un totale di circa 10.000 tonnellate di CO2 equivalente con riferimento al mix energetico italiano. Inoltre a febbraio è stato firmato un accordo preliminare (l’acquisizione si perfezionerà nell’arco di pochi mesi) per l’acquisizione del controllo di Secomar e di Ambiente Mare, due società operanti nel porto di Ravenna, rafforzando così la propria posizione nella gestione ambientale in ambito portuale.

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G

Le immagini si riferiscono allo stabilimento di Itelyum Regeneration di Pieve Fissiraga (Lodi).

Itelyum Regeneration adotta un processo proprietario brevettato, che è tra i più diffusi al mondo, producendo basi lubrificanti di Gruppo I+ e II+, utilizzate dalle più importanti società di lubrificazione mondiali. Più in dettaglio, la tecnologia Revivoil, sviluppata in modo innovativo in collaborazione con la francese Axens ed esportata oggi in molti paesi del mondo, consente il più alto controllo della qualità dei prodotti e delle performance ambientali. Solo così, ad esempio, si possono ottenere oli con caratteristiche API Gruppo II, cioè a basso contenuto di zolfo e di insaturi e con un ridottissimo contenuto di composti aromatici. Le basi di Gruppo I+ e II+ prodotte sono ideali per l’impiego nelle diverse applicazioni della lubrificazione nei settori automotive e industriale. Inoltre, soddisfano le più severe prestazioni e i requisiti ambientali richiesti ai moderni lubrificanti. In termini di rendimento, il processo adottato da Itelyum Regeneration consente di ottenere: 100 kg di olio usato generano in media 65 kg di basi rigenerate, 22 kg circa di bitume e gasolio e 8 kg di acqua restituita all’ambiente completamente purificata. Solo i rimanenti 5 kg vengono inviati a terzi autorizzati per possibili ulteriori valorizzazioni. Gli impianti di rigenerazione degli oli usati di Pieve Fissiraga (LO) e Ceccano (FR) hanno una capacità di trattamento di circa 200.000 tonnellate per anno, producendo principalmente basi lubrificanti rigenerate, ma anche gasolio e bitume. A completamento di un percorso virtuoso, tutte le basi lubrificanti rigenerate di Itelyum ottengono la certificazione ambientale di prodotto.

La tecnologia innovativa Acid Gas to Syngas La collaborazione con il Politecnico ha già permesso lo sviluppo di soluzioni brevettate e realizzate negli impianti. Prima tra tutte, 34

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l’innovativa tecnologia Acid Gas to Syngas, che consente la conversione di acido solfidrico e anidride carbonica in gas di sintesi. L’importanza di tale reazione risiede nella valorizzazione di due composti inquinanti, con scarso influsso economico, in autosufficienza energetica e senza alcun ulteriore sfruttamento di risorse (fossili e rinnovabili). La tecnologia trova applicazione sia in ambito fossile (campi gas, raffinerie, shale, gassificazione del carbone) sia rinnovabile (geotermia, biomasse, biogas), offrendo una nuova via di utilizzo all’anidride carbonica e dell’acido solfidrico. L’acido solfidrico e l’anidride carbonica assieme, possono essere convertite senza alcun utilizzo di risorse, fossili o rinnovabili, per produrre una miscela ricca di idrogeno e monossido di carbonio (syngas) che rappresenta la base di partenza per la produzione di chemicals e di biocarburanti avanzati. I nuovi laboratori di Pieve Fissiraga permettono di verificare ed ottimizzare le prestazioni della tecnologia direttamente sul campo. Qui si studierà anche la tecnologia di Plastbreaking per la trasformazione con processi convenzionali delle plastiche non riciclabili (plasmix) in idrogeno e lubrificanti. Inoltre l’utilizzo di avanzati software di simulazione consentirà di creare il digital twin dell’impianto esistente, utilizzando informazioni reali e sviluppando simulatori di processo ad elevate performance per l’efficientamento energetico. In un’era di transizione energetica ed ecologica, questa esperienza può essere applicata per utilizzi più puliti delle fonti fossili, quali la gassificazione del carbone, il gas di cokeria, lo scisto, l’olio di scisto, il gas di scisto, l’Oil & Gas in generale e i campi gas, ma anche alle fonti rinnovabili come la biomassa, il biogas, la geotermia e la generazione di idrogeno green, oltre che agli ambiti della chimica di base come le sintesi a basso impatto di ammoniaca, combustibili sintetici (e-fuels e bio-fuels), metanolo e dimetiletere in primis. 


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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G SANDVIK COROMANT SAC115 CoroDrill 860-GM Reconditioning

L’UTENSILE MIGLIORE, PIÙ GIUSTO E PIÙ LONGEVO PER IL LAVORO

QUANDO SI LAVORA IL METALLO, LA CORRETTA SCELTA DELL’UTENSILE E DELLA STRATEGIA DI LAVORAZIONE E UN PROCESSO DI RICONDIZIONAMENTO CHE MIGLIORI LA LONGEVITÀ DELL’UTENSILE, POSSONO FARE LA DIFFERENZA TRA SUCCESSO E FALLIMENTO

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Nella produzione, il tempo è denaro. Foratura, fresatura e finitura sottopongono gli utensili a un’enorme sollecitazione, ma il loro ricondizionamento, come alternativa all’acquisto di nuovi utensili, può aumentarne la durata, contribuendo in tal modo ad una gestione sostenibile dei materiali in maniera economicamente ed efficiente. È tuttavia opportuno chiarire cosa si intende con il termine “ricondizionato”. “Esistono infatti alcune convinzioni errate riguardo gli utensili ricondizionati”, commenta Jill Glynn, Commercial Services Manager presso il leader globale nel settore del taglio dei metalli Sandvik Coromant. “Questo aggettivo, spesso richiama alla mente prodotti al limite dell’usura, inferiori alle rispettive versioni nuove. La verità è che, acquistando da un fornitore fidato, gli utensili ricondizionati forniscono gli stessi risultati uniformi garantiti al momento dell’acquisto. Prima di tutto, ricondizionare non significa riparare. Durante una riparazione, si esaminano e sostituiscono soltanto le parti difettose. Il ricondizionamento, invece, ripristina ogni aspetto del prodotto, riportandolo agli standard di produzione originali”, aggiunge Glynn. L’usura degli utensili può variare enormemente a seconda dell’applicazione. Nella produzione automotive o aerospaziale, in cui gli utensili devono praticare una gran quantità di fori in un’unica operazione, è possibile incorrere in una maggior quantità di danni. Analogamente, le industrie che operano in contesti difficili, come l’aerospaziale e l’Oil and Gas, possono esporre l’utensile ad ambienti più duri, mettendone ulteriormente in pericolo la durata.

riferimento locale, in uno dei contenitori per il ricondizionamento forniti da Sandvik Coromant. Gli utensili usurati possono essere spediti ai centri specializzati di Sandvik Coromant in Europa, Asia e nelle Americhe, dove si rispettano le specifiche originali in termini di geometria e rivestimento.

Perché includere il ricondizionamento nella progettazione dell’utensile

L’utensile giusto per il lavoro

La capacità di riutilizzare un singolo utensile più volte, anziché investire in più utensili, contribuisce anche alla sostenibilità. Gli utensili in metallo duro integrale, come quelli prodotti da Sandvik Coromant, vengono realizzati utilizzando una serie di materiali in esaurimento, come il tungsteno e il cobalto. La durata prevista delle riserve di tungsteno rimanenti è di soli 100 anni, il che rende insostenibile una strategia di riacquisti multipli. Per una gestione sostenibile dei materiali, gli utensili devono durare più a lungo. Il ricondizionamento, come alternativa all’acquisto di nuovi utensili, gioca un ruolo fondamentale in tal senso. “Nelle applicazioni con utensili in metallo duro integrale, infatti, non è una questione di “se” l’utensile verrà ricondizionato, ma “quando”. A causa di tale inevitabilità, i produttori di utensili devono considerare l’idea del ricondizionamento fin dalla fase di progettazione”, dichiara Jill Glynn. Generalmente, i dati CAD dell’utensile vengono memorizzati in modo che le versioni ricondizionate possano corrispondere perfettamente alla geometria e al rivestimento originale dell’utensile. Nel caso degli utensili da taglio su misura, questo è fondamentale per soddisfare le specifiche originali del cliente.

Ricondizionare l’utensile più volte durante il loro ciclo di vita Il processo di ricondizionamento migliora la longevità dell’utensile, ma i costruttori vogliono utensili che possano essere ricondizionati e riutilizzati varie volte durante il loro ciclo di vita. Con quest’idea in mente, i costruttori di utensili dovrebbero mirare a produrre utensili che possano essere sottoposti a più cicli di ricondizionamento, senza che questo ne comprometta la qualità. Sandvik Coromant ha sviluppato una nuova aggiunta alla sua gamma, CoroDrill® 860 con geometria-GM, tenendo bene in mente queste considerazioni. Il design ottimizzato dell’utensile ne aumenta la durata rispetto alle versioni precedenti della gamma CoroDrill. Inoltre, CoroDrill 860-GM garantisce fino a tre ricondizionamenti. Questo consente di fornire efficacemente quattro utensili in un’unica soluzione. Il ricondizionamento può non soltanto aiutare i costruttori a sfruttare al massimo gli utensili ma, nel caso di CoroDrill 860-GM, può estendere la durata utensile sino a tre volte la durata prevista senza ricondizionamento. Per le officine meccaniche incaricate di tagliare metalli difficili da lavorare nelle forme desiderate, con tolleranze rigide e la massima qualità della superficie, gli utensili e le competenze giusti sono

Il servizio di ricondizionamento di Sandvik Coromant Sandvik Coromant offre un servizio di ricondizionamento degli utensili che i clienti sono incoraggiati a integrare nelle rispettive strategie di attrezzamento. Quasi tutti gli utensili in metallo duro integrale di Sandvik Coromant sono adatti al ricondizionamento. I clienti devono semplicemente spedire gli utensili al proprio centro di M &A | MARZO 2023

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G

essenziali. In particolare, l’utensile dovrebbe aiutare a rendere il processo di lavorazione più efficiente e meno dispendioso, e supportare importanti benefici in termini di sostenibilità. L’uso di utensili sbagliati è una delle cause che portano alla rottamazione dei componenti, fattore che impedisce a un’officina di raggiungere le massime prestazioni. Per ridurre gli scarti e attuare una strategia efficace per ridurre il costo di produzione all’interno della configurazione di una lavorazione esistente, le officine meccaniche devono implementare la configurazione degli utensili e i dati di taglio corretti. L’incapacità di assicurare questi fattori può provocare un’usura disomogenea degli utensili e una durata imprevedibile degli inserti; questo infatti porta al rigetto dei componenti e, a sua volta, agli scarti ed è particolarmente importante, ad esempio, nella tornitura, una comune operazione di lavorazione al tornio. La strategia potrebbe includere la massimizzazione dell’uso della macchina o la selezione di soluzioni di utensili più affidabili, come l’inserto, per ridurre il costo per pezzo.In tal senso, per una lavorazione sostenibile, sicura e produttiva dovrebbero essere presi in considerazione i gradi di tornitura che forniscono una vita utile e prevedibile dell’utensile, con un buon controllo dei trucioli. L’impegno di Sandvik Coromant a utilizzare materiali riciclati nei propri gradi di tornitura è un fattore importante per rendere più sostenibile la produzione dei clienti. Uno dei criteri del progetto di sviluppo dell’azienda è quello di aumentare l’uso di materiale riciclato nei propri utensili, nonché di ridurre gli scarti.

Un taglio dei metalli sostenibile La consapevolezza della sostenibilità sta guadagnando slancio praticamente in tutti i settori, e lo stesso vale per la trasformazione 38

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digitale. Quando si lavora il metallo, una scelta sbagliata dell’utensile o della strategia di lavorazione può fare la differenza tra successo e fallimento. Un buon punto di partenza per qualsiasi strategia di sostenibilità è condurre un audit dello stato attuale di un impianto con approfondimenti basati sui dati. Questo approccio, ad esempio, consente di identificare se un impianto sta riscontrando un’usura prematura degli utensili, finiture superficiali inferiori alla media o elevati tempi di fermo macchina, i dati raccolti attraverso i sensori possono aiutare gli operatori ad apportare miglioramenti informati al processo di lavorazione in modi che contribuiscano a ridurre gli sprechi e ad aumentare l’efficienza energetica. Il Programma PIP (Productivity Improvement Programme) CoroPlus® rappresenta una soluzione a questi punti dolenti e contribuisce anche a rendere il processo di produzione più sostenibile. Si tratta di un processo collaudato e strutturato che può essere eseguito su una singola macchina, una catena di processi o nell’intero stabilimento. Per iniziare il processo, gli esperti di Sandvik Coromant identificano le inefficienze nella produzione e, a questo fine, Sandvik Coromant installa soluzioni di monitoraggio delle macchine che forniscono dati in tempo reale. Questi dati sono accessibili in remoto per fornire un’analisi approfondita di una cella di produzione completa, fino all’utensile da taglio. Assicurandosi che le macchine funzionino nel modo più efficiente possibile e riducendo i tempi di lavorazione, il programma è in grado di eliminare gli sprechi e ridurre il consumo energetico nei processi di taglio dei metalli, per le persone, il pianeta e la redditività. 


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La Divisione Meccanica Avanzata del GRUPPO MONDIAL si qualifica oggi come partner esclusivo delle Aziende nel campo delle TRASMISSIONI DI POTENZA, progettando e producendo un’ampia gamma di prodotti speciali in grado di risolvere le più svariate esigenze di molti settori industriali. Grazie al suo team tecnico altamente qualificato e alle sinergie tra le aziende della Divisione, il Gruppo Mondial si pone sempre più come REFERENTE PRIVILEGIATO NEL MONDO DELLE TRASMISSIONI DI POTENZA. Allo stesso tempo, l’efficiente rete commerciale garantisce su tutto il territorio italiano un supporto di prim’ordine a tutti i clienti.

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G GEFRAN SOLUZIONI

I REVAMPING E RETROFITTING DI

GEFRAN SOLUZIONI

Pannello di comando di una macchina di estrusione

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PER IMPIANTI INDUSTRIALI SOSTENIBILI, IN UN’OTTICA DI CIRCULAR ECONOMY

Nel settore industriale, disporre di impianti efficienti rappresenta un requisito fondamentale per continuare ad essere competitivi sul mercato. Uno dei criteri utilizzati oggi in termini di analisi è l’OEE (Overall Equipment Effectiveness), che rappresenta il rendimento di una risorsa produttiva in un determinato periodo di tempo. Questo indice, oltre a calcolare l’efficienza complessiva di una linea o di un impianto, può anche essere utilizzato per valutare le prestazioni delle sue singole unità o componenti al fine di rendere il TCO (Total Cost of Ownership) sostenibile nel lungo periodo. In tale contesto, si collocano i servizi di revamping e retrofitting offerti da Gefran Soluzioni – spin off della business unit sistemi di Gefran, multinazionale italiana specializzata nella progettazione e produzione di sensori, strumentazione per il controllo di processi industriali e 40

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sistemi per l’automazione – al fine di supportare i System Integrator e gli End Users che operano nel settore della trasformazione delle materie plastiche e nel mondo dei trattamenti termici del metallo e del vetro.

I servizi di revamping e retrofitting Obiettivo di tali interventi, in specifico per quanto concerne le macchine per il soffiaggio, iniezione ed estrusione della plastica, è la loro modernizzazione al fine di gestire le obsolescenze della componentistica sia con sistemi hardware di nuova generazione sia software, sviluppati secondo lo standard IEC61131-3. Impianti rigenerati in cui materie prime, rifiuti, emissioni e spreco di energia vengono ridotte al minimo, nel pieno rispetto dei principi dell’economia


circolare. In tal senso, Gefran Thermo Energy Saving rappresenta un caso esemplare. Nell’ambito della termoregolazione di un estrusore, per la produzione di compound per il settore medicale, Gefran Soluzioni è intervenuta in tre diverse fasi: nella prima di warm up è stato valutato il risparmio potenziale in termini di consumi energetici, stimati nella misura del 49,67%, grazie allo studio dei dati di dinamica termica (potenza e tempi) a zone con auto acquisizione e ad un setup semplificato della macchina, che ne ottimizza il controllo e i parametri che regolano il legame esistente tra la reologia e le variabili di processo. Numerosi i vantaggi: oltre a ridurre eventuali errori di configurazione dell’impianto, viene assicurata una superiore qualità del prodotto estruso. Nella seconda, il controllo dei carichi di termoregolazione permette una più efficiente distribuzione della potenza erogata, a favore di una riduzione delle sollecitazioni elettriche e della diminuzione del fattore contemporaneità oltre alla limitazione del picco massimo di assorbimento per un monitoraggio accurato dell’energia totale richiesta dall’impianto, a favore di una significativa riduzione delle penali applicate dal gestore. Infine, l’HB con smart multiplexer lettura del TA – trasformatore amperometrico – permette un’acquisizione automatica della corrente nominale a zone, a beneficio di una riduzione dei tempi di setup dell’estrusione e una maggiore stabilità nel controllo delle temperature. La storia di Gefran Soluzioni affonda le sue radici nel know-how acquisito dal Gruppo negli oltre 50 anni di attività, all’insegna di una costante innovazione tecnologica. Il team di tecnici e specialisti di Gefran Soluzioni progetta e produce piattaforme di automazione dedicate e caratterizzate da specifiche proposte hardware e software, costantemente aggiornate, anche grazie alla continua collaborazione con i principali costruttori di macchine e impianti. In tal senso, spicca GF_Project VX, un ambiente di sviluppo integrato (IDE),

per applicazioni di controllo in tempo reale e completo, per la costruzione di pagine HMI, la configurazione del bus di campo, e la scrittura di codice PLC in tutti i linguaggi di programmazione standard IEC61131-3. I blocchi funzionali dedicati sono forniti come librerie o template per la semplificazione di numerose operazioni di automazione. Ulteriore elemento distintivo è il project manager, un comune stile di configurazione che permette una chiara visualizzazione grafica dei moduli di progetto per semplificare la configurazione della gestione degli allarmi, del multilingua (unicode), delle ricette e degli utenti. Infine, il modulo di diagnostica fornisce una serie completa di semplici tool per le fasi di test e verifica dei sistemi. Scegliere Gefran Soluzioni significa affidarsi ad un Team in grado di intervenire anche nel completo ricablaggio a bordo macchina o nella fornitura di nuovi quadri elettrici con un’assistenza tecnica di eccellente livello sia onsite che da remoto, capitalizzata negli anni su un parco macchine installato di oltre 15.000 unità in tutto il mondo. “I revamping e retrofitting permettono di ripristinare le prestazione di sistemi di controllo datati o fuori produzione e di macchine che presentano una serie di criticità come una componentistica hardware o software obsoleti, a favore rispettivamente di una superiore affidabilità meccanica e produttività”, dichiara Lorenzo Taraborelli Product Manager Automazione Programmabile che conclude “Gefran Soluzioni è un valido alleato, di System Integrator e End Users, anche per la sua expertise nell’integrare sistemi di automazione basati sull’Industria 4.0., che permettono di introdurre nuove funzionalità software, semplificare la diagnostica, programmare gli interventi di manutenzione grazie alla raccolta, in tempo reale, di dati relativi allo stato di funzionamento dei sistemi, a vantaggio di downtime ridotti e di un ciclo di vita delle macchine più esteso”. 

La sede di Gefran Soluzioni

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G RETTIFICATRICI GHIRINGHELLI

SOLUZIONI INNOVATIVE PER PRODOTTI “GREEN” PIÙ

EFFICIENTI

RETTIFICATRICI GHIRINGHELLI HA SVILUPPATO E IMPLEMENTATO NUMEROSE SOLUZIONI SULLE SUE RETTIFICATRICI SENZA CENTRI PER RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE DEI PROPRI PROCESSI PRODUTTIVI E MIGLIORARE LA GESTIONE DELLE RISORSE

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Da anni impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale dei propri processi produttivi e nella gestione ottimizzata delle risorse, Rettificatrici Ghiringhelli ha adottato numerose soluzioni per promuovere la sostenibilità e migliorare l’efficienza della produzione delle proprie rettificatrici senza centri, con una particolare attenzione alla Circular Economy. In tal senso, l’azienda ha apportato notevoli innovazioni dal punto di vista tecnologico-organizzativo finalizzate all’adeguamento delle macchine, della logistica e dell’organizzazione interna aziendale alle esigenze dettate dall’Industria 4.0: digitalizzare l’azienda, infatti, significa non solo acquisire nuove tecnologie ma attivare un processo di cambiamento che interessa la gestione dell’azienda; significa perseguire congiuntamente obiettivi di flessibilità, velocità, produttività, qualità, maggiore competitività dei prodotti. In questo contesto, Rettificatrici Ghiringhelli si conferma azienda all’avanguardia nell’adozione di soluzioni innovative per la produzione di rettificatrici senza centri, investendo in nuove tecnologie che rendono più efficaci i processi e favoriscono modelli di lavoro più efficienti e sostenibili.

dinamica nonché una ottima stabilità termica. Grazie a queste soluzioni sono stati riscontrati miglioramenti, fino al 20%, della qualità superficiale sui pezzi rettificati con maggiore durata degli utensili impiegati, maggiore resistenza agli effetti corrosivi dei lubrorefrigeranti e non ultimo, la bassa conducibilità termica che ha un effetto inerziale favorevole anche sui brevi periodi di inattività, quali i casi di interruzione produttivi. Inoltre, grazie alla riduzione del consumo di energia fino al 30% nel loro processo produttivo e alla completa riciclabilità, i basamenti in quarzo sintetico garantiscono un bilancio ecologico totale perfetto. Sulla nuova rettificatrice A80, Ghiringhelli

Il gemello digitale Siemens Prima nel suo settore ad adottare un gemello digitale sulle proprie rettificatrici, grazie alla simulazione di elaborazione realistica fornita dal CNC Siemens Sinumerik-ONE, è possibile effettuare la programmazione dei pezzi da lavorare, il setup, l’automazione e tutti i cicli tecnologici della macchina analizzabili interamente sul PC. Il controllo Siemens, il primo CNC “nativodigitale”, consente la creazione di un gemello digitale del prodotto, del processo e dell’automazione impiegata, concorrendo sia in ambito produttivo, che di operatività e manutenzione e abilitando, di conseguenza, la digitalizzazione totale dell’insieme macchinasistema, in linea con i concetti e le strategie di Smart factory e Smart production nei quali Ghiringhelli è coinvolta da anni. I dati provenienti dai sensori connessi al prodotto vengono impiegati per fornire condizioni limite in tempo reale al digital twin e calibrare i risultati sulla base di tali informazioni. Questi miglioramenti al digital twin potenziano le sue capacità predittive in termini di manutenzione macchina, incrementandole molto di più rispetto a quanto si possa ottenere in un processo con algoritmi manutentivi o di diagnostica convenzionali. Questo consente alle industrie utilizzatrici delle rettificatrici senza centri Ghiringhelli di diventare più flessibili, riducendo il time-to-market, i costi e le manutenzioni, migliorando la qualità e aumentando la produttività a tutti i livelli dell’organizzazione.

Basamento macchine Per quanto riguarda il basamento macchine, da diversi anni Ghiringhelli utilizza basamenti con compositi al quarzo sintetico che permettono importanti vantaggi rispetto a quelli in ghisa, come ad esempio, la riduzione del numero di frequenze naturali, ampiezze inferiori in caso di risonanza, rapido decadimento delle vibrazioni naturali e abbassamento delle emissioni sonore per attenuazione delle loro onde. La progettazione sovradimensionata conferisce alla struttura d’insieme una eccellente rigidità statica e M &A | MARZO 2023

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DOSSIER S U S TA I N A B L E M A N U FA C T U R I N G incrementare l’efficienza produttiva sono state sviluppate funzioni automatiche di gestione degli stati macchina “on/off ” e “stand-by” energetico.

Manutenzione smart

ha utilizzato granito naturale, anch’esso 100% riciclabile, che garantisce rigidità, elevata ammortizzazione, inerzia termica e un bilancio ecologico totale impeccabile.

Protocollo IO-Link e soluzioni per il risparmio energetico Grazie all’innovativo protocollo di comunicazione Siemens IO-Link per lo scambio dati tra sensori, attuatori e dispositivi ausiliari, Ghiringhelli riesce a migliorare monitoraggio remoto, diagnostica, manutenzione ordinaria e predittiva, beneficiando di una sensibile riduzione del numero di cablaggi sui prodotti. Spesso definita come un “multipolare intelligente” con molteplici possibilità di diagnostica e parametrizzazione, la tecnologia IO del protocollo IO-Link è la prima standardizzata in tutto il mondo (IEC 61131-9) per la comunicazione “punto a punto” con sensori, attuatori e dispositivi. In termini di risparmio energetico, la sostituzione di molte parti elettrico/elettroniche, motori, azionamenti, pompe, scambiatori di calore, aspiratori aria fumi e accessori ausiliari dei macchinari presenti in azienda con nuovi modelli di ultima generazione, unita ad una attenta progettazione meccanica, elettrica ed elettronica svolta dai tecnici Ghiringhelli e alla selezione della componentistica più performante, ha consentito una significativa riduzione energetica totale del sistema e il miglioramento dell’efficienza energetica. Per incrementare ulteriormente il risparmio energetico, Ghiringhelli ha implementato nell’interfaccia HMI di sua proprietà procedure automatiche di stand-by, mentre per 44

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L’HMI dei CNC applicati sulle macchine Ghiringhelli prevede la manutenzione predittiva e il controllo remoto, grazie alla dotazione di una telediagnostica particolarmente avanzata con la quale è possibile evitare o prevenire onerosi fermi macchina. Per la diagnostica e l’assistenza al service remota vengono, inoltre, offerte soluzioni basate sulle più recenti tecnologie di Intelligenza Artificiale (AI) tramite Realtà Aumentata (AR), grazie alle quali l’operatore impiega un tempo sensibilmente inferiore, con maggiore efficienza e con un tasso di “errore umano” quasi nullo. Questa tecnologia permette di ridurre drasticamente i costi complessivi di assistenza tecnica, il rischio di identificazione di parti di ricambio errate, i tempi di consegna delle parti di ricambio, i costi e i tempi di assistenza tecnica.

Il marchio UCIMU “Green and Blue Action” Rettificatrici Ghiringhelli è azienda concessionaria del nuovo marchio UCIMU “Green and Blue Action”, concesso alle imprese associate che mettono al centro del proprio operato l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’azienda ha inoltre aderito al percorso di Sostenibilità promosso dall’associazione, superando positivamente l’analisi tramite il modello A4ESG Industria della Macchina Utensile elaborato da ALTIS, l’Alta Scuola dell’Università Cattolica e conseguendo l’attestato rilasciato da ALTIS Advisory e UCIMU, quale riconferma dell’impegno profuso dall’azienda Ghiringhelli a rispettare i requisiti di Sostenibilità Ambientale Sociale ed Economica. Un impegno che affonda le sue radici nel passato, ben radicato nell’organizzazione dell’azienda luinese, di cui si trova conferma nell’installazione dell’impianto fotovoltaico sin dal 2010 e nella sensibilizzazione al riciclo e alla riduzione sprechi presso tutto il personale, la digitalizzazione dei reparti e il costante rinnovamento e efficientamento degli ambienti. Numerose, nell’ambito della responsabilità sociale, le collaborazioni in essere con tutti gli istituti formativi del territorio (dalle scuole professionali, agli istituti tecnici, ai licei), la partecipazione a progetti Erasmus con l’accoglienza di studenti e docenti stranieri e la disponibilità a ospitare studenti per tirocini curricolari e universitari. 


AIC

SENSORISTICA INTEGRATA

Giunto con intelligenza artificiale AIC DOTATO DI SENSORISTICA INTEGRATA Il giunto AIC garantisce la raccolta dati in condizioni di esercizio per una stima accurata sullo stato effettivo della macchina. La soluzione ideale per una manutenzione predittiva e per monitorare le diverse forze come:

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SPECIALE MAN UTE NZ ION E PR E DITTIVA

Sensoristica, IoT E ANALISI DATI: I TRE PILASTRI DELLA MANUTENZIONE PREDITTIVA

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INTERNET DELLE COSE (IOT), INTELLIGENZA ARTIFICIALE (AI) E MANUTENZIONE PREDITTIVA SONO I NUOVI, GRANDI PILASTRI DI UNA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE GIÀ IN ATTO

U

di Patrizia Ricci

Uno dei vantaggi più significativi dell’adozione del paradigma Industria 4.0 è dato dall’introduzione della manutenzione predittiva nei contesti industriali. Grazie a questo nuovo tipo di approccio alla manutenzione è possibile ridurre al minimo i fermi macchina non programmati, ottimizzare interventi, durata e sicurezza dell’impianto e, in ultima analisi, ridurre i costi correlati. Spesso ancora confusa con la manutenzione preventiva, la variante predittiva della manutenzione fa ricorso a strumenti sempre più sofisticati per la raccolta e per l’analisi dei dati e il suo mercato, secondo un rapporto del 2021 di IoT Analytics, sta letteralmente esplodendo. Il passaggio dalla manutenzione preventiva a quella predittiva è in pieno svolgimento. Nel 2021, il mercato della manutenzione predittiva valeva 6,9 miliardi di dollari in virtù “dei progressi nei sensori, nella scienza dei dati e nelle tecnologie di Intelligenza Artificiale, beneficiando inoltre di una diminuzione dei costi dell’infrastruttura IoT”. Ma le stime indicano per il prossimo quinquennio un tasso di crescita globale per questo mercato pari addirittura al 31% annuo, il che permetterà di raggiungere i 28,2 miliardi di dollari di valore entro il 2026. Duplice la finalità dell’adozione di un sistema di manutenzione predittiva: prevedere il momento in cui potrebbe verificarsi un guasto o una rottura delle apparecchiature e evitare il verificarsi dell’evento avverso attraverso un piano di manutenzione. La manutenzione predittiva, in inglese predictive maintenance, si basa sull’osservazione continua dei dati, in gran parte acquisiti da sensori, e sulla loro analisi per verificare lo stato di usura degli impianti e quindi prevedere l’eventualità di un intervento di manutenzione per qualsiasi componente o parte del sistema. Alla base della manutenzione predittiva c’è quindi il monitoraggio dei macchinari, basato su tool e tecniche di condition monitoring che combinano dati in tempo reale sugli asset con strumenti di analisi predittiva. Un prerequisito fondamentale è la interconnessione delle macchine e delle infrastrutture presenti in azienda, che M &A | MARZO 2023

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SPECIALE MAN P U TL E I ZNI ZA I O I NNDE UPSRT ER D I AI TL T EI V A Controllo dello stato di salute degli asset (@Analog Devices)

devono essere equipaggiate con sensori adeguati. Cruciali sono poi le fasi della raccolta dei dati di funzionamento, della loro trasmissione al cloud e della successiva elaborazione, anche mediante algoritmi di intelligenza artificiale, in ottica appunto previsionale. L’impiego di un’infrastruttura cloud assicura efficienza e sicurezza, mentre l’adozione di piattaforme di analisi specifiche e aperte, favorisce buone pratiche di condivisione e sviluppo. Oggi è possibile integrare nei macchinari industriali sensori d’ogni tipo e connettere in rete tali attrezzature, per poi monitorarne di continuo lo stato di funzionamento, in virtù della crescente diffusione dei dispositivi e delle applicazioni IoT (Internet of Things), della disponibilità di strumenti analitici evoluti e dell’emergere delle tecnologie di intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML). Quest’ultime, in base ai dati raccolti, elaborano modelli predittivi che consentono di ottimizzare la strategia di 48

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manutenzione. Maggiore è la numerosità dei dati acquisiti dai sensori, migliore è l’apprendimento degli algoritmi di ML sulla storia e sulle condizioni delle macchine. Tutto ciò consente di migliorare continuamente le metodologie di manutenzione. Dunque, una manutenzione efficiente e di tipo evoluto, quindi predittivo, si realizza attraverso una marcatura efficace dei macchinari, l’utilizzo di sensori intelligenti e l’adozione di pratiche ispettive abilitate, in qualche caso, anche dalla realtà virtuale. Grazie a questa tipologia di sensoristica IoT è possibile rilevare guasti imminenti in modo più preciso e continuo e, di conseguenza, ridurre i costi e le complessità delle riparazioni e i downtime e migliorare la produttività; inoltre è possibile estendere il ciclo di vita degli asset, nonché gestire al meglio le scorte di materiali e pezzi di ricambio, rispettare le normative e gli standard di conformità vigenti in materia. Sensoristica, IoT e Analisi dati sono i tre pilastri del processo della manutenzione predittiva.


SOLUZIONI DALLE AZIENDE ANALOG DEVICES

PREVISIONE GUASTI REALE CON OTOSENSE Gli impianti produttivi dispongono di una vasta tipologia di dispositivi in movimento che spesso operano senza alcun monitoraggio sulle loro condizioni. In questi casi la manutenzione viene effettuata in modo programmato o, nel caso di guasto, in emergenza. Il risultato è inefficienza e fermi macchina, i quali influiscono pesantemente sui costi di esercizio. Analog Devices (ADI), pioniere globale nella produzione di semiconduttori e nello sviluppo di soluzioni d’avanguardia propone il sistema Oto Sense che consente di implementare il condition based monitoring (CbM) attraverso differenti funzionalità volte al controllo di motori elettrici, cuscinetti e tutte le parti in movimento. Questa soluzione è un pacchetto composto da due parti dedicate al rilevamento e al controllo: l’SMS - Smart Motor Sensor, versione end to end Software e Hardware per sviluppare il sistema di manutenzione predittiva dei motori elettrici e dei loro processi e OtoSense QC (Quality Control) attraverso il quale i processi di

controllo qualità nelle linee di produzione possono essere migliorati e ottimizzati. La combinazione di SMS e QC consente e l’aumento dell’efficienza e delle prestazioni minimizzando i tempi di fermo macchina imprevisti., Vengono individuati i difetti prima che si trasformino in problemi più grandi con il vantaggio di usufruire di nuove informazioni provenienti da CbM. Grazie all’enorme quantità di dati generati all’interno di una fabbrica, all’intelligenza artificiale (IA) e al machine learning (ML), è quindi possibile prendere decisioni più precise, mirate e in tempo reale. SMS è una soluzione HW e SW plug and play basata su IA in grado di rilevare anomalie e difetti, e di prevedere i cicli manutentivi evitando i fermi non pianificati. L’SMS è capace di effettuare una diagnostica completa e tradurre i dati in informazioni fruibili. Questa

soluzione permette il CbM 24 ore su 24, 7 giorni su 7, su ogni motore elettrico a bassa tensione. QC è invece dedicato alla creazione di modelli di macchine sane e difettose. Mediante la misurazione di parametri vari come suono, temperatura, vibrazioni, frequenza, ecc., QC effettua dei ring test allo scopo di verificare che macchine e componenti non presentino anomalie o, nel caso contrario, fornisca chiare indicazioni sulle parti interessate da un probabile, imminente o reale guasto. SMS e QC sono implementabili su tutti i sistemi di automazione che riguardano ad esempio impianti Automotive, Farmaceutico, Food & Beverage.

Possibili applicazioni e funzionamento Sono moltissimi i particolari e pezzi semilavorati che vengono assemblati attraverso sistemi robotizzati. Durante queste operazioni possono verificarsi danneggiamenti o imprecisioni nel montaggio. Poiché si tratta di un processo automatizzato, l’errore si riproduce in modo sequenziale obbligando al fermo delle macchine per constatare le anomalie e porre rimedio. In questo caso, attraverso la combinazione di lettori ottici e microfoni consente di identificare e tracciare i pezzi nelle fasi di processo, rilevare le anomalie durante il montaggio acquisendo dati acustici elaborandoli e confrontando i modelli creati dall’IA. OtoSense è in grado di dialogare e trasmettere il risultato delle valutazioni ai PLC che così possono essere programmati per separare parti sospette per un’eventuale ispezione. Per quanto riguarda parti in movimento come cuscinetti o motori, OtoSense verifica i livelli di vibrazione come anche il corretto funzionamento dei sistemi di lubrificazione. Anche nel caso che si verifichi un aumento del livello di rumore o di frequenza delle vibrazioni ma che non presentino grandi variazioni o picchi significativi questi parametri, seppur rientranti nell’area “anomalia”, vengono sempre messi a confronto con il modello IA, in modo tale da identificare chiaramente se un guasto sia realmente imminente oppure prevedere se sostituire una parte o ad esempio il motore completo in modo pianificato, senza interventi manutentivi di emergenza. Non solo: OtoSense ogni qualvolta rileva anomalie è in grado di inviare alert, ad esempio attraverso app mobile e/o e-mail con informazioni chiare correlate dalla richiesta di controllo sullo stato di uno o più particolari. Con OtoSense di ADI si dispone di una visione continua di tutte le apparecchiature consentendo di sviluppare sistemi CbM in grado di generare significativi benefici, riduzione dei costi e l’aumento dei livelli di sicurezza di tutto il comparto produttivo. M &A | MARZO 2023

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SPECIALE MAN P U TL E I ZNI ZA I O I NNDE UPSRT ER D I AI TL T EI V A

BOSCH REXROTH

I VANTAGGI DELLA MANUTENZIONE PREDITTIVA NELLE AZIENDE E LE SOLUZIONI INNOVATIVE DI BOSCH REXROTH La digitalizzazione e i suoi benefici nell’ambito della manutenzione degli impianti aziendali riguardano innanzitutto la connettività e l’accesso rapido alle informazioni relative alle manutenzioni, e anche il monitoraggio diretto delle macchine, che può avvenire anche da remoto, con la possibilità di predirne il comportamento. Sono le soluzioni e i vantaggi della manutenzione predittiva: disponibilità più facile e immediata delle informazioni necessarie per la manutenzione, che si traduce in maggiore velocità nella soluzione dei problemi e dei fermi macchina; possibilità di monitoraggio diretto, anche da remoto; e, infine, predizione sul comportamento di macchine e impianti, grazie alla disponibilità di Data base relativi allo storico o a funzionalità disponibili di auto-apprendimento (Machine learning). Queste ultime si integrano al supporto tecnico del fornitore e includono soluzioni rapide per identificare e reperire le parti di ricambio. Tutto ciò permette alle aziende una riduzione dei rischi di fermi macchina non previsti, la pianificazione della manutenzione basata su dati oggettivi, e l’ottimizzazione dei magazzini ricambi strategici e dei costi di manutenzione. ODiN (Online Diagnostic Network) è la piattaforma cloud-based di Bosch Rexroth di analisi predittiva su sistemi oleodinamici. Il suo funzionamento consiste nella raccolta dei dati delle macchine dai sensori installati (fase di data collection), nel trasferimento con modalità sicura (fase di data transfer), attraverso uno IoT gateway e un router pre-configurato con una SIM card, al cloud disponibile nel data center Bosch. Qui gli algoritmi di machine learning scansionano i dati (fase di data processing) per individuare eventuali anomalie, che vengono sottoposte al vaglio di un esperto in grado di decidere le azioni preventive più opportune da eseguire e concordare con il cliente. ODiN è attualmente impiegato in decine di stabilimenti in almeno 11 Paesi nel mondo, con un rilevamento medio di 11 milioni di misure al giorno per ogni stabilimento. La piattaforma consente di aumentare la tempestività dell’intervento manutentivo di circa il 50%. Un caso applicativo è, ad esempio, quello della tedesca Lollar Guss GmbH, azienda specializzata in prodotti in fusione per un’ampia gamma di settori. In passato, Lollar Guss ha subito alcuni tempi di fermo imprevisti nell’impianto di stampaggio causati da malfunzionamenti a carico del sistema idraulico centrale. La macchina per stampaggio è un elemento fondamentale del processo di fusione. Le sue notevoli dimensioni rendono difficile effettuare la manutenzione nonché individuare eventuali malfunzionamenti. Inoltre, le tempistiche consentite per la ricerca e la soluzione di eventuali problematiche sono estremamente limitate, considerato che la produzione avviene su tre turni. Lollar Guss ha quindi deciso di monitorare le pompe del sistema idraulico della macchina per stampaggio utilizzando la soluzione Online Diagnostic Network. Sono stati installati 48 sensori in totale per raccogliere dati su pressione, temperatura, portata, temperatura ambiente, correnti del motore e purezza dell’olio. Il DAQ Box invia ogni settimana a ODiN diversi gigabyte di dati per essere analizzati. Nel caso in cui ODiN rilevi delle anomalie, gli esperti in manutenzione di Bosch Rexroth informano Lollar Guss suggerendo i provvedimenti da adottare. “Il motivo fondamentale per cui la nostra scelta è caduta su ODiN di Bosch Rexroth è stato, da un lato, la possibilità di creare una soluzione individuale e, dall’altro, le esperienze positive riscontrate in un altro stabilimento di produzione Bosch in cui ODiN veniva già utilizzato”, rimarcano i manager di Lollar Guss. Che sottolineano: “anche la qualità dell’hardware di Bosch Rexroth risulta ottimale. I sensori, in particolare, provengono da fornitori del settore delle fonderie in cui hanno dato prova delle proprie capacità, dandoci pertanto la certezza di aver scelto l’opzione migliore”. 50

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EXOLVIA S.R.L. – INDUSTRIAL ASSET MANAGEMENT

EZCMMS, IL SOFTWARE PER INCREMENTARE LE PERFORMANCE DELL’IMPIANTO La riduzione dei costi di manutenzione e il monitoraggio degli impianti attraverso metodi e tecniche di smart maintenance Il miglioramento del sistema manutenzione passa attraverso la progettazione e il coordinamento di articolati processi aziendali. Rendere più efficiente la gestione della manutenzione prevede sia l’adozione di tecniche e metodi tipici dell’ingegneria di manutenzione sia la revisione dei processi, nonché l’introduzione di strumenti abilitanti una gestione più performante grazie all’adozione di tecniche di manutenzione predittiva. Il Team di Exolvia è in grado di offrire un servizio mirato in funzione alle reali necessità dell’azienda, con l’obiettivo di migliorare la gestione del sistema manutenzione e aiutarla nel ridurre le inefficienze di sistema e i costi annessi. Exolvia è una Startup Innovativa, nata dall’esperienza decennale dei soci fondatori nell’ambito dell’Asset Management, nel quale hanno sviluppato e collaborato in numerosi progetti industriali e attività di ricerca legati alla Gestione della Manutenzione Industriale e ai Servizi Post-Vendita. Grazie al know-how acquisito e alla collaborazione con il gruppo di ricerca CELS dell’Università degli Studi di Bergamo, la start-up si configura come Spin-Off universitario. Exolvia si rivolge a tutte le realtà produttive che hanno la necessità di gestire e rendere più efficienti i propri asset, nonché ai produttori di macchine e impianti che fanno del servizio post vendita un ulteriore Business Unit. Nell’ambito delle attività di formazione della società, oltre a quelle di training per il personale di Manutenzione secondo la Norma UNI EN 15628 – Qualification of Maintenance Personell, rientrano particolari agevolazioni riservate alle aziende clienti di Exolvia, per l’iscrizione del proprio personale al Master MeGMI in Gestione degli Asset Industriali e della Manutenzione, promosso congiuntamente dal MIP Politecnico di Milano e dalla School of Management dell’Università degli Studi di Bergamo. “Si tratta di un Master riconosciuto a livello internazionale al primo posto nella classifica stilata da EdUniversal Best Masters Ranking nella categoria “Industrial and Operations Management” per l’area geografica Western Europe – spiega il Dott. Enrico Cagnoni, fondatore e Amministratore Delegato di Exolvia - che ha come obiettivo quello di formare manager di manutenzione, manager di servizi tecnici e manager di asset industriali che, oltre a possedere adeguate competenze tecniche, siano in grado di gestire i processi di manutenzione e il ciclo di vita degli asset industriali in termini organizzativi e gestionali”. In ambito aziendale, la società eroga una serie di servizi di consulenza, in funzione del grado di maturità e delle reali necessità dell’azienda, con l’obiettivo di rendere più efficiente la gestione del sistema di manutenzione e ridurre le inefficienze di sistema e i costi annessi. “In tal senso, l’azienda più strutturata sui temi manutentivi, necessita di un’attività più ingegneristica di analisi

dati, di progettazione di algoritmi di manutenzione predittiva oppure l’applicazione di metodi e tecniche necessarie per progettare la manutenzione e/o i servizi post vendita in un’ottica di miglioramento continuo; mentre quella meno “matura” da questo punto di vista, invece, richiede una completa revisione dei processi manutentivi su carta, la definizione e l’implementazione delle corrette politiche di manutenzione all’interno del contesto aziendale nonché, molto spesso, di un approccio culturale e di una formazione orientata all’efficientamento del Sistema di Manutenzione”, commenta Cagnoni. Dal lato prodotto, Exolvia realizza soluzioni software in cloud per la gestione dei processi di manutenzione di Asset Industriali, sulla base dei dati raccolti, che nascono dalla consolidata esperienza del team di Exolvia maturata attraverso la realizzazione di progetti di ricerca e di consulenza. In particolare, ezCMMS – dove “ez” sta per “easy” e CMMS è l’acronimo di Computerized Maintenance Management System – è un software in modalità as a Service (SaaS) per la gestione digitale dei processi di asset management in aziende manifatturiere; una soluzione in cloud, quindi accessibile on-line, leggera, scalabile ed efficace, sviluppata congiuntamente con l’Università degli Studi di Bergamo, che permette di ridurre i costi connessi alla gestione di una struttura ICT on premise. ezCMMS è attivo su piattaforma Heroku® di Salesforce®, una garanzia nel mondo cloud. “Il software permette di costruire e gestire in modo semplice e strutturato una base dati storica sulla quale realizzare attività di analisi e sintesi tramite un approccio di data analytics. È una soluzione che parte dal basso, cioè è stata realizzata con il contributo dei manutentori”, afferma Cagnoni. “Molte aziende, infatti, acquistano un prodotto software pensando che questo possa essere la soluzione dei propri problemi, senza sapere che il software è solo uno strumento che contribuisce allo scopo. Serve quindi capire se i processi manutentivi dello specifico contesto aziendale a cui la piattaforma si rivolge siano in grado di recepire le funzionalità dello strumento e, in questo caso, se quest’ultime siano di semplice utilizzo per i manutentori degli impianti e consentano l’inserimento delle corrette informazioni di sistema, presupposto fondamentale perché gli analisti prendano decisioni fondate sulla veridicità dei dati. L’investimento non potrà mai essere fruttuoso se i dati inseriti alla base sono errati o non completi. Non si tratta semplicemente di acquistare un prodotto “pronto all’uso” ma risulta fondamentale gestirne l’introduzione attraverso un vero e proprio progetto aziendale”, aggiunge Cagnoni. M &A | MARZO 2023

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SPECIALE MAN UTE NZ ION E PR E DITTIVA

GEFRAN

I SENSORI MAGNETOSTRITTIVI GEFRAN HYPERWAVE WPL PARLANO IO-LINK Gefran – multinazionale italiana specializzata nella progettazione e produzione di sensori, strumentazione per il controllo di processi industriali, azionamenti elettrici e sistemi per l’automazione – potenzia la gamma di trasduttori di posizione senza contatto Hyperwave, presentando la serie WPL (HyperWave Profile IO-Link) dotata di interfaccia IO-Link 1.1, che assicura un’integrazione e una comunicazione ottimizzata con le nuove architetture 4.0 tipicamente utilizzate negli impianti di medie-grandi dimensioni, destinati ad un’ampia varietà di applicazioni, tra cui plastica, alluminio, metallo, legno, ceramica, vetro e automotive. “La costante evoluzione delle tecnologie in ambito Industry 4.0 e IoT sta incentivando l’adozione di protocolli standard di comunicazione, come IO-Link nell’automazione industriale, grazie ai numerosi vantaggi offerti rispetto alle connessioni analogiche classiche” afferma Edoardo Zilioli, Sensors Marketing Manager di Gefran che prosegue “Se in passato i sensori si limitavano a restituire semplici segnali di commutazione o di misura, attualmente è loro richiesta l’elaborazione di un crescente numero di informazioni, anche diagnostiche. In tal senso, la serie WPL si configura come la risposta ideale alle esigenze di OEM ed End user alla ricerca di soluzioni altamente performanti e compatibili con la maggior parte dei bus di campo industriali”. In virtù di una connettività potenziata, gli smart sensor WPL si distinguono per la capacità di raccogliere una maggior quantità di dati di processo e per la loro trasmissione rapida e sicura in modalità digitale, con bit di errore e byte di controllo di coerenza (checksum). L’accurata interpretazione di un numero superiore di informazioni si traduce in un vantaggio concreto per i Clienti, in termini di manutenzione preventiva e predittiva sia del sensore che dell’impianto, a favore di un efficientamento dell’intero processo. Inoltre, la sostituzione del trasduttore risulta particolarmente veloce, in quanto il master IO-Link riconfigura i parametri, rendendoli idonei al nuovo sensore. In aggiunta, i cavi di connessione IO-Link, standardizzati, facilmente reperibili in commercio e ready-to-use, sono garanzia di un’installazione semplificata. I trasduttori magnetostrittivi WPL sono gli unici sul mercato in grado di fornire, contemporaneamente, dati ciclici relativi a posizione e velocità di spostamento del cursore, disponibili anche 52

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in versione con 2 uscite SSC (Switching Signal Channel), utili per l’impostazione di soglie di controllo o di allarme. Degne di nota anche le informazioni acicliche acquisite dai sensori, dati validi sia ai costruttori di macchine per valutarne lo stato di utilizzo e i potenziali guasti, così da migliorare la progettazione delle serie successive, sia agli utilizzatori finali, per mantenere l’impianto in perfette condizioni e per discriminare le cause di errore, in caso di riparazione. In dettaglio, la serie WPL memorizza il numero di Km realizzati e il time in movement, a favore di una manutenzione periodica programmabile (ad es. ingrassaggio, cambio delle guarnizioni, pulizia). Consente, inoltre, di registrare velocità e accelerazione massime, con l’obiettivo di ricostruire le potenziali cause della produzione di lotti anomali, nonché la temperatura più alta raggiunta dalla macchina, al fine di ottimizzarne le impostazioni ed evitare sovratemperature che potrebbero introdurre false o mancate letture del cursore. Infine, completa questo set di funzioni la rilevazione di out of range, ovvero dello spostamento del cursore fuori dall’area di lavoro, dovuto a perdite del segnale, anche di pochi mSec, non rilevabili dal PLC. “I nuovi sensori con uscita IO-Link, certificati cULus, condividono con il resto della gamma i vantaggi derivanti dalla tecnologia magnetostrittiva Hyperwave, in termini di amplificazione del segnale di 15 volte rispetto ai modelli tradizionali, risoluzione inferiore a 0,5µm ed elevata stabilità della misura anche in presenza dei vari disturbi tipici a livello di campo, quali shock, vibrazioni, disturbi EMC e deriva termica” continua Zilioli che conclude “Grazie all’interfaccia IO-Link, la serie WPL è un concentrato di tecnologia che richiede un investimento contenuto, assolutamente in linea con i componenti utilizzati per la trasduzione di un segnale analogico oppure con un circuito elettronico per la comunicazione in bus di campo”.


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IGUS

I.SENSE CF.D: DISPOSITIVO DI MONITORAGGIO DELLE SOLLECITAZIONI SUI CAVI, IMMEDIATO E PRECISO igus, lo specialista delle motion plastics, propone il modulo di monitoraggio, con il suo esclusivo display di stato, che misura la distanza esatta dal punto a rischio del cavo Velocizzare la manutenzione dei cavi bus soggetti a intense sollecitazioni e difficili da raggiungere: questo è ciò che permette di fare i.Sense CF.D, il modulo di monitoraggio igus. Il modulo riconosce automaticamente le posizioni del cavo più esposte a sollecitazioni e le indica con estrema precisione, in metri. Il nuovo display di stato permette agli utenti di rispondere con interventi rapidi e mirati, evitando operazioni di manutenzione lunghe e costose.

È sufficiente osservare quale sia l’area a rischio sul display OLED Oltre a monitorare diversi parametri elettrici, i.Sense CF.D misura continuamente le proprietà di trasmissione dei cavi, per milioni di cicli. Il dispositivo non solo rileva le perdite di pacchetti di dati in tempo reale, ma identifica anche con estrema precisione il punto del cavo sottoposto a sollecitazioni. “Queste informazioni, che appaiono direttamente sul display OLED, consentono all’utente di identificare l’area a rischio in modo rapido e mirato e di sostituire il cavo nel segmento in questione senza dover andare per tentativi ed errori - e senza costi aggiuntivi per strumenti o software.” i.Sense CF.D è molto veloce da installare. È sufficiente posizionare il modulo nell’armadio di controllo e collegare i cavi da monitorare, per poi iniziare subito a lavorare.

Manutenzione predittiva con il modulo i.Cee Aggiungere i.Cee al sistema è altrettanto facile. Il modulo

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multifunzionale è compatto, occupa poco spazio negli armadi di controllo e, come il modulo i.Sense CF.D, può essere configurato con pochi semplici passaggi. Con un piccolo intervento è possibile monitorare automaticamente i cavi, gestire eventuali guasti e pianificare la manutenzione predittiva mediante un sistema di controllo digitale. Tutti i parametri del cavo, come il numero di corse e le prestazioni in chilometri, possono essere visualizzati in tempo reale su un pannello di controllo. I tecnici solitamente dispongono di due sole opzioni per la manutenzione dei cavi: possono essere reattivi, sostituendo i cavi quando ormai sono già difettosi implicando però tempi di fermo macchina lunghi e costosi. Oppure, come misura precauzionale, possono sostituire i cavi a intervalli specifici, accollandosi i costi delle sostituzioni premature. i.Cee vuole rivoluzionare questo approccio. Se vengono superati i limiti prestabiliti, il sistema innesca un allarme o l’arresto di emergenza dell’impianto. In questo modo si evitano ingenti danni consequenziali o addirittura guasti totali, che - nel settore automotive o negli impianti con gru possono costare decine di migliaia di euro. Il modulo i.Cee calcola in automatico il momento più idoneo per eseguire la manutenzione e la sostituzione dei cavi. “È quindi ideale per ridurre sia i costi che i tempi di fermo. L’investimento in un modulo CF.D si ripaga in pochi mesi, con un ROI superiore al 500% all’anno”.


LAPP

MANUTENZIONE PREDITTIVA DELLE RETI PER SMART FACTORY: ETHERLINE® GUARD, IL PREDICTIVE MAINTENANCE BOX DI LAPP LAPP, leader nello sviluppo e produzione di soluzioni integrate nella tecnologia di connessione e cablaggio, presenta ETHERLINE® Guard, un innovativo dispositivo in grado di analizzare le condizioni dei componenti hardware della rete e prevederne la fine del ciclo di vita. “La manutenzione predittiva è tra i principali vantaggi dei processi produttivi basati sull’industria 4.0. Tuttavia, è un aspetto ancora molto sottovalutato quando si tratta dei sistemi di connessione” dichiara Marco Artoli, Market Manager Industrial Communication di LAPP che continua: “Cavi e connettori, infatti, benché progettati per resistere diversi anni, sono soggetti a possibili stress sia meccanici, che ambientali. In circostanze di questo genere, possono verificarsi una serie di anomalie che portano alla rottura del cavo e ad un conseguente fermo macchina. In tal senso, gli operatori hanno a disposizione due possibilità: sostituire il cavo prima del guasto, quando ancora funzionante, oppure agire a posteriori, una volta verificatosi il fermo macchina non pianificato, come tipicamente avviene nella manutenzione reattiva. Grazie ad ETHERLINE® Guard, introduciamo una terza opzione, con l’obiettivo di assicurare ai nostri Clienti i massimi livelli di efficienza”. In dettaglio, ETHERLINE® Guard consente di monitorare in tempo reale lo stato di efficienza di cavi Ethernet installati in applicazioni sottoposte ad elevato stress meccanico, come nelle catene portacavi o nel braccio di un robot. Attraverso la lettura e l’analisi di diversi parametri, confrontati con curve di riferimento, lo strumento identifica lo stato di usura del cavo e invia un alert al sistema di supervisione mediante, ad esempio, il protocollo MQTT. La funzione di diagnostica è basata su un apposito algoritmo, il LAPP Predictive Indicator (LPI), in grado di calcolare la vita residua delle linee, attingendo ai valori di milioni di set di dati, raccolti ed esaminati in diversi anni nel centro Prove di LAPP. Le informazioni raccolte sono utili anche per l’integrazione con piattaforme di marketplace IoT, arrivando fino alla richiesta automatica di un nuovo cavo LAPP. ETHERLINE® Guard è dotato di due porte Ethernet e si collega semplicemente al cavo da monitorare, rendendo superfluo l’utilizzo di cosiddetti “cavi sacrificali” aggiuntivi. In altri termini, il sistema si adatta facilmente alle macchine esistenti, senza ulteriori oneri di installazione. Inoltre, poiché i pacchetti dati vengono trasferiti in modo trasparente da una porta Ethernet all’altra in modalità “cut through”, il Predictive Maintenance Box risulta invisibile al PLC collegato: questo significa che non sono richieste modifiche al software e non viene esercitata alcuna influenza sulla trasmissione dati della macchina.

In aggiunta, ETHERLINE® Guard è ideale per progetti di retrofit su tutti i sistemi basati su Ethernet, in quanto assicura una totale compatibilità con la struttura del cavo, che non necessita di una costruzione speciale. Infine, i valori soglia del sistema sono regolabili direttamente dall’operatore della macchina ed è reso disponibile un Log file dettagliato su SD card. “Il principale vantaggio nell’utilizzo del Predictive Maintenance Box risiede in una Overall Equipment Effectiveness (OEE) migliorata, in virtù di misure di manutenzione programmabili, che consentono di evitare fermi macchina imprevisti dovuti al danneggiamento di un cavo dati” conclude Marco Artoli. Infine, ETHERLINE® Guard si inserisce in un’offerta più ampia di servizi che LAPP propone ai Clienti, come l’analisi on site e il collaudo di reti Industrial Ethernet, a cura degli IC Experts di LAPP, accreditati anche Profinet Certified Engineers. M &A | MARZO 2023

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SPECIALE MAN P U TL E I ZNI ZA I O I NNDE UPSRT ER D I AI TL T EI V A

LEUZE

LA SENSORISTICA LEUZE AL SERVIZIO DELLA MANUTENZIONE PREDITTIVA Da leader nella sensoristica, Leuze ha sviluppato un principio di comunicazione ideale per la manutenzione predittiva e ne ha dotato la sua ultima generazione di prodotti. La conoscenza e l’esperienza nel mondo dei sensori proietta Leuze all’avanguardia delle tecnologie IIoT È Antonio Belletti, amministratore delegato di Leuze Italia, ad introdurre il tema della manutenzione predittiva e dei sensori. “Leuze vanta lo status di pioniere nel mondo della sensoristica e anche della manutenzione predittiva. L’ampia gamma di ultima generazione dei nostri sensori è stata progettata per fornire anche informazioni precise e affidabili sullo stato dei macchinari e delle attrezzature, consentendo l’identificazione e la conseguente risoluzione dei problemi prima che questi avvengano. I sensori Leuze utilizzano tecnologie avanzate come l’analisi delle vibrazioni, la termografia e l’analisi delle prestazioni per fornire un’immagine completa dello stato dei sistemi. Da qui Leuze ha sviluppato il principio Dual Channel.” Per un mondo produttivo sempre più complesso, Leuze sviluppa sensori smart che contribuiscono ad ottimizzare i processi produttivi della clientela e ad aumentare la produttività dei loro macchinari e impianti. Con l’aumento della produttività è necessario anche l’aumento dell’efficienza dell’impianto o della macchina. Su questa basa Leuze ha sviluppato il principio del Dual Channel. I sensori sviluppati secondo il principio Dual Channel forniscono informazioni in tempo reale sullo stato dei processi e su eventuali anomalie, permettendo la manutenzione predittiva precisa e tempestiva. Manutenere preventivamente significa riconoscere in anticipo eventuali deviazioni dalle condizioni ottimali di una macchina o un impianto ed effettuare l’appropriata correzione prima che si verifichi un guasto. Questo approccio riduce i costi di manutenzione, migliorare la disponibilità 56

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degli impianti e delle attrezzature e aumenta la sicurezza sul lavoro. Con i sensori Dual Channel di Leuze, le aziende possono analizzare i dati sulle condizioni di processo e identificare eventuali problemi in modo tempestivo. Il principio Dual Channel di Leuze è geniale. Mentre il primo canale del sensore trasmette i dati all’unità di controllo di processo in tempo reale, il secondo canale comunica le informazioni per il

monitoraggio e l’analisi della macchina. Il principio è il medesimo per tutti i sensori dotati di una o più interfacce, indipendentemente dalla loro complessità. Prendiamo ad esempio un sensore di contrasto Leuze KRT 18B, impiegato in una macchina per il packaging veloce per determinare l’esatta posizione di una marcatura di taglio. Qui la qualità dell’imballaggio della macchina dipende dalle prestazioni in tempo reale dell’uscita di commutazione. Per questo l’uscita di commutazione di un sensore di contrasto non dovrebbe essere collegata a un controllore bensì direttamente ad un attuatore. Ad ogni modo, per consentire il monitoraggio e l’analisi della macchina, il sensore di contrasto dispone, oltre all’uscita di commutazione rapida, anche di un’interfaccia di comunicazione IO-Link.

Questa consente di monitorare il valore di processo, determinare la riserva di funzionamento ed effettuare delle parametrizzazioni. Inoltre, fornisce supporto al cliente durante il cambio di formula o di formato. Leuze propone una soluzione Dual Channel anche per sensori più complessi dotati di interfaccia fieldbus integrata. Ad esempio, lo scanner di codici a barre Leuze BCL 348i è dotato anche di un’interfaccia fieldbus PROFINET. Questa consente di eseguire dal dispositivo di comando i valori di processo e di allarme, i messaggi di stato e di diagnostica dettagliati e l’intera parametrizzazione del dispositivo. Se invece i dati devono essere disponibili a livello globale e indipendentemente dal luogo in cui si trovano, il sensore li fornisce tramite la sua interfaccia Industrial Ethernet con protocollo di comunicazione OPC UA. Questi dati vengono trasportati fino all’applicazione cloud attraverso un connettore cloud integrato o un gateway IoT Edge. Conclude Antonio Belletti: “Tematiche quali il Condition Monitoring e la Predictive Maintenance, che si dibattono intensamente quando si parla di IIoT e Industry 4.0, richiedono sensori in grado di fornire dati a livello globale e in un formato standardizzato. Poi bisogna generalmente distinguere quali siano le richieste in termini di prestazioni in tempo reale. Il principio Dual Channel, sviluppato da Leuze, consente per la prima volta di rendere disponibili i dati separatamente e in base alle esigenze dei clienti. Attraverso il canale 1 avviene la trasmissione di dati con richiesta in tempo reale, con il canale 2 quella dei dati per il monitoraggio dei processi e la parametrizzazione”.


MITSUBISHI ELECTRIC

DAL PRODOTTO AL SERVIZIO Mitsubishi Electric propone una serie di soluzioni per la manutenzione preventiva e predittiva che permettono di assicurare il corretto funzionamento degli impianti e la conseguente riduzione di possibili fermi-macchina non programmati Nel mercato attuale le aziende di automazione sono chiamate ad essere non più solo dei fornitori di prodotti affidabili e di qualità, ma anche e soprattutto fornitori di servizi. Il servizio, infatti, rappresenta oggi un valore aggiunto necessario per garantire un ciclo di vita più lungo di macchine e componenti. La manutenzione, in particolare, è un elemento fondamentale per assicurare il corretto funzionamento degli impianti e la conseguente riduzione di possibili fermi-macchina non programmati che hanno importanti ripercussioni sulla produzione. Una macchina che integra componenti in grado di fornire in anticipo informazioni sull’usura di motori, robot, inverter o servoazionamenti permette all’utilizzatore finale di organizzare in anticipo gli interventi di manutenzione in base alle necessità di produzione, evitando di incappare in guasti o rotture imprevisti e nelle conseguenti perdite produttive ed economiche. Mitsubishi Electric propone una serie di soluzioni per la manutenzione preventiva e predittiva, dagli HMI costeffective, che permettono di rilevare e visualizzare le variabili dell’impianto, alle soluzioni di manutenzione predittiva basate sull’AI, fino alla piattaforma hardware MELIPC basata sull’Edge Computing. Inverter, servosistemi e robot intelligenti I nuovi inverter FR-E800 di Mitsubishi Electric dispongono di sistemi per identificare in anticipo eventuali guasti. Grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, le funzioni di manutenzione predittiva integrate nell’inverter permettono di analizzare i dati di funzionamento, identificando in anticipo un possibile guasto e individuando in real time le cause di eventuali allarmi. Anche i nuovi servosistemi MELSERVO MR-J5 integrano funzioni di manutenzione predittiva, che consentono di rilevare i consumi e le vibrazioni della meccanica collegata ai motori e di individuare anomalie meccaniche su componenti come cinghie o ingranaggi. L’opzione MELFA Smart Plus di Mitsubishi Electric permette di verificare l’assorbimento degli assi del robot e confrontarli con i modelli di degrado dei componenti

soggetti ad usura, ricavando i programmi di manutenzione in base alle condizioni operative effettive. Dai pacchetti software pronti all’uso alle soluzioni SCADA Mitsubishi Electric mette a disposizione anche appositi pacchetti software già pronti all’uso, come gli e-F@ctory Starter Package, che consentono di attivare funzionalità di analisi dell’efficienza della linea o della macchina e di verifica delle cause di guasti o fermi impianto, o gli iQ Monozukuri che ampliano ulteriormente le librerie di tool per la manutenzione. Inoltre, grazie alla soluzione SCADA Genesis 64 di Iconics, azienda statunitense recentemente acquisita da Mitsubishi Electric, la manutenzione può essere estesa a un intero impianto produttivo o a una serie di stabilimenti connessi tra loro. Edge Computing e intelligenza artificiale Infine, sono disponibili sistemi ancora più sofisticati basati sull’intelligenza artificiale, come la piattaforma hardware MELIPC che rappresenta il nuovo traguardo tecnologico in cui il layer Edge crea interazione tra OT e IT e permette la totale integrazione e trasparenza nei nuovi approcci alla Smart Factory. Al MELIPC si abbina il nuovo software MaiLab, un tool di data science basato sul brand MAISART (Mitsubishi Electric’s AI creates the State-of-the-ART in technology). Questo pacchetto effettua una raccolta di dati sulla macchina o sulla linea di produzione, conduce un’analisi offline che, grazie al machine learning, riconosce le condizioni standard di funzionamento e poi attua un feedback in tempo reale per confrontare i dati di funzionamento con il modello estrapolato dall’intelligenza artificiale.

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SPECIALE MAN UTE NZ ION E PR E DITTIVA

OMRON

K7TM, IL SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI PER LA MANUTENZIONE PREDITTIVA DEGLI ELEMENTI RISCALDANTI DI OMRON L’innovativo sistema di monitoraggio delle condizioni K7TM di OMRON per apparecchiature di riscaldamento nel settore automobilistico e dei beni di largo consumo (FMCG) contribuisce alla realizzazione di una società priva di emissioni di carbonio Il sistema di monitoraggio delle condizioni K7TM per apparecchiature di riscaldamento di OMRON è progettato per essere utilizzato in particolare nei settori automobilistico e dei beni di largo consumo (FMCG). Il K7TM visualizza le tendenze del deterioramento per consentire la manutenzione predittiva e contribuisce alla realizzazione di una società priva di emissioni di carbonio. Negli impianti di produzione, un guasto improvviso delle apparecchiature comporta tempi di fermo non pianificati e ha un impatto significativo sulla produttività dell’intero stabilimento. I dispositivi di monitoraggio delle condizioni di OMRON combinano una potente tecnologia di sensing con algoritmi per rilevare condizioni anomale. Questi dispositivi possono essere facilmente collegati alle apparecchiature esistenti. K7TM di OMRON consente la misurazione automatica del valore di resistenza appropriato dell’elemento riscaldante durante il funzionamento e ne visualizza la tendenza al deterioramento. Raccogliendo i dati sulla velocità di variazione dei valori di resistenza per ciascun elemento, le attività di manutenzione possono essere pianificate in anticipo in base allo stato dell’elemento riscaldante e anche i tempi di fermo della produzione associati alla sua manutenzione standard saranno ridotti al minimo. Inoltre, la riduzione dell’energia termica necessaria durante un riavvio contribuisce a limitare al minimo la perdita di energia degli elementi riscaldanti. Misurando costantemente l’energia elettrica consumata da ciascun elemento riscaldante, oltre ai dati sulla temperatura, K7TM consente di rilevare l’evento che presenta i più lievi sintomi di anomalie all’interno dell’impianto. Ciò contribuisce a mantenere le condizioni ottimali per garantire la qualità del prodotto. In questo modo, i guasti improvvisi dell’elemento riscaldante possono essere eliminati, riducendo al contempo il consumo di energia in produzione e contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO2.

Principali caratteristiche e vantaggi della serie K7TM: • Facilità di installazione sulle apparecchiature esistenti • Misurazione automatica della resistenza dell’elemento 58

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riscaldante durante il funzionamento dell’apparecchiatura per determinare la tendenza al deterioramento dell’elemento riscaldante • Minore dipendenza da personale di manutenzione esperto • Possibilità di raccogliere i dati di misurazione in remoto tramite connessioni di rete • Qualità costante ed energia ridotta Per ulteriori informazioni, visita: https://industrial.omron.eu/en/ products/k7tm-a2


SCHNEIDER ELECTRIC

ECOSTRUXURE™ SERVICE PLAN PER DRIVE E ROTATING EQUIPMENT Ogni anno si verificano 25 milioni di guasti ai motori elettrici, causando tempi di inattività non pianificati e una significativa perdita di produttività. Per affrontare questo problema, Schneider Electric ha lanciato EcoStruxure™ Service Plan per Drive & Rotating Equipment. Si tratta di una innovazione che mira a prevenire, tramite monitoraggio remoto e manutenzione dinamica on site, i guasti a drive e motori. EcoStruxture™ Service Plan per Drive & Rotating Equipment, progettato per variatori di velocità e macchine rotanti critiche come motori, compressori, pompe e ventilatori, rappresenta un cambiamento epocale che permette di ridurre i tempi di fermo macchina e di aumentare la produttività. I variatori di velocità e i motori sono critici per i processi produttivi aziendali, rappresentando fino al 60% del consumo totale di energia (90% nelle industrie di processo pesante). Se si considera che la media delle rotture delle apparecchiature rotanti si attesta statisticamente intorno al 7%, con un impatto negativo del 5% all’anno sulla produttività, è evidente che tali guasti costituiscano un grosso problema per le aziende.

Monitoraggio avanzato condition based La base tecnologica dei nuovi piani di servizio è EcoStruxture™ Asset Advisor (EAA), servizio digitale che consente alle aziende di monitorare le apparecchiature da remoto fornendo la possibilità di effettuare una manutenzione su condizione, molto più efficiente rispetto alla tradizionale manutenzione preventiva. I dati prelevati vengono inseriti in sofisticati strumenti di analisi basati sul cloud e sugli analytics di Schneider Electric e trasformati in informazioni che aiutano ad anticipare i problemi prima che i dispositivi si guastino. In questo modo è possibile evitare potenziali rischi di guasti elettrici e meccanici, tempi di fermo

non pianificati, perdite operative e la necessità di costosi interventi di manutenzione. Una delle tecnologie utilizzate è la Motor Current Signature Analysis (MCSA), al posto del tradizionale monitoraggio delle vibrazioni. MCSA offre una serie di vantaggi chiave, tra cui:  Identificazione di problemi in fase di sviluppo: oltre ad individuare problemi meccanici ed elettrici, vengono fornite informazioni sul consumo energetico, permettendo di risparmiare energia e di ottimizzare le prestazioni.  Monitoraggio in ambienti difficili: il nuovo sistema viene installato all’interno dei quadri elettrici (MCC) e non sul motore, permettendone l’implementazione in ambienti difficili (ad esempio pompe sommerse, zone ATEX, …) dove altre soluzioni non possono essere utilizzate ed eliminando così la possibilità di malfunzionamenti.  Affidabilità: questa tecnologia ha un’attendibilità elevata (intorno al 90%), con una percentuale ridottissima di falsi positivi. L’implementazione di questo servizio prevede una fase iniziale di apprendimento che permette di definire il funzionamento standard degli asset da monitorare. Questo processo dura dalle 2 alle 6 settimane e consentirà, una volta terminato, di ottenere un modello di funzionamento standard rispetto al quale individuare eventuali derive nel tempo. Il servizio, attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, monitora gli asset connessi ed invia notifiche quando vengono rilevati problemi e guasti in via di sviluppo, anche molto precocemente. Questo permette di evitare le più comuni problematiche di natura elettrica e meccanica, riducendo i rischi di guasti che possano portare a interruzioni non pianificate dell’operatività. Le informazioni sullo stato di salute

e sulla necessità di effettuare la manutenzione degli asset sono disponibili su un portale web dedicato, accessibile dai team di manutenzione che potranno intervenire in tempo e riparare o sostituire le apparecchiature prima che smettano di funzionare. Tali informazioni sono a disposizione, inoltre, del nostro Connected Service Hub, una squadra di ingegneri esperti che interagiscono con i nostri clienti fornendo raccomandazioni utili ad eliminare le anomalie individuate e, se necessario, inviando in sito un tecnico qualificato ed i ricambi necessari alla risoluzione del problema. Le principali aree di diagnostica prese in considerazione sono: - Per i drive: stato di salute con indicatore di manutenzione, intasamento ed invecchiamento dei filtri antipolvere, probabilità di sovratemperatura, invecchiamento del motore. - Per i motori e le apparecchiature rotanti: squilibri meccanici, problemi agli avvolgimenti dello statore, barre del rotore rotte/allentate, problemi al rotore, degrado dei cuscinetti, cavitazione delle pompe, disallineamento, … Ecostruxure Service Plan è una suite di piani di servizio digitali arricchita dalle competenze di tecnici qualificati e da decenni di esperienza di Schneider Electric nel settore dell’energia, con la possibilità di avvalersi di un team di esperti che aiutano a gestire le complessità tramite soluzioni personalizzate. M &A | MARZO 2023

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SPECIALE MAN P U TL E I ZNI ZA I O I NNDE UPSRT ER D I AI TL T EI V A

PEPPERL+FUCHS

LORAWAN COME FUTURO DEL MONITORAGGIO DEL LIVELLO DI RIEMPIMENTO E DEL LIVELLO DELL’ACQUA Il WILSEN sonic.level o “WILSEN” di Pepperl+Fuchs è un’innovativo sensore radar LoRaWAN che sta suscitando grande interesse in tutta la Germania ed è in procinto di diventare una soluzione nel campo della gestione dei rifiuti. Ma questo sensore di livello IoT può anche svolgere un’ampia gamma di applicazioni al di là della gestione dei rifiuti e persino diventare un potenziale salvavita

Da Barcellona a Heidelberg In collaborazione con il Digital-Agentur Heidelberg, SAP e Smart City Solutions, nel 2018 Pepperl+Fuchs ha progettato una soluzione per trasmettere i livelli di riempimento dei contenitori per lo smaltimento dei rifiuti nell’area metropolitana di Heidelberg a una piattaforma IoT tramite LoRaWAN, utilizzando sensori a onde radio. “A questo scopo, abbiamo incapsulato un sensore a ultrasuoni - il cui trasduttore è rivestito da una pellicola protettiva in PTFE - insieme a un modulo radio e a un’unità batteria in uno speciale alloggiamento IP66/67”, spiega Möst. “Ciò significa che la tecnologia del sensore è stata progettata in modo da resistere all’interno dei contenitori per lo smaltimento dei rifiuti”.

Smaltimento intelligente dei rifiuti a Friburgo Oggi, a distanza di diversi anni, WILSEN è diventato un elemento indispensabile, con numeri sempre in crescita di contenitori per lo smaltimento dei rifiuti in tutta la Germania. Anche Friburgo, in Brisgovia, fa parte dell’elenco di città che hanno scoperto il sensore radar di Pepperl+Fuchs. Circa 350 contenitori per il vetro in tutta l’area metropolitana devono essere raccolti e svuotati regolarmente da ASF (Abfallwirtschaft und 60

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Stadtreinigung Freiburg-Freiburg’s waste management and city cleaning service provider). Per questo motivo, anche a Friburgo si affidano a WILSEN di Pepperl+Fuchs. Nel 2020, parecchi sensori radar sono entrati in funzione nei contenitori di vetro locali. “Ogni contenitore in più che dotiamo di sensori di Pepperl+Fuchs ci aiuta a migliorare ulteriormente il database per il riconoscimento e l’interpretazione dei modelli”, spiega Sascha Dachtler, responsabile dello sviluppo dei progetti di badenovaNETZE. Ogni sensore è installato ad una base di montaggio in modo che i dispositivi possano essere avvitati all’interno dei contenitori e siano resistenti alle vibrazioni. Questo aiuta a prevenire dei problemi durante le operazioni di svuotamento. L’autorizzazione e l’accesso alla rete LoRa possono essere facilmente eseguiti tramite Bluetooth utilizzando un’app Pepperl+Fuchs. Una volta che il sensore viene attivato, è in grado di trasmettere i dati di misurazione per diversi chilometri tramite LoRaWAN.

Minaccia incombente presso le rive del Fiume Wupper Nonostante ciò, WILSEN è riuscito a soddisfare grazie alle


sue peculiarità anche clienti non appartenenti al settore dello smaltimento rifiuti, uno di questi ad esempio è il Berger Gruppe di Wuppertal. Nella notte tra il 14 e il 15 luglio 2021, il fiume Wupper, dopo ore di forti piogge, si trasformò in un torrente impetuoso allagando la sede aziendale del Berger Gruppe, situata non lontano dalla riva del fiume. “Temevo che avremmo perso l’azienda. Le conseguenze mi perseguitano ancora oggi”, afferma l’amministratore delegato Dr. Andreas Groß, ricordando con terrore la notte dell’alluvione. Un aspetto fondamentale del progetto era, ovviamente, la tipologia di sensori da utilizzare. Uno degli aspetti che lo ha convinto è stata la possibilità di regolare gli intervalli di trasmissione. Nel software è possibile infatti, sincronizzare il sensore con i dati meteorologici attuali. Ciò significa che in caso di precipitazioni, WILSEN trasmette al server i dati relativi al livello di riempimento attraverso la rete LoRa con una frequenza maggiore rispetto a quando c’è bel tempo.

I dati generati dai sensori come base per l’apprendimento adattivo Da allora, il progetto sul fiume Wupper ha preso un grande slancio: oltre al Berger Gruppe, anche Stadtwerke Wuppertal, Technische Betriebe Solingen, Bergische Gesellschaft, l’Università di Wuppertal e l’associato IZMD (Interdisciplinary Center for Machine Learning and Data Analytics) sostengono l’ambizioso progetto. Circa 60 sensori WILSEN e altri sensori di pressione sono ora in funzione lungo il tratto d’acqua di 116 chilometri.

Inoltre, Groß e gli altri sostenitori sperano che il loro prototipo di sviluppo venga incluso come progetto di punta nel cluster di AI più importante della Renania Settentrionale-Vestfalia. “Questo ovviamente darebbe al nostro progetto un grande impulso. In futuro, vorremmo fornire un sistema di allarme per le alluvioni scalabile e a bassa soglia, basato sul principio dell’open source, di cui possano beneficiare non solo gli abitanti di Wupper, ma anche il pubblico in generale”, afferma Groß. Nel frattempo, Pepperl+Fuchs è impegnata anche nel futuro di WILSEN. Un numero sempre maggiore di clienti ha scoperto WILSEN, come descrive Daniel Möst di Pepperl+Fuchs: “Attualmente stiamo implementando WILSEN presso un’importante casa automobilistica della Germania meridionale, ad esempio. Il monitoraggio dei serbatoi IBC o dei contenitori di riciclaggio all’interno dello stabilimento offre un notevole potenziale di ottimizzazione che può essere sfruttato con uno sforzo relativamente ridotto. I sensori radar si sono dimostrati una soluzione ideale per diverse applicazioni nel contesto della sostenibilità, delle applicazioni smart city e dell’industria”. Inoltre, sulla base di tutte le esperienze raccolte, l’azienda continua a sviluppare un’idea di base: “In futuro, saremo in grado di combinare anche i principi di rilevamento oltre che gli ultrasuoni radar. I nostri clienti e utenti possono già aspettarsi un’altra versione di WILSEN: con WILSEN.valve stiamo progettando di entrare nel mercato con un sensore LoRa alimentato a batteria per il monitoraggio della posizione delle valvole.


SEW EURODRIVE

SOLUZIONI AS-A-SERVICE PER LA SMART MAINTENANCE SEW Eurodrive offre delle soluzioni as-a-Service per la raccolta e l’analisi dei dati in tempo reale, permettendo di ottimizzare i costi di produzione ed eliminare guasti, sprechi e interventi di manutenzione non programmati Il paradigma della Mass Customization sostenibile come risposta alle esigenze di un mercato sempre connesso e attento agli impatti ambientali impone alle industrie manifatturiere non solo di rispondere con agilità, efficienza e flessibilità alle richieste dei clienti, in modo rapido e senza gravare sull’ambiente, ma anche di garantire massima affidabilità e disponibilità degli impianti monitorandone lo stato di salute in tempo reale e riducendone i costi di gestione. La digitalizzazione dei sistemi di automazione consente una disponibilità di dati che, opportunamente analizzati e interpretati, permettono di monitorare da remoto lo stato di salute di macchine e impianti, prevedendo così le azioni da implementare per evitare fermi impianti, guasti improvvisi ed assicurare l’affidabilità dei processi, performance elevate e un’ottimizzazione dei costi. La flessibilità degli impianti e la loro elevata riconfigurabilità sono fondamentali per garantire un time-to-market in linea con le richieste del mercato. Per questo l’affidabilità degli impianti, il Condition Monitoring e la manutenzione predittiva diventano fattori strategici per competere nell’era della connettività. Inoltre, prolungando il ciclo di vita dei componenti di automazione grazia ad una corretta manutenzione si riducono drasticamente anche gli sprechi e così l’impatto sull’ambiente.

Piattaforma Software as-a-Service Come azienda all’avanguardia nei settori dell’automazione industriale, logistica e di processo, SEW-EURODRIVE propone DriveRadar®, la piattaforma Software as-a-Service per la gestione degli asset con il riconoscimento dei dispositivi e la mappatura dell’impianto, il Condition Monitoring e la Predictive Maintenance grazie alla connessione in tempo reale con l’impianto,

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il Commissioning di macchine ed impianti produttivi, funzioni di Data Collection ed Analytics. L’azione di DriveRadar® si declina attraverso due dimensioni, una orizzontale e una verticale. La digitalizzazione orizzontale comprende i Servizi Digitali funzionali a generare una maggiore efficienza e riduzione dei costi generali lungo la catena del valore dell’azienda. La digitalizzazione verticale comprende invece i Servizi Smart per un collegamento dei componenti SEW o di terze parti, al fine di generare nuovi servizi basati sull’analisi dei dati per ridurre i fermi impianto e agevolare l’ottimizzazione dei processi. Nei Servizi Smart le “due anime” di DriveRadar® sono IoT App e IoT Suite. IoT App è una web App grazie alla quale i manutentori possono gestire direttamente sul campo il ciclo di vita dei componenti SEW ed effettuare interventi di primo soccorso per guasti non previsti (Asset Assist, Condition Monitoring, Remote Assist). La piattaforma Cloud Based IoT Suite consente ai responsabili di stabilimento di effettuare da remoto Anomaly Detection e manutenzione predittiva su motori e azionamenti SEW. Grazie alle soluzioni Software-as-a-Service (SaaS) del DriveRadar®, le aziende prive di una propria architettura possono sfruttare il Cloud di SEW-EURODRIVE raggiungibile dal PC in locale. Disponibile solo per motori e azionamenti SEW della piattaforma MOVI-C®, mediante interfaccia digitale MOVILINK® DDI da PLC a PC industriale via Ethernet o Bus, l’IoT Suite fornisce una rapida panoramica online delle condizioni del motore e di tutti i componenti di automazione, consentendo di anticipare le attività di manutenzione in modo predittivo. In alternativa, l’IoT Suite del DriveRadar® può offrire una visualizzazione grafica dei dati di primo livello direttamente sul quadro elettrico dell’impianto, sfruttando una Edge Processing Unit di SEW-EURODRIVE e ricavando i dati da motori e azionamenti SEW sempre con interfaccia MOVILINK® DDI. Il motore, infatti, diventa un vero e proprio nodo digitale, essenziale per una veloce trasmissione dei dati e per un’immediata interconnessione elettronica della singola parte all’intero sistema centrale. Per le aziende che invece hanno un’infrastruttura software già esistente, SEW-EURODRIVE offre una soluzione Data-as-aService (DaaS). L’apertura alla comunicazione con l’infrastruttura superiore è garantita da librerie API del DriveRadar® disponibili per ambiente Microsoft e Linux e tramite MOVI-PLC. La soluzione Data-as-a-Service è disponibile sia per componenti SEW della piattaforma MOVI-C o generazioni precedenti, che per componenti di terze parti, tramite il protocollo di comunicazione OPC-UA.


Dal 1974 abbiamo a cuore la salute dei lavoratori.

In Losma, quotidianamente, ci impegniamo nella ricerca di nuove soluzioni che aiutino le aziende a preservare l’ambiente che le circonda e le persone che lo vivono.


RICERCA e INNOVAZIONE

I PROGETTI DI ERION INNOVAZIONE E TECNOLOGIA PER IL FUTURO

IL PROCESSO DI TRANSIZIONE VERSO L’ECONOMIA CIRCOLARE PASSA DALLA CAPACITÀ DELLE IMPRESE DI GENERARE VALORE NEL PIENO RISPETTO DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE. ERION SI IMPEGNA A FAVORIRE QUESTA EVOLUZIONE CON UNA PARTECIPAZIONE DIRETTA A PROGETTI DI RICERCA EUROPEI SULL’ECOINNOVAZIONE DEI PRODOTTI E DEI PROCESSI DI LAVORAZIONE NECESSARI A REALIZZARLI

E

di Irene Pellucchi, Giulia Sora, Filippo Stringa – ERION

Erion è il più importante Sistema italiano di Responsabilità Estesa del Produttore per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e per i rifiuti di prodotti del tabacco. Nato nel 2020 dalle esperienze di Ecodom e Remedia, Erion è l’evoluzione strategica di entrambi i Consorzi in termini di struttura operativa, di servizi dedicati ai Produttori associati e di impegno per l’ambiente, la ricerca e l’innovazione. Il 64

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Sistema Erion si struttura in cinque Consorzi di settore: Erion WEEE, Erion Professional, Erion Energy, Erion Packaging ed Erion Care. I Consorzi sono affiancati da ECO (Erion Compliance Organization), la piat-

taforma comune incaricata di fornire loro servizi condivisi, di armonizzare le rispettive strategie e di coordinare le diverse aree operative. I Consorzi del Sistema Erion rappresentano oltre 2.500 aziende assicurando ai Produttori i servizi di conformità normativa, nazionale e comunitaria, il coordinamento delle attività di gestione dei RAEE domestici e professionali, dei Rifiuti di Pile e Accumulatori e di quelli di imballaggi e


dei rifiuti di prodotti del tabacco, nonché il supporto nella realizzazione di progetti ed iniziative di innovazione di settore e nelle relazioni con gli stakeholder della filiera. Erion, attraverso il suo operato nei settori delle AEE, delle pile e degli accumulatori, contribuisce concretamente al cammino europeo verso l’economia circolare. All’interno del modello economico circolare, il Sistema si inserisce sia come gestore del fine vita (dal momento in cui il rifiuto viene raccolto fino al suo trattamento) che come interlocutore per tutte le fasi della catena del valore, operando per assicurare ai Produttori un servizio che vada oltre il semplice smaltimento dei rifiuti. Il Sistema è attento a comunicare ai Produttori, alle Istituzioni, ai media e

ai consumatori tutte le sue attività ed iniziative e soprattutto l’impegno quotidiano per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute umana. Per questo motivo, un’attenzione particolare è data al continuo e costante confronto con le più autorevoli realtà e organizzazioni di settore italiane e internazionali. Il processo di transizione verso l’economia circolare passa dalla capacità delle imprese di generare valore nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Erion si impegna a favorire questa evoluzione con una partecipazione diretta a Progetti di ricerca europei sull’ecoinnovazione dei prodotti e dei processi di lavorazione necessari a realizzarli. L’esperienza nel campo della gestione dei rifiuti e la decennale collaborazione con gli attori della filiera sono messe al servizio di partnership internazionali con organizzazioni scientifiche, soggetti industriali e università. Il cuore di questa azione è il team Strategic Development and Innovation (SDI) che, oltre ad occuparsi di sviluppare studi e ricerche di settore, si impegna quotidianamente a perseguire attività di ricerca legate ai progetti finanziati dalla Comunità Europea in ambito di economia circolare. Tra questi, ad esempio, progetti finanziati da EIT-Raw Materials, EIT-Climate KIC, Horizon Europe e LIFE Program. Gli esperti di SDI sono, inoltre, coinvolti in diverse iniziative formative rivolte alle scuole e in eventi pubblici di sensibilizzazione sui temi del Climate Change e dell’efficienza energetica. Nell’ambito dei progetti finanziati dalla Comunità Europea e riguardo l’innovazione tecnologica, si inserisce il progetto GRINNER, finanziato dal programma Horizon Europe, che ha preso il via il 1° settembre 2022 e che proseguirà fino al 2025. Guidato da LYNQ, azienda specializzata in software per sistemi di produzione, il consorzio GRINNER comprende un gruppo interdisciplinare di esperti provenienti da sette organizzazioni di ricerca e

industriali di altrettanti Paesi europei. Oltre ad Erion, sono presenti: WEEE Forum, Associazione internazionale che rappresenta più di 40 Sistemi di Responsabilità Estesa dei Produttori in tutto il mondo; Green WEEE, impianto di riciclo di RAEE; TWI Hellas, centro di ricerca specializzato in tecnologie all’avanguardia; Direct Conversion, azienda specializzata nella produzione di componenti per l’imaging a raggi X e l’Università dell’Essex. Il progetto si concentra sulla possibilità di ridurre nettamente la probabilità che accadano dei problemi che attualmente affliggono la catena di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche: gli incendi causati dalle batterie. I costi derivanti da questo tipo di incidenti sono alti, sia in termini economici, legati, quindi, al ripristino dell’operatività degli impianti danneggiati, sia in termini di inquinamento ambientale e di pericolo per la salute umana. Ad oggi, per limitare i possibili danni, gli impianti adottano sistemi di controllo passivi come l’uso di capannoni isolabili in caso di incendio o esplosione. Molti degli incendi causati dalle batterie accadono quando alcuni tipi di batterie, in particolare agli ioni di litio (Li-ion) e al nichel-metallo idruro (NiMH), e presenti all’interno dei RAEE scartati, vengono danneggiate nella linea di trattamento RAEE e, di conseguenza, si incendiano o esplodono. Il progetto GRINNER mira a commercializzare un sistema di smistamento autonomo basato sull’Intelligenza Artificiale e in grado di rilevare e rimuovere i rifiuti elettronici contenenti batterie dai nastri trasportatori di lavorazione prima che vengano triturati. Il sistema comprenderà: un rilevatore a raggi X; il sistema di Intelligenza Artificiale in grado di analizzare le immagini e, attraverso il Machine Learning, individuerà efficacemente i rifiuti contenenti batterie, i quali verranno, poi, rimossi da una macchina pick-and-place. Il risultato principale del sistema GRINNER è un identificatore di batterie automatizzato, superveloce e che può essere facilmente incorporato negli ambienti di pre-trattamento di riciclo dei RAEE esistenti e in altri ambienti simili, per estrarre le batterie e i rifiuti contenenti batterie in modo M &A | MARZO 2023

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RICERCA e INNOVAZIONE

sicuro ed efficace. Le attività proposte consentiranno di dimostrare la tecnologia presso l’impianto di riciclo Green WEEE, in Romania, che potrà dimostrarne l’efficacia. L’impegno di Erion si tradurrà nello studio della composizione degli attuali flussi di rifiuti, attraverso campagne di campionamento, per determinare la quantità e la qualità delle batterie in esso contenuti, collaborando in sinergia con gli impianti di trattamento RAEE. Erion, inoltre, si confronterà con gli operatori di trattamento per verificare la replicabilità della soluzione sviluppata nel progetto, valutandone insieme punti di miglioramento, benefici e opportunità di commercializzazione. Trasformazione digitale e innovazione accompagnano lo sviluppo di un altro progetto di cui Erion fa parte e che si identifica come una vera e propria rivoluzione per lo scambio di informazioni relative ai prodotti elettronici. Il progetto CircThread, Circular digital thread, finanziato

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dal programma europeo Horizon 2020, iniziato nel 2021 e che proseguirà fino al 2025, ha l’obiettivo di creare un catalogo di informazioni dei prodotti che punta a migliorare lo scambio di dati riguardo al prodotto stesso. Una piattaforma software in cui i singoli prodotti otterranno un’identità digitale. Il progetto vede coinvolte, oltre ad Erion, più di 30 organizzazioni riunite insieme con lo scopo di testare una

Il Cluster AFIL

serie di casi d’uso per promuovere l’economia circolare delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE). Il progetto vuole dare un forte impulso all’economia circolare, attraverso un percorso di raccolta digitale delle informazioni relative a tutto il ciclo di vita del prodotto, dalle diverse componenti e materie prime di cui è composto, ai problemi che portano alla sua rottura e riguardo al suo fine vita. Grazie all’accessibilità dei dati raccolti, il progetto mira ad avere impatti in diversi ambiti: aumentare la durata di vita del prodotto, garantire il diritto alla riparazione, identificare flussi di materie prime critiche e generare flussi di materie prime seconde tra gli impianti di smaltimento o riciclo e i produttori. Fondamentale sarà responsabilizzare le aziende, i consumatori e le organizzazioni dei consumatori per implementare l’utilizzo di questa piattaforma software, capace di rendere un prodotto universalmente identificabile e le sue informazioni accessibili a tutti. Erion sarà responsabile di definire e implementare il pilota italiano. L’obiettivo è testare la piattaforma di scambio dati sviluppata dal progetto. Il pilota si concentrerà sui grandi elettrodomestici, in particolare le lavastoviglie. Erion supporterà anche le attività di exploitation dei risultati, di comunicazione e disseminazione. 

AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia – è il cluster tecnologico per il manifatturiero avanzato ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia. Attraverso le Strategic Communities, ovvero gruppi di lavoro formati da grandi imprese, PMI, start-up, associazioni, università e centri di ricerca che lavorano su tematiche strategiche per il manifatturiero lombardo, AFIL accompagna i suoi associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso incontri tematici, workshop, webinar, matchmaking, missioni internazionali, favorendo lo sviluppo di progettualità di filiera e promuovendo la R&I anche a livello interregionale. Le Strategic Communities di AFIL ad oggi sono 5: De- and Remanufacturing for Circular Economy, Digital Transformation, Advanced Polymers, Additive Manufacturing e Secure and Sustainable Food Manufacturing. In particolare, la Strategic Community “De- and Remanufacturing for Circular Economy”, allienata alle numerose normative ed iniziative europee, raggruppa i principali attori regionali sul tema della sostenibilità per lo sviluppo e l’implementazione di materiali, prodotti, tecnologie e processi innovativi volti al riuso, remanufacturing e riciclo. Coloro che volessero ricevere maggiori informazioni sulle attività di AFIL sono pregati di scrivere ad andrea.mazzoleni@afil.it. Per associarsi ad AFIL visitare www.afil.it


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AUTOMATIZZARE MACCHINE UTENSILI DATATE GRAZIE A GARANT AUTOMATION OGGI È POSSIBILE: PAROLA DELL’OFFICINA MECCANICA GO.MEC

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on il sistema per il caricamento automatizzato su macchine utensili GARANT Automation Basic, oggi anche piccole e medie imprese entrano nell’era dell’automazione con un investimento ridotto. Uno dei principali ostacoli all’impiego di sistemi di automatizzazione della produzione lamentati dalle piccole e medie officine meccaniche

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M &A | MARZO 2023

di Eleonora Segafredo consiste nella difficoltà di reperire sul mercato soluzioni in grado di adattarsi a macchine utensili datate. Una criticità che oggi è possibile superare efficacemente con il sistema di asservimento automatizzato su macchine utensili GARANT Automation Basic, lanciato lo scorso anno da Hoffmann Group, come testimonia il caso di successo dell’officina meccanica Go.mec.

Quando automazione e ottimizzazione fanno rima In Go.mec, officina meccanica di Rosate, Milano, con oltre cinquant’anni di esperienza trasmessa di padre in figlio e la capacità di guardare al futuro, l’automatizzazione della produzione ha iniziato a prendere forma già tre anni fa, con la pallettizzazione di due centri di lavoro. Luca Golin, responsabile di produzione e cliente di Hoffmann


Group da cinque anni, racconta quanto l’automatizzazione rappresenti un’importante forma di investimento: “ci dà l’opportunità di aumentare il monte ore disponibili e sollevare gli operatori {!}$ = [4]&! % {x} più qualificati dalle mansioni semplici M matrice modale ottenuta raccogliendo gli n autovettori, ovvero i modi di vibrare e ripetitive, doveCon non è[X] necessario un corrispondenti alle pulsazioni ωni trovate. controllo o una manipolazione del particolare”. Nessunadisaccoppiare preoccupazione le varie matrici che, diventando diagonali, rendono i calcoli molto più Si possono agevoli, trasformando sistema sotto riportato in una serie di equazioni risolvibili singolarmente. da parte degli operatori di Go.mec,ilche, anzi, hanno colto nell’automatizzazione [5]$ {!̈ }$ + [&]$ {!̇ }$ + [*]$ {!}$ = [4]'% {,} la possibilità di abbandonare operazioni più ripetitive e noiose e le di rivalutare la vengono distinte in deterministiche, descrivibili mediante opportune In generale, vibrazioni relazioni matematiche, e casuali, il cui andamento non è prevedibile, motivo per cui vengono propria mansione, occupandosi di attività considerate come disturbi più qualificanti e gratificanti a livello o rumore. professionale. “L’azienda è anche più attrattiva – spiega Luca Golin. Per chi erchlavoro, é vogoperare liamo con migmacchine liorare proprio le vi brazioni? ama il P nostro Luca Golin, responsabile di produzione di Go.mec con GARANT Automation Basic all’avanguardia certo Questoe automazioni fenomeno,di un insieme agli urti, concorre al cattivo funzionamento ed al precoce livello d è di in termini etsicuro erioraun’opportunità mento delle macchine e delle strutture, nonché all’inquinamento acustico dell’ambiente la salute ne è influenzata negativamente, con numerose ricerche,dell’uomo hanno finalmente sia di crescita professionalecircostante. sia di qualità Anche potresti automatizzare”. conseguenze sempre più oggetto di attenzione da parte dei responsabili preposti alla soddisfatti sicurezza.dei risultati visto in GARANT Automation Basic della vita lavorativa”. I fratelli Golin sono che cercavano. già dopo un mese. BastiRWpensare Come già spiegato nell’articolo la Losoluzione smorzamento delle“Abbiamo vibrazioni nelle ottenuti macchine utensili | Blog Automatizzare macchine utensili scelto questo sistema perché è totalmente che circa quindici giorni di lavoro al mese Italia le vibrazioni nelle macchine utensili sono dovute principalmente a tre fattori: scollegato dalla macchina a livello di venivano assorbiti dalla lavorazione di un meno recenti si può sqeu ilibri ddieaumentare gli alberi rotan ti, come quello trasmissione che collega il motore al mandrino, - all’ Per rispondere sigenza comunicazione fisica edipuò essere adattato determinato particolare. “Con GARANT passando dai giunti e dalle ruote di trasmissione; le ore di lavoro e riuscire a evadere a macchine che non sono state acquistate Basic – racconta Luca – oggi siamo già difetti diim ensidi onali di alcuni componenti che costituiscono azionamenti; - riducendo tutti gli ordini tempi pensando di automatizzarle, in cui mancano gli in anticipo di un mese con le consegne, unGolin ingastavano ggio incercando termittentproprio e fra l’utensile ed ilfisici pezzo consegna, i -fratelli degli elementi che oda nonlavorare. è praticamente abbiamo guadagnato il un’automazione che fosse adattabile alla possibile applicare oppure, se possibile, solo lavoro di un mese di un operatore e quella macchina utensili in uso, meno recente, a costi considerevoli. Il punto di forza di lavorazione critica ormai non lo è più”. Le dover vibraintervenire zioni auto indstessa otte e rigen erative Basic è che dà la possibilità di ma senza sulla GARANT Go.mec sta sfruttando il 40% del potenziale con un ulteriore investimento. Dopo automatizzare macchine che altrimenti non del sistema, ma conta di completare presto Tutti questi eventi generano delle forze periodiche che vengono convertite in vibrazioni forzate, lo studio dei pezzi essere chache ttepossono r, che sono che raramente causano problemi, e vibrazioni autoindotte, note anche come manipolati modo Taylor automatico per ilarrivare uno dei limiti più importanti alla produttività dei processi di lavorazione. Già nelin1907 definì al 100% entro sei mesi. chatter come “il problema più oscuro e delicato che si affronta nella lavorazione meccanica”. Esse si manifestano con l’aumento della velocità di lavorazione, parametro molto importante per incrementare il rendimento delle macchine o durante il processo diLafinitura componenti; forza didei un unico fornitorela diretta conseguenza è la generazione di asperità molto evidenti diA geometria particolare sulla colpire i fratelli Golin è stata anche la superficie del componente, causandone spesso lo scarto. I modelli matematici di Arnold o di tipo B possibilità di avere da un unico fornitore (ampiamente analizzati nell’articolo https://blog.rw-italia.it/smorzamento-vibrazioni-macchineciò che serve al buon utensili) constatano che questo fenomeno dipenda dalla lunghezza tutto e dalla profondità delfunzionamento taglio, di GARANT Basic. Di certo una dallo smorzamento dell’utensile e da un fattore relativo alla forza. condizione, questa, che rende più facile e veloce operare a pieno ritmo. “Per noi, è un vantaggio anche il fatto che Hoffmann Group fornisce completamente il sistema e anche tutto ciò che è intorno al robot, rispondendo dall’inizio alla fine alle nostre necessità”. Anche la consulenza di Hoffmann Group rappresenta un plus: “siamo pienamente soddisfatti del supporto che gli esperti Hoffmann Group ci forniscono ogni giorno per l’individuazione di soluzioni efficaci ed Nuovo sistema di caricamento automatizzato su macchine utensili GARANT Automation Basic efficienti”.  M &A | MARZO 2023

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PRISMA RENISHAW

LE NOVITÀ RENISHAW AL MECSPE 2023 Per ottenere un processo produttivo ottimale è necessario trovare soluzioni che permettano di avere velocità, accuratezza e flessibilità, senza compromessi. La presenza Renishaw alla fiera Mecspe vi permetterà di capire come trarre beneficio dall’utilizzo di queste soluzioni all’interno del vostro processo produttivo. I visitatori della fiera potranno trovare le Sonda soluzioni di Smart Manufacturing Renishaw Rengage Renishaw in presso lo stand condiviso con il rivenditore fase di misura ufficiale per l’Emilia Romagna Utensilmec (Pad.19 C08), all’interno del padiglione di Fiera Bologna dedicato alle macchine utensili. Le soluzioni esposte in fiera partono dalla calibrazione delle macchine e arrivano fino alla misura e certificazione del pezzo finito, evidenziando la capacità di Renishaw nell’offrire soluzioni che vanno a migliorare tutte le fasi del processo produttivo, con l’obiettivo di accrescere la produttività, ridurre gli scarti e aumentare la redditività complessiva della produzione. Gli ospiti dello stand Renishaw potranno ammirare dal vivo simulazioni di lavorazioni su macchina utensile, in cui la sfera di calibrazione avanzata ACS-1, i presetting utensili laser e a contatto NC4+Blue e RTS, i tastatori radio ad alta precisione della serie RENGAGE e i software Renishaw

Misura di particolari aerospace con REVO

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contribuiscono ad ottenere una produzione più redditizia e con meno variabili e scarti. Particolare risalto sarà dato a Equator, il calibro flessibile per ispezioni in officina che, lavorando per comparazione rispetto ad un pezzo validato in sala metrologica, snellisce i controlli dimensionali successivi grazie alla possibilità di operare anche in ambienti soggetti a forti variazioni termiche. A completamento delle soluzioni metrologiche esposte, i visitatori potranno vedere in azione una macchina di misura equipaggiata con la testa multisensore REVO che, grazie al suo movimento continuo su 5 assi, assicura livelli ineguagliabili di velocità, flessibilità e accuratezza delle misure. La capacità multisensore della testa REVO permette di eseguire vari tipi di misure: dalle scansioni a contatto, alle finiture di superfici, alle ispezioni a luce strutturata alle misure a ultrasuoni. Precisione e ripetibilità delle misure sono ulteriormente assicurate dai sistemi di fissaggio modulari Renishaw che aiutano a bloccare al meglio il pezzo posizionato sul piano della CMM e sul sistema Equator. Renishaw e Utensilmec vi danno appuntamento dal 29 al 31 marzo presso lo stand C08 del padiglione 19 di Bologna Fiere.


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PRISMA

ReBel, il braccio robotico più leggero nella sua categoria, con funzione cobot che verrà presentato da igus a Mecspe 2023.

IGUS

LO SPECIALISTA DELLE MOTION PLASTICS PRESENTERÀ IN ANTEPRIMA A MECSPE REBEL igus, lo specialista delle motion plastics, sarà tra i protagonisti del Salone dedicato all’automazione e alla robotica a Mecspe, (BolognaFiere, 29/31 marzo 2023). Nell’area espositiva (B54 – Pad. 30) verranno presentati alcuni dei prodotti di punta del vasto catalogo in costante ampliamento. Soluzioni ingegnerizzate da igus per facilitare la vita del progettista 4.0 come i prodotti per la stampa 3D e le “smart plastics”, capaci di ridurre i costi di produzione e aumentare la qualità e il ciclo di vita degli impianti. In occasione di Mecspe, riflettori puntati sulla novità igus presentata in anteprima alla kermesse bolognese: si tratta di ReBel, il braccio robotico più leggero nella sua categoria, con funzione cobot. Adatto per carichi fino a 2 kg, lavora con un raggio di azione di 664mm. Predisposto per applicazioni collaborative uomo-robot con 7 prese al minuto e una ripetibilità di +/- 1mm, ReBel è l’ideale per automatizzare alcune semplici mansioni di pick&place assicurando un risparmio in termini di spazio e costi. ReBel è una delle numerose proposte disponibili nel marketplace 72

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RBTX, la piattaforma messa a punto da igus che riunisce fornitori e utenti di robotica proponendo soluzioni efficienti e a costi competitivi con l’obiettivo di semplificare l’accessibilità all’automazione. Allo stand igus spazio anche alle ultime novità presentate al mercato italiano nel 2023, tra cui il nuovo modulo lineare drylin Endless Gear (EGW) che assicura massima libertà di progettazione. Facile da installare ed estendibile quasi all’infinito, EGW è prodotto utilizzando un polimero ad alte prestazioni che non richiede alcuna lubrificazione esterna. In mostra anche la catena portacavi della serie e-skin flat, che permette di guidare i cavi nei sistemi di produzione in movimento nelle camere bianche, garantendo un funzionamento affidabile senza rilascio di particelle in conformità alla classe ISO 1 del DIN 14644-1. E ancora, xirodur B180 ECO, il cuscinetto a sfere realizzato da igus con plastica riciclata, e i nuovi cavi chainflex CF98.PLUS e CF99.PLUS, gli unici sul mercato in grado di sopportare fino a 100 milioni di doppie corse.


ROHDE & SCHWARZ

IL NUOVO TESTER VETTORIALE AD ALTE PRESTAZIONI R&S PVT360A Rohde & Schwarz presenta il nuovo tester vettoriale R&S PVT360A, uno strumento che integra in una singola unità, un generatore e un analizzatore di segnali vettoriali (VSG+VSA) per ottimizzare il collaudo di stazioni radio base (BS), small cell, sia in ambienti di produzione che per attività di caratterizzazione dei componenti RF in banda FR1. Lo strumento soddisfa i requisiti sempre più stringenti previsti dalle normative relative ai test su BS e sulle small cell per le reti 5G NR in banda FR1, incluso i requisiti aggiunti nelle specifiche più recenti: dalla 3GPP Release 15 fino alle Release 16 e 17. La gamma di frequenze dello strumento, da 400 MHz a 8 GHz, copre non solo tutti i requisiti delle bande 5G FR1, ma anche l›estensione alle bande di frequenza utilizzabili negli USA senza licenza e fino a 7,125 GHz. La larghezza di banda massima del segnale di 500 MHz supera di gran lunga il massimo di 100 MHz previsto dallo standard 5G FR1 e soddisfa anche i criteri di misura relativi ai test di emissioni fuori banda (out of band emissions) e quelli sui canali adiacenti (ACLR). Per ottenere la massima produttività nei collaudi, è possibile utilizzare due generatori e due analizzatori di segnale indipendenti, per effettuare più velocemente misure in parallelo; i due canali di generazione e analisi supportano ciascuno otto porte di test full-duplex

parallele. Per ogni canale di misura, il segnale di test in uscita può essere trasmesso su tutte e otto le porte. Le porte d’ingresso possono essere commutate rapidamente in meno di 10 microsecondi, per effettuare l›analisi sequenziale di dispositivi in parallelo o di dispositivi multiporta. I test sui trasmettitori e sui ricevitori possono essere eseguiti in parallelo; inoltre, lo strumento R&S PVT360A ottimizza le sequenze di test per ridurre al minimo i tempi morti tra le misure e l’elaborazione dei risultati. Installando il secondo canale di misura, è possibile eseguire test in modalità “true” MIMO 2x2, effettuando le misure sui segnali in parallelo e non in sequenza. La modalità smart channel (opzionale), permette di dividere le coppie di canali del tester R&S PVT360A in un massimo di otto strumenti virtuali separati, ciascuno con segnali di uscita e d’ingresso indipendenti. Il generatore e l’analizzatore sono condivisi tra gli strumenti virtuali ed una pianificazione ottimizzata delle risorse, permette di effettuare tutti i calcoli e le elaborazioni in modo estremamente veloce ed efficace. Per soddisfare la maggior parte dei requisiti tipici del collaudo in produzione, le forme d’onda sono conformi agli standard 3GPP (5G NR) di release 15, 16 e 17 (oltre agli standard WLAN fino a 8 GHz) e supportano tutti i test previsti per i trasmettitori e ricevitori delle stazioni radio base, quali ad

esempio: EVM, Maximum Output Power, Frequency Error etc... In particolare, per le applicazioni di caratterizzazione dei componenti, dove gli sviluppatori sono sempre alla ricerca di prestazioni sempre più spinte, il basso valore di EVM introdotto dal generatore di segnale del PVT360A, permette di ottenere segnali di riferimento ad alta precisione con un›incertezza di misura minima. Se sono necessari segnali aggiuntivi, è possibile creare forme d›onda personalizzate utilizzando il pacchetto WinIQSIM2, un programma quest’ultimo, su PC per creare forme d›onda arbitrarie. Per effettuare ulteriori analisi è possibile inoltre utilizzare il pacchetto software (su PC) dedicato all’analisi dei segnali R&S VSE Vector Signal Explorer. La soluzione composta da un unico strumento come il tester R&S PVT360A, flessibile e ricco di opzioni, permette di supportare molteplici configurazioni che vanno da un singolo generatore e analizzatore con otto porte di test per frequenze da 400 MHz a 6 GHz e una larghezza di banda di 250 MHz fino alla configurazione più completa a due canali, ciascuno con bande di frequenza fino 8 GHz e larghezza di banda di analisi di 500 MHz. Tutti le opzioni vengono abilitate tramite un codice di sblocco così da poter essere abilitate istantaneamente. Il nuovo tester vettoriale R&S PVT360A è disponibile da subito direttamente da Rohde & Schwarz.

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n.2 Marzo 2023 www.meccanica-automazione.com Redazione

Direttore Responsabile Giorgio Albonetti Coordinamento Editoriale Area Industry Marco Tenaglia – marco.tenaglia@quine.it – cel. 3298490024 Direttore tecnico Chiara Tagliaferri Segreteria di Redazione Cristina Gualdoni cristina.gualdoni@quine.it – cel. 3477623887 Hanno collaborato a questo numero Patrizia Ricci, Eleonora Segafredo, Irene Pellucchi, Giulia Sora, Filippo Stringa

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Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086 Elena Genitoni | Ufficio Traffico e.genitoni@lswr.it – tel. 0289293962

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ABBIAMO PARLATO DI... Afil Analog Device Bosch rexroth Ceratizit D.Electron Eplan Erion Exolvia Garant Automation Gefran Gefran Soluzioni Igus Itelyum LAPP Leuze Marposs Mitsubishi Electric Omera Omron Pepperl+Fuchs Renishaw Rettificatrici Ghiringhelli Rittal Rivit Rohde & Schwarz Sandvik Coromant Schneider Electric Schunk Semperis Sew Eurodrive Soraluce Tork Weerg

64 49 50 30 28 11 64 51 68 52 40 54, 72 32 55 56 8 57 9 58 60 70 42 11 10 73 36 15, 59 20 10 62 16 12 14

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Registrazione del Tribunale di Milano n. 653 del 21.09.2005. Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su m&a meccanica &automazione sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. Ai sensi dell’art. 13 Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali 679/2016 di seguito GDPR, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dagli art. 5-6-7 del GDPR. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui agli articoli 15-21 del GDPR.

Testata associata

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Industry Design #1 MARZO

M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S

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Editoriale

di Carlo Marchisio / Industrial Automation Consultan

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SPS ITALIA 2023 SOSTENIBILITA’, INNOVAZIONE E COMPETENZE PER L’INDUSTRIA

La fiera dell’automazione e del digitale per l’industria intelligente e sostenibile si prepara all’undicesima edizione, a Parma dal 23 al 25 maggio. “Innovativa per Vocazione” è il claim della fiera: innovazione che in ambito fieristico, ma non solo, trova le fondamenta nello scambio di esperienze, nella capacità di ascoltare il mercato e offrire contenuti e spunti d’interesse a tutti i livelli della filiera. Sei padiglioni con il meglio delle tecnologie dell’automazione a servizio della trasformazione dell’industria in ottica 4.0 e l’area District 4.0, che con demo funzionanti e casi applicativi illustra le potenzialità delle soluzioni di Digital&Software, Robotica e Meccatronica, Additive Manufacturing. A queste aree tematiche, già consolidate, se ne aggiunge una nuova, che vuole offrire al visitatore un percorso dimostrativo sulle soluzioni più innovative e sostenibili. L’automazione che avanza ed evolve si trasforma per rispondere alle esigenze odierne dell’industria manifatturiera. Un percorso che consentirà al visitatore di soffermarsi sui temi della Sostenibilità, Circolarità e Flessibilità. L’area “Sustainable Innovation” valorizzerà il ruolo delle smart production solutions con le tre principali accezioni: Automazione al centro della sostenibilità, Digitale come tecnologia a supporto della sostenibilità, Tecnologie emergenti per la sostenibilità. La tematica sarà centrale nella tavola rotonda inaugurale, nei convegni

L

scientifici e nel palinsesto convegnistico insieme a 5G, additive manufacturing, cyber security e metaverso industriale. Per favorire e migliorare l’esperienza del visitatore rispetto all’offerta saranno disponibili sulla app ufficiale della fiera dei percorsi che aiuteranno ad orientarsi creando un itinerario ad hoc basato su settori di applicazioni o tecnologie abilitanti di interesse. Un percorso Sostenibilità sarà inoltre dedicato alle soluzioni di automazione e digitale più sostenibili esposte in tutto il quartiere.Insieme al Comitato Scientifico, SPS Italia promuove una nuova iniziativa, volta a identificare i bisogni delle realtà imprenditoriali italiane in termini di tecnologia. Position Paper è il documento che verrà redatto con lo scopo di definire obiettivi specifici utili a favorire concretamente un cambio di paradigma tecnologico. L’esperienza del comitato scientifico, nelle varie aree industriali in cui opera quotidianamente, lo ha spinto ad una

necessaria riflessione su come collegare i bisogni aziendali, influenzati da nuovi fattori in continua evoluzione (supply chain, resiliance, sustainability). L’importanza è di prendere posizione in questo ambito. Evidenziare come la strategia di automazione, più che l’implementazione di singole tecnologie innovative, possa essere la strada giusta da percorrere per rispondere alle mutate necessità industriali. Prendere posizione è fondamentale: il cambio di paradigma porta anche a valutare con lenti nuove i modelli organizzativi e gli standard da adottare.Prosegue il programma Educational della manifestazione che coinvolge università, aziende, studenti, professori e istituti tecnici da tutta l’Italia con programmi mirati e attività prima, durante e dopo la fiera. Inoltre, con il Ministero dell’Istruzione, le aziende e gli attori della filiera più sensibili rispetto alla corretta formazione delle nuove risorse per il settore manifatturiero, SPS Italia si impegna a redigere un Manifesto delle Competenze volto a definire le skills necessarie per entrare nel mondo del lavoro. Ci sarà l’area Job Opportunity, ulteriormente ampliata, dedicato ad upskilling e reskilling. Sarà possibile trovare corsi e posizioni aperte in azienda, possibilità di aggiornamento e potenziamento della propria job position o acquisizione di nuove competenze. 

1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Contenuti

MARZO 2023/NUMERO #1

Industry Design #1 MARZO

M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S

magazine

TECNOLOGIE

BIOMATERIALI E NANOBIOTECNOLOGIE PER LA SALUTE STAMPA 3D

4.0

EDITORIALE 4 SPS italia 2023 sostenibilita’, innovazione e competenze per l’industria

RICERCA 26 Digital Smart Fluidics Fluidica intelligente per le scienze della vita

NEWS 8 I robot ABB aiutano a combattere il Covid 9 SEWstainability l’incontro tra diversità e inclusione

MEDICALE & HEALTHCARE 30 Stampa 3d la produzione arriva in clinica 32 Formare i cardiochirurghi di domani con la stampa 3D 34 Flessibilità al servizio dell’implantologia biomedicale 36 Stampa 3D del metallo a servizio del settore dentale 38 “Monster Mike” Schulz, una macchina per vincere 40 Letizia una missione speciale 42 Prodotti e sistemi medicali studiati per la ricerca e la neurochirurgia 46 Product News

DIGITAL SMART FLUIDICS

FLUIDICA INTELLIGENTE PER LE SCIENZE DELLA VITA

IN PRIMO PIANO

SPECIALE SPS FIERE 10 Soluzioni per un’industria interconnessa e a impatto climatico 0 14 A&T Torino si candida come fiera nazionale su intelligenza artificiale applicata all’industria 17 Il mondo del laser protagonista a Lamiera 2023 TECNOLOGIE 18 Biomateriali e nanobiotecnologie per la salute 22 Auto ID – quo vadis?

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INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE | 1/2023

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Industry4.0 Design magazine

Redazione

n. 1 Marzo 2023 www.innovareweb.it

Direttore Responsabile Giorgio Albonetti Coordinamento Editoriale Area Industry Marco Tenaglia – marco.tenaglia@quine.it – cel. 3298490024 Direttore tecnico Carlo Marchisio Segreteria di Redazione Cristina Gualdoni cristina.gualdoni@quine.it – cel. 3477623887 Hanno collaborato a questo numero Mario Gargantini, Patrizia Ricci, Chiara Tagliaferri

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Pubblicità

Ufficio Traffico Elena Genitoni e.genitoni@lswr.it – tel. 0289293962

Servizio abbonamenti

abbonamenti.quine@lswr.it Abbonamento annuale € 25 Costo copia singola € 7,07 (presso l’editore)

Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349.1811231 Grafica e Fotolito Fabio Castiglioni Stampa Aziende Grafiche Printing Srl Peschiera Borromeo (MI)

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Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su Industry 4.0 Design magazine sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. Ai sensi dell'art. 13 Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali 679/2016 di seguito GDPR, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dagli art. 5-6-7 del GDPR. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui agli articoli 15-21 del GDPR.

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Testata associata

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News

I ROBOT ABB AIUTANO A COMBATTERE IL COVID

ABB Robotics ha sviluppato, in collaborazione con l’University of Texas Medical Branch (UTMB), un sistema di analisi automatizzata degli anticorpi neutralizzanti che rappresenta il metodo più efficace per determinare l’immunità di un individuo ai vari ceppi di COVID

Sviluppato da ABB Robotics, Life Sciences and Healthcare Lab, con sede presso il Texas Medical Center Campus di Houston - Texas, il sistema aumenta sensibilmente il volume di test sugli anticorpi neutralizzanti eseguiti, passando da 15 a oltre 1.000 al giorno. Con un numero maggiore di persone valutate per l’immunità contro i diversi ceppi del virus COVID, il sistema automatizzato aiuterà i ricercatori dell’UTMB a comprendere meglio l’efficacia dei vaccini COVID. La continua mutazione del virus COVID dalla sua prima comparsa alla fine del 2019 ha rappresentato una sfida notevole sia per i ricercatori che per i governi, alla ricerca di modi per controllarne e limitarne la diffusione. Sebbene siano state sviluppate numerose vaccinazioni, la rapida mutazione del virus rende più difficile trovare la protezione più efficace contro le singole varianti. “La capacità di eseguire un maggior numero di test giornalieri è la chiave per generare più dati riguardanti i profili di immunità individuali utili a controllare l’ulteriore diffusione del virus”, ha dichiarato il dottor Michael Laposata, professore e presidente del dipartimento di Patologia dell’UTMB. “Aumentando la rapidità di esecuzione dei test ed evitando che un gran numero di personale di laboratorio sia esposto al potenziale rischio di infezione dei test manuali, il sistema automatizzato che abbiamo sviluppato con ABB rappresenta un strumento accurato, veloce, flessibile e sicuro per raggiungere i nostri obiettivi”. L’obiettivo del test automatizzato degli anticorpi neutralizzanti è quello di individuare con precisione un anticorpo neutralizzante della SARS-CoV-2 senza reazioni incrociate con altre infezioni, facendo di questo test un gold standard per gli esami sierologici COVID-19. I dati ottenuti possono essere utilizzati sia dalla persona testata sia dai ricercatori per comprendere meglio l’immunità da vaccinazione o da infezione. I dati informeranno anche le decisioni dei politici locali su come ridurre al minimo il rischio di ulteriori infezioni, come ad esempio evitare i punti caldi del virus. 8

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“Questo progetto è un chiaro esempio di come la robotica possa aumentare la rapidità e l’efficienza, garantendo al contempo un lavoro più sicuro per i ricercatori coinvolti”, ha dichiarato Daniel Navarro, Managing Director di Consumer Segments and Service Robotics di ABB. Lavorando a stretto contatto con l’UTMB, stiamo combinando le nostre competenze in materia di biologia, procedure di laboratorio, automazione e software per sviluppare e implementare una soluzione robotizzata automatizzata che migliori e sviluppi in modo significativo la nostra risposta alla pandemia COVID”. Il test automatico di neutralizzazione degli anticorpi è stato sviluppato utilizzando il software di programmazione offline RobotStudio®, in grado di progettare, riprodurre e testare diverse combinazioni di attrezzature e posizionamento dei robot al fine di sviluppare il sistema di lavoro più efficace. Grazie a questo processo, è stato possibile produrre un sistema funzionante, dalla fase di progettazione a quella operativa, in soli 18 mesi, riducendo notevolmente i tempi tipicamente necessari per un progetto di questo tipo. “Quello che siamo riusciti a realizzare con questo progetto in un lasso di tempo così breve è straordinario: molte aziende di dimensioni considerevoli impiegano diversi anni per creare soluzioni come quella che abbiamo sviluppato noi in una frazione di tempo”, ha dichiarato Juan Garcia, responsabile della divisione Laboratory Services dell’UTMB. Nessuno dei risultati ottenuti sarebbe stato possibile senza ABB o senza le altre parti coinvolte in questo progetto”. Dalla progettazione e simulazione di un modello funzionante tramite il software RobotStudio® fino alla consegna delle celle di prova automatizzate che sono ora in uso nel nostro laboratorio, questa è la più grande esperienza di collaborazione a cui ho assistito in 35 anni di attività», ha detto Laposata. Un ulteriore vantaggio del sistema automatizzato è la sua capacità di essere utilizzato per altri tipi di test sui virus. Questo progetto è solo uno tra i tanti in tutto il mondo in cui i robot ABB vengono utilizzati per trovare soluzioni per la protezione contro il COVID.


SEWSTAINABILITY L’INCONTRO TRA DIVERSITÀ E INCLUSIONE

In linea con i propri obiettivi di social responsibility, SEW-EURODRIVE è impegnata attivamente in progetti a sostegno dell’istruzione di qualità, dell’inclusione e della parità di genere. Lo scorso 15 febbraio, l’azienda ha ospitato gli studenti del Master of Science in Innovation and Technology Management della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e a marzo ospiterà le studentesse di due scuole secondarie di primo grado della provincia di Milano nell’ambito del progetto “Girls Code It Better”

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, ricca di pari opportunità e attenta al rispetto di ciascun individuo: donne, uomini, giovani e persone con disabilità, è questo lo scopo finale degli obiettivi che SEW-EURODRIVE intende perseguire per costruire un futuro sostenibile. La responsabilità sociale dell’azienda parte, infatti, proprio dall’intenzione di creare un contesto creativo, di fiducia e di crescita delle persone per contribuire al progresso sostenibile dell’ecosistema sociale, ambientale ed economico. Fin dall’inizio del percorso di Diversity & Inclusion, SEWEURODRIVE ha considerato prioritario l’impegno nei confronti dell’orientamento e della formazione. L’obiettivo è quello di favorire uno sviluppo paritetico e sostenibile del tessuto sociale, in ambito formativo e lavorativo, rinnovando quotidianamente il proprio impegno. Ciò comporta vantaggi sia per l’azienda che per le persone, che possono esprimere le proprie competenze e realizzare il loro pieno potenziale in SEW-EURODRIVE, supportando gli obiettivi strategici dell’azienda. Questo percorso passa anche attraverso i giovani. In tale ambito SEWEURODRIVE Italia conferma il proprio impegno offrendo testimonianze e formazione professionale, ma anche investendo in progetti di stage con Istituti Scolastici e con le Università, sostenendo inoltre percorsi di aggiornamento per tutti i professionisti a vari livelli aziendali e percorsi di orientamento all’interno del proprio Smart Assembly Plant di Solaro. Oltre ai progetti formativi in collaborazione con università ed istituti scolastici, SEW-EURODRIVE Italia partecipa attivamente ad iniziative e progetti volti a sostenere il livello di responsabilità sociale ed ambientale. Coerentemente con questo indirizzo, SEW-EURODRIVE ha iniziato il 2023 con varie iniziative a sostegno dell’istruzione di qualità, ospitando, lo scorso 15 febbraio, gli studenti del Master of Science in Innovation and Technology Management della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, un master internazionale di primo livello che offre

agli studenti una formazione completa volta a stimolare la creazione di modelli di business innovativi e soluzioni sempre più performanti e sostenibili. Oltre a guidare gli studenti alla scoperta dei principi e delle soluzioni Green e Lean presenti all’interno dello stabilimento produttivo, condividendo il know-how dell’azienda per fornire una risposta alle dinamiche di cambiamento industriale, la visita è stata un’occasione per contribuire a generare opportunità di apprendimento continuo per tutti. Inoltre, proprio per favorire il superamento di stereotipi e per promuovere le materie STEM, SEW- EURODRIVE Italia continua a sostenere il progetto Girls Code It Better, l’iniziativa di orientamento e formazione, a cura di Officina Futuro Fondazione W Group, nata per avvicinare sempre di più il mondo femminile alla tecnologia. Nel tentativo di abbattere i pregiudizi culturali sulla diversità di genere, l’azienda ospiterà nel mese di marzo le studentesse di due scuole secondarie di primo grado della provincia di Milano, con l’intento di avvicinare in maniera creativa e divertente le ragazze ai linguaggi ed alle nuove competenze digitali, in modo tale da incoraggiarle a intraprendere percorsi di studio e di carriera scientifico-tecnologici o a potenziare la propria formazione con competenze oggi imprescindibili. Gli obiettivi di social responsibility sono però rivolti anche verso il proprio personale aziendale. Infatti, SEW-EURODRIVE ha attivo un piano di Welfare volto a creare benessere in azienda e ha promosso sempre più lo smartworking, introdotto già dal 2017 con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una cultura aziendale improntata sulla responsabilità diffusa e sulla trasparenza dei risultati: dall’autonomia al supporto anche da remoto, fino all’attenzione ai risultati sia aziendali che personali. SEW-EURODRIVE Italia ha scelto di assumere un ruolo attivo nella creazione di un futuro sostenibile, contribuendo al progresso e al benessere del sistema economico, sociale e ambientale, contemporaneamente. 1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Fiere

di Cristina Gualdoni

SOLUZIONI PER UN’INDUSTRIA INTERCONNESSA E A IMPATTO CLIMATICO ZERO L’elenco delle sfide che l’industria deve affrontare è lungo: cambiamento climatico, carenza energetica, catene di approvvigionamento interrotte, mancanza di personale qualificato. La soluzione a queste sfide è un impiego mirato delle tecnologie, che però richiede allo stesso tempo anche corretti interventi governativi di politica economica. Di questo si parlerà ad Hannover Messe 2023

"Produzione a zero emissioni di CO2, intelligenza artificiale, tecnologie dell’idrogeno, gestione energetica e Industria 4.0 – sono questi i temi trasversali di HANNOVER MESSE 2023”, dice Jochen Köckler, CEO di Deutsche Messe. "Solo con l’interazione di queste tecnologie sarà possibile garantire il mantenimento del nostro benessere e contemporaneamente fare un passo avanti nella tutela climatica”. Nella cornice della fiera 10

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leader mondiale delle tecnologie industriali, circa 4.000 aziende dell’industria meccanica, elettronica ed elettrotecnica, digitale ed energetica presenteranno soluzioni per la produzione e l’approvvigionamento energetico del futuro. "HANNOVER MESSE presenterà proposte di soluzione per ognuna delle sfide globali del nostro tempo”, dice Köckler: dalla digitalizzazione e automatizzazione


Paese Partner Indonesia

Paese Partner di HANNOVER MESSE 2023 è l’Indonesia, la maggiore potenza economica dell’area ASEAN, che si presenta all’insegna dello slogan "Making Indonesia 4.0”. Il Paese aspira ad essere entro il 2030 una delle dieci maggiori economie mondiali. Ci si aspetta che entro allora la percentuale delle rinnovabili sulla produzione totale di energia elettrica sia pari al 51,6 per cento. Il Paese emergente si propone ad HANNOVER MESSE come partner affidabile per aziende di tutto il mondo.

Industria 4.0 e Manufacturing X

Per poter valorizzare il pieno potenziale di Industria 4.0, c’è bisogno di dati. Di molti dati, ai quali possano accedere tutte le aziende coinvolte nella catena del valore. Al riguardo dovrebbe fornire aiuto un nuovo ecosistema dati interconnesso: il Manufacturing X. Questa visione di una piattaforma dati sovrana e sicura è promossa tra l’altro dall’Associazione federale dell’industria tedesca (BDI), dall’Associazione tedesca dell’industria meccanica e impiantistica (VDMA) e dall’Associazione tedesca dell’industria elettronica ed elettrotecnica (ZVEI). Ad HANNOVER MESSE si faranno i primi passi per l‘implementazione di Manufacturing X in stretta collaborazione con il Ministero federale dell’economia e della protezione climatica (BMWK). Al riguardo Köckler afferma: "L’obiettivo è mantenere l’indipendenza delle aziende, che non devono perdere l’accesso all’interfaccia utente ma hanno anche bisogno di sfruttare il potenziale dell’economia delle piattaforme”.

ChatGPT anche per l’industria?

di processi produttivi complessi all’impiego dell’idrogeno per l’approvvigionamento energetico delle fabbriche, all’utilizzo di software per la rilevazione e riduzione dell’impronta di carbonio. Tra le aziende espositrici figurano multinazionali tech come Amazon Web Services, Microsoft, Google, SAP, Siemens, Bosch, NOKIA, ServiceNow o Schneider Electric, ma anche leader tecnologici di media dimensione quali Beckhoff, Festo, Harting, ifm, Pepperl+Fuchs, Phoenix Contact, Rittal o SEW. La partecipazione di famosi istituti di ricerca come il Fraunhofer o il KIT (Istituto di tecnologia di Karlsruhe) e di oltre 300 startup fa prevedere inoltre che saranno presentati tecnologie di punta e modelli di business completamente nuovi. HANNOVER MESSE sarà inaugurata dal Cancelliere Federale Olaf Scholz e dal Premier indonesiano Joko Widodo. Paese Partner dell’edizione di quest’anno della fiera industriale è infatti l’Indonesia.

L’Intelligenza Artificiale (IA) ha un ruolo sempre più importante nell’industria. Oltre che per l’ottimizzazione dei processi, infatti, l’industria manifatturiera ne fa sempre più impiego anche per la simulazione e lo sviluppo dei prodotti. Anche la cosiddetta Intelligenza Artificiale generativa si fa strada nell’industria. Sistemi come il ChatGPT, che genera programmi di dialogo utilizzando il linguaggio naturale, o il DALL-E, che genera immagini da descrizioni testuali, possono supportare già oggi produzione di testi, programmazione e design. "È pienamente immaginabile che in futuro l’intelligenza artificiale progetti una macchina e l’uomo si limiti a dover intervenire solo per gli adattamenti necessari al funzionamento reale. Questo consentirà di risparmiare tempo e, considerata la generale carenza di personale qualificato, assicurerà anche un considerevole potenziale”, dice Köckler. HANNOVER MESSE propone una ricca offerta in tema di IA: tour guidati per i visitatori, forum, presentazioni di tool di IA e casi d’uso di espositori.

Rendere visibili i flussi e il consumo di energia

L’interazione tra software e macchine genera notevoli 1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Fiere HANNOVER MESSE settori espositivi 2023

Tema conduttore "Industrial Transformation – Making the Difference”dell’edizione 2023 abbraccia i settori espositivi Automation, Motion & Drives; Digital Ecosystems; Energy Solutions; Engineered Parts & Solutions; Future Hub; Compressed Air & Vacuum; Global Business & Markets. Tra i suoi temi più importanti figurano produzione a zero emissioni di carbonio, Industria 4.0, sicurezza informatica, intelligenza artificiale e apprendimento automatico, economia circolare, logistica 4.0, idrogeno e celle a combustibile. Il programma espositivo è completato da conferenze e forum.

potenziali di risparmio energetico. Le soluzioni di "Smart Energy Monitoring” proposte dagli espositori di HANNOVER MESSE segnalano il consumo di energia delle macchine e aiutano a ottimizzarlo e a ridurre l’impronta di carbonio. "La maggior parte degli utenti dell’industria non è consapevole delle numerose forme nascoste di consumo”, spiega KöckIer. In molte fabbriche è ancora normale che pompe, ventilatori, compressori o macchine montino motori non regolati, ma senza una tecnologia di controllo intelligente, e senza l’interazione tra elettrotecnica e IT, è praticamente impossibile ottenere una maggiore efficienza. Dice ancora Köckler: "L’industria consuma circa il 45 per cento della corrente distribuita in Germania. Le soluzioni proposte dalle aziende espositrici possono dare un importante contributo a una maggiore efficienza energetica in ambito produttivo”. Tutti parlano di idrogeno verde. E l’industria intende farne uso per superare la sua dipendenza dai combustibili fossili e ridurre le emissioni di CO2. Il Ministero Federale dell’economia e della protezione climatica definisce l’idrogeno una portante chiave di energia e lo ritiene essenziale per la riuscita a lungo termine della svolta energetica e della tutela climatica. Ci sono però delle sfide da affrontare. Produrre idrogeno è impegnativo e costoso. Occorre ancora risolvere problemi di disponibilità, di trasporto e stoccaggio di grandi quantità. Köckler afferma: "In fiera più di 500 aziende presenteranno soluzioni per l’impiego dell’idrogeno nell’industria. Questo fa di Hannover la più grande e più importante 12

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piattaforma mondiale in materia”. Ad Hannover utenti dell’industria e decisori politici potranno avere una completa visione d’insieme del potenziale di questa portante energetica e capire quali misure è necessario prendere per andare verso un’industria basata sull’idrogeno.

Iniziativa per le nuove leve "Your Future”

Con l’iniziativa "Your Future”, rivolta alle nuove leve, HANNOVER MESSE ha sviluppato con i suoi partner una nuova formula che interpella in prima linea laureandi, studenti e giovani professionisti di entrambi i sessi. La fiera propone loro una piattaforma centrale per il dialogo e tour guidati agli stand di espositori interessati.

Congresso sulla carriera "WomenPower”

Il congresso sulle possibilità di carriera "WomenPower” è uno degli eventi di maggior successo dedicati al networking e al confronto per le donne interessate ai temi della diversità, delle prospettive professionali, della sostenibilità e di nuovi mondi del lavoro. Il congresso è organizzato ogni anno nell’ambito di HANNOVER MESSE e si rivolge principalmente a partecipanti legate alle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Lo slogan di quest’anno è "Celebrate Diversity”. Oltre a un programma di conferenze, tavole rotonde e workshop, WomenPower offre ad aziende, associazioni, reti, organizzazioni e formatori la possibilità di informarsi, sul parallelo fronte espositivo, su prospettive di carriera e di studio, su offerte di coaching e di mentoring, e su altri temi e tendenze di politica del lavoro. 


23-25 MAGGIO 2023

PARMA


Fiere

di Cristina Gualdoni

A&T TORINO SI CANDIDA COME FIERA NAZIONALE SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALL’INDUSTRIA Con questo messaggio si chiude la 17° edizione della Fiera che ha superato, rispetto all’edizione 2022, il numero di visitatori unici

Fare sistema tra tutti gli stakeholder di territorio e considerare la Fiera A&T un reale e concreto strumento di marketing territoriale per attrarre in Piemonte imprese e stakeholder da tutta Italia e dall’estero. Questo è il messaggio che nei tre giorni di manifestazione è stato maggiormente evocato e rimarcato dalle Istituzioni, locali e nazionali. Sono stati oltre 17 mila i visitatori giunti all’Oval Lingotto per conoscere le ultime novità tecnologiche dedicate alle aziende manifatturiere, in particolare per le filiere auto14

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motive, aerospace e meccatronica, e per assistere agli oltre 80 appuntamenti programmati tra grandi eventi, convegni, tavole rotonde e i workshop, rendendo così A&T sempre di più la fiera di riferimento nazionale sull’intelligenza artificiale applicata all’industria. Un messaggio, quello di fare sistema e di puntare su innovazioni sostenibili applicate all’AI, che ha anche contraddistinto il progetto selezionato dal Comitato Scientifico Industriale di A&T che si è aggiudicato il Premio Innovazione 4.0 per l’edizione 2023. Stiamo parlando di


OmniAGV 4.0, un veicolo intelligente, a movimentazione autonoma e omnidirezionale, in grado di trasportare oggetti e materiali molto pesanti in ambienti critici e ristretti, garantendo adattabilità e navigazione autonoma grazie a tecnologie di mobilità e di sostituzione automatica della batteria. OmniAGV 4.0 è stato sviluppato grazie a un partenariato pubblico-privato di eccellenze tecnico scientifiche del territorio pugliese tra cui Code Architects Automation Srl, Bosch Tecnologie Diesel SpA, Politecnico di Bari, Università del Salento, CNR, Prospettive Hi-Tech Srl e Cetma (in qualità di consulenti) che lavorando in stretta sinergia intra-territoriale, si sono aggiudicate un bando di ricerca, Innonetwork, cofinanziato dalla Regione Puglia. “Siamo venuti a conoscenza di una esigenza di logistica molto specifica e stringente dello stabilimento Bosch Tecnologie Diesel di Bari: le consegne on demand di carrelli gravemente caricati e dalle ridotte dimensioni dovevano conciliarsi con la logistica già in uso. Abbiamo pertanto cercato di rispondere a questa necessità facendo sistema e realizzando in poco tempo, insieme a diversi partner, un prodotto dalle elevate prestazioni tecnologiche, sicuro e sostenibile. Così è nato OmniAGV 4.0. Siamo molto contenti di essere stati scelti come progetto vincitore del Premio Innovazione 4.0 di A&T, è un riconoscimento che va condiviso con tutti coloro che hanno collaborato in modo veloce e fattivo nel rispondere ad una reale esigenza industriale di cui il mercato ancora non era riuscita a dare risposta” ha commentato ritirando il Premio Christian Giuseppe Sette, progettista di Code Architects Automation, azienda di Matera che sviluppa prodotti e servizi per l’automazione industriale avanzata. Il Comitato Scientifico e Industriale di A&T, nell’ambito del comparto affidabilità, ha voluto assegnare una menzione speciale al progetto Moliere: MultipurpOse fLexible hIgh rEsolution stRain sEnsor, presentato dall’azienda Bonfiglioli Srl, caratterizzato da un sensore industriale dotato di una soluzione innovativa alla diagnostica predittiva, capace di misurare la vita residua dei componenti e dei sistemi nelle reali condizioni di lavoro della macchina. Entrambi i progetti hanno ricevuto come riconoscimento un voucher del valore di 5mila euro da utilizzare per esporre in una delle prossime edizioni della Fiera A&T. Al vincitore del Premio Innovazione 4.0 è stato inoltre consegnato un oggetto iconico creato per l’occasione da Beckhoff Automation Italia che ha scelto per la realizzazione in stampa 3D un materiale al 100% biodegradabile prodotta da risorse rinnovabili ad impatto zero. La cerimonia di consegna del Premio Innovazione 4.0 si è aperta con la presentazione da parte dei 9 finalisti dei loro progetti innovativi, soluzioni d’avanguardia focalizzati sulla digitalizzazione dei vari ambiti oggetto del Premio. Per la categoria aziende occorre ricordare il terzo finalista MARVIN presentato da Alessandro Scarciglia e Lorenzo Rocci di THALES ALENIA SPACE. Per la categoria Università Centri Ricerca sono stati apprezzati Underwa-

EMSi: tuta spaziale intraveicolare

ter Optical Wireless Communication di Giulio Cossu, Scuola Superiore Sant’Anna; Enigma di G. M. Farinella, A. Furnari, F. Ragusa, E. Ragusa, G. Sorbello, A. Lopes, L. Santo, M. Samarotto, B. Scarso, E. Scarso, Università di Catania; Al-DigiT di Stefania Fresca, Giorgio Gobat, Eleonora Bruschi, Silvia Pozzi, Andrea Manzoni, Politecnico di Milano. Le start up si sono distinte con i seguenti progetti: Sistema di abbattimento attivo del rumore per gli ambienti logistici e produttivi di Cosimo Barberi, Aleksandr Del Malandrino, Purilian; Teach by Examples to Machines di Giacomo Vissio, Enrico Beltramo, Mattia Antoniucci, Giacomo Ornati, INVENTIO.AI; Ditra Software di Armando Fossi, Monica Cugno, Flavio Santoni, Walter Felice Curti, Lelio Cacciapaglia Ditra Software. Al termine della premiazione il vincitore ha avuto l’occasione di partecipare a una tavola rotonda – L’innovazione come leva per la competitività delle PMI: il ruolo e il modello di utilizzo della ricerca applicata – con importanti protagonisti del mondo industriale, confrontandosi sui temi dell’innovazione e del rapporto tra mercato e ricerca applicata. L’incontro centrato sullo sviluppo dei settori additive manufacturing, automazione e logistica, ha visto il coinvolgimento di Gabriele Rizzi General Manager BEAMIT, Vincenzo Tampellini Sales Manager Beckhoff, Giuseppe Dal Lago, Logistics Solutions Director di Toyota Material Handling Italia. L’edizione 2023 della Fiera Internazionale A&T, la più importante manifestazione industriale in ottica 4.0 del Nord-Ovest, ha visto transitare nei tre giorni oltre 17 mila persone. Sono state invece 400 le aziende espositrici e oltre 4000 le tecnologie presentate e testate dal pubblico che ha potuto anche fruire di un programma ricco di appuntamenti e di opportunità di business focalizzati sulle aziende manifatturiere, con attenzione particolare su tre filiere di

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Fiere

riferimento: automotive, aerospace e meccatronica. Oltre a 3 grandi eventi – cerimonia di apertura, innovazione e aerospace, Premio Innovazione 4.0 – i visitatori hanno potuto seguire 8 convegni, 14 tavole rotonde, 55 workshop specialistici. I media e i giornalisti accreditati e transitati da mercoledì a venerdì sono stati oltre 70. Molto apprezzata dal grande pubblico la novità del 2023: lo STARTUP VILLAGE che ha ospitato oltre 25 startup innovative, provenienti da tutta Italia, legate alle filiere aerospace, meccatronica, automotive, biomedicale, agrifood e packaging. Un importante plus per i visitatori industriali che hanno avuto l’opportunità di scoprire progetti d’innovazione e valutare opportunità di business e partnership. Il progetto è frutto di una collaborazione tra A&T, InnovUp, gli incubatori C.NEXT e I3P e gli acceleratori Intesa Sanpaolo Innovation Center, Takeoff Accelerator e Moto Valley Accelerator, con il supporto dell’Unione Industriali di Torino. La 17°edizione di A&T Torino ha ancora una volta messo al centro della propria proposta fieristica le tecnologie innovative coniugate al trasferimento della conoscenza e dell’esperienza industriale, un modello di condivisione contenutistica che ha consentito ai visitatori di comprendere l’uso e l’applicazione di macchine, soluzioni e progettualità dal carattere innovativo in riferimento ai bisogni specifici di ogni singolo imprenditore. Il vero valore aggiunto della manifestazione è la capacità intrinseca di essere un perfetto connettore tra i distretti industriali e i territori, aprendo alla contaminazione e alla condivisione di buone pratiche tecnologiche unite all’e16

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Premio Innovazione 4.0

sperienza e alla tradizione del saper fare. Un modello di integrazione che ha compattato tutti gli stakeholder piemontesi pronti a collaborare insieme alle Istituzioni locali per offrire al Piemonte, attraverso la Fiera, una grande opportunità: quella di essere un riferimento nazionale rispetto all’innovazione, alle competenze, alla digitalizzazione e all’affidabilità 4.0. Gli obiettivi sono aprirsi e fare sistema: in questa direzione A&T ha scelto di raddoppiare la propria offerta fieristica aprendosi al Nord-Est. Dal 25 al 27 Ottobre infatti si terrà, nel Polo Fieristico di Vicenza, A&T Vicenza, con il coinvolgimento delle tante eccellenze industriali appartenenti alle filiere dell’automazione, della meccatronica, dell’elettronica, dell’elettromeccanica e dell’occhialeria. “L’edizione che sta terminando ha evidenziato in modo netto il desiderio delle PMI italiane di essere protagoniste della quinta rivoluzione industriale. I dati presentati il primo giorno, le tante tecnologie esposte, apprezzate e premiate, la volontà di agire come sistema, la volontà di crescere e di sperimentare sotto il segno della digitalizzazione, rappresentano un segnale molto positivo per il nostro Paese. Ora serve accelerare, lavorando compatti e cercando di aiutare, ciascuno nel proprio ruolo, il mondo impresa a collocarsi in una posizione di primissimo piano sui mercati globali, puntando sulla trasformazione tecnologica, sulla sostenibilità e sull’Intelligenza Artificiale applicata a tutti i processi industriali. Come A&T raccogliamo questi importanti stimoli e senza perdere tempo inizieremo a definire le prossime edizioni” ha dichiarato il CEO di A&T, Luciano Malgaroli. 


IL MONDO DEL LASER PROTAGONISTA A LAMIERA 2023 Oltre 40 le imprese presenti e la manifestazione va verso il tutto esaurito con 300 espositori Mancano ormai poco più di due mesi all’apertura di LAMIERA, la manifestazione internazionale dedicata alle macchine per la deformazione e il taglio della lamiera e alle tecnologie ad esse connesse, in programma dal 10 al 13 maggio 2023 a fieramilano Rho. Nei padiglioni, particolarmente interessante sarà la proposta di tecnologie dedicate al taglio della lamiera. Da sempre protagonista della manifestazione promossa da UCIMUSISTEMI PER PRODURRE e organizzata da CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU, il mondo del laser sarà rappresentato da oltre 40 imprese, espressione della migliore produzione internazionale. Oltre alle tecnologie per il taglio laser, plasma e termico, per lamiere, barre, profilati e tubi, LAMIERA proporrà una esaustiva offerta di sorgenti, prodotti consumabili e macchine, garantendo così agli operatori presenti in mostra una completa ed esaustiva panoramica sul segmento del laser le cui applicazioni sono sempre più diffuse. Adh Italia, Alpemac, Amada Italia, Baykal Makina, Blm Group, Bodor, Comaf, Cutlite Penta, Cy-Laser, Dne Global, Eagle, Ermaksan, Ficep, Gweike Tech, Hpm High Performance Machinery, Hsg Laser, Hymson Italy, Kjellberg , Lag Machinery, Laserbergtech, Laser Plasma Systems, Laser Veronese, Laserisse, Le Macchine di Luca, L-Peak, Lvd, Mazak, Messer Cutting Systems, Mitsubishi Electric, Muratec, Optoprim, Prima Industrie, Prima Power, Salvagnini, Sei, Soitaab Impianti, Tecoi, Thermacut, Vd Industrial Equipments, Warcom, Zinetti Technologies/Schiavi Macchine International sono le aziende che hanno già aderito a LAMIERA che, ancora una volta, si

distingue per la piena rappresentatività di questo segmento produttivo. D’altra parte, l’esclusività di LAMIERA, unico appuntamento espositivo in Italia specificatamente dedicato al comparto, e il ruolo di primo piano che l’industria italiana delle tecnologie per la deformazione riveste su scala internazionale, ove occupa i vertici delle graduatorie di produzione, export e consumo, contribuiscono al consolidamento dell’appeal di questo evento, di edizione in edizione, presso gli operatori del manifatturiero mondiale. Alfredo Mariotti, direttore generale di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: “in occasione di questa edizione - che arriva ad un anno di distanza dalla precedente, per poter tornare al suo tradizionale posizionamento nel calendario espositivo, vale a dire negli anni dispari - sono numerose le adesioni da parte di aziende che non avevano mai partecipato prima. Tra queste vi sono anche espositori turchi e cinesi, segno che il settore della deformazione è in pieno movimento e che l’Italia è una piazza interessante per gli operatori del comparto di tutto il mondo”. A completamento dell’offerta in mostra, LAMIERA proporrà il tradizionale appuntamento con LAMIALAMIERA, l’arena allestita all’interno del padiglione 13, che ospiterà conferenze, convegni e incontri di approfondimento culturale e tematico. Tra i temi trattati, particolare attenzione sarà riservata al taglio laser, plasma e termico e alle molteplici e variegate applicazioni che saranno illustrate (anche) dagli espositori presenti. Informazioni aggiornate su LAMIERA e preregistrazione, attiva da marzo, su lamiera.net. 1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Tecnologie

di Mario Gargantini

BIOMATERIALI E NANOBIOTECNOLOGIE PER LA SALUTE La ricerca biomedica sta facendo grandi passi fornendo strumenti, metodi e sistemi adeguati a una medicina che sarà sempre più di precisione e personallizzata. L’approccio fortemente interdisciplinare favorisce lo sviluppo di dispositivi e sistemi diagnostici e terapeutici basati su sensori, materiali, algoritmi e modelli decisamente innovativi. L’esperienza dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR C’è molto fermento nel campo delle tecnologie per il biomedicale: sia in ambito industriale, col nascere di start up e con la diffusione di nuove tipologie di prodotti; sia a livello della ricerca, con la crescita di laboratori presso molte aziende e istituzioni pubbliche e private e con l’avvio di programmi nazionali e sovranazionali. Si parla sempre più di E-health, di nanotecnologie applicate alla salute, di modellistica, di medicina rigenerativa, di medical imaging, fino alle punte avanzate di Realtà Virtuale e Intelligenza Artificiale. Peraltro quello di “Salute e benessere” è uno dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030, cioè del programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Anche il Programma nazionale per la ricerca 2021-2027 (PNR), emanato dal MIUR nel novembre 2020, colloca la Salute al primo posto tra i sei grandi ambiti di ricerca e innovazione per l’Italia. Tali ambiti - che utilizzano come schema di riferimento i sei i cluster di Horizon Europe, il Programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione 2021-2027 - sono declinati, a loro volta, nelle aree d’intervento che il MIUR ha individuato in coerenza con le specificità del contesto nazionale e con gli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite entro il 2030, quali: ridurre la mortalità prematura soprattutto per le principali malattie non-

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trasmissibili (malattie cardiovascolari e renali, dell’apparato digerente, endocrine, neurodegenerative, respiratorie croniche, cancro, diabete e obesità), ridurre le malattie mentali e ridurre le diseguaglianze. Vengono così indicati i temi principali di ricerca, come: promozione della salute, prevenzione primaria e secondaria delle patologie, identificazione di nuovi meccanismi molecolari, gestione dell’ageing society, garanzia per l’accesso alle migliori cure disponibili. “La ricerca biomedica si troverà di fronte a nuove sfide per consolidare, raffinare e rendere sostenibili obiettivi e traguardi, prima impensabili, basati sui più recenti avanzamenti tecnologici, quali, ad esempio, la terapia genica mirata alla sostituzione di geni malfunzionanti o mancanti; la diagnostica per immagini e molecolare per predire l’insorgenza di patologie; la medicina di precisione basata sulle nanotecnologie e su farmaci biologici ad alta specificità per bersagli cellulari e molecolari; la terapia rigenerativa personalizzata di cellule, tessuti e organi danneggiati irreversibilmente; nuovi dispositivi medici ad uso diagnostico, terapeutico, chirurgico o misto; senza dimenticare la necessità di accelerare lo sviluppo e la produzione in larga scala e ridurre i costi della messa in commercio di nuovi farmaci”.

Medicina rigenerativa

Una delle articolazioni nelle quali si sviluppa l’ambito di ricerca “Salute” del PNR è quello indicato come “Sviluppo di strategie per la sostituzione della funzione di organi e tessuti danneggiati”. Qui le priorità di ricerca coprono tre


aree. In tema di medicina dei trapianti le priorità sono: a) il trapianto di cellule ematopoietiche in pazienti oncologici dopo chemioterapia ad alte dosi e/o radioterapia; b) l’allotrapianto di cellule ematopoietiche nel trattamento di leucemie, linfomi refrattari e mielomi; c) il trapianto di organi solidi con possibile donazione vivente nel trattamento di tumori solidi, ad esempio trapianto di fegato per il trattamento di lesioni epatiche secondarie da carcinoma del colon-retto; d) la prevenzione del rigetto e lo sviluppo della tolleranza al fine di ridurre i rigetti cronici degli organi trapiantati allungando la sopravvivenza degli innesti ed evitando i danni correlati all’immunosoppressione; e) la prevenzione di altre complicanze post-trapianto, in

Microscopio elettronico per lo studio dei biomateriali

particolare infettive, oncologiche, cardiovascolari e renali, principalmente correlate all’immunosoppressione al fine di allungare la sopravvivenza dei pazienti trapiantati, accanto alla definizione di endpoints di efficacia. Sarà opportuno effettuare uno screening nazionale genomico per identificare soggetti a rischio di trapianto. In tema di medicina rigenerativa, lo sviluppo delle terapie cellulari, basate soprattutto sulle cellule staminali e, partendo dalle potenzialità di cura offerte dall’uso di cellule staminali, lo sviluppo di un processo automatizzato che produca il più elevato numero di cellule per implementare sistemi di cura avanzati. Tale obiettivo dovrà essere sostenuto da tre pilastri: - lo studio di tecnologie robotiche per l’isolamento e la manipolazione cellulare;

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Tecnologie

- la messa a punto di tecnologie robotizzate per l’espansione cellulare; - la validazione delle nuove soluzioni attraverso l’esame di ambiti clinici che potranno beneficiare del nuovo processo di produzione e dei nuovi sistemi automatizzati per favorire la ricerca di nuove cure e per rendere fruibili le nuove cure in ospedale. “La medicina rigenerativa è un’area di ricerca che richiede plurime competenze. Essa possiede in sé criticità e svantaggi e, al contempo, potenzialità e vantaggi. Per quanto attiene ai primi, essi sono fondamentalmente di quattro ordini: a) costi elevati degli studi di Tissue Engineering e Organ Transplantation; b) complessità strutturale di organi e tessuti umani; c) problematiche di natura etica; d) limitata shelf-life di prodotti derivanti da questi studi sperimentali. Per quanto riguarda, invece, gli elementi positivi, ne esistono almeno tre che dovrebbero spingere verso un potenziamento della filiera scientifica: a) impatto positivo sulla salute pubblica, fornendo soluzioni terapeutiche innovative per malattie a elevato impatto sociale ed economico; b) possibilità di rimpiazzare/complementare la tradizionale medicina dei trapianti, penalizzata da scarsità cronica di organi da donatori e dalle note problematicità di rigetto; c) ripercussioni positive sul piano economico, legate al miglioramento della qualità di vita e alla riduzione di patologie legate all’invecchiamento. Sebbene permangano perplessità sulla convenienza economica, sulle ricadute sociali e sull’efficienza sperimentale, i benefici che derivano dall’implementazione delle tecnologie di Tissue Engineering e Organ Transplantation sono destinati a cambiare profondamente gli scenari della ricerca biomedica”. È interessante in questa direzione l’approccio e i programmi 20

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che vengono sviluppati dall’IFC, Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, la cui missione originale “apportare al sistema di sanità pubblica i progressi nella diagnosi e cura del malato derivati dalla ricerca scientifica, traendo dalla osservazione clinica i temi e obiettivi della ricerca”, consente di ridefinire la sigla IFC in “Innovazione Finalizzata alla Cura” che esprime più modernamente l’ottica traslazionale di “medicina personalizzata” attraverso: la promozione della salute e della qualità della vita; il monitoraggio e il controllo dei pazienti e dei cittadini più deboli; l’ottimizzazione degli interventi terapeutici, con la riduzione dei tempi di ospedalizzazione; la modellazione a vari livelli specifica per il paziente, con adeguati sistemi di supporto per la simulazione e la decisione; una maggiore attenzione sia ai pazienti che agli operatori sanitari; l’apertura di nuove frontiere nell’imaging multimodale e nell’impiego di nuovi biomateriali; la valutazione del rapporto rischio/beneficio dell’approccio diagnostico utilizzato, e la relativa appropriatezza, per migliorare le procedure diagnostiche e terapeutiche.

Nuovi biomateriali

Più in particolare, nell’area BioTecnoscience e Modellazione l’IFC ha tradizionalmente una forte competenza, che consente di condurre ricerche di punta nel campo dell’imaging multimodale, nello sviluppo e caratterizzazione di Biomateriali e nell’elettronica biomedicale. Compito dell’elettronica biomedicale è lo sviluppo di nuovi dispositivi, sia front-end che specializzati, per applicazioni nella ricerca medica e pre-clinica, compresi sensori indossabili; “le più recente tecnologie sviluppate con maggior successo includono un nuovo dispositivo brevettato per lo studio in vivo umano dell’endotelio arterioso in condizioni variabili


(fornito a un gran numero di laboratori europei), un sistema integrato per il monitoraggio cardiovascolare in condizioni estreme in immersioni di profondità, e un originale sistema di erogazione di ossido di azoto per il trattamento dell’ipertensione polmonare”. La sinergica interazione tra diversi laboratori e l’approccio fortemente interdisciplinare favorisce lo sviluppo di dispositivi e sistemi diagnostici e terapeutici basati su sensori, materiali, algoritmi e modelli decisamente innovativi. La pluriennale esperienza acquisita da IFC nel campo dei sensori e biosensori e è stata recentemente indirizzata verso nuove applicazioni sia nel settore biomedico che in quello ambientale. Nel primo caso, oltre a classici sensori ottici e microgravimetrici, sono allo studio sistemi micromeccanici (BioMEMS) e nanosensori basati su nanotecnologie. In particolare il gruppo è coinvolto in un progetto di teranostica (NanoMax-Encoder) sullo sviluppo e la caratterizzazione di nanostrutture complesse per applicazioni terapeutiche, di sensing e di imaging nell’ipertrofia cardiaca patologica. C’è poi la sezione di Tissue Engineering, focalizzata su tre tematiche principali. Una riguarda il settore dei Biomateriali, con attività rivolta allo sviluppo e al testing di materiali biocompatibili per Tissue Engineering, con un focus particolare per la rigenerazione del tessuto molle e la rigenerazione nervosa. I materiali sono sia di origine sintetica (PCL, PEG) che naturale (gelatina, collagene), funzionalizzati per favorire l’adesione cellulare e i processi di crescita. Un’altra attività è relativa ai Bioreattori, focalizzandosi sul test e l’utilizzo di sistemi di coltura dinamici capaci di simulare le interazioni metaboliche tra tipi cellulari diversi tra loro e l’effetto di stress meccanici e biochimici sulle colture medesime allo scopo di ricreare condizioni di vita fisiologiche e fisiopatologiche. Infine il settore di VPH (Virtual Physiological Human) e Medicina Predittiva è centrato sullo sviluppo di sistemi in-silico per lo studio paziente-specifico dei processi meta-

Il nuovo Ciclotrone 2.0, collocato all’interno del Laboratorio di Imaging BioMarker dell’IFP-CNR

bolici e degenerativi delle malattie cardiovascolari. Non trascurabile sono le prospettive dei Materiali Biomimetici e dei Modelli di Tessuti Biologici. Le attività in questo settore sono rivolte “allo sviluppo e alla validazione di modelli continui descriventi le caratteristiche di materiali (idrogeli) simili, per struttura, ai tessuti naturali. In particolare, è presa in considerazione l’elasticità connessa all’elettro-meccano-chimica, tipica dei tessuti naturali, che si sviluppa in conseguenza dell’architettura bi-fasica dei sistemi biologici. Questi sono infatti caratterizzati da una matrice solida porosa permeata nei suoi interstizi molecolari da una soluzione prevalentemente acquosa, spesso contenente ioni”. Tramite tali modelli è possibile sviluppare tecniche per la caratterizzazione delle costanti “poroelastiche” di idrogeli, di repliche di tessuti naturali molli e di tessuti naturali stessi, nonché lo studio della propagazione di onde acustiche ad alta frequenza (ultrasuoni) nei sistemi biologici. La realizzazione di repliche tissutali permette l’analisi in-vitro del comportamento di sistemi biologici e la realizzazione di materiali per drug delivery o per attuatori pseudo-muscolari. Inoltre, tramite lo sviluppo di modelli acustici ultrasonori, è possibile mettere a punto tecniche per la valutazione non-invasiva della fisiologia di tessuti e organi (cirrosi epatica, fibrosi polmonare o insufficienza cardiaca legate alla comparsa delle comete polmonari) e la realizzazione di lenti acustiche per la focalizzazione di fasci ultrasonici. Tali lenti in gel possono avere applicazione sia nella stimolazione mirata di funzionalità biologiche di organi o tessuti, che nello sviluppo della “thermal therapy” per il trattamento di tumori.  1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Tecnologie

di Oliver Pütz-Gerbig Leuze electronic GmbH + Co. KG Product Center Ident & Vision

AUTOID TECHNOLOGY – QUO VADIS? I sistemi di identificazione automatica, come i lettori di codici 1D/2D e RFID, sono tecnologie collaudate e indispensabili per controllare i processi di produzione industriale e i flussi logistici della catena di fornitura. Allo stesso tempo, l’Industria 4.0 e l’IIoT hanno posto la digitalizzazione al centro del progresso dell’automazione. Quali requisiti saranno richiesti in futuro ai moderni sistemi di identificazione? Il lettore classico, che trasmette un codice tramite un’interfaccia seriale a un controllo, è diventato obsoleto? Il classico codice a barre come sistema di identificazione ottica è stato introdotto negli anni Settanta. Nel frattempo, diversi tipi di codice a barre sono in uso in tutto il mondo (ad esempio GS1-128, Data Matrix, QR Code, Aztec Code). Il codice a barre - ad esempio sotto forma di etichetta stampata - deve la sua semplicità d’uso, il suo

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costo estremamente ridotto e la sua completa standardizzazione a livello mondiale alla sua importanza come mezzo di identificazione più importante al mondo. Il codice a barre è diventato il nostro compagno quotidiano, quasi inosservato, nel nostro ambiente personale, ma anche, naturalmente, nelle applicazioni industriali. L’identificazione a radiofrequenza (RFID) opera nella gamma delle radiofrequenze e utilizza l’interazione elettromagnetica tra i supporti di dati RFID, per lo


più passivi (i cosiddetti tag), e un’antenna che genera il campo elettromagnetico. Le prime applicazioni pratiche sono arrivate sul mercato alla fine degli anni ‘80 (ad esempio, l’immobilizzatore elettronico dei veicoli). La tecnologia si è poi diffusa nei primi anni 2000 con la disponibilità di nuove gamme di frequenza (HF e UHF), quando sono stati introdotti i sistemi di carte contactless e le etichette RFID a basso costo, in particolare nel mercato della vendita al dettaglio, hanno aperto nuove possibilità per i processi logistici automatizzati.

Vantaggi della tecnologia RFID rispetto al codice a barre

I vantaggi dell’RFID rispetto al codice a barre sono evidenti: a differenza del codice a barre, l’RFID non richiede una linea visiva diretta tra il supporto dati e il lettore. E un altro punto spesso importante: Sul supporto dati RFID possono essere memorizzati dati aggiuntivi, in modo che, oltre a un codice individuale (il cosiddetto ID univoco o codice elettronico del prodotto (EPC)), a ogni oggetto possano essere assegnate informazioni aggiuntive, memorizzate a livello decentrato, sulle sue proprietà, sulla sua storia o sul suo stato attuale. Dopo molti anni di sviluppo tecnico mirato e con un’ampia esperienza in diversi settori industriali e applicazioni praticamente in tutti i processi di produzione industriale e nella catena di fornitura, la RFID si è trasformata in una tecnologia di identificazione consolidata e affidabile. I suoi vantaggi rispetto al codice a barre si manifestano ovunque le condizioni di applicazione e il calcolo dei costi-benefici consentano l’uso della RFID.

oggi un contributo importante all’automazione endtoend e alla tracciabilità dei processi. E non solo: Forniscono i dati di base per una mappa digitale del sistema produttivo, compresi tutti i componenti coinvolti e i processi logistici. Allo stesso tempo, l’evoluzione della produzione classica verso la “fabbrica intelligente”, la logistica e il “flusso di materiali intelligenti”, che è stata messa in moto dall’Industria 4.0 e dall’Industrial IoT, richiede l’adattamento dei sistemi AutoID consolidati ai requisiti avanzati dei sistemi digitali in rete in officina. Gli sviluppi necessari per raggiungere questo obiettivo riguardano la funzionalità, la capacità di comunicazione e le prestazioni dei sistemi AutoID.

Funzionalità

Un passo importante verso l’ottimizzazione dei sistemi AutoID rispetto alla digitalizzazione dei processi produttivi è il monitoraggio delle condizioni. Ciò richiede l’integrazione di sensori nei dispositivi AutoID. Questi sensori consentono il monitoraggio delle condizioni del lettore e forniscono informazioni cicliche sullo stato del dispositivo, avvertono di irregolarità nella qualità del processo di acquisizione e, tramite analisi a valle, consentono un intervento tempestivo o una manutenzione predittiva del sistema. L’integrazione di sensori esterni per determinare lo stato attuale contemporaneamente all’identificazione dell’oggetto e collegarlo all’ID

RFID contro codice a barre?

Oggi le due tecnologie convivono pacificamente, in particolare nelle applicazioni track-and-trace. Ad esempio nell’industria automobilistica, dove i processi di produzione devono essere costantemente monitorati e allo stesso tempo è necessario tenere d’occhio tutti i flussi di materiali necessari per la fornitura dei componenti. A ciò sono collegate ulteriori informazioni sullo stato delle macchine e dei sistemi, nonché il controllo dei cicli di container e la gestione del magazzino. Come “tecnologia abilitante”, sia i sistemi di identificazione ottica basati su laser o telecamere che i sistemi RFID danno 1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Tecnologie

dell’oggetto memorizzato sul supporto dati offre inoltre un notevole vantaggio per l’ottimizzazione della trasparenza del processo. Operando come master IO-Link, un dispositivo AutoID può, ad esempio, raccogliere i dati da più sensori IO-Link installati nel luogo di lettura in modo molto semplice e - con un’adeguata dotazione hardware - inoltrarli a un sistema di controllo o addirittura pre-elaborarli nel dispositivo stesso utilizzando applicazioni software adeguate. Capacità di comunicazione La capacità di comunicazione dei sistemi AutoID è di fondamentale importanza perché è responsabile dello scambio di dati digitali sia a livello di controllo che con i sistemi amministrativi e di pianificazione di livello superiore. In genere, per il controllo dei processi in tempo reale si utilizzano da tempo interfacce fieldbus basate su Ethernet, come PROFINET o Ethernet/ IP. La necessità di combinare le procedure di identificazione dei processi con il monitoraggio degli stati operativi e dei dispositivi determinati simultaneamente aumenta le esigenze delle interfacce di comunicazione dei sistemi AutoID. In particolare, OPC UA, uno standard aperto per lo scambio di dati, è oggi sempre più utilizzato nei dispositivi AutoID di molti produttori di automazione. L’interconnessione dei dispositivi all’interno di una rete, da un lato, e la comunicazione con i sistemi di controllo e IT, dall’altro, attraverso le cosiddette OPC UA Companion Specifications, sono pos24

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sibili indipendentemente dal produttore. Per i sistemi AutoID in particolare, dal 2019 esiste la OPC UA AutoID Companion Specification che fornisce modelli informativi per l’utilizzo di sistemi di identificazione ottica e RFID. La capacità dei sistemi AutoID di fungere da server OPC UA consente a tutti i sistemi coinvolti nel processo, ad esempio macchine, robot, carrelli industriali e sistemi di stoccaggio, di essere integrati in modo interoperabile in un sistema di produzione e intralogistica uniforme basato su OPC UA. Il flusso di materiale viene controllato in modo dinamico e flessibile in base ai dati degli ordini del piano di produzione e ai dati di processo più recenti ottenuti dal processo di identificazione (gli “eventi di lettura”) e agli stati operativi acquisiti simultaneamente.

Prestazioni

Come è generalmente noto, l’uso dei sistemi RFID nella gamma di frequenze UHF è soggetto a determinate restrizioni rispetto alle bande di frequenza autorizzate nelle regioni e nei paesi interessati. A questo proposito, soprattutto l’incompatibilità tra le norme dell’UE e le normative degli Stati Uniti costituisce un ostacolo all’utilizzo trasversale dei sistemi RFID da parte delle aziende e quindi alla completa messa in rete e alla trasparenza di una catena di fornitura. Per eliminare questo inconveniente, nel 2018 la Commissione europea ha deciso di rilasciare una cosiddetta


“banda superiore” da 915 a 921 MHz in aggiunta alla banda di frequenza esistente da 865 a 868 MHz. Oltre all’armonizzazione almeno parziale con la gamma di frequenze nordamericane, sono state migliorate anche la larghezza di banda dei canali di trasmissione e la potenza di trasmissione massima consentita, consentendo un aumento significativo dell’utilizzabilità di questa tecnologia, in particolare nei processi logistici. Un piccolo inconveniente: In Germania e in alcuni altri Paesi europei, la decisione di attuazione dell’UE non è stata finora applicata a causa delle restrizioni nazionali. Ciononostante, in tutta l’UE si può notare uno sviluppo positivo per quanto riguarda l’utilizzabilità funzionale dei sistemi RFID. Nei processi logistici, in particolare, si verificano spesso grandi quantità di dati, ad esempio se si utilizzano camion industriali per il trasporto di merci e si rileva un pallet carico di un gran numero di contenitori mentre passa attraverso un cancello RFID. Questi processi di identificazione vengono utilizzati per catturare e contabilizzare automaticamente i movimenti dei materiali, creando così una trasparenza completa sullo stato degli ordini e sulla disponibilità dei materiali. Per fornire a un sistema di gestione delle merci solo gli insiemi di dati essenziali e utilizzabili, l’uso di sistemi middleware adeguati su server esterni e IPC che filtrano, aggregano e valutano le spesso grandi quantità di dati grezzi provenienti dai lettori RFID e li inoltrano come eventi aziendali tra-

mite interfacce e protocolli di comunicazione compatibili con l’IT, si è dimostrato efficace per le applicazioni RFID. Le prestazioni hardware dei dispositivi AutoID sono già aumentate a tal punto che è possibile installare middleware o altre applicazioni software direttamente nel dispositivo, consentendo così la comunicazione diretta con i sistemi di controllo delle strutture e la comunicazione nel cloud, ad esempio tramite OPC UA o altri protocolli di rete come MQTT.

In sintesi

Le prestazioni dei sistemi AutoID sono destinate ad aumentare ulteriormente e, grazie alla moderna connettività di rete, sarà possibile sfruttarle per implementare casi d’uso individuali. Di conseguenza, in futuro l’AutoID svolgerà un ruolo ancora più cruciale nella digitalizzazione e nell’ottimizzazione della produzione industriale e dei processi intralogistici, anche in combinazione con altre tecnologie come RTLS (UWB) o 5G e 6G. I futuri sistemi di identificazione sono controllori intelligenti e interoperabili che supportano protocolli di comunicazione moderni e compatibili con Internet, acquisiscono e valutano i dati sensoriali e li rendono disponibili a molti client in una rete. L’installazione di app specifiche per il cliente nel dispositivo consente l’adattamento a casi d’uso individuali e offre quindi un ulteriore potenziale per l’ottimizzazione dei processi industriali. 

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DIGITAL SMART FLUIDICS FLUIDICA INTELLIGENTE PER LE SCIENZE DELLA VITA

L’innovazione delle terapie infusionali per migliorare la qualità della vita dei pazienti e l’efficienza del sistema sanitario DSF (Digital Smart Fluidics) è un Progetto che ha previsto la realizzazione di una piattaforma fluidica standardizzata e abilitante, per lo sviluppo di dispositivi e apparecchiature biomedicali per infusione ospedaliera e domiciliare, che permette il superamento dei limiti tecnologici imposti dai dispositivi esistenti. Questo Progetto, che ha avuto come capofila Fluido-Tech, insieme all’Università di Pavia, la Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo e le aziende MC2, Sidam e PRIMA Lab è stato promosso e sostenuto dalla

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Call “Hub Ricerca e Innovazione” di Regione Lombardia del programma operativo regionale 2014-2020. Realizzato in 30 mesi, ha visto coinvolte più di 70 persone appartenenti a realtà eccellenti della ricerca e della produzione industriale italiana. Il Progetto si è concluso a settembre 2022, ricevendo inoltre il premio Lombardia Innovativa. In Fluid-o-Tech, il progetto DSF si inserisce nell’unità di business “Health Tech”, applicazione dedicata al mondo healthcare. Un impegno e un percorso che partono da partnership di lungo periodo con i principali player del settore medicale (come i fornitori di apparecchi per dialisi), accelerati in questi anni grazie

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icerca all’ampliamento dell’offerta tecnologica dedicata al settore dei dispositivi medicali e delle scienze della vita, sia tramite sviluppi interni che attraverso investimenti dedicati in aziende già attive in questo campo in Italia, Germania ed Inghilterra. Focus le tecnologie abilitanti, per supportare le migliori aziende biomedicali al mondo, con prodotti e tecnologie in grado di rispondere alle nuove necessità espresse dal mercato e dagli end-user come, ad esempio, le terapie personalizzate, la diagnostica e la telemedicina. L’innovazione proposta dal Progetto, mediante lo sviluppo di dispositivi per infusione ospedaliera e domiciliare, permette il superamento dello stato dell’arte delle apparecchiature biomedicali presenti sul mercato, ingombranti e costose, di complesso utilizzo e spesso non controllabili da remoto, favorendo un’assistenza clinica più precisa, personalizzata e tempestiva. La piattaforma fluidica innovativa e di precisione nasce dallo sviluppo e dall’integrazione di tecnologie delle aziende partner del Progetto, consentendo così di realizzare dispositivi estremamente precisi ed affidabili, controllabili da remoto, totalmente silenziosi e con predisposizione per il monouso. In particolare, il controllo remoto favorisce la somministrazione di terapie parenterali ed enterali e il monitoraggio, non solo durante le pratiche cliniche ospedaliere, ma anche nei setting domiciliari, in diversi ambiti terapeutici/assistenziali come la degenza in reparto, la nutrizione artificiale, la chemioterapia, le terapie nella fase di palliazione e la rianimazione. Lo studio si è focalizzato infatti su queste quattro applicazioni specifiche ma ambisce ad essere pilota nella realizzazione di dispositivi in altre aree del biomedicale, accelerandone il processo di innovazione e le ricadute in campo sanitario e industriale attraverso l’aggregazione di altre imprese specialistiche del territorio lombardo. 28

una serie di tecnologie per il controllo e il dosaggio dei farmaci, a cui si aggiunge anche la gestione da remoto. Quest’ultima funzione permette di poter realizzare dispositivi che spostano la terapia dall’interno all’esterno degli ospedali, grazie all’uso di interfacce interattive e di dispositivi di uso comune, come uno smartphone, per lo scambio di dati. Questo si traduce nell’incremento della qualità della prestazione erogata, nella personalizzazione del trattamento e nella possibilità di erogarlo anche al domicilio, con la conseguente riduzione dei costi della sanità. I vantaggi sono quindi la precisione, il controllo da remoto, l’affidabilità, la sicurezza e un maggior comfort del paziente anche in caso di terapie di più ore.

Gli impatti del dispositivo digitale per le terapie infusionali personalizzate

Gli ambiti applicativi

I quattro principali ambiti applicativi del progetto sono la degenza in reparto e al domicilio, la nutrizione artificiale, la chemioterapia e le terapie nella fase di palliazione e rianimazione. È innovativo l’utilizzo di

Impatto sociale: maggiore accesso alle cure, diminuzione dei divari geografici, migliore usabilità dei dispositivi, riduzione disagi logistici dovuti agli spostamenti. Impatto terapeutico: personalizzazione delle terapie infusionali, miglioramento della qualità delle cure, riduzione degli errori e degli imprevisti, connessione dati con cartella clinica pazienti. Impatto economico: abilitazione assistenza domiciliare, nuovi modelli di business grazie a big data e IA, maggiore efficienza delle attività in reparto. 

AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia – è il cluster tecnologico per il manifatturiero avanzato ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia. Attraverso le Strategic Communities, ovvero gruppi di lavoro formati da grandi imprese, PMI, start-up, associazioni, università e centri di ricerca che lavorano su tematiche strategiche per il manifatturiero lombardo, AFIL accompagna i suoi associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso incontri tematici, workshop, webinar, matchmaking, missioni internazionali, favorendo lo sviluppo di progettualità di filiera e promuovendo la R&I anche a livello interregionale. Le Strategic Communities di AFIL ad oggi sono 5: De- and Remanufacturing for Circular Economy, Digital Transformation, Advanced Polymers, Additive Manufacturing e Secure and Sustainable Food Manufacturing. Coloro che volessero ricevere maggiori informazioni sulle attività di AFIL sono pregati di scrivere ad andrea.mazzoleni@afil.it. Per associarsi ad AFIL visitare www.afil.it

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Medicale & Healthcare/ ELMEC 3D di Patrizia Ricci

Riproduzione del cervello per analisi e studi preoperatori, realizzata da Elmec 3D

Stampa 3D , la produzione arriva inclinica clinica! Creazione di protesi e ortesi personalizzate, realizzazione di allineatori dentali, sino alla produzione di modelli in scala reale di organi, passando per dispositivi di protezione per il personale ospedaliero, come le mascherine contro il Covid-19: le opportunità di applicazione della manifattura additiva all’ambito medico e sanitario sono numerose

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Elmec 3D, la divisione del Gruppo Elmec dedicata alla manifattura additiva, si occupa di fornitura di macchinari e materiali per la stampa 3D. Di più, nel sostanziare la mission di “abilitare il mercato all’additive”, offre il suo know-how nel campo attraverso l’erogazione di corsi formativi adhoc e servizi di progettazione e re-ingegnerizzazione di prodotti, affiancando le aziende quando hanno bisogno di sviluppare progetti specifici; già da alcuni anni l’azienda è attiva nel portare avanti dei progetti che applicano le potenzialità della stampa 3D al settore medicale.

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La manifattura additiva

La stampa 3D industriale è un processo di produzione che, a differenza dei metodi tradizionali a sottrazione, crea parti aggiungendo materiale, strato su strato. Questo presuppone un radicale cambio di paradigma anche nell’approccio alla progettazione e permette la realizzazione di geometrie altrimenti impossibili. Questo innovativo processo, inoltre, dà accesso a una completa personalizzazione del manufatto, pur con una significativa riduzione del time-to-market. Il fattore che rende la stampa 3D particolarmente adatta ad essere applicata in questo settore è la sua estrema versatilità: la possibilità di applicare una customizzazione di massa, personalizzando il file di stampa, con una progettazione tarata di volta in volta sulle caratteristiche fisiche e sulle necessità mediche dettate dall’anatomia del singolo paziente. In questo modo si aprono nuove possibilità per la medicina, riuscendo al contempo ad abbattere i costi sulla produzione dei prototipi e dei pezzi finali: in un unico lotto possono venire stampati contemporaneamente diversi pezzi personalizzati, riducendo i costi e la complessità generale della filiera.


Realizzazione di dispositivi di protezione individuale

Risparmio e personalizzazione, ma anche rapidità: caratteristica, quest’ultima, che si è rivelata fondamentale nel caso di un’applicazione creata nel 2020, durante il periodo più intenso della pandemia, in cui il reperimento di dispositivi di protezione individuale era critico. Sollecitata dalle esigenze dell’Ospedale di Circolo di Busto Arsizio, Elmec 3D ha stampato in 24 ore un modello di mascherina in grado di contenere i necessari filtri CPAP. Partendo da modelli già esistenti, è stato possibile realizzare il design tramite scansione del volto e modellazione logaritmica. Il materiale scelto – l’elastomero TPU di BASF, postprocessato con levigatura chimica di AMT – è biocompatibile, flessibile e resistente agli agenti chimici, caratteristica essenziale per sottoporre le mascherine ai necessari cicli di sterilizzazione. In questo caso la velocità di produzione ha permesso di sopperire in tempi molto rapidi a un’emergenza dell’ospedale, cioè la mancanza di adeguati DPI per il personale medico sanitario.

Protesi realizzata per Marco Milanesi, handbiker professionista

generare il simil-cervello che ha permesso di effettuare tutti i test necessari, riducendo di molto il margine di errore durante il successivo intervento chirurgico.

Realizzazione di protesi ed ortesi

La possibilità di progettare e stampare un prodotto che ricalca precisamente le forme di una specifica parte del corpo, tenendo anche conto delle necessità posturali e fisiche, rende le tecnologie additive attraenti per i produttori di protesi e ortesi. É il caso della protesi realizzata per Marco Milanesi, handbiker professionista. Lamentava una forte infiammazione che gli provocava dolori intensi dopo gli allenamenti; per ridurre l’infiammazione, Elmec ha realizzato una protesi personalizzata a partire dal calco della sua mano, permettendo di sostituire la vecchia manopola, la cui impugnatura standard risultava troppo rigida. Oltre a migliorare la comodità della presa, la nuova protesi ha anche abbattuto i costi e diminuito il peso totale del pezzo.

Formazione di nuovi medici e preparazione in vista di interventi chirurgici

La formazione di nuovi medici è un altro campo in cui la manifattura additiva può essere utile alla medicina, tramite la riproduzione di organi estremamente accurati per permettere la pratica agli aspiranti chirurghi. Oltre la formazione, può presentarsi la necessità di simulare variabili e complicanze che possono verificarsi durante interventi chirurgici particolarmente delicati. È questo il caso del Maurizio Vertemati, Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “L. Sacco” dell’Università degli Studi di Milano, che in collaborazione con l’istituto ospedaliero Niguarda Cà Granda, si è rivolto a Elmec 3D per creare un modello in scala reale del cervello di un paziente, grazie all’unione tra TAC e tecnologia 3D. Il file ottenuto è stato stampato con tecnologia Multi Jet Fusion di HP, ottenendo il calco utile alla creazione di uno stampo in silicone, poi usato per

La stampa di tessuti: il bioprinting

Mascherina realizzata in TPU in grado di contenere i necessari filtri CPAP

Quando il New York Time ha pubblicato un articolo sul trapianto di un orecchio biostampato, è stato chiaro a tutto il mondo che non si tratta più di se, ma di quando; lo abbiamo sentito allo scorso Expo dell’Impossibile. Le applicazioni in campo biomedicale sono eterogenee. É già la norma, per esempio, riprodurre tessuti in laboratorio per testare gli effetti di farmaci e cosmetici. Si pensi, poi, alle implicazioni legate alla possibilità di replicare il tessuto cardiaco, studiandone malfunzionamenti e testando soluzioni; o alla stampa di cornea, pelle, cartilagine e ossa. Se sembrano argomenti futuristici questi, cosa dire delle ricerche miranti a stampare una pelle funzionalizzata a prevenire malattie specifiche grazie alla presenza di un farmaco nel biomateriale estruso? La ricerca sta facendo passi da gigante e le tecnologie additive che stampano biopolimeri contribuiscono enormemente alla cavalcata verso il futuro.  1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Medicale & Healthcare/ FORMLABS Simulatore della gabbia toracica, trasportabile e modulabile. Copyright “Università degli Studi di Padova”

Formare i cardiochirurghi di domani con la stampa 3D

Grazie alla tecnologia Formlabs, il team del Professor Vida dell’Azienda Ospedale Università Padova ha progettato e realizzato un simulatore della gabbia toracica trasportabile e modulabile per agevolare la formazione in cardiochirurgia pediatrica

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La stampa 3D negli ultimi anni sta aprendo nuovi orizzonti per la medicina: dalla pianificazione preoperatoria per la realizzazione di interventi complessi, alla creazione di protesi e ortesi personalizzate o di tutori per la riabilitazione, grazie anche alla disponibilità di materiali biocompatibili, nascono nuove applicazioni che permettono di migliorare la salute dei pazienti e contribuire alla nascita di nuove possibilità di cura. L’Azienda Ospedale Università Padova è un centro d’avanguardia nella cardiochirurgia, fin da

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domani quando, nel 1985, vi venne effettuato il primo trapianto di cuore in Italia. Per permettere la formazione dei cardiochirurghi pediatrici di domani, l’equipe del Professor Vladimiro Vida, docente del Dipartimento di Scienze cardio-toraco-vascolari e Sanità pubblica dell’Università di Padova, ha deciso di adottare la stampa 3D, ideando e realizzando, con stampanti e materiali Formlabs, un simulatore portatile della gabbia toracica in cui il cuore è posizionato per simulare un intervento cardiochirurgico. “La stampa 3D ci sta permettendo di cambiare radicalmente il modo in cui formiamo i cardio-chirurghi di domani e siamo convinti che questa tecnologia sarà il futuro. Il nostro sogno è quello di creare una rete formativa italiana in cui poter avere vari centri di formazione collegati in simultanea, in ognuno dei quali gli studenti possano sperimentare direttamente sul proprio modellino e sul proprio simulatore l’intervento da realizzare” ha dichiarato il Prof. Vladimiro Vida, Responsabile dell’U.O.C. Cardiochirurgia Pediatrica presso l’Azienda Ospedale Università Padova.


La simulazione e la pianificazione preoperatoria per gli specializzandi

In cardiochirurgia pediatrica, fare formazione per i medici specializzandi è molto difficile a causa delle complessità delle patologie e delle fragilità dei bambini che soffrono di queste malattie. Storicamente si ricorre pertanto a cuori autoptici o a cuori di suino. Tuttavia, un laboratorio basato su questa tipologia di organi pone molti limiti: sia per la difficoltà nel reperire i cuori di suino, conservarli e prepararli per la formazione, sia per le caratteristiche degli organi stessi, che hanno dimensioni maggiori rispetto al cuore di un bambino e sono inoltre cuori “sani” in cui è molto difficile, se non impossibile, riprodurre le patologie degli organi che dovranno essere poi operati. Per questo, l’equipe del Prof. Vida ha deciso di rivolgersi alla stampa 3D, creando un laboratorio di stampa all’interno della struttura ospedaliera. La scelta è ricaduta sulle stampanti a tecnologia stereolitografica SLA di Formlabs Form 3L che uniscono la precisione nella stampa, alla facilità di utilizzo e ai costi contenuti. Fin dall’inizio il team si è però accorto che quando si stampa un cuore o parte di esso, l’aspetto più lacunoso nella formazione è la riproduzione della posizione del cuore all’interno della gabbia toracica. Infatti, posizionare l’organo stampato in un tavolo lasciando al medico in formazione la possibilità di muoversi liberamente attorno ad esso è infatti molto diverso rispetto alle condizioni in cui si troverà nella vita reale. Per questo l’equipe ha deciso di progettare e stampare in 3D anche un simulatore della gabbia toracica, trasportabile e modulabile, con parti che possono essere cambiate a seconda delle esigenze di formazione e facilmente ristampate. Queste caratteristiche consentono inoltre di sperimentare diversi approcci all’operazione: dai più tradizionali a quelli più innovativi e meno invasivi. “Formlabs è nata con l’obiettivo di ampliare il più possibile l’accesso alla stampa 3D e le applicazioni che stiamo vedendo nascere in tutto il mondo negli ultimi anni in ambi-

to medico continuano a stupirci. Siamo convinti che questa tecnologia possa essere di grande aiuto per la ricerca e il progresso nelle cure ed essere stati scelti da un’istituzione importante e all’avanguardia come l’Azienda Ospedale Università Padova non può che renderci orgogliosi e confermarci l’importanza di seguire su questa strada, continuando ad ampliare la nostra offerta di soluzioni e materiali”, ha aggiunto Marco Zappia, Channel Sales Manager per l’Italia di Formlabs.

Posizionamento patch. Copyright “Università degli Studi di Padova”

Form 3L, la stampante a tecnologia stereolitografica SLA di Formlabs

italiane

Simulatore e competenze esportate in altre città

Il simulatore, presentato per la prima volta a Roma il 16-18 Dicembre 2021 al congresso della Società Italiana di Cardiochirurgia con un ottimo riscontro, è ora usato per corsi di formazione teorico-pratico ogni mese per i medici in formazione dell’ateneo patavino. Questo ha permesso un notevole risparmio economico rispetto ai corsi con cuori di animale e una complessità logistica significativamente inferiore. Non solo, il team ha esportato il proprio simulatore e le proprie competenze in altre località italiane. Per un corso di formazione alla Scuola Internazionale di Cardiochirurgia di Erice, per esempio, sono stati stampanti, con la resina di Formlabs Elastic 50A, 50 cuori con le caratteristiche di una cardiopatia congenita, uno per ogni partecipante, che avrà così modo di riprodurre interamente l’intervento sul proprio modellino. Una possibilità irrealizzabile nei laboratori tradizionali con cuori di animale. Il procedimento di stampa e post-elaborazione dei 50 cuori ha richiesto in tutto circa 140 ore, ma la parte più complessa è la creazione del modello di base, che richiede circa altre 50 ore per ottenere un modellino che presenti le caratteristiche anatomiche esatte. L’equipe del Prof. Vida utilizza inoltre la stampante Form 3L per il planning preoperatorio, sia per aumentare le possibilità di riuscita nel caso di interventi complessi, sia per studiare la pianificazione delle operazioni cardio-chirurgiche insieme agli studenti.  1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Medicale & Healthcare/ MARPOSS

Flessibilità al servizio dell’implantologia

biomedicale

biomedicale

Un’unica applicazione per misura dimensionale e test funzionali

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La qualità richiesta dal settore biomedicale impone un rigoroso monitoraggio della produzione. Anche davanti a volumi elevati, infatti, è necessario garantire una piena rispondenza ai requisiti di qualità. In produzione, i controlli rappresentano il modo più affidabile ed efficiente di rispondere alle aspettative del mercato e le soluzioni proposte offrono non solo misurazioni dimensionali, ma anche test funzionali per viti e chiodi per implantologia. Per rispondere a queste esigenze, Marposs presenta un’applicazione che combina misura, test funzionale e automazione in un’unica macchina per il controllo di componenti biomedicali di piccole dimensioni.

Misura test funzionali e automazione in un’unica macchina

L’applicazione riesce a processare un’ampia gamma di pezzi diversi. Potenzialmente, possono essere controllati prodotti quali viti e chiodi per impianti ortopedici così come utensili chirurgici. La macchina è declinata per poter lavorare con viti per implantologia dentale di vario profilo, di varia sezione e lunghezza. La soluzione quindi si adatta facilmente a diversi contesti biomedicali ed è molto flessibile grazie alla capacità di movimentare e misurare una molteplicità di pezzi senza che si renda necessario un riattrezzaggio meccanico. La notevole autonomia si apprezza soprattutto in virtù della minima necessità di interazione con l’operatore, in quanto la macchina può lavorare senza richiedere l’intervento umano per tempi prolungati. Nella fase successiva, mediante vibrazioni, i pezzi vengono lasciati cadere su un piano rotante che li dipana e li rende identificabili dal sistema di visione in modo che il robot venga guidato nell’esecuzione di un prelevamento efficace. Una volta prelevato, il pezzo da testare viene pulito con un getto di aria compressa al fine di evitare che la misura venga compromessa. Dopo il ciclo di pulizia, nella stessa stazione, un sistema di visione artificiale verifica la sagoma del pezzo per accertarne la rispondenza al modello della ricetta e apprezzarne l’orientamento, in modo che il robot lo porti alle stazioni a valle sempre nella posizione attesa, garantendo la ripetibilità. Nel caso in cui il piano di test lo richieda, la successiva stazione può prevedere l’impiego di Optoflash XS, una soluzione di misura ottica unica nel suo genere, progettata per soddisfare i requisiti dell’implantologia biomedicale.

Soluzione di misura ottica 2D per officina e laboratorio

Grazie all’assenza dei movimenti dell’asse Z, Opto-

flash è estremamente veloce e garantisce prestazioni di misura continue e stabili per milioni di cicli. Il ciclo di misura è incredibilmente veloce, con esecuzione di 100 misurazioni statiche in soli 2 secondi, a prescindere dalla distribuzione delle sezioni di misurazione lungo il pezzo. L’interfaccia utente permette a chiunque di usare Optoflash e configurare nuove misurazioni. Funzionalità quali rappresentazione visiva intelligente dei risultati, immagini di particolari della parte e configurazioni grafiche consentono all’operatore di verificare velocemente i pezzi in produzione nonché di rilevare le cause di eventuali non conformità. Nel contesto dell’applicazione, l’integrazione dell’Optoflash viene valorizzata dalla gestione centralizzata di parametri e misure e dall’asservimento completamente automatico mediante il robot antropomorfo. Altro valore aggiunto dell’implementazione, in ottica di flessibilità, è lo studio di un sistema di posa che permetta il bloccaggio di tutti i pezzi da misurare riducendo al minimo il riattrezzaggio meccanico. Il mantenimento del pezzo è determinante per la buona riuscita dell’ispezione soprattutto se è attivata la funzionalità avanzata di controllo con pezzo in rotazione. Un ultimo gruppo di operazioni è dedicato al test funzionale. Le misurazioni ottiche fin qui descritte sono destinate al rilevamento di grandezze esterne al pezzo, trascurando quindi caratteristiche di lavorazioni meccaniche che si trovano all’interno della sagoma del pezzo e risultano determinanti nella qualificazione. Sono previste tre postazioni di test che verificano la coppia e la corsa di un tampone filettato -prodotto e certificato da Marposs- avvitato ad un filetto interno, esterno o ad un’impronta (esagonale o quadrata, per esempio). Questo test funzionale permette di raccogliere dati dinamici quali lo sforzo medio e massimo di avvitatura e la lunghezza minima del filetto. Ancora una volta, viene posta grande attenzione alla riduzione dei tempi di cambio pezzo, alla semplificazione delle operazioni di manutenzione e alla flessibilità: il tampone è infatti l’unico elemento riattrezzabile.Il singolo pezzo controllato è infine depositato in un contenitore a seconda che sia conforme ai parametri impostati o in altri contenitori qualora presenti difetti per tipologia o range di valori. La notevole flessibilità dell’applicazione permette che possa essere configurata con ulteriori controlli o sistemi di confezionamento, adattandosi perfettamente alle necessità del cliente. Questa soluzione integra diversi tipi di controlli in un’unica applicazione, dimostrando come Marposs sia un partner affidabile per il controllo qualità nel settore biomedicale considerato nella sua interezza. Non solo impianti, infatti, poiché Marposs realizza numerose soluzioni anche per il controllo dei dispositivi monouso, quali, ad esempio, siringhe, apparecchiature per dialisi, sacche per liquidi.  1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Medicale & Healthcare/ PRIMA ADDITIVE

del metallo

La stampa 3D a servizio del settore dentale La flessibilità e la precisione dell’additive manufacturing del metallo si rivelano particolarmente funzionali quando si tratta di realizzare componenti altamente personalizzati, come avviene nel settore dentale

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dentale


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In particolare, l’additive si è insediata già da qualche anno come la tecnica prevalente nell’ambito odontotecnico per la produzione di protesi, corone, scheletrati e ponti. In questo settore, le esigenze dei pazienti sono sempre diverse: dato che non esistono denti o gengive uguali tra due persone, non possono esistere, di conseguenza, due protesi uguali. Tra i materiali più utilizzati in questo ambito ci sono soprattutto il titanio e il cromo-cobalto, scelti per le loro caratteristiche di biocompatibilità e resistenza alla corrosione. In questo settore Prima Additive, l’azienda torinese del gruppo Prima Industrie dedicata ai sistemi per l’additive manufacturing del metallo, si sta affermando grazie alle sue soluzioni della famiglia Print 150. Disponibile nella versione a laser singolo (Print Sharp 150) o a doppio laser (Print Genius 150), con un volume di lavoro di Ø 150 x 160 mm rappresenta una soluzione ottimale per questo settore, con la possibilità di realizzare fino a 180 elementi con un solo lavoro di stampa della durata di poco più di tre ore. In questo modo, si accorcia drasticamente il tempo tra la progettazione e il prodotto finito. Il tutto con un processo che migliora l’accuratezza della protesi, grazie a uno spot laser di 50 µm, che restituisce un’elevatissima precisione dimensionale e di dettaglio su tutti gli angoli, spazi e bordi, senza nessun problema di rotture. Inoltre, l’additive è un processo particolarmente sostenibile: infatti, il materiale inutilizzato può essere recuperato e riciclato istantaneamente.

L’accordo di collaborazione con 88dent

Tra le aziende che hanno scelto una soluzione Prima Additive e che oggi supportano l’azienda torinese nello sviluppo di soluzioni ottimizzate per il settore dentale c’è 8853 S.p.A. tramite la sua business unit 88dent. 8853 S.p.A., azienda italiana specializzata nella compravendita di metalli preziosi, lavora nel mondo del dentale da quasi 50 anni. L’attività si è evoluta nel tempo, partendo dalla produzione di leghe dentali, fino ad arrivare a sviluppare una propria e vera Business Unit interamente focalizzata sul dentale (88dent) con due linee: una pensata per i laboratori odontotecnici e una per gli studi odontoiatrici 88dent CLINICAL mette a disposizione dell’odontoiatra tecnologie di ultima generazione come laser a diodi, scanner intraorale, software e macchinari. 88Dent LAB consente agli odontotecnici di digitalizzarsi, mantenendo la personalizzazione estetica che da sempre ne caratterizza la professione. Le due linee permettono di migliorare il

Print Genius 150

lavoro e la comunicazione tra odontoiatra, odontotecnico e paziente, per una soluzione che porta vantaggi nel lavoro di tutti i giorni di queste figure. Per quanto riguarda le tecnologie additive sono arrivate nel mondo dentale ormai da un paio di decadi e garantiscono un livello di precisione e produttività di altissimo livello. 8853 S.p.A. con la BU 88Dent è stata pioniera in questo settore specifico, prima attraverso collaborazioni importanti e ora si propone direttamente come produttore in partnership con Prima Additive con la Print Genius 150. La Print Genius 150 è una soluzione che gli esperti di Prima Additive hanno studiato per venire incontro alle esigenze specifiche del settore dentale e grazie alla tecnica additiva è possibile accorciare i tempi di realizzazione di restauri e strutture dentali, riducendo i costi e aumentando il lavoro. L’additive manufacturing è la conclusione naturale di un workflow digitale che 88dent propone ai propri clienti di tutto il mondo, che siano piccoli laboratori che si possono appoggiare al servizio di produzione esterna (outsourcing) oppure che siano grandi centri produzione che possono approfittare della competenza di 88dent nel proporre soluzioni specifiche per le proprie esigenze. Il cliente, attraverso un portale dedicato disponibile sul sito 88dent.com, con pochi click può caricare il file (o più file) della protesi da realizzare e nel giro di 24/48 ore può ricevere il semilavorato o la struttura da finalizzare. Il cliente può contare su un sistema aperto che va dalla scansione del modello dentale, alla progettazione tramite software CAD dedicati, con assistenza tecnica e formazione continua specifica. La tecnologia di additive manufacturing si distingue per velocità di realizzo, economicità, possibilità tecniche che altre tecnologie come quelle sottrattive non posseggono. Anche gli sprechi rispetto alle tecnologie sottrattive sono quasi annullati, con un’economicità e sostenibilità senza eguali. 88dent, pioniera nella ricerca di soluzioni specifiche nel settore dentale, già propone strutture protesiche realizzate con tecniche ibride al fine di coniugare al meglio i mondi dell’additive e milling. Oggi dà la possibilità ai propri clienti di produrre una variegata gamma di lavorazioni come ad esempio corone, ponti, barre implantari, toronto, abutment personalizzati, ferule, scheletrati, retine di rinforzo in cromo cobalto o titanio. Lo sviluppo di nuove soluzioni dedicate al settore dentale proseguirà nei prossimi anni con una collaborazione sempre più attiva tra Prima Additive e 88dent, perché è proprio quando le competenze dei produttori di macchine si uniscono a quelle di chi le usa quotidianamente che è possibile ottimizzare le soluzioni chiavi in mano.  1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Medicale & Healthcare/ PRIMA ADDITIVE

Determinazione, spirito imprenditoriale e soluzioni di lavorazione all’avanguardia hanno aiutato un amputato a correre verso la vittoria

“Monster Mike” Schultz, una macchina per vincere

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Mike Schultz è stato un pilota di motoslitte fin dai tempi del liceo, diventando professionista nel 2003. Chiamato affettuosamente “Monster Mike”, è stato uno dei cinque migliori piloti di motoslitte al mondo. Tutto è cambiato dopo un incidente di corsa che gli ha fatto perdere una gamba. Anziché abbandonare i suoi sogni di correre, Mike si è rimesso in sesto, utilizzando una gamba protesica specialistica a cui ha lavorato in prima persona, con il supporto delle soluzioni di lavorazione di Sandvik. Il momento che ha cambiato la vita di Schultz è iniziato come una normale gara. “Ero partito male durante la gara di qualificazione, quindi stavo spingendo per recuperare il ritardo, nel tentativo di arrivare in finale”, spiega il trenta-

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vincere seienne del Minnesota (Stati Uniti). “Nella discesa, sono volato via dalla mia slitta e sono atterrato dolorosamente. L’intero ginocchio si era frantumato in mille pezzi”. Con una tempesta di neve in arrivo che aveva lasciato a terra i voli in elicottero, Schultz è stato portato di corsa al più vicino centro traumatologico, a circa sette chilometri di distanza. “I chirurghi hanno tentato di salvarmi il ginocchio, ma tre giorni e 47 unità di sangue dopo, i miei reni stavano cedendo. È stato allora che i medici mi hanno svegliato e mi hanno comunicato che mi avrebbero amputato la gamba”. Tredici giorni dopo, Schultz torna a casa; il suo fisico atletico favorisce un rapido recupero. Cinque settimane dopo, riusciva di nuovo a camminare. “È stato bello rimettermi sulle gambe, con un piede umano e uno protesico”, raccon-


ta Schultz. “Ma nonostante il sollievo, i giorni delle gare erano finiti. Se non potevo competere al livello di prima, preferivo non competere affatto”.

Soluzioni di lavorazione all’avanguardia per una protesi fai da te ad alte prestazioni

Mesi dopo aver abbandonato la carriera sportiva, Schultz ha scoperto la gara sportiva “X Games Supercross Adaptive”. Gli X Games sono un evento annuale di sport estremi per gli atleti campioni del mondo, e la sezione di sport adattativi per persone con disabilità è tanto estrema quanto le sue divisioni principali. Schultz sapeva di dover partecipare, ma la sua protesi semplicemente non aveva le giuste caratteristiche di flessibilità e resistenza. Aveva bisogno di una gamba che non solo gli consentisse di competere, ma che gli permettesse anche di vincere la gara. “Conoscevo un tipo di protesi sportiva, che aveva un ammortizzatore a spirale, ma era stata progettata per lo sci alpino”, racconta. “I suoi tassi di molleggio erano troppo rigidi, e il raggio di movimento non si avvicinava neanche lontanamente ai 135 gradi necessari per la motoslitta”. Schultz si è costruito invece la propria gamba da corsa. Le sue nozioni di progettazione tecnica si limitavano alle lezioni di disegno della scuola superiore, ma la mancanza di competenze non ha minato la determinazione di Schultz. “Penso in modo meccanico e sono sempre stato uno che risolve i problemi. Ho elencato quello che avevo bisogno che facesse il ginocchio: doveva assorbire gli urti, piegarsi di almeno 135 gradi ed essere regolabile per diverse attività sportive. “La parte più difficile è stata la realizzazione di un sistema di collegamento in grado di dare una sensazione di progressività alla velocità della molla, ma utilizzando solo un ammortizzatore di due pollici”. Tenendo a mente la sua checklist, Schultz ha usato un ammortizzatore della mountain bike Fox come budello della sua nuova protesi. Nel giro di un mese, aveva un buon disegno tecnico, che ha portato in un negozio nelle vicinanze. “Mi hanno insegnato rapidamente a usare la fresa e il tornio”, aggiunge. “Ricordo la sensazione che ho provato quando ho tirato fuori i pezzi lavorati dalla fresa, li ho imbullonati tutti insieme e me li sono infilati sulla gamba”, racconta. “Quello stesso giorno sono salito su una moto da cross, con un sorriso che andava

da un orecchio all’altro”. Era una sensazione fantastica. Riuscivo a stare in piedi sulla moto, in equilibrio, proprio come se avessi avuto due gambe sane”. Schultz non si è più guardato indietro. A distanza di meno di cinque mesi dall’incidente, Schultz e il suo nuovo ginocchio hanno gareggiato in motocross agli Extremity Games del Michigan, qualificandosi per il Supercross degli ESPN Summer X Games del 2009. Negli ultimi undici anni, Monster Mike si è fatto un nome nel mondo degli sport adattivi, portando a casa dieci medaglie d’oro nelle categorie Motocross, Snocross e Snow Bike alle gare degli X Games, oltre alle medaglie d’oro e d’argento vinte alle Paralimpiadi invernali del 2018.

Ingegneria e determinazione per il successo nell’impresa

Schultz ha ottenuto un’esposizione mediatica ancora maggiore dopo essere apparso nello show televisivo American Edge Factor, dedicato alla produzione moderna e all’innovazione, sponsorizzato da Sandvik Coromant. Mentre la protesi di Schultz è stata il risultato del suo stesso genio, Sandvik riconosce che si tratta di una vera e propria impresa di ingegneria e determinazione. Sandvik Coromant offre una vasta gamma di soluzioni avanzate di utensili e lavorazioni per dispositivi medici, tra cui articolazioni dell’anca, viti ossee e placchette dentali. “Quello medico è uno dei settori più esigenti, dal punto di vista tecnico, al mondo. Con materiali sempre più difficili da lavorare, specifiche precise e vincoli di tempo costanti, la lavorazione di pezzi per uso medicale non è certo un compito facile,” ha dichiarato JoAnn Mitchell, Senior Project Leader presso Sandvik Coromant USA. “In qualità di leader globale nel campo della tecnologia e nell’innovazione del taglio dei metalli, fa parte delle responsabilità di Sandvik aiutare i nostri clienti ad avere successo nei loro sforzi, così come aiutare le persone al di fuori del settore a comprendere l’importanza che il taglio dei metalli riveste nella vita moderna”, ha dichiarato Mitchell a proposito della sponsorizzazione. Accanto alla passione per le gare, Schultz ha sviluppato un altro amore, un amore che rappresenta un dono per gli altri atleti. Il suo lavoro sulle protesi ad alte prestazioni lo ha portato ad aprire una sua azienda di produzione, chiamata BioDapt, che commercializza il suo Moto Knee a elevato impatto, altamente regolabile, e il suo complemento, il piede protesico per attività sportive VF2. “Mi impegno per mostrare agli altri ciò che un atleta adattivo è capace di fare con la dovuta motivazione, un duro lavoro e la giusta attrezzatura”, conclude.  1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Medicale & Healthcare/ ISINNOVA

Letizia : una missione speciale! Dopo i respiratori d’emergenza in tempo di Covid-19, il team di Isinnova crea delle protesi lowcost per i feriti del conflitto ucraino

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speciale

Letizia è un altro progetto innovativo di Isinnova. Più precisamente, “una missione speciale” per restituire ai mutilati di guerra la possibilità di svolgere le piccole azioni quotidiane che noi spesso diamo per scontate. Dopo la realizzazione, appena due anni fa, durante la fase più critica della pandemia, dei respiratori di emergenza, a basso costo, per pazienti Covid-19 in difficoltà polmonare, Cristian Fracassi, CEO di Isinnova, società che opera nell’innovazione industriale con sede a Brescia, ha dato vita ad una protesi low cost, accessibile e adattabile ad ogni tipo di amputazione, da spedire in Ucraina per i feriti della guerra. “Letizia” è il risultato di un progetto nato dalla richiesta di 40

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una Onlus di medici italiani, attiva in Ucraina a supporto dei medici locali, che si è rivolta ad Isinnova per lo sviluppo di protesi a basso costo per gli oltre 3 mila reduci di guerra in Ucraina che avevano subito l’amputazione degli arti inferiori in conseguenza del conflitto.

“Letizia”, la gamba dell’emergenza

Ancora una volta, il progetto realizzato dal team di Fracassi nasce per rispondere ad una emergenza, una richiesta d’aiuto, e ancora una volta è open source: queste protesi, che hanno un costo di soli 500 euro, sono realizzabili da chiunque nel mondo possegga una stampante 3D e grazie alla loro modularità possono essere adattate a qualsiasi tipologia di amputazione. Il team di Isinnova è stato contattato dalla dottoressa Antonella Bertolotti, presidente di “Intermed Onlus” di Brescia


per venire in aiuto delle molte vittime, tra cui anche bambini, rimaste senza un arto a causa dei bombardamenti in Ucraina, con la realizzazione di una gamba realizzata con la stampante 3D che costasse intorno ai 500 euro. Le protesi presenti sul mercato costano dai 5.000 euro in su, troppo per la Onlus, che non avendo budget al momento stava fornendo soltanto delle stampelle. Una sfida difficile, dato che realizzare una protesi significa fare qualcosa che deve durare degli anni, reggere diversi chili di peso e fare camminare una persona. Così Fracassi e il suo team si mettono al lavoro, studiando le protesi tradizionali e facendo diverse prove. Mettono insieme materiali diversi e creano il primo prototipo che viene provato in ufficio dall’ingegnere e dai suoi collaboratori legando la caviglia alla coscia, tipo finto invalido, e agganciando l’arto sotto il ginocchio. Non funziona, il piede risulta essere la parte debole e si rompe al primo passo. Inizia un lungo lavoro di modifiche e tentativi che ottimizzano il modello fino ad arrivare al quarto prototipo che sembra andare bene anche grazie ai feedback di Letizia, una ragazza bresciana che ha subito un’amputazione da bambina a causa di una malattia, e che si offre di testare l’arto con l’assistenza dell’ortopedico. Alla fine il team composto dagli ingegneri di Isinnova, i medici, gli ortopedici, infermieri, amici e parenti, con i suggerimenti di Letizia, riesce a mettere a punto il quinto e definitivo prototipo che soddisfa tutte le caratteristiche richieste, soprattutto in termini di costi. Viene depositato il brevetto, lasciato libero a scopi umanitari, e scelto il nome del progetto: “Letizia, in onore di due donne speciali: Letizia Bonomi, la ragazza senza la quale non saremmo mai riusciti a validare la nostra protesi, ma anche mia mamma, che mi ha insegnato a camminare. Era dovuto, considerando che la valvola l’avevo dedicata a mia moglie Carlotta” - commenta Fracassi. “Riusciamo ad avere un prodotto finito che costa circa 500 euro anche grazie all’aiuto e il supporto di alcune aziende che, sapendo le finalità benefiche del progetto, contribuiscono con degli sconti particolari sulle forniture dei materiali con cui è realizzato l’arto”, spiega Fracassi. Ad oggi sono stati raccolti fondi per produrre e donare 172 arti.

Come è fatta la protesi

Il prototipo finale combina la stampa 3d, che viene utilizzata per la componente estetica, a materiali già presenti sul mercato, acquistabili a prezzi accessibili, in modo da abbattere i costi. Per la protesi infatti sono stati utilizzati diversi materiali, a partire dal piede realizzato in poliuretano, il materiale con cui si fanno le ruote dei carrelli, dei muletti e dei pattini. Il piede è dotato di due nervature che hanno sia funzione

strutturale che di irrigidimento. Le stesse possono essere eliminate in un secondo momento rendendo il piede più flessibile. Questo perché una persona amputata ha necessità all’inizio, per i primi tre/sei mesi, di molta stabilità, potendosi sentire sicura con l’arto indosso; una volta presa dimestichezza con la protesi ha invece bisogno di una maggiore flessibilità, ottenibile togliendo le nervature. Con la stessa protesi si possono soddisfare entrambe le esigenze, senza doverla cambiare. Il piede si aggancia su una tibia realizzata con un tubolare in alluminio, che può essere accorciato in funzione dell’altezza del paziente, e che si innesta su un tutore dello stesso tipo di quelli che vengono utilizzati per la riabilitazione post trauma e post operatoria del ginocchio, che, trasformato da dispositivo ausiliario in elemento di sostegno del carico, consente, mediante delle fasce, di lavorare sulla coscia e non sul moncone, spesso dolorante, adattandosi a qualsiasi geometria dell’arto, a differenza delle attuali protesi che vengono realizzate su misura. Per coprire il tubolare in alluminio, è stata creata con la stampa 3D una “cover” in modo da rendere il tutto esteticamente più bello ed anche più funzionale, garantendo, da un lato, la pulizia e la protezione dei componenti e dall’altro di aumentare il comfort di utilizzo per il paziente, rendendo più facile la sua accettazione. Il file è stato caricato online, in tre misure, medio, alto e basso – ma, arrestando la stampa a seconda del livello di amputazione, si può raggiungere l’altezza desiderata - sia destro che sinistro, in modo che anche questo elemento possa essere completamente personalizzabile. Grazie alla sua modularità, la protesi può adattarsi ad una amputazione trans-femorale, trans-tibiale o del piede e ad una disarticolazione del ginocchio. Raggiunto l’obiettivo di progetto, avere la “gamba dell’emergenza”, accessibile e adattabile ad ogni tipo di amputazione, il secondo step sarà quello di apportare ulteriori miglioramenti alla protesi in base ai feedback del suo funzionamento. Per sostenere e contribuire al progetto, basta fare una donazione alla Onlus Intermed andando sul sito di Isinnova (https://isinnova. it/letizia/), dove è possibile trovare l’IBAN dell’associazione oppure il tasto PayPal tramite il quale fare una donazione ed anche un contatore che indica il numero di gambe donate. Lo scopo del progetto Letizia non è solo quello di aiutare i 3 mila ucraini, ma tutte le persone che hanno bisogno di una gamba e non possono permettersi un prodotto costoso, anche perché sono molti i conflitti in atto nel mondo e c’è una forte richiesta di protesi.  1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Medicale & Healthcare/ RENISHAW

Prodotti e sistemi medicali studiati per la ricerca e la

neurochirurgia

neurochirurgia

Renishaw applica la tecnologia di precisione e assistenza per vincere le sfide della neurochirurgia funzionale e per identificare e caratterizzare la chimica e la struttura dei materiali

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La neurochirurgia è la disciplina per la terapia chirurgica delle malattie del sistema nervoso: più specificatamente i disturbi che coinvolgono la parte cranica e la colonna vertebrale in tutti i suoi segmenti. Le tecniche chirurgiche moderne si basano sul rispetto massimo del tessuto nervoso. Per realizzare questo scopo sono necessari strumenti sofisticati, sia per l’accesso, sia per la manipolazione chirurgica. In particolare, per neurochirurgia funzionale si intende quella branca della neurochirurgia che si pone la finalità di migliorare sintomi neurologici prevalentemente di tipo motorio, modulando elettricamente l’attività di centri nervosi (nuclei) o aree cerebrali. Tale neuro modulazione è stata resa possibile dalla diffusione della “stereotassi”, tecnica utilizzata per raggiungere con estrema precisione un punto predeterminato (target) all’interno del cervello. La neurochirurgia di precisione aiuta i medici che sviluppano terapie che migliorano la vita dei pazienti, con l’obiettivo di vincere la doppia sfida dell’efficienza e della sicurezza. In riferimento alla neurochirurgia funzionale, la gamma di prodotti e sistemi Renishaw è pensata per permettere al chirurgo di posizionare i dispositivi in modo molto sicuro e accurato. L’obiettivo, infatti, è quello di aiutare i medici a migliorare

la sicurezza e l’efficienza delle procedure chirurgiche, assicurando un miglior esito clinico attraverso l’inserimento accurato di dispositivi impiantabili. I prodotti neurologici Renishaw sono in linea con le tecnologie terapeutiche attuali ed emergenti e includono dispositivi medici, software di pianificazione e sistemi chirurgici robotizzati da utilizzare in procedure quali stimolazione cerebrale profonda (DBS) per il trattamento del morbo di Parkinson e stereoelettroencefalogrammi (SEEG) per la cura dell’epilessia, nonché per la somministrazione intraparenchimale di terapie di prossima generazione.

Il sistema robotico neuromate® per la neurochirurgia stereotassica

L’applicazione della robotica in Neurochirurgia spinale e cerebrale è la sfida più attuale di questa disciplina. Il robot stereotassico neuromate offre una piattaforma per una vasta gamma di procedure neurochirurgiche funzionali. Questo sistema è stato utilizzato in migliaia di procedure di impianto di elettrodi per la stimolazione cerebrale profonda (DBS) e la stereoelettroencefalografia (SEEG), nonché applicazioni stereotassiche per neuroendoscopia, biopsia e molte altre applicazioni di ricerca. In particolare, anche il Centro Munari di Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson dell’Ospedale Niguarda di Milano, polo di eccellenza, si avvale del sistema stereotassico Renishaw neuromate® nelle procedure di stereoelettroencefalografia (SEEG) mirate alla definizione delle zone epilettogene. Il team medico ha constatato una maggiore accuratezza e una riduzione dei tempi d’intervento, con un tasso di complicanze molto basso. “Di solito, in presenza di pazienti immuni alle terapie antiepilettiche il trattamento chirurgico era considerato come l’ultima soluzione”, spiega Francesco Cardinale, Neurochirurgo dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano. “Tuttavia, una volta determinata l’inefficacia o l’intolleranza a due farmaci diversi, le probabilità che un terzo farmaco potesse essere efficace erano inferiori al 5%. Studi clinici hanno dimostrato ormai da tempo come il trattamento chirurgico sia più efficace rispetto a quello medico in termini di esiti clinici e psicosociali, per non parlare dell’impatto economico e sociale di una vita intera vissuta con gravi menomazioni”. Per molti pazienti epilettici, la definizione delle zone epilettogene (EZ) richiede registrazioni intracerebrali. La stereoelettroencefalografia (SEEG) è una procedura che prevede l’impianto di elettrodi intracerebrali, tramite una tecnica esplorativa costruita a misura del paziente tramite tecniche di imaging non invasive. 1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Medicale & Healthcare/ RENISHAW

La procedura chirurgica

Nel giorno dell’intervento, una volta eseguita l’anestesia totale, la testa del paziente viene posizionata nell’apposito supporto montato sulla base del robot neuromate, quindi il dispositivo di immaginografia intraoperatoria O-arm® viene portato in posizione attorno alla testa del paziente. Nella chirurgia robotica guidata per immagini, le registrazioni sul paziente sono un elemento fondamentale per la precisione della procedura. Il Dr. Cardinale e i suoi colleghi si avvalgono del sistema di registrazione “frameless” neurolocate. Il modulo neurolocate non richiede l’applicazione di marker fiduciali sulla pelle o sulle ossa, e consente di eseguire registrazioni intraoperatorie con apparecchiature mobili di radiografia o tomografia computerizzata (TC), come ad esempio l’O-arm di Medtronic. La tecnologia neurolocate si basa su un marker fiduciale montato sul braccio del robot durante l’esecuzione della radiografia o della TAC intraoperatoria; il Dr. Cardinale è stato determinante per lo sviluppo di tale sistema. Una valutazione retrospettiva di 81 procedure per l’impianto di elettrodi eseguite tramite il robot neuromate e registrazioni “frame-based” sul paziente hanno dimostrato una precisione applicativa media di 0,78 mm presso il punto d’ingresso corticale, la zona più rischiosa della traiettoria. Tali valori di precisione, già di per sé eccellenti, sono stati ulteriormente ottimizzati grazie all’introduzione del sistema di registrazione neurolocate. Il robot neuromate consente di posizionare con precisione e accuratezza il portautensile lungo una traiettoria pre-pianificata, a una distanza specifica dal cranio e dall’obiettivo cerebrale del paziente. Il chirurgo procede quindi a una trapanazione percutanea del cranio fino al tavolato interno. La dura madre viene perforata mediante l’uso di un coagulato44

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re monopolare. Il chirurgo, sempre attraverso il portautensili del robot, inserisce una vite di guida cava nel foro, garantendo così l’allineamento con la traiettoria pianificata. Il braccio robotico viene quindi spostato in posizione per l’inserimento della vite successiva. Nella seconda fase dell’intervento, il chirurgo impianta gli elettrodi SEEG attraverso le viti-guida. Per la procedura SEEG vengono impiantati in profondità nel cervello fino a 20 elettrodi, ciascuno dei quali dotato di 18 contatti elettrici, per ottenere registrazioni elettrofisiologiche di precisione con densità spaziale molto dettagliata. Viene dapprima creata una traccia all’interno del parenchima cerebrale mediante uno stiletto rigido. Si procede quindi all’inserimento dell’elettrodo semirigido. Sono disponibili diversi modelli di elettrodi, che si differenziano per lunghezza e numero di contatti. L’intero processo si svolge sotto controllo radiografico 2D eseguito tramite l’O-arm.

Cure post-operatorie

Una volta impiantati gli elettrodi stereotassici, il team chirurgico procede ai controlli post-operatori con una scansione 3D eseguita con l’O-arm, co-registrata rispetto all’IRM pre-operatoria, per ottenere informazioni di posizionamento precise su ciascun contatto degli elettrodi SEEG. Viene quindi testato il corretto funzionamento degli elettrodi e, in caso di malfunzionamenti, questi possono essere ancora rimpiazzati.

I vantaggi della neurochirurgia robotica

Poiché il cervello, e specialmente la superficie corticale, sono altamente vascolarizzati, risulta fondamentale la pianificazione per immagini e un’esecuzione molto precisa dell’impianto basata sull’accurata visualizzazione dei vasi sanguigni. La stabile piattaforma robotica neuromate, condotta dal chirurgo con un avanzato software di pianificazione chirurgica, rende molto più efficiente la tecnica d’impianto di più elettrodi SEEG. Il sistema neuromate è il metodo di routine nella maggior parte dei centri dove viene utilizzato ed ha un posto di preminenza come fondamento nelle procedure funzionali e stereotassiche. Il robot offre la possibilità di eseguire un targeting coerente, rapido e preciso nelle procedure stereotassiche e può essere utilizzato con un casco stereotassico oppure senza telaio per ridurre i traumi nei pazienti. Inoltre, questo sistema è compatibile con procedure sia in anestesia generale sia in anestesia locale. 


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Aggiornamento a febbraio 2023

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Product news

DALLE AZ I E N D E /a cura della redazione

EWELLIX PRESENTA UNA SERIE DI NUOVI PRODOTTI PER LA SALA RADIOLOGICA Ewellix, leader mondiale nell’innovazione e nella produzione di tecnologie avanzate per il movimento lineare, ha sviluppato una gamma modulare di colonne telescopiche, appositamente studiate per le applicazioni medicali. In particolare, sono concepite per essere impiegate in lettini per pazienti, pensili e unità di sollevamento a parete/pavimento in sale radiografiche e altri sistemi di diagnostica per immagini.

Le soluzioni per le sale radiologiche sono state recentemente al centro dell’attenzione del team che si occupa di tecnologia medica in Ewellix. (Fonte: Ewellix) I nuovi prodotti comprendono colonne telescopiche e sofisticate unità di controllo basate sull’innovativa tecnologia digitale SmartX dell’azienda. L’attenzione è rivolta alla creazione di prodotti robusti ad elevata scorrevolezza, silenziosi ed ergonomici per gli operatori sanitari, oltre che modulari e progettati con la massima qualità per semplificare l’integrazione e assemblaggio da parte dei principali produttori di dispositivi medici. Una delle sfide maggiori che si trovano ad affrontare i reparti radiologici è quella di posizionare le cuffie dei tubi radiogeni o gruppi detettori particolarmente pesanti, spesso montati su telai pensili o a parete/pavimento. Ogni cuffia o gruppo detettori può pesare fino a 50 kg, ma devono essere spostati agevolmente e con precisione per centrare la parte del corpo del paziente desiderata. La soluzione sviluppata da Ewellix si basa sulla tecnologia “Effortless Technology” brevettata dal gruppo, 46

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ovvero “tecnologia senza sforzo”. In questo modo si elimina l’approccio tradizionale che prevede l’uso di contrappesi per bilanciare la cuffia o il rilevatore. La soluzione Ewellix comprende invece una colonna telescopica intelligente a 5 stadi, dotata di servomotori e di un’unità di rilevamento della forza. Questa soluzione modulare, parte della piattaforma digitale SmartX, consente di spostare il generatore o il detettore in velocità, fino a due metri in pochi secondi, con il minimo sforzo da parte dell’operatore. La velocità e l’intensità della forza applicata dall’utente vengono acquisite automaticamente dall’unità di rilevamento della forza e quindi convertite in un movimento lineare gestito con precisione dal software SmartX. La colonna telescopica è in grado di muoversi a velocità che raggiungono i 600 mm/sec, pur garantendo un funzionamento eccezionalmente fluido e silenzioso. La comunicazione digitale in combinazione con il controller SmartX consente un movimento preciso e sincronizzato del tubo radiogeno e del detettore. È possibile regolare il movimento sincronizzato in modo


automatico tramite il sistema di controllo della sala radiografica o tramite input dell’utente sull’unità di rilevamento della forza del tubo radiogeno o del detettore. Il controller digitale SmartX effettua un costante controllo incrociato dei dati in uscita dai sensori presenti su ciascuna colonna telescopica. Grazie alle informazioni ricevute dall’unità di rilevamento forza e dai sensore di posizione si garantisce un movimento del gruppo radiogeno e del detettore preciso e sicuro. La nuova offerta per applicazioni medicali comprende anche la serie di colonne telescopiche intelligenti TLT, dotate di un controller SmartX integrato e di un encoder di posizione assoluto. Sono robuste, veloci e potenti, essendo dotate di due motori a corrente continua in grado di generare una forza di sollevamento fino a 5.000N. La serie TLT impiega profili in alluminio ad elevata resistenza alla torsione con un design compatto che riduce al minimo le dimensioni complessive di ciascuna unità, sia quando la colonna è in posizione tutto chiuso sia alla massima estensione. Il design e la struttura di ciascuna unità TLT ne consentono l’utilizzo per carichi pesanti e a sbalzo. Grazie al controller intelligente integrato, le colonne telescopiche TLT dispongono di un’interfaccia di comunicazione digitale e di un sistema di controllo avanzato della posizione e della velocità. Movimento sincronizzato e preciso, rampe di avvio e arresto graduali, unitamente a funzioni di sicurezza come il rilevamento anti-pizzicamento, ne fanno un sistema perfetto per i lettini radiografici. Ad integrazione dei nuovi dispositivi medici, le guide modulari profilate a sfere LLT ad alte prestazioni consentono di ottenere un sistema di guida molto preciso e ad elevata scorrevolezza. Ad esempio trovano impiego per regolare la posizione del piano sugli assi X e Y. Ewellix offre un’ampia scelta di dimensioni, lunghezze e opzioni di guide e carrelli. Il nuovo pacchetto per i sistemi a raggi X e di diagnostica per immagini è supportato dalla rete globale di assistenza tecnica e applicativa di Ewellix, con l’aggiunta di servizi di progettazione e ingegneria personalizzati per i principali produttori di dispositivi medici.  1/2023 | INDUSTRY 4.0 DESIGN MAGAZINE

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Product news DALLE AZ I E N D E

NUOVI MODELLI ESD E CLEANROOM PER LA SERIE DI ROBOT I4L SCARA OMRON

I nuovi robot i4H SCARA sono ottimizzati per ambienti ESD e cleanroom, ad esempio nei settori digitale e automobilistico, come la produzione di semiconduttori. I robot i4H SCARA di OMRON sono la soluzione perfetta per le applicazioni di automazione industriale che richiedono la movimentazione di carichi pesanti con precisione e velocità. I più recenti modelli i4H SCARA ESD (scariche elettrostatiche) sono progettati per evitare l’accumulo di elettricità statica che può danneggiare i componenti elettronici sensibili, mentre i modelli cleanroom sono conformi ai rigorosi requisiti degli ambienti che richiedono bassissime emissioni di particelle, come il settore farmaceutico, medico o dei semiconduttori. I nuovi modelli ESD e cleanroom sono dotati delle 48

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caratteristiche affidabili del sistema i4H e gli utenti possono facilmente programmare il robot come parte delle soluzioni di automazione industriale totale di OMRON, tra cui visione, motion, ingresso, uscita e sicurezza con il software di programmazione Sysmac di OMRON, il tutto collegato tramite EtherCAT. • Capacità di carico di 15 kg • Raggio d’azione di 650 mm, 750 mm e 850mm con opzioni di montaggio su tavolo e a parete • Robotic Controller Integrato NJ-R per applicazioni multirobot con modelli EtherCAT • Modelli Ethernet stand-alone • Modelli ESD, cleanroom e per uso alimentare • Tempi di ciclo rapidi con una gamma di movimento e una ripetibilità senza precedenti


PANNELLO WEB XH300 PER UNA VISUALIZZAZIONE DA REMOTO RAPIDA E SEMPLIFICATA DEI CONTENUTI WEB COMPLESSI Eaton presenta XH300, il nuovo pannello web che offre visualizzazione di alta qualità, combinando prestazioni elevate e design accattivante in un unico dispositivo. Grazie al potente processore quad core e all’ampia memoria di lavoro, il pannello è in grado di visualizzare anche i contenuti web più complessi. Oltre al robusto display, disponibile in tre diverse dimensioni, il pannello web XH300 presenta un design elegante e moderno che si integra perfettamente con qualsiasi sistema, dalla costruzione di macchine e automazione degli edifici, alla smart home e alle applicazioni IoT. Le visualizzazioni Web basate su standard aperti come HTML 5 consentono di accedervi anche da dispositivi mobili standard come smartphone o tablet. Sono quindi sempre più utilizzate nelle soluzioni di automazione intelligenti e collegate in rete in un’ampia gamma di applicazioni. Le visualizzazioni remote implementate dal nuovo pannello web XH300 di Eaton risultano accattivanti e di facile utilizzo, sia direttamente sulla macchina in ambienti industriali difficili, sia su distributori automatici nel settore dei beni di consumo o in applicazioni per la casa intelligente. Il pannello web XH300 è dotato di un display premium ad alto contrasto che, grazie all’ampio angolo di visione di 85°, restituisce un’immagine cristallina anche in condizioni di luce ambientale intensa, indipendentemente dal luogo in cui viene utilizzato. Il display touch capacitivo è disponibile nelle versioni da 7, 10 e 15 pollici. Inoltre, con una durata di oltre 50.000 ore (a 25°C), il display a LED assicura un’elevata qualità dell’immagine, che

dura negli anni. Il pannello web utilizza il collaudato alloggiamento della serie di pannelli touch XV300, inoltre lo schermo in vetro temperato liscio e la parte anteriore priva di fessure e bordi arricchiscono il sistema. I dispositivi sono disponibili con protezione IP65 nella parte anteriore, in grado di proteggere da getti d’acqua e polvere. Grazie alla tecnologia multitouch capacitiva, il pannello web XH300 può essere utilizzato in modo intuitivo come uno smartphone o un tablet. Il potente processore quad-core da 1,8 GHz assicura che i requisiti di sistema possano venire soddisfatti anche in futuro, consentendo di modificare rapidamente le immagini e la composizione di visualizzazioni complesse con elementi multimediali. Con 8 GB di memoria eMMC e 1 GB di RAM, il pannello web XH300 è veloce e facile da utilizzare e offre prestazioni di sistema elevate con tempi di risposta brevi. XH300 si basa su Linux Yocto, un sistema operativo flessibile e affidabile. Il browser Web Chromium supporta HTML5 e carica anche siti Web complessi in modo rapido e fluido, che si tratti di dashboard da applicazioni cloud o visualizzazioni in esecuzione su dispositivi locali con server Web integrato. Questa funzione è particolarmente utile se si utilizzano i PLC modulari della serie XC o i convertitori di frequenza DM1 di Eaton: una volta collegati al pannello web XH300 tramite Ethernet, questi dispositivi possono essere utilizzati per visualizzare con rapidità i dati operativi o le visualizzazioni web. Può, inoltre, essere installato in formato verticale o orizzontale, mentre l’alimentazione viene fornita tramite una connessione a 24 volt DC. L’interfaccia Ethernet per la trasmissione dei dati semplifica notevolmente la pianificazione, l’installazione e la manutenzione. Durante la messa in servizio, l’utente viene supportato in modo ottimale dal tool di configurazione integrato. Il pannello web XH300 è già disponibile, mentre l’approvazione UL è prevista per il primo trimestre del 2023. 49


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