TASKI ULTIMAXX
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Tecnologia Suprema, Risultati Perfetti
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Una lavasciuga unica e flessibile come la vostra attività.
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Grazie ai progressi tecnologici, la prima lavasciuga ULTIMAXX 1900 stabilisce un nuovo standard di igiene per le lavasciuga uomo a terra.
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Ultra-efficiente, tecnologia intuitiva e soluzioni intelligenti di assistenza predittiva garantiscono che la vostra macchina non sia mai fuori servizio.
Gli ingegneri TASKI in Svizzera hanno potenziato ogni funzione della lavasciuga e ogni componente per ottimizzare efficienza, prestazioni e affidabilità.
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ULTIMAXX incorpora le più recenti tecnologie intelligenti per ridurre il consumo di tempo, energia, acqua e prodotti chimici.
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HANNO COLLABORATO
IN COPERTINA
Kemika, dal 1976, sviluppa, produce e distribuisce specialità chimiche e attrezzature per le pulizie professionali e per il settore Horeca. Propone inoltre macchine che commercializza con il marchio NOVA: lavasciuga, spazzatrici, monospazzole, aspiratori, macchine iniezione - estrazione, battitappeto. Azienda certificata UNI EN ISO 9001:2008.
Cristina Cardinali, Simone Ciapparelli, Fabio Chiavieri, Chiara Dassi, Graziano Dassi, Francesca De Vecchi, Francesca Leone, Silvia Mangili, Marco Monti, Maurizio Pedrini, Fabrizio Pirovano, Alex Pezzin, Loredana Vitulano
Sommario 16
TECNOLOGIE
28 32
La nuova logistica è il futuro dell’industria Maurizio Pedrini
MARKETING
Team building questo sconosciuto... Marco Monti e Fabrizio Pirovano
SI PARLA DI
4CleanPro S52 www.4cleanpro.com
4Hygiene S52 www.4hygiene.it
Accu Italia S52 www.accu-italia.com
Alca Chemical S54 www.alcachemical.it Arco 26 www.arcochimica.it
Borman Italiana 20 www.borman.it
Cartindustria Eurocarta 20 www.eurocarta.com
Comac S55 www.comac.it
Diversey S56 www.diversey.it Essity–Tork 20 www.tork.it Falpi S57 www.falpi.com Fimap 31 www.fimap.com Hygenia S58 www.hygenia.it Hollu Italia 20 www.hollu.com
Icoguanti S52 www.icoguanti.it Industrie Celtex S59 www.industrieceltex.com Italsan 20 www.italsan.it Kemika S60 www.kemikaspa.com Lucart 20 www.lucartprofessional.com Paperdi S52 www.paperdi.it Rentokil Initial Italia 20 www.initial.com
Rubino Chem S61 www.rubinochem.it Synclean S52 www.syncleanservice.com Sofidel 20 www.sofidel.com TTS S52 www.ttsystem.com Zep Italia 19 www.zep.it
INDICE INSERZIONISTI
DIMENSIONE PULITO
Alca Chemical 8 Accu Italia 13
Alca Chemical 8
SPECIALE
RSA
4CleanPro S6
4Hygiene S35
Angelini Pharma S10 - S11
Arco II Copertina Bottoni S15 Christeyns S50 - S51 Comac S4
Diversey 3 Fimap II Copertina Kemika I Copertina
Essecinque S41 Falpi S8 Falvo S46 - 47 Hygenia I Copertina Hygienic S30 - S31 Icoguanti S21 Industrie Celtex S3
Paperdi 6 Synclean 4 - 5 Zep Italia 19
Italsan S16 – S17 Newpharm S66 - S67 Polti S24 - S25 Polychim S23 Rubino Chem S5 Steam Italy S45 TTS S37
PNRR Un’opportunità per cambiare
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta, per l’Italia e per il mondo dei Servizi, un’occasione difficilmente ripetibile di evoluzione e sviluppo. Tramite una conferenza, Anip ha presentato alle imprese le opportunità di investimento e riforma offerte da questo documento
Simone CiapparelliPer sostenere gli Stati membri durante la pandemia e aiutarli ad uscire dalle numerose difficoltà che essa ha comportato, il Consiglio europeo ha approvato nel luglio 2020 Next generation Eu, un fondo dal valore di oltre 800 miliardi di euro che copre gli anni 2021-2023 e sarà accompagnato dal bilancio 2021-2027 dell'UE, per un valore totale di 1824,3 miliardi di euro. Nel documento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il governo italiano illustra alla commissione europea come il nostro paese intende investire i fondi messi a disposizione nell’ambito di questo programma europeo. Il documento, già approvato dalla commissione, descrive quali progetti l’Italia intende realizzare grazie ai fondi comunitari e si articola su diversi settori strategici: digitalizzazione, transizione verde, infrastrutture e mobilità, ricerca e scuola, inclusione e coesione, salute.
Il Piano rappresenta quindi una grandissima opportunità per investire e riformare, anche andando a rimuovere ostacoli amministrativi e procedurali tramite, ad esempio, semplificazione degli appalti pubblici e abrogazione e revisione di norme che alimentano la corruzione. Il comparto dei Servizi, grande protagonista della ripartenza nel nostro Paese, vuole cogliere al meglio le opportunità offerte dal Piano. Per questo motivo e per consentire alle aziende che rappresenta di conoscere efficacemente i contenuti e le modalità di accesso ai bandi, ANIP-Confindustria (Associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati) ha organizzato “PNRR e servizi industriali, imprese e opportunità”, una conferenza che si è svolta mercoledì 18 maggio 2022 presso la Sala Pininfarina di Confindustria, a Roma. La conferenza, che ha goduto della partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di diversi esperti del settore, si è aperta con la premessa del segretario Generale di ANIP Barbara Fiorucci, volta a far comprendere l’importanza che risiede nel divulgare il Pnrr e le modalità di accesso ai contributi:
“Abbiamo organizzato questo incontro per presentare alle imprese di servizi le opportunità concesse dal Piano e nel contempo consegnare al panorama economico finanziario ed istituzionale del Paese la proposta della nuova realtà del sistema paese definita industria dei servizi”.
IMPRESE: PERCHÉ IL PNRR È IMPORTANTE?
Il primo intervento, a cura di Carmine Di Nuzzo – Direttore Generale Servizio Centrale Pnrr Ministero Economia e Finanze – ha avuto lo scopo di presentare il Piano, i suoi meccanismi e obiettivi e lo stato di attuazione dello stesso: “Il Pnrr non è solo un piano di risorse finanziarie, il vero valore aggiunto sono le riforme, cui anche il mondo imprenditoriale deve fare attenzione. In Italia le risorse non mancano, ciò che manca sono piuttosto la capacità di utilizzarle in maniera proattiva ed efficace e un quadro di regole adeguato alle ambizioni di un Paese che vuole essere più competitivo. Il Pnrr è un veicolo per colmare queste mancanze e arrivare ad avere un piano sistematico attraverso il quale creare condizioni di sviluppo per il Paese”. Ma in che modo le imprese dei servizi possono beneficiare di tali provvedimenti? Di Nuzzo ha spiegato come queste aziende siano tutte coinvolte nel Piano: “Qualsiasi tipo di investimento è accompagnato dai servizi: ad esempio, un intervento infrastrutturale del Pnrr prevede la realizzazione di 264mila nuovi posti negli asili. Naturalmente, i nuovi asili andranno manutenuti, saranno
necessarie imprese che eroghino servizi di mensa, di pulizia, insomma tutti quei servizi necessari al mantenimento dell'infrastruttura. Ogni intervento di fatto abilita l’erogazione del servizio che accompagna l’intervento principale”.
La centralità dei servizi nell’ambito del Piano è confermata anche da Davide D’Arcangelo, responsabile sviluppo Fondazione Italia Digitale: “Il settore dei servizi è protagonista degli interventi previsti dal Pnrr, ma deve essere abilitato nella maniera giusta. Bisogna modificare le vecchie norme, come l’assegnazione delle gare al ribasso, e intraprendere nuove azioni, come ad esempio il maggiore utilizzo del Partenariato pubblico-privato, o l’istituzione di certificazioni che consentano di innalzare la qualità dei servizi attraverso tecnologie abilitanti. Qui si arriva a un tema fondamentale, quello della digitalizzazione. Attraverso la gestione e l’utilizzo dei dati, infatti, le aziende del facility possono diventare protagoniste di altri mercati adiacenti”.
L’evento è proseguito con l’intervento di Lorenzo Mattioli, presidente di Anip-Confindustria: “Con lo scoppio della pandemia, si è scoperto quanto le imprese dei servizi siano fondamentali, e si è capito quanto fosse importante integrare questi servizi. Il nostro settore è proattivo, speriamo che il Pnrr rappresenti l’occasione per migliorare il dialogo con le istituzioni e far compiere un salto di qualità ad un settore che, ad oggi, continua ad essere caratterizzato dalle gare a massimo ribasso”. Giuseppe Mele, direttore Area politica per la coesione Territoriale e le infra-
strutture di Confindustria, ha evidenziato la scarsa attenzione nei confronti dei servizi per quanto riguarda gli appalti pubblici: “Il momento attuale ne è la dimostrazione; i prezzi sono impazziti, anche le aziende dei servizi stanno affrontando numerose criticità, ma, nonostante le sollecitazioni, si continua ad intervenire solo sui Lavori. Bisognerebbe dare attenzione a tutta la domanda pubblica, e non solo ad una parte”. Il settore dei Servizi è forse meno mediatico di altri, ma è centrale nel dare risposta ai bisogni dei cittadini, che si parli di scuola, sanità o altra forma di servizio. “Il Pnrr è un attivatore di cambiamento - prosegue Mele - oltre che di capacità di produrre Servizi, cambiando e aumentando la capacità di dare risposte ai cittadini. Esso è uno strumento che determina la capacità di offrire dei servizi alla collettività, soprattutto attraverso interventi di natura fisica, e un'opportunità per dare alla spesa un obiettivo realizzativo ed un effetto. Il Piano è anche un'occasione di cambiamento per il pubblico e per le imprese nel dare risposte adeguate e più evolute”. A conclusione della conferenza, interviene nuovamente Mattioli: “Il Pnrr è un’occasione fondamentale per il Paese: facciamo in modo che questa occasione sia seria. Le gare di appalto continuano ad essere aggiudicate al massimo ribasso, e da questo punto di vista vorremmo che il Governo ci ascoltasse di più. Mi auguro che questo Piano possa finalmente essere un mezzo per dare al nostro settore l’importanza e la dignità che merita”.
APPALTI IN SANITÀ, SERVE UNA RIFORMA DEL CODICE
Sono state numerose le personalità intervenute all’assemblea di Assosistema “Appalti pubblici in Sanità”, svoltasi a Roma presso la sala Angiolillo di Palazzo Wedekind. Tra queste, il Presidente di Assosistema Egidio Paoletti, che ha sottolineato inadeguatezza dell’attuale codice appalti. Il codice non è infatti riuscito ad affrontare con successo la sfida della revisione prezzi per servizi e forniture per rispondere alla crisi energetica e delle materie prime. “Servizi come noleggio, sanificazione, riconsegna dei camici ospedalieri, sterilizzazione dello strumentario chirurgico, vestizione dei posti letto per ospedali e pronto soccorso - ha dichiarato Paoletti - sono servizi essenziali che permettono al sistema nazionale e non di funzionare, pertanto andrebbero tutelati maggiormente da un
codice o da un legislatore che preveda appositi meccanismi per evitare che il servizio si interrompa o subisca delle ripercussioni”. Paoletti ha proseguito ricordando come “da oltre un anno, Assosistema chiede un intervento del legislatore sulla revisione dei prezzi, nei contratti in corso di esecuzione, anche nel settore dei servizi e delle forniture per adeguare gli imprevedibili aumenti di costo che le aziende stanno sopportando ormai dall’anno scorso. Se è vero che è importante costruire un ponte, è altrettanto importante servire un ospedale e garantire il servizio sanitario nazionale”. Nonostante gli appalti di servizi e forniture rappresentino il 78% degli appalti ordinari, infatti, il codice sembra tutelare maggiormente le opere pubbliche: “Troppe volte il Pnrr viene accostato
solamente al mondo dei lavori - prosegue Paoletti - eventuali risorse aggiuntive devono essere in parte dedicate anche al miglioramento dei servizi. Questi hanno infatti un impatto diretto sulle persone, e non basta costruire un ospedale bellissimo se ad esso non vengono forniti letti, personale e pasti all’altezza”. L’emergenza degli ultimi due anni ha dimostrato quanto sottovalutare l’importanza dei servizi in ambito sanitario possa essere pericoloso: “Nella missione 6 del Pnrr, quella relativa alla sanità, si legge che la pandemia ha reso ancora più evidenti gli elementi critici di natura strutturale che in futuro potrebbero essere aggravati dalla accresciuta domanda di cure derivate dalle tendenze demografiche, epidemiologiche e sociali in atto. Sappiamo infatti come si stia progressivamente andando incontro ad un invecchiamento sempre più marcato della popolazione. Uno degli obiettivi principali di questa Missione, è proprio quello di potenziare il servizio sanitario nazionale, allineando i servizi alle necessità dei pazienti, anche alla luce delle criticità emerse durante la pandemia. Questo potenziamento non può prescindere dal supporto dei servizi e delle forniture”.
Assosistema propone quindi una riforma del Codice Appalti, “attraverso la creazione di due decreti attuativi distinti tra lavori da una parte e servizi e forniture dall’altra.
Proponiamo anche di prevedere il coinvolgimento della Conferenza Stato Regioni sul tema della revisione dei prezzi. Ciò anche per far sì che i problemi emersi durante la pandemia possano rappresentare la straordinarietà di un evento dal quale trarre insegnamento per organizzare al meglio la macchina amministrativa per le nuove sfide”.
Il futuro dei servizi tra innovazione e occupazione femminile
Tecnologie all’avanguardia, pari opportunità, digitalizzazione e appalti che tutelino l’ambiente: la ricetta di Ecosfera Servizi, nota società italiana del facility management
Maurizio PedriniEcosfera servizi SPA, che opera nei campi del facility management e dell’energy and property management, ha base a Roma ed è attiva con cantieri in tutta Italia. Una società robusta, che conta un fatturato di circa 15 milioni di euro e 111 addetti, in costante sviluppo grazie a continui investimenti in innovazione e risorse del personale. Abbiamo incontrato l’amministratrice unica, Floriana Tomassetti, per conoscere da vicino l’attuale dimensione della società, proiettando lo sguardo al futuro.
Partiamo dal suo ruolo di imprenditrice: quali sono gli elementi qualitativamente più rilevanti che contraddistinguono la sua azienda di servizi?
"Ecosfera Servizi deve la propria peculiarità alla sua origine. Partiamo come realtà orientata alla consulenza, e que-
sto approccio prosegue ancora oggi: aiutiamo i clienti a definire fabbisogni ed esigenze e in base a questo definiamo l’implementazione dei servizi di gestione immobiliare operando appro-
fondite analisi e verifiche, a 360 gradi, su costi e consistenza immobiliare, definendo infine la migliore prestazione per ogni committente, sia pubblico sia privato".
Quale peso hanno la pulizia e la manutenzione degli edifici nella progettazione e gestione integrata dei servizi agli immobili?
"Ci piace pensare che il nostro lavoro possa soddisfare completamente e al 100% l’esigenza di integrazione dei servizi offerti, considerando che siamo attivi non solo sul cleaning, ma i nostri asset sono la manutenzione e l’efficientamento energetico".
Quanto contano le donne nell’azienda? È soddisfatta dei ruoli occupati dalle donne nell’organigramma di Ecosfera Servizi SPA?
"La presenza di donne nell’organigramma è ampia, e le deleghe più importanti sono affidate a loro. Credo molto al contributo femminile in tutti i comparti aziendali, e l’unico rammarico è avere poco personale tecnico in ‘rosa’. Mi piacerebbe avere elettriciste e termoidrauliche, e non escludo, in futuro, di provare a formare queste figure per un eventuale inserimento sul campo".
Cosa rappresenta l’innovazione per la vostra azienda? A quali progetti di sviluppo state lavorando, anche nell’ottica del 4.0 e della sostenibilità ambientale?
"L’innovazione per noi è pane quotidiano. Ecosfera sta puntando tutto sulla manutenzione evolutiva e manutenzione sostenibile. Certamente gli appalti privati sono un terreno stimolante su cui misurarsi visto che il committente pubblico, ad oggi, per efficientare il patrimonio immobiliare ha bisogno ancora di accorgimenti basici seppur efficaci. La corretta analisi dei costi e la sostituzione di tecnologie obsolete consente enormi risparmi energetici. Scelte che, oggi, consentono di trasformare le cifre risparmiate in servizi migliori e nuova occupazione. Per Ecosfera l’innovazione è una scommessa costante: seguiamo l’evoluzione dei servizi investendo su start up promettenti e crediamo fortemente nella necessità di esplorare nuovi mercati".
Passiamo al suo incarico all’interno di ANIP: si aspettava la delega alla gestione delle relazioni industriali? Quali obiettivi prioritari intende perseguire durante il suo mandato? "Non posso che essere onorata della proposta e della fiducia riposta in me dall’associazione. La delega alle relazioni industriali rappresenta uno stimolo a perseguire obiettivi nuovi, come quello di contribuire a riformare la bilateralità, che dovrà essere funzionale all’evoluzione e innovazione del settore e soprattutto arricchirsi in una dinamica sempre più virtuosa anche con la parte sindacale. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma dove si misurano scelte innovative su formazione e welfare".
Lei di recente ha dichiarato che il gender procurement viene certamente rafforzato con il Pnrr, ma non è sufficiente l’applicazione ai settori coinvolti maggiormente dal Piano. In tutti gli appalti si devono riconoscere in fase di aggiudicazione maggiori punteggi per chi crea lavoro femminile. Perché e in che modo?
"Riscrivere le regole degli appalti nel rispetto delle pari opportunità non è certamente facile. Quello che immagino è un sistema che vada a premiare le aziende in grado di aumentare l’occupazione femminile. Non vorrei parlare di quote rosa in senso stretto, ma di buone pratiche che mettano insieme welfare, formazione, parità nei salari tra uomini e donne. Un obiettivo che si può raggiungere solo se il Paese sarà in grado di semplificare e migliorare le regole del mercato pubblico. Di gender procurement si deve parlare nelle sedi deputate, coinvolgendo stakeholder e istituzioni nazionali ed europee".
Che opportunità di crescita in chiave tecnologica ed ecosostenibile offre, in concreto, alle imprese, il Pnrr? È fiduciosa?
"Sono molto fiduciosa nel Pnrr: pur
non contenendo progetti ad hoc per i servizi, le risorse europee riguarderanno ogni segmento dell’economia. E tutte le imprese che sapranno crescere e innovare avranno necessità di acquisire i servizi che il nostro comparto eroga. La nostra è un'industria trasversale: tutti hanno bisogno di noi. Il beneficio in chiave tecnologica e sostenibile è innegabile: gli appalti saranno sempre più green, l’evoluzione digitale trasformerà anche il lavoro che oggi ha un alto tasso di manualità e necessita di minori competenze. Ogni lavoratore avrà capacità ‘aumentate’ grazie alla tecnologia, e questo impatterà sia il mondo delle manutenzioni, sia quello del cleaning che è per definizione labour intensive".
Classe 1973, manager sposata con due figli. Nel 1991 inizia a lavorare negli uffici di amministrazione e contabilità del Gruppo Ecosfera. Ricopre vari ruoli in azienda sino ad entrare nel consiglio di amministrazione. Attualmente socia di maggioranza e amministratrice unica di Ecosfera Servizi che, nel gennaio 2021, è stata trasformata in SPA.
AFIDAMP e la sfida dell’innovazione digitale
Telediagnosi, ottimizzazione dei tempi, efficacia degli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria. Programmazione ed analisi dei consumi. Misurazione delle rese reali. Verifica delle garanzie, semplificazione del processo di fornitura di parti di ricambio, prevenzione dei fermi macchina, integrazione nei sistemi di facilities management. Sono questi solo alcuni dei molteplici vantaggi previsti dalle soluzioni 4.0
Maurizio PedriniUna preziosa “bussola” per le industrie del professional cleaning impegnate nella difficile sfida della transizione digitale: è il Position Paper da titolo “Transizione 4.0 – Gli incentivi per gli investimenti in beni 4.0 nel settore delle macchine per la pulizia professionale” messo a punto da AFIDAMP, che offre a produttori, distributori e committenza del settore un quadro esaustivo e dettagliato di tutte le agevolazioni previste dal Piano Nazionale Transizione 4.0. Realizzata dal Gruppo di Lavoro Macchine di Afidamp, l’Associazione dei fabbricanti e fornitori di macchine, prodotti e attrezzature per la pulizia professionale, coordinato da Alessandro Panico, con la consulenza dell’Ingegner Marco Be-
lardi - Consulente del Ministero dello Sviluppo Economico per la Transizione 4.0 e Presidente Commissione UNI per il 4.0., la prima organica guida agli incentivi per gli investimenti nel settore delle macchine per la pulizia professionale, rappresenta uno stimolo offerto - innanzitutto agli associati, ma non solo, dato che il documento è gratui-
Il documento identifica i soggetti interessati che possono usufruire degli incentivi nel settore delle pulizie professionali
tamente scaricabile dal sito internet di AFIDAMP (www.afidamp.it) - per valutare con la massima attenzione tutti i potenziali vantaggi generati dall’organica adozione delle tecnologie digitali innovative, o comunque migliorative per operare al meglio, al passo con i tempi e le esigenze del mercato. Due i principali obiettivi del Piano: stimolare gli investimenti privati e dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023. Il Position Paper, oggetto di una prima presentazione a ISSA PULIRE Verona 2021, è stato poi oggetto di varie iniziative di approfondimento, nei suoi molteplici aspetti con live webinar, trovando una prestigiosa vetrina di condivisione e successo a Interclean Amsterdam 2022, dove Afidamp, presentando il documento agli stakeholder di tutta Europa, ha lanciato la sfida della sostenibilità, strettamente connessa al processo di digitalizzazione. Abbiamo chiesto ad Alessandro Panico – Coordinatore GDL Macchine Afidamp, di illustrarci il lavoro svolto e gli aspetti principali dell’iniziativa.
Che obiettivi si è posto il Gruppo di lavoro macchine di Afidamp mettendo a punto un position paper con la guida dedicata non solo alle aziende di settore, ma anche alle imprese di pulizia e multiservizi per usufruire delle opportunità del Piano Nazionale Transizione 4.0?
“Il Piano Industria 4.0 in Italia è fruibile dal 2017. Il testo legislativo è stato propriamente sviluppato per la digitalizzazione della manifattura e dei processi produttivi. Non è stato immediato comprenderne le potenzialità nel settore terziario. I servizi di pulizia sono la voce di spesa più comune per la committenza pubblica e per l'Industria. Il business dei prodotti per la pulizia rappresenta in Italia un settore interessante, dove il made in Italy è sinonimo di qualità ed esperienza in ambito professionale, un player importante anche a livello mondiale, dopo Stati Uniti e Germania. Afi-
damp rappresenta più dell'80% dei fabbricanti e distributori italiani di prodotti professionali per la pulizia. Per questa ragione, comprendere la strumentalità di tali prodotti per le imprese che offrono servizi di pulizia o noleggio di macchinari per la pulizia, è stata la scintilla scatenante. La digitalizzazione di tali servizi può permettere, oggi, una rivoluzione del settore che può diventare un esempio per gli altri Paesi Europei. Tutti ne hanno percepito le potenzialità. Interclean ad Amsterdam è stata la fiera dove tutto il focus è stato incentrato sulle macchine (robot) per l'automazione della pulizia professionale.”
interesse condiviso per il quale tutti i fabbricanti e distributori associati Afidamp stanno investendo con lungimiranza. L’esperienza dell’Ingegner Belardi è stata una guida. Siamo partiti dalle fondamenta legislative, comprendendo tutte le evoluzioni e le modifiche che i differenti governi hanno apportato. Belardi ci ha poi presentato un caso di studio sull’applicazione del piano 4.0 all’agricoltura. È stato il settore dove abbiamo compreso le affinità, e sul quale abbiamo analizzato le attinenze. Infine, l’analisi tecnica dei requisiti obbligatori ed ulteriori. Su questo tema, il gruppo di lavoro Afidamp ha dimostrato la maturità tecnologica del settore, descrivendo quali soluzioni, già esistenti, potevano soddisfare i criteri richiesti, sotto la supervisione puntuale dell’Ingegner Belardi per ogni aspetto hardware o software identificato.”
Come avete operato e qual è stato l’apporto fornito dal dottor Marco Belardi, consulente MISE per la Transizione 4.0 e presidente della Commissione UNI per il 4.0?
“Il gruppo di lavoro Macchine Afidamp è un network di imprese dove esperti professionisti si confrontano alla pari per sviluppare iniziative di interesse comune che possano far prosperare il settore del cleaning professionale. Utilizzo la parola prosperare, e non, crescere, appositamente. La sostenibilità del settore è infatti un
Il processo di trasformazione in chiave 4.0 delle imprese, ormai non ammette incertezze: quali opportunità e benefici sono alla portata del cosiddetto cleaning digitale?
“È stato immediato vedere i vantaggi delle soluzioni 4.0. Telediagnosi, ottimizzazione dei tempi, efficacia degli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria. Programmazione ed analisi dei consumi. Misurazione delle rese reali. Verifica delle garanzie, semplificazione del processo di fornitura di parti di ricambio, prevenzione dei fermi macchina, integrazione nei sistemi di facilities management. Potrei continuare all’infinito.”
È possibile ottenere un credito di imposta pari al 40% del valore del macchinario 4.0 acquistato, più altri benefici aggiuntivi
Entriamo nel merito del Position Paper: com’è organizzato e quali scopi si propone? Ce lo può brevemente presentare nei punti essenziali?
“Il documento ripercorre il processo di studio effettuato. Introduce e spiega l’evoluzione da Industria 4.0 a Transizione 4.0. Identifica chi sono i soggetti interessati che possono usufruire degli incentivi nel settore delle pulizie professionali, descrive quali sono gli investimenti eleggibili e per quali imprese essi sono strumentali. Approfondisce le caratteristiche tecnologiche che le macchine 4.0 per la pulizia devono avere e spiega quali documentazioni sono necessarie per presentare le richieste. Infine analizza nel dettaglio le tecnologie esistenti e come queste possono rendere eleggibile ogni specifica categoria di macchinario per la pulizia che risponde a determinati criteri.”
Veniamo alle agevolazioni concrete di cui possono beneficiare le imprese: può farci qualche esempio concreto? Chi può usufruirne, per quanto tempo e con quali requisiti? “Potrei rispondere descrivendo solo un caso emblematico. È possibile ottenere un credito di imposta pari al 40% del valore del macchinario 4.0 acquistato. A questo si possono cumulare benefici aggiuntivi, se parliamo del sud Italia, che sono arrivati a far riconoscere anche il 100% del valore del bene, sotto forma di credito, che l’impresa può utilizzare immediatamente in detrazione. Una agevolazione fiscale incredibile. Ma non è così semplice. Ogni impresa ha una sua dimensione e situazione, e le percentuali possono variare da caso a caso, da regione a regione. Suggeriamo di affidarsi a dei professionisti in materia o chiedere al proprio commercialista di aggiornarsi. Le percentuali dal 2023 cambieranno, ma il piano sarà valido per tutto il decennio.”
Il percorso è già stato avviato da alcune aziende vostre associate? Con
quali risultati?
“Assolutamente si. Non abbiamo dei dati ufficiali. Ma l’effetto è stato percepito da tutti, dopo pochi mesi dalla pubblicazione. Per questa ragione, il gruppo di lavoro e la stessa associazione hanno più d’un motivo per essere assai soddisfatti e orgogliosi del lavoro svolto.”
Ora, quale percorso attende il Comitato? In che modo intendete affiancare e sostenere gli associati e le aziende nella difficile sfida della digitalizzazione, dell’innovazione 4.0?
“Esistono numerosi piani sul 4.0 in Europa, in più di 15 paesi membri. Dal 2017 la comunità europea monitora tutte le iniziative e condivide le best practices. Afidamp ha inoltrato il suo Position Paper a più di 100 destinatari
che operano nei numerosi enti privati e dipartimenti pubblici in Europa e si occupano della transizione digitale, con differenti piani di incentivazione, da studiare e comprendere se applicabili. È una grande sfida. Intendiamo condividere l’esperienza italiana, ed estendere il modello di business all’estero, dove siamo presenti e possiamo crescere bene grazie alla digitalizzazione, dimostrando il valore della qualità in termini di sostenibilità, in un'economia circolare in cui l’interdipendenza dei mercati può essere gestita solo attraverso l’interconnessione.”
Zep: l’importanza della cura dei pavimenti
Con la gamma ICS Distribution Zep ha voluto concentrarsi su quello che sa fare meglio, vale a dire ottimizzare e rendere più semplice il lavoro degli utilizzatori finali. Il nuovo catalogo si compone infatti dei più efficaci formulati dedicati a cucina e HACCP, ambienti, bagno, camera, igiene delle mani e disinfezione, realizzati anche sulle indicazioni degli stessi operatori di settore. Il valore
delle strutture deve essere conservato con prodotti di qualità e che garantiscano sempre risultati eccellenti in termini di pulizia e sicurezza. Scegliere il giusto detergente per i pavimenti è importante per definire la propria identità e lo stile dell’approccio con gli ospiti e la pulizia quotidiana dei pavimenti assicura un’esperienza positiva ogni volta si varca la soglia della struttura. La manutenzione dei
pavimenti non richiede solo impegno e attenzione ma anche tempo e risorse, pertanto un detergente efficace e pratico è determinante, soprattutto per le aree altamente trafficate. Affinché la scelta del detergente non sia mai una sfida Zep offre soluzioni perfettamente calibrate alle specifiche necessità, sia per le operazioni leggere e quotidiane che per l’eliminazione di sporchi più insistenti.
Ecco perché la gamma ICS dedicata all’igiene dei pavimenti si compone delle migliori formulazioni Zep provenienti dall’esperienza su materiali come il marmo, gres, ceramiche, sintetico, legno e moquette. Le soluzioni ICS FLOOR includono prodotti per il lavaggio manuale e meccanico.
www.zep.cleaning
Igiene nei bagni Pesano le incognite dell’immediato futuro
Le industrie del made in Italy produttrici di dispenser sapone e carta/ cotone, al pari di quelle impegnate nella realizzazione di asciugamani e asciugamani ad aria, registrano ancora buoni dati sia in termini di volumi d’affari che di fatturato, ma vi è grande preoccupazione per i tanti problemi che oggi in Italia rendono la sopravvivenza aziendale una “mission (quasi) impossible”
Maurizio PedriniIl periodo che stiamo vivendo non è certo dei migliori: una serie impressionante di ben note problematiche investono ogni giorno i molteplici settori del cleaning professionale, al pari dell’intera economia italiana. Le aziende appaiono sempre più in affanno, ossessionate dal continuo, quasi esponenziale aumento della bolletta energetica e di materie prime sempre più difficili da reperire sui mercati internazionali. Senza dimenticare, purtroppo, le Spade di Damocle incrociate della guerra in Ucraina, le sanzioni, l’emergenza climatica, la siccità, l’inflazione, col rischio di recessione. Eppure, nonostante due anni di pandemia e il clima di massima precarietà ed incertezza, il comparto mercato dispenser di sapone e carta/cotone, così come quel-
lo (assai più contenuto) degli asciugamani/asciugamani ad aria gode ancora di buona salute e dimostra tutta la propria vitalità, continuando sostanzialmente il positivo percorso intrapreso ormai da lunghi anni. Del resto, non potrebbe essere altrimenti, per una nicchia produttiva che ha positivamente risentito – tra le poche – dei riflessi, in questo caso positivi del “bisogno di massima igiene” scaturito dalla malattia generata dal virus SARS CoV 2. Un fenomeno che ha investito le aziende, innestandosi nei grandi processi di mo -
dernizzazione e transizione ecologica legati alla digitalizzazione, all’innovazione 4.0 e al grande tema della sostenibilità ambientale, al quale le industrie di questa preziosa ed altamente specializzata nicchia produttiva si sono dimostrate, da sempre, particolarmente
sensibili e attente. Una crescita, quella degli scorsi anni, che sembra proseguire anche nell’anno in corso, sia pure con il “freno a mano”, dettata principalmente dalla necessità di un’alta e sempre più qualificata modernizzazione nell’impiego massivo di strumentazione per l’igienizzazione delle mani e degli ambienti. Protagonista assoluta, come sempre la carta, ma ora proposta con soluzioni sempre più avanzate, attente all’ambiente ma anche alla prevenzione igienico sanitaria, all’eliminazione “garantita” di germi e batteri, alla lotta ai virus che ormai sono diventati nemici onnipresenti e ossessivi. Un trend positivo che viene registrato sia a livello consumer, sia nel settore delle imprese di pulizie. Insomma, il made in Italy respira un’aria pulita e appare ancora bene ossigenato, ma le incognite incombono minacciose all’orizzonte, generando - anche nelle realtà più solide - dubbi sull’immediato futuro, con la necessità di una costante rincorsa all’aumento dei prezzi dei prodotti proposti al mercato interno e internazionale, per far fronte in qualche modo alla irrefrenabile spirale dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Una problematica che, alla lunga, potrebbe frenare gli investimenti sostenuti anche dalle nuove opportunità offerte dal PNRR.
Asciugamani in carta tessuto e altri articoli di consumo primario, continuano a registrare buoni fatturati, macchiati però dal tarlo degli aumenti dovuti all’inflazione. Assistiamo al rilancio degli asciugamani che sembra rincorrere la costante ascesa maturata negli anni scorsi dalle apparecchiature “hand dryers”. Forse, questo fenomeno è indice di una riflessione sull’importanza dell’accurata asciugatura delle mani, posto con forza proprio dalla pandemia. Vorremmo illuderci che la buona tenuta del settore sia indice di una nuova cultura del pulito maturata dagli italiani, con conseguenti e positive ricadute nella quotidianità dei comportamenti, per vedere con i nostri occhi in ristoranti, alberghi, locali pubblici, toilette sempre più pulite e dotate
di moderne apparecchiature e sistemi, attenti al contenimento dei costi, alla sostenibilità ambientale e perfettamente igienizzati per prevenire il diffondersi di malattie. Non solo: vorremmo poter contare soprattutto utenti che apprezzino lo sforzo compiuto dalle aziende del settore e dai gestori di questi esercizi, che si pongono al loro servizio con professionalità, impegno e serietà, ripagandoli con la massima educazione ed un vero senso civico, in grado perciò di evitare sprechi di carta, sapone e corrente elettrica, e di lasciare questi luoghi puliti, come – si spera – li abbiano trovati.
LA PAROLA ALLE AZIENDE
Come sempre, abbiamo chiesto ad alcune aziende protagoniste del settore, che hanno accolto favorevolmente Il nostro invito, di aiutarci a fare il punto della situazione, rispondendo alle nostre domande.
“Registriamo con soddisfazione un andamento della produzione e delle vendite estremamente positivo per tutte le categorie di prodotto - risponde Riccardo Trionfera, Direttore commerciale di Essity Italia–Tork. Stiamo tornando a livelli di volumi pre-pandemia, fermo restando che il mercato deve assorbire la forte pressione dei prezzi dovuta ai rialzi delle materie prime e dei costi dell’energia”. “Per quanto ci riguarda - afferma Francesco Pasquini, Chief Sales & Marketing Officer di Lucart - i dati sia in termini di volumi d’affari, sia di fatturato, evidenziano una sostanziale tenuta. Certo, risentiamo del clima generale d’incertezza che aleggia sulla nostra economia, così come delle difficoltà da lei citate, che investono ormai tutte le realtà produttive e imprenditoriali del nostro Paese”. “Borman italiana - spiega Piera Protasoni, Director e membro del Consiglio di Amministrazione della società - non è focalizzata sulla vendita di apparecchiature per la carta e il sapone. I dispenser vengono dati ai clienti in uso gratuito con l’acquisto dei materiali di consumo. Il fattore scatenante è il notevole aumento del prezzo della car-
ta asciugamani”. Positiva la risposta di Luca Campagnano, Marketing Manager AFH Sofidel, che spiega: “ossiamo considerare il 2021 come un anno a due velocità. I primi mesi del 2021 – in particolare il primo quadrimestre – in piena emergenza pandemica i lockdown generalizzati nei principali Paesi europei hanno portato ad un ulteriore crollo del mercato, con oltre il 30% in meno rispetto al pari periodo del 2020, con i settori Horeca e Transportation maggiormente colpiti. Successivamente, un graduale e costante incremento dei volumi, legato all'allentamento delle restrizioni e alla ripartenza del settore turistico, ci ha permesso di chiudere l’anno con un risultato leggermente in crescita rispetto al periodo pre-Covid 2019”. Mauro Magni, Amministratore unico di Italsan, azienda che opera nel settore del washroom, è invece decisamente preoccupato: “Abbiamo dovuto affrontare non pochi problemi a causa della pandemia; ora stiamo progressivamente recuperando quote di mercato. Però è inutile nascondere che sono cambiate molte dinamiche. Prima era tutto fermo, adesso – ormai da parecchi mesi – c’è un serio, direi quasi drammatico problema di reperibilità dei materiali. La nostra azienda, infatti, realizza anche macchine in acciaio, per cui ci siamo ritrovati a dover far fronte ad aumenti del costo delle materie prime davvero a dismisura. C’è un’oggettiva impossibilità di poter accedere a elementi essenziali: se prima attendevamo un mese per averli, ora i mesi sono diventati tre o quattro”. Lorenzo Riva, Amministratore Delegato di Cartindustria Eurocarta afferma convinto: “I nostri fatturati sono in forte crescita, per la maggior parte dovuta all’esponenziale aumento dei prezzi. Abbiamo anche un incremento leggero dei volumi, ma certamente non è così importante da fare tendenza”. Gabriele Poggianti,
Business Unit Director Rentokil Initial Italia , offre una risposta articolata. “Dopo anni di inflazione molto bassa - spiega - con la pandemia anche le nostre attività hanno
Hygiene
subito alcune pressioni inflazionistiche. La rapida riapertura delle attività economiche ha determinato uno scompenso nel sistema del trasporto globale, il rincaro dei beni energetici e l’aumento delle materie prime e di conseguenza dei prodotti finiti. Grazie a un modello di business fondato su partnership globali, siamo in grado di assorbire la maggior parte di questi costi aggiuntivi, continuando ad offrire alti standard di servizio volti alla protezione della reputazione del brand dei nostri clienti. La nostra risposta è stata anche quella di continuare ad investire in ricerca e sviluppo, prediligendo innovazione ed ottimizzazione continua. Abbiamo scelto soprattutto di percorrere la strada della sostenibilità, in linea con l'evoluzione della green economy, perseguendo la nostra mission mirata a migliorare la qualità della vita delle persone e a proteggere la loro salute”. Christof Tappeiner, Direttore di Hollu Italia , è ottimista: “Il nostro è un bilancio decisamente positivo, sotto tutti i punti di vista”.
Com’è andato il 2021 e quali sono le vostre proiezioni per il 2022 sia in relazione al consumo interno che all’export?
“Già nel 2022 - interviene Trionfera - abbiamo visto un buon recupero del fatturato mancante in fase lockdown e le attese per il 2022, ad oggi confermate, sono di un recupero totale. Le problematiche, oltre al rialzo dei costi dell’energia, sono nel reperimento delle materie prime, anche ad esempio per la carta riciclata. E infine nel costo dei trasporti, che incide sempre più sul prezzo finale”. “Ad oggi - risponde Riva - stiamo registrando una leggera crescita di volumi, sia relativa al mercato interno che a quello estero. Sinceramente, le confesso che –allo stato attuale delle cose – non ho la più pallida idea di quanto potrà avvenire nei prossimi sei mesi, perché la situazione è davvero volatile. Anche gli ultimi aumenti del prezzo del gas, ci costringeranno realisticamente ad intervenire sulle quotazioni dei nostri prodotti. Mi riferisco soprattutto all’import export, in quanto – come ben sappiamo – ci sono Paesi enormemente avvantaggiati rispetto all’Italia”. “I dati di mercato del 2019, 2020 e 2021 - precisa Campagnano - sono stati molto incoraggianti e il 2022 si annuncia particolarmente buono sia in termini di produzione che di fatturato. Per tutto il 2021 è proseguito il focus sull’igiene, sulla sicurezza e la pre-
venzione, facendo leva sulle caratteristiche innovative dei nostri prodotti e sul corretto posizionamento di mercato nel mondo del cleaning, con i prodotti legati all’igiene e all’asciugatura delle mani leader incontrastati. Purtroppo l’anno 2021 si è anche caratterizzato per un’esplosione incontrollabile dei costi delle materie prime ed energetici con una magnitudine mai vista in precedenza. Molto positivo il primo semestre del 2022”. “Come accennavo all’inizio, rispondendo alla sua prima domanda - dice Pasquini - per noi lo scorso anno si è concluso in maniera assai soddisfacente, mentre quello in corso – nel primo semestre – non ha affatto deluso le attese, ponendo le premesse per buoni risultati finali”. “Il 2020 e il 2021 - spiega Protasoni - sono stati anni particolari, in controtendenza, dove abbiamo venduto i dispenser per la distribuzione, soprattutto, del gel igienizzante. Il mercato italiano in questo momento è quello che è, perciò per noi è fondamentale accrescere ulteriormente il nostro business internazionale, per questo fine ci stiamo impegnando al massimo, pur a fronte di una congiuntura internazionale particolarmente difficile e sfavorevole”. “Il 2021 - afferma Magni - per noi, sinceramente,
non è andato molto bene. Mentre invece l’anno in corso sembra in netta ripresa, nonostante, per molti aspetti, si abbia la sensazione di vivere un po’ alla giornata. Ma siamo fiduciosi: in questi due anni di difficoltà abbiamo diversificato la nostra gamma inserendo altri prodotti, proprio per stimolare un mercato piuttosto stanco”. “Il 2020 così come il 2021 - riprende Poggianti - sono stati anni atipici, ricchi di particolarità e nuove sfide, sempre affrontate e superate grazie allo sforzo a livello globale della nostra squadra. Il nostro mantra è quello di effettuare anche localmente un attento monitoraggio delle situazioni di mercato, per rispondere con soluzioni personalizzate alle esigenze dei vari settori merceologici e tipologie di business. Questo approccio è stato mantenuto anche nel 2022 tramite un’indagine di mercato preliminare volta a comprendere le nuove percezioni degli italiani e l’evoluzione nelle abitudini di igiene post pandemia. Il contesto in cui operiamo è ormai contraddistinto da una ‘nuova fase di normalità’ a cui ci stiamo progressivamente abituando; questo non significa abbassare il livello di guardia: le imprese e i datori di lavoro restano e resteranno garanti fondamentali dell’implementazione di tutte le pre-
cauzioni igieniche di cui la pandemia ha sancito la rilevanza”. “Il periodo da giugno 2021 a ottobre 2022 - afferma Tappeiner - è stato molto buono, però non è bastato a recuperare quello che si è perso all’inizio dell’anno. Le problematiche più grandi, per noi, al momento, sono la reperibilità di molti prodotti e i costi della materia prima”.
Il mercato rivolto all’igiene e alla salute ha comunque grossi margini di crescita e fatturato sia in Italia che all’estero? Quali potenzialità andrebbero sviluppate prioritariamente anche nell’ottica della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica 4.0?
“Noi - afferma Magni - stiamo operando spinti proprio da questa idea di fondo, nel senso, convinti che l’innovazione tecnologica possa offrire il suo prezioso contributo per migliorare i servizi igienici, dando un’immagine diversa e più consona a ristoranti e alberghi. Purtroppo, come ben sappiamo, non c’è cosa peggiore che recarsi nei bagni di questi importanti luoghi di ospitalità e igiene, trovandoli sporchi e trascurati. La nostra azienda è fermamente convinta che ogni bagno utilizzato dal pubblico debba essere dotato di determinati re-
quisiti di igienizzazione automatica e di profumazione, proprio perché questi ambienti rappresentano una sorta di biglietto da visita di civiltà. Purtroppo, devo aggiungere – in tutta onestà – che esistono multinazionali assolutamente inadeguate a svolgere questi servizi con accettabili standard qualitativi. Ne è la riprova eclatante la circostanza che offrano gli stessi a prezzi assolutamente troppo bassi, per non dire stracciati. Qui – purtroppo – entra in ballo anche la mancata consapevolezza da parte del cliente finale.” “La maggiore attenzione agli standard igienici e alla richiesta di soluzioni innovative e sostenibili di igiene - precisa Poggianti - si tradurrà in una forte esplosione di crescita nei prossimi anni, stimata a livello globale tra il 3 e il 5% (dati interni Rentokil Initial). In quanto player globale per i servizi di igiene e benessere, Initial è impegnata a essere completamente carbon neutral entro il 2040. Il nostro obiettivo all’interno della categoria Hygiene & Wellbeing è quello di fornire una significativa riduzione dell’impatto ambientale tra il 30 e il 50% entro la fine del 2030, attraverso soluzioni che riducono il consumo di plastica, packaging completamente riciclabili, politiche di riciclo di consumabili
e dispenser; utilizzo di materiali più sostenibili, riduzione dell’impatto ambientale a seguito dell’impiego di prodotti chimici; implementazione di strategie di biodegradabilità ed implementazione di sistemi 4.0 per il monitoraggio dell’aria e calcolatori dei consumi in real-time”. “Guardi - conferma Riva - questa sensazione è suffragata dal trend crescente degli ultimi anni, confermato anche da un anno a questa parte. Spero che le cose possano andare bene, ma è evidente che se la gente esce di casa sempre meno, oppure se il cliente va in cassa integrazione per la crisi aziendale e le persone non lavorano, non consumano. In effetti, ritengo che la recessione potrebbe portare ad un minore consumo anche dei nostri prodotti”. “Sicuramente - afferma Tappeiner - in futuro serviranno dei sistemi che si integrano facilmente nei si-
stemi digitali già presenti dai clienti per controllare facilmente il consumo e per assicurare un riempimento efficace”.
In generale, quali potranno essere le novità e le innovazioni in questo specifico settore nel vostro futuro a breve e medio termine?
“I nostri punti di forza - ci racconta Trionfera - sono l’igiene, l’innovazione, la sostenibilità e il costo in uso dei nostri prodotti. In termini di igiene, per esempio, tutti i nostri dispenser garantiscono la dispensazione controllata, inoltre le persone possono toccare solo quello che usano. Siamo leader assoluti in materia di innovazione: stiamo sviluppando costantemente le nostre soluzioni digitali di dispenser connessi, che consentono alle imprese e ai clienti una gestione basata sulle necessità, ottimizzando la
gestione del servizio e riducendo i costi. La sostenibilità è al centro di ogni nostra attività, dai processi agli stabilimenti produttivi, tutto il nostro modello di business è improntato alla sostenibilità. Abbiamo inoltre già introdotto in diversi Paesi europei il servizio Tork Papercicle, il primo servizio al mondo di recupero e riciclo degli asciugamani di carta usati per trasformarli in nuovi prodotti tissue”. “In un settore quale il cleaning professionale - riprende Pasquini - le innovazioni devono tenere in considerazione il grado di saturazione del mercato e le emergenti necessità sia della filiera distributiva che del cliente finale. Un’innovazione poco attenta a queste dinamiche rischia di non essere compresa o di restare semplicemente irrilevante per il mercato. L’approccio di Lucart è quello di ascoltare il cliente finale e, sulla base di accurate analisi del bisogno, sviluppare concept di prodotto che vadano a coprire le necessità non pienamente soddisfatte dall’offerta attuale. Una sempre più chiara consapevolezza che le scelte anche nei prodotti commodity hanno un effettivo impatto sull’ambiente ci porta a presidiare con forza e coerenza l’ambito dei prodotti sostenibili EcoNatural, l’attenzione verso performance specifiche particolarmente elevate trova risposta nei prodotti in carta a secco Airlaid, la necessità di risparmio sul costo in uso è soddisfatta dai dispenser a taglio automatico della linea Identity. La risoluzione di problematiche specifiche, quale ad esempio il costoso tema degli intasamenti degli scarichi, ha
portato Lucart Professional a sviluppare una gamma completa di carte igieniche e asciugamani a rapida dissolvenza. Infine, segnalo un costante servizio da parte della capillare rete vendita e la creazione di strumenti digitali a supporto dell’offerta commerciale”. “Contiamo di restare coerenti e implementare la nostra mission all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità aziendale - commenta Campagnano. Le nostre aziende presidiano l’intero processo produttivo, dalla produzione della carta tissue alla sua trasformazione, per arrivare al prodotto finito. L’intera catena di produzione Sofidel si ispira ai principi di sostenibilità che sono alla base del suo sistema di creazione di valore condiviso. Un obiettivo strategico che stiamo perseguendo con numerose leve, fra le quali le politiche di approvvigionamento responsabile della materia prima forestale, il contenimento dell’uso di acqua, la riduzione delle emissioni di gas climalteranti e degli sprechi e la promozione di un consumo responsabile anche grazie al design e allo sviluppo di prodotti dalle caratteristiche innovative. È bene aggiungere, peraltro, che l’innovazione della cultura organizzativa, dei processi produttivi e del design di prodotto gioca un ruolo centrale all’interno della nostra strategia di sviluppo e di crescita. L’implementazione delle tecnologie più moderne applicate al settore tissue, la competenza specialistica del management e dei tecnici e la storica vocazione alla realizzazione di prodotti di qualità ‘Premium’ e ‘Ultra-Premium’ consentono
al Gruppo di realizzare processi e prodotti sempre più performanti e contenenti quote inferiori di capitale naturale, in grado di rispondere in modo responsabile alla crescente domanda di efficienza, funzionalità e sostenibilità”.
“Noi - afferma Riva - abbiamo rinnovato quasi tutte le nostre linee produttive e posso affermare con soddisfazione che risultano oggi compatibili con l’innovazione tecnologica e digitale 4.0. Per quanto concerne le nuove produzioni proiettate al futuro, il nostro principale obiettivo è quello di puntare ad una sostenibilità che sia frutto di una riduzione di consumi e dell’ottimizzazione dei prodotti. Per noi, lavorare sulla qualità significa anche maggiore sostenibilità ed economia.
Se un metro di carta da noi prodotta, asciuga quanto un metro e mezzo di un anno fa, significa che si è risparmiato rispettando criteri di economicità e sostenibilità ambientale. Il nostro primo e principale obiettivo è quello di ridurre il più possibile i consumi di utilizzo”. Il nostro principale punto di forza - sostiene Poggianti - è la capacità di offrire un servizio completo per l’igiene delle mani, delle superfici e dell’aria. Questo si basa su una consulenza a 360 gradi e la successiva definizione di soluzioni mirate per le diverse tipologie di impresa volte a migliorare gli standard igienici e di benessere. Offriamo un servizio regolare, discreto e personalizzato che garantisce i migliori livelli di efficienza, comfort e sicurezza su tutto il territorio nazionale. Scegliere Initial
come partner per l’igiene significa poter contare su una modalità di contratto con costi certi e una frequenza di servizio personalizzato: da un servizio completo di noleggio e manutenzione di dispenser e ripristino delle scorte di saponi, carta, cotone ed igienizzante, ad una fornitura per l’igiene più veloce. Il nostro programma per l’innovazione e le nostre azioni di responsabilità sociale - continua - puntano a minimizzare il nostro impatto per migliorare la salute delle persone, proteggere le imprese e il loro business, ridurre i rischi causati da bassi standard di igiene, ridurre i costi tramite un puntuale controllo dei consumi e sviluppare sistemi digitali per la gestione dei servizi di igiene”. “Noi - afferma Magni - ci orienteremo senz’altro verso soluzioni sempre più avanzate che puntino a centralizzare il servizio, superando la logica dispersiva del piccolo apparecchietto. Il tutto puntando molto anche sull’’intelligenza artificiale e sulla digitalizzazione. Abbiamo messo a punto, ad esempio, un sistema che può essere monitorato tramite sms o da remoto, che senz’altro rappresenta un passo avanti deciso nell’evoluzione della nostra offerta al mercato, per portarci a livelli tecnologici sempre più importanti e competitivi”. “Come azienda produttrice di detersivi - spiega Tappeiner - il nostro punto di forza è la vasta gamma di articoli Ecolabel. In combinazione con sistemi di dosaggio garantiscono ai clienti un risultato perfetto, economico ed ecologico”.
ALADIN, il sistema di dosaggio che controlla l’incontrollabile
Oggi vi vogliamo parlare del sistema Aladin, il primo sistema di dosaggio automatico di detergenti che controlla l’incontrollabile. Il sistema Aladin, progettato e realizzato da ARCO Chemical Group, produttore italiano di detergenti professionali, permette, attraverso la nuova piattaforma web Aladin, la programmazione preventiva delle diluizioni del prodotto preparate
sulla base delle attività da svolgere nel cantiere e in base alle esigenze del cliente. Terminata la configurazione questa viene inviata alla macchina che, da subito, attraverso una bilancia elettronica gestita da un tablet, eroga prodotto chimico super concentrato e acqua in funzione del contenitore e del dosaggio programmato. La bilancia elettronica permette di ottenere sempre
la corretta diluizione del prodotto nel flacone sia che sia completamente vuoto o che contenga rimanenza di prodotto dal giorno precedente. Infatti la bilancia, pesandone il contenuto, riempie il flacone per differenza. Il sistema Aladin azzera completamente il rischio chimico in quanto, le taniche di prodotto super concentrato sono chiuse a chiave in un vano posto sotto il sistema di dosaggio non accessibile agli operatori tranne a quelli autorizzati. Il prodotto miscelato e diluito dal sistema Aladin perde ogni simbologia di pericolosità rendendolo innocuo per chi lo utilizza. Il buon senso e il rispetto delle normali norme di sicurezza fanno il resto. Aladin è ideale per molteplici settori: Sanitario, Assistenziale, Ospitalità, Scolastico e Universitario, Wellness e benessere, Commerciale, Civile e Industriale. Numerosi i vantaggi del sistema Aladin:
• Programmazione preventiva dei dosaggi
• Gestione e monitoraggio dei consumi
• Azzeramento del rischio chimico
• Riduzione degli stock di magazzino
• Controllo e riduzione dei costi
• Controllo e tracciabilità delle operazioni via remoto
• Report aggiornato
in tempo reale del miglioramento dell’impatto ambientale
• Formazione del personale continua
• Accessibile a Industria 4.0
• Linea completa di detergenti con linee personalizzate Food, Hotel, Ecolabel e Probiotici.
Il sistema Aladin è in linea con le linee guida dettate dal Decreto Ministeriale del 29 Gennaio 2021 riguardante i prodotti detergenti a marchio Ecolabel e i sistemi di dosaggio che ne permettano il controllo. Aladin permette, in automatico, di ottenere i dati di consumo di ogni singolo detergente sulla base del periodo selezionato, di averne il report stampabile direttamente dalla piattaforma web. Il monitoraggio dell’impatto ambientale riguarda imballi di plastica, imballi di cartone, acqua, energia elettrica e CO2 con riduzioni significative fino all’80%.
Aladin è il miglior modo di continuare ad utilizzare prodotti chimici rispettando l’ambiente controllando ciò che fino ad ora sembrava impossibile: l’incontrollabile legato alla corretta diluizione dei prodotti chimici indipendentemente dal flusso e dalla pressione dell’acqua.
La nuova logistica è il futuro dell’industria
Stando alle parole degli esperti, in Italia è in atto una trasformazione digitale profonda, inarrestabile e senza precedenti, trainata da tutte le soluzioni che investono il 4.0
Maurizio PedriniPer le aziende produttrici di tecnologie per il pulito professionale, dinamiche e da sempre proiettate all’export, il problema di una efficiente ed economica gestione della catena distributiva e della logistica è sempre stato al centro dell’interesse.
Al di là della scelta di mantenere o esternalizzare il servizio, si è assistito ad una progressiva presa di coscienza che il miglioramento dei flussi all’interno della catena logistica deve necessariamente coinvolgere e rendere protagonisti anche gli attori esterni: concessionari, distributori e clienti stessi, con l’obiettivo di governare al meglio l’intero processo distributivo.
In questo contesto, è cresciuto – all’interno dell’industria di settore – il concetto di logistica integrata. In sostanza la vecchia “logistica” intesa come insieme di procedure e infrastrutture per lo spostamento di materiali e prodotti ha ceduto il passo a nuove prospettive offerte dalla logistica integrata. In questa prospettiva, attività quali: lo stoccaggio, la trasformazione, il trasporto e la gestione delle scorte, possono essere gestite seguendo il modello della logistica integrata, riconoscendo cioè che il modo in cui vengono coordinate fra di loro ha un’influenza sul risultato finale. Se tradizionalmente l’azienda ragionava in termini di unità organizzative separate, attualmente una visione così nettamente ripartita è superata, in favore di un approccio trasversale e complessivo. La logistica industriale, dunque anche per le PMI del nostro settore, sempre proiettate alla ricerca di nuovi mercati esteri, non può più pensare di occuparsi solamente della movimentazione di merci e materiali, ma deve accordarsi anche con tutti gli altri reparti aziendali, dalla produzione al marketing. Molte aziende, di fronte alle sempre più complesse questioni organizzative e alle disfunzioni nella catena della fornitura, produzione e distribuzione hanno scelto di risolvere il problema affidandosi all’outsourcing, esternalizzando
cioè alcune attività logistiche. Una soluzione che, in molti casi – prima della complessa fase che stiamo vivendo ormai da anni, avviata dalla pandemia e proseguita con l’aumento dei costi delle materie prime, della bolletta energetica e con la guerra in Ucraina – ha effettivamente consentito loro di godere di alcuni vantaggi. Infatti, con l’esternalizzazione non solo si abbattono i costi usufruendo dei servizi offerti da compagnie specializzate con livelli di prezzo differenti e alta qualità, ma l’azienda può decisamente concentrarsi sul suo core business, ovvero sulla fabbricazione di prodotti. Altre aziende, hanno inve-
zato, in funzione 4.0 della logistica. Il folle rialzo del costo delle materie prime, il caro esponenziale della bolletta energetica, ma anche la transizione digitale e quella sostenibile, così come l’avvento dominante dell’e-commerce hanno costretto la logistica a fare i conti con una nuova, impegnativa realtà. In questo scenario, la logistica italiana, nonostante tutte le difficoltà, ha svolto finora un ruolo trainante nella ripresa economica post-pandemia. Le imprevedibili evoluzioni future, dettate dal concatenarsi di eventi e fenomeni in gran parte inattesi e imprevedibili, che stanno rivoltando non solo il quadro geopolitico e geoecono -
ce scelto di mantenere a tutti gli effetti la piena titolarità al proprio interno, cercando di organizzare al meglio questo servizio puntando a razionalizzare e ottimizzare la gestione della catena fornitura materie prime/distribuzione prodotto finito dal magazzino attraverso un efficiente sistema gestionale e di interscambio, in grado di velocizzare al massimo l’intero processo. Per l’intera industria italiana e per quella del professional cleaning in particolare la sfida del post pandemia investe oggi in pieno il ruolo, sempre più digitaliz-
mico internazionale, ma l’intera economia globalizzata, impongono però un nuovo salto di qualità, del quale il comparto produttivo dell’igiene professionale non potrà che positivamente risentire.
Oltre al processo di integrazione, di cui già abbiamo riferito precedentemente, si pone infatti con forza l’esigenza di una logistica sempre più digitalizzata, smart, nella prospettiva di una reale, piena sostenibilità ambientale e green. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle, secondo l’autorevole studio dell’Osser-
vatorio Contract Logistics Gino Market della School of Management del Politecnico di Milano, ha segnato la netta ripresa della cosiddetta contract logistics, che ha maturato un fatturato complessivo di ben 86 miliardi di euro.
In questo ambito, i “servizi logistici avanzati” hanno pesato per un buon 10%, a indicare la portata del cambiamento in atto.
Ma quali sono gli elementi che testimoniano maggiormente il profondo cambiamento in atto? Gli esperti citano, tra gli altri, la sperimentazione di nuovi materiali per gli imballi secondari, tesi a sostituire carta e cartone; la pallettizzazione dei prodotti; lo studio
La logistica industriale non può più occuparsi solamente della movimentazione di merci e materiali, ma deve accordarsi anche con tutti gli altri reparti aziendali
approfondito di un nuovo design. Insomma, è in atto nel settore un grande sforzo per ridurre, e di molto, la portata dell’impatto ambientale delle attività legate a trasporto e magazzino. In Italia, aggiungono gli studiosi, è in atto una trasformazione digitale profonda, inarrestabile e senza precedenti, trainata da tutte le soluzioni che investono la logistica 4.0. Le statistiche più aggiornate indicano che ogni operatore logistico sta sviluppando o ha già sviluppato almeno quattro-cinque progetti digitalizzati. Il 65% di essi riguarda attività di magazzino, il 35% attività di trasporto. Sono inoltre 275 i progetti 4.0 già realizzati dagli operatori in questione, dei quali il 23% è in fase di definizione, mentre il 45% delle imprese intervistate ha avviato almeno un progetto. Lo stimolante capitolo dell’integrazione racchiude ben il 35% dei progetti, mentre il 65% riguarda il magazzino e soprattutto un importantissimo processo di automazione. Tutti gli operatori del settore stanno rispondendo positivamente alla sfida, potenziando le attività nel segno della sostenibilità. Un altro interessante aspetto, che investe le aziende del professional
cleaning è quello delle figure specializzate nel settore della logistica. Da una nostra piccola inchiesta, è emerso che, mentre fino a qualche tempo fa, il responsabile interno all’azienda che vi si dedicava era una sorta di self made man (magazziniere, direttore operativo, responsabile di produzione o addirittura, in qualche caso, lo stesso amministratore delegato), attualmente le principali industrie stanno dotandosi di figure professionali ad hoc, espresse da corsi universitari specifici nel campo di economia ed ingegneria che introducono o trattano approfonditamente la logistica e le conoscenze basilari per poterla gestire al meglio.
Sono nate così figure quali il supply chain manager (SCM), l’ingegnere logistico, il direttore logistico e il material manager. Il futuro, che è già presente, parla un linguaggio sempre più evoluto, affiancato dalle tecnologie intelligenti, dall’internet delle cose (IdC), da internet 4.0 e da simili tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT). Del resto termini come “logistica intelligente” e “catena di distribuzione 4.0” sono concetti già ampiamente citati dall’Agenda EU del 2018.
All’interno di un’azienda il Responsabile della Logistica ha il compito di gestire e garantire il perfetto funzionamento della filiera della supply chain. Compiti di questa figura, sono la gestione dell’approvvigionamento delle materie prima, il coordinamento con l’ufficio acquisti e con i fornitori per la pianificazione delle entrate a magazzino, il coordinamento con la pianificazione della produzione per la gestione dei flussi di merci (materie prime, semi lavorati) nelle varie fasi di lavorazione verso i differenti reparti o siti produttivi e dei prodotti finiti dalla produzione al magazzino
giacenze. Una volta terminata la gestione interna al processo produttivo, compito del Responsabile è di organizzare la spedizione ed il trasporto delle merci ai clienti rispettando tempi e quantità richieste. Questa figura professionale deve inoltre essere in grado di controllare le prestazioni dei processi con l’obiettivo di ottimizzarli; il suo lavoro non può prescindere dall’utilizzo di software gestionali efficienti in grado di raccogliere ed analizzare dati che gli consentano di individuare punti deboli e criticità. Sulla base delle analisi il Responsabile della Logistica deve proporre soluzioni innovative
per ottimizzare i flussi delle merci ed i costi dentro e fuori l’azienda. A seconda della struttura dell’azienda, il Responsabile della Logistica deve gestire i trasportatori esterni e/o gestire il parco mezzi di proprietà dell’azienda; deve poi negoziare contratti con fornitori e/o tenere in efficienza il parco mezzi e coordinare gli addetti ai trasporti. Per finire, il Supply Chain Manager supervisiona tutta la documentazione interna ed esterna legata ai flussi di merce, comprese le procedure doganali per import ed export, il rispetto delle normativa sullo stoccaggio e trasporto di materiali particolari.
Fimap apre il nuovo centro logistico
ai propri clienti un servizio di assistenza veloce ed efficace, in grado di evitare i temuti fermi macchina che compromettono la produttività degli interventi, assicurando un più alto ritorno sull’investimento. Inoltre, poter contare sulla pronta risposta del nuovo magazzino Fimap consente una gestione semplificata con un investimento inferiore, in quanto il partner Fimap non deve più affrontare i costi di un proprio stock, può richiedere solo ciò che gli serve quando gli serve, senza sostenere ulteriori spese.
Fimap ha da poco aperto un nuovo centro logistico che sorge su una superficie di 11 mila metri quadrati, proprio accanto alla sede principale a Santa Maria di Zevio, in provincia di Verona. Il centro logistico realizza le necessità della nuova fase di crescita che Fimap sta attraversando, in cui maggiori volumi produttivi, digitalizzazione e il concept dei prodotti più recenti hanno reso indispensabile realizzare una struttura adeguata. Parte del merito di tale crescita si deve a una visione sulla pulizia che include la tecnica e la gestione oltre al prodotto. Fimap ha continuamente affiancato allo sviluppo dei prodotti quello di
tecnologie e software, per arrivare a fornire la giusta soluzione, renderla efficace in applicazioni specifiche e mantenerla efficiente nel tempo, arrivando infine ad elaborare un procedimento sistematico, il Metodo Fimap.
Il nuovo centro chiude il cerchio, portando anche la logistica al livello 4.0.
È il frutto di un progetto su misura in cui tutto viene coordinato in modo automatico da un software WMS avanzato che ottimizza i processi di intralogistica, velocizzando le operazioni di raccolta e approvvigionamento, semplificando i flussi di lavoro, riducendo le tempistiche di preparazione degli ordini ed evitando
errori.
Ne consegue un notevole aumento della produttività e una drastica diminuzione di costi e tempi operativi. Il progetto è strettamente connesso con altri investimenti già sostenuti dall’azienda, tra cui il recente potenziamento del Canale E-Commerce B2B My Fimap, con cui la rete di partner Fimap acquista direttamente online. Dall’input esterno quindi, l’inserimento dell’ordine, fino alla sua evasione, la tecnologia digitale regola le attività, garantendo trasparenza di informazione, tracciabilità e velocità.
Con un’evasione degli ordini in 24 ore, i partner Fimap possono garantire
Con il nuovo centro logistico Fimap si occupa anche della gestione delle spedizioni per la rete e questo consente di efficientare i piani di carico, permettendo di trasportare il massimo quantitativo con il minimo dei veicoli, quindi diminuire sia le prese che il numero dei trasporti, con una conseguente riduzione della CO 2 prodotta.
La struttura è sì automatizzata ma è stata progettata con una copertura di pannelli fotovoltaici che la rende quasi autosufficiente, arrivando a soddisfare il 70% del fabbisogno energetico dello stabilimento.
Un leva di successo: costruire e guidare team ad alto potenziale
Fabrizio Pirovano Marco MontiTeam building questo sconosciuto...
La capacità di lavorare in squadra (team working) e di gestire al meglio i collaboratori è una delle doti principali del manager di successo. Ma come distinguere un gruppo da un team (gruppo di lavoro)? Un gruppo di individui è formato da persone che si trovano insieme nello stesso luogo e momento. Spesso non si conoscono e difficilmente hanno obiettivi comuni: la partecipazione al gruppo è subordinata al raggiungimento delle singole mete individuali. Non c’è scambio di informazioni e la comunicazione è limitata ai semplici rapporti di cortesia. In un gruppo di lavoro, invece, gli obiettivi individuali sono equilibrati con quelli degli altri membri ed entrambi sono finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune, attraverso la comunicazione e la condivisione di informazioni. I compiti che ogni membro del gruppo deve svolge-
re sono di solito pochi e ben definiti e vengono portati a termine facendo leva sulle qualità personali: la responsabilità è individuale.
LE SQUADRE AD ALTO POTENZIALE (HIGH PERFORMANCE TEAMS)
E cosa distingue un gruppo di lavoro tradizionale da una squadra ad alto potenziale?
Un racconto Sufi descrive l’incontro di tre ciechi con un elefante. Il primo, afferrando un orecchio, dichiara: “È una cosa ruvida, larga e ampia come un tappeto”. Il secondo, tastando la proboscide, gli risponde: “Ti sbagli, è un tubo dritto e vuoto”. L’ultimo, toccando una zampa, afferma con sicurezza: “Cosa state dicendo: è forte e fermo come un pilastro!” Così come non si può definire l’elefante descrivendo le singole parti
del suo corpo, allo stesso modo non si può comprendere la vera natura della squadra riferendosi esclusivamente ai comportamenti e alle capacità dei singoli membri. Il risultato che un leader può ottenere dal suo team è ben maggiore della somma delle singole qualità dei membri, ma deve sapere come trasformare la sua squadra in un team ad alto potenziale che possiamo definire come: “Un piccolo gruppo di persone dotate di capacità complementari con in comune un fine e un complesso di obiettivi di performance. I componenti si impegnano alla collaborazione reciproca, tesa al raggiungimento degli obiettivi, di cui ognuno si considera pienamente responsabile1”.
LE CARATTERISTICHE DELLE SQUADRE AD ALTO POTENZIALE
Dalla definizione generale, passiamo all’analisi più specifica delle singole caratteristiche di una squadra ad alto potenziale (H.P.T.).
F Obiettivo comune: i membri lavorano a stretto contatto tra di loro con fiducia reciproca ed entusiasmo e collaborano per il raggiungimento dell’obiettivo condiviso.
F Obiettivi di performance: la misurazione della performance della squadra viene considerata sia in termini quantitativi che qualitativi ed è uno strumento indispensabile per verificare l’avvicinamento o lo scostamento del team rispetto all’obiettivo comune.
F Capacità complementari: ciascun componente del team possiede competenze specifiche che si integrano perfettamente con quelle degli altri, tanto che spesso, quando una squadra lavora davvero all’unisono, le funzioni possono essere intercambiabili.
F Collaborazione reciproca: la tensione emotiva al raggiungimento di un obiettivo comune passa necessariamente attraverso una forte collaborazione reciproca che crea un clima di fiducia molto costruttivo. I membri della squadra sono incoraggiati a esprimere aper-
tamente idee, opinioni, emozioni e i disaccordi sono gestiti da tutti attraverso una comunicazione onesta e leale. La forte integrazione tra i valori dei singoli crea un particolare affiatamento che aiuta la squadra a superare le difficoltà e a gestire al meglio le pressioni a cui è sottoposta. Responsabilità condivisa: se un gruppo di lavoro non raggiunge il suo obiettivo, di solito si scatena la caccia al colpevole: chi ha sbagliato? A chi dobbiamo attribuire la colpa dell’insuccesso? I membri di un H.P.T. vanno oltre la logica dei meriti e delle colpe individuali e sanno che si vince o si perde tutti insieme: la responsabilità è insieme individuale e collettiva.
GLI STRUMENTI PER CREARE
UNA SQUADRA H.P.T.
Una volta definite le caratteristiche di una squadra ad alto potenziale, quali strumenti specifici ha il manager per riuscire a costruire una squadra che possegga tutte o buona parte delle caratteristiche appena viste? Più il team acquisisce consapevolezza, sia individualmente che collettivamente, migliore sarà la sua performance. Il manager può chiedere che i membri del team rispondano a queste domande:
Quale parte del lavoro vi è risultata più difficile o lunga o stressante?
Quanto tempo ha richiesto la sua realizzazione?
Quali difficoltà avete riscontrato? Come sono state affrontate queste difficoltà?
Quali altri strumenti si possono individuare?
Quale altro strumento può utilizzare il team leader per creare quel forte spirito di squadra e di appartenenza che nasce da una mission condivisa da tutti i membri della squadra? Come può far leva sui loro valori per motivarli a eccellere? In un primo momento il team leader dovrebbe favorire alcune domande presso i membri del team, come queste:
In quale contesto volete essere mag-
giormente allineati come membri della squadra?
Quali comportamenti specifici pensate di attuare in questo contesto?
Cosa volete fare nel contesto individuato? Quali capacità cognitive sono necessarie per mettere in pratica quei comportamenti?
Che qualità personali avete?
Cosa vi motiva a essere parte della squadra?
Quali dei vostri valori personali sorreggono questa scelta?
Che persone siete in relazione all’appartenenza alla squadra? Quale è la vostra mission individuale?
Che contributo potete dare alla squadra? Quale è la vostra visione personale?
Una volta che tutti i membri della squadra hanno risposto individualmente alle domande, possono riunirsi e condividere le risposte. Nell’ascoltarsi l’un l’altro si concentreranno sugli aspetti che accomunano i contesti in cui operano, le azioni che compiono, le abilità, la mission e la vision che li contraddistinguono. Quando i membri della squadra arrivano ad allineare la propria vision e mission individuale con quella del team, essi sono nelle migliori condizioni per sviluppare le capacità necessarie per lavorare insieme con efficacia molto maggiore. La percezione comune e condivisa di tutti i livelli contribuisce a creare quel particolare spirito di gruppo e di appartenenza che fa la differenza tra le squadre tradizionali e quelle ad alto potenziale. In due parole: le competenze richieste per un team di successo sono, come ormai scriviamo da tempo, quelle di conoscere ed esprimere Intelligenza Relazionale.
1 Definizione tratta da John Katzenbach e Douglas Smith
The Wisdom of Teams: Creating the High-Performance Organization Harper Business, 2003.
PREVENZIONE
EFFICACE E PROFESSIONALE ANCHE NELLE SITUAZIONI PIÙ DIFFICILI
Innova Comfort è una lavasciuga pavimenti uomo a bordo comoda e facile da utilizzare. La capacità dei serbatoi e le caratteristiche tecniche la rendono un’ottima alleata per la pulizia, anche quando bisogna garantire alti standard di igiene e sanificazione. Rapida ed efficace, sa garantire la massima discrezione nello svolgimento delle operazioni grazie ai dispositivi di serie per la riduzione del rumore.
Innova Comfort è adatta a lavorare in ambienti caratterizzati da ampio passaggio di persone come nel settore sanitario e nelle RSA. La possibilità di regolare la pista di lavoro da 75 a 85 cm permette di poter configurare con la massima flessibilità la macchina di cui si ha realmente bisogno.
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Hygenia è una realtà in continua evoluzione, reattiva, pronta all’innovazione e a prendersi cura dell’igiene degli ambienti e della qualità della vita delle persone, sempre guidata nella sua attività di engineering dalla ricerca di qualità e design. Nuove divisioni si sono aggiunte negli anni per offrire prodotti e servizi sempre più focalizzati sull’evoluzione dei bisogni della clientela. Ieri, oggi e domani Hygenia continua a innovare, a sviluppare, a realizzare soluzioni sempre più customer oriented.
Ne combiniamo di tutti i COLOR FOR CLEANING
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Sostenibilità economica della ristorazione socio-ospedaliera Francesca De Vecchi
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L’evoluzione dei servizi dopo la pandemia Fabio Chiavieri
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Progettazione spazi e impianti: esigenze di sicurezza e comfort a cura di Simone Ciapparelli
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Lavaggio, noleggio e sterilizzazione della biancheria Francesca Leone
DISINFESTAZIONE
S62
Regione che vai… RSA che trovi! a cura di Alex Pezzin
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Di cosa stiamo parlando? Graziano e Chiara Dassi
Coordinati e moderati da Maurizio Pedrini, giornalista di settore e direttore tecnico della rivista Dimensione Pulito
Protezione con Amuchina
Che si tratti di ambienti ospedalieri, scuole, asili o palestre l’igienizzazione e la detersione delle superfici è centrale nell’ambito professionale, soprattutto in un contesto come quello odierno in cui il miglior presidio contro la diffusione del virus rimane l’attenta e consapevole detersione degli ambienti.
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A cosa potrà servire la lezione del Covid
La sfida dell’igienizzazione e sanificazione delle Case di Riposo-RSA, richiede sempre più veri, motivati e preparati “professionisti del pulito”, che sappiano anzitutto rispettare l’anziano come persona, portatore di quei valori del passato in cui affondano le radici del presente
Maurizio PedriniIl tema dell’igiene e sanificazione nelle Case di Riposo - RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), come ben sappiamo, è stato posto ancor più al centro dell’attenzione dalla pandemia SARS CoV 2. Mantenere la massima igiene, a prescindere dalla condizione di autosufficienza o non dell’ospite, rappresenta infatti un imperativo categorico per la dirigenza e il personale, medico, paramedico, infermieristico e degli operatori ausiliari socio assistenziali di qualsiasi struttura, pubblica o privata che sia. L’amara esperienza del Covid 19, ce lo ha fatto comprendere ancora di più. L’impegno finalizzato alla prevenzione e cura dell’anziano ha messo indubbiamente a dura prova, nella massima fase emergenziale, tutte le strutture socio-assistenziali di questo tipo presenti nel nostro Paese. Col risultato di premiare in buona parte gli sforzi di quelle realtà che meglio si erano attrezzate - nel consolidato ri-
spetto di rigorosi e preziosi protocolli di sanificazione, igienizzazione e disinfezione - al fine del conseguimento di efficaci ed elevati standard negli interventi di pulizia e prevenzione messi in atto. A fronte, infatti, dei drammatici dati di morti, contagi e positività in alcuni contesti, durante il periodo iniziale, più acuto e tragico – per l’Italia –dell’emergenza dettata dal propagarsi del virus, si sono avute in altre realtà (a volte presenti nella stessa area geografica) situazioni in cui, non solo non si sono registrati decessi, ma nemmeno casi di positività tra gli ospiti. Il sospetto che vi possa essere una qualche correlazione tra la mancata incisività e rigorosità nell’attuazione delle regole igieniche di pulizia e sanificazione da un lato, e incremento della casistica negativa dall’altro, appare – pertanto – un dubbio legittimo. Pur senza voler accusare minimamente il personale, che ha sempre dato il massimo, anche
a costo di mettere a rischio la propria vita, compiendo enormi sacrifici. Il sospetto è che qualche volta gli stessi siano stati vanificati da qualche piccola falla anche nell’attuazione delle procedure di igienizzazione e sanificazione, certo in parte dovuta all’imprevedibilità di una pandemia così inedita e pericolosa. Un dubbio che sorge spontaneo, dunque, anche se certamente sulle cause dell’elevato tasso di mortalità in talune Regioni, come la Lombardia, andranno svolte approfondite indagini d’inchiesta.
È indispensabile predisporre un piano di intervento che assicuri la costanza e la sistematicità delle operazioni di pulizia
Ma cerchiamo, innanzitutto di esaminare proprio il periodo che più ha rimarcato l’assoluta necessità della pulizia nelle Case di Riposo - RSA come forma di sistematica azione igienico-sanitaria, di fondamentale importanza per prevenire il contagio. Sotto l’aspetto del cleaning, la base delle procedure applicate è stata la Direttiva 5543 del Ministero della Salute, con le successive indicazioni operative date dai rapporti periodici del Ministero stesso, che nei primi sei mesi dell’emergenza, con cadenza quasi quindicinale, forniva degli aggiornamenti su tecnologie, prodotti e modalità di sanificazione. Il ruolo delle imprese di pulizia specializzate che hanno operato nei delicatissimi contesti delle strutture residenziali riservate alla terza età, in questa fase si è rivelato davvero efficace, al pari di quello – altrettanto
19. In base alle molteplici tipologie di ambienti e ai diversi livelli di rischio e contaminazione che gli addetti hanno dovuto affrontare, sono state messe a punto specifiche tipologie di sanificazione, sostanzialmente con due tipologie di servizi. Il primo prevedeva la pulizia-sanificazione giornaliera, da effettuarsi una o più volte, secondo i programmi di interventi e gli orari indicati nel Capitolato; il secondo prevedeva invece la pulizia – sanificazione periodica, in aggiunta a quella giornaliera, da effettuarsi secondo scadenze settimanali, quindicinali, mensili, bimestrali, semestrali e annuali, sempre seguendo i dettami del contratto d’appalto. Ma facciamo un passo indietro per motivare l’asserzione da cui siamo partiti: perché la pulizia e l’igiene, indispensabili in qualsiasi luogo comunitario, lo sono stati durante la pandemia e lo
ammirevole e indomito – del personale interno. Non a caso, con onestà intellettuale, mass media, istituzioni e opinione pubblica, hanno equiparato gli addetti alle pulizie negli ospedali e nella Case di Riposo - RSA, agli stessi medici e infermieri, definendoli come gli “eroi” del momento, perché esposti in prima linea nella lotta al Covid
sono, oggi ancor più, nella Case di Riposo - RSA? Inoltre, cosa intendiamo per sanificazione? Il livello di pulizia in qualsiasi ambiente è assai importante, a prescindere dalla specifica tipologia. Infatti, è quasi inutile ribadirlo, lo sporco di qualsivoglia superficie, l’accumulo di polvere o residui di vario genere nei luoghi in cui trascorriamo la mag-
gior parte del nostro tempo, aiuta la diffusione dei virus e dei batteri al loro interno. Per questo motivo è di enorme importanza che le pulizie siano effettuate in modo costante e metodico. In particolare, per le strutture sanitarie e socio assistenziali deputate a garantire un’adeguata ospitalità alle persone anziane, particolarmente fragili, e spesso malate, è indispensabile la predisposizione di un piano accurato d’intervento che assicuri al meglio la costanza e la sistematicità di tali operazioni. In questi ambienti deve essere garantita l’effettiva sicurezza, ovvero la cosiddetta “protezione totale”. Pulizia, dunque, “di sostanza”, attuata tramite rigorose procedure e metodologie, con l’impiego di prodotti altamente selezionati, col supporto di adeguate tecnologie, di macchine e attrezzature ad hoc. Il tutto tramite l’impiego di personale adeguatamente addestrato, formato e aggiornato, non solo sotto il profilo tecnico-pratico, ma anche dal punto di vista psicologico e relazionale, data l’estrema delicatezza del contatto con persone anziane e sofferenti, che abbisognano non solo di cortesia, tatto e sorrisi, ma soprattutto di umanità e pazienza. Peraltro - ed è ciò che più conta – i risultati di una corretta e puntuale pulizia non si devono esplicitare e vedere solo dal punto estetico, oppure olfattivo, ma vanno resi pienamente fruibili, sia da parte degli ospiti che da tutti i lavoratori impegnati all’interno: medici, infermieri e addetti agli altri servizi. In molte situazioni, come dicevamo, le pulizia sono affidate a personale interno, ma va prendendo sempre più piede il ricorso – da parte delle Case di Riposo - RSA – a ditte esterne specializzate che possono contare sia su operatori adeguatamente formati, sia su prodotti e attrezzature adatte, in grado perciò di scegliere le migliori modalità d’intervento per combattere virus, muffe, funghi e batteri. Ovviamente, a fronte di un accurato studio preliminare della situazione e di un particolareggiato piano d’azione.
Qualche riflessione e considerazione anche sulla sanificazione comunemente intesa: essa consiste anzitutto nell’ideale combinazione di tutte le operazioni che, oltre alla pulizia delle superfici da polvere, residui organici e macchie, comprendano anche il risciacquo delle zone che sono state pulite e la loro accurata disinfezione. Si potrebbero scrivere molte cose a tale proposito, ma mi limito a sottolineare un concetto fondamentale che, probabilmente, le racchiude tutte in poche parole. Per prevenire l’insorgenza all’interno di una Casa di RiposoRSA, di pericolose – a volte tragiche –epidemie, la sanificazione deve essere eseguita con straordinaria costanza e precisione, nonché con la massima attenzione, tramite l’impiego di prodotti specifici. Non badando al risparmio, ma alla qualità e all’efficacia degli stessi perché, non dimentichiamolo mai, da questa forma di prevenzione deriva non solo la sicurezza degli ospiti - al
fine della tutela del loro fondamentale diritto alla vita - ma anche un risparmio economico, evitando ulteriori, possibili, costose cure. Non dimentichiamo che, dalla sapiente combinazione tra professionalità degli operatori, impiego di adeguati prodotti e uso di moderne macchine e attrezzature di ultima generazione, nasce la certezza dell’efficacia degli interventi e del loro successo. Infine, il capitolo ozono, oggi assai dibattuto, tra favorevoli e contrari al suo impiego. A tale proposito, ci limitiamo ad osservare che negli ultimi tempi si è molto diffuso il sistema basato su di esso, grazie al quale questi particolari luoghi possono essere sanificati in tempi assai ridotti rispetto a quelli, per così dire “classici” e “canonici”, con l’indubbio vantaggio di ridurre i problemi sia agli ospiti che agli operatori. L’ozono è un disinfettante naturale assai potente, che si è verificato molto efficace anche contro il Coronavirus, grazie all’a-
zione sterilizzante. Insomma, un vero alleato per prevenire il pericolosissimo rischio di contagio. Senza contare la sua specifica peculiarità di saper arrivare proficuamente anche negli angoli più difficili e nascosti. Infine, sempre a proposito di incisività, ribadiamo l’importanza della scelta di prodotti mirati, verificando accuratamente le tipologie di pavimentazione prima di eseguire il trattamento antipolvere, così come l’estrema attenzione alla pulizia dei bagni, in particolare dei sanitari, facilmente aggrediti da virus e batteri; senza dimenticare che anche porte, vetrate e finestre vanno sanificate con cura. In definitiva, la sfida dell’igienizzazione e sanificazione delle Case di Riposo - RSA, richiede sempre più veri, motivati e preparati “professionisti del pulito”, che sappiano anzitutto rispettare l’anziano come persona, portatore di quei valori del passato in cui affondano le radici del presente.
Nascono due modelli:
K al i b r a 100 la prima macchina capace di controllare con estrema precisione i PPM di cloro durante la fase di diluizione.
K al i b r a 400 che è in grado di diluire con estrema precisione 4 tipologie di prodotto super concentrato.
Entrambe le macchine sono facili, intuitive ed estremamente compatte per dare sempre il massimo risultato ai nostri clienti.
Innovazione tecnologica e design italiano
Elevati standard di pulizia, eliminazione degli odori e controllo delle infezioni sono essenziali per l’assistenza di alta qualità in ospedali, case di cura, case di riposo (RSA), reparti oss, reparti di lunga degenza, sale d’attesa e ambulatori. Batteri, virus, muffe e funghi trasportati nell’aria creano odori sgradevoli e diffondono infezioni. Un ambiente con aria pulita e fresca fa bene a residenti, visitatori e personale e consente loro di rimanere protetti da eventuali infezioni o contaminazioni.
La ITALSAN, alla luce di 35 anni di esperienza specifica, maturata progettando e brevettando apparecchiature destinate alla igienizzazione dei W.C., alla profumazione e deodorizzazione degli ambienti, al trattamento biologico e allo smaltimento degli assorbenti igienici femminili e comunque, ai servizi di carattere igienico rivolti alle Comunità, ha messo a punto una serie di apparecchi innovativi ed esclusivi come concezione e come modalità di funzionamento.
SANYFRESH é l’apparecchio a ventola prodotto da ITALSAN che consente di profumare gli ambienti in modo economico ed efficace grazie al sistema “long lasting”. È stato progettato, realizzato e brevettato per rispondere alla pressante richiesta della clientela ad avere un profumatore a ventola che mantenesse nel tempo la stessa intensità di profumazione.
SANYFRESH, abbinato al suo REFILL, é in grado di mantenere inalterata la percezione di profumo nel tempo. Vale a dire che, per effetto del sistema brevettato “long lasting“, l’apparecchio SANYFRESH farà evaporare periodicamente nell’ambiente solo alcune gocce di essenza prelevata fresca dal REFILL e quindi non ossidata; tutto
SANYFRESH SCATOLE
Peso gr. 502
Altezza mm. 240
Larghezza mm. 83
Profondità mm. 87
Materiale
di Costruzione Involucro in ABS
CONF. DA 32 PZ
Programmazione Solo giorno/solo notte/24 h
Durata refill GIORNI: 15-20-30-60 regolato su 24H con raddoppio circa dei tempi se regolato su NIGHT-DAY
Alimentazione 2 torce alcaline LR-20 funzionanti a 3 W
Copertura area 150-160 m3
questo avviene ad intervalli cadenzati e per tutta la durata del tempo prescelto.
SANYFRESH, prodotto italiano, di qualità, è personalizzabile ed è stato realizzato rispettando i principi generali di prevenzione in materia di sicurezza e di salute, con le scelte progettuali e tecniche, inoltre, sono stati usati dispositivi di protezione rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza previsti nelle disposizioni legislative e regolamenti vigenti (vedi “Testo unico sulla sicurezza” Dlgs 81/08.)
LA CARTUCCIA O REFILL SANYFRESH
Le essenze - Fresia & Gardenia, Mango, Agrumi del Brasile
- sono conformi codice IFRA e certificate con scheda di sicurezza a norma regolamentazione europea del giugno 2015 e successive modifiche con l’elenco degli allergeni. L’essenza profumante viene propagata per evaporazione spontanea e a temperatura ambiente tramite una ventola. Non é nebulizzata quindi non produce emissione
nell’ambiente di micro-gocce difficilmente tollerate dall’apparato respiratorio dell’uomo e degli animali. Inoltre, l’essenza non é riscaldata e la composizione chimico-molecolare della stessa non è modificata artificialmente dal calore: il risultato finale é la non tossicità del prodotto.
SANYTRONIK è il nuovo sanitizer per wc che ITALSAN propone alla propria clientela. Le caratteristiche principali dell’apparecchio sono:
• Facilità di montaggio
• Affidabilità dell’apparecchio
• Molteplici possibilità di programmazione
• Efficacia della funzione del disinfettante utilizzato (presidio medico chirurgico)
• Triplice azione (disinfettante –detergente – deodorante)
• Possibilità di utilizzare altri tipi di refill (bioenzimatico – igienizzante generico a traccia di colore)
• Prodotto e design italiani (produzione esclusiva ITALSAN)
• Possibilità di personalizzazione della scocca
In SANYTRONIK e relativo REFILL è racchiusa l’esperienza e il know how che ITALSAN ha maturato in alcuni decenni di lavoro nello specifico mondo dei servizi e del washroom.
L’azienda è inoltre disponibile a fornire tutta l’assistenza tecnica necessaria per farlo conoscere ed installare in breve tempo. SANYTRONIK, abbinato al suo REFILL, è in grado di igienizzare e sanificare qualsiasi tipo di wc (tazza – turca – orinatoio) per 24 ore su 24 oppure solo di giorno oppure solo di notte per periodi che vanno da 2 settimane fino ad arrivare alle 16 settimane (per i tempi di rilascio disinfettante vedi tempistica in tabella). È inoltre possibile personalizzarlo per rispondere alle diverse esigenze delle aziende.
Il suo consumo energetico è contenuto – la durata di due batterie a torcia LR-20 alcaline è mediamente di 6/8 mesi. SANYTRONIK è stato realizzato rispettando i principi generali di prevenzione in materia di sicurezza e di salute, con le scelte progettuali e tecniche, inoltre, sono stati usati
dispositivi di protezione rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza previsti nelle disposizioni legislative e regolamenti vigenti (vedi “Testo unico sulla sicurezza” Dlgs 81/08.).
REFILL SANYTRONIK
È composto da un disinfettante specifico con triplice funzione: disinfettante – detergente – deodorante (PMC registrato al Ministero della Salute). Inoltre, oltre al refill MEDISEPT PLUS, SANYTRONIK offre la possibilità di utilizzare cartucce con prodotto biologico o con igienizzante a tracciante colorato di azzurro.
ATTENZIONE: quando inserite il refill premete con decisione la valvola della fiaschetta fino ad inserirla precisa nel suo alloggiamento
SANYTRONIK SCATOLE DA 2 PEZZI
Peso gr. 444
Altezza mm. 240
Larghezza mm. 83
Profondità mm. 87
Materiale di Costruzione Involucro in ABS
Programmazione Solo giorno/solo notte/24 h Attacco 6 mm. (su richiesta varie possibilità di guarn. di tenuta Tempistica Giorni: 15-20-30-60 con attività di 24 ore al giorno ma con possibilità di funzionamento solo di giorno o solo di notte e quindi il raddoppio della tempistica Alimentazione 2 torce alcaline LR-20
Pulizia e disinfezione ambientale
Col termine di “pulizia” in ospedale e strutture sanitarie si intende il complesso di procedimenti e di operazioni atto a rimuovere ed asportare rifiuti, polveri e sporco, di qualsiasi natura esso sia, dalle superfici e dagli ambienti
Cristina CardinaliL’European antimicrobial surveillance System, l’Agenzia Europea di controllo, dichiara che le infezioni batteriche sono in aumento negli ospedali europei. Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono infezioni acquisite che costituiscono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria e possono verificarsi in ogni ambito assistenziale. Queste infezioni hanno un impatto clinico ed economico rilevante: secondo il primo rapporto globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le ICA provocano un prolungamento della durata di degenza, disabilità a lungo termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici, un carico economico aggiuntivo per i sistemi sanitari e per i pazienti e le loro famiglie e una significativa mortalità in eccesso. A seconda del microrganismo, le ICA si possono trasmettere per contatto diretto, da persona a persona (soprattutto tramite le mani) o per via aerea o per via indiretta, mediante oggetti contaminati. Tra le molteplici cause, troviamo la
scarsa applicazione di misure di igiene ambientale e di prevenzione.
PROCEDURE OPERATIVE
Col termine di “Pulizia” in ospedale e nelle strutture sanitarie si intende l’insieme di procedimenti e di operazioni che occorre praticare per rimuovere lo “sporco visibile” di qualsiasi natura (polvere, grasso, liquidi, materiale organico) da qualsiasi tipo di ambiente, superficie, macchinario, etc. È una operazione preliminare, indispensabile ai fini delle successive fasi di sanificazione, disinfezione o bonifica. La pulizia si ottiene con la rimozione, manuale o meccanica dello sporco, anche eventualmente con acqua e/ sostanze detergenti (detersione).
Le operazioni di pulizia tipologicamente sono inquadrate come:
• pulizie ordinarie: comprendono attività di pulizia di carattere continuativo e routinario;
• pulizie periodiche: comprendo attività di pulizia più profonda a periodicità più lunga da svolgersi con frequenze
prestabilite;
• pulizie straordinarie: comprendono interventi imprevedibili richiesti per esigenze occasionali che possono comprendere attività di tipo quotidiano e periodico.
Sanificazione: secondo le normative vigenti, la sanificazione è definita come il complesso di procedimenti e operazioni di pulizia e/o disinfezione e mantenimento della buona qualità dell’aria. I prodotti e le procedure da utilizzare per la sanificazione devono essere attentamente valutati prima dell’impiego, per tutelare la salute di tutti coloro che accedono alle aree sanificate. I prodotti utilizzati a scopo di disinfezione devono essere autorizzati con azione virucida come PMC o come biocidi dal Ministero della salute, ai sensi della normativa vigente.
Disinfezione: consiste nella applicazione di agenti disinfettanti, quasi sempre di natura chimica o fisica (calore), che sono in grado di ridurre (significativamente), tramite la distruzione o l’inattivazione, il carico microbiologico pre-
sente su oggetti e superfici da trattare. Come la sanificazione, deve essere preceduta dalla pulizia per evitare che residui di sporco possano comprometterne l’efficacia; consente di distruggere i microorganismi patogeni.
Bonifica: è una procedura di pulizia e disinfezione mirata a privare un ambiente, un’apparecchiatura, un impianto, di qualsiasi traccia di materiale contenuto o trattato precedentemente all’interno dello stesso. L’operazione garantisce l’abbattimento della cross-contamination (contaminazione incrociata).
Sterilizzazione: processo che si prefigge di distruggere su un substrato o in un determinato ambiente tutte le forme di vita, spore comprese. È perseguibile con mezzi fisici (Filtrazione, Calore, Radiazioni ionizzanti, Radiazioni UV) o mezzi chimici (Ossido di Etilene; Gas-plasma).
ATTREZZATURE DI BASE
PER LE OPERAZIONI DI PULIZIA
Carrelli di servizio
Sono attrezzature articolate e complesse, strutturabili a seconda delle esigenze dei cantieri di pulizia. Sono essenziali per l’industrializzazione delle pulizie nei cantieri in quanto consentono una razionale pianificazione e organizzazione delle operazioni di pulizia. Relativamente all’utilizzo, si possono dividere nelle seguenti famiglie: • per la raccolta dei rifiuti e della carta (portasacco)
• per il trasporto di materiali destinati alle operazioni di pulizia (carrelli di trasporto)
• per il lavaggio delle pavimentazioni e il trasporto (combinati o multiuso, sono i più diffusi e comprendono un sistema di lavaggio per i pavimenti, una zona per il trasporto delle attrezzature,
uno o più sacchi portarifiuti. Attrezzature per scopatura manuale (ad umido e a secco)
• Scopa a frangia: detta anche scopa lineare e composta da un manico fissato su uno snodo cardanico, un telaio in plastica o metallo e dalla frangia che è composta da tessuto in cotone o in microfibra, realizzate in varie misure per adattarle ai telai. La parte della frangia che ospita il telaio è composta da un tessuto a trama e ordito, la parte che viene a contatto con il pavimento è formata da un cuscinetto in grado di adeguarsi alle eventuali irregolarità del pavimento. La frangia può essere utilizzata asciutta, per l’operazione di scopatura a secco, o inumidita con acqua e soluzione di prodotti chimici, o impregnata di oli o prodotti antistatici per la scopatura ad umido.
• Scopa a trapezio: attrezzo per la scopatura a umido dei pavimenti, composto
da un manico fissato ad uno snodo. Un telaio a forma trapezoidale (spesso rivestito in gomma), la cui parte inferiore (a contatto con il pavimento) è costituita da lamelle flessibili lineari o ondulate che consentono di far aderire l’attrezzo al pavimento. Sul trapezio vengono applicate garze di solito pre-trattate con oli minerali o disinfettanti. Le garze, che si utilizzano anche come rivestimento delle frange in cotone, sono realizzate in diverse misure e possono essere in: cotone, tessuto a trama larga, TNT in viscosa o polipropilene, microfibra.
Attrezzatura per il lavaggio manuale e meccanico con lavasciuga
• il lavaggio manuale: viene eseguito con più sistemi dal mop ai sistemi in microfibra e ogni struttura adotta quelli più appropriati.
• il lavaggio meccanico: utilizzato generalmente per ampi spazi. Viene condotto con macchina lavasciuga pavimenti a spinta o semovente, che lava e asciuga i pavimenti. Le lavasciugapavimenti si dividono in due grandi categorie: uomo a terra e uomo a bordo. Nell’ambito di queste categorie, esistono ulteriori classificazioni: con spazzola/e a disco o a rullo, alimentazione a cavo (220V solo macchine uomo terra), a batteria, a motore endotermico (solo macchine uomo a bordo), a trazione manuale (uomo a terra), a trazione elettrica o elettronica. La lavasciuga agisce distribuendo il prodotto sulla superficie da trattare e inizia a lavorare con gli appositi dischi della testata lavante. In questo modo si sfrutta il tempo di azione del prodotto associato all’azione meccanica dei dischi. Successivamente la macchina aspira la soluzione e prosegue con l’asciugatura. La lavasciuga è indicata per pulire qualsiasi superficie pavimentata-dura, tessile interna ed esterna, in qualsiasi condizione di sporco. È sempre necessario completare la pulizia negli spazi, come angoli e punti non raggiunti, con le attrezzature manuali.
Macchine
• Spazzatrice: è una macchina che può spazzare su qualsiasi superficie pavimentata (inclusa la moquette), raccogliendo sia sporco grossolano che polvere fine. Le spazzatrici si dividono in due grandi categorie: uomo a terra, uomo a bordo. Nell’ambito di queste categorie, esistono ulteriori classificazioni: a caricamento anteriore o posteriore, alimentazione a spinta manuale, a batteria, a motore endotermico, senza trazione (solo macchine uomo a terra), trazione semiautomatica (l’avanzamento è dato dalla trazione delle spazzole), trazione elettrica/elettronica, idraulica o idrostatica.
• Monospazzola: è una macchina destinata al lavaggio di pavimenti duri e tessili, alla lucidatura, alla raschiatura, alla cristallizzazione e alla levigatura di pavimenti in marmo e parquet. Le monospazzole si dividono essenzialmente in 3 famiglie:
– bassa velocità ST (standard): basso numero di giri (150-200 rpm) ed elevata coppia (> 30 Nm)
– alta velocità HS (high speed): alto numero di giri (350-500 rpm) e bassa coppia (< 30 Nm)
– altissima velocità UHS (lucidatrici, ultra high speed): altissimo numero di giri (900-200 rpm), coppia trascurabile (<15 Nm)
Il funzionamento della monospazzola è il rapporto tra la pressione sul pavimento e il numero di giri, che dipende dal tipo di operazione da effettuare.
• Aspirapolvere e Aspirapolvere/liquidi: sono macchine aspiranti che sii dividono essenzialmente in due famiglie: aspirapolvere per l’aspirazione delle polveri secche e di particelle fini (dotati di un sistema di filtrazione in tessuto poliestere con un abbattimento delle polveri sopra ai 25 micron - fino a raggiungere il grado del 99,99% con polveri di 03 micron con i filtri assoluti HEPA) e aspirapolveri/liquidi (nella funzione aspiraliquidi hanno una filtrazione nulla o bassa e sono dotati di un sistema in grado di bloccare l’a-
spirazione quando il contenitore raggiunge il pieno di liquidi). Esiste anche una famiglia di macchine denominate Aspiratori industriali, di dimensioni e peso elevati, con motori elettrici per uso continuativo, con elevata potenza di aspirazione.
• Macchina ad estrazione iniezione: è concepita essenzialmente per pulire moquette e tessuti attraverso l’erogazione sulla superficie da pulire di una soluzione di acqua e detergente e l’immediata aspirazione della miscela di soluzione e sporco. Le macchine ad iniezione-estrazione si dividono in due famiglie:
– macchine con gruppo levante esterno; – macchine compatte che hanno il gruppo levante solidale al corpo macchina.
Entrambe le famiglie possono essere ulteriormente divise in due categorie: ad acqua fredda o ad acqua calda (riscaldata dalla macchina stessa).
Tramite una serie di ugelli, l’acqua o la soluzione detergente viene spruzzata sulla superficie da pulire e immediatamente aspirata con lo sporco rimosso. Alcuni modelli di macchina dispongono di una terza funzione, esplicata da una spazzola a rullo, posta tra la zona di iniezione e quella di estrazione, che aumenta l’efficacia del prodotto chimico esercitando un’azione abrasiva.
• Generatori di vapore: sono macchine concepite per la pulizia di vari tipi di superficie, resistenti all’acqua e a temperature elevate, con l’utilizzo del vapore e, quando necessario di una miscela di acqua e detergente o disinfettante, erogati a una notevole pressione di uscita (da 4 a 7 bar), proporzionale alla temperatura raggiunta (fino a 180°C in uscita). I generatori di vapore possono essere classificati in base alle dimensioni della caldaia al tipo di caldaia e quindi di vapore saturo prodotto, che può essere: – vapore saturo: è lo stato in cui è stata eliminata tutta l’aria ed è presente solo vapore acqueo; – vapore saturo secco: vapore saturo
PRINCIPALI OPERAZIONI DI PULIZIA PREVISTE PER UNA STRUTTURA SANITARIA
• Svuotatura, pulizia e allontanamento dei cestini e dei contenitori per la carta e di raccolta rifiuti. • Scopatura dei pavimenti. • Spolveratura delle superfici e degli arredi. • Detersione e disinfezione delle superfici. • Detersione e disinfezione degli arredi. • Lavaggio manuale e disinfezione dei pavimenti. • Lavaggio meccanico dei pavimenti. • Pulizia e disinfezione dei servizi igienici. • Pulizia di caloriferi, condizionatori, bocchette di aerazione, tapparelle avvolgibili, persiane, tende a lamelle verticali e persiane. • Lavaggio dei punti luce. • Pulizia vetri e infissi. • Lavaggio delle pareti lavabili. • Deceratura e inceratura dei pavimenti • Manutenzione dei pavimenti non cerati. • Ristrutturazione del pavimento in marmo (cristallizzazione). • Asportazione delle ragnatele ed aspirazione soffitti. • Pulizia delle scale e degli ascensori. • Pulizia esterna davanzali, lavaggio terrazzi e balconi. • Pulizia in caso di contaminazione accidentale con materiale organico
da cui si è fatta evaporare completamente la parte liquida; – vapore saturo umido: vapore saturo che reca particelle di liquido in sospensione.
L’acqua contenuta nella caldaia viene riscaldata a temperatura elevata, tale da provocare la formazione di vapore, che viene fatto fuoriuscire attraverso il tubo flessibile e l’ugello collegato. Il vapore aggredisce le particelle di sporco, facendole precipitare e facilitando l’asportazione. La miscela di acqua e
sporco viene asportata o manualmente o, se le macchine sono dotate di apparato aspira liquidi, attraverso l’aspirazione. I generatori di vapore, oltre a permettere la pulizia delle superfici, esercitano anche azione sanificante e sgrassante. È possibile aggiungere all’azione del vapore l’azione chimica e battericida con l’aggiunta rispettivamente di detergenti e disinfettanti.
Spandicera
È un attrezzo che si utilizza per la ceratura dei pavimenti. Ne esistono varie versioni:
- tradizionale, che è costituito da un telaio cilindrico, a forma di T, solitamente in plastica che viene immerso in un secchio rettangolare che contiene la cera da applicare.
- spandicera con serbatoio di alimentazione che permette all’operatore di erogare la cera sul pavimento e successivamente distribuirla.
Spruzzatori
Sono dei vaporizzatori, abbinati a sistemi tipo randazza. Possono essere manuali e con pompa di pressione. Sono indicati per la pulizia a secco e spray cleaning.
Tergivetro
È lo strumento professionale per asciugare i vetri dopo il lavaggio. La parte principale del tergivetro è costituita da una lamina in gomma e, più precisamente dal suo spigolo. Esso deve essere rettilineo e tagliente. La perfezione dello spigolo è garantita da speciali mescole di gomma ed elastomeri.
Panni e Fibre
• Panni: sono utilizzati per operazioni di pulizia e spolveratura.. Quelli più comuni sono i panni monouso T.N.T. o in carta. Per le aree ad alto rischio è da utilizzare quasi esclusivamente il monouso.
• Panni riciclabili in microfibra (utilizzato a secco e a umido). La microfibra ha azione elettrostatica e permette di raccogliere nelle maglie del panno lo
sporco depositato; sono inoltre lavabili a 90°C. Per la spolveratura ad umido è sempre consigliabile utilizzare panni e soluzioni in secchi colorati, abbinati con codice di colore che ne identifica il corretto utilizzo in base alla superficie da pulire.
• Dischi abrasivi: sono accessori che attraverso un disco di trascinamento, si applicano alle monospazzole e alle lavasciugapavimenti per il lavaggio e il trattamento dei pavimenti. Generalmente rotondi, sono realizzati in diverse misure e sono costituiti in fibre non tessute di diversa natura, legate con resine sintetiche e impregnate di granuli abrasivi: ossido di alluminio, carburo di silicio, silicio e talco, a seconda del grado di abrasività. Anche per i dischi abrasivi viene adottato il codice colore, che segnala la maggiore o minore capacità abrasiva.
SICUREZZA SUL LAVORO
I rischi e i fattori di rischio nell’attività di pulizia sono riconducibili a diverse situazioni, tra le più significative segnaliamo: cadute, scivolate e inciampi; manipolazione inappropriata di prodotti, materiali, oggetti; posture di lavoro non adeguate; rischio chimico; rischio biologico; rischi elettrici. I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono attrezzature che hanno lo scopo di tutelare il lavoratore dai rischi per la sicurezza o la salute non altrimenti evitabili con misure tecniche e ambientali. I DPI devono essere forniti dal datore di lavoro e devono essere di uso individuale; il datore di lavoro, inoltre, deve curare la loro manutenzione e la loro sostituzione quando necessario.
-Infezioni correlate all'assistenza: cosa sono e cosa fare (salute.gov.it) -Linee guida per la gestione delle operazioni di pulizia e sanificazione nelle strutture ospedaliere
- Sanificare Italia Covid_19. Buone pratiche igieniche nei confronti di SARS_ CoV-2. Linee guida per la pulizia e la sanificazione degli ambienti
L’igiene con prodotti cloro-attivi Polychim
Il cloro come elemento chimico ha un ruolo fondamentale nella tutela dell’igiene negli ambienti Ospedalieri e delle RSA. Un’adeguata pulizia degli ambienti permette di tenere sotto controllo la trasmissione dei virus e di conseguenza, diminuire il rischio di contagio tra gli ospiti. Le indicazioni del Ministero della salute in merito all’impiego di prodotti a base di cloro per sanificare
e igienizzare le superfici, hanno dato ottimi risultati e dimostrato di essere efficaci anche contro il virus Sars CoV-2. Per questo Polychim ha sviluppato una vera e propria linea specifica di prodotti Igienizzanti a base di cloro.
REP CHLOR –SPEEDY CHLOR –FRESH CHLOR sono 3 prodotti ideali per le strutture Ospedaliere e RSA, adatti a garantire igiene totale e
indicati per la pulizia di tutte le superfici dure lavabili resistenti al cloro. Rep chlor – leggermente viscoso è indicato per servizi igienici, wc, bidet, lavelli, vasche da bagno, pareti lavabili, pavimenti, attrezzature. Indicato anche per l’eliminazione di residui e macchie di muffa. Disponibile in flacone da 1 L (cartone da 12 pz).
Fresh chlor – prodotto liquido dotato di buon potere detergente e profumato, è indicato per pavimentazioni piastrellate e superfici dure lavabili. Si
impiega diluito in acqua con metodi manuali o con macchine monospazzola per pulizie di fondo. Disponibile in canestro da 5 kg (cartone da 4 pz).
Speedy chlor – detergente pronto all’uso, efficace per interventi rapidi localizzati su sanitari, piastrelle, piani di lavoro, superfici di contatto alimentare, arredi. Disponibile in flacone da 750 ml con vaporizzatore (cartone da 12 pz).
www.polychim.it
Pazienti e operatori sanitari più sicuri con la disinfezione a vapore
System e Polti Vaporetto MV gli strumenti ideali per igienizzare e disinfettare gli ambienti, in modo facile, sicuro, veloce ed efficace contro il 99,999%* di virus, germi, batteri, funghi, spore e lieviti.
L’erogazione avviene senza contatto con le superfici e non richiede l’asciugatura con altri strumenti, prevenendo la cosiddetta cross-infection. Inoltre, la disinfezione può essere ripetuta più volte durante la giornata. Adatto a tutte le superfici - compresi i tessuti, come materassi o camici, e oggetti – il vapore agisce in pochi secondi e arriva ovunque, anche sui materiali a geometria complessa.
tossiche, rispettando la salute delle persone e dell’ambiente.
Il brevetto conseguito da Polti e il riconoscimento DDV – Dispositivi di Disinfezione a Vapore, secondo la norma AFNOR NF T72-110 (al momento l’unica a livello internazionale che definisce uno standard per validare la disinfezione con dispositivi a vapore), fanno dei prodotti della linea professionale Polti Sani
Da sempre il vapore Polti è un alleato potente e naturale: permette di disinfettare anche in presenza di persone e animali perché privo di sostanze tossiche, così come comprovato anche dall’attribuzione del marchio SIMA Verified, Società Italiana di Medicina Ambientale che ha validato scientificamente i DDV Polti certificando come il vapore Polti non arrechi danno all’ambiente circostante. I DDV Polti, infatti, funzionano con la semplice acqua del rubinetto. Prodotti made in Italy, frutto dell’esperienza di un’azienda che, grazie a costanti investimenti in ricerca e sviluppo, ha fatto del vapore la sua vocazione. In particolare Polti Sani System è una gamma completa di apparecchi brevettati sviluppati in collaborazione con la Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia, che erogano una nuvola avvolgente, secca e potente di vapore surriscaldato fino alla temperatura di 180°C, che consente di disinfettare in tutta sicurezza e rapidità.
La gamma Polti Vaporetto MV è invece dedicata a chi, oltre a voler disinfettare i pavimenti con l’utilizzo della spazzola Vaporflexi, vuole anche pulire e igienizzare diverse superfici: i modelli Polti Vaporetto MV, oltre ad essere dei DDV sono dei potenti pulitori a vapore multifunzione dotati di aspirapolvere integrato. La gamma si caratterizza per la sua versatilità: i modelli, grazie all’ampia disponibilità di accessori opzionali, possono essere configurati ad hoc in base alle esigenze di chi li utilizza.
Le residenze sanitarie, le case di cura, gli ospedali, gli ambulatori medici e i centri diagnostici accolgono ogni giorno una moltitudine di persone tra pazienti e ospiti fragili, operatori sanitari e visitatori ed è fondamentale mantenere costantemente gli ambienti puliti e disinfettati. Per farlo, è necessario utilizzare degli apparecchi dall’efficacia comprovata in grado di igienizzare e disinfettare le superfici senza sostanze www.polti.it
*Test e/o studi di laboratori terzi e indipendenti attestano che Polti Sani System uccide fino al 99,999% di microrganismi (virus, germi, batteri, funghi, spore e lieviti)
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Il Village Landais Alzheimer
In Francia sorge il Villaggio pensato per utenti affetti da demenza e Alzheimer. Qui i residenti possono vivere liberamente, in un luogo aperto ma protetto e immerso nel verde. Il Village Landais Alzheimer progettato dai NORD Architects nasce sulla scia del modello del villaggio pilota olandese di Weesp, vicino ad Amsterdam, che ha rivoluzionato il concetto di residenzialità per anziani con demenza
Silvia MangiliCom’è possibile realizzare edifici che accolgano gli anziani con demenza il cui numero è in continuo aumento? Il benessere e l’inclusione sono fondamentali nel progetto visionario di NORD Architects per la prima casa di cura per persone affette da demenza in Francia. Il numero di persone con demenza è in aumento sia in Europa che in tutto il mondo, e i dati continueranno a crescere nei prossimi anni complice l’aumento dell’aspettativa di vita. La malattia, infatti, colpisce prevalentemente anziani con più di 65 anni, associandosi spesso ad altre morbilità. Siamo di fronte a una sfida assistenziale che si svilupperà, man mano che il numero globale di persone anziane aumenterà aggiungendo una grande pressione sull’intero settore sanitario, in termini di capacità, ambiente fisico, trattamento e cura. La domanda che si sono posti i progettisti è stata “come possiamo affrontare la sfida e creare ambienti costruiti in grado di accogliere le tendenze significative a cui stiamo assistendo, fornendo al contempo uno spazio per un trattamento efficiente, rilassante e curativo?”. I NORD Architects hanno progettato diversi villaggi per anziani con demenza e altre tipologie di edifici sanitari, quali hospice e centri per il cancro. Si tratta di uno studio interdisciplinare composto da architetti, ingegneri edili, urbanisti, paesaggisti, consulenti di processo e accademici, e negli ultimi anni hanno progettato diversi edifici innovativi, educativi e legati al benessere come scuole, piani di co-housing, centri sportivi e spazi urbani. Non si può negare che progettino con empatia e stanno
riscontrando un ampio interesse internazionale per il loro approccio alla progettazione e ai processi di innovazione, che includono anche il coinvolgimento degli utenti.
ALZHEIMER VILLAGE
Sorge a Dax, città sud-occidentale della Francia. Rappresenta un’evoluzione del concetto di Villaggio per anziani con demenza ed è stato realizzato a partire dall’analisi della città medioevale, tipica della regione in cui sorge, la Nuova Aquitania. Tale scelta, come spiegano i progettisti, è stata dettata dall’esigenza
tipica dei malati di Alzheimer di essere circondati da elementi ben riconoscibili che ricordino il luogo da cui provengono in modo tale da non impattare sulle loro facoltà cognitive. Progettando con un esplicito carattere locale, infatti, è stata possibile la creazione di una continuazione culturale che può favorire il passaggio tra una classica abitazione
ad un villaggio comune per pazienti che, a causa della malattia degenerativa dalla quale sono affetti, hanno serie problematiche legate all’orientamento. Il villaggio può ospitare circa 120 pazienti, accompagnati da oltre 100 assistenti domiciliari e un gruppo di ricercatori che monitora l’evoluzione e la progressione della malattia. Gli operatori sanitari in questa struttura possono togliere il camice per immedesimarsi, a seconda delle situazioni, in differenti figure tipiche della quotidianità dei pazienti. L’idea è che un aumento della libertà dei malati di Alzheimer migliori anche il loro livello di felicità e, automaticamente, porti alla diminuzione del loro bisogno di farmaci e contenzioni. Riconoscibilità degli spazi: continuità e senso di appartenenza L’Alzheimer’s Village di Dax è stato progettato per creare un ambiente in cui i residenti, i parenti e gli operatori sanitari si sentono bene, prerequisito importante per fornire assistenza e cure qualificate. Attualmente non esiste una cura medica per la demenza, ma la ricerca indica che diversi elementi dell’ambiente possono avere un effetto positivo sui sintomi e sul progredire della malattia. Essere in grado di riconoscere l’ambiente circostante è essenziale per condurre una vita significativa in un ambiente che sembra una continuazione naturale della casa e del quartiere in cui vivevano, senza elementi alienanti o ostruttivi. Uno dei problemi principali nella relazione con l’ambiente nelle persone con demenza è proprio la modifica nella percezione dello spazio. Per questo motivo gli ambienti devono essere di semplice comprensione e familiari
ai suoi fruitori. Il progetto Alzheimer Village è concepito per ospitare una graduale inclusione di persone con demenza e Alzheimer e dei loro parenti, integrando nel villaggio elementi familiari ai residenti, come un mercato, un parrucchiere, un ristorante, un centro culturale e un centro di assistenza sanitaria. Questo aiuta a fornire il senso di una vita quotidiana relativamente normale e riconoscibile. Il design è stato ispirato dallo stile e dalla tradizione architettonica locale ed è adattato al sito, con un’architettura riconoscibile per far sentire i residenti a casa e dare loro un naturale senso di appartenenza. Morten Gregersen, architetto e partner di NORD Architects, descrive il bisogno di riconoscibilità nella vita quotidiana e nell’architettura come segue: “Per le persone con Alzheimer o demenza, è fondamentale che l’ambiente sia rico-
noscibile. Non deve essere una sfida o disturbare le loro capacità cognitive. Ecco perché questa architettura ha anche un’atmosfera esplicitamente locale, con elementi dello stile di costruzione locale. L’ambiente costruito fornisce una sorta di estensione culturale che allevia la transizione dal vivere a casa a vivere con una grave malattia mentale in un centro Alzheimer”.
PROGETTO FUNZIONALE
Le abitazioni sono distribuite all’interno di un contesto fortemente naturale grazie alla configurazione a corte, tipologia progettuale ideale per il controllo degli accessi e per la creazione di uno spazio in cui l’interazione è favorita. All’interno del complesso è presente anche un centro di ricerca e alloggi per ricercatori e volontari in visita nel villaggio, per attrarre risorse da tutto il mon-
do. Il complesso si articola in quattro edifici a corte, alti due piani, che si inseriscono in modo organico nel contesto naturale di cinque ettari. Questi sono collegati da percorsi urbani tematizzati e differenti input sensoriali. Ognuno dei quattro complessi di edifici raggruppati a corte ospita circa 30 residenti che vivono in piccole “famiglie” con tutti i servizi e le aree giorno in comune. Il fulcro, dal punto di vista distributivo, è l’edificio centrale, la Bastide, organizzato intorno a una piazza porticata, che ospita tutte le funzioni commerciali, gli studi medici e le abitazioni temporanee messe a disposizione dei visitatori. Quest’area, posizionata in ingresso del borgo ospita tutte le unità commerciali e comuni gestite dagli operatori assistenziali e dagli ospiti. Sono presenti un auditorium, una biblioteca multimediale, una stanza dedicata a varie attività,
il salone di bellezza, il mini-market e il bar/ristorante. Il posizionamento in ingresso di questa funzione strategica permette l’apertura delle stesse funzioni alla collettività, favorendo l’integrazione e lo sviluppo di una tipica quotidianità per gli abitanti del villaggio. Inoltre, questo quartiere ospita i servizi ambulatoriali a disposizione sia degli abitanti interni che a quelli esterni. La particolarità di questo progetto è proprio la progettazione di un vero e proprio villaggio, organizzato in quartieri, ciascuno dei quali ad uso esclusivo degli ospiti. Questa caratteristica risulta essere particolarmente indicata per il morbo di Alzheimer che vede nella difficoltà di orientamento e di riconoscimento uno dei problemi maggiori per gli anziani. A differenza di un classico nucleo Alzheimer, il Landais Village decide di concentrare le funzioni “innovative” dal punto di vista dell’assistenza all’Alzheimer in un quartiere indipendente.
NATURA E CENTRALITÀ DEL PAZIENTE
Il complesso è integrato nella natura, trasformando il paesaggio esistente con i suoi caratteristici pini antichi in uno spazio ricreativo, dove i residenti possono rilassarsi o fare una passeggiata all’interno dei giardini. Un sentiero attraversa il paesaggio, disegnando un anello, in modo che nessuno dei residenti sperimenti vicoli ciechi o si perda lungo la strada e in modo tale da favorire percorsi circolari e continuati, che permettono di essere usufruiti in modo sicuro e facilitando la tendenza al vagabondaggio, tipica di chi è affetto da demenza.
La natura è presente anche in prossimità delle unità residenziali con erbe, piante rampicanti e fiori profumati, che hanno un effetto stimolante e creano ulteriori spazi ricreativi. I rampicanti schermano e dividono gli spazi esterni, dando loro una sensazione di giardino privato, in contrasto con la natura più selvaggia del bosco vicino. Le funzioni come il parrucchiere, la piazza del mer-
cato e il ristorante sono aperte anche alla comunità vicina, così i residenti del Villaggio Alzheimer possono godere del contatto con la gente del posto. Le connessioni quotidiane, attraverso caregiver, visitatori, le istituzioni e la città, sono essenziali quando si tratta di integrare il Villaggio Alzheimer nell’ambiente locale e rafforzare il senso di continuità e coesione attraverso diversi modelli di vita. L’architettura del Villag-
gio Alzheimer risponde alle esigenze sia della comunità che degli utenti, fornendo a ciascun residente opzioni diverse. Le interazioni sociali con altre persone sono spesso stimolanti per gli anziani e le persone con demenza, ma poter scegliere il tempo e il contenuto delle attività sociali è essenziale per garantire un’esperienza positiva e limitare possibili momenti di agitazione.
Progettare per la Sanità 02 22
Prevenzione e sicurezza nelle RSA
Hygienic Wheelchair, si chiama così il primo sanificatore per sedie a rotelle, prodotto da Hygienic Srl, pensato e realizzato grazie alla significativa esperienza fatta nella GDO da Hygienic Cart, sanificatore di carrelli per la spesa, brevettato nel 2013. Dall’Aprile 2020, da Nord a Sud dell’Italia, milioni di utenti hanno sanificato il proprio carrello o cestino della spesa, autonomamente e in pochi secondi, semplicemente inserendolo nella macchina, adesso, grazie ad Hygienic
Wheelchair, è possibile contenere sensibilmente i rischi di contaminazione per persone ed ambienti anche in ambito sanitario, dove se ne ravvisa ancor più la necessità.
La tragedia mondiale che ancora stiamo vivendo ha messo in luce la chiara esigenza di adottare comportamenti virtuosi e sane prassi a tutela della salute di tutti i cittadini, in particolar modo di quanti non godono di piena autonomia. Molto spesso a stati di disabilità si accompagnano condizioni
di carenza o addirittura totale assenza delle difese immunitarie. Nelle case di cura, nei pronto soccorso, nei reparti ospedalieri o in una qualunque abitazione in cui viva un disabile, l’ausilio di una sedia a rotelle ne impone almeno una quotidiana e completa sanificazione, con l’arrivo dell’estate e del caldo, poi, l’esigenza si fa più stringente, a causa di sudore, cattivi odori ed accumulo di batteri. Nei casi di uso promiscuo come per le strutture sanitarie, pubbliche o private
che siano, dal sedile allo schienale al poggiatesta ai braccioli, tutte le parti della sedia a contatto con la persona sono potenzialmente interessate dalla sgradita presenza di agenti biologici nocivi portatori di patologie spesso anche letali.
Hygienic Wheelchair è un sistema tecnologicamente avanzato, totalmente Made in Italy, che sanifica la sedia a rotelle eliminando il 99,8% di germi e batteri e rendendo inattivi i virus in soli cinque secondi, e, grazie all’atomizzazione
del liquido sanificante non bagna le superfici, dunque non richiede tempi di attesa, consentendo un uso immediato del dispositivo. L’adozione di questa sana prassi, oltre a tutelare l’utente con problemi di deambulazione, contribuisce
a ridurre, in ogni comunità che la adotti, i rischi di infezione normalmente veicolati da una sedia a rotelle infetta.
Hygienic Wheelchair è estremamente flessibile, è infatti possibile settare la macchina per i diversi
modelli di sedia. In più, pur avendo necessità minime di manutenzione, è dotato di un monitoraggio h24 da remoto e una capillare rete nazionale di manutentori qualificati, coordinati dalla Hygienic S.r.l. consente interventi tempestivi, che
garantiscono continuità e qualità del servizio.
Contatti Hygienic Srl: Amministratore Unico Ing. Claudio Barbieri +39 347 8652079
www.hygieniccart.com
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Sostenibilità economica della ristorazione socio-ospedaliera
Questa tipologia di refezione deve essere in grado di soddisfare esigenze molto specifiche. Attualmente, una sfida consiste nello riuscire ad assorbire l’aumento dei costi ed essere in grado di offrire un servizio all’altezza delle aspettative
Francesca De Vecchi tecnologa alimentare OTALL e divulgatrice scientifica
Quanto sia importante la ristorazione socio-sanitaria lo abbiamo imparato in questi due ultimi anni di pandemia, in cui si sono dovute affrontare situazioni al limite delle possibilità pur di garantire il funzionamento del servizio e delle strutture di assistenza alla salute. In un momento storico di grande incertezza, instabilità e di cambiamenti da affrontare perché l’impatto delle attività umane sia sostenibile, come può il servizio di refezione socio-sanitaria essere economicamente sostenibile garantendo gli standard di assistenza sociale e ambientali oggi richiesti? Se ne è parlato nell’ambito di un approfondimento dedicato al tema durante
l’ultima edizione del convegno Ristorazione 2022 a Milano (Ristorazione socio-sanitaria: sostenibilità economica e qualità dei servizi di ristorazione ospedaliera).
Il servizio di nutrizione è parte integrante del percorso di recupero post-intervento. La malnutrizione di un degente corrisponde al peggioramento delle condizioni cliniche e al prolungamento dei tempi di degenza e può anche essere causa di decesso, ricorda Luisella Vigna, Presidente dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (ADI), che ha presentato l’incontro in cui si sono analizzati alcuni esempi di gestione del servizio in realtà pubbliche e private.
Alcuni casi in particolare danno la misura di quanto la refezione socio-assistenziale debba essere in grado di andare incontro ad esigenze specifiche. "Nell’alimentazione dei soggetti autistici bisogna considerare la selettività alimentare, che viene affrontata con metodi cognitivo-comportamentali da esperti che affiancano il soggetto al momento del pasto - spiega Enzo Grosso, direttore scientifico di Villa Santa Maria - tuttavia, è importante proporre costantemente una dieta bilanciata e varia, perché la preferenza verso alimenti come pane, pizza, cibi dolci e ricchi di grassi può portare facilmente a sovrappeso ed obesità". Quando poi i pa -
zienti sono in età pediatrica diventa ancor più importante l’aspetto igienico sanitario degli alimenti forniti, per soddisfare fabbisogni, adeguare l’alimentazione alle necessità cliniche e prevenire i quadri di malnutrizione ospedaliera, spiegano Lidia Pontillo e Paolo Fiore dei Servizi di dietologia e nutrizione clinica dell’ospedale Gaslini di Genova.
Per l’epidemia ma anche per la situazione di crisi economica successiva e che stiamo ancora vivendo le aziende di ristorazione faticano ad assorbire l’aumento dei costi di produzione e garantire il servizio secondo le attese dei clienti. L’esperienza di Serenissima Ristorazione, azienda con 9.000 dipendenti, 14 società correlate, 50 milioni di pasti all’anno e più di 400 milioni di euro di fatturato consolidato, racconta della difficoltà di garantire in sicurezza un servizio con le limi -
tazioni logistiche date dalla necessità di gestire in modo adeguato i flussi di accesso del personale alla struttura ospedaliera, per limitare i contagi. "L’Azienda ha da tempo investito sulle tecnologie e in particolare quella del freddo (cook and chill)", ha spiegato Stefano Mercandino, Direttore Tecnico divisione Sanità. Il Centro di produzione di Boara Pisana (Pd), infatti, ha puntato sulla preparazione di pasti cotti e refrigerati, che durante la pandemia ha permesso di garantire la prosecuzione del servizio all’Ospedale di Schiavonia nel febbraio 2021, quando l’accesso di personale esterno è stato precluso. I vassoi con il cibo preparato e refrigerato venivano infatti lasciati in zone appositamente allestite dell’ospedale, portati all’interno dal personale e il cibo rigenerato in stazioni riscaldanti appositamente allestite e servite ai pazienti e al personale interno.
Nell’incontro si è anche affrontato il tema della complessità decisionale dei processi di acquisto dei servizi di ristorazione nella Pubblica Amministrazione (PA).
Come si può infatti razionalizzare la spesa senza comprimere i margini del fornitore, risparmiare sul costo di approvvigionamento delle materie prime o del lavoro? È una via praticabile provare ad aumentare la produttività a parità di livelli di servizio oppure diminuire i livelli del servizio stesso?
In risposta, Niccolò Cusumano, Professore Associato presso SDA Bocconi School of Management ha portato una riflessione e una proposta, elaborata sulla base dell’esperienza dell’Osservatorio MASAN (Osservatorio sul Management degli Acquisti e dei contratti in sanità di SDA Bocconi).
La spesa per la ristorazione socio-sa-
1
Fig. 2 L’evoluzione dei prezzi (Eurostat) (food producer price index 2005=100)
nitaria, premette Cusumano, dal 2005 ad oggi è rimasta in buona sostanza stabile (fig. 1), ma è stato costante l’aumento dei prezzi del cibo al produttore (fig. 2). In questa tipologia di ristorazione la procedura d’appalto spesso porta all’acquisizione di un servizio che non soddisfa in pieno le esigenze degli utenti. Tuttavia, le amministrazioni pubbliche nell’elaborazione dei contratti d’appalto si trovano strette fra il far quadrare i conti, garantire un servizio di livello e rispondere ai parametri di sostenibilità dei CAM (Criteri ambientali minimi), come richiesto dalla legge. "C’è bisogno di fare un cambio di passo – spiega Niccolò Cusumano. Bisogna riuscire a superare gli ostacoli apparentemente invalicabili posti dal codice degli appalti". Due sono i punti del processo di gestione su cui intervenire, sulla falsariga di come operano le aziende private. L’attività di approvvigionamento della PA del resto, nota Cusumano, non è diversa da quella che conduce un’impresa che qualifica, seleziona e sigla contratti con i fornitori seguendo regole aziendali codificate. A differenza di queste però, la PA non definisce in modo autonomo le proprie regole di approvvigionamento, ma segue le disposizioni di legge soprattutto nella fase di selezione del fornitore e di esecuzione del contratto; nelle forniture e nei servizi la progettazione non è invece disciplinata così come per i lavori (vedi fig. 3) ed è a questi livelli che si può fare la differenza. "La PA può gestire in autonomia il progetto di un acquisto e il modo in cui applicare i CAM".
La costruzione di un buon capitolato coinvolge diversi livelli di responsabilità, in grado di fornire diversi input ma deve essere gestita secondo dei buoni principi di management; bisognerebbe inoltre cambiare anche il modo in cui si fa progettazione, adottando un approccio aperto e cioè cercando di recepire gli input che arrivano dal mercato, dagli utenti, dai pazienti e dai caregiver.
Ci teniamo
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Fig. 3 La PA segue le disposizioni di legge soprattutto nella fase di selezione del fornitore e di esecuzione del contratto.
Il tutto dovrebbe portare alla costruzione di un capitolato che eviti il minimo dettaglio, senza inserire richieste che non producono reale valore ma delegando al mercato la responsabilità di realizzare il servizio. All’interno dell’Osservatorio MASAN, continua Cusumano, si è provato ad elaborare un piano chiamato Value based procurement document (fig. 4) che si basa sull’orientamento al valore e al risultato che si vuole ottenere con l’acquisto dei servizi; esito, che è funzione del processo decisionale di strutturazione dell’acquisto, dove l’analisi del fabbisogno, il confronto con gli stakeholder e la redazione del business case assumono un ruolo centrale. Bisogna partire dall’analisi dei problemi, che richiede una visione chiara di quanto è precedentemente già avvenuto. Il primo passo di questa fase di progettazione è un documento – un business case – che sintetizza le scelte strategiche e che poi potrà servire al decisore. Ma cosa significa essere orientati al valore? Significa chiedersi cosa si voglia ottenere, spiega Cusu-
mano; poi capire cosa offre il mercato per poi progettare l’acquisto e scegliere il contratto più adatto con cui andare a gara (sono diversi gli schemi contrattuali già all’interno del Codice secondo quanto previsto dall’art. 66), responsabilizzando, fin dove possibile, il fornitore. Oggi, fa notare l’esperto, non c’è una vera e propria selezione, i contratti sono complessi e gli eventuali problemi, dopo la firma, ricadono su chi deve gestire il servizio. "Questa riflessione intende mettere in evidenza come seguire un percorso orientato al valore, come quello definito dal Value based procurement document non significhi necessariamente impostare un contratto con pagamento legato al conseguimento di un risultato, ma piuttosto in funzione degli obiettivi che ci si è dati, dando rilievo alla fase di analisi dei propri fabbisogni", riassume Cusumano.
ALCUNI ESEMPI VIRTUOSI
Le sfide del servizio socio-sanitario sul territorio richiedono un adattamento alle esigenze della comunità e l’offerta tecnica deve prevedere una serie di elementi che rispondano innanzitutto ai bisogni di una utenza specifica. Monica Terlenghi, responsabile del servizio Diritto allo Studio, rapporto con l’Università e ristorazione socio-scolastica del Comune di Brescia, ha elencato gli elementi peculiari per la ristorazione sociale a domicilio nel suo Comune (200 anziani assistiti dai servizi sociali comunali e 120 che usufruiscono del servizio in forma privata/ sociale in rapporto diretto con la stessa Azienda).
"Le principali problematiche dei pasti a domicilio riguardano il mantenimento delle temperature, l’ottimizzazione dei trasporti ma anche la relazione con gli utenti. L’obiettivo era quello di fornire almeno un pasto equilibra-
to al giorno ma anche di stabilire una relazione con i destinatari del servizio, molti dei quali in condizioni sociali disagiate". Un’attenzione particolare è quindi stata rivolta al personale addetto alla consegna dei pasti per il quale era richiesto, nella gara, un piano di formazione ad hoc (comunicazione verbale e non verbale per favorire la fidelizzazione; tecniche di negoziazione e l’importanza del tono di voce e del sorriso). Il capitolato richiedeva le consegne del pasto direttamente all’utente, tenendo conto di eventuali difficoltà motorie; e nel rispetto dei Regolamenti relativi al contenimento dell’emergenza sanitaria si chiedeva anche che il personale stesso aiutasse l’utente a togliere il coperchio dei piatti o compiere altre piccole operazioni per facilitare il consumo. Il Comune di Brescia per il servizio di domiciliazione dei pasti ha elaborato nel 2021 una gara con un’offerta economica più vantaggiosa dedicando alla qualità il 70% del punteggio totale. Per un costo totale di 7,72€ (+ IVA 10%) a pasto, l’offerta tecnica prevedeva altri elementi come la funzionalità dei contenitori usati per trasporto e consegna e misure per il contenimento degli impatti ambientali, oltre alla totale organizzazione del servizio e il piano dei trasporti (prelievo dei pasti dal Centro Cottura tutti i giorni dell’anno, in sistema di legame misto con contenitori individuali monoporzione). Sul versante della ristorazione scolastica, infine, un esempio virtuoso proviene dalla sinergia fra Ausl e Comune di Piacenza che hanno operato insieme per ottenere un servizio di ristorazione che, pur mantenendo alti standard di qualità, anche in riferimento agli obiettivi dei CAM, è riuscito a razionalizzare e ottimizzare alcune voci di spesa. A presentare i risultati del progetto è stata Carolina Bergamaschi, Responsabile Ristorazione Aziendale AUSL Piacenza. "La gestione congiunta Ausl-Comune ha permesso di appoggiarsi ad un
Fig. 4 Processo secondo il Value based procurement document (MASAN)
unico Centro Cottura. Il Comune aveva un Centro di proprietà (900000 pasti per le scuole - nido: infanzia, primarie e secondarie) con una capacità residua non sfruttata; Ausl, che ha la necessità di servire tra degenti e comunità psichiatriche circa 450.000 pasti, ha invece investito per l’ampliamento e l’ammodernamento tecnologico. La sinergia ha permesso quindi di unificare le figure di riferimento, migliorare la rotazione del personale e la sostituzio -
ne delle assenze e quindi migliorare in generale la produttività del Centro. Da un punto di vista dei costi si sono ottenuti prezzi inferiori rispetto alla gestione separata del servizio e raggiunti gli standard qualitativi anche per le piccole realtà.
Infine, in merito agli aspetti di sostenibilità ambientale, il capitolato prevedeva prodotti del territorio che grazie all’intervento di un soggetto già attivo raccordatore tra reti locali, ha promosso
l’economia del territorio, unendo aziende di diverse dimensioni e filiere alimentari, contribuendo alla loro sopravvivenza e al buon governo del territorio. "Il bilancio della sinergia è certamente positivo – conclude Bergamaschi – perché altri comuni della provincia hanno preso spunto da questa esperienza e potranno far nascere altre forme di collaborazione tra AUSL ed Enti locali per la gestione del Servizio Ristorazione dei Presidi periferici".
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L’evoluzione dei servizi dopo la pandemia
La maggior attenzione allo stato di salute delle persone anziane ha indirizzato le richieste di assistenza a lungo termine verso più alti standard qualitativi dettati dall’esperienza maturata durante la pandemia
Fabio ChiavieriIl dramma legato alla pandemia ha amplificato un problema che ci ha fatto notare come le RSA spesso non siano luoghi adeguati alle persone che accolgono. Il tema della qualità della vita nelle case di cura è diventato ancora più attuale se si guarda al fatto che la vita media delle persone nei paesi più avanzati è cresciuta notevolmente nel corso degli ultimi anni. Un secolo fa la vita media era più breve e gli anziani più fortunati restavano in famiglia, mentre negli ospizi finivano gli emarginati. Sebbene le cose siano molto cambiate, nell’immaginario collettivo ancora oggi le residenze per anziani rappresentano luoghi dove vincono malinconia e solitudine. In realtà, se si eccettuano alcuni rari casi balzati alle cronache, sono stati fatti importantissimi passi avanti anche se nelle case di riposo restano ampi margini di miglioramento per salvaguardare il benessere psico-fisico degli ospiti.
LA LEZIONE DEL COVID-19
Pur in tutta la sua drammaticità, la pandemia ha acceso un potente riflettore sul mondo delle RSA, luoghi in cui pensavano che i “nostri” anziani fossero al riparo da ogni
male. Ciò che è accaduto, al contrario, ha messo in luce tutte le lacune di queste strutture non sempre capaci di rispondere ai bisogni di una popolazione
che sta invecchiando sempre di più e che ha esigenze sempre più complesse. Una progettazione delle RSA o il recupero degli edifici più attenti alle necessità di socializzazione e di dignità degli anziani, ottenibile con una divisione più attenta degli spazi, avrebbero garantito certamente migliori condizioni di salubrità. La stessa OMS riferisce che gli ambienti confinati sono fino a 10 volte più inquinati rispetto agli spazi all’aria aperta. L’architettura se ben progettata può concorrere, quindi, al miglioramento della condizione fisica e psicologica degli anziani che siano malati o in salute. Tuttavia, occorre puntare anche sulla tecnologia che oggi offre soluzioni per proteggere e sanificare gli immobili. L’obiettivo può essere più facilmente raggiunto se si considereranno modelli di RSA più facilmente gestibili. Il modello con piccoli gruppi di ospiti, adottato in molti Paesi, oltre a contribuire a miglio-
rare lo stato di benessere generale degli ospiti, riduce la possibilità di trasmissione delle infezioni che è fondamentale in tempo di Covid. Non dimentichiamo che il benessere psichico influisce molto su quello fisico soprattutto in una persona non più giovane, per cui conta la familiarità degli ambienti comuni, l’illuminazione, la qualità dell’aria e della pulizia degli ambienti stessi. La medesima situazione l’ospite la dovrà trovare nel proprio bagno e nella propria camera da letto pensati per singoli pazienti.
L’INQUINAMENTO INDOOR
Ocse ha recentemente quantificato che a livello mondiale si ha circa il 20% di spesa sanitaria che non contribuisce a un reale miglioramento della salute delle popolazioni. In Italia, il Patto per la Salute firmato dalla Conferenza Stato-Regioni nel periodo 2014-2016 è stato un documento rivoluzionario perché
per la prima volta venivano citati temi quali “umanizzazione” delle cure, preparazione degli operatori adeguamento tecnologico, valorizzazione dell’edilizia e qualità dell’aria indoor come obiettivi da perseguire. Tuttavia, sempre il rapporto Ocse mette in evidenza come la spesa pro-capite in Italia sia di 2.500 euro, contro i 3600 della Francia e i 4500 della Germania per non parlare dei paesi scandinavi. In Italia, quindi, finora le spese per la sanità e in particolare per le RSA e le strutture socio-
Pensare a nuovi modelli gestionali per le R.S.A. consentirà di salvaguardare il benessere psicofisico degli ospiti
sanitarie, sono considerati dei costi. Lo stesso dicasi per spese dedicate alla pulizia, sanificazione e sanitizzazione di questi ambienti. Ancora una volta, il Covid-19 ci ha fatto capire, al contrario, che le stesse spese possono diventare un investimento economico sociale per lo sviluppo del nostro paese. Il PNRR rappresenta certamente un’occasione di grandi cambiamenti. L’ammodernamento delle strutture, l’aria pulita, la sanificazione saranno tutti elementi che potranno indirizzare gli investimenti ma, non ci sarà una vera e propria “rivoluzione”, se al centro di questi tre fattori non ci sarà la persona. La prima parola dell’acronimo RSA è “Residenze”. Ciò significa che queste strutture assistenziali dovranno dare la
RSA E PANDEMIA
Durante la pandemia di Covid-19 in Italia, sono finite al centro di inchieste giudiziarie molte delle RSA per non aver rispettato i protocolli di sicurezza e aver causato l'esplosione di grossi focolai di contagio, nonché la conseguente morte di un numero di anziani pari a circa 6 - 7 mila in un arco temporale di due mesi, e in alcuni casi portando al sequestro di alcune delle suddette. Al contempo hanno probabilmente contribuito all'esplosione dei focolai le decisioni di diversi enti regionali di inviare pazienti affetti da Covid19, o comunque con sintomatologia attribuibile al Covid-19, nelle RSA per terminare la quarantena o nella parte finale della convalescenza e liberare in tal modo posti letto nelle strutture ospedaliere.
L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha avviato, a partire dal 24 marzo 2020, in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, una “Survey nazionale sul contagio Covid-19 nelle strutture
prova concreta ai loro ospiti di essere a casa loro, non in un momentaneo parcheggio in attesa di chissà quale futuro. Per arrivare a questo, è fondamentale utilizzare gli elementi sopra citati unitamente al fatto, e anche questo è un insegnamento della pandemia, che non abbiamo bisogno esclusivamente di grandi immobili, ma potrebbero bastare anche piccole strutture più facili da gestire e da rendere “umane”. Non dimentichiamo, peraltro, che lo stesso ISS nel 2019 metteva l’accento sul fatto che la salubrità dei luoghi di cura passa per la ventilazione, per la sanificazione e per impianti di monitoraggio di queste prestazioni, poiché le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono un grande problema a livello mondiale e
procurano costi aggiuntivi sia in termini di sanità che di gestione. Le ICA, che raggiungo il 6,3% negli ospedali e il 3,9% nelle RSA portano spesso a ospedalizzazione e aumenti di costi, i quali gravano enormemente sulla possibilità di erogare servizi di alta qualità. Fatta questa riflessione è ancora lecito che investire denaro in sistemi di purificazione dell’aria e in azioni di sanificazione, pulizia e sanitizzazione siano costi da tagliare? Oltretutto, l’azione congiunta di queste attività non fa altro che incrementare l’aspettativa di vita dell’ospite, migliorare lo stato psico-fisico e ridurre anche l’importanza e la presenza del personale all’interno delle strutture, riducendo il rischio di trasmissione di malattie.
residenziali e sociosanitarie” al fine di monitorare la situazione e adottare eventuali strategie di rafforzamento dei programmi e dei principi fondamentali di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza.[1] L'indagine si è conclusa il 17 giugno 2020, con pubblicazione di un report finale. Ha risposto al sondaggio il 41,3% delle strutture contattate, perlopiù dal nord Italia.[2] Nel totale dei 9154 soggetti deceduti, 680 erano risultati positivi al tampone e 3092 avevano presentato sintomi simil-influenzali. In sintesi, il 7,4% del totale dei decessi ha interessato residenti con riscontro di infezione da SARS-CoV-2 e il 33,8% ha interessato residenti con manifestazioni simil-influenzali a cui però non è stato effettuato il tampone. Il picco dei decessi è stato riscontrato nel periodo 16-31 marzo. Delle 1259 strutture che hanno risposto alla domanda, 972 (77,2%) hanno riportato al momento del completamento del questionario la mancanza di Dispositivi di
Protezione Individuale, mentre 263 (20,9%) hanno riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l’infezione. Inoltre, 123 (9,8%) strutture segnalano una mancanza di farmaci, 425 (33,8%) l’assenza di personale sanitario e 157 (12,5%) difficoltà nel trasferire i residenti affetti da Covid-19 in strutture ospedaliere. Infine, 330 strutture (26,2%) dichiarano di avere avuto difficoltà nell’isolamento dei residenti affetti da Covid-19 e 282 hanno indicato l’impossibilità nel far eseguire i tamponi.[3]
1 Ministero della Salute, Covid-19 e RSA: secondo Report della Survey nazionale avviata dall’ISS, su salute. gov.it 2 Istituto superiore di sanità (ISS), Survey nazionale sul contagio Covid19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie - Report finale 3 Conclusa l’indagine sulle RSA - ISS, su iss.it
Panno mop in poliestere
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lavaggio: il sistema a strappo assicura praticità e velocità nelle operazioni di cambio mop. La sanificazione è garantita su ogni tipo di superficie. Il prodotto si presenta anche nella versione solo microfibra, per un uso più tradizionale di questo tipo di prodotto.
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Progettazione spazi e impianti: esigenze di sicurezza e comfort
In contesto post Covid-19, le esigenze degli ospiti delle RSA sono cambiate. Quali sono le necessità in termini di spazi e di controllo della qualità dell’aria interna? Come è possibile risolvere tali esigenze attraverso un’accurata progettazione?
a cura di Simone Ciapparelli
L’esperienza del Covid-19 ci ha insegnato una volta di più che per combattere le infezioni da virus e batteri l’arma più efficace è la prevenzione, che deve essere messa in campo già dalle fasi progettuali, senza dare per scontato che eventuali problemi igienici e sanitari siano risolvibili a posteriori con l’uso delle medicine. Le strutture sanitarie del futuro andranno pensate, partendo già da ora, seguendo principi di minor condivisione degli spazi privati e di minor movimentazione di aria, pur garantendo una buona ed abbondante ventilazione. Un ripensamento del sistema edificio impianto porterà alla realizzazione di stanze “autarchiche” ed autonome, con grande attenzione alle tematiche del comfort e con
impianti dedicati ad aria esterna e senza ricircolo per la ventilazione e il controllo della IAQ. Riferimento normativo per la costruzione di queste strutture sono riscontrabili nella legge 67/88 e nel DPCM 29/12/89, che definiscono le caratteristiche minime che gli ambienti devono possedere. In merito alla scelta della localizzazione è consigliabile posizionare le strutture RSA in zone già urbanizzate, integrate nel contesto urbano o in aree facilmente raggiungibili da mezzi pubblici, per evitare il più possibile l’isolamento degli assistiti e agevolare l’incontro con le famiglie. Essendo fondamentale avere chiaro già in fase preliminare la dovuta differenziazione degli spazi, la regola da seguire per la progettazione è rappresentata dal concetto di
nuclei o moduli base, aggregabili tra loro e adattabili al diversificarsi delle esigenze. Ci saranno quindi nuclei elementari singoli per anziani non autosufficienti che possono beneficiare anche dei servizi sanitari e sociali posti all'esterno e nuclei elementari singoli per disabili fisici, psichici e sensoriali che possono beneficiare anche dei servizi sanitari e sociali posti all'esterno. L’organizzazione per nuclei fornisce il vantaggio di raccogliere nella stessa struttura gruppi di ospiti differenti e allo stesso tempo è utile a creare occasioni per la socializzazione spontanea all’interno del nucleo.
ESIGENZE DI QUALITÀ DELL’ARIA
Nelle RSA risulta importante la pre -
senza di un impianto di riscaldamento e/o di raffrescamento che garantisca una temperatura interna degli ambienti intorno ai 20 °C/22 °C nel periodo invernale e possibilmente non inferiore a quella esterna per più di 6 °C (o comunque non inferiore a 26 °C) nel periodo estivo. Nello specifico per i reparti di degenza si consigliano temperature comprese tra 20 °C e 24 °C in inverno, mentre tra i 22 °C e i 26 °C in estate; il valore di umidità relativa può variare tra i 40 e il 60% e la velocità dell’aria non deve essere inferiore a 0,2-0,3 m/sec. Nei reparti definiti “di cura” (come eventuali sale di intervento, non sempre presenti nelle strutture di RSA) i valori di temperatura e umidità devono essere più elevati. Un tema che è stato molto dibattuto negli ultimi due anni, è proprio quello relativo alla portata di rinnovo dell’aria. Questo valore, oltre che essere connesso alla qualità dell’aria interna è un aspetto che garantisce nel periodo post-COVID di ridurre al
minimo la presenza di virus nell’aria.
La riduzione del numero di persone in ambiente aiuterà sicuramente in questo senso, ma è necessario comunque un aumento della portata d’aria di rinnovo immessa, l’implementazione di sistemi di filtraggio adeguati (dove siano presenti impianti di ventilazione meccanica) e un monitoraggio continuo degli inquinanti presenti nell’aria. Gli impianti di climatizzazione devono perciò essere opportunamente gestiti. Uno degli obiettivi fondamentali per il raggiungimento del comfort è proprio quello di evitare a priori situazioni di disagio alle quali gli ospiti delle RSA sono particolarmente sensibili: infatti, le persone anziane soffrono spesso di problemi circolatori o alle articolazioni. Per evitare il verificarsi di questi disagi, è necessario averli ben presente nella fase progettuale, sia che si tratti di un intervento di nuova costruzione che di riqualificazione. Essi sono: • Asimmetria radiante, ovvero la differenza di temperatura piana
radiante tra due superfici opposte (ad esempio un ospite della struttura posizionato accanto alla parete esterna mal coibentata e quindi molto più fredda delle altre superfici della camera);
• Gradiente termico verticale (tra la temperatura dell’aria all’altezza della testa, ad 1,10 m dal suolo, e quella in corrispondenza delle caviglie devono esserci al massimo 3 °C di differenza);
• Temperatura del pavimento (né troppo calda né troppo fredda);
• Presenza di correnti d'aria eccessive.
Le normative di riferimento per la corretta progettazione termo-igrometrica sono: la UNI EN ISO 7726:2002, la EN ISO 7730:2006, UNI EN ISO 9920:2009, la UNI 10339:2014. Possono inoltre essere utili i riferimenti normativi ASHRAE 55-2004 e ASHRAE 62-2004.
Problematica comune all’interno degli spazi delle RSA è la sensazione di aria
secca, ricollegabile al disturbo della pelle secca (xerosi), uno dei problemi di salute più frequentemente riscontrabili tra gli anziani. Diversi studi hanno rivelato come le persone anziane siano meno sensibili alla bassa umidità e normalmente preferiscono un ambiente più caldo di 2 °C in inverno rispetto alle fasce d'età più giovani. Gli standard di progettazione HVAC, per questi motivi, andrebbero sviluppati e aggiornati secondo le esigenze speciali degli occupanti più anziani. Infatti, il livello minimo di umidità del 30% in inverno, raccomandato da ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditio -
mente con una temperatura mantenuta intorno ai 21 °C.
POSSIBILI SOLUZIONI IMPIANTISTICHE
Per la climatizzazione delle strutture socio-sanitarie, sono requisiti fondamentali il mantenimento delle condizioni termo-igrometriche e un’ottima qualità dell’aria interna, garantita da adeguati livelli di ricambi d’aria di rinnovo, in modo da ridurre la concentrazione di COV e agenti patogeni. Se da un lato però è essenziale garantire un buon livello di ricambio d’aria, dall’altro è altrettanto necessario evitare di smuovere grandi quantitativi d’aria
labile e adattabile alle esigenze specifiche del singolo ambiente o del singolo ospite. Fondamentale la regolazione degli impianti, per evitare condizioni di discomfort locale (ad esempio pavimenti troppo caldi possono causare problemi circolatori) o condensa superficiale durante l’estate. Nel caso di riqualificazioni, la scelta impiantistica dovrà tenere conto delle possibilità legate alla struttura dell’edificio stesso. Nel caso invece di impianti HVAC, l’ASHRAE ha pubblicato una serie di linee guida e di opportune strategie preventive che possono mitigare il rischio di contagio nell’ambiente in cui si opera:
• Favorire al massimo la ventilazione naturale degli ambienti;
• Per gli impianti di ventilazione, aumentare la portata di aria esterna e mantenere sempre attivi l’ingresso e l’estrazione dell’aria;
• Eliminare totalmente l’area di ricircolo;
• Controllare attentamente il flusso dell’aria all’interno degli ambienti ed eventualmente modificarlo, in modo da prevenire la diffusione del contagio;
ning Engineers) non è abbastanza alto e può causare secchezza della pelle, provocando una serie di sintomi cutanei, come prurito e crepe. L’utilizzo di un sistema di umidificazione, rispettando tutte le necessarie cautele anti legionellosi, può portare ad un significativo miglioramento dell’umidità della stanza, ma deve essere allo stesso tempo fornita una ventilazione sufficiente per prevenire l'eccessiva umidificazione e i COV (Composti Organici Volatili, una serie di sostanze che evaporano con facilità a temperature ambiente) supplementari emessi a causa dell'umidità elevata. È quindi consigliabile settare un'umidità minima del 41% contestual-
interna “potenzialmente contaminata”, soprattutto tra ambienti diversi. Per i nuovi edifici, una buona soluzione è rappresentata dall’utilizzo di soluzioni miste con sistema radiante e piccole unità per la ventilazione meccanica controllata dei singoli ambienti, abbinate a macchine ad espansione diretta per il trattamento dell’aria (dedicate al controllo della qualità dell’aria e dell’umidità ambientale, e quindi al bilancio di massa dell’ambiente interno). Così facendo è possibile ridurre i movimenti d’aria incontrollati all’interno e tra i diversi ambienti che compongono le RSA. Questo tipo di impianto ha inoltre il vantaggio di essere altamente rego -
• Garantire un livello di umidità relativa al di sopra del 40%, per evitare secchezza delle mucose (barriera naturale ai virus);
• Pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni puliti inumiditi con alcool etilico al 75% o con acqua e sapone, e asciugare;
• Pulire settimanalmente, ad impianto spento, i filtri dell’aria di ricircolo degli impianti di riscaldamento/raffrescamento;
• Mantenere sempre in funzione ventilatori ed estrattori presenti in locali senza finestre (es. archivi, spogliatoi, bagni, ecc.), in modo tale da ridurre la concentrazione di patogeni.
Fonte: Progettare e adeguare le RSA in epoca post Covid-19, www.ingenio-web.it
Piccola ma potente
I generatori di Vapore Professional Line di Steam Italy esprimono un nuovo concetto di pulizia, un sistema innovativo in armonia con la natura e l’ambiente. Particolarmente adatti a uso indoor, consentono di portare a termine operazioni di pulizia anche gravose con ridottissimi consumi d’acqua e detergente. La pulizia a vapore rappresenta il metodo più ecologico e moderno per trattare le superfici sporche e per ottenere un’azione efficiente di sanificazione oltre che di pulizia. PC di Steam Italy è unica nella sua categoria. Ha prestazioni da macchine industriali, ovvero 9 bar e 180°C “in caldaia”, fondamentale quando si parla di vero vapore saturo secco (umidità < al 5%). In termini pratici, esercita una resa “industriale” anche
in ambienti piccoli (uffici, camere, cucine ecc.). In poco tempo pulisce, sgrassa e igienizza su tutte le superfici verticali e orizzontali, oltre che servizi igienici, letti, poltrone, mobili. Ideale per la pulizia e igienizzazione delle camere anche per la lotta alle cimici dei letti.
PC ha inoltre superato 2 importanti test: Virucida secondo standard EN 16615 e la conformità HACCP per l’uso in ambito alimentare. Le macchine a vapore Steam Italy sono ideali per la sanificazione e igienizzazione degli spazi chiusi, pubblici e privati, con un flusso costante di visitatori, ospedali e strutture sanitarie, ambulatori veterinari e per il settore hospitality.
www.steamitaly.it
Sistema di
P rifica ione dell'
ARIA
Lavaggio, noleggio e sterilizzazione della biancheria
Il ricorso a servizi professionali consente alle case di cura e residenze sanitarie di tutelare al meglio la salute degli anziani ospiti ma anche degli operatori impegnati nella loro assistenza e cura
Ricorrere al supporto di una lavanderia industriale in ambito assistenziale è una scelta strategica e lungimirante. Le strutture di accoglienza per anziani sono ambienti sensibili, dove è sempre importante garantire un alto standard di igiene e sicurezza, a maggior ragione in questo momento storico estremamente critico dal punto di vista sanitario. Con l’avanzare degli anni, infatti, il sistema immunitario si indebolisce progressivamente e va perdendo la capacità di rispondere efficacemente agli attacchi di agenti patogeni, come i virus. In questi contesti, dunque, l’attività della lavanderia industriale, già sensibile e di pubblica utilità, diventa ancora più fondamentale nella lotta alla diffusione del Covid-19. Eliminare diversi microrganismi presenti sulla biancheria permette di diminuire efficacemente i potenziali rischi ai quali gli ospiti sono esposti, tutelando la loro salute e quella degli operatori.
I SERVIZI PER LE RSA
Le strutture geriatriche sono sempre più orientate verso la fornitura di un servizio globale che vada oltre il puro ambito assistenziale, ma dedichi anche una grande attenzione alla gestione corretta di tutti gli aspetti alberghieri, dalla ristorazione, alle pulizie, alla gestione del guardaroba e della lavanderia.
Il servizio, che include la fornitura e il noleggio della biancheria piana di corredo dei letti (lenzuola, federe, copriletti, coperte, ecc.) e della biancheria in genere, prevede che, dopo ogni utilizzo, i capi vengano ritirati, lavati e sanificati, prima di essere nuovamente consegnati alle strutture sanitarie. Un elevato livello di automazione e il ricorso a tecnologie all’avanguardia per la tracciabilità dei capi garantiscono un servizio nel rispetto della normativa vigente.
LAVAGGIO E SANIFICAZIONE
Ripristinare igienicamente la biancheria e gli indumenti personali degli ospiti di una casa di riposo, offrendo una qualità ottimale, è un’operazione
abbastanza complessa per via delle varie criticità tipiche di ambienti come le RSA. A queste criticità bisogna fare attenzione soprattutto quando tale servizio viene gestito con i tempi, le quantità e le logiche aziendali di un’industria di lavanderia. Il trattamento di questo tipo di biancheria deve soddisfare i massimi standard di pulizia, sanificazione e disinfezione. Inoltre, a differenza di quella da letto riservata a strutture ricettive tradizionali, la biancheria tecnica per il corredo del letto di degenza deve garantire particolare attenzione alla qualità dei materiali, soddisfacendo determinati standard di morbidezza, traspirabilità, leggerezza e controllo degli odori, consentendo allo stesso tempo agli operatori incaricati di cambiarla di semplificare e ottimizzare le tempistiche, in modo da potersi dedicare alla cura del paziente. La stessa attenzione va dedicata anche ai capi di abbigliamento dei singoli ospiti. Negli abiti viene innanzitutto inserito un microchip, che ne garantirà la tracciabilità, il programma di lavaggio dedicato, il numero dei lavaggi, lo stato d’usura. Una volta microchippato, l’indumento può iniziare il normale flusso di movimentazione dei capi sporchi in uscita. Il personale della residenza provvederà a raccoglierli in appositi sacchi monouso, suddivisi per tipologia, cioè tenendo separati, ad esempio, i capi di biancheria intima, dalle camicie, dalle maglie, dai pantaloni. È importante che tra gli indumenti non ci siano altri oggetti di materiali diversi, come medicazioni o spille. Una volta arrivati in stabilimento, i capi saranno contabilizzati elettronicamente. Un adeguato sistema di tracciabilità consente di:
• individuare e quantificare il servizio effettuato;
• garantire l’assenza di contaminazioni in ingresso e in uscita dalla lavanderia;
• verificare la piena efficacia del servizio in tutte le fasi del processo;
• predisporre la riconsegna degli indumenti al proprietario. Segue quindi il ciclo di lavaggio ed es-
siccazione, distinto per categoria, in modo che ogni capo sia sottoposto al trattamento più appropriato. Il lavaggio degli indumenti intimi dura minimo 8 minuti, con un bagno in acqua a temperatura ambiente e l’aggiunta di prodotti imbibenti allo scopo di sciogliere lo sporco organico. La biancheria subisce un moderato aumento della temperatura fino a 50°C÷55°C, accompagnato da un moderato dosaggio di prodotto detergente ed alcalinizzante che favorisce il distacco dello sporco più rimovibile dal corpo dei tessuti. Lo stadio del lavaggio costituisce il momento determinante dell’intero processo, perché consente di mantenere le condizioni fisiche e chimiche che garantiscono il processo di termo-disinfezione. Esso deve durare minimo 18 minuti, ad una temperatura di 80°C÷85°C. In tali condizioni, si rimuove lo sporco depositato anche all'interno delle fibre. La successiva fase di candeggio ha lo scopo di distruggere irreversibilmente eventuali cariche patogene presenti sui tessuti. Per quanto riguarda il lavaggio di indumenti delicati, il processo è simile, ma caratterizzato da tempistiche e temperature inferiori: a un prelavaggio a 40°C÷45°C, segue un lavaggio alla stessa temperatura per minimo 10 minuti, con l’aggiunta di prodotto detergente specifico per indumenti delicati.
Il ricondizionamento della biancheria in ambito assistenziale deve seguire protocolli specifici per il trattamento dei materiali potenzialmente infetti, includendo non solo la biancheria da letto e gli indumenti degli operatori, ma anche gli indumenti degli ospiti
Igienizzazione della biancheria per comunità assistenziali e di cura
• SPEED-O Wash: Prodotto detergente a base di tensioattivi
• SPEED-O Boost: Prodotto Alcalinizzante
• PERACID FORTE: Candeggiante a base di PAA al 15%.
Speed-O garantisce eccellenti risultati di lavaggio su tessuti sia bianchi che colorati, sia notevoli risparmi economici grazie ai cicli di lavaggio a basse temperature.
In conclusione con Speed-O si hanno i seguenti vantaggi:
• Migliore operatività della lavanderia: o Cicli di lavaggio più brevi del 50%
Christeyns arricchisce la sua linea di prodotti con Speed-O, l’innovativo sistema di lavaggio ad acqua che permette di lavare i tessuti in assoluta
sicurezza creando una sinergia tra le proprietà ossidanti dell’Ozono e
l’utilizzo di innovativi prodotti chimici attivi a basse temperature. L’ozono viene dosato in piccole quantità durante tutto il ciclo di lavaggio direttamente in acqua e, grazie alle sue caratteristiche garantisce:
• un risultato di lavaggio impeccabile, aumentando l’efficacia dei prodotti chimici utilizzati
• maggiore vita dei tessuti grazie ai lavaggi a bassa temperatura. Christeyns ha sviluppato tre prodotti innovativi per ottenere il massimo delle prestazione a basse temperature (< 20°C) e in presenza di acqua ozonizata questi prodotti sono:
o Risparmio del 90% di energia per ogni ciclo di lavaggio o Notevole riduzione dei costi di lavaggio o Minor cernita dei tessuti colorati o Impatto ecologico ridotto
• Elevata qualità di lavaggio: o Tessuti più soffici o Elevato grado di Bianco e Colori più brillanti o Riduzione del rischio di danneggiamento dei tessuti o Maggiore vita del tessuto grazie ai lavaggi a bassa temperatura.
www.christeyns.com
PRIMO PIANO
Alcuni dei prodotti di riferimento del panorama industriale
ICO GUANTI
Multipro Vinyl Stretch
Icoguanti da oltre 50 anni si occupa della protezione delle mani producendo e distribuendo capillarmente guanti monouso e riusabili professionali, industriali, medicali, domestici. In questo periodo in cui l’igiene della persona è fondamentale per la prevenzione della diffusione delle infezioni trasmissibili attraverso il contatto dell’epidermide con superfici contaminate, Icoguanti consiglia, tra la vasta gamma di guanti professionali sia monouso che riutilizzabili in gomma naturale o sintetica della Icoguanti S.p.A, i guanti monouso in vinile, come il Multipro Vinyl Stretch, per i soggetti allergici agli additivi utilizzati per la vulcanizzazione della gomma sia naturale che sintetica e/o dove venga richiesta una minore resistenza e un costo più contenuto.
www.icoguanti.it
PAPERDI
a cura di Loredana VitulanoLenzuolini Paperdi, super assorbenti e resistenti
La linea dei lenzuolini Paperdi, super assorbenti e resistenti, è sempre più completa con un’offerta di referenze in pura cellulosa o carta ecologica di differenti metrature e dimensioni. Per le più svariate richieste e per ogni ambiente di lavoro ed esigenza Paperdi si propone quindi di offrire il giusto rotolo garantendo qualità certificata fino all’ultimo strappo e massima igiene grazie al confezionamento singolo di ogni rotolo. www.paperdi.it
TTS
Good for all and the planet
La gamma Ecolabel di TTS si arricchisce di una nuova eccellenza certificata conforme ai CAM: Allice Eco è l’esclusiva microfibra multiuso ecosostenibile che assicura una pulizia ad alte prestazioni, tutelando al tempo stesso salute e ambiente. Ideale per qualsiasi tipo di sporco e superficie e disponibile in codice colore per una corretta gestione del rischio, riduce significativamente i consumi di acqua e chimico grazie all’alta capacità assorbente e all’efficace azione meccanica.
www.ttsystem.com
4HYGIENE
Disinfezione
Monouso
4Hygiene ha appena aggiornato la registrazione del suo panno monouso disinfettante. Ora SanyPurple è un Dispositivo Medico CE idoneo per la disinfezione negli ambienti sanitari come ospedali, cliniche e RSA. Si affianca quindi a tutti gli altri panni monouso che compongono il sistema MAMA’S per la pulizia e/o la disinfezione di superfici (SanyBlu e SanyPurple), pavimenti (SanyGreen), bagni (SanyRed) e cucine (SanyOrange) di tutte le strutture che necessitano un elevato standard igienico unito alla sicurezza di operatori e ospiti oltre ad un profondo rispetto per l’ambiente.
www.4hygiene.it
4CLEANPRO
Igiene ad alto livello
La pulizia professionale è uno degli aspetti fondamentali dell’accoglienza e l’utilizzo di adeguate tecnologie appare fondamentale per una reale igienizzazione. In particolare i modelli di lavasciuga pavimenti più compatti risultano molto utili in questo settore, garantendo un alto livello di igiene, operazione rapide, pavimenti subito asciutti e calpestabili senza fatica. Per il settore ospedaliero o ad alto rischio, 4CleanPro ha previsto l’applicazione, alla più piccola delle lavasciuga pavimenti presente nel suo catalogo MIRA, di un filtro assoluto di tipo HEPA classe H14 che filtra completamente l’aria aspirata garantendo così un’efficace sanificazione dell’aria di riflusso riemesso nell’ambiente. Il filtro HEPA 14 ha la capacità di trattenere il 99,95% del particolato di polvere sottile.
www.4cleanpro.com
SYNCLEAN
Soluzioni a supporto delle aziende Synclean azienda moderna e dinamica ma con una esperienza di alto livello e un know-how specifico nel mondo delle macchine per la pulizia industriale, dispone di un’ampia scelta di motori di aspirazione (l’azienda è distributrice ufficiale Ametek), dischi abrasivi; batterie e caricabatterie; gomme tergipavimento, spazzole, accessori e consumabili che soddisfa ogni richiesta. www.syncleanservice.com
ACCU ITALIA
Vasta gamma di batterie
Accu Italia, è da sempre specializzata nella produzione e distribuzione di batterie ermetiche al piombo, batterie ricaricabili al Ni-MH e al litio, pile e pacchi batterie alcaline e al litio. L’ufficio tecnico e laboratorio forniscono un prezioso servizio di assistenza pre e post vendita, assistendo i clienti con valutazioni tecniche e con la realizzazione di test e collaudi. Il magazzino offre un importante servizio di logistica e controllo delle batterie, garantendo la fornitura di prodotti sempre efficienti. I clienti possono contare sul supporto fornito dall’ufficio commerciale di Bologna e dai venditori presenti in ogni regione italiana.
www.accu-italia.com
Le soluzioni disinfettanti di Alca per le RSA
Quando si parla di strutture pensate per ospitare gli anziani la pulizia diventa non solo un tema necessario, ma indispensabile. Tutti i processi per sgrassare, detergere e soprattutto disinfettare devono tenere conto della qualità della vita di chi vive all’interno degli spazi su cui si interviene: solitamente persone fragili, che meritano di trascorrere gli ultimi anni della propria vita in tutta sicurezza. Ma perché è così importante avere tanta cura di tali spazi? Perché gli anziani possono essere soggetti, più di uomini e donne più giovani, ad ammalarsi a causa di virus e batteri, i quali possono prosperare negli spazi comuni e sulle superfici, sui
pavimenti e nei tessuti. Grazie al suo laboratorio chimico, Alca ha pensato una serie di prodotti espressamente per il settore delle RSA, sviluppati anche in ottemperanza alle normative HACCP e studiati per unire l’efficacia di una pulizia a prova di microorganismo a un piacevole profumo. Oltre a tutte le proposte per le varie applicazioni, vale la pena focalizzarsi sulle superfici: a questo proposito, i prodotti SANITER PLUS, SANI 90 e BATIGERM (Presidi Medico Chirurgici) formano un allestimento di strumenti di grande valore. A base di sali quaternari d’ammonio, il set di soluzioni Alca permettono di agire sullo sporco procedendo anche
con un’azione disinfettante che agisce, nel caso del SANITER PLUS, anche sui virus di tipo Sars CoV (la famiglia cui appartiene anche il famigerato coronavirus, che causa la Covid-19). Inoltre, i tre prodotti igienizzanti SANYDROPS 70, P1 RTU (in attesa della sua registrazione come Biocida) e OXYNET RTU IG completano la gamma dedicata. A base rispettivamente di sostanze idroalcoliche, clorattive e cessori di ossigeno essi procedono ad un’azione igienizzante, in base alle indicazioni per la sanificazione degli ambienti sanitari ed assistenziali pubblicate dall’ISS nel 2020, che agisce anche sui virus di tipo Sars CoV.
Grazie a una composizione efficace, ma non troppo invasiva, sia OXYNET RTU che P1 RTU garantiscono, se correttamente utilizzati, la non contaminazione degli alimenti: per ogni applicazione è richiesta una semplice passata con un panno umido o tuttalpiù un risciacquo con acqua pulita che permette di eliminare qualsiasi residuo di sostanze che possono, in ultimo, essere ingerite o maneggiate dagli ospiti (come attraverso cibi, o medicinali, fino a protesi rimovibili). Non solo superfici, però: Alca nel suo assortimento ha anche prodotti pensati per bagni, pavimenti, lavaggio stoviglie, vetri e spolvero, saponi e shampoo oltre che profumatori di ambienti. Tutta la proposta commerciale può essere approfondita sul sito di Alca Chemical e specificatamente nella sezione dedicata al mondo della Sanità (alcachemical. it/settore/sanita/).
Una proposta di qualità per pulizia e sanificazione professionale
spray: come E-Spray che è in grado di distribuire sulle superfici le soluzioni sanificanti in modo uniforme.
• Sanificatori a carrello: come Sanex adatto per igienizzare ovunque sia necessario. Proprio perché compatto e trasportabile, consente all’operatore di muoversi liberamente semplificando le operazioni di sanificazione di piccoli e medi ambienti.
Da sempre attenta a soddisfare i bisogni di tutti i settori, Comac è consapevole che gli ambienti come quello sanitario hanno la necessità di avere alti standard di pulizia, igiene e sanificazione. Trattandosi di luoghi dove le persone soggiornano più o meno a lungo, è facile comprendere quanto la pulizia non sia solo una questione di immagine. Si tratta infatti di uno strumento fondamentale per garantire il benessere degli ospiti, dei loro familiari e degli operatori sanitari. Per questo motivo, negli ambienti delle RSA, le operazioni di pulizia e sanificazione sono attività che devono essere svolte ai più alti livelli e prevedono quindi l’impiego di attrezzature professionali
unite a personale formato e competente.
Nell’ampia gamma di macchine per la pulizia progettate da Comac, alcune risultano essere particolarmente adatte a lavorare negli ambienti di questo settore come ad esempio:
• Antea: la lavasciuga pavimenti operatore a terra altamente performante e versatile. Resistente e affidabile, questa lavasciuga è progettata per migliorare la produttività riducendo i costi delle operazioni di pulizia. Tra le molte caratteristiche la possibilità di dotarla di serbatoi antibatterici che permettono di mantenere la carica batterica ad un livello mediamente più basso rispetto agli standard o del trattamento EasyClean che li rende facili da
igienizzare, rendono Antea una compagna perfetta.
• Innova comfort: una lavasciuga pavimenti uomo a bordo comoda e facile da usare. La capacità dei serbatoi e le caratteristiche tecniche fanno di lei un’ottima alleata per la pulizia di manutenzione. Rapida ed efficace, sa garantire la massima discrezione nelle operazioni di pulizia grazie ai dispositivi di serie per la riduzione del rumore.
Tra le sue tante proposte, Comac offre anche una gamma di soluzioni professionali per sanificare pavimenti e superfici verticali in modo efficace e veloce. Queste macchine di ultima generazione permettono di igienizzare sia piccoli che grandi ambienti e si suddividono in: • Sanificatori a pistola
• Sanificatori uomo a bordo: come SRO L e SRO XL ideali per le operazioni di pulizia di medi e ampi spazi riducono i tempi di intervento e i costi legati a queste attività.
• Tecnologia CED – Comac Electrostatic Disinfector: grazie a questa tecnologia le lavasciuga pavimenti Comac possono lavare, asciugare e contemporaneamente nebulizzare una soluzione sanificante, riuscendo così a svolgere in un’unica passata sia la fase di pulizia che di igienizzazione.
Grazie a questa linea di macchine per la sanificazione, Comac è riuscita a meccanizzare non solo i processi di pulizia ma anche di sanificazione. Coinvolgendo l’utilizzatore ad un impiego responsabile delle risorse e offrendo al contempo un’esperienza d’uso immersiva e una semplicità senza eguali.
ULTIMAXX: Il futuro delle lavasciuga
Progettata da TASKI sfruttando nuove tecnologie intelligenti, ULTIMAXX 1900 è il primo modello della sua gamma e pone nuovi standard per le lavasciuga uomo a terra. Massima efficienza, tecnologia smart e soluzioni di assistenza predittiva intelligente garantiscono che la macchina sia sempre in condizioni ottimali per l’uso. I tecnici R&D TASKI hanno migliorato tutte le funzioni e tutti i componenti delle lavasciuga ottimizzando efficienza, rendimento e affidabilità. La progettazione all’avanguardia di questa macchina permette di ridurre, durante le attività di lavoro, il consumo di tempo, energia, acqua, sostanze chimiche ed elementi deperibili. Grazie a componenti intelligenti ad alta efficienza, il modello ULTIMAXX 1900 del 2022 vede un miglioramento del 30% per quanto riguarda l’autonomia della batteria e del 40% relativamente all’autonomia nel consumo d’acqua rispetto al precedente
modello Swingo. Design e componenti all’avanguardia garantiscono affidabilità e robustezza, al fine di garantire una riduzione dei costi operativi nell’arco della vita utile della macchina. Altri plus di ULTIMAXX sono rappresentati dalla sua notevole flessibilità, combinata con un nuovo livello di modularità che consente la personalizzazione della macchina e la gestione remota dei componenti IntelliTrail 2.0. I segnalatori della manutenzione necessaria prima di interrompere le operazioni, il supporto tramite assistenza remota e l’aggiornamento dei software consentono di gestire la flotta in maniera molto efficiente. Nello sviluppare le macchine ULTIMAXX attraverso tecnologie intelligenti e design smart, TASKI ha registrato diversi brevetti per assicurare una combinazione unica di rendimento, affidabilità, longevità e costi di gestione estremamente contenuti. La telemetria GPS con comuni-
cazione a due vie permette di avere un controllo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo ai team dell’assistenza TASKI di prevedere gli interventi e agire da remoto. Meno interventi di assistenza e prevenzione dei guasti, evitando tempi morti e i costi ad essi associati: sarà così possibile avere più tempo per concentrarsi sulla propria attività principale. “Per le aziende e i clienti, il mondo sta rapidamente cambiando. Le aziende che vogliono avere successo nel mondo in cui stiamo entrando devono poter dimostrare di soddisfare le aspettative dei propri clienti - ha affermato Marcel Muller, Global Marketing Director Floorcare Machines presso TASKI. Igiene, efficienza ed intelligenza sono tre pilastri che permettono alla gam-
ma ULTIMAXX di adattarsi a tutte le sfide della pulizia quotidiana. Grazie a caratteristiche come un’offerta di testate completa, innovazioni brevettate e controlli remoti IntelliTrail 2.0, la gamma ULTIMAXX rappresenta la via per un nuovo livello di pulizia. Inoltre, le esperienze fatte durante la pandemia hanno trovato applicazione nella progettazione delle macchine, con l’inclusione di filtro HEPA e di materiali antibatterici. Una gamma completa di macchine ULTIMAXX, completamente modulari, creerà nuovi standard per l’industria”.
www.taski.com
Il nuovo configuratore KUBI FUN
L’ufficio tecnico Falpi è da tempo impegnato nella creazione dei modelli 3D che consentono di generare, in tempo reale, il carrello scelto step by step e oggi può finalmente annunciare che il configuratore di carrelli Kubi Fun è operativo al 100%, anche in modalità 3D. La versione aggiornata del configuratore permette infatti di
selezionare i componenti tra quelli disponibili e, contemporaneamente, visualizzare la creazione del carrello Kubi Fun in 3D, fino ad inviare la richiesta di preventivo o dell’ordine. Si amplia così il progetto di Falpi che consente al Cliente di interagire al 100% con l’Azienda, in tempo reale e in totale autonomia, con uno scambio reciproco
di informazioni, che permettano, all’Azienda, di erogare un servizio sempre più completo e al Cliente di ottenere quanto realmente è necessario alla sua attività. Annullare le distanze, ottimizzare tempi, innalzare ulteriormente gli standard di qualità, riqualificando anche i rapporti umani e con la massima attenzione alla tutela dell’ambiente: queste le componenti fondamentali alla base della filosofia di Falpi.
Con i nuovi configuratori KubiPro, Kubi Fun e Soli presenti sul sito dell’Azienda, in costante aggiornamento, il Cliente potrà “creare” i carrelli che meglio si adattano alle proprie esigenze, aggiungendo o escludendo accessori e componenti, e sviluppando in real-time
il modello 3D. Inoltre, collegato al configuratore è stato sviluppato il calcolatore della Carbon FootPrint in grado di fornire i dati necessari al calcolo dell’impatto di Co2 del carrello appena configurato, questa novità è stata presentata durante la fiera Issa Interclean Amsterdam 2022 e per potervi accedere bisogna essere in possesso di un account “pro” (info@ falpi.com).
Tra Azienda e Cliente ci sarà sempre la massima trasparenza, grazie all’intelligente utilizzo delle nuove tecnologie.
Kubi Fun: più compatto di un Kubi Pro, più funzionale di un carrello a due secchi
Kubi Fun nasce dall’esigenza di avere un carrello con dimensioni ridotte, in grado di mantenere la modularità e le caratteristiche qualitative di un carrello Kubi. A differenza di un carrello a due secchi, è personalizzabile con componenti e accessori secondo le proprie esigenze. Inoltre, il sistema di lavaggio preimpregnato lo rende un prodotto in linea con gli attuali standard ambientali richiesti dai CAM.
www.falpi.com
HYGENIA. La sicurezza del monouso
Molte le novità per il settore di pulizia healthcare da quando abbiamo fatto i conti con la pandemia da Covid-19. Sono infatti proprio le istituzioni sanitarie ad aver assunto un ruolo guida nell’adozione di innovativi prodotti per la pulizia usa e getta. La determinazione delle procedure e delle pratiche di pulizia possono variare da una struttura sanitaria all’altra in termini di prodotti, attrezzature utilizzate e frequenza. Ma quello che Hygenia ha realizzato, riuscendo ad essere al passo della
più moderna industria del cleaning professionale, è incorporare tutte le esperienze e le esigenze nel settore sanitario nello sviluppo dei propri prodotti, innalzando il livello di efficienza ed efficacia nelle operazioni di pulizia.
Prodotti dedicati alla pulizia monouso Hygenia ha realizzato un prodotto lo SprayHandle, che coniuga la comodità di essere portatile e leggero, e, che grazie ad un capiente serbatoio (600 ml), può essere utilizzato
in ambienti diversi senza contaminazioni, con una differenziazione del telaio con codice colore blu e rosso. In più, il vantaggio di gran lunga più importante è il livello di igiene garantito dai panni monouso, anch’essi brandizzati Hygenia e soprattutto con codice colore blu e rosso. Grazie alla struttura a base di microfibra del panno Hygenia monouso, lo sporco viene assorbito e trattenuto e la superficie rimane pulita e priva di aloni. In più, viene creata una barriera igienica tra lo sporco e il telaio a cui è fissato il mop. Ciò garantisce che il telaio di pulizia rimanga
perfettamente pulito. “Decidere di implementare il catalogo Hygenia –dice Pasquale Fierro CEO dell’azienda – con prodotti dedicati alla pulizia monouso, come lo sprayhandle, o il Cube box, un trasportabile con chiusura ermetica e panni monouso in TNT - è stata una scelta che abbiamo previsto in anticipo rispetto all’avvento del Covid, ma che ci ha fatto trovare pronti a soddisfare le varie esigenze e richieste di tutti gli operatori sanitari e non, che hanno trovato in questi agili strumenti la sicurezza di espletare le corrette procedure di pulizia e igiene delle superfici”.
CUBE BOX è uno strumento leggero, pratico, facilmente trasportabile con chiusura ermetica che contiene salviette impregnabili. Ideale per sanificare tutti gli oggetti e le superfici.
SPRAY HANDLE strumento ideale per sanificare i pavimenti con estrema facilità, garantendo il massimo dell’igiene con l’utilizzo di panni monouso.
www.hygenia.it
Megamini E-Control: tecnologia no-touch, massima igiene
Le RSA nel corso degli anni hanno assunto maggiore rilevanza per la nostra società. Da semplici luoghi di accoglienza dei nostri cari, nel tempo le RSA si sono trasformate in centri specializzati per categorie di persone a rischio, fragili e con bisogno di assistenza continuativa e per la gestione delle loro attività quotidiane. Strutture e personale devono pertanto garantire sicurezza, attenzione e igiene di locali e pazienti. Un problema che coinvolge anche dirigenti e operatori, punibili per legge per aver disatteso le normative vigenti in materia di igiene della struttura. Tra i punti deboli di una struttura sociosanitaria residenziale ci sono senza dubbio gli ambienti condivisi e l’area bagno. È necessario dotarsi di strumenti professionali, performanti e, soprattutto, in linea con i criteri di igiene richiesti dalle normative sanitarie. A questa sfida Celtex risponde con Megamini E-Control, l’innovativa linea di sistemi di dispensazione elettronici con tecnologia no-touch Una gamma composta da sistemi per carta asciugamani, saponi, gel igienizzanti per mani e per la sanificazione del wc che consentono un’esperienza ancora più igienica dell’area bagno. I dispenser si attivano attraverso un sensore, erogando il
contenuto necessario solo al momento del bisogno. L’utente non tocca il dispenser, ma entra in contatto solo con il prodotto erogato. Punta di diamante della gamma è il dispenser elettronico per asciugamani a rotolo. Minimale nel design e compatto nelle dimensioni, il sistema coniuga i vantaggi della tecnologia no-touch con quelli del sistema zero-sprechi. Il dispenser protegge la carta fino al suo utilizzo, erogando un morbido strappo in pura cellulosa solo al momento del passaggio della mano, inoltre, il pratico
doppio alloggio interno consente di ospitare contemporaneamente il rotolo ad esaurimento e il rotolo nuovo. Nemmeno uno strappo di carta sprecato e continuità di servizio garantita. E-Control non è soltanto tecnologico, ma anche sostenibile. L’alimentazione a batterie ricaricabili, infatti, riduce sensibilmente la quantità di rifiuti immessi nell’ambiente. Il ciclo di vita di 1 batteria ricaricabile E-Control equivale a 4.000 normali batterie alcaline. Un rapporto che genera un rifiuto a fine vita
rispettivamente di 0,4 Kg contro i 540 kg delle pile tradizionali, il tutto con una riduzione di emissione di CO2 in atmosfera di oltre 1.600 Kg. Un sistema che assicura maggiore autonomia di ricarica, minori costi di manutenzione e smaltimento di rifiuti e un ridotto impatto ambientale. E-Control è l’equilibrio tra la tecnologia Made in Germany e il design Made in Italy, che porta l’igiene del bagno di strutture come le RSA ad un livello superiore.
Kemika e il Progetto “RSA a Nessun Elemento Contaminante”
Attenta alle esigenze che sono emerse nelle Residenze Sanitarie Assistite, da quando è scoppiata la pandemia legata al CoViD 19, Kemika ha da subito ritenuto fondamentale fornire a queste Strutture un accurato servizio di consulenza, formazione e addestramento delle figure professionali che organizzano e svolgono le operazioni di pulizia all’interno di questi ambienti.
Con questo obiettivo nasce “RSA a Nessun Elemento Contaminante”, il progetto Kemika che ha l’ambizione di essere il riferimento, non occasionale ma continuo, dove le figure preposte ad occuparsi delle attività legate alla pulizia possono acquisire preziose informazioni che, trasferite nel loro lavoro quotidiano,
permettono di ottenere il massimo risultato in termini di detersione e disinfezione dei locali, quindi, di fatto, di prendersi cura della salute degli Ospiti della struttura. Di seguito la metodologia applicata da Kemika nell’attività di preparazione, avvio e controllo della Residenza:
1. Sopralluogo in struttura per verificare le reali esigenze della R.S.A.
2. Presentazione ai Responsabili della Residenza di una Relazione scritta riportante gli eventuali punti critici su cui è fondamentale intervenire, e di conseguenza, tutte le informazioni necessarie su come deve essere impostato il lavoro quotidiano di manutenzione ordinaria. La relazione riporta anche il conto economico con la resa oraria a metro quadro,
il costo manodopera e il costo giornaliero dei prodotti da impiegarsi sul cantiere, comprese attrezzature, materiali vari ed eventuali macchine.
3. Approvazione, da parte dei Responsabili della Struttura, di quanto proposto nel Progetto Tecnico ed economico e conseguente pianificazione degli interventi.
4. Addestramento sul Cantiere di tutto il Personale addetto alle pulizie con Training specifico sul tipo di lavoro che andranno a svolgere.
5. In fase di avvio del cantiere personale Kemika è presente per verificare l’esecuzione corretta delle procedure predisposte.
6. Dopo 30 giorni dall’avvio di cantiere viene pianificato un primo sopralluogo di controllo sullo stato dei lavori e di
corretta applicazione delle metodologie operative da parte degli Addetti.
7. Dopo 60 giorni dal primo sopralluogo (90 giorni dopo l’avvio di cantiere), secondo intervento di verifica dello stato dei lavori e di corretta applicazione delle metodologie operative da parte degli Addetti.
8.Una volta l’anno sopralluogo completo per l’ordinaria presa visione dello stato del cantiere, con controllo del costo prodotti, attrezzature, materiali vari e delle rese orarie (costo manodopera) previste nel progetto tecnico.
Chiedi supporto al Team Kemika: scrivi a info@kemikaspa.com
Fragranze nelle RSA
Germi e Batteri. Con cinque distinte funzioni: profuma, deodorizza ambienti, igienizza, deterge, spolvera superfici. Le fragranze uniche, originali e di lunga persistenza con bouquet inebrianti, racchiudono la freschezza dei fiori, il sapore delle spezie e tutta la dolcezza dei frutti maturi; contraddistinte dai colori, fatte per dare piacevoli sensazioni di profumo, creano la giusta atmosfera per il benessere negli ambienti vissuti quotidianamente.
Rubino Detergenti nasce nel 1960 da un’idea di Antonio Rubino e si evolve con la passione e la professionalità del figlio Luigi (attuale Amministratore Unico) a partire dal 2002, quando la società si trasforma in Rubino Chem. Tra le aziende più importanti nel settore chimico nazionale, ha saputo più volte diversificare l’attività ampliando gli orizzonti e offrendo prodotti di qualità per un uso professionale e industriale. Grazie al duro lavoro di due generazioni che hanno creduto in un progetto imprenditoriale che mirasse all’eccellenza, oggi più che mai la società è viva e lotta in un mercato sempre più complesso.
Rubino Chem è il naturale punto di riferimento nazionale e internazionale per tutte le aziende che cercano eccellenza e
performance straordinarie nel settore chimico.
L’azienda ha un reparto Ricerca & Sviluppo che coopera direttamente con la facoltà di Chimica dell’Università di Bari.
L’efficienza e l’impatto con l’ambiente è costantemente monitorato al fine di trovare soluzioni ecocompatibili e sicure per gli utilizzatori; per tale motivo, nei processi produttivi vengono impiegate esclusivamente materie prime di altissima qualità e con certificazioni internazionali.
Tra i numerosi articoli igienizzanti e profumanti della Rubino Chem, il fiore all’occhiello è Olè Ressenza.
Olè Ressenza è un formulato, usato dai professionisti del pulito, innovativo ad altissima resa; la formula equilibrata e le speciali materie prime contenute, le conferiscono una lunga persistenza negli ambienti dove si utilizza e grazie alla sua alta concentrazione, lascia nell’ambiente un inebriante profumo che elimina tutti gli odori sgradevoli presenti. Ed è per questo che il suo utilizzo è indicato in luoghi pubblici come ospedali, RSA, hotel, ristoranti. Racchiude tutte le caratteristiche della linea precedente Essenza con l’ulteriore funzione Igienizzante. Grazie alla nuova e sofisticata composizione, ha un alto potere nella Rimozione di
Olè Ressenza si può utilizzare su superfici in Marmo, Ceramica, Klinker, Linoleum anche incerato, Resina, Legno e Parquet trattati con cere naturali o sintetiche. Le superfici trattate costantemente ottengono un effetto lucido non scivolante. Olè Ressenza ha un’azione antistatica che dirada la polvere.
Olè Ressenza si articola in ben 23 profumazioni suddivise in tre linee: la Classica, frutto del know-how e maestria dell’eccellenza italiana; l’Ipoallergenica, un mix di fragranze create esclusivamente da materie prime nobili e attentamente selezionate; la Luxury, unica ed esclusiva, mix di essenze preziose e inebrianti ad alta concentrazione.
Regione che vai... RSA che trovi!
a cura di Alex Pezzin Responsabile tecnico scientifico Biblion SrlLe Residenze Sanitarie Assistenziali, sigla RSA, introdotte in Italia a metà degli anni '90, sono strutture non ospedaliere (comunque a impronta sanitaria) che hanno, come scopo principale, la funzionalità di ospitare, per un periodo variabile da poche settimane al tempo indeterminato, persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa e che necessitano di specifiche cure mediche di più specialisti e di un'articolata e costante assistenza sanitaria. Si differenziano dalle strutture riabilitative per la minore intensità delle cure sanitarie e per i tempi più prolungati di permanenza degli assistiti, che in relazione al loro stato psico-fisico possono in alcuni casi trovare nella stessa anche "ospitalità permanente". Le RSA possono essere pubbliche (del Comune o della ASL), private convenzionate col SSN o completamente private. In una stessa struttura possono esserci sia posti letto in convenzione sia privati. La gestione di questi siti sanitari, da un punto di vista di Pest management, necessita di grande cura
e attenzione progettuale, metodica e applicativa, poiché sovente queste strutture sono sottoposte a rigide certificazioni sanitarie che le abilitano e le elevano, standardizzando protocolli interni di gestione che impongono una altissima specializzazione di servizio. L’esperienza acquisita lavorando, a livello nazionale, in molte realtà territoriali differenti, mi permette di affermare che, come per tante altri contesti lavorativi, anche per le RSA a tutti gli effetti può valere il detto “Regione che vai…
RSA che trovi”, questo dovuto principalmente al contesto territoriale in cui la struttura si presenta. Dunque va da sé che, in un piano di gestione infestanti, andranno tenuti in considerazione i cosiddetti “fattori regionali”. Tra tutti i possibili infestanti menzionabili posso affermare che, statisticamente, se dovessimo fare una classifica dei primi quattro target che producono il maggior numero di problemi e contestualmente richieste, essi sono, nell’ordine: formiche, roditori, zanzare e blatte.
La natura degli infestanti varia a seconda del territorio, ma alcuni di essi sono individuabili praticamente ovunque e producono il maggior numero di richieste di intervento
FORMICHE
Può sembrare una “classifica” sorprendente, ma da un punto di vista percentuale posso affermare che almeno il 40% delle segnalazioni di intervento riguardano proprio i suddetti formicidi: il motivo principale risiede nel fatto che, sovente, date le loro incredibili capacità di insediarsi anche all’interno dei più confacenti edifici, percorrendo interstizi, allacci tecnici e impiantistici, si rendono poi manifesti all’interno di ambienti di degenza creando un allarme generale che fa subito scattare una richiesta di intervento il più tempestiva possibile. All’interno delle strutture non è mai facile intervenire: sia per ovvi motivi di potenziale interferenza con le attività del personale delle RSA, sia per la difficoltà di spostare gli ospiti delle strutture.
Le formulazioni in gel dei prodotti a vari principi attivi (per esempio Imidacloprid, indoxacarb, acetamiprid) hanno dato una grande mano dal punto di vista operativo-applicativo in termini di sicurezza operativa, minimizzando i rischi e permettendo una maggiore libertà in termini di utilizzo (sempre e comunque in sicurezza, adottando le dovute precauzioni applicative).
RODITORI,
ZANZARE E BLATTE
Mediamente, in termini percentuali, le richieste per topi (roditori), zanzare e blatte si equivalgono e anche qui, con le dovute caratteristiche specifiche
per il target in questione, gli interventi sono eseguiti con massima attenzione e rispetto delle procedure interne della struttura, definendo l’intervento in ottemperanza di eventuale presenza di rischi interferenti.
RISCHI INTERFERENTI
Per i roditori si tratta soprattutto di mettere in sicurezza i punti esca. Gli erogatori per loro natura attirano l’attenzione e la difficoltà è trovare il giusto compromesso fra il razionale posizionamento e la sicurezza. In alcuni casi, sembra che l’uso di detergenti profumati agli estratti di pino e eucalipto abbia dato risultati positivi. La difficoltà nasce dal loro utilizzo negli spazi di ristorazione.
Per le zanzare, fatto salvo l’uso delle zanzariere e la loro corretta manutenzione, resta il problema delle entrate ove il loro impiego è oggettivamente impossibile. Per cui la soluzione è una attenta lotta larvicida, che può essere attuata in sicurezza, affiancata in alcuni casi con trattamenti adulticidi. Sono questi ultimi a creare i problemi di sicurezza, e vanno attenuati utilizzando formulati abbattenti e attrezzature che in pratica eliminano rischi di derive e di micro gocce “galleggianti nell’aria”. Risultati contraddittori sono dati dall’utilizzo di trappole. In tal senso provo a razionalizzare i riscontri cercando di capire il loro corretto utilizzo. Per le blatte
ormai i protocolli sono standardizzati e le istruzioni operative sono note. Pur tuttavia i casi di emergenza sono per lo più legati a dimenticanze della gestione dei rifiuti e/o alla cattiva manutenzione delle condutture di spurgo delle acque.
SPECIE ALLOCTONE
Facendo memoria di interventi pregressi, mi tornano in mente anche un paio di richieste definibili “anomale”, nelle quali abbiamo dovuto fronteggiare due inusuali presenze che possono rappresentare delle eccezioni perché riferite a specie alloctone ma di recente introduzione: in Piemonte, in una RSA immersa nel verde, abbiamo avuto una richiesta urgente per “presenza di grosse vespe”. Ci aspettavamo di trovarci di fronte ad un classico intervento contro Vespa Crabro, ma giunti sul posto abbiamo individuato l’origine degli esemplari (che si manifestavano alle vetrate della sala principale d’aspetto) da una grossa struttura sferica tra i rami di un albero del giardino a circa 5 metri di altezza: era un grosso nido di Vespa Velutina.
In un’altra occasione, invece, siamo stati sorpresi da una improvvisa richiesta dalla Toscana, fronte Tirrenico, città di Pisa: una telefonata ci ha fatto partire d’urgenza per “invasione di blatte in stanza di degenza…”, giunti sul posto, il tecnico, insospettito, mi ha mandato delle foto dalle quali ho potuto evincere che, contrariamente a quello che pensava il personale infermieristico, le presenze (reali) nell’ambiente segnalato erano riferite a numerosi esemplari (entrati dalla finestra aperta) di Cydnus aterrimus, una specie aliena (ordine Rincoti o Eterotteri) di origine asiatica di recente importazione nel nostro Paese. Questo insetto si presenta appunto a macchia di leopardo in diverse aree litorali centro Tirreniche e può essere confuso (agli occhi dei meno esperti) con la blatta nera (Blatta orientalis). Che dire, il mondo è bello perché è vario… ma questo detto, forse, vale ancor di più per gli insetti!
Di cosa stiamo parlando?
Cercheremo di descrivere, a volo radente, alcuni interventi in centri assistenziali per anziani, cogliendo l’occasione per delle digressioni tanto per spezzare le argomentazioni professionali con “finestre” che riteniamo, e speriamo, siano interessanti
Graziano e Chiara Dassi
Cominciamo con il definire le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) come strutture socio-sanitarie dedicate ad anziani non autosufficienti, che necessitano di assistenza medica, infermieristica o riabilitativa, generica o specializzata. Vale a dire che i servizi di disinfestazione e derattizzazione se la devono vedere con non pochi vincoli progettuali. Mentre le Casa di Riposo ospitano anziani autosufficienti in cui la presenza di un medico h24 non è necessaria.
VINCOLI
La presenza di persone che si presume abbiano qualche difficoltà cognitiva, verso cui è indispensabile indirizzare le nostre scelte progettuali supponendo, in primo luogo, che i cartelli e le etichette potrebbero non essere lette. È un aspetto che non sempre è affrontato nei contratti dei nostri servizi anche per le implicazioni di carattere economico.
INFESTANTI TARGET
Nel vasto orizzonte degli “ospiti indesi-
derati” ci limiteremo a prendere in esame le blatte, le formiche, le zanzare e le vespe (fra gli invertebrati); mentre per i vertebrati si farà un cenno ai roditori e, assai marginalmente, ai piccioni e al randagismo felino.
PUNTO CRITICO
A nostro parere le difficoltà si nascondono in due variabili: la prima è l’aspetto economico il secondo è l’inerzia (vedi box) nel modificare “le consuetudini precedenti” l’ironico
status quo. Le due cose sovente si intrecciano. Non è questa la sede per approfondire tali aspetti gestionali-contrattuali, ma sono variabili che hanno un peso notevole sia nelle trattative sia nei servizi erogati e nella stesura dei capitolati.
ASPETTI TECNICO-APPLICATIVI
› Primo caso
In una Casa di Riposo (quindi con ospiti autosufficienti) lombarda collocata in una cittadina di circa 5.000 abitanti, con un territorio di 5 kmq e a di poco meno di 350 m s.l.m. La struttura è costituita da un unico edificio con un piazzale cementato e una aiuola, con pochi alberelli. Nel contesto si lamentava la presenza di Blattella germanica, Blatta orientalis, formiche e zanzare. Nessuna segnalazione, degna di nota, di vespe, roditori, piccioni e di randagismo felino. La recrudescenza delle blatte si può far risalire a cinque stagioni fa.
Ditta disinfestatrice individuale a carattere familiare. Risorse tecniche:
• Formulati gel (a base di imidacloprid), bombole spray, granuli a base di Bacillus thuringiensis var. israeliensi, formulati a base di piretrine naturali.
• Attrezzature: pompa a spalla.
Contratto: 4 interventi da giugno a settembre più interventi a chiamata. Grado di soddisfazione del committente: ****°
Valutazione di importanza del cliente da parte della ditta: • Economica: ***°°
• Di immagine: *****
• Problematiche organizzative: irrilevanti
› Secondo caso
In questo caso si tratta di una RSA collocata in una cittadina di circa 40.000 abitanti struttura monoblocco a pianta a L, con ampio parcheggio con alberature, con spazi a prato all’inglese e siepi.
Problemi di blatte, formiche, zanzare,
vespe con segnalazioni sporadiche mai confermate di roditori. Nel periodo Covid è aumentata l’avifauna (cornacchie grigie, gazze e colombacci) senza rappresentare un problema.
Aree esterne: lotta alle zanzare eseguita dalla ditta di disinfestazione storica, di dimensioni medio grandi, che gestisce anche la lotta alle zanzare e dei roditori nel territorio comunale che ospita la struttura.
Aree interne: effettuata da una ditta di nuova costituzione molto ben organizzata sul piano della modulistica e della gestione dei flussi di informazione (da due anni effettua gli interventi presso la mensa data in appalto).
Risorse tecniche:
Aree interne: gel, bombole spray, granuli a base di Bacillus thuringiensis var. israeliensis, per quanto riguarda il monitoraggio murino posizionamento di 6 punti esca caricati con esca virtuale (senza avere riscontri di rosicchiature).
Contratto: interventi mediamente ogni 45 gg più interventi a chiamata.
Grado di soddisfazione del committente: ****°
Valutazione di importanza del cliente da parte della ditta: • Economica: **°°°
• Di immagine: ****°
• Problematiche organizzative: qualche difficoltà nell’integrare gli interventi nella cucina con quelli delle aree non alimentari.
Aree esterne: lotta alle zanzare (adulticida)
Risorse tecniche: a base di piretroidi –attrezzature: nebulizzatore.
Contratto: 5 interventi da giugno a settembre a chiamata.
Grado di soddisfazione del committente: non sono stati espressi giudizi, ma ci è parso di capire che non sia buono. Valutazione di importanza del cliente da parte della ditta: impossibile dare delle risposte.
Nella struttura ciclicamente si riscontrano presenze di gatti, la difficoltà è distinguere il passaggio di gatti domestici provenienti dalle abitazioni limi-
trofe da un vero e proprio Randagismo felino, a tal proposito è stata attivata una collaborazione con una associazione zoofila locale che se ne occupa.
CONCLUSIONI
Ci risulta difficile trarre delle conclusioni obiettive. La sensazione è che per le aziende di servizio il problema sia “il personale” sempre più difficile da reperire e da motivare. In seconda battuta c’è la difficoltà di capire cosa c’è dietro l’angolo. Ci è parso di intendere una maggior attenzione alle attrezzature e alle tecniche di monitoraggio.
INERZIA
Scienze umane: condizione d'immobilità o inattività. Sinonimi: immobilità, indolenza, pigrizia. In fisica, la tendenza di un corpo a conservare il suo stato di quiete, di moto rettilineo o di rotazione uniforme.
Interessante è la definizione che ne dà Newton, nei suoi Principi nomandola vis inertiae o forza di inattività: “La vis insita, o forza innata della materia, è il potere di resistere attraverso il quale ogni corpo, in qualunque condizione si trovi, si sforza di perseverare nel suo stato corrente, sia esso di quiete o di moto lungo una linea retta. (omissis)”. (Principi matematici della filosofia naturale 1687).
Ora senza voler fare troppi voli pindarici resta il fatto che l’inerzia (forza di inattività) ci coinvolge quotidianamente opponendosi all’introduzione di nuovi miglioramenti tecnologici. Forza con cui le funzioni commerciali (serie) se la devono vedere quotidianamente. Dal che deriva che il problema è sia tecnico sia di comunicazione che deve essere veritiera, ma anche convincente.
contro le formiche
Anche le strutture sanitarie non sono immuni dalle visite degli insetti: le infestazioni di blatte o formiche sono tra le più comuni. Colonne interminabili di formiche
vengono regolarmente individuate sia in ambito domestico quanto nelle strutture pubbliche dove le problematiche suscitate non sono di poco conto soprattutto di natura igienica. Non bisogna sottovalutare la loro presenza perché saranno proprio loro a dare inizio all’infestazione. È opportuno quindi che la disinfezione avvenga nella maniera più efficace possibile per non incentivare l’arrivo di questi infestanti. Per prevenire infestazioni da formiche, è bene sempre partire dall’opportuna gestione dei rifiuti, specie quelli organici. La frequente pulizia generale permette un adeguato livello di igiene nonché la rapida denuncia di eventuali intrusioni di insetti dall’esterno. La presenza di intercapedini, crepe o ogni forma di collegamento
dall’esterno va sigillata. Per effettuare il monitoraggio si può ricorrere a trappole “a pozzetto” con attrattivi alimentari che possono favorire l’individuazione dei percorsi delle formiche, risalendo i quali è possibile scoprire l’ubicazione del nido, premessa importante per eradicare rapidamente l’intera colonia. Per quanto riguarda la lotta, l’uso di insetticidi in gel a “processo lento” rimane uno degli approcci elettivi per controllare la popolazione infestante. Agendo molto lentamente, consentono a numerosi rappresentanti della colonia di nutrirsene ignari dell’azione tossica che si materializzerà solo dopo l’ingestione. L’impiego dei gel è utile nei locali interni sia industriali che civili, mentre l’individuazione del nido all’esterno permetterà un trattamento diretto con granuli idrosolubili o polveri bagnabili. Le trappole
insetticide infine sono particolarmente pratiche poiché possono essere spostate secondo necessità e garantiscono un tempo d’azione davvero prolungato. Tra le sue numerose soluzioni per l’eliminazione delle formiche, Newpharm® propone Blucyp® DP, insetticida in polvere inodore, attivo per contatto e ingestione da impiegare tal quale o diluito in acqua. Blucyp® DP è indicato per fronteggiare rapidamente e in maniera persistente le infestazioni da insetti striscianti come scarafaggi, formiche, pesciolini d’argento, cimici, scarabei, e per il trattamento dei nidi di vespe. Adatto per intervenire in ambienti domestici e civili. Per uso all’interno di locali impiegare il prodotto tal quale alla dose di circa 10 g/m2 in crepe e fessure, dietro il mobilio e gli elettrodomestici, lungo i battiscopa, sotto lavandini, divani, tappeti e cucce. Per uso all’esterno impiegare il prodotto tal quale alla dose di circa 10 g/m2 nelle aree intorno marciapiedi, garage, contenitori di rifiuti e in generale in tutti i luoghi in cui gli insetti possono annidarsi. Il prodotto può essere distribuito anche per irrorazione delle superfici alla dose di 25-50g diluiti in 5L d’acqua, in relazione alla gravità dell’infestazione.