![](https://assets.isu.pub/document-structure/211210141319-f8099fb7181245a97e262535f9e91e0c/v1/c27678e8979554dde4127e6f7506cd9e.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
12 minute read
Proteggere i fedeli dal Covid-19
PP REVENZIONE
PROTEGGERE
i FEDELI dal Covid 19
A Verona il professional cleaning è entrato nelle chiese. L’architetto Stefano Gregolo, Responsabile Sicurezza e Coordinatore Area Tecnica della Diocesi di Verona racconta la sua interessante esperienza.
Maurizio Pedrini
Le istituzioni religiose, in particolare chiese e strutture ecclesiastiche, così come gli altri luoghi di culto, hanno dovuto affrontare l’emergenza scaturita dal Covid 19 dotandosi di protocolli di prevenzione e sicurezza assai rigorosi, che hanno richiesto non solo un grande sforzo organizzativo e gestionale, ma anche la scelta di prodotti professionali per la pulizia, la sanificazione e la disinfezione degli ambienti. Abbiamo chiesto all’architetto Stefano Gregolo, Responsabile sicurezza e Coordinatore Area tecnica della Diocesi di Verona, di parlarci dell’impegnativo lavoro svolto in questi due difficili anni, per proteggere i fedeli dalla minaccia del Coronavirus.
La pandemia da Covid 19 ha messo a dura prova la gestione dell’igiene e della salubrità, in termini di prevenzione e sicurezza, delle strutture ecclesiastiche, in particolare delle Chiese, chiamando ad un duro sforzo la Diocesi di Verona. Con quali risultati?
Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto. Come tutte le strutture ad alta affluenza, anche quelle ecclesiastiche hanno subito lo stress gestionale e logistico indotto dal Covid19. La risposta è comunque stata rapida e le procedure di sicurezza proposte fin dal primo momento sono state ben accolte e ben applicate. In particolare il protocollo per la ripresa delle attività, in primis nei luoghi di culto, ha trovato una forte motivazione per ripartire in sicurezza, coinvolgendo il numero più alto possibile di fedeli, rispettando le capienze prescritte e le procedure di partecipazione alle Messe.
Per i protocolli e le procedure di sanificazione e disinfezione nelle Chiese e nei luoghi religiosi, che direttive avete seguito e che risposta c’è stata da parte di parroci e responsabili delle strutture?
Le direttive principali sono state il “Protocollo per la celebrazione delle Messe con il popolo” e tutte le prescrizioni provenienti dal Comitato Tecnico Scientifico, oltre che alle leggi prodotte sul tema specifico. La risposta dei parroci e dei responsabili delle strutture è stata di grande apertura mentale e capacità di adattamento, anche in tempi brevi nel condividere le normative e i consigli operativi.
Si è fatta strada l’idea che anche questi luoghi di culto/preghiera e ospitalità debbano affidarsi a criteri, prodotti e tecnologie professionali per le operazioni di pulizia e sanificazione? Tutto ciò, nonostante le proverbiali ristrettezze economiche delle parrocchie e di molti altri istituti religiosi?
Stefano Gregolo, Responsabile sicurezza e Coordinatore Area tecnica della Diocesi di Verona
Direi molto di più, c’è stata la consapevolezza dell’importanza dell’utilizzazione di presidi medico chirurgici come prodotti di uso quotidiano per passare dalla igienizzazione alla sanificazione. Si è puntato moltissimo anche sulla professionalità degli operatori delle ditte specializzate. C’è stato un grande sforzo collettivo sia operativo che di condivisione di intenti, sostenuti anche da contributi straordinari messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Quali tecniche, metodologie e parametri sono stati adottati per gli interventi di sanificazione e disinfezione? Con quale frequenza e che tipologia di controlli? Vi sono stati ambienti che, più di altri, hanno richiesto un livello maggiore di prevenzione (mascherine, distanziamento sociale, colonnine gel, ecc.) e interventi di pulizia, sanificazione e disinfezione più accurati?
Le tecniche di sanificazione hanno avuto un ruolo centrale nel garantire l’operatività, sia che si trattasse dei trattamenti di nebulizzazione meccanica sia che si ponessero in essere attività di sanificazione manuale. I parametri adottati sono stati quelli consigliati dal Governo. Determinare la frequenza degli interventi è stata oggetto di particolare approfondimenti. Alla fine la scelta condivisa è stata quella, soprattutto nella fase iniziale, di una rigida alternanza evento-sanificazione-evento. Le nostre Chiese sono state oggetto di una capillare campagna di gestione dell’emergenza, promuovendo la costante sanificazione personale in entrata e
PP REVENZIONE
durante le attività salienti all’interno delle strutture e cercando di garantire sempre un ambiente sanificato. I controlli sono stati spesso affidati a volontari appositamente formati che hanno contribuito anche alla serena fruizione delle strutture ed edifici. Ad esempio le Messe, che fossero svolte all’aperto o al chiuso (nei numeri massimi di previsti) hanno sempre visto la presenza di distributori di gel, obbligo sempre e comunque delle mascherine e il rigido distanziamento che preferisco chiamare personale.
La pulizia e la massima igiene è un elemento fondamentale non solo per una questione di “presentabilità” ma soprattutto per preservare la salute delle persone che frequentano un determinato luogo, impedendo il proliferare di batteri e virus che possono causare anche serie malattie. Un obiettivo non facile da raggiungere nei luoghi di culto, in chiese che presentano le più svariate soluzioni architettoniche e configurazioni delle superfici e degli arredi. Quali traguardi vi siete dati da raggiungere? Come state monitorando il percorso e che mete vi siete dati per il futuro?
Gli obiettivi sono stati di dare la massima sicurezza in riferimento alle attuali conoscenze sul virus e alle best-practice applicate. Grande importanza è stata attribuita anche alle tipologie di prodotti utilizzati che non solo non dovevano in nessun modo nuocere alla salute delle persone, ma dovevamo anche tutelare arredi, affreschi, quadri e quant’altro di prezioso nelle chiese e nelle strutture religiose. Abbiamo costantemente monitorato l’incidenza dei casi riconducibili a possibili contagi nelle chiese o nelle strutture diocesane constatando il gran lavoro fatto dai Parroci in primis per contrastare il proliferare dei virus e l’efficacia delle soluzioni messe in campo. Oggi però facciamo tesoro di questa esperienza e anche a pandemia rientrata cercheremo di mantenere un costante livello di sanificazione delle nostre strutture.
Nelle chiese e nei luoghi religiosi è importante, come in altri luoghi comunitari, promuovere le “buone pratiche” con il posizionamento di colonnine igienizzanti, cartelli esplicativi, ecc. Come avete coinvolto i fedeli e gli ospiti delle strutture religiose per centrare la massima igiene e sicurezza per la prevenzione del Covid 19? Che esperienza ha maturato in proposito?
Il lavoro principale fatto è stato quello di una costante comunicazione, spiegando sempre dettagliatamente i comportamenti da tenere e il livello di sanificazione previsto all’interno delle strutture. Comunque il livello di conoscenza, ormai patrimonio collettivo di tutti sul tema della prevenzione ci ha aiutato moltissimo. Sono stati mesi molto complessi, ma che hanno fatto emergere la capacità di risposta di un settore, quello delle chiese, e delle strutture religiose che, compatto, ha dato una attenzione elevatissima al problema. ■
![](https://assets.isu.pub/document-structure/211210141319-f8099fb7181245a97e262535f9e91e0c/v1/0f73fcda78ed0a24d2df3cdc44e8955d.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
CELEBRAZIONI LITURGICHE CON IL POPOLO
a cura di Cristina Cardinali
Alcune indicazioni per le necessarie misure di sicurezza, cui ottemperare con cura, nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
1. ACCESSO AI LUOGHI DI CULTO IN OCCASIONE DI CELEBRAZIONI LITURGICHE
1.1 L’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato. 1.2 Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il
legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale. 1.3 L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che – indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento – favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche. 1.4 Per favorire un accesso ordinato, durante il quale andrà rispettata la distanza di sicurezza pari almeno 1,5 metro, si utilizzino, ove presenti, più ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati all’entrata da quelli riservati all’uscita. Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate. 1.5 Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine. 1.6 Venga ricordato ai fedeli che non è consentito accedere al luogo della celebrazione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5°C. 1.7 Venga altresì ricordato ai fedeli che non è consentito l’accesso al luogo della celebrazione a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-
CoV-2 nei giorni precedenti. 1.8 Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente. 1.9 Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti. (“… sulla base degli attuali indici epidemiologici, è possibile la reintroduzione dei cori e dei cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti. Tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. L’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali e in particolare il distanziamento di almeno 2 metri.”).
![](https://assets.isu.pub/document-structure/211210141319-f8099fb7181245a97e262535f9e91e0c/v1/5e31f6cdf1ae9b2463ac2ae1d509bc3e.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
2 IGIENIZZAZIONE DEI LUOGHI E DEGLI OGGETTI
2.1 I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Si abbia, inoltre, cura di favorire il ricambio dell’aria. 2.2 Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, vengano accuratamente disinfettati. 2.3 Si continuino a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa.
C
ICAZIONI f ERTI C
![](https://assets.isu.pub/document-structure/211210141319-f8099fb7181245a97e262535f9e91e0c/v1/e5f0eaac26b7b36edfc728c621b893b6.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Igiene e pulizia CERTIFICATE
Allegrini SpA ha avviato una partnership con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri per realizzare nuovi protocolli di pulizia e disinfezione degli ambienti
Apartire dalla Business Unit della Detergenza e dallo stretto legame tra scienza e industria del pulito nasce la nuova partnership che lega Allegrini all’I-
stituto di Ricerche Farmacologiche
“Mario Negri”: due eccellenze italiane accomunate non soltanto dal legame territoriale ma anche dalla passione per la ricerca continua e l’innovazione. L’obiettivo? Sviluppare un pro-
tocollo di igienizzazione e
pulizia che sia certificato, condiviso e soprattutto trasparente.
“La sinergia con la Ricerca scientifica è da sempre parte integrante della nostra cultura aziendale - spiega Maurizio Allegrini, socio fondatore e Amministratore Delegato di Allegrini SpA - a partire dalla collaborazione con il San Raffaele di Milano nel 2003 per Primagel Plus, il gel disinfettante per le mani Presidio Medico Chirurgico realizzato ancor prima dell’avvento del Covid per rispondere all’elevato numero di infezioni batteriche contratte all’interno delle strutture sanitarie. Oggi vogliamo rompere nuovamente gli schemi per redigere, con il supporto dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, un protocollo di
igiene volto a garantire la sicurezza degli ambienti in tutto il settore
hospitality. Ciò valorizza ancora di più il servizio tailor-made che Allegrini garantisce ai suoi clienti: non solo fornitura di prodotti, ma anche consulenza e assistenza, anche postvendita”. Un percorso che parte da lontano, con Allegrini che, fin dai suoi albori, si è distinta per un approccio scientifico e rigoroso al mondo della pulizia, a partire dall’istituzione di un vero e proprio “Metodo Allegrini” distinto in 5 fasi: sopralluogo iniziale per analizzare minuziosamente ogni ambiente; fornitura delle attrezzature e dei prodotti più adatti a ogni contesto; “servizi tecnici” come la consegna di una reportistica puntuale sui piani di igiene HACCP; formazione (interna ed esterna) attenta e puntuale; controlli periodici per la verifica delle corrette procedure di pulizia e stesura di apposite relazioni post-controlli. Oggi però Allegrini ha voluto muovere un ulteriore passo avanti: “Vogliamo strutturare insieme una nuova formula di pulizia certificata, in grado di garantire la sicurezza e la corretta informazione di tutti i viaggiatori per rilanciare il turismo e dare un valore aggiunto non soltanto alle strutture del settore hospitality, ma anche ai loro utenti - spiega Enrico Davoli, coordinatore del Centro di Ricerca Spettrometria di Massa per la Salute e l’Ambiente presso l’IRCCS - Istituto di Ricer-
che Farmacologiche “Mario Negri”
-. Come indicato anche dalle linee guida dell’Unione Europea, infatti, la sinergia tra industria e ricerca è sempre più vitale per la crescita e il benessere della comunità. Ecco perché abbiamo intenzione non solo di creare un protocollo di pulizia e igienizzazione condiviso, sicuro e garantito, ma anche di renderlo “tracciabile” da parte dei clienti. Tramite QR Code, infatti, potranno visionare facilmente e in qualunque momento la procedura di pulizia effettuata per ciascun ambiente e superficie, dai comodini alla biancheria delle camere, dai tavoli di bar e ristoranti alla qualità dell’aria negli ambienti comuni, scoprendo quali
passaggi sono stati eseguiti e quali
prodotti sono stati utilizzati”.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/211210141319-f8099fb7181245a97e262535f9e91e0c/v1/0305f32b6c2f9af1739b92a49da6abcc.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/211210141319-f8099fb7181245a97e262535f9e91e0c/v1/b9ba016e81931af39eb9e67e83ebc1b1.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/211210141319-f8099fb7181245a97e262535f9e91e0c/v1/9bae4ccb4a87e4facd660005a1b4780b.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
LA LINEA ECOLABEL DI ALLEGRINI
La linea Ecolabel è la gamma di detergenti ecologici formulata dai laboratori di Ricerca & Sviluppo Allegrini con il fine di soddisfare i criteri del marchio definiti a livello europeo. Il ciclo di vita dei detergenti insigniti dell’etichetta più green d’Europa rispetta l’ambiente in ogni sua fase, riducendo l’impatto ambientale in termini di consumi energetici, inquinamento, produzione di rifiuti, risparmio delle risorse naturali, sicurezza ambientale e protezione dei suoli.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/211210141319-f8099fb7181245a97e262535f9e91e0c/v1/3ff5dcc88183647c7c92f7cea989bf26.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
IL METODO ALLEGRINI
Accanto all’offerta di prodotti, Allegrini promuove una collaborazione a stretto contatto con il cliente: dall’ascolto delle sue esigenze alla progettazione di una proposta tailor-made, interamente realizzata in Italia. Sopralluogo, consulenza, fornitura di accessori e attrezzature, formazione, assistenza tecnica e controlli periodici completano i servizi di Allegrini, valorizzando ogni linea di prodotto. Il risultato è una partnership orientata alla qualità e alla soddisfazione del cliente.
Risultato di nuovi investimenti nella ricerca di materie prime eccellenti, la linea TopFormula+ è molto di più di una nuova gamma di detergenti: con innovative formule all’avanguardia, testate per alte performance, è indicata per soddisfare le richieste dei clienti più esigenti. La sua ideazione è stata progettata nei minimi dettagli da un vero e proprio pool di professionisti del settore: i laboratori di Ricerca & Sviluppo di Allegrini, in collaborazione con docenti universitari e ingegneri informatici, hanno pensato di potenziare le performance di pulizia e igiene mediante FMX, un sofisticato impianto di diluizione da 12 detergenti che completa l’offerta top-class di Allegrini.
FM5, IL SISTEMA DI DILUIZIONE PROFESSIONALE
All’interno del Metodo Allegrini sono previste l’installazione e la taratura di sistemi di diluizione, tra i quali segnaliamo FM5, innovativo sistema di diluizione professionale che, in base al prodotto super concentrato selezionato e ai parametri impostati per la diluizione, è in grado di produrre da 130 a 660 flaconi da 750 ml di prodotto pronto all’uso. FM5 consente un controllo preciso delle quantità utilizzate e, di conseguenza, il monitoraggio dei consumi, dei costi e delle giacenze, con una riduzione della plastica fino all’89%. Indicato per hotel, resort con oltre 100 camere, ristoranti, strutture sanitarie e imprese di pulizia, si distingue dagli altri sistemi di diluizione per essere dotato di un sistema di filtraggio dell’acqua e di una pompa di aumento pressione che consentono di ottenere una diluizione precisa e impeccabile e per aver vinto, nel 2015, il premio Smart Label per “l’innovazione delle modalità di fruizione, delle tecnologie e dei vantaggi per l’utenza”.