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IN COPERTINA
Dal 1974, Accu Italia S.p.A. ha ampliato la propria offerta includendo una vasta selezione di batterie, pile e accessori di alta qualità. Pioniere nella produzione di pacchi batteria e nel fornire assistenza tecnica avanzata, collabora con rinomate aziende internazionali e mira all'innovazione costante per arricchire ulteriormente la sua gamma di prodotti.
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Intelligenza Artificiale o Intelligenza Relazionale?
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COSA SARÀ
Sapere, saper fare, saper essere, saper diventare. Sono ancora i fondamentali del valore?
Franco Cesaro
FORM 47 Verona. Un percorso di crescita
WeWorkshop24 a cura di Cristina Cardinali
IN PRIMO PIANO
Maurizio Pedrini Direttore tecnico
Promuovere la cultura della sicurezza
Idati parlano chiaro e sono implacabili: stando ai risultati del Progetto Costi e Sicurezza condotto dall’INAIL, resi noti recentemente, i costi globali della mancata sicurezza nei luoghi di lavoro nel nostro Paese ammontano a circa 45 miliardi di euro, pari al 3,5% del Prodotto Interno Lordo italiano. Siamo di fronte a una cifra enorme, economicamente insostenibile che, da sola, giustificherebbe un grande sforzo collettivo per promuovere a trecentosessanta gradi la cultura della sicurezza.
Però, questi dati assai preoccupanti non basterebbero - da soli - a giustificare la necessità del massimo impegno che istituzioni, società civile, sindacati e lavoratori dovranno portare avanti, con coerenza, per invertire il trend. Come non essere ancor più allarmati, infatti, dai pesantissimi costi umani, a nostro avviso ancora più insopportabili, del fenomeno degli incidenti sul lavoro, con la perdita di preziose vite umane, lutti e invalidità che - almeno in parte - si potrebbero limitare se si diffondesse a tutti i livelli la massima attenzione alla prevenzione?
In riferimento all'anno 2023, l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) ha rilevato, purtroppo, un totale di 1.041 denunce di infortuni mortali. Anche se, in base al dato reso noto lo scorso mese di agosto dal medesimo Istituto, il tasso di incidenza delle denunce di infortunio per ogni 100mila occupati è in diminuzione rispetto al 2019 (anno corretto per un confronto perché precede la pandemia), passando da 1394 a 1250 (-10,3%), il cammino da percorrere appare ancora lungo e tortuoso.
L’obiettivo finale di qualsiasi percorso di formazione, educazione e sensibilizzazione deve essere quello di creare un ambiente sicuro
Il settore del professional cleaning, come sappiamo, appare solo parzialmente coinvolto da questa complessa problematica rispetto ad altri comparti, come quello edilizio o industriale, perlomeno dai rischi più elevati e mortali, ma non è certo immune dall’assoluto bisogno di un serio e rigoroso impegno in tale direzione. Cosa significa, in concreto, promuovere la cultura della sicurezza all’interno delle aziende? L’obiettivo finale di qualsiasi percorso di formazione, educazione e sensibilizzazione deve essere quello di creare un ambiente sicuro, nel quale ogni lavoratore diventi finalmente protagonista, e vera parte attiva del sistema di tutela della propria salute e sicurezza. Ci riferiamo ad una cultura della sicurezza in grado di rappresentare l’insieme di valori, percezioni e atteggiamenti che i dipendenti condividono in relazione alla propria sicurezza all’interno dell’azienda. Per questa ragione siamo fermamente convinti che un solo luogo di lavoro con una spiccata cultura della sicurezza sia capace di mettere in atto tutte le corrette procedure per prevenire gli incidenti, assicurandosi che i lavoratori si sentano a proprio agio nel segnalare i problemi relativi alla propria incolumità.
Più che un semplice auspicio, riteniamo che questo possa e debba diventare un vero e proprio imperativo categorico!
Cultura del lavoro, della sicurezza e della formazione
Per qualificare il lavoro e i lavoratori e per premiare le imprese che sono più rispettose della cultura del lavoro corretto, assume urgenza e centralità il recepimento da parte del settore delle pulizie del nuovo accordo Stato Regioni sulla Sicurezza sul lavoro, che avrebbe dovuto essere emanato già nei mesi scorsi
a cura del Dott. Nicola Comunello
Responsabile del Settore Pulizie, Servizi Integrati e Facility Management di Legacoop Produzione e Servizi
Il settore delle pulizie si caratterizza, soprattutto nella percezione dell’opinione pubblica - ma anche nella sostanza - come un ambito nel quale l’intensità di manodopera è assolutamente centrale nell’attività: proprio per valorizzare questo aspetto è necessario che ci si svincoli da certi luoghi comuni legati alle definizioni di “lavoro povero” e simili, restituendo dignità a tutte le imprese e ai lavoratori che quotidianamente svolgono un servizio prezioso per le comunità in cui operano. Per dare seguito a questi concetti, è
necessario mettere in campo alcuni percorsi, sia per qualificare il lavoro e i lavoratori, che per premiare le imprese che sono più rispettose della cultura del lavoro corretto. A tal proposito assume urgenza e centralità il recepimento da parte del settore delle pulizie del nuovo accordo Stato Regioni sulla Sicurezza sul lavoro, che avrebbe dovuto essere emanato già nei mesi scorsi. L’aspetto della sicurezza non può non essere condiviso da tutti coloro che operano in questi ambiti, ma deve anche trovare poi applicazione concre-
ta nelle attività pratiche.
Oltre a questo aspetto, si deve valorizzare nel rinnovo del Ccnl Multiservizi, la riscrittura della parte normativa inerente alla sicurezza sul lavoro, cercando di entrare nel merito merceologico e favorendo un progresso delle prassi attuali, dato che il settore delle pulizie non è esente da patologie infortunistiche. Sul piano della formazione si innestano poi altri ragionamenti: innanzitutto monitorare di più e meglio che la formazione generale e specifica venga effettivamente impartita ai lavoratori, e
che questa venga poi certificata.
Su questo fronte va evidenziato l’ottimo lavoro fatto da Onbsi con Inail negli ultimi anni; un modello di formazione finanziata che andrebbe implementato, anche pianificando analoghe attività su materie che non siano di esclusiva pertinenza della formazione sulla sicurezza per mezzo dei fondi interprofessionali.
Da ultimo, potrebbe essere un’occasione importante quella del prossimo bando del Fondo Nuove Competenze, che sarebbe il terzo, e che è un pilastro del Programma nazionale Giovani, donne e lavoro e promosso dal Ministero del lavoro
La Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome, nella seduta del 12 settembre 2024, ha in ogni caso espresso parere favorevole sullo schema di decreto relativo al Fondo nuove competenze, che permette alle imprese di adeguare le competenze dei propri lavoratori, destinando parte dell’orario di lavoro
alla formazione.
Le ore di stipendio del personale in formazione ricordiamo che sono a carico del fondo.
La Conferenza ha proposto di modificare l’articolo 5 dello schema di decreto per ridurre i tempi di attuazione e ga-
rantire una gestione più efficiente delle risorse sostituendo il parere delle Regioni sui progetti formativi delle imprese con un "flusso informativo" con il quale il Ministero del lavoro invierà alle Regioni l’elenco delle domande del Fondo nuove competenze approvate.
La Certificazione ESG
La valutazione delle performance di impatto Environmental, Social e Governance di una azienda, rappresenta un importante valore aggiunto in termini di valorizzazione del posizionamento e delle performance di una realtà imprenditoriale
Cristina Cardinali
Per comprendere l’importanza e il valore di una certificazione ESG, è necessario inserirla all’interno del più ampio scenario delle dinamiche economiche. Ad oggi le aziende nel
loro percorso, devono tenere conto dei molteplici impatti che le loro attività hanno sul pianeta e sulla società. Un’azienda che decide di seguire i principi ESG si impegna a minimizza-
re il proprio impatto ambientale, a rispettare e promuovere i diritti sociali e a operare secondo criteri di trasparenza, responsabilità e buona governance. La certificazione ESG è uno strumento
che permette alle aziende di dimostrare concretamente questo impegno nei confronti dei propri stakeholder: investitori, clienti, dipendenti e comunità locali. Essa attesta l’aderenza dell’azienda ai principi ESG, basata su specifiche metriche e standard internazionalmente riconosciuti.
COME OTTENERE
UNA CERTIFICAZIONE ESG
Ottenere una certificazione ESG richiede un percorso strutturato che inizia con un’analisi dettagliata delle pratiche aziendali correnti sotto il profilo ambientale, sociale e della governance. Questa analisi consente all’azienda di identificare i punti di forza e le aree di miglioramento, definendo un piano d’azione mirato.
I successivi passaggi prevedono l’implementazione delle azioni previste dal piano, il monitoraggio continuo dei risultati e la verifica da parte di un organismo terzo indipendente. Solo attraverso un processo di audit esterno l’azienda può ottenere una certificazione ESG valida e riconosciuta a livello internazionale. Infine, occorre ricordare che la certificazione ESG non è un traguardo definitivo, piuttosto un impegno continuo: l’azienda dovrà dimostrare ogni anno di aver mantenuto o migliorato i propri standard ESG e di essere in un percorso di sostenibilità.
CHI RILASCIA
LA CERTIFICAZIONE ESG
Le certificazioni ESG sono rilasciate da organizzazioni indipendenti specializzate nella valutazione dei criteri ambientali, sociali e di governance. Esistono diverse agenzie a livello internazionale che offrono questo servizio, ognuna con le proprie metodologie e standard. Queste organizzazioni hanno definito linee guida e strumenti per aiutare le aziende a migliorare le proprie prestazioni ESG.
LE COMPETENZE NECESSARIE
Per ottenere una certificazione ESG,
un’azienda deve poter contare su una serie di competenze specifiche e in questo senso è sempre più importante disporre di Green Skills. Il primo passo è conoscere i principi e gli standard ESG: questo richiede una formazione adeguata che può essere acquisita attraverso corsi specifici o esperienze lavorative pertinenti. È poi fondamentale avere competenze in materia di gestione del cambiamento: implementare pratiche sostenibili può infatti richiedere modifiche significative nelle operazioni aziendali. Altre competenze chiave riguardano la raccolta e l’analisi dei dati (per monitorare i progressi verso gli obiettivi ESG) e la comunicazione (per rendicontare efficacemente i risultati agli stakeholder). Infine, non vanno dimenticate le competenze legali: alcune pratiche ESG possono infatti avere implicazioni legali che è importante gestire correttamente.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Le certificazioni ESG rappresentano un tema in costante evoluzione. In futuro le certificazioni ESG potrebbero diventare uno standard piuttosto che un’opzione che rientra nelle modalità operative e nell’organizzazione delle aziende. È prevedibile che i criteri per ottenere una certificazione diventeranno sempre più rigorosi, in linea con le aspetta-
tive della società e gli obiettivi globali di sostenibilità. È inoltre probabile che si possa assistere a una maggiore standardizzazione a livello internazionale: attualmente esistono molti standard diversi per la valutazione ESG e questo può creare confusione tra le aziende e gli investitori. Infine, la tecnologia avrà un ruolo chiave nel futuro delle certificazioni ESG: strumenti come blockchain o intelligenza artificiale potrebbero essere utilizzati per migliorare l’affidabilità e l’efficienza del processo di certificazione.
PRATICHE DI SOSTENIBILITÀ
Abbiamo visto che la certificazione ESG è una valutazione formale e indipendente delle pratiche ambientali, sociali e di governance di un’azienda. Questo tipo di certificazione viene rilasciata da enti terzi specializzati, si basa su criteri predefiniti che possono variare a seconda dell’ente certificatore e ha l’obiettivo di dimostrare agli stakeholder che l’azienda aderisce a standard elevati in materia di sostenibilità.
Il bilancio di sostenibilità, invece, è un documento che riporta in modo dettagliato e trasparente le performance di un’azienda in termini di sostenibilità. Generalmente pubblicato annualmente, segue linee guida e standard
di reporting riconosciuti a livello internazionale. Tra i contenuti tipici del bilancio di sostenibilità troviamo le emissioni di gas serra, il consumo di risorse, le politiche di inclusione e diversità, le iniziative di comunità e le strutture di governance. Con rendicontazione di sostenibilità ci si riferisce infine al processo di raccolta, analisi e comunicazione delle informazioni relative alla sostenibilità di un’azienda. Questo può includere vari tipi di documenti, come il bilancio di sostenibilità, ma anche altre forme di reportistica. L’obiettivo della rendicontazione di sostenibilità è di fornire informazioni utili agli stakeholder su come l’azienda gestisce le questioni ESG. La rendicontazione di sostenibilità può essere effettuata con diverse frequenze, come annualmente, semestralmente o anche trimestralmente, a seconda delle necessità.
In conclusione, mentre la certificazione ESG rappresenta un riconoscimento formale rilasciato da terzi, il bilancio di sostenibilità è un report dettagliato redatto dall’azienda stessa e la rendicontazione di sostenibilità è il processo complessivo di comunicazione delle performance di sostenibilità. Questi tre approcci, sebbene distinti, sono complementari e possono essere utilizzati insieme per fornire una visione completa e credibile delle pratiche di sostenibilità di un’azienda.
VERSO UNA NUOVA ETICA
DEL BUSINESS
L’azienda che si approccia ai modelli ESG deve passare da un sistema che consuma risorse, energia, tempo e forza lavoro delle persone per produrre profitto per gli azionisti, senza dare importanza al come e quanto si consuma. Il nuovo sistema prevede la gestione di
UNA QUESTIONE DI GOVERNANCE AZIENDALE
L'adesione delle aziende a principi etici di tutela dell'ambiente e della società in cui operano non è solo una questione di buoni propositi, ma sempre più spesso ha impatti sulla capacità di attrarre investimenti e di avere un ruolo nel proprio mercato Le aziende che intendono rimanere sul mercato in una logica di lungo periodo devono dare il proprio contributo verso un’economia sostenibile. Ancora oggi, quando si parla di sostenibilità si pensa ancora troppo solo all’ambiente e alla compensazione delle emissioni di CO2, ma questo è un approccio estremamente limitato e miope. Il concetto di investimento socialmente responsabile risale agli anni ’60, quando le istituzioni finanziarie iniziarono a usare criteri sociali e ambientali per identificare più responsabilità per la selezione delle aziende con cui investire.
La definizione più completa di ESG (Environmental, Social, and corporate Governance) è stato coniato nel 2005. Nel 2006 le Nazioni Unite lanciano i PRI, Principle for Responsible Investment, con l’intento di favorire la diffusione dell’investimento sostenibile e responsabile tra gli investitori istituzionali, che sono chiamati a sottoscrivere i principi e rispettarne l’applicazione.
Ciò significa incorporare le tematiche ESG nell’analisi in differenti fasi e attività aziendali: -processi di investimento; -proprie politiche e pratiche aziendali; -ricercare trasparenza su questi fattori nelle controparti; -promuovere la responsabilità sociale nell’industria; -cooperare su questo fronte e documentare le attività e i progressi.
una relazione di maggior responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future tramite il virtuoso utilizzo delle materie prime, il contenimento degli sprechi, degli scarti e dei rifiuti, con un utilizzo conservativo dell’energia. Prevede inoltre il rispetto e la valorizzazione delle persone, riuscendo a restituire valore alla società e all’ambiente, oltre a ottenere un sacrosanto profitto per gli azionisti. Si tratta di un approccio profondo che ha origine nel ripensamento dei principi alla base di ogni sviluppo solido e duraturo nel tempo L’importanza dei fattori ESG emerge quindi in maniera preponderante anche in riferimento agli aspetti etici. Oltre a bilanciare interessi e regolare comportamenti occorre mettere insieme aspetti economici, capitale e lavoro, in modo diverso per ottenere risultati diversi.
L’attenzione sulla corporate governance diventa negli stessi anni un fattore chiave per limitare i rischi economici e reputazionali, emersi durante e dopo le crisi e gli scandali finanziari a cui abbiamo assistito dall’inizio del Nuovo Millennio. L’engagement e il controllo degli investitori nei confronti delle società sta cambiando il modus operandi di diversi settori chiamati a rispondere a esigenze di innovazione e ricerca coerenti con uno sviluppo sostenibile. Una storia lunga, quella dell’universo ESG, che nel 2015 ha aperto un nuovo capitolo con la definizione dei Sustainable Development Goals (SDG): dalla adesione ai sei principi fino all’approvazione dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, il cui fulcro è il perseguimento di 17 obiettivi che mirano a disegnare un futuro migliore e più sostenibile.
Texcare International 2024: innovazione, sostenibilità e automazione al servizio dell’industria tessile
Dal 6 al 9 novembre 2024, Francoforte sul Meno ospiterà Texcare International, il principale evento dedicato all’industria della cura dei tessuti. Si tratta di un’op-
portunità imperdibile per i professionisti del settore, che potranno esplorare le ultime innovazioni, creare nuovi contatti e condividere conoscenze.
“Texcare rappresenta un momento cruciale per lo scambio di idee di cui il settore ha urgente bisogno. Avrà un’influenza significativa come forza trainante per gli anni a venire,” afferma Kerstin Horaczek, Vice President Technology Shows di Messe Frankfurt. “Siamo entusiasti della risposta positiva degli espositori: aziende da tutta Europa, America e Asia presenteranno le ultime tecnologie per la cura dei tessuti. Per i professionisti globali dei servizi di lavanderia, pulizia e tessile, Texcare 2024 è un appuntamento imperdibile.”
Espositori e Innovazioni
Texcare International offrirà una panoramica completa delle novità nel settore tessile. Oltre 300 espositori provenienti da Europa, Asia e Nord America metteranno in mostra le loro innovazioni. Accanto ai principali produttori di macchine, prodotti chimici e tessili, saranno presenti anche nuove aziende nel campo della robotica e dell’informatica.
I TEMI PRINCIPALI
Texcare 2024 riflette le ten-
denze chiave che stanno ridefinendo il settore: automazione, efficienza energetica, economia circolare e igiene tessile. Questi argomenti caratterizzano i prodotti e i servizi esposti e il programma degli eventi collaterali.
Automazione e digitalizzazione
L’automazione e la digitalizzazione hanno reso i processi di cura dei tessuti molto più efficienti. Questi progressi non solo ottimizzano il flusso di merci e dati, ma sostituiscono anche il lavoro faticoso e migliorano le interfacce con i clienti. Le soluzioni tecnologiche, come robot, sensori e intelligenza artificiale, aiutano le aziende a compensare la carenza di personale, automatizzare compiti ripetitivi e aumentare l’efficienza. I dipendenti, inoltre, beneficiano di una maggiore qualità del lavoro e di nuove opportunità di sviluppo.
Efficienza energetica e delle risorse
L’uso parsimonioso dell’energia e delle risorse è diventato un obiettivo prima-
rio nella cura dei tessuti, specialmente con l’acuirsi del cambiamento climatico. Molte lavanderie e tintorie stanno rivalutando i loro processi per ridurre il consumo energetico, prevenire le emissioni e diminuire l’impronta di CO2 Anche il tema delle fonti energetiche sostenibili sta guadagnando importanza.
Economia circolare
La pulizia e il riutilizzo dei tessuti rappresentano un esempio perfetto di economia circolare: l’uso continuo di tessuti di alta qualità è vantaggioso sia dal punto di vista economico che ecologico. L’industria adotta approcci circolari anche in altre aree, come il riciclo di acqua ed energia negli impianti di produzione. Le tecnologie avanzate permettono di usare, riciclare e recuperare queste risorse in modo efficiente. Anche a fine vita, i tessuti possono essere riciclati grazie agli sviluppi nel campo del riciclaggio, un tema centrale di Texcare International 2024.
Igiene tessile
La domanda di soluzioni igieniche continua a crescere, specialmente nei settori sanitario, alberghiero e turistico, stimolando l’innovazione nel trattamento sicuro e pulito dei tessuti.
EVENTI
Oltre ai prodotti innovativi degli espositori, il programma degli eventi collaterali offre approfondimenti su temi chiave del settore. Il Texcare Forum faciliterà il trasferimento di conoscenze tra produttori, utenti ed esperti durante i quattro giorni della fiera. Messe Frankfurt collabora strettamente con partner come l’Associazione tedesca per la pulizia dei tessuti (DTV) e la VDMA Textile Care, Fabric and Leather Technologies, oltre a varie associazioni internazionali, per sviluppare i contenuti della conferenza. Il programma “Young Texcare” prevede attività specifiche per i giovani del settore. Visite guidate aiuteranno i visitatori a esplorare e comprendere le numerose innovazioni presentate.
Inoltre, importanti associazioni sfrutteranno Texcare come piattaforma per i loro eventi, come il Congresso Mondiale del CINET (Comité International De L’Entretien du Textile) e i Global Best Practices Awards.
Texcare International 2024 si annuncia come un evento essenziale per definire il futuro della cura dei tessuti, puntando su innovazione, sostenibilità e collaborazione.
Frankfurt
Main
Fonte di nuovi impulsi e di ispirazione. Piattaforma di networking.
Texcare è tornata con soluzioni innovative per tutti i settori della moderna cura dei tessili. Potrai nuovamente vedere le ultime novità e rafforzare i tuoi contatti professionali. Non mancare! www.texcare.com
Materie prime L’Europa guarda all’economia circolare
L’obiettivo strategico è quello di ridurre la dipendenza dai Paesi terzi, in particolare per le materie prime ritenute strategiche. L’UE intende investire soprattutto in ricerca e sviluppo, con una visione di estrazione sostenibile nei propri Paesi, valorizzando al massimo il recupero di materiali preziosi dai rifiuti
Maurizio Pedrini
Nel marzo 2024 il Consiglio Europeo ha assunto un’importante decisione, ricca di ripercussioni sul futuro del Vecchio Continente. La massima istituzione che definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell’Unione Europea ha infatti adottato il regolamento europeo sulle materie prime critiche, in quanto si prevede un aumento esponenziale della domanda di terre rare nei prossimi anni. Le materie prime critiche sono materie prime di grande importanza economica per l'UE, con un elevato rischio di perturbazioni dell'approvvigionamento, a causa della concentrazione delle fonti e della mancanza di sostituti validi e a prezzi accessibili. Il regolamento si pone alcuni precisi obiettivi: aumentare e diversificare l'approvvigionamento di materie prime critiche dell'UE;
rafforzare la circolarità, compreso il riciclaggio; sostenere la ricerca e l'innovazione in materia di efficienza delle risorse e sviluppo di sostituti. Le nuove norme rafforzeranno inoltre l'autonomia strategica dell'Europa.
LE MATERIE PRIME CRITICHE
Per materie prime si intendono i metalli, i minerali e i materiali naturali che, come ben sappiamo, sono parti integranti e indispensabili della nostra vita quotidiana. Tra di esse, quelle
che rivestono un particolare rilievo dal punto di vista economico e che presentano un elevato rischio di approvvigionamento sono definite “materie prime critiche”. Si tratta di elementi essenziali per il funzionamento e l’integrità di vari ecosistemi industriali. La Commissione UE ha individuato 34 materie prime critiche rientranti, a pieno titolo, in alcuni ambiti considerati particolarmente strategici per il funzionamento e l’integrità di una vasta gamma di ecosistemi industriali. Alcuni settori rivestono una straordinaria rilevanza strategica per gli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili, spazio e difesa. A partire dalle 34 materie prime critiche così individuate è stato successivamente stilato uno specifico elenco delle cosiddette materie prime strategiche, per le quali si ipotizza nei prossimi anni una crescita
esponenziale in termini di approvvigionamento in quanto, trattandosi del frutto di produzioni complesse, sono esposte ad un rischio maggiormente elevato di problemi di rifornimento e accesso alle stesse. Ormai, come ben sappiamo, le materie prime critichedette anche terre rare - sono impiegate un po’ ovunque. Senza di esse, infatti, buona parte delle componenti fondamentali per la vita di ogni giorno non potrebbero funzionare, in quanto esse si trovano in molti apparecchi di uso quotidiano.
GLI SMARTPHONE, UNA
MINIERA DI METALLI PREZIOSI Pensiamo, solo per fare un esempio, agli smartphone. Molti non sanno, però, che essi rappresentano anche una sorta di miniera di metalli preziosi: le terre rare, appunto.
Secondo l’American Chemical Society, un solo iPhone contiene 16 terre rare su 17, ma nel loro insieme non superano l’1% del peso del dispositivo. Terre rare (REE - Rare Earth Elements) sono, ad esempio, lo scandio, il lantanio, il cerio, il praseodimio, il neodimio, il promezio, il samario, l’europio, il gadolinio, il terbio, il disprosio, l’olmio, l’erbio, il tulio, l’itterbio e il lutezio. Nomi complessi per dei metalli che sono probabilmente sconosciuti ai più, ma che per il loro efficace rendimento vengono utilizzati in svariati ambiti: dall’industria elettronica e tecnologica a quella aeronautica e militare. Pur essendo poco conosciute, le terre rare permettono la produzione e il funzionamento di oggetti che fanno parte della quotidianità e svolgono un ruolo fondamentale anche nelle tecnologie green.
UN PERCORSO PER L’AUTOSUFFICIENZA
Ovviamente, purtroppo, queste sempre più preziose materie prime critiche sono nella stragrande maggioranza ottenute al di fuori dell’UE. L’Unione Europea è ben consapevole di non essere, purtroppo, autosufficiente ma - finalmente - da qualche anno ha intrapreso con decisione la strada per diversificare al massimo l'approvvigionamento: un percorso reso ancor più urgente e indispensabile dagli sconvolgimenti geopolitici che stanno attraversando l’Occidente, il mondo intero e l’Europa in particolare. Attualmente il quadro è ancora assai problematico. L’UE è fortemente dipendente dalla Cina per magnesio (98,9% delle importazioni nel 2023) e gallio (79,2%), dalla Turchia per i borati (76,0%) e dal Brasile per il niobio (86,6%). Tra 2022 e 2023 emerge inoltre un crescente peso della Russia per le importazioni di terre rare e gallio (rispettivamente 30,1% e 12,5% nel 2023, percentuali che salgono al 62,2% e al 23,9% nei primi due mesi del 2024). Inoltre, l’UE non supera la quota del 7% della produzione globale in alcuna delle 34 materie prime critiche, denotando così una forte vulnerabilità all’inizio della supply chain, che migliora solo parzialmente scendendo a valle del processo di produzione.
LE TECNOLOGIE
PIÙ VULNERABILI
Dalle valutazioni del Centro Comune di Ricerca (Joint Research CentreJRC), emergono cinque tecnologie in particolare che, per l’Europa, mostrano una forte vulnerabilità lungo tutta la supply chain: batterie; pannelli fotovoltaici; archiviazione di dati e server; smartphone, tablet e laptop; droni. Considerando le più recenti quotazioni delle materie prime critiche, emergono due trend: nel lungo termine, un deciso aumento dei prezzi rispetto al periodo pre-Covid; nel breve termine un quadro più eterogeneo, dove alcune quotazioni
si stabilizzano mentre altre (come quella del rame) proseguono la loro crescita. Ma dall’analisi decisamente preoccupante della situazione, vediamo come in concreto l’UE sta agendo per cercare di invertire la tendenza. Proprio al fine di ridurre la dipendenza dai Paesi terzi per l’accesso alla materie prime rare, l’Unione Europea ha fissato importanti obiettivi per il 2030. Uno di questi, la diversificazione delle importazioni dell’UE per ridurre le dipendenze strategiche: almeno il 10% del consumo annuo dell’UE dovrà provenire da estrazioni all’interno di essa.
Inoltre si punterà sul riciclaggio interno: almeno il 25% del consumo annuo dell’UE dovrà provenire da esso. A questo scopo l’Unione Europea intensificherà le misure commerciali, tra cui: un club per le materie prime critiche che riunisca tutti i Paesi pronti a rafforzare le catene di approvvigionamento globale; il rafforzamento dell’Organizzazione Mondiale del commercio; l’espansione della sua rete di accordi di agevolazione degli investimenti e di accordi di libero scambio; una maggiore attenzione all’applicazione delle norme per combattere gli accordi commerciali sleali. L’Unione
Europea intende investire soprattutto in ricerca e sviluppo, con una visione di estrazione sostenibile nei propri Paesi, valorizzando al massimo il recupero di materiali preziosi dai rifiuti. Un modo per ridurre, almeno parzialmente, la dipendenza dalle complesse dinamiche dei mercati globali delle materie prime critiche sta nella valorizzazione della propria “miniera urbana” di rifiuti tecnologici. Secondo un recente rapporto ERION, la corretta e completa gestione, orientata al riciclo, invece che allo smaltimento, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche post consumo dei RAEE, può diventare una vera “miniera”, nella logica della transizione all’economia circolare. Secondo i dati contenuti nel rapporto, a fronte dell’immissione nel mercato di oltre 900.000 tonnellate all’anno di apparecchiature elettriche e elettroniche, sono raccolte in modo differenziato poco più di 350.000 tonnellate all’anno di RAEE, ovvero il 40%, rispetto ad un obiettivo europeo del 65%. Di queste, va a riciclo l’89%. Con gli investimenti e le scelte politiche giuste, i materiali riciclati potrebbero essere molti di più, riducendo il nostro consumo di materie primarie.
Accu Italia: oltre 70 anni di esperienza nel settore delle batterie
Nel 1954, Accu Italia S.p.A. ha intrapreso il proprio percorso nel settore delle batterie, quando i fondatori, l’ingegnere Franco Saporetti e il fratello Alberto, avviarono la distribuzione in Italia delle batterie Sonnenschein. Questo è stato l’inizio di un lungo viaggio che ha visto l’azienda crescere e consolidarsi come leader nel mercato. Un momento cruciale nella storia di Accu Italia è stato il 1974, anno in cui è stata ufficialmente fondata l’azienda. Questo passo ha segnato una notevole espansione nella gamma di prodotti offerti, che oggi comprende batterie, pile, caricabatterie e accessori di alta qualità, rivolgendosi a una clientela diversificata e a esigenze tecniche sempre più complesse.
INNOVAZIONE
E PROFESSIONALITÀ
Fin dall’inizio, Accu Italia ha
adottato un approccio professionale e orientato all’innovazione. L’istituzione di una divisione specializzata nella produzione di pacchi batteria ha rappresentato una novità significativa per l’azienda, permettendole di rispondere con soluzioni mirate alle richieste del mercato.
Accu Italia ha inoltre sviluppato un reparto tecnico dedicato, in grado di supportare i clienti dalla fase di progettazione fino al collaudo delle batterie. L’uso di strumenti tecnologici avanzati consente di garantire prodotti affidabili e performanti.
COLLABORAZIONI
E PARTNERSHIP
Accu Italia collabora con numerosi produttori di batterie di rilievo internazionale e serve aziende importanti,
laborazioni, l’azienda continua a espandere la propria offerta tecnologica, mirando a soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.
PRODOTTI
PER APPLICAZIONI
CICLICHE E DI TRAZIONE
LEGGERA
Accu Italia offre una gamma di batterie e caricabatterie pensati per applicazioni cicliche e di trazione leggera, adatte a usi intensivi. Tra i prodotti di punta si trovano le batterie HAZE HZY EV al Pb/Full Gel, ideali per applicazioni che richiedono elevati numeri di cicli di carica e scarica. Le Energy Safe Cyclic, invece, offrono un incremento del 25% di capacità rispetto ai principali concorrenti, migliorando l’autonomia delle apparecchiature. A completare l’of-
nale, adatte a un’ampia varietà di applicazioni.
Accu Italia è anche un distributore storico della gamma Sonnenschein, in particolare della linea GF, riconosciuta per la sua qualità e affidabilità.
MISSION
Accu Italia si propone di fornire soluzioni energetiche di qualità e tecnologicamente avanzate per una vasta gamma di settori. L’azienda assicura supporto durante tutte le fasi del processo, dalla scelta del prodotto fino all’assistenza post-vendita, offrendo soluzioni efficaci e affidabili.
VISION
Accu Italia punta a rafforzare il proprio ruolo nel settore dell’energia, con l’obiettivo di rendere l’energia più accessibile e affidabile, sviluppando tecnologie sostenibili e innovative.
Evidenziare i servizi specializzati per il cleaning professionale
Nell'era moderna, la pulizia rappresenta un vero e proprio servizio professionale, capace di trasformare ambienti e migliorare la qualità della vita. Le imprese di pulizia devono adattarsi alle esigenze specifiche di ogni cliente offrendo una gamma sempre più vasta di servizi
Niccolò Luongo marketing specialist
Se un tempo la pulizia si limitava a spazzare, spolverare e lavare, oggi il settore si è evoluto, proponendo soluzioni innovative e personalizzate. Le imprese di pulizia più qualificate offrono una vasta gamma di servizi specializzati, capaci di soddisfare le esigenze più disparate.
Pulizia uffici: un ambiente di lavoro pulito e igienizzato aumenta la produttività e il benessere dei dipendenti. La pulizia professionale degli uffici include la pulizia di scrivanie, pavimenti, arredi, sanificazione delle aree comuni e trattamento dei vetri.
Pulizia case: la casa è il nostro rifugio, un luogo dove vogliamo sentirci al sicuro e rilassati. La pulizia professionale delle case comprende la pulizia di tutte le stanze, la pulizia dei bagni, la pulizia delle cucine, il lavaggio dei pa-
vimenti e il trattamento delle superfici delicate.
Pulizia vetri: vetri puliti e brillanti danno un tocco di luminosità a qualsiasi ambiente. La pulizia professionale dei vetri utilizza prodotti specifici e attrezzature all'avanguardia per garantire risultati impeccabili, anche per vetrate di grandi dimensioni e in posizioni difficili.
Sanificazione e disinfezione: la sanificazione e la disinfezione sono fondamentali per eliminare batteri, virus e altri microrganismi patogeni da ambienti sensibili come ospedali, cliniche, palestre e luoghi pubblici.
Pulizia industriale: le industrie richiedono una pulizia specifica, in grado di rispettare le normative vigenti e di garantire la sicurezza dei lavoratori. La pulizia industriale comprende la
pulizia di macchinari, impianti, pavimenti industriali e la rimozione di polveri e residui.
Pulizia cantieri: i cantieri edili sono ambienti polverosi e disordinati. La pulizia professionale dei cantieri è fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori e per preparare gli ambienti alla consegna.
SITUAZIONE TIPO
Cliente: ad esempio, un'azienda farmaceutica con un nuovo stabilimento produttivo.
Esigenze
• Pulizia profonda e sanificazione di tutti gli ambienti prima dell'avvio della produzione.
• Pulizia periodica delle aree produttive e dei laboratori, rispettando le
normative GMP (Good Manufacturing Practices).
• Gestione dei rifiuti speciali prodotti durante le operazioni di pulizia.
Servizi offerti dall'impresa di pulizia
• Valutazione preliminare: analisi delle caratteristiche dello stabilimento e definizione di un piano di pulizia personalizzato.
• Fornitura di personale qualificato: operatori formati sulle procedure di pulizia e sanificazione in ambienti farmaceutici.
• Utilizzo di prodotti specifici: detergenti e disinfettanti autorizzati per l'industria farmaceutica.
• Controllo qualità: monitoraggio costante delle attività di pulizia e rilascio di report periodici.
Vantaggi per il cliente
• Conformità alle normative vigenti.
• Riduzione del rischio di contaminazione.
• Garanzia di un ambiente di lavoro pulito e sicuro.
• Miglioramento dell'immagine aziendale.
Come distinguersi dalla concorrenza?
• Personale altamente qualificato: avere personale formato e specializzato nell'utilizzo di prodotti e attrezzature professionali garantisce risultati impeccabili e nel pieno rispetto dell'ambiente.
• Prodotti ecologici: utilizzare prodotti ecologici e biodegradabili, a basso impatto ambientale, permette di tutelare la salute delle persone e dell'ambiente.
• Flessibilità e personalizzazione: adattare le esigenze, offrendo servizi su misura.
• Tecnologie all'avanguardia: utilizzare tecnologie più avanzate per garantire una pulizia efficace e duratura nel tempo.
Come farsi scegliere?
Quando un cliente sceglie un’impresa, lo fa perché trova nell’impresa scelta
una risposta ai suoi bisogni specifici. I principali sono:
• Risparmio di tempo: affidarsi a un’impresa di pulizie libera tempo prezioso che è possibile dedicare ad altre attività.
• Ambiente pulito e igienizzato: il cliente può godersi un ambiente o uno spazio di lavoro più sano e gradevole.
• Tranquillità: sapendo che la pulizia è affidata a professionisti, il cliente si sente più sicuro e sereno.
• Immagine professionale: per le aziende, un ambiente pulito trasmette un'immagine di cura e attenzione ai dettagli.
Valori condivisi
Se i valori dell’impresa di pulizie (sostenibilità, rispetto per l'ambiente, ecc.) sono simili a quelli del cliente, è più probabile essere scelti.
La comunicazione è fondamentale, sempre! La strategia migliore consiste nel farsi conoscere attraverso un sito web, presentando il proprio team e spiegando come si intende “risolvere un problema”. Anche essere presente sui social media è fondamentale per la propria reputazione online (web reputation). Può anche essere utile adottare degli slogan che evidenzino i vantaggi del proprio operato, due esempi potrebbero essere "Pulizia profonda, ambiente sano" oppure "Pulizia ecologica, risultati garantiti".
Per concludere, possiamo dire che la pulizia professionale non è più un lusso, ma una necessità per vivere e lavorare in ambienti sani e confortevoli. Affidandoti a un'impresa di pulizia specializzata, potrai beneficiare di servizi su misura e di una qualità garantita.
Il regolamento UE per la resilienza del settore finanziario
Entrerà in vigore il 17 gennaio 2025 il Digital Operational Resilience Act (DORA), regolamento UE che impone alle realtà finanziarie di prepararsi al meglio contro le minacce informatiche, proteggendo investitori e consumatori
Le aziende tecnologiche stanno diventando sempre più importanti nell’ambito finanziario, sia come provider di infrastrutture per chi opera nel settore, sia proprio come fornitori di servizi finanziari.
Il Regolamento (UE) 2022/2554, noto anche come Digital Operational Resilience Act (DORA) si focalizza sulla resilienza operativa digitale nel mondo finanziario stabilendo norme uniformi per garantire la sicurezza dei sistemi informatici e delle reti di banche, compagnie di assicurazione e imprese di investimento dell’Unione Europea. DORA mira ad assicurare che tutti i partecipanti al sistema finanziario abbiano attivato le procedure necessarie per limitare al massimo sia le possibilità di successo di attacchi informatici sia le eventuali conseguenze. La legislazione, che entrerà in vigore il 17 gennaio 2025, richiederà a tutte le aziende di fornire la rassicurazione di poter resistere a tutti i tipi di interruzioni e minacce relative all’ambito ICT (Information and Communication Technologies).
Il regolamento DORA stabilisce un insieme di norme chiaro e uniforme per affrontare le sfide digitali, attuali e future, nonché un quadro di supervisione per i fornitori di infrastrutture e servizi, come i cloud provider. Sviluppato per rispondere alle sfide poste dai rischi informatici dopo la crisi del 2008, DORA è parte di un più ampio pacchetto di riforme volte a promuovere lo sviluppo tecnologico e garantire la stabilità finanziaria e la protezione dei consumatori.
Le sue disposizioni intendono far sì che le realtà finanziarie siano preparate ad affrontare le minacce informatiche in modo efficace, proteggendo gli interessi degli investitori e dei consumatori. Un passo significativo verso la creazione di un ambiente finanziario più sicuro e resiliente nell’Unione Europea.
QUALI AZIENDE
DEVONO ADEGUARSI
DORA si applica a varie entità finanziarie
regolamentate dell’UE, tra cui istituti di credito, fornitori di servizi di pagamento, aziende che gestiscono la moneta elettronica, nonché società di investimento e assicurazioni. Riguarda anche i provider di servizi di informazione sui conti, cripto-attività e altre terze parti che forniscono servizi ICT. La portata si estende anche a chi gestisce elenchi di dati finanziari e investimenti. Più in dettaglio, il regolamento riguarda: - crediti, pagamenti, moneta elettronica ed enti pensionistici aziendali o professionali;
- fornitori di servizi di informazione sui conti, cripto-attività, comunicazione dati, crowdfunding e terze parti ICT; - imprese di investimento, fondi di investimento alternativi, società di gestione, agenzie di rating del credito e amministratori di indici di riferimento critici;
- elenchi di dati sulle negoziazioni e sulle cartolarizzazioni, depositari centrali di titoli, controparti centrali e sedi di negoziazione;
- imprese di assicurazione, intermediari assicurativi e imprese di riassicurazione.
REGOLAMENTO DORA E LA GESTIONE DEI RISCHI
INFORMATICI
DORA richiede alle entità finanziarie, escluse le microimprese, di adottare misure interne per una gestione prudente dei rischi informatici. Tale richiesta include la definizione e l’approvazione di disposizioni pertinenti da parte dell’organo di gestione, la creazione di quadri ben documentati per la gestione dei rischi informatici, l’utilizzo e il mantenimento di sistemi informatici affidabili e tecnologicamente resilienti, nonché la pianificazione e l’implementazione di politiche di continuità operativa.
Pertanto, eccetto le microimprese, le entità finanziarie devono:
- attuare misure interne di governance e controllo che garantiscano una gestione efficace e prudente dei rischi
informatici;
- garantire che il loro organo di gestione definisca, approvi, sovrintenda e sia responsabile di tutte le disposizioni pertinenti;
- disporre di un quadro solido, completo e ben documentato per la gestione dei rischi informatici che comprenda le strategie, le politiche, le procedure, i protocolli e gli strumenti necessari per rispondere rapidamente ed efficacemente;
- utilizzare e mantenere aggiornati sistemi informatici, protocolli e strumenti che siano appropriati, affidabili, tecnologicamente resilienti e dotati di capacità sufficienti;
- individuare, classificare e documentare adeguatamente tutte le funzioni, i ruoli e le responsabilità delle imprese supportate dalle ICT e rivedere gli scenari di rischio;
- monitorare in modo continuativo la sicurezza e il funzionamento dei sistemi e degli strumenti ICT per ridurre al minimo l’impatto di qualsiasi rischio informatico;
- individuare tempestivamente le attività anomale e identificare i potenziali punti di vulnerabilità;
- attuare una politica di continuità operativa delle ICT esaustiva, che disponga di piani, procedure e meccanismi adeguati;
- sviluppare e documentare politiche di backup e procedure di ripristino e recupero;
- impiegare risorse e personale per valutare vulnerabilità e minacce informatiche, incidenti connessi alle ICT, in particolare attacchi informatici, e analizzarne il potenziale impatto sulla resilienza operativa digitale delle entità;
- elaborare piani di comunicazione delle crisi per comunicare almeno i principali incidenti o vulnerabilità connessi alle ICT ai clienti, alle controparti e al pubblico.
GLI INCIDENTI INFORMATICI
DORA stabilisce che le entità finanziarie sono tenute a definire e attuare
misure per individuare, gestire, registrare e notificare gli incidenti informatici. Tali incidenti devono essere classificati in base a criteri come l’impatto sui clienti e le controparti interessate e segnalati alle autorità competenti.
Più in dettaglio, le aziende finanziarie devono:
- definire, stabilire e attuare misure volte a individuare, gestire, registrare e notificare gli incidenti connessi all’ambito ICT;
- classificare gli incidenti e determinarne l’impatto utilizzando criteri quali il numero di clienti e controparti interessati, la durata, la diffusione geografica e le perdite di dati;
- segnalare i principali incidenti connessi all’ICT all’autorità competente designata, che la inoltrerà a un organismo più elevato come la Banca centrale europea o l’Autorità bancaria europea.
TEST DI RESILIENZA OPERATIVA DIGITALE
Le entità finanziarie devono istituire e mantenere programmi di test che valutino la resilienza operativa digitale. Tali programmi devono essere solidi ed esaustivi e comprendere le valutazioni, i test, le metodologie, le pratiche e gli strumenti necessari. Inoltre, devono essere effettuati, almeno ogni tre anni, penetration test delle minacce in base al proprio profilo di rischio e tenendo conto delle circostanze operative. A tal fine ci si deve avvalere solo di soggetti certificati, in possesso delle competenze e idoneità necessarie e coperti da un’assicurazione di responsabilità professionale.
GESTIONE DEI RISCHI
INFORMATICI CAUSATI DA TERZI
Le entità finanziarie devono gestire i rischi derivanti da terzi come parte integrante della loro policy di gestione complessiva dei rischi informatici. Ciò include la stipula di accordi contrattuali con fornitori di servizi ICT per svolgere le proprie attività commerciali nel pieno rispetto della legislazione. In più, devono
considerare la natura, la portata, la complessità e l’importanza del ruolo dell’ICT e di ogni potenziale rischio che questo comporta. Il regolamento DORA richiede di vagliare i benefici e i costi di soluzioni alternative al momento dell’individuazione e della valutazione dei rischi presenti e anche di includere nel contratto i diritti e gli obblighi di ciascuna parte e l’accordo di servizio.
SORVEGLIANZA DEI FORNITORI
DI SERVIZI CRITICI
Il regolamento prevede l’istituzione di un quadro di sorveglianza. Il quadro affida alle autorità europee di vigilanza (AEV) i compiti di designare, sulla base di criteri chiari, i fornitori di servizi ICT ritenuti critici per le entità finanziarie e di nominare, in qualità di
autorità di sorveglianza capofila per ciascun fornitore terzo critico di servizi ICT, l’AEV responsabile dell’entità finanziaria interessata. È prevista poi l’istituzione di un forum di sorveglianza per discutere i pertinenti sviluppi in materia di rischi e vulnerabilità relativi all’ICT e promuovere un approccio coerente al monitoraggio a livello dell’Unione; valutare, con cadenza annuale, le attività di sorveglianza, promuovere le misure per aumentare la resilienza operativa digitale e favorire le migliori pratiche. Si devono poi sottoporre parametri di riferimento generali per i fornitori di servizi ICT critici.
L’autorità di sorveglianza capofila sarà il principale punto di contatto per i fornitori di servizi ICT critici. Tra i suoi compiti ci sarà di valutare se ciascun fornitore critico abbia predisposto norme, procedure, meccanismi e accordi
esaustivi, solidi ed efficaci. Nonché di richiedere tutte le informazioni e la documentazione pertinenti, condurre indagini e ispezioni (anche nei paesi terzi), specificare le azioni correttive ed emettere raccomandazioni.
L’autorità di sorveglianza capofila dovrà consentire all’Autorità bancaria europea, all’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali e all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati di collaborare con autorità di regolamentazione e di sorveglianza di paesi terzi sui rischi informatici derivanti da terzi. Infine, dovrà richiedere alle AEV di presentare ogni 5 anni una relazione riservata al Parlamento europeo, al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea sulle loro relazioni con le autorità dei paesi terzi.
Le entità finanziarie possono condividere informazioni e analisi delle minacce informatiche tra di loro, purché ciò contribuisca a rafforzare la resilienza operativa digitale e si svolga nel rispetto delle normative sulla riservatezza e della concorrenza.
SANZIONI
E MISURE CORRETTIVE
Le autorità competenti hanno il potere di imporre sanzioni e misure correttive alle realtà finanziarie che violano le disposizioni del regolamento DORA. Da evidenziare che non è espressamente prevista alcuna sanzione per i fornitori ICT (salvo quelli critici).
Le autorità competenti dispongono di tutti i poteri di vigilanza, di indagine e sanzionatori necessari per adempiere ai propri compiti. Per garantire trasparenza e responsabilità, devono inoltre pubblicare sui loro siti web le sanzioni amministrative e le misure di riparazione stabilite, indicando il tipo e la natura della violazione e l’identità delle persone responsabili.
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Synclean presenta il nuovo e-commerce: soluzioni intuitive e vantaggi esclusivi
In occasione del 30° anniversario, Synclean ha lanciato il suo nuovo sito web con e-commerce all'indirizzo www.syncleanservice.com. La nuova piattaforma offre un'esperienza utente completamente rinnovata e semplificata, con una veste grafica moderna e intuitiva. Tra le novità principali, spicca la funzione “Naviga per Marca”, progettata per risolvere ogni esigenza di ricerca. Grazie a questa applicazione, potrete esplorare in modo grafico tutti i marchi trattati, seguendo un percorso stepby-step che vi guiderà nella ricerca dei consumabili per la vostra lavapavimenti.
Il processo è semplice: si seleziona prima la famiglia della macchina, poi il modello esatto, fino a visualizzare l’elenco completo degli articoli in stock, disponibili per la spedizione entro 24/48 ore. Acquistare ciò che vi serve non è mai stato così facile e immediato.
Il sito di Synclean è riservato esclusivamente ai professio-
nisti. Pertanto, i prezzi non saranno visibili finché non avrete effettuato la registrazione. Una volta all'interno del vostro profilo, visualizzerete i prezzi già al netto, senza bisogno di calcoli aggiuntivi o richieste di preventivo. Potrete completare il vostro ordine in autonomia, con la certezza che il totale visualizzato nel carrello corrisponderà a quello della fattura finale. Inoltre, le vostre condizioni di pagamento personalizzate saranno rispettate, permettendovi di acquistare oggi, ricevere domani e pagare in futuro, qualora abbiate accordi di pagamento dilazionato.
Grazie a Synclean, il fermo macchina non sarà più un problema. Ma le novità non finiscono qui: nel vostro account, potrete rivedere e riordinare rapidamente articoli acquistati in prece-
denza o aggiungere i vostri preferiti alla WishList cliccando sull’icona a forma di cuore. Questo vi consentirà di riordinare velocemente i prodotti che acquistate più spesso, senza doverli cercare ogni volta.
Un’altra aggiunta interessante è la nuova sezione OUTLET, dove troverete articoli promozionali, ex-demo e fine scorta a prezzi imbattibili. Se non riuscite a trovare ciò che cercate, il team commerciale di Synclean è sempre a disposizione per soddisfare qualsiasi richiesta, garantendovi la possibilità di ordinare ricambi per ogni macchina con un unico ordine, una sola spedizione e un solo referente.
Registratevi oggi sul sito per rimanere aggiornati su tutte le novità. In arrivo anche una nuova sezione Blog, che offrirà contenuti freschi e aggiornamenti dal mondo del cleaning, creando la più grande community dedicata ai professionisti del settore.
Fabrizio Pirovano
Solamente l’unione tra AI e IR permette di combinare l’efficienza tecnologica con la profondità delle relazioni umane
Marco Monti
Intelligenza Artificiale o Intelligenza Relazionale?
Nel mondo in continua evoluzione delle soluzioni per il comfort abitativo, ci troviamo di fronte a un dilemma: affidarsi all’Intelligenza Artificiale (AI) o puntare sull’Intelligenza Relazionale® (IR)? La risposta, sorprendentemente, non è un semplice “o”, ma un “e”. Vediamo come queste due intelligenze possono lavorare insieme.
PERSONALIZZAZIONE
DELL’ESPERIENZA DI ACQUISTO
L’AI è in grado di analizzare grandi quantità di dati per comprendere meglio le esigenze dei clienti, creando offerte personalizzate e raccomandazioni mirate.
Esempio: un cliente visita il sito web di un’azienda e cerca informazioni su nuovi prodotti per la propria impresa di pulizie. Grazie all’AI il sito può suggerire prodotti specifici, basati sulle preferenze e sulle ricerche precedenti del cliente, migliorando così l’esperien-
za di acquisto e aumentando le probabilità di vendita. Allo stesso tempo l’Intelligenza Relazionale - marchio registrato di Pirovano Monti Associati
- può intervenire nella relazione personale che si verrà a instaurare con un venditore esperto per comprendere le esigenze emotive del cliente attraverso
l’analisi delle interazioni precedenti e fornire un supporto empatico durante l’acquisto, creando un’esperienza ancora più personalizzata e soddisfacente.
AUTOMAZIONE
DEL SERVIZIO CLIENTI
L’AI può rivoluzionare il servizio clienti attraverso l’uso di chatbot intelligenti, capaci di rispondere alle domande più comuni, offrire supporto tecnico e guidare i clienti nel processo di acquisto; tutto in tempo reale e senza l’intervento umano iniziale.
Esempio: un cliente ha bisogno di assistenza per scegliere il giusto tipo di carrello per la propria struttura. Un chatbot basato sull’AI può porre le prime domande specifiche per comprendere le esigenze del cliente e suggerire i prodotti più adatti, fornendo anche dettagli tecnici e confronti tra i vari modelli disponibili per poi inviare il cliente al commerciale di riferimento, esperto di Intelligenza Relazionale, in grado di comprendere meglio le sfumature emotive nelle richieste dei clienti, offrendo un supporto più umano e personalizzato quando il chatbot incontra limiti, aumentando così la fiducia e la soddisfazione del cliente.
OTTIMIZZAZIONE DELLA
GESTIONE DELL’INVENTARIO
L’AI può migliorare la gestione dell’inventario prevedendo la domanda dei prodotti con maggiore precisione, analizzando dati storici e tendenze di mercato. Esempio: un’azienda utilizza un sistema di AI per monitorare le vendite dei suoi prodotti durante l’anno. Il sistema prevede un aumento della domanda per specifici prodotti per la disinfestazione durante determinati periodi dell’anno e suggerisce di aumentare lo stock di questi articoli prima di quei periodi. L’IRn può aiutare il team di gestione dell’inventario a comunicare in modo più efficace con i fornitori e i clienti, anticipando esigenze specifiche e mantenendo relazioni positive che facilitano la collaborazione e la re-
MIGLIORAMENTO DELLE CAMPAGNE DI MARKETING
L’AI può anche essere utilizzata per migliorare le campagne di marketing, analizzando dati demografici e comportamentali per creare messaggi personalizzati e raggiungere i clienti in modo più efficace.
Esempio: un’azienda lancia una campagna di e-mail marketing per promuovere una nuova linea di lavasciuga. Utilizzando l’AI, l’azienda può analizzare i dati dei clienti e segmentare il pubblico in base alle loro preferenze e comportamenti di acquisto. Grazie all’IR, il team di marketing può adattare il tono e il contenuto delle comunicazioni per risuonare meglio con i sentimenti e le esigenze dei vari segmenti di pubblico, anche intercettati personalmente in showroom, creando una connessione emotiva che rende le campagne più efficaci.
L’IMPORTANZA DELLA
RELAZIONE INTERPERSONALE
Nonostante i numerosi vantaggi offerti dall’AI, la relazione interpersonale rimane fondamentale, soprattutto in ambienti come gli showroom dove il contatto diretto con il cliente è cruciale. Qui entra in gioco l’IR che si basa sulla capacità di costruire e mantenere
relazioni interpersonali efficaci, comprendendo le emozioni e i comportamenti degli altri, comunicando in modo mirato ed esercitando empatia e fidelizzazione.
L’UNIONE DI AI E IR®
Combinare l’AI con l’Intelligenza Relazionale® rappresenta un passo di svolta per le aziende. Mentre l’AI può gestire dati e automatizzare processi, l’IR® permette di creare un legame emotivo con il cliente, essenziale per costruire fiducia e lealtà.
Esempio: in uno showroom, mentre un sistema AI fornisce informazioni dettagliate sui prodotti e analizza le preferenze del cliente, un venditore, utilizzando l’IR®, può comprendere meglio le esigenze emotive del cliente, adattando il proprio approccio e garantendo un’esperienza d’acquisto personalizzata e soddisfacente.
CONCLUSIONI
L’Intelligenza Artificiale offre enormi potenzialità per rivoluzionare il settore, migliorando l’efficienza delle vendite e aumentando la soddisfazione del cliente. Tuttavia, è l’unione tra AI e IR che permette di raggiungere l’eccellenza, combinando l’efficienza tecnologica con la profondità delle relazioni umane. Questa sinergia rappresenta la chiave per il successo a lungo termine in un mercato in continua evoluzione.
attività alle variazioni della domanda.
COSA SARÀ
Sapere, saper fare, sapere essere, saper diventare. Sono ancora i fondamentali del valore?
La risposta alla domanda “quanto valgo?” è probabilmente la questione più significativa della stima che ognuno ha di sé stesso
Franco Cesaro
Insieme alla questione dell’identità, che risponde alla domanda “chi sono?”, la questione più significativa della stima che ognuno ha di sé stesso, che risponde alla domanda “quanto valgo?”, accompagna la nostra vita in tutto il suo corso, accentuandone le problematiche nei momenti di difficoltà o in quelli di cambiamento. Mi riferisco in particolare alla questione della stima, dell’autostima e di quella che caratterizza le relazioni: quella che hanno gli altri nei nostri confronti e quella che abbiamo verso gli altri. La maggior parte di noi con un piccolo sforzo può ricordare lo stato d’animo vissuto in adolescenza o nelle occasioni in cui siamo stati umiliati, abbandonati, o quando siamo stati forzatamente costretti a vivere un lutto o un trauma.
Anche in tutte le occasioni in cui la cosiddetta “meritocrazia” ci ha sbattuto in faccia il confronto con gli altri: a
scuola, in famiglia, nello sport, nell’amore, nella vita di gruppo, nel lavoro. Sono state molte le occasioni di confronto in cui la graduatoria della vita ci è stata proposta come l’unica questione con un senso, specialmente se accompagnata con i numeri. Essere primi o nulla.
Contano i soldi, i voti, i risultati, la carriera e, al giorno d’oggi, i like, gli amici sui social, le visualizzazioni, i follower, e così via. Probabilmente solo chi ha una solidità personale, in un determinato momento della vita, può mantenere un equilibrio ed una centratura che gli permette un generale benessere. Tutti gli altri rischiano di vivere un disagio anche importante che si traduce in azioni compensatorie, talvolta in dipendenze, in atti mirati a trovare soddisfazione nel qui ed ora, in ogni caso in comportamenti tesi ad attenuare il malessere.
Nella mia esperienza di vita professionale ed accademica posso testimoniare che la questione dell’autostima sbilanciata, sia in alto che in basso, è una delle principali motivazioni di conflitto all’interno di famiglie, di imprese, di organizzazioni, nonché, come sopra accennato, di conflitto interiore.
La psicologia e la psicologia sociale hanno ricercato e disquisito a lungo su questo argomento: tra i molti che hanno scritto vanno citati Mead, James, Cooley, Shavelson, Harter e altri (Cozzi, 2018).
IL VALORE PERSONALE
Desidero proporre un contributo semplice e concreto che riassume la risposta che generalmente offro alle persone che mi chiedono in cosa consiste il valore personale.
Il valore della persona dipende da quattro fattori che dovrebbero essere collocati in uno spazio temporale di lungo periodo:
1. La conoscenza: le differenze di valore fra le persone stanno in relazione ai “saperi” che ognuno ha. È chiaro che ognuno può elencare le proprie infor-
mazioni e conoscenze specifiche nel proprio ambito, e non è una questione di quantità. Quindi prendiamo carta e penna e iniziamo a fare l’elenco. Ovvio che non si è interessati al sapere perché tanto c’è il WEB che sa tutto e basta consultarlo…ci manca uno dei parametri di confronto. Anche qui però per consultare il WEB è necessaria una competenza e una capacità di discernimento delle fonti. Anche la capacità di accumulo dei saperi è una differenza, e allenare la memoria è un’altra competenza che incide sul valore individuale. 2. Le abilità: mi riferisco al “saper fare” sia in termini generali, che in termini specialistici. Spesso si fa fatica a dare valore alle competenze generiche che invece sono importanti per la non dipendenza dagli altri. Anche nel mondo del lavoro alcune competenze di
lore di chi sa stare con i ricchi e con i poveri, con le persone di ogni cultura, confessione, tradizione, credo politico, contesto sociale, col potere e con la gente, che sa stare a tavola, in viaggio, allo stadio, in coda, a teatro, a scuola, nel lavoro a un funerale o a un matrimonio, sempre consapevoli di chi si è e di chi sono gli altri. Anche qui, carta e penna. La lista dovrebbe riguardare quante e quali persone conosco realmente, con le quali ho condiviso esperienza, tempo, quotidianità, valori; quelli con cui ho lavorato, studiato, viaggiato, goduto, sofferto, giocato, ecc.
4. Avere un domani: mi riferisco al “saper diventare” che è una competenza legata alla speranza, alla progettazione, alla visione di lungo periodo, al darsi una o più possibilità. Senza questa abilità, che si può allenare, rimane solo la visione dell’oggi e non ha senso scrivere budget, piani industriali, piani di studio, agende programmatiche, non ha senso risparmiare, farsi debiti per costruire un patrimonio, creare valore economico, desiderare un cambiamento; non c’è futuro. Carta e penna, lista della spesa dei sogni nel cassetto.
CONSIDERAZIONI
base (i cosiddetti fondamentali) sono importanti, ma spesso vengono poco valorizzati rispetto a specializzazioni tecniche. Mi riferisco all’ordine, la puntualità, l’archiviazione, la capacità di comunicazione (scrivere, telefonare), l’educazione relazionale (salutare, ringraziare, stare in una riunione), la pulizia, che, in modo trasversale, valgono per tutte le attività. Sono abilità che si imparano in famiglia e a scuola e hanno un grande valore. Carta e penna e fare una lista a cui si possono aggiungere le abilità professionali, manuali, intellettuali, ecc.
3. La consapevolezza: mi riferisco al “saper essere”, quell’abilità di chi sa riconoscere i ruoli e sa come stare nel mondo in tutte le occasioni. È il va-
Alla fine il valore di una persona si riassume in: cosa sa, cosa sa fare, con quante e quali persone si relaziona, quali desideri ha.
Ma non so se ai nostri giorni tutto questo abbia ancora senso per avere stima di sé stessi e degli altri. Come si è notato non ho volutamente fatto riferimento all’immagine che si ha del proprio corpo, del proprio reddito, dei titoli acquisiti, della casella che si rappresenta nell’organigramma, della provenienza, dell’appartenenza sociale, ecc.
Di questo ne sono pieni i giornali, le tv, il web.
Discussione aperta.
Bibliositofilmografia
Cozzi, A. , 2018, https://www.stateofmind. it/2018/09/concetto-di-se-psicologia/
FORM 47 Verona
Un percorso di crescita rivolto ad imprenditori, responsabili di funzione e a tutti coloro che desiderano essere più abili, più concreti e più informati nell’accompagnare persone e gruppi nella loro crescita e in definitiva in un cambiamento complesso
a cura di Cristina Cardinali
Nel corso delle oltre 65 edizioni svolte, lo Studio Cesaro&Associati ha aiutato più di 700 persone a trovare e valorizzare capacità e caratteristiche utili ad esercitare la propria professione.
FORM 47 Verona è un percorso di sviluppo personale che prevede 12 tappe con cadenza mensile suddivise in tre ambiti di conoscenza e comprensione: il sè, il gruppo e la professione.
Un'attività di mentoring con appuntamenti individuali volti a riflettere sul sè e ad offrire spunti per migliorare relazioni e competenze.
Un percorso individuale personalizzato di studio ed esperienza.
Questi incontri sono costellati da un puntuale lavoro di studio, ricerca e collegamento tra la vita reale personale e professionale.
OBIETTIVI
1. Contribuire alla crescita delle persone e del proprio gruppo di lavoro.
2. Costruire un sapere scientifico in tema di gestione del cambiamento.
3. Comprendere i meccanismi biologici e culturali dell’apprendimento umano.
4. Addestrare e sviluppare abilità che riguardano:
• l’organizzazione del sè personale e professionale;
• l’ascolto e la comunicazione;
• la sperimentazione e la creatività;
• la gestione di un gruppo di lavoro;
• lo studio e la ricerca;
• il miglioramento della qualità della vita.
METODO DI LAVORO
La scelta didattica è quella di favorire relazioni incrociate tra i componenti del gruppo di lavoro, attraverso le quali si metteranno in comune esperienze, problemi e buone pratiche, allo scopo di approfondire argomenti tecnici, situazioni personali e professionali. Il gruppo, volutamente eterogeneo, permetterà un confronto ricco e stimolante secondo le regole della libertà e del non giudizio. L’approccio sarà
INFO
Primi incontri: giovedì 17 ottobre 2024, giovedì 14 novembre 2024, convegno di dicembre.
Durata: un anno, un incontro mensile dalle ore 10:00 alle ore 17:00
Sede principale del FORM: Baita Stella Alpina - Via San Rocco 19/C Verona
multidisciplinare. Gli incontri saranno integrati dalla disponibilità di tutor e docenti a continuare gli approfondimenti anche al di fuori dell’aula. A questo scopo, ad ogni incontro verrà fornito del materiale per favorire un maggior scambio.
DESTINATARI
Il percorso è rivolto ad imprenditori, responsabili di funzione e a tutti coloro che desiderano essere più abili, più concreti e più informati nell’accompagnare persone e gruppi nella loro crescita e in definitiva in un cambiamento complesso. E nell’attraversare loro stessi il cambiamento.
MODALITÀ IBRIDA
La formazione sarà ibrida: sincrona e in presenza durante gli incontri si andranno ad approfondire le tematiche del programma asincrona e a distanza attraverso la piattaforma dello Studio Cesaro dove sarà possibile documentarsi e approfondire le tematiche d’interesse prima e/o dopo gli incontri in presenza.
All’interno della piattaforma saranno caricati slide, testi, filmati con l’obiettivo di continuare la propria formazione personale oltre agli incontri in presenza.
MODULI
1. La comprensione dell’individuo, del suo comportamento nel gruppo e dei ruoli relativi.
Altre sedi: Abbazia di Novacella (BZ), incontro "Eventi vissuti e depositati"; Teatro Fonderia Aperta (VR), incontro "teatro".
Per iscrizioni e informazioni contattate la segreteria dello Studio Cesaro&Associati all'indirizzo email formazione@cesaroeassociati.it o al numero 045 570 8781
2. La gestione del cambiamento e dell’ansia.
3. Convegno di fine anno.
4. Emozioni, intelligenze e riconoscimento dei talenti.
5. Tempo e gestione del sé personale, affettivo e produttivo: gestione del tempo nostro e degli altri.
6. La formazione come viaggio: la pianificazione del proprio progetto di crescita personale e professionale.
7. La motivazione personale, professionale e aziendale.
8. Teatro: comunicazione, ascolto e rappresentazione del sé.
9. Il gruppo, la gestione del gruppo, la leadership e la motivazione.
10. Eventi vissuti e depositati. Perché conservare la memoria: scrivere per ricordare.
11. Creatività: una necessità per l’organizzazione.
12. Momento di sintesi e conclusione.
Lo stile dello Studio Cesaro&Associati è rispettoso della libertà individuale e di espressione di ciascuno, per questo sono molto attenti a garantire fin dall’inizio l’autonomia progettuale e la non dipendenza da alcun filone teoretico, persona o metodologia nell’apprendimento e nella gestione delle relazioni individuali e collettive.
WeWorkshop24
Spesso si pensa che la professionalità non possa essere “informale”, che non ci si possa divertire, sorridere o proprio ridere. Certo è molto difficile, ma ancora una volta We Italia ci è riuscita brillantemente
a cura di Cristina Cardinali
Si è da poco concluso lo speed date di We Italia. Sempre a Bologna, nella splendida cornice del Savoia Regency Hotel, sempre due giorni di lavoro intenso di incontri tra produttori e distributori scanditi dal tempo. La formula è molto interessante, perché offre la possibilità di incontrare molte persone e quindi numerosi potenziali clienti, dando il massimo in poco tempo. Certo, il tempo è un concetto astratto, una convenzione; quante volte abbiamo sentito o abbia-
mo detto a noi stessi “prendiamoci del tempo per parlarne”. Simone Bertocci, direttore di We Italia, ha saputo ancora una volta “definire il tempo giusto” per parlare, a vantaggio degli associati. In una sua poesia (vedi box) il diret-
CHI È WE ITALIA
We Italia è una società di consulenza e distribuzione di sistemi, servizi e prodotti nell’ambito della Pulizia Professionale. Rappresenta una grande realtà imprenditoriale italiana presente con una rete distributiva su tutto il territorio nazionale, che agisce con competenza ed esperienza garantendo grande attenzione alle esigenze di ciascun cliente. We Italia è parte integrante di DHYS, una grande rete di Professionisti
tore parla dell’”illusione vana” di poter gestire il tempo…in qualche modo posso dire di essere stata testimone del suo averlo fatto.
Partendo dall’idea dello speed date, ha saputo arricchirla di un aspetto fon-
del Pulito dislocata in tutta
Europa, i cui membri sono circa 100 società a gestione familiare in 18 paesi: un network che le permette di operare, come referente italiano, con clienti internazionali.
Creare la cultura del pulito implementando il network di consulenza e distribuzione tramite forti partnership con soci, fornitori e clienti è la vision di We Italia.
Il premio Migliore idea per WeWorkshop24 è stato vinto da Copyr, prima azienda classificata per l’esperienza più incisiva dello speed date. Copyr era presente all’evento con la creatività del marketing director Angela Novembre, che continua a stupirci portando quest’anno un gioco di carte divertente e innovativo. Un gioco per imparare. Come promuovere il codice colore introdotto di recente dall’azienda per facilitare la scelta delle proprie soluzioni? Con un gioco di carte! Impari il gioco e impari il codice. Una maestra della comunicazione. Ad aiutarla il nuovo responsabile vendite Ho.re.ca Massimiliano Raguso, che ha saputo entrare meravigliosamente nello spirito del gioco formativo, intrattenendo i distributori.
damentale, aggiungendo allo scambio professionale l’aspetto “divertimento”, istituendo addirittura un premio, meritatamente vinto da Copyr (vedi box 2). Numerosi gli incontri per approfondire, scambiarsi pareri, giocare insieme, in venti minuti, e poi altro gruppo altro scambio di idee, formazione, conoscenza, divertimento. Il successo del WeWorkshop24 è proprio questo. I produttori sono entrati in contatto con oltre 30 distributori, 20 minuti per ognuno, senza sosta per due mezze giornate. A immaginarlo potrebbe sembrare ripetitivo, pesante e faticoso, ma vi assicuro che la noia non era di
casa a Bologna il 10 e 11 settembre, anzi tutt’altro. A movimentare gli incontri quiz a tema, giochi di carte, ruote della fortuna, mele misteriose, lanci di spazzole, che hanno arricchito la comunicazione professionale tra produttori e distributori, rafforzando ancora di più il legame con i propri interlocutori, in un clima sereno, giocoso e formativo. Clima informale, di incontro, culminato nella cena di gala dove siamo stati allietati dalla presenza del comico Raul Cremona, con uno spettacolo coinvolgente di un’ora piena. Abbiamo riso insieme, abbiamo condiviso un’ottima cena, abbiamo parlato di lavoro,
del nostro settore, ma anche di argomenti personali, che ci hanno avvicinato tutti.
A casa e al lavoro abbiamo portato arricchimento professionale ma anche volti, idee, storie. E questa è la forza di un gruppo. Grazie We Italia!
Come passava lento il tempo quando ero bambino. Poi ha iniziato ad andare più veloce, di più, sempre di più! Fino a che, all’improvviso, ho avuto bisogno di comprare un orologio per misurarlo, nell’illusione vana di poterlo gestire
Simone Bertocci
SOCIAL
Una comunicazione sempre più integrata, capillare e dinamica
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ANNO 33 n.8 OTTOBRE 2024
SICUREZZA DIMENSIONE
INAIL
Infortuni in crescita nel settore delle pulizie professionali
SALUTE
Riconoscere i rischi lavorativi
PREVENZIONE Il ruolo del medico competente
PEST CONTROL La tossicità dermale
LAVORA IN SICUREZZA CON HIMIX PROFESSIONAL
La linea HiMiX Professional assicura alte prestazioni, rispetto per le superfici e l’ambiente e garantisce la sicurezza di clienti e lavoratori. Conforme ai piani di controllo HACCP, assicura i massimi standard di pulizia e igiene.
DA OLTRE 60 ANNI, FORMULATI PROFESSIONALI DI ALTA QUALITÀ, EFFICIENZA ED AFFIDABILITÀ
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SOMMARIO DIMENSIONE SICUREZZA
DIMENSIONE
SICUREZZA
IN COPERTINA
Rubino Detergenti nasce nel 1960 da un’idea di Antonio Rubino e si evolve con la passione e la professionalità del figlio Luigi, attuale Amministratore Unico, a partire dal 2002, quando si trasforma in Rubino Chem. Tra le aziende più importanti nel settore chimico nazionale, ha saputo diversificare e offrire prodotti di qualità per uso professionale e industriale.
FISCO
S 12
Costi e agevolazioni fiscali per le imprese in tema di sicurezza
Tiziana Adreani
INFORTUNI
S 16
Sicurezza sul lavoro
Maurizio Pedrini
FILCAMS CGIL
S 24
Tutela della salute dei lavoratori
Maurizio Pedrini
S 24 S 16
SOMMARIO DIMENSIONE SICUREZZA
PREVENZIONE
S 28
Il Medico Competente
Maurizio Pedrini
SALUTE DEI LAVORATORI
S 34
Riconoscere i rischi
Cristina Cardinali
PEST CONTROL
S 42
Sembra facile respirare
Graziano Dassi
S 48
DL 50 dermale
Chiara M. Dassi
RUBRICA
S 10
News a cura della Redazione
S 38
Oggi sul mercato. Alcuni dei
prodotti di riferimento del panorama industriale a cura di Loredana Vitulano
S 42
S 34
S 48
Il sistema MONORAPID di Falpi: lotta alle ICA in ospedale
Dopo l’esperienza della pandemia da Covid19 i prodotti monouso hanno assunto una particolare rilevanza in ambito sanitario ospedaliero per la loro intrinseca igiene e sicurezza.
Un sistema di pulizia ospedaliero che impiega prodotti tessili monouso (usa e getta), se in microfibra, rappresenta quindi un’opzione efficace e sicura per diverse ragioni.
In primo luogo, l’utilizzo della microfibra, oltre che richiesto nei CAM, consente di ottenere una elevata efficacia pulente dei tessili.
La microfibra infatti, grazie alla sua particolare struttura, è in grado di catturare efficacemente lo sporco e i microrganismi che vi proliferano, garantendo una pulizia profonda e accurata: un primo passo essenziale verso la migliore igienizzazione possibile delle superfici.
Dal punto di vista della sicurezza poi, l’adozione di prodotti tessili usa e getta offre una sicurezza igienica significativa poiché questi tessili sono utilizzati una sola volta e poi eliminati. Con i tessili monouso non vi è alcun rischio di contaminazione
incrociata o di trasporto di agenti patogeni da una superficie all’altra. Questo è particolarmente importante in ambienti ospedalieri, dove la prevenzione delle infezioni (ICA) è fondamentale per la sicurezza dei pazienti e del personale.
Tuttavia, l’aspetto più sorprendente riguarda l’impatto ambientale di un sistema di pulizia ospedaliero che impiega prodotti tessili usa e getta, a condizione che sia gestito correttamente. Infatti contrariamente a quanto si potrebbe pensare, in determinate condizioni,
questo tipo di sistema può essere più vantaggioso dal punto di vista ambientale rispetto a uno che utilizza tessili riutilizzabili.
Studi condotti da Falpi, ben conosciuta nel settore sanitario, hanno dimostrato che con il sistema di pulizia MONORAPID, grazie ai moderni processi di lavorazione dei materiali impiegati nei tessili usa e getta, e ai più aggiornati protocolli di impiego, è possibile garantire oltre alla qualità del livello microbiologico anche un considerevole vantaggio dal punto di vista del relativo bilancio ambientale.
In ultimo, ma non meno importante, eliminando la necessità di lavare e asciugare i tessili riutilizzabili, si azzera la dispersione di microplastiche nell’ambiente acquatico.
In conclusione, un sistema di pulizia ospedaliero che utilizza prodotti tessili usa e getta in microfibra, si rivela oggi efficace, sicuro e nelle giuste condizioni, ambientalmente vantaggioso.
IL SISTEMA MONOUSO di FALPI
sicurezza , igiene e sostenibilità per una lotta efficace contro le ica in ospedale
14 milioni di euro per formazione e informazione
In arrivo dall’Inail 14 milioni di euro destinati a finanziare progetti integrati di formazione e informazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
L'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha stanziato tale somma per finanziare progetti integrati di formazione e informazione a contenuto prevenzionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Quattro gli ambiti tematici dell'avviso pubblicato in data 9 luglio 2024, a ciascuno dei quali è destinato uno stanziamento di tre milioni e mezzo di euro:
• prevenzione dei rischi psicosociali: attuali e future prospettive di valutazione e azione;
• ruolo delle figure coinvolte nella prevenzione e tutela nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO);
• personale viaggiante nella logistica (rischi della nuova mobilità, spostamenti in itinere, trasporti, logistica).
Destinatari dei progetti di formazione e informazione sono: rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS),
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale e di sito produttivo (RLST/RLSSP), rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza ambientale (RLSA o RLSSA), responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP, ASPP), lavoratori, datori di lavoro, docenti tutor interni e tutor formativi esterni coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO).
Possono presentare domanda di partecipazione i seguenti soggetti proponenti:
a) organizzazioni sindacali nazionali dei datori di lavoro e organizzazioni sindacali nazionali dei lavoratori, rappresentate nell’ambito della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro di cui all’art. 6 del d.lgs. 81/2008, che potranno partecipare all’Avviso pubblico per lo svolgimento di attività formative e informative direttamente o avvalendosi di strutture formative di loro diretta ed esclusiva emanazione, o anche per il tramite di società di servizi controllate dalle predette organizzazioni (ai sensi dell’art. 2359 c.c. comma 1, pun-
to 1), ad esclusione delle Associazioni e Federazioni ad esse aderenti; b) organismi paritetici di cui all’art. 2, co. 1, lett. ee) e all’art. 51 del d.lgs. 81/2008, iscritti al Repertorio di cui al D.M. 11 ottobre 2022 n. 171.
I soggetti proponenti, come sopra individuati, potranno presentare domanda di partecipazione al presente Avviso, in forma singola o in aggregazione (ATI/ ATS) con altri soggetti appartenenti alla propria e all’altra sopraindicata categoria. La domanda di partecipazione deve essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica tramite apposito sportello informatico, sulla base delle regole tecniche e secondo le tempistiche che saranno pubblicate nella sezione dedicata presente sul sito dell’Istituto. Per la presentazione della domanda si dovrà accedere ai servizi online sul portale. (www.inail.it)
Soluzioni innovative per i processi produttivi
Nell’Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari il presidente Inail Fabrizio D’Ascenzo ha recentemente illustrato i dati sull’andamento infortunistico e le iniziative promosse dall’Istituto sui fronti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti, indicando i percorsi evolutivi per affrontare le nuove sfide di un contesto produttivo in continua e rapida trasformazione.
Nell’ambito della sinergia con il mondo scientifico e accademico, nel 2023
sono stati gestiti i 70 progetti avviati grazie al Bando ricerche in collaborazione (Bric) 2022, i cui campi d’indagine comprendono la sensoristica, i sistemi di ambient intelligence, i dispositivi innovativi integrati con l’intelligenza artificiale, i sistemi adattativi per l’integrazione uomo-robot, i mutamenti sociali e demografici, anche in relazione alle nuove modalità organizzative del lavoro, la sorveglianza delle malattie professionali, lo stress termico e l’esposizione a microplastiche, mate-
riali nanostrutturati e fitofarmaci. “L’attività di ricerca – ha precisato a questo proposito D’Ascenzo – sarà valorizzata sempre di più, potenziando le collaborazioni con enti e istituti di eccellenza, con i principali network europei e internazionali, e con i competence center (Artes 4.0, Made, Cyber 4.0, Start 4.0), il cui scopo è il trasferimento tecnologico delle conoscenze sviluppate nei laboratori, indirizzandole verso soluzioni sostenibili ed efficaci da applicare ai processi produttivi”. (www.inail.it)
La sanificazione degli ambienti di lavoro: le soluzioni di ESSECINQUE
Nei luoghi di lavoro condivisi e negli ambienti destinati al pubblico è indispensabile garantire la massima sanificazione possibile. Questo si traduce in sistemi di pulizia che utilizzino dei prodotti in grado di eliminare ogni forma di contaminazione e che mantengano a lungo le superfici protette da cariche batteriche. Essecinque, forte dell’esperien -
za decennale nella produzione di mop e attrezzature per la pulizia professionale, ha incrementato per tali motivi in questi anni la produzione del mop in Tessuto non Tessuto. Il mop è proposto con una banda centrale disponibile in più colori diversi, consentendo la classificazione del prodotto in base alla sua destinazione d’uso. Ogni diverso colore del mop corrisponde ad uno specifico luogo di utilizzo (bagni, luoghi di passaggio, zona mensa, postazioni di lavoro): grazie a tale classificazione lo stesso mop viene
usato solo e soltanto negli ambienti a cui è destinato. Il Panno Antibatterico è l’alternativa ideale al panno usa e getta. Anche questo panno, come il mop in Tessuto non Tessuto, è disponibile in quattro colori diversi, per assicurare l’utilizzo esclusivo del prodotto nei diversi ambienti. È prodotto con fibra che presenta al suo interno nanoparticelle d’argento: la speciale composizione della microfibra assicura la rimozione di tutti i batteri in superficie, anche senza utilizzare agenti chimici additivi. Il panno è sta-
to testato e gli studi hanno dimostrato che dopo l’utilizzo il 99% dei batteri non si ripresenta più per 24 ore, garantendo la sanificazione delle superfici. Il suo uso è garantito per 500 lavaggi, dunque un bel vantaggio anche in termini di riduzione di impatto ambientale.
Costi e agevolazioni fiscali per le imprese in tema di sicurezza
Un'analisi delle spese di sicurezza sul lavoro e delle opportunità fiscali per le pmi del settore della pulizia industriale
Tiziana Adreani
La sicurezza sul lavoro è un aspetto cruciale per le imprese di pulizia industriale, non solo per le implicazioni legali e morali, ma anche per i costi associati alla gestione di un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative vigenti. Il settore della pulizia industriale, caratterizzato da operazioni spesso svolte in ambienti complessi e potenzialmente pericolosi, richiede un'attenzione particolare alla sicurezza. Questo articolo esamina i costi legati alla sicurezza sul lavoro per le PMI del settore e offre una panoramica delle opportunità fiscali e delle agevolazioni disponibili per alleviare il peso economico di tali investimenti.
I COSTI DELLA SICUREZZA
SUL
LAVORO:
INELUDIBILE
UNA NECESSITÀ
Le imprese di pulizia industriale devono affrontare una serie di costi per garantire che i propri dipendenti operino in condizioni di sicurezza. Questi costi possono includere l'acquisto di dispositivi di protezione individuale
(DPI), la formazione del personale, l'adeguamento degli impianti e delle attrezzature, nonché le spese per la manutenzione e la verifica periodica dei macchinari. Inoltre, vi sono i costi associati all'implementazione di sistemi di gestione della sicurezza e alla conduzione di audit interni ed esterni per verificare la conformità alle normative. È importante sottolineare che i costi per la sicurezza non devono essere considerati come una mera spesa obbligatoria, ma come un investimento strategico. Un ambiente di lavoro sicuro non solo riduce il rischio di incidenti,
ma può anche migliorare la produttività, ridurre l'assenteismo e aumentare la motivazione dei dipendenti. Tuttavia, per le PMI del settore, che spesso operano con margini di profitto ristretti, questi investimenti possono rappresentare una sfida significativa.
AGEVOLAZIONI FISCALI
PER LA SICUREZZA
Fortunatamente, il legislatore italiano ha previsto una serie di agevolazioni fiscali per incentivare le imprese a investire nella sicurezza sul lavoro. Una delle principali misure è la deducibi-
lità delle spese sostenute per la sicurezza dal reddito d'impresa. Secondo l'articolo 95 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), le spese per l'acquisto di DPI, per la formazione sulla sicurezza e per gli interventi di adeguamento degli impianti sono deducibili integralmente dal reddito d'impresa. Questo significa che l'intero importo speso per la sicurezza può essere sottratto dal reddito imponibile, riducendo così il carico fiscale complessivo dell'azienda.
Un'altra importante agevolazione è rappresentata dai crediti d'imposta per gli investimenti in sicurezza. Ad esempio, la Legge di Bilancio prevede un credito d'imposta per le spese sostenute per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo credito può essere utilizzato per compensare altre imposte dovute dall'azienda, contribuendo ulteriormente a ridurre il carico fiscale. Le imprese possono anche beneficiare di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per la sicurezza sul lavoro, messi a disposizione da enti pubblici e istituzioni locali. Questi finanziamenti sono spesso finalizzati a specifici progetti, come l'acquisto di attrezzature di sicurezza avanzate o l'implementazione di sistemi di gestione della sicurezza. Accedere a questi fondi richiede, tuttavia, una buona pianificazione e una corretta gestione delle pratiche burocratiche, aspetti per i quali può essere utile rivolgersi a consulenti specializzati.
SICUREZZA E RESPONSABILITÀ
SOCIALE D'IMPRESA (RSI)
Oltre agli incentivi fiscali, le imprese di pulizia industriale possono trarre beneficio anche dall'integrazione della sicurezza sul lavoro nella loro strategia di responsabilità sociale d'impresa (RSI). Investire in sicurezza può migliorare la reputazione aziendale e rafforzare le relazioni con i clienti e i partner commerciali. In un mercato sempre più sensibile ai temi della sostenibilità e della responsabilità socia-
le, le imprese che dimostrano un forte impegno per la sicurezza e il benessere dei dipendenti possono ottenere un vantaggio competitivo significativo. La sicurezza sul lavoro può essere anche un elemento chiave nelle relazioni con i sindacati e le rappresentanze dei lavoratori. Un'azienda che investe in sicurezza e che adotta politiche trasparenti e partecipative può ridurre i conflitti sindacali e creare un clima di lavoro più collaborativo e sereno.
L'IMPORTANZA DELLA
FORMAZIONE CONTINUA
Un aspetto spesso sottovalutato della sicurezza sul lavoro è la formazione continua del personale. In un settore come quello della pulizia industriale, dove le tecnologie e le normative sono in continua evoluzione, la formazione è essenziale per garantire che i lavoratori siano sempre aggiornati sui rischi e sulle migliori pratiche per evitarli. Le spese per la formazione possono essere significative, ma sono anch'esse deducibili fiscalmente, rappresentando quindi un'opportunità per migliorare la sicurezza senza gravare eccessivamente sui bilanci aziendali.
La formazione può anche essere vista come un'opportunità per valorizzare i dipendenti e per migliorare la loro motivazione. Un lavoratore ben formato si sentirà più sicuro e valorizzato, con ripercussioni positive sul clima aziendale e sulla produttività.
LA SICUREZZA
SUL LAVORO COME VANTAGGIO
COMPETITIVO
Investire nella sicurezza non è solo un obbligo legale, ma può diventare un vero e proprio vantaggio competitivo per le imprese. Un'azienda che si distingue per la qualità delle sue politiche di sicurezza può attrarre più facilmente clienti e contratti, soprattutto in settori ad alto rischio o con elevati standard di sicurezza richiesti. Ad esempio, molte grandi aziende richiedono che i loro fornitori rispettino
rigorosi criteri di sicurezza, e un'impresa che può dimostrare di soddisfare questi criteri avrà sicuramente un vantaggio rispetto ai concorrenti. Inoltre, una solida reputazione in materia di sicurezza può aiutare a ridurre i costi assicurativi. Le compagnie di assicurazione valutano il rischio associato a un'azienda in base a vari fattori, tra cui la gestione della sicurezza. Un'impresa con un buon record di sicurezza e con politiche preventive efficaci può ottenere premi assicurativi più bassi, contribuendo ulteriormente alla riduzione dei costi operativi.
CONCLUSIONI
La gestione della sicurezza sul lavoro rappresenta una sfida complessa per le imprese di pulizia industriale, ma anche un'opportunità per migliorare l'efficienza e la competitività. I costi associati alla sicurezza possono essere significativi, ma grazie alle numerose agevolazioni fiscali disponibili, le imprese possono ridurre l'impatto economico di questi investimenti. Inoltre, una solida gestione della sicurezza non solo protegge i lavoratori e riduce i rischi di sanzioni, ma può anche migliorare la reputazione aziendale, aumentare la fidelizzazione dei clienti e ridurre i costi assicurativi. È fondamentale che le PMI del settore adottino un approccio strategico alla sicurezza, integrandola nelle loro politiche aziendali e sfruttando appieno le opportunità fiscali e i finanziamenti disponibili. Rivolgersi a consulenti specializzati può essere un passo decisivo per ottimizzare gli investimenti in sicurezza e per garantire che l'azienda sia sempre conforme alle normative vigenti, traendo il massimo vantaggio dalle agevolazioni fiscali offerte dal legislatore. In un settore dove la sicurezza è strettamente legata alla qualità del servizio e alla sostenibilità aziendale, investire in sicurezza non è solo una scelta obbligata, ma un elemento chiave per il successo a lungo termine.
ICEFOR SPA: soluzioni certificate per la sicurezza e l’igiene nei settori professionali
La sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità che non può essere trascurata, soprattutto in settori critici come l’Horeca (hotel, ristoranti, catering), la sanità e l’industria alimentare. Un ambiente sicuro e pulito non solo riduce i rischi per i lavoratori e i clienti, ma è anche una questione di rispetto delle normative e degli standard internazionali. In questo contesto, ICEFOR si distingue come leader nel settore della sicurezza e dell’igiene, grazie alla qualità dei prodotti offerti e alla sicurezza garantita dalle numerose certificazioni aziendali.
ICEFOR ha ottenuto certificazioni di altissimo livello,
tra cui ISO 9001 (gestione della qualità nel 1995), ISO 14001 (gestione ambientale nel 1997), ISO 45001 (salute e sicurezza sul lavoro nel 1999), BRC CP (nel 2007), IFS HPC (nel 2017) e, più recentemente nel 2023, la ISO 14067 Carbon Footprint, che dimostra l’impegno concreto nella riduzione dell’impatto ambientale. Queste certificazioni non solo attestano la qualità dei prodotti, ma confermano anche l’impegno costante dell’azienda nel fornire soluzioni che favoriscono il successo delle attività dei propri clienti.
Nel settore dell’Horeca, ad esempio, la sicurezza è regolamentata dai piani di autocontrollo HACCP, un sistema che garantisce il controllo dei rischi igienico-sanitari durante tutte le fasi della filiera produttiva. ICEFOR ha risposto a queste esigenze investendo in ricerca e sviluppo all’interno della linea I-PRO, una
gamma professionale di detergenti. Grazie a oltre 100 prodotti disponibili e all’expertise di un team di specialisti, l’azienda è in grado di offrire soluzioni su misura per ogni cliente, supportando i piani di autocontrollo HACCP con prodotti altamente performanti e conformi alle normative. ICEFOR, attiva dal 1989 anche come officina per la produzione di Presidi Medico Chirurgici, ha sviluppato una serie di disinfettanti in diversi formati, adattabili alle esigenze specifiche di ciascun settore. Tra questi spiccano:
- HYGIENE ACTICLOR, pastiglie disinfettanti effervescenti a base di cloro attivo, ideali per superfici, lavastoviglie e bucato. Questo prodotto ha una capacità ossidante superiore rispetto ai comuni disinfettanti a base di ipocloriti, non intacca i metalli e lascia le superfici brillanti.
- ALL SEPT PLUS, un disinfettante a base di alcol etilico, in grado di eliminare il 99,99% di batteri, virus e funghi in pochi minuti. È ideale per l’uso domestico, negli ambienti pubblici e in ambito sanitario, oltre che nel settore alimentare e Horeca, dove soddisfa le procedure HACCP.
- MICROSEPT SPRAY, un
aerosol idroalcolico con azione disinfettante rapida ed efficace per tutte le superfici. Grazie alla sua formulazione a base di alcol, è perfetto per ambienti sanitari, ospedalieri e pubblici, nonché per ristoranti e negozi. Il suo gradevole profumo alla menta lo rende particolarmente apprezzato per l’uso quotidiano. Tra le novità più recenti, ICEFOR ha lanciato il BROMOSPRAY NF-V, evoluzione del famoso Bromospray, un detergente disinfettante idroalcolico pronto all’uso, con un’azione rapida contro batteri, funghi e virus con involucro. Questo prodotto garantisce una disinfezione efficace delle superfici con un tempo di contatto di soli 5 minuti.
In conclusione, ICEFOR si conferma come partner affidabile per i professionisti che operano nei settori più esigenti in materia di igiene e sicurezza. Grazie a una gamma di prodotti innovativi e certificati, l’azienda è in grado di soddisfare le necessità di ogni cliente, garantendo alti standard di sicurezza e conformità alle normative vigenti. Un impegno costante che si riflette nella qualità dei prodotti e nelle soluzioni personalizzate offerte, per rendere più sicuri ed efficienti i luoghi di lavoro.
Sicurezza sul lavoro
Crescono gli infortuni anche nel settore delle pulizie professionali. Le denunce presentate all’Inail nel primo semestre del 2024 sono state 299.303, in aumento dello 0,9% rispetto alle 296.665 dello stesso periodo del 2023. Abbiamo incontrato l’ingegner Adriano Paolo
Bacchetta, esperto in materia di sicurezza e con prestigiosi incarichi internazionali
Maurizio Pedrini
L'ingegner Adriano Paolo Bacchetta è Presidente dell’Associazione Organismo di ricerca European Interdisciplinary Applied Research Center for Safety www.eursafe.eu, nell’ambito del quale svolge la sua attività di ricerca e disseminazione delle conoscenze sui temi della sicurezza nei luoghi di vita, lavoro e svago. In collaborazione con altre Università, svolge ricerche sul tema della prevenzione incendi, con particolare riferimento all’applicazione degli impianti antincendio con tecnologia a deplezione di ossigeno (O.R.S.). Negli anni, ha assunto anche la Presidenza dell’European Association of Industrial Emergency Response Specialists (I.E.RE.SP. www.ieresp.eu), che si propone di costituire il punto di riferimento per gli addetti ai servizi di emergenza aziendale e delle figure professionali di Soccorritore Industriale ed Esperto in Soccorso Indu-
striale, attualmente prive di specifica regolamentazione normativa. In tale veste è membro del Confined Spaces Committee che si occupa della revisione della norma ANSI/ASSE Z117.1 Safety Requirements For Entering Confined Spaces. È anche Consigliere nazionale con delega al Centro Studi e Ricerche dell’Unione Autonoma Professionisti Italiani UNAPRI www. unapri.it. Lo abbiamo incontrato per riflettere assieme su alcune problematiche di grande interesse che investono la sicurezza nei luoghi di lavoro.
In Italia, a fronte di una legislazione certamente avanzata in materia di sicurezza sul lavoro, crescono purtroppo ogni anno gli infortuni e gli incidenti con ripercussioni gravi, invalidità e morti. Come mai assistiamo a questo fenomeno?
“Analizzando i dati INAIL presenti nella sezione ‘Open data - Dati e ta-
belle con cadenza mensile’ relativi alle denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi due mesi del 2024,
Ing. Adriano Paolo Bacchetta, Presidente dell’Associazione Organismo di ricerca European Interdisciplinary Applied Research Center for Safety
si rileva un aumento del 7,2% rispetto alle denunce del medesimo periodo del 2023 con un +4,9% nella gestione Industria e servizi, un +6,0% in Agricoltura e, infine, un +16,2% nel Conto Stato. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo bimestre del 2024, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio. Questi dati ci confermano che il fenomeno è ben lontano dai risultati che il Legislatore si era prefissato nel 2008 con il riordino e razionalizzazione delle diverse leggi preesistenti confluite nell’ambito del D.Lgs. 81/08 che coordinato con il D. Lgs.106/2009, oggi, costituisce un complesso e articolato corpus normativo, un vero e proprio Codice della salute e della sicurezza sul lavoro, noto come “Testo Unico”, che si pone l'obiettivo di promuovere e tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Per quanto riguarda il fenomeno infortunistico nazionale, nel 2023 le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL tra gennaio e dicembre sono state 585.356 con un costo sociale stimato intorno ai 104 miliardi di euro (per danni diretti, indiretti e intangibili), pari a oltre il 6% del PIL. A livello mondiale secondo i dati di ILO (International Labour Organization), annualmente sul posto di lavoro si verificano 317 milioni di infortuni, molti dei quali portano ad assenze prolungate dal lavoro per malattia e il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme e l’onere economico causato dalle scarse pratiche di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è stimato essere ogni anno nel 4% del prodotto interno lordo mondiale. Dati che indicano come il problema ha connotazioni rilevanti in tutti i Paesi”.
Cosa si potrebbe fare, in concreto, per cercare di invertire o almeno frenare questa pericolosa tendenza?
“Si tratta di un fenomeno complesso che, per essere governato, dovrebbe puntare su sistemi capaci di influenzare le aziende affinché possano andare oltre l’applicazione di norme, leggi e regolamenti che, se applicate in modo formale, non possono incidere sul modus operandi aziendale e sulla struttura organizzativa in modo che prevenzione e protezione siano considerati elementi cruciali e parte del modello di business dell’azienda stessa. Infatti, partendo dal presupposto che la salute e la sicurezza sul lavoro sono parte del gruppo dei diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione e che, quindi, è necessario attuare quanto possibile per assolvere al dovere di proteggere, e al diritto di vedere protetta, la salute individuale e collettiva, se non si riuscirà ad av-
viare effettivamente un mutamento culturale su questi temi, disposizioni normative e interventi (di fatto) sostanzialmente solo repressivi/punitivi, continueranno ad essere parzialmente efficaci. Infatti, sarebbe importante tenere conto dei contributi che gli specialisti nelle varie discipline che si occupano della materia potrebbero fornire agli organi istituzionali deputati alla regolamentazione e controllo, al fine di definire una strategia comune per ridurre questo fenomeno. Sarà inoltre importante vedere se e come la nuova Patente a crediti riuscirà a influire sul fenomeno anche se, in effetti, l’esperienza della Patente a punti in ambito infortunistica stradale non ha evidenziato, negli anni, una specifica efficienza nel contrasto e riduzione sostanziale degli incidenti stradali”.
SICUREZZA
In generale, quali sono le principali problematiche legate alla sicurezza e medicina del lavoro che investono il settore delle pulizie professionali? Possiamo compiere una rapida panoramica?
“Nel settore delle pulizie, specie in quello delle pulizie in ambito civile, operano principalmente piccole imprese che svolgono la propria attività in ambiti quali ambienti domestici, condomini, uffici pubblici e privati. In ambito industriale, le attività di pulizia si svolgono all’interno di contesti quali capannoni, stabilimenti, alberghi, ospedali, ma anche mezzi di trasporto, piazze o strade pubbliche nei quali operano solitamente strutture aziendali più organizzate e dimensionalmente più grandi che devono coniugare le loro attività in funzione degli orari di lavoro e di apertura dell’azienda in cui le attività di pulizia devono essere svolte. Inoltre, in questi contesti molto diversi tra loro, è spesso necessario utilizzare macchinari e prodotti specifici che richiedono competenze avanzate da parte del personale che effettua le attività di pulizia. Competenza richiesta anche agli addetti che operano in ambienti sanitari (studio medico, ospedale, laboratorio) che richiedono la massima attenzione e rigore in termini di igiene e pulizia, a causa dei rischi di infezione e contaminazione. Gli addetti alla pulizia dell’ospedale devono pertanto essere persone competenti per eseguire i servizi in questi luoghi specifici. Detto questo, evidentemente gli addetti del settore sono esposti a una serie di rischi che derivano dalle attività richieste e dal contesto operativo che, oltre ad essere caratterizzati da una natura eterogenea in termini di caratteristiche e rischi presenti, non ricadono sotto la giurisdizione del datore di lavoro degli addetti alle pulizie. In questi ambiti, oltre ai rischi quali scivolamento, cadute in piano, inciampo, urti e compressioni, sono da considerare anche i rischi trasversali o
organizzativi come il lavoro isolato, il contatto con fonti di corrente elettrica o con sostanze o attrezzature, non impiegate nelle pulizie ma presenti nell’ambiente di lavoro, che possono mettere in pericolo l’incolumità degli addetti alle pulizie. Inoltre, si devono considerare i rischi di patologia a carico del sistema muscolo scheletrico (per sovraccarico biomeccanico agli arti superiori o nella zona dorso lombare con mal di schiena, discopatie, lesioni alle spalle, tendiniti al gomito, sindrome del tunnel carpale, …), i rischi di esposizione alle polveri, muffe e per l’utilizzo dei prodotti per la pulizia (con possibile insorgenza di difficoltà respiratorie e irritazioni alla pelle a causa del contatto prolungato con le sostanze pericolose presenti nei prodotti utilizzati), il rischio biologico (con possibile contaminazione per contatto con fluidi biologici o a causa di una siringa buttata nei sacchi dell’immondizia), i rischi di ferita per contatto con oggetti taglienti o materiali presenti nei contenitori dei rifiuti durante la raccolta e, infine, i rischi derivanti da situazioni specifiche per le quali l’identificazione dei rischi dev’essere eseguita volta per volta (ad esempio, le pulizie in quota di vetri e finestre, le pulizie di camini o canne fumarie, di fornaci, di inceneritori, di caldaie, di condotti di ventilazione e di dispositivi di evacuazione dei fumi, e altri). Una menzione particolare, tut-
tavia, dev’essere fatta per il rischio di caduta dall’alto per l’uso di scale portatili a mano, posto che alla base della maggior parte degli incidenti registrati c’è un loro errato utilizzo da parte degli addetti”.
Quali sono le casistiche riguardo alle principali tipologie di infortuni che colpiscono i lavoratori del comparto? Esistono dati al riguardo?
“Il settore delle imprese di pulizie, come già detto, è caratterizzato da una parte consistente di micro/piccole imprese spesso con meno di dieci dipendenti e che, nel complesso, vede impiegati circa 600mila addetti. Le denunce di infortunio presentate all’Inail nel primo semestre del 2024 sono state 299.303, in aumento dello 0,9% rispetto alle 296.665 dello stesso periodo del 2023. Nello specifico settore delle pulizie, gli infortuni definiti da INAIL nel 2022 si riferiscono per oltre il 40% agli addetti con mansioni di pulizia di interni e di locali mentre altre attività specialistiche vedono dati differenti. Gli addetti alle attività di igienizzazione degli edifici, ad esempio, si attestano al 13,75, mentre nel caso delle pulizie in ospedali e laboratori le percentuali scendono al 10,9%. Rispetto ai dati caratterizzanti altri settori produttivi, gli infortuni che non comportano alcuna menomazione sono la maggioranza con l’85% dei casi e solo lo 0,9% presenta
un grado di menomazione maggiore o uguale al 25%. Questo porta a considerare l’importanza di continuare a porre attenzione alle attività ad alto rischio (che con maggiore probabilità provocano infortuni gravi) ma, allo stesso tempo, la necessità di lavorare sulla riduzione degli infortuni “meno gravi” considerata la loro numerosità. Per tipologia di accadimento, i dati indicano che quasi il 40% riguarda schiacciamento di parti del corpo, il 26% per contatto con agente contundente e il 9% per urto con oggetti in movimento. I movimenti non corretti sono l’origine di circa il 43% dei casi (con riferimento alla MMC) mentre le cadute rappresentano circa il 30% degli eventi. Interessante notare come si evidenzia uno spostamento verso le età più avanzate per il settore delle pulizie, dove la fascia di età più colpita risulta essere quella 50-54 anni con il 19,6% del totale e con quasi il 46% degli infortuni occorsi a lavoratori ultracinquantenni, mentre nel settore della manifattura il picco si presenta nella classe 40-45 (15,8%) e solo il 30,9% degli infortunati ha 50 o più anni (dati INAIL in La sanificazione nel post pandemia - La standardizzazione dei processi). Come mostrano questi dati, i rischi di infortunio durante l’attività lavorativa sono molteplici. Per questo, al fine di conseguire una diminuzione del fenomeno, le imprese dovrebbero continuare a elevare la cultura della sicurezza dei propri lavoratori, aumentandone la sensibilità e la percezione del rischio, investendo in formazione e informazione, anche oltre gli obblighi di legge. Ciò anche in considerazione del fatto che l'indice infortunistico di settore è superiore a quello medio. Da considerare anche situazioni che non riguardano direttamente l’attività operativa nei luoghi di lavoro, bensì i rischi legati agli spostamenti su strada (infortuni in occasione di lavoro su strada con mezzo di trasporto) e nel percorso casa-lavoro (infortuni in itinere) tenuto conto che i dati INAIL,
nel primo semestre del 2024, evidenziano un aumento degli infortuni in itinere pari al +5,4%”.
Quanto incidono gli infortuni legati a disturbi muscolo scheletrici e le patologie della cute e dell’apparato respiratorio? Possiamo affermare che il quadro è comunque allarmante? “Per quanto riguarda le malattie professionali accertate (tecnopatie ovvero patologie che il lavoratore contrae in occasione dello svolgimento dell’attività lavorativa, dovute all’esposizione protratta nel tempo ai fattori di rischio presenti nell’ambiente e nei luoghi in cui opera), queste rappresentano per il 46,4% patologie che interessano i tessuti molli (in particolare Sindrome della cuffia dei rotatori ed Epicondiliti), cui seguono disturbi dei nervi, delle radici nervose e dei plessi nervosi (22,3%) la cui quasi totalità è rappresentata da Sindrome del tunnel carpale e dalle dorsopatie (21,4%) rappresentati da ernie e disturbi/degenerazioni dei dischi intervertebrali (dati INAIL in La sanificazione nel post pandemia - La standardizzazione dei processi). Inoltre, da diversi anni, l’attenzione delle ricerche in tema di salute e sicurezza nelle attività di pulizia ha generato diversi studi che hanno evidenziato come le addette alle pulizie risultano essere soggette a un declino maggiore nella funzione polmonare nel tempo rispetto alle donne che non si occupano delle pulizie ed è stata evidenziata anche un aumento dell’incidenza di asma ed altre patologie respiratorie.
Dati che indicano la necessità di azioni specifiche di prevenzione e protezione in grado di garantire la salute e sicurezza degli operatori addetti alle attività di pulizia”.
Poi ci sono problematiche derivate dalle cadute dall’alto, scivolamenti e, soprattutto contatti con agenti biologici o con prodotti chimici nocivi. Cosa può dirci a questo riguardo?
“Nell’attività di pulizia, spesso vengono usate scale portatili a mano per pulire vetri, porte e altre superfici. Un uso improprio delle scale, oppure se queste sono danneggiate e inidonee all’uso, possono causare la caduta dall'alto del lavoratore provocando conseguenze anche gravi. Come noto, è necessario usare scale appropriate alla natura del lavoro da svolgere e, inoltre, queste devono essere costruite secondo la norma EN 131 con materiale adatto alle condizioni di impiego ed essere provviste di dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti e di ganci di trattenuta o dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità superiori. Inoltre, durante l’uso è obbligatorio usare calzature ad uso professionale e, in caso vi sia pericolo di sbandamento, le scale devono essere assicurate o trattenute al piede da altra persona. Per sua natura, l’attività di pulizia prevede l’utilizzo di soluzioni acquose di prodotti detergenti sui pavimenti e, quindi, lo scivolamento e la caduta sono cause frequenti di infortunio sul lavoro nelle imprese di pulizie. Per ovviare a questo problema, oltre alla necessità di porre adeguati cartelli di segnalazione del pericolo nelle aree dove il pavimento è bagnato, i lavoratori sono tenuti a indossare scarpe antinfortunistiche con suola antiscivolo. Sul tema del rischio chimico per le imprese di pulizia, è necessario sottolineare come questo sia uno dei punti da tenere in forte considerazione per evitare danni a carico dei lavoratori in conseguenza dell'uso di prodotti per la pulitura e la disinfezione che possono essere tossici, corrosivi oppure infiammabili, e per questo la loro manipolazione deve essere controllata mediante una serie di procedure idonee ad evitare danni al lavoratore che li impiega. L’esposizione dei lavoratori a questo tipo di rischio è correlata alla qualità dei prodotti utilizzati, alla frequenza e alla modalità con cui vengono impiegati, nonché alla mancanza di
adeguati ricambi d’aria nel luogo di lavoro. Anche in questo caso, oltre alla selezione di prodotti che presentino –a parità di efficacia – il minor livello di rischio possibile, fondamentale risulta la corretta selezione dei Dispositivi di Protezione Individuale e il loro corretto utilizzo da parte dei lavoratori”.
Senz’altro l’uso di adeguati dispositivi di protezione, di un’accurata azione di informazione e formazione potrebbero svolgere un ruolo chiave in funzione preventiva: come occorrerebbe agire in concreto?
“La maggior parte degli incidenti che un dipendente di una impresa di pulizie può subire dipende spesso dalla scarsa conoscenza dei luoghi di lavoro e dei pericoli a cui i lavoratori sono esposti in relazione al contesto operativo che, nello specifico, può variare giorno dopo giorno. Inoltre, con il supporto dei tecnici che la normativa chiama
alla collaborazione (Responsabile del Servizio di Prevenzione e protezione e Medico competente) oltre all’eventuale consulenza di altre figure professionali specialistiche, il datore di lavoro deve provvedere alla corretta selezione dei Dispositivi di Protezione Individuale quale presupposto necessario per una efficace protezione dai rischi dei propri dipendenti. Per questo, si deve occupare sia della loro formazione, così che ogni lavoratore conosca i pericoli che deve affrontare e i comportamenti da adottare per lavorare in sicurezza, sia dell’informazione/formazione e addestramento sull'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e anche sui comportamenti da adottare per ridurre al massimo i rischi. Anche la sorveglianza sanitaria è molto importante per prevenire le malattie quando ancora si possono trattare senza che lascino danni permanenti o, addirittura, invalidanti”.
Anche l’uso più mirato delle macchine, tramite un adeguato addestramento, potrebbe garantire una riduzione di determinate patologie?
“L’ausilio di macchinari specifici per le attività di pulizia rappresenta certamente un importante supporto alle attività. Oggi sono disponibili diverse macchine dedicate, ognuna delle quali studiata per operare in specifici ambienti e con azioni mirate, che gli operatori posso utilizzare una volta che abbiano imparato a conoscerne le corrette modalità di utilizzo e siano stati informati sui rischi che comporta il loro utilizzo, comprese le corrette operazioni di manutenzione. Se da una parte secchio e spazzolone comportano diversi rischi ergonomici, l’utilizzo di macchinari per la pulizia comporta rischi associati a urti, cadute, esposizione a vibrazioni delle mani e delle braccia, rischi elettrici e altri ancora oltre a problemi a cari-
co dell’apparato muscoloscheletrico (infatti possono provocare dorsalgie o altri dolori muscolari, soprattutto a causa del loro peso, della conseguente difficoltà di manipolazione, della forza richiesta per manovrarli e dei gesti e posture necessari al loro impiego). Quindi, se da una parte è ovvio il vantaggio nell’utilizzo di tali apparecchiature, dall’altra la consapevolezza dei rischi indotti deve portare a una specifica valutazione da parte del datore di lavoro con l’identificazione di specifiche misure di prevenzione quali: se l’apparecchio è troppo pesante, effettuare il trasporto in due (facendo attenzione alla corretta modalità di esecuzione del sollevamento/ posa), adattare i macchinari al proprio corpo, adottare gesti e posture di lavoro corretti. Degni di nota sono i problemi relativi alle vibrazioni trasmesse mano/braccio, in particolare da parte di macchinari che vibrano eccessivamente e/o in cattivo stato di manutenzione (ad esempio utilizzo eccessivamente prolungato e senza pause della monospazzola) in quanto sono noti gli effetti di una esposizione prolungata nel tempo con possibili sintomi delle conseguenze della vibrazione: ‘formicolii, gonfiori, riduzione della sensibilità al tatto, limitazione dei movimenti e dolori a livello delle articolazioni della mano e del braccio, mani o dita bianche o blu’, e altri. La questione vibrazioni riguarda anche l’utilizzo delle
macchine per pulizia professionale semoventi con uomo a bordo.
In caso di impiego di macchinari per la pulizia, è importante prevedere ed eseguire, a inizio e fine lavoro, le necessarie operazioni di manutenzione ordinaria specifiche per tipologia di macchina a salvaguardia della sicurezza di macchine e operatori”.
Un tasto particolarmente dolente è connesso alla carenza di controlli che dovrebbero essere svolti nei cantieri dagli Ispettorati del Lavoro: come si potrebbe agire in direzione opposta?
“In questo settore, spesso si reclama un aumento delle ispezioni e dei controlli nell’ottica della logica del ‘comando > controllo’. Da anni si parla di definire azioni positive che possano portare i datori di lavoro a considerare la sicurezza quale massima priorità sul posto di lavoro dimostrando, nei fatti, che dare valore alla salute e sicurezza dei dipendenti non risulta antitetico con la produttività. Premesso che il rispetto degli impegni e la produttività sono condizioni necessarie affinché l’azienda possa funzionare e garantire la propria sopravvivenza economica, una cultura positiva della sicurezza che ponga al centro dell’attenzione modalità di lavoro idonee, incoraggiando i dipendenti a lavorare in modo efficiente ma sicuro, piuttosto che affrettarsi a prendere scorcia-
toie per rispettare le scadenze, è certamente una delle chiavi di volta per la soluzione del problema. In un contesto dove tutti i dipendenti sono consapevoli di essere responsabili del mantenimento delle condizioni di sicurezza (propria e dei propri colleghi) e sono coinvolti affinché possano contribuire alla stesura dei documenti operativi e delle procedure di sicurezza, si creano le condizioni per una condivisione degli obiettivi aziendali in termini di produttività e sicurezza sul lavoro. Peraltro, sono proprio i dipendenti che conoscono gli strumenti e le attrezzature e, quindi, possono contribuire efficacemente a individuare i problemi e i rischi legati alla propria attività. Dare la giusta priorità alla sicurezza significa, da un parte prevedere un’adeguata formazione necessaria per garantire un ambiente di lavoro sicuro (da non confondere come un mero obbligo normativo) mediante incontri periodici per approfondimenti specifici sui rischi specifici della propria attività, dall’altra favorendo la raccolta di segnalazioni da parte dei dipendenti in modo da poter rivedere e aggiornare continuamente gli standard e le procedure operative. Questo consente di attivare percorsi di condivisione che, attraverso un dialogo continuo, porti i dipendenti a discutere e segnalare criticità di cui la direzione potrebbe non essere a conoscenza. Per raggiungere questi obiettivi, in un contesto organizzativo che condivide i valori della sicurezza, tutti si devono impegnare per ridurre i rischi a partire dal datore di lavoro che deve incoraggiare i dipendenti a identificare e affrontare i pericoli il prima possibile per evitare potenziali rischi e deve attivare percorsi di riconoscimento dell’impegno per i dipendenti che collaborano in modo proattivo al miglioramento, nel tempo, delle condizioni di lavoro anche attraverso suggerimenti che oltre a migliorare le condizioni di sicurezza, possono anche rendere i processi operativi più efficienti”.
Igiene e sicurezza: le soluzioni di Marka
In ogni luogo di lavoro, igiene e sicurezza rappresentano condizioni imprescindibili per il benessere delle persone e la salubrità degli spazi. L’adozione di pratiche corrette di cleaning, accompagnate dall’uso di prodotti professionali, è essenziale per garantire ambienti puliti, sicuri e sani, riducendo il rischio di contaminazioni e salvaguardando la salute in uffici, ospedali, scuole e spazi pubblici. Questi luoghi sono particolarmente vulnerabili alla diffusione di batteri, virus e altri agenti patogeni.
MK, con il suo brand Marka, propone soluzioni che rispondono in modo specifico a diverse esigenze di pulizia e sicurezza. L’offerta di Marka è strutturata in tre sistemi principali:
Sistema Detergenza, un’ampia gamma di soluzioni pensate per vari set-
tori, dall’industria all’Ho. re.ca., dalle imprese agli uffici. Le formule all’avanguardia, caratterizzate da alte performance, assicurano una rimozione rapida ed efficace di sporco, polvere e residui di origine organica e inorganica. Questo semplifica le operazioni di pulizia e migliora la sicurezza e il comfort degli ambienti, a beneficio di chi vi lavora o li frequenta.
Sistema Igiene, offre soluzioni mirate per la disinfezione e igienizzazione rispettando le più rigide normative del Ministero della Sanità e dell’OMS. La gamma comprende prodotti formulati con materie prime igienizzanti e disinfettanti, in grado di eliminare batteri, virus e funghi attraverso un’azione meccanica. Inoltre, include prodotti certificati dal Ministero della Salute come PMC (Presidio Medico Chirurgico), a base di sali quaterna-
ri d’ammonio o alcool, che assicurano una protezione efficace contro la diffusione di malattie, in particolare in ambienti sensibili come il settore sanitario.
Sistema Ambiente, è la scelta ideale per chi cerca una soluzione di pulizia sostenibile. Questa linea di prodotti combina alte performance con una spiccata attenzione all’ambiente. Include prodotti certificati Ecolabel dal Ministero dell’Ambiente e soluzioni super concentrate che richiedono bassi dosaggi, contribuendo alla riduzione dell’immissione di plastica nell’ambiente. I prodotti Ecolabel sono formulati con materie prime sostenibili e gestiti in pack in plastica riciclata e certificata PSV (Plastica Seconda Vita).
Investire in prodotti professionali di alta qualità non significa solo creare ambienti di lavoro sicuri e igienici,
ma anche promuovere una cultura della prevenzione e della responsabilità, aspetti cruciali per la tutela della salute pubblica e aziendale. L’attività di cleaning non è solo una necessità operativa, ma rappresenta un pilastro fondamentale del benessere lavorativo. Assicurare ambienti sicuri, liberi da agenti contaminanti, è un obbligo che ogni organizzazione deve abbracciare non solo per conformarsi alle normative, ma anche per garantire una protezione continua a dipendenti, collaboratori e clienti. Con i prodotti Marka, le aziende possono affrontare le sfide quotidiane di igienizzazione in modo proattivo, contribuendo a creare ambienti dove la sicurezza è al centro.
Marka è Protezione Profonda Professionale.
Tutela della salute dei lavoratori
“Nel settore delle pulizie professionali e FM casi di incidenti mortali per fortuna non se ne registrano o sono rarissimi, ma questo non deve farci abbassare la guardia”. A colloquio con Giovanni Dalo delle segreteria nazionale Filcams CGIL
Maurizio Pedrini
Il sindacato, da sempre, svolge un ruolo fondamentale nel promuovere la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute dei lavoratori. La contrattazione tra le parti sociali, di cui le organizzazioni sindacali sono protagoniste, è essenziale per garantire le basi per una concreta realizzazione di condizioni permanenti di tutela e miglioramento continuo. Al riguardo abbiamo raccolto la preziosa testimonianza di Giovanni Dalo, della segreteria nazionale Filcams CGIL, la Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Alberghi, Mense e Servizi, che svolge un'attività di tutela dei lavoratori, occupandosi anche della stipula dei contratti nazionali.
Purtroppo non passa quasi giorno senza che i media ci informino di qualche tragedia sul lavoro: qual è la vostra analisi della situazione in generale e in particolare per quanto concerne il settore dei servizi, compresi quelli delle pulizie e FM?
“Certo, non è mai facile ascoltare notizie di questo tipo; si tratta di vere e
proprie tragedie che colpiscono profondamente le famiglie. Nel settore delle pulizie professionali e FM casi di incidenti mortali, per fortuna non se ne registrano o sono rarissimi, ma questo non deve farci abbassare la guardia. È un settore che richiede la massima attenzione e un impegno
costante per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori, perché la nostra salute e quella dei nostri colleghi non deve mai essere un fatto secondario. Nel nostro settore, l’attività professionale svolta comporta il rischio di diverse malattie professionali, un fenomeno aggravato dall'innalzamento dell'età
anagrafica dei lavoratori e delle lavoratrici. È proprio su questo aspetto che dobbiamo concentrare i nostri sforzi: è indispensabile implementare misure di prevenzione efficaci e garantire un’adeguata assistenza a tutte le persone che operano in questo ambito. Solo così potremo tutelare i diritti e la salute di chi lavora, oggi e nel futuro!”.
Purtroppo, a volte sono i lavoratori stessi a non rendersi conto in maniera adeguata di quanto siano importanti la tutela della salute e la prevenzione dei rischi, per non parlare dei datori di lavoro: è una riflessione amara che lei condivide?
“È fondamentale che i lavoratori comprendano l'importanza della tutela della salute e della prevenzione dei rischi, ma spesso dettato dalle circostanze ci si trova di fronte a una poca consapevolezza. Per evitare questo serve più informazione adeguata e formazione sui rischi legati alla specifica attività svolta. Ma la problematica non si ferma qui. Le Imprese hanno un ruolo cruciale in questo contesto. Spesso assistiamo a comportamenti, che non pongono la giusta attenzione alla sicurezza dei propri dipendenti per numerosi motivi o per superficialità. È inaccettabile che la salute dei lavoratori venga
messa in secondo piano rispetto agli interessi economici”.
Quali sono le iniziative maggiormente significative, a livello di formazione (progetti, seminari, giornate di mobilitazione) che avete messo in atto negli ultimi anni? Quale, a suo parere, si è rivelata maggiormente efficace?
“Non c’è un’azione che possa avere più efficacia di un’altra, poiché ritengo fermamente che tutte le varie iniziative e modalità di intervento siano profondamente interconnesse tra loro e che, man mano che si accumulano più informazioni e conoscenze, si riduca notevolmente il rischio di incorrere in infortuni, anche quelli di entità meno grave. Negli ultimi anni, grazie all’importante supporto fornito dall’Ente Bilaterale del Settore, ONBSI, sono state progettate e rese disponibili un numero considerevole di attività di supporto rivolte sia alle imprese del settore che alle lavoratrici e ai lavoratori che vi operano. Queste iniziative non solo mirano a migliorare le condizioni di lavoro, ma anche a fornire strumenti e risorse utili per gestire al meglio le problematiche quotidiane legate alla salute e sicurezza nel contesto lavorativo. Inoltre, è opportuno sottolineare che l’Ente ha partecipato con successo a un bando indetto dall’INAIL, focalizzandosi su questioni di fondamentale importanza come le “molestie di genere” e i “mancati infortuni”. Grazie a questa preziosa attività formativa, sono state trasferite competenze pratiche e conoscenze essenziali ai partecipanti, contribuendo così a una maggiore sensibilizza-
zione su tematiche di rilevanza fondamentale e a una consapevolezza più alta riguardo all’intero ambito della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche questa iniziativa - unica nel settore della bilateralità - è stata poi resa ‘stabile’ con l’introduzione di sessioni erogabili gratuitamente anche dopo le scadenze del Bando. È opportuno evidenziare, inoltre, anche le metodologie di erogazione utilizzate: ogni materiale prodotto su ogni iniziativa, è reso disponibile a tutti nel tempo attraverso una apposita pagina web del sito istituzionale di ONBSI. Questo processo di apprendimento e crescita collettiva è cruciale per creare un ambiente lavorativo più sicuro e rispettoso per tutti”.
Su quali fronti siete impegnati e con quali progetti per migliorare la sicurezza e la prevenzione delle malattie dei lavoratori, nei cantieri e sui posti di lavoro?
“Sempre all’interno dell’Ente Bilaterale del Settore, il gruppo di lavoro Salute e Sicurezza è impegnato su diversi fronti per migliorare la sicurezza e la prevenzione delle malattie nei luoghi di lavoro. Le nostre attività si concentrano sull'implementazione di politiche volte a garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano. Collaboriamo con esperti del settore per promuovere la formazione continua, sensibilizzare lavoratrici, lavoratori e imprese ognuno per proprio conto per diffondere sempre più il tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. In questo modo, puntiamo a contribuire al benessere generale delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Giovanni Dalo, segreteria nazionale Filcams CGIL
RCM: gamma di motoscope e lavapavimenti per lavorare in sicurezza, sempre
Robustezza, affidabilità e capacità di lavorare nel massimo rispetto dell’ambiente e dell’operatore che le utilizza, costituiscono la base della filosofia costruttiva delle macchine RCM. Con grande attenzione nel prevenire possibili danni a cose e persone negli ambienti in cui operano le macchine, RCM ha sviluppato soluzioni costruttive e tecnologie per mantenere il massimo della sicurezza sia dell’operatore, che dell’ambiente.
La posizione di guida dell’operatore, posta sul davanti, garantisce la perfetta visi-
bilità durante la pulizia e i trasferimenti: la grande visibilità sull’area di lavoro permette facilità di guida, sicurezza e precisione di lavoro.
Il sistema brevettato per le motoscope, DUST BUSTER, aspira e trattiene la polvere sollevata dalle spazzole laterali riducendo rischi per la salute connessi alle polveri.
I vantaggi di questo sistema sono diversi: Maggiore resa oraria: potendo usare sempre le due spazzole laterali sia negli spazi liberi, sia negli angoli senza il pericolo di sollevare polvere, si allarga notevolmente la fascia pulita. Protezione per l’operatore: l’ergonomia, la posizione di guida anteriore, unita al sistema Dust Buster permettono di lavorare senza respirare la polvere sollevata. RCM mette a disposizione un’ampia gamma di filtri, per ogni tipologia di sporco, in modo da avere la maggiore capacità filtrante possibile, tra cui filtri Hepa per le polveri pericolose.
Come per le motoscope, anche le lavapavimenti sono progettate e sviluppate con la stessa filosofia.
Una pulizia efficace richiede oltre alla rimozione dello sporco, anche un’asciugatura completa delle superfici, inclusi gli angoli e le curve più strette. Le lavapavimenti RCM garantiscono un’asciugatura perfetta anche in queste situazioni. Grazie a questa tecnologia avanzata di asciugatura in curva, tutte le lavapavimenti RCM lasciano i pavimenti perfettamente puliti e asciutti, riducendo il rischio di scivolamenti e aumentando la sicurezza per le persone. Questo sistema incrementa il livello di sicurezza dell’operatore e, allo stesso tempo, consente di amplificare l’efficienza operativa, permettendo di pulire aree più ingombre in tempi ridotti, ottimizzando i tempi di lavoro e migliorando la produttività.
Le macchine RCM sono ideali per gli ambienti complessi, garantendo risultati eccellenti senza compromettere la qualità del lavoro.
C’E’ SEMPRE UNA ROSSA FATTA APPOSTA PER TE.
Il bello di scegliere RCM è che non ti puoi sbagliare. Con due linee complete di lavapavimenti e motoscope per la pulizia professionale e un’ampia gamma di modelli in costante evoluzione, RCM ha esattamente la soluzione che cerchi. Macchine robuste, effi cienti, pensate per rendere ogni lavoro di pulizia più semplice e più rapido. In più RCM ti offre soluzioni per il noleggio e ti garantisce il miglior servizio di assistenza post vendita. Ecco perché con una macchina RCM non sbagli mai. Riconoscerla è facile, abbandonarla è impossibile!
Il medico competente
Il
presidente nazionale dell’Associazione che riunisce i Medici Competenti lancia un grido d’allarme. “Quando si vanno ad analizzare gli incidenti, soprattutto quelli mortali”, afferma, “si nota che o c’è una carenza di formazione o una superficialità nell’adozione dei sistemi di sicurezza. Gravissima ovviamente la situazione dei Lavoratori precari o francamente illegali in cui la salute e la sicurezza è l’ultima delle preoccupazioni”
Maurizio Pedrini
Conosciamo la figura del Medico Competente, figura chiave tra quelle chiamate a gestire la salute e la sicurezza in azienda in base al Decreto Legislativo n. 81 del 2008. Il Medico Competente svolge senz’altro un ruolo centrale nell’articolata rete
di professionisti della sicurezza chiamati a “proteggere” e vigilare sulla sicurezza dei lavoratori in azienda e nei cantieri di lavoro. Abbiamo incontrato il presidente nazionale dell’ANMA, Associazione Nazionale Medici del Lavoro, Pietro Antonio Patanè, per
conoscere meglio le responsabilità e i compiti di questa preziosa figura.
Può presentarci sinteticamente la sua associazione e le finalità che persegue?
“L’Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti - ANMA nasce nel 1987 con l’obiettivo di individuare ed approntare un metodo di lavoro condiviso che fosse in grado di affrontare e risolvere i vari aspetti dell’attività professionale del medico d’azienda, valorizzandone la figura e il ruolo, ossia, come descritto nello Statuto sin dalla prima stesura, promuovere una cultura tesa al miglioramento della qualità dell’attività professionale del Medico Competente. Quindi rendere il Medico Competente un professionista pienamente integrato nel sistema aziendale per la prevenzione che
sappia e prima ancora abbia gli strumenti per dialogare a tutti i livelli, dal Datore di Lavoro (dal quale è scelto) agli altri professionisti della sicurezza (coi quali necessariamente collabora) ai Lavoratori (la cui salute sul luogo di lavoro è affidata). Uno scopo non semplice ma che vale la pena di perseguire ed anche inseguire, perché nella nostra visione un Medico Competente di qualità significa qualità nella tutela della salute e della sicurezza dei Lavoratori.”
Quali sono i compiti che il medico del lavoro e il medico competente svolgono al servizio della prevenzione delle malattie e degli infortuni all'interno delle aziende?
CHI È PIETRO ANTONIO PATANÈ
Laureato a Padova nel 1985 in Medicina e Chirurgia e Specializzato in Medicina del Lavoro sempre all’Università degli studi di Padova nel 1989. Medico Competente, dal 1985 lavora in uno Studio Medico Associato di Padova e con alcuni colleghi condivide l’attività di Medicina del Lavoro. In ANMA è stato Segretario Regionale della sezione veneta, entrato nel Consiglio Direttivo nel 2008 e nel 2020 nominato Presidente, riconfermato nella carica nel giugno 2024.
“I compiti sono fissati dal Decreto Legislativo n. 81 del 2008, che è l’evoluzione della famosa Legge 626/1994. Questa norma fissa i doveri e i compiti di ogni figura chiamata a gestire la salute e la sicurezza in azienda: il Datore di lavoro, il Medico Competente, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, i Dirigenti e i Preposti. L’insieme di queste figure formano il Sistema di Prevenzione Aziendale che si preoccupa di ridurre o eliminare i rischi sia per la salute che per la sicurezza e di fare una sorveglianza continua. Il Medico Competente ha alcuni obblighi, che si traducono in compiti. Il primo è più importante è quello di collaborare con il Datore di Lavoro (e quindi con tutto il Sistema della Prevenzione Aziendale) alla Valutazione dei Rischi. Tale valutazione è un processo sempre aggiornato, e in aggiornamento, per identificare e ‘misurare’ i rischi per la sicurezza e per la salute del Lavoratore. Solo conoscendo i rischi si riesce ad agire per eliminarli o per contenerli il più possibile, attraverso misure tecniche (e su questo la tecnologia ci dà una grande mano), organizzative e procedurali. Questo processo di valutazione avviene anche attraverso l’ausilio di esperti che intervengono nelle varie fasi necessarie di inquadramento tecnico dei problemi. L’altro grande compito del Medico Competente è quello della Sorveglianza Sanitaria dei Lavoratori. Di quali Lavoratori? Di tutti quelli che risultano esposti a rischi secondo la Valutazione che è stata fatta. La visita medica andrà quindi fatta obbligatoriamente a quei Lavoratori esposti, e mirata ai rischi individuati per quel Lavoratore; non si tratta quindi di visita generica ma specialistica, mirata al rischio e con lo scopo di individuare precocemente alterazioni della salute correlati a quel rischio e a prendere provvedimenti che tutelino la salute dei Lavoratori: adozione di dispositivi di protezione individuali, cambio
di mansioni, misure organizzative e procedurali per la persona. Alla fine di questo processo di sorveglianza sanitaria il Medico esprime il giudizio di idoneità che può anche contenere alcune specifiche che indichino le correzioni da attuare, attraverso prescrizioni e limitazioni, cui il Datore di Lavoro dovrà attenersi.”
Ma il Medico Competente ha anche altri importanti obblighi, che vale la pena di conoscere?
“Il Medico Competente ha altri obblighi e sarebbe lungo illustrarli tutti, avendo questi spesso carattere molto specialistico; mi limiterò ad elencarne alcuni: l’obbligo di denuncia di Malattia Professionale, quello di informare il Lavoratore sul significato e l’esito degli esami cui è stato sottoposto il Lavoratore stesso, quello di comunicare i dati della sorveglianza sanitaria alle Autorità sanitarie, quello di predisporre relazioni riassuntive, quello di verificare l’assenza di assunzione di alcol, droghe o sostanze psicotrope per alcune mansioni che comportano il rischio verso terzi, partecipare ed istruire programmi per la promozione della salute. Mi preme sottolineare che circa 5000 Medici Competenti in Italia effettuano la Sorveglianza Sanitaria a milioni di Lavoratori e questo ha certamente un risvolto di salute pubblica, riscontrando nell’esercizio di questa attività molte patologie non ancora emerse e quindi non trattate, esercitando quindi una importante funzione di salute pubblica. Il Medico Competente infine è anche un importante consulente per il Datore di Lavoro e per le figure Dirigenziali per tutti quei problemi di carattere sanitario nel senso più ampio del termine. Un esempio importante si è avuto con la pandemia da COVID-19: in quei mesi le aziende hanno rappresentato un esempio di organizzazione finalizzata al contenimento della pandemia pur garantendo il mantenimento delle attività lavorative. Il contributo dei Medici Competenti è stato fondamentale.”
SICUREZZA
Purtroppo in Italia sono ancora troppi i morti e troppi gli infortuni sul lavoro: a suo avviso vi sono carenze normative, di vigilanza e controllo o è soprattutto un problema relativo alla carenza di una vera cultura della prevenzione e della sicurezza?
“A me pare che non ci sia una carenza legislativa. Anzi, sull’onda dell’indignazione dopo incidenti clamorosi, si tende a legiferare e ad inasprire i provvedimenti. Anche la vigilanza da parte degli Enti preposti ed ultimamente orientata verso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, non si può dire che sia carente se non in settori produttivi grigi e di precariato che prosperano sull’illegalità e quindi di difficile individuazione. Sono convinto che ci sia una carenza diffusa di cultura della Prevenzione, per cui a fronte di mezzi tecnici, procedure, controlli interni e soprattutto una vasta attività formativa non segue una scrupolosa applicazione delle norme e delle regole. Naturalmente non voglio generalizzare, anzi bisogna sottolineare che con l’adozione di alcuni sistemi, pensiamo solo a quelli della qualità e a quello soprattutto della norma ISO 45001 che è lo standard internazionale per la salute e sicurezza sul lavoro, si possono riscontrare organizzazioni avanzate in questo senso. Quando si vanno ad analizzare gli incidenti, soprattutto quelli mortali, si nota che o c’è una carenza di formazione o una superficialità nell’adozione dei sistemi di sicurezza. Gravissima ovviamente la situazione dei Lavoratori precari o francamente illegali in cui la salute e la sicurezza è l’ultima delle preoccupazioni.”
Quali proposte avanzate per valorizzare il vostro ruolo e agire con maggiore incisività sul delicato fronte della prevenzione e sicurezza sui luoghi e cantieri di lavoro?
“A partire dal 2023 su iniziativa del Ministero del Lavoro, insieme ad altre Società Scientifiche, siamo stati coin-
volti in Tavoli Tecnici dove abbiamo potuto avanzare delle proposte. Oggi come Medici Competenti siamo coinvolti nell’individuazione di Rischi che fino ad oggi non erano pienamente affrontati in quanto ‘non tabellati’. Direi che bisogna arrivare a coinvolgere il Medico Competente all’inizio del processo valutativo e non alla fine, dove potrebbe anche venire escluso da una valutazione fatta superficialmente o formalmente. Le altre proposte vanno nel senso di semplificare la nostra attività oggi gravata da adempimenti burocratici e formali che tolgono spazio e tempo per iniziative più efficaci.”
stema Aziendale la situazione è molto migliorata, con una valorizzazione della nostra figura oltre gli obblighi di legge, o per dirla in altri termini, al netto degli obblighi di legge. Se alcuni anni fa si era spesso percepiti come un onere improduttivo, oggi il Medico Competente risulta molto più chiaramente un collaboratore del Datore di Lavoro che vive le dinamiche aziendali ed è inserito sempre di più nel suo contesto. Il Medico Competente si trova al centro di una rete di rapporti professionali assai ricca e di indispensabile costruzione. Con tutte le altre figure aziendali necessarie a
In generale, le sembra che la figura del Medico Competente sia adeguatamente considerata nel mondo del lavoro? Con quali altre figure e istituzioni sul territorio dovrebbe collaborare e "fare rete"?
“Da parte delle Istituzioni, formalmente la figura del Medico Competente è molto considerata e c’è la tendenza ad investirlo di nuovi compiti e nuovi obblighi. Ma la quantità, si sa, non è sempre sinonimo di qualità, quindi c’è la necessità di meglio focalizzare e rendere più efficace la nostra professione. Da parte del Si-
tenere dinamico il flusso di notizie e conoscenze (Risorse Umane, Servizio di Prevenzione e Protezione, Datore di Lavoro e Dirigenti, Capi Reparto, Sindacati e Rappresentanti dei Lavoratori) con i Medici curanti e con gli Specialisti che seguono il Lavoratore, con gli Organi di Vigilanza del territorio, con i Tecnici delle Società che supportano l’Azienda.
Più il Medico Competente è inserito nel contesto aziendale, più è fitta la trama di rapporti e la rete di collaborazioni che sostengono la sua attività.”
Come la pulizia migliora la sicurezza
La pulizia e l’igiene sono aspetti cruciali per migliorare la sicurezza delle persone negli ambienti di la-
riducono significativamente la presenza di batteri, virus e altri agenti patogeni, prevenendo la diffusione di
in luoghi ad alta frequentazione, come uffici, scuole e ospedali, dove un’adeguata igiene può prevenire focolai di infezioni.
Inoltre, una pulizia regolare contribuisce a mantenere gli spazi liberi da ostacoli e sostanze pericolose, riducendo il rischio di incidenti come cadute o scivolamenti. I pavimenti umidi, sporchi o ingombri possono infatti rappresentare un pericolo per la sicurezza delle persone. Utilizzare segnali di avvertimento e garantire che le superfici siano pulite e asciutte minimizza tali rischi.
Anche la qualità dell’aria
mozione della polvere e di allergeni contribuisce a prevenire problemi respiratori e a creare un ambiente più sicuro per tutti, soprattutto per chi soffre di allergie o asma.
In sintesi, mantenere un ambiente pulito non solo favorisce il benessere, ma rappresenta un pilastro fondamentale per garantire la sicurezza e la salute delle persone, sia negli spazi pubblici che privati.
L’ampia gamma di prodotti che Polychim ha sviluppato per gli operatori professionali consente di garantire idonei risultati di pulizia ed igiene operando in sicurez-
DETERGENTI CONCENTRATI JOY, SOSTENIBILI PER NATURA.
Amedics: l’importanza di igiene e prevenzione in tutti i settori
La sicurezza ambientale nei luoghi di lavoro è diventata un tema sempre più cruciale, indipendentemente dal settore di riferimento. Per molto tempo, questo aspetto è stato trascurato sia dalle aziende che dai lavoratori, concentrati su attività ritenute più prioritarie. Tuttavia, una scarsa attenzione alla sicurezza può comportare gravi conseguenze, non solo in termini di incidenti, ma anche di perdite economiche, temporali e di produttività.
La gestione della sicurezza presenta due aspetti, ap-
parentemente molto lontani, ma che sono due facce della stessa medaglia. Il primo aspetto è legato alla riduzione di incidenti e di infortuni; il secondo riguarda il mantenimento di livelli di pulizia, igiene e disinfezione, che siano in grado di garantire la salute degli operatori e salvaguardare la qualità dei prodotti e servizi forniti, così da non mettere a repentaglio la sicurezza di consumatori e clienti.
La pulizia e l’igiene degli ambienti di lavoro sono essenziali per la sicurezza di ogni attività, sia produttiva
che legata ai servizi. In alcuni contesti, tuttavia, non sono sufficienti. È necessario adottare misure di disinfezione, che garantiscano la protezione microbiologica di ambienti, strumenti e persone. Questo aspetto è particolarmente rilevante per settori come quello medico e veterinario, dove laboratori, studi dentistici e farmacie devono affrontare un rischio elevato di contaminazione a causa della presenza di persone fragili o portatrici di patogeni.
La sicurezza in questi ambienti richiede una disinfezio-
ne efficace di tutte le superfici di contatto, per prevenire la trasmissione di germi patogeni.
L’uso di disinfettanti è altrettanto importante per attività di cura della persona, come centri estetici, palestre e parrucchieri, dove il rischio di infezioni è significativo, soprattutto in un mondo globalizzato in cui i movimenti di persone avvengono rapidamente da un luogo all’altro.
Anche il settore dell’accoglienza, come alberghi, bar e ristoranti, è sotto pressione. In questi contesti, igiene e pulizia diventano parte integrante della sicurezza ambientale, e tutte le attività devono dotarsi di protocolli efficaci di pulizia e disinfezione.
Amedics supporta i propri clienti offrendo non solo prodotti di alta qualità, ma anche formazione e assistenza per creare una cultura della consapevolezza in tema di igiene e sicurezza. Con una solida esperienza nel campo della disinfezione medica, l’azienda è in grado di indicare i livelli ottimali di igiene da raggiungere. I prodotti forniti, se utilizzati correttamente, presentano un basso livello di rischio, in conformità con le normative sempre più stringenti nei settori della detergenza e disinfezione.
Riconoscere i rischi
I rischi sul lavoro identificano tutti quei fattori che possono causare danni alla salute dei lavoratori, dipendenti o collaboratori, di un'azienda
sia a breve che a lungo termine
Cristina Cardinali
Ifattori che possono causare danni alla salute dei lavoratori possono essere di varia natura, come ad esempio fisici, chimici, biologici, psicologici, ergonomici, di sicurezza e igienici. Per riconoscere tali rischi è importante acquisire conoscenze specifiche riguardanti le varie tipologie di pericoli e le relative misure di prevenzione. A tale scopo, è possibile consultare la normativa vigente in materia di sicurezza e salute sul lavoro (D. Lgs. 81/2008), così come i materiali didattici e formativi messi a disposizione dalle autorità competenti e dalle organizzazioni sindacali.
ANALISI DEL POSTO DI LAVORO
Uno dei primi adempimenti che un’azienda deve portare avanti quando analizza la propria politica sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è quella di valutare i rischi sul lavoro connessi alle tipologie di attività e alle mansioni che vengono svolte all’interno dell’organizzazione aziendale; tenendo conto anche delle caratteristiche dei materiali e degli strumenti utilizzati, nonché delle modalità di organizza-
zione del lavoro e delle possibili fonti di stress e affaticamento.
È fondamentale che i lavoratori stessi siano formati ed informati riguardo ai rischi presenti nel loro ambiente di lavoro e siano addestrati all’uso corretto delle attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale.
RISCHI LAVORATIVI
Riportiamo le principali tipologie di rischio che è possibile riscontrare mentre si svolge il proprio lavoro. Rischio da stress: un tipo di rischio che viene spesso nascosto e non risulta immediatamente evidente. Chi lo subisce tende a nasconderlo, chi lo
provoca spesso non si rende conto di quanto possa ledere l’efficienza e la dignità della persona che ne è oggetto. Si tratta di rischi psicosociali quali stress, violenza e molestie. Rischio elettrico e rischio incendio: si tratta di rischi tra loro correlati, perché l’uno può causare l’altro. Ovunque sia presente una presa, un quadro elettrico, dei PC collegati, dei macchinari alimentati a corrente o qualsiasi altro strumento collegato ad una fonte di alimentazione elettrica, esiste il rischio di guasto elettrico. Il controllo delle centraline, la misurazione dei consumi e l’analisi dei picchi
di uso dell’energia elettrica potrebbe rappresentare già un primo metodo di prevenzione sicuramente efficace. Per quanto riguarda il rischio di incendio, nella maggioranza dei casi viene generato da un cortocircuito elettrico o da qualcosa che non ha funzionato all’interno del sistema elettrico dell’azienda. Questo rischio viene indubbiamente amplificato in quei luoghi dove vengono trattati prodotti chimici o prodotti altamente infiammabili, o dove sono presenti materiali che favoriscono l’aumento del focolaio di incendio: carta, tessuti, legno, materiale chimico.
I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Le norme inerenti la sicurezza sui luoghi di lavoro sono contenute nel Decreto Legislativo 81/2008; in particolare, l’art. 20 dello stesso riporta quali siano gli obblighi di tutti i lavoratori.
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
Tra le varie disposizioni dettate dalla normativa in questione, i lavoratori devono osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva e individuale, utilizzando correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza. Per dispositivo di protezione individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento
o accessorio destinato a tale scopo. I DPI sono diversi, sono legati all’attività svolta dal lavoratore e permettono di tutelare lo stesso da molteplici rischi intrinseci alla loro attività. Obbligo per i lavoratori è utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. I DPI non devono mai essere rimossi o modificati senza la necessaria autorizzazione.
REQUISITI DEI DPI
In riferimento ai requisiti che devono essere rispettati dai DPI, essi sono elencati nell’art. 76 del medesimo decreto.
In particolare, i DPI devono: -essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé
Rischio chimico: il contatto quotidiano con prodotti chimici può causare sia problemi di lungo raggio, ma anche problemi accidentali dovuti a fuoriuscite o contatti non preventivabili. Tutte le mansioni che hanno a che fare con prodotti per la pulizia o la disinfezione, per la stampa oppure quelle che si svolgono all’interno di laboratori chimici di prodotti di vario genere, sono sottoposte a rischi che devono essere prevenuti attraverso un dettagliato piano di prevenzione e protezione. Nel sistema di rischio da agenti chimici intervengono naturalmente anche le etichette obbligatorie, che
un rischio maggiore; -essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; -tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; -poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità.
In caso di rischi multipli che richiedono l'uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.
CLASSIFICAZIONE DEI DPI
I DPI si suddividono in tre categorie, secondo quanto riportato dal Decreto Legislativo 475/92.
Prima categoria: DPI di progettazione semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità; si presuppone che la persona che usa i dispositivi abbia la possibilità di valutarne l’efficacia e di percepire, prima di riceverne pregiudizio, la progressiva verificazione di effetti lesivi.
Funzione
Salvaguardare da:
• Azioni lesive con effetti superficiali
le aziende produttrici devono mettere ben in evidenza, e di cui i lavoratori devono conoscere bene il significano (ad esempio dei simboli).
Rischio biologico: per definizione, il rischio biologico, detto anche biorischio è quella tipologia di rischio derivante dall'esposizione del soggetto ad agenti o sostanze di origine biologica potenzialmente dannosi per la salute degli esseri viventi, nel nostro caso, dei lavoratori. Prevede determinate metodologie di analisi e misure di prevenzione e protezione appropriate.
Rischi da esposizione ad amianto o campi elettromagnetici: Si tratta di rischi che portano danno ai lavoratori nel lungo periodo e in modo, a volte, irreversibile. Il contatto quotidiano o l’esposizione continuativa ad amianto o campi elettromagnetici sono fatali per il lavoratore che non adotta le dovute precauzioni.
Rischi da caduta: sono i potenziali pericoli associati all’utilizzo di strutture temporanee utilizzate in edilizia o in altre attività che richiedono l’accesso ad aree elevate.
RICONOSCERE I RISCHI
Data la numerosità e le diverse tipologie di rischi a cui si può andare incontro, imparare a riconoscere i potenziali pericoli riscontrabili all’interno della propria attività lavorativa è essenziale per evitare che si manifestino incidenti più o meno gravi, che possono andare a ledere la salute dei dipendenti, il buon andamento e la reputazione aziendale. Esistono diverse modalità per imparare a riconoscere i rischi sul lavoro: partecipare a dei corsi di formazione specifici in materia di sicurezza e salute sul lavoro; consultare la normativa vigente in materia di sicurezza e
salute sul lavoro; effettuare un’analisi accurata del posto di lavoro per identificare possibili fonti di rischio presenti; coinvolgere esperti in materia di sicurezza per individuare i rischi presenti e le relative misure di prevenzione; scambiare esperienze e informazioni con altri professionisti del settore per acquisire una conoscenza più approfondita dei rischi specifici in un determinato ambiente lavorativo. È dunque importante avere una cultura della prevenzione diffusa e condivisa da tutti i soggetti coinvolti, al fine di individuare e prevenire i rischi presenti nell’ambiente lavorativo. Fonti: wwwlokky.it; www.nurse24.it
prodotti da strumenti meccanici.
• Azioni lesive di lieve entità e facilmente reversibili causate da prodotti per la pulizia.
• Rischi derivanti dal contatto o da urti con oggetti caldi, che non espongano ad una temperatura superiore ai 50°C.
• Ordinari fenomeni atmosferici in corso di attività professionali.
• Urti lievi e vibrazioni idonei a raggiungere organi vitali ed a provocare lesioni a carattere permanente.
• Azione lesiva dei raggi solari. Seconda categoria: DPI che non rientrano nelle altre due categorie.
Terza categoria:
DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente; si presuppone
che la persona che usa il DPI non abbia la possibilità di percepire tempestivamente la verificazione istantanea di effetti lesivi. Tipologia/Funzione:
• Gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radiotossici.
• Gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all’immersione subacquea.
• I DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro le radiazioni ionizzanti.
• I DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti a una temperatura d’aria non inferiore a 100°C, con o senza radiazioni infrarosse, fiamme o materiali in fusione.
• I DPI per attività in ambienti
con condizioni equivalenti ad una temperatura d’aria non superiore a –50°C.
• I DPI destinati a salvaguardare le cadute dall’alto.
• I DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a tensioni elettriche pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche.
Per tutte le categorie i DPI devono avere Marcatura CE e dichiarazione di conformità CE del fabbricante da allegare alla documentazione tecnica del modello. Per la seconda e terza categoria devono prevedere anche la documentazione tecnica di costruzione. Infine per la terza categoria è da prevedere la verifica periodica del sistema qualità del fabbricante da parte dell’organismo di controllo.
SICUREZZA VETRINA
PAREDES
Grippy Floor Mat: la soluzione innovativa per sicurezza e pulizia negli ambienti a elevato traffico
Grippy Floor Mat è un tappeto assorbente con fondo adesivo, progettato per garantire la massima sicurezza e assorbenza in ambienti ad alto passaggio, come ingressi e corridoi. Grazie alla sua resistenza al traffico intenso e alla facilità di rimozione, può essere utilizzato fino a 12 settimane senza comprometterne l’efficacia. Questo tappeto, oltre a svolgere un’azione assorbente e fungere da barriera contro polvere e sporco, offre una rapida capacità drenante. È lavabile, anche con lavasciuga, e rappresenta una soluzione ecologica rispetto ai tradizionali servizi di tappeti a noleggio, spesso costosi e poco sostenibili. Il vero punto di forza di Grippy Floor Mat è la sicurezza: riduce significativamente il rischio di scivolamenti, inciampi e cadute, contribuendo a limitare le richieste di indennizzo e i costi assicurativi associati. Scegliere Grippy Floor Mat significa investire non solo in pulizia e igiene, ma anche nella protezione delle persone e degli ambienti. paredes.it
Area Control Dispenser
PAPERDI
Fast Dissolution
Fast Dissolution è la carta per dire addio agli ingorghi. Una gamma completa di prodotti nati dall’esperienza Paperdi in grado di prevenire efficacemente gli intasamenti grazie alla elevata velocità di scioglimento. La carta igienica a rotolini della linea Fast Dissolution è un prodotto che integra le elevate prestazioni in termini di qualità e morbidezza della carta ad un tempo di dissolvenza ridotto a contatto con l’acqua. La rapidità di dissolvenza è certificata da test effettuati in laboratorio e garantisce la prevenzione degli ingorghi così da ridurre i disservizi e contenere i costi di manutenzione degli impianti, specialmente nei luoghi ad alta frequentazione. paperdi.it
L’importanza di valutare la qualità dell’aria indoor dell’ambiente bagno è stata la leva per Hygenia di sviluppare e ideare, grazie a HygeniaLab, il suo laboratorio di ricerca e sviluppo, una versione aggiornata del dispenser Surf Mani in grado di leggere la qualità dell’aria. Area Control Dispenser è infatti il nuovo sistema posizionato all’interno del Dispenser Surf mani che nell’area bagno permette la rilevazione costante del benessere degli ambienti. Silenzioso e discreto, è in grado di monitorare costantemente lo stato di benessere dell’ambiente bagno, attraverso l’analisi di diversi parametri – CO2, umidità, temperatura e TVOC, che permettono di tenere sotto controllo la qualità dell’ambiente e il benessere dell’area bagno.Tramite la rilevazione dei parametri, si evidenzia nella dashboard una variazione, che viene trasmessa con una segnalazione all’operatore che deve poi provvedere alla pulizia del bagno. hygenia.it
HYGENIA
OMNIA LABOR: la bobina in fogli piegati alleata della pulizia
Un buon livello di sicurezza negli ambienti di lavoro parte dalla conoscenza dei rischi legati al settore in cui si opera e alla buona prevenzione degli stessi. Per mettere in sicurezza il lavoratore da pratiche non corrette è necessario dotarsi di strumenti professionali. Fra queste c’è anche la pulizia, attività apparentemente scontata e banale, ma che deve essere costante e quotidiana. Nel settore dell'automotive, dove c'è una continua necessità di effettuare la pulizia di attrezzi e utensili, molto spesso carta, panni e altre soluzioni pulenti sono posizionate in luoghi diversi dell'officina. Gli operatori sono quindi costretti ad interrompere le loro attività per raggiungere la postazione attrezzata con gli strumenti di pulizia, compromettendo l'efficienza della normale operatività
ed esponendosi al rischio di inciampi e cadute, soprattutto in caso di presenza di ostacoli o di grassi e oli lungo il tragitto.
Per ovviare a queste problematiche, Celtex ha ideato Omnia Labor, il dispenser per carta in fogli piegati, dalle dimensioni compatte, ma che può ospitare fino a 400 fogli e che può essere appeso a muro, vicino a una parete attrezzata oppure installato su un pratico supporto in acciaio inox, dotato di comodo manico, che rende possibile trasporta-
re il dispenser da una parte all’altra posizionandolo dove è necessario avere carta sempre a disposizione. In questo modo l’operatore non resta mai senza carta, evitando il rischio di cadute o inciampi, anche in presenza di superfici oleose. Un esempio di massima praticità, perché il dispenser è facilmente trasportabile e la carta è estraibile un foglio per volta, con il semplice gesto di una mano. Ogni foglio si presenta già aperto e pronto all’uso e con un’ampia superficie di utilizzo, perché delle stesse dimensioni di uno strappo di una bobina tradizionale. La carta, di alta qualità e arricchita dalla brevettata goffratura Leonida, garantisce un particolare velocità di assorbimento, rendendo ogni foglio ideale per rimuovere oli e liquidi in maniera rapida ed efficace. Le soluzioni in carta Omnia Labor, tutte certificate EU Ecolabel e PEFC, spaziano dalla pura cellulosa alla carta blu, fino
alla variante in 100% riciclato, per adattarsi alle molteplici esigenze.
E PER I CONTESTI
PIÙ PICCOLI?
Celtex ha una soluzione anche per ambienti più piccoli, dove lo spazio per un dispenser tradizionale non è sufficiente, ma è comunque necessaria la presenza di carta. Grazie alla staffa in metallo installabile a parete, abbinata alla pratica confezione auto dispensante, è possibile dotare di carta anche gli angoli più angusti, sfruttando lo stesso principio di dispensazione foglio a foglio. Nessuna penalizzazione anche per l’igiene della carta, che resta protetta fino al suo utilizzo. In questo modo sarà possibile avere carta sempre disponibile per pulire superfici e attrezzi in modo ottimale, senza rinunciare all’indispensabile sicurezza e attenzione al personale. Omnia Labor: un aiutante in officina.
HiMiX Professional: massimi standard di pulizia e igiene
L’igiene e la sicurezza sono aspetti cruciali per garantire un ambiente di lavoro sano e produttivo. La cura con cui vengono mantenuti gli spazi aziendali non è solo un elemento di decoro, ma un fattore determinante per la salute e il benessere di dipendenti e clienti. In un contesto in cui la prevenzione è fondamentale, ogni ambiente deve essere gestito con estrema attenzione e rigore.
Grazie alla linea HiMiX Professional di Rubino Chem, la pulizia non è solo accurata, ma anche sicura e facile da realizzare. I detergenti della linea HiMiX Professional, dalle alte prestazioni e rispettosi delle superfici, sono conformi ai piani di
controllo H.A.C.C.P. e garantiscono i massimi standard di pulizia e igiene, assicurando così un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
La linea HiMiX Professional comprende diverse soluzioni:
Degreaser Strong è uno sgrassatore ultra concentrato e ad alta alcalinità che penetra in profondità nello sporco, rimuovendo qualsiasi traccia di grasso minerale, unto, olio, residui carbonizzati, residui di colla, inchiostro, scritte di pennarello e macchie di vernice da ogni tipo di superficie lavabile, senza corroderle e senza lasciare aloni.
Degreaser Food è uno sgrassatore ultra concentrato e ad alta alcalinità che
penetra in profondità nello sporco, rimuovendo qualsiasi traccia di grasso animale e vegetale, unto, olio e residui carbonizzati da ogni tipo di superficie lavabile, senza corrodere e senza lasciare aloni.
Glass + Inox Ultra è un detergente ultra concentrato per la pulizia di vetri, specchi, acciaio e superfici lavabili. Rimuove con facilità lo sporco di grasso, il calcare, le gocce di pioggia, la fuliggine, le impronte, la polvere e lo smog, lasciando un film protettivo invisibile che ritarda il riaccumulo di sporco. Si distingue per la sua rapida velocità di evaporazione, che non lascia aloni.
Glass + Inox Food è un deter-
gente ultra concentrato per la pulizia di cristalli, acciaio e superfici lavabili. Rimuove con facilità lo sporco di grasso vegetale e animale, le impronte e la polvere, lasciando un film protettivo invisibile che ritarda il riaccumulo di sporco. Si distingue per la sua rapida velocità di evaporazione, che non lascia aloni.
Olè Essenza Ultra è un profumatore ultra concentrato che non solo profuma, ma anche igienizza, deodorizza, deterge e spolvera ambienti e superfici. È efficace nella pulizia quotidiana di tutte le superfici dure, rimuovendo germi e batteri, riducendo la polvere, neutralizzando gli odori sgradevoli e rilasciando una fragranza che persiste per più di 48 ore in ambienti chiusi.
L’ampia gamma di prodotti, il continuo miglioramento delle formule e l’impegno verso la realizzazione di soluzioni di alta qualità, che abbiano a cuore la sicurezza dei clienti e dei lavoratori, fanno di HiMiX Professional il marchio di riferimento e di fiducia per gli operatori del settore lavorativo.
Lavora in sicurezza con HiMiX Professional.
Tignole delle derrate: la soluzione semplice a un problema estremamente complesso
La disinfestazione nell’industria alimentare è certamente un tema complesso da gestire, sia per l’impresa di disinfestazione che per l’azienda alimentare, di qualsiasi natura essa sia. Anche gli interventi più strutturati ed efficaci, infatti, portano con sé rischi per la produzione (come il rischio di contaminazione chimica), necessità di fermi macchina per effettuare i trattamenti e i lavaggi post trattamento (con ricadute sui costi d’impresa) e impiego di risorse e tempo a questi dedicati. Senza contare, poi, i rischi per la sicurezza complessiva e il costante livello di tensione che questo argomento, e la sua gestione, genera nei responsabili degli stabilimenti. Oggi, però, esiste una soluzione: semplice, veloce, e di
massima efficacia. Uno strumento che promette nuovi livelli di gestione e controllo dei principali infestanti delle derrate alimentari.
UN NUOVO APPROCCIO
PER OTTIMIZZARE
IL TEMPO, RIDURRE
LE PERDITE, AUMENTARE
L’EFFICACIA
Si chiama Twist – Tie MD², si basa sulla tecnica della confusione sessuale (per la gestione dei principali infestanti delle derrate, Plodia Interpunctella ed Ephesia
Kuehniella) e supera i metodi chimici tradizionali perchè rende la disinfestazione più efficace, più sicura e più sostenibile.
La sua idoneità anche per gli ambienti di produzione
BIO, la rende a tutti gli effetti la soluzione ideale per
tutte le imprese alimentari che desiderano liberarsi dalle preoccupazioni e dalle criticità derivate dalle infestazioni delle tignole delle derrate, perché permette di raggiungere risultati di livello superiore che portano: standard di sicurezza più elevati, riduzione dei tempi di intervento, riduzione dei costi, delle perdite e più in generale delle criticità collegabili alle infestazioni presenti nei siti di produzione, manipolazione e stoccaggio.
Si installa senza necessità di fermi macchina, non richiede lavaggi post installazione, agisce in continuità, giorno dopo giorno, rendendo impossibile la proliferazione dell’infestante e mantenendo costantemente sotto soglia i livelli
dell’infestazione proveniente dall’esterno.
LIBERARSI DALLE PREOCCUPAZIONI GRAZIE AD UN APPROCCIO PIÙ EFFICACE E SICURO
Twist – Tie MD² si basa sull’utilizzo del feromone sessuale delle tignole degli alimenti che viene rilasciato in quantità 50 volte superiore a quella generalmente utilizzata dai sistemi di monitoraggio tradizionali. Il feromone rilasciato satura i ricettori delle antenne dei maschi target rendendo loro impossibile localizzare le femmine e quindi riprodursi con successo. Ne consegue un drastico abbattimento dei livelli di infestazione causato dall’interruzione del ciclo riproduttivo, già in due settimane e poi in modo continuativo. Inoltre, si presenta in forma di stringa di silicone e ferrite che, porzionata, si installa semplicemente annodandola direttamente sugli impianti o elementi strutturali, anche nei punti più complessi.
Scegliere Twist – Tie MD² significa, quindi, dotarsi di un metodo sicuro, semplice e dai massimi risultati che permetterà di ottenere benefici sia a livello di sicurezza, che di gestione economica d’impresa.
Sembra facile respirare
Tornando sui banchi di scuola tutti ricordiamo che i produttori di ossigeno sono gli alberi, o meglio tutta la flora che si avvale dell’azione clorofilliana. Come dire la Natura la dobbiamo amare con il cuore, ma usando il cervello mi sembra che il rapporto ne dovrebbe uscire rafforzato
Graziano Dassi
Non trovo niente di più adatto al tema della respirazione, in relazione all’Ars disinfestandi, se non raccontare un incontro avvenuto con Giorgio Celli [*] il più poliedrico fra i professori che ho avuto la fortuna di incontrare; infatti, non solo era entomologo, etologo, politico, scrittore, sceneggiatore, conduttore televisivo, scrittore, poeta e drammaturgo italiano ma anche un personaggio imprevedibile, anticonvenzionale e, per certi versi “rivoluzionario”. Stavo registrando la mia partecipazione a un convegno sotto l’egida dell’Istituto di entomologia di Bologna (Guido Grandi) e alla reception c’era Roberta tesista in mirmecologia [°°] quando il prof Celli mi vede e mi saluta dicendomi: “Ma voi due vi conoscete?”. Forse l’essere amico di Roberta conferì alla conversazione che seguì un tono particolarmente amichevole. Il professore mi spiegò la finalità del-
la manifestazione e in cinque minuti mi parlò delle api come misuratori del grado di inquinamento ambientale (erano gli anni 80 del secolo scorso) e dell’importanza di far amare la Natura al grande pubblico nel modo giusto, ricordo le sue parole: “La Natura bisogna amarla con il cuore, ma usando il cervello” e nell’accomiatarsi aggiunse: “Amo la natura, ma la Natura non ama me, sono pieno di allergie e proprio oggi respiro male”. Lo salutai dicendo: “Parimenti io, sono un allergopatico a tutto tondo”. Così il dialogo riprese vigore e finimmo a parlare di quali farmaci utilizzavamo ed io aggiunsi che mi aiutavo con una respirazione yoga per attenuare le crisi. Mi salutò dicendomi: “Ora devo presiedere il convegno, ma poi ne parliamo”. Quel poi non ebbe un seguito, il prof Celli fu travolto dalla sua notorietà. Però io ho continuato a praticare quella respirazione purificatrice traendone molti vantaggi
(vedi specchietto in calce [§]).
LA RESPIRAZIONE
IN CIFRE
Mediamente un uomo adulto in buona salute in stato di riposo compie 18 atti respiratori (±≈ 10%) al minuto. Naturalmente sotto sforzo (in seguito ad una attività fisica) il ritmo respiratorio aumenta.
Sempre facendo riferimento a un adulto sano a riposo egli inala ed esala circa 8 litri di aria al minuto: in un giorno dunque vengono respirati 11.520 litri d'aria. Quella inalata è composta per circa il 20% da ossigeno, mentre quella esalata ne contiene solo il 15%, perciò: inaliamo 2.304 litri di ossigeno e ne ributtiamo nell'ambiente 1.728 litri. Quindi, utilizzeremmo per ossigenare il nostro sangue 576 l/24h di ossigeno.
Aritmeticamente gli 11.520 l/g diventano 345.600 litri di aria al mese di 30 gg, pari a 4.147.200 litri ogni anno.
“LA NATURA BISOGNA AMARLA CON IL CUORE, MA USANDO
IL CERVELLO”
Se teniamo buoni i dati esposti arrotondandoli per comodità di calcolo a 500 l/24h per tutti gli uomini donne e bambini abbiamo un
consumo giornaliero di ossigeno, per l’intera popolazione umana (animali esclusi) stimata a 8 miliardi pari a 4.000.000.000.000 di litri di ossigeno
(per capirci quattro mila miliardi di litri di ossigeno al giorno!! Ovvero 4.000 milioni di metri cubi (altri esseri viventi che respirano aria esclusi: mammiferi, uccelli, insetti e microbi aerobici ecc.).
Tornando sui banchi di scuola tutti ricordiamo che i produttori di ossigeno sono gli alberi, o meglio tutta la flora che si avvale dell’azione clorofilliana. Come dire la Natura la dobbiamo amare con il cuore, ma usando il cervello mi sembra che il rapporto ne dovrebbe uscire rafforzato.
In sostanza, le piante – durante il processo di fotosintesi clorofilliana – assorbono 6 molecole di anidride carbonica e 6 molecole di acqua e, trasformandole, producono 1 molecola di glucosio e 6 molecole di ossigeno.
SICUREZZA
Calcolando che qualche mese è di 31 gg e ci sono gli anni bisestili arrotondo a 4.200.000. Dato che 1 metro cubo equivale a 1000 litri (1 m3 = 1000 l). Dato che in un anno facciamo anche dell'attività fisica porto, per comodità di calcolo, la cifra a 5.184.000 ossia 5.184 m3 di aria in un anno. Come dire un edificio con un fronte di 18 m, profondo 12 e alto 24 m (≈ 8 piani!!). In termini di ossigeno utilizzato in un anno, per mantenerci in vita, il calcolo è presto fatto [(576 x 365) x k] = 210.240 x k, ove k è il coefficiente di aumento di consumo per tenere conto della nostra attività fisica. Per coerenza a quanto precedentemente esposto k = 25% otterremmo quindi un utilizzo di ossigeno pari a [210.240 + (210.249 x 25%)] = 262.800 l/anno. Ma noi respiriamo aria non ossigeno.
QUALCHE CONSIDERAZIONE
SU COSA RESPIRIAMO
Come ho anticipato noi respiriamo aria non ossigeno. Per cui una breve indagine sulla composizione dell’aria potrebbe farci fare un ulteriore passo in avanti nella comprensione di quanto importante sia respirare e respirare bene. L'aria secca al suolo è composta all'incirca per il 78,09% di azoto (N2), per il 20,9% di ossigeno (O2), per lo 0,93% di argon (Ar) e per lo 0,04% di anidride carbonica (CO2), più altri componenti in quantità minori, tra cui anche particelle solide in sospensione, che costituiscono il cosiddetto "pulviscolo atmosferico" (Wikipedia) senza contare spore, pollini, acari e sostanze che raggruppo nei cosiddetti inquinanti atmosferici.
Sono in vigore norme di legge (vale a dire livelli massimi che non devono essere superati) per i seguenti inquinanti: biossido di zolfo, ossidi di azoto e biossido di azoto, particolato (sia PM10 sia PM2,5), piombo, benzene, monossido di carbonio, ozono, arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene. Una precisazione mi sembra opportuna: alcune sostanze chimiche e micro
[§] ATTO RESPIRATORIO
La respirazione consiste essenzialmente nell'assunzione di ossigeno (aria) e nell'eliminazione di anidride carbonica e vapore acqueo. È quindi costituito da 2 fasi: inspirazione ed espirazione. Nella prima l'aria dopo aver attraversato le vie aeree superiori e i bronchi penetra negli alveoli polmonari, nella seconda i polmoni espellono l'aria.
Importante: bisognerebbe cioè inspirare con il naso ed espirare dalla bocca, leggermente aperta, coinvolgendo i muscoli addominali nel momento in cui si espelle l'aria. Quando si inspira, infatti, il diaframma si contrae e si abbassa per permettere ai polmoni di riempirsi di ossigeno e la pancia si gonfia.
NB: ritengo che l’atto di inspirare aiutato dalla pressione atmosferica sia meno dispendioso in termini di impegno muscolare della
espirazione che deve vincere la pressione atmosferica. Ma espirare bene significa ridurre la parte di aria inspirata che altrimenti ristagnerebbe nei polmoni.
Come cerco di respirare bene almeno due volte al giorno, mattina e sera:
I) Mi sdraio sul letto e mi rilasso
II) Vuoto i polmoni
III) Inspiro espandendo solo il torace
IV) Completo l’inspirazione utilizzando il diaframma
V) Resto immobile per 5 secondi
VI) Espiro utilizzando solo il diaframma
VII) Espiro comprimendo il torace
VIII) Resto immobile per 5 secondi, Il tutto per 5 volte.
Ripeto il ciclo allungando le fasi
V) e VIII) a 10 secondi (NB: in gioventù dette fasi potevano prolungarsi fino a 30 secondi).
entità biologiche possono danneggiare la nostra salute: a livello tossicologico (per ingestione, per inalazione e per assorbimento cutaneo), inducendo fenomeni allergici e per ipersensibilità individuale.
La valutazione del pericolo, rischi e reversibilità o meno del danno è materia complessa regolamentata da norme di legge (la più nota è, se non vado errato, il D.lgs. 81/2008) che indica le seguenti figure nell’ambito delle attività lavorative:
A) Datore di lavoro e dirigente/i che possono essere identificati come “quasi datori di lavoro”.
B) Preposti alla sicurezza (RLS).
C) Il lavoratore stesso.
D) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP).
E) Il medico competente.
Ora nel macrosistema “sicurezza” si inserisce anche il concetto di “sostenibilità ambientale” come visione a tutto tondo di ogni attività umana (industriale, mobilità-trasporti, turismo, guerre e esercitazioni militari ecc.).
[°°] MIRMECOLOGIA
La mirmecologia è una branca della zoologia, o più precisamente dell'entomologia, che si occupa dello studio delle formiche, della loro evoluta vita sociale e di tutto quello che le riguarda.
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PRONTO USO, SUPERA I SISTEMI A COLLA
Sicurezza sul lavoro e tutela
ambientale: Ekomille, la soluzione ecologica per
la derattizzazione
efficace
La sicurezza sui luoghi di lavoro è importante sotto molteplici aspetti, ma il più rilevante riguarda la salute dei dipendenti e, nel caso delle aziende alimentari, l’igiene e l’integrità degli alimenti. Recenti indagini di settore hanno evidenziato quanto una corretta politica orientata alla sicurezza porti un ritorno positivo in azienda non solo in termini di relazioni ma anche di redditività. Sicurezza ambientale, benessere psicofisico,
positività diffusa e aumento della produttività sono solo alcuni dei benefici che possono svilupparsi nell’ambiente lavorativo grazie ad un mirato investimento su prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Anche nell’ambito della derattizzazione la sicurezza rappresenta, o meglio dovrebbe rappresentare, un valore imprescindibile.
L’impiego dei rodenticidi nel controllo dei roditori sinantropici rappresenta attualmente la pratica più diffusa in Italia nonostante comporti gravi rischi per l’uomo, gli animali no target e l’ambiente.
A differenza dei metodi di lotta chimica, Ekomille, dispositivo ecologico a cattura multipla, espleta la sua funzione senza l’impiego di esche tossiche e veleni. Utilizzando come attratti-
vi sostanze alimentari naturali e trattenendo le carcasse nel serbatoio, il dispositivo garantisce una derattizzazione ecologica al 100%.
La forza di Ekomille risiede nella sua capacità attrattiva che verte su due aspetti fondamentali: l’adescamento alimentare e quello strutturale. Il primo è dato dall’impiego di una gamma molto ampia di sostanze alimentari naturali che garantiscono una capacità attrattiva altissima anche in condizioni di forte competizione alimentare, il secondo, invece, si basa sul fatto che il dispositivo, progettato per simulare la tana del roditore, consente la gestione di intere colonie di roditori
in qualsiasi tipo di ambiente.
In quali contesti l’uso di Ekomille è fortemente consigliato?
FILIERA ALIMENTARE
Garanzia di un ambiente igienico e sano, l’utilizzo di Ekomille è indicato in qualsiasi impresa appartenente alla filiera alimentare, in particolare nelle aziende certificate ISO 22000 e dotate di standards BRC - IFS La totale assenza di sostanze tossiche e la mancata dispersione delle carcasse assicurano il rispetto delle normative che tutelano la sicurezza alimentare (Pacchetto Igiene, R.E. 178/02, etc.).
COMUNI
Ekomille è diventato nell’ambito del Pest Management il simbolo della derattizzazione ecologica e, grazie alle sue caratteristiche strutturali, ha risposto al bisogno sempre crescente espresso dai comuni e dalle aziende certificate ISO 14001 di disinfestare senza impattare negativamente sull’ambiente. La derattizzazione eseguita con l’impiego di esche
chimiche comporta elevati rischi di nocività per l’uomo e per gli animali no target. Tali rischi derivano dalla dispersione inevitabile di sostanze velenose persistenti, tossiche e bioaccumulabili. Non secondario è il rischio di diffusione di gravi microrganismi patogeni provocato dalle carcasse avvelenate e abbandonate nel terreno.
LUOGHI DI LAVORO
Ogni azienda deve garantire sicurezza sul lavoro ai propri dipendenti. Un ambiente sano e correttamente igienizzato contribuisce al miglioramento delle condizioni lavorative, nonché delle prestazioni dei lavoratori stessi. Per questo Ekomille è
indicato nelle imprese certificate ISO 18001 e SA 8000
ZOOTECNIA
L’utilizzo di Ekomille è indicato nelle imprese zootecniche. Il mancato uso di sostanze tossiche tutela la salute degli animali no target, della fauna selvatica e degli animali domestici.
CONTESTI
RESIDENZIALI
E PUBBLICI
Escludendo il rischio di entrare in contatto con sostanze tossiche, l’impiego di Ekomille è caldamente consiglia-
to nei contesti residenziali e pubblici in cui la presenza dei bambini è considerevole (condomini, scuole ed asili, parchi gioco, etc.).
AMBIENTI SANITARI
E OSPEDALIERI
L’impiego di Ekomille è in-
dicato negli ambienti sanitari e ospedalieri (ospedali, cliniche private, enti assistenziali, etc.) che necessitano di un’igiene scrupolosa e hanno l’obbligo di rispettare precisi standard igienici e di sicurezza.
DL 50 dermale
Gli aspetti della tossicità dermale sono molteplici. Tra le considerazioni valutiamo che l’area della pelle di un uomo medio sui 70 kg misura ≈ 1,75 m2 pesa 4 kg e ha uno spessore che varia da 0,5 mm a 5 mm ed anche che i nostri polmoni sono insieme alla pelle organi esterni
Chiara M. Dassi
Dal glossario di Fitogest la tossicità [DL50 (Dose letale 50)] indica la quantità di sostanza attiva di un agrofarmaco sufficiente ad uccidere il 50% di animali di laboratorio sottoposti all'assorbimento di quel prodotto. Si esprime in milligrammi di principio attivo per ogni kg di peso di animali di laboratorio.
Definizione certamente rigorosa, ma, nel contesto della mia esposizione si rendono necessarie alcune sintetiche precisazioni:
• Evidentemente quanto detto per gli “agrofarmaci” vale anche per i p.a. dei biocidi & presidi medico chirurgici;
• nel valutare il pericolo in funzione del rischio e della reversibilità del danno si deve tenere conto, quanto meno, del: (I) tipo di formulazione (vedremo più avanti di approfondire l’argomento); (II) concentrazione d’uso e (III) tecnica applicativa (esposizione).
CONSIDERAZIONI
SULLA TOSSICITÀ
In senso generale possiamo valutare l’effetto tossico di un p.a. > tipo di formulazione (PMC – Biocida) > con-
centrazione (%) d’uso > tecnica applicativa (esposizione) che può essere valutato come:
• Avvelenamento acuto (tossicità acuta).
• Tossicità cronica.
• Tossicità per ingestione (DL 50 o mg/kg in genere relativa a topi o ratti, o altri e, in alcuni casi viene indicato anche il sesso). NB. In genere da questo dato si calcola teoricamente il
possibile effetto venefico per gli esseri umani;
• Tossicità per inalazione;
• Tossicità dermale che cercherò di approfondire.
Un dato che ritengo potrebbe essere interessante è quello relativo alla tossicità comparata [R], ovvero il rapporto fra il DL 50 acuta orale nei confronti dei ratti e il DL 50 topico, in entrambi
i casi espressi in mg/kg nei confronti dell’insetto bersaglio.
Nell’esempio che riporto dalla Guida alla Disinfestazione di A. Scirocchi (Ed. CESI) si tratta della Musca domestica. (vedi tabella 1)
Importante [R] è un dato che deve essere analizzato, valutato e interpretato in funzione della sicurezza, probabilità di indurre resistenze, sicurezza ambientale e quant’altro.
La tossicità dermale [DL 50 d (in genere Rattus sp) espressa in mg/kg]; un dato che ha alcuni aspetti che non sono riuscita ad approfondire, tra cui la metodica applicativa, i tempi di contatto e la superficie della cute su cui viene applicata, che immagino sia espressa in cm2 e % di superficie, rispetto alla superficie epidermica dei ratti esaminati. Altro aspetto da indagare è sapere se anche i peli sono contemplati o l’epidermide è rasata. Nel derivare teoricamente la tossicità dermale di un biocida rispetto a un essere umano sarebbe importante avere il dato sia sulla cute sia sui peli. Uno dei punti critici per gli uomini sono i capelli e l’eventuale barba.
Mi viene da rimarcare l’importanza della formulazione in quanto è esperienza comune quella di vedere come il tempo di assorbimento di una crema (antistaminica, cortisonica o antibiotica) spalmata sulla cute varia da pochi a parecchi minuti.
La Coldiretti sottolinea per i prodotti fitosanitari alcuni punti che sono assai circostanziati e sicuramente validi anche per i nostri biocidi e PMC:
- La superficie dell’epidermide di un uomo di corporatura media è di 1,5 –2,0 m2 di cui mediamente resta scoperta ≈ il 15% se non vengono adottati i necessari DPI;
- In agricoltura la più comune via di intossicazione avviene appunto per via dermale arrivando in certe regioni al 90% dei casi;
- Le regioni del corpo riguardo la capacità di assorbire sostanze tossiche sono assai differenti, ad es:
• La testa nel suo insieme assorbe 4 volte più velocemente delle mani.
• L’area genitale 11 volte di più (sembra un’area difficilmente raggiungibile, ma provate a pensare di indossare uno spalleggiato con una guarnizione che perde e non indossare una tuta impermeabile).
• Una via di contaminazione importante sono le mani soprattutto se l’operatore indossa i guanti, infatti i guanti in genere danno un senso di sicurezza mal riposto.
- Il contatto del prodotto può essere diretto o indiretto attraverso gli abiti contaminati;
- La cute non integra (arrossata, ferita o con dermatiti) è particolarmente sensibile ai formulati.
- La temperatura, l’Ur e la sudorazione influiscono non poco sulla velocità di assorbimento.
- La sensibilità ai vari formulati è individuale, vedi fenomeni di allergia o ipersensibilità.
Per quanto riguarda la manipolazione dei formulati concentrati sarebbe necessario prendere in esame anche la Tossicità dermica acuta, nel caso il formulato presenti una concentrazione non inferiore al 10%.
PELLE E PELI
Come anticipato l’area della pelle di un uomo medio sui 70 kg misura ≈ 1,75 m2 pesa 4 kg, ha uno spessore che varia da 0,5 mm a 5 mm. È formata da tre strati: quello esterno (epidermide), quello medio in cui risiedono i vasi sanguigni (derma) e quello interno ricco di grasso (sottocute). Nel derma sono contenuti follicoli piliferi, le ghiandole sudoripare, le fibre nervose e le ghiandole sebacee.
Gli aspetti della tossicità dermale sono molteplici e mi sembra di aver sottolineato quelli di maggior peso, aggiungerei solo che a ben guardare i nostri polmoni sono insieme alla pelle organi esterni.
1. Esempio tratto dalla Guida alla Disinfestazione di A. Scirocchi
Insetticida (Principio Attivo)
DL 50 acuta orale genere Rattus = mg/kg
Le principali aree cutanee
Mani, piedi e unghie. Schiena, petto, addome e collo. inguine e ascelle.
DL 50 topica Musca domestica = mg/kg [R]
Gambe (in particolare caviglia e polpacci). Braccia.
Testa, cuoio capelluto e capelli. Viso, naso, palpebre, orecchie, labbra.
Alcune affezioni cutanee che possono aggravare il contatto con alcune sostanze di sintesi o naturali
Acne
Ascessi
Cisti sebacee
Eczemi Infezioni
Infiammazioni
Punture da insetti
Screpolature
Scottature solari
Dermatiti aspecifiche
Pruriti
Irritazioni Arrossamenti
Allergie
Vesciche
Abrasioni e ferite
Tabella
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