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LEGNO LAMELLARE CIPPATO INSERITO NELL’ELENCO DELLE BIOMASSE A USO
Combustibile
Il Mase annuncia la firma del decreto. A determinate caratteristiche e condizioni, il legno può essere qualificato come combustibile nel pieno rispetto dell’ambiente, sottraendolo così al circuito della gestione dei rifiuti
“Dopo un lungo ed approfondito lavoro, è stato firmato il decreto che inserisce il legno lamellare in forma di cippato nell’elenco delle biomasse ad uso combustibile”.
Lo annuncia il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava, che ha seguito personalmente il dossier.
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“Più volte ci era stata rappresentata, da enti pubblici ed operatori privati, l’esigenza di utilizzare i residui provenienti da processi di lavorazione del legno trattati con colle, a fini energetici. Lo schema di regolamento a cui abbiamo lavorato prevede, per l’appunto, che, a determinate caratteristiche e condizioni, il legno può essere qualificato come combustibile nel pieno rispetto dell’ambiente, sottraendolo così al circuito della gestione dei rifiuti” conclude Gava.
FRINGE BENEFIT, CONFERMATO L'AUMENTO A
3.000 EURO PER DIPENDENTI CON FIGLI A CARICO
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Il decreto-legge prevede per i lavoratori interessati l’invio di una dichiarazione ai datori di lavoro. Questi provvederanno all'attuazione previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, approvato nel Consiglio dei Ministri n. 32 del 1° maggio, viene chiarito definitivamente il dubbio sulla clausola degli aventi diritto all’aumento dei fringe benefit, ovvero quelle somme che non concorrono a formare il reddito entro il limite complessivo di euro 3.000 e limitatamente al periodo di imposta 2023.
Hanno diritto all’aumento lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 12, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi. In pratica i dipendenti con figli a carico. Per i dipendenti senza figli a carico la soglia fringe benefit resta 258,23 euro, come previsto dell'articolo 51, comma 3, del testo unico. Il dubbio era sorto a causa di un comunicato del MEF del 1° maggio che riportava la dicitura “figli minori”, clausola che evidentemente poi in Consiglio dei ministri è stata modificata in “figli a carico”.
Il decreto-legge precisa inoltre che i datori di lavoro provvedono all'attuazione previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti, mentre ai lavoratori interessati spetta un passaggio burocratico in più: ai sensi del comma 3 devono infatti formalmente dichiarare al datore di lavoro di avere diritto al limite complessivo di euro 3.000, di cui al comma 1 del medesimo articolo, comunicando il codice fiscale dei figli a carico.
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