ISSN 2612-3622
MAGAZINE DI INFORMAZIONE TECNICA E DI MARKETING PER IL POSATORE, L’IMPRESA E LO STUDIO DI PROGETTAZIONE
Follow us!
ANNO 32 • N° 2/2023
QUINE SRL - VIA G. SPADOLINI, 7 - 20141 MILANO
UN PAVIMENTO D’ARTE UN PAVIMENTO CLASSICO CHE DONA ELEGANZA E PREGIO A TUTTO L’IMMOBILE
APPUNTI TECNICI I FATTORI DELLA DURABILITÀ DEL LEGNO PER L’ESTERNO
IL CASO ERRORI DI PROGETTAZIONE E SCELTA DEI MATERIALI
Domina ogni parete!
Wakol MS Colle per montaggio Universali – per quasi tutti i materiali su pareti, pavimenti e soffitti Sicure – elevata adesione per assorbimento, nessuno sciviolamento Rapide – presa rapida, elevata aderenza iniziale Forti – elevata resistenza finale
Prodotto:
PROFESSIONAL
Sommario ANNO 32 • N° 2 • OTTOBRE 2023
Parquet Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Vanessa Martina | Coordinamento Editoriale v.martina@lswr.it
8 • News dal mondo a cura della Redazione
Consulenti tecnici Domenico Adelizzi - Massimo Corsico Roberta Mutti Pubblicità Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086 Ornella Foletti | Ufficio traffico ornella.foletti@quine.it Servizio abbonamenti abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105 Abbonamento annuale (6 fascicoli): 44,50 euro Abbonamento per l’estero: 155 euro Costo copia singola: 1,30 € (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) Arretrati: 17 euro Responsabile della produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231 Grafica e Impaginazione: Life sh.p.k. Stampa: Tipolitografia Pagani Editore Quine Srl Sede legale Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it - info@quine.it - tel. 02 864105 Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n°1219 del 29/10/2005. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati.Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Ai sensi dell’art. 13 Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali 679/2016 di seguito GDPR, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale.Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dagli art. 5-6-7 del GDPR. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Quine Srl intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine Srl, Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui agli articoli 15-21 del GDPR.
9 • 100 mila visitatori per la 40° edizione di cersaie
“Sebbene la situazione di mercato non sia delle migliori, la grande attrattività di Cersaie ha consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti, confermando la propria importanza nazionale ed internazionale presso i distributori, gli architetti, i posatori, gli operatori del real estate – dichiara Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica –. La ceramica italiana continua ad essere apprezzata sui mercati internazionali grazie alle caratteristiche intrinseche, quali salubrità, igienicità, durevolezza e sostenibilità” di Vanessa Martina
Testata associata
2
Sommario ANNO 32 • N° 2 • OTTOBRE 2023
IL CASO
DESIGN
16 • Errori di progettazione e scelta dei
materiali
Attenzione però alle soluzioni che si possono adottare quando si vuole impiegare una pavimentazione in legno da esterni: non è così facile di Mauro Errico
APPUNTI TECNICI
24 • I fattori della durabilità del legno per decking e altri utilizzi all’esterno
36 • Un pavimento d’arte
Se è vero che molte specie legnose possono subire danni a causa di forte umidità o per attacco di microorganismi, è altrettanto vero e non corretto collegare la durabilità naturale del legno con la durabilità della costruzione di Domenico Adelizzi
Prodotto di qualità, attenzione per i dettagli: un pavimento classico che dona eleganza e pregio a tutto l’immobile di Massimo Corsico
3
COVER STORY
iPROFESSIONISTI del settore
BU ILDIN G
Quine srl Via G. Spadolini, 7 20141 Milano - Italia Tel. +39 02 8818 4400 Fax. +39 02 70057190
www.quine.it
MILANO (I)
ROMA (I)
SARAGOZZA (ES)
MILANO (I)
URBAN & PARTNER
WRODAW (PL)
MILANO (I)
PIACENZA (I)
TIRANA (AL)
LISBONA (PT)
ROMA (I)
News DAL MONDO
SUPERBONUS, POSTE ITALIANE RIAPRE IL SERVIZIO DI ACQUISTO DEI CREDITI. COSA C'È DA SAPERE L’acquisizione dei crediti sarà rivolta esclusivamente alle persone fisiche e limitata alle cosiddette prime cessioni per un ammontare massimo di 50mila euro
Dopo la nota dello scorso 8 agosto è arrivata l'ufficialità: Poste Italiane riapre il servizio di acquisto dei crediti d’imposta a partire da oggi 3 ottobre. Come anticipato, l’acquisizione dei crediti sarà rivolta esclusivamente alle persone fisiche e limitata alle cosiddette prime cessioni per un ammontare massimo di 50mila euro. La società al momento non acquista nessun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura.
Le condizioni
Poste italiane si riserva inoltre di effettuare dei controlli sui
documenti forniti per verificare il rispetto di alcuni requisiti. L’importo massimo cedibile è pari a 50mila euro per cliente, anche tramite più cessioni, fermo restando che il totale dei crediti ceduti dallo stesso cliente a Poste Italiane, comprensivo di quelli ceduti anteriormente alla data di riapertura del servizio, non può superare il limite di 150mila euro
Superbonus 110% villette, proroga del termine al 31 dicembre 2023 Ricordiamo che l'articolo 24 del Decreto Omnibus – decreto-legge n. 104/2023 – pubblicato sulla Gazzetta 8
Ufficiale n.186 del 10 agosto, proroga, dal 30 settembre 2023 al 31 dicembre 2023, il termine finale entro cui le persone fisiche possono beneficiare del Superbonus al 110% sulle spese sostenute per interventi agevolati, su edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti e autonome, che alla data del 30 settembre 2022 avevano già raggiunto una percentuale di completamento dei lavori pari almeno al 30%.
Crediti non ancora fruiti, comunicazione all'AdE entro 30 giorni Inoltre, l'articolo 25 del provvedimento introduce disposizioni in materia di comunicazioni derivanti
News DAL MONDO
per la fruizione, dovrà essere redatta con le modalità che saranno indicate in uno specifico provvedimento a firma del direttore dell’Agenzia delle entrate. Il mancato o ritardato invio della comunicazione comporta l’applicazione di una sanzione di 100 euro. Le disposizioni si applicheranno a far data dal 1° dicembre del 2023; nel caso in cui la conoscenza dell’evento che ha determinato la non utilizzabilità del credito risulti precedente al 1° dicembre di quest’anno, la comunicazione andrà effettuata, con le stesse modalità, entro il 2 gennaio del 2024.
dall'esercizio delle opzioni di cui all'articolo 121, comma 1, lettere a) e b), del Decreto Rilancio (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77). Il suddetto art. 25 obbliga i titolari di crediti non ancora utilizzati, derivanti da cessioni o dallo “sconto in fattura”, a inviare una comunicazione all’Agenzia delle entrate entro trenta giorni dalla data in cui si viene a conoscenza del fatto specifico che ha determinato la mancata fruizione. La comunicazione, che non è necessaria nel caso in cui il mancato utilizzo dipende dal decorso dei termini utili
100 MILA VISITATORI PER LA 40° EDIZIONE DI CERSAIE Si è svolta dal 25 al 29 settembre 2023 nei padiglioni della Fiera di Bologna. Un appuntamento che rappresenta il momento clou a livello internazionale per tutti coloro che operano nel settore del design e della tecnologia delle superfici La 40ª edizione di Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno che si è svolta a BolognaFiere dal 25 al 29 settembre, ha risposto alle migliori attese delle imprese che hanno investito in fiera per creare una vetrina internazionale unica al mondo e presentare ai propri clienti le più recenti innovazioni di prodotto all'interno di stand dal grande impatto visivo ed emozionale. Nei quindici padiglioni del quartiere fieristico di Bologna interamente occupati – pari a 145.000 metri quadrati di superficie complessiva – hanno esposto 633 aziende, di cui 354 del comparto piastrelle di ceramica, 96 dell'arredobagno, 183 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici, delle attività di servizio. Una rassegna dalla forte connotazione internazionale, confermata dai 245 espositori esteri – pari al 39% del totale – e dai 27 paesi rappresentati.
Cersaie 2023 rappresenta il momento clou a livello internazionale per tutti coloro che operano nel settore del design e della tecnologia delle superfici, tra cui ceramica e altri materiali, nonché nell'ambito dell'arredo per il bagno. Nell'edizione precedente, più di 91.000 visitatori hanno approfittato dell'opportunità di incontrare colleghi, esperti del settore e rappresentanti delle più importanti aziende, creando nuove collaborazioni. "Sebbene la situazione di mercato non sia delle migliori, la grande attrattività di Cersaie ha consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti, confermando la propria importanza nazionale ed internazionale presso i distributori, gli architetti, i posatori, gli operatori del real estate – dichiara Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica –. La ceramica italiana continua ad essere apprezzata sui 9
mercati internazionali grazie alle caratteristiche intrinseche, quali salubrità, igienicità, durevolezza e sostenibilità. Il percorso espositivo 'Route 40' ha raccontato le principali innovazioni di prodotto che hanno contribuito a rendere
News DAL MONDO
Emilio Mussini, Vicepresidente di Confindustria Ceramica alla guida delle Attività Promozionali e Fiere, ha così sintetizzato l'ampio programma di eventi che ha caratterizzato questa edizione di Cersaie. "Sono stati oltre 2.000 i partecipanti ai cinque incontri del programma 'costruire, abitare, pensare'; 18 i Cafè della stampa tenutisi sia in presenza che in diretta streaming nei cinque giorni di fiera; grande è stato l'interesse e l'afflusso registrato alla Città della Posa. Oltre 250 operatori provenienti da Europa, Nord America e area del Golfo hanno composto la delegazione del Cersaie Business, resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed ICE Agenzia". La prossima edizione di Cersaie si terrà a Bologna dal 23 al 27 settembre 2024.
la ceramica e l'arredobagno italiani fiori all'occhiello del made in Italy nel mondo. La transizione energetica che abbiamo avviato non deve essere vanificata dal perverso meccanismo dell'ETS, che richiede urgenti interventi a livello europeo, come abbiamo avuto modo di rappresentare ai diversi esponenti politici e delle istituzioni che sono venuti a visitarci in fiera". Cersaie 2023 ha registrato nelle cinque giornate di fiera 99.319 presenze, con una crescita dell'8,8% rispetto all'edizione dello scorso anno. Un valore in costante progressione dai 62.934 ingressi del 2021 e dai 91.269 dello scorso anno. Si avvicinano, quindi, i livelli del 2019, quando si era raggiunta quota 112.340. Le presenze dall'estero in questa 40° edizione sono state 47.634, ovvero 48% del totale, mentre i visitatori italiani sono stati 51.685. I giornalisti hanno fatto registrare 811 presenze totali, di cui 396 estere.
CORTEXA PRESENTA IL MANIFESTO ETICS FOR -55% PER UN’EDILIZIA SOSTENIBILE Il Manifesto illustra i vantaggi ambientali, sociali ed economici degli interventi di efficientamento energetico e avanza delle proposte per affrontare con efficacia la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, anche in vista dell’attuazione delle richieste europee contenute nella Direttiva EPBD Tra le principali sfide della nostra epoca rientrano temi quali la dipendenza, la povertà e l’inefficienza energetica, i cambiamenti climatici e, di conseguenza, l’esigenza di rivedere radicalmente il modo di costruire. Gli Stati membri dell’Unione Europea hanno assunto l’impegno di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, concentrandosi su alcuni settori chiave per la riuscita della transizione energetica. Tra questi rientra l’edilizia, con la riqualificazione di oltre 35 milioni di edifici appartenenti al patrimonio immobiliare europeo, responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2. 10
News DAL MONDO
Il Manifesto ETICS for -55% di Cortexa illustra i vantaggi ambientali, sociali ed economici degli interventi di efficientamento energetico e avanza delle proposte per affrontare con efficacia la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, anche in vista dell’attuazione delle richieste europee contenute nella Direttiva EPBD, una delle iniziative del programma europeo Fit for 55%, che prevede la riduzione di emissioni e consumi energetici del 55% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990.
“Con il progetto ETICS FOR -55% abbiamo creato un “contenitore” per dare maggiore visibilità a tutte le iniziative di formazione e informazione legate all’importante ruolo che svolge Cortexa nel promuovere un approccio integrato per la riqualificazione energetica degli edifici, all’interno del quale il Sistema a Cappotto esercita un ruolo fondamentale per l’efficienza energetica dell’involucro edilizio, aspetto fondamentale per prevenire gli sprechi di energia dell’edificio, al di là del livello di sostenibilità delle fonti di approvvigionamento energetico impiegate”, spiega Stefano Deri, Presidente di Cortexa.
IMPRESE MANIFATTURIERE: RINNOVABILI NEL 22,3%, EFFICIENZA ENERGETICA NEL 20,4% Report Istat: nel 2022 il 59,5% delle imprese manifatturiere ha intrapreso azioni di sostenibilità
Le irregolarità da sanare
Durante l'Assemblea di Confedilizia è arrivata la proposta del ministro Matteo Salvini che punta a introdurre un nuovo condono edilizio per contribuire a finanziare la prossima legge di Bilancio. La proposta, che ha suscitato un po' di malumori tra le opposizioni, prevede di sanare diverse irregolarità come ha espresso lo stesso ministro nella sua dichiarazione: "Lo dico senza ipocrisia – ha spiegato Salvini – ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni di mezza Italia? Sì, e allora non sarebbe più saggio per quelle di piccola entità andare a sanare tutto quanto?". Ma vediamo nel dettaglio la proposta
Al di là della dichiarazione del ministro Salvini, si sa ancora poco sui dettagli ma su questa scia è intervenuto per correggere il tiro anche il ministro Tajani che ha puntato l'accento sulla rigenerazione urbana: “Si può vedere di inserire qualche aggiustamento per piccole cose fatte in violazione della legge. Si può sanare qualche piccolo lavoro, ma deve essere fatto all'interno di una strategia di rigenerazione urbana, magari anche con qualche sostegno europeo”.
Piccole irregolarità già tollerate 11
News DAL MONDO
dalla normativa vigente
Stesso discorso anche per le irregolarità geometriche e le modifiche alle finiture degli edifici, anch’esse tollerate, se "di minima entità". E ancora, anche lo spostamento degli impianti e le opere interne rientra tra le “tolleranze costruttive” e vengono dichiarate dal tecnico abilitato con un’apposita modulistica oppure con una dichiarazione asseverata nel momento della vendita o del passaggio in eredità dell’immobile.
In realtà quando si parla di piccole irregolarità la normativa vigente prevede già dei piccoli range di tolleranza in caso di costruzioni non conformi. Infatti, l'attuale Testo unico dell’edilizia prevede già delle tolleranze costruttive in caso, ad esempio, di mancato rispetto dell’altezza, della cubatura e di altri parametri delle singole unità immobiliari. Tutti casi che, già oggi, non costituiscono violazione edilizia entro il limite del 2% del titolo abilitativo.
FONDO ADEGUAMENTO PREZZI MATERIALI DA COSTRUZIONE: RIPARTITI 103 MILIONI PER IL 2° SEMESTRE 2021 Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 9 agosto 2023 del Ministero delle Infrastrutture
È pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 230 del 2 ottobre il decreto 9 agosto 2023 del Ministero delle Infrastrutture, recante Ripartizione delle risorse, per il secondo semestre dell’anno 2021, di cui al decreto 5 aprile 2022, recante: «Modalità di utilizzo del Fondo
per l’adeguamento dei prezzi di materiali da costruzione». Il provvedimento, pubblicato anche sul sito istituzionale del Mit, approva, in relazione alle istanze di compensazione relative alle variazioni in aumento dei prezzi dei materiali da costruzione verificatisi 12
nel secondo semestre dell’anno 2021, la ripartizione delle risorse del Fondo per l’adeguamento dei prezzi dei materiali da costruzione (di cui all’articolo 1-septies, comma 8, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, e
News DAL MONDO
complessivo ammissibile in favore dei soggetti di cui al comma 7 dell’articolo 1-septies del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106.
successive modifiche ed integrazioni), nella misura di 103.495.893,03 euro, come indicato nell’Allegato 1, che costituisce parte integrante e sostanziale del decreto.
Erogazione delle risorse
Controlli e procedura di recupero
Ai sensi dell’articolo 6 del decreto ministeriale 5 aprile 2022, le risorse sono assegnate ai soggetti indicati nell’Allegato 1 nella misura ivi riportata. Ai sensi dell’articolo 23, comma 1, del decreto-legge 21 marzo 2022 n. 21, il Ministero ha riconosciuto un’anticipazione nella misura pari al 50 per cento dell’importo
Qualora, a seguito dei controlli anche a campione, venga accertata l’insussistenza dei requisiti richiesti per l’accesso al Fondo, si provvederà alla revoca del beneficio e al recupero delle somme erogate.
CARO ENERGIA, LE MISURE DEL GOVERNO PER CONTENERE GLI AUMENTI Il governo è intervento con un pacchetto da 1,65 miliardi in favore dei nuclei familiari con Isee inferiore ai 15.000 euro All’inizio della settimana in cui vengono annunciati i dati preliminari di settembre sull’inflazione dei Paesi della zona euro, il Consiglio dei ministri ha varato il DL Energia che conferma e introduce nuove misure proprio per contrastare il caro-prezzi in favore di famiglie a basso reddito. Si tratta di un pacchetto per complessivi 1,65 miliardi che mira ad alleggerire le bollette di luce e gas e il pieno di carburante, e tutto questo è stato deciso prima dell’avvio della sessione di bilancio con la Nota di aggiornamento (Nadef) e la Manovra finanziaria 2024.
riservato ai nuclei che versano in condizioni di disagio economico. Per tutto l’anno in corso ne hanno diritto i nuclei familiari con Isee non superiore ai 15mila euro annui, i percettori di reddito o pensione di cittadinanza e i nuclei con soggetti affetti da gravi patologie che usano apparecchiature salva-vita. A costoro è riservato un contributo straordinario di 70 euro per l’ultimo trimestre che sostituisce però il bonus riscaldamento che sarebbe dovuto partire il 1° ottobre.
I dati Nomisma
Oltre alla proroga del bonus per luce e gas il governo ha introdotto anche un aiuto per l’acquisto di carburanti dove come noto la verde in modalità self service ha superato i 2 euro al litro, ai massimi da luglio 2022 e l’aumento del diesel non è da meno. L’importo del contributo sarà definito dal prossimo decreto attuativo e si stima possa essere di circa 77 euro. Sarà caricato direttamente sulla social card
Aiuto per i carburanti
A mettere una certa pressione sul governo devono aver inciso anche i dati diffusi da Nomisma che a fine agosto stimava aumenti del 7-10% per le tariffe elettriche a partire dal 1° ottobre. E sul prezzo del gas sono attese bollette con incrementi fino al 20%. Il Cdm per prima cosa ha quindi prorogato il bonus sociale per luce e gas, ovvero lo sconto in bolletta 13
News DAL MONDO
card e il governo ha anche aumentato i fondi con ulteriori 100 milioni, portando il totale delle risorse disponibili ai fini della social card a 600 milioni.
“Dedicata a te”, utilizzata anche per gli acquisiti a condizioni agevolate di alimentari. Al momento sono circa 1,3 milioni le persone in possesso della social
GIORGIO ALBONETTI È IL NUOVO PRESIDENTE DI ANES L'Associazione Nazionale Editoria di Settore ha eletto il 21 settembre il nuovo presidente per il triennio 2023-2026
L’Assemblea Generale dei soci di ANES - Associazione Nazionale Editoria di Settore, riunitasi il 21 settembre, ha eletto il suo nuovo Presidente per il triennio 2023-2026: è Giorgio Albonetti, Presidente del Gruppo LSWR, già Membro di Giunta. Durante il discorso di insediamento Giorgio Albonetti, che ha rivolto un ringraziamento al Presidente uscente, Ivo Alfonso Nardella, per il lavoro svolto in un triennio molto complesso, si è detto onorato della fiducia e
dell’apprezzamento ricevuti dai Soci e consapevole di assumere la guida dell’Associazione in un momento ancora estremamente complicato per il comparto editoriale. "Un grande onore e un importante onere rappresentare ANES - ha dichiarato Albonetti - Trasferirò tutta la mia esperienza, di quarant’anni di lavoro in questo settore, per aiutare l’Associazione a crescere. Il nostro ruolo nel mondo tecnico è importantissimo, possiamo aiutarlo a gestire questo 14
periodo di grande trasformazione". Il neo-presidente ha poi presentato il suo programma di lavoro per il triennio 20232026: grande attenzione sarà dedicata all’ulteriore espansione della rappresentatività dell’Associazione, allo sviluppo di nuovi momenti di confronto e condivisione di esperienze tra i Soci, al rafforzamento dell’attività istituzionale e di lobbying, all’offerta di formazione e alle tante iniziative di valore rivolte all’intera community B2B che
News DAL MONDO
ANES ha ulteriormente sviluppato negli ultimi anni. L’Assemblea ha eletto anche i Vice Presidente che affiancheranno Giorgio Albonetti nella guida di ANES, nelle persone dei Soci: Umberto Caroleo di Edizioni L’Informatore Agrario, Gianpaolo Crasta di Kairos Media Group e Alessio Crisantemi di GN Media. La squadra sarà al completo con la nomina dei componenti del nuovo Consiglio Direttivo che sarà finalizzata dalla Giunta dell’Associazione nel mese di ottobre.
15
IL CASO
Errori di progettazione e scelta dei materiali
ATTENZIONE PERÒ ALLE SOLUZIONI CHE SI POSSONO ADOTTARE, QUANDO SI VUOLE IMPIEGARE UNA PAVIMENTAZIONE IN LEGNO DA ESTERNI: NON È COSA FACILE di Mauro Errico*
È
un connubio inscindibile fra la bella stagione e la richiesta di pavimentazioni in legno per esterno, anche in altri materiali, oppure il ripristino estetico e strutturale di quelle già in opera.
È ovvio che l’armonioso calore che si percepisce da una pavimentazione in legno, a mio avviso, non può essere rapportato ad altri materiali, sia pure progettati e prodotti in totale assimilazione della materia legno. 16
Parola ai POSATORI
LE GIUSTE ACCORTEZZE
Le pavimentazioni in legno per esterni non vengono esclusivamente utilizzate per pavimentare il piano di contorno di piscine o vasche idromassaggio, ma sono sempre più incluse nell’arredo esterno di immobili. Questo consente di creare delle ambientazioni, sempre più ricercate e molto gradevoli anche dal punto di vista estetico, sicuramente un notevole valore aggiunto donato da una pavimentazione di vero legno a un ambiente esterno. Attenzione però alle soluzioni che si possono adottare, quando si vuole impiegare una pavimentazione in legno da esterni; non è cosa facile e il più delle volte vengono fatti errori di progettazione e scelta dei materiali.
Nel contesto qui riportato, la proprietà è partita dal voler coprire con del tavolato in legno, una pavimentazione esistente in ceramica che copriva tutto un lastrico esterno all’ultimo piano di un immobile. Apparentemente la copertura di detta pavimentazione in ceramica sembrava un intervento di facile esecuzione, tanto che gli operatori hanno proposto e poi applicato un sistema costituito da una struttura di barre in alluminio appoggiate sul piano esistente senza alcuna soluzione di bloccaggio a terra. Questa operazione, scelta perché non si voleva incorrere in problemi di foratura della guaina impermeabilizzante che si trova al di sotto della pavimentazione di piastrelle, è stata eseguita senza però 17
IL CASO
tenere conto della planarità della superficie esistente in piastrelle. Questa situazione ha creato zone con particolare “ondulazione verticale” delle barre di alluminio una volta che le doghe di legno erano state posizionate sopra di esse; le oscillazioni delle tavole di legno hanno poi creato a sua volta altre problematiche di tenuta e complanarità di varie zone della pavimentazione in legno una volta ultimata. Le singole doghe di legno erano dotate di fresatura laterale atta a ricevere l’inserimento delle alette di varie clip in acciaio a loro volta fermate per mezzo di viti sulla superficie delle barre di alluminio.
MATERIALI NON A NORMA
A questo punto si è manifestato un altro problema ovvero la tipologia scelta di pavimentazione era rappresentata da una specie legnosa non contemplata dalla norma specifica che regola i materiali destinati alle pavimentazioni in esterno ovvero la UNI 11538-1 “Pavimentazioni di legno per esterni parte 1° elementi di legno – requisiti”. 18
Parola ai POSATORI
Ciò non significa che se una specie legnosa non è richiamata nel prospetto 3 della medesima normativa, dove vengono specificate le caratteristiche principali delle specie legnose comunemente utilizzate, non sia idonea per l’installazione in esterno. Quanto sopra purché detta specie legnosa sia dotata delle relative specifiche tecniche per una preventiva valutazione, così come richiesto anche dalla normativa di riferimento. Nel caso in questione, l’impiego di un materiale le cui doghe non erano minimamente conformi alle specifiche tecniche richieste, ha comportato l’insorgere di varie problematiche quali deformazioni dimensionali, svergolature, torsioni con addirittura conseguenti distacchi delle doghe dalle clip laterali. Come si può osservare dai supporti fotografici, la situazione strutturale della pavimentazione in legno in esterno è degenerata in pratica fin dai primi giorni appena ultimata l’installazione. Il materiale posizionato all’esterno ha iniziato a risentire delle ovvie mutazioni delle condizioni ambientali, presentando fin dall’immediato delle 19
IL CASO
deformazioni e, in particolare, sono emerse anche diverse rotture della fibra. Quest’ultima situazione ha rappresentato anche un pericolo per le persone che calpestavano a piedi nudi la superficie del pavimento, dato che erano emerse diverse “schegge” quindi si è reso necessario un primo intervento mirato alla sostituzione delle doghe ammalorate ed anche porre in atto interventi atti a fermare o quanto meno ridurre i movimenti dimensionali che le doghe stavano evidenziando.
Il posizionamento di queste viti, eseguito senza l’operazione di pre-foratura del legno, ha comportato l’emersione di diverse rotture nella fibra e inoltre queste viti sono state disposte un po’ a caso ovvero senza una direzione univoca. Come si vede nelle fotografie il risultato non è stato il massimo. Dopo vari tentativi di sistemazione della pavimentazione, la proprietà ha deciso suo malgrado di procedere alla sostituzione integrale di tutto il pavimento. Quindi nuova scelta di materiali ed inizio di una nuova installazione; questa volta però tutta l’operazione è stata condotta attenendosi rigorosamente alle specifiche tecniche indicate nella norma medesima per le pavimentazioni da esterno.
IL TENTATIVO DI SISTEMAZIONE
Il tentativo di sistemazione però, si è rivelato alquanto maldestro dato che sono state inserite delle viti sulla superficie (faccia vista) delle doghe. 20
Parola ai POSATORI
Quindi in definitiva, una pavimentazione in legno da esterni deve essere progettata preventivamente e, particolare molto importante, affidare il tutto ad aziende con personale qualificato e preparato a trattare materiale ligneo in esterno. Una pavimentazione in legno da esterni è certamente un valore aggiunto a una struttura già esistente, si può rendere piacevole la permanenza non solo in piscine ma anche in terrazze e lastrichi solari creando particolari ambientazioni di notevole pregio estetico. Purché tutto funzioni al meglio, altrimenti sono dolori!
NOTE SULL’AUTORE *Perito Esperto C.C.I.A.A. Firenze nr. 957 Categoria Legno – Pavimenti in legno e Metodologie Posa in Opera
21
Una banca dati, mille servizi Aggiornata mensilmente
Dalla grande esperienza di DEI, nasce DEIPLUS PREMIUM la nuova soluzione digitale dedicata al mondo dell’edilizia Disponibile solo in abbonamento
DEIPLUS PREMIUM è la banca dati con l’intero archivio dei prezzi dell’edilizia a partire dal 2018
DEIPLUS PREMIUM consente una consultazione immediata delle voci e la creazione di listini in un unico ambiente di lavoro anche direttamente dal tuo cellulare. DEIPLUS PREMIUM trasforma il modo di consultare i prezzi dell’edilizia rendendolo facile, immediato e sempre aggiornato. Con DEIPLUS PREMIUM si può
VISUALIZZARE
le voci di tutti i prezzari dal 2018
ESPORTARE
le voci dei listini
CERCARE
qualsiasi voce con parole chiave o codice
CREARE
listini personalizzati senza limitazioni di numero di voci
AGGIORNARE
i listini in modo automatico o manuale
MONITORARE
l’andamento dei prezzi nel tempo
Vuoi provare DEI PLUS PREMIUM? Richiedi l’accesso alla versione trial per 7 giorni
06.21060305
Vuoi maggiori informazioni?
abbonamentidei@lswr.it
APPUNTI TECNICI
I FATTORI della DURABILITÀ del LEGNO per decking e altri utilizzi all’esterno SE È VERO CHE MOLTE SPECIE LEGNOSE POSSONO SUBIRE DANNI A CAUSA DI FORTE UMIDITÀ O PER ATTACCO DI MICROORGANISMI, È ALTRETTANTO VERO E NON CORRETTO COLLEGARE LA DURABILITÀ NATURALE DEL LEGNO CON LA DURABILITÀ DELLA COSTRUZIONE di Domenico Adelizzi
È
costruzione, sia esso legno massiccio o sottoforma di uno dei tanti tipi di pannelli e semilavorati ottenibili e utilizzati per elementi edili, per arredi urbani e anche per pavimentazioni. Le ottime prestazioni del legno per l’edilizia sono riconosciute da più tempo a livello di normative nazionali quali le Norme delle
noto che il legno è un materiale antico tra i più utilizzati al mondo e tra i più sperimentati sia per uso strutturale sia non strutturale e, se correttamente lavorato, selezionato e progettato, offre garanzie di sicurezza non in minor misura di quelle offerte da altri materiali da 24
Parola ai POSATORI
Costruzioni (DM 14.01.08 e quelle emesse da UNI e da quelle internazionali EN, ISO ed Eurocodici di riferimento). Le tante innovazioni di materiali e il continuo sviluppo delle tecniche costruttive hanno fatto sì che l’uso del legno all’esterno stia riscuotendo sempre maggiore interesse sia da parte dei progettisti sia dalla committenza pubblica e privata; non solo per la fabbricazione di strutture e edifici ma anche per il realizzo di arredi urbani, gazebo, parchi gioco, decking e pavimentazioni. È noto che Il legno è un materiale di origine biologica e, come tale soggetto a decadimento in maniera naturale: se non adeguatamente protetto alla presenza di agenti di degrado sia di natura biotica sia abiotica, perdendo le proprie caratteristiche con deperimento fino a diventare inutilizzabile sia dal punto di vista strutturale sia funzionale e sia estetica. In realtà tutti i materiali da
costruzione nel tempo sono soggetti a degrado seppure in forme e tempi diversi; ma, nell’immaginario collettivo, il legno è considerato tra quelli meno durevoli soprattutto in considerazione del rischio di marcescenza o di attacco da parte dei parassiti animali e vegetali. Se è vero che molte specie legnose possono subire danni a causa di forte umidità o per attacco di microorganismi, è altrettanto vero e non corretto collegare la durabilità naturale del legno con la durabilità della costruzione. La vita di un edificio di legno, di un arredo urbano o di una pavimentazione lignea esterna, può essere lunghissima e maggiore di quella desiderata a patto che le possibilità di degrado delle componenti lignee siano prese in considerazione già in fase di progettazione, per poterne definire e garantire la durata di vita richiesta. Tutto ciò si traduce nel fatto che la durabilità naturale va dunque progettata
25
APPUNTI TECNICI
e diventi integrante del progetto, così come si deve prevedere la manutenzione nel tempo. Purtroppo, tali attività per lungo tempo non si sono adeguatamente considerate, lasciando che le normali variazioni climatiche e gli attacchi da parte dei parassiti del legno facessero il loro corso senza aiutare e incrementare le naturali difese biologiche del legno. È noto che i grandi nemici del legno e dei semilavorati lignei destinati a utilizzi all’esterno sono soprattutto l’acqua, il sole e tutti i parassiti xilofagi vegetali e animali che inevitabilmente producono alterazione e degrado del legno se presenti per lungo tempo. Di consueto, le strutture lignee e le pavimentazioni esterne (decking) sono protette da un pacchetto di copertura se si tratta di un tetto, da un cappotto o da una facciata ventilata se si tratta di una parete, da materiali di separazio-
ne se si tratta di pilastri a terra oppure da prodotti impregnanti protettivi se si tratta di arredi urbani o pavimentazioni esterne. In tutti i casi citati, la durabilità naturale non è mai quasi mai un problema e la manutenzione per mantenerla adeguata è semplice da attuare, però in alcuni casi i legni naturali o i pannelli e i semilavorati lignei possono essere notevolmente esposti alle intemperie del tempo e/o a colonie di microorganismi xilofagi vegetali o animali, ed è in questi casi che sarebbe meglio evitare a priori danni irreversibili, ricorrendo a specifiche precauzioni preventive e curative. Infine, nel caso dei semilavorati di legno naturale massiccio, la presenza di difetti e anomalie strutturali o derivate da come gli alberi crescono, costituisce un fattore di notevole importanza, il quale può essere
26
Parola ai POSATORI
DURATA, DURABILITÀ E DUREVOLEZZA
rilevato e valutato al momento della presa visione del materiale. Un altro elemento negativo, meno facilmente avvertibile, è rappresentato dalle alterazioni provocate dagli organismi di degradazione del legno. La degradazione conseguentemente all’attacco dei microrganismi vegetali ed animali può non essere avvertibile in un primo momento manifestandosi poi invece all’atto delle lavorazioni o, addirittura, dopo la posa in opera e da questo fatto deriva un serio pericolo contro il quale chiunque utilizza il legno deve sapersi premunire. La possibilità di degradazione del legno da parte di microrganismi dipende da due cause, la prima delle quali si lega alle caratteristiche proprie della specie legnosa che si considera e la seconda alle condizioni ambientali della posa in opera. Le caratteristiche specifiche dei vari tipi di legnami vanno sotto la denominazione generica di durabilità, mentre quella collegata alle condizioni ambientali del luogo alla durata in opera di quel specifico tipo di legname in un determinato ambiente. Le specie legnose non si comportano tutte allo stesso modo nei confronti degli attacchi da parassiti e tale fatto dipende essenzialmente dalla presenza nelle cellule legnose di sostanze estrattive quali tannini, alcaloidi inibenti la vita degli insetti xilofagi e dei funghi o, per contro, tali da favorirne il ciclo biologico e la diffusione (ad esempio amido, e zuccheri).
Quando si parla di legno è bene non confondere e soprattutto non usare come sinonimi alcuni termini etimologicamente simili quali per esempio durata e durevolezza, da cui derivano rispettivamente gli aggettivi duraturo, durabile e durevole. Ovviamente tutti fanno riferimento a un qualcosa che dura, cioè si protrae nel tempo, ma nel caso del legno hanno ciascuno un significato distinto. La durata è un fatto: ad es. una constatazione (“questo manufatto risale a duecento anni fa e il legno è ancora in ottime condizioni”), oppure un’aspettativa (“ci si attende che questo manufatto rimanga in buone condizioni per almeno 50 anni a partire da oggi”) e si esprime con opportune unità di tempo (mesi, anni, secoli, ecc.). La durabilità è una caratteristica intrinseca del legno, che può essere naturale oppure acquisita (ad es. conferita attraverso trattamenti chimici preservanti). In passato anche la durabilità era espressa in unità di tempo, ma modernamente questa impostazione è stata abbandonata, perché incongrua, e si è passati invece ad assegnare le varie specie legnose (eventualmente distinte in sottogruppi in base alla provenienza geografica, al tipo di selvicoltura e altro ancora), a classi di durabilità naturale collegate alla resistenza del legno stesso all’attacco
27
APPUNTI TECNICI
di determinati funghi distruttori del legno come stabilito dalla norme tecniche di riferimento EN 350 e 335. La durevolezza è una condizione data dalla combinazione delle caratteristiche che un manufatto ligneo possiede e delle condizioni di esercizio in cui il manufatto si trova. Si può realizzare un manufatto durevole anche con legni non naturalmente durabili, purché le condizioni di esercizio lo consentano (ad esempio, in ambienti asciutti e ben ventilati che impediscano ai funghi di svilupparsi).
definitiva a poter definire con una buona attendibilità quale sarà la durata in opera e cioè la conservazione dell’integrità iniziale di un determinato legname in un certo ambiente. In tale ordine, il Comitato Europeo di Normazione ha pubblicato sin dal 1990 un documento del quale si riportano alcuni elementi significativi e fondamentali inerenti alla classe di rischio dei legnami in funzione della destinazione d’utilizzo. Per meglio capire quanto scritto nella tabella n° 1 e, per definire una appropriata “classe di rischio” è necessario prendere in considerazione i seguenti elementi: • categoria della situazione generale d’impiego in opera; • indicazione delle possibilità di inumidimento in opera; • agente attivo di degradazione che deve essere preso in esame.
LE CLASSI DI RISCHIO
L’esperienza secolare in vari impieghi dei legnami delle zone temperate e le ricerche per i legnami tropicali, consentono di stabilire una graduatoria di durabilità naturale la quale, correlata con le condizioni ambientali suddivise in “categorie a rischio” porta in
28
Parola ai POSATORI
Invece, nel prospetto n° 2 e 2a vi sono alcune indicazioni di comportamento di alcune specie legnose e non si devono considerare come delle specifiche di carattere assoluto giacché variano da circostanze che possono intervenire per diminuire o per aumentare la durabilità di una data specie legnosa nei confronti degli organismi distruttori. I dati esposti non possono quindi venire assunti a sé stanti ma devono sempre essere posti in relazione ai parametri di possibile influenza¸ tra i quali si analizzano:
degrado dovuti all’invecchiamento, all’usura e alle forme patologiche di deterioramento. In particolare, il processo di invecchiamento naturale del legno agisce secondo forme e tempi assai variabili in relazione ai seguenti fattori. 1. Caratteristiche di biodegradabilità naturale (predisposizione a subire degradazioni di una o più caratteristiche da parte di agenti biologici) delle diverse specie legnose; 2. Livello di qualità del materiale impiegato e delle lavorazioni effettuate nell’ambito della sua stessa specie (presenza di nodi, alburno, fibre contorte, spaccature, fori di insetti, levigatura imprecisa e così via); 3. Condizioni di esposizione agli agenti atmosferici di bio-degradamento (ad esempio: luce solare, pioggia, variazioni di umidità e temperatura), o di assenza delle condizioni igieniche indispensabili per la buona conservazione del parquet sia interno che esterno; 4. L’usura è connessa alle caratteristiche del legno impiegato, alle prestazioni offerte dalle soluzioni tecniche di posa scelte, alle caratteristiche delle finiture di protezione superficiale applicate, alle sollecitazioni che effettivamente agiscono ed alla corretta esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria durante l’esercizio. 5. Altri fattori di degrado sono la maggiore o minore predisposizione delle specie legnose allo sviluppo di agenti patogeni, il verificarsi di eventi accidentali, errori di progettazione e/o di posa in opera oppure un radicale ed imprevisto cambio di destinazione d’uso del parquet.
VARIABILITÀ DELLA STRUTTURA LEGNOSA
Ha attinenza all’estesa variabilità che esiste tra campione e campione dello stesso legno a causa dell’eterogeneità naturale del legno a cui si deve aggiungere la diversa duramificazione delle fibre e la presenza delle sostanze estrattive, tutti elementi naturali che possono influenzare sensibilmente il comportamento del legno rispetto alle possibili alterazioni.
CONDIZIONI AMBIENTALI
Si devono considerare le condizioni ambientali di posa in opera e, successivamente, d’equilibrio con l’aumento stesso, vale a dire con le condizioni che caratterizzano le classi di rischio in precedenza dette. Se un certo legname è giudicato facilmente deperibile per effetto degli attacchi di funghi, perché il deperimento si verifichi realmente è necessario che il materiale sia stato posto in opera ancora allo stato fresco, oppure l’umidità dell’aria dell’ambiente sia sufficientemente alta da consentire l’insediamento e lo sviluppo dei funghi. Se viceversa il materiale viene posto in opera nell’interno dei locali con murature asciutte e sottofondi asciutti e nei quali la circolazione dell’aria non particolarmente umida in legno in questione risulterà durevole. Sempre nei confronti delle condizioni ambientali non devono trascurarsi le influenze del clima, per quanto concerne il nostro Paese è certo che, particolarmente nell’Italia peninsulare ed a quote modeste, e temperature discretamente elevate possono agevolare il ciclo vitale di parecchi insetti xilofagi mentre nella pianura padana la maggiore umidità favorisce gli attacchi fungini nel materiale esposto all’esterno.
LE CLASSI DI UTILIZZO
Il legno viene utilizzato in diversi contesti ambientali. Ogni impiego è legato alle condizioni generali di servizio, all’esposizione agli agenti atmosferici e all’umidità. L’uso in ambienti interni o all’esterno, il contatto con il terreno, la protezione agli agenti atmosferici e i conseguenti tenori igrometrici (legno asciutto, occasionalmente, prevalentemente o permanentemente bagnato), l’eventuale contatto con acqua dolce o salata, definiscono cinque classi di utilizzo – prospetto 3 – e gli agenti biologici verso i quali è necessario fornire una adeguata protezione. Le classi di utilizzo sono definite dalla norma UNI EN 335-1: invece, la UNI EN 335-2 fornisce indicazioni circa i potenziali agenti biologici xilofagi che possono attaccare il legno nelle diverse classi di utilizzo. Per tale motivo queste vengono spesso anche definite come classi di rischio.
ALTRI FATTORI CHE INCIDONO SULLA DURABILITÀ
Come si è potuto comprendere, la durabilità di un legname dipende anche dalla capacità dei vari elementi e materiali a contrastare l’azione dei fattori di 29
APPUNTI TECNICI
LA FINITURA
tanto è vero che l’uomo lo ha sempre utilizzato sia per le proprie necessità funzionali, sia per la produzione artistica. I molteplici campi d’impiego delle tante e diversificate specie legnose danno sempre ottimi risultati sia dal punto di vista estetico sia da quello della resistività, sempre ed a patto che ogni qual volta si vuole utilizzare il legno naturale massiccio si sappiano valutare le adattabilità d’utilizzo in rapporto alle diversità delle qualità tecnologiche e proprietà tecniche che caratterizzano e diversificano le molteplici specie legnose e, soprattutto, si tollerino alcune impossibili limiti da superare come ad esempio l’ingrigimento, lo schiarimento o comunque il viraggio del colore del legno a causa del continuo variare delle condizioni climatiche ambientali, nonché qualche contenuta fessurazione e distorsione dimensionale dell’elemento posato sia esso una doga, un listone o un cubetto. Come tutti gli altri tipi di pavimenti di legno, anche quello per esterni isola dal caldo, dal freddo, dai rumori e dall’umidità, con ideali doti di resistenza, stabilità, calpestio e la manutenzione non richiede particolari attenzioni. Se si pensa che un pavimento da esterno cosiffatto è anche altamente estetico, pregevole e gradevole da vedersi, viene più che naturale chiamarlo “parquet” invece di decking, se non altro perché questo termine francese significa “piccolo parco” e chi più del legno naturale può fregiarsi di tale significato quando è posto in ambienti esterni? Infine, se per un attimo pensiamo alla Gioconda che fu dipinta da Leonardo da Vinci oltre 500 anni fa (1503-1504) su una semplice e grezza tavolozza di Pioppo Bianco (n.s. Populus Alba) di dimensioni cm 77 cm x 53 e spessore mm 13 e quattro traverse posteriori di Acero (n.s. Acer) o alla più antica casa tutta di legno costruita nell’anno 1315 (Casa Nideröst Sattel Svizzera) appare acclarato e dimostrato che la durabilità naturale del legno è provata e, soprattutto, non è un problema!
La finitura della superficie del manufatto ligneo per utilizzo all’esterno costituisce il più valido sistema di protezione del legno cosicché la superficie non viene intaccata e contribuisce ad attenuare gli effetti generati dalle condizioni ambientali. I prodotti protettivi offrono una sufficiente protezione antiparassitaria ed impediscono la penetrazione dell’acqua e dell’umidità. Oltre alla verniciatura e a seconda della destinazione d’utilizzo del legno si possono eseguire altri tipi di finiture e trattamenti quali ad esempio: l’impregnazione, la preservazione e l’oliatura come s’evince dalla lettura del prospetto n°4.
LA PREVENZIONE
La prevenzione programmata è una fase essenziale per evitare il degrado dei tessuti legnosi ed è bene eseguirla secondo un piano di scadenze prestabilite ed ovviamente prima che, sul manufatto ligneo si manifestino fenomeni di degrado. L’intervento consiste nello svolgere una serie di azioni finalizzate a migliorare, in funzioni delle condizioni d’utilizzo previste, le prestazioni di durata e resistenza agli agenti di degrado. L’intervento è così sintetizzabile: • Eliminazione o limitazione dei principali agenti di degrado, mediante il mantenimento delle condizioni igrotermiche costanti; • Per i manufatti posti all’interno (ad esempio i decking), predisposizione dell’adeguato ricambio d’aria che eviti la formazione della condensa sulla superficie del manufatto e verifica dell’adeguato isolamento termico delle strutture di fondazione del sottofondo e delle pareti; • Predisposizione dei sistemi di protezione preventiva dall’attacco di insetti quali ad esempio: impregnazione di sali a base di acido borico o con prodotti a base oleosa; • Provvedimenti finalizzati a prevenire l’attacco fungino e di muffe quale: ventilazione degli ambienti, controllo dell’umidità ambientale e, dove è necessario, la sterilizzazione dei filtri degli impianti di condizionamento perché possono essere fonte di diffusione delle spore fungine; • Nel caso ci sia bisogno di sostituire qualche elemento ligneo danneggiato, utilizzare sempre elementi lignei stagionati ed essiccati.
Bibliografia Giordano G. ”Tecnologia del legno”– Vol. 1., La materia prima, UTET, Torino, 1981 Dulbecco P., Luro D., L’essentiel sur le bois. CTBA, Parigi, 1998 Berti S., Piazza M., Zanuttini R., ”Strutture di legno per un’edilizia sostenibile. Materie prime e prodotti. Progettazione e realizzazione”. Collana: Manuali dell’edilizia. Strumenti per progettisti e imprese, Il Sole 24ore, 2002. Federlegno Arredo “Guida Pratica alla durabilità e ai trattamenti del legno “ Fedrelegno-Arredo: “Durabilità e manutenzione delle strutture di legno” Edizioni Dario Flaccovio Editore; Sabrina Palanti “Durabilità del legno “
CONCLUSIONI
La storia ha spesso dimostrato che il legno naturale è un materiale molto versatile e resistente al tempo,
30
Parola ai POSATORI
Prospetto n°1: Classi di rischio del legno in funzione dell’ambiente di posa Agenti biologici
Ambiente di posa in opera del legno
Possibilità di inumidimento in opera
Funghi
Termiti
Altri insetti
Organismi marini
Sopra il suolo e al coperto
Poco frequenti
---
Si
Si
---
1
Sopra il suolo e al coperto ma con pericolo dio inumidimento
Occasionali
Si
Si
Si
---
2
Sopra il suolo ma non al coperto
Frequenti
Si
Si
Si
---
3
A contatto con il suolo o con acqua corrente
Permanenti
Si
Si
Si
---
4
In acqua salsa
Permanenti
Si
Si
Si
Si
5
Classe di rischio
Prospetto n°2: Durabilità di alcune specie legnose utilizzate per decking e altri utilizzi esterni Specie Legnosa
Possibilità di trattamento
Durabilità naturale nei confronti dei seguenti organismi: Funghi
Capricorno
Anobidi
Termiti
Durame
Alburno
CONIFERE Abete Bianco
4
Sc
Sc
S
2
1-2
Larice
3-4
S
S
S
3-4
1
Pino Marittimo
3-4
S
S
S
3
1
Pitch Pine
3
D
D
MD
3
1
Cedro
2
S
S
S
3
3
LATIFOGLIE Acero
5
S
S
S
1
1
Afrormosia
2
D
D
D
4
1
Aniegrè
4-5
S
S
S
1
1
Betulla
5
D
S
S
3-4
1-2
Carpino
5
D
S
S
3
3
Castagno
2
S
S
MD
4
2
Doussiè
1
D
D
D
4
2
Eucalipto
5
S
MD
S
3
1
Faggio
5
D
S
S
1
1
Frassino
4-5
S
S
S
2
2
Iroko
1-2
D
D
D
4
1
Meranti Rosso
2-4
S
S
MD
4
2
Merbau
1-2
D
D
MD
3-4
2
Olmo
4
S
S
S
2.3
1
31
APPUNTI TECNICI
Specie Legnosa
Possibilità di trattamento
Durabilità naturale nei confronti dei seguenti organismi: Funghi
Capricorno
Anobidi
Termiti
Durame
Alburno
CONIFERE Pioppo
4-5
D
S
S
3
1
Quercia Bianca
2-3
S
S
MD
4
2
Quercia Rossa
2
S
S
MD
4
1
Robinia
2
D
S
DC
4
1
Rovere
2
D
S
DC
4
1
Farnia
3
D
MD
MD
3
2
Mogano
3
D
D
S
4
2
Sipo
2-3
D
MD
MD
3-4
2
Teak
1
D
D
MD
4
3
Prospetto n°2a: Chiave di lettura della tabella 2 Agente di degrado
Dato
Significato
Funghi
1
Molto Durevole
2
Durevole
3
Moderatamente durevole
4
Non durevole
5
Rapidamente deperibile
D
Durevole
S
Suscettibile da attacchi
Sc
Suscettibile anche il durame
Insetti
Termiti
D
Durevole
MD
Moderatamente durevole
S
Suscettibile
Prospetto 3: Classificazione d’utilizzo durabilità naturale nei confronti dei funghi lignivori Classe di Utilizzo
Descrizione
1
Molto durabile
2
Durabile
3
Moderatamente durabile
4
Poco durabile
5
Non durabile
Nota: Nota: La durabilità indicata riguarda solamente il durame, l’alburno di tutte le specie legnose dovrebbe essere considerato come appartenente alla classe 5 di durabilità (non durabile) a meno che non si disponga di altri dati.
32
Parola ai POSATORI
Prospetto 4: Sistemi e prodotti per la preservazione del legno Prodotti; Applicazione; Metodo
Termine
Definizione
Fungicida
Sostanza chimica che inibisce lo sviluppo dei funghi e/o devitalizza il micelio che ha già invaso i tessuti legnosi.
Insetticida
Sostanza chimica che ha effetto letale sugli insetti. Gli insetticidi esplicano la loro azione per contatto, per ingestione o per inalazione.
Preservante (antisettico)
Sostanza o miscela di sostanze chimiche adatte per il trattamento del legno allo scopo di proteggerlo dall’attacco degli organismi xilofagi. I tipi principali sono: - preservanti in solventi organici, - preservanti in soluzioni acquose, - fumiganti.
Impregnabilità
Facilità con la quale un legno è penetrato dal preservante. Secondo la loro impregnabilità, i legni possono essere suddivisi in impregnabili, moderatamente resistenti, resistenti ed estremamente resistenti.
Trattamento preventivo
Trattamento con preservanti atto ad impedire l’insediamento di organismi xilofagi nel legno. Trattamento temporaneo quando viene effettuato su legname appena abbattuto in foresta e su legname in deposito. Trattamento duraturo quando viene effettuato su legname prima della messa in opera.
Procedimento a doppio vuoto
Procedimento vuoto/vuoto che consiste nelle operazioni di: • vuoto iniziale per togliere parte dell’aria presente nell’interno del legno, • introduzione del preservante, • riduzione del vuoto fino a pressione atmosferica, • scarico del preservante e vuoto finale
Procedimento ad immersione prolungata
Trattamento nel quale il legno è immerso in un preservante per un periodo che varia da 12 h. a più giorni a seconda della specie legnosa, dimensioni, contenuto di umidità % e del tipo di preservante usato.
Ad immersione rapida
Trattamento superficiale nel quale il legno viene impiegato in un preservante per un periodo che varia da 10 secondi a 10 minuti.
A pennello
Trattamento superficiale nel quale il preservante è applicato al legno per mezzo di un pennello
A spruzzo
Un trattamento superficiale nel quale il preservante è applicato al legno a spruzzo.
Prodotti
Applicazione
Metodo di: Impregnazione in profondità
Metodi di: Impregnazione superficiale (di efficacia minore e limitata)
33
APPUNTI TECNICI
Classi di servizio e possibili classi d’utilizzo corrispondenti Classe di servizio secondo norma EN1995-1-1
Possibile classe di utilizzo corrispondente secondo la norma EN 335
Classe di servizio 1
Classe d’utilizzo 1
Classe di servizio 2
Classe d’utilizzo 1 Classe di utilizzo 2 se il componente è in una situazione in cui potrebbe essere sottoposto ad umidificazione occasionale causata per esempio di condensazione
Classe di servizio 3
Class d’utilizzo 2 Classe d’utilizzo 3 o superiore se utilizzato all’esterno
Prospetto 5: Norme per i trattamenti e durabilità degli elementi di legno naturale N° Norma
Contenuto
UNI 8662 Parte 1
Trattamenti: Termini Generali
UNI 8662 Parte 2
Trattamenti: Termini relativi all’impregnazione e alla preservazione
UNI - EN 335 Parte 1 e Parte 2
Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno - Definizioni delle classi di rischio di attacco biologico - Applicazione al legno massiccio.
UNI EN 350
Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno - Prove e classificazione della durabilità agli agenti biologici del legno e dei materiali a base di legno
UNI - EN 20
Preservanti: Determinazione efficacia preventiva contro Lyctus Burnus.
UNI - EN 21
Preservanti: Determinazione dell’efficacia preventiva contro Anobium Punctatum mediante trasferimento di larve.
UNI - EN 22
Preservanti: Determinazione dell’efficacia curativa contro le larve di Hylotrerupes Bajulus (Linnaeus).
UNI - EN 47
Preservanti: Determinazione della soglia di efficacia contro le larve Hylotrupes Bajulus (Linneaus)
UNI - EN 48
Preservanti: Determinazione della soglia di efficacia contro le larve Anobium Punctatum (De Geer)
UNI EN 49
Preservanti: Determinazione della soglia di efficacia contro le larve Anobium Punctatum (De Geer) mediante l’osservazione delle uova e del tasso di sopravvivenza delle larve
UNI - EN 113
Preservanti: Determinazione della soglia di efficacia dei preservanti del legno contro i funghi xilofagi basidiomiceti coltivati su mezzo agar.
UNI - EN 117
Preservanti: Determinazione della soglia di efficacia contro Reticulitermes Santonensis (De Feytaud)
UNI - EN 118
Preservanti: Determinazione della soglia di efficacia preventiva contro Reticulitermes Santonensis (De Feytaud)
UNI - EN 152 Parte 1
Efficacia preventiva di un trattamento di protezione del legno in opera contro l’azzurramento. Applicazione con il metodo a pennello
UNI - EN 152 Parte 2
Efficacia preventiva di un trattamento di protezione del legno in opera contro l’azzurramento. Applicazione con metodi diversi dal metodo a pennello.
34
hocstudio.it
Tékne The art of “know-how” Italic
Logica e irrazionalità si fondono per decorare ambienti residenziali o commerciali, dove la vita scorre continuamente miscelando l’agire, il pensiero e il sentimento.
100% made in Italy since 1965
www.stile.com
Design PROGETTI
UN PAVIMENTO
d’arte Prodotto di qualità, attenzione per i dettagli: un pavimento classico che dona eleganza e pregio a tutto l’immobile
Ph. Credit: Andrea Martiradonna
di Mauro Errico*
I
n una delle zone più rappresentative e di pregio della città di Firenze, ovvero sulla collina che porta al Piazzale Michelangelo, si trova una splendida unità immobiliare sottoposta a una profonda e accurata opera di ristrutturazione edile.
L’intervento di ristrutturazione ha interessato anche l’esterno dell’immobile, oltre che tutti i tre piani che lo compongono di cui uno seminterrato, ed è stata un’opera curata nei minimi particolari che ha reso ancora più valore a tutto il contesto. 36
Design PROGETTI
Ogni luogo dell’immobile ha richiesto attenzione per i dettagli, innovativi come le particolari rifiniture richieste dalla proprietà, il tutto ottimamente progettato dallo studio di architettura e designer MA MAISON 91 di Arianna Mencherini di Castelfiorentino (FI). Lo stesso studio che ha progettato e curato tutto lo sviluppo della pavimentazione in legno, esaminato in questo articolo. L’azienda che non soltanto ha eseguito i lavori e di cui parliamo, ma ha anche curato tutta la parte di sviluppo delle misure per ogni singolo vano e locale dell’immobile dove andava posizionata la pavimentazione in legno, è il Parchettificio Toscano S.r.l. una realtà industriale con origini ben radicate nel tessuto artigianale sia a livello regionale che, oramai, nazionale e oltre. Non è un caso che l’azienda ha iniziato la propria attività partendo con il padre degli attuali dirigenti, i fratelli Gabriele e Giuliano Mannucci, il capostipite che, non a caso, svolgeva il lavoro di parchettista. Il Sig. Franco Mannucci, esperto parchettista fin dagli anni ’50, fondò l’attuale azienda alla fine degli anni ’70 avviando di fatto alcune innovazioni nel settore dei pavimenti in legno, che hanno poi lasciato un segno indelebile nella storia del materiale stesso. Basta pensare alla produzione del così detto “listoncino” un formato che negli anni ’80 era di gran moda per le dimensioni notevoli e la semplicità di installazione; fino ad arrivare ai primi anni ’90 quando l’azienda operò una decisa svolta artigianale. Prese il via, infatti, la produzione di articoli per pavimenti in legno, interamente fatti a mano con finiture personalizzabili e impiego di multi-materiali, notevole cura dei particolari il tutto assolutamente curato a mano dagli addetti interni.
IL PAVIMENTO
La pavimentazione in legno che vediamo svilupparsi nei vari locali dell’immobile, è certamente da ritenere il principale arredo posto all’interno del pregevole immobile che, ricordiamo, essere ubicato in uno splendido contesto fiorentino. Lo sviluppo degli arredamenti e delle direzioni di posa dei pavimenti in legno è stato tutto concepito dalla maestria della designer Arianna Mencherini, una professionista innovativa con la collaborazione e assistenza tecnica dell’ufficio tecnico del Parchettificio Toscano S.r.l. Il materiale ligneo impiegato per creare questa gradevole distesa di pavimentazione è costituito da elementi lignei in due strati in rovere di prima classe, con dimensioni nominali pari a mm 14,5 di spessore 37
Design PROGETTI
complessivo (il solo strato nobile è di mm 4 nominali) con larghezza di mm 90 ca e lunghezza unica di mm 600 ca. Il materiale fa parte della Collezione Pontevecchio, che fa parte della produzione del Parchettificio Toscano S.r.l. e propone collezione di tavolati, spine e disegni classici il tutto sempre e rigorosamente realizzato a mano. Citiamo anche, per dovere di cronaca, la collezione San Miniato che tratta intarsi esclusivi multi-materici e la Ekoline quest’ultima tavolati dal gusto prettamente moderno. La lavorazione del materiale nello specifico è stata realizzata tenendo conto delle indicazioni ovviamente fornite dallo studio di designer, che già aveva ben presente quelli che sarebbero stati poi gli arredi interni definitivi. La finitura protettiva finale, sempre realizzata a mano, quindi totalmente artigianale, è stata realizzata con Olio naturale patinato poi a mano; ogni singolo listello sia del pavimento, della fascia di rigiro, del bindello e anche di alcuni gradini a rifinitura, sono quindi realizzati a mano pezzo per pezzo, suddivisi per ogni singolo vano a seconda dei disegni esecutivi. Dalla produzione alla finitura protettiva, il tutto arriva già pronto in cantiere, suddiviso per ogni singolo ambiente dove poi il materiale viene installato!
LA POSA
La pavimentazione in legno, suddivisa per i vari locali interessati, si sviluppa per una superficie di quasi mq 450 andando ad interessare ingressi, soggiorni, sala da pranzo, cucina, camere, alcuni bagni di servizio, 38
Design PROGETTI
disimpegni, uno studio di lavoro ed anche una palestra interna ad uso civile. Come anticipato, il tutto si sviluppa su ben tre piani, dal seminterrato al piano terra ad arrivare al primo piano dell’immobile; i singoli piani sono collegati internamente fra di loro da alcune scale modulate in marmo, molto ampie le cui pareti sono rivestite di un particolare tessuto sul quale spicca una serie di gradevoli piccole piastre verticali che altro non sono che le luci per illuminare. Il piano di posa di tutti e tre i piani è costituito da cemento con impianto radiante, sul quale è stata posizionata la pavimentazione in legno per incollaggio totale. Impiegando un disegno simile per tutti i tre piani, rappresentato da spina ungherese sezionata a 45° e fasce con bindello di rigiro; ogni singolo ambiente ha un diverso sviluppo per quanto riguarda le dimensioni e l’orientamento della spina ungherese, a seconda della dimensione e direzione, come si può osservare in alcuni supporti fotografici. L’effetto visivo finale è sempre gradevole e ben si adatta ovviamente anche all’arredo interno ottimamente progettato, dove i colori stessi degli arredi ben si accostano alla calda patinatura della pavimentazione posta in opera. Il collante impiegato U-BOND X-treme è una monocomponente poliuretanica esente da solventi, prodotta dalla N.P.T. S.r.l., ed è quanto di meglio al momento si può reperire sul mercato; il Parchettificio Toscano S.r.l. impiega solo ed esclusivamente detto adesivo per tutti i propri lavori di installazione dei pavimenti in legno. 39
Design PROGETTI
È un adesivo che, come si intuisce dal proprio logo, ha proprietà meccaniche estreme, dalle elevate proprietà adesive ed è conforme alla norma EN 14293 (adesivi per incollaggio dei parquet a massetto) sia in linea con la CARB VOC ovvero la direttiva sui composti organici volatili. La percezione complessiva che si ha dell’insieme della pavimentazione, è di un carattere assolutamente omogeneo, pur essendo presente una sola specie legnosa abilmente posta in opera dalle maestranze del Parchettificio Toscano S.r.l.
CARATTERISTICHE
Certamente la scelta della classe di aspetto del materiale, la propria lavorazione a mano e la finitura protettiva a olio patinato, fa sì che la pavimentazione esprima un caldo tepore quasi rassicurante per chi usufruisce di ciò. Per quanto riguarda le fasi di installazione ovvero di assemblaggio della spina ungherese e della fascia a pettine con bindello, ha richiesto tutta l’esperienza 40
Design PROGETTI
manuale degli operatori esecutivi dell’intera opera. Anche se il materiale arriva in cantiere già assemblato e suddiviso per ogni singolo vano, ricordiamo che tutti i pacchi sono numerati a seconda delle proprie destinazioni, è chiaro che occorre sempre, un eccellente livello di professionalità tecnica di base. La pavimentazione in legno ha richiesto varie fasi di pre-assemblaggio, al fine di verificare l’esattezza di quanto risultante dai disegni predisposti dalla designer Arianna Mecherini. Il piano di posa era costituito da un massetto cementizio, di nuova costituzione, regolarmente preparato, previa verifica strumentale, dall’azienda esecutrice dell’opera secondo tutte le indicazioni di norma. L’assemblaggio delle varie parti di pavimento, dove era prevista la presenza di fasce di rigiro a pettine con bindello sempre del medesimo colore, con agli angoli le rispettive chiusure degli elementi lignei con taglio a 45°, sono stati tutti eseguiti con la massima cura non solo dei dettagli ma anche e soprattutto con la verifica in via continuativa, delle misure perimetrali. Partendo dal campo centrale, ovvero il posiziona41
Design PROGETTI
42
Design PROGETTI
mento con elementi di Rovere e disegno a spina ungherese sezionata a 45° di testa andando quindi a chiudere con estrema precisione contro le fasce perimetrali, ove presenti. Questa operazione certosina ha fatto sì che le varie differenze di misure perimetrali venissero ridotte al massimo se non già in fase di studio ed elaborazione, addirittura, eliminate; come si vede dai supporti fotografici tutto è tornato con la massima precisione. La cura e attenzione alle misure ha apportato, quindi, un maggiore risalto a particolari decorativi per ogni stanza dove poi l’inserimento di arredi di pregio molto ben curati e ottimamente assemblati dal punto di vista del colore, ha apportato il tocco finale. Ogni singola porzione di pavimento posizionata a contatto con altri materiali quali il marmo, o pietra, è stata perfettamente portata in quota sia per quanto riguarda la fascia che la creazione delle soglie intere, sempre del medesimo materiale e finitura patinata, anch’esse preparate in laboratorio preventivamente. 43
Design PROGETTI
Da sottolineare come non sussista la minima incertezza sulla completa planarità dei manufatti lignei a contatto con il piano di posa, pur avendo essi delle dimensioni notevoli soprattutto in sviluppo lineare. Una procedura di installazione che ha richiesto notevole tempo di esecuzione, ma certamente appagabile visto il risultato finale. A chiusura e decoro perimetrale, l’installazione di un battiscopa molto elegante laccato bianco, anche se di dimensione importante, ben installato e curato anch’esso nei minimi particolari. La pavimentazione è stata ultimata alla fine del mese di settembre 2022 ed è quindi da sottolineare come la finitura protettiva superficiale dell’intera pavimentazione riesca a garantire lo splendido risultato finale ottenuto, anche a distanza di alcuni mese. La pavimentazione in legno, che ricordiamo essere stata trattata con un prodotto a olio e sottoposto a processo di patinatura, è stata posta in opera anche in ambienti a prima vista difficili, quali la cucina, bagni e zone di calpestio notevole come l’ingresso principale e, addirittura, una palestra.
I PRODOTTI
Nonostante ciò, a distanza di mesi e di utilizzo da parte della proprietà l’effetto finale è sempre quello dei primi tempi, e questo è grazie non solo alla qualità dei prodotti impiegati per la stesura della protezione, ma anche all’impiego dei prodotti di pulizia e manutenzione che lo stesso Parchettificio Toscano S.r.l. consegna alla propria clientela. Dai risultati ottenuti, si evidenzia come il prodotto per la pulizia ordinaria e manutenzione, regolarmente 44
Design PROGETTI
impiegato senza eccessi, abbia permesso alla pavimentazione in legno di conservare quell’aspetto caldo e morbido nel contempo, come scelto dalla committenza e, desiderato, dalla designer. Alle caratteristiche intrinseche del prodotto di finitura, bisogna aggiungere anche la evidente facilità di manutenzione ordinaria nel tempo, che non dispiace mai a chi vive poi il pavimento tutti i giorni. Il lavoro realizzato comunque lo si può definire non abitudinario, ben fuori da quegli schemi ai quali oggigiorno siamo quasi abituati, come pavimenti con plance sempre a correre ad esempio. Complimenti, quindi, alla proprietà che ha scelto un pavimento classico, ma che dona eleganza e pregio a tutto l’immobile. Una realizzazione che ha richiesto in maniera evidente, una preparazione tecnica ed un’esperienza nel settore, che soltanto in pochi possono vantare, qui rappresentata si può dire da un’azienda toscana oramai conosciuta a livello internazionale, il quanto unito all’impiego dei migliori prodotti del settore. Un traguardo questo che il Parchettificio Toscano S.r.l. ha raggiunto impiegando soltanto legname certificato FSC e PEFC oltre alla certificazione 100% Made in Italy, la certificazione CE e anche la certificazione E1 tutte garanzie poste a disposizione e a garanzia per la propria clientela. Le fotografie parlano da sole!
NOTE SULL’AUTORE *Perito Esperto C.C.I.A.A. Firenze nr. 957 Categoria Legno – Pavimenti in legno e Metodologie Posa in Opera
45
Novità L’unico Prezzario al mondo per gli interventi sui beni culturali
www.build.it Il Prezzario per il Restauro dei Beni Culturali 2023 è specificatamente dedicato ai costi dei materiali e delle opere necessarie per realizzare interventi di restauro dei beni culturali e raccoglie descrizioni e prezzi relativi al restauro di opere in pietra, paramenti murari a faccia vista, mosaici, dipinti murali, dipinti su tela, dipinti su tavola, intonaci, stucchi, calchi e opere in gesso, opere su carta, manufatti in rame e leghe di rame, manufatti ceramici. L’edizione 2023 è stata complessivamente rivisitata sia nelle descrizioni sia per la revisione generale di tutte le analisi dei prezzi alla base delle quotazioni riportate sia per l’implementazione del numero delle voci con l’introduzione di nuove tecnologie e metodologie di restauro. Sono stati ampiamente implementati i capitoli relativi alla Sicurezza e ai mosaici. Numerose modifiche sono state introdotte nel capitolo delle opere su carta ed è stato inserito un nuovo capitolo riguardante i manufatti scolpiti in legno e le strutture lignee. Il Prezzario è la base per una corretta redazione di un capitolato speciale d’appalto per interventi di restauro. Le voci del Prezzario fungono da check list per un corretto preventivo comprensivo di ogni passaggio procedurale di intervento. Il Prezzario consente la redazione di preventivi e perizie su manufatti di pregio dal valore inestimabile
NUOVA EDIZIONE
2023
www.build.it L’edizione 2023 di Prezzi Tipologie Edilizie, a cura del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, conferma la propria funzione di insostituibile strumento di lavoro per Imprese, Professionisti e funzionari tecnici della Pubblica Amministrazione: fornisce, infatti, la più vasta documentazione informativa, puntuale ed esauriente, sui costi parametrici di costruzione di edifici a diversa destinazione (edilizia residenziale di tipo medio, economico, di pregio e monumentale, uffici, centri commerciali, complessi alberghieri, scuole e università, edifici di culto, edifici industriali, parcheggi, giardini e spazi pubblici), espressi al metro quadrato e al metro cubo; individua gli elementi di costo, comprensivi delle spese generali e degli utili di impresa (ad esclusione degli oneri di urbanizzazione e dei terreni), per: stime di massima del costo di costruzione, programmazione economica degli interventi, perizie e consulenze tecniche per lavori di costruzione e ricostruzione degli immobili, studi di fattibilità dei progetti comparazione dei costi di costruzione con i valori commerciali degli immobili. Un’altra novità di rilievo è il riconoscimento del Prezzario Tipologie Edilizie quale strumento essenziale per l’asseverazione sulla congruità della spesa sostenuta (congruità dei prezzi), attestazione necessaria a seguito dei vari decreti e incentivi fiscali (i molteplici Bonus edilizi) per l’adeguamento energetico e sismico del patrimonio edilizio esistente, necessaria per usufruire degli incentivi fiscali.
Nuova Edizione
www.build.it Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (DLgs 36/2023, pubblicato il 31 marzo 2023) innova l’istituto delle varianti in corso d’opera, ridisegnando il concetto di variante sostanziale e introducendo nuove ipotesi di modifiche contrattuali. La riforma prevede l’obbligo di inserire nei contratti di appalto clausole per la revisione dei prezzi e per la rivisitazione degli obblighi esecutivi nonché nuovi adempimenti in capo ai vari soggetti coinvolti nella gestione del contratto di appalto: il Responsabile Unico di Progetto (RUP), il Direttore dei Lavori e l’Esecutore. Di particolare interesse risultano le varianti compensative che consentono di fare fronte all’aumento dei costi delle lavorazioni utilizzando i risparmi di spesa derivanti da modifiche al progetto. L’analisi della disciplina complessiva delle varianti in corso d’opera, inoltre, non può essere disgiunta dalla verifica del ruolo più incisivo attribuito al RUP (quale Responsabile Unico del Progetto), nonché al Direttore dei Lavori, nella fase istruttoria e decisionale. Dopo un’attenta analisi delle novità previste dal DLgs 36/2023 con un focus dettagliato su limiti qualitativi e quantitativi, il Prontuario indica il corretto iter istruttorio per redigere, approvare, realizzare le opere in variante, supportando il Tecnico con schemi, modelli, relazioni ed esempi concreti. Il testo costituisce, quindi, un valido strumento operativo per gli operatori del settore: Responsabile Unico del Progetto, Direttore dei Lavori, Coordinatori della Sicurezza, Professionisti, Operatori economici.