Professional Parquet n. 3/21

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ISSN 2612-3622

MAGAZINE DI INFORMAZIONE TECNICA E DI MARKETING PER IL POSATORE, L’IMPRESA E LO STUDIO DI PROGETTAZIONE

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ANNO 30 • N° 3 • MAGGIO/GIUGNO 2021

QUINE SRL - VIA G. SPADOLINI, 7 - 20141 MILANO

ANPP UN PARCHETTISTA CON LA P MAIUSCOLA

REPORT STABILE IL MERCATO EUROPEO DEL PARQUET

CASE HISTORY DEFINIRE GLI SPAZI PER VALORIZZARNE L’ARCHITETTURA SPECIALE

LA NUOVA NORMA TECNICA UNI 11368

TENDENZE STESSA SPIAGGIA STESSO DECKING


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PROFESSIONAL

Sommario ANNO 30 • N° 3 • MAGGIO/GIUGNO 2021

Parquet Periodico bimestrale edito da Quine Srl Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. 02.69001255 | Fax 02.69001277 redazione@quine.it Fondatore Gabriele Marrazzini Direttore Responsabile Marco Zani Coordinamento editoriale - Redazione Vanessa Martina | vanessa.martina@quine.it Consulenti tecnici Domenico Adelizzi - Massimo Corsico Mauro Errico - Antonio Viscardi Direttore commerciale Ornella Zanetti | o.zanetti@dimensionepulito.it Pubblicità e Sviluppo Luigi Mingacci | l.mingacci@lswr.it Ufficio traffico e Servizio abbonamenti Ornella Foletti | ornella.foletti@quine.it Grafica e impaginazione LIFE sh.p.k. Collaboratori Domenico Adelizzi, Massimo Corsico, Roberta Mutti Responsabile della produzione Paolo Ficicchia Stampa Aziende Grafiche Printing Srl - Peschiera Borromeo (MI)

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Prezzi e abbonamenti Abbonamento annuale: 44,50 euro (IVA compresa) Annuale estero: 155 euro Copia arretrata: 17 euro Costo di una copia: 1,30 euro

8 • News dal mondo

IL PUNTO

6 • Ecce Homo

La nostra sovracrescita economica si sta scontrando con i limiti della finitezza della biosfera di Massimo Corsico

REPORT

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• Nel 2020 si mantiene stabile il mercato europeo del parquet I risultati pubblicati nel mese di giugno dall’European Federation of the Parquet a cura della Redazione

Responsabilità Professional Parquet, periodico bimestrale registrato. Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 250 dell’11/04/1992. Spedizione Posta Target Magazine - AUT.DBC centrale/PT Magazine Editori 96 valida dal 19/05/2004. La pubblicazione o la ristampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su Professional Parquet sono sotto la responsabilità degli autori. I manoscritti e i disegni pubblicati non saranno restituiti.

INFORMATIVA AI SENSI DEL GDPR 2016/679 Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal GDPR 2016/679. Titolare del trattamento è Quine srl, via Spadolini, 7 - 20141 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Lgs 196/2003. © Quine srl - Milano

CASE HISTORY

18 • Definire gli spazi per valorizzarne l’architettura

La ristrutturazione di un’elegante casa di Aversa a pochi chilometri dal Golfo di Napoli di Vanessa Martina

In copertina: Pavimento Ultrashied by Déco. Ph. Credit: Luca Tranquilli

URBAN & PARTNER

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Sommario ANNO 30 • N° 3 • MAGGIO/GIUGNO 2021

ANPP

TENDENZE

24 • Parchettista con la P maiuscola

42 • Stessa spiaggia stesso decking

Un caro saluto a un grande uomo, ciao Simone di Lino Commissione

Sono pochi i legni davvero adatti alla permanenza all’esterno, o sulle barche: oltre alle caratteristiche dei materiali, la posa di una pavimentazione da esterni deve seguire alcuni accorgimenti di Roberta Mutti

50 • Vetrina

MERCATO

56 • Benessere per i decking da giardino

Da Osmo una protezione superficiale microporosa e resistente all’acqua e allo sporco

58 • Pavimento in legno da esterno

che si posa ovunque

La collezione LIFE di Stemau è un’ottima soluzione per chi vuole usufruire dei migliori prodotti per i propri spazi all’esterno

60 • Raso, un legno libero di respirare

25 • Perché scegliere il parquet

Un attico dal sapore contemporaneo, avvolto in morbide sfumature madreperlacee, elegantemente innocente e allo stesso tempo audace e seducente

per la propria casa?

L’intervento in una casa di rappresentanza in un palazzo d’epoca a Livorno

36 • Elenco Soci ANPP

62 • Un sistema semplice e veloce per la finitura del parquet

POSA

ULTRACOAT RENEW FL è la nuova soluzione sviluppata nei laboratori Mapei per rinnovare il pavimento in legno esistente senza rimuovere il vecchio trattamento

27 • Speciale Appunti tecnici La nuova Norma Tecnica UNI 11368 per la valutazione della posa in opera delle pavimentazioni di legno incollate, flottanti e inchiodate a cura di Domenico Adelizzi

DESIGN

38 • La cosa più difficile da fare

Valorizzare la ricchezza dei decori tipici dell’Art déco è stata la missione imprescindibile che i committenti mi hanno affidato di Massimo Corsico

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Il punto EDITORIALE

Ecce HOMO LA NOSTRA SOVRACRESCITA ECONOMICA SI STA SCONTRANDO CON I LIMITI DELLA FINITEZZA DELLA BIOSFERA di Arch. Massimo Corsico

I

dato mai rilevato in precedenza nel nostro Paese. Al di là delle cifre, quel che più colpisce è recarsi nei luoghi interessati dal disastro e notare i profondi mutamenti nel paesaggio, a tratti irriconoscibile, e la conseguente cascata di effetti nocivi sugli equilibri delle comunità locali. Serge Latouche ci avverte. La nostra sovracrescita economica si sta scontrando con i limiti della finitezza della biosfera. Ovvero, la capacità rigeneratrice della terra non riesce più a seguire la domanda. L’uomo trasforma le risorse in rifiuti più rapidamente di quanto la natura sia in grado di trasformare questi rifiuti in nuove risorse. Non è più il tempo di Margaret Thatcher e del suo “there is no alternative”; non è più possibile adagiarsi in comodi negazionismi. E nemmeno sfuggire, evadere il problema, ritardarlo, provare a ignorarlo anziché risolverlo. Consiglio a tutti di leggere il libro di Telmo Pievani, Mauro Varotto “Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro”, Aboca Edizioni, Aprile 2021. Pievani e Varotto tracciano un parallelo fra il Grand Tour di Goethe e il viaggio di Milordo. Il patto narrativo è di trovarci nel 2786. Si parla di migranti climatici, dei ghiacci che si sciolgono e dei mari che salgono, di dissesti geologici e idrografici, di desertificazione, di perdita di biodiversità, di sovraffollamento, di problemi sociali e convivenza fra uomini e animali: tutti fenomeni già presenti ed evidenti, che talvolta scegliamo di ignorare. Dipesh Chakrabarty descriveva l’antropocene, o anche capitalocene, come l’epoca in cui l’uomo sarebbe passato da agente biologico a forza biologica, da ambientato ad ambientante. Il pianeta è già profondamente ferito, e si tratta di restare in equilibrio mentre il mondo trema. Serve chiudere il rubinetto ed evitare gli sprechi? Questo è il dilemma ridotto all’osso. L’utilità rischia di essere soppiantata dal gusto del superfluo (abbiamo tablet, smartphone, Smart-tv, computer). La durevolezza dell’obsolescenza programmata si contrappone alle caratteristiche che Vitruvio individuava: Utilitas, Firmitas, Venustas. La modernità ha fallito. “Bisogna costruire un nuovo umanesimo altrimenti il pianeta non si salva”. (Albert Einstein). Consigli preziosi e senza tempo...

n questi giorni mi ha colpito molto un’immagine che sembra uscita da un film del Neorealismo italiano o dalla immane fantasia di Fellini, autore che trasporta il reale in un mondo sempre in bilico tra sogno e realtà. Primo luglio, Matera. Davanti ai potenti della terra Nicola Frangione, professore di inglese, a torso nudo dal balcone di casa sua. Molti hanno ironizzato e forse non tutti hanno capito la forza drammatica, l’intensità, della foto. Anche i potenti sottostanti il corpo di Frangione appaiono divertiti dall’esposizione (alcuni si fanno l’autoscatto con il personal device) senza comprendere la portata dell’accidentale apparizione e il monito che l’immagine suggerisce ai potenti: Ecce Homo. Chi è il più potente? Frangione che espone le sue grazie umane o i grandi della terra che, nei loro abiti da impiegati, patiscono il caldo di Matera? Il G20 si occupa della gestione della governance economica internazionale, della crescita sostenibile e della riforma dell’architettura finanziaria internazionale. Thomas Jefferson III, Presidente degli Stati Uniti d’America (1743 – 1826) diceva che: “Quando il popolo ha paura del governo, c’è tirannia. Quando il governo ha paura del popolo, c’è libertà”. Questa foto è la rappresentazione plastica di questo sottile equilibrio. Ma anche di tutto quello che i nostri governanti devono mettere al primo posto nelle proprie agende: l’uomo. L’uomo vitruviano (disegno a penna e inchiostro su carta di Leonardo da Vinci) pone appunto al centro di tutte le possibili geometrie l’essere umano; ma oggi senza una corretta scienza della crescita sostenibile il comfort di vita attuale potrebbe vacillare e non essere più uguale. Per Franklin Delano Roosevelt: “La nazione che distrugge il proprio suolo distrugge se stessa”, e anche Ernest Hemingway gli fa eco: “La terra è un bel posto e per essa vale la pena di lottare”. Nell’autunno 2018, l’Italia del Nord-Est (insieme ad altri paesi dell’arco alpino) è stata investita dalla Tempesta Vaia, una perturbazione con venti che hanno in realtà raggiunto la velocità di un uragano. I danni ammontano a milioni di alberi caduti, 42 milioni secondo le stime: un

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GIUGNO

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GIUGNO

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MAGGIO

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dal 1959

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APRILE

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NOVEMBRE

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DICEMBRE


News DAL MONDO

LA STRATEGIA FORESTALE EUROPEA PREOCCUPA LE ASSOCIAZIONI DI FILIERA Aiel, Conaibo, Consorzi forestali, EBS, Ef, Fiper e Uncem hanno presentato una lettera congiunta ai ministri Patuanelli e Cingolani Le principali associazioni che rappresentano gli operatori della filiera bosco-legno-energia in Italia hanno chiesto al Governo italiano di intervenire per migliorare la Strategia forestale europea il cui documento in bozza sta circolando in questi giorni. I presidenti delle associazioni legate al settore delle biomasse solide Aiel, EBS, Ef, Fiper, e quelli del comparto forestale Conaibo, l’associazione Consorzi forestali e Uncem hanno scritto una lettera congiunta al Ministro delle Politiche Agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, informando anche il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, per esprimere preoccupazione in merito al documento sulla strategia forestale che sarà presentato alla Commissione europea nei prossimi giorni. La lettera è stata condivisa inoltre con gli europarlamentari italiani.

degradate e/o affette da patologie, con un’importante azione di prevenzione dei rischi idrogeologici, di incendi, attuando diffusi interventi di miglioramento forestale. Le pratiche di gestione forestale sostenibile hanno inoltre un ruolo fondamentale nella salvaguardia della biodiversità e nella mitigazione dei cambiamenti climatici, senza dimenticare che rappresentano un importante volano di sviluppo locale, soprattutto in aree interne e marginali, quali le aree montane, nonché una fonte di reddito per le imprese boschive e i diversi operatori di filiera.

BIOECONOMIA CIRCOLARE E MATERIALE LEGNOSO Le associazioni chiedono che nell’ambito della bioeconomia circolare sia incluso anche il materiale legnoso utilizzato per fini energetici, non solo quello impiegato per la realizzazione di prodotti di lunga durata, come le case, e per altri usi nel settore edile. “Il legno impiegato per scopi energetici ha il diritto di entrare nel concetto di bioeconomia circolare per la valorizzazione di un settore che comporta una serie di ricadute positive sulla gestione forestale sostenibile”, affermano le associazioni.

GLI OBIETTIVI DI NEUTRALITÀ CARBONICA AL 2050 Infine, con riferimento agli obiettivi di neutralità carbonica al 2050 si è posta l’attenzione sul ruolo strategico del settore forestale attraverso funzioni strettamente interconnesse come il sequestro e lo stoccaggio del carbonio negli alberi, nei prodotti legnosi e la sostituzione di combustibili fossili con l’impiego di biomassa. Per questo all’interno della Strategia Forestale la bioenergia deve essere considerata, secondo le associazioni, in un approccio omnicomprensivo funzionale all’effettivo, concreto e complessivo miglioramento degli ecosistemi. ■

LA GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE Nella lettera si evidenzia che la Strategia forestale europea non contempla le esternalità positive conseguite grazie alla filiera bosco-legno-energia, nonostante questa abbia permesso negli ultimi anni di riqualificare e recuperare aree forestali danneggiate,

SALONE DEL MOBILE, PRESENTATA LA PIATTAFORMA ONLINE Presentata il 30 giugno la nuova piattaforma digitale del Salone del Mobile che affiancherà l’edizione fisica in programma dal 5 al 10 settembre a Milano. Al talk show di presentazione hanno preso parte Claudio Feltrin, Presidente FederlegnoArredo, Maria Porro, Presidente di Assarredo, e Marco Sabetta, Direttore generale del Salone del Mobile. “Da oggi è Salone tutto l’anno – commenta Claudio Feltrin – questo strumento infatti permetterà alla fiera di rimanere virtualmente aperta per 365 giorni. È un passo fondamentale per il nostro Salone che rimane un

appuntamento imprescindibile per le aziende e per tutta la comunità internazionale del design e dell’arredo”. LE SUE FUNZIONI Frutto di un anno di lavoro, il servizio offre diversi contenuti come format editoriali originali e costantemente aggiornati e dal taglio B2B e B2C ma anche focus trasversali sul design, l’arredo, arte, architettura, scienza e tecnologia. Inoltre la piattaforma si arricchirà di interviste esclusive ai protagonisti del mondo dell’arredo e del design. Ma il servizio vuole essere

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soprattutto una vetrina per le imprese che partecipano al salone, una fiera aperta 365 giorni l’anno e per questo le aziende avranno la possibilità di raccontarsi e farsi conoscere agli utenti attraverso webinar ed eventi digitali. “La forza di questo progetto è che non si tratta solo di una semplice piattaforma ma di un vero e proprio media – spiega Mario Porro – è uno strumento di comunicazione in cui si potrà replicare in forma virtuale quella magia che accade al Salone, fatta di incontri e scambi tra operatori di tutto il mondo e fruitori”.



News DAL MONDO

CERSAIE 2021: L’EDIZIONE DELLA RIPARTENZA CONTA GIÀ 600 ESPOSITORI Il 41% sono stranieri, principalmente spagnoli con 132 stand, mentre 160 aziende hanno prenotato spazi tra i 200 e i 400 mq È stato presentato il Manifesto evento della 38esima edizione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno dal titolo “Bologna together with Cersaie”. La cerimonia si è svolta a Palazzo Re Enzo e in collegamento Zoom dall’Italia e dal mondo e ha visto la partecipazione di Industria ceramica italiana, fiera e aeroporto di Bologna, Trenitalia-Tper, sistema turistico e ricettivo di Bologna, Camera di commercio, Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna e alcune centinaia tra giornalisti e aziende che hanno aderito al Salone della Ceramica. La Fiera si terrà dal 27 settembre al 1° ottobre prossimi a Bologna e gli espositori e visitatori di Cersaie 2021 troveranno una città e le sue strutture di trasporto, fieristiche e della ricettività pronte a riceverli nel segno della massima sicurezza sanitaria e dell’ospitalità. Nell’occasione è stata ufficializzata, inoltre, la lettera che tutte le istituzioni, associazioni e realtà economiche partecipanti all’evento hanno sottoscritto al Presidente del Consiglio Mario Draghi per invitarlo a Cersaie e la lectio magistralis del Pritzker Shigeru Ban, che si terrà venerdì 1° ottobre alle ore 11.00 presso il Palazzo dei Congressi.

tutti di cuore perché questa fiera è una grande impresa, realizzata con professionalità e capacità di unire le forze per un settore economico cruciale per questa regione e questo Paese”.

L’IMPORTANZA DI RIPRENDERE LE MANIFESTAZIONI FIERISTICHE “L’importanza delle fiere internazionali per l’economia del nostro Paese e dei nostri territori è stata ulteriormente evidenziata in questo ultimo anno pesantemente colpito, su scala internazionale, dalla emergenza pandemica”, sottolinea Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere. “Con la ripresa delle attività, forti anche delle esperienze e dei nuovi strumenti finalizzati in questo periodo, il contributo dei nostri eventi internazionali per la promozione delle eccellenze del Made in Italy sarà ancora più incisivo e ancora più stretta sarà la collaborazione che ci vede lavorare, da sempre, con gli Organizzatori che scelgono BolognaFiere come business partner”. “Il Cersaie segna la ripartenza del settore fieristico internazionale, quello che più di tutti ha sofferto lo stop imposto dalla pandemia, e la rinascita del distretto della ceramica, strategico per la nostra Regione e per il Paese grazie al più alto livello di export”, commenta Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna. “Con la collaborazione di tutte le parti in campo, come questa Regione è abituata a fare, insieme alle Istituzioni, alle associazioni di categoria e alle società che operano nell’ambito dei trasporti e dell’incoming, dimostreremo agli operatori di tutto il mondo che aprire le fiere in sicurezza si può. Oggi annunciamo che siamo pronti ad accogliere nella nostra Regione migliaia di operatori e visitatori che arriveranno dall’Italia e dall’estero e riconfermiamola la forza e la qualità del nostro sistema fieristico. Lo facciamo insieme grazie a un modello strutturato di protocolli rigidi, controlli e buone pratiche che vanno a tutelare per primi i lavoratori che ci consentono di realizzare eventi così belli e importanti, quindi gli operatori che verranno ad esporre le migliori produzioni Made in Italy a partire dai nuovi materiali

UN EVENTO SIMBOLO PER LA RIPARTENZA Tra le i partecipanti, in molti hanno sottolineato il valore simbolico della ripartenza che questo evento incarna. “Cersaie 2021 rappresenta per le aziende della ceramica e dell’arredobagno l’appuntamento per consolidare e dare una stabile prospettiva alla ripresa dell’attività: i 15 padiglioni interamente occupati di BolognaFiere con quasi 600 espositori italiani e internazionali lo stanno a confermare”, commenta Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica. “Grazie a Cersaie le nostre aziende si potranno incontrare fisicamente con i distributori e i progettisti arrivati dall’Italia e dai Paesi esteri, presentando i nuovi prodotti di tendenza e confrontandosi sulle future collaborazioni. La presenza da questa edizione del Contract Hall al Padiglione 18 apre nuove opportunità verso il mondo del real estate, un comparto nel quale la ceramica e l’arredobagno italiano vogliono e possono essere protagonisti assoluti su scala internazionale”. “L’edizione del Cersaie di quest’anno a Bologna sarà più di un grande appuntamento internazionale che da tempo contribuisce alla reputazione della nostra Fiera e della nostra città nel mondo”, afferma Virginio Merola, Sindaco di Bologna. “Sarà una grande occasione per lanciare, da questa città, un messaggio di ripartenza in sicurezza e dimostrare quanto un territorio unito possa fare la differenza e mostrarsi al pubblico internazionale con un solo volto. Le fiere hanno subito un duro colpo durante la pandemia e i numeri di questo Cersaie ci dicono che siamo di fronte a una fiera di portata mondiale ed è un onore che le aziende più importanti del mondo in questo settore si ritrovino nell’abbraccio dei portici di Bologna. Ringrazio

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News DAL MONDO

garantiti per poter far sentire i nostri ospiti protetti come a casa propria”, sottolinea il Presidente di Federalberghi Bologna Celso De Scrilli. “Proprio per questo motivo, oltre ad attenerci scrupolosamente al protocollo di settore, come associazione abbiamo realizzato dei materiali che illustrano una serie di soluzioni da adottare in hotel e che permettono di trasferire all’ospite, anche visivamente, l’attenzione dedicata alla tutela della salute. Oltre al marchio identificativo Accoglienza sicura/Safe Hospitality, – prosegue De Scrilli – vi è un set di strumenti comunicativi utile a rammentare a tutti le precauzioni da adottare al fine di poter godere di un soggiorno in totale sicurezza”. ■

ecosostenibili, per arrivare alla stampa, agli stakeholder e al pubblico che potrà portare nel mondo l’immagine più bella dell’Emilia-Romagna: una regione che fa sistema puntando sull’eccellenza di prodotti, di pratiche e di ospitalità”.

INSIEME ALLA FIERA RIPARTE ANCHE L’ECONOMIA LOCALE

Un evento come Cersaie ha il ruolo fondamentale non solo di accelerare la ripartenza dell’industria ceramica nazionale ma anche di rimettere in moto il sistema turistico e ricettivo della Regione. “È un piacere assistere alla ripartenza dell’attività fieristica, fondamentale per il nostro territorio e per le strutture ricettive e alberghiere. È per noi molto importante aprire il calendario degli appuntamenti con Cersaie, manifestazione a carattere internazionale, in presenza, dopo l’emergenza sanitaria”, dichiara Patrizia Bauer, Presidente Filiera Turismo e Cultura Confindustria Emilia Area Centro. “Anche grazie anche all’aiuto delle innovazioni tecnologiche, possiamo proporre i nostri servizi, dalla ristorazione ai pernottamenti ai servizi congressuali, in totale sicurezza e rapidità, offrendo, ad esempio, il check-in e il checkout online. Sul fronte sicurezza, abbiamo insistito con le istituzioni preposte perché gli addetti di questo settore fossero inseriti nella calendarizzazione delle vaccinazioni, e ora la maggior parte di essi sta eseguendo il ciclo di vaccinazioni. I nostri hotel sono quindi pronti ad accogliere gli espositori e i visitatori in piena La finitura per legno che protegge sicurezza e nel rispetto di tutti i protocolli bellezza del tuo decking. garantendo quella che è una consolidata e riconosciuta qualità del servizio e dell’accoglienza che caratterizza la nostra città e i suoi dintorni”. “Abbiamo bisogno di garantire ed essere

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News DAL MONDO

FONDO GARANZIA PMI, SÌ DALLA COMMISSIONE UE Dopo il via libera della Commissione alla proroga dei prestiti, si attende la conferma del Mef. Possibili nuove limitazioni per importi superiori a 30 mila euro di Franco Metta La Commissione europea ha dato il via libera alla moratoria sui prestiti dal 30 giugno al 31 dicembre, anche se potrebbero esserci alcune limitazioni rispetto a quanto previsto dal decreto D.L. Sostegni bis. Infatti, i prestiti oltre i 30 mila euro garantiti dallo Stato potrebbero avere una durata massima di 8 anni (il decreto aveva incrementato la possibile durata massima da 6 a 10 anni) sia per quelli già in essere sia per quelli di nuova erogazione. Inoltre, sempre per i prestiti oltre i 30 mila euro, la garanzia statale potrebbe coprire al massimo l’80% dell’importo (il decreto aveva portato

il limite dal 100% al 90%). Ricordiamo che la proroga prevista dal decreto riguarda solo la quota capitale e non la quota interessi. La conferma dovrebbe arrivare in giornata da parte del Mef con comunicazione formale al Fondo di Garanzia per le Pmi che poi a sua volta informerà gli Istituti di credito; per l’ok definitivo sulla durata si stanno definendo gli ultimi dettagli. Il tutto si tradurrà in un nuovo emendamento da presentare in Parlamento in vista della conversione in legge.

SUGHERO, È PERIODO DI DECORTICA DA AMORIM Il gruppo portoghese, specializzato nella produzione di tappi da sughero, ripropone il rito della decortica che si attua dopo 25 anni dalla semina dell’albero Nel periodo dell’anno tra maggio e luglio, caratterizzato dalla perfetta posizione della linfa tra il fusto della pianta e la sua corteccia, la corteccia è pronta a staccarsi dall’albero. In questo periodo e in queste condizioni è così possibile toglierla agevolmente, con un abile movimento praticabile solo da mani esperte. È per questo che la decortica è l’attività agricola meglio pagata al mondo: sono solo in pochi a possedere e a tramandarsi le competenze e la manualità necessarie. Le foreste di querce da sughero sono un baluardo per l’avanzata del deserto e la loro tutela e conservazione dipendono totalmente dalla filiera di produzione dei tappi. Per questo il Gruppo Amorim, specializzato nel mercato del sughero, si adopera per la conservazione e per lo sviluppo sostenibile dell’attività industriale correlata alle sugherete.

Il sughero si ricava dall’estrazione della corteccia della quercia, pianta sempreverde e longeva che cresce nelle regioni del Mediterraneo come Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Marocco e Algeria. La quercia da sughero vive mediamente 200 anni e ha una grande capacità di rigenerarsi: fino a 16 volte, nel suo ciclo di vita. Interviene in questo continua rinascita il processo di decortica, si tratta di un’operazione dalle conseguenze benefiche per la pianta stessa e il suo habitat, secondo un equilibrio ancestrale tra uomo e natura. Dalla semina alla prima decortica trascorrono 25 anni. Il primo sughero è quindi “vergine” e può essere utilizzato solo per la realizzazione di articoli decorativi e prodotti granulati. Dovranno trascorrere altri 9 anni prima della seconda decortica e ancora altri 9 prima che dalla corteccia si possano realizzare tappi: 43 anni minimo in tutto. È solo allora che il sughero raggiunge una stabilità strutturale tale da garantire le proprietà necessarie all’imbottigliamento. Con un ritmo di una decortica ogni 9 anni la stessa pianta può subire questo processo per oltre 200 anni e poi vivere fino a 300-400 anni. Durante tutto il processo di produzione dei tappi Amorim utilizza anche i più piccoli granuli che vengono rimessi in circolo come importante fonte di energia. Oltre a diffondere una cultura sul valore del sughero e del suo riciclo, ha poi supportato un sistema di irrigazione goccia a goccia, che rende possibile una crescita più veloce delle querce e un rimboschimento più rapido.

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News DAL MONDO

ASSOIMBALLAGGI: NECESSARIO RICONOSCERE GIURIDICAMENTE IL PALLET La richiesta è stata rivolta alle istituzioni da Massimiliano Bedogna, coordinatore del Gruppo Pallet di Assoimballaggi di FederlegnoArredo emergenza che ha messo in difficoltà tutta la filiera del legno – conclude Bedogna – non può prescindere inoltre dall’attuare una politica nazionale di gestione delle foreste e dei boschi, per porre fine al fenomeno della massiccia importazione di legname dall’estero, a fronte della grande superficie boschiva di cui dispone il nostro Paese”. ■

Da Assoimballaggi arriva la richiesta di riconoscere il pallet giuridicamente in quanto prodotto essenziale di prima necessità per l’economia. In particolare, a rivolgere la richiesta alle istituzioni è stato Massimiliano Bedogna, Coordinatore del Gruppo Pallet di Assoimballaggi di FederlegnoArredo, sostenendo che: “Riconoscere giuridicamente il pallet in legno come prodotto essenziale per l’economia, quale vero e proprio bene di prima necessità, come del resto ha già dimostrato di esserlo durante la pandemia, grazie all’inserimento del relativo codice Ateco fra le attività che hanno potuto continuare a produrre. Questo riconoscimento avrebbe un valore simbolico per il nostro settore, ma rappresenterebbe soprattutto un aiuto concreto per tutelare la produzione e la distribuzione del pallet, evitando così il blocco della movimentazione delle merci che potrebbe avere conseguenze negative anche sui livelli occupazionali”.

IL PALLET A LIVELLO GLOBALE “Il pallet ‘muove’ la maggior parte dei beni nel mondo, fermare il pallet significa fermare tutto; i produttori di pallet, come del resto tutta la filiera del legno, si trovano in grande difficoltà sia per la scarsità di materie prime, sia per i prezzi schizzati alle stelle che, da luglio 2020, hanno raggiunto aumenti superiori anche il 100% del valore. La soluzione di questa

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Report

Nel 2020 si mantiene STABILE il mercato europeo del PARQUET I RISULTATI PUBBLICATI NEL MESE DI GIUGNO DALL’EUROPEAN FEDERATION OF THE PARQUET INDUSTRY (FEP) MOSTRANO VARIAZIONI DETERMINATE ANCHE DALLE MISURE ADOTTATE DAI SINGOLI STATI MEMBRI PER FRONTEGGIARE LA DIFFUSIONE DEL COVID-19 A cura della redazione

I

Italia, Spagna, ma anche Francia e Belgio sono si sono fermati per settimane. Anche le parti non di lingua tedesca della Svizzera e dell’Austria si sono dovute confrontare con questa nuova emergenza sanitaria. Al contrario, l’attività non si è mai veramente fermata in Germania, dove

l buon inizio dell’anno 2020 deve essere, purtroppo, bilanciato con la diffusione della pandemia di Covid-19. Durante la primavera del 2020, la situazione si è aggravata da Nord al Sud dell’Europa, area che è stata colpita per prima e più duramente dalla pandemia.

Grafico 1. Produzione e consumo nel territorio FEP

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The European parquet market managed to remain flat in 2020

Report

The good start of the year observed at the very beginning of 2020 had unfortunately to be balanced with the surge of the covid-19. During spring 2020, the situation got worse when going from north to south of Europe which was hit earlier and harder by the pandemic. Italy, Spain, but also France or Belgium have been locked down for weeks. Non-German speaking parts of Switzerland and Austria were also confronted to this kind of situation. On the other hand, the activity never really stopped in Germany and some shops, suchaperti as DIY, were open during the first wave. And no drastic 2020 confinement alcuni negozi, come quelli di bricolage, sono rimasti Grafico 2. Produzione di parquet per tipologia, durante la prima ondata. Anche in Scandinavia non sono measures were taken in Scandinavia where life remained as normal as possible.

state prese misure drastiche di confinamento e la vita è Whole inpossibile. whole, the parquet market in Europe remained stable in 2020 despite the pandemic. As proseguita il più normalmente usual,lathepandemia, results show variations del from country to country, also reflecting the evolution of the illness Nel complesso, nonostante il mercato parquet in Europa è rimasto stabile nel 2020. Come di in the different Member States. and the related governmental measures consueto, i risultati mostrano variazioni da Paese a Paese, Austria,del Sweden and Switzerland have totally compensated, during the second half of 2020, the bad riflettendo anche l’evoluzione virus e le relative misure di contenimento stabilite dai diversi governi. performance observed in March-April. Still on the positive side, German market for parquet, the Nella seconda metà delbiggest 2020 one Austria, Svezia Svizzera in Europe, hase grown further, driven by renovation. On the other hand, despite a good hanno totalmente compensato la pessima performance summer and a good renovation rate, Italy, France and Spain have not been able to offset the loss osservata a marzo-aprile. Il mercato tedesco del parquet, during the ilspring lockdown. il più grande d’Europa,experienced oltre a mantenere segno più, è cresciuto ulteriormente, trainato dalle ristrutturazioni. The production in FEP territory remained stable in 2020 and exceeded the 76 million square meter Diversamente, nonostante una buona estate e un buon The eEuropean tasso di rinnovamento, threshold. Italia, Francia Spagna production non sono outside FEP countries is at an estimated 13.5 million square – 8.5 million square meters produced in EU countries and 5.0 million square meters in riuscite a compensare meters la perdita subita duranteEuropean il non-EU countries. Tabella 1. Produzione di parquet in Europa lockdown primaverile.

Parquet production in Europe

Produzione, confermati i dati 2019

Nei territorio FEP la produzione di parquet è rimasta stabile e ha superato la soglia dei 76 milioni di m2. Mentre la produzione europea al di fuori dei Paesi FEP è stimata in 13.5 milioni di m2: 8.5 milioni di m2 prodotti nei Paesi dell’UE e 5 milioni di m2 nei Paesi europei non UE. La produzione complessiva dell’area FEP aumenta leggermente (+0,59%) raggiungendo i 76.172.040 m2 di volume. Tenendo conto della produzione totale in Europa (Paesi FEP + Paesi non FEP in Europa) la produzione nel 2020 è diminuita leggermente (-0,28%) ma ha superato gli 89 milioni di m2. Il consumo nell’area FEP si è stabilizzato (-0,25%), a un livello di 81.741.530 m2 (Grafico 1 e Tabella 2). Il Grafico 2 illustra la produzione totale di parquet per tipologia. Nel 2020 la situazione resta simile al quadro già presentato a partire dal 2010. Al primo posto si colloca il multistrato con l’82% (rispetto all’83% del 2019), seguito dal massello (lamparquet compreso) stabile al 16%

FEP Countries

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

000 m² 35,634 35,294 37,977 40,396 44,972 49,798 50,578 53,836 58,308 64,774 69,812 75,621 76,741 81,039

+/-% 3.09% -0.95% 7.60% 6.37% 11.33% 10.73% 1.57% 6.44% 8.31% 11.09% 7.78% 8.32% 1.48% 5.60%

Non-FEP countries in Europe (**) 000 m²

Total 000 m² 35,634 35,294 37,977 40,396 44,972 49,798 50,578 53,836 58,308 64,774 69,812 75,621 76,741 81,039

+/-%

(*) A partire dal 2016, i dati coprono tutti i paesi europei FEP – sono stati aggiunti i dati di Croazia, Estonia e Portogallo (**) Stime effettuate in base alle informazioni ricevute dagli affiliati FEP (***) I dati italiani di produzione e consumo sono stati rivisti a partire dal 2007

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Report

e dal mosaico (con un aumento dell’1% rispetto al 2019). Nei dati di produzione assoluta per Paese, la Polonia mantiene la sua prima posizione con il 16,29%. La Svezia consolida il secondo posto con il 15,87%. Segue l’Austria con il 12,82%, mentre la Germania è in quarta posizione (Grafico 3).

Grafico 3. Produzione nei Paesi FEP

Invariati i consumi

I consumi nell’area FEP sono rimasti stabili nel 2020 (-0,25%) e hanno raggiunto 81.741.530 m2 rispetto agli 81.946.440 m2 dell’anno precedente (Grafico 4). In termini di consumo per Paese, la Germania mantiene la prima posizione con il 20,47%. La Svezia occupa la seconda posizione (10,14%) davanti alla Francia al 9,94% e all’Italia al 9,37%. L’Austria con l’8,10% conserva la quinta posizione, mentre seguono Svizzera (7,16%), il Cluster nordico (7,14%) e Spagna (6,80%) (Grafico 5). Per quanto riguarda il consumo pro capite di parquet, la Svezia mantiene il primato (0,80 m2) davanti ad Austria (0,74 m2), Estonia (0,73 m2) e Svizzera (0,68 m2). Considerando la superficie totale dell’area FEP, nel 2020 il consumo per abitante rimane stabile a 0,19 m2 (Grafico 6).

Grafico 4. Consumi totali nell’area FEP

Grafico 5. Consumo per Paese, 2020

La scelta della tipologia di legno

Come mostrato nel Grafico 7 il 2020 ha visto leggere modifiche nella scelta di determinate specie legnose. Aumenta l’utilizzo di quercia, che raggiunge l’81,8% (era l’80,6% nel 2019). Le specie di legno tropicale rappresentano il 3% del legno utilizzato. Frassino e faggio si confermano le scelte più comuni con rispettivamente il 5,6% e il 2,8% (rispetto al 7,2% e al 2% nel 2019).

Grafico 6. Consumo pro capite di parquet, 2020

Prospettive future

Il mercato europeo del parquet ha iniziato lentamente l’anno 2021 con un consumo stabile o leggermente in aumento nei mesi di gennaio e febbraio.

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Report

Questa tendenza positiva ha subito un’accelerazione a marzo e aprile, grazie al desiderio di rinnovamento degli ambienti. I risultati provvisori del primo trimestre 2021 indicano un aumento del consumo di parquet (rispetto anche al 2019) in tutti i Paesi, a eccezione della Spagna. Germania e Italia segnalano consumi stabili nei primi due mesi dell’anno, ma in aumento a marzo e soprattutto ad aprile. Mentre permangono incertezze sul futuro a causa di diverse variabili, come i continui impatti della pandemia, la ripresa dei viaggi grazie ai vaccini, le conseguenze economiche di lungo periodo (recessione, riduzione della spesa pubblica e calo dei nuovi progetti), alcune abitudini sono cambiate e questa crisi rappresenta anche un’opportunità per l’industria del parquet, che ha già ampiamente beneficiato dell’aumento del tasso di ristrutturazione e dell’utilizzo relativamente più elevato di legno. Sembra che non solo le autorità europee abbiano ormai compreso il ruolo positivo giocato dal legno e dai prodotti in legno per affrontare il cambiamento climatico risparmiando CO2, ma anche i consumatori finali, che decidono di portare la natura nelle loro case. Questi sviluppi positivi sono tuttavia mitigati dal problema delle scarse forniture di materie prime e dei loro costi in forte aumento. Fenomeno che non riguarda solo il legno e i prodotti a base di legno ma anche colle, lacche, imballaggi etc.

Grafico Usospecies delle diverse tipologie di legno Use of7. wood

The usage of wood species in 2020 as shown on the above graph indicates that the share of oak increases slightly and reaches 81.8% compared to 80.6% in 2019. Tropical wood species represent 3.0% of used wood. Ash and beech are still the two other most common chosen species with 5.6% and 2.8% (compared to 7.2% and 2.0% in 2019) respectively. Outlook for 2021 & 2022 The European parquet market has generally slowly started the year 2021 with stable to slightly increasing consumption in January and February. This positive trend accelerated in March and April, still driven by renovation. The provisional results for the first quarter 2021 indicate increasing parquet consumption (also compared to 2019, as 2020 was a very specific year with the surge of covid-19) in all countries but Spain. Germany and Italy report stable consumption levels during the two first months of the year but which were already rising in March and especially April. While there are uncertainties for the future regarding the continuous impacts of the pandemic, the restart of travels thanks to vaccines and the long-term economic consequences (recession, reduced public spending and decline in new projects), some habits have changed and this crisis also represents an opportunity for the Parquet industry, which has already well benefitted from the increase of the renovation rate and of its relatively higher use of wood. It seems that not only the European authorities have now understood the positive role played by wood and wood products to tackle climate change by saving CO2, but the end-consumers as well, bringing nature into their homes! These positive developments are nevertheless tempered by the issue of tight supplies of raw materials and their significantly increasing costs. This phenomenon does not only concern wood and woodbased products but also glues, lacquers, packaging, etc. *** FEP, Brussels, June 2021 For further information, please contact Isabelle Brose, FEP Managing Director – isabelle.brose@parquet.net

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Design CASE HISTORY

Definire gli spazi PER VALORIZZARNE l’architettura

La ristrutturazione di un’elegante casa di Aversa a pochi chilometri dal Golfo di Napoli di Vanessa Martina

M

ateriali naturali nell’ottica del vivere bene e creare ambientazioni per il benessere mentale: è stata questa la filosofia vincente dell’arch. Alfonso Pisanelli per il restyling di un’abitazione di 120 mq ad Aversa. Circa tre mesi di lavori per rivoluzionare l’abiente e renderlo confortevole. Un open space tra soggiorno e sala da pranzo all’insegna della semplicità e del relax, grazie al camino centrale dal design mininal. La scelta dei materiali (ceramica, legno in rovere naturale Bauwerk, Kerlite effetto ardesia) e dell’illuminazione calda a LED hanno contribuito alla riuscita di un ambiente morbido, rilassante e arioso. L’intervista per Professional Parquet.

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po’ titubanti, anche per la preoccupazione di scontrarsi con gli stili di vita ‘ordinari’ della provincia. Dopo una fase di studio planimetrico, però, si sono convinti dell’idea. Il restyling sostanziale ha interessato la cucina, il salone e il bagno. Poi, a seguire, abbiamo ristrutturato anche la zona notte, ma con un semplice intervento di pavimentazione. Il concetto principale è quello della semplicità: unire due ambienti divisi, creare un elemento di schermatura – il camino – e usare materiali naturali, a partire dal legno. Semplicità e unione. I materiali sono anche una questione di emozione: secondo me, il bello è ciò che trasmette qualcosa. Alla fine la mia soddisfazione principale è stata quando i clienti non mi hanno detto che la casa era bella, ma che in questa casa si stavano rilassando”.

Come è nato il progetto e da quali esigenze è derivata la richiesta di effettuare un restyling in questa parte dell’abitazione? “L’esigenza della committenza era quella di realizzare il restyling di una parte della loro abitazione di 120 mq, anche perché non avevano la possibilità di spostarsi: quindi abbiamo lavorato ‘a specchio’, cominciando dalla zona giorno. Lo stato di fatto prevedeva una divisione tra la cucina e il salone, con una porta scorrevole centrale. Sotto mio suggerimento, abbiamo ipotizzato un ambiente aperto, con il camino perifacciale come elemento centrale, in modo da concepire gli spazi con una prospettiva diversa. I committenti all’inizio erano un

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Design CASE HISTORY

A proposito della scelta del parquet nei vari ambienti: è stato un suo suggerimento alla committenza, o il parquet era già utilizzato nella situazione preesistente? “È stato un mio suggerimento: prima c’era una brutta piastrella in grès. Per me era importante utilizzare dei materiali naturali, proprio nell’ottica del vivere bene e creare ambientazioni per il benessere mentale. Abbiamo scelto il parquet Bauwerk, sabbiato effetto naturale, prefinito senza verniciatura, che permette di vedere l’essenza del legno. Per l’altra zona della casa abbiamo usato una Kerlite, ma comunque molto materica. Alla scelta dei materiali si collega l’illuminotecnica: abbiamo usato dei tipi di luce calda, per creare un ambiente dal tono naturale. Sono stati installati due LED perimetrali con delle barre elettrificate a incasso nella controsoffittatura, a scomparsa.”

Quanto è importante questo concetto di relax negli spazi, soprattutto ora che l’esperienza della pandemia e dei lockdown ha portato a una nuova rivalutazione dello spazio domestico? “Anche i committenti hanno percepito questa differenza: dopo i lavori sono riusciti ad apprezzare ancora di più la propria abitazione, perché ora riescono a vivere la casa in un modo diverso. Ora a casa stanno bene, mentre prima avvertivano delle difficoltà, e proprio da questa sensazione di disagio è nata la volontà di ristrutturare. L’idea di aprire lo spazio è stata vincente”.

Ultimamente il parquet è sempre più diffuso anche nell’ambiente bagno. Ma quali sono i pro e i contro? “I principali timori sono legati all’acqua, ma l’azienda ci ha dato garanzie sui trattamenti superficiali: il parquet Bauwerk ha sotto un HDF con un coefficiente di assorbimento dell’acqua molto ridotto rispetto anche al classico MDF e al legno in sé. Trattandosi di un bagno

In quanto tempo è stato realizzato l’intervento? “Abbiamo lavorato da inizio gennaio 2021 e in circa tre mesi i lavori si sono conclusi. Nella prima settimana dopo l’Epifania abbiamo iniziato a fare le demolizioni, nel frattempo abbiamo ordinato tutti i materiali e poi appena sono arrivati abbiamo iniziato”.

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Design CASE HISTORY

IL PROGETTO Per la ristrutturazione è stato scelto il parquet Villapark di Bauwerk in rovere naturale, con le plance prefinite a 2 strati posate sia sul pavimento sia in verticale, come boiserie su una delle pareti del nuovo ambiente che unisce la sala da pranzo con il soggiorno. Al centro della zona giorno, come trait d’union, è stato posizionato un camino dal design minimal rivestito di Kerlite con effetto ardesia. “Le scelte dei materiali sono state strategiche per contribuire alla realizzazione di un ambiente morbido, rilassante e arioso. In questo senso il legno chiaro del pavimento Bauwerk si sposa molto bene con il progetto di illuminazione e caratterizza con originalità lo stile di questa casa”, ha sottolinea l’architetto Pisanelli. Nella zona bagno marmo e parquet dialogano in perfetta armonia: la scelta del parquet in questo ambiente è garanzia di tenuta all’umidità, stabilità nel tempo e silenziosità.

Caratteristiche di Villapark

Il parquet prefinito Villapark è uno dei bestseller Bauwerk. Le plance di grande formato (210X19X9,5 cm) sono disponibili in in 3 diverse essenze: rovere, frassino e noce. La combinazione tra spessore ridotto e supporto tecnologico in HDF, con uno strato di legno nobile di 2,5 mm, lo rende perfetto per l’installazione su sistemi di riscaldamenti a pavimento. Inoltre, la ridotta altezza delle tavole ne facilita l’impiego nelle ristrutturazioni edilizie, nel caso in cui il parquet debba essere posato accanto a rivestimenti preesistenti. Villapark è disponibile nelle finiture: Colorato, Verniciato opaco, Olio naturale, B-Protect®.

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Design CASE HISTORY

di rappresentanza, i committenti si sono convinti a utilizzare il parquet. Insomma, i pro e i contro dipendono dalla dialettica tra progettista e committente. In altri lavori realizzati in passato ho utilizzato legno nobile in massello e non prefiniti di questo materiale, riscontrando problemi nella zona della doccia per la fuoriuscita d’acqua. Problemi che comunque si possono risolvere rialzando il piatto doccia. Serve più attenzione sulla messa in opera e sull’utilizzo, ma a parte questo non ci sono grossi problemi”.

Alfonso Pisanelli

BAUWERK

Alfonso Pisanelli, Architetto (Città di Aversa 1973), si laurea alla Seconda Università degli Studi di Napoli nel 1999 con l’architetto Giovanni Di Domenico. Nel 2003 dopo un’esperienza a Mosca come collaboratore dell’architetto Giovanni Corradetti, fonda lo studio Alfonso Pisanelli con l’intento di portare avanti la progettazione attraverso un linguaggio capace di coniugare l’architettura contemporanea con quella tradizionale del contesto in cui opera. Lo studio si occupa principalmente di progetti nel campo dell’architettura, interior design, architettura del paesaggio, design urbano e design dei mobili. “Semplice ma differente” è l’importante motto che ben caratterizza la pratica di uno studio che si distingue per la grande sensibilità per il contesto, il linguaggio attento e funzionane, ponendo sempre grande attenzione verso le esigenze e le aspettative del committente. Fondamentale è ridurre l’architettura alla sua essenza e quindi alla sua forma più semplice, anche per i progetti più complessi. Linee pure, pochi materiali e colori utilizzati consapevolmente, riferimenti locali, funzionalità ed economia sono la base della nostra architettura, di qualità e senza tempo. Attualmente con il supporto di un gruppo multidisciplinare di professionisti, l’attività di progettazione è sviluppata a livello regionale e nazionale anche nei settori residenziale, terziario, fashion e food retail.

Fondata nel 1944, Bauwerk utilizza esclusivamente legno proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile e da regioni europee con ricrescite certificate. L’attenzione alla responsabilità ambientale, unita a competenza e selezione delle migliori materie prime, fanno di Bauwerk un punto di riferimento per chi è alla ricerca di qualità e benessere abitativo. Con circa 600 collaboratori divisi tra Svizzera, Austria, Germania, Paesi Bassi, Francia e Italia, Bauwerk produce e commercializza oltre 400 tipi di parquet e un vasto assortimento di accessori.

Alfonso Pisanelli

www.bauwerk-parkett.com

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DALLA RICERCA GREEN KERAKOLL NASCE LA CASA DI DOMANI.

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Nuova linea Parquet Kerakoll a tecnologia SLC®. Ci prendiamo cura del vostro pavimento in legno.

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Il know-how tecnologico sviluppato in più di 50 anni da SLC ® nel settore della posa e finitura dei pavimenti di legno è la base solida sulla quale ogni giorno i ricercatori del GreenLab Kerakoll cercano di migliorare prodotti già eccellenti e riconosciuti dai parchettisti di tutto il mondo. La nuova linea Parquet Kerakoll ha performance avanzate non solo sul fronte delle caratteristiche tecniche ma soprattutto per il rispetto dell’ambiente, per la salute degli utilizzatori e per la qualità di comfort abitativo degli edifici.


Parola ai POSATORI

PARCHETTISTA con la P maiuscola, persona vera

UN CARO SALUTO A UN GRANDE UOMO, CIAO SIMONE di Lino Commissione

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Quel tempo purtroppo è passato, e mi ritrovo qui a pensarti e a scriverti, a immaginarti tra gli angeli in festa e a sperare che lì tu stia meglio. Continuo a fare tutto ciò che facevo prima e lo faccio anche con tanto entusiasmo. Tu mi dicesti: “Dai Lino, mettiti in gioco, sono sicuro che farai bene!”. Ma devo andare avanti. Non posso abbattermi e non posso fermarmi neanche un po’, e lo faccio anche per te, che mi hai incoraggiato ad assumere l’incarico che tu hai onorato per tanti anni, e per il prezioso patrimonio della cui esistenza dobbiamo essere orgogliosi e consapevoli per il futuro. Ti prometto che mi impegnerò al fine di dare continuità al tuo lavoro svolto sino a oggi.

on è facile trovare le parole giuste per esprimere ciò che ognuno di noi sente in questo momento: la cosa certa è che manchi. Scrivere è il mezzo più potente per leggerci dentro e lasciare che il cuore parli al posto nostro. Quando scriviamo una lettera a un amico che non è piu tra di noi, lo facciamo pensando a un rapporto che il tempo e le vicissitudini della vita non hanno scalfito, lo facciamo ascoltando i nostri sentimenti, e la penna scorre sul foglio al ritmo delle nostre emozioni. Non pensavo che ci saremmo allontanati così presto. Un tempo davo per scontato che saremmo stati insieme per molti anni in ANPP, che avresti conosciuto anche l’altra parte di me, e non solo quella del “E quindi”, ricordi?

SIMONE BIAGIOTTI

L’ANPP, Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti, Gabriele Marrazzini, Ornella Zanetti, Marco Zani e tutta la Redazione di Professional Parquet, si stringono al cordoglio della moglie Annamaria per la perdita del caro Simone, il 22 giugno. Classe 1971, Parchettista con la P maiuscola, persona vera. Sempre attento alle problematiche e alle novità inerenti il settore dei pavimenti in legno, per anni alla guida dell’Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti ha coinvolto nel tempo, all’interno del progetto ANPP, decine di colleghi per apportare miglioramenti e benefici non solo agli stessi parchettisti, ma a tutta la categoria, organizzando corsi di aggiornamento, meeting, incontri con professionisti e aziende del settore. Sempre aggiornato sulle novità introdotte dal mercato delle materie prime e delle attrezzature nonché sulle normative, sempre disponibile al confronto o a supportare un collega nel momento del bisogno, rimarrà sempre vivo il suo ricordo in tutti noi. Grande professionista e guerriero. Ti ricorderemo con immensa stima e affetto. Ciao Simone.

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Design INTERIOR

Perché SCEGLIERE il PARQUET per la propria CASA? L’INTERVENTO IN UNA CASA DI RAPPRESENTANZA IN UN PALAZZO D’EPOCA A LIVORNO

Q

uando si ristruttura una casa ogni elemento che la costituisce è fondamentale, a partire dal pavimento. Tra tutti sicuramente spicca uno che possiede, da sempre, un fascino innato: il parquet, nelle sue molteplici declinazioni. I vari materiali, geometrie e tipologie di posa moltiplicano le possibilità di utilizzo: rendendo ogni ambiente caldo e personale. Il parquet offre ottime capacità di isolamento termico, restando fresco d’estate e caldo d’inverno. Parquet vuol dire anche camminare a piedi nudi, rilassandosi dopo una giornata impegnativa, o far giocare i bambini per terra, senza preoccuparsi per il contatto con materiali freddi. Un pavimento in parquet di alta qualità è mediamente più resistente di un pavimento in ceramica. Senza dimenticare che un parquet segnato dal tempo e dalla normale usura non perde fascino. Le possibilità date dalla combinazione di essenze contribuiscono a rendere ogni pavimento in parquet un “pezzo unico”, che non passerà mai di moda. Inoltre, scegliere il parquet vuol dire compiere una scelta ecosostenibile.

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IL LAVORO DEI SOCI

VALORIZZARE IL CONTESTO STORICO

Il parquet è una scelta di valore assoluto per un appartamento, a maggior ragione se si tratta di una casa elegante, di rappresentanza, come questo splendido appartamento che proponiamo in un palazzo di epoca sito in scali D’Azeglio a Livorno. In accordo con l’architetto, abbiamo voluto ricostruire un ambiente che valorizzasse il contesto storico del palazzo. Si è quindi optato per un disegno a spina di pesce italiana con fascia e bindello, suddividendo i vari locali, dando così ad ognuno un disegno unico. Per questa realizazione abbiamo usato due tipologie di parquet prelevigato: listello controbilanciato a due strati spessore 10 mm con nobile da 4mm della Garbelotto, in essenza rovere (spina e bindello) e wengè (per la fascia). Questa scelta ci è sembrata la più idonea per il sottofondo che avevamo, costituito da massetto autolivellante con riscaldamento a pavimento. Sul posto abbiamo provveduto a rifilare i listelli di wengè per dare una misura piu elegante alla fascia. Tutte le squadrature sono state eseguite sul posto effettuando tagli a squadra con sega ad affondmento Festool munita di guida, su pavimento posato, ottenendo in questo modo la massima omogeneità degli accostamenti tra i vari elementi. La levigatura della pavimentzione è stata effettuata con una macchina con movimento rotativo a tre dischi:

siamo partiti da una grana 60 e abbiamo terminato con una 120; dopodichè abbiamo passato la monospazzola con retine grana 180/220. Il cliente ha poi richiesto una colorazione particolare della pavimentazione che abbiamo ottenuto miscelando due tonalità di olio colorato della Vermeister, ottenendo quindi un colore personalizzato che abbiamo codificato; il tutto è stato uniformemente distribuito mediante monospazzola munita di feltro bianco. Il ciclo di verniciatura utilizzato porta il nome della Vermeister: abbiamo utilizzato una mano di fondo all’acqua AQUATENAX effetto naturale e una finitura opaca, sempre all’acqua, IDRO 2K, che gli ha conferito un aspetto caldo e antico. In coordinato alla pavimentazione abbiamo realizzato un battiscopa su misura (15 cm di altezza) e alcuni scalini, ricostruendoli con pannelli di multistrato in modo da renderli perfettamente uguali e squadrati, per poi provvedere al rivestimento con gli stessi elementi della pavimentazione.

IL SOCIO SI RACCONTA

Alessio Chiappe di Valex Parquet Livorno

Valex Parquet Livorno è un’azienda giovane, nata per offrire un’alternativa qualitativa rispetto ai prodotti che si trovano in commercio. Infatti, Valex Parquet Livorno tratta materiali lavorati interamente in Italia, certificati e garantiti. La nostra azienda sceglie di operare e di inserirsi nella società in modo responsabile riconoscendo l’interdipendenza tra decisioni aziendali e impatti ambientali, impegnandosi per lo sviluppo e l’adozione di tecnologie innovative ed eco-compatibili.

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Speciale APPUNTI TECNICI

La nuova Norma Tecnica UNI 11368 per la valutazione della posa in opera delle pavimentazioni di legno incollate, flottanti e inchiodate

A cura di Domenico Adelizzi


SPECIALE NORMA UNI

D

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

opo oltre due anni di studio, l’Ente di Unificazione nazionale UNI ha pubblicato lo scorso 13 maggio u.s. la revisione delle Norme Tecniche UNI 11368-1 emessa nell’anno 2010 e UNI 11368-2 emessa nel 2013, raccogliendole in un unico documento normativo denominato Norma Tecnica UNI 11368 che ha come oggetto i criteri e i metodi di valutazione della posa in opera delle pavimentazioni a base di legno e parquet da uso interno impiegati negli edifici di nuova costruzione e/o esistenti, realizzati mediante incollaggio, flottanti e per avvitatura/inchiodatura. Affinché la norma prendesse luce, sono stati necessari oltre due anni di studio ed elaborazioni da parte del gruppo di lavoro “Legno non strutturale” della Commissione Legno UNI. Il Gruppo di lavoro, coordinato dall’ing. Rita d’Alessandro in rappresentanza di FederlegnoArredo, oltre al sottoscritto in rappresentanza della testata Professional Parquet della Società QUINE S.r.l., è costituito dai rappresentanti delle associazioni di categoria dei posatori ANPP e AIPPL, dei rappresentanti dei laboratori di ricerca Catas e Istituto Giordano e dei produttori di elementi di legno da posa (Margaritelli) e di adesivi e vernici (Mapei). Dopo aver avuto il contributo e conforto da più esperti esterni intervenuti nella fase d’inchiesta pubblica della norma, dal 13 maggio, la norma UNI 11368 che, come s’evince dall’indice allegato, consta di 25 pagine suddivise in quattro capitoli corredati da più esplicativi disegni, schemi, prospetti e tabelle, costituisce un’utile bibliografia e ufficialmente fa parte del corpus normativo nazionale.

Il primo capitolo, dedicato agli scopi e campi d’applicazione del documento normativo, spiega in modo dettagliato che la norma si applica per pavimentazioni a base di legno posate sia mediante la tecnica dell’incollaggio, che inchiodatura o avvitatura e flottante su qualsiasi tipo di supporto realizzato in edifici di nuova costruzione e/o esistenti. Evidenzia che essa non si può applicare alle pavimentazioni lignee per interni per uso sportivo definite nella norma UNI EN 14904, alle pavimentazioni esterne definite nella norma UNI 11538-2 e al rinnovamento e/o recupero di pavimentazioni di legno e parquet preesistenti. Inoltre, specifica che per quanto riguarda la conformità e l’idoneità dei vari tipi di elementi di legno destinati al realizzo di pavimentazioni, si dovrà fare riferimento alle specifiche norme di prodotto e alle istruzioni redatte dal fabbricante e che, indipendentemente dai requisiti stabiliti nei vari capitoli della norma, non è consentita la presenza di qualsiasi anomalia che possa compromettere la fruibilità della pavimentazione o la sicurezza dell’utilizzatore. Altro interessante argomento introdotto dalla norma revisionata consiste nel fatto che le verifiche eseguite e i risultati ottenuti siano opportunamente documentati mediante la redazione di un specifico verbale di consegna redatto e rilasciato a cura dal posatore/installatore, cosicché si ha traccia oggettiva delle proprietà e conformità ai requisiti stabiliti dalla nuova norma UNI 11368:2021 della pavimentazione lignea realizzata e che si sta consegnando al committente.

Prospetto n°1: Indice della nuova norma tecnica UNI 11368:2021

RIFERIMENTI NORMATIVI

Il secondo capitolo riporta tutti i documenti normativi che per motivi differenti consentono la completa applicazione della nuova norma UNI 11368. Ad esempio si cita la norma UNI 11265 per quanto concerne le competenze, responsabilità e indicazioni contrattuali; la norma UNI 11516 in merito alle indicazioni per la posa in opera dei sistemi di pavimentazione galleggiante per l’isolamento acustico e la norma UNI EN 13756 per la corretta terminologia e definizione dei termini. Nel capitolo non è tralasciata la specifica tecnica europea UNI CEN/TS 15717 perché detta le linee guida generali per la posa in opera degli elementi a base di legno destinati al realizzo di pavimentazioni interne. Norme tecniche nazionali, comunitarie europee e specifiche che sicuramente possono aiutare gli operatori per meglio applicare quanto analizzato nei successivi capitoli del nuovo documento normativo nazionale.

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Parola ai POSATORI

TERMINI E DEFINIZIONI

Prospetto n°2: Le parti del capitolo 4 della nuova norma UNI 11368:2021

L’importanza del terzo capitolo consiste nel fatto che riporta le corrette definizioni di alcuni termini tratti dalle norme UNI EN 13756 e UNI 11265 che, nel passato, non poche volte sono state oggetto di mal interpretazione. In queste righe si chiarisce che per “deformazione elastica” s’intende la freccia di deformazione che si determina su una porzione di pavimentazione dovuta a flessione sotto carico; che il “dislivello” è la differenza in altezza tra le facce di due elementi adiacenti e assemblati, posati su una superficie piana e che per “posa mediante incollaggio” è da intendersi l’Installazione in opera con interposizione di adeguato adesivo tra gli elementi e il piano di posa. Altre definizioni specificano che la “posa flottante” è l’installazione in opera con elementi poggiati al piano di posa mediante l’interposizione di strato costituito da materiale fonoassorbente (ed eventuali altri strati, e qualsiasi altro sistema di posa che consenta a ogni elemento di essere fissato agli altri ma di essere indipendente dalla superficie sottostante); che la “posa mediante avvitatura/chiodatura” è tale quando l’Installazione in opera si esegue con elementi fissati al piano di posa mediante viti e/o chiodi e il piano di posa che deve essere costituito da materiale capace di trattenere viti e/o chiodi. Altre definizioni riguardano la “schivatura” che identifica la zona circoscritta dell’elemento ligneo nella quale si è verificata una mancanza di adesione dello strato verniciante e il “suono sordo” che, in pratica, è un suono cupo, grave e non vibrante, che si smorza in un tempo molto breve senza riverbero.

4.1 Esame della pavimentazione 4.2 Posa mediante incollaggio di elementi finiti in opera (multistrato e massicci) 4.2.1 Verifica dell’incollaggio. 4.2.2 Verifica della planarità. 4.2.3 Verifica dell’allineamento degli elementi in base alla geometria di posa prescritta. 4.2.4 Verifica dell’accostamento tra i singoli elementi. 4.2.5 Verifica della complanarità tra pavimentazioni attigue o con inserti di materiali diversi. 4.2.6 Verifica dei giunti di dilatazione. 4.2.7 Verifica della levigatura. 4.2.8 Verifica della finitura. 4.2.9 Verifica della stuccatura. 4.3 Posa mediante incollaggio di elementi prefiniti (multistrato e massicci) 4.3.1 Verifica dell’incollaggio. 4.3.2 Verifica della planarità. 4.3.3 Verifica dell’allineamento degli elementi in base alla geometria di posa prescritta. 4.3.4 Verifica dell’accostamento tra i singoli elementi. 4.3.5 Verifica della complanarità tra pavimentazioni attigue o con inserti di materiali diversi. 4.3.6 Verifica dei giunti di dilatazione. 4.3.7 Verifica dislivello tra gli elementi. 4.4 Verifica del battiscopa rispetto alla pavimentazione

CRITERI E METODI DI VALUTAZIONE

4.5 Posa flottante 4.5.1 Verifica della planarità. 4.5.2 Verifica della deformazione elastica. 4.5.3 Verifica degli spazi liberi tra gli elementi della pavimentazione. 4.5.4 Verifica della complanarità tra pavimentazioni attigue. 4.5.5 Verifica dei giunti di dilatazione. 4.5.6 Verifica della finitura per elementi da finire in opera. 4.5.7 Scricchiolio della pavimentazione. 4.5.8 Verifica del dislivello tra gli elementi.

Il quarto capitolo della norma UNI 11368 può essere definito “l’hardcore” della norma perché nelle sei parti che lo compongono, si stabiliscono tutti i metodi di verifica, i criteri e i requisiti per la valutazione di qualsiasi tipologia di pavimentazione a base di legno realizzata mediante incollaggio o con tecnica flottante o mediante inchiodatura/avvitatura. Come s’evince dal Prospetto n° 2, il capitolo è suddiviso in sei parti e ognuna è a sua volta suddivisa in più punti che analizzano ogni singolo metodo di verifica con il relativo valutazione dei risultati. In sintesi, vi sono nove diversi tipi di verifiche per la posa con incollaggio di elementi lignei finiti in opera; sette verifiche per gli elementi a base legno prefiniti sia massicci sia multistrato posati con la tecnica dell’incollaggio; una verifica per i battiscopa, otto verifiche per la posa flottante e nove verifiche per la posa inchiodata per il totale complessivo di ben 34 diversi metodi di verifica con altrettanti criteri e requisiti di valutazione.

4.6 Posa mediante avvitatura/chiodatura 4.6.1 Verifica planarità. 4.6.2 Verifica dell’allineamento degli elementi in base alla geometria di posa prescritta. 4.6.3 Verifica della complanarità tra pavimentazioni attigue o con inserti di materiali diversi. 4.6.4 Verifica dei giunti di dilatazione. 4.6.5 Verifica della levigatura. 4.6.6 Verifica della finitura. 4.6.7 Scricchiolio della pavimentazione. 4.6.8 Verifica della deformazione elastica. 4.6.9. Verifica del dislivello tra gli elementi prefiniti (massicci o multistrato).

ESAME DELLA PAVIMENTAZIONE

Prima dell’analisi dei più metodi di verifica e rispettivi requisiti per la valutazione dei differenti sistemi e tecniche di posa, la norma precisa la corretta metodologia da rispettare per eseguire l’esame della pavimentazione lignea. Tra i tanti argomenti analizzati assume rilevante importanza e da non sottovalutare, che le

BIBLIOGRAFIA

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SPECIALE NORMA UNI

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1. Attrezzatura per la verifica della deformazione elastica per pavimentazioni lignee flottanti (Estratto da norma UNI 11368) 2. Verifica della planarità (Estratto da norma UNI 11368) 3. Verifica dell’allineamento degli elementi a base di legno da posati (Estratto da norma UNI 11368)

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4

4. Verifica della complanarità di pavimentazioni diverse (Estratto da norma UNI 11368)

verifiche dovranno essere eseguite entro cinque giorni dalla data di ultimazione dei lavori con la presenza della committenza, del direttore dei lavori e che l’esame della pavimentazione deve essere sia visivo sia strumentale seguendo pedissequamente le metodiche riportate nei più paragrafi della norma. In merito all’esame visivo della pavimentazione si precisa che essa dovrà essere eseguita secondo le indicazioni dettate dalla specifica tecnica europea UNI CEN/TS 15717, ossia osservando la pavimentazione in posizione eretta con luce naturale diffusa alle spalle dell’osservatore e che in assenza di luce naturale diffusa è possibile utilizzare luce artificiale purché diffusa. Inoltre, nel paragrafo vi sono anche alcune interessanti annotazioni in merito al mantenimento delle condizioni ambientali del sito cui s’eseguono le verifiche, l’importanza della documentazione rilasciata dai produttori dei materiali utilizzati per il migliore impiego dei materiali e per il realizzo della pavimentazione.

precedente norma del 2010, sono stati rivisti, affinati e aggiornati alcuni metodi, altri nuovi sono stati inseriti e sono stati rivisti tutti i requisiti prestazionali delle singole proprietà tecniche per renderli più attuali. La rivisitazione dei requisiti, che ha comportato molto tempo di studio, si è pervenuti considerando sia le attese degli acquirenti e sia le necessità degli operatori ossia dei posatori. Come in precedenza scritto, le proprietà da verificare sono nove: incollaggio, planarità, allineamento degli elementi in base alla geometria di posa, accostamento tra i singoli elementi, complanarità tra pavimentazioni attigue o con inserti di materiali diversi, giunti di dilatazione, levigatura, finitura e stuccatura. Per rendere più facilmente comprensibile ogni singolo punto della parte seconda, i vari paragrafi sono stati completati affiancando ai singoli testi, tabelle, schemi e disegni esplicativi che oggettivamente ne facilitano l’applicazione, come si può notare dagli esempi che corredano quest’articolo.

Posa mediante incollaggio di elementi finiti multistrato o massicci in opera

Posa mediante incollaggio di elementi multistrato o massicci prefiniti

La seconda parte del quarto capitolo analizza le proprietà tecniche ritenute importanti per la conformità delle pavimentazioni a base di legno incollate con elementi lignei da finire in opera. Seppure diverse metodologie siano simili a quelle che vi erano nella

Le verifiche da eseguirsi per le pavimentazioni realizzate con elementi già rifiniti nelle aziende produttrici sono sette: incollaggio, planarità, allineamento degli elementi in base alla geometria di posa prescritta, accostamento tra i singoli elementi, complanarità tra

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Parola ai POSATORI

pavimentazioni attigue o con inserti di materiali diversi e giunti di dilatazione e verifica del dislivello tra gli elementi. Alcune metodologie si differiscono da quelle analizzate nel precedente paragrafo perché non considerano le proprietà tecniche legate alla levigatura, finitura e stuccatura. Seppure simili a quelle per le pavimentazioni realizzate con elementi lignei da rifinire in opera, i metodi si differenziano per alcune caratterizzazioni pratiche d’esecuzione e per i requisiti da rispettare per ritenere la pavimentazione lignea sottoposta a verifica congrua e conforme allo standard normativo nazionale della norma UNI 11368.

piano che deve essere costituito da materiale capace di trattenere viti e/o chiodi. Sono previsti nove tipi di verifiche strumentali che oltre alla planarità, all’allineamento degli elementi in base alla geometria di posa prescritta e complanarità tra pavimentazioni attigue o con inserti di materiali diversi, riguardano anche i giunti di dilatazione, la levigatura, la finitura, lo scricchiolio della pavimentazione, la deformazione elastica e il dislivello tra gli elementi. I requisiti prescrivono dati e valori a volte simili agli altri tipi di pavimentazioni lignee e altri specifici per queste pavimentazioni di legno che si distinguono dalle altre per la lunga tradizione e il pregio che da sempre essi rappresentano.

Posa flottante

Questa interessante parte del quarto capitolo è riservata alle pavimentazioni a base di legno solo appoggiate al sottostante piano di posa prescrivendo la verifica di otto differenti proprietà tecniche diverse dalle verifiche in precedenza analizzate per la tecnica dell’incollaggio sia per quanto riguarda alcune strumentazioni e attrezzature per verificarne la proprietà come nel caso della verifica della deformazione elastica. Come nella precedente versione, le proprietà da verificare a opera conclusa sono la planarità, la deformazione elastica, gli spazi liberi tra gli elementi della pavimentazione, la complanarità tra pavimentazioni attigue, i giunti di dilatazione, la finitura nel caso degli elementi da finire in opera, cui si aggiungono due nuove caratteristiche, ossia la d e te r m i n a z i o n e d e g l i scricchiolii e il dislivello tra gli elementi con i rispettivi requisiti da soddisfare.

Posa mediante avvitatura/chiodatura

È una delle tante novità inserite nella nuova norma UNI 11368:2021 che riguarda i metodi di verifica e i requisiti da rispettare per le pavimentazioni fissate con elementi lignei fissati al piano di posa mediante viti e/o chiodi su di un

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SPECIALE NORMA UNI

Verifica del battiscopa rispetto alla pavimentazione

visivo così come indicato anche nella norma UNI CEN/ TS 15717. La misurazione dello scostamento tra il bordo inferiore del battiscopa e il piano di calpestio della pavimentazione si misura con uno spessimetro di accuratezza 0,1 mm e la conformità è stabilita dal confronto tra l’altezza degli eventuali interstizi riscontrati e quella massima stabilita dallo standard normativo e, nulla vieta se c’è accordo tra le Parti, di riempire gli eventuali interstizi vuoti con opportuno materiale elastico, le cui caratteristiche chimiche siano compatibili con la pavimentazione di legno. Un altro aspetto che la norma UNI 11368 considera è l’eventualità delle prestazioni acustiche del cosiddetto “pacchetto pavimentazione” e, se richiesto, si dovrà anche consultare la norma UNI 11516 per sapere come eventualmente riempire lo spazio esistente tra battiscopa e pavimentazione a base di legno.

È un’altra interessante novità della norma da poco pubblicata. Com’è noto, questi sono i profili e bordature che profilano e risaltano la pavimentazione lignea (e non solo) e che assumono notevole importanza perché rivestire una parete perimetrale o divisoria interna, non è solamente un’azione estetica ed essere in linea con lo stile dell’abitazione e con gli arredi, ma soprattutto è la volontà di conferire agli ambienti dello spazio abitativo organicità, linearità e igiene grazie a elementi che, seppure piccoli nelle dimensioni e discreti nell’ubicazione, possiedono la forza di conferire continuità a tutto il perimetro degli ambienti. La verifica da eseguire dopo l’installazione dei battiscopa è l’aderenza del battiscopa alla pavimentazione lignea e si esegue mediante esame

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Parola ai POSATORI

VERBALE DI CONSEGNA DELLA PAVIMENTAZIONE

Il verbale di consegna della pavimentazione a base di legno non è inserito nel documento normativo UNI 11368:2021, ma è citato in più punti (ad esempio nell’introduzione e nello scopo e campo d’applicazione). Il perché è presto detto. Il verbale di fine dei lavori è un utile strumento per la rintracciabilità delle proprietà della pavimentazione lignea realizzata e lo si può considerare l’atto finale che determina la fine della realizzazione di un parquet, nonché un documento che il posatore/installatore rilascia all’interlocutore contrattuale a seguito dell’esecuzione delle verifiche stabilite dalla norma UNI 11368 per i vari tipi di tecniche di posa delle pavimentazioni a base di legno. Oltre alle singole verifiche, è bene che il verbale di consegna riporti anche le indicazioni in merito all’azienda di posa o del rivenditore, al committente, il riferimento al contratto, la tipologia di lavorazione, la tempistica di posa in opera (inizio e fine posa) la data dei sopralluoghi eseguiti e le condizioni idrotermiche ambientali. Nel caso in cui durante la valutazione finale del pavimento a base di legno si registrino eventuali non conformità, è bene che queste siano riportate nel verbale indicandone il numero e la tipologia e concordare tra le Parti le modalità e tempi di intervento per la loro risoluzione. Ovviamente, per avere l’ufficialità della congruità dell’opera realizzata, il verbale di consegna dovrà essere debitamente firmato da tutte le Parti. Come si può ben capire, questo documento assume notevole importanza per tutte le Parti perché fotografa e caratterizza in modo univoco e oggettivo il reale stato della pavimentazione lignea appena realizzata e in consegna.

pendente (Professional Parquet), si è data luce a un documento che mette un po’ di chiarezza. Un documento che consente di dimostrare a tutti le oggettive proprietà dei vari tipi di pavimentazioni a base legno che sempre più piacciono ai consumatori ma che a volte sono facilmente oggetto di contestazione senza precise motivazioni. Non è possibile nello spazio di un articolo riportare e analizzare in modo compiuto quanto le 24 pagine della fresca norma tecnica di stampa prescrive mentre, per quanto concerne i requisiti stabiliti nelle sei parti del capitolo 4 per la valutazione delle singole proprietà, sono stati omessi perché fanno parte del copyright UNI e, quindi per conoscerli si dovrà acquistare la norma UNI 11368 al costo di € 72,00 + IVA presso i vari punti UNI dislocati sul territorio nazionale o online al sito: http://store.uni.com/catalogo/uni-11368-2021. L’acquisto consente sia ai posatori sia a tutti coloro che sono interessati alla filiera delle pavimentazioni di legno come produttori, direttori lavori, progettisti e consulenti, di conoscere esattamente come si valuta una pavimentazione a base di legno e quindi incrementare e aggiornare la propria professionalità.

CONCLUSIONI

Dopo la lettura della norma, forse qualcuno potrà pensare che poteva essere migliore, altri forse penseranno che non tutti i peculiari e specifici aspetti prima, durante e dopo la posa in opera non sono stati considerati, altri penseranno che i requisiti non siano molto restrittivi e altri ancora invece penseranno il contrario o che si sia redatto e messo a punto un documento normativo nazionale che facilita il lavoro dei posatori/installatori. Tutto ciò è più che lecito, ma una cosa è certa e incontrovertibile, ossia che grazie al lavoro svolto da oltre due anni dal Gruppo di Lavoro “Legno non Strutturale” con la contemporanea presenza di associazioni di posatori, tecnici di laboratori accreditati, rappresentanza di associazioni di produzione e di aziende di produzione elementi adesivi e vernici e di una rivista tecnica indi-

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SPECIALE NORMA UNI

Una NORMA MATURATA con l’esperienza INTERVISTA A RITA D’ALESSANDRO, INGEGNERE CONSULENTE NORMATIVA FINITURE D’INTERNI E ARREDO URBANO PER EDILEGNOARREDO/FEDERLEGNOARREDO E COORDINATRICE DEL GRUPPO DI LAVORO “LEGNO NON STRUTTURALE” DELLA COMMISSIONE LEGNO UNI di Vanessa Martina

Quali sono state le problematiche più importanti affrontate in questi due anni?

parte dell’utente, etc.) in grado di modificare le caratteristiche prestazionali iniziali della pavimentazione. Altro tema di analisi e discussione ha riguardato la definizione dei limiti di accettazione relativi alle varie caratteristiche (planarità, allineamento degli elementi di legno in funzione della geometria di posa, accostamento dei singoli elementi, complanarità tra pavimentazioni attigue, giunti, etc.). In questo caso le esperienze maturate sul campo negli anni e ove possibile i documenti europei, quale per esempio la specifica tecnica UNI CEN/TS 15717, hanno rappresentato un utile riferimento”.

“Più che di problematiche parlerei di temi significativi che sono stati riportati al tavolo di lavoro UNI sulla base di esperienze ed esigenze di varia natura, provenienti dai comparti della produzione, della posa in opera, dei laboratori di prova e della consulenza tecnica, derivanti proprio dall’applicazione delle precedenti norme UNI 11368-1 sulla valutazione delle pavimentazioni incollate e UNI 11368-2 su quella delle pavimentazioni flottanti. Nell’attività di revisione delle due norme è emersa innanzitutto la necessità di predisporre una norma unica che comprendesse anche le pavimentazioni posate mediante chiodatura/avvitatura per rendere completo il campo di applicazione. Un ulteriore punto di discussione ha riguardato lo scopo della norma che è stato maggiormente dettagliato, anche con l’integrazione di una specifica nota, proprio per renderne più chiara la finalità. La norma si applica quindi a posa della pavimentazione ultimata e al momento della relativa consegna, che deve essere documentata mediante apposito verbale rilasciato dal posatore/installatore. La nota sottolinea poi che mentre è possibile impiegare i metodi di valutazione della norma oltre il termine della consegna, non è possibile riferirsi ai limiti prestazionali, poiché, trascorso un certo arco temporale identificato in 5 giorni, possono subentrare fattori esterni (quali per esempio, presenza di un cantiere ancora operativo, numero di stagioni trascorse, presenza di un sistema radiante a pavimento di riscaldamento/raffrescamento, presenza di un sistema di ventilazione meccanica controllata, modalità di utilizzo della pavimentazione da

BIOGRAFIA

Laurea in Ingegneria Civile sez. Edile e Iscrizione all’Ordine degli Ingegneri dal 1988, dopo un’esperienza decennale come responsabile tecnico-normativo presso una holding del settore vetro, dal Rita D’Alessandro 1996 ho avviato l’attività libero-professionale dedicata anche alla consulenza normativa e all’assistenza tecnica alle imprese associate, con predisposizione di manualistica sulla posa in opera dei prodotti e di articoli/pareri tecnici sui temi della certificazione e della marcatura CE.

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Approfondimento

“IL NOSTRO COMPITO NEI PROSSIMI ANNI SARÀ MONITORARE QUESTO MERCATO, CHE COMPRENDE LA PRODUZIONE, LA POSA IN OPERA, L’ESPERIENZA PROVENIENTE DAI LABORATORI E DAGLI ALTRI OPERATORI DELLA FILIERA, PER POTER INTEGRARE O MODIFICARE LA NORMA”

Ritiene che in futuro ci saranno altre peculiarità da aggiungere e approfondire per quanto riguarda gli aspetti della posa in opera? “Mi sento di affermare che oggi la norma rappresenta la fotografia dello stato dell’arte e non ci sono punti sospesi sulle specifiche tematiche trattate dalla UNI 11368. Come noto, le norme vengono poste in revisione con cadenza quinquennale; il nostro compito nei prossimi anni sarà monitorare questo mercato, che comprende la produzione, la posa in opera, l’esperienza proveniente dai laboratori e dagli altri operatori della filiera, per poter integrare o modificare la norma. A completamento del quadro normativo, già di per sé molto corposo sia a livello nazionale che internazionale, il tavolo UNI ha avviato un progetto di norma sulla progettazione e le modalità di posa in opera delle pavimentazioni di legno e parquet”.

Una novità interessante è sicuramente la redazione di uno specifico verbale di consegna redatto e rilasciato a cura del posatore. Quali saranno gli aspetti positivi per i posatori? “La norma sottolinea l’importanza del verbale di consegna che il posatore redige e rilascia a posa della pavimentazione ultimata. Il verbale ha una duplice finalità: sancire la cosiddetta “regola dell’arte” della posa e l’accettazione dell’opera realizzata da parte del committente. Rappresenta quindi un aspetto non solo di qualificazione della professionalità del posatore ma anche di tutela rispetto a eventuali problematiche che dovessero insorgere in tempi successivi. Ricordo inoltre che la citazione a contratto (o a capitolato, ove presente) dei riferimenti alla UNI 11368 significa comprendere anche il verbale di consegna tra i vari documenti da predisporre e rilasciare al committente da parte del posatore”.

riferimento alcuni principi individuati per la pavimentazione flottante, per esempio per quanto attiene alla verifica della deformazione elastica e allo scricchiolio che costituisce caratteristica peculiare di tali pavimentazioni e pertanto non può essere considerato oggetto di verifica e relativa valutazione. Per quanto riguarda invece la verifica del battiscopa, la norma riporta uno specifico punto in relazione alle pavimentazioni posate mediante incollaggio e definisce uno spazio massimo tra battiscopa e pavimentazione di 3 mm, fatte salve le pavimentazioni che devono soddisfare quanto indicato nella UNI 11516 (norma relativa alla posa acustica dei pavimenti galleggianti), per le quali lo spazio tra pavimentazione e battiscopa deve essere eventualmente riempito con opportuno materiale elastico, le cui caratteristiche chimiche devono essere compatibili con la pavimentazione di legno”.

Sicuramente il quarto capitolo è il fulcro centrale della Norma UNI 11368, in cui è presente la novità della posa mediante avvitatura/chiodatura, oltre alla verifica del battiscopa rispetto alla pavimentazione. Potrebbe approfondire questi due aspetti? “Per quanto concerne la posa mediante chiodatura/ avvitatura si è ritenuto importante comprenderla per completezza d’informazione. Per la valutazione di tale tipologia di posa della pavimentazione si sono presi a

Ed i l e g n o A r re d o è l ’a ss o c i a z i o n e d i FederlegnoArredo che riunisce e rappresenta le eccellenze italiane del saper fare nel mondo dell’edilizia, delle finiture d’interni e dell’arredo urbano. Presidente è Andrea Bazzichetto, per il quadriennio 2020-2024. Dal 13 maggio è disponibile la norma UNI 11368 che riunisce in un unico documento le revisioni della parte 1 sulle pavimentazioni posate mediante incollaggio, della parte 2 sulle pavimentazioni flottanti e le nuove prescrizioni relative alle pavimentazioni posate mediante chiodatura/avvitatura. La nuova norma è

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una rivisitazione completa dei documenti normativi precedenti ed è frutto del lavoro svolto nell’ambito della UNI/CT 022 – GL 5 “Legno non strutturale”, il cui coordinamento è affidato da tempo a EdilegnoArredo. Il documento definisce in particolare i criteri di valutazione della realizzazione di pavimentazioni di legno e parquet per uso interno e le relative metodologie da applicare, a posa ultimata e al momento della consegna della pavimentazione stessa, da documentare mediante apposito verbale di consegna rilasciato dal posatore/installatore.


ANPP 2021

ELENCO SOCI CONSIGLIO DIRETTIVO Vicepresidenti

Pasquale Commissione

GAMMA PARQUET Via S. G. Battista, 46/6 16154, Genova (GE) Tel.: 339 6556096 gammaparquet@yahoo.it

Marco Brivio

M.B. WOOD Via Vasari, 11 20851, Lissone (MB) Tel.: 339 2075172 marco.brivio@tin.it

Consiglieri Roberto Rubessi

Flavio Ragno

Gianluca Incerpi

Tommaso Marino

ART PARQUETS Via Lega Lombarda, 11 24035, Curno (BG) Tel.: 035 463055 - 335 7105423 info@artparquets.com.it

RAGNO PARQUET ROMA Via Pian Braccone, 7, 00060, Castelnuovo di Porto (RM) Tel.: 06 503291004 - 340 7405610 flavioragno@gmail.com

IRIS PARQUET SRL Via Pisana 99/r, 50143, Firenze (FI) Tel.: 393 3367354 amministrazione@irisparquet.it www.irisparquetsrl.it

Via Padre Donzelli, 48, 51015, Monsummano Terme (PT) Tel.: 338 6379593 gianluca.incerpi@gmail.com

Soci ordinari Taddeo Albanese

Alfiero Bulgarelli

Roberto Cellucci

Marco Grossi

Rosario Gaetano Fundarò

Antonio Zilli

L'ARTE DEL PARQUET Via Selinunte, 89, 90036, Misilmeri (PA) Tel.: 327 8720474 fundarorosario@gmail.com

CIZETA PARQUET Via Del Boschetto, 45 00046, Grottaferrata (RM) Tel.: 347 4668361 info@cizetaparquet.it | cizetaparquet.it

Massimiliano Orfei

Walter Ragno

Martino Castellana

Leonardo Pelli

Giuseppe Denora

Gianluca Riboldi

PAVIMENTI IN LEGNO TADDEO Via dello Stadio, 16, 50058, Signa (FI) Tel.: 055 8734963 - 335 5216994 taddeopavimenti@gmail.com www.pavimentiinlegnotaddeo.com

BULGARELLI ALFIERO E C. SNC Viale Virgilio, 20, 46024, Moglia (MN) Tel.: 0376 598096 - 348 0708700 info@bulgarelli1921.it www.bulgarelli1921.it

LEGNOMANIA DESIGN Via Arabona, 45, 67039, Sulmona (AQ) Tel.: 329 4859719 info@legnomaniadesign.it www.legnomaniadesign.it

MARCO PARQUET Via Di Vittorio, 20, 27015, Landriano (PV) Tel.: 348 5860545 info@marcoparquet.it www.marcoparquet.it

WALTER RAGNO Via Asterio, 13, 00166, Roma (RM) Tel.: 0661564405 - 337 748282 walterragno@gmail.com

TECNO FLOOR Via del Carzolese, 67 00030 San Cesareo (RM) Tel.: 339 8562525 orfeimassimiliano@gmail.com www.tecnofloorlazio.it

PL PARQUET Via S. Bandini, 23, 50134, Firenze (FI) Tel.: 333 2532201 leonardo.pelli@live.it

OPERA SRL Via Fasano, 93, 70010, Locorotondo (BA) Tel: 080 4306267 - 333-1397576 castellanamartino@gmail.com

DENORA PARQUET Via Isonzo, 13, 20030, Solaro (MI) Tel.: 335 1257623 parquet.denora@alice.it

RIBOLDI SNC Via F. Filzi, 13, 20846, Macherio (MB) Tel.: 338/8168711 gianlucariboldi@gmail.com

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Parola ai POSATORI

Ettore Tironi

Michele Giorgio

STUDIO PARQUET Via Alessandro Volta, 8 20030, Travagliato (BS) Tel.: 030 686476, 338 2058698 info@studioparquet.it

GRAVINA PARQUET GROUP SRL Via Isacco Newton snc, Zona PIP 70024, Gravina di Puglia (BA) Tel.: 080 3266237 - 335 6974890 info@gravinaparquet.it www.gravinaparquet.it

Alessio Chiappe

Christian Lovisari

VALEX PARQUET Via dei Pelaghi, 104 57124 Livorno Tel.: 340 7236053 valexparquet@icloud.com

LOVISARI PARQUET Via Marsala, 27, 21052, Busto Arsizio (VA) Tel.: 339 3724355 info@lovisariparquet.it www.lovisariparquet.it

Bassel Kanaan

Romagnolo Giovanni

BK PARQUET Via Matteotti, 12 22066, Mariano Comense (CO) Tel.: 0313 555819, 338 5363463 info@bkparquet.it

VIA ROIO DEL SANGRO, 13 00132 Roma Tel.: 333/3886625 giovanni.romagnolo72@gmail.com

Daniele Mealli

Cicala Vincenzo

DM PARQUET MEALLI SRLS Via Arno, 124 52025 Montevarchi (AR) Tel.: 339/4992092 dmparquetmealli@gmail.com

ARTISAN PARQUET Clontarf Road, 103 Perth Western Australia Tel.: +61 457620873 info@memeflooring.com.au

Marco De Venuto

Alberto Dal Bo

PIAZZA CRISTOFORO BONAVINO, 3/A 16156 Genova Pegli (GE) Tel.: 333/6666117 marcodevenuto@gmail.com

Nino Lustrati

PARQUET DAL BO Via Marcorà, 35/f, 31015, Conegliano (TV) Tel.: 348 1081877 amministrazioneparquetdalbo@gmail.com

Marella Cinelli

TROPICAL PARQUET Via Livorno 8/46 50142, Firenze (FI) Tel.: 055 7327108, 335 5335544 nino@tropicalparquet.it www.tropicalparquet-firenze.it

SEA Via Mandorli, 19/A 50025, Montespertoli (FI) Tel.: 393 1575999 seaeccellenze@libero.it

Abdelaziz Chafra

Via San Marco, 3 51100, Pistoia (PT) Tel.: 338 7143721 abdelaziz2323@gmail.com

Giuseppe Balzano

Daniele Bianchi

Marcello Pagano

Stefano Gori

Alessandro Fatticcioni

Danci Ioan

Colonna Antonio

Vasile Detesan

Radoslav Stojanovic

Marco De Venuto

Graziano Calzone

Sandro Ruzza

Roberto Paganini

Gianluca Comensoli

Becciolini Paolo

Marco Rosa

Costantino Pruteanu

Marco Rosa

Fabio Sulic

Via Nomentana, 491 00013, Fonte Nuova (RM) Tel.: 329 0998503 fsparquet@gmail.com

Piazza Mosca, 3 50065, Pontassieve (FI) Tel.: 338 8811000 gori.ste@alice.it

Via Raffaello Sanzio, 12 20092, Cinisello Balsamo (MI) Tel.: 328 3837599 vasiledetesan41@gmail.com

EMILIANA PARQUET SNC Via Mulini, 62/A 29015, Castel San Giovanni (PC) Tel.: 335 392141 drillo1970@gmail.com

FRATELLI ROSA SRL Via Industriale 37 23804 Monte Marenzo (LC) Tel.: 349/0811809 amministrazione@fratellirosapavimenti.it

DIMENSIONE PARQUET Via Matteotti, 5 29010, Sarmato (PC) Tel.: 335 5327522 giuseppe.balzano@live.it

F.LLI BIANCHI SRL Via Marsiliana, 3 58100, Grosseto (GR) Tel.: 335 336792 danielebianchi@alice.it

Via Gramsci, 40 56030, Perignano di Lari (PI) Tel.: 392 1929943, 348 3817849 info@afparquetdesign.it www.afparquetdesign.it

Via Spallanzani, 62 20851, Lissone (MB) Tel.: 349 7389187 radoslav01031966@gmail.com

PAGANINI PARQUET Via Mansueto, 70/5 16159 Genova (GE) Tel.: 339/7711874 paganiniparquet@libero.it

Via E. Borsa, 3 20900, Monza (MB) Tel.: 329 7887616 ioandanci.id@gmail.com

PIAZZA CRISTOFORO BONAVINO, 3/A 16156 Genova Pegli (GE) Tel.: 333/6666117 marcodevenuto@gmail.com

VIA CAMPELLO, 76 25053 Ma legno (BS) Tel.: 339/4713121 ciesse.pavimenti@gmail.com

PRUTY PARQUET Via Braccio da Montelupo, 32/L 50142, Firenze (FI) Tel.: 320 6473122 prutyparquet@yahoo.it

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INFINITY PARQUET E RESINE Via Alfieri, 13 Monza (MB) Tel.: 338 213669 infinityparquet@gmail.com

A.C.S. SRLS Piazza Sant’Anna, 11/a 16035 Rapallo (GE) Tel.: 393/3598125 acartelegno@hotmail.it

C&C PERQUET Via Pescaiola, 10 52100, Arezzo (AR) Tel.: 333 9547879 info@cecparquet.it

Via Roma, 144 50012 Bagno a Ripoli (FI) Tel.: 347/3015375 paolobecciolini@gmail.com

FRATELLI ROSA SRL Via Industriale 37 23804 Monte Marenzo (LC) Tel.: 349/0811809 amministrazione@fratellirosapavimenti.it


Design PROGETTI

La cosa

PIÙ DIFFICILE da fare Valorizzare la ricchezza dei decori tipici dell’Art déco è stata la missione imprescindibile che i committenti mi hanno affidato Di Massimo Corsico* 38


Design PROGETTI

Descrizione di progetto

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Design PROGETTI

L’appartamento prima

“T

o do nothing at all is the most difficult thing in the world, the most difficult and the most intellectual”. Questo è uno dei tanti aforismi di Oscar Wilde (Dublino, 16 Ottobre 1854 – Parigi, 30 Novembre 1900) che tradotto in Italiano recita: “Il non fare nulla è la cosa più difficile del mondo, la più difficile e la più intellettuale”. Infatti, a volte la cosa più difficile da fare è quella di nascondersi, come se non ci fossimo adoperati in alcuna opera. Proprio come quando da bambini si giocava a nascondino: per un architetto che deve occuparsi della progettazione di un opera storicamente formalizzata, una delle vie percorribili, ma davvero difficile da attraversare, è quella di celarsi. Un po’ come avviene in letteratura, quando uno scrittore si aliena utilizzando il punto di vista della focalizzazione esterna per descrivere al meglio la situazione storica. La principale difficoltà sta nel sapere gestire la moltitudine di competenze (che appartengono al DNA dell’architetto) che vanno non solo da quelle storico artistiche e di stile ma fino, anche, al sapiente utilizzo della tecnica corretta dal punto di vista filologico. Il tutto per rendere pienamente confortevole una abitazione datata, ma anche molto bella. L’appartamento – per l’appunto – sito all’interno di un palazzo signorile. Valorizzare la ricchezza dei decori tipici dell’Art déco a cui si ispira lo stabile è stata la missione imprescin-

dibile che i committenti mi hanno affidato. Le vetrate cattedrale, i soffitti decorati, le pavimentazioni in micro graniglia policroma e, in particolar modo, il parquet. Le richieste dei clienti mi hanno dato grande soddisfazione perché coincidevano con la mia personale visione della ristrutturazione. Pietro (si veda Professional Parquet n. 1/2021 pag. 8) ha ristretto la fascia della spina a pesce, verso la cucina, rendendo regolare il disegno della pavimentazione in legno e armonizzandola con le marmette di quella stanza. Infine, e non in ultimo, la levigazione: si è stuccato e verniciato con vernice a base acqua Loba. “Et voilà”, Pietro ha fatto un nuovo miracolo. Per valorizzare gli stucchi decorativi del soffitto, con So-lux, si è scelto di creare una illuminazione primaria a led, utilizzando le cornici di gesso esistenti. L’Antica Falegnameria Artigiana di Prete Claudio & C. ha restaurato a perfezione tutte le finestrature. In modo particolare le vetrate cattedrale (sottoposte a vincolo indiretto) con una cura maniacale. E non solo si è occupata dei serramenti esterni, ma anche di quelli interni, recuperando le antiche maestà e porte esistenti: davvero un’opera meritoria. Anche per i bagni si è cercato di rispettare lo spirito del tempo dei primi del Novecento: in un bagno si è scelto di utilizzare le ceramiche Ce.Si. Metro. La collezione, infatti, ha un gusto vintage che ripropone il classico

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L’appartamento dopo

tipico del metrò parigino, dei primi anni del secolo scorso, (formato 7,5x15 diamantato) nelle colorazioni lucide bianca e nera. Per le pavimentazioni dei bagni si è usata la collezione Mystone di Marazzi. L’utilizzo delle rubinetterie Zucchetti Savoir ha aiutato a coniugare l’attualità della impiantistica con il sapore decò. Se posso dire la vera verità, in genere sono molto restio a segnalare e a divulgare le maestranze che si sono adoperate nella realizzazione dell’opera. In questo caso, però, vorrei davvero ringraziare tutte le figure professionali che hanno contribuito alla realizzazione della stessa. Questo perché nel pieno del primo confinamento (lockdown) dettato dalla pandemia hanno saputo dare il meglio della loro sapiente professionalità, consegnando il cantiere con solo un mese di ritardo, senza l’aggiunta di maggiori pretese economiche. E questa non è poca cosa!

CREDITS • G.C.: Costruzioni edili Spanò: 336807721 e-mail:spano_s@libero.it • Impianto elettrici Etm Impianti: https://www.etmimpianti.com/ • Impianti idrico sanitario Idrobob: http://www.idrob.it/ • Impianto di speciali Felma: https://www.felma.it/ • Illuminotecnica: So-lux: https://www.so-lux.it/ • Pavimentazioni: Pietro Guerrato https://www.guerratopavimentinlegno.it/ • Opere di falegnameria: Antica Falegnameria Artigiana di Prete Claudio & C. snc: https://www.anticafalegnameriartigiana.it/

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NOTE SULL’AUTORE Architetto Massimo Corsico

Laurea Magistrale in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 2005 ha iniziato a collaborare prima con IUSS-Pavia e successivamente con l’Università di Pavia. Fino al 2012 è stato professore a contratto del corso “Principi e tecniche di pianificazione urbana” (ICAR/20). Autore di apprezzate pubblicazioni scientifiche. Dal 2017 al 2018 Assistant Project Manager presso J&A consultant sulle commesse Area Falck di Sesto San Givanni, Allianz Refurbishment sede di Trieste, torre Libenskind (TcC) City Life Fit Out – PwC. Nel 2016 ha frequentato il programma EPFIRE – Programma esecutivo in finanza immobiliare e immobiliare della SDA Bocconi. Dal 2016 membro di Commissione del Paesaggio del Comune di Segrate a Milano. Negli ultimi anni, ha lavorato come architetto per la progettazione architettonica preliminare e definitiva di hotel, negozi, abitazioni ed edifici pubblici. Affianca un’esperienza ventennale in architettura e urbanistica, oltre a una solida esperienza analitica che ha sviluppato negli otto anni è stato stretto collaboratore del prof. Vittorio Gregotti sotto il quale ha sviluppato progetti di pianificazione urbana a scala urbana e metropolitana. Tra questi: il Progetto preliminare della centralità urbana di Acilia Madonnetta, Pujang New Town, il progetto definitivo ed esecutivo per lo stadio Agadir, la nuova sede di UBI Banca e la Trasformazione dell’area Cecchetti a Civitanova Marche.


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Stessa spiaggia STESSO

DECKING Sono pochi i legni davvero adatti alla permanenza all’esterno, o sulle barche: oltre alle caratteristiche dei materiali, la posa di una pavimentazione da esterni deve seguire alcuni accorgimenti

I

pavimenti per esterni hanno caratteristiche particolari per soddisfare i requisiti di resistenza, non solo meccanica, ma soprattutto devono resistere all’usura causata dagli agenti atmosferici, dalle temperature che variano in base alla successioni delle stagioni, alla pioggia, alla neve, al calore del sole estivo. Sono pochi i legni davvero adatti alla permanenza all’esterno, o sulle barche: la formazione di muffe e funghi, il deterioramento precoce sono sempre in agguato, dunque è importante la scelta di materiali che rispondano a questi requisiti. Oltre alle caratteristiche dei materiali, la posa di una pavimentazione da esterni deve seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto, il legno dev’essere a listoni di almeno 2 centimetri di spessore, oppure in quadrotti con parte superiore in legno e parte inferiore in resina. Il decking – così viene definito il parquet per esterni – spesso ha la superficie zigrinata, in modo da essere antiscivolo quando si bagna; la posa, inoltre, in genere prevede uno spazio di 3/4 mm tra doga e doga, per permettere lo scolo dell’acqua a terra.

di Roberta Mutti

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Anche se, come spiega Annabella Capasso, esperta del settore nautico di Listone Giordano: “Oggi gli spazi outdoor costituiscono un’estensione degli ambienti domestici, e per sfruttarne al meglio le potenzialità il loro progetto deve porre attenzione alla costruzione dello spazio, con soluzioni in grado di garantirne la vivibilità il maggior tempo possibile durante il corso dell’anno. Per questo, oggi il decking è ormai considerato un parquet a tutti gli effetti, anche se con caratteristiche tecniche tali da renderlo adatto agli spazi esterni. Oltre alla selezione di legni che abbiano le caratteristiche per resistere agli agenti atmosferici, è utile adottare un sistema di posa e fissaggio che permetta la circolazione dell’aria sotto ai listoni, per favorire la conservazione del legno nel tempo. Listone Giordano, per esempio, adotta il sistema di fissaggio brevettato Clip JuAn, che rende possibile la sostituzione dei listoni senza l’impiego di viti a vista. Un aspetto ulteriore da considerare è che il fissaggio potrebbe cambiare, se il materiale si utilizza su un terrazzo o su un barca. Mentre sui terrazzi il montaggio prevede di lasciare una distanza di 5 mm tra un liste i successi, affinché le pendenze del sottofondo convoglino le acque sui punti di raccolta sui ponti delle barche il calatafaggio, permette alle acque di defluire attraverso la superficie”.

QUALI MATERIALI PER IL DECKING? Tra i vari materiali generalmente impiegati per il parquet outdoor, i più noti sono Teak, Ipé, Bambù, con finiture naturali: il colore non è ancora molto diffuso nei materiali per le pavimentazioni esterne. Un legno che negli ultimi anni sta avendo molto successo nelle pavimentazioni all’aperto è l’Accoya, un materiale dalle prestazioni eccellenti, completamente atossico e riciclabile al 100%, grazie all’acetilazione, un trattamento che migliora i requisiti di durabilità e resistenza, meccanica e fisica del legno. Come è noto, l’acetilazione, una tecnica studiata da quasi un secolo, è un processo chimico che modifica la struttura molecolare del legno, migliorandone le prestazioni fisiche e meccaniche: aumenta la

Decking Biscuit di Patricia Urquiola per Listone Giordano, sullo yacht SD96 di Sanlorenzo, anch’esso progettato da Patricia Urquiola

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durabilità, la resistenza agli attacchi biologici (insetti xylofagi, termiti e funghi) e la stabilità dimensionale dei legni (riduzione del rigonfiamento e ritiro e aumento del 30% della durezza), riducendone l’igroscopicità. Può essere eseguita sia su legno massello che su particelle (farina, trucioli, scaglie, fibre, etc.).

Decking Biscuit di Patricia Urquiola per Listone Giordano; dettaglio dell’incastro stondato

Listone Giordano, per esempio, impiega l’Accoya per due collezioni speciali, Cross Fingers e Decking Biscuit, disponibili unicamente su progetto, che consentono di avere un decking dall’estetica interessante, molto più simile al parquet per uso indoor. Progettato da Marc Sadler, Cross Fingers è un decking in Accoya, caratterizzato dal sistema di incastro a pettine delle teste delle doghe, una “cucitura” segmentata che disegna l’estetica del progetto. Decking Biscuit, di Patricia Urquiola, invece, è una collezione declinata in Accoya e in Ipé. La forma morbida e i profili stondati sono il segno che definisce anche la versione per esterni, esaltando nuovamente attraverso le superfici il concetto di morbidezza. Anche la posa di Cross Fingers e Decking Biscuit prevede l’utilizzo del sistema brevettato Clip JuAn. Le pavimentazioni per esterni di Listone Giordano sono trattate con la finitura Outnature, una finitura a base di oli naturali, che conferisce al legno resistenza e protezione uniforme sulla superficie di ogni lista lungo i quattro lati e evita l’assorbimento di umidità dalla faccia inferiore, fonte frequente di spacchi e fessure. Inoltre, Outnature non imbrunisce la superficie del legno e non richiede interventi di carteggiatura in fase di manutenzione.

NATURALE E RESISTENTE: L’IPÉ LAPACHO Tra i legni più diffusi per le pavimentazioni outdoor, l’Ipé Lapacho, proveniente dalle foreste del Sud America, è apprezzato per il suo aspetto caldo ed elegante, caratterizzato per le gradevoli sfumature di colore. L’Ipé Lapacho è un legno che può resistere oltre 25 anni dalla posa, restando immune da umidità, parassiti, agenti atmosferici e altre sollecitazioni. Inoltre, è un’essenza alla quale, in vari Paesi, viene assegnata la stessa classe di resistenza al fuoco del calcestruzzo, dunque un materiale sicuro per l’uso in luoghi pubblici. Per contrastare l’effetto di invecchiamento, il colore originale può essere ripristinato grazie all’uso di oli specifici, da applicare una o due volte l’anno. Déco Decking pone grande attenzione alla posa delle doghe e della sotto-struttura, per garantire la giusta areazione al rivestimento e il massimo della stabilità nel tempo. Un progetto Déco Decking con pavimentazione in Ipé Lapacho

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Déco Decking, pavimentazione per esterni in Ipé Lapacho, foto Mattia Aquila


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I LEGNI COMPOSITI: ULTRASHIELD BY DÉCO Oltre al legno naturale, tra le pavimentazioni per esterni sono molto diffusi i legni compositi, dal cuore tecnologico, che aggiungono ulteriore resistenza a legni già molto resistenti naturalmente. Ultrashield by Déco è un listone in legno composito con uno speciale rivestimento di superficie, uno scudo polimerico estruso che protegge la doga rendendola durevole, resistente e immune da variazioni di colore nel tempo. Questa protezione di superficie dona un’incomparabile resistenza a graffi e macchie, e permette un’eccellente resa estetica. Il risultato è, quindi, un profilo che offre il calore del legno naturale e i vantaggi del legno composito, che resiste a qualsiasi tipo di aggressione esterna, naturale, ambientale o chimica, ed è resistente fino a 25 anni dalla posa, senza bisogno di manutenzione. Grazie a un innovativo sistema di di posa, il prodotto permette inoltre di contenere sensibilmente la dilatazione naturale delle doghe. Ultrashield by Déco è formato da farina di legno ricavata da trucioli riciclati, dunque a impatto zero sulla deforestazione, e da una componente in HDPE (polietilene ad alta densità), che sostituisce il PVC, completamente bio-decomponibile. Oltre alle doghe, Ultrashield by Déco è disponibile anche nel formato piastrella autoposante, per una posa più pratica e semplice. Appartiene alla famiglia dei compositi anche Externo, di Woodco, una pavimentazione realizzata con un ecomateriale a base di farine di legno e polietilene riciclato ad alta densità. Externo unisce l’aspetto naturale di un parquet a eccellenti performance tecniche: le doghe, infatti, sono state progettate per resistere ai raggi UV, agli agenti atmosferici,

Pavimento Déco Ultrashield, foto Luca Tranquilli

all’invecchiamento, ai funghi e ai microorganismi marini. Le prestazioni antiscivolo e antischeggiatura, che consentono di camminare tranquillamente sulla superficie a piedi nudi, ne fanno un prodotto adatto alla realizzazione di ogni tipo di ambiente outdoor: non solo bordi piscina, ma anche terrazze, camminamenti, plateatici e giardini. Per gli spazi particolarmente frequentati o sottoposti a sollecitazioni climatiche estreme, Externo è disponibile anche nella versione Extrashield. In questa versione, ogni singola doga viene incapsulata da una schermatura realizzata in polimero arricchito con stabilizzatori UV e antiossidanti. L’ulteriore protezione potenzia la resistenza del pavimento all’usura del tempo.

Pavimento Externo Ultrashield, di Woodco, in Ipé, con superficie trattata per ulteriore protezione

Pavimentazione con superficie zigrinata Externo di Woodco

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IL BAMBÙ: BELLO ED ECOLOGICO, NATURALE O COMPOSITO

Sempre più diffuso, come materiale per pavimenti e rivestimenti, il bambù offre numerosi vantaggi. Oltre a essere una delle risorse più abbondanti della Terra, grazie al fatto che cresce molto in fretta, oggi il bambù può essere trattato con lavorazioni che ne fanno un materiale molto resistente e dall’estetica interessante. Il decking in bambù “carbonizzato”, infatti, oltre a essere molto resistente e stabile, ha un colore uniforme su tutta la tavola. Il processo di carbonizzazione, infatti, che ricorda la “caramellizzazione” dello zucchero, avviene sottoponendo il materiale a un calore elevato. Questo permette di avere tavole che possono essere rifinite senza perdere colore in nessun punto. Inoltre, la tintura con la carbonizzazione è più ecologica, in quanto non si usano coloranti. Tra i decking in bambù, Etherno di iDecking Revolution è realizzato in bambù “carbonized” 100%, e si posa con due sistemi brevettati iDecking, semplici e veloci: EasyClick e EasyChange.

Decking tecnologico Duro 2.0 di iDecking Revolution in fibra di bambù, lolla di riso e polimero HDPE

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Esterni pavimentati con Unilin Patio EcoDecking

Esterni pavimentati con Unilin Patio EcoDecking

Entrambi sono sostanzialmente sottostrutture, su cui posano le doghe, che si agganciano con un semplice gesto. I sistemi di posa EasyClick e EasyChange permettono di ridurre i tempi di posa fino al 50%, senza contare la facilità nell’ispezione del pavimento. Inoltre, permette di invertire il senso delle doghe di 360°. Sempre da iDecking, il bambù viene impiegato anche per un decking composito, che esprime già nel nome le sue caratteristiche: Duro 2.0. Duro 2.0 è un pavimento composito, realizzato con una tecnologia capsulare. La doga del pavimento Duro 2.0 è formata da lolla di riso, polvere di bambù e polimeri HDPE. La parte in materiale naturale, lolla (buccia del chicco di riso) e polvere di bambù, è rivestita da una capsula in polimero HDPE, plastica riciclata. Il risultato è una doga estremamente resistente, facile da pulire e riciclabile al 100%. Inoltre, Duro 2.0 può essere montato con i sistemi EasyChange e EasyClick, che rendono la posa più facile e veloce. Da Unilin Italia, Patio EcoDecking è un decking ecosostenibile, anch’esso con fibra di bambù. Resine ecologiche e fibre di bambù formano una pasta, da cui si ottengono doghe in BPC,

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un materiale studiato per rimanere inalterato nel tempo, senza richiedere verniciature, oliature e altri interventi. Il composito è forte e non risente del sole e degli agenti atmosferici: non si deteriora e sopporta temperature da -40° a +60° C, salsedine, sabbia e l’usura nel tempo. Resistente e leggero, si posa su magatelli, realizzati nello stesso materiale o in alluminio, utilizzando le clip in PVC o acciaio. La soluzione perfetta per le pavimentazioni da esterni che richiedono poca manutenzione ma al tempo stesso si adattano facilmente a ogni stile di interior design. La resistenza all’elevato calpestio di Unilin Patio è certificata da Expo 2015. Patio, infatti, era il pavimento selezionato per pavimentare le aree esterne e il camminamento principale del padiglione della Malesia a Expo 2015, una struttura molto visitata. Nonostante l’estate molto calda, con temperature prossime ai 40°C e un’elevatissima esposizione al sole per lunghe giornate, il pavimento posato si è rivelato stabile e, nonostante la molta gente che vi ha camminato, alla fine di Expo 2015, dopo sei mesi e 11 milioni di persone, le doghe erano ancora perfettamente allineate.


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Decking Concordia, di Fiberon

LEGNO E PLASTICA RICICLATI PER UN PRODOTTO PIÙ RESISTENTE Dagli Stati Uniti, Fiberon propone una serie di decking tecnologici, che fanno del riciclo il loro punto di forza. Le tavole prodotte da Fiberon, infatti, sono composte da legno riciclato, principalmente segatura e materiale di scarto, legato con plastica riciclata che ne consolida la resistenza. Una sola tavola di decking Biberon incorpora circa 2.000 sacchetti di plastica riciclata. Il risultato è un composito molto resistente, che si colora con facilità, dunque offre molte soluzioni per il design degli spazi all’aperto. Infine, le tavole possono essere usate su tutti e due i lati, dunque molto più facili da posare.

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Decking classico in teak, di Garbelotto

UN GRANDE CLASSICO: IL TEAK Infine, da Garbelotto, un progetto per esterni che utilizza il pavimento per esterni della nostra memoria, un grande classico: il decking in Teak. Il fascino del teak è perfetto per il bordo piscina, nel giardino immerso nel verde dell’Hotel Calvi, ai piedi delle Prealpi venete. Il caldo colore del legno si intona perfettamente con il verde della natura lussureggiante, e con il blu

dell’acqua e del cielo. Le tavole in Teak zigrinate antiscivolo sono state posate con clip a scomparsa su magatelli in acciaio, rendendo di fatto invisibile il metodo di posa. Grazie alla versatilità del legno è stato anche possibile far scomparire le due stazioni filtranti dell’acqua, con un ingegnoso sistema che permette di rendere ispezionabile questa parte di pavimentazione.

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I MUST HAVE dell’outdoor estivo LE PROPOSTE DI PROFESSIONAL PARQUET PER RENDERE GLI ARREDI ESTERNI RICERCATI E SOSTENIBILI a cura della Redazione

J TAVOLI DA ESTERNO Con l’arrivo dell’estate un tavolo in giardino può essere una buona soluzione per cene all’aperto. Unopiù ha lanciato il tavolo C’est la vie, disegnato da Michele Bönan: si tratta di un tavolo quadrato e dalla classe senza tempo. La scelta del materiale è ricaduta sul mogano lucidato, un’essenza di legno pregevole, che richiama lo stile e la ricercatezza dei mobili inglesi e degli interni nautici, e al tempo stesso la resistenza, indispensabili per gli arredi outdoor. Ideale per ambienti nautici, club piscine & spa di lusso, hotel ma anche per abitazioni ricercate, accogliente e curata in ogni dettaglio, C’est la vie è la soluzione perfetta per chi ricerca un design di ispirazione classica, equilibrato ed elegante. www.unopiu.com

C’est la vie, dettaglio

C’est la vie di Unopiù, disegnato da Michele Bönan

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TECH

J A ogni ambiente il suo parquet Corà presenta il simulatore a realtà aumentata Corà Parquet Live che permette di applicare ai diversi ambienti domestici il parquet Corà che si preferisce. Per sfruttare il simulatore non è necessario scaricare nessuna app, sarà sufficiente collegarsi al sito, fotografare l’ambiente e selezionare il tipo di parquet che si vuole applicare e il simulatore farà il resto. Un supporto prezioso anche per il professionista, che riveste il cantiere come se fosse già finito senza necessità di realizzare render o ricorrere a sistemi più laboriosi.

“Questa nuova funzione – spiega Ettore Corà, Amministratore Delegato Corà Legnami – è un ulteriore supporto in una fase che mette sempre in crisi i clienti. Scegliere un parquet, tra le infinite varianti di formati, misure, colori, tonalità e lavorazioni superficiali, è un passaggio complesso anche per la natura del legno che lega la trasparenza delle finiture alla variabilità degli effetti sempre un po’ diversi da tavola a tavola. La nostra priorità è far felici le famiglie che vivranno ogni giorno sui nostri pavimenti, quindi oltre all’attenzione al prodotto, trattato con finiture resistenti e voc free, e all’attenzione all’ambiente

grazie all’uso di legno rispettoso della sostenibilità ambientale, siamo scrupolosi nel mettere a disposizione strumenti che guidino a una scelta mirata, affinché si possa rispondere in pieno alle aspettative spesso non del tutto consapevoli con cui il cliente si avvicina al parquet”. www.coraparquet.it

Brick di RODA

Brick è una delle proposte di RODA per i tavoli da esterni. Realizzato interamente in Teak naturale, è allungabile in modo tale da riempie lo spazio grazie alle dimensioni generose e alla personalità del disegno. Il concept di Brick è dichiarato già nel nome della collezione stessa: il tavolo in Teak si scompone in tasselli, in un susseguirsi di incastri geometrici, creando così spazio per una grande convivialità. Da abbinare a sedie o panche da giardino in totale libertà, per rendere ogni pranzo all’esterno più informale e leggero. www.rodaonline.com

Plaza di RODA

L’altra proposta di RODA è Plaza, una collezione di tavoli da esterno in legno, ideata dal designer Rodolfo Dordoni, dalle linee semplici e funzionali che esaltano il valore e la matericità del teak. Proposta in tre misure differenti è pensata per rispondere a diverse esigenze d’arredo. www.rodaonline.com

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Oasis di RODA

J MOBILI E COMPLEMENTI PER LA DECORAZIONE ESTERNA Oasis è il gazebo da giardino di Roda, un luogo nello spazio senza pareti e con un soffitto appena accennato. Il prodotto è realizzato in teak e può ospitare lettini, tavoli o divani per esterni, creando una stanza rifugio in mezzo al verde, a bordo piscina o su una terrazza. L’arredamento degli spazi

outdoor può spesso comportare la necessità di ricreare una propria oasi personale e un gazebo può rappresentare l’elemento giusto in grado, al contempo, di ricreare un nuovo spazio e di arredare. www.rodaonline.com

Amanda di Unopiù

Amanda è l’amaca autoportante di Unopiù, il progetto nasce dall’idea semplice di assemblare insieme fusti di legno lamellare curvato con una rete in corda realizzata a mano. Amanda è stata una delle prime amache autoportanti per outdoor introdotte sul mercato e si adatta a diversi ambienti esterni dal terrazzo di città, al giardino di campagna, fino al bordo di una piscina. Nel 2021 Unopiù lancia una versione più contemporanea e innovativa del prodotto, che si aggiunge come alternativa a quella già esistente. La differenza più evidente tra le due versioni è costituita da una nuova base, nella versione originale in legno lamellare, da oggi disponibile con due cilindri in acciaio zincato e sabbiato. La possibilità di personalizzare il colore del legno permette inoltre di andare incontro a diversi gusti e soddisfare qualsiasi esigenza di arredo. Non solo, pergole e strutture permettono di creare degli angoli personali e circoscritti, vere e proprie oasi dove ripararsi dal sole. Per questo Unopiù lancia Nagi, un sistema di strutture per esterni dal design curato e originale, realizzato in legno di pino impregnato. Il nome si ispira alla forma e al significato del kanji giapponese “nagi” dato dall’unione dei due kanji “vento” e “fermo” e simile nel disegno a una pergola stilizzata.

Nagi di Unopiù

Realizzata industrialmente con sapienza artigianale la nuova proposta di Unopiù si caratterizza per il design dai profili a sezione circolare che le conferiscono un senso di grande leggerezza. Gli incastri sono invisibili e facili da assemblare e il legno di pino impregnato, solido e duraturo rendono Nagi un prodotto adatto sia agli esterni residenziali sia al contract. È inoltre possibile personalizzare il tipo di copertura secondo le proprie esigenze, scegliendo tra varie opzioni: in listelli di legno, con telo scorrevole in acrilico, con stuoie di canne in bambù, con copertura impermeabile a pagoda per le pergole autoportanti, oppure in listelli di legno con moduli led. www.unopiu.com

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Hut di Ethimo, progettato da Marco Lavit Hut di Ethimo, dettagli

Hut è un nido a misura d’uomo progettato pensando al relax, al benessere e all’outdoor. La sua struttura in legno guarda il cielo, proteggendo come un guscio e diventando punto di vista privilegiato. I cuscini completano il piano della seduta. Questo componente d’arredo è stato progettato da Marco Lavit, giovane designer e architetto italiano ma francese d’adozione, per Ethimo. Hut è realizzato in Accoya®, un legno perfetto per resistere in outdoor e conservare inalterata nel tempo la sua naturale bellezza. La struttura di questo suggestivo rifugio, dal forte impatto scenografico, è composta da un ritmo di lunghi “steli” che

riproducono le forme di un tepee con inserti e dettagli in metallo e avvolge un’ampia seduta circolare resa eccezionalmente confortevole dai cuscini che la completano. Il prodotto è disponibile con altezza di 320 cm e diametro di 300 cm e può essere personalizzato con un’elegante tenda che consente di “chiudere” il nido, assicurando un costante e piacevole passaggio dell’aria e proteggendo dalla luce diretta del sole. www.ethimo.com

NOVITÀ

J Il Fior di Fiemme che nasce dalla tempesta Dalla furia della tempesta Vaia, che solo in Val di Fiemme ha sradicato più di un milione di metri cubi di alberi, nasce Fior di Fiemme, la nuova collezione di Fiemme Tremila realizzata in abete rosso. In unione con altre aziende Fior di Fiemme Fior d’Aria

della filiera dell’abete rosso della Val di Fiemme, Fiemme Tremila ha stretto un patto territoriale con la segheria della Magnifica Comunità, impegnandosi ad aumentare gli approvvigionamenti di materia prima senza speculazioni sul prezzo e garantendo le stesse condizioni di acquisto in essere prima della tempesta. Un intero pavimento in legno 100% fiemmese, dalle tavole larghe e lunghe come da tradizione, ma con un tocco d’innovazione: colorazioni studiate e ripensate per ottenere effetti nuovi e inediti. La Collezione si compone di cinque colorazioni: Fior d’Anima, Fior d’Aria, Fior d’Arpeggio, Fior d’Armonia e Fior d’ Accento. Alla linea poi è dedicata una lavorazione in esclusiva: il Pizzicato. www.fiemmetremila.it

Fior di Fiemme Fior d’Arpeggio

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J SEDIE E SDRAIO IN LEGNO In legno massello, rivestite in pelle o tessuto, imbottite, con o senza braccioli, con basi in legno queste sono le diverse proposte di Riva 1920 per le sedie outdoor Bungalow dining chair e Piano design chair. Le linee sono semplici ed essenziali, il design sofisticato ed elegante senza far passare in secondo piano il comfort e la praticità negli spostamenti. I prodotti sono tutti realizzati in legno e in base alle esigenze si può scegliere tra legno di ciliegio, olmo, acero, noce e rovere, con o senza nodi. www.riva1920.it Bungalow dining chair di Riva 1920

Piano design chair di Riva 1920

Orson di RODA

Chaise longue Levante 008

RODA presenta il lettino Orson realizzato completamente in Teak. Si tratta di un prodotto che incarna un perfetto connubio tra classico e contemporaneo. Una proposta apparentemente dalla grammatica progettuale semplice, ma che cela dettagli ingegnosi e particolari come le doghe curve che si inseriscono nella struttura arrotondata. Un prodotto di grande carattere e robustezza, ammorbidito dall’ergonomia delle forme e dal tocco morbido del Teak. Lo schienale è reclinabile in più posizioni.

Insieme a Orson, anche chaise longue Levante 008 è un grande classico della collezione outdoor di RODA disegnato da Piero Lissoni, reinterpretato senza perdere di vista funzione e tradizione. La chaise longue Levante è realizzata completamente in Teak e pensata per vivere e apprezzare gli spazi esterni nel più totale agio, grazie a un preciso studio del comfort di seduta e alle dimensioni generose. www.rodaonline.com

OLTRE LA TRADIZIONE

J Ceramiche effetto legno Ceramiche Keope introduce due nuovi collezioni nell’ambito delle superfici ceramiche effetto legno: Lineo e Ultramod. Le serie poi possono essere scelte per rivestire la stanza da bagno e l’ambiente cucina – per la resistenza all’acqua e all’umidità – o la zona notte. Inoltre, le collezioni Keope, ricche di formati e finiture, sono perfette per l’ambito commerciale per la loro resistenza al calpestio e all’abrasione, per la facilità di pulizia e per l’igienicità. Per composizione mineralogica e processo produttivo, il gres porcellanato di Ceramiche Keope è anche ingelivo e resistente alle macchie, sopporta sollecitazioni e attacchi chimici quindi è ideale per la posa sia all’interno sia all’esterno. Lineo è la proposta più tradizionale che si caratterizza per la sua eleganza senza tempo. Ideale soprattutto per progetti residenziali intimi ma adattabile anche ad ambienti commerciali e pubblici, la serie Lineo gode di tinte legnose aggraziate e Collezione Lineo decorazione Row calibrate su cinque gradi di intensità: dai pigmenti di Honey, rubati al miele, passando per le nuance Sand e Brown, fino ai toni color noce di Walnut e quelli nivei di White. Il decoro Row, infine, allarga il campo d’azione della serie con la sua composizione di suggestioni decò. Ampie sono le possibilità applicative grazie ai formati 20×120, 60×120 e 30×120 cm.

Collezione Ultramod decorazione cloud

Ultramod è una linea rivoluzionaria e anticonvenzionale capace di esaltare il carattere e lo spirito della superficie legnosa e delle sue essenze rare. Ispirandosi alle lavorazioni tipiche degli anni ‘50 ’60, l’azienda ha espresso la sua eccellente abilità nella trasformazione della materia con Ultramod, una collezione estremamente originale in cui i decori inediti rimandano a una nuova golden age del legno: bostamarinde, zebrano, palissandro, noce e ziricote che mostrano striature snodate e cromie di singolare eleganza. Perfetta negli ambienti commerciali indoor – showroom, luxury hotel e design restaurant – ma anche nei contesti residenziali più dinamici, il formato della doga 20×120 cm permette alla collezione di adattarsi a diverse tipologie d’interni. www.keope.com

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D.L. Efficenza energetica Impiantistica Normativa

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Materiali N.T.C. Project management Soft Skill

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Mercato PROTAGONISTI

BENESSERE per i DECKING da giardino DA OSMO UNA PROTEZIONE SUPERFICIALE MICROPOROSA E RESISTENTE ALL’ACQUA E ALLO SPORCO

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MANTENERE IL COLORE NATURALE DEL LEGNO

osa c‘è di meglio che rilassarsi sul decking in giardino respirando aria fresca, godendo della vista sul giardino e sentendo la naturale sensazione del legno sotto ai piedi? I decking in legno appaiono belli e duraturi, e grazie a Osmo Olio per Decking e all’alta qualità dei prodotti per la pulizia e manutenzione Osmo, rimarranno sempre uguali negli anni a venire.

Osmo Olio per Decking crea sul decking in legno una protezione superficiale microporosa e resistente all’acqua e allo sporco. La superficie finita è inoltre resistente ai raggi UV ed estremamente resistente alle intemperie. Considerando le numerose specie differenti di legno, Osmo Olio per Decking contiene pigmenti

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specifici per le diverse essenze come Douglas, Larice, Garapa, Massaranduba e molti altri. Grazie a questa pigmentazione, il legno mantiene il suo colore naturale e viene bloccato il processo di ingrigimento. In ogni caso, per coloro che cercano un effetto ingrigito già dal primo giorno, Osmo Olio per Decking è disponibile anche nei colori Grigio e Rovere Invecchiato. La finitura superficiale microporosa a base olio, permette il naturale ricambio di umidità; con il risultato di ridurre i rigonfiamenti ed il restringimento del legno. Priva di biocidi e resistente a saliva e sudore, Olio per Decking Osmo è adatto anche per il trattamento dei giochi per bambini.

SEMPLICE APPLICAZIONE

La semplice applicazione a pennello di due mani di Osmo Olio per Decking assicura un colore e un aspetto uniforme. Prima del trattamento, Legni particolarmente duri e resinosi, come il Larice o il Bangkirai, necessitano dai 3 ai 6 mesi di essiccazione all’aperto in base alla specie. Gli oli e le resine naturali contenuti in queste essenze legnose possono creare difficoltà nell’assorbimento del prodotto. Dopo l’essiccazione all’aperto, l’olio penetra corret-

OSMO HOLZ UND COLOR GMBH & CO. KG Affhüppen Esch, 12 D-48231 Warendorf (Germania) Tel. (+49)02581.922-100 Fax (+49)02581.922-200 www.osmo.de | info@osmo.de

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tamente nei pori del legno asciutto. Una volta applicata la prima mano, il prodotto necessita 12 ore di asciugatura, dopodiché si può applicare la seconda mano. Per la seconda mano si può utilizzare sia Osmo Olio per Decking sia Osmo Olio per Decking Antiscivolo. Quest’ultimo crea una protezione antiscivolo sulla superficie e protegge il legno dalle intemperie. Osmo Olio per Decking Antiscivolo può essere utilizzato solo in combinazione con una prima mano di Osmo Olio per Decking. Nel tempo, la superficie dei Decking a olio tende a consumarsi a causa degli agenti atmosferici e dal calpestio, e quindi necessita di essere rinnovata. Normalmente una mano di prodotto su superficie asciutta è sufficiente per il rinnovo. In ogni caso non è necessario ritrattare l’intero decking; si può intervenire solo sulle aree più consumate senza necessità di carteggiatura e il vostro decking tornerà come nuovo. ■


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Pavimento in LEGNO DA ESTERNO che si posa ovunque LA COLLEZIONE LIFE DI STEMAU È UN’OTTIMA SOLUZIONE PER CHI VUOLE USUFRUIRE DEI MIGLIORI PRODOTTI PER I PROPRI SPAZI ALL’ESTERNO

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Mercato PROTAGONISTI

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on l’avvicinarsi della bella stagione e dell’estate è sempre più comune e frequente il desiderio di trasferirsi nelle località balneari, o anche usufruire di strutture pubbliche/ private, per poter godere delle proprie ferie estive. A maggior ragione dopo la seconda ondata del Covid-19, con le statistiche e dati epidemiologici in discesa, l’Italia intera sta attraversando un periodo storico di promettente ripresa, soprattutto economica. Stemau, tra le tante offerte e soluzioni che mette a disposizione degli italiani, propone una speciale collezione che fa proprio a questo caso. La collezione LIFE Parquet per esterno è decisamente la miglior soluzione per chi vuole usufruire dei migliori prodotti per i propri spazi all’esterno: stiamo parlando in particolare del Decking e del WPC.

DESIGN E FASCINO DEL LEGNO

Il Decking è il parquet per esterni. È perfetto, resistente, elegante e raffinato per rivestire tutti gli ambienti esterni come terrazzi, giardini, balconi, cortili, portici, bordi piscine, passerelle, pedane, patii, gazebo, aree ristoro, pontili, darsene, imbarcazioni. Il Decking unisce il design al calore e al fascino del legno. Le specie legnose utilizzate per il Decking sono infatti estremamente resistenti all’azione e all’esposizione degli agenti atmosferici. I listoni, con spessori dai 18 ai 22 mm, al fine di rendere sicuro il calpestio, possono avere diverse lavorazioni: maschio-femmina in testa e sul lato lungo, femmina-femmina con clips a scomparsa, stondati sui quattro lati, oppure altre tipologie su richiesta del cliente. Il WPC (Wood Plastic Composite), con spessori da 20 mm, è composto da fibra di legno e materiale termoplastico riciclato. È innovativo, antiscivolo, resistente all’acqua e all’umidità, antimuffa, flessibile, ecologico e riciclabile al 100%. Presenta un profilo double-face, che consente di installarlo sia dal lato liscio, che dal lato a righe. La posa in opera del Decking o del WPC avviene direttamente sul sottofondo, oppure su magatelli in legno o alluminio, con viti o chiodi a vista o con clip a scomparsa. Per prevenire il processo di decolorazione, dovuto all’esposizione solare, prima della posa il Decking dovrà essere trattato con specifici impregnanti. Per la sua resistenza ed eleganza, il Decking o il WPC è ideale per pavimentare tutti gli ambienti esterni, soggetti all’azione degli agenti atmosferici.

Una delle specie legnose più rappresentative della collezione Life è il Teak Burma: questa particolare specie, proveniente dalla Birmania, è fra i legni più preziosi in assoluto. Alburno e durame di questa specie legnosa si possono distinguere molto facilmente: l’alburno si presenta sottile e con colorazioni tendenti al bianco, il durame è, invece, di colore bruno e tende a verde, rosso e nero. La particolarità di questo legno è che risulta essere molto resistente all’acqua, insetti, agenti atmosferici e alle escursioni termiche.

STEMAU S.R.L. Sede Legale e Showroom: Via Pieve Ligure n.15 00168 Roma (RM) Italia | Tel: +39 06 30601438 Deposito e Showroom: Via Refrancore n.26 00166 Roma (RM) Italia | Tel: +39 06 45502260 Stabilimento di Produzione: Via Morsasco n.41 00166 Roma (RM) Italia | Tel: +39 06 45502260 e-mail: info@stemausrl.it | www.stemausrl.it

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RASO, un legno libero di RESPIRARE UN ATTICO DAL SAPORE CONTEMPORANEO, AVVOLTO IN MORBIDE SFUMATURE MADREPERLACEE, ELEGANTEMENTE INNOCENTE E ALLO STESSO TEMPO AUDACE E SEDUCENTE

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nando le sfumature delicate e cangianti del legno con pannelli ed elementi d’arredo ora rossi, ora fumo di Londra, ora marroni, più spesso bianchi e grigio chiari.

iamo nel cuore di Parma in un attico di 130 metri quadrati. Spazi ampi, ariosi, a misura delle persone e delle loro aspirazioni. I colori tenui si fondono con gli elementi di design dando vita a un ambiente minimal che profuma di eterea eleganza. Eleganza e leggerezza che continuano nella terrazza, dove si respira ancora serena quotidianità con vista sulla città. Ad accompagnare questo sogno prezioso il pavimento in legno nell’essenza Raso della collezione Boschi di Fiemme Tremila, un rovere nato dall’incontro tra innovazione e leggerezza, che sprigiona delicate vibrazioni metalliche e affascinanti sensazioni materiche. Raso è l’assoluto protagonista del gioco di contrasti che viene svolto a fondo praticamente in ogni ambiente, combi-

Trattamento BioPlus®

Come tutti i legni della gamma Fiemme Tremila anche questo rovere è reso speciale dall’oliatura con il trattamento BioPlus®: oltre 50 sostanze vegetali e minerali sapientemente scelte e miscelate, che nutrono il legno nella sua struttura più profonda. Osservando e imparando dalla pianta vengono forniti alle tavole gli stessi nutrienti che l’albero assimila in natura. “L’albero trae dalla natura tutto ciò di cui ha bisogno per vivere. La semplicità di questo principio è ciò che ci guida nella lavorazione delle nostre tavole: interveniamo il meno

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possibile, sempre e solo con tecniche e sostanze completamente naturali e biocompatibili”. È grazie al trattamento BioPlus® che Fiemme Tremila si è aggiudicata un risultato importante: garantire in casa lo stesso habitat del bosco. Le emissioni rilasciate da questi pavimenti, infatti, sono le stesse che si ritrovano in una foresta incontaminata e, proprio come queste, agiscono in maniera benefica sulla salute delle persone. Basti pensare che tra gli ingredienti di questa formula innovativa, si trovano l’olio essenziale di cirmolo e di abete rosso che da soli emettono nell’aria l’Alfa-Pinene, sostanza terapeutica per eccellenza, tipica dell’aria di montagna.

Un risultato che fa la differenza

Questo nutrimento profondo inoltre segue i ritmi della natura per un risultato che fa la differenza. Il trattamento BioPlus® richiede 24h per considerarsi completato: le tavole vengono sottoposte a un ciclo ripetuto di oliatura e asciugatura fino alla perfetta saturazione dei pori. Il legno rimane vivo e libero di respirare, questo conferisce al pavimento un benessere senza macchia. L’isolamento naturale, conseguenza di questo trattamento, rende estremamente facile la pulizia del pavimento in legno perché crea una barriera resistente alle macchie, all’usura e agli effetti dell’umidità e dell’acqua nel tempo. Per questo i pavimenti Fiemme Tremila sono indicati anche per gli ambienti più “difficili”, come cucine e bagni, o più esposti, come showroom, hotel, uffici.

FIEMME TREMILA È UN MARCHIO D.K.Z. SRL Via dell’Artigianato, 18 38037 Predazzo (TN) T. 0462 500220 | info@fiemmetremila.it

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Un SISTEMA semplice e VELOCE per la FINITURA del parquet

ULTRACOAT RENEW FL È LA NUOVA SOLUZIONE SVILUPPATA NEI LABORATORI MAPEI PER RINNOVARE IL PAVIMENTO IN LEGNO ESISTENTE SENZA RIMUOVERE IL VECCHIO TRATTAMENTO

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a rinnovare il parquet, consente di igienizzare tutta la superficie trattata e proteggerla dalla proliferazione dei batteri, in accordo alla norma ISO 22196 con report di prova n. IMSL2020/07/015.1A. Con l’introduzione di ULTRACOAT RENEW FL Mapei completa la gamma dei sistemi ad alta e altissima protezione del parquet, pensata nel rispetto dell’ambiente e della salute degli applicatori e degli utenti finali. Le soluzioni ULTRACOAT di Mapei, infatti, sono certificate EMICODE EC1 e EC1PLUS, per le basse emissioni di sostanze organiche volatili (VOC).

razie all’ampia esperienza nell’ambito delle soluzioni per la posa e la manutenzione delle pavimentazioni di ogni tipo, Mapei ha sviluppato ULTRACOAT RENEW FL, una soluzione che consente l’applicazione di una nuova finitura su parquet esistente senza la necessità di carteggiare. L’innovativo prodotto, sviluppato dai laboratori R&S Mapei, agisce da promotore di adesione per l’applicazione di nuovi strati di vernice a base d’acqua senza la necessità di abradere o rimuovere la vecchia finitura evitando, quindi, di alterare la natura e le caratteristiche originarie del parquet, come la bisellatura e la spazzolatura. Oltre a comportare importanti vantaggi in termini di economici, l’utilizzo di ULTRACOAT RENEW FL consente di ovviare ai disagi causati dalle tradizionali operazioni di abrasione, tra cui la creazione di polvere e i lunghi tempi di lavorazione. Inserito all’interno di un sistema applicativo completo, in abbinamento alla finitura ULTRACOAT HT 2K, oltre

MAPEI S.P.A. Mapei S.p.A. Via Cafiero, 22, 20158 – Milano Tel. 02.376731 | Fax 02.37673214 www.mapei.com | mapei@mapei.it

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Listone Giordano Atelier Rovere Puro posa punto d’Ungheria

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Ultracoat Renew FL ®


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