ISSN 2612-3622
MAGAZINE DI INFORMAZIONE TECNICA E DI MARKETING PER IL POSATORE, L’IMPRESA E LO STUDIO DI PROGETTAZIONE
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QUINE SRL - VIA G. SPADOLINI, 7 - 20141 MILANO
ANNO 30 • N° 5 • OTTOBRE-NOVEMBRE 2021
LEGNO TERMOTRATTATO PER LE PAVIMENTAZIONI LIGNEE PERCHÉ SÌ, PERCHÉ NO
IL PARQUET D’INVERNO E I NUOVI DECORI IL CALORE DEL PAVIMENTO IN LEGNO NON HA CONFINI
DESIGN PENSARE ALLA SEMPLICITÀ COME LA FORMA MIGLIORE
PARQUET E MACCHIE ALONI SOSPETTI: ERRORE DI POSA DURANTE IL CANTIERE, OPPURE MANUTENZIONE ERRATA?
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Sommario ANNO 30 • N° 5 • OTTOBRE-NOVEMBRE 2021
Parquet Periodico bimestrale edito da Quine Srl Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. 02.864105 | Fax 02.69001277 redazione@quine.it Fondatore Gabriele Marrazzini Direttore Responsabile Marco Zani Coordinamento editoriale - Redazione Vanessa Martina | vanessa.martina@quine.it Consulenti tecnici Domenico Adelizzi - Massimo Corsico Mauro Errico Direttore commerciale Ornella Zanetti | ornella.zanetti@quine.it Pubblicità e Sviluppo Luigi Mingacci | l.mingacci@lswr.it Ufficio traffico e Servizio abbonamenti Ornella Foletti | ornella.foletti@quine.it Grafica e impaginazione LIFE sh.p.k. Collaboratori Domenico Adelizzi, Massimo Corsico, Mauro Errico, Silvia Martellosio, Roberta Mutti
6 • News dal mondo IL PUNTO
Responsabile della produzione Paolo Ficicchia Stampa Aziende Grafiche Printing • • • •
Prezzi e abbonamenti Abbonamento annuale: 44,50 euro (IVA compresa) Annuale estero: 155 euro Copia arretrata: 17 euro Costo di una copia: 1,30 euro
4 • La forza dell’Italia
Un Paese che sta reagendo, sospinto dal desiderio di ripartenza, di rivincita di Massimo Corsico
INTERVISTA
Responsabilità
Professional Parquet, periodico bimestrale registrato. Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 250 dell’11/04/1992. Spedizione Posta Target Magazine - AUT.DBC centrale/PT Magazine Editori 96 valida dal 19/05/2004. La pubblicazione o la ristampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su Professional Parquet sono sotto la responsabilità degli autori. I manoscritti e i disegni pubblicati non saranno restituiti.
INFORMATIVA AI SENSI DEL GDPR 2016/679
Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal GDPR 2016/679. Titolare del trattamento è Quine srl, via Spadolini, 7 - 20141 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Lgs 196/2003. © Quine srl - Milano
IN COPERTINA: PARQUET CHEVRON DI BOEN, IN ROVERE SPAZZOLATO
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14 • “In cantiere non chiamatemi Signora” Quanto è lunga la strada verso la parità di genere nelle professioni tecniche? di Vanessa Martina
CASE HISTORY
18 • Il legno è il nuovo mattone?
Il legno può diventare protagonista anche nell’architettura degli edifici più imponenti. Un vantaggio sia per l’ambiente che per la salute di Silvia Martellosio 2
Sommario ANNO 30 • N° 5 • OTTOBRE-NOVEMBRE 2021
APPROFONDIMENTO
44 • Pillole di Cersaie 2021
Riviviamo insieme alcuni momenti significativi della fiera di Bologna dello scorso settembre a cura della Redazione
DESIGN
46 • Pensare alla semplicità come la
forma migliore
Un rifugio ai piedi del Grande Fiume rivisto in chiave moderna per preservare la memoria di Massimo Corsico
ANPP
24 • Pavimenti in legno: a Cersaie il primo tavolo di confronto
L’iniziativa organizzata da ASP ha visto la partecipazione di ANPP, Conpaviper, del Gruppo Pavimenti di Legno e del Registro dei Consulenti Tecnici del Legno di Lino Commissione
26 • Un habitat che diffonde calore Le diverse finiture donano libertà al cliente finale di comporre il pavimento in legno secondo il proprio gusto personale
28 • Elenco Soci ANPP POSA TENDENZE
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• Legno termotrattato di conifere e di latifoglie per le pavimentazioni lignee
52 • Il parquet d’inverno e i nuovi decori
Perché sì, perché no di Domenico Adelizzi
Classico, termotrattato e ultra sottile: il calore del pavimento in legno non ha confini. E la ceramica ne trae spunto di Roberta Mutti
38 • Parquet e macchie
Aloni sospetti: errore di posa durante il cantiere, oppure manutenzione errata? di Mauro Errico
62 • Vetrina 3
Il punto EDITORIALE
La FORZA dell’ITALIA UN PAESE CHE STA REAGENDO, SOSPINTO DAL DESIDERIO DI RIPARTENZA, DI RIVINCITA di Arch. Massimo Corsico
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agosto 1945, al termine della seconda guerra mondiale, Giuan fu Carlo approda alla Gazzetta dello Sport: “Atletica e dinamismo storico” il suo primo articolo (sebbene avesse preferito scrivere di calcio o di pugilato). Penso alla parola atletica – dal greco athlos “lotta”, “combattimento”, quella appunto che attraverso le fatiche porta al riscatto, alla vittoria, alla riappacificazione. Penso a quanto sia bella l’Italia. Siamo sempre i primi a criticarla (Giuan, per esempio, non prendeva in grande considerazione Garibaldi), ma comunque siamo sempre i primi a sostenerla e a esultare per lei. Perché sono stati anni né facili, né felici. L’intero mondo ha tremato sotto il peso della pandemia i cui pesanti effetti sanitari, sociali, economici stanno emergendo. Ma l’Italia, con la spinta pari a quella di un sollevatore di pesi, sta reagendo, sospinta dal desiderio di ripartenza, di rivincita. Vogliamo tornare a sorridere e festeggiare.
Quest’anno è successo ancora e ancora. In più occasioni. Ovunque, lo abbiamo fatto! Dovunque, lo abbiamo voluto, desiderato e forse nemmeno ci speravamo. Ne avevamo un gran bisogno. Le vittorie, non prive di fatica, fanno dimenticare tutte le difficoltà e trascorrere indimenticabili momenti di gioia, spensieratezza e condivisione. In ogni campo è successo. A partire dall’Eurovision 2021, è successo anche con “Luca” (film d’animazione Disney e Pixar), è successo agli Europei 2020, alla finale di Wimbledon, a quando la nazionale di basket si è qualificata ai mondiali. E successo, quando la squadra di sotfball ha vinto gli europei. Come dicevo il 22 maggio, in diretta da Rotterdam, i Måneskin vincono l’Eurovision con il brano “Zitti e Buoni” poi il successo di Enrico Casarosa, consacrato dal Premio Oscar, con “Luca” il nuovo film d’animazione Disney e Pixar film commentato e apprezzato da tutti un successo internazionale che punta i riflettori sul grande cinema italiano. 4
Il punto EDITORIALE
femminile che quella maschile, di pallavolo vince gli Europei 2021. E poi il Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi, il sesto scienziato italiano a ricevere il premio! “Ci sono cose che pensi di non poter fare, ma a volte devi solo provarci” (https://www.youtube.com/watch?v=ndwH42k8U70). Mammamia! Insomma “disemm inscì”: “Cause I’m Italiano”.
I successi dell'Italia Giorgio Parisi
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Che dire poi della Nazionale azzurra che vince gli Europei: una vittoria che ha fatto sognare tutto il Bel Paese, una serata che ricorderemo quella dell’11 luglio 2021 a Wembley. Sempre a casa della perfida Albione, Berrettini è in finale a Wimbledon 2021 (per la prima volta nella storia del torneo un italiano è arrivato in finale). La Nazionale di Basket si qualifica alle Olimpiadi 2021 dopo ben 17 anni. Ma vogliamo parlare di tutte le medaglie dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e dell’atletica italiana (quella del primo articolo di Giuan fu Carlo e della sua amicizia con Missoni) che conquista la medaglia d’oro nei 100 metri piani di Marcell Jacobs. Insomma nella giornata del 6 agosto 2021, l’Italia ha stabilito un nuovo record: supera il numero di medaglie vinte fino a ora alle Olimpiadi. La Nazionale, sia quella
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I Måneskin vincono l’Eurovision 2021; Il successo internazionale del film "Luca"; La Nazionale azzurra vince gli Europei 2020; Berrettini in finale a Wimbledon 2021; La nazionale di Basket si qualifica alle Olimpiadi 2021; La Nazionale di Softball vince gli Europei 2021; Laura Pausini vince un Golden Globe; Le medaglie dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020; La Nazionale femminile di pallavolo vince gli Europei 2021; La Nazionale maschile di pallavolo vince gli Europei 2021; Giorgio Parisi Nobel per la Fisica; Gli Uffizi sono il miglior museo del mondo per la rivista culturale “Timeout”.
News DAL MONDO
FEDERLEGNOARREDO: “SOSTENIBILITÀ PUNTO DI FORZA DELLA FILIERA” Presentata durante l’Assemblea annuale la survey che fotografa la filiera e il decalogo della road map verso la transizione ecologica Analizzare il posizionamento delle imprese per mettere a sistema l’impegno profuso in questi anni, con l’obiettivo di guidare al meglio delle possibilità il processo di transizione green. È questo il punto di partenza del percorso intrapreso da FederlegnoArredo per affrontare la sfida della sostenibilità, che ha trovato una prima sintesi nella survey “Legno-arredo italiano nella transizione ecologica”, fotografia del settore realizzata in collaborazione con la fondazione Symbola e presentata nel corso dell’Assemblea annuale della Federazione. I dati restituiscono l’istantanea di una filiera che, in un’ottica di economia circolare, è già tra le più avanzate in Europa, fregiandosi di comportamenti virtuosi, ma non sempre sistematizzati. Mappare i percorsi avviati dalle imprese, dalla catena di approvvigionamento ai processi produttivi, dalla progettazione al fine vita dei prodotti, è il primo passo per tracciare la road map del settore verso la transizione ecologica e trasformare le sfide ambientali in opportunità di crescita.
All’Assemblea di FederlegnoArredo (“Ripartiamo insieme. Anticipiamo il futuro”) che si è svolta a Milano il 3 novembre, sono intervenuti la presidente di Assarredo, Maria Porro, il Presidente di Assopannelli Paolo Fantoni – delegati FederlegnoArredo sul tema sostenibilità – Ermete Realacci, Presidente di Symbola, Domenico Sturabotti, Direttore di Symbola, e Fabio Zardini Country Manager Italia Patagonia. Tema centrale dei lavori e della tavola rotonda, la transizione green come cuore dell’azione della Federazione. La grande partecipazione delle aziende al Mico Centro congressi, per la prima assemblea in presenza dopo due anni di incontri virtuali, conferma quanto la sostenibilità a 360 gradi sia percepita come fattore decisivo. Non solo come scelta valoriale che ben si inserisce nei desiderata dei consumatori, ma come visione che rappresenta anche un importante volano competitivo in un contesto internazionale. ■ FederlegnoArredo 2021. Ph. Credit: Francesco Rucci
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News DAL MONDO
UN CAMBIO RADICALE anni a poter dire, numeri alla mano, che abbiamo davvero posto la sostenibilità al centro del nostro operato. FederlegnoArredo ha il dovere e il privilegio di fare la differenza”.
FederlegnoArredo e le aziende che rappresenta hanno già un grande potenziale, da oggi devono saperlo mettere a sistema, introducendo un cambio radicale e unitario di visione e di paradigma. “Abbiamo voluto prima guardarci allo specchio, con un approccio molto pragmatico che ci aiuti a mettere a fuoco i nostri punti di forza e quelli su cui dobbiamo lavorare di più, ma nella piena consapevolezza che indietro non si torna”, ha spiegato durante l’Assemblea il Presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, che proprio della sostenibilità ha fatto uno dei punti chiave del suo mandato. “Se la sostenibilità è già al centro di una filiera integrata verticalmente come quella del legno-arredo, la transizione ecologica rappresenta per le singole aziende una svolta epocale. Non cogliere l’opportunità – ribadisce Feltrin – significherebbe autoescludersi dal mercato e le Federazioni di categoria hanno un ruolo centrale in tal senso, per accompagnare tutti gli attori, specialmente le aziende più piccole, verso un modello pienamente sostenibile e circolare. FederlegnoArredo ha colto questo bisogno e, attraverso un’opera di condivisione, lo ha concretizzato in un decalogo che presentiamo oggi: dieci obiettivi che la filiera intende perseguire, con l’ambizione di diventare una voce autorevole sul tema e fornendo una guida agli operatori del settore. A inizio 2022 verranno poi esplicitate e articolate le famiglie di azioni da intraprendere e gli indicatori di avanzamento con cui monitorare il percorso in atto, per arrivare nei prossimi cinque
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Rappresentanti per l’Italia: Interwood S.r.l.- email: interwood@interwoodsrl.it
News DAL MONDO
TUTTI I PUNTI DELLA SURVEY Attenzione al ciclo di vita dei prodotti con l’obiettivo di allungarne la durata e conseguentemente la sostenibilità; valorizzazione delle materie prime sostenibili; approccio progettuale esteso al sistema produttivo e all’ecodesign;
Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo. Ph. Credit: Francesco Rucci
“Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario, ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro come è scritto nel Manifesto di Assisi. È anche questa la posta in gioco nella COP26. FederlegnoArredo, con cui la Fondazione Symbola collabora da tempo sui temi della qualità, del design e dell’economia circolare, è un esempio del mix vincente di tradizione e ricerca, innovazione e bellezza che rendono unici i nostri prodotti. L’industria legno-arredo italiana è terza a livello internazionale e come si legge in Italia 10 selfie, elaborato dalla Fondazione Symbola, è prima in Europa in economia circolare e produce meno emissioni climalteranti degli altri grandi Paesi Ue: 26 kg ogni mille euro di produzione, a fronte dei 43 della Germania, dei 49 francesi, dei 79 britannici e degli oltre 200 spagnoli. Inoltre la quasi totalità della produzione italiana di pannelli truciolari è fatta interamente con legno riciclato. Ci sono tutte le condizioni per essere protagonista nella sfida aperta dalla UE e dai grandi Paesi del mondo per l’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2050 partendo da una tradizione consolidata”. Lo ha dichiarato il Presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci. 8
News DAL MONDO
Dai risultati si evince prima di tutto che il 67% delle aziende usa materiali o semilavorati realizzati con materiali riciclati, una su quattro in percentuale superiore al 25%. L’81% delle aziende utilizza legno prodotto in modo sostenibile, quota che sale all’89% se si considerano le aziende del legno. Il mondo del legno-arredo sperimenta nuovi materiali, con sempre più frequenti collaborazioni con gli istituti di ricerca, e lavora integrando i principi della sostenibilità ambientale con quelli estetico-funzionali tipici del design. Per quanto riguarda la fase di progettazione – che contribuisce a stabilire fino all’80% degli impatti ambientali nel ciclo di vita del prodotto – si evidenzia che circa il 50% delle imprese considera fondamentale la riduzione degli imballaggi, la riciclabilità dei prodotti e l’efficienza energetica, mentre un terzo considera nella medesima fase criteri tipici dell’economia circolare quali riparabilità e riuso. Sul fronte dei processi produttivi, il 64% delle imprese ha implementato interventi di efficientamento, due terzi dei quali hanno portato a una riduzione degli scarti di produzione, e più della metà delle aziende interpellate afferma di riutilizzare gli scarti interni o esterni. Il 44% ha attivato, negli ultimi 3 anni, meccanismi di riduzione dei consumi idrici, incluso il riutilizzo delle acque di processo.
recupero di materia ed energia, con riferimento sia all’attività produttiva vera e propria che ai prodotti stessi ed estensione delle certificazioni intese come spinta verso la sostenibilità. Sono questi i punti chiave lungo i quali si snoda la survey realizzata su un campione rappresentativo di tutte le componenti della filiera, da monte a valle, ovvero dalla materia prima al prodotto finito. Si tratta prevalentemente di PMI fortemente votate all’export e dalla lunga tradizione: due terzi esistono da più di 30 anni e un terzo da più di 50 anni.
Le certificazioni ISO, PEFC e FSC
In tema di certificazioni, il 60% delle aziende possiede la ISO9001, seguite dalle certificazioni FSC, PEFC e ISO1401. Il 60% delle aziende si approvvigiona inoltre da fonti energetiche rinnovabili e il 40% arriva a coprire almeno la metà del proprio fabbisogno con energia rinnovabile. Il 56% delle imprese dichiara anche di scegliere i fornitori attraverso criteri di valutazione che tengono conto degli aspetti ambientali, e il 74% delle aziende si approvvigiona, almeno in parte, di materie prime locali, in un’ottica di filiera corta. Uno dei punti strategici per l’implementazione di queste politiche aziendali è la formazione di figure professionali dedicate, e sul piano del capitale umano un’azienda su tre dichiara di avere un responsabile ambientale designato. Complessivamente, le aziende più grandi tendono a essere più efficienti. ■
Assemblea generale FederlegnoArredo 2021. Ph. Credit: Francesco Rucci
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News DAL MONDO
13-16 January 2022
DOMOTEX È PRONTO A RIPARTIRE L’evento ritorna dal vivo dal 13 al 16 gennaio 2022 nell’area sud del quartiere espositivo di Hannover Domotex torna in presenza dal 13 al 16 gennaio 2022 nell’area sud del quartiere espositivo di Hannover e dopo due anni di pandemia sarà la prima manifestazione in presenza per il settore, al quale offrirà anche opzioni di partecipazione virtuale. Occuperà i tre padiglioni 11, 12 e 13, e metterà di nuovo a disposizione di tutti i partecipanti una preziosa piattaforma per il networking e per il contatto personale. Aziende espositrici e visitatori di tutto il mondo potranno così confrontarsi su novità di prodotto e tendenze attuali. E tutto questo potrà avvenire in piena sicurezza grazie al rispetto della cosiddetta regola tedesca delle 3G (geeimpft, genesen, getestet), che prevede libertà di accesso per le persone vaccinate, guarite o in possesso di certificato di test negativo, e grazie all’applicazione in tutto il quartiere di strette norme igieniche e anticontagio. “Molti dei nostri espositori e partner sono desiderosi di ripartire finalmente con noi. Altri però stanno tuttora affrontando situazioni difficili per effetto della pandemia e ritengono che la partecipazione in presenza possa ancora essere rischiosa. Problemi di natura politica o economica ancora irrisolti in alcune parti del mondo generano una certa insicurezza sul mercato. Numerosi espositori hanno pertanto deciso che torneranno a prendere parte alla fiera solo nel gennaio 2023”, spiega Sonia Wedell-Castellano, Global Director di Domotex presso Deutsche Messe. “Con fiducia e con lo sguardo rivolto al futuro, noi abbiamo deciso di tenere comunque
Domotex 2022. Sarà un’edizione concentrata e compatta. L’occupazione dei padiglioni e del quartiere fieristico sarà adeguata al momento che stiamo attraversando. In che modo questo adeguamento avverrà lo concorderemo nei prossimi giorni con le aziende espositrici. Dopo tutto, oltre la metà degli espositori ha deciso di essere a DOMOTEX a gennaio. Insieme, vogliamo fare sì che la fiera possa ripartire”.
Le opzioni della partecipazione virtuale I settori espositivi dei tappeti di produzione manuale e di produzione meccanica saranno affiancati nei padiglioni 11 e 12. Tutti i format speciali progettati finora verranno mantenuti e occuperanno i padiglioni 11, 12 e 13. Per gli espositori dei padiglioni 11 e 13, quindi, non cambierà nulla. Gli espositori di tecnologie per l’installazione e la posa saranno ancora più vicini ai loro clienti nel padiglione 13. Il nuovo concept ibrido di Domotex offre sia alle aziende espositrici sia a visitatori di tutto il mondo un’ampia offerta di servizi digitali e possibilità di partecipazione virtuale. Chi non potrà essere a Domotex in presenza, potrà partecipare in remoto. Il format TV Domotex introdotto nella scorsa edizione verrà arricchito di un programma di conferenze online che prevede presentazioni live, interviste e dibattiti. Il programma, che sarà trasmesso in streaming dal padiglione 12, sarà moderato da Yasmine Blair, nota conduttrice televisiva di Berlino. Gli incontri si svolgeranno in un’accogliente 10
News DAL MONDO
cornice che prevede più palchi e una lounge per il networking con servizio di catering.
Supporto del settore del flooring Anche da parte dei visitatori c’è consapevolezza dell’importanza di Domotex e attesa per l’appuntamento internazionale del settore. Wernfried Fesenberg, Direttore di Schlau Heimtex Einkaufs GmbH, afferma: “Siamo lieti che nel 2022 Domotex si tenga di nuovo ad Hannover! Le fiere sono piattaforme indispensabili. Arricchiscono il nostro assortimento con nuovi prodotti e favoriscono il confronto di esperienze e di idee con i colleghi. Negli ultimi 18 mesi ci sono molto mancate le occasioni di contatto personale diretto. Siamo felicissimi di poter programmare una visita a Domotex in gennaio con i nostri buyer”. Sabine Wiegand, CEO dell’Associazione di rivenditori specializzati Fachhandelsring GmbH, spiega: “Negli ultimi mesi abbiamo potuto renderci conto tutti che la comunicazione digitale funziona sicuramente senza problemi, ma anche che il dialogo e l’incontro personale sono insostituibili. Per questo siamo contenti che Domotex 2022 si tenga in presenza. Da anni facciamo riferimento a questo appuntamento internazionale per procurarci una visione d’insieme su ultimissimi prodotti e tendenze e per allargare costantemente la nostra rete. Visitiamo Domotex anche perché per noi è molto importante il dialogo personale e costruttivo con i nostri partner. Per questo consigliamo a tutti gli appartenenti alla nostra associazione di visitare la fiera, dove allestiremo diversi FHRMeetingpoint mirati a favorire il loro incontro”. ■
PORTO TORRES: IL PARQUET DEL PALAMURA DEVASTATO DALLE TERMITI La posa del nuovo pavimento si concluderà entro il 30 novembre, coprirà una superficie di 670 metri quadrati e ha un costo stimato di 48mila euro Brutta sorpresa durante la rimozione del parquet al PalaMura di Porto Torres in Sardegna. Nel corso dei lavori di sostituzione è emerso, infatti, che l’interno del parquet è stato interamente devastato dalle termiti rendendolo così inutilizzabile. Impossibile quindi riciclare il pavimento in legno, così come era stato pensato in un primo momento, per destinarlo a un’altra struttura cittadina. “Da tanto tempo la struttura necessita di un restyling – commenta così l’intervento l’Assessore allo Sport, Simona Fois a L’Unione Sarda.it – Si tratta di lavori che indubbiamente creano disagi ma che renderanno la struttura più accogliente e idonea a ospitare eventi sportivi di alto livello. L’obiettivo dell’Amministrazione è quello di riordinare il sistema di gestione di questa e delle altre strutture esistenti, mettendo regole chiare ed eque, come non è sempre accaduto finora”. “Vogliamo che chi gestisce palazzetti e palestre abbia certezze e tempi per rientrare negli investimenti: l’obiettivo a lungo termine – conclude l’Assessore – rimane quello di favorire gestioni pluriennali e siamo certi che sarà il modo migliore per valorizzare le esperienze e le competenze sportive maturate in città negli ultimi decenni”. L’intervento è solo l’ultimo di una lunga serie di opere che in questi ultimi mesi hanno interessato il PalaMura come la riqualificazione dei servizi igienici, il cambio dell’illuminazione e la sistemazione del tetto. I lavori di conclusione dell’opera sono previsti entro il 30 novembre e coprirà una superficie di 670 metri quadrati. L’importo previsto per la sostituzione è di 48mila euro. ■
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News DAL MONDO
CNAPPC: ASSEGNATI I PREMI AI TALENTI 2021 Durante la Festa dell’Architetto sono stati assegnati i premi Architetto italiano e Giovane Talento del 2021 rispettivamente a Ifdesign e a25architetti La premiazione è stata ospitata a Venezia a Cà Giustinian, sede de La Biennale di Venezia, nell’ambito della Festa dell’Architetto, iniziativa che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori organizza, tradizionalmente, per valorizzare la cultura del progetto, la funzione civile e sociale dell’architettura e per dare visibilità a quegli architetti che rappresentano questi valori. In questa edizione la Festa si è tenuta nel quadro delle iniziative intraprese dall’Europa con il New European Bauhaus.
Assegnati i Premi “Architetto/a italiano/a 2021” e “Giovane Talento dell’Architettura italiana 2021” che vanno a Franco Tagliabue Volontè, Ida Origgi di ifdesign per il progetto “Laboratori e Centro Socio Educativo” a Erba (Co), e a Francesco Manzoni e Paolo Manzoni di a25architetti per il progetto “Il Rifugio del Gelso” a Montevecchia (LC).
Le motivazioni della giuria Per la giuria, presieduta da Jette Cathrin Hopp (Studio Snøhetta), il progetto di ifdesign – cui è andato il premio Architetto italiano 2021 – “si distingue per un programma tanto delicato quanto complesso. Attività lavorative e altre finalizzate all’apprendimento e alla autonomia degli ospiti trovano una articolazione e organizzazione dello spazio ottimali. La partecipazione diretta al progetto da parte degli ospiti del centro – tutti con problemi cognitivi – contribuisce a conferire al tema ulteriore valore sociale”. Ad a25architetti – premiato quale Giovane Talento dell’Architettura italiana 2021 – la giuria riconosce che “la ristrutturazione del Rifugio del Gelso, tramite l’uso sapiente di tecniche e materiali della tradizione declinati in chiave contemporanea, si prefigura come un atto di valorizzazione del paesaggio e del contesto in cui sorge. Rifunzionalizzando un vecchio fabbricato agricolo, il delicato intervento punta a riavvicinare il visitatore a una vita rurale”.
Le menzioni della Giuria La Giuria ha anche attribuito una serie di Menzioni: per la categoria “Opere di Restauro o Recupero” al Progetto “Accademia Cusanus”, Bressanone (BZ), di MoDusArchitects – Matteo Scagnol e Sandy Attia; per la categoria “Opere di allestimento o di Interni” al Progetto “Museo dell’Opera del Duomo di Pisa” realizzato dallo studio Guicciardini & Magni Architetti – Marco Magni, Piero Paolo Guicciardini, Nicola Capezzuoli, Edoardo Botti, Giuseppe Lo Presti, Pierandrea Martinelli, Maria Cristina Rizzello. Allo studio PBeB-Paolo Belloni Architetti, MBA and Partners – Paolo Belloni, Mario Bonicelli – è andata una Menzione per le “Opere in Spazi aperti, Infrastrutture, Paesaggi”, per il Progetto “Riqualificazione piazza XXV Aprile” a Gorla Minore (VA), mentre al vincitore del Premio “Architetto italiano 2021” quella per le “Opere di nuova costruzione”. Le oltre quattrocento candidature ai Premi testimoniano – come sottolinea il presidente del Consiglio Nazionale, Francesco Miceli – “il desiderio degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di essere parte attiva nel progetto culturale lanciato dall’UE per costruire spazi futuri secondo i canoni di sostenibilità, accessibilità, inclusione sociale ed economica e che sappiano coniugarsi con quelli del bello”. Una selezione dei progetti che hanno partecipato ai Premi confluirà, come nelle scorse edizioni della Festa dell’Architetto, nello Yearbook. “Una pubblicazione – spiega Alessandra Ferrari, responsabile del Dipartimento Promozione della cultura architettonica, dell’architetto/a, eventi culturali e strumenti di comunicazione – che si propone di promuovere la qualità progettuale architettonica italiana”. ■
Progetto di a25architetti “Il Rifugio del Gelso” a Montevecchia (LC)
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NUOVA EDIZIONE
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Rilevazione prezzi 2021
Più di 8.000 prezzi per l’architettura e arredo di interni civili e commerciali suddivisi tra manodopera, materiali e opere compiute. In questa edizione è stata aggiornata la manodopera degli edili e degli impiantisti.
Intervista PARITÀ DI GENERE
“In CANTIERE NON chiamatemi SIGNORA” QUANTO È LUNGA LA STRADA VERSO LA PARITÀ DI GENERE NELLE PROFESSIONI TECNICHE? di Vanessa Martina
“S
iamo Architetti e Ingegneri riunite in un’associazione senza fini di lucro che promuove e valorizza la presenza femminile in ambito lavorativo”: il claim di AIDA è chiaro. L’Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, nata nel 1957, si fonda sullo spirito di solidarietà tra le professioniste tecniche, col bisogno di sentirsi rappresentate all’interno delle istituzioni, dando un aiuto concreto per la difesa dei diritti delle laureate in ingegneria e architettura. “Cercando su Google donna architetto si trova sempre la classica immagine di una donna accattivante in tailler e caschetto, e questo la dice lunga sull’immaginario collettivo attorno alla donna che fa questo lavoro”. Le cose stanno lentamente cambiando,
ma la disparità di genere purtroppo esiste. Ne abbiamo parlato con l’arch. Maria Acrivoulis, Presidente di AIDIA.
Ci racconti della sua carriera: come ha scelto il mondo dell'architettura?
“Ho iniziato molto giovane: la mia passione per l’architettura è stata l’arma che mi ha fatto entrare già a 19 anni nel mondo del lavoro. Ho cominciato collaborando con un importante studio pugliese, che si stava occupando del restauro dell'Abbazia di S. Maria a San Nicola alle isole Tremiti. La mia carriera universitaria è iniziata proprio dentro l’associazionismo: insieme ad altri studenti della facoltà sono stata tra i fondatori di un’associazione che si chiamava IntegrA e che puntava a integrare il sapere 14
Intervista PARITÀ DI GENERE
“IL 56% DEI LAUREATI SONO DONNE, MA POI AI LIVELLI APICALI DELLA SOCIETÀ SONO SOLO IL 28%. POI NELL’AMBITO DELLE PROFESSIONI TECNICHE C’È PROPRIO UNA CERTA CHIUSURA NEI CONFRONTI DELLE DONNE E DELLE PROFESSIONISTE, DIVERSAMENTE DALL’UNIVERSITÀ CHE ACCOGLIE DI PIÙ” ingegneristico con quello architettonico. All’epoca la facoltà di Architettura non era nel Politecnico a Bari e quindi ci sembrava importante provare a costruire un rapporto tra le due facoltà. Mentre il dibattito architettonico mondiale andava verso il decostruttivismo, da noi c’era un certo immobilismo: la facoltà di Architettura era stata fondata dalla scuola romana, ed era ancora legata al linguaggio dei maestri dell’Architettura italiana, mentre noi volevamo parlare un linguaggio internazionale. Quindi, la nostra associazione ha aperto un dibattito all’interno delle facoltà di Architettura e Ingegneria dell’epoca. Le due facoltà sono poi confluite nel Politecnico, dove mi sono laureata. Meno di un anno dopo la laurea ho aperto il mio studio a Roma, Acrivoulis Architettura+Interior Design. Qui a Roma ho avuto sia incarichi pubblici che privati di un certo interesse, che hanno permesso a me e ai miei collaboratori di arrivare a un livello di specializzazione che ci consente di gestire incarichi di un certo peso. Mi sono sempre occupata anche di design, come indica il nome dello studio. È una delle caratteristiche delle ristrutturazioni di interni che facciamo: disegnamo anche mobili su misura, con una visione di architettura d’interni a 360°”.
Arch. Maria Acrivoulis, Presidente dell’AIDIA
Per conoscere l’Associazione: https://www.aidia-italia.it/
mentato in università. Mi sono avvicinata all’Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti cercando di capire come fosse possibile per una donna che fa il mio lavoro riuscire ad avere una rete e un supporto, visto che non esiste un welfare adeguato. Ero diventata madre, avevo uno studio professionale da gestire, avevo un carico di lavoro che mi comportava un grosso impegno, ma non
Come si è avvicinata all’Associazione AIDIA?
“Nel mio percorso romano mi sono resa conto che, essendo sola dal punto di vista familiare e professionale – nel senso che ho fatto tutto da sola e non ho genitori che lavorano in questo campo – la cosa più importante era fare una rete, un po’ come quella che avevo già speri15
Intervista PARITÀ DI GENERE
ottenevo nessun riconoscimento dalla società, ed è un ruolo molto difficile da svolgere senza supporto: ci si rende conto che la società italiana non è preparata al ruolo professionale delle donne a livelli apicali, e per questo è necessaria una rete esterna alle istituzioni. AIDIA è nata nel 1957, ed è interessante il fatto che sia stata fondata dalla prima laureata in Ingegneria: mi interessava capire anche come fosse stato affrontato nella storia il problema delle professioniste tecniche”.
Esiste ancora una disparità di genere a livello universitario, oltre che lavorativo, o le cose stanno cambiando?
“Le cose stanno lentamente cambiando, ma la disparità di genere purtroppo esiste: lo testimonia la necessità di una legge per l’equità salariale, approvata di recente dalla Camera all’unanimità. Quando sono entrata nell’AIDIA sono rimasta colpita dal fatto che una delle socie ingegnere prendesse uno stipendio inferiore a quello dei suoi sottoposti uomini nell’azienda in cui lavorava. Lavorando come libero professionista ti rendi meno conto di questa disparità, ma quanto te la trovi di fronte capisci di essere in una società che ha deciso che la leadership dev’essere soltanto maschile. Quindi sì, c’è ancora una forte disparità sia a livello economico sia a livello lavorativo, sia per i dipendenti sia per i liberi professionisti, a partire dal tema del welfare: assumere posizioni di leadership e gestire il proprio studio professionale, gestire un’azienda e avere contemporaneamente una famiglia. Sono situazioni che creano ancora difficoltà, indipendentemente dalla fortuna di avere un partner più o meno collaborativo. Il welfare per la famiglia non va inteso solo come strumento di supporto alla carriera delle donne, ma come strumento di civilizzazione di ogni comunità. L’importanza del senso di comunità è stata ben compresa dalle donne allorquando hanno compreso che era necessario stabilire un percorso collettivo che valorizzasse quello individuale. Qualsiasi Famiglia, Comunità, Nazione che comprenda che coniugare professione e famiglia è un problema collettivo e non solo femminile può fare la differenza nella parità di genere e nello sviluppo civile della società. Alcune colleghe hanno dovuto lasciare il proprio studio e andare a lavorare come dipendenti per conciliare meglio queste problematiche. E la differenza si riscontra anche nel fatto che il 56% dei laureati sono donne, ma poi ai livelli apicali della società sono solo il 28%. In Italia l’allineamento del ruolo professionale delle donne alle loro capacità e alla preparazione è fortemente sbilanciato, poiché, soprattutto nella libera professione e nel mondo produttivo, esiste uno stereotipo culturale che vede gli uomini più portati per i ruoli tecnici. Diversamente dal mondo universitario che è più aperto rispetto ai ruoli femminili, benché solo oggi si inizino a vedere le prime Rettrici donne”.
In cantiere la chiamano “signora” o “architetto”?
“Signora, e quando dicono architetta lo dicono con il risolino, ed è ancora più mortificante, quasi una presa in giro. Cercando su Google donna architetto si trova sempre la classica immagine della donna caccattivante con tailler e caschetto, e questo la dice lunga sull’immaginario collettivo attorno alla donna che fa questo lavoro. Ho iniziato presto a lavorare in cantiere perché avevo una certa esperienza anche se ero ancora una studentessa. Quando ho iniziato a lavorare a Roma ho cercato un socio, dato che non ero nella mia città e avrei avuto bisogno di persone che conoscessero di più il territorio e che avessero più contatti di me. Se capitava che lui arrivasse più tardi in cantiere spesso venivo presa per la sua collaboratrice. Ricordo un epi16
Intervista PARITÀ DI GENERE
le donne hanno sempre rispettato il mio ruolo, mentre alcuni uomini sentono la necessità di prevaricarmi pur non avendo la mia esperienza”.
Da questo punto di vista l’Associazione cosa fa per le professioniste iscritte?
“L’Associazione è nata con l’idea di difendere i diritti delle laureate in architettura e ingegneria, ma questo ruolo di difesa si è spostato a seconda delle epoche storiche. Oggi l’AIDIA è riuscita a costituire una rete tra professioniste che offre non solo solidarietà, ma anche occasioni di collaborazione e confronto. Puntiamo a creare legami culturali e di collaborazione con la società civile, attraverso l’organizzazione di convegni e altre iniziative utili sia per le donne che per gli uomini, al fine, da un lato, di supportare le donne e la loro affermazione professionale, dall’altro, di rendere veramente inclusivo il contesto sociale e lavorativo. Siamo attive sia nel settore pubblico sia nel privato, e questa eterogeneità ci permette di intervenire anche dal punto di vista sociale rispetto alle studentesse, così da dare visibilità nazionale delle donne in questo settore. La Presidente nazionale, prima di me, è stata l’ing. Amalia Ercoli-Finzi, ingegnere aerospaziale e prima donna a laurearsi in questo settore al Politecnico di Milano, che ha contribuito, tra le altre cose, alla riuscita della missione Rosetta. Certamente il suo esempio, come quello di tante donne eccezionali dell’AIDIA non può che essere uno stimolo per le giovani che si apprestano a lavorare nell’ambito delle discipline STEM”.
Quali sono i prossimi eventi dell’Associazione?
“Il 27 ottobre abbiamo presentato a Milano, in piazza Leonardo Da Vinci nell’aula magna del Rettorato, un libro intitolato Il mio lavoro è una favola: curato da Maria Lentini, con prefazione di Elena Bonetti, raccoglie 15 favole scritte da appartenenti all’AIDIA legate al mondo delle professioni tecniche, con l’idea di dare spazio a un immaginario collettivo aperto alla presenza delle donne in ogni contesto. Un’altra attività nazionale in questo momento riguarda le Trasformazioni Urbane, con un ciclo di convegni e seminari che provano ad analizzare le differenti prospettive di rigenerazione della città e del territorio, lo studio delle diverse esperienze progettuali, non solo di tipo urbanistico o architettonico, ci porta ad analizzarne gli esiti di impatto sociale e i nuovi conseguenti scenari urbani. Accanto alle altre attività Nazionali, come il prossimo Convegno che si terrà a Bologna il 10 dicembre, sulla Trasmissione dei modelli di ruolo al femminile e il gap salariale, sono tante le attività gestite dalle sezioni locali che analizzano e affrontano temi e problematiche locali, ma sempre in forte nesso con la mission di AIDIA”.
sodio in uno dei primi cantieri in cui abbiamo lavorato insieme: una mattina spiegai tutti i disegni costruttivi per una scala a sbalzo nella muratura, con un cosciale di ferro, e il capo cantiere mi rispose: Grazie signorina. Dopo un’ora circa arrivò il mio socio, e il capo cantiere gli disse: Grazie, ma mi ha già spiegato tutto la sua collaboratrice. Ecco, l’idea che una donna possa gestire un cantiere o essere il capo di uno studio era proprio fuori discussione. Forse ora che ho 50 anni vengo vista in maniera diversa, ma a 30 l’idea che io avessi l’esperienza professionale per poter spiegare questo genere di cose in cantiere era inconcepibile. La lotta per arrivare a questo rispetto è difficile e passa anche attraverso l’idea che solo un atteggiamento di durezza ci rende credibili alla pari degli uomini in questo contesto professionale. Riguardo ai collaboratori devo dire che 17
Il legno
È IL NUOVO
mattone?
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n questi anni le case in legno hanno avuto una grande evoluzione tecnologica e sono sempre più ricercate sia in Italia che nel mondo. Oltre a essere un materiale naturale e versatile, il legno si presta infatti a diverse soluzioni architettoniche e innovative, divenute con il passare degli anni un vero e proprio modello positivo di abitazione. Per conoscerne meglio le peculiarità di questo materiale, abbiamo intervistato l’arch Pietro Marsciani e l’ing Matteo Guidi di Polistudio A.E.S. che hanno seguito da vicino la progettazione di un condominio in legno e cemento a Rimini.
Il legno può diventare protagonista anche nell’architettura degli edifici più imponenti. Un vantaggio sia per l’ambiente che per la salute di Silvia Martellosio
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Design CASE HISTORY
MATTEO GUIDI, ingegnere
Arch. Marsciani, quali sono i vantaggi di una costruzione in legno? P.M.: “La costruzione in legno è vantaggiosa per diversi motivi. Innanzitutto è un materiale leggero, quindi facilmente trasportabile e maneggiabile in cantiere; inoltre, ha dei tempi di costruzione più veloci rispetto ai sistemi di costruzione tradizionali. Un edificio, anche di molti piani, è relativamente semplice e veloce proprio perché il montaggio viene effettuato interamente a secco mediante l’utilizzo di collegamenti meccanici. In più, essendo il legno un materiale rinnovabile e riciclabile, permette di consumare molta meno energia nelle fasi di produzione e posa in opera”.
PIETRO MARSCIANI, architetto
In molte zone del mondo ad alto rischio sismico si sta sempre più utilizzando questo sistema costruttivo, poiché un’ossatura in legno – essendo più leggera e flessibile – risentirebbe meno del sisma. Cosa ne pensa? P.M.: “Le forze agenti su una costruzione in caso di sisma sono proporzionali alla massa della costruzione stessa. La massa del legno è circa 1/5 di quella del calcestruzzo; ciò significa che le costruzioni in legno sono sottoposte a un impeto distruttivo del terremoto decisamente più ridotto. Inoltre, grazie alle sue caratteristiche meccaniche, il legno è naturalmente elastico e, di conseguenza, sopporta facilmente la deformazione. Questo si manifesta in modo positivo, in particolar 19
Design CASE HISTORY
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Design CASE HISTORY
presenza di ponti termici (balconi, pilastri) o di falle nell’involucro esterno, la casa risulta fresca d’estate e calda d’inverno. In questo modo vengono anche limitate al massimo le spese di condizionamento e riscaldamento. La trasmittanza termica è una grandezza fisica che ci consente di quantificare l’isolamento termico offerto da una parete o da un serramento/infisso. Misurando la quantità di calore dispersa attraverso la superficie della parete stessa ottieni il valore che descrive il materiale della parete in termini di efficienza energetica e capacità di isolamento termico. In altre parole: definisce la tendenza di un elemento allo scambio di energia, ovvero l’inverso della capacità isolante di un corpo. Si evince che a un valore di trasmittanza termica basso corrisponde la buona capacità della parete di trattenere il calore o l’aria fresca all’interno dell’edificio. Oggi stiamo sempre più attenti a massimizzare la resa energetica degli edifici, sfruttando l’energia disponibile, minimizzando gli sprechi e le dispersioni. Conoscere la trasmittanza termica di pareti, infissi e serramenti è perciò una condizione necessaria per attuare questa valutazione e risparmiare energia. Il legno è sicuramente un materiale che migliora il comfort e il nostro benessere abitativo, poiché possiede un basso valore di trasmittanza termica. Se la posa della struttura prefabbricata, soprattutto nei punti critici, è stata eseguita con sapienza – così come i trattamenti fatti sulle parti lignee strettamente a contatto con gli agenti atmosferici – la casa può durare anche secoli. Tutto dipende dalla qualità della costruzione e da specifici accorgimenti tecnici. Sono questi a garantire longevità alla casa”.
modo durante l’azione del sisma, in quanto la maggiore deformabilità della costruzione permette di assorbire meglio l’onda sismica”. Come si comportano questi edifici per quanto riguarda eventuali problematiche di infiltrazione e umidità? P.M.: “Le moderne case in legno sono progettate in modo tale che gli elementi costruttivi non siano esposti direttamente alla pioggia. Inoltre, gli attuali sistemi costruttivi in legno prevedono una serie di strati esterni che ricoprono la parte strutturale, evitando che la stessa sia esposta direttamente all’esterno. Le pareti in legno, per esempio, sono ricoperte da uno strato isolante e uno di finitura, che contribuiscono a impedire la penetrazione di acqua e umidità dall’esterno. Uno degli aspetti più critici per le strutture in legno relativamente all’umidità è il punto di contatto della struttura con il terreno. In una corretta progettazione è utile prevedere una fondazione rialzata: viene realizzato sopra la platea un cordolo in cemento, alto una decina di centimetri circa, sopra il quale vengono installati i dormienti in legno e le relative pareti”. Dal punto di vista delle prestazioni energetiche, il legno viene considerato un materiale particolarmente adatto a ridurre i consumi energetici, poiché consente di diminuire le dispersioni termiche invernali e il passaggio di calore estivo. Una parete in legno spessa 10 cm isola quanto una in calcestruzzo di 80 cm. Cosa ne pensa? M.G.: “L’edilizia in legno è una valida alternativa a quella in muratura ed è sempre più diffusa. Grazie alla bassa
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Design CASE HISTORY
Arch. Marsciani, concorda sul fatto che gli edifici in legno siano competitivi dal punto di vista dei costi e delle tempistiche di costruzione? P.M.: “Come detto, l’abbattimento dei tempi di costruzione incide sensibilmente anche sul costo finale dell’investimento e consente di essere competitivo rispetto agli altri sistemi costruttivi”.
particolari. Eravamo forse più spaventati dalla novità che dall’effettiva difficoltà. Nella pratica, infatti, la progettazione e la successiva realizzazione degli impianti termici non ha comportato difficoltà particolari. Gli impianti sono stati progettati come per una costruzione in muratura di tipo tradizionale. Ogni appartamento è servito da un generatore di calore del tipo ibrido (caldaia + pompa di calore) posto sul terrazzo esterno. Il sistema di riscaldamento è del tipo radiante a pavimento. Certamente, avendo a che fare con solai in legno, prima di procedere alla posa degli alleggeriti e dei massetti è stata posta particolare attenzione all’impermeabilizzazione con teli di protezione, al fine di non compromettere la stabilità del legno. Per la climatizzazione sono stati utilizzati ventilconvettori canalizzati, alimentati sempre dalla pompa di calore. Questi sono stato installati nelle porzioni di controsoffitto realizzate all’uopo. Le posizioni delle forature e dei cavedi sono molto vincolanti, perché la loro realizzazione post progetto diventa di difficile realizzazione. Pertanto, in fase di progetto si è proceduto a un’attenta analisi delle forometrie necessarie al passaggio degli impianti, sia sui solai che sulle murature portanti. Tutte le unità esterne collegate agli impianti ibridi sono state collocate sulla copertura piana del fabbricato. Per il passaggio delle tubazioni sono stati predisposti opportuni passaggi impiantistici nei solai. Con il contributo dell’involucro edilizio e delle prestazioni degli impianti abbiamo raggiunto la classe energetica A4”.
Nel 2016 siete stati convocati per realizzare un edificio in legno multipiano. Potete raccontarci meglio di questo progetto: dall’idea iniziale del committente al concept, fino alla sua realizzazione? P.M.: “Si tratta di un edificio di quattro piani più terrazza in copertura e piano interrato per i posti auto, con sistema costruttivo in X-lam e vano scala in C.A.; quindi un sistema misto. L’edificio è composto da duplex e bilocali per un totale di cinque appartamenti. Si presenta come un edificio pulito e lineare, elegante nella sua forma snella, situato in viale Trieste a Rimini. Grazie alla piacevole presenza dei pini che costeggiano il viale, le zone giorno si aprono su terrazzi “loggiati” larghi e profondi, schermati in modo intelligente da pannelli scorrevoli automatizzati composti da listelli verticali in legno composito. Questi pannelli che circondano l’edificio permettono l’ombreggiamento nella zona giorno e l’oscuramento nella zona notte, regalando una facciata sempre in movimento. Dalla copertura piana si può infine godere della vista verso il lungomare”. Che tipo di problematiche avete riscontrato e come le avete risolte? M.G.: “Come prima esperienza su edifici di questo genere ci aspettavamo di dover affrontare problematiche
Il presente articolo è stato pubblicato anche sul n° 93/2021 della rivista Casa&Clima
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A DIALOGO CON IL PRESIDENTE
PAVIMENTI in legno: a CERSAIE il primo tavolo di confronto L’INIZIATIVA ORGANIZZATA DA ASP HA VISTO LA PARTECIPAZIONE DI ANPP, CONPAVIPER, DEL GRUPPO PAVIMENTI DI LEGNO E DEL REGISTRO DEI CONSULENTI TECNICI DEL LEGNO di Lino Commissione
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Gruppo Pavimenti di Legno di EdilegnoArredo e del Registro dei Consulenti Tecnici del Legno. Argomento centrale dell’incontro è stata l’attività normativa sui massetti, da cui è emersa la consapevolezza che il “sistema pavimento” debba essere gestito nella sua totalità in quanto la sua qualità finale dipende dalle caratteristiche di tutti i singoli strati. Le variabili che concorrono alla buona riuscita finale sono tante, e solo una gestione oculata in cantiere da parte di tutte le professionalità coinvolte, a partire dal progettista, passando dall’impresa e dal direttore dei lavori fino al posatore di pavimenti può condurre ai risultati attesi dal progetto.
l 30 settembre, in occasione del Cersaie, si è tenuto presso gli spazi della Fiera di Bologna il primo Tavolo di Confronto tra le associazioni del settore dei Pavimenti di Legno. L’iniziativa voluta e organizzata da ASP, Aziende Storiche Parquet, ha permesso ai protagonisti del comparto di condividere i temi di maggiore interesse, nel pieno rispetto dell’autonomia e dell’identità di ogni singola associazione. Presenti, oltre ad ASP, anche la nostra ANPP (Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti), insieme a Conpaviper (Associazione Italiana Sottofondi, Massetti e Pavimentazioni e Rivestimenti Continui), del 24
Parola ai POSATORI
ANPP, CHI SIAMO?
"Avanti a piccoli passi", è questo il motto di ANPP, Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti. L'obiettivo primario dell'associazione è quello di qualificare e proteggere gli interessi professionali ed economici dei propri associati, nonché per la reputazione della professione; ciò attraverso una serie di iniziative, volte a informare gli stessi su tutti gli aggiornamenti tecnico-giuridici del settore. Lo scopo è valorizzare al massimo la nostra professione, contando anche sulle idee e i suggerimenti di chi vorrà unirsi alla nostra squadra. Visita il nostro sito: anpp.it
Pasquale Commissione, Presidente ANPP
Social Sono stati attivati un profilo Instagram @anppitalia dove verranno inserite a rotazione le foto dei lavori dei soci, aggiornata la pagina Facebook Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti. In questa pagina verranno inserite notizie e comunicazioni ai soci, collegamenti a siti e articoli di interesse per la categoria.
Da qui è seguito l’incontro il 4 novembre scorso, in cui sono stati discussi temi come l’individuazione dei compiti e delle responsabilità deli professionisti coinvolti nel processo di realizzazione del sistema pavimento, ma anche l’individuazione di valori limite, frutto di esperienze consolidate e robuste, in modo da renderli il più possibile confrontabili e rappresentativi.
Un impegno, quello dell’ANPP che si sta concretizzando sempre di più a servizio dei posatori
Infatti, anche il 12 novembre, l’Associazione ha deciso di organizzare un corso di formazione per i propri iscritti dal titolo “Consigli contabili e fiscabili”, a cura del dott. Alessandro Ghilardi e il corso pratico “Evoluzione nei sistemi di levigatura e manutenzione profonda del parquet” insieme a BONA, Künzle&Tasin e Biffigrandi S.p.A.
Tékne The art of “know-how” / Area
Logica e irrazionalità si fondono per decorare ambienti residenziali o commerciali, dove la vita scorre continuamente miscelando l’agire, il pensiero e il sentimento.
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IL LAVORO DEI SOCI
Un HABITAT che diffonde CALORE LE DIVERSE FINITURE DONANO LIBERTÀ AL CLIENTE FINALE DI COMPORRE IL PAVIMENTO IN LEGNO SECONDO IL PROPRIO GUSTO PERSONALE
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vincia di Bergamo, con un pavimento a 3 strati da 15 mm con essenza nobile da 5 mm in rovere spazzolato rustica natura della ditta CP Parquet, azienda di Pieve del Grappa in provincia di Treviso, incollato con adesivo organico minerale GreenBuilding L34 Evolution della Kerakoll, azienda di Sassuolo in provincia di Modena. La struttura con tre strati incrociati di vero legno garantisce una eccezionale stabilità nel tempo, anche nei maxi formati in lunghezza e larghezza.
l parquet è un equilibrio di armonia e benessere che si crea quando la casa entra in sintonia con l’ambiente e gli arredi, riuscendo a trasmettere non solo con il pavimento, ma anche con i componenti, un habitat che diffonde calore, originalità e singolarità. Esistono molteplici finiture, lavorazioni e dimensioni del parquet, che donano la libertà al cliente finale di comporre i pavimenti in legno al meglio per il suo gusto personale. L’ambiente presentato nelle immagini è stato realizzato a Cisano Bergamasco in pro26
Design INTERIOR
La spazzolatura viene realizzata grazie all’uso di speciali spazzole che rimuovono delicatamente la parte più tenera del legno sulla superficie, portando in primo piano le venature naturali, senza rovinare le fibre. La plancia impiegata per il pavimento è stata riproposta per la realizzazione in opera della scala e mensole, abbinando alla pedata un torello quadro in legno massello, senza l’utilizzo del battiscopa grazie alla perfezione del gradino. L’abbinamento delle diverse superfici conferma che il parquet può essere utilizzato in qualsiasi stile di casa.
IL SOCIO SI RACCONTA F.lli Rosa pavimenti nasce nel 1948 dalla passione di Egidio Rosa per i pavimenti in legno e trasmessa di generazione in generazione, riuscendo ad affermarsi negli anni per la propria capacità nel settore dei pavimenti. Oggi lo showroom, situato a Monte Marenzo in provincia di Lecco, è gestito dai soci Marco, Ilenia e Remo Rosa. La società ha allargato e consolidato i propri servizi grazie alla qualità dei materiali, alle competenze nel rispondere alle esigenze abitative e d’arredo, alla disponibilità dello staff.
Ilenia Rosa
Remo Rosa
Marco Rosa
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ANPP 2021
ELENCO SOCI CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente
Vicepresidente
Pasquale Commissione
Marco Brivio
GAMMA PARQUET Via S. G. Battista, 46/6 16154, Genova (GE) Tel.: 339 6556096 gammaparquet@yahoo.it
M.B. WOOD Via Vasari, 11 20851, Lissone (MB) Tel.: 339 2075172 marco.brivio@tin.it
Consiglieri Roberto Rubessi
Flavio Ragno
Gianluca Incerpi
Tommaso Marino
ART PARQUETS Via Lega Lombarda, 11 24035, Curno (BG) Tel.: 035 463055 - 335 7105423 info@artparquets.com.it
RAGNO PARQUET ROMA Via Pian Braccone, 7, 00060, Castelnuovo di Porto (RM) Tel.: 06 503291004 - 340 7405610 flavioragno@gmail.com
IRIS PARQUET SRL Via Pisana 99/r, 50143, Firenze (FI) Tel.: 393 3367354 amministrazione@irisparquet.it www.irisparquetsrl.it
Via Padre Donzelli, 48, 51015, Monsummano Terme (PT) Tel.: 338 6379593 gianluca.incerpi@gmail.com
Soci ordinari Taddeo Albanese
Alfiero Bulgarelli
Roberto Cellucci
Marco Grossi
Rosario Gaetano Fundarò
Antonio Zilli
L'ARTE DEL PARQUET Via Selinunte, 89, 90036, Misilmeri (PA) Tel.: 327 8720474 fundarorosario@gmail.com
CIZETA PARQUET Via Del Boschetto, 45 00046, Grottaferrata (RM) Tel.: 347 4668361 info@cizetaparquet.it | cizetaparquet.it
Massimiliano Orfei
Walter Ragno
Martino Castellana
Leonardo Pelli
Giuseppe Denora
Gianluca Riboldi
PAVIMENTI IN LEGNO TADDEO Via dello Stadio, 16, 50058, Signa (FI) Tel.: 055 8734963 - 335 5216994 taddeopavimenti@gmail.com www.pavimentiinlegnotaddeo.com
BULGARELLI ALFIERO E C. SNC Viale Virgilio, 20, 46024, Moglia (MN) Tel.: 0376 598096 - 348 0708700 info@bulgarelli1921.it www.bulgarelli1921.it
LEGNOMANIA DESIGN Via Arabona, 45, 67039, Sulmona (AQ) Tel.: 329 4859719 info@legnomaniadesign.it www.legnomaniadesign.it
MARCO PARQUET Via Di Vittorio, 20, 27015, Landriano (PV) Tel.: 348 5860545 info@marcoparquet.it www.marcoparquet.it
WALTER RAGNO Via Asterio, 13, 00166, Roma (RM) Tel.: 0661564405 - 337 748282 walterragno@gmail.com
TECNO FLOOR Via del Carzolese, 67 00030 San Cesareo (RM) Tel.: 339 8562525 orfeimassimiliano@gmail.com www.tecnofloorlazio.it
PL PARQUET Via S. Bandini, 23, 50134, Firenze (FI) Tel.: 333 2532201 leonardo.pelli@live.it
OPERA SRL Via Fasano, 93, 70010, Locorotondo (BA) Tel: 080 4306267 - 333-1397576 castellanamartino@gmail.com
DENORA PARQUET Via Isonzo, 13, 20030, Solaro (MI) Tel.: 335 1257623 parquet.denora@alice.it
RIBOLDI SNC Via F. Filzi, 13, 20846, Macherio (MB) Tel.: 338/8168711 gianlucariboldi@gmail.com
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ANPP MEMBERS
Ettore Tironi
Michele Giorgio
STUDIO PARQUET Via Alessandro Volta, 8 20030, Travagliato (BS) Tel.: 030 686476, 338 2058698 info@studioparquet.it
GRAVINA PARQUET GROUP SRL Via Isacco Newton snc, Zona PIP 70024, Gravina di Puglia (BA) Tel.: 080 3266237 - 335 6974890 info@gravinaparquet.it www.gravinaparquet.it
Alessio Chiappe
Christian Lovisari
VALEX PARQUET Via dei Pelaghi, 104 57124 Livorno Tel.: 340 7236053 valexparquet@icloud.com
LOVISARI PARQUET Via Marsala, 27, 21052, Busto Arsizio (VA) Tel.: 339 3724355 info@lovisariparquet.it www.lovisariparquet.it
Bassel Kanaan
Romagnolo Giovanni
BK PARQUET Via Matteotti, 12 22066, Mariano Comense (CO) Tel.: 0313 555819, 338 5363463 info@bkparquet.it
VIA ROIO DEL SANGRO, 13 00132 Roma Tel.: 333/3886625 giovanni.romagnolo72@gmail.com
Daniele Mealli
Cicala Vincenzo
DM PARQUET MEALLI SRLS Via Arno, 124 52025 Montevarchi (AR) Tel.: 339/4992092 dmparquetmealli@gmail.com
ARTISAN PARQUET Clontarf Road, 103 Perth Western Australia Tel.: +61 457620873 info@memeflooring.com.au
Marco De Venuto
Alberto Dal Bo
PIAZZA CRISTOFORO BONAVINO, 3/A 16156 Genova Pegli (GE) Tel.: 333/6666117 marcodevenuto@gmail.com
Nino Lustrati
PARQUET DAL BO Via Marcorà, 35/f, 31015, Conegliano (TV) Tel.: 348 1081877 amministrazioneparquetdalbo@gmail.com
Marella Cinelli
TROPICAL PARQUET Via Livorno 8/46 50142, Firenze (FI) Tel.: 055 7327108, 335 5335544 nino@tropicalparquet.it www.tropicalparquet-firenze.it
SEA Via Mandorli, 19/A 50025, Montespertoli (FI) Tel.: 393 1575999 seaeccellenze@libero.it
Abdelaziz Chafra
Via San Marco, 3 51100, Pistoia (PT) Tel.: 338 7143721 abdelaziz2323@gmail.com
Giuseppe Balzano
Daniele Bianchi
Marcello Pagano
Stefano Gori
Alessandro Fatticcioni
Danci Ioan
Colonna Antonio
Vasile Detesan
Radoslav Stojanovic
Marco De Venuto
Graziano Calzone
Sandro Ruzza
Roberto Paganini
PAGANINI PARQUET Via Mansueto, 70/5 16159 Genova (GE) Tel.: 339/7711874 paganiniparquet@libero.it
Gianluca Comensoli
EMILIANA PARQUET SNC Via Mulini, 62/A 29015, Castel San Giovanni (PC) Tel.: 335 392141 drillo1970@gmail.com
Becciolini Paolo
Marco Rosa
Costantino Pruteanu
Fabio Sulic
Via Nomentana, 491 00013, Fonte Nuova (RM) Tel.: 329 0998503 fsparquet@gmail.com
Piazza Mosca, 3 50065, Pontassieve (FI) Tel.: 338 8811000 gori.ste@alice.it
Via Raffaello Sanzio, 12 20092, Cinisello Balsamo (MI) Tel.: 328 3837599 vasiledetesan41@gmail.com
FRATELLI ROSA SRL Via Industriale 37 23804 Monte Marenzo (LC) Tel.: 349/0811809 amministrazione@fratellirosapavimenti.it
DIMENSIONE PARQUET Via Matteotti, 5 29010, Sarmato (PC) Tel.: 335 5327522 giuseppe.balzano@live.it
F.LLI BIANCHI SRL Via Marsiliana, 3 58100, Grosseto (GR) Tel.: 335 336792 danielebianchi@alice.it
Via Gramsci, 40 56030, Perignano di Lari (PI) Tel.: 392 1929943, 348 3817849 info@afparquetdesign.it www.afparquetdesign.it Via Spallanzani, 62 20851, Lissone (MB) Tel.: 349 7389187 radoslav01031966@gmail.com
Via E. Borsa, 3 20900, Monza (MB) Tel.: 329 7887616 ioandanci.id@gmail.com
PIAZZA CRISTOFORO BONAVINO, 3/A 16156 Genova Pegli (GE) Tel.: 333/6666117 marcodevenuto@gmail.com VIA CAMPELLO, 76 25053 Malegno (BS) Tel.: 339/4713121 ciesse.pavimenti@gmail.com
PRUTY PARQUET Via Braccio da Montelupo, 32/L 50142, Firenze (FI) Tel.: 320 6473122 prutyparquet@yahoo.it
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Giancarlo Tarasconi
Via Mazzieri, 1 43126 Parma Tel.: 329/2146152 tarasconigiancarlo@gmail.com www.tarasconigiancarloparquet.it
INFINITY PARQUET E RESINE Via Alfieri, 13 Monza (MB) Tel.: 338 213669 infinityparquet@gmail.com A.C.S. SRLS Piazza Sant’Anna, 11/a 16035 Rapallo (GE) Tel.: 393/3598125 acartelegno@hotmail.it C&C PERQUET Via Pescaiola, 10 52100, Arezzo (AR) Tel.: 333 9547879 info@cecparquet.it
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Emanuele Bracciali
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APPUNTI TECNICI
Legno termotrattato di CONIFERE e di LATIFOGLIE per le pavimentazioni lignee PERCHÉ SÌ, PERCHÉ NO di Domenico Adelizzi
I
l trattamento termico ad alta temperatura si può definire come un fenomeno di pirolisi in atmosfera controllata che facilita la modifica della struttura chimica del legno in seguito alla degradazione delle emicellulose (sostanze che accompagnano la cellulosa nei tessuti vegetali che si disciolgono facilmente negli acidi e negli alcali anche molto diluiti) facilitando la reticolazione della lignina e la modificazione della struttura cristallina della cellulosa [1]. Da sempre i trattamenti termici per il legno massiccio naturale sono stati utilizzati dall’uomo con lo scopo principale di migliorare la sua durabilità biologica. L’uso del legno trattato termicamente ha rilevato interessanti caratteristiche fisiche, di durabilità ed estetiche. Negli ultimi decenni il termo trattamento del legno è molto impiegato per la fabbricazione di semilavorati e manufatti destinati sia agli ambienti esterni sia a rivestimenti di locali umidi, e ancora per porte, finestre ed elementi per il realizzo di pavimentazioni di legno (interni ed esterni), strumenti musicali, tranciati decorativi e complementi e oggettistica d’arredo.
Figura 1 - Impianto per il trattamento termico dei semilavorati di legno
nologico degli impianti destinati a eseguire il trattamento. In tutta Europa e non solo, vi sono ormai numerose aziende che producono semilavorati lignei termotrattati con diversi sistemi che in comune hanno l’applicazione di un ciclo riassumibile in tre fasi: essiccazione, trattamento ad alta temperatura e raffreddamento del materiale (Figura 1).
Tecnologia e impianti
Il progressivo sviluppo di questi manufatti lignei termotrattati ha comportato la costante diffusione del materiale e, di conseguenza, il continuo miglioramento tec30
Parola ai POSATORI
Gli impianti di trattamento differiscono tra loro in base al modo di diffusione del calore e, in tutti i casi, si può certamente considerare un procedimento ad alto contenuto tecnologico: il legno per essere definito “termotrattato” deve essere sottoposto a un trattamento al calore che ne modifica la propria struttura chimica, facendone variare le proprietà cromatiche, fisiche e meccaniche. La tecnologia del termotrattamento è conosciuta sin dagli ann ’30, quando alcuni ricercatori tedeschi iniziarono l’analisi che proseguì negli anni ’40 negli Stari Uniti d’America. Da allora molti studiosi, tecnici e aziende hanno approfondito vari aspetti, sino ad arrivare agli anni ’80-90 quando, soprattutto in Finlandia e Olanda, la tecnica del trattamento termico fu raffinata e applicata a scopi industriali. Dal punto di vista produttivo, il termotrattamento si esegue sottoponendo il legno massiccio naturale
Le tre fasi del processo produttivo del legno termotrattato (Estratto da: Finnforest ThermoWood ®)
TIPOLOGIE DI TRATTAMENTI TERMICI
Il Finnforest ThermoWood® è disponibile in due classi di trattamento termico: • Thermo-S (pino scandinavo o abete rosso, con trattamento termico a 190 ºC per uso interno); • Thermo-D (pino scandinavo, con trattamento termico 212 ºC, per uso interno ed esterno).
DIAGRAMMA DEL PROCESSO DI PRODUZIONE
Phase 1: Riscaldamento del materiale legnoso. Phase 2: Incremento della temperatura. Phase 3: Diminuzione della temperatura per la stabilizzazione del legname. Quando la temperatura è eccessiva o inferiore al previsto, uno speciale sistema di regolazione è utilizzato al fine di riassettarla per prevenire difetti, macchie e decolorazioni. I trattamento s’adegua in funzione della specie legnosa e dimensione dei semilavorati da termo-trattare. Il materiale ligneo può essere termotrattato sia fresco e umido e sia già essiccato in forni essiccatoi. Se il processo è iniziato con legno fresco e umido (legno verde), im materiale ligneo può essere asciugato velocemente ad alta temperatura di essiccazione. Il metodo è adatto per le specie di latifoglie e conifere. Comunque, il processo deve essere ottimizzato separatamente per ogni specie di legno.
sottoforma di semilavorati a un ciclo di essiccazione ad alte temperature variabili tra 165°C e 240°C in atmosfera controllata e povera di ossigeno. Le condizioni di trattamento del legname, dalla temperatura alla durata del processo, possono variare ampiamente e condurre a prodotti con caratteristiche sia estetiche, sia fisiche che meccaniche molto
Per maggiori informazioni, visitare il seguente sito web: http://www.thermotreatedwood.com/Library/ Working/CladdingManual.pdf
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APPUNTI TECNICI
motrattamento rende il legno meno sensibile a subire deformazioni al variare delle condizioni ambientali migliorando più che sensibilmente la stabilità dimensionale dell’elemento, sia essa una doga o un listone per pavimentazione esterna o interna, un serramento o un elemento di rivestimento della facciata di un edificio.
differenti tra loro: è con queste specifiche che bisogna saper valutarne le qualità. Negli ultimi anni, i maggiori processi industriali condotti su conifere e su latifoglie nordeuropee (Betulla e Pioppo Tremolo) si praticano a 185°C-190°C per produrre materiale destinato a ottenere la massima stabilità dimensionale; mentre il legno trattato a 220°C è solitamente destinato per le applicazioni che richiedono la massima durabilità biologica [2]. La soglia del trattamento termico a 180°C caratterizza i prodotti di maggiore stabilità dimensionale e trova una spiegazione nelle reazioni chimiche che si instaurano in seguito ai trattamenti praticati con temperature superiori a 180°C. Le reazioni favoriscono nel legno la formazione di cellulosa amorfa e l’aumento dei gruppi aromatici incrementando il numero di legami incrociati. Le prove condotte su conifere hanno dimostrato come la temperatura del trattamento svolga un ruolo fondamentale nella riduzione dell’igroscopicità, con gli effetti che sono tanto più evidenti quanto più le temperature di trattamento sono elevate [3]. Le modificazioni chimico-fisiche che il legno subisce sono essenzialmente da ricondursi agli effetti dell’alta temperatura che porta al deteriorarsi della parte della materia legnosa più reattiva nei confronti dell’acqua (le emicellulose), e alla riduzione delle zone a legarsi con le molecole d’acqua, diminuendo in modo diretto la quantità di acqua legata al legno che è scambiata con l’ambiente esterno attraverso i fenomeni di adsorbimento e desorbimento, e quindi la possibilità del legno di subire ritiri e rigonfiamenti. In estrema sintesi, il ter-
Specie legnose utilizzate
La variazione delle caratteristiche di ogni specie legnosa termotrattabile durante il trattamento comporta la produzione di materiale legnoso con particolari caratteristiche tecnologiche tali da rendere il materiale idoneo a determinate applicazioni. Tra le specie legnose che in questo periodo sono più utilizzate per il termotrattamento si ricorda il Pino (Pinus Sylvestris), l’Abete Rosso (Picea Abies), la Betulla (Betula Pendula), il Frassino (Fraxinus Excelsius) e il Pioppo (Populus Tremula). Inoltre, è stata accumulata esperienza nel trattamento di altre specie legnose quali il Pino Radiata (Pinus Radiata), il Larice (Larix Sibirica), l’Ontano (Alnus Glutinosa), il Faggio (Fagus Silvativa), l’Eucalipto (Eucalyptus Globulus) e la Quercia (Quercus). È indubbio che ci siano innate e, a volte, notevoli differenze morfologiche tra le varie specie legnose in termini di crescita annuale, struttura, tessitura, cellule, pori, numero e tipo di elementi chimici contenuti che incidono sulle proprietà tecniche, senza contare le diverse proprietà delle fibre come per esempio le conifere che, a differenza delle latifoglie, si caratterizzano per la vasta distribuzione in fibra di maggior lunghezza (si veda Tabella 1).
Tabella 1. Alcuni effetti delle proprietà del termotrattamento per Conifere e Latifoglie
Conifere (Pino, Abete Rosso e Larice) Caratteristica
Termotrattamento 190°C
Termo Trattamento 220°C
Resistenza all’umidità
+
++
Stabilità dimensionale
+
++
Resistenza alla flessione
-
--
Scurezza del colore
+
++
Latifoglie (Betulla Frassino e Faggio) Caratteristica
Termotrattamento 190°C
Termo Trattamento 220°C
Resistenza Umidità
Nessun cambiamento di resistenza agli agenti atmosferici
+
Stabilità dimensionale
+
+
Resistenza alla flessione
+-
-
Scurezza del colore
+
++
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Parola ai POSATORI
Tabella 2. Comportamento al termotrattamento delle famiglie di specie legnose LATIFOGLIE Determinano significativi cambiamenti nelle proprietà. Con un’intensità crescente del trattamento termico il colore del legno diviene sempre più scuro. La variabilità naturale nel colore del legno di Faggio e di Frassino si riduce. Questo determina il significativo aumento del valore aggiunto. L’umidità minima che possiede il legno in equilibrio per garantire la stabilità dimensionale (misurabile tramite i rigonfiamenti e i ritiri naturali) raddoppia con l’aumentare dell’intensità del trattamento, rispetto al legno non trattato. Il modulo elastico del legno diminuisce leggermente mentre la resistenza meccanica si riduce più significativamente. Le tendenze circa il modulo elastico e la resistenza non sono comunque sempre omogenee e si ha una sovrapposizione delle caratteristiche del materiale legnoso trattato e non trattato. Incrementa notevolmente la durezza superficiale.
CONIFERE Il legno termotrattato diventa chiaramente più scuro. Il colore può essere variato secondo una gamma piuttosto ampia, cambiando l’intensità del trattamento (contenuto di ossigeno, pressione, temperatura, tempo di esposizione). Tra il legno del cuore (durame) e l’alburno è possibile ottenere una maggiore omogeneità del colore. L’umidità di equilibrio e il rigonfiamento diminuiscono rispetto al legno non trattato tra il 50 e il 60%. La velocità di diffusione del suono nel legno non mostra nessuna tendenza evidente. Il modulo dell’elasticità diminuisce con l’aumentare dell’intensità del trattamento. La resistenza alla flessione viene per contro notevolmente ridotta, anche se la caduta è inferiore rispetto a quella registrata nel legno delle latifoglie. Il valore del pH diminuisce a seguito del trattamento termico, che riduce pure significativamente la quantità di emicellulosa, mentre il contenuto di cellulosa rimane costante.
Caratteristiche chimiche
Per esempio migliora nettamente la stabilità dimensionale, cambiano il colore che assume tonalità più scure e l’odore (ricorda un po’ il caffè tostato) che tende a stemperarsi col tempo. Si notano leggere modifiche anche nei confronti della reazione al fuoco: il legno è sostanzialmente privo di sostanze organiche volatili, perciò l’inizio della combustione è più lento, mentre la sua minore idratazione ne aumenta la velocità una volta avviata. Come si è scritto in precedenza, un’importante caratteristica del legno trattato termicamente è rappresentata dal miglioramento della stabilità dimensionale. Questo fattore si ottiene prevalentemente per la minore igroscopicità che assume il legno dopo il trattamento. La degradazione delle emicellulose rende il materiale meno sensibile nei confronti dell’adsorbimento o del desorbimento di umidità, pertanto, il legno trattato termicamente diviene meno igroscopico e più stabile.
Come scritto in precedenza, il termo trattamento comporta la modifica della struttura chimica del legno: la degradazione delle emicellulose, la reticolazione della lignina, l’alterazione della struttura cristallina della cellulosa, degli estrattivi e così via. Il primo cambiamento che si nota durante il trattamento termico avviene verso i 100°C ed è rappresentato dalla diminuzione della quantità di umidità insita nel legno; mentre la diminuzione del grado di polimerizzazione della cellulosa avviene intorno a 120-130°C [4]. La degradazione della cellulosa non avviene solo per rottura dei legami tra le molecole, ma vi sono altre reazioni di deidratazione e ossidazione [5]. Durante il trattamento termico, la lignina (composto chimico naturale costituente del legno più abbondante dopo la cellulosa) subisce la degradazione e la successiva nuova polimerizzazione o condensazione. In questo modo si crea un alto numero di zone reattive che aumentano la reattività della lignina [6]. In questo stato, la maggior parte degli estrattivi del legno (rappresentano gli elementi non strutturali del legno) inizia a evaporare cosicché i composti inorganici del legno rimangono inalterati. Come si vedrà in seguito, le alterazioni chimiche generate dal trattamento termico determinano sia il cambiamento del colore e sia il variare delle caratteristiche fisiche, meccaniche e tecnologiche del legno termotrattato (si veda Tabella 2).
Caratteristiche meccaniche
Le razioni chimiche del legno favorite dal trattamento termico ad alta temperatura inducono l’alterazione della struttura del legno. Prove di laboratorio mostrano la diminuzione della massa volumica del legno pari al 20% in conifere nordeuropee e del 10% per il legno di Faggio, Frassino e altre latifoglie di media densità (500-600 kg/ m3). Le proprietà di resistenza meccanica e il modulo di elasticità sono inferiori del 20%-30% sia per il legno di conifere e sia di latifoglie [7]. Queste caratteristiche tecnologiche limitano l’uso dei semilavorati lignei termotrattati per la fabbricazione di elementi strutturali di edifici. La durezza Brinell riveste un indice molto importante per quanto riguarda le pavimentazioni a base di legno e, con riferimento alla superficie del legno, l’indice di durezza riflette la distribuzione della densità del legno
Proprietà fisiche e stabilità dimensionale
Uno dei primi effetti diretti si ha sulla massa volumica che in genere tende a diminuire di un valore compreso tra il 5% e il 10% che a parità di specie legnosa, rende il legno termotrattato più leggero di quello naturale. Ciò influenza molte altre caratteristiche del materiale. 33
APPUNTI TECNICI
e l’aumento o la diminuzione del valore della durezza per il legno varia in base alle differenti specie considerate. Esperimenti condotti su specie legnose di Betulla, Frassino e Faggio trattate a 200°C mostrano un aumento del livello medio della durezza radiale, tangenziale e longitudinale di circa 22%-37% [8]. È importante evidenziare come le proprietà meccaniche variano in conseguenza della minore massa volumica e del valore di temperatura cui è eseguito il termo trattamento. Il legno termotrattato è generalmente più fragile e quindi meno resistente soprattutto agli sforzi per flessione in cui si è registrata la riduzione anche del 40% della resistenza. Per questi motivi se ne sconsiglia l’uso come materiale per realizzare elementi strutturali portanti.
Colore
La colorazione del legno è un fattore molto importante per la commercializzazione degli elementi da posa per pavimentazioni, per i rivestimenti verticali come le boiserie o orizzontali come i controsoffitti, per i complementi mobili e oggetti di arredamento. Il colore del legno trattato termicamente è prodotto dalla temperatura di trattamento e dalla durata di applicazione di questo. Più la temperatura di trattamento è elevata e più scuro appare l’aspetto del legno [9]. La colorazione del legno è molto differente anche riguardo del tipo di specie legnosa termo-trattata ed è anche differente all’interno della stessa specie. Le differenze scaturiscono dalla composizione dei tessuti legnosi, dal clima, dal terreno, dalla gestione forestale delle piante e da altri fattori sia endogeni sia esogeni. Il trattamento termico non induce la stessa colorazione tra durame e l’alburno che sarà distinto anche dopo il trattamento e, anche per questo motivo, si preferisce termo-trattare specie legnose dal colore indifferenziato tra alburno e durame come ad esempio Abete, Faggio e Frassino. Un aspetto che potrebbe influenzare negativamente l’utilizzo per il rivestimento di facciate di edifici e pavimentazioni esterne è la decolorazione che avviene nel tempo con il possibile manifestarsi di aloni e/o macchie a causa dell’effetto dei raggi solari e delle intemperie e della qualità del trattamento termico effettuato.
Come varia il colore del legno a diverse temperature del trattamento termico
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Parola ai POSATORI
“TRA LE SPECIE LEGNOSE CHE IN QUESTO PERIODO SONO PIÙ UTILIZZATE PER IL TERMOTRATTAMENTO SI RICORDA IL PINO, L’ABETE ROSSO, LA BETULLA, IL FRASSINO E IL PIOPPO. INOLTRE, È STATA ACCUMULATA ESPERIENZA NEL TRATTAMENTO DI ALTRE SPECIE LEGNOSE QUALI IL PINO RADIATA, IL LARICE, L’ONTANO, IL FAGGIO, L’EUCALIPTO E LA QUERCIA
Proprietà biologiche e durabilità
e dalla diminuzione del numero dei gruppi ossidrilici messi a disposizione dai carboidrati e dalla degradazione dei composti del legno (in modo speciale le emicellulose) [10]. Più che positivi sono gli effetti per la durabilità, la quale è migliorata dal trattamento termico. Il trattamento ad alta temperatura comporta la sterilizzazione del materiale e il degradamento di sostanze, quali gli amidi che potrebbero favorire attacchi xilofagi. Infine la minore
Il trattamento termico del legno migliora la resistenza della specie legnosa nei confronti delle alterazioni biologiche causate da funghi. Analisi di laboratorio condotte su conifere nordeuropee e latifoglie evidenzia un elevato livello di resistenza nel legno trattato alla temperatura di 220°C per 3-4 ore. L’incremento della resistenza alla carie del legno si giustifica dalla minore presenza di legami legno-acqua 35
APPUNTI TECNICI
Prospetto n°1. Comportamento del legno termotrattato a diversi tipi di lavorazione Lavorazione
Sezionatura
Comportamento La sezionatura non differisce in modo importante dal taglio di legno non trattato. A causa della stabilizzazione del legno dopo il trattamento è probabile che dopo la sezionatura vi sia qualche distorsione dopo il taglio. Poiché le sostanze resinose sono state rimosse durante il trattamento, le macchine funzionano meglio e dopo la sezionatura rimangono pulite sempre che i sistemi di estrazione della polvere siano in buono stato.
Piallatura
Qualche cura si deve dare nell’impostazione della pressione della lama per ridurre il rischio d’incrinature e sfilacciature del materiale. La finitura è netta e la qualità del legno s’apprezza molto di più. Per la piallatura di legnami duri, si dovranno utilizzare i medesimi parametri utilizzati per le altre lavorazioni meccaniche.
Fresatura
Per ottenere una buona qualità della superficie, le lame devono essere affilate; in caso contrario potrebbero verificarsi strappi e sfilacciature soprattutto all’inizio e fine della fresatura. I migliori risultati si ottengono quando dietro la fresatura c’è altro materiale legnoso.
Levigatura
Trattamento superficiale
Incollaggio
Molto spesso non è necessario carteggiare, perché dopo la piallatura o fresatura il legno termotrattato ha un’eccellente qualità della superficie. La levigatura è facile e la carta vetrata non è intasata dalla polvere. Monitorare che il sistema di aspirazione polveri che sia funzionante e in buono stato. Per prevenire i cambiamenti di colore e altri effetti naturali degli agenti atmosferici si raccomanda l’uso di un trattamento superficiale. Le sostanze a base di olio funzionano bene e in modo simile al legno non trattato. Quando si lavora con sostanze solventi ad acqua, deve essere preso in considerazione del fatto che il legno termotrattato ha un comportamento di assorbimento d'acqua inferiore rispetto a legno normale; questo può influire sul tempo di asciugatura e sulla penetrazione del prodotto di finitura. Seguire sempre le istruzioni d’utilizzo redatte dal produttore del prodotto di finitura. Il legno termotrattato ha un indice di assorbimento dell’acqua più lento. Un alto contenuto di umidità e l’utilizzo di colle come PVCa, potrebbero impiegare più tempo ad asciugarsi e tempi di pressatura più lunghi. Quando si lavora con un adesivo del tipo PVCa, il contenuto di umidità della colla dovrebbe essere il più basso possibile. Le colle PU (a base di poliuretano) funzionano bene con il legno termotrattato. Quando si usa Colle PU, si deve tener conto della reazione indurente di La PU ha bisogno di acqua. L’acqua è assorbita dal legno termotrattato in tono minore rispetto al legno naturale. Se il legno e l’aria sono molto asciutti, l’incollaggio potrebbe non riuscire. Quando s’incolla il legno termotrattato, si devono sempre seguire le istruzioni specifiche emesse dal produttore dell’adesivo. Avvitamento Il processo del termotrattamento può ridurre la resistenza alla spaccatura del legno. Utilizzare sempre viti autofilettanti e preforare i fori per evitare rotture del materiale. Se si utilizza all’esterno o in ambienti umidi, è molto importante utilizzare viti in acciaio inossidabile con testa svasata.
Giunti e connessioni meccaniche
Inchiodatura I migliori risultati si ottengono usando una pistola sparachiodi ad aria compressa con profondità d’inchiodatura regolabile sulla pistola. Usando un martello normale aumenta il rischio di scissione a causa del contatto accidentale del martello con l’elemento ligneo. Quando si fissa il legno termotrattato all’esterno o in condizioni umide. È molto importante utilizzare acciaio inossidabile o altri chiodi antiruggine. Se si utilizza la pistola sparachiodi ad aria compressa, chiodi zincati possono essere usati. Chiodi zincati funzionano anche se il legno termotrattato e rifinito con la vernice di finitura. Si consiglia di utilizzare piccoli chiodi a testa ovale come questo aiuta anche a ridurre il rischio di scissione. La polvere Ha dimensioni inferiori rispetto a quella del legno normale. Un’attenzione speciale deve essere data al sistema di estrazione della polvere. Durante il lavoro si devono essere utilizzate maschere antipolvere.
Rispetto dell’ambiente
Il legno termotrattato è un prodotto naturale senza additivi chimici. I rifiuti di legno termotrattato possono essere gestiti come un qualsiasi altro rifiuto di legno non trattato. Il materiale è biodegradabile e può essere smaltito presso la fine della sua vita utile bruciando o ponendosi nella normalità sistema di scarico.
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Parola ai POSATORI
europea è un importante mezzo d’incentivazione all’utilizzo di assortimenti lignei che provengono dall’Europa centromeridionale e all’utilizzo di legnami provenienti dalla razionale gestione forestale che è un importante strumento per la valorizzazione del territorio. Il trattamento termico conferisce un plus valore aggiunto anche al legname che presenta difetti cromatici e quindi destinato a essere deprezzato. Costatato che non è stata rilevata nessuna tossicità del legno trattato termicamente, un’altra importante considerazione è data dalla produzione industriale a basso impatto ambientale. Il legno termotrattato è durabile e in sintonia con le caratteristiche ecologiche. Tuttavia, la diffusione degli impianti di trattamento è condizionata dal grande volume di materiale annuo da trattare necessario per compensare i grandi investimenti economici e dalla fragilità del legno che limita l’impiego per scopi strutturali. Per questi motivi, in più Paesi vi sono gruppi di ricerca che lavorano allo sviluppo di progetti finalizzati a migliorare le proprietà del legno termotrattato e questa sinergia tra istituti di ricerca e società di produzione in poco tempo perverranno a elaborare tecniche e strumenti finalizzati a valorizzare e ottimizzare le caratteristiche tecnologiche del legno derivante dalle specie legnose nobili europee trattate termicamente. Quindi, in conclusione, la risposta alla domanda: “Legno termotrattato per pavimenti sì o no” non può essere che sostanzialmente positiva sia per l’uso interno che esterno… sempre che prima dell’acquisto non si consideri solo il costo d’acquisto, ma si assumano tutte le più complete e univoche informazioni sul processo di termotrattamento eseguito, della temperatura e tempo cui la specie legnosa è stata sottoposta, la specie legnosa scelta e infine, si consultino e si valutino i risultati presenti sugli attesati di prova emessi da accreditati istituti e non ci si soffermi solo al più basso costo d’acquisto, al colore, alla tonalità e agli aspetti esteriori ed estetici come purtroppo, ahimè, non poche volte avviene.
igroscopicità del legno riduce anche il contenuto di acqua e quindi la possibilità di attacchi fungini che sono possibili quando il legno ha il contenuto di umidità % sopra il 20%. Il legno termotrattato facilmente rientra nella migliore classe di durabilità (Classe 1) prescritta dalle norme tecniche comunitarie europee: UNI EN 335 e UNI EN 350 Parti 1 e 2.
Lavorabilità, verniciatura e incollaggio
Si è scritto che il legno termotrattato è più rigido e questo può facilitare la possibilità di generare capillari, fessure e/o spaccature durante la lavorazione (soprattutto la fresatura), che però sono facilmente controllabili con l’uso di utensili ben affilati. È pur vero che la minore densità rende più difficoltosa la tenuta delle viti, per cui è sempre opportuno preforare il legno (anche per evitare spaccature) e utilizzare viti autofilettanti. L’incollaggio, la verniciatura e/o il trattamento preservante a base acquosa potrebbero diventare un problema proprio perché il legno termotrattato è meno reattivo nei confronti dell’acqua. La ridotta bagnabilità delle superfici può portare a tempi di presa più lunghi o a una scarsa tenuta di vernici e adesivi. Il comportamento del legno termotrattato alle diversi lavorazioni si sono analizzate nel prospetto n°1.
Smaltimento e riciclaggio
Finito il ciclo di vita del manufatto, il legno termotrattato è facilmente smaltibile e riciclabile perché la specie legnosa termotrattata subisce solo l’alterazione fisica e non si aggiungono alla massa legnosa sostanze endogene tossiche o altro che ne renda difficile o pericoloso lo smaltimento, il riciclo o il riutilizzo del manufatto termotrattato.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il trattamento termico rappresenta un importante strumento per la valorizzazione del legname. La produzione di materiale con aspetto simile a legno di origine extra
Riferimenti
Bibliografia
[1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10]
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IL CASO
Parquet e MACCHIE
ALONI SOSPETTI: ERRORE DI POSA DURANTE IL CANTIERE, OPPURE MANUTENZIONE ERRATA? di Mauro Errico*
Q
apparenza: perché se ad esempio i problemi di verniciatura eseguita sul posto per la finitura dei pavimenti in massello diminuivano, altre problematiche iniziavano ad apparire, come la presenza di macchie sulla superficie di pavimenti in legno prefiniti, specialmente in quelli trattati a olio.
uando il parquet prefinito ha iniziato a diffondersi nel mercato dei pavimenti in legno, mi ricordo che parecchi addetti ai lavori erano contenti, soprattutto del fatto che – secondo loro – tante problematiche sarebbero scomparse. In effetti ciò era vero, ma solo in 38
Parola ai POSATORI
Nella maggior parte dei casi, questa problematica si evidenzia soprattutto dopo l’ultimazione dei lavori e, spesso, dopo che il committente ha preso possesso della propria abitazione: segno tangibile che gli eventi che causano queste problematiche sono quasi sempre riconducibili a lavori eseguiti dopo la stesura della pavimentazione o, come nel caso in questione, durante le fasi di pulizia dell’appartamento.
La disamina della pavimentazione
Oggetto del sopralluogo era la valutazione tecnica e accertamento dello stato di fatto dell’intera pavimentazione posta in opera in tutti i vani del piano dell’appartamento, compreso cucina e bagni di servizio. La pavimentazione risulta essere costituita da elementi lignei stratificati, con strato nobile in Acero con ogni singolo elemento dotato di micro bisello presente nei lati longitudinali e nelle teste. Lo strato nobile di calpestio risulta essere stata sottoposto a spazzolatura meccanica, pigmentazione a colore e finitura superficiale protettiva con prodotto a olio; la posa in opera era stata eseguita con sistema flottante. Il motivo della richiesta di sopralluogo tecnico era la disamina della pavimentazione in legno in quanto, da parte della proprietà, si lamentava la presenza di macchie nella superficie calpestabile del pavimento in legno. Ho proceduto quindi nella disamina della pavimentazione, osservandola da più punti diversi in posizione eretta con luce naturale diffusa alle spalle così come indicato dalla norma UNI EN 15717:08 Parquet Linee Guida generali per la posa in opera. Dalla osservazione visiva della superficie del pavimento, si rilevano effettivamente alcune doghe con delle macchie situate in maniera casuale nella parte superficiale. Questa presenza di “macchie” con conformazioni svariate, per la maggiore quasi circolare, era ricorrente nell’intera superficie di pavimento in legno, a esclusione (particolare interessante) delle zone coperte da arredi e letti. Altro elemento di valutazione, come la presenza delle macchie nelle doghe sia a volte singola e 39
in altre multipla, ma ravvicinate fra di loro, ovvero come quando da un panno inumidito “gocciola” una qualche sostanza liquida. Da informazioni raccolte al momento del sopralluogo, veniva confermato come dopo l’ultimazione dei lavori svoltisi senza problemi, tutta la superficie del pavimento era stata coperta con del cartone ondulato. Secondo la proprietà, una volta preso possesso dell’immobile avrebbe notato qualche piccola macchia a cui non avrebbero dato peso; successivamente invece nel giro di alcune settimane ci sarebbe stata una progressiva presenza in aumento di queste macchie. Quanto meno avrebbero rilevato numericamente più macchie, ma senza riportare informazioni su cosa sarebbe avvenuto dopo che erano entrati in possesso del proprio appartamento.
L’analisi delle macchie “sospette”
Ho quindi proceduto a una disamina delle macchie per mezzo di un microscopio portatile (USB digital microscope PC-MM200) al fine di rilevare eventuali presenze di anomalie e/o altri elementi in prossimità di queste macchie. Come si può osservare nel supporto di microscopio relativo alla ripresa di una macchia in superficie (Figg. 1, 2 e 3), NON si osservano particolari che possano far propendere per una caduta accidentale di sostanze corrosive.
IL CASO
FIGURA 2
FIGURA 3
FIGURA 4
FIGURA 5
a una caduta di residui liquidi sulla superficie del pavimento a seguito delle pulizie in loco. Un’altra macchia osservata in prossimità della porta d’ingresso, induce a confermare data la propria conformazione e la presenza di micro schizzi circolari, come in maniera accidentale sia potuto gocciolare, sulla superficie del pavimento, una qualche sostanza liquida (Figura 6). Si tenga conto che in detta posizione veniva appoggiato il sacchetto delle immondizie, per poi essere successivamente portato fuori; quindi come sappiamo può accadere che dei liquidi possano fuori uscire da detti sacchetti. Come si può intuire, determinare l’origine di certe problematiche, che sovente sono successive alla forniture dei materiali, diventa più che altro un’indagine che valuta con la dovuta cautela ogni elemento possibile a disposizione.
Infatti, si osservi attentamente come la patina di olio prima e la successiva del colore (ricordiamo che gli elementi lignei hanno una colorazione scura) siano semplicemente asportati; la decolorazione chiaramente pone in evidenza la tonalità originaria della specie legnosa chiara (Acero) ecco perché queste macchie sono facilmente rilevabili ad occhio nudo nella superficie del pavimento (Figura 4). Proseguendo nell’indagine, è stato accertato come nel bagno di servizio la presenza delle macchie sia particolarmente accentuata in prossimità della base (sotto) del water che è sospeso in parete (Figura 5). Questa situazione, fa propendere per un’azione di gocciolamento di sostanze utilizzate nella pulizia dei bagni medesimi, in particolare dei servizi. È chiaramente una ipotesi, ma la situazione accertata e il posizionamento delle macchie fa propendere con significativa certezza
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Parola ai POSATORI
mittente le avrebbe certamente rilevate prima, dato che presenziava nell’appartamento durante le varie fasi di lavoro. Ricordiamo poi come tutta la pavimentazione in legno, una volta ultimata, sia stata coperta interamente con del cartone ondulato come riferito dal committente, il quale per altro una volta scoperto il pavimento non aveva ravvisato sostanzialmente grandi anomalie particolari nella pavimentazione lignea. Durante il sopralluogo, il sottoscritto ha avuto poi modo anche di osservare una doga fuori opera, facente parte del medesimo lotto, rimasta anche senza protezione alcuna (è comunque presente in appartamento almeno un pacco integro del medesimo materiale). La doga fuori opera (rimasta all’interno dell’appartamento) è stata esaminata ugualmente sia visivamente che con il microscopio digitale, non ravvisando particolari anomalie o presenza di macchie, se non due gocce allungate di una sostanza probabilmente vernice, caduta sopra di essa. Anche questo particolare, fa pensare a ulteriori opere condotte all’interno dell’appartamento una volta ultimata l’installazione del pavimento in legno. Altro particolare che concorre a formare il giudizio del sottoscritto, la non presenza di alcuna macchia in tutte le zone coperte come arredi, letti etc; in queste porzioni di pavimento la superficie è perfettamente regolare e integra in termini di assenza di aloni e/o macchie di qualsiasi conformazione. Questo stato dei fatti ci induce a escludere qualsiasi particolare anomalia riconducibile a effetti occulti dei trattamenti come la coloritura e l’oliatura ai quali il materiale è stato sottoposto prima di giungere in cantiere (trattasi infatti di materiale prefinito UNI EN 13489). Elemento importante è notare come, in prossimità di una macchia, l’interno del micro bisello presenti ancora la coloritura originale, evidente che trattasi proprio di micro gocce di prodotto non in quantità, ma comunque la presenza del colore (e olio) nel micro bisello conferma che il pavimento ha subito un’interferenza esterna successiva alla installazione in appartamento.
FIGURA 6
Quindi la raccolta delle informazioni, la riassunzione delle tempistiche dei lavori eseguiti, la disamina delle problematiche sul posto (vedi macchie) e una comparazione fra tutti i vari elementi raccolti che porta, successivamente, a esprimere poi il convincimento sul nesso causale di quanto lamentato dal committente.
CONCLUSIONE
Per tutto quanto sin detto ed esposto pare evidente, date anche le risultanze della verifica condotta, che la pavimentazione in legno oggetto della disamina, presenta alcune macchie riconducibili ad accidentali dispersioni di sostanze liquide in fase di sgocciolatura. Dall’analisi delle tempistiche dei lavori risulta – anche per logica dato che altrimenti il parchettista avrebbe segnalato immediatamente quanto presente nelle doghe – che queste macchie non fossero presenti al momento dell’arrivo del materiale in cantiere, dato che la propria visibilità avrebbe certamente allertato chiunque degli operatori prima della posa in opera o, al massimo, durante le fasi di installazione. E anche il com-
“QUESTE PROBLEMATICHE SONO RICORRENTI, NONOSTANTE LE AZIENDE FORNISCANO AMPIA DOCUMENTAZIONE CON PRECISE INDICAZIONI SU COME MANUTENERE, CONSERVARE E PULIRE LE PAVIMENTAZIONI IN LEGNO 41
IL CASO
PH scale
gato per pulizie straordinarie. Il prodotto, rimasto nella superficie delle doghe, ha prima rimosso una parte dell’olio presente in superficie, per poi solubilizzare il colore sottostante facendo di fatto affiorare la tonalità della specie legnosa (Acero) impiegato per l’assemblaggio delle singole doghe. Non si tratta quindi di individuare il prodotto esatto in termini di marca (praticamente impossibile stante l’enorme quantità di prodotti per le pulizie con simile formulazione chimica), ma possiamo affermare con ragionevole certezza che, nel contesto esaminato, è stato impiegato un prodotto per pulizie straordinarie avente pH superiore a 9 (quindi da 10 a 14) per la propria composizione. Questo tipo di problematiche sono particolarmente ricorrenti, nonostante le aziende forniscano ampia documentazione di accompagnamento quale scheda prodotto ad esempio, con precise indicazioni su comemanutenere, conservare e pulire le pavimentazioni in legno. Vero che un’accidentale caduta di liquidi può avvenire, però se il quanto venisse tolto nell’immediatezza dell’evento certamente i problemi sarebbero ridotti di molto.
Possiamo escludere anche la sola dispersione di gocce di acqua dato che il colore, essendo di natura idrosolubile, poteva venire danneggiato se rimaneva all’aria ambiente senza protezione, e quindi si poteva solubilizzare e schiarire: prima però sussiste la patina di olio per cui occorre che questa venga rimossa preventivamente. La rimozione della patina di olio, per poi giungere alla pigmentazione, può avvenire in pratica attraverso il contatto con sostanze dotate di un pH superiore ad almeno 9 quindi prodotti molto basici. Il pH serve a misurare l’acidità di una sostanza acquosa, che è data dalla concentrazione degli ioni di idrogeno presenti; può andare da un minimo di 0 (soluzione acida) ad un valore massimo di 14 (soluzione basica) il valore intermedio di 7 corrisponde a una sostanza neutra. Il prodotto che riteniamo possa presumibilmente avere inciso sull’emersione delle macchie, oggetto di disamina, è dotato di un pH compreso fra 9 e 14 quindi un prodotto utilizzato per rimuovere grassi o sporco alcalino (quindi un prodotto che può essere utilizzato, ad esempio, in una fase di pulizie straordinarie, non ordinarie). Tanto per dare un esempio e parametro di riferimento, il Lysoform Casa ha un pH di 11-12, mentre un detergente per forni cucine e lavastoviglie ha un pH di 13-14 che può essere impiegato in un’abitazione, ma solitamente, non giornalmente. In definitiva è convincimento che, stante quanto osservato in loco anche strumentalmente, la distribuzione e ubicazione nell’intera superficie lignea delle macchie, tenuto conto della tempistica dei lavori e delle prime rilevazioni delle macchie oggetto della disamina, quanto visionato (macchie) sia da ricondurre, con ragionevole certezza, a una dispersione accidentale (sostanzialmente come una sgocciolatura) di un prodotto altamente basico impie-
*Perito Esperto C.C.I.A.A. Firenze nr. 957 Categoria Legno – Pavimenti in legno e Metodologie Posa in Opera
Bibliografia • Norma UNI EN 13489:2018 pavimentazioni in legno – elementi multistrato con incastro; • Norma UNI EN 14342:2013 + A1:2008 caratteristiche, valutazione di conformità e marcatura; • D.L. nr 206 del 06 Settembre 2005 Codice del Consumo; • DOP dichiarazione di prestazione – Regolamento europeo n° 305/2011.
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CARTA, ENERGIA PER LA MENTE Il 60% dell’energia usata per produrre la carta in Europa è rinnovabile. Leggere su carta non consuma e rimane impresso. Questa è una notizia, vera.
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/ Speciale
Pillole di
CERSAIE 2021
Riviviamo insieme alcuni momenti significativi della fiera di Bologna dello scorso settembre a cura della Redazione
3) Garbelotto
Intervista a Renza Altoè Garbelotto, Amministratore delegato del parchettificio Garbelotto
1) ITLAS
Intervista a Patrizio Dei Tos, Amministratore delegato di ITLAS
“Riprendiamo in mano la nostra vita”, afferma Renza Altoè Garbelotto, Amministratore Delegato della Garbelotto Pavimenti in Legno, nonché Consigliere Incaricato del Gruppo Pavimenti di Legno di Edilegno/ FederlegnoArredo, in occasione della nostra intervista per Pilloledi Cersaie 2021. Con oltre 70 anni di storia, uno dei cavalli di battaglia è sicuramente il Clip Up System®: il sistema di posa brevettato ed esclusivo del Parchettificio Garbelotto per la posa facile e veloce senza l’utilizzo di colle, rendendo il pavimento immediatamente calpestabile, che sta rivoluzionando il mondo del pavimento in legno, riuscendo a cambiare una doga in meno di un minuto. Inoltre, la Garbelotto Pavimenti in Legno lavora anche sulle geometrie di posa con diverse specie legnose.
“Oggi più che mai abbiamo bisogno di questi eventi, quindi ben venga il Cersaie e l’opportunità di essere qui”. Per le nostre Pilloledi Cersaie 2021 abbiamo intervistato Patrizio Dei Tos, Amministratore Delegato di ITLAS pavimenti in legno, che ci ha raccontato dei nuovi progetti dell’azienda, tra cui carta da parati in legno, l’evoluzione dell’ambiente bagno per dare ancora più comfort ed eleganza, e soprattutto ECOS, “un progetto nel recupero di tutto quello che l’albero ci dà”. Il metodo di lavoro e la filosofia di #Itlas vogliono essere uno stimolo allo sviluppo della gestione sostenibile e all’acquisto consapevole. Il recupero di piccoli ritagli di legno dà vita a una nuova tavola eco-sostenibile, rispettosa dell’ambiente.
Per scoprire il progetto ECOS di ITLAS pavimenti in legno: https://www.itlas.com/ita/ecos
Per scoprire di Clip Up System®: https://www.garbelotto.it/clip-up-system/
Rivedi l’intervista
Rivedi l’intervista
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/ Speciale
5) Mapei
4) Progress Profiles
“Una gamma completa, dalla posa fino alla finitura del pavimento in legno”, quella che ci racconta Angelo Giangiulio, Product manager wooden flooring di Mapei SpA in occasione della nostra intervista presso lo scenografico stand di 650mq allestito durante il Salone Internazionale della Ceramica di Bologna. Tante novità, a partire da Ultracoat Renew, una soluzione che consente l’applicazione di una nuova finitura su parquet esistente senza la necessità di carteggiare, e poi gli evergreen di casa Mapei SpA, Ultrabond Eco S light, un adesivo monocomponente alleggerito a base di polimeri sililati con un elevato quantitativo di resine, additivato con microsfere che conferiscono leggerezza al prodotto, oltre a contribuire alla riduzione di CO2, e l’olio per la finitura di pavimenti in legno Ultracoat Hard Oil Fast.
Diverse novità presentate da Progress Profiles in occasione della fiera di Bologna: PRODESO® DRAIN SYSTEM, studiato per le ceramiche di grandi formati, è indicato per la posa in ambienti interni ed esterni. È dotato di una membrana innovativa brevettata di ultima generazione, che consente di drenare e impermeabilizzare il massetto garantendo un corretto e rapido asciugamento dell’adesivo sotto la piastrella. Le proprietà desolidarizzanti e di sfogo vapore di PRODESO® DRAIN consentono la sua posa anche su supporti non perfettamente stagionati. Ne abbiamo parlato con Dennis Bordin, CEO di Progress Profiles, che ci ha illustrato anche il grande progetto nato durante i mesi della pandemia, la Progress Profiles Academy.
Intervista ad Angelo Giangiulio, Product manager wooden flooring Mapei Italia
Intervista a Dennis Bordin, CEO di Progress Profiles
Per scoprire PRODESO® DRAIN: https://www.progressprofiles.com/
Per sapere di più su Ultracoat Renew: https://www.mapei.com/it/it/prodotti-e-soluzioni/prodotti/dettaglio/ultracoat-renew-fl
Per scoprire Progress Profiles Academy: https://www.progressprofiles.com/it/ progress-profiles-academy Rivedi l’intervista
Rivedi l’intervista
2) Corà Parquet
Intervista a Ettore Corà, Amministratore delegato di Corà Parquet “Un’esperienza meravigliosa di collaborazione!”. Così Ettore Corà, Amministratore delegato di Corà Parquet descrive per le nostre #PillolediCersaie2021 il nuovo progetto nato con Pininfarina, Miraggio. La nuova collezione #Miraggio si caratterizza per la contaminazione della superficie in legno, tipicamente calda e naturale per indoor, con elementi in grès ceramico. Attraverso la perfetta unione dei due materiali e la continuità del pavimento, Miraggio elimina il confine tra interni ed esterni, unificando gli spazi sotto un unico design.
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Per scoprire la collezione MIRAGGIO di Corà Parquet: https://www.coraparquet.it/ design/miraggio/ Rivedi l’intervista
Design PROGETTI
Pensare alla
SEMPLICITÀ COME la forma migliore 46
Design PROGETTI
Un rifugio ai piedi del Grande Fiume rivisto in chiave moderna per preservare la memoria di Massimo Corsico
A
di Riesling, Pinot Nero e la Croatina, da cui prendono vita la Bonarda, il Buttafuoco e il Brut metodo classico. Stiamo parlando di una casa unifamiliare che prima della costruzione degli argini era “abituata” a essere bagnata dal Grande Fiume a ogni inondazione stagionale. Per questo i primi 60 cm delle murature perimetrali sono in cemento armato e gli impianti corrono dal piano superiore al piano terra contrariamente a quanto avviene nella normale edilizia.
un passo dagli argini del “Grande Fiume”, come lo definiva Guareschi, non lontano da dove Giuan fu Carlo che al termine della adolescenza divenne “Vir”, nuotando da una sponda all’altra, sorge la dimora che venne edificata nel 1967 per una famiglia di scrittori. La passione per la scrittura è stata tramandata da padre in figlia, così pure come la proprietà. Siamo quindi nell’Oltrepò, ai piedi di quelle vigne che danno i grappoli
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Design PROGETTI
Il progetto L’incentivo del Superbonus 110% è stato lo stimolo per la proprietà ad aggiornare tecnicamente la casa, migliorando di due punti la classe energetica. Il desiderio della committenza era che gli interni fossero semplici, privi di fronzoli, quasi asettici per contenere i mobili di famiglia: quelli del ricordo. La proprietà non voleva stravolgere la memoria della casa di famiglia, dell’infanzia, il buon rifugio, lontano (ma non troppo) dalla città. L’intento del progetto si è quindi dipanato nel rendere il parco più fruibile dalla casa, controllare al meglio gli accessi e la divisione interna tra il piano terra e il primo piano: “la zona notte”. Spostare la cucina dal piano superiore al piano inferiore. Pensare alla semplicità come la forma migliore: senza ostentare anzi eliminando ogni forma di inutile eleganza. Bruno Munari ci ha insegnato come il fiasco impagliato del vino fosse la forma perfetta per realizzare l’oggetto secondo la sua materia giusta e secondo la forma che la materia stessa suggerisce. Nulla è più elegante della pratica semplicità per poter vivere al meglio la natura circostante alla dimora. Come dicevo, uno degli intenti era quello di dividere, segmentare l’abitazione tra piano superiore e piano inferiore. Oltre a dare un’autonomia termica ai due piani (differenti termostati) era decisivo isolarli sia acusticamente che termicamente. Quindi le numerose tracce create nell’estradosso del piano primo (per poter aggiornare tecnicamente l’abitazione) sono state celate con una pavimentazione molto pratica prodotta da Vitality tile – con effetto cemento grigio irregolare (VITP40196). Ultimamente sto usando molto questa tipologia di pavimentazioni in laminato, non solo per gli uffici, ma anche per le abitazioni. Sia per le prestazioni fisiche (isolamento acustico e termico) che per la facilità di posa e di manutenzione, all’insegna della praticità. Insomma una casa dove in autunno è bello sorseggiare un buon bicchiere di vino, magari con delle castagne sul braciere e buoni amici, in estate trovare rifugio dalla calura della bassa, dove tutto sembra colato nel piombo, all’ombra dei noccioli, coccolati dalle leggere brezze della collina.
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Design PROGETTI
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Design PROGETTI
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Design PROGETTI
NOTE SULL’AUTORE Architetto Massimo Corsico
Laurea Magistrale in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 2005 ha iniziato a collaborare prima con IUSS-Pavia e successivamente con l’Università di Pavia. Fino al 2012 è stato professore a contratto del corso “Principi e tecniche di pianificazione urbana” (ICAR/20). Autore di apprezzate pubblicazioni scientifiche. Dal 2017 al 2018 Assistant Project Manager presso J&A consultant sulle commesse Area Falck di Sesto San Givanni, Allianz Refurbishment sede di Trieste, torre Libenskind (TcC) City Life Fit Out – PwC. Nel 2016 ha frequentato il programma EPFIRE – Programma esecutivo in finanza immobiliare e immobiliare della SDA Bocconi. Dal 2016 membro di Commissione del Paesaggio del Comune di Segrate a Milano. Negli ultimi anni, ha lavorato come architetto per la progettazione architettonica preliminare e definitiva di hotel, negozi, abitazioni ed edifici pubblici. Affianca un’esperienza ventennale in architettura e urbanistica, oltre a una solida esperienza analitica che ha sviluppato negli otto anni è stato stretto collaboratore del prof. Vittorio Gregotti sotto il quale ha sviluppato progetti di pianificazione urbana a scala urbana e metropolitana. Tra questi: il Progetto preliminare della centralità urbana di Acilia Madonnetta, Pujang New Town, il progetto definitivo ed esecutivo per lo stadio Agadir, la nuova sede di UBI Banca e la Trasformazione dell’area Cecchetti a Civitanova Marche.
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Design TENDENZE
Il parquet
D’INVERNO
e i nuovi decori
I
Classico, termotrattato e ultra sottile: il calore del pavimento in legno non ha confini. E la ceramica ne trae spunto
l parquet: un pavimento in legno, che si caratterizza per l’atmosfera calda e confortevole che riesce a creare negli ambienti, che nel tempo si è evoluto, sia con materiali e finiture sempre più tecnologici, sia nelle tecniche di posa. Grazie alle tecnologie, il parquet oggi è disponibile in finiture e formati sorprendenti, è sempre più personalizzabile, ed è adatto anche al riscaldamento a pavimento. Il parquet è così popolare, che persino il grès porcellanato, che lo imita, è altrettanto popolare e sempre più diffuso. Una tendenza che resiste al passare delle diverse mode.
di Roberta Mutti
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Design TENDENZE
Il parquet classico, adatto anche per il riscaldamento a pavimento Chevron, prodotto dall’azienda norvegese Boen, è un classico parquet con struttura a 3 strati e superficie di calpestio in Rovere, che si ispira alla tradizione dei pavimenti in legno a spina ungherese. I listelli Chevron di Boen, che misurano 13,8x61 cm, sono spessi 14 mm. Ogni listello ha un uno strato in HDF, un secondo strato più sottile di derullato di abete, che serve come controbilanciatura,
e lo strato che forma la superficie, in rovere da 3,5 mm di spessore. A differenza delle classiche liste in legno massello, i pavimenti in legno Boen offrono anche una trasmittanza termica ideale per l’installazione su sistemi di riscaldamento radiante. Il trattamento Live Natural – a base di oli e cere naturali – protegge la superficie del pavimento da graffi e abrasioni, conservandone l’effetto naturale.
Parquet tecnologico Sandhamn, di Pergo Parquet Chevron di Boen, in rovere spazzolato
Il parquet tecnologico per il riscaldamento a pavimento La spina ungherese è l’ispirazione anche per il parquet Sandhamn di Pergo: questo schema di posa garantisce stabilità e semplifica l’installazione. Sandhamn di Pergo è un parquet tecnologico, formato da doghe precomposte romboidali a incastro, con supporto in HDF di alta qualità. L’innovativa tecnologia Perfect Fold facilita ulteriormente la posa, eseguita con l’incastro a secco Uniclic. L’effetto finale “legno di recupero”, dato diversi stili di arredamento, si ottiene con listelli con finiture e dimensioni diverse, progettati per usare tutti i tagli della materia prima, impiegando il 100% dell’albero e riducendo così al minimo gli sprechi. Sandhamn è disponibile in tavole della misura di 10,50x3,10 cm, dallo spessore 14 mm, in quattro colori con finitura matt o extra matt a vernice. La spina ungherese o francese (Chevron pattern) Sandhamn di Pergo è ideale per il riscaldamento a pavimento, classico o di nuova generazione, sia per le dimensioni ridotte delle doghe, sia le possibilità di posa incollato o flottante. 53
Design TENDENZE
Parquet extra-sottile Slim di Woodco, finitura Rovere cumino
Il parquet extra-sottile Slim di Woodco è il parquet extra sottile, dallo spessore di soli 10 mm, che può essere posato anche su un pavimento preesistente. Grazie allo spessore così sottile, infatti, il parquet Slim consente di adattare più facilmente porte e porte-finestre al nuovo livello del suolo, intervenendo solamente sui cardini, anziché adeguare l’intera struttura del serramento con complessi lavori di rifilatura. Realizzato in rovere di Slavonia, o teak naturale, il parquet Slim trasmette il calore e il fascino del legno, con listelli che misurano 180x1500-2200 mm oppure 120x800-1200 mm. La finitura di superficie prevede che ogni tavola sia spazzolata, microbisellata e colorata con pigmenti naturali, che lascia vedere la venatura; la vernice è acrilica ad alta resistenza, completamente atossica e sicura sia per le persone, sia per l’ambiente.
Parquet extra-sottile Slim di Woodco, Finitura Rovere malto
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Design TENDENZE
Il parquet che rispetta l’ambiente Cadorin ha creato una finitura apposita, Rosa Bianca, per un’essenza pregiata, l’ “Olmo de Casera”, una varietà di olmo selvatico europeo. L’olmo è un ottimo sostituto del classico rovere; l’Olmo de Casera, in particolare, proviene da una selezione di piante selvatiche nostrane. Un legno dalle venature ricche e dalle fibrature curvilinee, che valorizzano gli ambienti, sia nella posa a pavimento sia come rivestimento di porte, armadi o pareti. La finitura “Rosa Bianca” prevede una morbida spazzolatura, che completa il fascino e la bellezza di un materiale senza tempo. Il valore dell’ “Olmo de Casera” non è solo estetico: l’Olmo utilizzato rientra fra i legni selezionati da Cadorin con il marchio Legno Più Km Meno, il cui approvvigionamento avviene a una distanza ravvicinata dalla sede dell’azienda (300-700 km), contribuendo così a diminuire l’impatto ambientale della produzione. Il parquet Olmo de Casera fa parte della collezione Listoni d’Epoca, con tavole di tre strati di legno massiccio di grandi dimensioni: da 10 a 30 cm di larghezza per lunghezze fino a oltre i 3 metri, tutte ricavate dal taglio della stessa fresa. I listoni Cadorin, di produzione 100% Made in Italy, sono a tre strati di legno massiccio: lo strato superiore è in plancia unica di legno massiccio nobile di spessore di 4.5 mm, l’inserto centrale è formato da listelli massicci di abete trasversale, mentre quello inferiore è dello stesso legno nobile della superficie a vista. Questa struttura a tre strati incrociati garantisce un giusto equilibrio della tavola anche nelle grandi dimensioni (in spessori 16/21 mm per larghezze fino 30/33 cm e lunghezze nello standard fino a 3 metri ma disponibili anche fino ai 4-5 metri).
Dettaglio del parquet Olmo de Casera, di Cadorin, finitura Rosa Bianca
Parquet Olmo de Casera, di Cadorin, finitura Rosa Bianca
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Design TENDENZE
Progetto di area fitness in una residenza, con pareti e pavimenti in rovere termotrattato Garbelotto
Il parquet termotrattato Ideale per l’area wellness, è il parquet termotrattato come questo di Garbelotto. Il termotrattamento del parquet (si veda Appunti Tecnici) consiste nell’introduzione del legno in forni ad alta tecnologia, per asciugarne l’umidità in eccesso. L’assorbimento del 50% di umidità contrasta la formazione di muffe e funghi, rendendo anche la superficie meno porosa. Il legno termotrattato, inoltre, a seguito del passaggio in forno, assume una caratteristica colorazione brunita, con screziature tabacco del legno sottoposto a “cottura”. In questo progetto, Garbelotto ha usato rovere termotrattato con la posa Clip up System, una posa senza colla che permette di riutilizzare il parquet già posato, per esempio in caso di trasloco. La finitura delle tavole in legno è stata realizzata con Silver Defence ad azione igienizzante e antibatterica grazie agli ioni di argento, che contribuiscono a ridurre del 99,9% la popolazione di batteri, in appena 24 ore. Grazie alla miscelatura con la finitura ad acqua, le caratteristiche igienizzanti di Silver Defence mantengono la loro efficacia nel tempo, e le finiture conservano i requisiti di durezza, opacità, stabilità del colore, morbidezza al tatto, resistenza agli agenti chimici e meccanici. 56
Design TENDENZE
I NUOVI COLORI E DECORI
Parquet Miraggio di Pininfarina per Corà Parquet
Il pavimento tecnico con supporto in ceramica Corà Parquet e lo studio Pininfarina hanno progettato un parquet di pregio, che miscela sapientemente grès porcellanato e legno, per un pavimento che può essere impiegato in qualsiasi zona della casa, senza interruzioni: soggiorno e terrazza, living e cucina o camino, camera da letto e bagno. La collezione unisce in modo armonioso e innovativo legno e grès, e consente di modulare la scelta delle finiture, i colori, il ritmo tra legno e grès, la geometria del disegno di posa. Per questo ogni progetto realizzato con Miraggio è unico. In particolare, i listoni in rovere, in quattro varianti cromatiche, possono essere impiegati sia su pavimenti che su pareti. La posa della superficie in legno insieme a quella in grès è possibile grazie all’utilizzo dello stesso supporto, sia per lo strato nobile del legno sia per la lastra sottile di ceramica, in Laminam. L’ampia scelta di finiture ceramiche Laminam arricchisce la collezione Miraggio, che prevede quattro diverse
Dettaglio del Parquet Miraggio in finitura rovere Musk
finiture per i listoni in legno; Musk, una finitura a effetto cera, che dona al pavimento una sensazione setosa; Rovere, una superficie trattata con una speciale vernice che, bloccando l’ossidazione, mantiene inalterati il colore e l’aspetto originario del legno, come “appena tagliato”; Marco Polo, una finitura opaca, che conferisce al legno un aspetto materico; Maracuja, una superficie trattata a olio, che ha una mano naturale e vellutata. I formati disponibili sono 147x700mm, 147x1000 mm, 147x1400mm, tutti da 15 mm di spessore. Le superfici lignee, inoltre, sono trattate con una vernice protettiva igienizzante. 57
Design TENDENZE
La personalizzazione totale Da Listone Giordano, Custom+ è un progetto di personalizzazione totale del parquet, che permette una libera interpretazione degli spazi. La collezione Custom+, che applica il progetto Atmosfere, a cura dell’architetto Marco Carini, offre inedite possibilità di comporre i pavimenti in legno Michelangelo e Rovere Grisaglia, con diversi schemi di posa e geometrie insolite. Le prime 11 stanze di questo progetto, hanno atmosfere e nomi di altrettante città; le diverse composizioni sono state create con il minor numero possibile di pezzi, trasformandosi successivamente in un elevato numero
di combinazioni legate alla dimensione prospettica del pavimento in legno. L’obiettivo è di aprire nuovi orizzonti nel progetto degli interni, disegnando composizioni innovative. Nelle immagini, la stanza Bruges, con i colori tipici della natura delle Fiandre, e la stanza New York, dall’atmosfera vagamente industriale dei loft di SoHo. Il pavimento della stanza Bruges è in rovere Michelangelo Testa di Moro e rovere Michelangelo Seta, con schema di posa Marcel; il pavimento della stanza New York è rovere Grisaglie grigio Marino, e rovere Grisaglie grigio Porfido, con schema di posa Otti.
Progetto Atmosfere di Marco Carini per la collezione Custom+ di Listone Giordano, stanza Bruges
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Design TENDENZE
Progetto Atmosfere di Marco Carini per la collezione Custom+ di Listone Giordano, stanza New York
Per completare il decoro, la boiserie colorata CP Parquet ha applicato la sua conoscenza del materiale ligneo per creare un’inedita collezione di boiserie. iCanneti, questo il nome delle nuove superfici, sono realizzati su tavole Antico Asolo 3 strati con lunghezze a correre compatibili con il sistema boiserie a clip CP Parquet. Applicata alla parete, la boiserie iCanneti dona alle pareti un ritmo geometrico, moderno e dinamico. iCanneti sono disponibili in diversi colori e nelle essenze Noce Americano/Rovere Europeo.
Dettaglio delle tavole colorate per la boiserie iCanneti, di CP Parquet
iCanneti, boiserie di CP Parquet in rovere
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Design TENDENZE
FUORI PROGRAMMA: GRÈS PORCELLANATO EFFETTO LEGNO Il trend del grès porcellanato che riproduce il legno continua a prosperare e, grazie alla ricerca, queste superfici riescono a riprodurre gli effetti di pavimenti e rivestimenti in legno con molta precisione. Eccone alcuni esempi.
1. Un’antica tecnica nipponica ispira la collezione Gendai Wood, di Casalgrande Padana. Il legno di cedro veniva carbonizzato e poi fissato con olio, assumendo così un particolare effetto cromatico. Gendai Wood riproduce gli stessi effetti, in cinque varianti cromatiche (Gendai Black, Brown, Green, Grey e White) in un unico formato, 20x120 cm, dalla superficie cerata, lucida e antiscivolo. I listoni della collezione Gendai Wood sono adatti per uso all’interno e all’esterno, e possono avere il trattamento Bios Antibacterial.
Pavimento in grès effetto legno Gendai Wood di Casalgrande Padana
Collezione di pavimenti e rivestimenti in grès Cortina di Ceramiche Refin
2. L’atmosfera degli chalet di montagna nella collezione Cortina di Ceramiche Refin, che comprende diverse essenze, in vari gradi di invecchiamento del legno. Le tonalità Almond, Honey, Natural e Tobacco riproducono la ricchezza naturale del legno recuperato dalle antiche baite alpine, a cui si ispira la collezione. La serie comprende due formati di listoni, da 9 mm di spessore, con altri formati che completano il decoro.
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Dettaglio del rivestimento in grès Cortina, di Ceramiche Refin
Design TENDENZE
Collezione di pavimenti e rivestimenti in grès Lineo di Ceramiche Keope, finitura Honey
3. La nuova collezione Poetry Wood di Paola Navone per ABK, è una superficie dall’aspetto naturale, che riproduce la patina del passare del tempo. La serie è disponibile nei classici formati a listone, ed è completata da un pezzo modulare da 20x20 cm. Le superfici di Poetry Wood sono dipinte a mano e sottolineano la venatura del legno, oppure producono un effetto metallizzato cangiante.
Pavimento in grès effetto legno Poetry Wood di Paola Navone per ABK
4. La nuova collezione Lineo di Ceramiche Keope esprime il fascino del legno in pavimenti e rivestimenti in grès porcellanato, dai formati e decori inediti. Disponibile in cinque diverse tinte, Honey, Sand e Brown, Walnut e White, comprende anche il decoro Row, ispirato da suggestioni Art Decò. Grazie ai formati 20x120, 60x120 e 30x120 cm, la serie può soddisfare diverse esigenze di interior design.
5. La collezione IBLA di Ceramiche Piemme riproduce la profondità materica della pietra pece di Ragusa, con decori tridimensionali che ricordano i rilievi e i disegni del merletto tradizionale. Il formato listoncino, 10x60 cm e listone chevron, 10x53 cm, consentono la posa a spina all’italiana o alla francese, in una sorta di inedito parquet di pietra siciliana.
Pavimento in grès finitura pietra pece, della collezione Ibla di Ceramiche Piemme
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VETRINA
J Da Carver le nuove vernici biologiche per il parquet L’azienda del gruppo Blanchon amplia la sua linea di prodotti con due primer, XYLOBLOCK e PRIMER BHC, la Vernice parquet Ambiente e Olio parquet Ambiente L’architettura, l’edilizia e l’automotive, giusto per citare alcuni settori, hanno ormai intrapreso la strada del rispetto dell’ambiente riponendo l’uomo al centro dell’economia che è diventata sempre più circolare. Carver, gruppo Blanchon, decide anch’essa di dare una svolta importante alla propria linea commerciale e produttiva, cominciando a introdurre una prima linea BIO composta da 2 prodotti: Vernice parquet Ambiente e Olio parquet Ambiente, testate secondo norma UNI EN 16640 e con certificazione Ecolabel. Carver ha deciso in anticipo, rispetto alle future normative Europee, di proporre due nuovi prodotti, due Primer Xyloblock e Primer BHC. Entrambi a bassissima percezione odorosa e già nel rispetto del regolamento UE 2020/1149 del 03 agosto 2020 che prevede, a partire dall’agosto 2023, un inasprimento della regolamentazione e dell’utilizzo di prodotti etichettati con frase H351. Ma attenzione: Xyloblock e Primer BHC possono fregiarsi dell’assenza di questa frase di rischio, non perché è stato abbassato il contenuto di sostanze potenzialmente cancerogene al di sotto del limite previsto, ma perché ne sono totalmente esenti.
Vernice Parquet Ambiente 5L 2021
Olio Parquet Ambiente 5L 2021
Primer Xyloblock 5L IT 2021
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Primer BHC 5L IT 2021
VETRINA
J Da Vinavil la nuova linea di colle per il legno Vinavil presenta Vinavil Pro, una linea di tre colle per legno pensate per i professionisti, in un unico formato e con una formula priva di formaldeide
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Vinavil, storico marchio del Gruppo Mapei, lancia una nuova linea di prodotti studiata e pensata appositamente per i professionisti: Vinavil Pro, colla specifica per il legno. Da anni specializzata nella produzione di colla bianca per l’ambito industriale, per il mondo scolastico e del fai da te, Vinavil si apre a un nuovo settore, proponendo un prodotto 100% italiano, disponibile per il pubblico oltre che per la grande distribuzione.
Vinavil Pro D3 Plus è una colla vinilica idroresistente per riparazioni di arredamento in legno per esterno e per incollare legni esposti all’acqua, come l’arredo da giardino. Oltre a presentare un’alta resistenza al calore, non corrode i metalli.
Per tutelare professionisti e appassionati del fai da te, l’intero assortimento Vinavil Pro è formaldeide free e privo di solventi. Il formato è unico, da 750 g, nel nuovo flacone squeezable, prodotto con il 25% di plastica riciclata, percentuale che raggiunge il 100% nel tappo svitabile fornito di beccuccio. Vinavil e l’intero Gruppo Mapei riconfermano, anche in questa nuova esperienza, la propria visione aziendale attenta al tema della sostenibilità. Ogni prodotto è contraddistinto dal colore del tappo (blu, giallo e nero) e dal simbolo della stella che diversificano le varie tipologie di colla in modo utile e intuitivo. La grafica è stata curata dalla divisione Packaging Mapei e presenta – per la prima volta in Vinavil – l’introduzione del QR code che permette di approfondire le specifiche tecniche e le modalità di utilizzo. È stata inserita anche la tabella per il corretto smaltimento dei materiali a fine uso.
Tutti i prodotti della nuova linea La nuova linea Vinavil Pro comprende tre nuovi prodotti diversificati per ogni esigenza: • Vinavil Pro Legno Extra classe D1 è una colla adatta per incollare ogni tipo di legno, impiallacciatura, compensati e laminati plastici su legno; • Vinavil Pro Super Fast D2 è ottimale per riparare mobili in legno e per l’incollaggio di giunti in legno esposti ad ambienti umidi come bagno e cucina;
Da sinistra, Vinavil Pro D3 Plus, Vinavil Pro Super Fast D2 e Vinavil Pro Legno Extra D
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VETRINA
J Polti Moppy, più un bicchiere di acqua Un segreto di pulizia delle superfici: igienizza in una sola passata di panno, senza filo, leggero e facile da trasportare. Niente detersivi, niente secchio e guanti Polti Moppy è l’evoluzione del pulito che igienizza e pulisce tutti i pavimenti e le superfici verticali con un panno caldo intriso di vapore, senza detersivi e senza secchio. Uno strumento di pulizia pratico su marmo, cotto, grès e parquet, oltre a pareti piastrellate, porte, ante di armadi, vetri e finestre. È formato da uno spazzolone snodato in alluminio ultra leggero (solo 0,5 kg) e da una base di erogazione del vapore con un serbatoio a ricarica continua di 0,7 litri, sufficienti per pulire 200 mq. Il tutto senza filo, per soli 2,8 kg di peso, quindi facilmente trasportabile da tutti.
Comodo e rispettoso dell’ambiente Polti Moppy funziona solo con un bicchiere d’acqua di rubinetto, senza alcun detergente chimico: è pronto in soli 10 secondi, rimuove lo sporco ed elimina il 99,9% dei microrganismi già alla prima passata. Bastano poche semplici mosse: riempire il serbatoio d’acqua, vaporizzare il panno sulla base, passarlo sulle superfici da trattare, vaporizzare nuovamente il panno sulla base. Dotato di due panni in microfibra a elevato potere assorbente, e di due panni elettrostatici catturapolvere, Polti Moppy favorisce una nuova esperienza di pulito ogni qualvolta si abbia la necessità di igienizzare e sentirsi sicuri. Il modello è disponibile in rosso, oppure, per gusti più essenziali, è proposto anche nei classici bianco o nero con diverse dotazioni di panni.
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