Progettare per la Sanità n. 4/24 Settembre

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Organizzazione, tecnologia, architettura

Nuove strutture per la salute mentale / Un “luogo magico” per curare chi soffre / Oltre la segnaletica tradizionale / Un caso virtuoso di modello organizzativo / L’ospedale del futuro in un saggio / Prevenzione incendi: il caso Gaslini / Casa di Cura Villa Sole: impianti all’avanguardia / IA e digitalizzazione per l’efficienza dei servizi sanitari

CNETO Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera

100% Comoli Ferrari.

100% Solution è il traguardo che si concretizzerà in nuovi livelli di experience a it’s ELETTRICA 2024, in programma al MiCo dal 10 al 12 ottobre, allargando sempre più la visione dalla liera al network, aprendo a nuove professionalità, a soluzioni di well living che al centro hanno sempre l’individuo: nel quotidiano, nello studio, al lavoro, nella cura di sé e degli altri. Il nostro obiettivo, con voi, è concertare le migliori soluzioni e costruire nuove opportunità con entusiasmo e determinazione.

un impegno totale per creare valore per tutti i nostri partner

valore che vale.

10 > 12 OTTOBRE

Siamo gli unici a fornire un servizio a 360 gradi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.”

Arch. Claudio Paccanaro Direttore Generale

SOS deserti sanitari

Il Silent Carer del Maggie’s Centre di Southampton

Si definiscono deserti sanitari quelle aree in cui i bisogni sanitari della popolazione sono parzialmente o totalmente insoddisfatti per la mancanza di un accesso qualitativamente adeguato ai servizi assistenziali conseguente alle insufficienti risorse umane e alla carenza di strutture.

Sia l’Europa che altri Stati extra-europei sono impegnati nel ricercare possibili strumenti in grado di arginare le forti diseguaglianze che le difficoltà di accesso alle cure, in particolari contesti geografici, generano all’interno di un Paese.

La questione è piuttosto complessa perché la caratteristica di deserto sanitario è multidimensionale: implica, per esempio, la distanza da una struttura sanitaria, la difficile accessibilità che contraddistingue un’area remota e rurale, la densità e la fisionomia sociale ed economica della popolazione, la carenza di operatori sanitari a causa delle condizioni di lavoro critiche.

Inevitabile ripercussione sugli abitanti è l’eccessivo costo per garantirsi quel diritto all’assistenza che, in taluni territori, viene meno.

Alcuni Paesi si stanno mobilitando per promuovere iniziative atte ad incentivare il personale (per esempio attraverso l’iscrizione di studenti provenienti da zone svantaggiate nei programmi di formazione medica, la regolamentazione della scelta della sede di pratica, le gratifiche ai medici che lavorano in aree sotto-servite), altri stanno investendo maggiormente nello sviluppo della Telemedicina.

Per fare un esempio, l’assistenza virtuale è fondamentale nella strategia dell’americana Sanford Health (che si autodefinisce il più grande sistema sanitario rurale degli

Stati Uniti) per raggiungere i pazienti in aree isolate. Accanto all’accesso remoto per fornire assistenza primaria e specialistica nonché il monitoraggio a distanza dei pazienti, Sanford Health sta sviluppando algoritmi di apprendimento automatico, integrati nella cartella clinica elettronica, per fare attività di prevenzione mirata.

Ma se la tecnologia è UNA delle possibili soluzioni, certamente non può essere LA soluzione: in un territorio remoto non è detto che vi sia connessione internet e che l’utente (che potrebbe essere un anziano) si senta necessariamente a proprio agio nell’utilizzo di strumenti virtuali!

Un dato è comunque certo e condiviso: gli effetti dei deserti sanitari vanno oltre i confini della Sanità. Diversi e molteplici sono gli stakeholders coinvolti e differenti sono i bisogni espressi per cui la risposta non può che scaturire – ancora una volta - da una corretta pianificazione integrata in grado di far convergere decisioni politiche, sviluppo strutturale, infrastrutturale e tecnologico con uno sguardo al futuro.

Margherita Carabillò

Direttore Responsabile

Giorgio Albonetti

Direttore Scientifico

Margherita Carabillò

Coordinamento Editoriale

Chiara Scelsi - c.scelsi@lswr.it

Redazione

Fabio Chiavieri f.chiavieri@lswr.it

Comitato scientifico

S. Brusaferro, S. Capolongo, M. Carabillò, M. Gola, J. Guercini, K. Kob, M. Mauri, F. S. Mennini, C. Nicora, D. Pedrini, G.Polifrone

Comitato di redazione

Architettura: Design LAB, DABC Politecnico di Milano

Impiantistica: Francesco Ruggiero

Information Technoloy: Fabrizio Massimo Ferrara

Innovazione digitale: Paolo Bertini

Organizzazione e management: Federico Lega

Organo ufficiale del C.N.E.T.O.: Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera

Servizi e facility management:

Arturo Zenorini

Tecnologie per l’Architettura: Rosa Romano, Maria Chiara Torricelli

Hanno collaborato a questo numero:

M. Alesina, L. Armanaschi, N. Ciaccheri, H. Corradini, S.Mangili, D. Palityka, M. Presutti, S. Santagati, M. C. Torricelli, A. Zenorini

Stampa & Produzione

Antonio Iovene - 3491811231

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Costantino Cialfi

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TIPOGRAFIA GALLI &C – Varese

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Testata Associata

Sommario

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SYCAMORE: UN NUOVO STANDARD PER LA PROGETTAZIONE DI STRUTTURE PER LA SALUTE MENTALE

Al centro della riqualificazione del Northgate Park Hospital di Morpeth, il Sycamore è un nuovo centro di salute mentale che dà priorità al benessere dei pazienti, offrendo un’ampia varietà di ambienti interni ed esterni dedicati a relax e varie attività, alleviando la noia e promuovendo l’attività fisica di

IL PAESAGGIO SILENT CARER DEL MAGGIE’S CENTRE

Un paesaggio silenzioso, un po’ magico, che gioca la texture muraria con gli alberi e il cielo per prendersi cura di chi soffre di Maria Chiara Torricelli

UN NUOVO SISTEMA DI ORIENTAMENTO DEGLI UTENTI ALL’OSPEDALE PROVINCIALE DI BOLZANO

Un sistema oltre la segnaletica tradizionale capace di identificare percorsi efficienti e utilizzabili facilmente da tutti in maniera intuitiva è stato implementato nel complesso ospedaliero del capoluogo dell’Alto Adige di Luca Armanaschi, Heinrich Corradini, Silvia Santagati 26

Silvia Mangili, Daryia Palityka

RICERCA E INNOVAZIONE ALL’ASLTO3 INNOVATION HUB

Il modello organizzativo adottato in ASLTO3 per il governo della ricerca e dell’innovazione ha consentito di sviluppare con successo e in maniera organica numerosi progetti, nonostante la complessità e l’estensione aziendale di Marta Alesina, Michele Presutti

L’OSPEDALE DEL FUTURO

Intervista al Dott. Paolo Colli Franzone, Presidente dell‘IMIS, autore di un saggio pubblicato da Edra in cui sono descritti in dettaglio gli scenari di cambiamento già in atto o imminenti nelle varie strutture ospedaliere di Arturo Zenorini

Bft Automation pag. 56 www.bft-automation.com

Comoli Ferrari

www.comoliferrari.it

DeepHealth pag. 6

www.deephealth.com

GE HealthCare pag. 6

www.gehealthcare.com

MTI pag. 2 www.medicaltourismitaly.com

LA VERIFICA DEL PROGETTO DI PREVENZIONE INCENDI

Un’analisi specifica delle applicazioni pratiche del Building Information Modeling (BIM) all’interno del panorama normativo dato dal D.M. 03 agosto 2015 “Codice di prevenzione incendi” e del D.M. 29 marzo 2021 “RTV V.11” attraverso la metodologia “Fire Digital Check” di Niccolò Ciaccheri

IL VALORE DEGLI IMPIANTI

IN UNA MODERNA STRUTTURA

OSPEDALIERA

La moderna struttura offre una vasta gamma di servizi diagnostici e sanitari, inclusi reparti di degenza, sale operatorie e pronto soccorso ostetrico, con 90 posti letto. La progettazione degli impianti include avanzati sistemi di gestione energetica, building automation e un impianto fotovoltaico, garantendo efficienza e continuità operativa A cura della redazione

I PAZIENTI AL CENTRO DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE

Intelligenza Artificiale e digitalizzazione in sanità servono a migliorare l‘efficienza e la qualità dei servizi sanitari. Enzo Tumminaro ci espone il suo punto di vista in qualità di Country Manager Italia di uno dei maggiori player internazionali fornitore di soluzioni digitali di Fabio Chiavieri 48 52

www.socomec.it

SOLUZIONI

DIGITALI AVANZATE BASATE SU IA

DeepHealth, operante nell’ambito della radiologia e informatica sanitaria, ha annunciato il lancio in Italia del suo portfolio integrato di soluzioni, incentrato su un avanzato sistema operativo cloud-native (DeepHealth OS), che unifica i dati generati lungo tutto il processo di lavoro, sia clinico sia operativo, e personalizza ambienti di lavoro supportati dall’Intelligenza

Artificiale (AI) per tutti i professionisti coinvolti nel continuum radiologico, consentendo loro di migliorare i risultati di cura e generare valore in tutto il sistema, favorendo l’utilizzo di strumenti di AI a livello clinico e tecnologico. Con un focus

█ Le soluzioni DeepHealth permettono di operare in maniera più efficiente, ma allo stesso tempo facilita la transizione verso le tecnologie più avanzate di domani

negli ambiti della salute mammaria, polmonare, cerebrale e prostatica, le soluzioni di DeepHealth puntano a migliorare i risultati di cura per i pazienti di tutto il mondo, attraverso l’utilizzo dell’AI a supporto di programmi di screening e diagnosi su ampia scala, con l’obiettivo di favorire un’identificazione più precoce, affidabile ed efficiente di queste malattie. Riconosciuto come software certificato nel Piano Nazionale Demenze, il software di Brain AI di DeepHealth (in precedenza denominato Quantib ND) ha avuto un ruolo chiave nell’ambito dello studio condotto presso la ASL Roma 2, per favorire la diagnosi precoce dei disturbi cognitivi nella popolazione geriatrica. La segmentazione supportata dall’AI della volumetria cerebrale eseguita con Risonanza Magnetica (MRI) ha mostrato una correlazione positiva dell’86% con i test neuropsicologici e il 92% di sensibilità nell’individuazione dell’atrofia ippocampale associata alla demenza di Alzheimer, contribuendo così all’identificazione precoce del declino cognitivo. Questi risultati sono stati riconosciuti con il premio ‘Best AI in Healthcare 2023’ del Forum Sistema Salute. La tecnologia di DeepHealth è utilizzata in oltre 300 reparti di radiologia e centri di imaging in vari Paesi. Oltre 15 milioni di esami sono eseguiti ogni anno con l’utilizzo delle soluzioni di DeepHealth e portano a oltre 2 milioni di diagnosi supportate dall’AI. In Europa DeepHealth lavora alla frontiera dell’innovazione per l’utilizzo dell’AI nell’ambito del tumore polmonare. Le attività globali di DeepHealth sono supportate da un gruppo internazionale di persone che lavorano tra l’Europa, il Nord America e l’India, con algoritmi allenati sulla base di diversi set di dati paziente per favorire una sanità equa. Per informazioni: www.deephealth.com

TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA PER PERCORSI DI CURA

PERSONALIZZATI

In occasione di “The Next Generation”, il primo congresso congiunto delle tre società scientifiche dell’area radiologica: SIRM (Società Italiana Radiologia Medica e Interventistica), AIMN (Associazione Italiana Medicina Nucleare e Imaging Molecolare) e AIRO (Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica), tenutosi a giugno, GE HealthCare ha presentato tecnologie all’avanguardia per percorsi di cura sempre più personalizzati e organizza tre simposi sulla medicina di precisione. GE HealthCare, nota a livello mondiale per l’innovazione della tecnologia medica, della diagnostica farmaceutica e delle soluzioni digitali ha posto il focus sul tema

dei percorsi di cura contribuendo con tre simposi dedicati alla medicina di precisione e più di 20 workshop monotematici. In occasione del Congresso, l’azienda ha presentato alcune novità tra cui l’ecografo di ultima generazione Logiq Totus, che implementa un algoritmo di AI per il riconoscimento delle anatomie e per la diagnostica di tutti i distretti, con un particolare focus nell’ecografia del seno, del fegato e dell’apparato muscolo-scheletrico, il nuovo sistema è dotato di trasduttori avanzati e integra la sonda portatile wireless Vscan Air CL, semplificando l’operatività, ad esempio, in radiologia interventistica. La risonanza magnetica Signa Cham -

SISTEMI

DI CHIUSURA DIGITALI

SimonsVoss Technologies, pioniere nei sistemi di chiusura digitali, offre massima flessibilità ed elevati standard di sicurezza, consentendo di gestire con un unico sistema gli accessi di un intero edificio o di più edifici distanti tra loro. Secondo un’indagine condotta da SimonsVoss, il 60% dei direttori sanitari intervistati ritiene indispensabile adottare soluzioni digitali per il controllo accessi in grado di filtrare correttamente il flusso di visitatori, personale e fornitori, soprattutto in aree particolarmente sensibili.

pion 1,5 T progettato per offrire maggior comfort al paziente e scansioni ad alte prestazioni, dotata di tecnologie premium come AIR Recon DL, Sonic DL e AIR Coils. Per la diagnosi avanzata del tumore al seno MyBreast AI Suite, una piattaforma all-in-one che integra applicazioni supportate da AI, progettate per affrontare sfide specifiche nell’analisi delle immagini mammografiche; infine, l’innovativo sistema Imactis CT-Navigation, che permette di ottimizzare gli interventi sotto guida TC, migliorandone l’efficienza e l’accuratezza poiché consente di visualizzare sullo schermo di navigazione il percorso “previsto” dell’ago in tempo reale senza pungere, per individuare l’accesso più sicuro alle lesioni e ridurre il rischio di complicanze.

Per informazioni: www.gehealthcare.com

All’interno delle strutture sanitarie, infatti, garantire la sicurezza degli spazi e una gestione efficiente degli accessi è quasi impossibile con i sistemi di chiusura meccanici tradizionali, basati sulle chiavi. Queste organizzazioni devono gestire in modo rapido e sicuro gli accessi per molteplici tipologie di utenti, definire percorsi precisi, controllare numerose tipologie di varchi e locali e edifici non collegati tra loro e ulteriori aspetti, come l’apertura di armadi contenenti farmaci e l’utilizzo degli ascensori.

I sistemi di chiusura digitali SimonsVoss consentono di ottenere notevoli vantaggi nella gestione degli accessi di strutture sanitarie come ospedali, RSA, poliambulatori e cliniche.

█ Controllo delle autorizzazioni: permette la gestione dei flussi di pazienti, sanitari e fornitori, limitando l’accesso a percorsi e locali sensibili solo agli utenti che detengono le corrette autorizzazioni d’accesso, favorendo i processi di riduzione del rischio clinico.

█ Verifica dei transiti: determinante per ridurre i costi derivanti dagli ammanchi di beni quali farmaci e strumentazioni. Ideale per bilanciare la spesa e il reale operato di aziende esterne, come quelle addette alla manutenzione.

█ Sicurezza della credenziale: un’unica credenziale d’accesso personale, impossibile da duplicare senza autorizzazione, consente di aprire fino a migliaia di porte.

█ Flessibilità di modifica: garantisce la modifica delle autorizzazioni in tempi rapidi, anche in caso di emergenza, ad esempio per il cambio di destinazione d’uso dei locali o per l’inserimento di nuovo personale.

Per informazioni: www.simons-voss.com

█ GE HealthCare ha presentato tecnologie all’avanguardia per percorsi di cura sempre più personalizzati
█ Cilindro digitale SimonsVoss

CONGRESSO CNETO 2024: “LE FUTURE SFIDE

Siamo consapevoli dell’obsolescenza di molte strutture ospedaliere e delle dotazioni tecnologiche inadeguate sull’intero territorio italiano.

A partire dalla recente pandemia, la rete ospedaliera richiede una rivisitazione del sistema con un cambiamento di paradigma, che rimetta al centro l’utente.

Da sempre l’impegno del CNETO è quello di mantenersi aggiornati, confrontarsi, interrogarsi su quali sono le best practice e quali devono essere le caratteristiche dell’ospedale del futuro, flessibile e resiliente.

Tra i tanti obiettivi proposti dal Direttivo in questi anni, c’è quello di approfondire le tematiche della tecnica ospedaliera, e dopo un congresso sulle terapie intensive e un convegno sul pronto soccorso, quest’anno CNETO ha deciso di approfondire il tema della “Diagnostica per Immagini”.

█ Programma preliminare del Congresso CNETO 2024 GIORNO MACRO AREE

INTRODUZIONE AL CONGRESSO

PROGETTO ORGANIZZATIVO E SANITARIO

CENA SOCIALE, CELEBRAZIONE

Il tema è molto ambizioso e allo stesso tempo molto ampio, motivo per cui il focus del congresso sarà rivolto principalmente agli spazi che ospitano le grandi tecnologie diagnostiche e nello specifico su quelle destinate alle attività mediche e non a quelle terapeutiche. Tale scelta permette di fare diversi affondi nell’ambito in un programma di 2 giorni. Grazie al supporto del comitato Scientifico del Congresso il programma vedrà la partecipazione di colleghi medici e progettisti a confronto per capire come ripensare gli spazi della Diagnostica per Immagini. Il Congresso CNETO 2024, che si terrà dal 24 al 25 novembre prossimi, coincide anche con un’altra importante milestone dell’associazione: l’anniversario dei 70 anni di attività. L’evento verrà festeggiato con una cena alla quale saranno invitati tutti i soci.

Per informazioni: segreteria@cneto.it

La prima sessione ha l’intento di introdurre il tema della Diagnostica per immagini con lo scopo di comprendere qual è stata l’evoluzione delle attiuvità di diagnostica, rispondendo al quesito “da dove siamo partiti a dove stiamo arrivando”, e quali sono le azioni che il Paese ha in programma per il prossimi anni riguardo all’aggiornamento del parco tecnologico.

La sessione sarà arricchita da una lectio magistralis di un ospite internazionale che presenterà progetti di edilizia sanitaria, con un focus relativo alle aree diagnistiche.

Per ripensare l’area di diagnostica per immagini è necessario comprendere le istanze sanitarie. Pertanto in tale sessione verranno affrontati temi organizzativi e igienico sanitari con l’intento di capire quali sono gli aspetti che interessano la Diagnostica per Immagini, gli spazi e percorsi necessari, le radiazioni e quali materiali adoperare, ecc.

Tale sessione verrà arricchita anche da un focus relativo alla cardiologia e la medicina d’urgenza che hanno forte sinergia con l’area sanitaria e quali devono essere i capisaldi da recepire per garantire servizi sanitari efficaci ed efficienti. Obiettivo finale di questa sessione è comprendere come ripensare il progetto funzionale e spaziale della Diagnostica per Immagini.

DELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

PROSSIME FRONTIERE

DELLA DIAGNOSTICA

PER IMMAGINI

Questa sessione affronterà il tema di come funzionano le grandi tecnologie di diagnostica, quali sono le loro dimensioni e requisiti prestazionali. A questo si aggiungeranno specific affondi sulla componente impiantistica e le best practices da attuare per garantire un’adeguata sostituzione delle attrezzature.

Tale sessione sarà supportata dalla presentazione di diverse esperienze progettuali che permetteranno di comprendere quali sono i nuovi trend in questo ambito, enfatizzando anche il tema dell’umanizzazione di tali ambienti.

In questa sessione l’intento è quello di argomentare quali sono le prossime sfide relative all’intelligenza articiale, ai big data e ai sistemi di archiviazione.

In tale occasione verrà anche trattato il tema delle grandi tecnologie diagnostiche nell’ambito delle sale ibride, con l’obiettivo di lanciare il tema del prossimo congresso CNETO sul Blocco Operatorio.

PERICOLO PERDITA DATI SENSIBILI

I recenti incidenti informatici confermano il settore sanitario come obiettivo primario per gli hacker. Una nuova ricerca dei Rubrik Zero Labs rivela che gli attacchi ransomware hanno un impatto maggiore su questo specifico settore: un quinto di tutti i dati sensibili, appartenenti alle organizzazioni sanitarie, viene impattato in ogni attacco ransomware. I risultati principali riguardano il panorama delle minacce informatiche nel settore sanitario, i punti oscuri della sicurezza dei dati nel cloud e il ransomware.

Il settore sanitario supera di gran lunga la media mondiale in termini di dati sensibili:

█ Rubrik ha osservato che le organizzazioni sanitarie proteggono il 22% di dati in più rispetto alla media globale.

█ Tipicamente, un’organizzazione sanitaria ha visto crescere il proprio patrimonio di dati del 27% lo scorso anno.

█ Un’organizzazione sanitaria ha oltre 42 milioni di record di dati sensibili – il 50% in più rispetto alla media globale di 28 milioni.

█ I record di dati sensibili nelle organizzazioni sanitarie osservate sono cresciuti di oltre il 63% nel 2023, un dato di gran lunga superiore a qualsiasi altro settore e più di cinque volte rispetto alla media globale (13%).

█ Il ransomware ha un impatto maggiore nel settore sanitario:

█ Gli attacchi ransomware contro le organizzazioni sanitarie osservate hanno un impatto stimato di quasi cinque volte superiore rispetto alla media globale.

█ Ciò equivale a una stima del 20% del totale dei dati sensibili di un’organizzazione sanitaria tipica che subisce un impatto ogni volta che si verifica un attacco ransomware, rispetto al 6% di un’organizzazione media.

█ La virtualizzazione è davvero importante per il settore sanitario: il 97% di tutti i dati crittografati nelle organizzazioni sanitarie osservate da Rubrik lo scorso anno si collocava all’interno di un’architettura virtuale, rispetto all’83% degli altri settori. Per leggere la ricerca completa: https://rubrik.com/zero-labs

SANITÀ 4.0: TECNOLOGIE DI FRONTIERA

L’ecosistema italiano dell’innovazione nelle Scienze della Vita è il secondo in UE per pubblicazioni scientifiche e terzo per export di prodotti farmaceutici e medicali, ma resta distante dai Paesi europei più virtuosi per presenza di capitale umano qualificato (14°), laureati nelle Life Sciences (14°) e investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo, con solo 12,6 euro per abitante (cinque volte meno della Germania). Per riunire le migliori competenze specializzate nell’industria sanitaria e rafforzare il proprio posizionamento nel settore health, Teoresi - società internazionale di ingegneria nata a Torino - lancia la sua prima divisione interamente dedicata alle tecnologie mediche: Teoresi MedTech, che nasce per affiancare i produttori di medical device dalla progettazione alla produzione di tecnologie di frontiera e applicazioni digitali in ambito sanitario. L’obiettivo è innovare la medicina del futuro, rispondendo alle nuove esigenze del personale sanitario, fornendo un supporto innovativo alle cure e migliorando il benessere dei pazienti. La nuova divisione è frutto degli investimenti di Teoresi nel settore MedTech e segue l’acquisizione nel 2023 di MediCon Ingegneria, azienda bolognese specializzata nella ricerca, nel design e nella produzione di dispositivi medici innovativi, la cui visione si è integrata a quella del Gruppo. Tra le progettualità a cui

Teoresi MedTech sta lavorando c’è Remedy, il primo wearable device (dispositivo intelligente che, utilizzato a contatto con il corpo del paziente, raccoglie dati biometrici in tempo reale) per il monitoraggio e la gestione personalizzata del paziente anziano o polipatologico (affetto da più disturbi, spesso cronici); il dispositivo funziona tramite un sistema modulare multisensore e multiparametrico che raccoglie

informazioni cliniche facendole confluire su un’unica piattaforma IoMT (Internet of Medical Things). Tra le progettualità su cui il Gruppo Teoresi sta maggiormente investendo in termini di risorse e competenze, inoltre, c’è l’AI-based Telerehabilitation, Intelligenza Artificiale applicata al settore del Digital Health che permette ai pazienti di svolgere esercizi di riabilitazione fisica e cognitiva da remoto attraverso le telecomunicazioni, con continui feedback sull’esecuzione generati dall’AI. Uno sviluppo di questa tecnologia riguarda la computer vision, che può essere applicata a pazienti fragili, anziani o neonati in culla. Uno dei progetti più innovativi prevede l’uso di Realtà Aumentata e Virtuale per la terapia cognitiva dell’Alzheimer: attraverso giochi creati ad hoc (Gamification), il paziente è invitato a riconoscere oggetti e colori oppure a interagire con essi mediante esercizi di micromobilità, all’interno di un’ambientazione ricreata con AR/VR. Per informazioni: www.teoresigroup.com

NUOVA NOMINA NEL SETTORE DELLE SOLUZIONI ENERGETICHE IN BASSA TENSIONE

Marco Ghirlanda è il nuovo Direttore della Filiale Commerciale di Socomec Italia e Amministratore Delegato di Socomec Elettrotecnica.

A partire dal mese di maggio 2024, Marco Ghirlanda ha assunto la carica di Direttore della Filiale Commerciale di Socomec Italia e Amministratore Delegato di Socomec Elettrotecnica. Nel suo nuovo ruolo avrà la responsabilità generale della direzione commerciale e delle attività di service dell’azienda, in linea con la vision e gli obiettivi strategici del Gruppo. Da oltre 100 anni Socomec è uno specialista nella disponibilità, continuità e qualità delle reti elettriche a bassa tensione, con particolare attenzione alle performance energetiche dei clienti. Un’azienda votata all’innovazione, che investe quasi il 10% del suo fatturato in Ricerca e Sviluppo per essere sempre all’avanguardia dal punto di vista tecnologico.

MASTER OSPEDALI AL POLITECNICO DI MILANO

Il Master raccoglie e consolida competenze nei campi della progettazione architettonica, della tecnologia dell’architettura, della fisica tecnica ambientale e della gestione dell’ambiente costruito. I “luoghi” preposti alla promozione e al recupero della salute vengono a collocarsi al centro del nuovo Sistema Sociosanitario che è sottoposto a profonde trasformazioni sia come istituzione, che come servizio e come struttura.

Il Master si pone quindi l’obiettivo di esaminare sia la correlazione fra Edilizia Sanitaria e Sanità Pubblica, sia l’evoluzione delle tipologie sanitarie, per prevenire alla presentazione di sistemi di progetti di edilizia sanitaria all’avanguardia nei quali è possibile rintracciare i nuovi criteri progettuali. Questo sarà possibile attraverso l’analisi della normativa in materia di requisiti organizzativi, strutturali, tecnologici e impiantistici inerenti per l’architettura sanitaria, della letteratura nazionale ed internazionale su ruolo e funzioni degli ospedali nonché di interventi messi in atto in ambito nazionale e internazionale.

La multidisciplinarietà e multiprofessionalità del Master, attivo dal 2008 e giunto alla sua XVI edizione, offre un percorso formativo unico in Italia per coloro che si interessano alla progettazione e gestione di ospedali e strutture socio-sanitarie, formando con successo figure come gli Hospital Planner

Al termine del percorso formativo e al superamento dell’esame finale verrà rilasciato il titolo di Master Universitario di II

Livello in “Pianificazione, Programmazione e Progettazione dei Sistemi Ospedalieri e Socio-Sanitari”

Inoltre, ad avvenuto conseguimento del titolo e previa comunicazione secondo le modalità stabilite dall’Ordine Territoriale di appartenenza e il successivo riscontro, il partecipante potrà ottenere un numero di Crediti Formativi Professionali (CFP) pari a quelli stabiliti dai Regolamenti attuativi del DPR 137/2012. Per informazioni su modalità di erogazione e piano studi: Segreteria Scientifica: masterospdali-dabc@ polimi.it

Segreteria Organizzativa: Dr. Franchi Consorzio CISE, franchi@cise-polimi.it

█ Marco Ghirlanda è il nuovo Direttore della Filiale Commerciale di Socomec Italia e Amministratore Delegato di Socomec Elettrotecnica

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA SALUTE DEGLI ITALIANI

Un alert sullo stato di salute del cittadino, generato in automatico grazie all’elaborazione dei dati clinici disponibili tramite l’AI: è una delle novità del Fascicolo sanitario elettronico 2.0, cuore della trasformazione digitale della sanità italiana, che sono approfondite durante quattro workshop, che si sono tenuti a Villa Erba, Cernobbio, in provincia di Como, lo scorso giugno, nell’ambito del convegno L’Innovazione nel Sistema Sanitario Nazionale. Il Fascicolo Sanitario Elettronico per modernizzare la Sanità che vede il patrocinio del Ministero della Salute e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, e che ha come protagonisti i principali attori della sanità pubblica italiana, riuniti per discutere i dettagli della rivoluzione/trasformazione digitale da diversi punti di vista: il Ministero della Salute, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Sogei, Agenas, le Aziende sanitarie italiane, l’Istituto Superiore di Sanità, le società scientifiche nazionali, gli organismi rappresentativi dei medici e dei farmacisti. Dopo la presentazione a Roma, lo scorso 12 giugno, sta proseguendo il viaggio del Fascicolo sanitario elettronico 2.0 attraverso le regioni italiane, per coin -

volgere tutto il territorio nel processo di trasformazione digitale. “Il Fascicolo Sanitario Elettronico rappresenta una straordinaria trasformazione digitale nel settore della sanità, perseguita con grande determinazione da questo Governo grazie al lavoro sinergico tra il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e il Ministero della Salute. Il FSE consente a ogni paziente di avere la propria storia sanitaria sempre accessibile, permettendo ai medici di gestire le emergenze in modo più efficiente. Questo strumento non solo migliora il rapporto tra cittadini e sistema sanitario, ma garantisce anche la disponibilità di dati clinici completi e protetti, favorendo la continuità assistenziale e l’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale” dichiara Alessio Butti, Sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica. Entro dicembre 2024, sarà accessibile per tutti i cittadini di tutte le regioni italiane la possibilità di pagamento dei ticket sanitari, la prenotazione di visite ed esami, la scelta o revoca del medico e la consultazione dei referti, ovvero di esami e diagnostica per immagini.

In un prossimo futuro si potrà contare sull’interoperabilità del FSE 2.0: si tratta dello scambio transfrontaliero dei dati sanitari tra Paesi UE. In questo modo, ad esempio, una ricetta per ottenere un farmaco generata in Italia sarà spendibile in tutta Europa. È solo un esempio degli obiettivi di un grande investimento digitale, che si rafforza e completa con l’EDS, Ecosistema dei Dati Sanitari, che mette insieme e rielabora dal punto di vista tecnologico tutti i dati raccolti dalle regioni, valorizzando il lavoro fatto dai diversi territori in questi anni. Il completamento dell’EDS è previsto per il 2025.

█ Alessio Butti, Sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica

Sycamore: un nuovo standard per la progettazione di strutture per la salute mentale

Al centro della riqualificazione del Northgate Park Hospital di Morpeth, il Sycamore è un nuovo centro di salute mentale che dà priorità al benessere dei pazienti, offrendo un’ampia varietà di ambienti interni ed esterni dedicati a relax e varie attività, alleviando la noia e promuovendo l’attività fisica

DATI TECNICI

Luogo: Morpeth, United Kingdom

Committenti: NTW Solutions - Cumbria, Northumberland, Tyne and Wear NHS Foundation Trust

Progettisti: Medical Architecture

Progetto Landscape: Colour

Impresa costruttrice: PLP Building Surveyors & Consultant

Anno di realizzazione: 2023

Costo: £60,000,000

Superficie: 7875 m²

L’EDIFICIO NEL COMPLESSO OSPEDALIERO

█ Fig.1. Vista dall’alto dell’edificio

Sviluppato intorno al concetto di campus sociosanitario, il Sycamore è un centro di salute mentale che sorge nel cuore del Northgate Park Hospital.

Progettato dai Medical Architecture, giovane studio britannico con sede a Londra, l’edificio offre un’ampia varietà di ambienti interni ed esterni pensati per favorire il relax e la partecipazione degli ospiti in diverse attività.

Spesso nelle unità di degenza dedicate alla salute mentale la noia porta a comportamenti difficili e, conseguentemente anche ad una cattiva salute fisica. L’edificio è stato quindi progettato per fornire una serie di ambienti che offrono opportunità per mitigare la noia, dalle camere da letto agli spazi di vita, dai giardini protetti ai cortili aperti. Questi spazi sono accessibili autonomamente dagli utenti e offrono la possibilità di praticare sport e varie attività occupazionali.

La struttura ospita 72 pazienti maschi con diverse patologie psichiatriche, tra cui disturbi complessi della personalità e/o difficoltà di apprendimento.

L’edificio è costituito da una grande corte centrale, racchiusa da tre lati dalle aree degenze e da un lato dalla palazzina con ingresso, palestra e aree amministrative.

AREE ESTERNE INCLUSIVE PER PROMUOVERE BENESSERE

Il sito in cui si inserisce il progetto, quello su cui sorge l’ospedale esistente è un ampio campus aperto, contenente un mix di edifici e strutture. Gran parte della porzione orientale, destinata allo

Legenda 1.Edificio di ingresso

2.Palestra

3.Rain garden

4.Corte comune principale

5.Reparti di degenza

6.Corte per “attività”

7.Corte per “riposo”

8.Area boschiva

█ Fig. 2 Le diverse tipologie di aree esterne si integrano nel complesso dell’edificio

sviluppo del nuovo complesso, è confinante con una vasta area naturale boschiva.

La struttura si articola in sei reparti, suddivisi in tre aree distinte dell’edificio, che ruotano attorno al cortile centrale. In questo modo si crea un confine sicuro per gli utenti senza la necessità di recinzioni alte e la sensazione di confinamento che queste possono creare. Grazie alla ricchezza paesaggistica e alle misure di sicurezza integrate, questo spazio non appare come una classica struttura di salute mentale ma un edificio dedito alla riabilitazione. Il cortile è diviso in due zone dai carattere distinti - definite “Passiva” e “Attiva” - per garantire che tutti i pazienti e il personale possano beneficiare delle qualità terapeutiche dello stare all’aria aperta.

La zona “Passiva” offre opportunità di rifugio, con luoghi tranquilli per sedersi e rilassarsi tra piante ed erbe aromatiche.

La zona “Attiva” include un circuito di jogging/passeggio di 200 metri, campi da gioco e un percorso fitness per promuovere il movimento degli utenti e coinvolgerli in attività di gruppo.

L’attività fisica viene svolta anche all’interno dell’edificio, dove è presente una palestra coperta nell’area dell’accoglienza, permettendo lo svolgimento delle attività in tutte le condizioni meteorologiche. Oltre a questi spazi comuni sono presenti ulteriori spazi aperti a servizio delle degenze.

Al centro di ognuno dei sei reparti è presente un patio privato dedicato ad attività di relax. Tra ogni coppia di reparti è presente un ulteriore spazio aperto dedicato all’attività fisi-

Legenda

1.Ingresso Principale

2.Lobby

3.Corte per attività fisica

4.Uffici

5.Locale per lo staff

6.Living / pranzo

7.Cucina

8.Quiet lounge

9.Area isolamento

10.Giardino isolamento

11.Appartamenti

12.Giardino dedicato agli appartamenti

13.Camere

14.Patio

15.Corte comune

█ Planimetria che illustra la configurazione spaziale delle degenze

█ Fig.3 Veduta del cortile interno principale

ca con un campo da gioco. Questa disposizione permette accessi sicuri alle varie aree esterne oltre che a molteplici spazi a disposizione degli utenti, tra cui possono scegliere liberamente.

In ogni reparto, le camere da letto sono disposte in modo tale da affacciarsi verso l’esterno, con viste sul bosco che circonda il sito. La maggior parte dello spazio per le attività diurne si trova al centro del reparto con accesso diretto ai cortili. L’abbondanza di luce naturale, le viste verso spazi attrattori e aree esterne sono tra le qualità terapeutiche dell’ambiente e svolgono un ruolo importante nella riabilitazione psicosociale dei pazienti.

SPAZI PERSONALI PER IL BENESSERE

INDIVIDUALE

Sebbene l’uso degli spazi comuni sia fortemente incoraggiato, i pazienti del Sycamore possono voler decidere di trascorrere del tempo all’interno delle proprie stanze, in particolare al mattino e alla sera. Per questo motivo le camere da letto sono progettate accuratamente per promuovere il benessere personale degli ospiti. I mobili su misura sono stati progettati per integrare delle sedute che si affacciano sulle aree verdi circostanti la struttura.

La transizione dalla camera da letto privata agli spazi di circolazione e attività diurna è stata progettata per fornire un percorso rassicurante verso ambienti più stimolanti. La configurazione

█ Fig. 4 Vista dall’alto dei patii interni dei 6 blocchi degenze accorpati in tre lati dell’edificio
█ Fig. 6 Vista di una camera di degenza
█ Fig. 5 Patio interno ai reparti dedicato al relax

dei corridoi delle camere da letto infatti garantisce la visuale sui cortili esterni del reparto da ogni porta delle camere, fornendo al contempo aiuto all’orientamento e sicurezza.

CONTRO LO STIGMA SULLA SALUTE MENTALE

L’aspetto esteriore dell’edificio è importante e si propone di svolgere un ruolo significativo nel ridurre lo stigma che circonda la malattia mentale.

L’edificio di accoglienza posto nella parte di ingresso principale e la conformazione spaziale della struttura forniscono un confine sicuro, riducendo la necessità di recinzioni alte e confinamenti.

L’area caffetteria è visibile e accessibile al pubblico, con opere d’arte integrate. Questo ambiente offre uno spazio accogliente per i visitatori e il personale.

Il progetto ha seguito una palette di colori, materiali e stili architettonici sviluppata dagli architetti in modo tale da fornire un’immagine positiva per i visitatori e gli ospiti.

Paul Yeomans, Direttore dei Medical Architecture, ha dichiarato: “È fantastico vedere realizzato questo importante progetto. I requisiti tecnici per gli edifici di salute mentale forense, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, possono presentare sfide alla creazione di ambienti di supporto e orientati al recupero psicofisico. Tuttavia, sostando nel cortile centrale in piena attività, è difficile dire che ci si trova nel mezzo di un ospedale forense. Questa normalizzazione avrà un impatto positivo sul benessere dei pazienti”.

L’edificio, seppur di recente costruzione, sta ottenendo i primi feedback dai clinici sulla qualità dell’ambiente e il benessere dei pazienti.

L’edificio prende il nome “Sycamore” riferendosi al “Sycamore Gap Tree”, un albero che è tra le caratteristiche più riconoscibili del paesaggio del Northumberland, una destinazione di grande importanza per persone provenienti da tutto il mondo.

Purtroppo, l’albero di Sycamore Gap è stato abbattuto nel 2023 con un atto di vandalismo, poco prima dell’inaugurazione ufficiale dell’edificio.

All’interno dell’edificio sono state inserite opere d’arte che ritraggono l’albero, continuando in piccolo la sua eredità.

Le informazioni utili per la scrittura dell’articolo sono state tratte da:

█ descrizioni del progetto fornito da Medical Architecture; █ disamina tecnica dei disegni di progetto; █ portali di architettura accessibili dal web.

Ringraziamenti

Ringraziamo per la realizzazione dell’articolo i colleghi di Medical Architecture, e in particolare Edward Shanks, Lianne Knott e Alexandru Senciuc, per la condivisione delle immagini e disegni.

Design & Health Lab, Dipartimento ABC, Politecnico di Milano

University College of London, The Bartlett School of Sustainable Construction

SILVIA MANGILI
DARYIA PALITYKA
Le autrici
█ Fig. 7 Area break comune che affaccia sul giardino
█ Fig. 8 Quadro raffigurante l’albero di Sycamore Gap

Il paesaggio Silent Carer del Maggie’s Centre di Southampton

Un paesaggio silenzioso, un po’ magico, che gioca la texture muraria con gli alberi e il cielo per prendersi cura di chi soffre

di Maria Chiara Torricelli (foto Hufton+Crow, disegni e modelli

DATI TECNICI

Committente: Maggie’s Keswick Jencks Cancer Caring Trust

Localizzazione: Southampton, UK

Programma: Community care centre

Superficie: 600 m2

Valore del contratto: £5M GBP

Stato: Completato nel 2021

Progettista: AL_A

Paesaggista: Sarah Price Landscapes

Impianti: Arup

Impresa: Sir Robert McAlpine

Ceramiche: Ceramica Cumella

U-valore: 0,22 W/m²K (pareti opache), 1,8 W/ m²K (lucernari), 0,14 W/m²K (copertura)

█ Per le pareti che si prolungano nel giardino i progettisti hanno voluto utilizzare l’argilla

LA FILOSOFIA DEI MAGGIE’S CENTRES

“Silent carer”, qualcuno che silenziosamente si prende cura di te, così hanno definito l’ambiente dei Maggie’s Centres alcuni pazienti intervistati. L’ambiente che cura è un paradigma centrale di ogni buona progettazione in ambito sanitario. Un ambiente che cura deve essere curato con particolare sensibilità da parte dei progettisti, fino al dettaglio, e da parte di chi lo gestisce con attenzione, fino nelle minime azioni. I Maggie’s Centres sono delle strutture sociosanitarie non residenziali che testimoniano questa cura nei riguardi degli ambienti dedicati ai malati di cancro, ai loro familiari e amici. Sono realizzati e gestiti da una organizzazione benefica, una Charity, nata per volere di Maggie Keswick, artista e progettista di giardini, e di Charles Jencks, storico e progettista architetto. Maggie era malata di cancro e nel suo ultimo periodo di vita ha elaborato, insieme al marito, la volontà di dare vita, per le persone con questa malattia, a delle strutture di supporto nelle quali l’ambiente fosse un elemento importante del “prendersi cura”. Da questa esperienza personale si è sviluppata, a partire dal 1996 ad oggi, una rete che conta

ventisei centri nel Regno Unito, e tre centri all’estero: Honk Kong, Giappone e Spagna.

I servizi offerti all’interno dei Maggie’s Centres variano dal supporto psicologico e supporto nutrizionale per pazienti e familiari, alla realizzazione di corsi e tecniche per il rilassamento individuale e di gruppo, alla somministrazione di terapie secondarie concordate con i medici, fino a fornire semplicemente la possibilità di socializzare, leggere o stare da soli in un luogo tranquillo. Gli aspetti di diagnosi e cura sono trattati dall’ospedale del National Health Service che ha in carico la persona malata, infatti, ognuno dei centri è collocato vicino a un ospedale specializzato nella cura dei tumori, accogliendo così il bacino di utenza che fa capo alla struttura pubblica.

L’ARCHITETTURA DEL MAGGIE’S CENTRE DI SOUTHAMPTON

Il Maggie’s Centre di Southampton ha aperto nel 2021 e si trova vicino ad un University College Hospital. Il progetto è dello

█ Vista dall’alto del Centro Maggie’s

studio di architettura AL_A, fondato nel 2009 dall’architetto Amanda Levete, condirettori Ho-Yin Ng, Alice Dietsch e Maximiliano Arrocet. Il progetto era una sfida: il sito un insieme di edifici non significativi circondati da un mare di parcheggi. La soluzione di AL_A è stata quella di portare un po’ di magia in questo luogo, immaginando che un pezzo di giardino fosse stato trasportato in mezzo al sito di cemento dell’ospedale dal vicino storico Parco Nazionale della New Forest. È ormai scientificamente dimostrato che il contatto con la natura ha effetti benefici sulla salute e aiuta chi è fragile a collaborare nel processo di cura e recupero, in questo Maggie’s Centre il giardino è stato al centro di ogni scelta progettuale. L’edificio non lo occupa, né interferisce, anzi diventa parte di esso e insieme realizzano il paesaggio del Centro.

Quattro pareti murarie tagliano lo spazio del giardino in quattro zone e formano la pianta “a girandola” dell’edificio ad un solo piano che emerge tra il verde; si tratta di un edificio sobrio e pieno di luce, progettato per alleggerire il peso che grava sulle spalle di tutti coloro che sono qui per essere curati o per prestare cura.

La cucina è il cuore della struttura, collocata al centro dell’edificio con forti collegamenti visivi con ciascuna delle quattro zone del giardino e, tramite un lucernario, con la vista del cielo. Maggie e Charles hanno coniato per i loro Centri il termine kitchenism , un concetto che indica l’informalità e la forza che questo spazio assume nel supportare le attività di dimensione comunitaria e individuale, legate al bisogno di relazioni sociali e amicizia di chi viene al centro. Qui le persone possono soggiornare quando vogliono; qui è possibile creare gruppi di lavoro attorno al tavolo o assistere a corsi su come mangiare bene. Come in quasi tutti i layout dei Maggie’s Centres, non ci sono corridoi, e gli spazi si relazionano in una configurazione tale da invitare ad esplorare gli ambienti e da permettere di usarli per più funzioni in tempi diversi.

Nel Centro di Southampton ruotano intorno al cuore dell’edificio quattro nuclei di spazi che occupano i corpi perimetrali della forma a girandola. Grandi finestre scorrevoli si affacciano sulle diverse zone del giardino, facendo entrare in profondità la luce naturale e sfumando i confini tra paesaggio naturale ed edificio.

█ Pianta

█ Interni

LA TECNOLOGIA E IL PAESAGGIO

Per le pareti che si prolungano nel giardino i progettisti hanno voluto utilizzare l’argilla, un materiale sostenibile, che sembrasse prove-

nire dalla terra. Hanno quindi ideato, valendosi della progettazione e fabbricazione parametrica, degli elementi in gres ceramico dalla forma funzionale a comporre murature che sono sia portanti –

█ Sezioni

█ I blocchi ceramici
█ Dettaglio della parete muraria in ceramica

sostengono la struttura del tetto in legno – sia isolanti – costituiscono pareti a intercapedine – oltre che presentarsi alla vista come forti elementi di connessione. I colori dell’argilla e le tonalità degli smalti sono stati realizzati appositamente per Maggie’s Southampton e corrispondono al colore della corteccia degli alberi, colori pastello tenui che favoriscono un senso di quiete e di calma. I blocchi in gres ceramico, realizzati dalla storica fabbrica spagnola Cumella, sono dei pezzi d’arte, quest’anno sono in mostra alla Royal Academy of Arts Summer Exhibition 2024 di Londra, che ha per tema “Making Space”, ed espone processi di produzione e materiali dell’architettura.

Le pareti esterne che chiudono i quattro angoli del corpo dell’edificio sono invece rivestite in un acciaio inossidabile dalla testura increspata che, come una superficie d’acqua, riflette il giardino, il cielo e le pareti in ceramica, quasi a realizzare un ritratto impressionista del paesaggio del Maggie’s Centre. Le superfici riflettenti degli angoli dell’edificio danno inoltre l’illusione che il giardino sia più grande di quanto lo sia realmente.

Il paesaggio del Maggie’s Southampton, progettato da Sarah Price Landscapes, si ispira direttamente alla New Forest e alla sua variegata flora. Rispecchiando la forma dell’edificio, il giardino è stato diviso in quattro zone, ognuna delle quali ha un suo aspetto e una sua ambientazione. Il cemento lucido dei pavimenti interni riflette i cambiamenti di colore dei quattro paesaggi, così che il giardino diventa il tappeto del luogo.

Premi

Public Space Scheme, FX Awards 2021; Public Building Exterior & Light + Surface Exterior, Surface Design Awards 2022; Civic Trust Award 2022; Architizer A+ Award 2022; RIBA South Award 2024

Ringraziamenti

Le informazioni utili per la scrittura e la illustrazione dell’articolo sono state fornite direttamente dallo studio. Si ringrazia in particolare Seda Sezen e Matt Wilkinson.

Bibliografia

█ D. Martin, S. Nettleton, C. Buse, Affecting care: Maggie’s Centres and the orchestration of architectural atmospheres. Social Science and Medicine 240 (2019) 112563.

█ C. Jencks, E. Heathcote, The architecture of hope: Maggie’s cancer caring centres, Frances Lincoln Ltd London, 2010.

█ Maggie’s Architecture and Landscape Brief, disponibile online a: www. maggiescentres.org/about-maggies/news-and-publications/publications/ █ C. Jencks, Maggie’s Architecture. The deep Affinities Between Architecture and Health, Architectural Design (2017) Vol. 87, Issue 2 Special Issue: Design for Health: Sustainable Approaches to Therapeutic Architecture.

L’autrice

MARIA CHIARA TORRICELLI

Architetto, già professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura è adesso professore onorario presso l’Università di Firenze. Membro del Centro interuniversitario di ricerca Sistemi e Tecnologie per le Strutture Sanitarie, Sociali e della Formazione -TESIS, del Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera -CNETO, della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura - SITdA.

█ Lo smalto dei blocchi ceramici ha il colore della corteccia degli alberi del giardino

Quello dell’ingegnere clinico è un mestiere relativamente nuovo, si può dire ancora poco valorizzato ma in espansione a livello italiano ed internazionale. Il libro affronta e approfondisce tutte le tematiche su cui l’ingegnere clinico deve essere aggiornato. La sua figura costituisce un essenziale collegamento tra medicina e ingegneria e questo libro rappresenta un manuale che non può mancare nella libreria dei professionisti che si dedicano a questa materia per la sua completezza ed attualità, un vero prontuario di consultazione. È sicuramente il primo libro in lingua italiana che affronta l’ingegneria clinica in tutti i suoi temi, scritto da un esperto del settore.

Un nuovo sistema di orientamento degli utenti all’Ospedale Provinciale di Bolzano

Un sistema oltre la segnaletica tradizionale capace di identificare percorsi efficienti e utilizzabili facilmente da tutti in maniera intuitiva è stato implementato nel complesso ospedaliero del capoluogo dell’Alto Adige

di Luca Armanaschi, Heinrich Corradini, Silvia Santagati

Il Complesso Ospedaliero di Bolzano ha da poco introdotto un avanzato sistema di segnaletica, andando oltre i tradizionali segnali, per offrire percorsi intuitivi e accessibili a tutti. Questo innovativo approccio si basa su tre livelli di comunicazione fisica e uno digitale, creando una rete di percorsi coerenti e identificabili facilmente dagli utenti. Attraverso l’integrazione della segnaletica con il branding territoriale e utilizzando punti di riferimento appositamente studiati, la navigazione diventa più semplice ed immediata. Inoltre, grazie all’implementazione di mappe digitali su dispositivi mobili, i visitatori possono pianificare il loro percorso in anticipo, riducendo lo stress e familiarizzando con lo spazio ospedaliero già da casa. Oltre al suo scopo pratico, il sistema mira anche a valorizzare il territorio dell’Alto Adige, raccontando la sua storia e i suoi paesaggi attraverso la creazione di grafiche che supportano l’orientamento e umanizzano il moderno spazio architettonico. Le icone realizzate sono ispirate dall’architettura locale, come ai palazzi storici e ai castelli, al paesaggio, alle montagne e alla cultura agricola.

IL VALORE STRATEGICO DI UN SISTEMA DI ORIENTAMENTO EFFICACE NELLA PATIENT EXPERIENCE

Un sistema di orientamento efficace all’interno di un ospedale rappresenta un valore strategico fondamentale per la percezione dell’esperienza del paziente. La capacità di un paziente di raggiungere facilmente l’ospedale e di orientarsi all’interno degli spazi ospedalieri, trovando rapidamente i percorsi per accedere ai diversi servizi ambulatoriali, incide positivamente sulla predisposizione psicologica del paziente verso gli operatori sanitari e sull’intero percorso di cura.

Quando un paziente è in grado di orientarsi autonomamente, senza la necessità continua di chiedere informazioni e senza rischiare ritardi, crea una sensazione di controllo e fiducia che si riflette positivamente nell’interazione con il personale sanitario. Al contrario, difficoltà di orientamento possono causare stress, frustrazione e una predisposizione negativa che influisce negativamente sull’esperienza complessiva del paziente.

█ Attesa Pronto soccorso - zona barelle
█ "Magistrale" - Main Street - vista dal 1°piano
█ Accesso dal P.T al 1° piano - Magistrale - Main Street
█ Atrio di distribuzione con "branding territoriale"

█ Segnaletica esterna di orientamento

Il progetto di implementazione del nuovo sistema di orientamento e segnaletica all’Ospedale Provinciale di Bolzano ha offerto l’opportunità di rivedere e ottimizzare i percorsi organizzativi interni. Uno degli esempi significativi di questa riorganizzazione è stato il trasferimento delle attività amministrative di accettazione dal personale infermieristico a quello degli sportelli cassa. Questa modifica non solo ha liberato risorse infermieristiche per attività a maggiore valore sanitario, ma ha anche semplificato i percorsi per i cittadini, mettendo al centro le loro esigenze piuttosto che quelle organizzative interne.

In conclusione, un sistema di orientamento efficace non è solo una questione di logistica, ma un elemento chiave per migliorare l’interazione tra pazienti e strutture sanitarie. L’implementazione di un sistema ben progettato e intuitivo è essenziale per creare un ambiente ospedaliero accogliente e efficiente, capace di migliorare significativamente la patient experience , riducendo lo stress e migliorando la percezione del servizio sanitario.

QUATTRO LIVELLI DI COMUNICAZIONE

Affinché tutti siano in grado di muoversi correttamente nello spazio ospedaliero, raggiungendo i differenti punti utili, le diverse aree sono state distinte non solo tramite contenuti testuali, ma anche attraverso una serie di colori dedicati a ciascuna zona. L’impiego di questi codici cromatici consente un rapido riconoscimento dei corpi di fabbrica, facilitando l’identificazione delle destinazioni anche da lontano.

Un’altra strategia adottata consiste nell’evidenziare determinate aree con elementi grafici accattivanti, realizzati mediante una matrice delle icone tipiche di Bolzano e dei suoi dintorni. Sono state installate stampe digitali che fungono da punti di riferimento e ci indicano che presso quell’area c’è un ingresso, un punto di smistamento o di decisione. L’obiettivo finale è che, oltre ai segnali tradizionali, ci siano ulteriori livelli di comunicazione che si distinguono chiaramente nello spazio, facilitando così l’orientamento e contribuendo a una migliore esperienza complessiva dei visitatori.

Il terzo livello di lettura è legato al problema di trovare degli elementi distintivi in un grande spazio architettonico sterile, come lo era la “Main Street” della nuova area ospedaliera di Bolzano. Ciò può generare confusione e dispersione. Pertanto, è stato fondamentale aggiungere dei punti di riferimento visivi facilmente identificabili da lontano. Sono state realizzate ad-hoc delle grandi forme cubiche uniche, colorate e contraddistinte da una grande lettera che indica l’area di riferimento. I cubi colorati sono stati posizionati strategicamente per cattu-

█ Fuori porta - accettazione infermieristica

rare l’attenzione dei visitatori, riuscendo a scandire lo spazio in modo facile e intuitivo fin dall’ingresso.

Il quarto livello è il sistema di orientamento digitale per pc, smartphone e tablet. Questo livello si avvale di mappe fotografiche digitali per guidare prima e durante la visita l’utente all’interno degli spazi. Questa soluzione digitale è diventata nel corso degli anni sempre più utilizzata negli ospedali, consentendo una comunicazione su più livelli e una migliore navigazione per i pazienti. Offre infatti una soluzione semplice e intuitiva con la navigazione tramite foto sui dispositivi mobili, che si è dimostrata efficace soprattutto per i nuovi visitatori e per le persone di età avanzata. L’approccio “Phygital” integra elementi fisici con quelli digitali, offrendo benefici significativi senza richiedere infrastrutture complesse. Pertanto, l’adozione di questa soluzione di navigazione mobile personalizzata è cruciale per il progetto garantendo un’esperienza positiva all’utente e mantenendo aggiornate le informazioni in un ambiente in continua evoluzione. Infine, si evidenzia un ultimo aspetto comunicativo, legato alla scelta dei caratteri utilizzati nella segnaletica statica, aspetto di

fondamentale importanza per garantire un’esperienza ottimale di orientamento, soprattutto quando ci troviamo di fronte a indicazioni bilingue. Gli utenti desiderano leggere rapidamente e facilmente il testo sui cartelli nella loro lingua madre, senza dover fare troppo sforzo per identificare il contenuto linguistico. È importante notare che è stato preservato il carattere istituzionale FF Strada* dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, per mantenere la continuità con altri contenuti istituzionali installati in precedenti spazi. Essendo un carattere sans-serif, è particolarmente indicato per la facilità di lettura e per il suo aspetto pulito e moderno, garantisce infatti una buona leggibilità sia in italiano che in tedesco da diverse distanze.

APPROFONDIMENTO SUL SISTEMA

DI ORIENTAMENTO DIGITALE

La soddisfazione del paziente è diventata tanto importante nell’assistenza sanitaria quanto lo è in settori tradizionalmente orientati al consumatore. Attualmente c’è una maggiore at-

█ Vista area tecnologica esterna
█ "Magistrale" - Main Street P.T con indicazione corpo di fabbrica/area di riferimento B
█ "Magistrale" - Main Street P.T con indicazione corpo di fabbrica/area di riferimento A
█ "Magistrale" - Main Street P.T con indicazione corpi di fabbrica/aree di riferimento C - D

tenzione all’esperienza del paziente e del visitatore all’interno dell’ospedale e, chi fornisce l’assistenza sanitaria, deve ridefinire le proprie strategie per rimanere competitiva nel mercato. Ciò comporta un maggiore impegno nel migliorare l’esperienza e il coinvolgimento del paziente, mediante concetti e tecnologie innovative essenziali nella pianificazione strategica. I pazienti oggi si aspettano comunicazioni personalizzate, efficienti ed empatiche. Ciò richiede l’implementazione di soluzioni avanzate di informazione, migliorando l’accessibilità alle notizie, diversificando i punti di accesso, potenziando l’interoperabilità del sistema e adottando una strategia “mobile-first” per una comunicazione efficace con i pazienti.

Secondo le statistiche, un’alta percentuale dei pazienti preferisce le notifiche digitali per gli appuntamenti, apprezza i dettagli digitali su come raggiungere le loro destinazioni e avere indicazioni specifiche su dove parcheggiare il proprio mezzo di trasporto.

Storicamente il design dell’orientamento si è concentrato sulla segnaletica fisica, trascurando i metodi digitali. Questo approccio è ormai obsoleto e l’Azienda Sanitaria di Bolzano ha voluto integrarlo con orientamenti digitali, per creare un sistema di comunicazione ibrido “phygital”. La digitalizzazione offre opportunità, come nel caso di manutenzioni di reparti o interventi di ristrutturazione: questo tipo di sistema di comunicazione può essere facilmente rimodulato e adattato a tali cambiamenti. La Navigazione Photo Landmark di Eyedog è la soluzione ritenuta più idonea al territorio in cui opera, in quanto permette di seguire le istruzioni dirette e consente ai navigatori di trovare la loro strada con il minimo sforzo cognitivo o difficoltà.

Ringraziamenti

Ringraziamo per la realizzazione dell’articolo lo Studio Designlibero, Ettore Corno, Sales Director Principle Italy e Ralph Michels, Eyedog

Gli autori

ARCH. HEINRICH CORRADINI

Direttore di Ripartizione Tecnico Patrimoniale, Sabes Azienda Sanitaria dell'Alto Adige

ING. SILVIA SANTAGATI

Ripartizione Tecnico Patrimoniale, Sabes Azienda Sanitaria dell'Alto Adige

DR. LUCA ARMANASCHI

Direttore Amministrativo, Sabes Azienda Sanitaria dell'Alto Adige

█ Totem di distribuzione dei 4 corpi di fabbrica/aree di riferimento
█ Sistema di orientamento digitale Eyedog
█ Navigazione Photo Landmark di Eyedog

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Ricerca e innovazione all’ASLTO3 Innovation Hub

Il modello organizzativo adottato

in ASLTO3 per il governo della ricerca e dell’innovazione ha consentito di sviluppare con successo e in maniera organica numerosi progetti, nonostante la complessità e l’estensione aziendale

L’Azienda Sanitaria Locale TO3 (ASLTO3) è stata costituita il 1° gennaio 2008 e ha sedi operative distribuite sul territorio in relazione alle necessità organizzative e ai bisogni sanitari e sociali della popolazione di riferimento, in particolare afferiscono all’ente 3 ospedali (620 posti letto in totale) e 5 distretti con numerosi ambulatori e presidi territoriali. La missione dell’ASL TO3 è quella di rispondere ai bisogni e alle aspettative di salute dei cittadini, gestendo con efficienza le risorse disponibili per garantire prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione efficaci e appropriate, offerte con tempestività, in condizioni di sicurezza e nel rispetto degli utenti e degli operatori.

Per rispondere alla propria missione, l’Azienda opera con altri soggetti pubblici e privati, il volontariato, le istituzioni territoriali e le parti sociali e persegue la valorizzazione del proprio capitale di tecnologie e di professionisti dedicati alla gestione ed all’erogazione dei servizi sanitari.

“Prendersi cura” è il principio etico alla base delle scelte e delle azioni dell’Azienda: prendersi cura dei pazienti, rispondendo ai loro bisogni, in linea con le conoscenze elaborate dalla medicina, ponendo attenzione

alla centralità della persona e perseguendo l’umanizzazione dei rapporti interpersonali tra operatori sanitari ed utenti-pazienti; prendersi cura di coloro che mettono la loro professionalità al servizio dell’azienda con percorsi formativi e di crescita professionale in base alla capacità dei singoli e con la tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro; prendersi cura delle risorse materiali, evitando gli sprechi e considerando il rapporto costo-beneficio; prendersi cura della legalità in riferimento agli atti e ai comportamenti, secondo le normative nazionali e regionali; prendersi cura dei portatori di interesse con relazioni trasparenti basate sul reciproco confronto con le istituzioni locali, le organizzazioni sindacali e con il volontariato.

AZIONI E VALORI DELL’ASLTO3

In linea con la mission aziendale e i valori di riferimento, le scelte strategiche e le azioni implementate perseguono fini quali l’integrazione ospedale - territorio e la continuità dei percorsi assistenziali, l’integrazione fra ospedali aziendali e ospedali di riferimento, la qualità per quanto concerne gli aspetti tecnici e professionali dei servizi, delle relazioni, dell’organizzazione e del comfort, la valorizzazione della comunità locale, la consapevolezza nei confronti della sostenibilità del sistema in considerazione della limitata disponibilità delle risorse e della necessità di un loro corretto impiego, la comunicazione interna ed esterna e la trasparenza e la prevenzione della corruzione.

Anche l’innovazione ricopre un ruolo fondamentale in quanto determinante per lo sviluppo e la crescita dei singoli individui a beneficio dell’azienda nel suo complesso, oltre che stimolo per valorizzare e riconoscere l’impegno dei professionisti in ogni ambito di attività. L’innovazione e il bisogno di generare valore aggiunto per i cittadini/pazienti e gli altri portatori di interesse sono due delle principali linee direttrici dello sviluppo dei processi, accompagnati dalla formazione, ritenuta indispensabile per migliorare, aggiornare ed ampliare le competenze individuali e collettive dei professionisti.

L’incentivazione, che mira ad identificare una strategia premiante complementare al sistema degli obiettivi previsti del CCNL, è una delle leve attraverso cui vengono valorizzate le soluzioni innovative proposte dai professionisti, implementando modelli che potenzino il lavoro di squadra ed il senso di appartenenza aziendale.

ASL TO3 Innovation Hub nasce con l’obiettivo di dotare l’azienda di una sede di governo centrale della ricerca e innovazione, che promuova e sostenga, attraverso strategie di networking, strumenti e metodologie orientate alla valorizzazione delle risorse e alla emersione delle potenzialità inespresse o latenti, l’adozione della responsabilità diffusa grazie alla creazione di un gruppo di professionisti sensibili alla tematica ed ingaggiati anche formal-

mente nell’ambito della Commissione Aziendale per il Governo della Ricerca e Innovazione Sanitaria.

L’ORGANIZZAZIONE DELL’ASLTO3 INNOVATION

HUB

La Struttura Semplice Ricerca e Innovazione è un’articolazione della Struttura Complessa Formazione, Qualità e Gestione del Rischio Clinico delle Attività Sanitarie, in staff alla Direzione Generale. ASLTO3 Innovation Hub è inserito nell’ambito delle sopracitate strutture complessa e semplice ed ha il compito di stimolare e promuovere la domanda di innovazione dell’azienda, rafforzare il livello di conoscenza rispetto alla digitalizzazione e creare opportunità di sviluppo organizzativo.

Gli obiettivi e le attività vengono condivise e strategicamente concertate con la S.C. Pianificazione Strategica e Monitoraggio delle Attività Sanitarie, anch’essa in Staff alla Direzione Generale; esiste inoltre un ulteriore livello di allineamento strategico ed operativo concretizzato nella stretta collaborazione con la S.C. Ingegneria Clinica e Innovazione Digitale, in particolare con la S.S. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, entrambe in Staff alla Direzione Amministrativa (Figura 1).

L’ASLTO3 Innovation Hub ha inoltre consolidato un network di collaborazione con l’Università di Torino, l’Istituto Ricerche Socio Economiche del Piemonte (IRES Piemonte), il polo di innovazione bioPmed e con l’European Digital Innovation Hubs CHEDIH.

Per ottenere una capillare diffusione delle attività intraprese e un’altrettanta attenta raccolta dei bisogni è stata formalizzata la Commissione Aziendale per la Governance delle Attività di Ricerca e Innovazione, costituita da:

█ Referente della S.S. Ricerca e Innovazione (con funzioni di coordinamento della commissione);

█ Direttore S.C. Formazione, Qualità e gestione del rischio clinico delle attività sanitarie;

█ Direttore Dipartimento Medico;

█ Direttore Dipartimento Chirurgico;

█ Direttore Dipartimento Servizi Diagnostici;

█ Direttore Dipartimento Interaziendale Salute Mentale;

█ Direttore Dipartimento Materno Infantile;

█ Direttore Dipartimento Emergenza;

█ Direttore Dipartimento Interaziendale Continuità Assistenziale;

█ Direttore Dipartimento Patologia delle Dipendenze;

█ Direttore Dipartimento di Prevenzione;

█ Direttore S.C. Servizio Sovrazonale di Epidemiologia;

█ Direttore S.C. Psicologia;

█ Responsabile S.S. Promozione della Salute;

█ Direttore S.C. Direzione delle Professioni Sanitarie;

█ Direttore S.C. Farmacia Ospedaliera;

█ Direttore S.C. Pianificazione Strategica e Monitoraggio delle Attività Sanitarie;

█ Coordinatore Area Territoriale;

█ Coordinatore Area Ospedaliera;

█ Referente aziendale per il tavolo di lavoro regionale in materia di sperimentazioni cliniche (con funzione di coordinamento amministrativo della commissione).

La Commissione si riunisce almeno semestralmente per condividere le attività intraprese e come occasione di scambio e confronto sui bisogni emergenti.

I RISULTATI

L’ASLTO3 Innovation Hub ha prodotto risultati nell’ambito dello sviluppo di percorsi sanitari, di competenze digitali, tecnologico e organizzativo. (Figura 2)

Tra le attività implementate:

█ sono stati resi disponibili corsi di formazione aperti a tutto il personale aziendale per migliorare le competenze digitali, sia per l’utilizzo dei software in uso localmente, sia per incrementare conoscenze trasversali come la sicurezza informatica;

█ è stata promossa la formazione di almeno una unità di personale per ogni struttura complessa e semplice alle competenze di Lean Management;

█ Telemedicina: l’Innovation Hub coordina il gruppo di lavoro aziendale di telemedicina e le attività previste nel piano azien-

█ Figura 2

dale biennale, annualmente aggiornato. Nel corso del 2022 è stato realizzato un piano di audit che ha coinvolto tutte le strutture cliniche eroganti prestazioni in telemedicina per discutere le potenzialità e gli ostacoli specifici (tecnologici/ tecnici/ amministrativi/ clinici); ogni struttura ha elaborato un progetto per l’adozione di soluzioni di telemedicina con obiettivi e indicatori precisi, utilizzati anche come obiettivo aziendale; il ciclo di audit ha favorito anche la sensibilizzazione all’uso dell’applicativo per la televisita integrato alla cartella clinica informatizzata, la cui messa in uso è stata catalizzata proprio dall’ASLTO3 Innovation Hub;

█ coordinamento della Commissione Aziendale per la Governance delle Attività di Ricerca e Innovazione, che si riunisce almeno semestralmente e nell’ambito della quale sono stati validati il Regolamento Aziendale per la gestione delle Attività di Ricerca e d’Innovazione Sanitaria e creati una serie di vodcast, ovvero di brevi video in cui sono presentati alcuni progetti innovativi e/o di ricerca sperimentale implementati a livello aziendale; █ promozione dell’ASLTO3 Innovation Awards: è un’iniziativa che ha la finalità di introdurre nell’ASLTO3, attraverso una forma di benevola competizione, un modello sperimentale di valorizzazione delle competenze e delle eccellenze presenti; l’iniziativa si rivolge a tutti i dipendenti e rappresenta una grande opportunità per premiare progetti innovativi per l’organizzazione clinico assistenziale. L’edizione 2024 è dedicata all’ambito territoriale, in particolare alle tematiche previste dal DM 77/2022, ovvero di prossimità e di presa in carico della fragilità. Il Premio promuove un processo di innovazione incentrato sulle persone, nel quale ognuno, indipendentemente dalle gerarchie e dal ruolo ricoperto, può contribuire in modo originale e decisivo; ai vincitori è riconosciuto un premio di valore economico utilizzabile per corsi di formazione;

█ supporto alla creazione del Laboratorio Aziendale di Radiomica per sviluppare soluzioni innovative utilizzando tecniche di intelligenza artificiale (tipicamente deep learning), ma anche di verifica formale per la diagnosi e la prognosi di patologie. L’Unità di Ricerca ha l’obiettivo di promuovere, favorire e attuare la ricerca scientifica connessa all’utilizzo dell’intelligenza artificiale in medicina e, in particolare, nell’ambito dell’imaging;

█ supervisione e monitoraggio di progetti e protocolli di ricerca e innovazione sanitaria, ovvero relativi agli ambiti di ricerca preclinica, clinica, traslazionale, epidemiologica/di popolazione, delle professioni sanitarie ed organizzativa, siano essi legati a fondi a destinazione vincolata oppure senza finanziamenti dedicati, nazionali o europei, compresi quelli di sviluppo sperimentale;

█ attività di liaison per l’introduzione di tecnologie innovative tra le strutture cliniche, i poli di innovazione e la Commissione Aziendale HTA;

█ collaborazione per la redazione del capitolato di gara del sistema informativo aziendale e le attività di liaison tra l’ambito tecnologico ed informatico e quello sanitario; █ aggiornamento e rinnovo della pagina intranet aziendale, che comprende un’area di “rete aziendale” nell’ambito della quale i professionisti possono creare un profilo personale, scrivere messaggi, inviare segnalazioni, condividere idee e proporre progetti (attività al momento in stand-by in quanto è necessario creare una rete di amministratori della comunità di pratica);

█ creazione di una chatbot per supportare il lavoro della Segreteria di Formazione, disponibile al personale interno ed esterno per ricevere informazioni legate alla fruizione di corsi di formazione e all’utilizzo della piattaforma ECM;

█ supporto al project management di progetti pilota quali, per esempio, il progetto sperimentale di medicina di iniziativa della Casa della Comunità Rivoli.

CONCLUSIONI

Il modello organizzativo adottato in ASLTO3 per il governo della ricerca e dell’innovazione ha consentito di sviluppare con successo e in maniera organica numerosi progetti, nonostante la complessità e l’estensione aziendale. L’ASLTO3 Innovation Hub ha altresì catalizzato la sensibilizzazione e la formazione del personale ad un approccio di sistema dell’innovazione, promuovendo quanto più possibile l’emersione dei bisogni in maniera bottom-up e puntando alla valorizzazione delle risorse attraverso le strategie di premialità.

Il livello di maturità digitale è cresciuto grazie alla definizione di roadmap condivise con la Direzione Strategica e alla conseguente attivazione di percorsi di formazione offerti a tutto il personale aziendale e sempre progettati in coerenza e integrazione sia con i bisogni professionali e sia con quelli organizzativi. In conclusione, si può sostenere che attraverso l’adozione di un polo centrale dedicato al governo dell’innovazione, l’intero ecosistema è stato contagiato dalla spinta al cambiamento volto al miglioramento dell’efficienza dei processi, ponendo attenzione alla sostenibilità economica ed alla qualità delle cure offerte.

Gli autori

MARTA ALESINA

Dirigente Medico referente SS Ricerca e Innovazione ASLTO3

MICHELE PRESUTTI

Direttore SC Formazione, Qualità e Rischio Clinico delle attività sanitarie ASLTO3

L’ospedale del futuro

Intervista al Dott. Paolo Colli Franzone, Presidente dell’IMIS, autore di un saggio pubblicato da Edra in cui sono descritti in dettaglio gli scenari di cambiamento già in atto o imminenti nelle varie strutture ospedaliere

La digitalizzazione in sanità e i cambiamenti relativi all’assistenza territoriale saranno le due grandi leve che determineranno grandi trasformazioni nella struttura e nelle funzioni degli ospedali. A ciò va aggiunto che lo sviluppo di nuovi sistemi informatici incide

su nuove possibilità di sviluppo della logistica, della robotica e dell’intelligenza artificiale. Questo, in estrema sintesi, è il messaggio sotteso al libro “L’ospedale del futuro”, scritto dal Dott. Paolo Colli Franzone, Presidente dell’Istituto per il Management

dell’Innovazione in Sanità (IMIS), e pubblicato da Edra, nel quale l’autore afferma di aver inteso «descrivere come saranno organizzati e strutturati gli ospedali».

█ Dottor Colli, come cambierà a suo avviso l’ospedale nel prossimo futuro? Quali sono i fattori, e di che natura, che contribuiranno a determinarne un cambiamento rispetto al modello attuale?

In prima battuta i principali fattori che determinano il cambiamento dell’ospedale, per quanto possa sembrare paradossale, saranno esterni all’ospedale, nel senso che la riforma e il potenziamento della sanità territoriale, a partire dal decreto 77, con la nascita di una vera gestione territoriale, sarà appunto uno dei fattori principali di cambiamento degli ospedali, perché se è vero che questo potenziamento territoriale contribuirà considerevolmente ad alleggerire gli ospedali, questi ultimi potranno davvero fare questa evoluzione verso il futuro e quindi diventare un luogo di gestione prevalente delle acuzie. E questo determinerà dei cambiamenti - dal punto di vista architetturale, logistico, di gestione operativa quotidiana - abilitati dalle tecnologie digitali.

█ E in generale, quali potranno essere le variazioni più rilevanti sotto il profilo della struttura, in senso ingegneristico e dell’architettura?

Da una parte, anche grazie ai fondi straordinari di edilizia ospedaliera, avremo la costruzione di nuovi ospedali e qui, diciamo, le cose diventano più facili perché si parte da zero, e in Italia siamo anche molto bravi nell’avere a disposizione architetti e ingegneri, o comunque società di progettazione, che hanno le idee molto chiare su come deve essere l’ospedale del futuro: quindi immagino ospedali di nuova costruzione, che ritornino sostanzialmente all’organizzazione a padiglioni indipendenti. Quindi non più i grandi edifici e scomparsa dei reparti organizzati per patologie, per arrivare a reparti invece organizzati per intensità di cura. Diverso invece il discorso, soprattutto in Italia, dei tantissimi ospedali dell’Ottocento e in alcuni casi precedenti: qui le cose diventano molto più complicate, perché stiamo parlando di edifici che hanno una serie di vincoli non aggirabili. Sarà una grossa sfida da questo punto di vista riuscire a cambiare l’architettura di un vecchio ospedale per portarlo a essere un vero ospedale del futuro.

█ Da un punto di vista logistico, come prevede muteranno due aspetti fondamentali di un ospedale quali, per esempio, il laboratorio di analisi e il pronto soccorso?

Nel laboratorio la logistica ha un peso determinante. Mi pare, vedendo le progettualità già iniziate in parecchie regioni d’Italia, che si stia andando verso la razionalizzazione della rete dei labo-

█ Paolo Colli Franzone, Presidente dell’IMIS, autore del saggio pubblicato da Edra “L’ospedale del futuro”

ratori, un po’ come è già successo in molti casi nei magazzini di farmacia: ovvero la chiusura dei laboratori di analisi negli ospedali più piccoli e la centralizzazione con la nascita di laboratori prevalentemente nei grandi ospedali hub che effettuano analisi anche per gli ospedali spoke. Molte analisi routinarie si faranno al letto del paziente, ci saranno poi invece questi laboratori centrali. Questo significa una rivoluzione logistica perché ci saranno quotidianamente furgoni che porteranno provette dai punti di prelievo ai laboratori centrali. Poi i referti fanno in fretta a ritornare, digitalmente; però ci sarà un aspetto logistico non banale, esattamente come è già successo in molti casi e come sta succedendo in altre regioni per i magazzini farmaceutici, definiti di area vasta o di quadrante geografico, ossia magazzini capaci di servire più ospedali chiudendo magazzini farmaceutici più piccoli. Per quanto riguarda i pronto soccorso, va detto che, se davvero tutto quello che si sta progettando, quindi le case di comunità e le COT, funzionerà – questi saranno finalmente alleggeriti da tutti gli accessi impropri che, come si vede dai dati statistici che annualmente si pubblicano, seppure diminuiti, sono veramente ancora troppi. Quindi si parte intanto da una situazione di minore stress con situazioni di pronto soccorso decisamente meno critiche e più alleggerite. E poi si dovrebbe arrivare alla velocità di presa in carico e smistamento nei vari reparti. Per esempio, nel

libro uno degli scenari che descrivo è il fatto di riuscire, attraverso la telemedicina e l’ambulanza, a fare in modo che una serie di pazienti (per esempio con scompenso cardiaco) dall’ambulanza non passi nemmeno per il pronto soccorso e vada direttamente in ambulatorio o in reparto di cardiologia.

█ Ha accennato che dovrebbero profilarsi delle rilevanti modifiche all’organizzazione del reparto, così come tradizionalmente inteso.

L’idea che sta prendendo decisamente piede e accoglie anche il favore degli operatori sanitari, in primo luogo dei medici, ma anche decisamente degli infermieri, è proprio il trasformare i reparti da organizzati per patologia (quindi cardiologia, nefrologia, ematologia, etc.) in reparti per intensità di cura. Questo anche perché il grosso delle persone che è ricoverata sono pazienti che arrivano avendo 3-4-5 patologie concomitanti. Il fatto che un paziente venga ricoverato in diabetologia perché l’episodio prevalente è di origine diabetologica rende non ottimale questo tipo di suddivisione, in quanto avrà sicuramente bisogno anche di essere seguito da altri specialisti. Quindi se noi riusciamo a immaginare reparti invece organizzati per intensità di cura, quindi per pazienti molto gravi (già esistente, con la terapia intensiva e semi-intensiva) per passare a soggetti meno gravi, ma comunque ancora bisognosi di assistenza, fino ad arrivare invece a reparti con pazienti quasi in via di guarigione, dal mio punto di vista il lavoro si ottimizza. Possono nascere altri problemi perché ogni specialista dovrà muoversi all’interno dell’ospedale. Ma sicuramente dal

punto di vista della qualità e della correttezza della prestazione complessiva il sistema ne guadagnerebbe. Al di là degli aspetti organizzativi, il reparto del futuro cambierà parecchio in modo fortemente condizionato dalle tecnologie: per esempio, i letti diventano sempre più smart, con terminali a bordo-letto usati dal paziente in sostituzione del televisore sul muro ma anche come postazioni per accedere a Internet e e-mail, dall’altra utilizzati dal personale sanitario per compilare la cartella, per cui sparisce il carrellino con il PC portatile per il giro della rilevazione dei parametri. Inoltre, sono già in commercio e ampiamente disponibili materassi, coperte e camici da indossare dai pazienti dotati di sensori per rilevare i movimenti, soprattutto durante il sonno, con la possibilità di anticipare le cadute tramite una spia d’allarme nella guardia infermieristica.

█ Quali ritiene possano essere gli sviluppi futuri del blocco operatorio, della terapia intensiva e della farmacia ospedaliera?

Anche riguardo al blocco operatorio le tecnologie digitali - con soluzioni già disponibili e commercializzate, anche se ancora poco diffuse negli ospedali pubblici italiani - prenderanno piede. Per esempio, dal punto di vista logistico, il blocco operatorio integra almeno tre ambiti logistici: quelli del paziente (che deve arrivare al blocco operatorio in tempo utile per subire l’intervento), degli operatori sanitari (di professioni diverse, che devono essere sincronizzati) e dei dispositivi e dei presidi che vengono utilizzati. Questi tre ambiti, ciascuno dei quali ha una gestione logistica separata, avrà sempre di più un’integrazione all’attività operatoria vera e propria tramite piattaforme in grado di coordinare le funzioni e gestire automaticamente eventuali avvisi di ritardo nell’esecuzione dell’intervento precedente, così da prevenire affollamenti nell’area di transito dei pazienti. Passando alla terapia intensiva, è un mondo dove le tecnologie imperano per definizione: ce ne sono tantissime e in continua evoluzione. L’aspetto interessante è che la vera trasformazione della terapia intensiva del futuro riguarda il fatto che saranno reparti silenziosi. Un reparto di terapia intensiva, sia nella sala di controllo sia a bordo letto, è estremamente rumoroso, con continua produzione di allarmi sonori. Già da un paio d’anni, prevalentemente negli Stati Uniti, poi anche nel Nord Europa, sono nate le soluzioni denominate Silent ICU, per cui le apparecchiature che producono allarmi, al posto che acustici, inviano messaggi su smartphone o fanno accendere spie luminose lampeggianti di fronte all’operatore. Non è una cosa banale, perché il rumore di questi continui allarmi è una delle principali cause di burnout degli operatori di terapia intensiva, ma anche di stress per i pazienti. Infine, in riferimento alla farmacia ospedaliera, ho già accennato alla nuova logistica dei magazzini di area vasta o di quadrante geografico,

█ L’autore alla presentazione del libro in compagnia di Paolo Petralia, vicepresidente vicario FIASO, e Ludovico Baldessin, Amministratore delegato di Edra

con contemporanea chiusura di magazzini farmaceutici negli ospedali di più piccole dimensioni, decisione motivata dalla razionalizzazione delle risorse umane, ovvero per evitare di avere tanto personale in magazzino, e soprattutto tanti farmacisti ospedalieri oberati da incombenze di tipo di tipo gestionale, mentre invece potrebbero occuparsi delle prescrizioni farmaceutiche dei pazienti ricoverati, per esempio. Questo significa avere sempre di più l’automatizzazione e la robotizzazione dei magazzini, quindi gli armadi robotizzati che sostituiscono il magazziniere: dal momento in cui gli scatoloni, consegnati dai grossisti e dai produttori, sono scaricati e aperti, fino al momento di allestimento delle ceste per i vari reparti, al posto di magazzinieri ‘umani’ ci sono robot che si occupano di queste mansioni. Su questo siamo già decisamente avanti e ci sono già state parecchie gare di automazione della farmacia ospedaliera.

█ Nel suo libro si parla di ospedale virtuale e di digital twin. Può spiegare di cosa si tratta e che ruolo potranno avere in futuro?

Nel mio libro faccio l’esempio del Mercy Virtual Care Canter, a Chesterfield nel Missouri, primo ospedale virtuale che visitai quando venne istituito ormai 6-7 anni fa. È curioso perché è un edificio di 5 piani in cui lavorano circa 500 tra medici e infermieri ma non c’è un solo paziente. I pazienti sono tutti a casa loro o in altri ospedali della catena del Mercy. Di fatto è una grande e potente centrale di telemedicina. Ospedali virtuali di questo tipo cominciano a esistere anche per esempio in Corea del Sud, in Giappone

e in altre aree dell’Estremo Oriente. Probabilmente in Europa sarà difficile immaginare situazioni di questo genere, anche se sono già ampiamente realizzabili come evidenzia l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che ha già messo a punto al suo interno un reparto virtuale, ovvero senza pazienti ricoverati ma degenti al loro domicilio e seguiti attraverso la telemedicina. L’importante è che si cominci a considerare l’ipotesi che questa strategia debba attuarsi sempre di più in futuro perché, se è vero che gli ospedali si devono trasformare in luoghi di alta e altissima intensità di cura, questo significa che i pazienti di media intensità di cura dovranno essere seguiti da remoto al loro domicilio o in una RSA o in una casa di riposo. Di fatto l’ospedale virtuale è un sinonimo di telemedicina effettuata a partire dall’ospedale. Riguardo ai digital twins siamo su un fronte quasi futuribile, a oggi vi è solo qualche sperimentazione. In termini digitali, è la ricostruzione del corpo umano di uno specifico paziente elaborata mediante un modello matematico a partire dai dati rilevati dalle immagini di diagnostica o dalle analisi del sangue. La costruzione di modelli matematici di un corpo umano renderebbe possibile fare, per esempio, previsioni di evoluzione di uno stato clinico utilizzando a supporto l’intelligenza artificiale. Chiaramente, costruire un gemello digitale di un corpo umano è un’operazione che richiede una potenza di calcolo immensa, simile a quella della ricostruzione del genoma, forse anche superiore. Però sono già stati costruiti dei digital twins di singoli organi, con la possibilità – per esempio - da parte di un nefrologo di esercitarsi a pianificare l’intervento chirurgico sul modello matematico del rene del paziente che sta per operare.

█ La digitalizzazione in sanità già oggi ha assunto un ruolo sempre più preponderante. Quale prevede possano essere gli ulteriori sviluppi della telemedicina e dell’intelligenza artificiale (IA) in medicina?

In questo momento, grazie ai fondi del PNRR, gli ospedali sono in uno di ‘stato di grazia,’ in quanto possono disporre di rilevantissime risorse economiche per potere acquisire nuove tecnologie, che significa dotarsi di sistemi informativi sempre più performanti e mettere in atto la digitalizzazione degli ospedali, la cui promessa principale è l’IA. Non mi riferisco a ChatGPT o all’intelligenza artificiale generativa, ma a IA prevalentemente fatta di tecnologia di machine learning o deep learning, per esempio a supporto della diagnostica per immagini: quindi, algoritmi addestrati a guardare una TC o una RM (immagine complessa perché fatta di parecchi strati di immagini sovrapposte) che un algoritmo di IA in pochi second riesce ad analizzare mettendo poi all’evidenza del tecnico radiologo refertatore aree con qualcosa di anomalo. Altri algoritmi - che valutano allo stesso modo i risultati dell’analisi del sangue o di altre indagini diagnostiche - riescono sempre in pochi secondi a supportare il refertatore nel prendere delle decisioni. Un altro aspetto è che l’IA, abbinata alla realtà aumentata, riesce a simulare un intervento chirurgico altamente complesso, sempre partendo dalle immagini diagnostiche del corpo del paziente e dall’analisi di tutta la sua documentazione clinica. Una tipologia di digital twin che permette al chirurgo di esercitarsi operando non un manichino qualunque ma un paziente virtuale che ha esattamente la conformazione anatomica del paziente che poi dovrà operare per davvero. In futuro, si potrà addestrare un robot chirurgico intelligente autonomo, e non più manovrato dal chirurgo, a effettuare movimenti di precisione sulla base dell’anatomia precisa del paziente. Poi è chiaro che il chirurgo si occuperà delle parti più complicate dell’intervento, però il grosso della fase più routinaria potrà essere gestito interamente da un robot.

█ Che cosa pensa del crescente sviluppo delle terapie digitali?

Questo è il grande tema, cioè il fatto che un medico possa arrivare a prescrivere non soltanto dei farmaci, ma anche delle app. Ciò è già previsto dall’EMA e accettato in alcuni paesi europei; al momento non ancora dall’AIFA ma ci dovrà essere una regolamentazione. Questo è cominciato soprattutto in ambito psichiatrico/ psicologico/neurologico, fondamentalmente con app che aiutano il paziente a fare degli esercizi o dei movimenti o rispondere a dei test. Ma può arrivare invece a diventare una vera terapia che possa aiutare il paziente a trattare la sua patologia, insieme naturalmente ai farmaci. Le app non possono sostituire i farmaci ma il loro uso combinato, se questo è regolamentato, fa sì che le app diventino esattamente come dei farmaci; quindi, con la possibilità di essere

prescritte e rimborsate dal servizio sanitario nazionale. Varie aziende italiane ci stanno già lavorando con dei risultati decisamente interessanti, soprattutto per ora in ambito neuropsichiatrico. Vi sono inoltre prototipi sperimentali – proprio perché in questo momento in Italia la terapia digitale non è regolamentata - con applicazioni che servono a supportare i pazienti diabetici, per esempio.

█ Ipotizzando un futuro ancora più lontano, quali potrebbero essere ulteriori cambiamenti nella realtà ospedaliera?

In un futuro dove davvero la bassa e media intensità di cura viene completamente risolta in ambito territoriale (presidi, ospedali di comunità, quindi ospedali a governo prevalentemente infermieristico) si arriva a estremizzare l’ospedale di alta e altissima intensità di cura, di cui esistono già esempi in Giappone, dove il paziente che subisce un intervento chirurgico serio, che in un ospedale normale richiederebbe una degenza post-intervento di 5 giorni, viene dimesso praticamente tre ore dopo il risveglio dall’anestesia. Questa sarebbe, credo, anche la risoluzione per esempio del problema dei tempi di attesa perché significherebbe liberare letti, rendere possibile una valutazione velocissima dei pazienti e le tecnologie digitali possono davvero garantire tutto questo, grazie al controllo visivo e dei parametri clinici da remoto tramite la sala di controllo dell’ospedale virtuale. Altri scenari riguardano l’attività dell’anatomo-patologo dove l’elemento critico è la capacità, e quindi l’esperienza, di guardare un campione di tessuto per stilare un referto. È possibile immaginare l’uso di droni che portino tessuti prelevati dall’ospedale isolato a un ospedale più grande dove si trovano colleghi in grado di refertarlo. Anche la robotica non chirurgica ha iniziato ulteriori sviluppi, con vari esempi già in Italia durante il Covid per il problema – per gli operatori - di dover stare lontani dai pazienti il più possibile. Quindi, carrelli robotizzati per portare i pasti al paziente oppure per misurare i parametri (pressione, temperatura, saturazione di ossigeno) al posto degli infermieri la mattina o che effettuino i trasporti della biancheria.

█ Quale considerazione finale si potrebbe trarre da quanto detto?

La grossa attenzione che mi sentirei di sollecitare ai grandi decisori - quindi sostanzialmente al top management delle direzioni sanitarie e delle direzioni generali degli ospedali, delle aziende ospedaliere e degli Irccs - rispetto a come riuscire a spendere bene in sanità i notevoli fondi del PNRR è di lasciarsi influenzare il meno possibile da fornitori che (ovviamente, dal loro punto di vista) tentano di descrivere le loro risorse come “meravigliose” ma affrontare questa possibilità partendo soprattutto da un disegno chiaro e complessivo di come davvero vogliano trasformare i loro ospedali. Occorre grande attenzione, soprattutto per quanto riguarda il software, e sul fatto che ogni dispositivo medico deve essere certificato e supportato da evidenze.

Il “Manuale dei sistemi gas medicali e del vuoto” di Armando Ferraioli è un testo teoricopratico che dettaglia tutti gli aspetti legati alle problematiche dei gas medicali.

Lo scopo è quello di fornire i requisiti minimi per la loro installazione, ispezione, test, manutenzione, esecuzione, oltre alle relative pratiche di messa in sicurezza per le strutture sanitarie, il materiale, le apparecchiature, le applicazioni, inclusa tutta una serie di rischi associati a quelli primari.

Concepito come una guida organica, il manuale vuole risolvere tutte le problematiche inerenti ai gas medicali, fornendo ai progettisti e a tutti quelli coinvolti con gli impianti di gas medicali uno strumento che per la sua natura interdisciplinare consente di affrontare in modo completo tutti gli aspetti che possono presentarsi sia nella progettazione che nella realizzazione e gestione di tali impianti.

Questo manuale risulta essere complementare al libro dello stesso autore “Impianti gas medicali nelle strutture sanitarie” che tratta più specificamente degli aspetti progettuali e dei relativi calcoli da sviluppare.

La verifica del progetto di prevenzione incendi

Il caso del nuovo Padiglione Zero dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova

Un’analisi

specifica delle applicazioni pratiche del Building Information Modeling

(BIM) all’interno del panorama normativo
dato dal D.M. 03 agosto 2015 “Codice di prevenzione incendi” e del D.M. 29 marzo 2021 “RTV V.11” attraverso la metodologia “Fire Digital Check”

Gli ospedali sono da sempre luoghi in cui è molto probabile che si verifichino degli incendi e questo accade, non per un singolo elemento di rischio ma per una molteplicità di fattori. Le problematiche relative alla progettazione antincendio delle strutture sanitarie sono profondamente legate alla tipologia e alla complessità degli edifici in cui risiedono. L’invecchiamento e l’obsolescenza della gran parte delle strutture ospedaliere nazionali è uno dei fattori di rischio più frequenti; edifici vecchi, con impianti di protezione obsoleti sono conseguentemente causa non solo di una probabilità maggiore di un primo innesco ma soprattutto della propagazione più veloce dell’incendio, rendendo fortemente problematico e a volte non realizzabile l’evacuazione dall’edificio degli occupanti. Anche gli ospedali di nuova costruzione presentano, una moltitudine di problematiche che concorrono ad incrementare il rischio di incendio, tra cui; edifici di grande altezza, architetture sfidanti, facciate continue, atri multipiano, camini, apparecchiature complesse e fortemente energivore, promiscuità delle destinazioni d’uso (associata molte volte alle attività commerciali o laboratoristiche),

grandi affollamenti previsti, aumento della magnitudo dei danni in caso di emergenza, ecc.

Le problematiche da prendere in considerazione quindi saranno relative all’evacuazione degli occupanti, aree a rischio specifico (aree aventi un rischio d’incendio differente da tutto il resto dell’attività) e a rischio tecnologico, gas medicali, gas combustibili, camere iperbariche (le aree arricchite d’ossigeno presentano rischi aggiuntivi aventi da una maggiore potenza di rilascio termico e quindi aventi dinamiche di incendio particolarmente più severe).

Attrezzature fortemente energivore, RM, TAC, ecc., l’edificio quindi non dovrà essere pensato come un unicum, bensì come un ricettacolo di diverse attività, talvolta anche complesse, che dovranno essere necessariamente trattate in maniera specifica.

Le innovazioni apportate dal codice di prevenzione incendi all’interno del panorama normativo italiano sono fortemente legate alla

volontà di riunire tutta la normativa, riguardo le attività soggette normate e no, all’ interno di un singolo riferimento (senza infiniti rimandi a circolari o ad aggiornamenti parziali delle singole regole tecniche). Allo stesso tempo risultano legate alla volontà di standardizzare con uno schema scientifico ordinato la normativa, potendo così renderla traducibile in dati, anche di tipo informatico, che possano essere digitalizzati e messi a sistema. La digitalizzazione e la standardizzazione dei linguaggi di scrittura, oltre che la compilazione dei progetti antincendio, ci permetteranno in un futuro ormai prossimo di automatizzare le procedure di verifica dei progetti. Il progetto Fire Digital Check (FDC) nasce dalla volontà del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, di pubblicare una linea guida, che sia da sostegno sia per i progettisti che per i validatori delle istanze di prevenzione incendi all’ interno del complesso panorama della metodologia BIM, in accordo con il D.M. 1 dicembre 2017, n.560. La parametrizzazione del modello riesce, in questo modo, a rendere possibile il controllo dei molteplici aspetti che caratterizzano l’esito di un’analisi di prevenzione incendi, riuscendo a riunire, a valle di una valutazione del rischio, tutti i livelli prestazionali attribuiti alle strategie trattate. L’ospedale rappresenta in via generale un ambiente estremamente influenzato da contesti normativi tra loro disomogenei, in cui la prevalenza di uno di questi può rendere difficile il soddisfacimento di un altro. Per questo la presenza di un modello digitale della struttura fisica ospedaliera, rende più controllabile il soddisfacimento di tutte queste esigenze. Le informazioni estratte dalle normative di riferimento possono essere trasferite in set di regole applicabili a strumenti rule-based di “model checking” come Solibri Office attraverso la creazione di rulesets

specifici tali da rendere il processo di validazione standard attraverso richieste definite in modo univoco e applicate in maniera estesa a tutti gli elementi del modello. Per poter effettuare un’analisi attraverso tale approccio metodologico il progettista dovrà essere necessariamente in possesso di tali strumenti:

█ il modello della struttura fisica ospedaliera come contenitore delle specifiche valutazioni del rischio effettuate sull’attività; █ property Set attribuibili all’ edificio, alle aree dei compartimenti e ai locali;

█ modelli aperti in formato IFC (ISO 16739). In generale, IFC, o “Industry Foundation Class”, è uno schema di dati che raccoglie all’interno delle entità o classi e le relazioni che possono intercorrere tra queste classi, file di scambio che trasforma il modello in informazioni scritta attraverso una sintassi IFC basata sullo standard STEP (Standard for exchange of Product model Data).

Nel modello preso in considerazione, relativo alla progettazione del nuovo padiglione ZERO dell’istituto Giannina Gaslini di Genova, sono state assegnati, a valle della valutazione del rischio, i parametri relativi ai livelli di prestazione di ciascuna strategia ai compartimenti che compongono l’attività.

I compartimenti sono stati definiti come “aree” alle quali sono state assegnati sia i parametri relativi alle strategie (dalla S.1 alla S.10) dividendoli rispetto i livelli di prestazione attribuiti e quelli richiesti dal codice in soluzione conforme. Anche ai locali, corrispondenti agli ambienti dell’edificio, sono stati attribuiti i parametri che materializzano l’attribuzione di tali livelli di prestazione (o parte di essi). Di seguito verranno proposte alcune immagini dalle quali si evince la corrispondenza tra compartimento e attribuzione dei parametri ad esso relativi.

Il modello federato, dato dall’aggregazione dei modelli disciplinari, può essere classificato in base a diversi criteri di lettura:

█ in componenti tipologiche (porte, pareti, solai, scale, facciate, controsoffitti ecc.);

█ in ambienti funzionali alla loro destinazione d’uso (es: sala di attesa, ambulatori, terapie intensive, degenze, sale operatorie ecc.);

█ In piani o livelli di riferimento (es: piano terra, primo secondo ecc.);

█ Altri criteri e parametri in base all’obiettivo e all’uso del modello.

La verifica del modello e dei parametri in esso contenuti si è resa necessaria per la grande complessità delle analisi relative alle strategie proposte dal nuovo codice di prevenzione incendi, considerando nel tal caso solo le soluzioni conformi (come da Fire Digital Check).

La verifica del progetto ci ha permesso di effettuare verifiche di coordinamento di tipo geometrico (clash detection), di tipo informativo (analisi dei parametri contenuti in tutti gli asset del modello) che di tipo normativo (Code Checking). Solibri Office utilizza come strumenti di verifica delle regole pre-impostate ma personalizzabili, con le quali viene fatto girare il controllo automatico sui modelli oggetto di verifica. Le verifiche possono essere effettuate sia all’interno dei modelli della stessa disciplina (ad esempio, architettura, impianti meccanici, strutture, impianti elettrici, ecc.) che tra i vari modelli aggregati (controlli multidisciplinari).

L’attività preliminare nell’uso di un software rule-based come Solibri Office è costituita dalla creazione di tali regole, le quali costituiscono l’ossatura della strategia di verifica a cui riferirsi.

█ Tailored Rules Workflow (fonte https://bimcorner.com/model-validationas-a-key-step-in-the-bim-workflow/)

L’analisi proposta come da immagini riportate in seguito, è partita dalla creazione di una tabella metodologica (FASE 0) che potesse mettere in relazione, univocamente, gli obiettivi delle strategie descritte dal codice di prevenzione incendi D.M. 03 Agosto 2015 (dalla strategia S.1 alla strategia S.10) e nel D.M. 29 marzo 2021 RTV V.11 con le regole da definire (già presenti nel software). La traduzione di tali elementi normativi di verifica in regole personalizzate può essere più o meno approfondita, in base anche al livello di progettazione che si sta affrontando.

Si è partiti, quindi, dividendo le strategie in specifici obiettivi di verifica richiesti dai livelli di prestazione, ogni oggetto di verifica è stato quindi associato ad una possibile regola presente all’interno della libreria data da Solibri Office, solo qualora potesse essere possibile riconoscere un metodo di verifica dato dalla regola per l’obiettivo in questione.

Avendo quindi associato le possibili regole con gli obiettivi proposti dalle strategie, quello che in misura più generale viene proposto dal Fire Digital Check, sì è ritenuto necessario popolare il modello e gli oggetti in esso contenuti con i parametri specifici da dover verificare con Solibri Office. Assunti tali richieste normative da veri-

█ Fase 1; Ruleset Manager, individuazione della regola, assegnazione del titolo e della descrizione

█ Ruleset Manager, individuazione della regola, assegnazione del titolo e della descrizione

ficare si procede alla personalizzazione delle regole presenti nella libreria di Solibri Office. Le regole considerano in maniera chiara e direttamente confrontabile le strategie espresse dalla RTO con le classificazioni e i livelli di prestazione proposti nella RTV, tra esse sono state qui riportate le strategie relative alla reazione al fuoco, alla resistenza al fuoco e all’ esodo Il titolo equivale alla strategia, la descrizione al contenuto del titolo, nella vista parametri sono individuate le entità da controllare e i requirements da soddisfare. Il popolamento del modello (FASE 1) sicuramente è la fase più impegnativa del processo, la compilazione dei parametri di ogni oggetto per la disciplina specifica è uno sforzo produttivo e intellet-

tuale notevole. In base, infatti, alle regole considerate e agli obiettivi da perseguire la verifica sul modello sarà veicolata dai parametri in esso contenuti. Sin dalle prime fasi di creazione del modello si dovrebbe instaurare un processo iterativo tra software di modellazione (BIM authoring) e software di verifica, atto ad approfondire con lo sviluppo del progetto gli aspetti sempre più specifici riguardanti le discipline che lo compongono e soprattutto l’interazione tra esse. Lo scopo di questa fase è sicuramente la creazione di P_Set specifici per categorie di elementi da analizzare attribuibili ad oggetti (ad esempio porte, partizioni, finiture, ecc.) o a istanze di altra natura quali locali o aree o a caratteristiche specifiche considerate, in que-

█ Creazione del Pset_antincendio-locali all’interno del software Autodesk Revit

█ Identificazione della classificazione attribuita alle partizioni e alle porte resistenti al fuoco nel software Solibri Office

sto caso, reazione e resistenza al fuoco, tipologia di uscite, dispositivi di protezione attiva quali idranti, estintori ecc. Le varie categorie di oggetti classificati provenienti da ciascun modello andranno a interfacciarsi nel software di coordinamento (FASE 2), il quale potrà interrogarli insieme o separati dipendentemente dalla tipologia di verifica da effettuare. Si riportano in seguito degli esempi di P_Set specifici per categorie e di classificazioni effettuate all’ interno di software di BIM Authoring come ad esempio Autodesk Revit, che possano essere esportati come parametri all’interno dei file .ifc.

Tutti i dati così aggiornati possono essere successivamente usati all’ interno di Solibri Office per creare delle classificazioni che aiuteranno l’utente a ricreare gruppi di elementi secondo criteri di ricerca personalizzati. Sono state create, solo a titolo esplicativo, alcune delle classificazioni possibili rispetto alle analisi effettuate,

che sono atte ad evidenziare come i P_Set creati all’ interno del software di BIM authoring riescano a trasferire le informazioni desiderate, tramite il file ifc all’ interno di Solibri Office.

Le classificazioni riportate mettono in evidenza la tipologia delle diverse aree presenti nella struttura, la presenza e alla tipologia di partizioni resistenti al fuoco, la tipologia di classe di reazione al fuoco delle diverse aree dell’ospedale, alla continuità dei limiti di compartimentazione presenti considerando partizioni e porte tagliafuoco, L’ultima fase, il report di controllo (FASE 3), è il risultato della verifica progettuale, quello che, per la prevenzione incendi dovrà essere alla base del Fire Digital Check del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di competenza. Il formato aperto IFC trasmesso al comando dovrà necessariamente possedere tutti i parametri specifici della disciplina chiaramente verificabili e apprezzabili

█ Verifica della classe di reazione al fuoco delle specifiche aree TA1 nel software Solibri Office – Identificazione di criticità presenti su modello

█ Verifica della classe di reazione al fuoco delle specifiche aree TA1 nel software Solibri Office – Identificazione di criticità presenti su modello

all’ interno del modello. I Pset attribuibili a ciascuna categoria di oggetti saranno l’indice speditivo attraverso il quale si esprime la valutazione del rischio complessivo e l’individuazione del livello di prestazione specifico per ogni strategia. Si riportano alcune delle verifiche effettuate sul modello, rispetto alla congruenza normativa delle classi di reazione al fuoco delle finiture di alcune tipologie di aree, quelle aventi maggior criticità, presenti nel modello. Vediamo come nella figura il software riesca a leggere il P_Set relativo alla classe di reazione al fuoco presente in tutti i locali del modello, considerando, tra le altre cose anche la tipologia di area a cui ogni locale appartiene e a cui è assegnata una diversa classe di reazione al fuoco. Il software effettuata la verifica evidenzia le criticità riscontrate e indica per quali locali la classe di reazione al fuoco non è conforme rispetto alla tipologia di area considerata.

CONCLUSIONI

Il controllo del modello digitale, sia in fase progettuale che durante tutto il suo ciclo di vita, costituisce un fattore determinante per il miglioramento della qualità della progettazione antincendio di strutture complesse. La possibilità data dalla gestione di un processo di controllo digitale di tutti i parametri sia di tipo fisico che comportamentale, permette nel tempo una rimodulazione degli stessi riuscendo garantire nel tempo standards qualitativi similari. Il processo digitale, determinerà una condizione di controllo e consapevolezza in tempo reale delle condizioni di sicurezza complessive del manufatto in base anche alla tipologia di utenti che la frequentano. I protagonisti di questo processo saranno tutte le parti coinvolte, sia istituzioni che persone fisiche, le quali avranno il compito di instaurare un dialogo attivo atto a perseguire il fine ultimo di efficienza e sostenibilità generale della struttura anche in termini di sicurezza.

BIBLIOGRAFIA

█ Giacalone, Claudio. Incendi nelle strutture sanitarie: peculiarità e misure di gestione della sicurezza antincendio. Rivista Antincendio, Gennaio 2024

█ Meoli, Federica e Villani, Teresa. Ospedali Sicuri. La metaprogettazione come strumento di controllo della qualità del progetto. Rivista Antincendio, Gennaio 2024

█ Decreto del Ministero dell’Interno. 03 agosto 2015 e ss.mm.ii.

█ Decreto del Ministero dell’Interno. 29 marzo 2021

█ https://www.gae-engineering.com/rassegna-stampa/fire-digital-check-2/

█ https://www.gae-engineering.com/rassegna-stampa/fire-digital-check/ █ https://www.ingenio-web.it/articoli/il-controllo-normativo-relativo-a-sicurezza-ed-antincendio-con-solibri-model-checker/

█ https://www.vigilfuoco.tv/eventi/genova-convegno-prevenzione-e-sicurezza-antincendio-nelle-strutture-sanitarie

█ https://bimcorner.com/model-validation-as-a-key-step-in-the-bimworkflow/

█ https://www.ingenio-web.it/articoli/il-code-checking-una-domanda-incontinua-crescita/

█ https://www.ingenio-web.it/articoli/la-validazione-bim-per-le-infrastrutturesportive/

█ https://www.vigilfuoco.it/aspx/download_file.aspx?id=31784

█ https://www.harpaceas.it/newsletter/digitalizzazione-delle-pratiche-diprevenzione-incendi-il-progetto-fire-digital-check

█ https://www.youtube.com/watch?v=yfxDEb1HVHY

NICCOLÒ CIACCHERI

Architetto, Bim Coordinator, Esperto in prevenzione incendi e progettazione sanitaria Tecnicaer Engineering s.r.l L’autore

Il valore degli impianti in una moderna struttura ospedaliera

Il caso della Casa di Cura Villa Sole

La moderna struttura offre una vasta gamma di servizi diagnostici e sanitari, inclusi reparti di degenza, sale operatorie e pronto soccorso ostetrico, con 90 posti letto. La progettazione degli impianti include avanzati sistemi di gestione energetica, building automation e un impianto fotovoltaico, garantendo efficienza e continuità operativa

settembre 2024
█ La Casa di Cura Villa del Sole

La Casa di Cura Villa del Sole, punto di riferimento nell’assistenza sanitaria per la città di Salerno dal 1962, ha recentemente inaugurato una sede in via dei Greci nella Località Fratte, una moderna struttura che offre una serie di servizi di diagnostica e assistenza sanitaria su diverse specialità. La Casa di Cura fin dalla sua istituzione si è caratterizzata nella città come struttura di riferimento per quanto riguarda l’assistenza sanitaria in regime di ricovero e il nuovo ospedale ospiterà reparti degenza, sale operatorie, ambulatori in aggiunta a un’attività di pronto soccorso ostetrico.

La nuova sede mantiene l’assetto delle Unità operative per le quali è stata autorizzata e accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale che sono Ostetricia, Ginecologia, Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare, Medicina e Cardiologia e dispone di 90 posti letto.

La struttura è stata costruita a dimensione uomo unitamente ad una innovazione di tipo tecnologico e strutturale sia nei reparti di degenza, che nelle sale operatorie, che negli ambulatori.

Particolare attenzione è stata rivolta alla progettazione degli impianti elettrici a partire dall’alimentazione e distribuzione MT/BT, fondamentale in una struttura ospedaliera dove è di vitale importanza garantire l’energia necessaria al funzionamento delle apparecchiature mediche. Inoltre, per una gestione efficiente dell’energia la clinica si è dotata di un sistema per il controllo e supervisione degli impianti anche da remoto, in maniera da poter garantire il presidio costante, la raccolta dei dati e l’eventuale intervento in tempi rapidi.

La progettazione e realizzazione degli impianti è stata affidata alla ditta Simet s.r.l. di Forlì del Sannio in provincia di Isernia in Molise, una società con un’esperienza ultradecennale nel settore impiantistico.

L’ingegner Carlo Raddi della Simet S.r.l. ha illustrato così la filosofia che ha guidato lo sviluppo: “Nella progettazione degli impianti per un ospedale, un punto fondamentale è la gestione della distribuzione dell’energia elettrica, che deve essere garantita con assoluta continuità per i servizi essenziali e costantemente monitorata per l’intera struttura. Per questo motivo l’ospedale è dotato di una cabina di trasformazione MT/BT, servita da due gruppi elettrogeni e tre UPS gruppi di continuità assoluta. Nell’ospedale è installato, sul tetto dell’edificio, un impianto fotovoltaico e quindi la gestione doveva considerare anche la presenza di questa fonte rinnovabile. Inoltre, la Committenza aveva richiesto un edificio in linea con le più moderne tecnologie disponibili sul mercato, per questo abbiamo dotato la struttura di un impianto di building automation funzionale e in grado di essere gestito con una semplice interfaccia utente, sia in locale che da remoto, in modo che gli addetti alla manutenzione potessero supervisionare il funzionamento degli impianti in tempo reale e gestire per tempo gli interventi di manutenzione, sia programmati che urgenti.

La distribuzione dell’energia elettrica all’interno della struttura parte da una cabina di media tensione ubicata nei pressi del punto di fornitura, dove è stata installato un quadro Unisec con l’interruttore VD4, frutto della innovativa tecnologia ABB e utilizzato in strutture pubbliche, in-

█ L’impianto fotovoltaico posto sul tetto della Casa di Cura

dustriali e trasporti. La protezione della linea di media dalla consegna è completata dall’installazione di un relè REF601.

Dalla cabina MT esterna la distribuzione elettrica raggiunge l’interno dell’ospedale in media tensione fino alla cabina di trasformazione MT/ BT ubicata al piano interrato dell‘ospedale, dove è stato installato un Quadro MT della serie Unisec che alimenta 3 trasformatori da 800 kVA. I trafo, a loro volta, servono il QGBT Quadro Generale realizzato con strutture System Pro E power, la soluzione di ABB per distribuzione in bassa tensione di grande potenza. Il quadro è stato equipaggiato con interruttori Tmax e relè di protezione differenziale ELR. Per il monitoraggio delle grandezze elettriche sono stati utilizzati i multimetri della famiglia M4M, la gamma di analizzatori di rete ABB dotati di display grafico a colori che fornisce una misura completa e accurata dei parametri elettrici.

L’ALIMENTAZIONE DI EMERGENZA

Come d’obbligo per una struttura ospedaliera è stato previsto un sistema di alimentazione di emergenza che si compone di un gruppo

█ Quadro generale di distribuzione dell'ospedale

elettrogeno in grado di fornire energia elettrica con autonomia di 24 ore e un UPS a doppia conversione online PowerWave33 da 80 kVA in grado di alimentare i circuiti privilegiati istantaneamente e senza interruzione nel caso venga a mancare l’energia elettrica all’ospedale. Il blocco parto e le sale operatorie sono alimentati da altri due UPS esclusivamente dedicati a questi reparti, da 50 kVA ciascuno, anch’essi ABB ma della serie Powerscale.

Per la distribuzione nei reparti sono installati quadri ABB nei locali e vani tecnici presenti in tutti i piani della struttura realizzando una distribuzione radiale capillare che garantisce un ottimo livello di selettività in caso di guasto.

Per l’alimentazione di locali medici sono stati installati quadri medicali QSO di progettati, realizzati e collaudati da ABB secondo quanto previsto dalle Norme CEI 17-13/1 (quadri per bassa tensione tipo AS e ANS) e CEI 64-8. Questi quadri, grazie alla certificazione ABB sono idonei all’installazione in locali adibiti a uso medico secondo le prescrizioni normative italiane.

AUTOMAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Il sistema di building automation installato si basa sulla tecnologia KNX riconosciuta a livello mondiale come standard universale aperto per il controllo di tutte le tipologie di edifici intelligenti. I componenti modulari di ABB i-bus® KNX installati nei quadri hanno permesso di realizzare un sistema di building automation grazie al quale l’impianto di illuminazione dell’ospedale viene gestito in maniera centralizzata e automatica evitando sprechi di energia. La supervisione dell’impianto di illuminazione avviene attraverso un pannello ABB Smart Touch installato nel locale guardiania che permette al personale incaricato di monitorare in tempo reale lo stato di funzionamento e gestire le utenze attraverso una semplice interfaccia grafica direttamente sul display touch screen.

La realizzazione della infrastruttura KNX, consente di avere in tutto l’edificio la possibilità di automatizzare in futuro qualsiasi nuovo elemento impiantistico verrà installato, inoltre consente di interfacciare tutta la sezione di building automation con il software BMS. Per la supervisione di tutti gli impianti presenti nell’ospedale la ditta Simet s.r.l. ha installato un software di supervisione BMS (building management system), interamente progettato e sviluppato dalla stessa Simet srl, denominato “IUNGO”, basato su una logica SCADA in grado di visualizzare su PC sinottici ed interfacce utente semplificate degli impianti che consentono agli operatori di monitorare in tempo reale lo stato di:

█ Quadro generale di distribuzione bassa tensione QGBT;

█ Quadro generale di smistamento QSMIST;

█ Stato, allarmi, carica delle batterie degli UPS;

█ Stato, allarmi e livello carburante dei Gruppi elettrogeni;

█ Gestione completa dell’impianto di illuminazione di tutte le aree comuni anche con identificazione grafica;

█ Gestione dell’impianto Fotovoltaico con database per l’archiviazione dei dati di produzione;

█ Monitoraggio dello stato dei componenti e degli allarmi dell’impianto di illuminazione di emergenza;

█ Monitoraggio dello stato dei componenti e degli allarmi dell’impianto rilevazione e segnalazione incendi.

In un ospedale è fondamentale installare sistemi che garantiscano una comunicazione efficiente tra i degenti nelle camere e il personale medico di presidio, dando la possibilità agli infermieri e medici di intervenire alle chiamate nel più breve tempo possibile. Per questo motivo è stato scelto il sistema Clinos di ABB, un sistema moderno e affidabile che viene installato in numerosi ospedali italiani e nel mondo. In tutte le camere di degenza e nelle postazioni caposala sono presenti dispositivi del sistema di chiamata Clinos. Tra le principali caratteristiche

█ UPS PowerWave 33 di ABB per l'alimentazione di emergenza dell'ospedale
█ Quadri ABB QSO certificati per locali medici

█ Pannello Smart Touch di ABB per la gestione dell'impianto di illuminazione

che fanno di Clinos uno dei sistemi per la gestione delle chiamate più utilizzato in questo tipo di strutture si possono citare:

█ Segnalazione acustica- visiva delle chiamate a prova di errore;

█ Monitoraggio continuo delle chiamate paziente con visualizzazione delle chiamate prioritarie.

In tutti gli ambienti, nei corridoi, nei locali di servizio, nelle camere di degenza e nelle sale operatorie gli elementi di comando e le prese installate sono della serie Chiara di ABB con frutti di colore bianco che si abbinano alla tonalità pastello degli ambienti.

La progettazione e realizzazione degli impianti di una moderna struttura ospedaliera sono una vera sfida sia per la complessità normativa che per la necessità di interfacciare i vari sistemi che necessitano a una struttura così complessa e critica.

L’ingegner Carlo Raddi ha riassunto così gli sforzi attuati per raggiungere l’obiettivo: “Gli ospedali sono edifici che per la loro destinazione necessitano di numerosi e complessi impianti tecnologici, che

█ Scada di supervisione degli impianti – Monitoraggio quadro generale

devono interagire tra loro in maniera sempre più forte ed efficiente. Senza considerare che spesso si aggiunge la presenza di un’alimentazione da fonti rinnovabili, come nel caso della villa de Sole che è dotata di un impianto fotovoltaico da circa 80 kWp. Il monitoraggio e la gestione di tutti gli impianti, in tempo reale e da remoto, sono una richiesta divenuta ormai standard per questo tipo di edifici, anche in termini normativi. Per realizzarla è necessario poter contare su partner che siano in grado di fornire soluzioni affidabili, per i quali l’alto livello tecnologico non deve prescindere dalla robustezza e dalla massima efficienza possibile dei sistemi. Per questi motivi, in Simet abbiamo sviluppato il progetto scegliendo di utilizzare prodotti e soluzioni ABB, un’azienda con cui lavoriamo da anni, anche grazie all’ottima collaborazione con la rete commerciale locale che ci ha garantito sempre il supporto dell’azienda in tutte le fasi lavorative, dallo sviluppo iniziale alla progettazione, fino alla realizzazione e alla successiva manutenzione degli impianti tecnologici, con risultati di alto profilo ed estrema soddisfazione dei clienti finali”

█ Scada di supervisione degli impianti- Sinottico impianto illuminazione
█ Serie Chiara ABB installata nell’Ospedale

I pazienti al centro della rivoluzione digitale

Intelligenza Artificiale e digitalizzazione in sanità servono a migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari attraverso vari mezzi quali diagnosi e trattamento, gestione dei dati, monitoraggio da remoto, telemedicina, automazione dei processi. Enzo Tumminaro ci espone il suo punto di vista in qualità di Country Manager Italia di uno dei maggiori player internazionali fornitore di soluzioni digitali

Zebra Techologies supporta le aziende nel monitorare, anticipare e migliorare la gestione del workflow, rendendo ogni lavoratore in prima linea e ogni asset visibile, connesso e completamente ottimizzato. Per portare a termine questa missione, l’azienda un portfolio che spazia da soluzioni software a innovazioni nel campo della robotica, della machine vision, dell’automazione e del processo decisionale digitale. Il tutto supportato da un’esperienza di oltre 50 anni nel campo delle soluzioni di scansione, track-and-trace e mobile computing e da un ecosistema di oltre 10.000 partner attivi in oltre 100 nazioni. Inoltre, Zebra fornisce soluzioni a clienti di ogni dimensione e tipologia, fra questi l’80% delle aziende Fortune 500. Insieme ai nostri partner, Zebra offre soluzioni per le aziende nei settori della produzione, del magazzino, della logistica, del retail, della sanità e della sicurezza pubblica.

A Enzo Tumminaro, Country Manager Italia di Zebra Technologies, abbiamo rivolto alcune domande per capire, attraverso le strategie dell’azienda, quali sono i vantaggi reali derivanti dall’applicazione implementazione delle tecnologie digitali in ambito sanitario.

█ Dott. Tumminaro, la digitalizzazione dei servizi sanitari può, almeno in parte, risolvere alcuni problemi che stanno interessando le strutture sanitarie. Qual la vostra vision e quale le vostre strategie?

La digitalizzazione del settore sanitario sarà fondamentale per ottimizzare le operazioni ospedaliere, per agevolare il lavoro dei medici, degli assistenti e di tutti gli operatori sanitari, fornendo un’assistenza ai pazienti più efficace sia in ospedale che a domicilio. I dati dei pazienti devono essere facilmente accessibili, aggiornati e condivisi con il team di assistenza, per esempio. Ciò significa essere in grado di acquisire, registrare e condividere i dati grazie a dispositivi mobili e scanner sanitari appositamente progettati per medici, infermieri e altri assistenti e tecnici sanitari. Inoltre, dispositivi come computer mobili o tablet consentono di effettuare visite a distanza con i pazienti, in modo che le cure non siano limitate dalla distanza o dal luogo in cui si trova, come nel caso della teleassistenza. Un’altra area chiave per la digitalizzazione riguarda la tracciabilità delle forniture e delle attrezzature mediche nei vari siti ospedalieri, nelle sale operatorie, nei magazzini e nelle ambulanze. Il personale deve essere in grado di localizzare rapidamente le attrezzature di cui hanno bisogno, dai letti agli strumenti chirurgici, passando per i dispositivi di monitoraggio medico e per i materiali di consumo sanitari. Secondo uno studio di McKinsey, gli infermieri vorrebbero dimezzare il tempo dedicato alla ricerca di attrezzature mediche durante i turni per potersi concentrare sulla cura dei pazienti. Inoltre, dall’Healthcare Report 2024 di Zebra, che ha coinvolto 280 decisori non clinici di grandi ospedali, è emerso che sette dirigenti ospedalieri su 10 (74%) riconoscono che le procedure o gli interventi chirurgici annullati a causa di scorte esaurite, scarse o smarrite sono un

problema significativo per le loro organizzazioni. Più di tre quarti (77%) di loro concorda sul fatto che il personale spende troppo tempo nella ricerca di attrezzature mediche, materiali o forniture e il 75% crede che la sostituzione di articoli richiamati o scaduti sia un’attività complessa da gestire.

Questi problemi possono essere affrontati utilizzando etichette RFID - identificazione a radiofrequenza - e una combinazione di lettori fissi e scanner portatili RFID che possono essere utilizzati dal personale per effettuare scansioni rapide all’interno di un magazzino o di un’ambulanza, ad esempio. Lo studio di Zebra ha rilevato che nove dirigenti ospedalieri su dieci concordano sull’importanza di tracciare l’inventario di prodotti farmaceutici, materiali di consumo/medicinali, strumenti sterili e impianti in tempo reale. In aggiunta, oltre la metà degli intervistati ritiene che i sistemi di localiz-

█ Enzo Tumminaro, Country Manager Italia di Zebra Technologies

zazione in tempo reale (RTLS) e l’identificazione a radiofrequenza (RFID) miglioreranno la gestione delle scorte, mentre quasi sette dirigenti ospedalieri su 10 hanno dichiarato di voler implementare soluzioni RFID (68%) e RTLS (69%) entro i prossimi cinque anni.

█ Le vostre soluzioni non riguardano solamente ospedali e strutture sanitarie in generale, bensì la produzione di farmaci. Quali sono le criticità di questo comparto e come le affrontate?

Le soluzioni di machine vision con deep learning possono essere sfruttate nella produzione di compresse e nel confezionamento dei farmaci. L’ attenzione alla qualità e alla conformità è essenziale per i prodotti farmaceutici; quindi, è fondamentale poter ispezionare accuratamente i medicinali durante la produzione. Tecnologie come machine vision, unite a telecamere, possono essere utilizzate per rilevare difetti e anomalie, affinché i team di produzione possano verificare e rimuovere i medicinali che non rispettano gli standard richiesti. Anche le confezioni devono essere sigillate ed etichettate correttamente in termini di numeri di serie, codici a barre e codici in rilievo.

In seguito all’ispezione visiva dei farmaci e delle confezioni, è possibile utilizzare scanner industriali fissi per leggere i codici a barre su pallet e scatole durante la produzione, mentre le etichette e i lettori RFID possono tracciare le scatole di farmaci lungo tutta la supply chain, dal sito di produzione fino agli ospedali o alle cliniche.

CASE STUDY 1

All’interno di un ospedale, alcuni medici sono stati dotati di computer touch mobile della serie TC5x di Zebra progettati appositamente per il settore sanitario, che hanno permesso di migliorare la connettività del personale. Inoltre, i team hanno potuto semplificare le attività: il personale è ora in grado di recuperare e aggiornare la cartella clinica elettronica (EMR) di ciascun paziente in tempo reale, direttamente al posto letto dei pazienti, anche indossando i guanti. Inoltre, i dispositivi possono essere puliti e disinfettati frequentemente con oltre 30 prodotti approvati da Zebra. Per finire, a partire dalla pandemia, la soluzione di mobilità Zebra è stata utilizzata per mettere in contatto i pazienti con i loro cari. Solo nel primo anno sono state effettuate più di 14.000 visite virtuali.

CASE STUDY 2

Il Hull University Teaching Hospitals NHS Trust, un ospedale in Regno Unito, ha deciso di implementare il MotionWorks™ RTLS di Zebra per gestire, tracciare e localizzare le apparecchiature mediche nei suoi due grandi campus clinici. L’ospedale, che fornisce assistenza sanitaria a quasi un milione di pazienti all’anno, aveva bisogno di una tecnologia per tracciare le sue apparecchiature critiche. I dati in tempo reale generati dall’RTLS RFID di Zebra hanno aiutato a ridurre i costi, facilitando le decisioni relative all’approvvigionamento e alla gestione delle scorte. Anche l’assistenza ai pazienti è migliorata, in quanto è stato possibile ridurre il numero di procedure annullate a causa di oggetti fuori posto, garantendo un accesso rapido alle apparecchiature critiche durante gli interventi chirurgici. Sulla base di questi risultati, l’ospedale ha esteso l’uso della soluzione di Zebra a entrambi i campus principali e a tutti i reparti rivolti ai pazienti, con un risparmio di 35 ore per ognuno dei 2.500 dipendenti: questo ha portato ad un vantaggio totale di 87.500 ore all’anno che sono state impiegate nella cura dei pazienti e non nella ricerca degli oggetti. La soluzione comprende lettori RFID fissi, computer mobili rugged, slitte RFID portatili e stampanti industriali RFID, oltre al piano di manutenzione di Zebra.

NUOVA EDIZIONE 1° SEMESTRE 2024

I PREZZARI DEI BONUS EDILIZI

Il Prezzario di Architettura e Interior Design contiene oltre 8000 voci e relativi prezzi per l’architettura e l’arredo di interni civili e commerciali, suddivisi tra manodopera, materiali e opere compiute.

Nell’edizione 2024, oltre la verifica generale dei prezzi e delle descrizioni, sono state riportate le nuove tabelle di manodopera edile e impiantistica, suddivise per ciascuna provincia italiana, e sono state registrate le novità relative ai seguenti ambiti: nelle “Opere da muratore” sono state ampliate le voci degli intonaci premiscelati e inserite le voci delle malte e dell’acciaio per cemento armato; nelle “Opere da pittore” sono state incrementate le voci di sottofondi e finiture; nelle “Pareti divisorie” sono state riviste tutte le voci delle pareti mobili ed attrezzate; nell’”Arredo Bagno” sono state riviste le voci relative ai mobili da bagno, ai lavabi e agli specchi; nel “Wellness” sono state riviste e ulteriormente dettagliate le voci concernenti le saune.

Rilevazione prezzi GIUGNO 2024

SOLUZIONI INNOVATIVE

E SICURE PER IL CONTROLLO DEGLI ACCESSI PEDONALI

E VEICOLARI

Bft propone una gamma di soluzioni sicure e innovative con caratteristiche uniche ed esclusive. In particolare, le soluzioni che Bft ha ideato nell’ambito del controllo degli accessi pedonali e veicolari si adattano

ad ogni contesto installativo, sono affidabili e pensate per durare nel tempo. Ne abbiamo parlato con Loris Calderan, Business Manager Parking, e Antonio Zecca, Professional and OEM Sales Manager.

█ Potete farci una breve panoramica delle soluzioni Bft

Automation applicabili a strutture sanitarie e/o socioassistenziali?

Loris Calderan: Le strutture sanitarie affidano con sempre maggior frequenza la gestione delle proprie aree di sosta a sistemi di parcheggio automatizzati. Le esigenze delle diverse strutture possono variare ma gli obiettivi di tutte sono garantire un servizio efficiente per il personale sanitario, gli operatori, i pazienti ed i visitatori. Molteplici sistemi di pagamento, rapidi ed affidabili, rispondono alle diverse esigenze: tramite cassa automatica o in casse presidiate.

La gestione degli abbonamenti è sempre possibile ed impostabile in varie configurazioni. Offriamo inoltre la possibilità di generare buoni sconto per pazienti e visitatori.

La personalizzazione dei profili tariffari consente di gestire i profili di pagamento a seconda delle necessità specifiche della struttura.

█ Parlando di parcheggi messi a reddito, che tipo di contrattualizzazione è possibile fare in caso di struttura pubblica?

Antonio Zecca: Il supporto post-vendita è un elemento fondamentale per mantenere sempre efficiente di un sistema di parcheggio automatizzato. BFT SpA fornisce servizi di manutenzione personalizzati per verificare lo stato delle attrezzature, per mantenere il sistema perfettamente funzionante e per aggiornarlo alle più recenti tecnologie per la gestione o per il pagamento. I servizi di assistenza comprendono assistenza da remoto e on-site, contratti di manu-

tenzione personalizzati, pacchetti di aggiornamento hardware e software e formazione del personale.

█ Che tipo di servizi siete in grado di offrire? Proponete soluzioni del tipo “chiavi in mano” che prevedono la realizzazione da parte vostra?

Loris Calderan: BFT SpA mette a disposizione non solo la più recente tecnologia del parking management, ma anche servizi completi prevendita e postvendita. Dal supporto alla progettazione, all’installazione, alla manutenzione/aggiornamento per l’intero ciclo di vita del sistema. La formula “chiavi in mano” consente al committente di avere una sola figura di riferimento per tutte le sue esigenze.

█ Loris Calderan, Business Manager Parking █ Antonio Zecca, Professional and OEM Sales Manager

di Antonella Crugliano, Arianna Laurenti, Sara Capizzi

Ufficio Legale e Appalti Dipartimento Tecnico Patrimoniale AUSL di Bologna

Appalti, sentenze e aggiornamenti normativi

CONTRATTI DI APPALTI PUBBLICI, NOVITÀ NORMATIVE

È trascorso un anno dall’avvio dell’ efficacia del nuovo Codice

Appalti (D.Lgs.n.36/2023) e sono ancora molte sono le questioni aperte che potrebbero essere risolte con l’adozione di un decreto correttivo.

È stato recentemente avviato un tavolo di consultazione presso il MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) che vede coinvolti, tra l’altro, ANAC, ANCE, ANCI e altri Enti, istituzioni e associazioni. Tra le questioni attenzionate figurano quella dell’equo compenso, dell’obbligo della stazione appaltante di indicare il contratto collettivo nazionale applicabile alla gara secondo il principio della maggiore rappresentanza, della qualificazione delle stazioni appaltanti, della revisione dei prezzi, delle misure in materia di consorzi, del partenariato pubblico privato che andrebbe fortemente incentivato laddove la capacità finanziaria delle imprese strutturate e qualificate può rappresentare un plus rilevante per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi di transizione energetica.

I soggetti coinvolti nel tavolo al MIT potranno rispondere a un questionario finalizzato a segnalare eventuali disfunzioni delle disposizioni vigenti e a proporre migliorie su specifiche tematiche.

L’avvio (1° gennaio 2024) della digitalizzazione del ciclo di vita dell’appalto non è stato indolore; attualmente si registrano ancora tante criticità che devono essere risolte.

La stessa ANAC ha ammesso, nella relazione annuale 2024, che la riforma “ha richiesto un impegno straordinario e comportato innegabili difficoltà”, ed ha al contempo ribadito che… “La strada da percorrere è ancora lunga e tante amministrazioni saranno chiamate ad ulteriori sforzi, ma ci anima la certezza di aver imboccato la giusta direzione, che sta già portando minori oneri amministrativi, risparmi economici, maggiore trasparenza, a beneficio della collettività dei cittadini, committenti e destinatari ultimi degli appalti”. Stanno per essere implementate, nelle piattaforme digitali, le schede sulla fase di esecuzione e sono in via di risoluzione le questioni inerenti la profilazione dei responsabili di fase e i rapporti tra la compilazione delle schede per

gli affidamenti diretti e i controlli sul possesso dei requisiti.

Tra le altre possibili modifiche si segnalano

█ in tema di procedure sottosoglia, le proposte dell’ANAC di reintrodurre l’obbligo di consultazione di un numero minimo di operatori economici negli affidamenti diretti, valorizzando il principio del risultato “… col migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo”.

█ in tema di subappalto a cascata, la necessità di arginare la possibilità dell’uso improprio dell’istituto, introducendo taluni correttivi, quali la possibilità di ricorrere al subappalto a cascata non oltre il «secondo livello»; la necessità che anche il subappalto a cascata venga autorizzato dalla stazione appaltante per il tramite dell’appaltatore; la specificazione che non possono essere oggetto di ulteriore sub-affidamento da parte del subappaltatore, contratti non qualificabili come subappalto;

█ in tema di modifiche dei contratti in corso di esecuzione», l’opportunità avvertita di una maggiore aderenza della previsione dell’aumento del quinto con il disposto degli istituti del codice civile; se la proposta venisse accolta si passerebbe dal quinto al decimo d’obbligo; a ciò si aggiunge anche l’esigenza di chiarire l’obbligo o meno di computare il quinto nel valore dell’appalto.

PROCEDURE SELETTIVE DI IMPORTO INFERIORE ALLE SOGLIE DI RILIEVO EUROPEO

ANAC comunicato 05.06.2024

Il comunicato del Presidente Anac del 5 giugno 2024 evidenzia come gli atti della procedura selettiva di valore inferiore alle soglie di rilievo europeo debbano risultare correlati al regolamento adottato dalla stazione appaltante per la definizione degli affidamenti per fasce e dei criteri oggettivi di individuazione degli operatori economici.

Le regole in esso (regolamento) stabilite devono fungere da guida per l’Amministrazione nel percorso selettivo, che deve essere descritto nei suoi aspetti e deve esplicitare nella decisione a contrarre i criteri utilizzati per selezionare gli operatori da invitare tra quelli che hanno rappresentato manifestazione di interesse (in caso di indagine di mercato) o sono iscritti alla corrispondente articolazione dell’elenco. Il regolamento può, peraltro, stabilire diverse tipologie di criteri, rimessi alla scelta del RUP (Responsabile Unico di Progetto), con esplicitazione specifica nell’atto di formalizzazione della decisione a contrarre. L’applicazione dei criteri deve poi essere evidenziata nell’avviso di pubblicizzazione dell’indagine di mercato (quando avviata) e comunque verbalizzata a seguito del loro effettivo utilizzo in funzione del percorso preselettivo dei soggetti da coinvolgere (mediante invito) nella gara vera e propria.

La scelta degli operatori economici da invitare deve seguire in ogni caso il principio della massima partecipazione, anche al fine di garantire adeguate opportunità partecipative alle micro, piccole e medie imprese, pertanto l’atto a contrarre dovrà dar conto anche della soluzione scelta in tal senso.

Il processo preselettivo comporta anche l’applicazione del principio di rotazione (sempre che non ricorrano le condizioni di deroga o di non applicazione), del quale deve esser dato conto nella decisione a contrarre.

Qualora la stazione appaltante abbia avviato la procedura riservandosi la possibilità di applicare i criteri selettivi degli operatori economici che hanno presentato manifestazione d’interesse o di invitarli tutti alla successiva gara, gli elementi esplicativi dovranno essere ricondotti al provvedimento di aggiudicazione.

QUINTO D’OBBLIGO

Ministero Infrastrutture e Trasporti pareri n.2455, 2713 e 2714 del 21 giugno 2024

L’ufficio di supporto del MIT chiarisce, in risposta a taluni quesiti, come il Rup debba operare nella previsione del quinto d’obbligo ex comma 9 dell’articolo 120 D.Lgs.n.36/2023. Il comma in parola precisa che «nei documenti di gara iniziali può essere stabilito che, qualora in corso di esecuzione si renda necessario un aumento o una diminuzione delle prestazioni fino a concorrenza del quinto dell’importo del contratto, la stazione appaltante possa imporre all’appaltatore l’esecuzione alle condizioni originariamente previste. In tal caso l’appaltatore non può fare valere il diritto alla risoluzione del contratto».

Importo inferiore al quinto

L’ufficio di supporto ritiene ammissibile che la stazione appaltante possa indicare – applicando la stessa disciplina ivi prevista –

la modifica del contratto anche per un importo inferiore al quinto. In questo caso «la stazione appaltante si vincola ad un utilizzo per un importo minore di quello previsto».

Quinto d’obbligo e opzioni

Nella relazione predisposta dagli estensori del codice si è valorizzata l’esigenza «di prevedere il c.d. quinto d’obbligo» fin dai «documenti di gara iniziali, per rendere la previsione compatibile con le fattispecie di modifica consentite dalla direttiva, con ciò qualificando la fattispecie come ipotesi di modifica». Pertanto «il quinto d’obbligo va ricompreso nel valore stimato dell’appalto ex art.14, co. 4, d.lgs. 36/2023».

La disciplina del quinto d’obbligo

Il quinto d’obbligo va ricompreso nel valore stimato dell’appalto ex art.14, co. 4, d.lgs. 36/2023. La mancata previsione, evidentemente, ne impedirà l’utilizzo ed in caso di necessità il Rup, che autorizza le modifiche contrattuali (ai sensi del comma 13 dell’articolo 120), dovrà ricorrere ad altre fattispecie (sempre che risultino utilizzabili).

RESPONSABILE UNICO DI PROGETTO (RUP) E RESPONSABILE DI FASE (RP)

Ministero Infrastrutture e Trasporti pareri n.2499/2024

Il MIT fornisce importanti chiarimenti in merito alla nomina del RUP – in caso di delega dell’affidamento dell’appalto a stazione appaltante qualificata – ed in merito alla nuova figura del responsabile di fase. Importanti anche alcuni chiarimenti sui requisiti del responsabile unico di progetto.

La nomina del RUP in caso di delega dell’appalto

In base alla lettura «dell’art. 15 comma 9 e all’art. 62 comma 13 del nuovo codice d. lgs. n. 36/2023 nonché all’art. 9 comma 5 dell’Allegato I.2», la stazione appaltante qualificata/delegata allo svolgimento della gara deve nominare un proprio «RUP che cura i necessari raccordi con la stazione appaltante beneficiaria dell’intervento, la quale a sua volta nomina un responsabile per attività di propria competenza». Sulla questione del possesso dei requisiti, il MIT non ha dubbi il responsabile unico del progetto deve possedere i «requisiti di cui all’allegato I.2» e «competenze professionali adeguate in relazione ai compiti al medesimo affidati».

Un RUP senza requisiti

L’ufficio di supporto chiarisce che i responsabili di fase e RUP sono due figure distinte (il primo è un mero responsabile del pro-

cedimento che opera sotto la supervisione/coordinamento del responsabile unico del progetto) ed il codice non prevede, per il responsabile di fase, nessun requisito specifico. In relazione alla possibilità di nominare un RUP privo di requisiti, si precisa che qualora «non sia presente una figura professionale in possesso delle adeguate competenze, queste sono attribuite al dirigente o al responsabile del servizio nel cui ambito di competenza rientra l’intervento da realizzare». In tutti gli altri casi «la stazione appaltante può individuare quale RUP un dipendente anche non in possesso dei requisiti richiesti». Nel caso in argomento, il codice – art. 15 comma 6 -, consente il c.d. avvalimento dei requisiti nel senso che il RUP privo di requisiti può essere inserito nell’organico di una struttura di supporto ed in questa possono essere innestate le varie professionalità necessarie. La disposizione, infatti, prevede che le stazioni appaltanti «possono destinare risorse finanziarie non superiori all’1 per cento dell’importo posto a base di gara per l’affidamento diretto da parte del RUP di incarichi di assistenza al medesimo». La previsione deve essere intesa come possibilità di alimentare le professionalità già presenti nella struttura di supporto con quelle evidentemente necessarie (in relazione all’appalto specifico) con il contingentamento del budget assegnato.

ANOMALIA OFFERTA

TAR Campania, sede Napoli, n.3633 del 10 giugno 2024

La finalità della verifica di anomalia dell’offerta è quella di evitare, da un lato, affidamenti ad offerte che nel loro complesso non appaiono affidabili e quindi non siano in grado di perseguire gli interessi pubblici sottesi all’affidamento dell’appalto e, dall’altro lato, comportamenti contrari al principio di libera concorrenza. In effetti, il procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta non mira ad individuare specifiche e singole inesattezze nella sua formulazione ma, piuttosto, ad accertare in concreto se la proposta economica risulti nel suo complesso attendibile in relazione alla corretta esecuzione dell’appalto e se i prezzi offerti trovino rispondenza nella realtà, sia di mercato che aziendale, cioè se gli stessi siano verosimili in relazione alle modalità con cui si svolge il lavoro, alle dimensioni dell’azienda, alla capacità di effettuare acquisti convenienti o di realizzare particolari economie, anche di scala (cfr. Cons. Stato, Sez. V, 3 aprile 2018, n. 2053). La pronuncia s’inserisce in un filone giurisprudenziale secondo il quale “la verifica di anomalia è connotata da ampi margini di discrezionalità, costituendo anzi espressione paradigmatica di discrezionalità tecnica di esclusiva pertinenza dell’Amministrazione, tale ampia latitudine non è tale da pre-

cludere in toto il sindacato giurisdizionale, da ricondursi tuttavia entro lo stringente perimetro di evidenti e macroscopici vizi di illogicità, contraddittorietà, irragionevolezza o errore di fatto” (cfr. TAR Campania, Salerno, Sez. I, 28 maggio 2024, n. 1163).

La prima delle tre fasi è quella tipicamente istruttoria, costituita dall’acquisizione, da parte della Stazione Appaltante, di elementi documentali e fattuali, necessari per comprendere come l’offerta dell’operatore economico sia stata costruita.

La seconda fase è quella valutativa, che “rientra nella sfera di autonomia della stazione appaltante, che deve apprezzare se gli elementi acquisiti sono idonei e sufficienti ed in caso negativo, retrocedere riaprendo il dialogo con l’operatore economico”.

Ultima fase è quella del giudizio che chiude il subprocedimento di anomalia, attraverso il quale la Stazione Appaltante determina se l’offerta presentata dall’operatore economico e assoggettata alla verifica sia o meno congrua. Conseguentemente, il TAR Campania ha confermato che “eventuali criticità della fase istruttoria di acquisizione degli elementi o un’errata valutazione ben potranno incidere negativamente sulla legittimità del giudizio, dal punto di vista del cattivo uso del potere tecnico discrezionale”.

INCENTIVI

Ministero Infrastrutture e Trasporti pareri 2678,2721 e 2723/2024

Incentivi per la progettazione dei servizi

Il Mit ritiene che anche l’attività di progettazione per i servizi/forniture – pur non espressamente prevista nell’elenco tassativo dell’allegato I.10 - sia incentivabile per analogia anche considerata «l’espressa volontà del legislatore di incentivare nuovamente l’attività di progettazione.

Incentivi nelle forniture

«Ai fini dell’incentivabilità delle forniture, rileva il profilo quantitativo fondato sull’importo delle prestazioni, qualificabili di particolare importanza se tale importo è superiore a 500.000,00 euro. Pertanto, con riferimento al quesito posto, l’importo superiore ai 500.000 € è condizione necessaria e sufficiente per l’incentivabilità delle forniture».

Incentivi e forniture di importo inferiore ai 500 mila euro

«La nomina di un direttore dell’esecuzione quale figura diversa dal Rup dovrà intervenire nei casi di servizi e forniture di particolare importanza, come descritti nell’allegato II.14 al Codice. Pertanto ai fini della incentivabilità dei servizi e forniture, occorre tale ulteriore presupposto, non essendo sufficiente il solo fatto di nominare un Dec».

Il Dipartimento di Emergenza-Urgenza (DE) o Pronto Soccorso, svolge da sempre un ruolo importante nel soccorso tempestivo e nella cura dei pazienti in emergenza-urgenza, fornendo un’assistenza clinica mirata, tempestiva ed efficace. Esso e ii punto di riferimento sanitario primario, responsabile della ricezione, dello smistamento, della valutazione, della stabilizzazione e della gestione dei pazienti che arrivano alla sua porta con diversi gradi di urgenza e complessità.

Una progettazione inadeguata del Dipartimento di Emergenza può portare a numerosi problemi di difficile gestione quali: affollamento, prolungata durata della degenza, aumento della mortalità, scarsa qualità dell’assistenza, tempi di attesa prolungati.

La ragione principale di queste inadeguatezze e l’assenza di un reale coinvolgimento delle parti interessate nel processo di progettazione.

Questo volume riporta ed analizza le problematiche da affrontare per pianificare e progettare un Dipartimento di Emergenza più efficiente e sicuro sia per i pazienti che per ii personale medico e paramedico.

Perché associarsi al C.N.E.T.O.

Il CNETO è un’associazione culturale che riunisce architetti e ingegneri interessati ai problemi dell’edilizia e della tecnica ospedaliera, tecnici, igienisti, amministratori ed economi di direzioni ospedaliere. Il CNETO ha come obiettivo primario la promozione dell’informazione e della conoscenza nello specifico settore della sanità, settore in continua e rapida evoluzione, che richiede il costante aggiornamento di tutti gli operatori. È proprio con questa finalità che l’Associazione organizza convegni nazionali e internazionali, viaggi di studio presso le strutture all’avanguardia sia italiane che estere, attiva contatti ufficiali con le altre associazioni e le istituzioni più rappresentative, anche straniere. Il CNETO è stato fondato quale Associazione multidisciplinare proprio perché la progettazione ospedaliera e socio-sanitaria esige la sinergia tra le diverse figure professionali coinvolte nella valutazione e risoluzione di tutti gli aspetti che concorrono a definire il progetto. La presenza delle Aziende, in qualità di soci collettivi, permette di stabilire uno stretto legame anche con il mondo della produzione e del mercato, le cui tendenze in atto costituiscono un indispensabile strumento di cultura tecnica.

RICHIESTA

DI ADESIONE

Presa visione dell’articolo 4 dello statuto del CNETO il/la sottoscritto/a

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chiede di essere iscritto al CNETO in qualità di componente

ordinario collettivo sostenitore studente € 100,00 € 300,00 € 600,00 € 50,00

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Per iscriversi e per informazioni C.N.E.T.O.

Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera

Versamento con bonifico bancario intestato a CNETO sul C/C Banca Prossima S.P.A., Filiale di Milano IBAN IT51A0335901600100000129131 specificando nella causale: “Quota associativa anno ..., Cognome e Nome (o ragione sociale) associato”.

C.N.E.T.O.

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NOTIZIE DAL CNETO

A conclusione delle votazioni del CNETO per il triennio 2022-2024, sono risultati eletti i seguenti consiglieri:

Presidente: Stefano Capolongo

Past President: Maurizio Mauri

Segretario Generale: Marco Gola

Vice Presidenti: Margherita Carabillò e Roberto Righini

Direttore Rivista Progettare per la Sanità: Margherita Carabillò

Tesoriere: Roberto Righini

• GIUNTA ESECUTIVA

Ark.Ing.81 S.r.l. Righini

Bragonzi Gilberto

Carabillò Margherita

Ingaglio Monica

Meoli Federica

Peretti Gabriella

• CONSIGLIO NAZIONALE

Pollo Riccardo

Ravegnani Morosini Roberto

Sibillassociati Sibilla

Taddia Andrea

Tognolo Chiara

Vitali Marco

In rappresentanza dei Soci ordinari

Azzini Susanna

Bettamio Valentina

Bragonzi Gilberto

Brambilla Andrea

Carabillò Margherita

Colombo Luigi

Dubini Nicoletta

Ferrante Tiziana

Gola Marco

Grifa Egisto

Ingaglio Monica

Ladini Lino

Manara Giuseppe

Mauri Maurizio

Meoli Federica

Oddi Baglioni Grifone

Pedrini Daniela

Peretti Gabriella

Pollo Riccardo

Ravegnani Morosini Roberto

Taddia Andrea

Tognolo Chiara

Torricelli Maria Chiara

Vitali Marco

Zingaretti Gabriele

In rappresentanza dei Soci collettivi AIRNOVA

ARK.ING.81 S.r.l.

BININI PARTNERS S.r.l.

CAIREPRO - COOPERATIVA ARCHITETTI E INGEGNERI PROGETTAZIONE

POLITECNICO DI MILANO - Dipartimento ABC PROGER SpA

PROGETTO CMR

SAGICOFIM SpA

SIBILLASSOCIATI

TECNICAER ENGINEERING S.r.l.

ESTRATTO DALLO STATUTO

Art. 1 Denominazione

Il “C.N.E T O - Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera” è una Associazione culturale, apartitica e senza scopo di lucro, nata sotto gli auspici dell’ANIAI L’Associazione è retta dal presente statuto la cui attuazione operativa è demandata, se necessario, ad appositi regolamenti operativi

Art. 2 Sede

La sede legale del C.N.E T O è stabilita in Roma. L’Associazione può aprire sedi operative periferiche

Art.3 Scopo

L’Associazione ha come scopo, a beneficio della collettività: la promozione dello studio dei problemi organizzativi, gestionali e progettuali connessi con l’edilizia socio sanitaria;

di stabilire e mantenere contatti in campo nazionale e internazionale fra esperti italiani e stranieri e altre Associazioni che si interessano ai problemi attinenti allo scopo sociale;

di porre a disposizione e di favorire la diffusione delle conoscenze e del progresso delle arti dello specifico settore anche attraverso l’uso dei propri mezzi e strutture;

la promozione e/o la partecipazione al capitale sociale di società e/o associazioni che abbiano il fine statutario di approfondire, diffondere la cultura tecnico –architettonica, gestionale e organizzativa dell’edilizia socio-sanitaria, anche a scopi didattici ed editoriali la qualificazione e il riconoscimento delle professionalità, svolgendo un ruolo di formazione e di informazione degli operatori

Per il raggiungimento dello scopo sociale il C.N.E T O indice, promuove e organizza convegni, seminari, giornate di studio, viaggi, visite tecniche, pubblicazioni proprie o di terzi e diffonde la rivista organo ufficiale dell’associazione

Art.4 – Ammissione e Soci

Sono ammessi a far parte del C.N.E T O le persone fisiche e giuridiche che, condividendone gli scopi, ne faranno domanda scritta, o tramite il sito ufficiale, alla Giunta Esecutiva e la cui domanda sarà dalla stessa accettata. I soci C.N.E T O. si distinguono in ordinari, studenti, collettivi, sostenitori, onorari

Soci ordinari, le persone fisiche esperte nel campo oggetto dello scopo associativo che ne fanno richiesta e che corrispondono annualmente la quota sociale ordinaria

Soci studenti e neo laureati, gli iscritti a corsi di studio universitari attinenti le materie interessanti lo scopo sociale che ne fanno richiesta e che corrispondono una quota associativa pari al 50% della quota sociale ordinaria. La qualifica di studente decade dopo tre anni dal termine degli studi e comunque entro il 30° anno di età

Soci collettivi, le persone giuridiche, gli Enti pubblici e privati, le Associazioni scientifiche e tecniche che ne fanno richiesta e che operano nel campo oggetto dello scopo associativo e che corrispondono la quota sociale collettiva pari a tre volte l’ordinaria; hanno diritto a tre voti

Soci sostenitori, i soggetti individuati alle lettere precedenti che si impegnano a corrispondere, per almeno cinque anni, una quota sociale annua pari a due volte la quota collettiva; hanno diritto a tre voti

Soci onorari, le personalità che per merito scientifico o professionale o per aver acquisito particolari meriti verso l’associazione vengono nominati tali. La loro nomina è proposta dalla Giunta Esecutiva, approvata dal Consiglio Nazionale e ratificata dall’Assemblea dei soci; i Soci Onorari non pagano la quota associativa e non hanno diritto di voto

Art. 5 Organi del C.N.E T O

Sono: l’Assemblea dei Soci, Il Consiglio Nazionale, Il Presidente, La Giunta esecutiva, Il Collegio dei revisori

Organo uf ficiale del C N E T O Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica ospedaliera

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