m&a - speciale barriere di sicurezza e catene portacavi

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BARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI SPECIALE @Schunk

La continua evoluzione della tecnologia rappresenta una straordinaria opportunità per migliorare i livelli di sicurezza all’interno dell’azienda: dai sistemi intelligenti per segnalare la presenza di una persona nel raggio d’azione di un robot alle soluzioni tecniche in grado di ridurre gli infortuni derivanti dall’interazione uomo-macchina, sono tante le soluzioni per migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Anche i robot fanno la loro parte, sostituendo gli operatori nelle mansioni più pericolose, così come gli esoscheletri, che supportano il lavoratore nell’eseguire operazioni che comportano uno stress fisico molto alto. Le catene portacavi La rivoluzione dell’Industria 4.0 e la conseguente digitalizzazione dei sistemi consente anche il controllo delle catene portacavi. Sistemi innovativi che - grazie ai sensori, oggi anche low cost – sono in grado di rilevare l’usura in tempo reale e possono essere collegati direttamente al sistema PLC di controllo della macchina, anche senza una connessione internet, ed essere integrati in un programma di manutenzione predittiva.

Tutti i sistemi presenti in azienda, anche quelli più intelligenti, necessitano, comunque e sempre, di un conduttore per l’alimentazione di corrente e lo scambio di dati e di segnali. Qui entrano in gioco le catene portacavi, che proteggono e conducono i cavi, grazie a strumenti digitali. Questi elementi sono anche dotati di sistemi capaci di calcolare la forza di trazione/spinta della catena portacavi e, in caso di superamento di una soglia predefinita, arrestano automaticamente l’impianto, evitando ingenti costi di riparazione e danni problematici. Protezione e sicurezza assicurati anche da un design ottimizzato dei coperchi delle catene per applicazioni in ambienti difficili e di modeste dimensioni. I ripari L’avvento della tecnologia ha permesso anche l’implementazione di

misure tecniche e SicurezzasullavoroLA PROTEZIONE DELL’ESSERE UMANO DA EVENTUALI PERICOLI CHE UNA MACCHINA IN FUNZIONE PUÒ GENERARE È SOLITAMENTE AFFIDATA AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE, SICUREZZAÈOBIETTIVOINDISPENSABILISTRUMENTIILCUIPRINCIPALELAPROTEZIONEELADELPERSONALECONTROIRISCHIDINATURAMECCANICADERIVANTIDAPARTIINMOVIMENTO Di Patrizia Ricci UN IMPRESCINDIBILE!REQUISITO

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Per tutti i dispositivi e le misure occorre rispettare le distanze di sicurezza adeguate – richiamate nelle Norme EN ISO 13854, EN ISO 13855 ed EN ISO 13857 - affinché siano efficaci. Inoltre, secondo quanto prescrive la Norma EN ISO 12100, i dispositivi di sicurezza di una macchina devono essere realizzati in modo tale che l’utilizzo durante il funzionamento secondo le disposizioni non venga pregiudicato senza necessità.

La protezione contro le manomissioni La manomissione dei dispositivi di protezione può causare gravi incidenti oppure danni alla macchina con rischi legali e finanziari importanti. La manomissione non è un evento raro: spesso si ricorre a questi “espedienti” per avere in cambio una maggior rapidità di azione, comodità, prestazioni più elevate, riduzione dei tempi, mancanza di ergonomicità o semplificazione delle modalità operative. Purtroppo però, rendendo inefficace la posizione protetta o pregiudicandone in modo massivo la funzione, la manipolazione o manomissione dei dispositivi di protezione è spesso causa di incidenti, dalle lesioni lievi fino al decesso, in quanto le macchine vengono impiegate in una modalità non prevista oppure vengono aggirate le misure di protezione e sicurezza stabilite dal fabbricante. Non è determinante stabilire come le protezioni vengano aggirate, quanto piuttosto non sottovalutare il rischio che ne deriva, ampiamente dimostrato dalle statistiche su incidenti e infortuni. Per questa ragione, sia il fabbricante delle macchine che l’operatore sono tenuti per legge a rispettare le prescrizioni per la protezione del personale. A tale proposito esistono norme specifiche che devono essere implementate e scrupolosamente osservate, in fase di costruzione della macchina da parte del fabbricante ma anche durante il funzionamento da parte dell’operatore. Nella Norma EN ISO 14119 sono contenuti i principi normativi basilari per i dispositivi di interblocco in combinazione con i ripari mobili e sono esplicitate e illustrate le misure per impedire il bypass dei dispositivi di protezione e dei relativi dispositivi di interblocco, che è vietato, ma ancora, purtroppo, spesso praticato. Nello speciale che segue, alcune delle più importanti aziende del settore, illustrano una panoramica del settore con le più efficaci soluzioni per offrire la protezione e la sicurezza indispensabili sul lavoro. DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

SPECIALEINDUSTRIALE tecnologiche, come ad esempio i ripari, in grado di ovviare in modo semplice ai pericoli ma anche di soddisfare i requisiti riguardanti la capacità di evitare manipolazioni e manomissioni. In termini di prescrizioni, nell’Unione Europea, il fabbricante è tenuto a rispettare la Direttiva 2006/42/CE, ovvero la Direttiva Macchine, mentre per gli operatori esistono di norma leggi nazionali alle quali ottemperare. Quando non è possibile escludere tutti i rischi derivanti da una macchina senza pregiudicarne in modo importante la funzionalità e/o il funzionamento, il fabbricante è tenuto a prevedere l’implementazione di dispositivi di sicurezza, in base a quanto predisposto proprio nell’Allegato 1 della suddetta Direttiva. La principale distinzione è tra soluzioni di protezione fisse e mobili: le prime impediscono l’accesso e/o l’ingresso di persone nella zona pericolosa di una macchina, le seconde mettono in sicurezza la zona pericolosa senza una separazione fisica, impiegando piuttosto soluzioni di comando e controllo tecnologiche, come ad esempio le barriere fotoelettriche di sicurezza combinate a un sistema di controllo di sicurezza. In relazione alle protezioni fisse, nello stesso Allegato 1 della Direttiva Macchine, viene espressamente richiesto che, in sede di progettazione e costruzione del dispositivo di protezione, quest’ultimo non possa essere reso inefficace con semplicità. In caso contrario, la macchina non potrà essere contrassegnata con la Marcatura CE. Nei ripari fissi, la protezione viene realizzata con l’ausilio di una barriera fisica, ad esempio recinzioni di protezione e il dispositivo di protezione è applicato in modo permanente e contrassegnato in modalità ottica, ad es. con una pittura di colore giallo. In quelli mobili, invece, la barriera fisica è in modalità mobile, ad esempio, come riparo mobile in recinzioni di protezione oppure come calotte, sportelli e serrande avvolgibili. I cosiddetti dispositivi di bloccaggio, come gli interruttori di sicurezza, per esempio, monitorano la posizione protetta che ha il compito di impedire l’esecuzione di una funzione pericolosa da parte della macchina. I dispositivi di protezione I dispositivi di protezione si suddividono in dispositivi elettrosensibili (ESPE), dispositivi di protezione sensibili alla pressione o sensibili al contatto e dispositivi di protezione volti a mantenere l’operatore a distanza. Nei primi rientrano i dispositivi di protezione optoelettronici, ad es. le barriere fotoelettriche, i laser scanner o i sistemi di visione di sicurezza. Oltre agli ESPE classici, anche i sistemi radar di sicurezza rientrano tra le soluzioni di sicurezza prive di barriere. I secondi sono costituiti da tappeti o barre sensibili alla pressione, mediante i quali, ad esempio, è possibile arrestare un movimento potenzialmente pericoloso quando un operatore calpesta il tappeto. Infine, negli ultimi vanno considerati i pulsanti a due mani o altri dispositivi di comando manuale e i dispositivi di enable, di norma organizzati esternamente rispetto alla zona pericolosa. I comandi a due mani vincolano entrambe le mani dell’operatore durante il funzionamento della macchina, ad esempio di una pressa.

BARRIERE

SULL’ESPERIENZA

Datasensing è una nuova realtà, ma eredita il know-how di decenni di produzione di sensori di sicurezza affidabili e di qualità con i marchi Datasensor e Datalogic. Facendo tesoro di questa esperienza, con SH4, la prima generazione di barriere di sicurezza con il suo nuovo marchio, fornisce una gamma di modelli estesa e aggiornata, progettata per ottenere i più alti livelli di performance e tutte le funzioni essenziali per la sicurezza dei macchinari nei settori della produzione e dell’intralogistica: dai semplici controlli di accesso, con o senza passaggio automatico di materiale, alle protezioni perimetrali su lunghe distanze, alle applicazioni speciali che richiedono programmazioni SH4particolari.sono barriere a cortina di Tipo 4 con risoluzioni 14 o 30 mm ed altezze da 300 a 2250 mm, oppure pluriraggio a 2, 3 o 4 raggi con le consuete altezze di 500, 800, 900 e 1200 mm. I modelli con risoluzione dito e mano sono collegabili in serie fino a tre unità e sono attive lungo tutta la loro lunghezza, con LED che segnalano con grande visibilità lo stato della barriera ed i raggi interrotti. Un puntatore integrato (laser o LED a seconda dei modelli) semplifica l’allineamento a lunghe L’automatizzazionedistanze. del processo produttivo e l’ingegnerizzazione modulare del prodotto, che ne permette l’assemblaggio ed il test in modo uniforme e controllato, hanno permesso di migliorare la qualità e le prestazioni: sono aumentate le portate (10 m, 20 m e 70 m rispettivamente per risoluzioni dito, mano e corpo), la stabilità di allineamento, la resistenza a vibrazioni, ed estesa la temperatura operativa fino a -30°C. Il livello di funzionalità è scalabile in: Base, quando il semplice rilevamento è sufficiente; Standard, per le funzioni più comuni, come ripristino manuale, EDM, muting a due segnali, impostabili semplicemente tramite configurazioni di cablaggio o DIP-Switches; Advanced, per la massima flessibilità di Neiconfigurazione.modelliAdvanced è possibile definire le zone di Muting (silenziamento temporaneo della funzione di rilevamento) o di Blanking (disattivazione permanente dei raggi) a livello di singolo raggio. Il Blanking può essere fisso o mobile, con o senza sorveglianza della presenza di oggetti. Il Muting può essere anche a 4 segnali, con controllo sui loro tempi di intervento o sulla loro sequenza, e permette di gestire anche passaggi di materiale molto lenti o a velocità irregolare. Il Muting parziale dinamico adatta automaticamente la zona di muting alle dimensioni dei pacchi che transitano attraverso la barriera, rendendo più sicure le situazioni in cui la loro altezza varia. La programmazione ed il monitoraggio dei modelli Advanced non richiedono tool o interfacce particolari: il collegamento avviene tramite Wi-Fi da PC, Tablet o Smartphone con una App intuitiva, disponibile gratuitamente per Windows, Android e iOS. In questo modo le operazioni di installazione e manutenzione sono facili e veloci. Tutti i modelli presentano cavi con connettori M12 per dare la massima flessibilità nell’installazione meccanica e ridurre gli ingombri inutili. Il profilo è compatto (35x40 mm di sezione) ma robusto, ed è comune per tutte le risoluzioni e funzionalità. Grazie a questa uniformità e scalabilità si può di volta in volta scegliere il modello che meglio si adatta alle proprie esigenze rimanendo all’interno della stessa famiglia di prodotto e senza cambiare accessori.

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SOLUZIONI AZIENDE

DATASENSING BARRIERE DI SICUREZZA DATASENSING SH4: INNOVAZIONE

DALLE

BASATA

Monitoraggio delle catene portacavi a partire da 248 euro: il sensore i.Sense EC.W è conveniente e permette di controllare le condizioni e di pianificare la manutenzione – per tutta la durata utile della catena. (Fonte: igus GmbH)

M &A | SETTEMBRE 202256 PULIZIA SPECIALEINDUSTRIALEBARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

IGUS I.SENSE EC.W, IL NUOVO SENSORE PER IL MONITORAGGIO IN

TEMPO REALE - CON COSTI CONTENUTI - DELLE CONDIZIONI DI SISTEMI PER CATENE PORTACAVI IN SCORRIMENTO

Internet of Things, Big Data e robot autonomi: la transizione verso l’Industria 4.0 è ormai avviata. Il processo interessa i componenti utilizzati nelle macchine, divenuti da tempo “smart” per fornire, per esempio, dati sul proprio stato. Spesso però, le aziende hanno difficoltà a integrare queste tecnologie avanzate e devono ricorrere a consulenze e interventi esterni per la progettazione o l’installazione. igus invece propone sistemi economici e semplici da integrare, tra cui il nuovo sensore di durata i.Sense EC.W per sistemi per catene portacavi in scorrimento. A partire da soli 248 euro, questo sensore low cost consente di rilevare l’usura in tempo reale e, grazie ai contatti a potenziale zero integrati, può essere collegato direttamente al sistema PLC di controllo della macchina anche senza una connessione internet. Sensore, cavo ed elettronica di analisi sono inclusi nel pacchetto. Gli utenti possono inoltre collegare il sensore a una varietà di reti e sistemi IoT tramite il modulo i.Cee, integrandolo in un programma più esteso di manutenzione predittiva. Il sensore di durata è disponibile per le catene portacavi igus E4.32, E4.42, E4.56 e E4.80 – sono in programma altre misure per le serie E4Q, E2.1 e E2/000.

Riduzione dei costi dell’80% grazie alla manutenzione programmabile I messaggi di allarme basati sulle condizioni prevengono fermi imprevisti e sostituzioni superflue o premature della catena – con un notevole vantaggio in termini di sostenibilità. In questo modo le catene portacavi non vengono più sostituite in base agli intervalli di manutenzione, ma solo quando è davvero necessario – con una riduzione significativa dei costi di manutenzione. Il collegamento diretto del sensore per la durata d’esercizio al sistema di controllo dell’impianto può ridurre i costi fino all’80%.

Determinare la durata d’esercizio in modo semplice e rapido, anche da remoto Il principio alla base del nuovo sistema di sensori low cost è molto semplice: gli elementi conduttivi sono incorporati nei polimeri ad alte prestazioni di quasi tutti i prodotti igus nelle aree sollecitate dal punto di vista dell’usura. Il posizionamento strategico di questi elementi all’interno del componente permette, in caso di interruzioni elettriche o di variazioni nelle caratteristiche di resistenza di formulare previsioni chiare sulla durata residua del prodotto. Queste informazioni possono essere semplicemente trasmesse all’operatore tramite il monitor del sistema e - al raggiungimento di una determinata soglia (25% per es.)possono inoltrare un segnale per la sostituzione della catena. Il sensore i.Sense EC.W offre un notevole valore aggiunto, specialmente per gli ambienti difficili e sporchi o per quelle applicazioni difficili da raggiungere o con un’elevata frequenza ciclo. Montato sull’ultimo traversino sul lato del punto fisso, registra lo stato delle maglie della catena in tempo reale. In futuro, questo sensore potrà essere utilizzato per monitorare da remoto ogni componente della macchina soggetto a usura.

Le nuove catene portacavi UNIFLEX Advanced 1250 e QuickTrax/EasyTrax 0250 Versatilità, qualità e lunga durata sono alcune delle ragioni per le quali la nuova generazione di catene portacavi in poliammide è molto apprezzata. KABELSCHLEPP ha aggiunto alle due famiglie di prodotto due nuove “little sisters” con dimensioni compatte per spazi applicativi ridotti.

KABELSCHLEPP LE NUOVE CATENE PORTACAVI DELLA SERIE UNIFLEX ADVANCED: OTTIMA PROTEZIONE E GUIDA SICURA AI CAVI DI PICCOLE, MEDIE E GRANDI DIMENSIONI La digitalizzazione sta cambiando il nostro modo di vivere e lavorare, dalla lavagna digitale all’ambiente produttivo collegato in rete. Anche i sistemi più intelligenti necessitano comunque sempre di un conduttore per l’alimentazione di corrente e lo scambio di dati e di segnali. Qui entrano in gioco le catene portacavi di KABELSCHLEPP, che proteggono e conducono i cavi, grazie a strumenti digitali a vantaggio del cliente: OnlineEngineer oppure Quickfinder, sono i digital tools che facilitano in modo intuitivo l’orientamento nel vasto portfolio produttivo KABELSCHLEPP. UA1775, la nuova catena portacavi della serie UNIFLEX Advanced La nuova catena tipo UA1775 fornisce ottima protezione e una guida sicura ai cavi di medie e grandi dimensioni. Questa catena performa anche uno scorrimento particolarmente fluido e una lunga durata. Il sistema di apertura rapida quick opening della serie UNIFLEX Advanced, ben noto e collaudato, caratterizza anche questo nuovo modello, che presenta un’altezza interna di 56 mm e larghezze interne da 100 a 250 mm, spazio sufficiente per applicazioni con numerosi cavi e tubi. Le maglie di catena sono progettate in modo da occupare un minimo volume di ingombro, semplificando la logistica con risparmio di risorse. I raggi di curvatura sono compresi da 90 a 340 mm e il passo corto della maglia di 77,5 mm consente uno scorrimento particolarmente fluido. Il design a bassa torsione assicura alla catena una struttura robusta, con usura ridotta e molto longeva. A protezione dell’ambiente KABELSCHLEPP produce questa catena portacavi con un rigranulato riciclato sino al 35%. La catena portacavi può essere utilizzata con o senza precarica così come in autoportanza o in applicazioni scorrevoli per corse lunghe. Possibili velocità e accelerazioni elevate. Come per tutte le altre catene della serie UNIFLEX Advanced, anche questo nuovo modello consente un rapido e semplice alloggio dei cavi e tubi: i traversini si aprono e chiudono con rapidità, in soli due step con un semplice cacciavite. Particolarmente conveniente, il traversino rimane fissato alla maglia della catena anche in apertura e se necessario può essere rimosso con una semplice rotazione.

Con la catena portacavi UA1250 della serie UNIFLEX Advanced KABELSCHLEPP completa la copertura di tutte le dimensioni delle serie precedenti. Ma non è tutto: è una catena più robusta e sostituisce il precedente modello uno a uno, senza necessità di apporre modifiche alla macchina, poiché sono state mantenute dimensioni e attacchi. Il design della catena particolarmente robusto è uno standard se si tratta di guidare tubi idraulici. Rispetto alla serie precedente, può ora essere installata anche nei movimenti circolari (disposizione circolare). Questa catena portacavi è ideale ad esempio per sollevatori idraulici o nel trasporto industriale. Le Easytrax e Quicktrax sono anche conosciute come catene portacavi ad “apertura rapida”: sono progettate con un sistema di apertura rapido e semplice, in modo da consentire anche la riduzione di tempi e costi di riparazione e manutenzione. La EasyTrax è apprezzata per l’inserimento cavi estremamente veloce mediante semplice pressione di cavi e tubi nei profili lamellari flessibili. Le catene portacavi QuickTrax sono dotate di traversini a due componenti con traversini incernierati apribili a scatto, apribili con una leggera pressione sul meccanismo di sgancio. Tutto ciò rende particolarmente semplice sia l’inserimento dei cavi e tubi in catena che la loro sostituzione. Queste catene sono ideali per l’industria dello stampaggio, movimentazione dei materiali, automazione e industria dell’imballaggio.

CAD/CAMSPECIALEINDUSTRIALE

M &A | SETTEMBRE 202258 LEUZE SMART PROCESS GATING, LA VIA INTELLIGENTE AL MUTING DELLE BARRIERE DI SICUREZZA

La sicurezza sugli impianti è affidata alla sensoristica. Leuze rivoluziona il processo del muting delle barriere sugli impianti con una soluzione innovativa e altamente digitalizzata, un insieme dialogante tra controller e sistemi optoelettrici.

PULIZIA

La nuova soluzione di Leuze, la „Smart Process Gating“, risolve la necessità senza sensori aggiuntivi, raggiungendo così l’obiettivo di una soluzione più efficiente, efficace, sostenibile, appunto una soluzione Smart, basata sul dialogo digitale tra sensoristica e controllo. Il principio dello Smart Process Gating si basa sulle barriere di sicurezza di tipo 4 come le MLC 530 SPG di Leuze e utilizza due segnali di controllo: il segnale di controllo (CS - Control Signal) fornito dal PLC e il secondo segnale di interruzione del campo protetto (PFI - Protective Field Interruption) che viene generato dalla barriera fotoelettrica di sicurezza quando il materiale trasportato interrompe il campo Perprotetto.inibire il campo protetto della barriera fotoelettrica di sicurezza e consentire il passaggio del materiale trasportato il PLC invia il primo segnale di commutazione alla barriera fotoelettrica di sicurezza appena prima dell’accesso al campo L’attivazioneprotetto. del segnale CS deve essere realizzata in modo che il materiale trasportato si trovi entro 200 mm dal campo protetto per impedire l’accesso non autorizzato di persone. Quando il materiale trasportato entra nel campo protetto, la barriera fotoelettrica di sicurezza genera il segnale PFI, attivando l’inibizione del campo protetto. L’inibizione termina autonomamente dopo un certo periodo, dopo che il materiale trasportato ha lasciato il campo protetto o disattivando forzatamente il segnale di commutazione CS. All’invio da parte del PLC del segnale di commutazione alla barriera fotoelettrica di sicurezza, il materiale trasportato deve entrare nel campo protetto entro un massimo di 4 secondi.

I sistemi di movimentazione, trasporto, montaggio e produzione ad alto tasso di automazione presentano spesso zone pericolose che devono essere protette da accessi non autorizzati. Esempi possono essere trovati nell’intralogistica, nell’industria automobilistica come anche in quella del Finopackaging.adoggi erano necessari sensori aggiuntivi per rilevare il materiale trasportato e per discriminare tra materiale trasportato e persone. Questi sensori sono anche conosciuti come „sensori di muting“.

All’ingresso, la barriera fotoelettrica di sicurezza genera il secondo segnale e avvia l’inibizione del campo protetto. Non appena il materiale trasportato lascia il campo protetto, la barriera fotoelettrica di sicurezza, a seconda della modalità operativa selezionata, torna al suo normale funzionamento dopo uno o due secondi, attivando nuovamente la protezione di accesso; alternativamente è il controller che, concludendo la fase di gating, riporta la barriera nelle medesime condizioni. Il software e le soluzioni di sicurezza in un impianto produttivo sono una cosa estremamente seria e gli sviluppi tecnologici devono aderire alle esigenze produttive e alla produttività in Smartgenerale.Process Gating di Leuze vanta un design estremamente compatto e di grande sostenibilità, infatti non è necessario trovare gli spazi per i sensori di muting davanti o dietro la barriera fotoelettrica. Il dispositivo di sicurezza inoltre ha un’elevatissima affidabilità e disponibilità, oltre a costi di installazione e manutenzione veramente bassi. Non è necessario né configurare o allineare e riallineare i sensori di muting. La soluzione è davvero plug and play. SPG presenta un ridotto rischio di manipolazione da parte degli operatori e anche oggetti con aperture come pallet con separazione tra i carichi vengono trasportati in modo affidabile e sicuro.

fotoelettriche

OMRON ha lanciato un nuovo interruttore di sicurezza per porte con codifica elevata serie D41 per ridurre il rischio di disattivazione dei dispositivi di interblocco, per un sito di produzione sicuro e senza problemi.

Alcuni incidenti industriali sono stati causati dalla manomissione dei dispositivi di interblocco utilizzati per le protezioni di sicurezza, sebbene questo sarebbe potuto essere evitato.

OMRON RIDURRE IL RISCHIO DI DISATTIVAZIONE DEI DISPOSITIVI DI INTERBLOCCO, PER UN SITO DI PRODUZIONE SICURO E SENZA PROBLEMI I componenti di sicurezza eseguono le loro funzioni di sicurezza solo se utilizzati correttamente.

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Poiché questi incidenti hanno spesso conseguenze serie in molti Paesi, è necessario standardizzare la prevenzione delle manomissioni. Molti Paesi adottano la norma EN ISO 14119:2013, che definisce le misure necessarie per ridurre al minimo la disattivazione dei dispositivi di interblocco e che sta diventando lo standard globale. Grazie alla funzione integrata per evitare la disattivazione dell’interruttore stesso, è possibile ridurre il rischio di disattivazione delle protezioni. Nell’interruttore di sicurezza per porte “con codifica elevata” la combinazione di sensore e attuatore viene fissata mediante l’abbinamento con oltre 1.000 varianti disponibili. D41D è pensato per prevenire la disattivazione delle apparecchiature di interblocco e per ridurre al minimo il rischio di errore umano, grazie alla codifica RFID di alto livello. D41D offre un’eccellente versatilità di montaggio in diversi tipi di protezioni, essendo adatto per profili in alluminio, nonché per porte e pannelli in vetro, per protezioni rimovibili, girevoli e scorrevoli. Il design compatto si adatta agli spazi ristretti all’interno delle macchine e non ostacola l’accesso attraverso le aperture e si abbina al design della macchina. D41D garantisce una riduzione dei tempi di installazione, grazie alla procedura di apprendimento: l’abbinamento di tutti gli interruttori collegati in serie può essere eseguito in una volta sola, è molto intuitivo e richiede solo 30 secondi. Inoltre, la diagnostica intelligente tramite LED a tre colori include 11 possibili schemi per visualizzare uno stato diverso. D41L è un interruttore con blocco di protezione igienico e conforme alle normative, facile da pulire e dal design robusto, per la massima protezione contro la manomissione. L’esclusivo meccanismo di blocco dispone di una superficie liscia e senza irregolarità per impedire l’accumulo di acqua e corpi estranei; inoltre, è resistente a un’ampia gamma di detergenti (certificazione ECOLAB) ed è conforme ai più alti gradi di protezione: IP66, IP67 e IP69. D41L offre un’eccellente versatilità di montaggio in diversi tipi di protezioni essendo adatto per porte incernierate a destra e a sinistra e protezioni scorrevoli, grazie all’uso dello stesso attuatore. Inoltre, offre un’elevata tolleranza per il disallineamento delle porte, mentre l’impugnatura a stella è realizzata in plastica rinforzata con fibra di vetro con elevata resistenza contro gli urti.

Le barriere di sicurezza Protec sono state create per impedire l’accesso agli operatori nelle zone pericolose, resistere agli urti e favorire la visibilità. Offrire una vasta gamma di soluzioni è il risultato di uno sviluppo tecnologico di ottimizzazione degli spessori che permettono un buon compromesso tra costo e resistenza. Oltre alle classiche protezioni perimetrali in ferro verniciato, Protec ha voluto abbracciare i settori agroalimentare, farmaceutico o laddove vi sia la necessita di utilizzare un prodotto AISI304 creando una nuova linea chiamata INOX FOOD.

Dove nasce l’esigenza di consentire l’accesso sicuro al processo produttivo la soluzione migliore è quella di adottare PSENopt II, la nuova proposta di barriere fotoelettriche di Pilz. A seconda dei requisiti, queste barriere fotoelettriche di sicurezza garantiscono la protezione dito, mano e Risultanocorpo.particolarmente adatte all’utilizzo in postazioni di lavoro manuale, carico/scarico di materiale o gestione dei materiali vicino ai robot. L’alta robustezza di questi dispositivi garantisce un’efficace protezione contro urti, collisioni e vibrazioni fino a 50g garantendo la massima affidabilità anche per un utilizzo in ambienti industriali gravosi. L’assenza di zone morte inoltre permette un montaggio flessibile con un elevato livello di sicurezza. La funzione di codifica integrata permette di evitare fastidi in applicazioni con installazioni di barriere ravvicinate. Grazie alla codifica, i sensori delle barriere fotoelettriche non interferiranno reciprocamente le une con le altre, anche se adiacenti tra loro. Ciò vale, in particolar modo, se il trasmettitore della prima coppia di barriere emette raggi in direzione del ricevitore della seconda coppia di barriere. In tal caso è sufficiente configurare le barriere fotoelettriche con codifica dei raggi diversa! Le barriere fotoelettriche PSENopt II sono disponibili a partire dall’altezza 150 mm fino a 1800 mm con varianti di tipo 3 per applicazioni fino a PL “d” oppure di tipo 4 per applicazioni fino a PL „e“. Una caratteristica unica delle barriere fotoelettriche di tipo 3 è che sono le prime al mondo ad essere dotate di certificazione UL per il mercato USA e Canada. TUV e UL garantiscono la certificazione ai sensi della EN / IEC Con61496.l’accessorio PSENopt II lockout da applicare alle barriere fotoelettriche si impedisce il riavvio della macchina. Si tratta di un’azione necessaria, ad esempio, durante l’esecuzione di lavori di manutenzione all’interno di una zona pericolosa. PSENopt II lockout è costituito da un’unità di montaggio per il fissaggio laterale alla barriera fotoelettrica come pure di una parte girevole. Qualora si oltrepassi la zona di pericolo, si può piegare la parte girevole davanti al campo visivo della barriera fotoelettrica e applicarvi un lucchetto. Ne consegue che la barriera fotoelettrica non dispone più di campo visivo libero evitando il Ariavvio.titolodi confronto: finora era possibile impedire il riavvio solo con l’ausilio di sensori di sicurezza supplementari nella zona pericolosa oppure a fronte di ispezione visiva, quindi controllando la zona pericolosa. Con PSENopt II lockout si realizza una soluzione sicura ovviando a costi aggiuntivi per sensori di sicurezza supplementari. In combinazione con la tecnologia di controllo di Pilz, come ad esempio il modulo compatto di sicurezza configurabile PNOZmulti 2, le barriere PSENopt II costituiscono una soluzione completa, conveniente e sicura per tutti i settori industriali.

La grande caratteristica di questa nuova linea è quella di facilitare lo scarico dell’acqua dalle superfici e favorirne quindi la pulizia. Il prodotto è composto da pannelli autoportanti in rete Ø4mm e da montanti sezione 50x50 con profilo ad U rialzato da terra. Le porte disponibili sono ad anta o scorrevoli sospese, e sono completamente premontate per ridurre così i tempi di installazione.

PROTEC PROTEZIONI IN INOX

M &A | SETTEMBRE 202260 PILZ BARRIERE FOTOELETTRICHE

DI SICUREZZA PSENOPT II

PULIZIA SPECIALEINDUSTRIALEBARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

M &A | SETTEMBRE 2022 61 REER REER, DAL 1959 IL PARTNER

TECNOLOGICO PER LA SICUREZZA

• Entrata-Uscita (Muting T) con raggi paralleli (P) La configurazione può essere modificata in qualsiasi momento.

Modelli speciali “G” integrano sensori di Muting con portata ridotta per ottimizzare il corretto e costante rilevamento dei materiali trasparenti in genere (ad esempio vetro).

Nei modelli con configurazione hardware (SM, SMO) le logiche di Muting ed i parametri di funzionamento vengono integralmente definiti attraverso i collegamenti del connettore principale. Nei modelli con configurazione software (SMPO) è possibile selezionare sia la modalità di configurazione hardware, mantenendo le medesime caratteristiche del modello SMO, sia la modalità di configurazione software, che permette la configurazione di tutte le logiche di Muting tramite il software SCS (Safegate Configuration Software), consentendo inoltre la configurazione di alcuni parametri e funzionalità aggiuntive quali il Muting Safegateparziale.puòessere utilizzata con i braccetti di Muting MA con sensori integrati, con le staffe di Muting MZ con sensori multiraggio M5, fotocellule a retro-riflessione MTRX o con qualsiasi altro sensore di Muting.

Queste barriere sono disponibili nelle versioni WTF e WTHF con contenitore stagno IP 69K (56 mm di diametro) con o senza riscaldatore e possono essere utilizzate in ambienti caratterizzati dalla presenza di acqua e vapore come nell’industria alimentare e delle bevande. Inoltre, la serie EOS ha ottenuto la certificazione ECOLAB - Prove di resistenza del materiale secondo le procedure di pulizia e sanificazione dell’industria alimentare. Safegate, il controllo di accesso reso semplice

Reer completa la sua gamma di barriere per controllo accessi con i modelli TRX con elementi passivi retroriflettenti che permettono tra gli altri vantaggi di avere il cablaggio da un solo lato della barriera.

• EOS 2 barriere di Tipo 2

Ogni barriera può essere configurata come:

• Entrata-Uscita (Muting T) con raggi incrociati (X)

• EOS 4 barriere di Tipo 4 • Sezione di piccole dimensioni: solo 28 x 30 mm

EOS - Barriere di sicurezza di Tipo 2 e 4

Admiral, barriere di sicurezza alta portata con sistema a doppio raggio Questo particolare modello long Range è dotato da un innovativo sistema a doppio raggio molto utile in applicazioni da esterno e ambienti difficili come potrebbe essere un’area portuale. Il doppio raggio permette di diminuire la sensibilità della barriera relativamente a piccoli oggetti (ad esempio uccelli o materiale trasportato dal vento) che possono attraversare il varco protetto dalla barriera provocandone l’intervento di sicurezza. Il sistema garantisce una completa affidabilità anche in caso di nebbia, neve o pioggia. Il doppio raggio fornisce una maggiore potenza in grado di non risentire degli agenti atmosferici. Inoltre, per risolvere i problemi dovuti all’ambiante (forte escursione termica con relativi problemi di condensa), salsedine, necessità di frequenti lavaggi per rimuovere polvere e sporcizia, la barriera viene alloggiata in un’apposita custodia stagna riscaldata con grado di protezione IP 67.

• Nessuna zona morta nel lato superiore.

• Tutte le principali funzioni di sicurezza integrate • Modelli Master + 1 / 2 Slaves per il collegamento in serie delle barriere.

La famiglia di barriere di sicurezza di Tipo 4 Safegate rappresenta la soluzione ideale per la protezione di un vasto numero di applicazioni, in particolare dove sia necessaria un’integrazione delle funzioni di Muting.

• Solo uscita (Muting L) con raggi paralleli (P) o Incrociati (X)

Modelli speciali “V” utilizzano braccetti più lunghi adatti nelle applicazioni con convogliatori ad alta velocità.

Safegate garantisce la perfetta integrazione dei sensori di Muting che vengono collegati direttamente ai connettori presenti sulla barriera di sicurezza.

Grazie all’esperienza maturata come fornitore dei maggiori costruttori nel campo dell’industria alimentare, della pallettizzazione, delle macchine utensili, dell’automotive, della robotica e di molti altri settori, la ReeR è in grado di proporre la soluzione più adatta per la protezione di ogni singola applicazione industriale. La continua crescita negli anni conferma che la formula ReeR –sicurezza e qualità di prodotto, affidabilità e servizio per il cliente – continua ad essere il giusto approccio all’attuale mercato della sicurezza industriale. Riassumiamo in poche righe alcuni esempi dell’offerta ReeR relativa alle barriere di sicurezza.

• Altezze protette da 150 a 2200 mm • Risoluzioni 14-20-30-40-50-90 mm e 2-3-4 raggi

PERIMETRALI MODULARI SU MISURA Nei moderni impianti produttivi, la robotica è una necessità, ma può anche essere potenzialmente pericolosa per i dipendenti che lavorano nelle immediate vicinanze dei macchinari, o per i passanti occasionali. Le Protezioni Perimetrali sono barriere fisiche che proteggono gli operatori dal contatto con parti mobili o da pericoli come la proiezione di scarti di lavorazione. Satech è la prima azienda italiana specializzata nella progettazione e costruzione di recinzioni perimetrali per macchinari in conformità con le normative internazionali. La progettazione e la realizzazione dei Ripari Fissi e Mobili è regolamentata dalla EN ISO 14120, mentre la normativa EN ISO 13857 definisce la distanza minima dal pericolo alla quale la rete potrà essere montata, in base alla dimensione dell’apertura della maglia di rete, all’altezza del pericolo e della barriera stessa. Le Protezioni Perimetrali Satech sono progettate per essere posizionate in sicurezza fino ad una distanza di 120 mm dal pericolo, consentendo di ridurre al minimo lo spazio occupato dal perimetro di sicurezza. Nel catalogo delle Soluzioni Standard Satech, oggi figurano ben 5 linee di protezioni modulari, 16 tipologie di accessi, 150 modelli di serrature ed interblocchi di sicurezza ed una scelta tra più di 300 accessori. Il reparto CustomGuard è inoltre in grado di progettare e realizzare ogni tipo di soluzione personalizzata, rendendo l’offerta di Satech una delle più complete al mondo. Satech è una moderna realtà internazionale che, in oltre 20 anni di attività, ha contribuito alla messa in sicurezza di centinaia di migliaia di impianti automatizzati e di milioni di persone in tutto il mondo. In un’ottica di competitività, la sicurezza è da considerare come uno dei parametri di valutazione e miglioramento delle tecnologie. La tutela del personale di produzione è dunque una scelta indispensabile, oltre che responsabile. A Safe Factory is a Productive one.

SCHMERSAL CORTINE OTTICHE DI SICUREZZA SCHMERSAL CON CUSTODIA IP69K

PROTEZIONI

Le cortine ottiche di sicurezza Schmersal, azienda leader nello sviluppo e commercializzazione di sistemi e soluzioni di sicurezza dedicati all’industria, della serie SLC440 offrono una soluzione efficiente per processi automatizzati, garantendo massima protezione della macchina e degli operatori. Si differenziano per la capacità di adattamento in qualsiasi ambiente, grazie alle funzioni integrate parametrizzabili senza l’ausilio di alcuno strumento esterno (PC/software). Gli obiettivi di protezione possono essere raggiunti senza problemi anche in caso di modifiche al processo, mediante le opportune regolazioni. La soluzione compatta SLC440/COM rappresenta la serie Schmersal più flessibile anche dal punto di vista dell’installazione, con l’altezza del campo di protezione corrispondente alla lunghezza del profilo, una caratteristica questa che la rende ideale per costruzioni compatte. Tutte le funzioni standard sono integrate. La lunghezza del profilo coincide con l’altezza del campo protettivo, consentendo in tal modo un montaggio ottimale nell’applicazione. Secondo la norma IEC 61496-1, la serie SLC440/COM offre sicurezza di tipo 4 che garantisce massima affidabilità. Particolarità di questo particolare dispositivo di Schmersal è la possibilità di montare una custodia in policarbonato con classe di protezione IP69K, rendendolo la soluzione idea per il settore alimentare. Per saperne di più: https://products.schmersal.com

M &A | SETTEMBRE 202262 SPECIALE PULIZIA INDUSTRIALEBARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI SATECH

La soluzione di sicurezza detec4 Smart Box Detection distingue in modo intelligente persone e materiale.

TECNO PIÙ R04 LITHE, LA PROTEZIONE PERIMETRALE A MONTAGGIO RAPIDO

È dal 1994 che Tecno Più mette a disposizione la propria ricerca ed esperienza al servizio della sicurezza sul posto di lavoro, soprattutto nel campo delle protezioni bordo-macchina, nelle quali è sicuramente leader in Europa e nel mondo. Clienti di ogni tipo, dalla multinazionale al piccolo artigiano, si affidano alla qualità che la società applica a tutti i suoi prodotti e che viene riconosciuta universalmente. L’evoluzione di Tecno Più, nell’offerta di sistemi di protezione e sicurezza, ha portato l’azienda ad implementare il proprio sistema di protezioni perimetrali TP-REX. Anticipare le normative, applicare un sistema di qualità a tutto il processo e la capacità di mettersi sempre in discussione nell’ottica di un continuo rinnovamento, dal settore commerciale all’assistenza post-vendita, sono gli ingredienti principali della ricetta che ha reso il marchio Tecno Più leader nel settore. R04 LITHE è una protezione perimetrale a montaggio rapido costituita da pannelli costruiti in rete metallica 100x22x3mm e profili in alluminio verniciato, a disegno esclusivo TP-REX, e da montanti tubolari in acciaio verniciato, di sezione 50x50mm dotati di esclusivi piedi regolabili in altezza per piccoli aggiustamenti. L’esclusivo sistema di montaggio TP-REX, in caso di necessità, consente l’agevole rimozione del pannello semplicemente allentando il sistema di serraggio, agendo su un semplice dado e lasciando i montanti nella loro posizione. Il sistema è assolutamente versatile, in quanto permette la costruzione anche di pannelli di misure non standard e contiene i costi poiché completamente privo di qualsivoglia saldatura. Data la natura dei profili in alluminio, il pannello può essere facilmente modificato nella sua larghezza, tagliando il profilo e la rete nella misura desiderata avendo l’accortezza di lasciare i codoli della rete della stessa misura iniziale (19mm). È sufficiente filettare di nuovo il foro del profilo tagliato (maschio M8) e il pannello è pronto per essere rimontato, permettendo di eseguire quindi delle modifiche in opera in tempi estremamente ridotti.

La protezione d’accesso Smart Box Detection è la prima soluzione intelligente per una discriminazione intelligente uomo-materiale. Da ora macchine per l’imballaggio nell’area di fine linea, caricatori verticali e laterali o moduli di smistamento possono essere utilizzati in modo ancora più sicuro e semplice, grazie a detec4 Smart Box Detection di SICK, il sistema intelligente di protezione accessi. Con l’aiuto di un’affidabile logica di riconoscimento dei modelli, la soluzione SICK può distinguere in maniera intelligente gli oggetti rettangolari, come i cartoni, dalle persone o parti del corpo nelle aree di ingresso e uscita dei sistemi di imballaggio o degli impianti di trasporto intralogistici. Questo permette un trasporto continuo, senza fermate, di cartoni dentro e fuori dalle macchine recintate.

Grazie all’assenza di segnali di processo esterni o sensori di muting, questa soluzione di sicurezza è flessibile e compatta, e consente di ottimizzare la manutenzione con la massima sicurezza per l’operatore, oltre ad un risparmio di costi. La protezione d’accesso Smart Box Detection è in grado di rilevare oggetti con un profilo rettangolare e con un’altezza di 13 cm quando entrano nel campo protetto di detec4, che è costantemente attivo. La valutazione dei raggi interrotti nel processo assicura una differenziazione intelligente tra persone e materiale, poiché le persone o le parti del corpo che passano lungo una linea di trasporto o che interferiscono con una macchina hanno una geometria fondamentalmente diversa e creano uno schema di interruzione dei raggi significativamente diverso. Viene così evitato un arresto di sicurezza errato del sistema di trasporto.

M &A | SETTEMBRE 2022 63 SICK DETEC4 SMART BOX DETECTION: LA SOLUZIONE DI SICUREZZA INTELLIGENTE PER LE MACCHINE PER L’IMBALLAGGIO

Soluzione di facile integrazione La soluzione di sicurezza detec4 Smart Box Detection si caratterizza per la sua semplice integrazione. È, infatti, integrata direttamente nella barriera fotoelettrica di sicurezza detec4 come funzionalità aggiuntiva e non richiede né segnali supplementari dai sistemi di automazione né sensori di muting durante il funzionamento. Questo significa che può essere adattata e configurata secondo i requisiti dell’applicazione, senza alcuno sforzo aggiuntivo di programmazione, montaggio o cablaggio. Anche la manutenzione è significativamente semplificata grazie al suo design snello. Se durante il funzionamento devono essere rilevati oggetti di diverse altezze e lunghezze, non è necessario apprenderli né adattare la configurazione della soluzione di sicurezza. Questo assicura la massima versatilità e flessibilità, garantendo la massima produttività del sistema.

Nella vasta gamma di prodotti di wenglor sensoric troviamo anche le barriere luminose e le barriere multiraggio intelligenti progettate per le applicazioni di sicurezza. Le famiglie SEMx e SEFx - così sono identificati a catalogo questi dispositivi - dispongono di caratteristiche tecniche che assicurano il massimo livello di protezione di dita, mani e corpo degli operai che quotidianamente hanno a che fare con impianti e macchinari nei più disparati ambiti produttivi. Una delle peculiarità che contraddistingue le famiglie SEMx e SEFx è la funzione di muting, che permette di discriminare il passaggio all’interno delle barriere di un oggetto piuttosto che di una persona. Ciò permette di movimentare oggetti all’interno e all’esterno delle aree pericolose in piena sicurezza, garantendo la completa protezione in caso di accessi non autorizzati. Distinguendo gli oggetti dalle persone, la funzione di muting diventa un elemento funzionale che, oltre a garantire la sicurezza, consente di mantenere l’efficienza produttiva elevata. L’equipaggiamento protettivo può essere configurato in più modalità: muting incrociato; muting lineare a due sensori; muting lineare a quattro sensori con monitoraggio sequenza; muting lineare a quattro sensori con monitoraggio temporale.Le operazioni di configurazione possono essere effettuate tramite il display integrato o mediante il software wTeach2, package che wenglor rende disponibile gratuitamente e che offre una serie di funzionalità aggiuntive, tra cui il check guidato dello status di sicurezza impostato e la diagnostica avanzata. Grazie all’interfaccia IO-Link e alle funzioni integrate di misura, le barriere di sicurezza wenglor possono essere utilizzate quali dispositivi multifunzione. La configurazione di una barriera può essere velocemente replicata su altri dispositivi mediante l’impiego di una scheda di memoria microSD. Andando più nel dettaglio, le barriere luminose di sicurezza sono progettate per proteggere l’operatore nei punti più esposti come dita e mani. Disponibili in 12 differenti altezze del campo protetto (da 159 mm a 1.812 mm), le barriere sono certificate secondo i più recenti standard di sicurezza internazionali e possono essere integrate in sistemi sia nuovi che esistenti anche in spazi molto limitati. La risoluzione per la protezione delle dita è di 14 mm, quella delle mani è di 30 mm (DIN EN ISO 13855). Quali dispositivi di sicurezza contactless di tipo 4 (EN 61496), le barriere luminose raggiungono la più elevata categoria di sicurezza garantendo un performance level di categoria “e” (DIN EN ISO 13849-1). La disponibilità integrata della funzione di misurazione ne consente l’impiego multifunzionale. Le barriere di sicurezza multiraggio, invece, sono adatte a fornire protezione adeguata alle persone in aree pericolose o per proteggere le aree critiche da accessi non autorizzati. In questo caso è sufficiente impiegare dispositivi a bassa risoluzione, tali per cui la barriera si possa attivare quando la zona protetta viene violata dal corpo di una persona. Sono disponibili tre diverse varianti con risoluzione di 300, 400 e 500 millimetri. Le barriere di sicurezza multiraggio wenglor sono dispositivi contactless di tipo 4 (EN 61496) progettate per soddisfare i più elevati requisiti di sicurezza delle macchine (performance level “e” in accordo a DIN EN ISO 13849-1).

PULIZIA SPECIALEINDUSTRIALEBARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

M &A | SETTEMBRE 202264 WENGLOR LA SICUREZZA È UNA CERTEZZA CON I SENSORI WENGLOR

36ASTAND-13PAD

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