ANNO 30 n. 7 settembre 2021 ISSN: 2612-4068
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CASE HISTORY VIII
Barilla: al primo posto la sicurezza delle persone! Maurizio Pedrini TRACCIABILITÀ XII
Una blockchain per ridurre la contraffazione Francesca De Vecchi
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TENDENZE XX
Come rendere più sicuri i cibi confezionati Luca Ilorini PREVENZIONE XXVI
Controllo degli allergeni: pulizia adeguata tra i cicli di produzione Eleonora Bonvissuto DIRITTO ALIMENTARE XXXVI
Conformità dei materiali e oggetti a contatto con gli alimenti Cristina La Corte
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Oggi sul mercato: le ultime dal mondo del cleaning a cura di Loredana Vitulano
IGIENE & AMBIENTE DISINFESTASTORIE LIX
A volte l’ovvio è trascurato
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a cura di Graziano Dassi PEST CONTROL LX
Ipotesi di disinfestazione globale a cura di Graziano Dassi LXIV
Mosca del formaggio a cura di Graziano Dassi LXVIII
Si fa presto a dire formiche Chiara Dassi XCIV
Una convivenza obbligata
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Adriano Castiglioni
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BARILLA: al primo posto la SICUREZZA delle persone! L’azienda, per l’emergenza, ha fornito indicazioni di comportamento chiare a tutti i dipendenti: negli uffici, nella Forza Vendite, negli stabilimenti, ed è stata stipulata una copertura assicurativa globale in caso di ricovero da Covid-19. Inoltre, tutti gli ambienti di lavoro sono stati sanificati e sottoposti a igienizzazioni straordinarie Maurizio Pedrini
Giornalista di settore Direttore tecnico rivista Dimensione Pulito
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a pandemia da Covid-19 ha colpito pesantemente anche le principali aziende alimentari italiane, obbligandole ad affrontare con strumenti inediti la delicata fase emergenziale, rafforzando le procedure di prevenzione e sicurezza per evitare la diffusione del virus. Abbiamo chiesto ai responsabili del gruppo parmense di raccontarci la loro esperienza.
Barilla è senz’altro un marchio sinonimo di qualità e sicurezza alimentare, tra quelli che stanno più a cuore degli italiani: come avete affrontato la Pandemia? Abbiamo reagito da subito all’emergenza Covid-19 dandoci delle chiare priorità. Prima di tutto garantire la massima sicurezza delle nostre persone. Ci siamo poi adoperati per assicurare la continuità delle operazioni in tutti i siti produttivi, facendo fronte alla crescente domanda, in modo da garantire in tutte le nostre geografie l’offerta dei prodotti essenziali. Il Gruppo Barilla ha reagito tempestivamente a questa inedita situazione impegnandosi su diverse priorità: la sicurezza delle proprie persone, il supporto alle comunità, la continuità produttiva e la definizione della strada per il futuro. Lo abbiamo fatto consapevoli dell’importanza del settore agroalimentare in un momento così difficile: grazie all’incredibile impegno delle nostre persone, i prodotti Barilla hanno continuato a offrire un momento di normalità a milioni di consumatori nel mondo.
Quali indicazioni operative avete fornito al vostro personale per rendere ancora più incisiva l’azione di prevenzione del virus? Quando le dimensioni dell’emergenza Coronavirus sono diventate chiare, la prima priorità per il Gruppo è stata prendersi cura delle
TUTTE LE AZIONI INTRAPRESE DAL GRUPPO NEL CORSO DELLA CRISI SONO STATE DECISE SEGUENDO LE RACCOMANDAZIONI DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ, E APPLICANDO I PROVVEDIMENTI E LE RACCOMANDAZIONI FORNITI DALLE AUTORITÀ NAZIONALI E LOCALI
proprie persone. Sono state quindi fornite indicazioni di comportamento chiare a tutti i dipendenti: negli uffici, nella Forza Vendite, negli stabilimenti, ed è stata stipulata una copertura assicurativa globale in caso di ricovero da Covid19. Tutti gli ambienti di lavoro sono stati sanificati e sottoposti a igienizzazioni straordinarie. Gli eventi e le visite di esterni alle strutture del Gruppo sono stati sospesi, così come i viaggi di lavoro, con l’eccezione delle trasferte nazionali necessarie a garantire continuità produttiva. Tutte le azioni intraprese dal Gruppo nel corso della crisi sono state decise seguendo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e applicando i provvedimenti e le raccomandazioni forniti dalle Autorità nazionali e locali, quando addirittura non anticipandoli o integrandoli con misure più rigorose, concordate se necessario con i medici competenti.
STABILIMENTI E LOGISTICA HANNO CONTINUATO REGOLARMENTE A OPERARE
Gli stabilimenti e le piattaforme logistiche Barilla hanno sempre continuato a operare durante la crisi, come previsto dalle autorità che hanno considerato essenziale la produzione di beni alimentari. Le persone Barilla di stabilimento sono quindi state dotate di dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti. È stata introdotta la misurazione della temperatura all’ingresso, così come l’obbligo di mantenere sempre una distanza di almeno un metro tra le persone, sospendendo le riunioni in presenza e tutte le attività che non lo avrebbero consentito, introducendo dei turni per la mensa e distanziando i posti a tavola. Per tutti i dipendenti del Gruppo che hanno continuato a lavorare 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E durante le settimane di chiusura, è stato erogato un bonus nei mesi di marzo e aprile. Infine, per supportare il personale di stabilimento e logistica, sono state acquistate pagine di ringraziamento sui quotidiani nazionali e locali dei principali Paesi in cui Barilla è presente.
GLI UFFICI SONO STATI SANIFICATI E DOTATI DI DISPENSER DI LIQUIDO IGIENIZZANTE
Per i dipendenti uffici è stata richiesta la modalità di lavoro smart working, mentre i locali adibiti a uffici sono stati sanificati e dotati di misure di prevenzione, come l’installazione di dispenser di liquido igienizzante, l’introduzione di turni e del distanziamento a tavola per l’utilizzo della mensa e delle aree comuni, il divieto di effettuare riunioni in presenza. Per il rientro in ufficio, quando reso possibile dalle autorità, è stato predisposto un
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piano graduale con l’obiettivo di mantenere lo smart working e limitare al minimo strettamente necessario il numero di persone presenti in ufficio. Oltre alle misure adottate, sono state introdotte norme più stringenti per il distanziamento sociale, alternando le postazioni di lavoro, separando le scrivanie con pannelli in plexiglass dove necessario e richiedendo l’utilizzo della mascherina quando non seduti alla propria scrivania. Le persone Barilla rientrate in ufficio hanno avuto in dotazione un kit comprensivo di mascherine, guanti e occhiali; all’ingresso è stata inoltre introdotta la misurazione della temperatura attraverso termocamere. Per i dipendenti della Forza Vendite è stato previsto lo smart working e, nel momento in cui la presenza in campo è ritornata possibile, una dotazione di sicurezza comprendente mascherine, liquido igienizzante e norme di comportamento.
UN’ESPERIENZA CHE HA ARRICCHITO L’AZIENDA DAL PUNTO DI VISTA TECNICO E UMANO Come immaginate il futuro post-pandemia per la vostra azienda?
In questi due anni abbiamo affrontato e superato molte difficoltà, con l’intima convinzione che anche questa esperienza potesse migliorarci dal punto di vista tecnico ed umano. La risposta del personale, duramente messo alla prova dall’emergenza, è stata di grande maturità. Per il post-pandemia possiamo essere solo ottimisti, immaginando una marca che sarà ancor più presente nel cuore e nella vita degli italiani. Barilla saprà sempre andare al passo con i tempi, mantenendo la propria coerenza rispetto ai valori che ha saputo esprimere nella sua storia aziendale, rimasti vivi e vitali anche in un periodo così difficile, che ci auguriamo di aver definitivamente superato.
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Una BLOCKCHAIN per ridurre la contraffazione L’Italia ha dato il via a una serie di azioni interne per definire una strategia nazionale di Francesca De Vecchi Tecnologa alimentare OTALL e divulgatrice scientifica
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rasparenza, sicurezza e fiducia. Sono le tre parole che definiscono il successo di una tecnologia che si appresta a diventare un punto di svolta per cittadini e imprese basata su un registro digitale e nata per le transazioni
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finanziarie in bitcoin, in cui è necessario tracciare e rendere sicuro ogni passaggio. Stiamo parlando della blockchain cioè la “catena a blocchi”, una sorta di database diffuso, ovvero una base di dati distribuita, condivisa tra più computer – chiamati nodi
– connessi alla rete (secondo una definizione del portale blockchain4innovation), che si avvale di un protocollo condiviso dalle parti e i cui dati non sono modificabili in modo retroattivo né eliminabili. Non esiste un controllore delle informazioni, ma ogni nodo è garante della
correttezza di quanto inserito. Il registro, pubblico, è crittografato per renderlo inviolabile, quindi sicuro. Dalla definizione ancora si stenta a capire quanto questa nel prossimo futuro influenzerà la vita del cittadino e allora ricorriamo alle dichiarazioni di intenti. Per dirla con l’Europa, in cui 27 Paesi hanno fondato l’European Blockchain Partnership (EBP) per favorire la diffusione di soluzioni basate sulla tecnologia blockchain in diversi campi, dalla pubblica amministrazione al settore privato, “blockchain è una grande opportunità per ripensare i sistemi di informazione, promuovere la fiducia degli utenti e la protezione dei dati personali, contribuire a creare nuove opportunità di business e stabilire nuove aree di leadership, a vantaggio dei cittadini, dei servizi pubblici e delle aziende”.
dicembre, sottoscrivendo una dichiarazione sullo sviluppo della blockchain nell’ambito del MED7, i sette Paesi del Sud Europa (Cipro, Francia, Grecia, Malta, Portogallo, Spagna). “Al MISE abbiamo avviato delle sperimentazioni per la tutela del Made in Italy – spiega il ministro – I fondi stanziati con la Legge di Bilancio rafforzeranno queste sperimentazioni che accompagniamo con la creazione di una prima cornice giuridica di riferimento per la blockchain”.
PERCHÉ SE NE PARLA ANCHE PER L’AGROALIMENTARE
Secondo molti sarà lo strumento in cui in un futuro neanche troppo lontano potrebbe essere gestita la tracciabilità nel food: informazioni garantite, trasparenza e possibilità di risalire velocemente la catena di informazioni. Parlare di blockchain significa quindi parlare di una serie di valori – fiducia, trasparenza, community – ma anche di una tecnologia il più possibile condivisa, che garantisca l’interoperabilità degli standard adottati, oggi ancora allo studio e vero punto debole di tutto il processo. Ed è per questo che dopo l’adesione al gruppo europeo EPS, anche l’Italia ha dato il via a una serie di azioni interne per definire una strategia nazionale, fondando un gruppo di 30 esperti fra imprese, ricerca e società civile. “Il nostro impegno è rivolto a rendere l’Italia un Paese leader nello sviluppo e nella sperimentazione della blockchain, nel bacino Mediterraneo e in Europa”, ha affermato il ministro Di Maio lo scorso
IL MADE IN ITALY, APPUNTO…
Secondo molti osservatori sarebbe la tecnologia giusta per proteggere uno dei nostri tesori maggiori all’estero. Darebbe finalmente quella protezione sulla sicurezza dell’origine – e dunque un vantaggio competitivo – per combattere i fenomeni di contraffazione (Italian sounding) che varrebbero 100 miliardi di euro per l’export alimentare italiano. Nell’agroalimentare comunque, tanto entusiasmo fa i conti con una situazione ancora incerta e un’applicazione a macchia di leopardo, fra esempi di aziende e grande distribuzione organizzata. Le informazioni in blockchain riguardano per lo più quelle della produzione pri-
maria (dei prodotti agricoli), tutta la fase di trasporto, trasformazione e distribuzione. Ogni nodo della catena ha la responsabilità della veridicità dei dati inseriti. E qui sta un primo punto di riflessione: “Per progetti di tale portata è necessario che ogni attore tragga un beneficio all’interno del proprio business”, riflette Chiara Corbo, dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia, nato con l’intento di indagare l’impatto che le tecnologie digitali possono avere sulla competitività del comparto (si veda L’intervista). Oggi a guidare la blockchain in Italia sono pochi attori ma di peso. Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio AgriFood, riporta i dati raccolti: “Fra i promotori ci sono elementi ‘forti’ della trasformazione (24%) e della distribuzione (38%), attivi anche a livello internazionale”. La digitalizzazione dei processi e della tracciabilità, in particolare, è un fattore che sta già portando vantaggi alle aziende alimentari. Secondo quanto emerso dall’analisi di 76 casi studio di aziende nel mondo e in Italia ha garantito una maggior efficienza ed efficacia, ricorda Renga, presentando lo scenario 4.0 in cui si muove oggi l’agrifood. In merito alle tecnologie abilitanti la tracciabilità digitale, fra le 133 valutate dall’Osservatorio, prevalgono le soluzioni tradizionali (Rfid, QR code, web) e solo un 9% ha scelto di lavorare con la blockchain. Ma i casi sono in aumento, con alcune filiere a fare da apripista. Non c’è dubbio comunque che i produttori di materia prima abbiano un ruolo rilevante, visto che sono coinvolti nella maggior parte dei casi studiati (76%) (Figura 1). 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E Che sia un’opportunità sembra esserne convinta anche Maria Grazia Ferrarese, vice direttrice di CSQA, che nell’ambito di Blockchain Plaza, evento dedicato alla blockchain nel corso di Tuttofood, a Fiera di Milano lo scorso maggio, ha dichiarato che “senza sostituirsi a una certificazione vera e propria, la blockchain appare oggi come un’opportunità per migliorare la gestione dei dati di processo: rende immediatamente disponibili i dati e più veloce ogni necessità di intervento”, auspicando anche che lo sforzo operativo di chi applica la blockchain possa essere
BLOCKCHAIN NELL’AGRIFOOD
Garantire la tracciabilità, la trasparenza, di chi vuole “raccontare la storia” del proprio prodotto evidenziando la propria affidabilità. Oppure tracciare container e i trasporti degli alimenti e dei prodotti in generale: le applicazioni della blockchain nel comparto food sono molteplici, dalla decentralizzazione, al controllo condiviso, all’immutabilità del dato e alla conservazione delle informazioni.
Attori coinvolti
Attori promotori
ONG
2%
ONG
P.A.
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Retail
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Retail
Logistica
62%
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Transformazione
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Materia prima
76%
Materia prima
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Input produttivi
21%
Input produttivi
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38% 7% 24%
Figura 1. Blockchain e tracciabilità alimentare: 42 casi internazionali e italiani di progetti blockchain nel food tra il 2016 e il 2018 (dati Osservatorio Agrifood- Università di Brescia)
Le filiere coinvolte
24%
21% 17%
14% 10%
Alimentare generale
Carne
7%
7%
Ortofrutticolo Cerealicolo Caffe/Cacao Vitivinicolo
Figura 2. Le filiere coinvolte nei progetti di blockchain per la tracciabilità alimentare: 42 casi internazionali e italiani (dati Osservatorio Agrifood-Università di Brescia) XIV
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Altro
riconosciuto dalle Autorità di controllo traducendosi magari in un minor numero di controlli sulle attività dell’OSA stesso. Il futuro dell’alimentare vedrà come preponderante l’applicazione della blockchain? Probabile, ma intanto c’è ancora da lavorare per sbrogliare dei nodi. Cesare Baldrighi, presidente Origin Italia, organismo delle Associazioni dei Consorzi relativi a segmenti di prodotti a denominazione specifici, vista la necessità di veicolare le informazioni in modo preciso, spera in un approccio tecnologico semplice, per realtà che sono molto diverse fra loro con possibilità e competenze non sempre confrontabili, per non creare difficoltà alla gestione quotidiana dei problemi produttivi. Sugli aspetti tecnici si gioca in effetti gran parte della partita. Secondo Alberto Frausin, presidente di GS1 Italy, l’associazione che riunisce 35mila imprese di beni di consumo, c’è la necessità di definire uno standard operativo comune, sottolineando come già il codice a barre con le opportune modifiche – come l’aggiunta di alcuni numeri che identificano direttamente un prodotto – potrebbe rappresentare la soluzione ideale per facilitare a livello nazionale le operazioni di recall in un’ottica di gestione della sicurezza e garantire invece in ambito export l’origine italiana di qualità. L’altra grande opportunità è “riuscire a dare al dato una validità legale, perché non modificabile”, una sorta di identità digitale sulla falsariga di quanto già in uso nelle transazioni bancarie per esempio, dice Marco di Luzio, chief marketing officer Infocert. La blockchain si prefigura quindi come uno strumento digitale potente in grado di offrire quelle garanzie che tanto il sistema della sicurezza alimentare quanto il consumatore devono e vogliono avere a patto di sviluppare le giuste competenze, per creare valore per la filiera e per il consumatore finale.
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BLOCKCHAIN: i punti aperti Abbiamo chiesto a Chiara Corbo, dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia, un commento sugli aspetti ancora da chiarire dell’applicazione della Blockchain nell’agroalimentare. Chiara Corbo
A che punto è l’applicazione della blockchain nel comparto agroalimentare? L’Osservatorio Smart AgriFooD ha mappato i progetti di blockchain nell’agroalimentare dal 2016, sia in Italia sia a livello Internazionale. Nell’ultimo anno sono più che raddoppiati.
Per quale motivo la blockchain nell’agrifood è applicata principalmente alla tracciabilità? Perché, per come si configura il processo di gestione dei dati con la blockchain, possono fornire garanzie elevate di immutabilità dei dati, in particolare per quanto riguarda la validazione e la trasmissione. In Italia abbiamo diversi casi di applicazione in aziende e nella GDO, per esempio: Gruppo Italiano Vini – che ha sperimentato la blockchain in un progetto promosso da Agea, Sian e Almaviva – e i distributori Carrefour e Auchan.
Quali sono i punti di forza? Certamente il tema è molto ampio e vi sono parecchi studi in corso. La blockchain garantisce apertura, trasparenza e livelli di sicurezza piuttosto elevati poiché prevede che, una volta inserito il dato, esso non possa essere modificato. Inoltre, le sperimentazioni hanno evidenziato la possibilità di un veloce recupero dei dati, che si traduce in una maggior efficienza (meno costi) e più efficacia del processo di rintracciabilità di filiera. XVI
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Chi sono i promotori e chi gli attori maggiormente coinvolti? Dai nostri dati è emerso che le filiere con il maggior numero dei progetti lanciati sono quelle della carne e dell’orto-frutta, cioè filiere particolarmente critiche che in passato hanno dovuto fronteggiare problemi importanti di food safety. Poiché sono per lo più progetti di filiera sono molto coinvolti i produttori di materia prima.
Come Osservatorio state valutando una serie di interrogativi. Quali sono? A nostro avviso ci sono ancora punti da indagare per rispondere se la blockchain sia la soluzione migliore per la tracciabilità alimentare. E con le nostre indagini stiamo valutando se e quanto questo accada: la forte presenza di attori della distribuzione e della trasformazione come “promotori” dei progetti richiede delle riflessioni rispetto all’impatto sugli anelli a monte della filiera. C’è poi il tema della gestione dei dati. Quali dati vanno inseriti? Chi seleziona e inserisce i dati? Chi garantisce l’attendibilità del dato inserito a monte? A tale proposito, è auspicabile la combinazione della blockchain con tecnologie che possano automatizzare il più possibile la raccolta del dato così da ridurre l’eventualità di errori di inserimento o di manomissione, che poi si propagano lungo il processo. Quindi bisogna capire quale
sia la tecnologia e l’apporto di tutti gli attori, compresi gli enti di certificazione.
Bisogna quindi guardare all’efficienza e alla convenienza delle tecnologie? Sì. Ci sono già molte aziende che hanno un processo di tracciabilità ben strutturato ed efficiente grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e riescono a comunicarla bene al consumatore. È certo che ogni filiera dovrà fare le proprie valutazioni. Come Osservatorio abbiamo notato che i casi ad oggi sono quasi del tutto applicativi; non ci sono “studi di caso” propriamente detti (cioè casi in cui sono stati dimostrati con chiarezza i benefici qualitativi e quantitativi). I progetti già promossi sono stati lanciati con finalità di marketing oppure commerciali. Ci sono aziende in cui si è passati dalla gestione cartacea direttamente alla blockchain, senza prendere in considerazione soluzioni intermedie; oppure ci sono canali distributivi che hanno come condizioni per il cliente B2B l’uso di blockchain per la gestione della tracciabilità; in questi ultimi casi l’azienda sceglie di aderire per opportunità commerciale.
Manca quindi ancora una valutazione scientifica dei costi e benefici… Ad oggi, pur riconoscendone i pregi e i vantaggi non abbiamo l’evidenza per dire che blockchain sia la tecnologia migliore in assoluto per la tracciabilità. Come Osservatorio ci poniamo nella posizione critica di analisi dei dati, organizzando tavoli di lavoro con attori delle filiere, a tutti i livelli, per poter interpretare il fenomeno e dare una risposta in termini di competitività.
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Marka - Valore 100% italiano Marka è Made in Italy. L’intera filiera è interna all’azienda, dal concept di prodotto alla formulazione chimica, dal confezionamento all’etichettatura. Ogni singola fase della produzione è rigorosamente controllata per garantirvi i più alti standard di qualità. Abbiamo un laboratorio di ricerca, un reparto dedicato alla cosmetica e uno autorizzato alla produzione di PMC. E soprattutto, una passione e una creatività tutte italiane. Marka - I sistemi L’offerta prodotto di Marka è fondata su 3 pillar: detergenza, igiene e sostenibilità. È su questi tre pilastri che nascono le nuove linee per i professionisti: ■ Marka Sistema Detergenza: garantire a ogni settore della pulizia professionale la soluzione più performante. L’eccellenza delle formule, la specializzazione dei prodotti, l’ampiezza della gamma garantiscono la massima efficacia, la qualità del risultato e un vantaggio competitivo in termini di costo in uso. Un sistema con prodotti che coprono tutti gli ambienti e le superfici, dalla cucina al bagno, ai pavimenti fino a superfici specifiche come moquette, plexiglass e pannelli solari.
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Come rendere più SICURI i cibi CONFEZIONATI
Nanotecnologie ed oli essenziali La sicurezza alimentare e la necessità di un adeguato confezionamento rappresentano due tematiche molto sentite dai consumatori, a livello worldwide
Luca Ilorini
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a pandemia da Covid 19 ha indubbiamente accelerato alcune dinamiche e portato il “food safety” nuovamente in auge con ritrovato vigore. In questa direzione sono numerosi, gli studi e i progetti di ricerca portati avanti da numerosi enti e stakeholders per arrivare alla proposta di soluzioni tangibili e di facile applicabilità. NanoPack, ad esempio, è un progetto finanziato dall’UE che si sta occupando di indagare soluzioni di imballaggio antimicrobico all’avanguardia per alimenti deperibili, basate su nanomateriali naturali che preverranno le epidemie di malattie di origine alimentare e ridurranno gli sprechi alimentari causati dal deterioramento precoce.
OBIETTIVI E NUOVI ORIZZONTI
Il primo e più importante obiettivo del progetto Nano Pack che rientra nell’universo delle proposte Horizon 2020, è quello di migliorare la sicurezza alimentare per i consumatori inibendo la crescita dei microbi nei prodotti alimentari, prevenendo in questo modo il deterioramento precoce e le epidemie di malattie di origine alimentare. Inoltre, non secondaria è la possibilità di prolungare la durata di conservazione dei prodotti alimentari fino al 25%, contribuendo in questo modo a ridurre l’incredibile quantità di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato all’anno: le perdite e gli sprechi alimentari comportano gravi perdite economiche, causano danni significativi all’ambiente e hanno un impatto negativo sulla disponibilità e sulla sicurezza alimentare. Progetti e obiettivi di tale portata hanno, come ulteriore fine, la possibilità di posizionare l’Europa come leader mondiale nella nanotecnologia alimentare e negli imballaggi antimicrobici intelligenti, aumentando di conseguenza la competitività e la crescita del settore. NanoPack intende sviluppare, ampliare ed eseguire linee pilota in ambienti industriali operativi per produrre film
polimerici antimicrobici che siano commercialmente fattibili e accettati sia dai rivenditori che dai consumatori. Il progetto inoltre incoraggia il trasferimento di tecnologia attraverso la comunità industriale e scientifica per costruire una forza lavoro istruita e consentirà ai produttori di tutta la catena di approvvigionamento (comprese le PMI) di sfruttare la tecnologia sviluppata durante il progetto.
DALL’ARGILLA AL PACKAGING ALIMENTARE
Pensare che un materiale di natura argillosa, dalla superficie dura e ruvida, possa rappresentare un valido alleato per l’imballaggio alimentare e per incrementare il safety food trend potrebbe sembrare utopistico. In realtà numerosi studi indicano le straordinarie capacità dell’Halloysite, un materiale fillosilicato di alluminio, che si dimostra altamente promettente per questo genere di applicazione. Si tratta di un minerale argilloso naturale che può presentarsi in natura in numerose forme differenti: per esempio, sotto forma di fogli arrotolati di alluminio e silice, conosciuti come nanotubi di halloysite (HNT). Il cari-
camento di HNT con oli essenziali e la successiva incorporazione nel materiale di confezionamento alimentare può aumentare la durata di conservazione degli alimenti, poiché gli oli essenziali hanno proprietà antimicrobiche. In questo modo viene raggiunto uno dei gol principali che il mercato alimentare va ricercando. Ad esempio, un gruppo del Centro nazionale di ricerca per l’ambiente di lavoro in Danimarca ha condotto esperimenti su due tipi differenti di HNT per esaminare la possibile tossicità, genotossicità e induzione dell’infiammazione. È opportuno condurre analisi mirate nei confronti di un materiale che entrerà in contatto con gli alimenti, analizzando in dettaglio i singoli possibili effetti dello stesso. La risposta tossicologica agli HNT, dopo l’esposizione delle vie aeree, è fondamentale, in quanto le persone durante le varie fasi di manipolazione e stoccaggio, possono essere esposte a quantità elevate del materiale. Fortunatamente, nessuno degli HNT ha mostrato segni di essere citotossico, inducendo genotossicità o influenzando il peso corporeo del topo, conducendo una doppia analisi in vitro e in vivo sui topi.
Un materiale di natura argillosa rappresenta un valido alleato per l’imballaggio alimentare e per incrementare il safety food trend
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ORIGANO E TIMO AL POTERE
La soluzione filmogena per l’imballaggio è basata su nanotubi minerali dispersi in schiume plastiche, senza entrare in contatto con il cibo. Rilasciati lentamente come vapore dai film, nello spazio di testa dell’imballaggio, gli oli essenziali hanno attività antimicrobica e batteriostatica sulla maggior parte dei microrganismi, rallentandone l’irreversibile processo di crescita. Indubbiamente la presenza di batteri e muffe all’interno del cibo, porterebbe ad una rapida degradazione organolettica del cibo, rendendolo addirittura nocivo in alcune situazioni. Tra i prodotti più utilizzati a tale scopo, emergono in maniera significativa due soluzioni: l’olio essenziale di origano e quello di timo, entrambi prodotti che presentano una corposa letteratura a supporto delle straordinarie proprietà degli stessi dal punto di vista del preservare la carica microbica. Per esempio, l’aggiunta diretta di oli essenziali di origano e timo in matrici polimeriche LDPE, ha permesso la realizzazione di film antimicrobici, aventi spiccata attività antimicrobica contro patogeni alimentari come S. typhimurium, L. monocytogenes ed E. coli. I film antimicrobici, che incorporano in media, il 4% (p/p) degli EO (essential oils) sviluppati con il metodo dell’estrusione hanno mostrato un effetto inibitorio maggiore rispetto a quelli ottenuti con il metodo ionizzante. Due esempi differenti di metodologie attraverso le quali, possono essere condotte queste sperimentazioni. L’incorporazione di oli essenziali nei film di LDPE ha leggermente modificato alcune caratteristiche del materiale di imballaggio, come le proprietà meccaniche e di barriera. L’incorporazione di EO mediante il metodo di estrusione ha influito in modo significativo sulle proprietà meccaniche e di barriera dei film, mentre l’incorporazione mediante il metodo di ionizzazione ha influito DIMENSIONE PULITO | 07/2021
L’olio essenziale di origano, come quello di timo, ha attività antimicrobica e batteriostatica sulla maggior parte dei microrganismi, rallentandone l’irreversibile processo di crescita.
in modo significativo solo sulle proprietà di barriera. Questi fenomeni d’interazione, infatti, devono essere studiati con grande attenzione da parte dei principali players che volessero investire in tale tecnologia. Inoltre si tratta di prodotti 100% naturali, riuscendo in questo modo a rispondere alla tendenza di green e sostenibilità che si sta affermando con sempre maggior decisione. I prodotti su cui sono stati testati packaging di questa natura, sono di svariata natura e nel primo caso coinvolgevano alimenti come pane, formaggio e frutta per arrivare poi ad applicazioni, anche per quanto concerne pesce, verdura e numerosi prodotti caseari.
PANE E CILIEGIE VERSO IL FUTURO
Ciliegie fresche testate all’interno di film polimerici, confezionate con film antimicrobico rispondente alle specifiche del progetto e contenente una bassa concen-
trazione di vari oli essenziali naturali, hanno mostrato una durata di conservazione aumentata del 40%. Un risultato davvero soddisfacente, che fa ben sperare per le future potenzialità del progetto. Le ciliegie sono state confezionate in sacchetti realizzati attraverso una pellicola commerciale, che è stata conservata alla stessa temperatura di mantenimento per 14 giorni e quindi trasferita a temperatura ambiente per 4 giorni. Comparando i risultati, si evince che il film realizzato con NHT prolunga la durata di conservazione delle ciliegie di 2 giorni in media: concludendo, solo il 33% delle ciliegie confezionate in pellicola commerciale era vendibile, rispetto al 73% di quelle con NHT. Questo aumento di due giorni della durata di conservazione corrisponde a un valore aggiunto del 40% di aumento della vendibilità. Per quanto concerne, per esempio, il pane e i prodotti da forno, i risultati sono stati ancora più signi-
AUMENTARE LA SHELF LIFE RAPPRESENTA UN DECISO BENEFICIO E UN MIGLIORAMENTO DI GRANDE IMPATTO SOCIALE
ficativi, si è raddoppiata la durata di conservazione di alcuni prodotti da forno, senza l’aggiunta di conservanti, rispetto a quelli confezionati in imballaggi di plastica convenzionali: un risultato davvero notevole, sul quale è opportuno riflettere ed investire in maniera adeguata. La ricerca e sviluppo in tale ambito, con un’ulteriore messa a punto della fase di industrializzazione del progetto, comprensiva di valutazione economica e di scale up, potrà aprire nuovi scenari per l’universo
alimentare con vantaggi significativi per numerosi players, anche per quanto concerne il mondo della sostenibilità, da sempre al centro di pensieri e prospettive anche nell’universo food. Aumentare, in maniera significativa, la shelf life di questi prodotti potrebbe rappresentare un deciso beneficio per tutta l’umanità, soprattutto in alcuni paesi dove la fame, anche legata al rapido deterioramento di alcune risorse alimentari, rappresenta un problema di grande impatto sociale.
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
MEDUSA, specialisti nella produzione di detergenti professionali
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edusa è specializzata nella formulazione e produzione di prodotti per l’igienizzazione di ambienti civili. L’azienda opera secondo un’ottica di alta qualità con controlli costanti su ogni materia prima. A tal proposito, il 23 aprile 2021 Medusa ha ottenuto la certificazione ISO 9001:2015, rilasciata dall’ente certificatore SGS, riguardante la gestione della qualità. Una certificazione riconosciuta a livello mondiale, che attesta la qualità con la quale sono progettati e prodotti i detergenti professionali. I laboratori studiano e sviluppano detergenti, sgrassanti, disincrostanti, igienizzanti e specialità di nicchia, tutti rivolti al settore del cleaning professionale. Da sempre viene data la massima attenzione all’aspetto ambientale, con una costante ricerca rivolta al miglioramento in termini di ecosostenibilità. Ogni tipo di attività lavorativa ha le sue peculiarità, per questo Medusa ha sviluppato un catalogo prodotti suddiviso per linee, con prodotti specifici per la cucina, l’ambiente bagno, la lavanderia e le industrie. Inoltre, l’ampia gamma di formulati e di packaging permette di soddisfare ogni specifica richiesta.
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Controllo degli ALLERGENI: pulizia adeguata tra i cicli di PRODUZIONE di Eleonora Bonvissuto
Tecnologa alimentare OTASS Docente e divulgatrice scientifica
L’
allergia alimentare è una reazione avversa agli alimenti indotta da un’anomala reazione immunologica mediata da anticorpi della classe IgE, che reagiscono verso componenti alimentari di natura proteica. La misura dell’estensione tra allergia e alimenti varia con il tempo e il territorio ed è correlata ai cambiamenti nelle abitudini e preferenze alimentari. I processi industriali intervengono sull’integrità antigenica o sul legame delle IgE con gli allergeni. I trattamenti produttivi e le operazioni maggiormente coinvolte in questo senso sono: il riscaldamento (trattamento termico), la fermentazione (che include l’idrolisi con enzimi endogeni, l’idrolisi acida ed enzimatica), i trattamenti fisici (come i processi ad alte pressioni - HPP e l’estrusione), l’uso di additivi conservanti, cambiamenti nel pH o la combinazione di due o più di questi (Mills and Mackie, 2008, Thomas et al., 2007).
TUTTO PARTE DALLA MATERIA PRIMA
La necessità di gestire i potenziali rischi degli alimenti allergenici nei locali di produzione alimentare può XXVI
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essere fronteggiata in vari modi, ad esempio, attraverso programmi relativi ai prerequisiti (PPR) e poi tramite l’integrazione nel sistema Haccp aziendale: la gestione degli allergeni dovrebbe essere considerata parte integrante del piano di autocontrollo esistente piuttosto che un sistema completamente nuovo. Un efficace sistema di gestione del rischio inizia con la valutazione del rischio stesso che, per gli allergeni, richiede la considerazione, come minimo, della probabilità riferita alla loro presenza, della loro forma fisica (polvere, liquido, in pezzi, etc.), nonché della dose di qualsiasi allergene presente. Dovranno essere attenzionate tutte le fasi della catena di approvvigionamento, dalle specifiche tecniche e modalità
Fornitori Movimentazione materie prime
Persone
Documentazione
Elementi critici
Pianificazione e sviluppo di un nuovo prodotto
Attrezatura e design industriale
Preoduzione Informazione al consumatore
Elementi critici nella gestione del rischio allergeni
di fornitura delle materie prime alla vendita del prodotto finito, includendo anche la progettazione e lo sviluppo del prodotto. Quando si affronta la gestione delle materie prime deve essere seriamente valutato il loro impatto sul processo e sul prodotto finito. La corretta e completa conoscenza dei prodotti approvvigionati dovrebbe essere alla base di ogni realtà produttiva. Nell’industria della panificazione, essi comprendono sia ingredienti primari che identificano i prodotti da forno – quali semola di grano duro e farina di grano tenero, uova e ovoprodotti – sia ingredienti secondari, utilizzati nella formulazione di pani speciali e pani da accostamento, quali per esempio latte e latticini, prodotti a base di frutta (fresca e secca) e verdura. A questi si aggiungono anche ingredienti peculiari, quali spezie, aromi, erbe fini e sale, che caratterizzano il prodotto finito. Le materie prime, oltre a essere scelte in funzione delle caratteristiche chimico/fisiche, tecnologiche, di processo, di funzionalità, dovranno essere valutate dal punto di vista della sicurezza alimentare e per gli aspetti legati alla presenza di allergeni conclamati e nascosti. Ricordiamo che tra i motivi più
comuni per i richiami (Rasff, Rapid alert system for food and feed) nel settore della panificazione vi sono proprio gli allergeni non dichiarati.
IMPOSTARE L’ANALISI DEL RISCHIO
Panifici industriali e artigianali condividono sfide comuni in materia di sicurezza alimentare e richiedono la corretta progettazione di programmi di sicurezza alimentare volti a minimizzare i rischi nel prodotto finito e connessi al loro ambiente di produzione. Un programma affidabile di gestione degli allergeni all’interno dello stabilimento di produzione, oltre a garantire che i propri fornitori dispongano di un adeguato programma di controllo, è fondamentale per prevenire i richiami di prodotto. Dai fornitori dovranno essere censite quante più informazioni possibili sugli ingredienti prescelti, richiedendo accurate schede tecniche sull’effettiva composizione. Qualora trattatasi di semilavorati e prodotti finiti le informazioni date dal fornitore dovranno essere ancora più dettagliate comprendendo altresì gli additivi, gli aromi e gli allergeni ivi contenuti. È determinante che gli allergeni vengano immagazzinati in locali separati dagli altri ingredienti 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E e che il fornitore della materia prima o del semilavorato effettui una lavorazione sequenziale in sicurezza a garanzia di una pulizia adeguata tra cicli di produzione allergeni/ allergeni-free per prevenire la contaminazione crociata durante la produzione. La salubrità del prodotto in uscita dipenderà anche dalla conformità degli ingredienti aggiunti rispetto alla formulazione validata: ciò potrà essere assicurato anche con l’adozione di software sofisticati capaci di intercettare eventuali e pericolose deviazioni dai limiti critici. Nelle schede tecniche delle partite vanno registrati tutti i codici lotto degli ingredienti utilizzati durante il processo di produzione. Queste informazioni andranno archiviate in modo tale che, durante un evento di richiamo, tutto il lotto interessato possa essere identificato in modo accurato e tempestivo cosicché si
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NORMATIVE DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo n. 231/2017
Recante le disposizioni applicative e le sanzioni relative al Reg. UE n. 1169/2011 in materia di etichettatura degli alimenti.
Regolamento (UE) n. 1169/2011
Relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori
Legge 88/2009
Recepisce il Regolamento CE 479/2008
Regolamento CE n. 479/2008
Relativo al mercato vitivinicolo
Decreto legislativo 27 settembre 2007 n. 178
Disposizioni correttive e integrative al Decreto Legislativo 8 febbraio 2006, n. 114 e attuazione della direttiva 2006/142/CE
Direttiva 2006/142/CE
Modifica l’allegato III bis della direttiva 2000/13/ CE concernente l’elenco degli ingredienti che devono essere citati
Decreto Legislativo 8 febbraio 2006 n. 114
Attuazione delle direttive 2003/89/CE, 2004/77/ CE e 2005/63/CE in materia di indicazione degli ingredienti contenuti nei prodotti alimentari;
Direttiva 2005/26/CE
Fissa un elenco di ingredienti o sostanze alimentari temporaneamente esclusi dall’allegato III bis della direttiva 2000/13/CE
Direttiva 2005/63/CE
Rettifica la direttiva 2005/26/CE per quanto riguarda l’elenco delle sostanze o ingredienti alimentari temporaneamente esclusi dall’allegato III bis della direttiva 2000/13/CE
Linee Guida Federalimentare 2005
Etichettatura degli allergeni, linee guida di federalimentare
Direttiva 2003/89/CE
Modifica la direttiva 2000/13/CE per quanto riguarda l’indicazione degli ingredienti contenuti nei prodotti alimentari
Direttiva 2000/13/CE, abrogata con Reg. 1169/11 art. 53
Modifica sostanzialmente la disciplina dell’etichettatura degli allergeni
Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 109 e s.m.i
Attuazione delle direttive (CEE) n. 395/89 e (CEE) n. 396/89, concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari.
AT T R E Z Z AT U R E
A Guanti in lattice: curiosità e FALSI MITI
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egli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e allo sviluppo di materiali sintetici (nitrile e vinile) in grado di rappresentare una valida alternativa per tutti coloro che manifestano allergie legate al lattice. Ma il mercato si è evoluto e i rischi professionali collegati a questo materiale sono efficacemente diminuiti. Ma proviamo a fare un po’ di chiarezza riguardo ai falsi miti legati al lattice. ■ Le proteine dei guanti in lattice sensibilizzano gli individui inducendo reazioni allergiche Non è sempre così. Da alcuni anni esistono guanti in lattice naturale a basso contenuto proteico senza polvere che mantengono il valore relativo al contenuto di proteine al di sotto di 50 µg/g, aumentandone la biocompatibilità
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■ Non sempre vengono specificate le proteine contenute nei guanti in lattice Reflexx verifica e dichiara con estrema precisione il contenuto totale di proteine del lattice presente all’interno dei propri guanti, in totale trasparenza e a esclusivo vantaggio del cliente. ■ I guanti monouso sono di difficile smaltimento Non tutti i guanti monouso sono di difficile smaltimento. I guanti in lattice, per esempio, provengono da fonti sostenibili e rinnovabili e hanno una biodegradabilità molto più veloce di prodotti sintetici quali nitrile e PVC (vinile). I guanti in lattice Reflexx si biodegradano nell’arco temporale di pochi anni. Insomma, i guanti in lattice sono un’ottima scelta in termini di resistenza, durabilità e comfort. Oggi, anche ecologica e sostenibile. 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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GLI ALLERGENI NEI PRODOTTI DA FORNO
possa risalire alla storia globale del prodotto e alle relative responsabilità nelle diverse fasi di lavorazione. Cambiamenti a un qualsiasi processo all’interno di un impianto di produzione alimentare, o l’introduzione di una nuova materia prima o prodotto, possono influire sui rischi di allergeni per cross-contact per altri alimenti processati nello stesso sito. Il trasferimento della lavorazione di un prodotto in un’altra area può anche alterare il rischio allergenico a esso associato. Qualsiasi modifica di questa tipologia comporterà pertanto una revisione del rischio originale per tutti i prodotti potenzialmente interessati e, se necessario, l’applicazione di nuove misure di gestione del rischio.
COSA DEVE SAPERE IL CONSUMATORE
L’identificazione di un qualunque rischio significativo, che non può essere ulteriormente ridotto, dovrà essere comunicata ai consumatori, così come sancito dal Regolamento (UE) 1169/2011, ad esempio tramite l’etichettatura cautelativa. Le etichettature precauzionali relative alla presenza accidentale di allerXXX
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La gamma dei prodotti da forno è molto vasta: include prodotti precotti e surgelati, che spaziano dal dolce (dietetici o speciali) al salato, fino a prodotti tradizionali e internazionali. Sono tre le grandi categorie di ingredienti fonti più rilevanti di allergeni: ■ Grano e farine: gli allergeni coinvolti sono stati isolati tra le differenti frazioni proteiche del grano. Studi recenti evidenziano come pane e prodotti da forno ottenuti da impasti acidi mostrano, a differenza di quelli ottenuti con il lievito di birra a base di S. cerevisiae, una minore risposta immunologica (Marti et al, 2015): alcuni microrganismi impiegati nella produzione di questi impasti (quali batteri lattici e bifidobatteri) favoriscono la degradazione di epitopi IgE reattivi da parte degli enzimi digestivi. ■ Uova e derivati, utilizzati come nutriente e additivo. Diversi studi hanno evidenziato che le uova e i prodotti a base di uova trattate termicamente sono ben tollerati dai pazienti allergici (50-85%). Questa percentuale varia con le caratteristiche dei pazienti (età, gravità dell’allergia, etc.), il trattamento termico, la matrice utilizzata, etc. La cottura dell’uovo insieme alla farina di frumento (es. nelle preparazioni dei muffin, biscotti, torte, etc.) riduce ulteriormente la capacità allergenica. Inoltre, trattamenti come l’irradiazione potrebbero modulare le proprietà allergeniche delle uova; tuttavia sono necessarie ulteriori studi. ■ Latte e derivati. In panificazione si usa quasi esclusivamente latte vaccino i cui principali allergeni sono le caseine, la β-lattoglobulina e l’α-lattoalbumina. Antigeni meno comuni nel latte di vacca sono la Siero Albumina (BSA) e le immunoglobuline. Le caseine sono stabili ai trattamenti termici, la β-lattoglobulina e l’α-lattoalbumina vengono invece, almeno parzialmente, denaturate dalla sterilizzazione: ciò può essere spiegato non solo per l’effetto sulla denaturazione proteica ma anche a causa della reazione di Maillard innescata dalle alte temperature, che determina la scomparsa di parte degli epitopi causa della risposta immunologica.
geni per cross-contact sono giustificabili solo sulla base di un’analisi del rischio applicata a un’operazione gestita responsabilmente e non possono compensare una gestione delle GMP (Good manufacturing practices) poco efficace. Va sottolineato che, senza valori soglia/limiti di legge (a eccezione
dell’anidride solforosa, del glutine e del lattosio), le aziende si trovano in oggettiva difficoltà. Tuttavia, dovranno essere adottate idonee scelte aziendali e produttive affinché il consumatore allergico sia tutelato e possa compiere scelte alimentari in maniera consapevole e sicura.
DETERGENTI
D Detergere nel rispetto del metodo HACCP
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er consentire agli operatori professionali del settore Food & Beverage di rispettare gli standard igienici richiesti dalle norme igienico sanitarie in vigore (es. Reg. UE 852/2004 e D.Lgs. 193/07), salvaguardando funzionalità tecnica e durata nel tempo di macchine e impianti, Polychim propone prodotti idonei per l’impiego in piani di igiene secondo il metodo HACCP. Detergenti sgrassanti inodore per pulizie manuali o in ammollo come PDR 200, schiumogeno a pH neutro e PDR 204, ad alcalinità moderata e schiuma frenata, sicuro per operatori e superfici (anche delicate). Per sporchi ostinati e difficili PDR 255 alcalino da utilizzare con lance schiumogene e macchine schiumatrici e PDR 270, a elevata alcalinità e bassa schiumosità, da utilizzare manualmente e con lavapavimenti. Detergenti sgrassanti cloro-attivi indicati per eliminare odori sgradevoli, con azione sbiancante, sgrassante e igienizzante, sono: PDR 100, a schiuma frenata, indicato per interventi meccanici e per impianti a ricircolo; PDR 150, schiumogeno, specifico per pulizie, con lance e schiumatori, di pareti, attrezzature e impianti.
Detergenti sgrassanti per impianti CIP efficaci a bassi dosaggi, senza schiuma, come PDR 215, detergente alcalino sgrassante dal forte potere pulente. Detergenti disincrostanti acidi che eliminano calcare, sedimentazioni e incrostazioni: PDR 300 e PDR 310, a schiuma frenata, idonei anche per sistemi a turbolenza e per la pulizia CIP e PDR 351 schiumogeno, per interventi con lance e schiumatori. Detergenti igienizzanti privi di profumi e coloranti: PDR 305 a base di acido peracetico e perossido d’idrogeno stabilizzati, efficace a bassi dosaggi e a basse temperature, senza schiuma e facilmente risciacquabile; PDR 401, contenente sali di ammonio quaternari, indicato per la pulizia di superfici, macchinari e attrezzature, compatibile con una grande varietà di materiali. www.polychim.it
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PULIZIA per ogni AMBIENTE
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a nuova edizione di ISSA Pulire è l’occasione perfetta per Ghibli & Wirbel per presentare le sue nuove lavasciuga uomo a bordo. Racer R 85 e Ranger R 115 sono macchine compatte e dal design moderno ideali per l’utilizzo in aree di medie e grandi dimensioni, capace di distinguersi per praticità e facilità d’uso. Racer è in grado di muoversi senza problemi anche negli spazi più stretti e congestionati, come ad esempio corridoi e casse di supermercato. La sua bassa rumorosità, inoltre, la rende adeguata al day cleaning in ambienti “sensibili” come ospedali, case di riposo, scuole. Nonostante le dimensioni ridotte, Racer è in grado di garantire performance di pulizia di alto livello, grazie agli 85 litri di capacità e alle piste di lavaggio da 650 e 750 mm. Questo modello si presenta con due spazzole da 13” nella versione FD 65 e due da 15” nella versione FD 75, garantendo la massima copertura ed efficacia di lavaggio, anche in spazi stretti. Inoltre, la possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di spazzole, con setole di diversa misura (polipropilene più spesso o tynex), dischi trascinatori e pad in optional, permette di affrontare qualsiasi tipo di sporco con risultati di pulizia eccellenti.
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Racer e Ranger possono contare su un gruppo tergitore in alluminio con gomme naturali in dotazione standard, che garantisce i migliori risultati di asciugatura su ogni tipo di superficie e che, in caso di urti accidentali, è in grado di spostarsi e rientrare automaticamente sotto la struttura della macchina garantendo la massima sicurezza e facilità d’azione. “La testata retrattile in alluminio è in grado di adattarsi perfettamente ad ogni ostacolo, rendendo queste macchine ideali per la pulizia a “filo muro”. Il pannello comandi pratico e intuitivo permette il controllo e la gestione di tutte le funzioni di queste lavasciuga: ■ è possibile attivare la funzione Ready To Go che consente, premendo un unico tasto, l’attivazione e la regolazione di tutte le principali funzioni della macchina permettendole di essere immediatamente pronta per la sessione di lavoro; ■ il programma Eco System riduce i consumi ed elimina gli sprechi mantenendo le migliori performance di pulizia nel massimo rispetto dell’ambiente.
asciugatura su qualsiasi tipo di superficie, anche in curva.
MOTORE DI ASPIRAZIONE Altamente performante, 550 W, a 3 stadi, assicura eccellenti risultati di asciugatura.
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In alluminio: resistente ad urti e PUBBLICITARIA In dotazione standard, INFORMAZIONE
RACER, PULITO VINCENTE!di manutenzione ordinaria e
su pavimenti con sporco più impegnativo.
85 litri di capacità e dimensioni ridotte rendono Racer la uomo a bordo ideale per qualsiasi tipo di ambiente! La forma compatta, infatti, permette di muoversi anche nei posti più difficili.
SICUREZZA E
Entrambi i modelli sono intuitivi e di facile utilizzo, AFFIDABILITÀ In caso di urti non richiedono training e anche le operazioni di accidentali, il manutenzione giornaliera sono semplici e veloci. tergitore è in grado di Entrambe le lavasciuga sono disponibili in sei versioni, spostarsi e rientrare automaticamente due base e quattro full package (di cui due BC e due sotto la struttura BC Plus, queste ultime capaci di raggiungere 4 ore di della macchina, autonomia nel caso della Racer, e 7 ore nel caso della garantendo la massima tranquillità Ranger), con batterie e caricabatterie inclusi. e facilità d’azione. La Ranger è una lavasciuga potente, affidabile e sicura, ideale anche per aree di grandi dimensioni, capace di combinare praticità e prestazioni elevate, paragonabili a quelle di macchine uomo a bordo di taglia superiore. I 115 litri di capacità e le ampie piste di lavaggio da 750 mm e 850 mm FUNZIONE SILENT garantiscono una produttività finoMODE a circa 5000 Permette a Racer di essere più silenziosa, m2/h. Il modello monta due spazzole da 15” nella mantenendo comunque prestazioni elevate. Tra muri, angoli, ascensori, stretti corridoi o versione FD 75 e due da versione Ideale17” per ilnella day cleaning e per la puliziaFD in 85. casse del supermercato, non c’è spazio dove ambienti dove un basso livello di rumorosità è un Racer non riesca ad arrivare. Anche in questo caso, è possibile scegliere tra una elemento imprescindibile e qualificante (ospedali, vasta selezione di spazzole setole di diversa scuole, casecon di riposo). misura. Il vero elemento che rende unica questa lavasciuga è la combinazione tra produttività e manovrabilità. Ranger, infatti, è in grado di garantire rese elevate anche su metrature ampie occupate da ostacoli e,quindi, più complesse da pulire. www.ghibliwirbel.com
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Ma il vero elemento che rende unica questa lavasciuga è la manovrabilità. Racer è appunto stretta ed ergonomica: questo le permette di compiere con facilità anche le manovre più complicate dove tutte le uomo a bordo, comprese le più compatte, non raggiungono risultati di pulizia soddisfacenti.
Insuperabile nel filo muro, grazie al rientro automatico della testata e del tergitore in caso di urti accidentali, riesce a muoversi senza problemi anche nei posti più difficili.
Racer R 85
Ranger R 115
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N E B B IA S E CCA
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NUOVE TECNICHE di sanitizzazione
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nuovi scenari determinati dalla diffusione di una pandemia mondiale hanno cambiato il modo di concepire le operazioni di pulizia e sanificazione sia dei locali a uso privato che quelli a uso pubblico. E se nelle prime fasi della diffusione del virus ci si è trovati di fronte a una proposta limitata e non specificatamente concepita per il bisogno che si presentava, con il passare dei mesi, gli studi scientifici e la ricerca delle aziende hanno messo a punto metodi, materiali e tecnologie per dare una risposta adeguata. Un contesto di particolare attenzione è costituito da quello noto come settore sanitario e di tutte le strutture destinate alla promozione e al mantenimento della salute degli individui. Si tratta di ospedali, case di cura, ambulatori e laboratori sia pubblici che privati. Tutte strutture ricadenti, per quanto riguarda il rispetto della sicurezza e la salute, all’adempimento delle conformità previste nel capitolo I del titolo II del Testo Unico sulla Sicurezza.
UNA NUOVA TECNOLOGIA
Partendo da questi presupposti l’ingegnerizzazione di un nuovo sistema di sanitizzazione dei locali, non poteva prescindere da alcuni punti fermi. Primo fra tutti sicuramente quello relativo all’efficacia
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del principio attivo che veniva utilizzato, secondo la tecnologia che consentisse di permettere al principio stesso di essere efficace su tutte le superfici in modo omogeneo e in tutto l’ambiente, terzo una bassa invasività garantita da tempi brevissimi di intervento e con costi molto bassi. La tecnologia messa a punto con il sistema Saniclair costituisce attualmente la proposta più adeguata a rispondere a queste esigenze. Le macchine della gamma disponibile si basano sulla produzione di “Nebbia Secca”. Si tratta di impianti sviluppati e ingegnerizzati per generare attraverso un sistema termo chimico microparticelle di dimensione inferiori ai 3 micron prive di umidità e con la capacità di veicolare i principi attivi sanitizzanti in tutto l’ambiente. Ed è proprio lo stato fisico delle particelle, che essendo generate in un procedimento termico sono dotate di un’inerzia che le rende capaci di diffondersi prima verso l’alto per poi saturare in modo omogeneo tutto l’ambiente.
IL PRINCIPIO ATTIVO
Seguendo le indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanita sui Presidi Medici è stato formulato un prodotto in grado di garantire l’efficacia dei trattamenti delle superfici, con abbattimento dei virus e della carica batterica in modo totale e in tempi brevissimi. Al veicolo principale in grado di generare nebbia secca costituito da glicole trietilenico sono state “abbinate”, con un principio noto in farmaceutica, delle molecole più piccole di Didecil Dimetil Ammonio quaternario, ottenendo così un effetto sinergico molto potente. Gli effetti verificati da un laboratorio accreditato di microbiologia, con test effettuati con misurazione della carica batterica superficiale, hanno confermato
il totale abbattimento in tempi valutati in 5 minuti. La messa in funzione della macchina, rispondente alla normativa CE, è molto semplice e immediata, mentre la manipolazione del liquido di sanitizzazione non comporta nessun rischio per gli operatori, come si evince dalla scheda di sicurezza. Tutti elementi che ne fanno lo strumento ideale per l’utilizzo negli ambienti sanitari da parte del personale stesso delle strutture in modo autonomo, semplice e privo di rischi. www.saniclair.it
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LA NEBBIA CHE SANIFICA E PROTEGGE
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S D I R I T T O A L I M E N TA R E
S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E
CONFORMITÀ dei MATERIALI e oggetti a contatto con gli alimenti di Avv. Cristina La Corte
Studio Legale Avv. Gaetano Forte Diritto penale agroalimentare e sicurezza alimentare
I
materiali o gli oggetti a contatto o che possono venire a contatto con gli alimenti, i c.d. MOCA, sono i materiali da imballaggio, i contenitori per il trasporto degli alimenti, i macchinari per la trasformazione dei prodotti alimentari, pellicole di plastica, le scatole della pizza, così come gli utensili da cucina, posate, stoviglie e quant’altro possa “toccare” alimenti e bevande durante le fasi di produzione, trasformazione, conservazione, preparazione e somministrazione. La disciplina relativa ai MOCA trova il suo caposaldo normativo nel Reg. 1935/2004 che stabilisce i principi generali destinati a eliminare le divergenze tra le legislazioni degli Stati membri in materia, allo scopo di garantire l’efficace funzionamento del mercato comunitario per quanto attiene l’immissione in commercio di materiali e oggetti: a. che sono destinati a essere messi a contatto con prodotti alimentari; b. che sono già a contatto con prodotti alimentari e sono destinati a tal fine; o c. di cui si prevede ragionevolmente che possano essere messi a contatto con prodotti alimentari o che trasferiscano i propri componenti ai prodotti alimentari nelle condizioni d’impiego normali o prevedibili.
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MATERIALI E OGGETTI ATTIVI E INTELLIGENTI
L’armonizzazione costituisce il presupposto su cui si basa il più importante obiettivo del Regolamento in esame, e della legislazione alimentare in generale, ossia assicurare un elevato livello di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori. Tale obiettivo trova espressione nei requisiti generali della disciplina di cui all’art. 3 del provvedimento, ai sensi del quale “I materiali e gli oggetti, compresi i materiali e gli oggetti attivi e intelligenti, devono essere prodotti conformemente
alle buone pratiche di fabbricazione affinché, in condizioni d’impiego normali o prevedibili, essi non trasferiscano ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da: a. costituire un pericolo per la salute umana; b. comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari; o c. comportare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche”. Sono definiti “attivi” i materiali e oggetti destinati a prolungare la conservabilità o mantenere o migliorare le condizioni dei prodotti alimentari imballati. Essi sono concepiti in modo da incorporare deliberatamente componenti che rilascino sostanze nel prodotto alimentare imballato o nel suo ambiente, o le assorbano dagli stessi. Sono “intelligenti” i materiali e oggetti che controllano le condizioni del prodotto alimentare imballato o del suo ambiente. Trattasi di imballaggi che, di fatto, interagiscono direttamente con l’alimento, ad esempio cedendo sostanze per contrastare l’azione dei microrganismi, assorbendo sostanze indesiderate (es. umidità o liquidi) o monitorando lo stato di conservazione del prodotto. Tale tipologia di materiali e oggetti, contrariamente a quelli tradizionali, non sono concepiti per essere inerti. Ciò posto, le modifiche alla composizione o alle proprietà organolettiche dei prodotti alimentari esercitate da tali tipologie di MOCA possono ritenersi ammissibili in virtù del Regolamento 1935/2004 soltanto se i cambiamenti sono conformi alle disposizioni comunitarie applicabili ai prodotti alimentari, come le disposizioni del Reg.
1333/2008 concernente gli additivi alimentari. In particolare le sostanze, quali gli additivi deliberatamente incorporate in taluni materiali e oggetti attivi destinati al contatto con i prodotti alimentari, per essere rilasciate nei prodotti alimentari confezionati o nell’ambiente in cui si trovano tali prodotti, devono essere autorizzate a norma delle pertinenti disposizioni comunitarie applicabili. Tali tipologie di imballaggi non devono inoltre modificare le caratteristiche organolettiche e la composizione dell’alimento in maniera fuorviante per il consumatore, ad esempio occultandone il deterioramento. I materiali e oggetti attivi e intelligenti sono stati successivamente disciplinati con Reg. 450/2009 che prevede misure specifiche in aggiunta alle disposizioni generali stabilite nel Regolamento 1935/2004 e oggetto di Linee Guida Comunitarie. Il Reg. 450/2009 prevede, in particolare, la realizzazione di un elenco comunitario delle sostanze la cui utilizzazione è autorizzata in componenti attivi e intelligenti previa valutazione da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ
L’art. 12 del provvedimento prevede inoltre che nelle fasi di commercializzazione diverse dalla vendita al consumatore finale, i materiali e gli oggetti attivi e intelligenti, siano o no a contatto con prodotti alimentari, nonché i componenti destinati alla fabbricazione di tali materiali e oggetti e le sostanze destinate alla fabbricazione dei componenti devono essere accompagnati da una dichiarazione di conformità conte07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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D I R I T T O A L I M E N TA R E
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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E nente le informazioni previste nell’allegato II del provvedimento stesso. La dichiarazione di conformità alle norme vigenti deve accompagnare, in realtà, tutti i materiali e oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari ed è disciplinata dall’articolo 16 del regolamento 1935/2004. Al fine di rafforzare il coordinamento e la responsabilità dei fornitori in ciascuna fase della fabbricazione, le persone responsabili devono documentare la conformità alle norme vigenti in una dichiarazione di conformità messa a disposizione dei loro clienti. Inoltre, in ciascuna fase della fabbricazione, la documentazione che è alla base della dichiarazione di conformità deve essere tenuta a disposizione delle autorità competenti per l’applicazione della normativa. In linea generale la dichiarazione di conformità deve contenere almeno i seguenti elementi: ■ un’esplicita dichiarazione di conformità alla normativa di riferimento generale e alla normativa specifica, ■ indicazioni sull’identità del produttore, ■ indicazioni sull’identità dell’importatore, ■ indicazioni sul tipo di materiale utilizzato ed eventuali limitazioni d’uso, ■ data e firma del responsabile.
e accertarsi della conformità alle norme nonché della idoneità tecnologica allo scopo cui l’oggetto è destinato. Le norme specifiche comunitarie hanno inoltre introdotto, come nel caso delle plastiche e delle ceramiche, il concetto più generale che la dichiarazione di conformità deve essere rilasciata dall’operatore commerciale (anche denominato economico o di settore) legalmente definito come la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delle disposizioni del regolamento 1935/2004 nell’impresa posta sotto il suo controllo; inten-
SANZIONI
Deve essere inoltre disponibile una documentazione appropriata a supportare e dimostrare quanto presente nella dichiarazione (per es. risultati delle prove, calcoli, etc..) sulla base dell’analisi del rischio. La dichiarazione di conformità dei MOCA alle norme loro applicabili deve essere rilasciata dal produttore o, in caso di assenza della stessa dichiarazione, da un laboratorio pubblico di analisi. L’utilizzatore in sede industriale o commerciale deve essere fornito della dichiarazione del produttore
dendo per impresa ogni soggetto pubblico o privato, con o senza fini di lucro, che svolga attività connesse con qualunque fase della lavorazione, della trasformazione e della distribuzione dei materiali e oggetti. La c.d. norma quadro stabilisce i requisiti generali cui devono rispondere tutti i materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti, mentre misure specifiche contengono disposizioni dettagliate per i singoli materiali (materie plastiche, ceramiche etc.).
In caso di violazioni ritenute lievi, stante la modalità della condotta e l’esiguità del pericolo, è previsto l’istituto della “diffida”. Si segnala che nell’ambito della violazione dei requisiti generali di cui all’articolo 3 del regolamento 1935/2004 sono previste sanzioni fino a euro 80.000 in caso di produzione, immissione sul mercato o utilizzo di materiali od oggetti che trasferiscono ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da costituire un pericolo per la salute umana.
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Il Reg. 1935/2004 rimanda agli Stati Membri l’adozione della disciplina sanzionatoria e delle misure applicative necessarie in caso di violazione della normativa europea. Il legislatore italiano, con Decreto Legislativo n. 29 del 10 febbraio 2017, ha introdotto per la prima volta specifiche sanzioni per la violazione degli obblighi stabiliti dai regolamenti comunitari in materia di MOCA. Le sanzioni previste dal Decreto sono di carattere amministrativo pecuniario premessa la clausola “salvo che il fatto costituisca reato”.
D ispositivo
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L
inea Stradale srl propone Germi, un prodotto innovativo per la disinfezione delle suole delle scarpe con l’utilizzo della luce ultravioletta C. È costituito da un alloggiamento metallico e due lastre di vetro temperato da 8 mm di spessore, fori a forma di impronta di scarpa, per ogni piede dell’utente. I fori variano a seconda della dimensione per cui è stato realizzato il prodotto. GERMI rimuove virus e batteri dalle suole delle scarpe, senza l’uso di sostanze chimiche, in soli 10 secondi. Viene attivato dopo aver posizionato i piedi sul dispositivo. I sensori posti in corrispondenza di entrambi i marcatori di posizione controllano che entrambi i piedi siano posizionati sul dispositivo:
■ i l sistema si attiva solo se l’utente è in piedi sul dispositivo; ■ si spegne quando l’utente solleva uno dei piedi; ■ impedisce l’accensione al momento sbagliato; ■ stabilizza il momento in cui i piedi vengono posizionati sui marcatori di posizione.
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IN SOLI 10‘’ VENGONO ELIMINATI IL 99% DI VIRUS E BATTERI GRAZIE ALLA LAMPADINA UV-C PRESENTE NELL’APPARATO ADDIO AI COPRISCARPE NESSUN AGENTE CHIMICO
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antenere alti standard di igiene e pulizia, oggi più che mai, è necessario nel settore della ristorazione e dell’accoglienza per garantire la salvaguardia dei clienti e dei lavoratori. Amuchina Professional, da sempre sinonimo di protezione, propone una linea di prodotti eco-friendly composta da due formulazioni di detergenti lavastoviglie, adatti per acque di dolce, media ed elevata durezza, da un brillantante a rapida asciugatura e delle pastiglie igienizzanti. Tali prodotti, studiati per esercitare una profonda azione igienizzante e sgrassante, sono attivi anche a basse temperature e nel pieno rispetto dell’ambiente. Amuchina Detergente Lavastoviglie, privo di EDTA, cloro e fosfati è disponibile in due diverse formulazioni, pensate per acque con durezza fino a 32°F e fino a 45°F. Il detergente liquido concentrato garantisce risultati professionali nel lavaggio meccanico di piatti, bicchieri e stoviglie ed è compatibile con tutte le macchine lavabicchieri, lavabar e lavastoviglie frontali. La sua formula concentrata e ad alto potere alcalinizzante garantisce una totale e profonda eliminazione di grasso e unto, evitando la formazione di incrostazioni calcaree e preservando le parti metalliche della macchina. Infine, Amuchina Detergente Lavastoviglie esercita una forte azione igienizzante, smacchiante, detergente e saponificante a schiuma controllata. Per una rimozione efficace dello sporco e una maggiore salvaguardia ambientale si raccomanda di attenersi ai dosaggi indicati in etichetta. A ogni modo, le quantità da dosare dipendono dal grado e dal genere di sporco, dai tipi di macchina lavastoviglie e stoviglie.
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Amuchina Brillantante Neutro è un additivo neutro ad alta concentrazione studiato per assicurare stoviglie splendenti alla fine di ogni ciclo di lavaggio. Il prodotto garantisce risultati professionali nel lavaggio meccanico di piatti, bicchieri e stoviglie in genere con acque caratterizzate da bassa presenza di sali insolubili. Amuchina Brillantante Neutro è un coadiuvante di lavaggio dal carattere neutro concepito per donare a piatti, posate e bicchieri una rapida azione auto-asciugante. La sua formula è altamente concentrata, a base di tensioattivi non ionici a bassa schiumosità, e permette di rimuovere tracce
di sporco evitando la formazione di aloni e striature sulle stoviglie. Infine, le Pastiglie Amuchina per la Lavastoviglie sono caratterizzate da una particolare formulazione, unica nel suo genere, che consiste in un vero e proprio sistema di lavaggio. Il prodotto è in grado di svolgere un’azione igienizzante, detergente, sgrassante, brillantante, disincrostante e dolcificante nei confronti di acque dure. L’utilizzo costante delle Pastiglie Amuchina consente di mantenere pulita e disincrostata anche la macchina lavastoviglie. www.amuchina.it
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CIMEL, una storia di apparecchiature ROBUSTE ed EFFICACI
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al 1978 Cimel srl produce macchine per la pulizia professionale, apparecchiature semplici robuste e molto efficaci per garantire una reale pulizia di fondo in tutti gli ambienti, specialmente dove la preparazione o distribuzione di alimenti rende indispensabile una corretta ed efficace pulizia, eseguita minimizzando o eliminando l’uso di detergenti o sgrassanti che potrebbero contaminare gli alimenti. Vapornet: generatori di vapore per la pulizia professionali da 2,8 a 18 kw di potenza sono macchine interamente in acciaio inox compatte, robuste ed efficaci, emettono vapore saturo a partire da 165°C e 5 bar di pressione fino a 13 kw e 10 bar. Puliscono, sgrassano e igienizzano velocemente per un uso versatile su tutte le superfici verticali e orizzontali, attrezzature, banchi frigo tavoli da lavoro e cucine industriali. Pulisci nastro a vapore: l’azienda produce su disegno impianti per la pulizia a vapore di nastri trasportatori nell’industria alimentare per consentirne una corretta igienizzazione anche durante la produzione
senza dover fermare gli impianti. Turbolava: macchine lavasciuga pavimenti compatte dotate di spazzole contro-rotanti. Le macchine sono aggressive sullo sporco e si muovono agevolmente in spazi ristretti anche dove occupati da
tavoli e sedie. Con una doppia asciugatura, sia in avanti che all’indietro, lavano e lasciano il pavimento pulito, subito asciutto e calpestabile. Tutto lo sporco finisce in un cassetto facilmente svuotabile. www.cimel.com 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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SUPERFICI
S LINDHAUS, macchine e dispositivi per la PULIZIA e la SANIFICAZIONE
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LAVAGGIO DEI PAVIMENTI
er garantire la salubrità e la sicurezza degli alimenti nel settore dell’igiene alimentare, con riferimento alle fasi di lavorazione e confezionamento, è necessario siano rispettate norme e misure restrittive per la pulizia e sanificazione dei pavimenti e delle superfici di contatto. In merito ai pavimenti, è fondamentale l’aspirazione con sistema meccanizzato di qualità (scopa elettrica, aspirapolvere, spazzatrice).
ASPIRAZIONE DEI PAVIMENTI
Le proposte di Lindhaus sono Healthcare Pro eco Force, scopa professionale multifunzione, o in alternativa HF6 eco Force, aspirapolvere professionale a carrello: entrambi assicurano un’elevata
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potenza aspirante abbinata a un filtraggio multilivello certificato, fino ad assoluto (99,97% a 0,3micron) grazie alla disponibilità optional di un filtro Hepa classe H13. Per ambienti più ampi sono molto indicati i performanti modelli a batteria ioni di litio: si può scegliere tra la scopa LB3 Digital Pro L-ion e lo spallabile LB4 Digital Pro L-ion (solo 3,8Kg batteria compresa) idoneo per pulizie aeree o “acrobatiche” (in altezza). Per questi due modelli l’autonomia arriva a 60 minuti, il filtro Hepa è di serie e il sacco filtro è in microfibra triplo strato. Per una produttività maggiore l’opzione consigliata è LS38 L-ion. Una mini spazzatrice aspirante a doppio rullo controrotante molto maneggevole e con pista da 38cm, si accompagna senza sforzo in marcia avanti per l’aspirazione efficace di detriti fino a 10mm di spessore. Assicura anch’essa un’elevata autonomia pari a 50 minuti e un filtraggio assoluto multistadio.
Lindhaus propone le lavasciuga LW30-38 eco Force a cavo, le quali rimuovono lo sporco più ostinato anche dalle fughe, utilizzando sempre una soluzione pulita distribuita uniformemente sul rullo, e asciugano istantaneamente in ambo i sensi di marcia, compreso sotto le scaffalature, senza possibilità di formazione di aloni e opacità. Compatte e leggere, lo sforzo sull’impugnatura a serbatoio pieno da 2,6lt è di solo 1,3Kg. La versione a batteria al litio LW30 L-ion è perfetta per un rapido ciclo di lavaggio di aree circoscritte ad alto traffico e che richiedano interventi con maggiore frequenza. Se l’area da trattare è spaziosa la soluzione è LW46 Hybrid, con serbatoio da 10lt e tergi-pavimento sterzante posteriore che ottimizza l’asciugatura in curva. L’autonomia della batteria è di 90 minuti, ma in alternativa è disponibile l’equivalente modello elettrico a cavo.
SANIFICAZIONE DELLE SUPERFICI
In ambito sanificazione delle superfici di contatto, come i piani di lavoro, Lindhaus offre il dispositivo automatico Sterilair con perossido di idrogeno, omologato dal Ministero della Salute, efficace nell’inattivazione di virus e batteri. La miscela viene nebulizzata grazie a un motore soffiante e distribuita tramite un ugello rotante con un angolo di 300°. Il filtraggio dell’aria è garantito da un filtro Hepa di classe H13 per un’efficienza filtrante del 99,97% a 0,3µm. Con un ciclo di 4 minuti la superficie coperta dal trattamento è di 20mq e non è richiesta alcuna manutenzione dopo l’uso, ma solo la sostituzione del filtro Hepa dopo circa 300h. www.lindhaus.it
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S La sanificazione secondo SPRAY TEAM
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pray Team è un’azienda nata nel 1994 dalla volontà di un gruppo di tecnici decise a mettere a frutto la loro ventennale esperienza maturata nella costruzione di atomizzatori e nebulizzatori. Oltre a produrre fin da subito i tradizionali atomizzatori trainati, come i modelli Start e Wind, prevalentemente usati in agricoltura, Spray Team si specializza e perfeziona la costruzione e la vendita di attrezzature e macchine per la disinfestazione e disinfezione urbana e per il trattamento del verde pubblico e urbano. Il settore agricolo copre però, ad oggi, solo lo 0,5% della produzione, in quanto l’azienda ha deciso di investire molto sul mercato del pest control: esistono infatti oggi migliaia di aziende che producono atomizzatori, saturando questo settore di mercato. Nel pest control, invece, i costruttori sono pochi e la concorrenza è ridotta al minimo.
TECNOLOGIA ELETTROCHIMICA
A metà 2019 Spray Team inizia la collaborazione con una start up innovativa, per il perfezionamento della tecnologia elettrochimica. La particolare conformazione della cella elettrolitica messa a punto, permette di effettuare al meglio il processo di elettrolisi di acqua contenente cloruri, a pH neutro, con produzione massimale di acido ipocloroso, anche a partire dai soli cloruri contenuti nell’acqua di rete di derivazione minerale, senza ulteriori aggiunte. Questo processo è in grado di generare grandi volumi di acqua fortemente disinfettante, che, più che per la disinfestazione urbana, trova impiego nella sanificazione ambientale. Spray Team ha inoltre messo a punto gli atomizzatori per la nebulizzazione dell’acqua elettrolizzata, progettando degli ugelli specifici in grado di ottenere un’aria secca. XLIV
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È con questa tecnologia che l’azienda intende entrare nel settore dell’hospitality. EWS Machine è un rivoluzionario impianto di produzione di Electrolyzed Water (acido ipocloroso), un disinfettante estremamente performante ma totalmente ecologico nella lotta a muffe, funghi e batteri. In tempi
rapidi e senza alcun pericolo per operatori, persone o animali, in quanto privo di prodotti chimici, rende possibile una profonda sanificazione in ambienti di qualsiasi dimensione. L’abbinamento con nebulizzatore Spray Team completano questo sanificatore che combina estrema efficacia con la totale sicurezza. www.sprayteam.it
TECNOLOG I E
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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E
HIGH PRESSURE Processing per una SHELF LIFE più lunga La principale applicazione delle alte pressioni è quella di inattivare i microrganismi e sanificare gli alimenti senza l’intervento del calore Giuseppe L. Pastori Tecnologo alimentare OTALL Specialista carni e piatti pronti
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equisito fondamentale per la sicurezza alimentare è la garanzia di salubrità dell’alimento per tutto il tempo della sua
durata commerciale, e anche oltre nel caso di prodotti con dicitura “best before”. Buona parte dei prodotti che oggi troviamo sugli scaffali del supermercato sono termica-
Schema di un impianto ad alte pressioni (fonte: Universal pure)
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mente trattati, pastorizzati o cotti in alcuni cicli intermedi del processo, e successivamente condizionati in atmosfera modificata e porzionati come trancio o affettato. Parliamo
di formaggi e salumi, salse e zuppe pronte, piatti elaborati come primi o secondi a base di carne e vegetali, per i quali il consumatore si aspetta il mantenimento di freschezza e gusto fino termine della shelf life. Garantire la salubrità di un alimento vuol dire eliminare i microrganismi patogeni (che devono essere assenti per legge o sotto un determinato valore di soglia) mediante l’impiego di applicazioni prevalentemente termiche, salvo il caso di prodotti fermentati o acidificati.
SHELF LIFE DEI PRODOTTI COMPLESSI
I prodotti alimentari trasformati sono comunque il risultato di ricette elaborate più o meno complesse e di operazioni tecnologiche unitarie che hanno lo scopo di limitare la crescita microbica, partendo da materie prime igienicamente conformi, mantenute refrigerate o congelate. Applicando il concetto della teoria degli ostacoli, i microrganismi sono già contrastati dalle concentrazioni di ingredienti e additivi (sali, zuccheri, farine, conservanti, stabilizzanti, acidificanti, etc.) e dall’impiego di starter microbici e di bioprotezione per attivare fermentazioni pilotate. Operazioni come la filtrazione, la coagulazione, l’asciugatura, la disidratazione, la cottura, riducono l’acqua libera nelle matrici e creano condizioni critiche per la crescita batterica. Tradizionalmente però la maggior parte dei prodotti non può essere sottoposta a trattamenti termici spinti, pena la completa degradazione organolettica e strutturale. Quindi, dove possibile, si ricorre – sempre tramite calore – a forme di pastorizzazione superficiale per tempi brevi e temperature più basse. Se da un lato ciò permette l’inattivazione dei microrganismi patogeni come Listeria monocytogenes e Salmonella spp., già stressati nelle fasi precedenti, altri microrganismi sono in grado di resistere (generalmente i lattici e altre forme sapro-
fite) e rimangono latenti nei prodotti anche se in concentrazioni molto ridotte, se si accetta come obiettivo efficace di pastorizzazione una carica residua microbica inferiore a 100 ufc/g. Tuttavia nel momento in cui si propongono al mercato prodotti ulteriormente elaborati a pezzi o affettati, in cui non é più possibile alcun trattamento successivo a parte il condizionamento e l’imballaggio in atmosfera modificata, si corre il rischio di potenziali nuove contaminazioni di tipo accidentale. La shelf life sarà determinata dalla presenza di questi altri microrganismi non patogeni i quali, crescendo di numero nel tempo, porteranno a un degrado del mezzo in cui si trovano. Ciò causerà la produzione di metaboliti che alterano il prodotto fino a renderlo non commestibile per svariati motivi: acidificazione, formazione di filamenti e mucillagini, degradazione delle proteine, irrancidimento dei grassi, ammuffimenti superficiali, marcescenze.
IL MERCATO TRA INNOVAZIONE E SALUTE
In realtà, oggi le cose sono un po’ più complesse di come sono state appena descritte. Le esigenze dei consumatori vanno verso una richiesta di ancora maggior servizio: aumento della shelf life, mantenimento della qualità organolettica del prodotto come se
fosse sempre fresco, ma soprattutto formulazioni più salutistiche con meno sale, meno zucchero, meno conservanti che contrastano con i concetti in cui siamo abituati a utilizzare questi ingredienti e additivi. Le aziende dal canto loro sviluppano prodotti in linea con i mercati, vendendoli sempre più tra gli scaffali del libero servizio. Queste nuove esigenze non possono più essere supportate applicando solo i sistemi tradizionali, per riuscire a coniugare la salubrità senza la presenza di microrganismi patogeni, con il mantenimento delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali per il periodo di shelf life previsto.
LA PASTORIZZAZIONE A FREDDO
Tra le tecniche alternative in grado di garantire l’igienicità dei prodotti e la qualità nutrizionale, una particolare importanza è rivestita dalle alte pressioni (HPP, High Pressure Processing). Da qualche decennio, rappresentano l’applicazione di pastorizzazione non termica in grado di estendere la shelf life e al tempo stesso di preservare la freschezza degli alimenti. Grazie a questa tecnologia vengono mantenute alte le qualità nutrizionali e sensoriali, limitando nello stesso tempo l’impiego di additivi o di conservanti artificiali. 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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TECNOLOG I E
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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E La principale applicazione delle alte pressioni rimane ovviamente quella di inattivare i microrganismi e sanificare gli alimenti, in particolare le forme vegetative patogene, senza l’intervento del calore. Il sistema si basa sulla compressione di un liquido, in questo caso l’acqua. Viene effettuato in una camera a pressione in cui i prodotti, confezionati in contenitori flessibili saldati ermeticamente con minimo o nullo spazio di testa, sono sottoposti a una pressione idrostatica molto elevata, fino a 6000 atmosfere (600 MPa), per un breve periodo. Durante la compressione del liquido, le forze sono distribuite in tutte le direzioni in modo istantaneo e uniforme sul
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prodotto e ciò è indipendente dal volume (pertanto non ci sono rischi operativi come avviene invece nelle macchine che usano gas compressi). Questo processo ha effetti positivi sulla struttura del prodotto, specialmente dei piatti pronti più elaborati: carboidrati, amidi e proteine incrementano la loro proprietà di assorbimento di acqua per effetto della denaturazione, coagulazione o gelatinizzazione, in modo ideale per la cottura casalinga specie se a microonde. Oltre a questo, data l’assenza di calore, non si verifica la formazione di nuove sostanze chimiche ed è per tale motivo che non vengono alterate le proprietà sensoriali e gustative.
L’EFFICACIA SUL CONTROLLO MICROBICO
L’effetto dell’alta pressione sulla vitalità dei microrganismi è una combinazione dei fattori sopra menzionati. Si tratta di fenomeni irreversibili che comportano la morte dei microrganismi dovuta alla permeabilità delle membrane cellulari, con deformazione del nucleo e del citoplasma e fuoriuscita del liquido cellulare per rottura delle pareti. Pressioni fino a 4000 atmosfere (400 MPa) provocano l’inattivazione di muffe e lieviti, mentre a 6000 atmosfere (600 MPa) si ha la morte completa della Listeria; le spore batteriche sembrano essere resistenti e serve una combinazione dell’alta pressione e
IL GIUSTO PACKAGING
della temperatura per inattivarle. La velocità di distruzione è legata a una serie di fattori quali la concentrazione in sale e zucchero, il contenuto in acqua, la concentrazione del prodotto e il pH.
VANTAGGI NELL’EXPORT
L’applicazione della tecnologia HPP è molto diffusa in USA, Giappone e Australia, ma molto meno in Europa anche se spesso chi utilizza questo sistema tende a non enfatizzarlo più di tanto. Il diverso approccio per esempio tra USA ed Europa è essenzialmente dato dal diverso “modus operandi” delle rispettive legislazioni sanitarie in termine di prevenzione della Listeria. In Europa, in base soprattutto al Reg CE 2073/2005 e ai regolamenti del Pacchetto Igiene, è invalso l’uso di ammettere un obiettivo di concentrazione di Listeria monocytogenes inferiore a 100 ufc/g, mediante convalida dell’efficacia dei trattamenti termici per la gestione della shelf life, cioè dimostrando sperimental-
La possibilità di lavorare a bassa temperatura per sanificare un prodotto alimentare rende molto interessante questa applicazione nel campo degli imballaggi flessibili e semirigidi, con involucri saldati a caldo e con spazi di testa molto limitati. Si tratta quindi di una tecnologia maggiormente indicata a partire da un trattamento sottovuoto o “tipo skin” piuttosto che in atmosfera modificata (MAP): ciò è anche comprensibile in quanto la presenza di gas e di spazi di testa molto grandi, comprimendosi, potrebbe in alcuni casi rompere l’involucro. Per i principali produttori di impianti, il potenziale impiego sinergico HPP/MAP è ancora un limite. Tuttavia alcune tra le più importanti aziende di macchine per l’imballaggio affermano possibile l’impiego contemporaneo del gas, pur in uno spazio di testa ridotto rispetto alle confezioni che vediamo nel punto vendita, senza incorrere nell’inconveniente di rottura del packaging. Ciò sarebbe possibile applicando decompressioni soft nel momento in cui si interrompe l’effetto dell’alta pressione al termine del ciclo, evitando cosi la delaminazione del materiale del packaging.
mente la riduzione di almeno 3 unità logaritmiche di un microrganismo campione nel corso del processo termico. Negli USA, invece, dove vale il principio di “tolleranza zero” verso la Listeria monocytogenes non sono ammesse presenze in assoluto di questo microrganismo e i nostri prodotti farebbero fatica a essere accettati come tali. Dato quindi che la tecnologia delle alte pressioni è approvata ufficialmente da FDA e USDA, come garanzia per l’inattivazione sicura della Listeria negli alimenti, chi prendesse in considerazione di pastorizzare i propri prodotti con il sistema HPP certificandolo, si potrebbe trovare in vantaggio nell’esportazione rispetto
ad altri che non sarebbero in grado di fare altrettanto. Inoltre, avendo la possibilità di estendere la shelf life e di garantire la sicurezza igienica, quindi di migliorare le performance dei prodotti trattati HPP rispetto agli attuali standard, la differenza tra costi e benefici nel gestire un impianto ad alta pressione al posto dei tradizionali sistemi di pastorizzazione termica sarebbe oggi solo di pochi centesimi di euro/chilo. Osservando infine i vantaggi in termini di qualità degli alimenti e le richieste del mercato di prodotti sempre più salutistici, con meno additivi, coloranti e conservanti, l’impiego delle alte pressioni potrebbe essere destinato ad aumentare anche in Europa. 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
XLIX
REBRANDING
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Nasce IGEAX, Business BRUSHWARE for Leaders
I
n occasione della Fiera Pulire, Ariston svela il suo nuovo volto e diventa IGEAX. L’azienda, proprietaria del marchio Aricasa e leader nella produzione di brushware professionale, operante nel settore da oltre 80 anni e distribuita in più di 60 Paesi del mondo, si proietta nel futuro diventando IGEAX. Una nuova identità che rappresenta il perfetto connubio tra tradizione e innovazione, risultato di un percorso di crescita che riconosce l’eccellenza del brushware Made in Italy.
UN’EVOLUZIONE CHE DÀ CONTINUITÀ
Ariston ha deciso di rafforzare il posizionamento del marchio Aricasa nel settore professionale affrontando un percorso strategico di rebranding, nell’ottica di potersi confrontare con i grandi player internazionali. Il percorso è partito da un’analisi dello scenario competitivo e dei più importanti benchmark, fino ad arrivare alla definizione di un nuovo posizionamento e di una nuova immagine della linea Professional. Tutto ciò è stato sintetizzato nella nuova L
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brand identity, concretizzata in un nuovo naming, un nuovo logo e un nuovo pay-off. Gianluca Bignotti, CEO di IGEAX afferma: “Siamo orgogliosi e felici di presentare il nuovo brand IGEAX, che rappresenta la sintesi perfetta dei valori che ci identificano. Qualità, tradizione, attenzione al cliente e innovazione, sono elementi cardine che esprimono appieno l’eredità del brand, simbolo della nostra storia aziendale, dell’eccellenza del Made in Italy e della nostra visione del futuro”.
IGEAX: DA PRODUTTORE A PROBLEM SOLVER
IGEAX mette i propri clienti al centro del suo agire quotidiano, offrendo loro le migliori soluzioni. Il nuovo brand cambia il paradigma di
comunicazione tipico del settore: da prodotto a risultato, da features tecniche a benefit diretto e indiretto, da gamma estesa e generica a un portafoglio di soluzioni personalizzate che riflettono l’innovazione tecnica, la creatività italiana e l’esperienza pluridecennale. Unendo creatività, innovazione e stile nel settore delle spazzole professionali, IGEAX assicura la migliore product experience a tutti gli utenti che necessitano di un brushware sicuro, efficiente e con i migliori standard. IGEAX è un marchio con una grande tradizione alle spalle ma proiettato nel futuro, orgogliosamente italiano ma cittadino del mondo. “Il nuovo claim ‘Leading the cleaning’ sintetizza la nostra mission: progettare, sperimentare, produrre e personalizzare il brushware professionale, semplificando i processi di pulizia e massimizzando al tempo stesso l’efficacia”, afferma Gianluca Bignotti, CEO di IGEAX. “Forte di una grande tradizione alle spalle, la nuova realtà è pronta ad affrontare le sfide del mercato con soluzioni innovative orientate al risultato”. www.igeax.com
D I S I N F E T TA N T I
D Il 2020-21 di BETTARI all’insegna dei disinfettanti
P
er Bettari Detergenti, realtà che opera da ormai diversi decenni e due generazioni nel settore del cleaning professionale con focus specifico sulla ristorazione, il 2020 ha rappresentato un punto di svolta e la nascita della gamma di prodotti disinfettanti ne è l’esempio concreto.
IL PRIMO STEP: NASCITA DI 3 PMC
La creazione del gel mani Etixgel, del liquido lavamani Etixmani e del disinfettante per superfici dure Etixliquid (tutti a base alcool) è diventata un punto di partenza per l’azienda che, prima di allora, era sì produttore di Presidi Medico Chirurgici, ma non aveva mai prodotto un gel.
PARTE DUE: ACQUISIZIONE DELLA MEDISAN
Sul finire del 2020, Bettari Detergenti ha poi acquisito con un’operazione di M&A una realtà torinese produttrice di sette prodotti disinfettanti PMC per superfici dure a base di Sali quaternari d’ammonio. Questa operazione ha consentito all’azienda di Poncarale di ampliare l’offerta con articoli già noti sul mercato, tra i quali Medisept Pm 361 e Medisept Pm 361 Plus. Questi presidi virucidi sono utilizzabili in diluizione per la disinfezione di
ogni tipo di superficie dura, nonché nebulizzati per la sanificazione degli ambienti.
IL TERZO CAPITOLO: RITORNO DEL FLORKIL PMC
Per dare seguito all’impegno dell’azienda a favore della disinfezione come primo strumento di protezione dai virus, durante la stagione estiva Bettari Detergenti ha presentato tre nuovi Presidi Medico Chirurgici. Il primo, Florkil, è un disinfettante pronto uso acido a base di Sali quaternari d’ammonio perfetto per la pulizia delle cucine e di tutte le attrezzature presenti nella ristorazione, in quanto non richiede risciacquo. Questo articolo era già stato prodotto fino al 2016 e proprio in questo periodo storico di emergenza si è deciso di riportarlo in gamma per offrire ai clienti, operanti principalmente nel settore Ho.Re.Ca, un range di soluzioni completo per la pulizia dei luoghi di lavoro. Affiancato a Florkil, Bettari Detergenti lancerà anche un altro Presidio disinfettante alcalino, con azione virucida, sempre a base di Sali quaternari d’ammonio che i clienti potranno acquistare nella versione inodore oppure con la profumazione agli agrumi. Questi articoli sono idonei per la pulizia di piani HACCP.
E IL FUTURO?
Il lavoro svolto dal dipartimento di Ricerca&Sviluppo e dalla proprietà dell’azienda in questo difficile anno di pandemia non vuole essere un traguardo da celebrare, ma piuttosto un input da cui partire per continuare a implementare la strategia di innovazione e investimento in atto. Rinnovarsi e mantenersi al passo con le esigenze dei clienti e del mercato sono le parole d’ordine che hanno ispirato l’operato di Bettari Detergenti, che attraverso la qualità dei propri prodotti mira a conquistare la fiducia dei clienti e a sviluppare con loro relazioni commerciali durature basate sul reciproco vantaggio. FIERA ISSA PULIRE 2021 PADIGLIONE N. 4 STAND B7 www.bettaridetergenti.com
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M A C C H I N E A VA P O R E
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STI, professionisti del VAPORE
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TI, azienda giovane e dinamica fondata dalla famiglia Passuello, realizza macchine per la pulizia a vapore, sia per uso domestico che per uso professionale. I prodotti STI sono interamente progettati e realizzati nello stabilimento di oltre 3.000 mq di Fara Vicentino. L’azienda crede fortemente nel Made in Italy, seguendo questa linea di pensiero, garantisce che ogni componente delle macchine presenti provenienza italiana, offrendo così un prodotto di altissima levatura.
PULIZIA A VAPORE: UN METODO VELOCE E SICURO
Il sistema vapore è un modo sicuro e veloce per pulire e sanificare qualsiasi tipo di superficie. I pulitori a vapore
sono inoltre l’esempio di pulizia verde dal momento che non richiedono l’uso di soluzioni e detergenti chimici. Normale acqua di rubinetto viene trasformata in un potente strumento di pulizia profonda. Il vapore elimina sporcizia, batteri, virus muffa e altri agenti contaminanti da una varietà di superfici in pochi secondi. Metodo di pulizia che si rivela ideale anche per chi soffre di allergie.
LA GAMMA
STI ha un’ampia gamma di macchine, dalle più semplici ed economiche per l’utilizzo domestico, a quelle più complesse e potenti, per l’uso industriale. La linea domestica è composta dai modelli QV4, QV6 e linea QV7. Si dimostra essere una gamma com-
pleta in quanto è formata sia da prodotti solo vapore che da prodotti vapore-aspirazione. I loro utilizzi sono molteplici, vista la possibilità di impiegarli per pulire e sanificare ogni stanza e superficie della casa. La gamma di macchine professionali si divide in due linee: COMBY (prodotti aspirazione-vapore) e GAISER (prodotti solo vapore). La gamma professionale STI permette di pulire a fondo e sanificare qualsiasi luogo, gli ambiti di utilizzo sono svariati: dall’industria alimentare a quella meccanica, dalla sanità (ospedali, studi medici, odontoiatrici e veterinari) alla ristorazione, dagli hotel alla pulizia nei trasporti pubblici. I prodotti professionali hanno una temperatura in caldaia che va dai 160°C ai 185°C in base alla potenza della macchina, c’è un naturale calo termico al punto di fuoriuscita del vapore ma la temperatura è ben superiore ai 71°C consigliati.
SETTORE ALIMENTARE E HACCP
Il vapore può essere utilizzato anche nel settore alimentare per combattere i rischi di contaminazione del cibo durante le fasi di produzione, distribuzione e imballaggio, nel pieno rispetto della Normativa HACCP. www.stindustry.it LII
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AZ I E N Da
A La FORZA della tradizione, KEMIKA da sempre qualcosa in più
G
ià dalla sua fondazione nel 1976, Kemika si specializza nella formulazione, produzione e distribuzione di detergenti, disinfettanti, prodotti per la pulizia di fondo e il trattamento delle pavimentazioni, anche le più complicate quali cotto, parquet e cemento, articoli specifici destinati a un mercato dove gli attori protagonisti sono i professionisti. Oggi offre una gamma tra le più complete del settore e comprende 1036 referenze, suddivise per campo d’impiego e per tipologia di sporchi da detergere, tutte impiegabili con sistemi di controllo del dosaggio nella preparazione delle soluzioni in uso. Kemika è officina autorizzata dal Ministero della Sanità per la produzione di Presidi Medico Chirurgici (Disinfettanti), a questo proposito è titolare di 12 presidi registrati presso il Ministero della Sanità, di cui 6 Presidi Medico Chirurgici Certificati CAM. L’Azienda è certificata ISO 9001 e ISO 14001. L’intero ciclo produttivo è gestito grazie a cinque laboratori dove vengono impiegati 10 tecnici, di cui 4 laureati in chimica. Il principale compito di questa squadra è il controllo qualità sulle materie prime, sul ciclo produttivo e sul prodotto finito.
IMPATTO MINIMO SULL’AMBIENTE
L’area Ricerca & Sviluppo è legata allo studio di nuovi formulati che garantiscano
elevate prestazioni con il minimo impatto sull’ambiente. La continua evoluzione dei prodotti già esistenti segue sempre lo stesso obiettivo: risultato superiore con il minimo quantitativo di prodotto da impiegarsi. Tra i principali successi ottenuti legati al rispetto dell’ambiente, Kemika annovera 15 Prodotti Certificati Ecolabel; 4 Prodotti Certificati Bio C.E.Q (prodotti biologici a massima sostenibilità ambientale); 23 prodotti certificati CAM, di cui 8 prodotti Super Concentrati, 12 Disinfettanti e 5 prodotti per la pulizia periodica. Gli imballi sono fabbricati per il 50% in polietilene ad alta purezza che
consente di non sviluppare composti tossici e il restante 50% è ricavato da polietilene proveniente dalla raccolta differenziata. In Kemika le centrali termiche utilizzano gusci di nocciola con un risparmio equivalente a 40 mila litri/ anno di gasolio. L’azienda è, inoltre, dotata di pannelli fotovoltaici che consentono la produzione di energia, ottenendo così la massima efficienza energetica.
PUNTO KEMIKA
Kemika, attenta alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, ritiene che il compito di un’azienda non possa esaurirsi nella formulazione, produzione e distribuzione di uno o più articoli, ma deve, necessariamente, essere integrato da un “Punto” d’incontro e di dialogo continuo, con tutte le figure professionali che interagiscono nel settore delle pulizie professionali. Con questo obiettivo nasce “Punto Kemika”: il centro di assistenza, consulenza, comunicazione e formazione che Kemika offre ai distributori e ai clienti dei loro rivenditori. La filosofia degli interventi forniti è “su misura”, l’obiettivo è di proporsi come partner stabile, pronto a rispondere con una serie di servizi completi e integrati, che permette al rivenditore e al suo cliente finale di fare fronte alle necessità specifiche delle loro realtà. www.kemikagroup.com 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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V etrina
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a cura di Loredana Vitulano
S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E
Oggi sul MERCATO Tecnologia, ricerca, sviluppo: le ultime dal mondo del cleaning ORBITIZER PULIZIA IN TUTTI GLI AMBIENTI
MAI PIÙ ALONI!
Orbitizer è una macchina professionale per la pulizia dei pavimenti capace di raggiungere facilmente qualsiasi angolo, di qualsiasi ambiente, e di eseguire una varietà di trattamenti su tutte le tipologie di pavimento, semplicemente cambiando il tampone. Pulisce e tratta i pavimenti con il suo movimento orbitale che assicura risultati straordinari con pochissima acqua, e un effetto uniforme su tutta la superficie trattata. È uno strumento indispensabile per le imprese di pulizia, perché è una soluzione trasversale che trova applicazione in tutti i settori, portando l’efficacia della pulizia meccanizzata nelle aree più complicate, grazie al suo design sottile e al suo basamento alto solo 11 cm. È perfetta per i mezzi di trasporto, come autobus e treni, dove arriva facilmente sotto i sedili, e piccole aree come pianerottoli, scale e sale d’attesa o locali molto ingombranti come bagni e cucine.
www.fimap.com
Pulire velocemente vetri, specchi e inox senza fatica e senza lasciare aloni? Con Itidet 40 Spray si può. Itidet 40 Spray è un detergente multiuso in schiuma, ideale per la pulizia di ogni superficie lavabile ed eccezionale su vetri e specchi. La sua schiuma si attacca alle superfici, anche inclinate, senza colare, rimuovendo facilmente ogni tipo di sporco. Itidet 40 Spray evapora velocemente e rende le superfici brillanti e senza aloni. Da oggi è disponibile anche in versione Professional da 600ml, ancora più conveniente. Itidet 40 Spray è raccomandato per chi vuole ottenere il miglior risultato con il minimo sforzo.
www.itidet.it
LUCART PROFESSIONAL, SOSTENIBILE SIA NEL PRODOTTO CHE NELLA CONFEZIONE Lucart Professional prosegue il suo percorso verso uno stile di produzione sempre più sostenibile. Oltre ai prodotti in carta riciclata e a quelli derivanti dal riciclo dei cartoni per bevande, l’Azienda focalizza la propria attenzione sul confezionamento, prediligendo, laddove tecnicamente possibile, confezionamenti in carta riciclata e riciclabile o confezioni in polietilene riciclato. Questo impegno dedicato alle linee EcoNatural e Eco aggiunge un ulteriore elemento di sostenibilità per rafforzare il posizionamento del brand e per rispondere alle crescenti sfide del mercato. Un doppio traguardo ambientale, fibre riciclate dai cartoni per bevande per la produzione di carta tissue e rispetto per i mari con il confezionamento in carta riciclata e riciclabile.
www.lucartprofessional.com
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L.R. IL PROFUMO PER AMBIENTI E LA MEMORIA OLFATTIVA L.R. grazie alla sua ventennale esperienza nella creazione e produzione di fragranze, segue i trend del mercato anticipandone le mode olfattive. Per i profumatori di ambienti ha realizzato originali fragranze che hanno un forte potere evocativo in grado di comunicare sensazioni positive e coinvolgenti. Fragranze persistenti che rimangano impresse nella memoria olfattiva. L’attività di progettazione costante svolta nei laboratori, attrezzati con gas-cromatografi, spettrometri di massa e HPLC, permette alla L.R di realizzare anche progetti più ambiziosi, fornendo soluzioni su misura per qualsiasi richiesta e nel rispetto di regolamenti e normative in continua evoluzione. L.R. Experience, il profumo e la memoria.
www.lrindustries.it
QUARTZ 50 ALTA QUALITÀ FULL OPTIONAL Quartz 50 è la lavasciuga uomo in piedi pratica come una macchina di piccole dimensioni. L’approccio e l’utilizzo sono resi intuitivi dal display digitale e l’installazione delle batterie è comoda ed ergonomica grazie al vano estraibile. Le dimensioni compatte permettono a questo modello di entrare nei normali ascensori dando quindi la possibilità di operare su più piani. L’ampia rotazione del tergi pavimento, garantisce una asciugatura perfetta ad ogni curva, anche le più strette. QUARTZ 50 può essere equipaggiata con una serie di dotazioni extra come il sistema di dosaggio di acqua e detergente (3SD), l’Ozono, il Telematics e il carica batterie a bordo.
www.adiatek.com
RUBINO CHEM ESSENZA IGIENIZZANTE Magica Essenza Pro-Line, sinonimo di Rubino Chem Essenza Igienizzante, è un formulato polifunzionale ad alta concentrazione con spiccata azione igienizzante e a pH neutro utilizzato per detergere, rimuovere germi e batteri con azione meccanica, spolverare, profumare e deodorizzare ambienti e superfici. Il formulato Magica Essenza Pro-Line è stato progettato per rispondere alle necessità degli utilizzatori professionisti. Il marchio registrato Trademark e il formulato hanno mantenuto nel tempo la peculiare alta qualità e identità riconosciuta e apprezzata dai clienti utilizzatori finali. Un’icona che nome e funzioni legano da sempre all’universo del cleaning e dei clienti più esigenti. Disponibile in flaconi da 750ml in 16 fragranze.
LAVOR SCL COMFORT XXS IDS Con l’emergenza Covid-19 siamo tutti diventati, per forza di cose, molto più attenti a pulizia, disinfezione e sanificazione soprattutto negli ambienti lavorativi e comunitari perché, insieme al distanziamento sociale, la sanificazione è l’unico modo per evitare il contagio. LAVOR ha una gamma completa di prodotti che spazia dalle idropulitrici alle lavasciuga pavimenti, abbracciando tutto il settore Cleaning: esperienza di oltre quarantacinque anni, know-how e qualità costruttiva sono i fattori che distinguono tutti i prodotti LAVOR. SCL COMFORT XXS IDS è la nuova lavasciuga pavimenti che completa la già ampia gamma LAVOR: progettata per la sanificazione, il mantenimento e la pulizia profonda di aree estese (fino a 3200 mq.) con una riduzione consistente dei costi di pulizia, ha dimensioni ultra compatte e grande maneggevolezza al pari di una lavasciuga uomo a terra. Grazie al sistema integrato per la sanificazione IDS, è possibile sanificare le superfici oltre che lavarle a fondo. Sul retro sono presenti un serbatoio per il prodotto sanificante e degli ugelli ad inclinazione regolabile che spruzzano la soluzione disinfettante direttamente sul pavimento appena lavato. SCL Comfort XXS IDS lava, asciuga e disinfetta con un unico passaggio.
www.lavor.com
www.rubinochem.it 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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S P E C I A L E I G I E N E A L I M E N TA R E
MIRA CON FILTRO HEPA La pulizia professionale è uno degli aspetti fondamentali dell’accoglienza e l’utilizzo di adeguate tecnologie appare fondamentale per una reale igienizzazione. In particolare i modelli di lavasciuga pavimenti più compatti risultano molto utili in questo settore, garantendo un alto livello di igiene, operazioni rapide, pavimenti subito asciutti e calpestabili senza fatica. 4CleanPro propone l’applicazione, alla più piccola delle lavasciuga pavimenti presente nel suo catalogo MIRA, di un filtro assoluto di tipo HEPA classe H14 che filtra completamente l’aria aspirata garantendo così un’efficace sanificazione dell’aria di riflusso riemesso nell’ambiente. Il filtro HEPA 14 ha la capacità di trattenere il 99,95% del particolato di polvere sottile.
www.4cleanpro.com
MOTOSCOPA DALLE OTTIME PRESTAZIONI Poli presenta Gemma, una motoscopa da 80 cm di spazzola centrale, prodotta in due tipologie diverse: la prima con scarico manuale del contenitore rifiuti, la seconda “DSA” con scarico idraulico in quota 145 cm dal suolo (115 litri) e con la possibilità di equipaggiarla con un filtro a sacche (5,5 mq) o con 8 filtri a cartuccia (6,4 mq). Gemma è dotabile di tre motorizzazioni: batteria 24V A/C, benzina, diesel. Robusta ed ergonomica per facilitare il lavoro dell’operatore e garantire prestazioni nel tempo con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Le motoscope Poli sono interamente progettate e prodotte con componenti Made in Italy.
www.polimotoscope.com
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SYNCLEAN, UN PARTNER AFFIDABILE La società Synclean è da 25 anni nel settore della pulizia professionale e partner delle migliori case produttrici di macchine e accessori. È un’azienda moderna e dinamica ma con un’esperienza di alto livello e un knowhow specifico nel mondo delle macchine per la pulizia industriale. Nel suo listino, è possibile trovare: Motori aspirazione diretti / periferici / tangenziali - l’azienda è distributrice ufficiale AMETEK; Motori per aspirapolveri e impianti centralizzati; Turbine soffianti; Gomme tergipavimento e paraspruzzi; Dischi abrasivi; Batterie e Caricabatterie; accessori per aspirapolvere; Spazzole per lavasciuga, Spazzatrici e Monospazzole; ricambi originali.
www.syncleanservice.com
LA NUOVA MOTOSCOPA MILLE PLUS, PER UN MIGLIORE CONTROLLO DELLA POLVERE Come azienda innovativa basata sulla tradizione, RCM vuole sempre migliorare ciò che è di ottima qualità. Il recente esempio è la presentazione in anteprima in occasione di ALL FOR TILES, della motoscopa modello MILLE PLUS di ultima generazione. La prima R MILLE fu realizzata oltre 10 anni fa, ebbe un immediato successo di vendita in tutta Europa in tutti i settori industriali, soprattutto quelli nei quali c’è la necessità di pulire grandi superfici ricoperte da molta polvere e/o residui di lavorazione. Sulla nuova MILLE PLUS è stata mantenuta la tradizionale solidità e migliorata ancora nel controllo della polvere, nella capacità di carico del contenitore, nella maggiore rapidità di manutenzione e non per ultimo, migliorato il confort di guida per l’operatore.
www.rcm.it
MULTIPRO VINYL STRETCH BY ICOGUANTI ICOGUANTI da oltre 50 anni si occupa della protezione delle mani producendo e distribuendo capillarmente guanti monouso e riusabili professionali, industriali, medicali, domestici. In questo periodo in cui l’igiene della persona è fondamentale per la prevenzione della diffusione delle infezioni trasmissibili attraverso il contatto dell’epidermide con superfici contaminate, ICOGUANTI consiglia, tra la vasta gamma di guanti professionali sia monouso che riutilizzabili in gomma naturale o sintetica della ICOGUANTI S.p.A, i guanti monouso in vinile, come il MULTIPRO VINYL STRETCH, per i soggetti allergici agli additivi utilizzati per la vulcanizzazione della gomma sia naturale che sintetica e/o dove venga richiesta una minore resistenza e un costo più contenuto.
DISPENSER NO-TOUCH PAPERDÌ
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Soavex Professional è il nuovo sistema di dispensazione by Paperdì pronto a soddisfare le crescenti esigenze del mercato in termini di garanzia d’igiene, costo d’uso e autonomia. Una gamma completa di dispenser no-touch dal Design moderno, innovativa, tecnologica e pratica. Soluzione ideale per garantire concreti benefici al tuo business combinando massima efficienza, elevata autonomia, controllo dei costi.
www.paperdi.it
PULIZIA IN MUSICA È difficile dire che si possa “sentire” la pulizia. Tutt’al più si può “vedere”, nel pavimento che luccica o in una superficie che splende perché non vi è traccia di sporcizia. Nell’esercizio di cercare di rendere straordinario ciò che è normale e ordinario, Alca è partita proprio da quest’idea: trasformare in musica il concetto di pulizia, quasi la si potesse ascoltare, come fosse un bel brano che ti entra nel sangue e non ne esce più. E capire che genere di musica fosse quella più adatta a dare forma a questa visione non è stato neanche difficile: il Jazz. Per poter far ascoltare la pulizia, bisognava creare qualcosa che si ispirasse alla musica che fu di Charlie Parker o Miles Davis.
IL SENSO DI PULITO È NELL’ARIA
É nata così la linea Jazz di Alca: una serie di prodotti combinati pavimenti + essenze, pensati per lasciare un gradevole senso di pulito nell’aria anche dopo giorni dall’applicazione. Ogni prodotto porta il nome di un grande o una grande artista.
La linea Jazz è una delle selezioni del segmento “Profumati” che Alca vanta in catalogo, per chi pretende non solo di garantire la pulizia degli spazi di lavoro, ma anche di renderli teatro di un’esperienza speciale. Con Alca questo diventa possibile: perché oggi la pulizia puoi anche sentirla, basta un po’ di Jazz. www.alcachemical.it
07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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Mythic 10 SC ®
La nuova soluzione, senza piretroidi, per il controllo delle cimici dei letti · Formulazione chimica innovativa non repellente e senza piretroidi · Permette di eliminare anche gli insetti più difficili da controllare · Azione residuale prolungata nel tempo · Semplice da usare e inodore
Mythic ® 10 SC è un marchio registrato di BASF. Mythic® 10 SC contiene Chlorfenapyr. Mythic ® 10 SC è un Presidio Medico Chirurgico registrato dal Ministero della Salute al n° 19968. Usare i PMC con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si prega di osservare le avvertenze ed i simboli di pericolo nelle istruzioni per l’uso. BASF Italia S.p.A, Professional and Specialty Solutions, Via Marconato n. 8, 20811 Cesano Maderno (MB) Italia
D isinfestastorie
A volte l’OVVIO è TRASCURATO Questo disinfestastorie prende origine da un fatto realmente accaduto al sottoscritto qualche anno fa in occasione di controlli effettuati nel corso di un programma di lotta alle zanzare in una grande città e da un evento risalente… alla seconda guerra mondiale. I collegamenti fra i due fatti, posto che ci siano, li lascio ai lettori.
a cura di Graziano Dassi
P
artiamo dalla seconda guerra mondiale e da un illustre sconosciuto Abraham Wald (19021950) un matematico e statistico rumeno (naturalizzato statunitense) che partendo “dall’errore logico” contribuì alla vittoria degli alleati. Faceva parte dello Statiscical Researc Grupp e si occupava di quello che in statistica si chiama “pregiudizio di sopravvivenza” (in americano survivorship bias). Ma come fece un matematico, nel chiuso dello suo ufficio a New York, a contribuire alla vittoria senza inventare missili e mitragliatrici? Non conosco i dettagli della storia ma in sintesi era come corazzare i caccia dell’aviazione statunitense (ad es. il P-51 Mustang a lungo raggio d’azione e il super armato P-47 Thunderbolt) affinché aumentasse notevolmente la loro probabilità di sopravvivenza ai colpi del nemico. Il dilemma era corazzare il velivolo senza diminuirne la maneggevolezza. I dati che gli ufficiali piloti presentarono al nostro matematico erano: ZONA DELL’AEREO COLPITA
NUMERO DI COLPI/ M²
motore
103
fusoliera
161
alimentazione
143
ali
167
da cui il matematico derivò che la parte da corazzare era il motore! Gli ufficiali rimasero stupiti. “Professore Wald, ma il numero di colpi intorno al motore è parecchio minore dei colpi che sono stati ricevuti sul resto del velivolo”. La risposta del prof. fu lapidaria e ammutolì gli ufficiali: “Chiedetevi dove sono quegli aerei che sono stati colpiti al motore”. Sicuramente l’aneddoto è stato assai semplificato e le indagini statistiche più approfondite e analitiche, ma a volte accade che l’ovvio, in quanto tale, è trascurato. Torniamo ora alle nostre zanzare che, pur non essendo corazzate, sono dei caccia assai efficaci e in grado di fare evoluzioni degne dei più famosi assi dell’aviazione. Sarò brevissimo. Nei piani di lotta alle zanzare il Capitolato d’appalto prevedeva che la lotta adulticida scattasse allorquando il numero di catture delle trappole a CO2 superassero una certa soglia. Gli incontri fra le ditte incaricate del servizio, la committenza comunale, il gruppo dei consulenti/controllori e il sottoscritto assumevano spesso dei toni
accesi (anche perché il capitolato prevedeva sia pesanti penali sia perché non effettuare i trattamenti significava tenere ferme le attrezzature che comunque dovevano essere a disposizione H24). Fu così che presi la decisione di porre, a circa un metro, delle trappole ufficiali (quelle scelte dall’Ente committente e la cui posizione era stata determinata dai consulenti/controllori) delle trappole di egual modello. Il risultato fu sorprendente: i dati non coincidevano per cui il metodo delle soglie di intervento tramite il solo monitoraggio per trappolaggio era, a parer mio, da integrare con altri criteri ispettivi. Forte dei miei dati affrontai il Comitato di controllo e il risultato fu ancora più sorprendente, la risposta fu: “I dati ufficiali sono gli unici che fanno testo, ma analizzeremo quanto da lei esposto e le faremo sapere”. Naturalmente sono ancora in attesa di un commento, ma vero è che da quel giorno i toni si addolcirono e le osservazioni/contestazioni furono meno “ex cattedra”. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e ognuno è libero di trarre le proprie conclusioni o di astenersene, ma è innegabile che sempre di più i dark data, big data, open data prendono piede spesso accompagnati dall’aggettivo “scientifico” senza però specificare quale metodo di rilevamento dei presunti risultati sia stato utilizzato così come il “metodo scientifico” richiederebbe. 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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P est C ontrol
IPOTESI di disinfestazione GLOBALE a cura di Graziano Dassi
PREMESSA
Le tecniche di disinfestazione “globale” le possiamo riassumere in alcuni macrosistemi: ■ Gas tossici: richiedono patentini e specifiche autorizzazioni ■ Calore: è noto che gli artropodi non sopravvivono a temperature superiori o uguali a 55°C per cui è possibile creare queste condizioni anche in strutture di grande volumetria utilizzando generatori di calore di adeguata potenza ■ Atmosfere controllate: molto efficaci ma richiedono tempi lunghi e in genere si adattano a volumetrie limitate, ma in alcune nazioni sono stati realizzati silos a tenuta stagna per cui sono utilizzate anche in realtà di notevoli dimensioni Tutte queste tecniche applicative sono estremamente efficaci e se ben realizzate eliminano asintoticamente al 100% la riduzione degli artropodi presenti. Una caratteristica comune è quella di non avere residualità e quindi di non lasciare residui nell’ambiente in cui sono state utilizzati. Per queste ragioni tali tecniche trovano un largo impiego.
UN METODO ALTERNATIVO
Su dimensioni più ridotte e in realtà ove tali tecniche potrebbero comLX
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portare difficoltà organizzative non di poco conto si potrebbe ipotizzare l’utilizzo di saturazione ambientale utilizzando attrezzature in grado di produrre nebbie fredde o calde abbinate a formulati in grado di esplicare azioni abbattenti o residuali in funzione delle concentrazioni e dei principi attivi utilizzati. Niente di nuovo sotto il sole i termonebbiogeni sono da sempre utilizzati con risultati contrastanti, a parer mio per due ragioni, si riteneva a torto di aver raggiunto la dose efficace quando l’ambiente era visivamente saturo di fumo e non si teneva in debito conto che le temperature raggiunte dall’attrezzatura riducevano l’efficacia dei formulati anche del 50% (mi riferisco ai p.a. termolabili in primis i prodotti a base di piretro o di piretrine ad azione abbattente). Per contro gli aerosolizzatori a freddo (ULV e ULD) producendo micro gocce praticamente invisibili “non soddisfacevano l’occhio” e anche in questo caso i dosaggi unitari necessari non erano rispettati. A tal proposito rimarco che in una rivista prestigiosa è comparsa una pubblicazione firmata da autori di alto profilo professionale in cui si mettevano a confronto dei formulati indicando solo la % d’uso. Come si suole dire si dice il peccato e non il peccatore, ma la cosa mi ha fatto salire la pressione sanguigna.
Come dice il sotto capitolo riporto i risultati di due tecniche di aerosolizzazione e nebulizzazione che a mio parere sono degne di essere prese in considerazione.
RISORSE TECNICHE
Piastre per la determinazione e la conta dei microrganismi sulle superfici e nell’aria per la valutazione della carica batterica totale negli ambienti sottoposti a disinfezione = 20 gabbiette di 12 x 12 x 12 cm con rete ricavate da zanzariera, con fessura quadrata di circa 2 mm = 8. Cubi di plastica di 20 cm di lato, vuoti alla base e con la superficie superiore costituita dalla stessa rete
delle gabbiette (per permettere il ricambio di aria e consentire alle blattelle di respirare) = 4. 40 esemplari di mosca domestica catturate in una stalla di bovine da latte. 48 esemplari di blattella germanica catturate in una cucina. Un nebulizzatore (ULV) in grado di erogare gocce da 5 a 50 micron e una portata fino a circa 35 litri ora. Un orologio cronometro con conta minuti e secondi. DPI: semi maschera naso-bocca con due unità filtranti, occhiali, guanti e tuta (D.E. 89/686/CEE). Un insetticida pronto all’uso a base di due piretroidi (uno ad effetto resi-
duale e uno abbattente) sinergizzati con PBO, con solvente oleoso. Un disinfettante a base di benzalconio cloruro. L’ambiente in cui si è effettuata la prova misurava m (8 x 6 h 3) ≈ 150 m³ con scaffalature metalliche (trascurate nel calcolo delle cubature) posizionate una al centro e due appoggiate alle murature e l’ultimo ripiano sollevato di 20 cm dal suolo. Pavimentazione in materiale resiliente probabilmente in PVC o similare. NB. Durante il test le scaffalature erano vuote.
PRIMO TEST: DISINFEZIONE
L’obiettivo era valutare la capacità di penetrazione/saturazione dell’aerosolizzatore (ULV) per mezzo della conta batterica prima e dopo. Regolazione dell’attrezzatura: Ø ≈ 10 µm (pari a un milionesimo (10−6) di metro 0 un millesimo di mm). Portata: 6 l/h Dosaggio unitario: 10 ppm = 10 ml/m³ Tempo di erogazione: data la dimensione del magazzinetto e la portata dell’attrezzatura il calcolo è elementare (10 ml/m³ x 150 m³) = 1500 ml = 1,5 l per cui sono necessari ben 15 min. (7 min. e 30 sec per corsia). NB: Quindici minuti sono lunghi e quasi sempre l’operatore termina l’erogazione molto prima. Risultati L’abbattimento della carica batterica totale è stato di poco superiore al 70%. Infatti le CFU (unità formanti colonia) delle 10 piastre appoggiate su 10 superfici prese in punti piuttosto nascosti (anche sul pavimento sottostante l’ultimo ripiano della scaffalatura) prima dell’erogazione erano 160 e dopo erano 46. Le piastre del “dopo” furono posizionate in modo che le circonferenze si toccassero. Il test microbiologico fu eseguito in modo piuttosto empirico per non dire approssimativo ma i risultati indicavano senza ombra di dubbio che la capacità di penetrazione era notevole. Il tempo di incubazione fu di 72 ore fra i 27 e i 18°C.
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P est C ontrol
SECONDO TEST: DISINFESTAZIONE
(PARTE PRIMA) L’obiettivo era valutare la capacità di abbattere gli insetti contenuti nelle gabbiette posizionate sui ripiani delle scaffalature. Regolazione dell’attrezzatura: Ø ≈ 10 µm (pari a un milionesimo di metro pari a un millesimo di millimetro). Portata: 6 l/h. Dosaggio unitario per unità di volume: 5 ppm = 5 ml/ m³ Tempo di erogazione: data la dimensione del magazzinetto e la portata dell’attrezzatura il calcolo è elementare (5 ml/m³ x 150 m³) = 750 ml = 0,750 l per cui sono necessari ben 7 min. e 30 sec (3 min. e 45 sec per corsia). NB: il tempo rispetto al primo test è dimezzato ma non è semplice convincere l’operatore che il rispetto dei 7 min. e 30 sec è rigorosamente necessario. Risultati L’abbattimento della popolazione muscina è stata di poco inferiore all’80%. Infatti delle 40 mosche (10 in ogni gabbietta) dopo 45 min. dall’erogazione ne sono rimaste vitali 10 (di cui 1 in palese sofferenza). La mortalità delle 32 blatte (8 per ogni gabbietta) è stato superiore di una inezia al 60%. Infatti 12 blattelle erano ancora vitali anche se 3 presentavano segni di sofferenza. Il test di efficacia su insetti volatori e striscianti ha dato risultati soddisfacenti, tenuto conto che la rete metallica ha probabilmente diminuita la penetrazione delle micelle insetticide.
SECONDO TEST: DISINFESTAZIONE
(PARTE SECONDA) L’obiettivo era valutare la capacità di efficacia sulle superfici rispetto agli insetti striscianti a 24 ore dall’erogazione di un aerosol. Il test è stato effettuato sulla pavimentazione e su due ripiani delle scaffalature della struttura in cui era LXII
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stato effettuato la prima parte del test di disinfezione non sottoposta ad arieggiamento. Per cui l’unica differenza stava nel dosaggio: passava dal m³ al m² postulando, in prima approssimazione) che il 100% delle goccioline erogate si fossero depositate sulle superfici orizzontali.
La superficie era di m (6 x 8) = 48 m² per comodità di calcolo portati a 50 m² Dosaggio unitario per unità di superficie (750 ml : 50 m²) = 15 ml/m² Operatività: posizionati i 4 cubi sulle superfici orizzontali ognuna contenente 4 blattelle e mantenendole per 90 min.
L’AEROSOLIZZAZIONE È UN METODO EFFICACE NELLA DISINFESTAZIONE GLOBALE DI AMBIENTI DI MEDIA E MEDIAGRANDE AMPIEZZA
Risultati Si è constatato una mortalità del 50% (8 su 16).
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Ritengo che i risultati ottenuti possano indicare l’aerosolizzazione come un metodo efficace nella disinfestazione globale di ambienti di media e media-grande ampiezza. Resta da valutare con attenzione la granulometria delle goccioline erogate. Ipotizzo che un mix di diametri variabili fra i 10 e i 30 µm potrebbe rappresentare l’optimum avendo una popolazione mista fra volatori e striscianti, nel caso di predominanza di forme larvali o di adulti striscianti i diametri (almeno dal punto di vista teorico) dovrebbe salire a un mix di 30 - 50 µm. Inoltre tale tecnica esalterebbe l’azione stanante di alcuni p.a. Non è da escludere che in
taluni casi l’utilizzo di nebulizzatori potrebbe risultare più idoneo degli ULV e che, puntando su formulati a base di p.a. abbattenti potrebbero superare il problema dei residui. A proposito di formulati il dosaggio di
5 ppm è del tutto arbitrario esistono PMC efficaci anche a dosaggi nettamente inferiori che riducono i tempi e le quantità di erogazione. Vale in ogni caso il principio di efficacia/ costo/sicurezza.
P est management
MOSCA del formaggio Nel nostro caso le larve di cui ci occuperemo hanno preferito i prosciutti a cura di Graziano Dassi
Antefatto
Oggi ci occuperemo della mosca del formaggio (Piophila casei vedi scheda bio-etologica) le cui larve contribuiscono a conferire al casu fràzigu o casu martzu una preziosità del tutto particolare. Si tratta di un formaggio pecorino o caprino sardo, colonizzato dalle larve della mosca del formaggio detta anche mosca casearia, che trova parecchi estimatori (de gustibus non est disputandum brisa, sentenziava un bolognese che mescolava i suoi ricordi di latino con il suo dialetto). In effetti ho ricordi fanciulleschi di casi di formaggi vaccini colonizzati dalle larve della mosca casearia che, in quanto tali, venivano decantati perché era noto che le larve prediligevano i formaggi grassi e, a quei tempi, la maggior parte del latte prima di essere utilizzato per il formaggio era privato del grasso per farne del burro. La povertà produceva formaggi dietetici senza averne cognizione.
I fatti
Nello stabilimento di stagionatura dei prosciutti crudi si era notato che nelle piastre collanti delle trappole luminose era aumentata notevolmente la cattura di piccole mosche. Come spesso accade il fenomeno crea sì uno stato di allerta, ma prima di arrivare a una diagnosi certa passano dei giorni e poi il tecnico disinfestatore comincia ad avere LXIV
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dei sospetti confermati da un consulente entomologo.
Come intervenire (prima fase)?
Anni addietro si sarebbe proceduto con nebulizzazioni di (malathion e/o diclorvos), ma oggi si esclude l’uso
di PMC se non dopo aver tentato altre soluzioni. Si passa quindi a un aumento delle trappole luminose: da 20 a 100. Naturalmente l’infestazione piano piano va diminuendo, ma i risultati sono giudicati appena sufficienti, per cui l’imperativo è quello di migliorare.
I PATOGENI TROVANO SEMPRE IL MODO DI SUPERARE LE NOSTRE DIFESE. LA COSA CI DEVE INDURRE AD AMMIRARE LA NATURA CHE VUOLE IN OGNI CASO SOPRAVVIVERE
Ulteriori indagini (seconda fase)
Prima di passare al piano B (che peraltro non era stato neppure abbozzato) fu deciso di analizzare il ciclo produttivo. Il che contemplava monitoraggi mirati in più di uno stabilimento di produzione. I risultati dei monitoraggi furono rivelatori: in due stabilimenti la P. casei era presente sia in fase adulta che larvale, per cui la decisione fu: ■ Raddoppiare il numero delle trappole; ■ Incentivare i controlli di qualità dei semilavorati in uscita; ■ Aumentare le procedure di pulizia; ■ Effettuare dei trattamenti “classici” con PMC privi di effetto residuale e in fase di lavorazione ferma.
I risultati
Dopo due trattamenti negli stabilimenti di lavorazione
più le altre iniziative portarono l’infestazione a zero. Almeno attenendosi ai dati relativi ai monitoraggi e alle ispezioni Nei magazzini di stagionatura dei prosciutti la situazione è di molto migliorata ma non si è ancora giunti all’eradicazione del problema. La lotta continua!
Discussione
I risultati possono definirsi soddisfacenti, restano, come è giusto che sia, alcuni punti degni di riflessioni. ■ Le entità infestanti riescono ad affrancarsi anche in realtà in cui il grado di igiene è molto curato. ■ C’è sempre un tempo in cui l’infestazione non si palesa, un sotto traccia difficile da identificare. ■ Le classificazioni entomologiche non sono così semplici come appaiono sui sacri testi.
■ L e cosiddette pratiche ecologiche richiedono i loro tempi per concretizzarsi. ■ L’eradicazione totale a volte è tecnicamente difficile, per non dire impossibile, da attuare. Una cosa emerge: i parassiti riescono a insediarsi con ammirevoli strategie tanto misteriose da riproporre la generazione spontanea. E mi ricordano le parole con cui il mio professore di patologia vegetale iniziò il suo corso: “Nell’evoluzione della vostra futura professione vi si ripresenterà la storia omerica dello scudo di Achille e la lancia di Ettore, per quanto noi rafforziamo le nostre difese i patogeni trovano sempre il modo di superarle… e tutto sommato la cosa ci deve indurre ad ammirare la Natura che vuole in ogni caso sopravvivere e con lei noi”. 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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P est management
Doppio salto mortale ENTOMOLOGICO Ovvero la ricostruzione di una chiave dicotomica semplificata delle famiglie dei ditteri europei più comuni [1] a cura di Chiara Dassi
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a mosca casearia sta diventando un parassita assai dannoso nella filiera dei prosciutti crudi che spesso si confonde nella microfauna delle piastre collanti e a tal proposito riporto un percorso “diagnostico” assai complesso con l’unico scopo di dimostrare che l’entomologia è una scienza per esperti. Aggiungo che gli adulti di Piophila casei sono assai mobili per cui si sono dimostrati in grado di sottrarsi ai predatori mentre lo stadio larvale potrebbe essere controllabile agli attacchi dei parassitoidi. Staremo a vedere. Ciò premesso, tanto per capirci, la mosca casearia appartiene all’ordine dei ditteri (insetti caratterizzati dalle ali posteriori trasformate in bilancieri, per cui gli adulti appaiono dotati di solo due ali) fra questi spiccano le mosche e i tafani (sottordine brachiceri: antenne brevi e corpo tozzo) e le zanzare (nematoceri: antenne lunghe). La P. casei essendo dotata di antenne lunghe e filiformi è quindi un nematocero. Fin qui la determinazione è facile, ma… volendo procedere in modo sistematico e osservando bene il nostro insetto si nota che non avendo il corpo appiattito non appartiene al genere dei Nycteribiidae e neppure agli Hippoboscidae (gli unici che mi dicono qualcosa) né ai Mydaidae. Non essendo piccoli insetti bulbosi con capo minuscolo più piccolo del torace e neppure presentano grandi squame (Acroceridae) saranno qualcosa d’altro.
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SCHEDA BIO-ETOLOGICA ECOPLAN: PIOPHILA CASEI NOME SCIENTIFICO: Piophila casei NOME ITALIANO: Mosca del formaggio Verme del formaggio NOME INGLESE: Cheese Fly - Cheese skipper - Cheese maggot NOME SPAGNOLO: Mosca del queso - Gusano del queso
INQUADRAMENTO SISTEMATICO Phylum: Arthropocfa Classe: Insecta Ordine: Diptera Sottordine: Brachycera Famiglia: Piophilidae Specie: Piophila casei
HABITAT Industrie alimentari (conserviere, salumifici, caseifici), abitazioni, stalle, depositi di rifiuti, etc. ABITUDINI ALIMENTARI Larva: vive a spese di formaggi grassi, carni conservate e diverse sostanze organiche in decomposizione. Può nutrirsi anche di immondizie ed escrementi. Adulto: attratto dall’odore della carne e del formaggio, si nutre di liquidi derivati dall’attività larvale. CICLO BIOLOGICO Uovo > larva > pupa > adulto Durata del ciclo: 12 gg, in condizioni ottimali N° generazioni/anno: svariate N° uova/femmina: da 130 a 500 Durata vita adulto: 3-4 gg
DIMENSIONI Adulto: 3-5 mm CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE Larva apoda, si sposta a salti dopo essersi piegata a cerchio e aver afferrato con gli uncini boccali la parte caudale del corpo. Adulto simile alla comune mosca domestica, anche se di dimensioni più minute. Specie cosmopolita e molto diffusa.
LIMITI TERMICI PER LO SVILUPPO Temperatura minima: 10°C DANNI Diretti alle sostanze attaccate; l’insetto adulto può essere vettore di germi patogeni; le larve, accidentalmente o volontariamente ingerite, possono provocare ulcerazioni e miasi intestinali. GEAM - Gestione ecologica ambientale
Capisco che la cosa si complica ma non desisto, le ali non sono a punta (Lonchopteridae) per cui non presentando un falso margine alare e i tarsi con due cuscinetti che però sembrano unghie si arriva a escludere i Rhagionidae, i fastidiosi Tabanidae (finalmente degli insetti che conosco), gli Stratiomyidae, gli Xolomyidae, gli Xylophagidae e i Pipunculidae. Però i tarsi sono normali (né appiattiti e dilatati come nei Platypezidae) per cui vado oltre e il testo mi suggerisce di osservare la cellula anale che non riesco e evidenziare, per cui mi dedico alla fronte in cui noto una sutura a U rovesciata, che abbia ritrovato la strada giusta? Proseguo e vedo squame toraciche verticali, la cosa mi rincuora e non
essendo un insetto robusto di circa 20 mm (Gasterophilidae) passo al gruppo degli insetti piccoli e non notando le macchie nere all’apice delle ali, nessun pelo e una certa assomiglianza con le formiche dei Sespidae (chissà cosa sono) vado oltre e dovrei notare che la prima o seconda cellula basale, cellula discoidale e anale tutte presenti e chiuse. Confesso che non riesco a identificarle per cui getto la monetina e passo oltre. A questo punto mi trovo a intuire, più che a vedere, che la nervatura alare è piuttosto estesa, per cui, speranzosa di essere sulla strada giusta, passo alle tibie che non hanno le setole degli Heleomyzidae, Coleopidae, Lauxaniidae, Helcomyzidae, Sciomyzidae, Dryomyzidae e Lonchaeidae.
Per mia somma fortuna ha il primo articolo tarsale della zampa posteriore normale (chissà come sarà quello non normale? Il testo mi dice essere corto è spesso caratteristico degli Sphaeroceridae). Però ha setole orali intorno alla bocca e i lati del torace non sono ricoperti di setole per cui è Piophilidae: ditteri caratterizzati da colore scuro e brillante; occhi dal profilo arrotondato; venatura costale interrotta presso l’estremità della venatura. Mi arrendo e stabilisco che si tratta della Piophila casei e se la becco ancora senza carta di identità la sbatto in prigione vita natural durante. [1] Liberamente ricavata dalla Guida degli insetti d’Europa di M. Chinery – Franco Muzzio Editore 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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F ormiche
Si fa presto a dire FORMICHE Il mondo della disinfestazione è, a parer mio, una branca tecnologica delle scienze naturali per cui una presentazione di ampio respiro mi sembra assai utile per dimostrare che il nostro mondo non si esaurisce in protocolli operativi per quanto indispensabili nell’ars disinfestandi che quotidianamente ci impegna Chiara Dassi
Formica fusca
I
nizierò con alcuni concetti di etologia, per passare agli aspetti naturalistici e concludere con un esempio di lotta alle formiche in un bar-tavola fredda in un presidio sanitario di lunga degenza con relativa enunciazione delle risorse tecniche utilizzate.
I PRESUPPOSTI ETOLOGICI
“Le formiche, in particolare, si può sostenere che siano degli insetti aggressivi e assai bellicosi. Esse superano di gran lunga gli esseri umani, quanto a cattiveria organizzata; al confronto la nostra specie è gentile e mite. Il programma di politica estera delle formiche può essere riassunto così: aggressione ininterrotta, conquista territoriale LXVIII
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e genocidio fino all’annientamento delle colonie limitrofe ogni qual volta sia possibile. Se le formiche possedessero armi nucleari, probabilmente distruggerebbero il mondo nel giro di una settimana” Questa affermazione è controfirmata da Bert Hölldobler biologo mirmecologo che insieme a Edward O. Wilson, creatore della sociobiologia, hanno pubblicato ponderosi studi sulle formiche (FORMICHE Storia di un’esplorazione scientifica – Biblioteca Adelphi -1997). Questi autori rappresentano la summa delle conoscenze classiche sulle formiche al pari di Karl von Frisch per le api e di Eugène Marais per le tèrmiti per cui non parlano a vanvera. L’affermazione ci dice che la Natura non è un’oasi di pace dove
gli equilibri sono il frutto di convivenze pacifiche alla Walt Disney ma, purtroppo, di feroci scontri. Ognuno tragga le sue conclusioni sperando in soluzioni illuminate e le meno cruenti possibili. Non essendo possibile riassumere in poche righe l’universo formiche mi limito a sottolineare che il loro successo può essere riassunto in due capisaldi, il primo è l’assoluta dedizione del singolo nei confronti della colonia e il secondo è che le formiche sanno comunicare fra loro. L’insieme di questi due aspetti fa sì che la comunità difenda il proprio territorio in modo che in termini umani definiremmo eroici. In certe specie si arriva a un fatto veramente sorprendente: alcuni individui lanciano piccoli sassolini sugli avver-
sari. Però tale determinazione è utilizzata nella conquista di territori appartenenti ad altre colonie. Va detto che questa coesione dei singoli individui non significa che nei formicai regni la pace. Non è raro che le operaie in cui gli ovari sono ancora attivi competano con la Regina arrivando a mescolare le loro uova a quelle “ufficiali” per affermare il loro diritto alla riproduzione. Tornando alla capacità delle formiche di comunicare essa si basa su un raffinato interscambio chimico in grado di suscitare allarme, offerta di cibo, richiesta di aiuto ecc. Tale capacità ha fatto sospettare a Jean-Henri Casimir Fabre (naturalista francese 1823- 1915 considerato il padre dell’entomologia moderna) che le formiche avessero doti telepatiche, va detto che tale ipotesi si fonda soprattutto su osservazioni fatte nei confronti delle tèrmiti e precisamente: ■ Tutti i movimenti delle tèrmiti sono controllati a distanza e, tale osservazione è riscontrabile anche nelle formiche ■ Tutto il loro comportamento è legato a qualcosa che emana dalla Regina, il che è probabilmente spiegabile con messaggi chimici ma, la cosa che lascia
Formica sanguinea
Formica rufa
perplessi, è che tale influenza diventa più dominante con l’aumentare della distanza ■ La morte della Regina annulla tale dominanza e diminuisce, se la regina resta ferita e si ammala in modo proporzionale alla gravità clinica. Certo Jean-Henri era un entusiasta al punto di fargli dire che “per studiare gli insetti” bisognava sentirsi degli insetti per cui, nonostante i numerosi riconoscimenti ottenuti in vita, oggi lo si ritiene un inguaribile romantico, ma certe affermazioni ci fanno ancor oggi riflettere.
PARASSITISMO SOCIALE E SCHIAVISMO
Una forma di parassitismo subdolo è realizzato da alcune specie esotiche in cui una regina fecondata penetra nel nido di una specie affine e viene accolta e nutrita dalle operaie ospitanti che accudiscono le uova e le larve della specie “infestante”. Quando la specie estranea si è consolidata la vecchia regina viene uccisa e la nuova specie prende definitivamente possesso del nido conquistato. Una forma di schiavismo locale lo troviamo attuato dalla nostra Formica sanguinea le cui operaie fanno incursioni negli altrui nidi, in particolare della Formica fusca, impossessandosi delle pupe che vengono portate nel nido delle formiche rapinatrici e una volta divenute adulte lavorano a vantaggio dei loro rapitori. Una forma di parassitismo ancora più specializzato ed estremo è rappresentato da una specie europea, la Anergates atratulus, che non dispone di proprie operaie per cui la regina di questa specie entra nel nido di Tetramaorium caespitum dove è accolta e accudita e, una volta insediata, comincia a ovideporre. Da rimarcare che tutta la sua prole è costituita da forme sessuate che saranno accudite dalla specie ospitante. 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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IL FORMICAIO E I SUOI OSPITI
Naturalmente il formicaio rappresenta un biotopo assai particolare in grado di soddisfare le esigenze di altre specie. Fra cui alcuni coleotteri detriticoli e predatori (invero mal tollerati dalle formiche); mentre talune larve di ditteri, collemboli e in particolare l’isopode di color bianco Platyarthrus hoffmannseggi sono di fatto ignorati; diversa è invece l’accoglienza assai benevola riservata alle larve della farfalla Maculinea arion per il sempre valido detto do ut des in quanto da queste larve le formiche ricevono secrezioni zuccherine.
ASPETTI NATURALISTICI
Dando per note le specie invasive delle nostre strutture abitative indico le specie più comuni che
potremmo trovare nei nostri boschi fra cui la famosa Formica rufa largamente usata per la lotta alle processionare e utilizzata in omeopatia, la gigantesca Camponotus herculeanus che può arrivare a misurare ben 18 mm e la già menzionata formica sanguinea. Nei nostri prati invece sono facilmente riscontrabili alcune specie fra cui la Formica pratensis, il Lasius flavus, la Mirmica rubra e le Serviformica spp.
RIASSUMENDO
Mi sembra di aver dimostrato citando alcuni fra gli aspetti della società delle formiche e riportando solo alcune specie delle oltre 15.000 censite nel nostro pianeta che “si fa presto a dire formiche” ma conoscerne i dettagli è tutt’altra cosa figuriamoci studiarle.
FORMICIDI. Una operaia fisogastra di Myrmecocystus hortideorum mentre nutre per rigurgito una compagna
Un CASO aziendale a cura di Graziano Dassi
ANTEFATTO
Tutto è cominciato - mi informa telefonicamente il gestore del bar e tavola fredda - con l’avvistamento di una formichina che vagava senza una meta apparente nella vetrinetta delle brioche e merendine tutte in confezioni sigillate. Il titolare mi spiega che da alcuni anni non tiene prodotti sfusi per semplificare la gestione del piano HACCP. La cosa non è stata bene accolta dalla clientela, ma con il tempo è stata accettata. D’altronde il bar è all’interno di una struttura di lungodegenza e praticamente non esiste concorrenza. L’avvistamento della formichina si è ripetuta per qualche giorno per poi scomparire nel nulla. La cosa sembrava risolta quando una brutta domenica le formichine si sono presentate a ranghi compatti: un vero esercito. LXX
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La lotta è cominciata con l’uso di alcool e detergenti al limone, ma l’infestazione non accennava a diminuire. Gli racconto che negli anni ’60 all’Istituto di entomologia dell’Università
di Firenze la lotta alle formiche si era protratta per alcuni anni e aggiungo che lo sconsiglio vivamente di effettuare trattamenti fai da te; per cui rimandiamo il tutto al giorno dopo.
GLI SVILUPPI
Il titolare mi telefona e mi passa il tecnico disinfestatore che gestisce la struttura sanitaria e che è stato autorizzato dal Direttore sanitario a effettuare i trattamenti del caso inserendoli nel piano di controllo e monitoraggio generale del presidio. Desidera comunque essere informato sulle procedure operative e avere la documentazione dei formulati utilizzati. Il tecnico effettua una verifica e stabilisce che si tratta della formica argentina Linepithema humile, che il “nido” è collocato all’interno di un tavolato e che, secondo lui, sarebbe opportuno posizionare delle esche in gel a base di imidacloprid e poi procedere alla sigillatura del tavolato che è pieno di buchi e screpolature. Nulla da eccepire per cui la sera stessa si procede al trattamento. Tempo necessario per posizionare una ventina di piccole gocce di gel: circa 10 min. Al barista è richiesto, l’indomani, di valutare lo stato
IMIDACLOPRID
Insetticida classificato chimicamente come composto del nirtometilene. È stato introdotto nel 1989 ed agisce sia per contatto che per ingestione. Molto efficace come esca alimentare nella lotta alle formiche, blatte e tèrmiti.
dell’arte e di effettuare una accurata pulizia-disinfezione del bancone, delle vetrinette e dei ripiani. Dopo sette giorni il tecnico disinfestatore torna e verifica che l’infestazione è praticamente eradicata, posiziona una decina di goccioline di gel in prossimità della fessura che sembrava essere l’entrata del formicaio e, sempre raccomandando la massima attenzione al problema formiche, concorda di dare il via alle sigillature con stucco francese dopo aver verificato l’assenza di formi-
che vaganti e comunque trascorsi almeno una decina di giorni dall’ultimo avvistamento.
I RISULTATI
Grazie all’effetto ritardato del formulato (delaying action) che permette il trasporto dell’esca all’interno del formicaio e trasferito al resto degli individui per rigurgito (trofallassi) regina e larve comprese. Il risultato è che si colpisce all’origine la colonia, eliminandola. Così è stato nel caso esaminato.
ROD E NTICI DA LXXII
Per un CONTROLLO efficace e SOSTENIBILE dei RODITORI
L’
industria alimentare è un settore strategico per il nostro Paese, ma per tutelare la salute dei consumatori richiede un’attenzione sul tema della sicurezza e dell’igiene, e in particolare, sul reale rischio rappresentato dagli infestanti, tra cui i roditori. In quest’ottica BASF sviluppa principi attivi, formulazioni e nuove tecniche per il controllo degli insetti infestanti e dei roditori . Storm® Ultra Secure è una innovativa formulazione rodenticida senza cera, molto efficace con una sola ingestione, a base di Flocumafen, contiene 25 ppm di sostanza attiva, quindi con un profilo tossicologico più favorevole per la sicurezza umana rispetto ai rodenticidi anticoagulanti contenenti quantità di sostanza attiva ≥ 30 ppm. La innovativa formulazione è caratterizzata da una elevata appetibilità che permette alla sostanza di agire letalmente in tempi molto rapidi. Ciò è reso possibile sia dall’assenza di cera sia da un’innovativo agente caoesivo che non altera le proprietà appetenti del formulato. Storm® Ultra Secure viene quindi apprezzato da ratti e topi diventando la principale e
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letale fonte di alimentazione. Grazie al rendimento superiore della sostanza attiva efficace a bassissime concentrazioni e l’elevata appetibilità i ratti e i topi vengono controllati velocemente. Storm® Ultra Secure risulta essere stabile anche in condizioni di temperature estreme. che spesso si registrano in ambienti rurali e industriali. Testato in condizioni estreme di caldo e freddo, il prodotto rimane stabile, duraturo ed efficace. Storm Ultra secure e’ il rodenticida ideale per le protezioni perimetrali di aree infestate quali allevamenti, edifici, industrie cucine, all’interno delle quali i roditori possono trovare cibo in abbonanza. www.pestcontrol.basf.it
TECNICHE DI APPLICAZIONE
STORM® Ultra Secure è un’esca rodenticida pronta all’uso da impiegare esclusivamente in adeguati contenitori per esche a prova di manomissione. Frequenza delle visite: i contenitori con le esche dovrebbero essere controllati 2 giorni dall’inizio del trattamento per verificare il livello di infestazione dopo diche essere controllati ogni 7 giorni, al fine di controllare se l‘esca è accettata, i contenitori sono integri e per rimuovere i corpi dei roditori. Riempire nuovamente il contenitore quando necessario. TOPI DOMESTICI Utilizzare 15 25 g d’esca per contenitore. Se fossero necessari più contenitori per esche, posizionarli ad una distanza minima di 1 - 2 metri l’uno dall‘altro. RATTI Utilizzare 50 - 75 g d’esca per contenitori. Se fossero necessari più contenitori per esche, posizionarli ad una distanza minima di 5 - 10 metri l’uno dall‘altro. Avere anche l’avvertenza di ripulire gli ambiente infestati dalla presenza di alimenti e feci.
DISINFEZIONE
SANIFICAZIONE, l’importanza del prodotto ADEGUATO
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e pratiche di sanificazione e in particolare di disinfezione rappresentano una delle misure utili per il contenimento e il contrasto alla diffusione del virus Sars-CoV-2. Ogni azienda deve attivarsi per sanificare adeguatamente gli ambienti e tutelare non solo i propri collaboratori ma anche clienti finali, utenti e chiunque possa frequentare gli ambienti. Al fine di tali operazioni, le Autorità Sanitarie hanno più volte ribadito come sia necessario avvalersi di prodotti disinfettanti e non solo di “igienizzanti” (che di fatto sono dei detergenti impiegabili nelle pratiche di pulizia). Inoltre, il prodotto disinfettante deve vantare una comprovata attività virucida ovvero deve essere in grado di inattivare i virus presenti nell’ambiente. Questa informazione è reperibile consultando l’etichetta ministeriale del prodotto disinfettante selezionato. Infatti, impiegare prodotti che riportino in etichetta un “target” differente non garantisce l’efficacia delle attività di sanificazione richieste, soprattutto in un contesto sanitario così complesso come quello dell’attuale pandemia. La scelta del prodotto “giusto” per il “microrganismo giusto” è quindi
strategica per fornire un servizio efficace, di qualità e ottenere e mantenere la fiducia dei clienti.
ICE 113 SEPT, PRODOTTO DISINFETTANTE
Bleu Line è al fianco dei Fornitori Professionali di Servizi di Sanificazione non solo attraverso il supporto della propria Area Tecnico-Scientifica e dei servizi di formazione specifica, ma anche attraverso la disponibilità di prodotti disinfettanti adeguati allo scopo. “Ice 113 Sept” è un P.M.C. (Registrazione del Ministero della Salute n. 20384) disinfettante per superfici virucida, battericida e fungicida. A base di Cloruro di didecildimetilammonio “Ice 113 Sept” è applicabile nel settore sanitario (ospedali, case di cura, studi medici, ambulatori) e per la tutela dell’igiene pubblica (presso impianti sportivi,
centri benessere, scuole). È inoltre impiegabile nel settore alimentare, in laboratori di produzione, macellerie e salumifici, industria dolciaria, panetterie, industrie di lavorazione di carne, pesce e verdure, nonché nell’ambito della piccola e grande ristorazione. “Ice 113 Sept” è un disinfettante che vanta anche azione detergente ed è fornito come liquido concentrato. Per un’azione battericida e fungicida è necessario applicare il prodotto direttamente sulle superfici con una diluizione di concentrato di 40 ml per litro d’acqua e lasciar agire per almeno 15 minuti. Per assicurare un’efficacia virucida del prodotto è necessario lasciare agire almeno 30 minuti. Per l’utilizzo come detergente igienizzante, il prodotto può essere utilizzato alla concentrazione di 20 ml per litro d’acqua. Il rispetto delle diluizioni specificate ne assicura l’alta efficacia. A seguito del trattamento è necessario il risciacquo con acqua; solo nel caso dei pavimenti, il risciacquo non è necessario salvo che questi non debbano essere lucidati. Bleu Line offre, inoltre, un’ampia di gamma di applicatori professionali di prodotti disinfettanti per vari impieghi. www.bleuline.it 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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D I S I N F E T TA N T I
ANOSAN, la soluzione per OGNI SUPERFICIE
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on l’avvento del SARS-CoV-2, l’attenzione alle attività di sanificazione è cresciuta in modo esponenziale. Analizzando con attenzione la Legge n. 82 del 25 gennaio 1994 si evidenzia come vi siano delle differenze tra le attività di pulizia, disinfezione e sanificazione. Su questo assioma e sul fatto che i disinfettanti sono prodotti chimici registrati al Ministero della Salute, come PMC o Biocidi (TP2-TP4), e che differiscono dagli igienizzanti, Colkim ha investito in una linea di disinfettanti per ogni esigenza.
UN PRODOTTO PER OGNI ESIGENZA
Altolà spray a base di alcol isopropilico, Sanidart a base di benzalconio cloruro, prodotti concentrati quali il Colsept a base di cloruro di didecildimetilammonio, il Germo Inodore e il Sanny a base di Benzalconio cloruro, e in formato fumogeno troviamo il Fumispore OPP a base di ortofenilfenolo. Colkim ha lanciato un nuovo prodotto dalle caratteristiche uniche: Anosan, a base di ipoclorito di sodio 0,08% e cloruro di sodio 0,8%, risulta ipoallergenico e non-irritante, non danneggia le superfici ed è innocuo per uomini e animali. È inoltre testato secondo le norme EN14476, EN13623, EN1276, UNI:EN901, oltre a essere certificato contro Sars-CoV-2, batteri, funghi, spore e virus (Coronavirus, Sars, Mers). Utilizzabile in ogni ambiente non necessita di risciacquo e può essere applicato con qualsiasi tipologia di attrezzatura (panno, pompa a pressione, ULV, Nebbia Secca). www.colkim.it LXXIV
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DISINFESTAZIONI PROFESSIONALI? SEGUI I CORSI DI FORMAZIONE ON DEMAND DI INFESTALIA
Vuoi mantenere uno standard elevato dei tuoi servizi o ampliare la proposta e includere anche le disinfestazioni per soddisfare i tuoi clienti migliori? Vuoi imparare al tuo ritmo e studiare quando lo decidi tu? La risposta sono i corsi on demand di Infestalia, certificati ISO 21001. Il corso Fondamenti di Pest Control è ideale per coloro che per la prima volta si approcciano al mondo della disinfestazione, ma anche per chi vuole dare una rinfrescata a concetti conosciuti. Il corso, di 20 ore, copre gli aspetti relativi alla biologia dei principali infestanti (roditori, insetti volanti e striscianti) e ne approfondisce i metodi di controllo e la sicurezza degli operatori. Per saperne di più: www.infestalia.it
D E R AT T I Z Z A Z I O N E
EKOMILLE RC per la DERATIZZAZIONE intelligente
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komille è l’apparecchiatura, a firma Ekommerce, più diffusa ed efficace per la gestione di topi e ratti. Le sue caratteristiche costruttive garantiscono igiene, sicurezza e un impatto ambientale pari a zero. È il primo dispositivo di cattura di roditori brevettato in un’ottica ecologica e animal friendly. Frutto di oltre 20 anni di ricerca, l’apparecchio è stato progettato sfruttando l’etologia degli animali infestanti. La derattizzazione eseguita con i metodi tradizionali comporta elevati rischi di nocività per l’uomo, a causa delle sostanze velenose contenute nelle esche e della dispersione delle carcasse avvelenate nell’ambiente. Ekomille espleta la propria funzione senza l’impiego di veleni o sostanze nocive. Utilizzando come attrattivo sostanze alimentari naturali e trattenendo le carcasse in serbatoio, garantisce una derattizzazione ecologica al 100%. Il roditore, attirato da alimenti naturali, viene catturato istantaneamente appena cerca di mangiare. Un sensibilissimo sensore elettromeccanico consente catture immediate, multiple e continue. Ekomille è percepito come un ambiente sicuro in cui i roditori trovano il proprio rifugio. A testimoniarlo sono i test eseguiti sui cantieri dai quali è emerso che, a macchina inattiva, l’interno della stessa viene spesso eletto a luogo di tana. Ulteriore beneficio derivante dall’utilizzo del sistema Eko è la valorizzazione dell’intervento dell’operatore che, tramite il sistema di controllo integrato, grazie al quale è possibile monitorare i risultati del suo lavoro, può esprimere il suo potenziale tecnico, in termini di immagine e di competenza professionale.
UN NUOVO UPGRADE
Ekomille RC, upgrade di Ekomille, è dotato di un sistema di controllo integrato che consente la verifica dello stato in vita dei dispositivi e la percentuale di carica della batteria, oltre che il monitoraggio in tempo reale, con l’opzione di ricevimento di notifiche via email, della cattura o di passaggi dei roditori. L’accesso alla piattaforma può essere consentito non solo ai tecnici operatori, ma anche ai loro clienti, se autorizzati. Un efficace sistema di statistiche consente, infine, l’estrazione di report sullo stato dei dispositivi e sul numero
di rilevazioni effettuate per intervallo temporale, con raggruppamenti per clienti o anche per singoli cantieri. A differenza dei tradizionali sistemi di soppressione come i rodenticidi, trappole collanti, trappole spezza-collo, attraverso il sistema Eko, la morte dei roditori avviene in pochi minuti. Ekomille, inoltre, può essere utilizzato come strumento di cattura di animali a vivo. La sua meccanica integrata, senza aggiunta di nessun liquido all’interno del serbatoio, consente la cattura dei roditori che, eventualmente, possono essere liberati in un luogo autorizzato. www.ekomille.it 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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ROD E NTICI DA
DERATTIZZAZIONE integrata con Racumin SCHIUMATTIVA
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a presenza di rifiuti ed edifici abbandonati in aree abitate può aumentare la presenza di topi e ratti, che si trovano ad avere a disposizione più alimenti e più siti dove rifugiarsi e fare il nido o la tana. In particolare il Rattus norvegicus, spesso associato alle fognature d’acqua o ai corsi d’acqua, tende a spostarsi tra le tane e le sue fonti di cibo e acqua, spesso lungo percorsi più o meno regolari e considerati al riparo da pericoli e predatori. In un sito con presenza di roditori, desumibile da escrementi, danneggiamenti o da altre tracce o indicazioni del monitoraggio, la prima domanda da farsi è: da dove arrivano i roditori? E a seguire: dove vanno? Da che cosa sono attirati? Che percorsi seguono? Le risposte a queste domande sono fondamentali per gli specialisti di igiene urbana, perché permettono di individuare e ridurre le fonti alimentari utilizzate dai roditori e di rendere più difficile l’accesso dei roditori al sito, e in particolare alle aree più sensibili. Su questo si basano gli interventi di derattizzazione di successo.
Inquadra e scopri il prodotto
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AMBIENTI DOVE IMPIEGARE RACUMIN SCHIUMATTIVA ■ ■ ■ ■ ■ ■
ercorsi cavi chiusi P Tubazioni Cabine elettriche Cavità nei muri Pannellature Intercapedini
Racumin SchiumAttiva è un prodotto rodenticida professionale che costituisce una risorsa tecnica preziosa in una strategia di derattizzazione integrata: si tratta infatti di una schiuma rodenticida di contatto, la cui efficacia non è basata sulla sua appetibilità ma sfrutta dei comportamenti naturali dei roditori, cioè quello di attraversare passaggi stretti e cunicoli e quello di praticare con frequenza il self-grooming, cioè il leccamento del mantello. Racumin Schiumattiva può essere impiegato in ambienti con forte concorrenza alimentare, nei quali le classiche esche rodenticide vengono assunte con difficoltà dai roditori. E’ un prodotto per l’utilizzo in aree interne protette, cioè non accessibili a bambini e animali domestici. Contiene cumatetralil come principio attivo
e Bitrex come agente amaricante, sostanza dal sapore molto amaro. Il prodotto è disponibile in bombola aerosol da 500 ml con cannuccia: Racumin SchiumAttiva si presenta come una schiuma di colore blu che si può applicare in fori, cunicoli e in tutti i punti di passaggio utilizzati da topi e ratti. In corrispondenza dei percorsi e dei passaggi individuati, applicare Racumin SchiumAttiva in modo da non chiudere completamente il passaggio, lasciando un po’ di “luce” visibile in modo che i roditori continuino a passarvi. I primi effetti sulla popolazione dei roditori inizieranno a vedersi dopo 3-5 giorni dall’applicazione. Il prodotto si può utilizzare all’interno di una strategia di derattizzazione basata su misure igieniche, strutturali e se necessario sull’utilizzo di rodenticidi in esca. Racumin SchiumAttiva è un prodotto Biocida. Utilizzare i Biocidi con cautela. Leggere sempre l’etichetta prima dell’impiego. es.bayer.it
novità
Quando l’innovazione
diventa realtà!
Nuovo insetticida per utilizzatori professionali con formulazione brevettata PARTIX™ // Agisce rapidamente // Prestazioni eccellenti su tutte le superfici, anche quelle porose e più difficili // Efficace fino a 12 settimane // Adatto per trattamenti contro insetti striscianti, cimici dei letti, ragni, mosche e vespe Bayer CropScience srl - Viale Certosa 130, 20156 Milano - Tel 02.39721 - es.bayer.it É un Biocida. Usare i Biocidi con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto.
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PROFUMAZIONE
SOLUZIONI per la deodorazione professionale
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a corretta percezione degli ambienti da parte dei clienti di bar, ristoranti e strutture ricettive oltre che dal controllo degli infestanti, passa anche attraverso un’accurata gestione degli odori. Infatti, analisi sul comportamento dimostrano come ambienti profumati e puliti condizionano l’atteggiamento e l’umore delle persone favorendone la permanenza e i consumi. La cura e la difesa degli ambienti è uno dei cardini dell’offerta di Copyr, con soluzioni idonee per il controllo degli infestanti e per la gestione degli odori nel rispetto degli standard e delle normative in ambito di qualità, igiene e sicurezza umana e ambientale.
FRESH AIR – DEODORAZIONE PROFESSIONALE AUTOMATIZZATA
La linea professionale Fresh Air si compone di 23 profumazioni per ambienti interni, suddivise in tre linee dalle caratteristiche ben definite: living, passion e sensitive. In particolare, la linea sensitive si compone di fragranze prive di allergeni e di un neutralizzatore di odori. Le bombole Fresh Air sono da utilizzare in abbinamento ai sistemi di erogazione automatiz-
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zata Copyrmatic, grazie ai quali è possibile controllarne il dosaggio gestendo l’erogazione (24h, solo giorno o solo notte), pianificare gli interventi (3000 erogazioni circa) e quindi monitorare i costi di gestione. Fresh Air permette, a prescindere dalla deodorazione scelta, di profumare ambienti con una copertura costante fino a 100m3. Il sistema Copyrmatic, con le apposite bombole, può essere utilizzato anche per gli insetticidi durante la stagione primaverile/estiva o qualora si presenti l’esigenza di controllo degli infestanti molesti.
SKIZZO PROFUMATORI PROFESSIONALI E DETERGENTI CONCENTRATI
A completamento della gamma di deodorazione, nel 2021 Copyr è diventato distributore ufficiale dei profumatori professionali Skizzo Air, per una più ampia e completa offerta di gamma. La linea Skizzo Air è formulata con l’esclusiva tecnologia BIFASEPLUS, in grado di donare a ogni tipo di ambiente una persistente e fresca fragranza. Grazie agli oli essenziali di prima scelta e a una fase neutralizzante, Skizzo Air rende gli ambienti profumati fino a 72 ore. La soluzione ideale per hotel, centri
benessere, case di riposo, ospedali, scuole, uffici, abitazioni, sale di aspetto, palestre e autoveicoli. La linea si compone di sette fragranze che possono essere abbinate alla linea SKIZZO pavimenti per creare un’esperienza olfattiva forte e unica. La linea SKIZZO pavimenti è composta da una vasta gamma di detergenti iperattivi profumati, fluidi e in gel, ideali per la rapida pulizia e igiene di pavimenti, superfici e sanitari. Semplici e intuitivi nell’utilizzo, basta un solo schizzo di prodotto per ottenere l’attivo necessario per un lavaggio completo. SKIZZO VI ASPETTA A ISSA PULIRE 2021, PADIGLIONE 2, STAND C10/2. www.copyr.eu
D I S I N F E S TA Z I O N E
Da GENERAZIONI... PROFESSIONISTI del settore
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on un’esperienza ultra trentennale, Eco Sistema s.r.l. è il punto di riferimento per i professionisti del settore Ho.Re.Ca e del Pest Control. Nel 1994 registra il primo marchio PIR.ECO® Sol, insetticida automatizzato a base di piretro vegetale a elevata efficacia, ponendo le basi per una filosofia aziendale incentrata su prodotti e servizi di alta qualità. Eco Sistema s.r.l. fornisce esclusivamente disinfestatori e grossisti del settore Ho.re.ca (bar, ristoranti, hotel, industria alimentari, etc.) con una gamma di articoli diversificati a seconda delle esigenze: controllo e difesa degli ambienti da infestanti (aerosol dispenser e insetticidi aerosol, insetticidi pronti uso e concentrati, lampade e trappole a colla per il monitoraggio degli insetti volanti e striscianti; controllo roditori; cura degli ambienti con deodoranti aerosol e liquidi super concentrati, aroma diffusori, igienizzanti, sanificanti; attrezzature specifiche per Disinfestatori e Imprese di Pulizia; asciugamani elettrici, asciugacapelli, dispenser automatici per sapone e gel.
DOSE SPRAY AUTOMATIC
Dispenser professionale per il controllo degli insetti in tutti gli ambienti. DOSE SPRAY è una nuova concezione di erogatore automatico, funzionante con bombole da 400 ml con valvola a erogazione continua. Unico dispenser che regola anche la quantità di prodotto da erogare in base agli ambienti da trattare. Utilizzato con ricariche insetticida è ideale per liberare gli ambienti piccoli e grandi da zanzare, zanzare tigre, mosche e insetti volanti in genere. Utilizzato con le ricariche deodoranti 3FRESH profuma gli ambienti e neutralizza i cattivi odori. Lunga durata della ricarica.
FLY MED
Lampada elettro luminosa dotata di due lampade UV 15W e pannelli collanti attrattivi, è la soluzione ecologica contro gli insetti volanti in ambienti pubblici e privati. Gli insetti attratti dalla luce UV rimangono intrappolati integri sul pannello adesivo evitando la dispersione di frammenti corporei e germi ed eliminando il rischio della conLXXX
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taminazione alimentare. Adatta per uso interno in ambienti come cucine, industrie alimentari, negozi, macellerie, pescherie, ristoranti, ospedali, etc. Area protetta: 100 mq.
ULV FOG E DRY FOG
Nebulizzatori a freddo per la disinfezione, deodorazione e disinfestazione di ambienti e superfici. ULV FOG è uno dei più potenti sul mercato con motore da 2000W e gittata di circa 10 metri. Riduce i tempi d’intervento con una saturazione rapida degli ambienti. Regolazione di flusso da 20 a 50 micron. Ideale per il trattamento di ambienti interni ed esterni. DRY FOG è un nebulizzatore elettrostatico a raggi UV con batteria di lunga durata fino a 3 ore e getto fino a 2,5 metri. Consente la nebulizzazione del prodotto direttamente su tessuti, oggetti e superfici senza bagnare. Efficace per il trattamento contro batteri, virus, funghi, muffe, etc. e per il trattamento delle cimici da letto. Ideale per utilizzo in ambienti interni. FIERA ISSA PULIRE 2021 PADIGLIONE N. 2 STAND F9/2 www.eco-sistemasrl.it
D I S I N F E S TA Z I O N E
LOTTA adulticida alle ZANZARE in aree private
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el fronteggiare le zanzare in un’area privata, poter disporre di un formulato contenente Pralletrina aumenterà l’effetto del trattamento facendo ottenere la soddisfazione del cliente nel rispetto del suo ambiente.
EFFETTO KNOCKDOWN
La Pralletrina è un piretroide di sintesi fotolabile che agisce per contatto interagendo molto velocemente con il sistema nervoso degli insetti: provoca prima un’eccitazione incontrollata, che porta a un movimento rapido e scoordinato a cui segue una paralisi. In particolare, nel caso delle zanzare l’azione inizia con uno stimolo al volo di quelle che si trovano in uno stato di riposo (ad es. la zanzara tigre lascia il folto della siepe in cui è nascosta
per la notte e inizia a volare), questo comporta un aumento del numero di individui che entrano in contatto con il formulato, determinando una maggiore efficacia finale dell’intervento. La Pralletrina è stata studiata negli ultimi anni soprattutto in California, grazie a particolari laboratori dotati di un tunnel del vento, attrezzato con particolari videocamere, in cui femmine adulte di Culex quinquefasciatus sono state esposte a goccioline contenenti quantità subletali di Pralletrina, d-fenotrin e PBO nebulizzate con attrezzature che generano ultra basso volume (ULV). Le zanzare sono state videoregistrate prima, durante e dopo il trattamento, successivamente il numero e la dimensione delle goccioline sui loro corpi sono stati determinati utilizzando un microscopio. I filmati hanno evidenziato che l’esposizione alla Pralletrina ha indotto una “eccitazione” immediata collegata all’aumento della velocità e della durata del volo.
TEST PRODOTTI
Test di campo su Aedes albopictus utilizzando POWER EC (emulsione concentrata a base di Cipermetrina 5% + Pralletrina 1% + PBO 8%) hanno fatto rilevare che POWER EC provoca un aumento di zanzare in volo durante il trattamento e offre un buon effetto residuale. Il formulato, diluito allo 0,4%, è stato applicato con lancia con un volume di circa 1 litro di soluzione ogni 10 metri quadrati di vegetazione (applicazione da solo lato interno della siepe) in un’area circondata da una siepe lunga circa 120 metri con altezza massima di 2,20 metri. Durante l’apLXXXII
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plicazione erano presenti zanzare in volo, dal momento dell’applicazione per circa 7 giorni non sono state osservate zanzare in attività. Test di campo su Aedes albopictus utilizzando POWER SC (sospensione acquosa concentrata a base di Deltametrina 2 % + Pralletrina 0,6 % + PBO 0,6 %) ha mostrato che il formulato dà un rapido abbattimento immediatamente percepibile da chi esegue il trattamento. Il formulato, diluito allo 0,4%, è stato applicato con lancia e in parte con atomizzatore in un giardino caratterizzato da vegetazione folta e densa. Sono state osservate zanzare in volo durante l’applicazione, la riduzione dell’attività delle medesime è stata evidente dal giorno stesso dell’intervento. Disporre dei prodotti idonei è indispensabile per ottenere il risultato desiderato, ma sono altrettanto necessarie anche la corretta progettazione dell’intervento e la preparazione del tecnico operatore. In particolare nei trattamenti contro le zanzare adulte è fondamentale considerare l’attività di volo della specie bersaglio. Nella lotta contro Aedes albopictus, caratterizzata da un’attività in gran parte diurna, gli interventi devono essere effettuati nelle prime ore della sera; contro Culex pipiens, attiva durante tutta la notte, i trattamenti raggiungono la loro massima efficacia se vengono svolti durante le ore notturne; contro Aedes caspius, Aedes vexans e Aedes detritus il massimo beneficio si ottiene eseguendo la disinfestazione nella fascia oraria che segue il tramonto o che precede l’alba. www.indiacare.it
Freepower Libera la forza dell’innovazione Freepower è la nuova gamma di prodotti a basso impatto per l’uomo e l’ambiente. La linea FREE contiene meno del 1% di Tetrametrina: la bassa classificazione ne permette l’uso in svariati ambiti. La linea POWER contiene Pralletrina: la miglior performance in rapidità e abbattenza.
santacroceddc.it
Scopri tutta la gamma Freepower su www.indiacare.it
L A R V I C I D A V E G E TA L E
Un’estate SENZA ZANZARE
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inalmente l’estate. Se non fosse per le zanzare… I culicidi sono insetti aggressivi quanto pericolosi per la possibilità di trasmettere arbovirosi. Nonostante il consistente numero di specie diffuse in Italia, esiste un elemento impressionabile che le accomuna: l’acqua. Ogni bacino d’acqua stagnante rappresenta un potenziale focolaio per questi insetti ematofagi. È evidente che le mire delle strategie di difesa dovranno essere tese al controllo delle larve acquaiole. Il ricorso ai larvicidi è di indiscusso rilievo nel successo generale della lotta a questi ditteri tanto connessi all’uomo. Newpharm ha sviluppato Mosquitorex, il larvicida ad azione fisico-meccanica di ultima generazione in formulazione liquida basato su ingredienti naturali di origine vegetale.
LARVICIDA VEGETALE AD AZIONE FISICOMECCANICA
Mosquitorex si distribuisce rapidamente al pelo d’acqua in cui proliferano le larve di culicidi, realizzando un velo impenetrabile all’ossigeno di cui le larve necessitano per sopravvivere. Trascorse poche ore la mortalità larvale raggiungerà il 100% senza effetti collaterali per l’ecosistema. Mosquitorex infatti, agisce sugli stadi immaturi mecLXXXIV
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canicamente, senza modificare la tensione superficiale dell’acqua. Approda per la prima volta sul mercato internazionale un larvicida vegetale, confezionato in comode fiale da 5ml destinate al cittadino, sino alla confezione professionale da 10 litri. Newpharm, attenta alle evoluzioni normative del settore, ha realizzato un’etichetta spoglia da pittogrammi e segni di pericolo. Che si tratti di siti di moltiplicazione domestici oppure bacini idrici gestiti dai comuni, Mosquitorex è facile da applicare, non agisce chimicamente e garantisce una copertura temporale elevata. Gli interventi insetticidi contro gli adulti coinvolgono prevalentemente le aree verdi dove ristagna l’umidità e nelle quali le zanzare riposano prima della “caccia notturna” (ad eccezione della famigerata zanzara tigre che punge sovente al mezzodì). Le irrorazioni coinvolgono quindi i cespugli, le siepi, gli alberi cariati e in porzioni localizzate, le pareti degli edifici. Questi interventi vengono spesso condotti da professionisti, tuttavia ogni cittadino ha diritto a proteggere i propri ambienti di vita, riducendo il pericolo di punture.
PROGETTO ZANZARE
Newpharm a tal proposito ha inserito nel suo “progetto zanzare” soluzioni specifiche e all’avanguardia per ciascuna esigenza in modo da risultare selettivi e svincolati dall’utilizzo massivo di antiparassitari generici. New-Wall è l’insetticida a triplice azione (snidante, abbattente e residuale) posto da Newpharm al centro del progetto per le sue eccellenti proprietà. Newcidal Eto Plus risulta una soluzione altamente specifica contro le zanzare. Quest’ultima a base di Etofenprox, Tetrametrina e PBO, attiva contro i culicidi, tanto da risultare selezionata da diverse municipalità. Negli ambienti domestici, specie nelle aree esterne, una barriera invalicabile nei confronti degli agenti infestanti può essere costituita attraverso Newcidal Nature, una miscela di fragranze ottenute dalla distillazione di oli essenziali a dir poco sgraditi dalle zanzare. Le soluzioni Newpharm rivolte ai culicidi proseguono con trappole di monitoraggio e cattura, antilarvali convenzionali e biologici, foglietti insetticidi per ambienti interni. Finalmente l’estate! www.newpharm.it
Mosquitorex
New-Wall
Il nuovo larvicida ecologico ad azione meccanica contro larve e pupe.
L’adulticida a triplice azione perfetto per il controllo della zanzara tigre.
Soluzioni efficaci per il controllo della zanzara tigre
Professional
Tigrex Compresse
La compressa larvicida per le piccole raccolte d’acqua.
Presidio Medico Chirurgico (Reg. Ministero della Salute n.19768). Usare i biocidi con cautela. Prima dell’uso, leggere attentamente l’etichetta e le informazioni sul prodotto.
Nuova gamma di soluzioni contro le zanzare
DISPENSER
La sanificazione TOUCH FREE
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RMA S.r.l. è un’azienda italiana con esperienza trentennale nel campo delle soluzioni professionali per l’igiene ambientale: disinfestazione e controllo dell’aria richiedono un continuo aggiornamento tecnico, scientifico e normativo. ORMA mette al servizio del cliente tutta la competenza della propria squadra, fornendo prodotti sviluppati dopo attenta ricerca: efficaci, funzionali e durevoli. Fin dalle sue origini ORMA ha sempre voluto mettere in primo piano la qualità dei prodotti e una continua assistenza al cliente, mostrandosi un partner in grado di fornire al professionista soluzioni a 360 gradi. Il cliente è assistito in maniera mirata, fornendo una precisa consulenza tecnica e scientifica, supporto commerciale e logistico. Il 90% degli ordini vengono evasi nello stesso giorno di arrivo e consegnati in 24 o 48 ore a seconda della destinazione.
POSTAZIONI TOUCH FREE
In quest’ottica ORMA propone ai professionisti del settore una linea di prodotti per la sanificazione che consente di configurare una postazione sanificante “touch free” flessibile. Costituita da uno stand per dispenser automatici, in metallo e progettato per il posizionamento ergonomico di tre diversi modelli di dispenser, consente un elevato
grado di igiene evitando l’interazione tra le mani e oggetti esterni. I modelli compatibili del catalogo ORMA sono: ■ Nebulizer®: Dispenser automatico touch free dal capiente serbatoio da 1100 ml, che permette di limitare gli interventi di ricarica nei luoghi a elevato passaggio, eroga 1 ml di soluzione disinfettante liquida. Dotato di chiusura con chiave. ■ Sanispray®: Dispenser touch free con erogazione da 0,4 ml regolabile dotato di serbatoio da 300 ml, utilizzabile anche in appoggio. Le tre pile che lo alimentano permettono circa 6000 erogazioni.
■ Autosoap®: Dispenser touch free che funziona sia con gel sia con liquidi disinfettanti, dotato di serbatoio da 600 ml.
DISINFETTANTI
Completano l’offerta del catalogo due nuovi prodotti registrati come Presidio Medico Chirurgico a base di alcol etilico al 70,4%: Sanitizer® Liquido e Sanitizer Gel®, entrambi sono disinfettanti testati per l’efficacia contro batteri, funghi e virus secondo le norme EN 13727, EN 13624, EN 1500, EN 14476 in ambito quotidiano e ospedaliero. Sanitizer® Liquido è disponibile nel formato flacone da 1 litro, mentre Sanitizer® Gel nel formato flacone da 500 ml dotato di pompetta dosatrice. Le recenti linee guida del CDC americano suggeriscono l’utilizzo delle soluzioni alcoliche per la pulizia sociale e chirurgica delle mani, in quanto il loro utilizzo, a dispetto dei saponi antisettici, non necessita di acqua, rendendola agevole e rapido. FIERA ISSA PULIRE 2021 PADIGLIONE N. 2, STAND B10/3 www.ormatorino.com
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cipermetrina 8% estratto di piretro 0,02%
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sgradevoli odori di combustione, producendo un fumo denso dal FORTE POTERE SNIDANTE e ABBATTENTE in tutta la stanza.
ORMA srl Via A. Chiribiri 2 - 10028 Trofarello (TO) Tel: 011 64 99 064 - Fax: 011 68 04 102 aircontrol@ormatorino.it - www.ormatorino.com
AT O M I Z Z AT O R I
GREEN POWER: Soluzioni per il futuro del PEST CONTROL
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ray Team è, da oltre 25 anni, sinonimo di atomizzatori di alta qualità operanti nei settori della sanificazione, disinfezione e disinfestazione agricola e soprattutto nei trattamenti in aree urbane e centri abitati. L’obiettivo è da sempre quello di ascoltare le diverse necessità della clientela, combinandole con la volontà di soddisfare il più possibile ogni richiesta, e facendone così spunto per un costante miglioramento. Ed è proprio la ricerca di una continua innovazione tecnologica a spingere Spray Team sempre oltre, arrivando a realizzare e proporre sul mercato soluzioni “green” e interamente a impatto ambientale zero. Questo ha permesso di perfezionare la produzione, riuscendo ad offrire, con le versioni a batteria, importanti prestazioni in
CINGOLETTA A BATTERIA
ELITE A BATTERIA
Il modello atomizzatore ELITE rappresenta il top di gamma nelle versioni per pick-up. Questo apparato è personalizzabile scegliendo tra un’ampia disponibilità di diversi accessori che permettono una configurazione a misura delle diverse esigenze, valutando soprattutto le differenti tipologie di trattamenti da eseguire. La versione a batteria del modello ELITE conferma un ulteriore passo avanti verso la concezione di atomizzatore del futuro.
ottica di durabilità nel tempo e di autonomia di lavoro in continuo. Gli atomizzatori Spray Team sono quindi la soluzione ideale per qualsiasi tipologia di trattamento in
Concepita originariamente come veicolo militare off road, la cingoletta classica è stata la fonte di ispirazione per la realizzazione di questo modello, diventandone parte integrante. La combinazione tra l’accessibilità a qualsiasi tipologia di terreno e il basso impatto ambientale offerto dall’alimentazione a batteria, permettono una libertà di utilizzo pressoché illimitata.
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differenti aree ed ambienti. Un ulteriore passo avanti verso un mondo sicuramente più sano ma anche e soprattutto, più pulito. www.sprayteam.it
DOLLY ULV A BATTERIA
Il modello DOLLY è in grado di nebulizzare in modalità ULTRA BASSO VOLUME, e si propone come la soluzione perfetta per effettuare qualsiasi tipologia di intervento indoor. Abbina il notevole vantaggio delle dimensioni ridotte con prestazioni elevate e un serbatoio con capienza di 120 litri. Viene accessoriata con lancia modello “mitra” a emissione regolabile e fornita di rullo avvolgitubo per aumentarne ulteriormente la versatilità e permettere quindi diverse tipologie di interventi mirati.
D I S POS ITIVO
SISTEMA SPECTRE: monitoraggio e controllo degli infestanti tra innovazione e sostenibilità
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a Divisione Vebi Tech si rivolge alle aziende e ai professionisti della disinfestazione, offrendo un’ampia gamma di prodotti e soluzioni con molteplici tipi di formulazioni e principi attivi per la lotta a topi, ratti e insetti nocivi. Inoltre, l’assortimento si completa con diserbanti, repellenti, infestanti delle derrate alimentari, disinfettanti, lampade UV, attrezzature per la sanificazione e soluzioni naturali per la cura del verde. Ricerca continua, investimenti in innovazione e miglioramento costante: sono gli elementi che contraddistinguono l’attività di Ricerca e Sviluppo di Vebi Tech. La Divisione vanta una profonda conoscenza del settore, frutto del lavoro di esperti professionisti, sperimentazione sul campo e in laboratorio, sinergie di idee in collaborazione con professionisti, enti accreditati, clienti, fornitori e università. Vebi Tech garantisce attività di consulenza, formazione e supporto agli operatori del settore e alle aziende,
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attraverso corsi pensati ad hoc per soddisfare le esigenze specifiche del cliente. Infatti, l’obiettivo è affiancare i clienti nell’individuazione del problema, analizzandone ogni aspetto per un intervento mirato, radicale ed efficace.
LE STAZIONI DI AVVELENAMENTO DIVENTANO “INTELLIGENTI”
In continuo sviluppo nella ricerca di soluzioni all’avanguardia, la Divisione Professionale propone il sistema Spectre: un innovativo strumento di monitoraggio da remoto per il controllo e la cattura dei roditori. Il dispositivo è stato studiato appositamente per soddisfare le esigenze delle aziende di disinfestazione per garantire riduzione dei costi di intervento, risparmio di tempo nella gestione del cliente e aumento dell’efficienza. Grazie a Spectre le stazioni di avvelenamento diventano “intelligenti”: attraverso un monitoraggio costante e una comunicazione istantanea, Spectre
aiuta a prevenire le infestazioni, garantendo un sistema non cruento e a basso impatto ambientale. Il sistema Spectre è composto da una rete di sensori ad alta tecnologia che vengono aggiunti alle stazioni di avvelenamento posizionate strategicamente nell’area di controllo. Il sensore installato rileva il passaggio o la cattura del roditore, la centralina con raggio molto esteso trasmette l’informazione al server, il quale, a sua volta, invia una notifica in tempo reale tramite SMS al cellulare, tramite e-mail al computer oppure tramite APP sia per il sistema operativo iOS sia per Android. Ciò consente all’operatore di concentrare l’attività di controllo nei punti esca in cui è stato rilevato un movimento, evitando di dover monitorare in continuazione tutta l’area. Spectre può essere associato a un numero illimitato di sensori, siano essi di monitoraggio o di cattura, e a un software gestionale che consente di gestire l’anagrafica del cliente e l’anagrafica dei cantieri. Spectre opera attraverso il protocollo di trasmissione LoRa (long range) che garantisce una facilità di installazione e una copertura molto estesa del segnale. Questa tecnologia rispetta le norme CE in materia di occupazione banda, evitando quindi congestioni e interferenze con altri dispositivi che trasmettono nella stessa frequenza. www.vebitech.it
AZ I E N DA
ZAPI, dal 1970 PROTEGGE le persone dai parassiti degli AMBIENTI
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api, società di proprietà della famiglia Zambotto, nasce a Padova nel 1970 per iniziativa di Pietro Zambotto, attuale Presidente della società; nel corso degli anni l’azienda si è evoluta passando da azienda familiare con un profilo commerciale a industria con ricerca, sviluppo e produzione. Ai clienti Zapi garantisce prodotti topicidi e insetticidi di elevata qualità, soddisfando le aspettative di clienti e consumatori in oltre 60 Paesi nel mondo sia in ambito amatoriale che professionale. Un’organizzazione di 150 dipendenti, che è in grado di controllare l’intero processo di creazione, produzione e distribuzione nei mercati dei prodotti biocida con un Sistema Integrato Qualità, Ambiente, Salute e Sicurezza. Gli sforzi di questi anni hanno portato Zapi a invenzioni protette da brevetti internazionali, all’ottenimento di oltre 220 autorizzazioni biocida in Europa e al raggiungi-
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mento di tre importanti traguardi: la leadership in EU per il private label dei rodenticidi in pasta, l’affermazione di PestNet Group in Italia/ Spagna nella distribuzione per la disinfestazione professionale e la leadership nel mercato H&G Italia con il marchio Zapi garden. ll Gel insetticida formiche e il Gel insetticida scarafaggi sono gli ultimi prodotti Biocidi nati dagli Zapilabs, recentemente autorizzati e ora disponibili sul mercato Europeo. Entrambi i prodotti sono Certificati HACCP per il loro profilo di utilizzo ideale per l’industria alimentare. La loro certificazione da parte di un ente indipendente, HACCP International, è un esempio dell’attenzione posta da Zapi nello sviluppo del prodotto volta a supportare l’utilizzatore finale nell’accreditarsi in settori che operano secondo standard di sicurezza e qualità molto elevati, come l’industria alimentare. Sul mercato Zapi agisce attraverso unità di Business e società di distri-
buzione controllate, in grado di raggiungere il mercato professionale e amatoriale in Italia e all’estero.
PestNet Group
Gruppo di società controllate da Zapi, PestNet Italia e PestNet Spagna, che si dedicano alla distribuzione diretta di prodotti per la disinfestazione professionale e per la biosicurezza, con un’offerta multi-marchio.
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partner ideale per aziende che desiderano acquistare rodenticidi e insetticidi con il loro marchio, offre una scelta di oltre 300 differenti combinazioni di packaging/formulati con servizio customizzato che prevede, gestendo diverse lingue, la realizzazione delle autorizzazioni biocida nel Paese richiesto, lo sviluppo della grafica, il supporto informativo per il lancio del prodotto, la consegna nel Paese di destinazione e l’assistenza post vendita. www.pestnet-europe.it
Distribuito da:
R oditori
Una convivenza OBBLIGATA Probabilmente la completa eliminazione delle colonie di roditori presenti in città è un obiettivo irraggiungibile ma, grazie a buone pratiche di controllo e all’educazione dei cittadini, sarà possibile arrivare a mantenerne le popolazioni a livelli tollerabili Adriano Castiglioni Disinfestatore
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a popolazione di New York ammonta ad otto milioni di abitanti. O sono trentadue? Oppure due milioni soltanto? Se i dati sulla popolazione umana delle grandi città sono sempre piutto-
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sto attendibili, migliaio più migliaio meno, i numeri che riguardano la popolazione di ratti degli stessi centri urbani sono più incerti, figli di leggende metropolitane o di censimenti seri, che rimarranno comunque sempre delle stime.
E non sono poche le metropoli dove si direbbe che i padroni di casa siano non gli uomini, ma i ratti. Sembra ad esempio che nel centro urbano di Parigi gli abitanti siano due milioni, a fronte di quattro o più milioni di roditori. Numeri invertiti a
Londra, dove secondo recenti stime solo un milione e mezzo di ratti fa compagnia ad otto milioni di cittadini “autorizzati”. Sgombrare questi territori dai ratti è un sogno irrealizzabile. Le grandi città europee soffrono caratteristiche strutturali che ne aumentano senza dubbio il fascino, ma che sono il loro tallone d’Achille quando si tratta di inseguire e stanare i roditori. Sono milioni gli anfratti dove possono annidarsi, e i passaggi che possono percorrere impossibili da censire e controllare. Immaginiamo di trovarci a Roma: potrebbe capitarci di avvistare un ratto rovistare dentro ad un cestino dell’immondizia, poi si allontana, per infilarsi furtivo dentro alle griglie in ghisa di una caditoia, dove lo perdiamo di vista; proviamo a indovinare il suo percorso, tra le pareti di cemento che incanalano le acque di scarico provenienti dal marciapiede, fino ad un canale più vecchio, costruito in mattoni rossi; il ratto corre in discesa per qualche decina di metri per raggiungere uno slargo, dove si arrampica su un groviglio di fili, e da lì ad un camera più grande che può essere un semplice scantinato condominiale, oppure un’antica stanza che non vede la luce da duemila anni. Non solo nelle grandi e antiche città europee, ma anche in Nord America, stando ad alcuni recenti articoli, il numero di roditori starebbe in molti casi aumentando. I dati cambiano da città a città, ed è inutile raffrontarli: gli approcci utilizzati per la stima del numero di ratti cambiano nei differenti studi; talvolta, inoltre, c’è la possibilità che alcuni calcoli possano essere indirizzati per compiacere oppure attaccare una determinata amministrazione locale. C’è chi punta il dito su un peggioramento delle condizioni generali dovuto alla recessione economica, che avrebbe portato ad un abbassamento della guardia in particolare su due fronti: abbandono di edifici in zone centrali delle città e diminuzione dei servizi di pulizia o di raccolta rifiuti. Tornando in Europa, anni fa, alla fine del 2016, l’amministrazione di
LE GRANDI CITTÀ EUROPEE SOFFRONO CARATTERISTICHE STRUTTURALI CHE NE AUMENTANO SENZA DUBBIO IL FASCINO, MA CHE SONO IL LORO TALLONE D’ACHILLE QUANDO SI TRATTA DI INSEGUIRE E STANARE I RODITORI
Parigi si è attivata con un piano volto a ridurre drasticamente i ratti che ormai avevano preso possesso di considerevoli porzioni della città. Nei mesi successivi, i parchi sono stati chiusi a rotazione per distribuire il veleno. Ciò ha scatenato l’ira di migliaia di cittadini, che hanno immediatamente fatto arrivare la loro petizione alla sindaca, chiedendole di fermare ogni genocidio di animali, per quanto infestanti. La convivenza con i ratti nelle grandi città sembra destinata a prolungarsi ancora per molto tempo.
BUONE PRATICHE… PRIMA DI INTERVENTI DRASTICI
La vera soluzione del problema non sarà, purtroppo, la completa eliminazione delle colonie di roditori
presenti in città, ma il loro controllo entro livelli tollerabili, che non creino disturbo agli altri abitanti delle città stesse. Proprio a Parigi si è stimato che un numero di ratti pari a 1,75 volte quello degli uomini potrebbe essere tollerabile. Una stima che a prima vista è parecchio permissiva nei loro confronti. Per arrivare a numeri simili potrebbe essere sufficiente ricorrere scrupolosamente ad una serie di buone pratiche, prima ancora di utilizzare veleni diretti ad eliminare i ratti. Si parte dalla pulizia e dalla manutenzione delle due infrastrutture pubbliche più utilizzate dai roditori: marciapiedi e fognature. In superficie la pulizia deve essere frequente. I cestini dell’immondizia vanno svuotati spesso, almeno ogni 07/2021 | DIMENSIONE PULITO
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giorno. I ratti hanno abitudini preferibilmente notturne o crepuscolari; questo dovrebbe essere considerato in ogni pianificazione di nettezza urbana, per impedire che proprio durante le ore più buie, si allestiscano sui marciapiedi abbondanti banchetti protetti da semplici sacchi di plastica. La raccolta dei rifiuti va effettuata puntualmente, con orari stringenti, in modo che l’attesa delle immondizie sulle aree pubbliche sia limitata a poche ore, o meno. Inutile dire che l’attenzione delle amministrazioni dovrebbe andare di pari passo con l’educazione dei cittadini. Ogni comportamento scorretto del singolo rischia infatti di vanificare gli sforzi altrui o di renderli più onerosi. La corretta manutenzione delle fognature è un’urgenza dettata da pericoli ben più immediati della presenza di ratti, quali gli allagamenti, ma comunque evitare ogni accumulo di materiali nei condotti si rivela un deterrente anche per gli infestanti.
I NEMICI NATURALI
Gatti, uccelli predatori: adottarli o incentivare la loro presenza in città potrebbe essere una soluzione, sebbene con alcune riserve. Il più citato tra i nemici naturali è il gatto. Tuttavia i gatti domestici ben difficilmente si rivelano risolutivi nella lotta ai ratti; di contro, i gatti randagi possono rivelarsi cacciatori più efficienti, ma in ultima analisi possono anche comportare guai igienici a loro volta. Curioso è il caso di Chicago, dove le aree periferiche, ma anche alcuni parchi e zone residenziali sono frequentate da una popolazione stabile di coyote: questi grossi carnivori, nella zona urbana hanno una dieta per più del 40% costituita dai roditori. Altri animali molto elusivi, ma implacabili nemici di ratti e topi, sono gli uccelli predatori: di giorno effettuano incursioni in città rapaci come il gheppio e il falco pellegrino; hanno abitudini notturne gli strigiformi, dalla più piccola civetta XCVI
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fino al gufo reale, che abbiamo osservato a caccia di ratti in una discarica di periferia. Favorire la presenza di tutti questi animali non è affatto semplice: chi vive in città non li vede, e spesso non li riconosce neppure; in centro vanno sicuramente salvaguardate le aree verdi, che fanno loro da rifugio.
IL RUOLO DEL CITTADINO
Ai singoli cittadini spetta invece la cura delle proprietà private, siano essi spazi produttivi, commerciali o residenziali. Ovviamente gli immobili più a rischio sono quelli dove si lavora il cibo: bar, ristoranti e laboratori alimentari devono essere ben costruiti, per impedire o perlomeno per non facilitare l’accesso di topi e ratti. Nel nostro Paese, le norme sanitarie impongono comunque un controllo molto attento, ai sensi della normativa HACCP, che forse non li rende protetti in assoluto, ma sicuramente ne fa i luoghi più
attentamente vigilati della città. Per gli altri immobili, produttivi o residenziali, si pone l’attenzione su due aspetti: le immondizie e l’abbandono. In primo luogo, lo stoccaggio delle immondizie e la pulizia degli spazi e dei locali a ciò destinati sono uno strumento chiave per il contrasto ai ratti. I bidoni devono sempre rimanere chiusi, e per evitare che la spazzatura debordi o si accumuli all’esterno è preferibile che il numero di contenitori destinati alla raccolta sia abbondante. Il secondo aspetto da considerare è l’abbandono degli immobili, che va sempre visto come un fattore di pericolo. I ratti sono opportunisti e tendono a non formare grosse comunità distanti dall’uomo: tuttavia, un edificio abbandonato in un centro urbano è per i roditori l’occasione per trovare un rifugio in condizioni salubri, spesso a pochi metri dalla fonte di approvvigiona-
mento, che siamo noi con le nostre attività. Gli immobili abbandonati dovrebbero essere soggetti ad una derattizzazione ancora più attenta di quelli in utilizzo, specie nei mesi che precedono ristrutturazioni o abbattimenti, che per forza di cose metteranno in movimento la colonia murina che li occupava.
LA DERATTIZZAZIONE?
L’esecuzione di una derattizzazione va considerata come l’arma a disposizione delle amministrazioni pubbliche, ma soprattutto dei cittadini e delle imprese, per tenere sotto controllo i ratti che intendono frequentare cortili e immobili. Per fare questo, l’utilizzo dei consueti veleni anticoagulanti dovrebbe essere affiancato da altre tecniche. È necessario ricordare che i predatori selvatici dei ratti e dei topi, sui quali potremmo fare affidamento per il contenimento della popolazione di roditori, finiscono inevitabilmente per accumulare nel fegato cospicui quantitativi di residui tossici, intossicandosi a
loro volta. In alternativa ai veleni anticoagulanti, metodi disabituanti e teoricamente perfetti come aromi o radiazioni non danno risultati soddisfacenti. Si deve quindi ricorrere alla cattura: le colle non colle, anche se efficaci, non sono sempre la scelta migliore, perché sottopongono il malcapitato ad un’agonia troppo lunga. Le trappole a scatto, o per elettrocuzione, garantiscono invece una fine immediata e praticamente indolore. Il loro utilizzo però non è affatto semplice né economico, perché i ratti riconoscono i pericoli e apprendono molto facilmente come evitarli. Le trappole devono essere, quindi, camuffate e spostate in continuazione. Rassegniamoci dunque, la guerra contro i ratti non sarà quindi vinta molto presto, se mai lo sarà. Consoliamoci sapendo che i ratti, adattatisi alla vita cittadina, hanno bisogno di noi, dei rifugi che gli costruiamo e del cibo che gli offriamo. È nelle nostre mani, nelle nostre buone abitudini, la soluzione del problema.
NON TUTTO MA DI TUTTO La statistica è l’unica scienza che permette a esperti diversi, usando gli stessi numeri, di trarre conclusioni assai differenti fra loro. [Evan Esar, umorista americano (1899-1995)]
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