WORLD’S CHANGING CO U N T RYS I D E : THE FUTURE
Introduction Era il 1978 quando Koolhaas dettava il manifesto della “manhattanizzazione” del mondo, termine utilizzato per sublimare città, metropoli e deregulation urbana come unica possibilità sociale in un periodo che cronologicamente si collocava nell’era del consumismo sfrenato, proiettato verso gli scintillanti anni Ottanta, dei quali New York ha saputo interpretare al massimo la tendenza.
“L’agricoltura 4.0” è sempre più una realtà. Secondo l’Osservatorio Smart Agrifood della School of management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & innovation for smart enterprises) dell’Università degli studi di Brescia, l’agricoltura 4.0 in Italia ha toccato i 450 milioni di euro, con una crescita del 22% su base annua, ma i trend sono crescenti in tutto il mondo civilizzato.
“Countryside, The Future” è una marcia indietro da parte di Koolhaas perché si occupa di tutta la parte della superficie terrestre “libera” da insediamenti umani. Uno sguardo altrove, al non urbanizzato.
Analisi dei big data, mappature satellitari, Internet of Things, sistemi di tracciabilità tramite blockchain diventeranno soluzioni strategiche sempre più diffuse per contenere i costi di produzione.
Agricoltura e futuro
Che ruolo assegnare all’agricoltura e agli agricoltori, i suoi sacerdoti in terra?
Nonostante i numerosi trionfi delle tecnologie, della chimica, dell’automatizzazione, delle serre, dei satelliti, dell’innovazione biotecnologica, della ricerca e dei big data, dell’Internet of Things e dell’e-commerce, l’apporto dell’uomo e della natura saranno fondamentali, perché rappresentano il cuore e il motore del pianeta per la produzione di cibo. La sicurezza alimentare continuerà ad essere una questione centrale. Non dimentichiamo che dovremmo (potremmo?) superare i 9 miliardi di persone nel 2050.
La risposta di Koolhaas porta a riflettere in una direzione corretta: l’agricoltura è strategica, tanto la produzione quanto il rispetto della natura, quanto la scienza che spinge all’innovazione. Di questo ci si dovrà ricordare con la prossima Politica agricola comune. E non si tratta solamente di una questione economica, ma di sostegno globale che deve essere assicurato a un’agricoltura sostenibile, razionale, rispettosa dell’ambiente, in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici e, se possibile, a mitigarne gli effetti. 17