A noi la parola! - Didattica inclusiva

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A NOI la PAROLA!

Il piacere della grammatica

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A NOI la PAROLA!

Il piacere della grammatica

Com’è fatto il libro

Il volume Didattica inclusiva del corso A noi la parola! nasce dal desiderio di promuovere il successo formativo di ogni studente e studentessa. In questo volume troverai tanti strumenti che ti aiuteranno nello studio e favoriranno l’apprendimento della disciplina tramite risorse e contenuti aggiornati, appositamente pensati per personalizzare lo studio.

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Ogni unità si apre con una breve definizione introduttiva.

A seguire, troverai i vari paragrafi con gli argomenti di studio.

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• Alla fine di ogni unità, gli Esercizi ti consentiranno di accertare le conoscenze acquisite, mentre con la Mappa potrai ripassare in modo sintetico tutto quello che hai imparato.

La fonologia

La fonologia studia i suoni (vocali e consonanti) e come si uniscono per formare le parole.

1. I suoni e le lettere dell’alfabeto

L’alfabeto

• L’alfabeto è l’insieme delle lettere (grafemi) con cui vengono scritti i suoni (fonemi).

• Ogni lettera ha una forma maiuscola e una forma minuscola:

- lettere maiuscole:

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

- lettere minuscole:

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

• Le lettere dell’alfabeto sono 26 e si dividono in vocali, consonanti e lettere straniere (j, k, w, x, y).

• In base all’alfabeto, le parole si possono mettere in ordine alfabetico: anno, balena, casa…

Le vocali

• Le vocali sono suoni che si pronunciano senza l’aiuto di altri suoni.

• L’alfabeto italiano comprende cinque lettere per scrivere le vocali:

a e i o u

• I suoni delle vocali però sono sette, perché la e e la o possono essere aperte o chiuse (la pronuncia corretta è segnalata dal dizionario):

- quando l’accento è grave (è, ò) la vocale è aperta, come in cièlo e fuòco; - quando l’accento è acuto (é, ó) la vocale è chiusa, come in néro e ómbra.

Le consonanti

• Le consonanti sono suoni che si uniscono a una vocale per essere pronunciati.

• L’alfabeto italiano comprende 16 consonanti:

b c d f g h l m n p q r s t v z

• La h è detta muta perché non ha un suono, è solo un segno grafico.

• La c e la g possono essere pronunciate in due modi:

suono dolce cena, ciotola, giro, giovane suono duro coro, chiave, gamba, grande

• La s può essere pronunciata in due modi:

suono dolce sbattere, caso, analisi suono aspro sedia, stampa, osso, gas

• La z può essere pronunciata in due modi:

suono dolce zampa, organizzare suono aspro pigrizia, durezza, tolleranza

Dittonghi, trittonghi e iati

• I dittonghi e i trittonghi sono gruppi di vocali che si pronunciano insieme.

• Il dittongo è l’unione delle vocali i e u con un’altra vocale, oppure l’unione di i e u fra loro.

• I possibili dittonghi sono:

ià piano uì guida iè piede ài mai

iò fioco èi lei

iù fiume òi poi

uà guardia ùi lui

uè guerra àu pausa uò uomo èu neutro

• Il trittongo è l’unione di tre vocali.

• I possibili trittonghi sono:

iài cambiai

ièi miei

iuò aiuola uài attuai

uòi suoi

uiè inquieto uià reliquia

• Lo iato è l’incontro di due vocali che si pronunciano separatamente.

• Lo iato si crea:

- quando le vocali a, e, o si incontrano tra loro: a-or-ta, cre-a-to, po-e-ta;

- quando le vocali a, e, o si incontrano con i o u accentata: mi-o, ba-u-le, bu-e.

Digrammi e trigrammi

• I digrammi sono coppie di lettere che formano un unico suono.

• I digrammi sono sette:

gn agnello, ragni, gnomi

ch panche, orchi

gh streghe, laghi

ci + a, o, u camicia, ciondolo, ciuffo

gi + a, o, u giardino, gioco, giudice

sc + e, i scena, scivolo

gl + i scogli, figli

• I trigrammi sono gruppi di tre lettere che formano un unico suono.

• I trigrammi sono due:

gli + a, e, o, u fogliame, raccogliere, artiglio, pagliuzza

sci + a, o, u sciarpa, guscio, asciutto

1 Separa con una barra i seguenti gruppi di lettere, in modo da ottenere frasi di senso compiuto.

1. Tuttiloaspettavamoconansia.

2. Prestolavatilafacciaevestiti.

3. Sauropassatuttoiltempodavantiallatelevisione.

4. LucianaforsevieneaPalermoconnoi.

2 In ogni frase c’è una parola con una lettera sbagliata. Sottolineala e riscrivila con la lettera corretta.

1. Antonio lavora giorno e botte. ( )

2. Apri il raso di marmellata! (...................................)

3. L’auto si fermò a un vetro dal fosso. (...................................)

4. Alzarsi al manto del gallo. (...................................)

5. Ha fatto una fossa falsa. ( )

3 Metti in ordine alfabetico i seguenti gruppi di parole, inserendo i numeri da 1 a 4.

1. tavolo gatto anno corsa

2. sedia bevanda rettile pallone

3. borsa berretto bullone ballo

4. veleno vittoria volume vulcano

5. parente pulsante piacere perno

4 In ciascuna parola, cambia la vocale evidenziata per formare una nuova parola. arto

nda

cervo ....................................................................................

ira .........................................................................................

p

5 In ciascuna parola, cambia la consonante evidenziata per formare una nuova parola.

sapore ................................................................................

pane ....................................................................................

moglie

orzo

tavola .................................................................................

lago ......................................................................................

gatto

cuccia

6 Indica se nelle seguenti parole la c e la g hanno un suono dolce o duro.

riga dolce duro carta dolce duro

gesto dolce duro cerimonia dolce duro

gelido dolce duro vicolo dolce duro

cura dolce duro vicenda dolce duro

7 Completa le parole nelle seguenti frasi con i dittonghi, i trittonghi e gli iati dell’elenco.

io – ia – uo – eo – uo – iu – ui – uoi – ia

1. Il l ne è considerato il re della savana.

2. La b.............................log............................. stud............................. le caratteristiche degli organismi viventi.

3. Il t rlo e l’albume sono all’interno dell’ vo.

4. Se v............................. un a.............................to rivolgiti a L.............................gi.

8 Completa le parole delle seguenti frasi con i digrammi e i trigrammi dell’elenco.

gi – sci – gi – gli – sc

1. Ho imparato un nuovo oglilingua.

2. Sandra è una ragazza affa inante.

3. Il mio orolo o va indietro.

4. Vorrei man are le ta atelle con il ragù.

fonemi (suoni della lingua)

La fonologia

studia

a volte formano

dittonghi per esempio: piede, mai, pausa trittonghi per esempio: miei, suoi iati per esempio: aorta, poeta

vocali cioè:

a, e, i, o, u

grafemi (lettere che rappresentano i fonemi)

sono a volte formano

tra le quali

consonanti cioè:

b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z

tra le quali

possono avere possono avere possono avere

suono aperto: cièlo, fuòco

suono chiuso: néro, ómbra

suono dolce: cena, giro

digrammi per esempio: agnello, aghi, chiave trigrammi per esempio: aglio, ascia

suono aspro: sedia, pigrizia e e o c e g s e z

suono duro: coro, gamba

suono dolce: sbattere, zampa

L’ortografia

L’ortografia studia le regole per scrivere correttamente le parole e usare i segni di punteggiatura.

1. Gruppi di lettere problematici

• Quando scrivi devi fare attenzione ad alcuni gruppi di lettere che si pronunciano in modo simile.

CU, QU

• Si usa sempre cu:

- nelle parole cuoco, cuore, cuoio, scuola, innocuo;

- quando dopo c’è una consonante: aculeo, custode.

• Si usa qu in tutti gli altri casi: questo, liquido, quoziente, colloquio.

CQU, QQU, CCU

NI, GN, GNI + vocale

• Si usa cqu quando il suono qu raddoppia: acqua, nacque, acquisto.

• Si usa qqu solo nella parola soqquadro.

• Si usa ccu quando dopo c’è una consonante: accusa.

• Si usa ni davanti a una vocale solo in poche parole: niente, genio, Campania.

• Si usa gn in tutti gli altri casi: agnello, sognare, ognuno.

• Si usa gni:

- quando la i è accentata: compagnia;

- nei verbi in -gnare: noi disegniamo, che voi sogniate.

LI, GLI + vocale

MP, MB

• Si usa sempre li:

- all’inizio di parola: liana, lievito (fanno eccezione i pronomi glielo, gliela…);

- quando il suono è doppio: allievo, allietare;

- in parole come olio, cavaliere, Italia, Giulio, Giulia.

• Si usa gli in tutti gli altri casi: coniglio, famiglia.

• Si usa sempre la m davanti alle consonanti p e b: tempo, lampada, ambizione, bambino.

• Fanno eccezione i composti di bene: benparlante, benpensante.

SCIE, SCE

CE, CIE, GE, GIE

• Si usa scie solo in scienza, coscienza e nei loro derivati (scienziato, incosciente, coscienzioso).

• Si usa sce in tutti gli altri casi: scena, ascensore, scelta, conoscenza.

• Si usano ce e ge nel plurale dei nomi che hanno una consonante prima della c o della g: provincia – province, frangia – frange.

• Si usano cie e gie:

- nel plurale dei nomi che hanno una vocale prima della c o della g: acacia – acacie, valigia – valigie;

- nel plurale dei nomi che hanno la -i accentata: farmacìa – farmacìe, bugìa – bugìe;

- nelle parole cielo, cieco, pasticciere, specie, società, sufficienza, igiene.

2. Le doppie e la h

• In italiano tutte le consonanti si possono raddoppiare, tranne la h.

• Non si raddoppia mai:

- la b davanti al gruppo -ile (abile, mobiletto, incredibile);

- la z davanti ai gruppi -ia, -ie, -io, -ione (malizia, grazie, prezioso, nazione);

- la g davanti al gruppo -ione (prigione, ragionevole).

• La h serve per distinguere alcune parole che si pronunciano allo stesso modo.

ho (verbo avere) o (congiunzione) oh (esclamazione)

Io ho un cane. Vuoi la pasta o la pizza? Oh, che bello!

hai (verbo avere) ai (preposizione) ahi (esclamazione)

Tu hai molti amici. Andiamo ai giardinetti? Ahi, che dolore!

ha (verbo avere) a (preposizione) ah (esclamazione)

Alice ha sonno. Sono a casa. Ah, che sbadato!

hanno (verbo avere) anno (nome)

Loro hanno fame. Buon anno!

3. La sillaba

• La sillaba è un gruppo di suoni all’interno di una parola.

• Ogni sillaba contiene almeno una vocale: fo-to, Ro-ma, ra-gaz-zo, al-be-ri

La divisione in sillabe

• Quando scriviamo, per andare a capo correttamente bisogna fare la divisione in sillabe.

• Fanno parte della stessa sillaba:

le vocali di un dittongo cau-sa

le vocali di un trittongo co-piai

le lettere di un digramma i-gno-ran-za

le lettere di un trigramma o-ri-glia-re

il gruppo s + consonante pa-sta

i gruppi di consonanti che possono stare anche all’inizio di parola ca-pra

• Fanno parte di sillabe diverse:

le vocali di uno iato pa-e-se le consonanti doppie pal-la

il gruppo cq ac-qua

i gruppi di consonanti che non possono stare all’inizio di parola for-za

4. L’accento

• L’accento è un fenomeno per cui il tono della voce si alza in corrispondenza di una sillaba della parola: Oggi faremo una verifica.

• L’accento viene sempre pronunciato, e in questo caso si parla di accento tonico.

L’accento grafico

• A volte l’accento viene anche scritto, e in questo caso si parla di accento grafico.

• È obbligatorio scrivere l’accento:

- sulle parole di due o più sillabe che hanno l’accento sull’ultima vocale: felicità, trentatré, lunedì, comò, lassù;

- sulle parole di una sola sillaba con due vocali: già, ciò, più (fanno eccezione qui e qua);

- su alcune parole di una sola sillaba, per distinguerle da altre che hanno un significato diverso:

dà (verbo dare) da (preposizione)

Chi mi dà una mano? Da dove vieni?

né (congiunzione) ne (pronome)

Né carne né pesce. Ne vuoi un po’?

è (verbo essere) e (congiunzione)

Sara è una ragazza. Hai carta e penna?

sé (pronome) se (congiunzione)

Pensava tra sé e sé. Dillo se lo sai.

là (avverbio) la (articolo e pronome)

Andiamo là. La vuoi la pizza?

sì (avverbio) si (pronome)

Ho detto di sì. Alessio si spaventò.

lì (avverbio) li (pronome)

Sei lì? Li conosco quei due.

5. L’elisione e il troncamento

L’elisione

• L’elisione è la caduta dell’ultima vocale di una parola davanti a un’altra parola che comincia per vocale.

• Quando si fa l’elisione, al posto della vocale caduta si segna l’apostrofo: la amica l’amica

• L’elisione è obbligatoria:

- con gli articoli lo, la e con le preposizioni articolate formate con lo e la: l’occhio, l’anima, sull’albero, dell’acqua;

- con gli aggettivi bello (bell’esempio), quello (quell’anno) e quella (quell’isola);

- con ci + i verbi essere ed entrare: c’era, c’entrava;

• L’elisione è vietata:

- davanti alle parole che iniziano con ia, ie, io, iu: lo iato, quella iena;

- con ci + le parole che iniziano per a, o, u (ci aiuterà, ci offrì, ci unisce) e le forme ho, hai, ha, hanno del verbo avere (ci ha invitato);

- con i pronomi li e le: li aspetto, le inviterò;

- con l’articolo le (le isole) e gli aggettivi quelle (quelle isole) e belle (belle isole);

- con l’articolo uno, perché davanti alle parole che iniziano per vocale o per h si usa la sua forma tronca un: un amico, un hotel.

Il troncamento

• Il troncamento è la caduta dell’ultima vocale o sillaba di una parola davanti a un’altra parola.

• Quando si fa il troncamento, non si mette mai l’apostrofo: uno amico un amico

• Il troncamento è obbligatorio:

- con l’articolo uno e con alcuno, nessuno, ciascuno: un armadio, alcun aiuto, nessun altro, ciascun ragazzo;

- con gli aggettivi bello, quello + nomi che iniziano per consonante: bel libro, quel giorno;

- con l’aggettivo buono: buon anno, buon riposo;

- con i nomi signore, professore, ingegnere, dottore + un nome proprio: il signor Carli, il professor Said, l’ingegner Totti, il dottor Pieri.

6. I segni di punteggiatura

• I segni di punteggiatura indicano le pause e il tono della voce quando scriviamo.

• I segni di punteggiatura principali sono:

Punto . Indica una pausa lunga alla fine della frase. Dopo che ha piovuto, è tornato il sereno.

Punto e virgola ; Separa gli elementi di un elenco complesso.

Alla festa c’erano: Alice e Sara, le mie amiche di scuola; Ahmed e Flavio, due ragazzi molto simpatici; i miei cugini e le mie cugine.

Due punti : Introducono un elenco o un discorso diretto.

La professoressa disse: «Ognuno vada al proprio posto».

Virgola , Separa gli elementi di un elenco.

In Toscana ho visitato Firenze, Siena, Pisa e Lucca.

Punto interrogativo ? Si usa alla fine di una domanda diretta.

Cosa vuoi mangiare per pranzo?

Punto esclamativo ! Si usa alla fine di una frase esclamativa, che esprime un ordine o un’emozione.

Vai subito in camera tua! Che gioia rivederti!

Puntini di sospensione …

Virgolette « » “ ”

Indicano che il discorso viene lasciato in sospeso, per esprimere imbarazzo o incertezza.

In effetti non saprei…

Possono essere basse (« ») o alte (“ ”).

Si usano all’inizio e alla fine di un discorso diretto.

Flavio disse: «Chi viene al cinema con me?».

L’uso della maiuscola

• La maiuscola è obbligatoria: - all’inizio della frase: Arrivarono in ritardo;

- dopo il punto, il punto interrogativo e il punto esclamativo: Pensi di uscire? Non lo so ancora. Ci penserò. Che fame! Mi preparo un bel pranzo; - all’inizio di un discorso diretto: Paolo disse: «Preparatevi, usciamo!»; - nei nomi propri di persona (Carmen), di animale (il cane Pluto), di luoghi (la Sicilia); - nei nomi di festività (Natale, Ramadan).

1 Sottolinea l’alternativa corretta.

geniale / gegniale

discendere / disciendere

licuido / liquido ingenio / ingegno

igniorante / ignorante sonio / sogno

scuola / squola tenpo / tempo

gnente / niente

giocoliere / giocogliere

bilance / bilancie

ognuno / oniuno

2 Sottolinea l’alternativa corretta.

cosidetto / cosiddetto sopralluogo / sopraluogo

visibbile / visibile realizzazzione / realizzazione

sopramobile / soprammobile ragione / raggione contabbile / contabile seppure / sepure

priggione / prigione botola / bottola

polizia / polizzia

allarme / alarme

milennio / millennio

grattuggia / grattugia

3 Completa le frasi con le parole dell’elenco.

ho – oh! – hai – ai – ahi – anno – ho

1. già detto tuoi genitori che vuoi andare al cinema?

2. ............... che sorpresa! ............... appena ricevuto un messaggio di Bianca di cui non avevo notizie da un .

3. che male! sbattuto la testa contro l’armadietto del bagno!

4 Dividi in sillabe le seguenti parole.

bussola ...................................................... concreto ................................................... antologia scatolame campeggio canneto

5 Segna l’accento sulle parole che lo richiedono.

1. Berro una tazza di te e mangero solo meta di quella fetta di torta.

2. Su, decidetevi, ditemi di si.

3. Certamente questa situazione non fa piacere ne a me ne a voi.

4. Non parliamone piu. Decideremo quando saremo li.

5. Dove sara andato il gatto? Di qua o di la?

6 Fai l’elisione quando è possibile.

1. La nonna ha cucinato una ottima torta alla arancia.

2. Martina adora andare alla isola di Elba con i suoi amici.

3. Questo anno ho conosciuto una amica simpaticissima.

4. Uscito dalla acqua trovai sulla riva una ostrica.

5. Ci erano molti passeggeri sullo aereo.

7 Completa le frasi con i segni di punteggiatura mancanti.

1. Al ristorante abbiamo mangiato un antipasto un primo un secondo e un dolce

2. Teresa mi chiese Vuoi venire a fare una passeggiata

3. Buon compleanno

4. Nel museo c’erano molte opere statue dipinti gioielli preziosi e reperti archeologici

8 Nelle seguenti frasi inserisci le maiuscole dove servono.

1. attraverso via verdi si giunge in via leopardi.

2. la rai ha sede a roma.

3. il fiume ticino divide il piemonte dalla lombardia.

4. vuoi venire a palermo a pasqua?

5. mia zia anna abita in spagna.

scrivere bene le parole

L’ortografia

dà le regole per

dividere le parole in sillabe per esempio: al-be-ri

usare i segni grafici

gruppi di lettere problematici per esempio:

cuore, acqua, sogno, compagnia consonanti doppie per esempio: palla, osso, rotto h per esempio: ho, hai, ha, hanno

apostrofo

accento per esempio: felicità

usare i segni di punteggiatura

si usa anche in a volte richiedono in particolare

va messo in caso di

non va messo in caso di

lettera maiuscola per esempio: punto, punto esclamativo, punto interrogativo

elisione per esempio: l’aquila, quell’isola

troncamento per esempio: un anno, bel libro

altri casi per esempio: nomi propri

Il verbo

Il verbo è una parte variabile del discorso. Questo vuol dire che cambia la sua forma per comunicare diverse informazioni.

Il verbo può indicare:

- un’azione compiuta dal soggetto (Flavio lancia il pallone);

- un’azione subita dal soggetto (Il pallone è lanciato da Flavio);

- un modo di essere del soggetto (Flavio è allegro).

1. La struttura del verbo

La radice e la desinenza

• In tutti i verbi ci sono due parti:

- la prima parte si chiama radice: è invariabile, cioè non cambia, e contiene il significato del verbo (scriv-o, scriv-evate);

- la parte finale si chiama desinenza: è variabile, cioè cambia per indicare la persona, il numero, il modo e il tempo del verbo (scriv-o = prima persona singolare, modo indicativo, tempo presente; scriv-evate = seconda persona plurale, modo indicativo, tempo imperfetto).

La persona e il numero

• La persona è il soggetto del verbo.

• Le persone del verbo sono sei, tre per il singolare e tre per il plurale:

Prima io parl-o noi parl-iamo

Seconda tu parl-i voi parl-ate

Terza lui/lei parl-a loro parl-ano

Il modo

• Il modo indica l’atteggiamento del soggetto verso l’azione o la situazione espressa dal verbo:

- certezza (Io vado a casa);

- desiderio o timore (Vorrei che tu andassi a casa);

- possibilità (Andrei a casa, se potessi);

- comando (Vai a casa!).

• I modi sono sette:

- quattro modi sono finiti, cioè indicano la persona e il numero:

Indicativo Congiuntivo Condizionale Imperativo io parlo che io parli io parlerei parla!

- tre modi sono indefiniti, cioè non indicano la persona e il numero:

Infinito Participio Gerundio parlare parlato parlando

Il tempo

• Il tempo indica quando avviene l’azione o la situazione espressa dal verbo:

- nello stesso momento in cui si parla (arrivo);

- in un momento precedente (arrivai);

- in un momento successivo (arriverò).

• I tempi principali sono tre:

Presente Passato Futuro io parlo io parlavo io parlerò

• I tempi si distinguono in semplici e composti:

- i tempi semplici sono formati da una sola parola: io parlavo, noi parleremo, voi parlaste, parlare, parlando;

- i tempi composti sono formati dall’ausiliare essere o avere + il participio passato: io avrei parlato, tu avevi parlato, che loro avessero parlato, avendo parlato.

2. I modi finiti

L’indicativo

• L’indicativo esprime tutto ciò che è vero e sicuro: Il Sole illumina la Terra. Ieri ho comprato un giornale.

• L’indicativo ha otto tempi: - uno per il presente; - cinque per il passato; - due per il futuro.

Presente

indica un’azione che avviene nello stesso momento in cui si parla, oppure un’abitudine

Maria parla al telefono.

Ogni lunedì Maria va in piscina.

Imperfetto

indica un’azione avvenuta nel passato e che viene descritta nella sua durata

Passato prossimo

indica un’azione avvenuta in un passato non troppo lontano e che ha ancora un effetto sul presente

Maria ha rivisto con piacere le sue amiche.

Trapassato prossimo

indica un’azione avvenuta prima di un’altra nel passato

Maria prima parlava con un’amica. Maria parlava con l’amica che le aveva fatto un regalo.

Passato remoto

indica un’azione che è avvenuta e si è conclusa nel passato

Trapassato remoto

indica un’azione avvenuta prima di un’altra nel passato

Cristoforo Colombo sbarcò in America. Dopo che ebbe viaggiato per l’Oceano, Cristoforo Colombo sbarcò in America.

Futuro semplice

Futuro anteriore indica un’azione che deve ancora accadere indica un’azione che accadrà prima di un’altra

Il film finirà tra un’ora.

Quando il film sarà finito, torneremo a casa.

Il congiuntivo

• Il congiuntivo esprime i fatti come li speriamo, li desideriamo o li ipotizziamo: Avessi ascoltato i tuoi consigli!

• Il congiuntivo ha quattro tempi:

Presente

esprime una possibilità, un desiderio, un timore o un dubbio riferito al presente

Passato

esprime una possibilità, un desiderio, un timore o un dubbio riferito al passato

Luca spera che la verifica vada bene. Luca spera che la verifica sia andata bene.

Imperfetto

esprime una possibilità, un desiderio, un timore o un dubbio riferito al presente e che non si può realizzare o di cui non si ha la certezza

Trapassato

esprime una possibilità, un desiderio, un timore o un dubbio riferito al passato e che non si è realizzato

Magari piovesse tutto il giorno! Ho temuto che Luca si fosse fatto male.

Il condizionale

• Il condizionale indica un’azione che si può verificare solo a certe condizioni: Se facesse più caldo, mi tufferei in piscina.

• Il condizionale ha due tempi:

Presente

esprime un evento che si può realizzare nel presente o nel futuro a certe condizioni

Passato

esprime un evento che si poteva realizzare nel passato a certe condizioni

Se avessi tempo, preparerei il pranzo. Se avessi avuto tempo, avrei preparato il pranzo.

L’imperativo

• L’imperativo esprime un comando, un ordine: Studia!

• L’imperativo ha solo il tempo presente.

• L’imperativo ha solo la 2a persona singolare (Mangia!) e plurale (Mangiate!).

3. I modi indefiniti

L’infinito

• L’infinito esprime il significato generale del verbo: disegnare, leggere, dormire.

• L’infinito ha due tempi:

Presente

Passato

indica un’azione contemporanea o successiva rispetto alla frase precedente indica un’azione anteriore rispetto alla frase precedente

Andrei a fare due passi. Temo di aver fatto un errore nel compito.

Il participio

• Il participio è un modo verbale che condivide delle caratteristiche con il nome, l’aggettivo e il verbo. Come il nome e l’aggettivo, cambia la desinenza in base al genere e al numero; come il verbo, esprime un tempo (presente o passato).

• Il participio ha due tempi:

Presente

Passato

ha valore di verbo, aggettivo o nome si usa per formare i tempi composti dei verbi

Ho visto un film emozionante = che emoziona. Sono andato a Roma l’anno scorso.

Il gerundio

• Il gerundio spiega il significato della frase a cui è legato: Avendo perso (= Dato che avevo perso) l’autobus, arrivai in ritardo.

• Il gerundio ha due tempi:

Presente

Passato indica un’azione che avviene nello stesso momento di ciò che viene detto nella frase a cui è legato

indica un’azione che avviene prima di ciò che viene detto nella frase a cui è legato

Camminando per strada, inciampai e caddi. Avendo camminato molto, ero stanco.

4. La coniugazione del verbo

• La coniugazione è l’insieme di tutte le forme che un verbo assume per indicare la persona, il numero, il modo e il tempo di una certa azione o situazione.

• I verbi essere e avere hanno una coniugazione propria, cioè diversa da quella di tutti gli altri verbi.

• Tutti gli altri verbi sono suddivisi in tre coniugazioni.

• Le coniugazioni si distinguono in base alla desinenza (la parte finale) dell’infinito presente:

prima coniugazione (-are) mangiare, raccontare, giocare

seconda coniugazione (-ere) temere, correre, prendere…

terza coniugazione (-ire) udire, fuggire, dormire…

La coniugazione propria

• I verbi essere e avere hanno una coniugazione propria.

• I verbi essere e avere si chiamano verbi ausiliari quando si uniscono al participio passato di un verbo per formare i tempi composti: Io ero partito. Io ho vinto.

• I verbi essere e avere, quando sono usati da soli, hanno un significato proprio.

• Quando è usato da solo, il verbo essere può significare:

esistere Un tempo lì c’era una fattoria.

stare Le posate sono nel primo cassetto della credenza.

appartenere Questa matita è di Francesco.

• Inoltre il verbo essere ha la funzione di copula nel predicato nominale, quando unisce il soggetto a un nome o a un aggettivo: Il mare (soggetto) è (copula) calmo (aggettivo).

• Quando è usato da solo, il verbo avere può significare:

possedere Ho una casa sul lago.

ottenere Hai avuto un ottimo risultato in quella gara! sentire Oggi ho mal di testa.

La coniugazione del verbo essere

Modi finiti

Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti Indicativo

presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io sono tu sei lui/lei è noi siamo

voi siete loro sono

io sono stato

tu sei stato

lui/lei è stato/a

noi siamo stati

voi siete stati

loro sono stati

io ero tu eri

lui/lei era

noi eravamo

voi eravate loro erano

io ero stato tu eri stato

lui/lei era stato/a noi eravamo stati

voi eravate stati loro erano stati

passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io fui tu fosti

lui/lei fu noi fummo voi foste loro furono

io fui stato tu fosti stato

lui/lei fu stato/a noi fummo stati

voi foste stati

loro furono stati

io sarò tu sarai

lui/lei sarà

noi saremo

voi sarete loro saranno

Congiuntivo

io sarò stato tu sarai stato

lui/lei sarà stato/a noi saremo stati

voi sarete stati loro saranno stati

presente passato imperfetto trapassato

che io sia

che tu sia

che lui/lei sia che noi siamo

che voi siate che loro siano

che io sia stato

che tu sia stato

che lui/lei sia stato/a che noi siamo stati

che voi siate stati che loro siano stati

che io fossi

che tu fossi

che lui/lei fosse che noi fossimo

che voi foste che loro fossero

che io fossi stato

che tu fossi stato che lui/lei fosse stato/a che noi fossimo stati che voi foste stati che loro fossero stati

Condizionale Imperativo

presente passato presente io sarei tu saresti lui/lei sarebbe noi saremmo voi sareste loro sarebbero

io sarei stato tu saresti stato lui/lei sarebbe stato/a noi saremmo stati

voi sareste stati loro sarebbero stati

/ sii tu!

(sia lui/lei!) (siamo noi!)

siate voi! (siano loro!)

Modi indefiniti

Infinito Participio

Gerundio

presente passato presente passato presente passato essere essere stato essente o ente stato essendo essendo stato

La coniugazione del verbo avere

Tempi semplici Tempi composti

Modi finiti

Tempi semplici Tempi composti Indicativo

presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io ho tu hai

lui/lei ha noi abbiamo

voi avete loro hanno

io ho avuto

tu hai avuto

lui/lei ha avuto

noi abbiamo avuto

voi avete avuto

loro hanno avuto

io avevo tu avevi

lui/lei aveva noi avevamo

voi avevate loro avevano

io avevo avuto tu avevi avuto

lui/lei aveva avuto

noi avevamo avuto

voi avevate avuto

loro avevano avuto

passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io ebbi tu avesti

lui/lei ebbe

noi avemmo voi aveste loro ebbero

io ebbi avuto tu avesti avuto

lui/lei ebbe avuto

noi avemmo avuto

voi aveste avuto

loro ebbero avuto

io avrò tu avrai

lui/lei avrà

noi avremo voi avrete loro avranno

Congiuntivo

che io abbia avuto

che tu abbia avuto

che lui/lei abbia avuto che noi abbiamo avuto

io avrò avuto tu avrai avuto

lui/lei avrà avuto

noi avremo avuto

voi avrete avuto loro avranno avuto

presente passato imperfetto trapassato che io abbia che tu abbia che lui/lei abbia che noi abbiamo che voi abbiate che loro abbiano

che voi abbiate avuto che loro abbiano avuto

Condizionale

io avrei avuto tu avresti avuto lui/lei avrebbe avuto noi avremmo avuto

che io avessi che tu avessi che lui/lei avesse che noi avessimo che voi aveste che loro avessero

presente passato presente io avrei tu avresti lui/lei avrebbe noi avremmo voi avreste loro avrebbero

voi avreste avuto loro avrebbero avuto

che io avessi avuto che tu avessi avuto che lui/lei avesse avuto che noi avessimo avuto che voi aveste avuto che loro avessero avuto

Imperativo

/ abbi tu! (abbia lui/lei!) (abbiamo noi!) abbiate voi! (abbiano loro!)

Modi indefiniti

Infinito Participio Gerundio presente passato presente passato presente passato avere avere avuto avente avuto avendo avendo avuto

Le tre coniugazioni

La prima coniugazione attiva: il verbo parlare

Modi finiti

Tempi semplici Tempi composti

Tempi semplici Tempi composti

Indicativo

presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io parlo

tu parli

lui/lei parla

noi parliamo

voi parlate

loro parlano

io ho parlato

tu hai parlato

lui/lei ha parlato

noi abbiamo parlato

voi avete parlato

loro hanno parlato

io parlavo tu parlavi

lui/lei parlava

noi parlavamo

voi parlavate

loro parlavano

io avevo parlato tu avevi parlato

lui/lei aveva parlato

noi avevamo parlato

voi avevate parlato

loro avevano parlato

passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io parlai

tu parlasti

lui/lei parlò noi parlammo voi parlaste

loro parlarono

io ebbi parlato

tu avesti parlato

lui/lei ebbe parlato

noi avemmo parlato

voi aveste parlato

loro ebbero parlato

io parlerò tu parlerai

lui/lei parlerà

noi parleremo

voi parlerete

loro parleranno

Congiuntivo

io avrò parlato tu avrai parlato

lui/lei avrà parlato noi avremo parlato voi avrete parlato

loro avranno parlato

presente passato imperfetto trapassato che io parli che tu parli che lui/lei parli che noi parliamo che voi parliate che loro parlino

che io abbia parlato che tu abbia parlato che lui/lei abbia parlato che noi abbiamo parlato che voi abbiate parlato che loro abbiano parlato

Condizionale

che io parlassi che tu parlassi che lui/lei parlasse che noi parlassimo che voi parlaste che loro parlassero

presente passato presente io parlerei tu parleresti lui/lei parlerebbe noi parleremmo voi parlereste loro parlerebbero io avrei parlato tu avresti parlato

lui/lei avrebbe parlato noi avremmo parlato voi avreste parlato loro avrebbero parlato / parla tu!

(parli lui/lei!) (parliamo noi!) parlate voi! (parlino loro!)

Modi indefiniti

Infinito Participio

che io avessi parlato che tu avessi parlato che lui/lei avesse parlato che noi avessimo parlato che voi aveste parlato che loro avessero parlato

Imperativo

Gerundio presente passato presente passato presente passato parlare avere parlato parlante parlato parlando avendo parlato

La seconda coniugazione attiva: il verbo credere

Tempi semplici Tempi composti

Tempi semplici Tempi composti Indicativo

presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io credo tu credi

lui/lei crede noi crediamo voi credete loro credono

io ho creduto tu hai creduto

lui/lei ha creduto

noi abbiamo creduto

voi avete creduto loro hanno creduto

io credevo tu credevi

lui/lei credeva noi credevamo voi credevate loro credevano

io avevo creduto tu avevi creduto

lui/lei aveva creduto noi avevamo creduto

voi avevate creduto loro avevano creduto

passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io credetti tu credesti

lui/lei credette noi credemmo voi credeste loro credettero

io ebbi creduto tu avesti creduto

lui/lei ebbe creduto

noi avemmo creduto

voi aveste creduto loro ebbero creduto

io crederò tu crederai

lui/lei crederà noi crederemo voi crederete loro crederanno

Congiuntivo

io avrò creduto tu avrai creduto

lui/lei avrà creduto

noi avremo creduto

voi avrete creduto loro avranno creduto

presente passato imperfetto trapassato che io creda che tu creda che lui/lei creda che noi crediamo che voi crediate che loro credano che io abbia creduto che tu abbia creduto che lui/lei abbia creduto che noi abbiamo creduto che voi abbiate creduto che loro abbiano creduto

Condizionale

che io credessi che tu credessi che lui/lei credesse che noi credessimo che voi credeste che loro credessero che io avessi creduto che tu avessi creduto che lui/lei avesse creduto che noi avessimo creduto che voi aveste creduto che loro avessero creduto

Imperativo presente passato presente io crederei tu crederesti lui/lei crederebbe noi crederemmo voi credereste loro crederebbero

io avrei creduto tu avresti creduto lui/lei avrebbe creduto noi avremmo creduto voi avreste creduto loro avrebbero creduto / credi tu! (creda lui/lei!) (crediamo noi!) credete voi! (credano loro!)

Modi indefiniti

Infinito Participio Gerundio presente passato presente passato presente passato credere avere creduto credente creduto credendo avendo creduto

La terza coniugazione attiva: il verbo sentire

Modi finiti

Tempi semplici Tempi composti

io ho sentito tu hai sentito

lui/lei ha sentito noi abbiamo sentito

Tempi semplici Tempi composti Indicativo

io sentivo tu sentivi

lui/lei sentiva noi sentivamo

io avevo sentito tu avevi sentito

lui/lei aveva sentito noi avevamo sentito

presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io sento tu senti lui/lei sente noi sentiamo voi sentite loro sentono

voi avete sentito loro hanno sentito

voi sentivate loro sentivano

voi avevate sentito loro avevano sentito

passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io sentii tu sentisti lui/lei sentì noi sentimmo voi sentiste loro sentirono

io ebbi sentito tu avesti sentito

lui/lei ebbe sentito noi avemmo sentito

voi aveste sentito loro ebbero sentito

io sentirò tu sentirai

lui/lei sentirà

noi sentiremo

voi sentirete loro sentiranno

Congiuntivo

io avrò sentito tu avrai sentito

lui/lei avrà sentito

noi avremo sentito

voi avrete sentito loro avranno sentito

presente passato imperfetto trapassato che io senta che tu senta che lui/lei senta che noi sentiamo che voi sentiate che loro sentano che io abbia sentito che tu abbia sentito che lui/lei abbia sentito che noi abbiamo sentito che voi abbiate sentito che loro abbiano sentito

Condizionale

che io sentissi che tu sentissi che lui/lei sentisse che noi sentissimo che voi sentiste che loro sentissero

che io avessi sentito che tu avessi sentito che lui/lei avesse sentito che noi avessimo sentito che voi aveste sentito che loro avessero sentito

Imperativo presente passato presente io sentirei tu sentiresti lui/lei sentirebbe noi sentiremmo voi sentireste loro sentirebbero io avrei sentito tu avresti sentito lui/lei avrebbe sentito noi avremmo sentito voi avreste sentito loro avrebbero sentito / senti tu! (senta lui/lei!) (sentiamo noi!) sentite voi! (sentano loro!)

Modi indefiniti

Infinito Participio

Gerundio

presente passato presente passato presente passato sentire avere sentito sentente o senziente sentito sentendo avendo sentito

I verbi irregolari

• I verbi irregolari sono quelli che non seguono il modello della loro coniugazione: per esempio, il verbo andare all’indicativo presente usa un’altra radice (vado).

Verbi irregolari della prima coniugazione

Infinito Indicativo presente

Indicativo passato remoto

Indicativo passato prossimo andare io vado io andai io sono andato dare io do io diedi io ho dato fare io faccio io feci io ho fatto stare io sto io stetti io sono stato

Verbi irregolari della seconda coniugazione

Infinito Indicativo presente

Indicativo passato remoto

Indicativo passato prossimo bere io bevo io bevvi io ho bevuto cadere io cado io caddi io sono caduto chiedere io chiedo io chiesi io ho chiesto dovere io devo io dovetti io ho dovuto mettere io metto io misi io ho messo potere io posso io potei io ho potuto ridere io rido io risi io ho riso rimanere io rimango io rimasi io sono rimasto sapere io so io seppi io ho saputo scrivere io scrivo io scrissi io ho scritto vivere io vivo io vissi io ho vissuto volere io voglio io volli io ho voluto

Verbi irregolari della terza coniugazione

Infinito Indicativo presente

Indicativo passato remoto

Indicativo passato prossimo dire io dico io dissi io ho detto salire io salgo io salii io sono salito uscire io esco io uscii io sono uscito venire io vengo io venni io sono venuto

5. Verbi transitivi e intransitivi

I verbi transitivi

• I verbi transitivi esprimono un’azione che passa dal soggetto al complemento oggetto.

• Il complemento oggetto:

- si collega al verbo direttamente, senza l’aiuto di preposizioni; - risponde alla domanda «chi?, che cosa?».

Soggetto

Verbo transitivo Complemento oggetto Alessandro ascolta (che cosa?) la musica.

I verbi intransitivi

• I verbi intransitivi esprimono un’azione che rimane sul soggetto oppure un’azione che passa dal soggetto a un complemento indiretto.

• I complementi indiretti:

- si collegano al verbo con l’aiuto di preposizioni; - rispondono ad altre domande, per esempio «dove?», «quando?», «perché?».

Soggetto

Verbo intransitivo Complemento indiretto Alessandro va (dove?) a scuola.

Gli ausiliari dei verbi transitivi e intransitivi

• I verbi transitivi formano i tempi composti con l’ausiliare avere Alessandro ha ascoltato la musica.

• I verbi intransitivi formano i tempi composti:

- per lo più con l’ausiliare essere: Alessandro è andato a scuola;

- a volte con l’ausiliare avere: Alessandro ha dormito.

• Per ogni verbo, il dizionario indica se è transitivo o intransitivo e con quale ausiliare forma i tempi composti.

6. La forma attiva, passiva e riflessiva

• La forma del verbo esprime il rapporto tra il verbo e il soggetto.

La forma attiva

• Un verbo è di forma attiva quando il soggetto compie l’azione espressa dal verbo.

• La forma attiva è possibile sia con i verbi transitivi che con i verbi intransitivi.

Soggetto

Verbo di forma attiva Complemento oggetto

Giulia scrive una lettera.

La forma passiva

• Un verbo è di forma passiva quando il soggetto subisce l’azione espressa dal verbo.

• La forma passiva si costruisce con l’ausiliare essere + il participio passato del verbo.

• La forma passiva è possibile solo con i verbi transitivi.

• Nella forma passiva l’azione è compiuta dal complemento d’agente.

Soggetto

Verbo di forma passiva Complemento d’agente

Una lettera è scritta da Giulia.

• La forma passiva si può costruire anche con l’ausiliare venire + il participio passato del verbo: Una lettera viene scritta da Giulia.

La forma riflessiva

• Un verbo è di forma riflessiva quando l’azione parte dal soggetto e ritorna sul soggetto.

• La forma riflessiva si costruisce con una particella pronominale (mi, ti, si, ci, vi), che svolge la funzione di complemento oggetto:

Giulia si lava = Giulia lava (chi?) sé stessa.

• La forma riflessiva è possibile solo con i verbi transitivi.

Soggetto

Particella pronominale Verbo transitivo

Giulia si lava.

7. Verbi impersonali, servili e fraseologici

I verbi impersonali

• I verbi impersonali non hanno bisogno di un soggetto.

• I verbi impersonali più comuni sono:

- i verbi che indicano fenomeni atmosferici: piove, nevica, fa freddo, fa caldo;

- verbi come bisogna, sembra, conviene.

• I verbi impersonali si usano solo alla terza persona singolare o nei modi indefiniti.

I verbi servili

• I verbi servili si uniscono a un verbo all’infinito per esprimere un significato particolare

• I verbi servili sono potere, dovere e volere: potere indica possibilità o permesso Posso uscire? dovere indica obbligo o necessità Devo uscire.

volere indica volontà o intenzione Voglio uscire.

I

verbi fraseologici

• I verbi fraseologici si uniscono ad altri verbi per precisare come l’azione si sviluppa nel tempo:

iniziare a, cominciare a + infinito l’azione inizia Inizio a fare i compiti. stare + gerundio l’azione si svolge Sto facendo i compiti. continuare a + infinito l’azione continua Continuo a fare i compiti finire di, smettere di + infinito l’azione finisce Finisco di fare i compiti.

• Altri verbi fraseologici precisano il rapporto tra il soggetto e l’azione: sforzarsi di, provare a + infinito il soggetto tenta l’azione

Provo a fare l’esercizio. fare, lasciare + infinito il soggetto provoca l’azione

Ti faccio giocare.

1 Sottolinea il verbo presente in ogni frase.

1. I nuvoloni scuri all’orizzonte annunciavano l’arrivo di un temporale.

2. L’acqua scorre nelle tubature.

3. Per il compleanno di mia sorella abbiamo preparato una crostata alla frutta.

4. Il gattino dormiva beatamente nella sua comoda cuccia.

5. La nonna ci telefona tutte le sere.

6. Mi presteresti il compasso?

2 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi.

1. Camminando in riva al mare, a ogni passo i miei piedi affondavano nella sabbia umida.

2. Hai mai partecipato a manifestazioni organizzate per proteggere la natura?

3. La fantasia consente di compiere viaggi oltre ogni limite di tempo e di spazio.

4. Quando leggi a voce alta, cambia intonazione a seconda dei personaggi di cui si riportano le parole!

5. Ricordi le fiabe che ti raccontava la nonna?

6. I miei genitori non permettono che io esca di casa da solo.

7. La bambina, prima di andare a letto, ascoltava le favole che i genitori le leggevano.

8. Cerca di convincere chi ti ascolta che il libro che hai letto è straordinario.

3 Per ogni voce verbale, indica la radice, la desinenza, la persona e il numero. amavate dormono scriveremo studiasti ........................................................................................................................................................................................... telefona

arrivò

regalarono ascolterei

4 Classifica i verbi dell’elenco in due gruppi: modi finiti e modi indefiniti.

corri! – vincemmo – correndo – dormiva – catturato – inventerà – aver mangiato –giocando – dormisse – dimenticherei – promosso – inventando – guarda! – scoprirei –avendo copiato

Modi finiti:

Modi indefiniti:

5 Indica se i seguenti verbi sono di modo finito (F) o indefinito (I).

lasciò F I aveva ascoltato F I cantasti F I avendo ottenuto F I dire F I raccontarono F I

difeso F I parlante F I

avere sentito F I proporre F I preparerete F I avrebbe risposto F I leggendo F I avere pulito F I lucidava F I hai nascosto F I

6 Indica se i verbi sottolineati sono al tempo presente (PR), passato (PA) o futuro (FU).

1. Domani inizierà il corso di nuoto. PR PA FU

2. Kevin dormiva serenamente. PR PA FU

3. Al mare passammo delle giornate spensierate. PR PA FU

4. Chiederemo al professore di rispiegare la lezione. PR PA FU

5. Prendo l’ombrello, dato che piove. PR PA FU

6. La lettera anonima conteneva una poesia romantica. PR PA FU

7. In inverno visiteremo Praga o Budapest. PR PA FU

8. Siete già a casa? PR PA FU

7 Nelle seguenti frasi sottolinea i tempi semplici e cerchia i tempi composti.

1. Hai imparato a memoria la poesia?

2. Se tu sapessi chi abbiamo visto!

3. Ho dormito per otto ore.

4. L’anziano camminava quando fu investito.

5. Credevo che tu fossi già arrivato a Trieste.

6. Spero che Chiara mi telefoni.

8 Completa la tabella scrivendo la prima persona singolare dei tempi richiesti dell’indicativo.

Presente Imperfetto Passato prossimo Futuro semplice accompagnare cantare temere dormire partire leggere disegnare

9 Completa le frasi inserendo i verbi fra parentesi, coniugati al modo indicativo e al tempo che ritieni adatto.

1. Io (sentire) .................................. delle voci, sicuramente Andrea (arrivare) ...................................

2. L’aereo (partire) in ritardo.

3. Sergio in camera sua (suonare) la chitarra.

4. Nel cielo ci (essere) tante stelle.

5. Al mare (trascorrere) .................................. dei giorni bellissimi.

6. Per la verifica di domani Anna (ripassare) .................................. gli ultimi argomenti.

10 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi al congiuntivo.

1. È necessario che arriviate qui al più presto.

2. Se mi avessero offerto quel lavoro di interprete lo avrei accettato.

3. Sembra che abbia finito di nevicare.

4 Magari tu venissi con noi!

5. Mi sarebbe piaciuto che Fausto mi prestasse il suo slittino.

6. Immaginiamo quanto tu abbia sofferto.

11 Completa la tabella coniugando al congiuntivo presente i tre verbi indicati. sentire scherzare leggere

Greta pensa che io

Greta pensa che tu Greta pensa che lui / lei

Greta pensa che noi

Greta pensa che voi

Greta pensa che loro

12 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. Bisogna che tu non hai / abbia paura di sbagliare.

2. È bene che andate / andiate a trovare la zia.

3. Desideravo che Elena veniva / venisse al cinema con noi.

4. Sarei passato da voi se avessi / avessi avuto tempo.

13 In quale frase il verbo dare è coniugato correttamente?

A Se tu mi darai retta otterresti facilmente ciò che vuoi.

B Se tu mi dessi retta otterresti facilmente ciò che vuoi.

C Se tu mi davi retta otterresti facilmente ciò che vuoi.

D Se tu mi daresti retta otterresti facilmente ciò che vuoi.

14 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi al condizionale presente.

1. Laura sverrebbe se vedesse tutto quel sangue.

2. Potrei prestarti io il libro di Spagnolo.

3. Sarei del parere di telefonare al medico.

4. Mi potrebbe cambiare dieci euro?

5. Verresti in piscina con noi?

15 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi al condizionale.

1. Come vorrei essere solo in un’isola deserta!

2. Che cosa avresti potuto fare?

3. Sarebbe bello vederci durante le vacanze!

4. Non avrei mai immaginato che avrebbe fatto questo per noi.

5. Martino non sapeva ancora se sarebbe partito.

6. Vorrei andare in piscina domani pomeriggio.

16 L a voce verbale avresti raccolto è:

A indicativo futuro anteriore

B condizionale passato

C indicativo futuro semplice

D congiuntivo passato

17 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi all’imperativo.

1. Rispondi solo se sei interrogato.

2. Organizzate voi la gita!

3. Chiudi la porta.

4. Venite avanti lentamente e rispettate la fila.

5. Nasconditi dietro il divano e sta’ zitto.

6. Aspettate, non correte.

18 Scrivi l’imperativo della seconda persona singolare e plurale dei seguenti verbi.

cantare piangere

sentire correggere

saltare .................................................................................... salire ........................................................................................

dormire ................................................................................. leggere ...................................................................................

rispondere .......................................................................... spegnere ............................................................................... chiudere spingere

19 Riscrivi i seguenti ordini usando l’imperativo. Segui l’esempio.

1. La mamma disse a Claudia… di apparecchiare la tavola: APPARECCHIA LA TAVOLA di andare a fare la doccia: ........................................................................................................................................... di aprire la finestra:

2. L’insegnante di Scienze motorie disse alla classe… di fare due giri di corsa: FATE DUE GIRI DI CORSA di non chiacchierare: di saltellare per cinque minuti: ...............................................................................................................................

20 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi all’infinito presente e cerchia i verbi all’infinito passato.

1. Dopo aver sonnecchiato a lungo, andò a dormire.

2. Se non si sa cosa dire è meglio stare zitti.

3. Sapeva di meritare un rimprovero.

4. Non puoi volere sempre tutto.

5. Sognò di essere tornato bambino.

6. Partirono dopo aver caricato tutti i bagagli.

7. Dopo aver finito i compiti, decisi di uscire.

8. Posso chiedere un chiarimento?

21 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi al participio.

1. Parcheggiata l’auto, ci dirigemmo a piedi in centro.

2. La tua gonna ha l’orlo scucito.

3. La vostra è solo una calma apparente.

4. I partecipanti si siedano.

5. Nel mese entrante dovremo fare molte spese per la casa.

6. Ho visto un documentario riguardante la savana.

7. L’acqua è la bevanda più dissetante che ci sia.

8. Il nostro treno è partito in ritardo.

22 Completa le frasi con i verbi al participio passato dell’elenco.

corse – partiti – portato – incontrato – pentiti – compiuto – andati – ascoltato – convinti

1. Maria e Ugo sono a Torino.

2. I ragazzi hanno la testimonianza di un partigiano.

3. I tre bambini non si sono ............................................. del gesto che hanno ..............................................

4. Abbiamo ............................................. Ettore e Fabio e li abbiamo ............................................. a venire con noi a vedere la partita.

5. All’arrivo dei nonni le due nipotine sono ............................................. incontro a loro.

6. Quando siamo ............................................. per il mare, abbiamo ............................................. con noi solo abiti estivi.

23 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi al gerundio presente e cerchia i verbi al gerundio passato.

1. Avendo parlato con Giulio ho saputo che tuo fratello si è laureato.

2. Parigi, essendo attraversata dalla Senna, è divisa in due parti distinte.

3. Ridendo e scherzando si erano fatte le dieci di sera.

4. Non avendo avuto denaro sufficiente, non potei acquistare quel monolocale nel centro.

5. Quando è agitata, Chiara si calma giocando con la sua bambola preferita.

6. Ho ritagliato il biglietto facendo molta attenzione.

24 Completa le frasi con i verbi al gerundio dell’elenco.

correndo – guardando – avendo sentito – andando – essendo

1. ............................................. scuola ho assistito a un incidente.

2. Pur ............................................. gemelli, Gianni e Luca non si assomigliano.

3. Anche non riuscirai ad arrivare in tempo.

4. dalla finestra della mia camera, vedo la piscina.

5. queste parole, Maria si mise a piangere.

25 Nelle seguenti frasi sottolinea le voci dei verbi essere e avere usati come ausiliari.

1. Oggi ho mangiato una minestra che è stata preparata dalla nonna.

2. L’acqua del fiume ha raggiunto un livello più alto di quello che aveva ieri.

3. Laura è nata nel mese di luglio.

4. Ha preso lo zaino ed è andato via.

26 Completa le frasi con gli ausiliari dell’elenco.

ho – sarò – ho – aveva – è – è stato – è – hai – hanno

1. A luglio ...................... ospitato da alcuni amici in Sardegna.

2. ...................... riportato a Rosa gli occhiali che ...................... dimenticato a casa mia.

3. Il temporale finito; nel cielo comparso un bell’arcobaleno.

4. indossato i pantaloni che ti regalato?

5. saputo che Filippo ingaggiato nella nostra squadra.

27 In quale frase il verbo essere è usato con significato proprio?

A Davide è sceso a precipizio per le scale.

B Davide è uscito con gli amici.

C Davide è stato consolato da Irene.

D È in casa Davide?

28 In quale frase il verbo avere è usato con significato proprio?

A Davide ha aiutato i genitori ad apparecchiare.

B Davide aveva studiato tutto il pomeriggio.

C Davide aveva fame.

D Hai visto Davide?

29 Indica a quale coniugazione appartengono i seguenti verbi. leggere lavare

correre ................................................................................... ubbidire .................................................................................

mangiare .............................................................................. perdere ...................................................................................

cucire ...................................................................................... urtare ......................................................................................

crescere pensare

30 Scrivi l’infinito dei seguenti verbi e indica a quale coniugazione appartengono. unto ......................................................................................... spingeste ..............................................................................

vinse ........................................................................................ fuggiva ...................................................................................

finito ........................................................................................ piangente .............................................................................

chiamavano dormiva

correndo unì

31 Completa le seguenti frasi seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. Michele e Alessandro la prossima estate (viaggiare: indicativo, futuro semplice) per vedere Parigi e Londra.

2. Io (sognare: indicativo, presente) poco; a voi invece basta chiudere gli occhi e (sognare: indicativo, presente) !

3. (Allacciare: imperativo, presente) le scarpe a Giovanni! Io non posso chinarmi.

4. Il prossimo mese la zia (incominciare: indicativo, futuro semplice) la cura.

Anoilaparola! Didattica inclusiva ISBN978-88-472-4267-8

A NOI la PAROLA!

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento

(D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6). A noi la parola! è un corso di grammatica italiana per la scuola Secondaria di primo grado che pone al centro studentesse e studenti, con le loro esperienze, il loro linguaggio, le loro modalità di interazione. L’approccio inclusivo e motivante è pensato per aumentare il grado di coinvolgimento ad ogni livello, attraverso una didattica innovativa per fasi di apprendimento, basata su una metodologia consolidata e funzionale alla messa in opera della didattica per competenze.

• Approccio metodologico inclusivo per fasi di apprendimento (Rifletto, Apprendo, Fisso, Faccio)

• Massiccia presenza e varietà di esercizi, con percorsi personalizzati

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• Primo incontro con il latino

• Introduzione allo storytelling e al digital storytelling

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• Compiti di realtà

Codici per adozione e pack vendita (modalità mista di tipo b – libro cartaceo e libro digitale)

ISBN 978-88-472- 4258-6

ISBN 978-88-472- 4259-3

ISBN 978-88-472- 4266-1

ISBN 978-88-472- 4265-4

ISBN 978-88-472- 4264-7

Volume A + Volume B + Quaderno attivo + Comunicazione, testi e storytelling

Volume A + Volume B + Quaderno attivo

Volume unico (A+B)

Volume unico (A+B) + Quaderno attivo

Volume unico (A+B) + Quaderno attivo + Comunicazione, testi e storytelling

Il corso è disponibile anche nella modalità di tipo c (solo digitale). Per maggiori informazioni www.raffaelloscuola.it/testi-tipo-c

Contenuti e strumenti di condivisione, per la lezione in classe e a casa. Risorse digitali

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