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UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1
IL MIO MONDO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo. Riconosce che la Bibbia è il libro sacro dei cristiani; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico e sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Dio e l’uomo Cogliere nella dimensione religiosa il bisogno di senso che accompagna da sempre l’umanità. Sapere che per la religione cristiana è Gesù che rivela all’uomo il volto del Padre e il senso della vita. • La Bibbia e le altre fonti Individuare il messaggio principale di un testo biblico. • I valori etici e religiosi Riflettere sulla dimensione spirituale dell’uomo. Scoprire il valore della speranza cristiana. Riconoscere nella storia di Ruth, la straniera, il valore dell’accoglienza e del rispetto. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO
MATERIALE MULTIMEDIALE
Che bello crescere
QUADERNO ATTIVO Io sono pag. 1
pag. 3
PAGINA DEI VALORI La speranza
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
M.I.O. BOOK DOCENTE
Storie: Il coraggio di Giantarlo pag. 9 Schede: Domande di senso pag. 11; La scoperta di un altro mondo pag. 12 Scheda: La speranza basta pag. 14
Immagine: Mosaico del XIII sec.: Gesù, via, verità e vita.
pag. 4
La religione pag. 5
Approfondimento e gioco: La religione.
GOCCE DI Video: MIELE La storia di Ruth. Ruth, la straniera pag. 6
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CLASSE QUARTA
Approfondimento: Dalla religiosità alla religione pag. 15 Storie: I regali del sole pag. 16; Mi puoi mostrare Dio? pag. 17 Schede: La natura pag. 17; Dalla religiosità alla religione pag. 18 Storia: Puntariccia e la famiglia Scoiattolini pag. 20 Schede: Accoglienza è... pag. 21 Il valore dell’altro pagg. 21-22 “Essere a propria casa” pag. 23 Fratello marocchino pag. 24
Presentazione: Il valore dell’accoglienza e del rispetto.
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CHE BELLO CRESCERE Dentro l’argomento Con l’inizio del nuovo anno scolastico aiutiamo i bambini a riflettere sulla loro crescita e sull’importanza della dimensione religiosa nella vita dell’uomo.
Completiamo Per introdurre il tema della crescita, facciamo completare la pag. 3 del libro di testo e la scheda di pag. 1 del Quaderno Attivo.
Ascoltiamo Proponiamo ai bambini una storia che li aiuti a comprendere che la dimensione religiosa è una delle componenti costitutive della persona credente e non credente.
Storie da raccontare IL CORAGGIO DI GIANTARLO In un trave dell’armatura di un vecchio e massiccio fienile, viveva una comunità di tarli. La loro vita consisteva nel rosicchiare, rosicchiare e ancora rosicchiare. Se non rosicchiavano dormivano, e questo era tutto. In passato, erano stati i loro genitori a fare la loro opera di rosicchiamento nella trave e, ancor prima di loro, i nonni e i bisnonni e i genitori dei bisnonni. Insomma, tutti gli antenati di quei tarli non avevano fatto altro che rosicchiare quella trave e si erano potuti così nutrire molto bene. La noia era rotta, ogni tanto, dalle storie raccontate da un vecchio tarlo… Un giorno il più anziano dei tarli sbottò: «C’è un mondo al di fuori della trave. Io conosco la via che conduce fuori. Una formica che incontrai una volta in una delle mie passeggiate me l’ha descritta con esattezza». «Macché!» disse un altro tarlo «secondo me non c’è nessun mondo all’infuori di questo. Sono tutte fantasticherie! Il mondo è fatto di legno, ecco la realtà della vita, mio caro, ti piaccia o no». Un altro tarlo ancora disse: «Eppure è possibile che ci sia qualche altra cosa all’infuori del legno. Io non lo escluderei, ma vi avverto: non pensateci troppo, può diventare pericoloso. Chi sa realmente che cosa c’è al di fuori del legno? Nessun tarlo può saperlo!». Un altro tarlo borbottò, con la bocca piena: «A me non interessa. Fintanto che posso riempirmi a sazietà, mi sta bene tutto!». Giantarlo era un tarlino giovane e vispo e quei discorsi lo interessarono subito. Dopo aver molto riflettuto, intervenne dicendo: «Chissà? Forse esistono altre specie di legno. Forse noi mangiamo il legno più scadente che c’è e non lo sappiamo. Forse nelle strette vicinanze c’è un legno dolce o che so io!». Gli altri tarli scoppiarono a ridere. «Ma tu sei completamente impazzito!» dissero, e il tarlo più anziano aggiunse beffardamente: «Se sei così sicuro, va’ a vederti l’altro mondo! La via per arrivarci è semplicissima: basta che rosicchi sempre in direzione sud come mi indicò la formica. Va’! Nessuno ti trattiene!». Gli altri tarli risero di nuovo, ma Giantarlo rispose fiero: «Non avete motivo di ridere! Io rischio! Per conto mio potete ammuffire qui!». E da quel momento
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IL MI O MO ND O si mise a rosicchiare in direzione sud. Lavorava con zelo e s’immaginava l’altro mondo meraviglioso. Era persuaso che la trave non poteva essere «tutto il mondo». Tutti i tarli che lo incontravano, però, non facevano che sghignazzare. Il papà e la mamma lo inseguirono preoccupati. «Figlio mio» scoppiò a piangere la madre «ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, rosicchia con noi in pace, come ti hanno insegnato tuo padre e tua madre, scava come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene». Giantarlo voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e continuò risolutamente a rosicchiare in direzione sud. Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio di tarle: «Guardate!» disse una «Passa il tarlo che pensa di uscire dal trave». «Non c’è più buon senso», disse un’altra. «Con tutte le belle cose che ci sono da fare qui» ribadì un’altra. «Ohibò, ohibò», disse una quarta. Ma Giantarlo proseguì diritto per la sua strada. Ad un certo punto, si sentì chiamare da un vecchio tarlo dall’espressione malinconica che se ne stava tutto solo in una vecchia galleria ingombra di detriti. «Buon giorno» disse Giantarlo. Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: «Cosa credi di fare? Anch’io, quando ero giovane, pensavo di andarmene dal trave per trovare un altro mondo e altro legno. Ma poi mi è mancato il coraggio ed ecco che cosa ci ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente pensa che sono matto. Fin che sei in tempo, dà retta a me: rassegnati a fare come gli altri e un giorno mi ringrazierai del consiglio». Giantarlo non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé pensava: «Ho ragione io». E, salutato gentilmente il vecchio tarlo, riprese fieramente il suo cammino. Rosicchiò e rosicchiò, ma i travi sono grossi e i tarli sono piccoli. Il tempo passava e Giantarlo trovava sempre e soltanto legno. Mille volte gli venne la tentazione di fermarsi, tornare indietro e comportarsi come tutti i tarli di questo mondo. Una notte, rannicchiato nella galleria che stava scavando, spossato per la fatica, con le lacrime agli occhi, prese la grande decisione: «Basta! Non c’è nessun mondo al di là del trave. Tutto è legno e nient’altro! Domani tornerò indietro». Proprio in quel momento un rumore sottile sottile, che ben conosceva, lo fece trasalire. Era il rumore di un tarlo che scavava a tutta forza. Dopo un po’ lo vide arrivare. Era ansante, sudato, ma sorridente fino alla coda. «Finalmente ti ho raggiunto!», disse il nuovo arrivato. «Mi chiamo Piertarlo e voglio venire con te. Anch’io sono stufo del trave. Sono certo che c’è un altro mondo, fuori». «Piacere!», rispose Giantarlo. E sentì che gli era tornato in cuore tutto il coraggio. «Domani scaveremo una galleria di esplorazione in quella direzione là. Sento che non manca molto alla meta». In due era tutto più facile. Se uno era stanco o sfiduciato, veniva confortato dall’altro. La fatica era divisa a metà, il coraggio invece raddoppiato. Così, un mattino dorato di settembre, Giantarlo e Piertarlo sbucarono fuori dal trave. Per la prima volta videro il cielo azzurro e lo splendore del sole. «Urrà!» gridarono all’unisono e si abbracciarono. Che cosa si perdevano i tarli che pensavano che tutto il mondo fosse un trave! L’aria tersa del loro nuovo mondo era percorsa da suoni incantevoli. «È il coro degli angeli!», esclamò estasiato Giantarlo. «Ma va’!», brontolò una formica che transitava da quelle parti trascinando un pesante chicco di grano. «Sono i grilli. Mi fanno venire il mal di testa...». Ma per i due tarli quel cri-cri era la musica più straordinaria che avessero mai sentito! B. Ferrero, Tutte storie, Elledici
Il significato del racconto Giantarlo rappresenta il giovane che non ha paura di rischiare e si mette alla ricerca di qualcosa che è oltre ciò che si vede e si conosce, come “il rosicchiamento del trave di legno”, per scoprire che esistono il sole e tanti rumori piacevoli, che possono essere paragonati alla dimensione spirituale della vita. L’arrivo di Piertarlo aggiunge un altro significato importante: la ricerca è più facile se condivisa con qualcuno. L’uomo ha l’esigenza di avere un gruppo, una comunità.
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IL MI O MO ND O Domande guida • Perché Giantarlo vuole andarsene via dal trave? Che cosa cerca? Perché gli altri tarli lo deridono? • Perché l’arrivo di Piertarlo è tanto importante per lui? • Cosa scoprono i due amici al di là del trave? • Che cosa spinge gli uomini a credere in realtà che non si vedono? • Che cosa può rappresentare per noi il nuovo mondo scoperto dai due amici? • Tu hai mai avuto bisogno di qualcuno che ti desse un po’ di coraggio? Raccontalo.
Lavoriamo Proponiamo ai bambini le due schede che seguono per approfondire l’importanza della ricerca, trovare risposta alle domande di senso e scoprire quali sono gli ingredienti necessari per crescere.
DOMANDE DI SENSO •O sserva le immagini e, per ognuna, scrivi le domande di senso che ti suscitano.
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LA SCOPERTA DI UN ALTRO MONDO •A iuta Giantarlo ad uscire dal trave e scrivi sulla riga in fondo cosa è necessario per crescere.
COSTANZA
FALLIMENTO
CORAGGIO
AMICIZIA
SACRIFICI
INDECISIONE
EGOISMO
IMPEGNO PIGRIZIA
RINUNCE
SOGNI SVAGO
SVOGLIATEZZA
INCOSTANZA
DIVERTIMENTI
DECISIONE Giantarlo
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LA SPERANZA
PAGINA DEI VALORI
La SPERANZA CRISTIANA non è semplice ottimismo, ma una forte fede in Dio e in Gesù (Papa Francesco).
Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere il valore della speranza, aspetto molto importante della fede cristiana che trova il suo significato e il suo compimento in Cristo Gesù.
Completiamo Per introdurre il tema, facciamo completare la pag. 4 del libro di testo.
GUARDIAMO Per approfondire presentiamo un mosaico del XIII secolo: “Gesù sul monte degli olivi: via, verità e vita”. “Io sono la via, la verità e la vita”. (Gv 14,6) Questo passo evangelico è una sintesi della missione e dell’identità di Cristo: - Cristo si propone ai credenti come strada certa, che ben può indicarci il percorso per arrivare al mistero di Dio e all’essenza della nostra vita. Egli è la via per arrivare al Padre, nessun uomo può camminare verso Dio se non passa attraverso Gesù Cristo. - Cristo è verità, in quanto con le sue azioni e le sue parole ci rivela il Padre. - Cristo è vita, perché chi crede in Lui avrà la vita eterna.
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PAGINA DEI VALORI
Lavoriamo Per concludere proponiamo una scheda sulla speranza cristiana.
LA SPERANZA BASTA • Leggi la preghiera e rispondi alle domande. Poi unisci i puntini per ricostruire la candela della speranza. Sì, lo so, Signore, la mancanza di fiducia è peccato. Il peccato è allontanamento da te, è separazione, è distanza, e la distanza è la nostra colpa, la mia colpa. Tu l’hai scavalcata con la tua sofferenza per tutti gli uomini. Tu hai messo dei punti fermi: le tue parole. Tu hai acceso delle luci: le tue opere. Il tuo Vangelo è verità e via: cosa potrei desiderare di più? La speranza basta. Di Magdalena Altwegg
- Perché la mancanza di speranza è vista come un peccato? ...................................................................................................... ...................................................................................................... ...................................................................................................... ...................................................................................................... - Per la preghiera, su che cosa si fonda la speranza cristiana? ...................................................................................................... ...................................................................................................... ...................................................................................................... ...................................................................................................... - Perché alla fine si dice che la speranza basta? ...................................................................................................... ...................................................................................................... ...................................................................................................... ......................................................................................................
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LA RELIGIONE Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel mondo della religione per aiutarli a comprendere che la dimensione religiosa è presente nella loro esperienza di crescita ed è importante per decodificare la realtà che ci circonda.
Approfondiamo Proponiamo una breve introduzione che aiuti i bambini a comprendere il passaggio dalla religiosità alla religione. Approfondimento DALLA RELIGIOSITÀ ALLA RELIGIONE L’uomo ha sempre guardato con stupore e meraviglia il mondo che lo circonda e, di conseguenza, ha cercato risposta alle proprie domande. La religione della preistoria si può definire “religiosità naturale”, perché nasce dall’uomo, che intuisce l’esistenza di un Essere superiore e crede di incontrarlo nelle forze e nei fenomeni della natura. Possiamo organizzare secondo lo schema che segue le prime forme di religiosità naturale: PERIODO
FORMA RELIGIOSA
ESPRESSIONE RELIGIOSA
Homo sapiens Avverte una presenza lontana e si fa un’idea dell’aldilà.
Seppellisce i morti.
Homo sapiens Dà una forma e un nome alla divinità. sapiens Comincia ad avere un’idea di dio e attribuisce poteri straordinari a uomini che potevano fare da intermediari tra il nostro mondo e quello degli spiriti.
Seppellisce i morti, dipinge le grotte, costruisce statuette per ricordare la dea-madre (sicuramente la terra). Delega allo sciamano il compito di entrare in relazione con la divinità attraverso riti magico-religiosi.
L’uomo del neolitico
Costruisce monumenti di pietra per uso funebre e religioso.
Costruisce luoghi sacri e luoghi di sepoltura. Fa offerte alla divinità.
Con la nascita delle prime civiltà (insieme delle caratteristiche che riguardano l’organizzazione sociale, politica e religiosa di un popolo) nascono anche le prime vere religioni: sistemi organizzati e condivisi di credenze, riti, preghiere, regole e valori che legano un gruppo di persone a varie divinità, considerate superiori alla natura. Le prime religioni sono di tipo politeista: si crede nell’esistenza di molti dei, creatori e giudici degli uomini che abitano in una dimensione ultraterrena (oltre le cose della terra) e ultratemporale (oltre i limiti del tempo). Si definiscono, invece, religioni rivelate quelle che affermano che Dio si è fatto conoscere, “togliendo il velo” che lo separava dall’uomo. Le religioni rivelate sono di tipo monoteista.
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APPROFONDIAMO E GIOCHIAMO Per esporre il concetto di religione, guardiamo l’approfondimento che spiega i diversi elementi che la compongono. Successivamente l’approfondimento si può utilizzare come gioco: si sceglie un elemento e si fa spiegare ad un bambino di cosa si tratta, poi si verifica cliccandoci sopra.
Completiamo Consolidiamo l’apprendimento facendo completare la pag. 5 del libro di testo.
Ascoltiamo Proponiamo ai bambini le seguenti letture per far percepire la grandezza del creato e intuire in esso l’opera del Creatore.
Storie da raccontare I REGALI DEL SOLE Il sole viaggiava in cielo, allegro e glorioso sul suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte le direzioni, con grande rabbia di una nuvola di umore temporalesco, che borbottava: “Sciupone, mano bucata, butta via, butta via i tuoi raggi, vedrai quanti te ne rimangono”. Nelle vigne ogni acino d’uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due; e non c’era filo d’erba, o ragno, o fiore, o goccia d’acqua, che non si prendesse la sua parte. “Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare”. Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi, senza contarli. Solo al tramonto contò i raggi che gli rimanevano e, guarda un po’, non gliene mancava nemmeno uno. La nuvola, per la sorpresa, si sciolse in grandine. Il sole si tuffò allora allegramente nel mare. G. Rodari
Domande guida • Quali sono i pensieri e i sentimenti che prova la nuvola? • Quali sono, invece, i sentimenti e i pensieri del sole? • Cosa vuole insegnarci questo racconto? • Come mai, secondo te, il sole alla fine non ha perso nemmeno un raggio?
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IL MI O MO ND O MI PUOI MOSTRARE DIO? - Mi puoi mostrare Dio? - Forse Dio è come il sole. - Perché è come il sole? - Il sole sorge all’alba e riscalda e illumina tutto attorno a noi. Animali e piante, fiori e uomini, tutti vivono perché c’è lui. Senza sole non ci sarebbe la vita. - Il sole, però, non brilla sempre. - Anche quando il cielo è grigio e pieno di nuvole, sopra le nuvole il sole brilla ancora. Proprio come Dio. - Ma Dio noi non possiamo vederlo, nemmeno nei giorni sereni. - Non con gli occhi possiamo vedere Dio. Chi vuol vedere Dio deve aprire gli occhi del cuore. H. Halbfas
Domande guida • Con quali occhi si può vedere Dio? • Ti sei mai chiesto dove si trova Dio? • Come si può sentire la presenza di Dio?
Lavoriamo Proponiamo ai bambini le seguenti schede di consolidamento e verifica.
LA NATURA • Cerchia le parole relative agli elementi naturali in orizzontale, verticale e obliquo. Con le lettere rimaste otterrai una frase per riflettere; riportala nelle righe sotto al gioco.
S V E N T O L R
T S R G U E U O
E F O G R L N T
L U O L A A A E
L O T I E N A G
E C A L N O T A
T O R A O L U C
E E I N T E R Q
R R A A T I A U
R B E T E C T A
A A N U V O L E
F R U T T I I G
P F I O R I P E
STELLE TERRA ACQUA FUOCO VENTO LUNA SOLE NUVOLE FIORI ERBA NOTTE CIELO ARIA FRUTTI
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DALLA RELIGIOSITÀ ALLA RELIGIONE •C ompleta il testo e le mappe bucate con le parole date. RIVELATE – RELIGIONI – STUPORE – DOMANDE – RISPOSTE – RELIGIOSO – VITA – ESSERI – NATURALI
Dallo ............................................ verso la natura nasce il sentimento ............................................ dell’uomo che cerca di trovare ............................................ alle sue tante .................................................................. Quando l’intuizione che la ............................................ dipende da un “mistero” più grande si trasforma in fede verso uno o più ............................................ superiori nascono le ............................................. RELIGIONI
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POLITEISMO
MONOTEISMO
PREGHIERE – MITI – LIBRI – GRUPPO – FESTE – RITI – DONI – SACRO – LUOGHI – ALDILÀ
L’uomo che pratica una religione in ................................................... Celebra i ........................................, offre ........................................ e preghiere alla divinità. Scrive i ........................................ sacri. Inventa storie per spiegare l’origine delle cose: i ........................................ Costruisce ........................................ sacri dove incontrare la divinità. Inventa delle ........................................ per comunicare con dio. Divide il tempo in ........................................ e profano e dà vita alle ........................................ religiose. Si fa un’idea dell’ ........................................, cioè della vita dopo la morte.
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GOCCE DI MIELE
RUTH, LA STRANIERA Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a sviluppare atteggiamenti di rispetto e accoglienza per chi professa una fede diversa o proviene da un altro paese.
GUARDIAMO E APPROFONDIAMO Per introdurre il tema dell’accoglienza ascoltiamo e guardiamo la storia di Ruth, la straniera (anche nel CD Audio traccia n.1). Possiamo approfondire la storia di Ruth anche attraverso il brano seguente.
Approfondimento LA STORIA DI RUTH Al tempo in cui il popolo d’Israele era governato dai giudici, si abbatté sul paese una grave carestia. Per questo un uomo di Betlemme, Elimelèlech migrò con la sua famiglia nel paese di Moab, dove si stabilì. In quel paese, la maggior parte delle persone non credeva ad un solo Dio. I suoi figli, Maclon e Chilion, presero in moglie due donne moabite, Ruth e Orpa, di religione politeista. Dopo qualche tempo essi morirono, così come il loro padre. Allora la loro madre, Noemi, chiamò le due nuore e disse loro: «Io non ho la possibilità di darvi da vivere; tornate perciò dai vostri genitori, io tornerò a Betlemme, che è la mia città d’origine, tra il mio popolo». Delle due nuore Orpa tornò nella sua famiglia, ma l’altra, Ruth, non volle abbandonare la vecchia suocera e disse: «Non insistere con me perché ti abbandoni, perché dove andrai tu andrò anch’io; dove ti fermerai mi fermerò. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio. Solo la morte mi separerà da te». Noemi cercò di insistere, ma l’altra era ben decisa a lasciare la sua patria e le sue abitudini pur di non abbandonare la vecchia suocera. Allora entrambe raccolsero le proprie cose e lasciarono insieme la terra di Moab incamminandosi verso Betlemme. Quando arrivarono in città non avevano nulla per vivere, anche se tutti ammiravano la giovane straniera di nome Rut, che aveva accettato tante difficoltà pur di non abbandonare la vecchia suocera Noemi. Per fortuna, Dio aveva ispirato una legge agli Ebrei: i contadini dovevano aiutare le persone che non avevano niente da mangiare, lasciando prendere loro le spighe rimaste nei campi dopo la mietitura. Così Ruth andò a spigolare nei campi di un uomo di nome Booz, che era un lontano parente della suocera Noemi. All’inizio aveva paura che l’uomo non avrebbe accettato che una straniera spigolasse nei suoi campi, comunque lavorò instancabilmente tutto il giorno. Booz, che era giusto e amava Dio, se ne accorse, la ammirò e volle favorirla. Disse allora ai suoi uomini: «Lasciate cadere apposta un po’ di spighe, perché il raccolto di quella donna sia più abbondante». In un’altra occasione le regalò dell’orzo. Lui ammirava molto il comportamento generoso di Ruth verso Noemi, così la chiese in moglie e i due si sposarono. Per le due donne fu la fine dei sacrifici, perché Booz era ricco. Dal matrimonio di Booz e di Rut nacque un figlio, Obed, che fu la consolazione della vecchia Noemi. Egli divenne padre di Iesse, a sua volta padre del grande re Davide. Domande guida • Perché Elimelèlech di Betlemme migrò con la sua famiglia nel paese di Moab? • Che tipo di religione praticavano gli abitanti di Moab? • Che cosa fanno le nuore di Noemi alla morte dei loro mariti? • Come viene accolta Ruth dal popolo ebraico? Perché? • Come finisce la storia della straniera?
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GOCCE DI MIELE Completiamo Facciamo completare la pag. 6 del libro di testo.
GUARDIAMO Per concludere la riflessione sul valore dell’accoglienza del diverso, facciamo vedere ai bambini una presentazione dal M.I.O. book docente: Il valore dell’accoglienza e del rispetto.
Ascoltiamo e lav
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Continuiamo il lavoro sul tema dell’accoglienza presentando ai bambini una storia su cui riflettere e delle schede operative su cui lavorare.
Storie da raccontare PUNTARICCIA E LA FAMIGLIA SCOIATTOLINI Puntariccia era una bellissima riccetta che viveva con la sua famiglia in una tana calda e accogliente sotto le radici di un grande leccio nel bosco delle fate. In famiglia tutti le volevano molto bene e lei si sentiva amata, accolta e accettata, tanto che pensava di essere proprio speciale, la più bella riccetta del mondo! Un giorno però, la mamma con il papà e i fratellini uscirono alla ricerca di cibo e, quando lei si svegliò, si accorse che la tana era vuota: - Dove erano finiti tutti? Con un po’ di timore decise di uscire dalla tana per andare a cercarli. Lei urlava: - Dove siete? Mamma? Papà? Ma la sua voce si perdeva tra le fronde degli alberi, portata via dal sibilo del vento. Intanto era scesa la notte e il freddo cominciò a farsi sentire. Aveva fame, era impaurita e in più si era persa nel bosco! Improvvisamente scorse un buco sul tronco di una grande quercia: poteva essere un buon riparo per la notte, ma se quella era la tana di qualche animale sconosciuto? Si avvicinò pian piano e chiese con un filo di voce: - C’è nessuno? Posso entrare? Dal fondo del piccolo incavo delle vocine risposero: - Vieni, entra, coraggio, non aver paura... Puntariccia entrò e vide delle creature strane, tanto diverse da lei: non avevano spine, né punte, né unghie, ma un pelo marroncino, una morbida coda rossiccia e dei dentini affilati! - Ciao noi siamo la famiglia Scoiattolini, vieni pure tra noi che ti scaldiamo, avrai freddo! - dissero quei bizzarri animaletti. Puntariccia infreddolita e stanca non se lo fece ripetere due volte e si buttò fra le loro braccia ma... - Ahi, ahi, mi fai male! Ma tu pungi! - Ma io ho tanto freddo! - Stai più in là! - Ma io ho paura!... Domande guida • Come potrebbe essere il finale della storia? • Ci potrebbe essere un modo per stare vicini senza farsi troppo male? • Sapevi che il riccio alza i suoi aculei solo quando si sente in pericolo? Allora cosa potrebbe fare la famiglia Scoiattolini per scaldare Puntariccia?
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ACCOGLIENZA È… • I ndividua e sottolinea con il rosso le frasi che non esprimono accoglienza e rispetto. Successivamente trasformale in frasi “corrette” e scrivile sul quaderno. • Accoglienza è parlare di ciò che divide e non di ciò che unisce due persone. • Accoglienza è accettare l’altro per quello che è e non per quello che noi vorremmo che fosse. • Accoglienza è non rispettare le idee degli altri quando sono diverse dalle nostre. • Accoglienza è rispettare i sentimenti, i pensieri e le abitudini degli altri. • Accoglienza è credere di avere sempre ragione. • Accoglienza è non accettare le differenze. • Accoglienza è vivere in armonia cercando la pace. • Accoglienza è essere disponibili all’ascolto. • Accoglienza è ignorare gli altri e le loro difficoltà. • Accoglienza è escludere dal gioco i bambini più scarsi, perché ci farebbero perdere. • Accoglienza è credere che tutti sono importanti.
IL VALORE DELL’ALTRO • L eggi le poesie e completa gli esercizi secondo le indicazioni.
IO VORREI Questa poesia è di Bouchra, una ragazza-madre rifugiata in Italia da un paese islamico fondamentalista, dove le donne – e specialmente le ragazze-madri – non hanno diritti. Io vorrei essere là, dove i bambini imparano che il mondo in cui viviamo è tanto grande. Vorrei essere là, però io non ci posso essere, perché non ho trovato ancora il mio posto nel mondo... Io vorrei essere là, nella mia verde isola ad inventare un mondo fatto di sogni e amici. Vorrei essere là, ma resto qui ad attendere, perché anche qui, domani, qualcosa cambierà. Dal “Bollettino d’informazione del Consiglio Italiano per i Rifugiati”, dicembre 1994
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GOCCE DI MIELE • Commenta la frase seguente e spiega se sei d’accordo e perché: “Non ho scelto dove nascere, lasciatemi scegliere dove vivere”. ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................
LIBERO COME LA MUSICA TZIGANA Sono nato sotto una tenda in un notte d’estate in un accampamento zingaro ai margini della città. I grilli mi cantavano la ninna nanna la luna mi fasciava di raggi d’oro e le donne vestivano gonne fiorite. Sono cresciuto su un carro dalle ruote scricchiolanti. Eravamo ragazzi senza ieri e senza domani
mendicavamo il pane nella pioggia e nel sole correvamo incontro ai nostri sogni, alle nostre fantasie nel bosco. Ora sono diventato grande la mia tenda è distrutta, il mio carro si è fermato. Ma cammino ancora per essere libero come il vento che scuote il bosco come l’acqua che scorre verso il mare come la musica di un violino tzigano.
• Trascrivi le parole o i versi che ti fanno capire: - l’amore degli zingari per la natura: ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... - l’amore per la musica: ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... - che gli zingari vivono isolati dal resto della società: ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... - che sono nomadi: ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................
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GOCCE DI MIELE
“ESSERE A PROPRIA CASA” • L eggi il tema scritto da un bambino extracomunitario della scuola di Aleggio, in provincia di Novara.
Mi chiamo Kodagoda, in mio paese ho fatto prima media, ma quando sono venuto in Italica non conoscendo l’Italiano l’ho dovuta rifare. Le materie che studiavo era più o meno uguali. Ho cominciato andare scuola non conoscendo neanche una parola. E poi dopo tre mesi ho cominciato ad andare da un ragazzo rumeno che mi aiutava a imparare l’Italiano perché lo sapeva bene. Imparare l’Italiano non era unica problema che avevo ma anche conoscere nuovi amici. A scuola all’inizio non avevo un buon rapporto con i compagni. Perché a scuola tutti i miei compagni mi guardava come se fosse un animale. Tutti mi prendevano in giro per la mia pelle. Io stavo solo in un banco. Non interessavo a nessuno. Poi ho conosciuto Jacopo che mi ha tirato fuori da quello mondo desolato. Quando tutti gli altri mi prendevano in giro, Jacopo mi stava vicino aiutandomi ad imparare Italiano. Essere emigrato fa molto soffrire, ma ci sono persone come Jacopo che ci fanno sentire che siamo a propria casa. Sasanka Kodagoda
•R ispondi alle domande. Perché, secondo te, i bambini guardavano male Kodagoda? ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... Cosa vede Jacopo in Kodagoda che gli altri non hanno saputo vedere? ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... Quali sentimenti e emozioni avrà provato all’inizio il giovane straniero? ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... Prova ad immaginare di andare a scuola in un paese di cui non conosci nemmeno la lingua, come ti sentiresti? Che cosa vorresti dagli altri? ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................
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GOCCE DI MIELE
FRATELLO MAROCCHINO • L eggi questa lettera che scrisse diversi anni fa il vescovo di Molfetta, don Tonino Bello. Fratello marocchino, se passi da casa mia, fermati Perdonami se ti chiamo così, anche se col Marocco non hai nulla da spartire. Ma tu sai che qui da noi, diamo il nome di marocchino a tutti gli infedeli come te, che vanno in giro per le strade, coperti di stuoie e di tappeti, lasciando ogni tanto quel grido, non si sa bene se di richiamo o di sofferenza: tapis! Dimmi, marocchino. Ma sotto quella pelle scura hai un’anima pure tu? Quando rannicchiato nella tua macchina consumi un pasto veloce, qualche volta versi anche tu lacrime amare nella scodella? Conti anche tu i soldi la sera come facevano un tempo i nostri emigranti? E a fine mese mandi a casa pure tu i poveri risparmi, immaginandoti la gioia di chi li riceverà? È viva tua madre? La sera dice anche lei orazioni per il figlio lontano e invoca Allah, guardando i minareti del villaggio addormentato? Scrivi anche tu lettere d’amore? Dici anche tu alla tua donna che sei stanco, ma che un giorno tornerai e le costruirai un tukul tutto per lei, ai margini del deserto o a ridosso della brughiera? Mio caro fratello, perdonaci. [...] Perdonaci, fratello marocchino, se pur appartenendo a un popolo che ha sperimentato l’amarezza dell’emigrazione, non abbiamo usato misericordia verso di te. [...] Perdonaci, fratello marocchino, se noi cristiani non ti diamo neppure l’ospitalità della soglia. Se a mezzogiorno ti abbiamo lasciato sulla piazza, deserta dopo la fiera, a mangiare in solitudine le olive nere della miseria. Perdona soprattutto me, Vescovo di questa città, che non ti ho mai fermato per chiederti come stai. Se leggi fedelmente il Corano. Se osservi scrupolosamente le norme di Maometto. Se hai bisogno di un luogo, fosse anche una chiesetta, dove poter riassaporare, con i tuoi fratelli di fede e di sventura, i silenzi misteriosi della tua moschea. Perdonaci, fratello marocchino. Un giorno, quando nel cielo incontreremo il nostro Dio, questo infaticabile viandante sulle strade della terra, ci accorgeremo con sorpresa che Egli ha... il colore della tua pelle. Don Tonino, Vescovo
• Scrivi le frasi di Don Tonino che maggiormente ti hanno meravigliato, fatto pensare, commosso, ma anche quelle che non condividi, e aggiungi le tue riflessioni in uno schema simile a questo. FRASI • .....................................................................................................
RIFLESSIONI • .....................................................................................................
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UNITÀ DI APPRENDIMENTO 2
IL POLITEISMO ANTICO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Dio e l’uomo Saper leggere, interpretare e rielaborare fonti religiose di vario genere per cogliere il significato profondo e la novità della Rivelazione rispetto al politeismo antico. Saper collocare nello spazio e nel tempo alcune antiche religioni politeiste e conoscerne le principali caratteristiche. • I valori etici e religiosi Riflettere sul significato della Rivelazione come valore. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO
MATERIALE MULTIMEDIALE
QUADERNO ATTIVO
PAGINE COLORATE
Antiche religioni politeiste
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA Scheda: Sulla linea del tempo pag. 26
pag. 7
La religione mesopotamica pag. 8
La Ziqqurat pag. 9
Immagine: Oggi in Mesopotamia. Video: La ziqqurat; Il mito di Tiamat e Marduk.
La religione egizia pag. 10
Gilgamesh ed Enkidu
Lavoretto 1: La ziqqurat.
Storia e scheda: ...Il mal di denti pagg. 27-28
pag. 2
Il mito della creazione presso gli Egizi
Schede: Animali sacri
pag. 3
pag. 30
pag. 29
Amon-Ra
Iside e Osiride pag. 4
Templi e sacerdoti pag. 11
Dopo la morte… nell’antico Egitto pagg. 12-13
Video: L’area sacra di Karnak. Immagine: Il tribunale di Osiride. Approfondimento: L’imbalsamazione.
Video: Il tempio greco. L’ARTE RACCONTA... Approfondimento: Il tempio greco Schema pag. 15 architettonico. Approfondimento: I giochi olimpici.
Scheda: Il tempio egizio pag. 31
L’imbalsamazione dei defunti
Schede: Il tribunale di Osiride
pag. 5
Il libro dei morti
pag. 32; pag. 33
La religione greca
I Greci e l’aldilà
pag. 14
pag. 6
I sacrifici
Lavoretto 2: Scheda: Zeus contro Tifone Il tempio greco. pag. 35
pag. 7
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MOO AN TIC O EISND POOLITMO ILIL MI
ANTICHE RELIGIONI POLITEISTE Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel mondo delle antiche religioni politeiste partendo dalla loro collocazione storico-geografica.
Completiamo Iniziamo facendo completare la pag. 7 del libro di testo.
Lavoriamo Proponiamo la scheda seguente per collocare temporalmente le antiche religioni politeiste.
SULLA LINEA DEL TEMPO • Collega gli avvenimenti rappresentati alla linea del tempo.
Pentecoste: nascita dei cristiani.
Nascita della scrittura, 3200 a.C.
AVANTI CRISTO A.C.
Nascita di Gesù.
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CLASSE QUARTA
Prima sepoltura dei morti.
DOPO CRISTO D.C.
Grande Piramide di Giza, 2570 a.C.
Costruzione delle prime chiese.
IL PO LIT EIS IL MO MI O AN MOTIC NDOO
LA RELIGIONE MESOPOTAMICA Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini alla scoperta dell’antica religione della Mesopotamia.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 8 e 9 del libro di testo.
GUARDIAMO Per iniziare presentiamo ai bambini la cartina dei paesi che occupano oggi l’antica Mesopotamia a pag. 8 del testo.
Costruiamo e co
mpletiamo
Facciamo costruire la ziqqurat, lavoretto n.1 di Pagine Colorate, poi presentiamo la pag. 2 del Quaderno Attivo.
Ascoltiamo e com
GUARDIAMO Per approfondire l’argomento facciamo vedere due video a pag. 9 del testo: - La ziqqurat di Marduk. - Il mito di Tiamat e Marduk (anche nel CD Audio traccia n. 2).
Domande guida • Che cos’è la ziqqurat e quali sono le sue caratteristiche architettoniche? • A cosa serviva la ziqqurat? • Come è nato il mondo secondo l’antico mito di Marduk e Tiamat? • Perché è stato creato l’uomo? Quale era il suo compito?
pletiamo
Presentiamo un mito curioso, ripreso dalla tradizione dei Sumeri, secondo il quale se gli uomini soffrono di mal di denti, la colpa è di un verme scontento del suo destino.
... IL MAL DI DENTI Dopo che Iddio ebbe creato il cielo, il cielo creò la terra; la terra creò i fiumi; i fiumi crearono i fossi; i fossi crearono il fango; il fango creò il verme.
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MOO AN TIC O EISND POOLITMO ILIL MI Ma il verme non aveva nulla da mangiare. Andò dunque dal dio della giustizia e pianse, e pianse... E al cospetto del dio della saggezza, Ea, versò fiumi di lacrime. – Che cosa mi darai da mangiare? – gridò, – Che cosa mi darai da bere? – Io ti darò fichi maturi – rispose il dio della giustizia, – Io ti darò albicocche. – A che mi varranno i fichi maturi? – gridò il verme, – Toglimi invece dal fango e mettimi tra i denti dell’uomo, dammi un posto tra le sue mascelle perché io possa bere il sangue dei suoi denti e nutrirmi delle radici delle sue mascelle! – Benissimo – rispose il dio della giustizia, – Tu hai fatto la tua scelta. Puoi dunque metterti tra i denti degli uomini, puoi metterti tra le loro mascelle, ma d’ora innanzi, e per sempre, la possente mano di Ea si leverà contro di te, per schiacciarti! Da T. H. Gaster, Le più antiche storie del mondo, Einaudi, Torino
•C ompleta e rispondi alle domande. 1) Dopo la creazione, che cosa chiede il verme al dio della giustizia? ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... 2) Il dio della giustizia accontenta il verme, ma ciò provoca due conseguenze negative. Indicale completando le frasi seguenti: L’uomo soffrirà ...................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... Il verme sarà sempre perseguitato da .................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................................................... 3) Nel mito che hai letto si parla, oltre che dell’origine del mal di denti, anche della creazione del mondo. Ricostruiscila rispondendo alle seguenti domande. Avviene in un solo momento o “a tappe”? ......................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... Il creatore è uno solo o più di uno? ....................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................
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LA RELIGIONE EGIZIA Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini alla scoperta della religione dell’antico Egitto.
Completiamo Per introdurre il tema facciamo completare la pag. 10 del libro di testo e le schede di pagg. 3 e 4 del Quaderno Attivo.
Lavoriamo Proponiamo la schede seguenti che riguardano alcune divinità e diversi miti sulla nascita di Ra.
ANIMALI SACRI •C ollega ogni animale con la spiegazione del perché era ritenuto sacro dagli antichi Egizi.
BABBUINO Ricordava la fertilità della terra, perché nutre gli uomini con la sua carne e il suo latte. Con la sua vista aguzza era considerato il simbolo del sole.
MUCCA
FALCO Posta sulla corona del faraone, rappresentava l’occhio del dio Ra.
Era associato alla sapienza perché una leggenda narrava che era in grado di prevedere il sorgere del sole, dato che ogni mattina rivolgeva la testa verso est.
Era venerato come un dio perché scendeva verso il delta del Nilo prima delle inondazioni, preannunciandole.
IBIS
FEMMINA DEL COBRA
Vive sia sulla terraferma che in acqua. Con il suo becco si nutre di serpenti appena nati.
COCCODRILLO
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AMON-RA • S econdo la mitologia egizia Amon-Ra era il dio sole, il più importante di tutti, in quanto creatore dell’Universo. Esistono diversi miti che raccontano la sua origine, leggili e completa i disegni secondo le indicazioni.
Il dio sole Ra apparve sotto forma di uno scarabeo che fece nascere la vita dalla sua palla infuocata.
Il dio sole Ra apparve da un fiore di loto blu cresciuto nel limo del Nilo.
Il dio sole Ra uscì da un uovo deposto dall’oca detta “Gran Chiacchierona”.
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IL PO LIT EIS IL MO MI O AN MOTIC NDOO
TEMPLI E SACERDOTI Completiamo Facciamo completare la pag. 11 del libro di testo.
GUARDIAMO Approfondiamo il tempio egizio con la visione di un video sull’area sacra di Karnak.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini un antico tempio egizio e facciamo completare la scheda.
IL TEMPIO EGIZIO • L eggi le notizie, completa le didascalie e colora. Davanti al tempio c’erano due grossi piloni attraverso i quali si entrava in un cortile circondato da colonne con in mezzo un altare. Più avanti si incontrava un corridoio di pilastri circondato da molte sale di varie dimensioni, utilizzate come magazzini e ripostigli. In fondo l’ultima stanza era il santuario vero e proprio, una sala buia in cui era posta la statua della divinità. Fuori delle mura del tempio si trovavano le abitazioni dei sacerdoti, la scuola per gli scribi, le botteghe e depositi vari. Davanti all’ingresso spesso c’erano gli obelischi, sottili pilastri di pietra a sezione quadrata, ricchi di decorazioni, usati come motivi ornamentali.
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MOO AN TIC O EISND POOLITMO ILIL MI
DOPO LA MORTE… NELL’ANTICO EGITTO
Dentro l’argomento Introduciamo i bambini alla scoperta dell’aldilà secondo gli antichi Egizi.
Completiamo Per introdurre il tema facciamo completare le pagg. 12 e 13 del libro di testo e la scheda a pag. 5 del Quaderno Attivo.
APPROFONDIAMO A pag. 12 del testo scopriamo con i bambini i diversi elementi che compaiono nel papiro del tribunale di Osiride e come avveniva l’imbalsamazione del corpo dei defunti.
Lavoriamo Proponiamo le seguenti schede di verifica.
IL TRIBUNALE DI OSIRIDE •C ompleta le didascalie con le notizie che ricordi e colora. ........................................... ...........................................
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IL LIBRO DEI MORTI • La definizione “libro dei morti” è stata utilizzata dai primi studiosi che hanno interpretato i contenuti dei papiri ritrovati nelle tombe egizie. Il nome originario in egiziano era REU NU PERT EM HRU. Scopri cosa significa letteralmente risolvendo il cruciverba e scrivendo sulla riga sotto le lettere delle celle in grassetto. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
C A P G P I O N S S Z A H A M S
1) Il nome dei vasi in cui venivano deposti alcuni organi interni del defunto durante la mummificazione. 2) Il dio che accompagnava l’anima del defunto al tribunale di Osiride. 3) Con quale azione Anubi giudicava l’anima del defunto? 4) Il nome dei segni che costituiscono la scrittura egizia. 5) Con quale pianta si facevano i fogli per scrivere? 6) Era la moglie di Osiride. 7) Il nome del dio dei morti. 8) Come si chiamavano le città dei morti? 9) Il nome della cassa di legno dove veniva deposto il corpo del defunto dopo l’imbalsamazione. 10) Erano gli unici che potevano entrare nel tempio egizio. 11) Con quale termine si definiscono le divinità rappresentate con testa di animale? 12) E quelle rappresentate in forma umana? 13) Il dio con la testa di falco, figlio di Iside e Osiride. 14) Il nome degli oggetti che venivano usati da vivi come ornamenti e messi nelle tombe per scongiurare disgrazie e portare fortuna. 15) Il nome del corpo del defunto avvolto in bende dopo l’imbalsamazione. 16) Era ed è ancora oggi un amuleto usato come portafortuna.
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LA RELIGIONE E IL TEMPIO GRECO Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini alla scoperta della religione dell’antica Grecia.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 14 e 15 del libro di testo e le schede delle pagg. 6 e 7 del Quaderno Attivo.
GUARDIAMO E GIOCHIAMO A pag. 15 del testo: - Presentiamo ai bambini il video che spiega le caratteristiche del tempio greco. - Approfondiamo l’argomento attraverso gli elementi strutturali della facciata e giochiamo a ricostruirla virtualmente. - Vediamo alcune raffigurazioni dei giochi olimpici.
Costruiamo Facciamo costruire il tempio greco, lavoretto n. 2 di Pagine Colorate.
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IL PO LIT EIS IL MO MI O AN MOTIC NDOO Lavoriamo Proponiamo l’analisi di un antico mito greco.
ZEUS CONTRO TIFONE • L eggi il mito di Zeus contro Tifone e suddividi il testo in sequenze sottolineandolo con diversi colori. Infine ricopia le sequenze nello schema. Dal Tartaro oscuro, luogo buio collocato nelle profondità della terra, venne generato Tifone, una creatura mostruosa dalle dimensioni enormi con cento teste di serpenti lunghi fino alle spalle. Tifone salì fin sul monte Olimpo per dichiarare guerra al potente Zeus e seminò il terrore tra tutti gli dei che scapparono. Così i due cominciarono a lottare. In un primo momento il mostro del male ebbe la meglio, in quanto riuscì ad incatenare Zeus. Ma il potente dio del tuono si liberò grazie all’aiuto di Ermes e trapassò con un fulmine infuocato il petto dell’avversario. Mentre Tifone ardeva, Zeus pose sopra di lui il monte Etna, che si trova in Sicilia. Da quel giorno il monte divenne un vulcano che arde ancora oggi. SITUAZIONE INIZIALE
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COMPLICAZIONE O ROTTURA DELL’EQUILIBRIO
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SVILUPPO DELLE VICENDE
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INTERVENTO CHE RIPORTA L’EQUILIBRIO
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CONCLUSIONE O SITUAZIONE FINALE
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• Disegna Zeus, il dio del fulmine, e Tifone, il mostro dalle cento teste di serpente, simboli della lotta tra bene e male.
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IL MI O MO ND O
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 3
IL MONOTEISMO EBRAICO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e un documento fondamentale della nostra cultura; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico e sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • L a Bibbia e le altre fonti Ricostruire le principali tappe della Storia della Salvezza. Saper collocare nello spazio e nel tempo alcuni personaggi biblici veterotestamentari. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO
MATERIALE MULTIMEDIALE
Gli Ebrei
QUADERNO ATTIVO
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
M.I.O. BOOK DOCENTE
Il popolo di Abramo
Schede: Indietro nel tempo... della nostra pag. 8 famiglia pag. 37 Da Abramo a Gesù Il popolo ebraico pag. 38
pagg. 16-17
pag. 9
La fine del regno pag. 18
Il tempo dei profeti
Approfondimento: Dal tempio alle sinagoghe
pag. 10
pag. 39
Scheda: La sinagoga pag. 40
GOCCE DI MIELE Video: La storia della La regina Ester regina Ester.
Approfondimento: La festa di Purim
pag. 19
pag. 41
Il tempo dei profeti pag. 20
Video: Daniele. Materiale extra di 4a: Le giornate mondiali della gioventù.
Approfondimenti: Il profetismo pag. 42 l profeti di Dio pag. 43 Papa Francesco pag. 44 Imperi e storia del popolo ebraico pagg. 45-46
L’attesa del Messia
La storia della Salvezza
pag. 21
pag. 11
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Scheda: Gesù, il Messia pag. 47
Approfondimento: I profeti.
IL MO NO TEILISM MIOO EB MORA ND ICO O
GLI EBREI Dentro l’argomento Ripassiamo con i bambini le tappe fondamentali della storia ebraica partendo dall’albero genealogico.
Lavoriamo Per introdurre il tema presentiamo ai bambini la scheda seguente sulla propria storia personale.
INDIETRO NEL TEMPO... DELLA NOSTRA FAMIGLIA • Completa prima il tuo albero genealogico, poi le frasi seguenti, mettendo la “parola giusta” che rivela il rapporto di parentela esistente.
1) Io sono ............................................. dei miei genitori. 2) La mamma e il babbo sono i miei .............................................. 3) I miei genitori sono i ............................................. dei nonni. 4) I miei nonni materni sono i ............................................. della .............................................. 5) I miei ............................................. paterni sono i genitori del babbo. 6) Io sono il/la ............................................. dei miei nonni.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 16-17 del libro di testo e le schede di pagg. 8-9 del Quaderno Attivo.
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ISMO O EB RA ICO TEND MOONOMO IL MI Lavoriamo Secondo la tradizione biblica, il popolo ebraico è diretto discendente dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, vissuti nella terra di Canaan intorno al XVIII secolo a.C. Presentiamo ai bambini la scheda che segue per fare un ripasso della storia ebraica.
IL POPOLO EBRAICO • Osserva la cartina, completa le frasi con i nomi che trovi in fondo e costruisci la legenda abbinando ad ogni freccia il numero della frase corrispondente, come nell’esempio.
1
1. Dio si rivela e stringe un’ alleanza con .......................................................... Dio dice ad Abramo di lasciare la sua città, Ur, e di andare verso Canaan, la Terra Promessa. 2. A causa di una carestia gli Ebrei sono costretti a spostarsi in Egitto, dove vengono accolti con benevolenza grazie al patriarca ........................................................., divenuto vicerè. 3. La situazione piano piano cambia e gli Ebrei sono fatti schiavi. Dopo quattrocento anni di schiavitù possono tornare in Palestina guidati da ................................................. È la Pasqua, il passaggio del Mar Rosso. 4. Alla morte del re ................................................ la Palestina si divide e subisce diverse invasioni. Gli ebrei vengono deportati a Babilonia. 5. Ciro, re di Persia, concede agli .................................... di tornare nella Terra Promessa. MOSÈ – SALOMONE – ABRAMO – EBREI – GIUSEPPE
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IL MO NO TEILISM MIOO EB MORA ND ICO O
LA FINE DEL REGNO Dentro l’argomento Presentiamo ai bambini la situazione politica della Palestina dalla morte di Salomone fino alla nascita di Gesù.
Completiamo Facciamo completare la pag. 18 del libro di testo e la scheda di pag. 10.
e la Approfondiamo
voriamo
Spieghiamo ai bambini che, dopo la deportazione degli Ebrei in Babilonia, la sinagoga diventa il luogo di culto del popolo d’Israele. Leggiamo le notizie riportate sotto.
Approfondimento DAL TEMPIO ALLE SINAGOGHE Il termine sinagoga, con cui si indica il luogo di riunione per la preghiera e la lettura dei testi sacri degli ebrei, letteralmente significa «casa dell’assemblea». Secondo la tradizione, la sinagoga è nata durante l’esilio babilonese (597 a.C. - 538 a.C.), dopo la distruzione del Tempio di Salomone, ed è stata portata in Israele dagli ebrei ritornati dall’esilio. Proprio a quel periodo si fa risalire la definizione del canone delle preghiere in ebraico, stabilito da una grande assemblea formata da 120 uomini tra scribi, profeti e sapienti, e l’intuizione di creare luoghi di preghiera per gli ebrei in qualunque luogo si trovassero. Dopo la distruzione del Tempio nel 70 d.C., il culto sinagogale diventa il centro della vita religiosa e comunitaria ebraica. La sinagoga rappresenta un modo completamente nuovo di intendere il culto nell’antico Oriente: è, infatti, il primo edificio sacro in cui i fedeli possono assistere al complesso dei riti, principio che verrà ripreso dalle chiese cristiane e dalle moschee musulmane. La comparsa delle sinagoghe segna anche un altro grosso cambiamento per la religione ebraica, che passa dal culto sacrificale al tempio e allo studio della Legge. La sinagoga è caratterizzata da alcuni arredi: • L’arca dell’Alleanza: un armadio nel quale vengono custoditi i rotoli delle Sacre Scritture (Torah). In genere è incastrata nella parete che guarda verso Gerusalemme. • Il pulpito del lettore: è situato di fronte all’Arca, al centro della sala, sopra una piattaforma leggermente alzata, in ebraico bimàh. • La “lampada eterna”: una luce sempre accesa in ricordo della menorah del Tempio a Gerusalemme, rimasta miracolosamente accesa per otto giorni, nonostante la sconsacrazione dei saccheggiatori Seleucidi. Nelle sinagoghe antiche e, ancora oggi, in quelle molto osservanti, le donne siedono in un’area riservata, separata da quella degli uomini, a volte situata in una galleria al piano superiore. Internamente, le decorazioni sono molto semplici: motivi stilizzati di fiori e fregi geometrici e rappresentazioni degli oggetti di culto e del candelabro a sette bracci. Domande guida • Venne costruito prima il Tempio o la sinagoga? • Cosa sono le sinagoghe? Quando e perché vengono costruite? • Quale cambiamento molto importante segna la nascita di questo luogo di culto?
• Che cos’é la bimàh? • Cosa ricorda la “lampada eterna”? • Verso quale direzione deve essere rivolta la parete dove si trova l’Arca dell’Alleanza?
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IL MO NO TE ISM O EB RA ICO
LA SINAGOGA • Scrivi i nomi dei diversi elementi della sinagoga e la loro definizione. ..................................................................................... ..................................................................................... .....................................................................................
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GOCCE DI MIELE
LA REGINA ESTER Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini alla scoperta di Ester, la regina che, secondo la Bibbia, si ricorda nella festa di Purim.
GUARDIAMO E COMPLETIAMO Facciamo ascoltare la storia della regina Ester, una donna coraggiosa che salvò il suo popolo da un grave pericolo. Poi facciamo completare la pagina del testo. Il brano è disponibile anche nel CD Audio traccia n.3. Possiamo completare l’attività con un approfondimento sulla festa di Purim.
LA STORIA DELLA REGINA ESTER Dio, per punizione delle loro azioni, aveva permesso che gli Assiri e i Babilonesi conquistassero i regni di Giuda e di Israele e deportassero la popolazione. Dopo settanta anni dalla deportazione a Babilonia, il re persiano Ciro conquistò Babilonia e consentì agli Ebrei di tornare in Israele, ma alcuni degli Israeliti rimasero in terra straniera. Fra loro c’era Ester, una giovane e bellissima donna della tribù di Beniamino. Alla morte dei genitori fu adottata dal cugino Mardocheo, dignitario del re di Persia Serse, che scelse Ester tra le sue spose. Mardocheo consigliò Ester di non rivelare al re di essere un’ebrea. Intanto Aman, ambizioso ministro persiano, volle che tutti si inginocchiassero davanti a lui in segno di rispetto, ma Mardocheo non piegò la fronte davanti a quell’uomo, perché, da ebreo, sapeva che ci si inchina solo davanti a Dio. Aman, scoperto che Mardocheo era di origine ebraica, per vendicarsi, fece un decreto per uccidere e torturare tutti i Giudei. Allora Mardocheo disse ad Ester: “Presentati al re per intercedere a favore del tuo popolo. Forse è per questo che Dio ti ha fatto regina”. Ester, si presentò a lui, nonostante fosse proibito, se non dopo una lunga attesa, e gli svelò la congiura di Aman verso gli Ebrei. Il re Serse, riconosciuta la malvagità di Aman, lo fece giustiziare, al suo posto nominò Mardocheo e abolì il crudele decreto contro i Giudei. Con il suo coraggio, Ester aveva salvato il suo popolo. Approfondimento LA FESTA DI PURIM Ogni anno, il 14 del mese di Adar, tra febbraio e marzo, gli ebrei leggono nelle sinagoghe il rotolo di Ester e si scambiano doni commestibili in segno di gioia e ringraziamento. Oltre ai doni commestibili, è usanza anche regalare un dono in denaro. Durante la festa, è tradizione che i bambini si mascherino e agitino le raganelle in segno di gioia. La racanella o raganella è un antico strumento musicale a pizzico diretto che, come lascia intuire il nome, riproduce il verso della rana. Lo strumento, un tempo realizzato in legno (oggi si trova in diversi materiali) si compone di tre parti: un corpo rotante, una ruota dentata e l’impugnatura.
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ISMO O EB RA ICO TEND MOONOMO IL MI
IL TEMPO DEI PROFETI Dentro l’argomento Concludiamo la storia veterotestamentaria del popolo ebraico con la presentazione dei profeti.
p Completiamo e ap
rofondiamo
Per introdurre il tema facciamo completare la pag. 20 del libro di testo. Presentiamo poi un approfondimento sui profeti.
Approfondimento IL PROFETISMO Il profetismo ha sempre un significato generale di relazione con la divinità, per cui sono detti profeti tutti coloro che ricevono qualche messaggio da Dio o ne interpretano i segni e le parole. Infatti il senso etimologico della parola “profeta”, non vuol dire “colui che predice il futuro” bensì “colui che parla in luogo e in nome della divinità agli uomini di ogni terra”. Tale fu Mosè, al quale Dio parlò “bocca a bocca” (Nm 12,8) ed altri che in seguito ebbero influenza nella guida spirituale del popolo ebraico, difendendo il monoteismo contro la tentazione dell’idolatria, condannando l’ipocrisia, combattendo la corruzione morale e le ingiustizie sociali. Quando il popolo non avvertiva più il legame con Dio, il profeta interveniva con i suoi richiami alla fedeltà e al rispetto della legge divina e lo incoraggiava nei momenti di difficoltà con l’annuncio della venuta di un Messia che avrebbe salvato Israele e l’umanità intera. Gesù di Nazaret è colui che i profeti hanno annunciato, in lui si realizzeranno le loro voci di speranza e attesa. Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. Giovanni 3,34
ASCOLTIAMO Ascoltiamo la storia del profeta Daniele nella fossa dei leoni.
LA STORIA DEL PROFETA DANIELE Daniele, uomo dallo spirito straordinario, era un funzionario reale, ma era superiore agli altri e Dario, Re di Babilonia, pensò di metterlo a capo di tutto il suo regno. Gli altri funzionari cercarono in tutti i modi di trovare un motivo per renderlo colpevole davanti al re, ma egli era fedele e non aveva nulla da farsi rimproverare. Allora pensarono di accusarlo cercando un pretesto nella legge del suo Dio. Andarono dal re e gli dissero: «O re Dario, fai pubblicare un decreto in cui sia scritto che chiunque supplica, per i prossimi trenta giorni, un qualsiasi dio o uomo al di fuori di te, sia gettato nella fossa dei leoni». Re Dario emanò la nuova legge. Quando venne a sapere del decreto del re, Daniele si ritirò in casa e, come aveva sempre fatto, continuò a lodare Dio: tre volte al giorno apriva le finestre verso Gerusalemme, si metteva in ginocchio e pregava.
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IL MO NO TEILISM MIOO EB MORA ND ICO O Quando quegli uomini trovarono Daniele che pregava il suo Dio, andarono dal re e gli dissero di applicare il decreto. Re Dario ne fu molto addolorato, cercò in tutti i modi di salvare Daniele, ma, al tramonto, dovette ordinare di prenderlo e di gettarlo nella fossa dei leoni. Gli disse, però, queste parole: «Che il tuo Dio ti possa salvare!». Dopo aver chiuso la fossa con una pietra, il re ritornò a palazzo, ma quella notte non riuscì né a mangiare né a dormire. Allo spuntare del sole, andò in fretta alla fossa dei leoni e quando fu vicino, chiamò Daniele con queste parole: «Daniele, Dio ti ha potuto salvare dai leoni?». Daniele rispose: «O re! Dio ha mandato un angelo a chiudere la bocca dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male». Il re, pieno di gioia, ordinò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa e poi scrisse un decreto: «Ci sia ovunque la pace. In tutto il mio impero, d’ora in poi, tutti pregheranno il Dio di Daniele!». Daniele 6
Domande guida • A quale popolo appartiene Daniele, secondo te? • Dove si trovava? • Cosa dissero i funzionari al re per contrastare Daniele? • Perché Daniele non poteva inchinarsi ad adorare il re?
• Che cosa avvenne nella fossa dei leoni? • Perché Daniele non venne sbranato dai leoni? • Che cosa scrisse nel nuovo decreto il re?
Approfondiamo Leggiamo ai bambini il testo che segue per approfondire il discorso sui profeti.
Approfondimento I PROFETI DI DIO I profeti furono numerosi. Ricordiamo i più importanti: Isaia, Geremia, Ezechiele, Michea, Daniele. Erano uomini straordinari, dotati di particolari attitudini d’animo, d’ingegno, di costumi di vita, che il Signore suscitò in mezzo al suo popolo per tenere viva la fede nell’unico vero Dio e per ricordare la “grande promessa” del Salvatore venturo. Vivevano nelle caverne dei monti, nella solitudine dei deserti; si nutrivano di locuste e di miele selvatico. Parlavano nel nome del Signore, rimproveravano i re e i potenti di quei tempi, difendendo gli umili e compivano sovente miracoli. Predissero molti fatti riguardanti la vita e le opere di Gesù, l’atteso Messia. L. Fiorentini, Esultiamo al Signore, vol. 1°, Le Stelle
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ISMO O EB RA ICO TEND MOONOMO IL MI Domande guida • Quali sono i profeti più importanti dell’antichità? • Quali caratteristiche avevano? Cosa annunciavano? • E oggi chi sono i profeti o testimoni di Gesù? Sapresti citarne qualcuno? • Che differenza c’è tra i profeti e gli indovini? • Perché i sacerdoti, i missionari e i volontari sono i “profeti d’oggi”? • In quale modo puoi diventare anche tu testimone di Gesù?
Approfondiamo Spieghiamo ai bambini che, anche nel nostro tempo, sono molte le voci che si innalzano per condannare il male, la violenza e i soprusi o che sanno dire parole nuove e di speranza. Tra queste va certamente ricordato papa Francesco, che non si stanca mai di dire ai cristiani come fare per annunciare al mondo l’amore di Dio.
Approfondimento PAPA FRANCESCO «Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso». Da un discorso di papa Francesco
Domande guida • Perché il papa dice che la Chiesa-comunità deve essere come un ospedale da campo, secondo te? • Cosa dovrebbero fare i cristiani, secondo il Papa? • Cosa significa, secondo te, curare le ferite?
ASCOLTIAMO E GUARDIAMO Materiale extra di classe 4 Video e mappa: Le giornate mondiali della gioventù.
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IL MO NO TEILISM MIOO EB MORA ND ICO O
Approfondiamo Seguono degli approfondimenti ad uso dell’insegnante per aiutare i bambini a fare collegamenti tra gli eventi storici relativi alle diverse civiltà e la storia del popolo ebraico.
IMPERO ASSIRO • 1390 - 612 Affermazione dell’impero assiro. In Israele • 1220 - 1020 Insediamento delle dodici tribù nella terra di Canaan - Periodo dei Giudici. • 1020 - 1012 Inizio della monarchia: Saul primo re. • 1012 - 972 Regno di Davide. • 972 - 932 Regno di Salomone. • 932 Divisione dell’unico regno in due regni: Israele e Giuda. • 722 - 705 Distruzione del regno del Nord ad opera di Sargon.
SECONDO IMPERO BABILONESE • 612 - 539 Babilonia eredita i territori dell’impero assiro della Mesopotamia, fino alla Siria e alla Palestina. In Israele • 587 Gerusalemme assediata e occupata dai Babilonesi. Cade il regno del Sud e Gerusalemme viene distrutta da Nabucodonosor. Deportazione degli Ebrei a Babilonia. • 587 - 538 Esilio babilonese.
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IMPERO PERSIANO • 539 Conquista di Babilonia da parte di Ciro il Grande. • 539 - 333 Impero persiano, che si espande dall’Iran all’Egitto. In Israele • 538 Ritorno degli Israeliti dall’esilio babilonese. Viene ricostruito il Tempio di Gerusalemme. • 400 profeti Esdra e Neemia.
IMPERO ELLENISTICO • 337 - 323 Alessandro il Grande, fondatore dell’impero ellenistico, esteso dalla Grecia, all’Egitto e all’India. • 333 Alessandro il Grande conquista la Palestina. • 323 - 200 La Palestina passa alla dinastia dei Tolomei. • 200 I Seleucidi stappano la Palestina ai Tolomei. • 168 - 142 Antioco IV Epifane e imposizione dell’Ellenismo a Gerusalemme. In Israele • 168 - 142 Rivolta dei Maccabei. • 143 - 37 Dinastia degli Asmonei.
IMPERO ROMANO • 160 Roma entra in scena nel Medio Oriente. • 63 Pompeo il Grande conquista Gerusalemme. • 40 - 4 Roma elegge re della Palestina Erode. • 98 - 117 d.C. Impero romano giunge massima espansione sotto Traiano. Israele • 5 - 7 a. C. Nascita di Gesù. • 30 d. C. Morte e risurrezione di Gesù. Inizia l’opera evangelizzatrice del mondo. • 70 d. C. Distruzione di Gerusalemme.
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L’ATTESA DEL MESSIA Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere che Gesù, per i cristiani, è il Messia atteso dagli Ebrei e annunciato dai profeti.
Completiamo Per introdurre il tema facciamo completare la pag. 21 del libro di testo e la scheda di pag. 11 del Quaderno Attivo.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini la scheda che segue per consolidare le caratteristiche di Gesù-Messia.
GESÙ, IL MESSIA •C ollega ogni frase con l’immagine e con il simbolo giusto.
UN RE CHE AMMINISTRA LA GIUSTIZIA
UN PROFETA CHE PARLA DELLA PACE DI DIO
UN SACERDOTE CHE OFFRE SE STESSO SULL’ALTARE
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UNITÀ DI APPRENDIMENTO 4
GESÙ, CENTRO DELLA STORIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù; riconosce il significato cristiano del Natale, traendone motivo per interrogarsi sul valore di questa festività nell’esperienza personale, familiare e sociale; identifìca le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • La Bibbia e le altre fonti Leggere direttamente pagine evangeliche, riconoscendo il genere letterale e individuandone il messaggio principale. Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù nel contesto storico, sociale, politco e religioso del tempo, a partire dai Vangeli. Decodificare i principali segni dell’iconografia cristiana. Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche dalla vita dei santi e di Maria, la madre di Gesù. • Il linguaggio religioso Intendere il senso religioso del Natale, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa. Individuare significative espressioni d’arte cristiana. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO
MATERIALE MULTIMEDIALE
Vangeli e altre fonti su Gesù pag. 22
Gesù è veramente esistito
QUADERNO ATTIVO
PAGINE COLORATE
I Vangeli
Canzone: Chi era lui
pag. 12
pag. 49
Gesù e le sue fonti pag. 13
Il Natale dei vangeli pag. 14 Il linguaggio simbolico dei vangeli pag. 15 Poesie di Natale pag. 16 Verifica I Quadrimestre
M.I.O. BOOK DOCENTE
Approfondimenti: I documenti cristiani; Scheda: Scrittori che Quattro autori per parlano di Gesù pag. 50 Gesù. Approfondimento e scheda: I Vangeli sinottici pag. 51 Attività: Completa al posto giusto! pag. 52
pag. 23
La nascita di Gesù Video: La natività pag. 24 in Luca e Matteo. La data del Natale Gioco: La linea pag. 25 del tempo.
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
Lavoretto n. 6: Il biglietto di Natale.
Schede: Giovanni, il Battista pag. 53 Approfondimenti: Il Natale dei poeti; Natale nel mondo
Approfondimento: Cronologia della vita di Gesù.
pagg. 54-55
Attività: Il presepe pag. 56
pag. 17
Maria, la madre di Materiale extra Gesù di classe 4a: I pag. 26 santuari mariani.
Approfondimento: La fede dentro un mosaico pag. 57 Scheda: Maria, madre di Gesù e madre di Dio pag. 58
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Immagine: Incoronazione della Vergine. Approfondimento: Maria nel Corano, sura XIX.
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VANGELI E ALTRE FONTI SU GESÙ Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel mondo di Gesù partendo dai documenti cristiani e non cristiani che ne testimoniano l’esistenza.
Riflettiamo Per introdurre il tema facciamo riflettere i bambini sulle parole di una vecchia canzone di Adriano Celentano del 1966.
CHI ERA LUI Ed abbiamo riso di Lui, perché era diverso da noi non abbiamo pensato se Lui era meglio di noi, non abbiamo capito che Lui era meglio di noi. Quando quella sera arrivò lui sorrise a tutti però non ci fu nessuno di noi che lo guardò. E pensare che Lui morì, morì per noi. Ed ora voi chiedete a me chi era Lui. Dopo duemila anni voi non sapete ancora chi era Lui. Dopo tutto quello che Lui ha fatto per noi ed ora voi chiedete a me chi era Lui. ...non sapete ancora cosa ha fatto Lui, per noi... Adriano Celentano
Domande guida • Quale grande interrogativo si pone il testo e di chi sta parlando secondo te? • A chi parla, secondo te, l’autore della canzone? • Da quello che dice è un uomo credente o no? Perché?
Completiamo Facciamo completare la pag. 22 del libro di testo e la scheda di pag.12 del Quaderno Attivo.
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GES Ù, CEN TRO DEL LA STO RIA Lavoriamo Presentiamo ai bambini altri testi non cristiani che parlano dell’esistenza di Gesù e dei Cristiani.
SCRITTORI CHE PARLANO DI GESÙ • Leggi le notizie riportate da diversi autori non cristiani su Gesù e rispondi alle domande.
SCRITTORI ROMANI Plinio il Giovane (62-144 d.C.), governatore della Bitinia, parla di Gesù Cristo e dei cristiani in una sua lettera all’imperatore Traiano:
“I cristiani sono soliti radunarsi in un giorno stabilito per inneggiare a Cristo, che essi considerano loro Dio”.
Publio Cornelio Tacito (55-120 d.C.), storico romano, nei suoi Annali, a proposito dei cristiani, scrive:
“Nerone punì con raffinati supplizi coloro che la gente chiama cristiani. Questo nome ha avuto origine da Cristo, condannato a morte sotto il regno di Tiberio dal procuratore Ponzio Pilato”.
Caio Svetonio (70-126 d.C.) scrisse le biografie degli imperatori. In Vita di Claudio accenna ai cristiani:
“Claudio fece espellere da Roma quei giudei che per annunciare la loro fede in Cristo erano causa di disordini.”
SCRITTORI EBREI Giuseppe Flavio (37-97 d.C.), nato a Gerusalemme, diventò scrittore a Roma e nella sua opera Antichità Giudaiche scrive:
“A quell’epoca visse Gesù, un uomo sapiente. Egli operò cose mirabili. Molti giudei e pagani attirò a sé. E quando, su accusa dei nostri uomini più autorevoli, Pilato lo ebbe condannato alla morte di croce, coloro che lo avevano amato non desistettero”.
• Rispondi. 1. A chi risale il nome cristiani? .................................................................................................................................................................................................................................. 2. Chi condannò a morte Gesù? Quali autori lo dicono? .................................................................................................................................................................................................................................. 3. Perché i cristiani si radunavano? In che giorno secondo te? .................................................................................................................................................................................................................................. 4. Perché l’imperatore Claudio caccia i cristiani? ..................................................................................................................................................................................................................................
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GES Ù, CEN TRO ILDEL MILA O MO ND STO O RIA Completiamo Facciamo completare la pag. 23 del libro di testo e la scheda di pag.13 del Quaderno Attivo.
Approfondiamo Spieghiamo ai bambini che, dei quattro vangeli, tre sono definiti sinottici.
I VANGELI SINOTTICI SINOSSI: parola di origine greca che significa “sguardo d’insieme o colpo d’occhio”. Gli evangelisti Marco, Matteo e Luca hanno raccolto e ordinato materiale simile. Per questo motivo i loro vangeli, “guardati insieme”, presentano subito delle somiglianze, oltre agli elementi propri di ciascuno dei tre scrittori. L’evangelista Giovanni, invece, pur esprimendo lo stesso contenuto, rielabora e scrive in modo del tutto personale il messaggio portato da Gesù con la sua vita, le sue azioni e parole.
Lavoriamo Per concludere l’argomento facciamo lavorare i bambini su un brano dei sinottici.
ESEMPIO DI SINOSSI Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: “Maestro, qual è il più grande comandamento della Legge?”. Gli rispose: “Amerai il signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso”.
Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi”.
(Matteo 22,34 - 39)
(Marco 12,28 - 31)
• Scegli la risposta giusta. I Vangeli sinottici sono quelli che...
hanno lo stesso autore.
narrano episodi dalla vita di Gesù in modo simile.
Un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. (Luca 10,25 - 28)
• Quali dei quattro Vangeli sono sinottici? ...................................................................................................................... • Evidenzia nei tre brani le parti narrate in modo somigliante.
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GES Ù, CEN TRO DEL LA STO RIA APPROFONDIAMO Presentiamo ai bambini alcune notizie circa le fonti cristiane su Gesù e una breve cronologia della sua vita. Approfondimenti: • I documenti cristiani; • Quattro autori per Gesù.
Lavoriamo Fotocopiamo questo schema per ciascun alunno.
COMPLETA AL POSTO GIUSTO! • Inserisci nello schema le parole indicate. GESÙ – QUATTRO – TESTIMONIANZE – DISCESA – APOSTOLI – OPERE – VANGELO – INSEGNAMENTO – RACCOLTE – VITA
G
S
D A I
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C O
R
E A
G O M
C
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A
T
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LA NASCITA DI GESÙ Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a entrare nel mistero dell’Incarnazione, compimento della Storia della Salvezza.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 24 e 25 del libro di testo e le schede delle pagg. 14, 15, 16 e 17 del Quaderno Attivo.
APPROFONDIAMO E GIOCHIAMO A pag. 36 del testo: La natività in Luca e Matteo: ascoltiamo alcuni approfondimenti sulla natività raccontata da Luca e Matteo. I brani sono disponibili anche nel CD Audio tracce n. 4 e 5. A pag. 37 del testo: La linea del tempo: presentiamo ai bambini la linea del tempo da ricostruire.
APPROFONDIAMO Presentiamo una breve cronologia della vita di Gesù. Approfondimento: • Cronologia della vita di Gesù.
GIOVANNI, IL BATTISTA • L eggi il testo, scrivi le parole al posto giusto e segna la definizione esatta con una x. Giovanni, ultimo dei profeti, cugino di Gesù, viene definito il suo precursore perché annunciava la venuta del Messia predicando la conversione, cioè il cambiamento del “cuore” e del “comportamento”, per accogliere il Salvatore del mondo. Completa i cambiamenti dettati dalla conversione: ODIO
INGANNO
INDIFFERENZA
PRIMA
AMORE PERDONO
LIBERTÀ
AMICIZIA
RANCORE
GIUSTIZIA
INIMICIZIA
SCHIAVITÙ
SOLIDARIETÀ
ONESTÀ
INGIUSTIZIA
inganno ............................................................
onestà ............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
DOPO
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............................................................
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•C onvertirsi vuol dire: modificare il look e il guardaroba.
cambiare il proprio modo di vivere.
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GES Ù, CEN TRO DEL LA STO RIA Approfondiamo Presentiamo alcune poesie di Natale e varie tradizioni sui diversi modi di festeggiare questo giorno nel mondo.
IL NATALE DEI POETI SU, PASTORE, E SEGUILA! C’è una stella in Oriente il mattino di Natale, su, pastore, e seguila. Lascia i greggi e lascia gli agnelli. Su, pastore, e segui, segui. Lascia le pecore e lascia i montoni. Su, pastore, segui, oh segui. Segui, segui, su pastore, e segui, segui.
Segui la stella di Betlemme. Su, pastore, e seguila. Se vuoi dar ascolto alla voce dell’angelo, dimentica il tuo gregge, dimentica la mandria. Su, pastore, e seguila. J. W. Johanson (canto popolare)
• E cco una bella poesia da leggere, illustrare e imparare a memoria.
Quest’anno mi voglio fare un albero di Natale di tipo speciale, ma bello veramente. Non lo farò in tinello, lo farò nella mente, dove non c’è soffitto e l’albero può crescere alto alto, dritto dritto, quanto gli pare, con centomila rami e un miliardo di lampadine e tutti i doni che non stanno nelle vetrine: un raggio di sole per il passero che trema, un ciuffo di viole per il prato gelato,
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la soluzione giusta del problema più complicato per lo scolaro debole in aritmetica, un aumento di pensione per il vecchio pensionato. E poi giochi, giocattoli, balocchi quanti ne puoi contare a spalancare gli occhi: di bellissimi doni uno più gratis dell’altro e al posto dei cartellini zeppi di numeracci i nomi dei bambini che non ebbero mai un regalo di Natale e per loro ogni giorno all’altro è uguale e non è mai festa. Gianni Rodari
GES Ù, CEN TRO ILDEL MILA O MO ND STO O RIA
NATALE NEL MONDO In Inghilterra il dolce natalizio più noto è il Christmas Pudding o sformato di Natale: chi trova la monetina messa nell’impasto, avrà fortuna. Ai bambini buoni Santa Claus lascia cadere i doni dentro le calze appese ai camini. In Irlanda, la notte della vigilia, si lascia accesa una candela a una finestra: serve a Giuseppe e a Maria per arrivare più facilmente alla capanna e indica ai poveri che saranno ben accolti. Santa Claus è aiutato a portare i doni ai bambini da un personaggio di nome Rudolf, che ha un naso così rosso da illuminare la strada nella notte. In Belgio, i bambini cercano di accattivarsi la simpatia di San Nicola lasciando un sigaro e un bicchiere di birra sul tavolo di casa. Gli preparano anche una poltrona con sopra un foglio di carta: al mattino il foglio stropicciato indica che il santo si è seduto per riposarsi, e questo è un buon augurio. In Svizzera le feste iniziano il 6 dicembre: San Nicola gira per le case accompagnato dal servo Schmutzli. Nei Cantoni di lingua tedesca, gruppi di giovani con maschere di legno e campanacci scacciano gli spiriti cattivi e l’anno vecchio. Nelle case della Germania, la prima domenica di Avvento, si prepara una corona di rametti d’abete con quattro candeline: saranno accese una ogni domenica che precede il Natale. Lo scambio dei doni avviene il 6 dicembre, festa di Sankt Nicolaus. Ai più piccoli i doni li porta un angelo vestito di bianco, chiamato Cristkind (Gesù Bambino). Tutta la Spagna festeggia gastronomicamente il Natale nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Si aggiungono al menù i tacchini e i capponi. Sempre in Spagna, si organizzano presepi viventi in favore delle famiglie povere: si lasciano loro cibi e vestiti perché trascorrano un giorno sereno. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio nelle località costiere arrivano i Reyes, i tre Re Magi: sul loro battello hanno i doni e i cammelli. In alcune zone agricole della Francia, la notte di Natale, si chiudono le stalle per evitare che entrino folletti capaci di stregare le bestie. La stessa leggenda assicura che durante la Notte Santa gli animali possono parlare. Da Mondo Erre, Elle Di Ci, 16/1995
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GES Ă™, CEN TRO DEL LA STO RIA Costruiamo Per concludere il discorso sul Natale presentiamo ai bambini un modellino di presepe da costruire e facciamo completare Il biglietto di Natale, lavoretto n. 6 di Pagine Colorate.
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MARIA, LA MADRE DI GESÙ Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere l’importanza di Maria nella storia della Salvezza come mediatrice di Grazia.
Completiamo Per introdurre il tema facciamo completare la pag. 26 del libro di testo.
GUARDIAMO
Approfondiamo Presentiamo ai bambini la scheda che segue.
Facciamo vedere ai bambini un particolare del mosaico che si trova nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma: l’incoronazione della Vergine.
LA FEDE DENTRO UN MOSAICO Particolare, raffigurante l’incoronazione della Vergine, del mosaico che si trova nella basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.
In questa pagina hai il disegno di un mosaico molto famoso realizzato nel XIII secolo. L’opera decora la grande basilica romana voluta da Papa Liberio nel V secolo per ricordare un’apparizione della Vergine: una miracolosa nevicata, avvenuta su Roma in piena estate ma... solo nel luogo in cui si doveva costruire la basilica! Questo mosaico è un’interessante testimonianza di come i cristiani abbiano saputo trasferire in immagini i contenuti della loro fede.
APPROFONDIAMO Presentiamo ai bambini la sura 19 del Corano, versetti dal 13 al 36: Sura XIX, Maryam (Maria).
GUARDIAMO Materiale extra di classe quarta Approfondimenti e attività: I santuari mariani.
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GES Ù, CEN TRO DEL LA STO RIA Lavoriamo Presentiamo ai bambini una scheda sul dipinto di Piero della Francesca “Madonna del parto”.
MARIA, MADRE DI GESÙ E MADRE DI DIO Dalla prima metà del 1300 diversi autori hanno dipinto delle raffigurazioni realistiche della Vergine incinta. Questo soggetto iconografico venne chiamato “Madonna del Parto”. In Toscana, nel piccolo paese di Monterchi, si trova la suggestiva opera di Piero della Francesca.
• Colora il quadro secondo le indicazioni dell’insegnante e rispondi alle domande. Questa rappresentazione di Maria vuole mostrare: la natura umana di Gesù. la natura divina di Gesù.
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La tenda nel dipinto ricorda il tabernacolo che custodiva l’Arca dell’Alleanza perché: Maria è la nuova Arca dell’Alleanza. Maria durante la gravidanza abitava in una tenda.
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 5
GESÙ, VERO UOMO, E IL SUO TEMPO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili per collegarle alla propria esperienza; si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Dio e l’uomo Sapere che per la religione cristiana Gesù è il Signore, che rivela all’uomo il volto del Padre e annuncia il Regno di Dio con parole e azioni. • La Bibbia e le altre fonti Leggere direttamente pagine evangeliche, riconoscendo il genere letterale e individuandone il messaggio principale. Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politco e religioso del tempo, a partire dai Vangeli. Decodificare i principali segni dell’iconografia cristiana. Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche dalla vita di santi. • Il linguaggio religioso Individuare significative espressioni d’arte cristiana. • I valori etici e religiosi Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un personale progetto di vita. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO
MATERIALE MULTIMEDIALE
La sua terra
QUADERNO ATTIVO La situazione politica della Palestina al tempo di Gesù
pag. 27
Ambienti... di Palestina pagg. 28-29
pag. 18
Nel paese di Gesù
La terra di Gesù
pagg. 30-31
pag. 19
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
M.I.O. BOOK DOCENTE
Approfondimento: Viaggiare in Palestina pag. 62 Scheda: Il caravanserraglio
Approfondimenti: Un giorno con Gesù; Conosciamo il mondo di Gesù.
pag. 62
Scheda: La Palestina fisica pag. 63
Approfondimento: La società ebraica pag. 63 Scheda: Fauna della Palestina pag. 64
Aspetti civili e religiosi pagg. 32-33
Photogallery: Le feste. Approfondimento: La preghiera quotidiana. Approfondimento: Le usanze.
Il Tempio pag. 20-21
Norme alimentari ebraiche pag. 22
Approfondimenti: La vita religiosa pagg. 65-66
Schede: Gente di Palestina pag. 67
Il santuario pag. 68
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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO
LIBRO DI TESTO
MATERIALE MULTIMEDIALE
QUADERNO ATTIVO
La Palestina oggi... una terra che chiede pace
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
M.I.O. BOOK DOCENTE
Approfondimento: La questione palestinese pag. 69
Scheda: La Palestina oggi
pagg. 34-35
pag. 70
Un uomo in cui avere fiducia pag. 36
Gesù, maestro di vita
Video: Parabola del seminatore.
Il seminatore pag. 23
Voi siete i tralci pag. 24
Scheda: Il linguaggio delle parabole
Attività: Gesù guarisce; pag. 71 Gesù insegna; Approfondimento e scheda: Gesù secondo Gauguin. I miracoli
pag. 37
pag. 71-72
Le Beatitudini
Schede: Gesù chiama tutti a seguirlo
pag. 38
La perfetta letizia
pag. 73
pag. 39
Il programma di vita dei Vangeli pagg. 74-75
Approfondimento: Maria, donna delle beatitudini pag. 75
Domande guida sulla perfetta letizia pag. 76
PAGINA DEI VALORI Il valore della fede pag. 40
I santi: campioni di fede
Materiale extra di classe 4a: I santuari dedicati ai santi.
Il piccolo Minot
Storia: Il viaggio della fede
pag. 25
pag. 77
pag. 41
L’ARTE RACCONTA... Audio: La Il volto di Dio parabola del figliol pag. 42 prodigo. Approfondimento: Il padre misericordioso di Rembrant.
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Dalla Bibbia: Il figliol prodigo pag. 78
Attività: Le Beatitudini oggi; Donne e uomini delle Beatitudini.
GESÙ , VERO UOM O, EILILMISUO O MO TEM NDPO O
LA SUA TERRA Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel mondo in cui Gesù è vissuto.
Completiamo Facciamo completare la pag. 27 del libro di testo e la scheda a pag.18 del Quaderno Attivo. Successivamente presentiamo e facciamo completare le pagg. 28-29 e 30-31 e la scheda a pag.19 del Quaderno Attivo.
Approfondiamo e lavo
riamo
Presentiamo ai bambini l’approfondimento relativo agli spostamenti in Palestina al tempo di Gesù e la scheda che segue.
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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO Approfondimento VIAGGIARE IN PALESTINA In Palestina, al tempo di Gesù, si viaggiava soprattutto a piedi o con asini e muli. Solo i ricchi potevano permettersi carri, carretti o cammelli. I cavalli erano molto rari perché troppo costosi e difficili da montare in quanto non esistevano vere e proprie selle. Lungo le principali strade commerciali sorgevano i caravanserragli, dei grandi edifici costituiti, in genere, da un muro di pietre che racchiudeva un ampio cortile e un porticato, che venivano usati per la sosta delle carovane, gruppi di persone che viaggiano uniti per motivi di sicurezza. In queste strutture i cortili servivano per il rifocillamento gli animali, mentre le stanze, spesso rialzate sopra le stalle, potevano essere utilizzate per il ristoro dei viandanti. L’esistenza di queste strutture era dovuta soprattutto alla collocazione geografica strategica della Palestina, di passaggio tra le terre orientali e i mercati occidentali.
IL CARAVANSERRAGLIO •O sserva il disegno che riproduce un antico caravanserraglio e scrivi il nome dei diversi elementi scegliendo tra quelli riportati in fondo alla pagina. ........................................................... ...........................................................
...........................................................
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........................................................... ...........................................................
...........................................................
STALLE – COMMERCIANTI – RECINZIONE DI PIETRA – CORTILE APERTO – STANZE PER I VIANDANTI
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Lavoriamo Presentiamo ai bambini la scheda che segue per approfondire la conoscenza della terra di Gesù.
LA PALESTINA FISICA Questa terra viene chiamata con diversi nomi: Palestina, Canaan, Terra Promessa, Israele. Il nome Palestina, da “Filistei”, appare per la prima volta come aggettivo e sostantivo in Erodoto, nel V sec. a.C, e viene introdotto come denominazione ufficiale della provincia Siro-Filistea dai Romani, intorno al 135 d.C., poiché il paese, prima di essere occupato da Giosuè, era abitato dai Cananei. G.Perego, Atlante Biblico Interdisciplinare, san Paolo
•R ispondi alle domande. Ricordi perché questa terra viene chiamata “Terra Promessa”? ....................................................................................................................................... Perché si chiama anche Israele? ...................................................................................................................................... •C olora la cartina fisica della Palestina usando: • Il verde per le pianure. • Il marrone per le montagne.
• L’azzurro per mari, fiumi e laghi. • Il giallo per il deserto.
Approfondiamo Leggiamo ai bambini il testo che segue come approfondimento.
APPROFONDIAMO Approfondimenti: - Un giorno con Gesù; - Conosciamo il mondo di Gesù.
Approfondimento LA SOCIETÀ EBRAICA Per immaginare Gesù vivo nel suo tempo, è importante conoscere qualche notizia sulla quotidianità della Palestina, la terra in cui nacque e visse. In quell’epoca tra la gente del popolo a cui apparteneva Gesù tutto era improntato a una grande semplicità: semplici le case, con una stanza unica per dormire e mangiare e un’altra per gli animali e il lavoro; semplice il cibo, costituito principalmente da pane accompagnato da latte, formaggio, frutta fresca o secca, legumi (la carne di pecora o capra era riservata alle occasioni importanti); semplice l’abbigliamento, una tunica con mantello, sandali ai piedi; semplici i giochi, realizzati in legno, terracotta e conchiglie. I bambini, solo i maschi, cominciavano a frequentare la scuola a 6 anni nella sinagoga e, sotto la guida del rabbino, imparavano a leggere, scrivere e recitare a memoria la Bibbia, nonché a conoscere le tradizioni del popolo ebraico. A 13 anni entravano a far parte del mondo degli adulti, per lo più del gruppo di cui faceva parte la loro famiglia. Infatti, nella società ebraica, si distinguevano diversi gruppi di persone che si differenziavano per il modo diverso di concepire la politica e la religione.
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O MO , E IL SU O TE MP O RONDUO MO MI,O VE IL SÙ GE Lavoriamo Presentiamo ai bambini una scheda relativa alla fauna della Palestina per conoscere sempre più la Terra di Gesù e ciò che egli conosceva.
FAUNA DELLA PALESTINA •C ollega i diversi animali che c’erano al tempo di Gesù agli ambienti dove vivevano.
COLLINA E PIANURA
MONTAGNA
DESERTO
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ASPETTI CIVILI E RELIGIOSI Completiamo Facciamo completare le pagg. 32-33 del libro di testo e le schede di pagg. 20 -21 e 22 del Quaderno Attivo.
GIOCHIAMO E APPROFONDIAMO A pag. 33 del testo: Presentiamo ai bambini alcuni approfondimenti sulle usanze e sulle feste religiose del popolo di Gesù. Immagini: Le feste Approfondimento: La preghiera quotidiana. Approfondimento: Le usanze.
Approfondiamo Leggiamo ai bambini i testi che seguono come approfondimenti.
LA VITA RELIGIOSA L’ascolto della Parola di Dio, la preghiera, la celebrazione delle feste, i pellegrinaggi a Gerusalemme, la pratica della Legge e soprattutto il riposo del Sabato erano gli elementi essenziali della vita religiosa del popolo ebraico. Gli Ebrei praticanti si riunivano il sabato nella sinagoga per ascoltare la lettura e il commento della Bibbia, per cantare i salmi e per pregare.
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O MO , E IL SU O TE MP O RONDUO MO MI,O VE IL SÙ GE La legge di Dio, promulgata per mezzo di Mosè sul Monte Sinai, era il cuore della religione d’Israele. Conteneva le norme per la vita d’ogni giorno, per la vita sociale, per la religione e per il culto. C’erano, però, anche delle forme esteriori del culto sacro: i sacrifici e le feste. Fin dall’inizio, il vero centro della religione d’Israele era stato la tenda della Abitazione del Signore; più tardi fu il tempio di Gerusalemme, costruito da Salomone e ricostruito dopo l’esilio in Babilonia.
Sacerdoti e leviti L’importanza dell’aspetto religioso nella vita nazionale d’Israele è sottolineata dal fatto che un’intera tribù - quella dei discendenti di Levi - era riservata al servizio di Dio nella tenda dell’Abitazione del Signore e nel Tempio. I leviti avevano cura dell’edificio e dei suoi arredi, dirigevano il culto divino, erano responsabili della musica e aiutavano ad offrire i sacrifici. Una sola famiglia di questa tribù - i discendenti di Aronne - forniva i sacerdoti, che erano incaricati di offrire i sacrifici giornalieri: olocausti, offerte di grano, offerte “pacifiche” e offerte per i peccati, come è prescritto nel libro del Levitico. Gli uomini di questa famiglia diventavano sacerdoti quando compivano trent’anni. Sacerdoti e leviti erano responsabili dell’insegnamento della legge di Dio. Il Sommo Sacerdote Il Sommo Sacerdote era il capo dei sacerdoti di Gerusalemme. Una volta eletto, restava in carica fino alla morte. Di solito il titolo veniva trasmesso di padre in figlio. Egli indossava vesti speciali e una specie di corazza sulla quale erano incastonate dodici pietre preziose, che rappresentavano le dodici tribù. Egli godeva del privilegio esclusivo di entrare, una volta all’anno, nel luogo santissimo, cioè nella stanza sacra interna della tenda dell’Abitazione del Signore o del Tempio, per offire a Dio un sacrificio per il perdono dei peccati e un sacrificio completo per sé e per il popolo. Il ruolo del popolo nel culto I singoli individui portavano ai sacerdoti le primizie del raccolto, o animali, affinché li offrissero in sacrificio, per particolari motivi o in occasioni speciali. Inoltre portavano loro i neonati maschi per la circoncisione. In occasione delle grandi feste, si riunivano insieme per celebrare. Le visite ai centri religiosi della nazione erano anche occasione di insegnamento dei principi religiosi. Dopo l’esilio Gli Ebrei esiliati in Babilonia non avevano alcun tempio, ma erano egualmente decisi ad osservare la Legge di Dio. Si venne così formando una nuova classe di scribi, specializzati nello spiegare la Legge di Dio. Probabilmente le prime sinagoghe furono costruite durante l’esilio. Gli Ebrei vi si radunavano di sabato per ascoltare le letture dell’Antico Testamento e per pregare. Più tardi le sinagoghe servirono pure da scuola per insegnare la legge divina e la storia del popolo. L’offerta di animali per il sacrificio Gli Ebrei, a differenza di altri popoli antichi, non conoscono il sacrificio di persone, ma solo di animali. Varie erano le occasioni per offrire questi doni: la Pasqua, la purificazione, la presentazione del figlio primogenito. In alcuni di questi sacrifici solo una parte dell’animale veniva bruciato: il fumo che saliva in alto creava un legame con Dio, manifestava che il Signore accoglieva il sacrificio. Una parte restava come sostentamento dei sacerdoti del tempio; un’altra parte rimaneva a chi lo aveva donato e veniva mangiato «alla presenza di Dio», quasi si trattasse di un banchetto condiviso dal Signore e da chi offre il sacrificio.
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GE SÙ , VE RO UO MO , E ILIL MI SUOO MO TEND MPOO Lavoriamo Presentiamo la scheda che segue.
GENTE DI PALESTINA • Leggi i fumetti, scrivi il nome dei personaggi, scegliendoli dalle parole sotto, e collegali ai disegni. SACERDOTE – PUBBLICANO – PASTORE – MENDICANTE – SOMMO SACERDOTE – ARTIGIANO – LEVITA – SCRIBA Sono il capo dei sacerdoti e del Sinedrio. Sono il ....................................... ........................................................
Mi occupo della manutenzione del tempio e controllo che non entrino stranieri. Sono un ............................................
Faccio vasi e altri utensili lavorando l’argilla con le mie mani. Sono un ........... .......................................................
Sono molto povero e vivo facendo l’elemosina per le strade. Sono un .......................................................
Assisto ai sacrifici, brucio incenso e sono custode dei libri sacri. Sono un ..............................
Allevo capre e pecore, molto spesso dormo all’aperto. Sono un ..................................................
Riscuoto le tasse per conto dei Romani. Sono un ........................................
Trascrivo i testi sacri su rotoli di pergamena e insegno. Sono uno ..................................................
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O MO , E IL SU O TE MP O RONDUO MO MI,O VE IL SÙ GE Lavoriamo Presentiamo ai bambini una scheda per approfondire la conoscenza dell’ambiente religioso dove Gesù è cresciuto.
IL SANTUARIO Il Santuario era la parte più sacra del tempio. La porta di accesso era ricoperta d’oro come tutta la parete in cui era inserita. Al di sopra vi erano dei tralci di viti d’oro da cui pendevano grappoli della grandezza di un uomo. La prima stanza del Santuario, il Santo, aveva le pareti decorate con delle palme e conteneva: un candelabro a sette braccia, una tavola per i pani dell’offerta e un altare per gli incensi. La seconda stanza, il Santo dei Santi era la parte inaccessibile ed inviolabile del Tempio. Ai lati del santuario si trovavano numerose stanze disposte su tre piani, usate come magazzini. All’esterno c’era l’altare dei sacrifici e il bacino di bronzo per le purificazioni. • Dopo aver letto le notizie relative al Santuario, scrivi i nomi della varie parti scegliendoli tra quelli riportati sotto. ........................................ ........................................
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ALTARE PER L’INCENSO – SANTO – VITE D’ORO – SANTO DEI SANTI – CANDELABRO A SETTE BRACCIA – ALTARE DEI SACRIFICI – BACINO DI BRONZO – TAVOLA DEI PANI
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LA PALESTINA OGGI... UNA TERRA CHE CHIEDE PACE Dentro l’argomento Guidiamo i bambini alla scoperta della Palestina attuale e aiutiamoli a comprendere le grandi sofferenze di questa Terra ritenuta santa dalle grandi religioni monoteiste.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 34-35 del libro di testo.
Approfondiamo Proponiamo come argomento finale la Questione Palestinese. Possiamo introdurre l’argomento con una domanda, usando la tecnica del problem solving: • Perché, secondo voi, la Palestina viene definita una “zona calda del mondo”?
Approfondimento LA QUESTIONE PALESTINESE Qualche secolo dopo la nascita del Cristianesimo, con la caduta dell’Impero Romano (476 d.C.), la Palestina passa sotto l’Impero Bizantino fino al 638 d.C., anno in cui viene conquistata dagli arabi. Fu il secondo califfo, Omar, a far costruire, sulle rovine del tempio di Gerusalemme, la moschea della Roccia. Dai tempi del Califfo, quindi, e fatta eccezione per brevi periodi di controllo da parte dei Cristiani durante le Crociate (XII sec.), la Palestina è sempre rimasta sotto il dominio arabo, per passare a far parte, nel XIX secolo, dell’Impero Ottomano (Turchia). È chiaro, quindi, che il popolo ebraico subì una serie di migrazioni. Dopo la seconda guerra mondiale l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), decide di dare la possibilità agli ebrei ritornati in Palestina di formare un loro stato: nasce così, nel 1948, lo stato d’Israele. Ma i problemi non sono terminati perché iniziano una serie di “guerre” per la spartizione dei territori. Nel 1988 l’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), dopo alcune vittorie contro l’esercito israeliano, proclama la nascita dello stato Palestinese occupando la striscia di Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est. Questo Stato, però, non viene accettato da Israele, che lo ritiene una minaccia continua per il suo popolo e i suoi confini, anche se è stato ufficialmente riconosciuto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 29 novembre 2012.
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O MO , E IL SU O TE MP O RONDUO MO MI,O VE IL SÙ GE
LA PALESTINA OGGI • Colora nella cartina i diversi territori costruendo una tua legenda. Ricorda che: LO STATO PALESTINESE comprende la Cisgiordania, la striscia di Gaza e Geruslemme est. LO STATO D’ISRAELE comprende tutto il resto del territorio che va dal Mediterraneo al Mar Morto, al Fiume Giordano e al Lago di Tiberiade. Stato d’Israele Stato Palestinese Giordania Libano
• Colora la bandiera dello Stato d’Israele, che è tutta bianca con due strisce e la stella a sei punte celesti.
Siria Egitto
• Colora la bandiera dello Stato Palestinese, che ha il triangolo rosso, la striscia superiore nera, quella centrale bianca e quella inferiore verde.
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UN UOMO IN CUI AVERE FIDUCIA Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel mondo del linguaggio e dei gesti usati da Gesù.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 36-37 del libro di testo e le schede di pagg. 23-24 del Quaderno Attivo.
LAVORIAMO
GUARDIAMO
Attività: - Gesù secondo Gauguin; - Gesù guarisce; - Gesù insegna.
A pag. 37 del testo: Video: ascoltiamo la parabola del seminatore e la sua spiegazione attraverso un video (anche nel CD Audio traccia n. 6).
IL LINGUAGGIO DELLE PARABOLE Gesù usava spesso il genere letterario delle parabole, racconti in cui si parte da immagini di vita quotidiana per far riflettere le persone, attraverso dei paragoni, su verità molto importanti. • Leggi la parabola e unisci i primi due rettangoli alla giusta frase tra quelle evidenziate e colora. “Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire e andarono a curare i loro affari: alcuni nei campi, altri ai loro commerci; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e disse ai servi: “Andate per le strade e invitate al banchetto tutti quelli che troverete”.
IL MIRACOLO
Approfondiamo Presentiamo ai bambini lo schema seguente per far comprendere che cosa sono i miracoli.
è
PARAGONE IMMAGINE DI VITA INSEGNAMENTO Dio, come quel re invita tutti a stare con Lui e fare festa con Gesù, ma come gli invitati, le persone, hanno sempre qualche cosa di più importante da fare.
un segno della potenza di Dio
serve
per il bene per migliorare
caratteristiche
• raro • straordinario • dura sempre • autore: Dio
• chi lo riceve: - ha fede - ha bisogno - diventa “santo”
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O MO , E IL SU O TE MP O RONDUO MO MI,O VE IL SÙ GE Lavoriamo Presentiamo la scheda che segue per approfondire il discorso sui miracoli.
I MIRACOLI • Leggi i due testi tratti dal vangelo di Matteo e completa la tabella.
Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve. Poi Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma va’ a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per loro». Matteo 8,1- 4 Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!». La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?». Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!». Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono. Matteo 20,29 - 34 DOMANDE Chi sono i protagonisti? Ci sono altri personaggi oltre ai protagonisti? Qual è la situazione iniziale? Qual è la situazione finale? Che cosa fa Gesù? Che cosa “usa” per compiere il miracolo? Che cosa “dice” per compiere il miracolo? Che cosa fa il miracolato prima, durante e dopo il miracolo?
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VANGELO Mt 8,1-4
VANGELO Mt 20,29-34
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LE BEATITUDINI Dentro l’argomento Presentiamo ai bambini il programma di vita che ci ha lasciato Gesù.
Completiamo Per introdurre il tema facciamo completare la pag. 38 del libro di testo.
Lavoriamo Con le beatitudini Gesù cambia completamente la scala dei valori del suo mondo; ecco perché molti cominciano a sentirlo come una minaccia. Presentiamo la scheda che segue in cui sono espressi alcuni dei suoi insegnamenti.
GUARDIAMO Attività: - Le beatitudini oggi; - Donne e uomini delle beatitudini; - Marta e Maria.
GESÙ CHIAMA TUTTI A SEGUIRLO • Riporta sui puntini le risposte di Gesù, poi completa il fumetto scegliendo quelle che secondo te sono valide anche oggi nella comunità cristiana e civile. Di fronte ai discepoli che discutono chi di loro sia il primo, Gesù dice: (Marco 9,35). .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. Allo scriba che gli chiede qual è il primo e più grande comandamento, Gesù risponde: (Marco 12,29 - 30). ..............................................................................................................................
.............................................................................................................................. Al giovane ricco che gli chiede cosa deve fare per ottenere la vita eterna, Gesù risponde: (Marco 10,21).
................................................................... ..................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ....................................................................... ........................................................................ ........................................................................ .............................................................. ......................................................
..............................................................................................................................
.............................................................................................................................. Ai farisei e agli erodiani che cercano di metterlo alla prova, Gesù dice: (Marco 12,13 - 17). ..............................................................................................................................
..............................................................................................................................
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O MO , E IL SU O TE MP O RONDUO MO MI,O VE IL SÙ GE Lavoriamo Presentiamo ai bambini una semplice scheda di verifica per vedere ciò che hanno realmente compreso sul programma di vita delle Beatitudini.
IL PROGRAMMA DI VITA DEI VANGELI • Collega ogni domanda alla risposta e colora i rettangoli corrispondenti dello stesso colore. Chi sono i poveri in spirito?
Sono quelli che soffrono e sono vicini a chi è nel dolore.
Chi sono gli afflitti?
Facendo di tutto per ricercare e poi mantenere la pace.
Chi sono i miti?
Perché sono sinceri e leali verso tutti e gioiscono delle piccole cose.
Cosa vuol dire avere fame e sete di giustizia?
Sono coloro che riconoscono quanto hanno bisogno di Dio.
Chi sono i misericordiosi?
Sono quelli che rinunciano alla violenza e alla forza, rispettando tutto e tutti.
Perché i puri di cuore vedranno Dio?
Sono quelli che lottano contro le ingiustizie anche quando ciò causa loro dolore e sofferenza.
Come si fa ad essere operatori di pace?
Impegnarsi per eliminare tutte le ingiustizie.
Chi sono i perseguitati a causa della giustizia?
Coloro che sanno perdonare.
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GE SÙ , VE RO UO MO , E ILIL MI SUOO MO TEND MPOO • Leggi il testo e sottolinea di rosso la frase che ti fa capire che Stefania si è comportata da bambina che ha sete di giustizia, di blu la frase che ti fa capire che accetta di essere perseguitata e di verde la frase con cui comprendi che è riuscita ad essere misericordiosa, poi rispondi alle domande.
È ricreazione, tutti i bambini giocano tranquilli nel giardino della scuola. Michela, da sola, piange rannicchiata in un angolo perché Alessandra le ha detto che non può giocare. Stefania, che si è accorta di tutto, va verso Alessandra e cerca di farle capire che non è giusto escludere un’amica dal gioco. Le due bambine cominciano ad alzare la voce, Alessandra dà una spinta a Stefania, che risponde tirandole le trecce. La maestra si accorge del litigio e mette le due bambine in punizione. Stefania cerca di difendersi, ma non c’è niente da fare, tutte e due devono rimanere sedute per il resto della ricreazione. Allora Stefania si avvicina ad Alessandra e le chiede scusa per averle tirato le trecce. Anche l’amica chiede scusa, ma la piccola dice di averla già perdonata. Secondo te Stefania si è comportata come “un’operatrice di pace”? Perché? ......................................................................................................................................................................................................................................... Cosa avrebbe potuto fare? .........................................................................................................................................................................................................................................
Approfondiamo Presentiamo ai bambini Maria, la donna che ha incarnato il messaggio evangelico tanto da poter essere considerata la “donna delle Beatitudini”.
Approfondimento MARIA, DONNA DELLE BEATITUDINI Maria, la madre di Gesù, è considerata dai cristiani la vera incarnazione delle Beatitudini. Lei è beata perché è povera davanti a Dio: la sua povertà è quella di chi si fida solo di Dio e cerca Lui più di ogni altra realtà. Maria è la donna che con umiltà accoglie ogni avvenimento perché ha fiducia in Dio. Maria è beata perché ha pianto: sotto la croce di Gesù Maria offre al mondo tutto il suo dolore, è l’offerta di tutta se stessa assieme a Gesù per la nostra salvezza. Le sue lacrime sono per i credenti un dono benedetto. Maria è beata nella sua dolce mitezza: nel silenzio, Maria ha custodito il mistero di tutto quello che le accadeva. Non ha mai reagito con il rimprovero o la violenza, non si è mai ribellata contro le ingiustizie e le accuse che venivano mosse a suo figlio. Maria è beata perché ha fame e sete di giustizia e agisce per la pace: Maria conosce bene la realtà umana, con le sue povertà materiali e i suoi problemi, ma conosce bene anche i desideri di Dio per l’umanità. Per questo desidera ardentemente che ogni disparità sociale scompaia per far regnare l’armonia e la pace. Maria è beata perché è misericordiosa: Maria ha amato senza chiedere nulla in cambio e diviene dispensatrice di misericordia per chiunque si avvicini a lei, Madre tenera e attenta. Maria è beata perché è pura di cuore: è una donna onesta, sincera e trasparente.
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Completiamo Facciamo completare la pag. 39 del libro di testo, poi guidiamo i bambini nella comprensione della perfetta letizia attraverso le domande guida.
Domande guida • Che cosa hai capito sulla perfetta letizia di San Francesco? • Per te che cos’è la perfetta letizia? • Sei d’accordo con le parole del santo oppure no? Spiega perché. • Secondo te, perché questa per Francesco è la vera felicità? • Su chi o cosa si fonda?
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PAGINA DEI VALORI
IL VALORE DELLA FEDE Con la parola FEDE si indica l’atteggiamento del credere ad una religione. La fede è fiducia e fedeltà verso Dio. Avere fede significa confidare in Dio e affidarsi a lui nelle difficoltà.
Dentro l’argomento Presentiamo ai bambini il valore della fede e le figure dei santi, grandi modelli di fede da imitare.
Ascoltiamo Introduciamo l’argomento raccontando una breve storia.
Storie da raccontare IL VIAGGIO DELLA FEDE Un giorno Giuditta chiese alla mamma un fratellino e la mamma le rispose di avere fede. Non riuscendo a capire la risposta ricevuta, la piccola domandò: – Mamma, cosa vuol dire avere fede? – Vedi tesoro – disse la mamma – avere fede è come salire in macchina con papà, per fare un lungo viaggio. Tu sali e ti fidi di chi ti guida perché sai che con lui sarà un viaggio sicuro. Forse non ti porterà dove vorresti andare, ma sai che farà sempre ciò che è meglio per te perché ti vuole un gran bene. Lo stesso vale per Dio. Lui ogni giorno ci chiede di avere fiducia in Lui per fare insieme il viaggio della vita. E tu, vuoi fidarti di Dio? Domande guida • Cosa risponderà Giuditta, secondo te? • Spiega il perché della tua risposta.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 40-41 del libro di testo e la scheda di pag. 25 del Quaderno Attivo.
GUARDIAMO Materiale extra di classe quarta Approfondimenti e attività (a pag. 41): I santuari dedicati ai santi.
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L'Arte Racconta...
IL VOLTO DI DIO Riflettiamo Aiutiamo i bambini ad entrare nel testo attraverso delle domande.
Dalla Bibbia IL FIGLIOL PRODIGO Disse Gesù: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci, ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Lc 15,11-24
Domande guida • Cosa vuole il figlio minore dal padre? • Che cosa fa con la sua eredità? • Cosa decide di fare quando rimane senza niente? • Qual è l’atteggiamento del padre verso questo figlio quando ritorna? • Cosa significa questa parabola per la nostra vita?
Completiamo Continuiamo facendo completare la pag. 42 del libro di testo per far comprendere sempre più come Gesù sia venuto per rivelare il volto del Padre.
GUARDIAMO E ASCOLTIAMO Video: Il figliol prodigo di Rembrant (anche nel CD Audio traccia n. 7). Audio: La parabola del figliol prodigo (anche nel CD Audio traccia n. 8).
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CLASSE QUARTA
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 6
GESÙ, VERO DIO, VINCE LA MORTE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno riflette sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tale festività nell’esperienza personale, familiare e sociale. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • La Bibbia e le altre fonti Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli. • Il linguaggio religioso Cogliere il significato cristiano della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa. Individuare espressioni significative d’arte cristiana. • I valori etici e religiosi Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un personale progetto di vita. Scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO Il mistero della Sindone
MATERIALE MULTIMEDIALE
QUADERNO ATTIVO
PAGINE COLORATE
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
Video: La Sindone. Approfondimento: La Sacra Sindone.
Approfondimento: L’uomo della Sindone
Scheda: I due verbali
pagg. 44-45
Audio: Porta di Gerusalemme, Cenacolo, Monte degli ulivi, Palazzo di Caifa, Litostroto, Palazzo di Erode, Golgota.
VIAGGIO A... Gerusalemme
Video: Gerusalemme.
Scheda: La Basilica del Santo Sepolcro
pag. 43
Gli ultimi giorni... a Gerusalemme
pag. 46-47
M.I.O. BOOK DOCENTE
pag. 81
pag. 82
Approfondimenti: - Processo religioso; - Processo politico.
Presentazione: Gerusalemme oggi.
pag. 84
CLASSE QUARTA
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GES Ù, VER O DIO , VIN CE LA MO RTE
LIBRO DI TESTO La Pasqua nel tempo
MATERIALE MULTIMEDIALE
QUADERNO ATTIVO
PAGINE COLORATE
Video: La data della Pasqua.
Lavoretto: Memory sulla Pasqua
pag. 48
pagg. 85-86
La Pasqua cristiana pag. 49
Il segno di Giona pag. 50
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
Gioco: Sulla linea del tempo. Approfondimenti: - Pasqua ebraica e cristiana; - Idea dell’aldilà nelle religioni.
Pasqua: Da Mosè a Gesù.
Video: - Giona; - Il segno di Giona.
I nomi di Gesù
pag. 26
pag. 27
Verifica II quadrimeste pag. 28
Lavoretto n.3: La settimana Santa Lavoretto n.7: Il biglietto di Pasqua.
Schede: - Pergamena di Pasqua; - La Pasqua; - Il memoriale; - Tradizioni di Pasqua pagg. 87-90
Schede: - Da Abramo a Gesù; - La Storia della salvezza. pagg. 91-93
Approfondimento: La seconda guerra mondiale pag. 93
Riflessione: Le parole di Irene pag. 93
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CLASSE QUARTA
M.I.O. BOOK DOCENTE
GES Ù, VER O DIO , VINILCE MI LA O MO MOND RTE O
IL MISTERO DELLA SINDONE Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini ad entrare nell’evento che fonda la fede cristiana, la Pasqua, attraverso la conoscenza della Sindone.
Completiamo Per introdurre l’argomento partiamo dal mistero della Sindone e facciamo completare la pag. 43 del libro di testo.
Approfondiamo Proponiamo un breve approfondimento per comprendere meglio qual è il messaggio che la Sindone lascia ai credenti attraverso le parole del Cardinal Poletto.
GUARDIAMO E APPROFONDIAMO Video: La Sindone. Approfondimento: La Sacra Sindone.
Approfondimento L’UOMO DELLA SINDONE Guardando il Crocifisso, noi contempliamo la grandezza e la qualità dell’amore di Dio. Vi vediamo, infatti, i segni concreti di un amore che arriva a donare tutto. Gesù, nella sua passione e nella sua morte, consegna a noi uomini tutto se stesso e ciò che di più prezioso Egli “possiede”: l’amore di suo Padre. Lo fa in un modo tale che, di fronte a quell’amore, noi siamo sempre liberi di accoglierlo o rifiutarlo, di consegnarci o di rimanere chiusi in noi stessi, perché il Gesù della passione e della croce è inerme, non può costringere nessuno. Egli invoca, semmai, la nostra attenzione e il nostro sguardo perché, ponendo gli occhi su Lui, come ha fatto il centurione del Vangelo, arriviamo anche noi a dire: – Quest’uomo era veramente il Figlio di Dio! (Mc 15,3) [...] Questo lenzuolo, come sappiamo, mostra l’immagine di un uomo che ha subito delle percosse, che è stato flagellato, coronato di spine e ucciso sulla croce. I particolari della Sindone sono straordinariamente simili a quelli con cui i racconti evangelici ci testimoniano la passione e la morte di Gesù; da secoli, si tramanda la convinzione che esso sia proprio quello che ha avvolto il corpo di Gesù quando fu posto nel sepolcro dopo la sua morte in croce. Per questo noi cristiani guardiamo il volto della Sindone come icona del volto del nostro Salvatore. Attraverso l’immagine impressa su quel telo, abbiamo la possibilità di essere rimandati, nella contemplazione, al volto di Cristo che ha dato se stesso per noi, che ci ha amato e ci ama di un amore indicibile, che ha subito la passione per redimerci dal male e per mostrare quanto sia appassionato d’amore per tutta l’umanità e per ciascuno di noi. Da “Passio Christi Passio Hominis” del Cardinale Severino Poletto
Domande guida • Che cosa comprendono i cristiani guardando il crocifisso? • Quali parole ha pronunciato il centurione romano sotto la croce alla morte di Gesù? • Che cosa ricorda, invece, la Sindone? • Cosa fa sentire l’immagine impressa sul telo al cuore dei cristiani?
CLASSE QUARTA
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GES Ù, VER O DIO , VIN CE LA MO RTE
GLI ULTIMI GIORNI… A GERUSALEMME Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel cuore degli eventi pasquali, che hanno accompagnato il passaggio dalla passione e morte in croce di Gesù alla sua Resurrezione.
Completiamo
APPROFONDIAMO Per introdurre il tema presentiamo ai bambini due approfondimenti: - Processo religioso; - Processo politico.
Facciamo completare le pagg. 46 e 47 del libro di testo.
GUARDIAMO Video: • Porta di Gerusalemme; • Cenacolo; • Monte o orto degli ulivi; • Palazzo di Caifa;
• Il litostroto della Fortezza Antonia; • Palazzo di Erode Antipa; • Golgota o Calvario.
Lavoriamo Proponiamo ai bambini di realizzare due verbali in cui verranno registrati tutti i dati relativi ai processi di Gesù.
I DUE VERBALI
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PROCESSO RELIGIOSO
PROCESSO POLITICO
Accusato: ............................................................................
Accusato: ............................................................................
Autorità che esegue l’interrogatorio ed
Autorità che esegue l’interrogatorio ed
emette la sentenza:
emette la sentenza:
...................................................................................................
...................................................................................................
Accuse: ................................................................................
Accuse: ................................................................................
...................................................................................................
...................................................................................................
Risposta di Gesù: ...........................................................
Risposta di Gesù: ...........................................................
Condanna: .......................................................................
Condanna: .......................................................................
Reazioni dei presenti: .................................................
Reazioni dei presenti: .................................................
...................................................................................................
...................................................................................................
...................................................................................................
...................................................................................................
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Viaggio a...
GERUSALEMME
ASCOLTIAMO E COMPLETIAMO Per contestualizzare gli episodi della Pasqua facciamo ascoltare le notizie relative alla cittĂ di Gerusalemme, per poi completare le pagg. 46 e 47 del libro di testo.
APPROFONDIAMO Approfondiamo la conoscenza di Gerusalemme attraverso una presentazione.
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Viaggio a...
GERUSALEMME
Lavoriamo Per completare il lavoro sulla città di Gerusalemme, presentiamo la scheda che segue.
LA BASILICA DEL SANTO SEPOLCRO • Osserva il disegno dei luoghi dove Gesù è morto e risorto e, guardando l’immagine a pag.47 del libro di testo, prova a ricostruire la Basilica che vi sorge oggi con le sue cupole.
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GES Ù, VER O DIO , VIN CE LA MO RTE
LA PASQUA NEL TEMPO Completiamo Facciamo completare la pag. 48 del libro di testo e la pag. 26 del Quaderno Attivo.
GUARDIAMO Video: La data della Pasqua.
Costruiamo Facciamo realizzare ai bambini un MEMORY sulla Pasqua. Fotocopiamo i 5 rettangoli e facciamoli colorare. Poi, dopo averli incollati su dei cartoncini, facciamoli ritagliare e, infine, unire con un fermacampione, in ordine dall’1 al 5.
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LA PASQUA NEL TEMPO
2 In origine la Pasqua era considerata una festività legata al ciclo della natura e si offrivano le primizie del proprio lavoro.
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I cristiani ricordano nella celebrazione dell’Eucarestia il dono d’amore di Gesù, secondo quello che aveva detto: “Fate questo in memoria di me”.
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Dopo il passaggio del Mar Rosso, la Pasqua ricorda agli Ebrei il passaggio dalla schiavitù alla libertà per opera di Dio. In questa festa si mangiano l’agnello, gli azzimi e le erbe amare.
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Nell’ultima cena Gesù trasforma la Pasqua ebraica nella sua Pasqua, che sarà poi detta cristiana, e diviene l’Agnello sacrificale: “…Mangiate, questo è il mio corpo... …bevete, questo è il mio sangue…”.
GE SÙ , VE RO DIO , VIN CE LA MO RT E
LA PASQUA CRISTIANA Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a collegare gli eventi relativi alla passione, morte e resurrezione di Gesù alle celebrazioni della Settimana Santa.
Completiamo Per introdurre l’argomento facciamo completare la pag. 49 del libro di testo e la scheda a pag. 26 del Quaderno Attivo.
APPROFONDIAMO E GIOCHIAMO Gioco: Linea del tempo. Approfondimenti: • Pasqua ebraica e Pasqua cristiana; • Idea dell’aldilà nelle religioni.
Costruiamo Facciamo realizzare il lavoretto n. 3 e il lavoretto n. 7 di Pagine Colorate.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini le schede che seguono per approfondire e consolidare gli apprendimenti.
PERGAMENA DI PASQUA DOMENICA DELLE PALME Fatto accaduto a Gesù ...................................................................................................................................................................... Celebrazione cristiana ....................................................................................................................................................................... GIOVEDÌ SANTO Fatto accaduto a Gesù ...................................................................................................................................................................... Celebrazione cristiana ....................................................................................................................................................................... VENERDÌ SANTO Fatto accaduto a Gesù ...................................................................................................................................................................... Celebrazione cristiana ....................................................................................................................................................................... SABATO SANTO Fatto accaduto a Gesù ...................................................................................................................................................................... Celebrazione cristiana ....................................................................................................................................................................... DOMENICA DI PASQUA Fatto accaduto a Gesù ...................................................................................................................................................................... Celebrazione cristiana .............................................................................................................................................................
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LA PASQUA • Metti in ordine cronologico i seguenti eventi descritti dagli evangelisti, inserendo il numero progressivo.
All’alba del primo giorno dopo il sabato, le donne comprarono oli aromatici per andare ad imbalsamare Gesù. “Osanna al Figlio di Davide... Osanna nel più alto dei cieli”. Pilato non trova nessuna colpa in Gesù. E Gesù, emesso un altro grido, spirò. “Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È Risorto, non è qui”. “Fate questo in memoria di me”. “Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio?” chiese Pilato.
• Completa il cruciverba. Se le risposte saranno esatte, nella colonna evidenziata potrai leggere una parola con la quale si indica la caratteristica principale delle feste ebraiche e delle feste cristiane.
D A L P L L V N
N U
1
2 3 4 5
C 6
7
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1- Il giorno del Signore. 2- Significa “Lodate il Signore”. 3- Si distribuiscono in chiesa la domenica che precede la Pasqua. 4- Il procuratore romano che non trovò
R
colpe in Gesù. 5- Significa “luogo del cranio”. 6- La scritta sulla croce che significa “Gesù Nazareno Re dei Giudei”. 7- È la festa cristiana più importante.
GES Ù, VER O DIO , VINILCE MI LA O MO MOND RTE O
IL MEMORIALE • La festa più importante che celebrano gli ebrei e i cristiani è la Pasqua. Nonostante il nome sia lo stesso, i significati sono diversi. Individua le diversità colorando di rosso l’interno delle frecce che riguardano la Pasqua ebraica e di blu l’interno delle frecce che riguardano la Pasqua cristiana. • Gesù Cristo, il Messia e il Figlio di Dio, è il nuovo agnello immolato sulla croce. • Deve essere mangiato nella cena pasquale come prescritto nel libro dell’Esodo.
L’AGNELLO
• Il nuovo pane azzimo, l’ostia, nella celebrazione eucaristica è Gesù. IL PANE AZZIMO
• È il pane non lievitato per la fretta di uscire dall’Egitto. • Il Sabato di Pasqua.
IL GIORNO DELLA FESTA
• La Domenica di Pasqua. • ...della liberazione degli ebrei dalla schiavitù egiziana.
È LA MEMORIA...
• ...della Resurrezione di Gesù.
In questo rettangolo sono nascosti dieci elementi (scritti a lato) caratteristici della Pasqua cristiana, evidenziali col colore e scrivi le lettere rimaste sotto. Troverai ciò che disse Gesù sulla croce.
D C R O C E I T
I S I N E N L A
M E S S A S M P
D E U L I V O P
O : R E M I I A
DISSE: _ _ _ _ _ __
___
M P R L A T O R
E F E S T A S I
N A Z L N E P Z
I D I E I G I I
_____
C R O T C N R O
A G N E L L O N
___
S E E U O O I I
C A M P A N A O ____
DOMENICA MESSA CROCE AGNELLO ULIVO CAMPANA APPARIZIONI FESTA RISURREZIONE VITA ________
_______
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GES Ù, VER O DIO , VIN CE LA MO RTE
TRADIZIONI DI PASQUA Durante la Settimana Santa, in molte città e regioni d’Italia, oltre alle celebrazioni previste dalla liturgia cattolica, si svolgono pratiche tradizionali di devozione a cui partecipano moltissime persone. A Barile, in Basilicata, la gente del paese, nelle settimane precedenti la Settimana Santa, prepara la processione della Via Crucis, che si tiene la sera del Venerdì santo. Lungo il percorso vengono innalzati una serie di palchi per la rappresentazione dei diversi episodi della Passione: Cristo nell’orto, la cattura, Ponzio Pilato, la flagellazione, l’incoronazione di spine, la crocifissione. Il giovane che impersona il Cristo deve digiunare, come segno di espiazione dei peccati, i tre giorni prima della processione. La storia racconta che a Firenze, in Toscana, durante una crociata, Pazzo de’ Pazzi, cavaliere fiorentino, ricevette in dono alcuni frammenti di pietra del Santo Sepolcro. Tornato a Firenze quei frammenti vennero usati per accendere il fuoco del Sabato Santo. La famiglia Pazzi decise di rendere la cerimonia più suggestiva costruendo un carro che, riccamente addobbato, portava il fuoco sacro per le vie della città. Ancora oggi questa tradizione continua la domenica di Pasqua con un grande carro che, trainato da buoi bianchi inghirlandati e scortato da armati, musici e sbandieratori, va per le vie della città, fino ad arrivare sul sagrato del Duomo.
A Modica, in Sicilia, è noto il rito della “Madonna vasa vasa” (bacia bacia). Durante la mattina di Pasqua due cortei percorrono le vie del paese portando le statue del Cristo e della Madonna. Dalla Chiesa di Santa Maria prima viene portata fuori la statua di Gesù, dopo un po’ viene fatta uscire quella della Madonna, che indossa un mantello nero in segno di lutto. La Madonna inizia subito la ricerca del Figlio. A mezzogiorno, finalmente, si incontrano nella piazza. La Vergine abbraccia il Figlio lasciando cadere il mantello da dove si alzano in volo delle colombe bianche con dei nastri azzurri alle zampine. Maria bacia il Figlio; al punto del “vasa vasa” tutta la popolazione festeggia l’arrivo della Pasqua.
• Rispondi alle domande. • In molte città italiane, durante la Settimana Santa, si ricorda in vari modi la Passione del Cristo. Che cosa viene fatto nella tua città? • Quali sono le tradizioni della Settimana Santa nella tua zona?
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CLASSE QUARTA
GOCCE DI MIELE
IL SEGNO DI GIONA Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere come la storia del profeta Giona si possa leggere alla luce della Pasqua di Gesù.
GUARDIAMO Video: - Giona (anche nel CD Audio traccia n. 9); - Il segno di Giona.
Completiamo Facciamo completare la pag. 50 del libro di testo.
Lavoriamo Proponiamo alcune schede sulla Storia della Salvezza.
DA ABRAMO A GESÙ • Scrivi sotto ogni affermazione da chi è stata pronunciata, scegliendo tra i nomi riportati sotto, poi ritaglia i riquadri e ordinali cronologicamente nel tuo quaderno. GIACOBBE – ABRAMO – GESÙ – ISACCO – GIOSUÈ – MOSÈ – DAVIDE – SALOMONE – MARIA – PIETRO – MADDALENA – DIO “Dio mi ha promesso un figlio, una terra e la sua benedizione” Sono ..........................................................
“Certo, Signore, tu lo sai che io ti amo” Sono ..........................................................
“Ho visto il Signore, è risorto come aveva detto” Sono ..........................................................
“Sono stato il re più amato, da me discende Gesù” Sono ..........................................................
“Sono il Messia, atteso dagli Ebrei e annunciato dai profeti” Sono ..........................................................
“Con me gli Ebrei ripresero possesso della terra di Canaan” Sono ..........................................................
“Sono ricordato per la mia saggezza e per aver costruito il Tempio” Sono ..........................................................
“L’angelo Gabriele venne da me e mi parlò” Sono ..........................................................
“Ho lottato con Dio e lui mi ha cambiato il nome in Israele” Sono ..........................................................
“Il mio nome significa “motivo di sorriso” e ho avuto due figli” Sono ..........................................................
“Dio mi rivelò il suo nome in un roveto ardente” Sono ..........................................................
“Io Sono Colui che Sono e mi sono rivelato ad Abramo” Sono ..........................................................
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LA STORIA DELLA SALVEZZA
972 587 538 333 63 ANNO 0 a.C. a.C. a.C. a.C. a.C.
33 d.C.
• Ritaglia la linea che riassume la Storia della Salvezza e incollala su due pagine del quaderno. Ritaglia e incolla sopra o sotto i personaggi la giusta didascalia. Ciro, re di Persia, permette agli Ebrei di tornare e ricostruire il tempio di Gerusalemme. Dio chiama Abramo e lo guida verso Canaan. Nasce il popolo di Dio: gli Ebrei. Con Giuseppe gli Ebrei vanno a vivere in Egitto.
Gli Ebrei sono costretti a 400 anni di schiavitù. Dio mette alla prova Abramo chiedendogli di sacrificare Isacco.
1250 a.C.
Dio cambia il nome di Giacobbe in Israele.
Mosè libera il popolo e riceve le tavole della legge sul Sinai.
1850 a.C.
Alessandro Magno conquista la Palestina. Inizio della dominazione greca.
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CLASSE QUARTA
Nascita di Gesù da Maria Vergine.
GES Ù, VER O DIO , VINILCE MI LA O MO MOND RTE O
Ressurezione di Gesù da morte.
Con Giosuè gli Ebrei rientrano in Canaan.
Regno di Salomone, il re saggio.
Morte in croce di Gesù.
Dominazione romana.
Tempo dei Giudici.
Il regno di Giuda, a sud, cade sotto il dominio babilonese.
Il re Davide fa di Gerusalemme la capitale del regno.
Nascita del nuovo popolo di Dio, i Cristiani, grazie alla predicazione degli Apostoli che hanno ricevuto lo Spirito Santo e che raccontano la storia di Gesù.
Approfondimento
LA SECONDA GUERRA MONDIALE Durante le persecuzioni che precedono il secondo conflitto mondiale, molti Ebrei, per sfuggire alle persecuzioni di Hitler che li riteneva una razza inferiore, si rifugiarono in Palestina. Più di sei milioni di persone, tra uomini, donne e bambini moriranno nei campi di concentramento. Il termine Olocausto definisce originariamente un tipo di sacrificio della religione greca ed ebraica nel quale l’animale sacrificato viene completamente bruciato. A partire dalla seconda metà del XX secolo, con questo termine si indica il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli ebrei d’Europa e, per estensione, lo sterminio nazista verso tutte le categorie ritenute “indesiderabili”, che causò circa 15 milioni di morti in pochi anni. Anche la parola shoah, termine ebraico che significa «tempesta devastante», indica lo sterminio del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale. La distruzione di circa i due terzi degli ebrei d’Europa venne organizzata e portata a termine dalla Germania nazista secondo l’ideologia della “razza pura”, per la quale dovevano essere sterminato tutti coloro che non erano puri, a partire dagli Ebrei.
Riflettiamo Facciamo riflettere i bambini attraverso questa frase di una giovane. “Mi hanno portato via i genitori, l’identità, il fratello, la sorella e i miei averi. C’è qualcosa che vogliono da me. E allora ho pensato alla mia anima. Ho detto: non riusciranno a portarmela via, la mia anima”. Irene
Domande guida • Qual è il senso di queste parole e a quale dimensione aprono l’uomo?
CLASSE QUARTA
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IL MI O MO ND O
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1
IL MIO MONDO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Il linguaggio religioso Riconoscere il valore del silenzio come “luogo” di incontro con se stessi, con l’altro e con Dio. Rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso diverse vocazioni, la propria fede. • I valori etici e religiosi Scoprire la risposta della fede alle domande di senso dell’uomo. Riconoscere nella vita e negli insegnamenti dei santi proposte di scelte responsabili, in vista di un personale progetto di vita. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO Sogni leggeri come nuvole
MATERIALE MULTIMEDIALE Video: La leggenda dell’acchiappasogni.
pag. 51
QUADERNO ATTIVO
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
Io sono
Storia: L’uomo che cercava la felicità
pag. 29
pag. 95
I sogni son desideri
Storia e scheda: L’aquila che pensava di essere un pollo
pag. 30
pagg. 96-97
M.I.O. BOOK DOCENTE
Scheda: Il vecchio e il bambino pag. 98
Dal sogno di Immagini: San Francesco... - Crocifisso di San al mondo di Dio Damiano; pagg. 52-53 - La rinuncia ai beni paterni; - San Francesco e il sultano. Video: Chiara d’Assisi.
Il crocifisso di San Damiano
Storia e scheda: Incontro tra Francesco e il sultano
pag. 31
pagg. 99-100
VIAGGIO NEI... Video e immagini: Luoghi - Ciclo degli affreschi di francescani... Giotto; tra Umbria, - Basilica di Santa Lazio e Toscana Maria degli Angeli; pagg. 54-55 - La Porziuncola; - Basilica di San Francesco; - Bas. di Santa Chiara; - San Damiano; - Poggio Bustone; - Santuario di Greccio; - Fonte Colombo; - Santuario della Verna; - Cappella delle stimmate.
Il Cantico di Fratello Sole
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CLASSE QUINTA
Storia e scheda: Chiara d’Assisi pagg. 101-102
pag. 32
Gioco: Il cruciverba di San Francesco pag. 103
Presentazione: Il perdono di Assisi.
IL MI O MO ND O
SOGNI LEGGERI COME NUVOLE Dentro l’argomento Iniziamo questo nuovo anno scolastico aiutando i bambini a comprendere quanto è importante avere dei desideri ed impegnarsi per realizzarli. Realizzare un sogno non è sempre facile, ma rende felici. Ci sono sogni che per essere realizzati hanno bisogno del contributo di tutti, come la pace, la giustizia sociale e condizioni di vita migliori per ogni uomo; è importante essere convinti che i sogni potranno diventare realtà: sognare è augurarci che avvenga ciò che vorremmo.
Completiamo Facciamo completare la pag. 51 del libro di testo e la scheda personale di pag. 29 del Quaderno Attivo.
Ascoltiamo Proponiamo ai bambini una storia sulla ricerca della felicità.
Storie da raccontare L’UOMO CHE CERCAVA LA FELICITÀ Non aveva in mente che una cosa: trovare la felicità. Fin da piccolo Giovambattista Torri non pensava ad altro. Se gli chiedevano: “Che cosa farai da grande?” rispondeva: “Il calciatore” o “Il cantante” o “Un famoso attore”. Quelle gli sembravano proprio le professioni piene di felicità. Attori e cantanti non sorridono sempre a 32 denti? C’è qualcuno che dubita della loro felicità? Quando fu più grande, Giovambattista comprese che la cosa più importante per ottenere la felicità era il denaro. Entrò nel mondo degli affari e, sgobbando giorno e notte come un matto, riuscì a diventare ricchissimo. Tutti lo chiamavano “commendatore” e lo riverivano. Ma lui si sentiva tutt’altro che felice. Viveva nel terrore che qualcuno più abile di lui gli portasse via i soldi o che gli affari cominciassero ad andar male. Gli venne un’idea: “La felicità sta nei viaggi. Tutti quelli che viaggiano sono felici”. Detto fatto. Ritirò tutti i soldi e cominciò a viaggiare per il mondo intero. Lo vide tutto 36 volte. Alla fine si ritrovò stanco morto e tutt’altro che felice. Si disse: “Diventare uno scrittore di successo! Questa è la felicità”. Cominciò a scrivere romanzi e saggi di mille pagine. Nel giro di qualche anno i suoi libri erano venduti in tutto il mondo e lui era celebre. La sua faccia fu addirittura messa sulla copertina di “Time”, ma si sentiva solo frastornato, deluso, scontento e profondamente infelice. La gente leggeva i suoi libri, ma a nessuno importava veramente dell’esistenza di Giovambattista Torri. “La vita non ha alcun senso. La felicità non esiste!” brontolava tra sé e sé, masticando pensieri sempre più cupi. Finché prese una decisione disperata: sarebbe andato a gettarsi sotto un treno. Più che mai risoluto a buttare quella vita che non gli dava la felicità, andò alla stazione per trovare un treno che andasse bene per il suo proposito. Era là da qualche minuto quando arrivò un lungo treno carico di operai. Proprio accanto a lui si era fermata una giovane donna molto graziosa che teneva in braccio un vispo bimbetto. Un giovane operaio, sceso dal treno con la sua borsa unta e bisunta, appena vide la donna e il bambino si illuminò tutto e si diresse verso di loro. Il bambino gli buttò le braccine al collo ridendo, e tutti e tre si abbracciarono con una gioia tale che ne arrivò un po’ perfino addosso al signor Giovambattista Torri. Salirono poi su un’automobile piccola piccola, che si allontanò tossicchiando nel traffico della sera. Così Giovambattista Torri scoprì che la felicità esiste, il guaio era che lui l’aveva sempre cercata nel posto sbagliato. da “Tuttestorie” di Bruno Ferrero
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IL MI O MO ND O Domande guida • Qual era il più grande desiderio di Giovambattista Torri? • Cosa riteneva necessario per raggiungere la felicità? • A quale conclusione lo aveva portato il successo? • Che cosa capisce alla fine in stazione? • Qual è, secondo te, l’ingrediente necessario per essere veramente felici?
Ascoltiamo Aiutiamo i bambini a comprendere come ognuno di noi sia ricco di grandi qualità, che è necessario coltivare per crescere ed essere felici. Per questo proponiamo una storia sull’importanza di guardare in alto e avere grandi aspirazioni, perché ogni persona è un potenziale di possibilità da realizzare.
Storie da raccontare L’AQUILA CHE PENSAVA DI ESSERE UN POLLO Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia. L’uovo si schiuse contemporaneamente alle uova della covata, e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini. Per tutta la vita l’aquila fece quello che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro. Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava, schiamazzava e scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimentro. Trascorsero gli anni e l’aquila divenne molto vecchia. Un giorno vide sopra di sè, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate. La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita: “Chi è quello?”, chiese. “È l’aquila, il re degli uccelli” rispose il suo vicino. “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perchè siamo polli.” E così l’aquila visse e morì come un pollo, perchè pensava di essere tale. A. De Mello, Il canto degli uccelli, Paoline
Domande guida • Ti è piaciuto il finale di questa storia? Perché? • Come l’avresti conclusa? • Questa storia ti dice nulla sulla tua crescita? • Pensi di essere cresciuto in questi 5 anni? • Tu cosa fai per crescere bene? • Ti impegni in questa direzione?
• Cosa ha permesso alla tua intelligenza di svilupparsi? • Ti senti “più grande” nella capacità di voler bene? • Tieni presente, nella tua crescita, la dimensione spirituale? • Cosa fai per sviluppare questa dimensione? • Chi ti aiuta a crescere? Perché? • Qual è il tuo sogno più grande?
Completiamo Facciamo completare la scheda di pag. 30 del Quaderno Attivo.
Lavoriamo Per concludere l’argomento presentiamo due schede di consolidamento e approfondimento.
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CLASSE QUINTA
GUARDIAMO Presentiamo ai bambini la leggenda dell’acchiappasogni degli Indiani d’America per approfondire la riflessione sull’importanza dei sogni (anche nel CD Audio traccia n. 10).
IL MI O MO ND O
L’AQUILA CHE PENSAVA DI ESSERE UN POLLO • S crivi nella vignetta le parole che dice il pollo alla vecchia aquila e, nella nuvoletta, i pensieri che lei fa.
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•C olora ogni dimensione umana dello stesso colore del suo significato. INTELLIGENZA COSCIENZA MORALE VOLONTÀ
Aiuta a fare scelte giuste e orientate al bene. Per i cristiani è la “voce di Dio”. È la capacità che ci spinge a raggiungere obiettivi, superando ostacoli. È la capacità che guida il nostro sviluppo per conoscere e acquisire saggezza.
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IL MI O MO ND O
IL VECCHIO E IL BAMBINO • L eggi il testo di questa canzone di Francesco Guccini, sottolinea le parole che non comprendi, poi segna le risposte esatte e rispondi alle domande.
Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera; la polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera... L’ immensa pianura sembrava arrivare fin dove l’occhio di un uomo poteva guardare e tutto d’ intorno non c’era nessuno: solo il tetro contorno di torri di fumo... I due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva: con l’ anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati... I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni, i vecchi non sanno, nel loro pensiero, distinguer nei sogni il falso dal vero... E il vecchio diceva, guardando lontano: “Immagina questo coperto di grano, immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori e in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell’ uomo e delle stagioni...” Il bimbo ristette, lo sguardo era triste, e gli occhi guardavano cose mai viste e poi disse al vecchio con voce sognante: “Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!” Secondo te la canzone finisce bene o male? Perché? .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... ....................................................................................................
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CLASSE QUINTA
1) Qual è, per te, l’argomento della poesia? Il vecchio racconta al bambino un suo sogno. Il bambino chiede di sentire una fiaba. Il vecchio racconta al bimbo il tempo in cui al posto delle fabbriche e dei palazzi c’erano i campi coltivati. 2) Che significa «andarono incontro alla sera»? Che la giornata sta per finire. Che il mondo finirà se l’uomo continuerà a non rispettare la natura. I due vanno incontro al futuro che li aspetta. 3) Per quale motivo «il sole brillava di luce non vera»? Perché il sole è spento. Perché la luce del sole è coperta dalle nubi. Perché la luce del sole è coperta dai fumi delle fabbriche che inquinano l’aria. 4) Cosa significa «I vecchi subiscono l’ingiuria degli anni»? Ai vecchi non piace essere vecchi. I vecchi non hanno più le energie della giovinezza. I vecchi subiscono gli insulti dei giovani. 5) «Segnavano i soli il ritmo dell’uomo e delle stagioni» significa che: L’umore degli uomini era soggetto al tempo. Gli uomini sapevano che stagione era dal sole. La vita degli uomini e le attività agricole erano regolate dai ritmi della natura. 7) Perché il bambino considera una fiaba il racconto del vecchio? Perché a lui raccontano tante favole. Il racconto sembra così bello da essere irreale. Perché gli anziani raccontano solo favole. 8) Cosa rappresentano il vecchio e il bambino? Il cammino incerto dell’uomo, fatto di stanchezza, ma anche di speranze, aspirazioni e fiducia. L’incontro tra il bene e il male. Un nonno che racconta la sua storia al nipote.
IL MI O MO ND O
DAL SOGNO DI SAN FRANCESCO… AL MONDO DI DIO Dentro l’argomento Presentiamo ai bambini un uomo che ha realizzato molto più dei suoi sogni: Francesco d’Assisi. Lui desiderava diventare un cavaliere, Dio lo ha chiamato ed è diventato “l’araldo del Gran Re”, Gesù.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 52 e 53 del libro di testo.
GUARDIAMO A pag. 52 del testo presentiamo ai bambini l’immagine del Crocifisso di San Damiano e approfondiamone la lettura.
Completiamo Facciamo completare la scheda di pag. 31 del Quaderno Attivo.
APPROFONDIAMO Mostriamo ai bambini una presentazione di approfondimento su “Il perdono di Assisi”.
Ascoltiamo Proponiamo il racconto dell’incontro tra San Francesco e il sultano.
Storie da raccontare INCONTRO TRA FRANCESCO E IL SULTANO Fra i cristiani e i saraceni era in corso una guerra implacabile: i due eserciti si trovavano accampati vicinissimi, l’uno di fronte all’altro, separati da una striscia di terra, che non si poteva attraversare senza pericolo di morte. Francesco partì, dunque, prendendo con sè un compagno, che si chiamava Illuminato ed era davvero illuminato e virtuoso. Avanzarono e si imbatterono nelle sentinelle saracene che catturarono i servi di Dio, li incatenarono e li portarono dal sultano. Quel principe incominciò a indagare da chi, a quale scopo e a quale titolo erano stati inviati e in che modo erano giunti fin là. Francesco, il servo di Dio, con cuore intrepido rispose che egli era stato inviato non da uomini, ma da Dio Altissimo, per mostrare a lui e al suo popolo la via della Salvezza e annunciare il Vangelo della verità.
CLASSE QUINTA
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IL MI O MO ND O Predicò al sultano il Dio Uno e Trino e il Salvatore di tutti, Gesù Cristo; ne parlò con tanto coraggio, con tanta forza e tanto fervore che il sultano, vedendo l’ammirevole virtù dell’uomo di Dio, avido non di cose mondane ma della Salvezza delle anime, gli offrì molti doni. Vedendo quanto perfettamente il Santo disprezzasse le cose del mondo, il sultano ne fu ammirato e concepì verso di lui una devozione ancora maggiore. Benchè non volesse passare alla fede cristiana, o forse non osasse, pure pregò devotamente il servo di Cristo di accettare quei doni per distribuirli ai cristiani poveri e alle chiese, a salvezza dell’anima sua. Ma il Santo, poichè voleva restare libero dal peso del denaro, non volle assolutamente accondiscendere. Fonti Francescane, “Messaggero”, 1990
Domande guida • Trascrivi le parole che non conosci e spiegane il significato. • Chiedi all’insegnante di spiegarti che cosa erano le crociate. • A quale scopo Francesco va dal sultano? • Perchè Francesco non combatte come gli altri crociati? Quale arma usa Francesco per andare incontro al sultano? • Che cosa propone il sultano a Francesco? • Perchè Francesco non accetta?
GUARDIAMO A pag. 53 del testo presentiamo ai bambini due tavole d’arte: un affresco di Giotto, che si trova nella Basilica Superiore di San Francesco in Assisi (La rinuncia ai beni paterni) e un mosaico di Rupnik situato nel corridoio che porta alla tomba del santo Padre Pio da Pietralcina a San Giovanni Rotondo (San Francesco annuncia il Vangelo al sultano).
Lavoriamo Presentiamo ai bambini il disegno dell’opera di Rupnik ingrandita in un foglio A3 e invitiamoli a colorarla uilizzando la tecnica del mosaico.
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CLASSE QUINTA
IL MI O MO ND O GUARDIAMO A pag. 53 del testo presentiamo ai bambini la storia di Chiara d’Assisi, fondatrice del secondo Ordine francescano: le Clarisse. Il brano è presente anche nel CD Audio traccia n. 11.
LA STORIA DI CHIARA D’ASSISI Chiara nasce da una nobile famiglia di Assisi nel 1194. Crescendo Chiara, cui piaceva molto pregare e dedicarsi ai poveri, sentendo parlare di Francesco, matura l’idea di fare della sua vita un dono a Dio. La giovane si recò di nascosto alla Porziuncola, dove era attesa da Francesco e dai suoi frati. Qui il Santo la vestì del saio francescano, le tagliò i capelli, in segno di consacrazione a Dio, e la condusse presso le suore benedettine di S. Paolo a Bastia Umbra, dove i parenti tentarono inutilmente di persuaderla a far ritorno a casa. Poiché Chiara non trovava in quel luogo piena pace, consigliata da Francesco, si trasferì presso la chiesa di San Damiano. Il convento di San damiano divenne la Casa Madre delle Clarisse. In questo angusto monastero Chiara visse per quarantadue anni, passando gli ultimi ventotto in un giaciglio di paglia, a causa di una grave malattia. Chiara dedicò la sua vita alla preghiera e al servizio delle sorelle. Muore l’11 agosto 1253. Venne proclamata santa dal papa due anni dopo e in suo onore è sorta una basilica ad Assisi. Tra i tanti miracoli si ricorda che nel 1240 Assisi venne invasa dai Saraceni che, durante un assalto alla città, arrivarono fino al chiostro del convento. Le sorelle terrorizzate corsero da Chiara. Lei, inferma, si fece portare all’ingresso, rivolse l’ostia consacrata verso i Saraceni che furono messi in fuga da una luce accecante.
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IL MI O MO ND O Lavoriamo Presentiamo ai bambini una scheda di comprensione sulla storia di Chiara d’Assisi.
CHIARA D’ASSISI 1) Chiara è: la moglie di San Francesco. la fondatrice del secondo ordine francescano, le Clarisse. una suora che viveva con i lebbrosi. 2) Chiara è vissuta per 42 anni: i nferma. nel convento di San Damiano. in mezzo alla gente povera. 3) L’immagine accanto ricorda: quando Chiara andava in processione per la città di Assisi portando il Santissimo Sacramento. il miracolo con cui vennero cacciati i Saraceni dalla città di Assisi. la benedizione che Chiara era solita dare alle sue sorelle. • Leggi questo scritto di santa Chiara ad Agnese di Boemia (le due donne, profondamente amiche, non si incontrarono mai, i loro contatti si limitarono ad uno scambio epistolare), cerca il significato delle parole in grassetto, poi spiega, con parole tue, cosa vuole dire la Santa.
Digiunare: ....................................................................................... ...............................................................................................................
Incline: ............................................................................................... ................................................................................................................
Discrezione: ................................................................................... ............................................................................................................... ................................................................................................................
Austerità: .......................................................................................... ................................................................................................................
“Noi, che siamo in buona salute, digiuniamo tutti i giorni, eccetto le domeniche e il Natale... Siccome però, non abbiamo un corpo di bronzo, né la nostra è la robustezza del granito, anzi siamo piuttosto fragili e inclini ad ogni debolezza corporale… moderariamoci con saggia discrezione nell’austerità, affinchè, vivendo, la nostra vita sia lode del Signore e il nostro sacrificio sia sempre condito col sale della prudenza”. Lettera III ad Agnese 35-41
Secondo me Santa Chiara vuol dire che ..................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................
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CLASSE QUINTA
Viaggio Viaggionei... a...
LUOGHI BETLEMME FRANCESCANI… TRA UMBRIA, LAZIO E TOSCANA Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini alla scoperta dei luoghi francescani, testimoni di molti espisodi della vita del Santo.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 54 e 55 del libro di testo e la scheda di pag. 32 del Quaderno Attivo.
GUARDIAMO Dopo aver presentato una serie di immagini sul ciclo di affreschi di Giotto, proponiamo ai bambini dei video di approfondimento sui luoghi francescani, insieme ad un focus fotografico sul santuario di Fonte Colombo. Video: • Basilica di Santa Maria degli Angeli • Chiesetta della Porziuncola
• Basilica di San Francesco • Basilica di Santa Chiara • Poggio Bustone • Santuario di Greccio • Santuario della Verna • Cappella delle stimmate
Giochiamo Facciamo risolvere il cruciverba. • Risolvi il cruciverba e scopri di quale paese è patrono, cioè protettore, Francesco di Assisi, scrivendo in ordine le lettere delle caselle azzurre sui trattini. 1) Francesco fondò quello francescano.
1
2) La predicava Francesco.
2 3 4 5 6
3) Città che ha dato i natali al Santo. 4) Frate significa... 5) Significa i più piccoli, sono i frati... 6) Francesco la chiama “madre” nel Cantico di Frate Sole. – – – – – –
CLASSE CLASSE QUARTA QUINTA
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GOCCE DI MIELE
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 2
LA FEDE DELLA CHIESA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Introduciamo i bambini alla scoperta della preghiera che riassume la fede della religione cattolica: il Credo. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Dio e l’uomo Descrivere i contenuti principali del Credo cattolico. Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica. • Il linguaggio religioso Individuare significative espressioni d’arte cristiana per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli. Rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti, la propria fede e il proprio servizio all’uomo. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO Il simbolo della fede pag. 56
L’ARTE RACCONTA... Il Dio Trinitario pag. 57
Molti doni... per il bene comune pagg. 58-59
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MATERIALE MULTIMEDIALE Audio: Il Simbolo apostolico; Il Credo. Giochi: Da Gesù alla Chiesa; Le verità di fede. Immagini: Il Paradiso.
QUADERNO ATTIVO Credo la vita eterna
Approfondimento: Il simbolo
pag. 33
pag. 105
CLASSE QUINTA
M.I.O. BOOK DOCENTE Presentazione: La vita oltre la morte.
Attività: Il mio simbolo pag. 106
Audio: La Trinità di Rublëv. Gioco: La Rivelazione sulla linea del tempo. Video: L’elezione del Papa. Immagini: La Chiesa. Presentazione: L’organizzazione della Chiesa Cattolica.
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
Dalla Bibbia: Le Querce di Mamre
Immagine: La Trinità di Masaccio.
pag. 108
La Chiesa di Gesù pag. 34
Una comunità di credenti pag. 35
Le immagini della Chiesa pag. 36
Schede: Definizioni; La Chiesa educa alla fede. pagg. 110-111
Presentazione: Lo stato Vaticano. Approfondimento: Cristo non ha mani. Immagine: Lo stemma di Papa Francesco.
LA FE DE DE IL LL MIAO CH MOIES NDAO
IL SIMBOLO DELLA FEDE Dentro l’argomento Presentiamo ai bambini i principi fondamentali della fede cattolica contenuti nel Credo, partendo dalla definizione del termine “simbolo”.
Completiamo Per aiutare i bambini a comprendere la fede dei cristiani, facciamo completare la pag. 56 del libro di testo.
Approfondiamo Approfondiamo l’argomento cercando di far comprendere il significato del termine simbolo.
Approfondimento IL SIMBOLO Il simbolo è una rappresentazione che “sta per” un’altra cosa: non è la cosa stessa, ma è una sua rappresentazione o evocazione. Il simbolo rimanda sempre a qualcos’altro, in quanto esprime la presenza di qualcosa di assente. NELL’ANTICA GRECIA Nell’antica Grecia il simbolo era un oggetto qualsiasi (un anello, una moneta...), che veniva tagliato in due per darne una metà ad un amico; i due simboli (così si chiamavano le due metà), conservati dall’una e dall’altra parte di generazione in generazione, consentivano ai due o ai loro discendenti, di riconoscersi nel tempo. Il simbolo, allora, era un segno di riconoscimento, qualcosa che univa o permetteva di ritrovare l’unità perduta. In questo senso il valore del simbolo non può essere compreso completamente con la razionalità, perché va molto oltre la ragione. SEGNI E SIMBOLI Nell’antica Grecia il simboli sono differenti dai segni, perchè il segno ha un puro valore informativo, in quanto sta al posto di ciò che indica, vuole rappresentare qualcosa d’altro, mentre il simbolo è fortemente evocativo, trascende se stesso, ma sta dentro a ciò che vuole significare. Il segno serve ad indicare, a far conoscere qualcosa, il simbolo ha una forza intrinseca, una potenza evocativa che gli permette di essere compreso universalmente, senza bisogno di spiegazione. Un esempio per comprendere meglio: la croce può diventare, a seconda del contesto, il segno della passione e morte di Gesù o il simbolo della fede cristiana. SIMBOLI INDIVIDUALI E COLLETTIVI Il simbolo può essere individuale o collettivo: il primo lo potremmo definire anche “autobiografico”, in quanto sintetizza e richiama una storia umana, come una storia d’amore (si pensi alla fede coniugale); quello collettivo, invece, è un simbolo che sta per una fede o una passione condivisa da più individui. Il simbolo, come abbiamo detto sopra, unisce e divide: unisce coloro che sono “partecipi” della stessa fede o passione, e li divide da coloro che non la condividono.
CLASSE QUINTA
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O A CH IES A NDLL MODE O DE ILLAMIFE Lavoriamo Chiediamo ai bambini di scrivere un testo che sia il “simbolo” di loro stessi seguendo le indicazioni riportate sotto.
IL MIO SIMBOLO • Cerca di dire chi sei e come sei fisicamente. • Spiega chi o cosa ami e perché. • Scegli un colore che ti rappresenti e spiega perché lo hai scelto. • Fai lo stesso con un animale. • Scegli un oggetto qualsiasi che ti rappresenti e spiegalo, poi disegnalo come tuo simbolo.
ASCOLTIAMO E GIOCHIAMO Audio: • Il Simbolo Apostolico; • Il Credo Niceno-Costantinopolitano. I brani sono disponibili anche nel CD Audio tracce n. 12-13.
Giochi: • Da Gesù Cristo alla nascita della Chiesa; • Le verità di fede.
SIMBOLO APOSTOLICO Credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.
CREDO NICENO-COSTANTINOPOLITANO Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
E in Gesù Cristo, Suo Figlio unigenito, Signore nostro; il quale fu concepito di Spirito Santo, nato dalla vergine Maria; soffrì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò dai morti; ascese al cielo; siede alla destra di Dio Padre onnipotente; da dove verrà per giudicare i vivi ed i morti.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo unigenito figlio di Dio nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, dalla stessa sostanza del Padre. Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto e il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture ed è salito al Cielo e siede alle destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo; la santa Chiesa universale; la comunione dei santi; la remissione dei peccati; la risurrezione della carne; la vita eterna. Amen.
Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati e aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
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CLASSE QUINTA
LA FE DE DE IL LL MIAO CH MOIES NDAO Completiamo Facciamo completare la scheda operativa di pag. 33 del Quaderno Attivo.
GUARDIAMO Presentiamo ai bambini un quadro di Maurice Denis che si trova al museo d’Orsay (Parigi), Il Paradiso.
Domande guida • Che cosa vedi raffigurato? • Cosa può rappresentare questa immagine? • Come ti sembra questo Paradiso? • Tu come te lo immagini?
APPROFONDIAMO Presentazione: La vita oltre la morte.
CLASSE QUINTA
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L'Arte Racconta...
IL DIO TRINITARIO Dentro l’argomento Presentiamo ai bambini il mistero della Trinità attraverso una celebre icona.
Ascoltiamo Leggiamo ai bambini il racconto di Abramo alle Querce di Mamre.
Dalla Bibbia LE QUERCE DI MAMRE Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: “Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è bene per questo che voi siete passati dal vostro servo”. Quelli dissero: “Fa’ pure come hai detto”. Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: “Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce”. All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: “Dov’è Sara, tua moglie?”. Rispose: “È là nella tenda”. Riprese: “Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio”. Intanto Sara stava ad ascoltare all’ingresso della tenda, dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: “Vecchia come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!”. Ma il Signore disse ad Abramo: “Perché Sara ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia? C’è forse qualcosa d’impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio”. Allora Sara negò: “Non ho riso!”, perché aveva paura; ma egli disse: “Sì, hai proprio riso”. Gen 18,1-15 Domande guida • Perché, secondo te, Abramo corre incontro ai tre uomini? Cosa ha capito? • La tradizione cristiana identifica in questo testo l’immagine del Dio Trinitario, Uno in tre persone uguali e distinte. Uguali, perché tutte e tre sono Dio; distinte, perché agiscono nella storia in modi e tempi diversi, secondo lo schema riportato sotto. Sapresti dire quali frasi ci fanno capire questo? Tieni presente il plurale e il singolare. STORIA EBRAICA
VITA di GESÙ
STORIA della CHIESA
Tempo del PADRE
Tempo del FIGLIO
Tempo dello SPIRITO SANTO
1850 a.C. Ebrei
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CLASSE QUINTA
Anno 0
33 d.C. Pentecoste Cristiani
Anno corrente d.C.
L'Arte Racconta... ASCOLTIAMO Facciamo ascoltare ai bambini la spiegazione dell’icona di Andrej Rublëv (anche nel CD Audio traccia n. 14).
LA TRINITÀ DI RUBLËV Gen 18,1-2: la tradizione cristiana riconosce in questo testo dell’Antico Testamento l’immagine del Dio Trinitario. • L’angelo alla sinistra di chi guarda è il Padre, la Fonte della Luce, a cui gli altri si rivolgono; ha il mantello trasparente (segno che Dio può essere visto solo da chi sa riconoscerlo con fede), che lascia intravedere la tunica azzurra, colore della divinità; alle sue spalle c’è un palazzo che ricorda la dimora celeste (il paradiso) preparata da Dio per gli eletti. • Al centro c’è il Figlio che ha la tunica porpora scuro (segno della sua umanità), il manto azzurro (per dire che è Dio) e la stola dorata dei re e dei sacerdoti. La benedizione della coppa richiama l’Eucaristia; alle sue spalle c’è un albero che richiama il legno della croce. • A destra troviamo lo Spirito, che ha la tunica azzurra perché è Dio come gli altri due e il mantello verde in ricordo della vita che, grazie al suo soffio, germina e continua a crescere. Alle sue spalle un monte ricorda il luogo dell’incontro con Dio.
Completiamo Facciamo completare la pag. 57 del libro di testo.
GIOCHIAMO Per comprendere meglio la Trinità, tenendo presente che rimane un grande mistero della fede, presentiamo un gioco che spiega le forme e le modalità della Rivelazione sulla linea del tempo. Gioco: La Rivelazione sulla linea del tempo.
GUARDIAMO Presentiamo un affresco che si trova nella Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, la Trinità di Masaccio, per operare un confronto con l’icona di origine bizantina.
Dio Padre poggia sulla tomba e sembra sostenere il Figlio. La colomba rappresenta il soffio vitale tra il Padre e il Figlio. Gesù, come centro della Storia della Salvezza, è al centro della scena.
CLASSE QUINTA
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O A CH IES A NDLL MODE O DE ILLAMIFE
MOLTI DONI… PER IL BENE COMUNE Dentro l’argomento Guidiamo i bambini verso la conoscenza della Chiesa, il popolo di Dio, e dei carismi che animano le diverse scelte di vita dei cristiani.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 58 e 59 del libro di testo e le schede di pagg. 34, 35 e 36 del Quaderno Attivo.
GUARDIAMO Video: L’elezione del Papa. Immagini: La Chiesa. Presentazione: L’organizzazione della Chiesa Cattolica.
Lavoriamo Presentiamo le schede seguenti come verifica e approfondiento.
DEFINIZIONI • Cerchia la parola corrispondente alla definizione. SACERDOTI - CARDINALI • Sono coloro che, assistiti dallo Spirito Santo, eleggono il Papa. ....................................................................................... VESCOVI - DIACONI • Sono i successori degli Apostoli. .......................................................................................................................................................... LAICI - DIACONI • Non sono ministri, ma fanno parte della Chiesa. ......................................................................................................................... PASTORI - PRETI • Anche così vengono chiamati il Papa, i Vescovi e i sacerdoti. ............................................................................................ SACERDOTI - LAICI • Amministrano i Sacramenti. .................................................................................................................................................................... PAOLO - PIETRO • L’Apostolo di cui il Papa è successore. ............................................................................................................................................... PASQUA - PENTECOSTE • Un evento che segnò la nascita della Chiesa. .............................................................................................................................. BONTÀ - CARISMI • Particolari doni spirituali concessi da Dio per il servizio alla comunità. .......................................................................... TRISTI - UNITI • Così devono essere coloro che appartengono alla famiglia di Dio. .................................................................................. PAPA - VESCOVO • A lui Dio affida la guida della Chiesa universale. ......................................................................................................................... DIOCESI - PARROCCHIA • La comunità che è affidata al Vescovo. ............................................................................................................................................. PARROCCHIA - DIOCESI • La comunità che è affidata al sacerdote. ..........................................................................................................................................
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CLASSE QUINTA
LA FE DE DE IL LL MIAO CH MOIES NDAO
LA CHIESA EDUCA ALLA FEDE La Chiesa era ed è una comunità che educa alla fede con la Parola di Dio, l’esempio di vita dei suoi membri, la celebrazione del culto e dei Sacramenti, l’istruzione religiosa, i segni, l’arte sacra e le tradizioni popolari. • Leggi il testo. La didachè è una breve raccolta di insegnamenti, attribuiti agli Apostoli, che veniva utilizzata per istruire ed educare alla fede. Può essere considerata uno strumento della catechesi dell’antichità. Il cristiano ha molta stima per chi predica la Parola di Dio... 1. Figlio mio, ricordati di giorno e di notte di chi predica la parola di Dio e onoralo come il Signore. ... mette pace tra coloro che litigano 3. Non operare la disunione, metti pace tra coloro che litigano. ... è generoso nel dare 5. Non essere come chi allarga le mani nel prendere e le stringe nel dare. ... non allontana chi ha bisogno e condivide ciò che ha 8. Non allontanare chi ha bisogno, condividi ogni cosa con tuo fratello e non dire che sono cose tue. ... non usa le percosse per educare i figli, ma l’amorevolezza 9. Non alzare la mano su tuo figlio o su tua figlia, ma dalla fanciullezza li educherai nel timore di Dio. ... non tratta duramente i lavoratori dipendenti 10. Non comandare con durezza al tuo servo o alla tua domestica, che sperano nello stesso Dio, perché temano il Signore che è sugli uni e sugli altri. ... obbedisce al datore di lavoro 11. Voi servi siate sottomessi ai vostri padroni come all’immagine di Dio nel rispetto e nel timore. ... non trascura i comandamenti 13. Non trascurerai i comandamenti del Signore, ma osserverai quelli ricevuti senza nulla aggiungere o togliere. ... confessa i peccati e ben volentieri prega 14. Nella Chiesa confesserai i peccati e non andare alla preghiera con cattiva disposizione. Questa è la via della vita. I Padri Apostolici, Città Nuova
• Rispondi alle domande. • Che cosa dice il testo a proposito degli annunciatori della Parola di Dio? • Quali azioni propone al credente? • In che modo i genitori sono chiamati ad educare i figli? • Quali devono essere i comportamenti dei datori di lavoro e dei dipendenti? • Dove vanno confessati i propri peccati?
GUARDIAMO Presentazione: Lo stato Vaticano. Approfondimento: Cristo non ha mani. Immagine: Lo stemma di Papa Francesco.
CLASSE QUINTA
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IL MI O MO ND O
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 3
IL CRISTIANESIMO NELLA STORIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa, distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo e identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Dio e l’uomo Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini. Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo. • La Bibbia e le altre fonti Leggere pagine bibliche individuandone il messaggio principale. Saper reperire informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi, nei luoghi sacri e in altre fonti storiche. • Il linguaggio religioso Individuare significative espressioni d’arte cristiana e particolari forme di vita per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata nel tempo. • I valori etici e religiosi Riconoscere nel messaggio evangelico e nelle devozioni cristiane valori che danno senso alla vita dell’uomo. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO
MATERIALE MULTIMEDIALE
Alle origini... della Chiesa
Audio: La domenica dei cristiani. Video: Il giorno del Signore. Immagini: Il martirio di Santo Stefano.
Approfondimenti: I cristiani nel mondo; La morte degli apostoli
Saulo diventa Audio e immagine: Paolo La conversione di Paolo.
Schede: Convertirsi pag. 117 L’inno all’amore pag. 118
pagg. 60-61
QUADERNO ATTIVO
Video: La religione dei Romani. pag. 63 Gioco: Le divinità. Quo Vadis? Presentazione: San pag. 64 Pietro. Le catacombe Video: L’arte delle pag. 65 catacombe. Gioco: I simboli delle catacombe.
La religione dei romani pag. 37
Pietro e Paolo pag. 38
Pietro e il suo primato pag. 39
Cristiani perseguitati pag. 40
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CLASSE QUARTA
M.I.O. BOOK DOCENTE
pagg. 115-116
pag. 62
Le persecuzioni
PAGINE PROPOSTE DIDATTICHE COLORATE IN GUIDA
Schede: Il martirio di Lucia e Agnese pag. 120
Alessameno adora Dio pag. 121
Approfondimenti: - Morire per amore di Cristo; - I cristiani sono perseguitati; - Le prime persecuzioni.
IL CR IST IAN ES IM O NE IL LL MIAO ST MOOR ND IAO
LIBRO DI TESTO
MATERIALE MULTIMEDIALE
QUADERNO ATTIVO
PAGINE COLORATE
GOCCE DI MIELE Audio: La storia di Il martire Tarcisio. dell’Eucarestia
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
M.I.O. BOOK DOCENTE
Scheda: Cruciverba sui martiri pag. 122
pag. 66
Finalmente liberi pag. 67
PAGINA DEI VALORI Il valore della libertà
Photogallery: L’imperatore Costantino.
Schede: La libertà di culto; La nascita della Chiesa pagg. 123-124
Storia e scheda: Il gabbiano Jonathan Livingston
Approfondimenti: La dichiarazione dei diritti del bambino.
pagg. 125-126
pag. 68
La Domus Ecclesiae pag. 69
Le basiliche pag. 70
L’ARTE RACCONTA... La fede nei secoli pag. 71
Gioco: La Domus Le chiese nel Ecclesiae. tempo pag. 41 Photogallery: La Basilica romana; La Basilca cristiana. Video: I mosaici nelle basiliche. Photogallery: Chiese in diversi stili. Video: Le parti della chiesa.
Lavoretto Schede: n. 8: Le parti della chiesa La Domus Ecclesiae.
pag. 128
Il rosone romanico pag. 129
La vetrata gotica pag. 130
In chiesa pag. 131
Il monachesimo Video: Le miniature; Miniature e pag. 72 Approfondimento: capolettera I monasteri pag. 42 Le parti del benedettini monastero. pag. 73 Gioco: I mestieri dei monaci.
Schede: San Benedetto pag. 132 Ora et labora pag. 133 Il valore del silenzio e della parola pag. 134
I pellegrinaggi
Scheda: Il vestito del pellegrino
pag. 74
Materiali extra di classe 5: Il viaggio della vita; La via francigena; Il cammino di Santiago.
Presentazione: La casa di San Pietro.
Approfondimento: Incontrare Dio nel lavoro e nella preghiera.
pag. 135
CLASSE QUARTA
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ESOIM O NE LL A ST OR IA IANND CROISTMO IL MI
ALLE ORIGINI… DELLA CHIESA Dentro l’argomento Introduciamo i bambini alla scoperta della storia del Cristianesimo.
Completiamo Facciamo completare la pag. 60 del libro.
APPROFONDIAMO Audio LA DOMENICA DEI CRISTIANI (anche del CD Audio traccia n. 15) Il giorno del Signore, come fu definita la domenica fin dai tempi degli apostoli, ha avuto sempre, nella storia della Chiesa, una grande importanza. La domenica ricorda il giorno della risurrezione di Cristo. È la Pasqua della settimana, in cui si celebra la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, su cui poggia tutta la fede cristiana. Il giorno del Signore è il giorno della Chiesa: se la domenica è il giorno della risurrezione, essa non è solo la memoria di un evento passato, è celebrazione della presenza viva del Risorto in mezzo ai suoi amici. Perché tale presenza sia annunciata e vissuta, non basta che ognuno preghi da solo, è importante che i cristiani si radunino in assemblea per la celebrazione domenicale. Per alcuni secoli i cristiani vissero la domenica solo come giorno della celebrazione liturgica, senza potervi unire anche il significato specifico del riposo. Solo a partire dal IV secolo, la legge civile dell’Impero Romano riconobbe il ritmo settimanale, con il riposo dai diversi lavori di domenica.
GUARDIAMO Facciamo vedere il video di una leggenda africana, come spunto di riflessione sul valore cristiano della domenica.
Video IL GIORNO DEL SIGNORE (anche del CD Audio traccia n. 16) Un giorno tutti gli animali della foresta si radunarono per discutere su come poter avere anche loro la domenica proprio come gli uomini! Il re della foresta, il leone, disse: “Per me è semplice, se cacciando riesco a prendere una gazzella e posso divorarne la carne da solo in santa pace, quel giorno per me diventa domenica!”. Il cavallo pensò: “Per me è sufficiente una grande pianura per galoppare libero perché sia domenica!”. Il maiale grugnì: “Datemi acqua e un sacco di ghiande ed ecco la mia domenica!”. Il ghiro sbadigliò: “Io ho solo bisogno di un ramo robusto per dormire perché sia domenica!”. Gli animali parlarono per ore e ognuno espresse i suoi desideri, ma non riuscirono a trovare una domenica per tutti. Quando arrivarono gli uomini dissero: “Sciocchi animali, non sapete che è domenica solo quando si parla con Dio come con un amico?”. Leggenda africana
Domande guida • Perché gli animali, nonostante tutti i loro desideri fossero esauditi, non ebbero la loro domenica? • Qual è il significato della domenica?
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IL CR IST IAN ES IM O NE IL LL MIAO ST MOOR ND IAO Approfondiamo Presentiamo ai bambini un documento che attesta quali fossero le caratteristiche della vita dei cristiani nei primi secoli.
Approfondimento I CRISTIANI NEL MONDO I cristiani non si differenziano dagli altri uomini né per territorio, né per il modo di parlare, né per la foggia dei loro vestiti... risiedono nelle città e, pur seguendo nel modo di vestirsi, nel modo di mangiare e nel resto della vita i costumi del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, come tutti hanno ammesso, incredibile... Vivono sulla terra, ma hanno la loro cittadinanza in cielo. Osservano le leggi stabilite ma, con il loro modo di vivere, sono al di sopra delle leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Anche se non sono conosciuti, vengono condannati; sono uccisi e riprendono a vivere. Sono poveri e rendono ricchi molti; sono sprovvisti di tutto, e di tutto abbondano. Vengono disprezzati e nel disprezzo trovano la loro gloria; sono calunniati e poi riconosciuti giusti. Sono ingiuriati, e benedicono; sono trattati in modo oltraggioso, e ricambiano con il rispetto. Quando fanno del bene vengono puniti come fossero malfattori; mentre sono puniti gioiscono come se si donasse loro la vita. I Giudei muovono loro guerra come a gente straniera, e i pagani li perseguitano, ma coloro che li odiano non sanno dire la causa del loro odio. Dalla lettera a Diogeneto
Domande guida • Qual era lo stile di vita dei primi cristiani? • Secondo te vivere in questo modo è possibile anche oggi?
Completiamo Facciamo completare la pag. 61 del libro e valutiamo la comprensione della storia di Santo Stefano attraverso alcune domande.
Domande guida • Chi era Stefano? Perché viene perseguitato? • Chi lo perseguita? • Come viene ucciso? • Chi era presente alla sua lapidazione?
GUARDIAMO A pag. 61 del testo facciamo vedere alcuni dipinti del martirio di Santo Stefano.
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ESOIM O NE LL A ST OR IA IANND CROISTMO IL MI
Approfondiamo Facciamo conoscere ai bambini il martirio degli apostoli.
Approfondimento LA MORTE DEGLI APOSTOLI L’unica morte di un apostolo riportata dalla Bibbia è quella di Giacomo il Maggiore, fratello di Giovanni (cfr. At 12,2). Il re Erode fece uccidere Giacomo “di spada”: probabilmente questa espressione fa riferimento alla decapitazione. Le circostanze delle morti degli altri apostoli sono conosciute, invece, grazie a tradizioni e altri scritti. Alcune tradizioni sostengono che anche l’evangelista Matteo patì il martirio in Etiopia, ucciso di spada. Non molto diversa sembra essere la sorte di Giacomo, detto il Minore per distinguerlo dal fratello di Giovanni, che divenne vescovo di Gerusalemme dopo la morte di Giacomo il Maggiore e la partenza di Pietro e fu precipitato da una trentina di metri di altezza, forse dal pinnacolo sudorientale del Tempio, per essersi rifiutato di rinnegare la sua fede in Cristo. Quando scoprirono che era sopravvissuto alla caduta, i suoi nemici lo picchiarono a morte e lo uccisero a bastonate. La morte dell’apostolo Bartolomeo, detto anche Natanaele, contiene molte incertezze ed è accompagnata da numerosi eventi leggendari, secondo i quali l’uomo fu scorticato vivo e poi decapitato. Andrea fu crocifisso in Grecia su una croce a forma di x, che poi prese il suo nome. Dopo essere stato frustato violentemente, il suo corpo fu legato alla croce con delle corde per prolungarne l’agonia. I suoi seguaci riferirono che egli continuò a predicare ai suoi tormentatori per due giorni, finché non morì. L’apostolo Tommaso fu trafitto da una lancia in India durante uno dei suoi viaggi missionari. Sembra che Mattia, l’apostolo scelto per sostituire Giuda Iscariota, il traditore, fu lapidato e poi decapitato. Simone, detto lo Zelota, secondo la tradizione, subì un martirio particolarmente cruento insieme a Giuda Taddeo. I due si sarebbero incontrati in Persia e, insieme, avrebbero evangelizzato quel regno attirandosi contro l’ostilità dei maghi del luogo, che tramarono per farli uccidere. Sembra che subirono il martirio uccisi da sassate e colpi di mazza; una leggenda sostiene che il corpo di Simone fu fatto a pezzi con una sega, per questo egli è riconosciuto patrono dei boscaioli e taglialegna. L’apostolo Filippo, secondo la tradizione, morì martire crocifisso a testa in giù, come avvenne per Pietro. Giovanni, infine, morì molto anziano, ed è forse l’unico apostolo a morire serenamente. Non è così importante per noi sapere come morirono gli apostoli, ma il dato che ci interessa è che tutti furono disposti a morire per Gesù. Ciò è una prova importante che ci assicura che loro furono veramente testimoni della risurrezione, perché nessuno sarebbe disposto a dare la vita per una bugia!
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SAULO DIVENTA PAOLO Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a conoscere l’autore di tredici lettere del Nuovo Testamento: l’apostolo Paolo.
ASCOLTIAMO E GUARDIAMO Facciamo ascoltare ai bambini il testo che racconta la conversione di San Paolo (anche nel CD Audio traccia n. 17), poi confrontiamolo con il famoso dipinto di Caravaggio.
Completiamo Facciamo completare le pag. 62 del libro di testo.
Dalla Bibbia LA CONVERSIONE DI PAOLO Saulo frattanto, sempre fremente, minacciava strage contro i discepoli del Signore; si presentò al Sommo Sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda. Dopo questo episodio Paolo si recò a Damasco e venne battezzato da un cristiano di nome Anania e così riacquistò la vista. At 9,1-19 Domande guida • Perché Saulo stava andando a Damasco? • Chi o che cosa ha provocato la sua conversione? • Quali particolari del dipinto ci fanno comprendere chi ha provocato la conversione?
Lavoriamo Presentiamo ai bambini le schede che seguono come approfondimenti e consolidamento.
CONVERTIRSI • Colora soltanto la vignetta che spiega cosa significa “convertirsi”. Pensare al domani e mettere da parte dei soldi. Modificare il nostro look e il guardaroba.
Cambiare il proprio modo di vivere.
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L’INNO ALL’AMORE Questo inno, scritto dall’apostolo Paolo, è come una guida per chiunque voglia comprendere il senso dell’amore di Cristo e il mistero dell’amore umano.
• Colora le 5 parole della conversione che servono per avere un cuore nuovo.
Chi ama è paziente e generoso. Chi ama non è invidioso, non si vanta, non si gonfia di orgoglio. Chi ama è rispettoso, non cerca il suo interesse, non cede alla collera, dimentica i torti. Chi ama non gode dell’ingiustizia, la verità è la sua gioia. Chi ama tutto scusa, di tutti ha fiducia, tutto sopporta, mai perde la speranza. L’amore non tramonta mai.
INVIDIA ODIO PERDONO
PREGHIERA
ASCOLTO GIUDIZIO SUPERBIA CAMBIAMENTO FEDE
1 Cor 13, 4-8a, traduzione inteconfessionale in lingua corrente
• Spiega con le tue parole i significati alla base dell’amore cristiano. • Una persona è paziente quando .......................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... • È generosa quando ........................................................................................................................................................................................ ...................................................................................................................................................................................................................................... • Non è invidiosa se ........................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... • È rispettosa in quanto .................................................................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................................................... • Non si arrabbia se ............................................................................................................................................................................................ ......................................................................................................................................................................................................................................... • Dimentica i torti quando ............................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................ • Tutto scusa poiché ......................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... • Mai perde la speranza perché ................................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................................................
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LE PERSECUZIONI - QUO VADIS? LE CATACOMBE Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel periodo delle persecuzioni, che vide la morte di tanti cristiani, ma anche la conversione di molti pagani che si avvicinavano alla nuova fede affascinati dal modo in cui vedevano morire i seguaci di Cristo.
GUARDIAMO Per introdurre l’argomento facciamo vedere ai bambini un video sull’antica religione dei Romani a pag. 63 del testo.
GIOCHIAMO Approfondiamo la religione degli antichi Romani con un gioco sulle caratteristiche delle diverse divinità a pag. 63 del testo.
Completiamo Facciamo completare la pag. 63 del libro di testo e la scheda di pag. 37 del Quaderno Attivo.
APPROFONDIAMO Approfondiamo il tema presentando ai bambini alcuni documenti. Approfondimenti: • Morire per amore di Cristo; • I cristiani sono perseguitati; • Le prime persecuzioni.
Completiamo Facciamo completare la pag. 64 del libro di testo e le schede delle pagg. 38, 39 e 40 del Quaderno Attivo.
APPROFONDIAMO Presentazione: San Pietro (pag. 64 del testo).
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Lavoriamo Presentiamo ai bambini la scheda che segue, relativa al martirio di due giovani cristiane.
IL MARTIRIO DI LUCIA E AGNESE • Leggi come sono state martirizzate Lucia e Agnese, poi rispondi alle domande.
Al termine del III secolo d.C., a Siracusa visse S. Lucia, il cui nome significa luce. Ancora giovane, Lucia invitò la madre, molto malata, ad andare a pregare presso la tomba di Sant’Agata a Catania, per ottenere la grazia. Così le due donne, piene di speranza, pregarono e vegliarono davanti al sepolcro, finché Lucia si addormentò e fu visitata in sogno dalla Santa, che le annunciò la guarigione della madre, frutto della sua sola fede. Fu allora che Lucia rivelò il suo desiderio di donarsi completamente al Signore, rinunciando al matrimonio e alle proprie ricchezze, che aveva intenzione di distribuire ai poveri. Un ragazzo ricco, però, innamorato di lei, non accolse bene la sua scelta e, per vendicarsi del rifiuto subito a favore di Dio, svelò alle autorità romane che Lucia era cristiana. Così la ragazza fu portata al cospetto del prefetto Pacasio e sottoposta a diverse prove di umiliazione e tortura: fu maltrattata dai soldati, venne trascinata da due buoi lungo le strade del paese e tentarono, invano, di bruciarla sul rogo. Alla fine fu uccisa con un colpo di spada alla gola il 13 dicembre del 304. Il corpo di Lucia fu deposto nelle catacombe e tutti quelli che vi si recavano ottenevano miracoli. Oggi la santa riposa nella chiesa di S. Geremia a Venezia. La leggenda narra che il giorno del suo martirio, il 13 dicembre, Santa Lucia iniziò un viaggio con il suo asinello, consegnando regali ai bambini buoni. In alcune regioni d’ Italia, ancora oggi, la notte fra il 12 ed il 13 dicembre, Santa Lucia lascia nelle case dei regali o dei dolcetti per i bambini buoni. Proprio perché il suo nome significa luce, santa Lucia è riconosciuta come la protettrice della vista e spesso viene raffigurata con la palma del martirio e un piattino che contiene due occhi. Agnese nacque a Roma da genitori cristiani di una illustre famiglia patrizia, nel III secolo d.C. Poco più che dodicenne, decise di offrire al Signore la sua vita e di non sposarsi, per dedicarsi completamente al servizio dei poveri. Denunciata in quanto cristiana dal figlio del prefetto di Roma, innamorato di lei e da lei respinto, fu arrestata e gettata nel fuoco, ma questo si spense grazie alle sue preghiere. Allora venne uccisa con un colpo di spada alla gola, nel modo con cui si uccidevano gli agnelli. Per questo motivo, spesso, Santa Agnese è raffigurata con una pecorella o un agnello, simboli di purezza e sacrificio. - Le due giovani cristiane hanno diverse cose in comune, scrivile nelle righe sotto. • .................................................................................................................................................................................................................................... • .................................................................................................................................................................................................................................... • .................................................................................................................................................................................................................................... • .................................................................................................................................................................................................................................... - Perché Lucia viene rappresentata con un piattino che contiene due occhi? ......................................................................................................................................................................................................................................
- Perché Agnese è rappresentata con un agnello in braccio? ......................................................................................................................................................................................................................................
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Completiamo Facciamo completare la pag. 65 del libro di testo.
GUARDIAMO A pag. 65 del testo facciamo vedere ai bambini un video sulle prime forme d’arte cristiana presenti nelle catacombe, poi facciamoli giocare con i simboli paleocristiani. Video: L’arte delle catacombe; Gioco: I simboli delle catacombe.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini la scheda che segue.
ALESSAMENO ADORA DIO • Leggi il testo e rispondi alle domande.
Nel cuore più antico di Roma, il colle Palatino, è stato riportato alla luce un interessante graffito del I secolo d.C. L’immagine, che potrebbe essere stata disegnata da un ragazzo, per quanto grossolana, è capace di comunicare un messaggio. L’immagine rappresenta una figura umana, un uomo o un ragazzo, in piedi, con il braccio sinistro alzato. Di fronte a questa figura, è disegnata una semplicissima croce alla quale è appeso il corpo di un uomo con la testa d’asino. Il braccio alzato del ragazzo indica un gesto di saluto o un gesto religioso, un atto di adorazione. - Chi viene “preso in giro” dall’immagine? Alessameno
Il Dio di Alessameno
Sull’immagine del Palatino è scritta, in lettere greche, questa frase: “Alessameno adora Dio”.
L’imperatore
Nessuno in particolare
- Secondo te, chi rappresenta l’asino crocifisso? ......................................................................................................................................................................................................................................... - Qual è dunque il messaggio dell’immagine? ......................................................................................................................................................................................................................................... - Secondo te, l’immagine esprime: il disprezzo verso i cristiani
il rispetto verso i cristiani
l’indifferenza verso i cristiani
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GOCCE DI MIELE
IL MARTIRE DELL’EUCARISTIA Dentro l’argomento Concludiamo il discorso sulle persecuzioni presentando la storia del martirio del giovane Tarcisio.
ASCOLTIAMO
Audio LA STORIA DI TARCISIO (anche nel CD Audio traccia n. 18) Nella catacomba si era radunata la comunità dei cristiani per celebrare l’Eucarestia, poi il Papa Sisto II dice: “Fratelli, i nostri fratelli in prigione desiderano tanto ricevere Gesù. Chi porterà ai prigionieri il Corpo del Signore?”. “Andrò io” – risponde una voce molto giovane – “io sono solo un ragazzo, mi lasceranno passare”. Il Papa guardò ammirato Tarcisio, e continuò: ”Non hai paura? Sai bene che se ti scoprono ti uccideranno! Il ragazzo insistette: “Voglio andare lo stesso”. Il Papa prese il pane consacrato, lo avvolse in un panno di lino e lo affidò al ragazzo che si avviò verso la città. Camminava, quand’ecco dei giovani lo riconobbero e gli gridarono: “Fermati, vieni con noi!” “Non posso, più tardi!” “Cosa nascondi? Facci vedere!” “Lui strinse ancora di più il suo tesoro: “Non è niente per voi”. “Non sarai per caso un cristiano?” In un attimo gli furono tutti addosso, lo buttarono a terra, tentando di aprirgli le braccia. Lui, con le braccia incrociate sul petto, difese l’Eucarestia con tutte le forze. I ragazzi colpirono Tarcisio con pietre e pugni. Un ufficiale romano di nome Quadrato, che era divenuto segretamente cristiano, riconobbe il ragazzo e capì cosa stava difendendo. Mise in fuga quei ragazzi poi si chinò sul morente, che mostrò al soldato il suo segreto e con un filo di voce gli disse: “Porto il corpo del Signore, salvalo, io muoio!” Quadrato, singhiozzando disse: “Signore accogli il sacrificio di questa vittima innocente”. Da allora Tarcisio è ricordato come il martire dell’Eucarestia.
Completiamo
Lavoriamo Presentiamo ai bambini il cruciverba.
Facciamo completare la pag. 66 del libro di testo.
CRUCIVERBA SUI MARTIRI • Risolvi il cruciverba e scopri, mettendo in ordine le lettere nelle caselle azzurre, come possono essere definiti i martiri. Poi riportalo sui trattini. 1) È una giovane martire, il cui nome significa luce. 2) Erano cimiteri sotterranei nei primi secoli del Cristianesimo. 3) L’apostolo che muore crocifisso a testa in giù. 4) Le subirono i cristiani dai Romani. 5) Lo è Tarcisio. 6) È il primo martire cristiano. 7) Gli apostoli lo erano di Gesù. 8) Pietro sulla via Appia ha incontrato il...
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FINALMENTE LIBERI Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere l’importanza della libertà, partendo dalla concessione della libertà di culto del 313 d.C., che segnò la fine delle persecuzioni contro i cristiani.
GUARDIAMO
Completiamo Facciamo completare la pag. 67 del libro di testo.
Photogallery: L’imperatore Costantino.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini le schede che seguono, per consolidare la conoscenza delle tappe che hanno segnato il passaggio da Gesù alla Chiesa.
LA LIBERTÀ DI CULTO • Completa il testo con le parole mancanti. 380 – TEODOSIO – CRISTIANA – STATO – CRISTIANO – PERSECUZIONI – RELIGIONE – LIBERTÀ – MILANO – TESSALONICA – 313 - COSTANTINO Nel .................. d.C. l’imperatore ...................................... fece una legge chiamata editto di ...................................... con cui affermava la .................................................. di professare qualsiasi .................................................... all’interno dell’Impero. La conseguenza di questa legge fu la fine delle ............................................................ Qualche tempo dopo, nel .................. d.C., un altro imperatore, ..............................., fece una legge che cambiò la vita dei cristiani. Egli con l’editto di ............................................. dichiarò la religione ................................................. religione di ..................................... Di conseguenza chiunque vivesse all’interno dell’Impero doveva diventare ................................................... e abbandonare ogni altro culto. • Leggi cosa dichiara l’articolo 8 della Costituzione Italiana e completa lo schema. Art.8: “Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge…e hanno il diritto di organizzarsi secondo i loro statuti”. CONTENUTO
CONSEGUENZE
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LA NASCITA DELLA CHIESA • Scrivi sotto ogni disegno la didascalia dell’evento che rappresenta.
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• Gesù muore sulla croce. • Gesù chiama gli apostoli. • Gesù appare agli apostoli e affida loro il compito dell’annuncio. • I cristiani subiscono le persecuzioni. • Lo Spirito Santo scende sugli apostoli. • Con Costantino i cristiani sono liberi. • Gesù risorge da morte. • I cristiani vivono come fratelli.
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IL CR IST IAN ES IM O NE IL LL MIAO ST MOOR ND IAO Completiamo Facciamo completare la pag. 68 del libro di testo.
Ascoltiamo Presentiamo ai bambini un estratto del celebre romanzo di Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston.
Storie da raccontare IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani volare non conta, conta solo mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo. Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici fra gli altri uccelli. Anche i suoi genitori erano afflitti a vederlo così: passava giornate intere tutto solo, dietro i suoi esperimenti, quei suoi voli planati a bassa quota, provando e riprovando. Non sapeva spiegarsi perché, ad esempio, quando volava basso sull’acqua, a un’altezza inferiore alla metà della sua apertura alare, riusciva a sostenersi più a lungo nell’aria e con meno fatica. Concludeva la planata, lui, mica con quel solito tuffo a zampingiù nel mare, bensì con una lunga scivolata liscia liscia, sfiorando la superficie con le gambe raccolte contro il corpo, in un tutto aerodinamico. Quando poi si diede a eseguire planate con atterraggio a zampe retratte anche sulla spiaggia (e a misurare quindi, coi suoi passi, la lunghezza di ogni planata) i suoi genitori si mostrarono molto ma molto sconsolati. “Ma perché, Jon, perché?” gli domandò sua madre. “Perché non devi essere un gabbiano come gli altri, Jon? Ci vuole tanto poco! Ma perché non lo lasci ai pellicani il volo radente? Agli albatri? E perché non mangi niente? Figlio mio, sei ridotto penne e ossa!”. “Non m’importa se sono penne e ossa, mamma. A me importa soltanto imparare che cosa si può fare su per aria, e cosa no: ecco tutto. A me preme soltanto di sapere”. R.Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston
Domande guida • Qual è il desiderio del gabbiano Jonathan? • Perché gli amici e i genitori non lo capiscono? • Jonathan desidera solamente essere se stesso; secondo te fa bene o male? Perché? • Che tipo di libertà sta cercando Jonathan Livingston?
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ESOIM O NE LL A ST OR IA IANND CROISTMO IL MI Lavoriamo Presentiamo ai bambini la scheda che segue come ulteriore stimolo di riflessione.
IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON Il gabbiano è: Un uccello
Io sono: Un mammifero
Vive in gruppo
Vive da solo
Vive al mare
Vive in montagna
Unico Mi piaccio
Un bambino come tutti Vorrei essere come...
Penso che se fossi Mi sento apprezzato per diverso piacerei di più quello che sono
Qual è la caratteristica di Jonathan? ..........................................................................................................
Quali sono le tue principali caratteristiche?
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GUARDIAMO Documento: La dichiarazione dei diritti del bambino.
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L'Arte Racconta...
LA FEDE NEI SECOLI Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a scoprire dove si riunivano i cristiani per celebrare il proprio culto e come è cambiata l’idea di percepire l’edificio sacro nel tempo.
Completiamo Facciamo completare la pag. 69 del libro di testo.
GIOCHIAMO (A pag. 69 del testo) Gioco: La Domus Ecclesiae.
Costruiamo Facciamo ricostruire sul quaderno una domus ecclesiae: lavoretto n.8 a pag. 79 di Pagine colorate.
APPROFONDIAMO Presentazione: La casa di San Pietro.
Completiamo Facciamo completare la pag. 70 del libro di testo.
Completiamo Facciamo completare la pag. 71 del libro di testo e la scheda di pag. 41 del Quaderno Attivo.
GUARDIAMO (A pag. 70 del testo) Photogallery: • La Basilica romana; • La Basilica cristiana. Video: • I mosaici nelle basiliche.
GUARDIAMO (A pag. 71 del testo) Photogallery: • Chiese in diversi stili. Video: • Le parti della chiesa.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini alcune schede di consolidamento.
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L'Arte Racconta... LE PARTI DELLA CHIESA • Leggi i nomi e scrivi i numeri negli spazi corrispondenti.
1. Croce 2. Tabernacolo 3. Altare 4. Ambone 5. Confessionale 6. Sedile del celebrante 7. Cero pasquale 8. Navata 9. Fonte battesimale 10. Campanile
• Completa il cruciverba e, nella colonna evidenziata, scoprirai dove si incontravano i cristiani. 1
D
C
2 3 4
S A 5
T V 6
7
P
R N
8
P T S 9
10
C A 11 12
B A O R 13
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D H L
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T
N L C H V
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1) È formata da più parrocchie di una stessa provincia. 2) È “il giorno del Signore”. 3) Costruzione di pietra in cui gli Ebrei vivevano il loro rapporto con Dio. 4) Così è chiamata la chiesa in cui sono avvenuti miracoli attribuiti a Maria e ai Santi. 5) È il responsabile della diocesi. 6) La costruivano gli Ebrei ancora nomadi per sentire la presenza di Dio. 7) Vi si riunisce la comunità cristiana presente per lo più nello stesso territorio. 8) Così è la lettera “c” quando indica la chiesa come edificio. 9) Un tipo di croce che forma la pianta di molte chiese. 10) È la chiesa più importante della diocesi; vi insegna il Vescovo. 11) Chiese molto antiche. 12) La direzione verso la quale sono orientate molte cattedrali. 13) Sono tante nelle parrocchie. 14) Così è la Chiesa presente in tutto il mondo.
L'Arte Racconta... IL ROSONE ROMANICO • Osserva l’immagine di un particolare della facciata della chiesa di San Rufino in Assisi e rispondi. • Che cosa rappresenta? ....................................................................................................................................
• Quale era il suo significato? .................................................................................................................................... ....................................................................................................................................
• A quale stile ti fanno pensare gli archi utilizzati per i decori? ....................................................................................................................................
• Prova a riprodurre il rosone nel disegno.
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L'Arte Racconta... LA VETRATA GOTICA • Colora: - Il cielo con diverse tonalità di celeste, azzurro e blu. - Le nuvole con diversi gradi di grigio. - I raggi di luce che partono dalla croce e l’aureola con diversi gradi di giallo e alcune tessere bianche. - La collina dove poggia la croce con varie tonalità di verde. - La croce con due tonalità di marrone. - Il corpo di Gesù con il rosa (tranne la barba e i capelli, da colorare con il nero). - Lascia bianco il panno che copre Gesù.
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L'Arte Racconta... IN CHIESA • Scegli tra le parole riportate il corrispettivo di ogni definizione e trascrivilo al posto giusto. ALTARE – ACQUASANTIERA – MONASTERO – AFFRESCO – PORTALE – PRESBITERIO – CUPOLA – MOSAICO – AMBONE – NAVATA – CONFESSIONALE – TRANSETTO – TABERNACOLO Il luogo riservato al sacerdote o presbitero.
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La pittura realizzata su un intonaco ancora fresco.
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Il soffitto della chiesa a forma sferica.
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Incrocia la navata dando alla chiesa la forma di una croce.
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L’ingresso di una chiesa.
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Custodisce il corpo di Cristo.
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È formato da tanti tasselli o tessere.
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Il luogo in cui vivono le comunità di monaci.
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Il luogo da cui viene proclamata la Parola di Dio.
............................................................................................
Si usa per chiedere perdono a Dio dei propri peccati.
............................................................................................
Lo spazio riservato ai fedeli.
............................................................................................
È il “centro” della chiesa.
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Contiene l’acqua santa per intingervi le dita all’ingresso.
............................................................................................
• Osserva i due disegni e rispondi alle domande. • Ricordi dove si trovava l’altare dei sacrifici rappresentato nel disegno? ...................................................................................................................................................
• A cosa serviva? ...................................................................................................................................................
• Chi si occupava delle offerte? ...................................................................................................................................................
• Quale celebrazione si sta svolgendo nel disegno? ...................................................................................................................................................
• L’altare nelle chiese cattoliche è definito “il cuore” dell’edificio sacro perché è simbolo: 1) ............................................................................................................................................. 2) .............................................................................................................................................
CLASSE QUINTA
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ESOIM O NE LL A ST OR IA IANND CROISTMO IL MI
IL MONACHESIMO Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere l’importanza che hanno avuto i monaci nell’evangelizzazione e nello sviluppo della cultura.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 72 e 73 del libro di testo.
GUARDIAMO, GIOCHIAMO E APPROFONDIAMO (A pag. 72) Video: Le miniature. Gioco: I mestieri dei monaci. (A pag. 73) Approfondimento: Le parti del monastero.
APPROFONDIAMO Presentiamo ai bambini l’approfondimento ”Incontrare Dio nel lavoro e nella preghiera”.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini giochi e schede di consolidamento.
SAN BENEDETTO • Completa il cruciverba e, nella colonna azzurra, scoprirai il nome del movimento che ha reso famoso San Benedetto.
B
1
T
2
3 4
N
5
6
C
C T
7 8 9 10
S
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CLASSE QUINTA
M
UM
1) La regione dove si trova Norcia. 2) Il “nucleo” della regola di San Benedetto. 3) Il fondatore dei Salesiani. 4) La sala dove i monaci si radunano per ascoltare le “regole”. 5) Una santa patrona d’Europa. 6) Il luogo dove i monaci passeggiano e pregano in silenzio. 7) Così si chiama la sala dove i monaci si radunano per i pasti. 8) Così si chiama l’edificio dove abitano e lavorano i monaci. 9) La stanza dove vengono ricopiati i manoscritti. 10) Ha fondato i Domenicani. 11) Il continente del quale è “patrono” San Benedetto.
IL CR IST IAN ES IM O NE IL LL MIAO ST MOOR ND IAO
ORA ET LABORA • L eggi e colora la pergamena che riporta la regola di vita del monaco benedettino.
Completiamo Facciamo completare la scheda di pag. 42 del Quaderno Attivo.
CLASSE QUINTA
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ESOIM O NE LL A ST OR IA IANND CROISTMO IL MI
IL VALORE DEL SILENZIO E DELLA PAROLA • Molte persone scelgono di passare le proprie vacanze in un monastero; scopri il motivo principale che le spinge colorando nel riquadro le nove parole nascoste e leggendo di seguito le lettere rimaste. Poi riporta la soluzione sui puntini. 1) Monaco che viveva nel deserto. ( E R _ _ I T _ ) 2) Monaci che copiarono vasta parte del patrimonio culturale dell’antichità. ( A _ _ N U _ _ S _ ) 3) La Chiesa che si dichiarò “fedele” alla vera dottrina degli apostoli. ( O R _ _ D _ S _ A ) 4) Separazione interna alla Chiesa. ( S _ _ S _ _ ) 5) È straniero sulla terra. ( P _ L _ E G _ _ N _ )
P E O R E E S E O
E S R O S C T R !
L C A V O A E E A
L I E E R T S M M
E S T G T T S I A
G M L I O E R T N
R A A T D D E A U
I R B T O R G I E
N R O O S A O E N
O I R A S L L D S
P T A R A I A I I
6) Formula che riassume le attività quotidiane del monaco. ( O _ _ E T L _ B _ R _ ) 7) Stato in cui ebbe origine il Monachesimo. (EG_T_O) 8) Se ne costruirono moltissime nel Medioevo. (CA__ED_A_I) 9) In occidente fu San Benedetto a scriverla per primo. ( R _ _ _ L _ )
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• L eggi le notizie relative alla vita dei santi Cirillo e Metodio e rispondi alla domanda.
Cirillo e Metodio erano due fratelli che, nati in Grecia nel IX secolo da una famiglia di ufficiali, scelsero di abbracciare la vita monastica. Il patriarca di Costantinopoli li mandò ad evangelizzare le popolazioni slave. Furono così attenti alla cultura dei popoli a cui erano stati inviati che Cirillo, per farsi comprendere, inventò un alfabeto, in uso ancora oggi, detto “cirillico”. Grazie a questo alfabeto furono tradotti la Bibbia e altri testi di preghiere. Metodio, invece, fu nominato vescovo della Pannonia, l’attuale Ungheria. Per questa missione apostolica, i due sostennero prove e sofferenze di ogni genere, motivo per cui il papa Giovanni Paolo II li ha elevati a Patroni d’Europa insieme a San Benedetto. Perché i due santi vengono raffigurati con un libro e la croce? ................................................................................................................... .................................................................................................................... ..................................................................................................................
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CLASSE QUINTA
IL CR IST IAN ES IM O NE IL LL MIAO ST MOOR ND IAO
I PELLEGRINAGGI Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere come nasce e qual è il valore del pellegrinaggio cristiano.
Completiamo Facciamo completare la pag. 74 del libro di testo.
APPROFONDIAMO Materiale extra di classe 5 - Approfondimenti: • Il viaggio della vita • La via francigena • Il cammino di Santiago
Lavoriamo Facciamo completare la scheda che segue come approfondimento.
IL VESTITO DEL PELLEGRINO Nel Medioevo chi si recava in pellegrinaggio alla tomba di San Giacomo portava un abbigliamento speciale e, al ritorno, portava una conchiglia dalla costa dell’Atlantico come prova dell’avvenuto pellegrinaggio. • Spiega a cosa servivano le cose che indossava e portava con sé il pellegrino, poi colorale nel disegno. • Il .............................................................................................................. ..................................................................................................................
• La ........................................................................................................... ..................................................................................................................
• La ........................................................................................................... ..................................................................................................................
• Il ............................................................................................................. ..................................................................................................................
• Le ........................................................................................................... ..................................................................................................................
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CLASSE QUINTA
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IL MI O MO ND O
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 4
LE RELIGIONI CRISTIANE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, si confronta con l’esperienza religiosa, distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo e si interroga sul valore dei sacramenti. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Dio e l’uomo Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane, evidenziando le prospettive del cammino ecumenico. Cogliere il significato dei sacramenti nella tradizione della Chiesa, come segni della salvezza di Gesù e dell’azione dello Spirito Santo. • La Bibbia e le altre fonti Leggere le pagine bibliche individuandone il messaggio prinicipale. • Il linguaggio religioso Intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa. Individuare significative espressioni d’arte cristiana per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata nel tempo. • I valori etici e religiosi Riconoscere nel messaggio evangelico e nella fede dei cristiani valori che danno senso alla vita dell’uomo. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO Lo scisma d’Oriente
MATERIALE MULTIMEDIALE
QUADERNO ATTIVO
Video: La religione ortodossa.
PAGINE COLORATE
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA Approfondimenti: - Storia di una rottura; - Il segno della croce
pag. 75
M.I.O. BOOK DOCENTE Presentazione: Da Bisanzio a Instanbul.
pagg. 138-140
Scheda: Gli ortodossi pag. 141
Lo scisma in Occidente pag. 76
Video: - Religioni riformate; - Religione anglicana.
Approfondimenti: - Bisogna ritornare al Vangelo; - Luterani, calvinisti e anglicani; - Ciò che credono i protestanti pagg. 142-143
Scheda: I protestanti pag. 144
Il rinnovamento Video e gioco: della Chiesa I sacramenti. pag. 77 Presentazione: Cristiani a confronto.
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CLASSE QUINTA
Fratelli cristiani pag. 43
Il cristianesimo pag. 47
Schede: - I sacramenti; - La Chiesa missionaria pagg. 145-146
Approfondimento: La Chiesa nel nuovo mondo.
LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO
LIBRO DI TESTO Tradizioni di Natale pag. 78
L’ARTE RACCONTA... Le icone pag. 79
MATERIALE MULTIMEDIALE
QUADERNO ATTIVO
PAGINE COLORATE
Audio: La nascita di Gesù. Video: - L’Anno liturgico; - Le icone. Gioco: Coloriamo le icone.
L’anno liturgico
Lavoretto n.10: Biglietto di Natale.
pag. 44
Natale e tradizioni pag. 45
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA Approfondimento: I nomi di Maria pag. 147
Scheda: Maria pag. 148
Attività: - L’anno liturgico; - Il burattino di Babbo Natale; - Albero di Natale 3D; - Finestra sul presepe
M.I.O. BOOK DOCENTE Approfondimento: Maria, la madre di Gesù. Presentazione: La Madonna di Guadalupe.
pagg. 149-152
Approfondimento: Il villaggio di Babbo Natale pag. 150
L’abbandono al Audio: Le parole di Gesù, vero Padre Gesù sulla croce. uomo e vero pag. 80 Dio pag. 48 I riti della notte Io ero presente di Pasqua
Scheda: Gesù nella voce dei poeti pag. 153
pag. 49
pag. 81
La tomba vuota Audio: pag. 82 - Il sepolcro vuoto; - Sulla strada di Emmaus. Photogallery: Il velo della Veronica e le icone acheropite. Il volto di Gesù nei secoli pag. 83
Photogallery: Rappresentazioni di Gesù.
Approfondimento e storia: L’ottavo giorno
pag. 156
Approfondimenti: - Risorgere; - Le apparizioni. Immagine: Miniatura della Resurrezione.
Approfondimenti: - L’icona di Cristo in oriente; - L’immagine di Gesù in occidente; - Il volto di Gesù secondo Papa Francesco
Approfondimenti: - Il Volto Santo di Manoppello; - I volti di Cristo. Presentazione: Il Cristo Pantocrator.
pagg. 154-155
Scheda: Gesù è davvero risorto?
Lavoretto n. 9: Biglietto di Pasqua.
Approfondimenti: - Morire per...; - Esulti il popolo in festa. Presentazione: La croce di Gesù.
pag. 157
GOCCE DI MIELE Amore per l’unità pag. 84
Il dialogo ecumenico
Audio: Chiara Lubich. Presentazione: Le tappe della vita nelle religioni.
Approfondimenti: - Un dialogo possibile; - Per ritrovare l’unità
Approfondimento: Il Concilio Vaticano II.
pagg. 159-160
Scheda: La Chiesa si rinnova pag. 161
pag. 85
CLASSE QUARTA
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NDIOCR IST IAN E MOION O LIG ILLEMIRE
LO SCISMA D’ORIENTE Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel percorso che storicamente ha portato alla prima grande divisione dei Cristiani.
Completiamo Facciamo completare la pag. 75 del libro di testo.
Approfondiamo Leggiamo ai bambini alcune notizie che riguardano il lento processo di separazione dei cristiani d’Oriente dalla Chiesa di Roma, per aiutarli a comprendere le cause che hanno portato a quello che vene definito lo “scisma d’Oriente”. Poi spieghiamo loro le differenze tra il modo di fare il segno della croce dei cattolici e degli ortodossi, facendo seguire alla spiegazione una semplice attività.
Approfondimenti STORIA DI UNA ROTTURA 1) BISANZIO, LA “NUOVA ROMA” Nel quarto secolo l’imperatore Costantino decide di costruire a Bisanzio, all’imbocco del Mar Nero, la nuova capitale dell’Impero. La città porta il suo nome, Costantinopoli (= città di Costantino) e diviene presto la “nuova Roma”. Nel 387 l’imperatore Teodosio divide l’Impero tra i suoi due figli: in oriente, attorno a Costantinopoli, nasce l’Impero Bizantino. Nel 410 Roma è saccheggiata e devastata dai barbari: l’Impero d’Occidente scompare. L’Impero di Oriente, invece, è molto fiorente e dura per circa mille anni, nonostante vicende avverse, guerre e devastazioni. Costantino aveva fatto della sua città una capitale imperiale degna di questo nome: l’aveva arricchita di magnifici edifici, monumenti e chiese e per molti secoli Bisanzio era rimasta la città più ricca e più popolosa dei paesi mediterranei. Questa sua importanza sul piano commerciale, culturale e politico e la lenta decadenza di Roma, aveva come naturale riflesso che Bisanzio si ritenesse la “nuova Roma” non solo sul piano politico, ma anche su quello religioso. I rapporti con Roma e con il Papa divennero sempre più difficili: Chiesa di Santa Sofia, Costantinopoli questo spiega, insieme a tante altre cause, la rottura che avvenne fra Roma e Bisanzio nel 1054.
APPROFONDIAMO Presentazione: Da Bisanzio a Istanbul.
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CLASSE QUINTA
GUARDIAMO Video: La religione ortodossa (anche nel CD Audio traccia n. 19).
LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO 2) LE INCOMPRENSIONI Gli imperatori d’Oriente, eredi della potenza di Roma, padroni di immensi territori, vittoriosi contro le invasioni dei barbari e dei musulmani, mal sopportano la volontà del papa di Roma di essere riconosciuto come il capo supremo della Chiesa. A poco a poco le differenze tra Roma e Bisanzio diventano divisione e fanno prevedere un’imminente rottura. Le incomprensioni sono aggravate da giudizi e pregiudizi: i bizantini guardano ai cristiani di Occidente (o “latini”) come a persone piuttosto rozze, tutte prese dalle necessità della vita e poco dedite alla riflessione teologica; i latini, a loro volta, guardano ai “bizantini” come a persone complicate, sempre intente a discutere e a cavillare anche sulle questioni meno importanti. Altri fattori aumentano la distanza culturale e psicologica fra le due Chiese: il modo di vivere la religione, di pregare, di celebrare la liturgia, infatti, sono differenti. In Oriente si continua a usare la lingua greca, mentre gli occidentali usano il latino; in Oriente i sacerdoti si possono sposare, in Occidente no. Anche le date delle feste religiose più importanti, come il Natale e la Pasqua, non coincidono. 3) LA ROTTURA Per diversi secoli le rotture e le riconciliazioni si susseguono, ma con il passare degli anni viene meno il desiderio di dialogare e di discutere fraternamente. Con il tempo si aggiungono altri motivi di incomprensione: i bizantini hanno difficoltà ad accettare l’esistenza del Sacro Romano Impero di Carlo Magno e litigano a proposito dei missionari latini che vanno a predicare il Vangelo nei paesi slavi, che essi considerano loro territorio di influenza anche religiosa. Un altro motivo viene dal piano teologico, quando i latini aggiungono nel Credo l’espressione “filioque” per dire che lo Spirito Santo viene (procede) dal Padre e dal Figlio.
Infatti i cristiani d’Occidente, per combattere l’arianesimo, un movimento che negava la divintà di Gesù, e chiarire quindi che anche il Figlio è Dio, nel 587 avevano aggiunto al Credo la parola “Filioque” per dire che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, con l’intento di insistere sull’uguaglianza del Figlio e del Padre. Nel 1014 il termine verrà utilizzato nel Credo e, nel 1274, ufficialmente aggiunto alla Professione di fede: “Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio (in latino: qui ex Patre Filioque procedit) e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti...“. In seguito a questi fatti, il Papa di Roma spedisce un suo inviato a Costantinopoli per spiegare la posizione romana, ma si tratta di un uomo troppo rigido, con scarsa capacità di dialogo e poco familiare ai bizantini e al loro modo di pensare.
CLASSE QUINTA
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NDIOCR IST IAN E MOION O LIG ILLEMIRE Anche a Costantinopoli il Patriarca (= Vescovo) è un uomo molto rigido. La discussione non approda ad un accordo, anzi va decisamente male e i rappresentanti delle due Chiese si scambiano reciprocamente condanne e scomuniche. Nel 1054 arriva la rottura definitiva e da allora le due Chiese, nonostante diversi tentativi di riunione, sono ancora divise. Inizia così quello che viene chiamato “Scisma” (= separazione) di Oriente. Theo Junior, Drouguet&Ardano, Paris 1993, pp. 116-227
IL SEGNO DELLA CROCE I cattolici si segnano tenendo la mano aperta e toccando in ordine la fronte, il petto (all’altezza del cuore), la spalla sinistra e poi la destra. Gli ortodossi, invece, uniscono l’indice e il medio con il pollice e ripiegano le altre due dita verso il palmo, poi si segnano toccando la fronte, il ventre (all’altezza dell’ombelico), la spalla destra e poi la sinistra. L’unione delle tre dita ricorda la fede trinitaria, mentre le altre due fanno riferimento alle due nature di Gesù: umana e divina. L’estensione del segno della croce al ventre ricorda, inoltre, la nascita di Gesù per opera dello Spirito Santo. Infine il lato destro ricorda il Figlio che siede alla destra del Padre ed è simbolo della luce che tradizionalmente è associata alla destra.
• I nserendo i numeri da uno a quattro segna l’ordine dei movimenti del segno della croce dei cattolici e degli ortodossi. CATTOLICI
ORTODOSSI
Domande guida • Che cosa decise l’imperatore Costantino? • L’imperatore Teodosio che cosa fece? • Che cosa divenne Bisanzio col passare del tempo? • Come diventarono i rapporti tra Bisanzio, l’imperatore di Roma e il Papa? • Quali pregiudizi avevano i bizantini verso i Cristiani latini, cioè gli occidentali? • I latini, invece, come consideravano i bizantini? • Quali erano le differenze di vivere la religione tra i due popoli (lingua – matrimonio – feste ...)? • Quali altri motivi di incomprensione si aggiungono col tempo? • Quale fu il motivo finale di rottura? • Che cosa fece il Papa di Roma? • Come si concluse la discussione tra le due Chiese? • In quale anno? • Perché nel segno della croce ortodosso si uniscono l’indice e il medio con il pollice e le altre due dita si piegano verso il palmo?
Lavoriamo Presentiamo ai bambini la seguente scheda di verifica.
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CLASSE QUINTA
LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO
GLI ORTODOSSI • Completa il discorso del patriarca ortodosso con le parole mancanti.
Io sono un ......................................................... ortodosso. Credo in Dio, Padre, Figlio e .................................... ..................................... Non riconosco l’autorita del ....................................... Venero ...................................., la madre di Gesù e i .......................................... Nella mia Chiesa il battesimo si fa con tre ...................................................................... insieme al sacramento della cresima. Noi non usiamo il confessionale per la ................................................ Nelle nostre chiese non si usano strumenti musicali e non ci sono ........................................... per stare seduti, ma molte ............................................... e
odore di ........................................................... Noi festeggiamo il Natale insieme all’Epifania il .......................................... I nostri preti si chiamano ............................... e si possono ..........................................
• Il disegno rappresenta un elemento della chiesa ortodossa, osservalo e rispondi. - Come si chiama? ......................................................................................... - Cos’è? ......................................................................................... ......................................................................................... ......................................................................................... ......................................................................................... - Nella parte in alto è rappresentata la . Deesis, un tema iconografico molto usato, con Cristo benedicente tra la Madonna e san Giovanni Battista che: sono in atteggiamento di supplica; chiedono il permesso di andarsene; salutano Gesù.
CLASSE QUINTA
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NDIOCR IST IAN E MOION O LIG ILLEMIRE
LO SCISMA IN OCCIDENTE Dentro l’argomento Introduciamo i bambini nel percorso che storicamente ha portato alla seprazione dei Cristiani in occidente.
Completiamo Facciamo completare la pag. 76 del libro di testo.
GUARDIAMO Video: • Religioni riformate • Religione anglicana I testi sono disponibili anche nel CD Audio traccia n. 20.
Approfondiamo Leggiamo ai bambini alcune notizie che riguardano il il processo di separazione interno alla Chiesa occidentale, per aiutarli a capire le cause che hanno portato allo “scisma d’Occidente”.
Approfondimenti BISOGNA RITORNARE AL VANGELO Già al tempo di Francesco di Assisi, molti cristiani denunciavano i mali che erano entrati nella vita della Chiesa. Sembrava che anche le più alte gerarchie avessero dimenticato il Vangelo e appariva al primo posto non Dio, ma la ricchezza e il potere. Francesco, con la sua predicazione e il suo esempio, aveva contribuito grandemente al ritorno al Vangelo, ma qualche secolo dopo le cose erano peggiorate e molte persone chiedevano al Papa una radicale riforma o conversione della Chiesa, a partire dai suoi vertici. Siccome la riforma tardava a venire, molti cristiani cominciarono a pensare che l’unico modo di cambiare la Chiesa era quello di abbandonarla, di separarsi da Roma per fondare una nuova Chiesa, veramente fedele al Vangelo. Nel cuore dell’Europa si stava preparando un’altra grave divisione. LUTERANI, CALVINISTI E ANGLICANI Martin Lutero era un monaco tedesco: insegnava nell’università di Wittenberg dove commentava la Bibbia. Nel 1517 Papa Leone X, al fine di raccogliere offerte per la costruzione della Basilica di San Pietro a Roma, lanciò una campagna per l’acquisto delle “indulgenze”: a tutti coloro che avrebbero fatto delle offerte per la costruzione di San Pietro il Papa concedeva il perdono dei peccati e la remissione delle pene che erano legate ad essi. Lutero reagì duramente a questa iniziativa: il perdono di Dio, diceva Lutero, non si può né vendere né comprare! Lutero spiegò il suo pensiero pubblicando “95 proposizioni” contro il sistema delle indulgenze e le affisse alla porta della cattedrale. Condannato dal Papa, egli non rinunciò alle sue idee. Ricercato, si rifugiò nel castello di un principe suo amico, a Wartburg, dove continuò la sua lotta contro Roma.
142
CLASSE QUINTA
LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO All’inizio Lutero non pensava di dividersi da Roma e fondare una nuova Chiesa, voleva solo che le sue idee fossero discusse dai teologi del suo tempo e fossero prese in seria considerazione da Roma. Ma il Papa pensava che il problema si sarebbe risolto condannando Lutero e scomunicandolo dalla Chiesa. Le cose, però, non erano così facili: molte persone la pensavano come il monaco tedesco e le sue idee si diffusero rapidamente in tutta la Germania ed anche nelle nazioni confinanti: era iniziata la cosiddetta “Riforma Protestante”, che staccò da Roma diverse regioni del Centro e del Nord Europa. Un altro grande “riformatore” fu Calvino, che distaccò da Roma la Svizzera e molte zone di Francia e dei Paesi Bassi. Verso la fine del 1500 anche la Chiesa di Inghilterra si staccò da Roma, per opera del re Enrico VIII, che diede inizio alla Chiesa anglicana, con a capo il re. Ora l’Europa cristiana era divisa in tante Chiese in lotta tra di loro e l’unità per la quale Gesù aveva pregato era spezzata. Questa divisione fu l’origine di tanto male, di lotte, di divisione, di odio e di “guerre di religione”. Quelli che fino a ieri erano fratelli divennero nemici: leggevano lo stesso libro, la Bibbia, ma lo interpretavano in modi diversi; celebravano la stessa Cena del Signore, ma la loro vita non era più in “comunione”.
CIÒ CHE CREDONO I PROTESTANTI Si può riassumere la credenza dei protestanti in alcune proposizioni che risalgono a Lutero: Solo la fede: Lutero era convinto che gli uomini rimangono sempre peccatori e non meritano di essere salvati per le proprie opere. Solo Dio può salvare, per pura bontà e per pura grazia. Per essere salvato l’uomo deve credere che Dio può salvarlo. L’uomo, dunque, è salvato solo dalla fede e non dalle buone azioni che ha compiuto. Solo la scrittura: per Lutero Dio parla agli uomini attraverso la Bibbia; tutti gli uomini hanno la capacità di scoprire la volontà di Dio leggendo la Scrittura. Con questa affermazione Lutero nega il valore della “tradizione” della Chiesa come fonte della fede e di interpretazione autentica della Sacra Scrittura. La Chiesa non deve fare leggi, ma aiutare i credenti a scoprire la Legge di Dio nella Bibbia. Non ci sono preti e laici: Lutero crede che tutti i battezzati hanno un rapporto diretto con Dio, per cui i sacerdoti non rappresentano Cristo né lo rendono presente. Nella comunità cristiana il pastore non è diverso dagli altri fedeli: ha solo il compito di insegnare la Parola di Dio e di consigliare i credenti. Theo Junior, Drouguet&Ardano, Paris 1993, pp. 130-132
•D omande guida. • Che cosa si stava preparando nel cuore dell’Europa? • Che cosa chiedevano i fedeli al Papa? Perché? • Chi era Martin Lutero? • A quale iniziativa del Papa si oppose?
• Che cosa pubblicò? Come reagì il Papa? • A quale movimento Lutero diede origine? • Che cosa accadde con la Riforma di Lutero? • Quali altre Chiese si formarono?
• Sistema nella tabella le “idee” di Lutero sui punti indicati. Solo la fede...
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Solo la scrittura...
Non ci sono preti e laici...
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CLASSE QUINTA
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NDIOCR IST IAN E MOION O LIG ILLEMIRE Lavoriamo Presentiamo ai bambini la seguente scheda di verifica.
I PROTESTANTI • Completa il discorso del pastore protestante con le parole mancanti. Io sono un .................................... protestante e posso essere ................................. Noi riconosciamo solo due ...............................................................: la Cena del Signore e il .......................................... Non riconosciamo la presenza reale di ................................................................... nel pane consacrato.
Le nostre chiese sono semplici ........................................................ con poche decorazioni. Non abbiamo statue o quadri perché non veneriamo ................................................, la madre di Gesù e nemmeno i ....................................
Non riconosciamo l’autorita dei ................................................ perché ognuno può interpretare la ................................................................... da solo.
• Ritaglia i rettangoli che contengono le informazioni sulla religione protesante e su quella cattolica e incollali al posto giusto nella tabella. RELIGIONE PROTESTANTE
RELIGIONE CATTOLICA
Il papa è vicario di Cristo e della Chiesa. La salvezza dipende dalla fede e dalle buone opere. L’Eucarestia è solo la memoria dell’ultima cena. Nell’Eucaristia è presente Gesù con il suo corpo.
Ognuno può interpretare da solo la Bibbia.
La confessione è un sacramento voluto da Gesù.
Il papa è un semplice vescovo cattolico.
La Chiesa è necessaria per comprendere la Bibbia.
La confessione non è un sacramento.
La salvezza dipende solo dalla fede.
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CLASSE QUINTA
LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO
IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere come la Chiesa cattolica ha cercato di rispondere alla riforma delle Chiese del nord Europa.
Completiamo Facciamo completare la pag. 77 del libro di testo e le schede di pagg. 43 e 47 del Quaderno Attivo.
GUARDIAMO
Lavoriamo Facciamo completare la seguente scheda di consolidamento.
Presentiamo ai bambini un approfondimento circa i sacramenti il cui numero, sette, fu definito dal Concilio di Trento, e riassumiamo le differenze tra le varie confessioni cristiane. Il brano è presente anche nel CD Audio traccia n. 21. Video e gioco: I sacramenti. Presentazione: Cristiani a confronto.
I SACRAMENTI • Collega ogni spiegazione alla giusta immagine e al simbolo del sacramento. Cresce, si fortifica nella fede e assume responsabilità con la... Scelgono di formare una famiglia con il... Si nutre del corpo e del sangue di Cristo e fa comunità con tanti fratelli con la... Riceve il perdono di Dio con la...
olio in fer mi
Riceve conforto e speranza nella malattia e nel momento della morte con l’...
crisma
Alcuni scelgono di consacrarsi al servizio della Chiesa con l’... L’uomo alla nascita riceve un nome e l’appartenenza a Cristo e al popolo di Dio con il...
CLASSE QUINTA
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NDIOCR IST IAN E MOION O LIG ILLEMIRE APPROFONDIAMO Approfondimento: La Chiesa nel nuovo mondo.
LA CHIESA MISSIONARIA La scoperta dell’America (1492) e di terre nell’estremo Oriente indusse la Chiesa nei secoli XVI e XVII a scoprire la sua identità missionaria, così come Gesù stesso l’aveva fondata e come gli Apostoli l’avevano diffusa per tutta la terra. Marie Guyard in Canada Questa suora fondò il primo convento canadese, dove accolse giovani ragazze abbandonate. Scrisse anche libri di catechismo nelle varie lingue del Paese.
• Segna il riquadro con la frase giusta. I missionari si impegnavano: a d aiutare le popolazioni a vivere meglio e a difenderle dalle ingiustizie. a far conoscere il Vangelo. a portare la civiltà europea in terre lontane.
Bartolomeo de Las Casas presso gli Indios Bartolomeo aveva una missione: diventare prete e parlare di Dio agli Indios. Quando vide i padroni picchiare i propri schiavi e arricchirsi facendoli lavorare come bestie, intervenne con decisione: “Sono uomini come voi, non picchiateli!”. Padre Bartolomeo per tutta la vita difese i diritti degli Indios contro le ingiustizie.
S. Francesco Saverio in Giappone Il Papa aveva bisogno di missionari per evangelizzare l’Asia. Francesco Saverio partì senza indugio e in 10 anni percorse più di 100 000 Km. Ovunque passava lasciava dietro di sé nuove comunità di cristiani.
I Gesuiti in America Latina I missionari Gesuiti sono noti per la difesa e la propagazione della fede cattolica nel mondo. Hanno aiutato le popolazioni ad organizzarsi per vivere meglio. Hanno fondato molte scuole nell’America Latina. Padre Matteo Ricci in Cina Era difficile penetrare in Cina, ma nulla potè fermare Matteo Ricci. Egli riuscì a stringere legami anche con coloro che avevano autorità e potere, e persino l’imperatore lo ricevette nel suo palazzo. Con i suoi compagni Matteo parlava di Gesù a tutti quelli che incontrava.
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TRADIZIONI DI NATALE Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a comprendere l’importanza del Natale per tutte le confessioni cristiane.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 78 e 79 del libro di testo.
ASCOLTIAMO, GUARDIAMO E GIOCHIAMO (A pag 78) Audio: • La nascita di Gesù (Lc 2,1-21) - anche nel CD Audio traccia n. 22. Video: • L’anno liturgico - anche nel CD Audio traccia n. 24. (A pag 79) Video: • Le icone. Gioco: • Coloriamo le icone.
Completiamo Facciamo completare le schede a pagg. 44 e 45 del Quaderno Attivo.
Costruiamo Facciamo costruire il biglietto di Natale, lavoretto n. 10 a pag. 83 di Pagine Colorate.
Approfondiamo
APPROFONDIAMO Approfondimento e presentazione: • Maria, la madre di Gesù; • La Madonna di Guadalupe.
Presentiamo ai bambini alcuni dei nomi con cui viene definita Maria nella Chiesa Cattolica.
Approfondimento I NOMI DI MARIA Maria è specchio di giustizia, perché riflette nella nostra vita la giustizia di Dio che è fedeltà e misericordia. Maria è sede della Sapienza, in quanto ha portato nel suo grembo Colui che è la Sapienza del Padre, Gesù Cristo, venuto per illuminare ogni uomo. Maria è Arca dell’Alleanza, perché come l’Arca accompagnò il popolo d’Israele, lei accompagna il nostro cammino, avendo portato in sé Gesù, il figlio di Dio. Maria è come una rosa mistica, segno dell’amore. Maria è porta del cielo, perché è la porta attraverso la quale Gesù è venuto a noi e noi possiamo arrivare a Lui. Maria è stella del mattino, che riesce ad illuminare le tenebre del nostro cuore.
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NDIOCR IST IAN E MOION O LIG ILLEMIRE Lavoriamo Facciamo completare la scheda che segue come approfondimento.
MARIA • Osserva le due opere d’arte e rispondi alle domande. Maria, Madre di Gesù Madonna del Cardellino, Raffaello, 1506, Uffizi, Firenze Come viene rappresentata Maria? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Quali gesti denotano tenerezza e dolcezza? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Quali sentimenti esprime il suo volto? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Chi c’è accanto a lei? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Cerca notizie in più sul quadro. Maria e il dolore Pietà, Michelangelo, 1499, Basilica di San Pietro, Roma Cosa fa Maria? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Qual è il suo atteggiamento? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Quali sentimenti esprime il suo viso? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Perché? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Cerca notizie in più sulla scultura.
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LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO Costruiamo Presentiamo ai bambini due lavoretti per consolidare gli apprendimenti.
L’ANNO LITURGICO • Ritaglia il quadrato lungo il perimetro esterno ed incollalo ad un cartoncino; poi fai un foro per appenderlo. Colora i mesi di colori diversi e gli spazi che corrispondono ai vari tempi dell’anno liturgico come segue: - Tempo ordinario, verde - Tempo di Avvento e di Quaresima, viola
- Tempo di Natale e di Pasqua, bianco - Settimana Santa e Pentecoste, rosso
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Domenica delle palme
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• Per finire, ritaglia la lancetta e fissala con un fermacampione al centro del cerchio. Muovendola potrai segnare, di volta in volta, in quale tempo dell’anno ti trovi.
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IL BURATTINO DI BABBO NATALE • Ritaglia le diverse parti del corpo di Babbo Natale e uniscile con dei fermacampioni nei punti indicati.
Approfondiamo Facciamo conoscere ai bambini l’esistenza di un villaggio completamente dedicato al personaggio fantastico più amato dai bambini, Babbo Natale, la cui figura si mescola, a partire dal colore rosso degli abiti, con San Nicola, vescovo di Mira, in Turchia, vissuto nel IV secolo d.C.
Approfondimento IL VILLAGGIO DI BABBO NATALE È oramai risaputo da tutti che Babbo Natale vive in Lapponia e proprio lì, nel paese di Rovaniemi (in Finlandia, nel Circolo Polare Artico) è stato ricostruito un villaggio dedicato al vecchietto vestito di rosso, che porta doni in tutto il mondo nella notte di Natale tra il 24 e il 25 dicembre. In questo luogo si può incontrare di persona il vero Babbo Natale e si può visitare il suo originalissimo ufficio, pieno di letterine e di libri segreti dove ci sono scritte le buone e le cattive azioni di ogni bambino. Per saperne di più puoi visitare il sito: www.santaclausvillage.info/it/
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LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO Costruiamo Facciamo costruire un albero di Natale 3D.
ALBERO DI NATALE 3D • Riporta su un cartoncino verde le due sagome e ritagliale. Taglia al centro dei due alberi in verticale, in una sagoma partendo dal basso, nell’altra partendo dall’alto, fino a metà altezza, poi incastra per permettere all’albero di stare in piedi. Ritaglia una stella e fai un taglio lungo la linea fermandoti al centro per incastrarla sulla cima. Attacca infine all’albero decorazioni di diversi colori.
tagliare
tagliare
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NDIOCR IST IAN E MOION O LIG ILLEMIRE Costruiamo Facciamo costruire una finestra natalizia come decorazione.
FINESTRA SUL PRESEPE • Dopo aver colorato, ritaglia le due finestre lungo tutto il perimetro esterno e, all’interno, sopra i tratteggi. Incolla l’esterno della finestra sopra l’interno e poi il tutto ad un cartoncino.
ESTERNO FINESTRA INTERNO FINESTRA
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L’ABBANDONO AL PADRE Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini attraverso il mistero della morte di Gesù sulla croce.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 80 e 81 del libro di testo e le schede di pag. 48 e 49 del Quaderno Attivo.
APPROFONDIAMO ASCOLTIAMO E GUARDIAMO
Approfondimenti: • Morire per...; • Esulti il popolo in festa. Presentazione: La croce di Gesù.
Audio: Le parole di Gesù sulla croce (anche nel CD Audio traccia n. 23).
Lavoriamo Presentiamo ai bambini la seguente poesia di Giuseppe Ungaretti, attraverso la quale il poeta vuole sottolineare come Gesù abbia salvato l’uomo.
GESÙ NELLA VOCE DEI POETI • Leggi la poesia e rispondi alle domande.
Fa piaga nel Tuo cuore la somma del dolore che va spargendo sulla terra l’uomo; il Tuo cuore è la piaga appassionata dell’amore non vano. Cristo, pensoso palpito, astro incarnato nell’umane tenebre, fratello che t’immoli perennemente per riedificare umanamente l’uomo, Santo, Santo che soffri, Maestro e fratello e Dio che ci sai deboli, Santo, Santo che soffri per liberare dalla morte i morti e sorreggere noi infelici vivi, d’un pianto solo mio non piango più, ecco, ti chiamo Santo, Santo, Santo che soffri.
Il termine piaga vuole indicare: una ferita dolorosa nell’anima. una ferita del corpo. “Astro incarnato nell’umane tenebre” significa: fatto uomo ed entrato nella vita dell’uomo come luce. nato dalle tenebre. “Fratello che t’immoli perennemente” fa riferimento: alla morte di Gesù sulla croce. al sacrificio eucaristico che si rinnova in ogni S. Messa. Perché Gesù soffre sulla croce? .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................
Giuseppe Ungaretti
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LA TOMBA VUOTA Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini nel mistero della Resurrezione.
Completiamo Facciamo completare la pag. 82 del libro di testo.
ASCOLTIAMO E GUARDIAMO Audio (anche nel CD Audio tracce n. 25-26): • Il sepolcro vuoto (Mc 16,1-7); • Sulla strada di Emmaus (Lc 24,13-35). Photogallery: Il velo della Veronica e le icone acheropite.
APPROFONDIAMO Approfondimenti: • Risorgere • Le apparizioni Immagine: Miniatura della Resurrezione.
Approfondiamo Proponiamo un breve approfondimento sul significato simbolico dell’espressione l’“ottavo giorno” e una storia per riflettere sul valore della Resurrezione nella nostra vita.
Approfondimento L’OTTAVO GIORNO Nel linguaggio simbolico dei cristiani l’espressione «ottavo giorno» indica la domenica. Nella prima apparizione del Cristo risorto ai discepoli l’evangelista Giovanni scrive: «La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato» (Gv 20,19 cfr. Mc 16,9; Lc 24,1; Mt 28,1). L’apostolo sembra dire che quel giorno è il primo dopo l’ultimo giorno della settimana (il sabato), il primo giorno dopo quello che conclude il tempo, oltre il quale non c’è altro tempo. Per questo i primi cristiani chiamavano il giorno della Pasqua (e ogni domenica) l’ottavo giorno. Il Cristo risorto inaugura un giorno che non finisce, con la Resurrezione non inizia una nuova settimana, c’è l’ottavo giorno, l’eternità. Dopo i sei giorni della creazione e dopo il settimo, il sabato, giorno del riposo, l’ottavo giorno annuncia la Resurrezione di Cristo e quella dell’uomo.
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LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO Storie da raccontare L’OTTAVO GIORNO Il giorno dopo il Signore tornò a guardare la sua Creazione. C’era qualche ritocco da fare. C’erano dei bei sassi sui greti dei fiumi, grigi, verdi e picchiettati. Ma sotto terra i sassi erano schiacciati e mortificati. Dio sfiorò quei sassi profondi ed ecco si formarono diamanti, smeraldi e milioni di gemme scintillanti laggiù nelle profondità. Il Signore vide i fiori, uno più bello dell’altro. Mancava qualcosa, pensò, e posò su di essi un soffio leggero: ed ecco, i fiori si vestirono di profumo. Un uccellino grigio e triste gli volò sulla mano. Dio gli fischiettò qualcosa. E l’usignolo incominciò a gorgheggiare. E disse qualcosa al cielo e il cielo arrossì di piacere. Nacque così il tramonto. Ma che cosa mai avrà bisbigliato il Signore all’orecchio dell’uomo perché egli sia un uomo? Gli bisbigliò, in quel giorno lontano, in quell’alba remota, tre piccole parole: “Ti voglio bene”. Negli antichi codici c’è la storia di una fanciulla, che aveva fatto parte del gruppo delle donne che avevano seguito Gesù fin sul Calvario. Era una giovane timida, silenziosa e riservata. Alla notizia della Risurrezione, non aveva avuto bisogno né di visioni né di conferme. Aveva creduto subito. E spinta da un’audacia mai avuta prima, si era fatta pellegrina per annunciare le parole di Gesù. Non aveva più paura. Predicava nelle città e nei villaggi. Un giorno le si avvicinò un uomo, che era stato profondamente impressionato dalla sua testimonianza, e le chiese: “Dimmi, qual è il segreto del tuo coraggio?” “L’umiltà. Così mi ha insegnato il Maestro”. L’uomo stette un attimo in silenzio, poi chiese ancora: “E a che cosa serve l’umiltà?” “A dire per prima: Ti voglio bene!”. Bruno Ferrero
Domande guida • Qual è il significato simbolico dell’ottavo giorno? • Prova a spiegare che cos’è l’umiltà partendo dal racconto di Bruno Ferrero.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini la seguente scheda di approfondimento.
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GESÙ È DAVVERO RISORTO? • Leggi e rispondi alle domande. I documenti che presentiamo sono delle fonti cristiane fondamentali: essi ci riportano il racconto dei testimoni di quanto accadde a Gerusalemme un mattino di duemila anni fa. Proviamo ad ascoltare questi testimoni, come se stessimo svolgendo un’inchiesta di polizia, per capire che cosa è avvenuto. In particolare cercheremo di rispondere a questa domanda: Gesù è veramente Risorto?
Il racconto di Marco (16,1-7) Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso?» Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benchè fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto alla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Naza reno, il crocifisso. È Risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto...».
Questa miniatura rappresenta le donne che al mattino della domenica trovano il sepolcro di Gesù aperto e... vuoto. La miniatura è come un riassunto dei quattro racconti evangelici: da Marco l’artista ricava il numero delle donne (tre), da Luca quello degli angeli (due), da Matteo la presenza delle guardie.
Il racconto di Luca (24,1-9) Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sè gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro, ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è Risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». Ed esse si ricordarono delle sue parole. E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.
• Chi e quante sono le donne, secondo le diverse testimonianze di Marco, Luca e Matteo? • Quanti sono gli angeli? • Dove si trovano (dentro o fuori il sepolcro)?
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Il racconto di Matteo (28,1-7) Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si mise a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore, e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È Risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: è Risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto».
• Che cosa dicono? • Che cosa fanno? • Quale dei tre evangelisti parla di guardie davanti al sepolcro?
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IL VOLTO DI GESÙ NEI SECOLI Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini alla scoperta del volto di Gesù.
Completiamo Facciamo completare la pag. 83 del libro di testo.
Approfondiamo Leggiamo ai bambini alcuni approfondimenti circa l’immagine del volto di Gesù nelle tradizioni della Chiesa fino ad oggi.
Approfondimenti L’ICONA DI CRISTO IN ORIENTE I cristiani d’oriente credono che alcune rappresentazioni tramandino fedelmente l’immagine del Cristo, come il Mandylion (in aramaico “asciugamano”), una tela «acheropita», cioè «non fatta da mano d’uomo», che raffigura il Suo volto. All’inizio la tela era conservata a Edessa, antica città della Mesopotamia le cui rovine sorgono oggi su territorio turco, poi venne trasportata a Costantinopoli, per perderne infine le tracce in seguito al saccheggio dei crociati del 1204. Secondo Eusebio di Cesarea, il Mandylion sarebbe stato inviato da Gesù in persona al malato re Abgar di Edessa, attraverso un servo venuto a chiedere il miracolo. Secondo lo scritto apocrifo «Atti di Taddeo», invece, Abgar inviò un pittore in Giudea perché ritraesse Gesù, ma questi, dopo essersi asciugato il sudore, affidò all’artista il panno di lino sul quale era rimasto impresso il suo volto. In Italia si conservano due versioni del Mandylion, una nella chiesa di San Bartolomeo degli Armeni a Genova, l’altra nella cappella Matilda del Vaticano, ma in entrambi i casi si tratta di riproduzioni pittoriche. Secondo alcuni autori, il Mandylion di Edessa e la Sindone di Torino sarebbero lo stesso oggetto, conservato prima a Edessa, poi a Costantinopoli e infine in Francia. Il Mandylion, infatti, potrebbe essere la sindone ripiegata. L’IMMAGINE DI GESÙ IN OCCIDENTE In occidente, al Mandylion di Edessa corrisponde il sudario della Veronica, dal nome della donna che avrebbe asciugato il volto sanguinante di Gesù mentre saliva il Calvario (in realtà la parola Veronica deriverebbe, a seguito di una serie di mutazioni fonetiche, da «vera icona»). Secondo gli apocrifi di Pilato, la donna viene identificata con l’emorroissa del Vangelo (cfr. Mc 5,25-34). Il volto miracoloso della Veronica viene raffigurato fin dal Medioevo impresso su un panno bianco tenuto in mano da una donna e, sin dalle versioni più antiche, è rappresentato privo dei segni della passione. La reliquia del Volto Santo, secondo la tradizione, corrisponde al telo custodito nel Santuario di Manoppello, in provincia di Pescara. L’IMMAGINE DI GESÙ SECONDO IL SANTO PADRE FRANCESCO Papa Francesco ha salutato i bambini disabili e ammalati, ospiti dell’Istituto Serafico di Assisi, con queste parole: “…qui, nascosto in questi ragazzi, in questi bambini, in queste persone c’è Gesù. Sull’altare adoriamo la carne di Gesù; in loro troviamo le piaghe di Gesù. Gesù nascosto nell’Eucaristia e Gesù nascosto in queste piaghe che hanno bisogno di essere ascoltate! In queste persone sono le piaghe di Gesù, dello stesso Gesù presente nell’Eucaristia…”.
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GOCCE DI MIELE Costruiamo Facciamo costruire il biglietto di Pasqua con l’immagine del Pantocrator – lavoretto n.9 di Pagine Colorate pag. 81.
GUARDIAMO Photogallery: Rappresentazioni di Gesù.
APPROFONDIAMO Approfondimenti: • Il Volto Santo di Manoppello; • I volti di Cristo.
Presentazione: • Il Cristo Pantocrator.
AMORE PER L’UNITÀ Dentro l’argomento Accompagniamo i bambini verso il riconoscimento del grande valore dell’unità, basato sul riconoscimento reciproco e sul rispetto.
Completiamo Facciamo completare la pag. 84 del libro di testo.
ASCOLTIAMO A pag. 84 del testo facciamo ascoltare ai bambini la storia di Chiara Lubich (anche nel CD Audio traccia n. 27).
Chiara Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920. A 18 anni ottiene il diploma di maestra elementare e, dato che non aveva la possibilità economica per continuare a studiare, inizia a lavorare. Nel 1943, a 23 anni, in una località chiamata Madonna Bianca, avverte che Dio la sta chiamando: «Datti tutta a me». All’epoca imperversava la seconda guerra mondiale, Trento era distrutta dai bombardamenti e la gente scappava. Chiara rimase nella città per consolare i sofferenti. Andò a vivere con alcune amiche. Le giovani aiutavano chi ne aveva bisogno, pregavano e leggevano il Vangelo finchè un giorno, dopo aver letto il passo evangelico in cui Gesù dice che non c’è un amore più grande di quello di dare la vita per i fratelli, guardandosi l’un l’altra si sono dette: “Io per amore di Gesù sono pronta a morire per te, proprio come ha fatto lui”. Fecero un patto per la vita e lo allargavano a tutte le persone che incontravano. La loro casa divenne un “focolare”, dove tutti trovavano posto. La fiamma d’amore che Chiara aveva acceso in tante persone di ogni età si diffuse in tutto il mondo ed è così che è nato il movimento dei “focolarini”, uomini e donne che cercano di vivere secondo quella che Chiara chiamava “l’arte di amare”. Muore a 88 anni, con l’augurio che il mondo impari a diventare una grande famiglia in cui tutti si amano e vivono uniti.
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LE RE LIG ION IL IMI CRO IST MO IAN NDEO Domande guida • Dove affonda le sue radici la scelta di Chiara di vivere secondo l’ “arte dell’amore”? • Perché, secondo te, il movimento fondato dalla Lubich è stato chiamato “Focolarini”? • A cosa ti fa pensare la parola focolare?
Approfondiamo Leggiamo ai bambini altre parole di Chiara Lubich per scoprire cosa può aiutare il dialogo e il cammino verso l’unità.
Approfondimento UN DIALOGO POSSIBILE “Alziamo il termometro della nostra reciproca carità. Che anche un semplice nostro sorriso, o un gesto, o un atto d’amore, o una parola, o un consiglio, o un apprezzamento, o una correzione a suo tempo, rivolti ai fratelli, rivelino la nostra prontezza a morire per loro. Che si veda il nostro amore, non certo per vanità, ma per garantirci l’arma potente della testimonianza. Spesso anche noi, come i primi cristiani, siamo in un mondo senza Dio, scristianizzato. Dobbiamo, dunque, testimoniare Gesù e lo possiamo fare nel migliore dei modi con il nostro reciproco amore”. L’arte di amare - Chiara Lubich – Città Nuova
“Chi dice che è impossibile un dialogo vero tra culture e religioni diverse non sa cosa significa amare, perché per amare occorre essere disposti a morire per l’altro. Non sempre è chiesto di morire fisicamente, però almeno spiritualmente, spostando da noi tutti i nostri pensieri, i nostri desideri per ascoltare l’altro. “Spostare” è un po’ morire spiritualmente per far spazio all’altro e capirlo e viceversa l’altro con me. Solo chi ama può dialogore nella diversità”. C. Lubich – al convegno di amici musulmani nel 2002
Domande guida • Che cos’è la carità di cui parla Chiara Lubich? • Come potremmo metterla in pratica?
• Per chi è impossibile il dialogo? • Per chi, invece, può essere possibile? • Cosa significa “spostare i nostri pensieri e desideri”?
Completiamo Facciamo completare la pag. 85 del libro di testo.
APPROFONDIAMO Approfondimento: Il Concilio Vaticano II.
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NDIOCR IST IAN E MOION O LIG ILLEMIRE Approfondiamo Leggiamo ai bambini due articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica per approfondire l’argomento. Ricordiamo loro come il dialogo promosso a partire dal Concilio Vaticano II ha portato ad un’epoca nuova nei rapporti tra le diverse confessioni cristiane.
Approfondimento PER RITROVARE L’UNITÀ “Il desiderio di ritrovare l’unità di tutti i cristiani è un dono di Cristo e un appello dello Spirito Santo. Per metterlo in pratica sono necessari: - la conversione del cuore; - la preghiera in comune; - la reciproca conoscenza fraterna; - la formazione ecumenica dei fedeli e specialmente dei sacerdoti; - il dialogo e gli incontri tra i cristiani delle differenti Chiese e comunità; - la cooperazione tra cristiani nei diversi ambiti del servizio agli uomini”. CCC 820-821 • Cosa si intende per formazione ecumenica dei Domande guida • Cosa significa che l’unità tra i cristiani è un appello sacerdoti e dei fedeli? • In che cosa potrebbero cooperare i cristiani? Fai dello Spirito Santo? degli esempi. • Che cos’è, secondo te, la conversione del cuore?
APPROFONDIAMO Aiutiamo i bambini a comprendere l’importanza, oltre che del movimento ecumenico, anche del dialogo interreligioso, mostrando alcune caratteristiche che li introdurrano alla conoscenza di altre fedi non cristiane. Presentazione: Le tappe della vita nelle religioni.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini la seguente scheda di consolidamento e approfondimento.
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LA CHIESA SI RINNOVA • Completa lo schema scrivendo a quali Chiese hanno dato vita i personaggi e gli eventi riportati. Poi risolvi il cruciverba e scrivi nel riquadro la parola sulla colonna azzurra: scoprirai come si chiama il movimento che si occupa dell’unità dei cristiani.
GESÙ
PIETRO
ENRICO VIII
Chiesa ............................
MARTIN LUTERO
Chiesa ............................
SCISMA D’ORIENTE
Chiesa ............................
FEDELI AL PRIMATO DI PIETRO
Chiesa ............................
1
MOVIMENTO ............................................
1) La professione di fede dei cristiani. 2) Immagini sacre molto care agli ortodossi. 3) Era molto importante per Chiara Lubich. 4) Maria lo è di Gesù. 5) Per i cattolici il papa è vicario di Cristo sulla… 6) I cristiani sono una religione… 7) Quello tra le religioni è un … interreligioso. 8) La Chiesa guidata dal Papa. 9) Lo è il Vaticano II.
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In uno dei molti incontri tra cattolici, protestanti e ortodossi è stato sottoscritto un documento, la Carta Ecumenica, che contiene, in dodici punti, i vari impegni presi dalle Chiese cristiane. I cristiani di ogni confessione, cattolici, ortodossi, protestanti, anglicani, si impegnano a costruire la nuova Europa, come una “Casa comune” perché credono in Gesù Cristo e sono impegnati a vivere i valori del suo insegnamento. Come cristiani ci impegniamo per un’Europa in cui si facciano valere i diritti della persona umana, i valori della pace, della giustizia, della libertà, della tolleranza, della partecipazione e della solidarietà.
dalla Charta Ecumenica
• Leggi il documento e rispondi. • Chi ha scritto la Carta Ecumenica? ........................................................................................................ ........................................................................................................
• A cosa si impegnano i cristiani d’Europa? ........................................................................................................ ........................................................................................................
• Su quali valori vogliono costruire la nuova Europa? .......................................................................................................................................................................................................................................
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IL MI O MO ND O
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 5
LE RELIGIONI DEL MONDO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno riflette su Dio Padre, si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Dio e l’uomo Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre gradi religioni individuando gli aspetti più importanti del dialogo interreligioso. Riconoscere nella vita di alcuni cristiani esempi di scelte veramente evangeliche. • I valori etici e religiosi Scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo e confrontarla con quella delle principali religioni non cristiane. CONTENUTI E ATTIVITÀ LIBRO DI TESTO Noach: un bambino ebreo pagg. 86-87
Amin: un bambino musulmano pagg. 88-89
Indira: una bambina indù pagg. 90-91
MATERIALE MULTIMEDIALE
QUADERNO ATTIVO
PAGINE COLORATE
Audio: il suono dello shofar. Approfondimento: La sinagoga. Photogallery: - L’ebraismo. - Le feste ebraiche. Video: Il pellegrinaggio musulmano. Audio: Il Muezzin. Approfondimento: La moschea. Photogallery: L’islam. Photogallery: L’induismo. Audio: Il suono dell’om.
Le tre religioni Lavoretto monoteiste n. 11: pag. 50 La Sinagoga. Allah e Gesù Lavoretto pag. 51 n. 12: La Moschea.
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
M.I.O. BOOK DOCENTE
Schede: - Ebraismo: trova la domanda; - La preghiera ebraica; - Le feste ebraiche pagg. 164-166
Presentazione: Curiosità ebraiche. Approfondimento: Il cibo delle feste.
Schede: - Islam: trova la domanda; - I pilastri
Presentazione: La nascita dell’Islam.
pagg. 167-168
Scheda: Induismo: trova la domanda pag. 170
Approfondimenti: - Il red bindi; - Decorazioni con l’hennè; - La festa di Diwali; - Il Japamala pag. 171
Scheda: Tradizioni Indù pag. 172
Attività: La lampada di Diwali pag. 172
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LE RE LIG IONILI DE MI OL MO ND O
LIBRO DI TESTO Ariun: un bambino buddista pagg. 92-93
MATERIALE MULTIMEDIALE Photogallery: Buddismo. Approfondimento: L’Ottuplice Sentiero.
QUADERNO ATTIVO Induismo e Buddhismo pag. 52
Il fine ultimo della vita
PAGINE COLORATE
PROPOSTE DIDATTICHE IN GUIDA
M.I.O. BOOK DOCENTE
Schede: Presentazione: - Buddismo: trova la domanda; Il linguaggio dei - Siddartha; gesti. - Religioni del mondo pagg. 173-175
pag. 53
Altre religioni orientali
Photogallery: Simboli orientali.
Approfondimenti: - Confucianesimo; - Taoismo; - Shintoismo
pag. 94
pagg. 176-177
PAGINA DEI VALORI Il valore della pace pag. 95
Photogallery: - Gandhi; - M. Luther king. Presentazione: Parole di pace nelle religioni.
La regola d’oro pag. 54
Approfondimenti: - La pace; - Un bene da costruire; - Un dono di Dio; - Gesù, il principe della pace pagg. 178-179
Schede: - La voce dei poeti; - La pace pagg. 180-181
GOCCE DI MIELE Canta il sogno del mondo pag. 96
Audio: Il senso della - Santa T. Benedetta vita pag. 55 della Croce; - Ernesto Olivero; - David Maria Turoldo.
Schede: - I due monaci; - Il cerchio della gioia; - I doni di Dio non costano niente pagg. 183-185
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NOACH: UN BAMBINO EBREO Dentro l’argomento Introduciamo i bambini alla conoscenza della religione ebraica.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 86 e 87 del libro di testo.
ASCOLTIAMO, GUARDIAMO E APPROFONDIAMO Audio: Il suono dello shofar (anche nel CD Audio traccia n. 28). Approfondimento: La sinagoga. Photogallery: • L’ebraismo; • Le feste ebraiche.
APPROFONDIAMO Presentazione: Curiosità ebraiche. Approfondimento: Il cibo delle feste.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini alcune schede di approfondimento e di verifica.
EBRAISMO: TROVA LA DOMANDA • Dalle risposte riportate nei rettangoli ricostruisci la giusta domanda. 1) ............................................................................................................................................. È la guida delle comunità ebraiche, il maestro che amministra il culto. 2) .............................................................................................................................................
Viene definita così perché formata da Torah, Neviim e Ketuvim.
3) .............................................................................................................................................
È il simbolo dell’incontro tra l’uomo e Dio.
4) .............................................................................................................................................
Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo.
5) .............................................................................................................................................
Perché il nome di Dio non può essere pronunciato.
6) ............................................................................................................................................. 7) ............................................................................................................................................. 8) .............................................................................................................................................
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Perché è il giorno sacro, dedicato al riposo, come nel settimo giorno della Creazione. È il luogo sacro. È il capostipite del popolo ebraico al quale Dio si è rivelato.
LE RE LIG IONILI DE MI OL MO ND O
LA PREGHIERA EBRAICA • Completa le notizie relative agli elementi della preghiera con le parole mancanti, scegliendo tra quelle riportate. Collega ogni definizione al disegno giusto nell’immagine. SCATOLETTE – DIECI SINISTRO – DIO SCIALLE – PORTA SCATOLA – COPRICAPO I Tefillin, o filatteri, sono .......................................... di
pelle munite di lacci, che vengono poste intorno alla testa e al braccio .......................................... Contengono piccole pergamene con passi della Torah.
Il Talli è lo
La Mezuzah (in ebraico indica lo stipite della
La Kippà è un
..................................... della preghiera, che termina con delle frange alle due estremità per
porta), è un piccola .......................................... che
..................................... a forma di zucchetto (calotta emisferica) portato come segno
ricordare i .............................. comandamenti.
racchiude una pergamena su cui sono scritti dei passi della Torah. Viene messa sullo stipite della ............................., a destra rispetto a chi entra, ad un altezza che sia a portata della mano. perché la si possa toccare con le dita.
di sottomissione a ..................................... .
• Leggi i testi biblici da cui gli ebrei ricavano la loro professione di fede (o credo ebraico). Sottolinea in rosso le frasi che riguardano i filatteri, in verde quelle relative alla caratteristica del tallit e in giallo il testo che si riferisce alla mezuzah.
Dalla Bibbia SHEMÀ ISRAEL Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti dò ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. (Dt 6,4-9) Il Signore parlò a Mosè e disse: “Parla agli Israeliti dicendo loro che si facciano, di generazione in generazione, una frangia ai lembi delle loro vesti e che mettano sulla frangia del lembo un cordone di porpora viola. Avrete tali frange e, quando le guarderete, vi ricorderete di tutti i comandi del Signore e li eseguirete”. (Nm 15,37-39)
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LE FESTE EBRAICHE • Leggi le notizie sul calendario delle feste ebraiche e completa i testi con le parole suggerite. Il calendario ebraico è un calendario lunare, ciò significa che i mesi sono determinati dalla luna nuova (quando il primo spicchio di Luna appare in seguito alla completa oscurità della Luna), mentre quello solare si fonda sul movimento di rotazione della Terra intorno al Sole; per questo motivo i due non coincidono e le feste sono mobili. La festa di Pasqua, per esempio, cade il giorno 15 del mese di Nisan e si calcola tenendo presente la luna nuova più vicina all’equinozio di primavera, il 21 Marzo. Contando 14 giorni dalla luna nuova si arriva al 14 di Nisan, la sera del quale (al tramonto), ha inizio la festa di Pasqua. SUONO - CREAZIONE - PASQUA - DESERTO - SCHIAVITÙ - ESTER - LAMPADA - CARNEVALE OLIO - MIELE - ROSSO - MOSÈ - DOLCE - PENITENZA - PALMA La festa di Purim è una specie di ....................................
La festa delle luci, Hanukkah, ricorda la
Ricorda la regina .......................................... che salvò il popolo dallo sterminio presso i Persiani. Si celebra in febbraio.
.......................................... che bruciò per otto giorni nel
Tempio senza più .........................................., al tempo dei Maccabei. Inizia al tramonto del 24 del mese di Kislev e dura 8 giorni.
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............................... dello shofar, un corno di montone.
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di ..............................., nel quale si chiede perdono per i peccati commessi. Conclude la celebrazione il
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La festa dell’espiazione, Yom Kippur, si celebra in settembre. È un giorno
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La festa di pasqua, Pesach, ricorda la liberazione degli Ebrei dalla .......................................... egiziana, attraverso il passaggio del mar ..........................................
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di ............................... o costruire piccole tende con i bambini, in ricordo dei 40 anni che gli Ebrei hanno passato nel
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La festa delle capanne, Sukkot, si celebra in settembre. È usanza decorare le case e le sinagoghe con rami
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La festa di Pentecoste, Shavuoth, si celebra 50 giorni dopo la .......................................... e ricorda il dono delle tavole della Legge che Dio fece
a ....................................... sul monte Sinai. Si festeggia tra maggio e giugno. Il capodanno, Rosh Hashanah, cade nel mese di settembre e ricorda la .......................................... del mondo. Si mangiano fette di mele intinte nel ....................................
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come augurio per un .......................................... anno.
LE RE LIG IONILI DE MI OL MO ND O
AMIN: UN BAMBINO MUSULMANO Dentro l’argomento Introduciamo i bambini alla conoscenza della religione islamica.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 88 e 89 del libro di testo.
ASCOLTIAMO, GUARDIAMO E APPROFONDIAMO Video: Il pellegrinaggio musulmano. Audio: Il Muezzin (anche nel CD Audio traccia n. 29). Approfondimento: La moschea. Photogallery: L’Islam.
APPROFONDIAMO Presentazione: La nascita dell’Islam.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini alcune schede di approfondimento e verifica.
ISLAM: TROVA LA DOMANDA • Dalle risposte riportate nei rettangoli ricostruisci la giusta domanda. 1) ............................................................................................................................................ 2) ............................................................................................................................................ 3) ............................................................................................................................................
Maometto. È uno dei cinque pilastri e deve essere fatto alla Mecca. È una torre che si trova in tutte le moschee dalla quale il muezzin richiama alla preghiera.
4) ............................................................................................................................................
Non c’è altro Dio oltre Allah e Maometto è il suo profeta.
5) ............................................................................................................................................
Il Corano.
6) ............................................................................................................................................
Perché sono segni della protezione divina che guida la vita dell’uomo.
7) ............................................................................................................................................
Bisogna pregare cinque volte al giorno, rivolti ad Est.
8) ............................................................................................................................................
Perché in moschea si entra scalzi.
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I PILASTRI • Seguendo i numeri, segna sulla cartina gli spostamenti del pellegrinaggio musulmano e rispondi alle domande. 2 4
3
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5 7
Cosa si deve fare girando sette volte intorno alla Kaaba (1)? ..................................................................................................................................................................................................................
Perché si deve fare di corsa la distanza di 500 m. tra le due collinette (2) di Safà e Marwa? ..................................................................................................................................................................................................................
Perché durante il ritorno alla Mecca ci si ferma a lanciare sassi presso delle steli di pietra(6)? ..................................................................................................................................................................................................................
• Scrivi sotto ad ogni elemento della preghiara che cos’è e a cosa serve. Poi rispondi alle domande.
.....................................................................
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.....................................................................
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.....................................................................
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.....................................................................
.....................................................................
Che cos’è il Ramadan? ..................................................................................................................................................................................................................
In che cosa consiste il precetto di Ramadan? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
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LE RE LIG IONILI DE MI OL MO ND O Completiamo Facciamo completare le schede delle pagg. 50 e 51 del Quaderno Attivo.
Costruiamo Per completare il lavoro sulle religioni monoteiste, facciamo realizzare ai bambini una sinagoga ed una moschea, lavoretti n.11 e n.12 a pagg. 85 e 87 di Pagine Colorate.
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INDIRA: UNA BAMBINA INDÙ Dentro l’argomento Introduciamo i bambini alla conoscenza della religione induista.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 90 e 91 del libro di testo.
GUARDIAMO E ASCOLTIAMO Photogallery: L’induismo. Audio: Il suono dell’om (anche nel CD Audio traccia n. 30).
Lavoriamo Presentiamo ai bambini la seguente scheda di verifica.
INDUISMO: TROVA LA DOMANDA • Dalle risposte riportate nei rettangoli ricostruisci la giusta domanda. 1) ............................................................................................................................................ 2) ............................................................................................................................................ 3) ............................................................................................................................................ 4) ............................................................................................................................................
Credono nell’Essere Supremo Brahman, la cui essenza è presente in ogni essere vivente. Credono nella reincarnazione. Le tre divinità venerate come forme di Brahman: Brahma, Vishnù e Shiva. Il Gange.
5) ............................................................................................................................................
Si chiamano bramini.
6) ............................................................................................................................................
Nei templi o davanti a piccoli altari domestici.
7) ............................................................................................................................................ 8) ............................................................................................................................................
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Sono i Veda. Sono la via della conoscenza, dell’azione e della devozione.
LE RE LIG IONILI DE MI OL MO ND O Approfondiamo Leggiamo ai bambini alcune notizie sulle usanze indiane.
Approfondimenti IL RED BINDI Si chiama red bindi il “pallino rosso” che ancora oggi in India fanno sia donne che uomini al centro della fronte dove, secondo la tradizione religiosa indù, si trova il punto più importante della nostra energia vitale, sede della “saggezza nascosta”. L’usanza è legata all’idea che il “bindi”, posizionato sulla fronte, possa trattenere tale energia. Ai nostri giorni questo simbolo, oltre ad avere un significato religioso, può indicare lo stato civile di una persona o essere usato semplicemente come ornamento. DECORAZIONI CON L’HENNÈ L’hennè è una pianta originaria di Asia Minore, Nordafrica, Iran ed India Occidentale ed è stata diffusa e coltivata in tutto il bacino del Mediterraneo orientale. Le sue foglie e i suoi rami essiccati, polverizzati e mescolati a succo di limone, acqua e olii essenziali, danno una pasta usata per eseguire tatuaggi per decorare il corpo. La tradizione induista vuole che il giorno prima delle nozze la sposa si prepari insieme a tutte le donne della famiglia e alle amiche con una festa in cui viene tatuata con splendidi disegni sulle braccia, sui piedi, sulle mani e sulle gambe. LA FESTA DI DIWALI Diwali (fila di luci) è forse la festa più popolare di origine indù, celebrata in tutta l’India. Secondo il calendario indù Vikram, Diwali segna l’avvio del nuovo anno. La data ogni anno cambia, ma cade generalmente tra ottobre e novembre. Oggi questa festa è dedicata anche a Lakshmì, dea indù della prosperità materiale e spirituale, che ogni famiglia cerca di attirare dentro la propria casa con la luce. Nella tradizione indù, infatti, l’accensione delle lampade è il simbolo della vittoria del bene sul male. I festeggiamenti per Diwali si protraggono per cinque giorni. Feste nel mondo – L. Luatti
IL JAPAMALA Il Japamala, parola che deriva da japa (ripetizione) e mala (ghirlanda), è il rosario induista formato da 108 grani che, secondo la tradizione, corrispondono al numero delle Upanishad. Può essere fatto con semi di piante, con legno di sandalo, giada o ambra. Mentre si sgrana il Japamala, la lingua ripete un mantra, spesso l’om.
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NDI ODE L MO ND O ION MO REOLIG IL MI LE Lavoriamo Fotocopiamo la scheda e facciamo spiegare ai bambini cosa rappresentano i disegni.
TRADIZIONI INDÙ • Colora i disegni e spiega cosa rapprsentano.
Costruiamo Seguendo le indicazioni riportate nel disegno, facciamo costruire delle lampade di Diwali usando fogli di carta colorati.
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CLASSE QUINTA
LE RE LIG IONILI DE MI OL MO ND O
ARIUN: UN BAMBINO BUDDISTA Dentro l’argomento Introduciamo i bambini alla conoscenza della religione buddista.
Completiamo Facciamo completare le pagg. 92 e 93 del libro di testo.
GUARDIAMO E APPROFONDIAMO Photogallery: Buddismo. Approfondimento: L’Ottuplice Sentiero.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini una scheda di approfondimento e verifica.
BUDDISMO: TROVA LA DOMANDA • Dalle risposte riportate nei rettangoli ricostruisci la giusta domanda. 1) ...................................................................................................................................
Con essa Budda, l’illuminato, comprende le quattro nobili verità.
2) ...................................................................................................................................
Questo termine indica i tre canestri della legge, testi sacri buddisti.
3) ................................................................................................................................... 4) ................................................................................................................................... 5) ...................................................................................................................................
Ogni vita è caratterizzata dal dolore. Sono i monaci che scelgono di vivere secondo gli insegnamenti del Budda, veri maestri di vita. Era un principe vissuto nel VI secolo a.C.
6) ...................................................................................................................................
È un monastero fatto a più piani con tetti a falde spioventi e spigoli rivolti verso l’alto.
7) ...................................................................................................................................
Simboleggia l’Ottuplice Sentiero che conduce alla liberazione.
8) ...................................................................................................................................
È la completa liberazione dal dolore, uno stato di beatitudine assoluta.
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NDI ODE L MO ND O ION MO REOLIG IL MI LE APPROFONDIAMO Presentazione: Il linguaggio dei gesti.
Completiamo Facciamo completare come approfondimento e verifica le schede delle pagg. 52 e 53 del Quaderno Attivo.
Lavoriamo Presentiamo ai bambini alcune schede di approfondimento e verifica.
SIDDARTHA • Prima dell’illuminazione, Siddartha Gautama fece quattro importanti incontri, che lo indussero a fare una serie di riflessioni che lo porteranno a cercare la verità. Osserva le immagini e completa. Siddartha incontra un
Siddartha incontra un
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.............................................................
e si domanda
e si domanda
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Siddartha incontra un
Siddartha incontra un
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e si domanda
e si domanda
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.............................................................
• Il disegno al lato rappresenta due “mulinelli da preghiera”, cioè due cilindri che contengono dei mantra (preghiere) che vanno impugnati e fatti girare. Perché secondo te? Far divertire i bambini. Diffondere il potere del mantra. Far arrivare la preghiera a Dio.
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CLASSE QUINTA
BUDDHISMO
CLASSE QUINTA
MENORAH
CRISTIANESIMO
NIRVANA
KAABA
SHIVA
MAOMETTO
TRIPITAKA
SACRAMENTI
GESÙ CRISTO
BIBBIA (TORAH)
CINQUE PILASTRI
ALLAH
MOSÈ
GANGE
MONACI
PASQUA
KARMA
BIBBIA (AT E NT)
THIRTHA
MEDITAZIONE
MOSCHEA
DOMENICA
ESSERE SUPREMO TRIMUTTI
OTTUPLICE SENTIERO
EBRAISMO
IMAM MUEZZIN
CORANO
VEDA UPANISHAD
CHIESA
SABATO
PARADISO
SACERDOTI
BRAMINI
DIO PADRE/ FIGLIO/ SPIRITO SANTO
DIECI COMANDAMENTI
RABBINI
BUDDAH
ADONAI
REINCARNAZIONE
MUCCA SACRA
SINAGOGA
INDUISMO
RAMADAN
PAGODA/ STUPA
RESURREZIONE
ISLAMISMO
VENERDÌ
LE RE LIG IONILI DE MI OL MO ND O
RELIGIONI DEL MONDO
• Leggi le parole scritte nella tabella, ritagliale e incollale nel quaderno, dedicando una mezza pagina ad ogni religione.
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NDI ODE L MO ND O ION MO REOLIG IL MI LE
ALTRE RELIGIONI ORIENTALI Dentro l’argomento Facciamo conoscere ai bambini l’esistenza di altre religioni orientali e le loro peculiarità.
Completiamo Facciamo completare la pag. 94 del libro di testo.
GUARDIAMO Photogallery: Simboli orientali.
Approfondiamo Presentiamo ai bambini alcuni approfondimenti sull’argomento.
Approfondimenti CONFUCIANESIMO Il Confucianesimo è oggi assai diffuso in Cina e in Corea del Sud. Il suo fondatore, Confucio, discendente di una nobile famiglia decaduta, nacque nello stato di Lu, in quella che è l’attuale provincia dello Shandong. Visse in un periodo di aspre lotte e, per far fronte alla situazione di caos venutasi a creare, decise di insegnare alle nuove generazioni la saggezza degli avi. Come egli stesso dichiarò, il suo ruolo fu quello di un maestro che trasmetteva, non che creava. Egli non scrisse niente di quanto insegnava, i suoi insegnamenti ci sono giunti solo attraverso i discepoli, che trasmisero ai posteri le sue parole, e per mezzo di quanti in seguito ampliarono ed integrarono (in varie maniere) gli insegnamenti del maestro. Il numero dei libri che rientrano nel canone del Confucianesimo non è fisso, tuttavia, una delle suddivisioni più note è quella che fa riferimento ai “Cinque classici” ed ai “Quattro libri”. Gli insegnamenti confuciani vertono più che altro sulle norme morali di comportamento che ogni individuo deve seguire, non perché gli siano imposte, ma perché, dopo averle apprese tramite uno studio rigoroso, egli sa esattamente come deve agire nella società. Nella consapevolezza che la famiglia e lo stato si basano su rapporti gerarchici, chi pratica tali norme sa che queste implicano il riconoscimento dell’autorità e di determinati doveri reciproci: i doveri che legano principe e ministro, padre e figlio, marito e moglie, fratello maggiore e fratello minore. Pertanto l’uomo deve praticare nei confronti dei suoi simili la rettitudine (yi), l’umanità (ren) e la pietà filiale (xiao). Pur avendo particolare attenzione alla morale e al comportamento sociale, sin dalla metà del I secolo a.C., il Confucianesimo si arricchì di risvolti religiosi. Per un breve periodo lo stesso Confucio fu considerato una divinità e nei templi in cui era eretta la sua statua fu onorato con sacrifici, ma le cerimonie a lui tributate ben presto acquistarono carattere più laico che religioso. Oggetto di un culto particolare erano gli antenati, i cui nomi venivano incisi su tavolette di legno, conservate in casa.
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CLASSE QUINTA
LE RE LIG IONILI DE MI OL MO ND O TAOISMO La cultura cinese non reca con sé, genericamente, la necessità di scegliere una religione o una filosofia, rifiutando categoricamente tutte le altre. I fedeli, infatti, scelgono ciò che sembra più adatto o utile a seconda delle circostanze, nel privato, nella vita pubblica, o per uno dei loro riti di passaggio. Il Taoismo è una delle tre religioni fondamentali della Cina, insieme a Buddhismo e Confucianesimo. Il Taoismo deve il suo nome alla parola “tao”, che significa “via”. Va detto però che nella lingua cinese la parola via non ha un significato univoco come in italiano, ma può anche voler dire “dottrina” o “Reale autosufficiente” (ovvero un qualcosa che esiste di per se stesso e si pone all’origine di tutto) oppure ancora ”Grande unità”. Per questo motivo, secondo la dottrina taoista, il principio del tao sta al di sopra di tutte le cose, persino dello Yin e dello Yang che lo compongono. Varie sono le liturgie taoiste, molte utilizzate per esprimere il ringraziamento o la richiesta di fiducia al tao. In passato tali liturgie erano vere e proprie feste religiose, spesso precedute da digiuni o da isolamento e presiedute dai bonzi (i quali raccoglievano le offerte dei fedeli). La pratica ascetica ha portato allo sviluppo di vere e proprie comunità monastiche: nei monasteri il novizio, in seguito ad un rituale di iniziazione, pronuncia i voti e proclama la sua piena adesione alle regole disciplinari. Il monaco ha come scopi raggiungere l’immortalità, evocare gli spiriti dei defunti, professare l’attività di medico, mago, astrologo, indovino… Così come lo Shintoismo, anche il Taoismo è assai diffuso in Giappone: appare tuttavia impossibile quantificarne i fedeli nel mondo, poiché in Cina non esiste, come si è detto, una differenziazione netta tra Buddhismo, Confucianesimo e Taoismo. Testi tratti da Verso una terra nuova-guida-LDC Capitello
SHINTOISMO La religione tradizionale del Giappone è lo Shintoismo, che significa “via degli dèi” (da shin = divinità; to = via). Con la Costituzione del 1889, in Giappone è stata stabilita la libertà religiosa e tutte le religioni sono considerate uguali di fronte allo stato. Lo Shintoismo, però, ha sempre avuto una considerazione particolare e la partecipazione alle feste religiose shintoiste è considerata un dovere civico. Lo Shintoismo, infatti, è una religione fortemente nazionalista che caratterizza l’identità, al di là delle singole appartenenze religiose e politiche, di tutto il popolo giapponese. Le parole chiave dello Shintoismo sono Kami e Sando. Kami Lo Shintoismo colloca la natura in una particolare luce, per cui ogni cosa è di per sé sacra. Nella visione shintoista valli, montagne, abissi, foreste, fiumi e persino le foreste artificiali ripiantate dall’uomo sono popolati dalla presenza degli dèi, dagli spiriti superiori e dalle anime degli antenati. L’insieme di queste presenze forma il kami (= ‘alto’, ‘superiore’), al vertice del quale vi è la divinità solare Amaterasu dalla quale discende la dinastia imperiale giapponese. Per tale motivo i templi si trovano soprattutto nel cuore dei boschi e in zone di pace e silenzio meditativo. Nel corso dell’anno i fedeli compiono vari pellegrinaggi in luoghi naturali considerati sacri (come ad es. il vulcano Fujiyama). La preghiera è caratterizzata da una serie di gesti e rituali, come battere le mani per attirare l’attenzione del Kami, scrivere la propria richiesta di aiuto su un ema, o tavoletta di legno, che viene poi appesa e successivamente bruciata, per simboleggiare l’adempimento della richiesta. Il Sando Subito dopo aver attraversato l’entrata rappresentata dal torii, nei grandi templi, si accede immediatamente al bosco, attraversato di solito da un sentiero (o da una scalinata, o da un ponte), chiamato sando, che conduce alla struttura templare. Esso rappresenta il cammino che l’uomo deve compiere per giungere alla comprensione del divino, percorrendo un passaggio attraverso la natura, unico vero mezzo per conoscere quale sia il mistero della vita. Testi tratti da Un incontro per la vita, Contadini-Buratti
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PAGINA DEI VALORI
IL VALORE DELLA PACE Gesù ha portato la PACE nel mondo e ci ha insegnato a costruirla dicendo che siamo “fratelli”, perché tutti figli di uno stesso padre. Per i cristiani, la pace non è semplice assenza di guerra, ma è un dono di Dio e un impegno per l’uomo, chiamato a realizzarla ogni giorno.
Dentro l’argomento Aiutiamo i bambini a riflettere sulla pace come valore universale.
Completiamo Facciamo completare la pag. 95 del libro di testo.
GUARDIAMO E APPROFONDIAMO Photogallery: • Gandhi; • Martin Luther King. Presentazione: Parole di pace nelle religioni.
Approfondiamo Presentiamo ai bambini alcuni approfondimenti sul tema della pace.
Approfondimenti LA PACE Nella Bibbia il termine “shalom” (=pace) indica la pienezza, la perfezione che l’uomo può raggiungere. È dunque pace la tranquillità e la serenità, il benessere personale e la concordia nei rapporti familiari, la prosperità materiale e la particolare esperienza che l’uomo vive quando è in armonia con Dio, con le cose e con se stesso. Il conseguimento della pace e la sua affermazione nel mondo sono tra i compiti più difficili ai quali i Cristiani e tutte le religioni sono chiamati. A partire dalla famiglia, dalla scuola, dall’ambiente di lavoro, chi crede nella pace e vuole che questa si realizzi, deve praticare la non violenza e crescere nel rispetto degli altri. L’impegno della Chiesa nei documenti del Concilio Vaticano II è stato quello di condannare la guerra e di invitare gli uomini a collaborare tutti insieme perché, nella giustizia, ricerchino e raggiungano la pace durevole.
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PAGINA DEI VALORI
UN BENE DA COSTRUIRE La pace non nasce da sola, ma ha bisogno di tutti gli uomini per difenderla; è prima di tutto un atteggiamento interiore. Tutti desideriamo la pace, ma riusciamo solo a vivere chiusi nel nostro piccolo mondo, dimenticando, spesso, il senso del nostro agire e del nostro esistere come esseri umani. Per parlare di pace è necessario recuperare il linguaggio dell’amore, che riconosce in ogni persona “l’immagine e la somiglianza di Dio”, proprio come ha insegnato Gesù. UN DONO DI DIO Nel nostro linguaggio corrente il termine pace si configura con la semplice assenza di guerre, ma lo shalom biblico indica molto di più; non è soltanto il “patto” che permette una vita serena, è la condizione dell’uomo che vive in armonia con se stesso, con il cosmo e con Dio, come San Francesco di Assisi. La pace, intesa come vita piena, salvezza, salute fisica e prosperità materiale insieme non è un’utopia, ma è una vera possibilità che viene offerta da Dio all’uomo che vuole seguirlo. La pace è, quindi, un dono, anzi è il dono più prezioso che Dio rinnova continuamente all’uomo, nonostante le sue numerose infedeltà, anche se è un dono che richiama alla responsabilità e che richiede un uomo nuovo, che deve rinascere dallo Spirito (cfr Gv 3,1-15). GESÙ, IL PRINCIPE DELLA PACE Il dono divino della pace culmina nella persona, nell’insegnamento e nella vicenda umana di Gesù Cristo (Ef 2,14-18). Nel Nuovo Testamento la pace è Gesù che ha liberamente accettato di offrire se stesso per i nostri peccati e ha vinto la morte per la nostra salvezza. Gesù è il Dio della pace che vince su Satana e dona vita nuova a chiunque voglia accoglierla. Cristo è la nuova giustizia che supera la disobbedienza degli uomini e li riconcilia con Dio perché imparino a vivere in modo solidale, praticando la giustizia e la non violenza per costruire un mondo pacifico.
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PAGINA DEI VALORI
Riflettiamo Presentiamo ai bambini alcuni testi per aiutarli a riflettere sull’importanza della pace.
LA VOCE DEI POETI CANZONE: LA GUERRA DI PIERO Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi. Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente. Così dicevi ed era inverno e come gli altri verso l’inferno te ne vai triste come chi deve il vento ti sputa in faccia la neve. Fermati Piero , fermati adesso lascia che il vento ti passi un po’ addosso dei morti in battaglia ti porti la voce chi diede la vita ebbe in cambio una croce. Ma tu non lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di giava ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera. E mentre marciavi con l’anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore. Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue.
E se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore. E mentre gli usi questa premura quello si volta, ti vede e ha paura ed imbracciata l’artiglieria non ti ricambia la cortesia. Cadesti a terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato. Cadesti a terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno. Ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto troppo coraggio Ninetta bella dritto all’inferno avrei preferito andarci in inverno. E mentre il grano ti stava a sentire dentro alle mani stringevi un fucile dentro alla bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole. Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi. Fabrizio de André
Domande guida • Quali emozioni, pensieri o sentimenti ti suscitano le parole di De Andrè? • Qual è il messaggio della canzone, secondo te?
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CLASSE QUINTA
PAGINA DEI VALORI
POESIA: SAN MARTINO DEL CARSO Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto Ma nel mio cuore nessuna croce manca È il mio cuore il paese più straziato.
Domande guida • Cosa significa che il suo “cuore” è “il paese più straziato”? • Perché, secondo te? • Spiega quali emozioni ti suscita la poesia.
G. Ungaretti
Lavoriamo Presentiamo una scheda di verifica sul tema della pace.
LA PACE • Attraverso un SMS, un blog su internet, un breve articolo di giornale, parla del valore della pace.
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Completiamo Facciamo completare la scheda di pag. 54 del Quaderno Attivo.
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GOCCE DI MIELE
CANTA IL SOGNO DEL MONDO Dentro l’argomento Guidiamo i bambini a scoprire che anche loro, come ogni essere umano, sono un progetto di vita in potenza, tutto da realizzare. Aiutiamoli a rimanere dei sognatori, nel senso di persone con grandi ideali.
ASCOLTIAMO Facciamo ascoltare la storia di Santa Teresa Benedetta della Croce, Ernesto Olivero e David Maria Turoldo (anche nel CD Audio traccia n. 31).
SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE (EDITH STEIN) Nasce a Breslavia, capitale dell’allora Slesia prussiana, il 12 ottobre 1891. Viene allevata nei valori della religione ebraica, ma a 14 anni abbandona la fede dei padri divenendo atea, cioè non credente. Studia filosofia e diventa una stimata insegnante e filosofa. All’età di 30 anni si converte al cattolicesimo, ricevendo il Battesimo, e qualche anno più tardi entra nel monastero carmelitano di Colonia (Germania) con il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Il 2 agosto 1942 viene prelevata dalla Gestapo e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Prima di essere portata via scrive: devo accettare la croce di Cristo a nome di tutti gli altri, questo significa essere sposa del Signore sotto il segno della Croce. Muore il 9 agosto assieme a sua sorella Rosa e a molti altri del suo popolo nelle camere a gas di Auschwitz. ERNESTO OLIVERO Ernesto Olivero è nato nel 1940, è sposato, con tre figli e sette nipoti. Nel 1964 lascia il lavoro di banchiere e fonda a Torino il Sermig, Il Servizio Missionario dei Giovani, insieme alla moglie Maria e ad un gruppo di amici. Questo gruppo, che raccoglie giovani, coppie di sposi, monaci e monache, inizia ad impegnarsi a fianco dei poveri e degli emarginati di Torino, sua città di adozione, seguendo l’insegnamento del Vangelo. Nel 1983 il comune di Torino assegna al Sermig l’ex Arsenale Militare, così il luogo dove sono state costruite armi è diventato “l’arsenale della pace”, di dialogo, di formazione dei giovani, di accoglienza dei più disagiati. DAVID MARIA TUROLDO David Maria Turoldo è nato nel 1916 in Friuli Venezia Giulia da una famiglia povera e molto religiosa. Nel 1940 diventa sacerdote e si dedica alla predicazione del Vangelo stando dalla parte dei più disagiati. Era un uomo di grande spiritualità, scrittore e giornalista. Il suo impegno politico e sociale, sempre a favore dei più deboli, gli procurò anche incomprensioni con l’autorità ecclesiastica. Negli ultimi anni della sua vita diede una splendida testimonianza su come lottare contro la malattia. Muore nel 1992. Presentiamo ai bambini una domanda sul senso della vita dell’uomo secondo le religioni che hanno studiato, per aiutarli a riflettere:
Domanda guida • Qual è il fine della vita secondo le diverse religioni?
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CLASSE QUINTA
Completiamo Facciamo completare la pag. 96 del libro di testo e la scheda di pag. 55 del Quaderno Attivo.
GOCCE DI MIELE Lavoriamo Presentiamo le schede seguenti come tracce per ulteriori approfondimenti e riflessioni.
I DUE MONACI • L eggi il racconto e rispondi alle domande.
In una città c’erano due monasteri. Uno era molto ricco, mentre l’altro era poverissimo. Un giorno uno dei monaci poveri si presentò nel monastero dei ricchi per salutare un amico monaco che viveva là. «Per un po’ non ci vedremo più, amico mio» disse il monaco povero. «Ho deciso di partire per un lungo pellegrinaggio e visitare i cento grandi santuari: accompagnami con la tua preghiera perché dovrò valicare montagne e guadare pericolosi fiumi». «Che cosa porti con te, per un viaggio così lungo e rischioso?» chiese il monaco ricco. «Solo una tazza per l’acqua e una ciotola per il riso» sorrise il monaco povero. L’altro si meravigliò molto e lo guardò severamente: «Tu semplifichi un po’ troppo le cose, caro mio! Non bisogna essere così sventati e sprovveduti. Anch’io sto per partire per il pellegrinaggio ai cento santuari, ma non partirò di certo finché non sarò sicuro di avere con me tutto quello che mi può servire». Un anno dopo, il monaco povero tornò a casa e si affrettò a visitare l’amico ricco per raccontargli la grande e ricca esperienza spirituale che aveva potuto fare durante il pellegrinaggio. Il monaco ricco mostrò un’ombra di disappunto quando dovette confessare: «Purtroppo io non sono ancora riuscito a terminare i miei preparativi». B. Ferrero, Il canto del grillo, LDC
- Dove vuole andare il monaco povero? ............................................................................................................................................. - Che cosa chiede al monaco ricco? ...................................................................................................................................................... - Che cosa porta con sé? .............................................................................................................................................................................. - Il monaco ricco che cosa vuole portare con sé? ......................................................................................................................... - Cosa succede l’anno dopo? .................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................
- Perché il monaco ricco non è ancora partito? ................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................
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GOCCE DI MIELE
IL CERCHIO DELLA GIOIA • L eggi il racconto e rispondi alle domande.
Un giorno, non molto tempo fa, un contadino si presentò alla porta di un convento e bussò energicamente. Quando il frate portinaio aprì la pesante porta di quercia, il contadino gli mostrò, sorridendo, un magnifico grappolo d’uva. “Frate portinaio” disse il contadino “sai a chi voglio regalare questo grappolo d’uva che è il più bello della mia vigna?”. “Forse all’Abate o a qualche frate del convento”. “No, a te!”. “A me?” Il frate portinaio arrossì tutto per la gioia. “Lo vuoi dare proprio a me?”. “Certo, perché mi hai sempre trattato con amicizia e mi hai aiutato quando te lo chiedevo. Voglio che questo grappolo d’uva ti dia un po’ di gioia!”. La gioia semplice e schietta che vedeva sul volto del frate portinaio illuminava anche lui. Il frate portinaio mise il grappolo d’uva bene in vista e lo rimirò per tutta la mattina. Era veramente un grappolo stupendo. Ad un certo punto gli venne un’idea: “Perché non porto questo grappolo all’Abate per dare un po’ di gioia anche a lui?”. Prese il grappolo e lo portò all’Abate. L’Abate ne fu sinceramente felice. Ma si ricordò che c’era nel convento un vecchio frate ammalato e pensò: “Porterò a lui il grappolo, così si solleverà un poco”. Così il grappolo d’uva emigrò di nuovo. Ma non rimase a lungo nella cella del frate ammalato. Costui pensò infatti che il grappolo avrebbe fatto la gioia del frate cuoco, che passava le giornate ai fornelli, e glielo mandò. Ma il frate cuoco lo diede al frate sacrestano (per dare un po’ di gioia anche a lui), questi lo portò al frate più giovane del convento, che lo portò ad un altro, che pensò bene di darlo ad un altro. Finché, di frate in frate, il grappolo d’uva tornò dal frate portinaio. Così fu chiuso il cerchio. Un cerchio di gioia. Non aspettare che inizi qualche altro. Tocca a te, oggi, cominciare un cerchio di gioia. Spesso basta una scintilla piccola piccola per dare vita a qualcosa di bello e di grande. Basta una scintilla di bontà e il mondo comincerà a cambiare. - Il contadino a chi vuole donare il grappolo d’uva? .................................................................................................................. - Per quale motivo? .......................................................................................................................................................................................... - Il frate portinaio a sua volta a chi dona il grappolo d’uva? ....................................................................................................... - Per quale motivo? .......................................................................................................................................................................................... - Che fine fa il grappolo d’uva? ................................................................................................................................................................. - Perché il racconto è intitolato “Il cerchio della gioia”? .............................................................................................................. - Cosa potresti fare tu per iniziare un “cerchio della gioia”? ..................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................
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CLASSE QUINTA
GOCCE DI MIELE
I DONI DI DIO NON COSTANO NIENTE • L eggi il racconto e rispondi alle domande.
Sulla via principale della città c’era un negozio originale. Un’insegna luminosa diceva: DONI DI DIO. Un bambino entrò e vide un angelo dietro al banco. Sugli scaffali c’erano grandi contenitori di tutti i colori. - Cosa si vende? Chiese incuriosito. - Ogni ben di Dio!...Vedi il giallo è pieno di sincerità, quello verde è pieno di speranza, in quello rosso c’è l’amore, in quello azzurro la fede, l’arancione contiene il perdono, il bianco la pace, il violetto il sacrificio, l’indaco la salvezza. - Quanto costa questa merce? - Sono doni di DIO e i doni non costano niente! - Che bello! Allora dammi: dieci quintali di fede, una tonnellata di amore, un quintale di speranza, un barattolo di perdono e tutto il negozio di pace... L’angelo si mise a servire il bambino e in un attimo confezionò un pacchetto piccolo, piccolo come il suo cuore. - Eccoti servito. Disse l’angelo porgendo il pacchettino. - Ma come? Così poco? - Certo, nella bottega di DIO non si vendono i frutti maturi, ma i piccoli semi da coltivare ... Vai nel mondo e fai germogliare i doni che DIO ti ha dato.
- Cosa significa che nel negozio non si vendono frutti maturi, ma solo semi da coltivare? ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................
- Perché i doni di Dio non costano niente, secondo te? ....................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................
- Cosa insegna questa storia? ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................
- Quali sono i doni che pensi di dover coltivare nella tua vita per crescere bene? ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................
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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK
GUIDA AI MATERIALI DIGITALI In seguito alle Indicazioni Nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM del 16/11/2012) e al successivo Decreto 26.03.2013, prot. N. 209, i libri di testo prendono forma in una nuova versione digitale o mista (costituita da un testo in formato cartaceo e da contenuti digitali integrativi, oppure da una combinazione di contenuti digitali e digitali integrativi). Le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012 hanno posto all’attenzione dei docenti e di tutte le persone interessate al dibattito sulla scuola, un nucleo di tre concetti fondamentali. Il primo è di tipo prettamente metodologico e riguarda il fare scuola quotidiano con un suggerimento ad adottare strategie di tipo collaborativo o cooperativo. A fronte di un’analisi in cui sono messe in evidenza le crescenti difficoltà relazionali da parte di figli unici, generalmente digital native, la scuola italiana individua nella capacità di lavorare con gli altri un valore trasversale a tutte le discipline. Un secondo aspetto evidenziato dalle Nuove Indicazioni Nazionali è incentrato sul concetto di competenza, tra cui quella digitale. L’introduzione delle lavagne interattive prima, l’istituzione di classi sempre più “2.0” dall’altra disegnano lo scenario di una scuola che affronta in modo attivo le importanti sfide che ha davanti a sé: l’inclusione, l’apertura al mondo reale, le opportunità e gli allarmi posti dal digitale. Il sistema educativo-didattico complessivo formato da innovazione metodologica, didattica per competenze e strumentazione digitale, ridefinisce necessariamente anche l’ambito professionale del fare scuola. Il docente diventa il progettista del percorso in grado di utilizzare “una cassetta degli attrezzi” particolarmente sofisticata e complessa. Tra questi attrezzi c’è certamente anche il libro di testo, perché la civiltà del libro non può abdicare a se stessa, ma è un libro diverso, ricco di connessioni e di aperture verso l’esterno. Ne emerge un libro potenziato, arricchito di contenuti multimediali, un libro che consente approcci diversi allo stesso problema. L’integrazione tra linguaggi diversi è una risorsa per l’apprendimento, questo i docenti lo sanno bene. Spesso, le nuove acquisizioni devono collimare con modalità preferenziali di apprendimento diverse da bambino a bambino e differenziare i linguaggi può essere un primo punto di partenza. L’introduzione del digitale tra gli strumenti didattici, però, offre un’opportunità in più. Oltre a catturare l’attenzione dei bambini con video e animazioni, fornisce al docente l’opportunità di modificare la sceneggiatura stessa della propria lezione. Per definizione, le tecnologie modificano i comportamenti delle persone e sono destinate anche a cambiare il modo di far scuola. Governare questo cambiamento è, in ultima analisi, la sfida più importante a cui i docenti sono chiamati. Il M.I.O. BOOK è il libro multimediale contenuto nei DVD-Rom allegati a tutti i libri di testo del GRUPPO EDITORIALE RAFFAELLO. L’acronimo M.I.O. identifica le tre caratteristiche fondamentali alla base di tutti i progetti digitali: M come Multimediale, perché integrato con contenuti audio, video, interattivi che possono essere visionati sia dall’insegnante in classe con l’ausilio della LIM, sia dall’alunno a casa istallando il CD nel proprio computer o tablet. I come Interattivo, perché è possibile intervenire nel testo inserendo note o appunti. .O come Open, perché è possibile creare documenti e condividerli in classe. Il M.I.O. BOOK è stato concepito per essere utilizzato in classe (costruzione condivisa della lezione) e a casa sia dallo studente (facilitatore dell’uso del libro) sia del docente (preparazione della lezione). Il M.I.O. BOOK esce in triplice versione: 1. SFOGLIABILE L’obiettivo del progetto è principalmente quello di sviluppare le competenze digitali degli alunni, interessando le nuove generazioni e appassionandole alle proposte educative in modo coinvolgente.
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Non meno importante come strumento è la possibilità di poter creare un profilo personale; ciò consente di salvare le modifiche apportate al M.I.O. BOOK, di poterle rivedere anche a distanza di tempo e di personalizzare il proprio testo. Nello specifico, l’insegnate può disporre di più profili personali (tanti quante sono le sue classi) e può assegnare agli alunni dei compiti da eseguire a casa attraverso schede o documenti personali che crea direttamente all’interno del M.I.O. BOOK. Anche gli alunni possono avere un profilo personale che consente loro di personalizzare il proprio testo, di svolgere a casa, al computer, i compiti assegnati dall’insegnante e salvarli in una chiave di memoria. 2. TESTO LIQUIDO La versione liquida del testo è ad alta leggibilità: grazie al suo particolare formato, permette all’utente di intervenire sulla pagina migliorando la lettura e aiutando le difficoltà di apprendimento. Permette infatti di aumentare la dimensione del testo, modificare la font (con la possibilità di utilizzare la font Leggimi, indicata per studenti con BES e DSA), cambiare lo stile trasformando tutto il testo in maiuscolo e disattivare le immagini all’interno della pagina per evitare elementi di distrazione. La versione liquida offre inoltre un servizio di traduzione di tutto o parte del testo in altre lingue, uno strumento particolarmente utile per studenti stranieri che trovano difficoltà con la lingua italiana. 3. AUDIOLIBRO Ogni testo è stato letto in maniera completa da speaker professionisti. Molte sezioni presentano anche brani ad alto ascolto, letti scandendo bene le parole. Questo accorgimento è di grande aiuto agli studenti con BES e DSA.
Gli strumenti del M.I.O. BOOK, intuitivi e facili da utilizzare, permettono al docente di: parlare il linguaggio “digitale” degli studenti catturare e mantenere un’attenzione maggiore da parte della classe sviluppare la condivisione e il lavoro di gruppo personalizzare le lezioni (con diversi stili, centrata sui BES ecc.)
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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK
Il M.I.O. BOOK rappresenta un nuovo modo di insegnare e di favorire l’apprendimento che nasce da un modello didattico di tipo cooperativo-metacognitivo e che si fonda su concetti di riflessione, cooperazione e condivisione. Di notevole efficacia risulta la possibilità di un suo uso associato alla LIM, in quanto facilita l’attuazione delle strategie educative, che stanno alla base di una didattica inclusiva. Visualizzare il testo sulla LIM, a grandi dimensioni, consente all’insegnante e agli alunni di interagire sul libro digitale. La strumentazione presente nel M.I.O. BOOK permette di lavorare in modo vario e differenziato con il testo. Si possono: ricercare parole chiave nel testo; evidenziare il testo; inserire segnalibri; prendere appunti; inserire e memorizzare note scritte sotto forma di slide o post-it; inserire e memorizzare audio, video, documenti, link utili; scattare fotografie alla pagina; scrivere e disegnare nelle pagine, salvando le modifiche; avere accesso a vario materiale multimediale integrativo.
FUNZIONAMENTO DEL M.I.O. BOOK
Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK
Versione testo sfogliabile Avvio Una volta scaricato il Raffaello Player, si accede alla libreria dei testi adottati. Individuato il testo da utilizzare, fare doppio clic sulla copertina. Al primo accesso il testo dovrà essere disattivato, inserendo due codici: • ISBN • Rispondere ad una domanda Il M.I.O. BOOK si presenterà in questo modo:
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Strumentazione, utilizzo e icone Visualizzazione a “tutto schermo”: la schermata dei menù si apre in maniera automatica, per passare alla modalità a A tutto schermo fare clic sul tasto in alto a destra; per tornare alla visualizzazione ridotta fare clic nuovamente sull’icona. Per richiamare i contenuti fare clic sulle varie icone presenti nella schermata.
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Per uscire e chiudere il M.I.O. BOOK fare clic sul tasto.
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Il M.I.O. BOOK si presenta nella modalità “minimale”, in cui sono visualizzati il testo e gli strumenti basilari per la navigazione. A A Facendo clic sulle icone è possibile passare alla modalità “completa”, dove è visibile il set completo della strumentazione. 1 È possibile stampare le pagine su cui si sta lavorando.
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La barra di navigazione (parte inferiore) ABC • Strumento disegno: consente di visualizzare gli strumenti di scrittura, evidenziazione, annotazione, MIO ecc. MIO doppia o singola. MIO • Consentono la visualizzazione del testo in modalità pagina
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MIOun’anteprima dei contenuti. • Permette lo scorrimento in maniera rapida delle pagine del libro con
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• Permette di passare direttamente agli indice deiMIOcontenuti del libro.
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• Consente di modificare la formattazione del testo a seconda delle esigenze e di utilizzare il carattere ad Alta Leggibilità MIO (vedi oltre per approfondire). 1 MIO
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• Strumento zoom: offre la possibilità di aumentare o ridurre la visualizzazione del testo.
Gli strumenti per la ricerca dei contenuti (parte superiore) • Attraverso queste icone è possibile ricercare contenuti sia attraverso gli indici “tradizionali” (suddivisi per capitoli e per tipologia), sia scrivendo un termine nel campo “cerca”. • Le tipologie degli indici sono diverse: - “tradizionale” del libro - navigazione guidata (non presente nel libro) - contenuti multimediali
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• Strumento segnalibro: facendo clic su questa icona è possibile memorizzare e richiamare pagine o risorse A presenti all’interno del testo.
Lo strumento per la creazione dei contenuti (parte superiore) • Questa icona permette di creare documenti personalizzabili: - presentazioni - mappe mentali - linee temporali
A
Gli strumenti per il disegno e le annotazioni (parte laterale sinistra) • TastoABC per attivare la strumentazione.
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• Puntatore per selezionare, spostare, modificare. • Matita. 1
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• Evidenziatore. • Figure geometriche basi. • Linea e freccia.
Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK
• Consentono di passare alle pagine precedenti o successive. È possibile spostarsi nel testo di una 1 MIO pagina in avanti, di una pagina indietro oppure passare alla prima o all’ultima pagina.
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• Cancella. • Maschera. MIO
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• Aggiungi annotazione testuale. • Aggiungi ABC annotazione multimediale (documenti, immagini, video, audio, web link). ABC ABC ABC • Cambia ABC colore (penna, evidenziatore, linee, frecce...). ABC ABC ABC ABC ABC
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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK
Creazione e condivisione di documenti personalizzati e appunti I docenti e gli studenti hanno la possibilità di creare e condividere tra loro: documenti personali appunti / note / disegni allegati multimediali bookmark Una volta importati, si ha la possibilità di sovrascrivere e generare nuovi documenti. Esempio Facendo clic su questa icona si inizia il processo di creazione del documento che prevede: A 1. Selezione della tipologia del documento. 2. Selezione del modello da utilizzare. 3. Inserimento dei contenuti: testo, immagini (caricate esternamente oppure “catturate” dal libro) e web-link. 4. Questi documenti potranno essere esportati e poi condivisi in diversi formati: – .mio, per una condivisione ottimale su un altro dispositivo con il testo M.I.O. BOOK attivo. – .jpeg, per le mappe mentali e le linee temporali. – .rtf, per le presentazioni (da utilizzare anche al di fuori del M.I.O. BOOK con software di video scrittura).
FUNZIONAMENTO DEL M.I.O. BOOK Il testo liquido ad alta leggibilità ABC
Cliccando questa iconaMIOsi ha la possibilità di visualizzare il testo nella versione liquida. 1 Questa versione è molto utile per gli alunni con DSA/BES.
Il testo si presenta così:
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Strumentazione, utilizzo icone Strumenti per la navigazione Indice degli argomenti.
Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK
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Indice degli argomenti multimediali.
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Elenco degli allegati multimediali (creati nella versione M.I.O. BOOK sfogliabile). Pagina singola.
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Doppia pagina. Avanzamento della pagine.
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Ritorno alla versione testo sfogliabile.
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1 testo. Stampa delle pagine del
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Strumenti per la modifica del testo Aumento della dimensione del carattere. MIO
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Possibilità di: - cambiare la font del carattere (compreso la font Leggimi, utile per BES/DSA); A - cambiare il colore del carattere e dello sfondo; - cambiare il testo in tutto maiuscolo o tutto minuscolo. Possibilità di attivare/disattivare le immagini all’interno della pagina (indicato per BES/DSA). A Possibilità di evidenziare il testo sottolineato. A
FUNZIONAMENTO DEL M.I.O. BOOK Versione audiolibro I testi all’interno della visualizzazione ad “Alta leggibilità” sono anche forniti in formato audio.
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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK
I MATERIALI DEL MIO BOOK Alunno Canzoni Audio letture Esercizi-gioco interattivi Video fumetti Video approfondimento Approfondimenti e lezioni integrative Percorsi interattivi Docente Esercizi-gioco interattivi Video approfondimento Cartoni animati DESCRIZIONE DEI MATERIALI Canzoni e audio letture Il codice universale della musica e del canto, esperienza importante nello sviluppo intellettuale, emotivo e relazionale dei bambini, aiuta ad attribuire significato ad ogni esperienza. Per questo le canzoni sono ottimi strumenti per introdurre argomenti nuovi, per sintetizzare alcuni percorsi e/o approfondirli. Insieme alle audio letture favoriscono un didattica inclusiva, in grado di: rispondere alla pluralità dei bisogni educativi, sviluppare in tutti la capacità di ascolto, stimolare al piacere della lettura. Esercizi-gioco interattivi Attraverso esercizi e giochi interattivi, il bambino ha la possibilità di imparare in modo piacevole, dinamico e coinvolgente. Questi strumenti favoriscono un processo di apprendimento di tipo simbolico-ricostruttivo in cui la verifica e la valutazione sono parti integranti del percorso: nello svolgimento dell’attività multimediale, il bambino apprende e mette in gioco le sue abilità e conoscenze, mentre l’insegnante può verificare le competenze e fare un’adeguata valutazione. Video fumetti Sono realizzati con le immagini del libro che scorrono, mentre si possono ascoltare i testi sempre corrispondenti al libro. Nell’organizzazione didattica della scuola primaria, i video fumetti rappresentano degli ottimi strumenti per veicolare contenuti di vario genere, in quanto: sono adatti alle potenzialità di ciascuno, .catturano l’interesse e facilitano la partecipazione di tutti, .favoriscono la motivazione all’apprendimento, aiutano i bambini con difficoltà perché riportano in audio gli stessi testi del libro. Video approfondimento I video di approfondimento sono stati pensati come mezzo di sostegno dell’azione didattica per educare i bambini al linguaggio delle immagini e al gusto del bello e promuovere un approccio culturale all’arte nelle sue molteplici espressioni. I video sono di vario genere: suggestive rappresentazioni della realtà che ci circonda, dalla bellezza della natura alla frenesia del periodo natalizio, accompagnate da musiche evocative, ricostruzione di luoghi sacri legati al pensiero religioso dell’uomo nei secoli, lettura approfondita di opere d’arte e reperti archeologici riferiti a sentimenti religiosi,
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Video cartoni Veri e propri cartoni animati con temi differenti da quelli trattati nel libro. Rappresentano episodi fondamentali della vita pubblica di Gesù. Approfondimenti e lezioni integrative Gli approfondimenti e le lezioni integrative incrementano l’apprendimento in quanto: .coniugano il linguaggio della narrazione, canale privilegiato per il coinvolgimento emotivo dei bambini e la promozione del pensiero riflessivo, con l’uso simultaneo dei diversi canali percettivi, visivo, uditivo, tattile e cinestetico, rispettano e favoriscono lo sviluppo delle “intelligenze multiple”, .permettono di accedere ad una grande quantità di informazioni, .u tilizzano un approccio visuale anche per spiegare concetti complessi. Percorsi interattivi Si tratta di 5 percorsi multimediali dedicati per il triennio alla bellezza e alla salvaguardia della Terra che Dio ha donato all’uomo e per il biennio al tema dei pellegrinaggi. Le diverse attività in cui si articolano i percorsi suggeriscono un approccio multisensoriale all’apprendimento e permettono l’inclusione scolastica di tutti gli alunni, non solo quelli con Disturbi Specifici dell’Apprendimento o con Bisogni Educativi Speciali.
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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK
spiegazione di luoghi legati alla storia del cristianesimo, .e splorazione di situazioni storico-geografiche legate alla religiosità dell’uomo, visualizzazione di alcune storie bibliche e di passi evangelici.
Guida ai materiali CD AUDIO
I CONTENUTI DEL CD AUDIO Quarta classe Traccia 1 La storia di Ruth (audio su personaggi biblici – laboratorio d’ascolto) Traccia 2 Il mito di Tiamat e Marduk (audio approfondimento) Traccia 3 La regina Ester (audio su personaggi biblici – laboratorio d’ascolto) Traccia 4 Il Natale secondo Luca (audio approfondimento) Traccia 5 Il Natale secondo Matteo (audio approfondimento) Traccia 6 La parabola del seminatore (audio dalle sacre scritture) Traccia 7 Il padre misericordioso di Rembrandt (audio approfondimento) Traccia 8 La parabola del figliol prodigo (audio dalle sacre scritture) Traccia 9 Giona (audio dalle sacre scritture – laboratorio d’ascolto)
Quinta classe Traccia 10 La leggenda dell’acchiappasogni (audio racconto) Traccia 11 La storia di Chiara d’Assisi (audio racconto) Traccia 12 Il Credo niceno-costantinopolitano (audio approfondimento) Traccia 13 Il simbolo apostolico (audio approfondimento) Traccia 14 La Trinità di Rublëv (audio approfondimento) Traccia 15 La domenica dei cristiani (audio approfondimento) Traccia 16 Il giorno del Signore (audio racconto) Traccia 17 Saulo diventa Paolo (audio dalle sacre scritture) Traccia 18 La storia di Tarcisio (audio racconto – laboratorio di ascolto) Traccia 19 La religione ortodossa (audio approfondimento) Traccia 20 I luterani e gli anglicani (audio approfondimento) Traccia 21 I sacramenti (audio approfondimento) Traccia 22 La nascita di Gesù (audio dalle sacre scritture) Traccia 23 L’abbandono al Padre (audio dalle sacre scritture) Traccia 24 L’anno liturgico della Chiesa cattolica (audio approfondimento) Traccia 25 Sulla strada si Emmaus (audio dalle sacre scritture) Traccia 26 Il sepolcro vuoto (audio dalle sacre scritture) Traccia 27 La storia di Chiara Lubich (audio racconto – laboratorio d’ascolto) Traccia 28 Lo shofar (audio approfondimento) Traccia 29 Il muezzin (audio approfondimento) Traccia 30 L’om degli induisti (audio approfondimento) Traccia 31 Vite si Edith Stein, David Maria Turoldo e Ernesto Olivero (audio racconto)
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Appunti per il docente ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... 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Appunti per il docente ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... 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Appunti per il docente ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... 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INDICE PRESENTAZIONE DEL PROGETTO....................................................................................2 CLASSE QUARTA UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1 - IL MIO MONDO..............................................................8
Che bello crescere............................................................................................................9 Pagina dei valori: La speranza.................................................................................. 13 La religione....................................................................................................................... 15 Gocce di miele: Ruth, la straniera........................................................................... 19 UNITÀ DI APPRENDIMENTO 2 - IL POLITEISMO ANTICO. ......................................... 25
Antiche religioni politeiste........................................................................................ 26 La religione mesopotamica....................................................................................... 27 La religione egizia.......................................................................................................... 29 Templi e sacerdoti......................................................................................................... 31 Dopo la morte...nell’antico Egitto........................................................................... 32 La religione e il tempio greco.................................................................................. 34 UNITÀ DI APPRENDIMENTO 3 - IL MONOTEISMO EBRAICO. .................................... 36
Gli ebrei ............................................................................................................................. 37 La fine del Regno........................................................................................................... 39 Gocce di miele: La regina Ester................................................................................ 41 Il tempo dei profeti....................................................................................................... 42 L’attesa del Messia......................................................................................................... 47 UNITÀ DI APPRENDIMENTO 4 - GESÙ, CENTRO DELLA STORIA............................. 48
Vangeli e altre fonti su Gesù..................................................................................... 49 La nascita di Gesù.......................................................................................................... 53 Maria, la madre di Gesù............................................................................................... 57 UNITÀ DI APPRENDIMENTO 5 - GESÙ, VERO UOMO, E IL SUO TEMPO................. 59
La sua terra....................................................................................................................... 61 Aspetti civili e religiosi................................................................................................. 65 La Palestina oggi... una terra che chiede pace.................................................. 69 Un uomo in cui avere fiducia................................................................................... 71 Le beatitudini................................................................................................................... 73 Pagina dei valori: Il valore della fede..................................................................... 77 L’Arte Racconta... Il volto di Dio................................................................................ 78
198
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 6 - GESÙ, VERO DIO, VINCE LA MORTE..................... 79
Il mistero della Sindone.............................................................................................. 81 Gli ultimi giorni... a Gerusalemme.......................................................................... 82 Viaggio a... Gerusalemme........................................................................................... 83 La Pasqua nel tempo.................................................................................................... 85 La Pasqua cristiana........................................................................................................ 87 Gocce di miele: Il segno di Giona........................................................................... 91 CLASSE QUINTA UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1 - IL MIO MONDO........................................................... 94
Sogni leggeri come nuvole....................................................................................... 95 Dal sogno di San Francesco...al mondo di Dio.................................................. 99 Viaggio nei...Luoghi francescani...tra Umbria, Lazio e Toscana............... 103 UNITÀ DI APPRENDIMENTO 2 - LA FEDE DELLA CHIESA........................................ 104
Il simbolo della fede.................................................................................................. 105 L’arte racconta...Il Dio Trinitario............................................................................. 108 Molti doni...per il bene comune........................................................................... 110 UNITÀ DI APPRENDIMENTO 3 - IL CRISTIANESIMO NELLA STORIA. ................... 112
Alle origini...della Chiesa.......................................................................................... 114 Saulo diventa Paolo................................................................................................... 117 Le persecuzioni – Quo vadis? – Le catacombe.............................................. 119 Gocce di miele: Il martire dell’eucaristia........................................................... 122 Finalmente liberi......................................................................................................... 123 L’arte racconta...La fede nei secoli....................................................................... 127 Il monachesimo........................................................................................................... 132 I pellegrinaggi.............................................................................................................. 135 UNITÀ DI APPRENDIMENTO 4 - LE RELIGIONI CRISTIANE...................................... 136
Lo scisma d’Oriente.................................................................................................... 138 Lo scisma in Occidente............................................................................................ 142 Il rinnovamento della Chiesa................................................................................. 145 Tradizioni di Natale..................................................................................................... 147 L’abbandono al Padre................................................................................................ 153 La tomba vuota............................................................................................................ 154 Il volto di Gesù nei secoli........................................................................................ 157
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Gocce di miele: Amore per l’unità....................................................................... 158 UNITÀ DI APPRENDIMENTO 5 - LE RELIGIONI DEL MONDO.................................... 162
Noach: un bambino ebreo...................................................................................... 164 Amin: un bambino musulmano........................................................................... 167 Indira: una bambina indù........................................................................................ 170 Ariun: un bambino buddista.................................................................................. 173 Altre religioni orientali.............................................................................................. 176 Pagina dei valori: Il valore della pace................................................................. 178 Gocce di miele: Canta il sogno del mondo..................................................... 182 GUIDA AI MATERIALI DIGITALI.................................................................................... 186
Funzionamento del M.I.O. BOOK.......................................................................... 188 I materiali del M.I.O. BOOK...................................................................................... 192 I CONTENUTI DEL CD AUDIO....................................................................................... 194 APPUNTI PER IL DOCENTE........................................................................................... 195
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Coordinamento e redazione: Emilia Agostini, Carmen Referza Grafica e impaginazione: Letizia Favillo Illustrazioni e colore: Greta Crippa Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Paolo Giuliani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Ristampa: 5 4 3 2 1
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