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INTRODUZIONE IO IMPARO FACILE è rivolto agli alunni della Scuola Primaria e in particolare a tutti coloro che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES). Con questa espressione ci riferiamo a quanto è già stato descritto dalla Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 in cui si fa riferimento a tre grandi sottocategorie ascrivibili ai BES: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Tra i Disturbi Evolutivi Specifici ricordiamo i disturbi specifici dell’apprendimento, i disturbi del linguaggio e delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e della iperattività oltre ad alcune forme di funzionamento cognitivo limite in cui non risultano soddisfatti i criteri previsti dalle leggi 104 o 170. Anche alcune forme lievi di disturbo dello spettro autistico, purché senza disabilità intellettiva, possono rientrare tra i BES, pertanto ci è sembrato doveroso fornire all’insegnante quante più risorse possibili per rispondere in modo appropriato alle molteplici esigenze di questi alunni. Il materiale si compone di schede operative altamente specifiche in grado di avviare il bambino, in modo graduale, all’apprendimento delle discipline. Lo scopo è quello di permettere agli alunni che mostrano difficoltà nella comprensione del testo, di accostarsi con più serenità a tutte le discipline scolastiche, facilitando l’approccio ai contenuti grazie all’utilizzo di materiali ad alta comprensibilità. I testi ripresi dal sussidiario di classe rendono il materiale affine a quello utilizzato dagli altri compagni, ricorrendo all’uso di parole ad alta frequenza d’uso, elevato grado di immaginabilità e trasparenza a livello fonologico oltre ad una ridotta complessità morfosintattica. Il testo è stato corredato da numerose immagini di supporto al fine di facilitare i processi di apprendimento, di aiutare la costruzione di modelli mentali, di supportare l’attenzione e di alleggerire il lavoro cognitivo.
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Tali accorgimenti hanno permesso la realizzazione di materiale pronto per essere utilizzato dall’insegnante che può così intervenire in modo mirato nei confronti di alunni con difficoltà di apprendimento, alunni stranieri e alunni con difficoltà cognitive di tipo lieve, parallelamente al lavoro proposto all’intera classe, senza dover ricorrere ad adattamenti o ulteriori rielaborazioni.
d-b a-o p-q t-l
A cura di: Alessandra Spreafico ha curato la parte di storia, geografia e scienze. È insegnante di sostegno specializzata di Scuola Primaria, laureata in Lingue e Letterature Straniere (ad indirizzo glottodidattico) e Scienze della Formazione Primaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Ha conseguito, oltre alla certificazione CEDILS di facilitatore linguistico, il Master di II livello in Didattica e Metodologie della lingua italiana per Stranieri. Attualmente è Funzione Strumentale per l’Integrazione presso un Istituto Comprensivo di Brescia.
ABCDEFGHIJKLMNOPQ RSTUVWXYZabcdefghijklmn op qrstuvwxyz1234567890
Emanuele Gagliardini ha curato la parte di matematica. Dopo la laurea in psicologia ha conseguito specializzazioni in psicoterapia dell’età evolutiva, nei disturbi del linguaggio e dell’apprendimento oltre che in analisi applicata del comportamento (ABA) presso l’Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano. Cofondatore del Centro “Liberamente” di Jesi, svolge attività di formazione per il Centro Studi Erickson di Trento e numerosi incarichi di docenza e consulenza psicopedagogica per insegnanti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado. È autore di numerose pubblicazioni in tema di disturbi dell’apprendimento della lettura, scrittura e calcolo, oltre che di strategie didattiche e psicoeducative.
Con la collaborazione di: Giovanna Marchegiani, Genny Corti, Maria Agnese Falappa, Sabrina Nocelli
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Coordinamento redazionale: Emilia Agostini Redazione: Carmen Referza Grafica e impaginazione: Enzo Bocchini, Alessia Polenti Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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Alcuni testi d’Autore sono stati ridotti e/o adattati per esigenze didattiche e/o redazionali. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo è rispondente al codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
INDICE STORIA LA CIVILTÀ DEI GRECI
..........................................
2
La polis, città–stato ........................................................... 2 Dentro la città ........................................................................ 3 Due poleis a confronto .................................................... 4 Sparta, città di guerrieri ................................................ 4 Atene, città di artisti e mercanti ............................ 5 Atene, culla della democrazia ..................................... 6 Le colonie: la Magna Grecia ........................................ 7 La religione ................................................................................ 8 I luoghi di culto ...................................................................... 8 I giochi olimpici ..................................................................... 9 Il teatro ....................................................................................... 10 Una cultura ricca e raffinata .................................. 10 Le guerre tra Greci e Persiani .................................. 11 La guerra del Peloponneso ........................................... 12 La minaccia dei Macedoni ........................................... 12 Alessandro Magno .............................................................. 13 L’ellenismo ................................................................................. 14 Verifica ........................................................................................ 15
I POPOLI DELL’ITALIA ANTICA Un mosaico di popoli
16
................ ........................................................
17
GLI ETRUSCHI
18
LA CIVILTÀ DEI ROMANI
24
............................................................... Un patrimonio UNESCO .................................................. 19 Il governo delle città ....................................................... 20 Il lavoro nei campi ............................................................ 21 Artigiani, commercianti e marinai ....................... 21 La religione ............................................................................. 22 La scrittura .............................................................................. 22 Verifica ........................................................................................ 23 ............................... . . ............................................. La capitale di un Impero L’origine ...................................................................................... La leggenda ..............................................................................
LA MONARCHIA
26
..................................................... I re di Roma ............................................................................ L’organizzazione sociale ............................................... L’organizzazione politica ............................................ Verifica .......................................................................................
LA REPUBBLICA
24 24 25 26 28 29 29
30
......................................................... L’organizzazione politica ............................................ Lo scontento dei plebei .................................................. Le conquiste della plebe ................................................ Roma conquista l’Italia .................................................. Roma organizza l’Italia .................................................. L’esercito ................................................................................... L’accampamento .................................................................. Roma e Cartagine ................................................................
30 32 33 34 35 36 36 37
LA VITA DEI ROMANI............................................ 38 La famiglia ............................................................................... 38 La scuola ..................................................................................... 38 La religione .............................................................................. 38 I Romani scoprono il lusso .......................................... 39 Nasce il latifondo ............................................................... 39 I fratelli Gracchi ............................................................... 40 La guerra civile ................................................................... 40 Il primo triumvirato .......................................................... 41 Cesare dittatore a vita ................................................... 42 La fine della Repubblica ................................................ 43 Verifica ........................................................................................ 43
L’IMPERO................................................................................ 44 L’opera di Augusto ............................................................. 45 Dopo Augusto .......................................................................... 46 La pax romana ...................................................................... 46 Un nuovo stile di vita ...................................................... 47
LA CRISI DELL’IMPERO........................................ 48 La predicazione di Gesù ............................................... 48 Il Cristianesimo .................................................................... 49 Religione di Stato ................................................................ 49 Le cause della crisi ........................................................... 50 La divisione dell’Impero ................................................ 51 I popoli d’oltre confine .................................................. 52 Le invasioni barbariche ................................................ 52 La fine dell’Impero d’Occidente ............................... 53 Verifica ........................................................................................ 54 Ecco i concetti chiave… in sintesi ...................... 55
GEOGRAFIA LE COMUNITÀ TERRITORIALI........................ 56 La comunità italiana ........................................................ Lo Stato italiano ................................................................. Le autonomie locali .......................................................... L’Unione Europea ...............................................................
56 57 58 59
L’ITALIA DELLE REGIONI.................................. 60 I PROBLEMI DEL NOSTRO TEMPO............................................. 62
I problemi aperti ................................................................ 62 Ecco i concetti chiave… in sintesi ....................... 64
ar no
Storia
Ioni
Italia
Ach ei
Mar Adriatico
Eoli
LA CIVILTÀ DEI GRECI
Mar Nero
Mar Ionio
Troia Itaca
Grecia
Mar Egeo Corinto Atene Efeso Micene Sparta Mileto
Mar Mediterraneo
Asia Minore
Creta
Il territorio della Grecia è montuoso e povero di vegetazione, con poche e piccole pianure. I fiumi della Grecia non sono molto lunghi. Il clima è caldo e secco. Molti villaggi nascono sulle coste. La via più sicura per viaggiare è il mare, così gli abitanti si dedicano alla navigazione. Nei territori della Grecia si stabiliscono diversi popoli: Achei, Dori, Ioni ed Eoli. Nel corso dei secoli questi popoli si integrano e si fondono tra loro, ma non formano mai un solo stato. Tutti pensano di derivare da un solo progenitore, Elleno, e per questo prendono il nome di Elleni, ma nella storia sono conosciuti come Greci.
LA POLIS, CITTÀ-STATO I monti dividono la Grecia in tante regioni che comunicano tra loro con difficoltà. In queste regioni nascono dei villaggi che diventano vere e proprie città.
INTORNO ALL’800 A.C. IN GRECIA NASCE UN NUOVO MODELLO DI CITTÀ: LA POLIS. Ogni polis è autonoma, ha un proprio governo, un proprio esercito e Nubia proprie leggi. La polis comprende la città con i suoi edifici, circondata da mura, e le terre attorno. 2
La civiltà dei Greci
DENTRO LA CITTÀ Dentro le mura, nella parte più alta della città, si trova l’acropoli. Nell’acropoli ci sono i templi, cioè gli edifici costruiti per gli dei. Il tempio più importante è dedicato al dio protettore della polis. Nell’acropoli si trovano anche gli edifici della pubblica amministrazione. In caso di pericolo, la gente va sull’acropoli per proteggersi.
Attorno alla città si trova la campagna, con piccole fattorie, campi coltivati e campi per il pascolo. ACROPOLI ABITAZIONI CAMPI AGORÀ
Nella parte bassa della città ci sono le case e le botteghe. Nella parte bassa si trova anche una grande piazza: l’agorà. Nell’agorà la gente si ritrova per il mercato e per le assemblee politiche.
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Storia
DUE POLEIS A CONFRONTO Le città della Grecia hanno caratteristiche molto diverse. Sparta e Atene sono le due poleis più importanti: hanno modi di vivere e di organizzarsi molto diversi e sono spesso in contrasto tra loro.
SPARTA, CITTÀ DI GUERRIERI La città di Sparta si trova nel Peloponneso, circondata e protetta dalle montagne. Gli Spartani sono guerrieri forti e coraggiosi. A capo di Sparta ci sono due re che comandano l’esercito. I cittadini sono divisi in: • spartiati: sono ricchi proprietari di terre, sono guerrieri e partecipano al governo della città; • perieci: sono artigiani e commercianti, sono uomini liberi ma non partecipano al governo; • iloti: sono schiavi, di solito prigionieri di guerra.
lancia
mantello corazza
scudo I bambini spartiati, sia maschi che femmine, vengono educati a compiere esercizi di abilità e forza, a sopportare la sete e la fame senza lamentarsi, a superare ogni pericolo e a obbedire ai capi. Le donne sono libere e si allenano negli sport per diventare madri di guerrieri forti e coraggiosi. 4
elmo Soldato spartano.
La civiltà dei Greci
ATENE, CITTÀ DI ARTISTI E MERCANTI Atene è una città che si affaccia sul mare con un grande porto naturale: il Pireo. Atene è ricca di terre fertili e di miniere d’argento. Gli Ateniesi amano le cose belle e raffinate, curano l’arte e gli studi. I bambini maschi a sette anni iniziano ad andare a scuola. Imparano a leggere e scrivere, studiano l’aritmetica, la musica e fanno ginnastica. Le bambine restano con la madre e imparano a curare la casa, a filare e a tessere.
QUESTO BAMBINO IMPARA A SUONARE.
QUESTO BAMBINO IMPARA A LEGGERE.
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Storia
ATENE, CULLA DELLA DEMOCRAZIA Gli Ateniesi sono uomini liberi: possono viaggiare, commerciare e accumulare ricchezze. All’inizio Atene è governata da un solo re, poi dagli aristocratici. Nel corso degli anni ad Atene si afferma la DEMOCRAZIA, cioè il governo del popolo e nasce la figura del CITTADINO. Ad Atene è considerato cittadino solo chi appartiene a una famiglia di quel luogo e possiede un pezzo di terra. I cittadini si riuniscono in un’assemblea (l’ecclesia), dove discutono delle questioni della polis e decidono dopo aver votato. Ogni cittadino può dare il suo parere nelle assemblee, cioè può dire quello che pensa; può avere un incarico politico e può andare in guerra come soldato.
I cittadini non sono tutti uguali: Le donne e gli schiavi non possono partecipare alla vita politica.
Gli aristocratici, proprietari di terre e di bestiame, possono avere cariche politiche importanti.
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La civiltà dei Greci
LE COLONIE: LA MAGNA GRECIA
MAG
A partire dall’VIII secolo a.C., l’aumento della popolazione e la scarsità delle terre da coltivare fanno nascere in Grecia la necessità di trovare nuove terre. Chi lascia la Grecia prendendo la via del mare sceglie un buon luogo e fonda una colonia. Nelle colonie si avvia l’agricoltura e iniziano le attività artigianali e commerciali. I coloni mantengono la lingua, la religione e le tradizioni dei luoghi da cui sono partiti. Alcuni Greci raggiungono l’Italia meridionale e qui fondano delle Tempio della Concordia, in Sicilia. colonie ricche e potenti, con teatri e templi talvolta più belli e più grandi delle città d’origine. Per questo le colonie sono chiamate Magna Grecia, cioè la Grande Grecia. Le colonie più importanti sono Siracusa, Catania, Agrigento, Messina, Reggio, Napoli, Taranto.
GRECIA A N Taranto Napoli
Grecia
Messina Agrigento
Reggio
Catania Siracusa
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Storia
LA RELIGIONE I Greci sono politeisti e credono in moltissimi dei. Gli dei greci hanno l’aspetto, il comportamento, i vizi e le qualità degli umani, ma sono più potenti. Inoltre, a differenza dell’uomo, gli dei sono immortali. Secondo i Greci ogni divinità interviene nella vita degli uomini per aiutarli o per ostacolarli. Gli dei abitano sulla vetta della montagna più alta della Grecia: l’Olimpo.
Atena Atena, dea della sapienza e della scienza.
Era Era, moglie di Zeus.
Afrodite Afrodite, dea della bellezza e della grazia.
Zeus Zeus, padre di tutti gli dei.
Apollo Apollo, dio del sole, della musica e della poesia.
I LUOGHI DI CULTO In ogni città i Greci edificano uno o più templi dedicati a una divinità. Altri luoghi sacri sono gli oracoli: qui attraverso sacerdoti e sacerdotesse il dio parla direttamente agli uomini, dando consigli e dicendo che cosa accadrà in futuro. Rovine del tempio di Delfi dove si trovava l’oracolo di Apollo.
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La civiltà dei Greci
I GIOCHI OLIMPICI I Greci, divisi politicamente, si sentono uniti quando ci sono le gare sportive in onore degli dei: le Olimpiadi. Le Olimpiadi si organizzano ogni 4 anni, presso il santuario di Zeus nella città di Olimpia. La prima Olimpiade si svolge nel 776 a.C. Le gare si svolgono nello stadio. Le Olimpiadi durano 7 giorni e prevedono 10 prove per gli adulti e 3 per i ragazzi. Ai giochi olimpici possono partecipare solo i cittadini. Gli stranieri, le donne e gli schiavi non possono partecipare ai giochi. Il premio è una semplice corona di ulivo, ma la vittoria dei giochi olimpici regala un prestigio enorme agli atleti e alle loro città.
Lo stadio di Olimpia.
DURANTE I GIOCHI LE GUERRE VENGONO SOSPESE: È LA TREGUA OLIMPICA.
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Storia
IL TEATRO I Greci inventano anche il teatro. Gli spettacoli si svolgono durante le feste religiose dedicate al dio Dioniso e durano un’intera giornata. Recitano solo gli uomini, che interpretano anche le parti femminili. Gli attori indossano grandi maschere che servono da altoparlanti. I teatri greci, come quello di Epidauro, hanno un’acustica perfetta. Gli spettacoli sono di due tipi: • le tragedie, che rappresentano storie tormentate o infelici di eroi, dei e grandi personaggi; • le commedie, che rappresentano storie di gente comune. Il teatro di Siracusa.
UNA CULTURA RICCA E RAFFINATA Gli antichi Greci sviluppano al massimo l’intelligenza e la creatività. I Greci sono abili scultori, pittori e ottimi architetti. In Grecia nascono molti pensatori che riflettono sul significato della vita: sono i filosofi. Si sviluppa anche la storia, cioè il racconto scritto di fatti veramente accaduti. Erodoto è uno dei primi storici.
Erodoto.
I GRECI HANNO RAGGIUNTO LIVELLI COSÌ ALTI DI CULTURA CHE ANCORA OGGI LA GRECIA È CHIAMATA LA “CULLA DELLA CIVILTÀ”. 10
La civiltà dei Greci
LE GUERRE TRA GRECI E PERSIANI I Persiani, guidati dal re Ciro, nello stesso periodo in cui i Greci costruiscono le loro città-stato, formano un vastissimo impero, potente e ben organizzato. Nel 490 a.C. il re persiano Dario decide di attaccare i Greci e, in particolare, gli Ateniesi. Dario invia 500 navi e 30000 soldati. Le città greche, isolate le une dalle altre, non si alleano per difendere Atene. Atene riesce a mettere insieme un esercito di 10 000 uomini che parte per la piana di Maratona, dove i Persiani sono accampati. L’11 settembre 490 a.C. gli Ateniesi attaccano i Persiani. I Persiani, che non si aspettano di essere attaccati, sebbene in numero maggiore, vengono sconfitti. In seguito (dieci anni dopo, nel 480 a.C.), i Greci sconfiggono i Persiani nella battaglia navale di Salamina grazie all’agilità e alla facilità di manovra delle loro navi da guerra, le triremi. Infine sulla terraferma, a Platea, i Greci ottengono la vittoria definitiva.
triremi navi con tre file di remi per ogni fiancata. Queste tre file di remi permettono alle navi di essere più agili e veloci.
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Storia
LA GUERRA DEL PELOPONNESO Dopo le guerre persiane, cominciano i contrasti tra Sparta e Atene. Sia Sparta che Atene cercano nuove alleanze con le città vicine e poi si affrontano nella lunga guerra del Peloponneso. Sulla terraferma Sparta è più forte, mentre per mare Atene domina. La guerra inizia nel 431 a.C. e si conclude nel 404 a.C. con la vittoria di Sparta. Più tardi Sparta viene, a sua volta, sconfitta dalla città di Tebe.
QUESTE LOTTE INTERNE TRA LE POLEIS INDEBOLISCONO MOLTO LA GRECIA.
LA MINACCIA DEI MACEDONI A nord della Grecia si estende il regno di Macedonia. I Macedoni si dedicano soprattutto all’agricoltura, alla caccia e all’allevamento dei cavalli. Dal 359 a.C. a capo della Macedonia c’è re Filippo II, un uomo di grandi capacità militari. Filippo II, con un nuovo e forte esercito, vuole conquistare la Grecia. La Grecia è ormai indebolita dalle lunghe guerre. Le poleis si uniscono per combattere insieme contro il re macedone e si preparano a ostacolare l’invasione. Lo scontro decisivo avviene a Cheronea nel 338 a.C., dove Filippo II vince.
LA GRECIA CADE SOTTO IL DOMINIO DELLA MACEDONIA E LE POLEIS PERDONO LA LORO LIBERTÀ. 12
La civiltà dei Greci
ALESSANDRO MAGNO Filippo II decide di conquistare l’Impero persiano ma non riesce a portare a termine il suo progetto perché viene ucciso. Il trono passa così a suo figlio Alessandro.
Alessandro nasce nel 356 a.C. Alessandro deve diventare un soldato forte e un uomo istruito, così come vuole suo padre Filippo. Perciò Alessandro impara subito a cavalcare, a usare le armi e a leggere. Il grande filosofo Aristotele è il maestro di Alessandro.
Nel 336 a.C., a soli 20 anni, Alessandro diventa re. Alla guida di un forte esercito, in soli 5 anni, sottomette l’Asia Minore e l’Egitto.
In Egitto, Alessandro fa costruire la città di Alessandria.
Nel 327 a.C. Alessandro si spinge fino in India. I soldati però, troppo stanchi, decidono di tornare a casa.
Alessandro sogna di costruire un impero dove le popolazioni (vinti e vincitori) vivranno in pace e dove le culture si uniranno per diventare una sola.
A 33 anni Alessandro muore di malaria. Con la sua morte, l’impero si divide in molti regni. 13
Storia
L’ELLENISMO Dopo la morte di Alessandro, dalla divisione del suo impero, nascono dei regni dove la cultura greca si diffonde e si mescola con le civiltà locali. Le città più importanti come Alessandria d’Egitto, Pergamo e Rodi diventano centri culturali. In questo periodo si costruiscono teatri e templi per abbellire le città. Vengono costruite scuole sul modello di quella greca. Nelle città arrivano artisti, poeti, attori e perfino atleti che diffondono le loro conoscenze e tecniche. Si scolpiscono statue dalle forme più morbide e vive, molto eleganti e raffinate. Tutte le scienze hanno un grandissimo sviluppo.
NASCE COSÌ UNA CULTURA COMUNE CHE PRENDE IL NOME DI ELLENISMO. LA LINGUA GRECA DIVENTA LA LINGUA PIÙ CONOSCIUTA. QUESTO FAVORISCE I CONTATTI E LA COMPRENSIONE TRA I POPOLI. Il sogno di Alessandro in parte si avvera: nel suo impero non c’è l’unità politica ma si realizza l’unità culturale.
14
VERIFICA 1. Scrivi A se le frasi si riferiscono ad Atene, S se riguardano Sparta. I maschi: imparano a sopportare la fame e la sete. imparano la musica e la danza. imparano a essere guerrieri. Le femmine: imparano a curare la casa. imparano esercizi di abilità e di forza. escono solo in occasioni speciali. 2. Vero o falso? Indicalo con una x. • L e colonie nascono per: la scarsità di terre e l’aumento della popolazione. il desiderio di scoprire terre lontane. • “Magna Grecia” significa: V grande Grecia. V terra greca.
V
F
V
F
F F
• Le colonie: mantengono rapporti con la Grecia.
V
F
non mantengono rapporti con la Grecia.
V
F
3. Metti una x sul completamento corretto. • La guerra del Peloponneso si combatte tra... Sparta e Atene Atene e Maratona • Per mare è più forte... Sparta
Atene
• La guerra si conclude con la vittoria di... Sparta Atene 15
Storia
I POPOLI DELL’ITALIA ANTICA Il clima della penisola italiana è favorevole, il suolo è fertile, il sottosuolo è ricco dei minerali necessari. Le coste offrono numerosi punti di approdo per i naviganti.
Nel corso dei secoli giungono tanti popoli diversi. I popoli che si stabiliscono in Italia non hanno necessità di commerciare (hanno tutto ciò che serve) e di entrare in contatto con altri popoli. Questi popoli vivono isolati.
Intorno al 2000 a.C., mentre in Egitto e in Mesopotamia si sviluppano le grandi civiltà, i popoli dell’Italia antica vivono ancora nella Preistoria.
16
I popoli dell’Italia antica
UN MOSAICO DI POPOLI I Celti occupano l’Italia Settentrionale. Sono un popolo di guerrieri.
I Terramaricoli si stabiliscono nella Pianura Padana verso il 2500 a.C.
La loro società è organizzata in tribù.
Costruiscono palafitte e vivono di agricoltura.
Nelle tribù hanno grande importanza i sacerdoti, chiamati druidi.
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I Piceni si stabiliscono nei territori delle attuali regioni di Marche e Abruzzo. Sono agricoltori, pastori, commercianti e guerrieri.
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LIGURI
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ETRUSCHI
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La Sardegna è abitata sin dal Paleolitico. I Sardi sono pastori, navigatori, agricoltori e pescatori.
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IAP
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IGI
LUCANI
SARDI
GRECI
BRUZI CARTAGINESI
GRECI
CARTAGINESI
Sanno usare i metalli.
SICANI E SICULI
GRECI CARTAGINESI
Prima del 1000 a.C. in Italia meridionale arrivano molti popoli.
I Sanniti si stabiliscono tra Abruzzo, Molise e Campania. Sono agricoltori, pastori e coraggiosi guerrieri. La loro società si basa sulla famiglia.
Verso l’800 a.C. i Greci fondano le loro colonie sulle coste meridionali. Le colonie diventano città belle, ricche e potenti. 17
Storia
GLI ETRUSCHI Etruschi alle origini Etruschi in Emilia-Romagna Etruschi in Campania Latini Mantova Po
Felsina
Spina
Fiesole Arezzo Populonia
Perugia Orvieto
Chiusi
Tarquina
er
e
Mare Adriatico
Cerveteri
Roma Mar Tirreno
v Te
Preneste
Cuma
Capua Pompei
La civiltà etrusca nasce intorno all’800 a.C. Non conosciamo con certezza le origini del popolo etrusco. Gli Etruschi si stanziano nel territorio compreso fra l’attuale Toscana e il Lazio. Diventano molto potenti tra il VII e il VI secolo a.C., quando conoscono la loro massima espansione. Gli Etruschi, a un certo punto della loro storia, arrivano a controllare la Pianura Padana e tutte le coste tirreniche fino alla Campania. Gli Etruschi hanno, inoltre, anche basi in Corsica e in una parte della Sardegna. Nel 396 a.C. vengono sconfitti e assorbiti dai Romani.
Tirreniche bagnate dal Mar Tirreno.
18
Gli Etruschi
UN PATRIMONIO UNESCO Gli Etruschi costruiscono molte città. Le città generalmente sono costruite in posizione elevata per controllare il territorio intorno. A volte le città si trovano nei pressi di un fiume per assicurarsi la disponibilità di acqua. Altre volte le città si affacciano sul mare. Gli Etruschi fondano molti centri dell’Italia centrale e della Pianura Padana, tra questi Bologna.
I morti vengono seppelliti fuori dalle mura della città, nelle necropoli. Alcune di queste città dei morti, come quelle di Cerveteri e di Tarquinia, sono così ricche di reperti e ben conservate da essere state dichiarate dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”.
19
Storia
IL GOVERNO DELLE CITTÀ La vita degli Etruschi si svolge nelle città. Le città degli Etruschi sono indipendenti le une dalle altre e si governano in modo autonomo. Ogni città ha un suo re. Il re degli etruschi si chiama lucumone. Dopo il re ci sono i nobili che sono i ricchi proprietari di terre. A un certo punto il re è sostituito da un gruppo di nobili. Nasce così l’oligarchia, cioè il governo di pochi. Il resto della popolazione è formato da artigiani, commercianti e contadini. Ci sono anche gli schiavi che lavorano gratuitamente per i padroni.
LE CITTÀ ETRUSCHE NON FONDANO MAI UN UNICO STATO. Esistono però dodici città più importanti. Queste città sono federate, cioè alleate. Queste dodici città sono unite con scopi religiosi e commerciali. Le città hanno vie lastricate e un’efficiente rete di fognature e grandi mura di cinta. I ponti e le porte delle mura hanno una struttura caratteristica: l’arco. L’arco etrusco ha al centro un masso che serve per tenere unite le pietre che formano l’arco.
20
Gli Etruschi
IL LAVORO NEI CAMPI Il territorio etrusco è fertile, ricco di fiumi e di laghi, ci sono molti boschi e il sottosuolo è ricco di minerali. Gli Etruschi bonificano le zone paludose del loro territorio e costruiscono canali per rendere più fertili e produttive le pianure.
bonificano asciugano il terreno dall’acqua e rendono il luogo sano.
Gli Etruschi coltivano cereali, legumi, alberi da frutto, olivi e viti. Gli Etruschi sono agricoltori, ma anche pastori e allevatori.
ARTIGIANI, COMMERCIANTI E MARINAI Gli Etruschi imparano a estrarre i metalli (ferro, rame, stagno e piombo) dalla terra e creano una vera e propria industria mineraria.
Gli Etruschi sono abili artigiani nella lavorazione dell’oro e nella produzione di gioielli. Gli Etruschi, dopo aver imparato le tecniche dai Greci, diventano esperti ceramisti. Essi producono il bucchero, una ceramica nera, così lucida da sembrare metallo. Gli Etruschi, abili artigiani e commercianti, sviluppano un fiorente commercio. I mercanti a bordo di navi da carico solcano il Mediterraneo per vendere i prodotti tipici etruschi: vino, armi, gioielli e buccheri. 21
Storia
LA RELIGIONE Gli Etruschi sono politeisti. Gli Etruschi prendono le divinità dei Greci ma cambiano loro il nome: Tinia, dio del cielo e dei fulmini (come Zeus); Uni, sua moglie; Menerva, dea della guerra... Gli Etruschi credono che tutto quello che accade dipenda dalla volontà degli dei e allora cercano di conoscerne il volere. Si recano quindi nei templi e si rivolgono agli àuguri e agli arùspici, che sono i sacerdoti specializzati nell’arte di interpretare i segni della volontà degli dei. Gli àuguri studiano il volo degli uccelli e la forma dei fulmini durante i temporali; gli arùspici leggono le viscere degli animali, in particolare il fegato, offerti in sacrificio agli dei.
LA SCRITTURA Gli studiosi leggono la lingua etrusca ma conoscono solo poche parole, visto che non sono stati ancora ritrovati testi abbastanza estesi. Quello che conosciamo degli Etruschi deriva dai reperti archeologici e dalle scene dipinte nelle necropoli, cioè i luoghi dove gli etruschi seppelliscono i morti.
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VERIFICA 1. Segna con una x la zona dove nasce la civiltà etrusca. Fra la Toscana e il Lazio. Fra il Lazio e la Campania. Fra le Marche e l’Umbria. Fra la Lombardia e il Veneto. Fra la Lombardia e l’Emilia-Romagna. Fra la Liguria e l’Emilia-Romagna 2. Numera le classi sociali in base alla loro importanza da 1 a 4. Nobili
Servi e schiavi
Lucumone
Piccoli artigiani e contadini
3. O sserva il famoso “sarcofago degli sposi” e colora l’affermazione giusta. Le donne etrusche sono considerate al pari degli uomini. Le donne etrusche non sono considerate al pari degli uomini.
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Storia
LA CIVILTÀ DEI ROMANI LA CAPITALE Oceano DI UN IMPERO La città diAtlantico Roma nasce 2700 anni fa sulle sponde del fiume Tevere, nell’Italia centrale. Roma viene definita caput mundi, cioè capitale del mondo. Infatti Roma, per circa 500 anni, ha governato quasi tutto il mondo allora conosciuto. Oggi Roma è una città unica al mondo per la ricchezza delle testimonianze del passato che conserva.
L’ORIGINE
Roma
Mar Medit e
Intorno all’ VIII secolo a.C., un gruppo di pastori latini e sabini fonda un villaggio sul Colle Palatino, vicino al fiume Tevere. In quel tratto si trova l’Isola Tiberina. Grazie all’Isola Tiberina, i pastori possono attraversare facilmente il fiume. La posizione del villaggio (vicino al mare e vicino alle città della Magna Grecia) permette ai pastori di fare buoni commerci. Inoltre si può facilmente raccogliere il sale. Grazie a queste vie commerciali, i Latini diventano presto ricchi e costruiscono nuovi villaggi sui colli vicini al Colle Palatino.
Modello di capanna di pastori latini dell’VIII secolo a.C.
DALL’UNIONE DI QUESTI VILLAGGI NASCE ROMA. 24
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La civiltà dei Romani
LA LEGGENDA Per rendere più importanti le loro origini, i Romani si sono creati una leggenda tramandata di generazione in generazione. Secondo la leggenda, nella città di Albalonga, fondata dall’eroe troiano Enea, Amulio toglie il potere a suo fratello Numitore e fa diventare la figlia di Numitore (Rea Silvia) una sacerdotessa. Le sacerdotesse non possono avere figli, così nessuno potrà ereditare il potere. Rea Silvia però rimane incinta per opera del dio Marte e nascono due gemelli: Romolo e Remo. Amulio ordina a un servo di uccidere i due bambini. Il servo però non ha il coraggio di farlo: li mette in una cesta e li abbandona nelle acque del fiume Tevere. I due bambini vengono raccolti da una lupa che allatta i bambini. Un pastore, Faustolo, trova poi i bambini e li cresce come suoi figli. Da grandi, i due bambini conoscono la loro storia e decidono di uccidere Amulio per restituire il potere al vero re. Romolo e Remo poi tornano dove sono stati salvati dalla lupa e lì fondano una nuova città. Per scegliere il nome della città i due fratelli decidono di fare una sfida. La sfida la vince Romolo, ma Remo invidioso vuole sfidare di nuovo il fratello.
ROMOLO UCCIDE REMO E DIVENTA IL PRIMO RE DI ROMA. È IL 21 APRILE DEL 753 A.C. 25
Storia
LA MONARCHIA Nei primi 250 anni della sua storia (753 a.C.-509 a.C.) Roma è una monarchia, cioè è governata da un re. La tradizione ci dice che i re di Roma sono stati sette (quattro re sono latini e sabini, tre re sono di origine etrusca). Ogni re viene ricordato per avere compiuto una o più opere importanti.
I RE DI ROMA Romolo Secondo la leggenda, ha fondato la città di Roma. È stato il primo re.
Numa Pompilio È un re pacifico. È di origine sabina. Dà gli stessi dei e le usanze religiose a Latini e Sabini.
Tullo Ostilio È un re di origine latina. Conquista la città di Albalonga e governa su tutto il Lazio. 26
La monarchia
Anco Marzio È di origine sabina. Fonda la città di Ostia che diventa il porto principale di Roma.
Tarquinio Prisco È il primo re di origine etrusca. Inizia a far costruire il tempio di Giove sul Campidoglio. Tarquinio fa bonificare alcune paludi.
Servio Tullio È di origine etrusca. Servio Tullio fa costruire delle mura possenti che abbracciano i sette colli.
Tarquinio il Superbo È l’ultimo re. È di origine etrusca. È arrogante e prepotente.
NEL 509 A.C. I ROMANI CACCIANO TARQUINIO IL SUPERBO DA ROMA E METTONO FINE ALLA MONARCHIA. 27
Storia
L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE Fin dall’inizio della monarchia la società romana è divisa in due gruppi di persone: un gruppo meno numeroso è formato dai patrizi, l’altra parte è composta dai plebei. I PATRIZI I patrizi possiedono le terre più fertili e le case migliori. Controllano la produzione e il commercio del sale. I patrizi, perciò, non hanno bisogno di lavorare per vivere. I patrizi ricoprono cariche pubbliche.
I PLEBEI La maggior parte della popolazione è formata dai plebei. I plebei sono artigiani, commercianti, pastori e piccoli proprietari terrieri. I plebei devono lavorare per vivere, per questo motivo non hanno tempo di partecipare alla vita politica. Alcuni plebei, per migliorare la loro condizione, diventano clienti. Essere “cliente” significa mettersi sotto la protezione di potenti patrizi appoggiandoli in politica.
GLI SCHIAVI Gli schiavi sono, di solito, prigionieri di guerra o plebei che hanno perso la libertà perché non hanno pagato i debiti. Gli schiavi lavorano nelle case o nelle terre dei patrizi.
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L’ORGANIZZAZIONE POLITICA Il re ha tutti i poteri: fa le leggi, comanda l’esercito, amministra la giustizia ed è a capo della religione. Quando deve prendere delle decisioni importanti per la vita della società, il re si fa aiutare da due assemblee: il Senato e i Comizi Curiati. Il Senato è un gruppo di cento persone anziane che il re sceglie tra i patrizi. I Comizi Curiati sono l’assemblea cui partecipa la popolazione. I nobili hanno grande influenza su di essa. Una seduta del Senato Romano.
VERIFICA 1. Vero o falso? Segna con una x la risposta giusta. oma viene fondata sul Colle Palatino. •R • Romolo è il terzo re di Roma.
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• Roma è fondata da pastori. • Una leggenda racconta la nascita di Roma.
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• I Romani sono divisi in patrizi, plebei e schiavi. • Il re comanda solo l’esercito.
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• Il Senato è un gruppo di cento persone anziane. • La popolazione non partecipa ai Comizi Curiati.
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Storia
LA REPUBBLICA Dopo che Tarquinio il Superbo viene cacciato, la monarchia finisce e a Roma si proclama la Repubblica.
L’ORGANIZZAZIONE POLITICA Il comando di Roma viene dato al Senato. Il senato sceglie i magistrati. I magistrati svolgono gli incarichi pubblici.
I MAGISTRATI PIÙ IMPORTANTI SONO I DUE CONSOLI. I CONSOLI SONO DUE, COSÌ UNO CONTROLLA L’ALTRO E VICEVERSA. Tutte le cariche pubbliche, a Roma, si chiamano magistrature. I magistrati restano al potere per un anno. CONSOLI Sono a capo dello stato e comandano l’esercito.
PRETORI Amministrano la giustizia.
CENSORI Provvedono al censimento dei cittadini, per decidere l’accesso al Senato. 30
La Repubblica
QUESTORI Riscuotono le tasse e distribuiscono all’esercito il bottino di guerra.
EDILI Curano la costruzione e la manutenzione delle opere pubbliche.
DITTATORE In caso di pericolo o di grave necessità, il Senato può nominare un solo magistrato che ha tutti i poteri: il dittatore. Il dittatore rimane in carica solo sei mesi e ha il potere assoluto.
IL NUOVO STATO ROMANO È UNA REPUBBLICA ARISTOCRATICA PERCHÉ IL POTERE È TUTTO IN MANO AI PATRIZI. 31
Storia
LO SCONTENTO DEI PLEBEI I plebei non possono diventare magistrati né possono fare affidamento sulle leggi per avere giustizia. Le leggi, infatti, favoriscono i patrizi che sono anche i giudici. Nei primi decenni della Repubblica, con le guerre di espansione, le ricchezze e il potere dei patrizi aumentano, i plebei invece diventano sempre più poveri. Ai plebei viene chiesto di lasciare i campi per andare in guerra. Alla fine della guerra, i plebei trovano i loro campi incolti e sono ancora più poveri. Nel 494 a.C. I plebei si ribellano e si rifiutano di andare in guerra: è uno dei primi “scioperi” della storia. I plebei lasciano Roma senza un esercito, proprio quando Roma sta combattendo diverse guerre con le altre popolazioni del Lazio. I plebei si riuniscono sul colle Aventino. La tradizione ci dice che il senatore Menenio Agrippa riesce con un abile discorso a convincere i plebei a tornare a Roma.
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La Repubblica
LE CONQUISTE DELLA PLEBE I plebei ottengono importanti concessioni. Vengono creati due nuovi magistrati: i tribuni della plebe. Grazie ai tribuni della plebe, che rappresentano il popolo in Senato, i plebei possono decidere di non approvare leggi che danneggiano i plebei.
Nel 450 a.C. le leggi vengono incise (scritte) su 12 tavole di bronzo ed esposte nel Foro.
Tutti i Romani, patrizi e plebei, debbono conoscere e rispettare le leggi delle Dodici Tavole. Per questo le leggi restano esposte nel Foro per moltissimi anni.
Pochi anni dopo viene permesso il matrimonio tra plebei e patrizi.
Le leggi delle Dodici Tavole esposte nel Foro.
La schiavitĂš per debiti viene abolita. 33
Storia
ROMA CONQUISTA L’ITALIA Nei primi secoli della Repubblica, Roma si difende dai popoli vicini. Nel V secolo a.C. i Romani combattono e vincono i popoli del Lazio: Etruschi, Sabini, Volsci. Nel IV secolo a.C. i Romani vengono sconfitti dai Galli (così i Romani chiamavano i Celti). I Galli, con il comandante Brenno, scendono a Roma, la saccheggiano e se ne vanno solo in cambio di molto oro. Circa un secolo dopo, i Romani combattono contro i Sanniti e sono sconfitti più volte. Alla fine però i Romani vincono. Per espandere il proprio controllo sui mari, Roma si scontra con Taranto, una delle città più importanti della Magna Grecia. In aiuto di Taranto arriva Pirro, Re dell’Epiro (oggi Albania). Pirro sbarca in Italia con un esercito composto anche dagli elefanti che spaventano i Romani.
Dopo le sconfitte iniziali, nel 275 a.C., nella battaglia di Benevento, i soldati romani travolgono l’esercito di Pirro. Roma domina ormai l’Italia peninsulare.
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La Repubblica
ROMA ORGANIZZA L’ITALIA Dopo la vittoria contro Pirro, Roma deve controllare un territorio molto vasto.
I Romani capiscono che non debbono essere crudeli con i popoli vinti.
I Romani stabiliscono legami di solidarietà e fedeltà con i popoli vinti.
Nel territorio di Roma gli abitanti hanno la CITTADINANZA: pagano le tasse, prestano il servizio militare e hanno i diritti politici.
Alcune città lontane da Roma sono MUNICIPIA con pieni diritti: i loro abitanti sono considerati cittadini romani.
Alcuni popoli diventano SOCII, cioè stringono delle ALLEANZE con Roma: debbono pagare le tasse e mandare soldati in caso di guerra.
Riscossione delle tasse.
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Storia
L’ESERCITO Nei primi tempi a Roma non c’è un vero e proprio esercito. In caso di guerra ogni classe fornisce Roma di uomini per la difesa. I nobili forniscono i cavalieri, le altre classi mandano fanti, cioè soldati che combattono a piedi. Solo più tardi Roma costruisce il suo esercito anche con soldati di mestiere, cioè pagati.
L’ACCAMPAMENTO L’accampamento dei soldati romani si chiama castrum ed è costruito intorno a due strade che si incrociano perpendicolarmente: il cardo e il decumano. Il castrum è protetto da una palizzata e da un fossato. Insieme ai soldati si spostano le milizie ausiliarie, formate da falegnami, fabbri e carpentieri che costruiscono l’accampamento.
DECUMANO
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CARDO
La Repubblica
ROMA E CARTAGINE Roma, dopo avere conquistato l’Italia, si trova a combattere la colonia fenicia di Cartagine che controlla il Mediterraneo Occidentale. Oceano Atlantico
Sia Roma che Cartagine vogliono la Sicilia.
SPAGNA
AFRICA
Mar Mediterrane
o
Scoppiano così le guerre puniche (da Puni, il nome con cui i Romani chiamano i Cartaginesi). Le guerre puniche sono tre e durano più di cento anni. Le guerre puniche si concludono con la vittoria di Roma e la distruzione di Cartagine.
I Romani sono soldati fortissimi sulla terraferma. Per combattere, in mare come sulla terra, costruiscono delle navi con un ponte che si aggancia alla nave nemica. Questo ponte si chiama CORVO.
DOPO LA DISTRUZIONE DI CARTAGINE, I ROMANI HANNO IL CONTROLLO SU TUTTE LE TERRE BAGNATE DAL MAR MEDITERRANEO. IL MAR MEDITERRANEO PRENDE IL NOME DI “MARE NOSTRUM” (IL NOSTRO MARE). 37
Storia
LA VITA DEI ROMANI LA FAMIGLIA La famiglia è alla base della società romana. L’uomo più anziano, il pater familias, è obbedito e rispettato da tutti; egli ha potere di vita e di morte su ogni componente della famiglia. I figli maschi diventano indipendenti solo alla morte del padre. Le figlie femmine debbono accettare il marito scelto per loro dal padre.
La donna romana, a differenza di quella greca che vive chiusa in casa, può uscire e recarsi anche al mercato con gli schiavi a fare spese.
Famiglia romana.
LA SCUOLA Nelle famiglie più povere è il capofamiglia che insegna ai figli a leggere e a scrivere. Nelle famiglie ricche, i bambini di 6 o 7 anni vanno nelle scuole a pagamento.
LA RELIGIONE All’inizio i Romani credono che le forze della natura li proteggano e adorano il dio del bosco, la dea dei fiori e il dio della semina. Credono anche che gli spiriti dei morti aiutino i vivi e quindi venerano i Mani, cioè gli spiriti degli antenati. Con le guerre di conquista i Romani incontrano altri popoli e ne acquisiscono anche gli dei. Adorano anche le divinità greche, cambiando loro il nome: Zeus diventa così Giove, Era è chiamata Giunone, Afrodite diventa Venere. 38
La dea Giunone.
La vita dei Romani
I ROMANI SCOPRONO IL LUSSO Le guerre di conquista trasformano profondamente la società romana perché a Roma giungono immense ricchezze dai territori conquistati e un gran numero di schiavi. Gli uomini d’affari aumentano le loro attività commerciali e ottengono enormi guadagni. Si forma una nuova classe di ricchi: i cavalieri. La città di Roma si abbellisce con oggetti e statue provenienti dalle terre conquistate e i Romani scoprono il lusso e la bellezza.
NASCE IL LATIFONDO I piccoli proprietari terrieri, quando tornano dalle guerre, trovano i loro campi incolti e devono venderli a basso prezzo ai ricchi patrizi. In campagna, nasce così il latifondo, cioè un grande appezzamento di terreno di proprietà di un solo patrizio. I latifondi fruttano molto denaro. Le persone che lavorano nel latifondo sono schiavi e perciò lavorano gratuitamente. Pian piano i contadini si spostano in città per trovare lavoro. I poveri diventano sempre di più. La situazione economica e sociale a Roma è grave: bisogna trovare una soluzione. 39
Storia
I FRATELLI GRACCHI Nell’anno 133 a.C. il tribuno della plebe Tiberio Sempronio Gracco propone una riforma agraria: ridurre le dimensioni dei latifondi e dividere la terra in eccesso fra i contadini plebei. I ricchi latifondisti si oppongono e fanno assassinare Tiberio. Dieci anni dopo, suo fratello Caio Sempronio Gracco, tribuno della plebe, ripropone la riforma. I latifondisti si oppongono di nuovo, scoppiano tumulti e, per non cadere in mano ai nemici, Caio Sempronio Gracco si fa uccidere da uno schiavo.
LA GUERRA CIVILE Dopo la morte dei fratelli Gracchi, comincia un lungo periodo di guerre civili tra due partiti, cioè due gruppi politici:
OTTIMATI Sono i patrizi. Sono guidati dal nobile Lucio Cornelio Silla. Silla.
POPOLARI Sono i plebei. Sono guidati da Caio Mario.
Mario.
GLI OTTIMATI VINCONO E SILLA DIVENTA DITTATORE. SILLA FA UCCIDERE TUTTI I SEGUACI DI MARIO E FA LEGGI CHE PORTANO ALTRI VANTAGGI AI LATIFONDISTI. 40
La Repubblica
IL PRIMO TRIUMVIRATO Dopo la morte di Mario e Silla, tre generali prendono il potere.
Gneo Pompeo È il successore di Silla.
Marco Licinio Crasso È un ricchissimo esponente dell’aristocrazia.
Gaio Giulio Cesare È appoggiato dai soldati e dai plebei
I tre si impegnano a governare insieme: formano un triumvirato (governo di tre uomini) e si dividono le zone da governare. Nel 59 a.C. Cesare diventa console e ottiene il comando delle truppe che si trovano nella parte della Gallia già sottomessa ai Romani. Il suo compito è soltanto quello di controllare il territorio, ma Cesare decide di conquistare tutta la Gallia e in sei anni, dal 58 al 52 a.C., ci riesce. Le tribù galliche, guidate dal loro capo Vercingetorige, vengono definitivamente sconfitte da Cesare.
Vercingetorige sconfitto consegna le armi a Cesare vincitore.
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Storia
CESARE DITTATORE A VITA Con le sue vittorie, Cesare acquista ricchezze e grande popolarità a Roma. Il Senato è preoccupato e, dopo la morte di Crasso, sostiene Pompeo che ordina a Cesare di sciogliere l’esercito e di rientrare a Roma come semplice cittadino. Ma Cesare non obbedisce e nel 49 a.C. oltrepassa il fiume Rubicone, nei pressi di Rimini, e marcia con le sue legioni verso Roma. Il Rubicone è il confine sacro dello stato e attraversarlo con un esercito armato significa dichiarare guerra a Roma. È nuovamente una guerra civile. Pompeo fugge in Grecia, dove, nell’anno 48 a.C., viene sconfitto da Cesare a Farsalo, in Tessaglia. Cesare diventa il signore assoluto di Roma e si fa nominare dittatore a vita. Cesare governa con saggezza e rende lo stato più forte: distribuisce terre ai plebei, diminuisce il numero degli schiavi, dà lavoro ai poveri, aumenta la paga ai soldati e fa molte opere pubbliche. La plebe e i soldati appoggiano Cesare.
Cesare mentre parla ai suoi soldati.
Nel 44 a.C. Cesare viene ucciso da alcuni nobili in Senato, per paura che diventi re. Tra questi nobili c’è anche il figlio adottivo di Cesare: Bruto.
L’uccisione di Cesare.
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LA FINE DELLA REPUBBLICA Dopo la morte di Cesare, le lotte per il potere riprendono. Le lotte terminano solo quando un nipote di Cesare, Ottaviano, prende il potere dopo aver sconfitto il suo avversario Antonio, nel 31 a.C.
IL COMANDO DI ROMA È NELLE MANI DI UN UOMO SOLO: È LA FINE DELLA REPUBBLICA.
VERIFICA 1. Cancella le parti non corrette. La Repubblica romana ha inizio quando: - Tarquinio il Superbo viene cacciato / Tarquinio il Superbo muore. Durante il periodo repubblicano: - il potere è in mano a una sola persona / il potere è in mano a più persone. - i plebei vengono dominati dai patrizi / i plebei ottengono importanti conquiste. -R oma conquista l’Italia e il Mediterraneo / Roma perde i suoi territori in Italia. - i poveri diminuiscono e c’è pace tra tutti / i poveri aumentano e scoppiano guerre tra civili. Giulio Cesare: - è un abile generale / è un astuto commerciante. -o bbedisce a Pompeo e scioglie l’esercito / non obbedisce a Pompeo e marcia con l’esercito verso Roma. - g overna con crudeltà ed è odiato da tutti / governa con saggezza ed è amato dai soldati e dalla plebe. La Repubblica romana ha fine quando: - il comando è nelle mani di un solo uomo / Cesare muore. 43
Storia
L’IMPERO L’ultima fase della storia di Roma dura quasi cinquecento anni e ha inizio con Ottaviano. Ottaviano è molto intelligente e ambizioso, per questo Cesare lo sceglie come suo erede. Quando Cesare viene ucciso, Ottaviano rientra a Roma ed elimina i suoi avversari politici. Ottaviano si fa eleggere “Principe del Senato”, poi assume il titolo di “Imperatore”, cioè comandante di tutto l’esercito. Successivamente prende tutti i poteri di Roma, anche quello di “Pontefice Massimo”, cioè capo supremo della religione. Nel 27 a.C. gli viene dato il titolo di “Augusto” (che significa “degno di essere venerato”).
COMINCIA COSÌ L’IMPERO ROMANO, UN NUOVO PERIODO E UN NUOVO MODO DI GOVERNARE.
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L’ Impero
L’OPERA DI AUGUSTO Augusto governa in modo saggio dal 27 a.C. al 14 d.C., anno della sua morte. Ecco le principali azioni e opere compiute da Augusto: Proclama la fine delle guerre e la ripresa delle attività di pace. Rende più giusto il pagamento delle tasse.
Fa la riforma dell’esercito: i soldati vengono pagati e alla fine del loro lavoro ricevono un pezzo di terra da coltivare.
Riorganizza il vasto Impero in Province. Le città delle Province sono collegate a Roma da una fitta rete di strade. Favorisce lo sviluppo dell’arte e della cultura. Roma diventa una splendida città con templi, basiliche, anfiteatri, terme… 45
Storia
DOPO AUGUSTO Dopo la morte di Augusto vanno al potere imperatori molto diversi tra loro. Alcuni, come Tiberio, Caligola e Nerone, sono corrotti e crudeli. Altri imperatori, come Traiano, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio, governano con saggezza.
BRITANNIA
S A R M AT I A
GERMANIA GERMANIA INFERIORE
SCITIA
GALLIA
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GERMANIA SUPERIORE
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EGITTO
L’imperatore Traiano.
Con Traiano l’Impero raggiunge la massima espansione (117 d.C.).
LA PAX ROMANA Durante i primi due secoli dell’Impero ci sono solo poche guerre di conquista e c’è un lunghissimo periodo di pace, chiamato “PAX ROMANA”. In questo periodo Roma e le Province si sviluppano economicamente perché la pace favorisce gli spostamenti di merci e persone. Sempre più abitanti delle Province ottengono la cittadinanza romana, così sono uguali davanti alle leggi romane. Si diffonde l’uso della lingua latina anche tra le persone meno istruite. 46
INTRECCI DISCIPLINARI (eliminare se c’è una pagina in più)
L’Impero
UN NUOVO STILE DI VITA Durante la Pax Romana ci sono grandi cambiamenti nel modo di vivere, soprattutto dei Romani più ricchi, aumenta la popolazione ed è necessario costruire nuove abitazioni. LE ABITAZIONI I plebei abitano in condomini a più piani: le insulae. Al centro dell’insula si trova un cortile con una fontana per prendere l’acqua.
I patrizi abitano in bellissime case: le domus. Le domus hanno vari ambienti e sono decorate con affreschi e mosaici. In campagna i patrizi abitano nelle ville che sono anche aziende agricole. I CIBI E LE BEVANDE La cena è il pasto più importante dei Romani. I ricchi mangiano pesce, carne e cacciagione conditi con olio, aceto o miele e bevono vino mescolato ad acqua o miele. Le cene avvengono in lussuose sale e gli invitati mangiano semisdraiati e serviti da uno schiavo personale. I poveri si nutrono di pane non lievitato, di zuppe di legumi e solo molto raramente di carne.
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Storia
LA CRISI DELL’IMPERO LA PREDICAZIONE DI GESÙ
Al tempo dell’imperatore Augusto, in Palestina, una Provincia romana, nasce Gesù. A trent’anni egli comincia a predicare. Dice di essere figlio di Dio, sostiene l’esistenza di un unico Dio onnipotente e l’uguaglianza tra tutti gli uomini. Gesù predica anche la carità verso il prossimo.
Il messaggio di Gesù, accolto con fiducia dalle persone umili, viene invece respinto e contrastato dalle autorità romane e dai sacerdoti ebrei. I Romani temono che la popolazione, seguendo il messaggio di Gesù, si ribelli alla loro autorità; i sacerdoti ebrei, invece, non credono che Gesù sia il figlio di Dio. Per questi motivi Gesù, nel 33 d.C., sotto l’imperatore Tiberio, viene catturato, processato e crocifisso.
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La crisi dell’Impero
IL CRISTIANESIMO Dopo la morte di Gesù, il suo messaggio diventa una religione: il Cristianesimo. Grazie ai seguaci di Gesù, gli Apostoli, il cristianesimo si diffonde ovunque.
L’Impero Romano, però, vieta la nuova religione. Molti imperatori, inoltre, incolpano i cristiani di tutti i problemi e le disgrazie dell’Impero, come le carestie, le pestilenze, gli incendi, perciò li perseguitano e li condannano a morte.
RELIGIONE DI STATO Nonostante le persecuzioni, il Cristianesimo si diffonde. Nel 313 d.C. l’imperatore Costantino comprende che l’appoggio dei numerosissimi cristiani sarà molto utile al suo potere, quindi concede loro la libertà di culto con l’Editto di Milano. Vengono costruiti i primi luoghi di culto: le chiese e le basiliche. Molti cristiani sono chiamati a collaborare al governo dello stato. Nel 380 d.C. l’imperatore Teodosio proclama il Cristianesimo religione ufficiale dell’Impero e vieta tutti gli altri culti.
L ’imperatore Costantino.
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Storia
LE CAUSE DELLA CRISI Durante il III secolo d.C. l’Impero Romano attraversa una profondissima crisi che investe molti aspetti. CRISI POLITICA: gli imperatori non riescono a governare un Impero tanto vasto e complesso. L ’imperatore Diocleziano.
CRISI MILITARE: l’esercito è disorganizzato e non riesce a garantire più la sicurezza né all’interno dell’Impero né ai confini dove premono pericolosi popoli.
CRISI ECONOMICA: sono finite le guerre di conquista quindi non ci sono più schiavi che lavorano gratuitamente. Di conseguenza diminuisce la quantità di prodotti in commercio e aumentano i prezzi. Le tasse aumentano sempre di più.
CRISI RELIGIOSA: si afferma il Cristianesimo mentre il paganesimo, la tradizionale religione dei Romani, va scomparendo. 50
La crisi dell’Impero
LA DIVISIONE DELL’IMPERO L’imperatore Diocleziano, nel III secolo d.C., comprende che un solo uomo non può riuscire a difendere i confini di un territorio così vasto. Diocleziano perciò decide di attuare la riforma della tetrarchia, ossia “governo a quattro”, e divide l’impero in due parti: quella occidentale e quella orientale. A capo di ognuna c’è un imperatore chiamato “Augusto”, che a sua volta nomina un “Cesare”, cioè un giovane aiutante che alla sua morte diventerà imperatore. La tetrarchia non funziona perché nascono contrasti e rivalità tra i pretendenti alla massima carica. In seguito l’imperatore Costantino riunisce l’Impero diviso da Diocleziano e, nel 330 d.C., sposta la capitale da Roma a Bisanzio (l’attuale Istanbul). Bisanzio prende il nome dal suo imperatore: Costantinopoli.
I tetrarchi.
Nel 395 d.C., però, l’imperatore Teodosio divide l’Impero in due parti: L’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE CON CAPITALE PRIMA MILANO POI RAVENNA.
L’IMPERO ROMANO D’ORIENTE, DETTO BIZANTINO, CON CAPITALE COSTANTINOPOLI.
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Storia
I POPOLI D’OLTRE CONFINE Oltre il confine settentrionale dell’Impero vivono i Germani, un popolo di guerrieri. I Germani abitano in semplici capanne di paglia e fango.
L’organizzazione sociale dei Germani è abbastanza semplice: sono organizzati in tribù formate da più famiglie.
I Germani vivono di caccia e allevamento e si dedicano poco all’agricoltura. Lavorano i metalli per produrre armi e gioielli.
LE INVASIONI BARBARICHE
Non hanno leggi scritte e per farsi giustizia applicano la faida, una vendetta privata.
Tra il III e il IV secolo d.C. dall’Asia arriva un popolo di guerrieri nomadi: gli Unni. Gli Unni attaccano i villaggi dei Germani. I Germani cercano riparo dentro i confini dell’Impero. Una volta dentro l’Impero, i Germani cominciano a saccheggiare le città: iniziano le invasioni barbariche. 52
La crisi dell’Impero
LA FINE DELL’IMPERO D’OCCIDENTE Nel V secolo d.C. l’esercito romano non è più in grado di respingere gli assalti dei barbari.
Nel 410 d.C. i Visigoti invadono l’Italia e saccheggiano Roma per tre giorni e tre notti. Nel 455 d.C. gli Unni arrivano fino alla Pianura Padana. Gli Unni distruggono tutto quello che trovano sul loro cammino. Negli stessi anni, bruciando e distruggendo tutto ciò che trovano, arrivano i Vandali. I Vandali saccheggiano le coste del Nord Africa, poi si dirigono verso Roma e la saccheggiano per 15 giorni. Nel 476 d.C. Odoacre, re degli Eruli, saccheggia Roma e depone il giovanissimo imperatore Romolo Augustolo.
LA DEPOSIZIONE DI ROMOLO AUGUSTOLO SEGNA LA FINE DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE. L’IMPERO D’ORIENTE, CON CAPITALE COSTANTINOPOLI, INVECE, DURA PER ALTRI MILLE ANNI. 53
VERIFICA 1. Scrivi le date di inizio e di fine della Monarchia, della Repubblica e dell’Impero romano d’Occidente. ..................................
..................................
anno 0
1 000 a.C. ..................................
1000 d.C. ..................................
2. Colora di rosso i secoli della Monarchia, di verde quelli della Repubblica e di blu quelli dell’Impero, poi rispondi. • Quale periodo è durato di più? ....................................................................................................................................................................................................................................
• Quale di meno? ....................................................................................................................................................................................................................................
3. Collega con una freccia ogni evento e ogni personaggio al periodo corrispondente. PAX ROMANA GUERRE CIVILI
PIRRO MONARCHIA COSTANTINO
GUERRE PUNICHE FONDAZIONE DELLA CITTÀ DI OSTIA
OTTAVIANO REPUBBLICA
SILLA
LEGGI DELLE XII TAVOLE INVASIONI BARBARICHE DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO 54
MARIO
IMPERO
NUMA POMPILIO ROMOLO
Concetti chiave ECCO I CONCETTI CHIAVE… IN SINTESI Lo studio della Storia di quest’anno ti ha permesso di approfondire alcuni concetti che hai incontrato in classe quarta. Le civiltà dei Greci, dei Popoli Italici e dei Romani ti hanno aiutato a capire che: • la conformazione del territorio condiziona l’organizzazione sociale, politica ed economica di un popolo; • i popoli si spostano per trovare migliori condizioni di vita; • durante questi spostamenti le diverse civiltà possono incontrarsi, scontrarsi e anche fondersi, creando nuove civiltà.
Nel percorso di studio della classe quinta hai conosciuto in modo particolare la civiltà dei Romani e hai capito che: • l ’Italia è ricca di testimonianze dei Romani e delle popolazioni precedenti che hanno lasciato traccia di sé in ogni luogo; • l’Italia, per questo motivo, è un “museo a cielo aperto”; • i Romani hanno unificato il Mediterraneo e l’Europa imponendo le loro leggi e il loro modo di vivere, ma anche assorbendo le conoscenze e gli usi dei popoli vinti; • la nostra civiltà e quella europea occidentale hanno avuto origine dalla dominazione romana.
LO SVILUPPO E IL PROGRESSO NASCONO SOLO DALL’INCONTRO E DALLA FUSIONE DI TANTE CONOSCENZE, ANCHE DIVERSE.
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Geografia
LE COMUNITÀ TERRITORIALI si stabiliscono Gli uomini
in un ambiente
modificano
l’ambiente
formano
le comunità sono
COMUNI, PROVINCE, REGIONI
sono organizzate
con le leggi STATI, CONTINENTI, MONDO
LA COMUNITÀ ITALIANA La popolazione italiana raggiunge i 60 milioni di persone.
Oggi le persone vivono meglio e vanno più a scuola rispetto al passato.
Nascono meno bambini, le persone vivono più a lungo quindi la popolazione italiana è anziana.
In Italia si parla la lingua italiana.
In Italia vivono anche molte persone che provengono da altri Paesi. 56
La maggior parte degli Italiani è di religione cattolica. Ci sono anche altre religioni.
Le comunità territoriali
LO STATO ITALIANO LA COMUNITÀ ITALIANA FUNZIONA GRAZIE A UN INSIEME DI LEGGI: LA COSTITUZIONE. LO STATO ITALIANO FUNZIONA CON QUESTA COSTITUZIONE DAL 1948.
LA COSTITUZIONE SI COMPONE DI 139 ARTICOLI CHE FORMANO TRE PARTI: • I PRINCIPI FONDAMENTALI Sono dodici e stabiliscono che tutti i cittadini sono uguali.
• I DIRITTI E I DOVERI I cittadini hanno i diritti, cioè tutto quello che gli spetta; hanno anche i doveri, cioè quello che devono fare. Il diritto fondamentale dei cittadini è quello alla libertà.
• L’ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA Alcune persone sono scelte ed elette dal popolo. Queste persone non hanno tutto il potere in mano, perché alcune fanno le leggi (formano il Parlamento), altre applicano le leggi (fanno parte del Governo), altre persone ancora puniscono chi non rispetta le leggi (costituiscono la Magistratura). 57
Geografia
LE AUTONOMIE LOCALI Le autonomie locali sono le parti dello Stato più vicine ai cittadini. Infatti non possiamo andare con facilità a parlare con il Presidente della Repubblica o con il Capo del Governo a Roma, mentre possiamo andare dal Sindaco del nostro paese o della nostra città a esporre problemi, richieste e suggerimenti. Il Comune è l’ente locale più piccolo e vicino ai cittadini. Il Comune organizza i servizi per i cittadini: scuole, mense, case di riposo, trasporti… I Comuni italiani sono 8047.
La Provincia ha un territorio più grande del Comune. La Provincia organizza servizi come i Comuni. Le Province italiane sono 110.
La Regione organizza i servizi su tutto il territorio regionale. La Regione si occupa di sanità, lavoro, ambiente e può fare anche le leggi. Le Regioni italiane sono 20.
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Le comunità territoriali
L’UNIONE EUROPEA La Seconda Guerra Mondiale, che è finita nel 1945, ha portato nel mondo morte e distruzione. Anche l’Europa è stata colpita duramente dalla Seconda Guerra Mondiale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale in Europa gli uomini hanno pensato di mettersi d’accordo e di formare un unico grande Stato: l’Unione Europea. Per fare questa unione ci sono voluti molti anni. Oggi gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea hanno:
ALCUNE LEGGI IN COMUNE I cittadini europei scelgono ed eleggono i loro rappresentanti.
LA MONETA IN COMUNE: L’euro.
LA POSSIBILITÀ DI SPOSTARSI NEI DIVERSI STATI per studiare, lavorare, viaggiare.
I rappresentanti dei cittadini formano il Parlamento Europeo. Il Parlamento Europeo fa leggi che interessano tutti gli europei. Il Parlamento ha sede a Strasburgo, in Francia.
MOLTI CONTROLLI, soprattutto per quanto riguarda l’economia, l’ambiente e il lavoro.
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Geografia
L’ITALIA DELLE REGIONI Il termine “regione” in geografia può essere usato in modi diversi. REGIONE NATURALE
La regione è un territorio con suolo, flora e fauna caratteristici di quella determinata zona. Ad esempio, la regione appenninica è caratterizzata da vegetazione e fauna particolari e anche le montagne hanno forma e composizione diverse da quelle delle Alpi.
REGIONE GEOGRAFICA
Quando si parla di regione geografica si pone l’attenzione su come gli uomini si sono stabiliti in una regione naturale e l’hanno modificata. Ad esempio, i piccoli paesi sorti sugli Appennini e le attività svolte dalla popolazione sono diversi dai paesi sorti sulle Alpi o in zone pianeggianti.
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L’Italia delle Regioni REGIONE STORICA
In una regione geografica, durante i secoli, possono esserci state molte vicende storiche che l’hanno resa unica e identificabile con un nome. Ad esempio, la regione geografica che comprende una zona degli Appennini Centrali e che fu abitata anticamente dagli Etruschi è la regione storica della Tuscia.
REGIONE AMMINISTRATIVA
In Italia le regioni amministrative sono venti. Sono nate con la Costituzione del 1948 per governare il territorio da vicino.
TOSCANA
UNA REGIONE AMMINISTRATIVA può avere: una o più regioni storiche
una o più regioni geografiche
perché
perché
possono esserci state vicende storiche diverse.
possono esserci diverse regioni naturali nelle quali gli uomini si sono stabiliti in modo diverso. 61
Geografia
I PROBLEMI DEL NOSTRO TEMPO Grazie a Internet, alla televisione, alla velocità negli spostamenti e a tutta la moderna tecnologia, è come se vivessimo in un unico grande villaggio. Questo fenomeno si chiama globalizzazione.
LA GLOBALIZZAZIONE
VANTAGGI È tutto più veloce: sappiamo, facciamo e abbiamo più cose.
SVANTAGGI I problemi di un Paese possono diventare i problemi di molti Paesi.
I PROBLEMI APERTI SVILUPPO E SOTTOSVILUPPO
Le popolazioni del Nord della Terra sono più ricche. Le popolazioni del Sud della Terra vivono in condizioni di grande povertà.
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I problemi del nostro tempo LE NUOVE MIGRAZIONI
Milioni di persone si spostano dai paesi poveri e in guerra verso i paesi ricchi e in pace.
SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ E LOTTA ALL’INQUINAMENTO
L’inquinamento minaccia le diverse forme di vita esistenti. Per lottare contro l’inquinamento ognuno deve assumere comportamenti corretti e gli Stati debbono fare e applicare leggi adatte.
RICERCA DI NUOVE FORME DI ENERGIA
Il petrolio, importantissima fonte di energia, è destinato a esaurirsi ed è spesso causa di inquinamento. È necessario trovare altre forme di energia che non si esauriscano (RINNOVABILI) e che inquinino meno come l’energia prodotta dal sole, dal vento, dalle maree… 63
Concetti chiave ECCO I CONCETTI CHIAVE… IN SINTESI Lo studio della Geografia di quest’anno ti ha fatto capire che: a sempre le comunità degli uomini si stabiliscono sul territorio •d e lo modificano a seconda delle loro esigenze: coltivano i campi, costruiscono strade e città, deviano il corso dei fiumi…; erché una comunità possa vivere bene, il territorio deve essere •p organizzato; • l e organizzazioni possono essere molto piccole, come il tuo quartiere, o molto grandi, come la nazione o il continente in cui vivi; gni comunità organizzata è regolata da leggi; •o gni comunità organizzata è in relazione con le altre perché •o la tecnologia ha reso il mondo un grande villaggio globale.
Al termine del tuo percorso di Geografia nella Scuola Primaria sei consapevole che: parte di diverse comunità organizzate: la tua città, la tua • fai regione, la tua nazione, il tuo continente e infine il mondo; • i problemi e le opportunità di ogni parte del mondo non restano limitati ad essa, ma si estendono agli altri; le piccole azioni, tue e di ogni persona, sono importanti • anche perché le comunità di uomini vivano bene nei loro territori.
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INTRODUZIONE IO IMPARO FACILE è rivolto agli alunni della Scuola Primaria e in particolare a tutti coloro che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES). Con questa espressione ci riferiamo a quanto è già stato descritto dalla Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 in cui si fa riferimento a tre grandi sottocategorie ascrivibili ai BES: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Tra i Disturbi Evolutivi Specifici ricordiamo i disturbi specifici dell’apprendimento, i disturbi del linguaggio e delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e della iperattività oltre ad alcune forme di funzionamento cognitivo limite in cui non risultano soddisfatti i criteri previsti dalle leggi 104 o 170. Anche alcune forme lievi di disturbo dello spettro autistico, purché senza disabilità intellettiva, possono rientrare tra i BES, pertanto ci è sembrato doveroso fornire all’insegnante quante più risorse possibili per rispondere in modo appropriato alle molteplici esigenze di questi alunni. Il materiale si compone di schede operative altamente specifiche in grado di avviare il bambino, in modo graduale, all’apprendimento delle discipline. Lo scopo è quello di permettere agli alunni che mostrano difficoltà nella comprensione del testo, di accostarsi con più serenità a tutte le discipline scolastiche, facilitando l’approccio ai contenuti grazie all’utilizzo di materiali ad alta comprensibilità. I testi ripresi dal sussidiario di classe rendono il materiale affine a quello utilizzato dagli altri compagni, ricorrendo all’uso di parole ad alta frequenza d’uso, elevato grado di immaginabilità e trasparenza a livello fonologico oltre ad una ridotta complessità morfosintattica. Il testo è stato corredato da numerose immagini di supporto al fine di facilitare i processi di apprendimento, di aiutare la costruzione di modelli mentali, di supportare l’attenzione e di alleggerire il lavoro cognitivo.
una font facile facile:
leggimi!
Tali accorgimenti hanno permesso la realizzazione di materiale pronto per essere utilizzato dall’insegnante che può così intervenire in modo mirato nei confronti di alunni con difficoltà di apprendimento, alunni stranieri e alunni con difficoltà cognitive di tipo lieve, parallelamente al lavoro proposto all’intera classe, senza dover ricorrere ad adattamenti o ulteriori rielaborazioni.
d-b a-o p-q t-l
A cura di: Alessandra Spreafico ha curato la parte di storia, geografia e scienze. È insegnante di sostegno specializzata di Scuola Primaria, laureata in Lingue e Letterature Straniere (ad indirizzo glottodidattico) e Scienze della Formazione Primaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Ha conseguito, oltre alla certificazione CEDILS di facilitatore linguistico, il Master di II livello in Didattica e Metodologie della lingua italiana per Stranieri. Attualmente è Funzione Strumentale per l’Integrazione presso un Istituto Comprensivo di Brescia.
ABCDEFGHIJKLMNOPQ RSTUVWXYZabcdefghijklmn op qrstuvwxyz1234567890
Emanuele Gagliardini ha curato la parte di matematica. Dopo la laurea in psicologia ha conseguito specializzazioni in psicoterapia dell’età evolutiva, nei disturbi del linguaggio e dell’apprendimento oltre che in analisi applicata del comportamento (ABA) presso l’Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano. Cofondatore del Centro “Liberamente” di Jesi, svolge attività di formazione per il Centro Studi Erickson di Trento e numerosi incarichi di docenza e consulenza psicopedagogica per insegnanti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado. È autore di numerose pubblicazioni in tema di disturbi dell’apprendimento della lettura, scrittura e calcolo, oltre che di strategie didattiche e psicoeducative.
Con la collaborazione di: Giovanna Marchegiani, Genny Corti, Maria Agnese Falappa, Sabrina Nocelli
visita il sito: www.sinnos.org
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