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Coordinamento redazionale: Stefania Bigatti, Silvia Civerchia
Redazione: Benedetta Rivola
Progetto grafico, impaginazione e copertina: Alessandra Coppola
Illustrazioni: Francesca Galmozzi, Ivan Stalio, Luca Poli, Valentina Moscon
Referenze fotografiche: Fotolia, iStockphoto, Shutterstock, 123rf, Depositphotos, archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello
Coordinamento digitale: Paolo Giuliani
Redazione digitale: Silvia Di Loreto
Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con il font leggimi © Sinnos editrice
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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GIUGNO
Prima di partire
Per programmare il tuo ripasso inserisci nel calendario, sotto ogni data, il numero della scheda che vorrai svolgere; fai attenzione, alcune schede si sviluppano su quattro pagine.
Un consiglio: non lasciare per ultimi gli argomenti che ti piacciono meno o che reputi meno facili. Cerca di completare almeno 7 schede a giugno, 14 a luglio e ad agosto e 7 a settembre, oppure dividile in base ai tuoi impegni estivi!
Se ci sono argomenti sui quali hai più difficoltà, chiedi aiuto al fascicolo di teoria allegato; il ripasso mirato degli argomenti potrebbe tornarti molto utile!
Consulta l’indice alla pagina seguente e scegli subito da dove iniziare; in fase di programmazione dai un’occhiata ai suggerimenti indicati, ti aiuteranno a organizzare in maniera efficiente lo studio!
AGOSTO
Non esagerare con il ripasso… ogni tanto concediti anche delle pause. Se, per esempio, decidi di riposarti la domenica, inserisci nella relativa casella una scritta a tuo piacimento.
SETTEMBRE
Ora che sta per ricominciare la scuola puoi dedicare gli ultimi giorni di vacanza allo svolgimento delle schede-sfida, in modo da iniziare il nuovo anno da super studente!
ATTERRA SUL... PIANETA ANTOLOGIA
Per accedere al pianeta Antologia, inventa una rima per ognuno di questi versi di fantasia sugli elementi della natura e crea una filastrocca originale!
Se il lago fosse di cristallo
Se la neve fosse blu
Se il sole fosse di paglia
Se il vento ci parlasse
perché non farci un ballo?
Se la luna fosse una mela ....................................................................................................................................................
Se il monte cadesse giù ..........................................................................................................................................................
Il leone, l’orso e la volpe
Esopo, scrittore dell’antica Grecia, utilizzava la favola per fornire insegnamenti di vita ai suoi allievi, che da grandi aspiravano a ricoprire le più alte cariche dello Stato. In quella che stai per leggere, gli animali, così come le persone nella vita quotidiana, si contendono beni preziosi…
Quella mattina, un grande orso bruno era proprio affamato. Vagava con la lingua di fuori per la foresta in cerca di un po’ di cibo, quando all’improvviso vide, nascosto tra i cespugli, un bel cesto ricolmo di provviste, abbandonato sicuramente da qualche cacciatore. Fuori di sé dalla gioia si tuffò su quell’insperato tesoro culinario ma, proprio nello stesso momento, ebbe la medesima idea anche un grosso leone che non mangiava da alcuni giorni. I due si trovarono faccia a faccia e si studiarono con espressione rabbiosa. «Questo cesto appartiene a me!» urlò l’orso. «Bugiardo!» ruggì il leone infuriato.
In men che non si dica esplose una lotta terribile tra i contendenti i quali si azzuffarono insultandosi senza riserva.
Intanto, poco distante, una giovane volpe passeggiava tranquilla per il bosco occupandosi delle proprie faccende. All’improvviso, venne attirata da insolite urla e si avvicinò al luogo di provenienza per scoprire di cosa si trattasse. Appena vide i due animali impegnatissimi a lottare come matti e il cesto di cibo abbandonato vicino a loro, le balenò un’idea. Quatta quatta si avvicinò al paniere, lo afferrò e fuggì via andando a mangiare in pace in un luogo sicuro.
Quando sia il leone che l’orso, sfiniti per l’estenuante baruffa sostenuta, decisero di spartirsi le provviste, dovettero fare i conti con un’amara sorpresa. Il cesto era sparito e al suo posto trovarono unicamente le impronte di una volpe, sicuramente molto furba!
È inutile contendersi violentemente qualcosa che, a causa della nostra distrazione, può diventare patrimonio di un’altra persona!
da Esopo, Favole, www.lefiabe.com
COMPRENSIONE DEL TESTO
1 Nella favola che hai letto, la «giovane volpe»:
A girava affamata in cerca di cibo.
B camminava per il bosco ma cercava di vedere se c’erano altri animali.
C passeggiava tranquilla ma venne attirata da alcune urla.
D mentre camminava venne spaventata da alcune urla e tornò alla sua tana.
2 Con quale parola potresti sostituire il verbo «vagava» della prima riga?
A Esplorava. C Correva.
B Girovagava. D Marciava.
3 In questa favola, la morale è:
A esplicita. B implicita.
4 Quale di questi proverbi potrebbe sostituire la morale finale?
A Quando il gatto non c’è, i topi ballano.
B Chi la fa l’aspetti.
GRAMMATICA
C Non c’è due senza tre.
D Tra i due litiganti il terzo gode.
5 Nelle favole si usano degli aggettivi ricorrenti, e spesso contrapposti tra loro, per indicare la caratteristica principale (vizio o virtù) di ogni animale: volpe furbacchiona, leone infuriato, orso affamato. Cerca i sinonimi e i contrari di ciascun aggettivo e riportali in tabella.
Aggettivi Sinonimi Contrari
furbacchiona
infuriato
affamato
SPAZIO SCRITTURA... IN VISTA DELL’ESAME
Immagina di essere un autore di favole e di voler comunicare una di queste morali:
• «Chi dorme non piglia pesci».
• «Chi trova un amico trova un tesoro».
• «Chi troppo vuole nulla stringe».
Scegli quella che ti ispira di più e inventa la tua favola sul quaderno.
La vecchia nel bosco
Spesso nelle fiabe da una disavventura possono scaturire incontri inaspettati, come avviene alla protagonista di questo testo scritto dai fratelli Grimm, tra i più famosi autori di fiabe della cultura europea.
C’era una volta una povera servetta, che attraversava un gran bosco con i suoi padroni; e quando ci furono in mezzo, dalla macchia sbucaron dei briganti e uccisero tutti quelli che trovarono. E così tutti quanti perirono, tranne la fanciulla, che nello spavento era saltata giù dalla carrozza e si era nascosta dietro un albero. Quando i briganti se ne furono andati con il bottino, ella s’avvicinò e vide quella grande sciagura. Allora si mise a piangere amaramente e disse: «Povera me, che farò mai? Non so come uscir dal bosco e qui non c’è anima viva; morirò certo di fame». Andò qua e là, cercando una strada, ma non riuscì a trovarla. Quando fu sera, si mise sotto un albero, si raccomandò a Dio e pensò di restar là e di non muoversi, qualunque cosa capitasse. Ma dopo un po’, ecco venire a volo un colombo tutto bianco, e aveva nel becco una chiavicina d’oro. Gliela mise in mano e disse: «Vedi là quel grande albero? C’è una piccola serratura; aprila con la chiavicina: troverai cibo a sufficienza e non soffrirai più la fame». Ella s’accostò all’albero, aprì e trovò una scodellina di latte e del pane bianco da inzuppare; e così poté sfamarsi. Quando fu sazia, disse: «A casa, a quest’ora i polli vanno a dormire; io sono così stanca! Potessi coricarmi anch’io nel mio letto!». Allora tornò il colombo, e aveva nel becco un’altra chiavicina d’oro e disse: «Apri quell’albero laggiù e troverai un letto». Ella aprì e trovò un bel lettino morbido; pregò il buon Dio di proteggerla durante la notte, si coricò e s’addormentò. Al mattino tornò per la terza volta il colombo, portò un’altra chiavicina e disse: «Apri quell’albero e troverai dei vestiti». E quando ella aprì, trovò delle vesti ornate d’oro e di gemme, così splendide, che non le aveva neppure la figlia del re. E così visse per qualche tempo, e tutti i giorni veniva il colombo e provvedeva a tutto il necessario; ed era una vita tranquilla e felice. Ma un giorno arrivò il colombo e chiese: «Vuoi farmi un piacere?», «Con tutto il cuore!» rispose la fanciulla. Allora disse il colombo: «Voglio condurti a una casetta; tu entra; e là in mezzo, davanti al focolare, sarà seduta una vecchia e ti dirà: “Buon giorno”. Guardati bene dal risponderle, qualunque cosa ella faccia, ma prosegui alla sua destra: c’è una porta; aprila e arriverai in una stanza, e là sul tavolo sono ammucchiati anelli d’ogni sorta; ce ne sono di splendidi, con gemme scintillanti, ma tu lasciali stare e cercane uno liscio, che dev’esser là in mezzo; e portamelo più in fretta che puoi».
La fanciulla andò alla casetta ed entrò; là sedeva una vecchia, che fece tanto d’occhi al vederla e disse: «Buon giorno, bimba mia». Ma ella non rispose e andò verso la porta. «Dove vai?» gridò quella e l’afferrò per la sottana, cercando di trattenerla: «Questa è casa mia e, se io non voglio, non può entrar nessuno!». Ma la fanciulla tacque, si liberò e andò difilato nella stanza. Là, sul tavolo, c’era un gran mucchio d’anelli, che rilucevano e sfavillavano sotto i suoi occhi; li sparpagliò e cercò quello liscio, ma non riusciva a trovarlo. Mentre cercava, vide la vecchia, che veniva di soppiatto, con una gabbia in mano, e cercava di portarla via. Allora le s’accostò, le tolse di mano la gabbia e, come la sollevò e ci guardò dentro, vide un uccello che aveva l’anello liscio nel becco. Gli tolse l’anello, uscì di corsa tutta felice, e pensava che il colombo sarebbe venuto a prenderselo; ma invece non veniva mai. E la fanciulla s’appoggiò a un albero, per aspettarlo; ed ecco, fu come se l’albero diventasse morbido e pieghevole, e chinasse i suoi rami. E all’improvviso i rami la strinsero, ed eran due braccia; e quando ella si guardò intorno, l’albero era un bell’uomo, che l’abbracciava e la baciava teneramente, e diceva: «Tu mi hai sciolto dall’incantesimo e mi hai liberato dalla vecchia, che è una cattiva strega. Mi aveva trasformato in albero, e tutti i giorni ero per qualche ora un colombo bianco; e finché ella possedeva l’anello, non potevo riacquistare la mia figura umana». Erano sciolti dall’incanto anche i suoi servitori e i cavalli, anch’essi trasformati in alberi dalla strega; e adesso gli stavano accanto. Egli se ne andò con lei nel suo regno, perché era figlio di un re; e si sposarono e vissero felici.
da Jacob e Wilhelm Grimm, Le fiabe del focolare, trad. di C. Bovero, Einaudi
COMPRENSIONE DEL TESTO
1 All’inizio della fiaba la protagonista si sente:
A invincibile perché è l’unica superstite.
B sfortunata perché è stata rapinata.
C disperata perché non vede via d’uscita.
D serena perché fiduciosa nel domani.
2 Come sostituiresti l’espressione «dalla macchia sbucaron dei briganti»?
A Da un oscuro nascondiglio uscirono fuori dei briganti.
B Dall’alto degli alberi si calarono dei briganti.
C Dalla strada apparvero improvvisamente dei briganti.
D Da una fitta nebbia si scorsero dei briganti.
3 Il colombo chiede aiuto alla fanciulla e le spiega tutto ciò che le accadrà alla casetta. Il narratore utilizza quindi:
A l’anticipazione.
B il flashback.
C il soliloquio.
D la sequenza riflessiva.
4 Metti in ordine cronologico le azioni che compie la protagonista, numerandole da 1 a 6. Si reca alla casetta per cercare un anello liscio.
Viene aiutata da un colombo a trovare del cibo, un letto e dei vestiti.
Trova l’anello liscio e lo prende dal becco di un uccello chiuso in una gabbia. Si ritrova sola in un bosco.
Esce dalla casetta e si appoggia a un albero per aspettare il colombo.
Cerca l’anello liscio senza trovarlo.
5 La triplicazione è un elemento presente in molte fiabe, che indica il ripetersi per più volte di un’azione simile. Quale indicheresti in questa fiaba?
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