Prezioso 2-3 - Area antroplogicoa - Guida per l'insegnante

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GUIDA per l'insegnante Suggerimenti metodologici Programmazione didattica annuale per competenze Competenze sociali e civiche Rubriche valutative dei compiti di realtĂ Verifiche personalizzate Schede operative di consolidamento Guida ai Lapbook Nuclei fondanti della Grammatica RAF Didattica inclusiva e apprendimento cooperativo Guida ai materiali digitali del M.I.O. BOOK Didattica e nuove tecnologie: Coding, STEM/STEAM, classe capovolta, didattica inclusiva

classi

2-3 Italiano Storia Geografia


Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

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CODICE DI ATTIVAZIONE - M.I.O. BOOK docente


Imparare è un viaggio bellissimo!

NOVITÀ SCUOLA

PRIMARIA

2018

Didattica inclusiva Strumenti innovativi per apprendere con facilità: • mappe concettuali e schemi; • pagine speciali; • uso di font specifici.

Compiti di realtà Una palestra in cui mettere alla prova quanto appreso, grazie a stimolanti situazioni legate alle esperienze di ogni giorno.

CLIL Imparare l’inglese diventa semplice se si affianca agli altri saperi.

Coding Strumenti di programmazione di base, coinvolgenti e divertenti, per i nativi digitali.

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Inquadra il QR code oppure collegati a www.raffaelloscuola.it

A inizio anno scolastico l’autore presenterà il progetto con un WEBINAR dedicato. Seguici sui social


Presentazione del progetto

I libri di lettura di seconda e terza • Orientarsi nelle tematiche per essere protagonisti del proprio percorso di apprendimento. • Giocare con le emozioni è il modo migliore per conoscere se stessi e gli altri.

• Comprendere i testi imparando ad analizzarne gli elementi caratteristici.

• Scoprire il mondo, la natura e l’arte grazie alle sezioni stagionali.

• Imparare ad ascoltare grazie ai laboratori e alle attività ludiche.

• Recuperare le difficoltà nella lettura strumentale e nella comprensione del testo.

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Presentazione del progetto

Gli apprendimenti disciplinari in seconda • Contare con le rime, con le mani, con vari strumenti per scoprire la realtà.

• Capire le regole e fissarle con parole semplici.

• Verificare le competenze con i compiti di realtà e le pagine di verifica.

• Lavorare insieme per imparare meglio.

• Ripartire dalle conoscenze pregresse per agganciare i nuovi apprendimenti.

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Presentazione del progetto

Il sussidiario delle discipline di terza

• Introdurre le discipline • Costruire i quadri di civiltà partendo dal presente per con pagine di narrativa. imparare a comprendere il passato con metodo.

• Organizzare le idee per ricostruire esperienze apprendendo un metodo di studio. • Osservare le fonti e formulare ipotesi dialogando con gli studiosi, simpatici personaggi che parlano in prima persona.

• Recuperare e riorganizzare i saperi con schemi riassuntivi e pagine semplificate.

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Presentazione del progetto

Allegati classi 2a e 3a

I LAPBOOK • Pratiche istruzioni • Materiale da ritagliare

IL QUADERNO DI ITALIANO • Percorsi sulle quattro abilità: ascoltare, parlare, leggere, scrivere e riassumere • Grammatica RAF per: Riflettere, Apprendere e Fissare • Mappe • Autovalutazione

L’ESERCIZIARIO IN FONDO AI SUSSIDIARI • Schede operative di tutte le discipline • Pagine di CLIL • Pagine di CODING

IN PIÙ per la classe il gioco del coding

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Lapbook

I lapbook Che cos’è un lapbook? Un lapbook è una mappa concettuale a tre dimensioni, un’evoluzione dei soliti cartelloni. È contemporaneamente libro, quaderno e verifica. Si presenta come una simpatica cartelletta colorata che raccoglie dei mini libri di diverso formato.

Perché realizzare un lapbook? • Un lapbook è un ottimo supporto alla didattica perché stimola la curiosità, è spunto di apprendimento e permette di consolidare le competenze acquisite. Infatti l’alunno, in uno spazio limitato, affronta in maniera chiara, sintetica e grafica i diversi aspetti di un argomento monotematico. • Costruire un lapbook avvia al metodo di studio poiché permette all’alunno di ideare e progettare, scegliere, organizzare e sintetizzare il proprio sapere. • È lo strumento ideale per imparare facendo e, una volta realizzato, è riutilizzabile e consultabile in ogni momento dell’anno. • Il lapbook è versatile, infatti si adatta a diverse discipline, età o livelli di apprendimento, per questo è utile anche nei casi di alunni con DSA. • Rende piacevole, divertente e ordinato il lavoro svolto dagli alunni a scuola e favorisce la cooperazione. • Realizzare un lapbook è un lavoro creativo, automotivante, dinamico e coinvolgente.

È difficile realizzare un lapbook? Niente paura. Costruirlo è veramente economico e semplice. In classe seconda, nel volume I miei lapbook di seconda, i lapbook proposti aiuteranno il bambino a mettere ordine e ricordare ciò che ha appreso.

I lapbook di classe seconda

L’autunno

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I numeri e le tabelline

Gli ambienti


Lapbook

Nel libro di seconda si trovano le istruzioni e i ritagli

I lapbook di classe terza In classe terza, quando il lavoro è già stato avviato e gli alunni hanno preso dimestichezza con i lapbook, è necessario dare più spazio alla progettazione autonoma degli alunni, che è anche l’obiettivo ultimo della costruzione di un lapbook: l’alunno decide cosa inserire e la forma che gli è più congeniale per riorganizzare i saperi. I lapbook si trasformano in un vero compito di realtà in cui gli alunni decidono quali informazioni introdurre nel lapbook, quali forme utilizzare e come organizzare lo spazio. Per questo motivo non sono presenti dei lapbook già predisponti in classe terza. Come aiuto, alle pagine 182, 183 e 184 di questa guida è presente una mini guida per insegnare come progettare un lapbook di storia. Questo modello può essere utillizzato come vademecum per la progettazione di altri lapbook.

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Bisogni Educativi Speciali

Per una didattica inclusiva A cura di R. Maggi, pedagogista clinica UNIPED (Unione Italiana Pedagogisti) Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs) sono alunni che presentano disabilità, difficoltà di apprendimento, disturbi evolutivi specifici, difficoltà comportamentali ma anche disagio e svantaggio socio-economico, linguistico, culturale e che dunque necessitano di “speciale attenzione”. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 (entrambe del MIUR) suddividono i BES in tre aree specifiche: • alunni con disabilità certificata secondo la Legge 104/92; • alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA certificati con la Legge 170/2010); • alunni con altri Bisogni Educativi Speciali, come svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. La normativa scolastica vigente invita tutte le scuole a mettere in atto, per studenti in difficoltà (temporanee o permanenti), il diritto alla personalizzazione degli apprendimenti. Compito essenziale dell’insegnante è infatti conoscere «come apprende» l’alunno e, per fare ciò, deve mettere in atto una «osservazione intenzionale e finalizzata» (Piaget) con lo scopo di pianificare i successivi interventi didattico-pedagogici individualizzati e personalizzati.

Didattica individualizzata

Didattica personalizzata

Modula la didattica, i tempi, gli strumenti rispetto alle caratteristiche dell’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze.

Calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali sulla specificità e unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo.

Attraverso la normativa più recente (Legge 170 per i Disturbi Specifici di Apprendimento, la Direttiva del 27 dicembre 2012, successiva Circolare n. 8 e note esplicative) ci si propone un nuovo «orientamento culturale» nell’ottica dell’ICF (“International Classification of Functioning, Disability and Health”) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, «che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo del funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni» (D.M. 27/12/2012, pag. 1). È chiara la finalità dei documenti di «demedicalizzare e sburocratizzare» l’intervento educativo nell’ottica del «successo formativo» di ciascuno. Lo strumento privilegiato per una didattica personalizzata diventa il Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo non di declinare ciò che lo studente non sa fare, ma piuttosto di definire, documentare, monitorare e descrivere le strategie d’intervento più adatte e rispondenti allo stile apprenditivo dell’alunno. Per una maggiore chiarezza, la tabella della pagina successiva indica quale modello compilare per le diverse situazioni di “speciale attenzione”.

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Bisogni Educativi Speciali Alunni con disabilità Legge 104/92

Alunni con DSA Legge 170/2010

Alunni con altri BES Direttiva Ministeriale del 27/12/2012

PEI (Piano Educativo Individualizzato), obbligatorio per tutti gli alunni con certificazione. Tali alunni hanno diritto a un insegnante di supporto (D.P.R. 24/11/1994 ed eventualmente anche l’educativa del Comune di appartenenza).

PDP (Piano Didattico Personalizzato), obbligatorio per tutti gli alunni con certificazione. In esso vengono declinate le strategie e gli interventi didattici in forma collegiale e condivisa.

PDP per i BES, non obbligatorio ma se il consiglio di classe lo ritiene opportuno (cfr. nota del 22/11/2013) può risultare utile per la migliore gestione dei processi inclusivi. Indica se è prevista l’adozione di misure compensative e dispensative (per un determinato periodo o per l’intero anno scolastico) anche per quegli alunni senza specifica certificazione o relazioni da parte di esperti.

L’espressione «personalizzazione degli apprendimenti» è presente già negli articoli 33, 34 e 38 della nostra Costituzione. La Legge 53/2003, che va sotto il nome di “riforma Moratti”, all’art. 2 sottolinea che «è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze, abilità generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro».

Cosa dovrebbe fare l’insegnante? Una scuola inclusiva non dovrebbe mai lasciare soli i suoi insegnanti. Dunque sarebbe bene partire da una buona formazione, anche in raccordo con i CTI-CTS (Centri Territoriali per l’Inclusione e Centri Territoriali di Supporto) di riferimento; organizzare un Piano di Inclusione (PAI) insieme al GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) d’Istituto, utilizzando l’autonomia organizzativa e didattica (cfr. D.P.R. 275/99) in raccordo con altri servizi e con le famiglie, declinare il tutto nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). Ci sono altri aspetti da considerare per migliorare il setting pedagogico: • gli spazi, gli ambienti e i tempi; • l’osservazione sistematica; • il rispetto dei diversi stili apprenditivi; • l’utilizzo di diversi stili “di insegnamento”; • la motivazione all’apprendere; • le modalità di gestione della classe, di aggregazione e lavoro degli studenti (peer education, cooperative learning, tutoring, didattica laboratoriale); • mezzi, strumenti e mediatori didattici; • predisposizione di ambienti di apprendimento formativo. Per gli alunni con BES si possono mettere in atto, in genere, indicazioni e suggerimenti ripresi dalla Legge 170/2010 sui DSA. È importante ricordare che: Misure compensative

Misure dispensative

Si intende qualsiasi prodotto in grado di bilanciare un eventuale disturbo, riducendo gli effetti negativi. Esempi di Strumenti compensativi: • tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri; • tabella delle misure, tabella delle formule; • mappe anticipatorie e schemi riassuntivi; • linee del tempo; • flashcard; • illustrazioni e icone.

Dispensare non significa esentare ma piuttosto tener conto delle reali difficoltà dell’alunno e metterlo in condizione di sviluppare le funzioni e le abilità. Esempi di Misure dispensative: • tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante adeguata organizzazione degli spazi e un flessibile raccordo tra insegnanti; • assegnazione compiti a casa in misura ridotta; • possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine; • schede operative a difficoltà graduale.

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Bisogni Educativi Speciali È importante ricordare che: • gli insegnanti devono consentire l’uso delle strategie compensative e svolgere un ruolo attivo, proponendo percorsi guidati finalizzati allo sviluppo dell’autonomia; • lo studente non ha necessariamente bisogno sempre di “compensare”, ma se si decide di farlo occorre scegliere le modalità adatte alle sue esigenze; • tutta la classe dovrebbe lavorare nelle stesse modalità per evitare che gli alunni con “speciale attenzione” si trovino a disagio; • di particolare importanza sono tutti gli aspetti legati alle emozioni, all’affettività, allo spirito di gruppo e alla condivisione di momenti formali e informali della quotidianità didattica.

Prezioso presenta pagine semplificate da utilizzare con la classe come ripasso e consolidamento dei concetti chiave, oppure come strumento individuale per alunni con difficoltà.

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Presentazione del progetto

Un percorso di apprendimento gratificante A cura di N. Secchi I box delle pietre, che costellano le pagine dei volumi del progetto “Prezioso”, presentano attività e suggerimenti di lavoro piacevoli e coinvolgenti che mirano ad arricchire, in senso reale e metaforico, il percorso didattico, con proposte di lavoro che aiutano a raggiungere le competenze. Il valore aggiunto è dato dal percorso gratificante: in ogni pagina di verifica si invita il gruppo-classe a fare l’autocorrezione e a ritagliare il diamante nell’angolo della pagina, così da incollarlo sulla corona da indossare a fine anno. Costruire pian piano questo oggetto renderà tangibile la conquista delle competenze di prima e la graduale conquista dell’autonomia sia nella scrittura che nella lettura.

RITAGLIA E INCOLLA I DIAMANTI SULLA CORONA!

Lo zaffiro: per imparare…

a lavorare insieme

Nell’ottica della valorizzazione della negoziazione sociale e dell’apprendimento collaborativo, i box “zaffiro”: • suggeriscono proposte di gioco, per consolidare i concetti appresi, ma anche per divertirsi insieme; • propongono la costruzione collaborativa di artefatti o di materiali di gioco, coniugando le dimensioni del “manipolare”, del “creare”, del “collaborare”, del “giocare” in una sintesi didatticamente significativa; • offrono stimoli per la conversazione e per il confronto, avviando fin dalla classe prima gli alunni alla tecnica della discussione, anche quella matematica, che prevede un confronto a più voci (guidato, anche se in modo via via meno direttivo, dall’insegnante).

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Presentazione del progetto

Il rubino: per imparare…

a collegare i saperi

Nell’ottica del superamento della frammentazione tra le discipline e della loro integrazione in quadri d’insieme, condizione necessaria per lo sviluppo delle competenze di valenza trasversale, i box “rubino”: • mettono in evidenza i “punti di contatto” tra discipline diverse, sottolineando termini di uso comune, contenuti trasversali, integrazione tra concetti; • creano occasioni in cui lo svolgimento di un compito richiede l’attivazione di conoscenze o abilità relative ad altre discipline, suggerendo la necessità di una ricomposizione degli oggetti di apprendimento e delle abilità disciplinari.

Lo smeraldo: per imparare…

a connetterti con la realtà

Nell’ottica dell’apprendimento situato, strettamente ancorato alla realtà e alla valorizzazione di compiti significativi, connessi alle pratiche quotidiane, i box “smeraldo”: • esplicitano, con brevi osservazioni e spunti di lavoro, quanto ciò che si studia è presente negli ambienti di vita o nelle pratiche quotidiane degli alunni. In matematica, invitano a osservare la realtà con un “filtro matematico” per coglierne gli aspetti quantitativi, geometrici, logici e avviando gli alunni a una loro graduale sistematizzazione; • propongono compiti tratti da situazioni realmente vissute dagli alunni, stimolandoli a quella “motivazione di competenza”, di bruneriana memoria, legata al bisogno di padroneggiare e controllare l’ambiente che li circonda.

Il diamante: per imparare…

a ragionare con l’INVALSI

Nell’ottica di una preparazione “tempestiva” alla prova invalsi, ma anche e soprattutto dello sviluppo di un pensiero flessibile, in grado di liberarsi dalle gabbie degli schemi “fissi” e delle procedure mnemoniche, a favore del ragionamento e della rielaborazione dei dati, i box “diamante” sono inseriti nei percorsi didattici di italiano e matematica, e le “sfide diamante” ne completano le pagine di verifica: • propongono esercizi che rovesciano o “scombinano” gli schemi tradizionali; • stimolano l’alunno a stabilire collegamenti tra i dati a disposizione per arrivare al dato richiesto; • richiedono l’attivazione di strategie di problem-solving; • costringono l’alunno ad attingere a diverse conoscenze e abilità possedute; • richiedono il passaggio da una forma di rappresentazione a un’altra.

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Grammatica RAF

I principi fondanti della Grammatica RAF • UTILITÀ: la lingua serve. • CITTADINANZA: la lingua è indispensabile per attuare il diritto alla manifestazione libera del proprio pensiero (Costituzione art. 21). • PONTE: la lingua riconosce l’eguaglianza di tutti i cittadini “senza distinzioni di lingua” (Costituzione art. 3). • COLLABORAZIONE: la lingua si apprende cooperando. • MEZZO: la lingua è uno strumento per imparare a imparare. • DIVERTIMENTO: con la lingua si può giocare, ci si può divertire. • SFIDA: la lingua è bella da studiare. • RICCHEZZA: la lingua è storia, creatività, potere. • ORGANICITÀ: la lingua è un percorso di studio/apprendimento coerente, che inizia in prima elementare e continua per tutta la vita. Facendo leva sulla naturale propensione degli alunni verso la scoperta e la novità, sul piacere della sistematizzazione e della sfida, l’acquisizione della lingua diventa piacevole. Il bambino non subisce la spiegazione di una regola, ma viene portato attivamente a confrontarsi con la lingua e con i suoi meccanismi interni. Attraverso un apprendimento a spirale, egli ha il vantaggio di poter ritornare più volte sullo stesso argomento al fine di affrontarlo da diversi punti di vista o a diversi livelli di profondità, procedendo per avvicinamento. Ogni apprendimento rappresenta la base su cui si innesta l’apprendimento successivo, strutturato con modalità e contenuti via via più complessi. Gli obiettivi di apprendimento si delineano sotto forma di “sapere come fare a” piuttosto che di “conoscere che”. La Grammatica RAF si muove quindi in questa direzione, all’interno di una didattica di senso, i cui contenuti contribuiscono alla costruzione di un sapere utile, che dà competenza. Lo sviluppo e l’esercizio delle capacità linguistiche non vanno mai proposti e perseguiti come fini a se stessi, ma come strumenti di più ricca partecipazione alla vita sociale e intellettuale: lo specifico addestramento delle capacità verbali va sempre motivato entro le attività di studio, ricerca, discussione, partecipazione, produzione individuale e di gruppo.1

La metodologia La Grammatica RAF cerca di ribaltare il punto di vista: anziché partire dalla regola da apprendere meccanicamente, offre spunti e situazioni-problema per stimolare il ragionamento, in autonomia o attraverso la discussione collettiva in classe. La metodologia si ispira al metodo scientifico: il bambino osserva, riflette, formula ipotesi, ne verifica la fondatezza, universalizza. Lo scopo della Grammatica RAF è la scoperta delle regole che «sono già presenti nella lingua che possediamo e usiamo», come afferma Francesco Sabatini, attraverso un apprendimento attivo cui fanno seguito l’applicazione e l’esercitazione, poiché è attraverso le attività di carattere intensivo che si agevolano la memorizzazione e l’applicazione automatica delle regole. La Grammatica RAF è innovativa perché pone al centro la riflessione dell’alunno, cioè la metacognizione. In questo senso è perfettamente in linea con le “Indicazioni Nazionali” quando affermano: «Il ruolo probabilmente più significativo della riflessione sulla lingua è quello metacognitivo: la riflessione concorre infatti a sviluppare le capacità di categorizzare, di connettere, di analizzare, di indurre e dedurre, utilizzando di fatto un metodo scientifico».  “Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica”, in Lingua e dialetti, a cura di T. De Mauro e M. Lodi, Roma, Editori Riuniti, 1993.

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Grammatica RAF

La struttura delle pagine Osservo una situazione-problema che mi viene presentata sotto forma di immagine, fumetto, testo e RIFLETTO, cioè avvio il ragionamento.

Attraverso una serie di domande-guida deduco la regola, cioè APPRENDO attivamente dopo aver ragionato. Spesso questa fase viene svolta in gruppo, attuando i principi della cooperazione e dell’apprendimento tra pari.

FISSO la regola attraverso gli esercizi per riutilizzarla in tutti gli ambiti disciplinari e per trasferirla nella produzione individuale.

Tante pagine speciali I laboratori iniziali

Le mappe riassuntive da completare

Le verifiche con l’autovalutazione

Per lavorare in gruppo e capire il senso di ogni sezione.

Per riorganizzare le conoscenze, anche in un’ottica di didattica inclusiva.

L’alunno analizza i propri errori e si rende conto dei punti in cui deve migliorare.

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Contenuti digitali

La didattica e le nuove tecnologie con il M.I.O. Book Alta leggibilità, audioletture, traduttore automatico, strumenti per la creazione di mappe concettuali, schemi di sintesi e linee del tempo per il supporto mnemonico e l’esposizione orale, possibilità di realizzare, allegare e condividere file audio, video e di immagine per valorizzare i diversi stili cognitivi.

Un canale Scratch Raffaello con percorsi di coding e digital storytelling strutturati in maniera semplice e immediata.

Video, approfondimenti, materiali multimediali e spazi virtuali per proporre, realizzare e condividere percorsi di flipped classroom, per valorizzare i talenti e le attitudini.

Hai un account ZAINO DIGITALE? Con un semplice clic puoi accedere ai contenuti del M.I.O. Book. Dal portale www.raffaellodigitale.it scarica il materiale del M.I.O. Book, i contenuti extra sempre aggiornati e accedi al testo.

PREZIOSO 1a • Passatempi preziosi • Metodo • Letture • Discipline • Il quaderno del corsivo • Il quaderno degli esercizi

PREZIOSO 2a • Letture • Matematica con eserciziario • Storia, Geografia, Scienze con eserciziario • I miei Lapbook di 2a • Il quaderno di italiano

In linea con le direttive ministeriali per la parità e la cultura scientifica, contenuti per sperimentare, motivare e coinvolgere nell’apprendimento delle discipline di Arte, Matematica, Scienze e Tecnologia.

PREZIOSO 3a • Letture • Matematica con eserciziario • Storia, Geografia, Scienze con eserciziario • Il quaderno di italiano

e tanto altro materiale per l’insegnante e la classe 15


Contenuti digitali

Guida ai materiali digitali Negli ultimi anni il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha intrapreso la strada dell’innovazione digitale, rimarcando a più riprese la necessità di aggiornare la scuola italiana. Già a partire dalle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo” del 2012 e il successivo decreto 209/13, i libri di testo prendono forma in una nuova versione digitale o mista. Le scuole si dotano di nuovi strumenti, introducendo le LIM, e le classi si affacciano al mondo “2.0”, disegnando così lo scenario di una scuola in grado di affrontare in modo attivo le importanti sfide che ha davanti a sé: l’inclusione, l’apertura al mondo reale e la valutazione delle opportunità che il digitale fornisce, senza sottovalutarne i potenziali rischi. La scuola è ora chiamata a rinnovare i propri abituali metodi di insegnamento e a trovare nuovi approcci, supportata anche da iniziative ministeriali, tra cui “Programma il futuro” del 2014, che offre ai docenti una serie di percorsi per introdurre gli studenti ai concetti base dell’informatica. A ciò si aggiunge il “Piano Nazionale Scuola Digitale” (decreto 851/15), con il quale il MIUR dà definitivamente il via a un programma di innovazione digitale della scuola italiana, al fine di rivedere il sistema educativo scolastico nell’era digitale. Infine il MIUR focalizza l’attenzione sui nuovi bisogni educativi dei nativi digitali con l’emanazione dei documenti integrativi relativi alle “Indicazioni Nazionali” (2012), dedicati all’Educazione Civica Digitale (“Sillabo di Educazione Civica Digitale”, gennaio 2018) e alle competenze di Cittadinanza e digitali (“Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari”, 22 febbraio 2018). La scuola affronta dunque nuove sfide, sia didattiche che organizzative, ma gli obiettivi non cambiano: le finalità prioritarie sono ancora l’acquisizione di competenze da parte degli studenti, tra le quali rientra ora a pieno titolo anche quella digitale, l’apprendimento dei concetti fondamentali, il raggiungimento di buoni risultati e la consapevolezza dell’impatto che ciascuno avrà nella società, come individuo, cittadino e professionista. Nasce un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimento, capace di integrare il suo ruolo classico con l’utilizzo dei nuovi strumenti propri della realtà quotidiana. In quest’ottica le tecnologie diventano un mezzo per accrescere abilità e conoscenze, ponendosi al servizio delle attività orientate alla formazione e all’apprendimento, non solo negli ambiti e negli ambienti tipici della scuola – quindi classi, spazi comuni e laboratori – ma anche nella vita sociale. Il rinnovato sistema educativo-didattico, formato da innovazione metodologica, didattica per competenze e strumentazione digitale, ridefinisce necessariamente anche l’ambito professionale del fare scuola: il docente diventa il progettista del percorso, in grado di utilizzare strumenti sofisticati e complessi. Tra questi strumenti resta centrale il libro di testo, perché la civiltà del libro non può abdicare a se stessa, ma si tratta di un libro diverso, ricco di connessioni e di aperture verso l’esterno: è un libro potenziato, arricchito di contenuti multimediali, un libro che consente approcci diversi allo stesso problema. Per definizione, le tecnologie modificano i comportamenti delle persone e sono destinate anche a cambiare il modo di fare scuola. Governare questo cambiamento, in ultima analisi, è la sfida più importante a cui i docenti sono chiamati.

Introduzione Il M.I.O. BOOK è il libro multimediale del Gruppo Editoriale Raffaello. L’acronimo M.I.O. identifica le tre caratteristiche fondamentali alla base di tutti i progetti digitali. • M come Multimediale: il libro è arricchito con contenuti digitali integrativi di diverse tipologie, che possono essere visionati sia dall’insegnante in classe con l’ausilio della LIM tramite il DVD in allegato alla guida, sia dall’alunno a casa installando il Raffaello Player sul proprio computer o tablet; • I come Interattivo: il libro digitale consente di intervenire nel testo inserendo note o appunti; un libro interattivo ha il pregio di rendere la lezione più coinvolgente e stimolante; • O come Open (cioè aperto): nel libro digitale è possibile creare documenti e condividerli, ampliando i contenuti didattici.

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Contenuti digitali Il M.I.O. BOOK è stato concepito per essere utilizzato sia in classe che a casa: per lo studente il M.I.O. BOOK rappresenta uno strumento con cui proseguire lo studio, per il docente è un supporto utile durante la preparazione e la presentazione della lezione.

Le versioni all’interno del M.I.O. BOOK Il M.I.O. BOOK è realizzato in triplice versione; presenta infatti: 1. il testo sfogliabile multimediale con numerose funzionalità; 2.  il testo liquido ad alta leggibilità per studenti con bisogni educativi speciali (BES) e studenti affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (DSA); 3. l’audiolibro. 1. Testo sfogliabile multimediale L’obiettivo del libro multimediale sfogliabile è principalmente quello di espandere il testo cartaceo arricchendolo di nuovi strumenti per suscitare l’interesse dei nativi digitali e appassionarli alle proposte educative, sviluppando nel contempo le loro competenze digitali. Il M.I.O. BOOK rappresenta un nuovo modo di insegnare e favorire l’apprendimento. Di notevole efficacia risulta la possibilità di utilizzarlo tramite la LIM, che facilita l’attuazione delle strategie educative alla base di una didattica inclusiva. La strumentazione presente nel M.I.O. BOOK permette di intervenire sul testo in modo vario e differenziato. Le funzioni proposte consentono di navigare rapidamente tra le pagine esplorando i contenuti, ma anche di prendere appunti inserendo note o evidenziando le frasi principali; è poi possibile memorizzare audio, video o link utili, scattare fotografie alla pagina, disegnare mappe concettuali, svolgere test interattivi e avere accesso a vari materiali multimediali integrativi. In questo modo gli alunni risultano maggiormente coinvolti e divengono parte attiva durante la spiegazione: la lezione del docente non è più solo frontale e trasmissiva, ma diviene integrata e interattiva. Lavori di gruppo, dibattiti e condivisione di appunti, alla base dei metodi di insegnamento (classe capovolta, scuola senza zaino…) sono ora possibili grazie agli strumenti multimediali. 2. Testo liquido ad alta leggibilità La versione liquida del testo, realizzata nel formato ePub2, è ad alta leggibilità: è infatti pensata per agevolare gli studenti con difficoltà di apprendimento o particolari necessità didattiche, migliorando la lettura della pagina. Il libro ad alta leggibilità consente di aumentare la dimensione del testo e di modificare il font sostituendolo con il font Leggimi, indicato per studenti con BES e DSA. Studiato appositamente per ridurre le problematiche di lettura, il font Leggimi aiuta a identificare più chiaramente le singole lettere presentando anche una maggiore spaziatura tra le parole e tra le righe. A questo si aggiunge una struttura in pagina con brevi paragrafi, più facilmente affrontabili. Le funzionalità dell’alta leggibilità consentono di modificare il carattere minuscolo del testo rendendolo maiuscolo e di disattivare le immagini all’interno della pagina. La versione liquida offre inoltre un servizio di traduzione in altre lingue, particolarmente utile per studenti stranieri che trovano difficoltà con la lingua italiana. 3. Audiolibro Ogni testo è stato letto da speaker professionisti. Molte sezioni presentano anche brani ad alto ascolto, letti scandendo lentamente le parole. Questo accorgimento si rivela particolarmente utile per gli studenti con bisogni educativi specifici e disturbi specifici dell’apprendimento, ma anche per gli studenti stranieri, che possono così ascoltare la corretta pronuncia delle parole.

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Contenuti digitali

Gli strumenti del M.I.O. BOOK, intuitivi e facili da utilizzare, permettono al docente di: • parlare il linguaggio «digitale» degli studenti; • rendere le lezioni interattive e, di conseguenza, più attuali; • catturare e mantenere un’attenzione maggiore da parte della classe; • coinvolgere e stimolare gli studenti con particolari esigenze di apprendimento; • avvicinare tutti gli studenti alle nuove tecnologie; • sviluppare la condivisione e il lavoro di gruppo; • favorire le dinamiche dei nuovi metodi d’insegnamento; • personalizzare le lezioni intervenendo sui contenuti ed evidenziando i concetti chiave; • integrare le lezioni accedendo a materiali provenienti da altri supporti; • fornire approfondimenti in maniera pratica e veloce.

Testo sfogliabile multimediale Come funziona il M.I.O. BOOK • P er prima cosa occorre installare il Raffaello Player sul proprio dispositivo. Si può scaricare tramite il DVD del libro adottato oppure dal sito web www.raffaellodigitale.it. È sufficiente selezionare il proprio sistema operativo e quindi avviare l’installazione. Dal sito è possibile collegarsi alla versione on-line, saltando quindi la fase di installazione. • Installato il Raffaello Player, si accede alla libreria dei testi adottati. • Individuato il testo da utilizzare, fare doppio clic su Apri il libro. • Al primo accesso il testo dovrà essere attivato, inserendo un codice. • Attivato il testo, i contenuti del M.I.O. BOOK si presenteranno nella seguente maniera: I testi vengono presentati in formato PDF, senza l’integrazione di alcun contenuto digitale interattivo. Utile per tablet o per una consultazione “veloce”.

Visualizza VISUALIZZA: i contenuti vengono visualizzati ma non memorizzati nel proprio dispositivo. SCARICA (scelta consigliata): i contenuti, prima di essere visualizzati, vengono memorizzati nel proprio dispositivo. Questo rende la fruizione possibile anche senza DVD o connessione Internet.

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Contenuti digitali Il M.I.O. BOOK si presenterà in questo modo:

Strumentazione, utilizzo e icone 1. La navigazione tra le pagine del libro

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Il M.I.O. BOOK può essere sfogliato agevolmente, spostandosi tra le singole pagine. Questa operazione può essere compiuta mediante le frecce, che consentono di muoversi avanti e indietro, oppure digitando il numero della pagina da visualizzare. L’esperienza di lettura è semplificata anche dalla presenza di un pulsante che permette di navigare tra i capitoli, così da selezionare l’argomento interessato. C’è, infine, anche la possibilità di tornare alla schermata iniziale, relativa al libro attivato, da cui procedere con nuove operazioni. 2. La visualizzazione Diverse tipologie di visualizzazione (full screen, a pagina singola, a doppia pagina e con miniature di anteprima) rispondono alle diverse esigenze di lettura. È infatti possibile personalizzare il formato della pagina, che si adatta secondo le richieste. In particolare, è di grande importanza lo strumento Zoom, mediante il quale ingrandire specifiche porzioni di testo: lo studente può in questo modo leggere più facilmente o soffermarsi su singoli dettagli. Per gli studenti con difficoltà di apprendimento esiste la possibilità di passare alla visualizzazione del libro liquido ad alta leggibilità. Alta leggibilità

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Contenuti digitali

3. La ricerca dei contenuti I contenuti presenti nel volume possono essere facilmente visualizzati tramite un indice, suddiviso per capitoli e per tipologia. La ricerca di uno specifico tema può avvenire sfogliando l’«indice tradizionale» del libro oppure richiamando le pagine memorizzate tramite la funzione Segnalibri. Per la ricerca di singole parole all’interno di tutto il libro si può utilizzare la funzione Ricerca: dopo aver inserito il termine, comparirà una finestra con i risultati ottenuti. Un’altra pratica funzione è quella che raggruppa le risorse multimediali presenti nell’intero volume, catalogate in base alla tipologia; in questa maniera è possibile accedere a una specifica categoria di contenuti digitali per selezionare la risorsa richiesta. 4. Gli strumenti Numerosi strumenti consentono di apportare modifiche all’interno della pagina. Permettono, infatti, di scrivere note e appunti, evidenziare parole e frasi, creare schemi mediante l’inserimento di forme geometriche e frecce, disegnare, applicare maschere per nascondere il testo. L’insegnante può ricorrere a queste funzioni durante la lezione, per mettere in risalto i concetti chiave e riassumere i temi più complessi, oppure durante l’interrogazione, per esempio domandando agli alunni di compilare uno schema riepilogativo o disegnare una linea temporale. Allo stesso modo, questi strumenti si rivelano utili durante lo studio a casa o nei lavori di gruppo avviati in classe: creare piccoli appunti personali, dove segnalare un dubbio, o scrivere una nota con i concetti principali, realizzare schemi o piccole tabelle sono un modo concreto e immediato per facilitare l’apprendimento. Il M.I.O. BOOK mette anche a disposizione la possibilità di creare documenti personalizzati, in particolare presentazioni, mappe concettuali e linee temporali. Il docente può quindi generare delle slide complete di documenti integrativi di diverso carattere, come immagini, file audio e video o link a pagine web, allegabili al documento. Allo stesso modo, lo studente può utilizzare questi strumenti per presentare una lezione in classe ai compagni o per creare schemi riassuntivi al fine di semplificare lo studio. Tutte le pagine su cui si sta lavorando possono, infine, essere stampate.

La condivisione dei documenti I docenti e gli studenti hanno la possibilità di creare e di condividere tra loro documenti personali, linee temporali e mappe concettuali. Possono, inoltre, importare allegati multimediali che possono essere sovrascritti così da generare nuovi documenti.

Facendo clic su questa icona si inizia il processo di creazione del documento. 1.  Per prima cosa occorre selezionare la tipologia del documento, scegliendo fra Presentazione, Mappa concettuale e Linea temporale. In alternativa, si può importare un documento tramite il pulsante Importa. 2. Nella maschera che si apre, selezionare il modello da utilizzare o compilare i campi con i dati richiesti. 3.  Inserire i contenuti (testi, immagini caricate esternamente oppure «catturate» dal libro, oggetti multimediali audio e video oppure link a pagine Web). 4.  Dopo aver creato il documento, lo si potrà esportare e poi condividere. Il documento, che verrà salvato direttamente sul computer o tablet utilizzato, può essere esportato in diversi formati: • .mio, per una condivisione ottimale su un altro dispositivo con il testo M.I.O. BOOK attivo; • .jpg, per le mappe concettuali e le linee temporali; • .rtf, per le presentazioni (da utilizzare anche al di fuori del M.I.O. BOOK mediante un software di video scrittura).

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Contenuti digitali

L’aggiornamento dei contenuti digitali Durante l’anno scolastico sono previsti degli aggiornamenti relativi ai contenuti digitali extra. Per ricevere una notifica e scaricarli, è indispensabile avere un collegamento a Internet ed essersi registrati all’interno del portale www.raffaellodigitale.it. Quando è disponibile un aggiornamento viene segnalato nel seguente modo:

Testo liquido ad alta leggibilità Alta leggibilità Facendo clic su questa icona si ha la possibilità di visualizzare il testo nella versione liquida. Questa versione ad alta leggibilità è molto utile per gli alunni con DSA/BES. Il testo si presenta così:

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Contenuti digitali

Strumentazione, utilizzo e icone 1. La navigazione tra le pagine del libro

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Anche la versione ad alta leggibilità consente di spostarsi tra le pagine del libro mediante delle frecce, oppure di selezionare direttamente una pagina specifica digitandone il numero. Ci si può muovere tra i capitoli, raggiungendo quello precedente o quello successivo. Una volta conclusa la lettura, si può tornare alla schermata iniziale, relativa al M.I.O. BOOK attivato.

2. Le diverse visualizzazioni della pagina Per gli studenti con difficoltà di apprendimento è fondamentale visualizzare la pagina nella maniera più consona. Per questo motivo il M.I.O. BOOK mette a disposizione diverse tipologie di visualizzazione: a pagina singola, a doppia pagina o a schermo intero. Per facilitare la lettura si possono, inoltre, utilizzare i pulsanti che aumentano e riducono la dimensione del carattere, visualizzando il testo in un formato più o meno esteso. Uno strumento particolarmente utile per gli studenti BES e DSA è quello che attiva e disattiva le immagini presenti nella pagina: si può infatti scegliere di visualizzare sia il testo sia le immagini, oppure di togliere le immagini mantenendo solamente il testo, senza elementi di distrazione.

3. Le diverse visualizzazioni della pagina I contenuti presenti nel volume possono essere raggiunti tramite un indice, suddiviso per capitoli e per tipologia. La ricerca di uno specifico tema può avvenire sfogliando l’«indice tradizionale» del libro oppure richiamando le pagine memorizzate tramite la funzione Segnalibri. Un’altra pratica funzione è quella che raggruppa le risorse multimediali presenti nell’intero volume, catalogate in base alla tipologia; in questa maniera è possibile accedere a una specifica categoria di contenuti digitali per selezionare la risorsa richiesta. Leggimi

4. Gli strumenti Particolare attenzione è posta alle tecniche e agli strumenti che rendono la lettura più agevole per gli studenti BES e DSA: è possibile modificare il carattere minuscolo dell’intero testo, rendendolo maiuscolo, oppure scegliere fra tre font ad alta leggibilità: Leggimi, pensata appositamente per studenti BES e DSA, Open Sans e Times. È inoltre possibile modificare il colore del testo e dello sfondo, scegliendo tra nero, bianco, rosso e giallo. Per consentire di mettere in risalto alcune parole o frasi, è possibile evidenziare i termini con differenti colori. Pensato in particolare per gli studenti stranieri o per gli studenti che stanno apprendendo una lingua straniera, è lo strumento di traduzione, mediante il quale è possibile selezionare e tradurre una parola, l’intero testo o una sua porzione. Oltre a fornire una traduzione in diverse lingue straniere, mette anche a disposizione la possibilità di ascoltare il testo letto nella lingua selezionata, a diversi livelli di velocità. Torna al M.I.O. BOOK

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Anche nella versione ad alta leggibilità le pagine su cui si sta lavorando possono essere stampate. E, una volta concluso lo studio, si può infine tornare alla versione sfogliabile del testo.


Contenuti digitali

Audiolibro I testi sono anche forniti in formato audio, letti da uno speaker professionista. In questo modo lo studente ha la possibilità di ascoltare il testo e sentire l’intonazione delle frasi per apprendere piÚ facilmente.

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Classe 2a

Programmazione annuale – Letture

Programmazione annuale Letture TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DECLINATI IN CLASSE SECONDA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ASCOLTARE E PARLARE

• P artecipare a scambi comunicativi con coetanei e adulti, rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti. • Ascoltare in modo attivo e comprendere testi semplici di tipo diverso, cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. • Raccontare esperienze personali o storie con chiarezza, nel rispetto dell’ordine cronologico, esprimendo anche i propri sentimenti rispetto al vissuto.

• P rendere la parola negli scambi comunicativi, rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui. • Ascoltare la lettura dell’insegnante e comprenderne il senso globale. • Ascoltare testi di vario tipo cogliendone le informazioni principali. • Riferire esperienze personali, sentimenti ed emozioni. • Esprimere opinioni, punti di vista e giudizi personali sui testi ascoltati.

• Lessico fondamentale per la comunicazione orale in situazioni diverse. • Utilizzo appropriato delle parole apprese.

• L eggere e comprendere testi di vario tipo, dimostrando di aver acquisito la tecnica della lettura. • Leggere testi di vario tipo cogliendone l’argomento, gli elementi e il lessico usati. • Compiere semplici inferenze e ricavare informazioni implicite.

• S trutture ed elementi fondamentali di testi di vario tipo. • I nformazioni esplicite e implicite. • Lessico fondamentale.

• C omunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, nel rispetto delle convenzioni ortografiche. • Scrivere semplici testi narrativi, descrittivi e poetici anche sulla base di modelli dati. • Rielaborare e completare testi di vario tipo. • Esprimere, anche per iscritto, le proprie emozioni.

• Convenzioni ortografiche e grammaticali. • Lessico fondamentale. • Strutture ed elementi essenziali di vari tipi di testi.

• C omprendere il significato di parole ed espressioni non note partendo dal contesto. • Riconoscere le relazioni tra parole. • Conoscere e utilizzare le principali convezioni ortografiche.

• Lessico fondamentale. • Morfo-sintassi della frase. • Convenzioni ortografiche.

LEGGERE

• P adroneggiare la lettura strumentale. • Leggere e comprendere testi di vario tipo, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma, individuandone il senso globale e le informazioni principali.

SCRIVERE

• S crivere brevi testi, con frasi semplici e compiute, ortograficamente corretti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre.

RIFLETTERE SULLA LINGUA

• A mpliare il patrimonio lessicale con nuove parole ed espressioni. • Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

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Classe 2a

Programmazione annuale – Letture

UDA 1 – Accoglienza Libro di lettura: pagg. 4-7

Obiettivi

• Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Leggere e comprendere testi di vario tipo, dimostrando di avere acquisito la lettura strumentale

Attività proposte

• Filastrocca: “Che cosa è rimasto?” • Brano narrativo: “Ricordi d’estate” • Mi piace leggere • Consiglio prezioso • Incipit narrativo-fantastico di avvio alle unità didattiche per la classe seconda

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Programmazione annuale – Letture

UDA 2 – Scuola e amici Libro di lettura: pagg. 8-25 Il quaderno di italiano: pagg. 12-27

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne cogliere il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Giochiamo a riconoscerci • Il cartellone dei buoni propositi • Consiglio prezioso • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Compito di realtà • Approccio alle diverse tipologie testuali • Espressione di giudizi personali su testi letti • Comprensione di informazioni esplicite in testi di vario tipo • Esploro il racconto: I fatti • Scoperta di parole nuove dal contesto • Mi piace leggere • Collegamento interdisciplinare: Musica • Riordino cronologico delle sequenze di un testo narrativo • È facile leggere: Le parole nascoste • Insieme: L’emozione dell’imbarazzo • Produzione di semplici testi narrativi, realistici e fantastici • Racconti di storie personali • È facile comprendere: A ricreazione • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Classe 2a


Classe 2a

Programmazione annuale – Letture

UDA 3 – Casa e emozioni Libro di lettura: pagg. 34-53 Il quaderno di italiano: pagg. 20-31

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Giochiamo con la paura • Consiglio prezioso • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Comprensione di informazioni esplicite in testi di vario tipo • Insieme: Spazio alle emozioni della nostalgia e della rabbia • Organizzo le idee per raccontare: Una giornata speciale • Racconti di storie personali • Espressione di giudizi personali su testi letti • Produzione di semplici testi narrativi, realistici e fantastici • Collegamento interdisciplinare: Cittadinanza e Costituzione • Esploro il racconto: I personaggi • Approccio alle diverse tipologie testuali • Scoperta di parole nuove dal contesto • Compito di realtà • Avvio al riassunto • Grammatica • È facile leggere: Occhio alle pause! • È facile comprendere: Ci sono i ladri! • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Letture

UDA 4 – Città e scoperta Libro di lettura: pagg. 66-81 Il quaderno di italiano: pagg. 20-27

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Giochiamo a fidarci • Consiglio prezioso • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Compiti di realtà • Racconti di storie personali • Approccio alle varie tipologie testuali • Espressione di giudizi personali su testi letti • Grammatica • Collegamenti interdisciplinari: Storia e Cittadinanza e Costituzione • Comprensione di informazioni esplicite e implicite in testi di vario tipo • Scoperta di parole nuove dal contesto • Esploro il racconto: Il tempo e il luogo • Produzione di semplici testi realistici e fantastici • È facile leggere: La giusta intonazione • È facile comprendere: Una bella arrampicata • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Classe 2a


Classe 2a

Programmazione annuale – Letture

UDA 5 – Fantasia e sogno Libro di lettura: pagg. 82-97 Il quaderno di italiano: pagg. 32-34

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Giochiamo a “Se fossi” • Consiglio prezioso • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Produzione e rielaborazione di fiabe • Insieme: Spazio all’emozione dell’amore • Grammatica • Compiti di realtà • Racconti di storie personali • Espressione di giudizi personali su testi letti • Approccio alle varie tipologie testuali • Comprensione di informazioni esplicite e implicite in testi di vario tipo • Scoperta di parole nuove dal contesto • Esploro la filastrocca: C’era una volta… • Mi piace leggere • Completamento di filastrocche • È facile leggere: Lettura espressiva • È facile comprendere: Il sogno di Stellina • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Letture

UDA 6 – Mondo e avventura Libro di lettura: pagg. 108-125 Il quaderno di italiano: pagg. 35-40

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Giochiamo con il mimo • Consiglio prezioso • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Collegamento interdisciplinare: Cittadinanza e Costituzione • Insieme: Spazio alle emozioni della felicità e dello stupore • Compito di realtà • Esploro la descrizione: Con i sensi • Produzione di semplici testi descrittivi di persone e animali • Racconti di storie personali • Espressione di giudizi personali su testi letti • Mi piace leggere • Approccio alle varie tipologie testuali • Comprensione di informazioni esplicite in testi di vario tipo • Scoperta di parole nuove dal contesto • È facile leggere: Lettura veloce • È facile comprendere: Entrare nel covo • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Classe 2a


Classe 2a

Programmazione annuale – Letture

UDA 7 – Prepararsi alla prova Invalsi Libro di lettura: pagg. 132-144

Obiettivi

• Leggere e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Padroneggiare la lettura strumentale • Formulare ipotesi sul contenuto di una lettura, dato il titolo • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni esplicite e implicite • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Il significato delle parole • L’importanza del titolo • Le informazioni del testo • Le informazioni nascoste • Prova Invalsi

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Programmazione annuale – Letture

Percorso stagionale Autunno: Libro di lettura, pagg. 26-33 Inverno: Libro di lettura, pagg. 54-65 Primavera: Libro di lettura, pagg. 98-107 Estate: Libro di lettura, pagg. 126-131 Il quaderno di italiano: pagg. 28-31

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Arricchire il piano linguistico, cognitivo e relazionale con l’uso autentico della lingua inglese • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale • Osservare e leggere un’immagine • Riconoscere gli elementi fondamentali di un testo iconico-visivo: i colori

Attività proposte

• Percorso sensoriale • CLIL • Feste stagionali • Insieme: Attività in collaborazione • Comprensione di informazioni esplicite in testi di vario tipo • Scoperta di parole nuove dal contesto • Grammatica • Mi piace leggere • Approccio alle diverse tipologie testuali • Produzione di testi fantastici • Racconti di esperienze personali • Espressione di giudizi personali su testi letti • Collegamenti interdisciplinari: Scienze e Geografia • Giochi di parole • Avvio al riassunto • Laboratori manuali: L’arte di riciclare • Lettura e comprensione di opere d’arte • Produzioni artistiche personali legate alla stagione

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Classe 2a


Insegnare Storia e Geografia

Insegnare Storia e Geografia A cura di A. Gambaccini e M. Catozzi Tutti coloro che operano nel mondo della scuola, in particolare noi insegnanti, siamo sicuramente convinti dell’importanza dell’insegnamento/apprendimento della Storia e della Geografia: essi costituiscono infatti un efficace propulsore per la formazione della personalità. Avvicinare dunque i bambini alla comprensione dello spazio e del tempo fin dai primi anni della scuola diventa fondamentale e, se si utilizzano strategie volte a fornire gli strumenti cognitivi più idonei, si produrrà un interesse e una disposizione agli apprendimenti maggiori. Tenere conto di quello che già i bambini conoscono e che fa parte della loro esperienza quotidiana farà sicuramente la differenza; l’insegnamento/apprendimento potrebbe essere più incisivo se si praticasse la didattica dei copioni e la didattica dei Quadri di Civiltà, così come propone Clio ‘92 (Associazione di insegnanti e ricercatori di Storia).

La didattica dei copioni I copioni o script sono una rappresentazione mentale schematica che i membri di una medesima cultura hanno costruito sulla base di ripetute esperienze. Sono un insieme di azioni, interazioni, eventi con un inizio e una fine. Ad esempio se diciamo: “Andare a scuola” a un alunno che ha già fatto questa esperienza e quindi sa che cosa implica, probabilmente indurremo quell’alunno a prevedere ciò che succederà, cioè a dire il necessario da preparare (zaino, astuccio, quaderno, libro…) e le successive azioni da compiere. Ecco, per copione si intende la rappresentazione di una serie stereotipata di eventi che hanno un inizio e una conclusione, e vengono eseguiti in un particolare contesto spazio-temporale da soggetti che agiscono e interagiscono tra loro, con oggetti adeguati per il raggiungimento di un particolare scopo. Quando il copione viene attivato come una struttura cognitiva, consente di mettere i bambini nelle condizioni di comprendere gli eventi di cui si parla…1

Gli psicologi considerano i copioni molto efficaci per lo sviluppo cognitivo del bambino. H. Gardner, infatti, afferma: All’età di due o tre anni, i bambini sono in grado di descrivere gli eventi quasi si trattasse di copioni, e ciò sia che si tratti di eventi che accadono a loro stessi, sia che si tratti di eventi di cui hanno sentito parlare. Questi copioni, oltre che aiutare i bambini a concettualizzare e a riferire le vicende della propria vita, fungono anche da avviamento alla narrazione e alla comprensione. Essi rappresentano anche un generico insieme di sequenze di eventi in riferimento ai quali vengono misurati gli eventi inediti della propria esistenza […], i copioni giocano un ruolo importante per tutta la vita della persona, aiutandola ad assimilare esperienze nuove e consentendole di farle proprie […].2

A scuola quindi è importante saper creare contesti e occasioni per far vivere o osservare sequenze di azioni rappresentabili attraverso copioni, come: mangiare a mensa, andare a scuola, fare il pane, andare a teatro… Dopo aver predisposto tutte le attività che l’insegnante riterrà opportune, sarà ogni volta fondamentale condurre i bambini a una loro rappresentazione: iconografica, orale, scritta o drammatica, che tenga conto degli aspetti temporale e spaziale, innanzitutto, ma anche dei soggetti, delle azioni svolte, dei materiali usati, dei ruoli assunti… In tal modo si contribuirà, in maniera laboratoriale e attiva, alla formazione di strumenti cognitivi utili per la costruzione di un sapere storico e geografico che negli anni futuri sarà sempre più articolato e consolidato. Inoltre diverrà una formidabile occasione per incrementare lo sviluppo linguistico dei bambini. La didattica dei copioni è una modalità che porta alla consapevolezza di tutti gli elementi che compongono l’esperienza. Questa modalità didattica, secondo l’Ass.ne Clio ‘92, dovrebbe aver inizio già nella Scuola dell’Infanzia e, a diversi livelli, essere utilizzata per tutti i cicli scolastici successivi. Non è la Storia che educa il senso del tempo e non è l’insegnamento della Storia che può formare il pensiero temporale: sono l’insegnamento e l’apprendimento attenti alle strutture temporali, ad analizzarle e a rappresentarle con strumenti e pratiche laboratoriali che riescono a conseguire tale risultato.3

L. Coltri, “I bambini e la storia”, in Scuola Materna per l’Educazione dell’Infanzia, fasc. 1, Brescia, Editrice La scuola, 2005.  H. Gardner, Educare al comprendere. Stereotipi infantili ed apprendimento scolastico, Milano, Feltrinelli, 2001. 3  V. Guanci, M.T. Rabitti, Storie e competenze nel curricolo, Castel Guelfo, Cenacchi Editore, 2011. 1 2

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Insegnare Storia e Geografia In classe gli insegnanti propongono quotidianamente attività, laboratori o esperienze dei quali sarebbe opportuno tenere memoria, attraverso la produzione di tracce, di ricordi che possano favorire il ripensamento alle esperienze vissute, in tutte le loro sfaccettature: tempi, luoghi, azioni, soggetti, ruoli, oggetti usati…

Documentare Quindi sarebbe opportuno (previo consenso da parte dei genitori degli alunni) fare fotografie, filmati, rappresentazioni iconiche, registrazioni delle conversazioni dei bambini e quanto altro mentre si vivono le varie esperienze didattiche. Questo materiale tornerà utile nel momento in cui si ricostruirà l’esperienza vissuta utilizzando la didattica dei copioni, in modo tale che nella mente dei bambini si configuri la modalità temporale e spaziale di quanto vissuto.

azioni

tempi

oggetti

evento

spazi

agenti

scene

Quando vivranno esperienze simili a quelle configurate tramite il copione, saranno in grado di conoscere la sequenza temporale e le varie fasi di ciò che accadrà: «così i bambini vengono posti in una condizione analoga a quella di chi fa le ricostruzioni del passato usando le fonti».4 Applicando la didattica dei copioni si arriva gradualmente alla formazione dei concetti: «i copioni servono a configurare nella mente procedure che consentono ai bambini di generalizzare, usare e reinterpretare i concetti in situazioni diverse nella conoscenza del presente e del passato».5 Per concetti si intendono quelli implicati nella disciplina “Storia”: la domesticazione, l’allevamento, l’agricoltura, la democrazia, naturalmente inseriti negli adeguati contesti spaziali-geografici. Teniamo dunque in conto l’esperienza e il vissuto dei nostri alunni per consolidare i concetti di tempo e spazio, costruendo i saperi che stanno alle base delle discipline Storia e Geografia.

Idee per lavorare La didattica dei copioni permette al bambino di compiere operazioni di astrazione per conoscere le specificità degli oggetti, le loro diverse funzioni e proprietà, le tipologie delle azioni specifiche svolte nei fatti vissuti. Questo prevede l’uso di una didattica in cui si tiene conto delle esperienze che appartengono al bambino per farle 4 5

I. Mattozzi, “Pollicino e Cronos. Primi passi verso la storia”, in L’educatore, n. 8-9, 2003.  L. Coltri, La didattica nella storia, Giunti Academy.

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Insegnare Storia e Geografia analizzare, comprendere, per porsi domande e per prevederne risposte; si arriva così alla costruzione di concetti sui quali poter imperniare la conoscenza storica e geografica del presente e del passato, in continua interazione. Per avvicinare i bambini alla didattica dei copioni, in classe prima abbiamo proposto come punto di partenza un’esperienza particolarmente nota, praticata quotidianamente, cioè l’andare a scuola oggi (“L’esperienza ci insegna”, Libro delle discipline 1). I bambini hanno prima raccontato ciò che sanno della loro esperienza (conoscenze previe) poi, opportunamente guidati dall’insegnante, l’hanno ricostruita considerandone i vari aspetti: temporale, spaziale, i soggetti interessati, le azioni compiute, gli strumenti utilizzati, i ruoli svolti. L’insegnante è come il regista che guida gli alunni/attori a: • produrre tracce del loro vissuto; • tematizzare correttamente tutti gli aspetti, affinché essi possano rielaborare le informazioni; • collocare le informazioni su una linea temporale che non sia solo in successione, ma che faccia emergere le contemporaneità, i periodi, la ciclicità; • considerare gli spazi, i luoghi e i cambiamenti in essi intervenuti. In classe seconda proponiamo di ricostruire il copione sulla “Festa di Carnevale a scuola” realizzata durante il precedente anno scolastico che tornerà utile per progettare una nuova Festa di Carnevale. I copioni che sceglieremo di far configurare ai nostri alunni (ad esempio: fare il pane, andare al museo, comprare al mercato, visitare la fattoria didattica…) ci consentiranno di costruire man mano concetti storici-geografici fondamentali come agricoltura, allevamento, istruzione, economia, cultura, con cui gli alunni si dovranno confrontare nello studio delle civiltà del passato. I copioni hanno anche lo scopo di costruire conoscenza storica e, a partire dalla classe terza, per mettere a fuoco processi e tecniche. Ad esempio potremmo fare il copione del “Coltivare ortaggi nell’orto della scuola” affinchè vengano meglio comprese le tecniche di lavorazione agricola utilizzate nel Neolitico dai primi agricoltori. In questo modo agganceremo un concetto del presente per conoscere il passato. Inoltre, servono copioni per ricostruire tecniche che nel tempo si sono trasformate, ad esempio il copione della “Costruzione di oggetti in ceramica” (Libro delle discipline 3, pagg. 56-57) oppure il copione della “Realizzazione di un manufatto in tessuto”. Inoltre, dato che le esperienze che verranno analizzate tramite i copioni appartengono alla cultura in cui i nostri alunni vivono, possiamo tenerne conto per progettare percorsi didattici di educazione alla Cittadinanza.

Idee per costruire la conoscenza storica: i quadri di civiltà Per costruire la conoscenza storica di base bisogna iniziare dalla classe terza, quando avviene l’incontro tra l’alunno e le strutture fondanti delle discipline. La didattica dei copioni che abbiamo descritto in precedenza deve essere affiancata dalla didattica dei quadri di civiltà, anch’essa concepita dall’Associazione Clio ’92 e da essa diffusa; la troviamo descritta anche nelle “Indicazioni Nazionali”. Lo scopo finale della conoscenza storica costruita grazie ai quadri di civiltà è quello di far avere all’alunno in uscita dalla Scuola Primaria una visione globale del mondo e delle civiltà che, in tempi e spazi diversi, si sono sviluppate. È indispensabile partire dalla civiltà più prossima al bambino: quella del tempo e dello spazio in cui egli vive, cioè il presente. Grazie a una selezionata tematizzazione, così come suggerisce lo storico F. Braudel sostenenendo che «i tratti caratterizzanti la vita collettiva di un gruppo umano sono raggruppati secondo indicatori tematici in microdescrizioni»,6 descriveremo la nostra civiltà e quella dei popoli del passato con gli stessi indicatori: tempo, spazio, religione, vita quotidiana, tecniche/trasporti/comunicazione, cultura, organizzazione sociale, costruzioni e abitazioni ed economia. In tal modo gli alunni potranno agevolmente procedere alla comparazione dei diversi quadri di civiltà e rilevarne tratti caratterizzanti, similitudini, uguaglianze e differenze. Potranno coglierne anche aspetti temporali, di contemporaneità o successione e aspetti spaziali di vicinanza, lontananza, tipologie di ambienti. Questo gioco di comparazione farà scaturire operazioni cognitive complesse. Ciò che gli alunni apprendono, acquisisce senso se è rapportato al loro presente e al loro vissuto. Se questo non avviene, «ai lettori i testi finiscono per apparire poco  F. Braudel, Il mondo attuale, vol. 1, Torino, Einaudi, 1966.

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Insegnare Storia e Geografia sensati; l’allievo non comprende quale senso possano avere le informazioni che incontra, né comprende perché darsi la pena di apprenderle».7 Ogni conoscenza, quindi, deve riferirsi costantemente all’oggi, deve essere messa in relazione con l’alunno, con ciò che egli esperisce e vive. I quadri di civiltà da ricostruire sono quelli che hanno determinato dei cambiamenti importanti per ciascuno di noi, ad esempio pensiamo ad alcuni Homo che hanno popolato il mondo: l’Homo habilis, l’Homo sapiens. I quadri di civiltà devono essere dei poster descrittivi, corredati di immagini, senza argomentare né narrare in quanto mettono in luce soprattutto aspetti di cultura materiale. Occorre solamente rilevare i tratti distintivi di ciascun indicatore per creare una mappa spazio-temporale che generi una visione d’insieme. Per ricostruire ogni quadro si possono mettere in campo diverse strategie, utilizzando mezzi tecnologici, abilità cooperative e didattiche per reperire le informazioni necessarie, relative a ciascun indicatore di civiltà. La descrizione di ogni popolo dovrebbe essere contestualizzata in un ambito temporale e spaziale ben preciso (ad esempio: “Cacciatori del Paleolitico superiore nell’Europa occidentale”). Ogni quadro, pur conservando la propria autonomia in quanto genera conoscenza storica precisa, deve essere modulare e paragonabile, così da poter fattivamente contribuire a generare un sistema integrato di conoscenza storica.

Bibliografia • Braudel, Fernand – Il mondo attuale, vol. 1, Torino, Einaudi, 1966. • Coltri, Luciana – “I bambini e la storia”, in Scuola Materna per l’Educazione dell’Infanzia, fasc. 1, Brescia, Editrice La scuola, 2005. • Coltri, Luciana – “La didattica nella storia”, Giunti Academy. • Gardner, Howard – Educare al comprendere. Stereotipi infantili ed apprendimento scolastico, Milano, Feltrinelli, 2001. • Guanci, Vincenzo, Rabitti, Maria Teresa – Storie e competenze nel curricolo, Castel Guelfo, Cenacchi Editore, 2011. • Mattozzi, Ivo – “Pollicino e Cronos. Primi passi verso la storia”, in L’educatore, n. 8-9, 2003. • Mattozzi, Ivo – “La storia insegnata con i processi di trasformazione”, in Per il curricolo di storia, idee e pratiche, a cura di M.T. Rabitti, Milano, Franco Angeli, 2009.

Per approfondire: • Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia: www.clio92.it • Scuola Estiva di Arcevia (An): www.icarcevia.gov.it • Gruppo Storia in Rete di Corinaldo (c/o I.C. Corinaldo-An): www.istitutocomprensivocorinaldo.it

I. Mattozzi, “La storia insegnata con i processi di trasformazione”, in Per il curricolo di storia idee e pratiche, a cura di M.T. Rabitti, Milano, Franco Angeli, 2009.

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Classe 2a

Programmazione annuale – Storia

Programmazione annuale Storia TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DECLINATI IN CLASSE SECONDA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Le parole del tempo • Conoscere e collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi della storia.

• R iconoscere che i fatti avvengono in successione. • Riconoscere situazioni temporali di contemporaneità. • Distinguere rapporti di causa-effetto.

• Indicatori temporali di successione e contemporaneità. • Concetto di causa-effetto.

Misurare il tempo • Conoscere e collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi della storia. • Individuare trasformazioni intervenute nella storia e nel paesaggio. • Usare la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.

• O rganizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali. • Riconoscere in fenomeni, in esperienze vissute e narrate la ciclicità del tempo: giorno, settimana, mesi, stagioni, anno. • Misurare lo scorrere del tempo tramite diversi strumenti. • Collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi relativi al proprio vissuto.

• I ndicatori temporali di ciclo e durata. • Il giorno, la settimana, i mesi, le stagioni, l’anno. • L’orologio. • Il calendario, il diario scolastico e la data.

Ricostruire il passato • Conoscere e collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi della storia. • Individuare trasformazioni intervenute nella storia e nel paesaggio. • Organizzare le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni presenti.

• O rganizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali. • Riconoscere in fenomeni, in esperienze vissute e narrate la ciclicità del tempo: giorno, settimana, mesi, stagioni, anno. • Misurare lo scorrere del tempo tramite diversi strumenti. • Collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi relativi al proprio vissuto.

• I ndicatori temporali di ciclo e durata. • Il giorno, la settimana, i mesi, le stagioni, l’anno. • L’orologio. • Il calendario, il diario scolastico e la data.

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Programmazione annuale – Storia

UDA 1 – Le parole del tempo Sussidiario delle discipline: pagg. 2-7 Eserciziario: pagg. 81-83

Obiettivi

• Riconoscere la successione sulla linea del tempo • Ordinare i fatti • Riconoscere le azioni contemporanee • Riconoscere cause e conseguenze di alcuni fatti

Attività proposte

• Riflessione sulle conoscenze pregresse • Ordinare le sequenze di una fiaba • Osservazione di azioni contemporanee e completamento di frasi con l’uso degli indicatori adeguati • Osservazione di sequenze che avvengono prima/dopo/infine e relativa scrittura sul quaderno con l’uso degli indicatori di contemporaneità e successione • Riconoscimento e individuazione delle cause e conseguenze tramite l’uso del lessico specifico: perché e perciò • Verifica sommativa

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Classe 2a


Classe 2a

Programmazione annuale – Storia

UDA 2 – Misurare il tempo Sussidiario delle discipline: pagg. 8-21 Eserciziario: pagg. 84-86 + CLIL

Obiettivi

• Riconoscere la durata di un’azione • Discriminazione della durata delle azioni e riflessioni sul trascorrere del tempo • Riconoscere relazioni di successione, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrata • Comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la rappresentazione del tempo

Attività proposte

• Individuazione dell’ordine crescente di alcune durate • Laboratorio: Misuriamo la durata • L’orologio: le parti che lo costituiscono e la sua lettura • Memorizzazione di una filastrocca sui diversi modi di misurazione del tempo • Riconoscere l’ora indicata • Compito di realtà: La tua giornata • Verifica in itinere • Individuazione e completamento delle parti del giorno • La ciclicità dei mesi e delle stagioni • Il calendario • Scrivere e completare alcune date • Individuazione di elementi temporali nel proprio diario scolastico • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Storia

UDA 3 – Ricostruire il passato Sussidiario delle discipline: pagg. 22-29 Eserciziario: pag. 87

Obiettivi

• Riflettere sul ruolo della memoria come strumento di ricostruzione del passato • Riflettere sul ruolo delle fonti iconografiche come strumenti per la ricostruzione del passato • Ripensare a un’esperienza per ricostruire il passato attraverso parole-chiave • Riflettere sul ruolo delle fonti scritte e materiali come strumenti per ricostruire il passato • Classificare le fonti • Cogliere il nesso fra le informazioni e la fonte • Riconoscere i cambiamenti avvenuti nel tempo attraverso le fonti

Attività proposte

• Raccontare fatti del tempo passato accaduti a scuola • Individuazione dei cambiamenti nel tempo negli oggetti e nelle persone • Organizzo le idee per ricostruire: Ripensare a un’esperienza • Usare le fonti per ricostruire un’esperienza passata • Individuare le diverse tipologie di fonte • Laboratorio: Usiamo le fonti • Verifica sommativa

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Classe 2a


Classe 2a

Programmazione annuale – Storia

RUBRICA VALUTATIVA DEI COMPITI DI REALTÀ La tua giornata - Sussidiario delle discipline, pag. 14 AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Prodotto Rispetto delle consegne

Ha eseguito correttamente tutte le consegne

Ha eseguito con discreta correttezza tutte le consegne

Ha eseguito parzialmente le consegne

Ha eseguito molto parzialmente le consegne

Rappresentare in forma iconica le parti orarie della propria giornata

Ha rappresentato in modo completo

Ha rappresentato in modo soddisfacente

Ha rappresentato con qualche sollecitazione dell’insegnante

Ha rappresentato solo con l’aiuto dell’insegnante

Raccontare la propria giornata scandita da parti orarie

Ha raccontato in modo completo con esatta scansione oraria

Ha raccontato in modo soddisfacente rispettando abbastanza la scansione oraria

Ha raccontato con qualche sollecitazione dell’insegnante, non rispettando sempre la scansione oraria

Ha raccontato solo con l’aiuto dell’insegnante considerando poco la scansione oraria

Utilizzo delle conoscenze

Ha utilizzato in maniera completa le conoscenze apprese

Ha utilizzato in maniera soddisfacente le conoscenze apprese

Ha utilizzato in maniera sufficiente le conoscenze apprese

Ha utilizzato non correttamente le conoscenze apprese

Applicazione nel lavoro

Ha organizzato il lavoro in modo autonomo, mantenendo impegno e interesse continui

Ha organizzato il lavoro con discreta autonomia e soddisfacenti impegno e interesse

Ha organizzato il lavoro in maniera poco autonoma, con impegno e interesse non sempre adeguati

Non ha saputo organizzare autonomamente il lavoro, con impegno e interesse discontinui

Partecipazione

Ha partecipato attivamente, intervenendo in modo costruttivo

Ha partecipato con interventi abbastanza pertinenti

Ha partecipato in maniera poco propositiva

Ha partecipato in maniera perlopiù passiva

Processi

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Classe 2a

Programmazione annuale – Geografia

Programmazione annuale Geografia TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DECLINATI IN CLASSE SECONDA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Rappresentare lo spazio • Orientarsi nello spazio circostante utilizzando riferimenti topologici. • Utilizzare il linguaggio della geo-graficità per conoscere ambienti e percorsi.

• S apersi muovere consapevolmente nello spazio circostante orientandosi tramite elementi fissi, coordinate, legenda. • Saper rappresentare uno spazio definito tramite simboli. • Saper rimpicciolire di oggetti per realizzare relative piante e mappe.

• I ndicatori spaziali e topologici. • Impronte, piante, rimpicciolimento e punti di osservazione. • Elementi fissi e mobili. • Legende, reticoli e coordinate.

I paesaggi • Rendersi conto che lo spazio è costituito da elementi aventi una funzione propria. • Individuare i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, mare). • Cogliere nei paesaggi le trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. • Rendersi conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici.

• R iconoscere spazi aperti e chiusi, pubblici e privati. • Rilevare differenze e peculiarità dei diversi ambienti naturali e urbani. • Sapersi comportare rispettando le regole.

• D iverse tipologie di spazi ambientali: montagna, collina, pianura, mare, fiume, città. • Spazi chiusi e aperti, pubblici e privati. • Regole di comportamento.

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Classe 2a

Programmazione annuale – Geografia

UDA 1 – Rappresentare lo spazio Sussidiario delle discipline: pagg. 30-41 Eserciziario: pagg. 88-92 + CLIL e CODING

Obiettivi

• Muoversi consapevolmente nello spazio, utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sopra, sotto, sinistra, destra…) • Rapportarsi con lo spazio da diversi punti di vista • Comprendere che il territorio è uno spazio organizzato

Attività proposte

• Osservazione di un’immagine e completamento di frasi rispettando le indicazioni riferite allo spazio • Individuazione della posizione degli oggetti tramite indicatori topologici • Riconoscimento degli oggetti da diversi punti di vista • Rappresentazione degli elementi a seconda del punto di vista • Rappresentazione e riconoscimento di impronte • Ingrandimento e rimpicciolimento di oggetti su carta quadrettata • Percorsi su reticoli • Compito di realtà: La pianta dell’aula • Individuazione e riconoscimento di elementi fissi ed elementi mobili • Rappresentazione di uno spazio mediante piante con l’uso di una legenda • Utilizzo di coordinate per identificare dei luoghi • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Geografia

UDA 2 – I paesaggi Sussidiario delle discipline: pagg. 42-53 Eserciziario: pagg. 93-95

Obiettivi

• Conoscere il concetto di spazi aperti e chiusi • Saper riconoscere elementi naturali e elementi antropici di un paesaggio • Riconoscere le principali caratteristiche di diversi ambienti geografici • Riconoscere, nel proprio ambiente di vita, le funzioni dei vari spazi

Attività proposte

• Riconoscimento degli spazi aperti e chiusi • Riconoscimento degli elementi naturali e artificiali del paesaggio • Analisi degli aspetti dell’ambiente montano • Analisi degli aspetti dell’ambiente collinare • Analisi degli aspetti dell’ambiente pianeggiante e fluviale • Analisi degli aspetti dell’ambiente urbano • Discriminazione fra spazio privato e pubblico • Analisi degli aspetti dell’ambiente marino • Cittadinanza e Costituzione: Rispettiamo l’ambiente • Compito di realtà: Piccoli ecologisti • Verifica sommativa

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Classe 2a


Classe 2a

Programmazione annuale – Geografia

RUBRICA VALUTATIVA DEI COMPITI DI REALTÀ La pianta dell’aula - Sussidiario delle discipline, pag. 36 AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Prodotto Rispetto delle consegne

Ha eseguito correttamente tutte le consegne

Ha eseguito con discreta correttezza tutte le consegne

Ha eseguito parzialmente le consegne

Ha eseguito molto parzialmente le consegne

Realizzazione pianta aula

Ha contribuito a realizzare la pianta in modo molto soddisfacente

Ha contribuito a realizzare la pianta in modo soddisfacente

Ha contribuito a realizzare la pianta sollecitato dall’insegnante

Ha contribuito a realizzare la pianta solo con l’aiuto dell’insegnante

Utilizzo delle conoscenze

Ha utilizzato in maniera completa le conoscenze apprese

Ha utilizzato in maniera soddisfacente le conoscenze apprese

Ha utilizzato in maniera sufficiente le conoscenze apprese

Ha utilizzato non correttamente le conoscenze apprese

Applicazione nel lavoro

Ha organizzato il lavoro in modo autonomo, mantenendo impegno e interesse continui

Ha organizzato il lavoro con discreta autonomia e soddisfacenti impegno e interesse

Ha organizzato il lavoro in maniera poco autonoma, con impegno e interesse non sempre adeguati

Non ha saputo organizzare autonomamente il lavoro, con impegno e interesse discontinui

Partecipazione

Ha partecipato attivamente, intervenendo in modo costruttivo

Ha partecipato con interventi abbastanza pertinenti

Ha partecipato in maniera poco propositiva

Ha partecipato in maniera perlopiù passiva

Rispetto delle regole

Ha tenuto un comportamento rispettoso delle idee altrui, propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento abbastanza rispettoso delle idee altrui, discretamente propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento sufficientemente rispettoso, poco propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento poco rispettoso e non collaborativo

Processi

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Classe 2a

Programmazione annuale – Geografia

RUBRICA VALUTATIVA DEI COMPITI DI REALTÀ Piccoli ecologisti - Sussidiario delle discipline, pag. 52 AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Prodotto Rispetto delle consegne

Ha eseguito correttamente tutte le consegne

Ha eseguito con discreta correttezza tutte le consegne

Ha eseguito parzialmente le consegne

Ha eseguito molto parzialmente le consegne

Raccogliere informazioni sul rispetto dell’ambiente nel territorio di appartenenza

Ha contribuito a raccogliere informazioni in modo molto soddisfacente

Ha contribuito a raccogliere informazioni in modo soddisfacente

Ha contribuito a raccogliere informazioni sollecitato dall’insegnante

Ha contribuito a raccogliere informazioni solo con l’aiuto dell’insegnante

Scrivere slogan per favorire il rispetto ambientale

Ha scritto in maniera autonoma, efficace e chiara

Ha scritto in maniera autonoma e chiara

Ha scritto sollecitato dall’insegnante in modo abbastanza chiaro

Ha scritto solo con l’aiuto dell’insegnante

Utilizzo delle conoscenze

Ha utilizzato in maniera completa le conoscenze apprese

Ha utilizzato in maniera soddisfacente le conoscenze apprese

Ha utilizzato in maniera sufficiente le conoscenze apprese

Ha utilizzato non correttamente le conoscenze apprese

Applicazione nel lavoro

Ha organizzato il lavoro in modo autonomo, mantenendo impegno e interesse continui

Ha organizzato il lavoro con discreta autonomia e soddisfacenti impegno e interesse

Ha organizzato il lavoro in maniera poco autonoma, con impegno e interesse non sempre adeguati

Non ha saputo organizzare autonomamente il lavoro, con impegno e interesse discontinui

Partecipazione

Ha partecipato attivamente, intervenendo in modo costruttivo

Ha partecipato con interventi abbastanza pertinenti

Ha partecipato in maniera poco propositiva

Ha partecipato in maniera perlopiù passiva

Rispetto delle regole

Ha tenuto un comportamento rispettoso delle idee altrui, propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento abbastanza rispettoso delle idee altrui, discretamente propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento sufficientemente rispettoso, poco propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento poco rispettoso e non collaborativo

Processi

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Classe 2a

Verifiche personalizzate Il momento delle verifiche, se non viene gestito in modo consapevole e attento da parte del docente, rischia di diventare uno spartiacque tra il successo e l’insuccesso formativo dei bambini. La personalizzazione dei percorsi, infatti, deve necessariamente includere anche le modalità con cui si osservano i livelli di conoscenze e abilità raggiunti. D’altra parte, anche i documenti ufficiali invitano ad adattare le verifiche sia all’interno dei PDP che dei PEI. Nel primo caso, per i bambini con DSA o per i bambini con BES per i quali si predispone un PDP, è opportuno compiere un’operazione di FACILITAZIONE delle verifiche. Nel secondo caso, quindi per i bambini con certificazione L104, potrebbe non essere sufficiente una facilitazione, ma potrebbe rendersi necessaria una SEMPLIFICAZIONE. La differenza tra le due operazioni è sostanziale: • quando si facilita, si va a graduare, scomporre, accompagnare le difficoltà poste dal compito o dal testo, senza toccare il carico cognitivo del compito stesso; • quando si semplifica, invece, si va a ridurre il testo, a modificarlo seguendo precisi accorgimenti, a ridurre le difficoltà del compito, spesso a cambiarlo completamente, in modo da renderlo più semplice. Nella guida si è voluto fornire ai docenti le versioni sia facilitate che semplificate delle verifiche per favorire l’inclusione di tutti i bambini, cercando al contempo di alleggerire il sempre più pesante lavoro degli insegnanti.

Verifiche facilitate

Verifiche semplificate

pag. 48

Oddio la gita!

pag. 58

Oddio la gita!

pag. 50

Dove sono le pantofole?

pag. 59

Dove sono le pantofole?

pag. 52

Ginnastica in città

pag. 60

Ginnastica in città

pag. 54

Prigioniero nel bidone

pag. 61

Prigioniero nel bidone

pag. 56

Al raduno dei maghi

pag. 62

Al raduno dei maghi

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Classe 2a

Verifiche personalizzate

Oddio la gita! – Mamma, papà, sono le sette! Le sette! – ho urlato agitata spalancando la porta della stanza di mamma e papà. Mia madre si è tirata su come fosse svegliata da un incubo. Poi si è girata, ha guardato la radiosveglia sul comodino. – Oddio la gita! – ha urlato pure lei. Sono schizzata in camera mia, ho tolto il pigiama, infilato i vestiti pronti sulla seggiola, allacciato le scarpe da tennis, preso lo zainetto, messo la giacca a mezze maniche e sono ripiombata nella stanza di mamma e papà. – Siamo in ritardo! – Tenetevi forte! E allacciate le cinture – dice papà sicuro mentre saliamo tutti e tre in auto. – Mi raccomando, prudenza! – gli risponde la mamma preoccupata. Per fortuna mio padre al volante non lo batte nessuno. Ha guidato giù per la collina come un razzo e ha frenato a un millimetro dal pullman che stava per partire senza di me. E adesso che salgo due a due le scalette del pullman, mi accorgo che l’unico posto rimasto libero è quello vicino a Elena: primo sedile nella fila di destra. Di fianco ci sono le maestre, davanti solo l’autista. – Pazienza – dico a bassa voce. C. D’Angelo, W la gita, Coccole books

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Classe 2a

Verifiche personalizzate

1. Indica con una X la risposta corretta. • A che ora suona la sveglia?

Alle Alle Alle Alle

8 7 8 di sera 7 di sera

• Chi racconta la storia?

Una maestra Una mamma Un bambino Una bambina • Chi accompagna la bambina

al pullman? Solo la mamma Solo il papà La mamma e il papà Elena • Perché il papà guida giù per

la collina come un razzo? Perché vuole volare Perché è tardi Perché guida in Formula 1 Perché vuole superare il pullman

2. I ndica con una X se la spiegazione della parola indicata è un sinonimo o un contrario.

PAROLA

SPIEGAZIONE

agitata

calma, serena

schizzata

corsa, scattata

preoccupata

tranquilla, certa

SINONIMO

CONTRARIO

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Verifiche personalizzate

Classe 2a

Dove sono le pantofole? È ora di colazione. Sara entra in cucina ancora in pigiama con in braccio il suo orsacchiotto. – Ma Sara, sei di nuovo scalza! – esclama la mamma vedendola. – Sono di nuovo scappate! – annuncia Sara. – Sara, le pantofole non scappano! – dice la mamma che ha ai piedi delle belle pantofole rosa a fiori. – È vero, non scappano! – conferma anche il papà, che sta bevendo il caffè e indossa un paio di ciabatte di velluto marrone. – Le mie sì! – insiste Sara convinta e imbronciata. – Le mie sono due topolini e corrono e scappano. Sara ha un paio di pantofole bellissime, grigie e morbide, con gli occhi, le orecchie e i baffi da topolino. L’unico problema è che quando deve mettersi in pigiama la sera, o alzarsi al mattino, le pantofole non ci sono mai: sono scappate chissà dove. La mamma poi le ritrova sempre, magari una sotto l’armadio e l’altra sotto la lavatrice. Anche questa mattina la mamma ne scova una nel lettino della bambola Romilda e l’altra in bagno, vicino al bidè. – Su, infilale che prendi freddo a camminare scalza! – dice la mamma mettendole ai piedi di Sara. – Visto? – dice Sara. – Erano scappate! S. Roncaglia, Storie coi fiocchi, Einaudi Ragazzi

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Classe 2a

Verifiche personalizzate

1. Colora il completamento corretto. • Sara entra in camera in cucina . • La mamma ha ai piedi scarpe con i tacchi delle belle pantofole . • Sara dice che le sue pantofole sono rotte scappate . 2. Indica con una X la risposta corretta. • Sara, quando entra in cucina, ha in braccio

una bambola un orsacchiotto un topolino un agnellino • Le pantofole di Sara sono

3. Indica con una X la definizione corretta delle parole sottolineate.

La mamma ne scova una. Sara è imbronciata.

Calcia Immusonita

Trova Felice

4. Dove trova la mamma le pantofole di Sara?

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Classe 2a

Verifiche personalizzate

Ginnastica in città Un pomeriggio ho chiamato tutti gli amici del quartiere e ho detto: – Ragazzi, facciamo ginnastica? – Sì! – hanno gridato tutti. Abbiamo subito formato il Gin-Club (Gin sta per ginnastica). Ci siamo messi a cercare la palestra, ma erano tutte occupate e abbiamo deciso per l’ingresso di casa mia. Ma poi chi è arrivato in mezzo al gruppo? I miei cari fratellini. Nessuno li voleva nel Gin-Club, ma la mamma mi ha pregato tanto e poi mi ha promesso una tenda da indiani. Luigi mi ha promesso un enorme lecca lecca e Daniele mi ha guardato con i suoi occhioni grandi… e ho ceduto. Così abbiamo cominciato a fare la ginnastica. Tutti si sono messi una bella tuta rossa, facevamo proprio un bel gruppetto. E sapete chi ci sorvegliava mentre facevamo gli esercizi? Il nonno! Si era comperato una tuta blu e delle scarpe da ginnastica. Stava proprio bene. Segnava il tempo e ci guidava per il quartiere a fare “footing”. Da principio la gente rideva un po’ a vederci per la strada, poi il nostro Gin-Club è diventato famoso e qualcuno cominciò a correre con noi. A. Gelli, Babuz e la ginnastica, La Scuola, Brescia

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Classe 2a

Verifiche personalizzate

1. Dove si svolge la storia? Indica con una X l’immagine corretta.

2. Indica con una X la risposta corretta. • Nel racconto si parla di

canto recitazione tennis ginnastica • I protagonisti sono

degli animali dei ragazzi e un nonno dei genitori delle maestre • Il gruppo si chiama

Gin-Gong Gin-Club Club-Sub Gin-Seng 3. C hi è arrivato in mezzo al gruppo? Indica con una X la risposta corretta.

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Verifiche personalizzate

Prigioniero nel bidone Digsby è un giovane talpone nero dagli occhi miopi che non può resistere senza mettere il naso in ogni cosa, specie vecchie tubature, tunnel, buche. Un giorno, mentre camminava impacciato per strada, inciampò in un bidone dell’immondizia con il coperchio mezzo sollevato. “Darò un’occhiata qui dentro!” pensò, ma perse l’equilibrio e vi cadde a testa in giù. – Cosa farò ora? – piagnucolò. Era finito in mezzo ai rifiuti, con un catino di plastica ficcato in testa. In quel momento sentì delle voci e tanti rumori. Poi capì che il bidone veniva sollevato. – Aiuto! – gridò Digsby non appena volò fuori dal bidone, ma nessuno lo sentì. Venne trasportato dal camion dell’immondizia fino alla discarica e qui nuovamente scaricato. Era sprofondato nella spazzatura. – Come farò a trovare una via d’uscita? – disse mentre cercava di togliere il catino dalla testa. – Segui me, sono Gelatina. Segui la mia scia d’argento. Ti porterà fuori dalla discarica – disse Gelatina che scese lasciando una scia d’argento dietro di sé. Digsby la ringraziò e si avviò col suo catino in testa. Si arrampicò sul mucchio dei rifiuti, passò in mezzo a secchi usati, lattine arrugginite. Lungo il cammino incontrò altri animaletti, ma non dimenticò di seguire la scia. Fu così che riuscì a uscire dalla discarica. A casa di Oliver Lontra si liberò dal catino, fece un bel bagno, e quando fu finalmente pulito e profumato tornò in cucina. Non curiosò mai più dentro un bidone! K. Veale, Digsby Talpone prigioniero del bidone, Sperling & Kupfer

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Classe 2a


Classe 2a

Verifiche personalizzate

1. Segna con una X la risposta corretta. • Chi è Digsby?

Una grande talpa Un grande tappeto Un bidone Una lattina

• Dove cadde un giorno?

• La discarica, secondo te, è:

un luogo con tanti dischi un luogo dove si caricano le pile un luogo in cui si buttano i rifiuti

2. Completa la frase con le parole indicate.

cucina • catino • bagno • profumato • Lontra • pulito A casa di Oliver ............................................. si liberò dal ............................................., fece un bel ............................................. , e quando fu finalmente ...................................... e ............................................. tornò in .............................................. 55


Classe 2a

Verifiche personalizzate

Al raduno dei maghi Il mago Gherardo e Ginevra la strega han fatto fagotto e chiuso bottega perché Cento e Più Laghi si sta preparando al raduno di maghi. I maghi riuniti raccontano i loro fantastici modi di fare il lavoro. Però la sorpresa più bella e più strana la porta Ginevra che la settimana riduce a sei giorni mangiandone uno che sputa dagli occhi in un filo di fumo.

– Sei giorni soltanto ma tutti di festa. Precisa ridendo e china la testa. Poi la risolleva e si è trasformata in una stupenda bellissima fata. Felici decidono di far bello il mondo, e si chiude il raduno con un girotondo. G. Pontremoli, Ballata per tutto l’anno e altri canti, NER

1. Continua a sottolineare nel testo le parole che fanno rima. 56


Classe 2a

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2. C erchia il disegno che rappresenta le parole sottolineate nella frase “han fatto fagotto e chiuso bottega”.

3. Completa la definizione di filastrocca con le parole indicate.

rima • parole • versi La filastrocca è scritta in ............................................. e le ............................................. fanno ............................................. tra loro. 4. Scrivi nello schema le parole che completano le frasi. Nella colonna evidenziata scoprirai come si chiude il raduno dei maghi. 1 Ginevra è una… 2 Va nel paese di Cento e Più… 3 L’accompagna il mago… 4 Ginevra mangia un… 5 Poi si trasforma in una… 6 Dagli occhi sputa… 7 Maghi e streghe vogliono

abbellire il… 8 La loro riunione si chiama… 9A l raduno raccontano il loro…

1

S

2 3 4 5 6 7 8 9

D

L 57


Classe 2a

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ODDIO LA GITA! – MAMMA, PAPÀ, SONO LE SETTE!!! SONO IN RITARDO PER LA GITA!!! – HO URLATO CHIAMANDO I MIEI GENITORI. LA MAMMA SI È ALZATA SUBITO SVEGLIANDO ANCHE IL MIO PAPÀ. IN CAMERA MIA HO TOLTO IL PIGIAMA, INDOSSATO I VESTITI, ALLACCIATO LE SCARPE DA TENNIS, MESSO LA GIACCA. ALLA FINE HO PRESO ANCHE LO ZAINETTO E SONO CORSA IN MACCHINA. SIAMO PARTITI TUTTI E TRE: IO, MAMMA E PAPÀ. ALLA GUIDA C’ERA MIO PADRE CHE HA GUIDATO VELOCISSIMO. QUANDO SONO ARRIVATA AL PULLMAN L’UNICO POSTO LIBERO ERA QUELLO VICINO A ELENA, AL PRIMO SEDILE. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA. • A CHE ORA SUONA

LA SVEGLIA? ALLE 8 ALLE 7

• CHI RACCONTA LA STORIA?

UNA MAMMA UNA BAMBINA

• CHI ACCOMPAGNA LA BAMBINA AL PULLMAN?

SOLO LA MAMMA LA MAMMA E IL PAPÀ 2. INSERISCI I NUMERI DA 1 A 3 E RIORDINA LA STORIA.

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DOVE SONO LE PANTOFOLE? PER FARE COLAZIONE, SARA ENTRA IN CUCINA CON IN BRACCIO IL SUO ORSACCHIOTTO. – MA SARA, SEI DI NUOVO SCALZA! – LE DICE LA MAMMA. – SONO DI NUOVO SCAPPATE LE MIE PANTOFOLE! – DICE SARA. – MA LE PANTOFOLE NON SCAPPANO! – INTERVIENE IL PAPÀ. – LE MIE SÌ PERCHÉ SONO DUE TOPOLINI CHE CORRONO – INSISTE SARA CONVINTA. LE PANTOFOLE DI SARA SONO BELLISSIME, GRIGIE, MORBIDE, CON GLI OCCHI, LE ORECCHIE E I BAFFI DA TOPOLINO. OGNI GIORNO LA MAMMA LE DEVE CERCARE. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

SARA ENTRA IN

SARA DICE CHE LE SUE PANTOFOLE SONO

SARA, QUANDO ENTRA IN CUCINA, HA IN BRACCIO

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GINNASTICA IN CITTÀ UN GIORNO HO CHIAMATO TUTTI I MIEI AMICI E HO DETTO: – RAGAZZI FACCIAMO GINNASTICA? TUTTI MI HANNO RISPOSTO DI SÌ E ABBIAMO FORMATO IL GIN-CLUB (GIN STA PER GINNASTICA). FACEVAMO GINNASTICA NELL’INGRESSO DI CASA MIA. UN GIORNO SI SONO AGGIUNTI ANCHE I MIEI DUE FRATELLINI LUIGI E DANIELE. MENTRE FACEVAMO GLI ESERCIZI CI SORVEGLIAVA IL NONNO CHE INDOSSAVA UNA TUTA BLU E DELLE SCARPE DA GINNASTICA. IL GIN-CLUB È DIVENTATO FAMOSO. 1. D OVE SI SVOLGE LA STORIA? INDICA CON UNA X L’IMMAGINE CORRETTA.

2. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA. • NEL RACCONTO SI PARLA DI

CANTO GINNASTICA • I PROTAGONISTI SONO DEI RAGAZZI E UN NONNO DEI GENITORI • IL GRUPPO SI CHIAMA GIN-CLUB CLUB-SUB 60

Classe 2a


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PRIGIONIERO NEL BIDONE DIGSBY È UNA GIOVANE TALPA GRANDE MOLTO CURIOSA. UN GIORNO, MENTRE CAMMINAVA PER STRADA, INCIAMPÒ IN UN BIDONE DEI RIFIUTI E CI CADDE DENTRO. SI MISE A PIANGERE PERCHÈ AVEVA PAURA DI NON RIUSCIRE A USCIRNE FUORI ED ERA RIMASTO INCASTRATO IN MEZZO AI RIFIUTI. – COME FARÒ A USCIRE? – DISSE. UNA LUMACA DI NOME GELATINA GLI DISSE DI SEGUIRE LA SUA SCIA COLOR ARGENTO PERCHÉ COSÌ SAREBBE USCITO DAL BIDONE. LA TALPA, DOPO AVER FATTO CIÒ CHE GELATINA LE AVEVA DETTO, LA RINGRAZIÒ E DIVENTARONO AMICI. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA. • CHI È DIGSBY?

UNA GIOVANE TALPA UN BIDONE • DOVE CADDE UN GIORNO?

• CHI INCONTRA DENTRO IL BIDONE?

LA LATTINA ROSSOLINA LA LUMACA GELATINA

• LA SCIA ERA DI COLORE

ORO ARGENTO 61


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Classe 2a

AL RADUNO DEI MAGHI IL MAGO GHERARDO E GINEVRA LA STREGA HANNO FATTO LA VALIGIA E CHIUSO BOTTEGA PERCHÉ IL PAESE DEI CENTO E PIÙ LAGHI SI STA PREPARANDO AL RADUNO DEI MAGHI. I MAGHI RIUNITI RACCONTANO I LORO FANTASTICI RITI NEL FARE IL LAVORO. POI FELICI TUTTI I MAGHI DEL MONDO DECIDONO DI FARE UN BEL GIROTONDO. 1. COME SI CHIAMANO IL MAGO E LA STREGA? INDICA CON UNA X.

LEONARDO E GINA GHERARDO E GINEVRA 2. C ERCHIA IL DISEGNO CHE RAPPRESENTA LE PAROLE SOTTOLINEATE NELLA FRASE “HANNO FATTO LA VALIGIA E CHIUSO BOTTEGA”.

3. DOVE VANNO GHERARDO E GINEVRA? INDICA CON UNA X.

AL RADUNO DEI MAGHI IN GITA SCOLASTICA 62


Schedario di classe seconda ITALIANO

STORIA

Scheda 1 Scheda 2 Scheda 3 Scheda 4 Scheda 5 Scheda 6 Scheda 7 Scheda 8 Scheda 9 Scheda 10 Scheda 11 Scheda 12 Scheda 13 Scheda 14 Scheda 15 Scheda 16 Scheda 17 Scheda 18 Scheda 19 Scheda 20 Scheda 21

Scheda 22 Scheda 23 Scheda 24 Scheda 25 Scheda 26 Scheda 27 Scheda 28 Scheda 29 Scheda 30

Un po' di felicità Le tre melarance Il piccolo robot Una scimmietta per amica Super Giò Margherita Suoni complessi Qu oppure cu? Parole con cqu Parole con gn Sce - sci - scie Suoni duri con sc Giochi di doppie La divisione in sillabe Accento sì, accento no Il punto e la virgola Nomi e articoli Gli aggettivi qualificativi I verbi L’h la metto o non la metto? Tutto in ordine

Scegli l’indicatore esatto La successione Nel frattempo - mentre All’avventura! Sulla linea del tempo Ore e minuti Al tempo di chi? Causa-effetto Le fonti

GEOGRAFIA Scheda 31 Scheda 32 Scheda 33 Scheda 34 Scheda 35 Scheda 36 Scheda 37 Scheda 38 Scheda 39 Scheda 40

La stanza dei giochi di Luca Tanti punti di vista Leggere una mappa A scuola con Maria Elementi fissi o mobili I punti di riferimento Spazi della città e loro funzioni Ambienti naturali Elementi artificiali Gli ambienti

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Classe 2a

SCHEDA 1 – ITALIANO

UN PO’ DI FELICITÀ Prendi il volo di una farfalla il riso del bambino dietro la palla, il silenzio di un picco alpino, il profumo di un ramo di pino, prendi i colori dell’arcobaleno, l’onda del vento nel campo di fieno, la fragranza del pane nel forno, la prima luce del nuovo giorno, prendi del mare la fresca brezza non costa nulla, e sono ricchezza: è così semplice e nessuno lo sa, prendere un po’ di felicità. L. Martini

1. C onta i versi di questo testo e scrivi il loro numero: .................................

2. C erchia con lo stesso colore le coppie di parole in rima e trascrivile. Segui l’esempio.

• • • • • 64

farfalla /palla ........................................................................................................ ........................................................................................................ ........................................................................................................ ........................................................................................................ ........................................................................................................


Classe 2a

SCHEDA 2 – ITALIANO

LE TRE MELARANCE 1. Leggi ad alta voce con espressività e rispettando la punteggiatura. C’era una volta un bellissimo principe che era sempre triste a causa di un incantesimo. Per provare di nuovo la felicità, doveva possedere tre melarance. Così un giorno partì alla loro ricerca. Chiese aiuto al mago Celio, che gli disse che i tre frutti si trovavano nel castello della cattiva fata Creonta. Il castello era protetto da un grande portone magico, da un mastino affamato e da un forno fatato. Il mago allora gli diede una boccetta di unguento per ungere il portone, un pezzo di pane per nutrire il mastino e una spazzola per strofinare il forno. Il principe giunse al castello della terribile fata e fece come gli aveva detto il mago. Riuscì così a raccogliere le tre melarance da un albero dalle foglie d’oro. Il principe arrivò vicino a un lago e aprì la prima melarancia. Apparve una fanciulla meravigliosa che gli chiese da bere. Ma il principe, incantato dalla sua bellezza, si dimenticò dell’acqua e la fanciulla scomparve. Accadde la stessa cosa con la seconda melarancia. Il principe allora aprì l’ultima melarancia e diede immediatamente da bere alla ragazza. Egli la vide così bella che le chiese di sposarlo. La fanciulla acconsentì e insieme tornarono al castello. Carlo Gozzi, L’amore delle tre melarance, Sonzogno

2. Completa. Il ................................................................. è il personaggio buono. La ................................................................. è il personaggio cattivo. Il .............................................................. è l’aiutante. 3. Disegna gli oggetti magici che aiutano l’eroe nella ricerca.

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Classe 2a

SCHEDA 3 – ITALIANO

IL PICCOLO ROBOT 1. L eggi e scrivi una frase breve per ogni sequenza. Letizia non aveva né fratelli, né amici. Viveva in un condominio, era sempre sola. Giocava con le bambole, oppure guardava la televisione. Ma si annoiava perché la tv e le bambole non giocavano con lei. Voleva un’amica vera!

Letizia era sola: non sapeva ������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������

Si annoiava ����������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������

Una sera chiese al suo papà se le regalava un sogno, cioè un’amica vera.

Una sera chiese al suo papà se ������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������

Il papà era un bravo operaio tecnico, e costruì un piccolo robot, con una lucina in testa che si accendeva quando era in funzione. Quando Letizia lo vide fu felice: il piccolo robot aveva occhi, orecchie, naso e bocca come un bambino. Camminava e faceva tutto quello che lei gli chiedeva.

Il papà ������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������

Quando ������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������

Mario Lodi, Il drago del vulcano e altre storie, Giunti Kids

2. O ra riscrivi sul quaderno una dopo l’altra, le frasi brevi che hai scritto, cioè il riassunto del racconto.

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Classe 2a

SCHEDA 4 – ITALIANO

UNA SCIMMIETTA PER AMICA 1. L eggi il brano e colora i disegni. Macky si addentra di corsa nella giungla in cerca del suo giovane amico Uao-Uao. Subito dal folto della chioma di un albero sbucano due zampe pelose che terminano con lunghe dita: è un giovane gibbone, una scimmia molto buffa.

Macky sorride e Uao-Uao le si getta in braccio stridendo felice. È da tanto che desidera andare con la sua amica. Mente Macky si incammina tenendo il gibbone per mano, dalla giungla si sentono assordanti grida. Sono gli altri gibboni che augurano a Uao-Uao buona fortuna. 2. S crivi il riassunto del racconto completando le frasi. Macky entra ................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................... . Subito dalle foglie sbucano ......................................................................................................................................... .......................................................................................................... : è ................................................................................................. . Macky sorride e Uao-Uao ................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................... . La bambina .................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................... . Gli altri gibboni ........................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................... . 67


Classe 2a

SCHEDA 5 – ITALIANO

SUPER GIÒ Giovanni è il custode della scuola. È un ometto molto buffo, piccolino di statura, ma forzuto. Riesce a sollevare banchi, cattedre e pesanti scatoloni, come se fossero piume! Indossa sempre i jeans, una maglietta rossa e le scarpe da tennis. Ha pochi capelli, le orecchie a punta come quelle di un elfo e una bocca piccola, ma sempre sorridente. È gentile con i bambini, è sempre allegro e ai maschi “batte il cinque”. Si dà un gran daffare tutto il giorno a scuola e, se qualcuno sta male, lo fa sedere al suo posto in portineria finché non vengono a prenderlo. L’anno scorso, alla fine della scuola, i bambini gli hanno regalato una maglietta con la S di Superman, solo che c’è scritto: Super Giò! Quel regalo gli è piaciuto tantissimo. Infatti si è molto emozionato quando ha aperto il pacchetto! Paola Gentile

1. Vero o falso? Rispondi con una X. Giovanni è un maestro della scuola. Giovanni è piccolo, ma forzuto. Giovanni ha la bocca grande. Giovanni è timido e sempre imbronciato. I bambini della scuola gli vogliono bene. 68

V F V

F

V

F

V

F

V

F


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SCHEDA 6 – ITALIANO

MARGHERITA Il mio nome è Margherita, ma in casa mi hanno 3. Q ual è Margherita? Indicala con una X. dato diversi soprannomi. Siccome ho le gambe lunghe, la zia Rossella mi chiama Fenni (che è il diminutivo di fenicottero). Ho un viso bello tondo, le labbra carnose, che ho preso dalla mamma, e gli occhi grandi e nocciola, che assomigliano a due frollini al cacao. Se apro la bocca vedo una distesa di buchi, con qualche dente tra uno spazio e l’altro. Ho i capelli lunghi e lisci, di colore castano. D’estate, con il sole, si riempiono di strisce gialle: la mamma dice che si chiamano “meches” e che lei deve pagare un parrucchiere per averle. Tutti mi dicono che ho un bel carattere, perché sono educata e sorridente, ma che quando mi vengono i “cinque minuti” divento insopportabile. La maestra un giorno ci ha spiegato che ciascuno di noi è bello e unico così com’è, allora penso che vado bene così come sono, denti compresi. Paola Gentile

1. L eggi ad alta voce: fai una pausa lunga quando incontri il . , fai una pausa breve quando incontri la , . 2. Completa la descrizione di Margherita con i dati che trovi nel testo. Viso: ....................................................................... ; labbra: .......................................................................... ; sdentata occhi: ............................................. e ............................................. ; bocca ............................................... ; capelli: .......................................... e .......................................... , di colore ........................................... ; gambe: ................................................................ ; carattere: .................................................................. . 69


Classe 2a

SCHEDA 7 – ITALIANO

SUONI COMPLESSI 1. Completa.

lab___a

___eccia

___osso

___agola

___emio

la___o

___ande

mano___a

om___a

___ionfo

___embiule

ci___a

sem___e

___attore

mi___ofono

___enare

___eve

pa___one

___edere

pio___a

___aglio

___olcinato

___ommare

fine___a

___ostare

pa___a

___arpa

___anare

ro___o

bi___ecca

___arbo

___appo

___adigliare ___egno

ta___hino

___uzzare

___ento

___opa

___iscia

cre___a

2. C erchia gli animali il cui nome comincia per GR, DR, BR, TR.

70

3. C ancella le parole non corrette: ricordati che prima di P e B ci vuole sempre M.

Ambra/Anbra si svegliò e c’era il sole. Era il primo di novembre/novenbre ed era il conpleanno/compleanno di Erica, la sua compagna/conpagna di banco. Cercò per tutta la stamza/stanza il regalo che le aveva comprato/conprato. Era un bellissimo onbrello/ombrello con tutte le bandiere/bamdiere del mondo stampate/stanpate sopra. Fuori pioveva, lo avrebbe usato subito.


Classe 2a

SCHEDA 8 – ITALIANO

QU OPPURE CU ? 1. Completa le parole con CU o QU, poi riscrivile al posto giusto. QU

CU

................................................

__gino

__pola

................................................

................................................

__scino

__rioso

................................................

................................................

__ercia

cin__e

................................................

................................................

__adro

__aranta

................................................

2. Osserva i disegni e scrivi le parole capricciose: vogliono CU + vocale. ..................................................................

..................................................................

..................................................................

..................................................................

.................................................................. ..................................................................

3. C ollega ogni parola al suo significato, poi completa le frasi con le parole grigie. innocuo battere

proficuo inoffensivo

percuotere agitare

scuotere utile

riscuotere ritirare

. • Non avere paura: questo cane è il tappeto. • Prendi il battipanni per la pensione. • Il nonno è andato a e ben fatto. • È stato un lavoro il ramo per far cadere i frutti. • Devi .............................................................

.........................................................

........................................................

.............................................................

........................................................

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Classe 2a

SCHEDA 9 – ITALIANO

PAROLE CON CQU 1. R isolvi gli indovinelli. Nei cerchietti apparirà una parola misteriosa.

• Togliere la schiuma: _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Temporale improvviso: _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Vasca per pesci: _ _ _ _ _ _ _ • Nuota con le bombole: _ _ _ _ _ _ _ _ • Preziosa pietra azzurra: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Diluire con acqua: _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Fa arrivare l’acqua nelle case: _ _ _ _ _ _ _ _ _ Nelle parole della • Palude: _ _ _ _ _ _ _ _ _ famiglia dell’acqua Pioggerellina: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ • devi usare CQU + vocale.

La parola misteriosa è _ _ _ _ _ _ _ _ _ . Questa è l’unica parola che si scrive con QQ e significa “grande disordine”.

2. C ollega ogni parola al suo significato, poi scrivi una frase per ognuna. Anche la famiglia dell’acquisto vuole CQU + vocale.

• • •

acquisto

persona che compra

acquirente

comprare

acquistare

oggetto comperato

.............................................................................................................................................................................................................. . .............................................................................................................................................................................................................. . .............................................................................................................................................................................................................. .

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SCHEDA 10 – ITALIANO

PAROLE CON GN 1. Cerchia le parole che contengono il suono GN. FILASTROCCA DELL’AGNELLO

Sul pendio di una montagna un agnello se la svigna. Corre verso la campagna e si infila in una vigna. Ma, ahimè, lì c’è uno stagno e finisce presto a bagno! Se ne accorge e ride un ragno tra le foglie di un castagno.

GNA, GNE, GNO, GNU si scrivono senza I. Fa eccezione la parola compagnia.

Stefania Bigi

2. S crivi GN se dopo c’è una sola vocale. Scrivi N se dopo ci sono due vocali. Poi inserisci le parole al posto giusto.

mi iera monta a macedo ia

le

a iente inge ere

cri iera impe o inge uo

fale ame casta a ge io

GN

N

..........................................................................................

..........................................................................................

..........................................................................................

..........................................................................................

..........................................................................................

..........................................................................................

3. O sserva i disegni e scrivi le parole.

.............................................

.............................................

.............................................

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Classe 2a

SCHEDA 11 – ITALIANO

SCE – SCI – SCIE 1. Osserva i disegni e completa le frasi con la parola esatta.

di schiuma sulle onde. • La nave lascia una porta una stella sul giubbotto. • Lo scorrono veloci fra i sassi. • Le acque del . • Ho la tosse e il medico mi ha prescritto uno e fa numerosi esperimenti. • Carlo è un bravo nuovo. • Ai giardini c’è uno molto basso. • Io dormo con un ......................................

......................................

......................................

......................................

......................................

......................................

......................................

2. Completa scegliendo le parole nei cartellini. usciere

coscienza

scienziato

scientifico

scienza

ha permesso all’uomo di progredire e di vivere meglio. • La passa molto del suo tempo in laboratorio. • Lo . • La sorella di Matteo frequenta il liceo e lavora in tribunale. • Il papà di Paola fa l’ . • Luca svolge i suoi impegni con .........................................

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

Vogliono SCIE le parole che fanno parte della famiglia di: – scienza: scienziato – scientifico – fantascienza; – coscienza: incoscienza – incosciente – coscienzioso; e la parola usciere.

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Classe 2a

SCHEDA 12 – ITALIANO

SUONI DURI CON SC 1. Completa con SCA, SCHE, SCHI, SCO e SCU, poi riscrivi le parole. VA TA

.................

LI

......................................................

BO

......................................................

FIA

......................................................

CA

...................................................... .................

......................................................

SA ...................................................... .................

DO ......................................................

......................................................

.................

RO ......................................................

MA

......................................................

DA

......................................................

LETRO ...................................................... NO ......................................................

TA MA

.................

ME

LE ...................................................... NO ......................................................

2. Completa con SCHIA, SCHIE, SCHIO, SCHIU. .................................ffo

ri..................................re

..................................cciare

..................................na

mi..................................re

..................................nale

mu..................................

fi..................................tto

..................................ccare

..................................ma

..................................va

fo..................................

3. Indovina e scrivi la parola.

• Queste SCA si indossano ai piedi: • Questo SCHE fa molto ridere: • Questo SCHI di pomodoro macchia i vestiti: • Questa SCO svela un mistero: • Queste SCU fanno perdonare un dispetto:

...................................................................................................................

............................................................................................................................. ......................................................................................

............................................................................................................................. ..........................................................................................

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Classe 2a

SCHEDA 13 – ITALIANO

GIOCHI DI DOPPIE 1. Completa le parole con le consonanti semplici o doppie. B / BB

C / CC

C / CC

D / DD

ga___ia

mu___a

do___ia

bu___ino

sa___ia

luma___a

ba___io

chio___o

li___ro

ta___o

fre___o

F / FF

G / GG

G / GG

L / LL

gira___a

a___o

ma___iore

co___ore

ba___i

te___ola

fa___iolo

carte___a

Be___ana

la___o

spia___ia

ga___o

M / MM

N / NN

P / PP

R / RR

ga___a

pa___a

pa___a

teso___o

sala___e

sapo___e

ta___o

bu___one

go___a

fari___a

vi___era

to___one

76

S / SS

T / TT

V / VV

Z / ZZ

ta___o

di___o

uo___o

pala___o

ri___o

ga___o

la___oro

ta___a

sa___o

la___e

a___entura

deli___ia


Classe 2a

SCHEDA 14 – ITALIANO

LA DIVISIONE IN SILLABE 1. A scolta il grillo parlante e dividi in sillabe battendo le mani. Osserva l’esempio.

so - le sole: ............................................................................ salame: .................................................................... tavolo: ......................................................................

In questi casi dividi dopo le vocali.

veloce: ..................................................................... peperone: ............................................................ carota: ......................................................................

tos - se tosse: ....................................................................

colorare: .................................................................

panna: .................................................................

Le doppie vanno sempre separate come pure il gruppo CQ!

ricotta: ................................................................. cassetta: ............................................................ acquario: ........................................................... giubbotto: .......................................................

ten - da tenda: ....................................................................... corvo: ........................................................................ panchina: .............................................................. forchetta: .............................................................. soldato: ...................................................................

Separa la lettera “ponte“ dalla consonante che la segue!

ri - schio rischio: ................................................................ cresta: ..................................................................

Non separare mai le consonanti che sono in gruppo.

strano: ................................................................. finestra: .............................................................. pescare: ............................................................. ragnatela: ......................................................... quadrato: ......................................................... 77


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SCHEDA 15 – ITALIANO

ACCENTO SÌ, ACCENTO NO 1. Cancella la parola sbagliata.

• In quella citta/città ho bevuto un ottimo caffe/caffè. Su qui/quì e su qua/quà l’accento non va, se vai li/lì o vai • la/là l’accento ci sta. motociclista casco/cascò sull’asfalto; per fortuna aveva • Iill casco/cascò ben allacciato! • Sara/Sarà, mia cugina, sarà/sara promossa con ottimi voti. 2. Completa la storia scegliendo tra i monosillabi non accentati. no

• re • so • sto • sta • fa • tre • qua

In una reggia vive un .............. molto sospettoso. Egli pensa: “Se .............. sempre .............. nel mio castello, non saprò mai quali sudditi mi sono fedeli e quali ..............”. Così decide di andarsene in giro per il paese accompagnato da .............. servitori e mettere alla prova i suoi sudditi. Quell’imbroglione di Giufà lo riconosce e decide di approfittarne: “Gentile signore, mi permetta di metterla in guardia: io .............. che in questo momento qualcuno .............. cercando di imbrogliarla!”. Il .............. sospettoso, credendo che egli parli dei suoi servitori, li caccia in malo modo e chiede a Giufà di diventare il suo fedele consigliere. Stai attento, Giufà: chi la .............., l’aspetti! Stefania Bigi

3. Colora la parola corretta, poi componi delle frasi sul quaderno. GIU

GIÙ

PERCHE

PERCHÉ

PIÙ

PIU

PUÒ

PUO

CIOE

CIOÈ

LASSU

LASSÙ

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Classe 2a

SCHEDA 16 – ITALIANO

IL PUNTO E LA VIRGOLA 1. Osserva l’immagine e indica quale frase è corretta.

iorgio mangia. Sotto il tavolo G il gatto dorme.

Il gatto insegue il topo. Sull’albero un uccellino osserva.

iorgio mangia sotto il tavolo. G Il gatto dorme.

Il gatto insegue il topo sull’albero. Un uccellino osserva.

2. I nserisci la virgola in modo che le frasi siano corrette. Mentre Luisa viene interrogata alla lavagna Luca disegna.

Mentre la mamma stira in sala Rita guarda la televisione. 3. I nserisci il punto . e la virgola , dove servono, poi riscrivi il testo sul quaderno. Ricordati la lettera maiuscola dopo il punto!

Ieri pomeriggio pioveva mi annoiavo così ho telefonato a Marco Sara Sergio e Lucia e li ho invitati a casa mia abbiamo giocato a Monopoli poi abbiamo mangiato la merenda infine abbiamo guardato un cartone animato 79


Classe 2a

SCHEDA 17 – ITALIANO

NOMI E ARTICOLI 1. Sottolinea in blu i nomi femminili e in rosso i nomi maschili. Tre pulcini, andando a spasso, incontrarono la volpe che, venendo passo passo, leggiucchiava il suo giornale. – Buon giorno, signorina – dissero subito i pulcini. – Oh, salute miei carini! E di bello che si fa? – Già che mamma è andata fuori, siamo fuggiti dal pollaio: vogliamo fare un po’ i signori e andare di qua e di là. – Bravi, bravi per davvero. Voglio stringervi la mano. Così dicendo s’appressò e… gnam… gnam… se li mangiò.

2. Sottolinea in blu i nomi singolari e in verde i nomi plurali. cioccolatini scimmia piazze

unghia lampada cavoli

sasso palloni nuvole

numero libri canarino

caviglia lavatrici sorrisi

3. C ompleta con l’articolo determinativo giusto (il, lo, la, i, gli, le). Attenzione all’apostrofo! .................... lavagna

.................... sole

.................... fratello

.................... orco

.................... sposo

.................... zie

.................... istrice

.................... orso

.................... vento

.................... galline

.................... gnomi

.................... elefante

4. C ompleta con l’articolo indeterminativo giusto (un, una, uno). Attenzione all’apostrofo! .................... ombrello

.................... casa

.................... scarpa

.................... anello

.................... cavallo

.................... struzzo

.................... isola

.................... spaventapasseri

.................... stivale

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Classe 2a

SCHEDA 18 – ITALIANO

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI 1. Collega il nome all’insieme degli aggettivi qualificativi più adatti.

• • • • •• calmo • tempestoso • azzurro • profondo agitato • blu • pescoso • liscio • quieto

affollata tortuosa asfaltata polverosa frequentata alberata stretta larga

mare

rosa

••

• •

• •

spinosa profumata vellutata appassita sfiorita rossa selvatica delicata

strada

2. Com’è? Riconosci l’aggettivo qualificativo e riscrivi. Osserva l’esempio.

pesce guizzante

guizzante ..................................................

fresca bibita

cane fedele

..................................................

succosa arancia

..................................................

splendenti stelle

..................................................

gustosa pizza

..................................................

limpida acqua

..................................................

quaderno ordinato ..................................................

cielo sereno

..................................................

bambino allegro ..................................................

..................................................

3. A l posto di ognuna delle seguenti espressioni scrivi l’aggettivo corrispondente. Osserva l’esempio.

Asta che ha la punta. asta

appuntita .........................................................................................

Spettacolo che fa ridere.

spettacolo .........................................................................................

Erba che emana profumo.

erba

Le strisce dei pedoni.

le strisce .........................................................................................

Frutto dell’autunno.

frutto

.........................................................................................

.........................................................................................

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Classe 2a

SCHEDA 19 – ITALIANO

I VERBI 1. N elle seguenti frasi sottolinea i verbi.

• Luisa mangia un panino. • Il cane abbaiava ai passanti. • Domani partirò per Venezia. • Gli orsetti preparano la tana. • Il vigile ha fischiato a lungo. • L’incendio distruggerà il bosco. 2. C ompleta la tabella. IERI

OGGI

DOMANI

correva

....................................................

....................................................

....................................................

mangia

....................................................

....................................................

....................................................

ballerà

ha riso

....................................................

....................................................

3. C oniuga i verbi in tutte le persone. Io guardo la televisione.

Io nuoto in piscina.

Tu .................................. la televisione.

Tu .................................. in piscina.

Leo .................................. la televisione. Mara .................................. in piscina. Noi .................................. la televisione.

Noi .................................. in piscina.

Voi .................................. la televisione.

Voi .................................. in piscina.

Essi .................................. la televisione. Essi .................................. in piscina.

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Classe 2a

SCHEDA 20 – ITALIANO

L’H LA METTO O NON LA METTO? 1. L eggi con attenzione ciò che ti suggerisce il fumetto, ripensa a ciò che già sai, poi completa con la forma corretta.

ho oppure o?

• A colazione bevi tè latte? • Preferisci giocare a scacchi con il Game Boy? • Non ancora scritto al mio amico di Roma. • Sulla riva del mare trovato molte conchiglie. • Io un bellissimo zaino rosso. ...............

Questo gioco o un altro?

...............

...............

...............

...............

A chi? Ai nonni, … Dove va? Ai giardini, …

hai oppure ai?

• bambini piace molto il gelato. • “ mangiato tutto il risotto?” • Andrea va spesso giardinetti pubblici. • Tu mal di pancia perché mangiato troppi dolci. • La pizza funghi piace molto miei nonni. ...............

...............

...............

...............

...............

...............

...............

A chi? A me, A te, … Dove? A scuola, … A fare cosa? A giocare, …

ha oppure a?

• Maria un bellissimo gatto nero. • Oggi pomeriggio vengo casa tua giocare. • Andrea da solo completato un grande puzzle. • Ogni sera Michele piace bere un bicchiere di latte. • Annamaria un’amica che viene dalla Tunisia. ...............

...............

...............

...............

...............

...............

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Classe 2a

SCHEDA 21 – ITALIANO

TUTTO IN ORDINE 1. Indica con una X i gruppi di parole che sono non frasi. Oggi pomeriggio leggerò le patatine fritte. Una fa sotto nido il grondaia la rondine. Il cane rincorre una bicicletta lungo la via. Nel Chiara i fiori raccoglie prato. Domani mattina partirò per la montagna. Luca prese dall’astuccio la sua matita colorata.

La frase è un insieme di parole con un significato. Nella frase le parole sono in ordine e in accordo tra loro.

2. Q ueste sono non frasi, perché le parole sono in disordine. Riordinale e riscrivile in modo che abbiano un significato.

la

• Cappuccetto • di • il • mangiò • lupo • nonna

.................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................

a la

scarpetta • perse • scale •• sulle • Cenerentola • mezzanotte • sua

............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................

• • • • •

Biancaneve a la offrì mela una strega avvelenata .................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................

• •• • •

Principe il baciò la Addormentata o Bella ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................

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Classe 2a

SCHEDA 21 – ITALIANO

3. M odifica le non frasi in modo che acquistino un significato.

Il fantasma ha paura del bambino. ...................................................................................................................................................................

Queste sono non frasi, perché non hanno senso.

Il topolino divora il gatto. ...................................................................................................................................................................

La luce accende il papà. ...................................................................................................................................................................

4. I ndica l’elemento mancante nelle non frasi e riscrivile in modo che abbiano un significato.

Queste sono non frasi perché manca Il poeta una poesia senza rime.     Manca: ............................................... un’informazione ............................................................................................................................................................ importante.

La abbraccia il suo bambino.     Manca: ..................................................... ............................................................................................................................................................

Luca un videogioco nuovo.     Manca: ..................................................... ............................................................................................................................................................

5. R iscrivi correttamente le frasi sostituendo le parole grigie che non vannno d’accordo con le altre.

Paolo ama fare un bolle di sapone.

Queste sono non frasi perché le parole non concordano tra di loro.

............................................................................................................................................

Il palloncino colorato di Isabella si bucarono. ............................................................................................................................................

Il giardino era illuminata dal sole. ............................................................................................................................................

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SCHEDA 22 – STORIA

Classe 2a

SCEGLI L’INDICATORE ESATTO 1. I n ogni frase cerchia la parola che indica il tempo adatto (ovvero l’indicatore temporale corretto).

buona abitudine PRIMA - DOPO lavarsi • Èleuna mani e PRIMA - DOPO andare a tavola a mangiare.

- OGGI - DOMANI non sono potuto • IERI venire a casa tua a giocare perché avevo molti compiti; verrò IERI - OGGI - DOMANI.

cosa facciamo IERI - OGGI - DOMANI? • “Che Che ne dite di andare PRIMA - DOPO in

libreria, PRIMA - POI - INFINE a casa?” chiede Luca ai suoi amici.

nel PASSATO - PRESENTE - FUTURO l’uomo riuscirà a vivere su altri • Forse pianeti.

• In PASSATO - PRESENTE - FUTURO non c’erano i computer e i telefonini.

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Classe 2a

SCHEDA 23 – STORIA

LA SUCCESSIONE 1. R iordina la storia numerando le immagini. Speriamo che papà sia d’accordo...

Mi dispiace ma non possiamo tenerlo!

1 Ma sì, ripensandoci...

Che carino. Portiamolo a casa!

2. O ra verbalizza la storia illustrata. Usa, nel ricostruire la successione, alcune delle seguenti parole:

prima

• dopo • infine • in seguito • successivamente • poi

..................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................

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SCHEDA 24 – STORIA

Classe 2a

NEL FRATTEMPO – MENTRE 1. Completa aiutandoti con i disegni.

• L’acqua per la pasta inizia a bollire, nel frattempo la mamma .......................................................................... ..............................................................................................................................................

• La maestra corregge il compito di un compagno, nel frattempo io .................................................................................................. ..............................................................................................................................................

• La mamma mi prepara la colazione, nel frattempo io .................................................................................................. ..............................................................................................................................................

• Mentre si fa la piega dalla parrucchiera, la mamma ................................................................................................................ ..............................................................................................................................................

• Mentre la torta cuoce nel forno, la nonna ...................................................................................................................... ..............................................................................................................................................

• La campanella di fine lezione suona. Nel frattempo la classe seconda si prepara .................................................................... ..............................................................................................................................................

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Classe 2a

SCHEDA 25 – STORIA

ALL’AVVENTURA! 1. Leggi il seguente brano. Elisa racconta che al campo scout ha vissuto molte avventure in una sola settimana. La prima avventura è stata quella della capanna nel bosco, la seconda la caccia al tesoro. Un’altra giornata avventurosa è stata quando è arrivato un ospite speciale: lo scoiattolo Cleo. La quarta avventura è stata la costruzione del ponte sopra il fiume: ci sono voluti ben due giorni di lavoro. Il sesto giorno i capi hanno organizzato la gara della “sentinella del bosco”. L’ultima avventura è stata quella della casa sull’albero. 2. R imetti in ordine di successione le avventure di Elisa scrivendo sotto alle scenette in disordine “primo giorno”, “secondo giorno” ecc.

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...................................................

...................................................

................................................... ................................................... ................................................... ...................................................

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Classe 2a

SCHEDA 26 – STORIA

SULLA LINEA DEL TEMPO 1. R iporta sulla linea del tempo le esperienze vissute da Elisa lette nella scheda precedente, collegandole con le frecce.

lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° giorno giorno giorno giorno giorno giorno giorno

Caccia al tesoro

Scoiattolo Cleo

La capanna nel bosco

La sentinella nel bosco

La casa sull’albero

Il ponte mobile

scuola è durato in tutto due settimane, quindi Elisa ha fatto anche • Ilaltrecampo esperienze: – il decimo giorno c’è stata la raccolta delle more nel bosco; – il dodicesimo giorno c’è stata la gara di cucina; – l’ultimo giorno c’è stato il gran cenone. 2. Completa i collegamenti delle esperienze alla linea del tempo. GARA DI CUCINA

IL PONTE MOBILE prima settimana 1°

seconda settimana 4°

CASA SULL’ALBERO 90

CENONE

LA VOLPE DI ZOE

10° 11°

12°

13° 14°

RACCOLTA DELLE MORE


Classe 2a

SCHEDA 27 – STORIA

ORE E MINUTI Lo spazio fra un’ora e la successiva corrisponde a 5 minuti. Per dire che mancano 15 minuti a un’ora si dice meno un quarto, se sono passati 15 minuti da un’ora si dice sono le... e un quarto.

1. Completa con le lancette delle ore e dei minuti.

Sono le ore 10 e 10.

Sono le ore 8 e 20.

Sono le ore 20 e 20.

Sono le ore 7 e 40.

Sono le ore 10 e 15.

Sono le ore 12 e 35.

Sono le ore 23 e 10.

Sono le ore 15 e 45.

Sono le ore 15 e 15.

2. D isegna sull’orologio l’ora che preferisci, poi scrivi il motivo. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................

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Classe 2a

SCHEDA 28 – STORIA

AL TEMPO DI CHI? 1. S crivi il numero dell’epoca giusta. Osserva gli esempi. 1

ILLUMINAZIONE Luce elettrica 3 2 Lume a petrolio, a gas, candele Lume a olio, fiaccole Candelabri RISCALDAMENTO Termosifone Camino Stufa a legna o a carbone Fuoco all’aperto ABITAZIONE Case fatte di cemento e ferro, grattacieli Semplici abitazioni Castelli Caverne, palafitte, capanne ABBIGLIAMENTO Vestiti e scarpe confezionati nelle fabbriche Vestiti cuciti in casa, scarpe dai calzolai Semplici tuniche e mantelli Pelli e pellicce di animali STRUMENTI DI SCRITTURA Penne a sfera, quaderni, libri, computer Matite, penne, pennini per inchiostro Penna d’oca e inchiostro Disegni sulle rocce 92

Ai tempi degli uomini primitivi

2

Al tempo dei bisnonni

3

Oggi, nel nostro tempo

4

Al tempo dei signori dei castelli


Classe 2a

SCHEDA 29 – STORIA

CAUSA-EFFETTO 1. Leggi attentamente il brano che segue e scopri quale fatto è narrato. Il signor Luigi stamattina arriva in ufficio in ritardo, mentre tutti gli altri sono già al lavoro. Quando si siede al suo posto ha ancora il fiatone e i capelli arruffati. Tutti si voltano a guardarlo. Il capoufficio, con le mani ai fianchi e lo sguardo irritato lo riprende: – Bene, signor Luigi, si è degnato di arrivare stamattina… – La sveglia, signore… sì, insomma, non ha suonato e così... – farfuglia il signor Luigi imbarazzato. – Non fa niente, vorrà dire che recupererà il lavoro più tardi, durante la pausa per il pranzo! – tuona il capoufficio andandosene. Il signor Luigi sospira e pensa: – Accidenti a quella stupida sveglia… Quando mi deciderò a comprarne un’altra?!?!

• Di quale fatto si parla in questo brano? • Perché è accaduto? • Cosa dovrà fare il signor Luigi in seguito a questo fatto?

.................................................................................................

..................................................................................................................................................... ...................................................

............................................................................................................................................................................................................

2. Completa con i disegni lo schema del racconto.

CAUSA

FATTO

CONSEGUENZA

3. Inserisci le seguenti parole: perciò – perché. Il signor Luigi è arrivato tardi in ufficio ..................................................... la sveglia non ha suonato, ..................................................... dovrà lavorare durante la pausa del pranzo. 93


Classe 2a

SCHEDA 30 – STORIA

LE FONTI Vicino alla nostra scuola c’è un’antica villa che si vede dalle finestre dell’aula. È stata chiusa per molto tempo e noi bambini pensavamo che fosse abitata dai fantasmi. Invece ieri mattina abbiamo visto che le vecchie imposte erano state aperte e che c’era un gran movimento di persone che si affaccendavano dentro e fuori dell’edificio. Eravamo molto curiosi e così distratti che la maestra ha rinunciato alla lezione e ha avuto una bella idea: – Bambini, andiamo a vedere tra le cose che stanno ammucchiando sul marciapiede; magari scopriremo qualcosa dei vecchi proprietari… Viaaaaa! Eravamo così felici per quella inaspettata caccia al tesoro che non ci siamo certo fatti pregare. In men che non si dica abbiamo raccolto un sacco di oggetti sotto gli sguardi divertiti della maestra e di un anziano signore che era vicino a lei. – Vi presento il signor Antonio – ci ha interrotto la maestra – è stato il giardiniere di questa bellissima abitazione. Che ne dite di farci raccontare qualcosa della sua storia e degli oggetti che avete trovato? Abbiamo abbandonato la nostra raccolta disordinata e siamo tornati nella nostra aula per ascoltare il nostro testimone. Chissà quali misteri conosceva… – Cari bambini mi chiamo Antonio, ho 70 anni e sono stato per 30 anni il giardiniere di quella bella dimora che vedete dalle finestre. Che cosa avete scovato tra gli oggetti ammucchiati negli scatoloni sul marciapiede? Luigi ha esclamato quasi balbettando per l’emozione: – Un te-tesoro! Guardi signor Antonio: un vecchio album di fotografie, questa vecchia borsa… e poi questa scatola. Ci sono tanti fogli legati con lo spago; sono scritti in modo strano, le lettere sono inclinate e di colore marrone. Sembrano fatte con un pennellino, di sicuro quei fogli contengono le indicazioni per trovare un tesoro, uno scrigno segreto… 94


Classe 2a

SCHEDA 30 – STORIA

1. I mmagina di essere il signor Antonio e insieme ai tuoi compagni scrivi sul quaderno un breve racconto in cui spieghi l’origine e l’uso di questi oggetti. Sono documenti di un passato non troppo lontano: sapresti indicare sotto a ogni disegno che li rappresenta a quale fonte appartengono?

......................................................

......................................................

......................................................

2. L eggi la prosecuzione del racconto: i fatti narrati sono realmente accaduti. Completa la frase sotto al brano.

Ma ecco l’intervento della maestra per mettere un po’ di ordine nella confusione generale: – Bambini calma. Fate parlare il signor Antonio. Sono sicura che ogni oggetto ha una sua storia da raccontare, sono le fonti di un passato che non è troppo lontano, vero? – Certo – ha risposto il signor Antonio, con un bonario sorriso appena nascosto dai folti baffi bianchi – gli oggetti che avete trovato appartenevano a una famiglia molto conosciuta in questo paese. Se aprite l’album delle foto troverete subito il loro nome: il Cavalier Giancarlo Marchetti e la signora Fiammetta Severini. 95


SCHEDA 30 – STORIA

Classe 2a

Curiosi, abbiamo aperto il grande libro: la carta di riso sembrava fragilissima, pronta a sgretolarsi da un momento all’altro, sul primo foglio ingiallito c’era la foto in bianco e nero di due seri signori in abiti eleganti; sotto di essa erano riportati in bella scrittura il loro nome e la data in cui era stata scattata la foto: 12 febbraio 1950. – Uaooo! Li conoscevi Antonio? Chi sono? – ha chiesto Giulia, che come al solito è velocissima a dimenticarsi il “Signor”. – Erano i proprietari della villa e io ho lavorato per la loro famiglia, quando erano già anziani. Ho conosciuto i loro figli e i loro nipoti… Il Cavalier Giancarlo progettava auto e si divertiva a costruire dei modellini per i figli e per i nipoti. Era molto abile, un vero innovatore. Spesso si recava all’estero dove veniva chiamato per i suoi progetti. – E quei fogli? – Giancarlo, come mi permetteva di chiamarlo, viaggiava per lunghi periodi, ma era molto legato alla sua famiglia, così scriveva lunghissime lettere in cui descriveva i luoghi che visitava e i fatti che gli accadevano. Se le leggerete, ne vedrete delle belle e conoscerete meglio chi le ha scritte. – E adesso? Perché c’è tanto movimento alla villa? – gli abbiamo chiesto ormai incontenibili. – I nipoti dei signori si erano trasferiti in una città più grande, ma ora hanno deciso di tornare ad abitare nella loro dimora e hanno intenzione di restaurala. Vedrete, tornerà bellissima… chissà chi si occuperà del giardino. Sono un po’ curioso anch’io!

• Il racconto del signor Antonio è una fonte

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Classe 2a

SCHEDA 31 – GEOGRAFIA

LA STANZA DEI GIOCHI DI LUCA 1. O sserva bene la stanza dei giochi di Luca poi scrivi cosa vedi con le parole destra, sinistra, dentro, fuori, sopra, sotto, vicino, lontano.

• A DESTRA: • A SINISTRA: • DENTRO: • FUORI: • SOPRA: • SOTTO: • VICINO: • LONTANO:

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Classe 2a

SCHEDA 32 – GEOGRAFIA

TANTI PUNTI DI VISTA 1. O sserva un banco e una sedia visti da tanti punti di vista poi scrivi sotto a ciascuno la dicitura esatta scegliendo tra le parole date.

da sinistra

da destra da sopra

da dietro da davanti

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

2. Ora completa le frasi dopo esserti guardato bene intorno.

• Davanti a me c’è sempre • Dietro di me c’è sempre • Alla mia destra c’è sempre • Alla mia sinistra c’è sempre

......................................................................................................................................... .

........................................................................................................................................... . ..................................................................................................................................... .

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Classe 2a

SCHEDA 33 – GEOGRAFIA

LEGGERE UNA MAPPA 1. Osserva bene la mappa e la legenda. LEGENDA strada ponte ferrovia stazione case chiesa scuola campi I simboli della legenda ci permettono di capire come è organizzato questo spazio.

alberi fabbrica siepi fiume

2. Leggi la pianta e completa.

• Il fiume è sormontato da un • Lungo il fiume ci sono gli • Dietro alle case corre la • Al di là della ferrovia ci sono i • La strada principale è fiancheggiata da • La fabbrica si trova • La scuola è situata di fronte alla • La chiesa si trova

................................................................................................................................ .

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SCHEDA 34 – GEOGRAFIA

Classe 2a

A SCUOLA CON MARIA 1. M aria tutti i giorni va a scuola a piedi e ritorna a casa da sola percorrendo strade diverse da quelle dell’andata. Traccia in rosso la strada che compie per recarsi a scuola e in verde il tragitto che percorre per tornare a casa, poi descrivi l’intero percorso in andata e ritorno.

Il percorso di Maria:

• ANDATA

....................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................

• RITORNO

...................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................

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Classe 2a

SCHEDA 35 – GEOGRAFIA

ELEMENTI FISSI O MOBILI Gli alunni della II C hanno aiutato la maestra a sistemare l’aula per fare un lavoro di gruppo. 1. Osserva e completa il testo.

• I banchi e le sedie

............................................................................

per ................................................................................................................. .

• Gli altri arredi

.......................................................................................

al solito posto per svolgere la stessa funzione.

• Dopo l’intervallo, la disposizione dell’aula è cambiata di nuovo: ................................................................................................................................................... . 2. Completa.

• L e sedie sono state disposte

................................ ,

i banchi ...................................................................................... .

• G li altri arredi

.........................................................................

.............................................................................................................. ............................................................................................................. .

• P er quale attività può servire questa 3. Ora rifletti. Che cosa hanno potuto

disposizione? ......................................................................... ............................................................................................................. .

spo­sta­re gli alunni? ..................... .......................................................................... .

• Che cosa è rimasto fisso? .......................................................................... .

In ogni ambiente ci sono elementi fissi, cioè che non si possono spostare, ed elementi mobili, cioè che si possono spostare in base alle nostre esigenze.

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Classe 2a

SCHEDA 36 – GEOGRAFIA

I PUNTI DI RIFERIMENTO Nicola non ricorda bene dov’è l’ingresso del parco. La sua amica Carla gli dice che è vicino alla gelateria. La gelateria è un punto di riferimento, serve a capire dove ci si trova. I punti di riferimento servono per orientarsi, cioè per capire dove ci si trova e dove si trova qualcosa. I punti di riferimento cambiano a seconda del luogo in cui ci si trova.

1. Scegli i punti di riferimento adatti per i vari luoghi.

supermercato

rocce

strada

semaforo

baita

autostrada

collina

negozio

bosco

ghiacciaio

spiaggia

bosco

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Classe 2a

SCHEDA 37 – GEOGRAFIA

SPAZI DELLA CITTÀ E LORO FUNZIONI 1. Collega ogni spazio alla propria funzione. PRANZARE O CENARE

FARE MERENDA

NUOTARE

FARE DOCUMENTI

RACCOGLIERE, MOSTRARE E CONSERVARE OGGETTI

GIOCARE A CALCIO

DIVERTIRE

STUDIARE E IMPARARE

VIAGGIARE 103


Classe 2a

SCHEDA 38 – GEOGRAFIA

AMBIENTI NATURALI

Questo è un ambiente naturale, perché tutti gli elementi presenti, cioè la montagna, la collina, i boschi, i prati, il ruscello, il fiume, il lago, il mare, gli scogli esistevano prima che l’uomo apparisse sulla Terra. 1. Colloca ciascun nome al suo posto nel disegno. lago

mare

montagna

pianura

fiume

collina

2. C olora di grigio le montagne, di azzurro i corsi d’acqua e il mare, di verde le colline e di giallo le pianure.

104


Classe 2a

SCHEDA 39 – GEOGRAFIA

ELEMENTI ARTIFICIALI 1. Osserva con attenzione il disegno, poi rispondi e completa.

• Quale paesaggio vedi nell’immagine? • Quali sono gli elementi naturali?

.......................................................................................................

.................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................

• Quali sono gli elementi artificiali?

..............................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................

• Sono più numerosi gli elementi

...................................................................................................................... .

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Classe 2a

SCHEDA 40 – GEOGRAFIA

GLI AMBIENTI 1. Indica di che tipo di paesaggio si tratta e quali elementi lo caratterizzano.

• È un paesaggio di

........................................

.......................................................................................... .

• È un paesaggio di

........................................

.......................................................................................... .

• I suoi elementi caratteristici so­no

• I suoi elementi caratteristici so­no

...........................................................................................

...........................................................................................

...........................................................................................

...........................................................................................

.......................................................................................... .

.......................................................................................... .

• È un paesaggio di

........................................

.......................................................................................... .

• È un paesaggio di

........................................

.......................................................................................... .

• I suoi elementi caratteristici so­no

• I suoi elementi caratteristici so­no

...........................................................................................

...........................................................................................

...........................................................................................

...........................................................................................

.......................................................................................... .

.......................................................................................... .

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Classe 3a

Programmazione annuale – Letture

Programmazione annuale Letture TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DECLINATI IN CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ASCOLTARE E PARLARE

• P artecipare a scambi comunicativi con coetanei e adulti, rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro sempre più adeguato alla situazione. • Ascoltare in modo attivo e comprendere l’argomento, le informazioni essenziali e lo scopo di testi ascoltati di vario genere. • Raccontare esperienze personali o storie lette o ascoltate con chiarezza, nel rispetto dell’ordine cronologico e logico, esprimendo anche i propri sentimenti rispetto al vissuto.

• P rendere la parola negli scambi comunicativi, rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui. • Ascoltare la lettura dell’insegnante e comprenderne il significato. • Ascoltare e comprendere il senso globale e le diverse sequenze narrative di racconti, fiabe, favole, miti e leggende. • Ascoltare e comprendere informazioni, istruzioni e regole per l’esecuzione di attività varie. • Riferire esperienze personali, sentimenti ed emozioni. • Esprimere opinioni, punti di vista e giudizi personali sui testi ascoltati.

• Lessico fondamentale per la comunicazione orale in situazioni diverse. • Lessico specifico. • Strutture essenziali delle varie tipologie testuali.

• L eggere e comprendere testi di vario tipo, dimostrando di padroneggiare la lettura strumentale e di curarne l’espressività. • Leggere testi di vario genere individuandone la struttura, gli elementi essenziali, il lessico usato e lo scopo. • Compiere semplici inferenze e ricavare informazioni implicite.

• S trutture ed elementi fondamentali di testi di vario tipo. • I nformazioni esplicite e implicite. • Lessico fondamentale e lessico specifico.

• C omunicare per iscritto, con frasi compiute, nel rispetto delle convenzioni ortografiche. • Scrivere semplici testi narrativi, descrittivi, informativi, regolativi e poetici anche sulla base di modelli dati. • Rielaborare e completare testi di vario tipo. • Esprimere, anche per iscritto, le proprie emozioni.

• Convenzioni ortografiche e grammaticali. • Lessico fondamentale e lessico specifico. • Strutture ed elementi essenziali di vari tipi di testi.

LEGGERE

• L eggere in modo fluente ed espressivo utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. • Leggere e comprendere testi di vario tipo, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma, individuandone il senso globale e le informazioni principali.

SCRIVERE

• S crivere testi ortograficamente corretti, chiari e coerenti, relativi a contesti familiari e alle diverse occasioni di scrittura offerte dalla scuola. • Rielaborare testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.

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Classe 3a

Programmazione annuale – Letture TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DECLINATI IN CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

RIFLETTERE SULLA LINGUA

• A mpliare il patrimonio lessicale con nuove parole ed espressioni anche legate ai concetti di base delle discipline. • Riflettere sulle produzioni linguistiche riconoscendone regolarità morfo-sintattiche e caratteristiche lessicali. • Padroneggiare e applicare nelle varie situazioni le conoscenze logicosintattiche acquisite.

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• C omprendere il significato di parole ed espressioni non note basandosi sia sul contesto sia sulla conoscenza intuitiva. • Effettuare semplici ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi. • Riconoscere e usare in modo appropriato le relazioni tra parole. • Conoscere e utilizzare le principali convezioni ortografiche e grammaticali.

• Lessico fondamentale e lessico specifico. • Morfo-sintassi della frase. • Convenzioni ortografiche.


Classe 3a

Programmazione annuale – Letture

UDA 1 – Accoglienza Libro di lettura: pagg. 4-7

Obiettivi

• Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale, sia nella modalità ad alta voce, curandone l’espressione, sia in quella silenziosa • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento, le informazioni e gli scopi • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, strutturate in brevi testi, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale • Riconoscersi e relazionarsi positivamente nel gruppo

Attività proposte

• Test per individuare il profilo personale e quello dei componenti del gruppo classe • Invito al confronto e all’espressione di giudizi personali • Incipit narrativo-fantastico di avvio alle unità didattiche per la classe terza

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Programmazione annuale – Letture

UDA 2 – Il racconto Libro di lettura: pagg. 16-43 Il quaderno di italiano: pagg. 36-43

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali, con chiarezza e nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale, sia nella modalità ad alta voce, curandone l’espressione, sia in quella silenziosa • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento, le informazioni e gli scopi • Riconoscere gli elementi del testo narrativo • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, strutturate in brevi testi, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Esploro il testo: Il racconto realistico, personaggi, luogo, tempo e struttura • Racconto di esperienze personali • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • Comprensione di informazioni esplicite e implicite in testi narrativi • Grammatica • Mi piace leggere • Compito di realtà • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Riordino cronologico delle sequenze di un testo narrativo • Produzione e completamento di brevi testi narrativi • Verifica in itinere • Esploro il testo: Il racconto fantastico, personaggi, luogo, tempo e struttura • Collegamento interdisciplinare: Geografia • Avvio al riassunto • È facile leggere: Intuire le parole • È facile comprendere: La gara • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Classe 3a


Classe 3a

Programmazione annuale – Letture

UDA 3 – Fiabe e favole Libro di lettura: pagg. 44-69 Il quaderno di italiano: pagg. 36-48

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare fiabe e favole conosciute o lette, con chiarezza e nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento, le informazioni e gli scopi • Riconoscere le caratteristiche fondamentali di fiabe e favole • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Esploro il testo: La fiaba, personaggi, luogo, tempo e struttura • Racconto di esperienze personali • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • Comprensione di informazioni esplicite e implicite in fiabe • Grammatica • Mi piace leggere • Compito di realtà • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Produzione e completamento di fiabe e favole • Verifica in itinere • CODING: Gira la storia • Esploro il testo: La favola, personaggi, luogo, tempo e struttura • Avvio al riassunto • È facile leggere: La giusta intonazione • È facile comprendere: La quercia e il giunco • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Letture

UDA 4 – Miti e leggende Libro di lettura: pagg. 80-100 l quaderno di italiano: pagg. 36-49

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Riferire miti e leggende, ascoltati o letti, con chiarezza e nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento, le informazioni e lo scopo • Riconoscere le caratteristiche fondamentali di miti e leggende • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Esploro il testo: Il mito, personaggi, luogo, tempo e struttura • Collegamenti interdisciplinari: Geografia e Musica • Racconto di esperienze personali • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • Comprensione di informazioni esplicite e implicite in miti e leggende • Collegamenti tra i fatti: cause e conseguenze • Riassumo • Grammatica • Mi piace leggere • Compito di realtà • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Produzione e completamento di miti e leggende • Verifica in itinere • Esploro il testo: La leggenda, personaggi, luogo, tempo e struttura • È facile leggere: Velocità nella lettura • È facile comprendere: La zebra e il babbuino • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Classe 3a


Classe 3a

Programmazione annuale – Letture

UDA 5 – Filastrocche e poesie Libro di lettura: pagg. 102-117 Il quaderno di italiano: pagg. 50-53

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza e nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Riconoscere gli elementi fondamentati del testo poetico • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Scrivere in versi, semplici e compiuti, strutturati in brevi testi poetici • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Suggerimenti per imparare a memoria • Esploro il testo: La filastrocca, struttura, rima, scopo • Cittadinanza e Costituzione: Filastrocca da vero amico • Consiglio prezioso • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • Comprensione di informazioni esplicite e implicite • Mi piace leggere • Compito di realtà • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Produzione e completamento di filastrocche e poesie • Esploro il testo: La poesia, struttura, rima, figure retoriche • È facile leggere: Leggere con senso e a ritmo • È facile comprendere: Dolce casa • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Letture

UDA 6 – Descrizioni Libro di lettura: pagg. 126-143 Il quaderno di italiano: pagg. 54-59

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza e nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Riconoscere gli elementi fondamentali di un testo descrittivo • Ampliare il patrimonio lessicale

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Esploro il testo: La descrizione, soggetti, modo di descrivere, dati sensoriali • Collegamenti interdisciplinari: Scienze e Geografia • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • Comprensione di informazioni esplicite e implicite in testi di vario tipo • Mi piace leggere • Compito di realtà • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Produzione e rielaborazione di testi descrittivi • È facile leggere: Leggere con espressività • È facile comprendere: La cagnolina Ciak • Verifica sommativa

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Classe 3a


Classe 3a

Programmazione annuale – Letture

UDA 7 – Regole e informazioni Libro di lettura: pagg. 144-169 Il quaderno di italiano: pagg. 60-61

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Riconoscere gli elementi fondamentali del testo regolativo e del testo informativo • Completare testi regolativi e informativi • Ampliare il patrimonio lessicale • Osservare e leggere immagini

Attività proposte

• Filastrocca di presentazione dell’unità • Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Esploro il testo: Il testo regolativo, struttura, immagini, linguaggio • Insieme: Attività collaborative di gruppo • Collegamenti interdisciplinari: Scienze • Cittadinanza e Costituzione: Uno stile di vita sano • Consigli preziosi • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • Comprensione di informazioni esplicite e implicite • Organizzo le idee per studiare • Riassumo • Grammatica • Compito di realtà • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Produzione e completamento di testi regolativi e informativi • Verifica in itinere • Esploro il testo: Il testo informativo, struttura, immagini, linguaggio • Organizzo le idee per studiare: Come si studia • Cittadinanza e Costituzione: Sei un giovane ambientalista? • È facile leggere: Leggere con chiarezza • È facile comprendere: La ruota • Autovalutazione della lettura e della comprensione • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Letture

Percorso stagionale Autunno: Libro di lettura, pagg. 8-15 Inverno: Libro di lettura, pagg. 70-79 Primavera: Libro di lettura, pagg. 118-125 Estate: Libro di lettura, pagg. 170-176

Obiettivi

• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne cogliere il senso globale • Arricchire il piano linguistico, cognitivo e relazionale con l’uso autentico della lingua inglese • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza e nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale • Osservare e leggere un’immagine • Riconoscere gli elementi fondamentali di un testo iconico-visivo: i colori

Attività proposte

• Percorso poetico-sensoriale anche in lingua inglese (CLIL) • Feste stagionali di altre culture • Comprensione di informazioni esplicite e implicite in testi di vario tipo • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Mi piace leggere • Consiglio prezioso • Insieme: attività in collaborazione • Racconti di esperienze personali • Espressione di giudizi personali su testi letti • Collegamenti interdisciplinari: Scienze, Storia, Cittadinanza e Costituzione, Musica • Riassumo • Laboratori manuali: L’arte di riciclare • Lettura e comprensione di opere d’arte • Produzioni artistiche personali legate alla stagione • Riflessioni finali sul percorso effettuato e sulle conoscenze e competenze conquistate • Saluto e consiglio prezioso di Attila

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Classe 3a


Classe 3a

Programmazione annuale – Storia

Programmazione annuale Storia TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DECLINATI IN CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

La vita sulla Terra • Riconoscere elementi significativi del passato e del suo ambiente di vita. • Riconoscere ed esplorare in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprendere l’importanza del patrimonio artistico e culturale. • Usare la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.

Riconoscere le fonti • Ricercare informazioni da vari tipi di testo e da Internet. • Distinguere alcuni aspetti della vita sulla Terra. • E sporre oralmente i contenuti appresi. • Inserire le informazioni sulla linea del tempo. • Leggere e interpretare mappe, grafici, immagini, carte geo-storiche.

Le fonti • Le Ere geologiche. • L’evoluzione della vita sulla Terra. • I dinosauri. • Primati, Ominidi, Australopitechi. • Diversi tipi di scienziati che lavorano con le fonti storiche.

La nostra civiltà • Utilizzare conoscenze e abilità per orientarsi nel presente, per comprendere i problemi fondamentali del mondo contemporaneo, per sviluppare atteggiamenti critici e consapevoli.

• S aper riflettere su alcuni aspetti della vita quotidiana nella civiltà contemporanea. • Ricercare informazioni da vari tipi di testo, da Internet e dall’esperienza quotidiana. • Scrivere testi descrittivi. • Esporre oralmente i contenuti appresi. • Comporre il Quadro di Civiltà del presente.

• A spetti della vita quotidiana, riferiti all’esperienza. • Sistema di datazione avanti e dopo Cristo.

Il Paleolitico • Individua le relazioni fra gruppi umani e contesti spaziali. • Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. • Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. • Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni che hanno caratterizzato la storia dell’umanità.

• S aper riflettere su alcuni aspetti • Aspetti della vita della civiltà degli uomini primitivi. degli uomini primitivi. • Ricercare informazioni da vari tipi di testo e da Internet. • Scrivere testi descrittivi. • Esporre oralmente i contenuti appresi. • Comporre i Quadri di Civiltà relativi all’Homo habilis ed erectus. • Saper leggere e interpretare carte geo-storiche. • Saper costruire mappe, grafici, linee del te mpo. • Inserire le informazioni apprese sulle linee del tempo.

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Classe 3a

Programmazione annuale – Storia TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DECLINATI IN CLASSE TERZA Il Neolitico • Individua le relazioni fra gruppi umani e contesti spaziali. • Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. • Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. • Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni che hanno caratterizzato la storia dell’umanità.

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ABILITÀ

CONOSCENZE

• S aper riflettere su alcuni aspetti • Aspetti della vita degli uomini della civiltà degli uomini del Neolitico. del Neolitico. • Ricercare informazioni da vari tipi di testo e da Internet. • Scrivere testi descrittivi. • Esporre oralmente i contenuti appresi. • Comporre il Quadro di Civiltà. • Saper leggere e interpretare carte geo-storiche. • Saper costruire mappe, grafici, linee del tempo. • Inserire le informazioni apprese sulle linee del tempo.


Classe 3a

Programmazione annuale – Storia

UDA 1 – La vita sulla Terra Sussidiario delle discipline: pagg. 2-23 Eserciziario: pagg. 153-158 + CLIL

Obiettivi

• Conoscere il significato di “storia” come disciplina che studia le rappresentazioni del passato di gruppi umani • Comprendere il valore delle fonti per ricostruire il passato • Conoscere le procedure con cui gli storici e gli altri scienziati ricavano informazioni da fonti e reperti • Riconoscere l’ordine cronologico dei fatti • Conoscere il processo di ominazione e come è avvenuto il popolamento della Terra

Attività proposte

• Inquadramento temporale di alcune fonti di epoche diverse • Completamento di linee temporali • Lettura e selezione di informazioni da testi storiografici e mitologici • Osservo e rifletto: Lo studio del passato • Laboratorio: Realizzare un fossile • Presentazione delle Ere: Era arcaica, Era primaria, Era secondaria, Era terziaria, Era quaternaria • L’evoluzione della vita • Le principali caratteristiche dei dinosauri e la loro estinzione • Verifica in itinere • La diffusione dei mammiferi e dei primati • Riflettere su alcuni aspetti delle scimmie antropomorfe • Distinzione tra Preistoria e Storia • Schema di sintesi • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Storia

UDA 2 – La nostra civiltà Sussidiario delle discipline: pagg. 24-27

Obiettivi

• Riflettere sul concetto di “tempo presente” • Riflettere sul concetto di civiltà • Riconoscere gli aspetti peculiari della nostra civiltà come indicatori tematici • Saper descrivere vari aspetti tematici della nostra civiltà

Attività proposte

• Comprensione del sistema di misura del tempo storico e decodifica delle datazioni “a.C.” e “d.C.” • Lettura e comprensione degli aspetti peculiari della nostra civiltà • Discriminazione delle informazioni relative agli indicatori di civiltà • Composizione del Quadro di Civiltà del presente

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Classe 3a


Classe 3a

Programmazione annuale – Storia

UDA 3 – Il Paleolitico Sussidiario delle discipline: pagg. 28-47 Eserciziario: pagg. 159-161

Obiettivi

• Conoscere gli aspetti caratterizzanti della civiltà dei gruppi umani del Paleolitico • Mettere in relazione i modi di vita dei gruppi umani con le caratteristiche dei territori

Attività proposte

• Elaborare informazioni da un testo narrativo • Osservo e rifletto: L’arte paleolitica • Laboratorio: Realizzare pitture rupestri • Presentazione caratteristiche fisiche e comportamentali dell’Homo habilis • Comporre il Quandro di Civiltà relativo all’Homo habilis • Presentazione caratteristiche fisiche e comportamentali dell’Homo erectus • Distinzione della forma e della funzione dei manufatti paleolitici • Verifica in itinere • Studio delle grandi trasformazioni del clima: le glaciazioni • Presentazione caratteristiche fisiche e comportamentali dell’Uomo di Neanderthal • Presentazione caratteristiche fisiche e comportamentali dell’Homo sapiens • Comporre il Quandro di Civiltà relativo all’Homo sapiens • Cittadinanza e Costituzione: Primitivi di oggi • Schema di sintesi • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Storia

UDA 4 – Il Neolitico Sussidiario delle discipline: pagg. 48-66 Eserciziario: pagg. 162-164

Obiettivi

• Conoscere le trasformazioni avvenute dal Paleolitico al Neolitico • Conoscere gli aspetti caratterizzanti della civiltà dei gruppi umani del Neolitico • Comprendere le analogie e le differenze nel passaggio dalla vita nomade alla vita sedentaria • Conoscere la struttura architettonica e sociale dei primi villaggi • Conoscere i cambiamenti avvenuti con la scoperta dei metalli e con l’invenzione della scrittura

Attività proposte

• Elaborare informazioni da un testo narrativo • Comprensione del concetto di “rivoluzione neolitica” • Osservo e rifletto: Strumenti del Neolitico • Laboratorio: Produzione di una focaccia “neolitica” • Osservazione di immagini e letture per scoprire i nuovi utensili del Neolitico • Ricostruzione della storia dell’allevamento e dell’agricoltura • Presentazione dell’organizzazione sociale e delle principali attività lavorative • Organizzo le idee per ricostruire: La ceramica • Presentazione dei culti religiosi • Comprensione dell’importanza della scoperta dei metalli • Comprensione dell’importanza dell’invenzione della scrittura e dell’inizio della Storia • Comporre il Quadro di Civiltà dell’uomo del Neolitico • Verifica sommativa • Compito di realtà: Un giorno nel Neolitico • Autovalutare le proprie capacità di studio

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Classe 3a


Classe 3a

Programmazione annuale – Storia

RUBRICA VALUTATIVA DEI COMPITI DI REALTÀ Un giorno nel Neolitico - Sussidiario delle discipline, pag. 64 AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Prodotto Rispetto delle consegne

Ha eseguito correttamente tutte le consegne

Ha eseguito correttamente tre consegne

Ha eseguito correttamente due consegne

Ha eseguito parzialmente le consegne o una soltanto

Ricostruzione di una giornata nel Neolitico

Ha ricostruito la giornata in modo autonomo, chiaro e corretto

Ha ricostruito la giornata in modo autonomo e abbastanza corretto

Ha ricostruito la giornata in modo abbastanza corretto, ma non in piena autonomia

Ha ricostruito la giornata solo con la guida dell’insegnante

Utilizzo delle conoscenze

Ha utilizzato in maniera ottima le conoscenze relative al periodo storico richiesto

Ha utilizzato in maniera completa le conoscenze relative al periodo storico richiesto

Ha utilizzatoin maniera sufficiente le conoscenze relative al periodo storico richiesto

Ha utilizzato parzialmente le conoscenze relative al periodo storico richiesto

Applicazione nel lavoro

Ha iniziato da subito a organizzareil lavoro mantenendo impegno costante per tutta l’attività

Ha iniziato a lavorare autonomamente mantenendo un impegno soddisfacente

Ha avuto bisogno di essere sollecitato all’inizio, poi ha continuato da solo

Ha avuto bisogno di aiuto costante per tutto il lavoro

Ordine e precisione

Ha prodotto un elaborato chiaro e completo

Ha prodotto un elaborato chiaro e abbastanza completo

Ha prodotto un elaborato sufficientemente chiaro e abbastanza completo

Ha prodotto un elaborato non chiaro e incompleto

Processo

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Classe 3a

Programmazione annuale – Geografia

Programmazione annuale Geografia TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DECLINATI IN CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Ambienti di terra • Individuare i caratteri che connotano i paesaggi di montagna, collina, pianura e città. • Cogliere nei paesaggi le trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. • Rendersi conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici.

• I ndividuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano la montagna e la collina. • Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano la pianura e la città.

• G li elementi caratteristici della montagna, della collina, della pianura e della città. • Lessico specifico della disciplina.

Ambienti di acqua • Individuare i caratteri che connotano i paesaggi di fiume, lago e mare. • Cogliere le trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. • Rendersi conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici.

• I ndividuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano il fiume, il lago e il mare.

• G li elementi caratteristici del fiume, del lago e del mare. • Lessico specifico della disciplina.

Lo spazio • Orientarsi nello spazio circostante utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. • Utilizzare il linguaggio della geograficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, conoscere ambienti e percorsi. • Ricavare informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari). • Rendersi conto che lo spazio è costituito da elementi aventi una funzione propria.

• S aper leggere e interpretare carte geografiche di diverso tipo. • Saper selezionare informazioni. • Saper rimpicciolire. • Saper interpretare una legenda. • Esprimere alcune forme di cittadinanza attiva. • Utilizzare diversi strumenti per orientarsi nello spazio circostante e sulle carte.

• Le carte geografiche. • I punti cardinali. • G li strumenti per l’orientamento. • Rimpicciolimento. • Riduzione in scala. • La legenda.

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Classe 3a

Programmazione annuale – Geografia

UDA 1 – Ambienti di terra Sussidiario delle discipline: pagg. 67-83 Eserciziario: pagg. 165-167

Obiettivi

• Conoscere il territorio circostante • Riconoscere e distinguere gli elementi fisici e antropici di un paesaggio • Riconoscere le principali caratteristiche di diversi ambienti geografici

Attività proposte

• Riconoscimento degli elementi naturali e antropici • Analisi degli elementi che costituiscono la montagna • Presentazione delle origini delle montagne • Studio della flora e della fauna presenti in montagna • Analisi degli elementi che costituiscono la collina • Presentazione delle origini delle colline • Presentazione delle principali attività dell’uomo in montagna e in collina e dei suoi interventi sull’ambiente • Analisi degli elementi che costituiscono la pianura • Presentazione delle origini delle pianure • Studio della flora e della fauna presenti in pianura • Presentazione delle principali attività dell’uomo in pianura e dei suoi interventi sull’ambiente • Riconoscimento degli elementi che costituiscono la città: il centro storico, quartieri, periferie, zona industriale, servizi, vie di comunicazione • Cittadinanza e Costituzione: L’agricoltura biologica • Schema di sintesi • Verifica sommativa

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Programmazione annuale – Geografia

UDA 2 – Ambienti di acqua Sussidiario delle discipline: pagg. 84-93 Eserciziario: pagg.168-171 + CLIL

Obiettivi

• Conoscere il territorio circostante • Riconoscere e distinguere gli elementi fisici e antropici di un paesaggio • Riconoscere le principali caratteristiche di diversi ambienti geografici

Attività proposte

• Riconoscimento degli elementi naturali e antropici • Analisi degli elementi che costituiscono il fiume • Presentazione delle tipologie di foce • Studio della flora e della fauna presenti sul fiume • Analisi degli elementi che costituiscono il lago • Presentazione delle origini dei laghi • Presentazione delle principali attività dell’uomo nel fiume e nel lago e dei suoi interventi sull’ambiente • Analisi degli elementi che costituiscono il mare • Presentazione dei movimenti del mare • Studio della flora e della fauna presenti • Presentazione delle principali attività dell’uomo nel mare e dei suoi interventi sull’ambiente • Cittadinanza e Costituzione: È bello essere diversi • Schema di sintesi • Verifica sommativa

126

Classe 3a


Classe 3a

Programmazione annuale – Geografia

UDA 3 – Lo spazio Sussidiario delle discipline: pagg. 94-102 Eserciziario: pagg. 172-174 + CODING

Obiettivi

• Comprendere l’uso della riduzione in scala • Conoscere alcuni elementi di cartografia • Sapersi orientare nello spazio usando i punti cardinali e altri strumenti • Discriminare vari tipi di carte geografiche • Conoscere carte geografiche in base alle informazioni

Attività proposte

• Presentazione delle carte geografiche • La riduzione in scala • Rimpicciolire • Saper interpretare una legenda • Presentazione dei punti cardinali e dei principali strumenti utili all’orientamento • Analisi delle caratteristiche dei diversi tipi di carte geografiche • Ridurre in scala • Leggere e comprendere • Elaborare le informazioni relative a diversi tipi di carte geografiche • Schema di sintesi • Verifica sommativa • Compito di realtà: Giornata per l’ambiente

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Classe 3a

Programmazione annuale – Geografia

RUBRICA VALUTATIVA DEI COMPITI DI REALTÀ Giornata per l’ambiente - Sussidiario delle discipline, pagg. 101-102 AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Prodotto Rispetto delle consegne

Ha eseguito correttamente tutte le consegne

Ha eseguito con discreta correttezza tutte le consegne

Ha eseguito parzialmente le consegne

Ha eseguito molto parzialmente le consegne

Comprendere ed elaborare informazioni sul rispetto dell’ambiente

Ha compreso ed elaborato le informazioni in modo molto soddisfacente

Ha compreso ed elaborato le informazioni in modo soddisfacente

Ha compreso ed elaborato le informazioni sollecitato dall’insegnante

Ha compreso ed elaborato le informazioni solo con l’aiuto dell’insegnante

Realizzazione di un opuscolo esplicativo sul rispetto ambientale

Ha contribuito a scrivere in maniera efficace e completa

Ha contribuito a scrivere in maniera completa

Ha contribuito Ha contribuito a scrivere sollecitato a scrivere solo dall’insegnante con l’aiuto dell’insegnante

Presentazione dell’opuscolo realizzato agli alunni delle altre classi

Ha contribuito alla presentazione in modo articolato e comprensibile

Ha contribuito alla presentazione in modo chiaro

Ha contribuito alla presentazione in modo parziale

Ha contribuito alla presentazione in modo passivo

Utilizzo delle conoscenze

Ha utilizzato in maniera completa le conoscenze apprese

Ha utilizzato in maniera soddisfacente le conoscenze apprese

Ha utilizzato in maniera sufficiente e le conoscenze apprese

Ha utilizzato non correttamente le conoscenze apprese

Applicazione nel lavoro

Ha organizzato il lavoro in modo autonomo, mantenendo impegno e interesse continui

Ha organizzato il lavoro con discreta autonomia e soddisfacenti impegno e interesse

Ha organizzato il lavoro in maniera poco autonoma, con impegno e interesse non sempre adeguati

Non ha saputo organizzare autonomamente il lavoro, con impegno e interesse discontinui

Partecipazione

Ha partecipato attivamente, intervenendo in modo costruttivo

Ha partecipato con interventi abbastanza pertinenti

Ha partecipato in maniera poco propositiva

Ha partecipato in maniera perlopiù passiva

Rispetto delle regole

Ha tenuto un comportamento rispettoso delle idee altrui, propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento abbastanza rispettoso delle idee altrui, discretamente propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento sufficientemente rispettoso, poco propositivo e collaborativo

Ha tenuto un comportamento poco rispettoso e non collaborativo

Processi

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Classe 3a

Verifiche personalizzate Il momento delle verifiche, se non viene gestito in modo consapevole e attento da parte del docente, rischia di diventare uno spartiacque tra il successo e l’insuccesso formativo dei bambini. La personalizzazione dei percorsi, infatti, deve necessariamente includere anche le modalità con cui si osservano i livelli di conoscenze e abilità raggiunti. D’altra parte, anche i documenti ufficiali invitano ad adattare le verifiche sia all’interno dei PDP che dei PEI. Nel primo caso, per i bambini con DSA o per i bambini con BES per i quali si predispone un PDP, è opportuno compiere un’operazione di FACILITAZIONE delle verifiche. Nel secondo caso, quindi per i bambini con certificazione L104 potrebbe non essere sufficiente una facilitazione, ma potrebbe rendersi necessaria una SEMPLIFICAZIONE. La differenza tra le due operazioni è sostanziale: • quando si facilita, si va a graduare, scomporre, accompagnare le difficoltà poste dal compito o dal testo, senza toccare il carico cognitivo del compito stesso; • quando si semplifica, invece, si va a ridurre il testo, a modificarlo seguendo precisi accorgimenti, a ridurre le difficoltà del compito, spesso a cambiarlo completamente, in modo da renderlo più semplice. Nella guida si è voluto fornire ai docenti le versioni sia facilitate che semplificate delle verifiche per favorire l’inclusione di tutti i bambini, cercando al contempo di alleggerire il sempre più pesante lavoro degli insegnanti.

Verifiche facilitate

Verifiche semplificate

pag. 130 Il vestito del primo giorno di scuola

pag. 148 Il vestito del primo giorno di scuola

pag. 132

La principessa prigioniera

pag. 149

La principessa prigioniera

pag. 134

La cornacchia presuntuosa

pag. 150

La cornacchia presuntuosa

pag. 136

Come è nato il deserto

pag. 151

Come è nato il deserto

pag. 138

La lucciola

pag. 152

La lucciola

pag. 140

Rime in casa

pag. 153

Rime in casa

pag. 142

Una lettrice piccola piccola

pag. 154

Una lettrice piccola piccola

pag. 144

Il Sole

pag. 155

Il Sole

pag. 146

Alla scoperta del bosco

pag. 156

Alla scoperta del bosco

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Verifiche personalizzate

Classe 3a

Il vestito del primo giorno di scuola Stuart si era appena svegliato e già sapeva che quella sarebbe stata una brutta giornata. E la prima cosa brutta di quella giornata era proprio lì, appesa alla spalliera del suo letto: un paio di pantaloni di un verde così brillante che faceva male agli occhi, insieme a una camicia con disegnati sopra tanti piccoli cowboy. – Stuart – gridò la mamma da qualche angolo della casa. – Ti ho lasciato lì il tuo bel completino. Era di tuo padre! Non è assolutamente delizioso? Stuart ficcò la testa sotto le lenzuola. Adesso sì che sarebbe stato impossibile farsi degli amici nella nuova scuola. Gli altri bambini si sarebbero rotolati a terra dalle risate, vedendolo vestito in quel modo. Un momento… ma lui aveva il mantello, adesso! Se l’era fatto la settimana prima, cucendo insieme con la spillatrice un centinaio di vecchie cravatte. E, proprio come aveva sperato, da quando aveva cominciato a metterlo gli erano capitate un bel po’ di cose magiche. Stuart si concentrò sull’orribile completino. Strinse gli occhi con tutte le forze e indirizzò le sue potenti onde cerebrali sull’idea di farlo scomparire. Rimase concentrato così, finché non sentì un tremendo odore di fumo di cervello. A quel punto riaprì gli occhi, ma il vestito era ancora lì. Stuart emise un sospiro. S’infilò gli orrendi pantaloni e l’ancor più orrenda camicia. Quando arrivò al piano di sotto, i suoi familiari lo salutarono. – Buongiorno – dissero. – Io non penso proprio che questo sarà un buon giorno – rispose Stuart di pessimo umore. Sarebbe stato un fiasco completo, come alunno di terza elementare. S. Pennypacker, Stuart va a scuola, Mondadori

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Classe 3a

Verifiche personalizzate

1. Scegli le parole giuste tra quelle suggerite e completa.

I fatti narrati sono (realistici/fantastici) ......................................................., quindi il racconto è (realistico/fantastico) ................................................... 2. Rispondi con una X.

• Chi sono i personaggi della storia? La mamma e Stuart La zia e Stuart Il papà e Stuart I genitori, la zia e Stuart

• Chi è il protagonista? Il papà La mamma Stuart La zia

• Quando si svolgono i fatti? Di sera Di mattina Di notte Di pomeriggio

• Dove? A casa A scuola In giardino Non si sa

3. Indica con una X in quale parte del racconto accadono questi fatti.

INIZIO SVOLGIMENTO CONCLUSIONE Stuart indossa il mantello magico, ma l’abito non sparisce. Stuart sapeva che quel giorno sarebbe stato un fiasco completo. Stuart vede i vestiti e pensa che sarà una brutta giornata. 4. Scegli il completamento giusto.

Secondo Stuart il mantello di cravatte era: una cattiva idea una sicurezza perché era magico 131


Verifiche personalizzate

La principessa prigioniera Un giovane principe cavalcava in un bosco, quando all’improvviso si trovò davanti a un’imponente torre di pietra, scura e minacciosa. Affacciata a una finestra, su in alto in alto, c’era una bellissima fanciulla con delle lunghe trecce bionde. – Chi sei? Perché ti hanno chiusa in questa alta torre? – le chiese il principe. – Sono una principessa prigioniera dell’incantesimo di una strega cattiva – rispose la fanciulla. – Potrò essere di nuovo libera quando qualcuno bacerà per tre volte la mia mano. – Già, ma come si può entrare in questa torre se non ci sono porte o finestre? – disse il principe. – Se le tue trecce fossero più lunghe, potrei usarle come una corda! A quel punto il principe ebbe un’idea folgorante. – Non disperarti e aspetta il mio ritorno! Galoppò via veloce verso la casa di una saggia maga. La maga era nella sua capanna e rimestava un pentolone fumante. – Hai qualcosa per far crescere in fretta i capelli? – le chiese il principe. – Certo! Ho una lozione che è una meraviglia: basta rovesciarla in testa e in un giorno fa crescere i capelli di qualche metro – rispose la maga. E tirò fuori dalla tasca del mantello una fiaschetta. Il principe l’afferrò e galoppò di nuovo fino alla torre. Spiegò alla principessa che cosa doveva fare e mise la fiaschetta nel panierino che lei usava per avere ogni giorno dalla strega cattiva pane e acqua. L’indomani all’alba, il principe era già sotto la torre e, miracolo, le lunghe trecce bionde della principessa arrivavano fin quasi a terra. Lui le afferrò e, arrampicandosi sulle trecce lunghissime, cominciò a 132

Classe 3a


Classe 3a

Verifiche personalizzate

salire. Giunto nella torre, il principe, abbagliato dalla bellezza della fanciulla, le afferrò la mano e la baciò per tre volte. BUUUUM! Con un gran tonfo la torre scomparve, trasformata in un mucchio di polvere. – Sono libera! – gridò la principessa e abbracciò il principe, piangendo di gioia. Qualche giorno dopo, il principe e la principessa si sposarono e vissero per sempre felici e contenti. AA.VV., Storie per tutto l’anno, De Agostini

1. Collega ogni personaggio al ruolo che ha nella fiaba.

Il principe e la principessa La strega La maga

Aiutante Protagonisti Antagonista

2. Rispondi con una X.

• Qual è il problema da risolvere? Il principe non è abbastanza alto. La torre non ha né porte né finestre. I capelli della principessa sono troppo corti.

• Come Con Con Con

viene risolto? una scala. una lozione magica. l’aiuto dei pompieri.

3. Riordina la storia inserendo i numeri nei quadratini da 1 a 3.

Una principessa era prigioniera in una torre senza porte né finestre. I l principe chiede aiuto a una maga buona che gli consegna una lozione magica. I capelli della principessa si allungano e il principe li utilizza per arrampicarsi e salvarla. U n principe passa di lì e vede la bellissima fanciulla. 133


Verifiche personalizzate

La cornacchia presuntuosa C’era una volta una cornacchia vanitosa. Mentre passeggiava in un prato vide due pavoni, che facevano la ruota spiegando le penne della coda. La cornacchia rimase senza parole. Che meraviglia! – disse – Che belle penne colorate! Rimase tanto colpita dalla loro bellezza che da quel giorno cominciò a preoccuparsi, pensando di essere brutta. Non sopportava proprio il suo aspetto. Un giorno trovò per terra alcune penne di pavone e subito le venne un’idea: se le fissò alla coda con qualche goccia di resina di pino. Poi, soddisfatta, corse a farsi ammirare dalle compagne. – Guardate com’è bella la mia coda… non sono più brutta come voi! – si vantò. Le cornacchie indignate la scacciarono: – Anche con tre penne in più, rimani comunque una cornacchia come noi! La cornacchia vanitosa volò via e andò dai pavoni che appena la videro la scacciarono inferociti. – Come ti permetti di indossare piume che non ti appartengono? Così, per essere stata troppo ambiziosa, la poveretta si ritrovò sola ed evitata da tutti, anche dalle sue compagne. C. Giraudi, Le più belle favole di animali, Dami Editore

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Classe 3a


Classe 3a

Verifiche personalizzate

1. Segna con una X il completamento giusto.

• Il luogo della favola è reale e ben definito. reale e immaginario.

• Il tempo è lontano. vicino.

2. Completa

• I personaggi della favola sono: ....................................................................................................................................................................

3. Segna con una X la risposta corretta.

• La cornacchia è: furba. paurosa. vanitosa. 4. Riordina la storia inserendo i numeri nei quadratini da 1 a 4.

A nche i pavoni non l’accettarono e si ritrovò da sola. C ’era una volta una cornacchia vanitosa che vide due pavoni che facevano la ruota. S i vantava di essere bella con le compagne cornacchie che la cacciarono. P oiché si sentiva brutta, si mise alcune penne di pavone sulla sua coda. 5. Qual è la morale di questa favola?

Avere pazienza aiuta a vivere meglio. Chi ha tanti amici vive più felice. C hi è troppo ambizioso, e vuole apparire come ciò che non è, si trova da solo. 135


Verifiche personalizzate

Come è nato il deserto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33

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Molti secoli fa la Terra era verde e fresca. Allah aveva detto agli uomini: – Questo bel giardino è vostro e vostri sono i suoi frutti. Dovete però agire sempre con giustizia, altrimenti lascerò cadere un granello di sabbia sulla Terra per ogni vostra azione malvagia e un giorno questo verde potrebbe anche sparire. Per molto tempo gli uomini si ricordarono di questo monito. Ma un brutto giorno due uomini, che si contendevano il possesso di un cammello, litigarono. Appena fu pronunciata la prima parolaccia, Allah fece cadere sulla Terra un granello di sabbia così minuscolo che nessuno se ne accorse. Ben presto i due litiganti vennero alle mani; allora gli uomini si accorsero che si stava lentamente accumulando un mucchietto di sabbia, ma pensarono che ci sarebbero voluti milioni di anni prima che quella polvere leggera potesse coprire la Terra. Così iniziarono a combattere gli uni contro gli altri, tribù contro tribù, finché la sabbia seppellì campi e pascoli, cancellò i ruscelli e spinse le bestie lontano in cerca di cibo. In questo modo nacque il deserto e da allora le tribù vagarono tra le dune, vivendo in tende, aiutate solo dai cammelli per i lunghi spostamenti. Perché non dimenticassero, Allah volle che ogni tanto si presentasse ai loro occhi l’immagine delle piante e delle acque scomparse. Per questo chi cammina nel deserto vede talvolta cose che non ci sono ma, quando tende le braccia per toccarle, la visione svanisce. Sono come i sogni a occhi aperti e la gente li chiama miraggi. Solo dove gli uomini hanno

Classe 3a


Classe 3a

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Verifiche personalizzate

osservato le leggi di Allah ci sono ancora ruscelli e palmeti, e la sabbia non può cancellarli ma li circonda come il mare circonda l’isola. Questi luoghi si chiamano oasi e lì gli uomini si fermano per trovare acqua, cibo, riposo. Mito arabo

1. Inserisci le parole mancanti.

Allah • fatti immaginari • fantastica • punire l’origine del mondo • mito • fenomeni naturali uomini • lontanissimo Questo brano è un ................................................................ Il mito narra .................................................... ed è usato per spiegare ........................................................ e dei ................................................................ La spiegazione data riguardo all’origine del deserto è .................................................. . I personaggi sono ...................................................... e gli ............................................ Il tempo è ................................................................ Il deserto, secondo il mito, fu creato per ........................................................ gli uomini.

2. Segna con una X la risposta corretta.

• L ’espressione “si contendevano il possesso di un cammello” (riga 10) significa: Si accordavano per Lottavano per • L ’espressione “i due litiganti vennero alle mani” (righe 14-15) significa: Si strinsero le mani Si azzuffarono 137


Classe 3a

Verifiche personalizzate

La lucciola 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29

Tanto tempo fa, quando gli animali potevano parlare, un ragno invitò a cena una lucciola. La lucciola si preparò e quando calò la sera, andò all’appuntamento. Entrò nel bosco scuro e raggiunse la siepe dove abitava il ragno. – Da dove passo? – chiese la lucciola. – È talmente buio che non vedo la porta. – Di qua, ma spicciati, cara. Ho una fame da lupo! La lucciola avanzò a tentoni, muovendo piano le ali. Dovete sapere che, durante il giorno, il ragno aveva tessuto una tela grande e robusta e l’aveva appesa davanti alla sua tana. E mentre preparava la trappola se la rideva: – Ah ah, c’è cascata! Che oca quella lucciola! Non vedo l’ora di mangiarmela per cena! Povera lucciola, stava finendo nella rete come un pesce! Ma ecco che accadde qualcosa di inaspettato. La luna spuntò improvvisamente da dietro una nuvola e illuminò la scena. Com’era grande la tela del ragno! La lucciola la vide e si spaventò così tanto che, senza neppure dire oh, fuggì via come il vento. Che fortuna, si era salvata! Ma che rischio aveva corso ad andare in giro di notte come una mosca cieca! – Da oggi – esclamò quando fu di nuovo a casa – la sera uscirò solo con una lanterna! E da allora la lucciola fa sempre così, perché ha imparato che fidarsi è bene, ma non fidarsi del buio certe volte è meglio. E. Nava, E da quel giorno…, Giunti

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Classe 3a

Verifiche personalizzate

1. Indica con una X i completamenti giusti.

• Il tempo della vicenda è un passato lontano. un tempo presente. un passato recente. un’epoca moderna.

• Il racconto è una leggenda. un mito. una fiaba. una storia vera.

• I personaggi sono animali frutto della fantasia. animali realmente esistenti.

• Il luogo è reale. fantastico.

2. Inserisci perché o perciò per completare le frasi in maniera logica.

Il ragno invita a cena la lucciola, ............................................... ella si prepara. Il ragno all’inizio se la ride ....................................... pensa di averla imbrogliata. La lucciola ha paura della ragnatela, ....................................... fugge via. La lucciola capisce il rischio corso, ........................................... di notte esce sempre con la lanterna. 3. Rispondi con una X.

• Che cosa indica l’espressione “ho una fame da lupo!”? (riga 8) Mi mangerei un lupo Ho perso l’appetito Ho una grande fame ell’espressione “avanzò a tentoni” (riga 9) come puoi •N sostituire la parola sottolineata? correndo saltando senza vedere

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Classe 3a

Verifiche personalizzate

Rime in casa Il fantasma con l’asma Viveva nelle Americhe un povero fantasma che, per cause atmosferiche, soffriva molto d’asma. Se a sera tarda usciva o nella notte afosa ben presto gli veniva la voce cavernosa. Faceva ogni minuto, col cielo nuvoloso, almeno uno starnuto potente e fragoroso. Allora il suo dottore gli disse un po’ spavaldo: – Un fantasma non muore! Basta che resti al caldo.

1. Indica con una X i proseguimenti giusti.

• La filastrocca è composta da 4 strofe. 16 strofe.

• Una “voce cavernosa” è cupa e profonda. chiara e squillante.

• La rima è baciata. alternata. non c’è rima. mista.

• L’autore della filastrocca vuole divertire il lettore. far riflettere il lettore. far addormentare i più piccoli. spiegare cos’è un fantasma.

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Classe 3a

Verifiche personalizzate

Il gatto Ron-ron: il gatto sopra il divano ronfa come una sega lontana contro il tronco. Davanti ai libri aperti i bambini le mani nei capelli pensano come scienziati alla ricerca; il gatto s’acciambella, è un cuscino di pelo. Ron-ron: il gatto. Bello da Leggere, Il Capitello

1. Rispondi con una X.

ome sono i versi di questa •C poesia? In rima alternata Sono versi liberi In rima baciata In rima mista 2. N ella poesia ci sono due similitudini. Cercale e riscrivile qui sotto.

Il gatto sopra il divano .............................................................................................. ..............................................................................................

I bambini le mani nei capelli .............................................................................................. ..............................................................................................

Orsacchiotto Amo il dolce orsacchiotto che riposa sul mio cuscino. Nulla mi fa più felice del suo tenero musetto con gli occhi e il nasino nero, di quel suo abbraccio notturno che culla i miei sogni. Bello da Leggere, Il Capitello

1. Rispondi.

• S econdo te che cosa vuole trasmettere il poeta? ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................

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Verifiche personalizzate

Una lettrice piccola piccola 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33

Matilde possedeva una mente così brillante e vivace, e imparava così in fretta, che a tre anni aveva imparato a leggere da sola, grazie ai giornali e alle riviste sparsi per casa. A quattro anni leggeva speditamente e cominciava ad avere una gran voglia di libri! Così, un giorno andò a piedi sino alla biblioteca pubblica del paese, da sola. Appena arrivata si rivolse alla bibliotecaria, la signora Felpa: – Per favore, dove sono i libri per bambini? – chiese Matilde. La signora Felpa, alta e imponente, abbassò lo sguardo su Matilde e disse: – Lì, sugli scaffali più bassi. – Grazie – disse Matilde. Da allora, ogni giorno trascorreva due ore meravigliose in un angolo accogliente e quieto, divorando un libro dopo l’altro, tutti libri per bambini e non solo. La bibliotecaria non riusciva a distogliere lo sguardo da quella bimbetta seduta per ore e ore nella grande poltrona, dall’altro lato della stanza, con il libro sulle ginocchia. Era davvero uno strano spettacolo guardare quella personcina seduta, i cui piedi non arrivavano a terra, completamente assorta nella lettura. Un giorno la signora Felpa le disse: – Sai che in una biblioteca pubblica si possono prendere in prestito i libri e portarli a casa? – No, non lo sapevo – disse Matilde. – Potrei farlo anch’io? – Certo. Scegli il libro che vuoi e portamelo, in modo che possa registrarlo; puoi tenerlo per due settimane. Puoi prenderne anche più di uno, se vuoi.

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Verifiche personalizzate

Da quel momento, Matilde andò in biblioteca solo una volta alla settimana, per prendere nuovi libri e restituire quelli già letti. La sua cameretta diventò una sala di lettura, dove passava i pomeriggi seduta a leggere, con una tazza di cioccolata calda accanto. R. Dahl, Matilde, Salani

1. Rispondi con una X.

• Quali luoghi sono descritti nel testo? La cameretta di Matilde e la strada La biblioteca e la cameretta La biblioteca e la strada • Chi viene descritto nel brano? Matilde La bibliotecaria Matilde e la bibliotecaria

el brano, quali aspetti •N di Matilde vengono descritti? Abbigliamento Corporatura Interessi Carattere Età

2. Colora, in ogni coppia di aggettivi, la caratteristica di Matilde.

autonoma dipendente

pigra vivace

annoiata appassionata

indifferente curiosa

grande piccola

3. A chi si riferiscono le informazioni? Scrivi i nomi.

INFORMAZIONE Non riusciva a distogliere lo sguardo. Un angolo accogliente e quieto. Diventò una sala di lettura. Andò a piedi sino alla biblioteca

NOME

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Verifiche personalizzate

Il Sole Cosa pensano gli uomini del Sole? Per molto tempo gli uomini hanno pensato che il Sole fosse una specie di palla di fuoco e che andasse consumandosi come un grosso pezzo di carbone. Se così fosse, sarebbe durato solo settemila anni! Invece esso brilla da molto più tempo. Com’è fatto il Sole? Come tutte le stelle, il Sole è una sfera di gas molto calda: la sua superficie luminosa raggiunge i cinquemilaottocento gradi. Nel nucleo la temperatura supera i dieci milioni di gradi. Da dove viene l’energia del Sole? Sale dal nucleo e attraverso le zone radiativa e convettiva arriva in superficie. Gli scienziati prevedono che il Sole potrà continuare a bruciare per altri cinque miliardi di anni, quindi è a metà della sua vita. Una volta svuotatosi di tutta l’energia diventerà una stella nana che si raffredderà e diverrà invisibile. Cosa fa il Sole? Il Sole proietta incessantemente i suoi raggi. Alcuni colpiscono il nostro pianeta e gli forniscono il calore che permette agli uomini, agli animali e alle piante di vivere. Per fortuna il Sole è sufficientemente lontano dalla Terra da non bruciarci! 144


Classe 3a

Verifiche personalizzate

1. Indica con una X i proseguimenti giusti.

• Il testo che hai letto parla del pianeta Terra. del Sole. del Sole e dei suoi pianeti. dei pianeti del sistema solare.

• Lo scopo del testo è raccontare una storia. descrivere una stella. dare informazioni. spiegare delle regole.

• Sviluppa un argomento di astronomia. paleontologia. matematica. storia.

• Le informazioni sono presentate inserite in un racconto fantastico. soltanto attraverso le immagini. senza divisione in paragrafi. divise in paragrafi.

2. Completa la tabella.

Titolo ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� Paragrafi 1° paragrafo 2° paragrafo 3° paragrafo 4° paragrafo

Sottotitoli ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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Verifiche personalizzate

Alla scoperta del bosco La salvaguardia dell’ambiente è qualcosa che riguarda tutti noi, in prima persona. Per rispettare la natura bastano a volte delle piccole attenzioni, dei semplici comportamenti.

consigliabile indossare scarponcini alti o stivali È per proteggerti dalle vipere.

E meglio non bere l’acqua dei ruscelli.

ispetta i fiori e le piante: i loro colori e i loro R profumi sono lì anche per chi passerà dopo di te.

Non uscire dai sentieri segnati.

erca di non toccare funghi e bacche che non C conosci.

Accendi i tuoi sensi: il bosco è tutt’altra musica.

Non raccogliere funghi senza il permesso.

ei boschi, gli animali sono a casa loro: non N disturbarli.

I l fuoco è il peggior nemico dei boschi: evita di accenderlo.

Non abbandonare nel bosco i tuoi rifiuti.

1. Colora i quadratini:

• di rosso i divieti; • di verde i consigli. 146

Classe 3a


Classe 3a

Verifiche personalizzate

2. Rispondi con una X.

• I l testo regolativo che hai appena letto è una ricetta. un insieme di regole di comportamento. un insieme di istruzioni.

• Le regole indicate nell’elenco servono per rispettare la natura. vanno seguite nell’ordine. non servono. non vanno eseguite.

3. Rispondi cercando le informazioni nel testo.

• Che cosa è consigliabile indossare quando si va alla scoperta del bosco? .................................................................................................................................................................................... • Si possono accendere fuochi nel bosco? ������������������������������������������������������������������������������� Perché? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • Che cosa occorre rispettare? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� Perché? ................................................................................................................................................................ • Si può urlare? ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� Perché? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 4. Indica se le affermazioni sono vere o false.

• Il testo usa un linguaggio complesso.

V  F

• Il testo dà regole di comportamento.

V  F

• Il testo dà istruzioni per realizzare qualcosa. V   F • Le immagini non sono indispensabili.

V  F

• Il testo dà solo consigli.

V  F

5. Rispondi con una X.

• Con quale parola puoi sostituire la parola “salvaguardia”? Scoperta Esplorazione Difesa Distruzione 147


Verifiche personalizzate

Classe 3a

IL VESTITO DEL PRIMO GIORNO DI SCUOLA STUART ERA UN RAGAZZINO DI CLASSE TERZA CHE, PER IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA, DOVEVA INDOSSARE UN PAIO DI PANTALONI DI UN COLORE VERDE BRILLANTE CHE FACEVA MALE AGLI OCCHI E UNA CAMICIA CON DISEGNATI DEI COWBOY. MA LUI NON VOLEVA AFFATTO. PER FORTUNA, LA SETTIMANA PRIMA SI ERA CUCITO CON LA SPILLATRICE UN MANTELLO CON VECCHIE CRAVATTE. SECONDO STUART QUEL MANTELLO ERA MAGICO E, INDOSSANDOLO, POTEVA FAR CAMBIARE ALCUNE COSE. INFATTI SPERAVA CHE POTESSE FAR SPARIRE I PANTALONI E LA CAMICIA ORRENDI. MA, PURTROPPO, NON FU COSÌ. ALLA FINE, DISPERATO, DOVETTE INFILARSI GLI ORRENDI PANTALONI E LA CAMICIA. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• PER IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA STUART ERA:

• STUART AVEVA CUCITO:

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Classe 3a

Verifiche personalizzate

LA PRINCIPESSA PRIGIONIERA UNA BELLISSIMA PRINCIPESSA ERA STATA CHIUSA DA UNA STREGA CATTIVA DENTRO UNA TORRE ALTA SENZA PORTE E FINESTRE. UN GIORNO PASSA DI LÌ UN PRINCIPE CHE VUOLE AIUTARLA, MA NON POTENDO ENTRARE NELLA TORRE CERCA UNA MAGA BUONA CHE GLI CONSEGNA UNA LOZIONE MAGICA. LA POZIONE FARÀ CRESCERE I CAPELLI ALLA FANCIULLA COSÌ LUI POTRÀ UTILIZZARLI COME CORDE PER SALIRE IN ALTO. LA PRINCIPESSA BEVE PER ALCUNI GIORNI LA POZIONE E I CAPELLI LE CRESCONO LUNGHISSIMI FINO A TERRA. IL PRINCIPE SI ARRAMPICA E LA SALVA. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• DOVE ERA STATA RINCHIUSA LA PRINCIPESSA?

2. CANCELLA CON UNA X LE PAROLE SBAGLIATE.

• IL PRINCIPE SI RIVOLGE A UN AMICO / A UNA MAGA BUONA. • LA MAGA BUONA CONSEGNA AL PRINCIPE UNA LOZIONE

MAGICA / UNA FORMULA MAGICA. • I CAPELLI DELLA PRINCIPESSA, DOPO AVER BEVUTO LA LOZIONE, SI ACCORCIANO / ALLUNGANO. 149


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Verifiche personalizzate

LA CORNACCHIA PRESUNTUOSA C’ERA UNA VOLTA UNA CORNACCHIA VANITOSA CHE VIDE DUE PAVONI CHE FACEVANO UNA BELLA CODA. POICHÉ SI SENTIVA BRUTTA DECISE DI RACCOGLIERE ALCUNE PENNE DI PAVONE E ATTACCARLE ALLA SUA CODA. CORSE DALLE SUE COMPAGNE PER FARSI GUARDARE E AMMIRARE MA LORO LA SCACCIARONO, COSÌ COME I PAVONI. ALLA FINE SI RITROVÒ DA SOLA.

1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• LA FAVOLA RACCONTA DI UNA: GALLINA CORNACCHIA

• LA CORNACCHIA ERA: TRISTE VANITOSA • UN GIORNO SI: TRUCCÒ

ATTACCÒ ALLA CODA LE PENNE DI PAVONE

• ALLA FINE TUTTI LA: ACCOLSERO SCACCIARONO • LE CORNACCHIE E I PAVONI LA MANDARONO VIA PERCHÉ: AVEVA TANTI VOLEVA APPARIRE TROPPO AMICI ED ERA AMBIZIOSA 150


Classe 3a

Verifiche personalizzate

COME È NATO IL DESERTO MOLTI SECOLI FA, ALLAH AVEVA DONATO AGLI UOMINI LA TERRA VERDE E FRESCA. AVEVA PROMESSO CHE SAREBBE RIMASTA COSÌ SE LA PACE E LA GIUSTIZIA AVESSE SEMPRE REGNATO. UN BRUTTO GIORNO, PERÒ, DUE UOMINI COMINCIARONO A LITIGARE PER UN CAMMELLO E FU DETTA UNA PAROLACCIA. ALLORA ALLAH FECE CADERE SULLA TERRA UN GRANELLO DI SABBIA. POI I DUE UOMINI COMINCIARONO AD AZZUFFARSI E ALLAH FECE CADERE ALTRI GRANELLI. OLTRE AI DUE UOMINI INIZIARONO A LITIGARE ALCUNE TRIBÙ E ALLAH SI ARRABBIÒ TANTO CHE FECE SEPPELLIRE DALLA SABBIA RUSCELLI, CAMPI, PASCOLI. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• ALLAH AVEVA DONATO AGLI UOMINI:

• ALLAH VOLEVA CHE GLI UOMINI VIVESSERO:

• ALLA FINE ALLAH FECE SEPPELLIRE RUSCELLI, CAMPI E PASCOLI CON:

151


Classe 3a

Verifiche personalizzate

LA LUCCIOLA UN RAGNO INVITÒ A CENA UNA LUCCIOLA. LA LUCCIOLA, PERÒ, NON SAPEVA CHE IL RAGNO AVEVA TESSUTO UNA GRANDE TELA DURANTE IL GIORNO PER CATTURARLA E MANGIARLA. LA LUCCIOLA, NEL BUIO, SENZA VEDERE STAVA PER FINIRE NELLA TELA. PER FORTUNA CHE LA LUNA SPUNTÒ ALL’IMPROVVISO E ILLUMINÒ LA TELA. LA LUCCIOLA SI SPAVENTÒ E FUGGÌ. DA QUEL GIORNO È SEMPRE USCITA CON LA LANTERNA. 1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• IL RAGNO INVITÒ A CENA: UNA FARFALLA

UNA LUCCIOLA

• IL RAGNO VOLEVA: FARE UN REGALO ALLA LUCCIOLA CATTURARLA E MANGIARLA • ALL’IMPROVVISO COMPARE: LA LUNA

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IL SOLE


Classe 3a

Verifiche personalizzate

RIME IN CASA ORSACCHIOTTO AMO IL DOLCE ORSACCHIOTTO CHE RIPOSA SUL MIO CUSCINO. NULLA MI FA PIÙ FELICE DEL SUO TENERO MUSETTO CON GLI OCCHI E IL NASINO NERO, DI QUEL SUO ABBRACCIO NOTTURNO CHE CULLA I MIEI SOGNI. Bello da Leggere, Il Capitello

1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• IL POETA AMA: IL DOLCE GATTO

IL DOLCE ORSACCHIOTTO

• INFATTI LO FA FELICE LE ORECCHIE MORBIDE, LA CODA IL SUO TENERO MUSETTO CON GLI OCCHI E IL NASINO NERO • SECONDO TE IL DOLCE ORSACCHIOTTO È UN PELUCHE UN ANIMALE VERO

153


Verifiche personalizzate

Classe 3a

UNA LETTRICE PICCOLA PICCOLA MATILDE ERA UNA BAMBINA DI QUATTRO ANNI CHE AMAVA I LIBRI E SAPEVA LEGGERE. UN GIORNO VA A PIEDI ALLA BIBLIOTECA PUBBLICA DEL PAESE. FA AMICIZIA CON LA BIBLIOTECARIA CHE LE INDICA DOVE PUÒ TROVARE I LIBRI PER BAMBINI. COSÌ, OGNI GIORNO, TRASCORRE DUE ORE IN BIBLIOTECA LEGGENDO MOLTISSIMI LIBRI SEDUTA SU UNA POLTRONA. PRESTO, PERÒ, FA UNA SCOPERTA: LA BIBLIOTECARIA LE DICE CHE PUÒ PRENDERE I LIBRI IN PRESTITO PER DUE SETTIMANE E LEGGERLI TRANQUILLAMENTE A CASA. DA QUEL GIORNO LA SUA CAMERETTA DIVENTA UNA SALA DI LETTURA.

1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• MATILDE È: LA BIBLIOTECARIA UNA RAGAZZA UNA BAMBINA • MATILDE AMA: ASCOLTARE LA MUSICA GIOCARE LEGGERE I LIBRI • MATILDE SCOPRE CHE: PUÒ COMPRARE I LIBRI PUÒ PRENDERLI IN PRESTITO PER DUE SETTIMANE 154


Classe 3a

Verifiche personalizzate

IL SOLE IL SOLE BRILLA DA MOLTO TEMPO. È UNA STELLA A FORMA DI SFERA (COME UNA BIGLIA) MOLTO CALDA. GLI SCIENZIATI PREVEDONO CHE IL SOLE CONTINUERÀ A BRUCIARE PER MOLTISSIMI ANNI. IL SOLE PROIETTA I SUOI RAGGI E ALCUNI COLPISCONO LA TERRA E FORNISCONO CALORE CHE PERMETTE AGLI UOMINI, AGLI ANIMALI E ALLE PIANTI DI VIVERE. 1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• IL SOLE HA LA FORMA DI: CUBO

SFERA

• IL SOLE È CALDO FREDDO • IL SOLE RISCALDA: UOMINI, ANIMALI E PIANTE SOLO L’ACQUA

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Verifiche personalizzate

ALLA SCOPERTA DEL BOSCO NEL BOSCO È IMPORTANTE: 1) I NDOSSARE SCARPONCINI ALTI O STIVALI PER NON ESSERE MORSI DALLE VIPERE 2) N ON USCIRE DAI SENTIERI SEGNATI PER NON PERDERSI 3) NON ACCENDERE IL FUOCO 4) N ON DISTURBARE GLI ANIMALI: IL BOSCO È LA LORO CASA 5) NON LASCIARE RIFIUTI 6) N ON TOCCARE O RACCOGLIERE BACCHE O FUNGHI 1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.

• SEI MAI ANDATO/A IN UN BOSCO? SÌ NO • PERCHÉ NON DEVI DISTURBARE GLI ANIMALI? STANNO GIOCANDO. IL BOSCO È LA LORO CASA. • SE ACCENDI UN FUOCO, COSA POTREBBE SUCCEDERE? SI ATTIVA UN INCENDIO E TUTTO VIENE BRUCIATO. MOLTE PERSONE VENGONO A SCALDARSI.

156

Classe 3a


Schedario di classe terza ITALIANO

STORIA

Scheda 1 Scheda 2 Scheda 3 Scheda 4 Scheda 5 Scheda 6 Scheda 7 Scheda 8 Scheda 9 Scheda 10 Scheda 11 Scheda 12 Scheda 13 Scheda 14 Scheda 15 Scheda 16 Scheda 17 Scheda 18 Scheda 19 Scheda 20 Scheda 21 Scheda 22 Scheda 23 Scheda 24

Lapbook di Storia Scheda 25 Esperti al lavoro Scheda 26 La nascita della vita Scheda 27 Dai fossili imparo… Scheda 28 L’uomo del Paleolitico Scheda 29 Tutto sui dinosauri Scheda 30 La conquista del linguaggio Scheda 31 Paleolitico e Neolitico a confronto Scheda 32 L’invenzione della scrittura Scheda 33 La divisione del lavoro

Da una fiaba a… un’altra Una fiaba scritta da me Da una favola a un’altra Una favola scritta da me Perché i corvi sono neri Un mito da scrivere Smontare e rimontare Vecchio pioppo I fossili Limonata al lampone GN oppure N? GLI oppure LI? Parole con CQU Con o senza accento? Uso dell’H Quanti punti! Diretto o indiretto? Nomi per tutti L’aggettivo qualificativo Quanti verbi! Il soggetto Il predicato Il complemento oggetto I complementi indiretti

GEOGRAFIA Scheda 34 Scheda 35 Scheda 36 Scheda 37 Scheda 38 Scheda 39 Scheda 40 Scheda 41

Leggi le piante La carta geografica Montagna e collina La pianura L’agricoltura in pianura Il fiume Vari tipi di laghi Il mare

157


Classe 3a

SCHEDA 1 – ITALIANO

DA UNA FIABA A... UN’ALTRA 1. L eggi la breve fiaba divisa in sequenze, poi di fianco a ciascuna sequenza riscrivi il cartellino giusto scegliendo tra i seguenti.

Situazione iniziale

Protagonista

Difficoltà da superare

Elemento magico

Lieto fine

Antagonisti o personaggi cattivi

Il mago Tapino una volta un piccolissimo paese • C’era dove tutti erano tranquilli e felici.

.......................................................................................

paese abitava Tapino, • Inunquesto potentissimo mago.

.......................................................................................

giorno in paese giunsero dei soldati • Un capitanati dal cattivo Aberco.

.......................................................................................

• Essi volevano distruggere il paese. mago allora ricorse alla magica polverina • IlCin-Cin-cinguettin e la mise nel vino. i soldati e il capitano e offrì loro • Chiamò il vino. Quando ebbero bevuto,

.......................................................................................

.......................................................................................

.......................................................................................

dimenticarono di fare la guerra e si misero a cinguettare. Così il paese fu salvo. 2. O ra cambia la situazione iniziale, il protagonista oppure altre situazioni indicate dai cartellini e scrivi una nuova fiaba sul quaderno.

158


Classe 3a

SCHEDA 2 – ITALIANO

UNA FIABA SCRITTA DA ME 1. U tilizza le situazioni suggerite, o pensane altre, e scrivi sul quaderno una nuova fiaba.

Situazione iniziale Tempo

C’era una volta…

• Ambiente

• Protagonista

Un luogo misterioso: un castello, un bosco, una vecchia casa…

Presentazione del protagonista.

• Divieti

• Infrazione del divieto

Vicende

Comparsa dell’antagonista

di un aiutante • Intervento con poteri magici • Sconfitta dell’antagonista Situazione finale

• Lieto fine

159


Classe 3a

SCHEDA 3 – ITALIANO

DA UNA FAVOLA A UN’ALTRA 1. L eggi la favola e poi riscrivila cambiando un personaggio, come ti viene indicato dal nuovo titolo. La volpe loda la gallina che deve fare qualcosa (per esempio essere veloce nella corsa, essere capace di volare oltre il recinto ecc.) per diventare la “regina dei campi”. Pensa bene e potrai scrivere una nuova, bellissima favola.

Il corvo e la volpe

Un corvo, che aveva rubato un pezzo di formaggio, si rifugiò sopra un albero. Una volpe lo vide e cominciò a fargli grandi lodi: – Come sono splendenti le tue penne! Quanta eleganza ha il tuo corpo! Se anche la tua voce fosse bella e melodiosa potresti diventare il re degli animali, perché nessuno ti sarebbe superiore. Il corvo per far sentire la sua voce spalancò il becco e gli cadde il formaggio. Subito la volpe si precipitò sul cacio caduto, dicendo: – Oh corvo, nulla ti mancherebbe per essere re, solo dovresti avere più cervello. P. Pancrazi, L’Esopo moderno, Vallecchi

La volpe e la gallina

dialogo

situazione iniziale

fatto centrale

situazione finale o conclusione

................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................

160


Classe 3a

SCHEDA 4 – ITALIANO

UNA FAVOLA SCRITTA DA ME 1. L eggi lo schema-guida e i suggerimenti, poi prova a scrivere una favola, ripensando a tutte quelle che hai letto.

Situazione iniziale

a uno stagno, in un prato, • Dove? inVicino un vigneto, in un giardino… Un giorno, una notte… • • Quando? Chi? Un leone, una rana, un cane, un gatto, una tartaruga… (si tratta di animali parlanti).

Vicenda centrale

si svolge attraverso un dialogo, uno scherzo, • Launavicenda gara, una discussione, un inganno, una lotta…

Conclusione

• La conclusione vuole suggerire un insegnamento.

gli animali protagonisti, pensa come si svolgerà la vicenda centrale • Scegli (per esempio una gara, un litigio, una meta da raggiungere ecc.) e cerca di concludere in modo tale da costituire un insegnamento. Vuoi qualche suggerimento? Le parole scritte nelle nuvolette ti aiuteranno.

Sei lungo lungo... ma dove sono le zampe? Poverino! Non vali proprio niente!

Lasciamo perdere! Non ho proprio fame.

Sei pesante, ti muovi a fatica e… non sai saltare! Che animale sei?

161


SCHEDA 5 – ITALIANO

Classe 3a

PERCHÉ I CORVI SONO NERI Tanti anni fa, quando i treni andavano a vapore e buttavano fuori dalla locomotiva grandi sbuffi di fumo nero, i corvi erano gialli. Due corvi non riuscivano a rassegnarsi alla loro voce gracchiante e morivano di invidia verso gli altri uccellini dalle voci squillanti e argentine. Nella valle passava ogni giorno il treno fischiando e sbuffando. I due corvi si appostarono su un albero vicino alla ferrovia e, quando passò il treno, lo inseguirono per acchiappare il fischio. Per giorni e giorni i due corvi inseguirono il fischio del treno, volando in mezzo agli sbuffi di fumo nero, ma ogni volta ritornavano delusi e stanchi. Diventarono neri come il carbone, ma la loro voce rimase gracchiante come prima. – Eppure un giorno o l’altro riusciremo ad acchiappare quel fischio e faremo morire di invidia tutti gli uccelli del bosco! – si ripetevano. Passarono gli anni e i due corvi gialli diventarono sempre più neri. Quando nacquero i piccoli erano neri anche loro, e ancora oggi i corvi sono neri come il fumo che usciva dalle locomotive, quando i treni andavano a vapore. Luigi Malerba, Storiette, Einaudi

1. Rispondi con una X. cosa vuole spiegare questa leggenda? • Che L’origine dei treni. Il motivo per cui i treni andavano a vapore. Il motivo per cui i corvi sono neri.

162


Classe 3a

SCHEDA 6 – ITALIANO

UN MITO DA SCRIVERE 1. S egui lo schema del racconto a fondo pagina, usa la tua fantasia e scrivi sul quaderno un mito per spiegare un fenomeno o l’origine di un elemento o di un aspetto della natura. Puoi scegliere fra quelli indicati.

dei tuoni e dei lampi durante i temporali; • Illafenomeno formazione della neve; • l’origine vento; • l’esistenzadeldelle quattro stagioni; • la creazione dell’uomo; • l’origine del mondo; • la creazione dei pesci; • la comparsa dei terremoti; • l’alternanza del giorno della notte; • la creazione delle stelle. •

Situazione iniziale

delle origini, lontano, remoto. • • Tempo: Luogo: la Terra all’inizio, l’ambiente naturale. fenomeno o l’elemento di cui si vuole spiegare • Ill’origine non esiste o ha un aspetto molto diverso da oggi.

Vicende

immaginari, eventi eccezionali spiegano perché • Fatti l’elemento o il fenomeno acquisisce le caratteristiche attuali.

Conclusione

o il fenomeno assume le caratteristiche • L’elemento che ha oggi.

163


Classe 3a

SCHEDA 7 – ITALIANO

SMONTARE E RIMONTARE 1. U sando i seguenti "pezzi" prova a costruire una filastrocca e a riscriverla in basso.

TANCO S O N SO LLAIO O P L E D

NDE O P S I R GLI D È: O C C CO

NON FO PIÙ CHICCHIRICHÌ!

" NO LA CIT NF A P TÀ ER T E:

PARTIRÒ CON IL LATTAIO!”

IN CITTÀ SEI SOLO UN POLLO!"

"S E R I ANC MANGO ORA QUI

SE IN CAMPAGNA SEI UN GALLO, M. Moschini, Rimerò, Raffaello Editrice

• Se ti serve un piccolo aiuto, capovolgi la pagina e leggi. in città sei solo un pollo!”

.............................................................................................

se in campagna sei un gallo,

.............................................................................................

“La città non fa per te:

.............................................................................................

Gli risponde Coccodè:

.............................................................................................

partirò con il lattaio!”

.............................................................................................

Sono stanco del pollaio,

.............................................................................................

non fo più chicchirichì!

.............................................................................................

“Se rimango ancora qui

.............................................................................................

164


Classe 3a

SCHEDA 8 – ITALIANO

VECCHIO PIOPPO Vecchio pioppo sei caduto nello specchio dello stagno addormentato. Piegando la fronte al tramonto… non sarai più la culla della luna, né il magico riso della brezza, né bastone di una stella a cavallo… Sarai nido di rane e di formiche. Avrai per capelli le ortiche, e un giorno la corrente si porterà via la tua corteccia tristemente.

1. Rispondi con una X. Cosa ha provato il poeta scrivendo la poesia? Tristezza Paura Quale sentimento ti ha trasmesso? Noia Gioia Tristezza Malinconia Come sono i versi di questa poesia? Liberi In rima La poesia è divisa in strofe? Sì No

Federico Garcia Lorca, Tutte le poesie, Newton

165


Classe 3a

SCHEDA 9 – ITALIANO

I FOSSILI 1. L eggi il breve testo informativo e completa con le parti mancanti. dal mare la storia della vita sulla Terra

le caratteristiche dell’ambiente milioni di anni fa

I fossili sono resti pietrificati di vegetali e animali vissuti .......................................................................................................................................... .

Essi permettono di comprendere ....................................................... .................................................................................................... in cui si sono formati: per esempio fossili di conchiglie ritrovati in montagna indicano che un tempo quella stessa zona era coperta ........................................................................................................... . È anche grazie ai fossili che riusciamo a datare ......................................................................................................................................... . 2. O sserva l’immagine, raccogli informazioni e prova a scrivere un testo informativo. ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ L’Everest è il monte più alto del mondo. Misura 8848 m.

............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................

166


Classe 3a

SCHEDA 10 – ITALIANO

LIMONATA AL LAMPONE Occorrente per ogni bicchiere

di mezzo limone • Il1 succo di zucchero • 1 cucchiaio di sciroppo di lampone • 1 cucchiaio fetta di limone • Acqua frizzante • 2 cucchiai di ghiaccio tritato • Procedimento

1. Scrivi V (vero) o F (falso).

• • un esperimento

Metti tutti gli ingredienti, ad eccezione della fetta di limone e dell’acqua, in un bicchiere alto. Mescola tutto bene. Riempi il bicchiere di acqua frizzante e decoralo con la fetta di limone. Servi con la cannuccia.

O. e G. Tarentini Trojani, La cucina in barca, Newton Compton

Il testo fornisce le istruzioni per realizzare: una ricetta

Le fasi del procedimento: seguono un ordine preciso

• • sono disposte a caso

2. Disegna gli ingredienti.

167


Classe 3a

SCHEDA 11 – ITALIANO

GN OPPURE N ? 1. C ompleta le parole con GNA - GNE - GNI - GNO - GNU. ci nuotava nello sta . • LUno bellissimo GNA, GNE, GNO, GNU è una grande antilope africana. non vogliono la I. • O no di noi ha un so da realizzare. Fa eccezione il nome • L’inse nte contò o alunno. compagnia. • Lo mo raccoglieva le pi nel bosco. • Il ra ha imprigionato una mosca nella sua ra tela. • Mi piace andare in monta a raccogliere le casta in compa a. • O anno, in giu , trascorro un periodo in campa . • ..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

..............

2. Completa la tabella. SOGNARE io sogno

DISEGNARE

BAGNARE

.......................................... ..........................................

tu .................................... .......................................... ..........................................

Anche la 1a persona plurale (noi) del presente dei verbi che finiscono in -gnare vuole la I (noi insegniamo).

egli ............................... .......................................... .......................................... noi sogniamo

.......................................... ..........................................

voi ................................. .......................................... .......................................... essi ............................... .......................................... ..........................................

3. Completa con GN se dopo c’è una sola vocale, con N se ce ne sono due. comi..............olo

riu..............ione

mi..............iera

..............iente

Da..............iela

ragio..............iere

So..............ia

inse..............ante

cri..............iera

condomi..............io

stra..............iero

inge..............ere

o..............uno

Germa..............ia

macedo..............ia

Stefa..............ia

giardi..............iere

colo..............ia

gera..............io

impe..............o

cimi..............iera

168


Classe 3a

SCHEDA 12 – ITALIANO

GLI OPPURE LI ? 1. Riordina le sillabe e forma le parole. mi

fa

glia

........................................................

ne

ma

glio

........................................................

glia

con

chi

........................................................

va

to

glia

........................................................

ni

glio

GLIA - GLIE - GLIO vogliono sempre la I.

co

........................................................

re

glio

tri

mi

glio

gliet

scu

con

ma

ta

........................................................

........................................................

glio

fo

........................................................

........................................................

mi

glio

glia

si

ni

ma

........................................................

........................................................

2. R isolvi il cruciverba e scrivi una frase con la parola nelle caselle grigie. 1. Ne possiede tanti Paperone. 2. Felice. 3. Unghia dei rapaci. 4. Lo Stato in cui viviamo. 5. Solca i mari a vele spiegate. 6. Serve per friggere le patatine. 7. È la parte della pianta addetta alla respirazione. 8. Viene da un altro pianeta. 9. Si mette in tavola accanto all’oliera. 10. Fazzoletto che si usa a tavola. Frase con la parola nelle caselle grigie:

1

m t

2 3 4 5

v

r

6 7 8 9

a

s

10

.....................................................................................................................................................................................................................

169


Classe 3a

SCHEDA 13 – ITALIANO

PAROLE CON CQU 1. Trova le parole nascoste in orizzontale e riscrivile.

A

C

Q

P

S

A

C

Q

U

E

D

O

T

T

O

S

C

I

A

C

Q

U

A

R

E

E

Z

B

L

T

L

U

X

A

C

Q

U

I

R

E

N

T

E

V

C

T

B

A

C

Q

U

A

V

I

T

E

Y

U

Q

U

W

A

C

Q

U

A

M

A

R

I

N

A

W Q

C

A

C

Q

U

I

S

T

A

R

E

Q

C

Q

U

E

V

P

U

T

R

Z

C

B

N

A

C

Q

U

E

R

C

C

I

Q

I

O

A

C

Q

U

O

L

I

N

A

T

E

S

O

O

A

C

Q

U

I

T

R

I

N

O

L

O

T

A

C

Q

U

E

R

U

G

I

O

L

A

M

A

C

Q

U

A

S

A

N

T

I

E

R

A

U

• • • •

............................................................. ............................................................. ............................................................. .............................................................

• • • •

............................................................. ............................................................. ............................................................. .............................................................

• • •

............................................................. ............................................................. .............................................................

Le parole che derivano da acqua, quelle della famiglia degli acquisti e il passato remoto di alcuni verbi si scrivono con CQU.

2. Scegli sei parole tra quelle trovate sopra per completare le frasi.

lo shampoo va sugli occhi, bisogna subito. • Quando è una bellissima pietra azzurra. • L’Le sono sporche. • Questa leggera stagnanti dell’ mi sta bagnando tutta! • Il babbo vuole un’auto nuova più grande. • .............................................

..................................................................... .......................................

....................................................

............................................................

......................................................

170


Classe 3a

SCHEDA 14 – ITALIANO

CON O SENZA ACCENTO? 1. A lcune parole hanno sempre l’accento, altrimenti perdono significato. Completa le frasi inserendo le seguenti parole:

città

• caffè • lunedì • perché • carità • verità

che tu mi raccontassi tutta la . • Vorrei a letto presto sono molto stanco. • Vado i prendo lezioni di karate. • Tutti la mia casa si riempie di un delizioso aroma di • AlIrenemattino piena di • Milanofaèdelunabene a tutti: è una donna piuttosto inquinata. • ................................................

................................................

................................................

.................................................

.................................................

................................................

2. A lcune parole con l’accento hanno un significato e senza ne hanno un altro. Sottolinea la parola esatta basandoti sul senso della frase.

motociclista casco/cascò: per fortuna aveva il casco/cascò! • ISl ara/Sarà della squadra: sicuramente sara/sarà premiata. • Faro/Farò èunala piùlungabravapasseggiata faro/farò. • Il bagnino remo/remò con tutte lefinosuealforze, anche se gli era rimasto solo un • remo/remò. l fruttivendolo peso/pesò la frutta e spiego/spiegò che il prezzo si calcola in • Ibase al peso/pesò. • Ho piantato un pero/però, pero/però quest’anno non ha dato frutti. 3. F ai molta attenzione ai verbi! Completa la tabella. Osserva gli esempi. Tanto tempo fa

Oggi

Domani

Marco parlò

Marco parla

Marco parlerà

..............................................................

Lucia cuce

..............................................................

..............................................................

Il bambino gioca

..............................................................

..............................................................

Il violinista suona

..............................................................

..............................................................

L’alunno studia

..............................................................

..............................................................

Il treno parte

..............................................................

171


Classe 3a

SCHEDA 15 – ITALIANO

USO DELL’H 1. Leggi e completa: Io ho un cagnolino nero. ho - hai - ha - hanno (significano possedere)

Tu ................................................................. una bicicletta azzurra. Matteo .................................................. una coppia di cocorite. Filippo e Maria ................................ tutti i nonni e molti zii.

Io ........................ comprato un nuovo quaderno a righe. ho - hai - ha - hanno (significano azione compiuta)

Tu ............................... visto un incidente automobilistico. Marco ........................................................... salutato i suoi amici. Filippo e Maria ................................. giocato a nascondino.

Io ................................................. una gran fame!! ho - hai - ha - hanno (significano sentire - provare)

Tu ....................................................................... paura! Irene ................................................................. freddo. Michela e le sue amiche ............................. sete.

2. C ompleta con ha/a – ho/o – hai/ai – hanno/anno in modo corretto. Attento: se non è il verbo avere, non mettere l’h.

pescare al laghetto. • IlUnnonno è andato fa Enrico non era ancora nato! • Tu la bella notizia? Andremo in gita. • Ci sei saputo ci fai? • Non chi faceva tutto quel baccano. • Durante l’estatevistogli incendi provocato molti danni. • si incontrano molti bambini. • Laura nongiardinetti voglia di venire al parco. • .......................

.......................

.......................

.......................

.......................

.......................

.......................

.......................

172


Classe 3a

SCHEDA 16 – ITALIANO

QUANTI PUNTI! Il punto fermo . indica semplicemente che la frase è terminata. Il punto interrogativo ? conclude la frase con un tono di domanda. Il punto esclamativo ! conclude la frase con un tono di gioia, di dolore, di noia... Dopo questi segni di punteggiatura è necessaria la lettera maiuscola. I due punti : introducono una spiegazione o un lungo elenco.

1. S epara le frasi con un punto fermo e cerchia le lettere che dovrebbero essere maiuscole.

Il mio papà si chiama Flavio lavora come meccanico in un’officina che ripara le auto ogni mattina si alza alle sette, indossa la sua tuta ed esce per andare al lavoro il suo lavoro gli piace molto, anche se torna a casa stanchissimo nel tempo libero gli piace giocare a calcio con gli amici e leggere tutte le domeniche il papà porta me e la mamma a visitare qualche nuova città il mio papà ha un carattere allegro e socievole, ma quando combino qualche guaio si arrabbia per fortuna il buonumore gli torna subito! 2. Concludi le frasi con un punto adatto.

uoi prestarmi il libro, per favore • PCom’è saporito questo risotto • La capitale dell’Italia è Roma • Dove hai lasciato i tuoi pattini •

segnato qualche goal • Hai che fame • Oh, è il mio astuccio • Questo • Chi ha preso il mio cappello

3. I nserisci i due punti dove servono.

è il mio problema non so quale giacca indossare. • Questo solo i miei amici Rebecca, Sandro, Felice, Riccardo e Lia. • HHoo invitato ho sentito uno strano scricchiolio nel buio. • Nellapaura • fattoria vivono molti animali mucche, cavalli, maiali, galline e oche. n questa scatola ci sono tutti i colori dell’arcobaleno giallo, arancione, rosso, • Iverde, blu, indaco e violetto. • Nell’alfabeto italiano ci sono cinque lettere straniere j, k, x, y, w.

173


Classe 3a

SCHEDA 17 – ITALIANO

DIRETTO O INDIRETTO? Con il discorso diretto si riportano le esatte parole pronunciate dai personaggi. Per introdurlo servono i due punti, le virgolette (o la lineetta) e la maiuscola.

1. O sserva i fumetti, poi trascrivi le esatte parole dei personaggi usando il discorso diretto.

Che ore sono mamma?

È ancora presto, dormi un altro po’. Io vorrei dormire un altro po’!

La bambina chiede: – ................................................................................................? La mamma risponde: – ................................................................................................. ......................................................................................................

Il bambino esclama: – ................................................................................................. ......................................................................................................!

Usa il discorso indiretto se vuoi riassumere o riferire con parole tue il contenuto di ciò che è stato detto.

2. T rasforma il discorso diretto in indiretto e viceversa. Attento: a volte devi cambiare qualche parola!

chiede: – Chi ha visto i miei occhiali? • IlIl nonno nonno chiede chi ha visto i suoi occhiali. • Il medico prescrive al paziente: – Prenda queste medicine tre volte al giorno. • La maestra sollecita gli alunni: – Finite il vostro lavoro! • La mamma domanda a Giulio se ha preso con sé il suo cappello.

............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................

174


Classe 3a

SCHEDA 18 – ITALIANO

NOMI PER TUTTI 1. C ompleta il tabellone del nome.

Comune ............................................... Maschile

Proprio ...............................................

Femminile

Masch e Femm.

...............................................

...............................................

...............................................

Singolare

Plurale

Invariabile

...............................................

...............................................

...............................................

Collettivo ...............................................

Composto ...............................................

derivato

primitivo

composto

alterato

collettivo

plurale

singolare

femminile

maschile

di cosa

di animale

di persona

proprio

comune

2. A nalizza i nomi mettendo una X al posto giusto.

Paolino leone uccellino Parigi stormo barche portapenne maniglia pesche cassapanca sciatore flotta

175


Classe 3a

SCHEDA 19 – ITALIANO

L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO 1. Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi. Alice era caduta nell’acqua gelida dello stagno. Si avvicinò alla riva un piccolo elefante, che allungò la sua lunga proboscide ad Alice. La bambina afferrò l’enorme naso dell’elefantino ed emerse con grande sforzo dall’acqua. L’elefantino era entusiasta del suo lavoro. Anche Alice era felice. – Sei veramente forte e anche elegante! – si complimentò Alice. – Grazie – si schermì l’elefantino, nascondendosi tra l’erba alta del prato. Era un elefante generoso e altruista, però era terribilmente emotivo e timido!

Gli aggettivi qualificativi si aggiungono ai nomi per indicarne la qualità.

S. Bigi, Alice nel paese delle lettere, Campanila

2. C ompleta la tabella.

3. P er ogni elemento, cancella l’ag­gettivo

nome

aggettivo

la strada ........................................

tortuosa

l’acqua rumore

........................................

........................................

antica

la neve

........................................

........................................ ........................................

difficile affollato

il clima

........................................

qualificativo non adatto.

feroce coraggioso erbivoro agile

........................................

leggero fragile dolce capiente

tonda leggera colorata cattiva

dolce rossa acuta gustosa

4. Riscrivi l’aggettivo mettendolo in accordo con il nome a cui si riferisce.

delle Alpi erano (innevato) • Le Hocime , (corto) e (riccio) • i capelli (biondo) con quel vestito a fiori (rosso) • S Laoniarosaè è(bello) (profumato) , con spine (pungente) • Questi coltelli sono (affilato) e (tagliente) •

..................................................................................................................

.................................

.................................

..........................................

.........................................

..............................................

176

.....................................

.............................................. .............................................

.................................................


Classe 3a

SCHEDA 20 – ITALIANO

QUANTI VERBI! 1. C ollega ogni verbo alla persona giusta. saltavamo

io

avevano comprato

io

volerete

tu

siamo scivolati

tu

accesero

egli

parlate

egli

ho capito

noi

avevi ingannato

noi

entrò

voi

ho mangiato

voi

sei passato

essi

sorriderà

essi

2. Trasforma le frasi cambiando il tempo verbale.

• Oggi Luca esegue i compiti e ripassa la lezione.

Ieri Luca .............................................................................................................................................................................................. Due anni fa Luca ......................................................................................................................................................................... Domani Luca .................................................................................................................................................................................. Adesso riordino la mia camera e spolvero. Prima ..................................................................................................................................................................................................... Anni fa ................................................................................................................................................................................................. Tra un po’ .......................................................................................................................................................................................... 3. Inserisci il verbo al posto giusto.

• ••

tagliamo vidi solleva piantò sarà sono presente

prenderanno • chiederò • piangevi •• furono baci • aprivamo • avevate • • parlarono • guiderò • eravamo

imperfetto

passato remoto

futuro semplice

177


Classe 3a

SCHEDA 21 – ITALIANO

IL SOGGETTO 1. L eggi con attenzione la filastrocca e sottolinea i diversi soggetti, cioè il nome di chi compie l’azione nei vari versi.

Salta la rana, s’inarca il bruco, balza il coniglio fuori dal buco.

Striscia, non vedi, anche il serpente. Vola il gabbiano sul mare lucente.

Freme l’insetto, striscia il lombrico, il cavallino trotta spedito.

Saltella allegro, il mio cagnolino, ama strusciarsi il mio gattino. M. Scavuzzo

2. Completa con un soggetto adeguato. Il gatto rincorre il topolino. ............................

............................ nuota nell’acquario.

............................ canta sul ramo.

............................ volteggia nell’aria.

............................ produce il miele.

............................ sono nascoste dai ricci.

............................ russa sul divano.

............................ cuce un abito.

............................ pattuglia la città.

............................ guida lo scuolabus.

............................ è morbido.

............................ è prudente.

............................ sono pacifici.

............................ è nuvoloso.

............................ è imbiancato.

............................ sono calmi.

3. Scrivi fra le parentesi il pronome personale soggetto sottinteso. (.............) Esco con te.

(.............) Non puoi sfuggirmi!

(.............) Ride sempre di me.

(.............) Non state fermi un attimo.

(.............) Torneranno subito.

(.............) Vuoi il pane?

178


Classe 3a

SCHEDA 22 – ITALIANO

IL PREDICATO Il predicato di una frase comprende sempre un verbo. Se il verbo esprime un’azione o uno stato, il predicato si chiama predicato verbale. Esso può essere costituito da qualsiasi verbo. Se il verbo esprime un modo di essere si chiama predicato nominale. Esso è costituito dal verbo essere + un nome, un aggettivo o un pronome.

1. Sottolinea il sintagma del predicato.

• Il gatto / agitava / la coda / per il nervosismo. • Tra i fili / d’erba / sbucarono / le testoline / di tre talpe. • Ho comprato / dei pennelli / nel negozio / di Carlo. • Il bagnino / all’alba / apriva / tutti gli ombrelloni. • Questo compito / è pieno / di errori. • Mario / era il vicino / di casa / di mio nonno. 2. S ottolinea il predicato e scrivi tra parentesi se è verbale (PV) o nominale (PN).

• Il torrente scorreva rumorosamente tra le rocce. • Il mio doberman è dolce e mansueto. • Sulla collina sorgevano due enormi fattorie. • Luciano è stato il mio allenatore di basket. • Il poliziotto catturò il ladro con l’astuzia. 3. C ollega ogni predicato verbale a chi compie l’azione.

guida

il giudice

condanna

il sarto

cura

il maestro

cuce

il taxista

interroga

l’architetto

progetta

il medico

(...................) (...................) (...................) (...................) (...................)

4. C ompleta con un predicato nominale.

• I jeans • Il mio televisore • Gli squali • Mia sorella • Il koala • Le api

......................................................................................... ................................................................

................................................................................. .............................................................................

.......................................................................................

.........................................................................................

179


Classe 3a

SCHEDA 23 – ITALIANO

IL COMPLEMENTO OGGETTO 1. Completa. (chi?) ........................ / .......................... /.......................... Angela ha visto (che cosa?) ...................... / ...................... / .......................

2. Collega l’azione con i complementi oggetti.

i pantaloni.

una lettera.

• Clara stira

la camicia.

con la penna.

alla perfezione.

un testo.

le magliette.

una frase.

la biancheria.

sul diario.

sull’asse.

una poesia.

• Michela scrive

3. Sottolinea in ogni frase il complemento oggetto.

• La mucca produce il latte. • Il Sole riscalda la Terra. • Durante le vacanze ho visitato la Sicilia. • I bruchi divorano le foglie di insalata.

• Il fornaio impasta il pane. • Luca mangia una mela. • A scuola recitiamo dei dialoghi. • Irene studia Storia con piacere.

4. Puoi completare con il complemento oggetto? Indica con una X la risposta. La rana gracida

SÌ NO

Luca ha acquistato

SÌ NO

La luna illumina

SÌ NO

La neve ricopre

SÌ NO

I gatti rincorrono

SÌ NO

Il tegame scotta

SÌ NO

Marco torna

SÌ NO

La nonna lavò

SÌ NO

Il melone piace

SÌ NO

Lucia piange

SÌ NO

180


Classe 3a

SCHEDA 24 – ITALIANO

I COMPLEMENTI INDIRETTI 1. C olora con lo stesso colore ciascun soggetto con il proprio predicato e con il suo complemento indiretto.

SOGGETTO

PREDICATO

COMPLEMENTI INDIRETTI

Il bambino

gioca

nello stagno.

Le rane

parte

verso un nuovo pianeta.

Il vento

rombavano

tra gli alberi.

L’astronave

nuotava

con un robottino.

Le automobili

si tuffano

nell’acquario.

Il pesciolino

sibila

sulla pista.

2. Ora aggiungi tu un complemento indiretto seguendo le domande. SOGGETTO

PREDICATO

COMPLEMENTI INDIRETTI

La bambina

correva

(con chi?) ...........................................................

Mario

è andato

(dove?) ................................................................

La nonna

pensa

(a chi?) .................................................................

Il fiume

è attraversato

(da che cosa?) ...............................................

La spiaggia

era invasa

(da chi?) .............................................................

3. C ompleta con le domande che introducono i complementi indiretti. Osserva gli esempi.

• Il cane abbaia (come?) con insistenza (a chi?) allo sconosciuto. ?) con gli amici ( ?) lungo i viali ( • Luisa corre ( ?) in bagno ( ?) con la spazzola. • Luciana si pettina ( sorridono ( ?) da dietro ai finestrini • ( I due fratelli?) dell’auto ( ?) ai nonni. .......................

.......................

.......................

......................?) del parco.

.......................

.......................

.......................

.......................

181


LAPBOOK

UN LAPBOOK DI STORIA: GLI OMINIDI •P rogetta e costruisci il tuo lapbook con il testo e le immagini adatte: segui i vari passi.

1 Primo passo: organizza le informazioni Completa la tabella con le informazioni più importanti che hai appreso sugli ominidi. NOME Quando

Dove viveva

Come viveva

Australopiteco

.......................................................... 2 milioni e 500 mila ........................................................ anni fa.

Arte e religione

182

Homo erectus ........................................................... .........................................................

.......................................................... .......................................................... L’Homo ergaster ........................................................ ........................................................ in Africa; l’Homo ........................................................ ........................................................ erectus in Europa. .......................................................... .......................................................... Partì dall’Africa e ........................................................ ........................................................ arrivò in Asia e in ........................................................ ........................................................ Europa.

Si muoveva in Che cosa sapeva fare posizione eretta; raccoglieva frutti; Scoperte afferrava pietre e strumenti e bastoni. Che cosa mangiava

Homo habilis

.......................................................... ........................................................... ........................................................ ......................................................... .......................................................... ........................................................... ........................................................ .........................................................

Radici, bacche, semi, .......................................................... ........................................................... frutti selvatici. ........................................................ ........................................................ ..........................................................

Nessuna forma ........................................................ di arte e religione. ........................................................

........................................................... ......................................................... .........................................................


LAPBOOK

Uomo di Neanderthal ......................................................................................... ......................................................................................

Homo sapiens Uomo di Cro-Magnon 200 000 anni fa.

......................................................................................... ......................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................

Era nomade; viveva in gruppi, in caverne o capanne.

......................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................

NOME Quando

Dove viveva Come viveva

......................................................................................... .........................................................................................

Che cosa ..................................................................................... ..................................................................................... sapeva fare

Scoperte ........................................................................................ ........................................................................................ e strumenti ..................................................................................... .....................................................................................

.......................................................................................... .......................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................... Seppelliva i morti insieme ...................................................................................... ad alcuni oggetti. ...................................................................................... Pitture rupestri, Veneri, graffiti.

Che cosa mangiava Arte e religione

183


LAPBOOK

2 Secondo passo: scegli il tipo di cartelletta Scegli il modello di cartelletta che vuoi realizzare. Ecco alcuni suggerimenti.

Secondo passo: scegli il tipo di cartelletta

A METĂ€

IN TRE PARTI

A RUBRICA

3 Terzo passo: scegli i minibook Scegli un minibook per ogni tipo di Homo. Ricorda che alcune informazioni possono essere anche disegnate. Tipo

Possibile uso

Fisarmonica

Disegna o scrivi sulla prima anta il tipo di Homo e di seguito riporta tutte le caratteristiche.

Con gli spicchi

Disegna il tipo di Homo al centro e scrivi le diverse caratteristiche negli spicchi.

Busta

Scrivi o disegna il tipo di Homo all’esterno della busta e dentro inserisci le schede con le diverse caratteristiche.

A fiore

Riporta le caratteristiche di ogni Homo sui petali del fiore. Scrivi o disegna il tipo di Homo direttamente sul cartoncino e a fianco fissa il fiore con un fermacampione.

Esempio

4 Quarto passo: assembla il tuo lapbook Ora non ti resta che mettere insieme tutti i pezzi. Appoggia prima i minibook sulla cartelletta e fai delle prove poi, quando sei sicuro del risultato che vuoi ottenere, incolla, fissa e colora le varie parti.

184


Classe 3a

SCHEDA 25 – STORIA

ESPERTI AL LAVORO Gli studiosi del passato, per ricostruire avvenimenti accaduti in tempi e a volte in luoghi molto lontani, raccolgono informazioni e cercano prove. Essi ricorrono cioè allo studio delle fonti che, per quanto riguarda la storia della Terra, la sua origine e la comparsa della vita, non possono essere, ovviamente, né foto, né filmati, poiché a quel tempo non esistevano. 1. C ollega ogni oggetto allo studioso che se ne occupa e al tipo di fonte che rappresenta.

FONTE ICONOGRAFICA

FONTE SCRITTA

FONTE MATERIALE

ANTROPOLOGO

ARCHEOLOGO

PALEONTOLOGO

185


Classe 3a

SCHEDA 26 – STORIA

LA NASCITA DELLA VITA 1. Leggi il testo, poi rispondi. La vita di piante, animali e uomini non apparve contemporaneamente alla nascita della Terra per vari motivi: Gigantesche eruzioni vulcaniche facevano scorrere fiumi di lava incandescente che distruggeva tutto. L’aria era irrespirabile a causa dei gas e dei vapori che fuoriuscivano dai vulcani. Non si era ancora formato l’ozono nell’atmosfera, quindi potenti raggi ultravioletti provenienti dal sole bombardavano la Terra.

• • •

Col tempo, il vapore acqueo emesso dai vulcani formò le nubi da cui caddero le grandi piogge che formarono i mari e gli oceani. Proprio nell’acqua nacque la vita. Grazie all’azione dei raggi solari, dei fulmini e dell’atmosfera, si generarono i primi composti organici. Questi andarono a svilupparsi proprio in acqua, perché lì c’erano delle condizioni più favorevoli: meno sbalzi di temperatura e maggior protezione dai raggi ultravioletti. Proprio nell’acqua dunque, comparvero i primi organismi unicellulari, molto simili alle alghe attuali e ai batteri. Le alghe marine resero sempre più respirabile l’atmosfera grazie alla formazione di ossigeno attraverso la fotosintesi.

• Quando compare la vita sulla Terra? Perché?

............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

• Perché puoi definire l’acqua “fonte di vita”?

............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

• Quali tipi di organismi unicellulari comparvero per primi?

............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

• Quale importanza fondamentale ebbero le alghe marine?

............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

186


Classe 3a

SCHEDA 27 – STORIA

DAI FOSSILI IMPARO… 1. Osserva, poi indica con una X. Questa foglia fossile risale a 25 milioni di anni fa. Mi fa capire che i pioppi già allora erano piante esistenti con foglie uguali a quelle che hanno oggi. Anche il fusto e i rami, quindi, non dovevano essere diversi. tratta di un cranio di: I lunghi denti erano • Si uomo • adatti: terracotta animale era: • L’animale un erbivoro

a intimorire a rosicchiare a sbranare

un carnivoro

tratta dello scheletro di: • Il lungo collo era adatto: • Si uomo a intimorire dinosauro era: • L’animale un erbivoro

a mangiare foglie che crescevano in alto a sbranare

un carnivoro

187


SCHEDA 28 – STORIA

L'UOMO DEL PALEOLITICO 1. M etti una X sulla risposta esatta. uomini preistorici la caccia rappresentava: • Per uglin hobby.

uno dei modi per sfamarsi. l’unico modo per sfamarsi.

veniva praticata: • La caccia solo dal capo della tribù.

dai ragazzi della tribù. da tutti i maschi della tribù.

• I maschi: cacciavano solo gli animali

che incontravano casualmente. avevano paura di tutti gli animali. seguivano gli animali nei loro spostamenti.

• Si cacciava: uccidendo gli animali con fucili e pistole.

rincorrendo gli animali più grossi. spingendo gli animali in una trappola (un burrone, una palude ecc.).

uccisi fornivano agli uomini: • Gli animali solo la pelle.

188

carne e ossa. carne, pelle e ossa.

Classe 3a


Classe 3a

SCHEDA 29 – STORIA

TUTTO SUI DINOSAURI 1. Completa inserendo le parole mancanti.

• • • • •

• •

• •

••

Brontosauro uova carnivori scomparsa esemplari Terra mammiferi Tirannosauro delfini cambiamenti climatico coccodrilli foreste I dinosauri comparvero e popolarono tutta la .............................................................. da 400 milioni di anni fa a 65 milioni di anni fa. Essi avevano molte forme ed erano di diverse dimensioni; sono stati classificati in due grandi gruppi: gli ornitischi, che erano erbivori, e i saurischi, che erano ............................................................ . Si riproducevano attraverso la deposizione di ............................................... di cui sono stati trovati diversi ............................................. fossili. Uno dei sauri più terrificanti era il ........................................................................., dall’enorme bocca coi denti aguzzi, mentre uno dei più grossi erbivori era il ................................................................... . La loro comparsa è provata da numerosi resti fossili, mentre la loro ............................................. è ancora avvolta dal mistero. Molte sono le supposizioni fatte: un improvviso cambiamento .................................................................... dovuto alla caduta di un grande meteorite è l’ipotesi più accreditata. Un’altra ipotesi che è stata avanzata è la seguente: poiché la Pangea cominciava a dividersi in due grandi continenti, il clima mutò notevolmente e ciò portò alla diminuzione delle ........................................................................................ . Di conseguenza i dinosauri erbivori morirono di fame e così pure i carnivori, che non avevano più prede. Alcuni saurischi sono sopravvissuti fino a oggi come i ..................................................................................., il drago di Komodo e perfino la piccola lucertola. I saurischi ebbero un’evoluzione negli uccelli. Il posto dei saurischi sulla terra fu preso dai ......................................................................................................, che già esistevano ma erano rari e di piccole dimensioni. Essi, dotati di un cervello più evoluto seppero adattarsi ai ..................................................................... ambientali e occuparono tutto il globo, sia terrestre che marino con le balene, le orche e i ...................................................................................... .

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Classe 3a

SCHEDA 30 – STORIA

LA CONQUISTA DEL LINGUAGGIO 1. Leggi e completa con le parole che trovi nel riquadro. L’aspetto dell’uomo cambiò nel corso dei millenni, insieme con la sua ..........................................., cioè la capacità di imparare, di fare, di inventare e trasmettere ............................................... . La conquista della posizione ........................................... permise agli uomini di usare le ........................................... e di ........................................... avanti (un’azione difficile per i ...........................................). La parte anteriore del ........................................... si appiattì, perché il senso dell’..........................................., divenuto meno necessario alla sopravvivenza, si ridusse. La ..................................... divenne meno robusta, perché per strappare carne e radici non usarono più solo i denti, ma anche strumenti di pietra. La vista e l’........................................... si perfezionarono, il ........................................... si sviluppò e la ........................................... non servì più solo per mangiare, ma anche per articolare suoni sempre più complessi e quindi per comunicare con gli altri. Nacque così il linguaggio.

PALEOLITICO

cultura quadrupedi cranio cervello udito conoscenze mani odorato bocca dentatura eretta guardare

NEOLITICO

2. Inventa un linguaggio fatto di segni per comunicare con i tuoi compagni. Fate finta di essere uomini primitivi e di comunicare solo a gesti. In seguito, dopo 10 minuti, cominciate a emettere qualche suono, infine potete parlare in modo comprensibile. Voi ci avete messo 10 minuti, ma gli uomini primitivi ci misero migliaia di anni per passare dai gesti ai suoni gutturali e, infine, alle parole.

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Classe 3a

SCHEDA 31 – STORIA

PALEOLITICO E NEOLITICO A CONFRONTO 1. L eggi e indica accanto a ogni affermazione P (Paleolitico) o N (Neolitico) a seconda del periodo a cui si riferiscono. Osserva gli esempi.

Gli uomini

• Sono raccoglitori e cacciatori. • Levigano la pietra. • Sono esclusivamente nomadi. • Accendono i primi fuochi. • Cacciano anche animali molto grandi. • Allevano animali. • Si coprono con pelli di animali. • Si dedicano all’agricoltura. • Vivono nei primi villaggi stabili. • Scoprono la ceramica. • Tessono stoffe. • Diventano in molti artigiani e mercanti. • Costruiscono le prime case. • Avvertono la necessità di scrivere.

P

N

2. Segna con una X le definizioni esatte. Nel Neolitico l’uomo... • IlèNeolitico... • l’Età della pietra antica. scopre il fuoco. è l’Età della pietra nuova. precede il Paleolitico. precede la Storia.

scheggia le pietre. leviga le pietre. usa l’elettricità.

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Classe 3a

SCHEDA 32 – STORIA

L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA I mercanti che solcavano i mari e i fiumi o percorrevano lunghe distanze via terra, diffusero anche nuove idee, tecniche e usanze. Con alcuni mercanti nacque l’esigenza di annotare i prodotti commerciati per registrare conteggi e osso di renna calcoli. Proprio come quelli ritrovati su un osso di renna circa 10 000 anni fa dove, a ogni segno, corrispondeva un oggetto. Presso altre popolazioni invece la scrittura nacque per motivi religiosi. La scrittura comunque fu inventata perché gli uomini avevano la necessità di comunicare messaggi che rimanessero per lungo tempo. Le parole infatti possono essere cambiate o dimenticate, invece quello che è scritto rimane per sempre. I nostri antenati cominciarono a scrivere anche i fatti importanti che avvenivano nei luoghi in cui vivevano, i riti religiosi, le usanze, le guerre vinte e perse. A partire da questa grande invenzione è possibile ricostruire il passato dell’umanità avvalendosi di documenti scritti. Termina quindi il lungo periodo della Preistoria e inizia la Storia. 1. Rispondi alle seguenti domande.

• La scrittura fu inventata o scoperta? • Sapresti definire qual è la differenza tra scoperta e invenzione? • Perché gli uomini del Paleolitico incisero i primi segni? • Quali furono le ragioni che determinarono l’invenzione della scrittura? • A quale nuovo periodo essa diede inizio?

...................................................................................................................

................................................................................................................................................................................................................ .................................................

................................................................................................................................................................................................................ .....................................................................

................................................................................................................................................................................................................ .............................

................................................................................................................................................................................................................ .......................................................................................................

................................................................................................................................................................................................................

192


Classe 3a

SCHEDA 33 – STORIA

LA DIVISIONE DEL LAVORO Nei villaggi del Neolitico, gli adulti erano impegnati a produrre tutto ciò che serviva alla propria famiglia o a un gruppo abbastanza ristretto, però quando l’uomo divenne allevatore e agricoltore il cibo non scarseggiò più, anzi ce n’era in quantità maggiore del necessario. Alcuni uomini, quindi, non lavoravano più nei campi, ma si specializzavano nella produzione di manufatti. Nell’Età dei metalli, per esempio, c’erano uomini che impararono a riconoscere le pietre che contenevano rame, stagno o ferro: i minatori; essi scavavano cunicoli e gallerie (miniere) per prendere le pietre e poi portarle fino ai villaggi dove i fabbri le fondevano e, con il metallo, realizzavano utensili e armi. La lavorazione della ceramica e la tessitura furono due attività artigianali molto importanti. C’erano vasai e tessitori che producevano oggetti in serie, per uso quotidiano. Gli artigiani che lavoravano materiali pregiati come il bronzo, le pietre preziose o l’oro, e che conoscevano tecniche complesse e difficili, producevano oggetti di valore e venivano ricompensati di più rispetto a quelli che svolgevano lavorazioni semplici. 1. Rispondi alle seguenti domande.

• Dove abiti tu ci sono degli artigiani? Sì No • Quali prodotti realizzano? • Con quali materiali? • Sapresti spiegare la differenza che c’è tra la bottega di un artigiano e una fabbrica?

.............................................................................................................................................

............................................................................................................................................................

.......................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................

193


Classe 3a

SCHEDA 34 – GEOGRAFIA

LEGGI LE PIANTE 1. Numera le stanze nella pianta dell’appartamento: 1 ingresso 2 soggiorno 3 cucina 4 bagno 5 terrazzo 6 camera da letto dei bambini 7 camera da letto dei genitori

2. N ella pianta della città di Ancona, colora di rosso uno dei possibili percorsi da piazza XXIV Maggio a piazza Kennedy.

P.ZA XXIV MAGGIO P.ZA KENNEDY

3. Ora elenca le vie e le piazze attraversate lungo il percorso che hai scelto. ..................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................

194


Classe 3a

SCHEDA 35 – GEOGRAFIA

LA CARTA GEOGRAFICA 1. E cco una carta geografica. Colora le caselle degli elementi presenti sul territorio. Infine rispondi.

Pianure

Colline

Montagne

Ghiacciai

Frane

Coltivazioni

Pascoli

Mare

Laghi

Lagune

Fiumi

Affluenti

Foci dei fiumi

Estuario

Grandi città

Città medie

Paesi

Case sparse

Confini di regione

Autostrade

Ferrovie

Case

segni convenzionali sono stati • Quali usati in questa carta?

.............................................

.................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... ....................................................................................................

2. E cco una carta fisica: descrivi le caratteristiche del territorio di questa regione aiutandoti anche con i punti cardinali. .......................................................................................................... .......................................................................................................... .......................................................................................................... ..........................................................................................................

195


Classe 3a

SCHEDA 36 – GEOGRAFIA

MONTAGNA E COLLINA 1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Alcune montagne si sono formate in seguito al sollevamento dei fondali marini. In montagna la presenza di grandi pascoli impedisce l’allevamento del bestiame. Tra gli animali tipici della montagna ci sono l’anatra, la scimmia, la rana. Le colline hanno cime arrotondate e pendii dolci. I terrazzamenti sono gradinate di terreno sostenute da muretti di pietra. Sulla cima delle colline non ci sono mai i paesi. In collina si coltivano viti, olivi, alberi da frutto. 2. C ompleta la tabella. Montagna

Collina

Altitudine

.........................................................................

.........................................................................

Origine

.........................................................................

.........................................................................

Flora

.........................................................................

.........................................................................

Fauna

.........................................................................

.........................................................................

Attività dell’uomo

.........................................................................

.........................................................................

196


Classe 3a

SCHEDA 37 – GEOGRAFIA

LA PIANURA 1. Completa.

• La pianura si presenta come… • Un tempo la pianura… • Gli elementi che la compongono sono… • La vegetazione spontanea è formata da… • Gli animali selvatici presenti sono… • Le attività svolte dall’uomo sono…

.................................................................................

.................................................................................

.................................................................................

................................................................................. ................................................................................. .................................................................................

2. Collega ogni prodotto all’industria che lo ha lavorato.

Industria alimentare

Industria chimica

Industria meccanica

3. Sottolinea le affermazioni che si riferiscono alla città. Il traffico è intenso. Ci sono poche strade. L’aria è spesso inquinata. Ci sono molte possibilità di svago e di divertimento.

Offre molte opportunità di lavoro. Ci sono pochi spazi verdi. Ci sono molti pascoli. Ci sono pochi servizi.

197


Classe 3a

SCHEDA 38 – GEOGRAFIA

L’AGRICOLTURA IN PIANURA 1. C ompleta lo schema con i seguenti termini: agricoltura – fertile – irrigazione, poi scrivi i nomi dei prodotti ottenuti.

Il terreno pianeggiante e

La possibilità di

........................................

....................................... dei campi,

favoriscono l’............................................... che produce…

• Foraggio suini

................................

................................

................................

................................

bovini

Macelleria

Prodotti

Pastificio - Panificio

Zuccherificio

Industria conserviera

...............................

...............................

...............................

...............................

..............................

..............................

..............................

..............................

I prodotti finiti vengono facilmente trasportati nei negozi di tante città • perché in pianura ci sono: facili vie di comunicazione; poche strade; vie di comunicazione difficili da percorrere.

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Classe 3a

SCHEDA 39 – GEOGRAFIA

IL FIUME 1. Collega ciascun termine alla sua definizione, poi inseriscilo nel disegno. Sorgente

Meandro Immissario Cascata Argine

Foce Affluente

Emissario Letto (o alveo)

Ampia curva del fiume. Punto in cui il fiume supera un forte dislivello. Punto in cui il fiume si getta in mare. Sponda del fiume. Fiume che sbocca in un altro fiume. Fiume che esce da un lago. Luogo dove il fiume nasce. Passaggio in cui scorre un fiume. Fiume che entra in un lago.

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Classe 3a

SCHEDA 40 – GEOGRAFIA

VARI TIPI DI LAGHI 1. Collega le tipologie di laghi all’immagine giusta.

laghi costieri

laghi glaciali

laghi artificiali di sbarramento

Mare Adriatico

laghi vulcanici

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Classe 3a

SCHEDA 41 – GEOGRAFIA

IL MARE 1. Completa scrivendo al posto giusto le seguenti parole:

• • • • •

• • •

basse e sabbiose baia immensa distesa promontorio alte e rocciose golfo isola salata costa arcipelago Il mare è un’ ........................................................................ di acqua ............................................. . Il punto in cui il mare bagna la terra si chiama ............................................. . Le coste possono essere ............................................................... oppure ............................................................... . Una piccola insenatura del mare lungo la costa si chiama ............................................. , se l’insenatura è grande si chiama ............................................. . Una sporgenza montuosa sul mare forma un ............................................. . La terra che emerge dal mare ed è da esso completamente circondata è un’ ............................................. ; un insieme di isole forma un ............................................. . 2. Collega ogni movimento del mare con la sua spiegazione. Maree Correnti marine Onde

della superficie dell’acqua • Movimenti dovuti al vento. regolari provocati • Movimenti dall’attrazione della Luna sulla Terra. di acqua fredda o calda • Masse che si spostano in profondità.

3. Completa lo schema. L’inquinamento delle acque del mare è provocato da tante cause. Le petroliere ........................................... .

Molti fiumi portano fino al mare acque di scarico di città e industrie, che contengono ......................................... .

L’uomo .......................... ............................................ .

In agricoltura vengono usati ........................................................................... .

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Classe 2a

Laboratori d’ascolto

SO ASCOLTARE Seguono i testi dei laboratori di ascolto presenti nei volumi Prezioso – Letture di classe seconda e terza. Questi laboratori sono volti a maturare e consolidare la capacità nei bambini di ascoltare in modo attivo, di concentrarsi per cogliere le informazioni in ciò che ascoltano.

CLASSE 2a Pagina 10, Libro di lettura

CARO DIARIO 2 Settembre Domani ricomincia la scuola. Se qualcuno mi chiede se ne sono contenta, rispondo: – Brrr, no! Ma in realtà sono contenta un pochino. Non tanto per lo studio, quanto per i compagni. Mi siederò vicino ad Alexander. L’anno scorso non mi piaceva molto, ma quest’estate siamo diventati amici. Michi si siederà davanti a noi e Alì dietro. L’abbiamo deciso ieri ai giardini. Spero che domani ci sia il sole così potrò mettere il mio vestito nuovo di seta. È bianco e la gonna è tutta ricamata con mazzolini di fiori rosa. La gonna è ampia e, se faccio una giravolta, si alza e vola come una nuvola bianca. Il papà mi ha detto: – Con quel vestito sei la bambina più bella del mondo. Se domani piove la mamma non me lo lascerà sicuramente mettere. Dovrò mettere il kilt. Lo odio! È fatto con una stoffa ruvida. Quando me lo metto inizia subito a pungermi la pancia. E mi fa grassissima. Con quella gonna sembro una palla. Ma la mamma non lo vuole ammettere. L’ha fatta lei ed è molto orgogliosa del suo “capolavoro”. Adesso vado a vedere la tele. C’è il telegiornale. Alla fine dicono sempre le previsioni del tempo. Susi C. Nöstlinger, Diario segreto di Susi, Piemme

Pagina 36, Libro di lettura

A ME PIACE La maestra Sinforosa, seduta in classe in mezzo ai bambini, chiede: – Qual è la cosa al mondo che vi piace di più e che vi fa sentire bene, benissimo? Il primo che risponde è Sebastiano:

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Classe 2a

Laboratori d’ascolto

– A me piace tantissimissimo la torta al cioccolato, ma anche i lecca-lecca colorati e le gomme rosa e i gelati con tanta panna sopra… La maestra Sinforosa chiede ancora: – Qual è la cosa al mondo che vi piace di più e che vi fa sentire bene, benissimo? Questa volta è Carletto a rispondere: – A me piace tantissimissimo leggere e andare a scuola perché imparo tante cose nuove e interessanti. Poi a rispondere è Marianna: – A me piace tanto stare nella mia casetta morbidona, profumata, dormire come una talpina dentro la sua tana. Io ci sto benissimo… Corrado dice sottovoce: – A me piace quando parlo all’orecchio della mia mamma per dire i fantasegreti e lei mi ascolta e mi dà tanti bacetti piccolini e il cuore fa pum pum… Allora i bambini chiedono alla maestra Sinforosa: – E a te, maestra, cos’è che piace tantissimissimo? – A me? – risponde la maestra – A me piace tantissimissimo ascoltare voi che dite tutte queste cose! AA.VV., Raccontini strampalati e divertenti, Einaudi Ragazzi

Pagina 68, Libro di lettura

ALICE CASCHERINA Questa è la storia di Alice Cascherina, che cascava sempre e dappertutto. Il nonno la cercava per portarla ai giardini: – Alice! Dove sei, Alice? – Sono qui, nonno. – Dove, qui? – Nella sveglia. Un’altra volta il nonno la cercava per darle la merenda: – Alice! Dove sei, Alice? – Sono qui! – Dove, qui? – Ma proprio qui, nella bottiglia. Avevo sete, e ci sono cascata dentro. – Aspetta che ti ripesco. Un’altra volta ancora Alice era scomparsa. La cercava il nonno, la cercava la nonna, la cercava una vicina. – Alice! Alice! Dove sei, Alice? Stavolta non rispondeva. Non poteva rispondere. Nel curiosare in cucina era caduta nel cassetto delle tovaglie e dei tovaglioli e ci si era addormentata. Qualcuno aveva chiuso il cassetto senza badare a lei. Quando si svegliò, Alice si trovò al buio, ma non ebbe paura: una volta era caduta in un rubinetto, e là dentro sì che faceva paura.

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Laboratori d’ascolto

Alice si stancò di aspettare. Scavò tra le tovaglie, trovò il fondo del cassetto e cominciò a batterci sopra con un piede. Tum, tum, tum. – Zitti tutti – disse il babbo, – sento battere da qualche parte. Tum, tum, tum, chiamava Alice. Che abbracci, che baci quando la ritrovarono. E Alice ne approfittò subito per cascare nel taschino della giacca di papà e, quando la tirarono fuori, aveva fatto in tempo a impiastricciarsi tutta la faccia giocando con la penna a sfera. G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi

Pagina 84, Libro di lettura

IL DRAGO SIFOLO Sifolo era un drago che passava gran parte del tempo a dormire nella sua grotta di Valle Felice. Solo di notte si metteva in cammino per divorare qualche pecora. I pastori del villaggio non erano affatto contenti. Per questo andarono dal re a protestare. Il re fece chiamare il conte Arturo, possente come pochi, abile con la spada e preciso con la lancia. Gli spiegò che il drago era una spaventosa minaccia per il regno e gli ordinò di eliminarlo. Il conte Arturo montò a cavallo e in una settimana raggiunse la Valle Felice. Trovò Sifolo dopo alcuni giorni passati a perlustrare boschi e burroni. Come lo vide, gridò: – Fermati, mostro, che ti uccido! – Fossi matto! – gli rispose il drago e volò via. Il conte Arturo si gettò al suo inseguimento. Ma lui le ali non le aveva e neppure poteva chiedere al suo cavallo di mettersi a volare: il drago perciò sparì all’orizzonte in men che non si dica e al povero eroe non restò altro da fare che rimettersi a caccia. Dopo un anno di caccia e fughe, Sifolo però non ne poteva più, per cui un bel giorno, all’apparire del conte Arturo, invece di volare via fece una proposta: – Niente spade e niente voli, ti sfiderò a “palline”. Se vinci, non ruberò più le pecore. Sifolo credeva di cogliere alla sprovvista il conte Arturo che, invece, era abilissimo nel far correre le palline sulla pista. Accadde così che Arturo vinse la sfida e il drago Sifolo se ne volò via per sempre. S. Bordiglioni, Storie per giocare, Einaudi ragazzi

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Classe 2a


Classe 2a

Laboratori d’ascolto

Pagina 110, Libro di lettura

OSSO E CINCIA Azzurro. Ecco il primo colore che vide Cincia quando aprì gli occhi. L’azzurro di un cielo pulito, fresco come solo un mattino di aprile sa essere. Cincia era una cinciallegra, un uccellino giallo, bianco e nero. Attiva, curiosa e, appunto, allegra. Nata da poche settimane, era sempre alla ricerca di qualcosa da scoprire. Il nido di Cincia si trovava in un maestoso albero di noce che cresceva poco lontano dalla fattoria di Carlo. In quel periodo dell’anno la natura si stava risvegliando dopo il lungo e freddo inverno. Timidi fiori profumati sbocciavano sugli alberi. L’orto sonnecchiava ancora, ma già custodiva in grembo future piantine di carote, insalata, fagioli, ravanelli, zucchine. Cincia notò che tra gli animali della fattoria c’era uno strano fermento: l’asino scalpitava e confabulava con il cavallo, mentre le galline starnazzavano nel pollaio; anche le capre e le pecore sembravano agitate. – Qualcuno ha rubato l’uovo deposto ieri vicino al fienile! – esclamò Osso, il vecchio cane della fattoria. – Scopriremo il colpevole – disse Cincia. – Perché non tendiamo una trappola al ladro misterioso? Piazziamo un uovo come esca e aspettiamo nascosti. Dopo non poche discussioni, le galline concessero un uovo come esca per l’imboscata. Osso e Cincia aspettarono che calasse il buio e si nascosero sotto il carretto. Quando tutto si fece silenzioso, un’ombra esile e sinuosa si avvicinò cautamente all’uovo. Piccoli denti aguzzi afferrarono delicatamente l’uovo e l’animale si apprestò a fuggire. Era una faina. Poco dopo la luce dell’alba illuminò la fattoria. Chissà cosa avrebbe portato il nuovo giorno?! Forse un altro caso da risolvere per Osso e Cincia, una bizzarra coppia di detective rurali! S. Pendezza, Vita in campagna, n° 4

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Classe 3a

Laboratori d’ascolto

CLASSE 3a Pagina 17, Libro di lettura

LA BAMBINA DAI CAPELLI VERDI Lucilla era una bambina che viveva più in acqua che fuori. Quando non la trovavi, sapevi dove cercarla: o era nella vasca da bagno riempita fino all’orlo con la maschera da sub, o era in piscina, oppure a giocare con l’acqua sulla riva del fiume. Appena finivano le scuole andava a stare fino a settembre nella casa dei nonni, che era a un passo dal mare e lì passava le giornate a tuffarsi, a nuotare, a giocare con le onde del mare. E siccome era un mare pieno zeppo di alghe verdi, dàgli, dàgli e dàgli a quella bambina i capelli diventarono verde-alga, prima verde chiaro, poi verde così così, poi verde proprio verde. La bambina non se ne accorse subito, ma poi iniziò a chiedersi: “Come mai tutti mi fissano?”. Allora corse a specchiarsi nel bagno dei nonni e, per la sorpresa, spalancò gli occhi come Pinocchio e Lucignolo quando si trovarono con le orecchie d’asino. Quando uscì dal bagno, sua nonna si mise a gridare: – Aiuto, aiuto, mia nipote è diventata un’extraterrestre! Lei, invece, con i capelli verdi si piaceva proprio. Il problema erano i compagni, che cominciarono a chiamarla Testa di Lattuga, Spinaciona, Cicorino, eccetera eccetera. Lei all’inizio ci rimase male: ma si sa che molti bambini hanno il vizio di affibbiare nomignoli, di prendere in giro, mai che dicano una cosa gentile, forse nessuno glielo insegna. Ma sua nonna le diceva sempre: una risata al giorno toglie il medico di torno, e quando loro cominciavano a dire “Sta arrivando Spina…”, lei li precedeva ridendo e canterellando “Sta arrivando Spinaciona, Cicorino, Testa di Lattuga…”. Comunque, non tutti i bambini erano maleducati. Certi le avevano dato nomignoli bellissimi: Verde-Menta, Verde-Mare, Alghina-Verde… e ci fu addirittura un bambino che si innamorò di lei e si tinse persino i capelli di un verde uguale uguale al suo. V. Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi

Pagina 45, Libro di lettura

I SEMI MAGICI Finalmente era arrivata la festa della primavera. Nella piazza del paese, sotto l’ombra dei platani, e vicino alla Moschea dalla cupola dorata, si teneva come sempre il grande mercato. Vi erano bancarelle coloratissime traboccanti di meloni e di stoffe, venditori di argenti e gioielli, dolciumi e carni che arrostivano sulla brace. Le strade erano piene di gente

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Classe 3a

Laboratori d’ascolto

che passeggiava e sorrideva. Anche Saida e suo figlio si incamminarono verso il mercato. La donna non era allegra come tutti gli altri perché, da quando era morto il marito, si sentiva sola e la sua vita era diventata più difficile: non c’erano soldi a sufficienza per il cibo e per i vestiti di Ziaullah, neppure per i suoi libri di scuola. Ma quel giorno madre e figlio decisero di godersi lo spettacolo del paese in festa. Stavano guardando una bancarella di fiori, quando arrivò vicino a loro un venditore con un grande cesto di pere dall’aspetto davvero invitante. Ziaullah chiese alla madre di comprargli una pera. Non avevano che pochissimi soldi, ma Saida decise di accontentare il figlio. Mentre il bambino addentava il frutto, si fermò un vecchio mendicante vestito di stracci e disse al venditore: – Sono affamato e assetato. Mi regaleresti una pera? Il venditore lo guardò infastidito, gli rispose in malo modo e fece il gesto di cacciarlo via. Saida aveva assistito alla scena. Allora, benché fosse povera, prese l’ultimo soldo e comprò la pera per il vecchio. Questi ringraziò e mangiò il frutto, avendo cura di conservare i semi. Poi chiamò Saida e Ziaullah, scavò un buco nella terra, vi pose i semi, li ricoprì, e si mise ad aspettare. Tutti coloro che erano lì intorno osservarono la scena. Improvvisamente spuntò dalla terra un germoglio che divenne in pochissimo tempo un alberello con fusto e foglie, mise i fiori, che poi appassirono e divennero frutti. Il mendicante colse le pere e le regalò a tutti. Poi il vecchio diede un seme a ciascuno e si raccomandò: – Quando vorrete dei frutti buoni, piantate questi semi. Ma ricordate che dovrete dividerli con tutti. Così disse e in un momento, come era venuto, il mendicante scomparve nel nulla. G. Favaro e C. Carrer, L’albero incantato: una storia dall’Afghanistan, Carthusia-Emergency

Pagina 81, Libro di lettura

IL FABBRICATORE DI ANIMALI Dopo che il Cielo e la Terra furono separati e il Mondo iniziò a esistere, l’imperatore del Cielo chiamò nel suo regno il fabbricatore di animali e gli disse: – Voglio che tu mi riempia la Terra di animali! Usa quello che vuoi, squame, pinne, becchi e corazze, ali e antenne, mettici tutta la scatola dei colori, fai lunghi nasi, occhi a palla, code prensili, falli nuotare, ronzare, sguazzare, ruggire, rosicchiare, falli enormi o minuscoli, fanne tanti. Voglio che l’uomo poi dica: “Che prodigio la natura!”. Il giorno dopo, il fabbricatore di animali si chiuse nella sua baracca di legno e prese a disegnare e montare modellini, incastrare pezzi e fare calcoli, finché fu pronto, ed entro la settimana la Terra era piena di miagolii e squittii e pizzicotti d’insetti e…

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Classe 3a

Laboratori d’ascolto

Passa un’altra settimana. L’imperatore del Cielo fece una visita alla Terra e fu abbastanza soddisfatto: tirò il naso all’elefante e controllò se il ghepardo faceva veramente i centoventi chilometri all’ora. Prese il microscopio e disse che i virus non erano male e poi, anche se erano bruttini, nessuno li vedeva. All’ultimo momento, però, quando vide l’ornitorinco, criticò questo animale: disse che il fabbricatore faceva bene a non sprecare niente, ma si vedeva benissimo che quella era roba fatta con i ritagli. S. Benni, Terra!, Mondadori

Pagina 127, Libro di lettura

IL VILLAGGIO SULL’ISOLA Per quale motivo l’isola fosse stata abbandonata, nessuno riusciva a spiegarselo. Eppure in tutti i suoi cinque chilometri quadrati non c’era traccia di anima viva. A parte i naufraghi, naturalmente, che non erano dei naufraghi veri e propri, nel senso che la loro barca non era affondata in una terribile tempesta, ma era semplicemente rimasta senza carburante. Le conseguenze comunque erano uguali a quelle di un naufragio in piena regola. Si trovavano abbandonati su un’isola deserta, senza possibilità di ripartire né di comunicare a qualcuno la loro disavventura. Quella notte scoprirono, prima di tutto, che non si trattava della solita isola deserta, come quella di Robinson Crusoe, per intenderci, ma di un’isola una volta abitata da gente civile proprio come loro e poi, per qualche misteriosa ragione, abbandonata da un momento all’altro… Tutto era bello e nuovo e ben conservato, solo assolutamente deserto. C’era, nel cuore dell’isola, una vasta radura tra le palme, un gruppo di costruzioni, una sorta di villaggio turistico ben attrezzato. Gli edifici principali della radura erano un albergo e un supermercato. Poi c’erano alcune costruzioni in cemento con il tetto di paglia, una piscina, un campo da tennis, una palestra coperta e una rimessa per le barche. L’albergo era piccolo, a due piani, con palme nell’atrio e aria condizionata e le stanze erano pulite e ordinate, con i letti rifatti, l’acqua calda nei rubinetti e i fiori freschi sui tavolini. Quando i sette naufraghi ebbero visitato tutto l’edificio, dalla cucina alle mansarde, suonando tutti i citofoni e i campanelli, lanciando richiami per i corridoi, colpendo persino ripetutamente il gong della sala da pranzo, si convinsero che era proprio deserto. Altrettanto deserto risultò il supermercato. Le porte erano spalancate, le luci accese, le scale mobili scorrevano silenziose… I banchi degli alimentari, dei surgelati, dei detersivi, erano pieni di prodotti ben ordinati, ma di persone nemmeno l’ombra… Per quale motivo e quando l’isola era stata abbandonata? Da chi? E di quale isola si trattava? B. Pitzorno, Sette Robinson su un’isola matta, Mondadori Junior

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Classe 3a

Laboratori d’ascolto

Pagina 145, Libro di lettura

DINOSAURI IN ARRIVO Nel Laboratorio di Scienze Applicate di un lontano pianeta, l’illustre Professor Vampidis accese le lavagne interattive, inforcò gli occhiali tridimensionali e dette inizio alla lezione. I piccoli dinosauri, seduti ai banchi superaccessoriati, ascoltavano attenti: – Oggi parliamo delle nostre origini! – annunciò il professore – Volete sapere dove vivevano i nostri antenati? – Sììì! Certo! – furono le risposte. – Dunque, la vita di noi dinosauri è iniziata sulla Terra, un pianeta che gira intorno al Sole… – E da mangiare cosa c’è di buono? – chiese Tommasosauro, un piccolo dinosauro goloso e pancione. – Ci sono foglie verdi, germogli e tanti frutti diversi a seconda delle stagioni. – Stagioni? Che cosa sono? – Qui da noi il tempo non cambia mai – rispose il Professore – sulla Terra invece ci sono quattro stagioni: l’inverno, un tempo di freddo e di neve che spoglia gli alberi; poi arriva la primavera: l’aria ritorna tiepida, esplode il verde delle foglie e dell’erba nuova. Poi viene l’estate, il sole si fa caldo come un ferro rovente e i frutti diventano dolci e maturi. Infine, quando la natura è stanca di verdeggiare, cambia colore: le foglie cadono a terra e formano un tappeto colorato che fruscia sotto i piedi. – Che bello questo pianeta! Perché non siamo rimasti là? – Gli esperti di Storia Antica raccontano che, nella notte lontanissima dei tempi, la Terra venne improvvisamente investita da un freddo polare. Tutto il pianeta si ricoprì di ghiaccio, così i dinosauri di allora dovettero emigrare… Non siamo sicuri che le cose siano andate proprio così – proseguì il Professor Vampidis – alcuni studiosi sostengono che i nostri antenati furono costretti alla fuga da un boato enorme, un botto tremendo che colpì la Terra e cancellò la vita su quel pianeta. – E chi fu – chiese un piccolo studente – a fare tutto quel fracasso? – Un gigante interplanetario? – domandò un altro. – Un uragano spaziale? – incalzò un terzo. – Un affamato mostro delle Galassie? – azzardò Tommasosauro. – Nessun mostro, né gigante – rispose Vampidis sorridendo – probabilmente fu un frammento di stella, una specie di sasso gigantesco vagante nello spazio a colpire la Terra. – Allora quel pianeta non esiste più? – Esiste, e adesso è abitato da creature piccolissime. – Come si chiamano? – Si chiamano uomini. P. Ceccarelli, Dinosauri in arrivo, Piemme

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Coding A cura di L. Cesaretti, M. Storti

Che cos’è il pensiero computazionale? “Pensiero computazionale” è un’espressione che si sta rapidamente diffondendo nel mondo educativo. Introdotto per la prima volta dalla scienziata informatica americana Jeannette Wing in un articolo (“Computational Thinking”, CACM, 2006), indica «il processo di pensiero coinvolto nella formulazione di problemi e delle soluzioni rappresentate in una modalità che sia eseguibile da un agente elaboratore di informazioni, che sia un uomo, una macchina o una combinazione tra uomo e macchina». In termini più concreti, facciamo riferimento a questa forma di pensiero come a un insieme di abilità cognitive con le quali analizzare una grande varietà di problemi e sviluppare delle soluzioni, intendendo con “problemi” non soltanto quelli matematici o che richiedono soluzioni precise, ma anche dilemmi del mondo reale che ammettono soluzioni varie e complesse. Per Jeannette Wing questa modalità di pensiero consente alle persone di «riformulare un problema apparentemente difficile in uno che siamo in grado di risolvere, anche riducendolo, incorporandolo in altro, trasformandolo o simulandolo». Si tratta, cioè, di un’abilità fondamentale per tutti, non solo per gli scienziati informatici, ed è considerata sempre di più, accanto alle tre competenze di base del saper leggere, scrivere e svolgere calcoli, la quarta abilità analitica da sviluppare a partire dall’infanzia.

Ma che cosa significa pensare in modo computazionale? A che cosa serve in termini concreti? Alcuni dei processi che caratterizzano il pensiero computazionale sono i seguenti: • scomporre un problema complesso (i dati, i processi ecc.) in parti più elementari e gestibili; • analizzare i dati e organizzarli in una struttura logica; • riconoscere regolarità tra problemi o dati diversi; • rappresentare le informazioni attraverso codici o altri sistemi simbolici di trasmissione; • costruire algoritmi, ovvero sequenze di istruzioni per risolvere problemi o produrre risultati attesi; • astrarre i principi generali da situazioni specifiche e generalizzare le strategie risolutive dei problemi per trasferirle ad altri simili.

Che cos’è il coding? Nell’ambito del pensiero computazionale, il coding è l’insieme delle procedure per la creazione di programmi finalizzati a risolvere dei problemi attraverso l’uso di linguaggi di programmazione. Oltre a costituire il linguaggio con cui gli informatici creano, tra l’altro, i siti internet e i software che regolano il funzionamento dei dispositivi digitali, questa competenza conserva al suo interno svariate possibilità educative per lo sviluppo di aspetti positivi nella personalità degli studenti. Alcune delle attitudini che questa disciplina punta a far emergere sono: • l’atteggiamento di apertura e iniziativa di fronte a situazioni complesse; • la perseveranza di fronte a problemi complessi; • la tolleranza della frustrazione per l’errore e la sua rielaborazione in chiave positiva;

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding • l’abilità di utilizzare diversi linguaggi e codici comunicativi; • la disponibilità e capacità di progettare e coordinarsi in gruppo per raggiungere un obiettivo comune.

Perché introdurre il pensiero computazionale e il coding a scuola? Nel contesto della Scuola Primaria, l’interesse prevalente attorno al pensiero computazionale e al coding non risiede tanto nello sviluppo di abilità puramente tecnologiche o nell’apprendimento di nozioni di carattere informatico, ma nell’acquisizione di nuovi strumenti cognitivi necessari ad affrontare sfide, problemi e progetti con successo. Nella prospettiva dell’applicazione del pensiero computazionale ai contesti educativi, gli studenti non sono semplici utilizzatori degli strumenti e delle strategie di risoluzione di problemi, ma diventano i creatori di questi strumenti e strategie. Nel farlo, utilizzano abilità come l’astrazione, la ricorsività e l’iterazione per elaborare e analizzare i dati e creare artefatti reali e virtuali. Questa metodologia di problem-solving può essere automatizzata, trasferita e applicata a tutte le discipline. Infatti, pensiero computazionale e coding rappresentano anche strumenti utili per migliorare l’apprendimento nelle discipline tradizionali e nei contesti informali. Pensiamo alle abilità che stanno dietro esercizi comuni per gli studenti: per analizzare un racconto o una poesia è necessaria la scomposizione in parti; per comprendere eventi e comportamenti può essere utile condurre un’analisi dei dati; gli algoritmi entrano in gioco nei calcoli e nei problemi di matematica, ma sono anche una guida per il comportamento corretto in situazioni complesse o di pericolo; attraverso rappresentazioni astratte, come mappe e simulazioni, si può comprendere meglio un evento come il ciclo dell’acqua o l’energia eolica. Il coding, inoltre, rappresenta una disciplina strategica per promuovere nei giovani lo sviluppo delle competenze digitali (digital skills), riconosciute a livello internazionale come competenze necessarie, al pari delle capacità di scrivere, leggere (literacy) e svolgere calcoli (numeracy), per vivere e lavorare nelle società del ventunesimo secolo come cittadini attivi e capaci di affrontare le sfide del futuro.

Lo scenario in Italia e in Europa Le recenti evoluzioni negli indirizzi programmatici dell’istruzione hanno visto crescere l’attenzione verso le competenze digitali, il pensiero computazionale e il coding, sia nel contesto italiano che in quello europeo. La Commissione Europea ha pubblicato nel 2013 il documento “DIGCOMP: A Framework for Developing and Understanding Digital Competence in Europe”, che delinea il quadro comune di riferimento per le competenze digitali ritenute necessarie per vivere da cittadini attivi e consapevoli. Il quadro, strutturato in maniera modulare, comprende 5 aree di competenza digitale nelle quali sono definite 21 competenze digitali; tra queste compaiono la competenza di programmazione (area 3.4) e quelle relative al problem-solving (area 5), in parte affini all’area del pensiero computazionale. La Comunità Europea considera il coding il “linguaggio universale”: oggi le competenze digitali e di programmazione sono fondamentali in sempre più professioni e al sistema educativo è riconosciuto il compito di rispondere alla crescente domanda di tali competenze. A tale scopo le istituzioni europee hanno creato iniziative internazionali come l’European Code Week che celebra le possibilità creative della programmazione con eventi nelle scuole europee, anche mettendole in comunicazione con altre organizzazioni che si occupano di tecnologia e di educazione. Il mondo dell’istruzione in Italia ha visto un progressivo aumento dell’interesse per l’insegnamento delle competenze digitali e del pensiero computazionale, sia a livello di norme che di interventi. Già all’interno delle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione” (settembre 2012), relativamente all’insegnamento tecnologico nella scuola del Primo Ciclo, si suggerisce di intro-

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding durre gli alunni ad alcuni linguaggi di programmazione semplici e versatili, con lo scopo di «sviluppare il gusto per l’ideazione e la realizzazione di progetti […] e per la comprensione del rapporto che c’è tra codice sorgente e risultato visibile». Questo indirizzo del MIUR a favore dell’insegnamento dei concetti base del pensiero computazionale e del coding ha trovato conferma due anni dopo, nel 2014, attraverso l’iniziativa Programma il Futuro, che aveva l’obiettivo di introdurre nelle classi lezioni sul coding mediante un sito liberamente accessibile. Nel 2015 il MIUR ha presentato il “Piano Nazionale Scuola Digitale”, un documento di indirizzo per l’attuazione di un processo complessivo di innovazione digitale della scuola al fine di realizzare la competenza digitale; in alcune delle azioni in cui è strutturato il “PNSD” (15, 17), si dà rilevanza all’insegnamento del pensiero computazionale attraverso attività di coding, svolte sia con il computer, sia in modalità unplugged (senza l’uso di tecnologie digitali), in modalità di laboratorio e in prospettiva interdisciplinare. In ultimo, con il “Sillabo di Educazione Civica Digitale” (Gennaio 2018) e con il documento “Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari” (22/02/2018) l’insegnamento del pensiero computazionale e del coding entra di diritto nella Scuola Primaria in quanto “strumento culturale” indispensabile per un “nuovo umanesimo”. Il percorso presentato intende sviluppare negli studenti del primo ciclo di istruzione strumenti concettuali e abilità tecniche sul coding e sul pensiero computazionale. La guida presenta un taglio operativo e descrive alcuni percorsi didattici realizzabili in classe, sia in modalità unplugged (senza necessità di computer) che con l’ausilio del software Scratch; le attività ruotano attorno ai concetti di base del coding, tenendo sempre presenti i percorsi disciplinari curricolari, introducendo e/o consolidando i contenuti delle diverse discipline. Il percorso affronta i concetti di sequenza, ciclo, condizioni e algoritmo da prospettive differenti, analizzando le specifiche caratteristiche con molteplici modalità (esercizi su carta, creazione di progetti in Scratch). Per ciascuna attività vengono offerte: • informazioni generali (tipologia, argomento, discipline coinvolte, modalità di conduzione, tempo di svolgimento previsto, materiale occorrente); • introduzione all’attività; • obiettivi specifici; • descrizione dell’attività (per quelle realizzate in Scratch si verrà guidati passo-passo nella creazione delle sequenze, così da poter replicare in classe con facilità i progetti qui proposti); • approfondimenti o varianti dell’attività; • progetti da proporre agli studenti (nel caso delle attività in Scratch).

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Classe 2a

La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Programmazione annuale - Classe 2a Traguardi di competenze

Competenze trasversali

L’alunno:

L’alunno:

• s compone un problema o un sistema di dati o processi in parti più elementari e gestibili;

• c ollabora con atteggiamento positivo all’interno del piccolo gruppo e della classe;

• r appresenta le informazioni attraverso sistemi simbolici;

• l avora nel piccolo gruppo in maniera organizzata e autonoma per svolgere semplici compiti;

• c ostruisce algoritmi, sequenze di istruzioni per risolvere problemi o produrre i risultati attesi;

• r ispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo e i tempi dati;

• r iconosce gli errori di un algoritmo creato e immagina possibili soluzioni e miglioramenti;

• e labora soluzioni creative, sia concettuali che costruttive, per raggiungere un risultato o risolvere un problema;

• c omprende gli elementi comuni a varie situazioni e problemi e trasferisce le strategie di soluzione a compiti nuovi;

• r iconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo e si applica per correggere le sue azioni.

• o rganizza a livello temporale informazioni, conoscenze e periodi, individua successioni, contemporaneità e durate e prevede gli effetti futuri di un’azione o di una sequenza di azioni.

Discipline correlate Matematica

L’alunno: • s crive la sequenza di comandi utilizzando simboli e numeri per far eseguire un percorso ad un personaggio su una mappa; • riconosce, denomina e descrive figure geometriche piane;

Educazione fisica

L’alunno: • c oordina e utilizza diversi schemi motori combinati tra loro, inizialmente in forma successiva e poi in forma simultanea.

Italiano

L’alunno: • r ileva errori nelle istruzioni relative a un percorso e deduce le istruzioni corrette dalle informazioni disponibili;

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Classe 2a

Trova l’errore Sussidiario delle discipline, pag. 91 Tipologia Argomento Discipline correlate Modalità di conduzione Tempo di svolgimento previsto Materiale occorrente

Esercizio su scheda Sequenze, debugging Geografia Attività nel gruppo classe Circa 1 ora Scheda operativa

Obiettivi • Analizzare e riconoscere gli elementi su di una carta topografica • Rilevare errori nelle istruzioni relative a un percorso e dedurre le istruzioni corrette dalle informazioni disponibili Introduzione Il debugging è una parte essenziale della programmazione e del pensiero computazionale. I programmatori scrivono programmi utilizzando linguaggi appositi, definiti “codici”, e nel loro lavoro è abbastanza normale che commettano errori di scrittura (chiamati in inglese bug) i quali determinano spesso il malfunzionamento dei programmi. Pertanto, una fase determinante del loro lavoro è il testing del programma e il debugging, ovvero la rilevazione e rimozione degli errori. Il controllo delle proprie performance e la capacità di rilevare, e quindi correggere errori, costituisce un’abilità cruciale per tutti, sia in ambiente scolastico che nella vita comune. Descrizione dell’attività Nell’attività proposta gli studenti sono posti di fronte a una sequenza di istruzioni relative a un percorso. La sequenza contiene, però, alcuni errori e gli alunni dovranno analizzarla passo dopo passo per identificare e correggere gli errori, riscrivendo la sequenza di istruzioni corretta. Valutazione I criteri utili alla valutazione dell’attività sono: • capacità di leggere una carta topografica; • capacità di astrarre e riconoscere posizioni su una mappa; • capacità di applicare conoscenze relative all’orientamento spaziale; • capacità di interpretare correttamente sequenze di istruzioni date; • capacità di individuare eventuali bug presenti in un algoritmo; • capacità di procedere al debugging e di applicare e rielaborare algoritmi di istruzioni corrette.

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Classe 3a

La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Programmazione annuale - Classe 3a Traguardi di competenze

Competenze trasversali

L’alunno:

L’alunno:

• s compone un problema o un sistema di dati o processi in parti più elementari e gestibili;

• c ollabora con atteggiamento positivo all’interno del piccolo gruppo e della classe;

• r appresenta le informazioni attraverso sistemi simbolici;

• l avora nel piccolo gruppo in maniera organizzata e autonoma per svolgere semplici compiti;

• c ostruisce algoritmi, sequenze di istruzioni per risolvere problemi o produrre i risultati attesi;

• r ispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo e i tempi dati;

• r iconosce gli errori di un algoritmo creato e immagina possibili soluzioni e miglioramenti;

• e labora soluzioni creative, sia concettuali che costruttive, per raggiungere un risultato o risolvere un problema;

• c omprende gli elementi comuni a varie situazioni e problemi e trasferisce le strategie di soluzione a compiti nuovi;

• r iconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo e si applica per correggere le sue azioni.

• o rganizza a livello temporale informazioni, conoscenze e periodi, individua successioni, contemporaneità e durate, e prevede gli effetti futuri di un’azione o di una sequenza di azioni.

Discipline correlate Italiano

L’alunno: • apprende lo schema logico narrativo tipico della fiaba; • individua nelle fiabe le sequenze narrative che le compongono; • trasferisce lo schema appreso per la scrittura di un nuovo prodotto narrativo.

Geografia

L’alunno: • individua gli elementi significativi di una mappa; • elabora un modello semplificato della mappa analizzata; • apprende informazioni relative a località e luoghi di interesse.

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Classe 3a

Gira la storia – Fiaba Libro di lettura, pag. 56 Tipologia Argomento Discipline correlate Modalità di conduzione

Gioco su carta Sequenze Geografia, Matematica, Italiano Attività nel gruppo classe

Tempo di svolgimento previsto

Circa 2 ore

Materiale occorrente

Poster, storie e carte “C’era una volta”, carte direzionali, carte moltiplicatore, carte ostacolo, piccoli oggetti segnaposto

Obiettivi • Apprendere elementi di base degli algoritmi • Elaborare correttamente informazioni visuo-spaziali su di una mappa • Leggere e interpretare correttamente gli elementi di una storia • Creare sequenze narrative originali, proprie della fiaba Introduzione L’attività sviluppa la capacità di analizzare un breve testo narrativo, di predisporre sequenze corrette di azioni per raggiungere un obiettivo, muovendosi nel reticolo di gioco, e di arricchire un testo dato con sequenze narrative originali. Grazie alle fasi di lettura, analisi e sintesi, il gioco consente, inoltre, l’appropriazione dei processi tipici del pensiero computazionale che stanno dietro a ogni tipo di programmazione e al coding ed è strutturato in modo tale da evidenziare in modo semplice cosa accade quando una sequenza di comandi viene “turbata” da elementi intrusi: la programmazione delle azioni utili a raggiungere un obiettivo deve necessariamente essere rivista e corretta. Descrizione dell’attività Scopo del gioco è quello di individuare gli elementi costituenti di ciascuna storia e di raggiungerli tramite un percorso costruito con le frecce direzionali. Queste sono fornite in numero limitato rispetto alle caselle dei vari percorsi, per far sì che i giocatori utilizzino le carte moltiplicatore per elaborare il proprio percorso. La squadra avversaria ha la possibilità di aggiungere elementi-ostacolo rispetto alla storia fornita, per rendere più complesso il percorso e per arricchire, allo stesso tempo, l’intreccio narrativo proprio della fiaba, stimolando le abilità necessarie alla produzione di un testo. Il poster di gioco presenta: 6 carte “C’era una volta” e 24 carte direzionali; il tabellone di gioco riporta gli elementi contenuti nelle storie. Nelle prossime pagine (pagine 144, 145, 146 e 147) sono presentate 32 carte moltiplicatore a doppia faccia con le quali gli alunni possono “abbreviare” la programmazione degli spostamenti sul tabellone di gioco e 24 carte intreccio utili per complicare i percorsi delle fiabe originali. Regole del gioco • Formare 4 squadre composte da 5-6 alunni. • Far riunire le squadre attorno al tabellone di gioco. • Nominare un caposquadra, un alfiere e un lettore per ciascuna squadra, che avranno i seguenti compiti: lettore = legge ad alta voce la storia e indica gli elementi/obiettivi da conquistare; caposquadra = predispone la sequenza di movimenti con le carte direzionali; alfiere = muove il segnaposto sul tabellone di gioco seguendo la sequenza predisposta dal proprio caposquadra.

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Classe 3a

La didattica e le nuove tecnologie - Coding

• Far pescare a ogni caposquadra una carta “C’era una volta”. Invitare il lettore di ogni squadra a leggere ad alta voce la carta pescata, individuando nel tabellone gli elementi della storia. Ciascuna squadra dovrà analizzare attentamente il percorso da compiere per poter raggiungere tutti gli elementi/obiettivi che costituiscono la propria storia. • Utilizzando le carte direzionali e le carte moltiplicatore, i capisquadra dovranno elaborare la sequenza corretta per conquistare tutti gli obiettivi e predisporla a lato del tabellone. • Assegnare personalmente a ogni gruppo la squadra avversaria da ostacolare e distribuire le carte intreccio che riportano gli elementi-ostacolo di ciascuna storia. • Le squadre consegneranno a turno agli avversari tre a scelta tra le quattro carte intreccio a disposizione. • A questo punto ogni caposquadra dovrà rielaborare la sequenza corretta per conquistare tutti gli obiettivi inserendo anche quelli delle carte intreccio posizionate dalla squadra avversaria, predisponendo a lato del tabellone la sequenza di movimenti utili per conquistare gli obiettivi. Quindi l’alfiere potrà muovere verso il primo obiettivo seguendo la sequenza elaborata con le carte direzionali. • Ogni volta che il segnaposto raggiunge un obiettivo, il turno passa alla squadra avversaria. • Quando il segnaposto raggiunge una carta intreccio, la squadra ha tre minuti di tempo per creare una breve sequenza narrativa da aggiungere a quella della storia originale. Il lettore/narratore dovrà riferire ad alta voce la nuova sequenza della storia. Se la squadra non riesce a creare in tempo la sequenza narrativa o se essa non risulta plausibile o correttamente integrata nella storia originale, la squadra dovrà fermarsi per un turno. Allo stesso modo, se la sequenza predisposta con le carte direzionali non è corretta, la squadra dovrà fermarsi un turno e correggere la programmazione del percorso. Vince la squadra che raggiunge per prima tutti gli obiettivi. Al termine del gioco ogni squadra dovrà ripetere l’intera storia, arricchita dalle sequenze delle carte intreccio. Verifica e valutazione • capacità di leggere, interpretare e creare un breve testo narrativo; • capacità di elaborare correttamente un percorso su di un reticolo; • capacità di autocorrezione; • capacità di collaborare nel gruppo, di comunicare in modo efficace e di rispettate tempi e regole di gioco.

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Classe 3a

La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Incantesimo di Fata Rosetta

Rospo MaestĂ

Principessa Petunia

Corda magica

Orco Milo

Monte Irto

Principessa Petunia

Fata Rosetta

Fata Gelonda

Principe Buoncuore

Castello Nevoso

Formula Magica di Ametista

Orco Milo

Boscofitto

Streghetta Ametista

Re Sgarbato

Fata Gelonda

Cavaliere Audacino

Rana Saggia

Monte Irto

Principe Buoncuore

Principessa Mia

Tebaldone

Cavaliere Audacino

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Classe 3a

La didattica e le nuove tecnologie - Coding

CARTE MOLTIPLICATORE

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Classe 3a

La didattica e le nuove tecnologie - Coding CARTE MOLTIPLICATORE

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Classe 3a

La didattica e le nuove tecnologie - Coding

INTRECCIO STORIA ROSSA

INTRECCIO STORIA ROSSA

INTRECCIO STORIA ROSSA

INTRECCIO STORIA ROSSA

INTRECCIO STORIA BLU

INTRECCIO STORIA BLU

INTRECCIO STORIA BLU

INTRECCIO STORIA BLU

INTRECCIO STORIA VERDE

INTRECCIO STORIA VERDE

INTRECCIO STORIA VERDE

INTRECCIO STORIA VERDE

INTRECCIO STORIA ARANCIO

INTRECCIO STORIA ARANCIO

INTRECCIO STORIA ARANCIO

INTRECCIO STORIA ARANCIO

INTRECCIO STORIA VIOLA

INTRECCIO STORIA VIOLA

INTRECCIO STORIA VIOLA

INTRECCIO STORIA VIOLA

INTRECCIO STORIA AZZURRA

INTRECCIO STORIA AZZURRA

INTRECCIO STORIA AZZURRA

INTRECCIO STORIA AZZURRA

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Classe 3a

La carta tematica Sussidiario delle discipline, pag. 174 Tipologia Argomento Discipline correlate Modalità di conduzione Tempo di svolgimento previsto Materiale occorrente

Esercizio su scheda Astrazione (pensiero computazionale) Geografia Esercizio individuale, discussione guidata Circa 45’ Scheda operativa

Obiettivi • Comprendere il significato informale e la funzione dei modelli astratti • Conoscere il significato di una carta tematica • Riconoscere le informazioni rilevanti in un testo • Completare una carta tematica e associare le icone ai significati corrispondenti • Produrre altri esempi di astrazione riferiti a contesti diversi • Creare un modello astratto (ad esempio, mappa concettuale, tabella, calendario…) da un set di informazioni riferite a un tema proposto Introduzione La scheda introduce un processo fondamentale del pensiero computazionale, l’astrazione, che fa riferimento alla creazione di modelli semplificati, e quindi più gestibili, di problemi complessi. La creazione di modelli astratti risponde a un criterio di rilevanza delle informazioni e allo scopo di facilitare la risoluzione di problemi resi complessi dalla grande quantità di dati da gestire, nell’ambito della programmazione informatica. Nell’esercizio si utilizzano le carte geografiche come esempi di modelli astratti, adatti a riorganizzare, in modo efficace, su di una carta tematica, le informazioni relative all’economia di una regione italiana. Descrizione dell’attività Per lo svolgimento dell’esercizio non è necessario possedere conoscenze di Geografia sulle regioni italiane, ma costituisce un prerequisito la padronanza del lessico relativo alla morfologia e alle attività produttive per la comprensione del testo. Lo studente dovrà ricercare e sottolineare nel testo le informazioni che si riferiscono alle attività produttive dell’Abruzzo. Sulla base delle informazioni tratte dal testo, dovrà poi associare nella legenda ogni icona alla definizione corrispondente. In questa fase si possono analizzare altre tipologie di carte della stessa regione (carta fisica, carta politica, carta tematica su di un altro tema) per riflettere sulle differenze tra di esse; allo stesso tempo, si può comprendere come le varie carte siano esempi diversi di modelli astratti dell’Abruzzo, ciascuno ottenuto dalla scelta di un particolare tipo di informazioni. Allo scopo di verificare la comprensione del concetto e di consolidarne l’apprendimento, si può proseguire con una discussione guidata in cui stimolare gli studenti a proporre altri esempi di astrazione e di modelli astratti che appartengono all’esperienza scolastica o ad altri ambiti e risultano utili per gestire un compito/problema complesso. Inoltre, si può approfondire il tema in modo più strutturato, proponendo alla classe un’esercitazione che richieda di produrre un modello astratto da un insieme di informazioni date (ad esempio creare un grafico per sintetizzare le fasi di un progetto in classe, una mappa concettuale su un argomento studiato, un calendario che descriva le attività scolastiche…).

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Classe 3a

La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Valutazione La valutazione finale dell’attività può avvenire tramite la correzione dell’esercizio da parte dell’insegnante. In alternativa, si possono invitare gli alunni ad auto-correggersi o a formare delle coppie e valutare, a turno, la scheda del compagno. I criteri utili alla valutazione dell’attività sono: • saper rilevare le informazioni nel testo coerenti con la richiesta; • completare la legenda associando a ciascuna icona il significato corrispondente; • proporre esempi di astrazione adeguati riferiti a contesti differenti dall’esercizio; • produrre un modello astratto corretto a partire da un set di informazioni ampio.

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La didattica e le nuove tecnologie - STEAM

Con le STEM-STEAM verso il metodo scientifico a cura di Chiara Beltramini e Mauro Sabella STEM è un acronimo che sta per Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. Il termine STEM ha iniziato ad acquisire una sua identità nel 2006. In breve tempo, il nuovo paradigma STEM ha riscontrato sempre più interesse e ha acquisito una maggiore rilevanza in ambito didattico nei contesti internazionali. Pochi mesi dopo la nascita del termine STEM, la ricercatrice Georgette Yakman ha invitato a una aggiunta della lettera A, passando da STEM a STEAM, per includere anche le Arti in questo nuovo, necessario, intervento di rinnovamento dei programmi scolastici. Recentemente, si è sviluppata l’idea di includere la lettura tra le discipline da tutelare, passando quindi da STEM o STEAM a STREAM, con l’aggiunta della R (dall’inglese reading). L’esercizio della lettura appare infatti fondamentale per poter affrontare e interpretare le discipline scientifiche con un linguaggio adeguato e pertinente.

Le STEAM nella didattica In ambito didattico ci si riferisce alle STEAM come a un curriculum di Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica. Esso prevede attività comuni, progettate attraverso un approccio integrato, che portano l’alunno a costruire le proprie conoscenze, sviluppando competenze sia disciplinari che trasversali. L’educazione STEAM utilizza a scuola un approccio pratico, relativo alle scienze applicate al mondo reale. Fin da piccoli, infatti, i bambini si pongono delle domande sui fenomeni della natura e cercano di darsi delle risposte, seguendola loro ingenuità e le loro conoscenze pregresse. A fronte di una didattica tradizionale trasmissiva, le STEAM utilizzano il laboratorio per stimolare modelli cognitivi basati sull’esperienza e migliorare l’atteggiamento nei confronti delle discipline scientifiche e, in senso più ampio, per aumentare la consapevolezza del mondo che ci circonda. Parallelamente, il laboratorio pone attivamente gli studenti alle prese con fenomeni, concetti e strumenti della Scienza attraverso fasi di progettazione, sperimentazione e, indirettamente, interiorizzazione dei contenuti. Questo tipo di “apprendimento attivo” è un modello potente e profondo, che stimola l’acquisizione delle competenze: quando idee e concetti sono appresi in senso significativo e applicati a contesti reali, l’apprendimento diventa resiliente, solido e trasferibile.

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La didattica e le nuove tecnologie - STEAM

Da STEM a STEAM fino a STREAM Soprattutto nelle fasi di progettazione di un artefatto, l’importanza dell’Arte sembra essere fondamentale: applicare il design e la decorazione ai lavori realizzati nel corso di una sfida di progettazione serve sì a rendere i progetti STEM più accattivanti dal punto di vista estetico, ma soprattutto a stimolare le possibilità creative. Da sempre il termine creatività richiama alla mente il genio dell’artista, l’estro fantastico e immaginativo di creazioni originali. Negli anni ‘50 fu Guilford che, riferendosi alla creatività, distinse tra “pensiero convergente e riproduttivo” e ”pensiero divergente e produttivo”: l’uno attento a riprodurre percorsi di conoscenza già tracciati per giungere ad un risultato prevedibile, l’altro alla ricerca di nuove soluzioni personali e creative. La scuola ha spesso favorito un comportamento cognitivo di tipo riproduttivo: l’insegnante è depositario del sapere e lo insegna in modo trasmissivo, pretendendo che l’alunno lo riproduca come copia fedele dell’originale. Questo accade soprattutto nelle materie scientifiche, nelle quali la ricerca di una soluzione univoca e oggettiva lascia poco spazio all’immaginazione. Al contrario, nelle discipline artistiche, viene valorizzato il pensiero divergente, la libertà di espressione, la creatività. Ecco che, quindi, aggiungendo le discipline artistiche alle STEM, esse diventano complementari, concorrendo allo sviluppo di competenze differenti. E la lettura? Non ci sono attività STEAM che non prevedano una fase di lettura e interpretazione di testi specifici. Sembra che la lettura sia ancora una delle carenze principali nelle competenze di base degli alunni ed ecco perché negli Stati Uniti si inizia a parlare di STREAM, introducendo la “R” di reading nei curricola STEAM. Un lavoro di comprensione dei testi scientifici, di articolazione di testi argomentativi e di ricerca e selezione delle informazioni diventa assolutamente complementare a delle attività che appaiono, solo superficialmente, di impianto prettamente scientifico. Inserire Arte e Lettura nel curricolo STEM significa, pertanto, che le discipline artistiche e linguistiche devono essere perfettamente integrate nel lavoro didattico.

Che cosa significa insegnare le STEAM per un docente? L’insegnante può osservare i bambini in momenti di ricerca destrutturati, ricavando preziose informazioni sulle competenze trasversali raggiunte dagli alunni e perdendo il ruolo di “leader” per divenire “tutor”. Affiancando i bambini, ponendo delle domande per condurli alla risoluzione del problema ed evitando correzioni dirette, anche l’errore diventa uno strumento per progredire nel processo di costruzione delle conoscenze. Il confronto tra pari, poi, si rivela particolarmente efficace: gli studi scientifici sulla peer education, mostrano che essa è strumento prezioso per la crescita civica e personale del bambino. Imparare ad ascoltare, confrontarsi e lavorare in team, sono competenze richieste in ogni ambito.

La situazione in Italia e nel mondo a livello ministeriale Per quanto riguarda la didattica STEM, l’esperienza americana continua a rimanere un riferimento solido per la scuola europea. Se i programmi scolastici europei, e italiani in particolare, sono già dotati di molti strumenti per affrontare questa sfida, manca invece un’adeguata consapevolezza di quanto la cultura scientifica è fondamentale nello sviluppo dell’individuo, al pari delle discipline umanistiche. Le Raccomandazioni del Parlamento Europeo1 si sono poste come obiettivo quello di «coadiuvare l’operato degli Stati membri per assicurare che al completamento dell’istruzione e formazione iniziale i giovani abbiano sviluppato le competenze chiave a un livello che li renda pronti per la vita adulta». Questo documento, che si propone come guida per gli Stati membri in materia di formazione e istruzione in ambito scientifico, fa esplicito riferimento a otto competenze chiave. Tra queste, la competenza matematica e le competenze di base in ambito scientifico e tecnologico compaiono come parte di un’unica voce. L’integrazione delle discipline in un’unica competenza 1

“Raccomandazione 2006/962/CE” del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relative a competenze chiave per l’apprendimento permanente.

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La didattica e le nuove tecnologie - STEAM è sicuramente in linea con l’integrazione delle STEM in un curricolo scolastico. Nello specifico, la competenza in campo scientifico viene definita come «la capacità e la disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati». La competenza in campo tecnologico è considerata «l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani». In Italia, a livello ministeriale, dal 2016, il MIUR ha individuato il mese di marzo come “Mese delle STEAM”. L’iniziativa, frutto di una collaborazione tra il Dipartimento per le Pari opportunità e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, si inquadra nel più ampio impegno del Dipartimento per colmare il gap di genere nella cultura scientifica. Infatti, solo il 38% delle studentesse italiane indirizza il proprio percorso formativo verso le discipline STEAM, spesso per ostacoli culturali dettati da stereotipi, che vogliono le donne scarsamente predisposte a queste materie. Nella legge “Buona Scuola”, c’è un comma2 che riguarda l’educazione al rispetto e contro discriminazioni e violenze. Si tratta di un’azione che ha un doppio obiettivo: da un lato, la necessità di favorire tra le studentesse e gli studenti lo studio e la passione per le STEAM, per sviluppare sempre di più competenze nel campo delle Scienze e dell’innovazione tecnologica che è in continuo sviluppo. D’altro canto, questo comma intende innescare una diversa modalità di lotta a uno stereotipo di genere che porta, in questi ambiti, ad un divario tra maschi e femmine, sia ll’interno del percorso di studi, che nei contesti lavorativi. Numerose scuole hanno aderito alle iniziative del “Mese delle STEAM” o si sono fatte promotrici di interventi all’interno dei propri istituti. Le “Nuove Indicazioni Nazionali”3 del 2012 si sono preoccupate di sottolineare come la scuola si debba adeguare alla mutevolezza del contesto sociale in cui gli alunni vivono. Nello specifico, le “Indicazioni” liberano le discipline dalle aree in cui erano state inserite per incoraggiare un atteggiamento il più possibile interdisciplinare, che porti ad uno sviluppo di competenze sempre più trasversali. Nell’ampia digressione sugli ambienti di apprendimento si sottolinea come sia fondamentale che la scuola riesca a favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze. In questa prospettiva, la problematizzazione svolge una funzione insostituibile: sollecita gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione le conoscenze già elaborate, a trovare appropriate piste d’indagine, a cercare soluzioni originali.

Il documento ministeriale del 2012 invita gli insegnanti del Primo Ciclo a realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri.

Le “Indicazioni Nazionali” fanno chiaro riferimento alle discipline STEM, accomunate da un approccio pratico, che prenda spunto da situazioni reali e che conduca il bambino verso l’acquisizione del rigore scientifico. La Matematica viene considerata nel suo aspetto pratico di strumento che può permettere all’alunno di risolvere problemi utili nella vita quotidiana. Il documento sottolinea anche l’importanza del laboratorio come luogo fisico «in cui l’alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati, negozia e costruisce significati, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture la costruzione delle conoscenze personali e collettive». Le Scienze vengono considerate come diverse nei contenuti ma accomunate da metodologie di indagine simili. Inoltre, si evidenzia l’importanza di rapportarsi con le STEAM secondo un approccio integrato e trasversale, evitando così la frammentarietà nozionistica dei differenti contenuti: «La ricerca sperimentale, individuale e di gruppo, rafforza nei ragazzi la fiducia nelle proprie capacità di pensiero, la disponibilità a dare e ricevere aiuto, l’imparare dagli errori propri e altrui, l’apertura a opinioni diverse e la capacità di argomentare le proprie». Anche per quanto riguarda il curricolo di Tecnologia, le “Indicazioni Nazionali” sono molto chiare: è indispensabile una didattica di tipo laboratoriale per affrontare situazioni e fenomeni concreti in modo attivo.

“Linee Guida Nazionali” (art. 1 comma 16 L.107/2015).  “Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione” (settembre 2012).

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La didattica e le nuove tecnologie - STEAM

Le STEAM nell’ultimo documento ministeriale “Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari” Pubblicato il 22 febbraio 2018 dal MIUR, il documento “Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari” si presenta come un aggiornamento delle ultime “Indicazioni Nazionali” a opera del Comitato Scientifico Nazionale, in seguito alle sperimentazioni condotte in alcune scuole in accompagnamento al documento del 2012. Il documento non integra il precedente né lo modifica. Si tratta di una ricalibrazione rispetto alle otto competenze chiave europee4 e alla Raccomandazione del 23 aprile 2008 sul “Quadro Europeo delle Qualifiche”,5 che va nella direzione dello scenario auspicato dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Dalle sperimentazioni attuate emerge ancora un forte senso di incertezza e di resistenza ad abbandonare modelli didattici prevalentemente trasmissivi. Il MIUR sottolinea con vigore la necessità di attuare didattiche innovative che non puntino sulla quantità delle conoscenze, ma sui nuclei fondanti delle discipline da raggiungere attraverso una didattica strutturata per competenze. Quest’ultima non deve essere una scelta di pochi, ma l’orientamento dell’intero Istituto e di tutti i collegi docenti che sono chiamati a progettare in verticale, così da poter lavorare in modo coerente e proficuo allo sviluppo e alla crescita degli alunni. Le discipline non possono più essere viste come chiuse e autoreferenziali, ma devono essere affrontate in modo integrato e trasversale, sconfinando l’una nell’altra in modo da raggiungere le competenze richieste al termine del percorso di studio. Anche le discipline linguistiche devono essere inserite in attività che mirano al raggiungimento della competenza matematica, scientifica e tecnologica in quanto indispensabili per esprimere il pensiero critico e astrarre quanto sperimentato in laboratorio. Il testo ministeriale fa esplicito riferimento alla Geografia come “cerniera” tra le materie umanistiche e quelle scientifiche (paragrafo 5.2): il linguaggio e gli strumenti di indagine di questa disciplina la accomunano alle Scienze, alla Matematica e alla Tecnologia. Alla Matematica, al pensiero scientifico e all’Arte sono dedicati paragrafi specifici (5.3, 5.5 e 5.6): nel primo viene evidenziata l’importanza del laboratorio come “palestra” per imparare e per stimolare capacità di argomentare e il confronto tra pari. Tutte le attività STEAM proposte prevedono una didattica di tipo laboratoriale, nella quale la competenza matematica è imprescindibile, anche se non viene affrontata direttamente. Il metodo scientifico deve essere incentivato come indispensabile per lo sviluppo del pensiero critico e la capacità di analisi della realtà in modo razionale, senza pregiudizi né false credenze. L’alunno, come previsto dalle attività STEAM, deve essere in grado di analizzare in modo preciso e scientificamente valido qualsiasi situazione proposta, attraverso ipotesi, osservazione, sperimentazione, analisi e verifica. Ogni attività proposta sarà finalizzata a far interiorizzare il rigore del metodo. Le discipline artistiche, infine, vengono definite fondamentali per lo sviluppo armonioso della persona e della capacità di esprimersi con modalità diverse. Sono altresì il veicolo per il riconoscimento di una identità sociale e culturale, e a loro si devono tutela e salvaguardia. In ultima istanza, il documento ministeriale pone l’accento sull’ambiente e sulle metodologie. Si incoraggia la destrutturazione dell’aula tradizionale per andare verso un ambiente di apprendimento che favorisca il confronto e il lavoro in team. Insomma, un ambiente che risulti più idoneo a una didattica di tipo cooperativo e dove sia possibile contestualizzare i saperi nella realtà quotidiana. La conclusione è un invito a un’alleanza tra le discipline che porti a un nuovo umanesimo.

“Raccomandazione del Parlamento Europeo Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente” (dicembre 2016). 5  “European Qualifications Framework” (14/02/18). 4

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La didattica e le nuove tecnologie - STEAM

Quale metodologia utilizzare nello strutturare un’attività STEAM? Il metodo scientifico Il metodo scientifico, detto anche metodo sperimentale, si basa su una serie di attività strutturate, che consentono di raggiungere la conoscenza attraverso l’osservazione dei fenomeni e l’analisi delle cause. Una raccolta di informazioni verificabili e ripetibili consente, infatti, allo scienziato di elaborare leggi e teorie. Il metodo scientifico o sperimentale si articola in due fasi: la fase induttiva e la fase deduttiva. La fase induttiva prevede l’osservazione e la raccolta dei dati. Segue la formulazione di un’ipotesi che tenta di spiegare il fenomeno mediante la “lettura” dei dati sperimentali. La fase deduttiva invece comprende la verifica dell’ipotesi attraverso altri esperimenti e la formulazione di una teoria, nel caso in cui l’ipotesi venga confermata. Tutte le attività pratiche, che sono alla base del metodo sperimentale, mettono il bambino al centro del processo di apprendimento. Semplici attività di gruppo porteranno continui confronti e condivisioni delle esperienze. La possibilità di ripetere alcune dinamiche laboratoriali consentirà di capire che alcuni fenomeni non sono casuali. L’essere protagonisti di un processo di apprendimento migliora l’autostima e valorizza le attitudini dei singoli.

Come procedere? Suddividere la classe in piccoli gruppi. Consegnare a ogni gruppo la scheda di laboratorio che fungerà da guida nelle varie fasi di lavoro. Gli step suggeriti, secondo il metodo scientifico, prevedono le seguenti fasi: 1. problema: l’insegnante pone una domanda/sfida ai bambini; 2. ipotesi: con un’attività di brainstorming vengono raccolte le prime ipotesi; 3.  materiali: vengono messi a disposizione dei vari gruppi i materiali necessari allo svolgimento degli esperimenti; 4. esperimento: i bambini si cimentano in attività sperimentali; 5. risultati: al termine degli esperimenti vengono raccolti i risultati ottenuti dai vari gruppi; 6. conclusione: viene data una risposta “scientifica” alla domanda iniziale. Dopo aver svolto l’attività i bambini sono invitati alla compilazione della scheda di laboratorio che, se si ritiene opportuno, può essere anche corredata di ricostruzione grafica.

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La didattica e le nuove tecnologie - Scheda di lavoro

SCHEDA DI LAVORO Nome e cognome: ............................................................... I componenti del mio gruppo di lavoro sono:

Classe: ..............................

.........................................................................................................................................................................................

1. Che cosa vedi? (Osservazione) ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................

2. Che cosa può essere successo? (Ipotesi) ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................

3. Sperimenta (Sperimentazione) ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................

4. Quali sono i risultati? (Analisi) ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................

5. Ripeti l’esperimento e confrontalo con il precedente (Verifica) 6. Che cosa hai capito? (Conclusione) ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................

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La didattica e le nuove tecnologie - STEAM

Il Tinkering Il Tinkering è un approccio didattico che sta diventando sempre più popolare nella didattica delle STEAM. Tinkering è un termine inglese che letteralmente vuol dire “armeggiare, adoperarsi, darsi da fare”. Negli ambienti educativi internazionali, viene considerato uno strumento importante per lo sviluppo delle competenze del ventunesimo secolo e per l’educazione alle STEAM. Si tratta, infatti, di una metodologia molto potente per lo sviluppo di creatività, pensiero creativo, collaborazione, problem-solving, autostima e comunicazione. È una forma di apprendimento informale che si ottiene tramite attività durante le quali l’alunno è incoraggiato a sperimentare, stimolando la sua attitudine alla risoluzione dei problemi. Tutte le attività vengono lanciate sempre sotto forma di gioco o sfida e devono essere realizzate in gruppo. Le principali consistono nel costruire o decomporre oggetti, progettare macchine che si muovono, volano, disegnano, galleggiano, esplorare materiali o elementi meccanici, creare artefatti originali o reazioni a catena. Lo scopo del Tinkering, infatti, è realizzare oggetti di vario genere utilizzando materiali di recupero e facilmente reperibili: scatole, bicchieri, fogli di carta, pezzi di legno, fili metallici, involucri di plastica. L’alunno che inizia un’attività di Tinkering non ha da subito chiaro che cosa può o vuole fare. Quando si troverà davanti a oggetti sui quali poter agire liberamente, dopo una fase iniziale di libera esplorazione ed esperimenti, tenderà a porsi da solo gli obiettivi da raggiungere, senza percepirli come un esercizio imposto dall’esterno. Le soluzioni verranno trovate per tentativi, attraverso errori ed esperienze. L’insegnante, come nella maggior parte delle metodologie attive, acquista un nuovo ruolo di facilitatore dell’apprendimento, affiancando gli alunni che lavoreranno in attività laboratoriali di gruppo. Dovrà prima di tutto lanciare la sfida e spiegare lo scopo dell’attività, porre le giuste domande per far riflettere gli alunni e guidarli, e non correggerli, in caso di errore. Tra i vantaggi di questa metodologia c’è sicuramente la volontà di avvicinare tutti alle STEAM in modo ludico. Si valorizza la creatività e si stimola la curiosità. In un mondo prettamente digitale, questo tipo di approccio consente di tornare ad acquisire un’importante manualità, utilizzando tutti i sensi in attività che coinvolgono mente, mani, occhi, strumenti e materiali differenti. Gli alunni con problemi dell’attenzione o bisogni educativi speciali, come quelli che hanno bisogno di essere sempre in movimento, potrebbero migliorare le loro capacità di concentrazione attraverso un’attività di Tinkering.

Come procedere? Si mette a disposizione degli alunni una serie di materiali e strumenti che devono essere utilizzati per esplorare un fenomeno STEAM attraverso il processo di creazione. Tramite questa attività di progettazione, pianificazione, realizzazione, monitoraggio e valutazione dei risultati, l’alunno costruisce le proprie conoscenze creando connessioni tra preconoscenze e nuove evidenze. L’insegnante divide la classe in gruppi e lancia la sfida. Ogni gruppo ha il compito di realizzare un oggetto conforme a quanto richiesto dall’insegnante, dando libero sfogo alla propria creatività. In seguito ad attività di confronto tra pari, attraverso prove e tentativi, ogni gruppo arriva alla consegna di quanto richiesto. Il confronto tra i risultati dei vari gruppi è fondamentale in un’ottica di miglioramento.

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La valutazione delle STEAM Trattandosi di attività in cui vengono integrate diverse discipline e diversi linguaggi, è opportuno che la valutazione sia legata alle competenze trasversali. L’insegnante, dal ruolo di “tutor/osservatore”, è in grado, attraverso delle apposite griglie predisposte ad hoc, di valutare i seguenti indicatori di competenza (“Linee Guida per la Certificazione delle Competenze nel Primo Ciclo di Istruzione” del 9/01/176): • autonomia: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace; • relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare un clima positivo; • partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo; • responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la consegna ricevuta; • flessibilità, resilienza e creatività: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte e soluzioni funzionali e all’occorrenza divergenti; • consapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni; L’insegnante dovrebbe, inoltre, invitare il bambino a raccontare quanto fatto in classe, le difficoltà incontrate e le modalità di superamento delle stesse, gli aspetti più interessanti, le fasi di lavoro. Attraverso questa narrazione l’alunno attuerà un processo metacognitivo sul percorso compiuto, guidandolo a diventare più consapevole dei propri apprendimenti.

Griglia di osservazione/valutazione Titolo attività: .......................................................................................................................................................... Alunno

.........................

Classe

.........................

.........................

Avanzato

Intermedio

Base

Iniziale

Autonomia Relazione Partecipazione Responsabilità Flessibilità, resilienza e creatività Consapevolezza

6

Vedi “Linee Guida per la Certificazione delle Competenze al fine di orientare le scuole nella redazione dei modelli di certificazione delle competenze per il primo ciclo” (D.M. 742/2017).

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TRAGUARDI E OBIETTIVI PER LA CLASSE SECONDA DELLA SCUOLA PRIMARIA STORIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• O rganizzare le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.

Organizzazione delle informazioni • Comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la rappresentazione del tempo (orologio, calendario, linea temporale ecc.).

TECNOLOGIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• P rodurre modelli semplici o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali.

Prevedere e immaginare • Pianificare la fabbricazione di un oggetto semplice elencando gli strumenti e i materiali necessari.

ARTE E IMMAGINE Traguardo per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• U tilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Esprimersi e comunicare • Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali.

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Classe 2a

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Una meridiana umana Discipline correlate: Scienze, Storia e Tecnologia Metodologia: learning by doing Tempo previsto: più sessioni da 20 minuti Materiale occorrente: spazio aperto senza ombre e senza nuvole, superficie di asfalto, macchina fotografica, gessetti colorati

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• U sare la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate e periodizzazioni. • Organizzare le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.

• R iconoscere relazioni di successione, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate. • Comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la rappresentazione del tempo (calendario, linea temporale).

Introduzione Uno strumento usato nell’antichità per misurare il tempo è la meridiana, detta anche “orologio solare”. Si basa sul rilevamento della posizione del Sole. Con questa attività è possibile far capire ai bambini come fossero strutturati i primi sistemi di misurazione del tempo e far percepire il cambiamento di direzione dei raggi solari in base ai vari momenti della giornata. Attività 1.  Individuate un’area aperta di cemento dove il Sole splende per quasi tutto il giorno. Assicuratevi di avere spazio in tutte le direzioni: le ombre possono diventare molto lunghe! Se ci sono alberi o strutture vicino alla zona, controllate l’area di mattina, a mezzogiorno e alla sera per assicurarvi che non sia mai ombreggiata. 2.  Per condurre l’attività, scegliete una giornata di sole senza nuvole. 3.  Recatevi una prima volta nell’area non appena iniziano le lezioni e dividete la classe a coppie. Assicuratevi che i bambini si dispongano nell’area, ben distanti tra loro. 4.  Fate posizionare un bambino per ciascuna coppia in un punto e segnatelo tracciando una X con un gessetto colorato. 5.  Fate tracciare all’altro componente della coppia il profilo di questa prima ombra, e scriveteci accanto l’ora esatta in cui è stato tracciato. 6.  Rientrate in aula e attendete. Uscite almeno altre due volte nel corso della giornata scolastica ed eseguite la stessa procedura, facendo posizionare lo stesso bambino sempre sulla X, mentre il compagno di coppia traccerà tutte le volte il profilo della sua ombra. Ricordatevi di annotare l’ora. 8.  Dopo aver tracciato la seconda linea fate fare delle previsioni rispetto al successivo spostamento. 9.  Documentate l’esperimento con foto e filmati e relazionate le considerazioni degli alunni. 10.  Invitate a formulare delle ipotesi in merito a quanto è accaduto e discutetene in classe. Conclusioni Una meridiana indica ogni giorno, lungo una linea retta, l’istante in cui il Sole transita sul meridiano del luogo alle ore 12. Con questa attività i bambini iniziano a rendersi conto degli spostamenti del Sole, delle ombre e del loro possibile sfruttamento per orientarsi nel tempo.

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Una meridiana con i mattoncini di Lego© Discipline correlate: Scienze, Storia Metodologia: learning by doing Tempo previsto: più sessioni da 20 minuti Materiale occorrente: Base Lego© di dimensioni medie, alcuni mattoncini piccoli quadrati di colori differenti, nastro biadesivo.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• U sare la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. • Organizzare le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.

• R iconoscere relazioni di successione, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate. • Comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la rappresentazione del tempo (calendario, linea temporale).

Attività 1.  Fate costruire ai bambini una torretta con dei mattoncini Lego© quadrati (almeno 15). 2.  Posizionatela al centro di una grande base. 3.  Appendete la base con il nastro biadesivo ad una parete esterna della scuola, in una posizione in cui batte sempre il Sole (durante le ore di lezione), assicurandovi che non ci siano ombre di alberi o altri elementi che possano proiettare ombre sul quadrante. 4.  Dalle 8 del mattino in poi, con cadenza oraria regolare, segnate con un mattoncino colorato la posizione dell’ombra sulla base (cercate di realizzare un semicerchio). 5.  Verificate per qualche giorno alla stessa ora la posizione del Sole rispetto ai mattoncini e valutate eventuali movimenti. 6.  Associate ogni ora a un colore e fate riprodurre l’orologio su un foglio di carta rispettando i colori usati per realizzare la meridiana. 7.  In un momento finale di confronto, fate commentare ai bambini ciò che hanno visto attraverso la narrazione, evidenziando il cambiamento dell’ombra sia come angolo che profondità. Conclusioni L’osservazione dei movimenti del Sole da sempre è stata oggetto dell’interesse dell’uomo. Probabilmente utilizzando bastoni o aste, oppure piante o figure umane che proiettano la loro ombra, gli uomini hanno svolto le prime misurazioni del tempo. Lo svantaggio principale della meridiana è quello di non funzionare di notte o nelle giornate nuvolose. Per questo motivo furono sviluppati orologi alternativi. Uno dei primi è stato la clessidra, un semplice dispositivo basato sul passaggio di acqua o sabbia da un contenitore forato ad un altro.

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Misuriamo il tempo con una clessidra Discipline correlate: Scienze, Storia e Tecnologia Metodologia: learning by doing Tempo previsto: 1 ora Materiale occorrente: forbici, punteruolo, cartoncino, nastro adesivo, orologio o timer, sabbia asciutta o sale, due vasetti o bottigliette di vetro vuote

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• U sare la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. • Organizzare le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.

• R iconoscere relazioni di successione, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate. • Comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la rappresentazione del tempo (calendario, linea temporale).

Introduzione Attraverso questa attività sarà possibile iniziare a far percepire ai bambini il concetto di tempo che scorre. È importante sottolineare il ruolo cruciale che la clessidra – che a loro potrebbe sembrare uno strumento impreciso e grossolano – ha avuto in passato. Attività 1.  Versate il sale o la sabbia in uno dei vasetti. 2.  Tagliate un pezzo di cartoncino circolare abbastanza grande da adattarsi all’apertura del barattolo. 3.  Fate un buco nel mezzo del cartoncino e mettetelo sopra il barattolo. 4.  Mettete il ​​secondo barattolo capovolto sopra il primo barattolo in modo che le aperture siano allineate l’una con l’altra. 5.  Sigillate le aperture dei barattoli con il nastro adesivo. 6.  Chiedete ai bambini di prevedere quanti secondi occorreranno affinché tutta la sabbia contenuta in un vasetto cada sul fondo. 7.  Capovolgete le clessidre e iniziate la misurazione. 8.  Misurate le varie durate. A seconda dell’apertura del buco sul cartoncino e della quantità di sale utilizzata, le clessidre create avranno durate diverse. Fate riflettere i bambini sulle ragioni delle durate differenti fino a che non arrivano alla giusta risposta. 9.  Scrivete su ogni vasetto la misura di tempo corrispondente. Conclusioni Il lento passare della sabbia attraverso il foro indurrà i bambini a riflettere sullo scorrere del tempo. È importante far notare come la percezione che abbiamo di esso sia a volte soggettiva, nonostante lo scorrere sia calcolato su base scientifica e non sia suscettibile di variazioni: impareranno, così, a comprendere i vari aspetti legati allo scorrere del tempo e su tutti il fatto che non è possibile accelerarlo, ma neanche arrestarlo.

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Disegniamo le foglie Discipline correlate: Arte, Scienze Metodologia: learning by doing Tempo previsto: 1 ora Materiale occorrente: foglie di varie dimensioni e forme, pastelli a cera, fogli da disegno

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• S viluppare atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che stimolano a cercare spiegazioni di quello che succede. • Utilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti.

• O sservare i momenti significativi nella vita di piante e animali. • Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali.

Introduzione Questa semplice attività consentirà agli alunni, dopo aver studiato le foglie e il loro modo di nutrirsi attraverso i canali linfatici, di rappresentarle su di un foglio e di mettere in evidenza la bellezza e la regolarità insite nelle nervature, sottolineando quanto Scienze e Arte possano essere correlate. Attività 1.  Raccogliete quante più foglie possibili nel giardino della scuola o chiedete agli alunni di procurarsene, scegliendo quelle dalle forme più particolari. 2.  Distribuite i fogli di carta e fate inserire le foglie sotto a ciascuno di essi, in modo tale che rimangano molto aderenti. Poi fatele ricalcare utilizzando i pastelli a cera. 3.  Dopo averne delineato in modo preciso contorni e venature, lasciate liberi i bambini di colorarle come preferiscono. Conclusioni L’arte trae spunto e ispirazione dalla natura, e anche ciò che viene approfondito o studiato scientificamente può avere un lato artistico se considerato da un punto di vista diverso.

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Ricalchiamo le foglie, pestandole Discipline correlate: Arte, Scienze Metodologia: learning by doing Tempo previsto: 1 ora Materiale occorrente: foglie di varie dimensioni e forme, un foglio di carta assorbente, fogli da disegno porosi, un martello (meglio se di gomma)

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• S viluppare atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che stimolano a cercare spiegazioni di quello che succede. • Utilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti.

• O sservare i momenti significativi nella vita di piante e animali. • Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali.

Introduzione Questa attività è simile alla precedente ma deve essere realizzata con foglie verdi e corpose. Si raccomanda l’utilizzo del martello da parte della sola insegnante. Il risultato desterà sicuramente meraviglia. Attività 1.  In preparazione dell’attività, fate raccogliere, nel giardino della scuola, foglie verdi dal corpo consistente. In alternativa, chiedete agli alunni di portarne da casa. 2.  Disponete una foglia su di un foglio da disegno poroso: poiché la foglia rilascerà molte sostanze liquide è indispensabile che il foglio sia in grado di assorbire parzialmente il liquido rilasciato. 3.  Appoggiate sopra la foglia un velo di carta assorbente. 4.  Martellate leggermente sopra il foglio di carta assorbente. 5.  Al termine dell’operazione, togliete con delicatezza il foglio di carta assorbente e la foglia. 6.  Lasciate asciugare. Conclusioni Osservate il risultato e registrate i commenti degli alunni, ponendo domande su come sia avvenuto il procedimento e sulle impressioni che suscita quanto ottenuto.

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Un mandala di foglie Discipline correlate: Arte, Scienze, Tecnologia Metodologia: learning by doing Tempo previsto: 2 ore circa Materiale occorrente: foglie di varia forma e colore, un cartoncino bianco o colorato, forbici, colla vinilica, un nastro

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• S viluppare atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che stimolano a cercare spiegazioni di quello che succede. • Utilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti.

• P ianificare la fabbricazione di un semplice oggetto elencando gli strumenti e i materiali necessari. • Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali. • Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali.

Introduzione Questo tipo di attività prende spunto da elementi che i bambini hanno imparato a conoscere dal punto di vista scientifico per arrivare all’espressione della loro creatività più intima, riflesso dei loro stati d’animo. Attività 1.  In preparazione dell’attività, fate raccogliere, nel giardino della scuola, foglie di varia forma e colore. In alternativa, chiedete agli alunni di portarne da casa. 2.  Fate disegnare su cartoncino bianco o colorato un cerchio di circa 30 cm di diametro e fatelo ritagliare. 3.  Iniziando dal centro del cerchio ottenuto, ciascun alunno può disporre foglie, aghi ed elementi raccolti, in progressione verso l’esterno, incollandoli con la colla vinilica. 4.  Lasciate asciugare le composizioni, quindi, con l’aiuto di un pennello, fate distribuire una mano di colla vinilica sopra alle foglie, per fissarle ulteriormente. 5.  Quando il mandala è ben asciutto, praticate un foro con la macchina foratrice, in modo da poter inserire un nastro per appendere i lavori in classe. Conclusioni La parola “mandala” deriva dal sanscrito, significa cerchio o centro e indica di disegni circolari che rappresentano la vita e l’Universo. I mandala tradizionali sono realizzati dai monaci tibetani con sabbie fini e colorate. Quando disegniamo, creiamo e coloriamo un mandala, il nostro lavoro diventa una rappresentazione del nostro mondo interiore e del nostro stato d’animo. Nella creazione di un mandala si parte dal centro, che rappresenta il proprio “io”, per progredire verso l’esterno, rappresentazione del mondo che ci circonda.

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TRAGUARDI E OBIETTIVI PER LA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• O rientarsi nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali.

Orientamento • Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento, utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.) e le mappe di spazi noti che si formano nella mente (carte mentali).

ARTE E IMMAGINE Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• U tilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Esprimersi e comunicare • Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali.

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Classe 3a

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Costruiamo una bussola Discipline correlate: Scienze, Geografia e Tecnologia Metodologia: learning by doing Tempo previsto: 2 ore Materiale occorrente: un ago da cucito, un magnete, un pezzo di sughero delle dimensioni di una moneta, un contenitore di vetro, acqua

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• O rientarsi nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. • Conoscere e utilizzare semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano, descriverne la funzione principale e la struttura, spiegandone il funzionamento. • Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico.

• M uoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento. • Pianificare la fabbricazione di un semplice oggetto; elencando gli strumenti e i materiali necessari. • Individuare strumenti e unità di misura appropriati alle situazioni problematiche in esame, fare misure e usare la matematica conosciuta per trattare i dati.

Attività 1.  Magnetizzate l’ago della bussola strofinandolo per numerose volte (almeno 30) contro il magnete da frigo. N.B. È importante strofinare sempre nello stesso verso. 2.  Inserite orizzontalmente l’ago nel tappo di sughero in maniera tale che l’ago penetri da un lato ed esca dall’altro in modo simmetrico. 3.  Riempite un barattolo con pochi centimetri d’acqua e posizionare la bussola nell’acqua. L’ago magnetizzato si allinea con il campo magnetico terrestre nella direzione nord-sud. 4.  Controllate se l’ago è magnetizzato verificando se si muove in cerca del nord magnetico quando lo si sposta. 5.  Verificate in quale direzione è il nord con l’aiuto di una bussola oppure di uno smartphone. Conclusioni Il campo magnetico terrestre può essere paragonato con buona approssimazione ad una immensa calamita che attira a sé tutti gli oggetti “polarizzati”. In questo caso, dunque, l’ago magnetizzato viene attratto dal polo nord magnetico e punta nella sua direzione. Idea in più Usiamo uno smartphone o un tablet per confrontare la posizione dell’ago o oppure per orientarci: sugli smartphone (ma anche sui tablet) è presente un sensore chiamato MAGNETOMETRO. Si tratta dello strumento di misura del campo magnetico. È possibile utilizzare tale sensore scaricando una delle tante app gratuite disponibili sia per IOS che Android. Spesso l’interfaccia grafica si presenta come una bussola dove vengono individuati i quattro punti cardinali e una doppia freccia con un’estremità rossa che indica sempre il nord.

L’ago rosso della bussola indica 32° a Nord-Est.

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Classe 3a

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Attivando l’app della bussola sullo smartphone possiamo accostarla al nostro ago. Appena aperta l’app, vedremo l’ago della bussola che ci indica il nord. Attraverso il sensore magnetico è possibile individuare, oltre alla direzione, anche l’intensità del campo magnetico. Avvicinando il telefono a un materiale ferro-magnetico si può vedere come l’intensità del campo cambia. Facendo scorrere lo smartphone su una parete sarà possibile individuare la presenza di tubi o cavi elettrici, in quanto il campo magnetico aumenterà rapidamente. Misurazione di un magnete da frigo

Misurazione di una tavola di legno.

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Studiare i poligoni attraverso i mini telai Discipline correlate: Tecnologia, Arte e Geometria Metodologia: learning by doing / Tinkering Tempo previsto: 1 ora Materiale occorrente: cartoncini con forme prestampate, fili colorati di lana oppure nastri sottili, forbici, fogli da disegno e matite colorate, un punteruolo (facoltativo)

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• D escrivere, denominare e classificare figure in base a caratteristiche geometriche, determinarne misure, progettare e costruire modelli concreti di vario tipo. • Utilizzare strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro…). • Utilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, e anche audiovisivi e multimediali). • Produrre semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato, utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali.

• D isegnare figure geometriche e costruire modelli materiali anche nello spazio. • Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali. • Impiegare alcune regole del disegno tecnico per rappresentare semplici oggetti.

Introduzione Con questa attività è possibile introdurre il concetto di poligono e avvicinare gli alunni agli elementi costituenti le forme geometriche: vertici, centro e punti medi dei lati saranno utilizzati come “perni” per i nastri colorati, per creare simmetrie stupefacenti. Attività 1.  Fornite alcune sagome di cartoncino colorato di forme e dimensioni differenti (modelli alle pagine 244 e 245). 2.  Bucate le forme geometriche circa mezzo centimetro sotto ai vertici oppure sotto ad alcuni punti-chiave (centro, punti di circonferenza ecc.). 3.  Decorate con nastri colorati, facendoli passare attraverso i fori praticati. 4.  Al termine dell’attività, fate riprodurre su un foglio da disegno quanto realizzato, utilizzando i pastelli colorati. 5.  Dopo aver riprodotto le linee, fate colorare a piacere gli spazi tra esse.

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Conclusioni La costruzione concreta di poligoni regolari favorisce l’acquisizione dei concetti di simmetria, centro, vertice ecc., oltre che sottolineare l’aspetto artistico delle costruzioni geometriche. Un’idea in più Fate notare che dalle sezioni dei poligoni maggiori sono nati altri poligoni più piccoli e diversi. Fate colorare in modo differente i poligoni secondari, a seconda del numero di lati o della posizione, e invitate a crearne o scoprirne di nuovi.

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MODELLI MINI TELAI

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MODELLI MINI TELAI

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Costruiamo un caleidoscopio Discipline correlate: Tecnologia, Arte e Geometria Metodologia: learning by doing/ Tinkering Tempo previsto: 1 ora Materiale occorrente: matita, forbici, nastro adesivo, perline colorate trasparenti, tubo di cartone di carta da cucina, cartellina di plastica trasparente (piuttosto consistente/semirigida), righello, pellicola trasparente e carta forno.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

• U tilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, e anche audiovisivi e multimediali). • Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico.

• S perimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali. • Pianificare la fabbricazione di un oggetto semplice, elencando gli strumenti e i materiali necessari.

Introduzione Il caleidoscopio è uno strumento ottico, ideato da David Brewster, un fisico britannico, alla fine del Settecento. Grazie all’attività proposta, è possibile far incontrare la bellezza dell’arte con la precisione di una costruzione tecnologica che si serve di un effetto dato da un fenomeno scientifico. Un’attività di semplice realizzazione ma di grande impatto. Attività 1.  Ritagliate sul cartoncino un cerchio di una dimensione che consenta di coprire una delle estremità del tubo di cartone e fissatelo con del nastro adesivo. 2.  Con la matita praticate un foro al centro del cerchio: servirà per guardare all’interno del tubo. 3.  Misurate la lunghezza e il diametro del tubo. Sulla plastica trasparente della cartellina disegnate un rettangolo lungo quanto il tubo e largo due volte e mezza la misura del diametro. 4.  Dividete il rettangolo ottenuto in tre parti lungo il lato lungo (vedi modello a pagina 247), lasciando una piccola striscia laterale che servirà per la chiusura. 5.  Ritagliate il rettangolo, piegate le linee e ripassatele con il righello o con le forbici, così da rinforzare le giunture. 6.  Create un prisma, incollando la linguetta lasciata libera al lato opposto. 7.  Inserite il prisma all’interno del tubo e fissatelo con del nastro adesivo per non farlo muovere 8.  Disponete il tubo in verticale, con l’estremità già chiusa rivolta verso il basso. Ricoprite con la pellicola trasparente l’estremità aperta del tubo e appoggiatevi sopra alcune perline colorate. 9.  Ritagliate un cerchio di carta da forno della dimensione adatta a chiudere l’estremità con le perline e ricoprite fissando con il nastro adesivo. 10.  Decorate l’esterno del caleidoscopio a vostro piacere. 11.  Rivolgendolo verso la luce e ruotando lo strumento, osservate attraverso il foro le forme geometriche, simmetriche e colorate, che nasceranno dal movimento delle perline. Conclusioni Grazie alla luce che entra in trasparenza attraverso la carta da forno, l’osservatore vede una grande varietà di figure simmetriche prodotte dal riflesso delle perline sulla plastica interna al tubo, che funge da specchio.

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Classe 3a

La didattica e le nuove tecnologie - STEAM

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La didattica e le nuove tecnologie - La classe capovolta

La classe capovolta A cura di K. Buccelli

Che cos’è la classe capovolta Nel panorama educativo, oggi si parla con sempre maggiore insistenza di flipped classroom, ovvero di classe capovolta, una metodologia sorta a metà degli anni 2000 negli Stati Uniti nella Woodland Park High School, in Colorado, dove due docenti di Scienze (Jonathan Bergmann e Aaron Sams) cominciarono a registrare su video le loro lezioni, a supporto degli studenti assenti. Quando anche gli studenti presenti in classe cominciarono a seguire i video, ritenendoli una risorsa per il loro studio a casa, quei docenti intuirono che i ragazzi avevano bisogno di loro per dialogare e discutere riguardo alle difficoltà che incontravano nella comprensione ed elaborazione dei contenuti proposti, più che di insegnanti che trasmettevano concetti e argomenti attraverso lezioni frontali. In questo modo la videolezione cominciò a essere ritenuta uno strumento efficace per scavalcare la lezione frontale, riservando tempo e risorse alla relazione con gli studenti. Ma che cosa significa, nel concreto, applicare le strategie educative e le metodologie didattiche della flipped classroom? Nella nostra esperienza di studenti e, molto spesso, nella nostra quotidianità di insegnanti, il processo di insegnamento-apprendimento si è esplicato, e si continua sovente a tradurre tramite un percorso, per così dire, lineare: • gli alunni ascoltano in classe la lezione dell’insegnante che in cattedra e/o alla lavagna (oggi anche LIM) espone ciò che è scritto nel libro; • a casa i ragazzi studiano sul libro quanto assegnato dall’insegnante e svolgono esercizi di approfondimento e applicazione dello studio; • successivamente, in classe, l’insegnante verifica gli esiti dello studio tramite interrogazioni o verifiche scritte. Sperimentare la metodologia della flipped classroom significa capovolgere i tempi e i modi della didattica: le attività tradizionalmente svolte a scuola (ovvero la lezione) vengono fruite a casa, mentre il lavoro comunemente assegnato come compito a casa (ad esempio, esercitazioni e problemi da risolvere) viene eseguito a scuola, in modo collaborativo con i compagni, con la guida e la supervisione dell’insegnante. Gli insegnanti “capovolti” realizzano e propongono ai loro studenti video o supporti didattici digitali che ogni allievo deve rivedere e utilizzare a casa, in biblioteca, o altri luoghi, senza un tempo predefinito, secondo il proprio stile e ritmo di apprendimento. In questo modo il docente, nel tempo-classe, privilegia le dimostrazioni pratiche in laboratorio e la ricerca divergente, coinvolge quotidianamente i suoi alunni in spazi aperti di discussione, che mirano a costruire gradualmente comprensione e apprendimento attivo, e annota come essi interagiscono sia con lo studio, sia tra di loro.

La didattica capovolta e gli stili di apprendimento Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia. (D. Pennac)

Parafrasando ciò che scrive Daniel Pennac nel suo Diario di scuola, ogni classe è un gruppo eterogeneo di studenti e ognuno di loro possiede caratteristiche fisiche, culturali e sociali uniche, anche per ciò che riguarda l’impegno nello studio, nello svolgimento dei compiti o nella soluzione di problemi cognitivi. Ogni studente apprende in maniera personale e possiede un proprio stile di apprendimento che lo caratterizza e lo distingue dai compagni. Per trovare “l’armonia”, e fare quindi in modo che ogni studente abbia un ruolo attivo nella classe, è necessario prima conoscere le modalità con cui apprende e poi valorizzare le sue inclinazioni, analizzare i diversi stili di apprendimento che ognuno utilizza in maniera preferenziale, compreso il nostro, in quanto riflessione sul nostro metodo di insegnamento. Solo considerando le differenze individuali il metodo di insegnamento potrà tener conto delle attitudini dei singoli, valorizzarle nonché adattarle a contesti in cui tali attitudini potrebbero presentare problematicità.

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La didattica e le nuove tecnologie - La classe capovolta La flipped classroom potrebbe essere erroneamente confusa con modalità di insegnamento e-learning, ovvero l’istruzione a distanza, nella quale il ruolo dell’insegnante è sostanzialmente marginale. Al contrario, poiché uno dei concetti chiave della didattica capovolta è proprio la personalizzazione, questa metodologia consente di facilitare e potenziare la relazione educativa tra docenti e studenti, con l’obiettivo di valorizzare i talenti e le attitudini dei singoli allievi. Al docente spetta il compito di strutturare attività personalizzate affinché ciascuno raggiunga il massimo obiettivo possibile a seconda delle proprie caratteristiche. Inoltre, uno dei principali vantaggi di questa metodologia è costituito dal tempo più disteso per l’apprendimento: poter rivedere o ascoltare più volte i materiali di studio facilita quegli alunni per i quali è più difficoltoso comprendere in tempi rapidi o in situazioni di sovraffollamento di informazioni. Il fattore tempo gioca a favore anche dell’insegnante, che ne avrà di più per osservare gli stili di apprendimento, e potrà così meglio mettere a fuoco interventi didattici mirati a supportare anche chi presenta bisogni educativi speciali.

Processi di individualizzazione e personalizzazione degli apprendimenti La videolezione, strumento imprescindibile per la classe capovolta, diventa una risorsa per l’apprendimento alla quale ogni alunno accede nei modi e nei tempi che desidera, secondo il proprio ritmo e in stretta connessione con gli obiettivi di apprendimento del proprio Piano Personalizzato. Gli studenti, in una situazione di apprendimento rovesciato, riescono a interagire con i compagni con modalità di peer education e apprendimento collaborativo; la condivisione della conoscenza fra pari stimola percorsi di responsabilizzazione rendendo gli studenti soggetti attivi e consapevoli del proprio apprendimento poiché viene stimolato un processo spontaneo di passaggio di conoscenze. L’esperienza e le conoscenze del singolo divengono un’occasione di autoformazione condivisa dal gruppo e nel gruppo, che non solo acquisisce nuove informazioni, ma rafforza anche la sua capacità creativa di rispondere ai problemi, di agire in modo positivo ed efficace e di interagire tramite il lavoro di gruppo in cui vengono suddivise le responsabilità. In questo contesto, il docente assume il ruolo di promotore di responsabilità e di partecipazione individuale e collettiva.

Linguaggio digitale per favorire la costruzione collaborativa dei saperi Le “Indicazioni Nazionali per il Curricolo” ricordano che La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione è una grande opportunità e rappresenta la frontiera decisiva per la scuola. Si tratta di una rivoluzione epocale […]. La scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere. Le discipline e le vaste aree di cerniera tra le discipline sono tutte accessibili ed esplorate in mille forme attraverso risorse in continua evoluzione… Dunque il “fare scuola” oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multidimensionale.

Le continue trasformazioni in atto nell’odierna società digitale impongono alla scuola, e a chi vi opera, un rinnovamento della metodologia didattica che tenga conto delle attitudini e della familiarità verso le tecnologie, propria delle nuove generazioni di studenti, nati e cresciuti tra computer, videogiochi, telefoni cellulari, apparecchi per riprodurre musica digitale e videocamere, fino a giungere alle tecnologie domotiche di uso quotidiano. Infatti, il linguaggio digitale, nella sua dimensione interattiva, determina un nuovo modello di elaborazione mentale, rafforza un atteggiamento mentale dinamico, favorisce un’azione di organizzazione e strutturazione del sapere. Un impiego didattico che si avvale di più codici espressivi, tramite una dimensione multimediale accattivante, stimola la curiosità e l’interesse e può promuovere più facilmente la motivazione, l’attenzione e l’impegno di tutti gli studenti, oltre che rappresentare un valido supporto per soggetti con difficoltà di apprendimento e/o disabilità. Allo stesso tempo, la scuola ha però anche il compito di far acquisire agli alunni la capacità di riflettere sui propri processi cognitivi, sostenendoli affinché sviluppino graduali consapevolezze e capacità di scelta, nonché un controllo critico delle informazioni e dei media.

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La didattica e le nuove tecnologie - La classe capovolta Il valore delle tecnologie non è connesso ai contenuti ma ai processi che vengono attivati, e il superamento di una trasmissione lineare e sequenziale dei saperi, in favore di un’azione didattica mediata dalle TIC, rappresenta un grosso stimolo ad «apprendere facendo», in un rapporto di interazione sia con l’insegnante, che con i compagni: non solo learning by doing, ma anche learning by thinking, cioè “apprendere pensando”, riflettendo, e discutendo con gli altri (cooperative learning). L’approccio esplorativo, insito nel linguaggio multimediale, privilegia la visione di un sapere costruito e implica un apprendimento dove smontare, ricostruire, rielaborare fanno parte di un processo di costruzione di conoscenze da elaborare in gruppo e da condividere. Questo approccio collaborativo, il cui punto di forza è la motivazione, favorisce e promuove corresponsabilità, accresce sicurezza, rafforza il valore della scoperta e incita alla riflessione critica. Il gruppo sperimenta situazioni di problem-solving in modo creativo, discute, analizza: la rielaborazione e l’assunzione di responsabilità individuali e collettive consente agli studenti di sviluppare anche competenze socio-relazionali. Pensare e organizzare la classe come un’ambiente in cui gli allievi ricercano, collaborano e condividono, consente al docente di assumere la regia di un processo che promuove la responsabilità cognitiva tramite la sperimentazione dell’apprendimento collaborativo. In questa prospettiva, al docente spetta anche la responsabilità di organizzare in modo attento la formazione dei gruppi, assegnando ruoli e attività in funzione delle peculiarità dei singoli componenti, tenendo come punto fermo la creazione di un clima impostato sulla fiducia, l’aiuto reciproco e la corresponsabilità.

La progettazione e l’organizzazione di una flipped classroom Per impostare una didattica capovolta il primo punto fondamentale è la scelta degli obiettivi di apprendimento, intesi come competenze, conoscenze e abilità che ogni studente deve poter raggiungere. È opportuno, quindi, stabilire quali sono le discipline, le singole unità didattiche o gli argomenti che intendiamo sviluppare tramite questa metodologia, nonché quanto tempo investire e quale strumento utilizzare per la nostra comunicazione online. Molte scuole ormai hanno adottato piattaforme di condivisione come Moodle, Google Classroom, Edmodo ecc., veri e propri spazi virtuali protetti pensati per la didattica che consentono di comunicare notizie e informazioni, assegnare compiti, correggerli, inviare feedback e condividere materiali. Se la nostra scuola non ha adottato nessuno di questi strumenti possiamo creare un nostro spazio personale di condivisione con Google sites, un modo facile e gratuito per creare e condividere pagine web, con una buona leggibilità su qualunque device e con tutti i sistemi operativi. Si tratta di uno strumento che in pochi e semplici passaggi guidati, senza scrivere nemmeno una linea di codice, consente di scegliere le pagine da creare e di inserire in esse i contenuti che vogliamo condividere, tramite un editor molto intuitivo. In rete si trovano numerosi tutorial che indicano in modo semplice e chiaro i singoli passaggi per la realizzazione di un sito web con questo strumento. Una volta impostata la parte progettuale e tecnica dobbiamo rendere partecipi i nostri studenti e le loro famiglie alla nuova modalità di lavoro che abbiamo previsto di adottare. È infatti fondamentale fornire spiegazioni chiare (anche scritte) sul metodo capovolto, chiedendo alle famiglie un consenso scritto, affinché tutti comprendano che il web diventa uno strumento di studio. Dovremo informare anche il Dirigente Scolastico rispetto alla nostra intenzione di sperimentare la didattica capovolta ed esplicitare in modo chiaro le modalità della nostra progettazione e sarebbe ottimale condividere almeno con un collega il nostro percorso. Successivamente, è opportuno raccogliere informazioni precise per rilevare se tutti i nostri allievi, a casa, dispongono di connessione internet e se, di conseguenza, possono utilizzare un dispositivo (smartphone, pc, tablet) e come/quanto possono accedervi. Può essere utile formulare un questionario scritto così da raccogliere tutti i dati ed eventualmente risolvere eventuali problemi di accesso alla rete. Inoltre, per sperimentare la classe capovolta, anche noi docenti dobbiamo disporre di dispositivi adeguati (meglio un pc portatile dello smartphone) con una buona connessione.

L’ambiente di apprendimento e gli strumenti per la comunicazione interattiva Prima di avviare l’esperienza della flipped classroom, l’insegnante deve coinvolgere gli studenti nella visione di alcune videolezioni, gli strumenti tramite cui si snodano i percorsi della classe capovolta. È una fase indispensa-

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La didattica e le nuove tecnologie - La classe capovolta bile per educare gli allievi ad avvalersi di un video in modo autonomo ed efficace, incoraggiandone la fruizione libera e diversificata per impostare un ritmo personale della lezione. In termini pratici, questo si traduce nell’uso libero di pause e riavvolgimenti del video che consentono un approccio personalizzato ai contenuti per comprendere meglio i concetti presentati. Questa procedura non sarebbe possibile nella lezione frontale, dove l’insegnante deve impostare un ritmo standard che gli consenta di coinvolgere tutti senza però annoiare chi è più capace, o perdere il contatto con chi si trova in difficoltà. Superata questa fase preliminare potrà prendere il via la sperimentazione della didattica capovolta. Sul piano operativo, l’insegnante deve predisporre i diversi materiali didattici su cui far studiare gli studenti a casa, e, successivamente, il suo ruolo in classe consisterà nel promuovere la discussione e proporre ulteriori percorsi di approfondimento. È fondamentale fare attenzione a non trasferire i limiti della didattica basata sulla lezione frontale, dall’aula al web. Infatti, il principale motivo per cui si sceglie l’apprendimento rovesciato è che oggi un approccio tradizionale di tipo trasmissivo, in buona parte dei casi, non è abbastanza efficace e risulta sempre più necessario un approccio metodologico capace di sollecitare l’interesse e coinvolgere attivamente gli alunni. L’utilizzo di video didattici da parte degli studenti dovrà essere integrato e supportato da altri strumenti basati prevalentemente sull’utilizzo delle tecnologie digitali il cui linguaggio favorisce la costruzione collaborativa dei saperi. Affinché una lezione interattiva risulti efficace bisogna tenere in considerazione alcuni elementi: • curare la scelta dei sussidi multimediali, che devono essere facilmente fruibili e presentare una chiara introduzione dell’argomento trattato; • la durata deve essere contenuta entro i 5 o 6 minuti e l’esposizione deve comprendere esempi esplicativi per favorire domande e osservazioni da parte degli studenti; • l’esposizione dei concetti deve essere chiara e concisa, e suddivisa in sequenze significative; • inoltre può risultare proficuo inserire una serie di domande a scelta multipla lungo la timeline di un video, per far riflettere gli studenti sui contenuti proposti e attivare un processo di verifica e autoverifica delle conoscenze acquisite. La rete offre molti materiali già preparati: video didattici, simulazioni interattive, strumenti per la comunicazione interattiva. Pertanto, in prima battuta, prima di partire da zero realizzando i propri video, può essere utile selezionare e proporre risorse già esistenti adeguate alla nostra progettazione, scegliendole tra quelle dei docenti che hanno già svolto attività di classe capovolta, modificandole e integrandole in base alle nostre esigenze. In rete sono disponibili diverse applicazioni liberamente utilizzabili per trasformare la visione di un video in un’esperienza condivisa e di interazione comunicativa. Si tratta di strumenti non particolarmente complessi, il cui utilizzo è spesso facile e intuitivo e dei quali è possibile trovare online dettagliati tutorial, come è riportato nella tabella. Playposit è un’applicazione web free utile per rendere interattivi i nostri video didattici inserendo domande a scelta multipla e a risposta aperta, testo, immagini, audio, link. È possibile manipolare con facilità il video trasformandolo in un oggetto ipermediale inserendovi le risorse reperite in rete e/o i contenuti realizzati da noi. LearningApps è una suite completamente gratuita che consente di creare interessanti moduli interattivi per facilitare i processi di apprendimento. Si possono realizzare video con inserimenti, sondaggi, test, questionari. Thinglink è uno strumento web che consente di rendere interattivi immagini e video tramite l’inserimento di link, ulteriori immagini, video e testo. Edpuzzle consente di trasformare un video in una lezione interattiva tramite l’inserimento di quiz, immagini, testo ecc., e di registrare la propria voce sul video.

TED-Ed Lesson permette di creare lezioni a partire da video pubblici e integrarli con risorse per l’approfondimento e la verifica, fornendo risorse a sostegno della formazione, dell’apprendimento e del monitoraggio delle attività degli studenti. È uno strumento completo per corredare videolezioni di questionari, link, integrazioni testuali, mappe, immagini. Biteable è una risorsa on line per la creazione di simpatiche animazioni video personalizzabili. La funzione base gratuita mette a disposizione molti template dalla grafica accattivante. Alcuni modelli consentono l’inserimento di immagini personali. Powtoon è un servizio che permette di realizzare presentazioni animate accattivanti e di grande effetto. Adobe Spark è uno strumento gratuito per realizzare facilmente e con rapidità oggetti grafici, presentazioni, digital storytelling e animazioni video, con sottofondo musicale o registrazione audio della nostra voce.

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Apprendimento cooperativo e compiti autentici per padroneggiare le competenze chiave La “Raccomandazione 2006/962/CE” del Parlamento Europeo definisce le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente. Con l’emanazione di questo documento, l’Unione Europea esorta tutti gli Stati membri a perseguire il raggiungimento di quelle competenze di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione per tutto l’arco della vita (lifelong learning), a partire dal percorso di istruzione: 1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare a imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. Si tratta di competenze di carattere trasversale che dovrebbero essere acquisite dai giovani alla conclusione del percorso obbligatorio di istruzione in preparazione della loro futura vita lavorativa, e che dovrebbero costituire, al contempo, un bagaglio per i futuri apprendimenti. L’Italia ha recepito la sollecitazione dell’Unione Europea attraverso il D.M.139/2007 “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione” dove vengono delineati “gli assi culturali” che mirano al conseguimento delle competenze di base alla fine del ciclo obbligatorio di istruzione. Nel documento tecnico allegato al testo di legge si dice testualmente che i saperi sono articolati in abilità/capacità e conoscenze, con riferimento al sistema di descrizione previsto per l’adozione del “Quadro europeo dei Titoli e delle Qualifiche” (EQF).1 La competenza digitale, contenuta nell’asse dei linguaggi, è comune a tutti gli assi, sia per favorire l’accesso ai saperi sia per rafforzare le potenzialità espressive individuali.

Il “Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli” contiene le seguenti definizioni: • Conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative a un settore di studio o di lavoro e sono descritte come teoriche e/o pratiche. • Abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • Competenze: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. Ad integrazione di un dettato rigidamente impostato sulla suddivisione di saperi disciplinari, l’allegato 2 stabilisce i fondamenti per le «competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria». Si tratta di otto competenze chiave volte a «favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale». A sei anni dalla pubblicazione delle “Indicazioni Nazionali”, il Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione ha presentato al MIUR il documento “Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari” (22 febbraio 2018) che propone alle scuole una rilettura delle “Indicazioni“ del 2012 focalizzando l’attenzione sulle competenze di Cittadinanza. Il documento propone alle scuole una rilettura delle “Indicazioni“ al fine di calibrare il curricolo e le proposte didattiche nella cornice delle competenze di Cittadinanza e Costituzione poiché «l’esercizio della cittadinanza attiva necessita di strumenti culturali e di sicure abilità e competenze di base, cui concorrono tutte le discipline».  Si fa riferimento alla proposta di “Raccomandazione 2006/962/CE” del Parlamento Europeo e del Consiglio (7 settembre 2006).

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La didattica e le nuove tecnologie - La classe capovolta Questa sollecitazione colloca la Cittadinanza come sfondo integratore e punto di riferimento di tutte le discipline che concorrono a definire il curricolo. La riflessione evidenzia inoltre come le pratiche di cittadinanza attiva possano essere veicolate da un’adeguata progettazione didattica che realizzi ambienti per l’apprendimento volti alla «costruzione di conoscenze e abilità attraverso l’analisi di problemi e la gestione di situazioni complesse, la cooperazione e l’apprendimento sociale, la sperimentazione, l’indagine, la contestualizzazione nell’esperienza, la laboratorialità», indicando in questi elementi i presupposti per lo sviluppo di competenze e apprendimenti significativi in grado di contribuire alla costruzione di competenze sociali e civiche. Questa rilettura intende rispondere alla necessità di una sempre maggiore aderenza o sviluppo diretto alla sostenibilità in tutti i suoi aspetti, recependo anche i contenuti dell’Agenda 2030. Questo quadro normativo pone quindi le basi per definire ciò che si è chiamati a fare attivamente in classe dove gli alunni realizzano il cosiddetto “compito autentico”, svolto attraverso il cooperative learning. La metodologia dell’apprendimento cooperativo coinvolge gli studenti nel lavoro di gruppo e si fonda sull’interazione e la corresponsabilità dei componenti del gruppo per raggiungere un fine comune, tramite un lavoro collaborativo di approfondimento e il contributo personale di ognuno alla costruzione di nuova conoscenza. In questo contesto l’insegnante, che assumerà il ruolo di facilitatore e mediatore, ha il compito di organizzare un ambiente per l’apprendimento in grado di favorire un clima relazionale positivo. Wiggins (1998) chiarisce che un compito, un problema, un progetto è autentico quando: • è realistico: riflette il modo nel quale l’informazione o l’abilità dovrebbero essere usati nel mondo reale; • richiede giudizio e innovazione: è basato sulla soluzione di problemi non strutturati che potrebbero avere più di una risposta giusta e, quindi, richiedono al soggetto che apprende di compiere delle scelte consapevoli; • chiede allo studente di “costruire” la disciplina, impadronendosi delle procedure proprie delle discipline, che le formano nei significati e nei processi; • replica o simula contesti diversi (lavoro, vita civile, vita personale) nei quali solitamente gli adulti sono “controllati” e valutati, e si realizza quindi in contesti o situazioni specifiche che hanno particolari restrizioni, proposte o spettatori (compiti complessi); • sollecita l’impiego di un repertorio di conoscenze e di abilità per negoziare altri compiti complessi; • permette appropriate opportunità di ripetere, praticare, consultare risorse, ricevere feedback e perfezionare la prestazione, i prodotti e gli apprendimenti, focalizzando l’apprendimento attraverso il ciclo di performance-feedback-revisione-performance. La progettazione di un compito autentico ha lo scopo di valutare l’abilità degli studenti di applicare competenze e conoscenze in attività reali (Mueller, 2003). Nella sua formulazione, necessita di indicazioni e caratteristiche ben definite, a partire dalla esplicitazione chiara dell’obiettivo che si intende perseguire. Affinché sia chiaro agli studenti il percorso da seguire, vanno loro fornite indicazioni esplicite circa i contenuti, il tipo di prestazione da svolgere, lo scopo da raggiungere, le caratteristiche del prodotto atteso, quali sono i tempi richiesti, le fasi del lavoro e le risorse a disposizione. Gli studenti, oltre ad avere chiaro il percorso da seguire, devono conoscere le modalità di valutazione che contemplano anche l’autovalutazione del proprio prodotto. L’attività che si propone di realizzare deve inoltre essere stimolante e motivante, consentendo la condivisione e la collaborazione dei membri del gruppo chiamati a rielaborare e riorganizzare in una situazione problematica, ma strettamente ancorata a contesti reali, ciò che hanno appreso. Appare evidente quindi come l’obiettivo finale miri alla costruzione di competenze chiave mediante compiti significativi che si traducono nella realizzazione di un prodotto finale completo, in cui la problematizzazione e la contestualizzazione del sapere vengono calati in contesti reali. In quest’ottica, l’azione didattica che si esplica tramite la metodologia flipped consente agli studenti di sperimentare varie soluzioni operative e di acquisire, utilizzare e consolidare competenze, attraverso l’esperienza, la riflessione, lo scambio e la collaborazione tra pari.

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La valutazione nella flipped classroom Le “Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione” introducono il principio di certificazione delle competenze, delineano i traguardi formativi da conseguire al termine dei diversi gradi dell’istruzione primaria e focalizzano l’attenzione su di una nuova cultura didattica, dove la scuola non è più il principale agente educativo. In questo documento si pone l’accento sui principi di conoscenze contestualizzate, apprendimento significativo, centralità del soggetto che apprende, scuola aperta alla realtà. La Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015, nelle “Linee guida” allegate esplicita il concetto di certificazione delle competenze tramite documenti da compilare, in via sperimentale, al termine della Scuola Primaria, della Scuola Secondaria di Primo Grado e al completamento dell’obbligo scolastico (2ª classe della Scuola Secondaria di Secondo Grado). La certificazione delle competenze non sostituisce la valutazione disciplinare ma la integra, poiché esprime una valutazione trasversale della capacità degli allievi di utilizzare in modo efficace i saperi acquisiti in contesti nuovi e complessi, siano essi reali o simulati. Il decreto del MIUR del 3 ottobre 2017, prot. n. 742, disciplina la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione e trasmette i relativi modelli unici nazionali di certificazione nei quali si sancisce l’obbligo di delineare il “Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione” in base ai livelli di competenza raggiunti, in riferimento alle otto competenze chiave europee. Tradizionalmente, la valutazione del profitto scolastico scaturisce dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi. Questa modalità implica però l’utilizzo di criteri di classificazione e selezione perché non indaga la «costruzione» e lo «sviluppo» della conoscenza, né prende in considerazione la capacità di applicare in contesti reali quanto si conosce. La valutazione delle competenze analizza il «sapere agito» e considera ciò che gli alunni sanno e «come lo sanno fare» applicando le loro conoscenze, abilità, capacità e predisposizioni personali, nel momento in cui si trovano ad affrontare un compito significativo che preveda la soluzione di un problema e/o la realizzazione di un prodotto. Quanto fin qui esposto, in merito alla didattica capovolta, converge in un processo di valutazione delle competenze strettamente connesso al compito autentico, pilastro della flipped classroom e principale momento di valutazione dello studente da parte del docente. Egli, infatti, osserva in itinere processi, interazioni, coinvolgimenti e strategie di studio impiegate, proprio nel momento operativo, in classe, mentre gli studenti lavorano in gruppo alla soluzione del compito assegnato. In questo modo, azione didattica e azione valutativa si intersecano: l’insegnante misura i progressi dello studente durante il percorso di apprendimento analizzando non tanto la conoscenza, quanto piuttosto la competenza, dal momento che vengono monitorate le sue capacità organizzative ed espressive, la sua abilità nel reperire e gestire il materiale, e le strategie adottate nel risolvere il problema e giungere all’esito atteso. Nella classe capovolta un altro aspetto di basilare importanza è il momento di autovalutazione che consiste nella richiesta di redigere una rubrica, cioè una griglia strutturata in cui ciascuno studente è chiamato a esprimersi sul suo ruolo nel gruppo, e il gruppo, a sua volta, è chiamato a valutare l’efficacia del proprio lavoro con riferimento ai livelli di giudizio che vengono riportati sul documento di certificazione delle competenze (livello avanzato, intermedio, base, iniziale). Tramite questo percorso di autovalutazione gli allievi riflettono sulla propria esperienza di apprendimento, esaminando i punti forti e i punti deboli del loro lavoro cooperativo, riflettono sia il prodotto della loro attività e i processi che li hanno condotti a conseguire un dato risultato. Sia il metodo di valutazione dell’insegnante del processo, delle competenze trasversali e di quelle disciplinari, il cui fulcro è il compito complesso, sia l’autovalutazione degli studenti, hanno sempre come punto di riferimento alcune delle competenze individuate tra le otto competenze chiave a cui mirava l’attività progettata, rilevabili con questa modalità proprio per il carattere trasversale dell’approccio didattico capovolto. Per concludere, adottare una metodologia di lavoro che si basi sulla classe capovolta può contribuire a favorire la costruzione di quelle competenze necessarie per la formazione integrale della persona in modo unitario, sia nella sua dimensione personale, che in quella relazionale. Una scuola efficace per tutti i suoi studenti include e valorizza, ricerca e sperimenta, rielabora e rappresenta nuove forme di conoscenza. Non si tratta tanto di andare contro una scuola tradizionale, quanto piuttosto di integrare spazi e modalità didattiche con nuovi scenari educativi al passo coi tempi.

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La didattica capovolta nelle classi prime della Scuola Primaria Le scelte culturali, educative e didattiche che sono alla base del progetto formativo della Scuola Primaria non possono che avere come principale obiettivo trasversale lo sviluppo di un’identità sociale, intesa come acquisizione da parte dell’alunno di un’immagine articolata della realtà, attraverso l’interazione con gli altri e la presa di coscienza della vita comunitaria. Fin dalla classe prima diventa perciò di prioritaria importanza stimolare la progressiva acquisizione di autonomia, intesa come passaggio progressivo dallo stato di dipendenza ad un atteggiamento sempre più responsabile che, lungo il percorso dei cinque anni di Scuola Primaria, condurrà l’alunno a sperimentare processi di condivisione di responsabilità, autostima e consapevolezza di sé, delle proprie attitudini e capacità, per pervenire a scelte autonome e consapevoli. Nella progettazione dei percorsi curricolari è bene, pertanto, privilegiare quelle strategie metodologiche che incentivano la crescita e la maturazione globale dell’alunno, a sostegno di un percorso che stimoli la partecipazione attiva di ogni allievo al proprio apprendimento e nel quale il ruolo dell’insegnante sia quello di monitorare, guidare e supportare il processo di apprendimento. In questo scenario la flipped classroom si sta distinguendo come metodologia a sostegno della partecipazione e valorizza le inclinazioni naturali di ciascun alunno per favorire un orientamento adeguato alle potenzialità individuali. Tuttavia, per ovvie ragioni, non risulta molto praticabile applicare questa metodologia all’inizio della Scuola Primaria, ma è innegabile che anche i piccoli alunni delle prime classi mostrino uno spiccato interesse per la tecnologia e che il video stia diventando un mezzo didattico dalle innumerevoli potenzialità che, se utilizzato in un preciso contesto e configurato a partire dalle aspettative dei piccoli alunni, possa diventare uno strumento efficace per la personalizzazione dei contenuti da proporre. Le “video animazioni”, ormai ampiamente utilizzate per contenuti educativi, possono essere molto efficaci anche con gli alunni più piccoli. L’uso di brevi video per l’apprendimento (video microlearning) sta diventando sempre più diffuso tra gli insegnanti e non solo: grafica e animazioni attirano immediatamente l’attenzione degli spettatori e, nel contempo, le didascalie spiegano con efficacia un concetto complesso. Dagli Stati Uniti, dove la didattica capovolta ha avuto origine, giungono numerose sollecitazioni su come modellare l’approccio metodologico della classe capovolta alle esigenze della didattica delle prime classi di Scuola Primaria.

Flip in-class Diversi insegnanti stanno sperimentando “flip in-class”, una declinazione del modello capovolto senza i problemi associati all’invio del lavoro a casa. Come in un tradizionale approccio capovolto, l’insegnante predispone un video che, anziché essere visualizzato a casa, viene presentato in classe per il lancio di un’attività di tipo collaborativo. Con questa modalità, che fondamentalmente è caratterizzata dalla flessibilità, si arricchisce la lezione frontale con un approccio didattico che si avvale del peer tutoring e sfrutta le risorse del gruppo classe nella sua eterogeneità. È possibile infatti avviare attività di tipo collaborativo fin dalle prime classi, coinvolgendo inizialmente i piccoli alunni in semplici attività di lavoro a coppie, dapprima brevi (15-20 minuti), poi via via sempre più contestualizzate e articolate. L’obiettivo primario è la conquista delle abilità sociali che aiutano a stare insieme in gruppo: capacità di ascolto, parlare sottovoce e a turno, muoversi in modo ordinato senza fare troppo rumore, controllare atteggiamenti aggressivi o prevaricanti. In queste occasioni l’insegnante assume il ruolo di “facilitatore” del processo di socializzazione, stimola la collaborazione e orienta l’ascolto e l’interazione. Dal lavoro a coppie si potrà poi passare a semplici attività in piccoli gruppi in cui ogni singolo allievo, con la supervisione dell’insegnante, sperimenterà l’alternanza dei ruoli in attività, gradualmente sempre più articolate di anno in anno.

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Le fasi di lavoro per lo sviluppo dell’UDA in modalità “Flip in-class” La stesura della progettazione deve tener conto dei seguenti punti: • Dati dell’Unità di Apprendimento (titolo, scuola, classe, disciplina/e) • Responsabile del progetto • Finalità e obiettivi educativi e didattici generali e trasversali • Descrizione dell’argomento trattato • Competenze disciplinari e interdisciplinari coinvolte • Competenze chiave da attivare • Metodologia • Strumenti che si intendono impiegare • Tempi e spazi • Descrizione delle fasi e delle sequenze di lavoro • Prodotto atteso a conclusione del percorso • Modalità organizzative • Materiali e strumenti • Metodologie e strumenti di valutazione e autovalutazione • Traguardi formativi/esiti attesi al termine dell’attività La visione del video e i giochi didattici sulle applicazioni digitali allegate al M.I.O. Book, rappresentano gli strumenti di preparazione all’argomento, che sarà sviluppato, in un secondo momento, con un approccio di tipo collaborativo. L’insegnante guida gli alunni nella rielaborazione di quanto presentato e coordina le esercitazioni per il consolidamento di quanto appreso. Questa fase di approfondimento viene realizzata collettivamente sotto la guida del docente che coordina gli interventi degli alunni. Si rivelerà senz’altro molto utile presentare alla LIM i giochi didattici, incoraggiando una corretta partecipazione all’attività collettiva. Il “capovolgimento” si realizza nel momento in cui la rielaborazione e l’approfondimento dell’argomento avvengono organizzando semplici attività a coppie, in cui poter incoraggiare lo spirito di collaborazione reciproca e osservare le dinamiche di interazione. In questa fase l’insegnante valuta se c’è l’esigenza di svolgere attività di recupero per potenziare o recuperare l’apprendimento di quegli alunni che ne hanno bisogno, oppure per adattare contenuti e strumenti per i bambini con BES. Il compito autentico come in tutte le UDA di classe capovolta, rappresenta l’attività di rielaborazione e produzione finale da realizzare individualmente o a coppie. Solo quando le abilità sociali saranno tali da consentirlo, e quindi negli anni successivi alla classe prima, si potrà optare per un’attività di gruppo, la modalità di lavoro finalizzata all’acquisizione delle competenze relazionali, personali e interpersonali, che sono alla base di una civile convivenza.

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Griglia di autovalutazione individuale Indica con una X Ti è piaciuto lavorare in questa attività? Hai rispettato le indicazioni della tua insegnante? Sei stato preciso e ordinato nel tuo lavoro? Hai avuto cura del materiale? Hai avuto bisogno dell’aiuto dell’insegnante?

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Attività di Italiano classe 2a L’USO DELL’H (Quaderno di italiano, pag. 66) Scuola Referente del progetto Descrizione del gruppo classe

Descrivere sinteticamente le caratteristiche del gruppo e l’eventuale presenza di alunni con bisogni educativi speciali

Disciplina

LINGUA ITALIANA

Tempi

10 ore + 1 ora di presentazione degli elaborati alla classe

Modalità di lavoro

Indicare le modalità di organizzazione dei gruppi di lavoro: il compito autentico richiesto prevede che questa attività si svolga a gruppi di tre, massimo quattro alunni.

Finalità

Garantire il successo formativo tramite l’attivazione di strategie educative e didattiche che favoriscano l’acquisizione delle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente e la padronanza delle competenze disciplinari declinate nelle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo”.

Obiettivi educativi e didattici

• U tilizzare la tecnologia e strategie didattiche innovative per veicolare saperi, conoscenze e competenze alla base della programmazione scolastica annuale • Acquisire il piacere della scoperta e della ricerca • Lavorare individualmente e/o in piccolo gruppo per ottenere scopi comuni • Saper organizzare con efficacia il proprio lavoro, sia individuale che di gruppo

Competenze chiave

• • • • •

Competenze disciplinari

• R iflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento • Scrivere parole e brevi frasi sintatticamente e ortograficamente corrette • Scrivere testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre

Metodologia

Utilizzo della didattica capovolta per favorire un coinvolgimento attivo degli studenti, nel rispetto degli stili di apprendimento individuali, e la creazione di un ambiente per l’apprendimento che incentivi relazioni interpersonali positive.

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omunicazione nella madrelingua C Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Competenza digitale Spirito di iniziativa e imprenditorialità


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Contenuti

Il percorso è volto ad approfondire la comprensione dell’uso dell’H nelle forme del verbo avere in rapporto ai suoi significati (avere come possedere, sentire e in funzione di ausiliare), per un uso corretto delle convenzioni ortografiche. • Fase 1 – Lancio del progetto: l’insegnante spiega agli alunni come si snoda il percorso e in quali modalità si svolgerà il lavoro, sia a casa che a scuola. A partire dalla visione in classe del filmato “USO L’H SÌ O NO?”, gli alunni si esercitano alla LIM con le applicazioni allegate al video. Sia la video animazione che i giochi didattici allegati saranno messi a disposizione degli alunni (nella classe virtuale o fornendo il link), così che ognuno possa rivedere il percorso anche successivamente, e in autonomia, a casa. • Fase 2 – Dopo il momento di autoformazione iniziale, in classe si rielabora quanto appreso tramite domande e risposte, breve discussione, brainstorming, ulteriori approfondimenti ed esercitazioni. • Fase 3 – L’insegnante consegna il compito autentico, attività finalizzata a uno scopo concreto in cui gli alunni dovranno dare prova delle loro capacità. • Conclusione – Gli elaborati prodotti vengono presentati alla classe, valutati in maniera formativa, eventualmente corretti e possibilmente condivisi con l’esterno.

Prodotto atteso

IL SEMAFORO DELL’H

Valutazione

• O sservazione dei processi di lavoro durante le fasi dell’attività • Autovalutazione di gruppo e individuale tramite check list • Valutazione sommativa

Materiali e strumenti

LIM – P.C. di classe e/o del laboratorio della scuola – Appmatrix e materiali digitali su M.I.O. Book – compito autentico – materiale in elenco nel compito autentico – libri di testo – risorse web

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COMPITO AUTENTICO

IL SEMAFORO DELL’H A questo punto, dopo che abbiamo fatto tanti esercizi per imparare a usare in modo corretto la lettera H, ognuno di voi preparerà un “SEMAFORO DELL’H” da tenere sempre a portata di mano quando sorge qualche dubbio. Vi fornirò tutto l’occorrente per la realizzazione del vostro semaforo. 1.  Ritagliate le varie parti che compongono la scheda del “Semaforo dell’H” e incollatele in maniera ordinata su di un cartoncino bianco. 2.  Colorate in modo adeguato e ordinato il semaforo, le frecce e i riquadri che contengono A-AI-O-ANNO e HAHAI-HO-HANNO e le loro regole. 3. Leggete con attenzione le frasi contenute nell’ALLEGATO 1 (esercizio cloze). 4. Ricopiate le frasi sui puntini, abbinandole alle regole corrispondenti.

Per l’insegnante Considerata l’età degli alunni è opportuno fornire un esercizio cloze dal quale ogni singolo alunno potrà copiare le frasi da inserire nel proprio “Semaforo dell’H”. Materiale occorrente: • Cartoncini bianchi gr. 140 • Pennarelli • Colori a matita • Forbici • Colla • Plastificatrice per plastificare il cartoncino oppure busta porta listini. ALLEGATO 1 (esercizio cloze)

RICOPIA LE FRASI SUI PUNTINI ABBINANDOLE ALLA REGOLA CORRISPONDENTE • Mi piace andare a giocare a pallone con i miei cugini. • Hai per caso una gomma da prestarmi? • In montagna nevica spesso a dicembre. • I miei amici sono andati in vacanza a Napoli. • Margherita e Pietro hanno paura del buio. • Io e le mie sorelle abbiamo regalato un disegno ai miei nonni. • In estate adoro camminare in spiaggia a piedi scalzi. • Domenica ho fatto una passeggiata in montagna con mio papà. • Preferisci mangiare un gelato o una fetta di torta al cioccolato? • L’anno scorso i bambini e le maestre hanno fatto una gita in un rifugio di montagna. • Andrea ha sempre freddo, anche in estate.

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HANNO

HO

HAI

HA

ANNO

O

AI

A

....................................................................................................

............................................................................ ..................................................................................................................................

• AVERE FATTO UN’AZIONE

..................................................................................................................................

• PROVARE UNA SENSAZIONE ............................................................................

..................................................................................................................................

• SENTIRE ...............................................................................................................

..................................................................................................................................

• POSSEDERE

Quando è verbo AVERE e significa:

..................................................................................................................................

Quando si riferisce ad un INSIEME di MESI

..................................................................................................................................

Quando significa OPPURE

• A FARE CHE? .........................................................................................................

• COME? ................................................................................................................

• DOVE? ................................................................................................................

• QUANDO? .............................................................................................................

• A CHI? ................................................................................................................

Quando risponde alle domande:

COMPITO AUTENTICO La didattica e le nuove tecnologie – La classe capovolta

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Attività di Storia classe 2a L’OROLOGIO ( Sussidiario delle discipline, pag. 10) Scuola Referente del progetto Descrizione del gruppo classe

Descrivere sinteticamente le caratteristiche del gruppo e l’eventuale presenza di alunni con bisogni educativi speciali.

Disciplina

STORIA

Tempi

10 ore + 1 ora di presentazione degli elaborati alla classe

Modalità di lavoro

Indicare le modalità di organizzazione dei gruppi di lavoro: il compito autentico richiesto prevede che questa attività si svolga a gruppi di tre, massimo quattro alunni.

Finalità

Garantire il successo formativo tramite l’attivazione di strategie educative e didattiche che favoriscano l’acquisizione delle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente e la padronanza delle competenze disciplinari declinate nelle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo”.

Obiettivi educativi e didattici

• U tilizzare la tecnologia e strategie didattiche innovative per veicolare saperi, conoscenze e competenze alla base della programmazione scolastica annuale • Acquisire il piacere della scoperta e della ricerca • Lavorare individualmente e/o in piccolo gruppo per ottenere scopi comuni • Saper organizzare con efficacia il proprio lavoro, sia individuale che di gruppo

Competenze chiave

• • • • • •

Comunicazione nella madrelingua Competenza matematica Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Competenza digitale Spirito di iniziativa e imprenditorialità

Competenze disciplinari

• • • •

tilizzare l’orologio come strumento per la misurazione del tempo U Registrare orari in contesti reali Saper usare l’orologio per orientarsi nei diversi contesti della vita quotidiana Ordinare gli eventi in successione logica

Metodologia

Utilizzo della didattica capovolta per favorire un coinvolgimento attivo degli studenti nel rispetto degli stili di apprendimento individuali e la creazione di un ambiente per l’apprendimento che incentivi relazioni interpersonali positive.

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Contenuti

Il percorso è volto ad approfondire per favorire l’acquisizione di strategie di calcolo veloce. • Fase 1 – Lancio del progetto: l’insegnante spiega agli alunni come si snoda il percorso e in quali modalità si svolgerà il lavoro, sia a casa che a scuola. A partire dalla visione in classe del filmato “LEGGIAMO L’OROLOGIO”, gli alunni si esercitano alla LIM con le applicazioni allegate al video. Sia la video animazione che i giochi didattici allegati saranno messi a disposizione degli alunni (nella classe virtuale o fornendo il link), così che ognuno possa rivedere il percorso anche successivamente e in autonomia a casa. • Fase 2 – Dopo il momento di autoformazione iniziale, in classe si rielabora quanto appreso tramite domande e risposte, breve discussione, brainstorming, ulteriori approfondimenti ed esercitazioni. • Fase 3 – L’insegnante consegna il compito autentico, attività finalizzata a uno scopo concreto in cui gli alunni dovranno dare prova delle loro capacità. • Conclusione – Gli elaborati prodotti vengono presentati alla classe, valutati in maniera formativa, eventualmente corretti e possibilmente condivisi con l’esterno.

Prodotto atteso

CALENDARIO SETTIMANALE DEGLI IMPEGNI SCOLASTICI ED EXTRASCOLASTICI

Valutazione

• Osservazione dei processi di lavoro durante le fasi dell’attività • Autovalutazione individuale tramite check list • Valutazione sommativa

Materiali e strumenti

LIM – P.C. di classe e/o del laboratorio della scuola – Appmatrix e materiali digitali su M.I.O. Book – compito autentico – materiale in elenco nel compito autentico – libri di testo – risorse web

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COMPITO AUTENTICO

IL MIO CALENDARIO DEGLI IMPEGNI Ognuno di voi deve realizzare il proprio calendario delle attività scolastiche ed extrascolastiche da appendere nella cameretta e consultare per organizzare bene i diversi impegni. Vi verrà fornita una fotocopia con indicati i giorni della settimana e una griglia in cui inserire le ore della giornata. 1. Ritagliate la tabella e incollatela su di un cartoncino. 2. Indicate gli orari scolastici. 3. Segnate tutte le altre attività (di svago, di sport, e i momenti che dedicate ai compiti) che svolgete a casa. 4.  Personalizzate il vostro calendario con i colori che più vi piacciono, cercando anche di mettere in evidenza le attività che si ripetono nei vari giorni della settimana.

Per l’insegnante Materiale occorrente: • Cartoncino bianco gr. 200 • Forbici e colla • Pennarelli • Colori a matita • Plastificatrice per plastificare il planning a conclusione dell’attività.

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GIOVEDÌ MERCOLEDÌ MARTEDÌ LUNEDÌ ORARI

I MIEI IMPEGNI

VENERDÌ

SABATO

COMPITO AUTENTICO

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COMPITO AUTENTICO

Attività di Italiano classe 3a L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO ( Quaderno di italiano, pag. 120) Scuola Referente del progetto Descrizione del gruppo classe

Descrivere sinteticamente le caratteristiche del gruppo e l’eventuale presenza di alunni con bisogni educativi speciali

Disciplina

LINGUA ITALIANA

Tempi

10 ore + 1 ora di presentazione degli elaborati alla classe

Modalità di lavoro

Indicare le modalità di organizzazione dei gruppi di lavoro: il compito autentico richiesto prevede che questa attività si svolga a gruppi di tre, massimo quattro alunni.

Finalità

Garantire il successo formativo tramite l’attivazione di strategie educative e didattiche che favoriscano l’acquisizione delle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente e la padronanza delle competenze disciplinari declinate nelle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo”.

Obiettivi educativi e didattici

• U tilizzare la tecnologia e strategie didattiche innovative per veicolare saperi, conoscenze e competenze alla base della programmazione scolastica annuale • Acquisire il piacere della scoperta e della ricerca • Lavorare individualmente e/o in piccolo gruppo per ottenere scopi comuni • Saper organizzare con efficacia il proprio lavoro, sia individuale che di gruppo

Competenze chiave

• • • • •

Comunicazione nella madrelingua Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Competenza digitale Spirito di iniziativa e imprenditorialità

Competenze disciplinari

• • • • •

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento Ampliare il patrimonio lessicale Conoscere relazioni di connessione lessicale tra le parole. Scrivere parole e brevi frasi sintatticamente e ortograficamente corrette Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre

Metodologia

Utilizzo della didattica capovolta per favorire un coinvolgimento attivo degli studenti nel rispetto degli stili di apprendimento individuali e la creazione di un ambiente per l’apprendimento che incentivi relazioni interpersonali positive.

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COMPITO AUTENTICO

La didattica e le nuove tecnologie – La classe capovolta

Contenuti

Il percorso è volto ad approfondire la riflessione sull’uso delle parole nella lingua scritta e parlata anche in funzione del riconoscimento del testo scritto come momento di riflessione e confronto con gli altri. • Fase 1 – Lancio del progetto: l’insegnante spiega agli alunni come si snoda il percorso e in quali modalità si svolgerà il lavoro, sia a casa che a scuola. A partire dalla visione del filmato “GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI”, gli alunni si esercitano con le applicazioni allegate al video. • Fase 2 – Dopo il momento di autoformazione iniziale (che, a seconda della scelta metodologica del docente, si potrà sviluppare a casa in modalità flipped, o in classe in modalità flip in-class), si rielabora quanto appreso tramite domande e risposte, breve discussione, brainstorming, ulteriori approfondimenti ed esercitazioni. • Fase 3 – L’insegnante consegna il compito autentico, attività finalizzata a uno scopo concreto in cui gli alunni dovranno dare prova delle loro capacità. • Conclusione – Gli elaborati prodotti vengono presentati alla classe, valutati in maniera formativa, eventualmente corretti e possibilmente condivisi con l’esterno.

Prodotto atteso

LA BIMBOTECA (testo descrittivo)

Valutazione

• Osservazione dei processi di lavoro durante le fasi dell’attività • Autovalutazione di gruppo e individuale tramite check list • Valutazione sommativa

Materiali e strumenti

LIM – P.C. di classe e/o del laboratorio della scuola – Appmatrix e materiali digitali su M.I.O. Book – compito autentico – materiale in elenco nel compito autentico – libri di testo – risorse web

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La didattica e le nuove tecnologie – La classe capovolta

COMPITO AUTENTICO

LA BIMBOTECA Oggi lavorerete in gruppo per realizzare un testo che descriva la vostra classe prendendo spunto dalla poesia La bimboteca di Roberto Piumini. Vi fornirò il foglio con la poesia e una traccia per l’avvio al lavoro. 1. Leggete la poesia con attenzione. 2. Leggete le domande guida e provate a completare le frasi. 3.  Descrivete la vostra classe usando tutti gli aggettivi che avete imparato, in maniera rispettosa dei compagni e mai offensiva e cercando di comprendere anche voi.

Per l’insegnante Materiale occorrente: • Cartoncino bianco gr. 200 prestampato (cfr. modello allegato) • Pennarelli e colori a matita • Plastificatrice per plastificare il planning a conclusione dell’attività.

LA BIMBOTECA Ogni classe è una bimboteca. Se vuoi ridere leggi un bambino allegro. Se vuoi piangere leggi un bambino triste. Se vuoi sapere leggi un bambino saggio. Se vuoi indagare leggi un bambino segreto. Se vuoi cantare leggi un bambino di musica. E se invece ti vuoi annoiare, non leggere i bimbi. Lasciali muti seduti in bimboteca. R. Puimini, Io mi ricordo, N.E.R.

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Rispondi, completa e descrivi.

1. In ogni classe ci sono tanti bambini diversi. E nella tua? 2. Il bambino più allegro è ..................................... perché ............................................................................... ..................................................................................................

3. La bambina più ordinata è ............................... perché ............................................................................... ..................................................................................................

4. C ercate gli aggettivi per descrivere voi e i vostri compagni di classe in maniera simpatica e rispettosa.


COMPITO AUTENTICO

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Attività di Storia classe 3a I DINOSAURI ( Sussidiario delle discipline, pag. 13) Scuola Referente del progetto Descrizione del gruppo classe

Descrivere sinteticamente le caratteristiche del gruppo e l’eventuale presenza di alunni con bisogni educativi speciali

Disciplina

STORIA

Tempi

8 ore + 1 ora di presentazione degli elaborati alla classe

Modalità di lavoro

Indicare le modalità di organizzazione dei gruppi di lavoro: il compito autentico richiesto prevede che questa attività si svolga a gruppi di tre, massimo quattro alunni.

Finalità

Garantire il successo formativo tramite l’attivazione di strategie educative e didattiche che favoriscano l’acquisizione delle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente e la padronanza delle competenze disciplinari declinate nelle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo”.

Obiettivi educativi e didattici

• U tilizzare la tecnologia e strategie didattiche innovative per veicolare saperi, conoscenze e competenze alla base della programmazione scolastica annuale • Acquisire il piacere della scoperta e della ricerca • Lavorare individualmente e/o in piccolo gruppo per ottenere scopi comuni • Saper organizzare con efficacia il proprio lavoro, sia individuale che di gruppo

Competenze chiave

• • • • • •

Competenze disciplinari

• Collocare eventi nell’era di appartenenza • Conoscere le principali tappe della formazione e della diffusione della vita sulla Terra con particolar riferimento ai dinosauri • Conoscere le principali caratteristiche dei dinosauri • Collocare eventi nell’era di appartenenza • Ordinare gli eventi in successione logica

Metodologia

Utilizzo della didattica capovolta per favorire un coinvolgimento attivo degli studenti nel rispetto degli stili di apprendimento individuali e la creazione di un ambiente per l’apprendimento che incentivi relazioni interpersonali positive.

Comunicazione nella madrelingua Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Consapevolezza ed espressione culturale Competenza digitale Spirito di iniziativa e imprenditorialità

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La didattica e le nuove tecnologie – La classe capovolta

COMPITO AUTENTICO

Contenuti

Il percorso è volto ad approfondire la conoscenza delle principali tappe della formazione e della diffusione della vita sulla Terra, con particolare riferimento ai dinosauri e alle loro caratteristiche. • Fase 1 – Lancio del progetto: l’insegnante spiega agli alunni come si snoda il percorso e in quali modalità si svolgerà il lavoro, sia a casa che a scuola. A partire dalla visione in classe del filmato “QUATTRO PASSI CON I DINOSAURI”, gli alunni successivamente si esercitano con le applicazioni allegate al video. Sia la video animazione che i giochi didattici allegati saranno messi a disposizione degli alunni (nella classe virtuale o fornendo il link), così che ognuno possa rivedere il percorso anche successivamente e in autonomia a casa. • Fase 2 – Dopo il momento di autoformazione iniziale (che, a seconda della scelta metodologica del docente, si potrà sviluppare a casa in modalità flipped, o in presenza, in modalità flip in-class), in classe si rielabora quanto appreso tramite domande e risposte, breve discussione, brainstorming, ulteriori approfondimenti. • Fase 3 – L’insegnante consegna il compito autentico, attività finalizzata a uno scopo concreto in cui gli alunni dovranno dare prova delle loro capacità. • Conclusione – Gli elaborati prodotti vengono presentati alla classe, valutati in maniera formativa, eventualmente corretti e possibilmente condivisi con l’esterno.

Prodotto atteso

LE CARTE D’IDENTITÀ DEI DINOSAURI

Valutazione

• Osservazione dei processi di lavoro durante le fasi dell’attività • Autovalutazione individuale tramite check list • Valutazione sommativa

Materiali e strumenti

LIM – P.C. di classe e/o del laboratorio della scuola – Appmatrix e materiali digitali su M.I.O. Book – compito autentico – materiale in elenco nel compito autentico – libri di testo – risorse web

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COMPITO AUTENTICO

La didattica e le nuove tecnologie – La classe capovolta

LE CARTE D’IDENTITÀ DEI DINOSAURI Oggi realizzeremo un cartellone sui dinosauri. Ci divideremo in gruppi e ogni gruppo avrà il compito di realizzare una carta d’identità di un dinosauro in particolare. Incolleremo poi tutte le carte di identità sul cartellone e lo appenderemo in classe. 1.  Vi dividerete in gruppetti da 3 sulla base dell’abbinamento casuale delle figure (fiori, alberi, animali, figure piane, frecce, emoticon, astri, frutti) che vi distribuirò. 2. Una volta costituiti i gruppi di lavoro, a ciascun gruppo verrà assegnato un dinosauro (o più) da esaminare. 3.  Ciascun gruppo farà delle ricerche consultando sussidiari e libri vari disponibili, cercando di reperire soprattutto le seguenti informazioni con cui completare poi la carta d’identità del dinosauro: • Nome • Luogo di ritrovamento • Disegno del dinosauro • Caratteristiche fisiche (altezza, peso ecc.) • Era • Segni particolari • Famiglia • Alimentazione 4.  Una volta raccolte tutte le informazioni richieste, e fatto il disegno, controllerò e revisionerò personalmente il lavoro di ciascun gruppo. 5.  Al termine del controllo e della revisione ogni gruppo presenterà a tutta la classe la carta d’identità del dinosauro scelto. 6.  In conclusione, ciascun gruppo procederà all’autovalutazione del proprio lavoro individuale e di quello di gruppo.

Per l’insegnante Materiale occorrente: • Cartoncini bianchi gr. 200 da distribuire a ogni gruppo • Cartellone grande su cui incollare le varie carte d’identità realizzate • Cartoncini contenenti immagini di fiori, alberi, animali, figure piane, frecce, emoticon, astri, frutti da distribuire in maniera casuale ai bambini (a seconda del numero di gruppi che si vogliono creare) per costituire i gruppi di lavoro • Pennarelli e colori a matita • Sussidiari e libri vari da lasciare in consultazione agli studenti per cercare informazioni sui dinosauri • Scotch e puntine per appendere il cartellone Ulteriori istruzioni per lo svolgimento dell’attività: • L’attività di lavoro in gruppo seguirà le seguenti fasi: 1) pianificazione del lavoro e consultazione delle risorse; 2) schematizzazione delle informazioni; 3) realizzazione dei disegni; 4) controllo e revisione da parte dell’insegnante; 5) presentazione alla classe; 6) autovalutazione individuale e di gruppo Tempo a disposizione: • 3 ore (suddivisibili in 2 ore per le fasi 1-4, e 1 ora per le fasi 5-6) Materiale a disposizione: • sussidiari, libri vari e consultazione di siti, tra i quali: - it.wikipedia.org/wiki/Dinosauria - www.idinosauri.it - www.alphabeto.it/dinosauri/index.htm

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Guida ai materiali digitali

I materiali del M.I.O. BOOK Risorse audio di supporto all’attività didattica Il testo digitale è arricchito da risorse audio utili a condurre le attività didattiche: laboratori di ascolto e brani musicali costituiscono un validissimo supporto al docente. Audio e mappe per la didattica inclusiva Le pagine di didattica inclusiva offrono allo studente i file audio con lettura lenta ad alto ascolto, eseguita da speaker professionisti. Per il docente, sono presenti i pdf con gli esercizi già completati, a ulteriore supporto per la didattica inclusiva. Lezioni disciplinari per la didattica inclusiva Slide con lezioni strutturate per alunni con BES e DSA. Canzoni Direttamente dalle pagine del M.I.O. Book è possibile ascoltare le canzoni. Video dimostrativi per eseguire i lavori creativi Il video, inteso come mediatore didattico attivo, fa visualizzare al bambino i vari passaggi utili per realizzare le attività laboratoriali, legate all’italiano, ai diversi linguaggi espressivi e alle discipline. Nello specifico si tratta di video che mostrano le attività manuali. Audio a supporto delle pagine CLIL Le pagine CLIL sono corredate da audio per l’apprendimento della corretta pronuncia. Pagine con esercizi interattivi Alcune pagine si arricchiscono della versione interattiva degli esercizi proposti in cartaceo. Il report, previsto al termine di ogni esercizio, permette all’alunno un riscontro immediato dei propri progressi, consente l’autovalutazione e il monitoraggio costante degli apprendimenti, nonché la revisione e il rinforzo dei contenuti disciplinari fondamentali. Zoom fotografici Grazie a una specifica funzione del software, è possibile approfondire e rendere più “dinamico” il lavoro di analisi dei quadri d’autore, coinvolgendo e stimolando l’attenzione dell’alunno: si tratta di uno zoom potente che permette di visionare il dipinto in tutti i suoi particolari, mantenendo sempre un’ottima risoluzione. Video tutorial Accompagnano i passaggi più difficili e le difficoltà connesse allo studio della morfologia e della sintassi, passando in rassegna, attraverso immagini e spiegazioni audio, le varie strategie logico mentali da mettere in atto, in maniera chiara, comprensibile, giocosa e riproducibile all’infinito. Classe Capovolta In corrispondenza di argomenti selezionati è presente un link di collegamento ai materiali digitali utili alle attività didattiche in modalità Classe Capovolta.

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Guida ai materiali digitali Esercizi interattivi I Learning Object, ossia gli Oggetti di Apprendimento, sono contenuti digitali integrativi per l’approfondimento, lo studio e la didattica multimediale e interattiva, in classe o a casa, che hanno come obiettivo quello di favorire l’ingresso dell’innovazione nei processi d’insegnamento-apprendimento. Sono strumenti dotati di una potenziale multifunzionalità poiché possono aiutare gli studenti a diventare protagonisti dei loro percorsi di apprendimento; inoltre presentano caratteristiche interessanti per gli aspetti relativi al potenziamento delle esperienze di autoapprendimento, poiché, grazie alla loro struttura, sono flessibili e dinamici, e ciò favorisce, in chi apprende, l’associazione del contenuto dell’istruzione con le conoscenze pregresse e le esperienze personali. I LO possono essere utilizzati sia da docenti sia da studenti, in modo indipendente e senza una sequenza predefinita. Come sostiene Howard Gardner, noto per aver scritto alcuni importanti testi di psicologia e per aver elaborato la più importante storia classica della nascita della scienza cognitiva, in questa prospettiva, si modifica il concetto di apprendimento che diventa processo sociale, grazie anche agli strumenti tecnologici e alle componenti multimediali impiegate, capaci di attivare situazioni didattiche a elevata interattività. In questo contesto l’utilizzo dei LO integra e non sostituisce il lavoro dei docenti; possono altresì consolidare l’attività didattica dell’insegnante e accrescere la motivazione degli studenti per gli aspetti riguardanti il potenziamento delle esperienze di auto-apprendimento, favorendo le intelligenze multiple.

Per quello che riguarda nello specifico il materiale messo a disposizione dalla Raffaello Editrice, si può parlare a tutti gli effetti di LO, micro entità digitali o non, che possono essere utilizzati, riutilizzati per un numero illimitato di volte durante l’apprendimento supportato dalle nuove tecnologie. Sono infatti idonei all’utilizzo in classe, in videoproiezione, ma soprattutto con la LIM. Ogni “esercizio” può essere eseguito dall’alunno con l’impiego di diverse modalità: • touch (determinate aree sensibili vanno “toccate” per dare una risposta); • drag and drop (con il “trascinare e rilasciare” si associano concetti complementari); • cloze (completamento di frasi, di sillabe o concetti da scrivere direttamente con la tastiera); • corrispondenze (immagini o parole da mettere in relazione con il trascinamento); • sequenze (gruppi di parole o numeri vanno organizzati seguendo un determinato ordine); • scelte multiple; • vero o falso. I Learning Object hanno una durata di esecuzione dai 2 ai 15 minuti e sono totalmente indipendenti l’uno dall’altro. Ciascuna tipologia di “oggetto” è interattiva, fornisce all’allievo una risposta utile e contiene un obiettivo e una valutazione finale. In caso di risposta sbagliata al bambino non sarà consentito un secondo tentativo. Soltanto al termine, dopo che avrà terminato tutti gli esercizi, potrà visualizzare il punteggio totalizzato (che può essere anche stampato e consegnato all’insegnante) e rivedere tutto il percorso effettuato con i relativi marcatori di “risposta esatta” o “risposta sbagliata”, utile per autocorreggersi e riflettere sul proprio operato. Percorsi digitali multidisciplinari per la LIM Nel quadro delle risorse tecnologiche di ausilio all’insegnamento, la Lavagna Interattiva Multimediale occupa sicuramente una posizione di centralità e sta conoscendo una significativa diffusione nella scuola italiana. L’uso di questo strumento non richiede conoscenze di particolare complessità: in genere è sufficiente qualche sessione informativa perché l’insegnante apprenda le funzionalità di base per costruire la propria lezione multimediale. Uno dei problemi rilevati, in relazione questo nuovo medium educativo, sta però nel fatto che la creazione delle “slide” in cui si articola una lezione alla LIM è un’attività piuttosto dispendiosa in termini di tempo: la ricerca e la collocazione ordinata dei contenuti nelle diapositive richiederebbero all’insegnante che volesse regolarmente lavorare alla lavagna multimediale un compito davvero impegnativo.

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Guida ai materiali digitali Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione delle insegnanti dei percorsi LIM realizzati con accuratezza da insegnanti esperti di contenuti multimediali e immediatamente utilizzabili nella pratica didattica. L’attenta selezione del materiale informativo, la qualità del repertorio grafico, l’impianto ludico, la strutturazione delle attività in modo da consentire la massima interazione tra i bambini, e il feedback immediato rappresentano alcune fra le caratteristiche dei software che assicureranno ai bambini delle vostre classi esperienze di apprendimento qualitativamente significative. L’insegnante ha a sua disposizione quattro percorsi multidisciplinari, due per la seconda e due per la terza: SIM SALA BIM, UNA PAROLA DOPO L’ALTRA, PICCOLI DETECTIVE LINGUAGGI E PICCOLI DETECTIVE DISCIPLINE. Nelle pagine a seguire vi mostriamo parte del materiale: si tratta delle introduzioni ai percorsi e alcune miniature di ciascun percorso, che l’insegnante trova inserite in versione digitale all’interno del percorso. Ogni pdf può essere visionato sul M.I.O BOOK docente, scaricato e/o stampato. Questo materiale introduce e guida, clic dopo clic, anche gli insegnanti meno esperti che, grazie a queste indicazioni dettagliate, potranno usare i percorsi multidisciplinari per la LIM con facilità ed efficacia.

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’ Guida per l’insegnante

Geografia - Il confine • Differenziare gli spazi chiusi e riconoscere la linea di confine. ’ Guida per l’insegnante

Geografia - Il confine

Diapositiva 1

• Differenziare gli spazi chiusi e riconoscere la linea di confine.

Diapositiva 1

Iniziate l’attività invitando i bambini a formulare le loro ipotesi, quindi attivate l’animazione cliccando sulla lavagna.

Iniziate l’attività invitando i bambini a formulare le loro ipotesi, quindi attivate l’animazione cliccando sulla lavagna.

Diapositiva 2 Anche in questo caso invitate i bambini a formulare delle ipotesi, motivandole. Attivate poi l’animazione.

Diapositive 3-4

’ Cliccate consecutivamente sulla lavagna per far comparire le frasi di spiegazione. Evidenziate con i bambini i termini CONFINE e SPAZIO CHIUSO. Chiedete loro di indicarvi gli spazi chiusi all’interno dell’aula e di individuare i confini che li delimitano. Invitateli a creare uno spazio chiuso con i loro corpi formando un girotondo (eventualmente potete proporre in palestra i vari giochi che usano il girotondo aperto/chiuso). Chiedete ai bambini di individuare anche altri spazi chiusi presenti all'esterno della scuola.

Diapositiva 2

Anche in questo caso invitate i bambini a formulare delle ipotesi, motivandole. Attivate poi l’animazione. Guida per l’insegnante

1

Storia - Perché / Perciò Attraverso le animazioni viene ora presentata Diapositive 3-4 • ’ Cogliere il rapporto di causa-effetto tra eventi. la parola CONSEGUENZA. Soffermatevi sulla delle immagini ed evidenziate i Cliccate consecutivamente sullasuccessione lavagna per far fatti accaduti dopo. Storia - Perché / Perciò comparire le frasi di spiegazione. Evidenziate con i bambini i termini CONFINE e SPAZIO Diapositiva 5 Diapositiva 1 di indicarvi CHIUSO. Chiedete loro gli dispazi chiusi L’animazione questa diapositiva presenta Diapositiva 1 la parola PERCIÒ come parola che unisce le due frasi. all’interno e di individuare confini che Attivatedell’aula le animazioni cliccando iripetutamente sullo schermo. li delimitano. Invitateli a creare uno spazio chiuso i loro corpi formandoaiun girotondo Fatecon osservare le immagini bambini e a verbalizzare quello che ilvedono. Diapositive 6-7 (eventualmente potete proporreinvitateli in palestra i vari giochi che usano Attraverso l’animazione viene chiesto ai Distribuite loro la fotocopia dei disegni cheche unisce le bambini di scegliere la parola girotondo aperto/chiuso). Diapositiva 2 Chiedete ai bambini di individuare anche altri due frasi tra PERCHÉ e PERCIÒ. Invitare un bambino alla lavagna e chiedergli cliccando su questasullaicona . di cliccare spazi chiusi presenti all'esterno troverete della scuola. parola che ritiene giusta. Si passerà così alla diapositiva successiva dove saranno scrittequaderno le frasi unite dalla parola Invitateli a incollare le immagini sul esatta. e a scrivere le frasi corrispondenti.

Diapositiva 4

Guida per l’insegnante

• Cogliere il rapporto di causa-effetto tra eventi.

Attivate le animazioni cliccando ripetutamente sullo schermo. Fate osservare le immagini ai bambini e invitateli a verbalizzare quello che vedono. Distribuite loro la fotocopia dei disegni che troverete cliccando su questa icona . Invitateli a incollare le immagini sul quaderno e a scrivere le frasi corrispondenti.

In questa diapositiva viene introdotto il termine CAUSA. L’animazione mostra le due frasi evidenziando quella che rappresenta la causa del fatto successivo.

Diapositive 8-9-10-11-12-13

Diapositiva 3

Le attività proseguono allo stesso modo anche per le diapositive seguenti. Distribuite ai bambini la fotocopia dei disegni che potete

Viene ora presentata la parola PERCHÉ, come parola che unisce le due frasi.

1

Diapositiva 2 1

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scaricare cliccando sull’icona . Fate incollare i disegni sul quaderno ed invitate i bambini a scrivere le frasi corrispondenti unite dalle parole chiave.

In questa diapositiva viene introdotto il termine CAUSA. L’animazione mostra le due frasi evidenziando quella che rappresenta la causa del fatto successivo. 2


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● Relazione d’ordine : scoprire ritmi e sequenze Arte ● Riconoscere le parti del giorno attraverso i paesaggi di Vincent Van Gogh Guida ai materiali digitali

N.B.: Agire sui pulsanti con un singolo clic / singolo tocco alla LIM. In caso di doppio clic la risorsa potrebbe non essere visibile in quanto collocata in secondo piano. Per renderla visibile senza chiudere il programma procedere come segue: - fare clic con il pulsante destro del mouse in un punto qualsiasi dello schermo; - dal menù contestuale selezionare Schermo – Cambia programma; - cliccare dalla barra delle applicazioni sull’icona del file da visualizzare.

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Note

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Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Carmen Referza, Valentina Sabatini Lucarelli Grafica e impaginazione: Pagina 49 Illustrazioni: Archivio Gruppo Ed. Raffaello Copertina: Mauda Cantarini Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Le autrici Antonina Gambaccini e Mariangiola Catozzi sono membri dell’associazione Clio ’92, costituita per approfondire e dare impulso alla ricerca teorica ed applicata sui problemi dell’insegnamento e dell’apprendimento della Storia e delle discipline ad essa affini. Pertanto il loro lavoro si ispira alle linee guida proposte da tale associazione. In particolare le autrici ringraziano il Presidente di Clio ’92, prof. Ivo Mattozzi.

L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.

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E INOLTRE... Classe 2

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• Letture • Prepararsi all’Invalsi • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione

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Lapbook di 2a

Classe 3

a

• Istruzioni • Materiali

• Letture • Prepararsi all’Invalsi • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione

• Storia • Geografia • Scienze • Tecnologia • Eserciziario • Quadri di civiltà

• Matematica • Eserciziario

•A scoltare, parlare, leggere, scrivere e riassumere • Autovalutazione • Mappe • Grammatica RAF

PER L’INSEGNANTE E LA CLASSE • Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per coding, STEAM e classe capovolta, schede operative, verifiche a livelli • Cartelloni: Tabelle forma-sillabe; Accoglienza; I compleanni della classe; Le tabelline; L’evoluzione dell’uomo; Le cinque Ere • L’alfabetiere murale • I l tesserino portanome per ogni alunno

il M.I.O. BOOK docente il M.I.O. BOOK studente CD audio in formato MP3

In omaggio al docente LA GUIDA ai percorsi educativi speciali, con tante schede di lavoro per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line.

• Puoi usufruire dei testi su DVD senza connessione internet • La registrazione è facoltativa • Dal portale www.raffaellodigitale.it puoi accedere

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Codice per l’adozione Prezioso - Pack 2 ISBN 978-88-472-2971-6

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