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LE COMPETENZE NON COGNITIVE
Le competenze non cognitive sono tutte quelle capacità che fanno riferimento a caratteristiche individuali legate agli ambiti emotivi, psicosociali e a caratteristiche di personalità. Nella pratica, parliamo di motivazione, creatività, positività, ma anche dell’essere estroversi, della proattività e della stabilità emotiva.
Sono tutte capacità lontane dalle competenze cognitive, che sono legate strettamente al “processamento” delle informazioni, come le abilità di calcolo, verbali e logiche, ma anche tecniche di memorizzazione.
Il premio Nobel per l’economia James Heckman definisce le competenze cognitive come intelligenza cristallizzata e intelligenza fluida. Per quanto concerne lo sviluppo delle competenze non cognitive, Heckman sostiene che ci sono alcuni elementi da cui partire per effettuare un efficace intervento scolastico: le differenze tra le persone sono dipendenti dai tratti della personalità di ognuno e dal contesto sociale; il carattere si forma molto in relazione all’ambiente; lo sviluppo delle competenze cognitive è supportato dallo sviluppo delle competenze non cognitive; i tratti non cognitivi della personalità non sono stabili, ma possono essere modificati con l’insegnamento.
I sistemi educativi di oggi stanno affrontando una drammatica urgenza: affidare all’insegnamento la capacità di insegnare a vivere, come sosteneva Edgar Morin già nel 2015. Anche Howard Gardner sostiene con convinzione che, grazie alle neuroscienze e alla psicologia cognitiva, «... si possono utilizzare due lenti per esaminare la mente umana: la prima mette a fuoco i suoi vari contenuti (concetti, storie, teorie e abilità), la seconda le diverse forme (configurazioni, rappresentazioni, intelligenze) in cui questi contenuti possono manifestarsi».
Il concetto di intelligenza emotiva, portato avanti da Daniel Goleman ed elaborato attraverso studi decennali in campo biologico, sociologico e psicologico, prevede la sottrazione delle emozioni dall’ambito generico del comportamento reattivo-istintivo rispetto a un contesto.
L’emotività non è irrazionalità.
Conoscere le proprie e altrui emozioni è fondamentale per il benessere individuale e sociale.
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