Radiocorriere Tv N.52 anno 93

Page 1


Nella magica notte di Roma

Alberto Angela

AL CENONE DI NATALE VINCE LA TRADIZIONE

Per il cenone del 24 dicembre alcune famiglie amano innovare i menù, introducendo nuovi piatti e sperimentando ricette moderne, ma la tradizione, a tavola, continua a regnare sovrana. Piatti che non solo evocano ricordi d’infanzia e sensazioni di calore familiare, ma diventano nel tempo una sorta di continuità, un senso di appartenenza. La tradizione resta vincente e i piatti tipici delle regioni italiane, che spesso cambiano anche di territorio in territorio, sono radicati e riconoscibili. Uno dei classici è il baccalà, una presenza fissa, preparato in mille modi diversi e per lo più fritto. L’insalata di rinforzo napoletana, che include cavolfiore, olive, acciughe e sottaceti, è un altro dei piatti che non mancano mai, come i classici spaghetti alle vongole, piatto semplice che richiama al sapore del mare. Perché il 24 dicembre il menù è per quasi tutti a base di pesce con un tripudio di zeppole e struffoli, dolci fritti che aggiungono una nota golosa a fine pasto.

Il fascino del cenone di Natale sta proprio nel mantenere vive le tradizioni culinarie, molto sentite in Italia, e che rappresentano una parte importante della nostra cultura e identità. Ma l’aspetto più profondo è l’occasione speciale di riunire tutta la famiglia, quel momento di convivialità e di condivisione, quel calore umano che ci “costringe” tutti insieme intorno a una tavola imbandita e (quasi sempre) in una serata all’insegna dell’armonia. Un momento importante per mettere da parte impegni e stress quotidiani e dedicarsi completamente ai propri cari.

E, quasi senza neanche rendercene conto, siamo entrati nel vortice delle festività, dal cenone di Natale a quello del 31 dicembre, in una celebrazione di sapori e di colori, dove la connessione, finalmente, è solo quella familiare.

Fabrizio Casinelli

da strada

SOMMARIO

STANOTTE A ROMA

Con Alberto Angela un viaggio inedito ed emozionante nelle atmosfere notturne della città eterna. Mercoledì 25 dicembre in prima serata su Rai 1 6

…. e… sono i vincitori dell’edizione 2024 del programma di Milly Carlucci

12

HOT ONES ITALIA

Dopo il grande successo negli USA arriva in Italia lo show con domande in “salsa piccante”. Con Alessandro Cattelan, dal 23 dicembre in esclusiva su RaiPlay 16

FESTIVAL DI SANREMO

Trenta big e 4 quattro nuove proposte. Al gran completo il cast del 75° Festival della Canzone Italiana

14

MURALES PER RAFFAELLA

L’opera inaugurata a Roma al Centro di Produzione Tv di via Teulada 18

LE NOTE DI NATALE

Il 24 dicembre da piazza San Pietro con Giovanni Allevi, Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, Roberto Bolle e altri grandi artisti. Conduce Eleonora Daniele

20 IL NATALE

DELLO ZECCHINO

Due appuntamenti speciali su Rai 1 il pomeriggio della Vigilia e la mattina di Natale. Con Paolo Belli, Cristina D’Avena e il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna

21 NATALE IN CASA CUPIELLO

Giovedì 26 dicembre in diretta dall’Auditorium Domenico Scarlatti della sede Rai di Napoli, Vincenzo Salemme porta su Rai 1 la commedia “eduardiana” per eccellenza

22 IL CIRCO DI MONTECARLO

Doppio appuntamento, il 28 dicembre e il 4 gennaio. Conduce Serena Autieri

24

CARO MARZIANO

La prima puntata speciale del programma condotto da Pif andrà in onda il 27 dicembre in prima serata su Rai 3 26

QUINTA DIMENSIONEIL FUTURO È GIÀ QUI

Tre nuove puntate del programma scritto e condotto da Barbara Gallavotti Da sabato 28 dicembre in prima su Rai 3

L’ANNO CHE VERRA’

A Reggio Calabria fervono i preparativi per lo show di fine anno condotto da Marco Liorni su Rai 1

38

IL CAPODANNO DI RADIO 2

In diretta da Foligno con Saverio Raimondo, Diletta Parlangeli, la Radio 2 Social Band. Dalle 22.30 del 31 dicembre

40

LUCA FERRANTE

Ne “Il Paradiso delle Signore” è lo stilista Gian Lorenzo Botteri. L’attore racconta la sua esperienza sul set

30

BASTA UN PLAY

La Rai si racconta in digitale

42

MUSICA

Un album entrato nella storia. Il “Musicante” di Pino Daniele compie 40 anni

50

52 LE STORIE DIETRO LE STORIE

Sabrina Grementieri. Una donna in cammino

Anteprima della puntata in onda su Rai Radio 1

54

QUESTI FANTASMI

La commedia di Eduardo De Filippo diventa un film per la tv diretto da Alessandro Gassmann, in onda il 30 dicembre su Rai 1

32

L'arte, la musica, la storia, la danza, il teatro, i libri, la bellezza raccontati dai canali Rai

60

Divertimento e inclusione caratterizzano l’offerta Rai per bambini e ragazzi

64 IL NATALE DI RAI KIDS

68 LE CLASSIFICHE DI RADIO MONITOR PLOT MACHINE

Tutto il meglio della musica nazionale e internazionale nelle classifiche di AirPlay

AL CINEMA

Nelle sale dal primo 1° gennaio “Maria”, il film che Pablo Larraín dedica a Maria Callas

40

DONNE IN PRIMA LINEA

La Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Agrigento il Vice questore aggiunto Sonia Zicari, racconta la sua esperienza con la Polizia di Stato

56

CINEMA IN TV

Una selezione dei film in programma sulle reti Rai

70

Stanotte a Roma

Roma

Un viaggio inedito ed emozionante nelle atmosfere notturne della città eterna. Una serata evento prodotta da Rai Cultura, in onda mercoledì 25 dicembre su Rai 1

Dopo “Stanotte a San Pietro”, dedicato alle meraviglie del Vaticano, Alberto Angela torna nella Capitale di notte, per un dialogo a tu per tu con le meraviglie della Roma antica, barocca e contemporanea, quando la città avvolta nel silenzio torna a rispecchiarsi nella sua storia millenaria. Tanti i set notturni esplorati, da Castel Sant’Angelo alla scalinata di Trinità dei Monti, dal Campidoglio al Pantheon.

Roma illuminata dalla Luna, che cosa ha aggiunto la notte al suo sentimento verso questa città?

Immaginatevi di incontrare un amico in mezzo alla folla, con la gente che ti passa a fianco da ogni parte, oppure di passeggiare di notte, quando non c’è nessuno. È ovvio che subito cambia tutto. Sotto la luna c’è un’intimità diversa. Roma è così, di notte ti parla in modo molto più diretto, e ti riesce a fare capire tante cose che, distrattamente, nel giorno non vedi.

Che cosa ci dobbiamo aspettare da questo nuovo viaggio?

Un viaggio del desiderio. Vedremo le cose che la gente desidera vedere di Roma, dal Colosseo al Foro romano, dalla Roma papalina a quella di Anna Magnani, di Aldo Fabrizi, di Alberto Sordi, che ci ospiterà a casa sua. Già, Alberto non c’è più ma è come se fosse sempre rimasto lì. Quando si è in quella casa si scopre il suo mondo, e anche lui sembra riemergere, davanti a te. Nel corso della serata incontreremo tanti artisti che ci accompagneranno in questo viaggio, come Claudio Baglioni, che suonerà dentro il Colosseo, ci saranno Tosca, Antonella Ruggiero, Edoardo Leo, Eleonora Abbagnato, Emanuela Fanelli che sarà con me davanti alla Bocca della Verità. Con lei ci troveremo in una situazione che ricorda molto quella di Audrey Hepburn e Gregory Peck in “Vacanze romane”, Vespa compresa. Solo che il giro sarà di notte. Con le inquadrature notturne sembrerà di entrare in una fiaba, in cui tutto è più magico, proprio come in un presepe.

Per “Stanotte a…” quello di Roma è però un ritorno… Abbiamo fatto una prima Roma che è quella del Vaticano, questa volta mostreremo le cose che la gente si aspetta insieme a quelle che non si aspetta. Incontreremo anche Giancarlo Giannini, che questa volta sarà semplicemente se stesso e racconterà la sua Roma. Sono molto affezionato a Giancarlo, l’unico attore italiano, insieme a Rodolfo Valentino, ad avere una stella sulla Hall of fame a Hollywood.

Non mancheranno le sorprese… C’è il volto dei desideri e quello dei super desideri, luoghi che non potresti mai vedere pur venendo a Roma come turista. Andremo nella zona dell’Alberone, nel quartiere Appio Latino e vi porteremo sottoterra. Lì, sotto a un edificio degli anni Cinquanta c’è un’immensa catacomba. La definisco così impropriamente, perché non è solo una tomba cristiana, ma il luogo di sepoltura di una grande famiglia romana in cui c’erano mem-

bri ebrei, cristiani e pagani. È una tomba gigantesca che ospita tanti affreschi tra loro differenti. Se rappresentano Ercole, lì era sepolto un pagano, se rappresentano l’Antico Testamento lì c’era un ebreo. È senza alcun dubbio una delle cose più belle del sottosuolo di Roma. Non è visitabile ed è aperta ai soli studiosi: un luogo da Indiana Jones. Ecco, lì porterei volentieri Harrison Ford (sorride)

Nei suoi programmi ha sempre cercato di alzare l’asticella. Qual è stata questa volta la sua sfida personale? Affrontare cinque settimane al freddo per le riprese (sorride). Scherzi a parte, la sfida questa volta è quella di riuscire a rappresentare la realtà il più vicino possibile a come è realmente, mostrare il vero volto di questa città, trasmettere a chi ci seguirà le atmosfere che abbiamo percepito realizzando la puntata: quando cammini di notte sui sampietrini di un vicolo del centro l’emozione è grande. Senti il solo rumore dei tuoi passi,

o dell’acqua di un nasone che cade sul selciato. Devi trasferirle con il cuore queste atmosfere. Noi ci stiamo provando e l’impegno è di tutti, dal regista Gabriele Cipollitti allo staff ci hanno messo tutti il cuore.

Dalla Roma antica a quella contemporanea, qual è il fil rouge che unisce i momenti di questa storia millenaria? È molto semplice. Roma nasce in un luogo particolare, all’altezza dell’Isola Tiberina, che era il punto più facile da guadare. Le popolazioni che stavano da una parte e dall’altra si incontravano lì: dove ci sono strade ci sono incontri, scambi di merci. E lì è nata Roma, proprio nei pressi della Bocca della verità, lì si tramandava l’abitudine di fare commercio, tra il foro Boario, mercato animale, e il Foro Littorio, quello dei legumi e della frutta. Roma non nasce, come altre città, da una comunità chiusa, che lì fa casa, ma attraverso l’unione di genti diverse. Roma nasce per mettere insieme persone dalle idee diverse, dalle religio-

ni diverse. Sin dall’anno zero della sua reale fondazione, che va molto più indietro di quella che pensavano fosse i romani, riunisce persone che venivano da luoghi diversi. All’età di Nerone, potevi probabilmente definire l’80 per cento della gente extracomunitaria, eppure erano romani. Accadeva anche nella Roma medievale, papalina. Ed è così ancora adesso, pensiamo ai turisti, alla gente.

Una città da sempre aperta al mondo…

Mi sono accorto che Roma è come una squadra nazionale, mette insieme tante persone diverse. Il romano è da sempre abituato al convivio, allo stare assieme. A Roma non ci si incontra per mangiare, ma per stare a tavola, anche al ristorante vai per stare con gli altri, poi nel frattempo mangi.

Che Natale sarà quello di Alberto Angela?

Dopo tutte queste fatiche mi riposerò (sorride) 

Nelle librerie e negli store digitali

BIANCA GUACCERO

Avventura immensa

Il pubblico e la giuria hanno incoronato la showgirl, insieme al maestro Giovanni Pernice, vincitrice della diciannovesima edizione di “Ballando con le Stelle”. L’intervista del RadiocorriereTv il giorno dopo il trionfo

Come è andata la prima notte da vincitrice di “Ballando”?

Non abbiamo dormito, troppa adrenalina, troppi pensieri, troppi messaggi da leggere. La realtà era prepotente (sorride). Questa notte sono stata in un bel frullatore, ubriaca di gioia. Una bellissima nottata in bianco, ma ne è valsa la pena.

Cosa prova di fronte all’amore che il pubblico le dimostra e le ha dimostrato votandola fino a notte fonda?

Un’emozione incredibile. Il pubblico è il motivo fondamentale per cui noi facciamo questo lavoro, la cosa più importante è il legame che si instaura, un’alchimia che rimane nel tempo. Sono senza parole, questa coppa è nostra, di tutti.

Cosa le hanno insegnato queste lunghe settimane da concorrente in sala prove e davanti alle telecamere? Sono state l’ennesima prova di quanto il duro lavoro sia fondamentale per raggiungere un risultato. Bisogna superare le proprie paure, le diffidenze, se vuoi fare un salto di qualità nella tua vita, come nella professione, devi lasciarti andare. Per un certo periodo mi ero chiusa in me stessa, anche per paura. Questa esperienza mi ha fatto ritrovare fiducia in me e negli altri.

Qual è stato il momento più complesso di queste settimane?

Sin dall’inizio ho avuto paura di farmi male, in questa gara la priorità era stare bene fisicamente. Allenandomi da anni sono stata aiutata dalla mia struttura muscolare.

La sua prima fan è sua figlia Alice… quanto ha contato il suo sostegno?

A mia figlia ho spiegato che sarei stata tanto impegnata e che contavo molto sulla sua comprensione. Lei si è sentita coinvolta ed è diventata la mia “coach motivazionale” numero uno, mi ha dato anche un sacco di consigli, invitandomi a tirare fuori ancora di più la grinta e a divertirmi. Mi dice: “Mamma, se non ti diverti si vede”.

Alice è molto saggia.

“Ballando” ha portato nella sua vita il maestro Giovanni Pernice, un incontro che è andato oltre le aspettative… Giovanni è stato un altro regalo di questa straordinaria esperienza. Ho aspettato tanto nella vita, ma ora sono davanti a una persona speciale, incredibile, che non si arrende mai, ha una grande tenacia. Io l’ho messo davanti ai miei ostacoli psicologici e fisici, perché sono una persona estremamente diffidente. Lui è riuscito a smontare pezzo dopo pezzo quel muro che c’era tra me e il resto del mondo. Ha fatto un lavoro straordinario.

La gioia, la fatica, le emozioni, con quale parola definirebbe questa grande avventura?

Ne ho due: immersa e Immensa.

Cosa si sente di dire a Milly?

A Milly dico un grazie gigante, un grazie che non finirà mai. È anche grazie a lei che ho ritrovato tanta luce, Milly è un capitano eccezionale, osservandola giorno dopo giorno ho imparato tanto. Tutta “Ballando con le Stelle” è un gruppo di lavoro straordinario, un ambiente sano e pulito.

E alla giuria?

Che alla fine sono stati tutti bravi, anche Guglielmo Mariotto (sorride).

Cosa le mancherà di più di “Ballando” e del suo mondo?

Tutto, se ci penso mi viene da piangere e questo lo dico sin dalla prima puntata. A distanza di tre mesi lo confermo (sorride). Ora ci sta riposarsi un po’, ma ho già voglia di ritrovare il mio pubblico.

30 + 4, IL CAST È AL COMPLETO

Alex Wyse, Settembre, Maria Tomba, Vale Lp e Lil Jolie sono le Nuove Proposte del 75° Festival della Canzone Italiana

Cast artistico al completo dopo la finalissima di “Sanremo Giovani-Sarà Sanremo”. Quattro “stelle”, nella categoria Nuove Proposte, si aggiungono ai 30 Big in gara per il 75° Festival della Canzone Italiana, in diretta su Rai 1 (ma anche Rai Radio2 e RaiPlay) dal Teatro Ariston di Sanremo dall’11 al 15 febbraio. Le quattro Nuove Proposte, uscite vincitrici dal contest Rai, condotto dalla coppia Carlo ContiAlessandro Cattelan, sono Alex Wyse, Settembre, Maria Tomba, Vale Lp e Lil Jolie. A decretare il risultato, dopo l’esibizione dal

COMPLETO

vivo, la Commissione musicale presieduta dal direttore artistico del Festival Carlo Conti, e composta da Manola Moslehi, Carolina Rey, Ema Stokholma, Daniele Battaglia ed Enrico Cremonesi - insieme al “giurato dietro le quinte” Claudio Fasulo - Vicedirettore della Direzione Intrattenimento Prime Time. La serata di Sanremo Giovani ha visto, inoltre, la partecipazione dei 30 Big che hanno svelato, durante la diretta, il titolo del proprio brano in gara. 

SANREMO 75 ARTISTI CAMPIONI e

TITOLI CANZONI

Achille Lauro - Incoscienti Giovani

Bresh - La tana del granchio

Brunori Sas - L’albero delle noci

Clara - Febbre

Coma_Cose - Cuoricini

Elodie - Dimenticarsi alle 7

Emis Killa - Demoni

Fedez - Battito

Francesca Michielin - Fango in Paradiso

Francesco Gabbani - Viva la vita

Gaia - Chiamo io chiami tu

Giorgia - La cura per me

Irama - Lentamente

Joan Thiele - Eco

Lucio Corsi - Volevo essere un duro

Marcella Bella – Pelle diamante

Massimo Ranieri - Tra le mani un cuore

Modà - Non ti dimentico

Noemi - Se t’innamori muori

Olly - Balorda nostalgia

Rkomi - Il ritmo delle cose

Rocco Hunt - Mille vote ancora

Rose Villain - Fuorilegge

Sarah Toscano - Amarcord

Serena Brancale - Anema e Core

Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento - La mia parola

Simone Cristicchi - Quando sarai piccola

The Kolors – Tu con chi fai l’amore

Tony Effe - Damme ‘na mano

Willie Peyote - Grazie ma no grazie

HOT ONES ITALIA

Dopo il grande successo negli Stati Uniti arriva lo show con domande in “salsa piccante”. Condotto da Alessandro Cattelan dal 23 dicembre in esclusiva su RaiPlay

“Hot Ones”, serie statunitense di grande successo, arriva in Italia e sbarca in esclusiva su RaiPlay da lunedì 23 dicembre con la conduzione di Alessandro Cattelan. Come negli Stati Uniti, dove il programma è giunto alla sua venticinquesima edizione, i protagonisti dello show - personaggi del cinema, della Tv, dello sport , della musica e dei social media - verranno intervistati dal conduttore davanti a un piatto di alette di pollo (con un’alternativa vegetariana/vegana). Durante le interviste di circa trenta minuti tra carriera e vita privata - arricchite da foto e tanti filmati - Cattelan e i suoi ospiti mangeranno le alette di pollo condite con salse progressivamente sempre più “hot” che aiuteranno ad abbattere ogni ritrosia e diffidenza, con reazioni spesso divertenti e sempre imprevedibili. “Divertimento e spontaneità sono i principali ingredienti di questo nuovo original condotto da uno showman a tutto tondo come Alessandro Cattelan e che piacerà al pubblico di RaiPlay – commenta Maurizio Imbriale, direttore di Rai Contenuti Digitali e Transmediali – Il format, versione italiana di un programma di successo americano che conta milioni di visualizzazioni su YouTube, permetterà allo spettatore di conoscere meglio personaggi noti e amati e scoprirli senza inibizioni.” Grande l’entusiasmo del conduttore: “Hot Ones è un format che da tempo seguo su YouTube – aggiunge il conduttore Alessandro Cattelan - e che mi ha sempre divertito molto, tanto che in una puntata di “Stasera c’è Cattelan” lo abbiamo riproposto per una intervista, dichiarando apertamente l’ispirazione e... ci è arrivata una diffida! A quel punto mi è sembrato giusto contattare la casa di produzione dicendo che invece che diffidarmi, dovevano farmelo condurre. Direi che il resto è storia.”

DEDICATO a Raffaella

Prosegue l’omaggio Rai ai grandi personaggi della Tv. Brilla sulla grande parete del Centro di Produzione di via Teulada a Roma l’opera dello street

artist Piskv dedicato alla regina della tv, Raffaella Carrà

“Qui, nel 1961, Raffaella Carrà ha esordito e sempre da questi studi negli anni Ottanta ha condotto quotidianamente Pronto Raffaella.

Un programma che coinvolgeva direttamente il pubblico introducendo novità di rilievo nel modo di fare tv in una fascia oraria, quella del primo pomeriggio, allora da esplorare”. Con una nuova opera di Street Art “Dietro la TV”, dedicata a Raffella Carrà, prosegue la celebrazione della storia dell’azienda Rai, in occasione dei 100 anni della Radio e dei 70 della Tv. Un tributo al personaggio che più di tutti, ha incarnato lo spirito del Pop nel panorama televisivo e musicale italiano.

La location naturale è proprio il Centro di Produzione Tv di via Teulada, a Roma, già intitolato alla grande professionista, in cui l’opera si staglia su una superficie di 20 metri quadrati, praticamente tutta l’altezza dell’edificio.La figura di Raffella, con uno sguardo sorridente, accoglie l’osservatore. Tante mani circondano Raffella, le mani che silenziosamente le hanno curato il make-up, i costumi, le luci, la regia: mani che esprimono la professionalità, la cura e la grande preparazione di Raffella. Le mani, simbolicamente, sono quelle delle molteplici maestranze Rai, protagoniste silenziose di tutto ciò che i telespettatori vedono in Tv. Nella parte inferiore appare una famiglia che guarda il televisore, simbolo di un focolare, felice di vedere Raffaella. Lo schermo della Tv è trait d’union tra due aspetti: quello della invisibile preparazione e cura e quello che si vede in Tv, il punto di incontro che rende magico e affascinante il mondo televisivo. L’opera è stata realizzata dall’architetto Francesco Persichella in arte PISKV, e riflette molto la sua ispirazione Pop, nelle forme e nei colori. I materiali utilizzati per la realizzazione del murale sono completamente atossici e non prevedono l’utilizzo di solventi e sono stati forniti da Mapei, leader mondiale nella produzione di soluzioni e sistemi per l’edilizia. Un altro importante tassello in quanto Rai, sempre attenta alle problematiche climatiche-ambientali, garantisce l’ecosostenibilità dei prodotti utilizzati in collaborazione con Mapei.

Le note del Natale – Speciale Giubileo

Il 24 dicembre su Rai 1 da piazza San Pietro con Giovanni Allevi, Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, Roberto Bolle e Anastasiya Petryshak.

Conduce Eleonora Daniele

Un evento che unisce musica, cultura e tradizione la sera della vigilia di Natale. “Le note del Natale”, primo appuntamento dell’anno Giubilare, introdurrà il pubblico di Rai 1 nel racconto e nell’atmosfera di un rito antichissimo con le parole del Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano e Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, e di Padre Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa, in collegamento dalla Grotta della Natività a Betlemme. Il programma, condotto da Eleonora Daniele, ospiterà le voci di artisti eccezionali come Andrea Bocelli, Claudio Baglioni con il coro della

Cappella Giulia della Basilica di San Pietro, Giovanni Allevi, la violinista Anastasiya Petryshak e i passi di danza di Roberto Bolle in un cammino che si fa metafora di avvicinamento alla Porta Santa. «Il Natale è una festa universale che unisce tutti in un momento di riflessione, gratitudine e speranza. Mai come quest’anno gli occhi del mondo, nella notte di Natale, saranno concentrati sulla basilica di San Pietro, - ha dichiarato padre Enzo Fortunato, direttore della Comunicazione della Basilica di San Pietro in Vaticano – dove avrà luogo il rito solenne dell’apertura della Porta Santa. Le note del Natale vuole essere la continuazione della gioia che Papa Francesco dona alla Chiesa nell’apertura del Giubileo ordinario. Grazie ai talenti artistici delle donne e degli uomini del nostro tempo riusciamo a gioire per questo importante appuntamento per la Chiesa Universale. Il Giubileo – conclude padre Enzo – è un momento per focalizzare l’attenzione sull’umanità perché la Chiesa è madre misericordiosa e accogliente con tutti e soprattutto con gli ultimi». 

LA TV DELLE FESTE

Il Natale dello Zecchino

Due appuntamenti speciali su Rai 1 il pomeriggio della Vigilia e la mattina di Natale. Con Paolo Belli, Cristina D’Avena e il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna

Due gli appuntamenti speciali su Rai 1 per celebrare il pomeriggio della Vigilia e la mattina di Natale, entrambi dall’Antoniano di Bologna, nel segno della musica dello Zecchino d’Oro. Il 24 dicembre andrà in onda, alle 14.10, “Zecchino D’oro - La Magia della Vigilia”: un pomeriggio di festa ed emozioni, condotto da Cristina D’Avena e Paolo Belli, con il puppet Nunù, i due volti social dello Zecchino d’Oro Mìmi e Nartico, per cantare e sognare insieme al Piccolo Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni, e a tanti amici dell’Antoniano. Ad accendere la magia, il Maestro Beppe Vessicchio che porterà in dono una canzone inedita, “Natale da re”, interpretata dal Piccolo Coro dell’Antoniano. Una festa, in attesa della notte più bella, in cui verranno ripercorsi i ricordi più belli dei 70 anni di Rai e Antoniano – entrambi nati nel 1954 – con alcuni contributi video storici, e si can-

teranno le canzoni della tradizione natalizia e non solo. Non mancheranno i brani dell’ultimo dello Zecchino d’Oro e i piccoli solisti. Ci saranno anche le bimbe e i bimbi del Piccolo Coro di Caivano, progetto promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con l’Antoniano e la partecipazione del Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, che faranno un omaggio alla loro terra con il brano “Quanno nascette Ninno”, diretti dalla loro direttrice Antonia Di Maio, e chiuderanno poi in musica intonando il gran finale in un unico grande coro con i bimbi del Piccolo Coro dell’Antoniano, tutti diretti da Sabrina Simoni. A Natale appuntamento alle 9.40, su Rai 1, con “Zecchino d’Oro – La Festa di Natale” per festeggiare ancora insieme a Cristina D’Avena e Paolo Belli. Lo spirito natalizio è soprattutto solidarietà: anche in questi appuntamenti speciali, infatti, la musica dello Zecchino d’Oro supporterà la campagna Operazione Pane, che sostiene 20 mense francescane in Italia e 5 nel mondo (in Ucraina, Romania e Siria), aiu¬tan¬do mamme, papà e bimbi in difficoltà. Operazione Pane sarà presente in entrambe le puntate con le sue storie e i suoi protagonisti. É possibile contribuire e donare un pasto alle tante persone che ne hanno bisogno sul sito operazionepane.it o chiamando al numero di telefono gratuito 800 987 752. 

NATALE IN CASA CUPIELLO

Giovedì 26 dicembre in diretta dall’Auditorium Domenico

Scarlatti della sede Rai di Napoli, Vincenzo Salemme porta in scena la commedia “eduardiana” per eccellenza

Dopo il grande successo ottenuto ad aprile 2023 con “Napoletano? E famme ‘na pizza”, che ha conquistato pubblico e critica, torna con un programma di Rai Cultura, Vincenzo Salemme, uno tra i più importanti e celebrati esponenti del teatro italiano. Rispettando il testo originale, Salemme dimostra l’attualità di quest’opera senza tempo, una delle commedie più conosciute del Teatro del Novecento, lavorando con passione alla trasposizione di quei dialoghi e di quella gestualità che fanno parte della tradizione e della cultura del nostro Paese. “Mi sono avventurato nel capolavoro di Eduardo, mettendo in piedi una macchina pazzesca, davanti e dietro le quinte, a cui lavorano più di 40 persone. Portare in scena per la prima volta un’opera così fondamentale per il teatro italiano è stata una gioia immensa. Attraverso il meraviglioso testo di Eduardo, respirando le sue parole ho potuto riscoprire una civiltà culturale che credo si stia affievolendo nel mondo di oggi. Anche per questa ragione, quindi, non potrei essere più felice di averlo ritrovato sul palco. Dopo la strepitosa tournée dello scorso anno, che ha registrato il tutto esaurito nei maggiori teatri italiani, arriva in tv questo “presepio” di Eduardo De Filippo in una nuova versione inedita a cui il regista e drammaturgo lavorava da tempo. Vincenzo Salemme e la sua compagnia riprendono questo testo, rievocando un tempo nel quale lo stesso Salemme ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del teatro, incontrando proprio il Maestro Eduardo nel 1977. “Andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle sue commedie che stava registrando per la Rai. E lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: Natale in casa Cupiello. Sono passati, da allora, ben 47 anni. Nel frattempo, sono diventato attore a tempo pieno e, dopo aver avuto il privilegio di lavorare con Eduardo nei suoi ultimi due anni di palcoscenico, ho potuto continuare a frequentare il suo magnifico teatro grazie ai 12 anni nella compagnia del figlio Luca”. Da più di 30 anni Vincenzo Salemme scrive e mette in scena commedie e spettacoli, spesso portati anche al cinema e in tv… “ma la voglia di tornare in quella casa degli anni ‘40 del secolo scorso, di sentire il freddo del dopoguerra addolcito dai preparativi del presepe, la voglia di rivedere quel prototipo di bamboccione, indimenticabile nelle sembianze di Luca De Filippo, la voglia di sentire le zampogne a fare da colonna sonora alla forza travolgente e incontrollabile delle passioni della figlia, la voglia di rivedere la potenza disperata di Concetta/Pupella, le sue lacrime di fronte al pericolo della disgregazione familiare, la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, quella voglia non mi ha mai lasciato. Ecco perché ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo come io ho imparato a fare in questo mestiere. Con semplicità e amore. Amore per le mie origini, amore per Eduardo, per Luca, amore per quei Natali passati davanti alla televisione per scaldarci il cuore tra una manciata di struffoli e una giocata a tombola”. 

IL 46° FESTIVAL DEL CIRCO

DI MONTECARLO

In onda in prima serata su Rai 1 il 28 dicembre e il 4 gennaio con la conduzione di Serena Arcuri

Il Festival del Circo di Montecarlo giunge quest’anno alla sua 46esima edizione e la Rai manderà in onda le due serate per la prima volta su Rai 1 sabato 28 dicembre 2024 e sabato 4 gennaio 2025. Si tratta di un’edizione particolarmente importante per il carattere celebrativo sia per il mondo del Circo, che festeggia i 50 anni dalla nascita del Festival di Montecarlo, sia per il Principato di Monaco che celebra i 100 anni dalla nascita del Principe Ranieri III di Monaco. È stato infatti il Principe Ranieri nel 1974 a volere nel Principato un grande festival internazionale del Circo che accogliesse una volta all’anno i migliori artisti da ogni parte del mondo. Dalla sua scomparsa, questa eredità è stata raccolta da Sua Altezza Serenissima la Principessa Stéphanie di Monaco, che porta avanti con passione la tradizione del Festival arricchendola negli anni delle tendenze più moderne apportate per esempio da artisti provenienti da Le Cirque du soleil, o creando un Campionato Junior per dare risalto alle nuove generazioni del Circo.

La Rai quest’anno si avvale della conduzione di Serena Autieri e del commento tecnico di Alessandro Serena, divulgatore delle Arti Circensi all’ Università Statale di Milano ed appartenente ad una delle più importanti dinastie circensi italiane, gli Orfei. Al termine della serata conclusiva saranno assegnati i prestigiosi Premi Clown d’oro, d’Argento e di Bronzo, proprio come avviene per le Olimpiadi o i Mondiali di calcio, contesi da artisti che rappresentano l’eccellenza del circo mondiale nelle sue svariate discipline ivi compresa la Clownerie nella quale l’Italia ha sempre primeggiato. Un evento come sempre magico che raccoglie davanti allo schermo diverse generazioni di telespettatori. Quest’anno lo show sarà arricchito da un corposo backstage per far vivere la preparazione degli artisti e, per l’occasione, da diverse immagini di repertorio riguardante i Principi di Monaco, Ranieri e Grace Kelly, concesse gentilmente da Teche rai. La regia è affidata a Mauro Stancati. 

CARO MARZIANO in prima serata

Il primo appuntamento speciale con il programma condotto da Pif andrà in onda il 27 dicembre in prima serata su Rai 3

“Caro Marziano”, girato e condotto da Pif, torna su Rai 3 affrontando due temi diversi in due momenti diversi, a distanza di un mese l’uno dall’altro. Speciali gli argomenti e speciale anche la collocazione. A gennaio, invece, nella collocazione classica alle 20.15 circa, andrà in onda una serie di sei puntate, che non saranno solo un racconto ma un vero e proprio viaggio incentrato sul “Giorno Della Memoria”. Le prime cinque puntate copriranno la settimana dal 20 al 24 gennaio, mentre la sesta sarà in onda proprio il “Giorno della Memoria”, lunedì 27 gennaio 2025. Lo speciale di “Caro Marziano” in onda il 27 dicembre sarà l’occasione per avvicinare il lontanissimo abitante di Marte, a cui Pif indirizza i suoi reportage, alla festività in cui gli italiani, invece, già sono (o vorrebbero essere) più vicini tra loro: il Natale. La festa più importante dell’anno è il punto panoramico da cui osservare e raccontare il nostro Paese. La porta d’ingresso principale di questo racconto di fine anno si spalanca su una tavola imbandita con le tradizioni culinarie natalizie: si parte dalla tavola per portare poi il racconto su piani via via ben più immateriali. Pif percorre l’Italia da Sud a Nord, alla ricerca del miglior piatto e del miglior dolce italiano. In ogni città è accompagnato da una guida diversa con cui condivide cibi, ma anche ricordi, abitudini, idiosincrasie e riflessioni legate al 25 dicembre. Trattandosi di Pif, non si può che iniziare da Palermo e dalla pasticceria tradizionale siciliana condivisa festosamente con Ficarra&Picone. Il viaggio continua poi verso nord: a Napoli con il premio Strega Francesco Piccolo, quindi a Modena, con uno degli chef più famosi al mondo, Massimo Bottura, successivamente a Milano, insieme a una delle sue artiste più iconiche, Ornella Vanoni e, infine, a Torino, per ascoltare i racconti natalizi della sua cittadina più celebre, Luciana Littizzetto.

@Angelo

QUINTA DIMENSIONE IL FUTURO È GIÀ QUI

Tre nuove puntate del programma scritto e condotto da Barbara Gallavotti dedicate ad animali, intelligenza artificiale e salute. In prima serata il sabato su Rai 3, a partire dal 28 dicembre

Il nostro rapporto con gli animali, cosa può fare davvero l’Intelligenza Artificiale, la più potente tecnologia mai inventata, e quali rivoluzioni stanno avvenendo in medicina per far sì che viviamo in salute sempre più a lungo. Questi i tre temi della quarta stagione di “Quinta dimensione - Il futuro è già qui”, il programma di approfondimento scientifico di Rai Cultura scritto e condotto da Barbara Gallavotti, che torna con tre imperdibili appuntamenti in prima serata il sabato su Rai 3, a partire dal 28 dicembre. In questa nuova edizione, come sempre, con il supporto di contributi grafici innovativi, la collaborazione di esperti ed ospiti di primissimo piano e la partecipazione speciale fissa del filosofo Telmo Pievani, si indagherà su tematiche attuali con l’obiettivo di far maturare una cittadinanza scientifica, fornendo spiegazioni utili a fare scelte consapevoli ed informate. Si parte con i nostri fedeli amici a quattro zampe: ci siamo letteralmente evoluti insieme a cani e gatti e tutto fa pensare che continueremo a farlo. Partendo dai resti dei primi lupetti ritrovati in Puglia, “Quinta Dimensione” arriverà in Giappone, analizzando i programmi pensati per tradurre il linguaggio animale e approfondirà le loro diversità, il rapporto, le difficoltà e gli equivoci nel dialogare con le altre specie. La seconda puntata è dedicata all’Intelligenza Artificiale, il mezzo tecnologico che sta cambiando la nostra vita in una misura e velocità mai avvenuta nella nostra storia. Dalla medicina all’arte, dalla Cybersicurezza ai robot umanoidi, saranno osservati gli ambiti in cui è già irrinunciabile e a che punto è l’integrazione fra esseri umani e macchine, partendo dalle prime persone che hanno ricevuto un impianto cervello - computer, fino ad arrivare a esplorare le frontiere più ambiziose. L’ultimo appuntamento riguarda la grande sfida della medicina: prolungare la vita in salute. Infatti, mentre la durata della vita si allunga, l’aspettativa della salute resta ferma intorno ai sessant’anni, poi cominciano gli “acciacchi”. Sarà grazie all’aiuto di tecnologie davvero rivoluzionarie, come quelle che consentono di intervenire sul patrimonio genetico delle persone, ma soprattutto su una conoscenza sempre migliore di come funziona il nostro organismo, che sarà possibile guardare verso un futuro ricco di innovazione. Ancora una volta, il programma racconterà di ciò che avviene alle frontiere della scienza e di ciò che ci rende unici tra tutti gli esseri viventi, di quello che ci rende umani.

Nella serie di Rai 1 veste i panni di Gian Lorenzo Botteri, lo stilista della linea uomo del “Paradiso delle Signore”. Al RadiocorriereTv l’attore racconta la sua esperienza sul set di una delle serie più amate della tv

Èalla sua seconda stagione de “Il Paradiso delle Signore”, come è cambiato, nel tempo, il suo rapporto con Gian Lorenzo?

Gian Lorenzo è entrato in punta di piedi al “Paradiso delle Signore”, con un carattere più ombroso di quello che vediamo oggi. Ha sentito da subito una forte responsabilità, inaugurando la collezione maschile che sino a quel momento non era mai stata realizzata. Nel tempo ha iniziato anche a sentirsi parte della grande famiglia del “Paradiso”. Grazie agli sceneggiatori, alle linee della storia, c’è stata una sua evoluzione molto interessante: lo vediamo più disponibile all’ascolto, è riuscito a superare quelle piccole debolezze che lo contraddistinguevano. Il tempo lo ha reso migliore. Quest’anno mi sono divertito a creare anche momenti simpatici, con Roberto e Marcello, siparietti carini.

Cosa le piace di Gian Lorenzo e che cosa invece le piace meno? Apprezzo la sua eleganza e la sua determinazione: non si arrende mai! A piacermi meno è la sua capacità di ferire con battute che fanno male alle persone. Anche se spesso non se ne rende conto.

Cosa ha scoperto e che cosa l’ha colpita degli anni Sessanta?

Sono anni favolosi che ho scoperto anche grazie ai racconti dei miei genitori, alle loro fotografie. Poterli vivere nelle puntate è davvero entusiasmante, era un periodo di grande fermento, di voglia di libertà, per i ragazzi e le ragazze. A colpirmi è anche la maggiore educazione, una eleganza evidente nei modi di fare oltre che nell’aspetto: nel rivolgersi alle persone, nell’avere un occhio di riguardo. Nel corso della serie abbiamo la possibilità di apprezzare il cambiamento anno per anno, ora ci stiamo avvicinando al 1968, e devo dire che gli sceneggiatori sono molto attenti a tutte queste dinamiche.

Il ruolo che interpreta ha cambiato il suo modo di vivere la moda?

In passato ci stavo un po’ più attento, ora a seguirla sono un po’ più i miei figli, soprattutto il più grande, Edoardo. Ho comunque sempre amato vestirmi bene, sia sportivo che elegante. Mi trovo molto a mio agio quando indosso gli abiti di Gian Lorenzo (sorride).

LUCA FERRANTE QUEI FAVOLOSI SESSANTA

FAVOLOSI SESSANTA

Cosa significa, per un attore, rapportarsi alla lunga serialità?

Vengo da “CentoVetrine” e “Un Posto al Sole” e questa cosa mi ha un po’ avvantaggiato. Sono abituato da sempre a girare tante scene nella stessa giornata, a mantenere alte l’attenzione e la concentrazione da mattina a sera. Per di più non realizziamo le scene in ordine cronologico, dobbiamo essere sempre consapevoli da dove viene il personaggio e dove deve andare, al suo stato d’animo. Per quanto mi riguarda è una sfida continua, sono un attore molto concentrato, minuzioso proprio come Gian Lorenzo (sorride). Sono molto contento di lavorare su questo set.

Nella sua vita professionale ha un ruolo importante anche il doppiaggio, cosa significa essere attore “di sola voce”?

Il doppiaggio è un mondo diverso, anche molto solitario. Ci capita di doppiare film senza recitare con gli altri doppiatori. Devi cercare di ricreare più fedelmente possibile quello che è stato fatto da un altro attore: devi riportarlo nella tua lingua madre dando sfumature leggere richieste dal direttore del doppiaggio. È una disciplina che mi ha aiutato tanto anche nella ricerca delle emozioni.

Cosa rende il “Paradiso” un prodotto di successo?

La squadra, dalla Rai al produttore, ai reparti, agli sceneggiatori, agli attori. Un gruppo affiatato, senza primedonne. Ci vogliamo bene e ci divertiamo, penso che questo aiuti molto il prodotto.

Se potesse fare un salto indietro nel tempo e incontrare il suo Gian Lorenzo, cosa gli direbbe?

Arriverei da lui con una mia Lambretta di quel periodo e gli direi: lei è un uomo molto elegante Gian Lorenzo (sorride). Continui per la sua strada, non si faccia influenzare e magari si circondi di qualche amico. Lo farei salire sulla Lambretta in modo da fargli scompigliare i capelli.

Che reazione avrebbe?

All’inizio cercherebbe di rimetterli a posto, poi si lascerebbe andare.

Cosa si augura e cosa augura a Gian Lorenzo…

Di continuare fino a quando il mio personaggio avrà l’opportunità di raccontare storie importanti. La mia voglia è di seguirlo e accompagnarlo in questo percorso. Siamo felici di regalare sogni e spensieratezza al pubblico che ci guarda.

Come sarà il Natale che vedremo al “Paradiso delle Signore”?

Un Natale festoso, sereno, pieno di regali. Lo scorso anno Gian Lorenzo incontrò il figlio, un bellissimo regalo di Natale, quest’anno per lui sarà una giornata di festa con i colleghi, ormai diventati amici, del “Paradiso”.

I siamofantasmi noi

«Questa commedia di Eduardo è legata in vari modi alla mia persona ed alla mia famiglia: mio padre ne fu interprete con Sophia Loren, in un film negli anni ‘70, il mio personaggio nella fortunata serie “I bastardi di Pizzofalcone” si chiama Lojacono come il protagonista della commedia di De Filippo, e poi c’è Napoli, che in questi ultimi anni mi ha adottato, richiamandomi a sé tante volte. Ho voluto fare un film rispettoso della scrittura teatrale ma inserendolo in una ambientazione “ghost” e per realizzarlo ho avuto a disposizione attori di altissimo livello come Massimiliano Gallo, Anna Foglietta, Alessio Lapice, Maurizio Casagrande che hanno reso tutto più semplice, permettendomi di divertirmi ed appassionarmi ai loro personaggi» racconta Alessandro Gassman regista della straordinaria commedia di Eduardo De Filippo, un tv movie per Rai 1 in onda lunedì 30 dicembre

La collection De Filippo è un ambizioso progetto di trasposizione filmica dei capolavori teatrali di Eduardo De Filippo, grande protagonista del teatro italiano e internazionale, che impegna la Rai nel suo ruolo centrale di Servizio Pubblico dedicato a custodire e rinnovare la memoria culturale del nostro Paese. Le commedie di Eduardo fondono in un meccanismo perfetto la comicità con l’inquietudine, il ritmo dell’azione con la riflessione e, sotto un’apparente leggerezza, sono in realtà specchio amaro ed ironico della nostra società. Dopo “Natale in Casa Cupiello”, “Sabato, Domenica e Lunedì”, “Non ti pago”, “Filumena Marturano” e “Napoli milionaria!” il progetto continua con “Questi Fantasmi!”, tra le commedie di Eduardo più rappresentate sulla scena internazionale. Ambientato e realizzato nel cuore del centro storico di Napoli, il tv movie mette in scena la crisi del rapporto tra Pasquale Lojacono e la moglie Maria, che va in frantumi tra l’aspirazione al benessere materiale e la concretezza di una vita di continui fallimenti. I misteriosi “fantasmi” entrano nella vita dei due coniugi per metterli di fronte alla necessità di una scelta. In questo mondo di luci ed ombre, costruito tra la solarità degli esterni e dei panorami e le ombre delle numerose stanze dell’appartamento, il regista Alessandro Gassmann ha lavorato per raccontare in primo piano la complessità delle relazioni sentimentali. Sarà nella grande casa in cui si svolge la storia che, alla fine, il protagonista scoprirà la verità: “I fantasmi non esistono. I fantasmi siamo noi.”

LA STORIA

Pasquale Lojacono si trasferisce in un grande appartamento insieme alla moglie Maria, in seguito ad un accordo molto particolare con il suo proprietario: in cambio della loro permanenza gratuita nell’immobile, Pasquale dovrà sfatare le dicerie secondo cui la casa è infestata dai fantasmi. Il protagonista diventa il destinatario di regolari somme di denaro elargite da spiriti misteriosi, che ritiene essere particolarmente generosi e solidali. Col passare del tempo, però, si scopre che il responsabile della sua fortuna non è un fantasma ma l’amante di Maria, Alfredo, che vorrebbe metterlo a tacere e pianificare con lei una fuga. A questo singolare triangolo amoroso

si aggiungono il portiere Raffaele con la sorella Carmela e la famiglia dell’amante. Ciascuno, a suo modo, sfrutta la nota leggenda sotto lo sguardo ironico e critico del professor Santanna che, dalla finestra dell’appartamento di fronte, osserva e commenta con Pasquale gli inspiegabili avvenimenti.

I PERSONAGGI

Pasquale Lojacono (Massimiliano Gallo): anima in pena Maria, sua moglie (Anna Foglietta): anima perduta

Alfredo Marigliano (Alessio Lapice): anima irrequieta

Armida, sua moglie (Viviana Cangiano): anima triste

Gastone Califano, suo cognato (Tony Laudadio): anima libera

Raffaele, portiere (Maurizio Casagrande): anima nera

Carmela, sua sorella (Gea Martire): anima dannata

ALESSANDRO GASSMANN, regista

Eduardo De Filippo parla a tutti noi

Si è confrontato con un mostro sacro della nostra cultura, dell’immenso patrimonio teatrale italiano amato nel mondo… Quando hai per le mani un materiale di scrittura così alto, come sono tutte le commedie di Eduardo De Filippo, questa, in par-

ticolare, è una delle più famose e divertenti messe in scena, la tua prima premura è quella di non rovinare quanto di straordinario questo autore ci ha lasciato. Questo lo puoi fare avendo grande rispetto della sua scrittura, utilizzando attori giusti e cercando di dare una visione contemporanea del racconto dal punto di vista cinematografico, che io ho deciso di ambientare nel 1952. Eduardo ci chiede di far ridere e di emozionare, parlando della doppiezza umana, e noi abbiamo provato a farlo nel migliore dei modi possibili. Il mio grazie va, ancora una volta, a tutti quelli che hanno partecipato, Massimiliano Gallo, Anna Foglietta, Alessio Lapice, Maurizio Casagrande, attori straordinari, perfetti nei loro ruoli.

I fantasmi non esistono, i fantasmi siamo noi…

È la frase chiave di questa commedia di fantasmi. Quando Eduardo ci dice che “i fantasmi siamo noi”, si riferisce proprio alla doppiezza umana, fulcro della storia. I nostri protagonisti vivono realmente le emozioni o fingono di vivere altre sensazioni, perché ne possono trarre vantaggio? È un po’ la storia dei rapporti tra le persone e della falsità umana.

Qual è messaggio più potente che oggi dà De Filippo attraverso questa commedia?

È molto semplice… Eduardo parla sempre a tutti quanti noi, perché lavora sui difetti delle persone. Probabilmente ci dice di essere onesti con le persone che amiamo, ma soprattutto con noi stessi, se non vogliamo che i nostri fantasmi si presentino

in forme meno divertenti di quelle che raccontiamo in questo film.

Qual è stata la sua soddisfazione più grande?

Oltre alla possibilità di dirigere uno straordinario gruppo di attori, la mia grande soddisfazione è aver fatto un film contemporaneo, grazie al quale anche le nuove generazioni, soprattutto chi non conosce questi capolavori, si potranno divertire vedendo un “ghost movie” pieni di tanti altri significati dentro.

Impreziosisce tutto la coppia Gallo e Foglietta…

Perfetti! Anna Foglietta la conosciamo come attrice romana, ma è figlia di due napoletani e solo raramente ha potuto sfoggiare questa competenza. Con “Questi Fantasmi!”, finalmente, si è confrontata, egregiamente, con questa lingua meravigliosa. L’incontro con Massimiliano Gallo è stato perfetto, oltre a essere due grandissimi professionisti, pieni di talento, sono due esseri umani speciali, sono molto fieri di averli avuti accanto.

persone che non ci sono più, ma possiamo esserlo anche noi e tutti coloro che, secondo me, non sono mossi da un desiderio o da una reale realizzazione della propria persona… siamo, sono in tanti (ride), e ne nasceranno sempre altri. Eduardo ci ha visto molto bene quando ha scritto la pièce, e per la precisione questi versi: “I fantasmi non esistono, i fantasmi siamo noi”.

Quello di De Filippo, un linguaggio immortale… Credo che la potenza del teatro, della letteratura e della parola abbiano una valenza universale quando è veramente importante perché non si circoscrive all’interno di uno spazio e di un tempo, ma condensa tra le righe le note più importanti dell’animo umano. Lo hanno fatto nel corso dei millenni scrittori e autori importantissimi, se noi leggiamo ancora oggi una tragedia di Euripide è perché la troviamo ancora assolutamente valida, pertinente, altamente comunicativa, sentiamo che ci risuona dentro. Lo ha fatto, ovviamente, Shakespeare con le sue straordinarie opere, e lo ha fatto anche Eduardo, caratterizzato da una contemporaneità assoluta. Se poniamo De Filippo ai tempi di Euripide o di Shakespeare, se lo immaginiamo nel futuro, è un autore che avrà comunque la sua valenza assoluta e universale. La grande scrittura è per sempre.

Maria, anima perduta

Chi sono “Questi fantasmi!”?

In questa categoria possiamo, per esempio, annoverare tutti coloro che pensano di vivere, ma che in realtà non si esprimono come esseri umani. I fantasmi possono essere le anime delle

Con il suo personaggio entriamo nell’universo femminile di De Filippo…

È sempre stato particolare e particolarmente interessante, mi sono sempre chiesta come fosse possibile che un uomo appartenente a quel tempo, avesse così chiaro le difficoltà e le sen-

Anna Foglietta

sibilità dell’animo femminile, lontane da quelle maschili, per quanto l’umanità sia una sola. De Filippo ci racconta di donne contraddittorie, complesse, così felicemente indecifrabili e piene di dignità. Alessandro Gassman, attraverso la riscrittura di Massimo Gaudioso e di Filippo Gili, ha rilanciato ancora queste caratteristiche, dando agli animi femminili un ulteriore struggimento, importante per comprendere più a fondo le incoerenze dell’essere donna. È giusto che noi donne ce lo riconosciamo tutto questo come valore, e non come un elemento denigratorio, potendoci così permettere il lusso di non essere sempre la stessa cosa.

Che viaggio è stato quello con Gassman e Gallo?

La vita è molto generosa con me, e questo lavoro è stata l’ennesima prova. Alessandro posso fregiarmi di considerarlo un amico, Massimiliano Gallo, invece, che non conoscevo se non, ovviamente, come grande artista, è diventato un partner di lavoro incredibile, una persona umanamente di grande spessore. Quando questi due elementi si incrociano - grande talento pro-

fessionale e talento umano -, va da sé che lavorare diventa una crescita, e non solo una necessità. È una crescita personale che va di pari passo anche con quella del personaggio. Sono quei bei regali che ti fa la vita.

ANIMA IN PENA

Con Eduardo De Filippo si sente a casa… Questa volta siamo davanti al capolavoro della doppiezza e nell’ambiguità che si concretizza nel personaggio di Pasquale. I fantasmi “siamo noi” perché, probabilmente, quest’uomo non vuole vedere la realtà, troppo drammatica. E allora, meglio vedere i fantasmi e non soffrire in maniera così profonda per amore. Credo, però, che Eduardo, mai come in quest’opera, metta veramente uno specchio davanti agli spettatori, li pone in

Massimiliano Gallo

una situazione in cui devono decidere cosa sono i protagonisti e in che maniera agiscono all’interno di quelle dinamiche. È un testo estremamente attuale perché, nel mondo che viviamo, pieno di brutture e di violenze, probabilmente anche noi potremmo vedere un po’ di fantasmi per soffrire di meno.

Terza volta protagonista del teatro eduardiano, un dono per il pubblico che la ama…

Spero sia un regalo gradito al pubblico, sicuramente lo è per me, che per la terza volta interpreto Eduardo per Rai 1, qualcosa di eccezionale per qualsiasi attore. Ogni volta che incontri queste opere e il mondo di De Filippo, scopri in queste parole qualcosa di straordinario, è, forse, l’autore che meglio di tutti ha scavato nell’animo umano, nelle sue piccolezze, nelle sue debolezze, nelle sue fragilità, passando dalla commedia al tragico in pochissimi secondi.

Che effetto le ha fatto essere “diretti” da un amico?

È stato il valore aggiunto, un’esperienza che avevo già avuto con Alessandro che ha curato la regia de “Il Silenzio Grande”,

prima uno spettacolo teatrale di successo, poi diventato un film. È un regista di grande talento, sa cosa vuole sul set, ama gli attori, li coccola, li protegge. Noi due abbiamo un rapporto molto bello, ci diciamo poco sul set, sappiamo dove andare e cosa dobbiamo fare. Credo che il lavoro sia in qualche modo agevolato dal rapporto che nel tempo abbiamo costruito, di amicizia e di stima reciproca.

Qual è, oggi, il valore “civile” di un artista?

Viviamo tempi complicati, anche un artista deve assolutamente dire la sua, partecipare, non allinearsi, ma essere critico rispetto a quello che succede. Chi vive di arte, i grandi intellettuali questo fanno, vede prima e lo vede dal di fuori in maniera più lucida. Oggi questa “grandezza” un po’ manca, così come la voglia di esporsi. Quando sui social leggo le critiche verso attori o cantanti che intervengono su questioni civili o politiche, io rispondo semplicemente affermando che “parlo” perché sono innanzitutto un cittadino, e poi perché sono in grado di farlo.

IL GRANDE SHOW DI RAI 1

A REGGIO CALABRIA

Lavori in corso nella suggestiva Piazza Indipendenza per il secondo appuntamento con il Capodanno in Calabria. A condurre la serata, che prenderà il via al termine del discorso di fine anno del Capo dello Stato, sarà Marco Liorni. Nel servizio tutti i numeri dell’imponente macchina produttiva

Tecnici e maestranze hanno già iniziato ad erigere l’imponente palcoscenico che ospiterà cantanti, comici e momenti di spettacolo, tradizionali ingredienti de “L’anno che verrà”, il Capodanno di Rai 1 realizzato da Direzione Intrattenimento Prime Time della Rai in collaborazione con Regione Calabria, Calabria Film Commission, nell’ambito della convenzione siglata con Rai Com. La struttura che ospiterà lo show condotto da Marco Liorni ha una larghezza di 25 metri, è profonda 23 per ben 23 metri di altezza ed è dotata di 350 metri quadrati di apparati video (ledwall). Il tutto per un peso complessivo di 40000 kg compresa la copertura. Per le riprese sono presenti 9 telecamere presidiate, di cui ben quattro speciali (cable cam, 2 technocrane, 1 drone). Oltre 500 i corpi illluminanti, quasi tutti motorizzati e controllati, distribuiti su quattro torri, per una scenografia mozzafiato. Ma l’audio non sarà da meno: 4 banchi audio da più di 100 canali;

1 banco regia musicale, 1 banco per il monitoraggio dell’orchestra e dei numerosi ospiti musicali, 2 banchi in diffusione di cui uno solo dedicato alla musica. Per i microfoni due stagebox da 64 ingressi. Per la diffusione 16 diffusori in modalità line array su tre colonne per il main, ulteriori 12 diffusori per coprire l’area a destra del palco. E per fare in modo che tutta la macchina produttiva, curata dalla Direzione Produzione Tv-Centro Produzione Tv di Napoli, funzioni alla perfezione sono presenti 2 gruppi elettrogeni da 650 kVA per l’alimentazione di luci, ledwall ed effettistica varia (oltre i 500 kW); 1 gruppo di 2 per 300 kVA per la diffusione di piazza, 1 gruppo 2 per 95 kVA per l’alimentazione della regia OBvan, 1 mezzo RVM, 1 mezzo per la grafica e la stazione satellite con un totale di oltre 1 Km di linee di cavo. “L’Anno che Verrà”, come la precedente edizione, sarà fruibile in diretta streaming su RaiPlay e in diretta radiofonica da Rai Radio1. 

FOLIGNO E L’UMBRIA, PROTAGONISTI DEL CAPODANNO DI RADIO2

A partire dalle 22.30 del 31 dicembre, in diretta da Piazza San Domenico sulle frequenze di Rai Radio2, sul canale 202 del Digitale Terrestre, su Rai Play e RaiPlay Sound. Con Saverio Raimondo, Diletta Parlangeli, la Radio 2 Social Band

Il 31 dicembre la città di Foligno festeggerà l’arrivo del 2025 in diretta su Rai Radio 2, grazie al “Capodanno con Radio2”. A partire dalle 22.30, in diretta da Piazza San Domenico, sulle frequenze di Rai Radio2, sul canale 202 del Digitale Terrestre, su Rai Play e RaiPlay Sound, Diletta Parlangeli e Saverio Raimondo saranno pronti a far vivere al pubblico un live esclusivo per traghettare il pubblico presente in piazza e gli ascoltatori nel 2025. Alcune anticipazioni della serata sono state annunciate nel corso della conferenza stampa di presentazione svoltasi nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, alla presenza della Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, del Sindaco di Foligno Stefano Zuccarini, dell’Amministratore Delegato di Rai Com Sergio Santo, della direttrice di Rai Com Federica Tanzilli e della direttrice di Rai Radio 2 Simona Sala. In Piazza San Domenico sarà montato un maxischermo attraverso il quale sarà possibile seguire il discorso di Capodanno del Presidente della Repubblica, si inizierà poi ad ascoltare musica e a ballare fino alle 22,30, quando ini-

zierà il “Capodanno con Radio2” e il palco ospiterà una line-up musicale straordinaria. Ad aprire le danze sarà la Social Band, la band resident di Radio2 Social Club, con la potente voce di Frances Alina Ascione che riscalderà l’atmosfera con i successi italiani e hit internazionali. Quindi on stage saliranno i BNKR 44, il collettivo rivelazione dell’ultimo Sanremo. E dalla mezzanotte, arrivano i Rockets, la leggendaria band francese icona del rock spaziale e pioniera della musica elettronica capitanata da Fabrice Quagliotti che trasformerà la piazza in una discoteca a cielo aperto. «L’Umbria, con la città di Foligno, sarà di nuovo protagonista di un Capodanno targato Rai – ha rimarcato la Presidente Proietti aprendo la conferenza stampa – una vetrina di grande importanza per una Regione vede nel turismo uno dei suoi settori di eccellenza. La comunicazione integrata con cui la Rai, attraverso Rai Radio2 e Rai Com in particolare, accompagnerà l’evento ci permette di avere una ribalta di prestigio anche sui social media e anche a livello internazionale. Supportando quel multilateralismo nel settore dell’accoglien-

za attraverso il quale vogliamo fare in modo che chi viene a visitare una città dell’Umbria possa apprezzarne anche le altre realtà e bellezze storiche e paesaggistiche, prolungando il suo soggiorno».

«Quest’anno il Capodanno dell’Umbria – ha dichiarato il Sindaco Stefano Zuccarini – offrirà a Foligno una vetrina a livello nazionale, e non solo, su Rai Radio2 che darà alla nostra Città una visibilità mediatica di primo piano con importanti e strategiche occasioni di ricadute positive dal punto di vista promozionale, turistico e culturale. Un progetto frutto di un grande lavoro partito questa estate, che riconosce i grandi successi del Capodanno folignate degli ultimi anni, confermandolo come evento di portata nazionale. Un ringraziamento va anche alla precedente Giunta e alla Presidente Tesei, che hanno sempre garantito massima attenzione e sostegno alla città di Foligno ed alla sua Amministrazione, al Paiper che ne curerà l’organizzazione, ed alla Rai per la rinnovata attenzione».

«La festa di Capodanno di Radio 2 a Foligno rappresenta il fiore all’occhiello dell’importante collaborazione con la Regione Umbria – concorda l’Amministratore Delegato di Rai Com Sergio Santo –. Siamo ancora una volta al fianco di un territorio unico per storia, paesaggio, arte e tradizioni, con l’intento di contribuire a valorizzarlo ulteriormente».

«Il colore di Rai Radio2 – assicura la direttrice Simona Sala – lo abbiamo sperimentato, è perfetto per festeggiare il capodanno in piazza. Un rosso pieno di energia, di musica, di allegria e di voglia di stare insieme con i nostri ascoltatori e con tutti i cittadini che brinderanno all’anno nuovo ballando con noi nella suggestiva Piazza di Foligno». Il Presidente dell’Associazione Paiper, Carlo Delicati, ha concluso la presentazione alla stampa annunciando che alla chiusura del “Capodanno con Radio2”, l’evento realizzato grazie alla convenzione siglata dalla Regione Umbria con Rai Com e in collaborazione con il Comune di Foligno, si potrà continuare a ballare un DJ Set a cura dei disk jockey che fanno parte dell’associazione. 

@Jan
Skvaril

IL MIO DESIDERIO PER NATALE

Jessica Morgan, una giovane donna in carriera, decide di passare la vigilia di Natale nella cittadina di Glenbrooke, convinta che questo potrà farle sentire più vivo il ricordo dei suoi genitori. Qui incontrerà un affascinante pompiere. Alla ricerca della semplicità, per la regia di David I. Strasser. Con Autumn Reeser, Antonio Cupo, Beau Daniels, Terrence Kelly, Kirsten Robek, LaTonya Williams, Lisa MacFadden, Quinn Lord, Claire.

UOMO E GALANTUOMO

Ospite del ricco e giovane Don Alberto De Simone, la sgangherata compagnia di attori “L’eclettica”, capitanata da Gennaro De Sia, prova un nuovo spettacolo drammatico per riscattarsi dei fiaschi delle precedenti rappresentazioni. Le “prove” sono interrotte dall’irruzione di Salvatore, fratello di Viola, attrice che aspetta un figlio da Gennaro, e che vuole costringere l’uomo ad agire da galantuomo sposandola. Con Eduardo e Luca De Filippo e Isa Danieli. 

Basta un Play!

STUCKY

Origini persiane, flemmatico e sornione, l’ispettore Stucky è in forza alla Questura di Treviso e si muove a proprio agio nelle pieghe oscure del Nord-Est italico, affrontando casi in cui lo studio di un delitto è anche e soprattutto un pretesto per osservare e indagare la condizione umana. Ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas. Regia di Valerio Attanasio. Interpreti: Giuseppe Battiston, Barbara Bobulova, Diego Ribon, Laura Cravedi, Alessio Praticò, Thomas Trabacchi.

ROBIN HOOD

Nell’ombrosa foresta di Sherwood, proseguono le nuove avventure del giovane Robin Hood e i suoi amici Tuck e Little John, Scarlett e Marian, sempre pronti a difendere gli abitanti della Contea, minacciati questa volta da una terribile invasione di Vichinghi. L’orda di barbari, guidati dal conte Erald, ha stabilito il suo accampamento lungo le rive del fiume, disseminandolo di trappole pericolose. I terribili Vichinghi cercheranno di conquistare il trono di Re Riccardo e catturare il drago Dercké. Disponibile anche in lingua originale.

MARIA

Angelina Jolie è la più celebre soprano di tutti i tempi. Nelle sale dal 1° gennaio, distribuito da 01 il film di Pablo Larraín con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Kodi Smit-Mcphee e Valeria Golino

Diretto da Pablo Larraín e interpretato dall’attrice premio Oscar® Angelina Jolie nel ruolo di Maria Callas, “Maria” ripercorre gli ultimi giorni di vita di una diva leggendaria che riflette sulla propria identità ed esistenza. Nei panni dell’artista, una delle figure più emblematiche del 20° secolo, Angelina Jolie. Al suo fianco un cast di prim’ordine, con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Kodi Smit-Mcphee e Valeria Golino. La trama segue le vicende della soprano di origine greca durante il suo soggiorno a Parigi, città in cui si rifugia dopo una vita pubblica costellata di eventi emozionanti e tumultuosi. Il film è distribuito da 01 Distribution. Pablo Larraín e Angelina Jolie nelle interviste di 01.

PABLO LARRAÍN, IL REGISTA

Qual è l’aspetto più interessante di un film su Maria Callas?

Per molti anni ho avuto la fortuna di abitare, insieme alla mia famiglia, nei pressi di un teatro dell’opera, a Santiago. Adoravo andare a vedere le opere che hanno reso celebre la Callas nonostante lei non fosse già più in vita, mi sentivo fluttuare quando uscivamo dal teatro; quando tornavamo a casa, mia madre mi diceva: “Ecco, hai visto quanto è bella l’opera lirica”. A mia madre piaceva la Callas, e sono cresciuto in compagnia

della sua voce angelica. In seguito, ho avuto modo di conoscere altri aspetti della sua vita. Perciò, dopo aver girato “Jackie” e “Spencer”, la figura di Maria Callas mi sembrava la scelta più giusta per completare questa trilogia. “Maria” è anche il mio primo film su un personaggio artistico e per questo motivo riesco a relazionarmi con lei anche sul piano personale.

La vita stessa di Maria Callas può essere paragonata a un’opera lirica?

Molte delle opere interpretate da Maria Callas sono tragedie, quindi il personaggio principale da lei incarnato spesso muore nell’ultima scena. Le storie di queste opere sono molto diverse rispetto alla sua vita, ma secondo me c’è un legame fra la Callas e i personaggi che interpretava. Ne ho parlato con lo sceneggiatore Steven Knight proprio all’inizio del progetto: questo film racconta la vita di una persona che si immedesima con le tragedie che mette in scena. Abbiamo utilizzato specifici brani musicali o cantati per sottolineare ogni momento del film; sono stati inseriti nelle varie scene non solo in modo funzionale ma proprio a scopo drammatico. L’opera lirica è una forma di trascendenza, un modo per esprimere emozioni ineffabili.

Perché ha scelto di raccontare proprio gli ultimi giorni di Maria Callas?

Maria Callas ha cantato tutta la vita per il pubblico, per gli altri. E la sua vita personale è emersa per lo più in funzione delle sue relazioni. Ha sempre cercato di compiacere qualcun altro, un compagno, un familiare o un amico. Ma alla fine della sua vita ha deciso di cantare per se stessa. Quindi questo film riguarda una persona che nei suoi ultimi giorni cerca la propria voce e la propria identità. È una celebrazione della sua vita.

Cosa ha reso Angeline Jolie l’interprete ideale a incarnare Maria Callas?

Sia Maria Callas che Angelina Jolie possiedono una grande presenza scenica, brillano davanti alla macchina da presa e illuminano tutti gli ambienti in cui si muovono. La loro enorme umanità è quasi tangibile. Angelina non ha dovuto sforzarsi di essere Maria Callas e trasmettere la sua caratura perché già la possiede. Per sei o sette mesi si è preparata molto seriamente alla parte. Le ho detto che la migliore preparazione per questo personaggio sarebbe stato mettersi a cantare. Inoltre, Angelina possiede quella fragilità, sensibilità e intelligenza che fanno la differenza. La vedi scomparire nel ruolo, e il pubblico si immerge nel film dimenticandosi molto velocemente di lei. Ovviamente per far questo occorrono non solo un talento immenso, ma anche una grande dedizione, disciplina e vulnerabilità.

Può descrivere il modo in cui Angelina Jolie ha imparato il canto lirico?

È stata proprio questa la difficoltà, fare un film su Maria Callas con la propria voce… Perché mai farlo senza? È un elemento essenziale, ovviamente. Angelina ha affrontato diversi stadi di preparazione. All’inizio ha studiato con professionisti del canto lirico, con cui ha corretto la postura, la respirazione, il movimento e l’accento. Cantava opere e arie molto specifiche, per lo più in italiano. Bisogna cantare nel modo giusto, trovare le giuste tonalità e questo significa essere in grado di seguire la melodia e cantarla bene. Abbiamo registrato la sua voce e la sua respirazione. Ci sono momenti nel film in cui ascoltiamo Maria Callas con un frammento di Angelina. Altre volte Angelina è più preponderante della Callas. Ci sono tracce variegate con diverse voci. Angelina si è messa in gioco in prima persona, non solo per accrescere la veridicità del film ma anche per compiere il giusto percorso come attrice.

Può descrivere il metodo con cui è stata utilizzata la voce di Angelina Jolie?

L’unico modo era farla cantare realmente, in sincronia con la Callas, ad alta voce. Nel missaggio le due voci si mescolano in modo molto organico. Non c’è alcun miracolo di tecnologia, Angelina ha cantato realmente e il suono è stato registrato in un

certo modo. Angelina si è esibita anche davanti a 200 persone o 500 figuranti, cantando con la propria voce. Io avevo le cuffie, perciò ascoltavo l’orchestra, la Callas e Angelina e facevo una sorta di missaggio live. Ma Angelina era nuda, metaforicamente parlando, dal punto di vista vocale, di fronte a centinaia di persone. All’inizio è stato difficile, quasi si scusava con la troupe ma tutti le dicevano: “Dai, sei bravissima. Continua così”. Tutti hanno apprezzato sia la sua bravura che il suo coraggio.

ANGELINA JOLIE, INTERPRETE

DI MARIA CALLAS

Perché ha voluto recitare il ruolo di Maria Callas?

Ho incontrato Pablo Larraín molti anni fa. Gli ho espresso la mia stima e il mio desiderio di poter lavorare con lui, prima o poi. Quando mi ha contattato per “Maria”, ho apprezzato la serietà del casting. Pablo sceglie sempre attori che siano adatti al

ruolo e che sappiano bene cosa fare. Inoltre, sono una grande ammiratrice del lavoro di Steven Knight: ha scritto un copione originale, dalla struttura insolita. Insieme a Pablo ha compiuto scelte coraggiose riguardo la narrazione, scelte che rivelano un grande talento.

Come si è preparata al ruolo?

Le aspettative di Pablo erano altissime, e voleva che cantassi. Ho preso lezioni per sei o sette mesi prima di riuscire a cantare veramente, e ho studiato l’italiano per immergermi completamente nel mondo dell’opera, per comprendere ciò che cantavo e rendere le scene verosimili. Non c’era un altro modo per farlo. Quando un attore inizia a recitare, c’è sempre qualcuno che gli chiede “Sai cavalcare? Sai parlare questa lingua?” e gli attori rispondono sempre di sì e poi devono darsi da fare per imparare. Quando Pablo mi ha chiesto se sapessi cantare, ho risposto di sì, ma lui ha preteso che imparassi il canto lirico perché il mio volto e le mie espressioni dovevano essere verosimili. Ma ap-

prendere il canto serviva anche a comprendere Maria Callas, a calarmi nel suo personaggio. La musica è stata la sua vita, così come il suo rapporto con la voce e il corpo, il suo talento, la sua presenza scenica, il suo contatto con il pubblico. Sono questi gli elementi per capire la Callas.

Com’è stata l’esperienza di imparare a cantare in quel modo?

A dir la verità è stata una terapia di cui non pensavo di aver bisogno. Non avevo idea di quanta energia trattenessi. Quindi la sfida non è stata tanto tecnica quanto emotiva perché ho dovuto imparare a cercare la mia voce, a trovare un contatto con il mio corpo, a esprimermi. Ho dovuto dare tutta me stessa. Quando i cantanti lirici esprimono il dolore, non è una cosa superficiale, ma scavano a fondo, dentro di sé. Sono emozioni totalizzanti, che li avvolgono completamente, devono avere un atteggiamento di apertura e cantare con la voce più forte che hanno.

Dice che Maria Callas è stata al suo fianco sulla scena. Cosa prova per questa artista dopo aver trascorso tanto tempo con lei?

Le voglio molto bene. Mi commuove e sono felice di aver avuto l’opportunità di mostrare il suo lato più umano. Maria era molto miope: le lenti che indossava quando era già adulta rivelano che fosse quasi cieca. Da giovane non poteva esibirsi con gli occhiali sul palco, era inaccettabile, doveva quindi memorizzare tutto ciò che cantava. Solo da questo possiamo renderci conto di quale forza di volontà possedesse. Da giovane era stata spinta verso il canto dalla madre e nel corso del tempo è stata in grado di raggiungere livelli eccelsi che hanno profondamente cambiato la lirica. Ma da adulta le cose sono cambiate, e il pubblico l’ha criticata e ha subito enormi pressioni. Credo fosse molto sensibile, perché non è possibile esprimere tutte quelle emozioni senza possedere una grande sensibilità.

MUSICANTE

Il 2025 è l’anno delle iniziative dedicate a Pino Daniele, che celebreranno i 10 anni dalla sua scomparsa e i 70 anni dalla sua nascita

Il “Musicante” compie 40 anni. L’album entrato nella storia della musica italiana è disponibile in digitale, CD e vinile limited edition con la versione rimasterizzata del 1984 e le Studio Session inedite in presa diretta. L’occasione è quella delle celebrazioni della nascita e della scomparsa dell’indimenticato Pino Daniele. Una ristampa speciale che celebra non solo la straordinaria portata artistica dell’album, ma anche l’accurato processo creativo che si cela dietro a ogni canzone.

“Musicante” rappresenta l’opera che ha reso Daniele uno dei più grandi innovatori della musica italiana. La sua capacità di fondere mondi diversi e di comunicare sentimenti attraverso un linguaggio musicale universale che unisce perfettamente italiano, napoletano e inglese, lo consacra come un “musicante” libero che sa sempre dove dirigere la propria musica, con una profondità e una consapevolezza che lo hanno reso unico nella storia della musica. Il lavoro di masterizzazione ha permesso di donare nuova vita sonora a brani incisi più 40 anni fa e di migliorarne il suono, senza stravolgerne l’essenza. “Studio Session” rappresenta un prezioso documento, che offre uno sguardo approfondito sul metodo di lavoro di Pino Daniele e sulla ricerca musicale, permettendo a chi lo ascolta di fare un viaggio nel cuore del processo creativo e di apprendere la cura e la pre-

cisione che l’artista aveva nella costruzione e nella scelta degli arrangiamenti della base ritmica, su cui poi venivano aggiunte le voci, gli assoli di chitarra e gli altri strumenti, apprezzando così il lavoro di ricerca dell’equilibrio perfetto tra basso, batteria, pianoforte e chitarra, gli elementi alla base del suo “sound mediterraneo”. Attualmente è in radio e in digitale “Again”, che intreccia il calore della voce di Pino Daniele con il suono della sua chitarra. A gennaio, nei giorni 4, 5 e 6, sarà trasmesso nei cinema “Pino Daniele – Nero a metà”, un documentario di Marco Spagnoli e Stefano Senardi, con la partecipazione di Enzo Avitabile, Tullio DE Piscopo, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello. Un ritratto intimo e profondo dell’uomo dietro l’artista grazie ai racconti e le emozioni racchiuse in uno dei suoi album più rappresentativi che ripercorre la prima parte della sua carriera. Attraverso gli occhi di Stefano Senardi, amico di lunga data e storico produttore di Pino, il documentario guida il pubblico attraverso una serie di interviste esclusive con alcuni dei più stretti collaboratori e amici di Pino. Una vera e propria celebrazione non solo della musica dell’artista, ma anche dei suoi pensieri, della sua passione per Napoli e della sua capacità di

innovare continuamente il panorama musicale. Tra i protagonisti delle interviste, i musicisti che hanno accompagnato Pino Daniele nella sua straordinaria carriera, dando voce a storie ed aneddoti unici. In “Pino Daniele – Nero a metà” le immagini di Napoli si fondono con le melodie, creando un’esperienza visiva e sonora che porta lo spettatore a immergersi completamente nel mondo dell’artista. Il 18 settembre, in piazza Plebiscito a Napoli, è atteso l’evento live “Il viaggio del Musicante”. Sul palco grandi nomi del mondo della musica e dell’entertainment. Il ricavato sarà devoluto a sostegno della ricerca oncologica pediatrica e della formazione artistica per contrastare la povertà educativa. Un’imperdibile festa con tanti ospiti, artisti, musicisti, amici e colleghi per celebrare uno dei più grandi musicisti della storia della musica italiana. Tra racconti, aneddoti, omaggi e ovviamente tanta musica, verranno ripercorse la sua vita e la sua carriera, ricca di canzoni che hanno segnato intere generazioni. Sarà anche un evento di valore sociale, una preziosa opportunità per unire cultura e solidarietà, onorando e rinnovando l’impegno sociale di Pino Daniele.

SABRINA GREMENTIERI UNA DONNA IN CAMMINO

“Il sole di sera” – edito da Aliberti – è il romanzo che non ti aspetti. Inserito nella categoria Love in realtà dissimula un thriller tutto giocato sul filo della memoria. Ti innamori dei personaggi, trepidi per i rischi corsi da Marianna, la protagonista e, soprattutto, ti aggiri con occhi e cuore nell’antico borgo ristrutturato sull’Appennino tosco-romagnolo, dove la storia è ambientata. Il borgo esiste e non esiste allo stesso tempo. Quel che è certo è che l’autrice, quei boschi, quei sentieri, quegli scorci li conosce benissimo. Perché lei è una donna in cammino

Amo moltissimo camminare”, confida, “ho realizzato proprio l’estate scorsa il desiderio di fare un Cammino in solitaria ed è stata un’esperienza così intensa e liberatoria che sto già pensando al prossimo. Anche quando ti muovi con passo svelto, c’è tutto il tempo affinché il mondo attorno a te risvegli tutti i sensi: colori, odori, rumori, la consistenza dell’aria a seconda se sei al sole o attraversi una zona d’ombra. Ad ogni metro macinato, la sensazione è quella di entrare in una nuova dimensione, perché quello che vedi grazie alla lentezza del cammino è un mondo nuovo, anche se lo vivi tutti i giorni. E poi la curiosità che mi spinge sempre oltre, al di là di una curva, di una collinetta, di un avvallamento. A volte penso che riuscirei a fare il giro del mondo a piedi!

Meglio il viaggio o la meta?

Il viaggio. E l’ho imparato proprio viaggiando. Il viaggio è trepidazione e timore, speranza e possibilità. È esperienza, fatica, è il tempo in cui tutto è possibile. Devo ammettere di non averlo capito subito. Quando ho iniziato a viaggiare, ero sempre proiettata alla meta e, una volta raggiunta, iniziavo già a pensare a quella successiva. Questa implacabile irrequietezza mi ha finalmente svelato che era il cammino, il viaggio, la parte migliore.

La scrittura è una metafora del percorso sul quale ci troviamo?

In realtà sì, potremmo considerare la scrittura come la metafora del percorso di vita. Facciamo i primi passi nel mondo, ci sembra tutto così grande e sconosciuto e pieno di possibilità. Inciampiamo, ci rialziamo e impariamo a fare meglio. E così anche nella nostra vita di adulti. I dolori e le gioie sono tatuaggi che raccontano la nostra storia. Non saremo sempre artefici del nostro destino, ma in una società ideale ci sentiremmo comunque responsabili di quanto fatto. Così è nella scrittura. Raccontare storie è una forma d’arte che richiede dedizione e fatica. Si inciampa e si cade, si prova infinite volte prima di raggiungere un risultato, si hanno poche gioie che però spesso sanno compensare i tanti dolori. Purtroppo, tanto nel mondo reale quanto

in quello editoriale, spesso manca la consapevolezza che, per raggiungere risultati, è necessario davvero tanto impegno e pazienza. E, ciò nonostante, non è detto che i risultati arrivino, perché non sempre merito e qualità pagano. E allora ci si avvilisce, ci si arrende, ci si appiattisce. E i risultati sono quelli che vediamo ogni giorno in tutti i campi.

Costanza e impegno non mancano nel lavoro di Grementieri. Lo dimostra l’equilibrio che ha saputo creare tra i vari elementi presenti nel romanzo. Recita la trama: Marianna è una giovane donna che vive in un furgone camperizzato e lavora come stagionale negli alberghi. Quindici anni prima, dopo una brutale aggressione che le ha causato una parziale perdita di memoria, ha lasciato la famiglia, con cui aveva pessimi rapporti, e ha scelto una vita solitaria. Zero legami, zero affetti, sempre pronta a partire al primo segnale di disagio. Quando il furgone ha un guasto improvviso, Marianna è costretta a fermarsi in un antico borgo ristrutturato sull’Appennino tosco-romagnolo: un luogo incantevole, popolato da gente ospitale e curiosa. Molto curiosa, si potrebbe aggiungere, soprattutto perché le cose da scoprire sono molte e dolorose.

“Il sole di sera” conclude l’autrice, “è un viaggio fuori e dentro di sé, alla scoperta di uno stile di vita più lento, pieno, fatto di incontri e di scontri e di conoscenza, del mondo e di se stessi.”

Laura Costantini

RADIO1 PLOT MACHINE

Èappena partita la nuova gara dei Racconti di Radio1 Plot Machine, programma di scrittura interattiva, condotto da Vito Cioce con Marcella Sullo. Il primo tema è lo Zaino. Il lunedì alle 23.05 su Radio1 due racconti selezionati e votati poi sulla pagina ufficiale. Tutte le opere andate in onda saranno pubblicate in un podcast originale della Rete diretta da Francesco Pionati. Per partecipare: invia il racconto inedito - max 1500 caratteri - nella sezione Novità di: www.raiplaysound.it/programmi/ radio1plotmachine. Lunedì 23 e lunedì 30 dicembre alle 23.05 andranno in onda le repliche di puntate speciali del programma.

PER ESSERCI SEMPRE

La Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Agrigento il Vice questore aggiunto Sonia Zicari, racconta la sua esperienza con la Polizia di Stato

Esserci Sempre è una sorta di binomio inscindibile. Esserci è essere dentro, nel profondo e nell’intimo e quindi non potrebbe essere che “sempre”. Filosofia a parte, la Polizia di Stato c’è sempre, h 24 e 7 giorni su sette anche nei giorni di festa. La Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Agrigento il Vice questore aggiunto Sonia Zicari, racconta la sua esperienza di donna In prima Linea. Esserci sempre non è solo uno slogan ma ha un suo significato più profondo. I cittadini amano la polizia di stato perché i suoi uomini e le sue donne sanno tessere relazioni, legami, sinergie… e sono abili e pazienti, nel cercare unioni e condivisioni e nel flemmatizzare i conflitti ricercando soluzioni condivise, nell’adottare decisioni nell’ambito di un processo in cui tutti si sentano coinvolti ma senza perdere la capacità di essere una guida ed un riferimento sicuro e costante… In vista delle festività natalizie si prevede un incremento dei volumi di traffico veicolare sull’intera rete stradale e autostradale nazionale, in particolare già a partire dalle ore pomeridiane del 21 dicembre. Anche per le festività di fine anno e l’avvio del 2025, è previsto un aumento del traffico, in particolare già dal pomeriggio di sabato 28 dicembre e per l’intera giornata di domenica 29, per poi tornare ad intensificarsi nel pomeriggio di mercoledì 1 gennaio2025. La Polizia ricorda che il divieto di circolazione fuori dai centri urbani per i mezzi con massa superiore alle 7,5 tonnellate è previsto nelle sole giornate festive, dalle ore 9 alle 22 e che in molte autostrade e strade extraurbane è vigente l’obbligo di circolare con pneumatici

invernali montati ovvero di avere a bordo idonei strumenti antisdrucciolevoli prontamente utilizzabili.

Si invitano poi gli automobilisti ad adottare comportamenti di guida prudenti e rispettosi delle norme: prima di partire, controllare lo stato di efficienza del veicolo e degli pneumatici, la regolarità dei documenti obbligatori da portare al seguito, nonché ad informarsi preventivamente sugli scenari meteo attesi. In particolare, durante il viaggio si raccomanda di evitare qualsiasi distrazione alla guida, soprattutto quella che deriva dall’utilizzo del cellulare; mantenere sempre idonea distanza di sicurezza dal veicolo che precede; moderare la velocità rispettando i limiti previsti; allacciare le cinture di sicurezza anche nei sedili posteriori e assicurare i bambini con seggiolini e adattatori; non assumere alcool e droghe.

Si consiglia inoltre di pianificare il viaggio in modo da effettuare delle soste frequenti, almeno di 10-15 minuti ogni due ore ininterrotte di guida.

Perché ha deciso di entrare in Polizia?

Avevo iniziato il mio percorso con gli studi giuridici e durante l’abilitazione alla professione forense ho iniziato a percepire il desiderio di aiutare le persone in difficoltà. Il concorso per Commissari della Polizia di Stato era proprio ciò che cercavo: essere al servizio dei cittadini e poter lavorare al fine di contribuire alle strategie di sicurezza, prevenzione e soccorso. La sostanza trovava forma in quella divisa indossata dopo tanto studio, realizzando quel sogno nel cassetto che c’era da sempre.

Da cosa nasce la sua passione per la Polizia?

Il senso del dovere ed il rispetto delle Istituzioni hanno costituito un nocciolo solido della mia educazione e di questo devo solo ringraziare i miei genitori. Gli studi poi, in particolare il percorso universitario a Palermo presso la facoltà di Giurisprudenza, hanno suscitato curiosità nei confronti dei protagonisti della lotta contro la mafia, magistrati e appartenenti alle Forze dell’Ordine, consolidando quel già forte senso di giustizia.

Qual è il suo ruolo attuale?

Da aprile dirigo la Sezione Polizia Stradale di Agrigento, la mia città, e ciò costituisce al contempo fonte di soddisfazione e responsabilità. La pregressa esperienza triennale nel capoluogo nisseno nello stesso ruolo è stata ed è fondamentale per lo svolgimento dei compiti istituzionali affidatimi. Le donne e gli uomini della Polizia Stradale, lavorando ogni giorno per gestire la sicurezza sulle strade, svolgono un’attività molto tecnica e spesso rischiosa e la loro competenza e versatilità facilita il lavoro del Dirigente che sa di poter contare su una squadra capace e coesa. Le competenze dei collaboratori e le belle professionalità che ho incontrato nella Specialità mi hanno permesso di ottenere e raggiungere obiettivi non sperati. Nella posizione

ricoperta una parte del lavoro è assorbita dalla gestione del personale, il lato umano è molto importante, e comporta uno sforzo costante e continuo al fine di valorizzare ogni singola competenza. In questo senso le parole chiave sono: ascolto, motivazione e formazione.

È da poco entrato in vigore il nuovo CDS… cosa è cambiato?

Quali sono i risultati fino ad oggi?

Le modifiche introdotte al Codice della Strada sono volte ad incrementare la sicurezza sulle strade ed autostrade atteso che nella maggior parte dei casi gli incidenti stradali sono causati da azioni e comportamenti scorretti dei diversi utenti della strada. Le modifiche, infatti, riguardano alcuni dei comportamenti più rischiosi come la guida in stato di ebbrezza o dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti, la velocità e soprattutto la distrazione alla guida causata, in prevalenza, dall’uso degli smartphone oltre ad altre numerose violazioni delle norme di comportamento. L’auspicio è che la conoscenza delle modifiche apportate, ma soprattutto la consapevolezza che il mancato rispetto delle regole mette a repentaglio la nostra e l’altrui incolumità, possa indurre tutti gli utenti della strada ad una maggiore attenzione e prudenza.

Quanto è importante invece l’educazione stradale e come vi vede impegnati?

Credo che percorsi educativi, incontri di formazione - informazione con piccoli, con giovani futuri utenti della strada ed anche con professionisti del mondo del lavoro, sia lo strumento più efficace per insieme riuscire a garantire livelli di sicurezza maggiori. Questo aspetto della Specialità é quello che più mi entusiasma, e sono i valori della guida responsabile che cerchiamo di diffondere con progetti i quali

bici-scuola e Icaro . Se riusciamo a far capire che adottando comportamenti corretti riduciamo il rischio di provocare quello che definiamo incidente ma che di casuale non ha nulla, abbiamo vinto... perché diciamocelo la causa di questi eventi è sempre il mancato rispetto di regole del CdS. Il nostro impegno su questo fronte è intenso e auspichiamo di raggiungere quante più persone possibili.

Cosa vuol dire per lei essere in prima linea?

Essere in prima linea vuol dire soccorrere l’utente della strada in difficoltà, stare vicino al cittadino truffato, aiutare la signora anziana in difficoltà o ancora aiutare il giovane vittima di bullismo. Essere in prima linea significa fare il proprio dovere ed essere di esempio per i propri collaboratori anche quando questo comporta la necessità di trovare un equilibrio con la vita familiare, perché spesso i nostri cari rinunciano alla nostra presenza anche in occasioni importanti.

Quale percorso devono seguire i giovani per entrare in Polizia?

Per esperienza posso solo dire che è necessario impegnarsi nella preparazione volta al superamento dei concorsi, studiando con assiduità, costanza e metodo. È opportuno poi approcciarsi a questa esperienza lavorativa con la convinzione di dover prestare un servizio da rendere giorno dopo giorno con dedizione, attenzione, responsabilità e soprattutto buon senso. Ci saranno momenti difficili in cui il senso di inadeguatezza fa capolino per lasciare subito spazio alla ricerca della migliore risoluzione del problema. Molte saranno le soddisfazioni: lo sguardo di chi ha trovato un valido aiuto in noi non si dimentica. La Polizia è questa: #essercisempre.

Nelle librerie e negli store digitali

NATALE A GRACELAND

La nipote di Elvis Presley, Riley Keough, è la “host” nello speciale natalizio realizzato nella casa che fu di Elvis Presley, in onda martedì 24 dicembre alle 23.20 in prima visione su Rai 5

Star del country e del pop - da Lana de Rey a John Legend, da Alanis Morissette a Post Malone - eseguono dal vivo grandi classici di Natale e cover di Elvis nella tenuta di Graceland, con i contributi di Dolly Parton e Cher. Tra una performance e l’altra, spezzoni di repertorio e “home movie” inediti di Elvis Presley a Graceland con famiglia e amici. “Natale a Graceland” è il primo speciale natalizio televisivo con musica dal vivo nella tenuta, e vedrà la partecipazione delle più grandi star della musica celebrare il Re del Rock ‘n’ Roll, la sua musica ed il suo periodo dell’anno preferito, in uno speciale live natalizio senza precedenti dalla sua iconica casa, Graceland.

La settimana di Rai 5

Sciarada, il circolo delle parole

L’atlante che non c’è. In Sardegna con Grazia Deledda

Condotto da Marco Vivio, in onda in prima visione lunedì 23 dicembre alle 22.55

Under Italy

Episodio 1 - Roma

Ci sono, al di sotto di città e campagne, luoghi di grande interesse storico e artistico, capaci di raccontare “dal basso” la storia passata. Con Darius Arya. Martedì 24 dicembre alle 20.20

Concerto di Natale dal Senato

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, direttore Riccardo Muti. Concerto per i 20 anni dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Giovedì 26 dicembre alle ore

Il Lago dei Cigni firmato da Benjamin Pech all’opera di Roma

Con le étoiles Rebecca Bianchi e Alessio Rezza. In prima tv venerdì 27 dicembre alle 21.15

Alicia Keys Live in Los Angeles

Virtuosa del pop-soul, l’artista unisce mondi musicali apparentemente inconciliabili. In prima visione mercoledì 25 dicembre alle 22.05

Teatro

Natale in casa Cupiello

Con Eduardo, Regina Bianchi, Pietro Carloni, Angela Pagano, Enzo Petito, Enzo Cannavale. In onda sabato 28 dicembre alle 21.15

La valle Bisenzio e Prato

Tra acque, tessuti e teatri

Lo racconta il doc di Gianfranco Anzini in onda domenica 29 dicembre alle 22.00

1223 – 2023. Il presepe di San

Francesco

Nella notte di Natale del 1223, a Greccio, borgo vicino a Rieti, avviene la messa in scena della nascita di Gesù. Rai Cultura, in accordo con la Diocesi di Rieti, propone lo speciale che racconta l’ideazione del presepe. In onda martedì 24 dicembre alle 22.10

La storia dell’ideazione del presepe è complessa e si intreccia con quella di un uomo, San Francesco di Assisi che immagina la messa in scena della natività per lanciare un messaggio al mondo: Betlemme è dentro

di noi. Un messaggio di pace, in tempo di guerra e battaglie crociate. A testimoniare la grandezza di quel momento gli affreschi di Giotto, le parole di Tommaso Da Celano e di San Bonaventura Da Bagnoregio, in un racconto che arriva fino ad oggi, in Piazza San Pietro. Rai Cultura, in accordo con la Diocesi di Rieti, propone lo speciale “1223-2023 Il presepe di San Francesco” in onda martedì 24 dicembre alle 22.10 su Rai Storia, racconta le fasi dell’allestimento scenografico del Presepe, nel 2023 – otto centenario della ricorrenza - firmato dall’artista Francesco Artese. Il programma è firmato da Di Agata Maria Costanzo, Luca Mancini, Gianluca Miligi, con la collaborazione di Grazia D’Ascoli e Chiara Morellato. Produttori esecutivi Livia Lauriola, Roberta Sangermano. Regia di Luca Mancini.

La settimana di Rai Storia

Attentato al Rapido 904

Era il 23 dicembre 1984: un attentato dinamitardo colpisce, nella Grande Galleria dell’Appennino tra Firenze e Bologna, il treno rapido 904, provocando 16 morti e 267 feriti. Lunedì 23 dicembre dalle 18.30

Italic, carattere italiano

Enrico Caruso alla conquista dell’America

Con Giorgio Zanchini giovedì 26 dicembre alle 21.10

Passato e presente

Charles De Foucauld, il fratello universale

È una vita scapestrata e sregolata negli anni giovanili quella del visconte de Foucauld: un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor

Andrea Riccardi martedì 24 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai

Storia

27.12.1947.

Firma della Costituzione

Un evento e una ricorrenza alla quale, venerdì 27 dicembre alle 19.30 su Rai

Storia, Rai Cultura dedica lo speciale che ne ripercorre le tappe.

Omaggio a Giorgio Strehler

Il ricordo di Rai Cultura nell’anniversario della scomparsa

Mercoledì 25 dicembre alle 19.15 su Rai Storia, con “Palcoscenico 1997”.

Passato e Presente

Il terremoto di Messina e Reggio nel 1908

Il sisma devasta le due città. È il più grande terremoto della storia italiana, uno dei più devastanti della storia mondiale. In onda sabato 28 dicembre alle 9.00 e alle 14.15

Benedetto XVI: un rivoluzionario incompreso

A due anni dalla scomparsa del Papa Emerito, Rai Cultura ripropone lo speciale firmato da Antonia Pillosio, in onda domenica 29 dicembre alle 9.30

IL NATALE DI RAI KIDS

Divertimento e inclusione caratterizzano l’offerta Rai per bambini e ragazzi durante le feste di Natale, tra programmi inediti e attesi ritorni, in onda sui canali

Rai Yoyo e Rai Gulp e sulla piattaforma RaiPlay

Su Rai Yoyo l’appuntamento più atteso è Benvenuti a Coccoloba. Appuntamento domenica 5 gennaio, alle ore 16. Si tratta dello speciale in animazione 2D prodotto da Cartobaleno e Samka Productions in col-

laborazione con Redcastle per Rai Kids e per FranceTV, tratto dal libro illustrato “L’Isola” di Sabina Colloredo e Valeria Petrone (pubblicato da Carthusia Edizioni in collaborazione con Abio Italia Onlus). Il film affronta in maniera delicata il tema delle malattie infantili e del ricovero dei bambini negli ospedali. Immaginate un’isola diversa da tutte le altre, dove si “riparano” le «bue» dei bambini, un’isola sulla quale vivono cinque amici che formano la Banda dei Coccoloba. Sono dei bambini speciali, perché hanno delle bue particolari. Divertenti e teneri, sono uniti come una vera famiglia. Sono venuti sull’isola per farsi

curare, ma ne approfittano per vivere insieme delle grandi avventure e creare spazi di allegria e divertimento. Dal 23 al 29 dicembre, tutti i giorni, alle ore 13.30, andrà in onda su Rai Gulp la nuova edizione di “Diario delle vacanze in inverno”, programma con Armando Traverso realizzato in Val Gardena e in Val Badia. Il programma si distingue per l’uso del trilinguismo: i ragazzi coinvolti dovranno esprimersi nella lingua ladina, italiana e tedesca. Al termine di ogni prova la coppia vincitrice potrà svelare il contenuto di una casella disposta su un albero natalizio che contiene una parola che apparirà in ladino, tedesco, italiano. Al completamento di tutte le prove si potrà leggere nelle tre lingue una frase bene augurale di pace e serenità per il nuovo anno. Sabato 28 dicembre, alle 20.30, e sabato 4 gennaio, alle ore 16, su Rai Gulp andrà in onda in prima tv free il terzo capitolo del film “Descendants”. Continua la saga dei buoni contro i cattivi. Mal, Evie, Carlos e Jay ritornano all’ Isola degli Sperduti per scegliere un nuovo gruppo di discendenti di malvagi che andranno all’Auradon Prep. L’apertura della barriera mette a rischio la sicurezza di Auradon durante la loro partenza dall’Isola; Mal riesce a chiudere definitivamente la bar-

riera ma ha paura che Uma e Ade proveranno a vendicarsi sul regno. Nonostante la sua decisione, una forza oscura minaccia il popolo di Auradon e sta a Mal e agli altri cattivi salvare tutti. Ricca anche la programmazione di film e speciali animati. Su Rai Yoyo lunedì 23 dicembre, alle 21.45, sarà la volta di “Mimì e Lisa – Il Mistero delle Luci di Natale”, una storia che mescola amicizia e tradizioni natalizie. Il 24 dicembre Rai Yoyo propone una serie di appuntamenti festivi a partire da Masha e Orso 6 - “Regali per tutti” (ore 16.35), dove Masha porta il suo spirito natalizio a Orso, e prosegue con due attesissimi speciali “Disney: Frozen Fever” (21.45) e “Frozen – Le Avventure di Olaf” (21.55), che mostrano i preparativi per il Natale ad Arendelle. Il 25 dicembre alle 21.45, arriva “Pimpa – Storia di Natale”, un’incantevole avventura natalizia con la famosa cagnolina a pois rossi che cerca l’albero perfetto da addobbare. Il 26 dicembre alle 21:45, è la volta di “Pimpa e Olivia Paperina”, un film per tutta la famiglia che vede Pimpa prendersi cura della piccola Olivia, appena arrivata come pacco di Natale. Il 27 dicembre, alle 20.50, Rai Yoyo propone “I Miei Amici Tigro e Pooh – Un Natale con i Super Detective”, un’avventura natalizia con Winnie the Pooh e i suoi amici, alla ricerca del sacco di Babbo Natale. “Topolino e Minni – Il Desiderio di Natale” (28 dicembre, ore 20:50) racconta le disavventure dei due protagonisti e dei loro amici sparsi per il mondo, tutti impegnati a ritornare a casa per festeggiare il Natale. Il 29 dicembre alle 21:45, si continua con “Lost and Found”. Lunedì 30 dicembre, alle 21:45, arriva “Operazione Babbo Natale”, una storia in cui un bambino e un elfo cercano di salvare il Natale da una minaccia inaspettata. Il 31 dicembre, alle 21.45, c’è “L’abominevole Bebè delle Nevi di Terry Pratchett”. Nel nuovo anno, il 2 gennaio, alle 21.45, “Masha e Orso - Racconto d’Inverno”, una storia che insegna come la magia di Natale può rimettere le cose a posto. Il 3 gennaio Rai Yoyo offre in prima TV due special di avventure. Per il ciclo “La scatola dei tesori di Quentin Blake” ci saranno alle 20.30 “Angeli della Strada” e alle 20.55 “Un tesorino”, entrambe piene di magia, arte e amicizia. Infine, il 4 gennaio, alle 20.30, torna “La freccia azzurra”, il capolavoro di Enzo D’Alò tratto dal celebre racconto di Gianni Rodari, che racconta la storia di un gruppo di giocattoli che vuole rendere speciale il Natale di un bambino povero. Domenica 5 gennaio, alle 16, ci sarà “Benvenuti a Coccoloba”, mentre alle 21.25 “L’Odissea di Shoom”. Gran finale lunedì 6 gennaio, alle 21.25, con “La strega Rossella”, opera animata tratta dal racconto di Julia Donaldson. Su Rai Gulp sabato 28 dicembre alle 16, torna “Descendants 2”, mentre alle 20.30 sarà proposto in prima tv “Descendants 3”. Domenica 29 dicembre, alle 16, ci sarà “Asterix e il Regno degli Dei”, mentre alle 20.30 torna il film “La stella di Laura”. Sabato 4 gennaio, alle 16, sarà riproposto “Descendants 3”, mentre alle 20.30, ci sarà, in prima visione tv, il film animato “Racetime - Tutti in Pista!”. Domenica 5 gennaio, alle 16, ci sarà “Asterix e la sorpresa di Cesare”, mentre alle 20.30, ci sarà “Elfkins - Missione Best Bakery”.

CLASSIFICHE AIRPLAY per Radiocorriere TV

I FILM DELLA SETTIMANA

CINEMA IN TV

Il sedicenne Ben Mockridge, che sogna la vita dei cowboys e vuole diventare uno di loro, si compra una pistola e parte, come aiuto-cuoco, al seguito di Frank Culpepper, diretto con la sua mandria a Fort Lewis. Quando, in uno scontro con ladri di bestiame, muoiono quattro cow-boys, Frank incarica il ragazzo di recarsi in un vicino villaggio e di ingaggiare, a nome suo, altrettanti pistoleros. Durante il viaggio, Ben viene assalito da due malviventi, che gli rubano il cavallo, ma, al ritorno i nuovi assunti imbattutisi nei ladri li uccidono e recuperano l’animale. Assegnato a un turno di guardia, una notte, Ben, che ha paura di sparare, si lascia massacrare di botte da quattro loschi figuri, che fuggono con tutti i cavalli.

1700, il cartografo inglese Jonathan Green (Jason Flemyng) attraversa la Russia e la Cina incontrando lungo il suo incredibile percorso dragoni, magia nera e perfino il Re dei Draghi. Nel frattempo, tre pericolosissimi prigionieri cercano di evadere dalla Torre di Londra: un vecchio maestro di Kung Fu cinese di nome Master (Jackie Chan), un misterioso uomo con una maschera di ferro soprannominato Iron Mask, e un anziano uomo chiamato Grey (Christopher Fairbank), il tutto sotto l’occhio attento del Capitano James Hook (Arnold Schwarzenegger).

Iron Musk (La leggenda del dragone)

Martedì 24 dicembre ore 21.20 –

Anno 2019 – Regia Oleg Stepchenko

Fango, sudore e polvere da sparo
Lunedì 23 dicembre ore 21.10
Anno 1972 – Regia Dick Richards

Il principe abusivo – Giovedì 26 dicembre ore 23.00 – Anno 2013 – Regia Alessandro Siani

Letizia è la principessa di un regno immaginario e molto, molto lontano. Bionda e incantevole è trascurata dai sudditi e dai tabloid che non hanno mai dimenticato il fascino della madre e della nonna, regine del Principato e della beneficenza. In soccorso della serenissima altezza accorre Anastasio, Ciambellano di corte esperto di etichetta e protocollo cerimoniale. È proprio lui a suggerire a Letizia la strategia giusta per innamorare il cuore dei sudditi e attirare l’attenzione della stampa: mostrarsi in pubblico con un plebeo, invaghirsene per celia, promettersi per finta e liberarsene per davvero a un passo dall’altare, accusandolo addirittura di tradimento.

Negli Stati Uniti d’inizio anni ‘40, Stan, uomo senza averi e dal passato doloroso, si unisce a un luna park ambulante, dove impara i trucchi del mestiere dalla veggente Zeena e da suo marito Pete. Sedotta la giovane Molly, il cui numero consiste nel resistere alle scariche elettriche che le attraversano, parte con lei verso la grande città. Ambizioso e avido, diventa il Grande Stanton, indovino e sensitivo che col suo numero di pseudo occultismo seduce uomini ricchi e potenti e li convince di poter comunicare coi loro morti. La relazione con una psicologa ancora più spietata e calcolatrice lo porterà alla rovina.

La fiera delle illusioni /Nightmare Alley Sabato 28 dicembre ore 23.45 – Anno 2022

Regia Guillermo Del Toro

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.