RACINES VAL R I D A N N A VAL R A C I N E S VAL G I OVO VIPITENO C A M P O D I T RE N S P R AT I - VAL D I V I Z Z E
V A C A N Z E E T E M P O L I B E R O I N A LT O A D I G E
C O L L E I S A RC O VAL D I F LE RE S B RE N N E RO
» tra una mungitura e una sciata
Incontriamo Sepp Siller, maestro di sci nonché contadino
» una sosta rigenerante Una giornata di vacanza a Vipiteno: semplicemente perfetta!
» non tutta la neve è uguale Intervista con l’alpinista estremo Hanspeter Eisendle
INVERNO 2015
INVERNO 2015
(d. s.) Thomas Gschließer, Josef Turin e Manuela Stuefer, Associazioni turistiche di Racines, Vipiteno e Colle Isarco
Cari lettori, William Shakespeare aveva proprio ragione: l’inverno doma l’uomo, la donna e la bestia. L’anno è sempre più pieno, tutto si calma e si chiude in sé, si raccolgono le forze per l’anno nuovo. Al più tardi, quando qui da noi risuona l’Andachtsjodler di Vipiteno, un canto religioso in forma di jodler, ecco che giunge il periodo delle giornate fredde di sole, delle notti limpide, dei cuori in meditazione e delle candele accese. Il periodo invernale non significa però necessariamente rintanarsi in casa come una marmotta assonnata. Del resto, a Racines, Vipiteno e Colle Isarco non sarebbe nemmeno possibile, con tutte le fantastiche avventure da intraprendere all’aperto: sciare su piste facili e più difficili, percorrere piste infinite con gli sci di fondo, slittare al chiaro di luna, raggiungere le baite con le ciaspole ai piedi… un vero toccasana per i polmoni, le gambe, la mente e per il cuore! Questa edizione vi svelerà ciò che rende i comprensori sciistici di Racines, Monte Cavallo e Ladurns così speciali, cosa offre la città di Vipiteno al di là del brulicare sulle piste e cosa ha a che fare il bob con la strada del Giovo. Conoscerete il simpatico Sepp Siller che d’inverno insegna a sciare ai bambini e il resto dell’anno munge le sue mucche, ara i campi, raccoglie il fieno e le patate. La campionessa di biathlon Karin Oberhofer, insieme all’allenatore Alex Inderst, ci racconta i suoi successi e ci spiega perché Ridanna è la zona ideale per allenarsi, mentre la guida alpina Hanspeter Eisendle ci svela le caratteristiche di un buon tour di scialpinismo. Naturalmente non mancheranno svariate proposte di appuntamenti imperdibili. Ma non temete! A dispetto dell’intenso programma, vi rimarrà del tempo sufficiente per accoccolarvi davanti al caminetto e riscaldarvi i piedi, fintanto che la primavera domerà l’inverno e il freddo, portandosi via con dolcezza il candido manto nevoso. Vi auguriamo un periodo di vacanza all’insegna dell’avventura ma anche, e soprattutto, del relax! Le Associazioni turistiche di Racines, Vipiteno e Colle Isarco
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» premessa
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>12 | sulla terrazza soleggiata di Vipiteno Il sole regala relax e una buona dose di buonumore. A Monte Cavallo, la montagna del tempo libero, che vanta la pista di slittino più lunga d’Italia e piste da sci perfettamente battute, non ci si sazia mai. >14 | momenti di benessere per tutta la famiglia Se non volete lasciare al caso il vostro periodo più bello dell’anno, la zona sciistica di Ladurns è proprio ciò che fa per voi e per la vostra famiglia. Trascorrete insieme delle fantastiche giornate senza pensieri, e in un batter d’occhio i vostri bambini si trasformeranno in piccoli campioni di sci. >16 | una sosta rigenerante Attrazioni turistiche uniche nel loro genere, vetrine addobbate con amore, sublimi piaceri culinari e relax a 360° – al di là delle piste, la città montana di Vipiteno fa battere forte il cuore dei propri ospiti.
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>10 | il divertimento sulle piste per gli appassionati della neve Divertimento sugli sci senza limiti su 25 chilometri di piste con neve garantita, un’avventurosa funslope, slittino, escursionismo e sci di fondo: il comprensorio sciistico di Racines-Giovo mantiene ciò che promette agli “insaziabili appassionati della neve”.
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>06 | tra una mungitura e una sciata Un infaticabile contadino e un brillante maestro di sci: due lavori da sogno? Sepp Siller di Calice impersona entrambe le attività con simpatia e autenticità.
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Racines > Val Ridanna > Val Racines > Val Giovo
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Vipiteno > Città di Vipiteno > Campo di Trens > Prati > Val di Vizze Bressanone - Bolzano
>20 | escursioni con le ciaspole Un’escursione alla rustica malga Allriss in Val di Fleres lo conferma: le escursioni con le ciaspole sono l’ideale per chi è alla ricerca di tranquillità ed esperienze nella natura, lontano dalle piste tracciate, e non teme un pizzico di fatica.
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>25 | tjo tjo i ri ... Un semplice jodler, senza parole, che non entra solo nell’orecchio ma anche nel cuore: l’Andachtsjodler di Vipiteno. >26 | il fascino del biathlon Più volte campionessa di biathlon, Karin Oberhofer racconta i suoi esordi e i suoi successi. Insieme ad Alex Inderst, suo allenatore e compagno di vita, spiega perché Ridanna è il luogo ideale per allenarsi. >30 | in forma con lo sci di fondo Le piste da fondo nelle nostre località turistiche. >32 | lo sport del bob sulla strada del giovo Per quasi 80 anni la strada per il Passo Giovo è stata utilizzata come tracciato di gara per il bob su pista naturale. Una retrospettiva su un’affascinante disciplina sportiva che, in questa veste, oggi non esiste più. >34 | non tutta la neve è uguale Hanspeter Eisendle, alpinista estremo e guida alpina, a proposito degli errori da principiante, i tour più sicuri e la grande sfida nello scialpinismo: non smettere mai di valutare il manto nevoso.
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Impressionare le femmine, sì, ci riesce bene il gallo cedrone! Aprendo a ruota le proprie piume nere, egli comincia a saltellare e ad emettere suoni fischianti e scoppiettanti, il cosiddetto arrotare. Il timido uccello diventa poi aggressivo se viene disturbato mentre osserva le femmine. I galli cedroni amano la tranquillità nelle radure dei boschi montani. Sono rari nelle Alpi e, in alcune aree, sono già scomparsi. In Alto Adige è vietato cacciarli dal 1984. La forestale e i guardiacaccia di Racines, Brennero, Vipiteno e dintorni stanno mappando attualmente le arene di canto. Tra aprile e fine maggio, al mattino presto verso le quattro, è il momento migliore in cui osservare i galli cedroni. D’inverno gli uccelli, che possono raggiungere fino ai sei chili di peso, si adattano alla neve e al freddo con zampe ricoperte di un fitto piumino e superfici d’appoggio allargate da estroflessioni cornee, i cosiddetti “pettini”. Chi dovesse incontrarli, non dovrebbe spaventarli perché altrimenti essi scappano e sprecano l’energia di cui hanno bisogno. Qualche pennuto però si è comunque abituato alla civilizzazione. Di recente, infatti, un gallo cedrone è saltato su una cabina della Cabinovia di Monte Cavallo ed è sceso poco prima della stazione a monte. Impressionare gli uomini, sì, anche in questo riesce il gallo cedrone!
Testo Renate Breitenberger | Foto Associazione Cacciatori Alto Adige, Renato Grassi
» Un timido Casanova
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Âť tra una mungit Incontriamo Sepp Siller, maestro di sci nonchĂŠ contadino Testo Karl Polig Foto Alex Zambelli | Karl Polig
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ura e una sciata
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Sul viso abbronzato brillano i suoi occhi scaltri legame interiore e una profonda conoscenza dei di colore blu. Vento e intemperie, freddo e caldo, processi spesso misteriosi che ci riserva la natura. ma anche qualche preoccupazione, vi hanno Sepp ricevette i primi sci dal padre, l’Ealer-Tondl scolpito alcuni solchi, ma il sorriso simpatico e che li aveva realizzati personalmente a mano nella l’aurea radiosa sono rimasti giovani. sua piccola officina, adoperando una tenera tavola I suoi 70 anni, in effetti, Sepp non li dimostra sul di legno di frassino. Da sempre Sepp era abile, un serio. Josef Siller, questo il nome all’anagrafe, è talento del movimento con abilità motorie sviluppaindubbiamente un pioniere della sua categoria, un te in modo eccellente, si direbbe oggi. Ancora senza precursore e messaggero, per così dire una vecchia alcun impianto di risalita, negli anni ’50 del secolo roccia fra i maestri di sci. scorso si risalivano i pendii innevati e si scendeva La vita non è mai stata facile per Sepp. Egli è nato giù a tutta velocità. “All’epoca nessuno ti insegnava e cresciuto sulla malga dei genitori, a Calice sulla nulla!“, racconta Sepp. “Si guardava semplicemente strada per il Passo Giovo, a oltre 1.400 m s.l.m. come facevano i più grandi e si cercava poi di imitaAnche solo percorrere ogni giorno il tragitto per re stile e tecnica o persino di migliorarli.“ recarsi a scuola era un atto di forza che oggi non si E in questo Sepp ci riuscì, perché ben presto fu tra pretenderebbe da nessun bambino. All’epoca i bami migliori. Tutto iniziò però in piena regola soltanto bini camminavano faticosamente su sentieri stretti, nel 1959, quando Sepp aveva 14 anni. All’epoca attraversando boschi e campi, fino alla scuola di a Calice, ad una manciata di metri da casa sua, era Pratone, quasi 400 metri di stato realizzato uno dei dislivello più sotto in valle. primi impianti di risalita di »All’epoca nessuno ti Ci si può ben immaginare tutta la zona. E chi era in insegnava nulla.« come il ritorno nel pieno grado di percorrere senza inverno, con freddo, neve e ghiaccio, fosse una problemi le piste esistenti, soltanto due piste nere, dura impresa. Tuttavia, all’insegna del motto: “Ciò dunque assai difficili, doveva essere un valido sciache non ti uccide, ti rinforza!”, anche Sepp sviluppò tore. Più tardi Sepp, oltre al proprio lavoro in malga, un fisico robusto, forza di volontà e capacità di lavorò come assistente allo skilift. Naturalmente, resistenza. per un figlio di contadini, si trattava di un ulteriore Sin da bambino, era d’obbligo darsi molto da fare guadagno ben accetto; inoltre non gli mancavano anche sulla malga, sui campi e le occasioni per lavorare sodo alla sua tecnica di nel bosco oppure nei lavori sciata. Per le porte egli utilizzava dei bastoncini in quotidiani in stalla. legno di nocciolo dello spessore di un pollice, che Nascono così quasi raccoglieva personalmente. Anche misurarsi con scontati un gli altri alle gare era una sfida che Sepp adorava. Per anni, grazie alla sua ineccepibile tecnica, egli fu considerato pressoché invincibile, soprattutto sui tratti ripidi e impegnativi e tra le porte strette. Oggi è raro che egli racconti di quel periodo, pur conservando a casa qualche coppa e diploma, quale ricordo dei suoi successi alle diverse gare internazionali fra la Zugspitze e la Marmolada. Con l’arrivo di turisti invernali sempre più numerosi, alla fine degli anni ’60 del secolo scorso nacque anche la richiesta di maestri di sci. “Sì, sarebbe il mio lavoro ideale!“, pensò Sepp.
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Le mucche da latte Belona e Metta vogliono essere munte due volte al giorno.
Tuttavia, l’esame statale fu più difficile del previsto. Ancor oggi, dopo oltre 40 anni, egli ricorda ogni dettaglio dell’esame a Madonna di Campiglio: “La parte teorica, con il piano di studi per maestri di sci, la storia e il pronto soccorso, è stato un vero incubo per me“, racconta, ”perché l’esame si teneva soltanto in lingua italiana. E io, semplice figlio di contadini, non riuscii a spiaccicare nemmeno una parola!“
Il fatto che poi ce la fece comunque al secondo tentativo, lo attribuisce in primo luogo alla sua tecnica di sciata pressoché perfetta con cui riuscì a convincere la giuria. E da allora egli vive questa professione con grande passione. Egli non lavora soltanto come maestro di sci, ma lo è per natura, e non è la stessa cosa. Sepp, però, è anche un contadino autoctono della
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Verso fine agosto c‘è la raccolta delle patate novelle.
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vecchia guardia. Egli non vuole trascurare il lavoro al maso. ”Dev’essere per forza così“, afferma deciso. ”Ho ereditato il maso dai miei genitori e lo voglio mantenere finché ce la faccio. È anche una specie di obbligo. Dove finiremmo se non venissero più tosati i prati! La vista sarebbe assai triste!“ In primavera, dopo la stagione sciistica, prati e campi vanno curati, d’estate va raccolto il fieno e in autunno le patate ed altri frutti di campo. Spesso si va anche nei boschi a tagliare legna. “Prima“, rammenta Sepp,
“avevo ancor più lavoro.” All’epoca Sepp, fra gli ultimi della zona, aveva ancora campi di segale e avena. Tagliare il grano, legare i covoni e portarli nel fienile, tutto doveva essere fatto a mano. Un lavoro molto faticoso ma bello. Oggi nella sua vecchia stalla si contano quattro mucche e quattro giovani bovini. E naturalmente le galline. Sepp si occupa degli animali durante tutto l’anno, più o meno da solo, senza ferie o giorni liberi, ogni mattina e ogni sera. Si alza ogni giorno alle sei, poi va in stalla. ”Se ami il tuo lavoro,, non è affatto un problema. È solo questione d’abitudine!“, afferma con convinzione. “Non potrei immaginarmi una vita diversa.” Dar da mangiare, mungere, rimuovere il letame, abbeverare e strigliare i vitelli. Solo per queste attività ci impiega già un’ora e mezza. Il suo latte non lo fornisce alla latteria. “Troppo complicato e troppe norme!”, spiega in breve. ”E inoltre dovrei ristrutturare anche la stalla e acquistare nuovi macchinari. Non ci penso proprio.” In compenso i vitellini gioiscono del buon latte delle loro mamme. Puntuale alle otto e mezza Sepp fa il proprio ingresso nell’ufficio della scuola di sci di Racines che ha fondato 40 anni fa con un paio di colleghi. Da sempre egli predilige i corsi per bambini. “I bambini si divertono di più e imparano in modo del tutto spontaneo, senza rifletterci troppo. È sempre una gioia vedere come fanno subito progressi “, dice. ”Gli adulti non sono così flessibili e spesso vogliono troppo. Così il divertimento svanisce, ed è un peccato!“ In alta stagione, talvolta, Sepp è sulle piste dalle 9.00 alle 16.00, con qualche minuto di pausa per un piccolo spuntino. Una gran fatica, perché poi a casa deve ancora recarsi in stalla. In genere dà da mangiare alle sue mucche verso le 17, con qualche eccezione d’inverno. “Alcune persone non si fanno proprio dissuadere dall’invitare al bar il maestro di sci e bere qualcosa insieme. Allora le mie mucche aspettano pazienti fino alle sei o sei e mezza. Perché sanno che anche il capo ogni tanto deve divertirsi“, spiega Sepp con i suoi occhi furbi. Prima era tutto un po’ più facile per un maestro di sci, ricorda con nostalgia. I turisti avevano più tempo e voglia di socializzare e durante il corso di sci ci scappava con piacere anche una tappa in baita. Oggi capita molto di rado. Le persone vogliono imparare seriamente e ci tengono ad avere maestri di
Le scuole di sci nelle nostre località turistiche > Scuola sci e snowboard di Racines Racines di Dentro 17, 39040 Racines Tel. +39 0472 659131 info@skischule-ratschings.com www.skischule-ratschings.com > Scuola sci e snowboard di Vipiteno Via Brennero 12, 39049 Vipiteno Tel. +39 0472 764476 Cell. +39 335 5983741 info@skischule-sterzing.it www.skischule-sterzing.it > Scuola sci e snowboard di Colle Isarco Fleres 93, 39041 Colle Isarco Tel. +39 0472 632673 Fax +39 0472 632673 Cell. +39 348 7062473 info@skischule-gossensass.it www.skischule-gossensass.it
sci ben formati. “Ma va bene così, del resto pagano molto per le lezioni”, lezioni” afferma Sepp comprensivo. Alla domanda se sia cambiata anche l’immagine del maestro di sci quale semidio abbronzato dal magico potere d’attrazione sull’universo femminile, egli sorride: “Ah, è soltanto un mito. Neanche in passato era vero. Non ho proprio idea da dove possa nascere questo pregiudizio!“ E siccome si sa che i maestri di sci dicono sempre la verità e che Sepp, peraltro, è un dignitoso contadino di montagna, non abbiamo alcun motivo per dubitare della sua risposta!
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» il comprensorio sciistico di
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racines-giovo Il divertimento sulle piste per gli appassionati della neve Testo Barbara Felizetti Sorg Foto Associazione turistica Racines
La promessa è mantenuta! Già salendo sulla cabinovia automatica da otto, con vista mozzafiato sul paesaggio montano di Racines, assaporerete l’infinito piacere dello sci in un comprensorio molto esteso. Non a caso quello di Racines-Giovo è annoverato fra uno dei comprensori sciistici più moderni di tutto l’Alto Adige. Fra 1.300 e 2.150 m s.l.m. vi attendono circa 25 km di piste con neve garantita al 100%, raggiungibili comodamente grazie ad otto impianti di risalita efficientissimi, senza lunghe code d’attesa. Le 20 piste di svariati livelli di difficoltà (da facile a medio) garantiscono un divertimento sulla neve per principianti ed esperti. E tutti coloro che si annoiano sulle piste “normali”, troveranno piena soddisfazione su una nuova “funslope” che coniuga in un unico impianto il meglio di una pista, di uno snowpark e del cross.
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Vi si aggiungono delle emozionanti piste a gobbe, uno skiland per bambini, una pista di slittino lunga cinque chilometri, una pista di fondo d’alta quota e un sentiero per escursioni con gli sci dalla stazione a monte fino al Platschjoch. Nel 2013 il team di Skiresort.de, il principale portale mondiale che valuta i comprensori sciistici, ha esaminato da capo a coda quello di Racines-Giovo, proclamandolo così a ragione: “Miglior stazione sciistica da raccomandare, fino a 30 chilometri di piste”. I maestri della Scuola sci di Racines vi aiuteranno nelle vostre prime curve sulla neve o a perfezionare la vostra tecnica. Presso il centro di noleggio sci e slitte alla stazione a valle potrete noleggiare le attrezzature migliori; a “prestazioni concluse” potrete riporre comodamente l’attrezzatura presso il grande deposito sci con impianto integrato di ventilazione e disinfezione. Per la piccola fame e la grande sete, tra una sciata
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Racines-Giovo 1.300 – 2.150 m > 25 chilometri di piste > 8 impianti di risalita > 20 piste differenti > Funslope > Pista a gobbe > Area sulla neve per bambini > 5 km di pista di slittino > 16 km di pista di fondo d’alta quota e sentiero escursionistico con gli sci
e l’altra, potrete rifugiarvi nelle tradizionali baite ai bordi delle piste. All’après-ski potrete concludere in allegria la giornata, rendendo indimenticabile la vostra vacanza senza pensieri a 360°. In ogni caso, la stagione sciistica è decisamente
lunga nel comprensorio di Racines-Giovo: da inizio dicembre fino a Pasqua gli “insaziabili appassionati della neve” potranno dare libero sfogo alla loro passione. Questo perché ogni promessa è mantenuta! Comprensorio sciistico Racines-Giovo
» contatto
Skiline
Comprensorio sciistico Racines-Giovo Tel. +39 0472 659153 Fax +39 0472 659196 info@racines-giovo.it www.racines-giovo.it
Quanti metri di dislivello ho superato? Quanti chilometri ho percorso sulle piste? Con il vostro account Skiline personale potrete analizzare sul web la vostra giornata sugli sci. È sufficiente inserire il numero del vostro skipass sulla pagina skiline.cc e otterrete subito il profilo personale della vostra giornata sugli sci. Avrete inoltre gratuitamente a disposizione una ricca community con i relativi servizi.
Orari di apertura Impianti: tutti i giorni ore 8.30 – 16.15 Ufficio skipass: tutti i giorni ore 8.00 – 17.00
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» monte cavallo,
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Sulla terrazza soleggiata di Vipiteno Testo Barbara Felizetti Sorg Foto Associazione turistica Vipiteno
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Quando altrove il freddo rabbrividente dell’inverno paralizza gli arti, sulla montagna di Vipiteno per antonomasia si sta “al caldo”. I piacevoli raggi di sole vi accompagnano da mattina a pomeriggio, se seguite il richiamo di Monte Cavallo, la montagna del tempo libero, a soli cinque minuti a piedi dal centro città. La sola vista mozzafiato fino alle cime imbiancate delle Dolomiti che si stagliano all’orizzonte sul blu intenso del cielo invernale, vi farà sostare e respirare profondamente. Ma perché ammirare paesaggi lontani? Del resto, il bello di Monte Cavallo è proprio ai vostri piedi! 16 km di piste perfettamente preparate su cui potrete dar libero sfogo alle vostre evoluzioni sulla neve. Un’apposita area con skilift coperto aiuterà i principianti a compiere i primi passi sulle “tavole inusuali”. I maestri della Scuola sci di Vipiteno saranno
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lieti di aiutarvi. Vedrete: l’ambita sosta in una delle baite accoglienti vi riuscirà presto in automatico. Inoltre, all’insegna della praticità, potrete riporre comodamente la vostra attrezzatura nel grande deposito sci, senza bisogno di trasportarla qua e là! L’ampio comprensorio sopra i tetti di Vipiteno offre inoltre un’infinità di percorsi per gli escursionisti invernali. Chi predilige la slitta, sarà pienamente soddisfatto a Monte Cavallo. La pista di slittino illuminata e innevata, con i suoi 10 km la più lunga d’Italia, porta dalla stazione a monte alla stazione a valle e assicura il massimo del divertimento in famiglia o in compagnia di amici. L’ADAC sa bene perché ha coronato la pista di slittino di Monte Cavallo la numero uno fra quelle sottoposte ad esame. E per coloro che non ne hanno mai abbastanza, la pista è illuminata persino due volte a settimana fino a mezzanotte. In questo caso il biglietto giornaliero è valido anche per l’“accesso not-
la montagna del tempo libero
Monte Cavallo, la montagna del tempo libero 1.535 – 2.116 m > 16 chilometri di piste > 3 impianti di risalita > 8 piste differenti > Area principianti > Kinder Yogurt Land > 10 km di pista di slittino illuminata e innevata > 6,5 km di sentiero escursionistico invernale > 3 km di sentiero per escursioni con le ciaspole
turno”. Presso il centro di noleggio sci e slitte potrete noleggiare comodamente la slitta più adatta. E se per un giorno “Madama Holle”, la signora della neve, non dovesse far nevicare a dovere, si ricorrerà subito ai ripari con la neve artificiale. Da questo paradiso
innevato trarrà beneficio anche l’anima, perché i raggi di sole favoriranno il buonumore e il relax a 360°, soprattutto nelle fredde giornate d’inverno. Dunque, non aspettate oltre, salite a Monte Cavallo, la montagna del tempo libero, dove il sole è di casa. Monte Cavallo, la montagna del tempo libero
» contatto Monte Cavallo, la montagna del tempo libero Tel. +39 0472 765521, Fax +39 0472 767949 info@montecavallo.com, www.montecavallo.com Orari di apertura Impianti: tutti i giorni ore 8.30 – 16.15, Cabinovia circolare: marzo/aprile ore 8.00 – 17.00 Ufficio skipass: tutti i giorni ore 8.00 – 17.00 Servizio serale per gli appassionati della slitta: ogni martedì e venerdì ore 19.00 – 22.00
Per i più mattinieri Che ne direste di una slittata presto al mattino? O di un’escursione sulla neve al tepore del sole mattutino? Avete voglia di una passeggiata in alta quota al primo canto del gallo? Una corsa speciale della cabinovia circolare vi porterà due volte a settimana (ogni martedì e venerdì), puntuale alle 7.20 del mattino, fino a Monte Cavallo, la montagna del tempo libero. Del resto, il mattino, dopo una ricca colazione in una tipica baita, ha l’oro in bocca!
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» zona sciistica Momenti di benessere per tutta la famiglia
Testo Barbara Felizetti Sorg Foto Associazione turistica Colle Isarco
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Il vostro periodo più bello dell’anno è dedicato alla famiglia? Allora Ladurns è ciò che fa per voi. Dite addio a stress e frenesia, e godetevi insieme delle fantastiche giornate senza pensieri. In nessun altro luogo, se non nella zona sciistica di Ladurns, vi riuscirà meglio, perché questo comprensorio si è dedicato anima e corpo al benessere delle famiglie: un’area di facile orientamento, con un’offerta piacevole per grandi e piccini. Su non meno di 15 chilometri di piste con vari gradi di difficoltà (da facile a difficile) chiunque, dall’audace principiante all’esperto assoluto, potrà trovare la pista su misura. Non a caso, anche il campione mondiale di Super-G Patrick Staudacher è cresciuto sulle piste di Ladurns! In un batter d’occhio i vostri bambini diverranno dei veri professionisti al Paese dei Bambini di Fichti, dove gli esperti maestri della Scuola sci di Colle
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Comprensorio sciistico di Ladurns 1.300 – 2.150 m > 15 chilometri di piste > 7 piste differenti > Area principianti > Paese dei Bambini di Fichti > 6,5 km di pista di slittino > 11 km di sentiero escursionistico invernale > Escursioni con le ciaspole
Isarco faranno osare ai futuri campioni (a partire da 4 anni) le prime curve sull’ampio campo scuola o affineranno la loro tecnica direttamente sulle piste. Anche i più piccoli (da 2 anni e mezzo), sebbene senza sci, saranno in ottime mani con Fichti. Del resto, anche i genitori necessitano di tanto in tanto di un po’ di tempo per loro.. Non volete “soltanto” sciare? Allora, montate sulla slitta, alzate i piedi e partite per una tradizionale e allegra slittata! La pista che attraversa boschi fitti di neve, dalla stazione a monte fino alla stazione a valle, ad esempio, è lunga ben 6,5 chilometri. Coloro che preferiscono invece la tranquillità, potranno incamminarsi su un incantevole sentiero invernale fino alla malga Allriss, nel silenzio quasi magico della natura ovattata di bianco, oppure addentrarsi nel bosco con le ciaspole ai piedi e seguire le orme di conigli e caprioli.
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Il pieno d’aria fresca, si sa, fa venir fame. Non preoccupatevi! Con un tenero Kaiserschmarrn dal profumo invitante o dello speck gustoso al tagliere in una tipica baita, ritroverete le forze in men che non si dica. Skiresort.de ha già testato in dettaglio la zona sciistica di Ladurns, premiandola più volte.
» contatto Zona sciistica di Ladurns Tel. +39 0472 770559, Fax +39 0472 770540 info@ladurns.it, www.ladurns.it Orari di apertura Impianti: tutti i giorni ore 8.30 – 16.15 Ufficio skipass: tutti i giorni ore 8.00 – 17.00, sabato ore 8.00 – 18.00
E se la vacanza per tutta la famiglia deve essere un piacere, nulla può essere lasciato al caso. Del resto, si tratta del vostro periodo più bello dell’anno!
Il Paese dei Bambini di Fichti Piccoli o poco più grandi, principianti o già piccoli campioni: da Fichti, nel Paese dei Bambini, i vostri pargoli saranno assistiti al meglio. Potranno realizzare dei pupazzi di neve, giocare a palle di neve, e il tempo trascorrerà in un lampo. E quando, dopo la gara finale, i piccoli campioni riceveranno al collo le ambite medaglie di partecipazione, la vacanza a Ladurns si trasformerà in un’esperienza indimenticabile per tutti! I topolini instancabili delle piste (a partire dai 10 anni) potranno sfogarsi a più non posso anche nello slalom, nell’offroad e nello snowboard.
Zona sciistica di Ladurns
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Âť una sosta Lontano dal brulichio sulle piste: una giornata di vacanza a Vipiteno, semplicemente perfetta! Testo Susanne Strickner Foto Associazione turistica Vipiteno | Klaus Peterlini, allesfoto.com
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Fate una passeggiata lungo le storiche facciate delle case, dai merletti ricoperti di un delicato manto bianco, e le vetrine di negozi eleganti, accompagnati dal profumo stuzzicante delle caffetterie e dei ristoranti del centro, e ne sarete entusiasti. Per molti, la città di Vipiteno è la quintessenza del romanticismo montano dell’Alto Adige, un vero e proprio paradiso per i turisti alla ricerca dei piaceri dell’inverno. Quando la stagione invernale apre i battenti nell’area vacanze di Vipiteno, è giunto l’agognato momento per gli appassionati dello sci, dello snowboard e dello sci di fondo. Dozzine di chilometri di piste invitano a concentrarsi in vacanza sulle svariate attività da praticare sulla neve. Ma non tutti coloro che visitano Vipiteno e le sue valli laterali, giungono qui per praticare sport. Lontano dal brulicare delle piste e degli après-ski, Vipiteno è una meta assolutamente consigliata per trascorrere una giornata di vacanza invernale senza pensieri, rilassante, quasi perfetta! Lasciamo a casa per un giorno l’attrezzatura da sci di cui qualcuno non può fare proprio a meno! Ubicata tra le Alpi di Stubai, Zillertal e della Val Sarentino, al crocevia tra il Passo del Brennero e del Giovo, nonché tra il Passo Pennes e il Passo di Vizze, Vipiteno gode di un’ottima posizione strategica ed è considerata da sempre un fervido centro per il commercio. La storica zona pedonale è annoverata fra le più belle vie dello shopping dell’arco alpino e cela anche qualche bella sorpresa, quindi: occhi aperti! Ci avviciniamo al centro città da nord, attraverso la Città Vecchia, semplice ma degna di essere ammirata. Le antiche officine che un tempo caratterizzavano i fianchi di questa via, hanno lasciato il posto a moderni locali commerciali, con finestre allestite con cura per i dettagli e persino la bottega di un tempo che profuma ancora di vivande. All’ingresso di Piazza Città non lasciamoci sfuggire la Chiesa di S. Spirito, detta anche Chiesa dell’Ospedale vecchio, dall’esterno assai modesta, i cui interni sono decorati da importanti affreschi tardo-gotici del 15° secolo, ad opera del maestro Giovanni da Brunico. In Piazza Città, ogni anno, viene allestito il Mercatino di Natale che attrae visitatori d’ogni dove. Sorveglia dall’alto il pullulare di gente sulla piazza la Torre di Vipiteno, alta 46 m, detta anche Torre delle Dodici, che funge da spartiacque del centro fra Città Vecchia
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e Città Nuova. Attraversiamo l’arco della Torre delle Dodici e facciamo il nostro ingresso nella Città Nuova, con le sue fiere case borghesi e i suoi stretti vicoli misteriosi. Dopo qualche passo si arriva al Municipio, edificio da non perdere, risalente al periodo tardo-gotico, di fronte al quale ci saluta un’imponente statua di marmo bianco, anche un po’ innevata, del 1739; si narra che il Santo delle Acque Giovanni Nepomuceno abbia protetto Vipiteno da disastrose inondazioni. Lì vicino diamo un’occhiata al cortile interno del Municipio che ospita un particolare gioiello culturale, la Stele di Mitra (una copia, il cui originale è conservato nel Museo archeologico dell’Alto Adige a Bolzano), che fu trovata nel 1589 in una grotta in montagna nei pressi di Mules e che risale all’epoca romana. Continuiamo a passeggiare per la Città Nuova ammirando le vetrine colorate, concedendoci qualche piccolo souvenir e un delizioso aperitivo in un piccolo locale elegante. Semplicemente divino! E poiché, com’è noto, non si può discutere sul buon gusto, a Vipiteno, anche in tema di gastronomia, tutto ruota intorno alla raffinatezza dei piaceri culinari. Con leggerezza creativa e il meglio della
fusione tra cucina tradizionale, mediterranea e sudtirolese, un ristoratore vipitenese fa sorgere sui nostri volti un incantevole sorriso, facendoci dimenticare i nostri buoni propositi di dieta. Del resto, quando, se non in vacanza, possiamo concederci di tanto in tanto anche un bis? Infine, a Vipiteno ci si può far coccolare anche “nell’anima”. Non è un sogno, ma una meta imperdibile il Balneum, il paradiso di saune e piscine, per tutti coloro che sono alla ricerca del puro relax, confort elegante in un ambiente di massima piacevolezza e calore. Fa semplicemente bene porre il proprio benessere personale al centro di tutto. Vasca da allenamento, piscina esterna aperta tutto l’anno e vasche relax, sauna finlandese esterna, saletta relax “Zirm”, sauna alle erbe o bagno turco ai cristalli: al Balneum di Vipiteno il relax non solo è scritto a caratteri cubitali ma è vissuto intensamente. Non a torto, la città montana di Vipiteno è stata proclamata uno dei più bei borghi d’Italia. Con il suo charme unico nel suo genere fa battere forte i cuori dei propri ospiti e rende la vacanza invernale, anche al di là delle piste, un’esperienza indimenticabile.
Profumi di Natale Il Mercatino di Natale di Vipiteno è già diventato una tradizione, con le sue casette in legno decorate e allestite con amore, in Piazza Città. Il Mercatino attrae numerosi visitatori sin dalla prima domenica di Avvento e fino al giorno dell’Epifania. In questo periodo uno degli appuntamenti clou è la mostra di presepi con esemplari realizzati a mano all’interno della Torre delle Dodici. Come raggiungere Vipiteno preservando l’ambiente Gli albergatori delle valli laterali circostanti forniscono ai loro ospiti un biglietto gratuito per raggiungere comodamente il centro di Vipiteno a bordo dell’autobus per il tempo libero e lo shopping.
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Âť fin dove ti portano i piedi Con le ciaspole alla malga Allriss Testo Karl Polig Foto Associazione turistica Colle Isarco | Hannes Niederkofler | Allrissalm
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che sembra reimpiantata qui dal cuore delle DoloUn tempo, d’inverno, i contadini portavano le racchetmiti. La nostra destinazione, la malga Allriss, si trova te da neve, dette anche “ciaspole”, per trasportare il tuttavia sul fronte opposto della vallata, sul versante fieno dai prati di montagna, e naturalmente anche settentrionale all’ombra, dove il terreno si fa sempre i cacciatori, per osservare gli animali selvatici, a più ripido. La via più facile e breve porta in alcuni dispetto della neve alta. Oggi, quelle che un tempo punti sulla pista di slittino, in altri su stretti sentieri sembravano delle particolari racchette da tennis ai forestali attraverso il buio bosco di abeti. Già dopo piedi, sono tornate “di moda”. un’ora di marcia si raggiunge la malga a ben 1.500 m Le escursioni con le ciaspole riscuotono grande sucd’altitudine. cesso. E i motivi sono del tutto giustificati: chi è alla Il percorso circolare, più gratificante in termini paericerca di pace e natura al di là degli impianti di risalita saggistici, richiede più e delle piste tracciate e tempo e resistennon disdegna un po’ di »Le fatiche dell’ascesa danno vigore alla za e porta sia alla fatica, trova nella “ciasponostra circolazione sanguigna, a beneficio malga Furt (chiusa nel lata” l’attività ideale. della nostra salute e del nostro fisico.« periodo invernale), sia Con l’aiuto di fibbie di alla malga Allriss. In ogni caso questo giro di circa due chiusura regolabili su più punti, le racchette da neve ore e mezza dovrebbe essere percorso insieme ad vengono allacciate a solidi scarponi da escursionismo. un esperto in grado di valutare l’eventuale pericolo Per agevolare la progressione in salita è consigliato di frana; del resto ci si muove all’aperto, nel mezzo l’uso di ciaspole dotate di alzatacco e ramponi. della natura. Lo stesso dicasi per la terza variante È consigliabile inoltre indossare capi traspiranti e non escursionistica: dall’ultimo tornante della pista di troppo pesanti; i bastoncini telescopici sono un must, slittino si sale sulla via forestale, sempre dritto, fino in quanto le rondelle impediscono di sprofondare nela raggiungere la Allriss, percorrendo un ampio giro la neve fresca. La località di S. Antonio a Fleres, dove sotto il Campo del Prete e sopra Hauseben. la neve è garantita, è considerata il punto di partenza Il silenzio rilassante nel cuore di boschi e pascoli ideale per una magnifica escursione con le ciaspole. appartati, oltre al contatto diretto con la neve, il sole, Si può partire dall’Hotel “Feuerstein“ o dal parcheggio il vento e l’atmosfera, fanno presto dimenticare l’inlungo la strada stretta che porta alla località Sasso. cessante frenesia della quotidianità. Ci si immerge in In questa zona il Tribulaun di Fleres, che supera i un altro mondo, si raccolgono impressioni benefiche 3.000 m, troneggia maestoso e irraggiungibile sopra attraverso tutti e cinque i sensi e ci si rifornisce di la valle, una conformazione rocciosa pallida e ripida,
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nuova energia. Le fatiche dell’ascesa danno vigore alla nostra circolazione sanguigna, a beneficio della nostra salute e del nostro fisico. Ma ogni fatica va premiata! A questo ci pensano Hermann e Wally, insieme ad Armin e Sarah Staudacher, i simpatici gestori dell’Allriss che viziano i loro ospiti con le tipiche prelibatezze della malga, naturalmente fatte in casa, e straordinari piaceri del palato d’ogni tipo. Il gulasch di cervo piccante va assolutamente assaggiato! Le pareti della baita sono decorate con pettorali colorati e articoli di giornale incorniciati. Sono del figlio Patrick, che per oltre dieci anni è sfrecciato sulle piste da sci della Coppa del mondo e ha partecipato a tre edizioni delle Olimpiadi. Nel 2007 ad Åre in Svezia si è guadagnato persino il titolo di campione del mondo di Super-G. Oggi, di tanto in tanto, Patrick si esibisce in baita con la tradizionale fisarmonica stiriana. Con i suoi ritmi incalzanti nelle orecchie, la discesa sarà di certo più facile e divertente!
Proposte di escursioni con le ciaspole
» Platschjoch (ca. 1.800 m) Rifugio Passo del Giovo (2.000 m) Punti di partenza: Calice sulla Strada del Giovo o Schluppes in Val Giovo Durata: circa 4.30 h, dislivello: buoni 600 m Difficoltà: facile
» Sommo (2.084 m) Punto di partenza: Braunhof a Smudres (Prati) Durata: 4.00 h, dislivello: 730 m Difficoltà: piuttosto difficile
» Croda Bianca (2.198 m) Punto di partenza: Albergo Dosso sulla strada per il Passo Pennes Durata: 4.30 h, dislivello: 700 m Difficoltà: piuttosto difficile
» Malghe Wurzer (1.912 m) Punto di partenza: località Entholz a Ridanna Durata: 3.00 h, dislivello: 550 m Difficoltà: facile/media
» Sattelberg (2.113 m) Punto di partenza: Piazza del mercato al Passo del Brennero Durata: 4.45 h, dislivello: 850 m Difficoltà: facile – piuttosto difficile in termini di condizioni fisiche
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»tjo tjo i ri ... Uno “jodler” di Vipiteno conquista il mondo Testo Renate Breitenberger Foto Brass Band Wipptal
Tjo tjo i ri, tjo tjo i ri, tjo tjo ri ri-di ho e tjo i ri ... In tutto il mondo l’ “Andachtsjodler”, il canto religioso in forma di jodler, viene eseguito in ogni variante, ma ciò che molti non sanno è che il noto “jodler” ha le sue origini a Vipiteno. Una melodia orecchiabile, un testo semplice, una struttura chiara: sono tutti motivi per cui l’Andachtsjodler di Vipiteno è così apprezzato da cantori e musicisti. Già il compositore Ludwig Kusche (1963), ad esempio, ne era entusiasta: “... Nessun altro popolo germanofono possiede una melodia di questo tipo, senza parole, valida sulle cime delle montagne così come davanti agli altari delle chiese, che ti entra nel cuore e nelle orecchie“. Per la precisione, l’Andachtsjodler, detto anche “Mettenjodler (di Vipiteno)” o “Rau(c)hnachtsjodler”, non è uno jodler, bensì un canto fatto di sillabe dello jodler. Ancor oggi gli esperti di canti popolari discutono sul perché si chiami proprio “Andachtsjodler” e fino a dove risalgano le sue radici. Alcuni anni fa Brigitte Mantinger, musicologa di Bressanone, ha svolto delle ricerche acribiche sull’ “Andachtsjodler”. Il fatto che il canto traesse origine quale canto pastorale stilizzato davanti al presepe oppure nella religiosità popolare barocca, è tuttora una supposizione. In ogni caso la nascita è datata alla fine del 18°, inizio del 19° secolo. Già nel 1830 a Vipiteno lo jodler sarebbe stato cantato a bassissima voce durante la processione alla S. Messa della Vigilia di Natale e vent’anni più tardi si sarebbe ancora sentito discendere dalla navata, dal “foro centrale” cosiddetto dello Spirito Santo. Successivamente le riforme del Cecilianesimo l’avrebbero bandito, facendolo cadere nell’oblio. La sua rinascita sarebbe attribuibile, fra gli altri, a Max Pohl, insegnante di un ginnasio di Berlino, che riprese a trascrivere lo Jodler, sebbene non esistano prove documentate. Da quando è stato inserito nelle pastorali, nella “Deutsche Bauernmesse“ (messa contadina tedesca) e nel “Salzburger Adventsingen” (canti
d’Avvento di Salisburgo), l’ “Andachtsjodler” è tornato in auge nell’ambiente alpino. In origine cantato soltanto nelle chiese e da voci maschili, oggi l’ “Andachtsjodler” viene presentato anche in molti eventi internazionali, a tre, quattro, sei e otto voci, in versione tradizionale, alpina, avanguardistica, distorta, strumentale e vocale, da soprani, voci miste e maschili. Ogni anno, in occasione della S. Messa della Vigilia di Natale, nella chiesa parrocchiale di Vipiteno “S. Maria della Palude”, il coro parrocchiale di Vipiteno si esibisce nello jodler nella versione “Benedictus”. Le voci maschili del “Männergesangverein 1860 Sterzing” lo eseguono in occasione dei canti natalizi che risuonano dalla Torre delle Dodici. Anche i cori parrocchiali delle nostre località turistiche lo inseriscono, fra l’altro, nei canti dell’Avvento e di Natale. Alcuni gruppi e cori hanno fatto conoscere lo jodler La Brass Band Wipptal: nelle loro tournée estere, rendendolo famoso in vincitori europei grazie tutto il mondo, e sempre con grande successo. all’Andachtsjodler
Ad esempio la Brass Band Wipptal, che si è vista aggiudicare il titolo di vincitore europeo nella gara canora “European Brass Band Championships 2014“ in Scozia, ha vinto anche grazie all’ “Andachtsjodler”. Con il brano scelto a piacere “Vipitenum Scenes” scritto dal compositore Thomas Doss, il cui motivo principale è l’Andachtsjodler, e con il brano obbligatorio “The Pilgrim”, i 35 musicisti diretti da Martin Gruber hanno conquistato non solo i cuori del pubblico ma anche quelli della giuria.
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» Il fascino del bia INVERNO 2015
Intervista con la biatleta professionista Karin Oberhofer e l’allenatore Alex Intervista Susanne Strickner Foto Karin Oberhofer e Alex Inderst
Lei è attualmente una delle biatlete migliori d’Italia, ha vinto la medaglia di bronzo nella staffetta mista e il 4° posto nello sprint alle Olimpiadi di Sochi, si è piazzata più volte fra i primi dieci nella Coppa del Mondo, ha vinto la medaglia di bronzo nella staffetta ai Campionati mondiali di Nove Mesto e svariati titoli di campionessa italiana. Lui è un appassionato allenatore di biathlon, allena da alcuni anni la squadra nazionale femminile e quest’anno è
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responsabile del team IBU-Cup. Karin Oberhofer e Alex Inderst sono una fantastica squadra a livello professionale e privato. Ridanna è la loro meta preferita per allenarsi. » Sentalp: Karin, cosa Le piace del biathlon? Karin Oberhofer: Mio padre è stato sempre un appassionato sportivo e così anche noi, io e mia sorella, ci siamo appassionate allo sport. All’Istituto Superiore per gli Sport Invernali sono passata infine dallo sci
thlon Inderst
di fondo al biathlon, sono riuscita a scavalcare la squadra provinciale, e sono finita direttamente in nazionale. La combinazione tra sci di fondo e tiro a segno mi affascina. Il biathlon mi diverte molto. Mi sono sempre allenata volentieri e con il tempo è cresciuta anche la passione di partecipare alle gare. Mi sono posta piccoli obiettivi e migliorata gradualmente. Non ho mai avuto grandi ambizioni per il futuro. Non avrei mai pensato di vincere una medaglia alle Olimpiadi.
» Quali successi sportivi ricorda in particolare? KO: Soprattutto i Giochi Olimpici di Sochi, perché la stagione precedente era stata molto dura per me. Ho avuto sfortuna con l’attrezzatura, nel tiro, sono caduta e mi sono infortunata. Partire da zero, senza un buon risultato, non fa bene all’autostima, ma ho cercato di dare il meglio. Non sarebbe potuta andare meglio. Proprio al culmine della stagione ero in ottima forma. In tutte le gare mi sono piazzata fra i primi 15. Per me è come un sogno.
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Bisogna pensare anche ai presupposti con cui ci alleniamo. A differenza di altre squadre, noi non disponiamo di due milioni di euro per prepararci alla stagione. Insomma, devono collimare vari fattori: l’umore nella squadra, l’attrezzatura, la forma fisica. » Come si svolge una tipica giornata di allenamento? Alex Inderst: Alle sette si fa colazione, alle otto e mezza si va al poligono. Prima facciamo allenamento a secco con la carabina, poi si va sulla pista di fondo. Dopo il pranzo ci riposiamo. Alle tre e mezza segue la seconda sessione con due o tre ore di allenamento e infine esercizi di stretching e scioglimento. » I presupposti per un buon allenamento? AI: È importante che l’alloggio non sia troppo lontano dal punto di allenamento che deve prevedere diverse possibilità di esercitazione e una palestra di pesi. Quando al mattino presto si va al poligono, tutto deve essere già pronto, perché si possa iniziare subito con l’allenamento. Le altezze del percorso di allenamento e di gara dovrebbero più o meno corrispondere, le condizioni della neve e della pista di fondo devono essere buone. È molto importante inoltre che le piste di fondo vengano battute ogni
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giorno. E naturalmente anche l’attrezzatura deve essere quella giusta. » Come sono le condizioni di allenamento a Ridanna? AI: Le condizioni di allenamento a Ridanna sono perfette d’inverno. C’è tutto ciò di cui si ha bisogno per un buon allenamento: vari livelli di difficoltà sulle piste di fondo, un ottimo poligono e buone condizioni di neve. Non esistono molti altri luoghi in cui d’inverno ci si possa allenare meglio. » In che cosa si contraddistingue il centro di biathlon di Ridanna? KO: Ridanna offre molteplici percorsi; i tracciati in piano si alternano alle salite. Quando a volte è necessario un tracciato diverso per l’allenamento, esso viene preparato all’istante. Gli abitanti di Ridanna sono molto aperti e flessibili. All’arrivo al poligono, ad esempio, è importante che esso sia perfettamente adeguato alle condizioni della gara imminente. C’è differenza, infatti, se giungo al poligono da una discesa o da una salita. Le pulsazioni sono diverse, il che incide notevolmente sul tiro. Sono molto grata del fatto che possiamo allenarci in condizioni ineccepibili presso il centro di biathlon di Ridanna; non è una cosa scontata.
Condizioni ideali di allenamento Gomito a gomito con i campioni! Per tutto l’inverno le piste e il poligono di Ridanna pullulano dei migliori atleti al mondo del biathlon e dello sci di fondo che trovano in quest’area le migliori condizioni di allenamento, per perfezionarsi, soprattutto prima dei grandi eventi. Prima dei Giochi olimpici e delle Paralimpiadi di Sochi, ad esempio, ben otto squadre nazionali di biathlon e anche due squadre
di sci di fondo hanno scelto l’alta valle quale campo d’allenamento preolimpico. Oltre agli atleti italiani, sono giunti qui anche squadre provenienti da Germania, Svizzera, Finlandia, Slovacchia, Cina, Australia e Gran Bretagna per mettersi in forma. Le star, che altrimenti si vedono soltanto in televisione, saranno liete di rilasciare qualche autografo o scattare qualche foto ricordo.
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Âť in forma con lo sci di fondo Testo Barbara Felizetti Sorg Foto Associazione turistica Racines
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Che si pratichi lo skating, scattante e sportivo, o si preferisca la tecnica classica e più tranquilla, lo sci di fondo è diventato da tempo uno sport popolare molto apprezzato, che porta sulle piste giovani ed “eterni giovani”. Una volta provata, già ci si fa rapire senza sosta dal fascino di questa disciplina sportiva che ci rende attivi a 360°. Persino i pigri più incalliti dimenticano presto i loro cattivi propositi! Perché mai stupirsi? Con un totale di quasi 100 chilometri di piste di fondo, caratterizzate da svariate lunghezze di percorsi e livelli di difficoltà, avrete l’imbarazzo della scelta per compiere i vostri giri con piacere e soddisfazione. Le condizioni ottimali su piste perfettamente battute ogni giorno renderanno la vostra vacanza sportiva un vero e proprio divertimento nella pratica dello sci di fondo durante tutta la stagione invernale. Il fatto che poi, oltretutto, rafforziate il vostro sistema cardio-circolatorio e le vostre difese immunitarie, è tanto di guadagnato. In ogni caso potrete dire addio alla fastidiosa influenza invernale. Inoltre il movimento uniforme e costante all’aria cristallina dell’inverno in montagna fa più che bene anche alla mente. E, per finire, ammirate la scenografia mozzafiato dei monti innevati che raggiungono i 3.000 metri: semplicemente paradisiaco!
Le piste di fondo Gli appassionati del fondo troveranno nelle nostre aree vacanze un totale di quasi 100 km di piste perfettamente battute con svariati livelli di difficoltà, adatte sia ai principianti, sia agli sciatori più esperti: » Racines B Anello di fondo di Ridanna: 20 km C Tracciato a valle Colle-Vallettina: 12 km D Pista di fondo panoramica d’alta quota Platschjoch/Racines-Giovo: 16 km » Colle Isarco/Val di Fleres E Anello di fondo Erl/S. Antonio: 5 km (impegnativa!) F Silbertalloipe Fleres: 9 km » Vipiteno/Val di Vizze G Anello di fondo di Caminata: 8,5 km H Anello di fondo della Val di Vizze: 20 km
Con i percorsi suggeriti, i trucchi dei maestri specializzati nello sci di fondo e la giusta attrezzatura, il tutto sarà ancora più divertente. Cosa aspettate allora? Respirate a fondo, e poi via, si parte!
Lo sci di fondo va imparato Non avete mai provato a praticare lo sci di fondo e avete bisogno d’aiuto per compiere i primi passi sugli sci sottili? Siete già un fondista appassionato e desiderate affinare la vostra tecnica? Allora con i maestri di sci di fondo delle nostre aree vacanze sarete in ottime mani. Informazioni: » Scuola sci di Racines Tel. +39 0472 659131 info@skischule-ratschings.com www.skischule-ratschings.com » Scuola sci di Colle Isarco Tel. +39 0472 632673 info@skischule-gossensass.it www.skischule-gossensass.it
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» Lezioni di sci di fondo in Val di Vizze Informazioni tel. +39 0472 765325, Associazione turistica di Vipiteno info@infosterzing.com www.vipiteno.com
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» uomini duri su Lo sport del bob sulla strada del Giovo Testo Karl Polig Foto Günther Ennemoser | Polisportiva Vipiteno
Oggi gli atleti modello dotati di muscoli possenti sfrecciano su slitte high-tech dalle linee ultradinamiche sulle piste artificiali. Ci si sfida per centesimi di secondi. Un tempo era diverso. Per quasi un secolo il bob veniva praticato anche su piste naturali, fra cui anche sulla strada del Passo Giovo. Già 100 anni fa, subito dopo la sua realizzazione, questa strada fungeva da punto di ritrovo per gli appassionati di slittino e bob. Era uno sport talmente amato che in determinati orari del giorno tutta la strada veniva chiusa al traffico e riservata soltanto ai bob. Naturalmente i confinanti non ne erano entusiasti, perché a lungo il bob fu un’attività riservata soltanto ai ricchi abitanti della città. Poiché non si spargeva né sale, né ghiaia, la strada
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diveniva una pista di neve larga e ben battuta, ideale da percorrere con slitte e bob. Da allora il principio base del bob non è cambiato: due paia di pattini in metallo, quelli anteriori sterzabili, sopra un posto a sedere per due o quattro persone e un dispositivo di freno nella parte posteriore. Oggi i bob sono costituiti da speciali barre in acciaio inossidabile e materiale plastico, mentre un tempo ci si doveva accontentare di ferro pesante e legno. Si guidava con un comando a cavo flessibile, a volte anche per mezzo di un volante. L’aspetto esteriore di questi mezzi, invece, è cambiato molto: i primi bob non avevano alcun tipo di carena, né sul cofano anteriore, né ai lati. Gli atleti sedevano senza alcuna protezione su una tavola di
slitte pesanti
legno e si tenevano alle maniglie laterali. Per decenni sulla strada del Giovo si tennero anche gare internazionali di bob. Questi eventi spettacolari, con squadre provenienti da cinque nazioni, attraevano sempre schiere intere di spettatori. Per percorrere il tragitto di oltre 7 km dal Rifugio Passo del Giovo giù fino a Calice, con cinque tornanti e innumerevoli curve, i più veloci ci impiegavano buoni nove minuti. E non di rado si assisteva a cadute spettacolari. La pista era completamente in piano anche nelle curve, senza il benché minimo rilievo, il che rendeva necessaria una particolare tecnica di guida. L’arte consisteva nel dosare al meglio la velocità nelle curve, guidare con precisione e distribuire il peso dell’equipaggio nel modo migliore possibile. Il bob non doveva sbalzare e in nessun caso ribaltarsi verso l’esterno secondo le leggi della forza centrifuga. A tale scopo, nelle curve l’equipaggio si piegava il più possibile verso l’interno. Per tale motivo una carena laterale sarebbe stata solo un impedimento. Quando la velocità, ad esempio dopo
un tornante, si riduceva notevolmente, gli uomini cercavano di riprendere slancio, “bobbando” a ritmo. Si definisce così infatti la tecnica di accelerazione consistente nel portare indietro e spingere di scatto il busto in avanti con movimenti ritmici e sincronici. Per via degli alti muri di neve e delle curve non visibili, gli spettatori potevano vedere i bob soltanto su brevi tratti del percorso. Quando però si udiva avvicinarsi il tipico strepito dei pesanti mezzi, talvolta accompagnati dalle grida della squadra, si sapeva: ora ne arriva un altro! Il lavoro meno grato spettava a chi frenava che non doveva tentennare né mai impermalosirsi, poiché i rimproveri dei suoi compagni non sarebbero di sicuro mancati, salvo in caso di vittoria. Se frenava troppo forte o troppo presto, si perdeva del tempo prezioso, se però frenava troppo tardi o con poco vigore, vi era il rischio di non riuscire a percorrere la curva, e il bob con l’intero equipaggiamento sarebbe finito contro il muro di neve o nel bosco. La richiesta sempre più fervida di tenere aperto il Passo Giovo per le auto anche in inverno, comportò, dopo quasi 80 anni, la fine dello sport del bob. L’ultima gara fu svolta nel 1990. Un peccato, vero?
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Âť non tutta la Intervista Renate Breitenberger Foto Stefano Goldberg
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neve è uguale Cosa cerca l’uomo sulle cime innevate? E, una volta lassù, a quali stimoli e pericoli si espone? Il vipitenese Hanspeter Eisendle, alpinista estremo e guida alpina, a proposito di tour “creativi”, i tipici errori da principiante e i due rischi maggiori: l’inesperienza e l’eccessiva autostima.
» Sentalp: Signor Eisendle, cosa ha a che vedere lo scialpinismo con la creatività? Hanspeter Eisendle: Ogni tipologia di sopravvivenza nella natura selvaggia presuppone della creatività, poiché, a differenza del mondo civilizzato, non vi sono regole. Non ha senso inventare leggi nella natura. La scienza non ha ancora scoperto ogni dettaglio del manto nevoso. Quando l’uomo si avventura sulla neve, ogni volta deve sviluppare nuova creatività, a partire dalla scelta del percorso e dall’osservazione del vento e delle condizioni atmosferiche. La neve mi affascina, perché continua a cambiare, non è mai uguale a se stessa. Per l’uomo, che per natura è pigro, si tratta naturalmente di un’enorme sfida. » I neopatentati dovrebbero essere gli autisti più cauti. E i principianti dello scialpinismo? Sono anch’essi quelli più cauti? HE Nella guida di un’auto l’autista può osservare delle norme imposte che non esistono nella natura selvaggia. Ciò che vale per uno, può rappresentare un errore fatale per l’altro. Un principiante dello scialpinismo, per natura, osa meno rispetto ad uno che grazie alla propria esperienza ha imparato a conoscere un campo d’azione più ampio. Tuttavia, non osare è e rimane un atteggiamento di base consigliabile a tutti coloro che vanno in montagna. » Cosa suggerisce ai principianti? HE Posso solo consigliare di aggregarsi a qualcuno che possa dar loro suggerimenti tecnici e capire meglio i fenomeni naturali. Di massima, imparare da autodidatta è buono e anche emozionante. Può invece risultare pericoloso quando qualcuno non è disposto ad imparare da nessuno, a priori. La vita
nasconde un’infinità di pericoli percettibili all’uomo soltanto quando compaiono all’improvviso. In tal caso, però, spesso è già troppo tardi. » Per molti lo scialpinismo è paragonabile alla meditazione. HE Può darsi. Lo scialpinismo rilassa e purifica la mente. Qualsiasi tipo di attività motoria, con o senza sci, favorisce la circolazione sanguigna del corpo e del cervello. La testa è concentrata al massimo, e proprio questo aspetto la rende libera. » Lei riesce a non pensare a nulla? HE Non credo. Dedicare tutta l’attenzione ad una sola cosa accade soltanto di rado nella nostra vita frenetica di tutti i giorni. Io sono una persona piuttosto lenta, ma, in compenso, cerco di fare le cose per bene. Anche nello scialpinismo è così: chi si fa prendere dai tempi da raggiungere, talvolta è così concentrato ad andare da A a B, che si perde alcuni aspetti essenziali. » Cosa pensa delle gare di scialpinismo? HE Lo scialpinismo è uno sport rispettabile fintanto che si svolge in luoghi sicuri, come ad esempio sulle piste da sci, e crei le medesime condizioni per tutti i partecipanti. Guardo con più scetticismo ai percorsi di gara in alta quota dove la scenografia dei monti svanisce per fungere soltanto da palcoscenico per l’uomo, l’attore principale. » Quali sono le caratteristiche di un buon tour di scialpinismo? HE Mi piacciono i percorsi non tracciati e sconosciuti. Naturalmente anche i compagni e il gruppo sono un aspetto importante. Si tratta inoltre di
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prendere le decisioni giuste. Che si raggiunga o meno la meta, è secondario. » Le è capitato spesso di fare marcia indietro davanti ad una cima? HE Fare marcia indietro è del tutto naturale. Solo che in un tour di scialpinismo è più difficile. Quando ci si arrampica su una parete di ghiaccio o roccia il pericolo è più immediato, la discesa più visibile e percettibile. Un candido versante di neve fresca ti seduce. Meno lo conosci, più desideri esplorarlo. » Sottovalutare un pericolo – è un tipico errore da principianti? HE Accade più spesso che i principianti percorrano pendii a rischio valanghe senza conoscenze tecniche. In compenso i più esperti escono più spesso. Di frequente i principianti sono anche impazienti e partono subito in quarta. È uno sport da affrontare con calma, altrimenti il divertimento passa subito. Alla fine ci si chiede: chi si può definire un esperto? Colui che ha fatto più itinerari? » Qual è il momento migliore per praticare lo scialpinismo? HE In primavera, fino in tarda mattinata, la situazio-
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ne neve è più sicura. Il firn ghiacciato si ammorbidisce quando le temperature aumentano. Io preferisco i percorsi con la neve fresca in pieno inverno anche perché devo affrontare le giornate più corte e il freddo. Questo aspetto contrasta in realtà con la natura umana, perché l’uomo non ama né il freddo né il buio. Ma è proprio questo che mi affascina. In primavera è bello raggiungere le vette più alte e godersi la luce del giorno e il calore. » Rispetto alle piste da sci, nelle aree di scialpinismo gli incidenti sono minori. HE È vero. Negli ultimi 30 anni, in tutto l’arco alpino, il numero di vittime è stato di gran lunga inferiore a quello sulle piste da sci in un solo anno. Credo che oltre il 90 percento di chi pratica lo scialpinismo, dai principianti ai professionisti, sia costituito da persone ragionevoli che si muovono nella natura selvaggia con un forte senso di responsabilità. Il punto è che si muovono in un ambiente assai rischioso. » Qual è l’attrezzatura che uno scialpinista non dovrebbe dimenticare di portare con sé? HE L’attrezzatura in caso d’emergenza è costituita da apparecchio ARTVA, sonda e pala: ogni scialpinista dovrebbe averli con sé.
» Anche in un’area che è apparentemente sicura? HE Alla vista, niente è sicuro. L’Italia è l’unico Stato al mondo che obbliga per legge a portare con sé un apparecchio ARTVA, quando ci si avventura in aree fuori dai tracciati. Naturalmente nessuno controlla, ma lo fanno quando accade una disgrazia. L’aspetto più importante è e rimane quello di studiare la neve, raccogliere informazioni e affiancarsi ad una persona esperta, il che tuttavia non significa seguirla alla cieca, perché ciò può risultare pericoloso in determinate condizioni. » Nelle nostre aree vacanze la neve è sempre garantita? HE Le nostre aree vacanze vantano una posizione geografica ideale. D’inverno la bassa pressione del Mare del Nord arriva fino a Mules e anche la bassa pressione sul Golfo di Genova porta da noi abbondanti precipitazioni. Nella mia attività ultratrentennale di guida alpina, in queste zone è stato possibile praticare lo scialpinismo ogni inverno. » Quanti itinerari di scialpinismo esistono in queste aree? HE Di certo attorno ai 150, con le varianti di salita sono innumerevoli. Soltanto per raggiungere la Cima di Stilves esistono sei percorsi. Oltre il 90 percento delle vette alpine sono raggiungibili con gli sci. Fra le classiche mete vi sono il Gran Pilastro e il Pan di Zucchero, le più alte cime invernali percorribili di queste zone. La Val di Vizze esposta al vento è ideale per lo scialpinismo in primavera, poiché d’inverno vi sono molti accumuli di neve. In compenso, sulle montagne alte, fino a maggio c’è la neve che crea le condizioni ideali per sciate su firn primaverile. Le aree al riparo dal vento si trovano dietro il Tribulaun a Fleres che blocca il vento da Nord. Racines offre itinerari più facili. Le cinque valli laterali che si diramano a stella, offrono possibilità infinite. » Quale sarà la tendenza dello scialpinismo nei prossimi anni? HE Ogni sviluppo trova la sua giustificazione. Eventuali sviluppi errati, in genere, si correggono da soli. Anche se attualmente lo scialpinismo riscuote grande successo, rispetto al calcio o allo sci da
discesa, gli appassionati sono sempre ancora pochi. Da un lato, lo scialpinismo tende a diventare uno sport ad alte prestazioni. Può darsi che prima o poi sarà istituita un’apposita disciplina olimpionica. Dall’altro, la tendenza di massa riguarda gli sportivi del fine settimana e coloro che ricercano il benessere. Sempre più persone attraversano il bosco con gli sci ai piedi per poi ridiscendere lungo i pendii. Una variante interessante dello scialpinismo è il “free-ride” dove si utilizzano lo skilift e la funivia per l’ascesa per poi tracciare in discesa delle linee nella neve fresca. Tuttavia, il vero scialpinismo originale si svolge sul terreno d’alta montagna dove occorre tracciare da sé i percorsi e confrontarsi con la montagna e con la neve.
Itinerari suggeriti
» Cima di Stilves (2.422 m) Punto di partenza: Freihof, Außertal/Val Giovo Durata: 2 ½ –3 ore | Dislivello: 1.000 m Grado di difficoltà: facile
» Cima Grava (3.059 m) Punto di partenza: Jaggeler-Hof a Piazza/Vizze Durata: 4–4 ½ ore | Dislivello: 1.600 m Grado di difficoltà: difficile
» Piccola Punta di Monte Croce (2.518 m) Punto di partenza: Vallettina/Racines Durata: 3 ore | Dislivello: 1.090 m Grado di difficoltà: da facile a medio » Cima d’Incendio (2.376 m) Punto di partenza: Sede dei vigili del fuoco di Ridanna Durata: 3 ore | Dislivello: 1.020 m Grado di difficoltà: medio » Monte Muro (2.628 m) Punto di partenza: parcheggio di Sasso/Fleres Durata: 4 ore | Dislivello: 1.260 m Grado di difficoltà: da facile a medio
CULTURA E TRADIZIONE DA VEDERE DA SAPERE VIVERE LA NATURA STORIA ATTIVITÀ E MOVIMENTO PIACERI FAMIGLIA EVENTI
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Zona sciistica
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Racines Capodanno a cinesSpettacolo di rio sciistico di Ra nel comprenso , ne io iz ato con ad gi tr r eg Pe viene fest orno dell’anno gi o ra im pr il m o, Giov nno. L’at osfe colo di Capoda ta et sp o n tic co as ve un fant sulla ne una discoteca ad ie az gr le ni na io uz è sensazio zafiato ed evol i, esibizioni moz nt ge ol av tr i r. m rit snowboarde dre di sciatori e no nell’aria di squa storiche riporta e attrezzature iti ab n co un ri n to co Gli scia conclude puntamento si ap L’ . fu e ch al tempo ico. tacolo pirotecn grandioso spet
” r Osterspiele ico “Sterzinge or st al iiv st st fe Fe one del aprile, in occasi 5 al zo ar m 14 Dal il Vigil Rar Osterspiele”, ge in rz te “S ico n val stor stria il nuovo co fonde con mae do en ber Kuratorium on ano, prop crale con il prof lo storico, il sa culturali grazie en appuntam ti ti an ss re te in i degl e teatrale. mma musicale al ricco progra così chiazzatori si sono ni ga or i gl , so Non a ca artista universa Vigil Raber, un mati in onore di imento. l Primo Rinasc le di Vipiteno de
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D I comprensori sciistici
Le piste di slittino
B Comprensorio sciistico di Racines-Giovo
B Monte Cavallo
25 chilometri di piste - 8 impianti di risalita - 20 piste funslope - pista a gobbe - area sulla neve per bambini 5 km di pista di slittino - 16 km di pista di fondo d’alta quota e sentiero escursionistico con gli sci
C Monte Cavallo, la montagna del tempo libero 16 chilometri di piste - 3 impianti di risalita - 8 piste - area principianti - Kinder Yogurt Land - 10 km di pista di slittino illuminata e innevata - 6,5 km di sentiero escursionistico invernale - 3 km di sentiero per escursioni con le ciaspole
D Zona sciistica di Ladurns 15 chilometri di piste - 7 piste - campo scuola - Fichti, il Paese dei Bambini - 6,5 km di pista di slittino - 5 km di sentiero escursionistico invernale – Escursioni con le ciaspole
Le piste di sci di fondo B Anello di fondo di Ridanna Lunghezza: 20 km – Dislivello: 120 m
C Tracciato a valle di Racines (Colle-Vallettina) Lunghezza:12 km – Dislivello: 100 m
D Pista di fondo panoramica d’alta quota Platschjoch Lunghezza: 16 km – Dislivello: 200 m
E Anello di fondo Erl/S. Antonio Lunghezza: 5 km – Dislivello: 60 m
F Pista di fondo Silbertal, Val di Fleres Lunghezza: 9 km – Dislivello: 100 m
G Anello di fondo di Caminata Lunghezza: 8,5 km – Dislivello: 10 m
H Anello di fondo della Val di Vizze Lunghezza: 2 x 10 km – Dislivello: 60 m Note editoriali sentalp Vacanze e tempo libero in Alto Adige - 2a edizione inverno 2015 Editore Associazioni turistiche di Racines, Vipiteno e Colle Isarco Redazione Barbara Felizetti Sorg, Renate Breitenberger, Susanne Strickner, Karl Polig | WippMedia srl Traduzione Elena Carnibella, carnibella.it Concetto grafico e layout freund grafic design, freund.bz Foto Associazione Cacciatori Alto Adige/Renato Grassi, Associazioni turistiche di Racines, Vipiteno e Colle Isarco, Brass Band Wipptal, Günther Ennemoser, Stefano Goldberg, Malga Allriss, Hannes Niederkofler, Karin Oberhofer e Alex Inderst, Klaus Peterlini/allesfoto.com, Karl Polig, Polisportiva Vipiteno, Alex Zambelli. Cartina panoramica Consorzio Turistico Valle Isarco Tiratura 13.000 in tedesco, 13.000 in italiano Stampa Esperia, Lavis (TN)
Lunghezza: 9,6 km – Difficoltà: media Dislivello: 870 m
C Malga Freund - Telves Lunghezza:1,9 km – Difficoltà: media Dislivello: 370 m
D Malga Prantner - Smudres Lunghezza: 3,5 km – Difficoltà: da facile a media Dislivello: 360 m
E Racines - zona sciistica Lunghezza: 5 km – Difficoltà: da media a difficile Dislivello: 550 m
F Waldeben - Val Giovo/Val di Mezzo Lunghezza: 1,4 km – Difficoltà: media Dislivello: 172 m
G Malga Äussere Wurzeralm - Val Ridanna Lunghezza: 3,5 km – Difficoltà: facile Dislivello: 400 m
H Gasse - Val Ridanna Lunghezza: 500 m – Difficoltà: facile Dislivello: 25 m
I Malga Staldalm - Val Ridanna/Masseria Lunghezza: 1,5 km – Difficoltà: facile Dislivello: 110 m
J Ladurns Lunghezza: 6,5 km – Difficoltà: da facile a media Dislivello: 590 m
K Allriss - Val di Fleres Lunghezza: 3,5 km – Difficoltà: facile Dislivello: 288 m
L Zirago - Brennero Lunghezza: 6,5 km – Difficoltà: da facile a media Dislivello: 560 m
M Fosse - Val di Vizze Lunghezza: 800 m – Difficoltà: facile Dislivello: 100 m
N Birchwald - Stilves Lunghezza: 1 km – Difficoltà: da media a difficile Dislivello: 108 m
O Dosso - Stilves Lunghezza: 2 km – Difficoltà: da facile a media Dislivello: 200 m
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ASSOCIAZIONE TURISTICA RACINES
ASSOCIAZIONE TURISTICA VIPITENO
ASSOCIAZIONE TURISTICA COLLE ISARCO
VAL RIDANNA, VAL RACINES, VAL GIOVO Via Giovo 1 I-39040 Casateia/Racines (BZ) T +39 0472 760608 F +39 0472 760616 info@racines.info www.racines.info
CAMPO DI TRENS, PRATI E VAL DI VIZZE Piazza Città 3 I-39049 Vipiteno (BZ) T +39 0472 765325 F +39 0472 765441 info@infovipiteno.com www.vipiteno.com
VAL DI FLERES, BRENNERO Piazza Ibsen 2 I-39041 Colle Isarco (BZ) T +39 0472 632372 F +39 0472 632580 info@gossensass.org www.colleisarco.org
RACINES VAL RIDANNA VAL RACINES VAL GIOVO
VIPITENO
COLLE ISARCO
CAMPO DI TRENS PRATI - VAL DI VIZZE
VAL DI FLERES BRENNERO
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