Assorbenti Ricerca e Concept
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Indice Ricerca
Concept
1.1 Beni di lusso
2.1 Idea e problemi
1.2 Plastica e inquinamento 1.3 Campagna di sensibilizzazione 1.4 Ricerca etnografica 1.5 Tipologie di assorbenti e materiali
UniversitĂ degli Studi della Repubblica di San Marino Corso di Laurea Triennale Design A.A. 2019-2020 Laboratorio di Design del Prodotto 2 Docente: Marco Ferreri Collaboratore alla didattica: Pietro Garofalo Studenti: Dominici Marco, Mauri Rebecca, Sangiorgi Laura, Sorbini Tommaso
2.2 Valori 2.3 Obbiettivo 2.4 Una soluzione Bio 2.5 Materiali 2.6 Situazioni 2.7 Prototipi 2.8 Istruzioni e componenti 2.9 Igienizzazione
1. Ricerca
1.1 Bene di lusso Non tutte le donne del pianeta hanno la stessa possibilità di comprare un assorbente o avere accesso a un qualsiasi altro mezzo igienico. In anni recenti si è parlato molto in tutta Europa di“tampontax” , cioè di ridurre l’ impatto delle imposte sul costo finale del prodotto. Alcuni paesi come il Regno Unito lo hanno messo in pratica, mentre in Italia non si è fatto nessun passo in avanti, nemmeno nell’ ultima legge di bilancio, nonostante fosse stato presentato un emendamento.
“Perché nel 2020 la carta igienica è vista come una necessità e i prodotti per il periodo mestruale no? Essere penalizzati finanziariamente per una funzione corporea naturale non è equo o giusto”
Assorbenti e affini sono ancora considerati bene di lusso con un IVA al 22%, contro il 5% di quella dei tartufi. La Spagna applica invece un’ IVA del 4% la Francia del 5,5 %, il Regno Unito del 5%, il Belgio e i Paesi Bassi del 6%.
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India
Africa
In uno dei tanti villaggi dell’ India solo una ragazza su dieci, secondo quanto racconta il documentario Period. End of Sentence, ambientato appena fuori Delhi, ha modo di utilizzare gli assorbenti. Le altre nove non sanno nemmeno che cos’ è, un assorbente. E si finisce per lasciare la scuola a 12 anni solo perché non si hanno panni puliti.
UNICEF ha stimato che in Africa una ragazza su dieci non frequenti la scuola durante le mestruazioni, con assenze medie di quattro giorni ogni quattro settimane.
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Macedonia
Gran Bretagna
L’ Organizzazione mondiale della sanità riporta che in Macedonia il 90% delle studentesse nelle aree rurali non va a scuola per 4-5 giorni durante il periodo in questione. Nelle aree urbane, è il 75% delle giovani a saltare la scuola per 2-3 giorni al mese. Il 15% di loro ha dichiarato addirittura di non utilizzare alcun mezzo igienico gestendosi con panni, carta igienica o giornali.
Un sondaggio del Plan International UK ha rilevato che in Gran Bretagna una ragazza inglese su 20 fra i 14 e i 21 non può permettersi asciugamani o assorbenti igienici.
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1.2 Plastica e inquinamento
Dati
Da un punto di vista ambientale, sono in gioco due questioni principali: l’ impatto della produzione e l’ impatto dello smaltimento di questi prodotti. Dopo il loro breve tempo di utilità, i prodotti per l’ igiene femminile usa e getta finiscono nella spazzatura. Questi prodotti richiedono centinaia di anni per biodegradarsi, soprattutto se vengono avvolti in contenitori di plastica comunemente forniti a tale scopo.
“Ogni donna produce rifiuti che dureranno oltre la sua vita. “
• in media, ci sono 36g di plastica in ogni pacchetto di assorbenti, corrisponde a 2.4g di plastica per assorbente e 2.5g per il packaging.
• ogni anno vengono usati tra i 120 e i 480 miliardi di assorbenti usa e getta e tamponi. • Un anno di un tipico prodotto per l’igiene femminile lascia un’impronta di carbonio di 5,3 kg equivalente di CO2.
• 1 assorbente impiega dai 500 ai 800 anni per decomporsi.
• ogni anno vengono scaricati dai britannici 1.5/2 miliardi assorbenti e/o tamponi, la maggiorparte di essi vengono inceneriti o finiscono all’aria aperta.
• 1 assorbente è composto per il 90% di plastica e il 10% di profumi e agenti antibatterici. • 1 assorbente contiene tanta plastica quanto 5 sacchetti di plastica.
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• La Marine Conservation Society ha rivelato che, in media, per 100 metri di spiaggia pulita trovano 4 assorbenti, almeno 1 tampone e il relativo applicatore.
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End of waste Il 15 maggio 2019 il ministro dell’ Ambiente Sergio Costa ha firmato un decreto, soprannominato“decreto end of waste” , che stabilisce a livello nazionale che i cosiddetti PAP (prodotti assorbenti per la persona), cioè i pannolini, i pannoloni, gli assorbenti e i tamponi, possano essere riciclati e diventare materie prime seconde. All’ interno dello stabilimento i materiali di cui sono fatti i prodotti assorbenti vengono completamente riciclati. Il primo passaggio prevede che pannolini e simili, siano inseriti in una autoclave, cioè un recipiente chiuso ermeticamente in cui grazie a temperature e pressioni molto alte si ottiene una sterilizzazione dei rifiuti, e smembrati. Dopodiché i diversi materiali vengono essiccati e separati tra cellulosa, polimeri super assorbenti e plastica. Alla fine del processo i materiali che si ottengono sono completamente inodori e possono essere riutilizzati per fabbricare nuovi oggetti.
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1.3 Campagna di sensibilizzazione Spesso le donne preferiscono usare espressioni come“È quel momento del mese” “ottobre , rosso”per parlare delle mestruazioni. Ma in alcune parti del mondo lo stigma va ben oltre gli eufemismi. Per alcune ragazze, avere le mestruazioni significa essere costrette a nascondersi nelle stalle o bandite dalle loro case; altre lottano per procurarsi tamponi e assorbenti e sono costrette ad arrangiarsi con delle bende. Altre sono state persino arrestate o interrogate solo per aver manifestato pacificamente contro questo stigma.
“Stai attenta a nascondere il tuo assorbente quando lo asciughi. Se gli uomini lo vedono perderanno la testa.”
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mancanza di materiali sanitari, tra cui anche biancheria intima
sovraffollamento e poca importanza alla privacy personale
mancanza di bagni privati “female friendly”
mancanza di conoscienza delle informazioni base
taboo e restrizioni sociali riguardanti il ciclo mestruale
ansia e imbarazzo quando bisogna parlare del ciclo mestruale
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“Mia madre è una pediatra e quando ho avuto le mie prime mestruazioni mi ha dato un pezzo di stoffa, senza spiegarmi a cosa servisse o come usarlo.”
In Kazakistan non siamo ancora in grado di chiamare le mestruazioni con il loro nome. Le persone utilizzano eufemismi come“zietta rossa” “ottobre , rosso”o“armata rossa” . Si doveva fare qualcosa. Per questo mi sono unita a un gruppo di manifestanti pacifiche ad Almaty, in Kazakistan, e fare delle foto con l’ intenzione di sfidare i tabù sulle mestruazioni. Abbiamo utilizzato cartelli scritti a mano con slogan e immagini. Dopo la manifestazione sono entrata in un bar e quando sono uscita mi stavano aspettando sette poliziotti che mi hanno ordinato di recarmi alla stazione di polizia dicendomi che se non lo avessi fatto avrebbero usato la forza fisica. Sono stata accusata di teppismo e interrogata da una giudice che mi ha fatto molte domande sul cartello che avevo in mano. Ha anche fatto domande come“Sei sposata? Hai bambini? Sei incinta?” . Le ho risposto che sono una lesbica dichiarata e le ho chiesto di farmi domande sulla mia partner, non su mio marito. È stata un’ esperienza interessante, anche se stressante e spaventosa, ma quando vedo le persone messe di fronte alle ingiustizie, devo agire.
Attivista Lgbti e fondatrice di“Feminita” , Zhanar Sekerbayeva, 36, Kazakistan
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“Il Regno Unito è più progressista di molti altri paesi, ma crescendo ho provato anche io vergogna riguardo le mestruazioni.”
A scuola non se ne parlava, e quando le ragazze le avevano, utilizzavano una moltitudine di eufemismi:“quel momento del mese”era il mio. Inoltre non era qualcosa di cui si parlava con gli uomini, il che aggiunge a questo tabù l’ idea che le mestruazioni sono un grande segreto di cui vergognarsi. A scuola, persino nei luoghi di lavoro, dovevo nascondere gli assorbenti nelle maniche dei vestiti. Uso il disegno per far parlare di mestruazioni e sconfiggere i pregiudizi. All’ inizio della mia carriera ho creato illustrazioni satiriche ispirate alle proteste di #FreePeriods contro la tassa sugli assorbenti. Spesso dono i miei disegni al progetto“Bloody Good Period” , poiché credo molto nel loro lavoro per garantire alle richiedenti asilo e alle senza dimora l’ accesso a prodotti per le mestruazioni. Ho partecipato anche alla campagna di Freda per far sì che hotel, scuole, compagnie aeree e uffici offrano prodotti mestruali gratuitamente. Anche nella mia vita personale parlo molto di più di mestruazioni. Non uso più eufemismi e parlo esplicitamente di assorbenti e prodotti per le mestruazioni invece di“prodotti sanitari” , termini che lasciano intendere che le mestruazioni siano qualcosa di infetto.
Attivista e illustratrice, Hazel Mead, 23, Regno Unito
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“La prima volta che ho avuto le mestruazioni sono stata costretta a nascondermi per cinque giorni, Non ho potuto dire ai miei amici dov’ero stata.”
In Nepal le ragazze che hanno le mestruazioni possono essere tenute nascoste e separate dagli uomini fino a 15 giorni. Alcune vengono addirittura allontanate dalla casa e vivono per giorni chiuse in capanne. Questa usanza è chiamata“chhaupadi” . Una volta uscita, non mi è stato permesso di avvicinarmi agli uomini della mia famiglia per 11 giorni o di andare in cucina per 19 giorni. Ero la prima in classe ad avere le mestruazioni e mi vergognavo tanto. Un giorno, un gruppo di giovani donne è venuto nella mia scuola per parlarci delle mestruazioni. Da quel giorno tutto è cambiato: ci hanno insegnato tante cose e ci hanno dato la consapevolezza e la forza per sfidare le tradizioni. All’ inizio la mia famiglia era contraria e ho dovuto spiegare loro che questa tradizione esiste perché la gestione delle mestruazioni era più difficile. Ora abbiamo gli assorbenti e c’ è maggiore igiene. È stato un processo difficile, ma oggi nella mia famiglia non ci sono più limitazioni o divieti nei giorni in cui ho le mestruazioni. In Nepal dobbiamo iniziare a cambiare la mentalità circa le superstizioni che riguardano le mestruazioni e penso che stiamo facendo un ottimo lavoro.
Attivista di Amnesty International in Nepal, Samikshya Koirala, 21, Nepal
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“Quando ho avuto le mestruazioni per la prima volta non mi è stato permesso di entrare in cucina, né potevo partecipare alle feste.”
Sono cresciuta in India, in una famiglia indù patriarcale, quindi so bene come riti e tradizioni siano utilizzati per controllare le donne. Solo andando via da casa avrei potuto liberarmi dal controllo patriarcale e da queste pratiche e tradizioni che non hanno una ragione. Tuttavia, per molte donne che crescono in ambienti simili, non esiste questa possibilità. Ho anche lavorato con Action Aid e lanciato la campagna“My Body Is Mine”per far parlare le donne affinché si impadronissero del racconto sui loro corpi. Attraverso il potere dell’ arte e del racconto, grazie alla realtà virtuale e ai lavori condotti nelle comunità stiamo dando rappresentanza alle donne aiutandole a denunciare le violenze. L’ arte ha il potere di cambiare cuori e menti. Infine, i nostri sforzi hanno avuto un ruolo nel fare pressione sul governo nepalese che ha criminalizzato la pratica dello“chhaupadi” nel 2018. Anche se si è trattato di un grande passo in avanti, in alcune comunità questa decisione ha semplicemente avuto come effetto quello di far continuare questa pratica clandestinamente. Ecco perché questo lavoro è più importante che mai.
Artista e attivista, Poulomi Basu, 36, India
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1.4 Ricerca etnografica Al fine di comprendere quanto le donne siano abbastanza consapevoli riguardo al tema degli assorbenti, è stato svolto un sondaggio composto da 29 domande in cui gli utenti hanno la possibilità di rispondere in maniera più dettagliata. Le domande proposte andavano a toccare tre macroargomenti: se una donna si sente a proprio agio quando si parla di mestruazioni, consapevolezza personale riguardo al tipo di prodotto che si utilizza, e considerazioni generali sulla conoscenza degli assorbenti lavabili. È stato riscontrato che gran parte delle donne che hanno preso parte al sondaggio non si sentono a proprio agio durante le mestruazioni, non conoscono la composizione dei prodotti che utilizzano e non sono consapevoli delle problematiche che affliggono le proprie coetanee che vivono in altri Paesi.
La maggior parte delle ragazze e delle donne non conosce la composizione del proprio prodotto, e di conseguenza non si interessa o non sa che impatto esso possa avere sull’ambiente.
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• Quando hai le mestruazioni ti senti in qualche modo a disagio?
• Prima di avere le mestruazioni per la prima volta qualcuno te ne aveva mai parlato?
40%
24%
no, non mi sento a disagio
no, non sono stata informata
60%
76%
sì, mi sento a disagio
sì, sono stata informata
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• Sei a conoscenza della quantità di plastica presente nel prodotto che utilizzi?
• Sei a conoscenza degli ingredienti che sono utilizzati nel prodotto da te scelto?
5% 32%
24%
non mi è mai interessato
no, non sono a conoscenza
no, non sono a conoscenza
76%
64%
sì, sono a conoscenza
si, sono a conoscenza
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• Sei a conoscenza del fatto che molte donne utilizzano foglie, tappeti e pelli di animale durante le mestruazioni?
16%
non ci ho mai pensato
• Sei a conoscenza del fatto che molte donne vengono isolate dalla propria famiglia durante le mestruazioni?
13%
43%
non ci ho mai pensato
no, non sono a conoscenza
23%
sì, sono a conoscenza
64%
41%
no, non sono a conoscenza
sì, sono a conoscenza
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• Sei a conoscenza del fatto che molte donne hanno paura che gli uomini le vedano lavare il proprio assorbente?
• Sei a conoscenza del fatto che molte donne hanno paura che gli uomini scoprano che hanno le mestruazioni?
26%
31%
no, non sono a conoscenza
sì, sono a conoscenza
74%
69%
sì, sono a conoscenza
no, non sono a conoscenza
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1.5 tipologie di assorbenti e materiali • Assorbente usa e getta
• Assorbente idrosolubile
• Assorbente BIO
• Assorbente lavabile
Addittivi:
profumi agenti antibatterici
Parte interna:
Materiali:
Materiali:
rayon sbiancato cotone plastica
cotone biologico
polvere di polimero
La forma, la capacità di assorbenza e la lunghezza possono variare dalla fabbrica che li produce come i profumi utilizzati, ma solitamente quelli usati durante il giorno sono più sottili e meno lunghi, al contrario di quelli utilizzati di notte che sono più lunghi e larghi.
Gli assorbenti realizzati in cotone biologico hanno queste caratteristiche: non contengono fibre sintetiche, polveri, fibre chimiche, cellulosa, profumi. L’ uso di cotone biologico garantisce ipo-allergenicità, un contatto naturale con la pelle e riduce le possibilità di dermatite da contatto, l e irritazioni cutanee e il rischio di allergie.
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Materiali:
Materiali:
materiale biodegrabile e idrosolubile senza parabeni e profumi
tessuti naturali traspiranti e ipoallergenici
Ancora in fase di sperimentazione, questo assorbente è una valida alternativa al classico usa e getta in quanto ha la peculiarità di essere idrosolubile in acqua. prodotto 100% biodegradabile a base vegetale, sicuro per il corpo, senza parabeni e profumi.
Gli assorbenti lavabili, sconosciuti ai più, potrebbero rappresentare una valida alternativa a quelli usa e getta. La loro forma ricorda molto quella degli assorbenti tradizionali, tanto che hanno persino le ali che si chiudono con un bottoncino di modo da assicurare la piena aderenza.
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Pro e Contro • Assorbente usa e getta
• Assorbente BIO
• Assorbente idrosolubile
• Assorbente lavabile
PRO
CONTRO
PRO
CONTRO
PRO
CONTRO
PRO
CONTRO
-praticità d’ uso -ingombro minimo -leggerezza -facile reperibilità -costi bassi
-composto da materiali inorganici -altamente inquinante -non rispettoso dell’ ambiente -maggiore spreco di materiale
-completamente organico -biodegradabile -pratico -leggero
-costo maggiore rispetto la media -poca reperibilità
-materiale idrosolubile -materiale organico
-no reperibilità -costi elevati
-ecosostenibile -utilizzo di materiali organici -personalizzazione -spreco nullo
-ingombro maggiore -tempi di lavaggio e asciugatura non immediati -costi maggiori
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2. Concept
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2.1 Idea e problemi
2.2 Valori Il mondo degli assorbenti, oggigiorno, offre una miriade di soluzioni e prodotti in commercio che sono in grado di soddisfare qualsiasi evenienza e necessità. Partendo dunque da questo presupposto, abbiamo cercato di individuare e studiare aspetti sia negativi che positivi di tutti gli assorbenti in mercato. Prendendo come riferimento gli assorbenti riutilizzabili e dopo aver effettuato un’ accurata documentazione siamo arrivati all’ elaborazione di un concept. Ci siamo dunque domandati se codesti assorbenti riutilizzabili sono pratici e funzionali allo stesso tempo. Evidentemente essendo per la maggior parte composti da tessuti, richiedono tempo nel lavaggio e poca praticità d’ uso nel caso ad esempio se si rimane per molto tempo fuori casa e dunque senza la possibilità di sostituirli con un altro. Tenendo conto di questi aspetti abbiamo ipotizzato un assorbente facile da lavare all’ istante e pratico nell’ uso.
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Questo progetto mira a far sentire a proprio agio la donna che andrà a utilizzare il prodotto, sia attraverso la facile praticità il prodotto in sé, sia attraverso una ricca fruizione di informazioni e testimonianze reali che verranno implementate nel packaging e in tutta la comunicazione che starà dietro al prodotto (ipotetico sito web). I veri valori del nostro progetto sono quelli di sfatare gli innumerevoli taboo del ciclo mestruale e essere al passo con i tempi creando un oggetto che tenga conto del rispetto per l’ ambiente.
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2.3 Obbiettivo
2.4 Una soluzione BIO L’ obbiettivo principale è di combinare sia l’ aspetto del riutilizzo che quello dell’ usa e getta, tenendo sempre in considerazione il rispetto dell’ ambiente e lo spreco minimo. Da questa premessa nasce l’ idea di una case riutilizzabile, in un materiale flessibile e morbido, che permetta di accogliere uno strato assorbente eliminabile o eventualmente lavabile. Riutilizzabile ed usa e getta convivono allo stesso tempo, donando così all’ utente un prodotto unico nel suo genere, funzionale e al passo con i tempi. Come un guscio, una“case assorbente”che può essere portata sempre con sè, per ogni evenienza. All’ interno sarà possibile inserire qualsiasi tipo di materiale purché soddisfi l’ esigenza principale di assorbire. Può essere lavata, asciugata e disinfettata in pochi secondi, in qualsiasi luogo, in ogni situazione. Dunque, portando con sé diverse ricariche per l’ assorbenza, sarà possibile ricaricare l’ assorbente all’ istante e lavarlo nel minor tempo possibile in quanto impermeabile.
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Il rispetto dell’ambiente e la diminuzione dei consumi e degli scarti sono alla base di questo progetto. In particolare i materiali che abbiamo utilizzato nella realizzazione del prototipo rispettano le linee guida appena citate. Il corpo principale è realizzato in silicone platinico di tipo medicale, che oltre ad essere annallergico a contatto con la pelle, facile da pulire e duraturo, è anche biocompatibile ed ecosostenibile, in quanto riciclabile e atossico, non è quindi composto da sostanze chimiche tossiche. Inoltre, il fatto che questo assorbente sia riutilizzabile, incide particolarmente sull’ aspetto dei consumi e dei rifiuti, in quanto l’ unica parte da gettare sarà quella intercambiabile della parte assorbente. Quest’ ultima, anche se usa e getta, è interamente composta da materiali organici e dunque biodegradabili. Si può perciò considerare questo progetto al passo con i tempi e rispettoso dell’ ambiente.
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2.5 Materiali
2.6 Situazioni Il silicone platinico di tipo medicale è clinicamente testato, 100% anallergico e atossico. Risulta essere anche un materiale biocompatibile (secondo le norme ISO 10993 e EN30993 in Europa, e USP XXVI negli Stati Uniti d’ America), quindi che non può provocare ad esempio citotossicità, irritazione cutanea, sensibilizzazione ed emolisi. Ha la fantastica caratteristica di essere inodore e di non assorbire nessun tipo di odore. Il materiale risulta avere un’ ottima elasticità che gli permette, se schiacciato o piegato, di non subire deformazioni permanenti, un’ ottima resistenza alla lacerazione, all’ usura e a prolungati cicli di sterilizzazione. Inoltre è morbido, estremamente trasparente e privo di ingiallimento anche dopo un utilizzo prolungato.
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Per arrivare all’ idea del Concept finale, è stata di grande aiuto l’ elaborazione di una maxi-mappa concettuale che racchiude al suo interno svariate questioni come ad esempio possibili situazioni quotidiane nelle quali l’ utente si può imbattere, possibili disagi a sfavore dell’ utente e non, la giusta fruizione di informazioni riguardo l’ argomento del ciclo mestruale, e i vari contesti sociali. Tutte queste situazioni che abbiamo individuato, e che sono riportate nella mappa concettuale di seguito, ci hanno guidato verso la realizzazione di quattro tipi di ricariche per quanto riguarda la parte assorbente che l’ utente deve andare ad inserire all’ interno del proprio assorbente, distinguendole in: usa e getta, bio, non bio e alternativa per un tempo limitato nel caso in cui l’ utente sia sprovvisto delle varie ricariche nel momento in cui ha bisogno.
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gr
az
gr
Chi si ricorda
s a cau
a
- Informazione - Interesse - Supporto
Ricadere in soluzioni precarie
Scelta del prodotto in base al contesto - Palestra - Comfort - Mare - Svago
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he
- Carta igienica - Fazzoletti
Causa di possibili infezioni
uogo privato
A proprio agio
Non a proprio agio
Tenere il prodotto in mano
Nascondere il prodotto
MI DEVO CAMBIARE COME MI SENTO
A proprio agio
Non a proprio agio
Nel suo problema nel vedere il sangue e toccare l’assorbente
Problema nel vedere il sangue e tocccare l’assorbente
p er
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- Pochette - Tasche - Borsa o
COME MI SENTO
- Disinteresse - Disinformazione - Mancanza di strumenti
Chi non si ricorda
Assorbenti sempre a portata di mano
Luogo pubblicoL
c
- Pochette - Tasche - Borsa
RICORDARSI
DOVE MI TROVO
- Accesso a prodotti che combaciano con le proprie necessità - Materiali sostitutivi
an
ie a az
ie a
- Contesto sociale - Contesto economico
rs
- Consapevolezza personale - Monitoraggio (e.g. app)
a causa di
di
Ricerca di prodotti Ricerca di prodotti VS di alta qualità di bassa qualità
- Repiribilità - Taboo - Informazione
attra
ve
Ricariche per situazioni Pul
Cotone 100% biologico
Cotone biologico
Microfibra
Per una soluzione completamente bio ed ecosostenibile abbiamo pensato ad un inserto assorbente fatto di cotone 100% bio certificato GOTS. Rimane morbido anche dopo molti lavaggi a differenza del semplice cotone, particolarmente indicato per le pelli più sensibili che si irritano con facilità. Questo cotone biologico è coltivato con metodi e prodotti che hanno un basso impatto sull’ ambiente. Alle estremità sono presenti due linguette in PUL che permettono all’ utente di non entrare in contatto con il sangue assorbenti grazie alla sua proprietà idrorepellente.
Per una soluzione usa e getta, che però rispetti lo stesso l’ ambiente abbiamo pensato ad una parte assorbente fatta di microfibra, disegnata per essere facilmente smaltibile e riciclabile al 100% alla fine del suo utilizzo. Lo scrim interno, immerso in una soluzione acquosa, attira su entrambe le superfici piccolo fibre di poliestere sospese nel liquido che vengono compattate attraverso un aggugliatura ad acqua. La microfibra viene poi immersa in un bagno di poliuretano all’ acqua, in cui, a differenza dei normali cicli produttivi, non vengono aggiunti solventi dannosi per la salute e per l’ ambiente.
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Carta igienica
Micropile Per una soluzione non ecologica abbiamo scelto il micropile, è un tessuto sintetico della famiglia dei pile con particolari caratteristiche legate alla sua struttura. Infatti è un tessuto molto sottile e compatto ma anche estremamente leggero ed assorbente. Il micropile inoltre è molto resistente nel tempo, non si deforma e non necessita di particolari manutenzioni, infatti una volta lavato asciuga molto velocemente così da essere presto disponibile per un nuovo utilizzo.
Nel caso in cui l’ utente si trovi sprovvista di una ricarica appropriata può ricorrere alla carta igienica che può trovare all’ interno del bagno. Bisogna ricordare che la carta igienica è uno dei prodotti che assorbente maggiormente i germi in un bagno pubblico quindi si consiglia l’ utilizzo della stessa per un tempo limitato, e da non considerare come una soluzione definitinitiva in alternativa alle due ricariche messe in commercio.
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2.7 Prototipi • Modellino 1
• Modellino 2
I seguenti prototipi sono stati realizzati per determinare l’ ingombro totale e lo spessore del nostro assorbente, cercando di renderlo il meno ingombrante possibile affinchè l’ utente si possa sentire a suo agio nell’ usarlo. Per avere un risultato valido, data la mancanza dei materiali che abbiamo proposto nel concept, quali silicone medicale, e/o PLA, ci siamo affidanti alla struttura di assorbenti già presenti sul mercato (e.g. Nuvenia).
Il secondo prototipo ci è servito per valutare gli spessori delle varie componenti dell’ assorbente. Abbiamo stimato, dopo svariate prove anche attraverso la simulazione dell’ indossaggio dell’ assorbente sul proprio intimo, che lo spessore può variare dai 4mm ai 5mm; per quanto riguarda le dimensioni invece l’ assorbente avrà un ingombro totale di 195mm x 7mm. La parte inferiore dell’ assorbente ha una scanalatura sul lato che permette la chiusura (chiusura maschio-femmina)del prodotto in un modo più sicuro. L’ altra metà dell’ assorbente invece sarà realizzata come un pezzo unico che avrà la funzione di leva una volta che si vuole aprire.
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• Alette alternative
• Filtraggio del sangue Durante le nostre analisi per comprendere quale forma dell’ assorbente fosse migliore abbiamo deciso di cambiare la forma delle alette che vanno a chiudere l’ involucro in modo tale da non avere perdite. Le nuove alette si ispirano al sistema di chiusura della mascherina, BergaMask, presentata reda cinque aziende bergamasche. Grazie alle alette a doppia C, le forze dell’ assorbente create dall’ inserimento di un tessuto assorbente vengono scaricate nella parte centrale, permettendo anche un eventuale ingobbamento della parte siliconica inferiore.
Foro a imbuto
Foro passante
Foro passante
Tessuto non tessuto (TNT)
La griglia di sinistra è caratterizzata da fori passanti (Ø 4 mm) e invece quella di sinistra da fori a imbuto (Ø 4 mm). La soluzione viene assorbita dal TNT in un lasso di tempo decisamente inferiore (circa 1/2 secondi) utilizzando la griglia di sinitra.
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Foro a imbuto
Carta igienica
La griglia di sinistra è caratterizzata da fori passanti (Ø 4 mm) e invece quella di sinistra da fori a imbuto (Ø 4 mm). La soluzione viene assorbita nello stesso lasso di tempo sia attraverso la griglia di sinistra che quella di destra utilizzando come materiale assorbente la carta igienica.
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2.8 Istruzioni e componenti corpo principale bottoni di bloccaggio aletta
griglia con fori ad imbuto
• La parte superiore dell’ assorbente è caratterizzata da una griglia con fori ad imbuto. Questa tipologia di foro permette il passaggio del sangue ma non il suo riflusso o ritorno.
• Il tessuto assorbente, che verrà posizionato manualmente all’ interno della case, sarà un ulteriore impedimento alla fuoriuscita di liquidi e sarà facilmente eliminabile. • Metà assorbente è caratterizzato da una scanalatura sul lato che permette la chiusura (chiusura maschio-femmina) del prodotto in un modo più sicuro. L’ altra metà invece sarà realizzata come un pezzo unico che avrà la funzione di leva una volta che si vuole aprire.
• Le alette, sempre dello stesso materiale della case, si chiuderanno in modo da rendere ulteriormente sicuro il bloccaggio del tessuto assorbente.
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Aprire l’ assorbente secondo la direzione in cui la parte inferiore si collega alla parte superiore.
Una volta aperto inserire la parte assorbente nello scasso apposito, e poi richiudere la case. L’ assorbente risulterà chiuso grazie alla scanalatura sul lato che permette la chiusura (chiusura maschiofemmina) del prodotto in un modo più sicuro.
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Chiuso l’ assorbente bisogna piegare le due alette a doppia C e assicurarle attraverso l’ utilizzo di due bottoni clip posti alle estremità di esse, rendendo la chiusura in questo modo più sicura e semplice per l’ utente.
2.9 Igienizzazione
Evitare l’uso di:
L’ assorbente è un prodotto fondamentale nella vita di una donna e per questo motivo deve essere trattato e utilizzato con cura. Il materiale da noi scelto, ovvero il silicone platinico di tipo medicale, permette all’ utente di poter lavare il proprio assorbente più e più volte non favorendo in questo modo la proliferazione di batteri. Nel momento in cui viene sostituita la parte assorbente interna, l’ utente può lavare l’ assorbente utilizzando l’ acqua corrente presente in ogni bagno, sia privato che pubblico. Per avere la sicurezza di utilizzare il prodotto completamente igienizzato, è consigliato, tra un ciclo mestruale e l’ altro, lavarlo con acqua a temperatura di ebollizzione al fine di garantire l’ igienizzazione completa.
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Saponi aggressivi
Candeggina
Oli essenziali
Meglio evitare il lavaggio con saponi, anche intimi, che abbiano: pH non neutro, profumazioni, oli naturali o di sintesi, agenti schiumogeni, agenti antibatterici. Sui saponi viene riportata la dicitura “per uso esterno”proprio perché non possono essere utilizzati per pulizia interna della vagina (o delle mucose in generale) e se non ben sciacquati possono provocare irritazioni. Oltre che irritare possono rovinare i particolari filmanti che proteggono il silicone e possono fissare odori o colori giallognoli.
L’ uso della candeggina uso è del tutto superfluo in questo caso ed è comunque sconsigliato per oggetti che vanno a contatto con le mucose. Risulta irritante anche quando la si usa diluita in acqua ed è altamente sconsigliato il contatto con pelle e mucose. Inoltre, ha una matrice oleosa e la percentuale di cloro è sensibilmente superiore a quella presente in prodotti come Amuchina o Milton.
Gli oli essenziali: rovinano il silicone tanto quanto rovinano il lattice dei preservativi. Non usarli neanche diluiti, perchè le micelle restano in sospensione anche se pensate di averli disciolti bene. Essendo difficili da risciacquare, possono anche dare problemi di irritazione nelle donne più sensibili.
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Cosa usare poco:
Cosa usare regolarmente:
Detersione d’ emergenza
Detersione per neonati
Bollitura
Limone, aceto e bicarbonato
Saponi
Acqua fredda
Sono presenti sul mercato prodotti per la detersione d’ emergenza di prodotti in silicone medicale come la coppetta mestruale (es. salviettine umide o spray a base d’ alcool). Si consiglia l’ uso di questi prodotti solo quando si rivelino strettamente necessari. Anche se fatte apposta per la pulizia di prodotti come la coppetta mestruale, potrebbero risultare irritanti per le donne più sensibili. Evita l’ uso di tutti i prodotti non specificatamente indicati per la pulizia della coppetta.
L’ uso di prodotti specifici per la disinfezione a freddo (Milton, Amuchina ...) vanno usati solo in casi eccezionali quando non è possibile bollire. Attenersi strettamente alle indicazioni di modi e tempi indicata sulle confezioni degli stessi. Superare i tempi consigliati provoca il deterioramento del silicone dell’ assorbente, che si ammorbidisce e diventa appiccicoso, rendendolo inutilizzabile.
Va bollito a fuoco medio per 5 minuti in un pentolino (se l’ acqua evapora la coppetta si brucia), oppure in microonde per 6/7 minuti a 750 W. Esistono inoltre buste specifiche per la sterilizzazione in microonde vendute per gli accessori da neonati. Non è assolutamente necessario bollire l’ assorbente tra un utilizzo e l’ altro. L’ acqua del rubinetto è sicura per lavarla, solo alcune particolari occasioni (alcuni bagni pubblici, paesi stranieri..) possono richiedere l’ uso di acqua naturale in bottiglia.
Come coadiuvanti alla pulizia utilizzare prodotti naturali diluiti in acqua come succo di limone, aceto o bicarbonato. Sono tutti prodotti prevalentemente batteriostatici che hanno proprietà antiodore e sbiancanti. Possono essere utilizzati a freddo oppure aggiunti nell’ acqua dopo la bollitura della coppetta. Successivamente, risciacquare l’ assorbente con acqua del rubinetto.
Se si utilizzano saponi bisogna ricordare che deve essere rigorosamente: pH neutro, senza olii naturali o di sintesi, senza profumi, senza agenti antibatterici. Sciacquare bene la coppetta dopo averla insaponata per evitare che tracce di sapone vadano a contatto con le mucose vaginali.
Si consiglia di sciacquare l’ assorbente solo con acqua fredda tra uno svuotamento e l’ altro. L’ uso di acqua fredda fa si che non si fissino sulla coppetta mestruale materiale biologico, odori e pigmentazioni particolari.
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Note
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