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Tiziano e l’immagine della donna 12 Notre Dame De Paris

TIZIANO

E L’IMMAGINE DELLA DONNA NEL CINQUECENTO VENEZIANO

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Sarà inaugurata il 23 febbraio a Palazzo Reale di Milano, ove si potrà visitare fino al prossimo 5 giugno, una grande mostra dedicata all’immagine della donna nella pittura Cinquecento, con i capolavori del grande maestro Tiziano e di altri celebri artisti dell’ epoca. Un centinaio di opere racconteranno il ruolo della donna nella Venezia del XVI secolo, tra cui 46 dipinti di Tiziano, Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto - per lo più prestati dal Kunsthistorisches Museum di Vienna - oltre a sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica. L’ esposizione include anche i ritratti e gli scritti di famosi poeti che cantarono l’ amore ed equipararono la ricerca del bello all’ esaltazione della donna e della bellezza femminile, come anche ritratti delle donne scrittrici, nobildonne, cittadine e anche cortigiane, che ne hanno immortalato bellezza e carattere, emozioni e temperamento. Sono analizzati anche l’ abbigliamento e le acconciature femminili sfoggiate nei ritratti, sia reali che ideali, esaminando la moda contemporanea con la sua predilezione per tessuti sontuosi, perle e costosi gioielli, importanti testimonianze di storia, usi, costumi e mode della Serenissima di quegli anni. A Venezia nel Cinquecento l’immagine femminile acquista un ’importanza forse mai vista prima nella storia della pittura. Questo è dovuto a vari fattori, quali la presenza di Tiziano e di altri artisti operanti sia a Venezia che in terraferma, particolarmente interessati alla raffigurazione della bellezza muliebre, ma anche, parallelamente, al particolare status che le donne avevano nella società veneziana. Le spose veneziane esercitavano infatti diritti non comuni, quali il conti-

23 febbraio 5 giugno 2022 Milano Palazzo Reale

Una grande mostra dedicata alla rappresentazione della donna nella pittura del Cinquecento, con capolavori di Tiziano, Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese, Tintoretto

Dall’alto in senso orario: Tiziano. Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere, 1537 ca. Olio su tela, 114x103 cm Firenze, Galleria degli Uffizi; Tintoretto. Susanna e i vecchioni, 1555-1556 ca. Olio su tela, 146x193,6 cm Vienna, Kunsthistorisches Museum; Tiziano. Lucrezia e suo marito, 1515 ca. Olio su legno di pioppo, 82x68 cm Vienna, Kunsthistorisches Museum; Tiziano. Venere e Marte, 1550 ca. Olio su tela, 97x109 cm Vienna, Kunsthistorisches Museum

nuare a disporre della propria dote e il poterla distribuire tra i figli, dopo la morte del marito. Le donne non potevano partecipare alla vita politica o finanziaria, ma rivestivano certamente un ruolo importante nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della sontuosa e potente Repubblica. Contemporaneamente, si assiste a un grande incremento della letteratura sulla donna, con il rinnovato entusiasmo per il Canzoniere di Petrarca, per l’Arcadia di Jacopo Sannazaro, per l’Orlando furioso di Ariosto da parte di importanti letterati come Pietro Aretino, Pietro Bembo, Giovanni Della Casa, Sperone Speroni e Baldassarre Castiglione, questi ultimi presenti in mostra in ritratti di Tiziano. Nei loro scritti letterati e poeti si concentrano sempre di più sulle donne e sul loro ruolo di vitale importanza per la famiglia e per la continuità del genere umano. Un altro fattore importante è la solida fiducia nel potere dell’ amore, a cui vengono attribuiti i meriti di rafforzare il matrimonio e garantire figli di bell’ aspetto, intelligenti e felici. Così, l’ aspetto di una donna amata e desiderata inizia ad acquisire sempre maggiore importanza. Una forte componente erotica nella pittura dell’ epoca diventa soggetto per i poeti, in una sorte di accesa competizione tra pittura e poesia, vinta dalla pittura per l’immediatezza e il fascino delle immagini proposte. La mostra si compone di 8 sezioni in un percorso fondamentale, unico, emozionante, non privo di una scintilla di ironia nella panoramica dei “ gender studies ” . È curata da Sylvia Ferino, già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum, che promuove la mostra in collaborazione con il Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Skira editore. La Fondazione Bracco è partner dell’ esposizione.

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