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Quella Toscana amata da Sting

A cura di ANNA LISA ZITTI

In questo 2022, la nostra rivista si arricchisce con una nuova rubrica che parlerà di vini e vinili. Come? Vi proporremo, con un ’ esperienza a più sensi, un vino da degustare mentre si ascolta un disco nella sua forma classica: quel 33 giri in vinile che era stato messo ad ammuffire sugli scaffali per essere sostituito dal CD e poi dalla musica cosiddetta “liquida ” scaricabile dal web. Oggi vi parlerò del Chianti, un vino di qualità (docg dal 1984), di buona intensità e schietto proprio come i toscani e la terra da cui proviene. Un vino versatile che si accompagna bene con le pappardelle al sugo di lepre, la bistecca fiorentina e la carne in genere, soprattutto la selvaggina. Un tempo in fiaschi impagliati e considerato “ vino di tutti i giorni” , oggi un marchio italiano celebre nel mondo con etichette eleganti e di pregio. Viene prodotto in una delle aree collinari più belle della Toscana e forse di tutta Italia, tra le province di Siena e Firenze. Le uve utilizzate per la composizione di questo tipo di vino sono le uve sangiovese con eventuale aggiunta di trebbiano toscano, cannaiolo nero, malvasia del Chianti e altre uve. La vinificazione consente anche una lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve leggermente appassite. Il Disco che abbiniamo alla degustazione del Vino Chianti DOCG è “Nothing like the sun ” di Sting, un LP dell’ ottobre 1987. Il secondo album da solista dell’ ex voce e chitarra dei Police. Un disco armonioso, con note calde e jazz, come il Chianti appunto. Una scelta non casuale: Sting ama l’Italia e ha scelto la Toscana dove da diversi anni trascorre molto tempo nella sua splendida Villa “Il Palagio ” , situata tra Figline e Incisa Valdarno, a sud di Firenze, sulle colline del Chianti. Una specie di buen ritiro, dove l’ artista ama pasteggiare con buon cibo, buon vino e… buona musica. Il disco, rigorosamente in vinile, è stato definito il miglior album britannico ai Brit Awards del 1988. La Tracklist racchiude 12 brani, tra cui “Englishman in New York” (la nostra preferita). Un abbinamento quindi vincente, nelle sere ancora invernali, davanti ad un caminetto con ciocchi di legno scoppiettanti, magari in una Villa… sulle colline del Chianti!

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C.I. DEL CHIANTI DOCG

Colore: Rubino tendente al granato con l’invecchiamento. Odore: Intensamente vinoso con qualche accenno al profumo di viola mammola. Nella fase di invecchiamento, tende ad avere un carattere più sottile e raffinato. Sapore: di sapore armonioso, sapido, leggermente tannico e asciutto, con l’invecchiamento tende a diventare più morbido e vellutato. Bicchiere: Il Chianti va versato in un Ballon per i vini invecchiati e per le tipologie di Chianti Superiore e Chianti Riserva. Per i vini più giovani invece, è consigliato il Tulipano. Temperatura di servizio: 16-18° gradi per i vini più giovani mentre per i vini più invecchiati e di tipo Riserva e Superiore è consigliabile servirlo a 18-20° .

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