La magia o la bugia di babbo natale

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leggendo Marina Zulian responsabile della BibliotecaRagazzi di BarchettaBlu

La magia o la bugia di Babbo Natale? 44

C’è un periodo in cui ogni anno educatori e genitori si pongono sempre la stessa domanda: Quando e come va detta ai bambini la verità su Babbo Natale? Nel periodo natalizio, se da un lato gli adulti hanno nostalgia di quando erano piccoli, i bambini sperimentano emozioni a volte contrastanti, condizionati dal consumismo e dalla precarietà. Non voglio entrare nel merito dell’organizzazione della società nel periodo natalizio, ma invece analizzare quali siano sul piano educativo i valori importanti da salvare rispetto all’antica usanza di raccontare ai bambini dell’esistenza di Babbo Natale. L’omone vestito di rosso e con la barba bianca, Babbo Natale o in qualsiasi modo lo vogliamo chiamare, rappresenta indirettamente il fatto che tutti noi abbiamo sogni e desideri. Nella nostra vita, e soprattutto in quella

dei bambini, è fondamentale avere la capacità di sognare; desiderare qualcosa significa poter pensare che le cose possano cambiare a seconda dei propri comportamenti; a volte desiderare qualcosa rimane sempre e comunque una spinta per raggiungere i propri obiettivi più profondi. Per affron-

chi riceve sia chi dà. Non bisogna avere troppa fretta di parlare con i bambini della vera natura di Babbo Natale; in ogni caso si può spiegare che anche se non arriverà più, ci sono altri modi di essere gratificati per comportamenti corretti e positivi. Spesso è difficile spiegare ai bambini che

“Quando e come va detta ai bambini la verità su Babbo Natale?” tare la vita in un modo ottimistico o comunque positivo c’è bisogno di avere quella speranza costruttiva per la quale, mettendo il nostro impegno, si hanno maggiori possibilità di successo. Nel caso dei bambini, Babbo Natale rappresenta proprio colui che porta i regali, i premi, ma indica anche il concetto che dare qualcosa agli altri rende felice sia

basta proprio poco per dare un po’ di allegria e serenità come può fare un babbo natale. Tutti noi possiamo essere ogni tanto una sorta di piccoli babbo natale che dispensano doni a chi ne ha bisogno, proprio come ci suggerisce la storia raccontata nel poetico albo illustrato Il mio piccolo Babbo Natale.


Š sabina betti

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La storia è quasi per intero raccontata per immagini. Il testo è ridotto a poche frasi, ma come sempre il lettore può riempirlo con altre suggestioni date dalle illustrazioni. In un ambiente tutto bianco, proprio il pomeriggio del 24 dicembre, appare un piccolo Babbo Natale. La co-protagonista della storia, una bambina di nome Magali, lo scorge scendere dal cielo con una 46

la sua bambola Carolina, la prende e corre di nuovo in mezzo alla neve dove la aspetta il piccolo Babbo Natale. Questa volta è Magali ad essere il vero babbo natale della storia, ed è lei che dispensa un dono a chi non ha niente. Questa volta è il piccolo Babbo Natale a chiedere incredulo “è per me?”. I due si salutano con un arrivederci al prossimo anno. Il piccolo Babbo Na-

“per fortuna tra poco arriva il Natale e possiamo esprimere dei desideri!” specie di paracadute. Io ti ho visto! Tu sei venuto giù dal cielo! Tu sei il vero Babbo Natale! Pensa la bambina. Ma il piccolo Babbo Natale dice alla bambina che non ha regali, non ha giocattoli o caramelle; lui è un piccolo Babbo Natale che non ha proprio niente. All’inizio Magali non ci crede, è stupita e sorpresa; dopo un solo istante però ha un’idea e chiede al piccolo Babbo Natale di aspettarla un attimo. La bambina col cappello azzurro corre veloce in mezzo alla neve ripetendo a se stessa che il piccolo Babbo Natale non ha niente. Entra nella sua camera piena di giochi, giocattoli e pupazzi. Chiama

tale ritorna fra le nuvole con il suo dono inatteso e la bambina rimane contenta a guardare la neve dalla finestra, pensando a come ha reso felice il suo piccolo Babbo Natale. Raccontare ai bambini di Babbo Natale non è come raccontare le bugie. In un certo senso è quello che tutti gli scrittori fanno: attraverso storie e personaggi semplificano concetti difficili da capire. Non si tratta di una bugia ma di una favola educativa. Il mondo fantastico di Babbo Natale è un’affascinante invenzione che serve per creare un linguaggio adatto ai più piccini. Questo linguaggio va utilizzato fin quando i

bambini dimostrino di apprezzare storie e racconti di fantasia. Arriva poi un momento in cui è possibile raccontare le cose come veramente sono, aggiustando la spiegazione a seconda dell’età. Secondo me gran parte della discussione deriva dalla difficoltà di molti adulti di comunicare con i propri bambini; qualcuno sembra quasi voler anticipare sempre di più l’uscita dei bambini da quella dimensione di sogni e desideri, facendoli crescere troppo rapidamente e portando via quasi violentemente il loro mondo magico. Quando a otto anni mio figlio più grande mi ha detto che gli avevo raccontato una bugia su Babbo Natale e che non mi avrebbe mai più creduta, per me, che prèdico sempre la verità, è stato un duro colpo. Con il secondo figlio non volevo arrivare alla stessa situazione; ora che ha otto anni vedo che in lui sta lentamente affiorando la realtà; lui sente che quella di Babbo Natale è una stupefacente invenzione, ma sente anche di voler rimanere ancor un po’ in sospeso cercando di prolungare la magia. Un giorno mi ha detto “comunque Babbo Natale esisterà sempre nei nostri mondi fantastici”. A scuola qualcuno gli aveva detto che non esiste ma,


forse ancora per quest’anno, lui ha trovato un modo per giustificare a se stesso il fatto che vuole crederci ancora. Si tratta di un gioco in cui io so che lui ha capito e lui sa che io lo so; noi però continuiamo a leggere i libri sulle storie di Babbo Natale, di slitte e di renne per poter volare ancora con la fantasia restando comodamente accoccolati sulla poltrona del salotto. Quest’anno abbiamo deciso, come ci suggerisce Beatrice Masini, di leggere ogni giorno una storia sul Natale, come in una sorta di calendario dell’avvento fatto di piccoli racconti da leggere uno al giorno, dal primo al 24 dicembre. Nel libro Il viaggio dei tre re, le ventiquattro storie hanno come protagonisti tre re che sbagliano cometa ma fanno ugualmente un viaggio incontrando persone e situazioni fantasiose e poetiche. I racconti sono ognuno di poche pagine e si prestano perfettamente a questo gioco in attesa dell’avvento. Anche se non si è particolarmente religiosi si possono comunque vivere queste giornate come un periodo in cui si aspetta un momento di condivisione e di serenità. In alternativa è possibile anche leggere qualche libro a puntate, a seconda dell’età dei bambini. Quando è il bambino a scoprire, ma-

gari tramite un amico, che Babbo Natale non esiste, l’unica cosa da fare è spiegare con serenità e allegria il modo in cui la leggenda di Babbo Natale è nata. Si può colmare il vuoto che sente dandogli delle informazioni sulla leggenda di Nicola: questo amico dei bambini non solo dispensa doni ma insegna ai bambini ad aiutare gli altri, a soccorrerli in caso di bisogno e a spronarli a fare dei piccoli doni, anche se solo simbolici. Ad ogni modo, poiché i bambini utilizzano il pensiero magico per darsi una spiegazione di situazioni complicate e Babbo Natale può essere considerato per il bambino un referente simbolico utile a rinforzare una buona atmosfera emotiva del Natale, è necessario evitare un brusco svelamento della realtà; per evitare di mandare in frantumi le fantasie e i sogni dei bambini è necessario usare dolcezza e gradualità, soprattutto se il bambino è legato alla figura fantastica di Babbo Natale. Inoltre i due genitori devono cercare di non dare messaggi contrastanti in cui uno alimenta il sogno e l’altro riporta alla realtà. Nel rapportarsi ai bambini ci

vorrebbe sempre un accordo sulle modalità e i tempi da seguire. In questo periodo non si devono leggere esclusivamente libri a tema natalizio. Gli adulti possono prendere spunto dal clima generale e approfittare per leggere insieme ai bambini libri che stimolano la fantasia e l’immaginazione. Proprio il pomeriggio del primo dicembre decido di iniziare a leggere un piccolo albo illustrato con mio figlio; lui non ne vuole proprio sapere, è arrabbiato e mi dice che la sua giornata a scuola è stata molto difficile e che non gliene importa niente del Natale e del mio libresco calendario dell’avvento! Ha litigato con un suo amico, la verifica di geografia è andata male e la maestra lo ha sgridato perché lui ha osato dire che le domande non corrispondevano a quello che la stessa maestra aveva detto di studiare. Prima mi dice “vorrei una bacchetta magica per disintegrare tutto il mondo” ma poi aggiunge: “per fortuna tra poco arriva il Natale e possiamo esprimere dei desideri!”. Ecco allora ho di nuovo ripreso il libro fantastico e ho pensato che per risollevare

“Babbo Natale esisterà sempre nei nostri mondi fantastici”

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il morale a mio figlio avrei potuto proporgli un viaggio con la fantasia. Ho sempre pensato al valore pedagogico della letteratura per l’infanzia, ma in questo momento ho apprezzato soprattutto il valore magico e catartico delle storie per bambini. Tarpare le ali della fantasia ai bambini svelando troppo in anticipo la realtà è controproducente. Infatti, a guidare le opere di molti scrittori non c’è un

preciso messaggio educativo ma il semplice desiderio di divertire e far sognare e i bambini. Anche Clayton Dallas in Un libro fantastico invita a coltivare i propri sogni e le proprie speranze senza lasciarsi vivere nella monotonia. Lo stesso autore racconta della forza del suo sogno di pubblicare questo libro anche se all’inizio tutti gli editori a cui si era rivolto lo avevano rifiutato. A quel punto non si è arreso e ha imparato a pubblicare

il suo libro sul web. Molti lettori lo hanno richiesto on-line e poi anche qualche editore si è fatto avanti per pubblicarlo. L’autore ci racconta: avevo scritto questo libro per mio figlio, volevo che sapesse che non avrebbe mai dovuto smettere di sognare … La mia unica speranza è che nel suo piccolo questo libro possa aiutarvi a realizzare i sogni, non importa quanto siano grandi!. Un piccolo libro per sognare in grande! Si tratta proprio di una storia semplice e di un disegno originale che conquista tutti per la meravigliosa umanità dei personaggi. La lunga e surreale carrellata di disegni colorati, effervescenti e un po’ pazzi ci ricorda come devono essere i sogni. L’autore sembra quasi fare una poesia di ringraziamento all’immaginazione, soprattutto a quella dei bambini dalla quale noi adulti dobbiamo sempre imparare. L’autore ci esorta a continuare a sognare, a incuriosirsi, a sperare, in grande, senza limiti


Bibliografia Il viaggio dei tre re. B. Masini, San Paolo Edizioni, 2013 Il mio piccolo babbo natale. G. Vincent, Edizioni C’era una volta, 1996 Un libro Fantastico. C. Dallas, Salani Editore, 2013 A casa per natale. M. L. Bigiaretti, Anicia Edizioni, 2005 Il berretto di natale. S. Lipan, E/O Edizioni, 2005 Storia di un albero di Natale. D. Madelenat, Jaca Book, 2006 Il grande viaggio del piccolo Babbo Natale. A. Stohner, Emme Edizioni, 2006 Mamma, quanto manca a Natale? A. Shneider, Nord-Sud, 2004 Niente giocattoli, quest’anno! C. Neugebauer, Nord-Sud, 2000 Sogno di neve. E. Carle, Il Castoro, 2001 Gli uomini rossi. Pef, EL Edizioni, 2002 Il pacchetto rosso. L. Wolfsgruber, Arka, 1995 Papà, decoriamo l’albero? M. D’Allancè, Babalibri, 2007 Il berretto di natale. S. Lupin, Edizioni e/o, 2006 I panini di natale e altre storie. G. Quarzo, Interlinea, 2008

Siti interessanti Un libro fantastico. =DOKGVWNfJU4

http://www.youtube.com/watch?v

Bibliografia sul Natale www.comune.fi.it/materiali/biblioteca_isolotto/biblionatale.pdf

per poi progettare, creare e fare. Questo albo illustrato ci ricorda che sognare è indispensabile poiché è come un motore che spinge a realizzare i propri sogni; solo sognando e immaginando cose non abituali e fuori dal comune, fuori dagli schemi, si può dar luogo a idee innovative e soluzioni creative. Il libro parla dei sogni che si fanno di notte e di quelli che si fanno di gior-

no. Parla di chi non riesce a sognare, o sogna solo cose tristi e monotone come mobili e posate anziché unicorni a razzo, macchine spara caramelle, magiche navi a forma di anguria. Il libro inizia con la considerazione che ci sono al mondo luoghi in cui la gente addirittura non sogna; poi l’autore prosegue però descrivendo tutti i sogni, quelli semplici e quelli complicati; qualsia-

si essi siano, devono essere grandi, anzi più grandi, giganti; sogni scatenati, sogni che fanno rumore, urlando e poi cantando, sogni pazzeschi. Mi ha entusiasmato quando l’autore immagina una strada e la indica a tutti come il sentiero dei sogni, anzi il “sognitero” dove passano tutti i sogni, anche quelli che non si fanno e quelli che si potrebbero fare. Ognuno ha i propri sogni e con questi ognuno può cambiare quello che c’è e quello che non c’è. E se qualcuno dice che un sogno così grande non si può avverare, bisogna rispondere che un sogno può tutto, può capovolgere la terra con il cielo. Il potere dei sogni non ha tempo: non c’è un’età per smettere di sognare, ogni momento vale per sognare e per poi creare il mondo desiderato.

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