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IL DIFFICILE MESTIERE DELLA PROGETTAZIONE ACUSTICA
Ho l’impressione che il suo sia un lavoro difficile, ingegner Rendina. Si parla molto di città e edifici, sotto molteplici aspetti: l’architettura, le questioni sociali, il valore come asset finanziari. Raramente però sento parlare di acustica.
Ha ragione, al massimo l’acustica viene raccontata dai produttori quanto spiegano le caratteristiche dei loro prodotti. I progettisti assumono quei valori per buoni e nel progetto prescrivono quelle soluzioni. Quando va bene dopo un breve calcolo acustico, ma nella maggior parte dei casi si fidano.
Come, ‘prendono per buoni’? Non sono dati attestati da prove e certificati?
Il potere fonoisolante di un materiale si misura in Rw. Ma tra il valore certificato e il valore R’w, che è il potere fonoisolante apparente, ovvero quello che realmente si percepisce in un ambiente, corre una bella differenza. E questa differenza la fa il progetto, perché l’R’w apparente si misura prendendo in considerazione le inevitabili perdite laterali, che dipendono anche dai nodi costruttivi, e quelle imputabili a una messa in opera non eseguita a regola d’arte. Il punto è questo: raramente quando si costruisce viene sviluppato un vero progetto acustico, anche se ormai la qualità acustica è prescritta per legge. Il Dpcm 5 dicembre 1997 impone precisi limiti di isolamento acustico per le facciate, i tetti, gli impianti e le separazioni interunità. E per gli edifici pubblici vanno rispettati i Cam, i Criteri Ambientali Minimi, che riguardano anche l’acustica.
Ma sono limiti che vengono rispettati o no? Chi se ne preoccupa?
Di solito se ne preoccupa il project manager, che lavora per la proprietà, perché alla fine se nascono contenziosi ne risponde la proprietà. E in effetti noi lavoriamo soprattutto con loro, oltre a svolgere collaudi acustici per le imprese di costruzioni, altrettanto preoccupate che il risultato finale sia a regola d’arte per evitare penali. Più raro che a chiederci di sviluppare un progetto acustico sia un architetto.
In genere cosa le viene chiesto, quale materiale usare per risolvere questo problema di rumori?
Ecco, questa è la domanda che mi sento rivolgere più frequentemente ed è la prova che sull’acustica manca consapevolezza. Viva Consulting non ha mai consigliato uno specifico materiale e mai lo faremo, perché come le dicevo prima ciò che conta è il progetto. Prendiamo per esempio il rumore da calpestìo, fondamentale nel residenziale e per gli alberghi. Il modo migliore per affrontarlo è un pavimento galleggiante, ma per decidere lo spessore del tappetino fonoisolante devo calcolare la rigidità dinamica che avrà il pavimento, e per ricavarla devo conoscere la massa aerica soprastante, ovvero la composizione, il peso e lo spessore del massetto e della pavimentazione finale.
I vari bonus hanno incentivato molto l’isolamento termico, affrontato perlopiù con il cosiddetto ‘cappotto termico’. Ma il cappotto isola anche acusticamente o rischia invece di diventare una camera di riverbero?
Pensi, finora abbiamo fatto più di 500 progetti ma con tutti i bonus e superbonus di questi anni sa
Per migliorare l’acustica di Fondazione Feltrinelli (sopra), intervenendo sulle guarnizioni del vetrocamera quanti progetti ci hanno chiesto? Dieci. Quanti interventi, in caso di controlli, verranno respinti perché non conformi ai parametri di legge sul comfort acustico? Non lo so. Quanto alla sua domanda la risposta è: dipende. Se il materiale coibente è relativamente morbido, come ad esempio la lana di roccia, c’è un effetto positivo. Non così con materiali rigidi come il polistirene.
Viva Consulting ha fatto lavorare i vetri come piastre vibranti in grado di dissipare le onde sonore.
Beh, quindi mi sta dicendo che è una questione di materiali
Non è il caso del cappotto, ma un buon progetto può affrontare qualsiasi materiale. Per esempio, noi siamo riusciti a dare qualità acustica alla biblioteca dell’ultimo piano della Fondazione Feltrinelli, una missione che sembrava impossibile con tutto quel vetro disposto in diagonale a fare anche da copertura. Intervenendo sulle guarnizioni elastiche dei doppi vetri li abbiamo fatti ‘lavorare’ come piastre vibranti che armonizzandosi con le frequenze sono in grado di dissipare l’onda sonora. Specialmente negli open space degli uffici vedo che oggi il comfort acustico viene affrontato con i pannelli fonoassorbenti
Oggi negli uffici c’è un eccesso di fonoassorbenza, ma da sola la fonoassorbenza non risolve il problema degli open space. C’è un’importante questione che riguarda il parlato, che non si deve comprendere quando si diffonde nell’open space e qui, più che la fonoassorbenza, entra in gioco la fonoriflettenza: se io la amplifico sulle frequenze del parlato, quelle tra 500 e 1.000 Hz, il risultato sarà un brusio di sottofondo contenuto, tale per cui il parlato non sarà intellegibile oltre i 7 metri. Un altro aspetto fondamentale, negli uffici ma non solo, è l’intellegibilità dei discorsi. Ha mai partecipato a una videocall in una sala imbottita di pannelli fonoassorbenti? Se non capisce niente di quello che viene detto è perché la progettazione non ha tenuto conto dell’indice Sti - Speech Transmission Index, un valore che varia tra 0 (pessimo), e 1 (eccellente). Sotto 0,76 la comprensione decade, a maggior ragione nel caso di riunioni a distanza via skype o zoom ■
Due viste del complesso Bovisa del Politecnico di Milano. Viva Consulting sta sviluppando la progettazione acustica per l’espansione della ‘Goccia’.
Work Teamwork Relax
HUSH, L’ACOUSTIC POD DI HAWORTH
Ogni pod Hush si distingue per dimensioni e design, per supportare un’attività lavorativa, un’esigenza o un ambiente specifici. Sono tutti caratterizzati da un’insonorizzazione finemente studiata e da una facile possibilità di spostamento.
È inoltre possibile personalizzarne i colori e selezionare gli accessori necessari.
Il mondo dell’ufficio è in costante evoluzione e disegnare spazi future proof è diventata un’esigenza imprescindibile. Hush by Haworth, leader nel mercato dell’ufficio, offre una gamma di soluzioni acustiche innovative e funzionali che supportano i diversi stili di lavoro. Per permettere a chi vive l’ufficio di lavorare in maniera più stimolante ed efficiente è essenziale realizzare ambienti che alternino spazi collaborativi a spazi che favoriscano alti livelli di concentrazione. È proprio su questi ultimi che le soluzioni Hush vanno ad agire. Grazie all’attenzione su fattori quali accessibilità, acustica, illuminazione, mobilità ed ergonomia, l’ampia gamma di cabine modulari è in grado di adattarsi ai cambiamenti di layout, senza doversi vincolare a strutture in cartongesso o muratura. Con l’ampia offerta di pods acustici Hushoffice, che si va ad aggiungere al vasto portafoglio di prodotti a marchio Haworth Collection, Haworth si riconferma leader nel mercato delle soluzioni acustiche per varietà di modelli e flessibilità. I pods acustici Hushoffice sono la risposta puntuale all’esigenza di migliorare le prestazioni ed il benessere delle persone, offrendo soluzioni che favoriscono la concentrazione e supportano diversi stili di lavoro.
HushMeet S | Open | Open S, attrezzato con pannelli acustici imbottiti, è separato dallo spazio circostante da un vetro acustico stratificato; dall’altro lato, invece, consente un contatto più diretto con gli altri colleghi.
HushMeet.Open S è un pod acustico aperto, perfetto per riunioni informali, offre comodi divani; l’apertura parziale su un lato permette un facile accesso.
HushMeet L2 | L3 | L4 è il pod Hush più grande, progettato per 4-8 persone: funge da comoda sala riunioni per meetings di lavoro importanti, presentazioni e videoproiezioni. Possono essere aggiunti moduli per ampliarne le dimensioni.
HushMeet L assomiglia più ad una comoda sala riunioni che ad una tradizionale cabina acustica. Per contattarci acoustics@haworth.com Per maggiori informazioni www.haworth.com/eu prodotti: tende pannelli, lampade e arredi.
Ne parliamo con Franco Caimi
Tanto semplici quanto geniali e economicamente accessibili, le invenzioni di Caimi Brevetti hanno accompagnato la vita e il lavoro di milioni di persone. Possiamo dire che, negli anni, all’intuizione imprenditoriale si sia affiancata la ricerca?
È così. Da più di dieci anni ci siamo concentrati sul comfort acustico degli ambienti indoor, dove le persone trascorrono più del 90% del proprio tempo. Un tema molto sentito, ma che fino a pochi anni fa veniva affrontato con una certa dose di improvvisazione. Scarse le basi scientifiche per comprendere i fenomeni della propagazione sonora e scarsa, di conseguenza, la consapevolezza sui materiali. Con notevoli investimenti in questi anni noi abbiamo dato vita ai Caimi Lab – che peraltro per la metà del tempo mettiamo a disposizione di ricercatori, scienziati, musicisti, in modalità del tutto no-profit – e abbiamo creato una tecnologia in grado di rispondere adeguatamente, caso per caso, alla qualità e al comfort acustico indoor.
Immagino stia parlando di Snowsound. Sul vostro sito, alla voce Snowsound appaiono numerosi prodotti diversi. Cosa significa di preciso Snowsound?
Quando cade, la neve non fa rumore e una volta a terra attutisce tutti i rumori. Se questo spiega il nome, Snowsound è appunto una tecnologia, non un singolo prodotto. Una tecnologia con cui abbiamo sviluppato i primi pannelli fonoassorbenti che si sono prodotti (il primo nel 2011 è stato Mitesco, disegnato da Michele De Lucchi), in seguito abbiamo perfezionato la tecnologia e applicato Snowsound anche a oggetti che già esistono e che le persone usano regolarmente, come divani, lampade, tende. All’ultimo Salone del Mobile abbiamo presentato anche un tavolo con base fonoassorbente. La nostra idea è: se un tavolo o un divano svolgono una precisa funzione per chi li usa e la loro presenza è necessaria per la vita di tutti i giorni, renderli fonoassorbenti migliora anche la vita di chi si trova vicino.
Mi sembra comunque che il rimedio acustico più diffuso siano i moduli fonoassorbenti. Ma sono realmente efficaci?
È proprio sull’efficacia che entra in gioco la ricerca e il progetto. La ricerca, per la composizione dei materiali e le tecniche di fabbricazione, che svolgiamo interamente nel nostro stabilimento di Nova Milanese. Il progetto, per definire la qualità dell’intervento in base alle dimensioni, ai materiali e al fit-out di cui è composto l’ambiente sul quale siamo chiamati a agire. Spesso vediamo locali inutilmente tappezzati di pannelli fonoassorbenti. Con un materiale come Snowsound e un progetto acustico ben fatto ne basterebbe un terzo per ottenere un comfort acustico ottimale. È per questo che Caimi mette a disposizione dei rivenditori e dei progettisti i propri sistemi di calcolo: l’architetto ci chiede la password, si collega e può sviluppare da solo il progetto acustico esatto per gli ambienti che sta disegnando, o verificare quello che non va nell’esistente.
Mi parlava di evoluzione: perché? Una volta messo a punto, Snowsound non dovrebbe andare bene sempre?
Prima di tutto perchè l’acustica è una materia estremamente complessa e l’abbattimento del rumore è solo uno degli aspetti. Per esempio in un’aula universitaria io devo riuscire a sentire quello che viene detto anche se sono seduto all’ultimo banco. Dunque sono necessari continui test. Per questo, approfittando dell’interruzione forzata causata dalla pandemia, abbiamo costruito la Supernova Lab, una camera semianecoica che assorbe il 99,9 per cento dei rumori, e la Rev Lab che invece li amplifica come in una cattedrale gotica. E poi perché i materiali evolvono e lo studio delle loro microstrutture ci permette di ottenere gli stessi risultati con spessori sempre minori. Del resto siamo arrivati a Snowsound Fiber 12. È la dodicesima evoluzione della nostra tecnologia ed è particolarmente importante perché è il primo tessuto fonoassorbente realizzato con filato Econyl, un nylon rigenerato e rigenerabile all’infinito, utilizzato specialmente nel settore dell’abbigliamento. Aquafil, che ha brevettato Econyl, ci consegna il filato, prodotto a partire da materiali di scarto, in particolare reti da pesca e moquette giunte a fine vita, e noi produciamo il tessuto fonoassorbente che a sua volta, quando deve essere rimosso, restituiamo a Aquafil: un perfetto esempio di ciclo ‘dalla culla alla culla’: da rifiuto a materia prima a produzione e di nuovo a scarto.
Un’ultima domanda. Molti prodotti Caimi portano firme di illustri designer. Da sola la funzionalità non basta?
Senza tirare in ballo Vitruvio, secondo me la funzionalità è sempre bella e i designer danno forma a questa bellezza così che tutti possano apprezzarla. Un modulo fonoassorbente che diventa un elemento di arredo e porta stile e qualità estetica in un ambiente per noi di Caimi è una grande soddisfazione. Ma c’è di più: forse lei non sa che la nostra collezione Snowsound Art, che ormai comprende decine di pezzi ed è entrata anche a far parte della collezione Arte e Design del Quirinale è nata proprio qui, qualche anno fa, da un’idea di Gillo Dorfles. Disegni di Gillo, Alessandro Mendini, Gio Ponti appesi alle pareti di un posto tranquillo e silenzioso. Ecco, bellezza e funzionalità insieme ■
1 Snowsound Fiber 12 con Econyl Resistente e con una mano morbida e leggera, il nuovo tessuto fonoassorbente Fiber 12 nasce dal filato Econyl, un nylon rigenerato grazie a un processo che trasforma i rifiuti in materia prima con le stesse caratteristiche del nylon standard, e rigenerabile all’infinito.
2. I tendaggi acustici L’interazione tra le fibre tessili e l’aria permette di controllare il riverbero e di regolare la risposta acustica dell’ambiente. Inizialmente utilizzati come separatori mobili, oggi Caimi offre la possibilità di avere tendaggi acustici su misura, studiati e calibrati sullo specifico ambiente.
3. Integral Bartoli Design L’ultimo nato della collezione di pannelli fonoassorbenti Snowsound Fiber è di forma semisferica e può essere accessoriato con luce Led. Disponibile in due diversi diametri (80 o 120 cm), Integral può essere applicato a parete o sospeso a soffitto con tre cavi regolabili in altezza.
4. Gillo Dorfles ha ideato e progettato Snowsound Art . Ad ogni ingrandimento correggeva i suoi disegni a mano e oggi la collezione Art conta diverse decine di pezzi (alcuni anche nella collezione Arte e Design del Quirinale), con disegni di Alessandro Mendini, Gio Ponti, Segzin Aksu e Mario Trimarchi.
4akustik
Il sistema fonoassorbente 4akustik è costituito da lamelle o quadrotte in Mdf nobilitate, laccate o impiallacciate, utilizzabili a parete e a soffitto. Progettato per teatri, sale concerto, auditoria, uffici, ristoranti, palestre e altri ambienti confinati ad alta frequentazione, le sue elevate performance nascono dallo studio della teoria dei risuonatori di Helmholtz e della dissipazione del suono per porosità.
Centre International de Conférences
Nella capitale d’Algeria, il centro polifunzionale è stato progettato dallo studio Fabris & Partners di Latisana (Udine), specializzato in progetti di grandi dimensioni e complessità.
Le dune del deserto sono state l’ispirazione principale per l’integrazione dell’edificio nel contesto: da qui il disegno di un tetto a forme fluide che si uniforma alla sabbia anche nel colore. La facciata principale a rombi richiama le linee degli arabeschi, realizzati con gesso scolpito in quantità e qualità importante all’interno dell’edificio, dove dettagli di stile legati alla tradizione locale sono uniti a un’impronta moderna e tecnologica.
Fantoni
La progettazione acustica
Fin dalla primissima fase progettuale Fantoni è stata coinvolta da Fabris & Partners per gestire tutti gli aspetti acustici degli ambienti ampi e ad alta frequentazione del centro polifunzionale. La progettazione acustica ha riguardato principalmente la sala conferenze e l’auditorium da 6.000 posti.
In quest’ultimo si è intervenuti alle pareti con 4akustik forato, mentre nella parte centrale del soffitto con pannelli lisci della stessa finitura Rovere 8389 per il corretto bilanciamento tra riflettenza e fonoassorbenza.
Anche la sala conferenze, considerata la sua estrema polifunzionalità, ha richiesto una progettazione acustica complessa.
Nello scenario conferenze sono presenti 705 poltrone accessoriate con scrittoio e sistema di voto.
Gli interni delle aree pubbliche si ispirano alla più chiara modernità mentre le zone protocollari sono ispirate alla tradizione.
Il 4akustik nella versione forata P16-5a lavora molto bene sia alle medie che alle alte frequenze.
La sala può essere trasformata in configurazione ‘assemblea’ con 270 posti, oppure in salone per ricevimenti. Tutte le soluzioni forate custom made individuate hanno assolto alle esigenze sia di performance sia di adeguamento all’estetica complessiva degli spazi.
www.fantoni.it
Località Algeri
Committente E.P.I.C. Residenza di Stato di Sahel
Progettazione integrata di architettura, strutture, interior design e impianti Fabris & Partners
Progetto acustico Gruppo Fantoni
Superficie 220.000 mq
Sopra, l’auditorium, il fulcro simbolico del centro. Vi è stato installato il sistema 4akustik forato; nella parte centrale del soffitto pannelli lisci bilanciano tra riflettenza e fonoassorbenza.
In alto, la sala conferenze, in cui tutte le soluzioni forate custom made hanno assolto alle esigenze sia di performance sia di adeguamento all’estetica complessiva dello spazio polifunzionale.
Nelle foto, la pelle riflettente del Salmon Eye in netto contrasto con l’interno morbido e avvolgente, in pannelli Soft Cell realizzati su misura (ph. ©Roel von Tour).
Il Silenzio Del Fiordo
Da quasi un anno a sud di Bergen, sulle acque dell’Hardangenfjord galleggia, posata su una piattaforma ancorata al fondo, una lucente sculturaarchitettura che sta diventando un nuovo landmark della zona.
Si tratta di un volume ellissoidale, rivestito da 9.500 scaglie di acciaio inossidabile, progettato dallo studio danese Kvorning Design su incarico di Eide Fjordbruk, uno dei principali allevatori di salmoni della Norvegia, per promuovere la cultura dell’acquacoltura e della pesca responsabile, e vi si trova anche un ristorante.
Allo spazio interno di 650 metri quadrati si accede dall’alto, come in un sommergibile, e la prima sensazione è quella di trovarsi in uno spazio sottomarino, silenziosamente avvolti da pareti ellittiche che invertono la forma dell’involucro esterno.
Al silenzio contribuiscono i pannelli Soft Cell che le rivestono per intero, da pavimento a soffitto integrando anche i punti luminosi e gli sprinkler. Realizzati su misura da Kvadrat Acoustic a partire dai mock-up del progetto e in seguito dai rilievi 3D effettuati in fase di costruzione della struttura per seguire esattamente l’andamento curvo delle pareti, i pannelli sono montati alla distanza esatta di 3 mm l’uno dall’altro su una sottostruttura in alluminio e rivestiti con un tessuto Kvadrat, testato per l’assorbimento del suono, in tonalità e gradazioni sviluppate espressamente per il progetto ■
Come le tessere di un puzzle, Isolspace Skin Wall si compone liberamente per diventare un rivestimento d’arredo innovativo ed elegante. I moduli possono ricoprire tutta la parete in stile boiserie creando pattern sempre diversi. L’armonia dei colori e delle linee geometriche che riflettono morbidamente la luce valorizzano lo spazio rendendolo confortevole.
Isolspace Skin
Soluzioni decorative per il benessere
Isolpace Skin, brand di Tecnasfalti-Isolmant, è il frutto dell’expertise dell’azienda in ambito acustico. Una gamma di soluzioni che risponde sia a obiettivi funzionali che estetici, già premiata con una Special Mention al German Design Award 2023. Si tratta di un sistema componibile di pannelli fonoassorbenti per il corretto assorbimento del riverbero negli spazi chiusi. Le modalità di posa standard permettono l’applicazione sia a parete che a soffitto, in aderenza o in sospensione. Il prodotto offre un’esperienza sensoriale unica grazie alla matericità e tridimensionalità. Isolspace Skin è caratterizzato da uno straordinario dinamismo applicativo: le geometrie dei singoli moduli possono essere combinate in disegni mai uguali che, grazie alle texture ricercate, riflettono la luce creando giochi di ombre che mutano adeguandosi allo scorrere delle ore e delle stagioni. Il cuore della gamma è la versione Wall, con piastrelle da cm 60 x 60 (si applicano in aderenza a parete) disponibili in due moduli che combinati tra di loro con diversi orientamenti danno vita a molteplici pattern. È possibile scegliere il modulo singolo o la piastrella. Della collezione Oblique fanno parte Baffle, elemento sospeso con le due facce personalizzabili nella colorazione e Ceiling, sospeso a isola a soffitto. Le ultime novità della gamma, presentate al Salone del Mobile 2023, sono le soluzioni Desk, divisorio tra scrivanie da applicare con supporti dedicati, Stand, paretina mobile autoportante e Ceiling con elementi illuminanti a led. www.isolspaceskin.it